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🟨 GOLD:
L’oro continua a muoversi tra i $3.300 e i $3.400, range stabile da quasi 2 mesi.
È normale: tra metà luglio e fine agosto i mercati rallentano — bassa liquidità, pochi eventi macro, tanti in vacanza.
🔸 Situazione attuale:
Oro in test sulla resistenza
-NFP debole di venerdì
-un aggiustamento dovish sulle attese di tagli dei tassi
Per ora, però, nessuna rottura decisa.
Lunedì i tori non sono riusciti a superare la resistenza dei 3400 con il dollaro stabile e i mercati in attesa dei Jobless Claims di oggi.
-Powell:
“La crescita dell’occupazione si è moderata, mentre l’offerta di lavoro è aumentata (soprattutto per via dell’immigrazione), riducendo le pressioni salariali senza alzare la disoccupazione.”
📉 Macro chiave: NFP
-Luglio: solo 73.000 posti di lavoro (contro attese di circa 200K)
-Forte calo dei rendimenti 2Y → aumentano le aspettative di tagli tassi nel Q4
💬 Sentiment generale
-Bond 2Y: deboli, rendimento a 3,91%
-DXY (Dollar Index): stabile sotto quota 100
-Azioni USA: piccolo rimbalzo dopo la correzione della scorsa settimana
🔔 Focus del giorno
Unico evento rilevante oggi: decisione tassi della BoE.
e discordo presidente stasera
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-GESTITE IL RISCHIO
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Analisi fondamentale
FED sotto pressioneLa crescita rallenta segnali sempre più chiari.
Indice ISM dei servizi crolla a 50.1, livello più basso da maggio 2020.
Sotto indice occupazionale 46.4 segnala una contrazione, seguito dal dato shock NFP di venerdì scorso.
Effetti dazi, Trump aumenta prezzi soprattutto nei servizi e nelle materie prime.
Il mercato teme il rallentamento per possibile recessione.
Pressione per Powell, per una nuova nomina, Trump licenzia il capo della Boreau of Labor Statistic.
Consumi reali delle famiglie non sale, ha smesso di salire che equivale il 70% del PIL USA.
Fiducia dei consumatori e delle imprese rimane bassa influenzata dai dazi
💣Mary Daly : presidente della Fed di San Francisco, dischiara 3 tagli dei tassi entro fine anno.
Il mercato prezza 85 BPS entro dicembre con 80% di probabilità per settembre.
🧨Oggi è il "grande giorno " vanno in vigore i dazi USA che scuotono l ' economia globale.
Volatilità in aumento. Il vero test? Non è nei dazi, ma nella fiducia di consumatori e aziende. E quella, oggi, pende verso il basso
EURUSD - segnali accomodanti dalla Fed sorreggono l’euro.L’euro (EUR) ha registrato un apprezzamento nella giornata di mercoledì, proseguendo la modesta tendenza rialzista già osservata martedì nei confronti del dollaro statunitense (USD). In questo contesto, la coppia valutaria EUR/USD è riuscita a superare in modo convincente la soglia tecnica di 1,1600, raggiungendo nuovi massimi su base plurigiornaliera oltre il livello di 1,1650.
Il marcato indebolimento del biglietto verde è stato innescato da un rinnovato orientamento degli investitori verso un’ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve nella seconda metà dell’anno. Tale dinamica è stata ulteriormente rafforzata dalle dichiarazioni di Neel Kashkari, presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, il quale ha ritenuto ancora “appropriate” due riduzioni dei tassi d’interesse nei prossimi mesi.
Il dollaro statunitense ha registrato un rafforzamento significativo a seguito della recente intesa commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, annunciata nei giorni scorsi. L’accordo, frutto di negoziati multilaterali prolungati, ridefinisce in modo sostanziale i termini dell’interscambio transatlantico, incidendo sia sulle politiche tariffarie che sugli impegni strategici in ambito energetico, industriale e finanziario.
Secondo le disposizioni concordate, la maggior parte delle esportazioni europee verso il mercato statunitense sarà ora soggetta a una tariffa media del 15%, in rialzo rispetto al 10% applicato ad aprile, ma sensibilmente inferiore al livello del 30% inizialmente prospettato durante le fasi preliminari del confronto bilaterale. Tuttavia, l’accordo prevede l’esenzione da dazi per settori ad alto valore aggiunto, quali l’aerospaziale, la microelettronica (in particolare i semiconduttori), l’industria chimica avanzata e alcune categorie selezionate del comparto agroalimentare.
Permangono invece a livelli elevati, pari al 50%, le tariffe sull’importazione di acciaio e alluminio europeo, settori considerati strategici per la sicurezza economica nazionale degli Stati Uniti e già soggetti a misure protezionistiche rafforzate sin dai precedenti cicli negoziali.
In contropartita, l’Unione Europea ha formalizzato una serie di impegni sostanziali a favore dell’economia statunitense, tra cui l’acquisto di forniture energetiche — principalmente gas naturale liquefatto (GNL) — per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari. A ciò si aggiunge un incremento degli appalti nel settore della difesa a beneficio delle imprese americane, nonché l’impegno a destinare oltre 600 miliardi di dollari in investimenti diretti e partecipazioni strategiche sul mercato statunitense, con l’obiettivo di rafforzare i legami industriali e tecnologici transatlantici.
Nel breve termine si profila un’intensificazione dell’attività sul fronte commerciale da parte degli Stati Uniti. Il 7 agosto, il Presidente Trump è atteso emettere un ordine esecutivo volto all’introduzione di un nuovo regime tariffario “reciproco” che interesserà le esportazioni provenienti da 69 partner commerciali. Il provvedimento prevede un incremento selettivo delle aliquote doganali, con un range compreso tra il 10% e il 41%, che entrerà in vigore a partire da sette giorni successivi alla firma. L’obiettivo dichiarato è quello di riequilibrare le condizioni di accesso ai mercati, colmando il divario tra le barriere tariffarie imposte dagli Stati Uniti e quelle applicate dai rispettivi partner.
Contestualmente, l’amministrazione statunitense ha emesso un avvertimento diretto alla Federazione Russa: qualora Mosca non dimostri progressi concreti verso la cessazione delle ostilità in Ucraina, Washington si riserva il diritto di implementare ulteriori misure economiche restrittive. Queste potrebbero includere un rafforzamento del quadro sanzionatorio esistente, nonché l’introduzione di dazi aggiuntivi su settori economici strategici per l’economia russa.
Sul versante Cina-Usa, una scadenza critica è fissata per il 12 agosto, data entro la quale la Casa Bianca dovrà decidere se prorogare l’attuale tregua commerciale con la Repubblica Popolare Cinese, la cui validità è prossima alla scadenza. In assenza di un’estensione formale dell’accordo, le tariffe attualmente sospese potrebbero automaticamente tornare a livelli elevati, potenzialmente superiori al 100%. Tale scenario comporterebbe il rischio concreto di una riaccensione delle tensioni commerciali tra le due principali economie globali, con ripercussioni significative sul commercio internazionale, sulla fiducia dei mercati e sulle prospettive di crescita economica a livello mondiale.
Nelle rispettive ultime riunioni di politica monetaria, sia la Federal Reserve (Fed) che la Banca Centrale Europea (BCE) hanno optato per un mantenimento invariato dei tassi di interesse di riferimento, segnalando un approccio prudente nel contesto di un ciclo economico ancora soggetto a elevata incertezza.
Negli Stati Uniti, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha adottato un tono moderatamente attendista, sottolineando la necessità di ulteriori evidenze sull’evoluzione dell’inflazione prima di procedere a un eventuale allentamento della politica monetaria. Nonostante il consenso generale all’interno del FOMC, i governatori Christopher Waller e Michelle Bowman hanno espresso opinioni più restrittive, indicando un orientamento meno favorevole a una riduzione anticipata dei tassi. Questa divergenza interna riflette la complessità del quadro macroeconomico e la difficoltà di calibrare una risposta coerente di fronte a segnali contrastanti provenienti dal mercato del lavoro e dall’inflazione core.
In ambito europeo, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha descritto la crescita economica dell’Eurozona come “solida, seppur leggermente migliorata”, lasciando intendere una stabilizzazione della ripresa. Tuttavia, le aspettative di mercato in merito a una possibile normalizzazione dei tassi si sono spostate in avanti nel tempo. In particolare, gli operatori hanno posticipato le previsioni di ulteriori tagli dei tassi d’interesse alla primavera del 2026, riflettendo un contesto inflazionistico ancora persistentemente elevato in alcune economie chiave dell’area euro e una politica monetaria che rimane vincolata dalla necessità di ancorare le aspettative inflazionistiche.
Dal lato dei mercati valutari, i dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) aggiornati al 29 luglio evidenziano un netto ridimensionamento del posizionamento rialzista sull’euro. Le posizioni nette lunghe sull’EUR sono scese a circa 123.300 contratti, registrando il livello più contenuto delle ultime tre settimane. Parallelamente, le posizioni nette corte detenute da investitori istituzionali si sono ridotte a circa 175.800 contratti, segnalando un parziale disimpegno anche tra gli operatori con outlook ribassista. Inoltre, l’interesse aperto complessivo sul mercato dei futures in EUR ha mostrato una contrazione per la prima volta in sei settimane, attestandosi intorno a 828.600 contratti. Questa dinamica suggerisce una crescente incertezza tra gli operatori sul medio termine, in un contesto di forward guidance poco chiara da parte delle principali banche centrali e volatilità contenuta nei mercati valutari.
Profilo tecnico
Analisi tecnica EUR/USD – struttura di supporti, resistenze e indicatori di trend
Il cambio EUR/USD mostra attualmente una configurazione tecnica caratterizzata da una fase di consolidamento, con livelli chiave ben delineati sia sul fronte delle resistenze che dei supporti.
Resistenze principali
Il primo ostacolo al proseguimento del trend rialzista si colloca in area 1,1788, corrispondente al massimo settimanale registrato il 24 luglio. Una rottura confermata di questo livello aprirebbe la strada verso la resistenza intermedia a 1,1830, massimo relativo segnato il 1° luglio 2025, attualmente il top annuale. Oltre tale soglia, l’attenzione si sposta verso il massimo di lungo termine a 1,1909, risalente al 3 settembre 2021, che rappresenta un’importante area di congestione tecnica. Al di sopra di quest’ultimo livello, l’area psicologicamente e tecnicamente significativa di 1,2000 costituirebbe il successivo obiettivo, con implicazioni di medio-lungo periodo.
Supporti tecnici
Sul lato opposto, i livelli di supporto iniziano dal minimo mensile di 1,1391 (registrato il 1° agosto), in prossimità del quale transita anche la media mobile semplice a 100 giorni (SMA 100), attualmente in area 1,1383, fornendo così un supporto dinamico rilevante. Un cedimento sotto questo doppio livello tecnico potrebbe aprire la strada a un’estensione correttiva verso il minimo settimanale di 1,1210, segnato il 29 maggio, che costituisce un’area di supporto strutturale di medio termine.
Indicatori tecnici di momentum e trend
L’Indice di Forza Relativa (RSI), attualmente in area 55, indica una moderata pressione rialzista senza ancora segnalare condizioni di ipercomprato (soglia 70). Questo posizionamento suggerisce spazio residuo per ulteriori movimenti al rialzo, purché accompagnati da un aumento dei volumi e dalla rottura delle resistenze chiave.
L’Average Directional Index (ADX) si attesta intorno a 20, un valore che riflette un’assenza di direzionalità marcata nel trend attuale. Questo conferma l’attuale fase laterale del mercato e sottolinea la necessità di una chiara violazione dei livelli tecnici sopra menzionati per determinare una ripresa direzionale convincente.
Conclusioni operative
La struttura tecnica dell’EUR/USD suggerisce un potenziale rialzista latente, ma subordinato al superamento deciso della zona di resistenza compresa tra 1,1788 e 1,1830. Al ribasso, l’area 1,1390–1,1380 rappresenta un livello critico da monitorare per evitare un deterioramento del quadro tecnico nel breve termine. L’assenza di segnali forti dai principali indicatori di trend (es. ADX) implica che gli operatori dovrebbero mantenere un approccio cauto e attendista, in attesa di una conferma direzionale.
Weekly chart
L’analisi del grafico weekly del cambio EUR/USD evidenzia un impianto strutturale marcatamente rialzista, sebbene attualmente il mercato stia attraversando una fase di consolidamento all’interno di un range compreso tra supporti dinamici e resistenze statiche.
Le ultime candele settimanali mostrano una notevole precisione tecnica, chiudendo sistematicamente in prossimità o con appoggio diretto sulla Tenkan Sen, che sta operando con efficacia come supporto dinamico di breve termine. Questo comportamento testimonia una tenuta del momentum rialzista, anche in assenza di breakout direzionali nelle ultime settimane, e suggerisce che il mercato stia accumulando forza in attesa di un nuovo impulso direzionale.
La Kijun Sen, attualmente posizionata sensibilmente al di sotto delle quotazioni correnti, riflette la solidità della gamba rialzista in corso e funge da supporto strategico di medio periodo. La distanza tra Tenkan e Kijun segnala l’assenza di segnali di debolezza imminente nel trend primario.
Parallelamente, la Chikou Span si colloca in posizione favorevole, ben al di sopra del prezzo corrente e priva di ostacoli tecnici retrostanti nei periodi di riferimento. Questa configurazione rafforza la lettura rialzista dell’indicatore Ichimoku, indicando spazio di manovra per un’estensione del trend in assenza di barriere strutturali nei prezzi passati.
Sul fronte delle medie mobili esponenziali, sia la EMA a 50 che la EMA a 100 periodi si mantengono inclinate positivamente e sufficientemente distanti dall’azione dei prezzi, confermando la persistenza della fase rialzista su base ciclica. La EMA a 200 periodi, sebbene in posizione più neutrale e piatta, non presenta segnali di inversione e contribuisce a delineare un quadro strutturalmente sano e coerente con una tendenza ascendente di lungo termine.
Livelli di Fibonacci: aree chiave di ritracciamento e target
Tracciando i livelli di Fibonacci dal minimo significativo di gennaio 2025 (area 1,0117) fino al massimo del 2025 a 1,1830, emergono importanti livelli tecnici di ritracciamento e proiezione:
• 38,2% di ritracciamento → 1,1200: primo supporto tecnico rilevante, che si avvicina al minimo del 29 maggio (1,1065); un’eventuale rottura rafforzerebbe lo scenario correttivo.
• 50,0% di ritracciamento → 1,100: supporto psicologico e strutturale di medio periodo.
• 61,8% di ritracciamento → 1,080: supporto strategico, la cui violazione implicherebbe un potenziale cambio di trend settimanale.
Sul fronte rialzista, proiettando le estensioni di Fibonacci dal medesimo movimento, i target potenziali in caso di breakout al di sopra di 1,1830 includono:
• Estensione 127,2% → 1,229: in linea con la soglia psicologica di 1,2000.
• Estensione 161,8% → 1,2867: obiettivo tecnico di lungo periodo, che corrisponderebbe a un recupero esteso del ciclo rialzista.
Indicatori di momentum
• L’RSI settimanale si attesta in area 55–58, confermando la presenza di momentum rialzista moderato, ma ancora lontano da zone di ipercomprato.
• L’ADX, stabile sotto i 20, segnala l’assenza di una direzionalità forte nel breve termine, suggerendo che un’espansione di volatilità sarà necessaria per convalidare la prossima mossa direzionale.
Conclusioni operative
La configurazione tecnica settimanale di EUR/USD rimane positiva finché il prezzo si mantiene sopra la Tenkan Sen (attualmente in area 1,1440 circa). Una chiusura settimanale al di sotto di tale livello potrebbe attivare una fase correttiva con target intermedi lungo i livelli di Fibonacci descritti. Al contrario, il superamento deciso della zona di resistenza a 1,1830 aprirebbe lo scenario per una nuova gamba rialzista con obiettivi in area 1,2000–1,2260, coerenti con le estensioni di Fibonacci.
Trump rilancia il Re-Shoring (e i mercati festeggiano)🚨 Today’s Trading – 07.08.2025
👉🏼 MARKET BACKGROUND
Trump punta a una tariffa del 100% sui chip, ma i mercati festeggiano!
Sembra un paradosso, ma la chiave di lettura è ancora una volta nel piano di Re-Shoring del presidente Trump: le aziende USA che investono sul territorio nazionale saranno esenti.
L’annuncio, fatto dallo Studio Ovale da Trump e Tim Cook, mette in luce il piano di Apple, che investirà 100 miliardi di dollari nella produzione nazionale. E non sarà sola: seguiranno Stargate, Nvidia, TSMC, fino a una cordata di investimenti per oltre 1.000 miliardi di dollari, coinvolgendo anche GE Aerospace.
I mercati hanno ottimi motivi per festeggiare.
Ma se il pericolo sembra scongiurato per le big tech, resta la questione delle piccole imprese nel settore semiconduttori: chi produce componenti minori (come le radiosveglie) e si appoggia a fornitori esteri potrebbe subire duri colpi.
Ancora una volta, gli indici rappresentativi delle megacap festeggiano, mentre il vero tessuto economico americano – fatto di PMI – potrebbe vivere tempi più difficili.
Gli operatori restano quindi focalizzati sulla strategia politica e commerciale di Trump, che da un lato spinge il reshoring, ma dall’altro resta indietro sugli accordi con India e Cina.
• Sull’India, restano i dazi al 50%, con grande stupore di Delhi.
• Con la Cina, proseguono strategie divergenti per ridurre la dipendenza dal mercato USA.
💡 Proprio oggi è stato pubblicato il dato sulla bilancia commerciale cinese: l’export sale del +7.2% (precedente +5.8%).
La Cina ha incrementato le esportazioni verso il resto del mondo, compensando il calo del -21% verso gli USA con:
• +16% verso l’Asia
• +9.3% verso l’UE
La macchina export cinese, aiutata da uno Yuan debole, procede a tutta velocità.
Infine, occhi puntati sulla BoE, chiamata oggi a decidere sul taglio tassi atteso da 25 bp (costo del denaro al 4%).
Il Regno Unito si trova in un contesto macro difficile:
• inflazione tornata vicino al 3% dopo aver toccato il 2%
• disoccupazione ai massimi dal 2021
• tassazione aziendale elevata
• assenza di stimoli fiscali
• QT BoE ancora attivo
Il focus sarà sulle decisioni della BoE sugli acquisti di titoli di Stato.
Uno scenario possibile: ridurre gli acquisti sulla parte lunga della curva (oltre i 20 anni) per reinvestire sulla parte breve, sostenendo così l’emergenza immediata. Il MPC è probabilmente spaccato, e la riunione odierna potrebbe essere decisiva per le sorti dell’economia UK.
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👉🏼 FOREX
Il dollaro USA resta sotto pressione, con il Dollar Index che scende verso area 98.00. Ancora intatti i minimi di fine luglio a 97.50: una rottura di questo livello potrebbe aprire spazio a nuovi cali importanti.
Le majors rispondono rapidamente:
• EUR/USD torna a 1.17, con i 1.18 nel mirino. Livelli che iniziano a preoccupare la BCE.
• Commodities currencies in ripresa, in particolare le oceaniche:
o AUD/USD raggiunge 0.6540, prima resistenza volumetrica.
o Possibili target successivi: 0.6560 e 0.66.
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👉🏼 EQUITY
Tech in gran forma:
• Il Nasdaq sale a 23.540 pt, con target su 23.600 e 23.800 pt.
• Clima di euforia globale, con i listini mondiali in forte ripresa.
• In Europa, il DAX torna a 24.180 pt e guarda al POC del monthly precedente a 24.300 pt.
• Bene anche l’Asia: il Topix aggiorna i massimi a 3.000 pt, con performance in area +0.50%.
Risk-on diffuso.
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👉🏼 COMMODITIES
⚪️ Focus ancora sui metalli preziosi:
• Silver rompe le resistenze a 37.865 $, ora punta ai 39 $.
• Gold in fase di momentum rialzista, ma ancora incastrato in un range tra:
o Resistenze a 3.480 $
o Supporti a 3.320 $
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Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
Novo Nordisk: il peso del successoCreare qualcosa per primo è da visionari, continuare a innovare mentre tutti ti copiano è da leader. Novo Nordisk ha aperto la strada ma saprà restarci?
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
L’impresa che ha battuto il PIL di un paese
Fondata nel 1923, Novo Nordisk è passata da campione nazionale danese a colosso globale della farmaceutica. Alla fine del 2023 , ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di $461,21 miliardi , diventando la società quotata più valutata d’Europa e superando — simbolicamente — persino il PIL della Danimarca .
Il motore di questa ascesa è stato il successo straordinario dei farmaci agonisti del recettore GLP-1 (Glucagon-Like Peptide-1), in particolare Ozempic e Wegovy . Due nomi che hanno trasformato Novo Nordisk in un riferimento mondiale per il trattamento del diabete e dell’obesità, ridefinendo due mercati multimiliardari.
In particolare, Wegovy ha avuto un impatto dirompente, non solo sulle vendite ma anche sull'intero ecosistema societario. Il successo commerciale ha infatti permesso a Novo Holdings — l’azionista di controllo — di raddoppiare quasi il proprio reddito annuale, toccando un record di $8,66 miliardi . Spinta dalla domanda esplosiva, la holding ha acquisito Catalent per $16,5 miliardi, cedendo poi tre impianti produttivi a Novo Nordisk per rafforzarne la capacità industriale e sostenere la scalabilità futura.
La combinazione tra leadership clinica, posizionamento strategico nei GLP-1 e capacità di reinvestimento del capitale ha portato Novo Nordisk da “best in class” a simbolo macroeconomico, tanto da diventare un motore primario della crescita del PIL danese nel biennio 2022–2023 .
Anche i pionieri devono correre: Essere primi ≠ Restare leader
Novo Nordisk è stata, paradossalmente, vittima del proprio successo. Il focus vincente sui farmaci GLP-1 ha trainato una crescita storica, ma ha anche accentuato la dipendenza da un unico segmento di business, esponendo l’azienda a vulnerabilità sistemiche — su tutte, la pressione competitiva da parte dei “compounders” .
Si tratta di farmaci composti da farmacie autorizzate, che replicano i principi attivi dei prodotti di marca — come Wegovy — offrendo però un’alternativa molto più economica . Mentre una confezione di Wegovy può costare oltre $1.000 senza assicurazione sanitaria , i compounders vengono spesso venduti a una frazione del prezzo. Nonostante i tentativi della FDA di arginarne la diffusione, continuano a essere accessibili in molti stati americani.
Questo fenomeno ha messo sotto pressione i margini di Novo Nordisk , rendendo più difficile difendere il prezzo premium dei propri prodotti. A ciò si è aggiunta una saturazione parziale del mercato GLP-1 , che ha rallentato la conversione della domanda in vendite effettive. Attenzione: non si tratta di un calo di interesse da parte dei pazienti, bensì della crescente difficoltà per Novo di mantenere volumi e prezzi contemporaneamente in un mercato dove le alternative — tra compounders e competitor di marca — aumentano esponenzialmente.
Di fronte a questo scenario, Novo Nordisk ha tagliato le previsioni per l’intero anno fiscale 2025:
-5% / -8% sulla crescita delle vendite attese
-6% / -8% sull’utile operativo
La reazione del mercato è stata immediata e brutale. Il titolo ha perso quasi -37% da inizio anno , toccando minimi che non si vedevano da tre anni, con un drawdown vicino al -70% rispetto ai massimi di giugno 2024 . La revisione della guidance ha inoltre spinto analisti di riferimento come Barclays e Bank of America a declassare il rating sul titolo.
Il tutto si è consumato in un momento di transizione delicatissimo: a maggio 2025, Lars Fruergaard Jorgensen ha rassegnato le dimissioni da CEO. Il suo successore, Maziar Mike Doustdar , assumerà formalmente il ruolo domani, 7 agosto — data della trimestrale. Le aspettative per il suo debutto operativo sono altissime: il mercato vorrà sentire parole chiare, piani concreti e strategie di riposizionamento.
Nel frattempo, la leadership aziendale continua a mantenere un tono relativamente ottimista riguardo alla minaccia dei compounders — una posizione che contrasta nettamente con la cautela espressa da Wall Street . Questo scarto tra narrazione interna e percezione esterna evidenzia una frattura profonda nella valutazione del rischio.
Il nodo centrale resta questo: Novo riuscirà a difendere la propria quota di mercato e i propri margini in un contesto di deflazione dei prezzi e concorrenza crescente? La risposta a questa domanda sarà determinante per capire se la correzione del titolo rappresenti un reset sano… o l’inizio di un ridimensionamento strutturale.
"Il paradosso USA: Eli Lilly mette in ombra Novo Nordisk?"
Tra i principali sfidanti di Novo Nordisk nel mercato dei GLP-1 c’è un nome ricorrente: Eli Lilly . L’azienda americana, con sede negli Stati Uniti — il mercato più grande e competitivo per valore, popolazione e spesa sanitaria pro capite — ha saputo sfruttare la propria prossimità geografica, infrastrutturale e politica per scalare rapidamente nei trattamenti contro diabete e obesità.
Il punto di svolta è arrivato nel novembre 2023 , con il lancio di Zepbound (tirzepatide): un farmaco che ha ricevuto un’attenzione straordinaria per l’efficacia clinica dimostrata. In soli pochi mesi, Zepbound ha superato Wegovy — lanciato da Novo Nordisk nel giugno 2021 — nelle prescrizioni settimanali negli Stati Uniti, segno di una rapidità esecutiva fuori dal comune.
Zepbound ha registrato una perdita di peso media del -20,9% in 72 settimane , rispetto al ~ 15% di Wegovy in 68 settimane , e ha ottenuto approvazioni aggiuntive per indicazioni come l’apnea ostruttiva del sonno, ampliando il proprio potenziale terapeutico. Il farmaco ha inoltre avuto un impatto diretto sulle dinamiche di prezzo negli Stati Uniti , un contesto dove — a differenza dell’Europa — i GLP-1 sono acquistati prevalentemente out-of-pocket o tramite assicurazioni private. In un sistema sanitario privatizzato, la sostenibilità economica per il paziente è un fattore determinante, e le strategie di prezzo aggressive di Eli Lilly, unite alla maggiore efficacia clinica, hanno iniziato a erodere i margini e la quota di mercato di Novo Nordisk .
Ma l’attenzione non è rivolta solo a ciò che è già sul mercato. Lilly sta guidando anche la prossima generazione di terapie con Retatrutide , un candidato tri-agonista (GLP-1, GIP e glucagone), che in fase 2 ha mostrato una perdita di peso del -24,2% in 48 settimane — superiore a qualsiasi altro farmaco attualmente disponibile. I trial di fase 3 sono già iniziati e l’entrata nel mercato è attesa tra il 2027 e il 2028 , consolidando la percezione che Eli Lilly stia costruendo un vantaggio di seconda ondata difficilmente colmabile.
Sul fronte operativo, entrambe le aziende stanno investendo in capacità produttiva, ma Lilly ha già avviato espansioni in Stati Uniti , Germania e altri hub strategici , con una pipeline industriale che le consente di rispondere rapidamente alla domanda globale. Novo Nordisk ha cercato di colmare il gap con l’acquisizione degli impianti Catalent per sostenere la produzione di Wegovy , ma la differenza di velocità rimane evidente.
Nel 2022 , Novo deteneva oltre il 55% della quota di mercato globale dei GLP-1 . Oggi quella leadership è sempre più sotto pressione, non solo per la superiorità clinica percepita dei prodotti di Lilly , ma per l’intera strategia: ricerca, accessibilità, pricing e velocità di esecuzione. L’effetto cumulativo ha costretto Novo Nordisk a rivedere in profondità la propria strategia, investendo in nuove formulazioni (come la versione orale del semaglutide), nuove molecole ( CagriSema, Amycretin ) e nuove indicazioni terapeutiche (come il trattamento cardiovascolare).
La competizione tra le due aziende si gioca su tre fronti fondamentali:
Efficacia clinica superiore
Accessibilità economica (amplificata dall’emergere dei “compounders”)
Velocità di esecuzione in R&S e capacità produttiva globale
Per restare competitiva, Novo dovrà differenziarsi non solo sull’efficacia assoluta, ma sul valore percepito : ampliare le indicazioni terapeutiche, migliorare la tollerabilità, semplificare le modalità di somministrazione e proporre un pricing sostenibile. La guerra nel GLP-1 non è più tra “chi arriva per primo”, ma tra “chi offre di più — alle migliori condizioni”.
La nuova guerra si gioca in laboratorio, non è in numeri, ma in milligrammi.
Per Novo Nordisk, il futuro si gioca sulla pipeline. Dopo aver guidato il mercato con Wegovy e Ozempic, l’azienda si trova ora a rincorrere: la superiorità clinica percepita dei farmaci di Eli Lilly — soprattutto Zepbound e Retatrutide — ha rimesso in discussione il suo vantaggio da “first mover” . Novo non può più contare sull’essere stata la prima: deve dimostrare di poter essere di nuovo la migliore, in un contesto altamente competitivo, dove l’innovazione non è più solo un’opportunità, ma una questione di sopravvivenza strategica.
Fase 3:Test su larga scala pre-approvazione
CagriSema (cagrilintide + semaglutide) : in sviluppo per T2D e obesità. Risultati misti: –15.7% in uno studio, –20.4% in un altro (68 settimane), comparabili a Zepbound (–20.9%). L’approvazione è attesa per Q1 2026, ma Lilly potrebbe essere in vantaggio di 2 anni e mezzo con Retatrutide.
Semaglutide orale 25/50 mg : promette una maggiore convenienza terapeutica, e potrebbe essere un farmaco più accessibile per tutti i pazienti che rifiutano la somministrazione iniettabile.
Semaglutide orale per Alzheimer : due trial di fase 3 in corso (evoke / evoke+), con risultati attesi nel 2025. Se positivi, Novo potrebbe affermarsi nuovamente come innovatore di settore
Fase 2: Efficacia e tollerabilità
Amycretin (orale e sottocutanea) : considerato il futuro “core asset” per l’obesità. Studi iniziali mostrano una perdita di peso fino a –24.3% in 36 settimane (vs. –24.2% in 48 sett. per Retatrutide). Fase 3 in preparazione, possibile approvazione nel 2028.
UBT251 : tri-agonista GGG, perdita di peso –15.1% in 12 settimane. Meccanismo innovativo, acquisito per $2 mld. Approvazione stimata non prima del 2029–2030.
La strategia in corso è duplice: da un lato, estendere l’utilizzo dei GLP-1 su nuove indicazioni, dall’altro, sviluppare farmaci “next generation” più potenti, flessibili e competitivi. La pipeline di Novo è ampia e punta a soddisfare esigenze mediche ancora insoddisfatte, fra cui l'alzheimer o pillole anti obesità, invece che fiale.
Q2 2025: crescita confermata, ma outlook ridimensionato
Novo Nordisk ha chiuso il secondo trimestre con una crescita solida su base annuale, ma ha rivisto al ribasso le attese per l’intero anno fiscale.
Q2 solido. il futuro pesa di più?
+18% vendite nette (CER)
+40% utile operativo (CER)
+53% cura dell’obesità (Wegovy +78%)
+8% GLP-1 per diabete
+23% EPS (DKK 12.49)
DKK 33.6 mld Free Cash Flow (in calo da DKK 41.3 mld)
Outlook FY 2025 rivisto al ribasso:
+8%-14% crescita vendite (vs. +13%-21%)
+10%-16% utile operativo (vs. +16%-24%)
DKK 35–45 mld Free Cash Flow atteso (vs. DKK 56–66 mld)
I tagli alla guidance sono attribuiti a tre fattori principali: uso persistente dei compounders , espansione più lenta del previsto , e pressione competitiva crescente — soprattutto negli Stati Uniti su Wegovy e Ozempic. La revisione del Free Cash Flow riflette anche l’aumento degli investimenti in capacità produttiva e R&D.
Leader ieri, sfidante oggi: tra pazienza del mercato e urgenza strategica
Dopo aver guidato l’intero settore con farmaci rivoluzionari, Novo Nordisk si ritrova oggi ad affrontare la pressione del tempo, della concorrenza e della propria eredità. Le sfide non mancano: concorrenza aggressiva da parte di Eli Lilly , espansione più lenta del previsto, proliferazione dei compounders e una pipeline che, sebbene promettente, deve ancora dimostrare la propria capacità di invertire il trend.
La trimestrale ha confermato la solidità del business, ma il taglio della guidance e l’erosione della leadership negli Stati Uniti hanno raffreddato il sentiment. Il prezzo del titolo riflette già parte di queste criticità, ma la fiducia del mercato resta legata a doppio filo alla capacità del nuovo CEO di agire rapidamente e in modo credibile.
Il futuro di Novo potrebbe cambiare direzione sulla base di pochi catalizzatori chiave: dati clinici positivi, un’accelerazione regolatoria o una strategia commerciale vincente potrebbero riaccendere il momentum. Ma l’attesa del mercato ha un limite .
Come spesso accade con i grandi nomi del settore healthcare, il titolo potrebbe restare a lungo in una fase di stallo... oppure sorprendere quando il consenso sarà più scettico. Il mercato ha visto Novo toccare il cielo, ora vuole capire se è in grado di rialzarsi dopo la caduta.
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Il debito delle famiglie AmericaneNegli Stati Uniti, il secondo trimestre del 2025 segna un nuovo record storico sul fronte del debito delle famiglie. Secondo i dati della Federal Reserve Bank di New York, a giugno la somma totale dei debiti detenuti dalle famiglie americane ha raggiunto 18.390 miliardi di dollari, un incremento di 185 miliardi rispetto al trimestre precedente e di 592 miliardi rispetto a un anno fa. È un segnale chiaro di quanto gli americani stanno accumulando debiti a ritmi sempre più sostenuti, soprattutto per affrontare le spese della vita quotidiana.
Composizione del debito.
Mutui immobiliari.
Il debito per le case è cresciuto di 131 miliardi nel trimestre, toccando il massimo storico di 12.940 miliardi di dollari. Il mercato immobiliare resta sostenuto nonostante prezzi elevati e costi dei mutui in aumento.
Carte di credito.
Il debito su carte è salito di 27 miliardi e ora si avvicina nuovamente al record di 1.210 miliardi di dollari. In media, ogni americano con debiti su carta di credito ha un saldo superiore a 10.000 dollari. Si segnala inoltre un incremento dei limiti concessi dalle banche, segnale che gli istituti di credito rimangono "generosi" nonostante i rischi.
Prestiti auto.
Anche i finanziamenti per l’acquisto di veicoli sono aumentati (+13 miliardi nel trimestre), raggiungendo anch’essi un record di 1.660 miliardi di dollari. I prezzi elevati delle auto nuove e usate spingono molti consumatori a finanziarsi per periodi sempre più lunghi.
Prestiti degli studenti.
I prestiti per l’istruzione sono saliti di 7 miliardi, toccando i 1.640 miliardi di dollari. Dopo la ripresa dei pagamenti, si osserva una crescita significativa dei casi di morosità e ritardi nei pagamenti.
Cosa significa tutto questo per l’economia
L’ondata di debito ha effetti diretti sulla salute finanziaria delle famiglie. Per molti, il peso delle rate e degli interessi si traduce in minori risparmi e consumi più prudenti. Si segnala una crescita nei tassi di morosità, soprattutto su prestiti studenteschi e automobili. Questo aumento del rischio, unito all’erosione della capacità di spesa da parte delle famiglie, può influenzare negativamente il PIL e il mercato del lavoro nei prossimi trimestri. Settori sensibili al consumo interno (retail, auto, banche) potrebbero registrare maggiore volatilità in caso di peggioramento degli indicatori di credito e consumo. Se il debito dovesse limitare la spesa, la Fed potrebbe rallentare o sospendere rialzi futuri, con ricadute su tassi, dollaro e obbligazioni. Attenzione ai dati sulle insolvenze. Il monitoraggio dei tassi di default (soprattutto su carte di credito e prestiti auto/studenti) può offrire preziosi segnali anticipatori su possibili correzioni di mercato o stress bancari.
In attesa dell'apertura: Borse miste, brillano le small-capLe azioni hanno chiuso ieri prevalentemente in ribasso, seppur in misura moderata. In controtendenza, l’indice Russell 2000, che rappresenta i titoli a piccola capitalizzazione, ha registrato un incremento dello 0,60%.
Dopo le vendite di venerdì e la ripresa di lunedì, i mercati hanno iniziato a metabolizzare le più recenti mosse, le notizie e, non da ultimo, i risultati trimestrali delle aziende.
I conti di Palantir, pubblicati lunedì sera e superiori alle previsioni, non hanno deluso le attese. L’azienda ha registrato un utile per azione (EPS) superiore del 14,3% rispetto alle stime, e un fatturato maggiore del 6,97% rispetto alle previsioni, con un incremento trimestrale dell’EPS del 77,8% e una crescita del fatturato del 47,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, ha rivisto al rialzo le previsioni di ricavi per l’intero anno. Il titolo, ieri, è salito del 7,85%.
Dopo la chiusura di ieri, Advanced Micro Devices ha comunicato una sorpresa positiva per l’EPS del 2,13% e per le vendite del 3,74%. Ciò corrisponde, tuttavia, a un calo trimestrale dell’EPS del 30,4%, a fronte di una crescita delle vendite del 31,7%. L’azienda prevede per il terzo trimestre ricavi pari, nel valore mediano, a 8,7 miliardi di dollari, superiori alle stime di consenso di 8,3 miliardi. Prima della pubblicazione degli utili, il titolo aveva chiuso in calo dell’1,40%, registrando poi un’ulteriore flessione del 3% nelle contrattazioni after-hours.
Sempre dopo la chiusura, Arista Networks ha annunciato un EPS superiore alle attese del 12,3% e vendite oltre le previsioni del 4,34%, con una crescita trimestrale dell’EPS del 40,4% e un incremento del fatturato del 30,2%. Anche in questo caso, la società ha alzato le previsioni per il terzo trimestre del 6,13% rispetto alle stime di mercato. Negli scambi after-hours, il titolo è balzato di oltre il 14%.
Oggi sono attesi i risultati di 548 aziende. Tra queste, nomi di rilievo come McDonald’s, Disney e Uber prima dell’apertura dei mercati, e AppLovin e DoorDash dopo la chiusura.
Sul fronte commerciale, si attendono sviluppi nei negoziati con il Canada, ripresi di recente. Ottawa appare fiduciosa in un prossimo accordo, ma al momento non vi è ancora nulla di definito. Il Canada è il terzo partner commerciale degli Stati Uniti, dopo l’Unione Europea e il Messico, entrambi già coperti da accordi o proroghe. Soltanto i beni esclusi dall’accordo USMCA saranno soggetti a dazi più elevati: il Canada rappresenta circa il 12% delle importazioni statunitensi, ma l’86% di tali beni rientra già nell’USMCA, lasciando solo il 14% potenzialmente colpito dai dazi durante le trattative.
Escludendo il Canada, gli Stati Uniti dispongono di accordi con l’UE (primo partner), il Messico (secondo, con una proroga di 90 giorni), la Cina (quarto, con un’intesa operativa in scadenza e probabile proroga il 12 agosto) e il Giappone (quinto partner). Sono inoltre in vigore accordi con Regno Unito, Corea del Sud, Indonesia, Vietnam e altri Paesi: insieme, questi rappresentano quasi il 65% delle importazioni statunitensi; includendo i beni canadesi coperti dall’USMCA, la percentuale sale al 75%.
Resta invece incerta la situazione con l’India, con dazi reciproci previsti tra il 20% e il 25%. Il presidente Trump ha minacciato tariffe “sostanzialmente” più alte, a causa della compravendita di petrolio russo da parte di Nuova Delhi. La questione potrebbe essere affrontata nel contesto delle trattative commerciali in corso.
Sul fronte macroeconomico, l’indice PMI composito di ieri è salito a 55,1, rispetto al 52,9 del mese precedente e alle stime di 54,6. Anche l’indice dei servizi è aumentato, raggiungendo quota 55,7 (contro il 52,9 del mese precedente e il consenso di 55,2). Viceversa, l’indice ISM dei servizi è sceso a 50,1, rispetto al 50,8 del mese scorso e alla stima di 51,5.
Finora, l’andamento settimanale delle borse resta nettamente positivo. Alcune notizie incoraggianti e risultati societari superiori alle attese potrebbero contribuire a mantenere questa tendenza.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 06.08.2025Borse globali caute alla vigilia del via libera ai nuovi dazi Usa.
Trump a ruota libera, attacca Powell, l’India, la Svizzera.
Indici ISM Usa dei servizi sotto alle attese: un brutto segnale.
Borse Asia più resistenti: fiutano accordo Cina-Stati Uniti.
L’attenzione dei mercati resta focalizzata su dazi, politica monetaria e diplomazia commerciale. Mentre l’Europa attende segnali più chiari, l’Asia beneficia dell’ottimismo sul fronte USA-Cina. La volatilità potrebbe aumentare in vista delle prossime mosse della Fed e degli sviluppi sulle relazioni internazionali promosse dalla Casa Bianca.
La seduta di ieri, 5 agosto, ha confermato un clima di moderato ottimismo sulle Borse europee, sostenute dalle buone performance di Wall Street nella serata precedente (4 agosto), ma frenate successivamente dalle rinnovate tensioni commerciali innescate dal presidente Donald Trump e da dati macroeconomici USA inferiori alle attese.
La piazza migliore è risultata Milano, che ha chiuso in lieve rialzo dello +0,11%, in linea con le principali Borse europee. Parigi ha fatto eccezione, registrando una leggera flessione. L’andamento dei listini ha riflesso l’incertezza dopo la pubblicazione dell’ISM servizi USA, risultato sotto le attese.
L’indice ISM Services negli Stati Uniti è sceso a 50,1 punti a luglio, in calo dai 50,8 di giugno e ben al di sotto del consenso di 51,5. In particolare, hanno perso slancio le componenti occupazione e nuovi ordini. La reazione di Wall Street è stata negativa: Dow Jones: -0,14%, S&P 500: -0,49%, Nasdaq: -0,65%
Trump minaccia nuovi dazi e attacca la Fed: a catalizzare l’attenzione è stata l’intervista rilasciata da Donald Trump alla CNBC, in cui il presidente USA ha nuovamente agitato lo spettro dei dazi:
• UE: minacciati dazi del 35% se non verranno rispettati gli accordi sugli investimenti in beni americani, che Trump ha quantificato in 600 miliardi di dollari (inizialmente 650).
• India: possibili aumenti immediati dei dazi per i rapporti con la Russia.
• Chip: annuncio di un provvedimento in arrivo la prossima settimana.
• Farmaci: dazi inizialmente bassi, ma con possibili incrementi fino al 150%-250% in assenza di progressi.
Nel frattempo, Trump ha anche attaccato nuovamente il presidente della Fed Jerome Powell, definendolo “sempre in ritardo” e annunciando che la Casa Bianca è pronta a valutare quattro candidati per la sua sostituzione. Il segretario al Tesoro Scott Bessent non sarà tra questi: ha rifiutato l'incarico preferendo restare al Tesoro, secondo quanto riferito dallo stesso presidente. Trump ha inoltre anticipato la prossima nomina del successore della governatrice Adriana Kugler, dimessasi venerdì scorso.
Dati contrastanti sul fronte dei servizi nell’area euro:
• Germania: indice HCOB dei responsabili acquisti del settore sale a 50,6 a luglio (da 49,7 a giugno), superando la stima preliminare di 50,1. È la prima lettura sopra quota 50 negli ultimi quattro mesi, ma ancora sotto la media storica.
• Francia: in contrazione a 48,5, contro attese di 49,7.
• Spagna: forte crescita a 55,1 (vs 51,9 attese).
• Italia: lieve miglioramento a 52,3 (da 52,1).
Rendimento BTP ai minimi da inizio anno, spread sotto 80 Nel mercato obbligazionario, il rendimento del BTP decennale è sceso fino al 3,39%, il livello più basso dall’inizio dell’anno, per poi risalire lievemente al 3,42%. Lo spread contro il Bund tedesco è calato a 79 punti base, sotto quota 80 per la prima volta dal 2010.
Notizie positive dal fronte estero statunitense: il deficit commerciale USA si è ridotto a 60,2 miliardi di dollari a giugno, il valore più basso da settembre 2023, contro i 71,7 miliardi (dato rivisto) di maggio e previsioni di 61,6 miliardi.
• Importazioni: -3,7%, spinte al ribasso da farmaci, auto e petrolio.
• Esportazioni: -0,5%, penalizzate da metalli lavorati, oro non monetario e accessori per computer.
Dazi e diplomazia: missione svizzera a Washington: il éresidente svizzero Keller-Sutter, insieme al ministro delle Finanze, si è recato a Washington per cercare di scongiurare l’applicazione di dazi al 39% sulle esportazioni elvetiche. Secondo fonti diplomatiche, le misure potrebbero pesare fino all’1% del PIL della Svizzera.
Oggi, 6 agosto: Europa prudente, Asia positiva: i mercati europei si muovono con cautela, in attesa di chiarimenti sui dazi USA e sulle prossime mosse della Federal Reserve. Le performance a metà giornata:
• Madrid: +0,6%
• Milano: +0,3%
• Londra / Amsterdam: +0,2%
• Parigi / Francoforte: +0,1%
In controtendenza positiva l’Asia, sostenuta dalle attese di tagli ai tassi USA e dai progressi nei colloqui tra Stati Uniti e Cina. Trump ha dichiarato che l’estensione della tregua commerciale in scadenza il 12 agosto è “molto vicina” e che potrebbe incontrare il presidente Xi Jinping entro la fine dell’anno.
• Tokyo (Nikkei): +0,65% a 40.812,50
• Topix: +1,3% a 2.966,75
• Shanghai: +0,45% a 3.634
• Shenzhen: +0,64% a 11.178
• Hong Kong (Hang Seng): piatto a +0,03%, 24.911 punti
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GOLD | Ancora rialzisti!Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Ragazzi il GOLD resta ancora rialzista, abbiamo la dominance H1 sui 3350$ per oncia, e continueremo a valutare LONG da lì, fino a quando non verrà violata a ribasso, solo in quel caso ci affideremo alla Fresh demand per un posizionamento, sempre LONG, ma swing.
Finchè restiamo sotto la fresh supply dei 3400$ per oncia abbiamo ancora la possibilità di valutare qualcosa ribassista e di raggiungere la fresh demand, ma nulla esclude che lo swing possa partire anche dalla dominance attuale dei 3350$!
Perciò vediamo come si comporta e muoviamoci di conseguenza.
La valutazione per il trade LONG sarà fatta in TF più bassi, ci si basa sull'H1 ma si cercherà il trigger di entrata nei 15 minuti o nei 5.
Non scenderei sotto e non salirei sopra questi timeframe.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Tipica Settimana Estiva Goldho bisogno del tuo sostegno.
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Capital.com è il mio alleato per l’analisi tecnica: grafici fluidi, puliti e precisi!
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
🟨 GOLD:
la nostra zona di resistenza ha reagito bene. Ora aspetto una candela di conferma short nella giornata di oggi per valutare un possibile ingresso ribassista.
Il ciclo settimanale si sta facendo interessante:
-Lunedì siamo arrivati in zona.
-Martedì ha rotto i livelli del lunedì ma non ha chiuso in modo chiaro a favore dello short.
-Oggi (mercoledì) stiamo ritestando l’interno della spike di ieri e iniziano ad arrivare le prime spinte ribassiste.
Ora voglio vedere una chiusura short oggi.
Se accade,, domani cercherò entrate su timeframe inferiori.
Se invece il prezzo tiene e non chiude short, domani non valuterò operazioni ribassiste.
Nel frattempo, opero su altri asset come GBPJPY.
il dollar index è risalita, riducendo l’appeal dell’oro per investitori esteri
🧠 Contesto macro
Il Dollar Index è salito, e questo ha ridotto l’interesse per l’oro da parte degli investitori esteri.
-I trader attendono con attenzione le nomine alla Fed, annunciate da Trump: nuova presidente e sostituto per Kroger, influenzando le aspettative su tagli dei tassi in settembre (probabilità al 87%)
-Le parole sull’imposizione di nuove tasse sull’India (sui beni da petrolio russo) aumentano l’incertezza globale e spingono verso asset sicuri come l’oro
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.08.2025 Borse Usa ed Europee di nuovo ottimiste dopo il calo di venerdì.
Le trimestrali Usa sorprendono: 4 società su 5 battono le stime.
Alta tensione tra Usa e India, incolpata di comprare petrolio dalla Russia.
Petrolio depresso: pesano dubbi sulla domanda e abbondante offerta.
Lunedì 4 agosto, le Borse europee hanno registrato un solido rimbalzo, interrompendo la fase negativa della scorsa settimana innescata dal cosiddetto “venerdì nero”. Il recente sell-off era stato causato da due fattori principali: l’acuirsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e altri partner economici e i dati deludenti sul mercato del lavoro statunitense. L’apertura positiva di Wall Street ha fornito ulteriore supporto, contribuendo a una chiusura brillante per i listini del Vecchio Continente.
In una giornata povera di indicatori macroeconomici, tutte le principali piazze europee hanno chiuso in territorio positivo, seppure con intensità diverse. Milano ha guidato i rialzi con un progresso del +1,9%, superando nuovamente la soglia psicologica dei 40.000 punti. A trainare il FTSE MIB sono stati in particolare i titoli bancari, al centro degli acquisti dopo i risultati positivi degli stress test europei, che hanno confermato l’elevato livello di patrimonializzazione degli istituti italiani.
Anche Parigi, Francoforte e Madrid hanno mostrato buoni guadagni, tutti superiori al +1%, mentre per Londra, più prudente, un incremento solo frazionale.
Nel frattempo, l’Unione Europea ha scelto di congelare eventuali contromisure tariffarie contro gli Stati Uniti, in attesa di chiarimenti sui contenuti dell’accordo commerciale in discussione, per evitare reazioni negative da parte dell’amministrazione americana.
Negli Stati Uniti, Wall Street ha archiviato una giornata positiva, interrompendo una serie negativa di quattro sedute consecutive. L’S&P500 ha guadagnato +1,47%,ed il Nasdaq è avanzato +1,95%, sostenuto dal recupero delle Megacap tecnologiche. Il miglioramento del sentiment è stato rafforzato dalla pubblicazione dei risultati trimestrali: circa l’82% delle aziende dell’S&P500 ha riportato utili superiori alle attese, la percentuale più alta degli ultimi quattro anni.
Il calo dell’occupazione negli Stati Uniti, con aumento del tasso di disoccupazione e rallentamento nella creazione di posti di lavoro, ha incrementato la probabilità di una prossima riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve. I future sui Fed Funds indicano una quasi certezza di un taglio da 25 punti base nel breve termine, con la possibilità di un allentamento cumulativo fino a 100 punti base nei prossimi 12 mesi.
In campo geopolitico, il presidente Usa Donald Trump ha annunciato l’intenzione di aumentare drasticamente i dazi sulle esportazioni indiane, già al 25%, se Nuova Delhi continuerà ad acquistare petrolio dalla Russia. La dichiarazione ha colto di sorpresa il governo di Narendra Modi, che da mesi era impegnato in un negoziato per trovare un accordo sui dazi. La risposta di Modi è stata quella di promuovere il consumo di prodotti locali, mentre nessuna decisione è stata presa sul blocco delle importazioni di greggio russo.
Sul fronte energetico, il prezzo del petrolio ha mostrato forte volatilità a seguito della decisione dell’Opec+ di aumentare la produzione. Dopo il calo del pomeriggio, il mercato ha trovato stabilizzazione sui minimi di seduta, col WTI (greggio di riferimento Usa) in discesa di -1,6% a 66,3 Dollari/barile. In Europa, il prezzo del gas naturale è salito +0,6% a 33,6 euro/MWh sulla piattaforma TTF di Amsterdam, ma resta depresso.
In Svizzera, il governo ha convocato una riunione straordinaria nel tentativo di fermare l’applicazione di nuovi dazi statunitensi del 39%, i più alti imposti a una nazione industrializzata comparabile, previsti dal 7 agosto. Circa il 60% delle esportazioni elvetiche verso gli USA rischia di essere coinvolto.
Giovedì 7 agosto sarà anche il giorno chiave per la Bank of England, che potrebbe annunciare una riduzione dei tassi d’interesse, in risposta alle tensioni macroeconomiche e all’andamento dei mercati.
Stamattina, 5 agosto, i principali listini asiatici hanno mostrato performance positive, trainati dal recupero degli indici americani e da solidi dati macroeconomici cinesi. In particolare, l’indice PMI servizi della Cina è salito a 52,6 punti a luglio (da 50,6 di giugno), grazie a una forte domanda interna incentivata da misure di stimolo al consumo. La domanda estera, invece, è rimasta stabile, essendo i dazi americani concentrati prevalentemente sui beni tangibili.
In calo invece il mercato azionario indiano, penalizzato dalle recenti tensioni commerciali con Washington.
Sul tranquillo fronte obbligazionario, ieri s’è registrato un calo dello spread BTp-Bund, sceso a 84 punti base da 86. Il rendimento del BTp decennale è leggermente diminuito al 3,49%, dal 3,53% della
Nel mercato valutario, il dollaro resta stabile dopo il calo di -0,9% contro le principali valute di venerdì. L’euro si rafforza a 1,1576 dollari (da 1,1545), e si attesta a 170,82 yen, mentre il cambio dollaro/yen è 147,55.
Per la giornata odierna, gli investitori guardano con attenzione a tre indicatori macro in arrivo: PMI servizi Italia, prezzi alla produzione UE e ISM servizi USA, tutti attesi come elementi chiave per comprendere le prossime mosse di politica monetaria e l’andamento della ripresa economica globale.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Tori vs Orsi: il mercato si spacca sulle trimestrali USA🚨 Today’s Trading – 05.08.2025
⚔️ Tori vs Orsi: il mercato si spacca sulle trimestrali USA
👉🏼 MARKET BACKGROUND
È lotta senza quartiere tra tori e orsi: da un lato la breve fase ribassista innescata dai pessimi dati sul mercato del lavoro USA, dall’altro le ottime trimestrali che continuano ad arrivare dalle aziende americane.
I sempre-rialzisti trovano motivazioni per incrementare le posizioni: ogni pausa, storno o respiro viene visto come occasione per rientrare. Poco importa se i multipli sono stratosferici, se ci sia o meno recessione, o se il lavoro stia andando a rotoli… meglio!
"La FED taglierà i tassi e le aziende guadagneranno di più con prestiti meno costosi".
Non la pensano così gli orsi, che nei dati negativi sul lavoro vedono i primi segnali di rallentamento della domanda aggregata e, quindi, dei consumi e degli utili aziendali.
“Perché pagare così tanto aziende che potrebbero trovarsi a fare i conti con una domanda asfittica nel prossimo trimestre?”
Secondo i dati finora pubblicati, circa l’86% delle aziende USA ha battuto le attese su utili e ricavi. Tuttavia, quelle poche che deludono vengono scaricate con forza: basti guardare a Intel, che ha perso fino all’-11%.
Se da un lato quindi l’ottimismo regna sovrano, con i listini mondiali che hanno recuperato velocemente le perdite di venerdì, dall’altro cresce il rischio che qualsiasi delusione possa innescare crolli improvvisi.
Che i tagli FED arriveranno ormai è una quasi certezza. Ma la vera domanda è: arriveranno prima che l’economia USA freni bruscamente?
Se la FED è davvero in ritardo sul ciclo di allentamento, Trump potrà dire di avere avuto ragione e scaricare la colpa su Powell.
Ci aspetta un agosto molto caldo.
👉🏼 FOREX
Tutti attendono i tagli della FED, con una probabilità dell’80% stimata per la riunione di settembre.
Il Dollar Index, che venerdì era sceso da 100.25 a 98.55, ha recuperato leggermente posizionandosi oggi intorno a 99.00.
Quotazioni ancora lontane dai minimi di 96.00, ma incapaci di costruire un trend rialzista solido. Il livello chiave per un’inversione è 101.90–102.00.
Attenzione anche allo Yen giapponese: dopo il ruolo da asset rifugio nei giorni scorsi (+1.11% medio contro le majors), è tornato sotto pressione, segnando un -0.22%.
Non cambia il quadro macro giapponese, e la BoJ resta impossibilitata ad agire con forza, rendendo ancora interessanti le posizioni short sullo Yen dopo i recenti rimbalzi.
👉🏼 EQUITY
Rimbalzo deciso per i listini mondiali:
In Europa, il DAX riconquista 24.000 pt, recuperando completamente la caduta di venerdì. Manca però ancora uno slancio verso i massimi di periodo a 24.800 pt, traguardo ancora incerto dopo gli accordi USA–UE sui dazi.
Va ricordato che il DAX è un indice total return, quindi potrebbe beneficiare delle buone trimestrali europee.
Negli USA, bene l’S&P 500, che torna sopra quota 6.370 pt, sostenuto dalle ottime Q2 e dall’ottimismo (forse eccessivo) per il Q3. Tuttavia, molte aziende hanno fornito guidance poco brillanti per i mesi futuri.
L’equity resta tonico ma altamente volatile, con occhi puntati sui prossimi report societari.
👉🏼 COMMODITIES
Focus sul WTI:
Dopo le minacce di ritorsioni all’India da parte di Trump per gli acquisti di petrolio russo
E con OPEC+ pronta a aumentare la produzione,il quadro domanda/offerta potrebbe cambiare rapidamente, riflettendosi sui prezzi.
Al momento il WTI segna la quarta giornata consecutiva in rosso, portandosi a 65.48 $, che corrisponde al POC del composito annuale.
Sembra che il petrolio abbia trovato una zona di comfort senza direzionalità definita.
Ancora interessante il silver, che testa le resistenze a 37.865 $. Una rottura aprirebbe spazio a nuovi allunghi verso i massimi a 39.90 $.
In caso contrario, potremmo rivedere i supporti a 35.90–36.00 $.
Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
PLTR e l’hype dell’AI: i fondamentali reggono ancora?Palantir Technologies (PLTR) è diventato un nome caldo nel panorama tecnologico, Ma questo entusiasmo, si fonda sui numeri o su false credenze? scopriamolo insieme!
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
L’origine dell’ascesa: perché Palantir oggi fa parlare di sé?
Palantir Technologies si è affermata come uno dei Player chiave nell'analisi dei dati e nel campo dei software, con una forte presenza sia nel settore governativo che in quello commerciale. La sua popolarità è stata trainata da un modello di business unico articolato attraverso tre piattaforme principali:
Gotham : progettata per clienti governativi e di difesa, supporta operazioni di sicurezza nazionale complesse.
Foundry : orientata al settore commerciale, offre strumenti per l'integrazione, la gestione e l'analisi di dati aziendali su vasta scala.
Apollo : funge da sistema di controllo della missione per la distribuzione di software autonomo, garantendo che le applicazioni Palantir possano operare in qualsiasi ambiente. Queste piattaforme consentono alle organizzazioni di sfruttare enormi volumi di dati per processi decisionali critici.
Ma anche la spinta verso l'intelligenza artificiale (AI) è stato un fattore determinante per la crescente popolarità di Palantir, lo stesso CEO, Alex Karp ha enfatizzato come il boom dell'AI rappresenti un'opportunità di crescita e Palantir sembra stia capitalizzando questa tendenza in modo significativo.
La sua Piattaforma di Intelligenza Artificiale (AIP) mira a diventare un vero e proprio "sistema operativo dell'AI", collegando l'AI generativa direttamente alle operazioni. Questo approccio rende l'AI più azionabile e applicabile in una vasta gamma di settori, dalla gestione dell'intelligence sul campo di battaglia all'ottimizzazione delle operazioni ospedaliere.
Palantir contro tutti: c’è davvero concorrenza?
La "fossa" competitiva di Palantir non risiede nell'assenza di altri Player, ma piuttosto nella sua profonda specializzazione e integrazione. Il panorama dell'analisi dei dati e dell'AI è tutt'altro che privo di competizione, benché la posizione di Palantir sia indubbiamente distintiva, l’azienda deve affrontare la concorrenza diretta di aziende come BigBear.ai , ma anche indiretta da parte di giganti del cloud come Microsoft e Amazon.
Ma allora perché si pensa che Palantir abbia il monopolio?
Nonostante la presenza di questi concorrenti, Palantir detiene un vantaggio competitivo significativo. Le sue piattaforme, in particolare Foundry e Gotham , sono profondamente integrate nei processi decisionali dei clienti, soprattutto dove vi è la gestione di dati altamente sensibili e complessi, come nel settore governativo come la difesa e l'intelligence, ove i requisiti di sicurezza e fiducia sono elevatissimi. Questa integrazione crea elevati costi di switching e un "effetto lock-in" per i clienti, rendendo difficile il passaggio a soluzioni alternative, creando una barriera d’ingresso significativa che i concorrenti generalisti dell'AI faticano a superare. Ciò rende la sua concorrenza meno diretta e più di nicchia , consolidando la sua posizione in segmenti di mercato ad alto valore.
I contratti a lungo termine con il governo degli Stati Uniti, inclusi accordi per lo sviluppo di sistemi di comando per l'esercito e l'espansione del contratto Maven del Dipartimento della Difesa a oltre $1 bln , rafforzano ulteriormente la sua posizione di leader in settori critici.
Ombre sulla reputazione: il lato oscuro dell’efficienza AI?
Palantir ha affrontato sfide e critiche significative, ed è stata oggetto di numerose controversie etiche e legali, come accuse di violazione di copyright, per l'aggregazione di dati sensibili e il potenziale impatto sulla privacy e le libertà civili , nonchè di discriminazione razziale , come Il suo ruolo nella sorveglianza governativa e nei contratti con agenzie come l' ICE (Immigration and Customs Enforcement)
Sebbene Palantir abbia risposto a queste accuse, esse rappresentano rischi reputazionali e operativi che potrebbero influenzare la percezione pubblica compromettendo la sua capacità di espandersi, limitando l'espansione in settori commerciali o paesi che valorizzano fortemente la privacy e la trasparenza. di conseguenza, mentre la tecnologia di Palantir è all'avanguardia, il suo "costo sociale" percepito può agire come un freno indiretto alla crescita, distinguendosi da altre aziende AI con un profilo etico meno controverso.
Risultati solidi, multipli tirati: il paradosso Palantir
L’offerta AI, in particolare la piattaforma AIP ha guadagnato trazione nel mercato enterprise, contribuendo a una diversificazione che rende il modello di business più solido e scalabile. Il segmento commerciale negli Stati Uniti è cresciuto del +93% YoY . Gli analisti stanno iniziando a guardare anche alla qualità della crescita , e questo dato potrebbe segnare una svolta nella percezione del business, tradizionalmente visto come fortemente dipendente dai contratti governativi,
I risultati finanziari di Palantir nel secondo trimestre del 2025 hanno dato nuova forza alla narrativa di crescita che accompagna il titolo. La società ha registrato un fatturato di $1,004 miliardi , segnando un incremento del +48% YoY e superando le attese del consensus: $940 milioni . Per la prima volta, Palantir ha oltrepassato la soglia del $ bln in un singolo trimestre. L’ EPS si è attestato a $0,17 , battendo leggermente le stime, ed anche le prospettive per il 2025 sono state migliorate: la società prevede ora una crescita del +45% YoY per l’intero anno fiscale, con aspettative di ulteriore espansione sequenziale nel terzo trimestre.
Tuttavia, è proprio sul terreno della valutazione che emergono le principali tensioni. Dopo aver più che raddoppiato il proprio valore nel 2025 ( +500% YoY ), il titolo viene scambiato a multipli estremamente elevati. Ed è qui che il mercato si divide. Alcuni analisti, come Piper Sandler, vedono Palantir arrivare a $170 nel medio termine. Altri, come Jefferies, fissano un target a $60 , preoccupati da una capitalizzazione considerata troppo avanzata rispetto ai fondamentali.
A offrire una lettura alternativa vi è Dan Ives (Wedbush) , che stima una possibile capitalizzazione di $1 trilione tra il 2027 e il 2028 . Secondo Ives, il mercato sta sottovalutando la capacità dell’azienda di affermarsi come infrastruttura AI di riferimento , e ricorda come in passato i titoli più trasformativi siano stati penalizzati proprio per valutazioni considerate “scomode” .
Questa polarizzazione di visioni riflette una tensione di fondo: il valore di Palantir non è solo nei numeri attuali, ma nella fiducia che il mercato ripone sulla sua capacità di mantenere il passo — o addirittura di guidare — la corsa all’AI .
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
Il prossimo trimestre dirà molto. La domanda è sempre la stessa: stiamo pagando per la realtà, o per una promessa?
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Breakout TradingIl breakout trading è una delle strategie più diffuse tra i trader di tutti i livelli di esperienza. La teoria alla base appare semplice: bisogna individuare un livello chiave di supporto o resistenza e posizionare un trade nel momento in cui avviene la rottura (breakout) di quel livello, con l’aspettativa di un movimento impulsivo del prezzo nella direzione della rottura. Tuttavia, mettere in pratica questa tattica è ben più complesso e richiede disciplina, analisi e pazienza. Di seguito vengono illustrati sette passi fondamentali per affrontare il breakout trading in modo efficace.
1. Identificazione dei livelli chiave
La prima e più importante sfida per un breakout trader è riconoscere livelli chiave di supporto e resistenza o linee di tendenza significative. È fondamentale utilizzare timeframe maggiori come il daily o il weekly per garantire la rilevanza del livello. Questi livelli rappresentano barriere psicologiche che, una volta rotte, possono innescare movimenti significativi.
2. Attendere il breakout confermato
Non basta vedere il prezzo oltrepassare un livello per considerare valido un breakout. Occorre una conferma, che tipicamente si basa sulla chiusura della candela oltre (o sotto) il livello di riferimento, sempre sul timeframe principale in cui è stato definito. Tale criterio riduce i falsi segnali, comuni nelle fasi di mercato volatile. Ad esempio, una chiusura decisa sopra una resistenza su timeframe settimanale è un segnale molto più affidabile rispetto a un tentativo di rottura su timeframe intraday.
3. Attendere il retest del livello rotto
Dopo il breakout, è frequente che il prezzo torni a testare il livello appena rotto, trasformato in supporto o resistenza (a seconda della direzione della rottura). Questo retest rappresenta un’ottima opportunità di ingresso con un rischio più contenuto, grazie a un miglior rapporto rischio/rendimento. Sebbene non tutti i breakout vengano retestati, rinunciare a questa fase può compromettere la redditività a lungo termine.
4. Definire con precisione il target
Al momento di aprire la posizione sul retest, è essenziale stabilire obiettivi realistici di profitto basati su livelli strutturali rilevanti, quali supporti/resistenze successivi o aree di consolidamento precedenti. Evitare di impostare target eccessivamente ambiziosi o basati su desideri personali è cruciale per mantenere una strategia sostenibile nel tempo.
5. Impostare uno stop loss efficace
La gestione del rischio è altrettanto importante dei potenziali guadagni. Lo stop loss deve essere posto in modo logico, generalmente sotto (o sopra) un livello minore di struttura che possa fungere da ultima linea di difesa (“last line of defense”). In questo modo si evita lo stop hunting, ovvero quei movimenti artificiali del prezzo volti a far scattare gli stop, e si protegge il capitale da perdite ingiustificate.
6. Avere pazienza nel trade
Dopo aver aperto il trade con target e stop loss prefissati, il trader deve mantenere la calma e la disciplina, evitando di interferire con la posizione. Spesso il mercato può consolidare o muoversi lateralmente prima di partire in maniera impulsiva. La pazienza è una delle qualità fondamentali per il successo nel breakout trading.
7. Uscire solo ai livelli prestabiliti
La tentazione di modificare stop loss e take profit per tentare di salvare un trade o aumentare i guadagni può essere allettante, ma spesso è controproducente. Rispettare i livelli originari e non lasciarsi guidare dall’emotività aiuta a costruire una strategia sostenibile e ad aum
I cicli rialzisti su btcusdIl mensile ha chiuso in positivo facendo segnare il massimo storico. Nonostante con i tempi questo ciclo rialzista primario somigli a quello tra il 2015 e il 2017, non è per niente simile riguardo le performance in percentuali, anche i sotto-cicli sono diversi e su questo dedicherò uno studio più dettagliato sul weekly.
Nel frattempo possiamo notare che questo rialzo partito a Novembre del 2022, abbia annullato ampiamente il bear tra il 2017 e il 2020, era fondamentale rompere il massimo a 69k usd e non è stato facile, come abbiamo visto in questi mesi, il prezzo ha più volte lateralizzato in area 73k e 58k usd, sintomo di un mercato con i piedi pesanti, a cui occorrono molti miliardi di dollari per muoversi. Questo è il risultato di una leva spropositata che ha gonfiato e reso normale, un mercato che dava opportunità di guadagni in doppia cifra o anche di perdite.
Ieri USA su di oltre l'1% dopo un inizio di agosto difficileLe azioni rimbalzano di oltre l'1% dopo un inizio di agosto difficile
Agosto sembra improvvisamente molto migliore dopo che tutti i principali indici hanno registrato un rimbalzo ieri, dopo un inizio di mese difficile venerdì scorso.
Il NASDAQ è balzato dell'1,95% (circa 403 punti) ieri a 21.053,58, con la maggior parte dei titoli Mag 7 in netto rialzo, in particolare NVIDIA (NVDA, +3,6%), Meta Platforms (META, +3,5%), Alphabet (GOOGL, +3,1%), Tesla (TSLA, +2,2%) e Microsoft (MSFT, +2,2%).
L'S&P ha interrotto una serie di quattro giorni di perdite con un impressionante guadagno dell'1,47% a 6.329,94, mentre il Dow Jones ha interrotto il suo calo di cinque giorni con un rialzo dell'1,34% (circa 585 punti) a 44.173,64.
Che inizio di agosto deprimente quello di venerdì scorso. Il NASDAQ è crollato di oltre il 2%, mentre gli altri indici hanno perso oltre l’1% dopo un rapporto sull'occupazione di luglio nettamente inferiore alle attese. Peggio ancora, i dati dei mesi precedenti sono stati significativamente rivisti al ribasso, il che ha portato gli investitori a chiedersi se l’economia fosse stata più debole del previsto dal Giorno della Liberazione. Anche la scadenza per le contrattazioni è stata una sfida per gli investitori.
Ma ieri è stata una buona vecchia sessione di inversione di tendenza, con i principali indici che hanno recuperato quasi completamente il crollo di venerdì. (Il Dow Jones ha effettivamente recuperato tutto e anche di più.)
Il mercato probabilmente si è reso conto che siamo ancora vicini all’inizio della stagione degli utili. E poiché le azioni in genere salgono durante la stagione degli utili, potrebbe esserci una certa riluttanza a essere troppo negativi, mentre gli utili, finora, sono stati migliori del previsto.
Ad esempio, Palantir Technologies (PLTR) è stato il principale report di ieri dopo la chiusura. Il fornitore di software di automazione basato sull’intelligenza artificiale ha riportato una sorpresa positiva sugli utili del 14,3% su un fatturato di 1 miliardo di dollari. L’azienda ha anche rivisto al rialzo le sue previsioni di fatturato per l’intero anno. Le azioni di PLTR sono attualmente in rialzo del 3,5% dopo l'orario di chiusura, al momento in cui scriviamo. Ma questa è solo la punta dell’iceberg per quanto riguarda gli utili di questa settimana.
Abbiamo altre 1.600 aziende pronte a pubblicare i risultati tra oggi e il resto della settimana, tra cui Advanced Micro Devices (AMD) e Arista Networks (ANET) martedì (dopo la chiusura); Uber (UBER), AppLovin (APP) e Disney (DIS) mercoledì; ed Eli Lilly (LLY) e Constellation Energy (CEG) giovedì, per citarne alcune.
Con meno dati economici questa settimana e nessuna riunione della Fed, anche la situazione commerciale potrebbe essere un fattore determinante per il mercato. La notizia principale di ieri è stata l’intenzione del Presidente Trump di aumentare “sostanzialmente” i dazi sull’India come penalità per l’acquisto di petrolio russo da parte di quel Paese. Il mercato ha retto bene nonostante la recente incertezza sui dazi, dopo la ripresa del Giorno della Liberazione. Ma qualche altro accordo sarebbe sicuramente di grande aiuto.
Marco Bernasconi Trading
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🟨 Oro // Analisi macro - 5 Agosto 2025
📌 Contesto Attuale
I mercati iniziano la settimana digerendo i dati del lavoro USA usciti venerdì:
➖ Solo +73.000 nuovi occupati a luglio
➖ Revisione al ribasso di maggio e giugno: -258.000
➖ Tasso di disoccupazione salito al 4,2%
Risultato? Crollo dei rendimenti obbligazionari (2Y vicino al 3,85%) e aspettative di taglio dei tassi entro novembre.
⚠️ Ma non è finita qui:
Trump ha annunciato nuovi dazi e ha licenziato il capo del Bureau of Labor Statistics, generando ancora più incertezza politica ed economica. Tutto questo favorisce l’oro come bene rifugio.
📊 Sentiment e Scenario
-Clima sempre più dovish post-NFP
-Il mercato del lavoro rallenta, anche se i salari restano solidi
-Il settore tech regge grazie all’AI
-I dazi e l’instabilità politica creano premio di rischio macro
🎯 Bias: Personalmente rimango Bullish su GOLD ma essendo molo alti bisogna studiarselo bene.
L’oro resta supportato da:
-Rendimenti in calo
-Incertezza politica e macro
-Timori di recessione
Ma attenzione: liquidità ridotta in estate = possibili correzioni improvvise.
I mercati si trovano in un paradosso di politica monetaria:
-L’inflazione potrebbe salire con i dazi
-Ma la crescita sta rallentando
➡️ La Fed è su un filo: tagliare troppo presto rischia di alimentare l’inflazione, aspettare troppo rischia di far crollare l’economia.
📅 Agosto sarà volatile.
🟡 Oro favorito, ma serve gestione attiva del rischio.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Analisi del prezzo dell'oro 5 agosto#XAUUSD – L'oro continua a salire nell'onda 3, la strategia di ACQUISTO continua a essere prioritaria
La candela D1 ha continuato a chiudere con un forte rialzo, confermando che il trend rialzista è dominante e non ci sono chiari segnali di correzione. L'oro si sta attualmente muovendo nell'onda 3, un periodo con una forte ampiezza e pochi battiti di recupero, quindi la strategia di trading principale è ancora quella di attendere di acquistare in corrispondenza di importanti zone di supporto.
Nella sessione asiatica di questa mattina, il prezzo sta reagendo in zona 3385, un'area che può fungere da punto di conferma per la prossima ripresa. Se gli acquirenti mantengono la loro posizione in questa zona, è probabile che il prezzo continui a muoversi verso zone di resistenza più elevate.
🔹 Zona di supporto da tenere d'occhio: 3363 – 3346 – 3332
🔹 Potenziale zona di resistenza: 3385 – 3407
👉 Strategia: dare priorità all'attesa di segnali di conferma nelle zone di supporto per aprire ordini di ACQUISTO nella direzione del trend. È necessario osservare attentamente la reazione del prezzo nella zona 3385 per valutare la forza della forza d'acquisto durante la giornata.
Minimo del dollaro USA: non avere frettaDall’inizio dell’anno, il dollaro statunitense (DXY) è la valuta più debole nel mercato dei cambi fluttuanti (FX). Tuttavia, da metà luglio, è iniziato un rimbalzo tecnico sostenuto da diversi fattori fondamentali, in particolare la politica monetaria restrittiva della Federal Reserve. Ma questo rialzo può essere interpretato come un vero minimo annuale? Oppure si tratta solo di un breve "short squeeze" prima di tornare sui minimi? Mentre i fondamentali oscillano, analizziamo la situazione tecnica del dollaro USA (DXY).
1) Taglio dei tassi il 17 settembre? I fondamentali sono instabili
Il recente rimbalzo del dollaro coincide con la posizione rigida della Fed, che per ora non riprende la discesa dei tassi di interesse, in pausa dalla fine del 2024. Nella sua ultima decisione del 30 luglio, la Fed ha confermato che non ci sono motivi concreti per una rapida riduzione del tasso. La disinflazione sembra essersi fermata, e l’istituzione preferisce aspettare l’autunno per valutare gli effetti delle misure doganali sul PCE core (inflazione al netto di alimentari ed energia).
Tuttavia, un grave segnale d’allarme è arrivato con il deludente rapporto NFP del 1° agosto, che riflette un netto indebolimento del mercato del lavoro — un allarme rosso fondamentale!
La Fed ha chiarito che l’andamento dell’occupazione sarà un fattore decisivo per la decisione di settembre. Un mercato del lavoro più debole potrebbe accelerare un cambio di politica, con nuove pressioni ribassiste sul dollaro.
2) Analisi tecnica del DXY: rimbalzo a breve termine… ma ancora nessun’inversione di tendenza
A livello grafico, il rimbalzo di luglio si basa su supporti tecnici di medio/lungo periodo che potrebbero fungere da base per un’inversione. Si può parlare di minimo annuale? È stata superata una resistenza chiave? La risposta per ora è NO.
I grafici settimanali e mensili non mostrano ancora segnali chiari di inversione rialzista. Compaiono divergenze rialziste su RSI e LMACD, ma non sono ancora sufficienti per confermare un cambio duraturo. I minimi del 2018 e 2021 mostrano divergenze più marcate e formazioni grafiche validate.
L’analisi con le onde di Elliott suggerisce che un rimbalzo è possibile in una fase correttiva, ma non garantisce ancora un’inversione importante.
I dati COT della CFTC e i flussi sugli ETF legati al dollaro mostrano incertezza tra gli investitori istituzionali. Le posizioni corte sono diminuite, ma non c’è ancora un movimento d’acquisto deciso.
In sintesi, il rimbalzo del dollaro USA da metà luglio è reale ma fragile. Finché i segnali tecnici non saranno chiari e il mercato del lavoro resterà in allarme, anticipare un’inversione duratura è rischioso. Il minimo annuale potrebbe esserci, ma non è ancora confermato.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.08.2025Venerdì 1’ agosto in rosso pesante per le Borse Usa ed Europee.
Trump rimuove la responsabile dell’Ufficio federale di Statistica.
Oggi Borse europee e petrolio rimbazano dopo il tonfo del 1’ agosto.
Nuovi dazi Usa in vigore dal 7 Agosto, ma c’è sempre spazio per trattare.
Settimana difficile per i mercati globali: dazi, inflazione e tensioni politiche scuotono le Borse. Venerdì 1° agosto si è chiusa con forti ribassi per le Borse europee, trascinate al ribasso dalle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti e dai dati macroeconomici deludenti, in particolare quelli sull’occupazione americana. La situazione si è riflessa negativamente anche su Wall Street, che ha registrato forto cali: Dow Jones -1,23%, iNasdaq -2,24%, e S&P500 -1,60%.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco, l’amministrazione Trump ha presentato una nuova mappa tariffaria, confermando le intese con l’Unione Europea — che prevedono dazi fissi al 15% — ma colpendo duramente altri partner commerciali: Canada (35%), Svizzera (39%) e Sudafrica (30%).
La tendenza già negativa a Wall Street s’è aggravata con le polemiche attorno ai dati sull’occupazione. Il presidente Donald Trump ha accusato la responsabile dell’Ufficio di Statistica del Dipartimento del Lavoro, Erika L. McEntarfer, di aver diffuso cifre false, ordinandone il licenziamento. McEntarfer era stata nominata nel 2023 dall’allora presidente Joe Biden e confermata dal Senato nel 2024. I dati contestati mostravano una crescita dell’occupazione inferiore alle attese.
La Casa Bianca ha inoltre intensificato il confronto con la Federal Reserve. Trump, su Truth, ha commentato i forti dissensi interni al consiglio della Fed, criticando la decisione di mantenere i tassi invariati: "Diventeranno sempre più forti! Taglieranno comunque troppo tardi!".
Anche il mercato del petrolio ha chiuso in calo venerdì, complice l’incertezza legata a un possibile aumento della produzione da parte dell’OPEC+ e ai deludenti dati occupazionali statunitensi. Il Brent (greggio di riferimento europeo) è sceso -2,8% a 69,7 dollari/barile, mentre l’OPEC+ (cartello dei 13 maggiori esportatori) potrebbe decidere domenica un aumento della produzione di 548.000 barili7giorno a partire da settembre.
Anche i mercati europei hanno reagito con vendite generalizzate: lo Stoxx600, -1,89%, ha bruciato 269 miliardi di euro in capitalizzazione. Milano ha perso -2,55%, equivalenti a Eur 22 miliardi.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha definito l’accordo con gli Stati Uniti "il migliore possibile", pur riconoscendone i limiti: "Un accordo positivo sarebbe stato a zero dazi": ha inoltre sottolineato la difficoltà per le esportazioni europee causata dal cambio sfavorevole euro-dollaro e ha suggerito un possibile taglio dei tassi da parte della BCE, oggi al 2%.
Anche il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic ha commentato i nuovi dazi Usa-EU, sottolineando che riflettono i primi risultati dell’accordo, ma che "il lavoro continua".
Recupero parziale oggi, lunedì 4 agosto, dopo le pesanti perdite della scorsa settimana, delle Borse europee. Alle ore 13.00 CET, registrano un rialzo medio dell’1,4% in una seduta povera di dati economici ma ricca di attese per i futuri sviluppi sui dazi.
Particolarmente colpita la Borsa di Zurigo, che perde oltre -2% in seguito all’imposizione dei dazi USA al 39%. Il ministro dell’Economia svizzero Guy Parmelin ha annunciato l’intenzione di rivedere l’offerta negoziale agli Stati Uniti per evitare un rischio recessione. Il Consiglio federale si è riunito oggi per discutere la situazione.
Il 7 agosto entreranno in vigore ufficialmente le nuove tariffe USA al 15%, mentre a Bruxelles si discute del congelamento dei contro-dazi per non compromettere l’intesa con Washington.
Secondo fonti citate da Bloomberg, l’Unione Europea si aspetta che Donald Trump annunci nei prossimi giorni misure esecutive per formalizzare la riduzione delle tariffe su auto e l’esenzione per alcuni beni industriali, tra cui le componenti aeronautiche. È prevista anche una dichiarazione congiunta tra Trump e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per formalizzare gli impegni politici.
I future sul petrolio mostrano segnali di recupero dopo il tonfo di venerdì. L’OPEC+ ha deciso di annullare il taglio da 2,2 milioni di barili deciso nel 2023, programmando un nuovo aumento per settembre.
Le tensioni commerciali toccano anche l’India, colpita da nuovi dazi USA al 25%: il Sensex di Mumbai ha chiuso comunque in lieve rialzo, +0,52%. Il premier indiano Narendra Modi ha invitato pubblicamente i cittadini a comprare solo prodotti “Made in India”. La settimana scorsa Delhi ha annunciato di attendere per fine agosto la visita dei negoziatori statunitensi, ma il clima si è ulteriormente deteriorato dopo le accuse del vice capo dello staff di Trump, Stephen Miller, che ha accusato l’India di "imbrogliare sul commercio e sull’immigrazione".
La Borsa di Tokyo ha chiuso in negativo: il Nikkei ha perso l’1,22%, toccando i minimi delle ultime due settimane. A pesare sono stati sia i nuovi dazi USA (fino al 41%) che i dati deludenti sull’occupazione americana, che fanno temere un calo delle importazioni USA e un conseguente impatto sulle economie asiatiche. Gli investitori giapponesi sono ora in attesa dei verbali della Banca del Giappone per capire se ci saranno rialzi dei tassi nel breve periodo.
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GOLD | Lunedì anomalo, ritracciamo per una zona migliore?Salve traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Lunedì tipicamente ribassista che invece da continuità LONG, vediamo quanto possiamo ancora crederci, è appena stata raggiunta una zona davvero molto interessante per arrestare la cavalcata a rialzo, ma non per invertire il trend.
E dato che restiamo fedeli a tori, ora ci potrebbe dare quel ritracciamento perfetto per farci tornare in zona ottimale per la valutazione di uno SWING LONG.
Attendo di conseguenza la zona dei 3320$/3330$ per oncia, così da valutare in H1 un posizionamento bullish.
Sarà importante continuare a vedere delle chiusure positive da parte dei giornalieri, così da raggiungere il target dei 3435$ per fine settimana.
Vi aggiorno più avanti se ci sono cambiamenti.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Rientro col botto: il lavoro USA frena e torna lo spettro recess🚨 Today’s Trading – 04.08.2025
👉🏼 MARKET BACKGROUND
Ben ritrovati cari amici traders! Dopo la pausa estiva rientriamo in pieno cambio di narrativa per i mercati internazionali.
Avevamo lasciato i mercati azionari vicini ai massimi per gli indici industriali, e con nuovi record nel tech. L’euforia correva sui listini mondiali e anche il dollaro USA stava recuperando terreno dopo un primo semestre in profondo rosso.
La paura sembrava svanita: la tanto annunciata fine dell’eccezionalismo americano pareva archiviata, e i flussi tornavano decisi verso i cari vecchi States.
Venerdì, la svolta.
I dati sul mercato del lavoro deludono profondamente gli operatori, sia nella lettura attuale (solo 73.000 nuovi posti di lavoro) sia nelle revisioni dei mesi precedenti, che crollano, portando il totale dell’ultimo trimestre a soli 106.000 nuovi impieghi — una media di appena 57.000 al mese. Davvero troppo poco.
La reazione non si fa attendere: le cattive notizie tornano ad essere cattive, specialmente considerando i venti contrari delle politiche doganali sempre più consolidate a livello globale. La pausa della recessione torna ad accorciarsi.
“Ma la FED taglierà presto i tassi e tutto si sistemerà!”
Questo è l’eco che rimbalza in questi momenti. Ma va ricordato che tagliare i tassi non è di per sé garanzia di una ripresa dei listini.
Solo un taglio accompagnato da segnali di ripartenza reale dell’economia – e non da una recessione – può dare il via a una vera fase di euforia.
Ora più che mai sarà essenziale monitorare tutti gli altri parametri macro USA, alla ricerca di conferme che possano dare fondamento all’ipotesi recessiva e motivare rotazioni di portafoglio verso strategie più difensive.
👉🏼 FOREX
L’ipotesi di una recessione negli Stati Uniti, unita all’attesa per un imminente taglio dei tassi, ha pesato sul biglietto verde, che ha perso gran parte dei progressi rialzisti realizzati a luglio. Il Dollar Index scende dai massimi di 100.50 tornando sotto quota 100, toccando i primi supporti statici a 98.50.
Immediate le risposte dalle altre majors:
EUR/USD riparte dai minimi di 1.14 e torna a testare area 1.16. Tuttavia, è prematuro parlare di nuova forza dell’euro, soprattutto dopo l’accordo USA–EU sui dazi. Meglio restare vigili sull’evoluzione del dollaro e sulle decisioni della FED. Il mercato FX resta dollaro-centrico.
Male invece la sterlina, che dai massimi di fine giugno a 1.38 perde il -4.72%, tornando ai minimi di 1.3140. Cresce l’attesa per la riunione di questa settimana della BoE, con i mercati che scommettono su un taglio dei tassi per dare ossigeno a un’economia anemica e in cerca di credito a basso costo.
👉🏼 EQUITY
Il settore azionario perde smalto. In Europa e negli USA la scorsa settimana ha chiuso in rosso.
In Europa, il DAX resta incapace di superare quota 24.800 pt. Pesa la delusione per gli accordi USA–EU, che raffreddano l’ottimismo su una ripresa dell’economia continentale. I supporti a 23.200 pt non sono ancora stati messi alla prova, per cui il trend rialzista di medio periodo è ancora intatto — ma è presto per parlare di occasioni long.
Negli USA, nonostante ottime trimestrali nel settore tech, i mercati hanno chiuso deboli.
Il Nasdaq, che aveva aggiornato i massimi a 24.000 pt, ha ceduto bruscamente venerdì.
Il Russell 2000 resta invece debole, incapace di superare 2.540 pt, e ora sotto 2.300 pt.
Le 2.000 aziende del Russell, vero tessuto dell’economia americana, restano ferme al palo, mentre trainano sempre le solite megacap. Il rischio di concentrazione aumenta.
👉🏼 COMMODITIES
Il gold riparte dai supporti a 3.301 $, ma domina la lateralità: il metallo giallo è incapace di aggiornare i massimi e resta sotto i 3.500 $, costruendo un classico triangolo di consolidamento.
Meglio l’argento, che mantiene i supporti a 36,650 $ e conferma il trend rialzista.
Segnaliamo infine il forte storno del rame: dopo aver toccato i massimi a 6.000 $, il metallo rosso è tornato verso 4.460 $, complice l’ennesimo ritrattamento verbale di Trump.
Buon trading!
🔹 Salvatore Bilotta
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buon inizio agosto.
📊NEWS QUESTA SETTIMANA:
ISM PMI
abbiamo visto una chiusura mensile che chiude con corpo sotto l'apertur del mese precedente a ribasso.
ma attualmente sto seguendo piu il weekly daily che mi continua a confermare trade long,
ad ogni possibile ritraccio sui livelli che monitoro cerchero di posizionarmi a favore.
questa settimana abbiamo dei dati da tenere in considerazione sul settore manufatturiero:
🟥 SCENARIO FORTE :
-Headline sopra 50.0
oppure
-Forte rialzo in prezzi pagati o nuovi ordini.
Cosa significa:
→ L’economia regge bene
→ Meno paura di recessione
→ Fed resta aggressiva → salgono tassi e USD
Reazione attesa:
• Gold DOWN
• USD UP
• Indici DOWN (torna paura di tassi alti)
🟩 SCENARIO DEBOLE:
Headline sotto 48.5
oppure
Prezzi pagati deboli + occupazione negativa
Cosa significa:
→ L’economia si sta indebolendo
→ Aumenta il rischio recessione
→ La Fed potrebbe tagliare prima
Reazione attesa:
• Gold UP
• USD DOWN
• Indici UP
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE