ORO (XAU/USD), raggiunto il top del ciclo?Il prezzo dell'oro ha raggiunto l'ultimo punto di massimo del suo ciclo ascendente in un momento in cui la situazione geopolitica in Medio Oriente sembra attenuarsi? La risposta a questa domanda non può essere un semplice sì, perché sono tanti i fattori fondamentali che influenzano l'andamento dell'oro sul mercato delle materie prime.
È vero però che, in termini di analisi tecnica, si stanno gradualmente manifestando segnali di fine del ciclo rialzista (quello iniziato all'inizio del 2024, quando il prezzo ha effettuato una rottura tecnica rialzista del suo precedente massimo storico a 2075 dollari l'oncia d'oro), in particolare divergenze ribassiste.
1) ORO: divergenze tecniche ribassiste di medio-lungo termine stanno gradualmente apparendo
Innanzitutto, iniziamo la nostra analisi con l'aspetto tecnico per gli orizzonti temporali di medio-lungo termine. I due grafici sottostanti mostrano segni di esaurimento del trend rialzista sottostante, con una divergenza prezzo/momento al ribasso nei dati settimanali. Il grafico mensile mostra che gli obiettivi teorici dell'onda rialzista numero 5 (l'ultimo impulso rialzista del ciclo di Elliott) sono stati raggiunti. Questo non significa con il 100% di probabilità che il punto di massimo finale sia stato raggiunto, ma evidenzia che il ciclo rialzista è ben maturato e che i fondamentali meno vivaci potrebbero innescare una boccata d'aria fresca nei prezzi nella fase attuale.
Grafico a candele giapponesi mensili per il prezzo dell'oro (XAU/USD)
Grafico a candele giapponesi settimanali per il prezzo dell'oro (XAU/USD)
2) D'altra parte, dobbiamo rimanere cauti, poiché la situazione geopolitica è ancora molto tesa e i fattori fondamentali che influenzano l'oro sono molti e vari
I fondamentali che hanno sostenuto il trend rialzista fondamentale dell'ORO sono molti e vanno ben oltre il contesto geopolitico. Mentre la situazione in Medio Oriente si sta calmando, rimane molto complicata in Ucraina. Ma nonostante tutto, il cessate il fuoco tra Israele e Iran sta fornendo un sostegno rialzista all'ORO.
Ma bisogna tenere presente che ci sono altri fattori in gioco, in particolare la domanda fisica di oro in Cina e la domanda finanziaria di oro attraverso gli ETF. Quest'ultima è direttamente collegata ai tassi d'interesse, al dollaro USA e, quindi, alle prospettive di politica monetaria della FED.
Di conseguenza, la semplice pacificazione in Medio Oriente NON è un argomento sufficiente per la fine del ciclo rialzista dell'ORO in termini di fondamentali.
3) Il segnale tecnico rialzista che abbiamo evidenziato per voi
In un'analisi dei metalli preziosi che vi abbiamo proposto il 10 giugno, abbiamo evidenziato un segnale tecnico rialzista sul prezzo del platino (XPT/USD) con un segnale di sovraperformance rispetto all'oro. Questa analisi può essere rivista cliccando sul link/immagine sottostante.
Sulla base dell'analisi tecnica mensile, il prezzo del platino si sta avvicinando alla zona di ipercomprato, quindi non esitate ad accompagnare il movimento con un trailing stop protettivo, poiché prima o poi il mercato prenderà fiato.
Grafico con candele giapponesi mensili per il platino (XPT/USD)
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Analisi fondamentale
INFLAZIONE CANADESEL'indice dei prezzi al consumo Canadese è aumentato dell'1,7% su base annua a maggio, eguagliando l'aumento dell'1,7% di aprile.
Rispetto all'anno precedente, a maggio un minore aumento dei prezzi degli affitti e un calo dei viaggi hanno esercitato una pressione al ribasso sul CPI.
La benzina ha guidato il calo dei prezzi dell'energia al consumo anche questo mese, con un calo del 15,5% su base annua a maggio dopo un calo del 18,1% ad aprile.
I prezzi della benzina a maggio sono rimasti al di sotto dei livelli di maggio 2024, principalmente a causa della rimozione della tassa sul carbonio ai consumatori.
I prezzi delle nuove autovetture sono aumentati del 4,9% su base annua a maggio, dopo essere aumentati del 4,6% ad aprile. Questa crescita più rapida dei prezzi è stata trainata principalmente dall'aumento dei prezzi di alcuni veicoli elettrici.
--Chart di Capital.Com--
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.06.2025La settimana finanziaria si è aperta con una scossa geopolitica: i raid statunitensi contro siti nucleari iraniani hanno scatenato la minaccia di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz, snodo cruciale per il 30% del petrolio e il 20% del gas mondiale. La Cina, partner energetico strategico dell’Iran, si è detta contraria a blocchi navali.
Nonostante il nervosismo iniziale, i mercati energetici hanno reagito con freddezza. Le petroliere hanno continuato a transitare attraverso lo stretto e, dopo un’impennata iniziale, i prezzi del petrolio sono scesi drasticamente: il Brent ha chiuso a 72 dollari al barile (-6,5%), mentre il WTI è sceso a 69,35 dollari (-6,01%). L’attacco missilistico iraniano a basi USA in Qatar e Iraq — senza vittime — ha dunque avuto un impatto più contenuto del previsto.
Ieri, 23 giugno, le borse europee si sono mostrate deboli: Milano ha perso l’1%, penalizzata anche dallo stacco dividendi. Madrid è stata l’unica a chiudere in positivo. Sul fronte statunitense, Wall Street ha reagito con un rimbalzo moderato: Dow Jones +0,62%, S&P 500 +0,68%, e Nasdaq +0,79%, sostenuto da Tesla (+9,3%) grazie al lancio del suo servizio di taxi autonomi in Texas.
Con Wall Street che pesa per circa il 60% sull’indice globale MSCI World, questo ha mantenuto quota 3.900 punti, a un soffio dal suo record storico di 3.948 punti dell’11 giugno.
Nessuna sorpresa dalla Federal Reserve: il FOMC ha mantenuto i tassi fermi tra 4,25% e 4,50%, come previsto. Tuttavia, la banca centrale ha rivisto al ribasso la crescita per il 2025 a +1,4%, mentre l’inflazione è attesa al 3% e il PCE core (esclusi alimentari ed energia) al 3,1% (dal precedente 2,7%). La disoccupazione dovrebbe salire al 4,5%.
Due membri della FED, tra cui la governatrice Michelle Bowman, hanno aperto alla possibilità di un taglio dei tassi già a luglio, se l’inflazione dovesse rimanere sotto controllo. Anche Christopher Waller, altro esponente, ha fatto eco a questa posizione. I mercati ora scontano due tagli da 25 punti base entro fine anno.
In Europa, la presidente Christine Lagarde ha segnalato che una possibile chiusura dello Stretto di Hormuz rappresenta un rischio concreto per l’inflazione. Il governatore portoghese Mario Centeno ha invece evidenziato la debolezza dell’economia dell’eurozona come ostacolo al raggiungimento del target inflazionistico del 2%.
Il numero due della BCE, Luis de Guindos, è atteso a Milano per commentare lo scenario economico, mentre in UK la Bank of England dovrebbe confermare i propri tassi di riferimento al 4,25%.
Focus sui dazi: Europa-USA verso un compromesso? Il neo-cancelliere tedesco Friedrich Merz ha criticato la strategia UE nei negoziati commerciali con gli USA, giudicandola “troppo complicata” e ha invitato a concentrarsi su pochi settori chiave: auto, chimica, farmaceutica, meccanica e siderurgia. Anche il ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha rilanciato, proponendo di accettare dazi al 10%, in linea con l’accordo siglato dal Regno Unito al G7.
Tuttavia, Giorgetti ha anche ricordato che la competenza sulle trattative spetta alla Commissione europea, pur ammettendo che “la difficoltà nel trovare una posizione comune è reale”.
Stamane la sorpresa è la tregua annunciata da Trump dopo le minacce all’Iran, che ha portato un lieve miglioramento nei mercati energetici: in Asia, le borse hanno comunque chiuso in calo: Nikkei -0,8%, Hong Kong -1,8%, CSI 300 -0,8%, Taiex -1,7%. Il Kospi coreano resta invece stabile, vicino ai massimi da gennaio 2022. Segnaliamo che la startup di IA MiniMax valuta una IPO a Hong Kong con una valutazione di circa 3 miliardi di dollari.
Il prezzo dell’oro resta stabile a 3.375 $/oncia, vicino al suo record di 3.500 $ (22 aprile). Il metallo prezioso è salito del +29% nel 2025, rendendolo l’anno migliore dal 2007. Qualche presa di profitto, che di tanto in tanto emerge, sembra di natura più momentanea che strutturale.
Sul fronte cripto, il Bitcoin è a 105.200 $, vicino ai massimi storici, spinto anche dagli afflussi nei fondi ETF: ben 216 milioni di dollari in una sola settimana, guidati da Blackrock.
Pochi movimenti nel mercato dei bond, con rendimenti stabili: Treasury 10 yrs USA a 4,39% (da 4,41%), BTP decennale Italiano a 3,45% (da 3,48%), Bund tedesco a 2,50% (da 2,53%) e spread BTP-Bund in calo a 95 punti base.
Sul mercato valutario, l’euro si rafforza leggermente stamane a 1,1534 $ (+0,13%) e guadagna anche sullo yen a 169,07 (+0,45%). Il dollaro/yen si attesta a 146,54 (+0,31%).
Secondo l’ultimo sondaggio FMS di Bank of America, il 54% dei gestori vede le azioni internazionali come la migliore asset class dei prossimi 5 anni. Seguono le azioni USA (23%), l’oro (13%) e solo il 5% indica le obbligazioni. Il sondaggio ha coinvolto 190 gestori per un totale di 523 miliardi di dollari in asset.
Infine, nonostante le tensioni geopolitiche e i timori economici, è ancora il boom dell’intelligenza artificiale a guidare l’euforia nei mercati, oscurando le fragilità degli altri settori.
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Coinbase approfitta di un chiarimento normativoLe azioni di Coinbase hanno registrato un forte rialzo la scorsa settimana, segnando uno dei maggiori guadagni settimanali di quest'anno. Il movimento non è stato determinato dai prezzi delle criptovalute, ma da un'ondata di ottimismo riguardo alla regolamentazione e al posizionamento strategico di Coinbase al centro di essa.
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Una svolta normativa ha dato il via ad un rally
Il rialzo della scorsa settimana è stato innescato dall'approvazione da parte del Senato degli Stati Uniti del GENIUS Act, una legge storica volta a introdurre la supervisione federale e la chiarezza nel mercato delle stablecoin. Il disegno di legge propone norme rigorose per la copertura delle riserve e audit regolari, offrendo il tipo di struttura che gli investitori istituzionali stavano aspettando, il che, secondo alcuni analisti, potrebbe potenzialmente incrementare gli afflussi futuri.
Per Coinbase, questo è più di un semplice sentimento positivo. L'azienda ha co-fondato la stablecoin USDC insieme a Circle e guadagna il 50% dei ricavi dalle riserve USDC. Le stablecoin sono rapidamente diventate la seconda fonte di reddito di Coinbase dopo il trading, e la recente IPO di Circle non ha fatto altro che rafforzare la fiducia degli investitori nel modello di business. Con l'USDC saldamente integrato nell'ecosistema di Coinbase, il mercato sta iniziando a rivalutare il titolo non solo come exchange di criptovalute, ma come infrastruttura a lungo termine in un futuro di finanza digitale regolamentata.
Tuttavia, è bene tenere a mente che le Criptovalute sono un Asset molto volatile, eventuali ostacoli o cambi repentini normativi futuri, potrebbero portare con sé grandi fluttuazioni sulla price Action. BTC rimane inoltre un Driver per le quotazioni delle stablecoin, che seguono la sua Price Action.
Il rally può reggere?
Ci sono buoni motivi per ritenere che il rally della scorsa settimana non sia stato solo un caso isolato. Dal punto di vista tecnico, Coinbase aveva già iniziato a guadagnare slancio da maggio, quando ha registrato un balzo al rialzo dopo la notizia della sua inclusione nell'indice S&P 500. A questo movimento ha fatto seguito un consolidamento laterale, formando un classico bull flag. Il breakout della scorsa settimana è avvenuto con volumi superiori alla media, superando i recenti massimi e aprendo la strada a un potenziale ritest del picco di dicembre. L'RSI è ora sopra 70, indicando un forte slancio, tuttavia sarà fondamentale capire quanto a lungo durerà questo slancio e tenere in considerazione eventuali ritracciamenti.
Sul fronte fondamentale, Coinbase si sta allontanando dal ciclo di boom e recessione dei ricavi di trading. Il lancio di nuovi prodotti, tra cui una soluzione di pagamento per commercianti che utilizza USDC e una carta di credito crypto in partnership con American Express, dimostra che l'azienda è seriamente intenzionata a costruire un reddito ricorrente e basato sull'utilità. Il CEO Brian Armstrong ambisce a vedere USDC superare Tether e diventare così la nuova stablecoin dominante a livello mondiale, il chè potrebbe essere plausibile in un contesto normativo.
Il titolo è scambiato con un PE forward di 51,4, con un rapporto prezzo/vendite superiore a 11 e un EV/EBITDA superiore a 30. L'EPS dovrebbe diminuire del 18% quest'anno e, sebbene il rendimento del capitale proprio si attesti a un rispettabile 15,8%, il mercato si sta forse aspettando una crescita al di sopra delle aspettative? Coinbase sta proponendo novità e sviluppo che potrebbero renderlo interessante e l’RSI indica un forte slancio. Tuttavia solo il tempo saprà dirci se le quotazioni attuali sono sovrastimate, sottostimate, o in linea con il valore effettivo, e voi cosa ne pensate?
Grafico giornaliero COIN
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
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GOLD | Improvviso cessate il fuoco in Medio Oriente?Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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E dopo la risposta dell'Iran in una base USA avvenuta ieri, sembra essere stato annunciato un cessato il fuoco tra le parti, sviluppi inaspettati giorno dopo giorno!
Di conseguenza i beni rifugio come il GOLD sono crollati di qualche punto percentuale, andando contro alla mia analisi di ieri, questo per farvi capire come possono cambiare le cose da un momento all'altro in questo periodo storico.
Ora se dovesse venire confermato il break dei 3360$ a livello giornaliero, potrei aspettarmi continuazione SHORT fino alla liquidità dei 3290$.
Al break di quest'ultima si andrebbe fino ai 3200$, direi un ottimo crollo alle porte se dovesse continuare la situazione sulla scia di queste ultime NEWS, resta comunque tutto in bilico , quindi aspettatevi qualsiasi news che possa ribaltare la situazione.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
L’S&P supera quota 6.000 nonostante le tensioni internazionali.L’S&P supera quota 6.000 nonostante le tensioni internazionali.
Il fine settimana appena trascorso si è rivelato particolarmente denso di eventi drammatici sul piano geopolitico: gli Stati Uniti si sono infatti uniti a Israele nei bombardamenti contro impianti nucleari iraniani, provocando immediate ritorsioni da parte di Teheran. Tuttavia, nonostante il clima internazionale appaia teso e incerto, la giornata di lunedì ha visto un’apertura positiva dei mercati, con i principali indici in decisa risalita e una sorprendente flessione nei prezzi del petrolio.
L’indice S&P 500 ha interrotto la serie negativa che durava da tre sedute, chiudendo in rialzo dello 0,96% a quota 6.025,17, superando così la soglia psicologica dei 6.000 punti. Anche il NASDAQ ha fatto registrare un balzo dello 0,94% (pari a circa 183 punti), trainato in particolare dalla crescita dell’8,2% di Tesla (TSLA), che ha recentemente lanciato ad Austin il suo innovativo servizio di robotaxi. Il Dow Jones ha seguito a ruota, con un incremento dello 0,89% a 42.581,78 punti.
La giornata era iniziata con cautela, alla luce dei bombardamenti statunitensi su tre siti nucleari iraniani. A metà seduta, gli indici hanno temporaneamente virato in negativo, dopo la notizia di un attacco iraniano a una base militare americana in Qatar. Fortunatamente, l’assenza di vittime ha attenuato le reazioni dei mercati. L’apertura dello Stretto di Hormuz – cruciale per il transito di circa un quinto del petrolio mondiale – ha ulteriormente rassicurato gli investitori. Di fatto, il prezzo del greggio ha subito una flessione del 7%, mentre il mercato azionario ha beneficiato di un clima di maggiore serenità.
È lecito attendersi una fase di accentuata volatilità nei prossimi giorni. Tuttavia, in assenza di un’escalation significativa da parte dell’Iran o di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti su più ampia scala, è probabile che l’attenzione torni a concentrarsi su tematiche economiche: crescita, utili societari e politica monetaria.
In settimana sono attesi diversi eventi di rilievo, fra cui spicca la testimonianza semestrale del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, davanti al Congresso. Il suo intervento inizierà domani presso la Commissione per i Servizi Finanziari della Camera e si concluderà mercoledì al Senato, davanti alla Commissione Bancaria.
Ci si attende, come di consueto, un approccio prudente da parte del governatore, che probabilmente ribadirà la necessità di non affrettare tagli ai tassi di interesse. Non mancheranno, tuttavia, pressioni politiche: da un lato i Repubblicani potrebbero incalzarlo sulle divergenze emerse tra i membri del board, in particolare Michelle Bowman e Christopher Waller; dall’altro, i Democratici vorranno conoscere la sua posizione in merito alla proposta di tagli più aggressivi promossa dal presidente Trump.
Venerdì sarà inoltre pubblicato l'indice PCE (Personal Consumption Expenditures), ovvero l’indicatore d’inflazione prediletto dalla Fed. I dati precedenti hanno mostrato un incremento contenuto (+0,1% mensile; +2,1% annuale), con valori “core” anch’essi sotto controllo. Un’ulteriore conferma di questa tendenza potrebbe rafforzare l’ipotesi di un allentamento della politica monetaria.
Parallelamente, l’attenzione degli investitori continuerà a essere rivolta al Medio Oriente, in attesa di ulteriori sviluppi sul fronte dei negoziati commerciali internazionali. Notizie favorevoli su entrambi i fronti potrebbero contribuire a spingere S&P e NASDAQ verso nuovi massimi storici, distanti rispettivamente solo dell’1,94% e del 2,69%.
I future sui principali indici statunitensi lasciano presagire un’apertura positiva, sostenuta dalla dichiarazione del presidente Trump circa un cessate il fuoco nel conflitto israelo-iraniano. Resta tuttavia da chiarire quanto tale tregua sia destinata a durare. La reazione dei mercati è stata immediata: il petrolio ha continuato a scendere, mentre l’oro ha perso terreno per via del calo della domanda di beni rifugio.
Il crollo del petrolio
I prezzi del greggio hanno registrato un brusco calo in seguito all’annuncio della tregua. Il timore che l’Iran potesse bloccare il traffico di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz – snodo cruciale del commercio energetico globale – aveva sostenuto le quotazioni nelle settimane precedenti. Tuttavia, la risposta iraniana all’attacco americano, percepita come moderata, ha indotto gli operatori a rivedere al ribasso le aspettative su un'escalation imminente.
In questo contesto, il raffreddamento delle tensioni geopolitiche potrebbe offrire al mercato l’occasione per riorientarsi su fondamentali economici più prevedibili. I prossimi giorni saranno dunque decisivi per valutare la traiettoria dei mercati e la capacità degli investitori di convivere con l’incertezza.
Marco Bernasconi Trading
MSFT: POSSIBILE CORREZIONE📉 Cosa sta succedendo?
Microsoft (MSFT) dopo quasi due mesi di rally è probabilmente pronto per una correzione. L’attenzione degli investitori si è spostata sulle valutazioni elevate del settore tech e sulle probabili prese di profitto. Inoltre alcuni dati macro e notizie di settore stanno alimentando la pressione ribassista. Il sentiment generale sui big tech è diventato più cauto, anche in scia a report che segnalano una possibile rotazione verso settori più difensivi.
⚡ Analisi tecnica
Forte divergenza ribassista tra RSI e prezzo che segnala la perdita di momentum.
🌍 Analisi Fondamentale
Valutazioni elevate e prese di profitto. Diversi analisti nelle ultime ore hanno sottolineato il rischio di correzione per i titoli tech a causa di multipli elevati e di una stagione degli utili che potrebbe non sorprendere al rialzo.
Rotazione settoriale. Alcuni report pubblicati suggeriscono che gli investitori stanno iniziando a spostare capitali verso settori più difensivi, riducendo l’esposizione sui big tech.
Sentiment macro. L’incertezza sulle prossime mosse della Fed e qualche dato macro USA sotto le attese stanno alimentando volatilità e favorendo prese di profitto sui titoli growth.
🎯 Obiettivi di prezzo
Target zona 455 - 450 dollari
⛔ Gestione del rischio
Stop Loss sopra i 500 dollari
💡 Conclusione
La combinazione di divergenza RSI e news di settore offre un’opportunità di trading da valutare
Aggiorna sempre l’analisi con le news di mercato e gestisci il rischio in modo responsabile
e tregua sia... o forse no?ho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
buongiorno!
GOLD sprofonda , si attendono punti discount migliori per valutazione. rimango in attesa
Tweet di Trump sulla tregua
Donald Trump ha pubblicato un messaggio (su Truth Social) nella notte tra il 23 e il 24 giugno, annunciando una “complete and total ceasefire” tra Israele e Iran, definendo il conflitto dei 12 giorni ormai concluso
-Ha specificato che la tregua si attuerà in due fasi: prima l’Iran interrompe le operazioni, poi Israele, per un totale di 24 h .
-Ha aggiunto “PLEASE DO NOT VIOLATE IT!” nel suo secondo post, ammonendo le parti
Situazione attuale:
-Entrambe le nazioni, in particolare Israele, hanno confermato l’accordo e confermato la tregua attiva dalle 6:00 del 24 giugno .
-Nonostante ciò, si registrano ancora scambi limitati di missili nelle ore precedenti all’entrata in vigore .
-Israele dichiara di aver raggiunto i suoi obiettivi, mentre in Iran il ministro degli Esteri Araghchi ha confermato la sospensione delle operazioni dopo il cessate il fuoco
🔥 In sintesi: Trump ha annunciato una tregua “totale” tra Israele e Iran, innescata in due fasi a partire dal 24 giugno. Le parti hanno confermato ma permangono tensioni marginali e ambiguità sul rispetto pieno.
Motivi della discesa recente::
-La Federal Reserve ha lasciato i tassi fermi al 4,25–4,50 %, segnalando che non affretterà tagli futuri. Ciò ha ridotto l’appeal dell’oro come investimento alternativo
-Il calo del rischio geopolitico (la tregua) ha ulteriormente diminuito la domanda di “bene rifugio” come l’oro .
-Citi, Citigroup e BofA prevedono un calo significativo del prezzo dell’oro nel medio termine, con possibili discese sotto i 3 000 $/oz nel 2026
🚩 In pratica: tassi stabilizzati, riduzione delle tensioni internazionali e outlook economico meno incerto stanno facendo tornare l’oro (almeno temporaneamente) meno interessante.
Conclusione:
-Sì, Trump ha annunciato una tregua totale tra Iran e Israele.
Le conferme ufficiali sono arrivate il 24 giugno, ma resta qualche incertezza sui dettagli e l’applicazione pratica.
Il calo dell’oro è legato meno a dati macro e più a segnali Fed + attenuazione delle tensioni geopolitiche.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
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Inflazione PCE al 27 giugno: la stagflazione è evitabile.La pubblicazione dell'indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE) negli Stati Uniti, prevista per venerdì 27 giugno, è il principale evento macroeconomico della settimana. Indicatore d'inflazione preferito dalla Federal Reserve (Fed), l'indice PCE potrebbe avere un ruolo decisivo nel determinare la direzione della politica monetaria statunitense nella seconda metà del 2025.
1) L'inflazione PCE è l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed
Il contesto economico è particolarmente difficile. Nell'ultima riunione, la Fed ha mantenuto il suo tasso di riferimento tra il 4,25% e il 4,5%, pur rivedendo le sue proiezioni macroeconomiche. Ora si aspetta una crescita più debole, un aumento dell'inflazione e un leggero aumento della disoccupazione entro la fine del 2025. Questa posizione cauta riflette le numerose incertezze, in particolare quelle geopolitiche e commerciali, e le tensioni sulle materie prime, in particolare sul petrolio. Questi fattori potrebbero far rivivere i timori di uno scenario di stagflazione, ovvero una combinazione di crescita debole e inflazione persistente.
In questo contesto, il dato PCE di maggio riveste un'importanza strategica. La Fed segue con attenzione l'andamento di questo indicatore: la conferma di un rallentamento dell'aumento dei prezzi rafforzerebbe l'ipotesi di un primo taglio dei tassi a settembre. Al contrario, un rimbalzo inatteso, guidato in particolare dai prezzi dell'energia o dalle nuove tariffe introdotte dall'amministrazione Trump, potrebbe far slittare questa data e intensificare le tensioni sui mercati finanziari.
2) Lo scenario di stagflazione può ancora essere evitato
Tuttavia, le prospettive immediate per il PCE sembrano relativamente contenute. Secondo gli indicatori anticipatori dell'inflazione sottostante, le componenti più sensibili alle fluttuazioni dei prezzi mondiali, come i servizi e gli immobili, non mostrano segni di surriscaldamento. D'altra parte, il recente aumento del prezzo del petrolio, stimolato dalle tensioni in Medio Oriente, potrebbe portare a un temporaneo aumento dell'inflazione nominale. Il suo impatto complessivo è stimato intorno al 10%, che rimane comunque moderato in questa fase.
Al di là di questa pubblicazione, i mercati stanno valutando le possibilità che la Fed intervenga prima della sua riunione chiave di mercoledì 17 settembre. Se l'incertezza geopolitica dovesse diminuire e i dati sull'inflazione continuassero a normalizzarsi, le condizioni per un allentamento monetario sarebbero soddisfatte. Attualmente, dieci membri del FOMC propendono per due tagli dei tassi da qui alla fine dell'anno, mentre sette preferiscono mantenere lo status quo. Il presidente della Fed Jerome Powell si è mostrato cauto, insistendo sulla necessità di farsi guidare dai dati economici.
Nel complesso, il PCE del 27 giugno fungerà da campanello d'allarme. Farà luce sullo stato attuale delle dinamiche inflazionistiche negli Stati Uniti e influenzerà fortemente le aspettative degli investitori. Se confermerà l'idea che l'inflazione sta convergendo verso l'obiettivo del 2% su base sostenibile, i mercati potrebbero riacquistare fiducia in una politica monetaria più accomodante.
In ogni caso, la Fed dovrà destreggiarsi abilmente tra segnali economici ambigui, rischi esogeni persistenti e crescenti pressioni politiche. Il dato PCE di venerdì è molto più di un semplice indicatore mensile: è una bussola per la strategia monetaria statunitense.
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Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
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Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
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Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
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PMI SERVIZI EUROZONAL'economia dell'eurozona sta faticando a prendere vigore, infatti da sei mesi la crescita è minima, con un'attività stagnante nel settore dei servizi e un aumento della produzione manifatturiera solo moderato.
In Germania ci sono segnali di un cauto miglioramento della situazione, ma la Francia continua a restare indietro.
È improbabile che l’evidente slancio nel dato ufficiale di crescita dello 0,6% del primo trimestre si protragga anche nel secondo, soprattutto alla luce di fattori straordinari come l'insolito balzo di crescita in Irlanda che ne ha gonfiato la portata.
Non bisogna tuttavia rassegnarsi, secondo l’indagine infatti le prospettive sono migliorate e le aziende mantengono l'occupazione più o meno costante.
A giugno, i tempi di consegna si sono allungati.
Considerata la debolezza dei nuovi ordini ed una crescita solo moderata della produzione, lo si può collegare, tra l'altro, alle nuove crisi geopolitiche e alla politica tariffaria degli Stati Uniti in continuo cambiamento.
Entrambi i fattori stanno rendendo più difficile la gestione della catena di distribuzione, ma nel complesso, l'indice dei tempi medi di consegna mostra che la maggior parte delle aziende è relativamente in grado di adattarsi all'incertezza e che finora non si sono verificate gravi interruzioni.
Per la BCE, lo scenario dei prezzi dei servizi continua a mostrare lievi tensioni.
Le aziende stanno ancora facendo i conti con il significativo aumento dei costi che a giugno ha di nuovo generato un lieve rialzo dei prezzi di vendita rispetto al mese
scorso.
La maggiore inflazione nel settore dei servizi è in parte compensata dalla deflazione del manifatturiero.
In tutto ciò, i prezzi energetici assumono un ruolo importante.
Fino a poco tempo fa, erano ancora in calo, ma dopo il conflitto tra Israele e
Iran sono aumentati notevolmente.
Queste informazioni sono state solo parzialmente evidenti nei sondaggi.
Nel complesso, tuttavia, la BCE può rimanere relativamente tranquilla, poiché l'euro forte e l'effetto deflazionistico dei dazi statunitensi si oppongono ad un aumento dell’inflazione a breve termine.
--Chart di Capital.Com--
xauusd a LTAmici, ricordiamoci :
Che l'Escalation Iran–Israele in stallo, ma con tensioni latenti. Qualsiasi risposta militare da parte dell’Iran potrebbe fungere da gold-signal per capitali istituzionali.
Macro-politica USA: Il 9 luglio termina il moratorium di 90 giorni imposto da Trump sull’aumento dei dazi verso diversi partner commerciali. Se le trattative falliscono, l’aumento automatico delle tariffe potrebbe innescare:
Rischi di inflazione importata;
Repricing delle aspettative Fed;
Ritorno verso asset rifugio, con l’oro in prima linea.
Buon TRading
GOLD | Escalation in Medio oriente.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Importante escalation in Medio Oriente nel weekend!
Gli USA attaccano i siti nucleari iraniani nel weekend unendosi quindi al conflitto insieme ad Israele.
Come ci si poteva aspettare, c'è stato un GAP rialzista ad apertura di mercato sui beni rifugio come il dollaro americano e il GOLD, grosso zompo in avanti fino ai 3400$ per oncia.
Un GAP che però è stato immediatamente chiuso continuando leggermente a ribasso ma rimanendo sempre all'interno del canale segnato, l'idea rialzista resta attiva anche se sarà molto difficile posizionarsi, considerando la situazione di mercato e il giorno, Lunedì, tipicamente ribassista per il nostro metallo giallo.
Si potrebbero correre diversi rischi ad operare in questa direzione, potrei consigliare anche di stare fermi e attendere la giornata di domani.
I target restano gli stessi per il LONG, 3420$ e 3440$, per andare oltre bisognerà capire come verrà interpretata questa escalation dagli investitori.
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Buon inizio settimana a tutti, e buon fine mese!
Mercati e geopolitica:
-Negli ultimi giorni gli USA hanno bombardato siti nucleari iraniani (tra cui Fordow, Natanz, Isfahan)
-I mercati hanno reagito in modo misto: petrolio e dollaro sono volati, ma oro è salito solo del +1‑2% perché gli operatori credono che la situazione rimanga contenuta
-Goldman Sachs prevede 3 500–3 700 $/oz entro fine anno e 4 000 $/oz entro metà 2026 .
Citi avverte che, se la domanda investimenti scende e l’economia Usa resta forte, oro potrebbe scendere sotto i 3 000 $/oz tra fine 2025 e 2026
Il World Gold Council prevede ripresa della domanda fisica da metà agosto, con stagionalità favorevole
Germania e Italia stanno valutando di rimpatriare oro custudito Fed Ny, per ragioni di sicurezza e autonomia
Possibile rialzo di breve se la crisi in Medio Oriente si amplia.
Area 3330.3320 $/oz è solida, se tiene il trend rialzista può riprendere.
Attenzione: un rientro della tensione o una Fed più “hawkish” può farlo crollare verso 3 000 $.
Rischi: escalation nel Golfo; dati macro Usa che indeboliscono safe haven; decisioni Fed sulle prospettive tassi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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SILVER: NUOVO MOVIMENTO RIALZISTA📈 Cosa sta succedendo?
L’argento (SILVER) potrebbe aver completato la correzione ribassista ed essere pronto ad un nuovo impulso rialzista, sostenuto da un rinnovato interesse degli investitori sia per motivi di copertura dall’inflazione sia per la crescente domanda industriale.
⚡ Indicatore tecnico
Divergenza nascosta prezzo RSI bullish. Si verifica, durante un trend rialzista, quando la price action forma minimi crescenti mentre l’indicatore tecnico forma minimi decrescenti. Potrebbe indicare una prosecuzione del trend rialzista
RSI in zona neutrale. Media mobile veloce ancora sopra la media mobile lenta
🌍 Analisi Fondamentale
Domanda industriale in crescita. L’argento è sempre più richiesto nei settori high-tech, green energy e automotive (batterie, pannelli solari), con diversi report pubblicati di recete che confermano una domanda globale in aumento.
Scenario macro favorevole. L’indebolimento del dollaro e le attese di tagli dei tassi da parte della Fed e stanno sostenendo tutte le materie prime, argento incluso.
Afflussi su ETF e domanda fisica. Gli ultimi dati mostrano un incremento degli afflussi nei principali ETF sull’argento e una domanda fisica robusta da parte di investitori istituzionali e banche centrali.
🎯 Obiettivi di prezzo
Target 1: $37,50 (parte superiore del canale ascendente)
⛔ Gestione del rischio
Stop Loss aggressivo: $35,50
Stop Loss conservativo: $34,50
💡 Conclusione
Silver presenta una combinazione di fattori tecnici e fattori macro che rendono l’ipotesi di una posizione long da valutare.
Aggiorna sempre l’analisi con le news di mercato e gestisci il rischio in modo responsabile!
Petrolio a 130 dollari? No, a meno che Hormuz non chiudaCon l'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente tra Iran, Israele e Stati Uniti, sui mercati si riaffaccia la speculazione di un barile di petrolio a 130 dollari. Sebbene il recente aumento dei prezzi sia molto reale, alimentato dalla geopolitica, non c'è nulla nei fondamentali o nell'analisi tecnica che giustifichi uno scenario così estremo per il momento. A meno che... lo stretto di Hormuz non venga bloccato. Ecco alcune spiegazioni.
1) Il petrolio rimbalza, ma non c'è nessun allarme tecnico
Dai minimi di maggio, il prezzo del petrolio è salito di oltre il 40%, sostenuto dalle tensioni regionali e dalla rinnovata volatilità. Il mercato prevede un aumento del rischio geopolitico, ma per il momento questa ripresa non è accompagnata da alcun allarme tecnico.
Indicatori come il rapporto COT (Commitment of Traders), i volumi e le soglie tecniche chiave su WTI e Brent non confermano tensioni estreme nella fase attuale, finché il petrolio statunitense rimane al di sotto della resistenza a 80 dollari al barile. Sebbene la media mobile a 200 giorni sia stata violata e il reintegro del livello di 65 dollari abbia fornito il punto di partenza per un impulso rialzista, il prezzo del petrolio si trova ora a un bivio tecnico.
Il grafico sottostante mostra una linea di resistenza ribassista (in rosso) sul WTI, e lo stesso vale per il Brent. Se queste resistenze dovessero essere superate, sarebbe un forte segnale di allarme rialzista per il prezzo del barile di petrolio verso i 90/95 dollari.
2) Un mercato sotto pressione... ma incorniciato dall'OPEC
In realtà, solo una forte restrizione dell'offerta può spingere il barile di petrolio fino a 130 dollari.
L'attuale situazione geopolitica è giunta nel momento peggiore per l'OPEC. Il cartello petrolifero, guidato dall'Arabia Saudita, ha recentemente deciso di aumentare la produzione dopo anni di restrizioni. L'obiettivo era quello di rispondere a una domanda ritenuta robusta, riconquistare quote di mercato dai produttori statunitensi e punire i membri meno disciplinati.
Nei mesi di maggio, giugno e luglio è previsto un aumento di 411.000 barili al giorno. In altre parole, il mercato sta ricevendo un'offerta aggiuntiva, il che limita automaticamente i rischi di un'impennata speculativa, a meno che non si verifichi un forte shock esterno come la chiusura a lungo termine dello Stretto di Hormuz.
3) Iran/Israele/USA: il mercato valuta il rischio ma non si fa prendere dal panico. Gli operatori stanno attualmente considerando tre scenari:
1. Sanzioni più severe contro l'Iran, che riducono l'offerta di 500.000-1 milione di barili al giorno.
2. Un attacco mirato alle infrastrutture petrolifere iraniane.
3. Una chiusura temporanea dello Stretto di Hormuz.
I primi due casi possono essere assorbiti dal mercato, grazie soprattutto alla capacità produttiva degli altri membri dell'OPEC+ o alla liberazione strategica delle riserve. D'altra parte, il blocco dello Stretto di Hormuz sarebbe un “game changer”.
Lo Stretto di Hormuz, tra il Golfo Persico e il Golfo di Oman, è la porta d'accesso per il 20% della fornitura mondiale di petrolio, ovvero circa 17-18 milioni di barili al giorno. È anche una rotta vitale per il gas naturale liquefatto (LNG), in particolare dal Qatar.
Anche un arresto parziale avrebbe un impatto immediato sull'intera catena di approvvigionamento e sulla sicurezza energetica dei Paesi importatori, oltre a innescare un brutale shock dei prezzi. In questo caso, il petrolio a 130 dollari non sarebbe più uno scenario estremo, ma plausibile nel brevissimo periodo.
La situazione è ovviamente in evoluzione e gli investitori devono tenere d'occhio i segnali deboli: movimenti militari nello Stretto, attacchi mirati alle infrastrutture energetiche e guerrafondai. In assenza di un blocco di Hormuz, i fondamentali (aumento della produzione OPEC, rallentamento della domanda cinese, stabilità tecnica) militano a favore di un tetto di circa 80/90 dollari.
Un barile a 130 dollari? Sì, ma solo se Hormuz chiude completamente.
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Petrolio, proviamo a capire cosa potrebbe accadere oraSicuramente viste le tensioni in medio oriente e l'allargamento del conflitto che adesso include anche gli USA il prezzo del petrolio potrebbe aprire in rialzo ma di quanto? MA soprattutto a quanto potrebbe arrivare. A livello tecnico i punti di riferimento pivot il prezzo a mio modesto parere potrebbe aprire in gap up tra R1 ed R3, in seguito potrebbe portarsi in settimana fino ad R3.
Attualmente l'Iran aggira le sanzioni esportando principalmente verso la Cina e la sua quota di produzione mondiale si aggira intorno al 3,9%. Un ruolo di tutto rispetto collocandosi al nono posto dei produttori OPEC+.
Di fatto attualmente le capacità produttive dell'Iran restano quasi intatte, per cui salvo sviluppi ulteriori non dovrebbero esserci particolari shock lato offerta. A a parte una reazione emotiva nell'immediato il prezzo non dovrebbe stabilizzarsi a livelli alti, sopra R3 per molto tempo. In tal caso si rischia una nuova ondata inflattiva che apre a diversi scenari in ambito economico.
TRUMP ATTACCA L'IRANLa notte tra il 21 e il 22 giugno 2025, gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco aereo contro tre siti nucleari in Iran: Fordow, Natanz e Isfahan.
Gli attacchi sono stati effettuati con bombe bunker-buster e missili Tomahawk, distruggendo in modo significativo le infrastrutture nucleari iraniane.
Gli Stati Uniti hanno dichiarato che l’operazione è stata un “successo militare spettacolare”, con l’obiettivo di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari.
Le forze iraniane hanno risposto con una dichiarazione di forte condanna, accusando gli Stati Uniti di aver violato il diritto internazionale e di aver causato danni irreversibili.
Teheran ha fatto sapere di "riservarsi tutte le opzioni" per difendersi e contrattaccare, ma al momento non sono stati forniti dettagli su come reagiranno.
Attenzione ai potenziali CLIMAX di apertura dei mercati di questa sera.
--Chart di Capital.Com--
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA 16-20 giugnoRiassunto della settimana 16-20 giugno:
- LA BOJ mantiene i tassi d'interesse allo 0,5%
- La fiducia dell'indice ZEW sale a 35, i massimi del 2024
- Le vendite al dettaglio USA calano più delle aspettative, -0.9% su base mensile
- L'inflazione UK scende al 3,4%, dal 3,5% precedente
- L'inflazione Euro scende all'1,9%, dal 2,2% precedente
- La FED mantiene i tassi invariati al 4,5%
- La BNS taglia i tassi di 25 punti base
- La Bank of England mantiene i tassi al 4,25%
Andamento delle valute:
- USD è stata la top perfomer della settimana
- JPY è stata la valuta più debole della settimana
--Chart di Capital.Com--
Platino, forza strutturale o fuoco di paglia?Secondo alcuni osservatori di mercato, il Platino ha recentemente mostrato segnali di apprezzamento,, sostenuto da diversi fattori geopolitici, industriali e commerciali.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
L’impiego industriale
Il platino, è uno dei metalli più rari al mondo, prodotto principalmente in Sudafrica, con una quota di mercato significativa, seguito da Russia e Nord America. oggi trova principalmente impiego nel settore automobilistico ed è proprio la crescita significativa della domanda nel settore automobilistico che rappresenta uno dei principali fattori di crescita.
Il Platino viene impiegato in particolare nelle marmitte catalitiche, forse anche per un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso alternative più economiche al palladio, un materiale che fino a poco tempo fa era considerato la scelta principale per le marmitte. Sebbene Il palladio ha dimostrato di essere un materiale più adatto per le marmitte, il divario di prezzo rispetto al platino (pari al doppio fino a qualche anno fa) ha fatto sì che l'industria automobilistica abbia iniziato a considerare alternative più economiche.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Nel corso degli ultimi 3 anni, sembra che il platino abbia adottato una posizione relativamente passiva, mantenendo un valore stabile e aspettando che il palladio attraversasse un processo di logoramento fino a raggiungere la sua stessa quotazione. A quel punto, a prescindere dall'efficienza industriale, a parità di prezzo sono entrambi ugualmente validi.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Il rallentamento delle vendite di veicoli elettrici a batteria, in contrasto con le aspettative iniziali, e l'aumento dei veicoli ibridi che utilizzano motori a combustione interna, sostengono la domanda del settore automobilistico tradizionale - e di conseguenza del platino.
Il potenziale del platino
Recentemente, si è osservato un aumento significativo del valore dell'argento e del platino, che potrebbe essere attribuibile a un eventuale diversificazione degli investitori, i quali potrebbero aver ridotto le posizioni in oro a causa di preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze di un dollaro statunitense debole.
Molti gioiellieri cinesi, ad esempio, stanno mostrando un crescente interesse per il platino, tanto da triplicare le importazioni ad aprile rispetto all'anno precedente (+11,5 tonnellate), contribuendo così a stimolare la domanda, e suscitando un certo interesse per l'argento e il platino nei mercati finanziari.
Domanda e offerta
Secondo le previsioni del WPIC, nel 2025 potrebbe verificarsi un ulteriore deficit, segnando il terzo anno consecutivo in passivo, considerando che nel corso del primo trimestre del 2025, la domanda sia aumentata del 10% su base annua, grazie al contributo significativo proveniente dall'industria e dagli investimenti.
In merito a questo argomento, Japan Bullion Market Association ha evidenziato che i tassi di leasing, ovvero i contratti di prestito della materia prima, hanno raggiunto nuovi massimi storici a livello mensile, il che suggerisce una significativa carenza del bene fisico, Le cause di questo calo possono essere ricercate in diversi fattori:
Insufficiente produzione mineraria (-4%)
Minore contributo dal riciclo,
Domanda in ambito gioielleristico (Cina +5%
Domanda dell’industria automobilistica
Nel primo trimestre del 2025, in Sudafrica, si è registrato un calo del 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il che rappresenta il livello più basso dal 2020. Nel complesso, l'offerta potrebbe non essere sufficiente per raggiungere un 4% quest'anno, contribuendo così a mantenere i prezzi stabili nei mercati.
Secondo WPIC tuttavia, le recenti tensioni commerciali in vista di un’eventuale escalation della guerra dei dazi di Trump, che ha già interessato notevolmente l'acciaio e l'alluminio, hanno portato molti operatori a trasferire scorte fisiche negli USA all'inizio del 2025 in modo precauzionale, il chè potrebbe parzialmente coprire il deficit di produzione.
Il futuro?
Per quanto riguarda le previsioni, come osservato in precedenza, Bank of America prevede un deficit per quest'anno, a causa di una minore produzione da parte del Sudafrica, di un aumento delle importazioni cinesi e di una domanda di gioielleria in crescita.
Tuttavia, è importante considerare anche una prospettiva diversa, come quella proposta da un report di Goldman Sachs. La società ritiene che la domanda speculativa dal mercato dei futures e quella degli ETF possa essere uno dei fattori alla base del rally e che gli attuali livelli di prezzo potrebbero non essere superati in modo duraturo.
La motivazione potrebbe essere ricercata nel fatto che il mercato cinese mostra una domanda elastica rispetto al prezzo, ragion per cui, superato un certo livello, potrebbe avere una tendenza al calo in risposta a prezzi in rialzo, a supporto, potrebbe anche esservi una debolezza del settore automobilistico tradizionale, in considerazione della transizione energetica attualmente in corso.
Gli esperti della Bank of America hanno espresso una preoccupazione che un aumento della domanda globale di appena l'1% potrebbe potenzialmente raddoppiare il deficit di questo metallo prezioso.
Analisi grafica
I prezzi, sembrano aver superato le resistenze a 1240, dopo un periodo di stabilità, nel passato, potrebbero esserci stati altri due tentativi che non hanno avuto successo, anche se secondo le regole non scritte dell'analisi tecnica, un trend al terzo tentativo sembra mostrare una maggiore probabilità d'inversione, ma non vi è alcuna garanzia che ciò accada.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Un'altra interpretazione possibile del movimento recente potrebbe essere il breakout di un pattern triangolare, pur con una notevole assenza di volumi.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
I volumi sembrano rimanere moderati, suggerendo una possibile fase di revisione, non possiamo sapere con certezza quale sarà l'esito, potrebbe anche darsi che i prezzi non riescano a raggiungere i 1340$. Dovremo pazientare e vedere se le previsioni di Goldman Sachs si tramuteranno in realtà o meno.
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 85.24% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
GOLD | Chiusura settimana post tassi d'interesse.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Siamo in chiusura della settimana sul nostro bene rifugio preferito, sarà ancora un tipico Venerdì rialzista? Invertendo il trend della settimana, o continuerà sulla scia degli orsi?
Non so cosa succederà ma posso dirvi che io personalmente per oggi cerco un posizionamento LONG in direzione di tutta la liquidità ammassata sui 3400$ come minimo, mi piacerebbe che questo canale rialzista che vi ho tracciato venga rispettato al meglio, siam sul supporto del canale e possiamo aspettarci un movimento bullish.
Raggiunti i 3400$ potrebbe continuare anche fino ai 3420$ e 3440$, non punterò ad un target più alto perchè secondo me lo SHORT non è finito, potrei aspettarmi prossima settimana un break a ribasso del canale per raggiungere la liquidità dei 3290$ e magari anche supporti Daily o Weekly più bassi!
Spero che questi livelli possano tornarvi utili.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
ANALISI DEL FOMC FED 18/06/2025Il 18 giugno 2025 la Federal Reserve ha confermato la sua politica monetaria, lasciando invariato il tasso di interesse tra il 4,25% e il 4,50%. La decisione è stata presa all’unanimità dal FOMC, in un contesto di incertezza economica ancora elevata, dovuta soprattutto alle recenti politiche tariffarie e alle prospettive di crescita più deboli rispetto alle attese di inizio anno.
Punti chiave dello statement
Economia solida ma in rallentamento. Dopo una crescita del 2,5% nel 2024, il PIL USA ha rallentato nel primo trimestre 2025, anche per effetto di movimenti anomali nelle importazioni dovuti all’anticipo di scorte per evitare nuovi dazi. La Fed prevede ora una crescita dell’1,4% per quest’anno e dell’1,6% per il 2026, leggermente meno rispetto alle stime di marzo.
Mercato del lavoro stabile. Il tasso di disoccupazione resta basso (4,2%), con una media di 135.000 nuovi posti di lavoro al mese negli ultimi tre mesi. I salari crescono meno rapidamente, ma continuano a superare l’inflazione, segnalando un mercato del lavoro in equilibrio.
Inflazione ancora sopra il target. L’inflazione PCE è al 2,3% annuo (core al 2,6%), ma la Fed prevede che salirà al 3% a fine 2025 a causa dell’impatto delle nuove tariffe. Le aspettative di inflazione di breve periodo sono aumentate, mentre quelle di lungo periodo restano ancorate vicino al 2%.
Tariffe e incertezza. Le nuove tariffe introdotte quest’anno stanno già spingendo i prezzi verso l’alto. Powell ha sottolineato che l’effetto potrebbe essere temporaneo, ma non si esclude che possa diventare più persistente se le aspettative di inflazione dovessero deteriorarsi.
Implicazioni pratiche per chi fa trading
Mercati in attesa. La Fed ha confermato la strategia “data dependent”, ovvero deciderà i prossimi passi solo in base ai dati macroeconomici in arrivo. Questo significa che ogni dato su inflazione, occupazione e crescita potrà generare volatilità improvvisa su azioni, bond e valute.
Tassi fermi ancora a lungo. Il mercato ora sconta un solo taglio dei tassi entro fine 2025, contro i due previsti a inizio anno. La Fed prevede un tasso al 3,9% a fine anno e al 3,6% nel 2026, segnalando che non ha fretta di allentare la politica monetaria.
Attenzione ai settori sensibili. Le aziende più esposte all’aumento dei costi (import/export, manifattura, retail) potrebbero soffrire in modo significativo e avere margini più bassi nei prossimi trimestri. I titoli difensivi e i settori meno sensibili all’inflazione potrebbero offrire maggiore stabilità.
Conclusione
La Fed resta prudente. Riconosce i progressi sull’inflazione ma teme che le tariffe possano riaccendere pressioni sui prezzi. Per chi fa trading, la parola d’ordine resta flessibilità. Monitorare i dati macro, adattare rapidamente le strategie e privilegiare una gestione del rischio rigorosa. In questa fase, la reattività alle sorprese nei dati sarà la chiave per cogliere le opportunità e proteggersi dalla volatilità.