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🟡 Analysis Gold
Gold continua e non molla supportato da tutto. come sempre puntiamo a dei ritorni su livelli chiave per entrare Long a favore, finche non cambiano le dinamiche fondamentali e di priceaction.
🔑 Fattori chiave da monitorare
Politica Fed & Tassi d’Interesse
Il mercato si aspetta possibili tagli dei tassi entro fine anno, con crescita economica in rallentamento e inflazione più morbida.
Un tono “dovish” della Fed o dati inflattivi deboli potrebbero sostenere l’oro.
Al contrario, segnali “hawkish” (dati forti o dichiarazioni restrittive) rischiano di frenare il rialzo.
Forza/Debolezza del Dollaro USA
L’oro tende a beneficiare da un dollaro debole.
Un ritorno di forza del biglietto verde, spinto da dati solidi o flussi “safe-haven”, potrebbe invece pesare sulle quotazioni.
Domanda Rifugio & Rischi Geopolitici
Incertezze globali e tensioni politiche continuano a sostenere la domanda rifugio.
Un aumento dell’appetito per il rischio potrebbe portare prese di profitto, ma nuove tensioni riaccenderebbero gli acquisti.
Accumulo di Banche Centrali & ETF
Le banche centrali continuano ad accumulare oro indipendentemente dalle oscillazioni di breve.
Anche flussi positivi negli ETF restano un fattore di supporto.
📅 Outlook di Breve Periodo
L’oro resta vicino ai massimi storici, mostrando consolidamento e leggere pressioni correttive.
Probabile fase laterale o pullback tattico, salvo catalizzatori forti.
Sentiment “dovish” della Fed o dati macro deboli → possibilità di nuovi massimi.
Dollaro forte o segnali “hawkish” → rischio correzione con ritorno su aree di supporto.
⚠️ Nota politica: il vicepresidente USA JD Vance ha avvertito che il governo rischia lo shutdown, dopo il mancato accordo tra Donald Trump e i leader del Congresso in un vertice alla Casa Bianca.
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Oltre l'analisi tecnica
Come fare trading durante gli eventi del calendario economicoI mercati possono muoversi in modo impulsivo durante le grandi notizie economiche, aumentando notevolmente la volatilità. Ecco come affrontare il trading durante le principali pubblicazioni di dati economici e come proteggersi dalla volatilità che ne deriva.
Scegliere le notizie da seguire
Non tutte le notizie economiche hanno lo stesso impatto sui mercati. Per orientarti, utilizza un calendario economico affidabile che classifica gli eventi in base alla loro importanza: bassa, media o alta. Ad esempio, un annuncio sui tassi di interesse della Federal Reserve (FED) ha un impatto molto più ampio rispetto ai dati sull’occupazione di un singolo paese minore. Concentrati quindi solo sulle notizie ad alta importanza.
Conoscere gli strumenti coinvolti
Non tutte le notizie influenzano tutti i mercati allo stesso modo. Un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti può influenzare molte valute e asset globali, mentre una decisione della banca centrale australiana impatterà principalmente sul dollaro australiano e strumenti correlati. Quindi, prima di operare, identifica quali coppie valutarie o strumenti finanziari saranno maggiormente coinvolti dall’evento in arrivo.
Proteggere le posizioni aperte
Se hai già delle posizioni aperte su strumenti sensibili all’evento, sposta lo stop loss a break even prima della pubblicazione. In questo modo, eliminerai il rischio di perdita e potrai lasciare che il mercato si muova liberamente senza preoccupazioni eccessive.
Comprendere il contesto macroeconomico
Il trading sulle notizie non si limita a reagire ai dati. È importante capire perché un dato può influenzare il mercato. Ad esempio, un aumento dell’inflazione può spingere la banca centrale ad alzare i tassi, rafforzando la valuta nazionale. Un PIL in crescita indica un’economia sana, favorendo asset rischiosi come azioni e valute di paesi emergenti.
L’analisi fondamentale ti aiuta a interpretare questi segnali e a prevedere le possibili reazioni del mercato.
Gestire l’emotività
Il trading durante le notizie può essere stressante a causa dell’elevata volatilità. Mantieni la calma, rispetta il tuo piano di trading e non lasciarti guidare dall’emotività o dalla fretta di entrare o uscire dal mercato.
Conclusione
Fare trading durante grandi eventi economici può offrire grandi opportunità, ma anche rischi elevati. Prepararsi con un calendario economico, conoscere gli strumenti coinvolti e adottare strategie di gestione del rischio sono passi fondamentali per navigare con successo in questi momenti di alta volatilità. Con disciplina e conoscenza, potrai sfruttare le notizie a tuo vantaggio e proteggere il tuo capitale.
Accordo su Gaza, oro ai massimi storiciPALESTINA, ACCORDO USA–ISRAELE E LEGA ARABA
Ieri sera, Donald Trump ha tenuto una conferenza stampa congiunta con il premier israeliano, in visita alla Casa Bianca. Il presidente americano ha annunciato che Netanyahu ha accolto il suo “piano in 20 punti” per la fine delle ostilità a Gaza.
Il piano, che mira a porre fine alla guerra, prevede l’immediata cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Hamas dovrà liberarli in un’unica soluzione entro 48 ore dall’accordo con Israele, che in cambio interromperà le operazioni militari e inizierà un graduale ritiro delle truppe dall’enclave.
Nella Striscia saranno introdotti aiuti umanitari massicci, distribuiti da Nazioni Unite e Mezzaluna Rossa. Per Hamas, il piano prevede un compromesso: disarmo totale e nessun ruolo futuro nel governo della Striscia, in cambio dell’amnistia per i militanti e dell’esilio per i leader.
Resta aperta la questione su chi governerà provvisoriamente l’area: tra i candidati si parla di Tony Blair. L’incognita principale è Hamas, che difficilmente accetterà di perdere il controllo su Gaza.
A differenza del passato, questa volta è coinvolta anche la Lega Araba, che avrebbe garantito il proprio impegno per far rispettare l’accordo.
I mercati, per ora, non hanno reagito, ad eccezione dell’oro, che ha registrato nuovi massimi storici a 3.870 dollari l’oncia.
DATI SUL MERCATO DEL LAVORO SOTTO LA LENTE
Wall Street ha consolidato nella sessione di ieri, in attesa dei dati sul mercato del lavoro in uscita da oggi a venerdì.
L’S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,27%, il Nasdaq dello 0,54% e il Dow Jones dello 0,13%, in una seduta poco movimentata.
Oggi sono attesi i dati sui Jolts Openings, ovvero i posti vacanti nelle aree industriali e commerciali degli Stati Uniti, stimati a 78,18 milioni. In arrivo anche la fiducia dei consumatori e il Chicago PMI.
L’attenzione resta alta anche sui negoziati per evitare uno shutdown governativo prima di mercoledì.
ORO, SALITA INFINITA
Il prezzo dell’oro ha superato questa notte, per la prima volta in assoluto, i 3.870 dollari l’oncia. Il rialzo è stato trainato da un dollaro più debole e dalle crescenti aspettative di ulteriori tagli dei tassi negli Stati Uniti.
Non vi sono livelli tecnici al rialzo, poiché non esistono aree significative testate in precedenza. Si ipotizza un test della soglia psicologica dei 4.000 dollari l’oncia, che potrebbe essere raggiunta in tempi brevi.
Venerdì, i dati sull’inflazione PCE statunitense hanno mostrato una stabilità in linea con le attese, rafforzando l’ipotesi che la Fed possa continuare ad allentare la politica monetaria entro fine anno.
I mercati stimano attualmente una probabilità del 90% di un taglio dei tassi a ottobre e del 65% circa per un ulteriore intervento a dicembre.
Sul fronte commerciale, il presidente Trump ha annunciato una nuova tornata di dazi su farmaci, camion e mobili importati, in vigore dal 1° ottobre, aumentando l’incertezza sulle prospettive economiche.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 3%, attestandosi a 63 dollari al barile, dopo la ripresa delle esportazioni di petrolio dalla regione del Kurdistan iracheno, interrotte da oltre due anni e mezzo.
L’accordo tra il governo federale iracheno, il governo regionale del Kurdistan e le compagnie petrolifere internazionali consentirà inizialmente l’esportazione di 180.000–190.000 barili al giorno verso il porto turco di Ceyhan. I volumi dovrebbero salire fino a 230.000 barili al giorno.
Il ritorno del petrolio curdo coincide con gli sforzi dell’OPEC+ per aumentare la produzione e guadagnare quote di mercato. Secondo indiscrezioni, il gruppo potrebbe approvare un incremento di almeno 137.000 barili al giorno per novembre.
La scorsa settimana, il greggio ha guadagnato oltre il 5%, il miglior risultato settimanale da giugno, mentre gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe hanno ridotto le esportazioni di carburante.
EUROZONA
L’indicatore del sentiment economico nell’Eurozona è salito a 95,5 a settembre 2025, rispetto al 95,3 rivisto al rialzo di agosto, superando leggermente le attese di 95,2.
Il sentiment dei consumatori e la fiducia tra i costruttori sono migliorati, mentre si sono registrati lievi cali nei settori industriale, dei servizi e del commercio al dettaglio.
Tra le principali economie, l’ESI è sceso nei Paesi Bassi e in Germania, mentre è migliorato in Spagna, Italia e Francia.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 3,6% nella riunione di settembre 2025, in linea con le attese di mercato, dopo una riduzione di 25 punti base nel mese precedente.
I tassi restano ai minimi da aprile 2023. Il board ha confermato che l’inflazione complessiva è in linea con le aspettative, oscillando tra il 2% e il 3%, anche se i dati indicano una crescita nel terzo trimestre.
Persistono incertezze sulla congiuntura economica, aggravate da rischi globali elevati. Sul fronte esterno, le tensioni geopolitiche potrebbero frenare la domanda aggregata e indebolire le condizioni del mercato del lavoro interno.
AUD/USD tenta un recupero verso quota 0,6620, prima area di resistenza di breve periodo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
long UNH da 343,39 no stoplong UNH da 343,39 no stop, ingresso con 3pezzi con usd a 1,17, buona reazione settimanale con ancora abbondante sottovaultazione, titolo tutto sommato difensivo con numeri accettabili e discreti.Seguiamo il pensierino di Burry, anche se probabilmente ce la terremo un po' di più comunque vadano le cose.
Oltre l'analisi invecchiografica!
AUD/USD a un bivio: rimbalzo o breakout sulla trendline?Questa mattina l’AUD/USD si sta muovendo in prossimità della trendline ribassista (gialla), un livello dinamico che potrebbe decidere le prossime ore di mercato.
📉 Scenario ribassista (mancata rottura trendline):
* Possibile ritracciamento verso 0,6552
* Estensione verso 0,6543 – 0,6540 – 0,6537
📈 Scenario rialzista (rottura della trendline):
* Possibile ripartenza verso 0,6593
* Target successivo in area 0,6600
La reazione dei prezzi sulla trendline sarà decisiva per valutare se si tratta solo di un pullback o dell’inizio di un’inversione strutturale.
3.8k Gold (PCE CLEAN)ho bisogno del tuo sostegno.
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🟡 Analysis Gold
Come mai venerdì a fine giornata Gold ha dato uno short e poi oggi è esploso?
Venerdì, dopo l’uscita dei dati in linea con le attese, Gold rimaneva comunque forte sia dal lato della price action sia da quello fondamentale. Per questo sono rimasto long, come indicato.
• La Fed guarda soprattutto al core PCE. Un ritmo mensile dello 0,2% è coerente con un’inflazione che continua a scendere verso l’obiettivo.
• L’aumento dell’headline è stato notato ma non cambia la politica: i mercati avevano già assorbito lo “scossone CPI”, quindi un PCE core in linea non ha spostato il quadro
• I consumi restano solidi, sostengono la crescita ma senza costringere a prezzare nuovi rialzi.
Il PCE di agosto è uscito in linea con le attese sulle misure preferite dalla Fed. Il core PCE è rimasto stabile (+0,2% m/m, +2,9% y/y), mentre l’headline è salito (+0,3% m/m, +2,7% y/y) spinto da energia e alimentari.
La domanda delle famiglie ha tenuto, con la spesa che cresce più dei redditi.
Reazione dei mercati risk-on: l’oro ha esteso il breakout, il dollaro si è indebolito dopo un rimbalzo iniziale, azioni e crypto hanno guadagnato dato che il dato non ha rilanciato lo scenario di “tassi più alti per molto più tempo”.
📌 Bias resta rialzista. L’oro ha confermato slancio sopra 3.800$.
il superamento potrebbe aprire porte ai 3.900$.
⚠️ Attenzione⚠️: le posizioni long sopra 3.800$ sono molto cariche, quindi possibili prese di profitto più ampie in vista dei dati NFP di questa settimana.
ORA BISOGNA ATTENDERE! NO FOMO
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long LTAM da 15,01 no stoplong LTAM da 15,01 no stop, presi 70pezzi su buona reazione settimanale e poderosa sul mensile, volumi importanti a sostegno, speriamo che qualcheduno non sia severamente pessimista sul progredire delle schermaglie militari nel vecchio continente, per dire che se non accade, lo facciamo accadere!
Oltre l'analisi conflittografica!
Wall Street rimbalza, focus su inflazione e lavorECONOMIA USA TIENE, WALL STREET ANCHE
Wall Street ha chiuso in rialzo venerdì, con gli investitori che hanno reagito positivamente al rapporto sull’inflazione, nonostante la nuova ondata di dazi annunciata dal Presidente Trump e l’indebolimento del sentiment dei consumatori.
L’S&P 500 è salito dello 0,6%, il Nasdaq 100 dello 0,4% e il Dow Jones dello 0,65%, interrompendo una serie di tre sedute negative consecutive.
L’indice PCE di agosto, considerato dalla Fed come il vero indicatore dell’inflazione, ha mostrato un incremento del 2,9% su base annua nel dato core, rafforzando le aspettative di due tagli dei tassi di un quarto di punto nelle prossime riunioni.
Boeing (+3,6%) e le principali banche hanno contribuito al rialzo degli indici. Anche le notizie aziendali, come il balzo dell’8,4% di Global Foundries grazie alle normative pianificate per la produzione di chip negli Stati Uniti, hanno fornito ulteriore supporto.
Allo stesso tempo, i nuovi dazi su prodotti farmaceutici, autocarri pesanti e mobili introdotti da Trump hanno aumentato l’incertezza, insieme alle preoccupazioni per un possibile blocco delle attività governative.
Nel bilancio settimanale, l’S&P 500 ha perso lo 0,3%, il Nasdaq è sceso dello 0,7%, mentre il Dow Jones è rimasto invariato.
VALUTE
Il dollaro torna a perdere quota, pur rimanendo sopra i supporti chiave di medio termine.
L’euro è tornato sopra 1,1700, con un rimbalzo di 70 pips dai minimi della scorsa settimana. Anche il Cable ha recuperato da 1,3320 fino ad area 1,3410.
USD/JPY ha ripiegato meno, con una correzione di circa 50 pips, mentre le valute oceaniche mostrano ancora debolezza.
Fare previsioni resta difficile in un contesto complesso, tra tensioni geopolitiche, incertezze commerciali e dati macroeconomici divergenti tra i vari Paesi, che alimentano instabilità e decorrelazione nei rapporti di cambio.
DATI USA
La spesa personale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,6% rispetto al mese precedente, raggiungendo i 21.112 miliardi di dollari ad agosto 2025. Il dato supera lo 0,5% di luglio e le attese di mercato.
Si tratta dell’aumento più significativo degli ultimi cinque mesi, segnale di una certa resilienza dell’economia statunitense, nonostante l’incertezza economica e gli elevati costi di finanziamento.
La spesa per beni non durevoli è rimbalzata (+0,8% contro 0,0% di luglio), mentre quella per i servizi è cresciuta stabilmente (+0,5%). I consumi per beni durevoli, invece, hanno rallentato (+0,8% contro +1,7%).
USA, PCE SOLIDO
L’indice dei prezzi PCE è salito dello 0,3% su base mensile ad agosto 2025, dopo un +0,2% a luglio, in linea con le attese.
I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,1%, rimbalzando dal calo dello 0,1% del mese precedente. I costi dei servizi sono cresciuti dello 0,3%, come a luglio.
Il PCE core è aumentato dello 0,2%, in linea con la revisione di luglio e con le previsioni. I prezzi alimentari sono saliti dello 0,5%, dopo un calo dello 0,1%, e anche i costi energetici sono rimbalzati.
Su base annua, l’inflazione PCE complessiva è accelerata al 2,7%, il livello più alto degli ultimi sei mesi. L’inflazione PCE core è rimasta stabile al 2,9%. Entrambi i dati sono in linea con le attese.
EUROZONA, INFLAZIONE IN RIPRESA
Le aspettative di inflazione al consumo nell’Eurozona sono salite al 2,8% ad agosto 2025, il livello più alto degli ultimi tre mesi, rispetto al 2,6% di luglio.
Le aspettative a tre anni sono rimaste stabili al 2,5%, mentre quelle a cinque anni sono aumentate al 2,2%, massimo da agosto 2022.
SETTIMANA ENTRANTE
La settimana che inizia oggi sarà cruciale, con la pubblicazione di nuovi dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti: salari, disoccupazione e crescita salariale influenzeranno il percorso di politica monetaria della Fed fino a fine anno.
Tra gli aggiornamenti attesi ci sono il rapporto ADP sull’occupazione, i dati JOLTS e i tagli previsti dal programma Challenger.
Gli investitori monitoreranno anche il rischio di una chiusura del governo statunitense all’inizio del nuovo anno fiscale.
In Europa, sono attesi nuovi dati sull’inflazione, inclusi quelli sui prezzi al consumo di Turchia e Svizzera.
Negli Stati Uniti verranno pubblicati gli indici PMI ISM, in parallelo con i PMI di Cina, Italia, Canada, Brasile, Messico, Corea del Sud e Paesi ASEAN.
Sul fronte della politica monetaria, sono attese decisioni sui tassi in Australia e India
Saverio Berlinzani
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Gli elementi fondamentali di una strategia di tradingNel mondo del trading esistono centinaia di strategie diverse basate su analisi fondamentali, tecniche o una combinazione di entrambe. Nonostante questa grande varietà, ogni strategia profittevole condivide una struttura di base simile.
La definizione degli strumenti di trading
Il primo componente fondamentale di una strategia riguarda la scelta degli strumenti finanziari da monitorare e negoziare. Una strategia deve specificare chiaramente quali asset includere nella watch list, perché ogni mercato e strumento ha caratteristiche, volatilità e dinamiche differenti. Avere una lista ristretta e chiara di strumenti consente di mantenere focus, approfondire le proprie competenze specifiche e cogliere tempestivamente le migliori opportunità di mercato.
I motivi di apertura di una posizione
Il secondo elemento chiave è rappresentato dalle condizioni precise che giustificano l’apertura di una posizione. Le “entry reasons” definiscono quali segnali o setup il trader deve identificare prima di entrare sul mercato. Questo approccio rigoroso aiuta a evitare aperture impulsive e a migliorare la qualità delle operazioni. Lo stesso strumento può offrire opportunità diverse a seconda della strategia adottata, evidenziando l’importanza di una metodica definita e replicabile.
Gestione del rischio
Un elemento imprescindibile nella strategia è la definizione in anticipo della dimensione delle posizioni da assumere per ogni trade. Il corretto calcolo del lotto in funzione del rischio tollerato è cruciale per preservare il capitale. Una regola comune, facilmente applicabile, è rischiare solo una piccola percentuale del conto per operazione, tipicamente l’1%. Calcolare la size della posizione in base alla distanza dello stop loss e alla percentuale di rischio prefissata permette di controllare la perdita massima su ogni trade, rendendo il portafoglio più resiliente in caso di serie negative.
Gestione attiva delle posizioni
L’ultimo, ma non meno importante, elemento sono le regole di gestione delle posizioni aperte. La strategia deve definire chiaramente quando e come chiudere un trade in perdita (stop loss), come e dove prendere profitto (take profit) e se e quando applicare tecniche di trailing stop per proteggere i guadagni parziali. Queste regole assicurano che le operazioni siano gestite in modo disciplinato, limitando le perdite e massimizzando i profitti.
Conclusione
Questi quattro elementi costituiscono la base comune e imprescindibile di ogni strategia di trading profittevole. Pur potendo integrare ulteriori componenti e personalizzazioni, chi vuole costruire una strategia solida deve prima assicurarsi di avere questi fondamenti ben chiari e definiti. Una strategia completa e ben strutturata permette di operare con maggiore consapevolezza, disciplina e resilienza, aumentando le probabilità di successo nel lungo termine.
Pfizer, brevetti in scadenza, e transazioni importanti in vistaLa traiettoria dei ricavi di Pfizer è stata a dir poco spettacolare. Partendo da $41,7 miliardi nel 2020, il fatturato è più che raddoppiato, raggiungendo un picco storico di $100,3 miliardi nel 2022, per poi iniziare la sua discesa. Questa crescita esponenziale è stata quasi interamente trainata da due prodotti: il vaccino Comirnaty, che da solo ha generato $37,8 miliardi nel 2022, e il trattamento antivirale Paxlovid, con $18,9 miliardi nello stesso anno. L'impatto di questi prodotti è stato talmente profondo da creare una potenziale "trappola di valutazione". Gli attuali multipli di mercato, come il rapporto Prezzo/Utili (P/E), sono calcolati su utili straordinari e non ricorrenti, facendo apparire il titolo ingannevolmente a buon mercato. L'analisi critica richiede di isolare queste entrate transitorie per valutare la salute del portafoglio prodotti di base, che rappresenta il vero motore di valore a lungo termine dell'azienda.
Dal punto di vista della redditività, Pfizer ha mantenuto margini robusti. Il margine di profitto lordo si è attestato su un impressionante 73,8% e il margine operativo intorno al 18,6%. L'utile netto ha seguito la traiettoria dei ricavi, esplodendo da $9,2 miliardi nel 2020 a $31,4 miliardi nel 2022, con un conseguente aumento dell'utile per azione (EPS) diluito da $1,63 a $5,47. Questo picco di redditività, tuttavia, deve essere interpretato come un evento eccezionale e non sostenibile nel lungo periodo.
Lo stato patrimoniale di Pfizer riflette il massiccio afflusso di cassa degli anni di picco. Il totale delle attività è cresciuto da $154,2 miliardi nel 2020 a $226,5 miliardi nel 2023, prima di ridursi leggermente a $213,4 miliardi nel 2024. Questo capitale non è rimasto inattivo. L'enorme liquidità generata è stata, e continua ad essere, un'arma strategica per affrontare la più grande minaccia futura: il "patent cliff". L'azienda sta attivamente impiegando questa liquidità per acquisizioni strategiche, come quella da $4,9 miliardi di Metsera per entrare nel promettente mercato dei farmaci per l'obesità, segnalando un passaggio cruciale dalla crescita organica alla crescita per linee esterne.
La struttura del passivo mostra un aumento del debito a lungo termine, portando a un rapporto Debito/Patrimonio Netto di 0,6967. Sebbene questo livello di leva sia attualmente gestibile, la sua sostenibilità dipenderà dalla capacità dell'azienda di mantenere flussi di cassa solidi anche dopo la scadenza dei brevetti chiave. Il patrimonio netto degli azionisti è aumentato fino a $95,9 miliardi nel 2022, per poi scendere a $88,5 miliardi nel 2024, riflettendo l'impatto dei dividendi e di altre voci di conto economico complessivo.
L'analisi dei flussi di cassa è fondamentale per comprendere la reale capacità di generazione di liquidità di Pfizer, specialmente in un periodo di utili contabili volatili.
Il flusso di cassa operativo (CFO) ha rispecchiato l'andamento del conto economico, raggiungendo un picco di $32,6 miliardi nel 2021 prima di iniziare a diminuire. La stretta correlazione tra l'utile netto e il CFO durante questo periodo indica un'elevata qualità degli utili, confermando che i profitti riportati erano sostenuti da reali incassi di cassa. Tuttavia, con l'avvio del programma di riduzione dei costi da $4,5 miliardi , potrebbero emergere oneri di ristrutturazione che distorceranno l'utile netto. In questo contesto di transizione, il flusso di cassa libero diventerà un indicatore ancora più affidabile della salute finanziaria sottostante.
Il flusso di cassa da attività di investimento (CFI) è stato costantemente negativo, con deflussi significativi di $-22,5 miliardi nel 2021 e $-32,3 miliardi nel 2023. Questi deflussi non sono un segnale di allarme, ma piuttosto la prova della strategia di impiego del capitale per acquisizioni e investimenti a breve termine.
Il flusso di cassa da attività di finanziamento (CFF) mostra deflussi costanti, principalmente dovuti al pagamento di dividendi (cresciuti da $8,4 miliardi nel 2020 a $9,0 miliardi nel 2022) e alla gestione del debito. È notevole l'assenza di significativi programmi di riacquisto di azioni proprie, come confermato dalle previsioni aziendali che non ne prevedono per il 2024 e il 2025. Questa scelta strategica indica che il management ritiene che le acquisizioni esterne offrano un ritorno sul capitale superiore rispetto al riacquisto di azioni proprie, una mossa che segnala chiaramente dove l'azienda vede la necessità più urgente e il miglior utilizzo della liquidità.
Gli indici di redditività, come il Return on Equity (ROE) e il Return on Assets (ROA), hanno raggiunto il loro apice nel 2022 (con un ROE normalizzato del 21,59%) per poi diminuire, riflettendo la normalizzazione degli utili. Gli indici di liquidità, con un Current Ratio di 1,16x e un Quick Ratio di 0,78x, indicano una capacità adeguata di far fronte agli obblighi a breve termine.
Dal punto di vista della solvibilità, il rapporto Debito/Patrimonio Netto è moderato (0,6967), ma l'indice di copertura degli interessi (Interest Coverage Ratio), che si attesta tra 4,5x e 5,0x, è un punto da monitorare. Sebbene un valore di 5x non rappresenti un pericolo immediato, è significativamente inferiore a quello di concorrenti come Merck (15,66x) e Eli Lilly (19,33x). Ciò indica una minore capacità di assorbire shock negativi sugli utili operativi prima che la capacità di servire il debito venga compromessa, limitando potenzialmente la flessibilità finanziaria futura. I multipli di valutazione (P/E a 7,01x, P/S a 2,12x, P/B a 1,52x) sono bassi rispetto ai peer e alla media storica, riflettendo il pessimismo del mercato riguardo alle prospettive di crescita.
Risparmiandovi tutti i passaggi del calcolo, stimiamo un wacc al 5,60%.
Valutazione tramite Discounted Cash Flow (DCF)
Il modello si basa su un orizzonte di previsione di 5 anni (2025-2029) e un valore terminale.
• Proiezioni dei Ricavi: Il punto di partenza sono le previsioni di Pfizer per il 2025, con ricavi attesi tra $61,0 e $64,0 miliardi. Si utilizza il punto medio di $62,5 miliardi. Per gli anni successivi (2026-2028), si modella una contrazione dei ricavi del 5% annuo per riflettere l'impatto della scadenza dei brevetti di farmaci chiave come Eliquis e Ibrance, che mettono a rischio $17-18 miliardi di fatturato annuo. Dal 2029 in poi, si ipotizza una modesta ripresa della crescita al 2,5%, trainata da nuovi prodotti e acquisizioni.
• Proiezioni FCFF: Si proietta l'FCFF mantenendo un margine sul fatturato coerente con la media storica, tenendo conto dei benefici derivanti dal programma di riduzione dei costi.
• Valore Terminale (TV): Calcolato con il modello di crescita di Gordon, assumendo un tasso di crescita perpetuo (g) conservativo del 2,0%. TV=FCFF2029×(1+g)/(WACC−g).
• Valore d'Impresa (EV): È la somma dei valori attuali degli FCFF previsti per i 5 anni e del valore attuale del Valore Terminale, scontati al WACC del 5,60%.
La valutazione è estremamente sensibile alle ipotesi sulla capacità di Pfizer di colmare il gap di fatturato. Anche piccole variazioni nel tasso di crescita post-2026 hanno un impatto amplificato sul valore finale.
5.2 Valore Equo e Margine di Sicurezza
• Valore del Patrimonio Netto (Equity Value): Calcolato sottraendo il Debito Netto (Debito Totale - Cassa e equivalenti) dal Valore d'Impresa.
• Valore Intrinseco per Azione: Valore del Patrimonio Netto diviso per il numero di azioni diluite in circolazione (5,74 miliardi ).
• Confronto e Margine di Sicurezza: Il valore intrinseco calcolato viene confrontato con il prezzo di mercato di $23,76.
Per concludere a mio avviso
Il valore intrinseco calcolato di $29,85 è in linea con il prezzo obiettivo medio degli analisti, che si attesta intorno a $29. Ciò suggerisce che il mercato e gli analisti hanno già incorporato nei loro modelli una parziale ripresa e una gestione efficace del patent cliff. Il potenziale di rialzo del 25% rappresenta quindi il compenso atteso dal mercato per assumersi il rischio di esecuzione legato a questa complessa transizione.
Il potenziale di rialzo del 25% identificato non appare sufficientemente ampio da compensare pienamente i rischi di esecuzione associati alla trasformazione più significativa che l'azienda abbia affrontato nell'ultimo decennio. Un investimento in Pfizer oggi non è un investimento nei suoi attuali farmaci, ma una scommessa sulla capacità del management di acquisire e integrare con successo nuove fonti di crescita.
Caduta interrotta: cosa prepara la Fed?Wall Street spezza la caduta: dietro al rimbalzo di venerdì si nasconde la prossima mossa della Fed
Le azioni interrompono una sequenza di tre ribassi, ma chiudono la settimana in calo
Venerdì i listini hanno interrotto la striscia negativa durata tre giorni; tuttavia, i principali indici hanno archiviato la prima settimana in perdita del mese. Nel complesso, gli investitori possono comunque ritenersi soddisfatti dell’andamento di settembre.
Il Dow Jones è avanzato dello 0,65% (quasi 300 punti) a quota 46.247,29; l’S&P 500 è salito dello 0,59% a 6.643,70, mentre il Nasdaq ha guadagnato lo 0,44% (circa 100 punti) attestandosi a 22.484,07.
L’indice dei prezzi PCE pubblicato venerdì ha coinciso con le attese del mercato: l’inflazione complessiva è aumentata dello 0,3% su base mensile e del 2,7% su base annua, mentre il dato “core” è salito dello 0,2% e del 2,9%. Tali valori, pur restando ben al di sopra dell’obiettivo del 2%, non mostrano un’accelerazione significativa. Nulla, quindi, che possa modificare nell’immediato le prospettive della Fed in merito ai futuri tagli dei tassi.
A meno di sorprese nei prossimi dati macroeconomici, la banca centrale statunitense appare orientata a un ulteriore ribasso dei tassi in ottobre, con la possibilità di un secondo intervento a dicembre. Tuttavia, la Fed continua a ribadire che ogni decisione dipenderà dai dati, i quali assumono dunque un peso crescente.
Negli ultimi giorni alcuni indicatori avevano generato un certo nervosismo: il PIL del secondo trimestre, al 3,8% contro il 3,3% previsto, e le richieste di sussidi di disoccupazione scese a 218.000 (attese 235.000). Una congiuntura eccessivamente robusta potrebbe infatti frenare i tagli, tanto più che il presidente Jerome Powell si mostra restio a un allentamento eccessivo dopo la riduzione di 25 punti base.
Intanto, l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è sceso a 55,1 dai 58,2 di agosto, ma il dato resta vicino alle previsioni. Le aspettative d’inflazione a un anno e di lungo periodo risultano entrambe in calo, un segnale accolto favorevolmente dal mercato.
La prossima settimana sarà cruciale sul fronte del lavoro: martedì usciranno le posizioni vacanti, mercoledì l’ADP, giovedì le consuete richieste di sussidi e venerdì le buste paga non agricole, il dato più atteso. Il report precedente aveva mostrato soltanto 22.000 nuovi posti, contro i 75.000 previsti, alimentando timori di recessione ma anche speranze di nuovi tagli. Per settembre la stima è di circa 45.000 unità.
Sul piano politico, l’attenzione si concentra sul rischio di shutdown federale dal 1° ottobre: eventi che, storicamente, hanno avuto impatti limitati sui mercati, ma che potrebbero ritardare la pubblicazione di alcuni report macroeconomici.
Da Washington arrivano inoltre nuove tensioni tariffarie: il presidente Trump ha minacciato un’imposta del 100% sui farmaci di marca prodotti all’estero. A queste si aggiungono una tariffa del 25% sui camion pesanti e del 50% su arredi da cucina e bagno, oltre all’annuncio di possibili limiti all’importazione di semiconduttori.
Nonostante le preoccupazioni, la settimana si è chiusa con ribassi contenuti: il Nasdaq ha perso lo 0,7%, l’S&P 500 lo 0,3% e il Dow Jones lo 0,2%. Si tratta della prima flessione per Nasdaq e S&P dopo quattro settimane positive, un bilancio comunque favorevole per un mese storicamente complesso come settembre.
Marco Bernasconi Trading
Ethereum a un Bivio!Conferma sopra 4.071,17 | Metodo Ciclico 3.0Timeframe 11D: finché non si scende e consolida sotto 3.680,80, è presto per parlare di inversione strutturale.
Timeframe Daily: il minimo del 25/09 può essere nuovo T+2 (anche T+3/T+4 o 5° T+2 se semestrale in massima estensione).
Operatività (1H): in formazione Genesis T+2 → conferma sopra 4.071,17 $.
In caso di conferma: probabile riempimento FVG della discesa scorsa.
Area 4.260 $: possibile settimanale inverso che si vincola al ribasso → implica spinta rialzista lato prezzo.
Livelli:
4.071,17 = trigger di conferma
4.260 = zona di confluenza/gestione weekly inverso
3.680,80 (11D) = inversione solo con discesa e consolidazione sotto
Metodo Ciclico 3.0 = lettura cicli + pattern (Genesis/Eclipse) per anticipare i movimenti.
📌 Per risorse e contenuti extra sul Metodo Ciclico 3.0, dai un’occhiata al link in bio.
Bitcoin a un Punto Decisivo! Metodo Ciclico 3.0Bitcoin ha perso il livello chiave di 113.929 $, aprendo scenari complessi.
📊 Punti chiave:
Dal massimo del 18/09 è partito un mensile inverso. Se il massimo viene ri-vincolato al ribasso, i prezzi potrebbero tornare a nuovi massimi.
Sotto 102.430 $ con stabilizzazione → rischio partenza di un quadriennale inverso.
Breve periodo: in chiusura un T+1 (entro lunedì/martedì). Attesa partenza di un nuovo settimanale inverso → se si ri-vincola al ribasso → continuazione rialzista.
👉 Con il Metodo Ciclico 3.0 interpretiamo i livelli chiave con i pattern Eclipse e Genesis, per anticipare i prossimi movimenti.
Rottura confermata: l'EUR/USD segue il copione tecnicoNell’analisi di ieri avevamo evidenziato il ruolo chiave della trendline dinamica (gialla). Come previsto, la sua rottura ha spinto i prezzi al ribasso, confermando la validità dello scenario delineato.
Attualmente il cambio sta tentando un rimbalzo in area 1,1700, ma solo un recupero deciso sopra 1,1750–1,1764 riaprirebbe spazio verso i target superiori. In caso contrario, i prezzi potrebbero continuare a consolidare sotto pressione.
🔎 Resta interessante monitorare la reazione nelle prossime sessioni: sarà un semplice pullback o l’inizio di un recupero più strutturato?






















