Materie prime
USOIL - aree supportive interessanti per Da queste aree di prezzo è possibile assistere a tentativi di recupero delle quotazioni. Al verificarsi di opportuni pattern candlestick, ancora assenti, si potrebbe verificare un movimento di rimbalzo che porti al test di area 74$ e successivamente dei 76$. Attenzione ad un eventuale ritorno verso i minimi a 62$ perchè in quel caso un eventuale rottura porterebbe al test di area 57$.
ORO (XAUUSD) | La direzione del movimento dei prezzi 🏹Salve trader, Oro in un intervallo di tempo giornaliero, questa analisi è stata preparata in un intervallo di tempo giornaliero ma è stata pubblicata per una visione migliore in un intervallo di 2 giorni.
La tendenza dell'oro è generalmente all'interno di un ciclo in avanti e da questo ciclo le onde 1, 2 e 3 sono completate e le onde 4 e 5 rimangono.
La struttura della quarta onda: a causa della sua profondità ridotta, è simile a un triangolo e questo triangolo può essere considerato come espansione e contrazione (preferibilmente conteggiato come triangolo di contrazione).
Da questo triangolo si formano le onde a , b , c e d che ora sono all'interno dell'onda e .
Composto da onda e microonde a e onda b correggerà un massimo dello 0,618% dell'onda a e quindi l'onda c viene posizionata sul pavimento del canale verde e in questo intervallo la salita per l'onda 5 avverrà fino al target 2050.
Se il fondo del canale è rotto, il trend non dovrebbe spostarsi più del lato inferiore del triangolo, altrimenti l'analisi sarà field.
Nello scenario del triangolo disciplinare, siamo all'interno dell'ultima onda d , che è formata da cinque onde.
Se il lato superiore del triangolo viene rotto prima di colpire di nuovo il pavimento del canale, l'aspettativa di questo scenario è più alta.
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ARGENTO | La zona migliore per cadereSalve trader, Argento in timeframe giornaliero, questa analisi è stata preparata in timeframe giornaliero ma è stata pubblicata per una migliore visualizzazione in timeframe di 2 giorni.
Il conteggio delle onde eseguito per il tempo settimanale argento crea diversi scenari di movimento, ma in tutti questi scenari un movimento verso l'alto la dimensione dell'onda (1) è confermata nell'analisi corrente.
Nell'analisi corrente, l'onda 1 è composta dall'onda 5 in un momento più alto e la mantovana è all'interno dell'onda 2.
L'onda 2 è all'interno dell'onda a e l'onda a forma le sue quattro onde sotto forma di cinque onde a forma di triangolo, e l'onda 5 si forma attorno a Fibo 0.38 o il lato inferiore del triangolo, seguita dall'onda b e dalla correzione. Inizia per l'onda a .
L'onda b è un'onda relativamente lunga a causa del tempo trascorso sull'onda a e in termini di prezzo si può intuire che Fibo si muova di 0,618.
Se la mossa supera Fibonacci 0,618, si può dire che Wave 2 è già stata completata.
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Palladio, nell'ombra forse tesse trame rialzistePer il Palladio non dovrebbe essere un buon momento visto il suo prevalente impiego industriale nel settore auto come catalizzatore nelle marmitte. Tuttavia nel grafico si può cogliere qualcosa di interessante.
I prezzi sono scesi del 44% circa dai massimi del maggio scorso, un 50% in più rispetto al cugino platino contribuendo così a ridurre lo svantaggio di costo relativo nei processi produttivi rispetto a quest’ultimo. Infatti, come noto, anche il platino può essere impiegato utilmente tanto che, a prescindere dalla diversa efficacia che mostrano nell’impiego, ci si sta attrezzando per una graduale sostituzione che probabilmente potrà diventare apprezzabile non prima del 2023.
Il motivo è molto convincente: il platino costa la metà del palladio. Tuttavia, a dispetto dello scenario certamente ostile che caratterizza il settore auto, il grafico del palladio mostra una conformazione costruttiva per una visione long che si può apprezzare certamente sul veloce time frame a 4 ore. Qui i prezzi hanno abbozzato, in un’area abbastanza anonima, un tentativo di opposizione allo stillicidio di un regolare ed inesorabile calo dei prezzi. Si nota un pattern di triplo minimo i cui minimi non sono allineati esattamente ma leggermente crescenti e questo non è di per se un handicap della figura.
Inoltre notiamo massimi recenti decrescenti che insieme ai minimi di cui sopra formano però un triangolo simmetrico che potrebbe minare la visione long prospettata. Infatti i volumi che stanno accompagnando la formazione grafica sono in calo e questo rafforza l’idea di una pausa del trend ribassista coerente con la figura di triangolo in questione. Ancora si può notare la violazione, per ora, al rialzo del suddetto triangolo con la tipica accelerazione dei volumi che di solito conferisce valore al movimento che sta proseguendo però con volumi labili, forse troppo labili tenuto conto anche della violazione dell’area di resistenza statica evidenziata nel grafico a 1775 dollari.
Quindi il quadro sembrerebbe contrastante ma se si osserva ancora meglio si possono apprezzare sia il pull back del lato superiore del triangolo avvenuto con un hammer, sia la violazione della suddetta area dei 1775 che con la candela in corso se venisse confermata in chiusura in questa forma sarebbe un ulteriore pull back con hammer annesso. Facendo la somma di tutto ciò a mio avviso la rottura convinta del livello di 1810, 23% di Fibo del movimento ribassista in corso e resistenza statica dei precedente massimo decrescente relativo potrebbe segnare l’inizio di un importante movimento di ritracciamento dei prezzi con arrivo in area test dei 1910 e con il permesso della ema50 in appiattimento che incrocia in area 1830.
Ovviamente per rottura convinta come al solito si intende soprattutto con partecipazione importante del mercato cioè, ancora una volta, dei volumi.
Platino sempre più giu!Classico disclaimer: analisi amatoriale fatta al posto di dormire... se dormissi farei meno danni!!!
Testa e spalle settimanale completo? Quasi...
Divergenza MACD? Oh yes!
Fibonacci controllato? bien sûr!
Target appetibile? Seguro!
Quasi quasi mi posiziono per la rottura della neckline, per poi ritestarla e quindi andare verso l'abisso e oltre!!!!
GLI ASSET MIGLIORI NEI GIORNI DI ALTA VOLATILITA'Ciao ragazzi, in questi giorni di alta volatilità ho deciso di pubblicare questa idea in cui vado ad analizzare diversi asset ed in particolare le loro performance, in maniera da scovare quelli che hanno performato meglio e peggio per sfruttare, magari nel prossimo futuro, altri giorni di alta volatilità come questi in maniera da massimizzare i profitti e contenere le perdite.
COS’E’ LA VOLATILITA’?
Per chi non lo sapesse, è bene che spieghi in poche parole a cosa si riferisce la volatilità: essa non è altro che uno strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un dato periodo. Può assumere dei valori bassi o viceversa alti (per il VIX, indice di volatilità dell’S&P 500, lo spartiacque tra bassa ed alta volatilità sono i 20 punti mentre per il VXN, indice di volatilità del Nasdaq, 25 punti) a seconda delle particolari condizioni di mercato.
Spesso gli indici di volatilità sono definiti “gli indici di paura” in quanto un loro incremento è spesso associato ad uno storno del mercato.
I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato mentre i mercati a bassa volatilità sono più stabili e hanno fluttuazioni di prezzo contenute.
Come grafici principali ho condiviso i due indici di volatilità più famosi: a sinistra il VIX e a destra il VXN. Con i due rettangoli gialli ho evidenziato le aree di “tranquillità” Vediamo dai grafici come entrambi abbiano superato gli ultimi 3 giorni la soglia dei 20 e dei 25 punti. In particolare, notiamo come il VIX si sia mosso in media del +33,60% circa, a differenza del VXN, che ha registrato in media un +11,8%.
LE PERFORMANCE DELL’S&P 500 E DEL NASDAQ
Per prima cosa, andrei ad analizzare gli indici principali, ossia l’S&P 500 e il Nasdaq.
Per quanto riguarda il primo, vediamo come nelle ultime 3 sessioni abbia perso circa il -2,64%; se il VIX non riuscisse a tornare a valori inferiori ai 20 punti è probabile che il prezzo vada a rivisitare la struttura segnata con un segmento di color nero a 4547$.
Il Nasdaq ha perso circa il -2,48%. Così come per l’S&P 500, anche per il Nasdaq è probabile che potrebbe andare a rivisitare la struttura a 15702$ se la volatilità del VXN non si abbassasse.
Dopo aver visto le perdite in percentuali dei due indici principali, andiamo ad addentrarci settore per settore per vedere le relative performance utilizzando vari etf, mentre successivamente analizzeremo il mondo delle materie prime, quello obbligazionario ed infine il forex.
SETTORE ENERGETICO XLE
Sappiamo come il settore energetico americano sia fortemente dipendente dal prezzo del petrolio, di cui parleremo però tra poco. La caduta del petrolio (e del natural gas) è andata ad influenzare chiaramente il settore, che nelle ultime sedute ha visto un tracollo del -6,85% circa (peggior indice settoriale) . Il prezzo è andato a rompere il rettangolo di distribuzione che aveva creato tornando a rivisitare la media a 50 periodi, che sembra per il momento non aver costituito un punto di supporto. Sarà interessante vedere come si comporterà il crude oil nel breve periodo (vi ricordo le riunioni OPEC di oggi e del 2 dicembre in cui si discuterà sulle future strategie da adottare, anche a fronte della nuova variate omicron).
SETTORE FINANZIARIO XLF
Anche questo settore è andato a rompere il rettangolo di distribuzione in cui si era incastonato segnando nelle ultime sessioni un brusco -5,43%. Il prezzo ha rotto con buoni volumi la media a 50 periodi al ribasso, proiettandosi ora verso la media a 200 periodi. Ci arriverà? In questo senso sarà interessante vedere come si comporterà il mondo obbligazionario, in quanto esiste la correlazione diretta tra gli asset finanziari e i rendimenti dei titoli di stato. Ho approfondito questa correlazione in una mia precedente idea, ve la allego in maniera che possiate approfondire.
SETTORI INDUSTRIALE E DEI MATERIALI
Anche questi settori si sono comportati come quello finanziario ed energetico. L’industriale ha perso il 4,87% circa, mentre quello dei materiali il 3,44%. Al momento della scrittura di questa idea (18:30 del 30/11) il prezzo di XLI si trova schiacciato sulla media a 200 periodi mentre XLB sulla media a 50 periodi. Vedremo prossimamente se tali medie andranno a costituire punti di supporto.
SETTORI REAL ESTATE E TECNOLOGICO
Entrambi i settori perdono intorno al -2,2% / -2,8% come si evince dai due grafici. Ricordiamo che i due settori sono diversi tra loro: il real estate è uno di quei settori che tendenzialmente performano bene in periodi di media/alta inflazione, mentre il settore tecnologico è legato in maniera indiretta all’inflazione stessa in quanto essa erode i guadagni futuri, e siccome nel settore tech XLK molte aziende sono growth, esse vanno a risentirne, nonostante le grandi performance fatte nel 2020/2021. Se vogliamo trovare una correlazione, vi suggerisco di guardare la fragilità che dimostra il settore in quelle sedute in cui i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni aumentano in maniera repentina ed improvvisa.
SETTORI CONSUMER STAPLES E SANITARIO
I due settori si comportano all’incirca come tutti quelli che vi ho già descritto. I loro prezzi oscillano sempre tra i 2 punti percentuali e mezzo circa.
SETTORE DELLE COMUNICAZIONI
Il settore delle comunicazioni è uno di quelli che ha performato peggio, arrivando a segnare in intraday un -3,95%, rompendo dapprima la struttura a 78,75$ e successivamente, con molta forza, anche la media a 200 periodi.
SETTORE CONSUMER DISCRETIONARY
Il settore XLY perde tanto quanto il settore consumer staples, ossia il -2,90% circa.
E’ interessante vedere che questo settore si dimostra tanto forte, essendo l’unico di tutti quelli che ho analizzato a trovarsi a distanza rilevante dalla media a 50 periodi (questo è sinonimo di grande forza del trend)
Concludendo con l’analisi sui settori del mondo azionario statunitense, possiamo affermare che la volatilità è nemica del rialzo del prezzo. In questo senso, la teoria sulla volatilità conferma gli studi: in periodi di alta volatilità, è molto più probabile che un prezzo scenda in maniera anche aggressiva anziché salire; questo significa il fatto che gli investitori non hanno spostato i loro capitali nelle equities, bensì hanno probabilmente chiuso le loro posizioni rialziste per andarsi a proteggere su altri asset. Questi asset possono essere le materie prime? Direi proprio di no.
Vi condivido uno degli etf più famosi sulle materie prime, ossia il bloomberg commodity index, che contiene al suo interno il paniere appunto delle commodities con un peso rilevante riservato a quelle energetiche.
Come si evince dal grafico, l’indice è arrivato a perdere addiritura il -8,62% al momento della scrittura, ben peggio di tutti gli indici azionari analizzati. Utilizzando l’analisi volumetrica, notiamo come il prezzo si sta ora poggiando su l’importante point of control dell’ultimo impulso rialzista formato dal prezzo; se riuscirà a romperlo al ribasso , è probabile che andrà a finire sulla media a 200 periodi (non ricordo ora l’ultima volta in cui il prezzo abbia rivisitato tale struttura data la sua enorme forza da marzo 2020).
Vorrei fare una menzione importante sul petrolio, in quanto esso nel biennio 2020-2021 non aveva mai perso (in tre sole sedute) il 16% del suo valore. Ciò è chiaramente dovuto alla nuova variante del covid scoperta il giorno del black friday, in quanto va a minacciare la ripresa economica globale ma soprattutto la domanda di petrolio stesso (dal momento che diverse rotte aeree sono già state interrotte). La paura di possibili nuovi lockdown ha fatto liquidare tantissime posizioni long dei non-commercials (sarà interessante studiare il prossimo cot report per analizzare quante effettive posizioni long siano state chiuse) e, di tutta risposta, il prezzo è crollato. E’ interessante dal lato tecnico vedere che il prezzo ha prima rotto la struttura a 71,15 dollari dove presumibilmente erano posizionati tanti ordini long qualora il prezzo ci fosse tornato a far visita (come ho dichiarato nella mia precedente idea), successivamente ha rotto al ribasso il point of control della lateralizzazione di fine maggio-fine settembre e successivamente addiritura la media a 200 periodi. Il mercato secondo voi ha paura di tutto ciò? A tal proposito vi ho condiviso anche l’indice di volatilità del crude oil, ossia l’OVX, che in 3 sedute ha segnato un +167%. Credo che questo lasci davvero pochi commenti, fa impressione!
Deduciamo da queste ultime analisi che nemmeno il mondo delle materie prime ha avuto delle belle giornate a cui tutti noi eravamo abituati. Il mondo delle commodities è già di per sé volatile, quindi è abbastanza scontato che gli investitori non mettessero i soldi in un asset simile perché, come ho spiegato all’inizio dell’idea, “I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato”. Detto in poche parole, in momenti di alta volatilità le commodities si comportano come uno strumento troppo imprevedibile e ciò non piace al mercato, così come le notizie improvvise, come quella della nuova variante.
Quali sono stati quindi i “beni rifugio” (ossia quegli asset che in periodi instabili tendono ad incrementare il proprio valore) di queste ultime giornate volatili? Sicuramente il mondo obbligazionario, che è meno volatile rispetto alle azioni e alle commodities anche se offre dei rendimenti inferiori e, nel mondo del forex, il franco svizzero e lo yen giapponese. Andiamo a vederli.
MONDO OBBLIGAZIONARIO
Vi ho condiviso un titolo di stato a breve scadenza, quello a 5 anni, e uno a lunga scadenza, ossia quello a 10 anni. Vediamo come quello a 5 anni abbia superato il punto percentuale, mentre quello a 10 anni abbia segnato addiritura un +2,25%.
Come ho spiegato prima, è probabile che gli investitori abbiano utilizzato le obbligazioni come bene rifugio dato che, come assets, sono meno volatili delle equities anche se, come ho già detto, non offrono gli stessi rendimenti; sono i tipici asset che possono performare bene in periodi di “risk off”, ossia quando la tendenza al rischio e bassa.
FOREX: YEN GIAPPONESE E FRANCO SVIZZERO
Sappiamo che queste due valute sono dei beni rifugio: lo yen probabilmente perché il debito del Giappone è per il 90% nelle mani dei giapponesi stessi, per cui è più difficile assistere ad attacchi speculativi sul debito del paese, mentre il franco svizzero perché la Svizzera è sempre stato visto come un porto sicuro, con un’economia e un sistema politico stabile.
Guardando i due grafici che vi ho condiviso, vediamo come i due future valutari si siano apprezzati e abbiano effettivamente agito da beni rifugio di breve periodo, andando a momenti a superare entrambi il 2%.
ORO
Il bene rifugio per eccellenza è l’oro che curiosamente, al momento della scrittura, si trova in territorio negativo rispetto alle 3 sessioni precedenti. Didatticamente mi sarei aspettato un prezzo molto superiore, ma ciò stavolta non è avvenuto.
LE MIE CONCLUSIONI
Innanzitutto, mi scuso se la mia idea è stata troppo lunga. Mi sono dilungato perché mi piace affrontare con voi di questa community questo tipo di analisi intermaket. Non avevo mai condiviso un’idea correlata alla volatilità nei mercati finanziari, e di conseguenza ho agito per proporre nel mio profilo delle idee sempre diverse, con spunti sempre diversi ed interessanti. Spero di “lavorare” bene, è la mia passione. Per quanto mi riguarda, condivido sempre l’importanza che hanno questo tipo di analisi, specie in giorni particolari. Se è vero che nei mercati finanziari si studia sempre il passato per capire il futuro, era importante capire per me la reazione dei diversi asset a quest’alta volatilità. Questo significa che se prossimamente, a parità di condizioni economiche e sociali, si dovesse ripresentare una volatilità di questo tipo, saprò dove rifugiarmi. Buona giornata.
MATTEO FARCI
GOLD, che gain!Ieri siamo arrivati finalmente a target con il gold facendo un gain eccezionale!
Il prezzo ha tirato un colpo precisissimo sul 50% di Fibonacci per poi andare in leggero pullback.
Se non vi ha chiuso in automatico la posizione perchè è stato veramente preciso al millesimo, potete chiudere anche adesso, nonostante penso che possa scendere ancora un po’ è inutile rischiare di sprecare un così bel trade per pochi euro.
ZUCCHERO: IL DEFICIT È IN DIMINUZIONEContinua la discesa dei prezzi dello #zucchero che sono sotto pressione per la preoccupazione degli investitori che la diffusione della nuova variante #Covid chiamata "Omicron" possa costringere i paesi a chiudere le frontiere e imporre restrizioni di viaggio, con la conseguenza di ridurre la domanda di etanolo utilizzato come combustibile. E questo potrebbe spingere gli zuccherifici brasiliani a deviare più frantumazione della canna verso la produzione di zucchero piuttosto che la produzione di etanolo, aumentando così le forniture del dolcificante. I dati sulle esportazioni in crescita di zucchero da parte dell'India avevano già allarmato i mercati. Inoltre anche l'Organizzazione internazionale dello #zucchero (ISO) ha recentemente previsto un deficit globale nella stagione 2021/22, anche se inferiore al precedente dato di disavanzo pubblicato ad agosto.
Per quanto concerne l'aspetto tecnico il mancato superamento dei massimi in area $20.40, ha dissuaso gli investitori che il mercato potesse avere ancora forza di crescere. Un fattore negativo arriverebbe da un eventuale #breakout ribassista: chiusure giornaliere al di sotto del supporto posto in area $18.70, in particolare, potrebbero segnalare un'inversione della tendenza positiva che ha accompagnato i prezzi in questi ultimi 19 mesi.
Natgas, accumulazione in H1Ecco come appare il Natgas in H1, accumulazione con valori che emulano quelli dell’MCS in eccesso di debolezza ciclica.
Siamo in A1 sul semestrale e un Long sarebbe perfetto per arrivare in B1 dell’annuale, pertanto noi attenderemo il segnale senza fretta magari su di un impulso del prezzo attorno al 50% di Fibonacci ( 4.37).
[PORTAFOGLIO] Analisi intermarket delle posizioniIl rounding bottom è una figura di inversione che sta ad indicare un lento cambio di forza tra venditori e compratori.
In questo caso il grafico è la rappresentazione del rapporto tra il Dollar Index e il Bloomberg Commodity index: strumento fondamentale nella mia analisi intermarket.
Fine delle politiche espansive, inizio del tapering, inflazione elevata e previsione di rialzo dei tassi d'interesse sono tutte avvisaglie per un nuovo ciclo economico alle porte. Il denaro si starebbe quindi spostando su nuovi asset e in questo panorama quello che è attualmente più sottovalutato e con maggiori prospettive è il Dollaro Americano.
Sebbene i tassi d'interesse siano ancora a zero, secondo indicatori anticipatori ci sarebbero già delle buone prospettive per vederli al rialzo già dalla metà dell'anno prossimo e sarebbe quindi logico aspettarsi una fase di accumuno di Dollari, confermata anche dalla sua ripresa di forza.
Il rounding bottom del sintetico rappresenta in forma grafica proprio questa fase di "spostamento" dei capitali che passerebbero dalla materie prime al biglietto verde.
In coerenza con la mia aspettativa di cambio di ciclo economico sono già da un bel po' (forse anche con troppo anticipo ;) ) compratore di Dollari sui cambi con l'EURO e il FRANCO SVIZZERO.
Mantengo sempre la posizione sul NIKKEI che, proprio per il costo elevato delle materie prime, non ha performato in questa fase di risk-on, ma che spero lo faccia quando inizieranno a scendere. Al contempo sono LONG di CADJPY, valuta risk-on per eccellenza.
A bilanciare il portafoglio c'è il SILVER che ho deciso di acquistare per la duplice veste di asset rifugio correlato all'oro e di materia prima che comunque ho preferito a quest'ultimo perché in relazione ha performato meno e potrebbe dare ancora qualcosa.
Questa è la condizione delle posizioni che attualmente sono aperte nel mio portafoglio.
AREGENTO:
attualmente in guadagno
CADJPY
attualmente in perdita
USDCHF
attualmente in guadagno
EURUSD:
attualmente in guadagno
NIKKEI:
attualmente in perdita
IMPORTANTISSIMO
Questo è il mio personale diario di trading. L'intento di pubblicare le mie attività su questo sito è solo narcisistico masochismo.
Vi esorto a NON replicare le operazioni non conoscendo nulla né della mia strategia né mio modello di gestione del rischio.
In ogni caso la decisione di agire in base a quanto scritto è solo affare vostro.
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Domande, dubbi, perplessità? SCRIVI sui commenti.
Che i GAIN siano con Voi!
CRUDE OIL (CL) - Fase di debolezzaIl CRUDE OIL (CL) dopo aver toccato quota 85$ ha avviato una fase di ritracciamento dimostrando un rafforzamento della stessa questa settimana soprattutto a seguito della notizia sulla nuova variante del virus sudafricana con alto numero di mutazioni che ha portato a preoccupazione, incertezza da parte degli investitori con conseguente alta volatilità.
Venerdì 26/11 la discesa è stata talmente intensa al punto di registrare il break out al ribasso di una trend line dinamica (rappresentata in figura) che sosteneva da inizio Novembre 2020 la salita del prezzo del petrolio ed, inoltre, il break out al ribasso della media (MA) degli istituzionali a 200 periodi.
Tali break out al ribasso dal punto di vista probabilistico indica la possibile volontà del mercato di una prosecuzione di un trend ribassista ormai avviato.
In figura sono state individuate due aree di domanda/supporto (rettangoli verdi) dove potremmo registrare una momentanea reazione del prezzo al rialzo con buona probabilità che la prima area possa essere "bucata" al ribasso avvicinandosi alla seconda più bassa.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
PETROLIO AL TEST DEL SUPPORTO IN AREA 76,50!Quarta Settimana di Ribasso per il PETROLIO, che sfiora il supporto in area 76,50!
Prezzo che, nonostante tutto, mantiene inalterata la sua impostazione rialzista, per cui l'area attuale potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per individuare un minimo relativo e alla ripartenza consolidare la posizione rialzista con successivi acquisti.
Buon Trading!
Oro ipotizzo un' entrata long per diversificare il mio portafolgio azionario, ho pensato di aggiungere dei metalli, quindi ho ipotizzato visto che si stia formando un pattern di compressione una entrata long, se il ciclo dovrebbe essere rispettato il target di prezzo da come immagino sia @1754 1767$
NATURAL GAS: VOLATILITÀ IN DIMINUZIONENegli ultimi mesi i prezzi del #gas naturale hanno raggiunto livelli di prezzo record in tutto il mondo creando una situazione di tensione sui mercati finanziari e negli Hub dove viene scambiato il sottostante fisico. Le Società di gestione ed approvvigionamento stanno cercando di ricostruire le scorte, soprattutto in Europa dove i livelli sono estremamente bassi, per soddisfare la domanda in vista della stagione invernale che, secondo i modelli meteorologici, dovrebbe portare a temperature mediamente più basse. In secondo luogo anche la fortissima domanda che si è sviluppata in Asia, dove le carenze energetiche hanno causato blackout elettrici in Cina, ha contribuito a creare tensioni nei mercati.
A seguito di questa forte richiesta di gas, i prezzi sono saliti ai massimi di 12 anni all'inizio di ottobre, anche se poi si è registrato un calo determinato anche dalla ciclicità tipica in questo settore. Gli Stati Uniti, secondo i dati disponibili, hanno molto gas stoccato e prevedono un'ampia produzione per l'inverno e questo potrebbe aver aiutato a diminuire il nervosismo degli operatori. Molti gestori infatti, si stanno attrezzando per acquistare il Gas Liquefatto proprio dagli Usa, anche se i tempi per mettere in moto tutto il processo di spedizione sono tutt'altro che brevi. I prezzi, soprattutto in Europa, continuano a essere scambiati con valori superiori di circa sei volte rispetto a quelli statunitensi.
Dal punto di vista tecnico la forte #volatilità dei mesi precedenti sembra cominciare a diminuire. In ogni caso monitoriamo l'area dei $4.89 che sembra rivelarsi un buon supporto, zona da dove i prezzi hanno già iniziato un rally che potrebbe trovare un freno sulla prima resistenza a $5.54.
Buon trading a tutti