#AN018: Shock estivo, i dazi, i ritardi della Fed e dollaro
Negli ultimi giorni il mondo Forex ha vissuto una sequenza di eventi chiave che potrebbero ridefinire l’assetto valutario globale nei prossimi mesi. Il rischio sul dollaro è diventato strutturale, la minaccia di dazi torna a moltiplicarsi, e la combinazione tra incertezza geopolitica e politica monetaria crea un mix quanto mai rischioso per i tassi di cambio.
Partiamo dal verbale della Fed: Jerome Powell ha attribuito al rischio dazi il motivo principale per il rinvio di possibili tagli dei tassi. Le aspettative di mercato si stanno riallineando verso un ciclo rateo più lungo, alimentando un clima di incertezza globale. Parallelamente, Goldman Sachs avverte che il dollaro sta sempre più muovendosi come una valuta ‘rischiosa’, correlata ai mercati azionari, un comportamento da emergente più che da rifugio sicuro.
Sul fronte geopolitico, il presidente Trump ha rilanciato la guerra dei dazi: annunci di tariffe fino al 35% su Canada, fino al 20% su Europa e 50% su rame dal Brasile hanno fatto galoppare la volatilità nei futures e riportato il dollaro in rally breve . Ma è Deutsche Bank a lanciare l’allarme: il periodo estivo con scarsa liquidità e tensione commerciale in aumento rappresenta un potenziale detonatore per turbolenze valutarie prolungate.
Il Financial Times prefigura uno scenario in cui il dollaro perde terreno come valuta dominante, aprendo a un mondo valutario multipolare in cui euro, renminbi, oro e persino cripto possono guadagnare terreno
L'impatto sul Forex:
USD: la narrativa cambia: non più rifugio netto, ma asset correlato ai cicli politici e di rischio. La debolezza dell’indice DXY nel primo semestre 2025 (-10%) riflette questa transizione .
EUR/USD: potenzialmente favorito se il dollaro prosegue nel suo consolidamento. Tuttavia, i nuovi dazi e l’incertezza USA–EU potrebbero fornire supporto temporaneo al biglietto verde.
USD/JPY e USD/CHF: questi cross saranno soggetti a maggiore volatilità, con il prossimo catalizzatore nei verbali Fed e le cadenze sui dazi. Le valute rifugio si rafforzano nelle fasi di incertezza.
CAD, AUD, NZD: penalizzati da dazi su Canada e Brasile e da dollaro debole. L’OPEC+ e le tensioni geopolitiche potrebbero spingere le materie prime, ma servono conferme dati.
Correlazione incrociata di una commodity: USD/CAD potrebbe rimbalzare se il petrolio perde slancio, mentre AUD/JPY è sensibile sia alla RBA che al maggiore rischio globale.
Conclusione:
Il quadro valutario attuale appare instabile e sensibile alle novità politiche e commerciali. La volatilità estiva potrebbe durare, e chi saprà leggere i segnali macro e istituzionali (Fed, dazi, geopolitica) avrà l’occasione per entrare con precisione. Fino ad emergere una direzione stabile, EUR/USD sembra il cross più interessante per catturare una potenziale correzione strutturale del dollaro.
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Tariffe USA‑Canada
- Trump ha annunciato oggi, 11 luglio 2025, che gli Stati Uniti imporranno un 35 % di tariffa su tutte le importazioni canadesi a partire dal 1° agosto, citando il traffico di fentanyl come giustificazione
-L’aumento scatta dall’attuale 25 % e prevede esenzioni solo per beni prodotti secondo l’USMCA (in sospeso la conferma ufficiale)
-Se il Canada reagisce con contromisure, Trump minaccia ulteriori penalità
-Reazione canadese: il PM Carney difende l’economia nazionale e punta a un accordo entro l’1 agosto
Impatto sul mercato:
-Le borse europee sono scese dopo la notizia .
-Il dollaro si è rafforzato vs yen, mentre gli indici USA futures hanno perso terreno
💱 DXY (US Dollar Index)
Il rafforzamento odierno riflette l’avversione al rischio derivata dalle tensioni commerciali e dalla percezione di un dollaro “porto sicuro” in vista delle tariffe.
🪙 Oro (Gold / XAUUSD)
Gold long: se DXY rallenta o i timori su inflazione/tensioni aumentano, oro può beneficiarne
l'aumento delle tariffe inposte da trump ha datto questo pump al gold.
Le tensioni dovute alle tariffe (Canada & altri) continuano a sostenere l’oro come rifugio sicuro .
In Asia la domanda è più debole, nonostante il prezzo stabile; in India oro è salito di ~600 ₹/10 g, suggerendo potenziale continuazione
I tassi e i dati Fed restano monitorati: minutes FOMC potrebbero indirizzare il mercato verso la rottura del range .
Domanda istituzionale (banche centrali, BRICS) resta forte: trend verso riserva in oro in crescita .
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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Sarò felice di rispondervi.
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BTC & ALTCOINS, 4 grafici a favore del bull runNelle rubriche di TradingView vi abbiamo regolarmente offerto un monitoraggio tecnico e fondamentale del trend rialzista fondamentale del prezzo del bitcoin. Questo è stato supportato dalla sua correlazione positiva con il mercato azionario (nuovi massimi storici per l'S&P 500 e nuovi massimi storici per l'indice MSCI World per il mercato azionario globale), dalla sua correlazione negativa con l'andamento del dollaro USA (DXY) e dei tassi di interesse di mercato, e infine dalla sua correlazione positiva con l'andamento della liquidità M2 globale. A proposito della liquidità M2 globale e del BTC, vi invito a rileggere l'analisi sottostante cliccando sul grafico.
Quattro grafici attualmente favoriscono la continuazione del trend rialzista del prezzo del bitcoin, così come delle altcoin, se e solo se verranno forniti segnali favorevoli di forza relativa.
1) Risoluzione rialzista di un modello a bandiera rialzista sul prezzo giornaliero del BTC
Il grafico sottostante mostra il modello a candela giapponese giornaliero del prezzo del bitcoin. Il mercato è tecnicamente uscito da una configurazione a bandiera rialzista, un modello tecnico che si può trovare nell'elenco delle formazioni di continuazione rialzista. L'obiettivo tecnico di questo schema è 125/130K dollari, e la soglia per invalidare il rialzo è sotto il supporto a 105K dollari.
2) La ripetizione dei cicli su base calendario a partire dall'ultimo anno della corsa al rialzo
Il ciclo rialzista del Bitcoin legato al dimezzamento della primavera 2024 termina alla fine del 2025. Quando si confrontano i cicli, è interessante notare che a partire dalla fine di luglio si verifica una confluenza tecnica rialzista dei tre cicli precedenti per il loro quarto e ultimo anno di ciclo (il Bitcoin segue un ciclo di 4 anni, strutturato intorno al dimezzamento quadriennale). Se il ciclo attuale è in linea con la media dei cicli passati, il prezzo del bitcoin potrebbe raggiungere i 150.000 dollari entro la fine del 2025.
3) Il grafico del dominio del bitcoin convalida una divergenza ribassista nei dati settimanali
Si tratta di un segnale a lungo atteso dalla comunità degli investitori in criptovalute, ovvero il giorno in cui il dominio del bitcoin si ritirerà per lasciare spazio a un migliore comportamento relativo delle altcoin. Si tratta di un fenomeno noto come “stagione delle altcoin”, che entrerà in scena se, e solo se, la dominanza del BTC darà un segnale di inversione al ribasso. Ecco perché dobbiamo tenere d'occhio questa potenziale divergenza ribassista sulla dominanza del BTC.
4) ALTCOINS: esiste una potenziale divergenza rialzista sul rapporto tra altcoins (rappresentato dall'indice TOTAL3) e BTC
Ma è il rapporto altcoins/bitcoin il miglior barometro per vedere l'arrivo di una potenziale stagione altcoin. Questo rapporto è rappresentato dal rapporto TOTAL3/BTC e si sta formando una potenziale divergenza rialzista. Se questo rapporto dovesse confermarsi rompendo la resistenza tecnica, segnalerebbe l'inizio della stagione degli altcoin.
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Trump rilancia i dazi: mercati e valute reagisconoDAZI, SIAMO AI TITOLI DI CODA
Ieri Wall Street, dopo un inizio di seduta al ribasso, ha tentato una ripresa. L’S&P 500 è salito dello 0,4%, mentre il Dow Jones ha guadagnato circa lo 0,58%. Il Nasdaq, invece, ha perso lo 0,08%, arretrando leggermente dopo aver chiuso a un massimo storico nella sessione precedente.
Gli operatori restano in attesa degli sviluppi commerciali in corso, ma sembrano ormai ignorare le nuove minacce tariffarie, che prima o poi giungeranno a una conclusione naturale.
Il presidente Trump ha annunciato un dazio del 50% sulle importazioni dal Brasile e del 35% su quelle dal Canada, a partire dal 1° agosto. Ha inoltre confermato che un dazio del 50% sulle importazioni di rame entrerà in vigore nella stessa data.
Sul fronte economico, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese inaspettatamente a 237.000, mentre quelle in corso sono salite a 1,965 milioni, il livello più alto dal 2021.
Per quanto riguarda le notizie aziendali, le azioni Nvidia hanno perso lo 0,2%, dopo un guadagno dell’1,8% nella sessione precedente che aveva portato la sua capitalizzazione di mercato a 4.000 miliardi di dollari. Il rally è stato alimentato dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale e dalle notizie sul lancio di un nuovo chip AI specifico per la Cina.
Nel frattempo, Delta Air Lines ha registrato un’impennata di oltre il 13% dopo aver riportato utili superiori alle aspettative.
VALUTE
Il dollaro è salito sul mercato valutario. L’EUR/USD ha rotto quota 1,1700, scendendo di altri 40 pips. Sebbene non si tratti di un movimento eclatante, rappresenta un primo breakout che potrebbe spingere i prezzi verso i supporti di medio termine a 1,1590.
Anche il GBP/USD ha rotto quota 1,3600, spingendosi fino a 1,3550, con possibilità di ulteriori ribassi fino a 1,3420.
L’USD/JPY continua a salire, cercando di rompere la resistenza chiave a 147,20. Una violazione di questo livello potrebbe spingere i prezzi fino a 148,00.
Da segnalare anche il rialzo dell’USD/CAD, dopo l’annuncio di Trump sui dazi del 35% sui prodotti canadesi. Il cambio è balzato da 1,3660 a 1,3730, per poi consolidarsi intorno a 1,3700.
Le valute oceaniche hanno tenuto meglio rispetto a euro e sterlina, con i cross EUR/AUD, EUR/NZD, GBP/AUD e GBP/NZD in correzione ribassista.
REAL BRASILIANO SOTTO PRESSIONE
Il real brasiliano ha perso terreno, scendendo fino a quota 5,66 per dollaro. La pressione sugli asset brasiliani è aumentata dopo che Trump ha imposto dazi del 50% sulle importazioni dal Brasile.
Il presidente statunitense ha anche criticato la Corte Suprema brasiliana per aver messo sotto processo l’ex presidente Bolsonaro, accusato di tentato colpo di Stato.
L’aumento dei dazi dal 10% al 50% rappresenta una misura draconiana, che potrebbe ridurre gli afflussi di valuta estera dal secondo partner commerciale del Brasile. I settori più colpiti saranno energia, ferro, acciaio, macchinari, soia, materie prime e aerospaziale.
Nonostante ciò, il real si era rafforzato di oltre il 12% quest’anno, grazie alla debolezza del dollaro e all’attrattiva del carry trade. La Banca Centrale del Brasile ha infatti alzato il tasso Selic al 15%, uno dei tassi reali più alti al mondo, per contrastare le preoccupazioni fiscali. L’inflazione di giugno si è mantenuta al 5,35%, sopra l’obiettivo, rendendo improbabile un taglio dei tassi.
DISOCCUPAZIONE USA
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 5.000 unità nella prima settimana di luglio, attestandosi a 227.000. Il dato è inferiore alle attese di mercato, che prevedevano un aumento a 235.000.
Si tratta del quarto calo consecutivo, con il livello più basso delle ultime sette settimane. Questo rafforza l’idea che il mercato del lavoro statunitense resti solido, nonostante i tassi elevati e l’incertezza economica.
Tuttavia, le richieste continuative sono aumentate di 10.000 unità, raggiungendo quota 1.965.000, il livello più alto dal 2021, segnalando un possibile rallentamento delle assunzioni.
RAME IN RIALZO
I future sul rame sono saliti a circa 5,60 dollari per libbra, avvicinandosi ai massimi storici. Il rialzo è stato innescato dalla conferma di Trump sull’introduzione di un dazio del 50% sulle importazioni di rame a partire dal 1° agosto.
Trump ha sottolineato l’importanza strategica del rame, secondo materiale più utilizzato dal Dipartimento della Difesa, essenziale per semiconduttori, aerospaziale, munizioni, data center, batterie agli ioni di litio, radar, difesa missilistica e armi ipersoniche.
La notizia ha spinto il premio sui future statunitensi rispetto ai contratti del London Metal Exchange a un record del 25%, segnalando la fine dell’aumento delle scorte nazionali. I trader hanno infatti iniziato a spostare il rame verso gli Stati Uniti fin da febbraio, quando sono iniziate le minacce tariffarie.
Gli Stati Uniti importano quasi la metà del rame che consumano, con la maggior parte proveniente dal Cile.
Saverio Berlinzani
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Uno sguardo a STMNonostante il calo di venerdi al momento nulla di grave ma la seduta di ieri rimette in discussione il breakout sopra €26,87.
Al momento trading range valido compreso tra €26,915 e €28,275 un possibile ulteriore breakout rialzista potrebbe spingere il titolo fino a €28,875 e €28,98.
Al momento da segnalare una posizione netta corta da parte del fondo D.E. Shaw pari a 1,10% della azioni in circolazione.
Uno sguardo a StellantisNonostante il forte calo di venerdi non cambia molto a livello tecnico su Stellantis in quanto rimane ancora valido il trading range compreso tra €8,287 e €9,017.
Al momento sembra ancora posibile un ritorno a €9,25 a seguire €9,349 e €9,372 fermorestando non perda area €8,30.
Probabili pnc presenti sul titolo al di sotto dello 0,50 e quindi al momento poco rilevanti.
Peggior titolo della settimana: IvecoBrutta performance del titolo che chiude la settimana in flessione del 6,63% rompendo la rialzista partita dal 7 aprile e perdendo anche la mm100 €15,63.
Prossimi obiettivi possibili €14,975 a seguire chiusura gap €14,91 massimo del 9 maggio.
Da segnalare la posizione netta corta da parte del fondo Capital Fund Management allo 0,59.
Miglior titolo della settimana: AzimutOttima performance del titolo che chiude la settimana in rialzo del 8,98% in scia agli ottimi dati sulla raccolta di giugno.
Titolo ormai vicinissimo ai massimi assoluti di maggio 2015 in area €29,58 per chi avesse il titolo a prezzi più bassi si potrebbe iniziare a ragionare in ottica di stop profit e quindi direi fondamentale chiudersi se mai dovesse perdere il livello di €27,50 per evitare di erodere ulteriormente il gain.
Analisi macroeconomica del mercato americanoBuongiorno amici investitori,
oggi porto un aggiornamento sullo stato macro economico dell'economia americana che generalmente muove i mercati in tutto il mondo.
Dal grafico possiamo vedere l'indice S&P 500 su cui sono state sovrapposte 4 linee che coincidono con:
- Tasso di interesse FED
- Bilancio FED
- Tasso di inflazione USA
- Tasso di disoccupazione USA
La linea verticale sul grafico coincide con la data dell'ultimo aggiornamento che ho fatto 5 mesi fa.
La banca centrale decide i tassi di interesse e l'iniezione di denaro con l'obiettivo di mantenere bassa l'inflazione ed evitare troppa disoccupazione.
Al momento abbiamo:
- Tasso di disoccupazione al 4% (rimasto invariato)
- Inflazione al 2,4% (diminuita rispetto a 5 mesi fa)
- Il bilancio / rilascio di moneta stampata (continua a scendere)
- Il tasso di interesse è rimasto invariato (attuale 4,33%)
Rispetto a 5 mesi fa la situazione sembra migliorata ed è abbastanza stabile. La FED ha deciso di mantenere i tassi invariati per via delle questioni politiche in quanto vorrebbe vederci chiaro prima di effettuare dei tagli.
In generale possiamo dire che la situazione sembra abbastanza buona in quanto, la disoccupazione è bassa, l'inflazione è ai livelli ottimali, vediamo che il bilancio/iniezione di denaro sta diminuendo e quindi porta a mantenere un'inflazione regolare e infine i tassi di interesse essendo stabili mantengono un basso livello di disoccupazione.
Dati questi fattori vediamo che dall'ultimo aggiornamento di 5 mesi fa (ovvero a febbraio), nelle successive settimane c'è stato il crollo dovuto alle politiche di Trump ma che è stato sicuramente un ottimo spunto per incrementare le posizioni visto che la situazione macro economica era positiva come lo è attualmente.
Da oggi potremmo sicuramente aspettarci altri ribassi dovuti ad altre politiche monetarie o altre notizie, ma finché la situazione macro è positiva non abbiamo motivo di preoccuparci.
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⚠️ Disclaimer: Questo post è a solo scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Fai sempre le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
AMEX:DIA NASDAQ:QQQ SP:SPX FRED:SP500
AMEX:SPY FX:NAS100 FX:AUS200 FOREXCOM:GER40 FX:EUSTX50 VANTAGE:DJ30 CME_MINI:NQ1! VANTAGE:SP500
EURUSD- Si è gia formato il minimo per 1,19?Costruiamo le Onde di Hosoda ipotizzando che quello del 10 Luglio sia il minimo del nostro ABC. Le proiezioni ci indicherebbero una zona target in area 1,19 (sempre lei) posizionata tra l'Onda NT e Fibo 61,8%.
Siamo sotto la 1x1 di Gann e Fiber potrebbe voler scendere ancora verso, quella che io chiamo, la Golden Zone prima di risalire.
Sono soltanto ipotesi, vedremo.
#AN019: Le valute digitali (CBDC) cambieranno il Forex
Come il mondo delle valute digitali ufficiali (CBDC) sta già intervenendo nel Forex, aprendo nuove opportunità poco considerate altrove. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo.
Da un lato, Shangai sta valutando le contromisure verso stablecoin e criptovalute, inclusi yuan-preggiati, mentre la Cina si avvicina a un ragionevole passaggio verso una sua versione “soft” di stablecoin, dopo anni di restrizioni sul crypto trading. Dall’altro, il Pakistan mette a regime un CBDC pilota, allineandosi ad una svolta epocale: ora è lui stesso a modellare il suo sistema monetario digitale, con impatti diretti su inflazione, riserve e cross valutari .
Queste iniziative non sono isolate. Si inseriscono in un fenomeno globale: oltre 130 banche centrali studiano o testano CBDC, con Europa, Cina e Medio Oriente in prima linea. L’ostilità americana (es. divieto di digital dollar) rischia di spingere altri a consolidare proprie valute digitali come scudo geopolitico e finanziario.
Nel Forex, queste novità possono generare contraccolpi già nel breve termine:
Cambio EUR/CNY o INR: CBDC retail + wholesale faciliteranno interscambi diretti, riducendo la dipendenza dal dollaro, e potenzialmente dando luogo a nuove correnti di flusso nei cross asiatici.
Riduzione costi e tempi transfrontalieri: sistemi come mBridge (Cina, Hong Kong, Thailandia, UAE, Arabia Saudita) permetteranno transazioni immediate e valute digitali incrociate, abbattendo il predominio SWIFT e favorendo una minore domanda USD nei pagamenti.
Nuovo paradigma nei tassi: i CBDC possono includere tassi d’interesse programmati, creando pressioni concorrenziali su swap e futures, e costringendo le banche centrali tradizionali a chiarire le loro strategie.
Valute rifugio digitali: se EUR o CNY diventano interoperabili a livello globale, potrebbero emergere nuove forme di rifugio valutario, con impatti su cross come EUR/USD, USD/CNY, INR/USD.
Conclusione operativa per trader Forex:
Presto entreremo in un territorio inesplorato: non si tratterà solo di valutare banche centrali e PMI, ma di capire se e quando i sistemi di pagamento digitali ufficiali avranno impatto reale sulle rotte valutarie.
Per chi vuole anticipare i flussi:
Monitorare i piloti dei CBDC in Asia e Medio Oriente.
Tenere d’occhio l’adozione retail nei paesi BRICS: nei prossimi trimestri, potremo assistere a flussi diretti da USD a CNY, INR, AED digitali.
Valutare possibili long su cross digital-friendly (es. USD/INR digital) e short su USD legati all’interesse nelle stablecoin.
Il Forex sta entrando nella sua nuova era digitale: la domanda è una sola: sei pronto a navigarla?
Analisi del dato Unemployment Claims del 10 luglio 2025Cos’è il dato sulle Unemployment Claims
Le Unemployment Claims misurano quante persone hanno fatto richiesta per la prima volta del sussidio di disoccupazione durante la settimana precedente. È un dato pubblicato ogni giovedì dal Dipartimento del Lavoro USA e viene considerato un “leading indicator”, cioè un segnale anticipatore dei trend del mercato del lavoro.
I numeri di questa settimana
Richieste iniziali pari a 227.000 (in calo di 5.000 rispetto alla settimana precedente e sotto le attese di 235.000)
Media mobile 4 settimane a 235.500 (in diminuzione, segno di un trend più stabile)
Richieste continuative pari 1,97 milioni (in aumento di 10.000, massimo dal novembre 2021)
Come interpretare questi dati
Il calo delle richieste iniziali indica che i licenziamenti restano contenuti, ma l’aumento delle richieste continuative suggerisce che chi perde il lavoro fa più fatica a trovarne uno nuovo.
Mercato del lavoro resiliente ma meno dinamico. Nonostante la disoccupazione sia ancora bassa, la fase di assunzioni è rallentata e chi cerca lavoro impiega più tempo a ricollocarsi.
Impatto delle tariffe. Le nuove tariffe commerciali e l’incertezza economica stanno portando le aziende a essere più caute nelle assunzioni e a ridurre i piani di espansione.
In sintesi
Il dato del 10 luglio 2025 conferma un mercato del lavoro ancora solido, ma con segnali di raffreddamento sotto la superficie. In questa fase, la gestione del rischio e la flessibilità restano le chiavi per navigare la volatilità dei mercati
Nuova analisi BTC dailyCiao decerebrati come me, mi aspetto dal 13 luglio fino al 20/25 Luglio una possibile intensa correzione del mercato in generale, con Indici e crypto circa di un -20/-30%, saranno buoni setup ed occasioni per acquisti SPOT in vista della nuova e ultima spinta di BTC. Occhio ai falsi breackout e alla FOMO. AD MAJORA
Certificato su Estée Lauder Rendimento 12% con Protezione al 60%Il settore del lusso e della cosmetica continua a rappresentare un’area di forte interesse per gli investitori, grazie alla resilienza dimostrata anche in fasi di mercato complesse. In questo contesto, il certificato che vorremmo analizzare oggi su Estée Lauder Companies offre un’opportunità particolarmente interessante, combinando un rendimento annualizzato del 12% con una barriera capitale al 60% che fornisce protezione condizionata del capitale investito.
La struttura Express del prodotto permette di beneficiare di un meccanismo di rimborso anticipato che può ottimizzare il profilo di rendimento, mentre la distanza attuale dalla barriera del 50% offre un margine di sicurezza significativo per l’investitore.
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Il certificato è alla riga 137 del Radar delle Opportunità: isinconnect.co.uk
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Analisi delle minute del FOMC di giorno 9 luglio 2025I verbali della Federal Reserve pubblicati il 9 luglio 2025 offrono una fotografia chiara delle sfide e delle incertezze che caratterizzano l’attuale scenario economico statunitense. Ecco cosa è emerso:
Contesto generale
Nuove tariffe commerciali. Gli Stati Uniti hanno introdotto nuovi dazi, aumentando l’incertezza sulle prospettive di crescita e inflazione.
Crescita in rallentamento. Il PIL mostra segni di debolezza dopo un 2024 più brillante.
Inflazione e lavoro. I dati sono contrastanti. L’inflazione resta sopra il target, ma alcuni segnali di raffreddamento emergono. Il mercato del lavoro è meno brillante, ma la creazione di posti resta sopra le attese.
Decisione sui tassi. La Fed ha lasciato il tasso di riferimento tra 4,25% e 4,5%, fermo da dicembre 2024.
Tagli futuri. La maggior parte dei membri FOMC prevede almeno un taglio dei tassi entro fine anno, ma non c’è accordo su tempi e modalità. Alcuni membri vorrebbero agire già a luglio, altri preferiscono attendere nuovi dati su inflazione e occupazione.
Inflazione e tariffe
Effetti delle tariffe. Le nuove tariffe sono un tema caldo. Alcuni membri pensano che l’impatto sarà limitato, altri temono effetti duraturi su prezzi e supply chain. Molto dipenderà da quanto dureranno le tariffe e da come le imprese riusciranno a gestire i costi aggiuntivi. Se i prezzi alla produzione continueranno a salire, la Fed potrebbe essere costretta a mantenere i tassi alti più a lungo.
Economia e lavoro
Crescita debole. Il rallentamento dell’economia è evidente nei dati su PIL e consumi, con vendite al dettaglio in calo. Pur se meno brillante, il mercato del lavoro tiene meglio del previsto. Tuttavia, la qualità dei nuovi posti e la partecipazione restano sotto osservazione.
Consumi. La debolezza dei consumi è un segnale di rischio per la crescita futura.
Pressioni politiche e indipendenza della Fed
Pressioni per tagli rapidi. L’amministrazione Trump spinge per una riduzione accelerata dei tassi per sostenere l’economia. Powell ha ribadito che le decisioni saranno prese solo in base ai dati, senza farsi influenzare dalla politica.
Conclusione
I FOMC Minutes di luglio 2025 confermano un quadro incerto, con la Fed divisa tra la necessità di sostenere la crescita e il rischio di alimentare l’inflazione. Per chi fa trading, la parola d’ordine resta prudenza. Seguire i dati, adattare le strategie e la gestione del rischio con disciplina. In questo scenario, la flessibilità e la velocità di reazione saranno le chiavi per cogliere le opportunità e proteggersi dalla volatilità.
NASDAQ nuovo record mentre NVIDIA supera i 4 trilioni di dollariIl NASDAQ raggiunge un nuovo record mentre NVIDIA supera i 4 trilioni di dollari.
Il NASDAQ è tornato ieri a toccare livelli record, trainato dalla protagonista indiscussa del mercato e dell’intelligenza artificiale, NVIDIA (NVDA), che è diventata l’azienda con la più alta capitalizzazione della storia. Anche gli altri principali indici hanno chiuso in rialzo, con un mercato che, finora, continua a reagire con calma alle recenti turbolenze legate alle politiche tariffarie.
NVIDIA è la prima azienda in assoluto a superare i 4 trilioni di dollari di capitalizzazione di mercato. Le sue azioni hanno registrato un incremento dell’1,8% nella giornata odierna, guidando il comparto tecnologico. Anche la maggior parte degli altri titoli della cosiddetta “Mag 7” ha chiuso in positivo: in particolare, Meta Platforms (+1,7%), Amazon (+1,5%), Microsoft (+1,4%) e Alphabet (+1,3%).
Il NASDAQ è salito dello 0,94% (quasi 193 punti), raggiungendo un nuovo massimo storico di chiusura a quota 20.611,34. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,61%, attestandosi a 6.263,26, a meno dello 0,3% dal proprio record. Anche il Dow Jones ha contribuito al clima positivo, con un rialzo dello 0,49% (circa 217 punti), chiudendo a 44.458,30.
Le borse hanno toccato nuovi massimi per gran parte della scorsa settimana, salvo poi registrare una battuta d’arresto quando il presidente Trump ha rinnovato l’attenzione sui dazi doganali, ricordando la scadenza ormai prossima della pausa di 90 giorni. Oggi ha inviato nuove lettere ai partner commerciali, preannunciando dazi "in stile Giorno della Liberazione", che entreranno in vigore a partire dal 1° agosto.
Fortunatamente, gli investitori non hanno reagito con il medesimo livello di preoccupazione manifestato lo scorso aprile. La seduta positiva di ieri e il nuovo massimo storico lasciano intendere che il mercato si aspetti un ulteriore rinvio dell’introduzione dei dazi, oppure che ne valuti l’impatto come meno grave di quanto temuto inizialmente.
Il tema dei dazi è stato discusso anche dalla Federal Reserve nella riunione dello scorso mese, come emerge dai verbali pubblicati questo pomeriggio. I funzionari si interrogano sul possibile effetto inflazionistico delle nuove misure, il che contribuisce a spiegare le incertezze sulla tempistica dei prossimi tagli ai tassi d’interesse. Sebbene il mese di settembre resti lo scenario più probabile, alcuni membri del board si dichiarano aperti a un taglio già da questo mese, mentre altri preferirebbero posticipare al prossimo anno. La prossima riunione della Fed è prevista per il 29 e 30 luglio.
La stagione degli utili inizierà ufficialmente solo la prossima settimana, con la pubblicazione dei risultati delle principali banche. Tuttavia, domani l’attenzione sarà rivolta a Delta Air Lines (DAL), per un primo riscontro sulle performance aziendali. Sono attesi oggi anche i risultati di Conagra Brands (CAG), Levi Strauss (LEVI) e PriceSmart (PSMT). Inoltre, il mercato seguirà con attenzione i nuovi dati sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, attesi nel corso della seduta.
Marco Bernasconi Trading
#AN017: I livelli sporchi nel Forex e come pensano le banche
Nel mondo del Forex, molti trader retail sono abituati a cercare precisione chirurgica nei livelli tecnici. Linee nette, supporti millimetrici, resistenze geometriche. Ma la verità è che il mercato non si muove in modo così ordinato.
Sono il Trader Forex Andrea Russo e ringrazio anticipatamente il mio Broker Partner Ufficiale per averci supportato nella realizzazione di questo articolo.
Le istituzioni – banche, fondi macro, hedge fund – non operano per confermare i pattern da manuale. Lavorano invece per manipolare, accumulare e distribuire posizioni nella maniera più efficiente possibile. E spesso, lo fanno proprio nei cosiddetti “livelli sporchi”.
Ma cosa sono questi livelli sporchi?
Si tratta di zone di prezzo, non singole linee. Sono aree dove molti trader piazzano stop loss, ordini pendenti, o breakout entry, e che diventano un bersaglio ideale per i player istituzionali. Il concetto di livello sporco nasce dal fatto che il prezzo non rispetta il livello "perfetto", ma lo rompe leggermente per poi tornare indietro: un falso breakout, una trappola, una caccia agli stop.
Le banche conoscono molto bene il comportamento dei trader retail. Hanno accesso a flussi informativi molto superiori: dati aggregati di posizionamento, open interest sulle opzioni, livelli chiave monitorati da algoritmi. Quando vedono concentrazioni di ordini intorno a una zona, progettano veri e propri trigger di liquidità. Spingono il prezzo appena oltre il livello chiave per “ripulire” il mercato, generare panico o euforia, e poi iniziare la loro reale operazione.
Come si individuano questi livelli?
Un trader che vuole operare come fanno le istituzioni deve smettere di disegnare linee nette e iniziare a ragionare per fasce operative. Un livello sporco è, in media, una zona larga dai 10 ai 15 pip, attorno a un livello psicologico, un massimo/minimo precedente o un'area di breakout. Ma non basta la struttura tecnica. Serve osservare:
La densità volumetrica (profilo volume o visibilità su book)
Il sentiment retail aggregato (per capire dove sono piazzati gli stop)
I livelli opzionari chiave (soprattutto gamma e max pain)
L’open interest in crescita (come conferma di interesse istituzionale)
Quando un prezzo si avvicina a un livello sporco, non bisogna entrare. Bisogna attendere la manipolazione. Il prezzo spesso supera brevemente quella fascia, con una spike, e solo dopo torna nella direzione opposta. È lì che le banche entrano: quando il retail ha mollato le posizioni o è stato forzato a entrare troppo tardi. Il vero trader esperto entra dopo che il livello è stato “ripulito”, non prima.
Questo tipo di lettura ti porta a operare nel modo opposto rispetto alla massa. Ti spinge a pensare in anticipo: dove vogliono che tu entri… e dove entrano davvero loro. E solo quando inizi a riconoscere questi pattern invisibili, quando capisci che il mercato non è lineare ma progettato per ingannarti, inizi davvero a diventare un trader professionista.
Conclusione?
Il trading non è prevedere il prezzo, ma prevedere l’intenzione di chi muove realmente il mercato. I livelli sporchi sono la chiave. Chi sa leggere la manipolazione può entrare con vantaggio, prima della vera accelerazione. E da quel momento, non tornerà più indietro.
Wall Street cauta, occhi su Fed e dazi USABORSE USA: CONSOLIDAMENTO IN CORSO
Mercoledì, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,57%, il Nasdaq lo 0,95% e il Dow Jones è salito dello 0,49%, con gli operatori ancora in attesa delle decisioni sui dazi da parte dell’amministrazione USA.
Il presidente Trump ha affermato di voler implementare un dazio del 50% sulle importazioni di rame e ha minacciato di imporre dazi fino al 200% sui prodotti farmaceutici. Tuttavia, ha precisato che l'attuazione sarebbe ritardata di 12-18 mesi per consentire gli adeguamenti del settore.
Nel frattempo, i verbali del FOMC indicano che una riduzione del tasso sui Fed Funds potrebbe essere appropriata nel corso dell'anno. La pressione al rialzo sull'inflazione derivante dai dazi è ritenuta temporanea o modesta, mentre le aspettative di inflazione a medio-lungo termine restano ben ancorate.
Tuttavia, si evidenzia il rischio di un indebolimento dell'attività economica e del mercato del lavoro. Alcuni membri del board hanno suggerito un possibile taglio dei tassi già nella prossima riunione, mentre altri ritengono che non siano necessarie riduzioni nel 2025.
La Fed ha quindi mantenuto invariato il tasso sui Fed Funds al 4,25%-4,50% per la quarta riunione consecutiva, in attesa di maggiore chiarezza sulle prospettive economiche.
I mercati continuano a scommettere su due tagli da 25 punti base entro la fine dell'anno. Il settore tecnologico ha registrato le migliori performance, mentre beni di consumo di base ed energia hanno sottoperformato.
Tra le megacap, spiccano i rialzi di Nvidia (+2,2%) e Microsoft (+1,2%). Le azioni Apple sono rimaste pressoché invariate, dopo che il consigliere commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, ha dichiarato che l’azienda si considera "troppo grande per imporre dazi".
VALUTE
Poche novità sul fronte valutario, con i principali cambi ancorati in range ristretti.
L’EUR/USD mantiene quota 1,1700, tornando a testare le prime resistenze a 1,1750-60. Il GBP/USD corregge leggermente, pur restando lontano dai livelli chiave.
Lo USD/JPY scende di 100 pips da 147,20 a 146,20, avvicinandosi ai primi supporti a 145,80. Le valute oceaniche restano in range: AUD/USD tra 0,6460 e 0,6590, NZD/USD tra 0,5960 e 0,6110.
Lo USD/CHF non riesce a superare quota 0,8000 e si avvicina ai supporti a 0,7920 e 0,7850. L’EUR/JPY resta forte, vicino ai target di medio termine a 172,30-40.
PETROLIO
Mercoledì, i future sul WTI hanno oscillato attorno a 67,8 dollari al barile, con leggere variazioni dopo due giorni di rialzi.
I mercati restano cauti per via della proposta di Trump di imporre dazi al 50% sul rame, che ha sollevato timori di perturbazioni commerciali più ampie, potenzialmente dannose per la domanda di petrolio.
L’OPEC+ è pronta ad aumentare nuovamente la produzione a settembre, dopo l’incremento di 548.000 barili al giorno previsto per agosto. Tuttavia, il ministro dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti ha dichiarato che la mancanza di scorte dimostra che "il mercato aveva bisogno di quei barili".
Saudi Aramco prevede un aumento della domanda globale di petrolio di 1,2-1,3 milioni di barili al giorno nella seconda metà del 2025.
Nel frattempo, le tensioni nel Mar Rosso si sono intensificate con nuovi attacchi degli Houthi, che hanno affondato una nave causando vittime tra l’equipaggio.
Negli Stati Uniti, i dati EIA mostrano un aumento delle scorte di greggio di 7,1 milioni di barili, il più alto da gennaio. L’EIA ha anche rivisto al ribasso le previsioni sulla produzione per il 2025, a causa del rallentamento delle trivellazioni legato al calo dei prezzi.
CPI CINA
A giugno 2025, i prezzi al consumo in Cina sono aumentati dello 0,1% su base annua, invertendo il calo dello 0,1% dei tre mesi precedenti e superando le attese di stabilità.
Si tratta del primo aumento annuale dell’inflazione da gennaio, sostenuto da eventi di e-commerce, sussidi statali e minori tensioni commerciali con gli USA.
I prezzi dei beni non alimentari sono saliti dello 0,1%, grazie agli aumenti in abitazioni, abbigliamento, sanità e istruzione. I prezzi alimentari, invece, hanno continuato a calare, ma a un ritmo più moderato, segnando il quinto mese consecutivo di flessione.
L’inflazione core è salita allo 0,7% annuo, il livello più alto in 14 mesi. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1%, dopo il -0,2% di maggio, segnando il quarto calo mensile del 2025.
CPI MESSICO
In Messico, l’inflazione annuale è rallentata al 4,32% a giugno 2025, rispetto al 4,42% di maggio, in linea con le attese del 4,31%.
Il rallentamento è dovuto alla minore crescita dei prezzi agricoli ed energetici. Tuttavia, l’inflazione è aumentata per beni alimentari, bevande, tabacco e servizi, passando dal 4,49% al 4,62%.
Anche l’inflazione core è salita, raggiungendo il 4,24% rispetto al 4,06% del mese precedente. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,28%, invariati rispetto a maggio.
Saverio Berlinzani
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