USD\CAD✅ scenario operativo (long):
Punto di ingresso: Area attuale ~1,3772.
Stop loss: Poco sotto 1,3660 (zona di minimo recente).
Target 1: 1,3798 — zona di congestione/ritest strutturale.
Target 2: 1,3943 — massimo relativo precedente.
Target 3: 1,4164 — livello di resistenza maggiore.
Target 4: 1,4382 — massimo significativo/area di swing high.
📊 Osservazioni tecniche dal grafico:
Trendline ribassista violata: Il prezzo sembra aver rotto una trendline discendente (gialla), che può suggerire un cambio di momentum.
Fase accumulativa: Confermo che l’area tra 1,3580 e 1,3660 ha funzionato come supporto forte (zone dorate), con diverse candele di rifiuto verso il basso.
Struttura di breakout: La candela daily più recente rompe sopra un'area di consolidamento precedente (1,3730 - 1,3760), rafforzando l’ipotesi di inizio impulso rialzista.
RR interessante: Lo stop è contenuto rispetto ai possibili target.
🌍 Scenario macro/geopolitico:
punto importante:
In contesti di incertezza, il dollaro USA tende a rafforzarsi come bene rifugio.
Questa osservazione è coerente con il comportamento storico del dollaro durante fasi di risk-off. Se il sentiment globale dovesse deteriorarsi ulteriormente (tensioni geopolitiche, rallentamento economico, ecc.), USD potrebbe beneficiarne, a discapito del CAD, che è anche correlato al petrolio (quindi più vulnerabile alla volatilità).
🧠 Conclusione operativa:
✅ Il setup long da questi livelli con SL sotto 1,3660 è supportato da segnali tecnici e contesto macro.
📌 Monitorare:
Reazione del prezzo in area 1,3790-1,3800 (prima vera resistenza).
Volume e momentum nella rottura della trendline.
Notizie macro rilevanti.
Prezzo del petrolio (impatto sul CAD).
Oltre l'analisi tecnica
Mercati stabili in attesa sui nuovi dazi USAFOCUS ANCORA SUI DAZI
I tre principali indici americani sono rimasti pressoché invariati, in un contesto di mercato caratterizzato dall’attesa degli investitori per gli ultimi sviluppi commerciali.
I mercati hanno reagito alle dichiarazioni di Trump, che ha annunciato una revisione dei dazi su 14 Paesi privi di accordi commerciali con gli Stati Uniti. Alcuni rapporti indicano che gli USA hanno proposto all’UE un accordo che manterrebbe un dazio di base del 10%.
Il mercato ha reagito positivamente alla proroga dei negoziati, poiché i nuovi dazi non entreranno in vigore prima del 1° agosto, concedendo più tempo ai partner commerciali per raggiungere un’intesa.
Il settore dei servizi di pubblica utilità è stato il più debole, mentre energia e sanità hanno registrato i maggiori guadagni.
Sul fronte societario, le azioni Tesla sono salite di quasi l’1%, rimbalzando dopo un calo del 6,8% lunedì. Le altre megacap hanno avuto andamenti contrastanti: Nvidia (+0,4%), Meta (+0,2%), Broadcom (+0,6%) e Alphabet (+0,2%) in rialzo; Microsoft (-0,2%), Apple (-0,6%) e Amazon (-0,3%) in calo.
VALUTE
Come previsto, l’euro ha ritestato livelli sotto 1,1700, reagendo già dai primi supporti. Il trend rimane favorevole al dollaro, anche se una correzione tecnica sembra probabile.
USD/JPY si avvicina a 147,00, mentre EUR/JPY ha superato quota 172,00, con possibilità teorica di raggiungere il doppio massimo di 175,30, toccato esattamente un anno fa.
Le valute oceaniche restano deboli, mentre USD/CHF non riesce a superare quota 0,8000.
Il contesto generale è di “risk on”, con l’equity sui massimi, l’oro in correzione e i mercati emergenti che continuano a performare.
RENDIMENTI DEI TREASURIES IN SALITA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito di quasi 5 punti base, raggiungendo il 4,43% martedì, il livello più alto da metà giugno. Il mercato mostra segnali di ritorno al “risk off”, seppur parziale.
Gli investitori cercano di valutare l’impatto delle dichiarazioni di Trump, traendo parziale conforto dalla nuova scadenza del 1° agosto per l’entrata in vigore dei dazi.
Trump ha annunciato aliquote tariffarie riviste per 14 nazioni, tra cui un dazio del 25% sulle importazioni dal Giappone. Inoltre, gli USA avrebbero proposto all’UE un accordo con dazio base al 10%.
Nel frattempo, le speculazioni su possibili stimoli fiscali da parte del Giappone, in vista delle elezioni della Camera alta del 20 luglio, hanno aumentato la pressione sui mercati obbligazionari globali, soprattutto sui titoli a lunga scadenza.
Il rendimento dei titoli USA a 30 anni è tornato vicino al 5%.
NFIB USA
L’indice di ottimismo per le piccole imprese (NFIB) negli Stati Uniti si è attestato a 98,6 a giugno 2025, in calo rispetto ai 98,8 di maggio e alle previsioni di 98,7, ma ancora leggermente sopra la media storica di 98.
Un aumento degli intervistati che segnalano scorte in eccesso ha contribuito al calo dell’indice. Il 19% dei titolari ha indicato le tasse come principale problema, in aumento di un punto rispetto a maggio, tornando al primo posto.
L’ultima volta che le tasse hanno raggiunto il 19% è stato a luglio 2021. Persistono preoccupazioni per la qualità della manodopera e gli elevati costi del lavoro.
La percentuale netta di titolari che prevede migliori condizioni aziendali è scesa al 22% (-3 punti), mentre quella che prevede maggiori volumi di vendita è scesa al 7% (-3 punti). Il 21% prevede investimenti in conto capitale nei prossimi sei mesi, in calo di un punto.
L’indice di incertezza è sceso di cinque punti, attestandosi a 89.
FRANCIA: DEFICIT COMMERCIALE
Il deficit commerciale della Francia si è ampliato leggermente, raggiungendo i 7,8 miliardi di euro a maggio 2025, rispetto ai 7,7 miliardi di aprile (rivisti al ribasso).
Si tratta del disavanzo più ampio da settembre scorso. Le esportazioni sono calate dello 0,3% su base mensile, attestandosi a 48,9 miliardi di euro, con diminuzioni in quasi tutte le regioni, tranne verso l’UE (+4,8%).
Le importazioni sono diminuite dello 0,2%, a 56,7 miliardi di euro. Per regione, sono calate dalle Americhe (-5,4%), Medio Oriente (-2%) e Asia (-0,1%), mentre sono aumentate da Africa (+8,6%) e UE (+1,3%).
RBNZ: TASSI FERMI
La Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto invariato il tasso ufficiale (OCR) al 3,25% nella riunione di politica monetaria, in linea con le attese, mantenendo il livello più basso da agosto 2022.
Il Comitato ha citato l’elevata incertezza e i rischi inflazionistici a breve termine come motivi per attendere agosto prima di eventuali interventi.
L’inflazione annua ha raggiunto il 2,5% nel primo trimestre 2025, rimanendo entro l’obiettivo dell’1–3%. Si prevede un avvicinamento al limite superiore nel secondo e terzo trimestre, ma l’allentamento dell’inflazione core dovrebbe riportarla verso il 2%.
L’economia neozelandese ha registrato una contrazione dello 0,7% su base annua nel primo trimestre, migliore delle attese (-0,8%) e in miglioramento rispetto al -1,3% del quarto trimestre 2024.
Nonostante la ripresa, il Comitato ha espresso preoccupazione per il ritmo del recupero, osservando che l’incertezza potrebbe indurre famiglie e imprese a comportamenti più cauti.
Saverio Berlinzani
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📌 Contesto Attuale
L’oro continua a mostrare debolezza nelle giornate estive a bassa volatilità e in assenza di dati macro rilevanti. Occhi puntati su:
-FOMC
-Asta 3-yr Treasury
💡 Driver di Mercato
-Rendimenti in salita: il 2Y USA scambia a 3,92% → massimi da inizio giugno.
Il mercato inizia a prezzare un tono più hawkish nei verbali Fed.
-Tariffe rinviate: il rischio dazi USA-Giappone è stato posticipato al 1° agosto.
La notizia ha ridotto temporaneamente la domanda di asset rifugio.
📊 Scenario Trading Oro (XAU/USD)
🔻 Scenario Bearish (Oro giù / USD su)
• Rendimenti 2Y > 3.95%
• FOMC con tono hawkish
→ Probabile pressione ribassista su XAU
🔺 Scenario Bullish (Oro su / USD giù)
• Rendimenti 2Y < 3.85%
• FOMC con tono dovish
→ Potenziale spinta rialzista su XAU
⚠️evitare forzature in giornate piatte.
Aspettiamo conferme da chiusure daily e tono reale dei verbali Fed.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Due interessanti strategie tecniche FX da tenere d'occhioMentre il dollaro USA è la valuta principale più debole sul mercato dei cambi (FX) quest'anno (2025) e si pone la questione del suo punto di minimo, altre due valute mi sembrano importanti da tenere d'occhio questo luglio: la sterlina (GBP) e il dollaro di Hong Kong (HKD). Innanzitutto, potete rileggere la nostra ultima analisi qui sotto (cliccando sul grafico), che solleva la questione di un possibile futuro punto di minimo per il dollaro USA sul FX.
La sterlina, sostenuta da uno slancio positivo all'inizio dell'anno, sta ora affrontando rischi fiscali e obbligazionari che la rendono più fragile. Allo stesso tempo, il dollaro di Hong Kong sta mettendo alla prova la solidità del suo meccanismo di parità con il biglietto verde, costringendo l'autorità monetaria locale a intensificare gli interventi per preservare la sua credibilità. Il tasso EUR/GBP potrebbe essere una buona strategia di copertura contro il rischio di un calo della sterlina. Per il tasso USD/HKD, la parte superiore del PEG potrebbe ancora una volta fornire una buona resistenza per una strategia di trading.
1) La sterlina è sotto pressione a causa dei rendimenti obbligazionari del Regno Unito e il tasso EUR/GBP presenta un'interessante configurazione grafica
Il tasso EUR/GBP, barometro della fiducia nella valuta britannica, potrebbe subire pressioni al rialzo se persistono i timori per il bilancio del Regno Unito. Le tensioni si sono intensificate dopo che il governo laburista di Keir Starmer ha abbandonato diverse misure di risparmio di bilancio, aggravando un deficit già preoccupante. Di conseguenza, i rendimenti dei titoli di Stato britannici a 30 anni sono balzati di 19 punti base in un'unica sessione, il più grande aumento da aprile, innescando un forte calo della sterlina. Questo scenario ricorda gli episodi del 2022 sotto Liz Truss, quando la credibilità di bilancio del Regno Unito vacillò bruscamente. Nel breve termine, la prospettiva di un aumento delle tasse in autunno da parte del Cancelliere Rachel Reeves potrebbe alimentare la volatilità.
Dal punto di vista dell'analisi tecnica, il tasso di cambio EUR/GBP sta seguendo un trend rialzista di fondo e il garante di questa tendenza è il supporto a 0,8250. Dobbiamo quindi tenere d'occhio l'andamento dei tassi a lungo termine del Regno Unito e gli annunci fiscali, che determineranno la traiettoria del tasso di cambio EUR/GBP. Se il debito britannico continuerà a preoccupare il mercato, il tasso di cambio EUR/GBP potrebbe continuare a salire verso la resistenza a 0,90. La rottura del supporto a 0,8250 invaliderebbe questo scenario grafico.
2) Il tasso USD/HKD sta testando il limite superiore del PEG difeso dalle autorità monetarie di Hong Kong
Il tasso USD/HKD sta nuovamente testando il limite superiore del peg fissato tra 7,75 e 7,85 HKD per dollaro USA. Dalla fine di giugno, la debolezza dei tassi d'interesse locali, con l'Hibor a un mese sceso allo 0,86%, quasi 350 punti base sotto il costo del dollaro, ha incoraggiato le posizioni speculative contro il dollaro di Hong Kong. Per difendere la parità, l'Autorità Monetaria di Hong Kong (HKMA) è intervenuta a più riprese, riacquistando un totale di 59 miliardi di dollari di Hong Kong e riducendo significativamente la liquidità del sistema bancario. L'ultima operazione, del valore di 29,6 miliardi di dollari di Hong Kong, dimostra l'entità della pressione sul peg. Per gli operatori, questo scenario offre opportunità tecniche a breve termine, con rimbalzi vicini al limite superiore della banda di convertibilità.
Tuttavia, il persistere di un elevato differenziale dei tassi d'interesse tra gli Stati Uniti e Hong Kong aumenta il rischio di tensioni prolungate. Negli ultimi anni, l'Autorità Monetaria di Hong Kong è sempre riuscita a impedire la violazione del livello di resistenza di 7,85, ma è necessario essere cauti e consapevoli del rischio prima di considerare l'utilizzo di questa resistenza per una strategia di trading FX.
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Analisi 2028 , DAX 35.000Nonostante qualche fisiologico storno nell’ordine del 10-15%, tipico dei mercati azionari e generalmente innescato da fattori esogeni come shock geopolitici appena vissuti, crisi energetiche o rapide variazioni di politica monetaria, il DAX mostra una struttura di lungo termine estremamente solida.
Il mercato tedesco continua infatti a beneficiare di driver fondamentali e strutturali:
una robusta base industriale,
un tessuto di società esportatrici leader globali (le cosiddette Mittelstand),
e una sempre maggiore interconnessione dei flussi finanziari internazionali che cercano qualità e stabilità.
Guardando il grafico storico, la curva ellittica di lungo periodo che origina dalla fase post-DOT-COM (2000-2003) evidenzia un movimento tipico dei mercati azionari
consolidamenti laterali multi-anno che fungono da accumulazione istituzionale,
seguiti da fasi impulsive di rialzo alimentate da espansione della liquidità e crescita degli utili societari (ved. SAP e altri)
Inoltre, la presenza di grandi gestori passivi (ETF e fondi indicizzati) e l’uso massiccio di strategie sistematiche (risk parity, volatility targeting) tendono a “comprare i drawdown”, riducendo la profondità e la durata dei ribassi. Questa struttura di mercato favorisce la formazione di minimi crescenti nel tempo.
Dal punto di vista tecnico:
il DAX mantiene intatta la sua trendline primaria dai minimi del 2009,
con pattern di consolidamento ben definiti (triangoli ascendenti e flag di continuazione),
e volumi in aumento nelle rotture rialziste.
In ottica di proiezione ciclica e usando regressioni logaritmiche sui ritorni reali del DAX (corretti per inflazione), emerge un potenziale approdo in area 35.000 punti entro il 2028, coerente con un CAGR (tasso di crescita annuo composto) medio del 6-7%, in linea con le performance storiche degli indici azionari mature economy su orizzonti di lungo periodo.
Un traguardo che rappresenterebbe una prosecuzione ordinata del ciclo di lungo termine, senza bisogno di “bolle” ma semplicemente come normale evoluzione di utili e multipli.
Certificato Multi Express Rendimento 12% Annuo su Banche EuropeeIl settore bancario europeo sta attraversando una fase di consolidamento interessante, con istituti che beneficiano di margini di interesse più elevati e fondamentali in miglioramento. In questo contesto, il certificato CH1400331802 si posiziona come una soluzione strutturata che combina un rendimento annualizzato del 12% con una protezione condizionata del capitale, puntando su due protagonisti del panorama finanziario continentale: Société Générale e UniCredit.
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Buone opportunità a tutti!
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Make BUY great AGAIN!Negli ultimi mesi si è fatta sempre più strada tra investitori e analisti di Wall Street l’ipotesi che l’ SP500 l’indice benchmark per l’economia americana e per i mercati globali possa puntare ai 7000 punti e, in un orizzonte pluriennall, anche oltre.
Questo scenario rialzista non si basa solo sulle dinamiche interne dei mercati finanziari, ma è strettamente legato a un contesto geopolitico e macroeconomico in cui gli Stati Uniti hanno riaffermato il loro ruolo di potenza guida mondiale, tanto sul piano economico quanto su quello tecnologico e militare.
Attendo un breve storno nell'ordine di 3-5% per chiusure GAP vari e poi una ripresa di rally ben più forte del precedente che porterà SP500 in area 7000
EUR/USD forma un bull flag malgrado i dati relativi all’NFPL'euro si mantiene stabile vicino ai recenti massimi, formando quello che sembra essere un pattern bull flag appena sopra la media mobile a 50 giorni. Nonostante il rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti pubblicato la scorsa settimana, superiore alle attese, la coppia ha mostrato una sorprendente resilienza.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Un settore occupazionale che non ha inciso sull'euro
I dati relativi all'occupazione non agricola pubblicati venerdì hanno registrato un trend positivo, con l'economia statunitense che ha creato 147.000 posti di lavoro nel mese di giugno rispetto ai 110.000 previsti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% e i mesi precedenti hanno registrato revisioni positive, dando l'impressione di un mercato del lavoro ancora in buona salute. Wall Street ha festeggiato con nuovi record, i rendimenti obbligazionari sono aumentati e il dollaro ha beneficiato di una breve spinta al rialzo.
Tuttavia, i dettagli rivelano una realtà più sfumata. La crescita dell'occupazione si è concentrata in pochi settori, come quello sanitario e della pubblica amministrazione, mentre i motori tradizionali della crescita, quali l'edilizia e l'industria manifatturiera, sono rimasti deboli. La disoccupazione di lunga durata è effettivamente aumentata e il calo del tasso di disoccupazione è stato determinato dall'uscita delle persone dal mondo del lavoro piuttosto che dalla ricerca di un'occupazione. La Fed si trova ora ad affrontare un contesto più complesso. Gli operatori hanno quasi completamente scontato un taglio dei tassi a luglio e stanno iniziando a mettere in discussione la possibilità che settembre sia ancora un'opzione. Tuttavia, la coppia EUR/USD non ha battuto ciglio, suggerendo che il mercato sta già guardando oltre i dati positivi a breve termine e mantenendo gli occhi puntati sul quadro più ampio.
Il corso si sta calmando, ma il trend rimane solido.
In termini tecnici, l'euro rimane in un forte trend rialzista, cavalcando la sua media mobile semplice a 50 giorni al rialzo per tutto l'anno. Il superamento dei massimi di tre anni alla fine di giugno ha segnato un importante cambiamento di momentum e, sebbene da allora i prezzi abbiano registrato un calo, il ritracciamento è stato ordinato. L'RSI è sceso dai livelli di ipercomprato e i volumi si sono ridotti, il che è piuttosto solito durante i mesi estivi. Anche se nulla faccia pensare che i rialzisti abbiano perso il controllo.
Analizzando il grafico orario, si può notare la struttura che sta prendendo forma. Una piccola sequenza di massimi inferiori sta delineando una linea di resistenza discendente a breve termine, appena sopra il picco della scorsa settimana. Il prezzo ha oscillato all'interno di questo intervallo ristretto, formando i classici segni distintivi di un bull flag. Se l'euro riuscisse a superare questa resistenza dinamica, potrebbe aprire la strada a un altro rialzo.
Il supporto è stabile sui minimi della scorsa settimana relativi ai dati sull'occupazione non agricola, che ora rappresentano un livello di oscillazione chiave nel breve termine. Se il mercato dovesse registrare un ulteriore calo, questo sarebbe il punto in cui gli operatori swing potrebbero iniziare a cercare pattern di inversione rialzista. Al di sotto di tale livello, l'attenzione si concentra sui massimi di giugno, una vecchia zona di resistenza che ora potrebbe fungere da supporto nel contesto del trend rialzista di lungo termine dell'EURUSD.
EUR/USD: Grafico giornaliero a candele
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
EUR/USD: Grafico a candele orarie
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
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CHFJPY - Allerta per una discesa di media durata almeno FX:CHFJPY
SITUAZIONE ATTUALE (8 Luglio 2025)
Prezzo: 182.52 - 183.51 JPY
Contesto: Massimi storici a 5 anni
SETUP CICLICO :ocean:
Cicli inversi: In chiusura (annuale, semestrale, trimestrale, mensile)
Cicli indice: Ancora aperti (annuale, semestrale, trimestrale, mensile)
Implicazione: Possibile ultimo impulso rialzista prima dell'inversione
SCENARIO PRINCIPALE :chart_with_upwards_trend::arrow_right::chart_with_downwards_trend:
FASE 1 - POSSIBILE ESTENSIONE:
Target: 185.00-187.00 (chiusura annuale indice)
Resistenza critica: 183.96-184.50
Durata: Giorni/settimane
FASE 2 - DISCESA CICLICA:
Trigger: Chiusura cicli indice
Target 1: 180.90-179.74 (supporti immediati)
Target 2: 169.457 (supporto dinamico principale)
Target 3: 165.00-168.00 (zona minimi)
LIVELLI OPERATIVI :dart:
RESISTENZE:
183.96 (critica immediata)
185.00 (target massimo)
187.00 (estensione estrema)
SUPPORTI:
180.90 (primo test)
179.74 (supporto maggiore)
169.45 (target principale)
STRATEGIA :bulb:
SCENARIO A - Discesa immediata:
Entry: 183.60-183.96
Stop: 185.50
Target: 169.45
SCENARIO B - Nuovo massimo poi discesa:
Monitorare: 185.00-187.00
Entry: Su segnali di esaurimento
Target: Stessi livelli
TIMING :alarm_clock:
Breve termine: Possibile ultimo impulso
Medio termine: Discesa verso 169.45
Orizzonte: Settimane/mesi
RISK MANAGEMENT :warning:
Stop loss: Sempre sopra 185.50
Position sizing: Conservativo
Patience: Aspettare segnali di chiusura cicli
BOTTOM LINE: Setup ribassista a medio termine, ma attenzione a possibile estensione finale verso 185-187 prima della discesa verso 169.45! :bear:
PATIENCE PAYS - Il timing ciclico è tutto! :bar_chart:
rischio ON?ho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
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Scenario Macro: Rischio "On" ?
Nonostante le nuove minacce di dazi “reciproci” da parte di Trump (10–70% su partner come Giappone, Corea del Sud, Sudafrica) i mercati hanno reagito poco tra il 7 e l’8 luglio.
Molti investitori vedono questi annunci come un déjà-vu: i dazi su auto, acciaio e alluminio sono già attivi, e si dubita che misure più dure vengano davvero attuate.
📊 Equity in rally:
Wall Street ha toccato nuovi massimi grazie agli utili dell’AI e al forte flusso in entrata sui fondi azionari globali (+ maggior afflusso settimanale degli ultimi 8 mesi al 2 luglio).
📍 Punti chiave da monitorare
• Dazi: eventuali annunci ufficiali o contromisure da altri paesi → rischio “Off”
• Geopolitica: escalation in Ucraina o Medio Oriente → domanda per oro, Treasury e USD
🎯 Bias: Cautamente rialzista su XAU/USD
💡 Perché long?
– Inflazione USA ancora alta, ma mercato lavoro misto
– Nessun segnale chiaro dai dazi (per ora)
– Geopolitica ancora instabile
→ Tutti elementi che tengono un “bid” sotto l’oro
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Trump scuote i mercati: dazi e reazioni globaliTRUMP ANCORA PROTAGONISTA
I mercati azionari sono scesi in una fase di aumento dell’avversione al rischio, a seguito delle consuete dichiarazioni di Donald Trump. L’ex presidente ha annunciato che gli Stati Uniti imporranno una tariffa del 25% sulle importazioni dal Giappone e dalla Corea del Sud a partire dal mese prossimo.
Questa notizia ha causato un’immediata discesa delle valute di entrambe le nazioni, proprio alla vigilia della scadenza di mercoledì per i negoziati sulle imposte. I listini statunitensi hanno perso oltre l’1%.
Trump ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero presentato nuovi accordi commerciali e inviato notifiche formali ai Paesi privi di intese, confermando che i dazi reciproci entreranno in vigore il 1° agosto.
Ha anche avvertito che qualsiasi Paese che si allineasse alle “politiche antiamericane” del blocco BRICS dovrà affrontare un ulteriore dazio del 10%.
VALUTE
Il dollaro ha registrato un deciso recupero contro le principali valute, in particolare contro lo yen giapponese, tornato a quota 146,20. Il movimento è stato alimentato dalle dichiarazioni di Trump sui dazi al 25% contro il Giappone.
L’EUR/JPY è salito avvicinandosi ai livelli chiave di medio termine, toccando i massimi di aprile 2024 a 174,40. Anche l’EUR/USD è sceso fino a 1,1680, per poi correggere e risalire a 1,1720. Il cambio GBP/USD (Cable) ha perso terreno fino a 1,3590.
Il dollaro è in rimonta anche contro le valute oceaniche, che hanno sofferto maggiormente il ritorno del sentiment di “risk off”. Il clima favorevole al dollaro sembra rafforzarsi e la ripresa non appare conclusa.
RBA: TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento stabile al 3,85% durante la riunione di luglio, contrariamente alle previsioni di mercato che indicavano un taglio di 25 punti base.
La decisione è stata approvata a maggioranza, con sei membri favorevoli e tre contrari. La banca centrale ha osservato che le prospettive economiche appaiono più equilibrate, pur in presenza di rischi inflazionistici e di un mercato del lavoro resiliente.
Il board rimane cauto, vista l’incertezza sulla domanda aggregata. I responsabili della politica monetaria attendono ulteriori dati per confermare che l’inflazione stia tornando stabilmente verso l’obiettivo del 2,5%.
La RBA ha ribadito che la politica monetaria è ben posizionata per rispondere con decisione a eventuali sviluppi globali che possano influenzare l’attività interna o l’inflazione. Continuerà a monitorare attentamente i dati in arrivo, le condizioni finanziarie globali, la domanda interna e le prospettive del mercato del lavoro.
PETROLIO
I future sul greggio WTI hanno mostrato un aumento della volatilità intorno ai 67 dollari al barile lunedì, nonostante l’annuncio dell’OPEC+ di un incremento della produzione superiore alle attese per agosto.
Otto membri dell’OPEC+ hanno concordato un aumento della produzione di 548.000 barili al giorno per il mese prossimo, con un incremento simile previsto anche per settembre. L’Arabia Saudita ha inoltre aumentato i prezzi per l’Asia, segnale che i mercati restano tesi nonostante l’aumento dell’offerta.
Il gruppo aveva precedentemente aumentato l’offerta a un ritmo più lento (411.000 barili al giorno) da maggio a luglio. L’OPEC+ ha giustificato la decisione con prospettive economiche globali stabili e fondamentali solidi. Un ulteriore aumento sarà valutato nella riunione del 3 agosto.
Nel frattempo, i mercati osservano con attenzione la politica commerciale statunitense, in vista dell’entrata in vigore dei dazi annunciati da Trump il 1° agosto.
EUROPA: VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell’area euro sono diminuite dello 0,70% a maggio 2025 rispetto al mese precedente.
In media, le vendite mensili nell’area euro sono state dello 0,10% dal 1995 al 2025, con un picco storico del +19,30% a maggio 2020 e un minimo del -11,30% ad aprile 2020.
GERMANIA: PRODUZIONE INDUSTRIALE
La produzione industriale tedesca è aumentata dell’1,2% su base mensile a maggio 2025, superando le aspettative di una crescita nulla e recuperando dal calo rivisto dell’1,6% di aprile.
La ripresa è stata trainata dai settori automobilistico, farmaceutico e della produzione energetica. Tuttavia, la produzione nel settore edile è calata del 3,9% e quella nelle industrie ad alta intensità energetica dell’1,8%.
In media trimestrale, la produzione da marzo a maggio è cresciuta dell’1,4% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, l’aumento è stato dell’1,0%, invertendo il calo del 2,1% registrato ad aprile, segnalando un modesto miglioramento nel settore manifatturiero tedesco.
Saverio Berlinzani
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Dollaro USA: Trump ce l'ha fatta!Dall'inizio del 2025, il dollaro USA è diventato la valuta principale più debole sul mercato Forex, con un calo di oltre l'11% rispetto a un paniere di valute principali. Se estendiamo il periodo di riferimento per includere il ritorno di Donald Trump alla presidenza, la caduta raggiunge addirittura il 12%. Questa spettacolare caduta non è un caso, ma il frutto di una strategia deliberatamente attuata dall'amministrazione Trump. L'obiettivo dichiarato è chiaro: ripristinare la competitività commerciale delle aziende americane, rilanciare le esportazioni e restituire un vantaggio di prezzo ai prodotti made in USA. Da questo punto di vista, il calo del dollaro USA sul mercato valutario ha raggiunto il suo scopo. Possiamo ora prevedere un punto di minimo per il dollaro USA sul FX?
1) Con il dollaro USA, la battaglia per la competitività valutaria è stata vinta per le aziende statunitensi, e questo dovrebbe avere un impatto favorevole sui risultati del secondo trimestre delle società dell'S&P 500 pubblicati a luglio
. Il calo del dollaro si traduce direttamente in un ambiente molto più favorevole per i gruppi esportatori, in particolare quelli che generano la maggior parte delle loro vendite in Europa o in Asia. La conversione delle valute estere in dollari aumenta automaticamente i ricavi e i margini. Per molte multinazionali, questo fattore contribuirà probabilmente a generare forti utili nel secondo trimestre, il cui periodo di riferimento si svolgerà quest'estate. Al di là dell'impatto immediato sui conti delle imprese, il deprezzamento del biglietto verde favorisce anche una tendenza più strutturale alla reindustrializzazione e al sostegno della produzione interna. Gli effetti di questa tendenza sono già visibili in alcuni segmenti manifatturieri, che stanno recuperando quote di mercato a livello internazionale. Tuttavia, questo scenario non è privo di aspetti negativi: un dollaro debole rende più costose le importazioni, in particolare di materie prime, e pesa sulle aziende che dipendono da fattori produttivi esteri. Nel complesso, però, la politica di cambio attuata da gennaio rappresenta una scommessa riuscita di Donald Trump per rilanciare la competitività degli Stati Uniti.
2) Analisi tecnica: possiamo prevedere un punto di minimo per il dollaro USA?
La domanda cruciale oggi è se il dollaro USA possa scendere ancora o se si stia delineando un punto di minimo tecnico e fondamentale. Dal punto di vista dell'analisi tecnica, l'indice DXY, che misura il valore del dollaro rispetto a un paniere di valute ponderato per il 57% dall'euro e per il 13% dallo yen, rimane ancorato a una tendenza al ribasso. Alcuni degli obiettivi teorici suggeriti dall'analisi eliottista sono stati raggiunti, ma non tutti. Tuttavia, sui grafici mensili appaiono dei supporti di lungo periodo: una linea di tendenza rialzista, visibile in particolare sulla scala aritmetica, potrebbe svolgere un ruolo di stabilizzazione nel breve termine. Si noti che una potenziale divergenza rialzista è possibile anche sul timeframe settimanale. Ma non c'è ancora un modello di inversione rialzista per parlare di un punto di minimo importante, quindi non mettiamo il carro davanti ai buoi.
3) Scenari e sfide per il dollaro USA su FX
Al di là delle considerazioni tecniche, la persistente debolezza del dollaro USA rivela le tensioni tra politica commerciale e stabilità finanziaria. Da un lato, un dollaro sotto pressione è una leva potente per sostenere le esportazioni e consolidare la crescita statunitense in un contesto globale incerto. Dall'altro lato, un calo prolungato del biglietto verde alimenta le preoccupazioni sulla fiducia internazionale nelle attività denominate in dollari e rende le importazioni più costose, il che potrebbe riaccendere le pressioni inflazionistiche. Questo dilemma è al centro dei prossimi compromessi tra la Casa Bianca e la Federal Reserve.
Per gli investitori e le società esposte al forex, si prospettano diversi scenari possibili. Se l'agenda politica degli Stati Uniti porterà a un compromesso commerciale e se le pubblicazioni del secondo trimestre confermeranno la solidità dell'economia statunitense, è probabile che il dollaro trovi un pavimento tecnico intorno ai supporti individuati sul DXY. In questo scenario, una fase di stabilizzazione, o addirittura un moderato rimbalzo, potrebbe instaurarsi nella seconda metà dell'anno. Al contrario, se la politica di stimolo commerciale è accompagnata da un inasprimento delle relazioni con l'Europa e la Cina, o se la Fed è lenta a reagire, la tendenza al ribasso potrebbe prolungarsi.
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#AN016: I mercati si preparano ai dazi, Reazione Forex
Questa settimana i mercati hanno assunto un tono cauto, con gli investitori che stanno digerendo i nuovi sviluppi sul commercio globale e sulle prospettive delle banche centrali. Un mix di minacce tariffarie statunitensi, una maggiore produzione di petrolio OPEC+ e un sentiment degli investitori della zona euro sorprendentemente forte sta plasmando i flussi valutari.
Sono il Trader Forex Andrea Russo e voglio ringraziare anticipatamente il nostro Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per l'aiuto nella realizzazione di questo articolo.
La fiducia degli investitori nella zona euro è salita a luglio raggiungendo il massimo triennale. Questo sentiment positivo riduce il margine di manovra della Banca Centrale Europea per un ulteriore taglio dei tassi, nonostante l'inflazione rimanga sotto controllo.
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Trump ha ordinato lettere che minacciavano dazi fino al 70% per le nazioni che non avrebbero concluso accordi commerciali entro il 1° agosto, creando nuova incertezza negli ambienti diplomatici e commerciali.
I mercati asiatici e le valute dei BRICS hanno già mostrato segni di debolezza, mentre i future statunitensi si sono indeboliti a causa della minaccia.
Anche i mercati petroliferi hanno reagito bruscamente all'annuncio dell'OPEC+ di un aumento della produzione superiore alle aspettative, di circa 550.000 barili al giorno a partire da agosto, che ha spinto il Brent sotto i 68 dollari e il greggio statunitense sotto i 66 dollari.
Sul fronte dell'inflazione europea, la BCE sta optando per rinviare ulteriori tagli dei tassi. Il ministro dell'Estone Madis Müller ha confermato che la BCE può permettersi di sospendere l'allentamento della politica monetaria, data l'inflazione stabile e la solida crescita.
reuters.com
Impatto sul Forex – Cosa dovrebbero monitorare i trader
La combinazione di un forte sentiment nell'eurozona e di imminenti tensioni commerciali sta determinando significative dinamiche valutarie questa settimana:
EUR/USD: L'euro ha margini di ulteriore rafforzamento. L'ottimismo del sentiment e una pausa dalla BCE rafforzano la propensione rialzista, ma le incertezze sui dazi potrebbero innescare una domanda di USD come bene rifugio.
Coppie USD/JPY e CHF: Il dollaro potrebbe trovare supporto in un contesto di avversione al rischio globale, spingendo al rialzo JPY e CHF.
Valute legate alle materie prime (CAD, AUD, NOK): Sottoposte a una doppia pressione: una maggiore offerta di petrolio e l'aumento dei rischi commerciali potrebbero gravare sui cambi legati al greggio.
Valute dei mercati emergenti: Le valute dei BRICS potrebbero rimanere sotto pressione a causa delle minacce di dazi aggiuntivi da parte degli Stati Uniti; la rupia indiana e altre valute potrebbero subire un ulteriore deprezzamento.
Finestra verde, LONG DAXI dati macroeconomici recentemente pubblicati in Europa mostrano segnali decisamente positivi, con indicatori di fiducia in ripresa e una stabilizzazione del settore manifatturiero che lascia intravedere margini di ulteriore crescita. In questo contesto, appare sempre più improbabile l’ipotesi di imposizione di dazi o misure protezionistiche verso l’Europa da parte delle principali economie occidentali, con i rischi geo-economici concentrati piuttosto sui Paesi coinvolti nel promuovere attivamente agende parallele legate ai BRICS.
Per quanto riguarda il DAX, l’indice tedesco ha recentemente rotto i massimi precedenti, segnale tecnico che potrebbe catalizzare nuovi flussi in acquisto, alimentati anche dall’euforia di un sentiment tornato pro-risk. In assenza di sorprese esogene, la struttura dei prezzi suggerisce la possibilità di un balzo ulteriore nelle prossime settimane, nell’ordine di un +3%/ +5% o più, con il mercato pronto a incorporare le aspettative di una crescita interna europea più robusta e il sollievo derivante dall’assenza di nuove tensioni commerciali dirette verso il continente.
Il momentum resta dunque a favore dei compratori, con eventuali correzioni di breve che potrebbero rappresentare opportunità di ingresso tattico in vista di un proseguimento del rally.
Attendo un livello di 24.300 prima e 25.500 poi , provando ad arrivare anche in area 26.000 i primi di ottobre.
07 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
T-1i in in chiusura nella box base o più probabilmente in quella lunga con ultimo aggiornamento dei top
a quel punto altamente probabile nuovo Ti che finalmente decreterà o meno la situazione su lungo periodo
buon slow trading a tutti
ENG
*T-1i is closing within the base box or, more likely, in the extended one, with the latest top update.
At that point, the start of a new Ti is highly likely, which will finally confirm or invalidate the long-term scenario.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading.*
Bande di Bollinger: come fermarsi in base ai mercatiBande di Bollinger: come fermarsi in base ai mercati
Le Bande di Bollinger sono un indicatore di analisi tecnica ampiamente utilizzato nel trading per valutare la volatilità degli asset finanziari e prevedere l'andamento dei prezzi. Sviluppate da John Bollinger negli anni '80, consistono in tre linee sovrapposte al grafico dei prezzi:
La banda centrale: una media mobile semplice, solitamente calcolata su 20 periodi.
La banda superiore: la media mobile a cui vengono aggiunte due deviazioni standard.
La banda inferiore: la media mobile a cui vengono sottratte due deviazioni standard.
Queste bande formano un canale dinamico attorno al prezzo, allargandosi durante i periodi di elevata volatilità e restringendosi durante i periodi di calma. Se un prezzo tocca o attraversa una banda, a seconda del contesto di mercato, può segnalare una situazione di ipercomprato o ipervenduto, oppure una possibile inversione o continuazione del trend.
A cosa servono le Bande di Bollinger? Misurano la volatilità: maggiore è la distanza tra le bande, maggiore è la volatilità.
Identificazione di zone di supporto e resistenza dinamiche.
Rilevamento di eccessi di mercato: un prezzo che tocca la banda superiore o inferiore può indicare un eccesso temporaneo.
Anticipazione di inversioni o consolidamenti: un restringimento delle bande spesso segnala un imminente aumento della volatilità.
Perché il timeframe a 2 ore è così ampiamente utilizzato e rilevante?
Il timeframe a 2 ore (H2) è particolarmente apprezzato da molti trader per diversi motivi:
Perfetto equilibrio tra rumore e rilevanza: il timeframe H2 offre un compromesso tra timeframe molto brevi (spesso troppo rumorosi, che generano molti falsi segnali) e timeframe lunghi (più lenti a reagire). Questo consente di catturare movimenti significativi senza essere sopraffatti da piccole fluttuazioni.
Adatto per lo swing trading e il trading intraday: questo timeframe consente di mantenere una posizione per diverse ore o giorni mantenendo una buona reattività per sfruttare i trend intermedi.
Interpretazione più chiara dei pattern grafici: i pattern tecnici (triangoli, doppi massimi, onde di Wolfe, ecc.) sono spesso più chiari e affidabili sul timeframe H2 rispetto ai timeframe più brevi, facilitando il processo decisionale.
Meno stress, migliore gestione del tempo: sul timeframe H2, il monitoraggio costante dello schermo non è necessario. Un monitoraggio ogni due ore è sufficiente, ideale per i trader attivi che non vogliono dipendere dal mercato.
Rilevanza statistica: numerosi backtest dimostrano che i segnali tecnici (come quelli delle Bande di Bollinger) sono più robusti e meno soggetti a falsi segnali su questo timeframe intermedio.
In sintesi, il timeframe di 2 ore è spesso considerato "eccezionale" perché combina la precisione del trading intraday con l'affidabilità dello swing trading, fornendo segnali superiori per la maggior parte delle strategie tecniche, in particolare quelle che utilizzano le Bande di Bollinger.
In sintesi: le Bande di Bollinger misurano la volatilità e aiutano a identificare aree di ipercomprato/ipervenduto o potenziali inversioni di tendenza.
L'intervallo di tempo di 2 ore è molto apprezzato perché filtra il rumore di mercato pur rimanendo sufficientemente reattivo, il che lo rende particolarmente utile per l'analisi tecnica e il processo decisionale di trading.
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Mercati in attesa: segnali contrastanti dagli USA e rischio politico in aumento.
Venerdì sono usciti i dati sul lavoro USA.
-Il numero principale (NFP) è uscito positivo: +147.000 nuovi posti.
-Ma tutti gli altri dati (ADP negativo, offerte di lavoro in calo, disoccupazione in aumento, meno ore lavorate) mostrano debolezza sotto la superficie.
-Quindi: il mercato del lavoro sembra ancora solido in apparenza, ma sta perdendo forza in profondità.
Intanto la Casa Bianca sta creando incertezza:
-Vuole far passare un piano da 3.9 trilioni (spesa pubblica → aumenta il deficit).
-E potrebbe imporre dazi del 30% su auto e acciaio giapponesi, con scadenza mercoledì 9 luglio.
📌 Cosa aspettarsi ora:
Il mercato è in attesa di due cose chiave:
-Dazi sì o no? (9 luglio)
-Verbali del FOMC
⚠️ Ma anche se il prezzo scende nel breve, la view rialzista sull’oro resta sul medio periodo:
-Il lavoro si sta indebolendo
-Il deficit USA aumenta
⚠️ Posizionamento e tecnica:
-I trader stanno ancora shortando il dollaro, ma meno rispetto a prima.
-I long sull’oro sono pochi dopo il crollo di giugno.
-con i dazi imposti mi aspetto di vedere un GOLD UP
-niente dazi + verbali hawkish mi aspetto un GOLD che scenda
-dazi cancellati del tutto mi aspetto anche in quel caso un GOLD giu
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Trump approva maxi legge fiscale e rilancia i daziUSA, APPROVATA LA LEGGE FISCALE
Con 218 voti a favore e 214 contrari, la legge fiscale, fulcro del programma elettorale di Donald Trump, ha superato lo scoglio della Camera dei Rappresentanti ed è arrivata il 4 luglio sulla scrivania del Presidente, che l’ha ratificata. Si tratta di una delle leggi di spesa più costose della storia americana, definita dallo stesso Trump come la “big beautiful bill”.
Il provvedimento rappresenta un successo politico, soprattutto considerando che alcuni repubblicani, noti come “falchi del fisco”, avevano manifestato l’intenzione di votare contro per timore di un aumento eccessivo del debito. La legge prevede un massiccio taglio delle tasse per la classe media, un rafforzamento della sicurezza delle frontiere, ingenti finanziamenti militari e il ripristino della sanità fiscale.
Alla Camera solo due repubblicani si sono schierati con i democratici, mentre al Senato il budget è stato osteggiato da tre senatori del partito del Presidente. Il cuore della legge è l’estensione del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, in scadenza a fine anno. La nuova misura punta a rendere permanenti i tagli fiscali introdotti da Trump nel 2017, aumentando al contempo la spesa per la sicurezza dei confini, la difesa e la produzione energetica, e riducendo invece Medicaid e i sussidi alimentari.
Secondo il Congressional Budget Office, la misura aumenterà il deficit federale di 3,3 trilioni di dollari nei prossimi dieci anni e lascerà milioni di persone senza assicurazione sanitaria. L’aggravio di bilancio sarà in parte compensato dai tagli ai programmi federali di assistenza alimentare e all’assicurazione sanitaria Medicaid per i cittadini a basso reddito. Alcune stime indicano che circa 17 milioni di beneficiari perderanno la copertura assicurativa.
La spesa aggiuntiva per l’esercito e la sicurezza dei confini sarà finanziata anche attraverso la parziale revoca dei sussidi per le energie rinnovabili e i veicoli elettrici. I Democratici sperano che il malcontento generato dai tagli al welfare possa aiutarli a ribaltare gli equilibri al Congresso nelle elezioni di medio termine del 2026. I Repubblicani contestano le cifre, mentre Trump ha dichiarato che con questo provvedimento l’economia americana “crescerà come un razzo”, sottolineando che il Paese sta già battendo ogni tipo di record economico.
SCADENZA DAZI
Il Presidente Trump ha annunciato che a partire da venerdì 4 luglio invierà lettere ai partner commerciali per informarli dei nuovi dazi da pagare per esportare beni negli Stati Uniti, evitando così il consueto processo di negoziazione dei singoli accordi. La decisione arriva in vista della scadenza del 9 luglio, data in cui terminerà la sospensione di 90 giorni dei dazi generalizzati, iniziata ad aprile.
Nel frattempo, Trump ha concluso accordi con Vietnam e Regno Unito e ha delineato un’intesa quadro con la Cina. L’obiettivo è introdurre un dazio base del 10%, con aliquote più elevate per i Paesi che registrano un disavanzo commerciale con gli Stati Uniti. Il Presidente ha escluso una proroga della scadenza, citando la difficoltà di negoziare con oltre 170 Paesi.
DATI POSITIVI
L’economia statunitense ha creato 147.000 posti di lavoro nel mese di giugno, superando le aspettative di 110.000 e migliorando rispetto ai 144.000 di maggio. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%. Questi dati hanno contribuito ad allentare i timori di una recessione imminente e a ridurre la pressione sulla Federal Reserve per un taglio dei tassi d’interesse nel breve termine. Le previsioni attuali indicano due possibili tagli a partire da ottobre.
VALUTE
L’euro si è mantenuto stabile appena sotto la soglia di 1,18 dollari, vicino ai massimi dal 2021. L’attenzione è ora rivolta agli sviluppi commerciali e ai segnali provenienti dalla Banca Centrale Europea. L’Unione Europea ha espresso la volontà di raggiungere un accordo, ma si prepara anche all’eventualità di un fallimento delle trattative.
Sul fronte monetario, i mercati prevedono un solo ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE nel corso dell’anno. I funzionari hanno indicato che i tassi probabilmente rimarranno invariati nella riunione di luglio, dopo otto tagli consecutivi iniziati a giugno 2024. Con l’inflazione che ha raggiunto l’obiettivo del 2%, la BCE procede con cautela, in un contesto di incertezza commerciale globale e rafforzamento dell’euro.
Nel frattempo, l’indice del dollaro è sceso sotto quota 97, interrompendo un rally durato due giorni. Le rinnovate preoccupazioni sulla politica commerciale hanno pesato sul sentiment degli investitori. Il dollaro resta tendenzialmente debole, anche se per ora non sembra destinato a rompere i supporti chiave di medio termine.
SVIZZERA, STABILE L’INFLAZIONE
In Svizzera, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 2,7% nel mese di giugno 2025, il livello più basso da novembre 2024. Il numero di disoccupati è diminuito di 1.100 unità, attestandosi a 126.900, il minimo degli ultimi sette mesi.
La disoccupazione giovanile, che riguarda le persone tra i 15 e i 24 anni, è rimasta invariata al 2,5%, con un lieve aumento di 70 unità, per un totale di 10.700 giovani disoccupati. Allo stesso tempo, i posti di lavoro vacanti sono aumentati di 1.600, raggiungendo quota 39.800. Al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione è salito al 2,9%, rispetto al 2,8% di maggio.
GERMANIA, ORDINI ALL’INDUSTRIA
Gli ordini alle fabbriche tedesche sono diminuiti dell’1,4% su base mensile a maggio 2025, deludendo le previsioni di un calo dello 0,1% e invertendo la crescita dell’1,6% registrata ad aprile. Si tratta del primo calo da gennaio, dovuto in gran parte a un crollo del 17,7% negli ordini di computer, prodotti elettronici e ottici, dopo un mese precedente caratterizzato da ordini su larga scala.
La domanda si è indebolita anche per le apparecchiature elettriche e i metalli di base. Gli ordini di beni strumentali e intermedi sono calati rispettivamente del 4,1% e del 3,4%, mentre i beni di consumo hanno registrato un aumento del 3,1%. Gli ordini interni sono crollati del 7,8%, compensati solo in parte da un aumento del 2,9% della domanda estera, trainata da un balzo del 9% degli ordini provenienti da fuori l’eurozona, nonostante un calo del 6,5% da parte dei Paesi dell’eurozona.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana sarà relativamente tranquilla sul fronte dei dati statunitensi, ma resta cruciale per molte questioni ancora aperte, a partire dalla scadenza del 9 luglio, che segna la fine della sospensione dei dazi annunciata ad aprile. Al 4 luglio, solo pochi accordi erano stati finalizzati, in particolare con Regno Unito, Vietnam e un’intesa quadro con la Cina.
L’attenzione si sposterà anche sulla pubblicazione dei verbali del FOMC, poiché gli operatori economici attendono ulteriori indicazioni sulla direzione della politica monetaria della Federal Reserve. Il presidente Powell ha mantenuto un atteggiamento cauto e attendista.
A livello globale, i mercati seguiranno con attenzione i dati sui prezzi al consumo e alla produzione della Cina, il PIL mensile del Regno Unito, la produzione industriale e il commercio della Germania, il rapporto sul mercato del lavoro del Canada e le decisioni di politica monetaria delle banche centrali di Australia, Corea del Sud, Malesia e Nuova Zelanda. Si prevede una settimana densa di eventi e con mercati ancora soggetti a forti oscillazioni.
Saverio Berlinzani
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Come fare trading durante gli eventi del calendario economicoI mercati possono muoversi in modo impulsivo durante le grandi notizie economiche, aumentando notevolmente la volatilità. Ma come affrontare il trading durante le principali pubblicazioni di dati economici e come proteggersi dalla volatilità che ne deriva. Di seguito alcuni consigli utili.
Scegliere le notizie da seguire
Non tutte le notizie economiche hanno lo stesso impatto sui mercati. Per orientarti, utilizza un calendario economico affidabile che classifica gli eventi in base alla loro importanza: bassa, media o alta. Ad esempio, un annuncio sui tassi di interesse della Federal Reserve (FED) ha un impatto molto più ampio rispetto ai dati sull’occupazione di un singolo paese minore. Concentrati quindi solo sulle notizie ad alta importanza.
Conoscere gli strumenti coinvolti
Non tutte le notizie influenzano tutti i mercati allo stesso modo. Un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti può influenzare molte valute e asset globali, mentre una decisione della banca centrale australiana impatterà principalmente sul dollaro australiano e strumenti correlati. Quindi, prima di operare, identifica quali coppie valutarie o strumenti finanziari saranno maggiormente coinvolti dall’evento in arrivo.
Evita di fare trading in prossimità dell’evento
La volatilità nei minuti precedenti e successivi alla pubblicazione di una notizia importante può essere molto elevata e imprevedibile. Per questo motivo, è consigliabile non aprire nuove posizioni almeno un’ora prima e un’ora dopo l’uscita del dato. Questo ti aiuta a evitare movimenti bruschi e potenzialmente dannosi.
Proteggere le posizioni aperte
Se hai già delle posizioni aperte su strumenti sensibili all’evento, sposta lo stop loss a break even circa 5 minuti prima della pubblicazione. In questo modo, eliminerai il rischio di perdita e potrai lasciare che il mercato si muova liberamente senza preoccupazioni eccessive.
Comprendere il contesto macroeconomico
Il trading sulle notizie non si limita a reagire ai dati. È importante capire perché un dato può influenzare il mercato. Ad esempio un aumento dell’inflazione può spingere la banca centrale ad alzare i tassi, rafforzando la valuta nazionale. Un PIL in crescita indica un’economia sana, favorendo asset rischiosi come azioni e valute di paesi emergenti.
L’analisi fondamentale ti aiuta a interpretare questi segnali e a prevedere le possibili reazioni del mercato.
Combina analisi fondamentale e tecnica
Mentre l’analisi fondamentale ti dà il contesto macroeconomico, l’analisi tecnica ti aiuta a individuare punti di ingresso e uscita precisi. Ad esempio, se un dato economico positivo conferma un trend rialzista già individuato dai grafici, puoi aumentare la probabilità di successo del trade.
Gestire l’emotività
Il trading durante le notizie può essere stressante a causa dell’elevata volatilità. Mantieni la calma, rispetta il tuo piano di trading e non lasciarti guidare dall’emotività o dalla fretta di entrare o uscire dal mercato.
Conclusione
Fare trading durante grandi eventi economici può offrire grandi opportunità, ma anche rischi elevati. Prepararsi con un calendario economico, conoscere gli strumenti coinvolti e adottare strategie di gestione del rischio sono passi fondamentali per navigare con successo in questi momenti di alta volatilità. Con disciplina e conoscenza, potrai sfruttare le notizie a tuo vantaggio e proteggere il tuo capitale.
Settimana decisiva: dazi, petrolio e fuga dal dollaro
Salve sono il trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi della settimana ricca di tensioni e opportunità nei mercati valutari globali. Le nuove minacce tariffarie dagli Stati Uniti, le mosse strategiche dell’OPEC+ e la crescente instabilità sul mercato dei titoli di stato britannici stanno scuotendo l’intero panorama Forex, con implicazioni dirette su USD, AUD, CAD, GBP e JPY. Ringrazio anticipatamente il Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella realizzazione di questo articolo.
La notizia più esplosiva riguarda la possibile imposizione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, con una scadenza fissata al 9 luglio. L’amministrazione americana, secondo fonti Reuters, è pronta ad attivare tariffe fino al 70% su alcune categorie di importazioni strategiche se non verranno siglati nuovi accordi bilaterali entro fine mese. Il mercato ha reagito con cautela, ma i segnali di rischio sistemico iniziano a filtrare: i future USA sono in calo, i capitali si spostano verso i beni rifugio, e il dollaro inizia a perdere terreno in modo strutturale.
Il calo del petrolio ha aggiunto ulteriore pressione. L’OPEC+ ha annunciato l’inizio di un aumento della produzione da agosto, con circa 550 mila barili al giorno in più rispetto alla soglia attuale. Questo ha colpito duramente il Brent e il WTI, che ora stazionano entrambi sotto i 68 dollari. Le valute fortemente correlate alle commodity, come CAD e NOK, stanno subendo una fase di indebolimento, soprattutto in assenza di una reazione monetaria da parte delle rispettive banche centrali.
Nel frattempo, il Regno Unito affronta un momento delicato. I rendimenti dei gilt decennali sono saliti al massimo da aprile, con un sell-off che ha costretto la Bank of England a rivedere il ritmo di dismissione dei propri asset. L’instabilità del debito britannico mette sotto pressione la sterlina, già provata da un’inflazione che fatica a rientrare e da un mercato immobiliare in stagnazione. La coppia GBP/USD resta estremamente volatile, mentre EUR/GBP si muove lateralmente in attesa di una direzionalità più netta.
Ma la protagonista della settimana è l’Australia. L’AUD ha messo a segno l’ottava settimana consecutiva di guadagni, sfruttando sia la debolezza del dollaro che le attese su un futuro taglio dei tassi più graduale da parte della RBA. Il cross AUD/USD ha rotto i massimi di novembre 2024 e punta ora ai livelli di 0.67-0.68. Lo stesso vale per NZD/USD, anch’esso in fase di consolidamento rialzista. Il dollaro americano ha invece registrato il peggior inizio d’anno dal 1973: una combinazione di incertezza politica, instabilità fiscale e calo della fiducia sta erodendo la domanda globale per l’USD, spingendo molti gestori a diversificare in valute emergenti o legate alle materie prime.
Infine, la Federal Reserve prende tempo. Powell ha dichiarato che l’andamento dei tassi sarà strettamente legato all’evoluzione delle tensioni commerciali. La Fed, quindi, appare più attendista rispetto a quanto previsto, rinviando un eventuale taglio al terzo trimestre. Questo lascia il dollaro esposto a pressioni ribassiste, in particolare se nel frattempo l’inflazione dovesse rallentare ulteriormente.
In sintesi, questa settimana offre scenari estremamente interessanti per i trader Forex. I flussi istituzionali sembrano privilegiare valute alternative al dollaro, mentre il sentiment resta fragile su GBP e CAD. AUD, NZD e JPY emergono come potenziali vincitori, almeno fino a nuovi sviluppi macro o rotture tecniche rilevanti.
La parola d’ordine è: selezione. Con la volatilità in aumento e il contesto geopolitico in rapida evoluzione, solo chi saprà leggere in anticipo i movimenti delle banche centrali e delle istituzioni potrà sfruttare appieno le occasioni offerte dai mercati.
FED: 5% di probabilità di un taglio dei tassi il 30 luglio1) Il mercato del lavoro statunitense rimane resiliente secondo l'ultimo rapporto NFP, una buona notizia per la situazione macroeconomica
La scorsa settimana il mercato del lavoro statunitense ha dimostrato la sua resilienza, rendendo improbabile un taglio dei tassi da parte della FED mercoledì 30 luglio: il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% della forza lavoro, dopo diversi mesi di stabilità intorno al 4,2%. Questo calo della disoccupazione suggerisce che, nonostante la stretta monetaria iniziata due anni fa e le attuali incertezze macroeconomiche, l'economia statunitense continua a mostrare una certa resistenza nella sua capacità di creare posti di lavoro. Si tratta quindi di una buona notizia per la crescita economica, ma ritarda il prossimo taglio dei tassi da parte della Fed.
Cliccando sul link sottostante, è possibile rileggere la nostra analisi dello S&P 500 dopo l'aggiornamento di giovedì dell'ultimo rapporto NFP.
2) La probabilità di un taglio dei tassi il 30 luglio è stata ridotta quasi a zero, a meno che non ci siano grosse sorprese da qui ad allora su inflazione, occupazione o diplomazia commerciale
Finora, la maggior parte degli investitori si aspettava una decisione anticipata, il 30 luglio, in occasione della prossima riunione del Comitato di politica monetaria. Ma la comunicazione cauta dei funzionari della Fed ha ridimensionato queste aspettative. Jerome Powell e diversi governatori hanno ribadito di voler attendere prove “durature” di un ritorno dell'inflazione all'obiettivo del 2% prima di impegnarsi. Il calo del tasso di disoccupazione al 4,1% introduce una sfumatura: conferma che l'economia non si sta contraendo bruscamente, consentendo alla Fed di attendere ancora qualche settimana senza correre il rischio di rallentare la crescita più del necessario. Allo stesso tempo, gli ultimi indicatori di fiducia dei consumatori e i dati sull'attività manifatturiera suggeriscono un leggero rallentamento, più vicino a un atterraggio controllato che a un arresto.
Va notato che questa settimana, la scadenza di mercoledì 9 luglio per gli accordi commerciali fornirà maggiori informazioni sul futuro impatto delle tariffe sull'inflazione, modificando ulteriormente le aspettative di politica monetaria della FED. Al momento della stesura del presente documento, la probabilità di un cambio di rotta da parte della FED il 30 luglio è inferiore al 5%.
3) Ecco le date chiave che saranno decisive da qui alla decisione di politica monetaria della FED di mercoledì 30 luglio
Mercoledì 9 luglio: l'attuale scadenza per la diplomazia commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. Il livello finale delle tariffe sarà decisivo per le aspettative di inflazione degli Stati Uniti.
Martedì 15 luglio: inflazione CPI statunitense, l'ultimo dato importante sull'inflazione USA da aggiornare prima della decisione di politica monetaria della FED del 30 luglio.
Le richieste iniziali e in corso di disoccupazione settimanali negli Stati Uniti vengono pubblicate il giovedì di ogni settimana e avranno un impatto sulla probabilità che la FED agisca il 30 luglio, ma solo marginalmente.
Salvo eventi eccezionali, è quindi improbabile che la Fed riprenda a tagliare il tasso dei federal funds il 30 luglio.
I prossimi dati PCE e NFP sono previsti dopo la FED (31 luglio e 1° agosto) e avranno quindi un impatto sulla decisione di politica monetaria della FED del 17 settembre.
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06 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
Qui la centratura indice / inverso su BTC
molto interessante la chiusura del T-1i in corso
E' dove chiude il nostro setup long per prendere (sperabilmente TP) e si attiva setup short in attesa di trigger
buon slow trading a tutti
ENG
Here’s the alignment between index and inverse on BTC.
The ongoing closure of the T-1i is particularly interesting.
It’s where our long setup is expected to close (hopefully hitting TP), and the short setup is activated while awaiting the trigger.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading