[COSA SONO GLI NFP E CHE IMPATTO HANNO NEI MERCATI FINANZIARI]
La notizia economica NFP (Non-Farm Payrolls) è un dato molto importante che viene pubblicato ogni primo venerdì del mese dal Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti. L'NFP misura il numero di posti di lavoro creati nell'economia statunitense, escludendo i lavori agricoli (da cui il nome "Non-Farm"). E' uno degli indicatori più seguiti dai mercati finanziari perché offre una panoramica della salute del mercato del lavoro e dell'economica in generale.
Cosa misura l'NFP :
L'NFP rappresenta il cambiamento mensile nel numero di persone impiegate in vari settori, ad eccezione dell'agricoltura, del settore pubblico e di alcune altre categorie minori. E' considerato un indicatore fondamentale per comprendere l'andamento dell'economia, in particolare la sua capacità di generare nuovi posti di lavoro.
La composizione dell'NFP :
• Crescita dell'occupazione: Quante persone hanno trovato lavoro nel mese precedente.
• Tasso di disoccupazione: La percentuale di persone senza lavoro ma attivamente in cerca di occupazione.
Impatto sui mercati finanziari :
1. Mercato del lavoro e politica monetaria: L'NFP è strettamente legato alla politica monetaria della Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti). Un dato NFP molto positivo (ad esempio, un forte aumento dei posti di lavoro) potrebbe suggerire che l'economia sta crescendo e che l'inflazione potrebbe aumentare, spingendo la Fed ad aumentare i tassi di
interesse per frenare l'inflazione. Al contrario, un NFP debole potrebbe suggerire una crescita economica più lenta, inducendo la Fed a mantenere tassi bassi o a stimolare l'economia.
2. Reazioni dei mercati : L'uscita dell'NFP tende a causare forti movimenti sui mercati finanziari, in particolare:
• Mercato azionario :
Un dato NFP positivo può essere visto come un segno di fiducia nell'economia e portare ad un aumento dei prezzi delle azioni, soprattutto nei settori legati al consumo e alla crescita. Un dato negativo, al contrario, può innescare vendite.
• Valute : Il dato NFP è particolarmente importante per il mercato delle valute. Un NFP positivo potrebbe far apprezzare il dollaro statunitense (USD) contro altre valute, poiché suggerisce un rafforzamento dell'economia, aumentando le aspettative di politiche monetarie più restrittive da parte della Fed. Un dato negativo potrebbe indebolire il dollaro (come è successo oggi per esempio).
• Obbligazioni : Un forte dato NFP potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse (per combattere l'inflazione), il che potrebbe causare una discesa dei prezzi delle obbligazioni, mentre un NFP debole potrebbe avere l'effetto opposto.
3. Volatilità :
La pubblicazione dell'NFP spesso genera alta volatilità nei mercati, in particolare nei mercati azionari e valutari, poiché gli investitori reagiscono prontamente ai numeri. Le aspettative di mercato possono essere molto diverse rispetto al dato reale, e quando c'è una grande discrepanza tra le attese ed i risultati, i movimenti dei prezzi possono essere bruschi.
4. Rilevanza per l'inflazione :
Poiché l'occupazione è strettamente correlata all'andamento dei salari, un NFP che mostra una forte crescita dei posti di lavoro accompagnata da un aumento dei salari potrebbe segnalare un aumento dell'inflazione. Questo potrebbe portare la Federal Reserve a considerare una politica monetaria più restrittiva (aumento dei tassi di interesse), influenzando direttamente l'andamento dei mercati.
In sintesi :
Il dato NFP è una delle pubblicazioni economiche più importanti e viene monitorato con grande attenzione dai mercati finanziari. Ha un impatto diretto su valute, azioni, obbligazioni e sulle politiche monetarie, ed il suo rilascio tende a generare volatilità nei mercati globali. Un dato positivo può essere visto come un segnale di forza economica e potrebbe portare ad un rialzo dei mercati finanziari, mentre un dato negativo potrebbe sollevare preoccupazioni sulla salute dell'economia e innescare movimenti ribassisti.
Idee della comunità
TESLA, può perdere un altro 60% e restare rialzista Chart di Capital.Com
Il settore automotive è probabilmente tra i più complessi da maneggiare in questo periodo.
Si intrecciano aspetti macroeconomici, geopolitici legati all'adozione di dazi commerciali e anche puramente politici nel caso specifico di Tesla.
Il settore automobilistico sarà duramente colpito dai dazi fissati a livello del 25%.
Ricordo che la punizione tocca tutte le automobili e componentistica importate in America, quindi non prodotta internamente salvo qualche eccezione.
Morningstar stima che, ad esempio, i produttori di componentistica originale subiranno un impatto sul loro fair value tra il 20% ed il 30%.
Riguardo invece i produttori mondiali di automobili, sembra che l'impatto non sarà drammatico per il fatto che già le quotazioni risultano parecchio sacrificate, sempre rispetto al fair value.
Anche Tesla, ovviamente, è toccata dai dazi sebbene in modo comparativamente minore rispetto ai competitors.
Questo è possibile perché in relazione alle auto vendute in America, Tesla produce in loco gran parte delle componenti.
Resta invece esposta per quel che riguarda le materie prime, acciaio ed alluminio, che comunque è costretta ad importare.
Dunque, assodato che c'è un aumento dei costi di produzione, ciò che fa la differenza a valle è la capacità dei singoli produttori di trasferirli al cliente finale.
Quindi i bilanci risultano impattati nella misura in cui si deficita in pricing power.
Ad esempio Ferrari, notoriamente dotato di questo potere, ha già annunciato che aumenterà i prezzi di listino per il mercato americano nella stessa misura dei dazi.
Addirittura, questo sì che è pricing power, sulle auto già commissionate ma ancora non consegnate.
Se Tesla risulta meno esposta ai dazi rispetto ai competitors, restano comunque delle difficoltà specifiche.
La spina nel fianco attualmente è nella difficoltà a consegnare i veicoli.
È un problema che si trascina dal 2024 anno in cui già non era riuscita a rispettare le promesse.
Quest'anno sembra non sarà diverso, nonostante i proclami di Musk.
Il primo trimestre si è chiuso ancora in difficoltà e, anche nell'ipotesi non suffragata dagli esperti che tutto filerà liscio in termini di capacità produttiva, ciò non salverà l'azienda dal chiudere l'anno ancora una volta con minori consegne rispetto a quanto preventivato.
A onor del vero, una delle motivazioni della sotto performance del Q1 2025 è nell'attesa del nuovo modello low cost di uno dei modelli più attesi.
La Model Y subirà una modifica negli allestimenti che se gli utenti percepiranno come non sostanziali potrà essere un boomerang per i conti dell'azienda.
Inoltre citiamo il calo di immagine accusato dal brand in relazione sia alle posizioni assunte dal fondatore Elon Musk come responsabile dell'efficienza nella componente governativa del presidente Trump che per l'appoggio politico offerto alle forze di estrema destra in Europa.
Nonostante tutto la quotazione del titolo sembra essere mediamente in linea con il suo fair value in relazione al quale ci ha abituato a mostrare scostamenti notevoli, sia in giù che in su.
Il mercato ha inizialmente premiato il titolo, in considerazione delle aspettative legate all'appoggio dato da Musk a Trump durante la campagna elettorale, producendo uno scollamento delle quotazioni rispetto al fair value (all'epoca mediamente tra gli analisti 210$) di circa 130%
Peccato che poi il mercato ci ha ripensato riprendendosi tutto e producendo un calo di oltre il 50% fino alle quotazioni attuali.
Comunque, a dispetto del severo calo di inizio 2025 il titolo rimane saldamente in trend rialzista di lungo periodo
Questo possiamo desumerlo dall'analisi delle onde, facendo riferimento alla teoria di Dow, visto che i prezzi sono ancora molto distanti dal precedente minimo relativo di lungo periodo in area $100 da cui dista un clamoroso 60% dai prezzi attuali.
Intanto i prezzi hanno arrestato il calo recente esattamente al contatto con la trendline rialzista di lungo periodo fornendo, per adesso, un importante segnale tecnico da cui ragionare
Il movimento ribassista è da leggersi anche come pullback su un ampio testa e spalle che ha prodotto l'allungo “politico” del titolo.
Il contatto sulla trendline ha prodotto sul settimanale due hammer appaiati.
Sul grafico giornaliero invece il movimento è avvenuto con un pattern di doppio minimo che, dopo il suo breakout, ha prodotto un allungo dei prezzi canonico
Adesso i prezzi hanno formato un canale rialzista che potrà essere utilmente monitorato per essere guidati nel breve termine.
Si potrà tollerare anche l'abbandono dal basso di questo canale ma sarà fondamentale monitorare la tenuta della trendline di lungo periodo.
Con un occhio vigile alle false rotture.
Crollo dell'equity e panico sui mercatiI mercati europei, insieme agli altri indici globali nella regione Asia-Pacifico e ai futures statunitensi, sono crollati giovedì dopo che il presidente Trump ha annunciato tariffe più alte del previsto. Questo ha alimentato i timori di un conflitto commerciale prolungato e di un rallentamento economico globale.
Trump ha deciso di applicare una tariffa globale del 10% e, in aggiunta, i dazi reciproci. Questo significa che se un paese adotta una tariffa nei confronti degli USA del 20%, l’America ne applicherà una della metà, ovvero il 10%. Le tariffe totali sulla Cina ora si attestano al 54%, mentre l'UE e il Giappone devono affrontare imposte elevate rispettivamente del 20% e del 24%. A ciò si deve aggiungere una tariffa del 25% nei confronti di tutte le importazioni di auto dall’estero.
USDINDEX A PICCO
L'indice del dollaro è sceso sotto quota 101 giovedì, raggiungendo il livello più basso in quasi sei mesi, mentre il mercato è entrato in tensione in seguito alle radicali misure tariffarie del presidente Donald Trump. Mercoledì sera, Trump ha annunciato un pacchetto tariffario completo volto a rimodellare le relazioni commerciali degli Stati Uniti.
Le misure includono una tariffa di base del 10% su tutte le importazioni, con aliquote più elevate per i principali partner commerciali, come la Cina (34%), l'Unione Europea (20%) e il Giappone (24%). Inoltre, una tariffa del 25% su tutte le automobili prodotte all'estero è entrata in vigore immediatamente.
Nel frattempo, i nuovi dati economici hanno dipinto un quadro misto. Il rapporto ADP ha mostrato un aumento di 155.000 posti di lavoro nel settore privato più forte del previsto per marzo, superando le previsioni. Tuttavia, il rapporto JOLTS ha rivelato che le posizioni vacanti sono scese a 7,57 milioni, segnalando un potenziale rallentamento del mercato del lavoro. Gli investitori stanno ora rivolgendo la loro attenzione al rapporto sulle buste paga non agricole di venerdì, che potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla prossima mossa politica della Federal Reserve.
ISM PMI USA IN NETTO CALO
L'ISM Services PMI è sceso bruscamente a 50,8 a marzo 2025 da 53,5 a febbraio, ben al di sotto delle previsioni di 53. Si è trattato dell'espansione più debole nel settore dei servizi dal giugno dell'anno scorso. I nuovi ordini e le scorte si sono contratti così come l'occupazione.
"Questo mese si è registrato un aumento significativo nel numero di intervistati che hanno segnalato aumenti dei costi dovuti all'attività tariffaria. Nonostante un aumento nei commenti sugli impatti tariffari e le preoccupazioni continue sui dazi e sul calo della spesa governativa, si è registrato un equilibrio ravvicinato nel sentiment a breve termine", ha affermato Steve Miller, presidente dell'ISM Services Business Survey Committee.
USA DEFICIT COMMERCIALE ANCORA SUI MASSIMI
Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ridotto a 122,7 miliardi di dollari a febbraio 2025 da un massimo record di 130,7 miliardi a gennaio e rispetto alle previsioni di un deficit di 123,5 miliardi. Il deficit dei beni è sceso di 8,8 miliardi a 147 miliardi mentre il surplus di servizi si è ridotto di 0,8 miliardi a 24,3 miliardi.
Le esportazioni sono aumentate del 2,9% a 278,5 miliardi di dollari, principalmente a causa di oro non monetario, autovetture, accessori per computer, camion, autobus e aerei civili. D'altro canto, le vendite di olio combustibile, trasporti e beni e servizi governativi sono diminuite.
Nel frattempo, le importazioni sono rimaste pressoché invariate, vicine ai livelli record di 401,1 miliardi dopo l'impennata del mese scorso guidata dall'anticipazione di imminenti tariffe. Le importazioni sono diminuite per oro non monetario e aerei civili, compensando i maggiori acquisti di telefoni cellulari e altri beni per la casa, preparati farmaceutici e computer. Il disavanzo commerciale degli Stati Uniti si è ridotto con Cina, Svizzera e Canada, ma è aumentato con UE, Messico e Vietnam.
RENDIMENTI IN DISCESA
Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è sceso al 2,65%, il livello più basso in circa un mese, poiché l’annuncio relativo all’applicazione dei dazi ha innescato un'ampia fuga dagli asset di rischio verso gli asset rifugio e ha aumentato le preoccupazioni per il suo impatto sull'economia globale.
L'Unione europea dovrà affrontare tariffe totali fino al 20%, spingendo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ad avvertire che le misure avrebbero inferto "un duro colpo" all'economia globale. Ha anche confermato che l'UE starebbe preparando delle contromisure. Oltre il 20% delle esportazioni dell'Unione europea vanno negli Stati Uniti e la Germania sarà uno dei paesi più colpiti.
I trader stanno ora scontando una probabilità di quasi il 90% di un taglio del tasso di 25 punti base da parte della BCE ad aprile, con aspettative per il tasso di deposito che scenderà all'1,82% entro dicembre, in calo rispetto alle precedenti stime dell'1,9% e all'attuale 2,5%. Anche i rendimenti obbligazionari in Francia e Italia sono scesi rispettivamente al 3,4% e al 3,8%.
PREZZI ALLA PRODUZIONE IN CRESCITA
I prezzi alla produzione industriale nell'area dell'euro sono aumentati dello 0,2% su base mensile a febbraio 2025, dopo un aumento rivisto al ribasso dello 0,7% e superando le previsioni di mercato dello 0,1%. Le pressioni sui prezzi si sono allentate in diverse categorie, tra cui energia, beni strumentali, beni di consumo durevoli e beni di consumo non durevoli.
Tuttavia, i prezzi dei beni intermedi sono aumentati a un ritmo leggermente più rapido dello 0,4%, rispetto allo 0,3% del mese precedente. Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è salita al 3,0% a febbraio, il livello più alto da marzo 2023.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
I livelli di oggi del Morning Trading ShowOggi Stefano Serafini vede un S&P500 con zona di vendita in area 5600 e zona di supporto ina rea 5500; se dovesse scendere sotto area 5490 potrebbe arrivare in area 5450. Sopra area 5610 potrebbe andare a rialzo; se dovesse toccare l’area del 5575 ci potrebbero essere dei venditori.
DATI ADPIl piano di Trump sta funzionando?
L'ADP mostra il più grande balzo dei posti di lavoro nel settore manifatturiero negli Stati Uniti dall'ottobre 2022.
Dopo il rapporto "debole" del mese scorso, l'occupazione ADP mostra che l'economia statunitense ha aggiunto 155 mila posti di lavoro a marzo...più dei 120 mila previsti e quasi il doppio dei 77 mila aggiunti a febbraio.
Il presidente Donald Trump è pronto a svelare i nuovi dazi.
Trump dovrebbe dettagliare i nuovi dazi sulle merci importate negli Stati Uniti in un evento al Rose Garden alle 22:00 ore italiane.
2 Aprile Liberation Day: Guerra USA-Europa Impatto sul Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi di un evento che sta scuotendo i mercati globali: la guerra dei dazi tra Stati Uniti ed Europa.
Domani, 2 aprile, entreranno in vigore i nuovi dazi americani, ribattezzati "Liberation Day" dal presidente Donald Trump. Questi dazi, che includono tariffe del 25% su acciaio, alluminio e automobili, mirano a riequilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti. Tuttavia, l'Europa non è rimasta a guardare. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che l'Europa non ha iniziato questo scontro, ma è pronta a difendere i propri interessi con un piano forte di contromisure2.
La tensione tra le due potenze economiche ha già avuto un impatto significativo sui mercati. Le borse europee hanno registrato perdite consistenti, con Milano che ha bruciato 16,4 miliardi di euro. L'Europa ha risposto con tariffe su prodotti americani strategici, come whisky, motociclette e legname, e sta valutando ulteriori misure per proteggere le proprie industrie4.
Impatto sul Forex
Questa guerra commerciale avrà ripercussioni dirette sul mercato Forex. Ecco cosa aspettarsi:
Rafforzamento del Dollaro Americano (USD): I dazi protezionistici tendono a rafforzare il dollaro, poiché riducono la domanda di valute estere per le importazioni. Inoltre, l'aumento dei prezzi potrebbe spingere la Federal Reserve a rivedere la propria politica monetaria, aumentando i tassi di interesse.
Volatilità delle Valute Europee: L'euro (EUR) potrebbe subire pressioni ribassiste a causa delle incertezze economiche e delle contromisure europee. Anche valute come la corona svedese (SEK) potrebbero essere influenzate negativamente.
Opportunità per i Trader: La volatilità generata da queste tensioni offre opportunità per i trader Forex. Movimenti significativi nei tassi di cambio possono essere sfruttati con strategie di trading a breve termine, ma è fondamentale adottare una gestione del rischio rigorosa.
Conclusione
La guerra dei dazi tra Stati Uniti ed Europa rappresenta una sfida significativa per l'economia globale e il mercato Forex. Domani sarà una giornata cruciale, e i trader dovranno monitorare attentamente gli sviluppi per adattare le proprie strategie. Come sempre, consiglio di fare le proprie analisi e di operare con prudenza.
Buon trading a tutti!
Non si placa la tensioneContinua la tensione sui mercati, generata dalla guerra commerciale e da dati USA ostinatamente positivi, che influenzano soprattutto i mercati azionari. Le risposte agli USA e alle minacce del Presidente relative alle tariffe doganali non sono tardate ad arrivare, con Cina, Giappone e Corea del Sud che hanno deciso di opporsi congiuntamente ai dazi statunitensi.
I tre paesi hanno infatti concordato di aprirsi al libero scambio, con Giappone e Corea che importeranno materie prime per semiconduttori dalla Cina, mentre la Cina acquisterà chip da Giappone e Corea. Tutti e tre i paesi hanno concordato di mantenere fluida la catena di approvvigionamento e hanno confermato la nascita di un accordo di libero scambio in risposta alle tariffe più elevate promesse dal Presidente Trump.
WALL STREET REGGE
I timori di recessione globale, in apertura di giornata, ieri, hanno schiacciato Wall Street mentre i dazi di Trump avevano inizialmente innescato un calo del mercato azionario. Nel frattempo, l'S&P 500 affronta il suo peggior trimestre dagli anni '80. Del resto, la statistica non mente, e gli anni post elezioni USA sono sempre assai incerti.
I tre indici americani hanno poi, in serata, recuperato e hanno comunque chiuso leggermente positivi. Tecnicamente, la fase di distribuzione è ancora nel pieno del suo momentum ribassista e non si possono escludere ulteriori approfondimenti con obiettivi posti a 5.400 per l’S&P, 40.660 per il Dow e 18.310 per il Nasdaq.
VALUTE
Nervosismo sul mercato dei cambi, con alta volatilità di breve senza però che vi siano stati movimenti eclatanti da un punto di vista percentuale. C’è incertezza e le price action sono lo specchio di tale condizione. EurUsd su e giù tra 1.0790 e 1.0850 così come il Cable e UsdJpy, stabili in 50-60 pips di movimento.
Debolezza invece per le oceaniche che sono state colpite in condizioni di risk off, specie nei cross come NzdChf e AudChf. Il franco svizzero, dopo un inizio caratterizzato da rialzi contro euro, ha ripiegato. Vedremo nelle prossime ore, specialmente alla luce dei dati sul mercato del lavoro che usciranno più avanti in settimana e dei PMI.
RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 6 punti base al di sotto del 4,2%, avvicinandosi al minimo di quattro settimane. Le preoccupazioni per l'impatto della guerra commerciale sull'economia globale persistono, con nuove tariffe reciproche sulle importazioni statunitensi, tra cui un'imposta del 25% sulle auto, destinate a entrare in vigore domani 2 aprile.
Rimane l'incertezza sulla portata delle imposte, poiché il presidente Trump ha affermato che si applicherebbero ampiamente a tutti i paesi, mentre i rapporti suggeriscono che sta spingendo i consulenti ad adottare una posizione commerciale più aggressiva. Nel frattempo, i trader si preparano per i dati economici chiave, tra cui il rapporto sull'occupazione e gli ISM PMI in uscita a breve, che forniranno ulteriori informazioni sulle condizioni del mercato del lavoro e sulle prestazioni del settore privato. Il rendimento del Treasury rimane pressoché invariato per marzo, ma è sceso di circa 30 punti base per il trimestre.
GERMANIA, CPI MISTI
L'inflazione dei prezzi al consumo in Germania è rallentata al 2,2% a marzo 2025, segnando il tasso più basso da novembre 2024 e allineandosi alle aspettative del mercato. Questo calo è stato principalmente guidato da un forte rallentamento dell'inflazione dei servizi, che è scesa al 3,4% dal 3,8% di febbraio, insieme a un ulteriore calo dei costi energetici, che sono scesi del 2,8% rispetto a un calo dell'1,6% nel mese precedente.
Tuttavia, l'inflazione alimentare è aumentata leggermente al 2,9%, rispetto al 2,4%. Anche l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è rallentata al 2,5%, il tasso più basso da giugno 2021. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% a marzo, dopo un aumento dello 0,4% a febbraio.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi fermi al 4,1% durante la riunione di aprile, dopo un taglio di 25 punti base nella riunione di febbraio, in linea con le aspettative del mercato. Il Consiglio ha osservato che la politica monetaria è ben posizionata per rispondere agli sviluppi internazionali se dovessero avere implicazioni materiali per l'attività e l'inflazione australiane.
La banca centrale ha espresso crescente fiducia che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’intervallo obiettivo del 2-3%. Tuttavia, la RBA ha anche evidenziato una prospettiva economica incerta sia per l'attività interna che per l'inflazione. A livello globale, i rischi rimangono significativi, guidati da incertezze geopolitiche ed economiche.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
DOLLAR INDEX, long con ripresa dei volumi Chart di Capital.Com
Era stato segnalato un pattern di doppio minimo che tuttora risulta validato ed attivo per il suo percorso verso il target
Sul grafico giornaliero i prezzi stanno abbozzando un pullback sulla mediana del canale laterale di medio periodo.
Questo potrebbe essere un interessante pattern che potrebbe portare il doppio minimo a target.
Sul grafico a 4 ore invece abbiamo la nascita di un nuovo canale rialzista all'interno di quale stiamo assistendo all'abbandono della sua parte bassa da parte dei prezzi.
I volumi sono in espansione, si può costruire un long con le caratteristiche evidenziate nel grafico.
Terremoto in Myanmar e le Monete Rifiugio
Salve, mi chiamo Andrea Russo e sono un Trader Forex. Oggi voglio parlarvi dell'impatto degli eventi catastrofici, come il recente terremoto in Myanmar, sul mercato Forex, con particolare attenzione al ruolo delle valute rifugio. Durante crisi globali o eventi imprevedibili, gli investitori tendono a cercare sicurezza per i loro capitali, spostandoli verso asset e valute considerati stabili. Questo fenomeno, noto come "flight to safety," si verifica perché i mercati diventano altamente volatili e incerti, e il rischio di perdite aumenta.
Il flight to safety e l'importanza delle valute rifugio
Quando si verificano eventi drammatici come il terremoto in Myanmar, gli investitori globali preferiscono proteggere i loro portafogli. Questo spesso porta a un rafforzamento delle cosiddette valute rifugio, ovvero quelle valute percepite come sicure e stabili. Il motivo è che queste valute tendono a mantenere il loro valore o addirittura a rafforzarsi nei momenti di crisi, fungendo da ancore di stabilità per i mercati finanziari.
Le principali valute rifugio
Tra le valute rifugio più comuni troviamo:
Franco svizzero (CHF): La Svizzera è rinomata per la sua stabilità economica e politica. Il franco svizzero viene spesso visto come un "porto sicuro" durante periodi di instabilità.
Dollaro statunitense (USD): Il dollaro è considerato una valuta rifugio per eccellenza grazie alla solidità dell'economia americana e al suo status di valuta di riserva globale.
Yen giapponese (JPY): Nonostante il Giappone abbia un elevato debito pubblico, lo yen è visto come una valuta sicura, grazie alla stabilità interna del Paese.
Oro e altri beni rifugio: Pur non essendo valute, l'oro e alcune altre materie prime vengono spesso considerate beni rifugio e il loro valore influenza indirettamente i mercati valutari.
Impatto dei terremoti sulle valute e il Forex
Un evento come il terremoto in Myanmar tende a generare uno spostamento di capitali verso queste valute rifugio per i seguenti motivi:
Deprezzamento delle valute locali: La valuta del Myanmar, il kyat, sta subendo pressioni a causa dell'instabilità economica e della necessità di ingenti capitali per la ricostruzione.
Crescita delle valute rifugio: Con l'aumento dell'incertezza, valute come CHF, USD e JPY si rafforzano mentre gli investitori cercano rifugio.
Volatilità del mercato: Gli eventi catastrofici portano spesso a improvvisi movimenti dei prezzi nelle principali coppie di valute, aumentando il rischio e, al contempo, offrendo opportunità per i trader Forex più esperti.
Influenza sulle materie prime: Se l'area colpita dal disastro è ricca di risorse naturali, le materie prime potrebbero subire variazioni di prezzo, con un impatto significativo su valute correlate come AUD e CAD.
Conclusione
Gli eventi naturali, come il terremoto in Myanmar, ci ricordano quanto possa essere volatile il mercato Forex durante i periodi di crisi. Monitorare attentamente queste dinamiche è fondamentale per adattare le strategie di trading e proteggere i propri investimenti. Capire il ruolo delle valute rifugio in questi momenti permette di individuare opportunità, ridurre i rischi e mantenere la stabilità del portafoglio.
Spero che questo articolo vi abbia offerto una panoramica utile. Se avete domande o desiderate approfondimenti, non esitate a contattarmi.
Come analizzare le "STRUTTURE DI MERCATO"Uno degli strumenti più importanti per l'analisi dei trend di un'asset, capire la sua direzionalità di lungo, medio e breve termine e trovare potenziali entrate a mercato sono le strutture di mercato.
Durante un trend rialzista, potremo osservare una struttura di mercato rialzista (bullish orderflow), ovvero una struttura che continua a creare massimi e minimi sempre più alti e viceversa per una struttura ribassista:
Ovviamente questa è una visione teorica delle strutture di mercato, nella partica una struttura assomiglierà più a qualcosa del genere:
A questo punto saremo già in grado di raccogliere informazioni importanti nella lettura della struttura:
- Swing low : Il minimo che ha causato la rottura dello swing high
- Swing high : Il massimo che ha causato la rottura dello swing low
- Strutture interne : tutte le strutture generate all'interno di uno swing high ed uno swing low
- Dopo un BOS (rottura di struttura): possiamo aspettarci una correzione del movimento del timeframe di riferimento.
I punti swing (massimi e minimi) sono le fondamenta delle strutture di mercato, infatti essi vengono determinati come massimi/minimi forti oppure massimi/minimi deboli, in base all'orderflow attuale:
Un minimo forte è un minimo che genera una rottura di struttura , che quindi genera un massimo più alto del precedente swing high (viceversa per i massimi).
Un minimo debole è un minimo che non riesce a generare una rottura di struttura e andrà quindi a generare un massimo più basso del precedente swing high (viceversa per i massimi).
In una struttura rialzista osserveremo quindi una serie di minimi forti e massimi deboli, ed invece in una struttura ribassista avremo una serie di massimi forti e minimi deboli.
L'identificazione di questi massimi e minimi forti è di fondamentale importanza, infatti una volta determinati sapremo che questi punti non devono essere presi per poter continuare nel trend in atto e determinano quindi punti particolarmente sicuri per posizionare lo stop loss di un eventuale trade.
______________________________________________________________________________
La rottura di un massimo o minimo forte sarà un'altra importante informazione, perchè ci farà capire che il trend in atto è finito. Quindi la rottura dell'ultimo massimo/minimo forte determinerà il cambio di trend :
Esempio di strutture su un mercato reale (EUR/USD sul timeframe 1h):
Queste poche e semplici informazioni sono la base della lettura del trend di un'asset e sono le fondamenta per determinare se cercare posizionamenti long oppure short, dopo posizionare lo stop loss delle proprie operazioni e soprattutto a quali massimi/minimi puntare come take profit.
Leonardo... Ciao a tutti.
Leonardo beneficia delle voci di spesa degli stati membri UE sul settore della difesa.
ed è tra i leader europeo della progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di difesa Aerospaziale. Il fatturato per famiglia di prodotti e servizi è ripartito come segue: - sistemi di difesa (45,5%): armi, radar, ecc.; - elicotteri (28,7%): civili e militari; - attrezzature aeronautica (17,8%): aerei, ecc
Sul grafico:
ha un gap di continuazione a 32€
i un gap di esaurimento a 39€ che è una figura che si chiude statisticamente vicino.
un altra figura che potrebbe disegnare è il doppio massimo
in questo caso il guadagno sarebbe 4€
mentre la chiusura del gap più lontano è frutterebbe a target 14€.
Con questo rapporto profitto/rischio, ritengo vantaggioso la strategia short.
La strategia short che propongo richiede di essere attenzionata almeno ogni 4/5 ore, per contenere il rischio di una ripartenza.
Non lo faccio quasi mai, stavolta provo e condivido alcuni appunti con chi vuole leggerli o criticarli. sono personali e spero comprensibili anche a voi. . analisi ad un ora dal 21 marzo alle prime 2 candele del fino alle ore 11 del 28.
Azione stabile nel range 46.2 45.2 dalle 14 del 24 alle 10 del 25 (5 candele orarie) scende fino a 44.3 per tornare nel range standard. gli indicatori accumulazione distribuzione e MACD sono attualmente neutri. L indice di volatilità passato long dalle 9 del 26, sembra degradarsi e tornare short sotto 45.6
le analisi servono solo per avere riferimento sulle nostre decisioni se il mercato ci va contro.
un caro saluto. Luca.
«L'esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte.» (Heinrich Heine)
Eur/Usd: Ripartenza da 1,0800Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all' articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Buongiorno a tutti,
eccomi qui come sempre per l'analisi settimanale.
Quest'oggi andiamo sul cambio Eur/Usd.
La coppia chiude la settimana con la tenuta di area 1,0800 e una price action interessante se osserviamo un time frame daily/4h.
Dopo il grande boost rialzista dei primi di marzo il mercato aveva visto una fase di ritracciamento che pare essersi fermata proprio sul livello chiave citato poco sopra ( 1,0800 ) e da qui ha mostrato un trigger classico della mia metodologia di trading ovvero un F.T.W. Power rialzista.
Da un punto di vista operativo solo ritorni sotto 1,0750 potrebbero far continuare la fase di ritracciamento ( e quindi di debolezza ) ad estendersi fino a zona 1,0630/1,0600.
Gli obiettivi rialzisti di prezzo li possiamo trovare primariamente a 1,0930 e poi in estensione a 1,1000.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona domenica e un buon TRADING SIMPLE!
Come scegliere il time frame giusto per la tua strategia? Questa settimana per quanto riguarda l’articolo di educazione andremo a parlare del “time frame” all’interno del trading e del perchè questo varia da trader a trader in base alla propria strategia.
Il time frame o lasso temporale è importante in quanto più andiamo ad allungare l’arco temporale da utilizzare per la nostra analisi, tanto più le nostre analisi copriranno un arco decisamente più ampio, questo avviene soprattutto se si vuole effettuare un qualche tipo di investimento a lungo termine. Mentre se vogliamo effettuare degli investimenti di breve durata andremo ad utilizzare un time frame di breve periodo.
Le dinamiche all’interno del mercato non cambiano, se si utlizza un timeframe più ampio rispetto ad uno più breve, sappiamo che in entrambi i casi succedono le medesime dinamiche; questo perchè si dice che il mercato è “frattale”, ovvero ci sono determinate schematiche che si ripetono su un timeframe a 1 minuto ed avvengono allo stesso modo su timeframe settimanali o mensili.
Solitamente i time frame si dividono in:
- Time frame Mensili, Settimanale o Giornaliero per chi effettua analisi di lungo termine
- Time frame a 4 ore e 1 ora per chi effettua analisi di medio lungo termine
- Time frame a 30 minuti e 15 minuti per che effettua operazioni della durata di 24 ore
- Time frame a 5 minute e 1 minuti per chi effettua operazioni di brevissimo termine.
Sicuramente quello che dobbiamo tenere a mente è che ogni time frame qui elencato ha un peso di rilevanza diverso, in quanto un se utilizziamo il Settimanale o Giornaliero, le candele avranno un’incidenza decisamente più elevata rispetto ad una candela di 5 minuti.
Quindi possiamo decisamente affermare che il time frame, all’interno di una strategia di trading è decisamente una variabile fondamentale.
Quali sono i pro e i contro di operare con dei time frame che permettono di operare con una strategia intraday/giornaliera? Per quanto riguarda questa strategia si utilizzano solitamente archi temporali di analisi che vanno dai 5 minuti a 1 ora. Questo utilizzo ci da sicuramente modo di monitorare determinate condizioni di mercato che non possono essere viste in un timeframe più ampio; pertanto, avremo dei backtest con una maggiore precisione, più dettagli e solitamente le posizioni vengono chiuse nell’arco della stessa giornata.
Mentre il contro di lavorare con tale timeframe è sicuramente poter vedere molti movimenti che possono darci diverse bias di mercato.
Un esempio è qui di sotto in cui possiamo vedere diverse formazioni e schematiche di mercato.
Quali sono invece i pro e i contro dell’utilizzo di un timeframe Giornaliero? In questo caso su una tipologia di trading che, come già menzionato, avrà delle posizioni che possono durare più di 24 ore e hanno una visione a lungo termine. Uno dei vantaggi è che questo lasso temporale è sicuramente più “pulito” rispetto ai timeframe di breve periodo in quanto avremo meno “rumore” ovvero meno formazioni costanti di bias di mercato, dato che è meno influenzato dalle oscillazioni dei prezzi, quindi sicuramente ci permette di trovare i punti chiave in cui possiamo avere determinati movimenti e reazioni del prezzo.
Il timeframe Mensile, Settimane o Giornaliero ci viene utile utilizzarlo quando vogliamo testare una nostra strategia su uno storico decisamente più ampio e ci aiuta a capire come in passato potrebbe aver performato quella nostra strategia nel corso degli anni.
Il punto a sfavore di questi timeframe è che non sappiamo come i prezzi si siano effettivamente mossi all’interno di una singola candela e potremmo riscontrare possibili problemi in termini di posizionamento di take profit e stop loss che siano quanto più precisi possibili.
Nel grafico qui di sotto possiamo vedere come sia decisamente più comprensibile capire quali possano essere punti più sensibili al prezzo con una prospettiva a lungo termine
CONCLUSIONI
Possiamo concludere dicendo che il timeframe è puramente discrezionale e varia in basa alla strategia di ogni singola persona. Sicuramente andrebbero fatti dei test su diversi timeframe per capire se una strategia possa essere performante o meno. Quindi vanno fatte valutazioni e backtest per capire quanto sia applicabile o meno.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
I livelli di oggi del Morning Trading ShowOggi Stefano Serafini vede un S&P500 con zona di vendita in area 5750; sotto area 5715 si imposterebbe a ribasso con zona di rimbalzo in area 5700. Sopra area 5760 potrebbe andare a rialzo fino in area 5775. Se dovesse superare area 5780 andrebbe totalmente in positivo.
HOUSING USAIl reddito familiare medio necessario per acquistare la casa a prezzo medio in vendita negli Stati Uniti (124.000 €) è ora superiore del 57% rispetto all'attuale reddito familiare medio (79.000€).
Questo è il mercato immobiliare più inaccessibile della storia per le famiglie americane.
Le borse americane pagano l’ennesimo annuncio sui dazi di Donald Trump: questa volta il presidente americano ha deciso di imporre una tariffa del 25% su tutte le auto importate nel Paese.
I dazi saranno permanenti ed entreranno in vigore il 2 aprile.
Le buone notizie per gli Usa arrivano invece dall’economia.
Il pil del quarto trimestre del 2024 è stato rivisto al rialzo al 2,4%, meno del 3,1% precedente ma più del 2,3% atteso.
Buon trading a tutti
Trump, ancora daziGiornata negativa per Wall Street, con l'S&P 500 che è sceso dell’1.2%, mentre il Nasdaq è crollato dell’1.8% e il Dow Jones ha cancellato i guadagni iniziali per aggirarsi intorno allo zero, spinto da una svendita nel settore tecnologico. I titoli megacap hanno visto bruschi cali, con Nvidia in calo del 4,7%, Tesla in calo del 3,9% e Amazon, Meta e Alphabet che hanno perso tutte l'1,2% all'1,4%. Apple (-0,2%) e Microsoft (-0,4%) non hanno fatto meglio.
Il sentiment rimane negativo, poiché persistono le preoccupazioni sulla guerra commerciale in corso, con gli operatori ancora in attesa di ulteriori chiarimenti sui dazi reciproci che entreranno in vigore il 2 aprile. Tutto ciò ha prevalso rispetto anche ai positivi dati Usa, sugli ordini di beni durevoli, usciti decisamente sopra le attese.
Nella notte poi, I mercati azionari asiatici sono scesi dopo che Trump ha annunciato un dazio del 25% su tutte le importazioni di auto a partire dalla prossima settimana. Le case automobilistiche giapponesi e sudcoreane sono state tra le più colpite, con forti perdite per Toyota, Honda, Subaru, Hyundai e Kia. Anche i titoli tecnologici hanno dovuto affrontare pressioni di vendita, seguendo il calo notturno dei giganti tecnologici statunitensi.
VALUTE
L'indice del dollaro è sceso sotto quota 104,5 giovedì, riducendo i guadagni della sessione precedente, dopo le dichiarazioni di Trump che hanno riportato l’avversione al rischio sui mercati. Il presidente ha annunciato un dazio del 25% su tutte le auto e i camion leggeri importati, che entrerà in vigore il 2 aprile, insieme a dazi reciproci sulle nazioni con imposte sui beni statunitensi, misure che si è impegnato a mantenere per tutto il suo secondo mandato.
L'escalation della guerra commerciale ha scatenato timori di una crescita economica statunitense più lenta e di rinnovate pressioni inflazionistiche, La fiducia dei consumatori statunitensi è scesa al livello più basso in oltre quattro anni, aggiungendo preoccupazioni. L’attesa ora si sposta verso il rapporto sull'indice dei prezzi PCE di venerdì, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed.
ORDINI BENI DUREVOLI
I nuovi ordini di beni durevoli prodotti negli Stati Uniti sono aumentati inaspettatamente di 2,7 miliardi di dollari, ovvero dello 0,9% su base mensile a 289,3 miliardi a febbraio 2025, dopo un balzo rivisto al rialzo del 3,3% a gennaio e superando le previsioni di un calo dell'1%. Le attrezzature per i trasporti hanno guidato l'aumento, Gli ordini sono aumentati anche per macchinari (0,2%), prodotti in metallo lavorati (0,9%), computer e correlati (1,1%) e apparecchiature elettriche, elettrodomestici e componenti (2%).
Al contrario, gli ordini di beni strumentali sono diminuiti dell'1,5%. Nel frattempo, gli ordini di beni strumentali non per la difesa, esclusi gli aeromobili, sono diminuiti dello 0,3% a febbraio, il primo calo in quattro mesi, dopo un guadagno rivisto al rialzo dello 0,9% a gennaio e peggiore delle previsioni di un aumento dello 0,2%. L'incertezza che circonda le tariffe sta probabilmente rendendo le aziende esitanti ad aumentare la spesa per le attrezzature.
UK, CALA L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è sceso al 2,8% a febbraio 2025 dal 3% di gennaio, al di sotto delle aspettative di mercato del 2,9%, sebbene in linea con le previsioni della Banca d'Inghilterra. Il maggiore contributo al ribasso è arrivato dai prezzi dell'abbigliamento, che sono diminuiti per la prima volta da ottobre 2021. L'inflazione è diminuita anche nel settore ricreativo e culturale, nonché nell'edilizia abitativa e nelle utenze, compresi gli affitti.
Al contrario, l'inflazione alimentare è rimasta invariata al 3,3% e i prezzi sono aumentati più rapidamente per i trasporti ,ristoranti e hotel. Nel frattempo, l'inflazione dei servizi è rimasta stabile al 5%. Il tasso di inflazione core annuale è sceso al 3,5% dal 3,7%. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,4%, rimbalzando da un calo dello 0,1% ma non raggiungendo l'aumento previsto dello 0,5%.
SALE IL RAME
I future sul rame sono saliti oltre i 5,20 dollari per libbra mercoledì, raggiungendo un nuovo massimo storico tra le segnalazioni secondo cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump imporrà tariffe sulle importazioni di rame entro poche settimane, accelerando significativamente la tempistica originale. Le direttive iniziali di Trump suggerivano che le tariffe sul rame sarebbero entrate in vigore entro la fine dell'anno, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale.
Gli sviluppi hanno innescato un'impennata nelle importazioni di rame degli Stati Uniti, con spedizioni recenti per un totale di 500.000 tonnellate, superando di gran lunga la normale media mensile di 70.000 tonnellate, poiché gli operatori si sono affrettati a garantire la fornitura prima dei dazi.
In risposta, le aziende statunitensi stanno esplorando fonti alternative di rame, in particolare dal Sud America, per mitigare l'impatto delle tariffe. Ad aumentare lo slancio rialzista, Glencore ha temporaneamente sospeso le spedizioni di rame dalla sua fonderia di Altonorte in Cile a causa di un problema che ha interessato la fornace dell'impianto.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NASDAQ: PATTERN CUP AND HANDLE SEGNALA POTENZIALE RIALZO!Il NASDAQ sta mostrando una configurazione tecnica estremamente interessante sul time frame 4h, che merita attenzione prima dell'apertura del mercato americano. L'indice ha completato un classico pattern cup and handle con un rimmbalzo sulla media mobile semplice a 50 periodi. Ciò potrebbe preludere a un movimento significativo nelle prossime settimane.
📈 Situazione attuale
Dopo una fase correttiva, il NASDAQ ha formato un pattern cup and handle perfetto, una delle configurazioni più affidabili dell'analisi tecnica. La "cup" si è formata con un movimento di discesa seguito da un recupero graduale, mentre il "manico" rappresenta il pullback più contenuto.
⚡ Segnali di forza multipli
La situazione appare particolarmente promettente grazie alla uulteriore convergenza di 2 diversi indicatori tecnici:
1️⃣ RSI in forte risalita dalla zona di venduto
2️⃣ Prezzo che ha rimbalzato sulla media mobile a 50 periodi (linea blu) dopo il pull back creato dal manico della configurazione tecnica cup and handle
🔍 Opportunità di trading
Il pattern cup and handle è considerato uno dei segnali più affidabili per un cambio di tendenza. La teoria dell'analisi tecnica suggerisce che l'obiettivo di prezzo può essere calcolato misurando la profondità della tazza e proiettandola dal punto di breakout.
🎯 Obiettivo di prezzo
Con questa configurazione tecnica, il NASDAQ potrebbe puntare inizialmente a testare la resistenza principale (linea rossa orizzontale) intorno a quota 21200. In caso di rottura di questo livello, il movimento potrebbe estendersi verso nuovi massimi.
⚠️ Gestione del rischio
Un eventuale ritorno sotto il minimo dell'ultimo impulso del "cup" invaliderebbe lo scenario rialzista. È consigliabile posizionare uno stop loss prudente sotto il livello 19300, per proteggere il capitale. Se si vuole un trade più aggressivo con un maggiore rischio/rendimento possiamo piazzare lo stop loss sotto la media a 50 periodi.
💡 Conclusione
Il NASDAQ presenta una configurazioni cup and handle, supportato da indicatori tecnici favorevoli, offrendo un'opportunità di trading con un eccellente rapporto rischio/rendimento per posizioni rialziste prima dell'apertura del mercato americano.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 26.03.2025Primo accordo di cessate il fuoco sul Mar Nero tra Russia ed Ucraina.
L’indice IFO tedesco di marzo segnala recupero di ottimismo.
Trump ancora ondivago sui dazi, alla vigilia del D-Day del 2 aprile.
Verso un 1’ trimestre di rivincita delle borse UE e Asia su Wall Street.
Ieri, 25 marzo, ha visto un miglioramento del sentiment sui mercati, sostenuto da diverse notizie positive, tra cui l'accordo per un cessate il fuoco nel Mar Nero tra Russie a Ucraina, e un incremento, seppur modesto, dell’indice Ifo tedesco.
Nonostante la continua incertezza riguardo ai dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump, che entreranno in vigore la prossima settimana, gli investitori sembrano ottimisti su un loro possibile allentamento.
Questo mix di fattori ha spinto i listini europei in positivo: Milano (FTSE Mib) ha guadagnato l’1,06%, Parigi +1,08%, Francoforte, la migliore, +1,13%, mentre Londra, più cauta +0,31%.
La guerra tra Russia e Ucraina ha visto uno sviluppo positivo, col raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nel Mar Nero. Tuttavia, Mosca ha chiarito che la tregua è condizionata al ritiro delle sanzioni economiche imposte.
Sul fronte macroeconomico europeo, l’indice Ifo tedesco ha registrato un leggero miglioramento, salendo a 86,7 punti a marzo dai 85,3 di febbraio, sebbene le aspettative fossero di un valore leggermente più alto (86,8).
Questo aumento potrebbe essere legato alla recente riforma costituzionale tedesca, che favorisce il riarmo e un piano di investimenti infrastrutturali, utili per molte imprese tedesche.
A Wall Street, gli investitori sono rimasti divisi tra segnali di peggioramento della fiducia dei consumatori e possibilità di un approccio meno severo sui dazi.
Trump ha dichiarato che non tutti i dazi minacciati entreranno in vigore il 2 aprile e che alcuni Paesi potrebbero esserne esentati. Tuttavia, ha anche annunciato nuove tariffe doganali su auto, alluminio e farmaci, nonché un’imposta del 25% su qualsiasi Paese che acquisti greggio dal Venezuela.
L’indice di fiducia dei consumatori, secondo il Conference Board, è sceso a 92,9 a marzo, suggerendo preoccupazioni per aumento dell’inflazione e rallentamento economico derivante da una guerra commerciale globale.
Negli Usa le dichiarazioni dei presidenti delle FED “regionali” americane aggiungono una nota di prudenza. John Williams, presidente della Fed di New York, ha parlato di incertezze crescenti per famiglie e aziende, mentre Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha previsto progressi più lenti per l'inflazione, con un possibile taglio dei tassi di 25 punti base quest’anno.
Gli investitori sono ora in attesa della pubblicazione, prevista per venerdì 28, dell’indice PCE, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed, per capire le future mosse di politica monetaria.
Nel frattempo, l'oro ha segnato un frazionale rialzo, tornando sopra 3.020 dollari/oncia, grazie alla crescente domanda di asset rifugio, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e dalle incertezze legate ai dazi.
In questo scenario, gli investitori internazionali confermano lo spostamento delle loro preferenze geografiche, riducendo l’esposizione agli Stati Uniti, in favore di Cina ed Europa. Gli strateghi di Morgan Stanley hanno alzato le prospettive per i titoli cinesi, ed anche Goldman Sachs evidenzia che la Cina è tornata ad essere una interessante per gli investimenti azionari.
Il persistente mix di incertezze politiche e economiche globali sta contribuendo ad una lunga fase di volatilità sui mercati, ma offre anche opportunità per gli investitori, soprattutto in Europa e in Asia.
Le borse europee, tra cui Milano, hanno sovraperformato Wall Street nel primo trimestre, con l'indice Eurostoxx 50 in crescita del 12%, mentre l’S&P500 ha perso -5,7%.
Milano ha registrato una performance positiva, +15,2% YtoD, spinto dalla crescita del settore bancario (+32%). Al contrario, a Wall Street spicca la perdita del Nasdaq, -9,2%.
Oggi, 26 marzo, i mercati asiatici sono prevalentemente in rialzo, col Nikkei di Tokyo a +0,8% e l'Hang Seng di Hong Kong a +0,5%.
In Giappone il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha dichiarato che la banca centrale potrebbe continuare ad aumentare i tassi di interesse, se l’economia giapponese seguirà le sue previsioni.
Materie prime: il Brent ha registrato il sesto rialzo consecutivo, una novità per quest’anno, alimentato dalle preoccupazioni sull'offerta, in particolare per le restrizioni sulle esportazioni di petrolio da Venezuela e Iran.
Il prezzo del gas naturale ha mostrato una leggera flessione (-2%), sia negli Usa che in Europa. La produzione di acciaio in Cina è diminuita del 3,3% a febbraio, per l’invito del Governo di evitare eccessi di offerta, mentre il prezzo del rame è scesi -1,5%, sensibile alle ipotesi e previsioni di possibili aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Sul fronte valutario, il dollaro ha guadagnato per il sesto giorno consecutivo, scendendo sotto quota 1,08 rispetto all'euro. Bitcoin ha visto una ripresa, superando i 76.400 dollari, grazie alla stabilizzazione di Wall Street e all’interesse crescente nel mercato delle criptovalute.
BlackRock ha lanciato il suo primo prodotto legato a Bitcoin in Europa, puntando sulla crescente domanda per le criptovalute.
Il rendimento del Treasury decennale statunitense è aumentato al 4,33%, mentre l’agenzia di rating Moody’s ha ridotto l’outlook sul rating sovrano degli Stati Uniti, prevedendo un aumento del rapporto debito/PIL al 130% entro il 2035.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Mercati in consolidamentoL'S&P 500 è salito dello 0,2% ieri, con il Nasdaq che è salito dello 0,8%, segnando la terza sessione consecutiva di guadagni, mentre il Dow Jones ha chiuso a +0.17%. Rimane, a livello globale, l’incertezza relativa ai dazi, e ai dati economici, che cominciano a mostrare delle crepe anche nell’economia Usa.
Trump ha dichiarato che alcuni paesi potrebbero essere esentati dai dazi reciproci che entreranno in vigore il 2 aprile, accennando anche a potenziali nuove tariffe su prodotti farmaceutici e automobili. Tesla è salita del 3,4% dopo un aumento del 12% di lunedì, mentre Nvidia è scesa dello 0,6%. Ad aumentare le preoccupazioni del mercato, la fiducia dei consumatori è scesa al minimo di quattro anni, con le aspettative future che sono scese al livello più debole degli ultimi 12 anni.
FINE DEL RIGORE TEDESCO
Il bazooka fiscale da 500 miliardi di euro promette di ridefinire l’economia tedesca. Un punto di svolta per Berlino e probabilmente anche per l’intera Europa con Goldman Sachs che stima un’aggiunta dell’1% cumulativo nei prossimi tre anni per il Pil dell’area euro in virtù della politica fiscale tedesca molto più accomodante e la maggiore spesa militare in tutta la regione. Questo scrive “finanza online” nella sua rubrica, ribadendo che per decenni, specie dopo la nascita dell’Euro, la Germania è stata l’emblema del conservatorismo fiscale, imponendo rigidi limiti di spesa a tutta l’Europa, ed evitando gli stimoli finanziati dal debito.
Adesso il paradigma sta cambiando, chissà perché, viene da chiedersi, e i mercati hanno da subito reagito con veemenza. Se da un lato la Borsa di Francoforte si è arrampicata ai nuovi massimi storici, dall’altro i Bund hanno pagato dazio con rendimenti in salita. Oggi stazionano in area 2,83% e c’è chi prospetta nuove incursioni verso l’altro, fino al 3% se non oltre. Alcuni economisti indicano anche uno scenario estremo, che vede il rendimento del Bund decennale spingersi fino al 3,5%-4%.
Per avverarsi richiederebbe una crescita economica molto elevata e un’inversione totale della politica monetaria della Bce “In questo caso il rendimento del BTP a 10 anni si posizionerebbe probabilmente al 5% o oltre, rendendo più difficili per l’Italia il raggiungimento degli obiettivi di surplus primario.
A meno che la Bce non intervenga per ridurre la frammentazione, Infine, lo scenario ribassista (rendimenti sotto il 2,5%) potrebbe verificarsi in caso di politiche economiche meno efficaci in Germania, shock disinflazionistici o un forte spostamento delle riserve globali dal dollaro Usa all’Euro, a causa delle politiche di Trump. Inevitabilmente il maxi-stimolo fiscale da parte di Berlino avrà quindi ricadute sull’operato futuro della Bce.
L’Eurotower, reduce da sei tagli dei tassi da giugno 2024 a oggi, nei prossimi meeting potrebbe prendersi una pausa, per arrivare poi ad un solo ulteriore taglio in autunno. Christine Lagarde, ha rimarcato che l’economia della zona euro sarà alle prese con shock eccezionali dovuti alla questione dazi, bazooka fiscale tedesco e piano di riarmo dell’Ue che potrebbero amplificare la volatilità dell’inflazione e aumentare il rischio che la crescita dei prezzi diventi più persistente.
IFO IN RIPRESA
L'indicatore Ifo Business Climate per la Germania è salito a 86,7 a marzo 2025, segnando il livello più alto da luglio e allineandosi alle aspettative del mercato. Il sentiment aziendale è migliorato poiché le aziende sono diventate più ottimiste sui mesi a venire (87,7 contro 85,6 a febbraio), a seguito di uno storico accordo sul debito per aumentare la spesa per la difesa allentando le rigide regole e istituendo un consistente fondo infrastrutturale. Il sentiment è migliorato in tutti i settori.
I produttori (-16,6 contro -21,9) e il commercio (-23,7 contro -26,2) hanno visto un notevole spostamento verso un minore scetticismo nelle loro prospettive. I fornitori di servizi (-1,1 contro -4,3) hanno beneficiato principalmente del crescente ottimismo tra gli studi di architettura e ingegneria. Nel frattempo, il settore delle costruzioni (-24,6 contro -27,4) ha registrato guadagni trainati da una valutazione più positiva della situazione attuale, sebbene la mancanza di ordini sia rimasta la sfida più grande del settore.
UK, CROLLANO LE VENDITE AL DETTAGLIO
L'indicatore delle vendite al dettaglio della Confederation of British Industry per il Regno Unito è sceso di 18 punti a -41,0 a marzo 2025, il livello più basso da aprile 2024 e significativamente al di sotto delle aspettative di mercato di -28,0.
Ciò ha segnato il sesto mese consecutivo di declino del settore, con rivenditori e grossisti che hanno citato le tensioni commerciali globali e il bilancio autunnale come fattori chiave che hanno frenato la fiducia dei consumatori e delle aziende, portando a una domanda più debole.
Nel frattempo, i volumi delle vendite al dettaglio online sono diminuiti a un ritmo simile al mese precedente (-27,0 contro -28,0 a febbraio) e le vendite per il periodo dell'anno sono state considerate al di sotto delle norme stagionali a marzo, rispecchiando la tendenza osservata a febbraio (-36,0 contro -34,0).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
[LO SCOPPIO DELLA BOLLA DELLE DOT-COM]Lo scoppio della bolla delle dot-com è il crollo del mercato azionario avvenuto tra il 2000 e il 2002, causato dall'eccessiva speculazione sulle aziende del settore tecnologico e internet.
Negli anni '90, con la diffusione di Internet, gli investitori hanno iniziato a scommettere pesantemente sulle startup tecnologiche, spesso senza solidi modelli di business o profitti reali. Questo ha portato ad una crescita esagerata dei prezzi delle azioni di molte aziende "dot-com" (così chiamate perché operavano su internet e spesso avevano ".com" nel nome).
Nel marzo 2000, il mercato ha iniziato a perdere fiducia in queste aziende, e l'indice NASDAQ, che aveva raggiunto un picco di oltre 5.000 punti, ha iniziato un crollo drastico. Nei due anni successivi, molte aziende dot-com sono fallite, e il mercato ha perso migliaia di miliardi di dollari in valore.
Tra le cause principali dello scoppio della bolla ci sono:
-SPECULAZIONE ECCESSIVA , con investitori che compravano azioni senza considerare i fondamentali delle aziende.
-MODELLI DI BUSINESS INSOSTENIBILI , con molte startup che bruciavano denaro senza generare profitti.
-AUMENT DEI TASSI DI INTERESSE DA PARTE DELLA FEDERAL RESERVE , che ha reso più difficile l'accesso al credito.
Alcune aziende come Amazon o eBay sono sopravvissute e sono diventate colossi, ma molte altre, come Pets.com, sono fallite. Lo scoppio della bolla ha segnato una grande lezione per gli investitori, evidenziando i rischi delle bolle speculative nel mercato azionario.
Wall Street torna a ruggireTorna prepotentemente a salire l’azionario Usa, trascinato dalle speranze di riduzione dei dazi o per lo meno, applicazione limitata, che poi è sempre quello che abbiamo sostenuto in queste pagine, negli ultimi mesi, quando più volte abbiamo ribadito che le tariffe sono un mezzo e non il fine, che poi è la necessità di tagliare il debito pubblico e ridurre il deficit delle partite correnti.
Trump infatti, potrebbe adottare un approccio più mirato alle tariffe, attenuando le preoccupazioni di una guerra commerciale a tutto campo. L'S&P 500 è salito dell'1,7% al massimo delle ultime due settimane, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato il 2,1% e il Dow Jones è salito di 650 punti. Le azioni tecnologiche hanno guidato i guadagni, con Nvidia e AMD in rialzo rispettivamente del 3,1% e del 7%, mentre Tesla è salita dell'11,9% dopo settimane di cali. Amazon ha guadagnato il 3,6% e Alphabet è avanzata del 2,1%.
L'amministrazione Usa potrebbe escludere alcune tariffe specifiche per settore dal 2 aprile, sebbene i funzionari abbiano avvertito che le decisioni definitive non sono ancora state prese. Gli investitori hanno accolto con favore il potenziale cambiamento di politica dopo settimane di volatilità del mercato guidata dai timori di recessione e dal debole sentimento dei consumatori. Nel frattempo, gli indici PMI preliminari hanno mostrato una crescita inaspettatamente forte nel settore dei servizi, mentre il settore manifatturiero ha subito una contrazione, con i costi di input in aumento a causa dei dazi.
VALUTE, SCENDE ANCORA L’EURO
Dollaro sugli scudi, come abbiamo ricordato anche negli ultimi commenti, con l’EurUsd tornato a ridosso dei supporti chiave di 1.0765, obiettivo dei grafici a 4 ore. Va detto che però, per il momento, la salita del dollaro non appare forte, e sembra che emergano sempre dei venditori su ogni resistenza tecnica. Anche il Cable è sceso a 1.2595 per poi tornare sopra 1.2920 in serata.
UsdJpy che ha superato 150.50 e ora punta decisamene sulle resistenze richiamate anche ieri a 151.40 50 area. UsdCad ancora debole, unico dollaro che per ora non trova slancio, mentre le oceaniche restano sotto pressione. Tra i cross segnaliamo EurAud ed EurNzd che hanno ritestato le resistenze chiave prima di scendere nuovamente. Tra i cross eurjpy che attacca quota 163.00 con obiettivi a 164.20.
EUROPA PMI IN CALO
L'indice PMI composito dell'Eurozona è salito a 50,4 a marzo da 50,2 a febbraio, al di sotto delle aspettative di mercato di 50,8. Ha segnato però il terzo mese consecutivo di modesta espansione dell'attività commerciale in tutto il blocco, con una crescita che ha raggiunto il ritmo più rapido dallo scorso agosto. La produzione manifatturiera è tornata in espansione per la prima volta in due anni, registrando il suo aumento più forte da maggio 2022, mentre la crescita del settore dei servizi ha rallentato fino a un minimo di quattro mesi.
Nel frattempo, i nuovi ordini hanno continuato a diminuire, l'occupazione è rimasta sostanzialmente stabile dopo sette mesi di calo e gli arretrati di lavoro si sono ridotti per il 24° mese consecutivo. Sul fronte dei prezzi, l'inflazione dei costi di input è scesa al livello più basso da novembre, mentre l'inflazione dei prezzi di vendita è scesa al livello più basso del 2025. Infine, la fiducia delle imprese si è indebolita per il secondo mese consecutivo, raggiungendo il livello più basso da novembre.
PMI USA IN RIALZO
L'indice PMI composito statunitense S&P Global US è salito a 53,5 a marzo 2025, dal minimo di 10 mesi di febbraio di 51,6, indicando la crescita più forte dal dicembre 2024. Il settore dei servizi ha guidato la ripresa (PMI a 54,3 contro 51), con parte della crescita attribuita a una ripresa dell'attività commerciale Nel frattempo, la produzione è scesa (49,8 contro 52,7) dopo una spinta guidata dai dazi all'inizio dell'anno.
L'occupazione è cresciuta solo marginalmente, riprendendosi dal calo di febbraio. L'inflazione dei prezzi di input è salita a un massimo di quasi due anni, soprattutto nella produzione, a causa dei dazi, sebbene la concorrenza abbia limitato il passaggio ai prezzi di vendita. Le aspettative aziendali per l'anno a venire sono scese al secondo minimo da ottobre 2022, riflettendo la crescente cautela dovuta alle preoccupazioni sulla domanda e alle politiche dell'amministrazione Trump.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Come si forma un "FULL BODY" e come tradarlaUna delle più tipiche e presenti candele che possiamo trovare a mercato è la così della "full body", ovvero una candela dal pieno corpo con poche o assenti ombre.
Questo tipo di candela rappresenta forza e direzionalità nel mercato, andiamo ad osservare la sua formazione tipica nel timeframe daily (nel caso di una candela rialzista, ma ovviamente nel caso di una candela ribassista la formazione è inversa), con particolare osservazione al tempo (fondamentale per determinare le entrate a mercato):
Una classica formazione di una fullbody daily tendenzialmente inizia con una sessione di Asia tendenzialmente lateralizzata.
All'apertura di Londra (considerata dal pre-market, ovvero dalle 8:00), ci possiamo aspettare uno sbilanciamento sotto i minimi della sessione asiatica, con una successiva inversione ed un'inizio di espansione:
Dopo la prima espansione di Londra, ci potremmo aspettare un primo momento di lateralizzazione tra le 11:00 e le 12:59 circa, seguito da una correzione di questo movimento, che tendenzialmente avverrà all'apertura della sessione di New York (nel forex viene considerato dalle 13:00 in avanti); in questa fase di mercato, potremo andare a cercare un ritorno in una zona da bilanciare (come un FVG a 15m in una zona di discount).
Zona come quelle presentate nell'immagine sovrastante saranno ottime opportunità per posizionamenti long.
Infatti dopo l'apertura di New York, il prezzo dopo aver ribilanciato la struttura precedente, continuerà la sua espansione verso nuovi massimi di giornata, completando la sua espansione verso le 16:00/17:00.
Tendenzialmente dalle 16/17 la candela daily si sarà formata quasi completamente, lasciando le successive ore con price action poco interessanti; infatti dopo questi orari potremo trovare piccoli reversal (per formare la top wick, ovvero l'ombra della candela) oppure una lateralizzazione.
LA MIA STRATEGIA MULTIDAYBuonasera e buona Domenica a tutti i traders, come promesso ho fatto un video dove mostro la mia personale operatività, e come scelgo gli ingressi in base a vari fattori. Le strategie che utilizzo non sono sempre le stesse, in base alla formazione di pattern, rotture di livelli, livelli di liquidità, decido i miei setup. Le strategie che io utilizzo sono cinque, in questo video spiego la prima, del multiday. Per avere una strategia ho dovuto studiare tanto, all'inizio cercavo di capire come utilizzare la strategia per fare soldi, ma mi sono reso conto che non funziona in questo modo. Tutti noi abbiamo reazioni, comportamenti, sentimenti tutti diversi l'uno dall'altro, quindi un setup che per me va bene per un'altro potrebbe non andar bene. Quello che voglio dire che bisogna essere consapevoli di quello che si fa, ci deve essere un valido motivo se sono entrato in posizione, e questo lo sappiamo solo noi dopo avere studiato e praticato per anni, la strategia deve essere vostra, personale, in base a quello che vedete e che vi fa stare tranquilli. Per esempio in questa ultima settimana il mercato crollava, tutti vendevano, mentre io ho comprato! Ho visto dei possibili trade di breve che posso fare con un buono rischio rendimento, ma l'ho fatto con consapevolezza e non perchè ho tentato alla fortuna o ho tirato i dadi. E' questo che voglio trasmettervi, di diventare consapevoli di quello che fate, i corsi e i setup di altri trader possono solo darvi una mano ad accelerare il tempo di apprendimento e di studio. Spero che questo primo video di formazione sia utile e ci sentiamo la prossima settimana per la seconda strategia. Un caro saluto a tutti e buona serata.
Grazie Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.