WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.04.2024 Borse in recupero, dopo la chiusura pesante a Wall Street di venerdì.
BCE si muoverà per prima, a giugno, col taglio dei tassi. Fed solo a Settembre.
Dopo attacco di Iran a Istraele, si spera in de-escalation della violenza.
ECB aggiona stime su crescita Europea; solo +0,5% nel 2024, ma +1,4% nel 2025.
Giovedì 11 la Banca centrale Europea (ECB-BCE) non ha abbassato il costo del denaro, ma il Presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa post-Direttivo ha implicitamente avallato l’ipotesi di 1 taglio nella riunione di giugno (a maggio non c’è), se i dati macro dei prossimi 2 mesi non riserveranno brutte sorprese.
Negli Usa gli ultimi dati sull’inflazione al consumo (CPI) ci dicono che si è stabilizzata su livelli ancora troppo sopra all'obiettivo del 2%, e questo spinge analisti ed investitori a “spostare” l’auspicato taglio dei tassi da giugno a settembre.
Insomma, tra le Banche centrali dei Paesi sviluppati non e’ più la Federal Reserve ad agire da “first mover” nella svolta espansiva della politica monetaria: secondo il consenso, a muoversi per prima sara’ l’ECB a giugno e poi la Bank of England ad agosto, entrambe con un taglio da -0,25%.
L’inflazione in Europa continua a scendere al ritmo sperato anche a marzo: in Germania +2,2% annuo, dal +2,5% di febbraio, in Francia 2,3% da 3,0% di febbraio. Risale in Spagna, dal 2,8% di febbraio a +3,2%, principalmente per il ripristino dell’Iva “ordinaria” sull’energia, abbassata nel periodo “Covid”.
La seduta di ieri ha visto indici contrastati per le Borse europee, a suggellare una settimana comunque debole: Londra +0,94%, Milano +0,15%, Francoforte -0,11% Parigi -0,16%. Nella settimana, la 2’ consecutiva di cali, Milano ha perso -0,7%, Francoforte -1,5%, Parigi -0,6%, Madrid -2,1%, mentre Londra è salita +1,1%.
Le mutevoli prospettive sul taglio dei tassi, i vari focolai di guerra, con le crescenti tensioni in medio-oriente, la fondata paura di un imminente attacco dell’Iran contro Israele, e qualche incertezza sui risultati trimestrali di prossima uscita hanno pesato sui mercati azionari, peraltro reduci da un memorabile 1’ trimestre.
Wall Street ha chiuso pesante la seduta di venerdì: Dow Jones -1,24%, Nasdaq -1,62%, S&P500 -1,46%, nel giorno in cui diverse grandi banche Usa hanno rilasciato i numeri del 1’ trimestre.
JPMorgan ha mostrato ricavi in aumento del +9% e utili netti sopra le attese. Citigroup, pur battendo le stime, registra -27% di utile netto. Profitti in discesa anche per Wells Fargo, -7%. Conti scintillanti per BlackRock, con utile trimestrale in aumento, +36%.
L’Euro si e’ indebolito sino a 1,06 Dollari da 1,071 del closing di giovedi’, e a 162,7 da 164,1 contro Yen giapponese, scontando la prospettiva di tassi Usa fermi fino a settembre.
Le varie crisi geo-politiche hanno fornito ulteriore slancio al prezzo dell’oro, fino a 2.415 Dollari/oncia, e del petrolio, col WTI (greggio di riferimento Usa) a 87 Dollari/barile. In rialzo anche il prezzo del gas naturale, +3% sopra 30 Euro /mgwh.
Macro europea ancora debole: a febbraio la produzione industriale destagionalizzata è aumentata +0,8% mensile nell’Euro zona rispetto a gennaio, insufficiente a recuperare il -3,0% di calo a gennaio.
L’Uffico studi dell’ECB ha apportato leggere correzioni alle stime sulla crescita del GDP dell'Euro-zona: per il 2024 +0,5% annuale dal precedente +0,6%, per il 2025 +1,4% da +1,3%, invariata a +1,4% la prospettiva 2026.
Materie prime: stamane, 15 aprile, spicca il forte rialzo dei prezzi di alluminio, +9%, e nichel, +8%, dopo le nuove sanzioni imposte da Stati Uniti e Gran Bretagna alle forniture russe, in vigore dalla mezzanotte di venerdi: LME (London Metal Exchange) e CME (Chicago Mercantile Exchange) saranno “off-limit” per i metalli russi.
Molta attenzione, nel corso di questa settimana, ad alcuni dati macroeconomici rilevanti, tra cui oggi, 15 aprile, quelli delle vendite al dettaglio USA e domani, a quello sul GDP (PIL) cinese nel 1’ trimestre.
Sembra deteriorarsi la fiducia dei consumatori americani: l’indicatore calcolato dall'Universitá del Michigan, la vede calare ad aprile a 77,9 punti, dai 79,4 di marzo, sotto alle attese di 79.
Investimenti finanziari in calo in Cina, con attività a minimi termini sia da parte di operatori locali che internazionali: secondo il Financial Times (fonte Dealogic) nel 2023 le società cinesi hanno raccolto solo 6,4 miliardi Dollari sul mercato azionario, al minimo storico: stessa musica ad Hong Kong, US$ 1,6 miliardi, minimo dal 2003.
Stamane, 15 aprile, i mercati sembrano valutare in modo costruttivo gli eventi del weekend, ed in particolare l’attacco diretto dell’Iran su Israele, come se immaginassero che il picco del rischio sia stato superato e si possa confidare su una prospettiva di relativa de-escalation militare, dopo che i delegati Iraniani all’Onu hanno chiarito che la missione “punitiva” puo’ ritenersi conclusa.
Le Borse dell’Asia hanno segnato andamenti eterogenei: Tokio -0,9%, Hong Kong -0,7%, Seoul -0,4%. In rialzo Shanghai, +1,3%, e Shenzhen, +1,5%.
Positiva la mattinata delle Borse europee, in media +0,8%: anche i future su Wall Street anticipano riaperture in rialzo medio del +0,6%, nel giorno in cui vedremo gli effetti sull’azione Apple dell’indagine IDC che prevede un calo delle vendite globali di telefoni mobili di -9,6% nel 1’ trimestre 2024 e saranno pubblicati i numeri trimestrali di Goldman Sachs. (ore 13.30 CET)
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Cerca nelle idee per "APPLE"
NASDAQ avanza dell'1,5% dopo il PPI: rassicura gli investitori.A Wall Street si dice:
"Il denaro è solo un modo per misurare il successo nei tuoi investimenti, ma non è l'obiettivo principale."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
I buoni vecchi giganti della tecnologia hanno guidato un rimbalzo ieri giovedì, incoraggiati dai dati sull’inflazione migliori del previsto. Ora, con l'inizio di una nuova stagione degli utili, gli indici principali mostrano una settimana mista.
Il NASDAQ è stato in rialzo dell'1,68% (circa 270 punti) a 16.442,20, con tutti i nomi di punta in crescita, tra cui Apple (+4,3%), NVIDIA (+4,1%) e Alphabet (+2,1%). L'S&P; ha registrato un aumento dello 0,74% a 5.199,06, mentre il Dow è rimasto piatto, anche se tecnicamente in ribasso dello 0,01% (poco più di 2 punti) a 38.459,08.
Gli investitori hanno accolto con favore i dati del PPI di ieri mattina, con i prezzi all'ingrosso in aumento dello 0,2% nel mese e del 2,1% nell'anno, leggermente al di sotto delle aspettative ma ancora positivi. Questi dati indicano una leggera flessione rispetto alle previsioni, in contrasto con l'IPC più caldo di mercoledì. Nonostante ciò, l'azione del mercato è stata caratterizzata da una resilienza generale e leggeri ritracciamenti.
Ieri, il tema comune è stato la resilienza dei rialzisti, con gli investitori che hanno mantenuto una posizione ottimistica dopo il miglioramento del PPI. Anche se gli indici erano solidi, l'attenzione è stata soprattutto sui titoli dei settori dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale.
Ora, con una pausa dai dati sull'inflazione fino al PCE del 26 aprile, l'attenzione si sposta sulla nuova stagione degli utili. Oggi, prima dell'apertura del mercato, ascolteremo i report dei giganti bancari JPMorgan, Wells Fargo e Citigroup. È l'inizio ufficiale della stagione degli utili 2024, e con la Fed apparentemente in attesa, ci si aspetta che i risultati sorprendano Wall Street.
I titoli tecnologici hanno registrato un'ottima performance ieri, con il NASDAQ in aumento dell'1,2% per la settimana. Sebbene gli indici principali possano mostrare qualche contrasto nell'ultima giornata, la settimana sembra comunque promettente rispetto ai cali della scorsa settimana. Restiamo sintonizzati per vedere cosa accadrà oggi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
MediaAlpha (MAX)(HTH)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Le azioni hanno recuperato le perdite dopo il fresco PPI.
I futures S&P; hanno retto durante la notte, ma hanno iniziato a scendere al mattino, superando i minimi di ieri. Tuttavia, l'annuncio di un interessante dato PPI ha fornito ai rialzisti una spinta, portando i futures a salire di 50 punti rispetto ai minimi. Sebbene le azioni abbiano registrato la maggior parte dei guadagni in apertura, nel pomeriggio sono entrate in modalità di consolidamento e hanno cancellato le perdite dell'indice dei prezzi al consumo.
Questa mossa ha portato il prezzo dell'SPX alla media mobile a 21 giorni. L'S&P; ha guadagnato lo 0,74%, mentre il Nasdaq è salito dell'1,65%.
Interessanti dati sull'inflazione emergono quando un dato contrasta con un altro, come abbiamo visto ieri. Fondamentalmente, il mercato ora sembra ritener che l’inflazione non sia così grave come si pensava solo ieri.
L'IPP di marzo è stato dello 0,2% su base mensile, inferiore allo 0,3% previsto. L'annuale è stato del 2,1% contro il 2,2% previsto. Il core era in linea sul mensile e leggermente superiore al previsto su quello annuale.
Sì, questo è un buon numero e il mercato probabilmente pensa che aiuterà il deflatore del PCE alla fine di questo mese. Anche se ci si potrebbe aspettare un certo sollievo sul fronte dell'inflazione, non abbiamo visto un ritorno al mercato pre-CPI con tutte le offerte.
Perché acquistare? Non capisco affatto l'eccitazione. Certo, questo dato contraddice l’indice dei prezzi al consumo, ma si tratta comunque del ritmo annuale più alto da settembre. Il core annuale è stato superiore alle aspettative, quindi questa non è la notizia migliore.
Il movimento al rialzo è stato guidato dalla tecnologia, mentre il Dow ha faticato. Forse questa forza è semplicemente dovuta a una maggiore rotazione del mercato rialzista. Forse il movimento al rialzo è semplicemente il percorso di minor resistenza che continua a favorire i rialzisti. Forse il rally è derivato da una forte asta trentennale di metà giornata.
Qualunque sia la logica di questi acquirenti, non sono più sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda l’aspetto economico e fondamentale delle cose. Naturalmente, seguo soprattutto i miei grafici, ma quando le cose non si allineano, il mercato diventa difficile.
Penso che la Fed chiarirà nel corso del prossimo mese che non ci saranno tagli estivi e questo non piacerà al mercato. Tuttavia, con il prezzo superiore a 5215 SPX, otteniamo una rottura della resistenza del 61,8% e 5325 è il nuovo obiettivo. Probabilmente esauriremo le nostre posizioni short con una mossa del genere.
L'analista inizia a ridimensionare le aspettative. Continuo a vedere sempre più note degli analisti che dicono che giugno è terminato e che avremo un taglio a luglio. Tuttavia, FedWatch ha luglio sotto il 50%. Quindi si comincia a propendere per un taglio zero fino a settembre, cosa che probabilmente non avverrà a causa delle elezioni. Ciò significa che potremmo guardare a dicembre!
L'analista di BofA Mike Gapen lo ha affermato ieri: “Ci aspettiamo ora che la Fed inizi a tagliare i tassi a dicembre. Non crediamo più che i politici acquisiranno la fiducia necessaria per iniziare a tagliare a giugno. Il 2024 inizia ad assomigliare al 2015, ma al contrario”.
Continuate a seguirci per restare aggiornati su tutte le ultime novità e sviluppi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
La Fed starà ferma, le borse scendonoCaduta improvvisa dei mercati azionari Usa, dopo la pubblicazione di ieri pomeriggio dell’inflazione Usa, salita più delle previsioni, e in attesa a questo punto, del rapporto sull'indice dei prezzi alla produzione di questo pomeriggio. Nelle contrattazioni di ieri, il Dow è sceso dell'1%, l'S&P 500 è sceso dello 0,95% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,84%. Dieci degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dal settore immobiliare, dai servizi di pubblica utilità e materiali.
Forti cali sono stati registrati nei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione come Tesla (-2,9%), AMD (-2,1%) e Apple (-1,1%). Il mercato sembra entrato in una fase di risk off, o avversione al rischio, legata alle maggiori probabilità che la Fed mantenga i tassi fermi almeno fino a settembre, con al massimo due riduzioni del costo del denaro e non tre come in precedenza ci si poteva attendere. Altri ancora, pensano che l’autorità monetaria Usa tenga i tassi fermi per tutto il 2024. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di stato hanno accelerato al rialzo con il decennale Usa salito sopra il 4.53%. A rimanere indietro per ora, solo gli indici di rischio con il Vix ancora sotto i 16 punti e il fear and greed in zona neutra a 54 punti.
INFLAZIONE USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito per il secondo mese consecutivo al 3,5% a marzo 2024, il più alto livello dal mese di settembre 2023, rispetto al 3,2% di febbraio e alle previsioni del 3,4%. I costi energetici sono aumentati più del previsto, con la benzina in aumento dell'1,3% così come quelli del gas e dell'olio combustibile. Inoltre, l’inflazione si è stabilizzata per gli alimentari, le abitazioni, ma è aumentata per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l'inflazione core annua è rimasta stabile al 3,8%, la stessa del mese precedente, anche se superiore alle previsioni del 3,7%. Anche il tasso mensile è rimasto stabile allo 0,4%, con i mercati che si aspettavano un rallentamento allo 0,3%.
BOC, TASSI INVARIATI
La Banca centrale canadese ha mantenuto il tasso di riferimento al 5% ad aprile, come ampiamente previsto, e si è astenuta dal dare indicazioni sull'inizio dei tagli dei tassi a causa dei persistenti rischi al rialzo per l'inflazione. La BoC ha osservato che le pressioni sui prezzi si sono allentate, ma ha aggiunto che il contesto macroeconomico incerto e i prezzi delle materie prime più alti del previsto, compreso il petrolio, impediscono una convergenza più agevole verso la disinflazione.
Il governatore Macklem ha aggiunto che, sebbene gli ultimi dati abbiano indicato alcuni progressi relativamente all’indice dei prezzi, i dati non sono ancora sufficienti per giustificare con sicurezza una politica monetaria meno restrittiva. Di conseguenza, la BoC prevede che l’inflazione rimanga vicina al livello del 3% nella prima metà di quest’anno prima di raggiungere solo il suo obiettivo del 2% nel 2025. Nel frattempo, i dati recenti, che indicano una crescita economica globale più forte del previsto, hanno spinto i politici a considerare una produzione interna più forte, con un PIL destinato a crescere dell'1,5% quest'anno e del 2,2% nel 2025.
VALUTE, RISCOSSA DEL DOLLARO
Mercoledì l’indice del dollaro è salito dello 0,7% a 104,8, spinto da un dato sul CPI più forte del previsto. I principali rapporti di cambio hanno visto il dollaro schiacciare tutte le principali valute concorrenti, con il ritorno della modalità risk off sul mercato più liquido al mondo. Il che vede il dollaro apprezzarsi in qualità di valuta rifugio, specialmente contro euro, sterlina e Jpy.
Rispetto alla moneta unica, le oscillazioni, dopo alcuni giorni di calma piatta, il biglietto verde si è apprezzato di circa l’1%, con EurUsd sceso da 1.0865 a 1.0730, prima di un rimbalzo, per ora assai modesto. Ora gli obiettivi sembrano posti almeno a 1.0700, per poi eventualmente intravedere qualche correzione maggiormente rilevante. La sterlina ha perso anch’essa circa 150 pip scendendo a 1.2535, non lontano dal supporto chiave di 1.2500 che se violato, potrebbe aprire la strada ad un movimento più importante.
UsdJpy addirittura sopra 153.25, il massimo degli ultimi 34 anni, mentre la Boj interviene solo verbalmente, tramite il portavoce del Governo Hayashi che non ha escluso un intervento a sostegno della valuta. Ma per ora sono solo chiacchiere. E il mercato spinge. I primi livelli che si notano guardando i grafici sono posti a 160.35, massimo dell’Aprile 1990. Sulle oceaniche, ribassi meno significativi con i prezzi che sono tornati ai livelli di una settimana fa a 0.6500 per AudUsd e 0.5980 per NzdUsd. Sale anche il UsdCad con il test dell’area di 1.3700 e possibili target nel mirino a 1.3900.
Sul fronte dati, segnaliamo che il CPI cinese questa notte è uscito inferiore alle attese, a +0.1% contro lo 0.4% atteso mentre i Ppi sono scesi del 2.8% su base annua. Oggi, alle 14.15, c’è attesa per la BCE, con i tassi che rimarranno probabilmente invariati al 4.5%. Sentiremo il Governatore e vedremo la reazione dell’euro, per capire se vi sarà divergenza tra la Fed e Bruxelles in materia di previsioni sui tassi. Nel pomeriggio poi attenzione ai pi Usa che potrebbero dare una ulteriore spinta al dollaro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.04.2024Borse USA immobili, bene le chiusure EU di ieri, oggi calma piatta.
Oro, argento e metalli industriali in forte ascesa, trend da osservare attentamente.
Oro al nuovo record storico, supera 2.470 US$/oncia.
Mercoledi il dato, cruciale per la FED, sull’inflazione Usa di marzo.
Il dato sull’inflazione americana di marzo che sara’ pubblicato mercoledì 10 marzo, sara’ il potenziale punto di svolta per le Borse mondiali che, dopo l’exploit del 1’ trimestre, si muovono lateralmente da circa 3 settimane.
I numeri sopra le attese e fin troppo buoni del mercato del lavoro Usa pubblicati venerdì 5, allontanano la prospettiva di un imminente ammorbidimento della politica monetaria della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), con circa il 50% di probabilita’ che il 1’ taglio arrivi solo nella riunione di giugno.
Sul tema dei “tassi troppo alti” si e’ espresso anche Jamie Dimon, Chairman e CEO di JPMorgan-Chase, nella sua leggendaria (forse anche per essere di oltre 60 pagine) lettera annuale agli azionisti: “Se i tassi a lungo termine salissero oltre il 6% e questo creasse recessione, ci sarebbe stress dentro e fuori il sistema bancario“.
Anche per il possibile slittamento della svolta della Banca centrale Usa si registrano continui rialzi dei rendimenti dei titoli del Tesoro americano, con la scedenza a 10 anni salita a 4,47%, al record da novembre.
La Banca centrale Europea si riunirà giovedi’: non sono previste decisioni sui tassi di riferimento, ma un aggiornamento delle “guidance”, dove gli analisti cercheranno conferme della prospettiva di un 1’ taglio a giugno.
Ieri, nella 1’ seduta della settimana, le Borse europee hanno comunque recuperato: Milano +0,90%, Francoforte +0,85%, Parigi +0,72%, Londra +0,41%.
Wall Street ha chiuso senza movimenti di rilevo: Dow Jones -0,03%, Nasdaq +0,03% ed S&P500 -0,04%, dopo aver segnato la settimana piu’ debole del 2024.
Sulle Borse Usa, a partire da questa settimana, iniziano le relazioni trimestrali delle Societa’ quotate, partendo dalle grandi banche: sono da seguire con attenzione anche per il confronto impegnativo con lo stesso periodo 2023.
Ieri Tesla ha guadagnato quasi +5%, dopo che il CEO Elon Musk ha annunciato la presentazione dell’atteso robotaxi il prossimo 8 agosto.
L’oro continua a brillare, anche sui mercati, trainato dalle tensioni geopolitiche, che da sempre alimentano la domanda di beni “rifugio”: ieri nuovo record storico a 2.372 Dollari/oncia, prima di un leggero ritracciamento in area 2.350.
Calma relativa sul mercato obbligazionario Europeo, dove lo spread tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi e’ sceso a 136 punti base, dai 139 del closing precedente: il rendimento del BTp benchmark e’ stabile attorno 3,80%.
In lieve ridimensionamento il prezzo del petrolio, ma con gli occhi ben aperti sui conflitti in Medio Oriente, che potrebbero creare problemi di approvvigionamento se l'Iran dovesse rispondere all'attacco di Israele al suo consolato in Siria: un barile di WTI (greggio di riferimento Usa) vale circa 86 Dollari.
Macro europea: ieri i dati sulla produzione industriale tedesca di febbraio hanno confermato che la fase peggiore della manifattura potrebbe essere superata, come rivelava già il +1,0% di gennaio, peraltro rivisto a +1,3%. In recupero il settore costruzioni, come a gennaio, ma anche l’auto e la chimica.
Macro europea: il dato clou e’ quello dell’inflazione al consumo (CPI) di marzo: il consensus prevede una risalita al 3,4%, dal 3,2% di febbraio, con l’indicatore core, che esclude cibo ed energia, a +3,7% su base annua, invariato su febbraio ma ancora troppo lontano dal target del 2,0%.
Intanto, nel tardo pomeriggio di oggi, 9 aprile, avremo la pubblicazione dei verbali della riunione della FED del 20 marzo, potenzialmente foriera di spunti sulle prossime mosse, specie dal vaglio degli argomenti a favore del mantenimento alla guidance dei 3 tagli nel 2024. Ieri James Bullard, ex Presidente Fed di St-Louis, ha difeso quest'ipotesi data l’inflazione in avvicinamento al target.
Stamane, 9 aprile, variazioni per lo più positive per le Borse asiatiche: bene Tokyo +1,08%, nel giorno del lieve recupero, a 39,5 da 39,0 di febbraio, della fiducia delle famiglie giapponesi a marzo.
Tra le altre Borse dell’area, bene il Sensex indiano, +0,30% e l’Hang Seng di Hong Kong, +0,81%: tra i listini cinesi, alla riapertura dopo 3 giorni di “vacanze”, Shenzen +0.76%, e Shanghai + 0,08%.
Tsmc, il più grande produttore di chip al mondo, ha raggiunto i massimi storici +4,1% alla Borsa di Taipei, che e’ salita a sua volta +1,5%, grazie all’accordo da 11,6 miliardi di Dollari con l’amministrazione Usa, di cui 6,6 miliardi in sovvenzioni e fino a 5,0 miliardi in prestiti, per finanziare la costruzione di una 3’ fabbrica in Arizona, a Phoenix. Tsmc e’ un cruciale fornitore di chip per Apple e Nvidia.
A fine mattinata, e dopo un’apertura incerta, le Borse europee mostrano oscillazioni minime, in media +0,1% mentre i futures su Wall Street anticipano riaperture leggermente positive, in media +0,2% (ore 14.30 CET).
Poche novita’ sul versante valutario tradizionale, mentre e’ sempre vivace il comparto delle cryptovalute che, dopo l’exploit di ieri, in media +3,5%, oggi segnano un ritracciamento medio di -1,5%. (ore 13,30 CET)
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Equity, correzione ridottaMercoledì i listini americani hanno registrato una modesta ripresa, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo rispettivamente dello 0,11% e dello 0,23%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0.11%. I movimenti di Wall Street sono dipesi soprattutto dalle dichiarazioni dei funzionari della Fed e dai dati macroeconomici, che ieri, sono apparsi contrastanti. Il rapporto ISM PMI dei servizi è sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 del mese precedente, deludendo le aspettative, anche se l’indicatore dei prezzi è sceso al minimo di 4 anni, confermando quindi un calo dell’inflazione. D’altro canto, il rapporto ADP ha mostrato invece che il mercato del lavoro, da parte del settore privato, continua a dimostrarsi forte, con le imprese che hanno aggiunto 184 mila posti di lavoro a marzo, superando le previsioni.
Sempre ieri, poi, nel tardo pomeriggio, all’Università di Stanford, ha parlato Jerome Powell, il quale ha affermato come sia troppo presto per dire se i recenti dati sull'inflazione siano qualcosa di più di un semplice aumento. Le prospettive sono ancora piuttosto incerte, e la Fed deve far fronte a rischi su entrambi i lati del proprio mandato. Tali rischi continuano a trovare però un migliore equilibrio. La Fed continua a credere che il tasso ufficiale sarà probabilmente al suo picco per questo ciclo economico. In ogni caso saranno i dati a chiarire, come sempre, la situazione.
Venerdì sarà giorno dei Non Farm Payrolls. Tornando ai titoli di Wall Street I giganti della tecnologia come Meta, Apple, Nvidia e Amazon hanno registrato guadagni, mentre Microsoft ha registrato un leggero calo. Intel ha dovuto affrontare una battuta d’arresto significativa con le sue azioni che sono crollate di oltre il 6% a causa delle perdite operative dichiarate di 7 miliardi di dollari nella sua divisione di produzione di chip per il 2023.
L’EURO TORNA PREPOTENTEMENTE SOPRA 1.0800
Reazione veemente della moneta unica, va detto, con il ritorno prepotente sopra quota 1.0800 che rappresentava l’area di resistenza chiave. La valuta europea ha beneficiato della discesa del biglietto verde, in seguito ai dati peggiori sull’Ism Pmi, che riavvicinerebbero l’eventualità dei tre tagli programmati dalla Fed per il 2024. EurUsd a 1.0845 mentre il cable è salito a 1.2640, circa 80 pip sopra l’apertura dei mercati europei.
UsdJpy invece è rimasto a ridosso di quota 152.00, incapace di violare i supporti a 151.30 e le resistenze, dove per ora però la BoJ non si è ancora vista. Sono risaliti tutti i cross dello Jpy, trascinati da una debolezza generalizzata del biglietto verde e in contrasto quindi con un UsdJpy che non è sceso ugualmente, cosìcchè AudJpy, NzdJpy, EurJpy, CadJpy e GbpJpy hanno tutti attaccato al rialzo.
EurChf a ridosso di 0.9800 con il UsdChf che finalmente tiene mentre l’EurUsd sale. Obiettivi del cross la parità mentre per il UsChf, riteniamo che l’area di 0.8690 possa rappresentare un buon supporto. Interessanti i cross del Chf come CadChf e NzdChf che sembrano puntare a 0.6820 e 0.5540 rispettivamente.
ADP E ISM PMI DEI SERVIZI
Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 184 mila lavoratori nel marzo 2024, dopo i 155 mila del mese precedente, peraltro rivisti al rialzo e dopo aver battuto le previsioni di 148 mila. Si tratta del più grande aumento di assunzioni in otto mesi, con l'aumento dell'occupazione nei servizi, vale a dire tempo libero, ospitalità, commercio, trasporti, servizi pubblici, oltre a istruzione, sanità, e attività finanziarie. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 42 mila posti di lavoro, principalmente nell’edilizia, mentre il settore manifatturiero ne ha aggiunti solo 1.000.
Nel frattempo, "L'inflazione si sta raffreddando, ma i nostri dati mostrano che le retribuzioni stanno aumentando sia nel settore dei beni che in quello dei servizi", ha affermato Nela Richardson, capo economista dell'ADP. L’ISM Services PMI è invece sceso a 51,4 a marzo dal 52,6 di febbraio e al di sotto delle previsioni di 52,7. La lettura ha evidenziato la crescita più debole nel settore dei servizi in tre mesi, poiché i nuovi ordini sono aumentati meno mentre le scorte sono diminuite. D’altro canto, l’attività commerciale e la produzione e i nuovi ordini dall’estero sono aumentati a un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata al livello più basso da marzo 2020.
EUROZONA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione dei prezzi al consumo nell’Eurozona è sceso al 2,4% su base annua nel marzo 2024, eguagliando il minimo di 28 mesi di novembre e inferiore alle aspettative del mercato del 2,6%, come ha mostrato una stima preliminare. Anche il tasso core, escludendo la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è sceso al 2,9%, il punto più basso da febbraio 2022 e al di sotto delle previsioni del 3,0%.
I prezzi dell'energia hanno registrato un calo dell'1,8% (rispetto al -3,7% di febbraio), mentre il ritmo dell'aumento dei prezzi è stato moderato per generi alimentari, alcol e tabacco (2,7% rispetto al 3,9%) e beni industriali non energetici (1,1% rispetto all'1,6%). Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,8% a marzo, dopo un aumento dello 0,6% a febbraio.
PETROLIO
I prezzi dell’oro nero continuano a consolidare al rialzo, mantenendosi sopra quota 85.5 per il Wti e 89 per il Brent. Si tratta dei livelli più alti degli ultimi 5 mesi, ovvero da ottobre 2023. I tagli alla produzione dell’Opec + oltre alle diverse limitazioni dell’offerta e una domanda crescente in paesi come Cina e Usa, hanno rappresentato la ragione principale della tenuta sopra tali livelli. Proprio ieri l’Opec + aveva deciso di mantenere la sua attuale politica di fornitura di petrolio e ha invitato alcuni membri a rafforzare il rispetto dei tagli alla produzione.
Gli analisti hanno anche notato che gli attacchi di droni ucraini contro le raffinerie russe hanno ridotto la fornitura di carburante, così come i timori che la guerra tra Israele e Hamas possa estendersi fino a includere l’Iran. Dal lato della domanda, gli ultimi dati economici statunitensi hanno evidenziato un mercato del lavoro resiliente, rafforzando le prospettive per il consumo complessivo e la domanda di energia.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Powell e PCE, i temi della giornataI principali indici azionari, negli Stati Uniti, sembrano aver trovato livelli difficili di violare al rialzo, anche se consolidano in attesa del prossimo movimento. Lo stesso non si può dire per il Dax che invece continua ogni giorno a realizzare nuovi massimi storici, non lontano ormai dai 20 mila punti. l’S&P ha chiuso positivo di 25 punti, mentre il Dow Jones appena sopra 39.720. Il Nasdaq invece ha ceduto lo 0,2%. I dati macro intanto hanno evidenziato situazioni contrastanti (Chicago Pmi in deciso calo, jobless positivi), in attesa di quelli di oggi relativi al PCE, ovvero il dato che la Fed valuta come il miglior indicatore di inflazione, insieme alle aspettative relative all’intervento di Jerome Powell.
Tra gli ultimi dati segnaliamo altresì la revisione al rialzo del PIL del quarto trimestre, uscito migliore del consensus. Sul fronte aziendale, Apple, Meta e Tesla sono scese di oltre l'1% mentre Nvidia è scesa dello 0,2%. Considerando il primo trimestre, l'S&P 500 è in rialzo di circa il 10%, il miglior guadagno del primo trimestre dal 2019. Il Dow Jones ha guadagnato il 5,5%, la sua performance del primo trimestre più forte dal 2021 e il Nasdaq ha guadagnato il 9,3%.
CRESCE AL 3.4% L’ECONOMIA USA
Secondo la terza stima, l’economia statunitense è cresciuta del 3,4% anno su anno nel quarto trimestre del 2023, leggermente al di sopra del 3,2% riportato in precedenza, sostenuta dalla spesa dei consumatori e dagli investimenti delle imprese. La spesa dei consumatori è stata rivista al rialzo, guidata dai servizi, mentre i beni sono aumentati meno. Inoltre, gli investimenti hanno continuato a crescere anche se leggermente meno del previsto (2,8% contro 2,9%). Guardando oltre, la spesa pubblica è cresciuta più del previsto, (4,6% contro 4,2%), ma sia le esportazioni (5,1% contro 6,4%) che le importazioni (2,2% contro 2,7%) sono cresciute meno di quanto inizialmente riportato.
VALUTE, L’EURO RIPIEGA
EurUsd in difficoltà nella giornata di ieri con la violazione del supporto chiave a 1.0800. La debolezza della moneta unica, ha trascinato al ribasso il Cable e soprattutto le oceaniche, mentre il UsdJpy non è riuscito a tornare sui massimi per i timori di intervento della Boj. A questo punto gli obiettivi per la moneta unica sembrano posti a 1.0740-50 inizialmente a cui seguirà 1.0700. Solo sopra 1.0830 potremmo assistere ad una ripresa. Cable che tiene meglio con EurGbp che punta a 0.8510 20 area. Target 1.2560 e 1.2520 per il “Cavo”.
EurJpy che sta distribuendo, con target possibili in area 162.70. Un mercato, quello dei cambi, che sembra cominciare a muoversi in direzione pro-dollaro, ma fino a che punto? Molto dipenderà dai dati macro, che sono tornati ad assumere una importanza chiave rispetto a qualche tempo fa, quando contava esclusivamente l’inflazione, che ora è stata accantonata nelle aspettative degli investitori dopo che le banche centrali hanno dichiarato la fine delle politiche restrittive.
JOBLESS CLAIMS
Il numero di persone che hanno fatto richiesta dell’indennità di disoccupazione è diminuito di 2 mila unità a 210.000 nella settimana terminata il 23 marzo, battendo le aspettative del mercato di 215.000. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate di 24 mila a 1.819.000 nella settimana precedente, compensando la revisione al ribasso di inizio marzo. Tuttavia, i dati continuano a mostrare che il mercato del lavoro statunitense rimane assai rigido, in linea con l’ultima valutazione della Federal Reserve e che potrebbe spostare in avanti la data del primo ribasso dei tassi della Fed.
PETROLIO
Giovedì i futures del greggio WTI sono saliti sopra gli 82 dollari al barile, segnando il terzo aumento mensile consecutivo alimentato dall’ottimismo sui continui tagli alla produzione da parte dell’alleanza OPEC+. Nonostante le crescenti tensioni geopolitiche che potrebbero interrompere l’offerta, si prevede che l’OPEC+ manterrà le attuali politiche sulla produzione di petrolio nella riunione di mercoledì prossimo.
Nel frattempo, il rapporto più recente dell’EIA ha mostrato un aumento a sorpresa delle scorte di petrolio greggio e benzina negli Stati Uniti a causa dell’aumento delle importazioni di greggio e della debole domanda di benzina. Sebbene la creazione dell'inventario sia stata inferiore a quanto previsto dall'API, è rimasta al di sotto dei tipici modelli stagionali. Inoltre, l’aumento dei tassi di utilizzo delle raffinerie statunitensi ha ulteriormente sostenuto i prezzi.
ORO SEMPRE SUI MASSIMI STORICI
Venerdì l'oro si è mantenuto sopra i 2.230 dollari l'oncia, attestandosi ai massimi storici, tra le aspettative di ribasso dei tassi di interesse, e le tensioni geopolitiche che lo rendono uno degli asset rifugio per eccellenza. Nel solo mese di marzo la performance è stata del 9%. Difficile richiamare target, dal momento che siamo su terreni inesplorati, ma certamente diventa assai difficile trovare livelli di vendita nelle condizioni attuali.
Buon trading e buone feste.
Saverio Berlinzani
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Volatilità in ribasso sui mercatiProsegue la fase di congestione dei mercati azionari, in un contesto di calo generalizzato della volatilità. Nella seduta di ieri, il Dow e l'S&P 500 sono scesi rispettivamente dello 0,08% e dello 0,28%, in calo per il terzo giorno consecutivo. Anche il Nasdaq Composite è sceso dello 0,42% per la seconda seduta consecutiva in perdita. Otto degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dai servizi di pubblica utilità, dall'energia e dalla tecnologia.
La sensazione è che siamo di fronte ad un periodo di prese di beneficio sui listini, che sembrano aver perso, come ricordato anche ieri, momentum e impulsività al rialzo. Per quanto riguarda le notizie aziendali, Apple ha perso lo 0,7% poiché le spedizioni di iPhone in Cina sono diminuite di circa il 33% su base annua a febbraio. Al contrario, Tesla ha guadagnato il 2,9% dopo che Elon Musk ha presentato una prova di un mese della sua tecnologia Full Self-Driving per i clienti statunitensi.
VALUTE
Niente di nuovo da segnalare sul valutario, con le price action sempre nel trading range delle ultime sessioni, ancorato in 30-40 pip di oscillazioni giornaliere. Anche il UsdJpy, che sembrava decisamente più brillante, si è fermato dopo le diverse dichiarazioni dei portavoce e funzionari della BoJ che di fatto ne hanno stoppato il movimento. Siamo sempre a ridosso di 151.80 – 00, peraltro toccato questa notte, il massimo degli ultimi 34 anni, area che potrebbe rappresentare la “line in the sand” da non oltrepassare per le autorità monetarie di Tokyo. Ma proprio per sincerarsene, il mercato sta provando ad attaccare questi livelli.
Sugli altri rapporti di cambio, gli originali, non c’è molto da segnalare, con EurUsd e Cable che hanno perso lo slancio di due giorni orsono e dopo tentativi al rialzo a 1.0860 e 1.2770, sono tornati sui supporti a 1.0830 e 1.2620. Sugli oceanici ribassi di un mezzo punto percentuale per entrambe AudUsd e NzdUsd, mentre il UsdCad è rimasto stabile a ridosso di 1.3590. Franco svizzero che lentamente perde quota contro euro, con un massimo realizzato a 0.9820 mentre rispetto al dollaro, la valuta elvetica ha perso qualcosa, con UsdChf sopra 0.9040. Tutto sommato un equilibrio stabile che necessita di qualche cambiamento nelle politiche monetarie e aspetta i prossimi dati macro. Solo le divergenze di risultati tra le diverse aree potranno riportare volatilità sul forex.
AUSTRALIA
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) in Australia si è attestato al 3,4% a febbraio, invariato rispetto agli ultimi due mesi e inferiore alle aspettative del 3,5%. Tuttavia, si tratta del livello più basso dal novembre 2021, con i prezzi dei prodotti alimentari che sono aumentati meno considerando gli ultimi 25 mesi (3,6% contro 4,4% a gennaio). Prezzi in calo per alcool, tabacco (6,1% contro 6,7%) e comunicazioni (1,7% contro 2,0%). Nel frattempo, l’inflazione è rimasta stabile per l’edilizia abitativa (al 4,6%) e la sanità (al 3,9%).
Il dato core, che esclude alimentari ed energia, è aumentato del 3,9% a febbraio, in calo rispetto al 4,1% di gennaio. L'inflazione rimane pertanto ancora di fuori dell'intervallo obiettivo della RBA del 2-3%. Dollaro australiano in leggera ripresa dopo l’uscita del dato, circa lo 0.25% di rialzo a 0.6528.
DATI USA
I nuovi ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati dell’1,4% su base mensile nel febbraio 2024, sopra alle aspettative del mercato che avevano previsto un aumento dell’1,1% e in seguito ad un ribasso del 6,9% rivisto a gennaio. Sono aumentati gli ordini di mezzi di trasporto (3,3% contro -18,3%), in particolare gli ordinativi di autoveicoli e componenti (1,8% contro -0,5%).
Escludendo i trasporti, i nuovi ordini sono aumentati dello 0,5%. Escludendo la difesa, sono cresciuti del 2,2%. Sul fronte dati la giornata di oggi non ci regala, presumibilmente, volatilità, con pochi dati e non in grado di spostare le price action. Alle 11.30 sono attese le minute della Bank of England, mentre nel pomeriggio l’unico dato degno di nota sarà quello relativo alle scorte di petrolio Usa.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 26.03.2024L’incertezza sull’inflazione di marzo “congela” le Borse sui massimi.
Prezzi al consume visti ancora in calo in Europa, possibili sorprese in Usa.
L’Europa, dicono i dati, e’ in una prolungata fase di ristagno economico.
Nuove schermaglie tra USA e Cina sui componenti tecnologici.
L’attesa per i dati sull’inflazione Europea di marzo e le paure innescate dal sanguinoso attacco terroristico a Mosca non hanno depresso le Borse europee ieri, 25 marzo: nella 1’ seduta di una settimana “breve” (venerdi 29 sara’ fatalmente “semi-festiva”) hanno prevalso i rialzi: Milano +0,9%, la migliore, Francoforte +0,3%, Madrid ed Amsterdam +0,1%, piatta Parigi, Londra -0,2%.
Wall Street ha chiuso debole: Dow Jones -0,4%, Nasdaq e S&P500 -0,3%. Colpite dalla vendite alcune big-tech, come Meta, Apple e Alphabet, alla notizia che la Commissione Europea ha avviato un’indagine contro le 3 aziende per presunta “non conformita’” al Digital Markets Act, (legge sui mercati digitali).
Vendite prevalenti anche su Intel, con cali sino a -3% dopo che il Financial Times riporta di nuove norme varate dalla Cina che impedirebbero l’uso di micro-chip Intel e AMD nei server e nei computer governativi. Schianto fino a -6% delle azioni di United Airlines: la Federal Aviation Administration Usa ha dichiarato che sottoporra’ la societa’ a maggiori controlli per verificarne le procedure di sicuezza.
E’ una settimana pre-Pasquale anche negli Usa, dove tra gli operatori finanziari le discussioni vertono soprattutto sui prezzi al consumo, che faticano a scendere nei primi 2 mesi 2024, sulla soprendente resilienza dell’economia, nonostante i tassi di interesse elevati, e sulla prospettiva incerta di ammorbidimento della politica monetaria della Banca centrale Usa (Federal Reserve).
Wall Street si accinge comunque a chiudere il 5’ mese consecutivo di guadagni, e nei giorni scorsi gli indici azionari USA hanno segnato massimi storici, grazie ai forti guadagni settimanali: Dow Jones +1,9%, S&P500 +2,3%, e Nasdaq +2,9%.
Banche centrali: la scorsa settimana, mentre l’ECB (Banca centrale Europea) ha lasciato intendere che preferisce stare in attesa, la Banca centrale Svizzera ha inaspettatamente “tagliato”, ed anche il Chairman della FED Powell, pur confermando i tassi vigenti, ha usato toni piu’ “dowish” (da “colomba”).
Il Presidente della Regional FED di Chicago, Austan Goolsbee, si e’ dichiarato tra i “responsabili politici” che prevedono 3 tagli dei tassi d’interesse nel 2024, ma il suo collega di Atlanta Raphael Bostic ha ribadito che se ne aspetta 1 solo (!!). Non resta che aspettare giugno, quando si attende il 1’ taglio di FED e ECB.
Inflazione europea: si attendono conferma dei cali a marzo, in diversi Paesi: mercoledì 27 marzo i dati Spagnoli, venerdì 29 quelli di Francia e Italia e anche quelli Usa riferiti all’indice PCE (Personal consumption expenditure) che, in quanto deflattore del Pil (misura l’inflazione rapportata alle spese della famiglia “tipo”) è l’indicatore preferito dalla FED nelle sue scelte di politica monetaria.
La nuova settimana vede rialzi di prezzo per molte materie prime: quello del petrolio sconta i rischi di carenza di offerta dopo i danneggiamenti di alcune raffinerie russe, mentre il cartello Opec+ non prevede cambi di strategia nelle riunione della prossima settimana. Record storico per il cacao, ad oltre 9.600 US$/tonnellata.
Stamane, 26 marzo, sul fronte macro europeo si segnala un leggero miglioramento della fiducia dei consumatori tedeschi a marzo: l’indice Gfk è salito a -27,4, da -28,8 di febbraio, facendo anche meglio delle attese di -28,0.
Il rapporto Deficit/GDP Francese nel 2023 ha raggiunto -5,5% (dati Insee, Istituto Nazionale di Statistica), peggiorando il -4,8% del 2022 e la stima governativa di -4,9%. Il peso del debito pubblico e’ pari a 110,6% del Pil, lievemente piu’ basso del 111,9% del 2022, ma molto piu’ alto delle previsioni del Governo di 109,7%.
Le Borse europee salgono di circa +0,5% a fine mattinata (ore 13.00 CET), mentre quelle asiatiche stamattina hanno chiuso contrastate: Tokyo -0,04%, attende le indicazioni sull’inflazione di marzo in Giappone, previste venerdì. Intanto lo Yen resta debole sul Dollaro Usa a151,4, e ancor piu’ sull’Euro, a 164,10.
Va detto che ieri ed oggi Giappone e Cina sono intervenuti in difesa delle valute nazionali: le Autorità giapponesi mirano a contrastare la speculazione, concetto ribadito sia Ministro delle Finanze Suzuki che dal suo vice Kanda, quelle cinesi puntano, dopo il recente calo, ad una ripresa del Yuan al livello desiderato.
Intanto e’ ripartita la corsa del Bitcoin, salito oltre 71 mila Dollari.
I listini azionari cinesi hanno chiuso in lieve rialzo: Shanghai +0,17%, Hong Kong +0,88% trainato dal recupeo del tech e da un timido recupero del sub-indice del comparto immobiliare/costruzioni, +0,38%, innescato dalle dichiarazioni del Presidente della Banca centrale Pan Gongsheng che vede sintomi di ripresa.
Il Direttrice generale del FMI (Fondo Monetario Internazionale), Kristalina Georgieva, intervendo al China Development Forum di Pechino, ha esortato il Governo cinese a intervenire a sostegno dei consumi interni: il Premier Li Qiang ha replicato che i consumi domestici sono comunque abbastanza floridi.
I future sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture frazionalmente positive, +0,3% in media (ore 13.30 CET), nel giorno in cui parlera’ il Chairman della FED Jerome Powell e saranno pubblicati i dati ordini di beni durevoli di febbraio, quelli sui prezzi delle case, e quello sulla fiducia dei consumatori a marzo.
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WisdomTree _ Tactical Daily Update - 22.03.2024Le maggiori Borse mondiali prolungano la fase “risk–on”.
Nuovi massimi storici per Wall Street e per Tokio, borse cinesi in stabilizzazione.
Indici PMI europei depressi anche a marzo: manufattura in difficolta’.
Intelligenza artificiale: un mega-trend di cui sentiremo parlare a lungo.
Mercoledi la Federal Reserve ha confermato che entro il 2024 taglierà i tassi 3 volte, la 1’ delle quali a giugno, per un totale di 75 bps. Cio’ ha favorito chiusure positive ieri per le Borse europee, supportate non solo dall’atteso ammorbidimento nella politica monetaria Usa ed Europea, ma anche dalla discesa dell'inflazione nel Regno Unito e dal taglio dei tassi deciso dalla Banca centrale Svizzera, da 1,75% all'1,50%.
Londra e’ stata la migliore, +1,9%, bene anche Francoforte +0,9%, senza strappi Milano, +0,1% e Parigi, +0,2%: sul listino francese ha brillato Esso France (divisione Europea di Exxonmobil attiva nella raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi), +24%, grazie al maxi-dividendo straordinario di 12 euro, da aggiungere ai 3 Euro “ordinari”.
Wall Street, ormai inarrestabile, anche ieri si e’ mossa al rialzo: Dow Jones +0,7%, S&P500 +0,3%, al 20’ record storico di quest’anno, Nasdaq +0,2%.
Giornata movimentata per alcune azioni della tecnologia: Apple ha perso oltre -4% perche’ colpita da un’indagine Antitrust del Dipartimento di Giustizia americano.
Debutto col botto a Wall Street per Reddit, prima Ipo di social network dopo Pinterest nel 2019: l’azione della piattaforma piu’ diffusa di forum online, collocata a 34 Dollari/azione e’ schizzata anche sopra 56.
Micron Technology ha sorpreso il mercato con l’utile netto del 4’ trimestre di 42 US$ cents, e alzato la guidance 2024. Broadcom e’ balzata di +5.6% nel giorno del suo "Al Day" nel quale il suo management si e’ detto ottimista sulla prospettiva di acquisire crescenti quote dell’esplosivo mercato delle reti Al e degli “acceleratori personalizzati”.
Ieri protagoniste, a vario titolo, numerose Banche centrali: quella Svizzera (BNS), come detto, ha abbassato i tassi, mentre il consenso se li aspettava stabili, innescando l’indebolimento del Franco svizzero, -0,7% verso Euro, a 1,024.
La Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi invariati a 5,25% per la 5’ riunione consecutiva, pur rimarcando che il dato di marzo sull'inflazione al consumo in UK sia calatao a 3,4%, minimi dal 2021. Il Governatore Andrew Bailey conferma l’approccio prudente, e “data dependant”, attendo il consolidamento del trend positivo.
La Banca centrale di Turchia ha invece aumentato di 5 punti, da 45 a 50% il tasso di interesse di riferimento, quale ennesimo tentativo di raffreddare l’inflazione.
Il Presidente della Bundesbank e membro del board dell’ECB (Banca centrale Europea), Joachim Nagel, ha ammesso la “probabilità aumentata di taglio tassi prima della pausa estiva...ovviamente dipendera’ dai dati, questa non vuol essere una scusa ma il miglior approccio in un contesto dove l'incertezza resta alta anche a causa della guerra in Ucraina”.
Sempre la Bundesbank nel consueto rapporto periodico ritiene che l’economia tedesca restera’ probabilmente in recessione nel 1’ trimestre e, vista la debolezza dei consumi e degli ordini all’industria, l’intera 2024 si prospetta stagnante. Come nota incoraggiante, l’indice Ifo sul business climate in Germania a marzo è salito a marzo a 87,8, oltre le stime.
Sul fronte macro Usa emergono segnali contrastanti, che in media confermano la resilienza dell’economia: l’indice Pmi manifatturiero di marzo, smentendo le attese, e’ salito a 52,5 punti, dai 52,2 di febbraio: il Pmi servizi invece scende a 51,7, sotto alle stime.
Le vendite di case esistenti negli Usa a febbraio sono salite oltre le attese: +9,5% a 4,38 milioni, mentre il superindice economico (LEI-leading indicator Index), curato dal Conference Board, è aumentato a febbraio di +0,1% a 102,8 punti, facendo meglio del previsto e “cambiando segno” dopo 22 cali consecutivi.
I dati macro europei confermano invece la debole corrente dell’industria: l’indice Pmi manifatturiero dell’Euro-zona a marzo è sceso a 45,7, da 46,5 di febbraio: quello composito, invece, è salito a 49,9 da 49,2 di febbraio, ai massimi da 9 mesi, grazie al contributo dei servizi, il cui indice PMI e’ salito a 51,1 da 50,2.
Dopo l’inatteso calo delle scorte petrolifere Usa ieri il prezzo del greggio e’ sceso di circa -1%, col WTI a 81,1 Dollari/barile: sempre depresso il metano europeo, attorno a 27 Euro/MWh sulla trading venue TTF Amsterdam.
Ieri 21 marzo, giornata memorabile per l’oro, arrivato a superare per la 1’ volta i 2.200 US$/oncia, prolungando il movimento rialzista osservato da metà febbraio e favorito dalle crescenti tensioni politiche, commerciali e militari globali.
Stamane, Borse asiatiche in calo: quelle Cinesi soffrono probabilmente la debolezza del Yuan onshore, salito oltre 7,2 per USDollar, record da novembre e sintomo che le autorita’ monetarie di Pechino avallano una parziale svalutazione della valuta.
La Borsa di Tokyo ha segnato un nuovo massimo storico, grazie al +0,2% del Nikkei, a 40.883, ad una settimana dalla decisione della Banca del Giappone (BoJ) di avviare, con cautela, la normalizzazione della sua politica monetaria. Intanto accelera l'inflazione nipponica: quella al consumo (CPI “core”, al netto dei cibi freschi) +2,8%, quella “generele” +3,2%, in linea col consenso.
Borse europee “flat” a fine mattinata, leggermente positivi i future sugli indici Usa. Sulle cryptovalute prevalgono di nuovo le vendite, cali medi di -3%. (ore 13.30 CET)
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Borse irriducibiliI mercati azionari globali continuano a far registrare nuovi massimi, senza soluzione di continuità, in un contesto che vede la realizzazione di nuovi record ad ogni sessione. Nelle contrattazioni di giovedì, il Dow è salito dello 0,68%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,32% e il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,2%. Nove degli 11 settori S&P sono saliti, guidati da industriale, finanziario ed energetico.
Le ragioni sono da ricercare nell’ottimismo dilagante relativo allo stato di salute dell’economia americana, nonostante i tassi ai massimi degli ultimi 25 anni, unitamente alla volontà comunque di effettuare tre tagli del costo del denaro già nel 2024.
Sul fronte societario, Micron Technology è cresciuta di oltre il 14% sulla scia di un rapporto ottimistico sugli utili, mentre Apple è scesa del 4% dopo che il Dipartimento di Giustizia ha intentato una causa antitrust contro il produttore di iPhone. Nel frattempo, Reddit ha iniziato a fare trading sul NYSE dopo che la piattaforma di social media ha raccolto circa 750 milioni di dollari dalla sua IPO.
SNB TAGLIA I TASSI
La Banca nazionale svizzera, a sorpresa, ha ridotto i tassi di riferimento di 25 punti base all’1,5% nel marzo 2024, facendo registrare il primo taglio in nove anni. Una mossa non prevista, che ha fatto in modo che l’Istituto centrale elvetico, sia di fatto la prima banca centrale del primo mondo, ad allentare la politica monetaria. Il taglio arriva dopo che l'inflazione svizzera è scesa all'1,2% a febbraio, il nono mese consecutivo in cui i prezzi si sono mossi all'interno dell'intervallo target dello 0-2% della BNS, indicativo della stabilità dei prezzi.
La banca centrale ha tenuto conto della riduzione della pressione inflazionistica e dell'apprezzamento reale del franco svizzero nell'ultimo anno. I banchieri elvetici prevedono che l’inflazione rimarrà all’interno dell’intervallo di stabilità dei prezzi nei prossimi anni e la monitoreranno attentamente per garantire che rimanga all’interno di questo intervallo.
La BNS prevede un’inflazione media annua pari all’1,4% per il 2024, all’1,2% per il 2025 e all’1,1% per il 2026. Nel frattempo, la crescita economica dovrebbe rimanere modesta nei prossimi trimestri, con un tasso di crescita di circa l’1% quest’anno.
DATI USA
Il numero di persone che hanno richiesto l’indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso a 210.000 nella settimana terminata il 16 marzo 2024, al di sotto delle aspettative del mercato di 215.000. Allo stesso tempo, le richieste di disoccupazione continuative sono rimaste relativamente invariate a 1.807.000 nella settimana precedente. I dati continuano a mostrare che il mercato del lavoro statunitense rimane teso, in linea con l'ultima valutazione della Federal Reserve, il che offre alla banca centrale un margine di manovra per ritardare l'inizio dei tagli dei tassi. La media mobile di quattro settimane, che rimuove la volatilità settimanale, è aumentata di 2.500 a 211.250.
Contestualmente l’indice S&P Global US Composite PMI è sceso a 52,2 nel marzo 2024, rispetto al massimo di otto mesi di febbraio pari a 52,5, secondo una stima preliminare. Tuttavia, l'ultima lettura indica ancora un solido miglioramento mensile dell'attività commerciale delle società statunitensi. Nel complesso, i nuovi ordini sono aumentati a un ritmo più lento, mentre il tasso della creazione di posti di lavoro è aumentata, segnando il tasso più rapido registrato finora nel 2024.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione dei costi di acquisto ha raggiunto il livello più alto in sei mesi, mentre l’inflazione dei prezzi di vendita è stata la più marcata in poco meno di un anno. Infine, la fiducia delle imprese è salita ai massimi di quasi due anni, in un contesto di segnali di ripresa dell’economia statunitense nel suo complesso.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, mentre fino a qualche tempo fa si osservavano movimenti a bassa volatilità, perché il mantra per tutte le banche centrali era l’inflazione, mentre oggi cominciano finalmente ad emergere le differenze di tempi e modi con cui i diversi Istituti Centrali si muoveranno sui tassi di interesse, e queste differenze cominciano ad evidenziarsi anche sui prezzi, tanto è vero che il dollaro, nelle ultime ore, ha ripreso prepotentemente quota, proprio grazie al fatto che ora, si stima che la Fed sarà l’ultima banca a tagliare il costo del denaro.
Tornano quindi di moda i principali aggregati macro e non solo l’inflazione, e quindi la volatilità dovrebbe tornare anche sulle valute. L’EurUsd ha perso 100 pip da ieri tornando sui supporti chiave, a ridosso di 1.0800 e mettendo a rischio tutta la ripresa del mese di febbraio. La violazione di 1.0800, aprirebbe la strada al test almeno di 1.0690, livello di medio termine. Cable in ribasso di 180 pip da ieri con i supporti posti di medio termine non lontani a 1.2600 e 1.2530.
UsdJpy sempre a ridosso di 151.80, nel silenzio compiacente della Boj e con la possibilità anche di sfondare al rialzo. Attenzione però all’inflazione importata, di cui nessuno parla, e al fatto che stanotte i dati sul CPI giapponese, sono saliti improvvisamente al 2.8% dal 2.2% del mese precedente. Se la BoJ è preoccupata dell’inflazione derivante dall’accordo di aumento sui salari chiuso con le grandi aziende, perché non dovrebbe avere il timore di una inflazione causata da uno Jpy che sprofonda? Sugli altri cambi, come le oceaniche, ancora forza di dollaro e ritorno vicino ai supporti chiave. Se questo movimento sarà strutturale, lo vedremo presto.
TURCHIA, TASSI AL 50%
La Banca Centrale turca ha inaspettatamente aumentato il tasso di interesse di riferimento di 500 punti base, portandolo al 50%, nella riunione di marzo e ha lasciato intendere che continuerà nella propria politica monetaria restrittiva, qualora le prospettive di inflazione dovessero peggiorare ulteriormente. Il Comitato di politica monetaria ha spiegato che questo rialzo vuole essere una risposta all’inflazione, uscita recentemente superiore alle attese a febbraio, primo segnale di una inversione dei prezzi rispetto alla tendenza di fondo che sembrava aver imboccato la strada della discesa.
L’inflazione annuale è stata registrata l’ultima volta a quasi il 70% a febbraio, la più alta in 15 mesi. La decisione è anche coerente con il forte deprezzamento della lira turca, che continua a estendere il suo minimo storico. EurTry che aveva toccato quasi 36 lire per un euro, è sceso qualcosa tornando a 34.80. La banca centrale prevede che le pressioni inflazionistiche permangano prima che inizi la tendenza disinflazionistica nella seconda metà dell’anno.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Fed, tassi ancora invariatiAZIONARIO
Mercoledì i listini americani hanno guadagnato terreno dopo che la Federal Reserve ha mantenuto invariati i Fed Funds, avendo però confermato almeno 3 tagli dei tassi nel 2024 e nel 2025. L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,7% e il Dow Jones è avanzato di oltre 300 punti, entrambi in rialzo a massimi storici, mentre il Nasdaq 100 è aumentato dell'1%. Le aspettative dei membri del FOMC mostrano un taglio totale dei tassi di 75 punti base quest'anno. Il grafico indicava anche tre tagli nel 2025, uno in meno rispetto a dicembre, nonostante una leggera revisione al rialzo dell’inflazione PCE.
Tuttavia, le forti revisioni al rialzo delle proiezioni del PIL statunitense hanno continuato a sostenere le azioni statunitensi, in linea con il rally di quest'anno e nonostante la politica restrittiva della Fed. L’attrazione verso il comparto tecnologico a grande capitalizzazione ha guidato i principali indici, con Meta, Alphabet e Apple in rialzo vicino all'1%. Inoltre, le azioni JPMorgan sono salite di quasi l'1% dopo che la più grande banca del paese ha inaspettatamente aumentato il suo dividendo del 9,5% sulla scia di profitti record.
FED
La Federal Reserve ha lasciato invariati i Fed Funds al massimo degli ultimi 23 anni tra il 5,25% e il 5,5% per la quinta riunione consecutiva, in linea con le aspettative del mercato. I politici prevedono ancora di tagliare i tassi di interesse tre volte nell’anno in corso, come era stato previsto nella riunione di dicembre scorso. Il dot plot indica anche tre riduzioni nel 2025, uno in meno rispetto a dicembre, e altre tre riduzioni nel 2026. Nel frattempo, la crescita del PIL statunitense è prevista più elevata nel 2024 (2,1% contro 1,4% nella proiezione di dicembre), nel 2025 (2% contro 1,8 %) e 2026 (2% contro 1,9%).
Le previsioni di inflazione PCE sono state mantenute invariate per il 2024 (2,4% contro 2,4%) ma sono state aumentate per il 2025 (2,2% contro 2,1%) mentre il tasso core è più alto quest'anno (2,6% contro 2,4%) mentre le previsioni sono rimaste invariate per il 2025 al 2,2%. Il tasso di disoccupazione è previsto inferiore al 4% nel 2024 (rispetto al 4,1%), ma le proiezioni sono state mantenute al 4,1% per il prossimo anno. Jerome Powell si è mostrato realista sottolineando i progressi dell’economia che tuttavia non possono essere garantiti per il 2024.
Ora i rischi sono controbilanciati e quando anche il mercato del lavoro comincerà a dare segnali di raffreddamento, sarà il momento di ridurre i tassi. La crescita dei salari si è attenuata e la Fed ha bisogno di certezze riguardo al ribasso dell’inflazione. Insomma, Powell alla fine ha ammesso che quest’anno i tassi verranno ridotti anche se gli ultimi dati su CPI e PPI potevano far cambiare idea alla Fed che invece sostiene che sono stati dati congiunturali e stagionali.
VALUTE
Crollo del dollaro dopo la Fed, in seguito alla conferma che i tagli dei tassi saranno tre nell’anno in corso. EurUsd sopra 1.0900, Cable a 1.2780 e UsdJpy che dai massimi di 151.80 ha perso 100 pips per poi stabilizzarsi in area 150.80. Mercato però che per ora non ha violato i livelli chiave posti a 1.0975 per l’euro, 1.2880 per il Cable, e con possibili correzioni per il UsdJpy con obiettivi a 149.20 area. Oceaniche in ripresa con AudUsd non lontano dai livelli cruciali di 0.6600 mentre NzdUsd deve rompere 0.6120.
Finalmente però la volatilità è aumentata con la correlazione intermarket che ritorna a fare capolino, ovvero azionario salgono con dollaro che scende. Interessanti movimenti dei cross dello Jpy che rimangono vicino a nuovi massimi per via della salita della moneta unica e delle altre (Gbp, Aud, Nzd e Cad), che più che compensano la discesa del UsdJpy. CadJpy ancora su nuovi massimi degli ultimi 16 anni a 112.25.
UK, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione del Regno Unito è sceso al 3,4% su base annua nel febbraio 2024, in calo rispetto al 4% registrato sia a gennaio che a dicembre e al di sotto delle aspettative del mercato del 3,5%. Si tratta del tasso più basso da settembre 2021, trainato dal rallentamento dell'aumento dei prezzi di alimentari e bevande analcoliche (5,0% contro 6,9% a gennaio), ristoranti e alberghi (6,0% contro 7,0%), attività ricreative e cultura (5,4% vs 5,7%) e beni e servizi vari (3,6% vs 4,5%).
D'altro canto, i costi sono scesi a un ritmo più lento sia per l'edilizia abitativa che per i servizi pubblici (-1,7% contro -2,1%) e per i trasporti (-0,1% contro -0,3%). Il tasso annuo di inflazione core, che esclude voci volatili come energia e cibo, è sceso al 4,5%, il tasso più basso da gennaio 2022 e leggermente al di sotto del consenso del mercato del 4,6%.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
C'è la Fed, tutti sull'attentiWall Street rimane vicino ai massimi, con investitori e analisti che rimangono cauti in vista della decisione di politica monetaria della Fed prevista per stasera. I servizi tecnologici e di comunicazione hanno registrato le performance peggiori, mentre energia e servizi di pubblica utilità hanno sovraperformato. Le azioni di Nvidia sono scese di circa l'1,4% dopo che gli ultimi annunci alla conferenza della società non sono riusciti a impressionare gli investitori. In ribasso anche Meta (-2,4%) e Tesla (-1,3%) mentre Apple e Alphabet sono rimaste poco scambiate.
Se sull’azionario poco si è mosso, va ricordato che sui cambi, ugualmente, la volatilità resta tendenzialmente assai ridotta, con il Dollar Index che si assesta vicino ai massimi, mentre gli operatori del settore scommettono su un rinvio del taglio del costo del denaro. Importante, nella valutazione di quel che dirà la banca centrale Usa, sarà il dot plot, ovvero quello schema in cui si evidenziano le previsioni dei banchieri centrali Usa relativamente non solo ai tassi di interesse, ma alla maggior parte dei più significative aggregate macro. In tal senso, crediamo che dopo stasera, il mercato si potrà orientare meglio.
PBOC, TASSI INVARIATI
La Banca Popolare Cinese ha mantenuto invariati i tassi sui prestiti a 1 e 5 anni, come da attese. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il punto di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,45%. Nel frattempo, il tasso a cinque anni, legati ai mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,95% dopo la più grande riduzione mai vista di 25 punti base a febbraio. Entrambi i tassi sono ai minimi storici, poiché la banca centrale cerca di far ripartire l’economia di fronte alla crisi del settore immobiliare e ai livelli minimi della fiducia dei consumatori.
La mossa di mercoledì è arrivata dopo che le autorità monetarie hanno lasciato i tassi sui prestiti a medio termine la scorsa settimana e hanno drenato liquidità dal sistema bancario per la prima volta da novembre 2022 a causa delle preoccupazioni che troppa liquidità all’interno del sistema potesse non confluire nell’economia reale. Recentemente, la PBoC ha segnalato che c'è spazio per ulteriori tagli al RRR delle banche, ovvero alla riserva obbligatoria che le banche devono detenere nel sistema centrale.
CANADA, CALA L’INFLAZIONE
Rallenta l’inflazione nel paese nordamericano, con un +2.8% a febbraio 2024 dal 2,9% di gennaio 2024, segnando il livello più basso dal giugno 2023. Il risultato contrasta anche con le aspettative che erano per un incremento del 3,1%. Il tutto a questo punto, aumenta le probabilità che la BoC, possa cominciare a ridurre il costo del denaro nella seconda metà dell'anno. In sensibile calo il costo per i servizi cellulari (-26,5%) e per i servizi di accesso ad Internet (-13,2%).
Nel frattempo, l'inflazione si è raffreddata per i prodotti alimentari (3,3% contro 3,9% nel mese precedente) grazie al calo dei prezzi dei generi alimentari. I prezzi della benzina invece, sono rimbalzati (0,8% contro -4%) in un contesto di elevati costi globali del greggio dovuti alla prevista estensione dei tagli alla produzione. Inoltre, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha fatto lievitare i tassi ipotecari e i prezzi degli alloggi (6,5% contro 6,2%). Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% a febbraio, dopo una variazione pari a zero nel periodo precedente.
USA, MERCATO IMMOBILIARE IN CRESCITA
I nuovi cantieri, negli Stati Uniti, sono aumentati del 10,7% su base mensile, a febbraio, con un tasso di crescita di 1,521 milioni su base annua, dopo essere diminuiti del 12,3% a gennaio e aver battuto le previsioni di 1,425 milioni, in un contesto di persistente carenza di offerta. La costruzione di case unifamiliari è balzata dell'11,6% a 1.129 milioni, quella delle unità in edifici con cinque unità è aumentata dell'8,6% a 377mila. Mercato immobiliare quindi che tiene nonostante i mutui sui tassi siano ancora intorno al 7%.
GERMANIA, ZEW IN NETTA RIPRESA
L’indicatore ZEW che misura il sentiment del settore istituzionale tedesco è aumentato per l’ottavo mese consecutivo a +31,7 nel marzo 2024, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022 e superando le aspettative del mercato di +20,5. Migliora quindi l’outlook per la più grande economia europea, guidato dall'anticipazione di potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nei prossimi sei mesi, il che spiega le prospettive più ottimistiche per il settore delle costruzioni.
Inoltre, il settore dell’export ha beneficiato delle migliorate aspettative economiche in Cina e del previsto deprezzamento del dollaro rispetto all’euro. La valutazione della situazione economica in Germania è invece rimasta a un livello molto basso, con il relativo indicatore è aumentato di soli 1,2 punti a -80,5.
VALUTE
Si rafforza ancora il dollaro, soprattutto contro Jpy, con il raggiungimento di quota 151.50, e una salita di quasi 600 pip in 6 sedute. La BoJ non sembra voler intervenire e anzi sembra assolutamente bisognosa di uno Jpy ancora debole, in un contesto in cui il rialzo del costo del denaro e l’abbandono del Qqe, sono apparsi come meri interventi di facciata, con la conseguenza che i mercati non hanno creduto all’autorità monetaria e hanno continuato a vendere asset denominati in Jpy.
Tra l’altro non si capisce perché da un lato la BoJ sia preoccupata delle conseguenze dell’aumento dei salari sull’inflazione, e al contempo non lo sia della perdita di valore della divisa, che comunque è causa di inflazione importata in ragione di maggiori oneri per pagare le materie prime. I possibili target sono ora visti in area 152.00 ove i precedenti vertici della BoJ, con Kuroda a capo della banca centrale, erano intervenuti negli ultimi due anni.
Poco da segnalare sulle altre valute con l’EurUsd che rimane in un contesto di trading range tra 1.0840 e 1.0910 così come il Cable sembra stabile tra 1.2670 e 1.2760. Cross stabili tranne ovviamente tutti quelli contro Jpy che si rivalutano e raggiungono livelli vicino ai massimi degli ultimi 16 anni come l’EurJpy. Senza la Boj non si scende, almeno per ora. Intanto l’attesa per ascoltare Jerome Powell è spasmodica. Vedremo se riuscirà a schiodare il mercato valutario dall’apatia attuale.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.03.2024La Bank of Japan alza i tassi di 0,1%, chiudendo 17 anni di interessi sotto 0.
Sorprendente dato tedesco Zew: a marzo torna l’ottimismo sulle prospettive.
Oggi si riunisce la Federal Reserve: nessuna novita’ prevista sui tassi.
Dai vertici EU e dall’ECB monito congiunto sui debiti pubblici dei 27 Paesi.
Ieri, 18 marzo, le Borse europee, sono rimaste quasi immobili, alla chiusura della 1’ seduta di una settimana incentrata sulle decisioni e le comunicazioni delle Banche centrali.
Milano ha chiuso in pareggio, ma nel corso della seduta ha superato 34 mila punti dell’indice Ftse Mib, toccando i massimi dal 2008: invariata anche Francoforte, e Madrid: progressi minimi, +0,2% per Amsterdam, e piccole limature per Londra, -0,1%, e Parigi, -0,2%. Positiva, senza strappi, Wall Street: Dow Jones +0,2%, Nasdaq +0,8% e S&P500 +0,6%.
Negli Usa e’ tornato l’interesse per i titoli tech: Alphabet e Apple hanno “strappato al rialzo” alla notizia che sarebbero in trattativa per dotare gli iPhone di applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate dalla Divisione Gemini di Google. Ben comprate anche Nvidia, alla vigilia della conferenza sull’intelligenza artificiale e Tesla, che ha aumentato di 1.000 US$ il prezzo del Model Y negli Usa.
Stamane, martedì 19 la Bank of Japan, ha chiuso una lunga fase, durata 17 anni di tassi negativi, e ha deciso un piccolo aumento, +0,1%, del costo del denaro.
Domani, mercoledì 20, tocchera’ alla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED), che li lascera’ invariati, ma fornira’ indicazioni sulle mosse future. La prossima settimana sara’ la volta della BCE (ECB-Banca centrale Europea).
La scorsa settimana, i dati più alti delle previsioni sull’inflazione hanno spinto in avanti le previsioni sulla data del 1’ taglio dei tassi d’interesse: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c’è il 53% di possibilità di un taglio alla riunione di giugno ed un taglio cumulato nel 2024 di massimo -0,75%, meta’ di quanto previsto solo 3 mesi fa.
Il quadro macro globale e’ articolato, e non univocamente orientato alla crescita: nel corso di questa settimana saranno da seguire con attenzione gli indicatori Pmi (Purchasing managers Index) sull’attività economica a marzo nell’euro Zona.
Intanto ieri abbiamo avuto conferma del calo dell’inflazione nell’area-Euro a febbraio: a 2,6% da 2,8% (a febbraio 2023 a 8,5% annuale). In Cina la produzione industriale di febbraio, +7% annuale, ha sorpreso positivamente, mentre le vendite al dettaglio di gennaio-febbraio, +5,5%, hanno un po’ deluso.
Il rinvio del tanto atteso momento del 1’ taglio dei tassi in Usa sta creando una spinta rialzista ai rendimenti dei Treasury, tornati vicini ai massimi dell’anno, con quello del decennale al 4,34% al closing di ieri.
Come gia’ citato, la Banca centrale del Giappone (BoJ) ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento (“repo rate”) di +0,1%, ad un intervallo ora compreso tra 0,0 e 0,1%, chiudendo la lunga stagione di tassi di interesse negativi intrapresa 17 anni per supportare la crescita economica con la “leva monetaria”.
La Banca centrale Giapponese ha anche annunciato il progressivo abbandono del meccanismo di controllo dei rendimenti, attivato nel 2016 e lo stop agli acquisti sul mercato aperto di asset rischiosi, anche per il tramite di Etf azionari.
Sul mercato valutario sorprende l’indebolimento di stamane, 19 marzo, dello Yen, sintomo che il mercato da’ piu’ peso ai toni ’dovish’ del Governatore della BoJ che al piccolo aumento del costo del denaro: Euro/Yen a 163,1, da 162,2 di ieri,e Dollaro/yen a 150,2, da 149,2. Il cross Euro/Dollaro Usa e’ stabile a 1,085. Nuovo ampio calo, attorno a -5,0% per Bitcoin, sceso a 64.340 Dollari.
Dopo un’apertura incerta, questa mattina i mercati azionari europei, salgono in media +0,4% alle 13.00 CET, avedno ripreso vigore dopo l’inatteso balzo dell’indice Zew in Germania a 31,7 contro 19,9 di febbraio e 20,5 previsto: lo Zew misura l’ottimismo sulla situazione economica presente e prospettica di una platea intervistata di circa 300 operatori qualificati.
E’ degno di attenzione il fatto che il Presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, in una lettera al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, richiami al fatto che "l'Unione bancaria deve ancora essere completata" e in questo contesto sottolinei “la necessità di finalizzare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) attraverso la ratifica del Trattato in tutti gli Stati membri".
Sembra un chiaro richiamo a ripristinare i parametri di stabilita’ dei conti pubblici dei 27 Paesi membri e a prevenire eventuali attacchi speculativi e/o figli della sfiducia verso il debito pubblico dei Paesi piu’ indebitati. Gli fa eco il vicepresidente dell’ECB Luis de Guindos affermando che "i mercati in questo momento sono tranquilli, ma non possiamo dare per scontato che restino così".
Ancora De Guindo: "I livelli di debito e deficit sono aumentati, e a settembre i Paesi dovranno presentare programmi di aggiustamento con la necessaria riduzione dei livelli di debito molto elevati", pur osservando il "calo impressionante" dei premi al rischio (spread) per Paesi come Grecia, Portogallo, Italia e, in misura minore, Spagna".
ll prezzo del petrolio, dopo la risalita dei giorni scorsi, stamattina perde frazionalmente: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) secnde -0,3% a 81,9 Dollari/barile (-0,26%). In rialzo quello del gas naturale europeo: +1,9% a 29,4 Euro/MWh.
Quadro misto sulle Borse asiatiche stamattina: a Tokyo il Nikkei, +0,66%, supera i 40.000 punti dopo il picccolo rialzo del costo denaro della BoJ. Shanghai ha chiuso a -0,72%, Shenzhen a -0,43%, ai minimi di seduta.
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Azionari in distribuzione o ennesima fintaI mercati azionari venerdì scorso, nel giorno delle tre streghe (che ricorre ogni terzo venerdì del mese finale di ogni trimestre, e nel quale scadono futures su undici azionari, futures su opzioni e future su singoli titoli azionari), hanno chiuso in ribasso, con l’S&P 500 che ha perso lo 0,6%, il Nasdaq l’1% e il Dow Jones circa lo 0.50%. La sessione è stata volatile, caratterizzata da una significativa scadenza di opzioni e da un sell off sul comparto tecnologico, con gli investitori in attesa della decisione della Federal Reserve questa settimana.
I dati recenti hanno evidenziato prezzi al consumo e prezzi alla produzione al di sopra del consensus, numeri che hanno portato a ipotizzare che i tagli dei tassi di interesse potrebbero essere rinviati oltre il mese di giugno, che era la scadenza, alla quale la maggior parte di investitori e analisti avevano fatto riferimento per una riduzione del costo del denaro.
Tra i titoli azionari, segnaliamo Microsoft (-2%), Apple (-0,2%), Amazon (-2,4%) e Alphabet (-1,5%). Nvidia ha chiuso leggermente in ribasso dopo aver perso il 3,2% giovedì. Adobe è crollata del 13,6% dopo che le previsioni sui ricavi trimestrali sono state deludenti. Su base settimanale, va ricordato che comunque i tre indici sono rimasti intorno allo zero con l'S&P 500 e il Dow Jones che hanno guadagnato lo 0,3% e lo 0,2% mentre il Nasdaq ha perso lo 0,1%.
Attenzione perché la settimana è densa di appuntamenti chiave come le decisioni sulla politica monetaria da parte della BoJ, Fed, BoE, PBoC, SNB ed RBA in cima alla lista delle priorità.
DATI DELLA SETTIMANA ENTRANTE
L’ottava entrata è assai importante per tante ragioni a cominciare dalla decisione della Fed mercoledì sera, con le previsioni economiche del FOMC. Il consensus vede una banca centrale americana ancora guardinga, con tassi di interesse invariati per la quinta riunione consecutiva, in un contesto di mercato del lavoro ancora forte e di un graduale rallentamento delle pressioni inflazionistiche.
Gli investitori esamineranno attentamente le previsioni economiche del FOMC e le proiezioni del cosiddetto "dot plot" per ottenere ulteriori indizi sulla potenziale tempistica di un prossimo eventuale taglio del costo del denaro. soprattutto dopo che i dati CPI e PPI più alti del previsto di questa settimana hanno spinto gli operatori a modificare le proprie aspettative. Vi sono poi i dati sui PMI di marzo, che dovrebbero segnalare un leggero rallentamento della crescita del settore manifatturiero, dopo che a febbraio è stata registrata l'espansione più forte da luglio 2022.
Nel frattempo, vi sono altri dati importanti in arrivo, il sentiment dei costruttori di case e l'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia. Per quel che riguarda altri dati provenienti dal continente nordamericano, segnaliamo i dati sul tasso di inflazione, sul commercio al dettaglio e sui nuovi prezzi delle case riferiti al Canada.
Tornando dalle nostre parti, segnaliamo la decisione della BoE giovedì prossimo, con la Banca d'Inghilterra che dovrebbe mantenere i tassi stabili al 5,25%, mentre è previsto un taglio dei tassi ad agosto. L'inflazione principale di febbraio è probabilmente aumentata dello 0,7% su base mensile, determinando un rallentamento su base annua al 3,6%, il livello più basso da settembre 2021.
I trader attendono anche dati sui PMI globali di S&P, fiducia dei consumatori GfK, prezzi alla produzione, commercio al dettaglio, indebitamento netto del settore pubblico e ordini alle fabbriche CBI. Inoltre, le banche centrali di Svizzera, Norvegia e Turchia decideranno sui tassi di interesse. Si prevede che gli indici PMI globali indicheranno una stabilizzazione dell’attività commerciale in Eurozona a marzo, con una minore contrazione del settore manifatturiero e un’espansione dei servizi. Tuttavia, Germania e Francia sono ancora destinate a mostrare una contrazione.
BOJ E PBOC
In Giappone, si prevede che la BoJ metterà fine alla sua politica di tassi di interesse negativi dopo che il lavoro annuale ha portato le principali aziende ad accettare forti aumenti salariali. I trader monitoreranno inoltre da vicino i dati sull’inflazione, i PMI flash, le esportazioni e le importazioni, l’indice Reuters Tankan e i dati finali sulla produzione industriale.
Nel frattempo, in Cina, la Banca Popolare Cinese dovrebbe mantenere invariati i tassi di riferimento sui prestiti a 1 e 5 anni. Nella notte sono usciti i dati sulla produzione industriale, aumentata del 7% anno su anno, al di sopra delle previsioni del 5% e più alto del dato precedente di dicembre (+6.8%): Si tratta dell’aumento più consistente degli ultimi due anni. Anche le vendite al dettaglio sono cresciute del 5.5% superando il consensus del 5.2% e indicando che il paese ha avviato la strada della ripresa economica.
VALUTE
Sul fronte cambi ancora sedute poco volatili e in trading range, in attesa di qualche innesco che possa modificarne le price action. Le decisioni delle banche centrali in molte aree, questa settimana, dovrebbero e potrebbero scatenare la volatilità di breve di alcuni tassi di cambio, ma solo se le dichiarazioni dei banchieri centrali andassero in direzioni differenti, altrimenti molto probabilmente la stabilità dei prezzi nel mercato dei cambi sarebbe garantita anche in questa ottava.
EurUsd che sembra essere ancorato nella fascia di oscillazione compresa tra 1.0870 e 1.0930 senza grandi slanci anche se non è da escludere un ribasso fino a 1.0800, supporto di medio termine. Sul Cable medesima price action con i livelli di 1.2670 e 1.2630 a fare da livelli chiave da non violare per mantenere un view rialzista di medio termine.
UsdJpy tornato sopra 149.00 dopo che è chiaro al mercato che la BoJ abbandonerà il QQE senza però alzare il costo del denaro. Non si deve escludere neppure il test di 150.60 a questo punto, seguito da 151.80 00.
UsdChf che rimane reciproco di EurUsd in questa fase, tra 0.8725 e 0.8890 trading range, con EurChf stabile sopra 0.9600 ma sotto la resistenza chiave di 0.9700. UsdCad, infine, che è tornato sopra 1.3500 con possibili target in area 1.3600-10.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Torna il mantra “good news are bad news”?AZIONARIO
Dati americani contrastanti, hanno reso la giornata di ieri decisamente interessante, e non solo nel comparto equity. Gli indici azionari hanno iniziato una correzione al ribasso dopo che il mercato ha interpretato i dati come estremamente positivi, nella parte dei prezzi alla produzione e nonostante le vendite al dettaglio siano uscite peggiori del consensus.
Si è trattato del ritorno del mantra che avevamo imparato a conoscere nel 2022, ovvero “good news are bad news”, cioè buone notizie sul fronte macro fanno scendere le borse e salire il dollaro come valuta rifugio. E così, dopo un inizio di seduta ancora al rialzo, i tre indici principali Usa hanno cominciato a perdere quota chiudendo in rosso, dopo che i dati economici chiave hanno supportato la recente cautela dimostrata dalla Fed e l’idea di posticipare il taglio del costo del denaro.
Sul fronte aziendale, Nvidia ha perso circa il 2,9% e Tesla è scesa dell'1,6% dopo che un analista di Wells Fargo ha affermato che quest'anno ci sarà una crescita zero nei volumi di vendita per il produttore di veicoli elettrici. D'altro canto, Microsoft ha guadagnato il 2% e Apple lo 0,8%. Sul fronte degli utili, Adobe ha tagliato i guadagni anticipati prima della pubblicazione degli utili.
VALUTE
Sul fronte cambi, abbiamo finalmente assistito ad un movimento degno di questo nome, con il dollaro in deciso recupero contro quasi tutte le valute, anche contro lo Jpy, che si era distinto invece, ad inizio giornata, in un recupero dovuto alle dichiarazioni della BoJ, che ha affermato, tramite un suo portavoce, di voler uscire nella prossima riunione della settimana prossima dall’espansione monetaria che dura da più di 10 anni, il QQE. UsdJpy che dopo avere fatto registrare un minimo di giornata a 147.42, è balzato in poco più di 6 ore fino a 148.35. E non è detto che l’uscita dall’espansione monetaria sarà il viatico per la grande salita dello Jpy che molti auspicano.
EurUsd che, d’altro canto, ha violato 1.0900 ed è sceso come il Cable che ha sfondato quota 1.2800 ed è andato al test di 1.2731, dove si trova mentre scriviamo. Tecnicamente, su base daily, sembra di essere solo all’inizio di un movimento pro-dollaro, che però deve violare alcune resistenze chiave per accelerare in modo significativo e tali livelli sono a circa 40-50 pip dai livelli attuali per i tre cambi analizzati. Anche sulle oceaniche è iniziata una correzione ma occorrono conferme in tal senso e oggi con i dati in uscita, potremmo averne qualcuna.
VENDITE AL DETTAGLIO USA
Le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6% su base mensile nel febbraio 2024, dopo un calo dell’1,1% rivisto al rialzo a gennaio e al di sotto delle previsioni di mercato che erano per un aumento dello 0,8%. Si tratta di una ripresa inferiore alle previsioni, che dovrebbe proseguire nel medio termine, e sfociare in un rallentamento più importante della spesa per i consumi. Gli incrementi maggiori si sono registrati nelle vendite nei settori dei materiali edili, e in quello automobilistico. Gli effetti dei tassi alti, comunque, cominciano a far sentire i loro effetti anche sulla parte finale della filiera della produzione.
PREZZI ALLA PRODUZIONE USA
L’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è invece aumentato dello 0,6% su base mensile nel febbraio 2024, evidenziando l’incremento maggiore dall’agosto 2023 e superando le aspettative del mercato di un aumento dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dell'1,2%, il massimo in sei mesi, principalmente guidati da un aumento del 4,4% dei costi energetici e da un aumento dell'1,0% dei prezzi dei prodotti alimentari.
Il dato core, esclusi alimentari ed energia, è aumentato dello 0,3%, in rallentamento rispetto all’aumento dello 0,5% osservato a gennaio ma sopra al consenso dello 0,2%. Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata all'1,6% dallo 0,9% di gennaio, superando facilmente le previsioni dell'1,1%.
MERCATO DEL LAVORO
I Jobless Claims, ovvero coloro che richiedono il sussidio di disoccupazione sono scesi di 1.000 unità a 209.000 nella settimana terminata l’8 marzo 2024, al di sotto delle aspettative del mercato di 218.000. Il livello della settimana precedente è stato rivisto al ribasso di 7.000, da 217.000 a 210.000. Le richieste di sussidi di disoccupazione continuative sono aumentate invece da 17.000 a 1.811.000 nella settimana precedente, rispetto alle aspettative del mercato di 1.900.000. La media mobile di 4 settimane è stata di 208.000, in calo di 500 rispetto alla media rivista della settimana precedente. La media della settimana precedente è stata rivista al ribasso di 3.750, da 212.250 a 208.500.
DATI DI OGGI
Termina così un’altra ottava, che è stata caratterizzata comunque da movimenti ridotti, e da price action nei trading range delle ultime settimane. Oggi chiudiamo in bellezza con tutta una serie di dati rilevanti, tra cui i dati finali sull’inflazione francese e italiana, a cui seguiranno le vendite al dettaglio nel nostro paese.
Nel pomeriggio, dati dagli Usa, quali prezzi alle importazioni ed esportazioni, con la produzione industriale e manifatturiera, unitamente agli aggregati redatti dall’Università del Michigan. Market movers che potrebbero dare un poco di volatilità ad un mercato che però aspetta ben altro per muoversi veramente.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Venti di equità crescentiNello spazio delle equità, una delle caratteristiche più importanti di questo ciclo è stata il grado di costernazione per la stretta ampiezza di mercato. In altre parole, i guadagni che abbiamo visto, soprattutto quelli fatti nel 2023, sono arrivati grazie a un notevole rally in un piccolo numero di componenti dell'indice - un gruppo che ora conosciamo tutti come i 'magnifici sette'.
Tuttavia, ci sono segni che emergono che suggeriscono che questa dinamica potrebbe essere, lentamente ma sicuramente, iniziare a cambiare, fornendo un contesto sempre più favorevole per le azioni in generale.
Uno dei segni più evidenti di questo può essere trovato guardando l'indice S&P 500 con pesi uguali; semplicemente, un indice che contiene gli stessi 503 componenti del tradizionale S&P 500, ma assegna a ciascuno lo stesso peso, anziché pesare i membri dell'indice in base alla loro capitalizzazione di mercato. La scorsa settimana, l'indice S&P 500 con pesi uguali ha esteso i recenti guadagni, raggiungendo un nuovo record di chiusura per la prima volta in oltre due anni, superando il precedente massimo storico stabilito nel gennaio 2022.
Segni simili di ampliamento dei guadagni di equità sono evidenti anche altrove.
Le azioni dei 'magnifici sette', ad esempio, non stanno più tutte salendo in modo indiscriminato con una correlazione quasi perfetta l'una con l'altra, con sviluppi specifici di azioni o settori che sembrano avere un impatto molto maggiore quest'anno rispetto allo scorso. Tesla, ad esempio, è scesa di circa il 30% dall'inizio dell'anno a causa delle preoccupazioni per la domanda in calo di veicoli elettrici, mentre Apple è anche scesa notevolmente dall'inizio dell'anno, principalmente a causa del deterioramento delle prospettive di vendita in Cina.
Nel frattempo, Nvidia ha continuato a superare le aspettative, poiché il gioco delle 'picks and shovels' nell'ambito della frenesia dell'AI in corso persiste, mentre Meta ha continuato a salire in modo significativo grazie ai prosperi ricavi pubblicitari.
Tutto questo indica un grado di frenesia speculativa notevolmente inferiore rispetto a quanto alcuni temevano potesse essere iniziato lo scorso anno. Il fatto che i fondamentali continuino a contare e influenzare il prezzo di ciascuno di questi giganti suggerisce che il trading è di natura molto più ponderata rispetto alla modalità 'compra ogni azione delle MAG 7' che sembrava dominante nelle menti dei partecipanti al mercato lo scorso anno. La mancanza di una mania speculativa suggerisce che i rischi di una 'bolla' siano relativamente bassi e che probabilmente ci sia spazio per ulteriori rialzi nel medio termine.
Uno sguardo più ampio al mercato suggerisce qualcosa di simile. Tornando all'idea di ampiezza, poiché il rally si è allargato nei mesi recenti, poco meno del 30% dei componenti dello S&P 500 hanno toccato un massimo storico quest'anno, anche se il settore industriale è l'unico in cui la maggioranza dei membri ha raggiunto questo traguardo. Tuttavia, ciò non solo suggerisce un rally che sta prendendo piede, ma suggerisce anche uno che probabilmente ha ancora margine per salire, con abbondante spazio per altre azioni che partecipino anche ai guadagni.
Inoltre, ci sono diversi altri fattori di supporto per il rischio.
Naturalmente, uno di questi rimane il contesto politico, con le banche centrali del G10 pronte a intraprendere un "estate di facilitazione" poiché l'inflazione rimane in linea con il ritorno al 2%, con tagli dei tassi che coincideranno con la fine dei programmi di stringency quantitativa, portando così a un ulteriore aumento della liquidità man mano che l'anno procede. Naturalmente, i responsabili politici saranno in grado di fornire ulteriori sostegni mirati nel caso in cui specifiche aree dell'economia dovessero incontrare problemi specifici. In altre parole, il "put" della banca centrale è tornato, dando agli investitori maggiore fiducia nell'aumentare l'esposizione al rischio.
Inoltre, il contesto di crescita, in particolare negli Stati Uniti, sembra destinato a rimanere favorevole, con i dati economici in arrivo che continuano a indicare una resilienza in tutta l'economia, e con le aspettative di crescita reale del PIL continuamente riviste al rialzo, il che dovrebbe sostenere ulteriormente la crescita degli utili man mano che l'anno avanza.
In sintesi, quindi, rimane difficile in questo momento costruire un convincente scenario ribassista, con gli interni del mercato azionario che indicano il potenziale per ulteriori guadagni, il contesto politico che rimane di supporto e un contesto economico in miglioramento che probabilmente fornirà ulteriori venti in poppa.
Azioni in Caduta con NVIDIA buone notizie dal Mercato del LavoroA Wall Street si dice:
"Sii avido quando gli altri sono spaventati, e spaventato quando gli altri sono avidi"
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Venerdì scorso, il mercato è stato testimone di una pausa improvvisa nell'inarrestabile corsa del titanio dell'intelligenza artificiale, NVIDIA (NVDA), che ha contribuito a una giornata e una settimana negative per le azioni.
NVDA ha registrato una perdita del 5,6% durante la sessione, chiudendo a circa 875 dollari, un giorno dopo aver superato la soglia dei 900 dollari per la prima volta. Nonostante ciò, il titolo è ancora cresciuto di oltre il 6% durante la settimana.
Ma il NASDAQ ha mostrato una performance diversa. Pur avvicinandosi ai nuovi massimi, l'indice ha registrato un calo dell'1,16% (circa 188 punti) a 16.085,11 durante la sessione, con una chiusura settimanale in ribasso dell'1,2%. Tuttavia, tutto sommato, la situazione non è stata così negativa.
Nonostante la perdita di NVDA, altri titoli come Apple (AAPL) e Alphabet (GOOGL) hanno attratto flussi di denaro, offrendo un certo sostegno al NASDAQ e impedendo un crollo più significativo. Vale la pena notare che AAPL ha interrotto una serie di sette giorni di calo registrando un aumento dell'1%.
Nel corso della settimana, l'S&P ha registrato un calo dello 0,65%, scendendo a 5123,69, mentre il Dow ha segnato un declino dello 0,18% (circa 68 punti), chiudendo a 38.722,69. Questi indici hanno registrato perdite rispettivamente dello 0,3% e dello 0,9% nel corso della settimana.
Nonostante le perdite consecutive del Dow, è interessante notare che questa è solo la terza settimana perdente nelle ultime 19 per il NASDAQ e l'S&P.
Venerdì, l'attenzione principale è stata focalizzata sul rapporto sui libri paga del settore non agricolo, che ha rivelato l'aggiunta di 275.000 posti di lavoro nel mese di febbraio. Sebbene superiore alle aspettative di circa 200.000, questo dato è stato meno sorprendente rispetto all'eccedenza di gennaio di circa 170.000. Inoltre, il mercato ha reagito positivamente al fatto che il tasso di disoccupazione sia salito dal 3,7% al 3,9%.
Tuttavia, l'entusiasmo iniziale è stato temperato da un sentimento di incertezza, poiché i mercati riflettono sulle implicazioni a lungo termine di questi dati economici positivi, in particolare riguardo alla politica della Fed sui tassi di interesse.
La prossima settimana, l'inflazione tornerà al centro dell'attenzione con la pubblicazione dell'IPC martedì e del PPI giovedì, seguiti dalle vendite al dettaglio. Questi dati saranno fondamentali in vista della prossima riunione della Fed prevista per il 19-20 marzo.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Orion Group Holdings (ORN)
Recursion Pharmaceuticals (RXRX)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Venerdì è stato un giorno ricco di sviluppi sul fronte del mercato, con la grande inversione di tendenza in NVDA che ha attirato l'attenzione. Nonostante ciò, le vendite negli indici non sono state così marcate come ci si sarebbe aspettati. Questo suggerisce una forza di fondo persistente che potrebbe aver sottovalutato l'attuale atmosfera di mercato.
Nonostante la flessione delle azioni, lo S&P ha registrato una perdita moderata dello 0,65%, mentre il Nasdaq ha mostrato una diminuzione più significativa dell'1,53%.
L'andamento di NVDA è stato particolarmente osservato, con il titolo che ha toccato i $974 prima di invertire la rotta. La discesa verso i $950 ha segnato una possibile inversione di tendenza, portando il prezzo a crollare fino a $910, per poi rimbalzare a $880 e successivamente a $865.
Questa settimana rappresenta la nona settimana verde consecutiva per NVDA, nonostante l'inversione odierna. La prossima settimana, un rimbalzo verso l'area dei $920 sarebbe auspicabile; in caso contrario, un ritorno sotto i $900 potrebbe offrire opportunità short fino alla media mobile a 21 giorni, attualmente a $780.
In un contesto tecnico ideale, il prezzo potrebbe testare il supporto a $660, corrispondente al 50° giorno. Questo livello rappresenta l'estensione del 161,8% di un potenziale ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, calcolato dai minimi di 2/29 ai massimi di oggi. Oggi abbiamo osservato un supporto a metà strada.
Tuttavia, è possibile che il mercato non sia così dipendente da NVDA come in passato ipotizzato. Bitcoin ha mantenuto una buona resistenza e le azioni a piccola capitalizzazione hanno mostrato una solida performance per l'intera giornata. Anche il settore solare e immobiliare ha dimostrato di essere un punto di forza.
Concentriamo la nostra attenzione su due punti chiave: lo S&P e il Nasdaq.
SPX
Nonostante i nuovi massimi toccati a 5189, osserviamo una grande barra rossa sul grafico giornaliero. Potremmo assistere a un ritiro sotto il punto 5100, ma ciò diventa significativo solo con una rottura del livello 5050. In quel caso, entreremmo nuovamente nel canale rialzista che si estende dai minimi di ottobre 2022, con la possibilità di rompere al ribasso la media mobile a 21 giorni. Da lì, potremmo ritrovarci a 4925, il punto di riferimento della media mobile a 50 giorni. Senza ritracciamenti significativi dai minimi di ottobre 2023, il grafico suggerisce un rischio considerevole di calo, con un'area di acquisto potenziale tra 4500 e 4650.
Nasdaq
Analizzando il grafico dei futures del Nasdaq, osserviamo un mercato più ristretto, con il Nasdaq che non è riuscito a superare in modo significativo i massimi recenti. Sebbene il massimo odierno sia stato di 18.436, ci troviamo a oltre 400 punti da quel livello, portando l'NQ a chiudere la terza settimana rossa dell'anno. La rottura della media mobile a 21 giorni, prevista per la prossima settimana a 17.960, potrebbe spingere rapidamente il prezzo verso il livello di 17.500, corrispondente alla media mobile a 50 giorni. Anche qui, come nell'SPX, un ampio ritracciamento è possibile, con un'area di acquisto ipotizzabile tra 15800 e 16300.
PFN
Oltre alla frenetica azione dei mercati, non possiamo trascurare l'importanza dei dati sull'occupazione!
Sebbene il tasso di disoccupazione sia salito al 3,9% dal 3,7%, le buste paga sono state superiori alle attese, con un incremento di 275.000 rispetto ai previsti 200.000. Tuttavia, è importante notare che il mese precedente è stato revisionato al ribasso. Anche se i dati sulle buste paga sono stati positivi, il mercato ha reagito favorevolmente poiché il rapporto ha rivelato alcune vulnerabilità nel mercato del lavoro, con un aumento del tasso di disoccupazione, revisioni al ribasso e salari inferiori alle aspettative.
Dopo il rapporto, i futures della Fed indicano una maggiore probabilità di tagliare i tassi nei prossimi mesi, suggerendo che l'economia potrebbe indebolirsi durante l'estate e che la Fed sarà pronta a intervenire per sostenere il mercato del lavoro.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Massimi intraday e chiusure al ribasso, è la svolta?Sembrava, venerdì scorso, durante la sessione americana, che i mercati azionari potessero andare a chiudere ancora una volta su massimi storici, toccati peraltro dopo la pubblicazione dei payrolls (S&P500 e Nasdaq), ed invece, nel prosieguo della sessione, sono emerse vendite importanti che hanno di fatto ribaltato lo scenario precedente.
A perdere terreno e a causare il sell off pomeridiano, i titoli tecnologici, con le azioni di Nvidia che sono scese del 5,4%, generando il ribasso dei titoli del comparto e di conseguenza degli indici relativi, con S&P 500 e Nasdaq 100, in calo dello 0,6% e dell'1,5%. Anche il Dow Jones ha perso 68 punti, ma un rialzo dell'1% delle azioni Apple ha limitato le perdite dell'indice blue-chip, con il titolo a mega capitalizzazione che ha interrotto la sua serie di perdite di sette giorni.
I dati sul mercato del lavoro hanno rafforzato le scommesse sulla possibilità che la Fed inizi a tagliare i tassi di interesse a giugno. I dati relativi alle buste paga di febbraio (Non Farm Payrolls) sono risultati superiori alle previsioni, ma i guadagni occupazionali sia di gennaio che di dicembre sono stati rivisti nettamente al ribasso, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente aumentato al 3.9% rispetto al 3.7% atteso e al 3.7% precedente.
Tra i titoli, Broadcom è scivolato del 7% poiché le previsioni per il 2024 e gli utili trimestrali hanno mancato le stime. Nel corso della settimana, l'S&P è sceso dello 0,2% e il Nasdaq è sceso dell'1%. Nel frattempo, il Dow Jones ha perso lo 0,7% registrando la settimana peggiore da ottobre. Sul fronte obbligazionario, il decennale americano ha visto i rendimenti scendere al 4.07% dal 4.12 del giorno precedente e rispetto al 4.35% di qualche giorno orsono.
Gli indici risk on/risk off restano in abbondante area di appetito al rischio, in ragione delle speranze di riduzione del costo del denaro a breve, che comunque avverranno in un contesto di rallentamento controllato delle economie, a detta dei banchieri centrali. Per far tornare l’avversione al rischio, l’unica eventualità è che i mercati vadano in recessione, ma in questo momento non sembrano esserci condizioni tali da temere un prossimo hard landing delle principali economie occidentali.
NON FARM PAYROLLS E MERCATO DEL LAVORO
L’economia statunitense ha aggiunto 275.000 posti di lavoro nel febbraio 2024, battendo le previsioni di 200.000 e superando i 229.000 di gennaio rivisti al ribasso. Gli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nel settore sanitario (67.000), soprattutto nei servizi sanitari (28.000) e negli ospedali (28.000); governo (52mila), ovvero enti locali, esclusa l'istruzione (26.000); servizi di ristorazione (42mila), poco variati nei tre mesi precedenti; assistenza sociale (24.000); e trasporti e magazzinaggio (20.000), poiché corrieri e fattorini hanno aggiunto 17.000 posti di lavoro, dopo aver perso 70.000 posti di lavoro nei 3 mesi precedenti.
L’occupazione è aumentata anche nel settore edile (23.000), ma è cambiata poco in altri settori importanti, compreso il manifatturiero (-4.000). La lettura di gennaio è stata rivista nettamente al ribasso rispetto ai 353.000 iniziali, il livello più alto dell'anno. Anche la lettura di dicembre è stata rivista al ribasso da 43.000 a 290.000. Con le revisioni di gennaio e dicembre, l’occupazione combinata è inferiore di 167.000 rispetto a quanto riportato in precedenza.
PETROLIO
Venerdì i futures sul greggio WTI sono scesi dell'1,17% a 78,00 dollari al barile, con una perdita settimanale del 2,45%. Il sentiment del mercato è rimasto cauto riguardo alla domanda cinese, nonostante il gruppo OPEC+ abbia esteso i tagli all’offerta. Le forniture sono rimaste relativamente scarse a causa dei tagli alla produzione dell’OPEC e delle sanzioni che hanno rallentato le esportazioni russe.
Ci sono preoccupazioni per il rallentamento della domanda da parte della Cina, poiché le importazioni di petrolio sono diminuite di circa il 5,7% a 10,8 milioni di barili al giorno nei primi due mesi dell’anno, rispetto agli 11,44 milioni di barili al giorno di dicembre. Inoltre, il processo di allentamento monetario, ormai avviato, dovrebbe nel medio termine, sostenere la domanda.
VALUTE
Nel nostro mercato la sessione di venerdì ha generato alta volatilità di breve, ma alla fine i prezzi sono tornati dove erano partiti, con Eurusd che da area 1.0930-35 è schizzato su al test di 1.0980 per poi tornare ai minimi di 1.0920 chiudendo poi a 1.0930.
Stessi movimenti per le altre coppie valutarie, in particolar modo il UsdJpy che ha fatto ei minimi a 146.50 e dei massimi a 147.50 dopo i dati, per poi chiudere a 147.00. Medesime price action per le oceaniche, con i cross che si sono mossi in laterale, mantenendo una alta volatilità di breve periodo.
Il trend del dollaro, almeno nel breve periodo, potrebbe rimanere ribassista, con il Dollar Index che ha obiettivi in area 10.000, circa il 2.5% dai livelli attuali, il che significherebbe un 1.1200 su EurUsd come obiettivo. Interessanti i movimenti dei cross dello Jpy che dovrebbe mantenere un ruolo rialzista per le prossime sedute. Le oceaniche potrebbero rimanere favori per via della ripresa dell’inflazione in Cina.
CPI CINA
I prezzi al consumo cinesi sono aumentati dello 0,7% su base annua nel febbraio 2024, al di sopra delle previsioni di mercato dello 0,3% e di un'inversione di tendenza rispetto al calo più forte in oltre 14 anni dello 0,8% a gennaio. L’ultimo risultato è stata la prima inflazione al consumo dallo scorso agosto, che ha raggiunto il livello più alto in undici mesi a causa della robusta spesa durante le vacanze del Capodanno lunare.
I prezzi dei prodotti alimentari sono diminuiti meno in otto mesi (-0,9% contro -5,9% di gennaio), riflettendo l'aumento dei costi della carne suina e delle verdure fresche. Nel frattempo, l’inflazione non alimentare ha accelerato bruscamente all’1,1% dal precedente 0,4%, con i prezzi in ulteriore aumento per l’abbigliamento (1,6% contro 1,6%), l’edilizia abitativa (0,2% contro 0,3%), la sanità (1,5% contro 1,3%) e istruzione (3,9% contro 1,3%); mentre il calo dei prezzi dei trasporti si è fortemente moderato (-0,4% vs -2,4%).
L'indice dei prezzi al consumo core, detratti i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è aumentato dell'1,2% su base annua a febbraio, il massimo da gennaio 2022. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,0%, segnando il terzo mese consecutivo di aumento e raggiungendo il livello più alto da gennaio 2021.
QUESTA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, i dati sotto la lente sono quelli relativi ai prezzi al consumo, ovvero il tasso di inflazione, insieme alle vendite al dettaglio, ai prezzi alla produzione, all’indice della fiducia dei consumatori del Michigan e alla produzione industriale. Nel Regno Unito, l’attenzione si concentrerà sul tasso di disoccupazione, sulla produzione industriale, sui dati sulla crescita del PIL di gennaio e sulle statistiche del commercio estero.
Per l’Eurozona, occhio ai dati su Prezzi al consumo e produzione industriale. Dalla Cina, l’attenzione si concentrerà sugli indicatori monetari, tra cui nuovi prestiti in yuan, vendite di automobili e indice dei prezzi delle case. Inoltre, attenzione ai tassi di inflazione in Brasile, India e Russia.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Record per l'S&P: in vista del report sull'occupazione.A Wall Street si dice:
"Sii sempre aperto all'apprendimento e all'adattamento. L'investimento è un processo continuo di miglioramento e aggiornamento."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Dopo una breve pausa all'inizio della settimana, le azioni hanno mostrato segni di ripresa giovedì, e ieri hanno recuperato gran parte delle perdite, proprio alla vigilia del tanto atteso rapporto sui libri paga non agricoli. È con grande piacere che vi annunciamo che l'indice S&P ha raggiunto nuovi massimi, segnando un momento storico!
Ieri giovedì, l'S&P è aumentato dell'1,03% a 5157,36, registrando il suo primo nuovo massimo dalla scorsa settimana e portandoci in territorio positivo anche per questa settimana. Anche se il rimbalzo del Dow è stato meno evidente, con l'indice ancora in calo per circa 300 punti durante questa ottava, ieri ha registrato un aumento dello 0,34% (circa 130 punti) a 38.791,35.
Il NASDAQ, ancora una volta, si è distinto come leader, trainato dalla ripresa del settore tecnologico dopo alcuni giorni di flessione. Ieri, l'indice è avanzato dell'1,51% (circa 240 punti) a 16.273,38, avvicinandosi al suo record e alla chiusura in territorio positivo per la settimana.
Il titano NVIDIA (NVDA) dell'intelligenza artificiale ha continuato la sua corsa, registrando un altro aumento del 4,5% e superando i 900 dollari. Il titolo ha guadagnato oltre il 12% solo questa settimana. Anche la maggior parte degli altri grandi nomi, inclusa Tesla (TSLA), ha registrato performance positive. Tuttavia, Apple (AAPL) ha continuato a sperimentare una serie di perdite, chiudendo in ribasso dello 0,07% per il settimo giorno consecutivo.
Durante il secondo giorno di testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell al Congresso, la vera sorpresa è stata l'atteggiamento dei politici. Per quanto riguarda Powell, ha confermato che i tagli dei tassi arriveranno quest'anno, ma solo quando il Comitato sarà più fiducioso sull'inflazione. Gli investitori sembrano apprezzare questa posizione, considerando positivo il fatto che Powell abbia affermato che i tagli "non sono lontani".
Ora ci prepariamo per l'evento principale della settimana: la pubblicazione del rapporto sui libri paga non agricoli previsto per oggi. Le aspettative indicano circa 190.000 nuovi posti di lavoro per febbraio, un notevole calo rispetto ai 353.000 posti di lavoro aggiunti a gennaio. Siamo pronti a vedere cosa ci riserva questo importante evento.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Docebo (DCBO)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Ieri, lo slancio delle azioni ha continuato a crescere, con Nvidia e altri leader del settore che hanno stabilito nuovi massimi. Anche settori come quello minerario, solare e dei costruttori di case hanno mostrato una notevole forza.
Questo rally sembra davvero inarrestabile, mettendo sotto pressione le posizioni short.
Gli indici sono stati in rialzo per l'intera giornata, registrando chiusure decise. Lo S&P ha guadagnato l'1,03%, mentre il Nasdaq è salito dell'1,56%.
BCE
Ieri, la BCE ha confermato la decisione di mantenere i tassi di interesse invariati, come previsto. È stata la quarta pausa consecutiva per la BCE.
Le previsioni sull'inflazione sono state riviste al ribasso, con aspettative ridotte al 2,3% per il 2024 dal precedente 2,7%. Per il 2026, la BCE prevede un tasso del 1,9%, in linea con gli obiettivi.
Le prospettive di crescita economica per il 2024 sono state anch'esse ridotte, passando dall'0,8% allo 0,6%, aprendo la strada a potenziali tagli dei tassi da parte della BCE.
Durante il secondo giorno di testimonianza al Congresso, Powell ha affrontato alcune domande particolari. Tuttavia, alcuni punti chiave riguardanti i mercati sono emersi:
- L'economia statunitense continua a crescere in modo sano e sostenibile. La Fed si impegna a utilizzare gli strumenti a sua disposizione per mantenere una forte economia e un mercato del lavoro, e per progredire nel controllo dell'inflazione.
- La scarsità di case disponibili sul mercato rimane critica. Anche se ci si aspetta un miglioramento con la discesa dei tassi e dell'inflazione, la situazione nel settore immobiliare rimane difficile.
- Si prevede che i fallimenti bancari legati all'immobiliare commerciale (CRE) si verificheranno principalmente nelle banche di medie e piccole dimensioni, anziché nelle grandi istituzioni.
Gli obiettivi a breve termine indicano che lo SPX potrebbe raggiungere quota 5210 e il NQ 18720. Questi livelli potrebbero essere raggiunti rapidamente, soprattutto se i dati NFP (Non-Farm Payrolls) risulteranno positivi.
Rimane importante notare che i minimi del NQ dal periodo COVID fino ai massimi del 2021 sono stati registrati a 19.100. A quel livello, raggiunto rapidamente, diventerei molto ribassista. È sorprendente vedere come questo obiettivo si sia realizzato così velocemente.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Timida reazione delle borseTentativi di reazione dei mercati americani ieri pomeriggio, dopo due sedute consecutive di ribassi, in una sessione caratterizzata dalle reazioni degli investitori alle osservazioni del Presidente della Fed Jerome Powell al Congresso. L'S&P 500 e il Dow Jones hanno chiuso positivi mentre il Nasdaq ha chiuso sulle posizioni del giorno precedente.
Il presidente Powell ha ribadito la posizione della Fed secondo cui non c’è alcuna fretta di tagliare il costo del denaro, che avverrà solo quando l'inflazione avrà raggiunto il 2%. Contemporaneamente, sul fronte dati, Il rapporto ADP ha indicato che il settore privato ha aggiunto 140.000 posti di lavoro a febbraio, leggermente al di sotto delle aspettative ma indicando comunque un mercato del lavoro ancora solido.
Inoltre, anche le offerte di lavoro JOLTS sono scese leggermente al di sotto delle previsioni. Tra i titoli, Nvidia è salita del 3,7% toccando un nuovo massimo storico di 892 dollari, mentre Meta e Broadcom sono saliti, guadagnando rispettivamente l'1,5% e l'1,3%. Apple invece ha perso lo 0,6%, al sesto calo giornaliero consecutivo.
BREAKOUT DI EURUSD
Rottura al rialzo per l’EurUsd che finalmente, dopo alcuni giorni, ha violato la resistenza posta a 1.0890 e ha accelerato fino a 1.0915. Il tutto in un contesto di un quadro macro che vede la Fed, in seguito alle parole di Jerome Powell, allontanare il taglio del costo del denaro. Moneta unica che però deve superare la prova BCE e Lagarde, attesi per oggi alla decisione sui tassi di interesse.
Molto dipenderà quindi dalle parole del Presidente, e da cosa emergerà dalla riunione dei Governatori, rispetto ad un eventuale riduzione del costo del denaro, in un periodo nel quale la locomotiva tedesca sbuffa, mentre anche altrove cominciano ad intravedersi possibili rallentamenti (Italia e Francia).
Tecnicamente l’euro sembrerebbe ancora in fase di accumulazione, ma occorrono conferme il tal senso, ovvero il superamento di quota 1.0930. Il Cable intanto supera quota 1.2700 e si mette stabilmente a ridosso della resistenza chiave di 1.2770 80 area.
Scende invece il UsdJpy, e anche abbastanza impulsivamente, con il ritorno a 148.60, con la BoJ che sembra essersi svegliata dal torpore degli ultimi tempi, con dichiarazioni che vanno verso la fine del Qqe. l governatore della BoJ Ueda, infatti, prenderà in considerazione la possibilità di ritirare il massiccio programma di stimoli una volta confermato il ciclo positivo di salari e inflazione. Obiettivi importanti a 146.10.
Anche le oceaniche hanno reagito con Aud e Nzd che contro dollaro hanno ripreso a correre, con target posti a 0.6630 e 0.6200. Sceso anche il UsdCad sul primo supporto chiave di medio termine a 1.3510, ma la rottura di 1.3490, potrebbe spingerlo anche a 1.3180 nel medio termine.
POWELL AL CONGRESSO
Jerome Powell, nella sua audizione semestrale al Congresso degli Stati Uniti, ha ricordato che i Fed Funds hanno raggiunto il picco per questo ciclo di inasprimento e sarà probabilmente opportuno iniziare a ridurre la politica restrittiva, ad un certo punto, già nel 2024, anche se, solo quando ci sarà maggiore fiducia che l’inflazione si starà muovendo in modo sostenibile verso il 2%.
Powell ha anche sottolineato che le prospettive economiche sono incerte, che i progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% non sono garantiti e che vi sono rischi di una riduzione della politica restrittiva troppo presto o troppo tardi. Di conseguenza, la Fed continuerà a valutare i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi per apportare eventuali aggiustamenti alla politica monetaria. Sul fronte economico, Powell ha osservato che la tensione sul mercato del lavoro si è allentata e l’inflazione è diminuita sostanzialmente, pur rimanendo al di sopra dell’obiettivo.
JOLTS OPENINGS
Il numero di offerte di lavoro è sceso di 26.000 rispetto al mese precedente a 8.863 milioni nel gennaio 2024, il più basso in tre mesi e al di sotto del consenso del mercato di 8,9 milioni. Nel corso del mese, le opportunità di lavoro sono diminuite nel commercio al dettaglio (-170.000), nei trasporti, nei magazzini e nei servizi pubblici (-66.000), nella produzione di beni durevoli (-48.000), nell'edilizia (-21.000), nei servizi educativi privati (-41.000) e nel governo (-105.000). D’altro canto, le offerte di lavoro sono aumentate nel settore manifatturiero di beni non durevoli (+82.000). Per quanto riguarda la distribuzione regionale, le offerte di lavoro sono diminuite nel Sud (-12.000), nel Midwest (-19.000) e nell'Ovest (-52.000), ma sono aumentate nel Nordest (+58.000).
BOC, TASSI INVARIATI
La Banca del Canada ha mantenuto il suo obiettivo per il tasso overnight al 5% durante la riunione di marzo e si è impegnata a continuare a normalizzare il bilancio della Banca, poiché i politici rimangono preoccupati per i rischi per le prospettive di inflazione. Nello statement si legge che la banca centrale continuerà a mantenere una politica di restrizione quantitativa finché non si osserverà un ulteriore e duraturo allentamento dell'inflazione core.
Gli ultimi dati hanno rivelato che l’inflazione CPI è scesa al 2,9% a gennaio, ma le misure anno su anno e su tre mesi dell’inflazione core erano comprese tra il 3% e il 3,5%. I policy maker prevedono che l’inflazione rimanga vicina al 3% durante la prima metà di quest’anno per poi rallentare gradualmente. La crescita del PIL è rimasta debole e al di sotto del potenziale, mentre l’occupazione continua a crescere più lentamente rispetto alla popolazione in mezzo ai segnali che le pressioni salariali potrebbero allentarsi.
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Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Gli indici principali in calo: cosa sta succedendo al mercato?A Wall Street si dice:
"Investi in ciò che conta veramente. Cerca aziende che abbiano un impatto positivo nel mondo."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Ieri è stata una delle giornate più difficili per il mercato quest'anno, con ogni principale indice in ribasso di oltre l'1%... ed io non potrei essere più felice! Dopo 16 settimane positive nelle ultime 18, le azioni potrebbero trarre beneficio da una salutare pausa per prendere fiato.
È stata la tecnologia a guidare la strada oggi, con il NASDAQ che ha registrato un calo dell'1,65% (quasi 268 punti) a 15.939,59. L'indice, che la scorsa settimana era salito dell'1,7% e aveva recentemente toccato nuovi massimi per la prima volta in oltre due anni, ha ora perso oltre il 2% nelle ultime due sessioni.
Quasi tutti i titoli dei “magnifici sette” erano in ribasso oggi, in particolare Tesla (TSLA, -3,9%), Microsoft (MSFT, -3%) e Apple (AAPL, -2,8%). Naturalmente, probabilmente puoi indovinare l'unico titolo di questo gruppo che è finito in verde. Sì, è stata NVIDIA (NVDA) con un progresso praticamente dello 0,9%.
Nel frattempo, il Dow è sceso dell'1,04% (circa 400 punti) a 38.585,19 e lo S&P è sceso dell'1,02% a 5078,65. Questa è la prima volta che i tre indici principali scendono tutti di oltre l'1% dal deludente rapporto sull'indice dei prezzi al consumo del 13 febbraio. È stato un grande giorno rosso dall'ultimo giorno di gennaio, e ce n'era davvero bisogno. Vedremo dove andremo da lì, ma questo mercato è destinato ad avere alcuni giorni rossi consecutivi.
Detesto continuare a fare il tifo per un ribasso, dato che i nostri long vengono colpiti da questo piccolo movimento al ribasso. Ma la vendita è necessaria per creare qualche opportunità.
Nonostante una sessione fiacca, oggi abbiamo visto alcuni punti salienti che meritano attenzione. Target (TGT), il gigante della vendita al dettaglio, ha registrato un rialzo del 12% dopo un solido rapporto del quarto trimestre, superando le previsioni sia per gli utili che per i ricavi. Allo stesso modo, CrowdStrike (CRWD), una società di sicurezza informatica, ha mostrato una crescita di oltre il 23% dopo l'orario di negoziazione, a seguito del suo eccellente rapporto. Inoltre, abbiamo appreso che l'indice ISM per i servizi è sceso leggermente a 52,6 a febbraio rispetto alle aspettative di 53.
La grande attesa di oggi sarà la testimonianza del presidente della Fed, Jerome Powell, davanti al Congresso. Powell parlerà in giornata con una commissione della Camera e giovedì con una commissione del Senato.
Non mi aspetto grandi novità da Powell, ma considerando l'andamento del mercato, potrebbe fare qualche commento da falco per calmare un po' le tensioni.
Oggi è previsto anche il rapporto ADP sull'occupazione, mentre venerdì sarà pubblicato il grande rapporto sull'occupazione non agricola. L'ultimo rapporto ADP mostra che a gennaio sono stati aggiunti 107.000 posti di lavoro, in calo rispetto ai 158.000 di dicembre. È interessante notare, tuttavia, che il rapporto sulle grandi assunzioni pubblicato due giorni dopo era straordinariamente positivo, dimostrando che l'ADP non sempre prevede accuratamente il futuro. Ciononostante, si prevede che il mese scorso le buste paga private siano aumentate di 150.000 unità.
I mercati hanno iniziato a mostrare segni di ripresa, ma abbiamo assistito a una giornata di vendite generalizzate. Questo segna il primo grande giorno rosso dall'ultimo giorno di gennaio, ed era qualcosa di necessario.
L’S&P ha registrato una perdita dell'1,02%, mentre il Nasdaq ha perso l'1,80%.
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Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
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Health Catalyst (HCAT)
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Possibile trend al ribasso?
Il Nasdaq ha rotto oggi la sua media mobile di 21 giorni, un evento che si è verificato solo tre volte quest'anno, seguito da un rapido ritorno e da nuovi massimi. Tuttavia, questa volta prevedo che il trend al ribasso possa continuare. Allo stesso tempo, penso che l’SPX supererà i suoi 21 giorni a 5033.
Continueremo a osservare l'andamento del mercato, ma è probabile che ci attendano alcuni giorni consecutivi di rosso.
NVDA rimane resiliente
Sono rimasto impressionato dall'azione dei prezzi di NVDA. Nonostante le vendite durante l'intera giornata, il titolo è riuscito a mantenersi stabile e addirittura a chiudere in territorio positivo. È sorprendente vedere questa forza, specialmente considerando gli altri titoli del Mag 7 che hanno subito perdite. Questo dimostra quanto sia robusto NVDA.
Negli ultimi due giorni ho sperimentato per il mio trading personale alcune posizioni corte, e l'unica ragione per cui ho avuto successo è stata la prontezza nel cogliere i miei guadagni. Se avessi continuato ad aggiungere alle posizioni corte, avrei trasformato una situazione vincente in una perdente. Questo dimostra quanto sia importante essere flessibili, soprattutto con titoli come questo.
Il cugino di Nvidia, SMCI, continua a mostrare movimenti sorprendenti. Anche se è difficile negoziare su un titolo così poco liquido, ci sono numerose opportunità là fuori con questo nome.
Powell
Le vendite di ieri potrebbero aver anticipato qualsiasi potenziale rischio legato all'intervento di Powell nei prossimi due giorni. Come ho sempre sottolineato, un certo livello di ribasso è da aspettarsi e potrebbe essere considerato salutare per il mercato.
Non mi aspetto grandi novità da Powell, ma data la situazione attuale del mercato, potrebbe esprimere qualche commento più cauto per mantenere sotto controllo le aspettative.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Equity in ribassoI tre principali indici azionari statunitensi hanno continuato a perdere terreno nelle contrattazioni post sessione europea ieri pomeriggio, spinti da un’ampia svendita dei titoli tecnologici e dalle preoccupazioni per un potenziale rallentamento economico. L'S&P 500 ha perso l'1,02%, il Dow Jones è sceso dell’1.04% e il Nasdaq ha chiuso con un -1.65%.
Nuovi dati hanno indicato che il PMI dei servizi dell'ISM è stato inferiore alle attese e che gli ordini alle fabbriche sono diminuiti più del previsto. A guidare la svendita dei titoli tecnologici sono state le azioni di Apple, scese del 2,8% a seguito di un rapporto di Counterpoint Research, che indicava un calo significativo delle vendite di iPhone in Cina durante le prime sei settimane del 2024. Le azioni mega-cap erano già sotto pressione, dopo i grandi guadagni della scorsa settimana. Tesla è scesa del 3.9% e Microsoft (-3%), Amazon (-2%) e Meta (-1,6) hanno chiuso tutte in rosso.
DATI USA IN PEGGIORAMENTO
L’ISM Services PMI è sceso a 52,6 a febbraio, rispetto ai massimi di quattro mesi di 53,4 pubblicato a gennaio, al di sotto delle previsioni di 53. La lettura ha indicato una crescita leggermente più lenta nel settore dei servizi. Inoltre, le scorte si sono ridotte (47,1 contro 49,1) e il portafoglio ordini è diminuito (50,3 contro 51,4). D’altro canto, sono aumentati la produzione e i nuovi ordinativi ad un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata (58,6 contro 64).
Sempre ieri, i factory orders, sono diminuiti del 3,6% su base mensile a gennaio 2024, dopo un calo dello 0,3% a dicembre e rispetto alle previsioni di mercato che erano per un ribasso del 2,9%. Si tratta del calo maggiore da aprile 2020. Escludendo i trasporti, gli ordini alle fabbriche sono diminuiti dello 0,8%.
Il Calo dei dati ha provocato la discesa dell’equity, come già evidenziato, ma al contempo anche il rendimento del decennale Usa è sceso a +4.13% da +4.21 di ieri, a conferma che la Fed potrebbe rivedere il proprio sentiment relativamente alla politica monetaria anticipando i tempi della riduzione del costo del denaro. L’indice Vix è salito leggermente a 14.6, ma rimane abbondantemente nell’area risk on.
VALUTE
Sui cambi ancora poco da segnalare con il dollaro che ha ceduto contro le principali valute, ma soprattutto contro Jpy dopo le dichiarazioni di Kanda della BoJ che ha ammesso che la BoJ si sta preparando ad alzare il costo del denaro. UsdJpy in calo a 149.90 anche se per ora non ha rotto il precedente minimo posto a 149.70.
EurUsd ancora in area 1.0850 con una puntata a 1.0875 ma senza grande slancio. Il range resta solido con supporti a 1.0800 e resistenze a 1.0880. Cable ugualmente in rialzo con 1.2735 a fare da prima resistenza con supporti che intervengono a 1.2680 85 area.
UsdCad a ridosso di 1.3600 ma incapace per ora di rompere i supporti posti a 1.3550. Oceaniche che stanno stabilizzandosi e tengono anch’esse i supporti chiave, almeno per ora. Ma la settimana è lunga e venerdì ci sono i payrolls.
PIL AUSTRALIA
L'economia australiana è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, meno rispetto al dato del terzo trimestre e alle previsioni dello 0,3%. Si tratta del nono periodo consecutivo di crescita trimestrale, ma va detto che è la crescita più debole degli ultimi cinque trimestri. Tra le ragioni, il calo dei consumi delle famiglie, che si è concentrata soprattutto sui beni essenziali come elettricità, affitto, cibo e salute.
Nel frattempo, la spesa pubblica ha registrato un notevole rallentamento (0,6% contro 1,5%), in un contesto di calo della spesa per la difesa e di continui benefici statali per le famiglie. Gli investimenti sono diminuiti, con gli investimenti pubblici in calo per la prima volta dal terzo trimestre del 2022. A livello di bilancia commerciale, si segnala la diminuzione dell’export di beni e servizi (-0.3%) ma contestualmente sono scese maggiormente le importazioni (-3.4%).
POWELL, BOC E BCE
In un contesto di generale stabilizzazione, ricordiamo che oggi il Presidente della Fed Jerome Powell sarà al Congresso degli Stati Uniti per il consueto intervento semestrale, nel quale presumibilmente potrebbe fornire indizi di politica monetaria, ovvero su tempi e portata dei tagli dei Fed Funds.
C’è molta attesa ovviamente e i mercati certamente vedranno un aumento della volatilità. Il tutto ricordando che oggi sarà la volta della Bank of Canada, che deciderà sul costo del denaro, con previsione di tassi invariati e soprattutto domani sarà la volta della Bce, anch’essa attesa ad un nulla di fatto. Allacciamo le cinture, si ballerà.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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