GOLD | Controcorrente oggi?| LEGGETE LA DESCRIZIONE |
Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Oggi giornata tipicamente rialzista, mi piacerebbe comunque valutare short dopo una ricerca di liquidità.
Valuterò quindi dai 2475$.
Potrei aspettarmi anche un grosso SHORT.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Per maggiori info, non esitare a leggere lo spazio firma.
Buon Trading.
Ciau.
Analisi fondamentale
LA CRESCITA ECONOMICA DIVENTA Più IMPORTANTE DELL’INFLAZIONEToday’S Trading del 16.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Innegabile il cambio di focus per i mercati che passano dal concentrarsi sui dati relativi ai prezzi al consumo a quelli relativi a domanda aggregata e crescita economica.
La settimana che sta per concludersi mette ben in evidenza come i dati sull’inflazione abbiano oramai poco sorpreso gli operatori, che si attendono un naturale e lento ritorno ai target, portando scarso interesse e bassa volatilità in risposta a dati poco discordanti dalle aspettative, mentre diventa ora principale focus la crescita economica USA ed ovviamente globale!
La paura di entrare in una fase di recessione , anticipata dal mercato del lavoro in progressivo raffreddamento, mette gli operatori in guardia e a caccia di conferme o smentite su un potenziale hard landing. Ecco dunque che i dati di ieri relativi alle vendite al dettaglio, misura perfetta per valutare lo stato della domanda aggregata e dei consumi, assume maggior rilievo per i mercati.
Il dato ottimo che si è attestato al +0.4% per il mese di Luglio rispetto alle attese di un modesto +0.1% fanno da volano agli altrettanto seguiti initials jobless claims che questa settimana si sono portati a 227K unità, ben sotto i precedenti 234K e ovviamente sotto la media destagionalizzata.
Spariscono dunque i timori legati alla recessione, si ricostruiscono le posizioni in carry trades sulla fiducia di una BOJ ferma sulle attuali politiche monetarie , per dare nuova linfa ad un sistema di indebitamento a basso costo e acquisto di alto rischio che ha generato in questi anni sorprendenti profitti.
Torna il risk on sui mercati sulla fiducia di un’economia USA robusta che eviterà ancora una volta la recessione e dove la FED porterà a casa il tanto atteso soft landing.
FOREX
Il mercato valutario trova nei dati sul lavoro e sulle vendite al dettaglio buoni motivi per comprare un po di dollari USA ed evitare cosi i break out ribassisti dei minimi di usd index di 102.20, rimane tuttavia ancora sotto le resistenze di 103.60 senza invalidare l’attuale trend ribassista.
Torna la forza della sterlina, che beneficiando degli ottimi dati macro relativi alla crescita del Pil , torna ad aggredire 1.29 riprendendo un buon trend rialzista.
In ultimo focus sullo yen, che torna ad essere lo strumento di creazione di carry trades con le quotazioni di usdjpy che tornano a 149 e sembrano ora puntare a 152.00. Attenzione dunque ad una fase di borse Up e yen debole che potrebbe essere nuovo campanello di allarme per la ripresa di usdjpy.
EQUITY
Azionario i gran festa negli USA, il tech torna a galoppare a rialzo e porta il nasdaq 100 a 19714 pnt, recuperando gran parte delle perdite viste la scorsa settimana. Il recupero a dir poco veloce dell’indice tecnologico mette in luce diverse inefficienze volumetriche tra i 19200 e 19400 pnt che potrebbero dover essere ricoperte prima di assistere a nuovi allunghi rialzisti.
Quadro similare per l’SP500 le cui inefficienze si collocano tra i 5495 e 5527pnt, attenzione dunque alle ricoperture di queste aree.
Bene anche l’asia dove il Nikkey ritorna a 38000 pnt andando a testare il PoC di tutta la fase discendente vista le scorse settimane. Anche in questo caso lasciamo aperta la possibilità di storni tecnici a ricoprire inefficienze fino 36800 pnt prima di ulteriori onde rialziste.
COMMODITY
Poco da aggiungere per il gold che resta sotto i massimi di 2520 $ e sopra i supporti di 2473$ in una fase laterale ribassista che ancora non da interessanti spunti operativi.
Piu dinamico il WTI che lasica le aree degli 80$ per tornare a 75.50$ in una fase composta a massimi e minimi decrescenti che trova il suo prossimo supporto a 74.50$, mentre le resistenze si collocano a 77$
I pochi dati previsti per questo venerdì non dovrebbero dare vita ad anomale esplosioni di volatilità , guidandoci con calma alle chiusure settimanali.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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LA CRESCITA ECONOMICA DIVENTA Più IMPORTANTE DELL’INFLAZIONEToday’S Trading del 16.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Innegabile il cambio di focus per i mercati che passano dal concentrarsi sui dati relativi ai prezzi al consumo a quelli relativi a domanda aggregata e crescita economica.
La settimana che sta per concludersi mette ben in evidenza come i dati sull’inflazione abbiano oramai poco sorpreso gli operatori, che si attendono un naturale e lento ritorno ai target, portando scarso interesse e bassa volatilità in risposta a dati poco discordanti dalle aspettative, mentre diventa ora principale focus la crescita economica USA ed ovviamente globale!
La paura di entrare in una fase di recessione , anticipata dal mercato del lavoro in progressivo raffreddamento, mette gli operatori in guardia e a caccia di conferme o smentite su un potenziale hard landing. Ecco dunque che i dati di ieri relativi alle vendite al dettaglio, misura perfetta per valutare lo stato della domanda aggregata e dei consumi, assume maggior rilievo per i mercati.
Il dato ottimo che si è attestato al +0.4% per il mese di Luglio rispetto alle attese di un modesto +0.1% fanno da volano agli altrettanto seguiti initials jobless claims che questa settimana si sono portati a 227K unità, ben sotto i precedenti 234K e ovviamente sotto la media destagionalizzata.
Spariscono dunque i timori legati alla recessione, si ricostruiscono le posizioni in carry trades sulla fiducia di una BOJ ferma sulle attuali politiche monetarie , per dare nuova linfa ad un sistema di indebitamento a basso costo e acquisto di alto rischio che ha generato in questi anni sorprendenti profitti.
Torna il risk on sui mercati sulla fiducia di un’economia USA robusta che eviterà ancora una volta la recessione e dove la FED porterà a casa il tanto atteso soft landing.
FOREX
Il mercato valutario trova nei dati sul lavoro e sulle vendite al dettaglio buoni motivi per comprare un po di dollari USA ed evitare cosi i break out ribassisti dei minimi di usd index di 102.20, rimane tuttavia ancora sotto le resistenze di 103.60 senza invalidare l’attuale trend ribassista.
Torna la forza della sterlina, che beneficiando degli ottimi dati macro relativi alla crescita del Pil , torna ad aggredire 1.29 riprendendo un buon trend rialzista.
In ultimo focus sullo yen, che torna ad essere lo strumento di creazione di carry trades con le quotazioni di usdjpy che tornano a 149 e sembrano ora puntare a 152.00. Attenzione dunque ad una fase di borse Up e yen debole che potrebbe essere nuovo campanello di allarme per la ripresa di usdjpy.
EQUITY
Azionario i gran festa negli USA, il tech torna a galoppare a rialzo e porta il nasdaq 100 a 19714 pnt, recuperando gran parte delle perdite viste la scorsa settimana. Il recupero a dir poco veloce dell’indice tecnologico mette in luce diverse inefficienze volumetriche tra i 19200 e 19400 pnt che potrebbero dover essere ricoperte prima di assistere a nuovi allunghi rialzisti.
Quadro similare per l’SP500 le cui inefficienze si collocano tra i 5495 e 5527pnt, attenzione dunque alle ricoperture di queste aree.
Bene anche l’asia dove il Nikkey ritorna a 38000 pnt andando a testare il PoC di tutta la fase discendente vista le scorse settimane. Anche in questo caso lasciamo aperta la possibilità di storni tecnici a ricoprire inefficienze fino 36800 pnt prima di ulteriori onde rialziste.
COMMODITY
Poco da aggiungere per il gold che resta sotto i massimi di 2520 $ e sopra i supporti di 2473$ in una fase laterale ribassista che ancora non da interessanti spunti operativi.
Piu dinamico il WTI che lasica le aree degli 80$ per tornare a 75.50$ in una fase composta a massimi e minimi decrescenti che trova il suo prossimo supporto a 74.50$, mentre le resistenze si collocano a 77$
I pochi dati previsti per questo venerdì non dovrebbero dare vita ad anomale esplosioni di volatilità , guidandoci con calma alle chiusure settimanali.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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Dell in testa ai tecnologici, fondi ancora interessat al settoreI fondi hanno pubblicato le loro posizioni alla fine del secondo trimestre in cui si evince che c’è ancora molto interesse per il settore tecnologico. Ovviamente non sappiamo se al momento mantengono le stesse posizioni.
Il titolo Dell però nell’ultima settimana ha manifestato un forte rialzo in seguito al brusco sell off della settimana scorsa, i guadagni della settimana superano infatti il 25%.
In prossimità della resistenza a quota 114 passa anche la trendline ribassista partita a giungo.
Dell è una delle aziende tecnologiche più attenzionate nell’ultimo periodo, ma per riprendere il trend rialzista di breve dovrà rompere con decisione tale livello e attestarsi al di sopra
Torna l’ottimismo negli USA, dati incoraggianti spingono il techL’indice Nasdaq ieri ha spinto prepotentemente al rialzo rompendo non solo la resistenza a 18700 che stava bloccando i prezzi negli ultimi giorni, ma andando a testare anche la trendline discendente partita dai massimi di luglio. I dati dall’economia USA sono incoraggianti, si torna a scontare il taglio di 0,25% a settembre al 56,5%.
Ad aspettare i prezzi, se continuano su questo trend, è ora il muro dei 19000 punti che funge da resistenza e dal quale sono partiti i ribassi di fine luglio.
Consolidare al di sopra della media a 100 periodi sarebbe già un segno di forza del mercato che in pochi giorni sembra stia provando a rialzare la testa.
Un ottimo dato dalla trimestrale di Nvidia di fine mese sembra cruciale a questo punto per l’indice.
Intel liquida la posizione in Arm HoldingsArm dai massimi di luglio ha perso oltre il 50% per poi recuperare parte delle perdite nell’ultima settimana. Intel ne ha liquidato una quota consistente nei giorni scorsi, ma resta comunque uno dei leader nel campi AI.
Dopo essersi scontrato per la terza volta da quest’anno con il supporto a 94 dollari, i prezzi sono tornati a salire e stanno provando a testare la media a 100 periodi.
La perdita da luglio resta consistente ma i dati incoraggianti dall’economia USA degli iltim8 giorni sembra stiano spingendo nuovamente al rialzo il settore tech che cerca di recuperare la brutta performance della scorsa settimana.
Un segnale di nuovo potenziale attacco ai massimi si avrà solo al superamento di quota 150 dollari, per ora l’attesa è alla trimestrale di Nvidia che potrebbe portare nuova linfa e acquirenti al settore.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.08.2024Inflazione Usa in calo nei prezzi alla produzione (PPI) di luglio.
I mercati sperano nel bis di quelli al consumo (CPI), in uscita oggi.
Il calo dell’inflazione spingerebbe Fed ed ECB a tagliare i tassi a settembre.
Calano ancora i rendimenti dei Govies europei: fiutano taglio tassi.
Ieri, 13 agosto, le Borse europee hanno recuperato nella parte finale grazie al dato sui prezzi alla produzione (PPI) Usa di luglio che ha rallentato oltre le attese, salendo solo +0,1% mensile, mentre a giugno era cresciuto +0,2%.
I maggiori indici azionari europei avevano aperto positivi, per poi indebolirsi fino a segnare i minimi a metà seduta. Il recupero finale ha permesso chiusure per lo più positive: Milano +0,24%, Parigi +0,35%, Amsterdam +0,37%, Francoforte +0,48%, Madrid la migliore con +0,73%.
A Wall Street la seduta di ieri, 13 agosto, è stata positiva: Dow +1,04%, S&P500 +1,66% e Nasdaq +2,40%.
Oggi, 14 agosto, sarà pubblicato il dato sull’andamento dei prezzi al consumo (CPI) Usa di luglio, altrettanto determinanti per la Federal Reserve (Banca centrale Usa) per decidere l’avvio della svolta monetaria espansiva nella riunione di settembre.
Gli operatori si spaccano quasi pariteticamente tra chi si aspetta un taglio dei tassi di interesse di -0,25%, e chi punta a -0,50%.
Secondo un sondaggio FactSet, il consenso degli analisti prevede prezzi al consumo saliti +0,2% mensile a luglio, per una variazione annuale stabile al 3,0%. L'inflazione Usa, sebbene stenti a scendere verso l’obbiettivo dl 2,0%, è crollata dal picco oltre il +9% toccato a metà del 2022.
Il recente rallentamento del trend rialzista dei prezzi al consumo non ristora comunque i consumatori americani, che restano impattati da una crescita vicina a +20% tra aprile 2022 ed oggi, la più rapida da 40 anni.
Per gli elettori Usa si avvicinano le elezioni presidenziali di inizio novembre, ed i 2 candidati sanno che la recente corsa dei prezzi ed i programmi per prevenirla in futuro sono un tema molto incisivo sulle intenzioni di voto.
L’economia tedesca fatica a riprendersi e vive il 6’ trimestre consecutivo di contrazione, con gli inevitabili riflessi negativi sulle economie “partners” UE: ieri, la pubblicazione dell'indice sulla fiducia economica Zew ha rivelato un crollo oltre le attese: 19,2 punti ad agosto, da 41,8 di luglio.
Più in generale, il quadro macro globale resta incerto, complici le guerre in corso e le numerose tensioni geopolitiche: restano, in particolare, i timori di un attacco dell’Iran ad Israele, e la guerra in Ucraina che si sposta inaspettatamente all'interno del territorio russo, con l’assalto degli ucraini alla regione russa di Kursk.
La presenza di paura per l’evoluzione del quadro geo-politico la dimostra anche il ritorno del prezzo dell’oro verso il massimo storico, toccato il 17 luglio a 2.483 Dollari/oncia.
Buone notizie macro dal Regno Unito: a luglio il tasso di disoccupazione è inaspettatamente sceso a 4,2% da 4,4% di giugno e attese di 4,5%, ed in parallelo è rallentata la dinamica salariale, specie nel dato depurato dall’effetto “bonus”. Inoltre a luglio l’inflazione al consumo (CPI) ha registrato un calo di -0,2% su base mensile, contenendo l’aumento a +2,2%, minimo dal 2021.
I dati tranquillizzanti sui prezzi alla produzione Usa hanno giovato al comparto obbligazionario, sempre più convinto di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, supportando acquisti di bond governativi europei.
Lo spread di rendimento tra il BTp decennale benchmark e l’omologo Bund tedesco è sceso a 141 punti, dai 144 punti di lunedì: in parallelo, il rendimento del BTp ha frenato di -7 bps a 3,57%, da 3,64% della vigilia.
Oggi, 14 luglio, le Borse attendono il dato sui prezzi al consumo Usa di luglio, nella speranza di un rallentamento simile a quello osservato ieri quelli alla produzione. I maggiori listini europei avanzano mediamente +0,5% alle 12.00 CET, mentre i future su Wall Street indicano minimi progressi alla riapertura pomeridiana.
Sul mercato valutario si nota la debolezza del Dollaro Usa, che supera la soglia di 1,1 controo Euro, ai minimi dal inizio anno. (ore 12.00 CET).
Continua anche l’indebolimento dello Yen, dopo che le dichiarazioni molto caute delle autorità monetarie (Bank of Japan) sulla prosecuzione della fase di rialzo dei tassi, ed il dato sui prezzi alla produzione giapponesi inferiore alle attese. Il cross Eur/yen tocca 162,2.+0,5%, e quello Us Dollar/Yen 147,2, +0,2%.
Varizioni contenute alle chiusure asiatiche di stamane: Tokio +0,5%, Hong Kong -0,4%, China A50 -0,5%, Mumbai invariata, Sidney +0,3%. Il Premier giapponese Fumio Kishida a settembre non si ricandiderà alla guida del suo partito e alla carica di Capo del Governo.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Btc, lo schiacciasassi delle altre criptovalute.Questo grafico trae in inganno, molti pensano che se btc sale nella dominance, le altre perdono valore. In realtà non è così, la dominance è solo un dato che dimostra chi sta trainando il mercato per intero, al momento btc ha il timone e non ha intenzione di mollarlo. I pairs alt/btc vanno giù, ma è una cosa normale, perché sono considerati come cross usando il linguaggio del forex, a differenza di quest'ultimi, i cross sulle alts non hanno trend possono essere usati come indicatore di forza relativa. Questo 10 anni fa non era così, i pairs alt/btc avevano un trend perché gli attori del mercato erano diversi e c'erano ideali a supporto di ogni progetto, anche se la maggioranza delle alts erano truffe, qualcosa di buono c'era. Oggi non è più così, gli attori del mercato sono interessati ai dollari o alle valute fiat in generale ecco l'esplosione delle stablecoins, utili ad arbitrare e a tenere grosse quantità di cash in cripto senza perdere valore. Quindi adesso lo scenario cambia lo vediamo qui nel grafico, un alt season che si è manifestata per poco, con btc che si è rimesso a trainare il mercato. Quando la dominance di btc sta sopra il 50%, significa che le altre lo seguono a ruota. Quando la forza sta nel lato alts (quindi sotto la linea dello zero nell'indicatore di forza relativa in basso) significa che le alts si muovono per conto proprio. In conclusione, attualmente solo una perforazione dei massimi da parte di btc/usd, potrebbe fare ripartire l'intero mercato.
Finora tutto bene con i dati sull'inflazione di questa settimanaFinora tutto bene con i dati sull'inflazione di questa settimana.
A Wall Street si dice:
"Non guardare il mercato tutti i giorni. Guardalo solo quando sei pronto a vendere." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il primo di due importanti report sull'inflazione è stato favorevole al mercato ieri, portando a un fantastico rally per tutti i principali indici e a una quarta sessione consecutiva di guadagni per il NASDAQ e l'S&P.
Il PPI di luglio è aumentato solo dello 0,1% su base mensile e del 2,2% su base annua, entrambi inferiori alle aspettative di 0,1 punti percentuali. Anche il PPI core, con un incremento del 2,4%, è stato più basso delle previsioni. Questo rappresenta un miglioramento rispetto alla rilevazione di giugno, che aveva visto prezzi all'ingrosso leggermente superiori alle previsioni. Tuttavia, la cosa più importante è che la tendenza al ribasso dell'inflazione continua, alimentando il robusto rally di ieri, con gli investitori sempre più fiduciosi che la Fed avrà l'opportunità di tagliare i tassi nei prossimi mesi.
Il NASDAQ è salito del 2,43% (equivalente a 407 punti esatti) raggiungendo quota 17.187,61, mentre l'S&P è aumentato dell'1,68% a 5.434,43 e il Dow è balzato dell'1,04% (circa 408 punti) a 39.765,64. Anche le small cap hanno partecipato al rally, con il Russell 2000 in aumento dell'1,61% a 2.095,19.
Come ci si potrebbe aspettare in una buona giornata per il settore tecnologico, tutti i titoli del gruppo "Mag 7" hanno registrato solidi rialzi, con il leader dell'intelligenza artificiale NVIDIA (NVDA) in testa, con un avanzamento del 6,5%. Tesla (TSLA) ha registrato un incremento di oltre il 5%, mentre Meta Platforms (META) e Amazon (AMZN) sono entrambe aumentate di oltre il 2%.
Nel frattempo, il leader del settore del miglioramento della casa, Home Depot (HD), ha superato le stime di consenso degli analisti sia in termini di utile che di perdita nel suo secondo trimestre, ma le sue prospettive per l'anno fiscale 2024 sono state deboli. Le azioni hanno iniziato la giornata in ribasso, ma hanno chiuso in rialzo dell'1,2%. Tuttavia, la notizia più importante specifica per le azioni di ieri è stata quella riguardante Starbucks (SBUX), che è schizzata alle stelle del 24,5% dopo aver nominato il capo di Chipotle (CMG), Brian Niccol, come nuovo CEO. (A proposito, CMG è scesa del 7,5% sulla notizia.)
Bene, abbiamo avuto un rapporto sull'inflazione in calo, ma domani è previsto un altro report ancora più importante con l'indice dei prezzi al consumo. La stampa del mese scorso, più bassa del previsto e che ha incluso il primo risultato negativo in oltre quattro anni, è stata un fattore di spinta per il mercato, avviando una forte rotazione dalla tecnologia alle small cap. Le aspettative per domani prevedono un aumento dello 0,2% su base mensile e del 3% su base annua. Un altro buon rapporto potrebbe estendere ulteriormente il rally.
Siamo ancora all'inizio della settimana, ma gli indici sono partiti alla grande e hanno registrato buoni guadagni finora. Se continueremo a ricevere dati favorevoli sull'inflazione e sull'economia, ciò potrebbe aiutare a mettere il recente ritracciamento/correzione nello specchietto retrovisore.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Despegar.com (DESP)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Il PPI dà il via libera ai tori per la MA a 50 giorni
Lo slancio degli acquisti è continuato ieri dopo che il PPI ha dato ai rialzisti un po' di fiducia in vista dei dati CPI di domani. Questi dati sull'inflazione possono essere correlati, quindi le azioni hanno spinto verso la MA a 50 giorni nello SPX e quella a 21 giorni nel NQ.
Questo rally ci ha portato alla resistenza, quindi ieri abbiamo aperto alcune posizioni corte, ma ne parleremo più avanti.
Mi sbagliavo nel pensare che questi dati non avrebbero prodotto grandi movimenti, dato che l'S&P è balzato dell'1,68% e il Nasdaq ha guadagnato il 2,50%.
IPP
Sia i numeri mensili che quelli annuali sono stati di poco sotto le aspettative, con il mensile allo 0,1% e quello annuale al 2,2%. Si tratta di dati eccellenti e del ritmo annuale più basso da aprile. Escludendo cibo ed energia, sono andati ancora meglio, con l'annuale al 2,4% contro il 2,7% previsto.
Senza dubbio si trattava di dati positivi, ma è qualcosa che, a mio parere, era prevedibile. A giudicare dalla reazione del mercato, i dati sull'inflazione significano ancora più di quanto io pensi. Tuttavia, continuo a dare maggiore importanza ai dati sull'occupazione a questo punto.
E adesso?
Grande movimento verso l'alto rispetto ai minimi recenti. Quando guardi il grafico, siamo entrati in quella che definirei una zona di vendita che sarà piena di resistenza. Abbiamo resistenza di Fibonacci, resistenza della MA a 21 giorni e resistenza della MA a 50 giorni. Anche se sono certo che alcuni short sono stati puniti negli ultimi giorni, questo è il posto in cui i forti orsi combatteranno. Per questo motivo, abbiamo rimesso su alcune posizioni short.
In sintesi
Il CPI e il rischio Medio Oriente sono ancora presenti, quindi abbiamo messo su alcune posizioni corte in questo rally verso i livelli di resistenza. Questo funziona in due modi, ovviamente; il CPI potrebbe confermare la mossa di ieri e potremmo vedere ulteriori acquisti. Tuttavia, il mercato potrebbe reagire in modo inaspettato a una "palla curva", pensando che si tratti di una "palla veloce"
Il senso di questa metafora per chi non conosce il baseball è il seguente:
La frase "Tuttavia, il mercato potrebbe reagire in modo inaspettato a una 'palla curva', pensando che si tratti di una 'palla veloce'" utilizza una metafora presa dal baseball, uno sport molto popolare negli Stati Uniti, per descrivere una situazione economica o finanziaria.
Nel baseball, una "palla curva" (curveball) è un lancio in cui la palla curva in modo imprevedibile mentre si avvicina al battitore. Questo tipo di lancio è progettato per confondere il battitore, facendogli credere che la palla seguirà una traiettoria dritta, quando invece cambia direzione all'ultimo momento. Una "palla veloce" (fastball), invece, è un lancio che viene eseguito a grande velocità e segue una traiettoria diretta.
Metaforicamente, la frase significa che il mercato potrebbe trovarsi di fronte a un evento o una situazione inaspettata o ingannevole (la "palla curva"), ma reagire ad essa come se fosse un evento previsto o normale (la "palla veloce"). Questo suggerisce che il mercato potrebbe interpretare male le informazioni o le circostanze, reagendo in un modo che non è appropriato rispetto alla reale natura dell'evento.
In pratica, l'idea è che gli investitori o gli operatori di mercato potrebbero non riconoscere subito la vera natura di una situazione e rispondere in maniera errata, potenzialmente causando volatilità o effetti imprevisti nei mercati finanziari.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
PPI in rialzo meno del previstoI prezzi alla produzione, negli Stati Uniti, a Luglio, sono aumentati dello 0,1% su base mensile, dopo un aumento dello 0,2% a giugno e al di sotto delle previsioni dello 0,2%. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,6%, il massimo da febbraio, principalmente a causa del settore energetico. Anche i prezzi per i beni di consumo finale core, ovvero al netto di alimentari ed energia, sono aumentati dello 0,2%f. Su base annua, l'inflazione alla produzione è scesa al 2,2% da un 2,7% rivisto al rialzo a giugno.
Il tasso di base è rimasto invariato sul mese e del 2,4% sull'anno, ben al di sopra delle previsioni rispettivamente dello 0,2% e del 2,7% e rispetto allo 0,3% e al 3% rispettivamente a giugno. Il mercato ha reagito con le borse in recupero, perche’ si aspettano un taglio della Fed a settembre, e un dollaro in ribasso, in ragione del rallentamento economico in atto. Ma i veri dati usciranno oggi alle 14.30, i Cpi, attesi in crescita dello 0.2% su base mensile (sia dato generale che dato core), +3% su base annua nel numero generale e +3.2% su quello core.
AZIONARIO
Il mercato azionario è salito dopo la pubblicazione dei prezzi alla produzione di luglio, usciti inferiori alle aspettative, alimentando le speranze di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve il mese prossimo. L'S&P 500 è salito dello 0,8%, il Nasdaq è salito dell'1,2% e il Dow Jones ha guadagnato più di 200 punti.
L’allentamento delle pressioni sui prezzi supporta i potenziali tagli dei tassi della Fed mentre sposta l'attenzione sul rallentamento del mercato del lavoro. Nvidia ha guidato i guadagni, tra i principali titoli tecnologici, con un aumento di oltre il 3%. Starbucks è balzato del 21% dopo la nomina di un nuovo CEO e Home Depot è rimasto pressoché invariato.
GERMANIA, ZEW IN PICCHIATA
L'indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è crollato a 19,2 ad agosto 2024 da 41,8 a luglio, il più basso in sette mesi e ben al di sotto delle aspettative di mercato di 32. Si tratta del peggior ribasso dal luglio 2022. "Le prospettive economiche per la Germania stanno peggiorando", ha affermato il presidente dello ZEW Achim Wambach.
Le aspettative economiche sono ancora influenzate da un elevato livello di incertezza, guidato da una politica monetaria ambigua, dati aziendali deludenti dall'economia statunitense e crescente preoccupazione per un'escalation del conflitto in Medio Oriente, ha affermato Wambach. Inoltre, l'indice che misura le condizioni attuali è sceso a un minimo di quattro mesi di -77,3 da -68,9 a luglio.
VALUTE
Sui cambi, majors in ripresa contro biglietto verde, con l’EurUsd a ridosso di 1.1000, Cable sopra 1.2850 e oceaniche in gran spolvero. UsdJpy debole e in ritirata con supporti che intervengono in area 145.60. EurChf che risale sopra 0.9500, in una sorta di appetito al rischio alimentato dalle speranze di taglio dei tassi.
L’attenzione è focalizzata sui dati di questo pomeriggio, relativi ai prezzi al consumo, e un dato negativo potrebbe spingere il dollaro al ribasso contro le principali valute, con EurUsd che nel caso di violazione di 1.1010, avrebbe come obiettivi, livelli intorno a 1.1150. Cable che ugualmente potrebbe puntare a 1.3100. Stabile per ora Eurgbp in area 0.8550. Interessanti i cross Nzd dopo che poco fa la Rbnz ha tagliato a sorpresa i tassi di riferimento al 5.25%.
RBNZ, TAGLIO A SORPRESA
La Reserve Bank of New Zealand ha inaspettatamente ridotto il suo tasso di interesse ufficiale (OCR) di 25 punti base al 5,25% durante la riunione politica di agosto 2024, segnando il primo taglio da marzo 2020 e sfidando le aspettative del mercato che la banca centrale avrebbe mantenuto il tasso stabile per una nona riunione consecutiva. Il tasso di inflazione annuale in Nuova Zelanda è rallentato al 3,3% nel secondo trimestre del 2024 dal 4% del precedente periodo di tre mesi e al di sotto delle previsioni di mercato del 3,5%.
Si è trattato della lettura più bassa dell'inflazione dal secondo trimestre del 2021, riportandola entro l'intervallo obiettivo della banca centrale dell'1-3%. Mentre l'inflazione importata è tornata ai livelli pre-pandemia, l'inflazione dei servizi rimane elevata ma si prevede comunque un calo. Di conseguenza, la Reserve Bank ha optato per un allentamento della politica monetaria, con futuri tagli dei tassi dipendenti da aspettative di inflazione stabili e da un comportamento coerente dei prezzi.
Buon trading e buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.08.2024Volatilità quasi scomparsa dalle Borse dopo la fiammata di lunedì scorso.
L’inflazione USA e EU di luglio ed agosto decisiva per le Banche centrali.
FED ed ECB dovrebbero tagliare i tassi a settembre.
Tornano gli acquisti sulle azioni tech, ed il Nikkei balza +3,4%.
Ieri, 12 agosto, le Borse europee hanno chiuso fiacche e senza direzione la 1’ seduta della settimana di Ferragosto, tradizionalmente dedicata alle vacanze in Italia. L’unico dato macroeconomico di rilevo era quello dei prezzi all’ingrosso in Germania, saliti +0,3% mensile a luglio, e ancora in calo, -0,1%, su base annuale.
In chiusura osserviamo i segni positivi di Londra, +0,5%, Milano, +0,4%, e Francoforte +0,1%. Negative, sebbene frazionalmente, Parigi, Amsterdam e Madrid. Anche Wall Street ha chiuso incerta: Dow Jones -0,4%, Nasdaq +0,2% e S&P500 invariato.
Il calendario della settimana offrira’ invece parecchi spunti ai mercati: negli Usa l'attenzione sarà alta, martedì 13, per i prezzi alla produzione e mercoledì 14, per quelli al consumo (Inflazione CPI). In Asia il focus sarà per le vendite al dettaglio in Cina e per il GDP giapponese.
La prospettiva della politica monetaria resta al centro delle discussioni e oggetto di previsioni su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Sul tema il sondaggio di Bloomberg, condotto presso un ampio panel di economisti, “ci racconta” che la Banca centrale Europea (ECB) potrebbe decidere una serie di tagli dei tassi più rapida e sostanziale rispetto alle previsioni di consenso.
L’accelerazione sarebbe indotta dalla debolezza della crescita europea, e tedesca in particolare, ed i tassi UE potrebbero scendere a 2,25% a dicembre 2025 dopo 6 tagli consecutivi da -0,25%.
La Federal Reserve (Banca centrale Americana-FED) si riunirà il prossimo 17-18 settembre e, secondo il consensus, taglierà i tassi, per la 1’ volta dal 2020. Il FedWatch del CME Group assegna il 51% circa di probabilità ad un taglio di 50 punti base, il restante 49% riguarda una riduzione di soli -25.
In ogni caso un taglio dovrebbe esserci, per evitare un rapido deterioramento del mercato del lavoro ed il raffreddamento dell’indole consumista dei consumatori Usa.
Peraltro, dopo il quasi panico di lunedì 6 agosto, i mercati si sono rasserenati, convinti che sarà evitata una recessione negli States e che la Banca del Giappone non deciderà a breve nuovi aumenti dei tassi.
L'inflazione negli Usa, come osserviamo da inizio anno, fa fatica a scendere ulteriormente, ed è vista stabile nel breve periodo ed in calo sul medio termine. Così indica il sondaggio mensile della Regional Fed di New York: l’inflazione a 1 anno è ancora stimata al 3%, mentre cala al 2,3% dal 2,9% sui 3 anni.
Macro Europea: il tasso di disoccupazione del trimestre aprile-giugno nel Regno Unito è sceso oltre le attese al 4,2%, rispetto al 4,4% medio del 1’ trimestre e alle previsioni di 4,5%. Inoltre risulta in calo di -0,1% su base annuale.
Le retribuzioni regolari medie in UK, al netto dei bonus, sono cresciute +5,4% annuo nel 2’ trimestre, risultando in rallentamento rispetto al +5,8% del 1’ trimestre, mentre quelle retribuzioni totali, includendo i bonus, sono ridimensionate +4,5% dal +5,7%.
La mattinata di oggi, 13 agosto, vede le Borse asiatiche protagoniste di un solido rimbalzo: a Tokyo il Nikkei è salito di +3,4%, trascinato dall'indebolimento dello Yen e dal risveglio delle azioni della tecnologia, forse ispirato dal recupero di Nvidia, ieri sera, a Wall Street.
Come accennato, prosegue la nuova fase di debolezza dello Yen giapponese, il cui cross verso Euro risale a 161,5 da 161, e quello verso il Dollaro Usa a 147,6 da 147,2. E’ invece molto stabile il cambio Euro/Dollaro, attorno a 1,093 (ore 11.00 CET).
Le Borse europee hanno chiuso la mattinata di oggi, 13 agosto, in frazionale recupero, in media +0,2% (ore 12.00 CET).
I future su Wall Street anticipano riaperture in recupero, in media +0,5% per i maggiori indici Usa.
ll focus di analisti ed investitori resta sui prezzi alla produzione americana che saranno pubblicati nel primo pomeriggio europeo e, domani 14 agosto, sul dato dell’inflazione Usa (Cpi): entrambi, oltre a misurare lo stato di salute dell’economia forniranno elementi a supporto delle scelte della FED a settembre.
Poche novità sul fronte obbligazionario: prezzi e rendimenti dei titoli Governativi dell'Eurozona sono fermi, in attesa dei dati macroeconomici: il rendimento del BTp decennale benchmark è invariato a 3,64%, quello dell’omologo Bund tedesco è fermo 2,20%, per un differenziale (spread) stabile a 144 punti base.
Il prezzo del petrolio, dopo il recupero dei giorni scorsi innescato dalle tensioni in Medio Oriente e all’incursione ucraina nella ragione russa di Kursk, torna a scendere: il Wti (riferimento negli Usa) perde -0,6% a 79,6 Dollari/barile (ore 12.00 CET).
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Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Sulla scia di ieri cerchiamo una correzione, sono d'accordo sul LONG lungo termine ma vorrei prenderlo su livelli più bassi, vediamo come si comporta adesso.
Importante il break a ribasso dei 2459$ per proseguire verso i target attesi.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Per maggiori info, non esitare a leggere lo spazio firma.
Buon Trading.
Ciau.
Mercato Altalenante: Inflazione e Dati al Dettaglio comandano!Mercato Altalenante: Inflazione e Dati al Dettaglio Sotto i Riflettori.
A Wall Street si dice:
"La diversificazione è una protezione contro l'ignoranza. Non ha senso fare molte cose se non sai cosa stai facendo." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Sebbene i dati sull'inflazione si stiano muovendo nella giusta direzione da settimane e la fiducia in un taglio dei tassi il mese prossimo sia alta, quei grandi rapporti mensili possono ancora far tremare gli investitori. Di conseguenza, il mercato è stato contrastato ieri, in mezzo a un volume inferiore, con il PPI e il CPI all'orizzonte.
Il NASDAQ è riuscito a ottenere un guadagno decente per una sessione così tranquilla, avanzando dello 0,21% (circa 35 punti) a 16.780,6. I titoli del "Mag 7" sono stati più o meno noiosi come il resto del mercato oggi, fatta eccezione per il leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato, NVIDIA (NVDA), che è balzato del 4,1%. Nel frattempo, l'S&P è rimasto piatto (anche se tecnicamente in rialzo di 0,23 punti) a 5.344,39, mentre il Dow è scivolato dello 0,36% (circa 140 punti) a 39.357,01.
Una sessione tranquilla è proprio ciò di cui il mercato aveva bisogno dopo l'imprevedibilità della scorsa settimana, iniziata con la peggiore sessione dell'anno per l'S&P e il Dow. Gli indici principali hanno chiuso in ribasso per cinque giorni consecutivi, ma solo di poco, poiché hanno quasi recuperato tutte le perdite, in quella che è stata una vittoria morale per questa economia resiliente.
I volumi di trading sono stati molto bassi oggi e i trader sembravano in attesa dei dati sull'inflazione che arriveranno questa settimana. Quindi non c'è molto da leggere nell'azione di oggi.
La settimana inizia questa mattina con il rapporto PPI, previsto allo 0,2% mese su mese. Il dato del mese scorso è stato leggermente superiore alle aspettative. L'indice dei prezzi al consumo, che di solito ha molta più influenza sulla direzione del mercato, sarà pubblicato domani.
Questi dati sono ancora importanti da tenere d'occhio, ma non sono più critici come in passato. L'inflazione non è così volatile come lo è stata negli ultimi due anni, quindi, in un certo senso, è più facile da prevedere e il mercato ha meno probabilità di essere sorpreso. Per questo motivo, è meno probabile che ci sia un grande movimento del mercato.
Penso che ciò che conti di più sia il linguaggio della Fed riguardo ai dati sull'inflazione. Una volta superata questa questione, avremo più dati sui consumatori, come le vendite al dettaglio e il rapporto sugli utili di Walmart (WMT), entrambi previsti per giovedì.
Le azioni di Walmart hanno tenuto duro nella recente turbolenza del mercato, consolidando la sua posizione difensiva. Con l'azienda pronta a comunicare i risultati trimestrali giovedì 15 agosto, i risultati di Walmart ci forniranno un'importante finestra sulla salute dell'economia dei consumatori. Le preoccupazioni per l'economia e i rischi di recessione sono stati un grande motore della recente svendita del mercato.
Inoltre, c'è un altro gigante della vendita al dettaglio in programma per martedì, con il leader del fai da te Home Depot (HD), che pubblicherà i suoi risultati prima dell'apertura del mercato.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
MasTec (MTZ)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
I trader restano in attesa dei dati sull'inflazione.
È incredibile quanta strada abbiamo fatto solo una settimana dopo il panico azionario globale della scorsa settimana. Il crollo ha portato l'S&P 500 a 5.100 e, in quel momento, non ci sentivamo affatto bene.
Ma abbiamo recuperato tutte quelle perdite e oggi siamo quasi riusciti a recuperare il ribasso di venerdì 8/2.
Tuttavia, i volumi di trading sono stati molto bassi oggi e i trader sembravano in attesa dei dati sull'inflazione che arriveranno questa settimana. Quindi non c'è molto da leggere nell'azione di oggi.
L'S&P è rimasto invariato e il Nasdaq è salito dello 0,16%.
PPI e CPI
Nel caso vi siate persi la nota di venerdì:
L'indice dei prezzi alla produzione (PPI) sarà pubblicato martedì e il dato su base mensile dovrebbe attestarsi allo 0,2%.
L'indice dei prezzi al consumo (CPI) sarà pubblicato domani, con i dati mese su mese attesi anch'essi allo 0,2%. Il dato annuale sarà del 3%.
Questi dati sono ancora importanti da tenere d'occhio, ma non sono più come lo erano in passato. L'inflazione non è così volatile come lo è stata negli ultimi due anni, quindi, in un certo senso, è più facile da prevedere e il mercato ha meno probabilità di essere sorpreso. Per questo motivo, è meno probabile un grande movimento del mercato.
Penso che ciò che conti di più sia il linguaggio della Fed riguardo ai dati sull'inflazione. Quindi, se restiamo sopra il 3,0%, ciò potrebbe preoccupare alcuni membri della Fed al punto da dire qualcosa come: "Abbiamo ancora più margine di manovra".
Per me, i dati sull'occupazione sono ciò che conta per il mercato in futuro. Tuttavia, vediamo se ho ragione questa settimana e se otterremo movimenti attenuati su questi dati sull'inflazione.
E adesso?
Non è cambiato molto oggi e rimango cauto. 5400-5450 SPX è il punto in cui gli orsi devono difendersi. Quindi, finché non saremo in quell'area e vedremo vendite, sarà difficile farsi una buona idea.
Vorrei vedere questo movimento al rialzo per coprire alcune posizioni lunghe e poi rimettere in vendita una posizione corta.
In sintesi:
L'andamento dei prezzi è stato strano oggi, ma potrebbe non avere importanza prima dei dati sull'inflazione. Quindi, prima di provare a determinare una direzione futura, dovremmo attendere PPI e CPI.
Inoltre, c'è molto rischio in Medio Oriente che si sta sviluppando. Solo osservando il commercio di oro e petrolio oggi, ho iniziato a chiedermi se l'Iran stia pianificando qualcosa in merito a un attacco contro Israele. Non lo dico per spaventare nessuno, ho solo notato l'andamento dei prezzi, che mi segnala che i trader sono preoccupati.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
L'oro è sceso leggermente, ancora vicino al suo picco storicoAnalisi fondamentale
Il leggero calo dell'oro dopo un'impennata della pressione vicino al suo picco storico è un obiettivo di aumento del prezzo inviato di recente ai lettori. Le preoccupazioni per l’escalation delle tensioni in Medio Oriente hanno alimentato gli acquisti di beni rifugio, con l’oro che ora punta a 2.500 dollari l’oncia una volta superato il suo picco storico.
L’oro è balzato in mezzo alle crescenti speculazioni secondo cui difficilmente la Federal Reserve ritarderà ulteriori tagli dei tassi di interesse. Si prevede che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse per la prima volta nella prossima riunione di settembre, possibilmente di 50 punti base.
Anche le crescenti tensioni in Medio Oriente hanno creato una certa domanda di beni rifugio, e l’oro è sempre stato la scelta migliore per la tradizionale domanda di beni rifugio. Come abbiamo inviato ai lettori in tutte le recenti pubblicazioni, l’oro sta ricevendo un sostegno attivo dai due fattori fondamentali più importanti:
- Da un lato, l'USD ha prospettive meno attraenti quando la Fed è molto vicina al primo taglio dei tassi d'interesse, e il mercato ipotizza anche che la Fed effettuerà ulteriori tagli quest'anno. Inizia il ciclo di taglio, la correlazione del dollaro con l'oro si indebolisce e questa è un'importante forza trainante a sostegno dei prezzi dell'oro.
- D'altra parte, l'oro reagisce sempre positivamente ai rischi del mercato, in particolare ai rischi geopolitici che creano sempre sorprese che fanno salire alle stelle i prezzi dell'oro.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico, il breakout notturno della resistenza orizzontale di 2.448-2.450 dollari è visto come un nuovo slancio per i trader rialzisti. Inoltre, le oscillazioni sul grafico giornaliero hanno guadagnato terreno positivo e suggeriscono inoltre che il percorso di minor resistenza per i prezzi dell'oro è verso l'alto. Pertanto, un ulteriore movimento indietro per sfidare il massimo record, intorno alla regione di 2.483-2.484 dollari, sembra una chiara possibilità. Poi c’è la soglia psicologica dei 2.500 dollari, che, se superata in modo deciso, porrà le basi per l’espansione della traiettoria ascendente.
Sul lato positivo, la resistenza a 2.450-2.448 dollari sembra ora protettiva per perdite immediate, al di sotto delle quali i prezzi dell’oro potrebbero scivolare nuovamente ai minimi notturni intorno a 2.424-2.423 dollari. Il prossimo supporto rilevante è ancorato vicino alla zona 2.412-2.410 dollari, prima della soglia dei 2.400 dollari.
Resistance: 2469 - 2475 - 2486 - 2492- 2500 - 2508
Support: 2459 - 2446 - 2434 - 2425
Sell 2485 - 2487, Stoploss 2491
Sell 2500 - 2502, Stoploss 2506
Buy 2435 - 2433, Stoploss 2429
Buy 2426 - 2424, Stoploss 2420
Petrolio in aumento: L'OPEC regola la domanda, conflitti globali
Il mercato del petrolio si è trovato tra due forze opposte. L'OPEC ha rivisto al ribasso le sue aspettative sulla domanda, citando un rallentamento dell'economia cinese, che ha esercitato una pressione al ribasso sui prezzi. Tuttavia, le tensioni geopolitiche in Ucraina e in Medio Oriente hanno aumentato l'incertezza, spingendo i prezzi al rialzo.
Il Brent ha superato gli 80 dollari al barile, influenzato dai conflitti a Kursk, in Ucraina, e in Medio Oriente, dove il confronto tra Israele e Iran ha aumentato le tensioni. Inoltre, è stata rilevata una possibile riduzione della produzione petrolifera statunitense, aggiungendo ulteriore pressione al mercato.
Attualmente, l'RSI si trova nella fascia media a 52,08%. Il punto di controllo (POC) di 82 dollari è stato raggiunto ieri. I dati sulla produzione, l'energia e il commercio degli Stati Uniti, così come i dati del Red Book e del greggio, saranno fondamentali per valutare l'impatto sui prezzi del West Texas e del Brent questo pomeriggio.
Ion Jauregui - Analista ActivTrades
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Attesa per l'inflazione USAIl focus di questa settimana, non va dimenticato, è certamente il dato sull’inflazione americana, atteso mercoledì pomeriggio con l’uscita dei numeri sui prezzi al consumo (cpi), ma anche quello sui prezzi alla produzione, in uscita oggi pomeriggio. Ma ieri sono comunque uscite, nel pomeriggio, le aspettative di inflazione al consumo, sempre per gli Usa, e relative al 2025. Il dato ha lasciato le previsioni invariate al 3% a luglio 2024, come a giugno.
Le aspettative sui prezzi delle materie prime per l'anno a venire sono diminuite per la benzina e il cibo, ma sono aumentate per l'assistenza medica, l'istruzione universitaria e per gli affitti. Le aspettative di crescita del prezzo medio delle case sono invece rimaste invariate al 3%.
Nel frattempo, le aspettative di inflazione a tre anni sono diminuite bruscamente di 0,6 punti percentuali al 2,3%. Anche quelle a cinque anni sono rimaste stabili al 2,8%. Altrove, la crescita mediana degli utili prevista per un anno a venire è diminuita di 0,3 punti percentuali al 2,7% e la misura della disoccupazione è scesa di 1,0 punti percentuali al 36,6%.
REAZIONE BLANDA DELL’EQUITY
Il mercato azionario si è mosso poco, in una ennesima seduta di consolidamento, a bassa volatilità. Il mercato, nonostante i dati Usa della settimana scorsa, siano usciti migliori delle attese, si aspetta che la Fed tagli per la prima volta il costo del denaro nel mese di settembre, anche se c’è incertezza sull’entità del taglio, che secondo alcuni, potrebbe anche essere di 50 punti base.
Probabilmente saranno decisivi i dati sui Nfp di inizio settembre. A sentire i rappresentanti della Fed, che di volta in volta sono intervenuti in queste ultime settimane, non è certo il taglio del costo del denaro, ma probabilmente questo fa parte di una retorica necessaria per tenere i mercati un po’ sulle spine ed evitare che la bolla dell’equity possa amplificarsi.
VALUTE
Sui cambi c’è ben poco da dire con volatilità bassissima e trading range persistenti, con il solo Chf che si muove in presenza costante di una Snb non certo contenta di osservare la forza eccessiva della divisa. EurUsd in 40 pips di range tra 1.0910 e 1.0950 mentre il Cable è risalito a ridosso di 1.2800. La forza della valuta britannica è ricomparsa dopo le dichiarazioni aggressive di Catherine Mann della Boe, la quale ha messo in guardia contro l'autocompiacimento nonostante i recenti cali dell'inflazione, sottolineando che le pressioni inflazionistiche rimangono forti.
Ha evidenziato i continui aumenti nei prezzi di beni e servizi e ha avvertito che le pressioni salariali potrebbero persistere per anni. L'inflazione dei servizi continua a superare il 5% annuo, complicando gli sforzi per mantenere un obiettivo di inflazione nominale del 2%. Mann ha anche sollevato preoccupazioni sull’eccessivo rialzo dei salari.
Gli investitori sono ora in attesa dei dati sull'inflazione previsti per mercoledì, che dovrebbero mostrare un aumento dell'indice dei prezzi al consumo del Regno Unito al 2,3% dal 2%. Sarà il primo dato dopo il recente taglio dei tassi di 25 punti base della Banca d'Inghilterra e potrebbe rappresentare il primo aumento di quest'anno.
D'altro canto, le statistiche sulla forza lavoro previste per domani potrebbero rivelare un rallentamento nella crescita dei salari. Sempre sul fronte cambi le oceaniche anch’esse ferme così come lo Jpy che sembra indebolirsi verso i target che abbiamo richiamato più volte a 148.20 50 area.
TURCHIA, TORNA L’INFLAZIONE
Il tasso di disoccupazione destagionalizzato in Turchia è salito al 9,2% a giugno 2024, la lettura più alta da agosto 2023, accelerando da un 8,5% rivisto a maggio e ben al di sopra delle previsioni dell'8,2%. Il numero di disoccupati è aumentato di 234 mila rispetto al mese precedente a 3,305 milioni, mentre l'occupazione è scesa di 341 mila a 32,522 milioni.
Allo stesso tempo, Il tasso di disoccupazione giovanile per coloro che hanno un'età compresa tra 15 e 24 anni è aumentato di 1,7 punti percentuali al 17,6%. EurTry ancora a ridosso dei massimi a 36.80.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute australiano è salito del 2,8% mese su mese, raggiungendo il massimo degli ultimi 6 mesi, in una dinamica di un'inversione di tendenza rispetto al calo dell'1,1% di luglio e ben al di sopra delle stime di mercato di un aumento dello 0,5%.
Il dato ha segnato il maggiore rialzo da febbraio, poiché i tagli alle tasse e altre misure fiscali sono diventati più evidenti mentre i timori sugli aumenti dei tassi si sono attenuati. Nel frattempo, le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i prossimi 12 mesi sembrano mostrare un cauto ottimismo, mentre Il sentiment sull’occupazione è rimasto coerente con un graduale rallentamento del mercato del lavoro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
[S&P 500] Panoramica mercato USA - in attesa dei dati macro #1Userò queste idee come diario in modo da provare a mettere insieme i pensieri sperando che rileggerle in futuro possa essere d'aiuto nella difficile navigazione (e sopravvivenza) sui mercati. Difficilmente posterò idee operative vere e proprie.
Dopo il crollo della settimana scorsa (cause: rialzo tassi BOJ → crisi carry trade , dati macro in peggioramento → Sahm Rule , vendita metà azioni Apple da parte di Buffett), diamo uno sguardo ai dati storici da una prospettiva quantitativa:
Come già successo 70 volte dal 1990, quando il VIX chiude a 51,1 o più (4 deviazioni standard sopra la media di lungo periodo), i rendimenti futuri sono in media del:
+1,8% nel mese successivo
-1,4% nei prossimi 3 mesi
+9,2 nei prossimi 6 mesi
+31,0% nei prossimi 12 mesi.
Invece, come già successo 333 volte dal 1990 (escluso l'attuale spike) quando il VIX chiude a 35,3 o più (2 deviazioni standard), i rendimenti futuri sono in media del:
+2,4% nel mese successivo
+6,9% nei prossimi 3 mesi
+15,3 nei prossimi 6 mesi
+29,4 nei prossimi 12 mesi
Quando la volatilità del mercato azionario è enorme (+4 deviazioni standard) tende a persistere e a smorzare i rendimenti da 1 a 3 mesi, mentre livelli meno elevati (+2 deviazioni standard) suggeriscono un futuro più roseo a breve/medio termine.
La chiusura del VIX di lunedì a 38,6, (massimi dell'anno finora), sono di conseguenza un buon segno per quanto riguarda i rendimenti futuri, poiché non si avvicinano al livello di 51,1 (4 deviazioni standard).
Dalla sua nascita nel 1990, la chiusura media giornaliera del VIX è di 19,5. Lunedì ha toccato un livello che in precedenza aveva raggiunto solo lo 0,8% delle volte, durante le maggiori crisi. Alla chiusura di martedì è tornato a 27,7, ma dopo un tale spostamento sono probabili altre ondate.
La volatilità del mercato azionario ha raggiunto un'intensità pari alle peggiori crisi della storia. Se si è trattato di un panico momentaneo che può essere tranquillamente ignorato, è stato il primo in un secolo.
Secondo Peter Tchir (Academy Securities) il picco del VIX è stato così estremo a causa della mancanza di liquidità nelle opzioni su cui si basa il calcolo dell'indice. I futures del VIX, non hanno mostrato nulla di simile. Ciò implica problemi nel mercato delle opzioni .
Secondo Datatrek International in assenza di un catalizzatore specifico (un grande evento economico/finanziario), " il VIX ci sta dicendo che abbiamo tempo (4-6 settimane) prima che un vero e proprio minimo investibile sia a portata di mano ". Fondamentale sarà osservare i dati macro prossimi al rilascio e verificare se una recessione dell'economia americana è realmente alle porte.
Al momento, i non-farm payrolls sono cresciuti di poco più di 100.000 unità e il tasso di disoccupazione rimane al di sotto del 4,5% (durante la crisi finanziaria sub-prime raggiunse il 10%), al momento i numeri seppur in peggioramento non vanno verso una recessione certa.
Perché allora il dato è stato preso così negativamente dal mercato?
1- Il dato è arrivato nel momento in cui la BOJ ha alzato i tassi di interesse sullo yen creando
enormi scompensi su lato carry trade
2- Buffett ha venduto la metà delle sue azioni Apple
3- Il dato sulla disoccupazione non è tanto preoccupante per il numerò in sé, ma lo è perché è rientrato nella cosiddetta “Sahm Rule”, che si basa sulla velocità di crescita del tasso di disoccupazione. Quindi 4,5% è un valore ancora basso, ma c'è stata un'accelerazione preoccupante di perdita di posti di lavoro americani.
Da sottolineare però che la stessa Sahm ha dichiarato che, nelle bizzarre condizioni post-pandemia, è possibile che la regola questa volta dia un falso positivo. Sia la curva dei rendimenti invertita nel mercato obbligazionario sia vari indicatori economici anticipatori, di solito indicatori di recessione quasi infallibili, gridano al rallentamento da quasi due anni. Al momento, non è ancora successo niente.
Lato Fed, negli ultimi tre mesi, le aspettative di tagli si sono costantemente rafforzate. Dalla riunione del Federal Open Market Committee di mercoledì, i futures sui fed funds hanno toccato il fondo. Per le prossime quattro riunioni, prevedono tagli di 1,5 punti percentuali, il che implica che la banca centrale taglierà di oltre 25 punti base almeno due volte.
Le obbligazioni battono le azioni quando si pensa che un rallentamento costringerà a tagliare i tassi. Da notare anche che secondo vari sondaggi è ancora preponderante l'idea di un cosiddetto “soft-landing” (quindi di una crisi “soft”) anche se i consensi a riguardo sono diminuiti rispetto inizio 2024. (Il consenso maggioritario su un soft landing, a seguito di un evento catalizzatore come un fallimento importante, potrebbe portare ad un hard-landing più violento).
→ vedi Shiller PE Ratio +34 (Rapporto Prezzo/Utili superiore ai massimi pre-crisi 1929).
Nello storico dello S&P 500 ci sono state diversi crolli nel mese di agosto e tutti i maggiori hanno portato a chiudere l'anno più o meno per come era iniziato, tranne nel 1998 dove l'anno si chiuse ad un +25%. (a seguito di default Russia e crisi LTCM).
Nel settembre 1998 a seguito di un ulteriore ribasso, quando i mercati obbligazionari rimasero completamente in panne, la Fed effettuò un insolito taglio dei fed funds tra una riunione e l'altra. Questo incidente ha dato vita all'espressione "Fed Put", e la nuova liquidità della Fed ha dato il via a una straordinaria impennata speculativa con l'arrivo sul mercato delle dot-com. (E successiva bolla).
Oggi quel taglio viene generalmente considerato un errore. L'iniziale selloff guidato dalla Russia ha innescato una seconda ondata di ribasso perché ha lasciato un'importante istituzione finanziaria (LTCM) in gravi difficoltà. Il massiccio rimbalzo che ha fatto chiudere l'anno ad un +25% è avvenuto perché il mercato ha effettivamente spinto (obbligato) la Fed a tagliare i tassi .
Tornando nel 2024, a seguito del cosiddetto “Fed Put” difficilmente la Fed tornerà a mettersi in una situazione simile, con tagli inaspettati dei tassi, nonostante possibili eventi catalizzatori.
L'allentamento dei tassi è ancora probabile, ma in assenza di un incidente paragonabile a LTCM, Lehman Brothers o SVB, è improbabile che prenda decisioni estreme e rischi di innescare un boom speculativo come quello del 1998.
Secondo Harry Colvin (Longview Economics) ci sono stati 15 selloff dell'S&P 500 dal 1978, in cui l'ondata iniziale di vendite ha fatto scendere l'indice di almeno il 10%. La probabilità di un retest dei minimi iniziali è alta. In 13 dei 15 esempi, il retest del minimo dell'onda uno si è verificato in una successiva ondata di vendite (cioè a seguito di un breve rally ralzista). Le due eccezioni sono state l'aprile 2012 e l'ottobre 1997.
Qualsiasi cosa che potenzialmente indebolisca ulteriormente il dollaro potrebbe esacerbare l'esaurimento del carry trade dello yen. L'ampio crollo del mercato dimostra che gli investitori ritengono che la Fed non abbia altra scelta che tagliare in modo aggressivo, questo si è tradotto in una debolezza del dollaro che non si vedeva da mesi.
Il carry trade con lo yen sembra stia svolgendosi al ritmo più veloce dal suo famigerato crollo in seguito alla crisi dei mutui subprime nel 2007 e 2008. Poiché il carry trade con il peso messicano ha ancora, sorprendentemente, generato un rendimento totale superiore a quello dell'S&P 500 dalla vigilia della pandemia, è lecito pensare che l'esaurimento possa andare oltre.
Le ragioni dell'ottimismo sulla ripresa degli indici azionari richiedono più o meno pessimismo sul dollaro.
Conclusioni : secondo un'analisi quantitativa dei dati storici l'unico caso in cui a seguito di un crollo come quello appena avvenuto c'è stata una ripresa eccezionale è il settembre/ottobre 1998, con il taglio dei tassi a sorpresa della Fed ("Fed Put").
E' probabile un retest dei minimi, ancora è troppo presto per entrare.
Occorre attendere le prossime settimane per evento catalizzatore (es: fallimento importante), nonostante ciò intervento estremo della Fed è pesato poco probabile (va messo in conto l'elezione di Novembre).
In attesa dei dati macro, considerare che l'enorme immissione di liquidità del periodo pandemico possa continuare a reggere il rallentamento economico americano.
Osservazioni future : Dollaro e carry trade sullo Yen, mercato obbligazionario, dati macro.
GOLD | Inizio settimana.| LEGGETE LA DESCRIZIONE |
Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Iniziamo la settimana e vediamo un GOLD salire contro le probabilità, essendo un giorno tipicamente ribassista, vediamo se può riprendersi verso la fine di giornata.
Investite responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Per maggiori info, non esitare a leggere lo spazio firma.
Buon Trading.
Ciau.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.08.2024Mercati azionari EU composti, in lieve rialzo, con bassa volatilità.
L’inflazione europea fatica a scendere ulteriormente, ma è vicina al target.
Le Banche centrali Usa ed Europea dovrebbe tagliare i tassi a settembre.
Calma ripristinata sui titoli di Stato europei: giù rendimenti e spreads.
La seduta borsistica di venerdì 9 era partita bene, per poi peggiorare e chiudere con progressi minimi positivi sia negli Usa che in Europa.
A fornire elementi di ottimismo ci hanno pensato i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione (Jobless claims) negli Usa, che sono risultati inferiori alle attese, scongiurando la temuta prospettiva di recessione.
In chiusura variazioni minime in Europa: Milano +0,1%, dopo che in mattinata era tornato per qualche minuto sopra quota 32.000, Francoforte +0,1%, Parigi e Londra +0,3%.
Dopo un’apertura stentata, Wall Street ha chiuso in discreto progresso un seduta assai volatile: Dow Jones +0,1%, S&P500 e Nasdaq +0,5%. A dare una mano le dichiarazioni “dovish” di alcuni membri della Federal Reserve sulla prospettiva dei tassi.
L'Opec, cartello dei maggiori esportatori di petrolio, nel suo report mensile, indica che la previsione di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2024 e' stata rivista al ribasso di 135 mila barili/giorno rispetto alla stima del mese precedente.
La leggera revisione recepisce i dati ricevuti per il 1’ trimestre ed in alcuni casi per il 2’, nonche' la revisione delle attese di crescita della domanda cinese.
Comunque, la produzione del cartello "si attesta su un buon livello, pari a 2,1 milioni di barili/giorno, ben al di sopra la media storica di 1,4 registrata prima della pandemia da Covid-19”.
Si prevede che la domanda dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) si espandera' di circa 0,1 milioni di barile/giorno nel 2025, grazie al contributo positivo delle Americhe.
Poco sensibile alle nuove prevsioni di Opec+, il prezzo del petrolio WTI è salito ieri +0,5% a 76 Dollari/barile e quello del gas naturale europeo è rimasto piatto attorno 40 Euro/Mws sul TTF Amsterdam.
Venerdì tranquillo e scambi rarefatti sul mercato obbligazionario europeo: lo spread di rendimento tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi è rimasto stabile a142 punti base, col BTP benchmark che rende 3,65%.
Le Borse provano a prefigurare le future mosse delle Banche centrali, e non è cosa facile: la crescita economica è quasi nulla in Europa, e rallenta negli Usa. L’inflazione non è lontana dal target “mantra” del 2,0%, ma fatica a scendere ulteriormente.
I mercati “fiutano” comunque almeno 1 taglio autunnale da -0,5% negli Usa e 2 tagli da -0,25% in Europa, dove l’ECB ha già fatto una 1’ limatura da -0,25% a giugno.
Sul tema dell’inflazione rileviamo che i prezzi all'ingrosso in Germania, a luglio, sono aumentati +0,3% rispetto a giugno, rispetto al -0,3% di giugno 2024, un filo sopra le attese di +0,2%: rispetto al luglio 2023 il calo annuale si riduce a -0,1%, dal -0,6% di giugno.
Negli Usa, un’indicazione fondamentale sul trend dei prezzi lo avremo mercoledì, col dato sulle variazione al consumo (CPI) di luglio, poichè potrebbe suffragare o meno lo scenario di taglio del costo del denaro in America da parte della FED (Federal Reserve – Banca centrale Usa).
Stamane, 12 agosto, all’avvio della nuova settimana, sembra prevalere l’ottimismo, forse anche grazie al ridimensionarsi dei timori di recessione negli Stati Uniti e di nuovi aumenti del costo del denaro da parte della Banca del Giappone.
A fine mattinata (ore 13.00 CET) le Borse europee guadagnano in media +0,6%, mentre quelle Asiatiche sono poco mosse: Tokyo è chiusa per festività (Mountain Day), Shanghai ha perso -0,3%, Hong Kong -0,1%.
Occhi aperti, in questa settimana di vacanze ferragostane, oltre al dato sull’inflazione Usa di luglio, anche a quelli sulle vendite al dettaglio in Cina e a quello sul GDP (Pil) Giapponese di luglio.
Sul mercato valutario nessuna novità dal cross Euro/Dollaro, che resta stabile a 1,092, mentre perde lievemente lo Yen giapponese, sia verso Euro, attorno a 160,8, -0,5%, che contro US Dollar a 147,3, -0,4%.
Materie prime energetiche in leggera tensione, con variazioni rialziste: greggio WTI (quello di riferimento negli Usa) +1,4%, a 77,9 US$/barile, e metano europeo +2,2% oltre 40 Eur/Megawattora.
L’incursione ucraina in territorio russo (regione di Kursk) potrebbe compromettere la funzionalità del gasdotto russo verso l’Europa, l’ultimo rimasto attivo, molto determinante per gli approvvigionamenti dell’Ungheria.
Le incessanti tensioni in Medio Oriente potrebbero creare carenze o almeno irregolarità sull’offerta di petrolio.
I future sui 3 maggiori indici azionari Usa anticipano riaperture positive, attorno a +0,5% (ore 13.30 CET)
Il prezzo dell'oro è in lieve rialzo a 2.473,8 Dollari/oncia, +0,2%, mentre le cryptovalute vivono un’altra giornata di alta volatilità e performance eterogenee: Bitcoin -1,5% a 59.560 Dollari, Ethereum +1,7% a 2.684.
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TOGLI AZIONARIO , METTI OBBLIGAZIONARIOToday’S Trading del 12.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Fase di incertezza sui mercati finanziari, da un lato la possibilità sempre maggiore di una recessione Usa , dall’altra la speranza che la FED sia ancora in tempo per intervenire e salvare l’economia con un Soft landing.
A sostegno della teoria recessiva, gli svariai dati sul mercato del lavoro ( dall’ormai nota teoria di Sham, ai semplici initial jobless claim, ai nfp) fino ai PMI in calo per terminare con il LEI che segnala oramai da quasi un semestre la recessione USA.
Al contrario i sostenitori del soft landing, ripongono fiducia negli ottimi dati sulle trimestrali USA, la salute delle aziende americane sembra ancora una valida ancora di salvezza, ancora il GDP che sebbene ultimo dato macro ad allinearsi alla fase recessiva, ancora non da segnali di cedimento, pertanto tutto sembra ora essere nella mani della FED e nel suo tempismo per gli interventi necessari.
Nel dubbio di cosa accadrà nel prossimo semestre, gli investitori iniziano a chiedersi se non sia il momento di aumentare le quote in portafoglio di obbligazioni , rispetto all’azionario.
Fino ad oggi la forte inflazione, unita a rendimenti nominali scarsi sul debito sovrano, non davano al comparto obbligazionario un adeguato vantaggio , tale da giustificarne grandi quote di portafoglio al netto del necessario bilanciamento. Sino ad oggi è stato molto piu vantaggioso spingere sul comparto azionario che ha garantito ( a fronte di altissimi rischi) rendimenti migliori , capaci di coprire abbondantemente l’inflazione e lasciare ampi margini di profitto.
Ora i rischi sembrano molto piu alti, coprirsi con strumenti classici come le opzioni è oramai costoso ( basti guardare il VIX ) pertanto ridurre la quota di azionario per far salire l’obbligazionario sembra la soluzione piu adeguata.
Il debito sovrano garantisce ancora buoni rnedimenti, a fronte di un’inflazione in calo con la garanzia del tesoro USA.
FOREX
Il mercato fx apre la settimana con un blando approccio risk on, con le valute oceaniche in buono spolvero rialzista, mentre franco svizzero e Yen giapponese tornano nel loro mood ribassista.
La possibilità che il risk on torni e si ricostruiscano le posizioni di carry trading sembra un ipotesi non cosi remota.
Usdjpy torna ad aggredire le resistenze a 147.60-148 figura, livelli che aprirebbero ad ulteriori allunghi long fino anche 151.00, non meno interessante l’affondo di usdcad che grazie alle ricoperture di posizioni cad si porta ai supporti di 1.3725-1.37 figura, aree di potenziale ripartenza dopo 8 giorni di sola caduta ribassista.
Interessante ancora la forza rialzista del dollaro australiano che si porta al test dei massimi della scorsa settimana a 0.66 , area che se dovessere essere violata con rotture rialziste potrebbe aprire al porta ad allunghi verso 0.6675-0.67 figura.
EQUITY
L’azioanrio segue il mood di risk on lasciato lo scorso venerdi. Buoni i recuperi dai minimi che hanno dato vita ad interessanti configurazioni tecniche su base weekly sia per il Nasdaq che per l’Sp500 , entrambi pronti a ricoprire le inefficenze lasciate durante la caduta della scorsa settimana.
Collochiamo i primi supporti per il nasdaq a 18505 e 18300 poi, mentre gli allunghi rialzisti potrebbero spingersi fino 18870 prima fino 19225 poi.
In Europa il dax ritesta i primissimi supporti intraday a 17960 pnt ma non si discosta troppo dall’open settimanale, lasciando ancora aperte tutte le possibilità, sebbene il mood della scorsa settimana sia chiaramente un movimento rialzista in un chiaro trend long, collochiamo i primi supporti chiave a 17600 pntprima e 17450 poi.
COMMODITY
Avvio di settimana scoppiettante per i metalli che si portano rapidamente verso i massimi di periosi, con il cold che batte i 2484 $ lasciando inefficienze importanti lungo la salita, tuttavia riteniamo piu tecnico il silver che rimanendo all’interno di un trend ribassista di medio periodo, si porta al test della trend line resistiva a 28.10 $. Collochiamo i primissimi supporti intraday a 27.80$ poi 27.50$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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Azioni in Ripresa: Quasi In Pareggio Dopo Un Inizio Difficile.Azioni in Ripresa: Quasi In Pareggio Dopo Un Inizio Difficile.
A Wall Street si dice:
"Il prezzo è ciò che paghi, il valore è ciò che ottieni." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
I titoli hanno chiuso in ribasso questa settimana, ma sarebbe potuta andare molto peggio considerando il massacro di lunedì 5. Infatti, i principali indici hanno quasi recuperato tutte le perdite di quella svendita, quindi gli investitori dovrebbero considerare questa settimana turbolenta un successo.
Il NASDAQ e l'S&P 500 sono scesi rispettivamente solo dello 0,2% e dello 0,04% nei cinque giorni successivi al calo del 3% o più registrato lunedì 5. Anche il Dow Jones, dopo un crollo di oltre 1000 punti in quel giorno, ha chiuso la settimana con una perdita di solo lo 0,6%.
Questa settimana è stata un buon promemoria del fatto che, sebbene il panico possa verificarsi, non sempre porta a un crollo del mercato azionario. Chi avrebbe mai pensato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione avrebbero avuto un impatto così drammatico sul mercato? Tuttavia, la stampa di 233.000 giovedì 8, in calo rispetto alla settimana precedente (250.000) e alle aspettative (240.000), sembra aver rassicurato gli investitori, allontanando i timori di recessione scatenati dall'allarmante rapporto sulle buste paga non agricole di venerdì scorso.
Speriamo che la prossima settimana sia un po' più tranquilla di quella appena trascorsa, ma non si può mai sapere, data la serie di eventi potenzialmente in grado di muovere il mercato all'orizzonte. Martedì e mercoledì sono in arrivo rispettivamente il PPI e il CPI. Questi rapporti sull'inflazione si sono mossi nella direzione giusta ultimamente, e gli investitori sono abbastanza certi che la Fed taglierà finalmente i tassi a settembre. Finché questi rapporti non solleveranno dubbi tra gli investitori, non dovrebbero sconvolgere troppo il mercato.
Probabilmente presteremo molta attenzione alle richieste iniziali di disoccupazione giovedì, data la loro importanza questa settimana, e al report sulle buste paga non agricole ancora frustrante del 2 agosto. Avremo anche maggiori informazioni sui consumatori con le vendite al dettaglio lo stesso giorno.
Il rapporto sull'inflazione è stata la principale preoccupazione del mercato negli ultimi mesi, data la sua importanza per l'imminente allentamento della Fed, ampiamente previsto per settembre. A seguito delle recenti turbolenze del mercato, molti si aspettano che la banca centrale opti per un taglio di maggiore entità nella riunione di settembre rispetto a quanto sarebbe stato previsto altrimenti.
La tendenza dell'inflazione è stata favorevole negli ultimi due mesi dopo essere stata elevata nei primi mesi dell'anno. La lettura delle vendite al dettaglio sarà probabilmente esaminata con maggiore attenzione questa volta, data l'attenzione del mercato sullo slancio della crescita economica, che si è notevolmente attenuato negli ultimi mesi.
Parlando di vendite al dettaglio, il calendario degli utili di questa settimana include i principali attori del settore, con Walmart (WMT) che riferirà giovedì. Anche il principale rivenditore di articoli per la casa del paese, Home Depot (HD), riporterà i suoi dati un paio di giorni prima, martedì.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
MediWound (MDWD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha".
Riepilogo:
Le azioni hanno iniziato la giornata leggermente in ribasso, ma dopo una sessione molto instabile hanno chiuso in positivo. Se ci credete, abbiamo chiuso solo 10 punti sotto la chiusura di venerdì scorso. Quindi, anche se questa settimana è stata volatile, è stata una settimana che la maggior parte degli investitori preferirà dimenticare. Sia l'S&P 500 che il Nasdaq hanno chiuso in leggero rialzo.
PPI e CPI questa settimana:
Gli utili stanno volgendo al termine, quindi il nostro prossimo catalizzatore saranno i dati sull'inflazione di questa settimana. L'indice dei prezzi alla produzione (PPI) sarà pubblicato martedì, con una previsione di crescita mensile dello 0,2%. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) sarà pubblicato mercoledì, con una previsione di crescita mensile anch'essa dello 0,2% e una crescita annuale del 3%.
Sebbene i dati sull'inflazione abbiano meno importanza rispetto all'inizio dell'anno, la loro centralità può ancora avere un peso, soprattutto se i dati si discostano significativamente dalle aspettative.
E adesso?
Tecnicamente, ci sono forti argomentazioni per cui un fondo è stato toccato lunedì 5 per molti titoli. Molti ritracciamenti del 61,8% sono stati raggiunti nei grafici di singoli titoli. Tuttavia, per gli indici, vedo ancora la possibilità di un movimento al ribasso, quindi è difficile avere una convinzione netta in un senso o nell'altro. Un livello importante per me questa settimana è 5400 nello SPX. L'azione dei prezzi a quel livello mi dirà molto se continuiamo a salire. Dall'altro lato, la media mobile a 200 giorni nel contratto future NQ è a 17.850. Un movimento al di sotto di quel livello potrebbe portare a maggiori vendite.
La stagione degli utili volge al termine:
La stagione dei guadagni sta per concludersi. Ci sono ancora grandi nomi rimasti come WMT e BABA, ma per la maggior parte, abbiamo finito con la maggior parte degli utili. Naturalmente, rimane un grande nome, NVDA, che riferirà il 28 agosto.
In sintesi:
Questa settimana vedremo o un proseguimento del rally fino a 5400, o un nuovo test della media mobile a 200 giorni del NQ. Questa volatilità non scomparirà in fretta, quindi aspettatevi ulteriori oscillazioni questa settimana.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
La calma prima della tempesta?Dopo un inizio di settimana estremamente volatile, il resto della precedente ottava, ha visto le price action ridimensionarsi, con volatilità in calo e ritorno di un parziale risk on che ha portato ad alcune sedute di consolidamento. Wall Street ha chiuso una sessione tranquilla, con S&P 500 e Nasdaq che hanno guadagnato rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%, mentre il Dow Jones ha chiuso quasi invariato. Tutti i settori hanno chiuso in positivo.
Tra i titoli più interessanti, c'è stato Expedia, le cui azioni sono aumentate del 10,2% dopo che la società ha riportato risultati del secondo trimestre che hanno superato le aspettative. Anche Eli Lilly ha visto una spinta, in rialzo del 5,5%, dopo che diverse società di Wall Street, tra cui Morgan Stanley, hanno aumentato i loro obiettivi di prezzo sulle azioni della società. Concludendo, è stata una settimana ad alta tensione nella quale alla fine, le perdite subite all’inizio sono state compensate di pull back successivi.
L'S&P 500 ha segnato la quarta settimana consecutiva di perdite, anche se nell’ottava ha perso solo lo 0,04%, il Nasdaq è sceso dello 0,2% e il Dow Jones ha registrato una perdita dello 0,6%. Ma il futuro appare ancora incerto proprio perché le tensioni geopolitiche non accennano a placarsi, e congiuntamente i dati macro sembrano ancora in rallentamento. La calma prima della tempesta ? Può darsi.
VALUTE
Sui cambi, dopo un inizio di settimana caratterizzato da movimenti estremamente volatili di Jpy e Chf, il resto del tempo ha visto un mercato recuperare un po’ di fiducia, con il risk on tornato a fare capolino. Inevitabilmente Jpy e Chf hanno corretto al ribasso, e il resto delle majors e oceaniche hanno cominciato a rivedere la luce. Le price action rimangono decisamente aperte a qualsiasi scenario, perché le notizie sul fronte geopolitico e quelle macro, possono in ogni istante ribaltare gli scenari che di volta in volta si presentano.
Per il momento l’EurUsd è all’interno di un trading range compreso tra 1.0780 e 1.1010, e non sembra avere la forza d violare gli estremi. L’impressione è quella di un possibile futuro ancora rialzista per la moneta unica, in ragione di un dollaro che potrebbe scendere per le politiche della Fed che prima o poi dovrà tagliare i tassi. Sulla sterlina, osserviamo tentativi di ribasso verso 1.2600 che rappresenta il supporto chiave di medio e lungo termine, che deve tenere per poter riproporre un trend rialzista con possibili obiettivi sopra 1.3100.
UsdJpy che nel medio termine dovrebbe continuare a scendere, con obiettivi più ambiziosi e verso i target più o meno in area 130.00. Ci sono poi il franco svizzero e i suoi cross, con oscillazioni che alternano risk on e risk off e movimenti indipendenti dagli altri tassi di cambio, ma dipendenti dalle notizie macro ma soprattutto geopolitico. Ma nel medio termine l’idea è che il franco, eccessivamente sopravvalutato, possa in parte ridimensionarmi.
SALE L’INFLAZIONE IN CINA
Il tasso di inflazione annuale della Cina è salito allo 0,5% a luglio 2024 dallo 0,2% di giugno, superando le previsioni di mercato dello 0,3% ed evidenziando il risultato più alto da febbraio. È stato anche il sesto mese consecutivo di rialzo dell’inflazione, poiché Pechino ha aumentato gli stimoli per sostenere i consumi. I prezzi dei prodotti alimentari hanno invertito i cali dei dodici mesi precedenti in mezzo a condizioni meteorologiche avverse.
Nel frattempo, i prezzi core hanno continuato ad aumentare, segnati da aumenti sostenuti nel settore dell'abbigliamento, della sanità e dell'istruzione. I prezzi al consumo di base, deducendo i costi di cibo ed energia, sono aumentati dello 0,4% anno su anno, il minimo in 6 mesi. Mensilmente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,5%, il primo guadagno dal mese du aprile e superiore al consenso dello 0,3%.
SALE L’INFLAZIONE IN RUSSIA
Il tasso di inflazione annuale in Russia è salito al 9,1% a luglio 2024 dall'8,6% del mese precedente, il più alto da febbraio 2023, quando gli effetti di base delle sanzioni occidentali hanno attenuato i crescenti livelli di crescita dei prezzi nell'economia russa. L'aumento è stato in linea con l'avvertimento della Banca di Russia secondo cui una combinazione di una diffusa crisi di capacità e una certa trazione per la domanda da parte dei consumatori russi ha sollevato l'inflazione oltre le aspettative precedenti, giustificando l'ultimo aumento dei tassi della banca centrale. L'inflazione è aumentata per i servizi, compensando un leggero calo dell'inflazione del settore dei beni. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo russo è aumentato dell'1,1%.
DATI DELLA SETTIMANA
La settimana entrante torna interessante, per quelli che saranno gli interventi dei responsabili della Fed, ma non solo. L’attenzione sarà rivolta anche ai report su inflazione (Cpi), e sui prezzi alla produzione (Ppi). A nel corso della prossima ottava, non bisogna dimenticare i dati sulle vendite al dettaglio, insieme alla fiducia dei consumatori del Michigan, i prezzi all'esportazione e all'importazione, e permessi di costruzione e produzione industriale.
Nel Regno Unito, per contro, sarà una settimana intensa con la pubblicazione di dati su disoccupazione, inflazione, tassi di crescita del PIL, produzione industriale e vendite al dettaglio. Andando in Asia, segnaliamo che la Cina pubblicherà i dati sul mercato immobiliare, sulle vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazione. Altrove, segnaliamo la pubblicazione del Pil del secondo trimestre in Giappone, Paesi Bassi, Polonia e Thailandia.
Sui tassi di interesse, segnaliamo la decisione ella Rbnz, che dovrebbe tenere i tassi invariati al 5.5%. In Australia, saranno pubblicati NAB Business Confidence e Westpac Consumer Confidence mentre la Germania pubblicherà lo Zew Economic Sentiment Index, l’indice di fiducia del settore istituzionale tedesco.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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