Discesa dell'equityImportante discesa di Wall Street venerdì, appesantita dalle preoccupazioni per un rallentamento del mercato del lavoro e da una debolezza significativa del settore tecnologico. L'S&P 500 è sceso dell'1,73%, il Dow ha perso l’1.01% e il Nasdaq è sceso del 2,69%. Le grandi aziende tecnologiche come Amazon (-3,6%), Alphabet (-4%) e Meta (-3,2%) hanno registrato perdite significative, con produttori di chip come Broadcom (-10,3%) e Nvidia (-4,1%) che hanno anch'essi dovuto affrontare bruschi cali.
Il rapporto sui posti di lavoro di agosto, che ha mostrato 142.000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 161.000 previsti, ha contribuito a creare nervosismo nel mercato. Inoltre, i commenti del governatore della Federal Reserve Christopher Waller hanno accresciuto le aspettative di un taglio dei tassi più ampio a settembre. Waller ha sottolineato i crescenti rischi nel mercato del lavoro e ha espresso apertura a un taglio dei tassi più sostanziale, se necessario.
Nella settimana, l'S&P 500 ha perso circa il 4%, segnando la sua settimana peggiore da marzo 2023. Il Nasdaq è sceso del 5,6% registrando il suo peggior inizio di settembre dal 2001. Il Dow è scivolato del 2,5% e ha registrato il suo calo più ripido di inizio settembre dal 2008.
TIMORI DI RECESSIONE?
Come da tradizione, il mese di settembre è iniziato all’insegna di un mercato azionario in discesa, per le note ragioni legati al timore che la Fed debba essere costretta a tagliare di almeno 50 punti base in prospettiva di una possibile recessione. Gli ultimi dati infatti, rivelano un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro.
Venerdì, a conclusione di una settimana di numeri negativi sui Jolts e Adp, anche i Nfp hanno evidenziato una crescita inferiore alle previsioni. L'economia statunitense ha infatti aggiunto 142.000 posti di lavoro ad agosto 2024, al di sotto del consensus di 160.000 unità e soprattutto dopo una importante revisione al ribasso del dato precedente, 89.000 occupati in meno. Gli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nell'edilizia, nell'assistenza sanitaria, e nell'assistenza sociale. Al contrario, l'occupazione è diminuita nel settore manifatturiero, riflettendo un calo di 25.000 nei settori dei beni durevoli.
L'occupazione è rimasta invariata poi, ma non è salita, nell'estrazione di petrolio e gas, nel commercio all'ingrosso, nel commercio al dettaglio e nei trasporti, ma anche nelle attività finanziarie e nei servizi professionali e aziendali. La crescita dell'occupazione ad agosto è stata in linea con la crescita media dei posti di lavoro negli ultimi mesi, ma è stata al di sotto dell'aumento mensile medio di 202.000 dei 12 mesi precedenti. Nel frattempo, le cifre di giugno sono state riviste al ribasso di 61.000.
VALUTE
Sul mercato dei cambi abbiamo notato un aumento del risk off, che è parso però generalizzato, con l’indice Vix tornato in area 22, quindi in avversione al rischio, e con il UsdJpy che ha cercato la violazione dell’area di 141.80, minimo del 5 Agosto, per ora senza riuscirci, e cercando disperatamente una correzione, per ora limitata ad un rimbalzo di 40 50 pips. Nel caso di violazione di 141.80, target possibile a 140.00 soglia psicologica cruciale, la cui violazione porterebbe i target di medio e lungo termine a 126.70.
La tensione rimane perché la paura di tagli frettolosi da parte della Fed, dopo mesi e mesi di negazione della eventualità di recessione, spaventa i mercati e soprattutto le borse, che temono che la banca centrale Usa sia rimasta eccessivamente cauta nel recente passato, quando avrebbe potuto anticipare un taglio per calmierare la tensione che presumibilmente sembrerebbe aumentare ora come conseguenza di quella cautela. L’EurUsd per contro, dopo aver cercato di rompere 1.1150, è tornato a scendere sotto quota 1.1100, e la ragione va ricercata nella debolezza estrema dell’economia Europa, in particolar modo quella tedesca.
L’uscita della produzione industriale in Germania infatti, in calo del 2.4% su base mensile e del 5.6% su base annua con prospettive di ulteriore peggioramento dopo i dati del settore automobilistico, non può che preoccupare Francoforte e la Bce che a questo punto, potrebbe anche essere costretta a tagliare aggressivamente i tassi di interesse, attesi per questo giovedì, di 50 punti base anziché 25. Tecnicamente l’Euro rimane in condizioni rialziste sul biglietto verde nel medio termine, ma non deve rompere l’area di 1.0850 1.0900, pena il ritorno del bear trend.
Il Cable ha perso anch’esso 140 pips dai massimi, riducendo le speranze di un breakout rialzista, almeno nel breve termine. Supporti che intervengono nel breve a 1.3080 con ulteriore livello di possibile tenuta a 1.3050, che rappresenta il massimo del 17 Luglio scorso. La paura si evince anche dal movimento del franco svizzero, che contro Euro resta fortissimo cioè EurChf sotto quota 0.9350. UsdChf a 0.8430, non lontano dal minimo del dicembre 2023 a 0.8330.
CANADA, SALE LA DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione in Canada è salito al 6,6% nell'agosto 2024 dal 6,4% del mese precedente, il livello più alto dall’ottobre del 2021, e ha superato le aspettative del mercato del 6,5%. Il risultato indica che il mercato del lavoro canadese ha continuato ad indebolirsi come previsto dal Consiglio direttivo della BoC, che infatti è giunta al terzo taglio consecutivo dei tassi di interesse.
Il numero di disoccupati è aumentato di 60 mila unità rispetto al mese precedente, arrivando a 1.458.900, in particolare a causa dell'aumento della disoccupazione per la fascia di età lavorativa di base (+0,4 pp al 5,7%) e per la popolazione anziana (+0,4 pp al 5,5%). Nel frattempo, l'occupazione netta è aumentata di 22.100 unità, arrivando a 20.535.700, inferiore alle stime di mercato di un aumento di 25.000 unità, mentre la crescita della retribuzione oraria è diminuita di 30 punti base, arrivando al 4,9%. UsdCad in ripresa in area 1.3570, dai minimi di tre giorni orsono a 1.3470.
DATI CHIAVE DELLA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, tutta l'attenzione sarà rivolta all'inflazione, in uscita con l’indice dei prezzi al consumo ma anche con quello della produzione. Attesa anche per i prezzi all'esportazione e all'importazione, insieme al sondaggio sulla fiducia dei consumatori del Michigan. Nell'area euro, è la settimana della Bce, e grande attesa per un possibile cambio di strategia di Francoforte.
Dati importanti anche dalla Cina, con la bilancia commerciale, Cpi e Ppi. Sono previsti tassi di inflazione anche da Messico, Brasile, Russia e India. Nel Regno Unito, saranno pubblicati il tasso di disoccupazione, la crescita del PIL di luglio e i dati sulla produzione industriale. Una ottava non densa di grandissimi appuntamenti, ma comunque assai interessante.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Fed, 25 o 50 punti base?I tre indici principali americani, nella seduta operativa di ieri, hanno chiuso vicino allo zero, anche se in rosso, dopo la pessima performance del giorno precedente. Analisti e investitori non hanno accolto con favore il dato sui JOLTS, ovvero le offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti. Il calcolo include tutti i posti vacanti che rimangono aperti a partire dall'ultimo giorno lavorativo di un mese.
Ebbene, il dato ha mostrato che il numero di posti di lavoro è sceso molto più del previsto, ai minimi del 2021, rafforzando le aspettative che il mercato del lavoro si stia raffreddando e aumentando le scommesse per un taglio di 50 punti base da parte della Fed questo mese. Ieri, un debole PMI manifatturiero ha suscitato rinnovate preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense.
E non dimentichiamo Il rapporto chiave sui posti di lavoro, ovvero i Non Farm Payrolls, che è in uscita venerdì. Intanto, a livello settoriale, quello tecnologico si è ripreso mentre quello energetico ha sottoperformato. Le azioni di Nvidia hanno interrotto la discesa con un aumento dello 0,5% dopo essere crollate del 9,5% martedì. Altre megacap sono state contrastanti, tra cui Apple con un -1,4%, Amazon -0,7% e Meta +0,6%.
VALUTE
L’unico movimento veramente degno di nota, ieri, è stato quello del UsdJpy, sceso di oltre 170 pips nella sessione europea dopo averne perso altri 200 nella sessione asiatica. Le principali ragioni sono da ricercare nella possibile riduzione della forbice tassi tra Usa e Giappone, in ragione del pessimo dato sui Jolts Opening americani, che rilanciano l’idea di un prossimo taglio dei tassi, il 18 settembre di 50 punti base anziché 25, da parte della Fed.
Questa notte il UsdJpy ha toccato anche 143.15, perdendo altri 50 pips rispetto alla chiusura di ieri, sessione americana. Sulle altre coppie, non moltissimo da segnalare se non che il franco svizzero rimane forte, in presenza di un ritorno parziale del risk off, con EurChf sotto 0.9400 e UsdChf a 0.8450 e incapace di tornare sopra quota 0.8500.
Oceaniche ancora in distribuzione con Audusd vicino a 0.6650 60, prima area di supporto rilevante mentre NzdUsd per ora tiene 0.6160 con il supporto chiave a 0.6130. Ritorna a scendere il UdCad dopo il taglio dei tassi della Boc, e dopo aver corretto fino a 1.3575, con obiettivi che ora si possono individuare in area 1.3480 90.
TREASURIES IN DISCESA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso sotto la soglia del 3,8% mercoledì, il livello più basso in oltre 14 mesi, con gli investitori alla ricerca di asset più sicuri, poiché i dati economici deboli hanno rafforzato le aspettative di molteplici tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest'anno. Il rapporto JOLTS ha mostrato che le offerte di lavoro sono scese inaspettatamente a un minimo di oltre tre anni a luglio, spingendo i mercati a considerare che il rapporto sui posti di lavoro di venerdì potrebbe deludere le aspettative per il secondo mese consecutivo.
A ciò si è aggiunta la flessione più netta del previsto nell'attività manifatturiera nazionale sottolineata dall'ISM PMI all'inizio di questa settimana, che ha minato in parte le certezze di coloro che ritengono l’economia statunitense inattaccabile dalla recessione. Di conseguenza, i mercati hanno aumentato le loro scommesse sul fatto che la banca centrale statunitense possa tagliare addirittura di 125 punti nelle tre decisioni rimanenti quest'anno, rispetto ai 100 punti base di fine agosto.
BOC AL TERZO TAGLIO CONSECUTIVO
La Banca del Canada ha tagliato i tassi di interesse chiave di 25 punti base al 4,25% nella riunione di settembre 2024, come da previsioni. Si è trattato del terzo taglio consecutivo di 25 punti base dopo aver concluso il ciclo di rialzo circa 10 mesi orsono.
La banca centrale ha osservato che l'estensione del periodo di riduzione del costo del denaro è giustificata poiché l'eccesso di offerta nell'economia canadese continuava a esercitare una pressione al ribasso sull'inflazione. In linea anche con la necessità di condizioni finanziarie più flessibili, il Consiglio direttivo ha osservato che il mercato del lavoro ha continuato a rallentare negli ultimi mesi, sebbene la crescita salariale rimanga elevata.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti di lavoro vacanti è sceso di 237mila unità a 7,6 milioni a luglio 2024, rispetto ad un dato rivisto al ribasso di 7,9 milioni a giugno, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2021 e al di sotto delle previsioni di mercato di 8,10 milioni. Il numero di posti di lavoro vacanti è diminuito nell'assistenza sanitaria e sociale, trasporti, magazzinaggio e servizi di pubblica utilità, mentre è aumentato nei servizi professionali e aziendali e nel governo federale.
A questo punto diventano cruciali i numeri in via di pubblicazione oggi sull’Adp, sui Jobless e quindi sui Non Farm Payrolls di domani, primo pomeriggio. Dati negativi confermerebbero la probabilità emersa nelle ultime ore di un prossimo taglio di 50 punti base mercoledì 18 settembre prossimo. Allacciate le cinture.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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CHI CI SALVERà STAVOLTA?Today’S Trading del 04.09.2024
MACRO BACKGROUND
Questa volta i mercati sembrano non aver nessun paladino a difenderli dalla paura, il Uper Nvidia è fuori gioco ed i timori per l’arrivo della recessione sono fuori controllo.
Non è la prima volta che dati macroeconomici aprano le porte all’arrivo della recessione in America, questa volta è stato il turno dei PMI Manifatturieri ISM, indice sintetico che pur superando il dato precedente di 46.8 posizionandosi a 47.2, trova al suo interno un quadro pesantissimo per il futuro dell’economia USA.
Esplodendo il dato troviamo un rallentamento dei nuovi ordini, che si attestano a 44.6 dal precedente 47.4 ,un calo di 2.8 punti che evidenzia le incertezze sul futuro dell’economia USA e sulla fase di sfiducia che si sta aprendo nelle aziende manifatturiere americane, che trovano motivi per raffreddare anche la produzione che rallenta a 44.8 da 45.9.
Il dato che supporta i timori della FED per un mercato del lavoro in declino e che sembra giustificare un’intervento massiccio di tagli tassi da parte della banca centrale USA non ha trovato difese nel settore TECH. Sino ad oggi tutti i timori venivano spazzati via dalla fede nel comparto tecnologico, nel progredire del settore AI e nel super titolo Nvidia, ma questa volta i mercati se la devono sbrigare da soli, perché Nvidia è alle prese con il dipartimento di giustizia degli stati uniti. Secondo un rapporto di Bloomberg, il Dipartimento è ora alle prese con l’escalation di indagini antitrust secondo le quali Nvidia avrebbe ostacolato la diffusione di prodotti concorrenti.
Il titolo perde oltre il 9% e Huang , co fondatore di Nvidia perde circa 10 miliardi $
IL mercato ora si trova a dover fare i conti con i prossimi dati del mercato del lavoro USA ,partiremo con i Jolts, poi ADP ed infine venerdi con i NFP… una settimana davvero impegnativa!
FOREX
Ritornano a gran voce gli asset rifugio, dopo la fase di spolvero rialzista del dollaro USA, dovuta forse più a prese di profitto e a condizioni tecniche che non ad una vera fame di dollari , ora ci si concentra sullo Yen giapponese e sul Franco Svizzero.
Lo yen giapponese guadagna un +0.63% medio contro le principali majors da inizio mese di Settembre posizionandosi come asset valutario migliore, seguito dalla moneta unica con un +0.37% e dal franco svizzero con un +0.28% medio.
Il quadro globale di risk off si completa con la caduta delle valute Cicliche, dollaro australiano perde lo 0.79% medio e il neozelandese lo 0.67% medio, segue il canadese con un -0.38%.
Per il canadese sarebbe da aprire apposita parentesi, in quanto oggi la BOC è chiamata alla decisione sui tassi di interesse, aprendo ancora una volta le porte a potenziali tagli dei tassi.
I rapporti di forza e debolezza, portano la nostra attenzione a cross come audjpy che da 100.00 crolla a 97, ritrovando le aree supportive che hanno dominato il mese di agosto.
EQUITY
L’azionario crolla, il mondo tech si riscopre debole con il Nasdaq che perde ieri oltre il 3% abbandonando le aree di 19690 pnt per atterrare a 18900, rompendodi fatto i minimi della scorsa settimana di 19140 pnt e andando a ricoprire l’Imbalance che si estende fino i 18700 pnt.
L’SP mette in luce la rotazione settoriale, cdoverosa in questa fase, che premia i comparti difensivi come il Real estate o Health care, facendo luce sulla necessità degli investitori di proteggere i portafogli per l’imminente arrivo di una fase recessiva.
COMMODITY
Vanno male anche le commodities legate all’energy, la paura di un rallentamento nella produzione mondiale, quindi nei consumi porta a rivedere le prospettive di una domanda mondiale di energia.
Il WTI crolla e va a testare i mnimi di 69.50$ livelli visti nel giugno 2024 mettendo a segno una perdita del 5.9% da inizio settembre.
Male anche i metalli, specialmodo quelli industriali come il rame , che ieri segnano perdite oltre il 3%, si difende il gold che pur essendo riconosciuto come rifugio viene in questa fase surclassato dal mondo obbligazionario. Il gold si riporta a quota 2500$ e non sembra aver terminato qui la sua fase ribassista.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Wall Street scende dopo i dati USAChiusura in perdita, per Wall Street ieri, in seguito alla pubblicazione dell’'ISM Manufacturing PMI, che ha mostrato che l'attività manifatturiera si è contratta per il quinto mese consecutivo, ad un ritmo leggermente più veloce del previsto. I listini sono stati sottoposti ad una forte pressione di vendita nel primo giorno di contrattazione di settembre, con le azioni tecnologiche in testa al calo.
Il Dow è sceso dell'1,51%, l'S&P 500 ha ceduto il 2,12% e il Nasdaq Composite è ha chiuso a -3,26%, il peggior calo percentuale dal sell-off del 5 agosto. Le azioni dei semiconduttori hanno guidato la discesa, con forti perdite da Nvidia (-9,5%), AMD (-7,8%), Broadcom (-6,2%), Micron Technology (-8%) e Intel (-8,8%).
Gli investitori ora attendono con interesse il rapporto mensile sull'occupazione di venerdì (NFP), ma anche i Jolts, che potrebbero influenzare l'approccio della Federal Reserve alla politica monetaria. Nelle contrattazioni estese, Nvidia ha perso ancora il 2,4% in seguito alla segnalazione di Bloomberg secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe inviato citazioni in giudizio alla società.
VALUTE
Sui cambi abbiamo assistito a tentativi di recupero del dollaro come asset rifugio, frustrati però dalla presenza di ordini di acquisto sui supporti chiave di EurUsd, Cable, che hanno tenuto rispettivamente 1.1030 e 1.3080. Sono scese maggiormente le oceaniche, dopo la pubblicazione del Pil australiano questa notte, con AudUsd a ridosso dei supporti chiave di 0.6660.
Discesa anche per il UsdJpy che non ha tenuto i guadagni delle ultime sessioni, ed è ritornato nei pressi del primo supporto rilevante di 145.00. Il mercato ha visto la ricomparsa del risk off con l’indice Vix sopra quota 20, il che potrebbe provare a ridare slancio alla divisa americana in un contesto di preoccupazioni verso la congiuntura Usa, sulla quale basta un dato negativo per generare timori di recessione.
ISM PMI
L'ISM Manufacturing PMI è salito a 47,2 nell'agosto 2024 dal minimo di novembre 2023 di 46,8 del mese precedente, mancando le aspettative di mercato di 47,5 e riflettendo la 21a contrazione mensile dell'attività manifatturiera statunitense negli ultimi 22 periodi. Il risultato ha esteso il debole slancio per la produzione, sottolineando l'impatto degli elevati tassi di interesse della Federal Reserve nel settore.
Gli intervistati hanno notato un nuovo calo nei livelli dei nuovi ordini (44,6 contro 47,4 a luglio), il terzo calo consecutivo. Di conseguenza, la produzione è scesa a un ritmo più rapido (44,8 contro 45,9). Nel frattempo, i livelli di occupazione sono scesi per il terzo mese consecutivo (46 contro 43,4), sebbene a un ritmo più lento.
Sul fronte dei prezzi, i costi sono aumentati a un ritmo più rapido (54 contro 52,9), ben al di sopra delle aspettative del mercato che prevedevano un rallentamento a 52,5, sfidando le speranze della Fed di disinflazione nell'economia.
WTI ANCORA IN CALO
I future sul petrolio greggio WTI sono scesi sotto i 71 dollari al barile, il livello più basso dall'inizio di gennaio, poiché le prospettive di indebolimento della domanda hanno amplificato l'impatto di un'offerta relativamente ampia. I nuovi dati dalla Cina hanno rinnovato le preoccupazioni sul fatto che la crescita economica di uno dei maggiori consumatori di petrolio al mondo difficilmente riprenderà quest'anno, con indicatori chiave della domanda interna delle fabbriche in calo più del previsto ad agosto.
Ciò ha avuto evidentemente un impatto negativo sugli utili dei principali produttori e raffinatori di petrolio cinesi che riflettono una domanda di carburante inferiore con Sinopec, PetroChina e CNOOC che hanno rilasciato dati deludenti, in linea con i precedenti.
Negli Stati Uniti, i dati dell'EIA hanno mostrato che il consumo di petrolio degli Stati Uniti a giugno è sceso al livello stagionale più basso dal 2020. Tra l’altro, l'OPEC ha segnalato che darà seguito ai precedenti segnali di maggiore produzione OPEC+ nel quarto trimestre, compensando la minore produzione in Libia.
PIL AUSTRALIA
L'economia australiana è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel secondo trimestre del 2024, mantenendosi stabile nel terzo trimestre pur non raggiungendo le previsioni di mercato dello 0,3%. Si è trattato dell'undicesimo periodo di crescita trimestrale, ma è il ritmo più basso degli ultimi cinque trimestri, in gran parte sostenuto peraltro, da un ulteriore aumento della spesa pubblica a seguito dell'estensione dei benefici sociali.
Nel frattempo, la spesa delle famiglie, che rappresenta metà del PIL, è stata inferiore dopo essere aumentata nei due trimestri precedenti (-0,2% contro lo 0,6% nel primo trimestre), a causa della riduzione dei servizi di trasporto. Sul fronte commerciale, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dello 0,5%, ma le importazioni sono diminuite dello 0,2%.
Annualmente, il PIL è avanzato dell'1,0%, il livello più basso dal quarto trimestre del 2020. L'economia è cresciuta dell'1,5% nel 2023-24, il livello più debole dal 1991-92, escludendo la pandemia di COVID-19.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Disturbing Similarities Dowjones e Fed FundsL'analisi che sto per condividere è la la questione che più mi preoccupa per il futuro prossimo, è ormai dalla fine del 2021 che si parla di rischio recessione e soft landing, l'inflazione da tenere sotto controllo e " cavolate varie" la realtà dei fatti è che l'economia rallenta mentre lo stock market continua a fregarsene salendo imperterrito.. tradotto il mondo fantastico dei dollari digitali con il metodo "stampa e pompa" si sta sempre più allontanando dal mondo reale delle persone che lavorano e producono, pagano il mutuo ecc e che non hanno a che fare con gli investimenti azionari. Quanto potrà essere sostenibile un mercato finanziario sorretto dalle varie banche centrali che immettono denaro per comprare? Non mi voglio addentrare in un discorso economistico più grande di me, la mia passione, diventata lavoro è leggere il grafico e seguirlo nè più e nè meno ( senza farmi domande più grandi di me ).
Ormai da 2 anni abbondanti sento risuonare in qualisiasi gruppo, social e/o notiziario che la risposta a tutto e la soluzione per il recupero delle economie ( dato che i mercati azionari non fanno altro che aggiornare i massimi di sempre ad ogni settimana che passa ) sarà l'abbassamento di questi benedetti tassi di interesse. Ma sarà davvero così? mmh.. andiamo a vedere cosa ci dice il grafico.
In candele giapponesi il grafico del dowjones mentre in grafico lineare azzurro i tassi della federal reserve. da quello che si evince graficamente dal 2000 ad oggi è che quando i tassi scendono invece di risolvere ed evitare recessioni, dopo una debole continuazione rialzista dei prezzi sanciscono i top dei mercati. vedi ( linee verticali verdi ) dicembre 2000 / luglio 2007 / luglio 2019 e ( si ventila che proprio a settembre 2024 la fed abbasserà i tassi ) io spero proprio che non lo faccia e temporeggi il più possibile! nei 3 precedenti episodi abbiamo assistito a deboli rialzi dalla data di abbassamento dei tassi nell'ordine di un max 10% seguito poi da un -38% e un - 55%. Questa volta sarà diverso? non credo, semmai potrà essere solo peggio.. Spiegherò proseguendo nell'analisi.
le divergenze bear in rsi sono già presenti e siamo già troppo lontani dalle mie medie " speciali" ergo una recessione ( se siamo fortunati perchè ci sono i presupposti per una depressione) purtroppo la vedo inevitabile stando al grafico.
In caso di depressione la media verde è un possibile / probabile ottimo ingresso di buy back generazionale. Non si può sapere dove sia di preciso il bottom ma il dollar coast averaging per il lungo periodo rimane la mia tecnica migliore per risk/reward.
Perchè parlo di grande depressione? fondamentalmente è 100 anni che tutto sale e non si vede uno storno maggiore del 50-55% ed i recuperi sono sempre più veloci a Vshape sintomo di essere verso la fine del ciclo, siamo sempre più esposti alla tecnologia e agli agi che ne derivano, percepisco le persone sempre più deboli e piene di paranoie. Si da un nome di una malattia per ogni stato d'animo / comportamento. Ogni minimo problema viene percepito come un grande problema = Viviamo in un periodo storico di persone DEBOLI ed emotivamente facili da abbattere. ( almeno questo è quello che percepisco io ) e qui quindi mi viene in mente una delle citazioni a me più care ed istruttive. "I tempi duri creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi buoni, i tempi buoni creano uomini deboli e gli uomini deboli creano tempi duri." Chiudo con una similitudine grafica dove il termine inquietante è riduttiva ma vero è che non sono qui a fare del sensazionalismo quindi non carico più di quello che devo/vedo graficamente.
Alle recessioni si mette una pezza tra la media verde e quella gialla
Se depressione sarà si torna agli anni 2000. dowjones supporto dei 7000$ si foreranno le mie medie "speciali" per poco per poi rimbalzare come tra il 1930 e il 32 e qui mi sento di richiamare "gli uomini deboli che creano tempi duri"
magari è solo una coincidenza, ma per essere un pattern che è praticamente identico dopo 30 anni di svolgimento, mi sento di considerarlo riduttivo che sia solo una coincidenza.. quantomeno lo devo monitorare.. VEDREMO.
Visione completa del dowjones dal 1897 ad oggi ( che fa sempre comodo ) vero è che la storia non è sinonimo e garanzia di come sarà il futuro, ma è pur vero che studiare la storia ti permette di fare nuovi errori senza ripetere i vecchi. zona 1925-1930 è pericolosamente molto, troppo simile al periodo odierno ( graficamente intendo ). Spero che questa analisi l'abbiate trovata ricca di spunti, se si, Vi aspetto nei commenti.
Bitcoin in Rampa di Lancio: Setup Long Potenzialmente EsplosivoIn questa analisi su COINBASE:BTCUSD ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità rialzista su time frame settimanale.
Il grafico mostra due possibili punti di ingresso: uno più conservativo in prossimità dei livelli correnti ed uno più aggressivo a $55.903.
Questo trade presenta un Risk/Reward (RR) superiore all'unità, rendendolo particolarmente interessante.
- TP Parziale: $63,561 (sposteremo lo stop loss a break-even e dimezzeremo l'esposizione).
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- Stop Loss: $49,050, posizionato sotto un livello di supporto chiave.
Rischiamo del nostro conto per cogliere questa opportunità, che potrebbe portare a un guadagno significativo.
Opportunità Ribassista da Non Perdere su SwissieIn questa analisi su FX:USDCHF ci troviamo di fronte a un setup short ben definito, che offre una grande opportunità di trading ribassista su time frame settimanale.
Ci sono due possibili punti di ingresso.
Uno più conservativo a 0,86738 e un altro più aggressivo a 0,86162 che rappresenta un ingresso immediato nella tendenza ribassista.
Il Risk Reward (RR) è favorevole e superiore all'unità pari a 1.58
TP Parziale a 0,85531 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE (Break Even).
TP Finale a 0,84323 che coincide con il minimo precedente.
SL ben posizionato a 0,87484
Rischiamo il 2% del nostro conto.
Questa configurazione rappresenta un'opportunità da cogliere al volo.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 27082024Mercati azionari fermi, dopo i recuperi da scenario di easing monetario.
Dati macro europei ancora deboli: quelli tedeschi confermano crisi dell’industria.
Oro a nuovi massimi, spinto da incertezze e tensioni internazionali.
Le aziende cinesi accelerano profitti, ma temono nuovi dazi sulle proprie merci.
L’effetto benefico della “confermata” svolta monetaria espansiva della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) non ha riguardato la seduta di ieri, 26 agosto, dove sono prevalse frazionali variazioni negative: Francoforte -0,12%, Madrid -0,07%, Milano -0,13%. Parigi è salita +0,48%, Londra era chiusa per Bank Holiday.
Trend simile quello osservato a Wall Street: Dow Jones +0,16% con nuovo record storico “intraday”, Nasdaq -0,85%, S&P500 -0,32%.
Il costo del denaro dovrebbe scendere, e velocemente, negli Stati Uniti: secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c'è il 100% di possibilità di un taglio di 25 punti base al prossimo FOMC (Federal Open Market Committee) del 18 settembre, ma anche il 34% di possibilità di uno da -50 punti base nello stesso meeting.
Nonostante questa prospettiva “dovish” (da colomba), sui mercato azionari prevale la prudenza, sebbene sia giusto ricordare che molti indici azionari sono vicini ai massimi: certamente non giova alla “risk attitude” l’escalation delle violenze in Medio Oriente ed in Ucraina, che spiegano il rally recente del prezzo del petrolio e dell’oro.
Sostenuto dalla notizie di scambi di missili tra Israele e Hezbollah e dal possibile stop di parte dell’export petrolifero libico, il prezzo del Wti (greggio di riferimento Usa) ha superato 77 Dollari/barile, +1,1% sul closing di venerdì 23.
L'oro ieri ha aggiornato nuovi massimi a 2.554,6 Dollari/oncia, spinto al rialzo dalla prospettiva di imminenti tagli dei tassi da parte della FED e dell’ECB (Banca centrale Europea), e dall’incessante violenza nel Medio Oriente.
I dati micro e macro dei prossimi giorni potrebbero aiutare gli investitori a prendere nuovo coraggio: tra giovedì e venerdì saranno resi noti i dati sull’inflazione europea ed americana di agosto, indicazioni utili alle banche centrali per calibrare le loro mosse (tagli) dei tassi di interesse.
Mercoledì 29 avremo la semestrale di Nvidia, ritenuta di alto valore indicativo sulla “salute” dell’intelligenza artificiale ed, in generale, del comparto tecnologico.
Intanto la prospettiva di calo del costo del denaro in Usa continua ad alimentare la debolezza del Dollaro: il cross Euro/Usd si conferma attorno ai massimi da oltre un anno, vicino 1,117: il rendimento dei Treasury 10 anni è sceso sotto 3,80%.
Macro Usa: a luglio, gli ordini di beni durevoli hanno segnato un rialzo del +9,9% rispetto al mese precedente, mentre le attese erano per +4,0%. Escludendo quelli del settore trasporti, gli ordini sono diminuiti -0,2%, mentre escludendo la “difesa”, il dato risulta in rialzo del +10,4%. L’interpretazione è difficile....
Macro Germania: il GDP tedesco del 2’ trimestre 2024, nella lettura finale, si conferma in calo di -0,1% rispetto al precedente +0,2% e fermo, 0,0%, rispetto al 2’ trimestre 2023. La fiducia dei consumatori tedeschi peggiora ancora: l’indice “prospettico” Gfk relativo a settembre scende a -22,0 punti dai -18,6 punti di agosto.
Il Canada imporrà una tariffa del 100% sull'importazione di veicoli elettrici cinesi: il Premier Justin Trudeau ha annunciato anche che Ottawa imporrà un dazio del 25% sull'acciaio e sull'alluminio importati dalla Cina, come contromisura alla concorrenza asimmetrica delle aziende cinesi.
Intanto l’ufficio nazionale di statistica Cinese segnala che gli utili dell’industria sono cresciuti per il 4’ mese di fila: +4,1% annuo a luglio, in accelerazione dal +3,6% di giugno. La dinamica migliore riguarda performance il comparto high-tech, con un progresso di +12,8% nel periodo gennaio-luglio.
Borse asiatiche in ordine sparso alle chiusura di stamane: quella di Tokyo ha recuperato il calo del -0,7% di ieri, confermando il trend di normalizzazione nella parte centrale/finale del mese, dopo le oscillazioni “monstre” di lunedì 5 e martedì 6. Lo Yen è tornato debole, col cross US$/Yen risalito a 144,8.
Shanghai ha perso -0,24%, e Shenzhen -1,11%. Hong Kong ha guadagnato +0,43%, ma il suo sub-indice Hang Seng tech è arrivato a perdere anche -1,8% sulle indicazioni deludenti fornite da PDD, holding dei marchi Temu e Pinduoduo.
L’utile netto è salito del +144% su base annua nel 2’ trimestre, ma il management è stato molto cauto sul fuuro. Il CEO di PDD Chen Lei ha ripetutamente detto che ricavi e profitti devono "inevitabilmente" scendere a causa del rallentamento della crescita economica cinese e internazionale: un “warning macro” da non sottovalutare.
I maggiori listini azionari europei, dopo un avvio leggermente positivo, sono migliorati, per chiudere la mattinata con progressi medi attorno +0,4%. I futures sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture “flat” rispetto alle chiusure di ieri.
Dopo la corsa dei giorni scorsi, ed in assenza di notizie specifiche. le maggiori cryptovalute prendono una pausa: Bitcoin 62.30 Dollari, -2,2% ed Ethereum 2.626 Dollari, -4,1%. (ore 13.30 CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Il FOMC conferma il taglio del costo del denaroIeri sera sono state pubblicate le minute dell’’ultima riunione della Federal Reserve del mese di Luglio, che come sappiamo, aveva visto il mantenimento di tassi invariati al massimo degli ultimi 23 anni nella forbice 5,25%-5,50%, per l'ottava riunione consecutiva e in linea con le aspettative. Nello statement si legge che ci sono stati ulteriori progressi verso l'obiettivo di inflazione del 2%, sebbene sia rimasta ancora elevata.
L'attività economica ha continuato a espandersi, in certi settori, a un ritmo solido. Il mercato de lavoro si è raffreddato e il tasso di disoccupazione è aumentato, ma rimane comunque a livelli storicamente bassi. La banca centrale ritiene che i rischi per il raggiungimento degli di occupazione e inflazione continuino a muoversi verso un migliore equilibrio.
Tuttavia, la Fed non si aspetta che sarà opportuno ridurre i tassi finché non avrà acquisito maggiore fiducia nel fatto che l'inflazione si starà muovendo in modo sostenibile verso il 2%. Da allora ad oggi le cose non sono cambiate, nel senso che l’inflazione ha continuato a rallentare e ciò ha spinto i banchieri della Fed a dichiarare che il taglio dei tassi si è avvicinato. Settembre sarà quasi certamente quel momento.
AZIONARIO
Wall Street ha vissuto ieri una giornata interlocutoria, pur chiudendo leggermente positiva, dimostrando di aver perso momentum rispetto alle ultime 10 12 sessioni di rialzo. L'S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso in leggero rialzo mentre il Dow Jones è scivolato, specie dopo la pubblicazione del Bureau of Labor Statistics (BLS) che ha rivisto i dati sul numero dei lavoratori, in calo di 818.000 per i 12 mesi fino a marzo 2024, circa 68.000 in meno ogni mese. secondo la revisione preliminare.
All'inizio di agosto, il BLS aveva riferito che l'economia statunitense aveva aggiunto 114.000 posti di lavoro a luglio 2024, ben al di sotto di 179.000 rivisti al ribasso a giugno e delle previsioni di 175.000. La perdita di slancio di Wall Street, che potrebbe iniziare qualche correzione ribassista, avrebbe dovuto far correggere, per correlazione, il dollaro, in un pull back che parrebbe dovuto, ma in realtà, almeno fino ad oggi, la divisa americana ha continuato a scivolare contro le principali valute concorrenti.
VALUTE
Sui cambi, quindi, dicevamo, il biglietto verde ha proseguito nel suo ribasso, che pare strutturale, con l’EurUsd che attacca 1.1160 con possibilità ancora, al netto di correzioni sempre possibili, di proseguire per i target di medio termine posti in area di 1.1280 90, cos’ come il Cable che, potrebbe salire agli obiettivi di 1.3150. Anche il UsdJpy ha ripreso la sua discesa e anche se è lontano dal minimo precedente del 5 agosto a 141.66, sembra ben indirizzato e nella configurazione sell on rallies.
Corregge invece l’EurChf che si allontana dalla condizione di risk on attraverso acquisti di franchi specie contro dollaro, cosicchè il cross è tornato sotto quota 0.9500 stabilizzandosi a 0.9480 90 area. La tendenza di fondo è ancora ribassista, al netto delle preoccupazione e degli interventi della Snb per indebolire la valuta elvetica. Interessante il UsdCad che si trova sul supporto di medio termine a 1.3580. la cui rottura aprirebbe la strada, presumibilmente, a ribassi più consistenti e obiettivi di medio termine in area 1.3100.
TASSI SUI MUTUI IN DISCESA NEGLI USA
Il tasso di interesse medio contrattuale per mutui a tasso fisso a 30 anni, rispetto al livello di prestito medio intorno ai 766.550 Usd, è sceso al 6,50% nella settimana conclusasi il 16 agosto 2024, un nuovo minimo dalla prima settimana di maggio 2023, come hanno mostrato i dati della Mortgage Bankers Association.
Il tasso fisso a 30 anni è sceso di 32 punti base nelle ultime quattro settimane ed è inferiore di 81 punti base rispetto a un anno fa. Altra ragione per prevedere, molto probabilmente, una riduzione del costo del denaro da parte della Fed, nel prossimo mese di settembre. Come sappiamo, il mercato immobiliare Usa è stato spesso la chiave per comprendere l’andamento delle politiche monetarie.
PMI GIAPPONE
L'indice PMI manifatturiero giapponese è aumentato a 49,5 ad agosto 2024 da un minimo di quattro mesi di 49,1 pubblicato a luglio, inferiore però rispetto alle previsioni di mercato di 49,8. Si tratta del secondo mese consecutivo di contrazione dell'attività industriale, e rappresenta il sesto mese consecutivo di declino nel settore manifatturiero, a causa del calo dei nuovi ordinativi e domanda estere in calo a un ritmo anche superiore.
Va ricordato altresì che i prezzi di vendita sono aumentati più rapidamente, nonostante l'allentamento rispetto a luglio, poiché i prezzi degli input sono saliti al ritmo più rapido da aprile 2023. Jpy sempre in recupero sul dollaro anche se sembra aver perso momentum, per via di un delta tasso ancora troppo alto e a sfavore della moneta nipponica.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Rischiamo il 2% del nostro conto
Ancora forza di equityWall Street ha consolidato, in una seduta tendenzialmente invariata, nella giornata di ieri, dopo una serie di otto giorni di guadagni per S&P 500 e Nasdaq, la più lunga nel 2024. Il sentiment degli investitori è tornato positivo dopo la serie di dati pubblicati, che hanno confermato che l’economia Usa gode ancora di buona salute.
La spesa dei consumatori cresce, nonostante le condizioni economiche più deboli, che comunque alimentano le speranze di un taglio dei tassi della Fed a settembre, ormai quasi una certezza. Il mercato scommette al 75,5% in un taglio di 25 punti base. Ma Venerdì c’è Powell a Jackson Hole e il mercato è in attesa del suo discorso. Il mercato resta in ampio risk on, in assenza di notizie negative sul fronte geopolitico, l’unico che in qualche modo, potrebbe far tornare l’avversione al rischio.
VALUTE
Sui cambi il dollaro è sceso al minimo degli ultimi 4 anni, con il dollar index sceso sotto 101.00 ieri. Euro sopra a 1.1100 e Cable a ridosso della resistenza chiave a 1.3050. C’è ben poco da segnalare se non che vanno cercati i livelli chiave di resistenza dove la divisa americana potrebbe trovare un po’ di sollievo e analogamente i livelli dove rientrare nel trend in atto.
Le oceaniche, ugualmente salgono con AudUsd che punta 0.6800 e NzdUsd che cerca il test del doppio massimo a 0.6220 area. UsdJpy tornato sotto 146.00 ma ancora lontano dagli obiettivi di 141.60, minimo raggiunto il 5 agosto. Interessante l’evoluzione del franco svizzero che dopo qualche giorno di ribasso, ha ricominciato a salire contro dollaro tornando a ridosso di 0.8530, anche se i cross rimangono sostenuti, come CadChf e NzdChf.
LA SVEZIA TAGLIA I TASSI
La Riksbank svedese ha abbassato il suo tasso di riferimento chiave di 25 punti base al 3,5% nella riunione di agosto 2024, in linea con il consenso del mercato, e ha avvisato che nel corso del 2024 vi saranno almeno due o tre ulteriori tagli dei tassi. Si è trattato della seconda riduzione del costo del denaro, rispetto al tasso di interesse del 4% raggiunto per la prima volta a settembre 2023.
La Riksbank ha osservato che l'inflazione ha continuato a scendere negli ultimi mesi, con indicatori chiave che convergevano rapidamente verso l'obiettivo del 2%, dando alla banca centrale una maggiore certezza che la disinflazione prevista è stata raggiunta. Inoltre, il board ha osservato che le prospettive di crescita della Svezia potrebbero essere più deboli del previsto all'inizio di quest'anno. Di conseguenza, il sarà opportuno ridurre ancora quest'anno.
CANADA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,5% a luglio 2024 dal 2,7% del mese precedente, in linea con le aspettative del mercato. Si pè trattato dell'aumento più debole dei prezzi al consumo da marzo 2021. Il risultato è stato in linea con le previsioni della Banca del Canada secondo cui l'inflazione sarebbe scesa verso il 2,5% nella seconda metà dell'anno, sebbene l'inflazione sia ancora destinata a rimbalzare a causa degli effetti base in arrivo per i prezzi della benzina.
I prezzi hanno rallentato in mezzo a un calo generalizzato dei costi dell'elettricità, dei tassi dei mutui e degli affitti. Inoltre, l'inflazione in calo anche per i prodotti alimentari e trasporti. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo canadese è aumentato dello 0,4%.
PETROLIO A RIDOSSO DEI SUPPORTI
I future sul WTI sono scesi sotto i 73 dollari al barile mercoledì dopo aver ceduto i supporti per tre sessioni consecutive, appesantiti da un aumento inaspettato delle scorte di greggio statunitensi. I dati hanno mostrato che le scorte di greggio sono aumentate di 0,347 milioni di barili per la settimana conclusasi il 20 agosto, sfidando le previsioni di mercato di un calo di 2,8 milioni di barili.
Inoltre, i progressi in Medio Oriente relativi alla proposta che Israele ha accettato di cessate il fuoco a Gaza, sembrano ridurre i timori di riduzione dell’offerta. Va ricordato che anche la debolezza economica della Cina continua a pesare sulle prospettive della domanda. Prossimi target 71.50 e 68.10, livelli di supporto di medio e lungo termine.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
LA CRESCITA ECONOMICA DIVENTA Più IMPORTANTE DELL’INFLAZIONEToday’S Trading del 16.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Innegabile il cambio di focus per i mercati che passano dal concentrarsi sui dati relativi ai prezzi al consumo a quelli relativi a domanda aggregata e crescita economica.
La settimana che sta per concludersi mette ben in evidenza come i dati sull’inflazione abbiano oramai poco sorpreso gli operatori, che si attendono un naturale e lento ritorno ai target, portando scarso interesse e bassa volatilità in risposta a dati poco discordanti dalle aspettative, mentre diventa ora principale focus la crescita economica USA ed ovviamente globale!
La paura di entrare in una fase di recessione , anticipata dal mercato del lavoro in progressivo raffreddamento, mette gli operatori in guardia e a caccia di conferme o smentite su un potenziale hard landing. Ecco dunque che i dati di ieri relativi alle vendite al dettaglio, misura perfetta per valutare lo stato della domanda aggregata e dei consumi, assume maggior rilievo per i mercati.
Il dato ottimo che si è attestato al +0.4% per il mese di Luglio rispetto alle attese di un modesto +0.1% fanno da volano agli altrettanto seguiti initials jobless claims che questa settimana si sono portati a 227K unità, ben sotto i precedenti 234K e ovviamente sotto la media destagionalizzata.
Spariscono dunque i timori legati alla recessione, si ricostruiscono le posizioni in carry trades sulla fiducia di una BOJ ferma sulle attuali politiche monetarie , per dare nuova linfa ad un sistema di indebitamento a basso costo e acquisto di alto rischio che ha generato in questi anni sorprendenti profitti.
Torna il risk on sui mercati sulla fiducia di un’economia USA robusta che eviterà ancora una volta la recessione e dove la FED porterà a casa il tanto atteso soft landing.
FOREX
Il mercato valutario trova nei dati sul lavoro e sulle vendite al dettaglio buoni motivi per comprare un po di dollari USA ed evitare cosi i break out ribassisti dei minimi di usd index di 102.20, rimane tuttavia ancora sotto le resistenze di 103.60 senza invalidare l’attuale trend ribassista.
Torna la forza della sterlina, che beneficiando degli ottimi dati macro relativi alla crescita del Pil , torna ad aggredire 1.29 riprendendo un buon trend rialzista.
In ultimo focus sullo yen, che torna ad essere lo strumento di creazione di carry trades con le quotazioni di usdjpy che tornano a 149 e sembrano ora puntare a 152.00. Attenzione dunque ad una fase di borse Up e yen debole che potrebbe essere nuovo campanello di allarme per la ripresa di usdjpy.
EQUITY
Azionario i gran festa negli USA, il tech torna a galoppare a rialzo e porta il nasdaq 100 a 19714 pnt, recuperando gran parte delle perdite viste la scorsa settimana. Il recupero a dir poco veloce dell’indice tecnologico mette in luce diverse inefficienze volumetriche tra i 19200 e 19400 pnt che potrebbero dover essere ricoperte prima di assistere a nuovi allunghi rialzisti.
Quadro similare per l’SP500 le cui inefficienze si collocano tra i 5495 e 5527pnt, attenzione dunque alle ricoperture di queste aree.
Bene anche l’asia dove il Nikkey ritorna a 38000 pnt andando a testare il PoC di tutta la fase discendente vista le scorse settimane. Anche in questo caso lasciamo aperta la possibilità di storni tecnici a ricoprire inefficienze fino 36800 pnt prima di ulteriori onde rialziste.
COMMODITY
Poco da aggiungere per il gold che resta sotto i massimi di 2520 $ e sopra i supporti di 2473$ in una fase laterale ribassista che ancora non da interessanti spunti operativi.
Piu dinamico il WTI che lasica le aree degli 80$ per tornare a 75.50$ in una fase composta a massimi e minimi decrescenti che trova il suo prossimo supporto a 74.50$, mentre le resistenze si collocano a 77$
I pochi dati previsti per questo venerdì non dovrebbero dare vita ad anomale esplosioni di volatilità , guidandoci con calma alle chiusure settimanali.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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LA CRESCITA ECONOMICA DIVENTA Più IMPORTANTE DELL’INFLAZIONEToday’S Trading del 16.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Innegabile il cambio di focus per i mercati che passano dal concentrarsi sui dati relativi ai prezzi al consumo a quelli relativi a domanda aggregata e crescita economica.
La settimana che sta per concludersi mette ben in evidenza come i dati sull’inflazione abbiano oramai poco sorpreso gli operatori, che si attendono un naturale e lento ritorno ai target, portando scarso interesse e bassa volatilità in risposta a dati poco discordanti dalle aspettative, mentre diventa ora principale focus la crescita economica USA ed ovviamente globale!
La paura di entrare in una fase di recessione , anticipata dal mercato del lavoro in progressivo raffreddamento, mette gli operatori in guardia e a caccia di conferme o smentite su un potenziale hard landing. Ecco dunque che i dati di ieri relativi alle vendite al dettaglio, misura perfetta per valutare lo stato della domanda aggregata e dei consumi, assume maggior rilievo per i mercati.
Il dato ottimo che si è attestato al +0.4% per il mese di Luglio rispetto alle attese di un modesto +0.1% fanno da volano agli altrettanto seguiti initials jobless claims che questa settimana si sono portati a 227K unità, ben sotto i precedenti 234K e ovviamente sotto la media destagionalizzata.
Spariscono dunque i timori legati alla recessione, si ricostruiscono le posizioni in carry trades sulla fiducia di una BOJ ferma sulle attuali politiche monetarie , per dare nuova linfa ad un sistema di indebitamento a basso costo e acquisto di alto rischio che ha generato in questi anni sorprendenti profitti.
Torna il risk on sui mercati sulla fiducia di un’economia USA robusta che eviterà ancora una volta la recessione e dove la FED porterà a casa il tanto atteso soft landing.
FOREX
Il mercato valutario trova nei dati sul lavoro e sulle vendite al dettaglio buoni motivi per comprare un po di dollari USA ed evitare cosi i break out ribassisti dei minimi di usd index di 102.20, rimane tuttavia ancora sotto le resistenze di 103.60 senza invalidare l’attuale trend ribassista.
Torna la forza della sterlina, che beneficiando degli ottimi dati macro relativi alla crescita del Pil , torna ad aggredire 1.29 riprendendo un buon trend rialzista.
In ultimo focus sullo yen, che torna ad essere lo strumento di creazione di carry trades con le quotazioni di usdjpy che tornano a 149 e sembrano ora puntare a 152.00. Attenzione dunque ad una fase di borse Up e yen debole che potrebbe essere nuovo campanello di allarme per la ripresa di usdjpy.
EQUITY
Azionario i gran festa negli USA, il tech torna a galoppare a rialzo e porta il nasdaq 100 a 19714 pnt, recuperando gran parte delle perdite viste la scorsa settimana. Il recupero a dir poco veloce dell’indice tecnologico mette in luce diverse inefficienze volumetriche tra i 19200 e 19400 pnt che potrebbero dover essere ricoperte prima di assistere a nuovi allunghi rialzisti.
Quadro similare per l’SP500 le cui inefficienze si collocano tra i 5495 e 5527pnt, attenzione dunque alle ricoperture di queste aree.
Bene anche l’asia dove il Nikkey ritorna a 38000 pnt andando a testare il PoC di tutta la fase discendente vista le scorse settimane. Anche in questo caso lasciamo aperta la possibilità di storni tecnici a ricoprire inefficienze fino 36800 pnt prima di ulteriori onde rialziste.
COMMODITY
Poco da aggiungere per il gold che resta sotto i massimi di 2520 $ e sopra i supporti di 2473$ in una fase laterale ribassista che ancora non da interessanti spunti operativi.
Piu dinamico il WTI che lasica le aree degli 80$ per tornare a 75.50$ in una fase composta a massimi e minimi decrescenti che trova il suo prossimo supporto a 74.50$, mentre le resistenze si collocano a 77$
I pochi dati previsti per questo venerdì non dovrebbero dare vita ad anomale esplosioni di volatilità , guidandoci con calma alle chiusure settimanali.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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Setup ribassista su AussieIn questa analisi su FX:AUDUSD ci troviamo di fronte a un setup di vendita ben definito,
che offre una grande opportunità di trading short su giornaliero.
Ci sono due possibili punti di ingresso. Uno più conservativo l'altro più aggressivo.
Risk Reward interessante, superiore all'unità
TP Parziale: 0,65506 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo SL a BE.
TP Finale: 0,65071 corrispondente al minimo della candela rialzista di qualche giorno fa.
SL ben posizionato a 0,66053.
Rischiamo 1% del nostro conto.
DISOCCUPAZIONE USA E ASTE OBBLIGAZIONARIEToday’S Trading del 08.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
Dopo i forti ribassi azionari dei giorni scorsi la volatilità sembra dare una tregua ,ma ancora non possiamo essere sicuri che il mood di risk off sia terminato.
Da monitorare i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione negli Stati Uniti e a seguire le aste del trentennale USA, dati che sebbene molti calendari economici ritengano di minore impatto , possiamo considerare a nostro parere i veri market mover di questa giornata.
Partiamo dal comparto obbligazionario, che ieri ha visto le aste del decennale USA, ricordiamo che valutare l’andamento di un’asta di debito sovrano ci da molte indicazioni su come gli operatori si attendono possa evolvere l’economia del paese, ma andiamo nel dettaglio:
Se all’asta il BidToCover ( il tasso di copertura, ovvero la misura della domanda di titoli di stato sovrano) risulta essere alto , allora vuol dire che gli operatori sono ansiosi di comprarlo anche ad un rendimento non eccezionale, perché le aspettative sono di un’economia florida che porterà a tassi più bassi nel futuro, quindi meglio accaparrassi ora i buoni rendimenti.
Viceversa una scarsa domanda di debito sovrano, come quella che si è vista ieri sul decennale USA, lascia intendere che gli operatori aspettano le prossime aste in attesa di rendimenti maggiori giustificati da una fase di rallentamento economico che spinge il tesoro a riconoscere rendimenti piu alti al fine di collocare il debito.
Detto questo , ieri il decennale USA ha fortemente deluso con un BID to Cover del 2.32X ( poco più di due volte l’offerta) a fronte di una media del 2.52X, questo lascia intendere che gli operatori non sono poi cosi sereni sul futuro dell’economia Usa e che la tempesta sul settore azionario potrebbe non essere terminata.
Da seguire oggi anche i dati sui sussidi di disoccupazione, che daranno eventuale prosieguo o meno alle preoccupazioni nate con i NFP venerdi scorso
FOREX
Il comparto valutario resta fermo sui consueti mood di periodo, con il dollaro che perde terreno contro le majors a delineare ancora la preoccupazione per l’economia USA e i potenziali tassi, portando a perdite medie del -0.24% contro le valute concorrenti.
Non meglio la sterlina, che rappresenta ora l’asset peggiore del mese di agosto, dopo la forte delusione delle scelte politiche del nuovo cancelliere le vendite si presentano copiose portando a perdite medie in questo agosto del 2.90% contro le altre majors, innegabile l’interesse per il cross eurgbp che si porta a 0.8625 a manifestare la decorrelazione tra la forza di euro e la debolezza della sterlina in questo momento.
EQUITY
Azionario che resta compresso non lontano dai minimi di questi giorni, segnale che la ripartenza long non è ancora nel mirino degli operatori che restano cauti e attendono maggior chiarezza dai dati prossimi.
Lontana ancora la FED, si attende ora il simposio di Jackson Hole pe carpire dalle parole di Powell quale il grado di preoccupazione sull’economia USA e quanto potrà essere incisivo il taglio tassi atteso per settembre.
il nasdaq resta asfittico sotto i 18 000 pnt, ancora incapace di ripartire long sopra i massimi di 18 500 pnt, cosi per SP500 arginato da 5358 pnt, resistenza chiave , baluardo da violare a rialzo per parlare nuovamente di bull market
COMMODITY
Ancora robusto il comparto energy con il wti che resta sopra i supporti chiave di 74.60$ e sembra voler allungare nuovamente a rialzo verso i 79$, non meno interessante il Ngas che sembra essere si posizionato stabilente sopra i 2$.
Da notare infine il recupero dei massimi da parte del coffee che si riporta a 244.50$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Equity ancora in caloNelle ultime ore, abbiamo assistito ad un calo della volatilità e un mercato che ha vissuto un’altra giornata di relativa tranquillità e oscillazioni ridotte, almeno sui cambi e sull’obbligazionario. Il calo parziale del risk off, per ora è limitato, ma certamente è un segnale che i movimenti osservati lunedì, rappresentano, per ora un caso isolato. La mancanza di liquidità aveva portato ad una discesa storica della borsa Giapponese, che in tre giorni aveva ceduto oltre il 35%, per poi recuperare, nelle ultime due sedute, quasi il 50% del ribasso.
Tutto ciò ha generato una svendita di Jpy, specie dopo le dichiarazioni accomodanti sui tassi, da parte del vice Governatore della Boj Uchida. Sull’azionario Usa, però, dopo un inizio di sessione, che faceva presagire una chiusura positiva, il mercato si è girato e Wall Street ha chiuso in rosso. Sono tornati i timori su una possibile recessione negli Stati Uniti: ci si domanda se il taglio dei tassi previsto per settembre non sia ormai tardivo e quindi non riesca a evitare la recessione della prima economia mondiale.
Probabilmente il mercato resterà incerto con oscillazioni bilaterali, unite ad una sorta di preoccupazione relativa alle dichiarazioni dei banchieri centrali Usa, che ancora insistono (Goldsbee) sulla necessità di vigilare sull’inflazione.
VALUTE
Altra giornata interlocutoria sui principali rapporti di cambio,anche se caratterizzata dalla correzione al ribasso del Chf, che contro Euro era tornato ieri a 0.9465 dopo aver toccato un minimo lunedì scorso a 0.9210, anche se poi in serata è tornato sotto quota 0.9400. Il ritorno di mercati meno tesi ha contribuito a indebolire parzialmente il franco, anche se il trend rimane di ribasso.
I cross del franco svizzero hanno corretto, in primis CadChf e NzdChf, allontanatisi dai minimi storici. Tecnicamente le majors sono rimaste nel trading range con EurUsd tra 1.0905 e 1.0935, Cable appena sotto 1.2700 in 50 pips di range, mentre il UsdJpy, dopo l’impennata nella notte con 300 pips di rialzo, si è stabilizzato tra 146.20 e 146.80.
Sui cambi, oltre ai timori di recessione Usa, hanno pesato le questioni geopolitiche e l’aumento della tensione tra Iran e Israele, con il primo che ha promesso ritorsioni dopo l’uccisione di un leader di Hamas e degli Hezbollah. Da un punto di vista tecnico, siamo in una fase interlocutoria, in cui le majors possono muoversi in entrambe le direzioni, alimentate sempre dalla battaglia tra appetito e avversione al rischio.
CINA
Le esportazioni dalla Cina sono aumentate del 7,0% su base annua a luglio 2024, in calo rispetto all'aumento dell'8,6% di giugno e meno delle previsioni di mercato che prevedevano un rialzo del 9,7%. Si è trattato della crescita più debole dal mese di aprile. Tuttavia, è stato anche il quarto mese consecutivo di vendite in crescita, sostenuto da una domanda globale in recupero.
Tra i partner commerciali, le esportazioni sono aumentate verso gli Stati Uniti (8,1%), la Corea del Sud (0,8%), Taiwan (23,1%) e l'UE (8,0%). Nei primi sette mesi del 2024, le vendite sono cresciute del 4,0% a 2,07 trilioni di USD, trainate principalmente dall'aumento delle vendite di prodotti agricoli, tessili , alluminio, elettronica, elettrodomestici e automobili. UsdChn stabile dopo la discesa sui minimi a 7.0800, in congestione tra 7.10 e 7.20.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti sopra i 75 $ al barile ieri, continuando il loro trend rialzista dopo che il rapporto EIA ha mostrato un calo maggiore del previsto nelle scorte di petrolio negli Stati Uniti. Le scorte sono diminuite per la sesta settimana, con un calo di 3,728 milioni di barili, molto più del previsto calo di 0,4 milioni di barili. L'aumento dei prezzi del petrolio è anche guidato da preoccupazioni sul lato dell'offerta.
Le tensioni stanno aumentando in Medio Oriente, con segnalazioni di Hamas che nomina un nuovo leader, Yahya Sinwar, il che potrebbe potenzialmente intensificare il conflitto con Israele e minacciando le forniture di petrolio regionali. Inoltre, il più grande giacimento petrolifero della Libia, Sharara, ha annunciato una riduzione della produzione a causa di proteste e problemi di sicurezza.
GERMANIA, CALO DELL’EXPORT
Le esportazioni dalla Germania sono diminuite del 3,4% su base mensile, raggiungendo il minimo degli ultimi sei mesi a 127,7 miliardi di euro a giugno 2024, peggio delle previsioni di mercato di un calo dell'1,5%, in seguito ad un ribasso del 3,1% nel mese precedente, la discesa più importante dal dicembre scorso. Le spedizioni verso l'UE sono diminuite del 3,4%, trascinate da quelle dall'area euro e extra europee.
Inoltre, le esportazioni verso i paesi terzi sono diminuite del 3,5%, con quelle verso gli Stati Uniti in calo del 7,7%, mentre quelle verso il Regno Unito e la Russia sono diminuite rispettivamente dello 0,6% e del 3,2%. A dimostrazione, probabilmente, di una domanda globale in calo. Al contrario, le esportazioni verso la Cina sono aumentate del 3,4%. Per i primi sette mesi del 2024, le esportazioni sono diminuite dell'1,1% rispetto al periodo corrispondente dell'anno scorso, attestandosi a 798,8 miliardi di euro.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
THE DAY AFTER TOMORROWToday’S Trading del 06.08.2024 –
MACRO BACKGROUND
L’alba del giorno dopo è sempre una delle fasi più rassicuranti , il termine della tempesta rischiara la mente e sebbene lasci alle sue spalle macerie, porta con se anche speranza e voglia di ricostruire.
Innegabile la fase di paura dei mercati che hanno portato il vix oltre 60, ad indicare l’esplosione di volatilità tipica del panic selling, espressione di una chiara necessità di smantellare posizioni carry trades e di ribilanciare i portafogli in attesa di un potenziale rallentamento dell’economia USA che al momento manca all’appello.
Nella lettura dei dati storici i rialzi della disoccupazione, oltre lo 0.9% dai minimi , sono stati sempre visti come conferme di una fase recessiva, fase che si è manifestata in media 4 mesi prima della ripartenza della disoccupazione, dunque si presenta oggi una anomalia, con la disoccupazione che sfonda la soglia dello 0.9% dai minimi ma senza ancora una dichiarata fase recessiva… si alimentano le attese per questa conferma.
Diverse le anomalie, consideriamo ancora il LEI che sebbene sia da diversi mesi in piena zona recessione, non ha ancora trovato conferme nel PIL USA, insomma tutti che si preparano alla recessione che sembra ora un evento inevitabile.
Dobbiamo tuttavia ricordare che rimanere investiti sul mercato resta una necessità per resistere all’inflazione e difendere cosi i propri capitali, pertanto bisogna avere dei piani ben defini di investimento che possano reggere anche alle dovute fasi correttive che si dimostrano nel tempo solo opportunità di ingresso per chi le sa cogliere.
FOREX
Il mercato fx trova oggi un recupero del dollaro USA dai minimi di 102.16, ma riteniamo poco probabile una netta inversione dell’attuale trend ribassista per il biglietto verde che trova ora sulla sua strada la possibilità di conferme per una fase recessiva e potenziali tagli tassi per oltre 1 punto percentiale in questo 2024.
Da non sottovalutare ancora lo yen che storna dal movimento rialzista di questi giorni, ma che resta ancora bisognoso di trovare un nuovo equilibrio nei prezzi con le principali majors concorrenti.
Oggi recupero del dollaro australiano dopo che la RBA ha lasciato invariato il costo del denaro, ancora pochi progressi sul fronte inflazione e troppe incertezze nell’economia globale portano la RBA ad una fase attendista con il costo del denaro sui massimi. Decisione questa che porta il dollaro australiano ad interessanti recuperi dai minimi degli ultimi due mesi, ma che non riteniamo sufficienti ancora per contrastare la fase di risk off che vivono i mercati globali.
EQUITY
Buono il recupero dei principali listini mondiali in apertura europea, la pressione ribassista resta ancora elevata impedendo performance che tocchino +1% e limitando i recuperi al +0.65 dell’eruostoxx.
In America il nasdaq trova supporti a 17384 pnt area di confluenza con la trend line supportiva di lungo periodo, ma si fatica a trovare slanci rialzisti degni di nota, cosi come per l’SP 500 che pur arginando le perdit a 5100 pnt non riesce a recuperare oltre i 5300 pnt.
La fase di espansione di volatilità degli ultimi giorni potrebbe ora dare vita ad una fase di compressione dei prezzi all’interno dei range definiti la scorsa settimana.
Da annotare il VIX che dopo aver superato quota 60 ritraccia fino a 38 proprio a dimostrare il rientro dei timori , anche grazie ai discreti dati sull’ISM service letti ieri pomeriggio che hanno sorpreso positivamente.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.08.2024L’avversione al rischio non risparmia alcuna asset class e geografia.
Trimestrali Usa: dopo Intel delude anche Amazon, e c’è chi parla di bolla dell’AI.
Debolezza di luglio del mercato del lavoro Usa: Fed sotto pressione per “tagliare”
I mercati scontano un taglio a Settembre (se non prima) e da 50 bps (non 25)!
Correzione in atto sui mercati finanziari, col settore tecnologico che accelera la fase calante. Venerdì 2 Wall Street ha chiuso in forte calo, soffrendo dati macro sotto alle attese, in particolare quelli sul mercato del lavoro di luglio.
I 114 mila nuovi posti di lavoro sono molti meno dei 175 mila attesi, mentre il tasso di disoccupazione è salito a 4,3%, dal 4,1% di giugno. Frena la dinamica salariale: la paga oraria media è salita di 8 cts/ora, +0,23%, a US$ 35,07, quella annuale +3,63%.
Anche le Borse europee hanno vissuto una brutta giornata, con cali marcati delle azioni bancarie afflitte dalla prospettiva di tagli dei tassi d’interesse che, dopo anni di boom, ne comprometterebbero la redditività futura. In termini più generale è rapidamente aumentata l’avversione al rischio, dopo mesi di elevata compiacenza.
Milano ha perso -2,55%, ma la peggiore è stata Amsterdam, -3,1%. Giù anche Francoforte, -2,2%, Madrid -1,7%, Parigi, -1,6% e Londra -1,3%. Wall Street ha registrato pesanti cali: Dow Jones -2,3%, S&P500 -2,5%, Nasdaq -3,0%, come se all’improvviso i mercati fiutassero il rischio di recessione o rimproverassero alla FED di aver temporeggiato troppo coi tagli.
Con un timing “sfortunatamente perfetto”, nella sua newsletter periodica ai clienti, Elliott Management definisce le megacap tecnologiche, ed in particolare Nvidia, “un territorio di bolle", dicendosi "scettica" sulla prospettiva che le società della tecnologia continuino a comprare chip elaborazione grafica di Nvidia e che l'Intelligenza artificiale è "troppo pubblicizzata”, richiederà troppa energia, etc.
Di una cosa gli investitori sembrano certi, ed è che le probabilità di un imminente taglio dei tassi da parte della Banca centrale Usa (Federal Reserve-FED), forse anche nella misura di 0,5% e non il tipico 0,25% e senza aspettare settembre.
Un’altra ricaduta evidente è l’indebolimento del Dollaro, sceso al livello più basso da 4 mesi verso Euro: la “moneta unica” europea ha chiuso a 1,092 Dollari, guadagnando +1,2%. Decisamente inusuale anche la fortissima flessione del Dollaro sullo Yen, a 146,6, -1,8%.
A deprimere i mercati azionari non sono solo i timori di un’improvvisa gelata dell’economia americana, ma anche quelli di ritardi ulteriori dell’auspicata fase di allentamento della politica monetaria in Usa ed Europa, il rischio di escalation militare in medio Oriente, con confronto diretto Iran–Israele, ed infine una campagna di trimestrali che contiene frequenti inviti alla cautela.
Ad esempio, dopo quelli di Intel di mercoledì scorso, ha deluso anche Amazon, con nueri sotto le attese, accompagnati da una guidance cauta sul 3’ trimestre.
Sul mercato obbligazionario europeo si è rivisto il copione delle sedute precedenti: l’avversione al rischio dilata oltre 150 bps il super monitorato spread tra BTp italiani e Bund tedeschi: osserviamo il classico “flight to quality” che punisce i mercati azionari e sostiene i titoli Governativi più “sicuri” proseguendo il calo dei dei rendimenti, compreso di quelli “periferici”: il BTP benchmark paga 3,63%, -1 bps.
Il prezzo del petrolio scende ancora fino ai minimi da 6 mesi, scontando uno scenario recessivo: quello del Wti (Greggio riferimento Usa) venerdì ha perso -4,0% a 73,3 Dollari/barile ed oggi, 5 agosto un altro -2,4%.
La nuova settimana è iniziata in Asia con brutali cali: il Nikkei ha oscillato paurosamente fino a -15% per chiudere a -12,4%, segnando il peggior crollo da ottobre 1987.
La rapidissima rivalutazione dello Yen è spesso citata tra i fattori principali del “sell-off” globale: in effetti anche stamane guadagna oltre +3% sul US$, rivedendo quota 141 (a giugno aveva toccato un minimo a 162) e questa inattesa “direzionalità”, dovuta alla svolta “da falco” della Bank of Japan, starebbe innescando la chiusura di molti «carry trades».
Pesanti anche il Kospi coreano, -8,8% ed il Talex tailandese, -8,4%, sensibili alla prospettiva dell’economia Usa e dell’intelligenza artificiale. Sul versante “cinese” vediamo cali pesanti per Hong Kong, -2,4%, e più ridotti per il CSI300 di Shanghai e Shenzhen, -0,8%.
Clima di sell-off anche per le criptovalute, Bitcoin stamattina ha subito puntato verso i 50 mila Dollari, arrivando a perdere oltre -15%, e ancora peggio è andata per Ethereum, a momenti oltre il -20%.
Sul versante “bond” anche oggi, 5 agosto, osserviamo un calo dei rendimenti dei Govies Usa ed EU, compatibile con lo scenario di calo dei tassi: lo spread BTP-Bund sale +4bps a 154, il rendimento del BTP conferma 3,63% e quello del Bund 10 anni scende a 2,09%.
Un vero crollo riguarda i rendimenti dei Treasury Usa, con la “risk-adversion” che deprime tutte le scadenza appiattendo la curva: il Treasury 10 anni rende 3,72% (ore 12.00 CET). Non è un caso che i Fed fund futures scontino, al 100% di probabilità, un imminente taglio dei tassi da 50 bps, seguita da altri 75 bps entro fine anno.
La volatilità dei mercati azionari è naturalmente esplosa: il Vix, che misura quella delle opzioni sullo S&P500 è schizzata stamani oltre 60, vicino ai record storici della pandemia Covid, per poi ridimensionarsi, restando comunque sopra 40.
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WALL STREET IN RIBASSO
Wall Street ha chiuso in netto ribasso venerdì, con l'S&P 500 in calo dell'1,8%, il Nasdaq del 2,4% e il Dow Jones in ribasso di quasi 610 punti a causa del dato sui Nfp che ha deluso le attese. Il rapporto sull’occupazione è uscito infatti più debole del previsto, e ciò ha sollevato preoccupazioni in relazione ad un possibile rallentamento della congiuntura.
L’economia ha aggiunto 114.000 posti di lavoro a luglio 2024, ben al di sotto dei 179.000 rivisti al ribasso a giugno e delle previsioni di 175.000. È anche il livello più basso degli ultimi tre mesi, al di sotto dell'aumento mensile medio di 215.000 nei 12 mesi precedenti, il che indica che il mercato del lavoro si sta effettivamente raffreddando. Il tasso di disoccupazione è salito inaspettatamente al 4,3%, il più alto da ottobre 2021.
Anche le trimestrali delle principali aziende tecnologiche e i deboli dati sul settore manifatturiero hanno creato tensione tra gli investitori. Le azioni di Amazon sono scese dell'8,8% dopo aver mancato le previsioni di fatturato e aver rilasciato prospettive deludenti. Intel è crollata del 26,1% dopo i risultati trimestrali negativi, con Nvidia (-1,8%), Broadcom (-2,2%) e Microchip Technology (-10,6%) che hanno registrato forti cali. Al contrario, le azioni Apple sono salite dello 0,7% dopo che i risultati hanno superato le aspettative. Nella settimana, l'S&P 500 è sceso del 2,1%, il Dow è sceso del 2,1% e il Nasdaq del 3,4%.
VALUTE
Sui cambi, l’effetto del dato Usa ha spinto il dollaro al ribasso con l’EurUsd che dai minimi di 1.0780 è salito a 1.0925, quasi 150 pips, mentre il Cable, che era sceso sull’onda emotiva di possibili ulteriori ribassi del costo del denaro da parte della BoE, nel prossimo futuro, ha reagito ritornando sopra quota 1.2800, rimanendo però più debole rispetto all’euro, tanto è vero che EurGbp ha toccato il massimo da fine maggio scorso a 0.8535.
Impressionante movimento del UsdJpy che dall’11 Luglio scorso ha perso quasi 1500 pips, in controtendenza rispetto alle previsioni di molti analisti, i quali sostenevano che il Giappone non fosse in grado di reggere l’urto della speculazione contro la valuta locale. I prezzi sono arrivati oggi sul minimo del 10 marzo scorso, quando era partito il movimento rialzista da 146.60 fino a 161.70, price action durata esattamente 4 mesi. In meno di un mese il dollaro si è mangiato tutti i precedenti guadagni, nonostante un delta tasso ancora al 5%.
A contribuire al recupero dello Jpy, anche le tensioni geopolitiche tra Iran e Israele, che hanno alimentato le vendite di dollari. Insieme allo Jpy segnaliamo il franco svizzero che contro Euro ha guadagnato quasi il 3% nella sola settimana appena terminate, con l’EurChf sceso a 0.9360, trascinato da vendite aggressive di UsdChf, arrivato a 0.8580, dopo che a inizio settimana quotava quasi 0.8900.
Nuovi minimi storici per NzdChf sceso a ridosso di 0.5100. Sarà una settimana certamente interessante, quella che di apprestiamo a vivere, price action volatili e occasione per un possibile ritorno del risk on, specie e sul fronte geopolitico dovessero esserci degli sviluppi positivi a livello di rapporti diplomatici.
ORO SU NUOVI MASSIMI STORICI
L'oro è salito a oltre $ 2.474 l'oncia venerdì, un nuovo massimo storico, dopo l’uscita del dato sull'occupazione negli Stati Uniti, che ha aumentato le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
Le prove di un rallentamento del mercato del lavoro hanno aumentato le preoccupazioni che la Fed non riuscirà a ottenere un atterraggio morbido poiché i dati ISM hanno mostrato una forte contrazione nel settore manifatturiero, mentre i mancati utili aziendali dei giganti aziendali hanno limitato la portata della loro resilienza ai tassi elevati.
Di conseguenza, i mercati si aspettano che la Federal Reserve possa effettuare un taglio dei tassi di 50 punti base per iniziare il suo nuovo ciclo a settembre. Tra l’altro, la tensione in Medio Oriente continua a stimolare la domanda di asset rifugio, oro in testa.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono scesi di oltre il 3% a meno di 74 dollari al barile, il livello più basso degli ultimi due mesi, e hanno esteso le perdite della sessione precedente, poiché le preoccupazioni sulla domanda globale di petrolio hanno superato i rischi di offerta derivanti dalle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Nel frattempo, i mercati stanno monitorando attentamente la risposta dell'Iran all'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, che segue l'uccisione del comandante supremo di Hezbollah in un attacco aereo a Beirut.
I DATI DELLA SETTIMANA
Sarà una settimana tranquilla negli Stati Uniti, a livello di dati macro, con solo l'ISM Services PMI e il report sulla bilancia commerciale da tenere sott’occhio. Inoltre, si avvicina la fine della stagione degli utili per le grandi aziende, con risultati da Amgen, Caterpillar, Uber, Airbnb, Walt Disney, Eli Lilly, SoftBank e Siemens.
In Cina, attenzione al Caixin Services PMI, la bilancia commerciale e i dati sull'inflazione e sul consumo. Negli altri paesi , da segnalare le decisioni sui tassi per Australia, India e Messico, mentre in Turchia, Filippine, Messico, Brasile e Russia, usciranno i dati sull’inflazione. La Germania pubblicherà dati sulla bilancia commerciale, ordini all’industria e sulla produzione industriale, mentre l'Eurozona aggiornerà i dati sulle vendite al dettaglio.
Infine, attenzione ai dati sulla bilancia commerciale per Canada e i Services PMI per Spagna e Italia.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.08.2024Il chiaro-scuro di alcune trimestrali “tech” scatena le vendite sulle Borse USA e UE.
La rotazione settoriale si accentua, ed è in favore di “value” e “mid-cap”.
Bank of England vara il 1’ taglio da -0,25%, ma la corsa salariale impone cautela.
Gli indici PMI e ISM Usa di giugno dipingono un’economia rallentata.
Le relazioni trimestrali che ci bombardano in questa fase estiva, contengono talvolta elementi di rallentamento e inviti alla prudenza da parte del management che ieri hanno causato una valanga di vendite sulle borse europee, soprattutto nel pomeriggio.
Milano è stata la peggiore, con un calo di -2,7%, male anche Parigi, -2,1%, Francoforte, -2,3%, Madrid -2,0%, Amsterdam, -1,4%, e Londra, -1,1%: quest’ultimo mercato aveva retto bene per gran parte della seduta, tonificato dalla decisione della Bank of England (BoE) di tagliare i tassi di -0,25% a 5,0%, 1’ mossa di “easing” monetario dal 2020.
La BoE è ora più convinta del ritorno dell'inflazione all’obiettivo del 2,0%. "Le pressioni inflazionistiche si sono allentate abbastanza da consentirci di abbassare i tassi oggi", ha dichiarato soddisfatto il Governatore Andrew Bailey, per poi sottolineare che ci sarà cautela su futuri nuovi tagli.
In calo anche Wall Street: Dow Jones -1,2%, Nasdaq -2,3% e S&P500 -1,4%. La reportistiva delle big-tech è un mix di novità positive e negative, mentre i dati macro dell’ultima settimana sembrano confermare un’economia Usa in decelerazione, favorendo uno scenario di riduzione dei tassi già alla prossima riunione di settembre, come ammesso dallo stesso Chairman della Federal Reserve Powell.
Numeri convincenti per Meta Platforms nel 2’ trimestre, con utile per azione di 5,16 Dollari, +73% anno su anno, e ricavi per US$ 39,1, +22%: le aspettative erano rispettivamente per 4,73 Dollari/azione e US$ 38,3 miliardi di ricavi.
Deludenti e largamente peggiore delle attese, invece, i dati di Intel, che nel 2’ trimestre ha perso US$ 1,61 miliardi rispetto all’utile di 1,48 del 2’ trimestre 2023.
L’azione Intel è arrivata a perdere quasi -20% nell’after market, dopo che il management ha peggiorato l’outlook per il trimestre in corso, ha azzerato il pagamento dei dividendi a partire dal 4’ trimestre, e annunciato il taglio del 15% dei dipendenti (circa 17.000 unità) ed un piano di riduzione costi da US$ 10 mld.
Meno tragici, ma sotto le previsioni, i conti di Amazon, che ha aggiornato, abbassandola, la “guidance” per il trimestre in corso. Accolte senza entusiasmo le nuove funzionalità legate all'intelligenza artificiale annunciate da Apple, volte a dare nuovo slancio alle vendite di Iphone, che soffrono cali pesanti in Cina.
Tuttavia le maggiori perplessità sulla tenuta dell’economia americana le ha determinate il Pmi (Purchasing managers Index) manifatturiero di luglio, sceso sotto 50 punti, a 49,6 punti di 51,6 di giugno, che significa che il comparto industriale è in contrazione, peraltro cofermata dall'indice Ism manifatturiero sceso a 46,8.
Anche i jobless claims (richieste settimanali di sussidi di disoccupazione) sorprendono negativamente essendo cresciuti, la scorsa settimana, di 14 mila unità a 249 mila, quando le attese erano per un dato stabile a 235 mila.
Le turbolenze sul comparto azionario si sono riflesse nell’indebolimento dell’Euro verso US Dollar a 1,078 da 1,082, mentre la Sterlina britannica, dopo il taglio dei tassi da parte della BoE, è scesa ai minimi da 3 settimane verso US Dollar a 1,277.
Nonostante le perduranti tensioni in Medio Oriente, il prezzo del petrolio ha ritrovato stabilità ed il WTI (Greggio di riferimento Usa) è sceso a 77,4 US$/barile, -0,7%.
La repentina fase di risk/off produce un duplice effetto sul mercato obbligazionario: al calo dei rendimenti dei Govies europei si associa la dilatazione degli spread: quello tra BTP 10 anni italiano e Bund tedesco èsalito a 142 bps, da 137 della vigilia ma il rendimento del BTP benchmark è sceso a 3,64%,-2 bps, e quello del Bund vicino a 2,20%, -7 bps. Negli Usa quello del Treasury 10 anni è sceso sotto il 4%
L’Italia vive una prolungata fase di ristagno dei consumi e dell’attività manufatturiera: ISTAT (Istituto nazionale di Statistica) stima che a giugno la produzione industriale sia aumentata +0,5% rispetto a maggio, ma la media del 2’ trimestre risulta inferiore di -0,8% rispetto al 1’. Le vendite al dettaglio sone scese -0,2% mensile a giugno e nel 2’ trimestre sono invariate rispetto al 1’.
Oggi, 2 agosto, le Borse europee registrano un forte calo, in media -1,3% a fine mattinata (ore 13.00 CET): pesano i timori di frenata dell’economia americana, le incertezze sul taglio dei tassi da parte delle Banche centrali Usa ed Europea, ed i focolai di guerra in Medio Oriente.
Oggi andrà osservato con attenzione il dato su salari e disoccupazione Usa, in quanto termometro attendibile della salute dell’economia.
Seduta memorabile, per le perdite record, a Toky: il Nikkei ha perso -5,8%, il peggior crollo in una seduta dal 1987: la colpa viene attribuita al rapido recupero dello Yen dopo l’inasprimento sui tassi, che penalizza le societa esportatrici: tuttavia anche in Giappone è peculiarmente debole il comparto tech, -9%, al pari di bancari/finanziari -9%, e “materials”, -8%!!
Le riaperture di Wall Street, osservando i future sui maggiori indici, sono previste in calo medio attorno -1,4%, (ore 13.30 CET).
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XAU/USD CHE GIORNATA!900+ PIPS CON L'ANALISI DI IERI BOOOOOST ME LO MERITO?
Buongiorno a tutti ragazzi stamattina vi lascio questa analisi, PER CHI MI SEGUE E NON SI è PERSO NULLA IL GRAFICO PRECEDENTE HA GENERATO 900+ PIPS DI PROFITTO! . Adesso però pensiamo ad oggi, Proverei ad intraprendere questo Trade, prima Rialzista e poi Ribassista , e perchè mai? il prezzo nella giornata di ieri ha reagito alla perfezione sul punto di rottura. OK MA ADESSO CHE SI FA ? Adesso mio caro trader la visione ad grafico più ampio rimane ribassista e perchè mai? questo perchè tra la fascia di prezzo che va tra i 2350-40 troviamo una liquidità molto importante da dover prendere, ed il grafico più ampio sembra intenzionato a riprenderlo. "NON CI SCORDIAMO" CHE A SETTEMBRE GLI STATI UNITI "DOVREBBERO" TAGLIARE I TASSI DI INTERESSE,FAVORENDO UNA CORSA ALL'ORO. QUINDI COME GIUSTO CHE SIA IL PREZZO STA CORREGGENDO E STA PRENDENDO LA SPINTA NECESSARIA PER ANDARE A RIALZO!!! OK ma perchè prima rialzo e poi ribasso? Bella Domanda è una mossa un pò azzardata e chi la voglia intraprendere si deve gestire con il giusto lottaggio. Detto cio, nella notte il mercato asiatico è passato all'attacco e non è la prima volta di certo che fa fuoco e fiamme , in ogni caso a 4h hanno rotto Il minimo che reggeva la struttura rialzista i 2370! siccome noi tutti sappiamo e non accetto risposte sbagliate ;) (SCHERZO). che sotto i minimi vi sono gli stop dei buyers e viceversa, il minimo strutturale più importante lo troviamo proprio a 2350! E QUINDI? Quindi amico mio o oggi è una giornata di fuoco, o se si segue l'analisi tecnica il prezzo ci si augura che ritracci long li dove ho posizionato le size. In quei livelli troviamo il cambio di struttura pronto per essere confermata e la nostra liquidità che ci darà la spinta per continuare la fase a ribasso. I LIVELLI SONO 2388/96/405 . Ora con parsimonia e lucidità bisogna posizionarsi, mi raccomando usate la testa e il giusto LOTTAGGIO! IL RISK MANAGEMENT è TUTTO!! Detto cio personalmente io sono entrato a 71/68/65 con stop loss che varia tra i 60/ max 56.
PER CHI MI SEGUE ANCHE SUI MIEI SOCIAL LINKATI SOTTO NE è GIA A CONOSCENZA. Vi auguro una buona giornat a tutti. BOOSTARE PER ALTRE ANALISI!!!
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