Borse al test della fiducia dei consumatori di USA ed EurozonaLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi. Ieri l’attenzione degli operatori è stata nuovamente rivolta alle ultime indicazioni provenienti dai banchieri centrali. Lato BCE, per François Villeroy de Galhau - membro del Consiglio direttivo - i tassi verranno tagliati a un certo punto nel 2024 dopo essere rimasti sui livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo da garantire la sconfitta dell’inflazione nell’Eurozona. “Tra l’aumento dei tassi che, salvo sorprese, è finito, e il taglio, che dovrebbe avvenire nel 2024, esiste un plateau”, ha detto de Galhau. Il membro della BCE ha affermato che la decisione di tagliare il costo del denaro sarà basata sui dati macro, indipendentemente da quelle che saranno le prossime mosse della Fed. Villeroy ha inoltre ribadito che l’inflazione dovrebbe scendere al 2% al più tardi entro il 2025. Secondo Gediminas Simkus, membro lituano del Consiglio direttivo, gli investitori potrebbero aver anticipato i tagli dei tassi di interesse, affermando che le aspettative del mercato siano al momento troppo ottimistiche. I dati finali di novembre dell’indice dei prezzi al consumo dell’Eurozona sono stati in linea con le attese: CPI al 2,4% a/a in calo dal 2,9% di ottobre e dato core al 3,6% in calo dal 4,2% a/a. Lato USA, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha affermato che non vi è alcuna “urgenza” per la Fed di ridurre i tassi. Bostic si aspetta due tagli dello 0,25% nella seconda metà dell’anno, ma ha sottolineato che nel frattempo l’inflazione rimane troppo alta e che il percorso politico della Fed dipende dal fatto che continui a rallentare.
Idee della comunità
COME LE OBBLIGAZIONI IMPATTANO SUI TASSI DI CAMBIOBuongiorno.
L’analisi di oggi si focalizzerà sui tre tassi di cambio GBP/USD, EUR/GBP e EUR/USD, evidenziando l’effetto delle obbligazioni sulle loro tendenze. Verranno illustrati degli spread obbligazionari che possono essere utilizzati per monitorare le previsioni di politica monetaria e come indicatori per le strategie di trading. Una parte dell’analisi sarà riservata alla macroeconomia.
1. RIEPILOGO DELLE RIUNIONI DELLE TRE BANCHE CENTRALI
Dalla figura successiva, è possibile osservare che le tre banche centrali hanno deciso di mantenere invariati i loro rispettivi tassi di interesse di riferimento. In particolare, la Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso al 5.5%, la Bank of England al 5.25% e la Banca Centrale Europea al 4.5%.
I tre tassi di interesse di riferimento. Grafico mensile
Nelle righe seguenti, troveremo le dichiarazioni più rilevanti emesse dalle tre banche.
• Decisione sul tasso di interesse della FED: La FED ha accolto con favore il calo dell’inflazione dai suoi massimi, senza che ciò comportasse un aumento significativo del tasso di disoccupazione. Tuttavia, ha sottolineato che l’inflazione rimane a livelli troppo alti e che il suo percorso futuro è incerto. Ha osservato un rallentamento della crescita economica rispetto al terzo trimestre, con un appiattimento dell’attività nel settore immobiliare. La banca centrale è pronta a inasprire ulteriormente la politica monetaria se necessario e non ha escluso un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Ha riconosciuto la possibilità che l’economia possa entrare in recessione il prossimo anno e ha avvertito che un “atterraggio morbido” non è garantito. Nonostante ciò, ha espresso dubbi sulla probabilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Infine, ha affermato che non ha bisogno di una recessione per allentare la politica monetaria
• Decisione sul tasso di interesse della BCE: La BCE ha mantenuto invariati i tassi di interesse, con l’intenzione di mantenere i tassi di riferimento a livelli restrittivi per il tempo necessario. È previsto che l’inflazione diminuirà gradualmente nel corso del prossimo anno. Le previsioni indicano un PIL reale dello 0,6% nel 2023, del 0.8% nel 2024 e dell’1.5% nel 2025, con un’inflazione prevista al 2,7% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. Il commento più significativo è stato: “Non abbiamo discusso di tagli dei tassi. Non crediamo sia il momento di abbassare la guardia, c’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”.
• Decisione sul tasso di interesse della BoE: La BoE ha mantenuto invariati i tassi di interesse. L’orientamento restrittivo della politica monetaria sta contribuendo a ridurre l’inflazione. “Abbiamo ancora molta strada da fare”, hanno dichiarato, aggiungendo che osserveranno attentamente i dati e manterranno i tassi di interesse elevati per un periodo sufficientemente lungo da garantire che l’inflazione scenda fino all’obiettivo del 2%. Prevedono che la crescita economica sarà piatta nel quarto trimestre e nei prossimi trimestri. Hanno sottolineato che la politica monetaria dovrà essere sufficientemente restrittiva per un periodo sufficientemente lungo da riportare l’inflazione al 2% in modo sostenibile
Tra le tre banche centrali, la FED si è dimostrata la più accomodante, esprimendo apertamente dubbi sulla possibilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse e anticipando possibili tagli per il 2024. “Inflazione” è stata una delle parole più frequenti nelle conferenze stampa. Vediamo nella figura successiva i livelli di inflazione attuali negli Stati Uniti, nell’Eurozona e nel Regno Unito.
I livelli di inflazione dei tre Paesi. È interessante notare come l’inflazione negli Stati Uniti sia stata la prima a registrare un aumento e anche la prima a iniziare a rallentare dai suoi massimi. Grafico mensile
• Regno Unito: +4.6% a/a (la lettura per novembre sarà comunicata il 20 dicembre)
• Stati Uniti: +3.1% a/a
• Euro Area: +2.4% a/a
Tenendo conto che l’obiettivo comune delle tre banche centrali è di raggiungere un indice dei prezzi al consumo del 2%, sembra che la Bank of England sia quella che avrà il compito più arduo.
2. ANALISI TECNICA EUR/USD, EUR/GBP E GBP/USD
Procediamo con l’analisi tecnica dei tre tassi di cambio.
• Per quanto riguarda l’EUR/USD, la tendenza da inizio anno è stata laterale. Il picco è stato raggiunto tra luglio e agosto a 1.1275. Le strutture di prezzo più rilevanti sono la resistenza a 1.1044 e il supporto a 1.0502. Da ottobre, l’euro ha mostrato una forza maggiore rispetto al dollaro, con un aumento del tasso di cambio del 5.56%.
Analisi tecnica EUR/USD. Grafico giornaliero
• Nel caso dell’EUR/GBP, dopo aver toccato il massimo annuale a febbraio a 0.8997, il tasso di cambio ha formato una figura tecnica ribassista, un triangolo discendente. Dopo la rottura ribassista, il prezzo ha rimbalzato più volte sul supporto compreso tra 0.851 e 0.857. Attualmente, il prezzo è intrappolato tra questo supporto e la resistenza a 0.874.
Analisi tecnica EUR/GBP. Grafico giornaliero
• Infine, il GBP/USD ha mostrato una fase laterale. Il massimo del 2023 è stato a 1.3152, con le strutture più significative a 1.1876 e 1.2412. Come l’EUR/USD, anche il GBP/USD è in rialzo da ottobre, registrando una performance positiva del 6.10%.
3. TASSI DI CAMBIO, ASPETTATIVE DI POLITICA MONETARIA E SPREAD OBBLIGAZIONARI
Le fluttuazioni osservate nei tassi di cambio sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche monetarie della Federal Reserve, della Banca Centrale Europea e della Bank of England.
il metodo più efficace per monitorare queste aspettative è osservare il rendimento dei titoli di stato a due anni dei rispettivi Paesi; le figure successive evidenziano una correlazione positiva tra questi rendimenti e i rispettivi tassi di interesse.
La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni tedesco e i tassi di interesse della BCE. Grafico mensile
La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni statunitense e i tassi di interesse della FED. Grafico mensile
La correlazione positiva tra il rendimento a 2 anni britannico e i tassi di interesse della BoE. Grafico mensile
Le tre grafiche offrono un quadro particolarmente interessante, evidenziando come le aspettative degli investitori tendano a prevedere le future mosse delle banche centrali. Per questo motivo, i rendimenti dei titoli di stato a due anni si rivelano eccellenti indicatori anticipatori dei tassi di interesse.
Grazie a queste tre grafiche è ora possibile spiegare il motivo per cui le fluttuazioni osservate precedentemente nei tassi di cambio sono guidate dalle aspettative degli investitori riguardo alle politiche monetarie delle tre banche centrali; osserviamo le tre grafiche successive.
La correlazione positiva tra EUR/USD e DE02Y-US02Y. Grafico giornaliero
La correlazione positiva tra EUR/GBP e DE02Y-GB02Y. Grafico giornaliero
La correlazione positiva tra GBP/USD e GB02Y-US02Y. Grafico giornaliero
I tre tassi di cambio mostrano una correlazione positiva con i rispettivi spread obbligazionari. Per comprendere meglio, prendiamo come esempio il tasso di cambio EUR/USD.
• Durante i periodi di aumento o tagli dei tassi di interesse, gli investitori tendono ad acquistare valute con tassi di interesse più alti e a vendere quelle con tassi di interesse più bassi. Questo perché una valuta con un tasso di interesse più alto rende più attraenti gli asset denominati in quella valuta (spiegherò questo concetto più in dettaglio nel video alla fine di questa pagina). Consideriamo lo spread DE02Y-US02Y, che rappresenta la differenza tra le aspettative sui tassi di interesse dell’Eurozona e degli Stati Uniti: se si prevede che la BCE sarà più restrittiva della FED, lo spread aumenterà (dato che DE02Y è il minuendo); al contrario, se si prevede che la FED sarà più restrittiva della BCE, lo spread diminuirà (dato che US02Y è il sottraendo). Attualmente, questo spread è influenzato principalmente dalle comunicazioni dei banchieri centrali. Infatti, sembra ormai scontato che entrambe le politiche monetarie subiranno tagli nei tassi nel 2024
4. GLI INDICATORI MACROECONOMICI LEADING DEI TRE PAESI
Prendiamo in considerazione tre indicatori macroeconomici fondamentali dei tre Paesi: i due Indici dei Direttori degli Acquisti (PMI), specificatamente quello manifatturiero e quello dei servizi, insieme all’indice di fiducia dei consumatori. Questi tre indicatori ci permettono di valutare la forza del settore manifatturiero, del settore dei servizi e del livello di spesa dei consumatori, quest’ultimo strettamente correlato all’indice di fiducia.
• Esaminando le due figure seguenti, si osserva che i tre PMI manifatturieri delle corrispondenti aree geografiche mostrano una fase di contrazione (US: 48.2 punti, GB: 46.4, EU: 44.2). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, misurate in percentuale, l’indice statunitense risulta in crescita (+2.7%), mentre quelli britannico (-1.28%) ed europeo (-9.4%) registrano un calo
I tre PMI manifatturieri. Grafico mensile
Le tre prestazioni dei PMI manifatturieri da inizio anno. Grafico mensile
• Esaminando le due figure seguenti, si osserva che i tre PMI sui servizi mostrano una fase di espansione per gli Stati Uniti (51.3) e per il Regno Unito (52.7), mentre una di contrazione per l’Europa (48.1). Considerando le performance dall’inizio dell’anno, gli indici statunitense e britannico risultano in crescita (US: 9.62%; GB:8.21%), mentre quello europeo registra un calo (-5.31%)
I tre PMI sui servizi. Grafico mensile
Le prestazioni dei tre PMI sui servizi da inizio anno. Grafico mensile
• Concludendo l’analisi sull’indice di fiducia dei consumatori, si può notare che tutti e tre gli indici mostrano un trend positivo nel 2023, fattore che ha contribuito significativamente alla forza degli indici azionari. Le performance, misurate in percentuale, sono tutte positive (GB: +51.1%; EU: +17.9%; US: +6.93%).
La fiducia dei consumatori degli omonimi Stati. Grafico mensile
Le prestazioni dei tre consumer confidence da inizio anno. Grafico mensile
5. GLI SPREAD OBBLIGAZIONARI COME INDICATORI
La ragione per la quale si è discusso dei tre dati macroeconomici è semplice: il valore di una valuta non dipende solo dalle previsioni di politica monetaria, ma anche dalle aspettative riguardanti la forza economica. Pertanto, per prevedere la tendenza dei tre tassi di cambio, dovremmo considerare i seguenti fattori:
• Quale tra le tre banche sarà la prima a ridurre i tassi di interesse?
• Quale tra le tre banche manterrà i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo?
• Quale tra le tre economie andrà in recessione?
• Nel caso di una recessione, quale sarà la sua intensità?
La realtà è che, al momento, non si possono fornire delle risposte definitive a queste domande. Tuttavia, posso dire che le aspettative del mercato sono determinate dagli spread obbligazionari. Gli investitori, con le loro decisioni di acquisto e vendita, influenzano le tendenze di questi spread, che a loro volta possono influenzare i tassi di cambio. Per esempio, se nelle prossime settimane gli investitori dovessero prevedere un’espansione economica negli Stati Uniti e una recessione nell’area euro, è probabile che DE02Y rallenterebbe notevolmente (per riflettere un possibile taglio dei tassi da parte della BCE), mentre US02Y potrebbe mostrare movimenti laterali. Questo scenario potrebbe portare a un rallentamento di DE02Y-US02Y e, considerando le correlazioni osservate, a un calo di EUR/USD.
Potrebbe essere applicato un ragionamento simile anche per la sterlina britannica.
Le vostre operazioni sui tassi di cambio si basano sulle previsioni di politica monetaria, che sono influenzate dalle aspettative economiche? Gli spread obbligazionari potrebbero essere utilizzati come punto di riferimento. Ad esempio:
• Se DE02Y-US02Y iniziasse a salire, formando una tendenza a breve termine ben definita, personalmente cercherei opportunità di entrata long sul tasso di cambio
Ricordate, questo non deve essere interpretato come un consiglio finanziario; è sempre importante fare le proprie verifiche prima di prendere decisioni di investimento. Per qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto!
Il Playbook settimanale del trader: l’ultimo attoAbbiamo superato un'enorme settimana di eventi di rischio, e non si può certo dire che una svolta sorprendentemente dovish interpretata dalla Fed abbia fatto salire il rischio sui mercati - ma questo è ciò che abbiamo visto, e ha influenzato notevolmente il nostro ambiente di trading.
Forse le cose si sono spinte troppo in là, con il presidente della Fed di New York John Williams che è intervenuto venerdì e ha fatto sapere che era "prematuro" pensare a un taglio dei tassi in questo momento. In un mondo in cui la comunicazione con i mercati è di fondamentale importanza, questi commenti sembrano altamente orchestrati e pensati solo per impedire che le condizioni finanziarie diventino troppo euforiche.
Va bene, il mercato è convinto che l'inflazione si stia muovendo verso l'obiettivo del 2024, ma l'ultima cosa che una banca centrale vuole ora è destabilizzare le aspettative di inflazione e crescita e vedere la domanda aumentare prima di un ciclo di tagli, in mezzo a un rinnovato effetto ricchezza. Questo non rientra nel copione del mercato per il 2024.
Con i rendimenti dei Treasury statunitensi a 2 anni in calo di quasi 30 pb in settimana e i tassi dei marchi tedeschi che hanno registrato un rally analogo, il dollaro USA è sceso dell'1,3% e le aspettative di crescita degli Stati Uniti sono state riviste al rialzo (il modello Nowcast della Fed di Atlanta prevede un PIL del quarto trimestre del 2,61%), si tratta di una situazione di goldilocks al massimo.
Il guadagno dell'US500 è stato di 7 settimane consecutive, e ci chiediamo se sarà possibile vederne un'ottava. L'US2000 ha guadagnato un impressionante 5,6%, mentre il NAS100 e l'US30 hanno chiuso ai massimi storici. Anche l'ASX 200 è entrato nel radar dell’inerzia, registrando un aumento settimanale del 3,4%. È raro vedere il mercato azionario australiano ottenere un tale risultato dai conti dell’inerzia, ma l'indice è in “beast mode” e ha registrato la seconda migliore settimana dell'anno.
Nel mondo FX, la NOK ha brillato dopo il rialzo a sorpresa di 25 pb da parte della Norges Bank, guadagnando il 4,3% rispetto all'USD - i long in NOKSEK (o gli short in EURNOK) sembrano irresistibili, avendo stampato una solida settimana rialzista. Con i PMI dell'EUR che rafforzano i venti contrari in Europa, sono anche corto di EURAUD, e mentre i verbali della RBA di questa settimana dovrebbero rafforzare una RBA relativamente restrittiva, l'AUD ha bisogno di ulteriori guadagni nelle azioni cinesi.
Per quanto riguarda gli eventi di rischio di questa settimana, la riunione della BoJ, l'inflazione PCE di base negli Stati Uniti e l'IPC nel Regno Unito sono le voci più importanti per i trader. A conti fatti, a meno che la BoJ non sorprenda davvero il mercato, è difficile che questi eventi facciano deragliare la storia del rischio in modo significativo, quindi la domanda sarà se i trader inizieranno a chiudere i loro libri, ridurre le esposizioni e bloccare i rendimenti. Oppure c'è ancora un'ultima spinta agli asset rischiosi?
I commenti di John Williams hanno moderatamente smorzato gli animi e potrebbero essere sufficienti per dare una tregua a breve termine al flusso rialzista. Vedremo.
I rialzisti si sono divertiti per tutto l'anno o c'è ancora un'ultima occasione?
Buona fortuna a tutti.
Gli eventi di rischio per la settimana a venire:
Riunione della BoJ (19 dicembre - orario non stabilito) - dopo i recenti commenti del vice governatore della BoJ Himino, secondo cui un'uscita dalla politica ultra-allentata può offrire benefici all'economia, il mercato ha maturato l'idea che la politica monetaria della BoJ potrebbe cambiare. Il rapporto TANKAN della scorsa settimana ha dato ulteriore forza a questa idea, con le imprese giapponesi che hanno visto l'inflazione al di sopra dell'obiettivo della BoJ del 2% entro 5 anni per il 6° trimestre consecutivo. Nonostante i recenti movimenti degli asset in JPY, il mercato non ci si aspetta un cambiamento dei tassi e un'uscita dai tassi di interesse negativi in questa riunione, anche se potrebbe orientarsi verso un cambiamento nella riunione di gennaio. Detto questo, non si può escludere un cambiamento di politica a sorpresa, sia per quanto riguarda i tassi sia per quanto riguarda la YCC, quindi è bene tenere d'occhio le esposizioni a JPY e JPN225.
Verbali della RBA di dicembre (19 dicembre 11:30 AEDT) - dopo aver mantenuto i tassi fermi nella riunione di dicembre ed essersi astenuti dal modificare in larga misura la dichiarazione, i verbali non dovrebbero preoccupare troppo i trader dell'AUD. Tatticamente orientati allo short EURAUD per 1,5900/20.
CPI dell'UE (finale) (19 dicembre 21:00 AEDT) - dato che si tratta di un dato finale e che il mercato non è alla ricerca di un cambiamento nei numeri dell'IPC principale precedentemente riportati dal 2,4% a/a e dell'IPC core a/a al 3,6%, questo dovrebbe essere un evento a bassa volatilità. Tuttavia, dovrebbe ricordare ai trader il forte calo delle pressioni inflazionistiche nell'UE, che rafforza l'ottimismo di un taglio dei tassi a marzo da parte della BCE.
Tasso di prestito primario cinese a 1 e 5 anni (20 dicembre 12:15 AEDT) - il mercato si aspetta che il tasso primario rimanga invariato per il tasso a 1 e 5 anni, rispettivamente al 3,45% e al 4,2%. Sebbene un taglio del prime rate sembri a basso rischio, c'è il rischio di un taglio a breve termine dei requisiti di riserva delle banche, anche se è improbabile che avvenga in questa riunione.
Inflazione CPI nel Regno Unito (20 dicembre 18:00 AEDT) - il mercato si aspetta che l'IPC britannico stampi uno 0,1% mensile / 4,3% a/a (dal 4,6%), e l'IPC core al 5,6% (5,7%). Il mercato valuta al 20% la possibilità che la BoE tagli nella riunione di marzo, con una previsione di 25 pb per giugno. La stampa dell'IPC britannico potrebbe avere un impatto su questa valutazione e, di conseguenza, sulla sterlina.
Inflazione CPI in Canada (20 dicembre 00:30 AEDT) - il mercato prevede che l'IPC principale si attesti a -0,2% su base mensile / 2,8% su base annua (dal 3,1%) e l'IPC core al 3,3% (3,6%). Il mercato valuta al 72% la possibilità di un taglio da parte della BoC a marzo, quindi la stampa dell'IPC potrebbe avere un impatto su tale valutazione. L'USDCAD cerca un supporto a 1,3325 - la tendenza al rialzo tracciata dal minimo di maggio 2021.
Fiducia dei consumatori USA (21 dicembre 02:00 AEDT) - la stima mediana è per un miglioramento della fiducia con l'indice previsto a 104,0 (da 102,0). Un rialzo di questa serie di dati potrebbe sostenere gli asset rischiosi.
CPI nazionale giapponese (22 dicembre 10:30 AEDT) - il consenso è per un'inflazione headline moderata al 2,8% a/a (dal 3,3%) e CPI core al 3,8% (4%). È improbabile che si tratti di un evento volatile per il JPY, ma vale la pena di tenerlo d'occhio se si gestisce un'esposizione al JPY in base ai dati.
Inflazione PCE core USA (23 dicembre 00:30 AEDT) - dopo aver esaminato i recenti dati CPI e PPI degli Stati Uniti, il mercato ritiene che l'inflazione PCE headline si attesterà allo 0,00% mensile / 2,8% a/a (dal 3%), e la PCE core allo 0,2% mensile / 3,3% a/a (3,5%). La traiettoria dell'inflazione è uno dei motivi principali per cui il mercato valuta un rischio così elevato di taglio dei tassi a marzo, per cui un dato inferiore al consenso potrebbe consolidare questa scelta e pesare sull'USD.
Riunione della banca centrale della Colombia (20 dicembre 05:00 AEDT) - il consenso è per un taglio di 25 pb al 13%, con il rischio di una sospensione. L'USDCOP sembra pesante, quindi il rischio di ribasso è modesto, con una sospensione fuori dal consenso come potenziale fattore scatenante - una rottura al di sotto di 3960 suggerisce nuovi minimi annuali.
Riunione della banca centrale cilena (20 dicembre 08:00 AEDT) - la previsione mediana è che il tasso di riferimento venga tagliato di 75 pb all'8,25% (dal 9%), ma dato il recente rapporto sull'inflazione, c'è un rischio elevato di un taglio più contenuto di 50 pb all'8,5%. L'USDCLP ha bisogno di un catalizzatore, poiché il mercato sembra felice di fare trading tra 890 e 860.
CPI bisettimanale del Messico (21 dicembre 23:00 AEDT) - il mercato vede un 4,36% a/a (dal 4,33%). USDMXN segue un range compreso tra 17,57 e 17,05 - e ha bisogno di un catalizzatore per promuovere un movimento di slancio.
LAZAR HA ROTTO TREND LINELuminar Technologies, Inc. è un'azienda di sensori per veicoli autonomi e tecnologia Lidar, impegnata nella progettazione, costruzione e commercializzazione di prodotti Lidar a lungo raggio che soddisfano i requisiti degli OEM automobilistici globali e delle società tecnologiche per la guida autonoma. Opera attraverso i segmenti Soluzioni di Autonomia e Tecnologie e Servizi Avanzati. Il segmento Autonomy Solutions comprende la progettazione, produzione e commercializzazione di sensori Lidar rivolti principalmente agli OEM dei settori automobilistico, dei veicoli commerciali, dei robot-taxi e dei settori adiacenti. Il segmento Advanced Technologies and Services fornisce semiconduttori e relativi componenti, nonché servizi di progettazione, test e consulenza al segmento Autonomy Solutions e a vari clienti di terze parti, tra cui agenzie governative e appaltatori della difesa, in mercati generalmente non correlati ai veicoli autonomi. L'azienda è stata fondata da Austin Russell e Jason Eichenholz nel 2012 e ha sede a Orlando, Florida.
Cot Report n.91 Come individuare le Aree di Liquidità?Ho approfondito in modo analitico come individuare le Aree di Liquidità del mercato prendendo ad esempio Euro Dollaro ma questa analisi puo essere applicata su qualsiasi struemento e su qualsiasi mercato.
Poi ho fatto una analisi generale di Sp500 Nasdaq e Dax.
Per sapere come scaricare l' Indicatore di Liquidità che ho creato guarda il 5 video del mini corso di Come Funzionano i Mercati
LA CRISI ARGENTINASVALUTAZIONE.
Come al solito, quando si parla di svalutazione di un tasso di cambio, si prendono in esame gli effetti devastanti di tale processo, senza mai convenire su una questione che poi è la vera ragione che porta alla svalutazione, ovvero all'ipervalutazione reale di un tasso di cambio tenuto artificialmente fisso per tanti, troppi anni, nei quali la mancanza di un regime di cambi flessibili, unitamente alla incapacità di produrre le riforme nei periodi di vacche grasse, hanno portato alla necessaria, ineluttabile, inevitabile svalutazione e al ritorno di un regime di cambi flessibili.
Ma deve essere altrettanto chiaro che ciò non può bastare, e le cause sono da ricercare ovviamente nell'eccesso di spesa che porta pesanti conseguenze. Nonostante abbia ricevuto 50 miliardi di dollari dal FMI nel 2019, il rating creditizio è peggiorato di cinque livelli dal 2001: è infatti passando da B2 all’attuale Ca. Una situazione complicata, dovuta al fatto che negli ultimi 10 anni l'Argentina ha notevolmente aumentato la propria spesa, con un aumento del deficit di bilancio annuale del 4% rispetto al decennio precedente.
INFLAZIONE.
E l'inflazione è decuplicata, passando dal 10% all'attuale 113%. Per combattere l’iperinflazioni, Milei, il nuovo Presidente, propone la dollarizzazione come soluzione. L'austerità fiscale è una condizione necessaria perché tale processo sia sostenibile, ma il sistema politico può realizzarla? Sebbene il concetto radicale di dollarizzazione sia attraente, il rischio principale risiede nei costi di attuazione. Dopo la vittoria di Milei alle elezioni primarie di metà agosto, la moneta si è svalutata del 20% in un paio di giorni. La crisi di fiducia è così profonda che un ulteriore stress potrebbe causare una corsa alle banche, che potrebbe tradursi in una crisi bancaria. La dollarizzazione ha anche un costo. l'Argentina avrebbe bisogno di 40 miliardi di dollari per effettuare lo swap e tradurre in dollari la base monetaria e i depositi. Dato che la banca centrale argentina ha riserve nette in valuta estera negative per 7,9 miliardi di dollari, non è chiaro chi potrebbe fornire questa liquidità in dollari. L'attuale prezzo dei titoli sovrani suggerisce che il mercato è scettico sulla capacità del governo di realizzare i propri obiettivi. E si potrebbe affermare che una buona parte delle cattive notizie è contenuta nel prezzo. In futuro, il mercato dovrà vedere le prove dell'impegno e dei risultati del nuovo governo. Questo determinerà se il debito sovrano argentino continuerà a essere scambiato all'interno di una fascia di prezzo in difficoltà o se potrà finalmente balzare in un territorio di debito sostenibile.
GLI EVENTI.
Di seguito la concatenazione di eventi che ha portato alla situazione odierna:
31/05/1969: Apparizione del primo peso argentino
Il peso argentino venne introdotto come la valuta ufficiale dell'Argentina, sostituendo il peso moneda nacional.
04/06/1981: Inizio del regime di cambio fisso.
L'Argentina adottò un regime di cambio fisso, legando il peso argentino al dollaro statunitense in un rapporto di 1 a 1.
01/12/2001: La crisi economica dell'Argentina.
L'Argentina entrò in una grave crisi economica, causando l'instabilità del peso argentino e l'aumento dell'inflazione.
05/01/2002: Abbandono del regime di cambio fisso.
A seguito della crisi economica, l'Argentina abbandonò il regime di cambio fisso e il peso argentino si svalutò significativamente.
31/12/2010: Introduzione del nuovo peso argentino.
Il governo argentino introdusse un nuovo peso argentino, noto come peso argentino convertibile, al fine di stabilizzare la valuta.
16/12/2015: Liberalizzazione del regime di cambio.
L'Argentina liberalizzò il regime di cambio, permettendo al peso argentino di fluttuare liberamente rispetto alle altre valute.
23/09/2018: Crollo del peso argentino.
Il peso argentino subì un crollo significativo a seguito di una crisi finanziaria e di una forte fuga di capitali dall'Argentina.
CHI E' IL NUOVO PRESIDENTE.
Ma chi è Milei ? Un economista che si autodefinisce anarco-capitalista e si presenta come candidato antisistema. Il suo partito personale ha trionfato nelle elezioni primarie di agosto, superando sia i peronisti (al governo dal 2003 al 2015 e dal 2019 a oggi) sia l’opposizione rappresentata da Juntos por el Cambio e guidata da Patricia Bullrich, al governo dal 2015 al 2019.
Subito dopo le primarie il governo è stato costretto a svalutare il peso argentino del 22 per cento. Una decisione già concordata prima delle elezioni con il Fmi e necessaria per ricevere un esborso di 7,5 miliardi di dollari. Ad agosto l’inflazione mensile è arrivata al 12,4 per cento.
DOLLAR BLUE.
Ma la crisi valutaria è ancora più grave perché, per tutti gli argentini, il valore del dollaro non è quello ufficiale deciso dalla banca centrale, ma il dollaro del mercato nero, il cosiddetto dollar blue. È a quel tasso che gli argentini possono cambiare i propri pesos in dollari per proteggere i risparmi dall’inflazione. Il gap tra il dollaro ufficiale (365 pesos) e quello blue (1.000 pesos) ha raggiunto negli ultimi giorni il livello record del 170 per cento. Da inizio anno il peso ha perso il 65 per cento del proprio valore, il 40 per cento da agosto.
MANOVRA FISCALE.
Alla crisi di fiducia si somma l’irresponsabilità politica del governo e dei candidati presidenziali. Sergio Massa, attuale ministro dell’Economia e candidato presidente del peronismo, ha promosso una legge per alzare il limite non imponibile per le imposte sul reddito. La legge, passata grazie anche all’appoggio di Milei, esenta dall’imposta tutti i redditi mensili inferiori a 2 milioni di pesos (5.500 dollari al cambio ufficiale). Il 99 per cento degli argentini sarà esentato dall’imposta. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio si genererà così, nel 2024, un ammanco di 3 mila miliardi di pesos (8,6 miliardi di dollari). Deficit che verrà coperto con emissione monetaria visto che lo spread tra i bond argentini e americani si aggira sui 2700 punti. Ma soprattutto è un deficit che allontana l’Argentina dall’obiettivo fissato con il Fmi a marzo, e riconfermato ad agosto, di un disavanzo primario dell’1,9 per cento a fine 2023. Meta ormai virtualmente impossibile da raggiungere considerata la caduta del Pil e le minori entrate.
DOLLARIZZAZIONE.
Nel frattempo, Milei propone di dollarizzare l’economia e suggerisce di non comprare titoli in pesos perché in poche settimane quella moneta potrebbe non valere “neanche un escremento”. Dichiarazioni funzionali alla sua strategia elettorale, che però alimentano la svalutazione del peso. In un giorno il prezzo del dollaro blue è aumentato del 7 per cento, il tutto mentre la banca centrale non riesce più a intervenire sul mercato dei cambi perché le sue riserve nette sono in rosso per 5 miliardi di dollari. Se eletto, Milei si troverebbe in un labirinto: la dollarizzazione eviterebbe l’iperinflazione ma né il Tesoro né la banca centrale disporrebbero dei dollari necessari per l’operazione. Paradossalmente però l’iperinflazione lo aiuterebbe a dollarizzare l’economia. Poco importa del costo sociale. Si spiegano così le dichiarazioni del candidato-presidente sul peso e il suo assenso alla legge sulla tassazione del reddito da lavoro.
SINTESI.
La discesa del peso, la monetizzazione del crescente deficit fiscale, l’elevato debito, l’impotenza della banca centrale e l’irresponsabilità politica portano così l’Argentina a un passo dall’iperinflazione.
SAVERIO BERLINZANI ANALISTA ACTIVTRADES
XAUUSD / GOLD - SHORT 2040.50Nonostante le parole di Powell siano state incoraggianti per un 2024 all'insegna di un possibile inizio del taglio dei tassi i mercati hanno reagito in modo anomalo.
Personalmente vedo l'oro come bene rifugio essendo un bene che soffre dei tassi di interesse alti, il prezzo dovrebbe essere almeno 200$ inferiore, ma le guerre, le situazioni politiche hanno influito affinchè rimanesse a questi livelli.
Ho aperto uno short da 2040 essendoci torno più volte e parto da questa operazione per cominciare a strutturare (nuovamente) uno short di lungo periodo.
Per quanto siano tutti ottimisti per un anno all'insegna di nuovi massimi sia sui futures che su materie prime come gold e silver, rimango dell'idea che potremmo rivedere i 1900.
Le strutture a scala devono essere proporzionate al capitale, e la mia aumenterà i short fino all'ultimo massimo raggiunto di 2150 circa. posizionandomi ogni 20$.
🔴 Giorni Di Alta Volatilità- DAILY OUTLOOK del 12.12.2023 – Settimana ricca di dati questa che ci accompagna al termine del 2023, si parte oggi pomeriggio con l’inflazione USA che sarà probabilmente l’ago della bilancia per le decisioni FED di domani sera. Le aspettative di un dato ancora tonico, che manifesti un’inflazione vischiosa restano sul piatto , e dal precedente 3.2% YoY non ci si aspetta di più di un +3.1% nel dato generale, mentre su base mensile ci si attende un nulla di fatto a 0%. Ovviamente l’attenzione della FED rimane sui dati Core che restano vero metro per giudicare la necessità o meno di politiche ancora aggressive, fermo restando che la prossima riunione di domani non prevede nessun tipo di taglio del costo del denaro, ma i mercati sperano in una diletica più dovish rispetto al passato che possa preparare i mercati al primo taglio del 2024.
I dati sulla disoccupazione di venerdì scorso non sostengono questa teoria e un ritorno della disoccupazione al 3.7% sembra incoraggiare la FED a mantenere saldo il timone dei tassi alti per il 2024, anche se il prezzo da pagare potrebbe essere alto se si considera che l’attuale costo del denaro continua a premere sulle tasche di famiglie ed imprese.
-FX
Il comparto valutario resta immobile sul dollaro Usa che attende oramai i dati di oggi pomeriggio e le parole di Powell di domani, ma la volatilità resta alta grazie alle dinamiche sullo yen giapponese che dopo le parole di Ueda, aperto ad uscire dal regime di tassi negativi, sembra aver invertito la rotta con quotazioni ora via via più toniche. Sebbene il cambio di tendenza richiederà del tempo, la struttura di diversi asset yen sembra ora cambiata, come eurjpy che dopo aver lasciato le aree di massimo di 164.25 con una caduta di ben oltre 10 figure fino 153.30, sembra ora doveroso un respiro rialzista che trova tuttavia le resistenze a 158. Figura 158.75
Il dollaro Usa dopo un inizio di settimana rialzista, gidato dai buoni dati sull’occupazione di venerdi che lascerebbero intendere ancora tassi sui massimi per il biglietto verde, apre la seduta con storni ribassisti, che consentono ad eurusd di testare le prime resistenze di 1.0775, sebbene i livelli chiave siano posti a 1.08 e 1.0850 poi.
Toniche anche le oceancihe con Australia che non rompe a ribasso 0.65 figura ed inizia una fase laretale forse preludio a nuovi allunghi rialzisti, confermati solo da un eventuale dollaro Usa ribassista dopo la FED.
-EQUITY
Euforia sui massimi per il comparto aionario, con gli indici Usa che sono oramai senza freni, basti pensare al nasdaq con i suoi 16474 pnt, o l’SP con i suoi 4679 pnt di massimo, sembra chiaro che i mercati azionari vogliano chiudere l’anno sui massimi , ma vedremo cosa ne pensa Powell che ha ancora la possibilità di arginare questa corsa e offrire cosi uno storno tecnico ai mercati che si posizionano tutti su livelli di ipercomprato non facili da gestire anche per chi volesse cavalacare il chiaro trend rialsta. Non da meno l’europa con il DAX anche lui sui massimi in un pieno rally che non da alle quotazioni nessun respiro dal 27 novembre , ultima data dove le uqotazioni hanno toccato la mm21 periodi in h4.
-COMMODITIES
Affondo ribassista per il gold, che dopo aver fatto registrare i nuovi massimi storici, ha deciso di ripiegare verso i 2000$, sebbene il trend di breve periodo ora sembri nuvomante ribassista, conun fascio di medie ben impostato, i livelli supportivi chiave restano a 1978-70$ , area che necessita di break out prima di poter dichaire una nuova tendenza ribassista anche sul medio periodo. Molto interessante il Silver, che si porta a quota 23.25, livello di confluenza statica con i precedenti minimi di fine novembre e la trend line supportiva che congiunge i minimi di ottobre e movembre 2023. La tenuta della trend line potrebbe dare nuova linfa rialzista all’asset che tuttavia ora trova resistenze a 24.00$ e 24.25$, area di confluenza statica dinamica con il fascio di medie mobili.
Infine respiro tecnico del WTI che torna a 72.34$ ma rimane per ora una forte area di resistenza, sopra la qale possiamo collocare ancora 74$ e 75.15$, livelli di confluenza statico dinamica con le media mobili ancora impostate sul trend principale di netto ribasso.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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RUSSEL 2000: RALLY O RIBASSO?Dall'analisi macroeconomica con un focus sul timeframe settimanale, emerge un trend prevalentemente rialzista negli ultimi anni. Il notevole impulso positivo a metà marzo '20 ha causato una significativa rottura strutturale intorno a 1750.00, generando nuovi massimi. Alla fine di dicembre '21, si è avviato un importante rintracciamento, trovando resistenza nella zona precedentemente menzionata (1750.00).
Dal 2021, il prezzo si è consolidato in un dinamico canale di accumulo. Una transizione al timeframe giornaliero rivela che questa fase di accumulo si è protratta fino a metà '23, quando manovre istituzionali hanno innescato una forte discesa, portando il prezzo a toccare la zona di 1650.00, appena al di sotto del canale di accumulo, prima di respingerla.
Esaminando il grafico a H4, noi di NFA identifichiamo due possibili scenari:
1. Il prezzo potrebbe rompere la supply segnata e successivamente cercare un ritracciamento in tre possibili zone: la supply stessa (1925.00) e in altre due zone di gap di volume (1850.00 e 1750.00). L'ingresso sarebbe convalidato se una delle tre zone viene respinta durante il ritracciamento.
2. Il prezzo potrebbe respingere la supply di riferimento e successivamente invertire al ribasso, superando la zona di 1830.00 e cercando liquidità al rialzo. In questo caso, l'ingresso sarebbe convalidato se il ritracciamento genera un rifiuto vicino al 75° percentile dell'impulso vendita.
L'andamento del mercato offre così due prospettive chiare, permettendoci di pianificare strategie basate su queste possibili evoluzioni di prezzo.
L'8 dicembre ha segnato una svolta cruciale nei dati macroeconomici, con le buste paga non agricole (NFP) in ascesa e una notevole riduzione del tasso di disoccupazione al 3.7%. Il significativo aumento dell'indice di fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan a 69.4 punti ha catturato l'attenzione sulle prospettive di inflazione tra gli investitori.
Le aspettative di inflazione hanno subito un deciso ribasso, scendendo dal +4.5% di novembre al +3.1%, toccando il minimo dal marzo 2021. Questo cambiamento è attribuito al recente calo del 30% dei prezzi della benzina, che sono scesi a 2.04$ dal picco di agosto.
La chiara correlazione tra i costi della benzina e le attese di inflazione mette in evidenza l'impatto diretto delle fluttuazioni dei prezzi del carburante sulle previsioni inflazionistiche.
Il sentiment di mercato punta verso una potenziale politica monetaria più accomodante da parte della Federal Reserve, ma la conferma verrà dopo l'analisi dei dati CPI e PPI di martedì e mercoledì. Attendiamo con interesse tali dati per ottimizzare le nostre strategie di ingresso sul mercato (posizioni LONG sul Russell 2000). Ribadiamo la prospettiva di un possibile ulteriore calo nei dati di martedì e mercoledì, come indicato in precedenti analisi sull'asset. Vi invitiamo a consultare le nostre analisi precedenti per una comprensione approfondita della situazione. Inoltre nell'analisi precedente sempre inerente al RUSSEL 2000 spieghiamo nel dettaglio il contesto macroeconomico.
UN DATO ANTICIPATORE CHE OGNI INVESTITORE DOVREBBE MONITORAREBuongiorno a tutti!
L’analisi di oggi si concentra su un particolare indicatore macroeconomico che ha la capacità di prevedere le tendenze future, un elemento chiave che ogni investitore dovrebbe tenere d’occhio.
1. LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEI CONSUMATORI
Venerdì 8 dicembre è stata una giornata significativa poiché sono stati rilasciati due dati macroeconomici cruciali: le buste paga del settore non agricolo (NFP) e il tasso di disoccupazione. Ecco i dettagli:
• Le buste paga del settore non agricolo (NFP) hanno registrato un valore di 199K, superando le aspettative di 188K e mostrando un incremento rispetto alla precedente lettura di 150K
• Il tasso di disoccupazione si è attestato al 3.7%, inferiore sia alle aspettative del 3.9% che alla precedente lettura, anch’essa del 3.9%
Tuttavia, questi non sono stati gli unici dati rilevanti della giornata. Un altro dato di rilievo è stato l’indice di fiducia dei consumatori, rilasciato dall’Università del Michigan, che ha mostrato un aumento a 69.4 punti, in netto miglioramento rispetto ai 61.3 punti della precedente rilevazione.
Infine, un sottoindice del dato sulla fiducia dei consumatori, sempre rilasciato dall’Università del Michigan, ha suscitato particolare interesse: si tratta delle aspettative di inflazione dei consumatori per l’anno a venire. Questo dato, illustrato nella figura successiva, sarà il protagonista dell’analisi di oggi.
Le aspettative di inflazione dei consumatori. Grafico mensile
Si può notare un cambiamento significativo nelle aspettative dei consumatori riguardo all’inflazione. In dettaglio:
• La rilevazione di novembre indicava un tasso di inflazione previsto del +4.5%
• L’ultima rilevazione ha segnato un tasso del +3.1%, un livello che non si registrava da marzo 2021
Le aspettative di inflazione sono state sicuramente influenzate dalla recente diminuzione dei prezzi della benzina. Come si può vedere nel grafico successivo, dal picco raggiunto l’11 agosto 2023, il prezzo di questa risorsa energetica ha registrato un calo di oltre 30 punti percentuali, scendendo a 2.04$.
Il recente crollo dei prezzi della benzina; importanti la resistenza a 2.32$ e il supporto 2.02$. Grafico giornaliero
La correlazione tra i prezzi della benzina e le aspettative di inflazione dei consumatori è evidenziata nel grafico seguente. Questo dimostra come le variazioni nel costo della benzina possano avere un impatto diretto sulle previsioni inflazionistiche.
La correlazione positiva tra prezzi della benzina e aspettative di inflazione a un anno. Grafico mensile
2. LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEI CONSUMATORI SONO UN LEADING INDICATOR
Potreste chiedervi perché ho condiviso questo specifico dato macroeconomico, derivante da un sondaggio. La ragione è semplice: esso funge da indicatore anticipatore. In particolare, come dimostrano le prossime tre figure, le aspettative di inflazione a un anno tendono a prevedere il tasso di inflazione, calcolato su base mensile rispetto all’anno precedente.
Le aspettative di inflazione dei consumatori hanno anticipato l’indice dei prezzi al consumo a/a negli anni ’80. Grafico mensile
Le aspettative di inflazione dei consumatori hanno anticipato l’indice dei prezzi al consumo a/a negli anni 2000. Grafico mensile
Le aspettative di inflazione dei consumatori hanno anticipato l’ultimo picco dell’indice dei prezzi al consumo a/a nel 2022. Grafico mensile
Analizzando un periodo storico più esteso, si può notare una forte correlazione positiva tra le aspettative di inflazione dei consumatori e il tasso di inflazione effettivo rilevato. Questo suggerisce che le previsioni dei consumatori tendono ad essere un indicatore affidabile dell’inflazione futura.
La correlazione positiva tra aspettative di inflazione dei consumatori e tasso di inflazione anno/anno. Grafico mensile
3. ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEI CONSUMATORI, FEDERAL RESERVE E…OBBLIGAZIONI
Data la capacità predittiva delle aspettative di inflazione dei consumatori, è naturale chiedersi se queste possano influenzare le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve; la risposta è affermativa. Infatti, uno degli obiettivi della Federal Reserve è proprio la stabilità dei prezzi.
Le aspettative di inflazione sono attentamente monitorate perché possono influenzare le spese correnti dei consumatori. Ecco perché:
• Se ci attende un’inflazione del +10% per l’anno prossimo, è plausibile che i consumatori aumenteranno la loro domanda e quindi le spese per acquistare prodotti che probabilmente costeranno di più l’anno successivo
• Al contrario, se si prevede un’inflazione del +0.5%, è probabile che i consumatori posticiperanno alcune spese che costeranno meno l’anno seguente
Nel primo scenario, un aumento delle aspettative di inflazione porterà ad un aumento del tasso di inflazione effettivo a causa dell’aumento della domanda di beni e servizi. Nel secondo scenario, ci sarà una diminuzione, che potrebbe essere uno dei fattori scatenanti di una deflazione.
Ecco perché un calo così significativo delle aspettative di inflazione, al 3.1%, deve essere attentamente monitorato. C’è, tuttavia, un altro motivo importante: le aspettative dei consumatori possono influenzare direttamente le decisioni di investimento degli investitori.
Facciamo un esempio: come illustrato nel grafico seguente, esiste una correlazione positiva tra le aspettative di inflazione e l’indice TIP/IEF.
La correlazione positiva tra TIP/IEF e aspettative di inflazione dei consumatori. Grafico mensile
• Quando le aspettative di inflazione crescono, le obbligazioni indicizzate all’indice dei prezzi al consumo (ETF TIP) tendono a sovraperformare quelle non indicizzate con una duration simile (ETF IEF)
• Al contrario, quando le aspettative di inflazione calano, è l’ETF IEF a sovraperformare l’ETF TIP
Questo fenomeno non è casuale, ma un riflesso delle dinamiche del mercato.
Spero che queste informazioni vi offrano nuovi spunti di riflessione. Ricordate, tuttavia, che questo “indicatore anticipatore” che ho presentato oggi non è infallibile. Non dovreste aspettarvi che ogni sua lettura anticipi ogni variazione successiva dell’indice dei prezzi al consumo. Un’altra insidia che presenta è la sua volatilità, che è notevolmente superiore rispetto al tasso di inflazione tradizionale.
Alla prossima!
FONDAMENTALE BTC + ANALISI TECNICAFondamentale BTC
La settimana scorsa ho chiamato BTC dalla zona 38 a 44 giusto?
Se non vi ricordate rileggetevela.
Come noti a livello di analisi abbiamo centrato l’obiettivo al 101%
Fase 1: la regione dei 45k è un livello molto importante se rompiamo
Quella zona andiamo in zona 48/50k
KL importante a livello psicologico.
Fase 2: regione dei 42k, il breakout al di sotto apre la strada verso EMA200
Se BTC vuole continuare il suo trend rialzista, dobbiamo rimbalzare a EMA200, altrimenti puoi aspettarti la prossima regione di 35k se EMA200 non riesce a reggere
Ricorda che l'obiettivo principale è la regione 47k e 48k.
Una ripartizione di seguito cambia tutto e BTC inizia l'inversione nelle regioni menzionate.
Tieni presente che EMA200 è dell'intero trend rialzista di settembre, dalla regione 27k.
Tutti quelli che mi seguono conoscono l'importanza della EMA200, è stato menzionato in quasi tutti i rapporti domenicali delle ultime settimane.
È anche importante ricordare che il tasso di finanziamento è estremamente elevato e prima o poi sarà necessaria una correzione.
COME VI STO DICEND DA TEMPO.
Pertanto, qualsiasi nuovo test di EMA200 non è impossibile e non cambierà il quadro di BTC a medio termine, anche quando si scarica il 10% da qui verso EMA200, che attualmente si trova a circa 39.6k.
Perdendo EMA200, inizieranno i guai, finché dura, resterei rilassato e terrei d'occhio l'obiettivo principale di 47-48k. Se mi chiedessi dove sia l'inizio di una correzione maggiore, ti direi che è 47-48k, è l'area in cui mi aspetto che avvenga una correzione del 20-30%.
Questa settimana sarà molto volatile a causa dei dati sull'indice dei prezzi al consumo che verranno pubblicati martedì, mentre il FOMC si terrà mercoledì e il mercato si aspetta per il 97% che non ci sarà alcun aumento del tasso e per il 3% che si aspetta un aumento del tasso.
Fondamentale fatta con:
Analisi tecnica,
Fondamentale macroeconomica,
Notizie del web
E spunti da esperti del mercato
EURUSD: ho commesso un errore?Forse no.
Ho aperto un Long (idea precedente) dopo che Fiber ha ritracciato fermandosi sulla proiezione NT di Hosoda a 1,07585. Tra tutte le proiezioni di Hosoda, ritengo la NT la più importante dove i giocatori si combattono e si decide il trend. Se la NT ferma il movimento questo gira dalla parte opposta mentre se viene superata e il movimento confermato, in chiusura, dalla candela presa in considerazione (quel T.F.) il movimento accelera violentemente nella direzione da cui proviene.
L'ultima sessione ha visto, in D1, la chiusura esattamente sul livello della NT proveniente dallo swing iniziato col massimo del 18 Luglio. Ritengo valida ancora l'idea del termine del ritracciamento con un minimo di dubbio dettato dal fatto che sotto La NT, menzionata, ci sono due angoli 1X1 di Gann che potrebbero attrarre il prezzo.
Nel medio termine, se l'ipotesi del long venga confermata, vedo come obiettivi la proiezioni NT di Hosoda a 1,10 (stesso ragionamento di prima) e poi le proiezioni N e V che si trovano, entrambi, a 1,13 circa.
P.S. Se qualcuno fosse interessato alle proiezioni di Hosoda, ho realizzato un indicatore prelevabile dal mio profilo.
Auguro un buon week end.
IronCondor su JCI (Johnson Controls International) NYSECari Trader, dopo aver chiuso in profitto l'ironcondor su MDB, oggi condivido con voi un nuovo IronCondor su JCI (Johnson Controls International). Al momento in cui scrivo, il prezzo delle azioni è di 56,5 dollari.
Con l'Iron Condor, una tattica che sfrutta la previsione di un prezzo stabile o di una leggera variazione nel titolo sottostante. Nel nostro caso, vogliamo capitalizzare sulla stabilità di JCI attorno al suo prezzo attuale, considerando l'avvicinarsi della data degli utili prevista per il 12 dicembre 2023.
Dettagli della strategia Iron Condor su JCI:
Data di apertura della posizione: 7 dicembre 2023
Data di scadenza delle opzioni settimanali: 15 dicembre 2023
Dettagli delle opzioni:
Vendita di una Put Vertical Spread:
Strike Put 1: 47,5 dollari
Strike Put 2: 42,5 dollari
Vendita di una Call Vertical Spread:
Strike Call 1: 60 dollari
Strike Call 2: 65 dollari
L'obiettivo qui è sfruttare il premio derivante dalla vendita delle opzioni sia put che call, puntando sulla stabilità del prezzo delle azioni entro i due strikes venduti (47.5 e 60)
Risultato ottimale:
Se JCI chiude tra i due strike delle opzioni vendute (47.5 e 60) alla scadenza, si ottiene il massimo profitto.
I livelli di strike per le opzioni vendute sono stati determinati analizzando gli scostamenti di prezzo al momento del rilascio degli earnings con un campione di 55 trimestrali.
Rischi:
Se JCI chiude al di fuori dei range stabiliti, le perdite possono aumentare, impostiamo uno stop loss pari a 3 volte il premio incassato.
Ricordate che le opzioni comportano rischi e richiedono una buona comprensione del mercato finanziario. Prima di eseguire qualsiasi strategia, è sempre consigliabile fare una completa analisi di mercato e, se necessario, consultare un consulente finanziario. Buon trading!
WisdomTree - Tactical Daily Update - 08.12.2023Borse europee ed Usa ancora in “riskon mood”: sperano tagli dei tassi.
“Soft-landing” dell’economia Usa confermato dai dati sul lavoro.
Macro europea fiacca, ma senza crolli: favorira’ la discesa dell’inflazione
Ministri finanze europei alle prese col ripristino del Patto di stabilita’!
Il morale degli investitori resta alto, poiche’ l'inflazione e’ in rapido calo e le Banche centrali, dopo la brutale fase di “tightening”, potrebbero cominciare a pensare al percorso inverso, ovvero a tagliare i tassi di interesse, magari gia’ dalla primavera. Un sondaggio di Bloomberg prevede una discesa al 2,5% entro fine 2024.
Ieri, 7 dicembre, la mattinata era iniziata disturbata dalle chiusure deboli dei listini asiatici, afflitti dalle chiusure negative di Wall Street della sera prima, dal preoccupante calo del prezzo del petrolio, e dal taglio del rating sovrano cinese legato alla sostenibilità dei conti pubblici da parte di Moody’s.
Le Borse europee hanno chiuso contrastate: invariata Londra, Parigi e Francoforte -0,10%, piu’ pesanti Madrid -1,1%, e Milano -0,7%, complice la debolezza delle azioni bancarie, che avevano contribuito non poco a riportare gli indici europei, tra i quali lo Stoxx600, ai massimi da luglio e Milano e Francoforte ai massimi oltre 15 anni.
Wall Street ha invece chiuso in rialzo: Dow Jones +0,17%, S&P500 +0,80%, Nasdaq +1,37%, ribaltando la chiusura negativa della vigilia, grazie ai dati sulle richieste settimanali di sussidi, risultati in linea con le attese e pari a 220 mila, cioe’ mille in piu’ della settimana precedente.
Sul tema del mercato del lavoro, l'attenzione era comunque sui dati che sono stati diffusi oggi, 8 dicembre: un loro peggioramento potrebbe sperabilmente indurre la Federal Reserve a tagliare presto i tassi.
I dati macro europei confermano la stagnazione dell’economia: la produzione industriale italiana ad ottobre ha registrato un calo di -0,2%, col dato tendenziale annuo che, segnando -1,1% migliora dal -2,0% di settembre. L’omologo dato tedesco segna -0,4% mensile, e smentisce l’atteso rimbalzo atteso di +0,2%. Il GDP (Prodotto interno lordo) dell’Eurozona e’ sceso -0,1% nel 3’ trimestre.
Tuttavia, quello che veramente importa agli investitori e ‘ che in Europa il taglio del costo del denaro da parte dell’ECB pare molto prossimo: il sondaggio condotto da Reuters su 90 economisti indica che il primo “rates cut” sara’ gia’ nel 2’ trimestre 2024: il 57% degli intervistati vede almeno 1 taglio prima della riunione di luglio. E poi altri interventi “accomodanti” per un totale di -1,25-1,50% entro fine anno.
Da parte dei membri del Board dell’ECB nessun avallo alla prospettiva di tagli, ma la conferma, almeno da parte di Isabel Schnabel, che non ci sono nuovi aumenti all’orizzonte, oltre che ad un nuovo riferimento al “higher for longer”.
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Il prezzo del petrolio sembra volersi stabilizzare, col WTI (West Texas Intermediate) appena sopra i 70 Dollari/barile, dopo essere sceso mercoledi’ 6 al minimo da maggio: quello del gas naturale euroeo non fa piu’ notizia ed è relativamente stabile, attorno a 40 Eur/megawattora sulla trading venue TTF Amsterdam.
Sul mercato valutario, per una volta, si parla di rafforzamento dello Yen giapponese: l'ipotesi di un’evoluzione “restrittiva” della politica monetaria della Banca del Giappone nel meeting di dicembre ha propiziato un rimbalzo del +2% circa nel cross Dollaro/Yen, sceso da 147,2 a 144,1: trend simile anche per il cross Euro/Yen, da 158,9 a 155,5.
Giornata tranquilla per il comparto obbligazionario, con lo spread BTP/Bund in area 175 bps, ed il rendimento del BTPdecennale benchmark che conferma la discesa sotto il 4%, segnando 3,96% al fixing di ieri, 7 dicembre.
Oggi le Borse europee, a inizio pomeriggio (ore 15.00 CET) proseguono positive, in media +0,8%, in una seduta partita bene e migliorata dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro Usa, che battono leggermente le attese. Sul settore del lusso europeo si registra l’effetto “benefico” dell’annuncio del colosso Kering che ha annunciato un generoso acconto su un dividendo 2023 ora stimato di 4,50 Euro.
Tornando al “labour market” Usa, a novembre sono stati creati 199 mila nuovi posti di lavoro al di fuori del settore agricolo, quando gli analisti attendevano un aumento di 190 mila.
Il tasso di disoccupazione e' sceso dal 3,9% di ottobre al 3,7%, smentendo le attese di una conferma al 3,9%. La partecipazione della forza lavoro e' pari al 62,8%, solo - 0,6 punti percentuali sotto ai livelli “pre-pandemia” di febbraio 2020. I salari orari medi sono aumentati di 12 centesimi di Dollaro, +0,35%, a 34,10, contenendo la dinamica annuale a 3,96% e indicando moderazione salariale.
In Europa si torna a parlare, finalmente, del Patto di stabilità o meglio della sua “riforma” e re-introduzione. I Ministri delle Finanze riuniti nottetempo non hanno trovato un accordo ed il negoziato riprende stamane: il Commissario agli affari economici Paolo Gentiloni conta ancora di trovare un compromesso, visto che nella notte i Ministri dell’Ecofin” hanno comunque compiuto progressi sostanziali.
Secondo Gentiloni “diversi punti sono ancora aperti, compreso il chiarimento degli aspetti legali di un possibile accordo”. Francia, Germania, e Spagna invocano un compromesso che tenga conto della maggior spesa per interessi (in Italia peserebbe 3,8% del GDP) e un approccio “morbido” sugli obiettivi di Deficit/GDP.
Wall Street si prepara ad una riapertura leggermente positiva, in media +0,3%, preannunciando un’altra seduta e settimana decisamente rialziste. (ore 15.00 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Analisi continua SP500 Blog sull'indicePremessa : Questo è un blog di analisi sull'indice di borsa più importante.
L'analisi è stile blog quindi di volta in volta ci saranno tendenze flat, rialziste,ribassiste.
Solito disclaimer ossia non ci sono sollecitazioni a investimento. Nessuna responsabilità
Detto questo cominciamo con la situazione odierna. Nei prossimi giorni ci saranno ovviamente altri aggiornamenti.
La situazione ad oggi:
E' dal 1996 che investo in borsa e una fase laterale così lunga è molto tempo che non ricordavo.
Praticamente cominciata intorno al 18 aprile, è oltre un mese che siamo ingabbiati in questo trend laterale. Venerdì sembrava volesse esplodere al rialzo ma la resistenza dei 4200 ha resistito e la chiusura è stata di 4194 . Siamo di nuovo giù a metà del trading range il quale dovrebbe arrivare a toccare come base circa 4070-4061 . Una rottura confermata il giorno successivo sotto tale livello porterebbe ahimè ad una severa correzione con primo target 3924
Viceversa, una rottura di 4200 porterebbe l'indice a circa 4330 circa
C'è un nuovo crollo in arrivo per il prezzo del petrolio?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
C'è un nuovo crollo in arrivo per il prezzo del petrolio?
I futures del petrolio greggio WTI si sono stabilizzati a oltre 73 dollari al barile martedì, in un possibile rimbalzo tecnico.
Gli investitori stanno ancora valutando la situazione globale della domanda e dell'offerta di petrolio mentre i prezzi hanno registrato una perdita di oltre il 6% nelle ultime tre sessioni di trading.
Ci sono dubbi riguardo alla riduzione dell'offerta da parte dell'OPEC+ che potrebbe non avere un impatto significativo sui prezzi, e i dati economici negativi delle principali economie stanno aumentando i timori di una diminuzione della domanda di energia.
La scorsa settimana, alcuni membri dell'OPEC+ (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) tra cui Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait, hanno annunciato volontariamente ulteriori tagli alla produzione di 2.2 milioni di barili al giorno, mentre altri non hanno ancora preso impegni.
Inoltre, il ministro dell'Energia saudita ha dichiarato a Bloomberg lunedì che i tagli possono "assolutamente" continuare oltre il primo trimestre se necessario.
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Nel frattempo, gli operatori sono rimasti preoccupati per la situazione geopolitica in Medio Oriente dopo l'escalation dei combattimenti nella Striscia di Gaza durante il fine settimana.
Il mercato sta guardando al 2024 con preoccupazione per un possibile eccesso di offerta nel primo trimestre dell'anno prossimo, a causa di una domanda stagionalmente più bassa. Tuttavia, l'OPEC+ ha recentemente preso provvedimenti per prevenire questo surplus previsto.
L'Arabia Saudita e la Russia hanno deciso di prolungare i tagli volontari alle forniture fino alla fine del primo trimestre del 2024, e altri membri hanno annunciato ulteriori riduzioni delle forniture.
Sono preoccupato per quanto sta accadendo. Per un investitore, sentir parlare di "tagli volontari" è un incubo.
Un'organizzazione come l'OPEC non può permettersi una situazione del genere, e lo stesso vale per un CEO che deve essere cristallino quando fornisce stime aziendali.
È chiaro che il mercato ha reagito negativamente a queste notizie, e continueremo a monitorare la situazione attentamente.
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L'ultima riunione dell'OPEC+ ha evidenziato alcune problematiche importanti all'interno del gruppo.
In primo luogo, alcuni membri (in particolare l'Angola) sono insoddisfatti delle loro quote di produzione per il 2024 e hanno dichiarato che rifiuteranno il loro livello di quote per il prossimo anno.
Tuttavia, dal punto di vista dell'offerta, data la pressione che abbiamo visto sulla produzione angolana, è improbabile che questo abbia un grande impatto sul mercato.
La maggiore preoccupazione per l'OPEC+ dovrebbe essere il fatto che non sono stati in grado di concordare tagli a livello di gruppo, con alcuni membri che scelgono invece tagli volontari. Questo caos all'interno del gruppo sta rendendo sempre più difficile sopportare ulteriori tagli per alcuni membri.
Da un punto di vista tecnico, la situazione grafica non è positiva. I prezzi si mantengono al di sotto della media mobile di 100 e il trend ribassista è supportato da volumi superiori alla media.
Nella mia ricerca precedente, ho correttamente previsto il crollo dei prezzi del petrolio e ho raggiunto il mio obiettivo. Tuttavia, per il primo trimestre del 2023, aggiorno le mie stime sul prezzo del petrolio a $65.
Il mio parere negativo è influenzato dalla crescita dell'offerta di petrolio negli Stati Uniti, che ha superato le aspettative nel 2023 con una crescita prevista di un milione di barili al giorno fino a un record di 12,9 milioni di barili al giorno.
Questo abbondante aumento dell'offerta sta danneggiando i prezzi del petrolio e la situazione caotica all'interno dell'OPEC non aiuta.
ANALISI DETTAGLIATA AUD/USDEffettuando un'analisi macroeconomica sul periodo di 1 mese, è evidente che il prezzo attuale si trova in una fase di distribuzione. Ripetutamente, i venditori hanno cercato di spingere al ribasso il prezzo, ma si sono scontrati con una robusta area di domanda intorno a 0.5800, manifestando un chiaro indebolimento del trend. Questi movimenti ribassisti, accompagnati da respingimenti significativi dalla domanda sottostante, suggeriscono una potenziale inversione strutturale, accentuata dall'ampia liquidità precedentemente lasciata nel mercato dagli istituzionali.
Da un'analisi giornaliera dell'ultimo anno, emerge che il prezzo, dall'inizio del 2023, ha tentato di ritornare ai minimi storici, ma ha trovato nuovamente resistenza attorno a 0.5800. A novembre 2023, si è delineato un possibile inversione al rialzo, evidenziato dall'impulsività del prezzo che, dopo il test della domanda sottostante, ha rapidamente superato la zona 0.65200 (soglia psicologica).
Passando a un timeframe H4, si individuano tre potenziali zone di ritracciamento per un futuro movimento al rialzo:
- Zona di domanda: 0.6600-65700
- Intervallo di volume: 0.6535-0.6521
- Intervallo di volume: 0.6452-0.6392
Noi di NFA, riteniamo che il prezzo possa avvicinarsi a tali zone, respingerle, acquisire liquidità e continuare la sua ascesa verso i massimi più vicini (0.6894). L'efficacia di questa prospettiva dipenderà dalla completa o parziale saturazione di queste zone; un superamento invaliderebbe l'operazione.
Da un punto di vista fondamentale inoltre, possiamo evincere che il focus della settimana è sul dollaro statunitense, con particolare attenzione agli indicatori chiave come il rapporto sull'occupazione Non-farm Payrolls, le aperture di posti di lavoro JOLTs e l'indagine ISM Services PMI. Moody's segnala una moderazione delle varie metriche del mercato del lavoro, attribuendo la crescita dell'occupazione a novembre agli impatti degli scioperi dei United Auto Workers a ottobre, anziché a un robusto revival del mercato del lavoro. Ma come stanno reagendo i mercati ai toni molto meno dovish di Powell? Jerome ha sottolineato la necessità di un maggiore equilibrio tra il mantenimento di condizioni monetarie rigide e la promozione di un atterraggio morbido per l'economia statunitense con una previsione del 90% di stabilità dei tassi a dicembre e oltre il 60% di probabilità di taglio entro marzo 2024. La Fed si riunirà l'12-13 dicembre.
Per quanto concerne il dollaro australiano, ci si aspetta che la Banca della Riserva dell'Australia (RBA) mantenga il tasso di interesse al 4,35%, con solo il 3% di probabilità di un incremento di 25 punti base al 4,60%. Tale previsione segue la decisione della RBA di aumentare il tasso di cassa di 25 punti base nell'ultima riunione di novembre. Una mossa inaspettata da parte della RBA, o un cambiamento di prospettiva, potrebbe innescare un'apprezzamento dell'andamento del dollaro australiano, analogamente a quanto avvenuto con il dollaro neozelandese la settimana scorsa. Ulteriori conferme di una prospettiva rialzista per il dollaro australiano possono essere ricercate osservando dati preliminari deboli sull'occupazione provenienti dagli Stati Uniti.
Finalmente è arrivata la conferma della forza del trend!Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sulle prestazioni dei mercati finanziari statunitensi nel mese di novembre, con un’attenzione particolare alle ragioni che mi portano ad avere un’ottimistica previsione per il mese di dicembre. Scoprirete che il mio ottimismo è alimentato da una tanto attesa “convergenza” tra due indici di sentiment. Ora, senza ulteriori indugi, iniziamo!
Il mese di novembre ha visto un notevole rialzo per i mercati finanziari statunitensi. Come illustrato nel grafico, tutti gli indici principali hanno registrato rendimenti positivi:
• L’S&P500 ha guadagnato un +8.62%
• Il Nasdaq è cresciuto del +8.68%
• Il Russel 2000 ha visto un incremento del +11.56%
• L’iShares Microcap ha avuto un aumento del +12.60%
Le prestazioni dei principali indici statunitensi a diversa capitalizzazione. Grafico giornaliero
Il grafico seguente mette in evidenza le performance degli 11 settori dell’S&P500. I settori ciclici hanno registrato un’ottima performance, con il settore immobiliare in testa che ha guadagnato un +13.70%. Al contrario, i settori difensivi, come quello dei beni difensivi e sanitario, hanno mostrato una crescita meno significativa. Il settore energetico, influenzato dal trend ribassista del petrolio, ha registrato la performance più debole con un incremento di soli +0.18% punti percentuali.
Le prestazioni dei settori dell’S&P500. Fonte: Finviz
Le obbligazioni di diverso grado di rischio hanno anch’esse mostrato performance positive:
• TLT, che riflette il movimento dei titoli di stato a lunga duration, ha registrato un incremento del +9.27%
• LQD, che segue il movimento delle obbligazioni societarie investment grade, ha guadagnato 6.9 punti percentuali
• HYG, che riflette il movimento delle obbligazioni societarie ad alto rendimento, ha realizzato un +4.3%
Le diverse prestazioni dei bond statunitensi. Grafico giornaliero
Considerando le performance mensili, gli investitori che detengono un portafoglio classico 60/40 (60% S&P500, 40% TLT) avranno sicuramente motivo di essere entusiasti. Come illustrato nel grafico successivo, questo tipo di portafoglio ha realizzato una performance di 9.40 punti percentuali nel mese di novembre.
Rendimenti mensili (2023) di un portafoglio 60/40 classico, orientato negli Stati Uniti.
La figura successiva fornisce una spiegazione per questi acquisti. Gli investitori hanno mostrato una forte propensione al rischio durante tutto il mese di novembre, iniziando a scontare uno scenario di crescita economica. Questo ottimismo è stato alimentato da aspettative di inflazione al ribasso e da previsioni di un allentamento della politica monetaria.
Queste aspettative sono derivate dalle tendenze dei tre indici di forza SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD.
(Se stai leggendo una mia analisi per la prima volta e non conosci questi tre indici, ti consiglio di guardare il video in fondo alla pagina o di approfondire l’argomento cliccando sul link seguente):
Le tendenze dei tre indici di sentiment. Grafico giornaliero
È naturale che qualcuno possa chiedersi: “Qual è la conferma della forza del trend”? La risposta è… una divergenza che si è trasformata in una convergenza!
Il grafico successivo illustra la correlazione positiva tra due indici di sentiment sulle aspettative economiche: SPHB/SPLV e IWC/SPY. Questa correlazione può essere facilmente spiegata:
• Quando le aspettative economiche sono di crescita, le società cicliche ad alta volatilità (SPHB) tendono a sovraperformare quelle difensive a bassa volatilità (SPLV). Lo stesso vale per le microcap rispetto all’S&P500: in un contesto di aspettative di crescita economica, le microcap cicliche dovrebbero offrire performance migliori rispetto alle società dell’S&P500 data la maggiore volatilità, legata alla loro sensibilità alla domanda dei consumatori statunitensi (le microcap operano a livello nazionale, non internazionale)
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e IWC/SPY. Grafico settimanale
Ho approfondito IWC/SPY in maniera fortemente dettagliata al seguente link:
Secondo la logica precedentemente citata, gli indici SPHB/SPLV e IWC/SPY dovrebbero rimanere sempre in convergenza. Tuttavia, come illustrato nel grafico successivo, questi indici sono stati in divergenza per un periodo di tempo significativo.
La divergenza tra i due indici di sentiment. Grafico giornaliero
Questo ha rappresentato per me un segnale di attenzione, per una ragione molto semplice:
• Le divergenze possono talvolta anticipare un’inversione di tendenza
Tuttavia, dal 10 novembre, anche IWC/SPY, dal minimo raggiunto, sembra aver invertito la sua tendenza di brevissimo periodo, come mostra la figura successiva.
IWC/SPY ha invertito la sua tendenza di brevissimo termine. Grafico giornaliero
Questo mi rende più ottimista per l’ultimo mese dell’anno. Ma significa che sarà necessariamente positivo? Prestate attenzione a quanto segue:
• Tasso di disoccupazione e NFP: 8 dicembre (da monitorare per le aspettative di crescita economica)
• Comunicazione sul tasso di inflazione: 12 dicembre (se fosse in aumento, potrebbe influenzare l’indice TIP/IEF, che potrebbe tornare rialzista)
• Riunione della Federal Reserve: 13 dicembre (da tenere d’occhio per le aspettative sull’allentamento della politica monetaria)
Rimaniamo sintonizzati! Un saluto a tutti.
Powell: taglio dei tassi prematuroLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata dai rialzi venerdì. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha respinto le crescenti aspettative di tagli dei tassi di interesse nella prima metà del prossimo anno, affermando che il FOMC si muoverà con cautela, ma manterrà la possibilità di aumentare nuovamente i tassi. Il numero uno della Fed ha indicato che i funzionari prevedono di mantenere i tassi d’interesse invariati nella riunione in agenda il 12-13 dicembre, in modo da avere più tempo per valutare l’economia. Gli ultimi dati macro avevano alimentato tra gli operatori l’attesa che la Fed potesse iniziare a tagliare i tassi già a marzo. “Il FOMC è fortemente impegnato a ridurre l’inflazione al 2% nel tempo e a mantenere la politica restrittiva fino a quando non siamo sicuri che l’inflazione sia su un sentiero verso quell’obiettivo”, ha evidenziato Powell, sottolineando che la politica è ora “ben entrata in territorio restrittivo” e che “gli effetti completi dell’inasprimento probabilmente non si sono ancora fatti sentire”. Riguardo al mercato del lavoro, Powell l’ha descritto come “molto forte”, anche se con il recente rallentamento “l’economia sta tornando a un equilibrio migliore tra la domanda e l’offerta di lavoratori”. Questa settimana il focus degli investitori sarà rivolto proprio ai dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti relativi a novembre. Il mercato si aspetta una crescita delle buste paga non agricole di 200mila unità, un tasso di disoccupazione stabile al 3,9%, mentre il salario medio orario è visto al 4% in calo dal 4,1%.
Banca Generali ....mmm.....LongOggi è domenica 03 Dicembre e avendo tempo libero mi sono recato da Arianna affinché mi spiegasse il filo logico che porterebbe Banca Generali ai 34.59 eu. Arianna dice che questo è l'anno delle Banche. Già il fatto che i tassi di interesse stiano crollando è un buon segno per ogni Banca . Poi aggiunge che si trova in un trend long che ha già fatto due onde e non si vede il motivo per cui non dovrebbe fare la terza onda. In fin dei conti questo dice anche Elliot e quindi .... Se poi aggiungiamo che lo scorso anno ha dato un dividendo complessivo del 5.5% ed si sta avvicinando Febbraio 24 dove si ha un acconto sul dividendo del 2023 .... ( io dico superiore ) cosa ancora manca ? Behhh manca da dire che nei primi 9 mesi del 2023 ha avuto un utile netto del 64% superiore al 2022 . Va bene , ed il grafico che dice ? Dice che abbiamo fatto un rintracciamento vicino al 0.618 di Fibo , che il trend è Long e quindi Lunedi si entra in apertura che dovrebbe essere inferiore alla chiusura di Venerdì . Mettiamo uno Stop Loss attorno ai 32.00eu ed un target Price di 34.58eu dove praticamente va formarsi un doppio massimo e rispetta il divario della seconda onda. Io sinceramente di andare a Delpho a parlare con l'oracolo non me la sento. Anche Arianna col suo filo ci ha sempre dato buone novelle. Cosa altro dire ? Il like e la Thailandia vi saluta.
NASDAQ100: Pronto per i 16600?Per la prossima settimana ho scelto questo INDICE che seguo e trado sia in Scalping che in multiday.
La mia idea dopo un analisi aprrofondita è la seguente: View principale assolutamente long, livello di tenuta su 15830, creazione ( guardando TF H4) di un doppio minimo tecnico, seguito da un engulfing long ( ancora da convalidare) candela madre del 01.12.23 e un Harami in posizione strategica e cioè sulla chiusura della madre. La rottura del max convaliderebbe ben due Pattern di mio utilizzo. In ultima battuta sul daily si è formata una congestione ( Pit stop) che se rotta potrebbe portare un accellerazione ( Rally di fine anno) sino a 16600, mio TP. La conferma effettiva si avrà con la rottura dei max e cioè 16166. Un inversione di tendenza potrei riscontrarla solo con una rottura in vola sotto a 15700.
Buon Trading relax e Alla prossima Onda!
Debby
Segnali di debolezza per S&P500Buongiorno a tutti, l'indice S&P500 ha recuperato circa un +10% dai minimi di fine ottobre 2023 a quota 4100 circa. In termini di pura statistica, va detto che solo recentemente è stato in grado di salire per un +20% circa senza ritracci degni di nota, dunque è vero che più sale e più le probabilità di una correzione aumentano, ma attenti a non darlo per scontato. Detto questo, è indubbio che a livello macro dunque con visione mensile, la struttura long ha generato un massimo inferiore al precedente ovvero i 4600 di agosto 2023 rispetto ai 4800 di gennaio 2022, questo in termini puramente strutturali potrebbe avviare un momento di debolezza a livello macro che manterrebbe comunque la struttura long sino al mantenimento dei livelli 3500. Questa attuale ripresa del +10% vista sul mensile potrebbe ancora essere un doppio massimo prima di una più forte ricaduta. Sono solo ipotesi dunque sempre bene analizzare il mercato giorno per giorno. Andando dunque sul giornaliero, possiamo notare come per la prima volta dai minimi 4100 , il canale long che si è formato determinando la forza di risalita più recente, è stato rotto con conferma il 24 novembre, iniziando cosi un laterale su quota 4550 protrattosi fino ad ora. Io personalmente penso che una rottura di canale giornaliero non sia trascurabile, dunque concedendo picchi sino ai 4600 ( ex resistenza ) ho deciso di chiudere le mie posizioni long aperte dai 4100 a quota 4505, e ho già piazzato alcuni short a quota 4550 e attendo conferme strutturali per aumentare tali posizioni magari anche da livelli più alti come i 4600. Al fine di non farsi trarre in inganno e avere qualche conferma in più sulla direzione di S&P500, porre attenzione al range laterale attuale fra i livelli 4540-4570 circa. Al di sopra o al di sotto con conferma oraria, si può valutare incremento short o long. Anche l'Index Dollar si è ripreso dai minimi del suo canale short giornaliero e se superasse la mediana del proprio canale short giornaliero potrebbe essere un altro segno di possibile correzione di S&P500, vista la correlazione fra i due. Attualmente il Vix si attesta su un valore di 13.71 e sono aumentate notevolmente gli acquisti di opzioni che scommettono sul rialzo dell'indice di volatilità. Dunque segno di un mercato nervoso e pronto ad un eventuale correzione. Ricordo come già detto nelle mie analisi ( presenti su youtube ) che anche in caso di correzione dai 4550 o da livelli più alti, prestare molta attenzione al livello di 4400 in quanto potrebbe essere la fine di tale correzione ( nel caso in cui la struttura abbia sufficiente spinta di mantenersi long ) o quanto meno di possibile forte rimbalzo. Perchè a livello strutturale i 4400 sono il primo punto di appoggio della struttura ( ex resistenza e ora supporto ) corrisponde anche al livello di re test del canale short giornaliero rotto proprio da questa ripresa del +10% ( rottura a 4410 circa ) e incontra allo stesso livello ( 4400 ) anche l'ema100 del giornaliero. Dunque tre validi motivi da considerare. Grazie per l'attenzione.