TRE GIORNI TRE BANCHE CENTRALIBUONGIORNO FOREX DEL 16.03.2022
Inizia oggi una serie di appuntamenti cruciali con le banche centrali a partire da questa sera ore 19.00 ora italiana, con la FED chiamata a decidere sul costo del denaro, ed il rialzo di 25Bp è dato oramai scontato dal mercato, la chiave sarà scoprire se Powell si spingerà ad un tono aggressivo, con un rialzo di 50Bp, e soprattutto occhi puntati sul DOT PLOT, per capire le intenzioni future del Board. L’ultima riunione proiettava la quasi totalità dei 9 componenti del board ad una serie consecutiva di rialzi tassi, al fine di combattere una dilagante inflazione, che oggi mostra una spinta rialzista forse peggiore dall’ultima riunione FED, pertanto le aspettative di un Board hawkish restano molto alte, ponendo l’attenzione degli operatori anche alle prospettive di riduzione del bilancio fed, che ha raggiunto livelli record, e che più volte Powell ha richiamato la volontà di ridurre subito dopo l’inizio dei rialzi tassi.
Domani sarà la volta della BOE ed infine la BOJ, ma procediamo giorno per giorno in questa serie di appuntamenti che impegneranno grandemente tutti noi operatori sui mercati finanziari.
Giungiamo a poche ore dal primo appuntamento di questa sera cin un dollar index in ampio trading range, come già richiamato nel buongiorno forex di ieri, compreso tra 99.20 e 98.60, con buone porbabilità rimmarremo in questa area per l’intera sessione europea in attesa di Powell. Il sentiment dei traders retail sul dollaro americano è al momento al 76% short, in leggero calo rispetto all’80% di ieri, ma naturalmente il vero sentiment partira dopo la FED, pertanto raccomandiamo cautela.
In tutta risposta il sentiment sugli altri basket valutari non subisce modifiche rispetto alla giornata di ieri, con i retail ancora short sull’euro al 53% e long sulle sterline al 75, in linea perfetta con le percentuali di ieri, solo il dollaro neozelandese vede un aumento del sentiment short che passa dal 47% di ieri al 60% di oggi, senza però decretare particolari trend su nessuno degli asset newzealand, che restano confinati al memento nei prezzi di inizio settimana.
Le commodities hanno completato un primo forte storno nella giornata di ieri, con il wti che ha raggiunto le aree di 95$ al barile e dopo qualche piccolo spike ribasista fino alle aree di 94$ sembra per oravoler consolidare.
Anche il gold ha toccato i primi supporti già richiamati ieri mattina in area 1915$ e per il momento rimaniamo su queste aree in compressione di volatilità in attesa della FED.
Ottimo infine il recupero del comparto equity, che ieri ha visto sia l’Europa che l’america respirare dalle aree di minimi mensile, con buoni storni anche oltre il 2%, ma ovvio che al momento possiamo parlare solo di correzioni , che speriamo possano essere preludio ad un mese di aprile statisticamente degno di recuperi sul comparto equity.
Sttendiamo dunque la FED di questa sera senza particolari indicazioni tecniche che potrebbero a questo punto manifestarsi solo dopo l’intervento di Powell.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Materie prime
Gasoline, chiusura del GAPDopo la chiusura delle posizioni in super gain sul CURRENCYCOM:GOLD e sul CURRENCYCOM:OIL_CRUDE della quale alcuni hanno criticato inizialmente anche la minima possibilità perchè in controtendenza con la teoria ” guerra = comprare oro ” ( spero per loro non fossero long a 2050), rimaniamo ad attendere la chiusura del GAP sul gasoline, che dopo una più che perfetta B2 semestrale, sta chiudendo suddetto ciclo in concomitanza con l’annuale (in leggero ritardo).
L’MCS mostra un’apertura eccezionale del canale dell’eccesso di forza verso la neutralità, per noi perfetta situazione perchè non annullerebbe nemmeno l’ipotesi di portare il prezzo fino al 50% come target, e allora si che sarebbe un gain stellare.
Consiglio di chiudere sul Gap quasi tutte le posizioni ed eventualmente lasciar correre una posizione piccola fino al 50%, abbiamo già preso tutto ciò che c’era da prendere da questo mercato volatile, non perdiamoci in azzardi superficiali.
Le pagine di questo sito non costituiscono servizio di consulenza finanziaria né sollecitazione al pubblico risparmio. Poiché le indicazioni riportate vengono fornite come semplici spunti di riflessione, si declina qualsiasi tipo di responsabilità, a carico dello staff TheCyclicalTrading, per le eventuali conseguenze negative che dovessero derivare da una operatività fondata sulla loro osservanza.
LA CINA AGO DELLA BILANCIABUONGIORNO FOREX DEL 15.03.2022
Si direbbe positivo l’incontro a Roma degli alti esponenti delle diplomazie di Cina e Stati Uniti, volto a trovare una strada di pace nel conflitto Russia - Ucraina, tramite un intervento di mediazione da parte cinese.
La Russia ha già rivolto il suo sguardo ad Est, e ha chiesto sostegno alla Cina, che in questa delicatissima partita sullo scacchiere mondiale potrebbe rivestire un ruolo fondamentale.
I toni sui mercati sembrano cambiare, special modo per le materie prime ed il comparto energy, anche a causa dei nuovi lockdown che sta portando con se la pandemia nelle città cinesi, con diversi fermi alla produzione ed ovvie ricadute alla domanda. Ben sappiamo cosa è accaduto al petrolio nel 2020 quando l’esplosione della pandemia ha fermato gran parte del mondo , ed oggi il wti si ritrova nuovamente sotto i 100$ al barile, con un approdo ai 98$, e una struttura che non sembra promettere rialzi nel breve.
Anche il gold, arriva sui supporti di 1925$/oc, con un buon movimento direzionale a ribasso , che lascia un ricordo i massimi di 2074$ segnale di estrema speculazione sulle tensioni geo politiche.
Ci avviciniamo a grandi passi a mercoledi 16, e all’appuntamento con la FED attesa ad un rialzo tassi di almeno 25Bp, dato oramai scontato, ma il focus resta altissimo su un potenziale rialzo di 50Bp e sugli scenari di Balance Sheet Reduction che potrebbero aprirsi da ora in avanti.
Il comparto obbligazionario inizia a trovare rendimenti degni di nota, con il decennale americano che tocca il +2.144% e mette in crisi il comparto equity, che ieri ha segnato ancora una giornata negativa, special modo i tecnologici, con il Nasadq sotto quota 13000pnt.
Ancora in laterale il dollaro americano, con il dollar index che resta in un ampio range tra 99.20 e 98.60, in attesa della FED, e con lui eurusd, ancorato a 1.10 figura senza per ora dare particolari indicazioni di direzionalità.
Usdjpy è giunto ai target di 118.50 dai quali potrebbe vedere prese di profitto, fino anche a 117.30,dati gli eccessi di sentiment short dei traders retail oramai al 93% short.
Giungono ai target indicati anche audusd, alle aree di 0.7175, dove al momento sembra aver trovato una buona aree di supporto con i traders retail all’86% long, ma ancora senza creare condizioni di vero eccesso, degni di un forte storno, pertanto ulteriori break out ribassisti non sono da escludersi.
Inizia il movimento di mean reverting il cross gbpnzd, che avevamo gia richiamato nel nostro buongiorno forex di ieri, con il break out di 1.9240 in primis e 1.9310 poi, dove i traders retail sembrano intenzionatio ad un cambio forse prematuro di sentiment spingendosi in vendite già ai primi segni di rialzo di un cross che ha vissuto un ottimo movimento di ribasso , meritevole di storni.
Seguiamo le dinamiche odierne, in attesa dell’appuntamento di domani con la FED
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Oro su weekly un segnale di inversioneIl Gold è andato in settimana a fare un doppio massimo, toccando i livelli dell’Agosto del 2020 ed ha ritracciato scendendo del 4% alla chiusura di venerdì.
Sappiamo tutti le dramamtiche, tristi e foli motivazioni che ci sono dietro questo rialzo dell’oro, però limitandoci alla analisi tecnica, dobbiamo dire che su weekly si è creata una shooting star esterna alle Bande di Bollinger che usualmente da luogo ad un pattner di inversione.
Speriamo che questo pattner sia un buon segnale di auspicio per la fine dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina, anche se nei fatti purtroppo ciò non sembra.
WTI - resistenze e fattori geopoliticiI prezzi raggiunte le resistenze in area 128$/b, che hanno contenuto i tentativi di rialzo dal 2011 al 2014, hanno iniziato a correggere visto anche la situazione di ipercomprato trovando un supporto in area 105$/b.
Dal punto di vista fondamentale la guerra sul fronte Ucraino ha permesso il rialzo dei prezzi sul timore degli operatori sulla distruzione dal punto di vista dell'offerta ma adesso si stanno chiedendo se un eventuale recessione economica possa ridurre la domanda e i consumi globali. In questo secondo scenario il prezzo che sta già mettendo in difficoltà numerose aziende in USA dovrebbe scendere e rientrare nel canale rappresentato.
XAU - resistenza 2.070$/oz Le quotazioni hanno raggiunto i massimi di registrati ad Agosto 2020 senza aggiornarli a causa delle tensioni geopolitiche e delle pressioni inflazionistiche diffuse a livello globale. Sul settimanale si è formata una shooting star che segnala pressione bearish in concomitanza della resistenza e di una situazione di ipercomprato segnalato da RSI. Possibile che possa proseguire il rialzo delle quotazioni puntando i 2.200$/oz se si considera il grafico mensile e la rottura a rialzo del triangolo che fino in questo momento appare di continuazione ma bisognerà aspettare close della candela in quanto si potrebbe anche creare un eventuale doppio max.
Andamento principali Asset ClassVediamo in questo articolo come si sono mosse le principali asset class da inizio anno. Il mercato azionario globale (linea azzurra) ha messo a segno una performance negativa dopo un 2021 da incorniciare, dovuta anche alle tensioni geopolitiche attuali, con un recupero nelle ultime sedute. Con la linea rosa possiamo vedere la performance data dall'obbligazionario governativo europeo, che dato il rialzo dei tassi degli ultimi mesi, non ha potuto reagire diversamente se non scendendo, infatti i bond sono tornati a scendere negli ultimi giorni, dato il ritorno dei tassi verso livelli precedenti che erano stati riassorbiti e dovuti alle ultime considerazione espresse dalla BCE. In colore rosso vediamo l'Oro, che si è mosso decisamente bene da inizio anno con una performance positiva a doppia cifra, in questo caso in dollari, aiutato quindi anche dal rafforzamento del dollaro.
L'INDICE DI ORO E PETROLIO E MEDIE MOBILI VOLUMETRICHEBuongiorno ragazzi, questa è un'analisi pubblicata all'interno del mio blog l'8 marzo. Ho discusso la stessa sul mio canale youtube nel video dal titolo:
"L'IMPORTANZA DELLE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE APPLICATE AD UN INDICE DI MATERIE PRIME DA ME CREATO" pubblicato il 10 marzo.
Ho notato che l’argomento in cui costruivo l'indice del settore della difesa (vi lascio il link dell'idea sotto nei collegamenti a idee correlate) è stato per voi interessante. Ripropongo quindi un’analisi in cui andrò a costruire un ulteriore indice, basato stavolta sulle materie prime.
L’indice è legato in maniera diretta allo scenario geopolitico scatenatosi il 24 febbraio con il conflitto tra Russia e Ucraina.
Successivamente utilizzerò le medie mobili volumetriche (argomento di cui non ho mai parlato) per farvi capire un modo ulteriore per inquadrare il sentiment del mercato.
LE MATERIE PRIME SCELTE PER LA COSTRUZIONE DELL’INDICE
L’indice che costruirò sarà composto dall’oro e dal petrolio. La diversa natura di queste due commodities è da ricercare nelle diverse tematiche alle quali rispondono:
• L’oro è un bene rifugio che va tipicamente ad apprezzarsi in maniera prepotente in periodi di instabilità dei mercati
• Il petrolio è una materia prima energetica che risponde alla legge della domanda e dell’offerta
Ho scelto due materie prime così diverse tra loro per creare un indice completo, ossia un indice che risponda a due tematiche:
• Legge di domanda e offerta
• Bene rifugio
Se avessi ad esempio indicizzato petrolio e natural gas cosa avrei ottenuto? Semplicemente un paniere legato a una sola tematica, ossia quella della legge della domanda e dell’offerta. Stessa cosa se avessi inglobato oro e argento assieme: il risultato sarebbe stato un indice influenzato unicamente dalla natura di bene rifugio. Combinando oro e petrolio, si ottiene di conseguenza un indice che io definisco “completo”.
PERCHE’ NON E’ POSSIBILE INDICIZZARE LE MATERIE PRIME ATTRAVERSO I LORO FUTURES?
Avevo mostrato come fosse semplice costruire un indice di azioni: era sufficiente sommare le diverse sigle (ticker) delle diverse aziende utilizzando l’operatore matematico “+”.
Per quanto riguarda il mondo delle commodities, non è tuttavia così semplice. Se utilizzassimo i futures alle materie prime associati per costruire il nostro indice (come, ad esempio, “CL1! + GC1!”), ciò non sarebbe possibile; il problema risiede nelle diverse unità di misura utilizzate per esprimere il valore delle stesse commodities, in quanto:
• L’oro è espresso in dollari a oncia
• Il Mais è espresso in dollari a bushel
• Il petrolio in dollaro a barile
• Il rame in dollari a tonnellata
Questo non accade per le azioni. Esse, infatti, sono tutte espresse in dollari ad azione, e di conseguenza, seguendo tutte lo stesso principio, possono essere indicizzate senza grosse difficoltà.
Come si può ovviare al problema? Scegliendo un ETC e un ETF che replichino il prezzo delle materie prime da noi scelte.
L’ETC E L’ETF DA UTILIZZARE
• Oro: ETC Invesco physical gold A (SGLD)
• Petrolio: ETF United States oil fund (USO)
Inserendo nella barra di ricerca il “codice”:
BATS:USO + MIL_LS:SGLD
Otteniamo l’indice, che ha questo tipo di andamento:
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE INDICE
L’indice delle materie prime dimostra una forza simile all’indice delle aziende della difesa: dai minimi visitati il 2 dicembre 2021, esso si è mosso in moto parabolico riuscendo a guadagnare oltre 28 punti percentuali, raggiungendo così i 253,05$. Sono diversi gli aspetti tecnici degni di nota; ognuno di loro da un’unica informazione: il trend si presenta estremamente forte. Essi sono:
• La distanza della media mobile veloce a 50 periodi dai 253.05$: più la distanza tra il prezzo e la media aumenta, più un trend è da considerare forte
• La distanza tra le due medie mobili: più è grande la distanza tra la media a 50 e quella a 200 periodi, più il trend è da considerare in salute
• Volumi: come spesso esprimo, è condizione fondamentale che i volumi accompagnino il prezzo al rialzo. Maggiori essi sono, maggiore è la partecipazione degli investitori al rialzo, più è considerato affidabile un trend. L’aumento di essi è ben rappresentato dal cambio di pendenza avuto dalla media a 30 giorni (in color nero)
• RSI: l’indicatore si trova oltre gli 80 punti; essi esprimono una situazione di “ipercomprato”, ossia quella in cui un prezzo ha avuto un trend eccessivamente forte.
Vorrei ricordare un aspetto: quando l’RSI raggiunge e supera valori di 70 punti, il prezzo tende a ritracciare. Credo che in quest’indice quest’indicatore debba essere contestualizzato con il particolare momento poiché la speculazione è ancora alta; è quindi possibile che esso si mantenga ancora a valori alti.
Diamo ora uno sguardo all’ATR, che misura il nervosismo avuto dagli investitori:
Analizziamo innanzitutto il periodo novembre 2020-novembre 2021: l’ATR si è mosso tra valori compresi i 2.92 e i 2.14 punti. Il 2 dicembre si giunge ad un minimo relativo da parte dell’indice: esso corrisponde ad un massimo relativo da parte dell’ATR. Come si può spiegare ciò? Come ho scritto nella precedente analisi in cui andavo a costruire l’indice sulle aziende della difesa, è proprio in quella data che le testate giornalistiche iniziano ad affrontare dei temi riguardanti un possibile conflitto. Un possibile conflitto come può impattare a livello psicologico sugli investitori? Decisamente male. Questo nervosismo è ben rappresentato graficamente dall’ATR, che raggiunge così i 3.40 punti.
Questo nervosismo trova quiete i 2 mesi successivi: l’ATR, dal 2 dicembre 2021 all’11 febbraio 2022, perde 26 punti percentuali circa; questo ritracciamento coincide tuttavia con la rotazione dei capitali su oro e petrolio, che si riflette sull’indice, che nello stesso arco di tempo segna una performance del +13% circa.
Perché accade ciò? Poiché gli investitori anticipano sempre le mosse del mercato, in maniera da essere ben posizionati qualora dovesse palesarsi un determinato evento economico-finanziario o geopolitico.
Il nervosismo riprende la scena da protagonista l’11 febbraio, quando l’idea di un possibile conflitto prende sempre più forma: in poco meno di un mese l’ATR sale del 108% circa, accompagnato da un’accelerazione parabolica dell’indice dal +15%. Ci troviamo ora a 5.21 punti, sintomo che il nervosismo che scorre nei mercati è alto.
UTILIZZARE L’INDICE COME “TERMOMETRO DI SENTIMENT”: STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE
Per capire come agirò le prossime settimane, mi chiedo innanzitutto:
“quando sono iniziate le speculazioni sull’oro e sul petrolio causate dalle tensioni geopolitiche?”
Come ho specificato qualche paragrafo fa, intorno agli inizi di dicembre. E’ possibile trovare conferma nei grafici dei futures delle due materie prime? Direi di si.
La mia idea è quindi quella di aspettare che nell’indice ”(USO+SGLD)” si ricreino le condizioni “psicologiche” antecedenti l’inizio del conflitto.
Come le ricavo queste particolari condizioni? Dai volumi!
• I volumi non erano così alti come lo sono ora (visto che l’affluenza sul bene rifugio e sul petrolio era inferiore perché il conflitto non era si era ancora palesato)
L’IMPORTANZA DELL’INCROCIO DELLE MEDIE MOBILI SUI VOLUMI
Molto spesso, all’interno delle analisi, tratto argomenti riguardanti l’incrocio tra due medie mobili. Nella mia operatività faccio sempre riferimento a due medie mobili, in particolare:
• Una “veloce” a 50 periodi
• Una “lenta” a 200 periodi
Possiamo applicare due medie mobili ai volumi e non al prezzo? Assolutamente si.
I settaggi saranno questi:
• Una “veloce” a 19 periodi
• Una “lenta” a 64 periodi
Perché queste opzioni?
• La scelta della media mobile a 64 periodi deriva dal fatto che la speculazione sull’indice inizia proprio 64 periodi fa (64 “candele” fa); la stessa media tiene quindi conto del numero di contratti scambiati dagli investitori da quando essi hanno iniziato a scontare la probabilità di un conflitto fino ad oggi.
• Ho successivamente ricercato una media mobile più veloce che “scavalchi” al rialzo quella lenta a 64 periodi il 24 febbraio, ossia il giorno dell’inizio del conflitto in Ucraina, corrispondente all’accelerazione parabolica dell’indice: la media mobile a 19 periodi è quella che risponde a tale esigenza.
Come esprimo sempre, che tipo di informazione dà il “golden cross”, ossia il passaggio di una media mobile “veloce” al di sopra di una media mobile “lenta”? La forza di un trend. Più una media mobile veloce distanzia una lenta, più un trend è da considerarsi forte ma soprattutto in “accelerazione”, al rialzo o al ribasso che sia.
Ho sempre rimarcato come i volumi rappresentino in qualche modo l’umore degli investitori, per cui che tipo di informazioni dà il golden cross che vi mostrerò ora nella grafica?
L’informazione di un cambio di umore.
Come ho spiegato in precedenza, il numero di contratti scambiati è aumentato in maniera vertiginosa all’inizio del conflitto, e dal giorno la loro quantità si è sempre mantenuta a livelli alti; maggiori sono i contratti scambiati, maggiore è l’interesse e la speculazione in un determinato asset. Per cui:
• Se i volumi continuassero a mantenersi alti, significherebbe probabilmente che l’agitazione degli investitori non sarebbe conclusa, e di conseguenza lo stesso interesse per l’indice continuerebbe a persistere
• Se i volumi invece iniziassero a diminuire, potrebbe significare che l’appetito degli investitori per oro e petrolio starebbe iniziando a calare.
Quando potremmo capire tutto ciò? Quando la media mobile volumetrica “veloce” scavalcherà al ribasso quella “lenta”.
Perché dico questo? Perché quando una media mobile lenta stà al di sopra di una veloce, il trend principale è ribassista. E quindi, applicando questo ragionamento ai volumi, ciò potrebbe significare che “l’umore” degli investitori non sarebbe più ottimista, ma pessimista. E cosa succede quando un umore diventa pessimista? Che un grafico inizia a muoversi in trend discendente perché l’interesse nei suoi confronti cala.
STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE E ATR
Aggiungo un’ulteriore aspetto:
Più la distanza tra due medie mobili aumenta, più l’indicatore o l’asset al quale le medie mobili sono associate è da considerarsi forte o debole:
La possibile strategia appena descritta con due medie mobili volumetriche non ha solo dei pro, bensì anche dei contro; deve quindi essere settata in maniera tale da considerarsi affidabile. Quali sono questi “contro”? E’ vero che quando la quantità di contratti inizia a calare probabilmente il sentiment inizia a cambiare, però esiste anche un’altra possibilità: ipotizziamo che i prossimi giorni il conflitto si risolverà; cosa accadrebbe all’indice? Probabilmente tutte le posizioni long verrebbero chiuse (visto il desiderio degli investitori di portarsi “a casa” i profitti) e in quel modo questo si rifletterebbe con un grande aumento dei volumi.
Come ci potremmo aspettare il grafico se accadesse tale evenienza? Provo a ipotizzarlo nella seguente grafica:
I volumi aumenterebbero in maniera repentina e di conseguenza la distanza tra le medie mobili volumetriche aumenterebbe. Ciò è in contrasto con quanto espresso precedentemente, dove sottolineavo il fatto che le medie mobili volumetriche avrebbero mantenuto la stessa “impostazione” fin tanto che il sentiment sarebbe rimasto stabile.
Quello che voglio spiegare in questo caso è che l’impostazione delle medie mobili (quella veloce al di sopra della lenta) non cambierebbe, tuttavia ci sarebbe un cambio di sentiment (viste le enormi vendite). Ciò significa che la strategia descritta precedentemente sarebbe affidabile fin tanto che il conflitto rimarrà stabile, senza improvvise sorprese (come, appunto, una risoluzione del conflitto).
Ma se si risolvesse?
In quel caso una soluzione potrebbe essere questa: osservare attentamente l’ATR. Perché?
Se ci fossero dei grandi volumi di vendita, l’ATR andrebbe a salire: questo perché esso misura la volatilità storica, e la volatilità non è altro che quello strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un periodo di tempo specifico; se le vendite fossero di una certa robustezza, che candele andremmo ad osservare a livello grafico? Candele di una certa imponenza, seguite di conseguenza da un ATR in crescendo!
Se quindi vedessimo un grande volume di vendite con un ATR a crescere, non dovremmo più considerare le medie volumetriche come “termometro di cambiamento di sentiment” come descritto nel paragrafo precedente. Infatti:
• Se la media mobile volumetrica a 19 periodi superasse al di sotto quella a 64 periodi con un contemporaneo decremento dell’ATR, potremmo affermare che l’appetito nei confronti delle due materie prime starebbe svanendo, il che potrebbe suggerire che il mercato abbia scontato il conflitto.
• Se la distanza tra la media mobile volumetrica a 19 periodi mantenesse o aumentasse la distanza al rialzo nei confronti dell’altra a 64 periodi con una grande pressione ribassista (e non rialzista) nell’indice e con un ATR a crescere, allora non potremmo considerare più affidabili le medie mobili volumetriche.
Vi faccio un esempio grafico sull’S&P500 per spiegarvi la correlazione tra incrocio tra medie mobili volumetriche e ATR:
Quindi ricordate: se il trend dell’indice iniziasse a diventar ribassista nonostante l’incrocio tra la media mobile veloce e quella lenta non avvenga, osservate l’ATR. Come potete vedere dagli esempi, esso non mente.
RIEPILOGO:
Per capire il sentiment degli investitori riguardante il delicato momento geopolitico attraversato, si possono attuare due possibili strategie:
• Strategia con due medie mobili volumetriche: fin tanto che la media mobile a 19 periodi rimarrà al di sopra di quella a 64, il sentiment rimarrà intatto (e quindi la “paura” nei riguardi del conflitto” continuerà a persistere). Se il sentiment invece cambiasse, i volumi scambiati sarebbero inferiori (perché l’interesse nei confronti delle materie prime calerebbero) e questo si rifletterebbe nella media mobile veloce che scavalcherebbe quindi al ribasso quella lenta
• Se ci fossero delle grandi vendite causate, ad esempio, dalla risoluzione del conflitto, la distanza tra le due medie mobili volumetriche aumenterebbe, ma ciò sarebbe un falso segnale in quanto il sentiment sarebbe cambiato. Osservando invece l’ATR si eliminerebbero i falsi segnali
Per avere quindi la sicurezza che l’incrocio tra le medie mobili volumetriche funzioni, confrontatele sempre con l’ATR: se la media volumetrica veloce incrocia al rialzo quella lenta, l’Average true range deve trovarsi in una condizione di “crescendo”. Viceversa, a incrocio invertito, lo stesso deve trovarsi in “dimuendo”.
Ciò espresso fin’ora non è un consiglio finanziario. E’ semplicemente l’analisi di un grande appassionato di finanza.
MATTEO FARCI
STORNI PRIMA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 10.03.2022
I mercati finanziari stornano dai forti movimenti direzionali visti in questi giorni, tutti i comparti respirano, dalle borse, con un dax che torna alle soglie dei 14000pnt al nasdaq che ritrova i 13800, cosi come le commodities, dove il petrolio wti storna pesantemente fino alle aree di 104$, per concludere con il gold che cede sotto le aree di 2000$ per chiudere la seduta di ieri a 1976$/oc, ma è segno che tutto tornerà ai livelli pre-invasione Ucraina?
Beh non crediamo che la sola apertura a possibili soluzioni diplomatiche espressa dall’Ucraina sia sufficiente a ristabilire gli equilibri in Europa, come già richiamata in un nostro precedente articolo, “ la pace bisogna volerla in due” , e non sappiamo attualmente le intenzioni ultime di Putin, e quanto sia disposto a concludere questo conflitto ad un tavolo diplomatico.
Le sanzioni continuano, i blocchi alle importazioni di materie prime russe anche, e al netto di fisiologiche prese di profitto, palesatesi ieri, non crediamo sia giunta già a termine la corsa delle commodities, che troveranno la fine delle speculazioni solo al termine dei conflitti, o almeno con un vero cessate il fuoco.
Respira tutto il comparto geografico europea, in attesa della BCE, oggi pomeriggio alle ore 13.30 (ora italiana) per le dichiarazioni sul costo del denaro, probabilmente invariato, ma soprattutto per le parole della Lagarde, attese per le 14.30, dove molti analisti attendono indicazioni di politiche monetarie diverse, in linea con l’esigenza di aggressività dettate dall’inflazione a livelli storici, e al bisogno di una valuta forte che possa attenuare gli aumenti di materie prime, per noi europei quasi del tutto importate e pagate in dollari.
Su questa aspettativa, ieri eurusd è ripartito dai minimi di 1.0890 a 1.10950, portando con se un netto cambio di sentiment nei traders retail ,che trovano il movimento attuale come eccessivo, e meritevole di ritracciamenti, e prendono pertanto al 54% posizione corta, senza valutare a nostro parere il quadro più ampio , che vede eurusd in recupero dai minimi di visti solo in periodo pandemico 2020. Lo spazio per delle ripartenze rialziste è ampio, ma tutto dipenderà dalle parole della Lagarde di oggi pomeriggio.
Anche il dollaro americano respira, e concede spazio a tutte le majors, con il cable che si riporta al test delle aree di 1.3190-1.32 figura, area di resistenza che solo se violata potrebbe dettare ulteriori allunghi fino 1.3275, ma che non trova per ora nel cable, la forza necessaria al break out.
Interessante anche usdcad, che seguendo la deblezza del dollaro americano, ieri, ha violato a ribasso la trend line che congiungeva i minimi di breve periodo, stazionando ora ai prezzi di 1.28 figura, e dando primi trimidi segnali di traders retail che cercano già occasioni di ingresso long, per degli ingressi in up-trend forse tardivi. Attenzione pertanto a possibili ribassi oltre l’area di 1.28 figura, 1.2775 per potenziali allunghi fino 1.2675-1.2650. il tutto dovrà ovviamente essere accompagnato ancora da debolezza del biglietto verde, che ricordiamo oggi attendere i dati sull’inflazione, chiave di lettura per il prossimo meeting della FED atteso per il 16 Marzo.
Attenzioniamo pertanto l’euro, con i dati di quest’oggi, e come d’obbligo in questo periodo storico, le evoluzioni del conflitto in Ucraina.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Gold, è iniziato il crolloIeri ho scritto un articolo intitolato "GOLD, mi aspetto un crollo" non postato su tradingview sfortunatamente, ma già avevo accennato qualcosa nell' articolo precedente , allegato a piè di pagina "GOLD, considerazioni".
Ieri quel crollo è iniziato, proprio sui massimi di giornata a 2050 e al momento vede il prezzo a 1977 circa.
La MML è il nostro primo target, si è stabilizzata a 1925, ed è anche in allineamento con il 50% di Fibonacci (molto bene per noi).
Il prezzo con alte probabilità potrebbe ritracciare fino a lì ed io rimango dentro; dopodichè valuterò di lasciar proseguire alcune posizioni anche fino al supporto creato dalla MML a 1878 vicino al 50% (visibile sul grafico). Quel 50% fa parte del vettore ribassista disegnato dal massimo storico di Agosto 2020 (2074) fino al minimo relativo di Agosto 2021 (1663).
Potrebbe essere un punto di respinta totale del ribasso, un punto di inversione vero e proprio, dove il prezzo potrebbe nei mesi successivi tornare sui massimi e romperli per proseguire la corsa al rialzo.
Per adesso sono solo ipotesi e facciamo un passo alla volta, per adesso…gran bel lavoro.
NATURAL GAS,ASPETTO UNA CONFERMA LONG!Ragazzi,sto osservando da vicino Natural Gas,aspettando un chiaro segnale long di conferma.
$BTC, bene rifugio, si o no???Con questo grafico ho messo a confronto Bitcoin con 5 asset, considerati beni rifugio:
-Grano
-Brent oil
-Platino
-Oro
-Dollaro USA (contro Euro)
La linea rossa verticale indica il giorno in cui è stata dichiarata l'inizio dell'operazione da parte di Putin, 24 febbraio scorso.
I beni rifugio, vengono adottati nel momento in cui ci sono eventi o notizie molto negative, come la sopra citata operazione militare.
Molto spesso si parla di adozione di Bitcoin come bene rifugio, ecco perché questo confronto tecnico.
Cosa ci dice il grafico?
-I beni che hanno subito maggior apprezzamento sono le materie prime, alimentari ed energetiche (dei quali i 2 paesi in conflitto sono grandi esportatori).
-Un importante apprezzamento lo hanno avuto anche i metalli preziosi, nella mia analisi ho preso come esempio oro e platino, i due più preziosi.
-Quando la situazione è tesa, il Dollaro è sempre il Dollaro (sicuramente la valuta storicamente più solida).
E Bitcoin?
Nell'ultimo periodo ha visto qualche tentativo di ripresa del trend, ma non dimostra sufficientemente forza, per ora.
L'adozione di massa non è ancora avvenuta e forse anche le "balene" sono andate off-risk, considerando la volatilità di Bitcoin.
Probabilmente gli investitori cercano di stare su beni rifugio "tradizionali" e non su la crypto a maggior capitalizzazione.
Per ora comunque non c'è stato il crash di Bitcoin, nonostante inflazione galoppante e conflitto. Per un asset così giovane e così sconosciuto alle masse credo sia comunque un segno di forza.
PETROLIO/USDBreve aggiornamento sul PETROLIO.
Come detto a metà Gennaio, il prezzo del petrolio ha appena superato i 120$.
Vista la situazione tra NATO, Russia e Uraina più la continua domanda di materie prime, il prezzo del greggio potrebbe raggiungere il suo ATH a 145$ circa. Essendo entrati a 85$, io chiuderei parte dei trade e quel gain lo terrei liquido per comprare le crypto che potrebbero fare un'altra discesa visto l'ammontare dei derivati usati per sola speculazione.
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non è un consiglio finanziario ma un parere personale
LA COSTRUZIONE IN DIRETTA LIVE DI UN INDICE DI "SENTIMENT" Salve ragazzi. Visti i vari messaggi ricevuti riferiti all'idea pubblicata nella community venerdì, ho deciso che domani, alle 11:00, terrò una diretta qui su Tradingview (successivamente caricherò il video sul mio canale youtube) in cui costruirò in diretta un nuovo indice, stavolta sulle materie prime.
Ho notato che questo argomento vi è piaciuto particolarmente, per cui credo vi possa essere utile osservare come mi creo un'indicatore in diretta.
Vi spiegherò i motivi per cui l'ho creato, che tipo di informazioni mi fornisce ma soprattutto come lo utilizzerò per capire il sentiment degli investitori, attraverso una strategia particolare: l'utilizzo delle medie mobili volumetriche.
Vi rilascio in anticipo qualche slide:
A domani, Matteo Farci
IL RISK OFF PERSISTE E IL GOLD VA OLTRE I 2000$BUONGIORNO FOREX DEL 8.03.2022
Nessun risultato dai tavoli diplomatici sul fronte Ucraina, la guerra continua e con lei le tensioni aumentano al passare dei giorni. I mercati finanziari proseguono il loro mood di ribassi, con il dax sui minimi di periodo nelle aree di 12500, al di sotto delle quale troviamo un primo timido supporto a 12300-12250, ieri anche l’equity americana ha seguito le sorti dei mercati europei, con il DJ oramai prossimo ai minimi di 32250, l’S&P alle porte di 4100 e Nasdaq sulle aree di 13000 pnt.
Il risk off ora sembra più limpido, con il gold che ha superato quota 2000$ e si proietta verso i 2050$,il wti resta sostenuto a 122$ al barile, e non sembra per ora trovare spunti validi per degli storni degni di questo nome.
Il risk off, spinge a rialzo il dollar index che segna 99.50, prossimo oramai alla soglia psicologica di 100, spingono a rialzo anche lo yen giapponese e il franco svizzero, che proseguono il loro lavoro di valute rifugio, portando a ribasso diversi cross valutari come eurjpy che resta fermo alle aree di 125.25 , ma cross che evidenziano il chiaro status di risk off dei mercati sono audjpy, che trova finalmente debolezza anche nelle valute oceaniche, andando a rompere la trend line supportiva di brese sulle aree di 84.50 e sembra ora intenzionato ad approfondire i ribassi, con il sentiment dei traders retail che sta via via invertendo, come sempre contrarian long questa volta.
Eurusd, non trova la forza di reagire dai minimi di 1.0850, dopo un timido tentativo di rialzo fino alle aree di 1.0925 ieri si è riportato nel canale ribassista che guida i prezzi oramai dal 25 febbraio, senza per ora attaccare i minimi.
Continua la debolezza del cable, che cede sotto i colpi di un super dollaro, andando a rompere a ribasso i supporto di 1.31, con un chiaro sentiment, contrarian long da parte dei retail che si sono portati al 90% lunghi e non sembrano ancora aver finito la voglia di comprare i ribassi.
Inverte invece il sentiment sul dollaro australiano, dove oggi i retail sono long al 59% dopo aver visto il break out della trend line supportiva di breve nelle aree di 0.7350, ed aver effettuato un ritest da manuale, la valuta oceanica sembra essersi rimessa in linea con un mood di risk off, andando a cercare i primi ritracciamenti in area 0.7275, a questo punto ulteriori estensioni ribassiste non sono da escludere.
Respirano finalmente i cross euraud e eurnzd, che da tempo seguivano un trend ribassista, senza però effettuare ancora storni,, che solo ora nelle aree di 1.4560 per euraud, sembrano concretizzarsi, con i traders retail che richiamavamo ieri, sembrano oramai stanchi di ingressi contrarian long, e colgono rapidamente queste occasioni di storno per alleggerire le loro posizioni long, presto tuttavia per parlare di inversione, non sarà un processo facile, il sentiment resta al momento ancora all’87% long, ben lontano da possibili inversioni nette.
Seguiamo ancora con scrupolosità le dinamiche intraday, che seguono gli sviluppi geo politici e che possono pertanto mutare rapidamente.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Aggiornamento operazione Short SP500 e Long Miniere d'oroL'operazione segnalata ad inizio Gennaio datami da ratio S&P500 contro le Miniere Aurifere che potete vedere nella parte inferiore del grafico, sta dando i suoi frutti.
L'operazione era short SPY e long GDX.
SPY -10%
GDX +28%
Allego l'analisi con relativa spiegazione del 5 Gennaio.
SELL OFF PER L’EUROPABUONGIORNO FOREX DEL 7.03.2022
Innegabile un 2022 ad altissima volatilità, per chi sperava in un ‘uscita dalle tensioni post-pandemia, la delusione è forte. I mercati restano volatili, la paura che la guerra in Ucraina sta generando, colpisce inesorabile l’Europa e tutti gli asset ad essa connessa, trascinando gli investitori in una fuga verso le commodities, viste come unico rifugio vero dalla pesante crisi che stiamo affrontando.
Il quadro macro, per quanto articolato, non ci sembra poi cosi ignoto, la guerra in Ucraina, sta facendo scattare diverse sanzioni e ripercussioni, special modo sul comparto energy e food , dove la Russia è grande esportatrice special modo verso l’Europa, ma il colpo che si cerca di dare all’economia russa, ferisce pesantemente tutto il comparto, soprattutto dopo le ultime notizie di un fermo totale alle importazioni di petrolio russo, che in apertura di settimana ha fatto schizzare letteralmente i prezzi del WTI e del Brent verso i massimi di 130$ al barile, prezzi che non vedevamo dal 2008.
Reagisccono tutte le commodities, con il gold che tocca i 1990$ oncia, non lontano oramai dai 2000$, alle stelle anche frumento, rame, palladio , il comparto commodities è in fibrillazione, gli operatori corrono ad acquistare asset che sembrano vero rifugio in un contesto di tensioni geo politiche , che nostro malgrado on sappiamo fin dove si spigeranno.
Ovvio sell off delle borse, anche se notiamo che le perdite sono concentrate in Europa, con il dax che apre a -3.30% , deboli anche le borse americane, ma in maniera più contenuta, non andando oltre il -1.60% del nasdaq, che non è poi cosi pesante se relazionato alla scorsa settimana dove il comparto equity americano ha chiuso poco lontano dalle parità.
La chiave del sentiment a nostro avviso resta il comparto forex, che mostra pesantissime perdite special modo per l’Euro, lasciando sostenute invece le oceaniche e il dollaro, oltre alle valute rifugio classiche come il franco svizzero.
Le tensioni geopolitiche anche questa volta hanno fatto scattare la fame di dollari americani, portando il dollar index ai livelli di 98.75-99, non lontano oramai dall’approdo al valore di 100.00, visto già nel periodo pandemico 2020, la forza del biglietto verde colpisce non tutte le altre majors, ma si concentra solo su euro e sterlina, con un ovvio sentiment da parte dei traders retail short al 73%.
Pesantissimo colpo per l’Euro, che perde terreno contro tutto, come riportato nel nostro articolo del Week End, con i traders retail che non fermano la loro corsa agli acquisti e si spingono con un sentiment contrarian all’88% long , portando di fatto tutti gli asset euro in eccesso , da eurusd con l’87% long, ai più spinti eurgbp 93% long, eurjpy 88% long, eurchf 92% long euraud 90% long …. Tutti iper comprati in una fase di espansione di volatilità ribassista, che probabilmente porterà non pochi danni ai traders retail.
Come dicevamo il sell off sembra colpire special modo l’euro, e in parte la sterlina, che perde qualche punto percentuale, ma in maniera più composta, grazie anche alle politiche economiche più aggressive della BOE , ed oggi troviamo i traders retail long al 76% sul basket sterlina, e all’87% su gbpusd, segno che le perdite sono concentrate special modo contro il dollaro americano.
Salgono le valute rifugio,con lo yen che non tiene il paso contro il dollaro, ma che porta con se buona forza contro le altre majors, spingendo anche in questo caso i traders retail a mantenere posizione contrarian short al 66%, cosi come il franco svizzero, che ricordiamo aver portato sotto la parità il cambio eurchf, evento che non si vedeva dal lontano 2014, e che porta i traders retail in posizione contrarian short al 77%.
Fortissime le oceaniche, ancora a dimostrazione che il vero panico è concentrato geograficamente in Europa, con il dollaro australiano in forte salita contro tutte le altre majors, solo il dollaro a tenere testa, e con i retail che si portano al 91% corti, ancora alla ricerca di mean reverting, su un asset che da sempre è legato a doppio filo con le sorti delle commodities, che ora vivono una fase di grande forza.
Quadro similare per il dollaro neo zelandese, dove i traders retail sono short al 73% mantenendo vivo l’approccio di mean reverting, special modo per gli asset come nzdcad, con i trader retail short al 91%.
Tanti quindi gli eccessi e gli sbilanciamenti, che ci sembra poter racchiudere in debolezze estrema dell’Euro e dell’Europa, e forza di commodities, e di valute ad esse connesse come le commodities currencies , dollaro australiano e neo zelandese, mantengono alti i toni le valute rifugio, con il dollaro a fare da stella polare a tutto il comparto forex.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
CACAO (CC) - Nuovo impulso ribassista?Il mercato del CACAO (CC) sul time frame giornaliero mostra come, dopo aver raggiunto un picco massimo nella giornata del 10 Febbraio, ha avviato una intensa fase ribassista sino a raggiungere nuovamente una trend line dinamica che sta fungendo da supporto ormai da inizio Dicembre 2021.
In corrispondenza della trend line i compratori hanno nuovamente preso il sopravvento spingendo il prezzo al rialzo con possibilità di raggiungere l'area di offerta/resistenza evidenziata in figura con il rettangolo rosso. Quest'ultima area potrebbe rappresentare il termine del ritracciamento avviando una nuova gamba ribassista
Se la salita si arrestasse effettivamente nella zona di offerta/resistenza si verrebbe inoltre a creare una configurazione testa e spalle di inversione con neckline rappresentata proprio dalla trend line dinamica che, se dovesse essere rotta al ribasso, rappresenterebbe un ulteriore forte segnale di continuazione della debolezza.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
ARGENTO E DINTORNIIl grafico daily dell'argento ad oggi si presenta così.
La struttura canalare parallela discendente visibile sul grafico daily è stata violata da qualche giorno. Subito dopo la rottura, accompagnata da volumi non indifferenti, un Hanging Man che poteva far pensare ad una veloce inversione del prezzo. La stessa però non è stata confermata portando solo ad un retest dell'area supportiva e ad una nuova candela fortemente bullish.
All'interno del canale, prima della rottura, il prezzo si muoveva in un triangolo laterale. La rottura e l'ampiezza del triangolo stesso potrebbe portare il prezzo in area 29.90/30$, nonché una fortissima vecchia area di resistenza. Le stesse zone di prezzo son state toccate in seguito alla paura ed al lockdown dovuto al covid. Così allo stesso modo, oggi, le incertezze e la paura della guerra, possono portare gli investitori a rifugiarsi in questo asset che al pari dell'oro, si è dimostrato più volte essere un ottimo paracadute.
Gold, considerazioniIl prezzo del Gold sta andando incontro la B1 Semestrale e il 78.6% di Fibonacci, livello da tenere in considerazione per le inversioni, ed è molto vicino (1986.62) .
Anche la chiusura annuale è alle porte, e non so se in breve tempo il prezzo riuscirà a cercare il 78.6%, dato che un segnale short è già entrato a 1940 ; la MML continua a rimanere stabile a 1878 circa, è più facile a parer mio che da un momento all’ altro il prezzo ritracci improvvisamente verso la MML, più che ricerchi nuovi massimi di periodo.
Io sono dentro su varie posizioni tra 1890 e 1940, in caso di ritracciamento a 1878, chiudo tutto e porto a casa.
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Gli articoli di questo profilo non costituiscono servizio di consulenza finanziaria né sollecitazione al pubblico risparmio. Poiché le indicazioni riportate vengono fornite come semplici spunti di riflessione, si declina qualsiasi tipo di responsabilità, a carico dello staff TheCyclicalTrading, per le eventuali conseguenze negative che dovessero derivare da una operatività fondata sulla loro osservanza.
SARà STAGFLAZIONE?BUONGIORNO FOREX DEL 2.03.2022
Ancora nessuna notizia di risoluzione del conflitto in Ucraina, continuano a rimanere alti i toni, e le ripercussioni sul sistema economico mondiale iniziano a farsi sentire, come sempre nelle guerre non ci sono vincitori.
La Russia continua a incassare sanzioni dai paesi Europei e non, con le esclusioni delle banche russe dai circuiti di pagamento, con la chiusura del Nord Stream 2 , con un rublo in caduta libera, e le tante aziende che lasciano il territorio russo, insomma al passare dei giorni la situazione diventa sempre più critica sia per la Russia messa alle strette, ma anche per il resto del mondo, con i costi del comparto energetico che vanno alle stelle.
Stanotte il crude oil , che ieri aveva già superato abbondantemente i 100$ al barile, ha toccato i livelli dei 110$, e diversi paesi come ad esempio il Regno Unito, hanno già dichiarato che faranno ricorso alle riserve strategiche pur di contenere le corsa dei prezzi. L’Opec ha nuovamente promesso un aumento di 400 000 barili giorno, livello di produzione che già è stato dimostrato essere difficile da raggiungere per i paesi dell’Opec+ , pertanto diventa difficile credere che la soluzione possa trovarsi nel lato produzione.
Nel frattempo il gold è salito nuovamente nelle aree di 1950$ dando ancora segnali ti profonda tensione a livello internazionale, e la voglia di rifugio da parte degli investitori inizia a farsi sentire.
Profondo rosso per le borse europee , che dopo un avvio di settimana speranzoso, all’insegna dei recuperi, hanno rapidamente dilaniato la possibilità di assistere a movimenti strutturali di salita, andando a testare nuovamente i minimi di venerdi scorso e nel momento in cui scriviamo registrano nuovi affondi, con il dax sotto i 13800punti.
Il quadro macro economico sembra davvero pesante, considerato che stiamo ancora combattendo con un’inflazione post pandemia, che segna livelli record sia in America, che in Europa. Ricordiamo infatti la pubblicazione di oggi ore 11.00 in Italia, dell’indice dei prezzi al consumo, che per l’eurozona è atteso ancora in aumento al +5.3% dal 5.1%.
Il fantasma della stagflazione prende sempre più forma, con le economie europee ferme nella morsa prima dei rallentamenti pandemici, ed ora del conflitto Ucraino, con i costi energetici alle stelle, ed i prezzi al dettaglio che salgono rapidamente, difficile credere al momento non pensare alla possibilità di una pesante stagflazione.
Le attese per politiche economiche più aggressive, in ovvia conseguenza anche delle riflessioni appena fate, calano, e gli analisti iniziano a credere che le banche centrali, seppur intenzionate ad alzare il costo del denaro per limitare i danni dell’inflazione, siano costretti a tener conto del forte rallentamento globale, dimostrandosi pertanto meno hawkish di quanto si potesse credere qualche mese fa.
Oggi le attese sono per la BOC, dove le aspettative sono per un rialzo del costo del denaro di 25Bp, e tutto sommato, la distanza geografica dai problemi del vecchio continente, e le capacità produttive del Canada sul fronte petrolio, farebbero pensare ad economia in netta ripresa che necessiti quindi di politiche più aggressive da parte della banca centrale canadese.
In tutto questo il comparto valutario continua ad assistere alla forza del dollaro americano, special modo contro un debolissimo euro, che paga le tensioni geo politiche attuali, con profondi ribassi, toccando , per eurusd, i minimi di 1.1084, con i trader retail che continuano a comprare moneta unica spingendosi in posizioni di mean reverting attualmente all’82% long.
Anche la sterlina non fa meglio, con l’approdo ai livelli di 1.3275 , oramai proiettato ai minimi di dicembre 2021 sulle aree di 1.3175-70 e ancora con i traders retail che spingono a comprare la debolezza oramai con posizioni al 76% long.
Decisamente più toniche le oceaniche, che godono come il Canada, di un distacco geografico notevole dai problemi europei, con il dollaro australiano ancora sui livelli di resistenza di 0.7290-0.7250, e con i retail ancora corti all’84%.
Ancora eccessi notevoli quindi per i cross euraud e eurnzd, alle prese per euraud con i minimi di 1.53 figura, e un 95% dei traders retail in posizione long, ancora intenti a comprare , senza dare spunti di stanchezza e fine di un trend decisamente notevole.
Seguiremo oggi i dati sull’IPC eurozona e la BOC di oggi pomeriggio per vedere come si sposteranno gli equilibri del mercato.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta