Sarà recessione? Nel dubbio si comprano Euro!ANALISI COT REPORT del 16.04.2023
-CONTESTO
Eccoci nuovamente alla rubrica settimanale dedicata alla lettura dei mercati attraverso il posizionamento dei big players sul mercato dei futures, mercato che rimane a nostro parere sempre più confuso e a caccia di un’indicazione chiara sul futuro delle economie mondiali.
Le posizioni sui mercati si dividono di fatto in due grandi filoni di pensiero, entrambi con dati validi a supporto della loro tesi: da un lato chi crede nella recessione imminente per gli Usa e a cascata per il mondo occidentale e l’economia globale, dall’altra parte chi crede che le economie mondiali sono molto più robuste di quanto si possa credere e che le banche centrali interverranno prima della vera crisi.
A sostegno del primo filone di pensiero, quello legato all’imminente recessione, troviamo le parole ed i verbali della FED, che evidenziano un’aspettativa del PIL in calo costante per i prossimi 3 trimestri, che portano alla conclusione di un anno di ovvia recessione tecnica. A dar voce a queste prospettive di rallentamento economico, non solo in America ma nel resto del mondo, anche il FMI , che si è riunito per il consueto appuntamento di primavera e che ha posto la sua attenzione sugli ancora altissimi livelli di inflazione presenti nelle economie mondiali e la necessità delle banche centrali di mantenere politiche economiche aggressive, senza tuttavia colpire il delicato sistema finanziario. Decisamente un contesto fragile, che sembra di quasi impossibile gestione e che potrebbe portare a pesanti pressioni al sistema economico americano e mondiale per qualsiasi scelta si metta in campo.
La forte inflazione mondiale mette a dura prova i paesi a basso reddito, che importano dall’estero energy e food in dollari e che hanno affrontato un 2022 davvero difficile ampliando di fatto la fascia di popolazione in povertà. Chi crede nella fase di imminente recessione mondiale trova ancora supporto nei PMI , con il manifatturiero che mette in evidenza un rallentamento della domanda, dei livelli di produzione e il calo drastico anche nelle assunzioni. I posti di lavoro secondo questi report sono in calo, con il ridimensionamento della produzione le aziende si preparano ai tagli del personale, ponendo le basi per la fase di disinflazione e successiva recessione.
Ancora a sostegno di questa tesi, il comparto obbligazionario, che continua a premiare le scadenze lunghe oltre i 10 anni, mentre si penalizzano le scadenze brevi che continuano la lora caduta nei prezzi, special modo le brevissime sotto i 2 anni, lasciando ancora la curva dei tassi improntata al ribasso e alla aspettativa di recessione.
Di contro la tesi opposta, chi crede in un’economia mondiale robusta, che può superare le aggressioni delle banche centrali , che trova supporto in un buon rapporto dul mercato del lavoro Usa, che non vede partire ancora la disoccupazione , ferma al 3.5% e pertanto ancora una buona stabilità reddituale che da fiducia ai consumatori e alla domanda aggregata. Ulteriore supporto viene dagli ultimi dati sull’inflaizone Usa, che vede si un dato Core in aumento al 5.6, dal 5.5% , ma che vive anche un forte rallentamento nel dato più genereci del consumer price index che è calato dal 6.0% al 5.0%. l’effetto base incide senza meno in questa lettura e sapere che si paragonano i dati su base annuale al +8.5% dell’anno scorso pone dubbi sulla bonta del dato, che vengono tuttavia spazzati via dai rilevamenti mensili, che mostrano un +0.1% dal precedente +0.5%. i sostenitori di una prospettiva di ripartenza leggono con fiducia a questi dati e sperano che la leggera fase di rallentamento in atto sarà ben presto un ricordo , spazzato via da una FED che non andrà oltre i rialzi tassi di 25Bp e che si focalizzerà sui tagli del osto del denaro già in questo 2023.
I mercati per gli ottimisti sono già al bottom, e ogni dato positivo per le economie mondiali sono motivo di acquisto, spingendo oramai l’Europa sui massimi di periodo, e con l’America che guarda fiduciosa al futuro, ma sarà davvero già il momento di improntarsi al risk on?
Limitandoci alla lettura dei mercati, delle price action di questa settimana, non possiamo non notare che l’obbligazionario non ha cambiato ancora idea e la prospettiva di risk off rimane, la forza dell’azionario a nostro parere si manifesta maggiormente in Europa dove le politiche meno aggressive della BCE e la buona liquidità a sostegno del sistema bancario fanno la differenza su dei listini a maggior composizione bancaria.
In America potrebbe essere presto per parlare di risk on, e la stagione delle trimestrali Usa che sta per iniziare potrebbe dare maggior luce sul futuro che le aziende Usa vedono davanti a loro, special modo per il settore bancario cosi fragile e messo sotto pressione.
Gli operatori secondo quanto riportato dai dati del COt Report si stanno focalizzando sulle coperture, con i metalli preziosi a guidare gli acquisti , le valute rifugio che seguono il mood di risk off, e ancora tante posizioni corte sull’azionario Usa. Sarà interessante tuttavia osservare cosa accadrà on le trimestrali Usa che se dovessero porre sostegno alla corrente di risk on, potrebbero generare ricoperture importanti delle posizioni nette corte generando forti impulsi rialzisti.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il settore valutario trova ancora il dollaro Usa in netta vendita, con gli operatori che scaricano le posizioni long, e danno spazio nei portafogli ad asset rifugio come l’Euro , la sterlina, ed il franco svizzero. Lo yen resta fermo al palo penalizzato ancora da tassi negativi, che lasciano prediligere franco svizzero, ugualmente sicuro ma che riconosce delta tassi migliori.
Quini per il valutario aggiungiamo un sassolino all’idea di risk off.
EURUSD
Forte incremento di posizioni nette long per l’euro, che passano a 163338 dai precedenti 143393. Quasi 20000contratti in più, segnale di grande fiducia per la moneta unica, che rimane prediletta rispetto al dollaro Usa, ponendo le basi per ulteriori allunghi rialzisti
La struttura tecnica di euro trova base a 1.0520 come ultimo minimo di medio periodo prima della spinta attualmente in atto che ha portato le quotazioni a 1.1025. crediamo in allunghi rialzisti fino 1.1175 per poi cercare rientri nel trading range di fine 2022 , che ha tenuto le quotazioni sopra 1.1175 e sotto 1.15.
GBPUSD
Incalzano anche gli acquisti sulle sterline, sebbene in maniera più timida con soli 12395 contratti long, avvicinando il portafoglio delle mani forti ad una posizione netta long, posizione che tuttavia ora si attesta a -2398 contratti.
Il quadro tecnico sembra meno lanciato a rialzo rispetto all’euro, con le quotazioni che faticano a rimanere strutturalemnte sopra 1.2450 e che potrebbero tronare nel range che vede supporti a 1.1840. la chiave sembrano essere le medie mobili che fanno da primo supporto dinamico a 1.22, baluardo necessario per parlare di ulteriori allunghi rialzisti.
USDJPY
Fatica a cambiare l’approccio degli operatori sullo yen giapponese, che li vede ancora netti corti a -57207 contratti.
La strutturale debolezza dello yen, compete con la discesa del dollaro Usa, e porta le quotazioni a 133.75 proiettandosi anche sulle resistenze di 138.00figura. tuttavia il quadro confuso che proiettano le medie mobili sembrano dare voce alla fase di indecisione e di lateralità tra il dollaro e lo yen giapponese.
AUDUSD
Anche il dollaro austalino stenta nella ripartenza, dando peso alla teoria del risk off, con posiizoni nette corte a -37937 contratti.
Il quadro tecnico , anche qui abbastanza confuso, vede la forza delle resistenze a 0.6783 porre le basi per ritewst dei supporti a 0.6565-50. Solo rotture rialziste con chiusure daily oltre 0.6780-0.68figura potrebbero dare vita ad allunghi strutturali di questo asset.
USDCAD
Ancora tanta posizione netta corta per il dollaro canadese che trova le mani forti con -59579 contratti netti , ma che tuttavia grazie agli ultimi slanci rialzisti del wti sembra poter porre le basi di una riaprtenza, con 1930 cntratti in ricopertura questa settimana.
Il quadro tecnico vede un buon affondo di usdcad, non lontano dai supporti di 1.3225, area che si potrebbe raggiungere con la nuova forza del dollaro canadese e una strutturale debolezza del dollaro americano. Difficile credere ora in rotture ribassiste dell’ampio trading range che sta vivendo questo asset ,che trova le sue resistenze a 1.3860
USDCHF
Forza per il franco svizzero, che in un clima di risk off, sembra favorito come asset rifugio anche rispoetto allo yen, riconoscendo un delta tasso migliore. Le mani forti al momento si ricoprono di ben 1269 contratti, portando la posizione netta a soli -6734 contratti.
Il quadro tecnico evidenzia la forza del franco svizzero rispetto al dollaro americano, con la rottura dei supporti a 0.9050 e l’affondo sotto 0.8925, per priettarsi verso i minimi di 0.8765.
NZDUSD
USDINDEX
Calano ancora le posizioni long sul dollaro americano, con le mani forti che si assestano a 13264 contratti long, grazie ad un delta tasso ancora interessante al momento, ma che cala nella prospettiva di un taglio tassi da parte della FED.
Il dollaro Usa resta per noi , in questo 2023 un asset perdente ad ogni scenario, con i tagli tassi probabili che lo pongono in debolezza verso altre valute miglio, e anche per un’economia in recssione là dove la FED dovesse mantenere tassi alti. In ogni caso dunque trovaiamo un futuro non roseo per il biglietto verde, che ora si porta al test dei suporti a 100.83, livello lltre il quale non escludiamo affondi verso 9.50 come supporto primo, sotto quota 100.
-EQUITY:
Più incerto il comparto equity, che vede ancora posizionamenti netti short, ma che trovano in questa settimana, pesanti ricoperture di posizioni, il che lascia incerto il sentiment di risk off che il settore valutario aveva fino ad ora delineato.
Rimane a nostro avviso elemento discrimanete le trimestrali Usa che entreranno nel vivo la prossima settimana.
SP500
Ancora -307612 contratti netti corti per l’SP500 che sebbene viva un assetto di vendite fortissime, non possiamo non considerare la ricopertura di 13847 contratti di questa settimana.
La ricopertura di posizioni short sembrano aver dato buono spunto rialzista alle quotazioni che si portano al test delle resistenze di 4200 pnt. Presto per parlare di risk on, ma è certo che eventuali capovolgimenti nel sentiment delle mani forti, porterebbero a forti acquisti sui futures e a rilanci delle quotazioni anche verso i massimi di 4375 pnt.
Le trimestrali come detto, saranno la chiave di lettura prima della FED di maggio.
NASDAQ
Migliore il quadro dei tech, che non sono lontani da posizionamento netti long, con le mani forti con soli 2130 contratti short, e una ricpoertura di ben 16255 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico è palesemnte migliore per i rialzisti, che trovano impostazioni delle medie mobili a rizlso , massimi e minimi crescenti e supporti tecnici a 12854 pnt, proiettandosi al test deei 13242pnt prima e 13732 poi.
Il mondo dei tecnologici sembra essere convito del taglio tassi fed che darebbe spinta rialzista ai titoli ciclici… le trimestali ancora una volta saranno giudici.
DOW
RUSSEL
-COMMODITIES:
Il comparto delle commodities decisamente misto, con l’energy che fatica a ripartire, special modo il ngas, mentre il wti vive lo spolvero delle quotazioni, grazie alla decisione dell’opec + di tagliare circa 1.1mln di barili giorno. Il taglio che dovrebbe derivare special modo dall’Arabia saudita ha portato a buoni acquisti, ma procediamo con ordine.
NAT.GAS
Fatica il ngas con -140895 contratti nelle mani dei large speculators, e un incremento di ben 10410 contratti nelle posizioni short per questa sola settimana.
Il quadro tecnico riamne in evidente pressione ribassista, sotto le resistenze di 2.22$ ma ancora reggono i supporti di 1.97$, la speranza per i compratori è riposta in un approdo ai valori medi di 3.0$
CRUDE OIL
Meglio il crude oil che con l’opc + che guarda al taglio dell’offerta, grazie all’arabia suadita, intaenta a tagliare 1.1mln di barili giorno, porta ad unaricopertura di 9505 contratti long, con una posizione netta long di 135632 contratti.
Le quotazioni ora al break out degli 82.50$ si proiettano verso nuovi massimi di periodo che potrebbero anche posizionaris a 93.05$. strada indubbiamente lunga da percorrere, quindi cautela massima.
GOLD
Bene la ettimana per i metalli prezioni , che godono del dollaro usa debole e dei rendimenti obbligzionari sotto pressione. Le mani forti sembrano crede ancora in questi asset andando a prendere 27806 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico vede gli approdi rialzisti del gold fino 2075$, sebbene i massimi battuti siano limitati a 2049$, per vivere poi una sessione di respiro venerdi.
Il quadro tecnico rialzista a nostro parere non è invalidato e i suporti a 1959 $ prima restano ancora buoni livelli da monitorare per delle ripartenze verso i massimi storici.
- OBBLIGAZIONARIO USA:
Riaprtono i rendimenti obbligazionari, che faticano a rompere i minimi di perido nelle scadenze lunghe , mentre le scadenze brevi on tentano nemmeno approdi sui suporti. La corva resta fortemente improntata al risk off, e la recessione sembra essere una certezza per i traders obbligazionari.
2y
Il 2 anni lascia i supporti di 3.55% con il mondo delle mani forti che ricopre diverse posizioni short, che restano tuttavia ancora -496841 contratti.
L’intero comparto obbligazionrio ancora non trova posizionamenti netti long su nessuna scadenza, conil 10 anni aocnra in netta vendita per le mani forti, dando pesa noteole alla possibilità di uno scenario di rsick off.
Sarà dunque interessante vivere la settimana legate alle trimestrali usa che saranno preludio agli appuntamenti con la FED di maggio , che speriamo faccia chiarezza alle prossime mosse di politiche monetarie.
buon trading
Salvatore Bilotta
Nasdaq
NQ - arrivano le trimestraliNulla di nuovo rispetto alle analisi precedenti, valido lo scenario rialzista con target i massimi di agosto e monitoraggio dei supporti dei 12.800 pti. Rispetto all'analisi precedente, in cui attendavamo la conferma/indizi sul proseguimento o meno del trend rialzista in atto, il mercato tra finte e tentativi di ribasso ha tenuto i 12.950pti e appare ben impostato per riprendere la strada verso l'alto. Quest'ultimo supporto si aggiunge a quello dei 12.800pti come campanello d'allarme per eventuale perdita di spinta. Fino ad allora possono fare finte, prendersi tutto il tempo che vogliono ma anche con qualche fatica di troppo si sale sempre verso l'alto.
Euro/Usd, gli Istituzionali si prendono un pausa. Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.56
Lunedì 10 Aprile 2023
(COT DEL 04 APRILE 2023)
Gli Istituzionali si prendono un pausa mentre Euro sale.
Ciao buongiorno e buona Pasquetta,
oggi le Borse Europee saranno chiuse ma nel pomeriggio quelle americane saranno regolarmente aperte
Non cambia di molto la situazione del Cot. Il grafico delle forze relative esprime con chiarezza la superiorità di fondo del Cot di Euro (linea blu) su tutte le altre valute Dollaro compreso (linea rossa). Questo vuol dire che di fondo il trend di medio lungo è e rimane long non ostante le variazioni settimanali che, come nel caso di questa settimana, vedono un calo delle posizioni di Euro (questa volta è dovuto ad un aumento di posizioni short ) ed un aumento di quelle del Dollar Index (per aumento di posizioni long).
Dall’ altro lato della medaglia, l’ Indicatore del Cot del Dollaro pur rimanendo sotto la linea dello zero continua ad essere superiore a tutte le altre valute che continuano a rimanerne schiacciate sotto. Questo vuol dire che ancora non vi è una superiorità complessiva del mercato nei confronti del dollaro che rimane ancora potenzialmente forte e capace di dar vita a fasi di ritracciamento Daily e settimanali.
Di seguito la tabella con i valori aggiornati ed il grafico delle forze relative:
Sapete che io penso che Euro abbia bisogno di trovare forza e liquidità per rompere l’ area rossa in zona 1.0920 in un livello di prezzo più basso perché come ho scritto più volte continua a salire senza comprare i massimi ma rimane il fatto che al momento è indiscussa la sua forza e che anche questa settimana a trovato il livello di supporto nella prima delle aree sensibili che avevo indicato in zona 1.08 che è stato sporcato e riassorbito con precisione senza necessità di dover scendere ancora più in basso.
Cosa mi aspetto questa settimana?
Movimenti di volatilità alta collegati ad alcuni driver importanti quali l’ Indice dei prezzi i al consumo negli Stati Uniti che sono molto importanti nella valutazione da parte della Fed dello stato dell’ inflazione ed i Verbali della Fed di Marzo che saranno pubblicati nella giornata di mercoledì.
Esiste un’alta probabilità, a mio personalissimo parere, che andremo a coprire la candela di F.o.m.o. (Fear of messing out) che abbiamo registrato lo scorso 30 gennaio. Se questo dovesse verificarsi occorrerà prestare particolare attenzione alla zona in area 1.1030 che potrebbe essere sporcata e riassorbita per dar vita ad un doppio massimo con brusca ricaduta del prezzo (brusca non vuol dire che si inverta il trend ma solo che si potrebbe originare un movimento di speculazione che potrebbe essere sfruttato anche da noi. Al momento io credo che sia lì che Eur/Usd stia andando in modo costante anche se non molto deciso viste le continue spike di rifiuto che continuano a susseguirsi settimana dopo settimana).
Questo giustificherebbe anche le posizioni short che gli Istituzionali hanno iniziato a lasciare a mercato in questa settimana in quanto sappiamo che loro si posizioni short proprio mentre il prezzo sale per poi recuperarle successivamente quando il prezzo riscenderà.
In tutti i casi a grafico ho lasciato tutte le aree di supporto indicate nelle scorse settimane e le nuove aree di resistenza che abbiamo al momento sopra la testa in modo da fornire un quadro complessivo più completo da tenere come punto di riferimento:
Dal lato Indici invece sarà molto importante la giornata di venerdì in cui le principali banche statunitensi pubblicheranno gli utili del trimestre scorso. Questi saranno analizzati e valutati con molta attenzione da parte degli operatori per capire lo stato di solidità del settore bancario dopo le turbolenze che abbiamo avuto nelle settimane passate.
“Le principali banche, tra cui JPMorgan (NYSE:JPM) e Citigroup (NYSE:C), presenteranno i risultati venerdì, seguite da Goldman Sachs (NYSE:GS), Morgan Stanley (NYSE:MS) e Bank of America (NYSE:BAC) la settimana successiva.” (fonte Investing)
In settimana vedremo aggiornamenti su Sp Nasdaq e Dax che condividerò come sempre la mattina.
Per ora lascio di seguito i grafici di Sp e Nasdaq con le principali aree e trend line di riferimento settimanali.
Ho messo Nasdaq ed S&P perché si vede bene dal confronto settimanale dei due come il Nasdaq abbia già rotto la trend line di lungo e la relativa area di resistenza in zona 12857 che è stata già ritesta e trasformata in area di supporto questa settimana mentre S&P è rimasto più indietro ancora sotto alla trend line ed alla corrispondente area di resistenza che per S&P si trova in zona 4150.
A grafico ho indicato tutto.
Ciao Emi
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
AUDUSD - Conferma struttura debole. Piano di trading sui mercatiCiao a tutti,
condivido il mio piano trading di settimana prossima e aggiornerò questo post real time sulle operazioni che imposterò.
Continuano le vendite su USD che raggiunge aree di acquisto importanti rispetto ad un movimento esteso che allarga il divario rispetto alla ema20 weekly. Motivo per il quale intendo restare in attesa di un ritraccio ampio sul weekly prima vendere USD.
Dunque sul Forex continuo a cercare l'entry SHORT su AUDUSD che ha la struttura di prezzo più debole tra le valute principali contro l'USD. Tale mercato ci offre un nuovo pattern sul weekly: una PIN Bar innescata su un movimento fakey sull'ema20 e sul ritracciamento FIBO 38.2% della grande LEG ribassista weekly. Bisogna aspettare la convalida sotto il livello 0.6640. I target potrebbero essere interessanti considerando che, dopo una eventuale rottura dei minimi di marzo, ci sarebbe ampio spazio di discesa.
Piano trading settimana prossima.
EURUSD: FLAT attendo ampio ritraccio e nuovo swing sul weekly per posizionamento Long
GBPUSD: FLAT attendo ampio ritraccio e nuovo swing sul weekly per posizionamento Long
USDJPY: FLAT situazione confusa si è creato un minimo crescente sul weekly in un ambiente ribassista.
NZDUSD: FLAT rompe lo stallo che si era creato recentemente e produce un set up di vendita sul weekly. Tuttavia preferisco vendere la valuta correlata AUD che ha una struttura più debole.
USDCAD: FLAT candela bearish dominante di due settimane fa, ma su struttura di prezzo rialzista. Aspetto per capire l'evoluzione sul weekly.
OIL: FLAT gap up ampio che rende la struttura generale di difficile lettura. Aspetto per capire l'evoluzione sul weekly.
GOLD: FLAT attendo ampio ritraccio e nuovo swing sul weekly per posizionamento Long
S&P500: FLAT struttura di prezzo incanalata tra 4200 e 3800. Il mercato ha preso forza, ma siamo ci avviciniamo alla zona di vendita - parte alta di questo canale laterale.
NASDAQ: LONG dopo il break out dell'area di vendita di due settimane fa, c'è stato un ritraccio sul daily che ritesta i livelli di ex-resistenza. Possibile entry sul livello attuale con interessante obiettivo lungo a 13.720 corrispondente ai massimi di Ago 2022 in confluenza con estensioni Fibo.
BTCUSD: LONG in caso di ritraccio e trigger nell'area 24300 - 25600.
US Stocks: watchlist della settimana - LONG Nike (NKE), Visa (V). SHORT Archer-Daniels-Midland (ADM).
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
Inflazione USA al 5%, Borsa Italiana su Wall Street crolla!Il dato dell'inflazione USA non riesce a spingere in alto Wall Street che affonda in chiusura.
L'inflazione Usa finalmente scende, siamo al 5% il livello più basso da quasi due anni, la Federal Reserve Bank ha fatto la sua parte ma ancora non è finita.
A preoccupare gli investitori sono le parole del Presidente Jerome Powell: "la crisi bancaria potrà innescare una recessione già a partire da quest'anno".
Wall Street reagisce passivamente alle parole di Powell e cos' gli indici in chiusura invertono la rotta e si dirigono verso nuovi minimi.
Così le chiusure di borsa in USA, S&P 500 chiude a - 0,39%, il Dow Jones chiude a -0.20%, il Nasdaq ha la peggio e chiude a -0.90%.
Il Nasdaq è sicuramente l'indice di riferimento per la tendenza e la volatilità di Wall Street, il respingimento dei prezzi indice di areea 13000 punti non è di certo un buon segnale, adesso toccherà aspettare i supporti di area 12600 punti.
La stretta monetaria ha sortito gli effetti desiderati sull'inflazione ma non di certo per gli indici azionari e . . . le banche.
Per Borsa Italiana la giornata non è stata per nulla male, il Ftse Mib ha chiuso in leggero rialzo a +0,4% sfiorando il massimo relativo del 2023 di area 27900 punti indice.
Purtroppo mancano i volumi e pertanto il Ftse Mib a 27900 punti indice di Piazza Affari si affaccia solamente per salutare, resta a quel livello solo per pochissime ore riportandosi successivamente al livello di 27500 punti in chiusura.
Borsa Wall Street attesa per l'inflazione, Nasdaq giù -0.80%La Borsa statunitense vacilla in attesa dei dati chiave sull'inflazione ma soprattutto all'indomani dell’avvio della stagione degli utili.
In USA c'è indecisione tra gli indici che ... salgono come per il Dow Jones, che chiude in guadagno di circa lo 0,4% e che ... scendono come il Nasdaq che chiude a -0,80% seguito dall'S&P500 che chiude a -0.15%.
Ad infierire su Wall Street i rendimenti USA saliti al 3,443% e con l'indice di volatilità VIX ancora a 19.15 dollari per punto.
I Trader concentrano il focus sui dati dell'inflazione ma anche e soprattutto sugli utili delle banche soprattutto in seguito alle vicende Silicon Valley Bank e Credit Suisse.
Gli economisti si attendono che l'indice dei prezzi al consumo di marzo salga dello 0,3% rispetto a dato di febbraio e se così fosse il tasso di inflazione anno su anno si riporterebbe in discesa verso il livello del 5,2%.
Se così fosse l'economia USA passerebbe alla fase deflazionistica, questo grazie al dato rilasciato dal Dipartimento del lavoro che ha confermato un aumento di 236.000 disoccupati "non far payrolls".
ma intanto Wall Street deve attendere il prossimo, ed ultimo, aumento dei tassi fede di 0,25%.
NASDAQ - Siamo in Bull Market?
Sul grafico Weekly stiamo assistendo alle creazione di massimi e minimi crescenti anche sull'indice tecnologico americano.
Molto probabilmente un plausibile pivot dei tassi d'interesse stanno spostando nuovamente gli investitori e le grandi banche d'affari a piazzarsi sui titoli Tech.
In effetti nel seguente grafico possiamo notare come da inizio anno il Nasdaq stia performando meglio dello S&P500.
Ora analizziamo da più vicino il grafico sul daily.
Nel rettangolo si evidenzia una notevole accumulazione caratterizzata da varie manipolazioni di mercato, catalogate dallo studioso Wyckoff; nella prima parte dell'accumulazione si nota come una volta raggiunta la zona di demand, che funge da supporto, i prezzi abbiano fatto delle finte rotture al rialzo, con la creazione di un massimo crescente, ma ecco che i prezzi cascano giù creando nuovi minimi.
Successivamente si ripete la stessa storia con una fase pressoché laterale.
Dagli studi di Wyckoff, dovremmo essere verso la fine dell'accumulazione e ci aspetterebbe una notevole fase di trend.
Dal grafico si evidenzia anche che siamo nella zona di supply weekly, e vicini alla zona di supply evidenziata sul grafico Daily (13430-13580), che se i prezzi avranno la forza di raggiungere, molto probabilmente potrebbe respingerli fino a raggiugere l'area dei 12460, compensando cosi l'inefficienza di mercato.
A rafforzare la tesi, di un piccolo storno ci sono anche due divergenze sugli indicatori CCI e TSI evidenziate nel grafico seguente.
E voi cosa ne pensate?
Buon trading e investimenti a tutti.
Euro prende a "TESTATE" 1.0920 ed ora? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.54
Sabato 25 Marzo 2023
(COT DEL 21 MARZO 2023)
EURO, PRENDE A TESTATE GLI 1.0920 LI ROMPERA' ?
Facciamo un po’ di analisi del prezzo del grafico settimanale.
Continuiamo ad essere fermati ormai da numerose settimane sempre dalla stessa area di vendita intorno agli 1.0920.
Un po’ come le teste di ariete che usavano gli antichi per assaltare e rompere le mura dei castelli per aprire un varco occorreva prendere a “capocciate” il muro della fortezza più e più volte sino a quando non iniziava a cedere e poi a sgretolarsi.
Ogni volta per dare un'altra “capocciata” al muro occorreva retrocedere per prendere un'altra rincorsa e tornare a sbattere sul muro.
Ora la nostra bravura sarebbe capire di quanto indietro deve tornare il prezzo per trovare la liquidità necessaria, ossia nuove entrate da parte degli istituzionali, per avere la forza necessaria di dare l’ultima “capocciata” che rompa definitivamente il muro.
Se riuscissimo con esattezza a fare questo avremmo trovato la formula magica ahahahh 😊.
Settimana ho scritto che per tornare all’ attacco ed insistere ancora il prezzo sarebbe anche potuto retrocedere sino in area 1.0480. Per rompere muri così importanti servono numerosi contratti e una numerosa spinta.
Mi è stato chiesto quanto tempo potrebbe essere necessario perché questo accada. … e non lo so ahahhah 😊 hahha . Sicuramente questi sono movimenti Weekly che possono necessitare anche di mesi (non credo sia questo il caso).
Ma che dice il Cot?
Le posizioni nette di Euro sono sostanzialmente stabili ma nella sua composizioni interna sono tornati a crescere sia le posizioni long che le posizioni short, probabilmente perché continuano a prendere profitto di breve termine e quindi mentre salgono piazzano posizioni short che incasseranno al prossimo ritracciamento esattamente come è successo anche questa settimana.
Le posizioni long del Dollar Index invece stanno scendendo sia in nel saldo che nella loro composizioni interna e questo è buon segno.
L’ indicatore del Cot del Dollaro trova resistenza nella media a 21 periodi che lo trattiene verso il basso.
Al contrario l’ Indicatore del Cot di Euro trova supporto sempre nella media a 21 che lo spinge verso l’ alto.
Al momento quindi potrebbe anche non essere più necessario retrocedere sino a 1.0480. Ho indicato a grafico varie aree weekly che potrebbero essere possibili zone di acquisto e di entrata di nuovi contratti long che diano la spinta giusta.
Dall’ analisi dei volumi, se ritracciamo sotto l’ area 1, abbiamo un vuoto volumetrico che potrebbe dare vita ad una nuova fase di accumulazione daily intorno agli 1.0670 (tra l’ area rossa R che ho indicato a grafico e l’ area 2) spingendo il prezzo verso l’ area 2.
La mia impostazione di base nel medio periodo come scrivo ormai da innumerevoli settimane continua ad essere rialzista ma non rimanendo a mercato per giorni interi non posso permettermi di prendere in faccia 450 punti di ritracciamento con tutti i costi connessi ed annessi, per cui, la cosa più importante come sempre è essere consapevoli di quali scenari potrebbero verificarsi e che non è detto che si manifestino e cercare di seguire il prezzo prestando particolare attenzione alle aree/zone/livelli dove pensiamo che il prezzo possa regalarci possibilità di entrata e o prese di profitto 😊.
Spero che tutto questo possa arrivare a tutti nel modo più semplice e facile possibile perché meno incastri mentali ci facciamo con terminologie e complicazioni tipiche del cervello umano e più facilmente otterremo abbondanti ricompense 😊.
Ci sentiamo in settimana come sempre con aggiornamenti su Euro, Indici americani e Dax
Buon Week a tutti
Ciao Emi
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Borsa, Wall Street indecisa giù il Nasdaq a 2000 $ l'oro.Contrastata la Borsa di Wall Street, Nasdaq -1.70% mentre l'oro accelera al rialzo e si posiziona sopra i 2000 $.
C'è indecisione sul futuro dei mercati azionari, ed il bene rifugio per eccellenza ne sa qualcosa l'oro che così torna al di sopra della quotazione dei 2000 dollari per oncia.
Questa è la terza volta che l'oro si porta al di sopra del livello di 2000 dollari, la prima volta nel 2020, la seconda volta nel 2022 e ad ogni tocco è sceso di almeno 350/400 dollari, sarà così anche questa volta?
Chi lo sa! Ma intanto sono molti gli economisti a dubitare delle capacità rialziste degli indici azionari e pertanto l'oro potrebbe approfittare e rimanere al rialzo per un po.
Tra gli economisti più scettici vi è il famoso Roubini il quale intravede rischi legati ad una persistenza dell'inflazione e ad un ulteriore rialzo dei tassi si in USA che nella zona EU.
Scettico anche Il "capo "boss" di JPMorgan Jamie Dimon che avverte: "la crisi bancaria non è ancora finita".
Chi potrà salvare il mercato azionario? Questa volta neanche Trump!
Tornato a casa dal "giudizio di New York", Trump con il suo breve discorso di saluti, conferma la candidatura del 2024 ma non propone azioni politiche per migliorare il Paese, non parla di come affrontare l'inflazione, di come contrastare la Cina e fermare la guerra Russo Ucraina. Che sia stanco anche lui?
Scende anche la Borsa di Milano per il secondo giorno di fila.
A Piazza Affari il Ftse Mib torna sui supporti di area 26850 punti indici, supporto fondamentale per sostenere ulteriori rialzi.
Scende anche la Borsa di Francoforte con il Dax che chiude a -0,55% sul supporto di brevissimo di area 15500 punti indice.
RITORNA LA LIQUIDITà , MA L’INFLAZIONE…ANALISI COT REPORT del 02.04.2023
-CONTESTO
Don’t fight the FED! Sembra davvero che dal 2022 questo mantra abbia perso significato e non crediamo tanto che sia oramai più facile sfidare la FED, ma riteniamo che questa proverbiale citazione sia oramai in crisi per la mancanza di una FED da combattere.
Ebbene si , può sembrare strano a dirsi , ma in questa fase del ciclo economico non troviamo tracce di una vera guida da parte della Banca centrale americana, che di fatto si limita a seguire l’andamento dell’economia reale e a prendere contromosse, per parare i colpi piu pesanti ed aggressivi, ma senza dettare davvero il ritmo che tutti noi operatori vorremmo avere ben chiaro nella nostra mente.
Powell ha più volte ribadito che non ci saranno tagli tassi in questo 2023, e che il costo del denaro dovrà rimanere alto ancora per lungo periodo, tuttavia i Futures sui Fed Found vedono i primi tagli al costo del denaro già nel q3 di questo anno.
La FED non può essere apertamente accomodante, special modo considerata l’inflazione che sebbene stia calando, almeno secondo i dati che stiamo leggendo e ultimo il PCE di venerdi che trova un calo dei prezzi per le spese personali al +0.3% su base mensile e al 5.0% dal precedente 5.3% su base annuale, vive ancora un fortissimo effetto base, grazie al quale ogi compariamo i prezzi con il picco dello scorso 2022.
I dati dunque danno fiducia sul fronte inflattivo, e sebbene le parole della FED siamo un pericolo concreto per i mercati, l’immissione di liquidità che il balance sheet della FED evidenzia in modo chiaro, unito ad un rialzo modesto di soli 25Bp nell’ultima riunione, sembrano dare un quadro diverso.
A chi credere dunque? Da un lato la FED che minaccia ancora politiche aggressive , spalleggiata ancora da una curva dei rendimenti obbligazionari che preme per un’imminente recessione, e dall’altro lato nuova immissione di liquidità , ancora buoni consumi e un mercato del lavoro che non sembra voler indietreggiare.
Gli ultimi dati di venerdi, publicati dal BEA, mostrano un’ottima capacità degli americani di risparmiare, e non tanto per un taglio delle spese, quanto per un aumento dei redditi dovuto, secondo il report, da un valido incremento dei salari. Questo dato non depone ovviamente a favore di una lettura positiva dell’inflazione, che come appena citato, cala si nelle rilevazioni anno su anno, ma che deve fare i conti con un effetto base molto forte se considerata l’inflazione di un anno fa al +8.5%.
Ciò non di meno, i mercati festeggiano e sfidano la FED, increduli nelle parole di Powell e fiduciosi che il peggio sia oramai un lontano ricordo. La liquidità torna a fluire, le famiglie hanno redditi sostenuti ed i prezzi hanno terminato la loro corsa, su questo si fonda l’armata dei tori sul mercato che spingono su i prezzi per una delle migliori ottave di contrattazioni per questo 2023.
Come sempre questa rubrica si pone lo scopo di leggere ed interpretare anche il posizionamento delle mani forti, i non commercials sul mercato futures, attraverso il posizionamento fornito dal cot report che settimanalmente mostra l’open interest dei grandi speculatori. Beh rimanendo fedeli a questa lettura, dobbiamo osservare diverse divergenze in atto: la prima sul mondo equity , che per ora non trova nei dati questa spinta di acquisti da parte dei big players, sebbene ricordiamo che i dati analizzati sono riferiti a martedi scorso, ma si nota invece una ripartenza del comparto metalli ed energy in pieno stile risk on, seguito da un’interessante recupero del mondo obbligazionario.
L’open interest che mostra il comprato obbligazionario americano, special modo sulle scadenze brevi da diverse settimane, e in questa anche sulle scadenze piu lunghe sembra aprire la porta a potenziali inversioni , preludio ad un cambio di direzione. Come sempre il comparto obbligazionario è anticipatore dell’inversione della curva, che tuttavia al momento rimane impostata ancora per una recessione, quindi presto per cantar vittoria.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il comprato valutario è forse al omento il più confuso, con un dollaro americano incapace di fare da driver del sentiment degli operatori, che si limitano a scaricare posizioni in attesa di conferme di tassi più bassi o di una eventuale recessione. Lo scenario lascia a nostro parere poche speranze al biglietto verde, che da un lato ha politiche aggressive della FED e quindi recessione in vista, e dall’altro nessuna recessione ma taglio tassi. Al momento l’attrattiva per il dollaro Usa sembra terminata.
Si rispolverano le valute rifugio , con la moneta unica a far da apripista, con un alto OI (open Interest) dei big plaiers, seguita questa settimana dallo yen giapponese e dal franco svizzero.
EURUSD
Si rimane ancora in una buona tendenza rialzista con le mani forti che restano netti long con 145025 contratti e prezzi al test dei massimi di 1.0933. la prospettiva di una BCE ancora aggressiva che procede nei suoi piani di riduzione della liquidità pone l’Euro come valuta prediletta in questo momento e proietta i prezzi verso 1.10-1.1040. unico dubbio anche in questo caso resta l’inflazione che inizia anche in europa a calare, e che potrebbe porre il seme del dubbio nelle scelte della BCE. Tutto dunque può ancora accadere, la chiave sarà capire quanto l’effetto base inciderà nella lettura del dato inflazionistico per la BCE.
GBPUSD
Anche la sterlina sembra tornare in auge, grazie alla debolezza del dollaro americano, piu che per una vera forza della sterlina, al momento le mani dorti restano corti con 24084 contratti netti corti, e la riduzione dell’OI sembra pesare sulla price action, che porta le quotazioni a 1.2450 prime resistenze tecniche. Potremmo a questo punto credere in una fase di ampia lateralità che non porta i prezzi fuori dai trading range di 1.2450 e 1.1840.
YEN
Buono lo spolvero rialzista dello yen nelle posizioni dei large speculators, che ora si portano a -53975 contratti corti, riducendo di ben 12370 contratti la precedente posizione. La ricopertura delle posizioni yen bilancia ora il dollaro americano, rendendo di fatto neutra la price action di usdjpy che vede ferme le quotazioni a 132.75 dopo il test dei minimi di 129.85.
AUDUSD
Pesante ancora il quadro delle oceaniche, con il dollaro australiano ancora ancorato in un trading range strettissimo, sotto le resistenze di 0.6780 a ridosso della mm21 periodi daily. Il mondo dei non commercials sembra non avere idee chiare e pur rimanendo ancora netti corti con 35353 contratti short, prosegue una lenta ricopertura di posizioni. La RBA ancora non convince i mercati e sebbene anche gli ultimi dati sull’iflazione australiana siano migliorativi, i conti con l’effetto base pesa fortemente. Dal punto di vista tecnico solo una rottura di 0.6775-80 potrebbe davvero decretare la ripartenza rialzista di questo asset.
USDCAD
stabili per ora le posizioni dei large speculators sul dollaro canadese che rimangono a -56825 contratti, ma la price action anticipa già potenziali ricoperture diqueste posizioni, che grazie alla ripartenza del comparto energy sembrano dare propulsione rialzista al cad.
il quadro tecnico di usdcad pertanto spinge le quotazioni a ribasso verso le aree di minimo di 1.3225, ma la prima area di approdo supportiva di breve si colloca a 1.35 figura.
NZDUSD
Ancora incertezza sulle valute oceaniche, che al momento non risppondo alle classiche dinamiche di risk on/rickoff che di norma si evidenziano grazie alla classica correlazione diretta. Le mani forti restano netti corti con 6610 contratti , e le quotazioni faticano a superare 0.6275 prima resistenza tecnica.
USDINDEX
Sempre meno interesse per il dollaro americano, che ora si porta al test dei supporti di 102 figura, ma le posizioni dei big players vanno via via diminuendo l’interesse long, portandosi ora a 12719 contratti.
Attenzione dunque ai possibili allunghi ribassisti, oltre i supporti di 102 per approdi a 100.80 per poi andare verso nuovi minimi per questo 2023.
-EQUITY:
il comparto azionario vive una fase di euforia in netto disaccordo con il quadro di moderato risk off che mostra il valutario, e anche il posizionamento delle mani forti, al momento non rispecchia la salita dei listini americani di questa settimana.
I dati sull’inflazione sembrano aver dato un ottimo boost rialzista , che a nostro parere dovrà superare il difficile giudizio delle trimestrali Usa del q2.
I valori attesi per il p/e di questo 2023 sulle aziende Usa non porta le quotazioni degli indici molto oltre quelle attuali che risulterebbero anche già sovrastimate.
La voglia di credere nella liquidità e nel calo dell’inflazione, sembra per ora avere il dominio dei mercati, che tuttavia si copre con vix e metalli.
S&p
L’SP500 non trova nelle mani forti un riscontro tra posizionamento e price action. Le posizioni risultano ancora fortemente ribassiste con ben 224656 contratti ccorti, ma le quotazioni sembrano voler attaccare i massimi di 4180 pnt. L’alungo vissuto negli ultimi due giorni puo essere tuttavia anche attribuito ad una chiusura mensile e trimestrale, e pertanto degna di respiro. Rimane a nostro avviso chiave di lettura le trimestrali in arrivo per il q2, che saranno preludio al prossimo intervento della FED di maggio.
COMMODITIES
Le commodities vivono una fase di buono spolvero rialzista, da un lato sostenuto da un dollaro americano piu debole, che ne agevola acquisti e negoziazioni, e dall’altro anche come effetto di un’adeguata copertura dal rischio al quale ci si sta esponendo sui listini azionari.
NGAS
Il gas trova una ricopertura di ben 12484 contratti dalle profonde posizioni short che stavano dominando questo asset, e ora che le quotazioni sono in prossimita dei minmi di 2$ sembra essere un asset che ritrova interesse.
WTI
Non da meno il wti, che ora trova le quotazioni espressione della lotta tra domanda e offerta.
Da un lato la ripartenza della CINA che assorbe produzione, e dall’altra l’incognita degli USA che in caso di recessione farebbero crollare la domanda. I produttori di petrolio sono pronti in qualsiasi momento a tagliare la produzione per ribilanciare i prezzi, e qusto si evidenzia nel recupero delle quotazioni che ora vanno a 75$ barile, superano le prime resistenze dei 72$ e attaccando ora i 78$. Sarà interessante osservare eventuali attacchi ai 82$.
GOLD
Il gold rallenta la corsa , con una fase di buona compressione dei prezzi nell’intorno dei 1968$ dopo il test dei 2000$ , ma un dollaro USA debole e rendimenti obbligazionari in calo potrebbero fornire terreno fertile per prossimi allunghi rialzisti fino 2074$.
OBBLIGAZIONARIO
Il mondo obbligazionario USA, vede un ottimo interesse da aprte dei non commercials per le scadenze piu brevi come il 2 anni, che ora potrebbe essere campanello di allarme per un credo nel risk on! Gli operatori non vedono nel prossimo futuro nessuna recessione e gli acquisti di obbligaizionario , dapprima nelle scadenze piu brevi e magari poi in quelle piu lunghe potrebbe essere preludio ad un’inversione totale della curva.
Vedremo se le aree dl 3.50% del 2 ani americano saranno in grado di reggere ad ulteriori attacchi ribassisti.
Il quadro resta dunque complesso, e il comparto obbligazionario fornisce forse il verso sentiment degli operatori, che si troveranno a fare i conti con le trimestrali USA. Quindi cautela e pronti alla volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
Autodesk Inc. ( ADSK ) Strategia rialzista di lungo periodoAutodesk Inc. ( ADSK ) Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Autodesk, Inc. è stata costituita nel 1982 e ha sede a San Francisco, California. Autodesk, Inc. fornisce soluzioni tecnologiche per la progettazione, l'ingegneria e l'intrattenimento in 3D in tutto il mondo. L'azienda offre AutoCAD Civil 3D, una soluzione per il rilievo, la progettazione, l'analisi e la documentazione per l'ingegneria civile, compresi i progetti di sviluppo del territorio, di trasporto e ambientali; BuildingConnected, una soluzione SaaS per la pre-costruzione; AutoCAD, un software per la progettazione, la stesura, il dettaglio e la visualizzazione professionale; AutoCAD LT, un software per la stesura e il dettaglio; Fusion 360, uno strumento CAD 3D, CAM e di progettazione assistita dal computer; e gli strumenti Industry Collections per i professionisti dell'architettura, dell'ingegneria e delle costruzioni, della progettazione e della produzione di prodotti e delle collezioni di media e intrattenimento. Fornisce inoltre strumenti Inventor per la progettazione meccanica 3D, la simulazione, l'analisi, l'attrezzaggio, la visualizzazione e la documentazione; Vault, un software di gestione dei dati per gestire i dati in un'unica posizione centrale, accelerare i processi di progettazione e semplificare la collaborazione interna/esterna; prodotti software Maya e 3ds Max che offrono soluzioni di modellazione 3D, animazione, effetti, rendering e compositing; e ShotGrid, un software basato su cloud per la revisione e il monitoraggio della produzione nel settore dei media e dell'intrattenimento. Autodesk vende i suoi prodotti e servizi ai clienti direttamente, oltre che attraverso una rete di rivenditori e distributori.
DATI: 02 / 04 /2023
Prezzo = 208.16 Dollari
Capitalizzazione = 44,709B
Beta (5 anni mensile) = 1,51
Rapporto PE ( ttm ) = 53,51
EPS ( ttm ) = 3,89
Target Price Autodesk Inc. di lungo periodo:
1° Target Price: 270,82 Dollari
2° Target Price: 344,41 Dollari
3° Target Price: 556,97 Dollari
4° Target Price: 900,93 Dollari
5° Target Price: 1246,87 Dollari
6° Target Price: 1457,43 Dollari
Nasdaq - ancora salitaI supporti dei 12.800 pti reggono e rilanciano l'indice tecnologico verso l'alto. I massimi di Agosto, a 13.674pti, si candidano come target di questo movimento rialzista prima di assistere almeno uno stop e rallentamento di questo rialzo. I big tech evidenziano ancora spazio di salita verso l'alto ma limitati, quindi confermano possibilità di salita ancora per un pò e poi assistere ad un rifiato.
NASDAQ ---- 2 CICLI SUI MINIMINella fine della giornata di oggi avremo la chiusura dei cicli a 20 e 10G e sarà possibile vedere una flessione del prezzo in questo momento sul massimo del ciclo a 5G. Sul grafico è segnato il target raggiunto con la rottura della FLD a 10G conteggiando il minimo di mezzo ciclo anteriore e aggiungendo la differenza sul prezzo di rottura abbiamo avuto il target preciso a 12700$$, nonostante il prezzo abbia continuato la salita raggiungendo il massimo con il ciclo a 20G, in questo caso avendo i cicli a favore a superato il target mentre altre volte c'è la possibilità se ci sono cicli a sfavore che non lo raggiunga nonostante la rottura della FLD
IL SISTEMA BANCARIO è SALVO… FORSE!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.03.2023
-CONTESTO
Inutile negare che questi ultimi giorni sono stati davvero frenetici sui mercati finanziari, guidati principalmente dal panico, dalla paura che il sistema bancario mondiale potesse ancora uno volta andare in crisi e portare al collasso l’intero comparto, trascinando l’economia mondiale.
La nostra economia moderna ha come perno il sistema bancario, non lo si può negare, sempre di più il peso della finanza ha surclassato quello della reale produzione di beni e servizi, ponendo molto spesso dubbi sulla longevità del sistema economico moderno. Assumendo tutti i contro di un’economia fondata sulla finanza, dobbiamo accettarne anche i pro e ammettere che molte crisi vissute fino ai tempi moderni, ultima la pandemia del 2020 , avrebbero dovuto portare fasi di estrema povertà e crisi sistemica un un’economia fondata sulla reale produzione di beni e servizi, ma sebbene in maniera forse poco etica, il sistema finanziario ha sostenuto il mondo e permesso il superamento di quello che poteva essere una crisi mondiale.
Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, e nessun sistema economico-sociale è davvero perfetto; quindi, anche il sistema finanziario e bancario ha il suo tallone di Achille, che rimane e rimarrà sempre la raccolta di credito, e soprattutto la fiducia dei creditori nel sistema.
Ancora una volta abbiamo assistito a quanti danni possono creare le cadute di fiducia nel sistema finanziario, che ha portato al fallimento di una delle maggiori banche occidentali della storia.
In questo contesto oramai cosi delicato ci si avvicina all’appuntamento con la FED di mercoledi, con una banca centrale chiamata ancora da un lato alla lotta all’inflazione, che non è per nulla terminata, sebbene gli ultimi dati abbiamo dato buone speranze con un calo dell’indice dei prezzi al consumo al 6.0% rispetto al precedente 6.4% , ma che rimane pur sempre un dato che parte dall’inflazione di un anno precedente che era oltre il 7%... l’effetto base pesa fortemente. Dall’altro lato ora la FED dovrà dare iniezione di fiducia nel sistema bancario americano e mondiale, mantenendo equilibri delicatissimi tra un rialzo tassi da 25bp che potrebbe mostrare fiducia nella robustezza delle banche, ma anche mettere in difficoltà ulteriore il mondo del credito, permettendo ai rendimenti sovrani ulteriori allunghi rialzisti e conseguenti cali nei prezzi che gravano sui bilanci delle banche, ma è altrettanto vero che un nulla di fatto, quindi tassi invariati, potrebbero essere visti come segno di debolezza e timore in un sistema finanziario debole.
Davvero un contesto complesso quello nel quale si va a muovere la FED in questa riunione, non di meno le scommesse da qui a fine anno guardano con fiducia a tagli tassi progressivi che portino ad allentamenti nelle pressioni economiche , alimentando il risk on.
-FOREX
Il mondo valutario rimane ovviamente improntato a caratteri di dollaro centrismo , che premia in primis l’euro e la sterlina, mentre restano indietro le valute oceaniche, ancora pesantemente penalizzare da politiche monetarie troppo accomodanti rispetto ad un’inflazione che rimane ancorata ai massimi di periodo.
Dollar index pertanto rimane focus di questi giorni , e gli attuali ribassi lo proiettano verso 10250 prima e 100.80 poi, il che trascina il mondo retail in posizioni di mean reverting long, che si attestano al momento al 62%.
La possibilità di un dollaro americano ancora debole, porta a spinte rialziste l’euro, che trova i retail al 68% short sul basket e al 72% sul cambio major eurusd, che si proietta ora al test dei massimi di 1.0750 prima e 1.08 poi.
Non da meno la sterlina, che spinge ancora a rialzo contro il dollaro e trascina il 79% dei retail in posizione corta, dando fiducia agli acquisti sui supporti a 1.22 figura 1.2225.
Più deboli le oceaniche con il dollaro australiano che paga le scelte della RBA troppo dovish per il livello di inflazione che deve combattere. Per questo audusd si attesta sui supporti di 0.6650 con un 64% long di retail. Attenzione in questa fase a prendere posizione su una direzionalità contrarian al mondo retail, perché la FED di domani potrebbe cambiare gli scenari molto rapidamente.
Interessanti le dinamiche del dollaro canadese, che vive sempre un’altissima correlazione diretta con il wti, che ne ha generato l’attuale debolezza, oltre alle decisioni della BOC di rimanere ferma sugli attuali tassi del 4.50% in attesa delle risposte dall’economia relae. Non di meno il quadro tecnico del wti sembra favorire dei respiri che potrebbero coinvolgere anche il dollaro canadese. Eventuali respiri rialzisti del dollaro canadese, potrebbero portare usdcad a rotture ribassiste dei supporti a 1.3650 per aprire scenari di espansione di volatilità ribassista.
-EQUITY
Nella prospettiva di una fed più accomodante ed il conseguente mood di risk on che ne potrebbe nascere, gli indici mondiali iniziano ad avere performance positive. A festeggiare al momento è l’equity europea che vive il recupero dei titoli bancari, che trascinano a rialzo i listini europei , a partire dal DAX che dopo il break out della resistenza a 15200, si proietta a 15283 pnt.
Bene anche l’equity italiana con un +2.03% alle porte dei 26500pnt.
La fase di risk on, si manifesta anche sull’equity americana che in premarket si posiziona su performance positive, con il nasdaq a +0.20% al teste delle resistenze di 12600pnt, e si proietta verso i 12800pnt.
Non da meno l’sp500 che si attesta a 3975 pnt, e sembra pronto a break out rialzisti che lo proeittano a 4082 pnt.
-COMMODITIES
Per le commodities non possiamo trascurare i metalli , con il gold che dopo il touch dei 2000$ si attesta sui primi supporti a 1958 $ , mostrando ancora particolare forza rialzista, grazie ad un dollaro usa debole e alle incertezze del mercato obbligazionario. La chiave rimarrà ovviamente la FED, che potrebbe dare ulteriori spinte ribassiste al dollaro e ai rendimenti sovrani.
Interessante anche il wti, che respira dopo i minimi di 65$ , e si proietta ora sulle resistenze di 70.25$, prima area di resistenza tecnica.
Sarà interessante ora seguire gli sviluppi che seguiranno l’intervento della FED di domani, in attesa della quale il mercato potrebbe vivere ore di stasi ,ma rimaniamo con la guardia alta cari amici!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Nasdaq - indice più tonicoIl Nasdaq tra tutti gli indici dimostra di essere il più tonico e resiliente di tutti. La crisi finanziaria provoca un ritorno di interesse verso l'indice tecnologico che dopo il test della parte alta del canale rappresentato si proietta con forza al test delle resistenze. Conclude la settimana tirando un pò il fiato dopo l'ottimo spunto rialzista portandosi nuovamente verso la resistenza dei 12.800 pti, area da cui era partito precedente storno. Positività supportata dai FAANG che tornano a rallare verso l'alto, su tutte NVDA, MSFT e AMZN. Destino dell'indice appeso alle decisioni dei tassi di mercoledì. Indicatori non ancora in zona di eccesso quindi possibile ancora ulteriore allungo versi i 13.400 pti.
MERCATI USA - Nasdaq torna leaderBuongiorno a tutti,
in questi giorni tribolati che rappresentano il culmine (speriamo) con le crisi bancarie il Nasdaq da un segnale importante.
Difatti mentre S&P500, Dow Jones e Russel2000 sono tornati sui minimi di fine dicembre/inizio gennaio, il Nasdaq ne è rimasto 8-9% sopra.
Questo ci può dire che l'indice tecnologico sta tornando in un rapporto di forza rispetto agli altri indici, forse perchè si inizia a respirare aria di ribasso dei tassi (o almeno di fine del rialzo), forse per il miglioramento dei rapporti fondamentali o semplicemente perchè era sceso più degli altri.
Buon trading a tutti.
nas100 apertura in gap positivo e RibassoRitorniamo dopo una lunga inattività, per motivi di salute. Implementato un AI che ci segnala nuove linee di trend, mai immaginate fin ora... Vi aggiorniamo man mano. Questa è l'idea che ha il sistema :
Apertura in GAP POSITIVO ;
Rottura supporto 12.150
retest resistenza 12.400
Discesa verso 11.800/11.900
Se ti è piaciuta questa idea di condivisione del nostro sistema, lascia un like o commenta per ulteriori info.
IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE?IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE?
-CONTESTO
Giorni davvero difficili per gli operatori finanziari, giorni dove l’incertezza regna sovrana ed i cambi di sentiment sembrano essere oramai la normalità , anche in ambito della stessa seduta di contrattazione.
Il quadro più amio nel quale ci muoviamo, nn sembra aver diradato le nubi di incertezza che si erano addenzate sui mercati dopo le parole di Powell della scorsa settimana, quando con estrema determinazione il capo della Fed ha dichiarato che la linea della banca centrale americana rimmarà inesorabilemnte legata alla lotta all’inflazione, e che i rialzi tassi potranno essere anche maggiori di quanto fino a quel momento valutato.
Da quelle parole , i mercati hanno iniziato a scommettere sull’idea di tassi più alti e più a lungo, con i futures sui FED found che avevano di fatto eliminato la probabilità di un primo taglio tassi in questo 2023.
Da quel momento le speranze erano riposte nel mercato del lavoro, che aveva già dato piccoli segnali di rallentamento con gli initials jobless claims , ovvero coloro che avevano impego fino a 5 settimane prima, e che misura pertanto la capacità dei cittadini e del sistema lavorativo americano di ricollocare forza lavoro intempi brevi, ebbene il dato uscito superiore alle 200K unità apriva le porte a speranzeper dei NFP peggiori e quindi all’idea di una FED meno aggressiva alla riunione del 22.
Tuttavia alla pubblicazione dei dati di venerdi i mercati sono parsi anche più confusi, con una rilevazione che nel suo insieme ci sembra essere mista, dato si i 300K nuovi rili paga, ma anche a un tasso di partecipazione maggiore, e a salari orari in calo, che hanno portato ad un dato conclusivo sulla disoccupazione in leggero aumento al 3.6%.
I mercati hanno di fatto un po snobbato il dato ,che nella sua poca chiarezza non ha modificato lo stato di fondo dei mercati, che sono parsi molto più attenti alle dinamiche che si sono vissute sul comparto financials USA!
Nei giorni di Giovedì e Venerdì il vero focus è stato sul fallimento della SVB , e l’ondata di paura che ha colpito l’intero settore bancario mondiale.
In uno sguardo più ampio , dobbiamo constatare che i tassi di interesse più alti da parte delle banche centrali, da un lato favoriscono il comparto bancario che puo collocare fondi nelle relative banche centrali ed avere riconosciuti buoni interesse a bassissimo rischio, ma è anche vero che con l’inflazione attuale ed i mutui che salgono alle stelle , anche i correntisti semplici dovranno essere in qualche modo premiati, per poter proseguire nella raccolta di liquidità che altrimenti fallice.
Il principio base di ogni sistema bancario, si fonda sempre e comunque sulla raccolta di fondi, che vengono poi riutilizzati nelle varie attività della banca.
Il caso SVB è emblematico, non solo per la portata della banca, che non è certo piccina, e che mette in crisi l’intero comparto, ma lascia riflettere sulle dinamiche che si sono create, a causa dei forti prelievi e chiusure dei conti che a cascata hanno visto defluire la liquidità dall’istituto portandolo al default.
La fuga di capitali, senza ora scendere nei dettagli dell’accaduto ne in tecnicismi, mette a dura prova il sistema bancario e creditizio internazionale, portando divere imprese giàà a ciedere l’intervento di governi e banche centrali.
Questo il focus che porta oggi a rivalutare l’idea di tagli di interesse da aprte della FED!
Andare ora ad osservare le probabilità di un primo taglio tassi a dicembre 2023, e sapere che molte imprese internazionali stanno chiedendo aiuto alle banche centrali ed ai governi, apre le porte ad un’idea di possibile intervento di salvataggio… ancora liquidità?
Saranno dinamiche che si svilupperanno già a partire da lunedi con una prima riunione straordinaria della FED e vedremo cosa altro accadrà in una settimana ricca di appuntamenti chiave con i dati macroeconomici.
-FOREX:
il comparto valutario come sempre resta un ottimo termometro per le dinamiche che si susseguono sui mercati finanziari, secondo forse solo all’obbligazionario.
La settimana che si è conclusa mostra un’inequivocabile risk off!
Il primo segnale è dato dalle performance dei vari basket valutari che riportiamo: Australia -2.63, Canada -1.36 , new zealand -1.07, mentre brillano il franco svizzero con un +2.33% lo yen giapponese con un +1.16% e l’euro con un +0.61%
Crollano dunque le valute da investimento, da sempre correlate direttamente ai listini mondiali e chiari anticipatori delle fasi risk on/OFF, mentre brillano le valute rifugio con il franco svizzero a fare da apripista!
Il franco svizzero attualmente prediletto dagli operatori anche rispetto allo yen giapponese, grazie alle aspettative di una banca centrale svizzera che alzerà ancora i tassi di interesse portandoli oltre l’1% dopo oltre 20 anni, mentre lo yen giapponese, continua a subire una BOJ accomodante, ciò non di meno , l’asseto valutario e chiaro e viene ancora più evidenziato dai cross che da sempre sono metro di misura del panico sui mercati.
EURNZD
Primo asset valutario che fa da grande segnale di risk off, è il cross eurnzd, che vede da un lato l’euro, come ottimo asset rifugio nelle fasi di incertezza, e dall’altro il dollaro neozelandese che come asset investimento, crolla sotto i colpi della paura, e porta cosi le quotazioni verso le resistenze di 1.7350 prima e 1.7530 poi, per guardare a possibili scenari di fortissimo risk off con eurnzd a 1.8225.
EURAUD
Non da meno euraud, che vede ora la caduta più profonda del dollaro australiano a causa di una RBA troppo morbida nei confronti di un’inflazione sui massimi!
Osservare il cross nei suoi movimenti storici , special modo nel periodo 2020 con l’esplosione della pandemi, ci fa ben capire come reagisce questo asset alle fasi di risck off, e troviamo quindi giustificazione nell’assalto alle resistenze di 1.6210 e 1.6430 poi. Non escludiamo nel caso in cui il panico dovesse correre sui listini, possibili estensioni rialziste fino 1.6430 e 1.68.
AUDCHF
Non da meno audchf,, che mette in relazione il debolissimo dollaro australiano con il rinnovato franco svizzero, creando cosi uno dei cross più sensibili alle modalità risk on/off.
Nelle fasi di paura e di risk off generalizzato gli operatori tenderanno a vendere dollari australiani, per dare spazio al piu stabile franco svizzero portando questo asset a pesanti cadute. Anche in questo caso osservare cosa è accaduto nel 2020 è chiaro segnale del carattere di questo asset.
Sono evidenti gli attuali eccessi, e speriamo in una risoluzione degli eventi che si sono messi in moto la scorsa settimana, tuttavia se cosi non dovesse essere e il contagio dovesse allargarsi al settore e al economie mondiale, scenari di panic selling non sono da escludere, e ulteriori affondi di audchf sono da valutare.
-EQUITY:
Non da meno le dinamiche sui listini mondiali, che questa volta non sembrano fare differenze tra Europa ed America, andando a colpire indistintamente con flussi di vendita il comparto bancario e financials mondiale!
L’indice SP500 torna ad aggredire i supporti , guardando ora ai minimi di 3765.25 pnt, come prima area di approdo possibile, ma se il panico dovesse dilagare non si escluderebbero affonda verso i minimi.
A far meglio il nasdaq , che ora gode di una composizione tech che sembra essere prediletta dagli operatori, guardando si a scenari ribassisti, ma forse con un orizzonte più limitato ai 11630 pnt, mentre la scure delle vendite colpisce il Russel, con pesantissime perdite che lo portano alla soglia dei 1725 pnt per poi guardare a 1646 pnt.
OBBLIGAZIONARIO
Torna di interesse l modno dei rendimenti obbligazionari, che ora sembrano riscoprirsi come asset di vero rifugio, con rendimenti che in america vanno ben oltre il 4% , special modo sulle scadenze piu brevi.
Il 3 mesi paga un 4.98% mentre 1Y a 4.87% 2Y a 4.59 per passare poi alle scadenze lunghe, con il decennale che paga il 3.70%
Sembra ora in un profondo clima di incertezza e instabilità trovare maggiore spazio nei portafogli degli operatori gli asset obbligazionari, che con ottimi rendimenti, posso essere forse il vero jolly per il prossimo futuro dei mercati.
DATI CALENDARIO.
La prossima settimana rimane ricca di eventi già programmati, che vanno dall’inflazione USA di martedì alla domanda aggregata di mercoledì, ma il focus resta ora sugli ultimi avvenimenti del comparto financials e sull’impatto mondiale che avranno!
buon trading
Salvatore Bilotta
I MERCATI E LE ASPETTATIVEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.03.2023
-CONTESTO
Quali gli scenari più probabili alla pubblicazione di un dato molto atteso? Questa è la domanda più ricorrente in questi giorni di attesa per la pubblicazione odierna dei NFP, e la risposta più onesta che possiamo dare è : tutti!
I mercati lavorano sulle aspettative, e questo è un dato di fatto, si ragiona sempre sulla base di cosa ci aspetta possa accadere in futuro, ma come si reagirà davvero alla pubblicazione di un dato, di una notizia di un grande market mover , può cambiare di volta in volta sulla base di molteplici fattori che spesso non sono razionali e lasciano spiazzati molti traders.
L’attesa è oramai all’apice per i dati sul mercato del lavoro americano in pubblicazione oggi alle 14.30, e come sempre maggiore è l’attesa maggiore sarà la volatilità espressa dal mercato che una volta recepito il dato, darà vita a riposizionamenti, prese di profitto e perdite, dando vita ad alti scambi.
Il contesto nel quale ci giunge questo dato è quello di in mercato in equilibrio precario su un filo che separa da un lato la speranza di una disoccupazione in aumento che potrebbe essere primo segnale di un’economia Usa in rallentamento e speranza dunque per un’inflaizone futura in calo, e dall’altro lato la paura che un dato in linea con il precedente o poco superiore, mantenga la FED nella sua posizione super aggressiva e che porti al 22 marzo , dato della riunione della FED a rialzi tassi da 50Bp.
Negli ultimi giorni, le dichiarazioni aggressive e preoccupate di Powell, i dati precedentemente pubblicati sul quadro inflattivo americano, hanno fatto alzare le scommesse sui Fed Founds per potenziali rialzi da mezo punto percentuale , quasi abbandonando le speranza di un rialzo più modesto di soli 25Bp.
A far dato oggi saranno anche i salari medi, che ovviamente saranno indice di forza per i redditi e le capacità di spesa dei consumatori americani , pertanto salari orari medi piu alti potrebbero essere un sintomo preoccupate di estrema forza della domanda aggregata che spingerebbe Powell ai toni hawkish.
Nei giorni scorsi uno spiraglio di speranza è arrivato dagli initial jobless claims, che sono saliti oltre i 200K e che potrebbero dare speranze di una disoccupazione in leggero aumento.
Il classico dato su quanti nuovi ruoli paga sono stati creati, perde un po di valore se paragonato al precedente mezzo milione di posti di lavoro visti febbraio, dato che ricordiamo essere frutto di un riconteggio su base annuale e decennale sulla popolazione e sui lavoratori, pertanto sarà saggio focalizzarsi su tasso di partecipazione e tasso di disoccupazione.
Non di meno ieri i mercati azionai hanno subito un fortissimo colpo dalle vendite del settore bancario che inizia a vacillare sotto i timori di una maggiore insolvenza su mutui via via più cari, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX
Nel mondo valutario il dollaro resta in attesa dei dati di oggi pomeriggio, senza dare grandi scossoni alle majors , con dollar index he rimane ancorato ai livelli di 105.10 , non lontano dai massimi setimanli, facendo registrate al basket su base settimanale un +0.98% che trattiene il mondo retail al 63% corto , ma ala vigilia di dai tanto attesi , ovviamente tutto può accadere!
Il equilibrio anche la moneta unica, che viene in questa fase messa fuori dal focus degli operatori, e lasciando cosi il mondo retail in perfetto equilibrio al 57% short con quotaioni di eurusd a 106 senza particolari direzionalità.
Di maggiore interesse le dinamiche sullo yen giapponese, che ha visto stanotte l’intervento della BOJ , che ha lasciato come da attese il costo del denaro invariato. Rimane pertanto tutto in linea con le politiche accomodanti viste fino ad oggi e lo yen , come prima reazione lascia terreno nei confronti delle altre majors, con usdjpy che balza a 137.figura per poi ripiegare nelle prime ore della sessione europea, lasciando il mondo retail con un 59% di posizioni long yen, in leggero mean reverting.
Tendenza frtissima sul franco svizzzero che ora gode delle aspettative di una banca centrale svizzera hawkish, ancora attesa a rialzi tassi oltre quello che è la sua storica politica di tassi negativi, pertanto il franco surclassa le altre majors performando un +1.68% medio come basket, e mostrandosi come asset migliore della settimana al momento, il che trascina i retail a posizioni corte in mean reverting al 94%!
tutti i cross sono in eccesso sul sentiment retail pertanto le occasioni di mean reverting non sembrano cosi lontane sebbene la cautela resta obbligo.
Debolezza per le oceaniche che patiscono la fase di risk off che vivono i mercati equity, dopo le pesanti vendite di ieri sull’azionario, anche australia e nuova zelanda da sempre correlate positivamente con l’azionario subuscono perdite, trascinando posizioni in mean reveting long ul mondo retail attualmente al 86% long su audusd e al 80% su nzdusd
-EQUITY
L’azionario subisce un duro colpo ieri, con vendite pesantissime nel comparto bancario, sulla scia di timori di insolvenza sui mutui. Tassi piu alti mettono a dura prova i debiti di cittadini ed imprese e forti liquidazioni ieri hanno tirato a ribasso tutti gli indici.
Sp500 si porta a 3895 pnt con un calo del 3% nasdaq a 11945 in linea con l’sp500, trascinando a ribasso ande l’eurpa sebbene rimanga strutturalmente piu tonica.
La paura sembra farla da padrona in queste ore , sara interessante vivere insieme i dati in pubblicazione oggi poemriggio
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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Nasdaq, ci sono segnali positivi per questa ottava?Seduta senza sostanziali variazioni quella di lunedì 6 marzo per l’indice tecnologico che, così come gli altri indici di Wall Street, perde terreno nel finale e chiude vicino la parità.
C’è molta attesa per l’audizione di Jerome Powell al congresso sul rapporto semestrale della Fed in tema di politica monetaria, prevista per oggi e domani.
Gli operatori si aspettano ancora toni da falco da parte del numero uno della Fed, atteso quindi a ribadire il concetto che i tassi di interesse siano destinati a crescere più in alto e più a lungo.
Ritengo che i timori di una politica monetaria ancora restrittiva siano già stati scontati dal mercato, pertanto non mi aspetto importante debolezza nel caso in cui Powell confermasse la propria linea dura nella lotta all’inflazione.
Soltanto l’annuncio di un rialzo di 50 punti base dei tassi nella prossima riunione potrebbe scuotere il sentiment degli investitori, portando a vendite improvvise.
C’è da segnalare inoltre un altro appuntamento chiave per questa settimana, ovvero il rapporto sull'occupazione di febbraio, previsto per venerdì.
Da un punto di vista grafico, la situazione sul future Nasdaq è ancora incerta, nonostante il mercato abbia messo a segno un importante rimbalzo nell’ultima seduta della scorsa settimana.
Nella precedente analisi sul blog avevo scritto che sul supporto a 12.000 punti avremmo dovuto attenderci un rimbalzo, con primo target a 12.300 punti; la tenuta di tale livello ha infatti prodotto il rally osservato nelle ultime sessioni, con le contrattazioni di ieri che si sono chiuse a 12.325 punti.
Il consolidamento sopra area 12.300 punti lascia aperte le speranze di assistere ad una prosecuzione del rimbalzo fino a 12.500 punti, livello il cui successivo recupero riporterebbe poi un certo ottimismo su questo mercato.
Infatti dopo la barra resistiva di ieri con chiusura lontana dai massimi, un nuovo breakout dei massimi odierni nel breve sarebbe da intendere come segnale di forza (pattern smash day) ed in grado di alimentare ulteriori acquisti almeno fino a 12.900 punti, dove troviamo il prossimo importante punto di snodo.
In caso di consolidamento sopra i 12.500 punti valuterò quindi strategie rialziste anche sul multiday, mentre in caso di nuovo rifiuto del prezzo su livelli vicini ai massimi ieri potremo assistere ad una nuova correzione, anche se nel contesto attuale rimane difficile identificare punti di ingresso short, perlomeno fino a che il mercato rimarrà sopra gli 11.750 punti.
In caso di discesa sotto 11.750 punti, confermato in chiusura di sessione, attendiamoci invece un retest almeno di quota 11.300 punti.
BANCHE CENTRALI E NFPIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.03.2023
-CONTESTO
Si riparte sui mercati con una settimana densa di appuntamenti macroeconomici, partendo dalle banche centrali per finire con il mercato del lavoro USA.
Per le banche centrali questa settimana avremo la RBA martedì chiamata ancora alle decisioni di politica monetaria e ancora alla lotta all’inflazione che continua ad essere il vero nemico da combattere. In Australia l’Indice dei prezzi al consumo rimane sui massimi al 7.8% e la necessita di politiche più aggressive sembra un’ovvietà , ma la RBA ha preferito la via della cautela timorosa di un contesto economico mondiale precario. Le aspettative si attestano pertanto su un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25Bp.
La settimana prosegue mercoledì con la Bank of Canada sulla quale le aspettative sono di un nulla di fatto, quindi tassi fermi al 4.50% in linea con quanto dichiarato nell’ultima riunione: si attendono i dati in risposta dall’economia reale osservando gli effetti cumulativi dei rialzi tassi introdotti fino ad oggi!
Non di minor importanza sempre mercoledì avremo gli ADP che saranno ancora fotografia del mercato del lavoro USA e ancora le speranze sono per una risposta alle politiche monetarie della FED e quindi di una disoccupazione in aumento. Dobbiamo tuttavia constatare il grande disallineamento tra i dati ADP ed i NFP delle ultime rilevazioni, segnale forse che qualcosa ora cambierà e le due rilevazioni potrebbero allinearsi.
Ricordiamo a tal proposito che gli ultimi dati sul NFP sono stati drogati da una revisione annuale del conteggio di posti di lavoro e della popolazione, mostrando quindi un dato ben oltre le aspettative ed i reali movimenti del mondo del lavoro.
Ovviamente sarà focus anche la condizione salariale, che è parametro fondamentale per valutare quanto l’Inflazione potrà proseguire il suo cammino di resilienza.
Ancora da annotare a calendario, venerdì ci sarò la BOJ che se dovesse mostrarsi ancora dovish nelle sue decisioni di politica monetaria potrebbe infliggere ancora un duro colpo alla valuta nipponica.
-FOREX
Il comparto valutario come sempre prima di settimane cosi dense di eventi si posiziona in uno stato di attesa, che alimenta il trading range già presente dalla scorsa settimana su diversi asset special modo le majors.
Il dollar index rimane sopra i supporti di breve periodo a 104.00 area di confluenza dinamica e statica con le medie mobili di lungo periodo, ma è altrettanto vero che non trova spunti per rompere a rialzo le resistenze poste a 105.20-40.
Di tutta risposta eurusd rimane confinato tra 1.07 figura e 1.0550 senta avere spunti direzionali. Sebbene più volatile nel brevissimo , anche la sterlina rimane confinata in una zona di trading range compresa tra 1.2150 e 1.1950 senza trovare vie di uscita in attesa che il dollaro usa prenda una direzionalità più decisa.
Le oceaniche , che avevano vissuto giornate di spolvero rialzista grazie alle notizie provenienti dalla Cina, ora si trovano ancora una volta confinate in aree di trading range, con il dollaro neozelandese compreso tra 0.6280 e 0.6180-50 mentre l’australiano ancora sopra i supporti di 0.67 non trova soluzioni per aggredire le resistenze di 0.6875
-EQUITY
Il comparto azionario stupisce con importanti rialzi venerdi, a partire dall’equity americana con il nasdaq che si porta a 12400 pnt superando agevolmente le resistenze di 12250 pnt. Può sembrare anacronistico vedere azionario in salita con la contemporanea consapevolezza di una banca centrale hawkish da qui a fine anno, tuttavia facciamo notare lo stato di incertezza degli operatori che danno maggiore rilevanza al prossimo market mover che si presenta in calendario per poi cambiare posizione al successivo dato e cosi via, rincorrendo lo scenario che appare più plausibile sulla base dei market mover che di volta in volta saranno pubblicati.
Il focus ora è il mercato del lavoro e aspettative di dati peggiorativi sembrano alimentare gli acquisti, ma come sempre se i dati dovessero deludere le attese degli operatori allora le vendite saranno copiose.
-COMMODITIES
Prosegue la salita del gold, che in correlazione diretta con l’equity mostra chiaramente la volontà degli operatori di comprare gold a protezione del rischio che si assume nel comprare equity. In caso di crolli del mercato azionario allora si potrà liquidare gold per compensare le perdite.
Al momento siamo oltre le resistenze di 1850$ e si guarda con fiducia a 1865$ prima e 1880$ poi.
Prepariamo dunque ad una settimana ricca di appuntamenti da vivere insieme
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Nasdaq: La Price Action chiama un movimento direzionaleBuongiorno a tutti,
eccoci trovati con il classico appuntamento settimanale dove vado ad analizzare un mercato attraverso il mio metodo basato sulla vera price action.
Per i prossimi giorni tra i mercati che seguirò maggiormente da un punto di vista operativo ci sarà sicuramente l'indice tecnologico Nasdaq 100.
Questo mercato infatti ha formato una F.T.W. Classic long in area di interesse 12.000/12.050 punti dove passa anche il 50% della leg long che ha come minimi i primi giorni del 2023.
Questo setup è anche una Inside FakeOut visto che fa falsa rottura dei minimi della settimana del 30 gennaio quando c'è stato il breakout bullish dei 12.000.
In ottica operativa quindi la rottura al rialzo dei massimi convaliderebbe il mio trigger e potrebbe avere come principali target area 12.800 inizialmente e successivamente area 13.600 punti ( confluenza tra area di interesse e 130.90% di estensione ).
La mia idea andrebbe a fallire solo se ci tornasse sotto gli 11.300 punti.
Per oggi è tutto, vi auguro un ottimo week end e un buon TRADING SIMPLE per la prossima settimana!