RITORNA LA LIQUIDITà , MA L’INFLAZIONE…ANALISI COT REPORT del 02.04.2023
-CONTESTO
Don’t fight the FED! Sembra davvero che dal 2022 questo mantra abbia perso significato e non crediamo tanto che sia oramai più facile sfidare la FED, ma riteniamo che questa proverbiale citazione sia oramai in crisi per la mancanza di una FED da combattere.
Ebbene si , può sembrare strano a dirsi , ma in questa fase del ciclo economico non troviamo tracce di una vera guida da parte della Banca centrale americana, che di fatto si limita a seguire l’andamento dell’economia reale e a prendere contromosse, per parare i colpi piu pesanti ed aggressivi, ma senza dettare davvero il ritmo che tutti noi operatori vorremmo avere ben chiaro nella nostra mente.
Powell ha più volte ribadito che non ci saranno tagli tassi in questo 2023, e che il costo del denaro dovrà rimanere alto ancora per lungo periodo, tuttavia i Futures sui Fed Found vedono i primi tagli al costo del denaro già nel q3 di questo anno.
La FED non può essere apertamente accomodante, special modo considerata l’inflazione che sebbene stia calando, almeno secondo i dati che stiamo leggendo e ultimo il PCE di venerdi che trova un calo dei prezzi per le spese personali al +0.3% su base mensile e al 5.0% dal precedente 5.3% su base annuale, vive ancora un fortissimo effetto base, grazie al quale ogi compariamo i prezzi con il picco dello scorso 2022.
I dati dunque danno fiducia sul fronte inflattivo, e sebbene le parole della FED siamo un pericolo concreto per i mercati, l’immissione di liquidità che il balance sheet della FED evidenzia in modo chiaro, unito ad un rialzo modesto di soli 25Bp nell’ultima riunione, sembrano dare un quadro diverso.
A chi credere dunque? Da un lato la FED che minaccia ancora politiche aggressive , spalleggiata ancora da una curva dei rendimenti obbligazionari che preme per un’imminente recessione, e dall’altro lato nuova immissione di liquidità , ancora buoni consumi e un mercato del lavoro che non sembra voler indietreggiare.
Gli ultimi dati di venerdi, publicati dal BEA, mostrano un’ottima capacità degli americani di risparmiare, e non tanto per un taglio delle spese, quanto per un aumento dei redditi dovuto, secondo il report, da un valido incremento dei salari. Questo dato non depone ovviamente a favore di una lettura positiva dell’inflazione, che come appena citato, cala si nelle rilevazioni anno su anno, ma che deve fare i conti con un effetto base molto forte se considerata l’inflazione di un anno fa al +8.5%.
Ciò non di meno, i mercati festeggiano e sfidano la FED, increduli nelle parole di Powell e fiduciosi che il peggio sia oramai un lontano ricordo. La liquidità torna a fluire, le famiglie hanno redditi sostenuti ed i prezzi hanno terminato la loro corsa, su questo si fonda l’armata dei tori sul mercato che spingono su i prezzi per una delle migliori ottave di contrattazioni per questo 2023.
Come sempre questa rubrica si pone lo scopo di leggere ed interpretare anche il posizionamento delle mani forti, i non commercials sul mercato futures, attraverso il posizionamento fornito dal cot report che settimanalmente mostra l’open interest dei grandi speculatori. Beh rimanendo fedeli a questa lettura, dobbiamo osservare diverse divergenze in atto: la prima sul mondo equity , che per ora non trova nei dati questa spinta di acquisti da parte dei big players, sebbene ricordiamo che i dati analizzati sono riferiti a martedi scorso, ma si nota invece una ripartenza del comparto metalli ed energy in pieno stile risk on, seguito da un’interessante recupero del mondo obbligazionario.
L’open interest che mostra il comprato obbligazionario americano, special modo sulle scadenze brevi da diverse settimane, e in questa anche sulle scadenze piu lunghe sembra aprire la porta a potenziali inversioni , preludio ad un cambio di direzione. Come sempre il comparto obbligazionario è anticipatore dell’inversione della curva, che tuttavia al momento rimane impostata ancora per una recessione, quindi presto per cantar vittoria.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il comprato valutario è forse al omento il più confuso, con un dollaro americano incapace di fare da driver del sentiment degli operatori, che si limitano a scaricare posizioni in attesa di conferme di tassi più bassi o di una eventuale recessione. Lo scenario lascia a nostro parere poche speranze al biglietto verde, che da un lato ha politiche aggressive della FED e quindi recessione in vista, e dall’altro nessuna recessione ma taglio tassi. Al momento l’attrattiva per il dollaro Usa sembra terminata.
Si rispolverano le valute rifugio , con la moneta unica a far da apripista, con un alto OI (open Interest) dei big plaiers, seguita questa settimana dallo yen giapponese e dal franco svizzero.
EURUSD
Si rimane ancora in una buona tendenza rialzista con le mani forti che restano netti long con 145025 contratti e prezzi al test dei massimi di 1.0933. la prospettiva di una BCE ancora aggressiva che procede nei suoi piani di riduzione della liquidità pone l’Euro come valuta prediletta in questo momento e proietta i prezzi verso 1.10-1.1040. unico dubbio anche in questo caso resta l’inflazione che inizia anche in europa a calare, e che potrebbe porre il seme del dubbio nelle scelte della BCE. Tutto dunque può ancora accadere, la chiave sarà capire quanto l’effetto base inciderà nella lettura del dato inflazionistico per la BCE.
GBPUSD
Anche la sterlina sembra tornare in auge, grazie alla debolezza del dollaro americano, piu che per una vera forza della sterlina, al momento le mani dorti restano corti con 24084 contratti netti corti, e la riduzione dell’OI sembra pesare sulla price action, che porta le quotazioni a 1.2450 prime resistenze tecniche. Potremmo a questo punto credere in una fase di ampia lateralità che non porta i prezzi fuori dai trading range di 1.2450 e 1.1840.
YEN
Buono lo spolvero rialzista dello yen nelle posizioni dei large speculators, che ora si portano a -53975 contratti corti, riducendo di ben 12370 contratti la precedente posizione. La ricopertura delle posizioni yen bilancia ora il dollaro americano, rendendo di fatto neutra la price action di usdjpy che vede ferme le quotazioni a 132.75 dopo il test dei minimi di 129.85.
AUDUSD
Pesante ancora il quadro delle oceaniche, con il dollaro australiano ancora ancorato in un trading range strettissimo, sotto le resistenze di 0.6780 a ridosso della mm21 periodi daily. Il mondo dei non commercials sembra non avere idee chiare e pur rimanendo ancora netti corti con 35353 contratti short, prosegue una lenta ricopertura di posizioni. La RBA ancora non convince i mercati e sebbene anche gli ultimi dati sull’iflazione australiana siano migliorativi, i conti con l’effetto base pesa fortemente. Dal punto di vista tecnico solo una rottura di 0.6775-80 potrebbe davvero decretare la ripartenza rialzista di questo asset.
USDCAD
stabili per ora le posizioni dei large speculators sul dollaro canadese che rimangono a -56825 contratti, ma la price action anticipa già potenziali ricoperture diqueste posizioni, che grazie alla ripartenza del comparto energy sembrano dare propulsione rialzista al cad.
il quadro tecnico di usdcad pertanto spinge le quotazioni a ribasso verso le aree di minimo di 1.3225, ma la prima area di approdo supportiva di breve si colloca a 1.35 figura.
NZDUSD
Ancora incertezza sulle valute oceaniche, che al momento non risppondo alle classiche dinamiche di risk on/rickoff che di norma si evidenziano grazie alla classica correlazione diretta. Le mani forti restano netti corti con 6610 contratti , e le quotazioni faticano a superare 0.6275 prima resistenza tecnica.
USDINDEX
Sempre meno interesse per il dollaro americano, che ora si porta al test dei supporti di 102 figura, ma le posizioni dei big players vanno via via diminuendo l’interesse long, portandosi ora a 12719 contratti.
Attenzione dunque ai possibili allunghi ribassisti, oltre i supporti di 102 per approdi a 100.80 per poi andare verso nuovi minimi per questo 2023.
-EQUITY:
il comparto azionario vive una fase di euforia in netto disaccordo con il quadro di moderato risk off che mostra il valutario, e anche il posizionamento delle mani forti, al momento non rispecchia la salita dei listini americani di questa settimana.
I dati sull’inflazione sembrano aver dato un ottimo boost rialzista , che a nostro parere dovrà superare il difficile giudizio delle trimestrali Usa del q2.
I valori attesi per il p/e di questo 2023 sulle aziende Usa non porta le quotazioni degli indici molto oltre quelle attuali che risulterebbero anche già sovrastimate.
La voglia di credere nella liquidità e nel calo dell’inflazione, sembra per ora avere il dominio dei mercati, che tuttavia si copre con vix e metalli.
S&p
L’SP500 non trova nelle mani forti un riscontro tra posizionamento e price action. Le posizioni risultano ancora fortemente ribassiste con ben 224656 contratti ccorti, ma le quotazioni sembrano voler attaccare i massimi di 4180 pnt. L’alungo vissuto negli ultimi due giorni puo essere tuttavia anche attribuito ad una chiusura mensile e trimestrale, e pertanto degna di respiro. Rimane a nostro avviso chiave di lettura le trimestrali in arrivo per il q2, che saranno preludio al prossimo intervento della FED di maggio.
COMMODITIES
Le commodities vivono una fase di buono spolvero rialzista, da un lato sostenuto da un dollaro americano piu debole, che ne agevola acquisti e negoziazioni, e dall’altro anche come effetto di un’adeguata copertura dal rischio al quale ci si sta esponendo sui listini azionari.
NGAS
Il gas trova una ricopertura di ben 12484 contratti dalle profonde posizioni short che stavano dominando questo asset, e ora che le quotazioni sono in prossimita dei minmi di 2$ sembra essere un asset che ritrova interesse.
WTI
Non da meno il wti, che ora trova le quotazioni espressione della lotta tra domanda e offerta.
Da un lato la ripartenza della CINA che assorbe produzione, e dall’altra l’incognita degli USA che in caso di recessione farebbero crollare la domanda. I produttori di petrolio sono pronti in qualsiasi momento a tagliare la produzione per ribilanciare i prezzi, e qusto si evidenzia nel recupero delle quotazioni che ora vanno a 75$ barile, superano le prime resistenze dei 72$ e attaccando ora i 78$. Sarà interessante osservare eventuali attacchi ai 82$.
GOLD
Il gold rallenta la corsa , con una fase di buona compressione dei prezzi nell’intorno dei 1968$ dopo il test dei 2000$ , ma un dollaro USA debole e rendimenti obbligazionari in calo potrebbero fornire terreno fertile per prossimi allunghi rialzisti fino 2074$.
OBBLIGAZIONARIO
Il mondo obbligazionario USA, vede un ottimo interesse da aprte dei non commercials per le scadenze piu brevi come il 2 anni, che ora potrebbe essere campanello di allarme per un credo nel risk on! Gli operatori non vedono nel prossimo futuro nessuna recessione e gli acquisti di obbligaizionario , dapprima nelle scadenze piu brevi e magari poi in quelle piu lunghe potrebbe essere preludio ad un’inversione totale della curva.
Vedremo se le aree dl 3.50% del 2 ani americano saranno in grado di reggere ad ulteriori attacchi ribassisti.
Il quadro resta dunque complesso, e il comparto obbligazionario fornisce forse il verso sentiment degli operatori, che si troveranno a fare i conti con le trimestrali USA. Quindi cautela e pronti alla volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
Nasdaq
Autodesk Inc. ( ADSK ) Strategia rialzista di lungo periodoAutodesk Inc. ( ADSK ) Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Autodesk, Inc. è stata costituita nel 1982 e ha sede a San Francisco, California. Autodesk, Inc. fornisce soluzioni tecnologiche per la progettazione, l'ingegneria e l'intrattenimento in 3D in tutto il mondo. L'azienda offre AutoCAD Civil 3D, una soluzione per il rilievo, la progettazione, l'analisi e la documentazione per l'ingegneria civile, compresi i progetti di sviluppo del territorio, di trasporto e ambientali; BuildingConnected, una soluzione SaaS per la pre-costruzione; AutoCAD, un software per la progettazione, la stesura, il dettaglio e la visualizzazione professionale; AutoCAD LT, un software per la stesura e il dettaglio; Fusion 360, uno strumento CAD 3D, CAM e di progettazione assistita dal computer; e gli strumenti Industry Collections per i professionisti dell'architettura, dell'ingegneria e delle costruzioni, della progettazione e della produzione di prodotti e delle collezioni di media e intrattenimento. Fornisce inoltre strumenti Inventor per la progettazione meccanica 3D, la simulazione, l'analisi, l'attrezzaggio, la visualizzazione e la documentazione; Vault, un software di gestione dei dati per gestire i dati in un'unica posizione centrale, accelerare i processi di progettazione e semplificare la collaborazione interna/esterna; prodotti software Maya e 3ds Max che offrono soluzioni di modellazione 3D, animazione, effetti, rendering e compositing; e ShotGrid, un software basato su cloud per la revisione e il monitoraggio della produzione nel settore dei media e dell'intrattenimento. Autodesk vende i suoi prodotti e servizi ai clienti direttamente, oltre che attraverso una rete di rivenditori e distributori.
DATI: 02 / 04 /2023
Prezzo = 208.16 Dollari
Capitalizzazione = 44,709B
Beta (5 anni mensile) = 1,51
Rapporto PE ( ttm ) = 53,51
EPS ( ttm ) = 3,89
Target Price Autodesk Inc. di lungo periodo:
1° Target Price: 270,82 Dollari
2° Target Price: 344,41 Dollari
3° Target Price: 556,97 Dollari
4° Target Price: 900,93 Dollari
5° Target Price: 1246,87 Dollari
6° Target Price: 1457,43 Dollari
Nasdaq - ancora salitaI supporti dei 12.800 pti reggono e rilanciano l'indice tecnologico verso l'alto. I massimi di Agosto, a 13.674pti, si candidano come target di questo movimento rialzista prima di assistere almeno uno stop e rallentamento di questo rialzo. I big tech evidenziano ancora spazio di salita verso l'alto ma limitati, quindi confermano possibilità di salita ancora per un pò e poi assistere ad un rifiato.
NASDAQ ---- 2 CICLI SUI MINIMINella fine della giornata di oggi avremo la chiusura dei cicli a 20 e 10G e sarà possibile vedere una flessione del prezzo in questo momento sul massimo del ciclo a 5G. Sul grafico è segnato il target raggiunto con la rottura della FLD a 10G conteggiando il minimo di mezzo ciclo anteriore e aggiungendo la differenza sul prezzo di rottura abbiamo avuto il target preciso a 12700$$, nonostante il prezzo abbia continuato la salita raggiungendo il massimo con il ciclo a 20G, in questo caso avendo i cicli a favore a superato il target mentre altre volte c'è la possibilità se ci sono cicli a sfavore che non lo raggiunga nonostante la rottura della FLD
IL SISTEMA BANCARIO è SALVO… FORSE!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.03.2023
-CONTESTO
Inutile negare che questi ultimi giorni sono stati davvero frenetici sui mercati finanziari, guidati principalmente dal panico, dalla paura che il sistema bancario mondiale potesse ancora uno volta andare in crisi e portare al collasso l’intero comparto, trascinando l’economia mondiale.
La nostra economia moderna ha come perno il sistema bancario, non lo si può negare, sempre di più il peso della finanza ha surclassato quello della reale produzione di beni e servizi, ponendo molto spesso dubbi sulla longevità del sistema economico moderno. Assumendo tutti i contro di un’economia fondata sulla finanza, dobbiamo accettarne anche i pro e ammettere che molte crisi vissute fino ai tempi moderni, ultima la pandemia del 2020 , avrebbero dovuto portare fasi di estrema povertà e crisi sistemica un un’economia fondata sulla reale produzione di beni e servizi, ma sebbene in maniera forse poco etica, il sistema finanziario ha sostenuto il mondo e permesso il superamento di quello che poteva essere una crisi mondiale.
Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, e nessun sistema economico-sociale è davvero perfetto; quindi, anche il sistema finanziario e bancario ha il suo tallone di Achille, che rimane e rimarrà sempre la raccolta di credito, e soprattutto la fiducia dei creditori nel sistema.
Ancora una volta abbiamo assistito a quanti danni possono creare le cadute di fiducia nel sistema finanziario, che ha portato al fallimento di una delle maggiori banche occidentali della storia.
In questo contesto oramai cosi delicato ci si avvicina all’appuntamento con la FED di mercoledi, con una banca centrale chiamata ancora da un lato alla lotta all’inflazione, che non è per nulla terminata, sebbene gli ultimi dati abbiamo dato buone speranze con un calo dell’indice dei prezzi al consumo al 6.0% rispetto al precedente 6.4% , ma che rimane pur sempre un dato che parte dall’inflazione di un anno precedente che era oltre il 7%... l’effetto base pesa fortemente. Dall’altro lato ora la FED dovrà dare iniezione di fiducia nel sistema bancario americano e mondiale, mantenendo equilibri delicatissimi tra un rialzo tassi da 25bp che potrebbe mostrare fiducia nella robustezza delle banche, ma anche mettere in difficoltà ulteriore il mondo del credito, permettendo ai rendimenti sovrani ulteriori allunghi rialzisti e conseguenti cali nei prezzi che gravano sui bilanci delle banche, ma è altrettanto vero che un nulla di fatto, quindi tassi invariati, potrebbero essere visti come segno di debolezza e timore in un sistema finanziario debole.
Davvero un contesto complesso quello nel quale si va a muovere la FED in questa riunione, non di meno le scommesse da qui a fine anno guardano con fiducia a tagli tassi progressivi che portino ad allentamenti nelle pressioni economiche , alimentando il risk on.
-FOREX
Il mondo valutario rimane ovviamente improntato a caratteri di dollaro centrismo , che premia in primis l’euro e la sterlina, mentre restano indietro le valute oceaniche, ancora pesantemente penalizzare da politiche monetarie troppo accomodanti rispetto ad un’inflazione che rimane ancorata ai massimi di periodo.
Dollar index pertanto rimane focus di questi giorni , e gli attuali ribassi lo proiettano verso 10250 prima e 100.80 poi, il che trascina il mondo retail in posizioni di mean reverting long, che si attestano al momento al 62%.
La possibilità di un dollaro americano ancora debole, porta a spinte rialziste l’euro, che trova i retail al 68% short sul basket e al 72% sul cambio major eurusd, che si proietta ora al test dei massimi di 1.0750 prima e 1.08 poi.
Non da meno la sterlina, che spinge ancora a rialzo contro il dollaro e trascina il 79% dei retail in posizione corta, dando fiducia agli acquisti sui supporti a 1.22 figura 1.2225.
Più deboli le oceaniche con il dollaro australiano che paga le scelte della RBA troppo dovish per il livello di inflazione che deve combattere. Per questo audusd si attesta sui supporti di 0.6650 con un 64% long di retail. Attenzione in questa fase a prendere posizione su una direzionalità contrarian al mondo retail, perché la FED di domani potrebbe cambiare gli scenari molto rapidamente.
Interessanti le dinamiche del dollaro canadese, che vive sempre un’altissima correlazione diretta con il wti, che ne ha generato l’attuale debolezza, oltre alle decisioni della BOC di rimanere ferma sugli attuali tassi del 4.50% in attesa delle risposte dall’economia relae. Non di meno il quadro tecnico del wti sembra favorire dei respiri che potrebbero coinvolgere anche il dollaro canadese. Eventuali respiri rialzisti del dollaro canadese, potrebbero portare usdcad a rotture ribassiste dei supporti a 1.3650 per aprire scenari di espansione di volatilità ribassista.
-EQUITY
Nella prospettiva di una fed più accomodante ed il conseguente mood di risk on che ne potrebbe nascere, gli indici mondiali iniziano ad avere performance positive. A festeggiare al momento è l’equity europea che vive il recupero dei titoli bancari, che trascinano a rialzo i listini europei , a partire dal DAX che dopo il break out della resistenza a 15200, si proietta a 15283 pnt.
Bene anche l’equity italiana con un +2.03% alle porte dei 26500pnt.
La fase di risk on, si manifesta anche sull’equity americana che in premarket si posiziona su performance positive, con il nasdaq a +0.20% al teste delle resistenze di 12600pnt, e si proietta verso i 12800pnt.
Non da meno l’sp500 che si attesta a 3975 pnt, e sembra pronto a break out rialzisti che lo proeittano a 4082 pnt.
-COMMODITIES
Per le commodities non possiamo trascurare i metalli , con il gold che dopo il touch dei 2000$ si attesta sui primi supporti a 1958 $ , mostrando ancora particolare forza rialzista, grazie ad un dollaro usa debole e alle incertezze del mercato obbligazionario. La chiave rimarrà ovviamente la FED, che potrebbe dare ulteriori spinte ribassiste al dollaro e ai rendimenti sovrani.
Interessante anche il wti, che respira dopo i minimi di 65$ , e si proietta ora sulle resistenze di 70.25$, prima area di resistenza tecnica.
Sarà interessante ora seguire gli sviluppi che seguiranno l’intervento della FED di domani, in attesa della quale il mercato potrebbe vivere ore di stasi ,ma rimaniamo con la guardia alta cari amici!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Nasdaq - indice più tonicoIl Nasdaq tra tutti gli indici dimostra di essere il più tonico e resiliente di tutti. La crisi finanziaria provoca un ritorno di interesse verso l'indice tecnologico che dopo il test della parte alta del canale rappresentato si proietta con forza al test delle resistenze. Conclude la settimana tirando un pò il fiato dopo l'ottimo spunto rialzista portandosi nuovamente verso la resistenza dei 12.800 pti, area da cui era partito precedente storno. Positività supportata dai FAANG che tornano a rallare verso l'alto, su tutte NVDA, MSFT e AMZN. Destino dell'indice appeso alle decisioni dei tassi di mercoledì. Indicatori non ancora in zona di eccesso quindi possibile ancora ulteriore allungo versi i 13.400 pti.
MERCATI USA - Nasdaq torna leaderBuongiorno a tutti,
in questi giorni tribolati che rappresentano il culmine (speriamo) con le crisi bancarie il Nasdaq da un segnale importante.
Difatti mentre S&P500, Dow Jones e Russel2000 sono tornati sui minimi di fine dicembre/inizio gennaio, il Nasdaq ne è rimasto 8-9% sopra.
Questo ci può dire che l'indice tecnologico sta tornando in un rapporto di forza rispetto agli altri indici, forse perchè si inizia a respirare aria di ribasso dei tassi (o almeno di fine del rialzo), forse per il miglioramento dei rapporti fondamentali o semplicemente perchè era sceso più degli altri.
Buon trading a tutti.
nas100 apertura in gap positivo e RibassoRitorniamo dopo una lunga inattività, per motivi di salute. Implementato un AI che ci segnala nuove linee di trend, mai immaginate fin ora... Vi aggiorniamo man mano. Questa è l'idea che ha il sistema :
Apertura in GAP POSITIVO ;
Rottura supporto 12.150
retest resistenza 12.400
Discesa verso 11.800/11.900
Se ti è piaciuta questa idea di condivisione del nostro sistema, lascia un like o commenta per ulteriori info.
IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE?IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE?
-CONTESTO
Giorni davvero difficili per gli operatori finanziari, giorni dove l’incertezza regna sovrana ed i cambi di sentiment sembrano essere oramai la normalità , anche in ambito della stessa seduta di contrattazione.
Il quadro più amio nel quale ci muoviamo, nn sembra aver diradato le nubi di incertezza che si erano addenzate sui mercati dopo le parole di Powell della scorsa settimana, quando con estrema determinazione il capo della Fed ha dichiarato che la linea della banca centrale americana rimmarà inesorabilemnte legata alla lotta all’inflazione, e che i rialzi tassi potranno essere anche maggiori di quanto fino a quel momento valutato.
Da quelle parole , i mercati hanno iniziato a scommettere sull’idea di tassi più alti e più a lungo, con i futures sui FED found che avevano di fatto eliminato la probabilità di un primo taglio tassi in questo 2023.
Da quel momento le speranze erano riposte nel mercato del lavoro, che aveva già dato piccoli segnali di rallentamento con gli initials jobless claims , ovvero coloro che avevano impego fino a 5 settimane prima, e che misura pertanto la capacità dei cittadini e del sistema lavorativo americano di ricollocare forza lavoro intempi brevi, ebbene il dato uscito superiore alle 200K unità apriva le porte a speranzeper dei NFP peggiori e quindi all’idea di una FED meno aggressiva alla riunione del 22.
Tuttavia alla pubblicazione dei dati di venerdi i mercati sono parsi anche più confusi, con una rilevazione che nel suo insieme ci sembra essere mista, dato si i 300K nuovi rili paga, ma anche a un tasso di partecipazione maggiore, e a salari orari in calo, che hanno portato ad un dato conclusivo sulla disoccupazione in leggero aumento al 3.6%.
I mercati hanno di fatto un po snobbato il dato ,che nella sua poca chiarezza non ha modificato lo stato di fondo dei mercati, che sono parsi molto più attenti alle dinamiche che si sono vissute sul comparto financials USA!
Nei giorni di Giovedì e Venerdì il vero focus è stato sul fallimento della SVB , e l’ondata di paura che ha colpito l’intero settore bancario mondiale.
In uno sguardo più ampio , dobbiamo constatare che i tassi di interesse più alti da parte delle banche centrali, da un lato favoriscono il comparto bancario che puo collocare fondi nelle relative banche centrali ed avere riconosciuti buoni interesse a bassissimo rischio, ma è anche vero che con l’inflazione attuale ed i mutui che salgono alle stelle , anche i correntisti semplici dovranno essere in qualche modo premiati, per poter proseguire nella raccolta di liquidità che altrimenti fallice.
Il principio base di ogni sistema bancario, si fonda sempre e comunque sulla raccolta di fondi, che vengono poi riutilizzati nelle varie attività della banca.
Il caso SVB è emblematico, non solo per la portata della banca, che non è certo piccina, e che mette in crisi l’intero comparto, ma lascia riflettere sulle dinamiche che si sono create, a causa dei forti prelievi e chiusure dei conti che a cascata hanno visto defluire la liquidità dall’istituto portandolo al default.
La fuga di capitali, senza ora scendere nei dettagli dell’accaduto ne in tecnicismi, mette a dura prova il sistema bancario e creditizio internazionale, portando divere imprese giàà a ciedere l’intervento di governi e banche centrali.
Questo il focus che porta oggi a rivalutare l’idea di tagli di interesse da aprte della FED!
Andare ora ad osservare le probabilità di un primo taglio tassi a dicembre 2023, e sapere che molte imprese internazionali stanno chiedendo aiuto alle banche centrali ed ai governi, apre le porte ad un’idea di possibile intervento di salvataggio… ancora liquidità?
Saranno dinamiche che si svilupperanno già a partire da lunedi con una prima riunione straordinaria della FED e vedremo cosa altro accadrà in una settimana ricca di appuntamenti chiave con i dati macroeconomici.
-FOREX:
il comparto valutario come sempre resta un ottimo termometro per le dinamiche che si susseguono sui mercati finanziari, secondo forse solo all’obbligazionario.
La settimana che si è conclusa mostra un’inequivocabile risk off!
Il primo segnale è dato dalle performance dei vari basket valutari che riportiamo: Australia -2.63, Canada -1.36 , new zealand -1.07, mentre brillano il franco svizzero con un +2.33% lo yen giapponese con un +1.16% e l’euro con un +0.61%
Crollano dunque le valute da investimento, da sempre correlate direttamente ai listini mondiali e chiari anticipatori delle fasi risk on/OFF, mentre brillano le valute rifugio con il franco svizzero a fare da apripista!
Il franco svizzero attualmente prediletto dagli operatori anche rispetto allo yen giapponese, grazie alle aspettative di una banca centrale svizzera che alzerà ancora i tassi di interesse portandoli oltre l’1% dopo oltre 20 anni, mentre lo yen giapponese, continua a subire una BOJ accomodante, ciò non di meno , l’asseto valutario e chiaro e viene ancora più evidenziato dai cross che da sempre sono metro di misura del panico sui mercati.
EURNZD
Primo asset valutario che fa da grande segnale di risk off, è il cross eurnzd, che vede da un lato l’euro, come ottimo asset rifugio nelle fasi di incertezza, e dall’altro il dollaro neozelandese che come asset investimento, crolla sotto i colpi della paura, e porta cosi le quotazioni verso le resistenze di 1.7350 prima e 1.7530 poi, per guardare a possibili scenari di fortissimo risk off con eurnzd a 1.8225.
EURAUD
Non da meno euraud, che vede ora la caduta più profonda del dollaro australiano a causa di una RBA troppo morbida nei confronti di un’inflazione sui massimi!
Osservare il cross nei suoi movimenti storici , special modo nel periodo 2020 con l’esplosione della pandemi, ci fa ben capire come reagisce questo asset alle fasi di risck off, e troviamo quindi giustificazione nell’assalto alle resistenze di 1.6210 e 1.6430 poi. Non escludiamo nel caso in cui il panico dovesse correre sui listini, possibili estensioni rialziste fino 1.6430 e 1.68.
AUDCHF
Non da meno audchf,, che mette in relazione il debolissimo dollaro australiano con il rinnovato franco svizzero, creando cosi uno dei cross più sensibili alle modalità risk on/off.
Nelle fasi di paura e di risk off generalizzato gli operatori tenderanno a vendere dollari australiani, per dare spazio al piu stabile franco svizzero portando questo asset a pesanti cadute. Anche in questo caso osservare cosa è accaduto nel 2020 è chiaro segnale del carattere di questo asset.
Sono evidenti gli attuali eccessi, e speriamo in una risoluzione degli eventi che si sono messi in moto la scorsa settimana, tuttavia se cosi non dovesse essere e il contagio dovesse allargarsi al settore e al economie mondiale, scenari di panic selling non sono da escludere, e ulteriori affondi di audchf sono da valutare.
-EQUITY:
Non da meno le dinamiche sui listini mondiali, che questa volta non sembrano fare differenze tra Europa ed America, andando a colpire indistintamente con flussi di vendita il comparto bancario e financials mondiale!
L’indice SP500 torna ad aggredire i supporti , guardando ora ai minimi di 3765.25 pnt, come prima area di approdo possibile, ma se il panico dovesse dilagare non si escluderebbero affonda verso i minimi.
A far meglio il nasdaq , che ora gode di una composizione tech che sembra essere prediletta dagli operatori, guardando si a scenari ribassisti, ma forse con un orizzonte più limitato ai 11630 pnt, mentre la scure delle vendite colpisce il Russel, con pesantissime perdite che lo portano alla soglia dei 1725 pnt per poi guardare a 1646 pnt.
OBBLIGAZIONARIO
Torna di interesse l modno dei rendimenti obbligazionari, che ora sembrano riscoprirsi come asset di vero rifugio, con rendimenti che in america vanno ben oltre il 4% , special modo sulle scadenze piu brevi.
Il 3 mesi paga un 4.98% mentre 1Y a 4.87% 2Y a 4.59 per passare poi alle scadenze lunghe, con il decennale che paga il 3.70%
Sembra ora in un profondo clima di incertezza e instabilità trovare maggiore spazio nei portafogli degli operatori gli asset obbligazionari, che con ottimi rendimenti, posso essere forse il vero jolly per il prossimo futuro dei mercati.
DATI CALENDARIO.
La prossima settimana rimane ricca di eventi già programmati, che vanno dall’inflazione USA di martedì alla domanda aggregata di mercoledì, ma il focus resta ora sugli ultimi avvenimenti del comparto financials e sull’impatto mondiale che avranno!
buon trading
Salvatore Bilotta
I MERCATI E LE ASPETTATIVEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.03.2023
-CONTESTO
Quali gli scenari più probabili alla pubblicazione di un dato molto atteso? Questa è la domanda più ricorrente in questi giorni di attesa per la pubblicazione odierna dei NFP, e la risposta più onesta che possiamo dare è : tutti!
I mercati lavorano sulle aspettative, e questo è un dato di fatto, si ragiona sempre sulla base di cosa ci aspetta possa accadere in futuro, ma come si reagirà davvero alla pubblicazione di un dato, di una notizia di un grande market mover , può cambiare di volta in volta sulla base di molteplici fattori che spesso non sono razionali e lasciano spiazzati molti traders.
L’attesa è oramai all’apice per i dati sul mercato del lavoro americano in pubblicazione oggi alle 14.30, e come sempre maggiore è l’attesa maggiore sarà la volatilità espressa dal mercato che una volta recepito il dato, darà vita a riposizionamenti, prese di profitto e perdite, dando vita ad alti scambi.
Il contesto nel quale ci giunge questo dato è quello di in mercato in equilibrio precario su un filo che separa da un lato la speranza di una disoccupazione in aumento che potrebbe essere primo segnale di un’economia Usa in rallentamento e speranza dunque per un’inflaizone futura in calo, e dall’altro lato la paura che un dato in linea con il precedente o poco superiore, mantenga la FED nella sua posizione super aggressiva e che porti al 22 marzo , dato della riunione della FED a rialzi tassi da 50Bp.
Negli ultimi giorni, le dichiarazioni aggressive e preoccupate di Powell, i dati precedentemente pubblicati sul quadro inflattivo americano, hanno fatto alzare le scommesse sui Fed Founds per potenziali rialzi da mezo punto percentuale , quasi abbandonando le speranza di un rialzo più modesto di soli 25Bp.
A far dato oggi saranno anche i salari medi, che ovviamente saranno indice di forza per i redditi e le capacità di spesa dei consumatori americani , pertanto salari orari medi piu alti potrebbero essere un sintomo preoccupate di estrema forza della domanda aggregata che spingerebbe Powell ai toni hawkish.
Nei giorni scorsi uno spiraglio di speranza è arrivato dagli initial jobless claims, che sono saliti oltre i 200K e che potrebbero dare speranze di una disoccupazione in leggero aumento.
Il classico dato su quanti nuovi ruoli paga sono stati creati, perde un po di valore se paragonato al precedente mezzo milione di posti di lavoro visti febbraio, dato che ricordiamo essere frutto di un riconteggio su base annuale e decennale sulla popolazione e sui lavoratori, pertanto sarà saggio focalizzarsi su tasso di partecipazione e tasso di disoccupazione.
Non di meno ieri i mercati azionai hanno subito un fortissimo colpo dalle vendite del settore bancario che inizia a vacillare sotto i timori di una maggiore insolvenza su mutui via via più cari, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX
Nel mondo valutario il dollaro resta in attesa dei dati di oggi pomeriggio, senza dare grandi scossoni alle majors , con dollar index he rimane ancorato ai livelli di 105.10 , non lontano dai massimi setimanli, facendo registrate al basket su base settimanale un +0.98% che trattiene il mondo retail al 63% corto , ma ala vigilia di dai tanto attesi , ovviamente tutto può accadere!
Il equilibrio anche la moneta unica, che viene in questa fase messa fuori dal focus degli operatori, e lasciando cosi il mondo retail in perfetto equilibrio al 57% short con quotaioni di eurusd a 106 senza particolari direzionalità.
Di maggiore interesse le dinamiche sullo yen giapponese, che ha visto stanotte l’intervento della BOJ , che ha lasciato come da attese il costo del denaro invariato. Rimane pertanto tutto in linea con le politiche accomodanti viste fino ad oggi e lo yen , come prima reazione lascia terreno nei confronti delle altre majors, con usdjpy che balza a 137.figura per poi ripiegare nelle prime ore della sessione europea, lasciando il mondo retail con un 59% di posizioni long yen, in leggero mean reverting.
Tendenza frtissima sul franco svizzzero che ora gode delle aspettative di una banca centrale svizzera hawkish, ancora attesa a rialzi tassi oltre quello che è la sua storica politica di tassi negativi, pertanto il franco surclassa le altre majors performando un +1.68% medio come basket, e mostrandosi come asset migliore della settimana al momento, il che trascina i retail a posizioni corte in mean reverting al 94%!
tutti i cross sono in eccesso sul sentiment retail pertanto le occasioni di mean reverting non sembrano cosi lontane sebbene la cautela resta obbligo.
Debolezza per le oceaniche che patiscono la fase di risk off che vivono i mercati equity, dopo le pesanti vendite di ieri sull’azionario, anche australia e nuova zelanda da sempre correlate positivamente con l’azionario subuscono perdite, trascinando posizioni in mean reveting long ul mondo retail attualmente al 86% long su audusd e al 80% su nzdusd
-EQUITY
L’azionario subisce un duro colpo ieri, con vendite pesantissime nel comparto bancario, sulla scia di timori di insolvenza sui mutui. Tassi piu alti mettono a dura prova i debiti di cittadini ed imprese e forti liquidazioni ieri hanno tirato a ribasso tutti gli indici.
Sp500 si porta a 3895 pnt con un calo del 3% nasdaq a 11945 in linea con l’sp500, trascinando a ribasso ande l’eurpa sebbene rimanga strutturalmente piu tonica.
La paura sembra farla da padrona in queste ore , sara interessante vivere insieme i dati in pubblicazione oggi poemriggio
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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Nasdaq, ci sono segnali positivi per questa ottava?Seduta senza sostanziali variazioni quella di lunedì 6 marzo per l’indice tecnologico che, così come gli altri indici di Wall Street, perde terreno nel finale e chiude vicino la parità.
C’è molta attesa per l’audizione di Jerome Powell al congresso sul rapporto semestrale della Fed in tema di politica monetaria, prevista per oggi e domani.
Gli operatori si aspettano ancora toni da falco da parte del numero uno della Fed, atteso quindi a ribadire il concetto che i tassi di interesse siano destinati a crescere più in alto e più a lungo.
Ritengo che i timori di una politica monetaria ancora restrittiva siano già stati scontati dal mercato, pertanto non mi aspetto importante debolezza nel caso in cui Powell confermasse la propria linea dura nella lotta all’inflazione.
Soltanto l’annuncio di un rialzo di 50 punti base dei tassi nella prossima riunione potrebbe scuotere il sentiment degli investitori, portando a vendite improvvise.
C’è da segnalare inoltre un altro appuntamento chiave per questa settimana, ovvero il rapporto sull'occupazione di febbraio, previsto per venerdì.
Da un punto di vista grafico, la situazione sul future Nasdaq è ancora incerta, nonostante il mercato abbia messo a segno un importante rimbalzo nell’ultima seduta della scorsa settimana.
Nella precedente analisi sul blog avevo scritto che sul supporto a 12.000 punti avremmo dovuto attenderci un rimbalzo, con primo target a 12.300 punti; la tenuta di tale livello ha infatti prodotto il rally osservato nelle ultime sessioni, con le contrattazioni di ieri che si sono chiuse a 12.325 punti.
Il consolidamento sopra area 12.300 punti lascia aperte le speranze di assistere ad una prosecuzione del rimbalzo fino a 12.500 punti, livello il cui successivo recupero riporterebbe poi un certo ottimismo su questo mercato.
Infatti dopo la barra resistiva di ieri con chiusura lontana dai massimi, un nuovo breakout dei massimi odierni nel breve sarebbe da intendere come segnale di forza (pattern smash day) ed in grado di alimentare ulteriori acquisti almeno fino a 12.900 punti, dove troviamo il prossimo importante punto di snodo.
In caso di consolidamento sopra i 12.500 punti valuterò quindi strategie rialziste anche sul multiday, mentre in caso di nuovo rifiuto del prezzo su livelli vicini ai massimi ieri potremo assistere ad una nuova correzione, anche se nel contesto attuale rimane difficile identificare punti di ingresso short, perlomeno fino a che il mercato rimarrà sopra gli 11.750 punti.
In caso di discesa sotto 11.750 punti, confermato in chiusura di sessione, attendiamoci invece un retest almeno di quota 11.300 punti.
BANCHE CENTRALI E NFPIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.03.2023
-CONTESTO
Si riparte sui mercati con una settimana densa di appuntamenti macroeconomici, partendo dalle banche centrali per finire con il mercato del lavoro USA.
Per le banche centrali questa settimana avremo la RBA martedì chiamata ancora alle decisioni di politica monetaria e ancora alla lotta all’inflazione che continua ad essere il vero nemico da combattere. In Australia l’Indice dei prezzi al consumo rimane sui massimi al 7.8% e la necessita di politiche più aggressive sembra un’ovvietà , ma la RBA ha preferito la via della cautela timorosa di un contesto economico mondiale precario. Le aspettative si attestano pertanto su un ulteriore rialzo del costo del denaro di 25Bp.
La settimana prosegue mercoledì con la Bank of Canada sulla quale le aspettative sono di un nulla di fatto, quindi tassi fermi al 4.50% in linea con quanto dichiarato nell’ultima riunione: si attendono i dati in risposta dall’economia reale osservando gli effetti cumulativi dei rialzi tassi introdotti fino ad oggi!
Non di minor importanza sempre mercoledì avremo gli ADP che saranno ancora fotografia del mercato del lavoro USA e ancora le speranze sono per una risposta alle politiche monetarie della FED e quindi di una disoccupazione in aumento. Dobbiamo tuttavia constatare il grande disallineamento tra i dati ADP ed i NFP delle ultime rilevazioni, segnale forse che qualcosa ora cambierà e le due rilevazioni potrebbero allinearsi.
Ricordiamo a tal proposito che gli ultimi dati sul NFP sono stati drogati da una revisione annuale del conteggio di posti di lavoro e della popolazione, mostrando quindi un dato ben oltre le aspettative ed i reali movimenti del mondo del lavoro.
Ovviamente sarà focus anche la condizione salariale, che è parametro fondamentale per valutare quanto l’Inflazione potrà proseguire il suo cammino di resilienza.
Ancora da annotare a calendario, venerdì ci sarò la BOJ che se dovesse mostrarsi ancora dovish nelle sue decisioni di politica monetaria potrebbe infliggere ancora un duro colpo alla valuta nipponica.
-FOREX
Il comparto valutario come sempre prima di settimane cosi dense di eventi si posiziona in uno stato di attesa, che alimenta il trading range già presente dalla scorsa settimana su diversi asset special modo le majors.
Il dollar index rimane sopra i supporti di breve periodo a 104.00 area di confluenza dinamica e statica con le medie mobili di lungo periodo, ma è altrettanto vero che non trova spunti per rompere a rialzo le resistenze poste a 105.20-40.
Di tutta risposta eurusd rimane confinato tra 1.07 figura e 1.0550 senta avere spunti direzionali. Sebbene più volatile nel brevissimo , anche la sterlina rimane confinata in una zona di trading range compresa tra 1.2150 e 1.1950 senza trovare vie di uscita in attesa che il dollaro usa prenda una direzionalità più decisa.
Le oceaniche , che avevano vissuto giornate di spolvero rialzista grazie alle notizie provenienti dalla Cina, ora si trovano ancora una volta confinate in aree di trading range, con il dollaro neozelandese compreso tra 0.6280 e 0.6180-50 mentre l’australiano ancora sopra i supporti di 0.67 non trova soluzioni per aggredire le resistenze di 0.6875
-EQUITY
Il comparto azionario stupisce con importanti rialzi venerdi, a partire dall’equity americana con il nasdaq che si porta a 12400 pnt superando agevolmente le resistenze di 12250 pnt. Può sembrare anacronistico vedere azionario in salita con la contemporanea consapevolezza di una banca centrale hawkish da qui a fine anno, tuttavia facciamo notare lo stato di incertezza degli operatori che danno maggiore rilevanza al prossimo market mover che si presenta in calendario per poi cambiare posizione al successivo dato e cosi via, rincorrendo lo scenario che appare più plausibile sulla base dei market mover che di volta in volta saranno pubblicati.
Il focus ora è il mercato del lavoro e aspettative di dati peggiorativi sembrano alimentare gli acquisti, ma come sempre se i dati dovessero deludere le attese degli operatori allora le vendite saranno copiose.
-COMMODITIES
Prosegue la salita del gold, che in correlazione diretta con l’equity mostra chiaramente la volontà degli operatori di comprare gold a protezione del rischio che si assume nel comprare equity. In caso di crolli del mercato azionario allora si potrà liquidare gold per compensare le perdite.
Al momento siamo oltre le resistenze di 1850$ e si guarda con fiducia a 1865$ prima e 1880$ poi.
Prepariamo dunque ad una settimana ricca di appuntamenti da vivere insieme
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Nasdaq: La Price Action chiama un movimento direzionaleBuongiorno a tutti,
eccoci trovati con il classico appuntamento settimanale dove vado ad analizzare un mercato attraverso il mio metodo basato sulla vera price action.
Per i prossimi giorni tra i mercati che seguirò maggiormente da un punto di vista operativo ci sarà sicuramente l'indice tecnologico Nasdaq 100.
Questo mercato infatti ha formato una F.T.W. Classic long in area di interesse 12.000/12.050 punti dove passa anche il 50% della leg long che ha come minimi i primi giorni del 2023.
Questo setup è anche una Inside FakeOut visto che fa falsa rottura dei minimi della settimana del 30 gennaio quando c'è stato il breakout bullish dei 12.000.
In ottica operativa quindi la rottura al rialzo dei massimi convaliderebbe il mio trigger e potrebbe avere come principali target area 12.800 inizialmente e successivamente area 13.600 punti ( confluenza tra area di interesse e 130.90% di estensione ).
La mia idea andrebbe a fallire solo se ci tornasse sotto gli 11.300 punti.
Per oggi è tutto, vi auguro un ottimo week end e un buon TRADING SIMPLE per la prossima settimana!
LA RECESSIONE CHE NON C’èIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 03.03.2023
-CONTESTO
Periodo contrastato per i mercati finanziari, che erano in attesa di una forte recessione, sia in Europa a causa della crisi energetica, che in America , a causa della FED super aggressiva, ma per il momento nulla nei parametri degli aggregati macro mondiali lascia pensare ad una crisi economica.
La settimana che sta per concludersi ha visto nel mirino i PMI sia cinesi che occidentali con America ed Europa, ed i dati sembrano non avvicinarsi nemmeno all’idea di contrazione economica. I parametri visti nello scorso dicembre 2022 che vedevano ancora la Cina ferma con la lotta al covid, gli Stati Uniti alle prese con l’inflazione ed i rialzi tassi, e l’Europa con la crisi energetica, sono oramai un ricordo. Le ultime rilevazioni per il mese di Febbraio 2023 mostrano forti rimbalzi in tutti i paesi del g20 e la prospettiva che forniscono le imprese di servizi e manifatturiera è ben più rosea delle previsioni.
A dar ulteriore conferma che la recessione non sembra ancora bussare alle porte, i dati sul mercato del lavoro, che vedono tassi di disoccupazione prossimi ai minimi ed in America assistiamo addirittura ad un calo , con l’ultima rilevazione al 3.4%!
Non siamo certo in recessione, più probabile una fase di timido rallentamento economico, che non collima con le esigenze delle banche centrali di contenere l’inflazione, pertanto gli operatori si dividono ancora una volta: da un lato la speranza che le politiche economiche non danneggino l’economia e che la ripartenza sarà quindi ancora più prodigiosa, e dall’altra il timore che le banche centrali non si fermeranno!
Tra i due sentiment la nostra opinione si colloca attualmente a favore della paura, per essere piu precisi rimaniamo in attesa di una fiducia che deve arrivare dai dati macro, in special modo dall’inflazione che rimane a nostro avviso l’unico vero driver anche per le banche centrali e in conseguenza per il comparto obbligazionario, a seguire l’azionario e a cascata l’intero settore finanziario.
Fino a che l’inflazione rimarrà sostenuta, tutti gli altri parametri saranno secondari, le banche centrali alzeranno via via il livello di aggressività e sarà mantenuto per tutto il tempo necessario senza curarsi troppo al momento di creare scompensi negli altri aggregati macroeconomici.
La vera strada è ignota stavolta anche alle banche centrali costrette a seguire la curva del ciclo economico che si concretizza nella lettura dei dati via via pubblicati.
-FOREX
Il comparto valutario resta incerto, il dollaro Usa che ha dominato la scena nel 2022 e che ci ha regalato un fortissimo dollaro centrismo, attende ora le decisioni della FED e nel frattempo gli operatori spostano il focus su altri asset , come il dollaro neozelandese, che chiude la settimana come l’asset migliore tra le majors, con un +0.70% medio grazie alle notizie provenienti dalla Cina. La ripartenza del polmone economico e produttivo asiatico, regala un boost importante anche ai partner commerciali ed esportatori di materie prime come la Nuova zelanda, che ora viene prediletta al dollaro australiano anche grazie ad un migliore delta tasso.
La spinta rialzista del dollaro neozelandese porta al consueto posizionamento di mean reverting dei treders retail che ora si posizionano al 72% short sul basket.
Diversi quindi gli asset in tendenza che vedono i retail a caccia del mean reverting, primo audnzd con un 78% di posizioni lunghe, ancora nzdcad con un 69% short, nzd jpy con un 77% short e non da meno gbpnzd con un 85% long.
Indubbio quindi la necessità di monitorare gli asset new zealand in questa fase.
-EQUITY
L’azionario mondiale rimane contrastato, con l’equity americana che no si allontana dai minimi di periodo , ma non trova la forza necessaria ad allunghi ribassisti importanti, mentre l’Europa resta prediletta, mostrando impressionante forza per il dax, che ad ogni approdo sui minimi trova compratori disposti ad riportare le quotazioni verso i massimi. Non escludiamo la formazione di una nuova flag lateral ribassista che sia preludio a nuove espansioni di volatilità rialzista. Come detto la parola rimane alle banche centrali e alla loro capacità di raffreddare l’economia.
-COMMODITIES
Spingono a rialzo i metalli, che gioiscono della ripartenza della Cina, e della conseguente riapertura della domanda. Il gold ritrova il test delle resistenze a 1850$ livello oltre il quale si potrebbe valutare allunghi verso i 1864$, cosi come il rame che torna a quota 4.11$ prima resistenza minor per poi guardare a 4.17$ e a 4.22$.
Attendiamo i dati sull’ISM di oggi pomeriggio per gli States , ultimo market mover della settimana
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
NASDAQ - Situazione attualeBuongiorno a tutti,
questo ultimo periodo di mercato mostra pochi spunti a mio avviso. Definirei il momento addirittura noioso.
Guardando il Nasdaq vediamo che dopo l'ottimo gennaio si sta assistendo ad una correzione, per adesso del 38% del movimento precedente, livello di Fibonacci.
C'è poco altro da dire per me se non aspettare un mover.
Buona giornata.
Nasdaq - appoggiati sul canaleLe quotazioni del Nasdaq sono tornate sulla parte superiore dell'importante canale rappresentato. Rispetto al dax sugli indici americani la situazione sembra più incerta rispetto ad inversione del trend. Infatti qui potremmo trovarci in una situazione di retest dei supporti per poi riprendere la salita. Nel breve il test di questi supporti sono i 11.500 pti, dove transita media rossa. Da qui o disegnamo candele di inversione rialzista oppure si prosegue nella discesa. Credo che le prossime due settimane saranno decisive per stabilire le sorti degli indici. Osservando i vari big tech per avere qualche indizio, bhe questi non promettono nulla di buono. Sui tf minori hanno disegnato testa spalle da attenzionare molto da vicino, al momento sono sulla base e non ancora rotti ma se dovessero confermare figura, bhe ...
DOVE ALLOCARE I CAPITALI?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.02.2023
-CONTESTO
La vera domanda in questa fase dove anche il comparto azionario sembra aver rinunciato alla sua corsa rialzista, è dove posizionare la liquidità?
Viviamo ora una fase di certo più complessa di quella che ha caratterizzato il 2022, dove asset rifugio come il dollaro USA hanno offerto porto sicuro alla liquidità, data la pressione evidente che farà la FED sull’economia americana, può risultare meno credibile l’approdo ad un atterraggio morbido.
L’inflazione rimane vischiosa difficile da far scendere dagli attuali livelli, sebbene le banche centrali abbiano già messo in campo diversi rialzi dei tassi di interesse le economie mondiali sembrano dare segnali di riprese, con i PMI in netto recupero sia in Europa che nel Regno Unito, cosi come il mercato del alvoro USA che ieri ha letto ancora una volta le richieste iniziali di disoccupazione sotto le 200 000 unità, a livelli minimi che poco possono far pensare ad un rallentamento economico.
Si dovrà fare di più, e torna quindi l’obiettivo di raffreddare le economie, gelando cosi gli animi degli investitori che si trovano ora a liquidare le posizioni di risk on prese sul forte rallly rialzista visto nei mesi scorsi e a dover trovare nuova collocazione alla liquidità.
Il comparto obbligazionario vede ora rendimenti in netta salita grazie alle prospettive di un’inflazione ancora alta nel medio termine, questo porta ad interessanti rendimenti, ma di certo allontana anche la possibilità di vedere il bottom ed una più decisa ripartenza, fino a quando non si avranno dati concreti di un’inflazione in calo e di banche centrali che invertono la loro rotta.
Il valutario che nel 2022 ha offerto porto sicuro con il dollaro Usa quest’anno mette in luce la probabilità più alta di una fase recessiva per l’economia USA, perché maggiore aggressività da parte della FED, e per un tempo piu lungo, non può che portare a maggiori difficoltà per la domanda aggregata. Notizia ancora di ieri i licenziamenti di Zalando, altra società e-commerce tra le big, che si vede costretta a ridurre la produzione e quindi a tagliare forza lavoro.
Quanto potrà reggere l’economia USA? Quanto il dollaro USA potrà essere un rifugio? Se consideriamo anche i differenziali tassi, che sebbene premino ancora il dollaro USA nei confronti di molte majors, dobbiamo constatare che il delta tasso va assottigliandosi.
Resta infine il comparto dei metalli, che per gli industriali non può ora definirsi un settore sul quale puntare, se si screde ad un forte rallentamento dell’economia mondiale nel prossimo futuro, e per quanto riguarda i preziosi come il gold, il forte peso dei rendimenti obbligazionari e la forza del dollaro non pongono basi per acquisti di medio periodo.
Il problema resta… dove allocare la liquidità?
-FOREX
Il comparto valutario come detto premia ancora il biglietto verde, sebbene in misura minore rispetto al passato 2022, ma per i traders retail rimane occasione per vendere e si portano ora al 64% short sui dollari, prendendo posizione lunga su tutte le majors, come eurusd al 67% gbpusd al 54% audusd al 66% e nzdusd al 68%
Si riequilibra lo yen giapponese con i retail che passano dal 70% al 60% long, riequilibrando anche usdjpy che passa ora al 60% short.
Restano quindi in un trend di forza tutti i dollari usa, mentre per i cross rientrano diversi eccesi richiamati nelle analisi precedenti, rimangono tuttavia interessanti gli asset come cadchf con i retail long al 85% audchf con i retail long al 89% mentre il resto dei cross trova momentaneo equilibrio.
-EQUITY
Il comparto equity rimane sotto pressione in America, con il nasdaq che ieri ha vissuto pesanti ribassi fino ai 12000 pnt, per poi ritracciare nuovamente sotto le resistenze di 12250 pnt.
Tonico ancora l’europeo con il DAx che rimane sopra i supporti a 15500 pnt e non accenna a perdere terreno.
-COMMODITIES
Interessante il Ngas che recupera dai minimi, dopo la pubblicazione delle scorte di ieri, che mostrano ancora un quadro positivo, ma l’aspetto tecnico sembra aver avuto la meglio con l’approdo oramai ai valori di 2$ meritevole ora di respiri tecnici.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo oggi il PCE, misura più seguita dell’inflaizone in America e che porterà sicuramente maggiore volatilità in questa ultima giornata di contrattazione per la settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BANCHE CENTRALI ALL’ATTACCOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.02.2023
-CONTESTO
“ Don't fight the fed “ questo uno dei principali mantra per gli operatori dei mercati finanziari, proprio ad intendere che posizionarsi contro quelle che sono le decisioni di una banca centrale non può portare a risultati positivi. Questa volta il posizionare i propri portafogli su modalità risk on, sperando in fortissime ripartenze del comparto equity, vuol dire andare contro alla maggioranza delle banche mondiali!
Escludendo il quadro asiatico, dove la Cina è intenta ad attuare una grande ripartenza, e pertanto immette liquidità, così come il Giappone che con il nuovo governatore della banca centrale Ueda, mantiene politiche economiche espansive, il resto del mondo procede alla lotta contro l’inflazione spingendo sulle politiche monetarie aggressive atte raffreddare l’economia.
Non più tardi di ieri la RBNZ , la banca centrale neo zelandese ha effettuato l’ennesimo rialzo dei tassi di interesse, seguendo ancora la scia australiana, entramenti i paesi ancora vivono un’inflazione sui livelli massimi, e un tasso di disoccupazione sui minimi. Inutile negare che fino a quando la disoccupazione on darà chiari segni di incremento la domanda rimarrà sostenuta e l’inflazione resterà resiliente.
Quadro similare per l’America, dove l’inflazione ha si dato i primi segnali di rientro, ma troppo pochi e troppo lenti per la FED , per poter dare il via ad un cambio di rotta delle politiche monetarie.
Ancora ieri sera il FOMC nei suoi verbali, ribadisce l’idea che l’inflazione rimane resiliente, e che c’è bisogno di maggiori prove che la strada intrapresa dai prezzi possa condurre rapidamente ai target del 2%, per ora, l’alta inflazione e la bassa disoccupazione, restano condite da una domanda aggregata forte, che da spazio di manovra alla banca centrale tenuta per suo statuto ad intervenire.
Priorità è ridurre l’inflazione, ed i margini per alzare i tassi ci sono tutti, non ci sono al momento scusanti.
Anche in Europa la situazione rimane simile, con l’inflazione che rallenta ma non in maniera sufficiente a giustificare cambi di rotta, non meno di due giorni orsono sono stati pubblicati i PMI, sia per l’Europa che per per il Regno Unito, e sebbene i dati positivi, ben fuori dall’area di contrazione economica ( tutti i dati sono risultati sopra il livello del 50%) , e la prospettiva di una mancata recessione economica, la domanda è: la BOE come prenderà questi dati?
Se rimaniamo concentrati sulla volontà di frenare l’inflazione e di rallentare l’economia, possiamo dire che una mancata recessione on è forse un buon dato, se questa viene affiancata ad un’inflazione sui massimi degli ultimi 40 anni.
Tutto trona nelle mani delle banche centrali che daranno le loro linee guida in questo marzo 2023.
-FOREX
Il mercato valutario rimane nel medio periodo improntata ad un forte dollaro centrismo, sebbene gli ultimi dati PMI abbiano fornito occasione alle sterline di rispondere con una buona forza al dollaro USA.
Il biglietto verde rimane tonico, spingendo il sentiment retail come sempre contrarian short al 59%, dando quindi per ora poca spinta direzionale.
Si riflette la grande indecisione anche sulle majors, con eurusd che mostra un 58% di retail long, mentre la sterlina al 52% short.
Piu evidente la forza del dollaro contro il Canada, con usdcad che rompe a rialzo la trendline resistiva che manteneva i prezzi in range, e porta cosi il mondo retail ad in interessante 77% short, cosi come le oceaniche che seguono il mood di risk o ff e perdono terreno contro il dollaro, trascinando con se i retail a caccia dei minimi attualmente al 66% e al 62% long su Australia e nuova Zelanda.
-EQUITY
Anche il comparto equity rimane diviso, da un lato l’America che vive maggiore debolezza , con gli indici che non riescono a rompere le resistenze, dall’altro l’Europa che invece mostra maggiore tonicità non riuscendo per ora ad abbandonare le aree di massimo.
Sp500 sotto le aree di 4020 dopo lo spike ribassista di ieri sera, sembra voler puntare nuovamente ai minimi di 3954 pnt , mentre il dax non trova spunti per chiudere oltre i supporti a 15249.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attesi per oggi i dati sull’inflazione europea alle 11.00 dato chieve della mattina, per poi andare al pomeriggio a visionare il mercato del lavoro Usa con gli initial jobless claims
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
ANTONIO FERLITO- Oggi ci sarà il crollo del mercatoClicca su “SEGUI” in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo
Future USA e UE stabili dopo che tanti operatori si sono presi un giorno di vacanza all'indomani della finale del campionato di football.
C'è molta attesa per il dato sull'inflazione di oggi.
La reazione del mercato al boom degli occupati di gennaio mostra quanto siano diventati importanti questi dati macroeconomici: per il Nasdaq quella passata è stata la peggior settimana da inizio anno.
In effetti, è stato lo stesso Jerome Powell ad affermare che la traiettoria dei tassi sarà fissata da quel che uscirà dal fronte macroeconomico.
Il dato sull'inflazione di martedì sarà seguito da quello dei consumi: il consensus si aspetta che le vendite al dettaglio siano salite di quasi il 2%, dal -1,1% precedente.
Buone notizie per l’Europa, dova la commissione Europea ha avvertito che l’inflazione crollerà sotto il 3% nel 2024.
Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35: Il dato di oggi è decisivo
Come scritto nei precedenti articoli i rialzo dei mercati è dovuto alla riapertura della Cina e alla forza dell’Europa grazie alla fine della crisi energetica con il crollo del prezzo del Gas.
Ma l’effetto sta per finire con i dato macroeconomici sopratutto in USA molto sotto le previsioni degli analisti, ma con l’inflazione alta che continua a essere protagonista.
A differenza della BCE che per adesso si mostra accomodante a causa del conflitto in Ucraina, la FED è e sarà sempre più aggressiva.
Questo rende la situazione insostenibile in USA, con la recessione che porterà a un calo degli utili aziendali che arriverà presto.
A breve vedremo quindi il vero crollo del mercato.
Per il dato di oggi, mi aspetto un dato sopra le previsioni degli analisti che farà crollare il mercato.
Lo strumento ideale in questi casi è il VIX, noto anche come l’indice della paura, che utilizza come sottostante le opzioni sull’indice S&P 500, con il quale presenta una correlazione negativa: se lo S&P 500 sale il VIX scende e viceversa.
Nota informativa sulle mie posizioni:
Ho una posizione sul gas con un prezzo medio di acquisto di 3.4, una posizione acquista sul VIX e su un azione americana.
Sul gas sono in sofferenza, ma sapevo che con un meteo “caldo” i prezzi potevano andare in area 2.5 come nel 2020, inoltre è uno strumento con una deviazione standard molto elevata.
Sono pronto ad acquistare una azione del settore Gas con una grande potenziale più ulteriori contratti di VIX che da un momento a l’altro potrebbe far segnare un rally dei prezzi.
I miei target sono molto ambiziosi e sono confermati.
EURGBP, A1 trimestraleAndiamo in H4 per valutare un'entrata Long sul trimestrale; il prezzo dopo uno spunto rialzista molto buono ha deciso di invertire la tendenza, tornando quasi a ritracciare la MML D1 a 0.8851 .
Dobbiamo attendere un'affondo maggiore, verso la MML H4 a 0.8733 attorno la metà di Febbraio, e da lì tentare un Long per tornare sui prezzi delle MML H1 e D1 attorno la metà di Marzo.
(Indicatore non presente nel grafico)
Ho inserito l'MCS M30 e M15, l'M30 (più lenta) mi farà capire quanto avrà voglia il prezzo di uscire dall'eccesso di forza, l'M15 (più rapida) deve invece inserirmi un Long nel momento in cui il prezzo toccheremo la MML H4.
eBay Inc. ( EBAY ), Strategia rialzista di lungo periodoeBay Inc. ( EBAY ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
L'azienda è stata fondata nel 1995 e ha sede a San Jose, in California. eBay Inc. gestisce piattaforme di mercato che mettono in contatto acquirenti e venditori negli Stati Uniti e a livello internazionale. La piattaforma Marketplace dell'azienda comprende il mercato online ebay.com e la suite di applicazioni mobili eBay. Le sue piattaforme consentono agli utenti di elencare, acquistare, vendere e pagare oggetti attraverso vari canali online, mobili e offline che includono rivenditori, distributori, liquidatori, società di importazione ed esportazione, case d'asta, società di cataloghi e vendite per corrispondenza, elenchi, motori di ricerca, partecipanti al commercio, canali di acquisto e reti.
DATI: 08/ 02 /2023
Prezzo = 48.90 Dollari
Capitalizzazione = 26,531B
Beta (5 anni mensile) = 1,33
Rapporto PE ( ttm ) = 2,64
EPS ( ttm ) = 18,50
Target Price eBay Inc. di lungo periodo:
1° Target Price: 63.91 Dollari
2° Target Price: 81.19 Dollari
3° Target Price: 131.08 Dollari
4° Target Price: 211.82 Dollari
5° Target Price: 292.55 Dollari
6° Target Price: 342.46 Dollari
UNA QUESTIONE DI TIMINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.02.2023
-CONTESTO
Come in ogni trend che si rispetti, specie in quelli di medio -lungo periodo, ci sono fasi di ritracciamento, ed è in queste fasi dove i dubbi aumentano e le nostre certezze vacillano, le certezze che hanno dominato l’operatività nelle fasi di spinta direzionale sembrano venir meno.
I dubbi aumentano se la congiuntura macro economica vacilla, e la direzione che possono prendere le politiche monetarie mondiali sono meno ferme.
Il quadro che è nato dagli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa sembrano evidenziare queste incertezze, dando vita ad una rivalsa del dollaro Usa su tutti gli altri asset class, sulla base delle possibilità di un’inflazione che potrebbe essere molto più resiliente dato la robustezza del mondo del lavoro USA.
Avere stabilità lavorativa, e redditi medio-alti, garantisce ai consumatori un facile adeguamento ai prezzi elevati e minor resistenza al processo di inflazione, il che porta gli operatori a credere in un doveroso nuovo intervento della FED , come ha specificato ieri Bostic.
Riteniamo tuttavia doveroso attendere i dati sull’inflazione prima di poter credere nuovamente in una FED aggressiva e negare il tono più accomodante espresso da Powell nell’ultima riunione.
Pertanto rimaniamo fedeli alla nostra view di lungo periodo, dove prediligiamo la moneta unica al dollaro, e dove penalizziamo nelle prospettive 2023 la sterlina, mentre lasciamo in portafoglio le oceaniche senza per ora lasciarci coinvolgere negli storni di breve periodo, ma con la dovuta cautela e sempre pronti a rivedere le posizioni là dove il mercato mostrasse chiare evidenze di inversione strutturali.
-FOREX
Il comparto valutario evidenzia il fortissimo dollaro centrismo che domina i mercati in questo momento, con la caduta delle altre majors nei confronti di una ritrovata forza del dollaro americano.
Dollar index nuovamente al test delle resistenze, che si collocano prima sui massimi di ieri a 103.80 poi a 104.90 per concludersi con l’ultimo baluardo a 104.90. il mondo retail che non tarda a posizionarsi contro tendenza si fa trovare già short al 71% il che potrebbe rendere più complessa la discesa del biglietto verde.
Rispondono le altre majors, con un eurusd che va al test dei supporti di breve a 1.0710-1.07 figura, con un 78% di retail in posizione long, sentiment rialzista che ha dominato tutta al discesa e che potrebbe solo ora trovare soddisfazione in adeguati ripartenze, ma anche stavolta sarà interessante osservare quanto il sentiment retail ostacolerà la ripartenza.
Il dollaro respira contro tutto e anche usdchf torna al test delle resistenze a 0.9290 prima vera area da violare per confermare una ripartenza strutturale del dollaro americano.
Per le oceaniche segnaliamo il rialzo tassi da aprte della banca centrale australiana di 25Bp stanotte, in linea con le attese. Un market mover che non ha generato particolare volatilità stanotte, ma che trova il dollaro australiano sopra i supporti di 0.6875 al test delle resistenze di 0.6980 con il mondo retail che incrementa rapidamente le posizioni corte ora ancora al 37%.
-EQUITY
Il mondo azionario ancora forte, special modo per l’Europa, con il dax sopra i supporti di breve a 15280 pnt proiettato al test dei massimi a 15600 pnt, in linea ancora l’America con il Nasdaq che trova supporti a 12420 pnt pronto al ritest di 12570 pnt prima e 12790 poi
-COMMODITIES
Tra le commodities attenzione al gold che si porta al test delle resistenze di 1880 $ primissima resistenza oltre la quale troviamo i 1900$, livelli violati solo in caso di rinnovata debolezza del dollaro USA
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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DOLLARO USA ANCORA DRIVER DI MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.02.2023
-CONTESTO
Settimana di calma dopo l’effervescente chiusura di venerdi scorso, che con i dati sul mercato del lavoro Usa ha ribaltato il sentiment sul mercato valutario e , sebbene in netto ritardo, anche sul comparto equity e commodities.
Una rilevazione di oltre 500K nuovi ruoli paga, frutto certo del ricalcolo annuale 2022 che periodicamente effettua il LBS, ma che palesa in ogni caso la forza dell’economia Usa, che non sembra fermarsi di fronte agli attacchi della FED. I tassi sono oramai alla soglia del 5% e secondo quanto detto da Powell la scorsa settimana , il target prossimo si asseterà poco oltre, ma la domanda da porsi ora è: l’inflazione continuerà a calare anche con un mercato del lavoro cosi forte? La domanda aggregata rallenterà pur avendo una forte spinta da redditi alti e sicuri?
Beh la chiave a nostro parere rimangono i dati sull’inflazione, che se dovessero arrestare la loro discesa potrebbero portare la FED a riconsiderare la sua battuta di arresto e a tornare aggressiva ponendo più lontano il limite dei datti di interesse.
In attesa che gli eventi si compiano, il dollaro torna forte, e pur rimanendo ancora in un trend discendente, sembra ora manifestare un’importante ripresa, che in un contesto dollaro centrico, come quello attuale, si traduce in pesanti ribassi per tutti gli altri asset class.
-FOREX
Il comparto valutario , come sempre termometro perfetto del sentiment degli operatori, vede ora il dollaro tornare alla ribalta, con il mondo retail che non tarda a capovolgere il suo sentiment, come sempre bandiera al vento delle dinamiche dei prezzi.
il sentiment sul basket dollari si porta ora al 68% short, capovolgendosi dal precedente 61% long visto venerdi mattino.
Ovvia la risposte degli altri basket, con l’euro che si porta al 57% long dal precedente 70% short. Anche eurusd inverte con un sentiment che va dal 69% short di venerdi al 70% attuale, segnalando la possibilità di ulteriori approfondimenti di questo asset, premiando ancora il dollaro americano, senza tuttavia invalidare la tendenza di lungo periodo.
Anche la sterlina capovolge il suo sentiment, con il mondo retail che si porta al 68% long dal precedente 52% spingendo la nostra view ribassista su uno degli asset più penalizzati per il 2023 dal punto di vista macroeconomico.
La spinta rialzista del dollaro si riflette anche su usdcad che vede ora i retail al 69% short dal precedente 55%, segnale di potenziale prosecuzione della tendenza rialzista in atto del dollaro.
Anche le oceancihe soffrono la forza del dollaro , stornando pesantemente dai loro massimi e trascinando il mondo retail su esposizioni importanti long, con audusd al 80% long dal precedente 54% e nzdusd al 80% dal 46% di venerdi, pertanto attenzione ai break out dei supporti per questi asset, che rimangono tuttavia all’interno di una tendenza di lungo ancora rialzista, che non è ancora stat invalidata.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
DISCLAIMER: Gli investimenti con scambio a margine comportano notevoli rischi economici e chiunque li svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l’autore della presente sessione didattica non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore.