AUDCAD, cross interessante per potenziale SHORTIn una giornata che vede i mercati privi della liquidità nord americana (Wall Street ha tenuto la saracinesca abbassata per festeggiare il Giorno del Presidente), le coppie valutarie hanno anch'esse evidenziato movimenti assolutamente laterali. Eccezion fatta per la solita, imprevedibile volatilità "cattiva" di momenti come questi, abbiamo avuto la possibilità di analizzare con attenzione le coppie più importanti del Forex e di evincere alcuni spunti di rilievo.
Il cross in oggetto era in realtà sotto la lente di ingrandimento da diverso tempo, in quanto sul grafico weekly allegato sembrava formarsi un'area di distribuzione e in quanto tale possibile preludio alla discesa del prezzo. La rottura del supporto, evidenziato in figura tramite linea blu, e successivo retest ha confutato lo scenario ribassista. Altro elemento non trascurabile è rappresentato dalla distribuzione volumetrica, che proprio all'intero dell'area distributiva ha assunto una conformazione a campana (o distribuzione gaussiana) tipica di tali movimenti.
A questo punto sembrano essersi spalancate le porte al ribasso, difatti il primo livello volumetrico interessante è collocato in area 0,87 circa e quindi quasi 2 figure al di sotto dell'attuale livello (che ha rotto il supporto psicologico posizionato sulla cifra tonda 0,89).
Scendendo di time frame, passando quindi al 4 ore utile come trigger d'ingresso in posizione, abbiamo notato il cedimento di un'area triangolare di consolidamento. Il cedimento è avvenuto sul supporto, evidentemente a seguito di una pressione ribassista che ha caratterizzato la sessione europea odierna. Il primo livello supportivo volumetrico è ubicato a 0,88650 ma come detto l'analisi settimanale non sembra darci i presupposti per l'eventuale inversione del trend ribassista. Poi è chiaro, nulla nel trading è certezza matematica e qualora dovesse cambiare lo scenario aggiorneremo l'analisi.
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Analisi Settimanale XAU/USD – Settimana del 29 Marzo 2025Analisi Settimanale XAU/USD – Settimana del 29 Marzo 2025
Il prezzo si trova in una fase rialzista ben strutturata, con la rottura della trendline daily al rialzo che ha confermato un cambio di scenario.
L’attuale movimento si muove all’interno di un canale ascendente, ma il mercato è arrivato a una zona critica di vendite che, per ora, ha contenuto l’avanzata dei compratori.
🟥 Zona vendite – 3.084 / 3.087
È il livello dove si stanno concentrando le vendite.
Il prezzo ha più volte provato a superarlo senza riuscirci.
Le ombre superiori non sono particolarmente lunghe, il che indica più una fase di equilibrio tra domanda e offerta che un vero e proprio rifiuto violento.
Una chiusura decisa sopra 3.087, con volume, potrebbe dare il via a una nuova estensione rialzista.
🟩 Zone di acquisto
3070 – 3077 → zona di supporto attuale, già testata e difesa.
3020 – 3045 → precedente area di accumulo.
POC 3022 → livello volumetrico centrale dell’intera struttura.
🔵 Trendline
La trendline daily è stata rotta al rialzo: segnale tecnico forte.
Il prezzo è ora guidato da una trendline più inclinata, che accompagna l’impulso attuale.
🔢 Ritracciamenti di Fibonacci (dell’ultimo impulso)
In caso di correzione, i livelli di Fibonacci tracciati sull’ultimo impulso rialzista forniscono zone tecniche di rimbalzo potenziale, tutte coerenti con i livelli già presenti nel grafico.
Livello Prezzo Note operative
0.618 3.053,54 Coincide con una vecchia area di breakout. Zona tecnica forte.
0.5 3.043,21 Allineato a 3.045, dove ci sono già stati acquisti.
0.382 3.032,88 Livello intermedio sopra al POC 3022. Possibile base di rimbalzo più profonda.
Queste zone diventano target naturali in caso di short o punti di re-entry long se il prezzo dovesse correggere senza rompere la struttura principale.
⚔️ Strategie operative
📈 Scenario Long (continuazione del trend)
Entry: su rottura confermata di 3.087 con candela piena e volume crescente.
Target:
🎯 3.100
🎯 3.112
🎯 3.118 (estensione canale)
Stop: sotto 3.077 o, per una posizione più conservativa, sotto 3.070.
📉 Scenario Short (rifiuto su resistenza)
Entry: su segnale di rifiuto chiaro nella fascia 3.084 – 3.087.
Target:
🎯 3.077
🎯 3.070
🎯 3.053 → fibo 0.618
🎯 3.045 → fibo 0.5
🎯 3.032 → fibo 0.382
Stop: sopra 3.087 con margine tecnico sufficiente.
⚖️ Probabilità operative
Scenario Probabilità
📈 Long (rottura sopra 3.087) 60% Struttura bullish ancora attiva, ma serve conferma con volume.
📉 Short (rifiuto zona vendite) 40% Zona difesa dai venditori, ma senza forti reazioni finora. Short valido solo su segnale netto.
✅ Sintesi operativa – Checklist
🔲 Rottura netta di 3.087 con volume? → Valuto long
🔲 Nuovo rifiuto su 3.084–3.087? → Valuto short
🔲 Volume debole? → Resto in attesa
🔲 Rottura di 3.070? → Possibile correzione verso livelli Fibonacci (3.053 / 3.045 / 3.032)
🔲 Trendline già violata al rialzo → Scenario strutturale favorevole ai long
💬 Commento personale
Sto notando sempre più spesso che le rotture delle resistenze avvengono senza volumi esplosivi, come se gli istituzionali volessero nascondere i loro movimenti.
È un comportamento coerente con l’idea di non attirare attenzione, evitare di lasciare tracce e costruire posizioni in modo graduale e silenzioso.
Per questo motivo, oggi più che mai, credo che la lettura del contesto, della struttura e del comportamento del prezzo valga più dei volumi al momento del breakout.
Il vero segnale spesso arriva dopo, quando il mercato mostra se quella rottura regge o meno nel tempo.
Questo tipo di dinamica, però, aumenta i rischi per chi lavora in intraday come me, perché rende più facile cadere in fake breakout, con movimenti inizialmente convincenti che poi vengono riassorbiti nel giro di poche candele.
Serve ancora più pazienza, più conferme, e una gestione del rischio molto più stretta per evitare di essere dentro quando il movimento “finto” viene invertito velocemente.
👉 Questo è un esempio perfetto per chi ancora crede che il mercato non sia manipolato.
I movimenti sono sempre più sottili, calibrati e studiati per non lasciare punti di riferimento chiari, ed è proprio in questi dettagli che si vede la mano degli operatori più grandi.
Volumi Tic Weis Ritracciamento in base al Quarters Theory, che conferma con un ritracciamento sui 22, 000 circa, Conferme dai volumi sia Volume classico e sia volumi Weis(Onde) e Volumi. Sappiamo che i Volumi sono stati adattati sui Cfd dai Futures.... Se osserverete questo grafico 70/80 % Volumi Tic vanno a Targhet.
In questa Analisi tutta Volumetrica Vsa Weis Volumi in piu Footprint . Senza Discriminare e Sminuire nulla ad altre formule di Analisi che 70/80 % si va a Targhet. Tenendo conto anche di altri Fattori, Tassi, Volatilità ed altro.
Cos’è il Weis Wave Volume (WWV)?
Questa tipologia di indicatore permette di rilevare il volume e lo organizza in dei grafici a onde. Permette quindi di ottenere delle serie di onde di vendita e di acquisto. In altre parole, porta il volume in una dimensione diversa e permette ai trader di cogliere meglio la connessione fra l’azione del prezzo e il volume.
In relazione agli altri tipi di indicatori volumetrici, il Weis Wave Volume è l’indicatore più complesso e funziona diversamente rispetto agli altri. Esso è un indicatore che considera il volume di mercato e lo organizza in due grafici a linee che evidenziano in modo chiaro i punti di inflessione e le aree del rapporto offerta/domanda.
Efficace su tutti gli intervalli temporali, può essere applicato ai future, al Forex, ai titoli azionari e alle materie prime. Lo scopo principale dell’indicatore è quello di identificare i punti di inversione.
Le candele verdi in continua crescita, invece, mostrano che il prezzo sta subendo un rialzo continuo; quanto più aumenta la lunghezza della candela tanto aumenta il prezzo.
Le candele crescenti in rosso indicano un ribasso sempre più elevato, quindi una diminuzione in continuo aumento.
EUR/USD: esplosione in arrivoBuongiorno a tutti traders, siamo arrivati a settembre e l’estate è praticamente finita, quindi rimbocchiamoci le maniche e vediamo cosa hanno da offrirci i mercati.
Partiamo dalla consueta analisi strutturale macro H4. Come vi ho già spiegato in altre analisi, movimenti direzionali vengono scaturiti da uno sbilanciamento tra Domanda e Offerta e, molto spesso, si portano dietro zone di ribilanciamento da andare a colmare con i consueti ritracciamenti di mercato (ricordando comunque che non è detto venga fatto nell'immediato, trovandoci in una situazione pesantemente short, constatabile, oltre che dalla price action, anche dal valore volumetrico creato, visibile attraverso la "pancia" della value area).
Analizzando l’ultimo swing short possiamo andare ad identificare le 2 zone più interessanti che fungono da calamite di prezzo, ovvero:
- il vuoto volumetrico in area 1.01 (numero tondo) in concomitanza col 50% dell’intero range e una chiusura strutturale importante (che combacia anche col termine della Value Area High del session volume profile);
- il claster presente tra il 70/75% del range accoppiato all’altro vuoto volumetrico e a un’inefficienza di prezzo.
Tra le 2 è anche interessante segnalare l’altra zona di picco volumetrico in area 1.017, combaciante con l’order block (da cui sono partiti i volumi che hanno portato il prezzo a 0.99).
Spostandoci sull'H2 (time-frame molto interessante che vi consiglio nel caso voleste eliminare il rumore di sottofondo dato dell'H1 senza però avere una over-semplificazione data dall'H4). Vediamo come il prezzo stia pesantemente accumulando (o ridistribuendo) e ciò significa molto probabilmente che il movimento che ne scaturirà sarà esplosivo e potrà inficiare nel medio/lungo termine.
Nel dettaglio, dopo aver formato continui massimi col rispetto delle dominance, il prezzo ha creato liquidità statica (presente sul doppio minimo) che ieri, col raggiungimento di nuovi minimi storici il prezzo ha totalmente sbilanciato, rifiutando la zona e richiudendo all'interno del range.
Ricordiamoci che liquidità=controparte, e se i Big player del mercato sono riusciti a trovarne abbastanza durante questo stazionamento e dopo l'ultimo sbilanciamento avvenuto ieri, nei prossimi giorni potremmo vedere quell'esplosione direzionale che personalmente mi aspetto. Sta di fatto che per la conferma long di medio/lungo termine, il prezzo dovrà rompere in maniera decisa il massimo in zona 1.003; nel frattempo opererò sempre long ma nel breve termine.
E guardando appunto al breve termine vediamo come l'ultimo swing rialzista (quello partito dallo sbilanciamento di ieri) abbia portato allo spostamento del poc volumetrico fuori dall'area di ieri, formando anche un nuovo massimo strutturale; inoltre, non avendo lasciato imbalance di alcun genere, possiamo affermare come sia stato un movimento efficiente ad eccezione dell'ultimissimo swing avvenuto durante la sessione asiatica di stanotte, il che ci darà un'occasione per posizionarci.
Abbiamo 2 zone di liquidità che possono fungere da controparte per la continuazione rialzista della sessione odierna; in particolare attenzionerò quella presente subito sotto la zona di demand dopo che il prezzo avrà colmato quel piccolo volumetrico.
Non penso che il prezzo, arrivato in quella zona, ci concederà quietamente il posizionamento, per questo cercherò un'operatività aggressiva nel caso il mercato mi dia delle conferme ai time-frame più bassi.
Per oggi è tutto, ci aggiorneremo nel corso dei giorni.
P.S. Non scordatevi delle news che potrebbero ribaltare completamente qualsiasi visione!
S&P 500 – Analisi con Ichimoku⚠️ S&P 500 – Analisi con Ichimoku
📉 Breakout ribassista da wedge e target sulla chiusura del gap volumetrico
Dopo settimane di progressiva compressione dei prezzi all’interno di un cuneo ascendente, l’S&P 500 ha violato al ribasso la trendline inferiore, rompendo così una delle strutture tecniche più classiche in fase di distribuzione di top. Il movimento è stato accompagnato da una sequenza di segnali ribassisti sul sistema Ichimoku, rafforzando la validità del segnale.
☁️ Ichimoku: i segnali di debolezza
La Kumo (nuvola) è stata rotta verso il basso: un passaggio cruciale, poiché indica che il supporto dinamico è stato superato con forza. La nuvola futura si sta appiattendo e inizia a piegarsi verso il basso, suggerendo che il momentum ribassista potrebbe non essere solo un pullback ma l’inizio di una fase direzionale correttiva.
La Tenkan-Sen ha incrociato al ribasso la Kijun-Sen, e entrambe le linee si trovano sopra ai prezzi, confermando un’inversione temporanea di trend. Il tutto è supportato dalla Chikou Span, che ha bucato i prezzi precedenti e ora si trova al di sotto sia del prezzo che della nuvola: segnale ribassista completo secondo Ichimoku.
🎯 Target operativo: chiusura del gap
La struttura volumetrica mostra un gap non ancora chiuso in area 5667$. Questo livello rappresenta una zona di forte interesse istituzionale e, in un contesto correttivo, tende ad attrarre i prezzi.
🧭 Strategia operativa
Entrata short ideale: in caso di pullback in area 5980$, che coincide con il ritest della Kijun e della trendline rotta.
Stop loss tecnico: sopra i 6030 $, livello che annullerebbe la rottura e potrebbe indicare un falso segnale.
Take profit principale: area 5667$, obiettivo che copre circa il 5,25% di discesa e chiude il gap evidenziato sul grafico.
In sintesi, la combinazione di elementi tecnici (rottura del cuneo), segnali Ichimoku coerenti offrono un’opportunità ben definita per un’operazione ribassista di breve termine, con rischio contenuto e target razionale basato su dinamiche di mercato reali.
BERKSHIRE HATHAWAY PULL BACK O ALTRO?Buongiorno a tutti i trader!
Oggi analizziamo l'andamento di BRK.B, dove la sfida principale è capire se siamo di fronte a un semplice pullback o all'inizio di un vero e proprio crollo. La caduta sotto la SMA a 200 periodi è un segnale che richiede la nostra massima attenzione.
Analisi e Strategia su BRK.B
Ieri BRK.B ha toccato e superato al ribasso la sua SMA 200, facendo scattare l'allerta che avevamo impostato a $482.07. Questo ha attivato il nostro setup per un ingresso long con size ridotta, dato che abbiamo deciso di dividere l'operazione prevedendo un possibile ritracciamento più profondo.
Se il prezzo non dovesse scendere ulteriormente, i nostri primi target sono $502 e $520. Nel caso in cui BRK.B mostri forza e intenzione di ripartire, posizioneremo lo stop loss subito sotto la SMA 200, a $481, rendendolo molto stretto.
Indicatori a Confronto: Momentum e Volumi
Attualmente, gli indicatori RSI e Momentum ci suggeriscono di mantenere la cautela, indicando che non è ancora il momento ideale per un ingresso deciso. Questi indicatori misurano la forza e la velocità dei movimenti di prezzo e, in questo caso, segnalano che la pressione di vendita potrebbe non essersi ancora esaurita o che una chiara forza rialzista non è ancora emersa. Proprio per questo, la scelta di un ingresso con size ridotta è ulteriormente giustificata.
Al contrario, l'analisi volumetrica ci dà un segnale più incoraggiante. Il cluster volumetrico con supporto nell'area dei $482 ha retto, indicando che non c'è una forte e persistente pressione di vendita, e che potrebbe esserci interesse all'acquisto su questi livelli. I volumi sono cruciali: se un calo avviene con volumi in diminuzione o un tentativo di rimbalzo con volumi in aumento, sono segnali importanti sull'interesse degli operatori.
Il Ruolo degli Indicatori di Momentum
Ricordiamo che gli indicatori di momentum servono a:
Confermare un trend: Se un prezzo sale e il momentum cresce, il trend rialzista è solido (e viceversa per i ribassi).
Identificare inversioni: Un rallentamento del momentum, mentre il prezzo continua nella sua direzione (una "divergenza"), può preannunciare un'inversione di tendenza.
Segnalare ipercomprato/ipervenduto: Possono indicare quando un asset è stato eccessivamente acquistato o venduto, suggerendo una potenziale correzione.
In sintesi, BRK.B è finalmente arrivata in una zona di interesse per la nostra strategia. Questa è un'analisi per un possibile ingresso, basata su una strategia swing trade che bilancia il rischio con il potenziale di profitto.
Vi auguro buon trading un abbraccio
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Resa dei conti per il NasdaqAnalisi timeframe settimanale del Nasdaq.
Dopo la forte discesa avuta tra Marzo ed Aprile, in cui abbiamo avuto momenti anche da -20% dai massimi, abbiamo assistito ad un altrettanto veloce recupero per il Nasdaq, che si è riportato a ridosso dell'area dei precedenti massimi con tutte le incertezza economiche del caso ancora in essere.
Ora cerchiamo di fare un analisi tecnica che sia quanto più possibile distaccata da ciò che concerne i fattori economici mondiali:
- Partiamo dal livello volumetrico in alto, area 22000/22200 oltre ad essere il punto da cui è partita la precedente discesa, è anche un forte livello di resistenza volumetrica, ha fatto bene il suo lavoro la scorsa settimana, questa settimana il futures prova di nuovo a farsi sentire e testarla (chiusura sui massimi, vediamo come si comporterà il livello prossima settimana)
- Oscillatore in basso ancora in salita e con voglia di espandere, l'area verde segnala forza dei compratori ed ancora non si intravede nessun segno di inversione.
- Lo smart trail (indicatore sopra il grafico simile al supertrend) è appena tornato rialzista.
Per riassumere, la discesa di Marzo/Aprile aveva dato una forte scossa alle quotazioni, tuttavia anche i rialzi successivi sono stati altrettanto forti e repentini, non si intravede alcun segnale che lasci in maniera oggettiva trasparire voglia di fermare i rialzi; comunque va fatto notare che, la salita è stata rapida e senza pause di scarico, non mi stupirei se continuassero questa inerzia rialzista per la prossima settimana, per poi scaricare (almeno leggermente) dalla successiva dopo aver rollato i contratti futures (lo switch tra il contratto di Giugno ed il contratto di Settembre).
Andata e Ritorno per Euro-Dollaro questa settimana Buonasera, settimana interessante su Euro-Dollaro che parte lunedì con la rottura della mini congestione di scorsa settimana, aggiorna i massimi di periodo nella prima seduta della settimana a 1,1572 per poi ripiegare velocemente fino a 1,1307 nella notte tra martedì e mercoledì e continuare a lateralizzare sopra 1,13 per tutta la restante parte di settimana.
Partiamo con il dire che la dashboard in basso a sinistra è abbastanza contrastata, non vede una netta predominanza di una valuta rispetto all'altra, nei timeframe minori il Dollaro si difende meglio, prevale la forza dell'Euro nei lunghi (dopotutto veniamo da una forte salita).
A livello volumetrico dobbiamo fare delle distinzioni:
- nel timeframe daily appare chiaro che l'impostazione è indiscutibilmente rialzista, dove siamo anche in presenza di una forte zona volumetrica tra l'area attuale fino a 1,1275, quindi la zona attuale consente una valida base per tentare dei long.
- nei timeframe minori (ad esempio H1) abbiamo una prima area di supporto a 1,134, prima di ritrovarsi nella ben più solida area già citata ad 1,1275; tuttavia anche sopra abbiamo delle piccole zone di resistenza come 1,139 prima, 1,143 poi ed eventualmente infine 1,154.
Valuterei dei pattern rialzisti in area 1,134 prima ed 1,13/1,1275 poi per aprire delle piccole posizioni long con target i livelli sopracitati.
La settimana entrante sarà piena di dati importanti (dati inflazione UE oltre ai NFP e la disoccupazione USA di venerdì) in grado di movimentare le quotazione del cambio, tenendo sempre presente che qualsiasi dichiarazione da parte del presidente Trump potrebbe influenzare pesantemente le quotazioni.
Atterraggio e reazione per il NasdaqPrimo vero supporto di rilievo per il Nasdaq che si appoggia in area 20500 e tenda una reazione dopo la violenta discesa.
Finora, nonostante la velocità della discesa, si può parlare solo di prese di profitto, infatti rimane assolutamente intatto, nel medio e lungo termine, il quadro rialzista dell’indice; nel breve, per ora, restiamo ancora compresi tra area 20500 ed area 21400 (che sia distribuzione o accumulazione lo scopriremo dopo una rottura).
A livello volumetrico, in caso di rottura di area 20500, abbiamo un successivo supporto ad area 20000, prima di correggere fino ad area 18500; al contrario, in caso di ripresa rialzista, avremo come resistenze di breve area 21000, per poi poter allungare fino ad area 21550 poi e 21900 successivamente, prima della più robusta resistenza volumetrica in area massimi a ridosso dei 22400.
Nella prossima settimana l’attenzione sarà catalizzata sui NFP (Non Farm Payroll) di venerdì alle 14,30.
Apple mostra un trend rialzista ma sta testando la resistenza # Analisi Tecnica Dettagliata - Apple Inc. (AAPL)
**Data:** 21 Febbraio 2025
**Prezzo Attuale:** 245,55
**Posizione:** LONG dal 13 febbraio al prezzo di 241,53
**P&L (%):** +1,66%
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## 1. Valutazione della posizione LONG/SHORT
- **Posizione attuale:** LONG
- **Prezzo attuale:** 245,55
- **P&L (%):** +1,66%
- **Valutazione:** Neutro ⚠
📌 **Motivazione:** Il prezzo attuale è leggermente superiore al livello di ingresso, indicando un leggero profitto. Tuttavia, il trend generale e la volatilità potrebbero influenzare la sostenibilità della posizione.
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## 2. Benchmark con il mercato
- **Performance settimanale:** +1,78%
- **Performance mensile:** +11,72%
- **Performance settimanale NASDAQ 100:** -1,93%
- **Performance mensile NASDAQ 100:** -0,65%
📌 **Commento:** Apple ha registrato una performance settimanale positiva (+1,78%), segnalando una tendenza rialzista. Su base mensile, la performance è solida (+11,72%), dimostrando una forza relativa rispetto al mercato. Rispetto al NASDAQ 100, Apple ha sovraperformato sia su base settimanale (+3,71%) che su base mensile (+12,37%), indicando una maggiore forza relativa rispetto all'indice di riferimento.
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## 3. Trend
- **SMA5:** 245,06
- **EMA20:** 238,48
- **EMA50:** 237,41
- **EMA100:** 233,91
- **EMA200:** 223,82
- **VWMA20:** 246,49
- **ADX (14):** 22,30 (trend moderato)
- **Variazione Giornaliera %:** -0,11%
- **Variazione 1W %:** +0,39%
- **Performance settimanale:** +1,78%
- **Performance mensile:** +11,72%
📌 **Commento:** Il prezzo attuale si trova al di sopra delle principali medie mobili, suggerendo una tendenza rialzista consolidata. Tuttavia, la variazione giornaliera negativa potrebbe segnalare un breve consolidamento.
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## 4. Momentum
- **MACD Livello (12,26):** 2,21
- **MACD Segnale (12,26):** 0,30
- **Momentum (10):** 12,33
- **Oscillatore Awesome (AO):** 9,38
- **Ultimate Oscillator:** 66,81
📌 **Commento:** Il MACD si trova sopra il segnale, confermando una spinta rialzista. Il Momentum positivo e l'AO rafforzano l'ipotesi di una continuazione del trend ascendente. L'Ultimate Oscillator a 66,81 indica una buona pressione d'acquisto, segnalando una fase di forza del titolo. Tuttavia, essendo vicino alla soglia di 70, potrebbe suggerire un possibile rallentamento del trend e una fase di consolidamento nel breve periodo.
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## 5. Forza Relativa
- **RSI14:** 61,17 (neutrale)
- **Stocastico %K:** 89,74
- **Stocastico %D:** 89,32
📌 **Commento:** L'RSI è in zona neutrale, mentre lo stocastico si avvicina all'ipercomprato, suggerendo una possibile fase di consolidamento.
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## 6. Volatilità e Volume
- **ATR (14):** 5,31 (volatilità moderata)
- **Volume:** 53.197.431
- **Volume Medio (10 giorni):** 43.283.555
- **Volume Medio (30 giorni):** 54.632.057
- **CMF (20):** 0,13
- **VWAP:** 246,49
📌 **Commento:** Il volume attuale è superiore alla media a 10 giorni ma inferiore alla media a 30 giorni, suggerendo un aumento recente dell'interesse sul titolo. Il Chaikin Money Flow (CMF) a 0,13 indica un debole afflusso di capitale nel titolo, suggerendo che la pressione d'acquisto non è ancora abbastanza forte da sostenere un rialzo significativo. Inoltre, il VWAP a 246,49 suggerisce che il prezzo medio ponderato per il volume è attualmente sopra il prezzo attuale, il che potrebbe indicare una resistenza nell'immediato futuro.
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## 7. Bande di Bollinger
- **BB Inferiore:** 222,53
- **BB Superiore:** 249,66
📌 **Commento:** Il prezzo si trova nella parte alta delle bande, suggerendo una possibile resistenza o fase di consolidamento.
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## 8. Sentiment del mercato basato sul VIX
- **Prezzo VIX:** 18,21
- **EMA20 VIX:** 16,28
- **EMA50 VIX:** 23,29
- **Variazione Giornaliera VIX, %:** +16,28%
- **Performance Settimanale VIX, %:** +23,29%
📌 **Commento:** L’aumento del VIX suggerisce un incremento dell’incertezza, il che potrebbe tradursi in maggiore volatilità su Apple.
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## 9. Livelli chiave con valutazione Swing Trading
- **Supporto:** 222,53
- **Resistenza:** 249,66
- **TP1:** 248,00 (+1,00%)
- **TP2:** 250,50 (+2,00%)
- **TP3:** 253,00 (+3,00%)
- **SL1:** 243,00 (-1,00%)
- **SL2:** 240,00 (-2,00%)
- **SL3:** 237,50 (-3,00%)
- **Trailing Stop:** Attivato sopra 246,00 con distanza del 2% dal prezzo di chiusura.
📌 **Commento:** Il titolo sta testando la resistenza principale. Una rottura sopra 248,00 potrebbe portare a un'accelerazione rialzista. I livelli di Take Profit (TP) e Stop Loss (SL) sono stati calcolati rispetto al prezzo attuale di 245,55, fornendo un quadro chiaro della gestione del rischio e delle opportunità di guadagno.
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## 10. Considerazioni finali e strategia operativa
📌 **Sintesi:** Apple mostra un trend rialzista con il prezzo sopra le principali medie mobili e un MACD positivo. Tuttavia, il VIX in crescita suggerisce un possibile aumento della volatilità. I livelli di supporto chiave si trovano a 222,53, mentre la resistenza principale è a 249,66. Il titolo potrebbe consolidare prima di una nuova spinta. Il Chaikin Money Flow (CMF) a 0,13 indica un debole afflusso di capitale, segnalando che il momentum potrebbe rallentare se non supportato da un aumento del volume. L'Ultimate Oscillator a 66,81 suggerisce che la pressione d'acquisto è ancora presente, ma vicina a un potenziale esaurimento del trend. Inoltre, il VWAP a 246,49 mostra che il prezzo medio ponderato per il volume è superiore all'attuale livello di mercato, indicando una possibile resistenza a breve termine. Se il titolo riuscisse a mantenere la forza sopra il livello di resistenza, il trend rialzista potrebbe continuare, altrimenti si potrebbe assistere a una fase di consolidamento o ritracciamento.
✅ **Strategia operativa:**
- **Scenario rialzista:** Se il prezzo supera 248,00, valutare un incremento della posizione con TP1 a 250,50 e TP2 a 253,00.
- **Scenario ribassista:** Se il prezzo scende sotto 243,00, valutare una presa di profitto con SL1 a 240,00 e SL2 a 237,50.
- **Gestione del rischio:** Monitorare il VIX e attivare il trailing stop sopra 246,00 per proteggere i profitti.
📌 **Conclusione:** Il titolo è in una fase di forza, ma l'incertezza di mercato potrebbe influenzare il movimento futuro. Se il volume supporta una rottura sopra 248,00, potrebbe continuare la tendenza rialzista.
⚠ Attenzione: Questa analisi si basa esclusivamente su dati tecnici e non costituisce un consiglio di investimento. Non tiene conto di eventi macroeconomici, situazioni geopolitiche o dati fondamentali che potrebbero influenzare il titolo. Inoltre, non tiene conto della propensione al rischio dell’investitore, né del suo mix di portafoglio. Le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente e influenzare le strategie delineate in questa analisi.
EurUsd a quota 1.08 per poi cedere sotto il supporto principaleBuongiorno a tutti,
Eur/Usd in possibile fase rialzista nei prossimi giorni, favorita dalla tendenza volumetrica e ciclica attualmente in atto.
Dal punto di vista geometrico, il ritracciamento potrebbe articolarsi in due livelli chiave: il 61% e il 71% di Fibonacci, calcolati sull'ultima gamba ribassista di medio periodo.
La possibile formazione di un pattern armonico rafforzerebbe l'ipotesi di una correzione, che potrebbe anticipare una visione ribassista di lungo termine, soprattutto dopo un test a 1,08$.
Il nodo volumetrico a 1,08280$ rappresenta una resistenza significativa, in grado di respingere il prezzo e avviare un nuovo movimento ribassista.
Il ciclo a 70 giorni conferma questa prospettiva: il prezzo sembra avviare un nuovo ciclo con un massimo atteso nei giorni pre-natalizi, seguito da una correzione che potrebbe concludersi a inizio anno.
Infine, l'indicatore RSI supporta nel breve termine il movimento rialzista verso l'area di ipercomprato, con un possibile test iniziale al 61% di Fibonacci, intorno a 1,070056.
Grazie a tutti,
buon trading a tutti,
Christian Ciuffa
Tensioni Globali e Incertezza: Dove Sta Andando l’Oro Nero?ANALISI MACROECONOMICA
Questa settimana andremo ad analizzare uno degli asset che sicuramente gioca un ruolo chiave all’interno dei mercati globali.
Parliamo del petrolio (SPOTCRUDE su Pepperstone).
Da un punto di vista macroeconomico, dobbiamo attualmente tenere presente come la Cina stia rappresentando un ruolo fondamentale per quanto concerne la domanda della materia prima nel 2024, in quanto è uno dei maggiori consumatori, dunque principale importatore del mercato.
Per quanto riguarda il contesto geopolitico attuale, senza dubbio bisogna tenere in considerazione la guerra in Medio Oriente. Come ben risaputo, eventuali escalation di guerriglia potrebbero portare il prezzo del petrolio ad una potenziale accelerata al rialzo in quanto il prezzo ha una correlazione positiva con le varie incertezze geopolitiche.
Questo lo abbiamo potuto notare quando è avvenuto lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina in cui il prezzo è andato ben oltre i 130 dollari al barile.
Qual è stata la conseguenza di un tale innalzamento del prezzo del petrolio?
Un notevole rialzo dell’inflazione, che ha colpito i beni di maggior consumo come i beni alimentari e prodotti agricoli (costi decisamente più elevati per la produzione).
Inoltre, i tassi elevati imposti dalla Federal Reserve hanno portato ad un enorme rafforzamento del dollaro, motivo per cui il la materia prima è risultata decisamente più cara per gli acquirenti.
In questi termini sarà importante vedere l’influenza che il mercato americano avrà da questo conglomerato di dinamiche internazionali. Non dimentichiamoci del fatto che in un certo senso, sta avvenendo una transizione energetica, ovvero sempre più macchine elettriche si trovano sul mercato e questo potrebbe indurre ad una contrazione della domanda del petrolio, portandolo a deprezzarsi.
Quali potranno essere le previsioni per il 2025?
Alcuni analisti pensano che molto dipenderà dalle decisioni dell’OPEC per quanto riguarda la revoca dei tagli della produzione, che porterebbe inevitabilmente ad un aumento dell’offerta con riduzioni del prezzo che potrebbe tornare ad apprezzarsi intorno ai 40$.
Ovviamente questa è solo un’analisi informativa e non vuole rappresentare alcun consiglio finanziario.
Ogni investitore deve valutare le proprie decisioni attraverso analisi e studio macroeconomico.
ANALISI TECNICA
Da un punto di vista puramente di Analisi Tecnica, possiamo vedere come sul timeframe Weekly, il petrolio si trovi in una fase di compressione che va dai 65$ ai 93$ al barile. Quindi possiamo sostenere che al momento non vi è una chiarissima direzionalità del nostro asset. Compratori e venditori avranno sicuramente un determinato interesse a voler tenere il prezzo in questo range.
FIXED RANGE VOLUME PROFILE + FIBONACCI
Da un punto di vista del timeframe Daily, questo range purtroppo non ci dà modo di capire quale tendenza stia prevalendo. Difatti anche con il nostro Fixed Range volume profile possiamo vedere come il POC (Point of Control) ovvero il punto in cui sono avvenuti i maggiori scambi, si trovi poco sopra al prezzo attuale.
Detto questo possiamo notare come ci siano delle aree di vuoto volumetrico, ovvero aree in cui abbiamo avuto non molti scambi e che possono rappresentare dei punti in cui il prezzo potrebbe esserne attirato. Al di sotto dei 65$ troviamo un’area intorno ai 55$, mentre se parliamo di ulteriore deprezzamento del petrolio, troviamo un’area interessante intorno ai 30$ al barile. Mentre al di sopra troviamo un’area di vuoto volumetrico intorno ai 100$ al barile.
Se vogliamo tracciare anche un Fibonacci in correlazione con l’ultimo movimento avvenuto sul petrolio, possiamo vedere come lo 0.75 si trovi in corrispondenza della nostra zona di vuoto dei volumi.
Queste non vogliono rappresentare dinamiche che sono avvenute nel passato, non rappresentano alcuna certezza che questo possa ripetersi in futuro.
Traders ed investitori devono valutare i propri investimenti sulla base di analisi proprie e tenendo conto i rischi di questo asset, in quanto molto volatile e che possono portare al rischio di perdita di denaro.
STOCHASTIC MOMENTUM INDEX
Ulteriore conferma della totale incertezza attuale, ci viene data anche dallo Stochastic Momentum Index. Possiamo notare come si trovi ad un livello intermedio, dandoci ulteriore risposta sulla totale parità attuale tra compratori e venditori.
CONCLUSIONI
Non possiamo esimerci dal dire che un trader deve prestare molta attenzione quando ci si trova in una fase di range come il petrolio in questo momento. Infatti, non avendo alcun tipo di certezza a livello di trend è bene che si aspetti qualche tipo di conferma prima di dover prendere determinate decisioni di investimento. Sarà particolarmente interessante vedere quale fattore potrà influenzare la rottura di questa area in cui sosta al momento il petrolio.
Ogni concetto fornito in questa analisi è puramente a scopo informativo e non vuole rappresentare alcun tipo di consiglio finanziario
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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AL LUPO, AL LUPO!Today’S Trading del 07.10.2024
MACRO BACKGROUND
Powell aveva dunque ragione! L’economia USA si sta dimostrando ancora una volta forte e ancora per una volta la paura di una recessione viene respinta, cosi come da più di due anni a questa parte, cioè da quando la FED ha iniziato con il suo ciclo di taglio dei tassi.
È oramai dal marzo del 2022 , quando la FED ha iniziato ad alzare il costo del denaro che analisti ed operatori dei mercati si attendono un forte rallentamento dell’economia USA come risposta alle politiche monetarie, ancora nella fase di rialzo dei tassi si poteva pensare ad un ritardo nella risposta ancora naturale, ma ora che la FED inizia il percorso di allentamento…. Ora no!
Il coro di analisti e banche d’affari si era diviso in due: i primi che credevano nelle parole di Powell, in un’economia robusta da difendere, ed i secondi che nel taglio da 50 Bp e segnali di debolezza del mondo del lavoro vedevano i primi segni di un’imminente recessione!
Recessione, recessione!
Ancora una volta il mercato del lavoro USA ha stupito, venerdi grandi numeri dai NFP che mostrano una disoccupazione in calo al 4.1% dal precedente 4.2% con 254K nuovi ruoli paga ed una revisione a rialzo del dato precedente a 159K, dati che con un tasso di partecipazione stabile al 62.7% e oltre 8milioni di opportunità lavorative rilevate dai Jolts , aprono la porta ad una FED cauta nel ciclo di tagli tassi.
Torna dunque il focus inflazione, ora che il mercato del lavoro ha dato un segnale forte della sua robustezza , la FED potrebbe nuovamente rallentare nel ciclo di taglio tassi , con una pausa alla riunione di novembre o un taglio modesto da 25Bp, decisione che a questo punto dipenderà anche dai prossimi dati sull’Inflazione.
Ancora si cerca un equilibrio nel doppio mandato FED tra stabilità dei prezzi e piena occupazione, la ricerca del tasso di equilibrio è compito arduo per Powell che per ora sta dimostrando, dati alla mano , di essere in sintonia con l’economia USA ( almeno per il mandato FED)
FOREX
Torna il super dollaro USA, tutti i giochi sono da rifare ora che il mercato del lavoro ha ribaltato le possibili decisioni della FED. Le probabilità di andare oltre 1punto percentuale di tagli tassi per la FED in questo 2024 sembrano sparite , pertanto il dollaro USA va rivalutato. Le pesanti vendite dello scorso mese vanno riviste ed il biglietto verde inizia questo mese di ottobre con un +1.90% medi contro le relative majors, portando eurusd sotto 1.10 ai minimi di 1.0966, alle porte dei primi supporti volumetrici di 1.0925.
Giu anche la sterlina che di riporta a 1.3110 primo supporto volumetrico di medio periodo,interessante anche usdjpy che si porta a 149.25 resistenza chiave , in confluenza volumetrica con le medie mobili daily che potrebbe porre ostacoli alla forza del dollaro USA.
EQUITY
Torna il Risk on, le borse mondiali festeggiano con chiusure settimanali rialzista, lasciandosi alle spalle i timori di un rallentamento economico e di deboli utili aziendali. Tuttavia il mese di ottobre non brilla per gli indici USA , il Russell segna un -1.20% , Dow -0.21% sp500 -0.50% nasdaq -0.42%. L’avvio di settimana sembra ora necessitare di ricoperture dopo la spinta rialzista di venerdi, tuttavia resta difficle ora crede in crolli strutturali dei mercati , sempre che la stagione delle trimestrali USA non riaccenda la paura negli investitori.
Il Nasdaq lascia scoperto il POc di venerdi a 20103pnt, livello che potrebbe dover rivedere coperture prima di nuove spinte rialziste, cosi come l’SP500 con il poc a 5770 pnt , mentre per il Russell resta livello di equilibrio il POC settimanale a 2216 pnt.
COMMODITY
Ancora il settore energy a dettare legge , con le tensioni in Medio oriente a dominare la scena. Il wti riconquista 75$ in un pieno rally long, mentre per i metalli il gold soffre ora la rinnovata forza del biglietto verde e la tenuta dei rendimenti obbligazionari, lasciando le quotazioni del metallo giallo nell’intorno dei 2672$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
EURUSD shortEntrato short su FX:EURUSD , con ST vicino la zona volumetrica short del giorno precedente…
A livello di struttura, il prezzo ha tirato un forte long stamattina e un ritracciamento/presa di liquidità è più che fattibile.
A livello volumetrico vediamo:
- Il prezzo che balla sul POC evidenziato
- Volumi tick long in diminuzione e quelli short in aumento
- Prezzo arrivato alle bande di deviazioni più alte della VWAP
Riguardo l’analisi fondamentale, per oggi vediamo buone notizie per USD, vediamo come continuiamo.
Inoltre possiamo vedere come il TVC:DXY ha fatto una specie di presa di liqudità, che ci potrebbe invogliare a una ripresa long
ANALISI GBP/USDEsaminando il grafico settimanale di GBP/USD, emerge uno scenario intrigante. Dopo un periodo di accumulo dal 2009 al 2015, il prezzo ha ceduto, toccando zona 1.19000. Tuttavia, l'impulso mancava della forza necessaria per generare nuovi minimi strutturali, dando vita a una fase di accumulo durata dal 2016 al 2021. Nel 2022, si è manifestata una spinta ribassista decisa, provocando la rottura del canale precedentemente menzionato. Nonostante ciò, il prezzo è stato respinto intorno a 1.05100, in prossimità di una resistenza chiave. Questo ha indotto il prezzo a cercare liquidità al rialzo, seguito da un rifiuto a 1.30800 e una possibile continuazione ribassista.
Allontanandoci dai timeframe settimanali e virando verso quelli giornalieri, approfondiamo l'analisi del movimento rialzista iniziato il 26 Set '22. In questa prospettiva, diventa evidente che, nel tentativo di cercare liquidità al rialzo, il prezzo ha lasciato dietro di sé numerosi ordini non eseguiti e diverse zone di liquidità, che presumibilmente saranno toccate nel medio-lungo periodo.
Infine spostandoci sul timeframe H4 e analizzando il movimento ribassista iniziato l'6 Nov '23. Attraverso un'analisi volumetrica, noi di NFA abbiamo identificato due zone di vuoto volumetrico intriganti, dove il prezzo potrebbe cercare liquidità per poi continuare il ribasso (vedi grafico), in linea con la Bias principale.
Dopo aver completato l'analisi tecnica dell'asset, spostiamo l'attenzione sull'analisi macroeconomica. Il dollaro ha mostrato una tendenza al ribasso per oltre una settimana a seguito delle dichiarazioni molto accomodanti di Powell, un mercato del lavoro più debole rispetto ai mesi precedenti e un calo della fiducia dei consumatori. Nel Regno Unito, il PIL è risultato al di sotto delle aspettative, mentre l'inflazione continua a persistere.
La prossima settimana sarà decisiva in quanto verranno rilasciati i dati sull'inflazione di entrambi i paesi (CPI e PPI). Questi dati forniranno chiarezza sulle mosse delle rispettive banche centrali. Se l'inflazione negli Stati Uniti dovesse rimanere persistentemente alta (con l'inflazione core probabilmente ancorata al 4.1%), potremmo vedere un rialzo dei tassi nella riunione di gennaio (con il 26% di possibilità). Tuttavia, se l'inflazione iniziasse a calmarsi, seguendo la tendenza dell'eurozona, la Fed potrebbe adottare un approccio molto più accomodante.
Crediamo che la Fed non ripeterà gli errori degli anni '70, trascurando l'importante nemico dell'inflazione. Siamo certi che un taglio dei tassi non avverrà prima del terzo trimestre del prossimo anno. Inoltre, il sentimento di mercato evidenzia una forte fiducia nelle prospettive economiche future. I rendimenti obbligazionari di mercati più rischiosi, come quelli dei paesi emergenti, superano notevolmente quelli americani, indicando un'ottica 'risk on' e prospettive di non recessione futura.
In sintesi, attendiamo i dati sull'inflazione per aprire posizioni short verso zone di discount, in previsione di una prospettiva di lungo termine dettata da un probabile taglio dei tassi della Fed nel terzo trimestre e da un'aspettativa di un favorevole clima economico per gli indici azionari. Seguiremo attentamente l'ottica istituzionale 'risk on', mantenendo un'attenzione particolare sull'inflazione per ottimizzare le operazioni.
SP500Il Futures dell'SP500 sembrerebbe aver chiuso un Ciclo Settimanale, il secondo di questo nuovo Ciclo Intermedio
Il movimento di chiusura ciclica è stato un movimento da manuale per quanto riguarda il retest di un'importante livello volumetrico, livello che identifica la profilazione alta di tutto il Ciclo Settimanale.
Detto minimo, fatto poco sotto il supporto psicologico di 4.100 $ ha anche identificato un pattern molto frequente di riduzione della spinta (punto 5), pattern presente nell'ultimo movimento delle Wolfe wave!
Il target sulle Wolfe è già stato fillato quindi tecnicamente siamo diretti verso i top!
Oggi è Venerdì Santo quindi le Borse sono chiuse e il prezzo del futures gravita neutro nei dintorni del POC della distribuzione volumetrica del Ciclo Settimanale, inoltre Lunedì è pasquetta quindi mi aspetto che il prezzo continui con questa neutralità, oscillando all'interno di una comfort zone che va da 4.110 a 4.140 $, almeno fino a quando le Borse non si rimettono in moto.
Naturalmente eventuali violazioni, in questo contesto, non avrebbero la solita importanza però un recupero della resistenza fissata a 4.136 $, confermerebbe la partenza del nuovo Ciclo Settimanale.
Poichè il Ciclo Intermedio è giovane e in forza, ha tutto il tempo per violare i top di periodo e magari attivare il patter di accumulazione identificato sul TF Daily.
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BTC/USD WYCKOFF ACCUMULATIONCome si può evidentemente notare dal grafico in questione, il Bitcoin, dopo una lunga fase di accumulo sarebbe maturo per una nuova bull run. Wyckoff, ancora una volta, ci illumina la strada. Nonostante fattori esogeni, che tutti conosciamo, la criptovaluta non ha ceduto ed è andata a creare una solida base volumetrica creata sul livello di 16.500 dollari per circa due mesi. Guardando attraverso gli occhi di Wyckoff il castoro scorge la SPRING il 21 Novembre segnando il minimo di 15.480 dollari. Ad oggi siamo al test della verità, nelle prossime settimane la moneta virtuale dovrebbe andare a segnare un massimo superiore a quello del 15 Agosto, per poi dopo un breve ritraccio ripartire alla volta di quota 33.000 dollari. I volumi ci aiutano. Abbiamo un vuoto volumetrico da quota 25.000 a quota 33.000. Monitorare con attenzione le prossime settimane. La reazione che avrà a 33.000 dollari ci darà indicazioni se sperare in quote ben più ambiziose o attendere ancora con pazienza.
L'INDICE DI ORO E PETROLIO E MEDIE MOBILI VOLUMETRICHEBuongiorno ragazzi, questa è un'analisi pubblicata all'interno del mio blog l'8 marzo. Ho discusso la stessa sul mio canale youtube nel video dal titolo:
"L'IMPORTANZA DELLE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE APPLICATE AD UN INDICE DI MATERIE PRIME DA ME CREATO" pubblicato il 10 marzo.
Ho notato che l’argomento in cui costruivo l'indice del settore della difesa (vi lascio il link dell'idea sotto nei collegamenti a idee correlate) è stato per voi interessante. Ripropongo quindi un’analisi in cui andrò a costruire un ulteriore indice, basato stavolta sulle materie prime.
L’indice è legato in maniera diretta allo scenario geopolitico scatenatosi il 24 febbraio con il conflitto tra Russia e Ucraina.
Successivamente utilizzerò le medie mobili volumetriche (argomento di cui non ho mai parlato) per farvi capire un modo ulteriore per inquadrare il sentiment del mercato.
LE MATERIE PRIME SCELTE PER LA COSTRUZIONE DELL’INDICE
L’indice che costruirò sarà composto dall’oro e dal petrolio. La diversa natura di queste due commodities è da ricercare nelle diverse tematiche alle quali rispondono:
• L’oro è un bene rifugio che va tipicamente ad apprezzarsi in maniera prepotente in periodi di instabilità dei mercati
• Il petrolio è una materia prima energetica che risponde alla legge della domanda e dell’offerta
Ho scelto due materie prime così diverse tra loro per creare un indice completo, ossia un indice che risponda a due tematiche:
• Legge di domanda e offerta
• Bene rifugio
Se avessi ad esempio indicizzato petrolio e natural gas cosa avrei ottenuto? Semplicemente un paniere legato a una sola tematica, ossia quella della legge della domanda e dell’offerta. Stessa cosa se avessi inglobato oro e argento assieme: il risultato sarebbe stato un indice influenzato unicamente dalla natura di bene rifugio. Combinando oro e petrolio, si ottiene di conseguenza un indice che io definisco “completo”.
PERCHE’ NON E’ POSSIBILE INDICIZZARE LE MATERIE PRIME ATTRAVERSO I LORO FUTURES?
Avevo mostrato come fosse semplice costruire un indice di azioni: era sufficiente sommare le diverse sigle (ticker) delle diverse aziende utilizzando l’operatore matematico “+”.
Per quanto riguarda il mondo delle commodities, non è tuttavia così semplice. Se utilizzassimo i futures alle materie prime associati per costruire il nostro indice (come, ad esempio, “CL1! + GC1!”), ciò non sarebbe possibile; il problema risiede nelle diverse unità di misura utilizzate per esprimere il valore delle stesse commodities, in quanto:
• L’oro è espresso in dollari a oncia
• Il Mais è espresso in dollari a bushel
• Il petrolio in dollaro a barile
• Il rame in dollari a tonnellata
Questo non accade per le azioni. Esse, infatti, sono tutte espresse in dollari ad azione, e di conseguenza, seguendo tutte lo stesso principio, possono essere indicizzate senza grosse difficoltà.
Come si può ovviare al problema? Scegliendo un ETC e un ETF che replichino il prezzo delle materie prime da noi scelte.
L’ETC E L’ETF DA UTILIZZARE
• Oro: ETC Invesco physical gold A (SGLD)
• Petrolio: ETF United States oil fund (USO)
Inserendo nella barra di ricerca il “codice”:
BATS:USO + MIL_LS:SGLD
Otteniamo l’indice, che ha questo tipo di andamento:
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE INDICE
L’indice delle materie prime dimostra una forza simile all’indice delle aziende della difesa: dai minimi visitati il 2 dicembre 2021, esso si è mosso in moto parabolico riuscendo a guadagnare oltre 28 punti percentuali, raggiungendo così i 253,05$. Sono diversi gli aspetti tecnici degni di nota; ognuno di loro da un’unica informazione: il trend si presenta estremamente forte. Essi sono:
• La distanza della media mobile veloce a 50 periodi dai 253.05$: più la distanza tra il prezzo e la media aumenta, più un trend è da considerare forte
• La distanza tra le due medie mobili: più è grande la distanza tra la media a 50 e quella a 200 periodi, più il trend è da considerare in salute
• Volumi: come spesso esprimo, è condizione fondamentale che i volumi accompagnino il prezzo al rialzo. Maggiori essi sono, maggiore è la partecipazione degli investitori al rialzo, più è considerato affidabile un trend. L’aumento di essi è ben rappresentato dal cambio di pendenza avuto dalla media a 30 giorni (in color nero)
• RSI: l’indicatore si trova oltre gli 80 punti; essi esprimono una situazione di “ipercomprato”, ossia quella in cui un prezzo ha avuto un trend eccessivamente forte.
Vorrei ricordare un aspetto: quando l’RSI raggiunge e supera valori di 70 punti, il prezzo tende a ritracciare. Credo che in quest’indice quest’indicatore debba essere contestualizzato con il particolare momento poiché la speculazione è ancora alta; è quindi possibile che esso si mantenga ancora a valori alti.
Diamo ora uno sguardo all’ATR, che misura il nervosismo avuto dagli investitori:
Analizziamo innanzitutto il periodo novembre 2020-novembre 2021: l’ATR si è mosso tra valori compresi i 2.92 e i 2.14 punti. Il 2 dicembre si giunge ad un minimo relativo da parte dell’indice: esso corrisponde ad un massimo relativo da parte dell’ATR. Come si può spiegare ciò? Come ho scritto nella precedente analisi in cui andavo a costruire l’indice sulle aziende della difesa, è proprio in quella data che le testate giornalistiche iniziano ad affrontare dei temi riguardanti un possibile conflitto. Un possibile conflitto come può impattare a livello psicologico sugli investitori? Decisamente male. Questo nervosismo è ben rappresentato graficamente dall’ATR, che raggiunge così i 3.40 punti.
Questo nervosismo trova quiete i 2 mesi successivi: l’ATR, dal 2 dicembre 2021 all’11 febbraio 2022, perde 26 punti percentuali circa; questo ritracciamento coincide tuttavia con la rotazione dei capitali su oro e petrolio, che si riflette sull’indice, che nello stesso arco di tempo segna una performance del +13% circa.
Perché accade ciò? Poiché gli investitori anticipano sempre le mosse del mercato, in maniera da essere ben posizionati qualora dovesse palesarsi un determinato evento economico-finanziario o geopolitico.
Il nervosismo riprende la scena da protagonista l’11 febbraio, quando l’idea di un possibile conflitto prende sempre più forma: in poco meno di un mese l’ATR sale del 108% circa, accompagnato da un’accelerazione parabolica dell’indice dal +15%. Ci troviamo ora a 5.21 punti, sintomo che il nervosismo che scorre nei mercati è alto.
UTILIZZARE L’INDICE COME “TERMOMETRO DI SENTIMENT”: STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE
Per capire come agirò le prossime settimane, mi chiedo innanzitutto:
“quando sono iniziate le speculazioni sull’oro e sul petrolio causate dalle tensioni geopolitiche?”
Come ho specificato qualche paragrafo fa, intorno agli inizi di dicembre. E’ possibile trovare conferma nei grafici dei futures delle due materie prime? Direi di si.
La mia idea è quindi quella di aspettare che nell’indice ”(USO+SGLD)” si ricreino le condizioni “psicologiche” antecedenti l’inizio del conflitto.
Come le ricavo queste particolari condizioni? Dai volumi!
• I volumi non erano così alti come lo sono ora (visto che l’affluenza sul bene rifugio e sul petrolio era inferiore perché il conflitto non era si era ancora palesato)
L’IMPORTANZA DELL’INCROCIO DELLE MEDIE MOBILI SUI VOLUMI
Molto spesso, all’interno delle analisi, tratto argomenti riguardanti l’incrocio tra due medie mobili. Nella mia operatività faccio sempre riferimento a due medie mobili, in particolare:
• Una “veloce” a 50 periodi
• Una “lenta” a 200 periodi
Possiamo applicare due medie mobili ai volumi e non al prezzo? Assolutamente si.
I settaggi saranno questi:
• Una “veloce” a 19 periodi
• Una “lenta” a 64 periodi
Perché queste opzioni?
• La scelta della media mobile a 64 periodi deriva dal fatto che la speculazione sull’indice inizia proprio 64 periodi fa (64 “candele” fa); la stessa media tiene quindi conto del numero di contratti scambiati dagli investitori da quando essi hanno iniziato a scontare la probabilità di un conflitto fino ad oggi.
• Ho successivamente ricercato una media mobile più veloce che “scavalchi” al rialzo quella lenta a 64 periodi il 24 febbraio, ossia il giorno dell’inizio del conflitto in Ucraina, corrispondente all’accelerazione parabolica dell’indice: la media mobile a 19 periodi è quella che risponde a tale esigenza.
Come esprimo sempre, che tipo di informazione dà il “golden cross”, ossia il passaggio di una media mobile “veloce” al di sopra di una media mobile “lenta”? La forza di un trend. Più una media mobile veloce distanzia una lenta, più un trend è da considerarsi forte ma soprattutto in “accelerazione”, al rialzo o al ribasso che sia.
Ho sempre rimarcato come i volumi rappresentino in qualche modo l’umore degli investitori, per cui che tipo di informazioni dà il golden cross che vi mostrerò ora nella grafica?
L’informazione di un cambio di umore.
Come ho spiegato in precedenza, il numero di contratti scambiati è aumentato in maniera vertiginosa all’inizio del conflitto, e dal giorno la loro quantità si è sempre mantenuta a livelli alti; maggiori sono i contratti scambiati, maggiore è l’interesse e la speculazione in un determinato asset. Per cui:
• Se i volumi continuassero a mantenersi alti, significherebbe probabilmente che l’agitazione degli investitori non sarebbe conclusa, e di conseguenza lo stesso interesse per l’indice continuerebbe a persistere
• Se i volumi invece iniziassero a diminuire, potrebbe significare che l’appetito degli investitori per oro e petrolio starebbe iniziando a calare.
Quando potremmo capire tutto ciò? Quando la media mobile volumetrica “veloce” scavalcherà al ribasso quella “lenta”.
Perché dico questo? Perché quando una media mobile lenta stà al di sopra di una veloce, il trend principale è ribassista. E quindi, applicando questo ragionamento ai volumi, ciò potrebbe significare che “l’umore” degli investitori non sarebbe più ottimista, ma pessimista. E cosa succede quando un umore diventa pessimista? Che un grafico inizia a muoversi in trend discendente perché l’interesse nei suoi confronti cala.
STRATEGIA CON DUE MEDIE MOBILI VOLUMETRICHE E ATR
Aggiungo un’ulteriore aspetto:
Più la distanza tra due medie mobili aumenta, più l’indicatore o l’asset al quale le medie mobili sono associate è da considerarsi forte o debole:
La possibile strategia appena descritta con due medie mobili volumetriche non ha solo dei pro, bensì anche dei contro; deve quindi essere settata in maniera tale da considerarsi affidabile. Quali sono questi “contro”? E’ vero che quando la quantità di contratti inizia a calare probabilmente il sentiment inizia a cambiare, però esiste anche un’altra possibilità: ipotizziamo che i prossimi giorni il conflitto si risolverà; cosa accadrebbe all’indice? Probabilmente tutte le posizioni long verrebbero chiuse (visto il desiderio degli investitori di portarsi “a casa” i profitti) e in quel modo questo si rifletterebbe con un grande aumento dei volumi.
Come ci potremmo aspettare il grafico se accadesse tale evenienza? Provo a ipotizzarlo nella seguente grafica:
I volumi aumenterebbero in maniera repentina e di conseguenza la distanza tra le medie mobili volumetriche aumenterebbe. Ciò è in contrasto con quanto espresso precedentemente, dove sottolineavo il fatto che le medie mobili volumetriche avrebbero mantenuto la stessa “impostazione” fin tanto che il sentiment sarebbe rimasto stabile.
Quello che voglio spiegare in questo caso è che l’impostazione delle medie mobili (quella veloce al di sopra della lenta) non cambierebbe, tuttavia ci sarebbe un cambio di sentiment (viste le enormi vendite). Ciò significa che la strategia descritta precedentemente sarebbe affidabile fin tanto che il conflitto rimarrà stabile, senza improvvise sorprese (come, appunto, una risoluzione del conflitto).
Ma se si risolvesse?
In quel caso una soluzione potrebbe essere questa: osservare attentamente l’ATR. Perché?
Se ci fossero dei grandi volumi di vendita, l’ATR andrebbe a salire: questo perché esso misura la volatilità storica, e la volatilità non è altro che quello strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un periodo di tempo specifico; se le vendite fossero di una certa robustezza, che candele andremmo ad osservare a livello grafico? Candele di una certa imponenza, seguite di conseguenza da un ATR in crescendo!
Se quindi vedessimo un grande volume di vendite con un ATR a crescere, non dovremmo più considerare le medie volumetriche come “termometro di cambiamento di sentiment” come descritto nel paragrafo precedente. Infatti:
• Se la media mobile volumetrica a 19 periodi superasse al di sotto quella a 64 periodi con un contemporaneo decremento dell’ATR, potremmo affermare che l’appetito nei confronti delle due materie prime starebbe svanendo, il che potrebbe suggerire che il mercato abbia scontato il conflitto.
• Se la distanza tra la media mobile volumetrica a 19 periodi mantenesse o aumentasse la distanza al rialzo nei confronti dell’altra a 64 periodi con una grande pressione ribassista (e non rialzista) nell’indice e con un ATR a crescere, allora non potremmo considerare più affidabili le medie mobili volumetriche.
Vi faccio un esempio grafico sull’S&P500 per spiegarvi la correlazione tra incrocio tra medie mobili volumetriche e ATR:
Quindi ricordate: se il trend dell’indice iniziasse a diventar ribassista nonostante l’incrocio tra la media mobile veloce e quella lenta non avvenga, osservate l’ATR. Come potete vedere dagli esempi, esso non mente.
RIEPILOGO:
Per capire il sentiment degli investitori riguardante il delicato momento geopolitico attraversato, si possono attuare due possibili strategie:
• Strategia con due medie mobili volumetriche: fin tanto che la media mobile a 19 periodi rimarrà al di sopra di quella a 64, il sentiment rimarrà intatto (e quindi la “paura” nei riguardi del conflitto” continuerà a persistere). Se il sentiment invece cambiasse, i volumi scambiati sarebbero inferiori (perché l’interesse nei confronti delle materie prime calerebbero) e questo si rifletterebbe nella media mobile veloce che scavalcherebbe quindi al ribasso quella lenta
• Se ci fossero delle grandi vendite causate, ad esempio, dalla risoluzione del conflitto, la distanza tra le due medie mobili volumetriche aumenterebbe, ma ciò sarebbe un falso segnale in quanto il sentiment sarebbe cambiato. Osservando invece l’ATR si eliminerebbero i falsi segnali
Per avere quindi la sicurezza che l’incrocio tra le medie mobili volumetriche funzioni, confrontatele sempre con l’ATR: se la media volumetrica veloce incrocia al rialzo quella lenta, l’Average true range deve trovarsi in una condizione di “crescendo”. Viceversa, a incrocio invertito, lo stesso deve trovarsi in “dimuendo”.
Ciò espresso fin’ora non è un consiglio finanziario. E’ semplicemente l’analisi di un grande appassionato di finanza.
MATTEO FARCI
ANALISI MACRO DELL'ULTIMA SETTIMANA: COME HA IMPATTO LA FED?Buongiorno ragazzi! La passata è stata una settimana molto turbolenta essendo stata influenzata negativamente dalla Federal Reserve e dal suo presidente Jerome Powell. L’obiettivo di questa analisi è analizzare il comportamento che gli investitori hanno avuto durante e l’ora successiva la conferenza della Fed. Vi riporterò in breve i punti salienti e poi passeremo subito ad analizzare i grafici.
LE PAROLE DI POWELL
Per quanto riguarda il tema riguardante l’economia e la sua ripresa, Powell dichiara che “gli indicatori dell’attività economica e dell’occupazione hanno continuato a rafforzarsi. I settori più colpiti dalla pandemia sono migliorati negli ultimi mesi, ma sono stati colpiti dal recente forte aumento dei casi di Covid-19”. Per quanto riguarda il tema sul mercato del lavoro e tasso di disoccupazione, ha dichiarato che “si è assistito ad un aumento di posti di lavoro solido tanto che il tasso di disoccupazione è “diminuito sostanzialmente”.
Per quanto riguarda invece uno dei temi più sensibili dell’ultimo anno, ossia l’indice dei prezzi al consumo, il presidente ha affermato che “con un'inflazione ben al di sopra del 2% e un mercato del lavoro forte, il Comitato prevede che presto sarà opportuno aumentare i tassi”.
Dobbiamo prestare maggior attenzione all’affermazione del presidente riguardante la possibilità che i prezzi (e quindi l’inflazione) potrebbero continuare a salire. Quest’ultimo dato, che tanto era stato considerato transitorio, sta iniziando a diventare preoccupante?
La riduzione dei bilanci, inoltre, avverrà presto (non si è specificata una data certa).
Quindi, riassumendo in breve, l’outlook nei confronti dell’economia statunitense è positiva visti i continui miglioramenti nel mercato del lavoro che, sulla stessa linea d’onda, hanno fatto abbassare il tasso di disoccupazione. Per questo motivo e per il fatto che l’inflazione inizi a diventare un problema (“inizia a diventare” per la Fed, credo che per i cittadini questo problema persista invece ormai da più di un anno) si prevede un aumento dei tassi di interesse (altro tema caldissimo degli ultimi mesi) in cui non si è precisato quando avverrà (verosimilmente a marzo).
La conferenza stampa di Powell è datata al 26 gennaio. Vediamo ora le reazioni degli operatori sui due bechmark di riferimento (S&P500 e NASDAQ).
S&P500 E VIX, NASDAQ E VXN E DIVERSI SETTORI
Come potete ben osservare, entrambi gli indici, dall’inizio della conferenza stampa e per l’ora e mezza successiva (dalle 20 alle 21.30) hanno perso abbastanza terreno. In particolare, l’S&P ha perso un -2,9% circa mentre il Nasdaq un -3,6% circa; come mai il Nasdaq ha perso di più? A parer mio il motivo è da ricercare nelle parole di Powell relative alle preoccupazioni inflazionistiche: un’inflazione più persistente del previsto va a danneggiare maggiormente gli indici pesantemente growth, com’è appunto il Nasdaq, in quanto erode i guadagni futuri delle aziende.
Guardando queste performance, appare chiaro che gli investitori abbiano mal digerito le dichiarazioni della Fed. Voglio fare un’analisi riguardante i volumi, in particolare quelli scambiati prima della conferenza stampa e quelli scambiati in contemporanea: notate nei rettangolini rossi (in basso) di entrambi i benchmark come, prima dell’evento, essi fossero abbastanza bassi. Sapete il motivo? Gli investitori stavano aspettando per poter prendere una posizione decisa, scommettendo, per dire, a conti fatti, e non ipotizzando le parole qualche ora prima. Per essere più chiaro, sappiamo quanto questi eventi siano in grado di destabilizzare un mercato, per cui che senso aveva per gli operatori scommettere ore prima sulle parole che avrebbe potuto dire Powell? Hanno aspettato e non hanno scommesso, e ciò è dimostrato dai bassissimi volumi di scambio. Alle 20 hanno iniziato a digerire le parole di Powell e allora sì che hanno aperto (o comunque chiuso) delle posizioni, e ciò è facilmente riscontrabile nell’aumento repentino degli stessi volumi evidenziati nei rettangolini di color azzurro. Questa quantità di contratti aperti in long o in short rappresenta l’emotività momentanea degli operatori, che poi si è andata a calmierare le ore successive, quando i prezzi di entrambi gli indici hanno continuato a perdere terreno. Con quest’ultimo appunto riguardo i volumi voglio trasmettere delle cose per me importanti: l’importanza di capire l’emotività e di quanto questa possa far schizzare il prezzo e come agiscono in generale gli operatori in questi particolari eventi: se non avete le idee chiare, state attenti a prendere delle posizioni, perché qualsiasi dato macro o qualsiasi intervento della Fed possono essere imprevedibili; e collegandoci all’emotività, era abbbastanza scontato che anche i due indici rappresentativi della stessa schizzassero per aria: VIX +18%, e VXN +10%.
ANALISI SETTORIALE
Adesso andiamo invece a considerare le performance dei singoli settori:
Vi ho condiviso dei grafici orari, evidenziando con il rettangolino rosa le candele immediatamente successive alle dichiarazioni di Powell: molto male il settore tecnologico con un -2.34%, settore immobiliare (-2.33%), settore delle comunicazioni (-2.04%) e settore dei beni discrezionali con un -2.24%; si difendono meglio degli altri il settore delle utilities con un -0.74%, il settore dei beni di prima necessità con un -0.69% e il settore finanziario con un -0.9%. I restanti settori perdono tra il punto e il punto e mezzo percentuale.
Ora focalizziamo l’attenzione sul motivo per il quale alcuni settori abbiano fatto peggio di altri: è un caso che il settore tecnologico e quello delle comunicazioni abbiano perso oltre 2 punti percentuali? No! Il motivo è da ricercare nelle componenti degli etf stessi: il settore tecnologico, nemmeno a dirlo, è pesantemente growth, e come spiegavo nel paragrafo precedente, è normale che gli investitori abbiano svenduto più contratti (o azioni, o abbiano chiuso operazioni long) di un settore che potrebbe essere più penalizzato di altri (viste le prospettive di inflazione persistente e aumento dei tassi di interesse); stessa cosa vale per l’etf XLC del settore delle comunicazioni: le prime tre partecipazioni dello stesso etf sono Meta, che occupa un peso del 22.36%, Alphabet inc classe A con un peso dell’11.28% e Alphabet inc classe C con un 10.5%. Queste tre partecipazioni, compattate con loro, costituiscono il 44.14%, quasi la metà dell’intero paniere; vediamo le performance orarie di queste 3 aziende:
Sono abbastanza negative, Meta arriva a perdere oltre 2 punti e mezzo percentuali. Ora capite perché XLC non è stato risparmiato dalle vendite?
Comportamento anomalo da parte del settore Real Estate, che tipicamente va a performare bene in periodi di moderata/alta inflazione dal momento che gli immobili costituiscono di per sé una protezione contro la stessa vista la possibilità da parte dei possessori di immobili o edifici residenziali di distribuire l’aumento dei prezzi dei beni appena menzionati ai consumatori (per fare qualche esempio, un aumento dell’inflazione è accompagnata da un aumento dei prezzi delle case e degli affitti e grazie a questo i possessori riescono a distribuire tale aumento ai compratori).
Ritornando a considerare le performance settoriali orarie post-FED , vi siete chiesti come mai il settore delle utilities, dei beni di prima necessità e finanziari sono quelli che hanno sofferto di meno? I primi due settori menzionati sono difensivi e value! Il fatto di essere difensivi conferisce loro una determinata protezione in giornate come quelle del 26 gennaio (ad alta volatilità); il fatto di essere value ha permesso agli stessi di essere meno soggetti alle parole di Powell riguardo i tassi di interesse e soprattutto nei riguardi dell’inflazione (perché questi due parametri vanno pesantemente ad influenzare le aziende ad alta crescita ma non quelle con un business forte e focalizzato sul presente come, appunto, le aziende e settori value). Lo stesso discorso vale per il settore finanziario, che è value ma non difensivo. Per dimostrarvi ciò che ho appena considerato, guardiamo le performance orarie del settore value e growth:
Come potete osservare, il value ha perso molto meno (-1.29% contro un -2.03%).
ANALISI DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Adesso analizziamo il mondo obbligazionario prima e dopo la conferenza della FED. Vi condividerò due grafici: nel primo saranno visualizzati i rendimenti delle scadenze brevi della curva dei rendimenti (rendimenti dei titoli a uno, due, tre, cinque e sette anni), mentre nel secondo i rendimenti delle scadenze più lunghe; nel rettangolo di color rosa andrò ad evidenziarvi le candele formate dai titoli immediatamente e durante la conferenza:
Riagganciandomi alle diverse performance dei diversi titoli, vi voglio far notare diverse situazioni che chiarirebbero concetti che ho già ripetuto nelle mie idee precedenti:
1. Le scelte di politica monetaria vanno sempre ad influenzare maggiormente la parte breve della curva. Questo perché la parte breve è influenzata dalle aspettative per la politica monetaria della Federal Reserve: aumenta quando ci si aspetta che la FED aumenti i tassi e diminuisce quando ci si aspetta che i tassi di interesse vengano ridotti; questo è riscontrabile a livello grafico? Direi proprio di si! E’ dimostrato dal fatto che le scadenze brevi abbiano registrato incrementi tra il 4.5% e il 10%, mentre le scadenze lunghe tra il 2.3% e il 4.2%!
In particolare, sono proprio i rendimenti a 2 anni ad essere più influenzati dalla politica monetaria, tant’è che risultano quelli con la performance maggiore (un massiccio +10%). Per logica, quindi, potevamo aspettarci che i rendimenti a più lunga durata registrassero performance meno importanti, e così è stato. Questi sono i migliori momenti per poter visualizzare se determinate informazioni da noi studiate nei libri siano effettivamente vere e riscontrabili, e io opero sempre in questo modo, andando a ricercare le “verità”.
2. I rendimenti a più lunga scadenza, soprattutto quelli di riferimento a 10 anni (considerati il bechmark) non rispondono direttamente alle decisioni della Fed, ma più ad aspettative sull’inflazione e alle leggi di domanda e offerta; ed è proprio per le aspettative sui prezzi al consumo che a parer mio hanno fatto quel movimento; dopotutto Powell si è dimostrato “più spaventato del solito” nei riguardi di questa tematica; è possibile che abbia spaventato gli investitori che, come lui, credevano nella transitorietà del fenomeno? E’ plausibile.
3. Lo stesso discorso che ho fatto per l’S&P500 e per il NASDAQ lo ripropongo anche per gli asset obbligazionari: vedete come le candele che hanno preceduto le 20:00 del 26 gennaio (le candele precedenti alla riunione della Fed) abbiano il corpo molto piccolo? Ciò significa “calma piatta”, riferita al fatto che gli operatori non avevano ancora preso delle decisioni o delle posizioni prima delle dichiarazioni di Powell. Anche il mondo obbligazionario, quindi, si è comportato come quello azionario; prestate molta attenzione a queste situazioni!
BITCOIN
Per quanto riguarda le performance della crypto, cosa possiamo dire?
Avevamo affrontato una discussione secondo la quale BTC si stesse correlando positivamente ai mercati azionari, in maniera particolare al settore tech:
Conoscendo questo tipo di correlazione, come vi immaginate che BTC si sia comportato? Quasi in maniera speculare allo stesso settore tech!
Focalizzate l’attenzione sul rettangolino azzurro (che evidenzia come negli altri grafici visti in precedenza l’arco temporale in cui è andata in onda la conferenza di Powell): vedete la grande correlazione positiva? Vedete come le performance siano state molto simili tra loro?
Questa è l’importanza delle correlazioni: capirle è fondamentale in giornate di questo tipo.
La domanda da farsi ora è questa: in quali mercati gli investitori hanno immesso la loro liquidità?
VALUTE RIFUGIO: YEN E FRANCO SVIZZERO
Le valute rifugio per eccellenza sono state anche stavolta (come avevamo constatato nelle idee precedenti) un rifugio sicuro? Vediamolo in due grafici a timeframe 15 minuti:
La risposta è no! Stavolta anche esse, indistintamente, sono scese. Lo yen, tra le 20:00 e le 22:00 cade del -0.27% mentre il Franco, nello stesso arco temporale, del -0.36%. Anche in questo caso vi ho evidenziato i volumi prima e durante la conferenza: vale lo stesso discorso fatto per il mercato azionario e obbligazionario.
DOLLARO AMERICANO
Il protagonista, stavolta, è stato il dollaro americano. Vediamolo in un grafico a 15 minuti e spieghiamo il motivo:
All’inizio della conferenza di Powell e per le due ore successive la valuta ha registrato un +0,37%, molto meglio rispetto a tutti gli altri asset visti fin’ora. Il motivo è da ricercare nell’effetto che gli aumenti dei tassi di interesse hanno nei confronti di una valuta: sapete che correlazione c’è? Non ne esiste soltanto una, ma diverse:
1. Tipicamente una banca centrale aumenta i tassi di interesse per andare a calmierare un’inflazione causata da una ripresa e successiva espansione economica. Gli investitori di tutto il mondo, chiaramente, preferiscono andare ad investire in un paese con un’economia in ascesa, sana e forte: questo significa che lo stesso paese andrebbe a subire un grande afflusso di capitali esteri. Acquistare un asset straniero significa chiaramente acquistarlo nella valuta locale: ciò si correla alla legge della domanda e dell’offerta: più moneta richiedo, più quella moneta andrà a rafforzarsi.
2. Ricollegandoci al fatto che i tassi di interesse vengono tipicamente alzati per calmierare un’economia in surriscaldamento, possiamo fare il discorso opposto per i tassi che vengono abbassati per andare a cercare di rafforzare un’economia in recessione; in questo caso come si comportano gli investitori?
Tenderanno ad acquistare valute dei paesi con economie in espansione e a vendere valute dei paesi in recessione: è così quindi che si va ad operare su cambi valutari in cui una delle valute è considerata forte (con dei tassi di interesse positivi) e una debole (con dei tassi di interesse negativi).
3. I tassi di interesse vanno ad influenzare anche i forex-trader: diversi broker, alla chiusura delle contrattazioni, effettuano le cosiddette operazioni di swap: queste consistono in un versamento da parte a parte (da broker a trader) del tasso di interesse delle monete del cambio in cui si è aperto un trade. Facendo un esempio molto pratico: immaginiamo che io, Matteo Farci, abbia aperto una posizione long sul cambio Euro/Dollaro Usa. Assumiamo l’Euro con un tasso di interesse del 5% e il Dollaro con un 1%: io andrò a versare il tasso di interesse sulla moneta che ho venduto (ossia l’1%) e mi verrà versato il tasso sulla moneta che ho acquistato (il 5%): capite il vantaggio?
Mi rendo conto che non è un argomento semplicissimo da capire, penso dedicherò un’analisi che focalizzerà l’attenzione nei riguardi questi concetti, in quanto è fondamentale capirli visto il fatto che tutte le banche centrali mondiali si stanno muovendo con le loro politiche monetarie.
LA REAZIONE DEI METALLI PREZIOSI
Molto spesso sento dire che l’oro è una protezione contro l’inflazione e ciò potrebbe essere vero, nel lungo periodo. Il discorso è che se lo fosse stato anche nel breve, probabilmente alle dichiarazioni di Powell riguardanti la non transitorietà dello stesso fenomeno inflattivo il metallo prezioso si sarebbe dovuto apprezzare. Questo è successo?
Direi di no. Entrambi gli asset (l’altro è l’argento) hanno perso oltre il mezzo punto percentuale. La mia opinione riguardo a ciò trova diverse logiche:
L’oro, nel breve periodo, non ti protegge dall’inflazione.
La discesa è dovuta all’apprezzamento del dollaro USA che abbiamo analizzato nel paragrafo precedente (l’oro è scambiato in dollari, per cui se il dollaro aumenta il suo valore va a sfavorire gli investimenti sul gold da parte di investitori detentori di altre valute, perché andrebbero a pagare di più per acquistare la stessa quantità di contratti).
Prestate attenzione alla correlazione inversa tra i rendimenti dei titoli di stato reali (rendimenti nominali aggiustati all’inflazione) e l’oro stesso, che trovate in questa grafica:
fred.stlouisfed.org
E’ chiaro che se il valore sul dato dell’inflazione rimane costante e invariato mentre il rendimento a 10 anni, come abbiamo visto prima, schizza per aria l’oro per, appunto, la correlazione inversa, sarebbe sceso in quasi ugual proporzione, e ciò è riscontrabile nel grafico FRED che vi ho condiviso!
Aprite in particolare questo link e andate a selezionare il 26 gennaio:
fred.stlouisfed.org
Vedete quanto la correlazione sia inversa?
Per quanto riguarda invece l’argento, esso ha seguito sostanzialmente il movimento dall’oro, da cui è da sempre influenzato.
I MERCATI HANNO RAGGIUNTO IL BOTTOM?
La preoccupazione di diversi operatori in questo momento è: il mercato ha raggiunto il suo minimo? Adesso risalirà? Rivedremo i massimi storici? A parer mio è difficile da dire e da prevedere. Quello che posso dire è che, a causa dell’alta volatilità, né l’S&P500 tantomeno il NASDAQ hanno avuto una settimana con una vera e propria direzionalità infatti, come vedrete nei due grafici giornalieri in basso, il prezzo si è mosso all’interno dei rettangolini da me colorati di color rosa:
Quello che ho appena evidenziato è più chiaro in dei grafici a timeframe più bassi, come quelli orari, in cui possiamo notare altre cose interessanti:
Innanzitutto entrambi i grafici sono molto simili tra loro; i due prezzi hanno formato nell’ultima settimana una lateralizzazione; c’è da chiedersi se esso sarà un consolidamento (se il prezzo romperà il rettangolo di congestione verso l’alto) o una distribuzione (se esso lo romperà verso il basso). Come potete osservare, ho tracciato in entrambe le lateralizzazioni l’intervallo fisso volumetrico, il cui point of control mi visualizza l’area di prezzo in cui sono stati scambiati più volumi; è evidente che il prezzo si stia pian piano gonfiando, e quella indicata con il point of control e l’area in cui si sta combattendo la guerra tra compratori e venditori. Inoltre vi ho visualizzato i volumi: vedete come essi siano molto più accentuati quando il prezzo arriva in corrispondenza delle strutture di supporto e resistenza della lateralizzazione? Ciò sta ad indicare che sono delle aree di prezzo in cui tanti attori del mercato reagiscono, e ciò si riflette appunto sui volumi stessi. Unica eccezione la zona volumetrica indicata in entrambi i grafici con il rettangolino verde, in quanto è l’unica area in cui i volumi sono rimasti molto bassi nonostante in prezzo fosse sulla resistenza: questo è dovuto al fatto che in quelle ore di contrattazioni i mercati statunitensi fossero chiusi e di conseguenza gli operatori a mercato risultassero molti meno. Da questa analisi oraria abbiamo quindi capito come i minimi toccati dai due bechmark siano molto importanti. Vi voglio però riportare gli stessi grafici a livello settimanale per farvi notare un qualcosa di molto importante:
Ho condiviso prima il settimanale dell’S&P e successivamente quello del Nasdaq; è interessante notare che tracciando il visible range in entrambi i benchmark dalla candela settimanale del rimbalzo di marzo 2020 dopo il crollo dei mercati causati dalla pandemia e l’ultima settimana terminata il 28 gennaio 2022, ci rendiamo conto che il point of control (come vi ho spiegato prima, l’area di prezzo in cui sono scambiati più volumi) si trova al di sopra di entrambi i prezzi. Per la mia visione dei mercati, potrei quindi affermare che vedrei il prezzo più in alto le prossime settimane soltanto se entrambi gli indici riuscissero a chiudere con una candela settimanale al di sopra dello stesso point of control.
E come ultima cosa, non dimentichiamoci la volatilità. Statisticamente, a volatilità considerevoli, un mercato tende a scendere e non a salire, e queste grafiche ne sono la prova:
Vedremo quindi se questi “indici di paura” vedranno una discesa.
L’analisi termina qua. So che probabilmente è stata lunga, ma determinati concetti, a parer mio, non possono essere spiegati in due righe e anzi, se proprio devo essere sincero, avrei potuto continuare a scrivere altre 50 pagine. Volevo comunque trasmettervi le mie conoscenze che, in giorni come questi, possono aiutarvi a leggere meglio i mercati; è importante capire cosa succede ma soprattutto perché succede, e io cerco sempre di spiegare grazie a studi e logica la psicologia che sta dietro i mercati. Inoltre ci aspettano dei periodi in cui le banche centrali del mondo non interverranno con le loro politiche monetarie una volta, bensì diverse! Ed è proprio per questo che è fondamentale sapere come muoverci e, determinate volte, capire quali potrebbero essere le mosse dei mercati, attraverso analisi macro, correlazioni, volumi e volatilità potrebbero permetterci di guadagnare di più e/o limitare le perdite. Spero di essere stato chiaro, qualora non lo fossi stato cercatemi in privato su Instagram o tradingview, o commentate l’idea.
Volevo aggiungere inoltre che ho intenzione di creare un canale personale in cui condividerò tante altre idee riguardanti i mercati finanziari. Vi comunicherò quando il progetto sarà ultimato, rispettando chiaramente le linee guida imposte da tradingview.
Grazie, Matteo Farci
LUNA/USDT - RISING WEDGE e conseguente analisiEntriamo nello specifico di questo pattern, tipicamente avverte il trader che potrebbe avvenire un' inverione alla rottura della wedge, con target, l'ampiezza della base del triangolo "scaleno" che abbiamo diseganto; target disegnato dalle due linee bianche.
I volumi all'interno di questo pattern vanno a scemare, fino a che non si ha un'esplosione e rottura della wedge con un conseguente aumento di volumi.
Tipicamente come detto, disegnata come è rappresentata sul grafico dovremmo aspettarci una rottura a ribasso, con target su pool importante in area 23$.
Ma uscendo un pò dagli schemi e notando un forte trend rialzista dato non solo dai grafici ma anche da un motivo fondamentale "vedere analisi precendete"; vi disegno anche una possibile rottura a rialzo con possibile target che coincide con un estensione di fibonacci disegnata in passato e fino ad ora abbastanza rispettate, coincidenza ?!
Nessuno prevede il futuro, ma l'osservazione del prezzo è fondamentale, darsi più possibili scenari e cambiare idea al momento giusto, è una caratteristica fondamentale in un trader.
Un punto di equilibrio importante è area 29,20 $, POC dell'ultima salita fatta.
Troviamo diversi Pool di domanda su cui si potrebbe vedere un rimbalzo nel caso in cui il prezzo possa scendere, che sono in area : 31.60$ - 25,91$.
Il prezzo ha avuto si una forte esplosione a rialzo ma dal mio punto di vista abbastanza sano senza troppi eccessi come può essere per Solana; il prezzo di LUNA penso stia consolidando su quest'area dei 30/33$, dovesse BITCOIN, ripartire a rialzo, perchè fondamentale come market Mover; Luna potrebbe avere un altro forte rialzo.
Un'altra piccola chicca, che analizzo spesso in qualsiasi TF, sono i volumi sulle singole candele, il 18 Agosto (su kucoin Ex.) troviamo la candela più volumetrica, come potete notare siamo stati in inside bar in quella candela per diversi giorni, fino a che il 27 agosto abbiamo chiuso al di sopra; è normale a mio parere un retest della stessa area, ma solitamente Bull o Bear, che hanno partecipato alla candela più volumentrica, vorranno difendere la propria posizione, perciò una rottura ella candela del 18agosto, risulta ostica; perciò i BULL potrebbero far valere la loro forza rispingendo l'attacco e dirigendo il prezzo nuovamente verso l 'alto.
Questo che ho appena detto avviene su tutti i TF, analizzare e valutare il contesto e annotarsi quando i volumi iniziano ad essere interessanti, per poi studiare le reazioni del prezzo, differente TF, differente portata dei movimenti.
Aggiornamento al prossimo appuntamento
Buon Trading
Lo scivolone dei metalliOgnuno a modo proprio e con le dinamiche individuali che li contraddistinguono..
i metalli chiudono la settimana con configurazioni molto simili e questo può aiutare non poco nella validazione delle proprie scelte operative.
Gold con un massimo arrotondato (o testa/spalle a seconda di come lo si voglia interpretare), Silver con un breakout short e Copper con un triangolo ribassista; tutte conformazioni differenti ma un solo risultato, un importante movimento ribassista che conduce le quotazioni verso supporti importanti o aree volumetriche dove in precedenza i prezzi si sono fermati.
Quale sarà l'evoluzione di questi scenari?
Se si ha intenzione di operare sul mercato dei metalli per la prossima settimana, potrebbe essere estremamente utile valutare la correlazione tra questi tre strumenti finanziari per validare possibili scenari; non sempre sono così allineati in quanto dominati da dinamiche differenti che in alcuni momenti possono risultare discordanti.. ma questa è una di quelle condizioni che possono essere sfruttate!
Il movimento ribassista è stato importante per tutti e tre, i livelli di supporto/resistenza sembrerebbero piuttosto chiari; quello che potrebbe differire è l'aspetto volumetrico in quanto Oro e Argento presentano picchi volumetrici SOPRA i livelli di supporto; differente è il caso del Rame perché la massa volumetrica prossima ai prezzi risulta essere SOTTO il livello statico e questo potrebbe determinare una maggiore "libertà" di movimento delle quotazioni prima di incontrare un incremento della resistenza con conseguente falso breakout o breakout anticipato nel caso di un'ulteriore pressione del lato delle vendite.
Una correlazione da sfruttare che potrebbe restituire notevoli vantaggi operativi; sempre ovviamente considerando il differente "carattere" degli strumenti coinvolti.
Buon trading a tutti!!!
Eur/Usd: ribasso fino a 1.16Salve a tutti,
nel video mostro come possibile scenario di lungo periodo quello dell'EurUsd in linea con una visione ribassista.
Determinato che potrebbe esserci un possibile Bat Pattern in formazione ed una visione che potrebbe portare al sorpasso di una zona come 1.18500$, ottimo supporto volumetrico e statico, e successivamente ad un arrivo presso gli 1.16500$.
Inoltre siamo in un fine ciclo tecnico di lungo periodo, su un trend che è partito da maggio 2020 e che potrebbe correggere sul lungo periodo proprio sul 50% del ritracciamento dell'impulso di lungo che coincide con 1.15500$, altra zona volumetrica importante e zona di forte incidenza volumetrica.
Christian Ciuffa