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Notizia lampo: Rinvio di 90 giorni delle tariffe
-Trump ha deciso un rinvio di 90 giorni dell’aumento delle tariffe che doveva colpire le merci cinesi.
La sospensione è stata estesa fino al 9 novembre 2025.
-Ha anche specificato che l’oro non sarà soggetto a tariffe, rassicurando i mercati del metallo prezioso.
I prezzi dell’oro hanno perso terreno.
La notizia che l’oro importato non subirà tariffe ha contribuito a questa discesa, calmando l’incertezza che aveva fatto volare i prezzi in precedenza.
I mercati asiatici sono saliti grazie al clima di tregua nei rapporti commerciali fra USA e Cina.
Cosa aspettarsi ora:???
-Riduzione della volatilità sull’oro
Adesso che il rischio tariffario sull’oro è passato, il prezzo potrebbe stabilizzarsi o consolidare la discesa.
Monitora i dati di questa settimana:
-Dati sull’inflazione USA (CPI)
-Decisioni della Fed sui tassi (attese riduzioni a settembre)
-Indici economici cinesi e notizie sul summit Trump-Putin (imprevedibili)
Scenario strategico
-Se l’oro si stabilizza sui miei livelli chiave potrebbe essere un buon punto per me, per valutare posizioni long moderate.
-Se invece la discesa accelera, valutero livelli di ingresso più cauti, aspettando conferme.
su zone sottostanti
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-GESTITE IL RISCHIO
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Analisi fondamentale
GOLD | FInalmente ci siamo.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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ORO, finalmente ci siamo.
Oggi Inflazione americana ore 14:30!
Sopra le attese positivo per USD e Negativo per il GOLD, sotto le attese invece positivo per il GOLD e negativo per USD.
Dopo una lunga attesa è avvenuto il crollo e quindi la correzione tanto attesa, dalla zona dei 3405$.
Ora sta lateralizzando su un supporto molto particolare che un po' mi disorienta, ma io continuo a credere nella zona più bassa per valutare un posizionamento bullish in SWING in direzione del massimo storico dei 3500$ per oncia.
Ricapitolando attenderò un'ulteriore ricerca di liquidità del minimo di oggi dei 3342$, magari che raggiunga la fresh demand dei 3320$, fino ai 3315$, da qui inzierò a basare un trade in H1 cercando il trigger di entrata in M5, richiederà un po' di pazienza ma è fattibile, aspettiamo solo le conferme giuste.
La pazienza è la virtù dei forti.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.08.2025Borse globali in salute, grazie a trimestrali sopra le attese.
Proroga al 10 novembre per definire nuovi dazi alla Cina: una buona notizia.
Guerra in Ucraina: Trump e Putin ne discuteranno in Alaska venerdì15.
Borsa di Tokio ai massimi storici, grazie anche allo Yen debolissimo.
L’avvio della settimana di Ferragosto ha visto le Borse europee chiudere in lieve calo, in un contesto dominato dalle incertezze geopolitiche e commerciali.
L’attenzione degli investitori resta puntata sul vertice di venerdì tra il presidente statunitense Donald Trump e l’omologo russo Vladimir Putin, con l’agenda che dovrebbe includere i dossier più caldi di politica estera, dall’Ucraina al Medio Oriente.
Sul fronte della guerra commerciale, i mercati hanno inizialmente temuto la scadenza del 12 agosto per l’entrata in vigore di nuovi dazi bilaterali USA-Cina.
La giornata si è però chiusa con un segnale distensivo: proroga fino al 10 novembre dell’aumento delle imposte doganali, concessa per dare tempo ai negoziatori di definire un’intesa definitiva. La decisione ha contribuito ad alleggerire le tensioni e migliorare il sentiment in chiusura.
Le piazze europee hanno comunque terminato la seduta in territorio negativo: Milano -0,1%, Parigi -0,6%, Francoforte -0,4%. Wall Street ha archiviato la giornata con un calo generalizzato: Dow Jones -0,45%, Nasdaq -0,30%, S&P 500 -0,25%. Malgrado un massimo intraday sfiorato dal Nasdaq, il comparto tecnologico non è riuscito a sostenere il rimbalzo.
Alcuni analisti, tra cui Barry Bannister e Thomas Carroll di Stifel, mantengono un approccio prudente: le loro stime indicano una possibile correzione fino al -14% per l’S&P 500 entro fine 2025, complice l’elevata valutazione post-rally da aprile, il persistere di pressioni inflazionistiche e segnali di raffreddamento della domanda. La strategia suggerita resta difensiva, privilegiando titoli con dividendi solidi.
Si chiude intanto la stagione delle trimestrali (Q2 2025) per le società quotate europee. Gli utili complessivi sono cresciuti del +3,1% anno su anno, un dato superiore alle previsioni di inizio anno che indicavano un calo dello -0,7%.
La sorpresa positiva è arrivata soprattutto dai settori finanziario (+11,4%) e sanitario (+15,4%), capaci di compensare la debolezza di comparti come beni di lusso e beni di consumo difensivi, penalizzati da domanda in calo — in particolare dagli Stati Uniti — e da pressioni sui prezzi.
Il rafforzamento dell’euro (+12% nell’ultimo periodo) ha pesato sui gruppi a forte vocazione export, ma non abbastanza da compromettere il quadro generale. Il settore bancario, in particolare, ha superato le stime e riportato i massimi dal 2008.
L’attenzione si sposta ora sul dato dell’inflazione statunitense di luglio, in uscita oggi, 12 agosto, considerato cruciale per confermare o meno le attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre. Il mercato, secondo il Cme FedWatch, attribuisce un’86% di probabilità a una riduzione di 25 punti base.
In calendario per venerdì 15 agosto anche i dati sulle vendite al dettaglio USA, che forniranno indicazioni sullo stato dei consumi nel terzo trimestre. Kevin Gordon, senior investment strategist di Charles Schwab, avverte che l’effetto indiretto dei dazi potrebbe essere un aumento dei prezzi interni, con il rischio di avviare una fase di “stagflazione” caratterizzata da inflazione alta e tassi di disoccupazione in crescita.
Sul fronte dei titoli di Stato europei, giornata di lieve flessione per lo spread BTp-Bund, sceso a 81 punti base (-1 rispetto a venerdì). Il rendimento del decennale italiano benchmark è salito di un punto al 3,51%, dal 3,50% della vigilia.
In controtendenza rispetto a Europa e USA, le Borse asiatiche hanno aperto la settimana con rialzi. Tokyo ha messo a segno un +2,15% portando il Nikkei 225 su nuovi massimi storici, oltre il picco di luglio 2024. Il rally è stato sostenuto dal deprezzamento dello yen, arrivato a quota 148,30 sul dollaro, complice l’aspettativa di un ulteriore rinvio della stretta monetaria da parte della Bank of Japan e le incertezze politiche interne dopo la perdita della maggioranza al Senato da parte del governo guidato da Shigeru Ishiba.
Sul mercato valutario, l’euro scambia a 1,161 dollari (stabile da ieri) e a 172,2 yen (da 172,7), mentre il dollaro/yen è stabile a 148,3 (da 148,0).
Sul fronte energetico, il WTI (greggio di riferimento Usa) segna +0,3% a 64,2 dollari/barile. Il gas naturale europeo, scambiato sulla piazza TTF di Amsterdam, sale +0,5% a 33,1 euro/megawattora.
Il clima resta improntato alla prudenza, con operatori attenti a preservare il capitale in attesa di conferme sui fronti monetario e politico. La proroga della tregua commerciale tra Washington e Pechino ha momentaneamente allentato la pressione, ma la traiettoria di breve periodo sarà dettata dalle prossime mosse delle banche centrali e dagli esiti della diplomazia internazionale.
Le prossime sedute saranno guidate da tre fattori chiave:
- evoluzione geopolitica: attese per il vertice Trump-Putin del 15 agosto e possibili sviluppi nei dossier Ucraina e Medio Oriente.
- dati macro USA: inflazione di luglio e vendite al dettaglio di agosto come cartina di tornasole per la Fed e per il sentiment globale.
- mercati valutari ed energia: l’andamento dello yen e le quotazioni di petrolio e gas restano driver sensibili, specie in un contesto di potenziale stagflazione.
Informazioni importanti
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Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Il surplus commerciale della Cina in crescitaNegli ultimi 12 mesi, la Cina ha registrato un surplus commerciale complessivo di oltre 1,2 trilioni di dollari, un record storico che segna un raddoppio rispetto a cinque anni fa. Questo aumento straordinario riflette il forte rimbalzo delle esportazioni cinesi a livello globale, anche escludendo gli Stati Uniti, e la crescita del surplus manifatturiero che ha raggiunto i 2 trilioni di dollari, superando i livelli storici mai visti in nazioni esportatrici come Germania e Giappone.
La dinamica del surplus commerciale
Il surplus commerciale, ossia la differenza positiva tra esportazioni e importazioni di beni, è significativamente cresciuto negli ultimi anni grazie alla capacità della Cina di rafforzare le sue esportazioni verso mercati diversi dagli Stati Uniti. Negli ultimi 18 mesi, le esportazioni cumulative verso il resto del mondo (escluso il mercato americano) sono cresciute di circa 400 miliardi di dollari, toccando un record di circa 3,2 trilioni di dollari Questa espansione commerciale si è realizzata nonostante le crescenti tariffe statunitensi imposte durante la disputa commerciale tra le due superpotenze. Le aziende cinesi hanno saputo diversificare i mercati di destinazione, incrementando le spedizioni verso paesi dell’Asia sud-orientale, l’Unione Europea e altre regioni, mitigando l’impatto dei dazi e mantenendo un flusso di export solido e crescente.
Surplus manifatturiero ai massimi storici
Oltre al surplus commerciale generale, la Cina ha battuto un altro record storico nel suo surplus manifatturiero, arrivando a 2 trilioni di dollari. Questo dato evidenzia il ruolo dominante della Cina come “fabbrica del mondo”, con una produzione industriale altamente competitiva e un’esportazione di prodotti manifatturieri che supera ampiamente quella di paesi noti per la loro capacità produttiva avanzata. Il surplus manifatturiero cinese supera non solo i livelli di Germania e Giappone, due riferimenti globali storici, ma sottolinea anche l’enorme peso della manifattura cinese nell’economia mondiale, confermando la posizione del Paese come leader indiscusso nelle esportazioni di beni industriali.
Impatto e contesto globale
Il sorpasso e l’espansione del surplus commerciale cinese avvengono in un contesto di crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, che hanno imposto tariffe significative sulle merci cinesi negli ultimi anni. Tuttavia, la Cina è riuscita a bilanciare questa pressione attraverso accordi commerciali con altri paesi e strategie di diversificazione. I dati più recenti evidenziano che, sebbene le esportazioni verso gli Stati Uniti siano diminuite – con un calo del 20% circa negli ultimi mesi – quelle verso altre regioni come Europa, Giappone e Corea del Sud sono aumentate sensibilmente. Questa resilienza sottolinea la robustezza e l’adattabilità della produzione cinese.
La capacità della Cina di continuare a espandere il surplus dipenderà da fattori quali la gestione delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti, l’evoluzione della domanda globale e la sua strategia di crescita economica interna ed esterna.
Inizio di settimana a rilento con i dati CPI in arrivoDopo una solida performance nella settimana appena trascorsa, i mercati azionari hanno faticato a riprendere slancio lunedì, mentre gli investitori attendono i dati sull’inflazione, che potrebbero influenzare la prossima mossa della Federal Reserve.
Il NASDAQ è arretrato dello 0,30% (circa 64 punti), scendendo a 21.385,40 dopo aver toccato un massimo storico. L’S&P 500, partito a meno di un punto dal proprio record, ha chiuso in calo dello 0,25% a 6.373,45. Il Dow Jones ha perso lo 0,45% (circa 200 punti), attestandosi a 43.975,09.
Il presidente Trump ha annunciato un rinvio di altri 90 giorni nell’inasprimento dei dazi contro la Cina, mentre i due Paesi proseguono le trattative per un accordo di lungo periodo. Tuttavia, l’attenzione del mercato è rivolta soprattutto al rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (IPC) di domani, che potrebbe incidere sulle decisioni della Fed riguardo ai tassi di interesse nella riunione di settembre. Il mese scorso, tale rapporto era risultato lievemente superiore alle attese.
Le previsioni per domani indicano un aumento mensile dello 0,2% e un tasso annuo del 2,8%; per il dato “core” si attende un +0,3%. Un risultato superiore alle attese sarebbe interpretato come ribassista, sebbene uno o due decimi in più non dovrebbero avere un impatto eccessivo. Viceversa, valori in linea o inferiori alle previsioni potrebbero sostenere i listini. Non ho una previsione precisa, ma osservo che i prezzi delle materie prime stanno iniziando a salire, con l’eccezione del settore energetico.
Nel corso della settimana, gli investitori seguiranno anche altri indicatori, come l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) di giovedì e le vendite al dettaglio di venerdì. Lo strumento CME FedWatch attribuisce attualmente una probabilità superiore all’85% a un taglio dei tassi nella riunione di settembre, percentuale schizzata verso l’alto dopo il deludente rapporto sulle buste paga non agricole diffuso a inizio mese.
Sono inoltre attesi numerosi interventi da parte di esponenti della Fed. Infine, va ricordato che il Simposio sulla politica economica di Jackson Hole si terrà dal 21 al 23 agosto, in un arco temporale cruciale tra i dati sull’inflazione di questa settimana e la prossima riunione della banca centrale statunitense.
Marco Bernasconi Trading
WisdomTree - Tactical Daily Update - 11.08.2025Dazi Usa in vigore dalla mezzanotte: Borse ancora cautamente ottimiste.
Trimestrali europee verso la conclusione con numeri confortanti.
Produzione industriale tedesca ancora debole, soffre dazi e Cina.
Bank of England tagli in risposta a debolezza congiuntura economica.
Mercati in equilibrio tra dazi, trimestrali e oro record.
Venerdì 8 agosto, nella prima seduta successiva all’entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi del 15%, l’atmosfera sui mercati europei si è mantenuta improntata alla cautela.
In assenza di dati macroeconomici rilevanti, gli investitori hanno concentrato l’attenzione sui rischi di una nuova “stangata” di Donald Trump sul comparto chip, con tariffe fino al 100%, e sul quadro più ampio delle dinamiche commerciali globali, il tutto mentre la stagione delle trimestrali volge ormai al termine.
Sul fronte della politica monetaria, il presidente USA ha nominato Stephen Miran, già parte della squadra che ha disegnato la strategia dei dazi, come membro ad interim del Board della Federal Reserve fino al 31 gennaio 2026, in sostituzione di Adriana D. Kugle, dimessasi.
Le Borse europee hanno archiviato la settimana in ordine sparso, con un mercato dominato dalle notizie sull’oro che ha segnato un nuovo massimo storico a New York, complice l’ipotesi di dazi sui lingotti.
Londra ha chiuso in calo, -0,14%, Francoforte -0,17%, mentre Parigi ha guadagnato +0,44%, Madrid +0,99% e Milano +0,56%.
L’impennata dell’oro è legata all’inclusione, da parte della US Customs and Border Protection (Cbp), dei lingotti da 1 kg, i più scambiati sul Comex, tra le merci soggette a dazi, nonostante il settore si attendesse un’esenzione.
Il prezzo ha toccato un massimo intraday di 3.534 dollari/oncia. La misura impatta soprattutto la Svizzera, che ha esportato negli USA 61,5 miliardi di Dollari di oro negli ultimi 12 mesi: con l’aliquota del 39%, l’aggravio tariffario stimato è di 24 miliardi.
Oltreoceano, Wall Street ha chiuso in buon rialzo, sostenuta da trimestrali solide e dalla resilienza delle big tech: Dow Jones +0,5%, S&P 500 +0,8%, Nasdaq +1,0%. Su base settimanale, l’S&P 500 è avanzato dell’1,6% (miglior performance in cinque settimane), il Dow Jones dello 0,9% e il Nasdaq del 2,9%.
Sul fronte energetico, il petrolio WTI ( greggio di riferimento Usa) è rimasto stabile a 64 dollari/barile. Gli operatori valutano da un lato le incertezze commerciali dovute ai dazi, in particolare il 50% sulle importazioni indiane, in risposta agli acquisti di greggio russo, e dall’altro le speranze di un allentamento del conflitto in Ucraina.
L’India, secondo importatore mondiale di petrolio russo, ha reagito sospendendo piani di acquisto di armi e aerei dagli USA e annullando la visita a Washington del ministro della Difesa Rajnath Singh.
Più distensiva l’impostazione americana nei confronti della Cina, dove i negoziati commerciali proseguono anche alla luce della forte dipendenza USA dalle terre rare di Pechino.
Il calendario politico segna una data chiave: venerdì 15 agosto, ad Anchorage (Alaska), è previsto l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, alla ricerca di una soluzione del conflitto in Ucraina. Ancora incerta la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
La settimana di Ferragosto si è aperta in rialzo per le Borse europee, col mercato che resta focalizzato sulla scadenza della tregua tariffaria con la Cina. Secondo fonti USA, Nvidia e AMD avrebbero accettato di versare al governo americano il 15% dei ricavi derivanti dalle vendite di chip AI al Paese asiatico.
L’agenda macroeconomica è scarna, ma cresce l’attesa per il dato di domani sull’inflazione USA, da cui il mercato teme un’accelerazione.
In un clima sempre teso, Trump ha attaccato l’economista Paul Krugman, definendolo un “barbone squilibrato” per le sue previsioni negative fin dal 2016, rivendicando invece massimi storici di mercato.
Sul fronte agricolo, il presidente ha invitato la Cina a quadruplicare gli acquisti di soia dagli USA: i future sul contratto più attivo al Chicago Board of Trade sono balzati del 2,38% a 10,11 dollari/bushel. Nonostante il rialzo, i prezzi restano sotto pressione per l’abbondante offerta globale e la concorrenza del Brasile.
In Italia, i dati Istat di giugno 2025 confermano una crescita dell’export del 4% su base mensile e del 4,9% annua (+0,8% in volume). Gli acquisti USA sono saliti del 10,3% prima dell’entrata in vigore dei nuovi dazi. Le importazioni italiane segnano +3,3% mensile e +4,8% annuo (+2,6% in volume).
In Asia, la seduta di inizio settimana vede mercati positivi, nonostante Tokyo fosse chiusa per il Mountain Day. Shanghai Composite +0,34%, Shenzhen Composite +1,46%, Hong Kong +0,19%, Sydney +0,43%.
Il focus è sulla possibile estensione della tregua commerciale di 90 giorni con gli USA, in scadenza domani, e sulle richieste cinesi di concessioni sui controlli all’export di chip AI.
In Europa, a metà mattinata, dopo un avvio positivo, i listini hanno rallentato, con gli investitori concentrati sulla scadenza dell’intesa Usa-Cina di Stoccolma e in attesa dei dati macro: in USA, l’inflazione e i prezzi alla produzione di luglio; in Europa, l’indice dei prezzi al consumo italiano oggi, seguito da Olanda e Portogallo domani, Germania e Spagna mercoledì, e Francia giovedì.
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Mercati in Bilico tra Geopolitica, AI e Bitcoin da RecordMercati in Bilico tra Geopolitica, AI e Bitcoin da Record – Today’s Trading 11.08.2025Today’s Trading – 11.08.2025
👉🏼 MARKET BACKGROUND
I leader europei vogliono parlare con Trump prima che incontri Putin. Stanno cercando di contattare l’ex presidente statunitense prima del suo vertice in Alaska con Vladimir Putin, il quale chiede all’Ucraina di cedere Donbass e Crimea in cambio di un cessate il fuoco. L’Europa ribadisce che i confini non devono essere modificati con la forza e spinge per congelare l’attuale linea del fronte. Resta incerta la disponibilità di Mosca a rinunciare ai territori occupati, mentre gli Stati Uniti mostrano interesse a coordinarsi con l’Europa sul piano diplomatico.
Gli investitori stanno fuggendo dai titoli azionari ritenuti vulnerabili all’impatto dell’intelligenza artificiale. Aziende come Wix e Shutterstock hanno subito forti cali, mentre Nvidia continua a brillare. Gli esperti avvertono che la disruption dell’IA potrebbe portare a fallimenti e trasformazioni radicali in diversi settori. Anche se molte società stanno adottando la tecnologia, il sentiment rimane debole, con agenzie pubblicitarie e realtà tradizionali già colpite duramente. Wall Street resta in allerta di fronte a questa nuova era tecnologica.
Nvidia e AMD verseranno agli Stati Uniti il 15% dei ricavi derivanti dalla vendita di chip AI in Cina, in cambio di licenze di esportazione. Un accordo insolito, che potrebbe complicare i rapporti con gli alleati e scatenare l’opposizione di Pechino, per la quale i chip restano una risorsa strategica. Le restrizioni hanno già causato perdite a Nvidia, mentre la Cina rimane un mercato chiave per entrambe le aziende.
Secondo Goldman Sachs, saranno i consumatori statunitensi a pagare il prezzo più alto dei dazi imposti da Trump: la loro quota salirà dal 22% al 67%, con l’inflazione che potrebbe raggiungere il 3,2% entro dicembre. Finora le aziende hanno assorbito gran parte dell’impatto, ma è previsto un passaggio dei costi direttamente ai consumatori.
Il Bitcoin si avvicina al record storico toccando i 122.000 dollari, spinto dalla domanda di investitori istituzionali e aziende che accumulano titoli di tesoreria. Le riserve detenute dalle società di asset digitali hanno raggiunto i 113 miliardi di dollari. Anche Ether avanza oltre i 4.300 dollari, con un sentiment fortemente rialzista. L’obiettivo ora è il massimo storico di 123.205 dollari.
L’Arabia Saudita registra il più alto livello di produzione industriale dalla fine del 2022, con un +7,9% su base annua nel secondo trimestre, sostenuto dalla crescita petrolifera e manifatturiera. Il PIL avanza di quasi il 4% grazie anche alle politiche OPEC+. Il prezzo del petrolio necessario per il pareggio fiscale è stimato a 96 dollari al barile.
Infine, Palantir continua la sua corsa record: +2.500% e valutazione pari a 245 volte gli utili futuri, la più alta dell’S&P 500. Gli analisti mettono in guardia sul rischio di correzioni, ma molti investitori non vogliono restare fuori dal titolo.
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👉🏼 FOREX
Il mercato FX apre la settimana con il Dollar Index stabile a 98.148, in attesa dei dati sul PCE USA. Apertura di Londra senza grandi movimenti: EUR/USD fermo a 1,1660, solido sopra i supporti di 1,16 ma ancora lontano dal test di 1,17.
Sterlina più tonica a 1,3466, con segnali rialzisti sugli H4 che indicano possibili attacchi ai massimi di 1,36.
Bitcoin balza ai 122.250 dollari, confermando il trend primario long su tutto il comparto crypto.
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👉🏼 EQUITY
DAX in ritracciamento verso i primi LVN mensili a 24.140 punti: una rottura aprirebbe spazio fino ai 23.950.
Il Nasdaq lascia le aree dei 23.800 per puntare ai primi supporti di 23.600 punti. Il trend primario long resta valido fino al test dei 23.500.
Il Nikkei, dopo il rally fino a 42.600 punti, ritesta la media mobile a 21 periodi H1. Il trend resta solido, ma l’eccesso di corsa giustifica possibili prese di profitto e un ritorno verso i 42.000.
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👉🏼 COMMODITIES
WTI in calo verso i 63 dollari, con area di maggior interesse sui 61. Il comparto energy resta debole: il Natural Gas scende a 2,853 dollari, con rischio di nuovi minimi sotto i livelli di aprile.
Oro in ribasso dai massimi di 3.550 dollari ai 3.420, all’interno del range costruito dai minimi di maggio.
Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
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Market tone:
Il sentiment di mercato è ormai chiaramente orientato verso un "late-cycle easing". Il debole report sul lavoro di luglio (+73k) e il terzo aumento consecutivo nelle richieste di sussidio hanno spinto al 90% le probabilità di un taglio di 25 bps da parte della Fed nel meeting del 17-18 settembre.
In sintesi: la politica monetaria più accomodante si combina con incertezze commerciali — un mix che favorisce oro e operazioni di steepening della curva (rendimenti a lungo termine in rialzo rispetto al breve) mentre mette sotto pressione il dollaro USA.
🎯 Outlook: BULLISH
A meno che i rendimenti a breve non tornino sopra il 4%, eventuali cali dell’oro verso zone piu basse sono potenziali aree di acquisto, sostenuti dalla domanda delle banche centrali e da un dollaro più debole.
come detto settimana scorsa neglio outlook la cosa migliora era cercare dei posizionamenti short, per poi andare a lavorare sul Long principale.
ha fatto tribulare ma attualmente sta procedendo.
Questa settimana sarà ad alta volatilità con:
-CPI USA (Martedì)
-PPI (Giovedì)
-Vendite al dettaglio (Venerdì)
Il deludente NFP di venerdì scorso (+73k vs 175k attesi) ha accelerato il repricing “dovish”, spingendo giù i rendimenti e su l’oro.
Tuttavia, le tensioni geopolitiche restano alte con le nuove tariffe annunciate da Trump contro India, Cina e Messico, aumentando l’incertezza inflazionistica.
La Fed probabilmente non si impegnerà a tagliare finché non vedrà più dati di inflazione morbidi:
il CPI sarà il driver chiave a breve.
🔑 Key Points
-Gold (XAU/USD): beneficia di rendimenti e USD più bassi dopo il NFP. La sorpresa del CPI guiderà il prossimo movimento.
-USD: Il DXY ha ritracciato dai massimi, penalizzato dai rendimenti in calo; un CPI più caldo invertirebbe rapidamente la rotta.
-Yields: Il 2Y USA è sceso sotto il 4,00% dopo il NFP; la curva si è inclinata a favore delle aspettative di easing, ma il rischio inflazione resta.
-Geopolitica: Le tariffe di Trump alimentano timori di stagflazione — inflazione alta ma crescita debole.
-Sentiment: Azionari cauti; S&P e Nasdaq fermi vicino a resistenze; utili ancora di supporto ma macro incerte.
📈 Bias & Forecast
Con i dati sul lavoro deboli e il rumore geopolitico, il bias resta bullish su oro e bearish su USD fino al CPI — a meno che l’inflazione non sorprenda al rialzo.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Confirmation bias nel tradingNel trading, uno degli errori cognitivi più comuni e dannosi, specialmente tra i trader alle prime armi, è il confirmation bias o bias di conferma. Questo fenomeno psicologico porta il trader a cercare, interpretare e valorizzare solo le informazioni che confermano le sue convinzioni preesistenti, ignorando o sminuendo invece quelle che le contraddicono. Comprendere questo meccanismo è essenziale per migliorare la capacità di analisi e prendere decisioni più equilibrate e redditizie.
Cos’è il confirmation bias
Il confirmation bias è una tendenza naturale della mente umana a confermare le proprie idee, evitando il disagio di doverle mettere in discussione. In ambito trading, ciò significa che un investitore convinto, ad esempio, della bontà di un asset come Bitcoin, tenderà a selezionare dati e notizie che supportano un’aspettativa rialzista, mentre minimizzerà o ignorerà segnali ribassisti o critiche valide. Questa distorsione porta spesso a perseverare in errore, mantenendo posizioni in perdita più a lungo del necessario, con conseguenze finanziarie rilevanti.
Sintomi e comportamenti collegati
I principali segnali del confirmation bias includono:
1) Negligenza dei fatti oggettivi e dati contrari.
2) Interpretazione delle informazioni sempre a favore delle proprie convinzioni.
3) Considerazione esclusiva dei dati che confermano il proprio punto di vista.
4) Ignoranza completa o rifiuto di informazioni sfidanti o contrarie.
Impatti sul trading
Il confirmation bias può compromettere gravemente la qualità delle decisioni sul mercato. Può portare a:
Gestione del rischio inefficace, come mantenere posizioni perdenti troppo a lungo.
Sovrastima eccessiva delle proprie previsioni, che alimenta euforia ingiustificata.
Mancata percezione di inversioni o cambiamenti di trend, perdendo opportunità di uscita o ingresso.
Rigidità mentale che impedisce di adattare la strategia alle nuove condizioni di mercato.
Come contrastare il confirmation bias
Per evitare questa trappola mentale, il trader deve allenarsi a osservare il mercato da prospettive diverse, valutando con equilibrio sia segnali rialzisti sia ribassisti. Alcune strategie utili includono:
Analizzare il mercato dal punto di vista sia dei compratori sia dei venditori, cercando di valutare quale forza prevalga.
Mantenere sempre aggiornate le proprie opinioni e pronti a rivederle in base ai nuovi dati.
Sviluppare un piano di trading chiaro con criteri oggettivi di ingresso, uscita e gestione del rischio, attenendosi alle regole.
Utilizzare strumenti e indicatori che forniscono segnali oggettivi e quantitativi, riducendo l’intervento emotivo.
Tenere un diario di trading per analizzare i propri errori di giudizio e riconoscere quando si cade nella trappola del bias.
Conclusioni
Il confirmation bias è un ostacolo psicologico potente nel trading che può portare a decisioni irrazionali e perdite finanziarie significative. Riconoscerlo è il primo passo per superarlo. L’approccio consigliato è quello di adottare una mentalità flessibile e critica, bilanciando sempre le proprie convinzioni con dati oggettivi e considerazioni alternative. Solo così un trader può migliorare la propria capacità decisionale e costruire nel tempo una strategia più efficace e sostenibile.
Fine settimana positivo con il NASDAQ a un nuovo massimo storicoFine settimana positivo con il NASDAQ a un nuovo massimo storico
Nonostante un inizio di agosto turbolento, i principali indici hanno registrato forti guadagni nel corso della settimana appena conclusa. È un ulteriore segnale che i timori degli investitori riguardo ai dazi si stanno attenuando, sebbene i prossimi dati sull'inflazione offriranno maggiore chiarezza sui loro effetti economici.
Il NASDAQ è salito dello 0,98% (pari a circa 207 punti) nella seduta odierna, raggiungendo quota 21.450,02 e segnando così la seconda chiusura record consecutiva. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,78%, portandosi a 6.389,45, a meno di un punto dal proprio massimo storico. Il Dow Jones ha registrato un incremento dello 0,47% (circa 206 punti), attestandosi a 44.175,61.
Su base settimanale, il NASDAQ ha messo a segno un rialzo del 3,9%, l’S&P 500 del 2,4% e il Dow Jones dell’1,3%. Tra le performance più brillanti spicca Apple (AAPL), in crescita di oltre il 13% nella settimana, dopo l’annuncio di ulteriori investimenti negli Stati Uniti per 100 miliardi di dollari.
Le tensioni tariffarie sono tornate alla ribalta in seguito alla scadenza fissata dal Presidente Trump, che ha comportato dazi più elevati per decine di Paesi. Sebbene la notizia abbia provocato una seduta di scambi contrastata giovedì 7, i titoli legati ai dazi non esercitano più l’impatto che avevano all’inizio dell’anno. Di conseguenza, i mercati sono riusciti a riprendersi.
Resta tuttavia incerto l’effetto dei dazi sull’economia. Pur in presenza di una stagione degli utili solida, molte aziende hanno segnalato che le tariffe doganali incideranno sui risultati. I dati sull’inflazione della prossima settimana potrebbero fornire ulteriori indicazioni, con l’indice dei prezzi al consumo (IPC) atteso per martedì e l’indice dei prezzi alla produzione (IPP) per giovedì. Nel mese scorso, l’IPC si era attestato leggermente al di sopra delle previsioni, mentre l’IPP risultava lievemente inferiore. Resta da capire se l’inflazione si manterrà stabile o inizierà a modificare la propria traiettoria.
L’ultimo esponente della “Mag 7” a presentare i risultati sarà NVIDIA (NVDA), leader mondiale nel settore dell’intelligenza artificiale, che pubblicherà i propri dati solo il 27 agosto. La prossima settimana, tuttavia, sono ancora attese numerose trimestrali.
Con l’avvicinarsi della fase conclusiva della stagione degli utili del secondo trimestre, si può affermare con sicurezza che il quadro complessivo rimane solido e resiliente. Ancora più significativo è il miglioramento delle prospettive per il trimestre in corso e per i successivi, con un evidente trend di revisioni al rialzo, in particolare per il comparto tecnologico.
Sebbene tra il 9% delle società dell’S&P 500 che devono ancora rendere noti i risultati vi siano alcuni importanti operatori tecnologici, l’attenzione dei prossimi report sarà rivolta soprattutto al settore retail.
Il triplice rischio di martedìIl triplice rischio di martedì: dazi, taglio dei tassi da parte della RBA e inflazione negli Stati Uniti
Gli operatori finanziari dovranno affrontare un martedì intenso, con gli sviluppi dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, la decisione politica della RBA e gli ultimi dati sull'inflazione negli Stati Uniti.
Scadenza dei dazi USA-Cina – martedì
L'attuale tregua tra Stati Uniti e Cina scadrà il 12 agosto, ma il segretario al Commercio statunitense Lutnick ha indicato che probabilmente sarà prorogata di 90 giorni. La Cina potrebbe anche dover affrontare un dazio aggiuntivo del 25% sulle importazioni di petrolio russo, come le misure già applicate all'India.
Annuncio della RBA – Martedì
La Reserve Bank of Australia dovrebbe tagliare i tassi, con un sondaggio Reuters che mostra che tutti i 40 economisti intervistati prevedono una riduzione di 25 punti base al 3,60%. Il mercato più ampio sta valutando una probabilità del 98% di tale risultato e una probabilità del 2% di un taglio più consistente di 50 punti base.
CPI USA – Martedì
L'indice CPI USA per luglio dovrebbe aumentare dello 0,2% su base mensile, portando il tasso annuo dal 2,7% al 2,8%. Wells Fargo osserva che i dati potrebbero mostrare ulteriori segni di un aumento dei dazi che si riflette sui prezzi al consumo.
GOLD | Attesa eterna.Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
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Oro che ancora mi fa aspettare per questa benedetta correzione, non so più quanti giorni sono che attendo, ma la pazienza è la virtù dei forti.
In arrivo il Lunedì, giorno molto strano per l'oro che spesso tende a fare importanti giornate negative, potrebbe essere proprio questo quello giusto, anche già in notturna!
Quindi continuo a resta re della mia teoria, aspetto che la zona dei 3400/3410$ per oncia faccia crollare il prezzo in direzione dei 3350$ come prima zona, fino anche ai 3315$, ultima zona per valutare un posizionamento SWING a rialzo.
Se il Lunedì dovesse essere troppo ribassista in quel caso converrebbe attendere la chiusura giornaliera, così da capire se ci si può posizionare bullish.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Macro & Geopolitics: Sell Rallies Until Data Proves Otherwise MARKETSCOM:OIL
1) More barrels are coming (or not leaving)
OPEC+ adds ~ 547–548 kb/d in September; next chance to “pause/reverse” isn’t until 7 Sep (JMMC) → supply hits first, policy rethink later.
Why bearish: incremental supply lands into a soft macro tape; rallies face overhead offers.
Russia export plan raised after refinery outages: loading program lifted above 1.77 mb/d, requiring extra Aframaxes; pressure on India to curb imports is ongoing, but flows are still being arranged.
Why bearish: seaborne availability persists despite sanction chatter.
Iran exports & floating storage stay elevated: trackers put exports ~1.8–2.2 mb/d with floating storage 25–70+ Mb clustered off Malaysia/Singapore and moving closer to China.
Why bearish: ready-to-draw barrels cap time-spread squeezes.
2) Demand side is cooling / less elastic at these prices
IEA OMR (Jul): 2025 demand growth ~700 kb/d, the slowest since 2009 (ex-COVID). Supply +2.1 mb/d in 2025 → surplus risk unless growth surprises.
Why bearish: baseline growth can’t absorb new OPEC+ barrels cleanly.
China pulse: Manufacturing PMI 49.5 (Jul)—contraction on export weakness.
Why bearish: the marginal buyer is slowing, limiting upside beta.
U.S. gasoline/fuels: EIA shows crude −3.0 Mb to 423.7 Mb (−6% vs 5-yr) on high runs (96.9%), but product draws are modest (gasoline −1.3 Mb; distillate −0.6 Mb). Next WPSR Aug 13.
Why bearish for flat price: strong runs ≠ booming demand; shoulder season looms.
3) Macro & trade policy headwinds
Tariff escalation: U.S. imposed an extra 25% duty on Indian imports (many lines now ~50%); secondary-sanctions chatter targets buyers of Russian crude (China/India). Weekly tape closed ~5% lower on these headlines.
Why bearish: tighter global trade, firmer USD → lower oil beta.
India’s pivot raises costs: dropping Russian barrels would add $9–12bn to India’s crude bill (SBI est.), implying demand elasticity to higher costs and a swing back to costlier Mideast barrels.
Why bearish: higher feedstock costs curb marginal demand.
4) Physical/flows pointing softer for flat price
U.S. crude exports fell to a ~4-yr low in July (~3.1 mb/d) as WTI lost overseas appeal. China bought zero for a fifth straight month.
Why bearish: weaker U.S. export pull reduces prompt tightness.
Time-spreads have eased from highs (Brent 6-month backwardation has been drifting; several desks flag softer prompt spreads through summer).
Why bearish: when backwardation compresses, it signals looser forward balances.
Brent/WTI price action: market ended the week ~5% lower on Russia-talks + tariff uncertainty; near-term rallies are being sold.
5) Positioning is not stretched long
Managed-money net length has eroded into early Aug (WTI net length sub-90k; latest print ~78–88k depending on cut), reducing squeeze risk.
Why bearish: with fewer longs to squeeze, rips may fade faster.
6) Saudi OSPs—bullish for spreads, not necessarily for flat price
Aramco raised Sept OSP to Asia: Arab Light +$1 to +$3.20 vs Oman/Dubai; other grades +$0.70–$1.20.
Interpretation: supports backwardation/sour diffs, but doesn’t defeat macro/tariff drags on outright prices.
Near-term catalysts (CEST)
Tue 12 Aug — EIA STEO (macro demand/supply revisions).
Wed 13 Aug, 10:00 — IEA OMR (Aug); 16:30 — EIA WPSR (inventories).
Sun 7 Sep — OPEC+ JMMC (first chance to pause/reverse the Sept add).
WisdomTree - Tactical Daily Update - 08.08.2025Dazi Usa in vigore dalla mezzanotte: Borse ancora cautamente ottimiste.
Trimestrali europee verso la conclusione con numeri confortanti.
Produzione industriale tedesca ancora debole, soffre dazi e Cina.
Bank of England tagli in risposta a debolezza della congiuntura economica.
La seduta di ieri e l’apertura odierna mostrano mercati attenti e selettivi, sospesi tra le nuove misure commerciali USA e segnali di allentamento monetario in Europa. Sullo sfondo, dati macro contrastanti, con un mercato del lavoro USA in raffreddamento e una produzione industriale tedesca in calo marcato, si intrecciano con la diplomazia internazionale e l’evoluzione della “guerra dei dazi”.
Dazi USA: scatta la mezzanotte, mercati in equilibrio tra cautela e ottimismo
Con un post su Truth, Donald Trump ha salutato l’entrata in vigore delle nuove tariffe doganali: “È mezzanotte! Miliardi di dollari in dazi stanno ora affluendo negli Stati Uniti d’America”. Il provvedimento, che include misure fino al 100% su determinati chip per le aziende che investono negli USA, ha generato reazioni contrastanti sui mercati globali.
In Europa la risposta è stata incoraggiante. Milano ha archiviato la seduta in rialzo, con il Ftse Mib a +0,93% a 41.392 punti. Spinta anche dalla prospettiva di un possibile incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump per discutere di Ucraina, la seduta ha visto rialzi a Francoforte (+1,12% a 24.192 punti) e Parigi (+0,97% a 7.709 punti), mentre Londra ha perso lo 0,69% a 9.100 punti.
Banca d’Inghilterra: taglio tassi a 4%. Nel contesto macro europeo, la Bank of England ha ridotto i tassi di 25 punti base, portandoli al 4%, minimo da marzo 2023. La mossa mira a equilibrare inflazione persistente e crescenti timori per la crescita e il mercato del lavoro.
OCSE: reddito reale in rallentamento. I dati OCSE segnalano che, nel primo trimestre 2025, il reddito reale delle famiglie per abitante nei Paesi membri è cresciuto solo dello 0,1%, in linea con il PIL reale pro capite, entrambi in frenata rispetto al trimestre precedente (+0,6% e +0,4%). In Italia, il reddito reale ha registrato un +1,0% dopo il calo del trimestre precedente, mentre il PIL pro capite è salito dello 0,4%.
Brasile: timori per nuove tensioni commerciali. A Brasilia, il governo Lula teme che l’indagine avviata dall’USTR su presunti “attacchi alle società di social media statunitensi” possa preludere a un nuovo inasprimento dei dazi USA, già aumentati del 50%.
USA: mercato del lavoro sotto pressione. Negli Stati Uniti, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 7.000 unità a 226.000, superando le stime (221.000). Le richieste continuative sono cresciute di 38.000 a 1,974 milioni, oltre le attese di 1,950 milioni, toccando il massimo da novembre 2021. I dati rafforzano le previsioni di rallentamento delle assunzioni.
Germania: industria in contrazione. A giugno la produzione industriale tedesca è scesa dell’1,9% m/m (attese: -0,5%) dopo il -0,1% di maggio, con un calo tendenziale del 3,6%. Il crollo è stato trainato dai settori farmaceutico (-11%) e alimentare (-6,3%), mentre l’energia è salita del 3,1%. Gli analisti collegano la debolezza anche agli effetti della prima tornata di dazi USA.
Apertura mercati europei: cauto ottimismo Nella mattinata dell’8 agosto, le Borse europee hanno aperto in lieve rialzo (+0,3% in media alle 12.00 CET), in assenza di dati macro rilevanti. Gli operatori guardano alla possibilità di nuove tariffe al 100% sui chip e seguono con attenzione le trimestrali. Il settore della difesa è in calo dopo i conti di Rheinmetall (-8%), con ordini per 2,43 miliardi di euro nel trimestre, sotto le stime.
Focus geopolitico e Federal Reserve. Sul fronte politico, Trump ha nominato Stephen Miran — figura chiave nella strategia dei dazi — come membro ad interim del board della Federal Reserve fino al 31 gennaio 2026. Sul fronte diplomatico, il Cremlino ha confermato che Trump e Putin si incontreranno nei prossimi giorni, con sede ancora da definire.
Materie prime: oro in salita. I dazi USA sui lingotti d’oro da 1 kg hanno spinto il metallo prezioso a +0,64% a 3.394 $/oncia. Il Financial Times ha segnalato che il provvedimento è stato aggiunto a sorpresa e non è ancora chiaro se sia già operativo né se si applichi a tutti i paesi.
Giappone: intesa commerciale con gli USA. A Tokyo, la Borsa ha chiuso in forte rialzo (+1,85%), sostenuta dalla prospettiva di una distensione commerciale con Washington, che prevede la fine della cumulazione delle tariffe universali e la riduzione delle imposte sulle auto giapponesi. Lo yen è rimasto stabile. Da segnalare il rally di Softbank (+10%) dopo i conti trimestrali.
Politiche di investimento USA: novità per i fondi pensione. Trump ha firmato un ordine esecutivo che apre ai fondi pensione 401(k) la possibilità di investire in private equity, immobili, criptovalute e altri asset alternativi.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Trump punta alla FED: attesa per il cambio di leadership🚨 Today’s Trading – 08.08.2025
🏛️ Trump punta alla FED: attesa per il cambio di leadership, mercati in euforia
👉🏼 MARKET BACKGROUND
I mercati proseguono nella loro fase di deciso “risk-on”, guidati ancora una volta dalle aspettative di un cambio di leadership alla FED.
La nomina da parte di Trump di Stephen Miran al Consiglio dei Governatori della Fed (in scadenza a gennaio) è vista come un passaggio strategico, utile al presidente per guadagnare tempo nella scelta del successore di Powell.
Miran è considerato un alleato politico di Trump, favorevole a politiche monetarie espansive. Questa mossa mantiene aperte tutte le opzioni per una futura nomina presidenziale.
Nel frattempo, si rafforza la figura di Christopher Waller come possibile successore di Powell: favorevole a politiche basate su previsioni e ben radicato nel sistema Fed, Waller ha già votato contro il mantenimento dei tassi invariati. Altri nomi in corsa includono Kevin Warsh e Kevin Hassett. Trump ha confermato che la rosa è ristretta a tre candidati, e sarebbero in corso anche i colloqui per coprire un altro posto vacante nel board.
Powell, il cui mandato scade nel maggio 2026, resta formalmente in carica, ma le pressioni aumentano. Trump ha dichiarato che è “altamente improbabile” un licenziamento anticipato, a meno di prove di frode. Tuttavia, fonti interne segnalano che alcuni membri dell’amministrazione starebbero cercando una giusta causa legata alle spese per la ristrutturazione della sede della Fed.
Intanto, i mercati reagiscono con entusiasmo:
• I futures sull’oro crescono dopo l’imposizione di nuovi dazi sui lingotti.
• Lo S&P500 sale dello +0,3%.
• Lo Stoxx 600 europeo registra un leggero rialzo.
• Il Nikkei-225 giapponese avanza dell’1,8%, grazie a sviluppi commerciali positivi.
Nonostante alcune aziende avvertano di rischi a breve legati ai dazi, la tenuta degli utili aziendali rafforza l’ottimismo.
Nel frattempo, la situazione geopolitica resta complessa, con Trump protagonista anche nelle tensioni tra USA, India, Giappone, Europa e Russia (sullo sfondo del conflitto in Ucraina).
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👉🏼 FOREX
Il Dollar Index rimane sotto pressione, incapace di rompere il supporto a 98.00. Una violazione di questo livello aprirebbe spazio a ribassi verso i minimi di luglio: prima 97.00, poi 96.50.
• EUR/USD rimane sotto la resistenza chiave a 1.17, ma il trend tecnico resta rialzista su base daily.
• La sterlina reagisce positivamente dopo la riunione della BoE:
o Nonostante il taglio di 25 bp, l’atteggiamento neutrale del MPC e l’assenza di voti per tagli più aggressivi mantengono vive le attese per tassi ancora alti.
o Il Cable si porta a 1.3445, in recupero dai minimi di 1.31, con quattro sedute rialziste consecutive. Prossimo target: 1.36.
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👉🏼 EQUITY
• In Europa, il DAX rientra nella zona di interesse volumetrico di luglio:
o Resistenze a 24.758 pt
o Supporti a 24.000 pt
o Ancora nessuna rottura al rialzo o aggiornamento dei massimi di periodo.
• Più interessante l’indice italiano, che recupera i massimi di luglio e tenta aggiornamenti storici, mostrando maggiore resilienza rispetto ad altri listini europei.
• In Asia, prosegue il clima risk-on:
o Topix a 3.044 pt, nuovi massimi storici
o Nikkei a 42.130 pt, in piena spinta rialzista
• Anche gli USA brillano:
o Il Nasdaq riagguanta 23.578 pt
o Target: i massimi a 24.000 pt
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👉🏼 COMMODITIES
• Gold in test sui massimi di giugno 2025:
o Tocca quota 3.530 $/oz
o Ancora nessuna rottura della resistenza
o Breakout aprirebbe spazio ai 3.600 $/oz
• WTI stabile, fermo a 64.22 $, senza direzionalità netta nel breve.
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Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
GOLD | Vuoi correggere oppure no?Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
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Ancora in attesa di un'importante correzione sul nostro metallo giallo.
Mi piacerebbe valutare un posizionamento bullish ma su zone diverse da quelle in cui è stato in questi giorni!
Vorrei aspettare zone Daily o di imbalance H4, fresh demand mai prese, così da tentare dei movimenti SWING e non semplici intraday.
Forse con la rottura dell'attuale trend line rialzista, segnata sui minimi, potremmo finalmente vedere un po' di SHORT, l'H1 ha chiuso anche molto forte, altro segnale di una possibile ripartenza a ribasso.
Vediamo se riesce a scendere fino ai 3350$ dove attualmente ho la mia Dominance LONG per l'H1.
Rotta quella potrebbe scendere fino alla Fresh demand che ho segnato da giorni, lì valuterò SWING a rialzo con target in direzione del massimo storico.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
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🟨 GOLD:
La posizione di ieri postata nel Video è stata stoppata, ma nessun problema ci rifaremo.
Odio il trading estivo: la liquidità è bassa, i market maker devono accettare prezzi folli fuori mercato, e spesso succedono quei movimenti a stantuffo.
molti desk istituzionali riducono la loro esposizione.
Con meno ordini in sospeso, ogni market order – o cluster di stop – “risucchia” la profondità disponibile, toccando prezzi successivi.
Risultato: un movimento secco spesso sbilanciato.
Cosa aspettarsi nell’immediato?
-Con la pressione sui dati macro e le attese di tassi più bassi, l’oro potrebbe continuare a salire.
Ma occhio alla liquidità bassa: in fasi così mutevoli, movimenti improvvisi restano un rischio.
-Tenete d’occhio l’open interest e i volumi nei futures
Se restano bassi, nuovi whip possono capitare.
-In India, i prezzi dell’oro hanno raggiunto nuovi record
La volatilità elevata resta il rischio principale. Spread maggiori e futures sopra spot indicano turbolenze legate a politiche commerciali e attese di tassi Fed più bassi.
Attenzione a aperture di mercato — potenziali “whiplash” se la liquidità resta bassa, come capita in estate.
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
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Sessione mista, ma il NASDAQ chiude con un massimo storico.Nonostante un’altra giornata all’insegna della volatilità, il NASDAQ è riuscito a registrare una chiusura da record. I principali indici si avviano verso la fine della settimana con guadagni consistenti: resta da vedere se riusciranno a conservarli nella giornata di venerdì, nonostante l’introduzione di una nuova tornata di dazi.
Il NASDAQ è salito dello 0,35% (circa 73 punti) nella giornata di ieri, raggiungendo un nuovo massimo storico a quota 21.242,70. Il presidente Trump ha dichiarato che le aziende che producono all’interno degli Stati Uniti non saranno soggette al dazio del 100% sui semiconduttori importati. La notizia ha favorito titoli del settore come Advanced Micro Devices (AMD, +5,7%), Micron (MU, +2,8%) e NVIDIA (NVDA, +0,8%), solo per citarne alcuni.
Gli altri principali indici, invece, hanno perso i guadagni accumulati durante la giornata, chiudendo in calo. Il Dow Jones, che in mattinata era salito di oltre 300 punti, ha terminato la sessione in ribasso dello 0,51% (circa 224 punti), a quota 43.968,64. L’S&P 500 ha ceduto lo 0,08%, chiudendo a 6.340 punti.
Mercoledì sono entrati ufficialmente in vigore i dazi imposti dal presidente Trump ai paesi che non hanno sottoscritto un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Tuttavia, i mercati hanno reagito debolmente alla notizia, in quanto l’introduzione dei dazi era già stata ampiamente anticipata e inclusa nei prezzi azionari. Alcuni titoli tecnologici, come Apple (AAPL), risultano meno esposti grazie agli investimenti interni, contribuendo così a sostenere l’intero comparto.
Nel frattempo, i negoziati commerciali con la Cina — il principale partner economico degli Stati Uniti — proseguono: le trattative sono state estese, data la complessità dell’accordo in discussione, che richiederà ancora tempo per essere definito. A controbilanciare i timori di un possibile rallentamento dell’economia, intervengono una solida stagione di utili aziendali e segnali di aumento della produttività.
Nonostante le oscillazioni di questa prima settimana completa di agosto, tutti i principali indici si mantengono saldamente in territorio positivo in vista della chiusura odierna. Il NASDAQ segna un rialzo del 2,9% nei primi quattro giorni della settimana, seguito dall’S&P 500 con un +1,6% e dal Dow Jones con un +0,9%.
Marco Bernasconi Trading
La scelta di Trump per la Fed segnala un potenziale indebolim...La scelta di Trump per la Fed segnala un potenziale indebolimento del dollaro
Il presidente degli Stati Uniti Trump ha nominato il presidente del CEA Stephen Miran come sostituto temporaneo del membro del consiglio della Fed Adriana Kugler, con mandato almeno fino al 31 gennaio 2026.
Come previsto, Miran è strettamente allineato alle opinioni politiche di Trump, compreso il sostegno alle tariffe doganali e lo scetticismo sull'indipendenza della Federal Reserve.
In particolare, Miran è critico nei confronti dell'attuale forza del dollaro statunitense ed è autore del “Mar-A-Lago Accord”, una proposta volta a indebolire deliberatamente il dollaro per affrontare il deficit delle partite correnti degli Stati Uniti.
La Casa Bianca è anche alla ricerca di un nuovo presidente della Fed. Se i mercati ritengono che il prossimo presidente darà la priorità all'agenda di Trump rispetto a una politica monetaria indipendente (un'ipotesi plausibile in questa fase), gli investitori potrebbero richiedere rendimenti più elevati sul debito statunitense per coprirsi dal rischio di inflazione. Ciò potrebbe aggiungere volatilità alle coppie statunitensi.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 07.08.2025Ieri un’altra seduta all’insegna di un misurato ottimismo.
Da oggi in vigore i dazi Usa, anche quelli punitivi per India e Brasile.
Export cinese brilla a luglio, nonostante la guerra dei dazi.
Bene le trimestrali Usa: big tech vicino all’en plein. Nasdaq al top, again…
📈 Mercati in ripresa nonostante l’avvio dei dazi USA: banche, tech e export cinese sostengono i listini
Le Borse europee chiudono in positivo nella seduta del 6 agosto, in attesa dell’entrata in vigore dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Milano guida i rialzi, con il Ftse Mib in progresso dello 0,65% a 41.009 punti, spinto dalla stagione delle trimestrali bancarie. Un clima di cauto ottimismo aleggia anche grazie all’ipotesi di una futura distensione sul fronte geopolitico, con possibili incontri tra il presidente USA Donald Trump e i leader di Russia e Ucraina.
🌍 Tensioni globali: dazi e geopolitica
Sul versante commerciale, cresce la tensione tra Washington e Nuova Delhi. Gli Stati Uniti hanno annunciato dazi aggiuntivi del 25% contro l’India, accusata di continuare ad acquistare petrolio dalla Russia. La reazione indiana non si è fatta attendere: New Delhi ha definito le misure “irragionevoli” e “ingiustificate” e ha promesso contromisure imminenti. Non solo: Trump ha raddoppiato i dazi sull’India portandoli al 50%, misura estesa anche al Brasile, in risposta al processo contro Bolsonaro. Il governo brasiliano ha annunciato che presenterà ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Il clima resta teso anche in Medio Oriente: oggi Benjamin Netanyahu è atteso a una decisione cruciale sul futuro della Striscia di Gaza.
🇺🇸 Wall Street solida: brillano Apple e Tesla
I listini americani chiudono in verde: Dow Jones +0,19% a 44.193,55 punti, Nasdaq +1,21% a 21.169,42 e S&P 500 +0,72%. A sostenere il rally è il settore tech, alimentato da trimestrali superiori alle attese (81% delle società dello S&P500 ha battuto le stime secondo FactSet), aspettative di un possibile taglio dei tassi e nuovi piani industriali.
Apple ha annunciato un mega-investimento da 100 miliardi di dollari per spostare negli USA la produzione di server e altri componenti strategici, parte di un piano più ampio da 600 miliardi in quattro anni, con l’obiettivo di evitare dazi sull’iPhone. Il titolo è salito di oltre +5%. Al contrario, Super Micro Computer chiude in rosso dopo trimestrali deludenti e previsioni deboli.
Tesla (+0,60%) ha guadagnato terreno grazie all’annuncio di Elon Musk su futuri aggiornamenti del sistema di guida autonoma, attesi già dal prossimo mese.
💬 Fed e politica monetaria
Sul fronte macro USA, la governatrice della Federal Reserve Lisa Cook ha espresso preoccupazione per la moderazione nelle assunzioni di luglio, sottolineando come l’evoluzione del mercato del lavoro resterà cruciale per la futura direzione dei tassi.
🇮🇹 Ponte sullo Stretto e spesa militare
Il governo italiano ha approvato il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, un'opera da 13,5 miliardi di euro. L'investimento rientra nella strategia di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL, come richiesto dalla NATO, di cui fino al 1,5% potrà essere destinato a infrastrutture a uso logistico-militare.
📉 Indicatori macro e monetari
Sul mercato valutario, l’euro si rafforza sul dollaro, superando quota 1,16 (da 1,1578). In risalita anche il petrolio, sospinto dalle tensioni India-USA, mentre il gas naturale cala, attestandosi poco sopra i 33 €/MWh sulla piattaforma di Amsterdam.
Stabile lo spread Btp-Bund in area 82-83 punti base. Il rendimento del Btp decennale 2035 sale leggermente al 3,48%, rispetto al 3,47% della seduta precedente.
📊 Dazi USA in vigore: mercati in assestamento
Oggi, 7 agosto, è entrato in vigore il nuovo pacchetto di dazi USA, che prevede una tariffa del 15% anche per l’Unione Europea. Nonostante le tensioni, le Borse europee salgono in media dello 0,8% alle 12:30 CET, mentre si cerca un’intesa per escludere alcuni prodotti.
Nel suo bollettino economico, la Banca Centrale Europea ha avvertito che, dopo benefici temporanei per l’export nel primo trimestre, i nuovi dazi potrebbero colpire in modo significativo il manifatturiero europeo, alimentando l’incertezza sulle prospettive economiche dell’Eurozona.
🇩🇪 Produzione industriale tedesca in forte calo
In Germania, la produzione industriale di giugno ha registrato un calo del -1,9%, ben peggiore delle attese (-0,5%). Occhi puntati anche sulla Bank of England, da cui oggi è attesa una riduzione dei tassi di 25 punti base.
🌏 Asia tonica grazie al commercio cinese
Le Borse asiatiche archiviano una seduta positiva (eccetto l’India), incoraggiate dai dati sul commercio cinese. Le esportazioni a luglio sono cresciute del 7,2% annuo (contro previsioni di +5,6%), mentre le importazioni sono aumentate del 4,1%, battendo attese di un calo dell’1%. Unico dato negativo, le esportazioni verso gli USA, in calo del 6,1%.
Rialzo anche per il Nikkei, che guadagna oltre +0,5%, mentre TSMC e alcune aziende coreane dei semiconduttori beneficiano dell’esenzione dai dazi al 100% voluti da Trump. Gli investitori guardano alla scadenza del 12 agosto, quando si capirà se sarà possibile un accordo commerciale duraturo tra USA e Cina.
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Wall Street chiude in rialzo, il Nasdaq guida la corsa.Le azioni hanno chiuso, nella giornata di ieri, per lo più in rialzo, guidate in particolare dal Nasdaq. I tre principali indici azionari — il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq — hanno terminato la seduta in territorio positivo, con quest’ultimo che ha segnato la performance migliore, salendo dell’1,17%. In controtendenza, il Russell 2000 (a piccola capitalizzazione) e l’S&P 400 (a media capitalizzazione) hanno invece registrato lievi ribassi.
A trainare il mercato sono state, ancora una volta, le grandi aziende tecnologiche. Arista Networks, ad esempio, ha registrato un’impennata di oltre il 17% dopo la pubblicazione di solidi risultati finanziari nella giornata precedente.
Tuttavia, è Apple ad aver catalizzato l’attenzione. L’azienda ha annunciato un ulteriore investimento di 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, portando così a 600 miliardi l’impegno complessivo previsto per i prossimi quattro anni. L’annuncio è stato dato ieri alla Casa Bianca, in presenza del Presidente Trump.
Numerose imprese hanno recentemente comunicato l’intenzione di riportare la produzione sul suolo statunitense. Tra queste, Apple rappresenta uno degli sforzi più ambiziosi e significativi. Il CEO, Tim Cook, ha presentato l’iniziativa come parte dell’“American Manufacturing Program”.
Le buone notizie, però, non hanno riguardato solo il settore tecnologico.
McDonald’s ha pubblicato i propri risultati prima dell’apertura dei mercati, sorprendendo positivamente con un utile per azione (EPS) superiore dell’1,27% rispetto alle attese e un incremento delle vendite dell’1,92%. Ciò ha determinato una crescita trimestrale dell’EPS del 7,41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e un aumento delle vendite del 5,39%, con un rialzo del titolo pari al 2,96%.
Sempre prima dell’apertura, anche Shopify ha diffuso i suoi risultati: ha sorpreso con un EPS superiore del 25% rispetto alle attese e vendite in crescita del 5,47%. L’EPS trimestrale è aumentato del 34,6%, mentre le vendite sono salite del 30,7%. Il titolo ha guadagnato il 21,84%.
Dopo la chiusura, è stata la volta di DoorDash, società attiva nel settore delle consegne. L’azienda ha riportato un EPS positivo del 54,8% e un incremento del fatturato del 3,80%. Su base trimestrale, l’EPS è cresciuto del 71,1%, mentre il fatturato è salito del 24,7%. Il titolo ha registrato un aumento dell’1,12% nella sessione ordinaria, seguito da un ulteriore +5,30% nel dopo mercato.
Oggi sono attese le trimestrali di altre 495 aziende, tra cui Eli Lilly, Constellation Energy e Datadog, solo per citarne alcune.
Tra le notizie di rilievo della giornata di ieri, il Presidente Trump ha annunciato l’imposizione di un nuovo dazio del 25% sull’India per l’acquisto di petrolio russo. Questo provvedimento si aggiunge ai dazi reciproci del 25% già in vigore. Tuttavia, i nuovi dazi non entreranno in vigore prima di 21 giorni, lasciando spazio a eventuali negoziati tra i due Paesi. Vi è, dunque, la possibilità che si giunga a un accordo prima della scadenza.
Sempre ieri, è stato riferito che il Presidente Trump potrebbe incontrare il Presidente Putin già la prossima settimana. L’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, ha incontrato Putin in quello che è stato definito un incontro “altamente produttivo”. Il vertice tra i due leader si concentrerà sulla guerra tra Russia e Ucraina, ma è probabile che vengano discussi anche il regime sanzionatorio e i dazi punitivi verso i Paesi che continuano ad acquistare petrolio russo.
Dal punto di vista macroeconomico, ieri le richieste di mutui secondo i dati MBA sono aumentate del 3,1% su base settimanale, con gli acquisti in crescita dell’1,5% e i rifinanziamenti in rialzo del 5,2%.
Oggi verranno pubblicati i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, il rapporto su produttività e costi, le scorte all’ingrosso e il credito al consumo.
Mancano ancora due giorni alla chiusura della settimana, e tutti i principali indici si mantengono in territorio positivo.
Finora, quella in corso è stata una settimana intensa sul fronte degli utili, caratterizzata da risultati complessivamente solidi. E anche la prossima si preannuncia altrettanto densa: ben 1.347 aziende sono attese per la pubblicazione delle trimestrali.
Nel frattempo, se la stagione degli utili continuerà a mantenere un ritmo superiore alle aspettative, potremmo assistere a nuovi massimi storici per l’S&P 500 e il Nasdaq. E forse anche per il Dow Jones, che non è poi così lontano.
STOXX Europe 50: rotta verso i 6.000 puntiSTOXX Europe 50: rotta verso i 6.000 punti? Un'accelerazione possibile entro 44 giorni
Dopo un luglio 2025 caratterizzato da un clima di relativa calma sui mercati, ma con segnali macro sempre più interessanti, lo STOXX Europe 50 potrebbe essere pronto per una fase di accelerazione verso quota 6.000.
L’indice, che sintetizza l’andamento delle 50 principali blue chip europee, ha chiuso luglio consolidando sopra i 5.300 punti, mostrando forza relativa rispetto ad altri benchmark globali. Ma ciò che sta accadendo “dietro le quinte”, soprattutto nel settore bancario, potrebbe essere il vero driver per un prossimo strappo al rialzo.
Un'estate segnata dalla dismissione accelerata degli NPL
Luglio ha visto un’accelerazione significativa nella dismissione di crediti deteriorati (NPL) da parte delle principali banche europee. Gruppi come UniCredit, Santander e BNP Paribas hanno avviato operazioni straordinarie di pulizia bilancio, approfittando di finestre di mercato favorevoli e di una domanda istituzionale solida.
Questa dinamica, spesso sottovalutata dagli investitori retail, ha effetti immediati: riduzione del rischio sistemico percepito, miglioramento degli indici patrimoniali e una maggiore disponibilità di capitale per l’erogazione del credito. Il settore bancario europeo, storicamente zavorrato da questi asset problematici, si presenta oggi in una forma molto più reattiva e competitiva.
Con un peso rilevante all’interno dello STOXX50, il miglioramento strutturale del comparto bancario può generare una spinta trasversale sull’indice, soprattutto in un contesto in cui la ricerca di valore e qualità torna al centro delle strategie allocative.
Aspetto tecnico e prospettive a breve termine
Dal punto di vista tecnico,una rottura dei massimi di luglio in area aprirà spazio verso la fascia dei 5.900–6.000 punti.
Il pattern di consolidamento osservato durante l’estate potrebbe presto lasciare spazio a una fase direzionale, complice anche una stagionalità storicamente favorevole tra agosto e settembre per i mercati europei.
Se i flussi istituzionali continueranno a premiare il settore finanziario e industriale, e se il contesto macro rimarrà favorevole (tassi stabili, inflazione sotto controllo), il target 6.000 punti appare non solo plausibile, ma potenzialmente raggiungibile entro i prossimi 44 giorni di contrattazione.
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
🟨 GOLD:
L’oro continua a muoversi tra i $3.300 e i $3.400, range stabile da quasi 2 mesi.
È normale: tra metà luglio e fine agosto i mercati rallentano — bassa liquidità, pochi eventi macro, tanti in vacanza.
🔸 Situazione attuale:
Oro in test sulla resistenza
-NFP debole di venerdì
-un aggiustamento dovish sulle attese di tagli dei tassi
Per ora, però, nessuna rottura decisa.
Lunedì i tori non sono riusciti a superare la resistenza dei 3400 con il dollaro stabile e i mercati in attesa dei Jobless Claims di oggi.
-Powell:
“La crescita dell’occupazione si è moderata, mentre l’offerta di lavoro è aumentata (soprattutto per via dell’immigrazione), riducendo le pressioni salariali senza alzare la disoccupazione.”
📉 Macro chiave: NFP
-Luglio: solo 73.000 posti di lavoro (contro attese di circa 200K)
-Forte calo dei rendimenti 2Y → aumentano le aspettative di tagli tassi nel Q4
💬 Sentiment generale
-Bond 2Y: deboli, rendimento a 3,91%
-DXY (Dollar Index): stabile sotto quota 100
-Azioni USA: piccolo rimbalzo dopo la correzione della scorsa settimana
🔔 Focus del giorno
Unico evento rilevante oggi: decisione tassi della BoE.
e discordo presidente stasera
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