Oltre l'analisi tecnica
Le azioni salgono mentre aspettano gli sviluppi USA/Cina.Le azioni salgono mentre aspettano gli sviluppi USA/Cina.
Non abbiamo ancora assistito a reali progressi commerciali, con i colloqui tra Stati Uniti e Cina entrati nel secondo giorno, ma non si è verificata nemmeno un'interruzione nella comunicazione. Gli investitori devono accettare tutto ciò che possono in questo momento su questo tema, quindi hanno spinto le azioni in rialzo ieri.
Il NASDAQ è salito dello 0,63% (circa 123 punti) ieri a 19.714,99. Tesla (TSLA) è avanzata del 5,7% per la terza sessione consecutiva in territorio positivo. Il pioniere dei veicoli elettrici ha praticamente recuperato il crollo del 14% di giovedì scorso, quando il presidente Trump e il CEO Elon Musk avevano i loro problemi.
L'S&P ha trascorso la sua terza sessione consecutiva sopra quota 6.000 con un rialzo dello 0,55% a 6.038,81, mentre il Dow Jones è salito dello 0,25% (circa 105 punti) a 42.866,87.
Ieri il mercato azionario ha registrato una seduta tranquilla, con i titoli azionari in generale in modesti rialzi, in particolare gli indici a piccola capitalizzazione che hanno continuato la sovraperformance della scorsa settimana. Gli investitori sono in gran parte in attesa dei dati sull'inflazione previsti per oggi e tengono d'occhio i negoziati commerciali in corso tra Stati Uniti e Cina.
Finché le due maggiori economie continueranno a dialogare, gli investitori sperano che si possano fare progressi commerciali. Ma questo non significa necessariamente che rimarranno pazienti. I funzionari statunitensi hanno rilasciato dichiarazioni incoraggianti sui colloqui, ma il mercato è ancora in attesa di risultati concreti.
L'attenuazione delle tensioni commerciali e l'ottimismo sul raggiungimento di accordi duraturi da parte degli Stati Uniti con la Cina e altri partner commerciali chiave hanno guidato il massiccio rialzo dai minimi di aprile. Le notizie sui negoziati tariffari positivi tra le due economie più importanti del mondo dovranno prima o poi tradursi in risultati tangibili.
Ma i colloqui e la spinta verso accordi significativi sono tutto ciò che interessa al mercato per ora.
Gli investitori hanno atteso con ansia le ultime due sedute, ma oggi avranno qualcosa da ridire. Indipendentemente da ciò che accadrà a Londra con i negoziati commerciali, oggi saranno pubblicati l'importantissimo rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (IPC). I dati sull'inflazione sono stati incoraggianti ultimamente, incluso l'IPC del mese scorso, che ha registrato risultati mensili e annuali entrambi inferiori dello 0,1% alle aspettative. L'IPP uscirà domani.
Sebbene sia improbabile che un rapporto sull'inflazione migliore del previsto spinga la Fed a tagliare i tassi nella prossima riunione del 18 giugno, i continui progressi potrebbero spingerla ad accelerare.
Al momento, lo strumento FedWatch del CME ha una probabilità del 58% di un taglio dei tassi nella riunione del 17 settembre, bypassando la riunione del 30 luglio. Ma nulla è ancora definitivo. E se i progressi nella riduzione dell'inflazione continueranno, questa tempistica potrebbe essere anticipata.
Marco Bernasconi Trading
Accordo USA-Cina spinge i mercati al rialzoUSA-CINA, CI SIAMO
L'S&P 500 e il Nasdaq, nella seduta di ieri, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,55% e lo 0,63%, mentre il Dow Jones ha chiuso con un +0,25%. Analisti e investitori erano ancora in attesa di sviluppi positivi nei colloqui tra Stati Uniti e Cina.
Sempre ieri, in serata, il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Lutnick, ha dichiarato che i colloqui stavano procedendo nella giusta direzione, pur senza fornire ulteriori dettagli.
Nella notte, sembra che i due Paesi siano giunti a un accordo quadro, che richiederà l’approvazione di Trump e Xi Jinping. Gli operatori restano pertanto in attesa di ulteriori progressi nella giornata di oggi, ma il più sembra fatto.
Il settore energetico ha registrato di gran lunga le migliori performance, seguito da quello sanitario e immobiliare, mentre il settore finanziario ha sottoperformato.
Le megacap hanno mostrato andamenti contrastanti: Nvidia e Microsoft in calo, mentre Apple, Meta, Alphabet e Tesla hanno registrato guadagni. Le azioni di Amazon sono rimaste pressoché invariate.
Nel frattempo, il titolo Moderna è sceso di oltre il 2%, mentre Pfizer ha recuperato dopo che il Segretario alla Salute statunitense, Robert Kennedy Jr., ha licenziato i consulenti per la politica vaccinale dei Centers for Disease Control and Prevention nella tarda serata di lunedì.
VALUTE
Ancora una giornata di congestione sul fronte valutario, con movimenti irrilevanti e i principali cambi ancorati in un range di 50 pips. Si è registrata una leggerissima prevalenza di forza del dollaro, specialmente contro la sterlina, dopo i dati negativi sull’occupazione nel Regno Unito.
In queste condizioni, riteniamo che il dollaro possa correggere ancora prima di una eventuale nuova ondata di vendite, con obiettivi di medio termine almeno un 4-5% più bassi rispetto ai livelli attuali.
Vivere alla giornata, operando nei trading range attuali, rimane probabilmente la strategia più adeguata.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso per la seconda sessione consecutiva, attestandosi al di sotto del 4,47%, dopo la definizione dell’accordo quadro tra Cina e USA a Londra.
Ora gli operatori sono in attesa di dati economici chiave: oggi è atteso il report sull’indice dei prezzi al consumo (CPI), mentre domani sarà pubblicato quello sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI). Questi dati dovrebbero far luce sulle pressioni inflazionistiche e sull’impatto più ampio della guerra commerciale in corso.
Sul mercato obbligazionario, l’attenzione si concentra anche sulle aste dei titoli del Tesoro di questa settimana: un’asta da 58 miliardi di dollari di titoli triennali, un’emissione da 39 miliardi di dollari di titoli decennali e un’altra da 22 miliardi di dollari di titoli trentennali. Si tratta di test chiave per valutare la domanda di debito pubblico statunitense.
DATI MERCATO DEL LAVORO UK
Nel Regno Unito, la retribuzione ordinaria (esclusi i bonus) è aumentata del 5,2% su base annua, raggiungendo le 674 sterline a settimana nei tre mesi fino ad aprile 2025. Si tratta del valore più basso degli ultimi sette mesi, dopo un aumento del 5,5% (rivisto al ribasso) nel periodo precedente e inferiore alle previsioni del 5,4%.
La moderazione della crescita salariale è dovuta a significativi aumenti delle imposte sui salari e a un incremento del 6,7% del salario minimo nazionale. Inoltre, si è registrato un forte rallentamento nel settore privato, mentre nel settore pubblico si è osservata una leggera accelerazione.
Al netto dell’inflazione, i salari reali sono cresciuti dell’1,4%.
PREVISIONI DELLA BANCA MONDIALE
La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il 2025, portandole al 2,3% rispetto al 2,7% previsto a gennaio. Si tratterebbe del dato più debole degli ultimi 17 anni, escluse le recessioni del 2009 e del 2020.
Per il 2026, la crescita globale è prevista al 2,4%, anch’essa inferiore al 2,7% stimato in precedenza. La Banca ha attribuito il rallentamento a un sostanziale aumento delle barriere commerciali e agli effetti pervasivi di un contesto politico globale incerto.
Ha inoltre affermato che, se le controversie commerciali venissero risolte con accordi che dimezzano i dazi rispetto ai livelli di fine maggio 2025, la crescita globale potrebbe essere più forte di circa 0,2 punti percentuali in media nel 2025 e nel 2026.
Per gli Stati Uniti, la crescita del PIL per il 2025 è stata rivista al ribasso all’1,4% (dal 2,3% di gennaio). Le previsioni per la Cina sono rimaste invariate al 4,5%.
Si prevede che l’Eurozona e il Giappone cresceranno entrambi dello 0,7%, con un declassamento rispettivamente di 0,3 e 0,5 punti percentuali. Il PIL dell’India dovrebbe crescere del 6,3% (contro il 6,7%), mentre la crescita del Messico è stata rivista al ribasso dall’1,5% allo 0,2%.
Saverio Berlinzani
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
GIORNATA DI CPI!
XAU/USD mantiene il supporto chiave in attesa del CPI e dei colloqui USA-Cina
Punti chiave:
• Dato del giorno: il CPI di maggio esce alle 14:30
oro che fa fatica ad uscire da questa situazione, tutti in atttesa dei dati per capire i movimenti della fed settimana prossima.
attualmente rimango rialzista fino all'uscita dei dati, poi di conseguenza in base al valore mi posiziono.
durante i dati mi comporterò cosi:
📊 CPI 11 Giugno 2025
🟥 Inflazione (Alta)
(valori sopra le attese: inflazione base ≥ 0,4% / totale > 0,3%)
🔻 Oro scende
⬆️ Dollaro sale
🔻 Borse giù
🟨 Inflazione (In linea)
(valori come da attese: inflazione base 0,3% / totale 0,2%)
➖ Oro laterale flat
➖ Dollaro stabile
➖ ⬆️ Borse leggero rialzo
🟩 Inflazione (Bassa)
(valori sotto le attese: inflazione base ≤ 0,2% / totale ≤ 0,1%)
⬆️ Oro sale
🔻 Dollaro in calo
⬆️ Borse salgono
• Inflazione base = Core CPI → esclude energia e alimentari
• Inflazione totale = Headline CPI → include tutto
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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INFLAZIONE USA, un dato decisivo questa settimana! Questa settimana, che va da lunedì 9 giugno a venerdì 13 giugno, vede due fattori fondamentali che avranno un forte impatto sul mercato azionario: il proseguimento della fase di diplomazia commerciale che attualmente funge da fondamentale filo conduttore (in particolare tra Cina e Stati Uniti) e, soprattutto, l'aggiornamento dell'inflazione statunitense secondo l'indice dei prezzi PCI di mercoledì 11 giugno.
Il punto chiave è stabilire se i dazi della cosiddetta guerra commerciale delle tariffe reciproche abbiano iniziato a innescare un rimbalzo dell'inflazione. È a questo che guarda la Federal Reserve (FED) statunitense per capire se riprenderà o meno il taglio del tasso sui fondi federali, fermo dallo scorso dicembre.
1) I tagli ai tassi sui fondi federali sono sospesi dalla fine del 2024
A differenza della Banca Centrale Europea e delle altre principali banche centrali occidentali, la Fed ha sospeso il taglio del suo tasso di interesse di riferimento dall'inizio dell'anno. Il tasso di riferimento della BCE, invece, è stato tagliato più volte e ora si attesta al 2,15%, ovvero un tasso di riferimento considerato neutrale per l'economia (ovvero una politica monetaria né accomodante né restrittiva).
Questa divergenza di politica monetaria tra la FED e la BCE è vista come un rischio dal mercato, mentre la guerra commerciale potrebbe finire per avere un impatto negativo sulla crescita economica degli Stati Uniti.
2) Il mercato non si aspetta che la FED riprenda a tagliare i tassi di interesse prima del prossimo settembre
Ma la Federal Reserve (FED) di Jerome Powell sta adottando una linea dura, ritenendo che la guerra commerciale dell'amministrazione Trump possa minare i suoi sforzi per combattere l'inflazione. Sebbene l'obiettivo della Fed di un'inflazione del 2% non sia lontano, secondo gli ultimi aggiornamenti del PCE e dell'IPC, la Fed vuole avere la conferma che le aziende non abbiano trasferito forti aumenti dei prezzi per compensare i dazi. Ecco perché i dati sull'inflazione pubblicati a maggio hanno una dimensione decisiva dal punto di vista fondamentale. La Fed potrà riprendere a tagliare il tasso dei federal funds se, e solo se, la disinflazione non sarà minacciata dalla guerra commerciale.
3) Per questo motivo l'aggiornamento sull'inflazione statunitense dell'ICP di mercoledì 11 giugno è il momento fondamentale della settimana.
Mercoledì 11 giugno, la pubblicazione dell'inflazione statunitense secondo l'ICP dovrebbe quindi essere seguita con molta attenzione. La lettura mensile sarà tenuta sotto stretta osservazione, così come i tassi di inflazione nominale e sottostante su base annua.
Il consenso è relativamente pessimistico, con un'inflazione che dovrebbe rimbalzare sia a livello mensile che annuale. L'inflazione in tempo reale, misurata dalla TRUFLATION, è ancora sotto controllo, quindi il consenso pessimistico potrebbe essere ribaltato.
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#AN005 Cosa Cambia Dopo USA-Cina, BCE e Petrolio
Salve, sono Andrea Russo, trader forex e creatore del Metodo SwipeUP Elite FX, che analizza il mercato come un Hedge Found. Oggi voglio parlarvi delle ultime notizie economiche cruciali della settimana che influenzeranno i mercati valutari.
Iniziamo con l'importante incontro commerciale tra Stati Uniti e Cina che si è svolto a Londra. Le trattative, focalizzate principalmente su export e metalli delle terre rare, hanno mostrato segnali positivi con dichiarazioni ottimistiche da entrambe le parti. Questo evento ha immediatamente portato un miglioramento del sentiment globale, rafforzando valute sensibili al commercio come il dollaro australiano (AUD) e il dollaro neozelandese (NZD), mentre il dollaro USA ha registrato una leggera flessione.
La Banca Mondiale, invece, ha tagato le previsioni sulla crescita globale del 2025 dal 2,8% al 2,3%. Questo downgrade riflette preoccupazioni significative per Stati Uniti, Cina ed Europa, dovute a incertezze commerciali e investimenti ridotti. Questo scenario, tuttavia, potrebbe favorire alcune valute emergenti, come il real brasiliano (BRL) e il peso messicano (MXN), che beneficiano di politiche monetarie meno restrittive e una riduzione della pressione sul dollaro statunitense.
Guardando all'Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di ridurre ulteriormente i tassi, portandoli al 2%, con possibilità di ulteriori ribassi fino a -0,25% entro l'autunno. Tale politica espansiva è dettata dalla necessità di sostenere un'economia stagnante e contenere l'inflazione. Inevitabilmente, ciò eserciterà pressione sull'euro (EUR), che si prevede indebolito rispetto alle principali valute, specialmente il dollaro.
Negli Stati Uniti, invece, gli occhi sono puntati sul CPI di maggio previsto per l'11 giugno. Le attese sono per un'inflazione al 2,5%, e la pubblicazione di dati superiori o inferiori alle aspettative potrebbe generare una forte volatilità sul dollaro. Un CPI elevato rafforzerebbe il dollaro riducendo le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, mentre un dato inferiore potrebbe indebolire ulteriormente il biglietto verde.
Infine, da segnalare anche il rally del petrolio, con il WTI salito del 6% e il Brent del 4%. Questo aumento è stato spinto da un contesto geopolitico più favorevole e dalla riduzione delle tensioni commerciali. L'effetto sui mercati valutari è diretto, favorendo valute correlate alle commodity, come il dollaro canadese (CAD) e la corona norvegese (NOK), mentre valute come l'euro (EUR) e lo yen giapponese (JPY), di paesi importatori di petrolio, potrebbero trovarsi in difficoltà.
Sintetizzando, la settimana in corso si sta rivelando fondamentale per il Forex: le tensioni commerciali in calo supportano le valute legate al commercio, la politica monetaria accomodante della BCE indebolisce l'euro, mentre i dati economici USA guideranno il sentiment sul dollaro.
Per restare aggiornati sulle prossime evoluzioni, continuate a seguire le mie analisi e articoli qui su TradingView.
long ZIGNAGO VETRO da 8,68 no stoplong ZIGNAGO VETRO da 8,68 no stop, 60pezzi, se dovesse scendere valuteremo accumuli a prezzi migliori in caso di eccessi di liquidità, da qui pare una buona sottovalutazione pluiriennale e possibile reazione a poc sempre di lungo periodo, div 5% circa, sepoffà, con pacienza!
Oltre l'analisi feniciografica!
EURUSD si conferma la forza dell'euro
dollaro instabile (causa trump e andamento USA)
si procede verso nuovo massimo per euro
tp ideale 1,16 dopo fare attenzione
la BCE potrebbe non volere un euro cosi forte perche potrebbe andare contro l'inflazione
quindi possibile poi inversione di tendenza
da valutare pero una volta arrivati ai nuovi massimi
tutto valido a meno che non escano news a favore del dollaro o contro l'euro
UK in affanno, 🇺🇸-🇨🇳 colloqui accendono la speranza🚨 Today’s Trading – 10.06.2025
UK in affanno, 🇺🇸-🇨🇳 colloqui accendono la speranza
👉🏼 MARKET BACKGROUND
Le aziende UK si adeguano rapidamente alle nuove imposizioni fiscali del governo Reeves, accelerando sui tagli di posti di lavoro. Nel Regno Unito l’occupazione ha subito un forte calo di 276 000 posti dal bilancio di ottobre, con una diminuzione di 109 000 unità a maggio, il peggior dato dal 2020. La crescita salariale è rallentata al 5,2 %, minimo da sette mesi, mentre la disoccupazione è salita al 4,6 %. Le aziende, gravate dall’aumento delle tasse sui salari, riducono i costi; la Bank of England resta vigile sull’inflazione e i mercati scontano alte probabilità di un taglio dei tassi già nella riunione estiva.
Se da un lato arrivano cattive notizie dal Regno Unito, dall’altro si respira ottimismo per i dialoghi USA-Cina. A Londra proseguono i colloqui commerciali per ridurre le tensioni su export tecnologico e terre rare. Trump ha dichiarato che la Cina «non è un paese facile», mantenendo però un tono fiducioso. Washington sarebbe pronta a rimuovere alcune restrizioni in cambio di un allentamento dei limiti cinesi sulle terre rare, cruciali per numerosi settori industriali. Nonostante i progressi, le esportazioni cinesi verso gli USA restano in forte calo.
Nel complesso i mercati rimangono attendisti, in attesa sia degli sviluppi dei colloqui USA-Cina sia dei prossimi dati sull’inflazione USA e della riunione FOMC: due market mover chiave per gli operatori.
👉🏼 FOREX
Il mercato FX rimane dollaro-centrico: il trend ribassista del biglietto verde ha finalmente trovato una pausa, complice il buon dato NFP di venerdì scorso. Il Dollar Index oscilla nel range 98,65 – 99,40; una chiusura sopra 99,40 aprirebbe spazio a un rimbalzo più ampio.
Tra le major spicca la sterlina, la peggiore di giornata (-0,50 %). Restiamo in attesa di breakout dai trading range, potenzialmente innescati da nuovi dettagli sui colloqui USA-Cina.
👉🏼 EQUITY
Trend primario ancora long per Nasdaq e S&P 500.
Nasdaq: canale ascendente dai minimi di fine maggio (20 730 pt) fino ai recenti attacchi ai massimi di 22 000 pt. Supporti chiave a 21 732 e 21 570 pt.
Russell 2000: prime aree di supporto a 2 140 pt (LVN mensile) che potrebbero offrire lo slancio per un nuovo test dei massimi di periodo.
👉🏼 COMMODITIES
Nel comparto energy torna l’interesse grazie ai colloqui USA-Cina e alla speranza di una ripresa della domanda globale:
WTI sfonda la prima resistenza a 64 $, si spinge a 65 $ e apre spazio verso 70 $.
Nei metalli, riflettori ancora sul platino: rotta la resistenza a 1 100 $, accelera fino a 1 216 $. Gli operatori, frenati dai prezzi elevati dell’oro, cercano valore su asset alternativi che offrono migliori prospettive di upside.
L'S&P sopra i 6.000 in attesa di IPC e progressi USA/Cina.L'indice S&P sopra i 6.000 gli investitori attendono IPC e i progressi USA/Cina.
Il mercato non è solo in attesa di aggiornamenti sui colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina che si svolgono a Londra, ma è anche in attesa di alcuni dati significativi sull'inflazione più avanti questa settimana. Di conseguenza, i principali indici hanno avuto un andamento contrastante ieri.
Il NASDAQ era in testa con un avanzamento dello 0,31% (o circa 61 punti) a 19.591,24. Le azioni di Tesla (TSLA) hanno guadagnato un altro 4,6% ieri, dopo essere aumentate del 3,7% venerdì, mentre il pioniere dei veicoli elettrici cerca di riprendersi dal crollo del 14% di giovedì scorso durante la bizzarra faida sui social media tra Trump e Musk. (Per fortuna, la disputa sembra essersi placata negli ultimi giorni.)
Nel frattempo, l'S&P ha continuato a superare quota 6.000 ieri... seppur di poco. L'indice ha chiuso sopra tale soglia per la prima volta da febbraio venerdì, per poi guadagnare un altro 0,09% oggi, chiudendo a 6.005,88. Il Dow Jones ha praticamente pareggiato, sebbene tecnicamente sia sceso di poco più di un punto a 42.761,76.
I principali indici sono tutti in rialzo nelle ultime due settimane consecutive. I principali indici rimangono vicini ai livelli di resistenza, ma non si può negare che il trend rialzista sia in piena espansione. Sono moderatamente ottimista, ma non è il momento di essere troppo aggressivi con i nuovi ingressi.
Il tono proveniente da quell'incontro tra Stati Uniti e Cina all'estero è stato finora positivo. Le due parti hanno parlato per circa sei ore oggi e il presidente Trump ha ricevuto "buoni resoconti" sull'incontro. Si incontreranno di nuovo domani. Tuttavia, il mercato non si muoverà su vibrazioni incoraggianti per sempre. Gli investitori vogliono vedere progressi concreti prima possibile.
Ma questa settimana c'è molto di più in corso oltre a quell'incontro commerciale. L'inflazione è in primo piano con l'indice dei prezzi al consumo (IPC) mercoledì e l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) giovedì. Gli investitori sono stati soddisfatti di questi ultimi report e presteranno particolare attenzione alla riunione della Fed alle porte, il 17-18 giugno. Lo strumento FedWatch del CME non prevede ancora un taglio fino alla riunione di settembre, con il mercato che prevede almeno due tagli quest'anno.
Marco Bernasconi Trading
Mercati in attesa tra USA-Cina e dati macroBORSE IN ATTESA
Seduta interlocutoria sui mercati azionari statunitensi. Il Dow Jones è rimasto invariato a 42.762 punti, mentre l’S&P 500 ha chiuso in lieve rialzo dello 0,09% a 6.006 punti. Segno positivo anche per il Nasdaq, salito dello 0,31% a 19.591 punti.
Gli operatori restano in attesa dei risultati dei colloqui tra Stati Uniti e Cina, in corso a Londra, dopo la telefonata della scorsa settimana tra il Presidente Trump e il Presidente Xi. C’è concreta speranza che le tensioni commerciali possano allentarsi, generando una spirale positiva per i mercati azionari.
Nel frattempo, gli investitori attendono i dati macroeconomici relativi agli indici CPI e PPI, in uscita questa settimana, che forniranno un aggiornamento sulle pressioni inflazionistiche.
I beni di consumo discrezionali e le utility hanno registrato le peggiori performance, mentre il settore tecnologico ha ottenuto i maggiori guadagni.
Sul fronte societario, le azioni di Nvidia (+1,5%), Apple (+0,6%), Meta (+0,4%) e Alphabet (+0,8%) sono salite, mentre Microsoft e Amazon sono rimaste pressoché invariate. Tesla ha invece perso quasi il 3,6% dopo il declassamento da parte degli analisti di Argus Research e Baird.
VALUTE
Lunedì, l’indice del dollaro statunitense ha ridotto le perdite precedenti, attestandosi intorno al livello di 99, in un contesto di oscillazioni laterali a bassa volatilità.
Anche nel mercato valutario si attende l’esito dei colloqui a Londra, poiché i rapporti tra Cina e Stati Uniti sono considerati fondamentali per la crescita globale.
Nonostante una fase di stabilizzazione nel breve termine, il dollaro rimane vicino ai minimi di aprile, i più bassi dal 2022, a causa delle crescenti preoccupazioni per gli effetti economici delle politiche commerciali e fiscali del Presidente Trump, che hanno spinto gli investitori ad allontanarsi dagli asset statunitensi.
Durante la giornata, il dollaro si è indebolito soprattutto nei confronti dello yen e del dollaro australiano.
CINA, CPI IN CALO
A maggio 2025, i prezzi al consumo in Cina sono diminuiti dello 0,1% su base annua, in linea con i cali dei due mesi precedenti e leggermente meglio delle attese (-0,2%).
Si tratta del quarto mese consecutivo di deflazione, a testimonianza delle difficoltà legate ai rischi commerciali con gli Stati Uniti, alla debole domanda interna e alle preoccupazioni per la stabilità occupazionale.
I prezzi dei beni non alimentari sono rimasti invariati per il secondo mese consecutivo, mentre si sono registrati aumenti nei settori dell’edilizia, dell’abbigliamento, dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione.
I prezzi alimentari, invece, sono calati per il quarto mese consecutivo. L’inflazione core è aumentata dello 0,6%, il valore più alto da gennaio, dopo un +0,5% nei due mesi precedenti.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è sceso dello 0,2% a maggio, invertendo il +0,1% di aprile e segnando il terzo calo mensile dall’inizio dell’anno.
TAIWAN
Il surplus commerciale di Taiwan ha raggiunto il record di 12,62 miliardi di dollari a maggio 2025, più del doppio rispetto ai 6,03 miliardi dello stesso mese del 2024.
Le esportazioni sono aumentate del 38,6% su base annua, toccando i 51,74 miliardi di dollari, grazie soprattutto all’aumento delle vendite di:
prodotti di informazione, comunicazione e audio-video (+111,1%)
parti di prodotti elettronici (+28,4%)
metalli comuni e articoli in metallo comune (+5,7%)
macchinari (+7,7%)
Le importazioni sono cresciute del 25%, raggiungendo i 39,12 miliardi di dollari, trainate da:
prodotti di informazione e audio-video (+108,9%)
parti di prodotti elettronici (+51,7%)
macchinari (+35,9%)
Nei primi cinque mesi dell’anno, il surplus commerciale ha raggiunto i 43,45 miliardi di dollari, in aumento del 38,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le esportazioni sono cresciute del 24,3%, le importazioni del 21,4%.
ORO IN CALO
Martedì i prezzi dell’oro sono scesi sotto i 3.310 dollari l’oncia, a causa dell’ottimismo sull’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che ha ridotto la domanda di beni rifugio.
Siamo in una fase di “risk on” che potrebbe favorire un recupero del dollaro e, di conseguenza, una discesa del metallo giallo.
I colloqui commerciali di alto livello tra Stati Uniti e Cina sono iniziati lunedì a Londra e proseguono oggi. Entrambe le parti cercano una soluzione condivisa a una disputa che spazia dai dazi alle restrizioni sulle terre rare.
Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha definito l’incontro di lunedì un “buon incontro”, mentre il Segretario al Commercio, Howard Lutnick, lo ha descritto come “fruttuoso”, alimentando le speranze di un disgelo tra le due maggiori economie mondiali.
Gli investitori attendono anche i dati sull’inflazione statunitense, previsti entro la fine della settimana, per comprendere meglio le prossime mosse della Federal Reserve.
Nel frattempo, un sondaggio pubblicato lunedì dalla Federal Reserve di New York ha mostrato che a maggio le preoccupazioni degli americani sull’inflazione futura si sono attenuate, mentre è migliorata la fiducia nelle proprie finanze personali.
Saverio Berlinzani
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mantengo la mia ideaa rialzista su gold, mantenendo i livelli che vi porto segnati su tradingview.
-Trattative commerciali USA‑Cina in corso a Londra.
L’esito influenza la domanda di beni rifugio come l’oro
-Incertezze geopolitiche e timori di stagflazione: segnali contrastanti (PMI deboli, ma lavoro solido) mantengono l’oro interessante come copertura
stasera abbiamo alle 22 il discorso di trump. prestare attenzione.
attualmente nulla di nuovo, si attende e si lavora sulle fasce di prezzo migliori che ci permette in questa situazione.
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GOLD 🟡 Analisi Tecnica su Gold (XAU/USD) – Timeframe H4
📌 Fase Attuale: Lateralità (Range Trading)
Il prezzo dell'oro sembra essere all'interno di una fase di lateralità ben definita tra due livelli chiave:
Resistenza: Area 3391 – 3400 USD
Supporto: Area 3124 – 3125 USD
Questa zona laterale si è formata dopo un massimo significativo vicino ai 3500 USD e un minimo chiave in zona 3124, suggerendo che il mercato non ha ancora deciso una direzione chiara di breakout.
🔴 Indizi di Fase Distributiva
Nella parte alta del range, attorno ai 3366, si nota una fase distributiva (evidenziata con frecce rosse).
Questa struttura in H4 con picchi discendenti suggerisce che i compratori stanno esaurendo la spinta, mentre i venditori stanno progressivamente entrando in gioco.
La candela di venerdì, combinata al rimbalzo attuale, potrebbe rappresentare un massimo minore all’interno del range.
🟢 Rimbalzo Tecnico
Il prezzo ha rimbalzato sulla soglia temporale dei 3291, un possibile livello dinamico/intermedio di supporto nel breve.
Tuttavia, questo rimbalzo non ha ancora invalidato la possibilità di discesa, ma potrebbe solo essere un pullback prima di ulteriori ribassi.
🔽 Scenario Potenziale: Discesa verso 3124
Basandosi sull’attuale contesto:
La struttura a zig-zag con swing decrescenti evidenziata in arancione, e le zone di reazione chiave, suggeriscono un possibile ritorno verso l’area dei 3124.
Questo movimento sarebbe coerente con la logica di un range in cui il prezzo va a “riprendere liquidità” nella parte bassa prima di decidere una direzione definitiva (breakout verso l’alto o breakdown verso i 3000 o sotto).
📊 Livelli Chiave da Monitorare:
Resistenza forte: 3366 – 3391 USD
Supporto intermedio: 3287 – 3291 USD
Supporto maggiore: 3124 USD
Target ribassista in caso di rottura: 3040 – 2990 USD
Media mobile 200: presente nel grafico, utile come guida dinamica del trend.
📌 Conclusione
Il Gold sembra bloccato in un range strutturale, e le recenti chiusure settimanali suggeriscono una pressione ribassista latente. Se il prezzo dovesse rompere la soglia dei 3280–3290 con conferma in H4/D1, il movimento verso 3124 potrebbe concretizzarsi nelle prossime sessioni.
Azioni su per la settimana grazie a lavoro e accordi commercialiLe azioni hanno chiuso in rialzo la settimana grazie a report sul lavoro e ottimismo sugli accordi commerciali.
Le azioni hanno chiuso in rialzo venerdì e per tutta la settimana, rendendola la seconda settimana in rialzo consecutiva (e la terza su quattro) per tutti i principali indici.
Il rapporto sulla situazione occupazionale, migliore del previsto, pubblicato venerdì ha concluso una settimana positiva.
Il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha mostrato che le buste paga non agricole di maggio sono state 139.000 (140.000 nel settore privato e -1.000 nel settore pubblico), rispetto alle stime di 129.000 (120.000 nel settore privato e 9.000 nel settore pubblico), con il tasso di disoccupazione stabile al 4,2%. La retribuzione oraria media è aumentata dello 0,4% su base mensile rispetto allo 0,2% del mese scorso e alle stime dello 0,3%. Il tasso annuo è stato del 3,9% rispetto al 3,9% del mese scorso e alle stime del 3,7%.
Le revisioni rispetto ai mesi precedenti avevano ridotto marzo di -65.000 unità a 120.000 (da 185.000), mentre aprile è stato ridotto di -30.000 unità a 147.000 (da 177.000).
I maggiori incrementi occupazionali del mese scorso sono stati registrati nei seguenti settori: l'assistenza sanitaria ha guadagnato 62.000 nuovi posti di lavoro; il settore del tempo libero e dell'ospitalità ha aggiunto 48.000 posti di lavoro; e l'occupazione nell'assistenza sociale è aumentata di 16.000 unità.
Il positivo andamento dell'occupazione ha continuato a sottolineare la forza e la resilienza dell'economia.
La scorsa settimana il mercato era già in rialzo grazie ai dati sull'inflazione migliori del previsto delle settimane precedenti e alla notizia del colloquio di giovedì tra il Presidente Trump e il Presidente cinese Xi, che "ha portato a una conclusione molto positiva per entrambi i Paesi".
I colloqui commerciali proseguiranno ed entrambi i leader confermeranno l'intenzione di incontrarsi nei rispettivi Paesi.
Si prevede che nelle prossime settimane l'amministrazione annuncerà anche accordi commerciali con diversi altri paesi.
Tra le altre notizie, abbiamo appreso che la Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato nuovamente i tassi di interesse la scorsa settimana di altri 25 punti base, portandoli al 2%. Questo è dovuto, in parte, ai continui progressi dell'inflazione, scesa all'1,9% a maggio.
In generale, la Fed e la BCE vedono la loro politica monetaria muoversi nella stessa direzione. Non sempre, ma di solito. La BCE ha tagliato i tassi di 175 punti base dalla metà dello scorso anno, passando dal 3,75% al 2,0%. La Fed, tuttavia, ha abbassato i tassi solo di 100 punti base, passando da un valore medio del 5,38% nel 2024 al 4,38%, invariato dall'inizio del nuovo anno.
Ci si aspetta che la Fed riprenda a tagliare i tassi di 25 punti base nella riunione del 17 settembre. La Fed ha dichiarato di prevedere ancora due tagli quest'anno.
Il momentum del mercato è al rialzo, con i tre principali indici a un passo dai loro massimi storici. Il Dow Jones è a soli 5,00% dal suo massimo storico, l'S&P 500 a solo 2,34% e il Nasdaq a 3,19%.
Notizie favorevoli di natura economica o commerciale, o semplicemente l'assenza di sorprese negative, potrebbero portare gli indici a una sfida, se non addirittura a una svolta al rialzo nel prossimo futuro.
Assicuratevi quindi di sfruttarlo al massimo.
Marco Bernasconi Trading
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💡punti chiave settimana + Analisi Gold 💡
-Oro: Settimana nervosa tra $3.290 e $3.400.
inizio forte dopo i dati ADP e ISM deboli, ma il movimento si è spento dopo il NFP di venerdì più solido.
Risultato: pochi cambiamenti, ma test tecnico dell’area di supporto intorno a 3.290 – 3.300.
-Domanda ufficiale: Le banche centrali hanno acquistato 244 tonnellate nel Q1, ma ad aprile gli acquisti si sono fermati (+11 t), riducendo un driver rialzista strutturale.
-Dollaro USA (DXY): È sceso ai minimi di tre anni (98,8) dopo i dati deboli, ma ha recuperato fino a circa 99,4 col NFP. Rimane comunque in calo di circa 0,5% su base settimanale.
-Indici USA: L’S&P 500 ha superato i 6.000 spinto dai tech, Dow stabile sopra 42.900. Il NFP ha rassicurato i mercati senza scaldarli troppo. C’è attesa per sviluppi nei negoziati USA–Cina.
-Eventi chiave in arrivo: CPI (mercoledì 11 giugno), FOMC (martedì 18 giugno) e il round di colloqui commerciali a Londra (oggi).
-I mercati hanno oscillato tra paura e speranza. Il report ADP (+37k) e l’ISM sotto i 50 hanno alimentato timori recessivi, spingendo oro in alto e il dollaro in basso. Venerdì, un NFP a +125k ha calmato gli animi: azioni su, dollaro leggermente in ripresa. Ma sotto la superficie si nota un leggero deflusso dagli asset USA e una pausa negli acquisti di oro da parte delle banche centrali. Segno che il mercato potrebbe rimanere in stallo fino a dopo i dati CPI e la riunione Fed.
-I mercati sono incastrati tra ottimismo da “soft landing” e timori di rallentamento. Il trend resta: long azioni, long oro, short dollaro, ma con stop stretti finché CPI e FOMC non chiariranno la direzione.
Sul grafico si vede chiaramente che l’oro è entrato in fase laterale, cosa già vista spesso in passato.
Ogni consolidamento, nel tempo, è seguito da un breakout deciso. In questo momento, il sentiment di mercato suggerisce una strategia “buy the dip”, sostenuta da:
-incertezza sui negoziati USA–Cina,
-trend di de-dollarizzazione,
-tensioni geopolitiche.
Il livello di $3.300 è il centro della fascia di consolidamento e rappresenta il supporto più solido, ottimo per chi vuole entrare a mercato sui ribassi.
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#004 Forex: Settimana in Ripresa e attese Macro
La settimana appena conclusa ha segnato una svolta tattica nei mercati finanziari globali. Dopo la correzione di aprile e l’instabilità di maggio, gli investitori sembrano iniziare a scommettere su un ritorno alla stabilità, ma la cautela resta d’obbligo. Vediamo nel dettaglio i principali eventi e scenari che hanno segnato questa settimana nei mercati azionari e nel mondo del forex.
📈 Borse globali: rimbalzo tecnico o inversione?
Negli Stati Uniti, il Nasdaq è stato protagonista di un recupero sostenuto da titoli tech e IA. Dopo settimane di vendite, alcuni settori chiave come semiconduttori e oro hanno guidato la ripresa.
In Asia, Hong Kong (+0,9%) e i mercati emergenti hanno mostrato forza, spinti anche dal rimbalzo dell’indice MSCI EM.
In Europa, le borse hanno tratto beneficio da un clima più disteso e da una BCE che si mostra gradualmente più accomodante.
💱 Forex: dollaro debole, euro in consolidamento
Il dollaro USA è apparso in difficoltà per tutta la settimana, penalizzato da attese prudenti sui dati macro e da tensioni geopolitiche crescenti.
L’EUR/USD ha mostrato segni di consolidamento sopra quota 1.08, con spazio per ulteriori estensioni rialziste se il sentiment sul dollaro dovesse deteriorarsi ulteriormente.
Da segnalare anche il taglio dei tassi della Banca Centrale Russa, che ha avuto effetti marginali sui cambi emergenti ma segnala un ritorno globale a politiche monetarie più espansive.
📆 Settimana macro densa: in arrivo i dati chiave
Gli operatori attendono con ansia i Non-Farm Payrolls (NFP) USA, i dati sull’inflazione (CPI) e la riunione della Fed il 12 giugno. Questi eventi saranno determinanti per l’orientamento futuro della politica monetaria americana.
In parallelo, i CPI cinesi e gli indici dei prezzi alla produzione (PPI) completeranno un quadro macro altamente rilevante per gli scambi valutari.
🌍 Geopolitica e volatilità: il rischio resta elevato
L’instabilità commerciale, con nuove dichiarazioni da parte di Trump, ha causato una certa pressione sui listini asiatici.
Si avvicina il "triple witching day" (scadenze simultanee di opzioni e derivati) a fine giugno, che potrebbe amplificare la volatilità soprattutto nei mercati USA.
📌 In sintesi: cosa osservare ora
Azioni: il rimbalzo è tecnico o l'inizio di un nuovo trend? La risposta dipenderà dai dati USA e dalla risposta della Fed.
Forex: attenzione alla debolezza strutturale del dollaro, con l’euro che potrebbe restare la valuta leader del mese.
Volatilità: probabili spike attorno alle scadenze tecniche di metà/fine giugno.
Outlook: contesto misto, con opportunità tattiche ma rischio ancora elevato.
📍 Conclusione
I mercati stanno cercando un equilibrio, ma è un equilibrio fragile. I dati macro in arrivo e le tensioni politiche globali faranno da catalizzatori nelle prossime due settimane. Per chi opera su azioni o forex, è il momento di rimanere informati, flessibili e disciplinati.