long Levmib da 9,636 scw 9long Levmib da 9,636 scw 9, rischio per 50pezzi circa 35eur, buttiamo là, non ci crediamo molto, ma non si sa mai. Oltre l'analisi falsosegnalografica!Longdi nisviumAggiornato 2
long PHPT da 88,12 scw85,50long PHPT da 88,12 scw85,50, rischio per 7pezzi circa 25-30 eur, daje de platino con platinette fuori dall'ospedale, platano, platters, plastilina, platinorum, oltre l'analisi platinografica! Longdi nisviumAggiornato 1
SP500 SPX Equal weight RSP ultima resistenza 07.12.23Google trascina SP500 e Nasdaq al rialzo con l'indice equipesato che è in stallo sulle ultime resistenze prima dei massimi. Attenzione al livello di ipercomprato segnalato dal DMI positivo.di GiuseppeMessina4
long SOYB da 29,70 scw29,50 senza velleità di sortalong SOYB da 29,70 scw29,50 senza velleità di sorta, rischio per 16pezzi attorno ai 15-20eur dipendenti dal close, vada come vada, l'esito ci pare incerto, ma magari riparte. Oltre l'analisi dilapidografica!Longdi nisviumAggiornato 1
long 3btl e 3bul scw variproviamo a credere nella ripresa dei bond europei, con 2 strumenti in leva3 con bei settimanali e poi chissà, anche se pare di aver visto un minimo importante... long 3 btl da105,35 rischio per 4pezzi circa35-40 dipendente dal close con scw a 97, ma disegnato per un livello psicologico e pronti a modulare anche più in basso se candele settimanali equivoche. long 3bul da 92,18 rischio 20eur circa con scw 91 tassativo, si dovranno sobbarcare il danno DB, ma loro in cassa i soldi ce li hanno, in casa no, ma a Berlino chi paga si trova sempre. oltre l'analisi intermarketografica!Longdi nisviumAggiornato 1
Finalmente è arrivata la conferma della forza del trend!Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sulle prestazioni dei mercati finanziari statunitensi nel mese di novembre, con un’attenzione particolare alle ragioni che mi portano ad avere un’ottimistica previsione per il mese di dicembre. Scoprirete che il mio ottimismo è alimentato da una tanto attesa “convergenza” tra due indici di sentiment. Ora, senza ulteriori indugi, iniziamo! Il mese di novembre ha visto un notevole rialzo per i mercati finanziari statunitensi. Come illustrato nel grafico, tutti gli indici principali hanno registrato rendimenti positivi: • L’S&P500 ha guadagnato un +8.62% • Il Nasdaq è cresciuto del +8.68% • Il Russel 2000 ha visto un incremento del +11.56% • L’iShares Microcap ha avuto un aumento del +12.60% Le prestazioni dei principali indici statunitensi a diversa capitalizzazione. Grafico giornaliero Il grafico seguente mette in evidenza le performance degli 11 settori dell’S&P500. I settori ciclici hanno registrato un’ottima performance, con il settore immobiliare in testa che ha guadagnato un +13.70%. Al contrario, i settori difensivi, come quello dei beni difensivi e sanitario, hanno mostrato una crescita meno significativa. Il settore energetico, influenzato dal trend ribassista del petrolio, ha registrato la performance più debole con un incremento di soli +0.18% punti percentuali. Le prestazioni dei settori dell’S&P500. Fonte: Finviz Le obbligazioni di diverso grado di rischio hanno anch’esse mostrato performance positive: • TLT, che riflette il movimento dei titoli di stato a lunga duration, ha registrato un incremento del +9.27% • LQD, che segue il movimento delle obbligazioni societarie investment grade, ha guadagnato 6.9 punti percentuali • HYG, che riflette il movimento delle obbligazioni societarie ad alto rendimento, ha realizzato un +4.3% Le diverse prestazioni dei bond statunitensi. Grafico giornaliero Considerando le performance mensili, gli investitori che detengono un portafoglio classico 60/40 (60% S&P500, 40% TLT) avranno sicuramente motivo di essere entusiasti. Come illustrato nel grafico successivo, questo tipo di portafoglio ha realizzato una performance di 9.40 punti percentuali nel mese di novembre. Rendimenti mensili (2023) di un portafoglio 60/40 classico, orientato negli Stati Uniti. La figura successiva fornisce una spiegazione per questi acquisti. Gli investitori hanno mostrato una forte propensione al rischio durante tutto il mese di novembre, iniziando a scontare uno scenario di crescita economica. Questo ottimismo è stato alimentato da aspettative di inflazione al ribasso e da previsioni di un allentamento della politica monetaria. Queste aspettative sono derivate dalle tendenze dei tre indici di forza SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD. (Se stai leggendo una mia analisi per la prima volta e non conosci questi tre indici, ti consiglio di guardare il video in fondo alla pagina o di approfondire l’argomento cliccando sul link seguente): Le tendenze dei tre indici di sentiment. Grafico giornaliero È naturale che qualcuno possa chiedersi: “Qual è la conferma della forza del trend”? La risposta è… una divergenza che si è trasformata in una convergenza! Il grafico successivo illustra la correlazione positiva tra due indici di sentiment sulle aspettative economiche: SPHB/SPLV e IWC/SPY. Questa correlazione può essere facilmente spiegata: • Quando le aspettative economiche sono di crescita, le società cicliche ad alta volatilità (SPHB) tendono a sovraperformare quelle difensive a bassa volatilità (SPLV). Lo stesso vale per le microcap rispetto all’S&P500: in un contesto di aspettative di crescita economica, le microcap cicliche dovrebbero offrire performance migliori rispetto alle società dell’S&P500 data la maggiore volatilità, legata alla loro sensibilità alla domanda dei consumatori statunitensi (le microcap operano a livello nazionale, non internazionale) La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e IWC/SPY. Grafico settimanale Ho approfondito IWC/SPY in maniera fortemente dettagliata al seguente link: Secondo la logica precedentemente citata, gli indici SPHB/SPLV e IWC/SPY dovrebbero rimanere sempre in convergenza. Tuttavia, come illustrato nel grafico successivo, questi indici sono stati in divergenza per un periodo di tempo significativo. La divergenza tra i due indici di sentiment. Grafico giornaliero Questo ha rappresentato per me un segnale di attenzione, per una ragione molto semplice: • Le divergenze possono talvolta anticipare un’inversione di tendenza Tuttavia, dal 10 novembre, anche IWC/SPY, dal minimo raggiunto, sembra aver invertito la sua tendenza di brevissimo periodo, come mostra la figura successiva. IWC/SPY ha invertito la sua tendenza di brevissimo termine. Grafico giornaliero Questo mi rende più ottimista per l’ultimo mese dell’anno. Ma significa che sarà necessariamente positivo? Prestate attenzione a quanto segue: • Tasso di disoccupazione e NFP: 8 dicembre (da monitorare per le aspettative di crescita economica) • Comunicazione sul tasso di inflazione: 12 dicembre (se fosse in aumento, potrebbe influenzare l’indice TIP/IEF, che potrebbe tornare rialzista) • Riunione della Federal Reserve: 13 dicembre (da tenere d’occhio per le aspettative sull’allentamento della politica monetaria) Rimaniamo sintonizzati! Un saluto a tutti. Selezione editorialedi MatteoFarci24
long NGAS da 0,0087 no stoplong NGAS da 0,0087 no stop, ingresso di 51k pezzi senza stop, segnale deboluccio ma ci proviamo, qualsiasi tipo di tensione internazionale potrebbe infiammare la situazione, lasciamo là un cippino a maturare, se accadrà. Oltre l'analisi momentaneografica!Longdi nisviumAggiornato 558
Analisi settoriale - novembre Mese di novembre particolarmente positivo sui mercati, sia lato azioni che bond, favorito sicuramente da incoraggianti dati sull'inflazione. In particolare la maggior parte delle performances è stata costruita dalla metà mese in poi, con tutti i settori (tranne quello energetico) che hanno spinto le quotazioni. Tirano più dell'S&P500 i finanziari, i beni di consumo discrezionali, i tecnologici ed il settore real estate. Assistiamo ad una pausa del settore delle comunicazioni che dopo esser stato uno di quelli che maggiormente ha sofferto negli ultimi due anni, ha mostrato una ripresa importantissima. Il "rally di natale" sembrerebbe essersi anticipato a novembre e l'S&P ha raggiunto il precedente massimo relativo del mese di agosto. di DomenicoIvanPontillo4
Il ritorno dell'argentoQualche settimana fa ho finalmente preso posizione sul mio amato argento. Ho scelto però di sfruttare la leva naturale comprando un ETF tematico sui minatori. E' dal periodo covid che l'argento sottoperforma l'oro in modo esagerato nonostante la sua doppia natura bene rifugio/metallo realmente utile a livello industriale. Perchè la scelta? - Supporto dell'analisi a grafico, la price action dell'argento è chiara - Macroeconomia : la situazione ancora incerta a livello globale è un buon driver - Semplice diversificazione Riporto il grafico su cui ho analizzato di XAG/USD e l'ingresso l'attacco ai massimi recenti vale un 25% almeno, nel caso si punti ai massimi di 10 ani fa anche molto di più. La chiusura mensile forte fa ben sperare! Longdi mattiamorandimm0
nasdaq green energy ETF: double bottomIl double bottom è oramai completato, rimane il breakout della neckline...Longdi UnknownUnicorn258629121
PORTAFOGLI 50-50: METRICHE E PRESTAZIONI NEL CICLO ECONOMICOBuongiorno a tutti. Oggi, ci concentreremo nuovamente sui portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50% in obbligazioni); l’obiettivo è esaminare il loro rendimento nel lungo periodo, specificamente da gennaio 2008 ad ottobre 2023. Cercheremo di comprendere le loro caratteristiche e valutare le loro prestazioni durante le diverse fasi del ciclo economico. Vorrei ricordare che i portafogli creati non tengono conto del rischio di cambio né delle commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono raccomandazioni di investimento, ma l’analisi ha l’obiettivo di attivare le logiche di investimento. Molti concetti espressi nell’analisi precedente non saranno ripetuti nuovamente; pertanto, per una piena comprensione dei contenuti, vi consiglio di approfondire l’analisi precedente al seguente link. Fatta questa introduzione, vi auguro una buona lettura! 1. UNA BREVE SINTESI DELL’ANALISI PRECEDENTE L’obiettivo dell’analisi precedente era di creare due portafogli di investimento 50-50: uno ciclico e uno difensivo, e confrontarli con un portafoglio 50-50 equilibrato. Le relative ponderazioni di questi portafogli sono illustrate nelle due figure seguenti. Il portafoglio 50-50 ciclico Il portafoglio 50-50 difensivo Il portafoglio 50-50 equilibrato I due portafogli di investimento avevano obiettivi distinti: • Il portafoglio ciclico mirava a massimizzare i guadagni durante i periodi di aspettative di crescita economica • Il portafoglio difensivo, invece, mirava a massimizzare i guadagni (o a proteggere il capitale) durante i periodi di aspettative di rallentamento economico L’indice di sentiment utilizzato per determinare le aspettative economiche degli investitori era SPHB/SPLV. Si era osservato che: • Nelle fasi di risk on, con SPHB/SPLV rialzista, il portafoglio ciclico tendeva a sovraperformare quello equilibrato. Solo nel 2014, il portafoglio equilibrato aveva avuto prestazioni migliori • Nelle fasi di risk off, con SPHB/SPLV ribassista, il portafoglio difensivo tendeva a sovraperformare quello equilibrato. Solo nel 2019, il portafoglio equilibrato aveva avuto prestazioni migliori 2. LA CRESCITA DEI DUE PORTAFOGLI DAL 2008 AD OTTOBRE 2023 La seguente grafica illustra l’evoluzione dei due portafogli 50-50 ciclico e difensivo da gennaio 2008 fino ad ottobre 2023. La crescita dei due portafogli di investimento Entrambi i portafogli hanno mostrato una crescita costante nel corso del tempo. Escludendo i costi di negoziazione, le spese di transazione e le tasse effettive sui rendimenti degli investimenti, possiamo notare che: • Il portafoglio ciclico ha generato un profitto di 377$ da un investimento iniziale di 100$ (o 257$ se si tiene conto dell’inflazione) • Il portafoglio difensivo ha prodotto un profitto di 247$ da un investimento iniziale di 100$ (o 169$ se si tiene conto dell’inflazione) Nella figura successiva, che rappresenta i rendimenti annuali dei due portafogli, si possono osservare ulteriori dettagli. Rendimenti annuali dei due portafogli • Nel corso di 16 anni, il portafoglio ciclico ha registrato tre anni di rendimento negativo, mentre il portafoglio difensivo ne ha avuti quattro (tenendo presente che il 2023 non è ancora concluso). • In 16 anni, il portafoglio ciclico ha sovraperformato quello difensivo 11 volte. Le due figure seguenti mostrano le performance mensili dei due portafogli dal 2008 al 2023. Le prestazioni mensili del portafoglio ciclico da gennaio 2008 a ottobre 2023 Le prestazioni mensili del portafoglio difensivo da gennaio 2008 a ottobre 2023 3. LE METRICHE DEI DUE PORTAFOGLI Analizzando le performance dei due portafogli, potremmo essere portati a pensare che, nel lungo termine, possano generare rendimenti interessanti. Tuttavia, quali sono i rischi associati? Quanto sono efficienti? Possiamo rispondere a queste domande esaminando le principali metriche illustrate nella figura successiva. Le principali metriche dei due portafogli Focalizziamoci sul CAGR, sulla deviazione standard, sul massimo drawdown e sui rapporti di Sharpe e Sortino, cercando di spiegare in modo semplice cosa rappresentano. Questi indicatori ci aiuteranno a comprendere meglio il rischio e l’efficienza dei portafogli. • Il CAGR (Tasso di Crescita Annuo Composto) rappresenta il rendimento medio annuale dei due portafogli. Il portafoglio ciclico ha un CAGR dell’8.75% (6.15% se si tiene conto dell’inflazione), che è superiore a quello del portafoglio difensivo, che è del 5.88% (3.36% se si tiene conto dell’inflazione) • La deviazione standard è un indicatore della volatilità del portafoglio e, quindi, del suo rischio. Il portafoglio ciclico ha una deviazione standard del 11.56%, mentre il portafoglio difensivo una del 9.85%. Questi valori si riferiscono alla volatilità annualizzata; la volatilità mensile è del 3.34% per il portafoglio ciclico e del 2.84% per il portafoglio difensivo. È importante sottolineare che la deviazione standard misura la volatilità di un portafoglio rispetto a sé stesso, non rispetto a un benchmark come l’S&P500. Per misurare la volatilità rispetto all’S&P500, è necessario conoscere i due beta, che in questo caso sono 0.64 per il portafoglio ciclico e 0.21 per il portafoglio difensivo Basandosi solo su questi due punti si potrebbe dedurre che, in media, investire in un portafoglio 50-50 ciclico potrebbe essere più vantaggioso. Nonostante presenti un rischio maggiore, sembra in grado di generare rendimenti superiori. Ma significa che il portafoglio ciclico si è dimostrato più efficiente dal 2008 ad oggi? Per rispondere a questa domanda, possiamo fare riferimento a due indicatori: il rapporto di Sharpe e il rapporto di Sortino. Questi ci permetteranno di valutare l’efficienza dei portafogli. • I due rapporti servono per indicare il rendimento ottenuto da un investimento rispetto al rischio assunto. Sebbene siano simili, differiscono nella loro costruzione, in particolare nel denominatore della formula matematica con la quale essi sono calcolati; infatti: Formule matematiche di calcolo dei due rapporti Il rapporto di Sharpe considera sia la volatilità positiva (che accompagna i portafogli al rialzo) che quella negativa (che accompagna i portafogli al ribasso), mentre il rapporto di Sortino considera solo la volatilità negativa. Più alti sono questi valori, più efficiente è il portafoglio. In particolare: • Il rapporto di Sharpe del portafoglio ciclico è 0.71, mentre quello del portafoglio difensivo è 0.54 • Il rapporto di Sortino del portafoglio ciclico è 1.10, mentre quello del portafoglio difensivo è 0.82 Da tutte le osservazioni, sembra che il portafoglio ciclico possa essere più vantaggioso. Nonostante presenti un rischio maggiore (in termini di volatilità), offre un CAGR più alto e si dimostra più efficiente. Tuttavia, c’è un altro rischio da considerare: il massimo drawdown. • Il massimo drawdown rappresenta la differenza tra il picco più alto e quello più basso raggiunto da un portafoglio di investimento Nella figura successiva è possibile osservare tutti i drawdown registrati dai due portafogli. Tutti i drawdown dei due portafogli da gennaio 2008 a ottobre 2023 La figura successiva offre un’analisi più dettagliata, mostrando le caratteristiche dei 10 peggiori drawdown per entrambi i portafogli. Questi includono: • L’inizio del drawdown (Start) • La fine del drawdown (End) • La durata totale del drawdown, dal picco massimo al minimo (Length) • Il mese in cui il portafoglio si è ripreso (Recovery By) • Il tempo necessario per la ripresa (Recovery Time) • Il periodo in cui il valore del portafoglio è rimasto al di sotto del suo picco massimo (Underwater period) I peggiori 10 drawdown dei due portafogli e le relative caratteristiche Attraverso la media dei 10 peggiori drawdown è possibile ottenere un parametro che può essere approssimativamente definito come “rischio medio di peggior drawdown”. Le medie risultanti sono le seguenti: • Il portafoglio ciclico ha un rischio medio del -9.90% • Il portafoglio difensivo presenta un rischio poco più contenuto, del -9.8% Nonostante questi due rischi siano praticamente equivalenti, la figura precedente dimostra che, in media, un portafoglio ciclico tende a recuperare i drawdown in un lasso di tempo significativamente più breve rispetto al portafoglio difensivo. Per fornire un quadro più preciso, è possibile calcolare le medie dei tempi di recupero, escludendo i drawdown del 2023: • Il portafoglio ciclico impiega in media 2.55 mesi per recuperare • Il portafoglio difensivo impiega in media 6.88 mesi per recuperare Il portafoglio ciclico ha raggiunto il suo massimo drawdown durante la recessione del 2008, mentre il portafoglio difensivo ha registrato il suo durante l’aumento dei tassi di interesse e l’impennata dell’inflazione nel biennio 2022-2023. Questo suggerisce che, sebbene entrambi i portafogli siano generalmente efficienti, tendono a subire perdite significative in specifici contesti: la fase 1 del ciclo economico per il portafoglio ciclico e la fase 6 per il portafoglio difensivo. 4. LE PRESTAZIONI DEI DUE PORTAFOGLI NELLE SEI FASI DEL CICLO ECONOMICO Concludiamo l’analisi esaminando le performance previste per entrambi i portafogli nelle diverse fasi del ciclo economico, come illustrato nella figura successiva. Le prestazioni dei due portafogli di investimento nelle sei fasi del ciclo economico FASE 1 DI RECESSIONE Portafoglio ciclico: Questa è la fase in cui il portafoglio ciclico realizza le peggiori prestazioni. Gli ETF sui settori tecnologici (XLK) e sui beni di consumo discrezionali (XLY) sono fortemente ribassisti. Questo accade perché durante la fase 1, gli investitori tendono a disinvestire dai settori ad alta volatilità (e quindi ad alto rischio) a causa di un forte sentimento di avversione al rischio. La debolezza di questi due settori durante la recessione può essere attribuita anche alla loro ciclicità. Le obbligazioni high yield non performano bene, poiché vengono vendute dagli investitori in quanto considerate bond ad alto rischio. Le obbligazioni societarie investment grade si comportano un po’ meglio (neutrali-rialziste in caso di lieve recessione, ribassiste nel caso opposto). L’unico ETF del portafoglio che performa bene in questa fase è IEF (obbligazioni del tesoro americano), che beneficia della domanda di beni rifugio. (Ho trattato questi argomenti “obbligazionari” in maniera molto ampia Portafoglio difensivo: In questa fase, il portafoglio difensivo può registrare una performance neutrale-rialzista o neutrale-ribassista, ma in ogni caso, non subisce forti cadute. Il motivo è semplice: in caso di lieve recessione, TLT si apprezzerebbe a causa dell’inflazione in rallentamento e del taglio dei tassi di interesse, mentre i tre ETF difensivi XLU (settore utilities), XLV (settore sanitario) e XLP (settore dei beni di prima necessità) registrerebbero performance neutrali, essendo settori a bassa volatilità e in grado di generare utili e fornire dividendi anche in condizioni economiche avverse. In caso di forte recessione, il portafoglio dovrebbe registrare performance neutrali-ribassiste: i tre ETF azionari sarebbero ribassisti (ma sovraperformerebbero al rialzo l’S&P500 visto il loro beta inferiore ad 1), colpiti dalla svendita di azioni a causa del clima di panico. La loro prestazione negativa sarebbe comunque bilanciata dalle prestazioni molto positive di TLT, ad alta duration, favorite da un massiccio taglio dei tassi di interesse. FASE 2 DI MASSIMA CONTRAZIONE Portafoglio ciclico: Durante la fase 2, il portafoglio ciclico raggiunge il suo massimo drawdown, sostenuto dalle politiche monetarie espansive tipiche di questa fase. Il Quantitative Easing (QE) della banca centrale contribuisce a rafforzare il prezzo delle obbligazioni corporate investment grade (LQD) e migliora il sentiment degli investitori che, con un atteggiamento cautamente positivo, iniziano gradualmente a reinvestire in asset ad alto rischio (XLY, XLK e HYG). L’ETF IEF è rialzista in questa fase, sostenuto da politiche monetarie espansive e bassi livelli di inflazione. In generale, il portafoglio si presenta neutrale durante questa fase, tendendo al ribasso nella prima metà (della fase 2) e al rialzo nella seconda metà. Portafoglio difensivo: Il portafoglio difensivo mostra un andamento generalmente positivo durante la fase 2, grazie alle ottime performance di TLT (che rappresenta il 50% del portafoglio) e all’andamento neutrale dei settori difensivi. FASE 3 DI RIPRESA ECONOMICA Portafoglio ciclico: Durante questa fase, il portafoglio ciclico passa da un andamento neutrale a un trend rialzista. Grazie al sentiment positivo degli investitori, stimolato dalla ripresa economica e dall’aumento degli utili societari, gli ETF XLK e XLY, così come le obbligazioni high yield e quelle investment grade, registrano buone performance. Anche l’ETF IEF si comporta bene, sostenuto dalle politiche monetarie espansive e da bassi livelli di inflazione. Portafoglio difensivo: Il portafoglio difensivo mantiene un trend rialzista anche durante la fase 3. L’ETF TLT continua a essere rialzista (più di IEF, data la sua maggiore duration) e i settori difensivi mostrano una rinnovata forza, sebbene siano meno rialzisti rispetto all’indice di riferimento S&P500. FASE 4 DI ESPANSIONE ECONOMICA • Portafoglio ciclico: Durante la fase 4, il portafoglio ciclico registra le sue migliori performance, con XLK, XLY e HYG in forte rialzo. Gli ETF che performano peggio in questo portafoglio sono IEF, ribassista a causa dell’aumento dell’inflazione e delle aspettative di rialzo dei tassi di interesse, e LQD, che è meno ribassista di IEF grazie al suo grado di rischio leggermente superiore • Portafoglio difensivo: In questa fase, le performance del portafoglio difensivo passano da rialziste a neutrali-rialziste (o debolmente rialziste). Questo è dovuto al fatto che TLT subisce le stesse dinamiche di IEF, ma è più ribassista a causa della sua maggiore duration. I tre ETF difensivi sono rialzisti, ma in misura molto minore rispetto a XLY e XLK, poiché offrono rendimenti inferiori FASE 5 DI MASSIMA ESPANSIONE • Portafoglio ciclico: Durante la fase 5, il portafoglio ciclico presenta un andamento neutral-ribassista. Nella prima metà della fase, è neutral-rialzista grazie al rialzo di XLK e XLY, ma è frenato da LQD, IEF e HYG, che sono ribassisti a causa dell’inasprimento della politica monetaria. Nella seconda metà della fase diventa ribassista, principalmente a causa delle performance negative di tutti gli ETF, in particolare XLY e XLK, che iniziano a risentire dell’aumento del costo del denaro • Portafoglio difensivo: Anche il portafoglio difensivo mostra un andamento neutral-ribassista in questa fase, ma si dimostra più resiliente rispetto al portafoglio ciclico. TLT registra prestazioni ribassiste, mentre XLV, XLP e XLU mantengono un andamento neutrale. FASE 6 DI RALLENTAMENTO ECONOMICO • Portafoglio ciclico: Durante questa fase, il portafoglio ciclico è ribassista, poiché tutti gli ETF che lo compongono sono in ribasso. Il sentiment degli investitori è di avversione al rischio e, di conseguenza, si verificano deflussi dai settori ad alto rischio come la tecnologia e i beni di consumo discrezionali, a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del rallentamento degli utili societari. Tutti gli ETF obbligazionari performano male, colpiti dalla politica monetaria restrittiva. Tuttavia, il portafoglio ciclico è meno ribassista nella fase 6 rispetto alla fase 1, poiché il ribasso degli ETF ad alta volatilità (XLK e XLY) è moderato nella fase 6, mentre è più marcato nella fase 1. • Portafoglio difensivo: La fase 6 è quella in cui si registra il massimo drawdown per il portafoglio difensivo. TLT è il principale responsabile del forte ribasso, mentre XLV, XLP e XLY sono moderatamente ribassisti, ma più forti rispetto a XLK e XLY. Nella figura precedente, avrete notato che le prestazioni dei due portafogli sono state evidenziate con colori diversi: il rosso indica prestazioni negative, mentre il verde indica prestazioni positive. Entrambi i colori presentano diverse intensità per rappresentare l’intensità delle prestazioni rialziste o ribassiste dei due portafogli. Queste intensità sono espresse in percentuale. Questo metodo è stato utilizzato per fornirvi un ulteriore strumento capace di illustrare l’intensità delle prestazioni dei due portafogli: • FASE 1 Ciclico: 75% rosso Difensivo: 5% verde • FASE 2 Ciclico: 5% verde Difensivo: 35% verde • FASE 3: Ciclico: 50% verde Difensivo: 75% verde • FASE 4 Ciclico: 75% verde Difensivo: 35% verde • FASE 5 Ciclico e difensivo: 25% rosso • FASE 6 Ciclico: 50% rosso Difensivo: 75% rosso A presto! Selezione editorialedi MatteoFarci229
INVESTIMENTI 2024: I PORTAFOGLI ADATTI PER I POSSIBILI SCENARIBuongiorno. L’analisi di oggi si propone di utilizzare l’approccio intermarket per creare due portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50% in obbligazioni). Questi portafogli sono pensati per due possibili scenari che potrebbero verificarsi nei primi mesi del 2024 negli Stati Uniti: un atterraggio morbido dell’economia o, al contrario, una recessione. I portafogli, che saranno illustrati di seguito, non considerano il rischio di cambio né le commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono raccomandazioni di investimento, ma piuttosto un’applicazione pratica dei concetti che solitamente esprimo nelle mie analisi, stavolta applicati alla gestione di un portafoglio di investimento. Buona lettura a tutti. 1. GLI INVESTITORI HANNO ASPETTATIVE DI ESPANSIONE ECONOMICA, RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE E TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE Il primo paragrafo dell’analisi sarà utile a comprendere le attuali aspettative degli investitori per i mesi a venire. Questo può essere fatto studiando tre diversi indici di sentiment: SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD. SPHB/SPLV è un indice che riflette le aspettative economiche. È composto dal numeratore “SPHB”, che replica il movimento dell’ETF Invesco S&P500 High Beta, e dal denominatore “SPLV”, che replica il movimento dell’ETF Invesco S&P500 Low Volatility. L’interpretazione dell’indice di sentiment è la seguente: • Quando le società ad alta volatilità sovraperformano quelle a bassa volatilità, l’indice sale, indicando che gli investitori hanno aspettative di crescita economica. Al contrario, quando le società a bassa volatilità sovraperformano quelle ad alta volatilità, gli investitori prevedono un rallentamento economico. La figura successiva mostra l’andamento dell’indice dal 2020 ad oggi. Le diverse tendenze dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero Ecco una descrizione della figura: • Tra la fine del 2019 e marzo 2020, il mercato ha scontato una fase di recessione (fase 1), culminata con la massima contrazione di marzo 2020 • Tra marzo 2020 e l’anno successivo, il mercato ha scontato una fase di ripresa economica (fase 3), seguita da un’espansione (fase 4) • Il periodo tra marzo 2021 e novembre 2021 è stato caratterizzato da incertezza, con l’indice in una fase di distribuzione, a causa delle aspettative di massima espansione economica (fase 5) • Per tutto il 2022, le aspettative erano di un rallentamento economico, con SPLV che sovraperformava SPHB • Dal 27 dicembre 2022, con alti e bassi, gli investitori scontano un’espansione economica o, se preferite, un soft landing SPHB/SPLV è un ottimo indice di sentiment economico per i seguenti motivi: • Quando gli investitori hanno aspettative di crescita economica, tendono a concentrare i loro capitali su asset ad alto rischio, tra cui le azioni delle società comprese all’interno di SPHB. Queste società sono considerate rischiose a causa della loro elevata volatilità, superiore a quella dell’S&P500. L’alto beta che presentano deriva da un rischio al quale esse sono soggette: la ciclicità dell’economia. Esse, infatti, tendono a registrare utili robusti in fase di espansione economica e utili in rallentamento in fasi economiche sfavorevoli • Al contrario, quando gli investitori hanno aspettative di rallentamento economico, tendono a privilegiare asset a rischio più basso, tra cui le società a bassa volatilità, meno volatili rispetto all’S&P500. A differenza delle società cicliche, queste società non presentano il rischio ciclico dell’economia o, almeno, il loro rischio è più contenuto. Infatti, tendono a registrare utili costanti nel tempo, sia in fasi economiche favorevoli che sfavorevoli Per questo motivo, quando la propensione al rischio degli investitori è guidata da aspettative di crescita economica, le società cicliche di SPHB sovraperformano quelle difensive di SPLV. Al contrario, quando il risk off è guidato da aspettative di rallentamento economico, le società difensive (che offrono anche alti dividendi) sovraperformano quelle cicliche. Alcune figure rafforzano l’idea che SPHB/SPLV può essere utilizzato per misurare le aspettative economiche; infatti, come mostra la figura successiva, l’indice è positivamente correlato a un dato macroeconomico chiave: il PMI composito. La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e PMI composito statunitense. Grafico mensile L’indice è anche positivamente correlato agli utili dell’S&P500. La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e utili dell’S&P500. Grafico mensile La grafica precedente conferma che, quando gli utili sono in aumento, gli investitori tendono a favorire le società cicliche, che sono in grado di offrire rendimenti più alti rispetto alle società difensive. Gli utili del mercato azionario, a loro volta, sono direttamente correlati al ciclo economico, come mostrato nelle figure successive. Il ciclo economico e quello degli utili societari La correlazione positiva tra utili dell’S&P500 e PIL USA anno/anno. Grafico a 3 mesi È importante notare che le società tendono a registrare profitti maggiori quando un altro indicatore macroeconomico chiave, la fiducia dei consumatori, mostra letture positive. Infatti, esiste una correlazione positiva tra questi due dati, come mostrato nella figura successiva. La correlazione positiva tra utili dell’S&P500 e fiducia dei consumatori. Grafico mensile Riassumendo tutti i concetti espressi fino a questo punto, possiamo affermare che: • Più i consumatori sono fiduciosi, più è probabile che investano e spendano denaro in beni durevoli, non durevoli e servizi. Questo rafforza due variabili chiave del PIL: i consumi e gli investimenti. Queste spese e investimenti rafforzerebbero l’economia e gli utili delle società quotate, innescando una propensione al rischio da parte degli investitori che, di conseguenza, concentrerebbero i loro capitali su società cicliche. Al contrario, se la fiducia dei consumatori diminuisce, gli investitori tenderebbero a favorire le società difensive TIP/IEF è l’indice sulle aspettative di inflazione, che misura la forza relativa tra due ETF obbligazionari: • TIP, l’iShares TIPS Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni del tesoro americano indicizzate al tasso di inflazione con scadenza media ponderata di 7.4 anni • IEF, l’iShares 7-10 Year Treasury Bond ETF, che replica il prezzo di obbligazioni del tesoro americano con scadenze tra i 7 e i 10 anni Il movimento dell’indice TIP/IEF riflette le aspettative degli investitori, che, attraverso l’acquisto e la vendita dei due ETF, esprimono il loro sentiment. In particolare: • Se TIP sovraperforma IEF, il mercato ha aspettative di crescita dell’inflazione • Al contrario, se IEF sovraperforma TIP, il mercato ha aspettative di disinflazione (rallentamento dell’inflazione) Come illustrato nell’immagine successiva, l’indice di sentiment è positivamente correlato al consumer price index misurato anno su anno e tende spesso ad anticiparlo. La correlazione positiva tra TIP/IEF e tasso di inflazione USA anno/anno. Grafico mensile Osservando la figura successiva, vediamo che l’indice è in ribasso dal 19 ottobre 2023. Questo suggerisce che gli investitori prevedono che il tasso di inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi, avvicinandosi alla soglia del 2%. Gli investitori prevedono un rallentamento del tasso di inflazione. Grafico giornaliero LQDH/LQD è un indice che riflette le aspettative sui tassi di interesse, misurando la forza relativa tra due ETF obbligazionari: • LQDH, l’iShares Interest Rate Hedged Corporate Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni societarie investment grade coperte dal rischio “tassi di interesse” • LQD, l’iShares Investment Grade Corporate Bond ETF, che replica il prezzo delle stesse obbligazioni in LQDH, ma non coperte dal rischio tassi di interesse. La lettura dell’indice è simile a quella di TIP/IEF: • Se gli investitori prevedono una politica monetaria restrittiva, LQDH sovraperforma LQD e l’indice sale; al contrario, se gli stessi prevedono una politica monetaria espansiva, LQD sovraperforma LQDH e l’indice scende Come mostrato nell’immagine successiva, l’indice di sentiment è positivamente correlato ai tassi di interesse della Federal Reserve. La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse della Federal Reserve. Grafico mensile Dal 19 ottobre 2023, le aspettative degli investitori sono per un taglio dei tassi di interesse. Gli investitori prevedono un taglio dei tassi di interesse. Grafico giornaliero Scendendo più nel particolare, gli investitori prevedono tre tagli dei tassi di interesse di 25 punti base per il 2024 (per un totale di 75 punti base), rispettivamente a maggio, luglio e novembre. Gli investitori prevedono il primo taglio di 25 bps il 1° maggio 2024. Fonte: FedWatchTool Gli investitori prevedono il secondo taglio di 25 bps il 31 luglio 2024. Fonte: FedWatchTool Gli investitori prevedono il terzo taglio di 25 bps il 7 novembre 2024. Fonte: FedWatchTool Quindi, è stato evidenziato che gli investitori stanno anticipando un ritorno alla fase 4 del ciclo economico, caratterizzata da crescita economica, disinflazione e riduzioni dei tassi di interesse. 2. DUE PORTAFOGLI DI INVESTIMENTO 50-50: UNO CICLICO ED UNO DIFENSIVO In questo paragrafo, cerchiamo di raggiungere l’obiettivo dell’analisi: creare due portafogli di investimento per i primi mesi del 2024 (primi 3-6 mesi) che dovrebbero offrire buone performance in due scenari economici diversi. Il primo scenario, un’espansione economica, è stato descritto nel paragrafo precedente. Il secondo scenario, una recessione, rappresenta l’esatto opposto del primo e, al momento, non è affatto previsto dal mercato. Nel caso di un’espansione economica, il portafoglio mostrato nella figura successiva potrebbe essere una buona scelta: un portafoglio 50-50 ciclico. Il portafoglio 50-50 ciclico Ecco la ponderazione percentuale: • 25% XLK (ETF sul settore tecnologico) • 25% XLY (ETF sul settore dei beni ciclici) • 16.6% IEF (ETF sui titoli di stato USA con scadenza tra i 7 e i 10 anni) • 16.6% LQD (ETF sulle obbligazioni societarie investment grade) • 16.6% HYG (ETF sulle obbligazioni societarie ad alto grado di rischio) Ora esamineremo i motivi per cui sono stati selezionati gli ETF sopra menzionati: • Come abbiamo visto, quando il mercato anticipa un’espansione economica, l’indice SPHB/SPLV tende ad essere rialzista. Come illustrato nella figura successiva, l’ETF SPHB è principalmente influenzato dal settore tecnologico e dal settore dei beni ciclici, che insieme rappresentano il 55.06% di questo ETF La ponderazione settoriale dell’ETF SPHB. Fonte: Invesco Pertanto, è ragionevole prevedere che questi due ETF possano registrare buone performance quando gli investitori anticipano una crescita economica, come dimostrato nelle due grafiche seguenti. Le prestazioni del settore tecnologico quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale Le prestazioni del settore dei beni ciclici quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale Ora esaminiamo la parte rimanente del portafoglio, quella obbligazionaria. Potreste chiedervi perché non sono stati inclusi ETF obbligazionari governativi a lunga scadenza, come il noto “TLT”. Il motivo è illustrato nelle grafiche successive. Partiamo dal presupposto che una crescita economica è tipicamente accompagnata da un aumento della fiducia dei consumatori. La loro domanda di beni e servizi è legata al tasso di inflazione: se aumenta, è ragionevole aspettarsi un aumento delle aspettative di inflazione. Questo è dimostrato nella grafica successiva: le aspettative di crescita o decrescita economica sono sempre accompagnate da aspettative di aumento o rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo. La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e TIP/IEF. Grafico settimanale Ciò significa che, se gli investitori continuano a prevedere una crescita economica, a un certo punto (probabilmente) inizieranno a prevedere un aumento del tasso di inflazione. Se ciò dovesse accadere, TLT presenterebbe una performance negativa: il tasso di inflazione, infatti, rappresenta un rischio per le obbligazioni. Più esso aumenta, più gli interessi cedolari reali vengono erosi. La correlazione negativa tra TIP/IEF e TLT. Grafico settimanale Il motivo per cui sono stati inclusi due ETF su obbligazioni societarie è illustrato nelle due grafiche successive. Quando gli investitori sono propensi al rischio, le obbligazioni societarie investment grade sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale Quando gli investitori sono propensi al rischio, le obbligazioni societarie high yield sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale Quando gli investitori sono propensi al rischio, tendono a investire i loro capitali in asset più rischiosi, tra cui le obbligazioni societarie, sia investment grade (leggermente più rischiose dei titoli di stato) che high yield (ancora più rischiose). Infatti, HYG e LQD sovraperformano i titoli di stato quando SPHB supera SPLV! Un altro aspetto da considerare è che se ci si aspetta una crescita economica, ci si aspetta anche un aumento degli utili societari. Quando gli utili societari tendono ad aumentare, diminuisce la probabilità di default delle società e, per questo motivo, HYG e LQD tendono a performare bene. Questo è illustrato nella grafica successiva. Quando gli utili societari tendono al rialzo, le probabilità di default delle società ad alto e basso grado di rischio (rappresentate dai due spread obbligazionari) tendono al ribasso. Grafico mensile Non sono state scelte solo obbligazioni ad alto grado di rischio per una questione di diversificazione. Infatti, una diversificazione consapevole può contribuire a ridurre il rischio. Ora, come mostrato nella figura seguente, presentiamo un portafoglio 50-50 difensivo, progettato per proteggere il capitale in contesti economico-finanziari caratterizzati da un atteggiamento di avversione al rischio, come una recessione. Il portafoglio 50-50 difensivo Ecco la ponderazione percentuale: • 16.6% XLU (ETF sul settore delle utilities) • 16.6% XLV (ETF sul settore sanitario) • 16.6% XLP (ETF sul settore dei beni di prima necessità) • 50% TLT (ETF su obbligazioni del tesoro americano a lunghe scadenze) La scelta di XLU, XLV e XLP è semplice: come illustrato nella figura successiva, questi ETF sono i principali driver dell’ETF SPLV, contribuendo per il 60% al suo movimento. La ponderazione settoriale dell’ETF SPLV. Fonte: Invesco Il portafoglio dovrebbe comportarsi nel seguente modo: • In caso di recessione, il mercato azionario avrebbe una performance negativa a causa della contrazione degli utili. Tuttavia, le società incluse negli ETF XLU, XLV e XLP, essendo difensive, dovrebbero avere una performance migliore del benchmark in quanto meno volatili (o, per l’appunto, a basso beta). D’altra parte, TLT dovrebbe avere un’ottima performance, essendo l’ETF tra quelli obbligazionari governativi con la più alta duration e, per lo stesso motivo, sarebbe quello a performare meglio in caso di taglio dei tassi Le figure seguenti mostrano le prestazioni di tutti i componenti del portafoglio durante periodi di aspettative di rallentamento economico. Le prestazioni del settore dei beni di prima necessità quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale Le prestazioni del settore delle utilities quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale Le prestazioni del settore sanitario quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale Le prestazioni di TLT quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale Nel prossimo paragrafo, esamineremo le prestazioni dei due portafogli dal 2012 ad oggi nelle fasi di risk on e risk off. Queste prestazioni saranno confrontate con quelle di un portafoglio 50-50 equilibrato, illustrato nella figura successiva, che è allocato con un 50% su SPY (ETF dell’S&P500) e un 50% su TLT. Il portafoglio 50-50 equilibrato Non ho presentato le metriche dei tre portafogli nel lungo periodo poiché l’obiettivo è capire come si comportano nelle fasi economiche favorevoli e non favorevoli, quindi in periodi di tempo più ristretti. Se desiderate vedere il loro comportamento dal 2008 ad oggi, potete commentare l’analisi nella sezione commenti in fondo alla pagina. 3. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 CICLICO NELLE FASI DI RISK ON Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio ciclico rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk on (quando SPHB/SPLV è rialzista) nei seguenti periodi: • Giugno 2012 - Agosto 2014 • Febbraio 2016 - Giugno 2018 • Aprile 2020 - Novembre 2021 • Luglio 2022 - Ottobre 2023 Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014 Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014 Rendimenti annualizzati Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018 Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018 Rendimenti annualizzati Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021 Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021 Rendimenti annualizzati Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023 Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023 Rendimenti annualizzati È interessante notare come, nelle fasi di risk on, il portafoglio ciclico tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2014) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori. 4. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 DIFENSIVO NELLE FASI DI RISK OFF Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio difensivo rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk off (quando SPHB/SPLV è ribassista) nei seguenti periodi: • Settembre 2014 - Febbraio 2016 • Maggio 2018 – Marzo 2020 • Novembre 2021 – Giugno 2022 Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016 Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016 Rendimenti annualizzati Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020 Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020 Rendimenti annualizzati Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022 Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022 Rendimenti annualizzati Nelle fasi di risk off, il portafoglio difensivo tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2019) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori. 5. CONSIDERAZIONI FINALI Per concludere l’analisi, vorrei fare alcune considerazioni finali: • I due portafogli presentati sono poco diversificati e adatti solo a specifici contesti. • Il portafoglio ciclico, in particolare, presenta un livello di rischio significativamente più alto rispetto al portafoglio difensivo. L’unico asset che fornisce una certa protezione è l’IEF, che però rappresenta solo il 16,6% del peso totale del portafoglio. • Entrambi i portafogli potrebbero essere ottimizzati sostituendo alcuni ETF con altri. A presto! Selezione editorialedi MatteoFarci4419
Un indice di sentiment da monitorare attentamente: IEUS/EUNBuongiorno a tutti. Questa analisi ha l’obiettivo di presentare l’indice IEUS/EUN, che riflette le aspettative economiche dell’Unione Europea, e a esplorare le sue potenzialità. Buona lettura! 1. ANALISI DELL’ETF “IEUS” Iniziamo l’analisi introducendo il primo componente dell’indice di sentiment: IEUS. Esso è il ticker dell’iShares MSCI Europe Small-Cap che, come illustrato nella figura successiva, mira a replicare un indice composto da azioni di società europee a piccola capitalizzazione. Ishares MSCI Europe Small-Cap. Grafico settimanale Le due grafiche seguenti mostrano i primi 10 elementi del paniere dell’ETF e la distribuzione settoriale. I primi 10 componenti dell’ETF. Fonte: iShares La ponderazione settoriale dell’ETF. Fonte: iShares Dal punto di vista tecnico, il prezzo ha mostrato un trend positivo a partire dal doppio minimo registrato tra il 28 settembre e il 13 ottobre 2022; dopo questa data, si è verificata una rottura della neckline. Dopo un re-test di questa struttura di prezzo, che è diventata un supporto, il prezzo ha ripreso a salire, creando un impulso rialzista che si è concluso il 2 febbraio 2023. Da allora, il prezzo ha mostrato un periodo di debolezza di 8 mesi, durante il quale ha formato un triangolo discendente, che ha avuto un breakout il 22 settembre. L’ETF ha mostrato un’elevata volatilità: infatti, ha registrato una performance negativa del -18.3% dai massimi del 19 luglio ai minimi del 27 ottobre. Tuttavia, l’ultimo periodo è stato positivo: grazie alla forte propensione al rischio degli investitori, il prezzo ha registrato un aumento del 15%. Analisi tecnica MSCI Europe Small-Cap ETF. Grafico giornaliero Possiamo concludere che, nel medio termine, il prezzo dell’ETF mostra una tendenza al ribasso. Tuttavia, nel brevissimo termine, si osserva una tendenza al rialzo. 2. ANALISI DELL’ETF “EUN” Introduciamo ora il secondo componente dell’indice di forza, dal ticker “EUN”: esso è l’ETF iShares STOXX Europe 50, omonimo dello STOXX 50, che ha l’obiettivo di replicare un indice composto da azioni delle 50 principali società europee; esso è rappresentato nella figura successiva. IShares STOXX Europe 50. Grafico settimanale Le due grafiche seguenti mostrano i primi 10 elementi del paniere dell’ETF e la distribuzione settoriale. I primi 10 componenti dell’ETF. Fonte: iShares La ponderazione settoriale dell’ETF. Fonte: iShares La configurazione tecnica del prezzo dell’ETF presenta un quadro diverso rispetto a quello osservato in precedenza per l’IEUS: • Dai minimi del mercato ribassista del 2022, il prezzo ha registrato un forte aumento di oltre il 40%, raggiungendo il picco il 23 aprile 2023 • Dal 23 aprile 2023 e per i successivi sei mesi (fino al 27 ottobre 2023), il prezzo ha mostrato una tendenza al ribasso, con una perdita di circa il 12%. • Nell’ultimo mese, si è osservato un nuovo aumento del 7.55% Possiamo concludere che la tendenza a medio termine è al rialzo, con un incremento del 25.4% rispetto ai minimi del 27 settembre 2022. Analisi tecnica iShares STOXX Europe 50 ETF. Grafico giornaliero 3. LA CORRELAZIONE TRA I DUE ETF E GLI INDICI DEI DIRETTORI AGLI ACQUISTI EUROPEI È noto che l’andamento del mercato azionario è strettamente correlato all’intensità economica. In particolare, il mercato azionario tende a crescere con l’aumento dell’intensità economica e a diminuire con il suo indebolimento. Questo fenomeno può essere spiegato come segue: • Nel medio periodo, le aziende incluse in un indice azionario diventano attraenti quando registrano forti utili. Un indice azionario, come illustrato nella figura successiva, tende ad essere ribassista dalla fase 1 alla prima metà della fase 2, rialzista dalla seconda metà della fase 2 alla prima metà della fase 5 e nuovamente ribassista dalla seconda metà della fase 5 alla fase 6 Il ciclo economico e le diverse tendenze del mercato azionario Tuttavia, non tutti gli indici azionari di una specifica area, come l’Europa, sono correlati allo stesso modo con l’intensità economica. Un esempio è mostrato nelle due grafiche successive, che illustrano le correlazioni tra i due ETF, IEUS e EUN, e due indicatori chiave dell’economia europea: i PMI manifatturiero e dei servizi. L’ETF IEUS è correlato positivamente ai due PMI dell’UE. Grafico mensile L’ETF EUN è correlato positivamente ai due PMI dell’UE. Grafico mensile È importante notare che entrambi gli indici azionari sono positivamente correlati ai due PMI. Tuttavia, la correlazione tra i due dati e le società small cap è più forte rispetto a quella con le società large cap. Le diverse intensità dei coefficienti di correlazione Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che le small cap sono più sensibili all’intensità economica rispetto alle large cap. Le prime, infatti, concentrano principalmente il loro business a livello nazionale ed europeo e sono quindi più sensibili alla domanda dei consumatori di queste aree. Al contrario le seconde, essendo multinazionali, dipendono dalla domanda nazionale, europea e globale, presentando quindi una maggiore diversificazione. Questa maggiore diversificazione rende gli utili delle large cap meno volatili rispetto a quelli delle small cap. Di conseguenza, le small cap tendono ad essere più volatili e quindi più rischiose rispetto alle large cap. Per questo motivo, in periodi economici favorevoli, le società comprese in IEUS sovraperformano quelle comprese in EUN, mentre in periodi economici sfavorevoli accade il contrario. Infine, costruendo un indice di forza tra i due ETF, IEUS/EUN, si ottiene un indice sulle aspettative economiche europee, che misura il sentiment degli investitori riguardo l’intensità economica nell’Unione Europea. Come si può vedere nelle grafiche seguenti, l’indice di sentiment mostra una forte correlazione positiva con numerosi dati macroeconomici significativi dell’Unione Europea, incluso il PIL misurato su base annua. La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PMI manifatturiero europeo. Grafico mensile La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PMI sui servizi europeo. Grafico mensile La correlazione positiva tra IEUS/EUN e business confidence europeo. Grafico mensile La correlazione positiva tra IEUS/EUN e consumer confidence europeo. Grafico mensile La correlazione positiva tra IEUS/EUN e produzione industriale europea anno/anno. Grafico mensile La correlazione positiva tra IEUS/EUN e ZEW economic sentiment index. Grafico mensile La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PIL europeo anno/anno. Grafico a 3 mesi 4. LE ASPETTATIVE ECONOMICHE DEGLI INVESTITORI Nella prossima grafica, si possono osservare le varie aspettative degli investitori dell’ultimo triennio: • Un periodo di crescita economica dal 20 marzo 2020 al 5 gennaio 2021 • Una fase di incertezza dal 5 gennaio 2021 al 6 ottobre 2021 • Un rallentamento economico dal 6 ottobre 2021 al 10 ottobre 2022 • Un’altra fase di incertezza dal 10 ottobre 2022 fino ad oggi Le diverse tendenze dell’indice IEUS/EUN dal 2020 ad oggi. Grafico giornaliero La grafica successiva, invece, rappresenta lo stesso scenario, ma è espressa in termini di “ciclo economico”. Le diverse fasi del ciclo economico prezzate dagli investitori dal 2020 ad oggi. Grafico giornaliero Qual sarà la prossima fase del ciclo economico dell’Unione Europea? Ci troveremo in una fase 1 di recessione o in una fase 4 di espansione? Al momento, è difficile fare previsioni. Tuttavia, se l’indice di forza dovesse rompere al ribasso i minimi registrati il 18 ottobre 2022, la fase 1 di recessione sarebbe lo scenario più probabile. Al contrario, una rottura al rialzo del massimo relativo registrato il 2 febbraio 2023 potrebbe essere interpretata come un segnale positivo. La grafica successiva evidenzia che, nel brevissimo periodo (a partire dal 25 ottobre), le small cap stanno sovraperformando le large cap. Questa sovraperformance coincide con la lettura positiva dell’ultimo comunicato dello ZEW Economic Sentiment Index, che misura la fiducia degli investitori e degli analisti europei su un orizzonte temporale di sei mesi. IEUS/EUN è rialzista nel brevissimo periodo. Grafico giornaliero Monitorerò nelle prossime settimane questo indice di sentiment e, nel caso di significative variazioni, realizzerò un’analisi di aggiornamento. A presto! Selezione editorialedi MatteoFarci2213
Long SCOP e 3HCS scw variShortiamo copper o almeno ci proviamo con modulazione triste di: long scop 25 a17,714 scw 16,60 rischio per 25pezzi di 30eur circa long 3hcs 40 a 7,14 scw 6,45 rischio per40pezzi di 30eur circa entrambi dipendenti dai rispettivi close, rischio medio-alto ma size accettabilissime, credici uomo oltre la tua analisi guerrafondaiografica!Longdi nisviumAggiornato 1
Nasdaq : il settimanale è rialzistaSono su grafico settimanale dove vedo un nuovo trend rialzista in atto, per cui l'idea principale prevede l'attesa di un ritracciamento fino le zone di demand (premium/discount) visibili su grafico nelle aree 300/320 e da lì scenderei di timeframe a cercare setup di conferma per costruire un entry long fino i 400. In aggiunta volendo potrei valutare uno short di medio/breve in area 360 con obiettivo la demand premium area 320/330 (sempre attendendo conferma su timeframe inferiori altrimenti non se ne parla).Longdi MaricaGuglielmiAggiornato 2
Clean Energy ETF: double bottom?Il First Nasdaq Clean Energy, che raggruppa i titoli del settore green, dopo una evidente capitolazione, a seguito dei dati sul CPI sembra aver disegnato un double bottom, che verrebbe confermato con il breakout della neckline. Ciò spingerebbe i prezzi dell'ETF all'obiettivo pari al ribaltamento della distanza tra i minimi e la neckline, partendo dalla neckline stessa. Si tradurrebbe, ovviamente, in un breve rally dei titoli green del quale è composto. Longdi UnknownUnicorn258629120
long HPRD da 17,778 no stoplong HPRD da 17,778 no stop, rischio per 20pezzi sconosciuto, l'esito dell'operazione potrebbe rivelarsi incerto, ma ci piace il sinusoidare dell'immobiliare in un'area d'appoggio coi tassi ai presunti max e le redditività sempre buone, candele mensili degne di nota. In futuro da valutare se affiancare a REWLD l'altro XRES meno costoso o se sostituirlo del tutto, visto che le spese sono meno di 1/3 del francese rinunciando a un pizzico di div e con un po' più di rischio delisting, vedremo, intanto incassare e portare in gain. Oltre l'analisi immobiliarografica!Longdi nisvium1
Prospettive di fine anno per i mercati finanziariBuongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi è quello di commentare il tasso di inflazione rilasciato il 14 novembre e, successivamente, di valutare lo scenario attuale per identificare gli asset che potrebbero avere le migliori performance alla fine del 2023. Buona lettura. 1. COMUNICAZIONE DEL TASSO DI INFLAZIONE Martedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati sull’inflazione: • L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) mensile è stato dello 0%, inferiore sia alle previsioni (0.1%) che al dato precedente (0.4%) • L’IPC annuale è risultato del 3.2%, anch’esso inferiore alle previsioni (3.3%) e al dato precedente (3.7%) • Per quanto riguarda l’IPC core, l’indice mensile è stato dello 0.2%, inferiore alle previsioni (0.3%) e al dato precedente (0.3%), mentre l’indice annuale è stato del 4%, inferiore alle previsioni (4.1%) e al dato precedente (4.1%). Le figure successive illustrano le tendenze dell’IPC e dell’IPC core su base annua, e il paniere del dato macroeconomico con le relative variazioni percentuali dei diversi componenti. Le tendenze dell’indice dei prezzi al consumo e dell’indice dei prezzi al consumo core misurati anno/anno. Grafico mensile I diversi componenti compresi all’interno del paniere del consumer price index statunitense. Fonte: US Bureau of Labor Statistics Si nota un rallentamento del -0.8% (rispetto al mese precedente) nel settore dei veicoli usati, un incremento del +0.8% nei servizi di trasporto e una diminuzione del 5% nei prezzi della benzina. 2. LA REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI Sebbene i dati rilasciati non abbiano mostrato un calo significativo, i mercati finanziari hanno reagito positivamente. In particolare, osservando le grafiche su timeframe a 30 minuti, si possono notare notevoli aumenti nei mercati azionari e nel prezzo dell’oro, così come significative diminuzioni del valore del dollaro e dei rendimenti obbligazionari a varie scadenze. Queste variazioni si sono verificate tra le 14:30 e le 15:00, coincidendo con la pubblicazione dei dati. Prestazione intraday degli indici azionari Nasdaq, S&P500 e Russel 2000 alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti Prestazione intraday dei rendimenti obbligazionari a scadenza 2, 10 e 30 anni statunitensi alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti Prestazione intraday di oro e dollaro americano alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti I mercati finanziari hanno dunque reagito con un marcato atteggiamento di propensione al rischio, come evidenziato dal calo dell’indice di volatilità (o della paura) dell’S&P500, il VIX. Come illustrato nel grafico successivo, al momento della pubblicazione dei dati e per la mezz’ora successiva, l’indice ha registrato un calo del -5.6%. Prestazione intraday del VIX alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti Nell’analisi che avevo pubblicato il 14 settembre, avevo previsto che due specifici grafici avrebbero influenzato i mercati finanziari statunitensi per l’intero quarto trimestre del 2023. Questi sono: • L’indice TIP/IEF, che riflette il sentiment sulle aspettative di inflazione • L’indice LQDH/LQD, che riflette il sentiment sulle aspettative di politica monetaria Potete rivedere l’analisi al link: Per quanto riguarda i due indici di sentiment: • Se il mercato prevede un aumento dei prezzi dei beni e servizi, l’ETF TIP (che traccia i titoli di stato USA indicizzati all’inflazione) sovraperforma l’ETF IEF (che traccia i titoli di stato USA non indicizzati). In questo scenario, l’indice TIP/IEF segue una traiettoria rialzista. • Se il mercato prevede una politica monetaria più restrittiva, l’ETF LQDH (che traccia i bond corporate USA investment grade coperti dal rischio “tassi di interesse”) sovraperforma l’ETF LQD (che traccia gli stessi bond, ma non coperti dallo stesso rischio) È importante capire che, come mostra la figura successiva, uno è leading indicator dell’altro. Questi due indici di sentiment spiegano l’atteggiamento di propensione al rischio da parte degli investitori. Infatti, come evidenziato nel grafico successivo, entrambi hanno mostrato una performance negativa: • Un calo del 0.67% per l’indice TIP/IEF, indicando una riduzione delle aspettative di inflazione • Una diminuzione dell’1.22% per l’indice LQDH/LQD, suggerendo aspettative di una politica monetaria meno restrittiva Le performance negative degli indici di sentiment TIP/IEF e LQDH/LQD. Grafico giornaliero 4. LE PROSPETTIVE PER LA FINE DELL’ANNO Come ho sottolineato nell’analisi precedentemente citata, il sentiment degli investitori per l’intero anno sarà influenzato dalle aspettative di inflazione: più queste diminuiranno, più cresceranno le aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Al momento, come illustrato nel grafico successivo, il mercato sta prevedendo un primo taglio dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2024, con una probabilità attualmente stimata al 48.1%. Il mercato sconta un primo taglio dei tassi a maggio 2024. Fonte: FedWatchTool Per questa ragione, sia i mercati azionari che obbligazionari potrebbero continuare il trend rialzista iniziato nell’ultima settimana di ottobre. Ecco i motivi: • Mercato Azionario: se si verificherà un effettivo taglio dei tassi, questo potrebbe rafforzare l’economia. In particolare, con la riduzione del costo del denaro, la domanda dei consumatori per prestiti e finanziamenti destinati all’acquisto di beni come automobili, elettrodomestici e altri beni discrezionali potrebbe aumentare. Questo aumento della domanda potrebbe portare a un incremento delle vendite delle aziende e, di conseguenza, dei loro profitti. Di conseguenza, queste aziende potrebbero diventare più attraenti per gli investitori, il che potrebbe far aumentare il prezzo delle loro azioni in borsa • Mercato Obbligazionario: Le obbligazioni presentano due rischi principali: un aumento dei tassi di interesse e un aumento dell’inflazione. Tuttavia, con la diminuzione delle aspettative su entrambi questi rischi, il mercato obbligazionario dovrebbe beneficiarne Le correlazioni visibili nei due grafici successivi aiutano a spiegare questa dinamica L’S&P500 ha invertito la tendenza di breve periodo dopo l’inversione di tendenza delle aspettative di inflazione e di tassi di interesse. Grafico giornaliero TLT è rialzista dal 19 ottobre, da quando le aspettative di inflazione e di tassi di interesse sono ribassiste. Grafico giornaliero Se le stesse aspettative persistessero, quali potrebbero essere i migliori settori azionari e le migliori obbligazioni? In un clima di risk on i settori ad alta volatilità (ETF SPHB), come quelli dei beni discrezionali e tecnologico, andrebbero a performare bene o, come mostra la figura successiva, a sovraperformare quelli a bassa volatilità (i settori difensivi, ETF SPLV). Il trend rialzista dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero Inoltre, in vista di possibili tagli dei tassi di interesse, anche il settore immobiliare, noto per la sua ciclicità, potrebbe trarne beneficio. Ho discusso in modo più approfondito del settore immobiliare e del suo rapporto con la politica monetaria in una precedente analisi, al link: Infatti, non è una coincidenza che l’ETF sul settore immobiliare, XLRE, stia sovraperformando l’ETF sull’S&P500, SPY, dal 19 ottobre, e che sia stato il best performer del 14 novembre. Il trend rialzista dell’indice XLRE/SPY. Grafico giornaliero Il real estate è stato il miglior settore del 14 novembre. Fonte: Finviz Riguardo alla scelta delle obbligazioni più vantaggiose, le obbligazioni high yield, rappresentate nell’ETF di iShares con il ticker “HYG”, potrebbero essere una buona opzione. Queste tendono infatti a sovraperformare i titoli di stato, come quelli inclusi nell’ETF di iShares con il ticker “IEI”, durante i periodi caratterizzati da una propensione al rischio, come illustrato nel grafico successivo. La correlazione positiva tra S&P500 e HYG/IEI. Grafico giornaliero Più gli investitori sono disposti a rischiare e più saranno attratti da asset ad alto rendimento, come i settori azionari ad alta volatilità e le obbligazioni high yield. Il fattore scatenante della propensione al rischio che sta caratterizzando i mercati finanziari è senza dubbio il trend ribassista dell’indice LQDH/LQD, che indica aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Se questa tendenza dovesse persistere, i mercati continueranno probabilmente a seguire un trend rialzista. Tuttavia, se dovessero verificarsi cambiamenti, aggiornerò questa analisi e la renderò disponibile. A presto! Selezione editorialedi MatteoFarci5523
NAVIGARE NEL QUARTO TRIMESTRE: Settori e OpportunitàNel quadro macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inattesa riduzione dell'inflazione dal 3,7% al 3,2%, si delineano opportunità di investimento nei settori chiave per ottimizzare il rendimento del portafoglio nel quarto trimestre. Esaminiamo le prospettive di investimento nei settori immobiliare, tecnologico, dei consumi discrezionali e sanitario. Il settore immobiliare ha subito una flessione superiore all'8% quest'anno, principalmente a causa dell'incremento dei tassi di interesse. La prevista introduzione dell'ETF IYR nel nostro portafoglio riflette la cautela nei confronti di REITs industriali e retail, vulnerabili alle fluttuazioni cicliche. Il contesto restrittivo della politica monetaria potrebbe continuare a pesare su questo settore. Contrariamente, il settore tecnologico si presenta come una prospettiva attraente, trainando gli indici azionari grazie a performance eccezionali. In un contesto di tassi bassi, l'accesso a finanziamenti più convenienti stimola l'innovazione, con aziende come NVIDIA che dimostrano il potenziale di crescita. L'acquisto del Nasdaq dopo un'eventuale correzione legata agli ultimi dati sull'inflazione è una mossa strategica. Gli ETF sui consumi discrezionali, quali Nike, Amazon e LVHM, possono capitalizzare su una politica monetaria accomodante, favorita da tassi di interesse bassi. La prospettiva di spese dei consumatori incoraggiate da costi di finanziamento accessibili potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita in un contesto di ricerca di rendimenti più elevati. Investire nel settore sanitario, considerato difensivo, emerge come una scelta stabile in periodi di politica monetaria meno "hawkish". La costante innovazione nel settore, unita alla crescente richiesta globale di servizi sanitari, lo posiziona come rifugio potenziale durante la volatilità. L'opzione di scegliere tra ETF come XLV o singole aziende offre flessibilità nella costruzione del portafoglio. I mercati emergenti, beneficiando di politiche monetarie più accomodanti dopo il picco inflattivo legato all'invasione russa in Ucraina, presentano opportunità d'investimento nel debito. Valutiamo con attenzione EEM, VWO, ACWI e VT, consigliando una ponderazione massima del 5/10% nei mercati emergenti in un portafoglio "all weather". È imperativo valutare attentamente i rischi e monitorare le dinamiche economiche per una strategia d'investimento informata e prudente. Selezione editorialeLongdi NFAinvestment7
NAVIGARE NEL QUARTO TRIMESTRE: Settori e OpportunitàNel quadro macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inattesa riduzione dell'inflazione dal 3,7% al 3,2%, si delineano opportunità di investimento nei settori chiave per ottimizzare il rendimento del portafoglio nel quarto trimestre. Esaminiamo le prospettive di investimento nei settori immobiliare, tecnologico, dei consumi discrezionali e sanitario. Il settore immobiliare ha subito una flessione superiore all'8% quest'anno, principalmente a causa dell'incremento dei tassi di interesse. La prevista introduzione dell'ETF IYR nel nostro portafoglio riflette la cautela nei confronti di REITs industriali e retail, vulnerabili alle fluttuazioni cicliche. Il contesto restrittivo della politica monetaria potrebbe continuare a pesare su questo settore. Contrariamente, il settore tecnologico si presenta come una prospettiva attraente, trainando gli indici azionari grazie a performance eccezionali. In un contesto di tassi bassi, l'accesso a finanziamenti più convenienti stimola l'innovazione, con aziende come NVIDIA che dimostrano il potenziale di crescita. L'acquisto del Nasdaq dopo un'eventuale correzione legata agli ultimi dati sull'inflazione è una mossa strategica. Gli ETF sui consumi discrezionali, quali Nike, Amazon e LVHM, possono capitalizzare su una politica monetaria accomodante, favorita da tassi di interesse bassi. La prospettiva di spese dei consumatori incoraggiate da costi di finanziamento accessibili potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita in un contesto di ricerca di rendimenti più elevati. Investire nel settore sanitario, considerato difensivo, emerge come una scelta stabile in periodi di politica monetaria meno "hawkish". La costante innovazione nel settore, unita alla crescente richiesta globale di servizi sanitari, lo posiziona come rifugio potenziale durante la volatilità. L'opzione di scegliere tra ETF come XLV o singole aziende offre flessibilità nella costruzione del portafoglio. I mercati emergenti, beneficiando di politiche monetarie più accomodanti dopo il picco inflattivo legato all'invasione russa in Ucraina, presentano opportunità d'investimento nel debito. Valutiamo con attenzione EEM, VWO, ACWI e VT, consigliando una ponderazione massima del 5/10% nei mercati emergenti in un portafoglio "all weather". È imperativo valutare attentamente i rischi e monitorare le dinamiche economiche per una strategia d'investimento informata e prudente.Longdi NFAinvestment1
UPRO - Retest of July highsSe questa settimana si conferma agli attuali livelli, c'è da presupporre che entro Natale l'S&P500 punti a testare nuovamente i massimi di luglio. Un ulteriore aiuto alle posizioni LONG potrebbe arrivare dal comparto obbligazionario in quanto una spinta al ribasso dei tassi potrebbe portare beneficio all'azionario. Longdi Kyazachi0
Strategie di TREND FOLLOWING: come rendere "operativo" VWOB/IEFBuongiorno a tutti. L’analisi di oggi mira a dimostrare come un indice di sentiment possa essere applicato in un contesto operativo, in particolare come indicatore per le strategie di trend following. L’indicatore in questione è VWOB/IEF, di cui ho discusso nelle mie due ultime analisi, disponibili ai link seguenti. Se avete domande o se qualche concetto non è chiaro, non esitate a lasciare un commento. Buona lettura! 1. VWOB/IEF È UN INDICE DI SENTIMENT SULL’ECONOMIA GLOBALE Iniziamo il primo paragrafo con un breve riassunto sull’indice di sentiment VWOB/IEF: si tratta di un indice di forza che si ottiene dividendo il prezzo di un ETF, composto da obbligazioni governative emesse da vari Paesi emergenti (VWOB), per il prezzo di un ETF composto da obbligazioni governative emesse dagli Stati Uniti d’America (IEF). La differenza tra i due ETF risiede nel diverso grado di rischio: il VWOB presenta un rischio maggiore, mentre l’IEF un rischio minore, dato che circa il 45% dei bond nel VWOB ha un rating speculativo, inferiore alla tripla B, mentre il 100% dei bond nell’IEF ha un rating investment grade, pari alla doppia A. Come abbiamo spiegato nell’analisi precedente, l’indice è importante perché misura le aspettative degli investitori sull’economia globale, essendo fortemente correlato al PMI composito globale, come illustrato nel grafico successivo. La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e il PMI composito globale. Grafico mensile Dal grafico, si può notare che un indice VWOB/IEF in rialzo indica aspettative di crescita economica, mentre un indice in ribasso indica aspettative di decrescita economica. Di recente, l’indice si è mantenuto in territorio rialzista, segno di aspettative positive da parte degli investitori. In particolare, dal 9 ottobre 2023, l’indice ha mostrato un nuovo impulso rialzista, suggerendo che, al momento, gli operatori di mercato non prevedono una recessione imminente. VWOB/IEF è rialzista: gli investitori non intravedono una recessione all’orizzonte. Grafico giornaliero 2. VWOB/IEF E MERCATO AZIONARIO GLOBALE Nell’analisi precedente, abbiamo specificato che le fasi di crescita economica sono conosciute come fasi di “risk on”, in cui gli investitori sono più disposti a correre rischi. Al contrario, le fasi di decrescita economica sono chiamate fasi di “risk off”, in cui gli investitori, avendo un’avversione al rischio, tendono a investire in asset che possono proteggere il loro capitale. Di conseguenza, quando l’indice VWOB/IEF e la propensione al rischio aumentano, dovrebbe aumentare anche il mercato azionario, poiché è considerato l’asset class più rischiosa. Questo concetto è confermato dal grafico successivo, che mostra una correlazione positiva tra l’indice e l’iShares MSCI World Index Fund, dal ticker “URTH”. La correlazione positiva tra VWOB/IEF e iShares MSCI World Index Fund (URTH). Grafico settimanale La correlazione positiva tra l’indice azionario e l’indice di sentiment può essere facilmente spiegata: • Quando l’economia cresce, la domanda e i consumi dei consumatori tendono ad aumentare. Questo incremento della spesa porta le aziende a registrare un aumento dei volumi di vendita, che si traduce in un aumento degli utili societari. Man mano che gli utili delle aziende si rafforzano, queste diventano più attraenti per gli investitori. Di conseguenza, gli investitori tendono ad acquistare azioni di queste aziende, causando un aumento del prezzo delle loro azioni sul mercato borsistico Per coloro che si domandano perché ho citato il noto MSCI World invece dell’S&P500 o dello STOXX 600, la ragione è che stiamo discutendo di “economia globale” e, per rimanere in tema, ho scelto un indice azionario globale. Tuttavia, è importante ricordare che investire nell’MSCI World significa investire in un indice che è composto per il 70% da società statunitensi, come confermato dal grafico successivo. Ponderazione geografica dell’ETF iShares MSCI World. Fonte: iShares 3. VWOB/IEF E SETTORI AZIONARI GLOBALI Quindi, abbiamo osservato che un aumento dell’indice VWOB/IEF corrisponde a un rafforzamento del mercato azionario globale. Tuttavia, è importante notare che questo mercato è tipicamente suddiviso in 11 settori, in particolare quelli ciclici, i cui utili sono strettamente legati alle condizioni economiche, e quelli non ciclici, i cui utili non dipendono dalla fase specifica del ciclo economico. Ciò significa che, quando l’indice VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici (come i consumi discrezionali, la tecnologia e i materiali di base) tendono a essere più forti rispetto ai settori difensivi (come i beni di prima necessità). Questo concetto è illustrato nelle tre grafiche seguenti. La correlazione positiva tra VWOB/IEF e RXI/KXI (MSCI World beni discrezionali/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale La correlazione positiva tra VWOB/IEF e IXN/KXI (MSCI World Tech/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale La correlazione positiva tra VWOB/IEF e MXI/KXI (MSCI World materiali di base/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale Le grafiche illustrate precedentemente evidenziano un aspetto fondamentale: quando gli investitori prevedono una crescita economica, tendono a concentrarsi sugli acquisti di asset class rischiose, come il mercato azionario. In particolare, si concentrano sui settori ciclici, che hanno la capacità di sovraperformare i settori difensivi in un contesto definito di “risk on”. 4. STRATEGIE DI TREND FOLLOWING: COME RENDERE OPERATIVO UN INDICE DI SENTIMENT L’indice di sentiment VWOB/IEF può essere impiegato come indicatore operativo per le strategie di trend following, cioè come un indice che guida le nostre decisioni di trading o investimento. Abbiamo precedentemente osservato che, quando VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici come RXI tendono a fornire buone performance. Tuttavia, il settore globale dei consumi discrezionali è in ribasso nell’ultimo periodo, in particolare dal 14 luglio. Potremmo quindi pensare di cercare operazioni short? La risposta è no, poiché l’indice di sentiment suggerisce aspettative di crescita economica (dato che è in rialzo). Potremmo quindi attendere un segnale tecnico di inversione di tendenza di breve termine su RXI, come un modello testa e spalle, e poi entrare ipoteticamente in acquisto al re-test della presunta neckline (a condizione che VWOB/IEF rimanga in tendenza rialzista); tutto questo è mostrato nell’ipotesi della figura successiva. Ipotesi 1. Grafico giornaliero Osserviamo ora la figura successiva: Ipotesi 2. Grafico giornaliero Supponiamo che l’indice VWOB/IEF, dopo aver mostrato un impulso rialzista, inizi una fase di lateralizzazione. In questo scenario, non fornirebbe segnali long su RXI. Il primo segnale di acquisto potrebbe presentarsi con il breakout rialzista del rettangolo di consolidamento. Tuttavia, potremmo decidere di non aprire alcuna posizione long su RXI, ma di considerare il movimento come un avviso. Un’ipotetica prima entrata su RXI potrebbe avvenire al secondo segnale long ricevuto, a condizione che anche RXI fornisca un segnale di entrata! Un terzo segnale long rappresenterebbe un ulteriore avviso, mentre al quarto segnale potremmo decidere di aprire una nuova operazione long, e così via, seguendo una strategia di trend following. Concludiamo dicendo che l’indice VWOB/IEF può essere utile non solo per studiare le aspettative degli investitori riguardo al ciclo economico, ma anche per identificare opportunità di acquisto o vendita su asset correlati, come RXI. Può essere utile anche per gestire le emozioni; immaginate che un’operazione inizi a non andare come previsto: in quel momento potreste essere assaliti dall’ansia di aver commesso un errore. Tuttavia, se l’indice di sentiment è a vostro “favore”, potreste ritenere di aver individuato il contesto giusto in cui l’asset scelto per la vostra operazione dovrebbe performare bene. In questo caso, avendo una certezza in più, avrete una preoccupazione in meno e potrete gestire le operazioni in modo più razionale. A presto! Selezione editorialeLongdi MatteoFarci10
Gli investitori NON prevedono una recessione globaleBuongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi è quello di presentare un grafico, specificamente un indice di forza, per dimostrare che, al momento, gli investitori non prevedono una recessione all’orizzonte. Questa analisi è un’estensione dell’ultima condivisa, che potete trovare al link: • Buona lettura a tutti e, in caso di domande, non esitate a lasciare un commento. 1. LA DIFFERENZA TRA OBBLIGAZIONI STATUNITENSI E DEI MERCATI EMERGENTI Nell’ultimo paragrafo dell’analisi precedente, abbiamo esaminato le differenze tra le obbligazioni governative statunitensi, rappresentate dall’ETF di iShares con ticker “IEF”, e quelle dei mercati emergenti, rappresentate dall’ETF di Vanguard con ticker “VWOB”. La principale differenza tra questi due ETF risiede nella qualità del credito: tutte le obbligazioni nell’ETF IEF hanno un rating AA (doppia A), mentre il 44,9% delle obbligazioni nell’ETF VWOB ha un rating speculativo, inferiore alla BBB (tripla B). I titoli a basso rischio vengono generalmente acquistati in periodi economici sfavorevoli (fasi di “risk off”), poiché offrono una protezione del capitale degli investitori. Non a caso, i titoli del tesoro americano sono considerati beni rifugio. Al contrario, i titoli ad alto rischio vengono acquistati in periodi economici favorevoli (fasi di “risk on”), poiché offrono rendimenti più elevati. Questo concetto è illustrato nelle due grafiche seguenti, che mostrano la correlazione tra i due ETF e l’indice PMI composito globale (che include i settori manifatturiero e dei servizi). Questo dato macroeconomico è in grado di riflettere la forza dell’economia mondiale. Le obbligazioni governative dei mercati emergenti tendono ad apprezzarsi in contesti economici favorevoli, di risk on. Grafico mensile Le obbligazioni governative statunitensi tendono ad apprezzarsi in contesti economici non favorevoli, di risk off. Grafico mensile 2. I LIMITI DEL DATO MACROECOMICO E LA POTENZIALITA’ DELL’INDICE VWOB/IEF Sebbene i dati macroeconomici siano affidabili, presentano un limite: vengono comunicati solo mensilmente. È noto che, nel breve termine, i mercati possono cambiare rapidamente le loro previsioni per i mesi successivi. Prendiamo ad esempio le numerose tematiche che si sono susseguite negli ultimi due anni negli Stati Uniti: un mese il mercato saliva prezzando una FED meno aggressiva, mentre il mese successivo prezzando un soft landing; il mese successivo scendeva scontando una recessione e la settimana successiva perché prevedeva che i tassi di interesse sarebbero rimasti alti per un periodo più lungo. Il limite di un dato macroeconomico risiede proprio in questo: non è in grado di catturare tempestivamente il sentiment del mercato. Un altro aspetto da considerare è che l’indice PMI riflette il sentiment dei direttori degli acquisti. Pertanto, c’è la necessità di costruire un indice di sentiment che possa catturare tempestivamente le emozioni degli investitori. Questo indice è rappresentato dal rapporto VWOB/IEF, che descriveremo ora. Questo indice si basa sulle operazioni di acquisto e vendita delle obbligazioni dei due ETF, riflettendo così le aspettative del mercato. In particolare: • Se VWOB sovraperforma IEF, l’indice di forza sale, indicando che il mercato prevede condizioni economiche positive • Al contrario, se IEF sovraperforma VWOB, il mercato si rifugia in obbligazioni più sicure rispetto a quelle rischiose, poiché prevede condizioni economiche negative La validità di questo indice di sentiment è confermata dalla correlazione positiva che si può osservare nel grafico seguente, che lo confronta con l’indice PMI composito globale.ù La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e il PMI composito globale. Grafico mensile Un’ulteriore validazione della sua efficacia è la correlazione positiva che mostra con un altro indice ampiamente utilizzato dagli operatori per valutare la salute dell’economia globale: il rapporto rame/oro. La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e copper/gold ratio. Grafico settimanale 3. GLI INVESTITORI NON PREVEDONO UNA RECESSIONE GLOBALE Osserviamo nella grafica successiva l’indice VWOB/IEF: Analisi tecnica VWOB/IEF. Grafico giornaliero Dopo il crollo dei mercati nel 2020, gli investitori hanno anticipato una ripresa economica seguita da un’espansione. Tuttavia, a partire dal picco del 25 giugno 2021, la situazione è cambiata: le obbligazioni più sicure hanno iniziato a superare quelle ad alto rischio, segnalando le aspettative del mercato di un rallentamento economico che, in effetti, si è verificato. Il 14 luglio 2022 c’è stato un nuovo cambio di scenario, con l’indice di sentiment che è diventato rialzista, indicando aspettative di crescita economica. E cosa prevedono i mercati oggi? Lo scopriremo nella prossima grafica. VWOB/IEF è rialzista: gli investitori non intravedono una recessione all’orizzonte. Grafico giornaliero L’indice ha mostrato un trend rialzista dal 14 maggio 2023, nonostante abbia raggiunto un picco relativo il 31 luglio prima di ritracciare. Questo ritracciamento ha trovato un minimo tra i livelli di Fibonacci 0.38 e 0.618; da quel minimo, raggiunto il 9 ottobre 2023, l’indice è rimbalzato al rialzo. Possiamo quindi affermare che, al momento, gli investitori non prevedono una recessione globale all’orizzonte. Questa aspettativa potrebbe cambiare se l’indice dovesse rompere al ribasso il minimo precedente e, successivamente, il livello 0.618; se invece dovesse tornare ai valori del 31 luglio e superarli al rialzo, avremmo una ulteriore conferma della propensione al rischio degli investitori. E voi, cosa ne pensate? Avete un’opinione diversa? Fatemelo sapere nei commenti. Se desiderate che implementi questo indice di sentiment in un’ottica di investimento, non esitate a contattarmi. A presto! Selezione editorialedi MatteoFarci6