L'incertezza frena l'azionarioAncora una seduta interlocutoria delle borse, che non sanno la direzione da prendere per via delle persistenti preoccupazioni sui dazi e delle prospettive economiche che ancora pesano sul sentiment degli investitori. Il settore dei beni di consumo discrezionali è stato il migliore, mentre la tecnologia e l'energia hanno registrato le perdite maggiori. Le megacap Tesla (+5,5%) e Amazon (+0,8%) hanno guadagnato, mentre Nvidia è scesa dell'1,5%.
Nel frattempo, la General Motors è crollata di oltre il 7% dopo che l'amministrazione Trump ha annunciato un dazio del 25% su "tutte le auto non prodotte negli Stati Uniti", che entrerà in vigore il 2 aprile. Il presidente ha anche messo in guardia da dazi "molto più importanti", l’Unione Europea, e il Canada se decidessero di applicare ritorsioni per contrastare le misure commerciali degli Stati Uniti.
VALUTE
L’Euro, nonostante i buoni dati Usa, non molla la presa e si riporta a ridosso di 1.0800 anche se per ora, non sfonda. Resta però forte, il biglietto verde contro Jpy, Aud, Nzd, L'indice del dollaro USA si è stabilizzato intorno a 104,3, in attesa dei dati di oggi pomeriggio, relativi al PCE, l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve. La Fed ha recentemente alzato le sue previsioni di inflazione in ragione delle preoccupazioni sull'impatto dei dazi, e ha ridotto le probabilità che vi possano essere ulteriori tagli dei tassi di interesse.
Nel frattempo, il presidente della Fed di Richmond Tom Barkin ha dichiarato che la posizione "moderatamente restrittiva" della banca centrale rimane appropriata, dato l'elevato livello di incertezza economica e i rapidi cambiamenti di politica. Tecnicamente l’EurUsd rimane sotto le resistenze chiave di 1.0850 e 1.0950 ma tiene l’area di supporto di 1.0720 30 . Il Cable tiene meglio ma a breve usciranno i dati sul Pil e sulle vendite al dettaglio.
UsdJpy verso 151.50, l’rea chiave di resistenza di medio termine. Deboli le oceaniche, con AudUsd che rimane tra 0.6260 e 0.6380 mentre NzdUsd, non è riuscito a rompere 0.5820 e ripiega verso 0.5680. L’avversione al rischio ripropone poi a salita di EurAud ed EurNzd che risalgono sopra 1.7150 e 1.8850.
PIL USA
L'economia statunitense è cresciuta del 2,4% annualizzato nel quarto trimestre del 2024, leggermente al di sopra del 2,3% precedente, Le esportazioni sono diminuite leggermente mentre le importazioni sono diminuite più di quanto inizialmente previsto. Anche la spesa pubblica è aumentata e gli investimenti fissi si sono contratti meno del previsto, mentre gli investimenti residenziali sono aumentati a un ritmo più veloce di quanto inizialmente previsto.
Nel frattempo, i consumi personali sono rimasti il principale motore della crescita, con un aumento del 4%, leggermente inferiore al 4,2% della stima precedente, ma restando il guadagno maggiore dal primo trimestre del 2023. La spesa è aumentata sia per i beni, sia per i servizi.
USA, DEFICIT COMMERCIALE
Il deficit commerciale degli Stati Uniti in beni si è ridotto a 147,91 miliardi di dollari a febbraio 2025, superando le aspettative di mercato di 134,5 miliardi ma inferiore rispetto al record rivisto di 155,6 miliardi del mese precedente.
Le importazioni sono aumentate del 22,5% a 326,51 miliardi, trainate principalmente da forti aumenti negli acquisti di forniture industriali, beni di consumo e beni strumentali. Nel frattempo, le esportazioni sono aumentate del 2,5% a 178,6 miliardi, spinte da maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 1.000 a 224.000 nella settimana conclusasi il 22 marzo, al di sotto delle aspettative di mercato di 225.000, per rimanere su livelli storicamente bassi. Nel frattempo, le richieste continuative sono diminuite di 25.000 nella settimana precedente.
I risultati hanno continuato a indicare la resilienza del mercato del lavoro, nonostante il prolungato periodo di politica monetaria restrittiva e i dati deboli pubblicati durante il primo trimestre dell'anno. Nel frattempo, le richieste di disoccupazione presentate nell'ambito dei programmi per i dipendenti del governo federale, che sono stati sottoposti a un attento esame a causa dei licenziamenti da parte del Department of Government Efficiency (DOGE), sono diminuite di 245 a 821.
BUND IN RIPRESA
Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è sceso sotto il 2,8% giovedì dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato una tariffa del 25% sui veicoli importati, un duro colpo per l'economia tedesca incentrata sulle automotive. Quasi un quarto delle esportazioni di veicoli dell'UE è destinato agli Stati Uniti, che sono anche il mercato di esportazione più importante della Germania.
La decisione accresce l'incertezza economica, aggiungendo pressione sulla crescita europea mentre i costi più elevati si propagano attraverso le catene di approvvigionamento. In risposta, l'UE sta preparando contromisure. Timori di un aumento delle tensioni commerciali hanno spinto la BCE a tagliare i tassi, che potranno scendere anche sotto al 2%, dal 2.5% attuale.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Trump, ancora daziGiornata negativa per Wall Street, con l'S&P 500 che è sceso dell’1.2%, mentre il Nasdaq è crollato dell’1.8% e il Dow Jones ha cancellato i guadagni iniziali per aggirarsi intorno allo zero, spinto da una svendita nel settore tecnologico. I titoli megacap hanno visto bruschi cali, con Nvidia in calo del 4,7%, Tesla in calo del 3,9% e Amazon, Meta e Alphabet che hanno perso tutte l'1,2% all'1,4%. Apple (-0,2%) e Microsoft (-0,4%) non hanno fatto meglio.
Il sentiment rimane negativo, poiché persistono le preoccupazioni sulla guerra commerciale in corso, con gli operatori ancora in attesa di ulteriori chiarimenti sui dazi reciproci che entreranno in vigore il 2 aprile. Tutto ciò ha prevalso rispetto anche ai positivi dati Usa, sugli ordini di beni durevoli, usciti decisamente sopra le attese.
Nella notte poi, I mercati azionari asiatici sono scesi dopo che Trump ha annunciato un dazio del 25% su tutte le importazioni di auto a partire dalla prossima settimana. Le case automobilistiche giapponesi e sudcoreane sono state tra le più colpite, con forti perdite per Toyota, Honda, Subaru, Hyundai e Kia. Anche i titoli tecnologici hanno dovuto affrontare pressioni di vendita, seguendo il calo notturno dei giganti tecnologici statunitensi.
VALUTE
L'indice del dollaro è sceso sotto quota 104,5 giovedì, riducendo i guadagni della sessione precedente, dopo le dichiarazioni di Trump che hanno riportato l’avversione al rischio sui mercati. Il presidente ha annunciato un dazio del 25% su tutte le auto e i camion leggeri importati, che entrerà in vigore il 2 aprile, insieme a dazi reciproci sulle nazioni con imposte sui beni statunitensi, misure che si è impegnato a mantenere per tutto il suo secondo mandato.
L'escalation della guerra commerciale ha scatenato timori di una crescita economica statunitense più lenta e di rinnovate pressioni inflazionistiche, La fiducia dei consumatori statunitensi è scesa al livello più basso in oltre quattro anni, aggiungendo preoccupazioni. L’attesa ora si sposta verso il rapporto sull'indice dei prezzi PCE di venerdì, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed.
ORDINI BENI DUREVOLI
I nuovi ordini di beni durevoli prodotti negli Stati Uniti sono aumentati inaspettatamente di 2,7 miliardi di dollari, ovvero dello 0,9% su base mensile a 289,3 miliardi a febbraio 2025, dopo un balzo rivisto al rialzo del 3,3% a gennaio e superando le previsioni di un calo dell'1%. Le attrezzature per i trasporti hanno guidato l'aumento, Gli ordini sono aumentati anche per macchinari (0,2%), prodotti in metallo lavorati (0,9%), computer e correlati (1,1%) e apparecchiature elettriche, elettrodomestici e componenti (2%).
Al contrario, gli ordini di beni strumentali sono diminuiti dell'1,5%. Nel frattempo, gli ordini di beni strumentali non per la difesa, esclusi gli aeromobili, sono diminuiti dello 0,3% a febbraio, il primo calo in quattro mesi, dopo un guadagno rivisto al rialzo dello 0,9% a gennaio e peggiore delle previsioni di un aumento dello 0,2%. L'incertezza che circonda le tariffe sta probabilmente rendendo le aziende esitanti ad aumentare la spesa per le attrezzature.
UK, CALA L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è sceso al 2,8% a febbraio 2025 dal 3% di gennaio, al di sotto delle aspettative di mercato del 2,9%, sebbene in linea con le previsioni della Banca d'Inghilterra. Il maggiore contributo al ribasso è arrivato dai prezzi dell'abbigliamento, che sono diminuiti per la prima volta da ottobre 2021. L'inflazione è diminuita anche nel settore ricreativo e culturale, nonché nell'edilizia abitativa e nelle utenze, compresi gli affitti.
Al contrario, l'inflazione alimentare è rimasta invariata al 3,3% e i prezzi sono aumentati più rapidamente per i trasporti ,ristoranti e hotel. Nel frattempo, l'inflazione dei servizi è rimasta stabile al 5%. Il tasso di inflazione core annuale è sceso al 3,5% dal 3,7%. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,4%, rimbalzando da un calo dello 0,1% ma non raggiungendo l'aumento previsto dello 0,5%.
SALE IL RAME
I future sul rame sono saliti oltre i 5,20 dollari per libbra mercoledì, raggiungendo un nuovo massimo storico tra le segnalazioni secondo cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump imporrà tariffe sulle importazioni di rame entro poche settimane, accelerando significativamente la tempistica originale. Le direttive iniziali di Trump suggerivano che le tariffe sul rame sarebbero entrate in vigore entro la fine dell'anno, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Gli sviluppi hanno innescato un'impennata nelle importazioni di rame degli Stati Uniti, con spedizioni recenti per un totale di 500.000 tonnellate, superando di gran lunga la normale media mensile di 70.000 tonnellate, poiché gli operatori si sono affrettati a garantire la fornitura prima dei dazi.
In risposta, le aziende statunitensi stanno esplorando fonti alternative di rame, in particolare dal Sud America, per mitigare l'impatto delle tariffe. Ad aumentare lo slancio rialzista, Glencore ha temporaneamente sospeso le spedizioni di rame dalla sua fonderia di Altonorte in Cile a causa di un problema che ha interessato la fornace dell'impianto.
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Ricordate di aspettare Gold nella sua sessione dominante: quella di New York, che per questa settimana apre ancora alle 14:30(anziché 15:30).
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Tre Sedute Consecutive in Rialzo per S&P, NASDAQ e Dow.Tre Sedute Consecutive in Rialzo per S&P, NASDAQ e Dow.
Report di Marco Bernasconi – 26 Marzo 2025
A Wall Street si dice:
"Il rischio viene da non sapere cosa si sta facendo."
– Warren Buffett
Tutti e tre i principali indici mettono a segno una serie di tre giorni vincenti, la prima volta che accade in oltre due mesi. I modesti guadagni di ieri si aggiungono all'importante avanzamento di lunedì, confermando una fase positiva per il mercato.
NASDAQ: +0,46% (circa 83 punti) → 18.271,86
S&P 500: +0,16% → 5.776,64
Dow Jones: +0,01% (circa 4 punti) → 42.587,50
Focus sul Mag 7:
Tesla (TSLA): +3,5% (quinto giorno di rialzo, +12% lunedì)
Alphabet (GOOGL): +1,7%
Apple (AAPL): +1,4%
Meta Platforms (META): +1,2%
Amazon (AMZN): +1,2%
Le azioni statunitensi non sono fuori dai guai. Tuttavia, per ora, l'andamento dei prezzi e la reazione alle notizie sono rialziste nel breve termine.
Dazi, Fiducia e Scenario Macroeconomico
Le dichiarazioni del presidente Trump sull’apertura a esenzioni temporanee dai dazi del 2 aprile hanno fornito supporto al mercato. Questa nuova fase positiva è iniziata proprio venerdì scorso grazie a segnali più flessibili da parte della Casa Bianca.
Ma attenzione: l’indice sulla fiducia dei consumatori pubblicato dal Conference Board ha mostrato un netto calo:
Indice di marzo: 92,9 (vs. attese di 93,5, in calo da 100,1 a febbraio)
Indice aspettative future: 65,2 (minimo da oltre 10 anni)
Questi dati mostrano che persistono preoccupazioni sull’inflazione e sui consumi in questo clima di incertezza commerciale.
Prendi in mano il tuo futuro finanziario oggi stesso!
Diffida dagli eccessi.
Auguro a tutti di fare buoni affari con i miei consigli.
Marco Bernasconi
Mercati in consolidamentoL'S&P 500 è salito dello 0,2% ieri, con il Nasdaq che è salito dello 0,8%, segnando la terza sessione consecutiva di guadagni, mentre il Dow Jones ha chiuso a +0.17%. Rimane, a livello globale, l’incertezza relativa ai dazi, e ai dati economici, che cominciano a mostrare delle crepe anche nell’economia Usa.
Trump ha dichiarato che alcuni paesi potrebbero essere esentati dai dazi reciproci che entreranno in vigore il 2 aprile, accennando anche a potenziali nuove tariffe su prodotti farmaceutici e automobili. Tesla è salita del 3,4% dopo un aumento del 12% di lunedì, mentre Nvidia è scesa dello 0,6%. Ad aumentare le preoccupazioni del mercato, la fiducia dei consumatori è scesa al minimo di quattro anni, con le aspettative future che sono scese al livello più debole degli ultimi 12 anni.
FINE DEL RIGORE TEDESCO
Il bazooka fiscale da 500 miliardi di euro promette di ridefinire l’economia tedesca. Un punto di svolta per Berlino e probabilmente anche per l’intera Europa con Goldman Sachs che stima un’aggiunta dell’1% cumulativo nei prossimi tre anni per il Pil dell’area euro in virtù della politica fiscale tedesca molto più accomodante e la maggiore spesa militare in tutta la regione. Questo scrive “finanza online” nella sua rubrica, ribadendo che per decenni, specie dopo la nascita dell’Euro, la Germania è stata l’emblema del conservatorismo fiscale, imponendo rigidi limiti di spesa a tutta l’Europa, ed evitando gli stimoli finanziati dal debito.
Adesso il paradigma sta cambiando, chissà perché, viene da chiedersi, e i mercati hanno da subito reagito con veemenza. Se da un lato la Borsa di Francoforte si è arrampicata ai nuovi massimi storici, dall’altro i Bund hanno pagato dazio con rendimenti in salita. Oggi stazionano in area 2,83% e c’è chi prospetta nuove incursioni verso l’altro, fino al 3% se non oltre. Alcuni economisti indicano anche uno scenario estremo, che vede il rendimento del Bund decennale spingersi fino al 3,5%-4%.
Per avverarsi richiederebbe una crescita economica molto elevata e un’inversione totale della politica monetaria della Bce “In questo caso il rendimento del BTP a 10 anni si posizionerebbe probabilmente al 5% o oltre, rendendo più difficili per l’Italia il raggiungimento degli obiettivi di surplus primario.
A meno che la Bce non intervenga per ridurre la frammentazione, Infine, lo scenario ribassista (rendimenti sotto il 2,5%) potrebbe verificarsi in caso di politiche economiche meno efficaci in Germania, shock disinflazionistici o un forte spostamento delle riserve globali dal dollaro Usa all’Euro, a causa delle politiche di Trump. Inevitabilmente il maxi-stimolo fiscale da parte di Berlino avrà quindi ricadute sull’operato futuro della Bce.
L’Eurotower, reduce da sei tagli dei tassi da giugno 2024 a oggi, nei prossimi meeting potrebbe prendersi una pausa, per arrivare poi ad un solo ulteriore taglio in autunno. Christine Lagarde, ha rimarcato che l’economia della zona euro sarà alle prese con shock eccezionali dovuti alla questione dazi, bazooka fiscale tedesco e piano di riarmo dell’Ue che potrebbero amplificare la volatilità dell’inflazione e aumentare il rischio che la crescita dei prezzi diventi più persistente.
IFO IN RIPRESA
L'indicatore Ifo Business Climate per la Germania è salito a 86,7 a marzo 2025, segnando il livello più alto da luglio e allineandosi alle aspettative del mercato. Il sentiment aziendale è migliorato poiché le aziende sono diventate più ottimiste sui mesi a venire (87,7 contro 85,6 a febbraio), a seguito di uno storico accordo sul debito per aumentare la spesa per la difesa allentando le rigide regole e istituendo un consistente fondo infrastrutturale. Il sentiment è migliorato in tutti i settori.
I produttori (-16,6 contro -21,9) e il commercio (-23,7 contro -26,2) hanno visto un notevole spostamento verso un minore scetticismo nelle loro prospettive. I fornitori di servizi (-1,1 contro -4,3) hanno beneficiato principalmente del crescente ottimismo tra gli studi di architettura e ingegneria. Nel frattempo, il settore delle costruzioni (-24,6 contro -27,4) ha registrato guadagni trainati da una valutazione più positiva della situazione attuale, sebbene la mancanza di ordini sia rimasta la sfida più grande del settore.
UK, CROLLANO LE VENDITE AL DETTAGLIO
L'indicatore delle vendite al dettaglio della Confederation of British Industry per il Regno Unito è sceso di 18 punti a -41,0 a marzo 2025, il livello più basso da aprile 2024 e significativamente al di sotto delle aspettative di mercato di -28,0.
Ciò ha segnato il sesto mese consecutivo di declino del settore, con rivenditori e grossisti che hanno citato le tensioni commerciali globali e il bilancio autunnale come fattori chiave che hanno frenato la fiducia dei consumatori e delle aziende, portando a una domanda più debole.
Nel frattempo, i volumi delle vendite al dettaglio online sono diminuiti a un ritmo simile al mese precedente (-27,0 contro -28,0 a febbraio) e le vendite per il periodo dell'anno sono state considerate al di sotto delle norme stagionali a marzo, rispecchiando la tendenza osservata a febbraio (-36,0 contro -34,0).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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JPY Attenzione Ulteriore perdita di forza FX:EURJPY FX:USDJPY FX:GBPJPY
Come da titolo. Mi aspetto ulteriore perdita di forza dello JPY
Ecco le prime 3 valute che avranno la meglio entro domani mattina
Questo possibile rimbalzo a sfavore dello JPY potrebbe ritornare sui massime recenti e aggiornarli ulteriormente. Se ciò si verifica correttamente avremo un trend rialzista per le prossime 52h Circa..
Attenzione anche al ultimo minimo della giornata odierna....
Nuovo Massimo per Tesla?I mercati azionari statunitensi oggi, 25/03/2025, hanno chiuso al rialzo, sostenuti da un aumento delle azioni di Apple (+1,4%) che ha spinto il Nasdaq, nonostante un calo di Nvidia (-0,6%).
Gli investitori hanno analizzato dati misti sulla fiducia dei consumatori e hanno rivolto l'attenzione su potenziali cambiamenti nella politica commerciale annunciati da Trump. Il Presidente ha anticipato nuovi dazi sulle automobili, ma con possibili esenzioni che verranno definite il 2 aprile, aumentando l'incertezza del mercato.
La fiducia dei consumatori ha segnato il minimo dal 2021, con un indice di 92,9 a marzo, evidenziando un calo delle aspettative economiche future. Mentre gli investitori cercano maggiore chiarezza, l'S&P 500 è in calo del 2% dall'inizio dell'anno, in rotta per la prima perdita trimestrale dal 2023.
Nel contesto, l'agenzia di rating Moody’s ha avvertito di un deterioramento continuo della forza fiscale degli Stati Uniti, a causa dei deficit e dell’aumento del debito pubblico.
Tra le società principali, Tesla è salita del 3,45% nonostante la diminuzione della sua quota di mercato in Europa, e CrowdStrike ha guadagnato il 3,3% dopo un aggiornamento del rating degli analisti.
Tuttavia, KB Home ha perso il 6% a seguito di un taglio delle previsioni di fatturato per il 2025.
Gli operatori osservano ora i prossimi dati sull'inflazione, in particolare il Personal Consumption Expenditures Price Index, previsto per venerdì, che potrebbe offrire indicazioni sulla prossima mossa della Federal Reserve.
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Buongiorno.
Gold fatica a romperci i 3000.
Le mie posizioni restano long finché non ci sarà un crollo forte e confermato dai fondamentali.
Quando scende ai miei livelli discount, aggiungo long di continuazione.
I timeframe più alti sono orientati al long, tranne l'H4 che mostra un cedimento strutturale seguito da massimi e minimi decrescenti.
Aspetto livelli segnati per operare.
Non considero la zona dei 3000 per via della lunga spike.
Resto flat al momento e opero in altri mercati.
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[LO SCOPPIO DELLA BOLLA DELLE DOT-COM]Lo scoppio della bolla delle dot-com è il crollo del mercato azionario avvenuto tra il 2000 e il 2002, causato dall'eccessiva speculazione sulle aziende del settore tecnologico e internet.
Negli anni '90, con la diffusione di Internet, gli investitori hanno iniziato a scommettere pesantemente sulle startup tecnologiche, spesso senza solidi modelli di business o profitti reali. Questo ha portato ad una crescita esagerata dei prezzi delle azioni di molte aziende "dot-com" (così chiamate perché operavano su internet e spesso avevano ".com" nel nome).
Nel marzo 2000, il mercato ha iniziato a perdere fiducia in queste aziende, e l'indice NASDAQ, che aveva raggiunto un picco di oltre 5.000 punti, ha iniziato un crollo drastico. Nei due anni successivi, molte aziende dot-com sono fallite, e il mercato ha perso migliaia di miliardi di dollari in valore.
Tra le cause principali dello scoppio della bolla ci sono:
-SPECULAZIONE ECCESSIVA , con investitori che compravano azioni senza considerare i fondamentali delle aziende.
-MODELLI DI BUSINESS INSOSTENIBILI , con molte startup che bruciavano denaro senza generare profitti.
-AUMENT DEI TASSI DI INTERESSE DA PARTE DELLA FEDERAL RESERVE , che ha reso più difficile l'accesso al credito.
Alcune aziende come Amazon o eBay sono sopravvissute e sono diventate colossi, ma molte altre, come Pets.com, sono fallite. Lo scoppio della bolla ha segnato una grande lezione per gli investitori, evidenziando i rischi delle bolle speculative nel mercato azionario.
Wall Street torna a ruggireTorna prepotentemente a salire l’azionario Usa, trascinato dalle speranze di riduzione dei dazi o per lo meno, applicazione limitata, che poi è sempre quello che abbiamo sostenuto in queste pagine, negli ultimi mesi, quando più volte abbiamo ribadito che le tariffe sono un mezzo e non il fine, che poi è la necessità di tagliare il debito pubblico e ridurre il deficit delle partite correnti.
Trump infatti, potrebbe adottare un approccio più mirato alle tariffe, attenuando le preoccupazioni di una guerra commerciale a tutto campo. L'S&P 500 è salito dell'1,7% al massimo delle ultime due settimane, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato il 2,1% e il Dow Jones è salito di 650 punti. Le azioni tecnologiche hanno guidato i guadagni, con Nvidia e AMD in rialzo rispettivamente del 3,1% e del 7%, mentre Tesla è salita dell'11,9% dopo settimane di cali. Amazon ha guadagnato il 3,6% e Alphabet è avanzata del 2,1%.
L'amministrazione Usa potrebbe escludere alcune tariffe specifiche per settore dal 2 aprile, sebbene i funzionari abbiano avvertito che le decisioni definitive non sono ancora state prese. Gli investitori hanno accolto con favore il potenziale cambiamento di politica dopo settimane di volatilità del mercato guidata dai timori di recessione e dal debole sentimento dei consumatori. Nel frattempo, gli indici PMI preliminari hanno mostrato una crescita inaspettatamente forte nel settore dei servizi, mentre il settore manifatturiero ha subito una contrazione, con i costi di input in aumento a causa dei dazi.
VALUTE, SCENDE ANCORA L’EURO
Dollaro sugli scudi, come abbiamo ricordato anche negli ultimi commenti, con l’EurUsd tornato a ridosso dei supporti chiave di 1.0765, obiettivo dei grafici a 4 ore. Va detto che però, per il momento, la salita del dollaro non appare forte, e sembra che emergano sempre dei venditori su ogni resistenza tecnica. Anche il Cable è sceso a 1.2595 per poi tornare sopra 1.2920 in serata.
UsdJpy che ha superato 150.50 e ora punta decisamene sulle resistenze richiamate anche ieri a 151.40 50 area. UsdCad ancora debole, unico dollaro che per ora non trova slancio, mentre le oceaniche restano sotto pressione. Tra i cross segnaliamo EurAud ed EurNzd che hanno ritestato le resistenze chiave prima di scendere nuovamente. Tra i cross eurjpy che attacca quota 163.00 con obiettivi a 164.20.
EUROPA PMI IN CALO
L'indice PMI composito dell'Eurozona è salito a 50,4 a marzo da 50,2 a febbraio, al di sotto delle aspettative di mercato di 50,8. Ha segnato però il terzo mese consecutivo di modesta espansione dell'attività commerciale in tutto il blocco, con una crescita che ha raggiunto il ritmo più rapido dallo scorso agosto. La produzione manifatturiera è tornata in espansione per la prima volta in due anni, registrando il suo aumento più forte da maggio 2022, mentre la crescita del settore dei servizi ha rallentato fino a un minimo di quattro mesi.
Nel frattempo, i nuovi ordini hanno continuato a diminuire, l'occupazione è rimasta sostanzialmente stabile dopo sette mesi di calo e gli arretrati di lavoro si sono ridotti per il 24° mese consecutivo. Sul fronte dei prezzi, l'inflazione dei costi di input è scesa al livello più basso da novembre, mentre l'inflazione dei prezzi di vendita è scesa al livello più basso del 2025. Infine, la fiducia delle imprese si è indebolita per il secondo mese consecutivo, raggiungendo il livello più basso da novembre.
PMI USA IN RIALZO
L'indice PMI composito statunitense S&P Global US è salito a 53,5 a marzo 2025, dal minimo di 10 mesi di febbraio di 51,6, indicando la crescita più forte dal dicembre 2024. Il settore dei servizi ha guidato la ripresa (PMI a 54,3 contro 51), con parte della crescita attribuita a una ripresa dell'attività commerciale Nel frattempo, la produzione è scesa (49,8 contro 52,7) dopo una spinta guidata dai dazi all'inizio dell'anno.
L'occupazione è cresciuta solo marginalmente, riprendendosi dal calo di febbraio. L'inflazione dei prezzi di input è salita a un massimo di quasi due anni, soprattutto nella produzione, a causa dei dazi, sebbene la concorrenza abbia limitato il passaggio ai prezzi di vendita. Le aspettative aziendali per l'anno a venire sono scese al secondo minimo da ottobre 2022, riflettendo la crescente cautela dovuta alle preoccupazioni sulla domanda e alle politiche dell'amministrazione Trump.
Saverio Berlinzani
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Capire, individuare e sfruttare il TRENDNei due video spiego questi concetti:
Il Ritmo Segreto del Mercato Crypto
Il mercato delle criptovalute è un palcoscenico dove euforia e paura si alternano come attori in una tragedia greca. La sua volatilità, spesso dipinta come caotica, nasconde invece un ritmo preciso: i trend. Queste correnti dominanti guidano i prezzi in tre direzioni—su, giù, o in cerchio—e riconoscerle è come imparare a ballare con il mercato, anziché farsi travolgere dai suoi passi improvvisi.
Un trend rialzista è il sogno di ogni ottimista: i prezzi salgono, i massimi si rinnovano, e l’entusiasmo contagia anche gli scettici. È il momento in cui le notizie positive—un nuovo protocollo, un ETF approvato—alimentano acquisti frenetici. Al contrario, un trend ribassista è un incubo che si autoalimenta: ogni caduta del prezzo diventa motivo per vendere di più, creando un circolo vizioso di panico. Tra questi estremi, c’è la fase laterale, un limbo dove compratori e venditori si osservano senza osare un attacco decisivo, e il prezzo oscilla come un pendolo annoiato.
Per navigare queste fasi, due strumenti diventano alleati indispensabili. Il primo è l’EMA 10, una media mobile che reagisce come un sensibile sismografo ai movimenti recenti. Quando il prezzo viaggia stabilmente sopra questa linea, il trend è un’onda che spinge verso l’alto; quando scivola sotto, è un campanello d’allarme. Il secondo è la VWAP, che rivela il prezzo medio pagato dal mercato in una giornata. Se il prezzo è sopra di essa, significa che la maggioranza degli investitori è in guadagno, e il trend ha radici solide.
In un trend rialzista sano, le candele danzano sopra entrambi questi indicatori, offrendo opportunità di acquisto a ogni lieve ritracciamento. In un trend ribassista, invece, restare sotto queste linee è un invito alla cautela o alla ricerca di ingressi short. Nelle fasi laterali, il prezzo salta senza meta tra livelli, e il miglior consiglio è spesso l’inazione: aspettare che il mercato scelga una direzione, evitando di cadere in trappole di falsi segnali.
Ma i trend, come tutte le cose umane, sono fragili. Un tweet, un crollo improvviso, o una notizia regolamentare possono ribaltare tutto in pochi minuti. Per questo, ogni strategia deve sposarsi con una disciplina ferrea: stop loss per limitare le perdite, flessibilità per cambiare idea, e l’umiltà di ammettere quando il mercato ha deciso di cambiare musica.
Esempi pratici:
1. Durante il rally di Solana nell’estate 2023, il prezzo è rimasto sopra l’EMA 10 e la VWAP per settimane, offrendo ingressi ripetuti a chi riconosceva il trend.
2. Il crollo di LUNA è stato un esempio estremo di trend ribassista: una volta scesi sotto l’EMA 10, le candele hanno continuato a precipitare senza incontrare supporto.
3. Fasi laterali come quella di Cardano tra gennaio e marzo 2024 hanno intrappolato i trader impazienti, mentre i pazienti aspettavano la rottura decisiva sopra i 0.65$.
In conclusione, il mercato crypto non premia chi cerca certezze, ma chi sa leggere le sue stagioni. I trend sono mappe, non profezie, e la vera abilità sta nel seguirli senza dimenticare che il vento può girare all’improvviso. Perché, come dice un antico proverbio dei trader: *"Il mercato può rimanere irrazionale più a lungo di quanto tu possa rimanere solvente"*. L’unica difesa è una barca solida—stop loss, pazienza, e occhi sempre aperti.
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Dow Market Divergence Ratio (DMDR)✨ Introduzione all’Indicatore di equilibrio economico di Dow
Il DMDR (Dow Market Divergence Ratio) è un indicatore unico che ho sviluppato ispirandomi ai principi della Teoria di Dow. 🌐 Questo strumento esamina il rapporto tra il Dow Jones Industrial Average (DJI) e il Dow Jones Transportation Average (DJT), evidenziando dinamiche chiave tra due settori fondamentali dell'economia: industria e trasporti. 🚚🏭 La relazione tra questi mercati può offrire informazioni significative sui possibili sviluppi futuri del contesto economico generale. 🔍
📊 Elementi Principali dell’Indicatore
📍 Mediana Globale (2,50):
✅ Un valore che rappresenta un punto di equilibrio storico tra produzione e trasporti. Quando il rapporto si avvicina a questa soglia, suggerisce un allineamento economico tra i due settori.
🔺 Soglia Superiore (2,80):
🚨 Valori superiori indicano una predominanza industriale rispetto alla capacità logistica. In questi casi, si osservano frequentemente situazioni di sovrapproduzione o pressioni sulle infrastrutture di trasporto. 🚢📦
🔻 Soglia Inferiore (2,20):
⚠️ Valori inferiori riflettono un eccesso di capacità logistica rispetto alla domanda industriale. Tali situazioni sono spesso associate a un rafforzamento del settore dei trasporti. ✈️🚛
🔎 Analisi Storica del Rapporto DJI/DJT
🕰️ Periodo 2006-2009:
📉 Durante la crisi finanziaria globale, il rapporto è sceso a un minimo di 1,92. Questo movimento ha messo in evidenza uno squilibrio significativo, con una marcata debolezza industriale.
📈 2009-2020:
🔄 Il rapporto ha oscillato in un intervallo stabile tra 2,20 e 2,80, riflettendo una crescita coordinata tra industria e trasporti, in linea con una fase di espansione economica. 📦🏗️
🌍 Pandemia 2020:
⚡ Un forte calo seguito da una rapida ripresa ha sottolineato la resilienza del settore dei trasporti, evidenziando il suo ruolo cruciale nelle dinamiche economiche globali. 🚀📡
📅 Contesto Attuale (2025):
📊 Il rapporto si trova attualmente a 2,85, un valore al di sopra della soglia superiore. Questa configurazione suggerisce una predominanza industriale che potrebbe portare a pressioni logistiche e squilibri economici nel medio termine. 🔧⚙️
💡 Prospettive Basate sul DMDR
📌 La posizione attuale del DMDR rispetto alle soglie storiche evidenzia un contesto in cui l’industria sembra prevalere sul settore dei trasporti. 🏗️🛤️ Osservazioni passate indicano che fasi simili sono spesso seguite da movimenti verso livelli più bilanciati, riflettendo un riadattamento naturale tra i due settori. 📈 Questo comportamento può fornire indicazioni utili per chi opera nei mercati finanziari, permettendo di identificare aree di potenziale interesse strategico. 💼📊
🏆 Conclusione
🔧 Il DMDR rappresenta uno strumento avanzato per interpretare le interazioni tra due pilastri dell’economia. La sua utilità risiede nella capacità di evidenziare fasi di equilibrio o squilibrio, consentendo una visione chiara delle dinamiche economiche. 🌟
📌 Come creatore dell’indicatore, il mio obiettivo è offrire una chiave di lettura unica per l’analisi del mercato, basata su una solida metodologia storica ed economica. 🧠 Sfruttate questo strumento per una comprensione più profonda e mirata delle tendenze economiche. 📈