Mercati al top storico: un taglio dei tassi spinge le small capMercati ai massimi storici: l’attesa di un taglio dei tassi spinge le small cap
Le speranze di un taglio dei tassi alimentano nuovi record e un’impennata delle azioni a piccola capitalizzazione.
Il mercato appare sempre più fiducioso in vista di una riduzione dei tassi a settembre, soprattutto dopo il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) diffuso ieri mattina, che ha spinto due dei principali indici ai massimi storici e acceso i riflettori sulle small cap.
L’indice mensile dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,2%, mentre quello “core” è aumentato dello 0,3%, in linea con le attese. L’indice annuale ha segnato un +2,7%, risultando inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni; al contrario, l’indice core su base annua è salito del 3,1%, ossia dello 0,1% in più rispetto alle aspettative. In ogni caso, i dati mostrano che i dazi imposti dal presidente Trump non hanno ancora determinato un’impennata dell’inflazione.
Il timore, condiviso da esponenti politici di entrambi gli schieramenti, da investitori di fama, dal settore retail e dal presidente della Fed, Jerome Powell, era che tali dazi potessero innescare un’inflazione galoppante. Finora, le rilevazioni indicano che ciò non si è verificato.
Nonostante nell’ultimo rapporto l’inflazione sia stata leggermente superiore alle attese, l’attuale quadro macroeconomico ha alimentato un vigoroso rally a Wall Street: nella sessione odierna, quasi l’80% dei titoli azionari è risultato in rialzo, sostenuto da volumi di scambio elevati.
Questo “clamoroso rally” ha portato l’S&P 500 a chiudere per la prima volta oltre quota 6.400, con un progresso dell’1,13% a 6.445,76 punti. Il NASDAQ è avanzato dell’1,39% (quasi 300 punti) fino a 21.681,90, con entrambi gli indici sui massimi storici. Anche il Dow Jones ha guadagnato l’1,1% (circa 483 punti) chiudendo a 44.458,61. Nel frattempo, il Russell 2000 ha vissuto una delle migliori sedute degli ultimi mesi, balzando del 3% a 2.282,78.
Potrebbe trattarsi, finalmente, della svolta verso i massimi storici che si attendeva? Al momento, sembra proprio di sì. I massimi di luglio sono stati superati e questo incremento del 3% porta ora i livelli record a portata di mano. Non sarebbe sorprendente vederli infranti a breve.
Con un’economia statunitense in piena espansione e tassi di interesse più bassi, si creano le premesse per un mercato decisamente rialzista. Molti titoli a piccola capitalizzazione, dati per spacciati nei mesi scorsi, potrebbero ora vivere una nuova fase di crescita, grazie alla prospettiva di liquidità a basso costo.
Secondo il CME FedWatch Tool, le probabilità di un taglio dei tassi il mese prossimo hanno superato il 93%, rispetto all’85% di ieri. Giovedì sarà pubblicato un nuovo rapporto sull’inflazione relativo all’indice dei prezzi alla produzione, mentre venerdì arriveranno i dati sulle vendite al dettaglio: entrambi contribuiranno a chiarire l’impatto che i prezzi e i consumi stanno avendo nel nuovo contesto tariffario.
Marco Bernasconi Trading
Oltre l'analisi tecnica
FTSEMIB area 46.000FTSE MIB a 46.000? Non è così folle come sembra
Siamo a maggio 2025 e il FTSE MIB continua a spingere. Qualcuno inizia a chiedersi: può davvero arrivare a 46.000 nelle prossime settimane? Sembra tanto (lo è), ma se mettiamo insieme una serie di fattori favorevoli, lo scenario non è del tutto campato in aria.
Ecco cosa potrebbe far partire un rally così violento.
1. Taglio dei tassi BCE più forte del previsto
Se la BCE decide di anticipare la Fed con un taglio corposo (tipo 50 punti base), i mercati reagirebbero subito, e in particolare le banche italiane potrebbero beneficiarne alla grande. Il FTSE MIB è pieno di bancari, quindi l'effetto leva sarebbe immediato.
2. Dati macro italiani migliori delle attese
Se nei prossimi giorni dovessimo vedere un PIL trimestrale positivo sopra le stime, disoccupazione in calo e una produzione industriale che riparte, il sentiment sull’Italia migliorerebbe in fretta. A quel punto l’azionario diventerebbe ancora più interessante per i gestori globali.
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Notizia lampo: Rinvio di 90 giorni delle tariffe
-Trump ha deciso un rinvio di 90 giorni dell’aumento delle tariffe che doveva colpire le merci cinesi.
La sospensione è stata estesa fino al 9 novembre 2025.
-Ha anche specificato che l’oro non sarà soggetto a tariffe, rassicurando i mercati del metallo prezioso.
I prezzi dell’oro hanno perso terreno.
La notizia che l’oro importato non subirà tariffe ha contribuito a questa discesa, calmando l’incertezza che aveva fatto volare i prezzi in precedenza.
I mercati asiatici sono saliti grazie al clima di tregua nei rapporti commerciali fra USA e Cina.
Cosa aspettarsi ora:???
-Riduzione della volatilità sull’oro
Adesso che il rischio tariffario sull’oro è passato, il prezzo potrebbe stabilizzarsi o consolidare la discesa.
Monitora i dati di questa settimana:
-Dati sull’inflazione USA (CPI)
-Decisioni della Fed sui tassi (attese riduzioni a settembre)
-Indici economici cinesi e notizie sul summit Trump-Putin (imprevedibili)
Scenario strategico
-Se l’oro si stabilizza sui miei livelli chiave potrebbe essere un buon punto per me, per valutare posizioni long moderate.
-Se invece la discesa accelera, valutero livelli di ingresso più cauti, aspettando conferme.
su zone sottostanti
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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Il surplus commerciale della Cina in crescitaNegli ultimi 12 mesi, la Cina ha registrato un surplus commerciale complessivo di oltre 1,2 trilioni di dollari, un record storico che segna un raddoppio rispetto a cinque anni fa. Questo aumento straordinario riflette il forte rimbalzo delle esportazioni cinesi a livello globale, anche escludendo gli Stati Uniti, e la crescita del surplus manifatturiero che ha raggiunto i 2 trilioni di dollari, superando i livelli storici mai visti in nazioni esportatrici come Germania e Giappone.
La dinamica del surplus commerciale
Il surplus commerciale, ossia la differenza positiva tra esportazioni e importazioni di beni, è significativamente cresciuto negli ultimi anni grazie alla capacità della Cina di rafforzare le sue esportazioni verso mercati diversi dagli Stati Uniti. Negli ultimi 18 mesi, le esportazioni cumulative verso il resto del mondo (escluso il mercato americano) sono cresciute di circa 400 miliardi di dollari, toccando un record di circa 3,2 trilioni di dollari Questa espansione commerciale si è realizzata nonostante le crescenti tariffe statunitensi imposte durante la disputa commerciale tra le due superpotenze. Le aziende cinesi hanno saputo diversificare i mercati di destinazione, incrementando le spedizioni verso paesi dell’Asia sud-orientale, l’Unione Europea e altre regioni, mitigando l’impatto dei dazi e mantenendo un flusso di export solido e crescente.
Surplus manifatturiero ai massimi storici
Oltre al surplus commerciale generale, la Cina ha battuto un altro record storico nel suo surplus manifatturiero, arrivando a 2 trilioni di dollari. Questo dato evidenzia il ruolo dominante della Cina come “fabbrica del mondo”, con una produzione industriale altamente competitiva e un’esportazione di prodotti manifatturieri che supera ampiamente quella di paesi noti per la loro capacità produttiva avanzata. Il surplus manifatturiero cinese supera non solo i livelli di Germania e Giappone, due riferimenti globali storici, ma sottolinea anche l’enorme peso della manifattura cinese nell’economia mondiale, confermando la posizione del Paese come leader indiscusso nelle esportazioni di beni industriali.
Impatto e contesto globale
Il sorpasso e l’espansione del surplus commerciale cinese avvengono in un contesto di crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, che hanno imposto tariffe significative sulle merci cinesi negli ultimi anni. Tuttavia, la Cina è riuscita a bilanciare questa pressione attraverso accordi commerciali con altri paesi e strategie di diversificazione. I dati più recenti evidenziano che, sebbene le esportazioni verso gli Stati Uniti siano diminuite – con un calo del 20% circa negli ultimi mesi – quelle verso altre regioni come Europa, Giappone e Corea del Sud sono aumentate sensibilmente. Questa resilienza sottolinea la robustezza e l’adattabilità della produzione cinese.
La capacità della Cina di continuare a espandere il surplus dipenderà da fattori quali la gestione delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti, l’evoluzione della domanda globale e la sua strategia di crescita economica interna ed esterna.
Inizio di settimana a rilento con i dati CPI in arrivoDopo una solida performance nella settimana appena trascorsa, i mercati azionari hanno faticato a riprendere slancio lunedì, mentre gli investitori attendono i dati sull’inflazione, che potrebbero influenzare la prossima mossa della Federal Reserve.
Il NASDAQ è arretrato dello 0,30% (circa 64 punti), scendendo a 21.385,40 dopo aver toccato un massimo storico. L’S&P 500, partito a meno di un punto dal proprio record, ha chiuso in calo dello 0,25% a 6.373,45. Il Dow Jones ha perso lo 0,45% (circa 200 punti), attestandosi a 43.975,09.
Il presidente Trump ha annunciato un rinvio di altri 90 giorni nell’inasprimento dei dazi contro la Cina, mentre i due Paesi proseguono le trattative per un accordo di lungo periodo. Tuttavia, l’attenzione del mercato è rivolta soprattutto al rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (IPC) di domani, che potrebbe incidere sulle decisioni della Fed riguardo ai tassi di interesse nella riunione di settembre. Il mese scorso, tale rapporto era risultato lievemente superiore alle attese.
Le previsioni per domani indicano un aumento mensile dello 0,2% e un tasso annuo del 2,8%; per il dato “core” si attende un +0,3%. Un risultato superiore alle attese sarebbe interpretato come ribassista, sebbene uno o due decimi in più non dovrebbero avere un impatto eccessivo. Viceversa, valori in linea o inferiori alle previsioni potrebbero sostenere i listini. Non ho una previsione precisa, ma osservo che i prezzi delle materie prime stanno iniziando a salire, con l’eccezione del settore energetico.
Nel corso della settimana, gli investitori seguiranno anche altri indicatori, come l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) di giovedì e le vendite al dettaglio di venerdì. Lo strumento CME FedWatch attribuisce attualmente una probabilità superiore all’85% a un taglio dei tassi nella riunione di settembre, percentuale schizzata verso l’alto dopo il deludente rapporto sulle buste paga non agricole diffuso a inizio mese.
Sono inoltre attesi numerosi interventi da parte di esponenti della Fed. Infine, va ricordato che il Simposio sulla politica economica di Jackson Hole si terrà dal 21 al 23 agosto, in un arco temporale cruciale tra i dati sull’inflazione di questa settimana e la prossima riunione della banca centrale statunitense.
Marco Bernasconi Trading
BITCOIN CYCLE MAESTRO ANALYSIS BITFINEX:BTCUSD
📊 SITUAZIONE TECNICA ATTUALE Data: 11 Agosto 2025 | BTC: $120,160
Analisi Ciclica Temporale:
Pattern annuale: Vela 203 (sviluppo in corso)
Ciclo mensile: Vela 28
Riferimento storico: Massimo precedente alla vela 175
Status corrente: Consolidamento sotto livelli chiave
Durata Pattern:
Limite teorico: Fino a 336 velas
Implicazione: Sviluppo temporale esteso possibile
Approccio: Analisi paziente senza urgenze temporali
⚡ STRUTTURA TECNICA PRINCIPALE
🔍 Livelli Chiave da Monitorare:
Area critica superiore: Zona massimo vela 175
Supporto matematico: Mantenuto da vincoli temporali
Obiettivo completamento: Superamento livelli storici
📈 SEQUENZA OPERATIVA ATTESA
Prima fase: Test area $116,530
Seconda fase: Sviluppo verso nuovi massimi
Fase finale: Completamento pattern ciclico
🎯 SETUP TECNICO
FASE 1 - Area di Test
Target tecnico: Zona $116,530
Funzione: Setup per impulso successivo
Timing: Sviluppo naturale del mercato
FASE 2 - Sviluppo Rialzista
Obiettivo: Superamento area vela 175
Supporto: Struttura matematica del pattern
Durata: Possibile sviluppo multi-mensile
🎯 TARGETS MASSIMI POTENZIALI
Analisi Proiezioni Cicliche:
Target Conservativo - $145,000-$155,000
Base calcolo: Estensione Fibonacci 1.618 da minimi ciclici
Probabilità: Alta (75-80%)
Supporto tecnico: Confluenza resistenze storiche trasformate in supporti
Timeline: 3-5 mesi dal completamento test minimo
Target Intermedio - $165,000-$180,000
Base calcolo: Proiezione temporale media cicli precedenti
Probabilità: Media-Alta (60-70%)
Supporto tecnico: Zona aurea pattern annuale
Timeline: 4-7 mesi con sviluppo volumi sostenuto
Target Esteso - $190,000-$220,000
Base calcolo: Massima estensione teorica pattern annuale
Probabilità: Media (45-55%)
Condizione: Breakout esplosivo con volumi eccezionali
Timeline: 6-9 mesi in scenario ottimale
Target Massimo Teorico - $240,000-$280,000
Base calcolo: Estensione 2.618 Fibonacci + momentum estremo
Probabilità: Bassa-Media (25-35%)
Condizione: Confluenza fattori macroeconomici favorevoli
Timeline: 8-12 mesi in scenario parabolic
📊 METODOLOGIA CALCOLO TARGETS
Fattori Determinanti:
Volume Profile: Intensità accumulo nelle fasi chiave
Momentum Indicator: Forza relativa durante breakout
Correlazione Temporale: Velocità sviluppo rispetto a cicli storici
Supporto Istituzionale: Flussi in entrata durante l'impulso
Soglie di Validazione:
Breakout Confermato: Superamento $125,000 con volumi >150% media
Momentum Sostenuto: Mantenimento sopra $135,000 per 5+ sedute
Target Activation: Ogni superamento attiva target superiore
📊 METODOLOGIA DI CALCOLO DINAMICO
Approccio Evolutivo:
Base calcolo: Analisi volumi in entrata/uscita
Correlazione temporale: Studio candele significative
Livelli psicologici: Determinati da incroci volume/tempo
Aggiornamento: Real-time sui flussi di mercato
Caratteristiche Metodologia:
Targets calibrati su sviluppo effettivo
Adattamento basato su intensità volumi
Monitoraggio continuo per ricalibrazione
🛡️ ANALISI RISK MANAGEMENT
Protezioni Tecniche:
Supporti determinati da vincoli temporali
Test ribassista limitato all'area $116,530
Probabilità bassa di breakdown significativo
Risk/reward favorevole per posizionamento graduale
Gestione Targets:
Take Profit Parziali: 25% ad ogni target intermedio
Trailing Stop: Attivazione sopra $140,000
Risk Management: Stop loss dinamico sotto supporti ciclici
📅 TIMELINE E STRATEGIA
Approccio Temporale:
Sviluppo: Possibili mesi di evoluzione
Flessibilità: Pattern può estendersi fino a 336 velas
Vantaggio: Tempo sufficiente per analisi approfondita
Filosofia: Disciplina e pazienza nell'execution
💎 STRATEGIA OPERATIVA "PATIENCE PAYS"
Fase Attuale - "Attesa Strategica":
Non anticipare movimenti
Preparazione liquidità per entry ottimali
Mentalità: La matematica temporale supporta la strategia
Fase Post-Test - "Accumulo Graduale":
Entry zone: Area sotto $116,530
Approccio: Metodico e progressivo
Obiettivo: Completamento pattern verso targets calcolati
Fase Completamento - "Gestione Targets":
Monitoring: Raggiungimento targets progressivi
Gestione: Basata su analisi volumi e momentum
Preparazione: Per gestione ottimale della distribuzione
🚀 CONCLUSIONI TECNICHE
Elementi Invariabili:
Test area $116,530 tecnicamente necessario
Completamento pattern richiede superamento massimi storici
Targets dinamici basati su correlazione volumi/tempo/momentum
Scenario Targets:
Base Case: $145,000-$155,000 (probabilità alta)
Bull Case: $165,000-$190,000 (scenario favorevole)
Extreme Case: $220,000+ (confluenza fattori eccezionali)
Vantaggi Timeline Esteso:
Maggior tempo per pianificazione targets
Riduzione stress operativo
Incremento probabilità execution ottimale su tutti i livelli
💭 Considerazione Finale: La struttura ciclica temporale offre un framework robusto per targets scaglionati. Il pattern annuale si completerà seguendo i suoi tempi naturali, offrendo multiple opportunità di take profit ottimizzate.
⚡ Filosofia Operativa: #PATIENCEPAYS - Il tempo e i targets pianificati lavorano a favore dell'analisi disciplinata.
Disclaimer: Questa analisi è fornita esclusivamente a scopo educativo e informativo. Non costituisce consiglio di investimento. I mercati finanziari presentano rischi significativi. I targets indicati sono proiezioni teoriche basate su analisi tecnica e non garantiscono risultati futuri. È essenziale condurre le proprie ricerche e consultare consulenti qualificati prima di qualsiasi decisione di trading.
Analisi a cura di: Serghei Istrati (L'Orso Trader)
Mercati in Bilico tra Geopolitica, AI e Bitcoin da RecordMercati in Bilico tra Geopolitica, AI e Bitcoin da Record – Today’s Trading 11.08.2025Today’s Trading – 11.08.2025
👉🏼 MARKET BACKGROUND
I leader europei vogliono parlare con Trump prima che incontri Putin. Stanno cercando di contattare l’ex presidente statunitense prima del suo vertice in Alaska con Vladimir Putin, il quale chiede all’Ucraina di cedere Donbass e Crimea in cambio di un cessate il fuoco. L’Europa ribadisce che i confini non devono essere modificati con la forza e spinge per congelare l’attuale linea del fronte. Resta incerta la disponibilità di Mosca a rinunciare ai territori occupati, mentre gli Stati Uniti mostrano interesse a coordinarsi con l’Europa sul piano diplomatico.
Gli investitori stanno fuggendo dai titoli azionari ritenuti vulnerabili all’impatto dell’intelligenza artificiale. Aziende come Wix e Shutterstock hanno subito forti cali, mentre Nvidia continua a brillare. Gli esperti avvertono che la disruption dell’IA potrebbe portare a fallimenti e trasformazioni radicali in diversi settori. Anche se molte società stanno adottando la tecnologia, il sentiment rimane debole, con agenzie pubblicitarie e realtà tradizionali già colpite duramente. Wall Street resta in allerta di fronte a questa nuova era tecnologica.
Nvidia e AMD verseranno agli Stati Uniti il 15% dei ricavi derivanti dalla vendita di chip AI in Cina, in cambio di licenze di esportazione. Un accordo insolito, che potrebbe complicare i rapporti con gli alleati e scatenare l’opposizione di Pechino, per la quale i chip restano una risorsa strategica. Le restrizioni hanno già causato perdite a Nvidia, mentre la Cina rimane un mercato chiave per entrambe le aziende.
Secondo Goldman Sachs, saranno i consumatori statunitensi a pagare il prezzo più alto dei dazi imposti da Trump: la loro quota salirà dal 22% al 67%, con l’inflazione che potrebbe raggiungere il 3,2% entro dicembre. Finora le aziende hanno assorbito gran parte dell’impatto, ma è previsto un passaggio dei costi direttamente ai consumatori.
Il Bitcoin si avvicina al record storico toccando i 122.000 dollari, spinto dalla domanda di investitori istituzionali e aziende che accumulano titoli di tesoreria. Le riserve detenute dalle società di asset digitali hanno raggiunto i 113 miliardi di dollari. Anche Ether avanza oltre i 4.300 dollari, con un sentiment fortemente rialzista. L’obiettivo ora è il massimo storico di 123.205 dollari.
L’Arabia Saudita registra il più alto livello di produzione industriale dalla fine del 2022, con un +7,9% su base annua nel secondo trimestre, sostenuto dalla crescita petrolifera e manifatturiera. Il PIL avanza di quasi il 4% grazie anche alle politiche OPEC+. Il prezzo del petrolio necessario per il pareggio fiscale è stimato a 96 dollari al barile.
Infine, Palantir continua la sua corsa record: +2.500% e valutazione pari a 245 volte gli utili futuri, la più alta dell’S&P 500. Gli analisti mettono in guardia sul rischio di correzioni, ma molti investitori non vogliono restare fuori dal titolo.
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👉🏼 FOREX
Il mercato FX apre la settimana con il Dollar Index stabile a 98.148, in attesa dei dati sul PCE USA. Apertura di Londra senza grandi movimenti: EUR/USD fermo a 1,1660, solido sopra i supporti di 1,16 ma ancora lontano dal test di 1,17.
Sterlina più tonica a 1,3466, con segnali rialzisti sugli H4 che indicano possibili attacchi ai massimi di 1,36.
Bitcoin balza ai 122.250 dollari, confermando il trend primario long su tutto il comparto crypto.
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👉🏼 EQUITY
DAX in ritracciamento verso i primi LVN mensili a 24.140 punti: una rottura aprirebbe spazio fino ai 23.950.
Il Nasdaq lascia le aree dei 23.800 per puntare ai primi supporti di 23.600 punti. Il trend primario long resta valido fino al test dei 23.500.
Il Nikkei, dopo il rally fino a 42.600 punti, ritesta la media mobile a 21 periodi H1. Il trend resta solido, ma l’eccesso di corsa giustifica possibili prese di profitto e un ritorno verso i 42.000.
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👉🏼 COMMODITIES
WTI in calo verso i 63 dollari, con area di maggior interesse sui 61. Il comparto energy resta debole: il Natural Gas scende a 2,853 dollari, con rischio di nuovi minimi sotto i livelli di aprile.
Oro in ribasso dai massimi di 3.550 dollari ai 3.420, all’interno del range costruito dai minimi di maggio.
Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
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Market tone:
Il sentiment di mercato è ormai chiaramente orientato verso un "late-cycle easing". Il debole report sul lavoro di luglio (+73k) e il terzo aumento consecutivo nelle richieste di sussidio hanno spinto al 90% le probabilità di un taglio di 25 bps da parte della Fed nel meeting del 17-18 settembre.
In sintesi: la politica monetaria più accomodante si combina con incertezze commerciali — un mix che favorisce oro e operazioni di steepening della curva (rendimenti a lungo termine in rialzo rispetto al breve) mentre mette sotto pressione il dollaro USA.
🎯 Outlook: BULLISH
A meno che i rendimenti a breve non tornino sopra il 4%, eventuali cali dell’oro verso zone piu basse sono potenziali aree di acquisto, sostenuti dalla domanda delle banche centrali e da un dollaro più debole.
come detto settimana scorsa neglio outlook la cosa migliora era cercare dei posizionamenti short, per poi andare a lavorare sul Long principale.
ha fatto tribulare ma attualmente sta procedendo.
Questa settimana sarà ad alta volatilità con:
-CPI USA (Martedì)
-PPI (Giovedì)
-Vendite al dettaglio (Venerdì)
Il deludente NFP di venerdì scorso (+73k vs 175k attesi) ha accelerato il repricing “dovish”, spingendo giù i rendimenti e su l’oro.
Tuttavia, le tensioni geopolitiche restano alte con le nuove tariffe annunciate da Trump contro India, Cina e Messico, aumentando l’incertezza inflazionistica.
La Fed probabilmente non si impegnerà a tagliare finché non vedrà più dati di inflazione morbidi:
il CPI sarà il driver chiave a breve.
🔑 Key Points
-Gold (XAU/USD): beneficia di rendimenti e USD più bassi dopo il NFP. La sorpresa del CPI guiderà il prossimo movimento.
-USD: Il DXY ha ritracciato dai massimi, penalizzato dai rendimenti in calo; un CPI più caldo invertirebbe rapidamente la rotta.
-Yields: Il 2Y USA è sceso sotto il 4,00% dopo il NFP; la curva si è inclinata a favore delle aspettative di easing, ma il rischio inflazione resta.
-Geopolitica: Le tariffe di Trump alimentano timori di stagflazione — inflazione alta ma crescita debole.
-Sentiment: Azionari cauti; S&P e Nasdaq fermi vicino a resistenze; utili ancora di supporto ma macro incerte.
📈 Bias & Forecast
Con i dati sul lavoro deboli e il rumore geopolitico, il bias resta bullish su oro e bearish su USD fino al CPI — a meno che l’inflazione non sorprenda al rialzo.
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Confirmation bias nel tradingNel trading, uno degli errori cognitivi più comuni e dannosi, specialmente tra i trader alle prime armi, è il confirmation bias o bias di conferma. Questo fenomeno psicologico porta il trader a cercare, interpretare e valorizzare solo le informazioni che confermano le sue convinzioni preesistenti, ignorando o sminuendo invece quelle che le contraddicono. Comprendere questo meccanismo è essenziale per migliorare la capacità di analisi e prendere decisioni più equilibrate e redditizie.
Cos’è il confirmation bias
Il confirmation bias è una tendenza naturale della mente umana a confermare le proprie idee, evitando il disagio di doverle mettere in discussione. In ambito trading, ciò significa che un investitore convinto, ad esempio, della bontà di un asset come Bitcoin, tenderà a selezionare dati e notizie che supportano un’aspettativa rialzista, mentre minimizzerà o ignorerà segnali ribassisti o critiche valide. Questa distorsione porta spesso a perseverare in errore, mantenendo posizioni in perdita più a lungo del necessario, con conseguenze finanziarie rilevanti.
Sintomi e comportamenti collegati
I principali segnali del confirmation bias includono:
1) Negligenza dei fatti oggettivi e dati contrari.
2) Interpretazione delle informazioni sempre a favore delle proprie convinzioni.
3) Considerazione esclusiva dei dati che confermano il proprio punto di vista.
4) Ignoranza completa o rifiuto di informazioni sfidanti o contrarie.
Impatti sul trading
Il confirmation bias può compromettere gravemente la qualità delle decisioni sul mercato. Può portare a:
Gestione del rischio inefficace, come mantenere posizioni perdenti troppo a lungo.
Sovrastima eccessiva delle proprie previsioni, che alimenta euforia ingiustificata.
Mancata percezione di inversioni o cambiamenti di trend, perdendo opportunità di uscita o ingresso.
Rigidità mentale che impedisce di adattare la strategia alle nuove condizioni di mercato.
Come contrastare il confirmation bias
Per evitare questa trappola mentale, il trader deve allenarsi a osservare il mercato da prospettive diverse, valutando con equilibrio sia segnali rialzisti sia ribassisti. Alcune strategie utili includono:
Analizzare il mercato dal punto di vista sia dei compratori sia dei venditori, cercando di valutare quale forza prevalga.
Mantenere sempre aggiornate le proprie opinioni e pronti a rivederle in base ai nuovi dati.
Sviluppare un piano di trading chiaro con criteri oggettivi di ingresso, uscita e gestione del rischio, attenendosi alle regole.
Utilizzare strumenti e indicatori che forniscono segnali oggettivi e quantitativi, riducendo l’intervento emotivo.
Tenere un diario di trading per analizzare i propri errori di giudizio e riconoscere quando si cade nella trappola del bias.
Conclusioni
Il confirmation bias è un ostacolo psicologico potente nel trading che può portare a decisioni irrazionali e perdite finanziarie significative. Riconoscerlo è il primo passo per superarlo. L’approccio consigliato è quello di adottare una mentalità flessibile e critica, bilanciando sempre le proprie convinzioni con dati oggettivi e considerazioni alternative. Solo così un trader può migliorare la propria capacità decisionale e costruire nel tempo una strategia più efficace e sostenibile.
Fine settimana positivo con il NASDAQ a un nuovo massimo storicoFine settimana positivo con il NASDAQ a un nuovo massimo storico
Nonostante un inizio di agosto turbolento, i principali indici hanno registrato forti guadagni nel corso della settimana appena conclusa. È un ulteriore segnale che i timori degli investitori riguardo ai dazi si stanno attenuando, sebbene i prossimi dati sull'inflazione offriranno maggiore chiarezza sui loro effetti economici.
Il NASDAQ è salito dello 0,98% (pari a circa 207 punti) nella seduta odierna, raggiungendo quota 21.450,02 e segnando così la seconda chiusura record consecutiva. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,78%, portandosi a 6.389,45, a meno di un punto dal proprio massimo storico. Il Dow Jones ha registrato un incremento dello 0,47% (circa 206 punti), attestandosi a 44.175,61.
Su base settimanale, il NASDAQ ha messo a segno un rialzo del 3,9%, l’S&P 500 del 2,4% e il Dow Jones dell’1,3%. Tra le performance più brillanti spicca Apple (AAPL), in crescita di oltre il 13% nella settimana, dopo l’annuncio di ulteriori investimenti negli Stati Uniti per 100 miliardi di dollari.
Le tensioni tariffarie sono tornate alla ribalta in seguito alla scadenza fissata dal Presidente Trump, che ha comportato dazi più elevati per decine di Paesi. Sebbene la notizia abbia provocato una seduta di scambi contrastata giovedì 7, i titoli legati ai dazi non esercitano più l’impatto che avevano all’inizio dell’anno. Di conseguenza, i mercati sono riusciti a riprendersi.
Resta tuttavia incerto l’effetto dei dazi sull’economia. Pur in presenza di una stagione degli utili solida, molte aziende hanno segnalato che le tariffe doganali incideranno sui risultati. I dati sull’inflazione della prossima settimana potrebbero fornire ulteriori indicazioni, con l’indice dei prezzi al consumo (IPC) atteso per martedì e l’indice dei prezzi alla produzione (IPP) per giovedì. Nel mese scorso, l’IPC si era attestato leggermente al di sopra delle previsioni, mentre l’IPP risultava lievemente inferiore. Resta da capire se l’inflazione si manterrà stabile o inizierà a modificare la propria traiettoria.
L’ultimo esponente della “Mag 7” a presentare i risultati sarà NVIDIA (NVDA), leader mondiale nel settore dell’intelligenza artificiale, che pubblicherà i propri dati solo il 27 agosto. La prossima settimana, tuttavia, sono ancora attese numerose trimestrali.
Con l’avvicinarsi della fase conclusiva della stagione degli utili del secondo trimestre, si può affermare con sicurezza che il quadro complessivo rimane solido e resiliente. Ancora più significativo è il miglioramento delle prospettive per il trimestre in corso e per i successivi, con un evidente trend di revisioni al rialzo, in particolare per il comparto tecnologico.
Sebbene tra il 9% delle società dell’S&P 500 che devono ancora rendere noti i risultati vi siano alcuni importanti operatori tecnologici, l’attenzione dei prossimi report sarà rivolta soprattutto al settore retail.
#AN024: Agosto “light”, dati pesanti FOREX
Agosto non perdona: liquidità sottile, ma macro che pesa. In settimana il CPI USA di luglio (martedì 12/8 alle 14:30 CET) è l’evento che può riscrivere i flussi FX di metà mese; arriva dopo payroll deboli e con il tema “tariffe → inflazione” che torna centrale. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
La BLS conferma la release calendar (luglio il 12 agosto), mentre desk e media segnalano rischio inflazionistico “da dazio” e un mercato che prezza tagli Fed a settembre.
USA: CPI, tariffe e pricing dei tagli
Il mercato azionario ha rimbalzato, ma la settimana si gioca su CPI e PPI: se i dazi spingono i beni “tradables”, lo scenario “mini‑stagflazione” (inflazione che ristagna e crescita che rallenta) diventa credibile e sostiene USD in modalità risk‑off; un CPI soft, invece, rafforza il pricing di taglio Fed e può pesare sul biglietto verde. Ad oggi, gli operatori guardano a un CPI mensile contenuto ma con rischio rialzo più avanti via tariffe.
Europa: BCE ferma, EUR “ancora ancorato”
La BCE ha lasciato i tassi invariati il 24 luglio, con messaggio: inflazione al target nel medio termine, pressioni domestiche in calo, salari in rallentamento. Questo “ancora” l’EUR: meno direzione macro endogena, più dipendenza dal dato USA di martedì. Range-trading probabile in attesa del CPI USA; sorpresa hot pro‑USD spinge EURUSD giù, sorpresa soft lo rimbalza.
UK: BoE taglia al 4% — sterlina più “data‑dipendente”
La BoE ha tagliato di 25 pb al 4% (5ª volta nell’anno) e nel Monetary Policy Report guida a un picco inflattivo transitorio al 4% in settembre prima del rientro. Tradotto FX: GBP perde il “carry edge”, diventa sensibile ai dati lavoro/prezzi; contro USD resta ostaggio del CPI di martedì, contro EUR tende a smussare eccessi (meno premio tassi). Sell‑the‑rally disciplinato su GBPUSD se CPI USA sorprende al rialzo; viceversa, CPI soft può innescare short‑covering sulla sterlina.
Giappone: BoJ paziente, ma il tema “più avanti si può”
Le minutes di giugno mostrano un BoJ disposto a riaprire il discorso rialzi quando si attenuano gli shock di scambio legati ai dazi USA. In estate, con risk‑off intermittente, lo JPY resta bid su shock negativi e dati USA caldi (rendimenti reali ↑), e si indebolisce se il CPI rafforza lo scenario di tagli Fed (rendimenti USA ↓). USDJPY sensibile al term‑premium: vola con CPI hot, arretra con CPI soft e risk‑off.
Australia: RBA sotto pressione “dovish”
Consenso in rafforzamento per un taglio RBA (dopo il “non‑taglio” di luglio): disinflazione core e lavoro in raffreddamento danno copertura. AUD sente la combinazione Fed pricing + RBA risk: CPI USA hot = AUD giù due volte (USD forte + RBA dovish); CPI soft = rimbalzo tecnico, ma capped se la RBA effettivamente taglia.
Cina & commodities: PPI in deflazione, petrolio più leggero
La Cina resta disinflazionata: CPI piatto a/a e PPI −3,6% a/a a luglio. È vento contrario ciclico per le commodity FX e, per riflesso, attenua rischi d’inflazione globale di breve. L’oil corregge su timori domanda e su headline OPEC+; un Brent più basso aiuta lo scenario “CPI USA soft” a margine.
Il triplice rischio di martedìIl triplice rischio di martedì: dazi, taglio dei tassi da parte della RBA e inflazione negli Stati Uniti
Gli operatori finanziari dovranno affrontare un martedì intenso, con gli sviluppi dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, la decisione politica della RBA e gli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti.
Scadenza dei dazi USA-Cina – martedì
L'attuale tregua tra Stati Uniti e Cina scadrà il 12 agosto, ma il segretario al Commercio statunitense Lutnick ha indicato che probabilmente sarà prorogata di 90 giorni. La Cina potrebbe anche dover affrontare un dazio aggiuntivo del 25% sulle importazioni di petrolio russo, come le misure già applicate all'India.
Annuncio della RBA – Martedì
La Reserve Bank of Australia dovrebbe tagliare i tassi, con un sondaggio Reuters che mostra che tutti i 40 economisti intervistati prevedono una riduzione di 25 punti base al 3,60%. Il mercato più ampio sta valutando una probabilità del 98% di tale risultato e una probabilità del 2% di un taglio più consistente di 50 punti base.
CPI USA – Martedì
L'indice CPI USA per luglio dovrebbe aumentare dello 0,2% su base mensile, portando il tasso annuo dal 2,7% al 2,8%. Wells Fargo osserva che i dati potrebbero mostrare ulteriori segni di un aumento dei dazi che si riflette sui prezzi al consumo.
Macro & Geopolitics: Sell Rallies Until Data Proves Otherwise MARKETSCOM:OIL
1) More barrels are coming (or not leaving)
OPEC+ adds ~ 547–548 kb/d in September; next chance to “pause/reverse” isn’t until 7 Sep (JMMC) → supply hits first, policy rethink later.
Why bearish: incremental supply lands into a soft macro tape; rallies face overhead offers.
Russia export plan raised after refinery outages: loading program lifted above 1.77 mb/d, requiring extra Aframaxes; pressure on India to curb imports is ongoing, but flows are still being arranged.
Why bearish: seaborne availability persists despite sanction chatter.
Iran exports & floating storage stay elevated: trackers put exports ~1.8–2.2 mb/d with floating storage 25–70+ Mb clustered off Malaysia/Singapore and moving closer to China.
Why bearish: ready-to-draw barrels cap time-spread squeezes.
2) Demand side is cooling / less elastic at these prices
IEA OMR (Jul): 2025 demand growth ~700 kb/d, the slowest since 2009 (ex-COVID). Supply +2.1 mb/d in 2025 → surplus risk unless growth surprises.
Why bearish: baseline growth can’t absorb new OPEC+ barrels cleanly.
China pulse: Manufacturing PMI 49.5 (Jul)—contraction on export weakness.
Why bearish: the marginal buyer is slowing, limiting upside beta.
U.S. gasoline/fuels: EIA shows crude −3.0 Mb to 423.7 Mb (−6% vs 5-yr) on high runs (96.9%), but product draws are modest (gasoline −1.3 Mb; distillate −0.6 Mb). Next WPSR Aug 13.
Why bearish for flat price: strong runs ≠ booming demand; shoulder season looms.
3) Macro & trade policy headwinds
Tariff escalation: U.S. imposed an extra 25% duty on Indian imports (many lines now ~50%); secondary-sanctions chatter targets buyers of Russian crude (China/India). Weekly tape closed ~5% lower on these headlines.
Why bearish: tighter global trade, firmer USD → lower oil beta.
India’s pivot raises costs: dropping Russian barrels would add $9–12bn to India’s crude bill (SBI est.), implying demand elasticity to higher costs and a swing back to costlier Mideast barrels.
Why bearish: higher feedstock costs curb marginal demand.
4) Physical/flows pointing softer for flat price
U.S. crude exports fell to a ~4-yr low in July (~3.1 mb/d) as WTI lost overseas appeal. China bought zero for a fifth straight month.
Why bearish: weaker U.S. export pull reduces prompt tightness.
Time-spreads have eased from highs (Brent 6-month backwardation has been drifting; several desks flag softer prompt spreads through summer).
Why bearish: when backwardation compresses, it signals looser forward balances.
Brent/WTI price action: market ended the week ~5% lower on Russia-talks + tariff uncertainty; near-term rallies are being sold.
5) Positioning is not stretched long
Managed-money net length has eroded into early Aug (WTI net length sub-90k; latest print ~78–88k depending on cut), reducing squeeze risk.
Why bearish: with fewer longs to squeeze, rips may fade faster.
6) Saudi OSPs—bullish for spreads, not necessarily for flat price
Aramco raised Sept OSP to Asia: Arab Light +$1 to +$3.20 vs Oman/Dubai; other grades +$0.70–$1.20.
Interpretation: supports backwardation/sour diffs, but doesn’t defeat macro/tariff drags on outright prices.
Near-term catalysts (CEST)
Tue 12 Aug — EIA STEO (macro demand/supply revisions).
Wed 13 Aug, 10:00 — IEA OMR (Aug); 16:30 — EIA WPSR (inventories).
Sun 7 Sep — OPEC+ JMMC (first chance to pause/reverse the Sept add).
Trump punta alla FED: attesa per il cambio di leadership🚨 Today’s Trading – 08.08.2025
🏛️ Trump punta alla FED: attesa per il cambio di leadership, mercati in euforia
👉🏼 MARKET BACKGROUND
I mercati proseguono nella loro fase di deciso “risk-on”, guidati ancora una volta dalle aspettative di un cambio di leadership alla FED.
La nomina da parte di Trump di Stephen Miran al Consiglio dei Governatori della Fed (in scadenza a gennaio) è vista come un passaggio strategico, utile al presidente per guadagnare tempo nella scelta del successore di Powell.
Miran è considerato un alleato politico di Trump, favorevole a politiche monetarie espansive. Questa mossa mantiene aperte tutte le opzioni per una futura nomina presidenziale.
Nel frattempo, si rafforza la figura di Christopher Waller come possibile successore di Powell: favorevole a politiche basate su previsioni e ben radicato nel sistema Fed, Waller ha già votato contro il mantenimento dei tassi invariati. Altri nomi in corsa includono Kevin Warsh e Kevin Hassett. Trump ha confermato che la rosa è ristretta a tre candidati, e sarebbero in corso anche i colloqui per coprire un altro posto vacante nel board.
Powell, il cui mandato scade nel maggio 2026, resta formalmente in carica, ma le pressioni aumentano. Trump ha dichiarato che è “altamente improbabile” un licenziamento anticipato, a meno di prove di frode. Tuttavia, fonti interne segnalano che alcuni membri dell’amministrazione starebbero cercando una giusta causa legata alle spese per la ristrutturazione della sede della Fed.
Intanto, i mercati reagiscono con entusiasmo:
• I futures sull’oro crescono dopo l’imposizione di nuovi dazi sui lingotti.
• Lo S&P500 sale dello +0,3%.
• Lo Stoxx 600 europeo registra un leggero rialzo.
• Il Nikkei-225 giapponese avanza dell’1,8%, grazie a sviluppi commerciali positivi.
Nonostante alcune aziende avvertano di rischi a breve legati ai dazi, la tenuta degli utili aziendali rafforza l’ottimismo.
Nel frattempo, la situazione geopolitica resta complessa, con Trump protagonista anche nelle tensioni tra USA, India, Giappone, Europa e Russia (sullo sfondo del conflitto in Ucraina).
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👉🏼 FOREX
Il Dollar Index rimane sotto pressione, incapace di rompere il supporto a 98.00. Una violazione di questo livello aprirebbe spazio a ribassi verso i minimi di luglio: prima 97.00, poi 96.50.
• EUR/USD rimane sotto la resistenza chiave a 1.17, ma il trend tecnico resta rialzista su base daily.
• La sterlina reagisce positivamente dopo la riunione della BoE:
o Nonostante il taglio di 25 bp, l’atteggiamento neutrale del MPC e l’assenza di voti per tagli più aggressivi mantengono vive le attese per tassi ancora alti.
o Il Cable si porta a 1.3445, in recupero dai minimi di 1.31, con quattro sedute rialziste consecutive. Prossimo target: 1.36.
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👉🏼 EQUITY
• In Europa, il DAX rientra nella zona di interesse volumetrico di luglio:
o Resistenze a 24.758 pt
o Supporti a 24.000 pt
o Ancora nessuna rottura al rialzo o aggiornamento dei massimi di periodo.
• Più interessante l’indice italiano, che recupera i massimi di luglio e tenta aggiornamenti storici, mostrando maggiore resilienza rispetto ad altri listini europei.
• In Asia, prosegue il clima risk-on:
o Topix a 3.044 pt, nuovi massimi storici
o Nikkei a 42.130 pt, in piena spinta rialzista
• Anche gli USA brillano:
o Il Nasdaq riagguanta 23.578 pt
o Target: i massimi a 24.000 pt
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👉🏼 COMMODITIES
• Gold in test sui massimi di giugno 2025:
o Tocca quota 3.530 $/oz
o Ancora nessuna rottura della resistenza
o Breakout aprirebbe spazio ai 3.600 $/oz
• WTI stabile, fermo a 64.22 $, senza direzionalità netta nel breve.
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Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
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🟨 GOLD:
La posizione di ieri postata nel Video è stata stoppata, ma nessun problema ci rifaremo.
Odio il trading estivo: la liquidità è bassa, i market maker devono accettare prezzi folli fuori mercato, e spesso succedono quei movimenti a stantuffo.
molti desk istituzionali riducono la loro esposizione.
Con meno ordini in sospeso, ogni market order – o cluster di stop – “risucchia” la profondità disponibile, toccando prezzi successivi.
Risultato: un movimento secco spesso sbilanciato.
Cosa aspettarsi nell’immediato?
-Con la pressione sui dati macro e le attese di tassi più bassi, l’oro potrebbe continuare a salire.
Ma occhio alla liquidità bassa: in fasi così mutevoli, movimenti improvvisi restano un rischio.
-Tenete d’occhio l’open interest e i volumi nei futures
Se restano bassi, nuovi whip possono capitare.
-In India, i prezzi dell’oro hanno raggiunto nuovi record
La volatilità elevata resta il rischio principale. Spread maggiori e futures sopra spot indicano turbolenze legate a politiche commerciali e attese di tassi Fed più bassi.
Attenzione a aperture di mercato — potenziali “whiplash” se la liquidità resta bassa, come capita in estate.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-BE PATIENCE
Sessione mista, ma il NASDAQ chiude con un massimo storico.Nonostante un’altra giornata all’insegna della volatilità, il NASDAQ è riuscito a registrare una chiusura da record. I principali indici si avviano verso la fine della settimana con guadagni consistenti: resta da vedere se riusciranno a conservarli nella giornata di venerdì, nonostante l’introduzione di una nuova tornata di dazi.
Il NASDAQ è salito dello 0,35% (circa 73 punti) nella giornata di ieri, raggiungendo un nuovo massimo storico a quota 21.242,70. Il presidente Trump ha dichiarato che le aziende che producono all’interno degli Stati Uniti non saranno soggette al dazio del 100% sui semiconduttori importati. La notizia ha favorito titoli del settore come Advanced Micro Devices (AMD, +5,7%), Micron (MU, +2,8%) e NVIDIA (NVDA, +0,8%), solo per citarne alcuni.
Gli altri principali indici, invece, hanno perso i guadagni accumulati durante la giornata, chiudendo in calo. Il Dow Jones, che in mattinata era salito di oltre 300 punti, ha terminato la sessione in ribasso dello 0,51% (circa 224 punti), a quota 43.968,64. L’S&P 500 ha ceduto lo 0,08%, chiudendo a 6.340 punti.
Mercoledì sono entrati ufficialmente in vigore i dazi imposti dal presidente Trump ai paesi che non hanno sottoscritto un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Tuttavia, i mercati hanno reagito debolmente alla notizia, in quanto l’introduzione dei dazi era già stata ampiamente anticipata e inclusa nei prezzi azionari. Alcuni titoli tecnologici, come Apple (AAPL), risultano meno esposti grazie agli investimenti interni, contribuendo così a sostenere l’intero comparto.
Nel frattempo, i negoziati commerciali con la Cina — il principale partner economico degli Stati Uniti — proseguono: le trattative sono state estese, data la complessità dell’accordo in discussione, che richiederà ancora tempo per essere definito. A controbilanciare i timori di un possibile rallentamento dell’economia, intervengono una solida stagione di utili aziendali e segnali di aumento della produttività.
Nonostante le oscillazioni di questa prima settimana completa di agosto, tutti i principali indici si mantengono saldamente in territorio positivo in vista della chiusura odierna. Il NASDAQ segna un rialzo del 2,9% nei primi quattro giorni della settimana, seguito dall’S&P 500 con un +1,6% e dal Dow Jones con un +0,9%.
Marco Bernasconi Trading