Analisi del prezzo dell'oro 13 marzo⭐️Analisi fondamentale
I prezzi dell'oro hanno mantenuto un andamento positivo nelle prime contrattazioni europee di giovedì e sono rimasti vicini al massimo storico raggiunto il 24 febbraio. L'implementazione caotica delle tariffe commerciali del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il loro impatto sull'economia globale hanno continuato a spingere i flussi verso i lingotti rifugio per il terzo giorno consecutivo.
Nel frattempo, i timori di una recessione negli Stati Uniti, uniti ai segnali di raffreddamento del mercato del lavoro e di calo dell'inflazione, consentiranno alla Federal Reserve (Fed) di riprendere il ciclo di tagli dei tassi di interesse prima del previsto. Ciò, a sua volta, ha mantenuto il dollaro statunitense (USD) vicino al minimo storico raggiunto venerdì 16 ottobre e si è rivelato un ulteriore fattore a sostegno dei prezzi dell'oro non cedevole.
⭐️Analisi tecnica
L'oro si corregge verso la zona di supporto immediata di 2930 se la zona di supporto viene rotta. 2922 è il prossimo punto di supporto prima che il prezzo dell'oro si sposti a 2910. La zona di resistenza di 2950 è considerata una barriera prima di raggiungere ATH e il piano di vendita giornaliero viene notato intorno a 2970.
Analisi fondamentale
INFLAZIONE USASecondo i dati pubblicati ieri pomeriggio, il tasso di inflazione negli Stati Uniti sta rallentando come previsto:
L'inflazione core CPI statunitense è scesa al 3,1% a febbraio, la più bassa degli ultimi 4 anni.
L'IPC supercore è sceso al 3,9%, il più basso da ottobre 2023 (trainato dalle tariffe aeree).
La componente Headline è scesa al 2,8%.
Le volatilità sull'indice del dollaro sono rimaste all'interno della media, con il prezzo che rimane vicino ai minimi di novembre 2024.
Buon trading a tutti
Rocket Lab: sconti sulla space economyCon un settore AI in forte difficoltà si pensa già al prossimo trend da cavalcare.
Si fa strada quindi, sempre più prepotentemente con Musk che ricopre un ruolo chiave negli USA, la space economy.
Il titolo Rocket Lab infatti, dai massimi di febbraio, ha perso circa un 50%, incredibile opportunità per entrare in prossimità di un supporto chiave di 17 dollari.
Sicuramente parliamo di un settore che sta investendo molto e sarà in forte espansione, ma che diventerà fondamentale nei prossimi anni (più di quanto lo sia giù) nell'esplorazione dello spazio e nella difesa.
Sandisk da record e decorrelato dal NasdaqSandisk, dopo lo scorso da western digital a metà febbraio ha iniziato a guadagnare terreno nonostante un indice Nasdaq e uno stesso western digital in ribasso.
Il rialzo dal momento dello scorporo è di circa il 50%, contro un -15% fatto segnare da western digital nello stesso periodo.
Nonostante le previsioni che davano favorita l'azienda scorporante, sandisk sta facendo segnare numeri da record in un settore chiaramente in difficoltà.
Microstrategy: trovato supporto da cui ripartire?Il titolo Microstrategy trova il supporto a 230 dollari. Il prezzo di Bitcoin, e delle cryptovalute in generale, hanno sofferto molto nelle ultime settimane, e Microstrategy ha ovviamente seguito il trend ribassista.
I 230 dollari sembrano al momento contenere il ribasso appoggiandosi anche sulla media mobile a 200 periodi che passa proprio in tale area.
L'azienda, proxy del prezzo di BTC, ha sofferto molto la sua esposizione al prezzo di BTC ma potrebbe aver trovato un punto da cui ripartire.
Sarà proprio così?
BTCUSDT idea shortSto monitorando BTC/USDT per un'opportunità short swing dopo un ritracciamento su livelli chiave. Il prezzo ha mostrato una spinta rialzista, ma diversi segnali suggeriscono un possibile esaurimento del momentum.
📌 Punti chiave:
Attendo un ritracciamento verso una zona di liquidità sopra i massimi recenti, dove potrebbero esserci uno sbilanciamento e prese di profitto da parte dei long.
Possibile reazione a livelli di resistenza o strutture di prezzo precedenti.
Conferma con segnali di debolezza: volumi in calo o pattern di inversione su TF più bassi.
🎯 Strategia:
Entry: Dopo un rejection chiaro su un livello chiave, idealmente con wick o pattern di inversione su M15/H1.
Stop Loss: Sopra la zona di liquidità presa di mira.
Target: Primo target sui minimi recenti, poi trailing per sfruttare un possibile movimento più profondo.
Resto in attesa della conferma per evitare entrate premature. Se il prezzo mostra ancora forza, potrei rivalutare la struttura. 🚀👀
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.03.2025Borse in balia dei tentativi di tregua in Ucraina e delle mosse sui dazi di Trump.
Piani di investimenti tedeschi ed EU sostengono azioni industriali e difesa.
Govies EU: non c’è allarme ma il BTP 10 anni rende oltre il 4,0%.
Occhi puntati su inflazione Usa di febbraio in uscita oggi!
Le borse mondiali continuano a essere scosse da incertezze economiche e politiche, con effetti diretti sui mercati.
L'Europa ha visto una pesante flessione ieri, con il timore di una possibile recessione negli Stati Uniti e un'escalation delle tariffe volute dal presidente Donald Trump, che ha imposto nuovi dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dal Canada.
Nonostante il rientro di alcuni timori in serata, i mercati europei hanno subito perdite significative, con l’indice Stoxx600 Europe che ha perso circa 280 miliardi di capitalizzazione.
Le principali vittime di questa ondata di incertezze sono state le aziende automobilistiche, molto esposte al commercio con il Nord America, come Stellantis (-6%), Volkswagen (-3,2%) e Mercedes (-2,5%).
Trump, durante la giornata, ha minacciato di aumentare i dazi al 50% per le importazioni di metalli dal Canada, salvo poi fare un passo indietro dopo che l’Ontario ha deciso di abbandonare un progetto di sovrattassa sull’elettricità destinata agli Stati Uniti.
In un clima di crescente preoccupazione per una possibile recessione negli Stati Uniti, l’ex segretario al Tesoro Larry Summers ha affermato che la probabilità di una recessione americana è del 50%.
In tal contesto, l’inflazione è diventata un tema centrale, con attenzione rivolta ai dati di oggi, 12 marzo, che potrebbero indicare un’accelerazione dei prezzi, ulteriormente testando la solidità dei mercati.
Si prevede che l'inflazione di febbraio rallenterà al 2,9%, rispetto al 3% di gennaio, mentre il dato al netto di alimentari ed energia potrebbe scendere al 3,2%. Questi dati saranno cruciali per comprendere la direzione futura dei tassi di interesse negli Stati Uniti.
In questo panorama volatile, ieri Wall Street ha vissuto una giornata altalenante, chiudendo comunque in perdita, con l’S&P 500 in calo dello 0,8%, il Dow Jones a -1,1% e il Nasdaq a -0,2%.
Le previsioni per l'Europa restano relativamente più ottimistiche, con l’euro che ha continuato ad apprezzarsi, raggiungendo il cambio di 1,09 con il dollaro, livelli non visti da quattro mesi.
Tuttavia, le preoccupazioni rimangono, soprattutto in vista della scadenza del 2 aprile, quando Trump potrebbe annunciare nuove tariffe contro l'Europa.
In risposta alla crescente instabilità geopolitica, c’è stato un rinnovato interesse per il settore della Difesa, con molte aziende come ThyssenKrupp (+116%), RheinMetall (+88%), Leonardo (+70%) e altre che hanno visto aumenti significativi delle loro azioni.
Mentre le borse asiatiche registrano movimenti misti oggi, con l’Hang Seng a -0,6% e il CSI 300 a +0,1%, le borse europee segnano un rialzo medio dell'1% (ore 11.30 CET), tentando un vivace recupero.
Lo yen si è indebolito rispetto al dollaro, scendendo a 148,2, e i tassi di rendimento dei titoli di Stato giapponesi sono saliti leggermente al 1,51%. Nonostante ciò, il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha dichiarato di non essere particolarmente preoccupato per questi livelli.
In Australia, il primo ministro Anthony Albanese ha definito ingiustificate le misure dei dazi di Trump del 25% su acciaio e alluminio, dopo aver fallito nel tentativo di ottenere un’esenzione.
Sul fronte energetico, il prezzo del petrolio Brent ha tentato di rimbalzare, tornando a 70 dollari al barile, sostenuto dalle aspettative di aumento della spesa in Europa. Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno per raggiungere un altro record nella produzione di petrolio, con una media giornaliera di 13,61 milioni di barili.
Le scorte di greggio USA sono aumentate di 4,2 milioni di barili, secondo i dati dell'API. La volatilità dei mercati e le incertezze politiche hanno spinto gli investitori a rifugiarsi in beni sicuri come l’oro, che ha visto un apprezzamento, permanendo vicino ai suoi massimi storici, oltre 2.900 Dollari/oncia.
Il mercato obbligazionario europeo continua a soffrire a causa dell'elevata inflazione e delle politiche commerciali statunitensi. I rendimenti dei titoli di Stato sono saliti ai massimi da luglio 2024, con il Bund tedesco decennale al 2,89% e il BTP italiano al 4,01%, con uno spread stabile a 112 punti base.
Nel mercato valutario, il dollaro sta cercando di recuperare terreno rispetto ai minimi degli ultimi quattro mesi, toccando un valore di 1,0947 contro l’euro. Gli investitori sono in attesa dei dati sull'inflazione statunitense, previsti per oggi, che potrebbero influenzare ulteriormente le politiche monetarie future.
Infine, Bitcoin ha aperto in calo del 1,5% dopo un rimbalzo del 4,4% il giorno precedente, ma il mercato rimane incerto riguardo a possibili sviluppi sotto l’amministrazione Trump. Le aspettative non sono alte, e il mercato sembra relativamente insensibile ai movimenti a breve termine.
In sintesi, la situazione dei mercati è ancora caratterizzata da incertezze politiche e dazi commerciali, con l’Europa che cerca di sostenere il suo percorso di crescita mentre l’America si prepara a nuove sfide economiche. Le fluttuazioni dei mercati, l'aumento dei rendimenti obbligazionari e la volatilità dei cambi continueranno a essere fattori determinanti nel breve termine.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
GOLD | Inflazione americana ore 13:30!Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
Fate estrema attenzione all'IPC delle 13:30, vi consiglio di attendere la NEWS e poi agire, solo con le giuste conferme.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Dazi caos o strategia?Ancora una giornata apparentemente caotica sul fronte delle comunicazioni dei responsabili della nuova amministrazione USA, i quali si sono lasciati andare, per bocca del Presidente, a nuove esternazioni che hanno generato volatilità sui mercati.
Poche decine di minuti dopo le dichiarazioni di Trump, che ha deciso di applicare da oggi un altro 25% alle importazioni di acciaio e alluminio dal Canada, un portavoce del Governo ha ammesso che la documentazione per l’aumento delle tariffe, in realtà, non è stata firmata.
Immaginatevi le "price action", che ogni due per tre cambiano repentinamente, spesso con movimenti opposti. Volatilità, incertezza, nervosismo e "risk off" che la fa da padrone.
In serata, poi, Trump ha affermato di valutare la possibile riduzione dei dazi al Canada, facendo marcia indietro rispetto alla dichiarazione del pomeriggio.
Il Presidente ha poi ricordato che i mercati salgono e scendono, ma in questo momento è più importante ricostruire il paese. Ma tutto ciò è caos o è strategia? Noi propendiamo per la seconda ipotesi.
Gli effetti ad oggi sono un indebolimento del dollaro, borse in correzione e un'inflazione in calo. Il dollaro che perde valore aggiusta il disavanzo commerciale e di bilancia dei pagamenti, mentre le borse in ribasso, insieme ad un eventuale "soft landing", inducono la Fed ad abbassare i tassi senza provocare uno scontro istituzionale.
Inoltre, i tassi in calo riducono gli interessi sui "bonds" governativi e pertanto causano una diminuzione del debito eccessivamente alto. Tagliare "US Aid", l'Ucraina e le spese federali è il terzo pilastro della strategia per rimettere in carreggiata un deficit impazzito.
LE BORSE RESPIRANO
Wall Street ha ridotto le perdite nella seconda parte della sessione USA, quando Trump, che in mattinata aveva dichiarato di voler alzare le tariffe su acciaio e alluminio provenienti dal Canada al 50% dal 25% precedente, è tornato sui suoi passi dichiarando di voler fare marcia indietro.
L'S&P 500 è scivolato dello 0,3%, mentre il Dow ha perso lo 0,75%. Solo il Nasdaq ha chiuso leggermente positivo (+0,35%), recuperando oltre l'1% dell’apertura di sessione. Tra i titoli, Delta ha perso il 5% a causa delle deboli previsioni sugli utili, mentre Oracle è scesa del 3% in seguito a risultati deludenti.
Le azioni tecnologiche hanno rimbalzato, riducendo le perdite precedenti, mentre la volatilità è aumentata dopo il declassamento delle azioni statunitensi da parte di Citigroup. Gli investori ora attendono con interesse il rapporto CPI di mercoledì, decisivo per comprendere le prossime mosse della Fed.
VALUTE
Euro sopra 1.0900 contro dollaro, con il mercato che ha testato l’area di resistenza posta a 1.0946, in un trend ancora orientato verso la debolezza del biglietto verde. È forse questa la volontà di Trump, che minaccia continuamente nuovi dazi per poi toglierli?
Il deprezzamento del dollaro consentirebbe un miglioramento, nel medio termine, di parte, almeno, degli squilibri commerciali, mentre il dazio rappresenta un aumento dei costi immediato. Detto ciò, le esternazioni del Presidente creano incertezze e caos tra gli investitori, che diversificano ed escono dalle posizioni "growth", cercando alternative a basso rischio, cioè "value".
Oltre all’Euro, in generale tutte le valute hanno recuperato qualcosa sulla divisa USA, eccezion fatta per lo JPY, che però aveva guadagnato terreno nelle ultime settimane e ha quindi semplicemente corretto. Spazio di ribasso, ad osservare il "dollar index", ne esiste ancora, con possibili target posti a 101.90, e anche fino a 100.00.
JOLTS OPENINGS
Le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono aumentate di 232.000 unità, arrivando a 7,74 milioni a gennaio 2025, rispetto ai 7,51 milioni rivisti di dicembre e superando le aspettative di mercato di 7,63 milioni.
Aumenti notevoli si sono verificati nel commercio al dettaglio, finanza e assicurazioni e assistenza sanitaria e sociale. Al contrario, le offerte di lavoro sono diminuite nei servizi professionali e aziendali.
Nello stesso periodo, le assunzioni sono aumentate di 19.000 unità, arrivando a 5,39 milioni, mentre le separazioni totali sono aumentate di 170.000 unità, arrivando a 5,25 milioni.
GIAPPONE, RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito sopra l'1,5% mercoledì, attestandosi vicino ai livelli più alti dalla crisi finanziaria globale del 2008, poiché le aziende giapponesi hanno concordato sostanziali aumenti salariali per il terzo anno consecutivo, con l'obiettivo di aiutare i lavoratori a far fronte all'inflazione e alla carenza di manodopera.
Le annuali trattative primaverili sul lavoro hanno ora prodotto significativi aumenti salariali per tre anni consecutivi, senza precedenti da quando il Giappone è entrato nel suo prolungato periodo deflazionistico negli anni '90.
Si prevede che salari più alti stimoleranno la spesa dei consumatori, alimentando l'inflazione, potenzialmente offrendo alla BOJ più spazio per ulteriori aumenti dei tassi.
Nel frattempo, il governatore della BOJ Kazuo Ueda ha segnalato che non hanno piani immediati per intervenire nel mercato obbligazionario, sottolineando che i rendimenti riflettono le aspettative del mercato sulle condizioni economiche, l'inflazione e le variazioni dei tassi di interesse globali.
Mentre è ampiamente previsto che la BOJ mantenga stabili i tassi nella sua riunione di marzo, i responsabili politici rimangono sulla buona strada per un ulteriore inasprimento prossimamente.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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TRUMP...ANCORA!Nuovo giorno nuovo driver geopolitico per i mercati:
Trump ha comunicato che aumenterà le tariffe sulle importazioni canadesi di acciaio e alluminio di un ulteriore 25%, portando i dazi totali al 50%.
Le nuove misure entreranno in vigore da domani.
Le prime contrattazioni della settimana sono iniziate in territorio negativo, perdendo oltre 1,75 trilioni di dollari di capitalizzazione in un solo giorno.
Donald Trump ha introdotto un altro fattore di instabilità sui mercati, che non era stato assolutamente preso in considerazione dagli investitori....la RECESSIONE.
TESLA ha registrato una perdita superiore al 15%
WisdomTree - Tactical daily update - 11.03.2025Si accentua il sell-off della tecnologia Usa, contagiando anche l’Asia.
Piccoli segnali positive dal Quadro macro europeo: interessante!
Sempre più strategists vedono rallentamento dell’economia USA.
Bond. Rendimenti divergenti: in calo negli Usa, in rialzo in Europa.
La prima seduta della settimana a Wall Street ha messo in evidenza che il processo di ridimensionamento degli eccessi sui “Magnifici Sette” (Tesla, Nvidia, Apple, tra gli altri) ha ancora spazio per evolversi.
L'indice Bloomberg che li raggruppa ha registrato una caduta del -5,4%, segnando una delle peggiori giornate della sua storia, con il ritorno ai livelli di settembre 2024. Dal 1° gennaio 2025, l’indice ha perso il -16%.
Tesla è stata il principale protagonista di questa crisi, crollando del -15%, toccando i minimi da novembre 2024. Gli investitori che avevano scommesso sulle sorti di Tesla si sono trovati di fronte a una delle più grandi delusioni della storia della borsa.
In effetti, dal momento in cui Donald Trump è diventato il braccio destro di Musk, il prezzo delle azioni Tesla aveva visto un'impennata del +120%, raggiungendo il suo massimo il 20 dicembre, dopodichè il titolo ha perso ben -55%.
Nvidia non se la passa meglio: dopo l’esplosiva ascesa, l'ingresso nel mondo dell’intelligenza artificiale della cinese DeepSeek, le ha fatto perdere -20%.
Il titolo, è molto presente nei fondi di investimento e i gestori che lo avevano incluso anche in fondi poco correlati con l'AI potrebbero trovarsi in difficoltà, suggerendo che il suo prezzo potrebbe continuare a scendere.
Meta, invece, è l’unica delle sette aziende a registrare una performance positiva 2025, con +2%. Gli altri sono tutti sprofondati, confermando il dominio dei Magnifici Sette, ma questa volta nelle vendite di Wall Street.
I principali indici Usa mostrano performance negative, proporzionate al peso della tecnologia nei diversi indici: Nasdaq Composite -4%, S&P500 -2,7%, Dow Jones -2,1%.
Nonostante il ridimensionamento, il peso dei “Mag7” sul mercato resta molto alto, rappresentando circa un quinto della capitalizzazione dell’indice MSCI World, che sintetizza le 23 borse più importanti del mondo.
Alla crisi borsistica del comparto tecnologico, si assommano le crescenti preoccupazioni per una possibile recessione. Donald Trump ha ammesso che l’economia americana sta attraversando una “fase di transizione”, un cambiamento necessario in un contesto di politiche economiche aggressive, tra cui i dazi e i tagli ai posti di lavoro federali. Tuttavia, Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, ha manifestato ottimismo, prevedendo che le incertezze saranno risolte a breve e che il PIL del primo trimestre 2025 sarà positivo.
Nonostante l’ottimismo della Casa Bianca, la preoccupazione di Wall Street sta aumentando. Michael Wilson di Morgan Stanley ha recentemente lanciato un allarme sulla crescita economica, con JPMorgan e RBC Capital Markets che hanno abbassato le stime per il 2025. Tra i temi più discussi c'è anche la possibilità di uno “shutdown” del governo federale, poiché il disegno di legge che mantiene i finanziamenti del governo fino al 30 settembre 2025 deve essere approvato entro il 14 marzo.
Ieri, anche sui mercati europei sono prevalse le vendite, concentrate nei settori ciclici, in un trend contrario rispetto a quello della settimana precedente. Il settore Difesa, insieme al Tech, ha subito i cali maggiori, oltre -3%.
Spiragli di recupero sul fronte macroeconomico tedesco: la produzione industriale di gennaio ha registrato un incremento mensile del 2%, dopo il calo del -1,5% di dicembre, ma resta in negativo su base annua, -1,6%.
Il sentiment degli investitori nella zona euro a febbraio è migliorato significativamente, con l’indice Sentix che è balzato a -2,9 da -12,7. Anche l’indice delle aspettative economiche è migliorato, passando da 1 a 18, segnando la terza lettura migliorativa consecutiva.
Petroilio: gli Stati Uniti starebbero valutando un alleggerimento delle sanzioni sul settore energetico russo se Mosca dovesse accettare di fermare la guerra. Il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha dichiarato che l’OPEC+ potrebbe revocare la decisione di aumentare la produzione di petrolio da aprile, in caso di squilibri di mercato.
Il prezzo del petrolio Brent è sceso a 69,20 USD al barile, segnando il livello più basso dal dicembre 2021, mentre le preoccupazioni per una recessione negli Stati Uniti e per la domanda globale di greggio aumentano.
Oro: il prezzo è rimasto stabile attorno 2.900 US$/oncia, non lontano dal massimo storico.
Bitcoin rimbalza stamen dell’1%, dopo una discesa del -5% ieri. Il prezzo del Bitcoin è sceso del -30% rispetto al picco di metà gennaio.
Tuttavia, altre criptovalute come Ethereum sono ancora sotto pressione similmente alle azioni dei grandi detentori di “cryptos” come CoinBase e MicroStrategy.
Infine, la volatilità dei mercati obbligazionari sta alimentando l’interesse per i Treasury americani. Il rendimento del decennale è sceso al 4,18%, al minimo da tre mesi.
Al contrario, i rendimenti sui bond governativi europei restano elevati, con il Bund decennale tedesco al 2,83% e il Btp decennale italiano al 3,96%, con uno spread di 112 bps.
Informazioni importanti
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 11.03.2025Si avventua il sell-off della tecnologia Usa, contagiando anche l’Asia.
Piccoli segnali positive dal Quadro macro europeo: interessante!
Sempre più strategists vedono rallentamento dell’economia USA.
Bond. Rendimenti divergenti: in calo negli Usa, in rialzo in Europa.
La prima seduta della settimana a Wall Street ha messo in evidenza che il processo di ridimensionamento degli eccessi sui “Magnifici Sette” (Tesla, Nvidia, Apple, tra gli altri) ha ancora spazio per evolversi.
L'indice Bloomberg che li raggruppa ha registrato una caduta del -5,4%, segnando una delle peggiori giornate della sua storia, con il ritorno ai livelli di settembre 2024. Dal 1° gennaio 2025, l’indice ha perso il -16%.
Tesla è stata il principale protagonista di questa crisi, crollando del -15%, toccando i minimi da novembre 2024. Gli investitori che avevano scommesso sulle sorti di Tesla si sono trovati di fronte a una delle più grandi delusioni della storia della borsa.
In effetti, dal momento in cui Donald Trump è diventato il braccio destro di Musk, il prezzo delle azioni Tesla aveva visto un'impennata del +120%, raggiungendo il suo massimo il 20 dicembre, dopodichè il titolo ha perso ben -55%.
Nvidia non se la passa meglio: dopo l’esplosiva ascesa, l'ingresso nel mondo dell’intelligenza artificiale della cinese DeepSeek, le ha fatto perdere -20%.
Il titolo, è molto presente nei fondi di investimento e i gestori che lo avevano incluso anche in fondi poco correlati con l'AI potrebbero trovarsi in difficoltà, suggerendo che il suo prezzo potrebbe continuare a scendere.
Meta, invece, è l’unica delle sette aziende a registrare una performance positiva 2025, con +2%. Gli altri sono tutti sprofondati, confermando il dominio dei Magnifici Sette, ma questa volta nelle vendite di Wall Street.
I principali indici Usa mostrano performance negative, proporzionate al peso della tecnologia nei diversi indici: Nasdaq Composite -4%, S&P500 -2,7%, Dow Jones -2,1%.
Nonostante il ridimensionamento, il peso dei “Mag7” sul mercato resta molto alto, rappresentando circa un quinto della capitalizzazione dell’indice MSCI World, che sintetizza le 23 borse più importanti del mondo.
Alla crisi borsistica del comparto tecnologico, si assommano le crescenti preoccupazioni per una possibile recessione. Donald Trump ha ammesso che l’economia americana sta attraversando una “fase di transizione”, un cambiamento necessario in un contesto di politiche economiche aggressive, tra cui i dazi e i tagli ai posti di lavoro federali. Tuttavia, Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, ha manifestato ottimismo, prevedendo che le incertezze saranno risolte a breve e che il PIL del primo trimestre 2025 sarà positivo.
Nonostante l’ottimismo della Casa Bianca, la preoccupazione di Wall Street sta aumentando. Michael Wilson di Morgan Stanley ha recentemente lanciato un allarme sulla crescita economica, con JPMorgan e RBC Capital Markets che hanno abbassato le stime per il 2025. Tra i temi più discussi c'è anche la possibilità di uno “shutdown” del governo federale, poiché il disegno di legge che mantiene i finanziamenti del governo fino al 30 settembre 2025 deve essere approvato entro il 14 marzo.
Ieri, anche sui mercati europei sono prevalse le vendite, concentrate nei settori ciclici, in un trend contrario rispetto a quello della settimana precedente. Il settore Difesa, insieme al Tech, ha subito i cali maggiori, oltre -3%.
Spiragli di recupero sul fronte macroeconomico tedesco: la produzione industriale di gennaio ha registrato un incremento mensile del 2%, dopo il calo del -1,5% di dicembre, ma resta in negativo su base annua, -1,6%.
Il sentiment degli investitori nella zona euro a febbraio è migliorato significativamente, con l’indice Sentix che è balzato a -2,9 da -12,7. Anche l’indice delle aspettative economiche è migliorato, passando da 1 a 18, segnando la terza lettura migliorativa consecutiva.
Petroilio: gli Stati Uniti starebbero valutando un alleggerimento delle sanzioni sul settore energetico russo se Mosca dovesse accettare di fermare la guerra. Il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha dichiarato che l’OPEC+ potrebbe revocare la decisione di aumentare la produzione di petrolio da aprile, in caso di squilibri di mercato.
Il prezzo del petrolio Brent è sceso a 69,20 USD al barile, segnando il livello più basso dal dicembre 2021, mentre le preoccupazioni per una recessione negli Stati Uniti e per la domanda globale di greggio aumentano.
Oro: il prezzo è rimasto stabile attorno 2.900 US$/oncia, non lontano dal massimo storico.
Bitcoin rimbalza stamen dell’1%, dopo una discesa del -5% ieri. Il prezzo del Bitcoin è sceso del -30% rispetto al picco di metà gennaio.
Tuttavia, altre criptovalute come Ethereum sono ancora sotto pressione similmente alle azioni dei grandi detentori di “cryptos” come CoinBase e MicroStrategy.
Infine, la volatilità dei mercati obbligazionari sta alimentando l’interesse per i Treasury americani. Il rendimento del decennale è sceso al 4,18%, al minimo da tre mesi.
Al contrario, i rendimenti sui bond governativi europei restano elevati, con il Bund decennale tedesco al 2,83% e il Btp decennale italiano al 3,96%, con uno spread di 112 bps.
In generale, l’incertezza regna sui mercati, tra timori di recessione, volatilità e l’incognita su future politiche economiche globali.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Equity, che cadutaAncora una discesa impulsiva dei listini USA, con l'S&P 500 in perdita del 2.6%, il Dow Jones in calo del 2% e il Nasdaq in ribasso del 3.8%. Questa estensione delle perdite della scorsa settimana coincide con preoccupazioni sulle prospettive di rallentamento della congiuntura degli Stati Uniti, che diventano sempre più significative.
Il presidente Trump non ha escluso l’eventualità di una recessione, parlando di periodo transitorio, mentre il Segretario al Tesoro Bessent lo ha categoricamente escluso. In ogni caso, l’avversione al rischio rimane importante, con l’indice VIX a 28 punti e il Fear and Greed a 15, in zona di estrema paura. Questa notte, i mercati asiatici sono crollati a causa dei medesimi timori di recessione negli USA.
VALUTE
Il mercato dei cambi è incerto e indeciso, con oscillazioni ridotte e prevalente trading range in 50-60 pips di oscillazione massima per i rapporti di cambio principali. Il mercato aspetta notizie relative alle decisioni sui dazi e sulle questioni geopolitiche, in una sorta di precario equilibrio, ma in condizione di risk off prevalente. I legami con gli altri mercati sembrano saltati, specie con l’azionario, considerata una correlazione prevalente diretta tra equity e dollaro, che però ora sembra svanita.
La discesa delle borse sta rafforzando il biglietto verde, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, ma solo parzialmente. Euro, sterlina, CAD, AUD e NZD stanno ripiegando mentre lo JPY ha corretto l’eccesso di forza visto ieri. Soprattutto le valute oceaniche hanno perso quota questa notte con un rialzo impulsivo dei cross risk off come EUR/AUD ed EUR/NZD, saliti a 1.73 e 1.9080.
GIAPPONE, BOJ AL RIALZO TASSI?
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito verso l'1,6% lunedì, raggiungendo i livelli più alti in oltre 16 anni, mentre gli investitori scommettono sul fatto che la Banca del Giappone continuerà ad aumentare i tassi di interesse quest'anno per normalizzare le impostazioni monetarie. La scorsa settimana, il vice governatore della BOJ Shinichi Uchida ha segnalato che la banca centrale potrebbe aumentare ulteriormente i tassi se le previsioni economiche saranno in linea con le aspettative, sottolineando che l'uscita del Giappone dalla politica monetaria del QQE è solo all'inizio.
Uchida ha anche evidenziato che le condizioni monetarie rimangono ampiamente accomodanti, con la riduzione delle partecipazioni JGB da parte della BOJ ancora limitata. Nel frattempo, i dati recenti hanno mostrato che il Giappone ha registrato un deficit delle partite correnti a gennaio per la prima volta in due anni, poiché le importazioni hanno superato le esportazioni. Inoltre, i salari reali aggiustati per l'inflazione, una misura chiave del potere d'acquisto dei consumatori, sono scesi dell'1,8% anno su anno, segnando il primo calo in tre mesi.
USA, RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 7 punti base al 4,23% lunedì, avvicinandosi ai minimi di dicembre, mentre si intensificano le preoccupazioni sull'impatto delle politiche commerciali di Trump sull'economia statunitense. In un'intervista alla Fox News, il presidente Trump ha rifiutato di escludere una recessione in seguito ai cambiamenti della politica tariffaria della sua amministrazione, descrivendo l'attuale fase economica come un "periodo di transizione". Nel frattempo, il presidente della Fed Powell ha riconosciuto la crescente incertezza economica la scorsa settimana.
Gli investitori ora rivolgono la loro attenzione ai prossimi dati CPI e PPI, in vista della riunione del FOMC della prossima settimana, in cui la Fed pubblicherà proiezioni economiche aggiornate. I recenti dati economici hanno sollevato alcuni segnali d'allarme, con l'ultimo rapporto sull'occupazione che segnala un mercato del lavoro in indebolimento, mentre gli effetti completi dei tagli DOGE devono ancora materializzarsi. L'ISM Manufacturing PMI ha indicato che le aziende stanno già sperimentando le prime interruzioni operative dalla politica tariffaria della nuova amministrazione.
GERMANIA, PRODUZIONE INDUSTRIALE
La produzione industriale in Germania è aumentata del 2% su base mensile a gennaio 2025, rimbalzando rispetto al calo dell'1,5% a dicembre 2024 e superando le aspettative del mercato di un aumento dell'1,5%.
La spinta più forte è arrivata dal settore automobilistico (+6,4%), mentre anche l'industria alimentare (+7,5%), la manutenzione e l'assemblaggio di macchine (+15,6%) hanno contribuito positivamente. Il confronto meno volatile su tre mesi ha mostrato che la produzione industriale è stagnante nel periodo da novembre 2024 a gennaio 2025. Su base annua, la produzione industriale è diminuita dell'1,6%.
CAD IN DISCESA
Il dollaro canadese si è indebolito con il USD/CAD nuovamente sopra 1.4440, avvicinandosi al minimo dell’ultimo mese di 1.4500 raggiunto il 3 marzo, tra drammatici cambiamenti politici, crescenti minacce tariffarie statunitensi e dati economici deludenti. In un'elezione storica, l'ex banchiere centrale Mark Carney è stato votato, nel rimpasto di Governo dopo le dimissioni di Trudeau, come nuovo Primo Ministro del Canada.
Fin da subito, ha assunto una posizione dura, promettendo di mantenere le tariffe sui beni statunitensi finché "gli americani non ci mostreranno rispetto", il che, unito alla sua relativa inesperienza, ha alimentato l'incertezza sui futuri negoziati commerciali e sulla direzione della politica interna. Inoltre, il rapporto sui posti di lavoro di febbraio ha mostrato che l'economia canadese ha aggiunto solo circa 1.000 posizioni rispetto alle aspettative di circa 20.000, alimentando preoccupazioni sulla ripresa economica.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
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XAUUSD | JOLTS ORE 15.Buongiorno Traders.
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Notizie della settimana!MERCOLEDI'
- CPI USA (13:30) (USD)
- Tasso d'int. (14:45) (CAD)
GIOVEDI'
- Produzione indu. (11:00) (EUR)
- PPI USA (13:30) (USD)
VENERDI'
- PIL UK (08:00) (GBP)
- Indice Michigan (15:00) (USD)
Le notizie americane fino al 30 marzo verranno pubblicate un'ora prima rispetto al solito per via del cambio d'ora legale anticipato.
Secondo i dati pubblicati ieri mattina 'industria tedesca ha iniziato l'anno con una nota positiva, con un aumento del 2% su base mensile a gennaio, dal -1,5% su base mensile di dicembre.
Su base annua, la produzione industriale è ancora in calo dell'1,6%.
Allo stesso tempo, l'anticipazione delle esportazioni, anticipando i dazi incombenti, si è interrotta poiché le esportazioni tedesche sono diminuite del 2,5% su base mensile a gennaio.
Con l'aumento delle importazioni dell'1,2% su base mensile, il surplus commerciale si è ridotto.
La produzione industriale tedesca rimane circa il 10% al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Buon trading a tutti
Ci Sarà Davvero un Bear Market? Il mercato azionario statunitense sta attualmente subendo un significativo calo a causa dei crescenti timori di una possibile recessione negli Stati Uniti. Lunedì 10/03/2025, l’indice Nasdaq Composite ha registrato una flessione del 4%, raggiungendo il livello più basso degli ultimi sei mesi. Anche l’S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average hanno subito perdite rispettivamente del 2,7% e del 2,1%.  
Questo declino è attribuito principalmente alle preoccupazioni degli investitori riguardo alle politiche commerciali aggressive del presidente Trump, inclusa l’imposizione di nuovi dazi su importazioni da Messico, Canada e Cina. Tali misure hanno alimentato l’incertezza sul futuro dell’economia statunitense, portando a una riconsiderazione delle prospettive economiche. Inoltre, recenti dati economici, come l’aumento dei tagli occupazionali e segnali di rallentamento in vari settori, hanno contribuito ad accrescere i timori di una recessione.  
In un’intervista rilasciata domenica a Fox News, il presidente Trump ha affermato che l’economia statunitense sta attraversando “un periodo di transizione” e non ha escluso la possibilità di una recessione o di un aumento dell’inflazione nel corso dell’anno. Questa dichiarazione ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni degli investitori, contribuendo al calo dei mercati azionari.
La combinazione di politiche commerciali incerte e segnali economici negativi ha portato a una maggiore volatilità nei mercati finanziari, con gli investitori che cercano rifugio in asset più sicuri, come i titoli di Stato. L’indice di volatilità VIX, spesso indicato come “indice della paura”, è aumentato del 19,5%, raggiungendo il livello più alto da dicembre.
Tutto ciò alimenta la preoccupazione e il panico nei mercati, ma il trend long term resta rialzista.
Zona di possibile ripartenza potrebbe essere dai 18390-17350 circa.
Come sempre, i miei non sono consigli finanziari, fai le tue valutazioni e l’unica cosa che ti chiedo il è di boostare l’articolo. È davvero importante per me.
Buon Trading
SEMPRE PIU' A SUDAll'inizio dell'anno pensavo che il presidente Trump stesse mercanteggiando per ottenere condizioni favorevoli per gli Stati Uniti, poi pian piano ho iniziato a vedere che fa sul serio con i dazi.
Dopo le ultime dichiarazioni dove non smentisce la possibilità di una recessione per poter portare avanti le politiche protezioniste, ho iniziato a rivalutare le vere condizioni di mercato.
Ora bisogna vedere cosa succede a SP:SPX sul livello del -10% e se il prezzo dovesse arrivare, bisogna osservare anche il -15% ed ancora se il prezzo dovesse arrivare bisogna tenere d'occhio il -20%.
Questi eventi di mercato passano poche volte e potrebbero trasformarsi in delle occasioni, sempre che gli USA si continuano ad affermare con prima super potenza mondiale.
Vediamo come si mettono le cose.
Inizio a preparare un set up SHORT#MSTR inizio a preparare un set up SHORT, se #BTC mi conferma continuazione della discesa non penso che #MSTR possa salire. A me il tutto porta al livello di prezzo di 138,50 circa, c'è un supporto e anche lo swing del T+5i nato dall'ultimo max. Adesso d'inverso ultimo max SEMBRA un T+3i mentre di indice siamo sotto un T+2 appena nato.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.03.2025Si indebolisce il mercato del lavoro Usa: Wall Street spera in taglio dei tassi FED.
Ancora vendite sulle Mag7 tech, ma recuperano Asia ed Europa.
Bond governativi EU ancora in tensione: pesa la crescita del debito per la Difesa.
Dollaro ancora fragile: cross verso Euro verso 1,09. Bene per inflazione EU.
La politica commerciale Usa sembra un gioco di montagne russe, con dazi annunciati, ritirati, rinviati e talvolta confermati solo parzialmente. Questo caos non fa che confondere i mercati globali, come dimostrano i movimenti azionari di venerdì 7 marzo, che hanno visto una ripartenza in negativo sia in Europa che a Wall Street, seppur con esiti divergenti a fine seduta (postivi negli Usa).
In Europa, la seduta si è chiusa maluccio, con Francoforte pesante, -1,7%. La colpa è dei dati allarmanti dell’industria tedesca, che ha visto gli ordini scendere -7% a gennaio, segnalando che l’economia tedesca ha bisogno di maggiori stimoli.
Parigi ha ceduto -0,9%, Milano una perdita simile, mentre Londra è riuscita ad azzerare le perdite: positiva sol Madrid, +0,17%.
Sul mercato valutario, l’euro ha toccato i massimi da quattro mesi dopo i dati sul mercato del lavoro statunitense, che hanno mostrato una crescita inferiore alle attese a febbraio, facendo presagire che la Federal Reserve continuerà a mantenere il suo percorso di allentamento dei tassi.
Intanto, in Ontario (Canada), il premier Doug Ford ha dichiarato che tre Stati Usa dovranno pagare un dazio del 25% sull’elettricità proveniente dall’Ontario, come risposta agli attacchi del presidente Trump contro il Canada e le politiche commerciali altalenanti degli Stati Uniti.
L'incertezza politica ha continuato a influenzare negativamente i mercati, come evidenziato da Wall Street, che ha aperto in ribasso dopo i dati sulla disoccupazione, ma poi ha recuperato chiudendo in moderato rialzo, col Dow Jones a +0,5%, il Nasdaq +0,7% e lo S&P500 +0,6%.
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è salito al 4,1% a febbraio, con una crescita dei salari orari del +0,3%, dal +0,5% del mese precedente. I posti di lavoro non agricoli sono aumentati di 151.000 unità, meno delle attese.
Questi dati hanno alimentato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, anche se la governatrice Adriana Kugler ha avvertito che la lotta all’inflazione non è ancora vinta, e potrebbe essere opportuno mantenere la politica monetaria ancora restrittiva per un po' di tempo.
Un tema caldo che continua ad essere dibattuto è il divario tra Wall Street e le Borse europee. Mentre l’indice globale Stoxx600 ha guadagnato un brillante +9% dall'inizio dell’anno, Wall Street registra performance contrastanti: il Dow Jones guadagna un magro +0,6%, ma S&P500 e Nasdaq hanno perso rispettivamente -1,9% e -5,8%.
A determinare la marcata sotto-performance sono le “Magnificche Sette”, alias azioni tecnologiche dominanti come Apple, Microsoft e Nvidia. Queste 7 aziende hanno visto un calo medio del -11% da inizio anno, ma Tesla che ha perso addirittura -35% a causa della crescente concorrenza cinese e dei cambiamenti nella politica green statunitense.
Parlando di incidenza del loro peso sui relativi indici, i sette big tech continuano a dominare il mercato: rappresentando 42% del Nasdaq, 31% dell’S&P500 e 22% del MSCI World, che è un indice globale.
In termini di multipli valutativi sono ben più costose della media, con un rapporto P/E (prezzo/utili) di circa 32,4x per il Nasdaq, rispetto ai 21x dell'indice MSCI World e ai 15,3x dello Stoxx 600.
Stamane, dall’altro lato del mondo, l’Asia segna movimenti contrastanti. Il Nikkei 225 giapponese ha guadagnato +0,5%, mentre lo Yen è stabile rispetto al Dollaro, a 147,6. Il Giappone sta soffrendo un aumento significativo delle retribuzioni dei suoi lavoratori, con un incremento del 3,1% a gennaio, il maggiore da 32 anni.
Nella “greater China” sono prevalsi i segni negativi: Hang Seng -1,5% e CSI300 -0,6%.
La Cina ha risposto ai dazi Usa USA con provvedimenti analoghi, alias 10-15% su alcuni prodotti agricoli americani, alimentando la guerra commerciale.
Le materie prime hanno visto una settimana mista. Il petrolio Brent ha avuto una lieve flessione, scivolando a circa 70 dollari/barile, segnando la terza settimana negativa consecutiva. Al contrario, metalli come l’oro (+1,7%), l’argento (+4,5%) e il rame (+2,7%) sono saliti: ciò si aggiunge il balzo del gas naturale in Usa (+14%),causato delle tensioni commerciali con il Canada.
Sul fronte obbligazionario il Bund decennale tedesco ha vissuto la peggior settimana dal periodo della riunificazione tedesca, perdendo -4,15%, mentre il BTP italiano l’ha seguito senza peggioramenti sepcifici: lo spread tra BTP e Bund è rimasto stabile a circa 112 bps.
Infine, il Dollaro ha registrato la sua peggior settimana dal 2009 contro l'euro, scendendo -4,4%, spinto dai segnali di rallentamento dell’economia statunitense e dalla prospettiva di crescita economica migliorata in Europa.
Bitcoin e Ethereum, invece, hanno vissuto una settimana da dimenticare, con perdite rispettivamente del 13% e del 20%.
In conclusione, i mercati globali sono attraversati dalla perdurante incertezza, alimentata da dazi, politiche monetarie divergenti e dalla guerra commerciale.
Coi dati economici degli Stati Uniti che continuano a segnare un rallentamento, le aspettative incerte della politica monetaria, l’inflazione “appiccicosa” e le turbolenze geopolitiche continueranno ad incidere sull'umore degli investitori.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
GOLD | IPC in arrivo Mercoledì.Buongiorno Traders.
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Conclusione positiva dopo la settimana peggiore dell'anno.Conclusione positiva dopo la settimana peggiore dell'anno.
di Marco Bernasconi – 10 Marzo 2025
• A Wall Street si dice:
"Quando tutti sono avidi, sii spaventato. Quando tutti sono spaventati, sii avido." - Warren Buffet
L’ultima sessione della settimana si è chiusa in positivo, ma il rimbalzo del mercato non è stato sufficiente a compensare la performance negativa degli ultimi cinque giorni. Tuttavia, in un contesto di forte incertezza sui dazi, gli investitori devono accontentarsi di ogni segnale di stabilità.
Il NASDAQ, che ieri è entrato ufficialmente in territorio di correzione, è avanzato dello 0,70% (quasi 127 punti) venerdì, chiudendo a 18.196,22, ma ha comunque registrato un calo settimanale del 3,6%.
L’S&P 500 è salito dello 0,55%, chiudendo a 5.770,20, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,52% (circa 222 punti), terminando la settimana a 42.801,72. Tuttavia, su base settimanale, questi due indici hanno registrato un calo rispettivamente del 3,2% e del 2,4%.
Come spesso accaduto in questa settimana volatile, l’andamento dei mercati è stato caratterizzato da bruschi ribassi seguiti da rapidi recuperi. Tuttavia, resta il fatto che questa è stata la settimana peggiore dell’anno per l’S&P 500 e il NASDAQ.
Dati sull’occupazione: segnali contrastanti
Il rapporto sulle buste paga non agricole di febbraio ha mostrato un quadro misto. L’economia ha aggiunto 151.000 posti di lavoro, un dato inferiore alle aspettative (che oscillavano tra 160.000 e 170.000), ma comunque abbastanza vicino da non essere considerato un vero disastro. Il tasso di disoccupazione, invece, è salito al 4,1%.
La reazione del mercato a questo rapporto non è stata particolarmente positiva, poiché ha confermato il raffreddamento del mercato del lavoro. Tuttavia, gli investitori hanno accolto con maggiore favore il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
Powell ha ribadito che la Fed non ha fretta di tagliare i tassi e preferisce attendere che le incertezze si dissipino prima di prendere nuove decisioni. Il suo tono pacato e il messaggio coerente con le precedenti dichiarazioni hanno fornito un po’ di stabilità a un mercato ancora nervoso.
Per il momento, la Fed resta in attesa e vuole valutare l'eventuale impatto inflazionistico dei dazi prima di procedere con ulteriori riduzioni dei tassi. Tuttavia, esiste sempre la possibilità che l’istituto centrale agisca più rapidamente se dovessero emergere segnali di indebolimento più marcati nel mercato del lavoro.
Attualmente, l’occupazione si mantiene su livelli discreti, come confermano i recenti dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione e il rapporto sull’occupazione.
Settimana cruciale per la Fed: dati economici e inflazione in arrivo
La prossima settimana sarà particolarmente importante per la Fed, che riceverà nuovi dati chiave relativi al suo doppio mandato (piena occupazione e stabilità dei prezzi):
Martedì: pubblicazione dei dati JOLTS sul mercato del lavoro
Mercoledì: focus sull’indice dei prezzi al consumo (CPI)
Giovedì: uscita dell’indice dei prezzi alla produzione (PPI)
Sul fronte societario, sono attesi diversi report sugli utili, tra cui:
Oracle (ORCL) lunedì
Adobe (ADBE) mercoledì
Prospettive sugli utili e crescita economica
Sono sempre stato ottimista sulla redditività aziendale, come sanno bene i lettori abituali dei miei commenti sugli utili. Il tasso di crescita degli utili è in accelerazione negli ultimi trimestri: nel trimestre precedente ha raggiunto il +14,6% (+17,3% escludendo il settore Energy), il livello più alto degli ultimi tre anni.
Ritengo che questa tendenza positiva proseguirà nei prossimi trimestri, con un’espansione della crescita che andrà oltre il settore tecnologico, motore principale dell’ultimo biennio.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi sulle nostre attività di trading.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading
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Oggi giornata di monitoraggio e attesa su XAU.
Osservo i livelli chiave segnati e valuterò i posizionamenti durante la sessione di news e l’apertura di New York.
Attualmente il prezzo continua a muoversi in un range laterale, rendendo difficile un’operatività swing efficace.
Resto in attesa di maggiori sviluppi.
Ci vediamo oggi in live alle 14! 🔥
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Il caos dei daziOgni giorno che passa, il mercato sembra comprendere sempre meno quale sia la vera strategia di Trump e della sua nuova amministrazione in economia, politica estera, quindi geopolitica, e infine politica economica.
Se da un lato il Presidente mantiene il solito decisionismo e determinazione in ogni sua affermazione, d’altro canto non è semplice legare logicamente ogni intervento verbale tra le tantissime esternazioni che rilascia. Non è facile poi comprendere quante di queste dichiarazioni si trasformino in atti formali e quali no, anche perché ci mettono del loro sia Elon Musk, sia il segretario al tesoro Scott Bessent, anch’essi molto attivi ma non sempre in linea con il Presidente.
Sappiamo che Musk ha dato una sforbiciata importante al settore pubblico, attraverso la Commissione che si occupa di efficienza del settore pubblico (Doge), e i riflessi sul mercato del lavoro cominciano a farsi sentire (basti osservare gli ultimi dati sui licenziamenti, i cosiddetti challenger layoffs).
Sappiamo che Trump aveva introdotto i dazi del 25% a Messico e Canada, poi rinviati di un mese, da febbraio a marzo, poi però reintrodotti al 4 marzo, ma successivamente sospesi almeno per quelli relativi a quei beni e servizi inseriti nel trattato di libero scambio tra gli Usa e i due paesi confinanti (USMCA).
Il che significa probabilmente che vuole negoziare e ottenere promesse di collaborazione per sconfiggere l’importazione illegale di droga e di forza lavoro irregolare. Con la Cina sta giocando come al gatto col topo, ma sa anche che il gigante asiatico ha i mezzi per contrastarlo, una su tutte la svalutazione dello Yuan.
In politica estera, sta cercando la pace tra Russia e Ucraina, escludendo l’Europa, ma senza grande convinzione, specie in seguito all’incontro fallito con Zelensky. In politica economica, parla di deregolamentazione e defiscalizzazione, chiedendo però alla Fed di tagliare il costo del denaro, che sembra una contraddizione in termini, considerato che le politiche promesse sarebbero inflattive, eccetto forse il ridimensionamento del settore pubblico, che potrebbe provocare una recessione.
La Fed si muove con cautela anche se gli ultimi dati fanno pensare a un taglio del costo del denaro prima del previsto. Sui mercati, tutto ciò ha prodotto movimenti caotici, che prima vedevano il dollaro salire, e poi scendere rapidamente. Le borse tenevano i massimi, specie quelle Usa, nonostante le promesse di dazi draconiani, almeno all’inizio, ma poi hanno invertito la rotta, scendendo, con i dazi che sono stati applicati solo parzialmente.
Situazioni apparse irrazionali, ma si sa, i mercati spesso sfidano la logica. Poi la questione geopolitica e l’inserimento dell’Europa, con il possibile riarmo attraverso investimenti nel settore della difesa, fuori dai vincoli di bilancio, un qualcosa che i mercati vedono come una opportunità di rilancio dell’economia. E così l’Euro è balzato a 1.0887 da 1.0380 in poche sedute, ma resta il caos, l’incertezza, ed è difficile fare delle ipotesi su quel che potrà accadere e sulla vera volontà di Trump che, sembra di capire, stia usando i dazi come grimaldello per deprezzare il biglietto verde, forse l’unica strada per ridurre l’enorme deficit commerciale (131 miliardi di dollari di incremento mensile).
AZIONARI IN DISTRIBUZIONE
Le azioni statunitensi hanno registrato una giornata volatile venerdì, con Wall Street che si è ripresa dalle perdite precedenti, in un contesto di incertezza legata, come già detto, alla politica commerciale della nuova amministrazione.
L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,6% e il Nasdaq Composite è salito dello 0,7%, mentre il Dow Jones ha recuperato 222 punti. Le azioni hanno invertito le perdite nonostante il fatto che il presidente della Fed Powell abbia affermato che la banca centrale non ha fretta di tagliare i tassi di interesse, anche se le prospettive economiche sono offuscate dalle tensioni commerciali e dall'incertezza politica.
Tuttavia, i dati economici hanno mostrato risultati contrastanti in seguito a dei Non Farm Payrolls, il rapporto sui posti di lavoro, più deboli del previsto, 151K a febbraio, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,1%. L'incertezza che circonda le politiche commerciali di Trump ha anche aggiunto nervosismo al mercato, nonostante le sue esenzioni temporanee sui dazi per le merci provenienti da Canada e Messico.
Broadcom è salita dell'8,4% dopo aver pubblicato risultati ottimistici, mentre Costco è crollata del 7% a causa dei deboli utili. Il mercato ha registrato la settimana peggiore da settembre, con il Dow e l'S&P 500 in calo di oltre il 2% e il Nasdaq in perdita del 3%.
VALUTE
Il mercato dei cambi resta ancorato ai movimenti dell’EurUsd che dopo aver toccato 1.0887, ha corretto venerdì in serata di 50 pips, ma senza sfondare i supporti. Le correzioni tecniche sembrerebbero dovute, ma in questo contesto di alta volatilità e avversione, il momentum al rialzo appare ancora forte.
Questa notte sono usciti i prezzi al consumo in Cina, scesi dello 0,7% anno su anno a febbraio 2025, superando le stime di mercato di un calo dello 0,5% e invertendo un aumento dello 0,5% nel mese precedente. Si tratta del primo dato deflattivo dal gennaio 2024. Ciò potrebbe alimentare un po’ di ripresa del biglietto verde, non solo contro Euro ma anche contro gli altri rapporti valutari.
NON FARM PAYROLLS
L'economia statunitense ha aggiunto 151.000 posti di lavoro a febbraio 2025, in aumento rispetto ai 125.000 rivisti al ribasso di gennaio e rispetto alle previsioni di 160.000. L'occupazione ha registrato un trend in aumento nell'assistenza sanitaria, attività finanziarie, trasporti e assistenza sociale.
Nel frattempo, l'occupazione nel governo federale è diminuita di 10.000, riflettendo già parte dell'impatto dei licenziamenti DOGE, sebbene si preveda che gli effetti dei tagli alla spesa federale e delle tariffe peseranno di più sul mercato del lavoro nei prossimi mesi.
Si sono verificate perdite di posti di lavoro anche nel commercio al dettaglio e l'occupazione ha mostrato pochi cambiamenti nell'estrazione di petrolio e gas, ma anche edilizia, e commercio all'ingrosso.
SALARI ORARI USA
I guadagni orari medi per tutti i dipendenti delle buste paga private non agricole degli Stati Uniti sono aumentati di 10 centesimi, ovvero dello 0,3% in un mese, a 35,93 dollari a febbraio 2025, dopo un aumento rivisto al ribasso dello 0,4% a gennaio, in linea con le previsioni di mercato.
A febbraio, i guadagni orari medi dei dipendenti del settore privato della produzione e non di supervisione sono aumentati di 9 centesimi, o dello 0,3%, a 30,89 dollari. Negli ultimi 12 mesi, i guadagni orari medi sono aumentati del 4%, dopo un aumento rivisto al ribasso del 3,9% nel mese precedente e leggermente al di sotto delle aspettative di mercato del 4,1%.
SETTIMANA ENTRANTE
Questa settimana, i dati più significativi saranno l’inflazione e i prezzi alla produzione Usa, ma anche le offerte di lavoro JOLTS e l'indice di fiducia dei consumatori del Michigan.
Nel Regno Unito, attenzione al dato del Pil, la produzione industriale e la bilancia commerciale dei beni. Anche la Germania pubblicherà i dati sulla bilancia commerciale e sulla produzione industriale.
Nel frattempo, va ricordata la decisione della Boc sui tassi. In Cina, saranno pubblicati, come negli Usa, Cpi e Ppi. Ancora, inflazione in diversi paesi emergenti come India, Brasile, Russia e Polonia. In Australia, attenzione alla fiducia delle imprese NAB e la fiducia dei consumatori Westpac.
Buona settimana!
Saverio Berlinzani
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