I mercati resisteranno alla tempesta dei dazi americani?
Analisi Macroeconomica:
Settimana scorsa decisamente turbolenta sui mercati finanziari. Settimana che era cominciata con un crollo ulteriore degli indici per via dei Dazi imposti da Trump, che ha portato il governatore stesso a decidere per una sospensione di 90 giorni dell’entrata in vigore dei nuovi dazi. Inoltre, ha deciso di esentare smartphone, computer e microchip dai nuovi dazi, notizia che da un forte sospiro di sollievo alle aziende tech.
Resta il fatto che comunque l’Unione Europea non resterà a guardare e sarà pronta eventualmente a reagire ai dazi nel caso in cui i negoziati con gli Stati Uniti dovessero fallire. Chi non trae vantaggio da questa situazione del tutto instabile sono sicuramente i proprietari delle aziende in quanto si potrebbero dinanzi a costi aziendali decisamente più elevati e ad un calo anche della produzione e vendita.
L’Unione Europea si è detta pronta a rispondere in modo mirato con alternative industriali valide.
Per quanto riguarda il calendario economico, questa settimana che precede la Pasqua sarà caratterizzata per lo più dai dati che verranno rilasciati Mercoledi 16 Aprile che riguardano l’inflazione a livello Europeo, dato previsto in discesa dello 0.1%, mentre nel pomeriggio avremo la Vendita al dettaglio dei beni essenziali (USD) e le Vendite al dettaglio (USD), dati che riguardano entrambi il mercato americano.
Sempre nella stessa giornata, in serata sarà previsto il discorso del presidente della FED Jerome Powell.
Nella giornata di Giovedì 17 avremo il rilascio dei dati Europei che riguardano i Tassi di Interesse, che dovrebbero prevedere un calo dello 0.25%, passando dal 2.65% al 2.40% e sarà inoltre previsto la conferenza da parte di Christine Lagarde, presidentessa della Banca Centrale Europa (BCE). Nel pomeriggio inoltre avremo il rilascio di due dati americani piuttosto importanti, quali le Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione che ci diranno l’attuale stato del mercato del lavoro americano e come ultimo dato avremo l’Indice di produzione della Fed.
Per quanto riguarda la forza valute, sicuramente tra le migliori valute in termini di performance troviamo l’EURO e il dollaro Neozelandese, mentre troviamo JPY, AUD e CAD in un momento di imparzialità e per finire una debolezza della sterlina e soprattutto da parte del dollaro americano.
Sicuramente lato Euro, la forte instabilità americana sta portando gli investitori ad andare sulla moneta europea. Mentre per quanto riguarda il dollaro Australiano e il dollaro Neozelandese, l’annuncio della sospensione dei dazi ha sicuramente dato risalto anche anche a queste due valute.
Analisi Tecnica:
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andremo ad analizzare GBPUSD. Da un punto di vista Daily possiamo notare come ci troviamo oramai dinanzi ad un trend nettamente rialzista che ha avuto inizio i primi di Gennaio. Al momento notiamo come sia avvenuta una perfetta accettazione del movimento rialzista al di sopra di una delle zone che in passato ha portato alla creazione di un nuovo minimo.
Inoltre nell’ultima settimana abbiamo potuto notare come sia nuovamente partito un movimento al rialzo in una delle zone di domanda che aveva portato alla creazione di un nuovo massimo. Ora sarà particolarmente importante capire quale sia la volontà da parte degli operatori di mercato. Sicuramente questa situazione attuale di mercato ci fa capire come il dollaro possa continuare ad affrontare un certo tipo di debolezza per via della situazione economica e che quindi possa in qualche modo far continuare questo trend rialzista da parte di questo asset.
Ovviamente quello che consigliamo noi è di dover fare le dovute verifiche e ricerche prima di effettuare un investimento, in quanto questa si tratta solamente di un’analisi in cui non vi è alcuna certezza che questo movimento possa accadere.
Sarà importante monitorare nei prossimi giorni quali possano essere movimenti che ci diano possibili certezze, anche in base alla nostra strategia. Potremmo aspettarci una continuazione del movimento fino a 1.3300 oppure un possibile ribasso fino a 1.2700. Sarà importante vedere il dato di mercoledi sull’inflazione inglese che potrebbe in qualche modo dare un’ulteriore accellerata al movimento. Sicuramente dovremmo attenerci alla nostra strategia ed avere le conferme.
Ricordiamo che investire su CFD può comportare un rischio di perdita di denaro, anche a causa della forte volatilità che il mercato sta affrontando in questo particolare periodo storico.
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Analisi fondamentale
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Wall Street, recupero temporaneo?Venerdì Wall Street, dopo un inizio poco significativo, ha chiuso positivamente in una settimana che possiamo tranquillamente definire una delle più turbolente degli ultimi anni. A sostenere l’equity sono state le speranze di un potenziale accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, che hanno migliorato il sentiment degli investitori. L'S&P 500 è salito dell'1,8%, il Nasdaq dell’1,9% e il Dow Jones dell’1,56%.
L'ottimismo è cresciuto dopo che la Casa Bianca ha dichiarato che il Presidente Trump è "ottimista" sul fatto che la Cina cercherà un accordo con gli Stati Uniti, nonostante l'intensificarsi delle tensioni commerciali. Questo è avvenuto dopo che il Presidente ha aumentato i dazi sui prodotti cinesi al 145% e la Cina ha reagito con un'imposta del 125% sulle importazioni statunitensi.
Sul fronte economico, gli aggregati dell'Università del Michigan hanno evidenziato un calo del sentiment dei consumatori, giunto al minimo dal 2022, con le aspettative di inflazione che hanno raggiunto un picco mai visto dal 1981. Nel frattempo, la stagione degli utili è iniziata con risultati bancari contrastanti: Wells Fargo è scesa dell'1%, mentre Morgan Stanley ha guadagnato l'1,4% e JPMorgan è balzata del 4% dopo aver registrato ricavi record.
Nel corso della settimana, l'indice S&P 500 è balzato del 5,7%, il Nasdaq è schizzato del 7,3% e il Dow Jones è cresciuto di quasi il 5%, registrando la migliore performance settimanale in oltre un anno, alimentata da un rally storico mercoledì.
VALUTE
Venerdì l'indice del dollaro è sceso di oltre l'1,6% a 98,7, il livello più basso degli ultimi tre anni, con gli investitori che hanno continuato a vendere asset denominati in dollari. Le crescenti tensioni commerciali e le preoccupazioni per le ricadute economiche sull’economia USA hanno pesato pesantemente sul sentiment.
Venerdì, il ministero delle finanze cinese ha annunciato l'intenzione di aumentare i dazi sulle importazioni statunitensi al 125%, rispetto al precedente 84%, in diretta ritorsione per la decisione di Washington di aumentare i dazi sui prodotti cinesi fino al 145%. Inoltre, gli Stati Uniti mantengono un dazio del 10% sulle importazioni dalla maggior parte dei paesi e continuano a imporre un dazio del 25% su acciaio, alluminio e automobili.
Mentre la tregua di 90 giorni annunciata dal presidente Trump ha brevemente riacceso le speranze di una ripresa dei negoziati commerciali, i timori di una recessione stanno aumentando. Il dollaro si è indebolito principalmente nei confronti dell'euro e dello yen, ed è sceso al minimo degli ultimi 14 anni nei confronti del franco svizzero. Nel corso della settimana, il dollaro è sceso finora del 2%, sulla buona strada per il suo maggiore calo settimanale da novembre 2022.
Dai massimi di giornata di 1,1474, l’euro ha corretto fino a 1,1280, in una giostra caratterizzata da altissima volatilità e bassa liquidità, per poi chiudere a 1,1360 venerdì sera. La sensazione è che ci sia ancora spazio al rialzo e, in assenza di freni, potremmo vedere presto anche 1,1500 e 1,1580 area. Certo, c’è molto ipercomprato di euro, ma a dire la verità, i grafici di medio e lungo periodo sembrano evidenziare ancora molto spazio al rialzo.
Gli altri cambi contro dollaro sembrano andare a ruota della moneta unica, che sale più per debolezza del dollaro che per forza propria. Impressionante la forza del franco svizzero che contro dollaro è arrivato a 0,8100, il minimo degli ultimi 15 anni. E non sembra finita. EurChf vicino ai minimi a 0,9260.
TREASURY, RENDIMENTO AL 4,5%
Venerdì, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è balzato di circa 10 punti base, superando il 4,5%, raggiungendo il livello più alto da metà febbraio. I rendimenti sono saliti di oltre 50 punti base, segnando la più forte svendita settimanale sul mercato obbligazionario statunitense da settembre 2019.
La flessione dei titoli del Tesoro si è aggravata con il crescente allontanamento degli investitori dagli asset statunitensi, segnalando una potenziale erosione della fiducia nel tradizionale status di bene rifugio del debito pubblico statunitense. La svendita avviene in un contesto di crescenti tensioni commerciali e preoccupazioni per le prospettive degli Stati Uniti, con timori di recessione e di elevata inflazione.
Nel frattempo, nuovi dati hanno contribuito ad aggravare il quadro fosco. La fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan è crollata ad aprile, raggiungendo il livello più basso dal 2022, mentre le aspettative di inflazione a un anno sono salite a livelli mai visti dal 1981.
SORPRESA PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono diminuiti inaspettatamente dello 0,4% su base mensile a marzo 2025, il primo calo dell'indice dei prezzi alla produzione (PPI) da ottobre 2023, dopo un aumento dello 0,1% a febbraio e rispetto alle previsioni di un aumento dello 0,3%. I prezzi dei beni sono diminuiti dello 0,9%, anche in questo caso il calo maggiore da ottobre 2023, principalmente a causa di un calo dell'11% della benzina. Anche i prezzi degli alimentari, oltre a gasolio e carburante per aerei, sono diminuiti.
Inoltre, i costi dei servizi sono diminuiti dello 0,2%, il calo maggiore da luglio 2024, trainato da un calo dell'1,3% nel commercio all'ingrosso di macchinari e veicoli. I costi per i servizi ai passeggeri delle compagnie aeree, la vendita al dettaglio di generi alimentari, la vendita al dettaglio di abbigliamento, gioielli, calzature e accessori, la vendita al dettaglio di automobili (parziale) e l'affitto di camere sono tutti scesi.
Nel frattempo, i prezzi alla produzione principali sono diminuiti dello 0,1%, al di sotto delle previsioni di un aumento dello 0,3%. Su base annua, i prezzi alla produzione sono aumentati del 2,7%, il minimo in sei mesi, rispetto alle previsioni del 3,3%. Anche il tasso di interesse di base annuo è rallentato al 3,3% dal 3,5%.
DATI DELLA SETTIMANA
Inizia un’altra settimana che sarà ancora caratterizzata da alta volatilità e movimenti erratici. Gli operatori, oltre ad analisti e investitori, continueranno a monitorare gli sviluppi sul fronte commerciale. L'incertezza sull'impatto dell'escalation dei dazi, in particolare sull'economia statunitense, continua a offuscare il sentiment e ad alimentare la volatilità tra le diverse classi di attività.
Allo stesso tempo, si intensificherà la stagione degli utili statunitensi, con la pubblicazione dei risultati di importanti istituzioni finanziarie, tra cui Goldman Sachs, Bank of America e Citigroup, oltre a Johnson & Johnson, Abbott Laboratories, American Express, Blackstone, UnitedHealth Group e Netflix.
Nel calendario economico, i dati chiave pubblicati includeranno le vendite al dettaglio e la produzione industriale negli Stati Uniti, i dati sulla crescita del PIL del primo trimestre in Cina, l'indice ZEW del sentiment economico tedesco, i dati sull'inflazione e sul mercato del lavoro nel Regno Unito e i dati sull'indice dei prezzi al consumo di Giappone e India.
Nel frattempo, diverse importanti banche centrali dovrebbero annunciare le loro decisioni politiche, tra cui la Banca Centrale Europea, la Banca del Canada, la Banca Centrale della Turchia e la Banca di Corea.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
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VIX Sotto Pressione: Un Segnale Rialzista Imminente?L'indice di volatilità Cboe (VIX), spesso definito il "termometro della paura" dei mercati, sta attualmente mostrando segnali incoraggianti per gli asset di rischio. Dopo aver stazionato al di sotto dei massimi raggiunti, il VIX si trova in una posizione chiave che potrebbe preludere a nuovi rialzi sia per il mercato azionario che per il settore delle criptovalute.
Il fatto che il VIX stia stazionando al di sotto dei massimi dell'ultima settimana indica una potenziale stabilizzazione del sentiment di mercato. La pressione al rialzo sulla volatilità sembra essersi attenuata, suggerendo che la fase di maggiore incertezza potrebbe essere in via di conclusione.
Il vero spartiacque, è rappresentato dai minimi recenti del VIX, situati intorno a quota 32. Una rottura decisa al ribasso di questo livello rappresenterebbe un segnale ancora più convincente di un calo della paura e di un aumento della fiducia degli investitori.
Da Guerra Commerciale a Conflitto Reale?La disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina ha superato i confini dell'economia, trasformandosi in un nodo geopolitico critico con il potenziale di sfociare in un confronto militare più ampio, in particolare riguardo alla questione di Taiwan. Questo è l'allarmante scenario dipinto da un recente report di BCA Research, che evidenzia come la guerra tariffaria possa essere la miccia per un conflitto ben più grave.
Escalation Tariffaria e Reazione Cinese:
La decisione del Presidente Donald Trump di imporre una tariffa del 145% sui beni cinesi ha scatenato una pronta e decisa reazione da parte di Pechino, che ha risposto con una tariffa dell'84% e un significativo deprezzamento del renminbi. Le ripercussioni economiche di queste mosse si fanno sentire sempre più, ma l'analisi di BCA Research svela una strategia più complessa da parte di Trump.
Strategia di Pressione Mirata e Stabilità Interna:
Mentre esercita una forte pressione sulla Cina, Trump ha scelto di sospendere le tariffe su altri paesi. Questa mossa strategica suggerisce la volontà di evitare di innescare una recessione globale e una più profonda correzione del mercato azionario, con l'S&P 500 che ha oscillato pericolosamente vicino alla soglia del mercato orso. BCA osserva come Trump sembri cauto nel superare tale limite, indicando una priorità nel mantenere una certa stabilità economica interna mentre si concentra sulla rivalità strategica con la Cina.
BCA Research identifica due scenari principali che potrebbero portare a un'ulteriore escalation della crisi:
Ripresa delle Tariffe Globali: Se Trump dovesse ritenere che una recessione sia comunque inevitabile, potrebbe decidere di ripristinare le tariffe a livello globale, intensificando la pressione economica su tutti i fronti.
Shock Geopolitico e Diversione: Un evento geopolitico significativo, come il fallimento dei negoziati con l'Iran o un'escalation delle tensioni in Asia orientale, potrebbe spingere l'amministrazione Trump a utilizzare la politica commerciale come strumento preventivo o come diversivo dall'attenzione interna.
NUOVI MASSIMI STORICI...ANCORA!Nel marzo 2025, gli ETF sull'oro hanno registrato afflussi globali di 8,6 miliardi di dollari, portando il totale del primo trimestre a 21 miliardi di dollari, il secondo più alto mai registrato.
Gli asset totali gestiti (AUM) hanno raggiunto un nuovo record di 345 miliardi di dollari, con le partecipazioni salite a 3.445 tonnellate.
Il Nord America ha guidato con 6,5 miliardi di dollari di afflussi mensili, sostenuto da un prezzo dell'oro superiore ai 3.000 dollari/oncia, rendimenti stabili e un dollaro più debole.
L'Europa ha contribuito con 1 miliardo di dollari, trainata da Regno Unito, Svizzera e Germania, mentre l'Asia ha aggiunto quasi 1 miliardo di dollari, con Cina e Giappone in testa.
Questi afflussi riflettono l'interesse degli investitori per l'oro come bene rifugio in un contesto di incertezze economiche e geopolitiche.
HEINEKEN (HEIA), Strategia rialzista di lungo periodoHEINEKEN (HEIA), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Heineken N.V. è stata costituita nel 1864 e ha sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Heineken N.V. opera come filiale di Heineken Holding N.V. Heineken N.V. produce e vende birra e sidro nelle Americhe, in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia Pacifico. L'azienda fornisce vino e vino di frutta, malto, bevande analcoliche e acqua minerale e in bottiglia. Offre le sue birre con i marchi Birra Moretti, Desperados e Kingfisher Ultra, birra premium. Offre le sue birre con i marchi Heineken, Heineken Silver, Orchard Thieves, Windhoek, Dos Equis, Red Stripe, Kingfisher, Bintang, Gosser, Affligem, Mort Subite, Strongbow, Stassen, Bulmers, Old Mout, Savanna, Turbo King, Tecate, Lagunitas, Bia Viet, Tiger Crystal. L'azienda offre i suoi prodotti a dettaglianti, grossisti, bar, pub, hotel e ristoranti.
DATI: 13/04/2025
Prezzo = 74 Euro
Capitalizzazione = 41.748B
Beta (5 anni mensile) = 0,56
Rapporto PE (ttm) = 42.53
EPS (ttm) = 1,74
Target Price HEINEKEN (HEIA) di lungo periodo:
1° Target Price: 87,56 Euro
2° Target Price: 106,30 Euro
3° Target Price: 160,40 Euro
4° Target Price: 248 Euro
5° Target Price: 335,5 Euro
6° Target Price: 389,6 Euro
ADYEN (ADYEN), Strategia rialzista di lungo periodoADYEN (ADYEN), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Adyen N.V. è stata costituita nel 2006 e ha sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Adyen N.V. gestisce una piattaforma di pagamenti in Europa, Medio Oriente, Africa, Nord America, Asia Pacifico e America Latina. La sua piattaforma integra uno stack di pagamenti che comprende gateway, gestione del rischio, elaborazione, acquisizione e servizi di regolamento. L'azienda offre un'infrastruttura back-end per l'autorizzazione. Accetta pagamenti online, di persona, cross channel e Adyen per le piattaforme. L'azienda fornisce servizi di ottimizzazione tra cui Adyen Uplift, protect, authenticate e optimize. Inoltre, l'azienda offre prodotti finanziari tra cui conti, capitale, emissione e pagamenti. L'azienda si occupa di piattaforme digitali, mobilità, SaaS, vendita al dettaglio, alimenti e bevande, abbonamenti e ospitalità.
DATI: 13/04/2025
Prezzo = 1330.6 Euro
Capitalizzazione = 41.906B
Beta (5 anni mensile) = 1,94
Rapporto PE (ttm) = 45.04
EPS (ttm) = 29,54
Target Price ADYEN (ADYEN) di lungo periodo:
1° Target Price: 1617,4 Euro
2° Target Price: 1904,08 Euro
3° Target Price: 2314 Euro
4° Target Price: 2835 Euro
ASML HOLDING (ASML), Strategia rialzista di lungo periodoASML HOLDING (ASML), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
ASML Holding N.V. è stata fondata nel 1984 e ha sede a Veldhoven, nei Paesi Bassi. L'azienda era precedentemente nota come ASM Lithography Holding N.V. e ha cambiato nome in ASML Holding N.V. nel 2001. ASML Holding N.V. fornisce soluzioni di litografia per lo sviluppo, la produzione, la commercializzazione, la vendita, l'aggiornamento e l'assistenza di sistemi avanzati per semiconduttori. Offre sistemi di litografia, metrologia e ispezione. L'azienda fornisce anche sistemi di litografia a ultravioletti estremi e sistemi di litografia a ultravioletti profondi, che comprendono soluzioni di litografia a immersione e a secco per la produzione di una vasta gamma di nodi e tecnologie per semiconduttori. Inoltre, offre sistemi di metrologia e ispezione, tra cui i sistemi di metrologia ottica YieldStar per valutare la qualità dei modelli sui wafer e le soluzioni a fascio elettronico HMI per identificare e analizzare i difetti dei singoli chip. Inoltre, l'azienda fornisce soluzioni di litografia computazionale, sistemi di litografia e soluzioni software di controllo; ristruttura e aggiorna i sistemi di litografia e offre assistenza ai clienti e servizi correlati. Inoltre, offre hardware, software e servizi ai produttori di chip per la produzione di modelli di circuiti integrati. L'azienda opera in Giappone, Corea del Sud, Singapore, Taiwan, Cina, resto dell'Asia, Paesi Bassi, resto dell'Europa, Medio Oriente, Africa e Stati Uniti.
DATI: 13/04/2025
Prezzo = 577.3 Euro
Capitalizzazione = 226.994B
Beta (5 anni mensile) = 1,26
Rapporto PE (ttm) = 30.04
EPS (ttm) = 19,22
Target Price KON.PHILIPS (PHIA) di lungo periodo:
1° Target Price: 633,4 Euro
2° Target Price: 804,2 Euro
3° Target Price: 1021,8 Euro
ROCHE (RO), Strategia rialzista di lungo periodoROCHE (RO), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
L'azienda è stata fondata nel 1896 e ha sede a Basilea, in Svizzera. Roche Holding AG opera nel settore farmaceutico e diagnostico in Europa, Nord America, America Latina, Asia, Africa, Australia e Nuova Zelanda. L'azienda offre soluzioni farmaceutiche nelle aree terapeutiche dell'anemia, dei tumori del sangue e solidi, della dermatologia, dell'emofilia, delle malattie infiammatorie e autoimmuni, dei disturbi neurologici, dell'oftalmologia, dei disturbi respiratori e dei trapianti. Fornisce inoltre test in vitro per la diagnosi di varie malattie, come cancro, diabete, Covid-19, epatite, papillomavirus umano e altre; strumenti diagnostici e soluzioni per la salute digitale.
DATI: 13/04/2025
Prezzo = 257 CHF
Capitalizzazione = 195.391B
Beta (5 anni mensile) = 0,22
Rapporto PE (ttm) = 22.65
EPS (ttm) = 10.31
Target Price ROCHE (RO) di lungo periodo:
1° Target Price: 275,4 CHF
2° Target Price: 314 CHF
3° Target Price: 369 CHF
4° Target Price: 439,2 CHF
KON.PHILIPS (PHIA), Strategia rialzista di lungo periodoKON.PHILIPS (PHIA), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Koninklijke Philips N.V. è stata fondata nel 1891 e ha sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. L'azienda, precedentemente nota come Koninklijke Philips Electronics N.V., ha cambiato nome in Koninklijke Philips N.V. nel maggio 2013. Koninklijke Philips N.V. opera come azienda di tecnologie sanitarie in Nord America, nella Grande Cina e a livello internazionale. L'azienda opera attraverso i segmenti Diagnosi e trattamento, Connected Care e Salute personale. Fornisce soluzioni di diagnostica per immagini, tra cui risonanza magnetica, sistemi a raggi X, sistemi e software di tomografia computerizzata (TC), tra cui soluzioni di TC spettrale basate su rivelatori; soluzioni di imaging a ultrasuoni incentrate sulla diagnosi, la pianificazione del trattamento e la guida per applicazioni cardiache, di imaging generale, ostetriche/ginecologiche e point-of-care; sistemi radiografici interventistici integrati e soluzioni software; dispositivi e software di immagine interventistica per aiutare la diagnosi, la navigazione, il trattamento e la conferma in procedure interventistiche minimamente invasive coronariche, vascolari periferiche e di gestione del ritmo cardiaco. L'azienda offre anche soluzioni per la gestione dei pazienti acuti; soluzioni per le cure d'emergenza; gestione dell'assistenza ai pazienti in ambulatorio e a domicilio; soluzioni per la cura del sonno e delle vie respiratorie; e soluzioni software vendor-agnostic. Inoltre, fornisce spazzolini elettrici, testine e prodotti per la pulizia interdentale e lo sbiancamento dei denti; alimentazione infantile, baby monitor e soluzioni digitali per la salute dei genitori e delle donne; prodotti e soluzioni per la cura e la bellezza.
DATI: 13/04/2025
Prezzo = 20.41 Euro
Capitalizzazione = 18.879B
Beta (5 anni mensile) = 0,89
Rapporto PE (ttm) = 22.8
EPS (ttm) = -0.90
Target Price KON.PHILIPS (PHIA) di lungo periodo:
1° Target Price: 21,73 Euro
2° Target Price: 27,86 Euro
3° Target Price: 33,97 Euro
4° Target Price: 42,69 Euro
5° Target Price: 53,78 Euro
DAZI: solo RUMORE su questi grafici!Ebbene Trump ha tolto i dazi, e alla fine ridendo e scherzando siamo tornati vicino ai livelli di mercato pre-dazi. Una settimana di puro rumore sui grafici, panico ed entusiasmo che non sono affatto indicativi di nulla, e che anzi, confondono le idee ancora di più in un contesto di crescente incertezza. Se l'approccio di Trump è discutibile (senza scendere in dichiarazioni di stampo politico a suo favore o contro), con annunci fatti sui social media ed una politica di pressione da "bullo", ha comunque uno scopo da perseguire: mantenere sotto controllo il debito del suo paese. Tuttavia questa questione sui dazi ha preso il centro del palco, generando incertezza e volatilità, con degli investitori tanto attenti alle parole e poco ai fatti. La sospensione non comporta la cancellazione dei dazi e un ritorno al mercato precedente, ai precedenti equilibri commerciali, e non da ultimo l'annuncio a mercati chiusi in merito alla sospensione dei dazi su telefoni, computer, semiconduttori, chip ecc... alimenterà l'entusiasmo togliendo il focus dalle aziende e dal mercato, alimenterà la F.O.M.O. e niente di più. In questa video-analisi troverete una menzione speciale per Apple Inc. NASDAQ:AAPL , oltre che per il principale indice USA SP:SPX ; Apple che è emblema di questa situazione caotica dove una società che si trova in un momento di "stitichezza innovativa" verrà probabilmente premiata per il passo indietro sui dazi che nulla ha che vedere con i fondamentali aziendali. E questo è solo un esempio di molti! Ad ogni modo vi auguro buona visione e buon trading e mi farebbe molto piacere avere anche la vostra opinione su questa situazione!
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RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 7-11 aprileRiassunto della settimana 7-11 aprile:
- Le vendite al dettaglio europee salgono al 2,3%
- La banca centrale neozelandese taglia i tassi di 25 punti base
- L'inflazione americana scende al 2,4%, più bassa delle aspettative
- Cresce all'1.4% il pil del Regno Unito
- Le aspettative di inflazione del Michigan salgono ai massimi dal 1991
Andamento delle valute:
- CHF è stata la top perfomer della settimana
- USD è stata la valuta più debole della settimana
Approfondimento:
DAZI AMERICANI:
Smartphone e computer sono tra i molti dispositivi e componenti tecnologici che saranno esentati dalle tariffe reciproche imposte dal presidente Donald Trump, secondo le nuove linee guida della US Customs and Border Protection.
La guida, emessa nella tarda serata di venerdì, arriva dopo che Trump all'inizio di questo mese ha imposto tariffe del 145% sui prodotti provenienti dalla Cina.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 11.04.2025Borse in altalena, ma sperano in accordi con gli Usa, anche per la Cina.
Scende l’inflazione negli Usa: possible rallentamento della crescita?
Dollaro Usa in caduta precipitosa: effetto collaterale “involontario”?
Oro alle stelle: è il vero vincitore di questa prima parte dell’anno.
Mercati in altalena tra dazi, rally e ansie globali
La tregua (temporanea) nei dazi USA ha acceso i listini europei, che hanno chiuso con performance da applausi: Milano ha guadagnato il 4,7%, Parigi +3,83%, Francoforte +4,53%, Madrid +4,02%, Londra +3,04%. Anche Milano, inizialmente piatta, è decollata, con numerosi titoli in rialzo a doppia cifra, dopo che a metà giornata è arrivata anche la notizia dello stop ai dazi da parte dell’UE.
Molto meno entusiasta Wall Street: nonostante l’inflazione di marzo sia calata più del previsto, l’effetto tranquillizzante è stato nullo, perché i dati sono precedenti all’annuncio dei dazi da parte di Trump. Così, il Dow Jones ha chiuso a -2,5%, il Nasdaq a -4,3% e l’S&P 500 a -3,5%.
Trump tra applausi e minacce
Il presidente USA Donald Trump ha definito la giornata precedente “la più importante della storia, per i mercati”, sostenendo che gli Stati Uniti stanno finalmente cercando “di farsi trattare equamente dal mondo”. Sulla Cina ha dichiarato ottimismo per un possibile accordo commerciale “vantaggioso per entrambi i Paesi”, nonostante le nuove tariffe imposte: un pesantissimo 145% sulle importazioni cinesi, incluso un 20% per il fentanyl.
La Cina ha risposto con contromisure: dazi dell’84% sui beni americani e un giro di vite sui film di Hollywood. Tuttavia, da Pechino è arrivata anche un’apertura: “troviamoci a metà strada”, hanno detto, rilanciando l’invito al dialogo.
Trump ha elogiato la “furbizia” dell’UE per non aver reagito subito con dazi propri: “hanno capito cosa abbiamo fatto con la Cina”, ha spiegato. E ribadisce di vedere l’Unione come “un unico blocco”, chiudendo per ora alla possibilità di trattative bilaterali con i singoli Stati.
Italia: occhio al PIL
Nel Documento di Finanza Pubblica, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha avvertito che, dopo segnali positivi nel primo trimestre, dal secondo trimestre 2025 l’economia italiana potrebbe frenare per via dei dazi USA e dell’incertezza globale. Le stime di crescita reale sono state riviste al ribasso: +0,6% per il 2025 (contro il +1,2% precedente) e +0,8% per il 2026.
Asia a due velocità
Il nervosismo USA ha contagiato anche l’Asia. Il Nikkei di Tokyo ha perso il 3,8%, colpito soprattutto dal tonfo dell’auto: Toyota è crollata del 7,6%, peggior calo dal 30 settembre. A pesare, anche le previsioni al ribasso di Goldman Sachs sugli utili del settore.
In controtendenza Hong Kong (+1,7%), il CSI 300 di Shanghai/Shenzhen (+0,5%) e il Taiex di Taiwan (+2,4%). Male la Corea (-0,7%). Mumbai regge bene con un +1,8%. Intanto, lo yuan si stabilizza a 7,31 sul dollaro.
Petrolio: giù di brutto
Il Brent europeo è in calo e si avvia a chiudere la seconda settimana nera consecutiva: -3,7%, con un crollo di 12 dollari al barile in otto sedute. Il prezzo è passato dagli 82,6 USD di gennaio a circa 60 USD. L’EIA ha tagliato le previsioni di crescita globale e avvertito che la guerra commerciale potrebbe deprimere la domanda di petrolio sia in USA che nel mondo.
Commodities in altalena
L’Indice Bloomberg Commodity torna timidamente sopra quota 100 USD. Oro e argento brillano: +5% in settimana. Il rame, aiutato dallo stop ai dazi, rimbalza del +4%. Bene anche le materie prime agricole: mais +5%, cotone +6%, soia +6%.
Il gas naturale europeo tocca i minimi da quasi un anno: 33,29 €/MWh, dimezzato rispetto al picco di metà febbraio (58,77 €/MWh), grazie a minori consumi attesi con l’estate e al rallentamento della crescita in Eurozona.
Oro superstar, dollaro giù
L’oro ha toccato un nuovo record: 3.220 USD, con un rally del +22% da inizio anno. Il metallo prezioso è diventato il rifugio per eccellenza, ora che anche dollaro e Treasury traballano. Si moltiplicano gli acquisti tramite ETF e fondi specializzati, ma non è certo che dietro ci siano le banche centrali.
Il dollaro affonda: minimo da tre anni, a 1,13 contro euro. In due mesi ha perso il -12%. Il crollo è partito dal rallentamento dell’inflazione USA e dalle attese di un rapido taglio dei tassi da parte della Fed.
L’indice dei prezzi al consumo core (CPI USA), al netto di cibo ed energia, è salito solo dello 0,1% su base mensile (il minimo da nove mesi) e del +2,8% annuo, il valore più basso da quasi quattro anni. E pensare che appena due mesi fa si parlava di tassi alti e dollaro fortissimo…
Bitcoin? Non proprio un rifugio
L’11 aprile, Bitcoin rimbalza dell’1%, ma è in calo del -13% nel 2025. Michael Saylor continua a promuoverlo come bene rifugio, scrivendo su X che “il caos alimenta Bitcoin”, ma per ora non regge il paragone con l’oro: da inizio guerra commerciale, l’S&P500 è sceso del -7%, Bitcoin del -5,5%.
Obbligazioni: bufera sui Treasury
I titoli di Stato USA sono stati presi di mira dalla speculazione: si scommette su un massiccio sell-off cinese in risposta ai dazi. In tanti hanno cavalcato l’idea che i Treasury non siano più sicuri, complice l’instabilità politica. Ma il segretario del Tesoro Scott Bessent ha minimizzato: “Il petrolio risale, l’inflazione cala. Nulla di strano.”
Conclusione: mercati sulle montagne russe
Il mondo finanziario è immerso in una tempesta fatta di guerre commerciali, rally improvvisi e crolli repentini. Se la volatilità è l’unica certezza, gli investitori si muovono a tentoni tra dati contraddittori e tweet presidenziali, cercando rifugio in oro, commodities o semplicemente in attesa di capire dove soffia davvero il vento.
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Come scegliere il grafico ideale per tradare sull’oro? Questa settimana per quanto riguarda la nostra parte di educazione, andremo a parlare dei diversi tipi di grafico che possiamo trovare su una piattaforma di trading e con cui un trader può effettuare le proprie strategie e analisi di mercato.
Possiamo dire che i grafici rappresentano uno strumento fondamentale che fa da supporto all’analisi tecnica e alla price action e ci permette soprattutto di seguire il prezzo di un determinato asset in qualsiasi momento della giornata. Il punto in comune per qualsiasi tipo di grafico è che permette ad un trader di interpretare il comportamento dei prezzi del mercato ma soprattutto permette di estrapolare quelle che possono essere statistiche di riferimento per una propria strategia, come ad esempio apertura e chiusura di un prezzo o anche il massimo e minimo creato.
Quest’oggi andremo ad analizzare 3 diversi tipi di grafici che sono
- Grafico a linea
- Grafico a candela
- Grafico a barre
Grafico a Linea
Per quanto riguarda il grafico a linea (o grafico lineare), sono i grafici in cui viene mostrato i prezzi di chiusura in un arco temporale e dal quale non è possibile visualizzare quali siano i massimi e i minimi che sono stati toccati da uno strumento finanziario. Il pregio di usare un grafico a linea è quello di poter vedere se il grafico effettivamente è stato accettato in una determinata zona e in un determinato arco temporale.
Da un grafico a linea inoltre non possiamo vedere inoltre se il prezzo sia stato soggetto ad alta volatilità ed abbia toccato determinate zone di prezzo.
Grafico a candela
Sicuramente uno dei grafici più comuni ed utilizzato dalla maggior parte dei trader è il grafico a candela. Sicuramente, a differenza del grafico a linea, il grafico a candela ci permette di capire per bene dove il prezzo si sia spinto, oltre a darci la possibilità di poter vedere il prezzo di apertura e chiusura e a poter individuare in modo molto semplice ed intuitivo quali siano stati i massimi e i minimi che si sono creati in qualsiasi arco temporale.
Inoltre, la particolarità di questa tipologia di grafico, è proprio quello di poter individuare visivamente quali siano i momenti in cui una candela abbia chiuso negativamente (prezzo di chiusura al di sotto del prezzo d’ apertura) o positivamente (prezzo di chiusura al di sopra del prezzo di apertura).
Grafico a barre
Un ultimo grafico che andremo ad analizzare è il grafico a barre. Abbiamo due tipologie di grafico a barre, quali barre a tempo e barre a volume. Quelle a tempo vengono disegnate all’interno del grafico quando passa un determinato arco temporale impostato dal trader. Mentre le barre a volume si formano quando si realizza un determinato volumi di scambi o quando ci sono stati determinati tick. I tick di mercato sono variazioni che possono avvenire al rialzo o al ribasso di uno strumento finanziario.
Conclusioni
Se ogni trader si trovasse all’inizio di un approccio con i mercati finanziari, potrebbe in qualche modo cercare di capire quale sia il grafico che più fa a caso suo, dopo aver effettuato anche ricerche e studi. Inoltre, è importante capire che non esiste un setup perfetto che possa fornirti uno o l’altro grafico, ma è importante capire quale tipo di grafico possa fare a caso proprio.
Inoltre, questo articolo è puramente a titolo informativo e non vuole rappresentare alcun tipo di consiglio finanziario.
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Ciao ragazzi, tutto bene?
Ieri abbiamo seguito insieme i dati e siamo riusciti a leggerli bene.
spero che ognuno di voi abbia portato a casa qualcosa di buono con la propria strategia 💰
Ora però…
un minuto di silenzio per chi continua a shortare GOLD sperando in un miracolo 🙏
Io resto fortemente rialzista, a meno che non succedano cose strane sul fronte geopolitico o con i tassi.
Oggi me ne sto fuori da Gold, quindi vi auguro un bel weekend tranquillo!
Ci vediamo lunedì alle 14:00 carichi!
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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GOLD | Chiudiamo week, IPP ore 14:30.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
Inflazione ieri continua a far salire il GOLD andando a creare un nuovo massimo storico, metallo giallo impossibile da controllare in questo periodo, mi piace questa struttura di contro break, nel caso in cui dovesse rientrare a ribasso (come indicato con la linea) potrebbe avvenire un bel crollo.
Potrebbe fare una ricerca del massimo storico prima.
Valutiamo.
Fulmine VERDE: area di valutazione LONG.
Fulmine ROSSO: area di valutazione SHORT.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Le borse scendono nuovamenteCrollo degli indici USA ieri, con l'S&P 500 in calo del 3,5%, il Nasdaq 100 del 4,3% e il Dow Jones in calo di circa il 2,5%. Il calo arriva in seguito al rally storico di mercoledì, stimolato dall'annuncio del Presidente Trump di una riduzione del 10%, per un periodo di 90 giorni, dei dazi per la maggior parte dei partner commerciali statunitensi, esclusa la Cina, al fine di consentire i negoziati. I dazi sui prodotti cinesi, tuttavia, rimarranno al 125%.
Nonostante la pausa, si prevede che la volatilità del mercato persisterà, poiché gli investitori rimangono cauti in un momento di incertezza generale e valutano eventuali ricadute economiche più ampie, in particolare per l'economia statunitense. Nel frattempo, sul fronte dei dati, tutte le componenti chiave dell'indice dei prezzi al consumo sono risultate inferiori alle aspettative. Sebbene non vi siano ancora sorprese positive nei dati sull'inflazione, si prevede che il pieno impatto dei dazi recentemente imposti si farà sentire nei prossimi mesi. Separatamente, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono state in linea con i dati delle settimane precedenti. I settori tecnologico ed energetico hanno registrato i maggiori perdenti.
VALUTE, IL DOLLARO PERDE QUOTA
Giovedì, l'indice del dollaro è sceso di oltre il 2% a 101,4, toccando il minimo degli ultimi sei mesi, a causa dei dati più deboli sull'inflazione e in assenza di qualche ulteriore rassicurazione da parte dell’Amministrazione USA sul calo dei dazi. Nella notte poi l’indice è sceso addirittura fino a 99,33, un altro 2% e minimo degli ultimi 18 mesi.
L'indice dei prezzi al consumo core è aumentato solo del 2,8% su base annua, il ritmo più lento da marzo 2021, confermando comunque una tenuta dei prezzi che potrebbe impedire alla Fed di ridurre il costo del denaro. Ciò è avvenuto in concomitanza con la decisione del presidente Trump di ridurre i dazi più elevati sulla maggior parte dei partner commerciali statunitensi per 90 giorni, sebbene la Cina si trovi ancora ad affrontare un'aliquota elevata del 145%.
Gli Stati Uniti continuano ad applicare un dazio di base del 10% su larga scala, con esenzioni per settori chiave come semiconduttori, farmaceutica ed energia, mentre auto e metalli sono ancora soggetti a un'imposta del 25%. Anche l'UE ha sospeso i nuovi dazi per 90 giorni per consentire i negoziati. Allo stesso tempo, il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro e il rafforzamento delle valute rifugio come lo yen e il franco svizzero hanno aumentato la pressione sul dollaro.
EurUsd nella notte ha toccato quasi 1,1400, in un free fall che non si vedeva dal 2022. I target, a questo punto, sono posti a 1,1490 e 1,1600, nel caso di panic selling di dollaro. UsdCad a 1,3960 con obiettivi di ulteriori 100 pips almeno. UsdJpy a 143,60 con target a 141,30-40.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 4.000 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 223.000 nella prima settimana di aprile, in linea con le aspettative del mercato, mantenendosi ai livelli storicamente bassi registrati da marzo. Nel frattempo, le richieste di sussidio di disoccupazione presentate nell'ambito dei programmi per i dipendenti del governo federale, sottoposti a un attento esame a causa dei licenziamenti da parte del Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE), sono aumentate, ma sono diminuite di 56 unità, attestandosi a 508, il numero più basso dall'insediamento del Presidente Trump. Nonostante il calo, le segnalazioni secondo cui molti licenziamenti da parte del DOGE sono stati effettuati con indennità di buonuscita impediscono ai dipendenti di richiedere i sussidi immediatamente dopo il licenziamento.
CPI IN CALO
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso per il secondo mese consecutivo al 2,4% a marzo 2025, il livello più basso dal settembre 2024, in calo rispetto al 2,8% di febbraio e al di sotto delle previsioni del 2,6%. I prezzi della benzina e dell'olio combustibile sono diminuiti ulteriormente, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati in modo significativo. L'inflazione ha rallentato anche per l'edilizia abitativa, auto e camion usati e trasporti, mentre i prezzi dei veicoli nuovi sono rimasti invariati. D'altra parte, l'inflazione ha accelerato per i prodotti alimentari.
Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,1%, il primo calo da maggio 2020, rispetto alle aspettative di un aumento dello 0,1%. L'indice dei prezzi dell'energia è sceso del 2,4%, poiché il calo del 6,3% della benzina ha più che compensato gli aumenti dell'elettricità (0,9%) e del gas naturale (3,6%). Nel frattempo, l'inflazione core annua è scesa al 2,8%, il livello più basso da marzo 2021, al di sotto delle previsioni del 3%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo core è aumentato dello 0,1%, al di sotto delle aspettative dello 0,3%.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
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INFLAZIONE USAL'inflazione dei prezzi al consumo USA è diminuita più del previsto a marzo, scendendo al 2,4%.
Il crollo dei prezzi dell'energia ha contribuito a mantenere l'inflazione contenuta, poiché un calo del 6,3% dei prezzi della benzina ha contribuito a determinare un calo più ampio del 2,4% dell'indice energetico.
I prezzi delle uova sono aumentati di un altro 5,9% e del 60,4% rispetto a un anno fa.
Inoltre, i prezzi degli alloggi, tra le componenti più ostinate dell'inflazione, sono aumentati solo dello 0,2% a marzo e del 4% su base 12 mesi, il guadagno più piccolo da novembre 2021.
GOLD | Oggi Inflazione ore 14:30.Buongiorno Traders.
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Restiamo con qualche valutazione SHORT, in attesa della chiusura giornaliera post Inflazione.
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Ciau.
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– I rendimenti USA schizzano in alto. Intanto Tokyo affonda come un sasso.
– La BOJ chiama rinforzi. Arrivano pure MOF e FSA, ma i mercati li ignorano e continuano a cadere a picco.
– La Cina prova a mettere il cerotto: cerca di bloccare lo yuan e salvare la Borsa. Nel frattempo Trump lancia altri dazi, giusto per peggiorare la festa.
– In Europa è strage: le Borse si sciolgono come un gelato ad agosto. Ovunque dolore, ma tutti ancora a sperare nel solito "salvatore".
– La BCE e i suoi scudieri gridano: “Le banche sono solide!”. Intanto il settore bancario crolla peggio delle shitcoin.
– I segnali c’erano. Ma come sempre, la gente fuori dal gioco, a guardare il disastro dai vetri.
– Il presidente USA ci prova: “È il momento giusto per comprare!”. Peccato che la fiducia sia già in barella.
– Tre ore dopo la Casa Bianca cambia idea: dazi sospesi per 90 giorni. Tranne che con la Cina.
Boom: parte uno dei rally più violenti mai visti.
Solo 3 giorni prima dicevano “impossibile”.
– Tutto questo, senza neanche un colpo della FED.
Serve aggiungere altro?
Gesù ci ha messo 3 giorni a risorgere.
La finanza? Manco 5 minuti.
💡GOLD UPDATE💡
chiusura daily confermata a rialzo, oggi post news vediamo di posizionarci.
attualmente mi mantengo sullo scenario rialzista e cerco solo posizionamenti long,
poi decideremo bene appena usciranno le news.
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