Il NASDAQ oltre -3% e NVIDIA innesca il crollo tecnologico. Il NASDAQ crolla di oltre il 3% mentre NVIDIA innesca il crollo tecnologico.
Marco Bernasconi – 17 aprile 2025
Negli ultimi tre giorni, abbiamo assistito a una pausa rinfrescante dall'intensa volatilità che ha caratterizzato i mercati recentemente. Tuttavia, la crisi tariffaria è riemersa ieri, coinvolgendo forse l'azienda tecnologica più influente del momento.
NVIDIA (NVDA), leader nell'intelligenza artificiale e superstar del mercato, ha annunciato che le nuove restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina comporteranno oneri per 5,5 miliardi di dollari. Le azioni sono crollate del 6,9%, innescando una forte svendita tecnologica che ha colpito tutti i titoli dei "Magnifici 7" e la maggior parte dei titoli del settore dei semiconduttori.
Sebbene 5,5 miliardi di dollari non siano decisivi per il successo o il fallimento di un'azienda come NVIDIA, non rappresentano certo un vento favorevole. Questa notizia aggiunge ulteriore incertezza non solo al mercato in generale, ma anche al titolo stesso. L'indecisione dell'Amministrazione non sta certo aiutando. Al mercato non piace questo tipo di nebbia.
Il NASDAQ ha perso ieri il 3,07% (circa 516 punti) chiudendo a 16.307,16
L'S&P 500 è sceso del 2,24% a 5.275,70
Il Dow Jones ha perso l'1,73% (quasi 700 punti) chiudendo a 39.669,39
Il Russell 2000 ha perso "solo" l'1,03% chiudendo a 1.863,48
I principali indici sono riusciti a rimbalzare dai minimi di sessione, ma i bruschi ribassi hanno comunque interrotto un periodo di relativa calma durato tre giorni dopo il "Giorno della Liberazione". Con guadagni in due di quelle sessioni e solo un modesto calo ieri, gli investitori avevano iniziato a sperare che il mercato si stesse stabilizzando. Questo ottimismo sembra essere stato prematuro .
Il pessimo umore del mercato non è stato certo aiutato dal cauto presidente della Fed, Jerome Powell, che ha ribadito ieri che non c'è fretta di tagliare i tassi e che i dazi stanno creando un contesto difficile, con un'inflazione più elevata e una crescita più lenta.
La combinazione delle dichiarazioni di Powell e delle notizie su NVIDIA ha messo in ombra sviluppi altrimenti incoraggianti:
Le vendite al dettaglio in aumento dell'1,4% a marzo, il miglior risultato in oltre due anni
Diverse società hanno riportato risultati positivi a sorpresa:
ASML Holding (ASML)
Abbott Labs (ABT)
US Bancorp (USB)
Non ci sono state grandi sorprese nei risultati delle grandi banche, con tutti i principali operatori che hanno superato le stime e fornito una visione cauta del contesto macroeconomico. L'incertezza sul quadro generale è un fattore negativo per le prospettive degli utili, poiché si prevede che la mancanza di visibilità inciderà sulle aspettative, anche in assenza di indicazioni esplicite da parte del management.
Il principale report sugli utili di questa settimana arriverà domani dopo la chiusura di Netflix (NFLX), pioniere dello streaming. Anche se non sapremo esattamente come reagirà il mercato fino alla prossima settimana a causa della festività del Venerdì Santo.
Netflix ha superato la stima di consenso negli ultimi quattro trimestri consecutivi
Si prevede un utile trimestrale di 5,74 $ per azione (+8% rispetto all’anno precedente)
Si prevede un aumento dei ricavi del 12,5% a 10,5 miliardi di dollari
Mentre la maggior parte dei titoli dei "Magnifici 7" ha subito cali significativi nel contesto della volatilità di Wall Street all'inizio del 2025, Netflix si distingue per la sua resilienza 🛡️ in vista del suo prossimo report sugli utili del primo trimestre, previsto per il 17 aprile.
Questa solidità è dovuta a diversi fattori:
Isolamento dai dazi
Tasso di crescita più elevato
Valutazione storicamente bassa
Forza relativa dei prezzi
Costante track record di sorprese sugli utili
Auguro a tutti buon trading
Oltre l'analisi tecnica
BTCUSD short di lungo verso il supporto del 13 gennaio.
Lascio la mia idea short con i tre target pitchfork (x), (xx) (xxx) su BLACKBULL:BTCUSD BTCUSD,
sono molto stretti perchè l'analisi dell'orderflow e dei volumi non
mi preannunciano tecnicamente un grandissimo movimento ribassista
benchè abbia notato un piccolo b-shape di un volume prossimale.
Ci saranno le news quasi tutta la settimana, pertanto il gioco si
potrebbe invertire.
Di solito non trado durante le news.
Da tenere d'occhio i TVC:US06M treasury a diversi periodi
e all' CBOE:FVX.P l'FVX - perchè recentemente sul BTCUSD mostrano
delle chiare anticorrelazioni anticipate.
Buon weekend traders!
Dazi su EURUSD... situazione incerta ma tecnicamente rialzista.L'idea che mi sono fatto su EUR/USD è piuttosto chiara anche se un po' prematura... ovvero aspetterei lunedì.
Comunque, mi aspetto una discesa verso il primo o secondo fair value gap non ancora colmato, un movimento che servirebbe a riequilibrare il flusso di liquidità prima di un possibile rimbalzo. A quel punto il prezzo potrebbe allinearsi con la pitchfork tracciata dai massimi recenti, uno scenario che rafforzerebbe l’ipotesi di un trend strutturato e non solo di una correzione isolata.
Dal punto di vista volumetrico, la distribuzione che si sta formando mi ricorda molto una classica “P” di accumulazione, ma ancora incompleta. Questo significa che il mercato non ha del tutto accettato i nuovi livelli di prezzo: manca ancora una fase di consolidamento convincente, magari proprio in corrispondenza ad un rimbalzo di uno dei gap citati.
In parallelo, la dinamica politico-economica globale va monitorata da vicino. I nuovi dazi USA sulle importazioni europee hanno avuto un effetto molto negativo su indici e titoli di stato americani. Così, almeno nel breve, invece di indebolire l'euro, hanno spinto un flusso di capitale sull’area EUR in quanto alternativa credibile in un contesto di tensioni geopolitiche e protezionismo. Questo, unito a un dollaro meno dominante rispetto a qualche mese fa, sta offrendo spazio per un'inversione strutturale.
Il trading è principalmente istituzionale in questo periodo, non penso ci siano stati molti retail in gioco vista la pressione economico mondiale alla quale assisteremo.
Comunque, a livello tecnico, la media a 200 periodi resta un punto di controllo fondamentale. Se il prezzo non rimbalza lì, lo farà probabilmente poco dopo, su livelli leggermente inferiori ma strategici. In ogni caso, i volumi e la forza del movimento lasciano aperta la possibilità di un mercato rialzista più ampio che potrebbe partire proprio da queste settimane.
Lascio un solo target long (x) e i due target short (-) ma... non incito nessuno a fare investimenti o quant'altro. E' esclusivamente il mio parere personale.
16 APR | SUPPOSTA DEL GIORNOBellissima chiusura sull'inverso di Ti esattamente sui livelli di prezzo (tF) e tempo (Box T-2i) che avevamo individuato
Situazione ciclica attuale FONDAMENTALE per intercettare la partenza di nuove strutture di grado elevato dal minimo o piuttosto l'imminente vincolo che porterà all'aggiornamento dei minimi locali e chiusura del T+5 in soluzione finale
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ad ogni correzione di gold vado a cercare opportunità di posizionamento a favore bias
Ieri in live abbiamo individuato una zona aggressiva per un bel long su Gold, che ha rotto i 3.300 e continua a salire.
Oggi è molto più esteso, senza strutture chiare su H4. V
vediamo se ci dà qualche spunto operativo.
Alle 14:30 ci sono le news.
Le seguiamo insieme e, se c’è occasione, cerchiamo un nuovo ingresso
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Dollaro a rischio?Il biglietto verde, colpito duramente nelle settimane scorse in concomitanza con l’applicazione dei dazi da parte dell’amministrazione USA, potrebbe rimanere sotto pressione, specialmente se la questione delle tariffe non si risolvesse in un negoziato tra le parti che le riducesse in modo significativo o addirittura le cancellasse.
La ragione è legata soprattutto all’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato USA, colpiti dalla perdita di fiducia degli investitori verso il sistema America. Molti ci hanno visto anche lo zampino della Cina, che detiene circa il 3% del debito USA (1000 miliardi di USD), che potrebbe essere intervenuta a vendere titoli di stato come ritorsione all’applicazione del 145% di tariffe USA verso beni cinesi.
L’effetto è stato una salita dei rendimenti (oltre il 4.5%) che costringerà la Fed a rimanere ferma sui tassi di interesse, almeno nel breve termine, nell’impossibilità eventuale di osservare l’inflazione scendere, aumentando per contro e inevitabilmente gli interessi che gli USA dovranno rimborsare ai creditori detentori di titoli USA (approssimativamente un 30% dei 7 trilioni di USD in scadenza nel 2025).
La perdita di fiducia verso i bonds è la principale ragione della caduta del dollaro (per la rotazione di portafogli dal dollaro all’euro, che hanno visto i rendimenti dei Treasuries salire e quelli del bund scendere). Se da un lato aiuta gli Stati Uniti ad esportare di più e a ridurre, a tendere, il deficit commerciale, dall’altro è pericoloso se continuativo e non temporaneo, perché in un momento storico e geopolitico come quello attuale, l’ascesa dei BRICS e la possibile de-dolarizzazione rappresenterebbero un rischio significativo per gli Stati Uniti.
MA È PROPRIO COSÌ?
Noi spesso, in queste pagine, abbiamo spiegato che i dazi rappresentano un grimaldello a favore del vero target di questa amministrazione americana, ovvero ridurre sì il valore della moneta, ma non troppo, per non generare il rischio di perdita di fiducia nel valore simbolico che il dollaro rappresenta, ovvero un porto sicuro per gli investitori.
Proprio per questa ragione riteniamo che quella di Trump possa rappresentare una strategia, che è quella di arrivare a negoziare dazi zero per tutti, e un biglietto verde che potrebbe perdere un ulteriore 10-15 per cento contro le principali divise concorrenti, il che sarebbe nella logica delle cose, in un regime di cambi flessibili che consentirebbe almeno un parziale riaggiustamento della bilancia commerciale USA, ancora in deficit di 125 miliardi di dollari al mese.
L’altro aspetto da sottolineare è legato all’idea di Trump di “make America great again”, un motto accattivante, non c’è che dire, ma per ottenere il rientro delle aziende produttrici, occorre innanzitutto tempo, e poi serve che vi sia un rallentamento economico, specialmente un calo dell’occupazione. Altrimenti, le aziende che rientrano in patria a produrre, dove troverebbero i lavoratori, considerato che l’occupazione è ai massimi storici?
Insomma, il programma Trumpiano è di non facile soluzione, anche perché le controparti globali oggi sono in grado di adottare misure di ritorsione efficaci, che colpiscono al cuore l’economia USA vendendo debito USA, dollaro e azioni, con conseguenze che potrebbero divenire preoccupanti. A questo punto, la mossa di Trump dovrebbe essere quella di spingere a negoziare tutti i paesi per tornare a un commercio globale senza tariffe, cioè dazi zero per tutti, il che sarebbe una vittoria significativa di questa amministrazione.
PER GLI INVESTITORI CHE SIGNIFICA
A nostro parere, il ritorno dell’appetito al rischio sui mercati, ancora possibile, potrebbe favorire (il condizionale è sempre d’obbligo con questi mercati) l’acquisto di asset, che siano attraverso il valutario o l’obbligazionario, denominati in dollari australiani e neozelandesi, che hanno toccato dei minimi contro euro assai significativi, oltre ad offrire rendimenti importanti.
Escluderemmo per ora il franco svizzero, già vicino ai massimi contro moneta unica, a meno di un ritorno dell’avversione al rischio, che causerebbe una recrudescenza della crisi attuale, ma successivamente tornerebbe il sereno perché alla fine, sui dazi, conviene a tutti negoziare e tornare al libero scambio senza preclusioni di sorta.
Altra valuta da osservare è lo JPY, che potrebbe recuperare sulla moneta unica, anche se offre rendimenti decisamente inferiori ad asset come le valute oceaniche.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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il dollaro USA è la valuta più debole del Forex quest'anno 2025Caduta del dollaro USA: gli investitori istituzionali vendevano già a febbraio
Il dollaro USA (DXY) è ufficialmente la valuta più debole sul mercato fluttuante dei cambi (Forex) da inizio anno. In calo di oltre l'8% rispetto a tutte le principali valute mondiali, questa tendenza verticale al ribasso era stata anticipata dall'analisi tecnica già a gennaio. Non è una sorpresa per chi segue i principali segnali tecnici: breakout della media mobile a 200 giorni all'inizio di marzo, pressioni strutturali visibili con l'approccio frattale a onde di Elliott, segnali ribassisti dal sistema ichimoku... in breve, gli strumenti tecnici hanno parlato e il mercato ha effettivamente intrapreso una tendenza al ribasso quest'anno 2025.
La domanda ora è: è in vista un fondo? Nel breve termine, forse, il mercato sta testando il forte supporto grafico di 99/100 punti sul DXY (si veda il grafico principale di questa analisi).
Nel medio termine, la tendenza al ribasso potrebbe continuare. Una cosa è chiara: il posizionamento istituzionale ha giocato un ruolo centrale nella flessione: hedge fund e gestori patrimoniali sono diventati tutti ribassisti sul dollaro USA nel cuore dell'inverno. Già a febbraio, i primi sono diventati acquirenti netti di EUR/USD, come mostra il rapporto COT della CFTC. Poi, all'inizio di marzo, tutti gli investitori istituzionali sono diventati venditori netti di dollaro USA contro un paniere di valute principali (si vedano i dati inseriti nel grafico sottostante).
Bis repetita con il primo anno del primo mandato di Trump (2017)
È stata la guerra commerciale, quella dei cosiddetti dazi reciproci, a vedere l'aumento dei segnali tecnici ribassisti di medio termine sul dollaro USA contro un paniere di valute principali. La volatilità a Wall Street è esplosa, anche a causa dell'escalation dei dazi dell'amministrazione Trump. Il clima economico statunitense sta diventando sempre più imprevedibile per i mercati, con una politica commerciale apparentemente improvvisata e decisioni che generano incertezza sistemica.
Ma non è tutto: anche il mercato obbligazionario statunitense sta lanciando segnali di allarme. Il rendimento a 10 anni è salito e gli spread tra gli Stati Uniti e le altre economie sviluppate si sono ampliati. Alcuni parlano addirittura di una forma di pressione cinese sul debito statunitense, attraverso vendite massicce di Treasuries. L'indice MOVE, un barometro della volatilità obbligazionaria, lo conferma: la tensione c'è e sta chiaramente pesando sul dollaro.
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S&P - Nona Sinfonia - Time Frame 30 Minutinona sinfonia in opera
ingressi long e short definiti
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
15 APR | SUPPOSTA DEL GIORNO Siamo in attesa della chiusura di T di indice
Questo troverà naturale supporto sul Touché 🤺F e quindi nella possibile struttura proposta a grafico
Solo dopo il rimbalzo potremo davvero sapere se questo T lancia un nuovo T+2 dal minimo locale
A questo proposito è indispensabile attendere il 🤺F-2 e quindi lo sviluppo almeno dell'intero T-2 in corso
L'alternativa sull'inverso è B-C di T+1i che spingerà con massimo impulso dai Top in formazione
Spread tra i rendimenti dei Treasury USA 10 e 2YsIl grafico mostra lo spread tra i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni e a 2 anni (US10Y - US02Y), un indicatore macroeconomico, spesso fondamentale per anticipare le recessioni. Quando il valore è positivo, la curva dei rendimenti è normale, segnalando fiducia nell’economia. Quando invece lo spread diventa negativo, si verifica un’inversione della curva, storicamente associata all’arrivo di una recessione entro 6-18 mesi.
Nel 2023 lo spread ha raggiunto un minimo di circa -1%, il più basso degli ultimi 40 anni. Questa inversione è durata a lungo, rafforzando le preoccupazioni per una recessione futura. Nell'autunno del 2024 il differenziale è tornato positivo, attualmente a +0,516%, il che indica un potenziale ritorno alla normalità.
Tuttavia, la fine dell’inversione non elimina il rischio, in quanto le recessioni spesso iniziano dopo che lo spread torna positivo.
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- Oro vicino al nuovo storico sostenuto dai flussi di dedollarizzazione e dal calo di fiducia nei Treasury USA.
- CPI del 10 aprile più alto delle attese: il Core CPI è salito dello 0,4% su base mensile, confermando pressioni inflazionistiche.
- Le speranze di tagli dei tassi da parte della Fed stanno calando, ma i Treasury a lunga scadenza vengono comunque venduti.
Il mercato non si fida della traiettoria attuale.
- Tensione USA–Cina in aumento: i dazi reciproci superano il 125%, senza segnali di accordo diplomatico.
-Questa settimana da monitorare: Retail Sales e commenti della Fed, in un contesto di crescenti timori di stagflazione.
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NSDQ - Nona Sinfonia - Time Frame 30 Minutinona sinfonia in opera
ingressi long e short definiti
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Scende la volatilità sui mercatiLa settimana è cominciata con un parziale ritorno dell’appetito al rischio, trascinato dagli indici europei che hanno sovraperformato mostrando importanti segni positivi. Anche Wall Street ha registrato una chiusura sopra l’1%. Le ragioni della ripresa sono le dichiarazioni di Trump, che ha sospeso i dazi nei settori dei computer, elettronica e semiconduttori, sostenendo quindi la ripresa dei giganti della tecnologia, che dipendono dalla Cina per la loro catena di approvvigionamento. Certo, per ora è tutto in divenire e non ci sono certezze che i dazi restino quelli attuali. Tutto potrebbe ancora cambiare.
VALUTE
Giornata di trading range sui principali rapporti di cambio, con l'indice del dollaro che è sceso fino a 98,75 per poi chiudere in area 99,5, in una seduta mista e interlocutoria. Si tratta comunque di prezzi che hanno raggiunto i minimi degli ultimi tre anni, poiché le preoccupazioni per le prospettive economiche e la direzione politica degli Stati Uniti hanno continuato a pesare sul sentiment.
A migliorare leggermente le cose, l'annuncio dell'amministrazione Trump di esenzioni tariffarie per smartphone, computer e altri prodotti tecnologici nell'ambito del nuovo regime tariffario "reciproco". Tuttavia, il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha dichiarato che queste importazioni potrebbero ancora essere soggette a imposte separate entro i prossimi due mesi. Nonostante il forte calo del dollaro, Lutnick ha affermato di "non essere preoccupato per il dollaro USA".
La scorsa settimana, l'indice del dollaro è sceso del 3%, poiché le crescenti tensioni commerciali e le preoccupazioni per la crescita hanno spinto gli investitori a disfarsi degli asset statunitensi. I dati di venerdì hanno mostrato che il sentiment dei consumatori statunitensi è crollato ai minimi di oltre tre anni ad aprile. Il dollaro si è indebolito rispetto alla maggior parte delle principali valute, indebolendosi maggiormente rispetto all'euro, yen e valute oceaniche che hanno prontamente reagito al ribasso precedente.
BONDS USA
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni si è attestato al 4,43% lunedì, riducendo l'impennata della settimana scorsa, quando aveva toccato un massimo di oltre il 4,5%. I mercati rimangono incerti relativamente al futuro della politica commerciale statunitense e al suo impatto sulla crescita e sulla domanda estera di titoli di debito statunitensi.
Dopo le esenzioni alla Cina, abbiamo assistito a una breve pausa di riflessione nelle vendite di titoli del Tesoro. Tuttavia, permane una forte incertezza, poiché Trump ha avvertito che i futuri dazi su elettronica e semiconduttori verranno comunque approvati. La costante evoluzione dell'entità dei dazi da parte della Casa Bianca ha innescato vendite di titoli del Tesoro statunitensi ad aprile, a sottolineare i dubbi degli investitori sulla sicurezza del debito statunitense, in linea con il netto restringimento degli spread swap.
EXPORT CINA
Le esportazioni dalla Cina sono aumentate del 12,4% su base annua, raggiungendo i 313,9 miliardi di dollari a marzo 2025, ben al di sopra delle previsioni di mercato del 4,4% e in forte accelerazione rispetto all'aumento del 2,3% registrato nel periodo gennaio-febbraio. Si è trattato del più rapido incremento delle vendite all'estero da ottobre scorso, a dimostrazione di un'anticipazione delle esportazioni prima dell'entrata in vigore dei dazi statunitensi.
Nel primo trimestre del 2025, le esportazioni sono aumentate del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo gli 853,7 miliardi di dollari. Nel periodo in esame, le spedizioni sono cresciute per prodotti agricoli, fertilizzanti, prodotti meccanici ed elettronici, elettrodomestici, telefoni cellulari e LCD. Al contrario, le esportazioni sono diminuite per terre rare e acciaio.
Tra i partner commerciali, le esportazioni sono aumentate verso gli Stati Uniti, il Giappone, Hong Kong, l'India, il Regno Unito, l'UE e l'Asia, mentre sono diminuite verso la Russia, la Corea del Sud e l'Australia.
Saverio Berlinzani
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XAU/USD in attesa della Fed:Pullback in arrivo o nuovo breakout?Dopo un forte breakout rialzista, il prezzo dell’oro (XAU/USD) mostra segnali di esaurimento della spinta. Stiamo entrando in una possibile fase di pullback: una normale correzione fisiologica che spesso si verifica dopo movimenti impulsivi.
In particolare, il mercato potrebbe cercare liquidità o conferme nell’area di supporto chiave a 3.170. Se questa zona reggerà, potremmo assistere a un nuovo impulso rialzista, coerente con il trend dominante.
🧠Cosa osservare?
🟡 Ore 11:00 – NY Fed 1-Year Inflation Expectations
Questo dato misura le aspettative di inflazione dei consumatori per l’anno a venire. È importante perché la Fed lo usa per calibrare le sue decisioni future sui tassi.
Se il dato è superiore alle attese → i mercati temono più inflazione = la Fed potrebbe diventare più aggressiva (hawkish) → il dollaro si rafforza, l’oro tende a scendere.
Se il dato è inferiore alle attese → minor pressione sulla Fed → potenziale supporto per l’oro.
🟡 Ore 13:00, 18:00, 19:40 – Discorsi di Waller, Harker e Bostic (membri FOMC)
Le dichiarazioni dei membri della Fed sono fondamentali per capire le future direzioni della politica monetaria. Anche piccoli segnali linguistici possono impattare i mercati.
Tono hawkish = tassi alti più a lungo → rafforza il dollaro → pressione ribassista sull’oro
Tono dovish = apertura a tagli dei tassi o a una pausa → indebolisce il dollaro → slancio rialzista per l’oro
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Gold continua la sua salita.
Siamo su livelli molto alti, e i timeframe superiori restano chiaramente impostati al rialzo.
Come sempre, resto long e non cerco occasioni short.
Sto monitorando i livelli segnati nel grafico.
Aspettiamo conferme.
Ci vediamo oggi in live alle 14:00
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BTC, nuovo record di massa monetaria globale!Correlazione positiva tra la massa monetaria globale (M2) e gli asset rischiosi sul mercato azionario
Il mercato azionario e quello delle criptovalute rappresentano la categoria dei cosiddetti asset rischiosi sul mercato azionario, ossia attività finanziarie con un'elevata aspettativa di guadagno associata a un rischio di perdita proporzionalmente elevato.
Gli studi di correlazione mostrano che gli asset rischiosi sul mercato azionario sono altamente correlati con l'andamento della liquidità globale, ovvero la somma della massa monetaria delle principali economie mondiali. Chiaramente, quando la tendenza di fondo della liquidità globale è al rialzo, anche l'S&P 500 e il prezzo del bitcoin seguono una tendenza di fondo al rialzo, e viceversa.
Esistono diversi modi per rappresentare l'offerta monetaria di un Paese, ed è l'aggregato monetario M2 ad essere accettato come la migliore misura della liquidità disponibile all'interno di un Paese.
La liquidità globale M2 è quindi calcolata aggregando l'offerta di moneta delle principali economie mondiali, in particolare Stati Uniti, Cina e Unione Europea, e convertendola in dollari USA (USD) per ragioni di coerenza monetaria. Le variazioni del tasso di cambio del dollaro USA rispetto a un paniere di valute principali influenzano quindi direttamente questa misura: un dollaro forte riduce il valore della M2 globale in USD, mentre un dollaro debole lo aumenta, influenzando i flussi di capitale e le condizioni finanziarie globali. Naturalmente, la liquidità monetaria disponibile negli Stati Uniti (US M2) gioca un ruolo decisivo ed è direttamente collegata alla politica monetaria perseguita dalla Fed.
Le prospettive di politica monetaria della Federal Reserve (FED) giocano un ruolo fondamentale: una politica restrittiva (rialzo dei tassi, riduzione del bilancio) smorza la M2 statunitense e rafforza il dollaro, mentre una politica accomodante stimola la liquidità e può indebolire il biglietto verde. La M2 cinese, largamente influenzata dalla politica creditizia e dal controllo dello yuan da parte della PBoC, spesso contrasta con la dinamica della M2 statunitense.
Nel grafico allegato a questa analisi, una tabella riassume le principali componenti del calcolo della liquidità globale (M2 globale). L'andamento del dollaro USA rispetto a un paniere di valute principali (il DXY) e la M2 statunitense, cinese ed europea sono determinanti.
Il prezzo del bitcoin è influenzato dall'andamento dell'offerta di moneta globale, con un certo ritardo.
Gli studi di correlazione mostrano quindi una correlazione positiva tra l'andamento della liquidità globale e l'andamento dell'S&P 500 e del BTC. Questi studi rivelano un'altra informazione importante: lo sfasamento temporale tra la liquidità globale e gli asset rischiosi sul mercato azionario, che varia da 80 a 110 giorni.
Ci vuole tempo perché la liquidità disponibile confluisca negli asset rischiosi del mercato azionario, ma solo se i fondamentali macroeconomici lo consentono.
Come mostra il grafico, la massa monetaria globale ha registrato un forte rimbalzo dall'inizio del 2025, quindi potrebbe arrivare a sostenere gli asset rischiosi nel secondo trimestre borsistico se la guerra commerciale rimane sotto controllo e i fondamentali del mercato azionario non si mettono di traverso.
Il grafico allegato mostra le candele giapponesi giornaliere per il bitcoin dall'inizio dell'attuale ciclo, con la curva della massa monetaria globale M2 spostata di 80 giorni.
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