long COTN da 2,934 no stoplong COTN da 2,934 no stop, 180pezzi, da chiudere rigorosamente in gain a data da destinarsi, messo anche freccia verde di incoraggiamento nel disegno, scagliata verso il cielo per farlo respirare, la quarta freccia cercala nel gain di questo trade!Longdi nisvium334
Ultimo mese - tutti i settori in positivoQuest'ultimo mese di negoziazione ha visto l'S&P500 restare in territorio positivo, con tutti i vari settori che hanno fatto segnare performance apprezzabili. In particolare vediamo ancora tra i leading il settore delle comunicazioni XLC , che seppur con discreta volatilità, fa segnare un +5.50%. Sappiamo che quest'ultimo è stato uno dei settori che più ha sofferto la fase di mercato ribassista e probabilmente il suo recupero è dovuto anche all'effetto di posizionamento su livelli di prezzo favorevoli. A sorpresa riprendono a correre energetici e finanziari, che tanto bene hanno fatto durante la fase pre inflazionista, mentre questo mese sembrano aver riposato (Seppur con performances positive) i settori dei consumi discrezionali e tecnologici. Ci apprestiamo a vivere il mese di agosto, mese genericamente non semplicissimo per il trading, attenzione i giorni di bassi volumi. di DomenicoIvanPontillo3
ingresso USDV da 63,33 no stopingresso USDV da 63,33 no stop, 9pezzi, smistamento di parte della parcella di swda per ircerca di iquidità da div, portato un po' a casa e vai colla diversificazione. mettere in sottocategoria "dimenticanze estive", oltre l'analisi smistografica!Longdi nisvium1
SGUARDO COMPARATO A 3 SETTORI AZIONARI : XLC, XLK, XLREOsserviamo il trend di questi 3 settori. Notiamo una non indifferente estensione dei settori AMEX:XLC ed AMEX:XLK , trend fondamentalmente guidato da aziende Ultra Large cap e dalla spinta euforica sull'AI recentemente registrata. Da un punto di vista tecnico , tale trend potrebbe tranquillamente continuare a rispettare il rettangolo rialzista delineato in verde sul grafico. Ma ciò senza mai dimenticare che le condizioni macroeconomiche e cicliche sottostanti non riuscirebbero a giustificare una spinta ancora più forte in tali settori. Per questo motivo, a meno di chiari segnali di forte continuazione rialzista in tali settori, le opportunità per selezionare aziende su cui investire con un maggior rapporto di rischio-rendimento potrebbero dover essere cercate in altri settori, come $AMEX:XLRE. Il settore del Real Estate mostra segnali di forza e di possibile sovraperformance sul breve-medio termine rispetto a XLC ed XLK. Nella parte bassa del grafico sono state evidenziate le reazioni del prezzo ad una recente trendline dinamica che sembra aver agito molto bene come supporto, registrando 2 bullish engulfing ed una reversal doji candle sui 3 punti in cui è stata testata. In più il prezzo segna un ultima candela (evidenziata) che figura come hammer in analisi tecnica, con una wick abbastanza lunga verso il basso che segnalerebbe una certa forza verso il rialzo. E' all'interno di questo settore che viene scelta l'azienda che sarà analizzata da un punto di vista tecnico nella prossima idea di trading.di mtfinance220
Booster strategy TQQQ aggiornamentoBuonasera , è molto che non aggiorno la strategia Booster TQQQ V2 . Strategia che ho programmato personalmente e che trada su ETF TQQQ in time frame 15 min. Nel 2022 ha avuto un ottima resa mentre quest'anno soffre un pò gli alti e bassi della volatilità ma nonostante questo è profittevole e quindi resistente anche in questo mercato . Comunque un segnale che la strategia è buona.di maurinho3
DAX: Analisi giornalieraLe quotazioni del future sul DAX sono state respinte dalla resistenza a 16.300 punti, lasciata in eredità dai massimi del 22 maggio 2023. La prosecuzione delle vendite innescate da questo test potrebbe portare i corsi alla soglia psicologica dei 16.000 punti. Se da tale intorno la struttura tecnica peggiorasse, i venditori avrebbero la possibilità di raggiungere il coriaceo livello di concentrazione di domanda a 15.800 punti. Al contrario, per proseguire l’uptrend in atto i compratori dovrebbero riuscire a spingersi oltre i 16.300 punti. Se ciò dovesse avvenire, si potrebbe osservare l’accelerazione verso i massimi storici, nei pressi dei 16.600 punti.di Investimenti_BNPParibas0
MSCI World settoriali: aspetti tecnici, intermarket e rischi L’obiettivo dell’analisi è presentare l’indice MSCI World insieme a due ETF settoriali globali: uno focalizzato sui consumi discrezionali e l’altro sui beni di prima necessità. Sarà fornita una panoramica tecnica, evidenziando gli indici più rialzisti e quelli meno performanti, nonché una valutazione fondamentale del diverso grado di rischio associato ai due. Inoltre, verrà esaminato il contesto intermarket, in cui i due ETF globali non solo offrono opportunità di investimento, ma potrebbero essere utilizzati come indicatori di sentiment del mercato. I protagonisti: • MSCI World • iShares Global Consumer Discretionary • iShares Global Consumer Staples • Petrolio • Rame • Rame/Oro • Pmi mondiale Buona lettura. 1. ANALISI MSCI WORLD ETF L’MSCI World di iShares, dal ticker “URTH”, è un ETF che ha lo scopo di replicare il movimento di un indice composto da azioni di società appartenenti ai mercati sviluppati. Per essere più precisi, esso replica il movimento dell’indice “MSCI World Index” ed è raffigurato a livello settimanale nella grafica seguente: Questo particolare ETF è piuttosto popolare nel settore “investimenti” dal momento in cui offre agli investitori in azioni un’ampia diversificazione geografica. La “geografia” stessa è mostrata nella grafica seguente, reperita dalla pagina dell’ETF stesso: Interessante notare un importante aspetto: • Nonostante siano interessati diversi paesi, l’ETF è altamente sbilanciato lato “United States”, con una ponderazione del 70% circa Non stupisce infatti che le prime 10 società per peso percentuale siano tutte statunitensi: Sarebbe dunque più giusto affermare che: • L’MSCI World di iShares è un ETF che ha lo scopo di replicare il movimento di un indice composto da azioni di società statunitensi e da una piccola parte di azioni di società appartenenti ad altri mercati sviluppati. Ricordate: mai perdere di vista le ponderazioni percentuali. Avreste potuto acquistare questo indice convinti di avere un’esposizione sul mercato cinese che, come osservato due grafiche fa, non è presente! Come si sta comportando dal punto di vista tecnico l’ETF? Osserviamo la grafica successiva: Dall’8 novembre del 2021 al 13 ottobre del 2022 il prezzo, in pieno trend ribassista, arrivava a perdere 28.5 punti percentuali; tuttavia, prima del raggiungimento del minimo del “bear market” (13 ottobre 2022), lo stesso iniziava a formare un’importante figura di analisi tecnica: un testa e spalle rialzista, osservabile nella grafica successiva: Il prezzo realizzava la rottura della neckline della figura tecnica il 27 gennaio 2023 e, come insegnano i libri di analisi tecnica, vedeva il re-test della stessa struttura nella seconda settimana di marzo per poi spingersi a prezzi più alti con la creazione di una nuova gamba rialzista. Possiamo dunque affermare che il quadro tecnico è, ad oggi, rialzista. 2. ISHARES GLOBAL CONSUMER DISCRETIONARY E CONSUMER STAPLES Il paragrafo precedente si è concentrato sulla ponderazione geografica ma non su quella…settoriale. La domanda appare dunque lecita: “Su che settori investe l’iShares MSCI World?” Osserviamolo nella grafica successiva: L’esposizione settoriale appare più bilancia rispetto a quella geografica: • 22% settore tecnologico • 14.6% settore finanziario • 12.6% settore sanitario • 11.1% settore dei consumi discrezionali • 11% settore industriale • 7.3% settore dei consumi di prima necessità • 7% settore delle comunicazioni • 4.6% settore energetico • 4.1% settore dei materiali • 2.8% settore utilities • 2.4% settore immobiliare L’MSCI World consente all’investitore di investire su un’ampia gamma settoriale. Lo stesso “player” potrebbe avere la possibilità di investire su uno di quei particolari settori “globali”? Ad esempio, sul settore dei beni discrezionali o su quello dei beni di prima necessità? La risposta è…sì! Ishares mette a disposizioni gli “XLY” e “XLP” (noti ETF statunitensi) a livello globale. Partiamo dal primo di essi, mostrato nella grafica successiva su timeframe settimanale: l’iShares Global Consumer Discretionary ETF (dal ticker “RXI”). Osserviamo nella grafica successiva la ponderazione geografica: È possibile affermare come l’ETF offra un’ampia esposizione geografica che, come nel caso precedente, pende principalmente lato United States, con un 57.6% in peso. In questo caso, al contrario dell’MSCI World, figura la Cina, con un 6% totale. Bassa invece l’esposizione sulle società italiane (1.65%). Osserviamo nella figura successiva le prime 10 società in peso: Le statunitensi Tesla e Amazon, da sole, hanno un peso del 21.84%; tra le prime 10 figurano tuttavia l’europea LVMH, le giapponesi Toyota e Sony e la cinese Alibaba. Osserviamo ora il lato tecnico del prezzo nella figura che segue: Brutte prestazioni nell’ultimo bear market: -37.7% (prestazioni più negative rispetto a quelle dell’MSCI world osservate nel paragrafo precedente). Dopo il minimo raggiunto il 13 ottobre 2022 a 116.6$ il prezzo, con i suoi movimenti lateral-rialzisti, ha realizzato un triangolo ascendente, con la resistenza situata sui 148$. La stessa figura tecnica rialzista ha visto un breakout qualche settimana fa. Si può concludere affermando come, ad oggi, la configurazione appaia rialzista (con un rialzo da inizio anno di oltre 20 punti percentuali), con una formazione di una piccola lateralizzazione che probabilmente, visto l’attuale contesto risk-on, sarà rotta dal prezzo al rialzo. Passiamo ora all’iShares Global Consumer Staples ETF (dal ticker “KXI”), mostrato nella grafica successiva su timeframe settimanale: La ponderazione geografica dell’ETF è diversa rispetto a quella osservata per il Global Consumer Discretionary: in questo caso, come mostra la mappa successiva, figurano basse esposizioni su Messico e Belgio ma non sulla Cina e sull’Italia. Per quanto riguarda le prime 10 società: • Sette di esse sono statunitensi (PG, PEP, COST, WMT, KO, PM, MDLZ) • Una di esse svizzera (NESN) • Una britannica (ULVR) • Una francese (OR) Analisi tecnica del prezzo: • L’ETF, nell’ultimo bear market (05.01.2022/13.10.2022), ha realizzato una performance negativa di -19.3 punti percentuali. • Molto importante la resistenza a 64.8$, che ha agito da tale il 21 aprile 2022 e il 1° maggio del 2023: • Volendo entrare ancora più nel dettaglio, è possibile osservare un testa e spalle di inversione di tendenza, diverso da quello dell’MSCI world precedente per un motivo: un falso breakout. L’ETF è dunque rialzista o ribassista? Osservando la grafica precedente e la prossima, che mostra la formazione di un triangolo ascendente, è possibile affermare come il prezzo fornisca input rialzisti: Prestazione del prezzo da inizio anno: +2% 3. I DIVERSI INDICI DI FORZA TRA SETTORI GLOBALI E BENCHMARK Chi esprime maggior forza tra i tre ETF commentati? È possibile scoprirlo costruendo indici di forza tra essi. Partiamo da quello tra MSCI World Consumer Discretionary (al numeratore) vs MSCI World (al denominatore): • “URTH” ha mostrato maggior forza dal 5 febbraio del 2021 al 24 maggio del 2022. Da quel giorno in poi il quadro tecnico ha visto un cambiamento: formazione di un triangolo ascendente con il breakout rialzista avvenuto il 15 giugno, un mese fa circa. Ad oggi, maggior forza di “RXI”: MSCI World Consumer Staples vs MSCI World: • Situazione contraria rispetto a quella precedente. Maggior forza dei beni di prima necessità globali dal 19 novembre del 2021 al 18 gennaio 2023: il trend è stato accompagnato da un supporto dinamico rialzista. Il 18 gennaio stesso si è materializzato un breakout ribassista del supporto dinamico: come da manuale, il prezzo a re-testato la stessa struttura il 26 aprile 2023, diventata resistenza dinamica, e ha dato conferma del trend ribassista di breve periodo. Analizziamo infine il rapporto tra RXI e KXI: • Maggior forza dei consumer staples nel bear market 19.11.2021-28.12.2022. La formazione di un testa e spalle ha dato il via alla possibilità di un inversione di tendenza, materializzatasi qualche settimana fa con il breakout rialzista della neckline dell’omonima figura tecnica. I tre indici di forza hanno dunque palesato una maggior forza dell’MSCI World Consumer Discretionary. 4. I DIVERSI RISCHI DEI DUE ETF SETTORIALI Vi chiederete: “Quale dei due ETF presenta un rischio maggiore?” A tal proposito è necessario osservare i loro Beta, che forniscono una misura della loro volatilità rispetto all’S&P500: I consumi discrezionali hanno un beta superiore ad 1 (1.06), mentre quelli di prima necessità inferiore (0.61). Questo significa che “RXI”, nell’arco di tempo considerato (3 anni), ha registrato dei movimenti di mercato poco più aggressivi rispetto all’S&P500, al contrario invece di “KXI”. Per fare un esempio numerico: • Immaginiamo che un giorno X l’S&P500 registri una prestazione positiva del +1.5%: osservati i beta dei due ETF, RXI registrerà una prestazione dell’1.59% mentre KXI una del 0.91%. (Calcoli ottenuti dal prodotto tra l’ipotetica performance del benchmark e il beta degli ETF) Maggiore sarà la volatilità di un titolo e maggiori saranno i potenziali guadagni o…le potenziali perdite. Questo significa che quanto più aumenterà la volatilità, tanto più aumenterà l’esposizione al rischio. Questo è il motivo per il quale il mercato delle Crypto, estremamente volatile, è sempre stato considerato il mercato “più pericoloso”. Vi chiederete il motivo delle due diverse volatilità: • Il settore dei beni discrezionali, ciclico, tende ad essere fortemente influenzato dall’andamento del ciclo economico; in condizioni economiche favorevoli le società tenderanno a registrare utili in aumento, al contrario in rallentamento o contrazione. Considerando un arco temporale di medio periodo, gli investitori tenderanno ad acquistare le azioni di quelle società capaci di generare forti utili; basiamoci sul contesto attuale: una settimana si parla di recessione, nell’altra di espansione, nell’altra di soft landing e nell’altra ancora di una potenziale bolla: tutti scenari nei quali le società cicliche registrerebbero guadagni diversi. Proprio da questo aspetto deriva l’elevata volatilità del settore. • Il settore dei beni di prima necessità, al contrario, è definito “non ciclico” in quanto gli utili delle società appartenenti non sono influenzati dal ciclo economico: quelle aziende saranno capaci di generare dei guadagni anche in condizioni economiche avverse. Essendo dunque “anticicliche”, tenderanno a registrare utili costanti nel tempo o, se preferite, utili “poco volatili” 5. RXI/KXI COME INDICE DELLE ASPETTATIVE SULL’INTENSITA’ ECONOMICA GLOBALE È possibile utilizzare l’indice di forza tra beni discrezionali e beni di prima necessità come indice di sentiment sulle aspettative di crescita o decrescita economica globale? Si! • Ad aspettative di crescita gli investitori concentreranno i loro acquisti sui beni discrezionali mentre ad aspettative di decrescita sui beni di prima necessità; nel primo caso, RXI sovraperformerà KXI (con l’indice rialzista), mentre nel secondo accadrà il contrario (con l’indice ribassista) Questa idea è supportata da alcune correlazioni interessanti tra lo stesso indice e: • Il petrolio, il cui prezzo è fortemente legato alla domanda globale che tende ad aumentare ad una crescita dell’attività economica: Ricordate: • Ad un aumento dell’intensità economica, aumenterà la domanda di petrolio da parte delle industrie essendo esso una delle principali fonti di energia • Il rame, un metallo largamente utilizzato in campo industriale (nei settori elettronici, automobilistici, manifatturieri e in diversi altri) per le sue proprietà chimiche e fisiche: • Il rapporto Copper/Gold, largamente utilizzato dagli operatori come indice di sentiment economico globale: • Il PMI manifatturiero globale, uno tra i dati macroeconomici leading più legato al ciclo economico e che spesso funge da suo anticipatore: L’analisi termina qui. KXI e RXI non sono gli unici indici settoriali globali: se desiderate un’analisi sugli altri indici (o per eventuali dubbi sull’analisi stessa, rilasciate un commento). Alla prossima! Selezione editorialedi MatteoFarci5524
Long SBUL da 14,512 scw14,20Long SBUL da 14,512 scw14,20, 50pezzi, proviamo a tentare l'inversione sul giallo, presumo tattica, ma non si sa mai, rischio medio.Longdi nisviumAggiornato 0
long X25E da 273,36 scw 268long X25E da 273,36 scw 268, 3pezzi ripresa dei bond? ah, saperlo!Quelli che, quando hai voglia di essere sintetico, ma la descrizione è troppo corta...ohuyea!Longdi nisviumAggiornato 0
Aggiornamento portafoglio - Giugno 2023Condivido l'aggiornamento di giugno del mio portafoglio di lungo termine in ETF avviato ad aprile 2023. Preciso che ho un profilo di rischio medio alto e che sono tatticamente sovraesposto sui bond rispetto alla mia asset allocation standard. In principio Azioni 50%, Bond 47%, Oro 3%. Nel mese di giugno ho investito in Bond una quota pari a circa l'1% del portafoglio a scopo di ribalanciamento. La performance di giugno è stata +2.2% grazie al contributo del mercato azionario, principalmente americano, e dei mercati emergenti. Questi ultimi bene sia in versione equity che bond . - L'azionario globale ( SWDA - peso 49% ) guadagna il +3.8% spinto soprattutto dall'S&P500 pur considerando l'effetto valutario che ha giocato contro nel mese. - L'azionario mercati emergenti ( EIMI - peso 2% ) guadagna il +2.7% . India e Brasile hanno guidato la performance mentre il mercato cinese poco mosso. - bond governativi investment grade ( SEGA - peso 18% ) -0.2% . Non sono state di aiuto le notizie di un prolungamento delle politiche monetarie restrittive. Su questo ETF ho investito nel mese una quota pari a circa 1% per scopi di ribilanciamento. - bond corporate high yield ( EHYA - peso 15% ) guadagna un +0.3% , ancora un po' al di sotto del rendimento atteso. - bond mercati emergenti ( EMBE - peso 9% ) guadagna il +1.8% . Considerando lo stacco di cedola il total return mensile è stato +2.2% . L'ETF prevede copertura valutaria . - bond corporate a breve scadenza ( SUSE - peso 5% ) flat . - Gold ( PPFB - peso 3% ) perde il -5.1% . L'effetto valutario amplifica la performance negativa dell'oro. La performance complessiva dall'investimento avviato ad aprile 2023 è +3.1% DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ CapitalRock 📈Price action trader 💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americanodi CapitalRockAggiornato 0
Analisi settoriale del primo semestreAndando ad analizzare a mercati fermi il primo semestre del 2023, ci sono sicuramente alcune performance tra i vari settori che colpiscono sia per l'entità che per la loro persistenza. In particolare in quest'anno stiamo assistendo ad un buon recupero dell'azionario con l'S&P500 che fa segnare una performance superiore al 15%. A trainare questo bel rally rialzista, sono soprattutto tre settori, quelli "preferiti" dagli investitori aggressivi ed in particolare: - Settore Tecnologico: con una performance superiore al 41%, traina il rialzo degli indici in maniera poderosa, ma non era un mistero considerate anche le performances del Nasdaq; - Settore Communication: Anche in questo caso uno dei settori che più ha sofferto lo scorso hanno, ha segnato una performance al rialzo che si faceva attendere da un po di tempo; - Settore dei consumi discrezionali: Vero spartiacque nell'andare a determinare quelle che sono le aspettative degli investitori, che probabilmente nel corso di questi mesi hanno scontato una crisi non poi così grave (per il momento) sui livelli dei consumi. Utilities, energetici e finanziari, come spesso accade in questi casi, sono fanalino di coda con rendimenti negativi. Continua la pausa del settore finanziario che in una prima fase gradiva il territorio delle politiche monetarie aggressive, ma che alla luce dei fatti, è intimorito dalle dichiarazioni ancora dovish delle banche centrali. di DomenicoIvanPontillo3
Confronto fra consumi DISCREZIONALI e DIFENSIVIL'analisi di oggi intende mettere a confronto due settori che possono darci informazioni rilevanti in merito alla fase economica e di mercato che stiamo attraversando; sto parlando del settore dei consumi discrezionali AMEX:XLY e dei consumi difensivi o anti-ciclici $AMEX:XLP. Quando parliamo di consumi discrezionali o ciclici, ci riferiamo ad industrie come quella del lusso, quella automobilistica, arredamenti per la casa, viaggi, servizi per il benessere pesonale e tanti altri ancora, che tendono a seguire il ciclo di mercato ed accelerare quando il mercato cresce e rallentare ed indebolirsi quando il mercato cambia rotta. I consumi difensivi o anti-ciclici sono tutti quei settori che tendono a resistere e rafforzarsi in fasi deboli di mercato, mentre sottoperformano in fasi di crescita del mercato. Fanno parte di questo settore ad esempio l'industria del beverage alcolico e non, alimentare, del tabacco e così via, dunque tutte quelle industrie che producono beni e servizi la cui domanda rimane più o meno fissa in fasi di turbolenza economica. Ciò che salta all'occhio e che ho evidenziato è che durante la ripresa del 2020 il settore dei consumi ciclici cresceva similmente all'sp500 dato che la forza relativa si è mossa in laterale fino all'inizio del 2022, e ciò conferma che la ripartenza era solida poichè sostenuta dal settore che tira in fasi positive del ciclo economico. Dal 2022 fino alle porte del 2023 poi il settore si è indebolito di più rispetto all'sp500 nella fase di mercato ribassista caratterizzata da aumenti dei tassi di interesse. Tuttavia un primo segno di possibile ripresa della forza del settore lo si ha dalla divergenza rialzista fra prezzi e MACD, unitamente ad una forza relativa in ripresa per quasi tutto il primo semestre del 2023. Rispettivamente, il settore dei consumi difensivi ha mostrato una sottoperformance rispetto all'sp500 dal 2020 fino a Gennaio 2022 come evidente dalla forza relativa decrescente (grafici a destra); dall'inizio del 2022 poi il settore comincia a muoversi in trend laterale/ribassista mostrando una performance migliore dell'sp500. Durante tutto il 2023 la forza relativa fra il settore anti-ciclico e l'sp500 riprende a diminuire evidenziando l'inizio di un nuovo cambiamento nei consumi. Ricordo a tutti di prendere queste analisi come tali e di non elaborare decisioni di investimento sulla base delle stesse analisi. Incoraggio a monitorare voi stessi queste relazioni e prendere autonomamente le dovute considerazioini. Attenetevi sempre ad un piano! di peppe_11
Portafoglio Long Term - Aggiornamento di metà annoIl 2022 è stato un anno molto difficile per i portafogli statici di lungo termine. Personalmente il mio portafoglio (quello per intenderci dove sono domiciliati i risparmi e parte di quanto destinato alla pensione) solo lo scorso anno ha subito una perdita del 14.50% circa, soprattutto a causa della discesa della parte azionaria, nonché quella obbligazionaria e per l'assenza di una parte relativa alle materie prime che, a mio avviso, con un orizzonte temporale molto lungo, può in qualche maniera stabilizzare i rendimenti durante i periodi di inflazione, ma che in un ottica cosi lunga, può sottoporre l'investimento ad inefficienza. Le materie prime, infatti, possono essere replicate tramite ETF che investono in indici (o panieri di indici) e pertanto a causa del rollover dei futures accumulano periodicamente gap di prezzo e costi che tendono quindi ad accumularsi. Il 2023, invece, sembra essere iniziato con altro piglio ed i primi 6 mesi dell'anno portano una performance del 7.02%. La composizione del portafoglio è sostanzialmente 60/40 con - 60% Ftse All All country world Azionario; - 35% Global Aggregate Bond; - 5% Global Inflation Linked Ogni sei mesi procedo a bilanciare le posizioni periodicamente aggiungo extra liquidità per investimenti di tipo satellite, ma il core è sostanzialmente l'allocazione di cui sopra. E' un investimento di lungo periodo, molto passivo, tuttavia per forza di cose nell'ultimo anno è toccato incrementare anche la parte obbligazionaria perchè può darci buoni rendimenti con una stabilizzazione importante della volatilità. Gli strumenti sono bilanciati al 40% in euro e al 60% in dollari. Ci vediamo tra 6 mesi per il prossimo aggiornamento. Longdi DomenicoIvanPontillo224
long AIGA e LCOR con stop fissiingresso long tattico su: LCOR 100pezzi a 3,50 stop 2,95 AIGA 70pezzi a 6,539 stop 6,15 Oltre l'analisi crediciuomografica!Longdi nisviumAggiornato 0
SPY: tenuta della spinta o ritorno nell'ombra?Buonasera a tutti, quest'oggi presento un'analisi del quadro tecnico dell'SP500 utilizzando l'omonimo ETF per eccellenza: AMEX:SPY . Come si nota anche dal titolo, l'SP500 ha ricominciato la sua corsa a partire dai minimi a 52 settimane (zona 348,11 ) , corrispondenti anche ai minimi del ritracciamento ribassista del trend di fondo cominciato il 4 Gennaio 2022. Recentemente è stato rotto il massimo rilevante in area 431,00 che accende la possibilità per una ripresa della tendenza rialzista (almeno due minimi e due massimi crescenti) accompagnata dalle 3 medie mobili a 20/100/200 situate, nell'ordine, sotto ai prezzi. Attualmente il prezzo si è poggiato sul massimo dei 431,00 , diventato area di supporto, nonchè sulla media mobile a 20 periodi; l'eventualità di un'estensione del ritracciamento vedrebbe come prossima area di supporto il 423,00 e successivamente il 418,00 . Se il prezzo dovesse rompere la trendline ascendente e l'area dei 418, potrebbe verificarsi un allungo in area 400,00 , la cui violazione metterebbe a rischio la salute della ripresa. Viceversa, se l'SP500 dovesse ripartire con vigore, il prossimo ostacolo al rialzo dei prezzi è area 450,00 ed a seguire 462,00 . La rottura confermata di area 462 dollari segnalerebbe una ripresa di forza dei compratori con possibilità di attacco ai massimi storici in area 480,00 . Ricordo a tutti il discorso di J.Powell e di C.Lagarde e i dati del PIL e delle richieste di sussidi di disoccupazione Statunitensi nonchè i dati sull'inflazione Europea che verranno rilasciati in questa settimana e che potrebbero essere causa di incrementi repentini di volatilità. Per quanto riguarda l'operatività su SPY, da valutare possibili ingressi RIALZISTI in ottica di swing, o alla rotttura del massimo della candela di lunedì a 434,61 con stop loss a 428,47 e take profit in area 449,80 , oppure ingresso sulla forza alla rottura di 443,90 con stop sotto il minimo in area 429,90 ma il take profit andrebbe cercato in area 470 per un rapporto rischio/rendimento di almeno 1:2. Raccomando sempre a tutti di operare seguendo la vostra strategia e rispettando sempre i parametri di money management e di gestione del rischio. Grazie dell'attenzione e .... Keep it simple! di peppe_11
long COPA da 31,89 scw 31,35long COPA da 31,89 scw 31,35, rischio per 20pezzi circa 15-20eur, ci si prova se ci credono, scialli oltre l'analisi sciallografica!Longdi nisviumAggiornato 2
IWC/SPY: L'INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICOL’obiettivo dell’analisi è quello di creare un indice capace di esplicitare le aspettative del mercato sul tema “ciclo economico” utilizzando due particolari ETF sul mercato azionario. 1. MICRO CAP E LARGE CAP Iniziamo l’analisi andando a ricordare la differenza tra le società a micro e larga capitalizzazione. • Le società a micro-capitalizzazione sono considerate le più “piccole” della classe, presentando dimensioni ridotte. La loro attività commerciale è tipicamente concentrata a livello regionale: per questo motivo esse sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori e, dunque, fortemente sensibili alle condizioni economiche. Un ETF che replica il movimento delle stesse è l’iShares Micro-Cap, con ticker “IWC” • Le società a larga-capitalizzazione sono, al contrario, “le prime della classe”: essendo multinazionali, godono di un commercio globale e, per lo stesso motivo, non sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori statunitensi quanto le precedenti, riuscendo ad esportare i loro prodotti al di fuori dei confini nazionali. Gran parte delle società dello SPY, l’ETF dell’S&P500, presentano queste caratteristiche La trattazione dei due punti precedenti è stata importante per un motivo semplice: • L’ETF delle micro-cap, “IWC”, è molto più ciclico se rapportato a quello sulle large-cap, “SPY” È importante ricordare il concetto secondo il quale: • Una società (o paniere di azioni) è definita “ciclica” quando la sua capacità di generare utili è fortemente dipendente dalle condizioni economiche, catalizzate, tra le altre cose, dai consumi Se è vero che IWC presenta una ciclicità superiore a SPY, dovrebbe essere altrettanto vero che il primo (IWC) mostrerà una correlazione maggiormente positiva rispetto al secondo (SPY) se correlato ad alcuni dati macroeconomici chiave a livello statunitense. Per questo motivo sarà ora calcolata la correlazione dei due ETF con il PMI manifatturiero e con la sezione “business activity” dell’ISM sui servizi: • Per SPY: • PER IWC: Come da ipotesi, è possibile osservare come le micro-cap siano più legate all’intensità economica rispetto alle large-cap. La superiorità ciclica è ancora più apprezzabile osservando la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici sopra raffigurati con il prodotto interno lordo statunitense misurato anno/anno: 2. I DIVERSI RISCHI CHE PRESENTANO LE DUE CLASSI Le due classi di società presentano dei rischi diversi. Partiamo dal presupposto che un indice azionario, nel medio-lungo periodo, tende a crescere o decrescere all’aumentare o al contrarsi degli utili societari delle aziende all’interno del paniere. Questo è mostrato nella grafica successiva, che correla l’andamento di prezzo dell’S&P500 con i relativi EPS (earning per share, utili per azione): È proprio da quest’ultimo concetto che deriva una grande differenza tra le due classi: • Gli utili societari delle micro-cap tendono ad essere più vulnerabili rispetto a quelli delle large Avendo le più piccole “un capitale limitato”, saranno quelle che più beneficeranno di un contesto economico favorevole (fasi del ciclo economico di ripresa ed espansione) ma che più performeranno in negativo in condizioni sfavorevoli (fase del ciclo economico di rallentamento e recessione). Perché? • Le micro tenderanno più a beneficiare di fasi economiche favorevoli rispetto alle large poiché avranno uno spazio di crescita maggiore rispetto alle altre, con bilanci già consolidati. Si può dunque affermare come il rendimento offerto dagli utili delle micro, nelle stesse fasi, sarà più alto • In fasi economiche sfavorevoli accadrà il contrario: saranno gli utili delle micro a soffrire maggiormente, mentre quelli delle large si manterranno più resilienti Il maggior potenziale di crescita o, nel caso contrario, di decrescita delle micro-cap conferisce loro maggior volatilità e, per lo stesso motivo, maggiori potenziali di guadagno o perdita. Da qui deriva il diverso rischio associato a “IWC” e “SPY”. Prendiamo ora in considerazione i due ETF in due momenti storici (2008-2011 e 2020-2022) in maniera tale da osservare le loro diverse prestazioni in fasi economiche diverse. Prestazioni dei due ETF nella recessione immobiliare (luglio 2007-marzo 2009): • -64.9% per le micro • -56.6% per le large Prestazioni nella successiva ripresa (marzo 2009-maggio 2011): • +150.75% per le micro • +103.5% per le large Consideriamo ora l’ultimo triennio: Prestazioni dei due ETF nel crollo covid (febbraio 2020-marzo 2020): • -45.5% per le micro • -35.6% per le large Prestazioni nella successiva ripresa-espansione (marzo 2020-marzo 2021/dicembre 2021): • +193% per le micro • +120% per le large Prestazioni nel bear market del 2022: • -36% per le micro • -27.7% per le large Ipotesi confermate: • Le micro tendono a sovraperformare in condizioni economiche favorevoli, mentre le large in quelle sfavorevoli Ricordate: la volatilità è considerata sinonimo di rischio! 3. IWC/SPY: L’INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICO Costruiamo l’indice di forza tra IWC e SPY: Cosa potrà mai esprimere questo indice di forza viste e considerate le migliori performance di IWC nelle fasi di ripresa/espansione economica e quelle migliori di SPY in rallentamento/recessione? • Rappresenterà il sentiment (o le aspettative) degli investitori sulla particolare fase del ciclo economico! È ormai noto che le loro mosse siano sempre catalizzate dalle loro aspettative. In base al movimento dell’indice di forza, sarà possibile capire il loro sentiment. La conferma della funzione di questo indice di sentiment arriva dalla correlazione positiva che esso stesso mostra con il prodotto interno lordo, misurato a/a: O, ad esempio, con il PMI manifatturiero e con il sentiment dei consumatori: La differenza (e la potenzialità) di questo indice di sentiment rispetto ai dati macroeconomici è il seguente: • Esso è il risultato delle aspettative degli investitori, mentre i dati macroeconomici derivano da formule matematiche Inoltre: • I dati macroeconomici sono comunicati a livello mensile, a differenza dell’indice di forza il cui suo sviluppo avviene a cadenza giornaliera Così possiamo schematizzare: Concludiamo l’analisi affermando che ad un rialzo dell’indice corrisponderà generalmente risk on, al contrario risk-off: questo è certificato dalla correlazione nagativa dello stesso con il VIX: L’analisi termina qui ma…la serie di analisi incentrata sullo stesso indice, iniziata lunedì 19, no! La prossima avrà come obiettivo quello di utilizzare lo stesso in ottica investimento, principalmente per il settore azionario e obbligazionario. Alla prossima! Selezione editorialedi MatteoFarci1114
LARGE, MID E MICROCAP: ANALISI DEI TREND E CORRELAZIONI MACROL’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare i trend delle società a grande (S&P500), media (Russel 2000) e micro-capitalizzazione (ETF di iShares “IWC”), con focus su alcuni indici di forza e correlazioni macroeconomiche. 1. LE “LARGE-CAP” Come si è conclusa la settimana “dell’inflazione al 5.3% e dei tassi di interesse rimasti invariati”? Osserviamolo nella grafica successiva reperita da Finviz.com: Tutti i settori in positivo. Il podio è riservato al settore tecnologico (+4.11%), al settore ciclico (+3.66%) e al settore dei materiali di base (+2.9%). Essendo i primi due settori quelli maggiormente acquistati in una condizione di propensione al rischio, è possibile affermare come la settimana passata sia stata di “risk-on”. Volendo essere ancora più precisi, di seguito i migliori cinque sottosettori: La grande propensione al rischio è ben testimoniata dai livelli del VIX che hanno raggiunto valori di 13 punti e mezzo circa (valori che non si osservavano dal febbraio del 2020): Ricordate: • Il VIX è definito come l’indice di paura dell’S&P500 dal momento in cui esso tende a registrare degli incrementi al manifestarsi di ribassi (più o meno violenti) del benchmark. Importante la soglia dei 20 punti, considerata lo spartiacque tra la “tranquillità” (risk on, < 20) e “l’incertezza” (risk off, > 20) Analizziamo l’S&P500 dal punto di vista tecnico: Il benchmark ha definitivamente superato la resistenza dei 4300$ (superando, di fatto, il massimo del “mini bull market” di agosto 2022 e confermando la rottura al rialzo del triangolo ascendente) e ora si dirige verso la successiva struttura dei 4600$; da non escludere un ritracciamento del prezzo a causa di potenziali prese di profitto e di territorio di ipercomprato (RSI a valori di 73 punti). La distanza dai massimi storici si attesta a poco più di 9 punti percentuali. E il Russel 2000? 2. LE MID-CAP: IL RUSSEL 2000 La forza espressa dal Russel 2000 (ticker “RUT”) è notevolmente inferiore rispetto a quella dell’S&P500: • Il suo prezzo si ritrova all’interno di un canale di lateralizzazione da più di un anno, tra la struttura a 1690$ e quella a 1900$; è possibile affermare come esso sia ancora testimone di un mercato ribassista Nell’immagine successiva è possibile osservare le più importanti strutture di prezzo: La maggior forza del benchmark principale rispetto a quest’ultimo è esplicitato dall’indice di forza SPX/RUT: Perché questa maggior forza? Il Russel 2000 è più sensibile all’intensità economica di quanto lo sia l’S&P500. • Il Russel 2000 è l’indice azionario rappresentativo delle società a media capitalizzazione di mercato. Le loro attività sono principalmente concentrate all’interno dell’area degli Stati Uniti, a differenza delle società dell’S&P500, formato da tante società multinazionali che, come dice il nome stesso, godono di commerci più “geograficamente” diversificati. Il Russel 2000 è quindi dipendente dalla domanda interna dei consumatori statunitensi: se quest’ultima aumenta, le società all’interno dell’indice registreranno maggiori vendite, maggiori utili e quindi dei rialzi in borsa. Dal momento che i consumi sono il principale catalizzatore dell’economia americana, ne conviene la correlazione Russel-PIL. Dimostriamo tutto ciò, osservando le correlazioni positive esistenti tra l’indice azionario stesso, il PMI manifatturiero e l’indice dell’attività economica sui servizi: Esse sono positive! Correlando i due dati macroeconomici al prodotto interno lordo statunitense anno/anno, abbiamo la conferma di ciò che è stato espresso precedentemente. Per chi non sapesse a cosa si riferiscono i due dati macroeconomici: • PMI MANIFATTURIERO: Il PMI manifatturiero è un indicatore capace di esplicitare la forza o la debolezza dell’omonimo settore attraverso il sentiment dei direttori agli acquisti del settore stesso. Quando il dato si trova al di sopra dei 50 punti, il settore è da considerarsi “in espansione”; in caso contrario, in “contrazione” Ho parlato in maniera specifica del dato nell’analisi al link: • INDICE BUSINESS ACTIVITY DELL’ISM SUI SERVIZI: è un rapporto che fornisce una panoramica sull’attività commerciale nel settore dei servizi; come per il PMI manifatturiero, esso oscilla tra valori superiori o inferiori a 50 punti, dove questi ultimi rappresentano lo spartiacque tra l’espansione ( >50) e contrazione (<50) del settore stesso I settori manifatturiero e dei servizi sono fondamentali per l’economia statunitense (non per altro sono state osservate le correlazioni positive nella figura precedente). 3. LE MICROCAP Osserviamo l’andamento di prezzo dell’ETF di iShares “IWC”, che replica un indice composto da società statunitensi a micro-capitalizzazione: Grafico molto simile al Russel 2000: • Dopo l’enorme rialzo dal minimo del marzo 2020 ai massimi dell’anno dopo, il prezzo ha visto una lateralizzazione terminata con un breakout ribassista a gennaio 2022. Il prezzo, negli ultimi mesi, si ritrova ad oscillare tra la resistenza dei 130$ - 137$ e l’importante supporto (più volte testato) dei 100$. Interessante la formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista Calcoliamo ora l’indice di forza relativa tra Russel 2000 e IWC (RUT/IWC): Lampante la forza maggiore espressa dal Russel 2000 rispetto alle micro-cap. Perché? • Se è vero che le large-cap operano su scala globale e le mid-cap su scala nazionale, è altrettanto vero che le micro-cap presentano “un raggio di azione” ancora più ristretto, talvolta regionale. Questo significa che esse saranno ancora più impattate dalla ciclicità dell’economia rispetto alle due precedenti Quest’ultimo punto è ben osservabile se si osservano le correlazioni tra i due dati macroeconomici citati nel paragrafo precedente e “IWC”: Paragonando le correlazioni dei dati macroeconomici con “RUT” (RUSSEL) e con “IWC” vi renderete conto di come quelle osservabili per quest’ultimo siano più intense nel tempo, proprio a denotare una ciclicità superiore. In un processo di rallentamento economico (quello attuale, nella fattispecie) saranno gli utili delle micro-cap ad essere impattati più negativamente rispetto alle mid-cap: da questo ne deriva un indice di forza “RUT/IWC” rialzista. Abbiamo dunque le società a larga capitalizzazione che sovraperformano quelle a media; queste ultime, a loro volta, sono più forti delle micro. Cosa vorrà mai dire questo? Ciò sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andremo ad analizzare variabili correlate e un potenziale scenario di investimento. Qualora qualche concetto non fosse stato chiaro, commentate pure. Buona settimana! Selezione editorialedi MatteoFarci18
long PHAU da 160,55 no stoplong PHAU da 160,55 no stop, 4pezzi, eravamo scarichi del metallo e per noia ci giochiamo la tenuta di sma20-25mensile e la ripresa della 60 settimanale con il ROC di riferimento (assente giustificato nel grafico) che prova a invertire. Contro i sussulti della sfiga dei giorni moderni, visto che l'oro digitale va a ramengo, torniamo al vecchio primitivo metallo giallo. Oltre l'analisi criptovalutografica!Longdi nisviumAggiornato 3
long SCOP da 15,73 scw 15,35long SCOP da 15,73 scw 15,35, rischio per 30pezzi circa 20-25eur salvo controgap o candeloni infamoni, metallo rosso lo shorto come posso! oltre l'analisi casinografica!Longdi nisviumAggiornato 2
long phpt da 85,11 no stoplong phpt da 85,11 no stop, rischio per 8 pezzi sconosciuto dato che si chiuderà il trade solo in gain, convergenze stellari buone nei quadranti tempo-prezzo, ci fidiamo del plateau, platano, platinette. ;-)Longdi nisviumAggiornato 5
ANALISI S&P500: UN INDICATORE PER VALUTARE LA REALE TENDENZAQual è la reale forza del mercato azionario americano? Buongiorno a tutti, in questa analisi andrò a condividere un interessante indicatore capace di esplicitare la reale forza del mercato azionario americano o, se preferite, dell’S&P500. Molti di voi si chiederanno: “Scusa, non basterebbe osservare l’andamento dell’S&P500, il benchmark di riferimento”? Ebbene…buona lettura. 1. I SEGNALI DISCORDANTI DELLO SPY Nella seduta di venerdì 9 giugno l’S&P500 riesce a raggiungere i massimi del 16 agosto 2022, entrando ufficialmente in “bull market”; dal 13 ottobre del 2022, infatti, il benchmark azionario riesce a realizzare una performance positiva di oltre 20 punti percentuali. Questo è ben rappresentato nella figura seguente, dove viene condiviso il famoso ETF “SPY” che, come tanti di voi sapranno, mira a replicare le prestazioni dello Standard and Poor. Nella parte destra della grafica viene riportata una scheda sui principali componenti dell’ETF che, in diversa ponderazione percentuale, sono: • Apple: 7.39% • Microsoft: 6.72% • Amazon: 3.02% • Nvidia: 2.58% • Alphabet: 3.82% • Berkshire Hathaway: 1.69% • Tesla: 1.69% • Meta: 1.64% • UnitedHealth: 1.26% Il peso totale di queste società all’interno del benchmark è pari al 29,81%. Fa riflettere il fatto che Apple e Microsoft rappresentano il 14.11% del totale. È importante questa informazione? • La percentuale in peso di un componente all’interno di un ETF rappresenta l’influenza che lo stesso esercita sull’andamento generale di un indice; quanto più alto sarà il peso di una società in un paniere di azioni, tanto più la stessa sarà capace di catalizzare, più di altre, il movimento di un ETF Possiamo quindi affermare come le prestazioni di Apple e Microsoft siano più responsabili del movimento di SPY di quanto lo siano Tesla e Meta. Il fatto che un ETF sia “sbilanciato” rappresenta un problema. Quale? Lo stesso potrebbe lanciare dei segnali “discordanti”. Poniamo il caso in maniera estremamente semplice: • Se le prime 9 società del paniere sono fortemente rialziste mentre le restanti sono neutrali, l’S&P500 mostrerà una tendenza rialzista Avremmo dunque un falso segnale! Nonostante lo SPY si mantenga in “forte salute”, non tutti i suoi componenti saranno altrettanto “sani”. Un ulteriore “problema” deriva dalla ponderazione percentuale degli 11 diversi settori all’interno dell’ETF stesso; infatti, osservando la grafica successiva, è possibile osservare come il benchmark sia composto principalmente da società del settore tech (il 27.5%) e pochissimo dai settori immobiliare e dei materiali (4.92%) che, come molti di voi sapranno, sono fortemente ciclici. Sarebbe dunque di fondamentale importanza avere un indicatore capace di esplicitare l’effettiva forza di tutte le società dell’S&P500. Esiste un indicatore di questo tipo? 2. S&P 500 STOCKS ABOVE 50-DAY AVERAGE Ecco l’indicatore con quel tipo di funzionalità, rappresentato nella figura seguente: l’S&P500 STOCKS ABOVE 50-DAY AVERAGE. L’indicatore riporta la percentuale di società all’interno del benchmark che si trovano al di sopra della loro media mobile a 50 periodi. Per questo motivo, lo stesso varia all’interno di un range compreso tra 100 e 0. Esso ricopre una grande importanza per un semplice motivo: • Uno dei diversi modi per valutare la forza del trend di una particolare società X è l’applicazione di una media mobile a 50 periodi al suo prezzo; quando quest’ultimo si ritrova al di sopra di essa fornisce un segnale di forza del trend; viceversa, di debolezza Possiamo considerare l’indicatore come un indice di sentiment poiché lo stesso mostra una correlazione inversa con il VIX, l’indice di paura dell’S&P500: • Al salire delle paure e delle incertezze degli investitori salirà il VIX e, vista la correlazione inversa, un numero X di società dell’S&P500 scenderà al di sotto della media mobile a 50 periodi • Al salire del sentiment del risk on, scenderà il VIX e, al contrario, saliranno una quantità di società X al di sopra della stessa “moving average” Diamo uno sguardo ad oggi: Solo il 54.98% delle 500 società dell’S&P si ritrovano sopra la 50-day moving average. È possibile addentrarci ancora più nello specifico: Dal 30 novembre 2022 una quantità sempre maggiore di società registra “debolezza”; in quella data, 462 delle 500 totali mostravano un’impostazione rialzista, mentre oggi una quantità di 275. La prima figura dell’analisi ha mostrato come lo SPY sia nuovamente giunto ai massimi registrati nel precedente 16 agosto 2022; questo, però, non è avvenuto per l’indicatore: Questo è da interpretare come un segnale di divergenza: • Le società “con forza” il 16 agosto erano molto più numerose di quelle di oggi (91.84% contro il 54.98%) Ed ecco il segnale di divergenza: indicatore ribassista ed S&P500 rialzista. Questo è il segnale di “discordanza” citato qualche riga fa: Possiamo dunque concludere affermando che il risk-on che ha accompagnato lo SPY ai massimi relativi di venerdì 9 non è stato tanto “forte” quanto lo era stato quello del 16 agosto 2022; la mancanza di forza è rappresentata da tutte quelle società che, stavolta, non hanno spinto al rialzo. È un segnale di un possibile crollo dei mercati finanziari? No! È semplicemente un indicatore utile a stabilire la salute di una tendenza, rialzista o ribassista che sia. Ricordate: • Quante più società spingeranno al rialzo un benchmark, tanto più la tendenza dello stesso potrà essere considerare “forte” e “affidabile” Sarà interessante riesaminare l’indicatore dopo la comunicazione del dato sull’inflazione americana (di martedì 13) e sulla decisione riguardante i tassi di interesse (del giorno dopo). Tutto ciò trattato nell’analisi ha riguardato l’S&P500. È possibile utilizzare lo stesso approccio per ognuno degli 11 settori che compongono lo stesso? Si! Discuterò prossimamente l'argomento in forma video. Per qualsiasi domanda commentate pure. Buona giornata! Selezione editorialedi MatteoFarci4437
Come si sono mossi i mercati in questi 5 mesi del 2023Per l'ennesima volta negli ultimi 3 anni, ci ritroviamo di fronte ad uno scenario di cambiamento o di preparazione ad un nuovo regime di politica monetaria. Attualmente ci troviamo nella fase, si auspica finale, d'innalzamento dei tassi d' interesse, che come sappiamo ha un effetto depressivo sia sulle quotazioni delle azioni che dei bond. Malgrado lo spettro di recessione e persistenza dell'inflazione, notiamo che i settori che hanno performato meglio da inizio anno rispetto all'S&P500 sono: - Settore Tecnologico: + 22.82%; - Settore Comunicazioni: +16.58%; - Consumi discrezionali: + 8%. Assistiamo poi, a testimonianza di un alta probabilità di variazione dello scenario macro, del "collasso" di quei settori che meglio hanno performato in regime di innalzamento dei tassi ed inflazione come: - Settore Energetico: -15%; - Settore finanziario: -10.35%; - Settore materie prime: -8.48%. Quali segnali ci sta lanciando l'analisi settoriale? Le industrie che più hanno sofferto nel corso del 2022 e che sono più sensibili a politiche d'inasprimento dei tassi d'interesse (tecnologico, comunicazioni, discrezionali) sono scese al punto che le loro valutazioni, probabilmente risultavano essere particolarmente attraenti per chi volesse prendere posizione. Sappiamo anche che questi settori, generalmente, tendono a trainare l'economia in una fase di ripresa o di previsione di fine incremento/riduzione dei tassi d'interesse. Quello che colpisce è sicuramente la forza della salita di tecnologico e comunicazioni, specchio anche delle performances clamorose del Nasdaq. Come sappiamo il mercato tende ad essere anticipatorio e potrebbe scontare scenari di inizio 2024 dove si crede che i tassi possano cominciare a scendere. I settori Energetico, Finanziario e Materie Prime, in questa fase rappresentano un treno che in assenza di ulteriori scossoni imprevisti, sembrerebbe essere arrivato al capolinea. Dopo aver corso tanto negli ultimi due anni, è fisiologico un riposizionamento in industrie più orientate alla crescita. Sappiamo che questi tre settori, tendono a tirare in determinate fasi di "pre crisi", caratterizzate da riduzione del potere d'acquisto e della domanda, nonché dell'occupazione (che a dire il vero sembra essere ancora piuttosto resiliente). Come già visto in altre idee, potrebbe essere anche interessante, in ottica di portafoglio diversificato, valutare degli ingressi sulle materie prime, che negli ultimi 2/3 anni erano a delle quotazioni inarrivabili. Detto questo, si spera soprattutto per la psicologia degli investitori, che il peggio sia alle spalle, con l'inizio di un periodo più direzionale al rialzo e con minore volatilità, anche se la maggior parte delle case d'investimento sembrerebbero ancora orientate ad una sorta di neutralità nei confronti dell'azionario, prediligendo un posizionamento nel mondo bond con la costruzione di prodotti strutturati. Selezione editorialedi DomenicoIvanPontillo8