Mid e Small Cap Growth nel mirinoL’indice S&P 500 ha fissato un altro minimo di mercato per questo 2022 solo pochi punti sotto il minimo precedente stabilito martedì.
Anche la lettura del rapporto put-call equity-only ha raggiunto un altro massimo a 0.84.
Questa è una lettura ESTREMA e sottolinea il sentimento ribassista che permea il mercato azionario.
Se osserviamo un grafico H4 dell'S&P 500 per noi è chiaro, almeno a breve termine, di cosa abbiamo bisogno per invertire l'attuale momentum ribassista; rompere questo canale ribassista e successivamente area 3900 punti.
Nei due pannelli in basso del grafico vediamo che in queste ultime due settimane, nonostante l’indice faceva sempre nuovi minimi, le Small e Mid cap Growth hanno registrato una sovra performance degna di nota su base relativa.
Ed è questa l’area del mercato dove si deve concentrare la nostra attenzione, poiché se e quando il mercato ripartirà, queste aree del mercato probabilisticamente saranno avvantaggiate!
E’ opportuno cogliere queste società (e non solo) vicino ai supporti poiché la possibilità di falsi break long aumenta considerevolmente in questo contesto di mercato
S&P 500 (SPX500)
QUANDO LO STORNO DEL DOLLARO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la forza del biglietto verde, e che il mondo intero sia prossimo ad una fase recessiva sembra essere un dato di fatto, ma come sempre i tempi dei mercati finanziari non rispecchiano quelli dell’economia reale, e un anticipo di circa un semestre è per buon accordo condiviso da tutti.
I mercati guardano in media ad un semestre nel futuro e si preparano pertanto ad una fase di rallentamento delle attività produttive mondiali, il che porterà a scarsi utili per una parte delle attuali aziende mondiali e alla chiusura totale delle attività per una gran parte delle restanti imprese.
Si creerà meno ricchezza nel mondo, e le banche centrali questa volta non faranno nulla per risollevare le sorti dell’economia globale a differenza di quello che siamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio, perché è priorità globale quello di far calare i prezzi al dettaglio e l’unico modo e colpire la domanda.
Alla luce di una fase di forte recessione non sembra esserci altro mood se non quello di scappare dalle attività di rischio e rimanere liquidi, ovviamente la liquidità prediletta nelle fasi crisi mondiale è la liquidità in dollari USA!
Questa fame di dollari sta portando al collasso tutti gli altri asset class, specialmodo il mondo fx sta vedendo ora una fase di iper volatilità a ribasso per tutte le altre majors che soffrono grandemente la forza del biglietto verde.
Sarà difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti del dollaro senza che le ripercussioni sull’economia reale di paesi come il Regno Unito, o del blocco europeo possano non risentirne, pertanto maggiori saranno da ora gli allunghi rialzisti del dollaro, maggiori saranno le possibilità di un intervento delle banche centrali per riequilibrare le economie globali.
FOREX
Un 2022solo pro dollaro al momento, il che ha portato il basket dollari a segnare da inizio anno ad oggi un +7.89% medio, contro tutte le altre majors che soffrono invece pesanti ribassi, come lo yen giapponese che segna al momento un -11.45% medio, sebbene la BOJ abbia dichiarato apertamente la sua volontà di intervenire nel mercato fx per sostenere lo yen contro il dollaro usa.
Il mercato valutario vede un 2022 particolarmente volatile, e gli eccessi principali sono su usdjpy che segna da inizio anno un +25.49%, performance che non troviamo cosi di frequente neggli annali di questo asset, che pur esprimendo chiaramante le divergenze di politiche monetarie hawkish per il mondo usa e dovish per il mondo asiatico, sembra ora giunto su estremi tali da impensierire anche la banca centrale giapponese.
A far nota ancora il collasso della sterlina, che oltre al peso del dollaro usa, soffre una profonda sfiducia da parte degli investitori, che vedono poco realizzabili i piani del nuovo PM Truss a sostegno di imprese e famiglie data la volontà della BOE di drenare la liquidità immessa in questi ultimi anni a sostegno delle fasi di crisi legate non solo alla Brexit ma anche alla Pandemia.
Serve liquidità ora che le banche centrali devono ritirarla, il rischio di cadere in facili utilizzi di una iper liquidità iniziano a diventare concreti, e si dimostra ancora una volta come sia difficile fare a meno di liquidità stampata e non ricchezza creata a sostegno dell’economia.
-EQUITY
Anche il comparto equity che oramai è per tutti gli asset mondiali ai minimi di questo 2022, vede maggiormente penalizzato l’equity europeo, che soffre la crisi energetica che soffoca le necessità produttive del polmone tedesco. Senza energia sarà innegabile la fase di ristagno dell’economia tedesca in primis e di quella europea tutta.
Contro tendenza ovviamente il comparto equity asiatico, che gode ancora di ampia liquidità immessa dalle banche centrali, e che offrono quindi migliori spunti di investimento a fronte dell’azionario occidentale, che al netto di fisiologici respiri è destinato ancora a ribassi rilevanti.
-COMMODITIES
Il gold primo asset commodities a soffrire non solo la forza del dollaro ma anche gli alti rendimenti obbligazionari mondiali, che sono investimento migliore in fase di recessione e alta inflazione a fronte del gold che non offre rendimenti. Si fugge quindi dal metallo prezioso, e in generale dal mondo commodities, in virtù di un futuro calo della domanda globale, anche per l’energy., che trova quindi ribassi sia per il NGAs che per il WTI, che tornano ai loro fair value. Interessante sarà vedere come agirà l’opec + all’eventuale calo della domanda, al fine di sostenere i prezzi che non saranno troppo ben visti sotto soglie significative dei 50$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
S&P500: quadro tecnico sempre più debole, quali prospettive ora?Gli indici di Wall Street archiviano la prima seduta della settimana in negativo, influenzati dalle scelte fiscali proposte nel Regno Unito, che hanno portato la sterlina ai minimi storici nei confronti del dollaro.
Il crollo della sterlina ha preoccupato non poco la Bank Of England, che però per il momento si è limitata a chiarire che se le scelte fiscali influiranno sull’inflazione non esiterà a modificare i tassi d’interesse.
Il future su S&P500 ieri è sceso vicino ai minimi dell’anno, toccando quota 3.657 punti; le contrattazioni si sono poi chiuse a 3.670 punti.
Nella seduta odierna stiamo assistendo ad un rimbalzo, con il mercato che al momento della scrittura è tornato a scambiare sopra i 3.700 punti.
La struttura tecnica è decisamente molto debole, frutto delle vendite della scorsa settimana catalizzate dal breakout del supporto a 3.900 punti, livello che avevamo più volte segnalato nelle precedenti analisi.
Il saldo di questo mese al momento segna un -6%.
La tenuta di quota 3.650 punti, livello il cui breakout aveva innescato l’uptrend a gennaio 2021 e contenuto la discesa nel giugno scorso, ha frenato per il momento le vendite, motivo per il quale riteniamo ora possibile un rimbalzo.
Da sottolineare però come S&P500 stia scambiando ormai stabilmente da metà agosto all’interno di un canale ribassista ben delineato e che in tale contesto i rally di mercato troveranno ostacoli già a quota 3.750 punti.
Fino a che l’S&P500 rimarrà all’interno di tale canale, ovvero nel range delimitato superiormente ora dalla resistenza dinamica tra 3.850 e 3.900 punti sarà difficile osservare un recupero importante.
Tuttavia da registrare come gli ultimi rialzi della volatilità implicita su S&P500 abbiano portato il VIX in ipercomprato, fattore che potrebbe continuare ad un recupero delle quotazioni di S&P500, anche se aspettiamo un segnale di inversione associato a chiusure giornaliere del VIX sotto quota 29.5 punti (contratto VIX Future).
Lato operativo riteniamo quindi possibile assistere ad un mini rally nel breve, operando quindi in acquisto con estrema prudenza e size ridotte sull’eventuale break al rialzo di 3.730, con obiettivo 3.755 punti; di contro sul test di 3.755 il mercato offrirà con tutta probabilità occasioni lato short (livello di confluenza di resistenza statica e dinamica); stesso ragionamento per l’altra importante resistenza di breve da segnalare, posizionata a 3.850 punti.
Gli obiettivo delle operazioni short sono da ricercare comunque in area 3.700, poiché data l’importanza del supporto a 3.650 punti potremo vedere il mercato nel breve far fatica nel superare al ribasso tali minimi.
Il supporto reggerà?Bene, questa è la domanda da un milione di dollari.
Come abbiamo detto nell’ultima rubrica Daily Report, September 22nd 2022, abbiamo fornito due scenari ad agosto 2022.
Siamo onesti, anche perché è tutto nero su bianco e non ci nascondiamo dietro a un dito; ci saremmo aspettati che area 3900 avesse opposto maggiore supporto e che saremmo ripartiti al rialzo seppure per un breve periodo, e invece l’area è stata tagliata al ribasso come il burro.
Qualcosa è cambiato? Esiste una previsione aggiornata?
In genere assumiamo che un supporto chiave si mantenga tale fino a che non venga violato definitivamente.
Una cosa però è cambiata in queste settimane (lo avevamo anticipato nel Daily Report, September 13th 2022).
Crediamo che a partire dal discorso di Jackson Hole, Wall Street abbia completamente perso la fiducia nella FED e nella sua attuale strategia di aumentare in modo aggressivo i tassi d’interesse per combattere l'inflazione.
Poiché gli aumenti dei tassi della FED continuano, molti temono una recessione più profonda, che avrebbe un effetto negativo sui futuri utili di molte aziende.
Questo potrebbe portare molte aziende di Wall Street a ridurre le valutazioni di molte società, in particolare i titoli di Growth (vedremo più avanti cosa dicono i grafici al riguardo).
Un altro elemento molto critico nella performance delle valutazioni è il tasso d’interesse utilizzato per attualizzare la crescita degli utili futuri.
Con l'aumento dei tassi d’interesse (più del previsto), induce le aziende di Wall Street a riconsiderare i loro precedenti modelli di valutazione ed è quello che pensiamo che stia accadendo proprio ora.
Dal punto di vista Intermarket, tutte le asset class sono al ribasso, e questo fa pensare che l’affondo dell’azionario potrà spingersi oltre al minimo di giugno, a meno che non vedremo segnali positivi dal mondo obbligazionario nelle prossime settimane.
BEAR TRAP? Oppure i timori sono fondati?Una bear trap è comunemente intesa come la falsatura di una rottura tecnica per un determinato livello di supporto oggettivamente considerato importante (ben visibile). In poche parole, si parla di trappola ribassista, quando il prezzo di un asset rompe al ribasso un supporto, istigando nella maggior parte dei trader sentiment ribassisti, ma nelle sedute successive il prezzo resiste e da il via ad un nuovo ciclo rialzista (bull) facendo cadere in trappola tutti i trader che hanno abboccato. E' comunemente inteso come uno dei pattern tipici di manipolazione di mercato ed allo stesso tempo, uno dei più frequenti.
La partita a scacchi con il market maker continua e questa volta i trader sembrano nuovamente doversi confrontare con il tanto temuto "supporto dei 19k$".
Nello scorso approfondimento, abbiamo discusso del numerario dei 20K e di come sia un livello di prezzo "troppo" facilmente visibile graficamente. Se ricordate le nostre parole, ci siamo soffermati molto sul fatto che per questo motivo, veniva utilizzato come resistenza e, per essere più precisi, come pozzo di liquidità per le mani forti. Non servono particolari capacità di analisi volumetrica o conoscenza della tanto rinomata corrente dello smart money ... queste informazioni possono essere lette da chiunque semplicemente osservando la price action.
Detto ciò, la struttura grafica non lascia presagire niente di buono. Non solo perchè il prezzo non sembra aver voglia di superare i 20K$ (che come avrete capito sono un livello fondamentale), ma anche perchè dal contesto macroeconomico non sembrano certo arrivare notizie positive per i mercati finanziari. Per stabilizzare l'inflazione i mercati devono scendere e con essi, la crescita economica. I P/E delle società più speculate, difatti si stanno ridimensionando e le aspettative di recessione economiche per molti paesi stanno aumentando (scenario confermato dalla price action dell'EuroStoxx e del S&P500).
Il tasso di correlazione di BTC con imercati tecnologici statunitensi (purtroppo) è alto e quindi, non possiamo non prendere in considerazione certi ragionamenti.
Per tale motivo, a mio parere i trader cryptovalutari dovrebbero restare attivi sul breakout perchè, indipendentemente dalla direzione di medio periodo che assumerà il prezzo, ci sarà da aspettarsi molta volatilità e con essa, molte news che non vedevano l'ora di uscire (a buon intenditore, poche parole).
US500 Trend Line LONGLa trendline che unisce il periodo rialzista iniziato il 19 settembre è stata toccata nuovamente ora , e coincide con il livello quartile 75% di fibonacci tracciato dall impulso rialzista iniziato ieri ai massimi di oggi.
-atteso prolungamento dell long fino ai massimi del volume profile m15 in area 3918.
CURRENCYCOM:US500
Le grandi domande all'inizio di una nuova settimanaLe grandi domande all'inizio di una nuova settimana
"Possiamo raggiungere quel livello 3900?"
“Quale impatto avrà la riunione della Fed di martedì/mercoledì? “
Il mercato si è già preparato per un aumento di 0.75% , e un aumento di 1% con un 20% di probabilità.
In questa seconda ipotesi, assisteremo ad GRANDE vendita direttamente verso i minimi di metà giugno, se invece farà quello che tutti si aspettano, cioè 0,75%, non saremo sorpresi di vedere un piccolo rally di sollievo.
Per la settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha perso il 4,77% e cinque settori hanno perso più del 6%, inclusi sia i servizi di comunicazione (XLC, -6,26%) che la tecnologia (XLK, -6,19%).
Di per se, questi dati non aggiungono informazioni, preziose informazioni che possiamo ottenere utilizzando l’analisi di forza relativa utilizzando l’analisi settoriale come abbiamo fatto in Il Lato Forte del Mercato, 17th September 2022.
È stato il fallimento di 3920-40 (area rossa) che ha innescato il sell-off di giovedì e che ha portato l’indice sotto 3900 punti e sotto la trendline rialzista dei minimi di Giugno 2022 (in blu).
Fun Fact: In aftermarket il futures di SP500, #ES, si è riportato sopra 3900 punti
Affinché la forza dei ribassisti continui, gli orsi dovranno necessariamente mantenere l’area rossa evidenziata altrimenti si verificherebbe un fallimento di breakout al ribasso che potrebbe innescare un pesante short squeeze nel breve-medio periodo con resistenze a 3975, 4035-4045, magari con una ripresa della forza relativa del tech che ha faticato da un mese a questa parte.
Ricorda: from failed moves born fast moves
Se gli orsi dovessero invece mostrare forza e riuscissero a rompere area 3850, questo esporrebbe l’indici a ulteriori ribassi verso 3830, 3780, 3755 punti.
LA TEMPESTA PERFETTA è ALLE PORTE!ANALISI COT REPORT del 18.09.2022
-CONTESTO
Siamo giunti ad una delle settimane più importanti di questo 2022, appuntamento immancabile per gli operatori quello con la FED del 21 settembre, che sarà determinante per conoscere il destino dei mercati finanziari.
In questa rubrica dedicata esclusivamente alla lettura del posizionamento dei non commercial sul mercato dei futures quotati al CME di Chicago, non possiamo esimerci dalla lettura dei dati in previsione della FED e cercare quindi di capire come si stanno preparando le mani forti e quali aspettative possono avere da questo appuntamento attraverso le loro posizioni.
Il quadro generale dei dati forniti dal report di questa settimana, ci pare abbastanza chiaro, con delle correlazioni inter-market stabili nel mood dominante del risk off.
Sia il comparto valutario, che quello equity per finire alle commodities sembrano tutti dare fede ad una lunga fase di recessione dalla quale doversi proteggere e pertanto posizioni prudenziali sono chiare nel sentiment dei big players, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX:
il comparto valutario mantiene stabile il suo sentiment pro dollaro USA, penalizza ancora la sterlina e lo yen giapponese, mentre sembrano comparire segnali interessanti sulla moneta unica, che potrebbe rivelarsi il prossimo driver delle mani forti.
EURUSD
Si ricoprono circa 24500 contratti questa sola settimana sull’euro, passando cosi di fatto da -36350 a -11800 contratti, il che permette ancora si un posizionamento netto corto, ma che apre le porte a potenziali cambi di rotta, special modo se questa settimana che è alle porte dovesse vedere forti prese di profitto sul dollaro USA e se la profonda crisi energetica che stringe il vecchio continente nella sua morsa dovesse trovare una qualche soluzione.
Da un punto di vista tecnico rimaniamo sulle aree di parità con il dollaro usa, e le aree di minimo di 0.9850 sembrano per ora reggere a nuovi tentativi ribassisti. Evidente la necessità di attaccare i massimi a 1.01 prima e 1.02 poi, per parlare di potenziali allunghi rialzisti, che potrebbeor portare alle resistenze di area 1.0340
GBPUSD
Senza sosta la caduta della sterlina, dove le mani forti toccano i -68086 contratti, incrementando la loro posizione netta corta di ben 17654 contratti. si torna a guardare con simpatia le massime esposizioni corte viste già in questo 2022
Il quadro tecnico non può che confermare il trend ribassista in atto, con prezzi che toccano nuovi minimi sotto 1.14 e che aprono la strada a nuovi ribassi. Difficile dire quale sarà la fine diquesto movimento, ma certo che un intervento politico economico sarà ben presto doveroso per sostenere le sorti della moneta britannica
USDCAD
Fatica anche il dollaro canadese che seppur ha goduto per un lasso di tempo della forza del wti, oggti ne paga lo scotto, mantenendo stabile la correlazione diretta, che oggi penalizza fortemente le sorti del doollaro canadese. Le mani forti si trovano oggi con 12425 contratti netti lunghi, ma in questa sola settimana hanno ridotto di ben 5485 contratti.
Anche il quadro tecnico per il futures cad sembra impostato chiaramanet a ribasso, con il break out di 0.7560 che ha aperto la strada ad allunghi ribassisti.
YEN
Per i big plaiers ancora no né tempo per ricomprare massicciamente yen, mantenendo pertanto ancora posizioni nette corte per ben 80692 contratti, incrementando di ben 22500 contratti la posizione precedente.
Il quadro tecnico per il futures yen, sembra aver trovato un primo supporto, che tutta via dovrà dimostrare la prossima settimana la sua validità, e la cui rottura ribassista, sarebbe un chiaro segnale per ulteriori ingressi in trend ribassista.
Dollar index
Stabili le posiozioni sul dollaro americano, che continua a vedere le mani forti detenere circa 35600 contratti, senza grandi scossoni al momento, in chiara attesa per le parole di Powell della prossima settimana, che potranno determina ulteriori allunghi o prese massicce di profitto.
Il quadro tecnico mostra ancora un dollaro stabile sui massimi di periodo oltre 110 e poco possiamo sperare , in termini di volatilità, prima di mercoledi, dove potremmo vedere nuovi movimenti direzionali nascere.
-EQUITY:
Inutile negare la sfiducia dei grandi operatori sul futuro dell’equity, palesemente mostrato nelle posizioni corte che hanno preso il sopravvento special modo questa settimana. Aumentano i contratti corti su tutti gli asset equity, a partire dall’S&P fino al DOW e al Russel.
I timori di una FED ancora iperaggressiva, che possa mettere sul tavolo rialzi tassi fino anche di 100BP fa tremare gli operatori, che preferiscono girarsi corti. Massima attenzione dunque nel cercare di prendere posizione contrarian long.
S&p
Con un incremento di ben 42284 contratti corti, le mani forti passano ad una posizione netta di ben -281000 contratti per l’S&P, mostrando chiaramente qule possa essere il loro sentiment almeno fino alla FED, dove potenziali prese di profitto non sono da escludere.
Anche il quadro tecnico ci pare in linea con il sentiment dei non commercial, andando a cercare nuovi minimi di periodo e puntanto ai minimi di per questo 2022 che se violati aprirebbero la strada ad importanti approfondimenti.
Anche il nasdaq vede nuovi contratti corti entrare sul mercato con ben 10240 pezzi, riducendo grandemente il flebile posizionamento long che passa a 11806 contratti.
Netti corti anche sul dow con -11686 contratti e sul russel con ben 99152 contratti, posizione che completa il quadro di una vera tempesta perfetta.
COMMODITIES
Il comparto delle commodities si allinea sia nel quadro tecnico che nel posizionamento dei big plaiers al mood di risk off, con l’energy che trova ancora riduzioni nel posizionamento di lunghissimo long per il WTI e per il Ngas
Il wti vede le mani forti a 227057 contratti e prezzi stabili sui minimi di periodo, mentre il Ngas , dove le mani forti sono netti corti a -145715 contratti, sembra voler abbandonare le arre di massimo dei 9$, per tornare a prezzi più vicini al fair value di 6-7$
Anche il gold trova posizionaemnti corti questa settimana con -5513 contratti e una posizione netta , che pur ancora long , si limita a 97344 contratti, minimimo da oltre 180 rilevazioni. Si accompaga al gols il silver dovbe le mani forti sono già netti corti con -4640 contratti.
Mood di risk off, che segue il ciclo macroeconomico di recessione, anche nei prezzi e nelle price action con il gold che ha rotto questa settimana l’importantissimo supporto a 1679$ che apre la strada ad offondi fino a 1600$
La settimana sarà caratterizzata dall’appuntamento con la FED di mercoledi che catalizzerà probabilmente l’attenzione degli operatori in questi primi giorni della settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
Un trend rialzista è una successione di massimi e minimi ...Un trend rialzista è una successione di massimi e minimi ... CRESCENTI!
Se vi ricordate, la nostra tesi era che in area 3900 c’è una area MOLTO supportiva e che poteva essere un buon livello per una ripartenza al rialzo dei mercati
La settimana appena conclusa ci ha regalato un ottimo rimbalzo da quell’area, delineando sul grafico settimanale un bel pattern d’inversione delle candele giapponesi.
Per una conferma della prosecuzione al rialzo nel medio-lungo periodo abbiamo bisogno di:
una rottura della trendline ribassista evidenziata in dalla linea blu tratteggiata
una rottura di area 4300 punti
Se entrambe le condizioni saranno soddisfatte, avremmo un testa e spalle rialzista che, se confermato, aumenteranno drasticamente le probabilità di una prosecuzione del bull-market secolare
Dovremmo anche poi verificare come si muoveranno i capitali nelle prossime settimane per affinare l’analisi in questione: vi terremo aggiornati su questo nei prossimi appuntamenti.
l rovescio della medaglia
ChiaramentE, il mancato mantenimento dei minimi di settimana scorsa, aprirebbe le porte a un nuovo test del minimo di metà giugno 2021.
I NON COMMERCIAL MIRANO ALLE STERLINEANALISI COT REPORT del 11.09.2022
-CONTESTO
Il mondo si muove all’unisono verso la lotta all’inflazione, questo il chiaro segnale che ci viene dalla settimana di contrattazioni appena conclusa, con tre banche centrali a decidere per rialzi tassi di 75bp.
I rialzi cosiddetti “jumbo” sono oramai una necessità, la Reserve Bank of Australia prima, la Bank of Canda poi ed in ultimo anche la BCE, che ha mantenuto fino ad oggi un tono dovish, hanno ceduto alla necessità di inasprire le politiche monetarie, per controllare la curva inflazionistica che sembra essere sfuggita di mano.
Meno riflessioni sulla diversa natura dell’inflazione che colpisce i vari paesi mondiali, si punta dritti agli inasprimenti monetari, fino al rientro evidente della corsa dei prezzi, senza curarsi eccessivamente dell’impatto che si avrà sull’economia reale. Se è vero che l’inflazione Usa è in buona parte generata da una corposa e robusta domanda, non è altrettanto vero per l’Europa, che vive un’iperinflazione legata special modo all’energia, e politiche hawkish potrebbero colpire pesantemente i consumatori, più di ciò che si rende necessario per contenere i prezzi di beni e servizi.
Non cambia tuttavia l’approccio delle banche centrali, bisogna quindi fare le dovute valutazioni, su quali le economie più robuste, che possano risultare non del tutto massacrate da questa ondatra di aggressività.
Il comparto forex è come sempre un ottimo termometro del sentiment dei big players, ma in questa fase del ciclo economico , che ricordiamo essere ancora di rallentamento/recessione, anche il comparto commodities da ottime indicazioni su quando attendersi eventuali cambi di rotta.
-FOREX:
il comparto valutario evidenzia l’assalto alle vendite di sterline, mentre ci può sembrare anacronistici gli acquisti di euro, ma a tal proposito ricordiamo che i dati vengono rilevati il martedì di ogni settimana e pubblicati il venerdi; pertanto, la decisione della BCE era ancora un’incognita per gli operatori, che pur rimanendo fermi nel loro sentiment di lungo periodo hanno preferito ridurre le loro esposizioni. Forza ancora per il biglietto verde che resta saldo nei portafogli degli investitori, mentre non trova respiri per ora lo yen giapponese, ma procediamo con ordine.
EURUSD
Le mani forti, riducono le loro posizioni nette corte, nell’attesa di quella che poi è stata la conferma di un rialzo tassi di 75BP da parte della BCE. I big players passano da -47646 contratti a -36349, con una riduzione di ben 11327 contratti. Permane al momento il sentiment ribassista di lungo periodo, ma le dichiarazioni hawkish della banca centrale europea potrebbero aver aperto la strada a cambi di rotta, o almeno a riequilibri negli eccessi di ribassi.
Il quadro tecnico per ora permane ribassista, con una chiara sequenza di massimi e minimi decrescenti partita oramai da inizio 2022 e che non vede al momento evidenze di inversione. Si rimane al disotto delle ultime resistenze tecniche a 1.0450 , massimo di agosto 2022. I minimi per quest’anno sono sotto la parità a 0.9875, baluardo da difendere per non vedere ulteriori affondi ribassisti.
GBPUSD
Duro colpo per le sterline, che vedono l’assalto dei big players, che passano a -50432 contratti, con un incremento netto di ben 21262 contratti short. Sono queste escursioni settimanali che non si vedevano dal 12 novembre 2021, settimana dalla quale è partito un trend discendente chiaramente accompagnato dal posizionamento dei non commercial
Anche qui il quadro tecnico resta impostato a ribasso, con un trend discendente fatto da massimi e minimi decrescenti molto chiari su base daily, che è partito nel febbraio del 2022, e che trova al momento i suoi minimi a 1.14 figura.
Le possibilità di un respiro non sono nulle, e approdi fino 1.18-1.20 figura sarebbero auspicabili pur rimanendo in ottica ribassista, per avere migliori occasioni di vendita con migliori r:r.
Eventuali break out dei minimi attuali, sarebbero una conferma dell’estrema debolezza di questo asset valutario, di cui non ripetiamo le già note cause.
YEN
Fallito il tentativo di recupero delle posizioni nette corte dei big players sullo yen, che trova nuova linfa, e le posizioni passano a -58189 short, con un incremento di 16658 contratti corti in questa sola settimana.
Si prosegue dunque a vendere yen giapponese, fino a che non cambierà il quadro macroeconomico e le decisioni di politica monetaria della BOJ.
Il quadro tecnico dello yen giapponese resta chiaramente ribassista, con la prosecuzione di un mega trend composto da massimi e minimi decrescenti e che trova le sue prime resistenze a 0.0072, con i minimi per questo 2022° 0.006899.
Difficile crede in movimenti rialzisti, certo non in inversioni di tendenza , prima di assistere ad eventuali rotture rialziste di 0.0080.
Dollar index
Stabilmente long dollari usa il portafoglio dei big players, che restano con 36107 contratti, incrementando di 592 contratti la posizione della scorsa settimana. Non cambia per ora il sentiment che guida la corsa rialzista del biglietto verde fino a questo momento.
Il quadro tecnico vive una fase di respiro, con tentativi di approdo sui supporti a 108.75. non escludiamo l’ipotesi di allunghi fino anche 107.50, che tuttavia non invaliderebbero ancora il trend rialzista in atto, che vede i suoi ultimi supporti a 103.75
-EQUITY:
fase di incertezza per i mercati azionari, che sul quadro tecnico vedono una chiara fase di congestione dei prezzi, che non si manifesta sulle posizioni dei big plaiers al momento ancora nettamente corti sui principali indici americani.
Spiccano i -238720 contratti sull S&P e i-9608per il DOW ed i -95605 del Russel, ancora netti lunghi tuttavia sui tech, con il nasdaq che vede le mani forti long con 22046 contratti. crediamo che eventuali posizionamenti netti corti anche sul comparto tech possano dare il via al vero panic selling, che al momento sembra non essere presente sui mercati che mantengono tuttavia un tono ribassista chiaro.
S&p
Per l’s&P I non commercial mantengono stabili le loro posizioni nette corte con -238720 contratti, senza grossi scossoni.
Anche il quadro tecnico sembra vivere una fase di incertezza con le quotazioni in piena fase di compressione dei prezzi, compresi tra i massimi relativi di 4330 e i minimi di 3900pnt.
Impossibile sapere cosa accadrà, ma se il quadro macroeconomico rimarrà invariato, allora la fase recessiva potrebbe essere alle porte ed i mercati potrebbero non aver mostrato ancora del tutto il loro carattere orso, rimaniamo pertanto vigili, special modo al test delle resistenze.
COMMODITIES
Il comparto commodities mostra le attese degli investitori di un ciclo economico in contrazione ancora per del tempo, con i continui ribassi delle quotazioni sia nei metalli industriali, che ora nel comparto energy, che sembra riallinearsi ai fair value di asset come ngas e wti.
WTI
Continuano a diminuire le posizioni nette lunghe sul wti da parte dei big player, che si portano a 214478 contratti, dando ancora un segnale da parte dei non commercial di voler liquidare posizioni su prezzi ritenuti ancora preda di speculazione per questo asset.
Il quadro tecnico è ancora di chiaro trend ribassista, con massimi e minimi decrescenti, con la conferma del break out dei minimi a 86$ area che ha svolto per diverso tempo la funzione di supporto, ora ritestata da resistenza.
La tenuta di questi livelli potrebbe decretare ulteriori allunghi ribassisti, che restano soggetti tuttavia alle eventuali dichiarazioni dell’Opec +, che ha chiaramente espresso la sua volontà di sostenere i prezzi, anche con eventuali tagli alla produzione, quindi massima prudenza per il comparto energetico.
buon trading
Salvatore Bilotta
Ford Motors, #FFord Motor Company progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza a una gamma di autocarri, automobili, SUV, veicoli elettrici e veicoli di lusso Lincoln Ford in tutto il mondo. Opera attraverso tre segmenti: Automotive, Mobility e Ford Credit.
Questo titolo è molto interessante tecnicamente: durante il mese di luglio e agosto ha avuto una crescita del 50% (freccia blu) per poi consolidare e, nell’ultima settimana, rompere al rialzo (un po’ sporca a dir la verità) la trendline ribassista di consolidamento. Durante il consolidamento il PPO si è scaricato portandosi vicino allo zero.
Un movimento verso l’alto dovrà sancire la rottura definitiva di area 16-17$ del grafico dei prezzi, così come della resistenza sul grafico di forza relativa.
Per un’idea di trading, il livello attuale è un buon entry point, con stop in area 14.5$ e target almeno a 18.5-19 $ per prendere i primi profitti.
S&P 500 rimbalza da manuale sul livello 61.8 di Fibonacci Questo solo per far ricredere gli scettici e quelli che dicono "fibonacci non funziona".
Il grafico parla da solo, il prezzo ha baciato il livello 61.8 su grafico settimanale ed è rimbalzato. Ora nessuno sa se proseguirà al rialzo o tornerà verso il basso, sta di fatto che se usati correttamente questi livelli si dimostrano un'ottima confluenza ;)
Una lente d’ingrandimento nelle ultime due giornateIn linea generale, tendiamo a essere rialzisti e ottimisti poiché il mercato azionario statunitense sale più spesso di quanto non scenda.
Scendiamo di timeframe e osserviamo cosa è successo nelle ultime due giornate di contrattazione.
Nelle giornate di giovedì 1 e Venerdì 2 settembre, abbiamo assistito a un brutale oscillazione dei prezzi tra area 3900 e area 4000 punti; in particolare nel pomeriggio EST una brusca vendita che ha riportato l’indice in area 3900 punti, un ottima area supportiva.
Ricordiamo che il lunedì 5 Settembre i mercati saranno chiusi per il Labor Day
Potremmo trovare una nuova zona di bilanciamento in questo fazzoletto di 100 punti, e sarà importante osservare se il flusso di capitali ci darà indicazioni sulla prosecuzione o meno del trend ribassista.
Nonostante la debolezza, notiamo comunque tre aspetti positivi:
Abbiamo finalmente registrato un massimo intraday
Un minimo leggermente maggiore: nonostate il brutto reversal di venerdì, i venditori non si sono mostrati così forti
Una ottima sovraperformance di XLY su XLP (indicazione RISK ON)
Altri rapporti di forza relativa tutti con leggeri minimi crescenti, ma niente di eccezionale.
Nel brevissimo periodo dobbiamo considerare questi scenari:
Fino a che non supereremo area 4080 con decisione, dobbiamo considerare i venditori ancora in pieno controllo.
Una rottura decisa dei minimi di giovedì esporrebbe l’indice a testare l’area 3800
Una rottura dei minimi di giovedì, ma con una decisa ripresa intraday, potrà aumenterà le probabilità di un minimo importante
“Fast moves born from failed moves”
I BIG PLAYERS LO SANNO...ANALISI COT REPORT del 04.09.2022
-CONTESTO
Non è terminata la fase ribassista sui mercati mondiali, e sebbene gli ultimi dati sull’occupazione americana abbiano dato un barlume di speranza, la paura di una FED ancora aggressiva non si è placata tra gli operatori.
Gli ultimi dati della settimana appena trascorsa, hanno visto un mercato del lavoro USA in rallentamento, una disoccupazione che è passata dal 3.5% al 3.7% , ed anche la corsa a rialzo dei salari, chiaro nemico per il contenimento dell’inflazione, sembra essersi arrestata, dando un primo dato in calo.
Cattive notizie, sono ora buone notizie, come già riportato nelle nostre analisi quotidiane, il ciclo economico è cambiato, e i dati vanno contestualizzati e letti in maniera del tutto diversa ad una normale fase di espansione economica.
Il desiderio che il mercato del lavoro rallenti, è motivata nella speranza di una risposta dell’inflazione in calo, cosi da liberare la FED dal duro compito di stringere le politiche monetarie.
I mercati sembravano voler festeggiare alla pubblicazione del dato di venerdi, con buoni recuperi per i listini mondiali ed un dollaro che stava andando a testare i supporti, tuttavia un più ampio mood di risk off ha preso nuovamente il controllo.
Una rondine non fa primavera, e un dato non inverte una tendenza, se la FED ha bisogno di maggiori rilevazioni per cambiare la sua rotta di politica monetaria , come detto da Powell al simposisio di Jackson Hole, noi non possiamo essere da meno e non possiamo ritener terminato il bear market per un solo primo dato contro tendenza.
Procediamo dunque all’analisi del posizionamento dei non commercial sui futures per meglio interpretare i sentiment di medio periodo
-FOREX:
Ancora dollaro americano, questo il mood che prosegue senza freni sul mercato valutario, dove i big plaiers recuperano posizioni dall’esposizione short su australia, ma senza scomporre il quadro generale.
Si continuano a vendere euro e sterlina, valute tra le più penalizzate dalla forza del biglietto verde, ma procediamo con ordine
EURUSD
Ancora vendite di contratti su eurusd, con le mani forti che si portano a -47676 contratti netti short euro, incrementando ancora di ben 3567 contratti il loro sentiment ribassista.
Dobbiamo tuttavia tener presente che la riunione con la BCE si avvicina , e le aspettative per un rialzo tassi potrebbero costringere le mani forti a rivedere le loro esposizioni , anche solo per prese di profitto, il che potrebbe portare ad importanti recuperi della moneta unica. Tutto è nelle mani delle banche centrali.
Il cambio eurusd a ridosso ancora dei minimi a 0.9920 ha chiuso a 0.9975, dopo aver testato le aree di 1.01 e non riuscendo tuttavia a riconquistare il poc degli utlimi 7 mesi di contrattazione posto a 1.0205. solo il superamento di detta area potrebbe dare un vero impulso rialzista e portare eurusd al test di 1.04, che rimane per ora una meta lontana.
Se la BCE dovesse deludere ancora una volta, allora le mani forti avrebbero ancora ragione, e le posizioni nette corte non potrebbero far altro che incrementarsi e portare eurusd a nuovi minimi per questo 2022.
GBPUSD
Peggiora il quadro della sterlina, che prosegue la sua caduta libera, fortemente penalizzata dal quadro macroeconomico, già più volte richiamato nelle nostre analisi. La forte inflazione, legata alle previsioni della BOE ancora per nuovi picchi oltre il 13%, e la prospettiva di recessione per il q4 di questo 2022 sembrano oramai pesare sempre di più. Senza prolungare la nostra analisi sul contesto macro, limitiamoci ad osservare i big players che si portano a -29170 contratti corti, incalzando con altri 1200 contratti la posizione della settimana scorsa.
Si va dunque a nuovi minimi per gbousd che chiude a 1.1515 , ben lontano dalle resistenze poste a 1.1825 prima e al poc dell’ultimo semestre posto a 1.2075.
Nuovi allunghi ribassisti al momento non sembrano cosi impossibili da osservare, e seppur la BOE voglia intervenire con nuovi rialzi tassi, al momento la strada sembra chiaramente ribassista.
AUDUSD
Rallenta la sua corsa a ribasso il dollaro australiano, che trova nei big players una settimana di respiro dalle posizioni nete corte, che passano a -57393 da -60028 della scorsa rilevazione.
I prezzi si sono fermati a 0.6815, non lontano dai minimi del 2022 a 0.6725, e sembrano aver tentato un’approdo al poc a 0.6900 figura che ha svolto per ora funzione di resistenza. Solo un respiro ribassista del dollaro americano, potrebbe ora dare nuova linfa alle volute oceaniche, che soffrono anche i pesanti ribassi delle materie prime, special modo dei metalli.
USDJPY
Ancora ribassi per la valuta nipponica, che fa fatica a trovare spazio nei portafogli dei big players, che si portano ancora a -41530 contratti, rispetto ai -38800 della scorsa settimana, lasciando chiaramente intendere che il sentiment di lungo periodo ancora non è pronto ad invertire la sua rotta.
Il futures yen ancora sui minimi di periodo a 0.007143, sotto le reistenze chiave a 0.007230.
Resta mood di periodo vendere lo yen sulle resistenze, fino a quando la politica monetaria della BOJ non inverta la sua rotta.
Dollar index
Ancora alti I posizionamenti netti lunghi per il dollaro americano, che si mantengono a 35500 in linea con la scorsa settimana. Sebbene non siano aumentate le posizioni dei large speculator sul dollaro usa, i prezzi hanno ataccato le resistenze poste a 110.00 figura. Si chiude la settimana con nuovi massimi per il dollaro, che sembra oramai proiettato alle aree di maggiore interesse di 112.25.
-EQUITY:
Il mercato azionario disilluso da Powell prosegue la sua caduta, e le posizioni corte da parte dei big players stentano a diminuire, lasciando chiaramente intendere che il risk off non è terminato. Lontani tuttavia dal panic selling ancora, che non sembra palesarsi, anche per i livelli del vix che restano ancora sotto 30.
S&p
Le mani forti restano corte per l’S&P con -239632 contratti, senza ancora dare segni di stanchezza nel detenere posizione netta corta dal 24 di giugno.
L’indice americano che aveva dato sepranze di rialzi con le chiusure di giovedi, ha tutavia disatteso i tori, con una chiusura di settimana sui minimi a 3900pnt , area di grande interesse volumetrico, al di sotto della quale si potrebbe ragionare su approdi verso 3770pnt prima e 3720 poi, fino ai minimi di 3640pnt.
COMMODITIES
Il comparto delle materie prime mette in evidenza la fase ribassista del ciclo macroeconomico, che vede ancora posizionamenti in calo sia per il WTI, con le mani forti che si portano a 229189 contratti (la metà delle massime esposizioni viste a 450 000 contratti) che per il gold con 117734 contratti.
In entrambi i casi seppur il posizionamento resti netto long, la forte riduzione dell’esposizione totale, deve porci in condizione di allerta massima.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La prossima settimana non sarà priva di appuntamenti macroeconomico, ma le attese sono oramai per gli interventi della banche centrali.
Ricordiamo tuttavia l’importante rilevazione dell’inflazione nel Regno Unito, come i dati sul mercato del lavoro sempre in UK, insomma occhi puntati sulla sternila
buon trading
Salvatore Bilotta
sp500 la situazione attuale e prospettive futureBLACKBULL:SPX500
Dopo che ieri sera si è formata la classica candela di inversione Hammer si potrebbe assistere a un rimbalzo tecnico .
ho fatto un piccolo acquisto speculativo su indice (micro future) con stop sul minimo di ieri.
Prima resistenza a 4030 circa... Situazione di breve termine al momento short ma nel medio termine LONG come si vede dalle due bande di oscillazione tracciate dal minimo del 2019 (inizio Covid) e minimo di quest'anno I due canali sono perfettamente paralleli.
Ecco perché il mercato potrebbe arrivare al ribasso fino al supporto della banda bassa segnata.
In pratica al momento siamo all'interno di queste due ampie bande con inclinazione positiva. L'uscita da una delle due bande segnerebbe una accellerazione in un trend positivo o negativo a seconda delle bande rispettivamente superiore o inferiore.
Già nel precedente post dissi che settembre statisticamente non è un grande mese ma le sorprese possono sempre venire fuori.
Quando c'è molto pessimismo è li che si fanno i buoni affari , quando c'è molto ottimismo è li che si prendono le fregature.
Personalmente sto facendo una base di accumulazione su alcuni titoli americani strategici stile warrent buffet.
Sono long di alcuni contratti su sp500 (attualmente in perdita) anche se ne liquidai alcuni verso il 25 agosto in utile.
Sicuramente incrementerò nel caso di discesa in prossimità della supporto della trend line inferiore.
SPX500 Testa e spalle ribassista in formazione ? Multiday.Dopo un recupero estivo sostanzioso dell'indice di circa del 20% dai 3600/4300 ci stiamo preparando forse a un ritorno in zona 3900/4000 magari anche a ritestare i minimi ?
Al di là della situazione macro o eventi esogeni che possano influenzare il grafico ad oggi vedo una probabile figura tipica, ovvero un testa e spalle ribassista dove se rompesse la neckline potremmo vedere l'indice raggiungere almeno il primo target a 4000 ed il secondo a 3900.
Vediamo come si evolve il grafico in questi giorni e se questa ipotesi avrà un senso.
Con lo spirito di condividere un idea mi piacerebbe ricevere anche vostre opinioni al riguardo.
LA CRISI ENERGETICA BLOCCA L’EUROPAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 29.08.2022
-CONTESTO
Continuano le divergenze tra il blocco economico europeo e quello americano, a causa di una crisi energetica mondiale che sta colpendo duramente l’Europa, e che mantiene l’inflazione globale a livelli record.
L’inflazione resta il nemico principale da combatte ad ogni costo, e questa difficile lotta vede gli Stati Uniti in deciso vantaggio rispetto a noi europei, in primis per la loro maggiore indipendenza sul settero, rimanendo esportatori netti di petrolio, ed in secundis per una migliore congiuntura macroeconomica che pone la FED in condizioni di maggiore forza rispetto alla BCE.
La Banca centrale europea dovrà oramai intervenire ad ogni costo, le scommesse su un prossimo rialzo tassi di 50BP salgono di giorno in giorno. La rilevazione sull’inflazione in eurozona è attesa in settimana al nuovo picco del 9% a causa dei costi del comparto energy che stanno mettendo in ginocchio l’industria europea , colpendo la locomotiva tedesca e a seguire la Francia con costi record per l’elettricità.
Trovare fonti di energie alternative, e farlo rapidamente, la stagione invernale è alle porte e i costi del Ngas sono saliti alle stelle, impedendo le consuete scorte pre invernali , e preannunciando cosi un raddoppio della bolletta per industrie e consumatori. I governi europei hanno stanziato oltre 280 miliardi per aiutare famiglie ed imprese a sostenere l’impatto del costo energetico, ma di certo immettere liquidità non rende più agevole il compito della BCE che dovrà inasprire le politiche monetarie e alzare il costo del denaro per tentare un raffreddamento dell’economia e contenere l’inflazione.
Decisamente un quadro delicatissimo in Europa, che cammina su un filo , in equilibrio tra aiuti al costo energetico, e la necessità drenare liquidità e inasprire le politiche monetarie.
La migliore condizione economica degli states permette alla FED di tenere toni da falco nell’ultimo intervento a jackson hole, portando avanti una linea dura senza mezzi termini: si procede al rialzo tassi, si manterra il costo del denaro alto per molto tempo, il 2023 non sarà un anno di inversione di tendenza!
Insomma ci attendono anni di politiche aggressive, senza troppi ammorbidimenti, fino a quando l’inflazione non sarà inequivocabilmente domata!
I mercati mondiali da venerdi sono tutti tornati in modalità bearish! Si torna in territorio negativo e si spengono gli entusiasmi mondiali!
-FOREX
Il comparto valutario torna a premiare il dollaro usa, come si poteva facilmente intuire dopo le parole di Powell. Ci si aspettano ancora forti rialzi tassi , e sebbene questa è la linea di diverse economie mondiali, sembra per ora che solo gli States possano essere in grado di vivere una rapida ripartenza, il che premia il biglietto verde.
Stamattin adollar index attacca nuovamente i massimi di questo 2022 e tenta allunghi oltre le resistenze di 109.30, per aprire la strada alle aree di 112.40 prossime vere resistenze.
Tutto il mondo valutario è in chiaro dollaro centrismo, e le majors soffrono all’unisono, con l’euro incapace di ripartire che attacca i minimi a 0.99 e senza un chiaro intervento della BCE non potrà vedere tapidamente la vìfine dei ribassi.
Anche il cable , che paga a duro prezzo l’iper inflazione presente nel regno Unito, che ricordiamo essere al +10.1% e che si proietta al picco del +13%, sembra incapace di reagire dai minimi di 1.1675, e punta alle aree di 1.14 figura, prima vera area di approdo.
Il super dollaro ovviamente schiaccia facilmente lo yen giapponese, che prosegue la sua fase di estrema debolezza, èpertanto si tornano ad attaccare i massimi a 138.75, per provare a segnare nuvi record per questo 2022.
Prosegue dunque inesorabile la forza del dollaro e sembra essere divieto assoluto quello di mettersi contrarian a questo mega trend.
-EQUITY
Profondi ribassi per il comparto equity, che vede nubi tempestose all’orizzonte, con le banche centrali pronte ad nuovi assalti all’economia reale con tassi di interesse più alti, drenaggi di liquidità, e per l’europa la possibilità di una duplice crisi, a causa del caro energy!
Indici mondiali in ribasso, con il dax che faro europeo si porta ai minimi di 12800 pnt , mirando potenzialmente alle aree di 12400, minimi del 2022.
Non fa meglio l’S&P che crolla sotto i colpi di powell e approda ai 4000 pnt, sembra reale l’ipotesi di ritorni ai minimi del 2022 a 3645 pnt, in tempi ragionevoli
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico questa settimana si focalizza sul mercato del lavoro USA, che ancora rimane robusto, e da timidi cenni di rallentamento non ancora sufficienti a placare l’aggressività della FED. Seguiremo con attenzione i dati di questa settimana, per capire l’impatto degli ultimi rialzi tassi USA sul mondo del lavoro
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
TORNA IL BEAR MARKETANALISI COT REPORT del 27.08.2022
-CONTESTO
Eccoci al week end, e come tutti i sabati diamo spazio alla lettura del posizionamento dei big plaiers sul mercato dei futures di Chicago.
Ci lasciamo alle spalle una settimana decisiva, guidata dalle parole di Powell al simposio di Jackson hole, appuntamento che molti operatori aspettavano per decifrare con maggior chiarezza la strada che la FED avrebbe intrapreso da qui alla prossima riunione di settembre. Prima di ieri, i mercati vivevano una fase di grande incertezza, il dubbio di una FED ancora aggressiva con forti rialzi tassi e la possibilità invece che il calo dell’inflazione portasse ad una view più dovish, logorava gli analisti.
I mercati azionari nelle ultime settimane hanno vissuto un discreto rally rialzista , che si fondava sulla speranza che le prime rilevazioni di un’inflazione in calo potessero portare la FED ad azioni meno aggressive, alla possibilità di una pausa attendista per la riunione di settembre e che si aprisse la possibilità di un dietro front già a partire dal 2023.
Tutto è stato spazzato via dalle parole di Powell, che ha chiaramente avvertito del lungo percorso che attende l’economia americana prima di poter dire conclusa la lotta all’inflazione.
Già negli anni ’80 , la FED ha sottovalutato la corsa dei prezzi, ponendo fine rapidamente alle sue politiche hawkish e dando cosi spazio alla ripresa devastatnte dei prezzi… questo sbaglio non si ripeterà!
Le intenzioni della FED sono state chiare: mantenere la linea dura ancora per molto tempo, reprimere la crescita economica fino a che non ci saranno evidenze inequivocabili di rientro dell’inflazione, il che non si prevede ancora per il 2023. Ancora un anno di costo del denaro sostenuto, e raffreddamento dell’economia seppur , oramai ha ammesso anche Powell, i dati della congiuntura macroeconomica stanno iniziano a cedere.
Avevano dunque ragione le mani forti, che nelle scorse settimane, durante tutta la salita hanno continuato ad accumulare posizioni nette corte, non assecondando il rally in atto, ma guardando ad orizzonti temporali più ampi
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
il comprato valutario riparte con gli acquisti di biglietto verde, oramai la forza del dollaro sembra davvero inarrestabile, per quanto i dati che oggi andiamo ad analizzare sono relativi a martedi scorso pertanto non inglobano ancora al reazione degli operati alle parole di Powell.
Le mani forti hanno mantenuto comunque salde le loro posizioni nette lunghe dollari, seppur riducendo le loro esposizioni e prendendo parziali profitti. Ci pare oramai inevitabile che la corsa del dollaro americano non sia finità qui.
EURUSD
Posizioni nette corte per le mani forti sull’euro, con ben 44109 contratti, giungendo alla massima esposizione netta corta da oltre 2 anni. Poca speranza a questo punto per eurusd, che non trova nella bce un adeguato sostegno al tasso di cambio oramai preda della speculazione.
Eurusd sotto la parità, non trova spunti per riconquistare i massimi di agosto a 1.0340-50, ma atacca inesorabilmente i minimi di periodo posti a 0.99. non si escludono pertanto ulteriori approfondimenti e raccomandiamo estrema cautela nel ricercare i minimi.
GBPUSD
Si tentava al strada delle prese di profitto sulla sterlina, dove le mani forti stavano riducendo le loro esposizioni nette corte giunte oramai a -27966 contratti short. Ma crediamo che anche in questo caso la strada sia tutta in salita. La congiuntura macro della Regno Unito non vive una delle sue fasi migliori, tutt’altro. Continua a salire l’inflazione attalemnte al 10.1% e la BOE prevede un picco al 13%, il che apre la strada ad ulteriori inasprimenti di politiche monetarie da aprte della bancha centrale senza tuttavia avere una base macroeconomica robusta. La possibilità di recessione è davvero altissima.
Si attaccano dunque i minimi a 1.1735-1.17 figura, aprendo la strada ad ulteriori affondi ribassisti che mirano oramai a 1.1450-1.14 figura.
AUDUSD
Pesante ancora il dollaro australiano che guida i ribassi del mondo oceanico, con le mani forti in posizione netta corta a -60028 contratti, mettendo un punto al tentativo di recupero dalle massime sposizione nette corte viste oltre gfli 80000 contratti short.
Siamo ora a -60 000 contratti ponendo una macigno sulle possibilità di ripartenza del dollaro australiano.
Si torna anche in questo caso ad attaccare i minimi di periodo a 0.6890, puntando a 0.6850 prima e 0.6675 minimi dal 2019. Difficile attualemnte credere che il ciclo ribassista possa invertire, se si considera la possibilità di ribasso che hanno attualmente anche le materie prime e i metalli che da sempre sono legati a doppio filo con le sorti del dollaro austrraliano
-EQUITY:
venti di tempesta si prospettano per il comparto equity, che vede vanificate sutte le speranze di ripartenza, con pensanti ribassi visti venerdi, che vanno ben oltr il 3%.
Tutti gli indici mondiali chiudo la settimana in territorio negativo, senza dare possibilità a fraintendimenti e dando ancora una volta ragione al posizionamento delle mani forti che rano corti su tutti gli asset equity già da tempo.
S&p
Rimangono posizionati netti corti i big plaiers sull’S&P con -262 276 contratti e al netto del leggero alleggerimento delle posizioni viste la settimana scorsa, sembra chiaro il sentiment che guida gli operatori in questo momento.
La rispsota di venerdi è molto chiara con un ribasso che parte dai 4200 pnt e approda a 4060 pnt. Si apre dunque la strada verso i 3943 pnt prima e 3645 poi.
-METALLI
Anche il mondo dei metalli si adegua ancora una volta al ciclo macroeconomico di rallentamento, ancora Powell ha spezzato la possibilità di una ripartenza, pertanto la fase ribassista dei metalli potrebbe non essere terminata ancora, e la forza del biglietto verde non può che aggravare la situazione.
GOLD
Il gold vede le mani forti long a 125845 contratti, ancora non lontano dalle minime esposizioni degli ultimi 4 anni.
Fallisce il tentativo rialzista che non va oltre le reisstenze poste a 1807$ e approda ora a 1736$ aprendo la strada in primis ai minimi di 1722$ e poi a 1680$
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La prossima settimana il calendario macroeconomico si concentrerà sul mondo del lavoro usa, che oramai è entrato nel mirino della FED e dovrà prima o poi dare i primi segnali di cedimento al fine di dar speranza al contenimento dell’inflazione!
buon trading
Salvatore Bilotta
NON SOLO JACKSON HOLEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 26.08.2022
Prosegue il simposio a Jackson hole e salgono le aspettative per le dichiarazioni di Powell. Ieri la prima a parlare è stato il capo della FED di Kansas City, che ha posto sul tavolo i suoi dubbi sul possibile rientro dell’inflazione. Difficile credere che l’inflazione sia già al giro di boa, e la necessità di una FED aggressiva ancora per le prossime riunioni di settembre e dicembre sembrano prendere sempre più corpo all’interno del board.
In attesa che si concluda il simposio e si abbiamo notizie più chiare, ieri sono state pubblicate le minute della BCE, che hanno messo in luce la forte crisi energetica che sta vivendo il blocco europea, e le conseguenti ricadute sul contenimento dell’inflazione. La proiezione per il prossimo futuro è purtroppo ancora pessimista per la corsa dei prezzi, e si fa fatica a vederne la fine.
Ancora dati nella giornata di ieri per il mercato del lavoro Usa, che mostra i muscoli, e mette in evidenza un buon calo delle richieste di disoccupazione settimanali,che si portano a circa 243 mila unità, rispetto alle precedenti 245000 e alle 395 000 di un anno fa.
Spazio dunque a possibili manovre da falco della FED, mentre resta debole la congiuntura macroeconomica europea, dove si lotta aspramente per il contenimento dei prezzi del gas e più in generale dell’energià che sta toccando livelli record.
Diversi paesi del blocco EU stanno implementando politiche di sostegno economico al caro energia, con piani di aiuti, che ovviamente non possono far altro che rallentare il processo di contenimento dell’inflazione.
-FOREX
Il mercato valutario, nostro termometro prediletto per interpretare il sentiment degli operatori, resta in un sostanziale dollaro centrismo, alternando giornate di dollaro forte a respiri più o meno profondi, ma che lasciano i prezzi all’interno di chiari trading range.
Dollar index resta dunque compreso tra i supporti di 108 figura e le resistenze di 109 .40 , area di massimo di periodo, che ha già svolto ottime funzioni di freno alla corsa del biglietto verde.
Ancora sotto la parità eurusd, con la moneta unica che non trova spunti per risorgere dai suoi minimi. Anche le fasi di debolezza del dollaro usa, sembrano non essere sufficienti a generare delle spinte rialziste di eurusd che resta ancorato ai minimi di 0.9950-60
Anche la sterlina resta profondamente negativa, ed i tentativi di recupero messi a segno ieri, sembrano già essere stati riassorbiti, in virtù di un quadro macroeconomico di medio -lungo periodo decisamente devastante. Ancora gbpusd resta ancorato nel suo trading range compreso tra 1.1760- e 1.1860
Prosegue dunque il movimento di up and downd di usdcd, che rimane chiaramente compreso in un canale lateral ribbasista, di cui ora ne sta testando la parte superiore a 1.2960
Tutti i giorchi sono da fare, le attese salgono per le parole di Powell e la possibilità che la FED mostri ancora i muscoli contro l’inflazione, dando ancora forza al biglietto verde.
-EQUITY
Giorni di positività per il comparto equity, che tenta allunghi rialzisti, particolar modo per l’equity americana, con l’S&P che attacca i massimi di 4200 pnt, senza tuttavia riuscire ad attraversare le resistenze già evidenziate nelle nostre live mattutine.
Le aree di supporto sono tuttavia lontane dai prezzi attuali, identificabili per il breve periodo a 4160 pnt prima e 4139 poi.
Anche il comparto tech ha dato respiro ai rialzisti, andando a testare le aree di attenzione da noi già richiamate a 13160 da qui la possibilità di ripiegare sui supporti chiave a 13000pnt prima e 12930 poi è tutta legata alle parole di Powell di oggi pomeriggio ed ai dati sul PCE
Più pesante il dax, che dopo un doppio test delle resistenze a 13355 sembra ora puntare ai minimi di periodo a 13100pnt, previo affondo del poc che caratterizza i minimi posto a 13200 pnt
-COMMODITIES
Anche il mondo dei metalli segue le sorti del dollaro americano, con continui upand down, oggi sulla scia rialzista del dollaro americano, il gold attacca nuovamante i supporti , ripiegando a 1750$ area oltre la quale si aprirebbero allunghi ribassisti verso i minimi di 1740 prima e 1730 poi.
Ancora fortissimo il Ngas, che vive una fase di fortissima speculazione, dovuta alla momentanea chiusura del Nord stream 1 per manutenzione, il che accentua le preoccupazioni di una mancata riapertura e di una scarsità di energia per l’Europa. La scarsa capacità di fare scorte, dato gli approviggionamenti fermi da aprte della Russia, pone l’Europa in una condizione di profonda debolezza economica, con il fantasma della recessione pronto a subentrare!
Al momento il Ngas, quotato in dollari , segna 9.50$ non lontani dai massimi visti ai 10$, tuttavia la chiara fase speculativa, potrebbe essere un’occasione per coloro i quali credono in una risoluzione rapida dello scarso stoccaggio di gas naturale in previsione dell’inverno.
Le aree di maggiore interesse restano ancorate ai 9.30$, picco volumentrico degli ultimi 10 giorni, che se superato, potrebbe aprire scenari ribassisti importanti fino ai supporti di 9$ prima e 7.80$ poi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oggi attesa per i due market mover chiave, ovvero pce usa, per una nuova valutazione dell’inflazione americana che guarda stavolta alla spesa diretta dei consumatori per beni personali ed infine alle dichiarazioni di Powell a Jackson Hole, che speriamo diano chiarezza al percoreso della FED da qui all’appuntamento di settembre.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
S&P500 Future alle prese con una fase correttivaLe quotazioni del future su S&P500 hanno validato le prime resistenze dinamiche intercettate dalla trendline ribassista originata sui massimi di gennaio 2022. Un test sicuramente importante, ma non definitivo, perché la resistenza volumetriche, sicuramente più importante per la mappatura dei flussi messi a mercato dalla mano istituzionale, passa tra 4.370 e 4.470. Quindi il trend dell'S&P500 avrebbe al momento ancora una fase upside da poter esprimere, prima di trovare il serio scoglio dei venditori. Il trading algoritmico, nello specifico quello in HFT, ha già letto i livelli superiori e sta attualmente creando liquidità per meglio assorbire l'attacco ai massimi visti a 4.327,50. La fase di arretramento avrebbe un livello di supporto tecnico tra 4.110 e 4.070, sotto la quale verrebbe non invalidato, ma sicuramente procrastinato, il suddetto scenario rialzista. Test chiave di tenuta tra 3.945 e 3.975.
LA FED NON SI FERMERà A SETTEMBREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 22.08.2022
L’attesa degli operatori si sposta su due appuntamenti cardine di questa settimana, da un lato la pubblicazione del PCE che rappresenta il vero indice di inflazione osservato dalla FED, e venerdi l’appuntamento con Jackson Hole e Powell per cercare di avere idee più chiare sui prossimi appuntamenti con le banche centrali a partire da settembre.
I dati sull’inflazione restano centro di tutte le attenzioni, perché è da li che si decideranno le mosse delle banche centrali, non intenzionate ad affidarsi ad una singola rilevazione in calo, e per di più sul generico IPC.
Per frenare la corsa a rialzo dei tassi di interesse per la FED ci sarà bisogno di una chiara tendenza ribassista dei prezzi, una serie continuativa di cali, che diano la chiara percezione che i prezzi stanno rientrando. Ancora tutti i dati macro economici mostrano una congiuntura forte nel Stati Uniti, il che lascia spazio di manovra alla FED che può procedere ancora senza grosse preoccupazioni a rialzi tassi importanti.
La prossima riunione di settembre, che a fine q1 doveva essere una riunione di pausa, dove la FED non alzava il costo del denaro, ma osservava la reazione dell’economia reale, si sta trasformando in una attesa di rialzo certo. L’unico dubbio rimasto è l’entità del rialzo tassi, se 50bp o 75bp, questa la forbice che separa una view hawkish da una dovish. Per quanto assurdo possa sembrare ma un rialzo di soli 50 bp potrebbe essere ben visto dai mercati, che lo potrebbero interpretare coma la fine della tempesta, e l’uscita da un clima hawkis predominante nella FED.
Tuttavia, seppur la FED dovesse rallentare il ritmo di rialzi tassi, non sappiamo ancora l’impatto che le politiche monetarie avranno sull’economia reale. Al momento i maggiori indicatori macroeconomici sembrano non subire l’incremento del costo del denaro, che in genere impiega dai 3 ai 6 mesi per riversarsi nell’economia reale. A quel punto potrebbero venir meno le rosee prospettive pubblicate dagli earing in chiusura di q2, con aziende che devono scontare alti debiti, a tassi importanti senza avere il sostegno dei consumatori, che potrebbero ritirarsi rapidamente, facendo crollare al domanda aggregata.
I timori non sono finiti, e la possibilità di mercati azionari in forte calo, non è terminata.
-FOREX
Il mercato valutario continua a vedere forza di dollari. Ilbiglietto verde resta principe del mercato fx, con la prospettiva di un tasso di interesse a fine anno oltre il 3% e soprattutto una congiuntura macroeconomica tra le migliori del panorama majors.
Dollar index oramai alle porte dei precedenti massimi a 108.67 – 109.40, area oltre la quale si andrebbero a segnare i nuovi massimi del 2022 per il biglietto verde, con una sequenza di 7 sedute di riazi consecutivi.
Ovvia la reazione delle altre majors, che subiscono la forza del dollaro e ne vengono schiacciate, a partire dall’Euro, che patisce l’assenza della BCE, che sembra non dare sostegno alla moneta unica in un clima privo di dichiarazioni , che possano stemperare l’assalto dei ribassisti. Eurusd oramai al ritest della parità a 1.0007 sembra intenzionato ad approfondire aprendo la strada a scenari ribassisti importanti.
Anche la sterlina non gode di un momento favorevole, con un’inflazione a doppia cifra e la BOE che oramai da per scontata una fase recessiva nel Q£, porta gbpusd al test di 1.18 figura, il che apre la strada verso i minimi di 1.16-1.15
-EQUITY
Si apre la strada ad una nuova fase ribassista per gli indici americani e mondiali, con la prospettiva di banche centrali ancora molto hawkish e la possibilità di una fase recessiva mondiale, le aziende sembrano non godere di un futuro cosi roseo come da loro prospettato, special modo se si considera che da settembre la FED inizierà a ridurre il Balance sheet ad un ritmo quasi doppio!
L’S&P punta dunque a 4100pnt, dopo aver abbandonato i 4310 pnt di massimo per questo rally rialzista che ha vissuto in questa estate. Solo sotto 4080 pnt, potremmo tornare a valutare affondi verso i minimi del 2022 dando il via nuovamente al bear market.
Quadro similare per il nasdaq che punta ai 12840 pnt, per entrare poi nuovamente in una grande area di attenzione volumetrica che giunge fino ai minimi di questo 2022.
Anche più pesante il dax, che segna giornate di profondi ribassi , ora alle porte dei 13300 pnt, che apre scenari ribassisti fino ai 13000 pnt, prima ed i minimi del 2022 poi.
-COMMODITIES
Per il mondo delle commodities, ancora pesa il dollaro americano sui metalli , che siano essi preziosi o industriali, il mood resta quello ribassista.
Il gold punta oramai ai 1722 dollari, livello oltre il quale si punterebbe dritto ai 1679 pnt., segue a ruota il silver che ha gia rotto l’area chiave dei 19 $ , e punta ai minimi dei 18.20$.
Diverso scenario per l’energy con il wti, che lotta sui supporti posti a 87.00$ 85.30$ senza per ora trovare spunti per rompere a ribasso e aprirsi verso i 77.00$, mentre spinge fortemente a rialzo il Ngas, che prosegue il suo rally rialzista che punto ora ai 9.60$ , livello oltre il quali si aprono scenari di allunghi rialzisti oltre i massimi di questo 2022.
LA LOTTA ALL’INFLAZIONE NON è TERMINATA!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI
-CONTESTO
Gli ultimi dati sull’inflazione americana, hanno dato grande speranza ai mercati, che stanno vivendo una fase di chiaro risk on, dando spazio ad un rally bullish sui maggiori indici mondiali. Tutta via una singola rilevazione in calo, non può essere identificativa di una tendenza, e le incognite sul futuro dell’economia americana sono ancora molte. A pesare sulle view future sono anche le condizioni economiche globali, che mostrano i diversi blocchi economici vivere diverse fasi del ciclo economico, e rispondere in maniera diversa ognuna per le proprie peculiarità. Il blocco orientale, ancora non riesce a risorgere, con un’eocnomia asfittica, e penalizzata dai lockdown che hanno caratterizzato gli ultimi trimestri cinesi, penalizzando grandemente i dati sulla produzione industriale, e rallentando di fatto la crescita del paese. Simile contesto per il Giappone, con la BOJ che continua la sua politica di sostegno all’economia e contenimento dei rendimenti obbligazionari in attesa che l’inflazione faccia la sua comparsa, ma senza grandi risultati al momento, se non quello di penalizzare lo yen giapponese nella sua corsa alla svalutazione.
Più delicato il quadro per il blocco europeo, che vive l’iper inflazione dei paesi occidentali, ma con la fragilità di una congiuntura macroeconomica tipica europea, con la BCE che solo nell’ultima riunione ha azzardato un rialzo tassi di 50BP, e che al contempo deve dare spazio alla difesa dei paesi maggiormente indebitati, aprendo le porte a piani di sostegno per il blocco europeo. L’inflazione in eurozona, al momento non accenna a rallentare, anche a causa degli elevati costi del comparto energy. Anche il regno unito, che pur non facendo più parte dell’Europa, mostra ancora stamattina un’inflazione in aumento, con l’IPC che balza al +10.1% A/A rispetto al +9.4% precedente segnando un nuovo record per gli ultimi 40 anni. La BOE è chiamata inevitabilmente ad ulteriori inasprimenti della politica monetaria, che guarda ora a possibili tassi di interesse fino al 4%, aggredendo la domanda aggregata, e il PIL che sembra già essere penalizzato negli ultimi due trimestri.
Infine l’America e il Canada, che godono di una prima rilevazione sull’inflazione in calo, che sta dando grande fiducia agli investitori , ma che al momento non trova basi solide nei dati macroeconomici. Le trimestrali aziendali Usa sono state ottimiste per i prossimi trimestri, ma diversi studi, pongono dubbi su cosa accadrà a partire da settembre quando la FED raddoppierà il ritmo del QT e il drenaggio di liquidità aumenterà ponendo fine ai vantaggi visti dalle politiche espansive messe in campo per la pandemia. Gli utili aziendali, potrebbero non essere sostenuti da vendite adeguate, e un ulteriore calo della domanda, potrebbe mettere in crisi le prospettive future dell’economia americana, ponendo fine alle speranze che hanno guidato l’attuale rally rialzista.
-FOREX
Il mondo valutario continua il suo dollaro centrismo, che pone l’accento sulla rinnovata forza del biglietto verde che riparte ad aggredire i massimi di periodo, dopo una fase lateral ribassista partita dai massimi di 109.40. le prime aree di resistenza del dollaro americano si trovano a 106.60, e al momento nessuna chiusura daily oltre tale resistenza ha aperto la strada ad ulteriori allunghi rialzisti.
L’attuale ripartenza del dollaro americano dai minimi di 105, ha portato debolezza sulle altre majors, a partire dalla moneta unica. Eurusd dopo il test di 1.0370 ha creato una serie di massimi e minimi decrescenti che lo hanno portato agli attuali 1.0175. le aree di reistenza di 1.02 figura sono ora baluardo per il trend discendente, che potrebbe vedere nuovi test della parità.
Debolezza per le oceaniche, che soffrono non solo la forza del dollaro, ma la correlazione con i metalli che al momento hanno ripreso la loro fase discendente. Audusd prosegue i ribassi dopo il break out di 0.70 figura, e mira a 0.6875, con il mondo retail impostato contrarian long al 65% in continua aumento. Difficile ora credere in inversioni di questo mood.
Ancora interessanti gli eccessi sul franco svizzero, che iniziano a vedere piccoli respiri, con euruchf, che rimbalza dai minimi di 0.96 figura e gbpchf che recupera da 1.1360 portandosi agli attuali 1.15 figura, puntando ora al test della mm21 periodi daily a 1.1575 prima e 1.1750 poi.
-EQUITY
Il mondo equity, sembra essere giunto alle resistenze chiave,con S&P al test di 4300 pnt che frena la corsa dei prezzi, livello oltre il quale si aprirebbero scenari rialzisti fino alle aree di 4500 pnt. La tenuta delle resistenze per ora pone l’attenzione ad approdi alle aree di 4200 pnt prima e 4150 poi, livelli di supporto che se violati, aprirebbero la strada nuovamente al bear market.
Pesante anche il comparto equity europeo con il dax che non riesce a superare i 13970 pnt, ben lontano dai massimi precedenti a 14720 pnt, pronto a ripiegare verso i minimi di periodo a 13450 prima e 13000 poi. Presto per dire se il bear market sia davvero terminato.
-COMMODITIES
Divergenza tra il wti e il ngas. Il mondo energy si divide, con un wti, debole, che attacca i supporti a a 85.60$ , e in caso di rottura punta a 77$, mentre il nGAs vive un nuovo momento di forza, andando a testare i massimi di periodo a 9.40$. il wti molto più vicino al suo fair value, sembra ora andare alla ricerca di equilibrio, mentre la speculazione si muove esclusivamente sul ngas, dove i prezzi sono chiaramente lontani da un valore medio reale, che si aggira attorno ai 6$. Tuttavia prudenza nel ricercare operazioni di mean reverting, perché ulteriori allunghi , mirati a colpire gli stop posti oltre i 9.60-70$ potrebbero essere facilmente messi in campo dal mercato, prima di assistere ad un rientro dei prezzi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico, dopo gli importanti dati di questa mattina, si proietta al pomeriggio verso l’analisi della domanda aggregata USA, attraverso le vendite al dettaglio, dato chiave per capire quanto stia impattando la FED sull’economia reale e quanto la corsa dei prezzi possa davvero dirsi conclusa.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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