USDJPY - Long swing reverseUSDJPY asset molto correlato all'oro potrebbe essere in una buona zona di supporto per un reverse. Questo puo portare anche a nuovi massimi ma io ho preferito un TP un po' più conservativo. Trade Swing. it.tradingview.comLongdi Madda997Aggiornato 0
Borse, discesa impulsivaContinua la discesa di Wall Street che fa registrare la peggiore seduta dal 2022, con l'S&P 500 in calo del 2.2%, il Nasdaq in calo del 3.6% e il Dow Jones in calo dell’1.25%, in ragione di trimestrali negative e di dati macro non incoraggianti. Le azioni di Alphabet sono scese di circa il 5% a un minimo di 6 settimane di $ 174,82 dopo che i suoi guadagni e ricavi hanno superato le aspettative, ma la società ha mancato i ricavi pubblicitari di YouTube. Tesla è crollata di circa il 12.3% dopo che i suoi risultati hanno deluso e ha riportato un calo del 7% nei ricavi del settore automobilistico. Meta ha perso il 5.6% mentre Nvidia e Microsoft hanno ceduto rispettivamente il 6.8% e il 3.6%. Visa è scesa del 3,7% a un minimo di 31 settimane di $ 256,7 dopo un rallentamento nel volume dei pagamenti e nelle transazioni elaborate. D'altra parte, AT&T è salita del 3,8% poiché il numero di abbonati ha superato le stime. Sul fronte dei dati, gli indici PMI flash di S&P Global per gli Stati Uniti hanno mostrato che il settore manifatturiero ha subito una contrazione inaspettata per la prima volta dall'inizio dell'anno, mentre la crescita dei servizi ha accelerato e i prezzi degli input sono aumentati al livello più alto in quattro mesi. JPY IN FORTE RECUPERO Lo yen giapponese si è apprezzato, con il UsdJpy sceso a 152.50, raggiungendo i livelli più alti delle ultime 12 settimane e raggiungendo i minimi del primo intervento della Boj, datato 29 aprile scorso. Si assiste alla liquidazione di tutte quelle posizioni di carry trades che erano state montate all’inizio del 2024, e la ragione è il timore di rialzo dei tassi da parte della Boj della prossima settimana. Aggiungiamoci poi l’aumento del risk off che agevola acquisti di Jpy come asset rifugio in seguito a trimestrali deludenti, e il gioco è fatto. Ricordiamoci poi di coloro che dichiaravano che la Boj non avrebbe avuto speranze nel riuscire a combattere la speculazione, con target che venivano predetti in area 180, ed eccoci qua a commentare una Boj, che con due interventi gridati e due silenti, ha venduto circa 80 90 miliardi di dollari ad una media che, siamo sicuri di non sbagliare di molto, se diciamo che è intorno ai 157 158 Jpy per dollaro con il prezzo il 4% più basso. Andare contro la Boj, unica banca centrale al mondo con la Fed, da nostra memoria, che raramente ha perso sui cambi, è e rimane un suicidio finanziario senza alcun senso. Nel frattempo, i mercati rimangono divisi sul fatto che la Boj aumenterà di nuovo i tassi di interesse la prossima settimana, sebbene sia ampiamente previsto che annunci i suoi piani di riduzione degli acquisti obbligazionari per allentare il suo massiccio stimolo monetario. I massimi funzionari giapponesi hanno anche chiesto alla banca centrale di comunicare più chiaramente la sua intenzione di normalizzare la politica monetaria. L'impennata dello yen di questo mese è stata inizialmente innescata dall'intervento del governo, (in Giappone la Boj non è indipendente dalle autorità politiche) con i dati della BOJ che suggeriscono che le autorità potrebbero aver venduto quasi 35 miliardi di dollari l'11-12 luglio, che sommati ai 60 già venduti tra il 29 aprile e il 1 maggio, fanno circa 95 miliardi di dollari. E prima o poi qualche bid nascosto della stessa banca centrale, emergerà, specie se i prezzi romperanno il supporto chiave di 152.00, innescando un importante trend ribassista. BOC TAGLIA I TASSI La Banca del Canada ha tagliato il suo tasso di interesse chiave di 25 punti base al 4,5% nella riunione di luglio 2024, come previsto, estendendo il taglio di 25 punti base della banca centrale dalla riunione di giugno che aveva terminato il ciclo di rialzo che aveva portato i tassi al 5%. Il Consiglio direttivo della BoC ha osservato che l'eccesso di offerta nell'economia canadese ha contribuito a rallentare l'inflazione negli ultimi mesi, giustificando una politica monetaria più accomodante poiché il mercato del lavoro canadese ha mostrato segni di moderazione. La banca centrale ha anche osservato che, tassi di interesse più bassi potrebbero contribuire a un rallentamento dei costi dei mutui e degli alloggi, che sono stati il maggiore fattore che ha contribuito all'inflazione. Il Consiglio direttivo prevede che l'inflazione CPI diminuirà nella seconda metà dell'anno a causa degli effetti base per i prezzi della benzina, prima di stabilizzarsi al livello del 2% nel 2025. PMI USA L'S&P Global US Composite PMI è salito a 55,0 a luglio 2024 da 54,8 a giugno, il valore più alto da aprile 2022, indicando una crescita continua negli ultimi 18 mesi. Il settore dei servizi ha superato il settore manifatturiero per il quarto mese consecutivo, con la produzione manifatturiera in calo per la prima volta da gennaio. Nel complesso, i nuovi afflussi di lavoro sono aumentati a un tasso leggermente ridotto a causa di un calo degli ordini manifatturieri, ma il settore dei servizi ha registrato la crescita più rapida dei nuovi affari in oltre un anno. Nonostante questa crescita, l'occupazione ha rallentato, la fiducia delle imprese è diminuita a causa della crescente incertezza politica. PMI EUROZONA L'indice PMI composito dell'Eurozona HCOB è sceso a 50,1 a luglio 2024, il minimo in cinque mesi, da 50,9 a giugno e ben al di sotto delle previsioni di 51,1. Il dato evidenzia una quasi stagnazione del settore privato dell'Eurozona, in ragione di una ripresa economica che latita e con un peggioramento del settore manifatturiero, ma anche un rallentamento del settore dei servizi. I nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo e la fiducia delle imprese è scesa al minimo di sei mesi Le due maggiori economie dell'area, Germania e Francia, hanno continuato a sottoperformare rispetto agli altri paesi di Eurozona. La produzione in Germania è diminuita per la prima volta in quattro mesi, mentre la Francia ha registrato una terza riduzione mensile consecutiva dell'attività aziendale. PMI UK L'indice PMI composito S&P Global UK è salito a 52,7 a luglio 2024, superando le aspettative di 52,6 e indicando una forte ripresa dell'attività del settore privato. Si tratta del nono mese consecutivo di espansione. Accelera, anche se minimamente, il settore dei servizi, mentre la produzione manifatturiera è aumentata al livello più forte da febbraio 2022. La sterlina per ora fatica a reggere i recenti guadagni e corregge al ribasso con movimenti sotto quota 1.2900, che comunque evidenziano una tenuta del cambio rispetto ai movimenti delle altre majors. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades11
Il dollaro non molla la presaSul mercato valutario si registra l’incapacità delle valute concorrenti il dollaro di sfondare al rialzo, insieme ad un parziale ritorno della valuta americana. E’ un periodo di bassa volatilità, mentre i temi cruciali sul tavolo sono sempre gli stessi, ovvero si concentrano sul quando la Fed taglierà i tassi. Ieri l’Agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che la Fed potrebbe anche tagliare i tassi già a luglio, e si concentrerà su due o tre tagli nel 2024 da 0.25% e altri quattro o cinque tagli nel 2025 portando così i Fed Funds intorno al 3%-3.50% alla fine dell’anno prossimo. In ogni caso l’EurUsd non ce la fa a rompere 1.0920, il Cable tiene 1.2960, con l’EurGbp sul supporto di medio lungo periodo di 0.8385 95 area. Per ora l’unica che tiene è la valuta britannica. Si registra poi estrema debolezza per il dollaro neozelandese, che scende sul supporto chiave di 0.6050 e perde quota anche nei cross come NzdChf. Torna a ruggire il UsdJpy, con un balzo di 70-80 pips da ieri verso le resistenze di 159.50, smentendo la tendenza ribassista e la rottura del supporto chiave di 157.30 40 area. Tornano pertanto a salire i cross della valuta giapponese, specialmente GbpJpy. Si segnala poi la forza di AudNzd, legata più alla debolezza del dollaro neozelandese piuttosto che alla forza di quello australiano, con 1.1150 60 resistenza chiave di medio termine. Infine, un cenno al UsdCad che sembra diretto verso 1.3750, prossima resistenza di un certo peso. ANCORA GUADAGNI PER IL NIKKEI L'indice Nikkei 225 è salito dello 0,7% a oltre 41.400, ma dopo aver anche testato 42.400, ovvero il massimo storico giovedì 11 luglio scorso. L’equity giapponese ha seguito Wall Street, anch’esso in rialzo poiché il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, ieri, ha espresso fiducia sulle prospettive di inflazione, rafforzando la causa per i tagli dei tassi. Le crescenti probabilità di una seconda presidenza di Trump dopo il fallito attentato hanno anche spinto i mercati azionari, poiché le sue politiche sono considerate favorevoli agli investitori a causa di tagli fiscali e deregolamentazione. Sul fronte dati, oggi, oltre allo Zew tedesco, nel pomeriggio, usciranno le vendite al dettaglio Usa e i prezzi al consumo canadesi. INDICE MANIFATTURIERO USA L'indice manifatturiero NY Empire State è sceso a -6,6 a luglio 2024, leggermente al di sotto delle aspettative di mercato di -6. I nuovi ordini sono rimasti stabili, mentre le spedizioni hanno registrato un leggero aumento. I tempi di consegna sono migliorati e la disponibilità delle forniture è rimasta invariata. Il mercato del lavoro è rimasto debole, con l'occupazione in calo. I prezzi degli input sono aumentati anche se di poco, mentre i prezzi di vendita hanno registrato lievi aumenti. Nonostante le condizioni attuali, le aziende hanno espresso ottimismo per un miglioramento futuro. Richard Deitz, consulente per la ricerca economica presso la Fed di New York, ha osservato che la produzione è rimasta debole, ma ci sono stati segnali positivi con ordini stabili e spedizioni in aumento. PIL CINA L'economia cinese è cresciuta del 4,7% anno su anno nel secondo trimestre del 2024, mancando le previsioni di mercato del 5,1% e rallentando rispetto alla crescita del 5,3% del primo trimestre. È stato il progresso annuale più debole dal primo trimestre del 2023, in mezzo a una persistente crisi immobiliare, una debole domanda interna, un calo dello yuan e attriti commerciali con l'Occidente. Le ultime cifre sono arrivate mentre il partito comunista ha iniziato il Terzo Plenum, un evento politico chiave in cui è probabile che vengano lanciate varie misure di riforma, insieme a raccomandazioni per maggiori azioni di supporto per stimolare la ripresa. L'economia è cresciuta del 5,0% nel primo semestre, mentre all’inizio del secondo semestre gli indicatori economici hanno presentato per lo più un rallentamento, con le vendite al dettaglio che sono aumentate, ma al minimo in quasi 1 anno e mezzo e la crescita della produzione industriale al minimo degli ultimi 3 mesi. Sul fronte commerciale, le esportazioni sono aumentate più del previsto il mese scorso, ma le importazioni sono inaspettatamente diminuite, segno che la domanda interna resta debole. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
USDJPY short ma personalmente attendereiIl prezzo non è riuscito a chiudere sotto al Pivot Trimestrale, e anche la settimana del 29 aprile il cambio aveva data un segnale short anche più importante per poi riprendere la salita. A questi prezzi per il lungo termine sarei attendista in quanto a livello macroeconomico e dal punto di vista dei tassi ancora non è cambiato nulla.di gpelle910
Scende l'inflazione USAIl tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso per il terzo mese consecutivo al 3% a giugno 2024, il livello più basso da giugno 2023, rispetto al 3,3% di maggio e al di sotto delle previsioni del 3,1%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è sceso inaspettatamente dello 0,1%, il primo calo da maggio 2020, rispetto ad un precedente dato invariato e inferiore alle aspettative che erano per un aumento dello 0,1%. Nel frattempo, anche l'inflazione core annuale è aumentata meno del previsto al 3,3%, un nuovo minimo da aprile 2021, dal 3,4% di maggio. Il tasso corre mese su mese, a sua volta, è sceso allo 0,1% dallo 0,2% precedente, e al di sotto delle aspettative dello 0,2%. Il mercato ha avuto una reazione importante con un calo inatteso dei listini tecnologici Usa che hanno chiuso in rosso, mentre il Dow Jones ha tenuto e il dollaro ha perso terreno in modo significativo. La sensazione ora è che la Fed non potrà negare tale calo dei prezzi e dovrà per forza modificare necessariamente il mantra “strong and resilient Usa” con un approccio più realista e meno trionfalista, aprendo alla possibilità di due riduzioni del costo del denaro nei prossimi settembre e novembre 2024. Vedremo. Intanto il mercato, si è portato avanti scommettendo su questa ultima eventualità. Da segnalare, per contro che Il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, dato pubblicato ieri pomeriggio, è sceso di 17.000 rispetto alla settimana precedente, a 222.000 nel periodo conclusosi il 6 luglio, raggiungendo un nuovo minimo di 5 settimane e al di sotto delle aspettative di mercato di 236.000. Il numero di richieste è risultato inferiore rispetto ai livelli elevati di giugno, ma è rimasto saldamente al di sopra delle medie da febbraio ad aprile. Nel frattempo, il numero di richieste continuative è sceso di 4.000, a 1.852.000, nella settimana conclusasi il 29 giugno. VALUTE Interessante movimento del dollaro, specie contro Jpy, sceso da 161.60 a 157.40 nel giro di poco più di un’ora, grazie, sembra, e anche se non è confermato, ad un intervento della Boj che sarebbe entrata decisamente in vendita sulla spinta del ribasso che già stava colpendo la divisa Usa. Kanda, che è il responsabile valutario del Governo, in carica fino a fine luglio, per poi essere sostituito da Mimura, non ha confermato l’intervento pur affermando che il movimento dello Jpy è stato eccessivo nell’ultimo periodo. A osservare la price action ci sembra di poter dire che la Boj sia decisamente intervenuta, anche se non riusciamo a valutarne precisamente la spesa e la quantità di dollari venduti. Diremmo almeno 30 miliardi di dollari almeno, secondo quanto ci dice la nostra esperienza. Ma ciò verrà comunicato solo a fine mese. Sugli altri rapporti di cambio EurUsd che ha sfiorato 1.0890, mentre il Cable ha superato quota 1.2900. La tendenza per ora rimane decisamente rialzista, al netto di correzioni che possono sempre starci. Supporti a 1.0840 e 1.0810 per la moneta unica mentre il Cable trova livelli di possibile long a 1.2875 e 1.2830 40 area. Oceaniche meno forti di Euro e Sterlina, con Audusd che per ora trova resistenze invalicabili in area 0.6800, e supporti che intervengono a 0.6725, mentre NzdUsd ha trovato un muro a 0.6125 30 e non è lontano dal supporto chiave di 0.6040 50. UsdCad che per contro, non è lontano dal supporto chiave di 1.3590 la cui rottura aprirebbe scenari ribassisti più importanti. Solo sopra 1.3760 il mercato tornerebbe rialzista. PIL UK IN RIPRESA L'economia britannica è cresciuta dello 0,4% su base mensile a maggio 2024 dopo essere rimasta ferma ad aprile e aver superato le previsioni di un aumento dello 0,2%. L'edilizia è cresciuta al ritmo più rapido in quasi un anno dopo la recente debolezza, con progetti di edilizia abitativa e infrastrutturale che hanno dato impulso al settore", ha affermato Liz McKeown, direttore delle statistiche economiche dell'ONS. Il settore dei servizi è cresciuto dello 0,3%, lo stesso di aprile, ed è stato il maggiore contributore alla crescita, ovvero il commercio al dettaglio, ad eccezione dell'industria dei veicoli a motore, e le attività professionali, scientifiche e tecniche. La produzione industriale è aumentata dello 0,2%, rimbalzando da un calo dello 0,9% ad aprile, trainata principalmente dal settore manifatturiero (0,4%), con la produzione di prodotti alimentari, bevande e tabacco in aumento dell'1,7%. Nel frattempo, la produzione edilizia è aumentata dell'1,9%, riprendendosi da un calo dell'1,1% ad aprile, con un aumento sia dei nuovi lavori (2,7%) che delle riparazioni e manutenzioni (0,8%). Prosegue la salita della sterlina, che schiaccia le principali valute tranne che contro Jpy. SURPLUS COMMERCIALE CINA Il surplus commerciale della Cina è salito a 99,05 miliardi di USD a giugno 2024 da 69,80 miliardi di USD nello stesso periodo dell'anno precedente, superando le aspettative di mercato di 85 miliardi di USD. È stato il più grande rialzo della bilancia commerciale da luglio 2022, poiché le esportazioni sono aumentate mentre le importazioni sono diminuite. Le esportazioni sono cresciute dell'8,6% rispetto all'anno precedente, il ritmo più rapido in 15 mesi, superando le previsioni di un aumento dell'8%, mentre le importazioni sono diminuite inaspettatamente del 2,3%, mancando la previsione di una crescita del 2,8% e dopo un aumento dell'1,8% a maggio. Ciò evidenzia come la ripresa della domanda, sia più lenta del previsto. Il surplus commerciale con gli Stati Uniti è aumentato a 31,78 miliardi di USD a giugno da 30,81 miliardi di USD nel mese precedente. Per la prima metà del 2024, il paese ha registrato un surplus di 435 miliardi di USD, con le esportazioni in aumento del 3,6% a 1,71 trilioni di USD mentre le importazioni sono aumentate del 2,0% a 1,27 trilioni di USD. Il surplus commerciale con gli Stati Uniti si è attestato a 159,9 miliardi di USD per gennaio-giugno 2024. Buon trading e buon fine settimana. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
MANCANO LE CONFERME DALL’INFLAZIONEToday’S Trading del 08.07.2024 – MANCANO LE CONFERME DALL’INFLAZIONE MACRO BACKGROUND Netto rallentamento per l’economia USA confermata dai dati sui NFP di venerdi e dai PMI service della settimana scorsa, mancano ora le conferme tanto attese dalla FED sull’inflazione per avere via libera al ciclo di taglio del costo del denaro. La scorsa settimana è stata un duro colpo per l’economia USA che ha messo in luce una brusca frenata del mercato mercato del lavoro, sia tramite gli ADP con soli 150K nuovi posti di lavoro, che con gli initial jobless claims che hanno evidenziato un netto aumento delle richieste di disoccupazione, concretizzate in fine con I NFP che hanno segnalato una disoccupazione in aumento al 4.1%. Ancora lontani dai livelli di allerta per la Fed I numeri del mercato del lavoro, ma di certo sono un forte segnale di raffreddamento , che si unisce ai PMI a dir poco pessimi. L’ISM ha pubblicato la scorsa settimana I dati sul settore service , settore che fino ad oggi aveva trainato l’economia USA dopo il rallentamento del comparto manifatturiero , ma l’ultima rilevazione ha segnalato un calo di ben 5 punti percentuali sull’intero indice PMI, generando sfiducia sul futuro dell’economia americana. Gli alti tassi di interesse messi un campo dalla FED sin oggi, iniziano ad avere effetti concreti sull’economia , effetti che forse il mercato pensava possible già un anno fa, temendo una possible fase recessiva. La FED resta in allerta , pronta a procedure con I tagli dei tassi di interesse là dove l’economia lo richiedesse, manca dunque solo il segnale di via libera dall’inflazione, che resta ancora vischiosa, motivo per il quale I dati in calendario questo giovedi saranno probabilmente di grande impatto per I mercati. FOREX Il mercato valutario adegua subito la sua idea sul dollaro USA , scontando la prospettiva di taglio tassi, due ancor aper questo 2024, ma non si esclude una maggiore aggressività per il 2025. Salgono dunque le majors, con eurusd che torna al test delle resistenze a 1.0840-50 ma ancora in un forte trading range settimanale. Spinge anche il Cable che si porta a 1.2810 e sembra ora puntare alle resistenze di 1.2850 Spingono a rialzo anche le oceaniche, con il dollaro australiano che gode ora della prospettiva di tassi di interesse ancora molto alti fino al termine del q1 2025, il che porta al break out rialzista della quotazioni oltre 0.6725 per spingere verso 0.6775. Il dollaro centrismo torna prepotente, dando cosi un breve respiro anche a USDJPY che lascia i massimi, piùper la fase di debolezza del dollaro che per la forza dello yen, che rimane invece cronicamente debole. EQUITY Parte il risk on, sulle aspettative di banche centrali accomodanti e pronte ai tagli tassi, il che porta a nuovi massimi ancora una volta le borse americane, incapaci di offrire storni ribassisti degni di nota. Il nasdaq giunge infine ai 20650 pnt, con i primissimi supporti a 20365 pnt , l’SP500 non da meno tocca i massimi di 5627 pnt, con i supporti a 5580pnt. COMMODITIES La debolezza del dollaro USA da beneficio anche al mondo commodities, con i metalli che riprendono il trend primario long, ben visibile sui tf piu alti come il weekly o il daily. Il gold torna a 2400$ sostenuto sia dalla debolezza del biglietto verde che dalle prospettive di ulteriori acquisti fisici di oro da parte delle banche centrali mondiali. Il wti ferma la sua corsa rialzista subito sotto le resistenze poste a 85$, pur lasciando ancora intatto il trend rialzista di medio periodo ben visibile su tf daily che ora pone i supporti tecnici a 82$ Buona giornata SALVATORE BILOTTA ----------------------------------------- di SalvatoreBilotta2
MANCANO LE CONFERME DALL’INFLAZIONEToday’S Trading del 08.07.2024 – MANCANO LE CONFERME DALL’INFLAZIONE MACRO BACKGROUND Netto rallentamento per l’economia USA confermata dai dati sui NFP di venerdi e dai PMI service della settimana scorsa, mancano ora le conferme tanto attese dalla FED sull’inflazione per avere via libera al ciclo di taglio del costo del denaro. La scorsa settimana è stata un duro colpo per l’economia USA che ha messo in luce una brusca frenata del mercato mercato del lavoro, sia tramite gli ADP con soli 150K nuovi posti di lavoro, che con gli initial jobless claims che hanno evidenziato un netto aumento delle richieste di disoccupazione, concretizzate in fine con I NFP che hanno segnalato una disoccupazione in aumento al 4.1%. Ancora lontani dai livelli di allerta per la Fed I numeri del mercato del lavoro, ma di certo sono un forte segnale di raffreddamento , che si unisce ai PMI a dir poco pessimi. L’ISM ha pubblicato la scorsa settimana I dati sul settore service , settore che fino ad oggi aveva trainato l’economia USA dopo il rallentamento del comparto manifatturiero , ma l’ultima rilevazione ha segnalato un calo di ben 5 punti percentuali sull’intero indice PMI, generando sfiducia sul futuro dell’economia americana. Gli alti tassi di interesse messi un campo dalla FED sin oggi, iniziano ad avere effetti concreti sull’economia , effetti che forse il mercato pensava possible già un anno fa, temendo una possible fase recessiva. La FED resta in allerta , pronta a procedure con I tagli dei tassi di interesse là dove l’economia lo richiedesse, manca dunque solo il segnale di via libera dall’inflazione, che resta ancora vischiosa, motivo per il quale I dati in calendario questo giovedi saranno probabilmente di grande impatto per I mercati. FOREX Il mercato valutario adegua subito la sua idea sul dollaro USA , scontando la prospettiva di taglio tassi, due ancor aper questo 2024, ma non si esclude una maggiore aggressività per il 2025. Salgono dunque le majors, con eurusd che torna al test delle resistenze a 1.0840-50 ma ancora in un forte trading range settimanale. Spinge anche il Cable che si porta a 1.2810 e sembra ora puntare alle resistenze di 1.2850 Spingono a rialzo anche le oceaniche, con il dollaro australiano che gode ora della prospettiva di tassi di interesse ancora molto alti fino al termine del q1 2025, il che porta al break out rialzista della quotazioni oltre 0.6725 per spingere verso 0.6775. Il dollaro centrismo torna prepotente, dando cosi un breve respiro anche a USDJPY che lascia i massimi, piùper la fase di debolezza del dollaro che per la forza dello yen, che rimane invece cronicamente debole. EQUITY Parte il risk on, sulle aspettative di banche centrali accomodanti e pronte ai tagli tassi, il che porta a nuovi massimi ancora una volta le borse americane, incapaci di offrire storni ribassisti degni di nota. Il nasdaq giunge infine ai 20650 pnt, con i primissimi supporti a 20365 pnt , l’SP500 non da meno tocca i massimi di 5627 pnt, con i supporti a 5580pnt. COMMODITIES La debolezza del dollaro USA da beneficio anche al mondo commodities, con i metalli che riprendono il trend primario long, ben visibile sui tf piu alti come il weekly o il daily. Il gold torna a 2400$ sostenuto sia dalla debolezza del biglietto verde che dalle prospettive di ulteriori acquisti fisici di oro da parte delle banche centrali mondiali. Il wti ferma la sua corsa rialzista subito sotto le resistenze poste a 85$, pur lasciando ancora intatto il trend rialzista di medio periodo ben visibile su tf daily che ora pone i supporti tecnici a 82$ Buona giornata SALVATORE BILOTTA ----------------------------------------- di SalvatoreBilotta9
WisdomTree - Tactical Daily Update - 01.07.2024L’inflazione Europea è in calo in tutti i Paesi a giugno. Bene! Venerdì il PCE USA di Maggio, molto osservato dalla FED, ha centrato le attese. PMI manufatturieri europei ancora deboli: la ripresa è lontana. Elezioni in Francia: Le Pen vince, ma non trionfa: cruciale il 2’ turno! L’indice PCE USA, (Personal Consumption Expenditure), cioè il defletore del GDP (PIL) di maggio, è quello che la Federal Reserve ritiene più attendibile per misurare la dinamica dei prezzi per le famiglie, ed è sceso come previsto: su base mensile è rimasto invariato (+0,1% nella versione “core”) mentre è salito +2,6% su base annua, al ritmo più contenuto da 6 mesi. Può questo bastare per convincere la Banca centrale Usa (FED) a tagliare il costo del denaro? Sul tema si è espresso il Presidente della FED regionale di Atlanta, Raphael Bostic, convinto che l’inflazione abbia ripreso un sentiero calante e che una riduzione dei tassi sia possibile entro fine 2024. Come noto, l'inflazione al consumo negli Stati Uniti (CPI, quella calcolata dal Dipartimento del Commercio) a maggio è scesa a +3,3% annuale, al livello più basso da 3 anni. Venerdì 5 sarà pubblicato il rapporto sull'occupazione di giugno, un altro importante “marker” attentamente osservato dai vertici della Banca centrale Usa. Venerdì 28 le Borse europee sono peggiorate verso la chiusura e, fatta eccezione per Francoforte, +0,3%, hanno chiuso negative: Milano -0,10%, Londra -0,18%, Parigi -0,68%, quest’ultima ai minimi da gennaio a causa della pesante performance di giugno. Bilancio negativo per tutti nel mese passato: Milano -3,9%, Francoforte, -1,4%, Parigi -6,4%, Madrid -3,3%. Frazionalmente negativo anche l'andamento di Wall Street nell’ultima seduta di giugno: Dow Jones -0,2%, S&P500 -0,4%, Nasdaq -0,8%, pur con qualche preoccupazione per la prospettiva incerta delle elezioni presidenziali Usa. Il repubblicano Donald Trump è uscito meglio del rivale nel dibattito televisivo dove sono emerse incertezze da parte di Joe Biden, specie su temi economici. Qualche giornalista ha persino immaginato un cambio “in corsa” del candidato Democratico, ipotesi per ora non in discussione. A parte il PCE, venerdì e’ stato anche il giorno dell'indice di fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan, sceso a 68,2 dal precedente 69,1 e contro attese di 68,5. Clima più disteso sul comparto obbligazionario europeo, come rivela il lieve calo dello spread tra Btp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi: 157 bps, dai 158 della vigilia, col rendimento del BTP benchmark che tuttavia risale a 4,06%, da 4,03%. Vale la pena di ricordare che lo spread BTP/Bund era a 167 bps a inizio 2024. L’inflazione Europea è scesa a giugno: in Italia i prezzi al consumo (CPI) sono cresciuti +0,1% su base mensile e +0,8% su quella annua. In Francia sono cresciuti +2,1% su base annua, da 2,3% a maggio, mentre in Spagna sono scesi al 3,4% da 3,6%. L'inflazione rallenta anche in Germania, +0,1% a giugno su base mensile e +2,2% annuale, contro il precedente +2,8% e attese di +2,5%. Oggi, 1’ luglio, la settimana Borsistica riparte con ottimismo, poichè RN, partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen potrebbe non avere la maggioranza assoluta nel Parlamento francese, scongiurando il rischio, molto sentito sui mercati, di una svolta politica troppo radicale. RN (Rassemblement National) di Le Pen, col 33,1%, sopravanza sia il 28,0% del NFP (Nuovo fronte popolare) che l’alleanza centrista (Ensemble) del Presidente Macron (20,0%), ma in misura più ridotta rispetto alle previsioni dei sondaggi. L’esito del 2’ turno (Domenica 8) sarà cruciale per attribuire i seggi in Parlamento e definire possibili alleanze. Al 1’ turno si è registrata un’affluenza al voto elevata, 66,7%. Indici PMI manufatturieri eruopei ancora depressi: in Germania è sceso a 43,5 punti a giugno da 45,4 di maggio, in Italia è salito a 45,7 punti a giugno da 45,6 di maggio. I listini azionari europei terminano la mattinata con aumenti medi di +0,9% (ore 13.30 CET), mentre lo spread tra titoli di Stato francesi (OAT) e tedeschi (Bund) si ridimensiona a 73 bps, dai 79 del fixing di venerdì. Occhi aperti, giovedì 4, alle elezioni nel Regno Unito, dove è largamente anticipata la vittoria dei Labour, ed all’incontro di 3 giorni dei banchieri centrali a Sintra in Portogallo organizzato dall’ECB. Il Presidente dell’ECB Lagarde parlerà in momenti diversi (oggi, domani e mercoledì), il Chairman della FED Powell domani. Le Borse asiatiche hanno mostrato una buona intonazione stamane: Tokio +0,12%, mentre la fiducia delle imprese in Giappone, misurata dall'indice Tankan è salita a 13 punti nel 2’ trimestre dagli 11 del 1’. Restando in Giappone, la discesa del GDP del 1’ trimestre 2024 è stata rivista a -0,7% su base trimestrale dal -0,5% della 1’ stima, mentre si registra un cambio ai vertici del Ministero delle Finanze: il vice-ministro Masato Kanda lascerà il posto ad Atsushi Mimura a partire dal 1’ agosto: questi dovrà affrontare il problema della debolezza dello Yen, essendo assegnatario delle deleghe sulla politica valutaria. Borse cinesi positive, Shanghai +0,9%, Shenhen +0,6%, alla vigilia del Plenum annuale del Partito Comunista Cinese. Il Presidente Xi-Jinping ha già anticipato che il Governo varerà importanti misure per accelerare riforme strutturali e ripresa economica, favorendo un clima imprenditonale più aderente alle regole del mercati e degli standard internazionali. I future indicano riapertura in rialzo a Wall Street, in media +0,5% (ore 13.30 CET) Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta. Solo per clienti professionali. 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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti. Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto. Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali. I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. di Peter_Braganti6
USD/JPY PULLBACKUSD/JPY dopo aver rotto la resistenza statica il prezzo sta facendo un pullback su di essa da dove mi aspetto una ripartenza rialzistaLongdi GEORGE_1110
Today’S Trading del 27.06.2024 – Lo Yen non è più un vantaggio pToday’S Trading del 27.06.2024 – 🔴 Lo Yen non è più un vantaggio per le aziende giapponesi MACRO BACKGROUND Come accennato ad inizio settimana tra i principali focus del mercato troviamo lo Yen Giapponese, che continua la sua corsa ribassista e aggiorna i minimi portando USDJPY a 160.90. Sebbene la svalutazione competitiva dello Yen è stata vista per anni come un vantaggio per le aziende giapponesi, le ultime settimane hanno messo in luce la sfiducia degli investitori nel settore equity asiatico proprio a causa del deprezzarsi continuo della valuta nipponica. Per un investitore estero, supponiamo americano, poteva essere doppiamente allettante comprare azioni giapponesi, non solo per puntare al rilancio e alla rivalutazione del titolo stesso, ma per le prospettive di un doppio profitto sulla rivalutazione del tasso di cambio. La speranza di un intervento Boj e un cambio di rotta nella caduta dello yen potevano essere un plus per decidere di investire in Giappone, ma la totale assenza della Boj, il silenzio assordante e la decisione di rimandare a Luglio eventuali interventi di taglio sugli acquisti di debito sovrano, portano nelle ultime settimane una profonda sfiducia degli investitori che vedono un guadagno netto ( per un conto dollari USA) sul Nikkey del 4% ( al netto della svalutazione dello yen) a fronte del +15% Sp500! La Boj sembra sempre piu alle corde per decisioni di politica monetaria impegnative e coraggiose. FOREX Il mercato valutario resta poco interessante sulle majors, con n dollaro USA che alterna giorni up a giorni di storno ribassista, in attesa dei dati sull’inflazione di domani pomeriggio. Il focus si è spostato ora sull’australiano che gode ora della prospettiva di rialzi tassi e che si dimostra l’asset migliore della settimana. Ovviamente le dinamiche migliori si trovano nei cross a delta tasso positivo per posizioni long, come audchf e audjpy che allungano verso nuovi massimi , audchf attacca ora 0.60, mentre audjpy aggiorna i massimi con 107 figura. Resta difficile al momento credere in cambi di rotta strutturali. EQUITY L’azionario asiatico come detto resta sotto pressione, con HS che non supera i 18600 pnt e torna ora a testare i supporti di 17700 pnt, livello oltre il quale si aprirebbero scenari ribassisti verso i suppoti di 17270 pnt. Stabile il Nikkey a 39500 pnt, che resta anche un buon asset per gli investitori giapponesi, ma come detto , diventa meno appetibile per investitori esteri. Sostanzialmente fermi gli indici europei con il dax in compressione daily tra 18400 e 18000 pnt, non meglio l’America dove il Nasdaq non trova ancora energie per allunghi ulteriori long a ritestare i massimi storici. COMMODITIES Test dei supporti per il gold, che rimbalza oggi sui livelli di 2300$ ma resta ancora improntato ad un trend short. Non meglio il rame che tocca i 4.346$ e sembra intenzionato ad approfondire i ribassi, mentre il WTI risponde ai supporti ci 80.20$, consolidando la fase laterale senza quindi superare le resistenze a 81.50$ si resta in attesa di una ripartenza di direzionalità , magari ancora in scia con il trend primario long. Buona giornata SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta8
Jpy a piccoLo yen giapponese si è deprezzato ulteriormente contro dollaro Usa, toccando un minimo multi-decennale a 160.82. Bisogna risalire al dicembre 1986 per ricordare un livello simile. Tra l’altro, l’ultimo intervento della BoJ, datato 29 Aprile, era partito da area 160.20-30, al di sotto dei massimi di oggi, il che significa che la BoJ non ha posizionato alcuna line in the sand per frenare l’emorragia dello Jpy che cola a picco. Finora, a giugno, lo yen ha perso circa l'1,5% rispetto al biglietto verde, estendendo la perdita da inizio anno a circa il 13%, causa la divergenza dei tassi e quella relativa alle due diverse politiche monetarie tra la Banca del Giappone e la Federal Reserve. Ma la perdita dello yen ha subito un'accelerazione questo mese poiché la BoJ ha rifiutato di ridimensionare i suoi massicci acquisti di obbligazioni, affermando che rilascerà un piano per ridurre il suo programma di acquisto di titoli nella prossima riunione politica di luglio. Inoltre, i rappresentanti della BoJ sono ancora divisi su come procedere con il prossimo rialzo dei tassi di interesse. Gli interventi verbali e gli avvertimenti da parte dei funzionari hanno tentato di arginare, per ora inutilmente, la debolezza dello yen, nonostante ad oggi gli interventi per sostenere la valuta, siano costati circa 60 miliardi di dollari. Questa notte, il Ministro delle Finanze Suzuki ha lanciato ulteriori minacce di intervento contro la speculazione, senza però intervenire realmente sui mercati, e alimentando una speculazione che spinge sempre di più la valuta al ribasso. GIAPPONE, IN AUMENTO LE VENDITE AL DETTAGLIO Intanto, le vendite al dettaglio sono aumentate del 3% anno su anno a maggio 2024, accelerando da un aumento rivisto al rialzo del 2,4% ad aprile e superando di gran lunga le aspettative del mercato per una crescita del 2%. Il dato ha anche segnato il 26° mese consecutivo di espansione del fatturato al dettaglio poiché l'aumento dei salari ha continuato a stimolare i consumi. Le vendite sono aumentate di più per i prodotti al dettaglio, grandi magazzini, macchinari e attrezzature, commercio al dettaglio e prodotti farmaceutici. D'altro canto, le vendite sono diminuite per automobili, abbigliamento e beni personali. Su base mensile, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,7% a maggio, accelerando da un aumento dell'1,2% ad aprile. WALL STREET Ieri Wall Street ha chiuso sugli stessi livelli del giorno precedente con l'S&P 500 a -0.02%, il Dow Jones sopra dello 0.10% e il Nasdaq a +0.04%, poiché i trader rimangono cauti in vista del dato sul price consumer expenditure atteso per questa settimana. Allo stesso tempo, i commenti di diversi funzionari della Fed hanno respinto l’idea che sia possibile una riduzione del costo del denaro tra settembre e novembre. Tra i diversi settori dei listini Usa, quello dei servizi di pubblica utilità ha avuto la performance peggiore, seguito dai beni di consumo di prima necessità. Il settore tecnologico, invece, è stato poco scambiato. Le azioni Nvidia sono scese dello 0,4% dopo essere salite del 7% martedì. Le altre megacap sono state contrastanti, con Microsoft (-0,4%), Meta (-0,6%) e Alphabet (-0,5%) in calo mentre Apple (1,4%) e Amazon (0,3%) hanno registrato risultati in rialzo. FedEx è salita di quasi il 13% dopo aver battuto gli utili. VALUTE Lo Jpy, come ribadito in precedenza, ha dominato la scena con il biglietto verde che per correlazione dollaro centrica, è salito inevitabilmente anche contro Euro e Sterlina, oltre che Aud, Nzd e Cad, ma tutto sommato, le majors hanno tenuto bene con l’Euro che non ha rotto 1.0670, la sterlina 1.2610 20 area, e le oceaniche i supporti chiave, posti a 0.6630 e 0.6070 80 area. UsdCad sulle resistenze di 1.3700, mentre il franco svizzero ha ceduto qualcosa contro dollaro arrivando quasi a 0.8985 e riuscendo a rompere le prime resistenze poste a 0.8955 60. La tensione rimane alta, specie se lo Jpy non vedrà alcun intervento della BoJ, che potrebbe però calmierare la tensione di queste ultime ore. GERMANIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI IN CALO L’indicatore GfK del clima dei consumatori per la Germania è sceso a -21,8 verso luglio 2024 da un -21,0 leggermente rivisto nel periodo precedente, mancando le previsioni di mercato di -18,9 e segnando il primo calo in cinque mesi. Sia le aspettative di reddito (8,2 contro 12,5 di giugno) che le prospettive economiche (2,5 contro 9,8) sono scese, dopo essere aumentate nei quattro mesi precedenti. Nel frattempo la propensione al risparmio è aumentata, mentre la propensione all'acquisto è rimasta inferiore. "L'interruzione della recente tendenza al rialzo della fiducia dei consumatori dimostra che la via d'uscita dalla crisi dei consumi sarà difficile e che le battute d'arresto potrebbero ripetersi", ha affermato Rolf Bürkl, esperto di consumatori del NIM. Ha aggiunto che un tasso di inflazione leggermente più alto a maggio ha causato maggiore incertezza tra i consumatori. Affinché possa verificarsi una ripresa del sentiment, Bürkl ha affermato che i consumatori hanno bisogno di un continuo rallentamento dell'inflazione, di prospettive chiare dal prossimo bilancio pubblico e di un aumento sostenuto del reddito reale. Buon trading e buona giornata. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
Today’S Trading del 24.06.2024 – YEN, MACRON ED NVIDIA Today’S Trading del 24.06.2024 – 🔴 YEN, MACRON ED NVIDIA MACRO BACKGROUND Nuova settimana per i mercato finanziari, ma nessun vero nuovo tema all’orizzonte. I mercati sono ancora guidati da tre sostanziali focus: la caduta senza fine dello yen giapponese, le elezioni francesi ed i record del titolo Nvidia. Ancora lo yen perde terreno contro le principali controparti FX, usdjpy torna prepotente alle porte di 160, area dove si presume ci sia stato l’utlimo intervento della BoJ per contenere le perdite della valuta nipponica. Il governo giapponese resta ad osservare,rilasciando dichiarazioni di pronto intervento là dove il mercato dovesse dimostrare attacchi speculativi allo yen. Nell’ultimo intervento BoJ ha messo in evidenza la necessità di proteggere lo yen da esplosioni di volatilità ribassiste, tipiche delle fasi speculative, ma di non curarsi di un lento e strutturale movimento. Alla luce dell’attuale price action, non possiamo escludere superamenti della soglia 160$ per approdare fino anche a 163$ prima che la BoJ intervenga. Se sul fronte asiatico il tema yen è market mover, in Europa le elezioni francesi guidano le incertezze degli investitori. Secondo gli ultimi sondaggi lo scenario più probabile resta quello secondo cui Le Pen potrebbe non raggiungere la maggioranza, pur rimanendo il gruppo politico più folto, scenario questo nel quale potrebbero esserci rinunce da parte di Bardella a guidare un governo di minoranza il che porterebbe alla nomina di un premier provvisorio ed un governo instabile. Ultimo market mover il titolo Nvidia che continua a superare ogni record, sia in termini di Eps, che di capitalizzazione che di quotazioni. Oramai nessuno sa davvero quanto può performare il titolo, perché nessuno sa davvero quanto può crescere l’azienda leader nel settore Ai. Gli analisti vedono battere di volta in volta le loro stime sull’azienda ,che ricordiamo essere diventata martedi l’azienda a maggior valore al mondo con 3.34 trilioni di dollari. FOREX Il mercato valutario si concentra sulle chiusure del mese di giugno, caratterizzata sia dalla caduta dello yen giapponese di cui abbiamo già accennato sopra, ma anche dal poderoso recupero del dollaro canadese e della debolezza della moneta unica. Il canadese riconquista la parità media, dopo un mese di debolezza dopo il taglio tassi da parte della BoC, che avevano spinto usdcad al test delle resistenze di 1.3775-1.38 figura. Il forte recupero del canadese ha riportato equilibrio su usdcad che si riporta ora al test dei supporti di 1.3660 e si proietta a 1.36 figura. Ancora eurusd resta fermo in una mega compressione dei prezzi, ben visibile sul settimanale. Ora il test delle trend line supportive che passano a 1.0680-75 riportano energia rialzista sufficiente a testare le prime resistenze di breve a 1.0725. EQUITY L’azionario europeo ancora alle prese con le incertezze politiche mostra timidi segnali di ripresa dai minimi del mese di giugno, mentre i listini americani si lasciano alle spalle chiusure weekly poco rassicuranti, con il nasdaq che segna configurazioni reversal che sembrano preannunciare settimane ribasisste. Il livello trigger di 19900 resta supporto chiave per scongiurare allunghi ribassisti sul settore tech. La settimana che si apre oggi, ricordiamo focalizzarsi sui dati sull’inflazione di venerdi, market mover che potrebbe portare non pochi timori sui listini USA. COMMODITIES Ancora rialzi per le commodities con il wti che resta saldamente sopra i livelli di 80.20$, sostenuto dalla mm21 periodi in h8 proiettandolo cosi verso i massimi di 82.60$. Maggiore incertezza per i metalli, che non trovano le giuste spinte rialziste ma tornano nei trading range della scorsa settimana, lasciando ancora incertezza sull’intero comparto. Buona giornata SALVATORE BILOTTA -----------------------------------------di SalvatoreBilotta0
Equity in consolidamentoVenerdì l'S&P 500 e il Nasdaq 100 hanno chiuso in calo dello 0,1%, non lontano dai massimi storici, mentre il Dow ha chiuso leggermente positivo. Questa volta, a causare il leggero segno meno, sono state le big cap, con Nvidia che ha perso oltre il 3%, e in ribasso per la seconda seduta consecutiva. Tutto il settore tecnologico però ha ceduto terreno, tra cui Broadcom (-4,4%), Qualcomm (-1,4%), e Micron (-3,2%). Apple ha chiuso un rosso anch’essa, con un -0.4%. Al contrario, il settore dei beni di consumo voluttuari ha guidato i guadagni, sostenuto da un aumento dell’1,6% in Amazon. In territorio positivo anche i servizi di comunicazione, con Alphabet in rialzo dell'1,4%. Sul fronte dei dati, i PMI pubblicati in apertura di sessione sono risultati migliori delle attese, così come sono scese le richieste di sussidi di disoccupazione. A livello settimanale, l'S&P 500 è salito dello 0,8%, il Nasdaq è salito dello 0,1% e il Dow è salito dell'1,8%, registrando la sua migliore settimana dal mese di maggio. VALUTE Sul fronte valutario, nonostante la forza generalizzata del biglietto verde, in ragione dei migliori dati macro, la moneta unica ha retto il colpo abbastanza bene, riuscendo a non perdere quota 1.0670 e chiudendo poi la settimana a livello di 1.0690. Analogamente il Cable ha tenuto per ora quota 1.2620 anche se ha faticato per via della tenuta dei supporti di EurGbp tra 0.8420 e 0.8435. Tecnicamente la tenuta di questi livelli, potrebbe portare i prezzi a 1.0750 e 1.2700 10 rispettivamente per EurUsd e GbpUsd. Intanto il UsdJpy ha chiuso non lontano da 160, il famoso livello di intervento di fine aprile. La BoJ ha minacciato interventi verbalmente, ma niente di più, almeno per il momento. Abbiamo più volte segnalato il fatto che a spingere a favore di un intervento c’è l’eccessivo rialzo del dollaro, ma ci sono anche forze che spingono per il mantenimento di uno Jpy debole, e queste sono rappresentate dalle debolezza dello Yuan che contro biglietto verde, continua a perdere. E il Giappone non può permettersi una rivalutazione dello Jpy se anche lo Yuan non rialza la testa, pena una perdita di competitività in Asia. Oceaniche che hanno tenuto di più di euro e sterlina anche se siamo su supporti chiave a 0.6630 e 0.6110 rispettivamente. PMI MIGLIORI NEGLI USA L’indice S&P Global US Composite PMI è salito a 54,6 a giugno, il livello più alto da aprile 2022, rispetto al 54,5 di maggio. Il settore dei servizi ha mostrato il miglioramento più significativo con un PMI di 55,1, mentre anche il settore manifatturiero ha contribuito al rialzo con un PMI di 51,7, sebbene la crescita sembra sia in rallentamento. La fiducia delle imprese per il prossimo anno, in particolare nei servizi, e la crescente domanda che porta ad una maggiore capacità operativa hanno spinto le aziende ad espandere la propria forza lavoro per la prima volta in tre mesi. UK SALGONO LE VENDITE AL DETTAGLIO Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono cresciute del 2,9% su base mensile a maggio 2024, riprendendosi da un calo dell’1,8% rivisto al rialzo in aprile e molto superiore alle previsioni di un aumento dell’1,5%. Si tratta dell’aumento maggiore in quattro mesi, con le vendite nei negozi non alimentari in aumento del 3,5%, il massimo da aprile 2021. I settori che hanno sovraperformato son quello dell’abbigliamento e calzature, mobili e negozi di attrezzature sportive, giochi e giocattoli, in un contesto migliore generato dalle promozioni. Inoltre, le vendite presso i rivenditori online, sono aumentate del 5,9%, il maggiore aumento mensile e livello dell’indice da aprile 2022. Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,3%. PMI TEDESCO IN CALO Il PMI manifatturiero tedesco è sceso a 43,4 a giugno 2024 da 45,4 di maggio e ben al di sotto delle previsioni di 46,4, secondo le stime preliminari. La lettura ha indicato una contrazione maggiore nell’attività industriale, poiché la produzione è diminuita, dopo essersi stabilizzata a maggio. Anche i nuovi ordini sono diminuiti rapidamente e le vendite all’estero sono diminuite al ritmo più rapido da marzo. Inoltre, l’occupazione si è ridotta per il dodicesimo mese consecutivo Nel frattempo, il sentiment nel settore manifatturiero è rimasto invariato rispetto al mese precedente, rimanendo quindi ai massimi da febbraio 2022. SETTIMANA ENTRANTE Negli Stati Uniti, i dati chiave saranno quelli sui prezzi PCE, i rapporti sul reddito e sulla spesa personale, oltre ovviamente, ai soliti interventi dei rappresentanti della Federal Reserve. Ma non dimentichiamo la terza rilevazione del pil del primo trimestre, gli ordini di beni durevoli, le vendite di case nuove e la fiducia dei consumatori del Conference Board. A livello globale, attesa per le decisioni sui tassi di interesse in Turchia, Svezia e Messico. Poi c’è molto interesse per i tassi di inflazione per Canada, Australia e Area euro. Infine saranno cruciali anche il tasso di disoccupazione in Germania, l’indice Ifo e la fiducia dei consumatori GfK. In Giappone, vendite al dettaglio, tasso di disoccupazione e la produzione industriale potrebbero finalmente far muovere la BoJ. Buon trading e buon fine settimana. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
entrata short entrata short a 157.836 stop loss 18500 take profit 155.052 attenzione ai movimenti repentiniShortdi voloptions1
USDJPY: sell limit inseritoStudiando il movimento del pair ho deciso di inserire un sell limit per un probabile movimento short.Shortdi iTraderFXAggiornato 3
Wall Street - sempre nuovi massimiLa sessione sull’equity di ieri, negli Usa, che possiamo in qualche modo definire il punto di riferimento per i mercati globali, ha visto l'S&P 500 e il Nasdaq Composite guadagnare rispettivamente lo 0,23% e lo 0,34%, mentre il Dow ha perso lo 0,17%. I titoli tecnologici, immobiliari e dei servizi di pubblica utilità hanno guidato la carica, mentre i servizi di comunicazione, l'energia e i titoli industriali hanno registrato le performance peggiori. Ormai l’andamento dell’equity, va ricordato, è ampiamente de correlato da tutto, dai dati macro e dagli altri asset, e continua a sovraperformare grazie al settore tecnologico, in particolar modo a quello dell’intelligenza artificiale, che secondo alcuni, è addirittura solo all’inizio del boom di sviluppo e crescita. Ovviamente, è assai frustrante immaginare solo di vendere l’azionario, perché si rimane con il cerino in mano quasi certamente, ma fa specie che non vi siano correzioni minime, in un mercato che appare drogato dall’euforia. I dati PPI pubblicati ieri pomeriggio, hanno evidenziato come le pressioni inflazionistiche continuino ad allentarsi, riproponendo la possibilità di non solo uno, ma di diversi tagli dei tassi quest'anno negli Stati Uniti, nonostante l’insistenza dei membri del Fomc e di Jerome Powell nel negare questa eventualità. Ma per effetto dei dati, almeno sul fronte obbligazionario e dei titoli di Stato, registriamo un aumento dei prezzi dei treasuries, e del bund, anche se i titoli dell’Europa meridionale hanno subito perdite a causa delle turbolenze politiche, che hanno portato a spread più ampi e a un calo del sentiment del mercato. Sul fronte aziendale, Broadcom è balzata del 12.3% dopo aver aumentato le previsioni sui ricavi per i chip AI e aver annunciato un frazionamento azionario, mentre Nvidia ha registrato un aumento del 2,2%. Inoltre, le azioni di Tesla sono aumentate del 3,5% dopo che gli azionisti hanno approvato il pacchetto salariale da 56 miliardi di dollari di Elon Musk e hanno annunciato l'intenzione di trasferirsi in Texas. VALUTE Sui cambi dopo i dati sui prezzi alla produzione e quelli sui jobless claims, il dollaro è sceso, ma la caduta è stata temporanea e la divisa americana è tornata prepotentemente a spingere, con euro e sterlina che sono tornate nella parte bassa del trading range delle ultime sedute rispettivamente a 1.0740 e 1.2750. Diversamente da quanto atteso, e sempre ieri sera, UsdJpy aveva ripiegato leggermente, tornando a 156.80 da 157.30, e trascinando quindi al ribasso tutti i cross dello Jpy contro Eur e Gbp con cadute importanti di EurJpy e GbpJpy, con oltre 150 pip di movimento. Ma questa mattina, dopo la decisione della BoJ, Usdjpy è schizzato al rialzo da 156.80 a 158.00 in 20 minuti di price action. E UsdJpy sale con un leggero aumento dell’avversione al rischio e con l’indice fear and greed tornato in area 42. Ciò causa un a de correlazione importante con gli altri mercati. Del resto, perché’ i bond salgono in previsione di ribassi dei tassi (tipica price action risk on) e poi invece ritorna l’avversione al rischio sui cambi con il biglietto verde che sale? A conferma di ciò, una conferma viene dalla salita del franco svizzero che attacca, con l’EurChf che scende ancora a ridosso di 0.9600. Vedremo nelle prossime ore, con le possibili rotture al ribasso per le majors contro dollaro, se la questione francese dovesse in qualche modo dimostrare di prevalere sull’appetito al rischio legato alle maggiori chance di ribasso del costo del denaro negli Stati Uniti. BOJ, TASSI INVARIATI La BoJ ha lasciato i tassi invariati intorno allo 0%-0.1%, come previsto, nella riunione di questa notte, dopo aver effettuato il primo rialzo dei tassi dal 2007 nel mese di marzo. Il board della BoJ ha indicato che inizierà a ridurre gli acquisti di obbligazioni a partire dal mese di luglio prossimo. La decisione è stata presa quasi all’unanimità (8-1), per consentire ai tassi di lungo termine di muoversi senza interventi della banca centrale. Lo Jpy ha ceduto di schianto, tornando in area 158.00 contro dollaro, il livello più basso da circa un mese e mezzo, e, come ricorderete, area del secondo intervento della Boj del primo maggio scorso. Che sia questa la famosa line in the sand oltre la quale i prezzi non devono andare? Lo sapremo molto presto. JOBLESS IN AUMENTO Il numero di persone che hanno fatto richiesta dell'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è balzato a 242.000 nella settimana terminata l'8 giugno, ben al di sopra delle aspettative del mercato di 225.000, registrando il livello più alto dall'agosto 2023. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate più del previsto arrivando a 1.820.000. nella settimana precedente, il più alto numero degli ultimi cinque mesi. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, rafforzando le ragioni a favore di chi vorrebbe vedere la Fed agire più decisamente sull’allentamento monetario, considerato il fatto che l’inflazione sta lentamente convergendo verso il suo obiettivo. La media mobile di quattro settimane per le richieste di indennizzo iniziali, che riduce la volatilità settimanale, è aumentata di 4.750 a 227.000. PREZZI ALLA PRODUZIONE I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono scesi dello 0,2% su base mensile a maggio 2024, rispetto alle aspettative del mercato di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,5% ad aprile. I prezzi dei beni sono scesi dello 0,8%, il massimo dall’ottobre 2023. Quasi il 60% del calo di maggio dell’indice per i beni della domanda finale può essere ricondotto a un calo del 7,1% dei prezzi della benzina. Sono diminuiti anche gli indici del diesel, dell’energia elettrica, del carburante per aerei e dei prodotti chimici organici di base. I prezzi per i servizi della domanda finale sono rimasti invariati, dopo essere aumentati dello 0,6% in aprile. Buna giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4
USDJPY -D - LONG Tenuta supporto a 1.5356 medio periodo, triplo minimo considerando precedente bear trap, trend rialzista di lungo periodo, R-FIBO importante medio periodo, rottura ultimo massimo relativo.di RICANDAVFOREX220
USDJPY verso l'Inversione di Lungo periodo. (MACRO + TECNICA)L'analisi in questione mette in relazione l'andamento del cambio USDJPY con la sua dinamica macroeconomica e tecnica. Partiremo dalla componente macro, per l'appunto la componente che risulta Fondamentale, per poi andare sulla tecnica. ------------------------------------------------------------------------ MACRO 1) CARRY TRADE TRA DOLLARO E YEN : Il cambio risulta essere l'unico cambio direzionale sul Forex da più di un anno a questa parte per via del carry trade presente in esso. Il dollaro incorpora un tasso di interesse positivo (5,25-5,50%) contro il tasso sullo Yen ora allo 0%. Ne consegue che la tenuta di dollari contro yen risulta a favore di dollaro così da rendere appetibile la valuta americana in quanto stacca un tasso di interesse maggiore rispetto allo yen. Il cambio presenta il maggior differenziale tassi sul mercato valutario il che rende favorevole l'acquisto di dollaro contro yen nel lungo periodo. BOJ NON VUOLE TOCCARE I TASSI : La Bank of Japan non vuole e non può toccare i tassi di interesse in quanto un ritocco dei tassi potrebbe creare shock sul mercato obbligazionario, mercato fondamentale per la tenuta del settore finanziario giapponese. Come si può notare sul grafico, le frecce rosse indicano i livelli di intervento della BoJ direttamente sul mercato valutario, interventi a sostegno della valuta domestica talvolta preceduti da interventi mirati sul mercato obbligazionario. I tassi per la BoJ rappresentano l'ultima mossa da fare in situazioni totalmente emergenziali. TITOLI GOVERNATIVI AL LIMITE : I rendimenti del mercato obbligazionario sulle scadenze decennali raggiungono la soglia massima del 1%, questo costringerebbe la BoJ ad intervenire di nuovo. Questa volta non sappiamo se direttamente sull'obbligazionario o sul valutario, in ogni caso l'influenza sull'andamento del cambio diverrà palese. 4 INTERVENTI IN MENO DI DUE ANNI : la BOJ è intervenuta sul cambio ben 4 volte negli ultimi due anni, precisamente in area 146, 152, 160 e 158. Gli ultimi due interventi sono stati caratterizzati da una forte tempestività temporale, ossia due interventi nel giro di pochi giorni, segno del fatto che la BoJ è sostanzialmente arrivata al limite massimo di sopportazione della svalutazione dello Yen. ------------------------------------------------------------------------ TECNICA LIVELLI DI INTERVENTO : I livelli di intervento della BoJ, segnati in giallo sul grafico, rappresentano anche dei livelli tecnici molto importanti. L'area compresa tra i 160 e i 146 rappresenta un'area di limiti entro i quali USDJPY viene negoziato in "sicurezza". L'area 158, area di ultimo intervento della BoJ è quindi la prossima resistenza, livello dal quale potremmo vedere una forte reazione del mercato al ribasso. I prossimi target di un eventuale movimento ribassista potrebbero essere al di sotto dei 146, approssimativamente area 144,50 e 138. ANOMALIA SUL GRAFICO MENSILE : Su USDJPY non vediamo 4 mesi consecutivi di rialzo da diversi anni, pertanto, considerando gli interventi BoJ e l'anomalia che troviamo su grafico mensile, sarebbe probabile vedere un forte scarico ribassista nel corso delle prossime sedute. Shortdi DavidPascucci141422
USDJPY. Bank of Japan accomodante, cruciali le minute FedNonostante lo scorso Marzo ci sia stato il primo rialzo dei tassi dopo 17 anni da parte della Bank of Japan (BoJ), permane la debolezza di fondo dello Yen nei confronti del Dollaro. Pur avendo la BoJ allentato il controllo della curva, permettendo al titolo di stato decennale di raggiungere il rendimento del 0.33% (era a zero ad inizio anno), il differenziale con il rendimento del 10-year US Treasury (4,42%) rimane troppo elevato, come anche il confronto con i tassi d’interesse in termini reali. Inoltre, il mercato è convinto che la BoJ non spingerà sull’acceleratore del rialzo dei tassi d’interesse, poiché detiene la metà del debito statale che in rapporto al PIL raggiunge la cifra impressionante del 260%, contro il 120% degli USA. Finora gli Hedge Funds hanno puntato sulla debolezza dello Yen, tanto da costringere la banca centrale ad intervenire per ben due volte, il 29 aprile e il 1 maggio scorsi, a difesa del minimo a 160 per dollaro. Ritengo pertanto che in assenza di interventi da parte della BOJ, il destino dello Yen sia in mano alla Federal Reserve. Per rivedere lo yen in area 152 per dollaro, Jerome Powell e i membri del FOMC (Federal Open Market Committee) dovrebbero virare con decisione verso un atteggiamento accomodante nelle previsioni di politica monetaria. E a breve potremo analizzare le minute dell'ultima riunione FED, che saranno diffuse mercoledì 22 maggio, per decifrare i tempi dei possibili tagli quest'anno, con i mercati che attualmente prezzano un taglio di 25 punti base a novembre. Un risultato più falco da parte del FOMC, al contrario, dovrebbe spingere nuovamente il cross UsdJpy verso il massimo dei 160¥. Edoardo Liunidi TradingRoomRoma2
USDJPJPoco da dire come sempre, trend costantemente long, guidato dalle decisioni della banca centrale, attualmente eviterei di aprire posizioni su questo cambio. di gpelle910
Banchieri centrali ancora prudenti Prosegue la fase di appetito al rischio sui mercati, e Wall Street non può che essere il principale trascinatore di questa rinnovata fiducia, nonostante il fatto che ieri sera, le dichiarazioni di Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, abbiano causato, in chiusura di sessione, un ritorno del dollaro come valuta rifugio e un pull back dei listini. Gli indici hanno chiuso leggermente positivi con il Dow ed S&P cresciuti rispettivamente dello 0.08% e del 0.13%, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0.1%. Gli analisti continuano a valutare prospettive di possibili tagli ai tassi di interesse, con le probabilità di un calo a settembre che attualmente si attestano intorno al 67%. Sul fronte degli utili, le azioni di Disney sono crollate di oltre il 9% dopo che i ricavi della società hanno deluso le previsioni. Ritornando alle parole di Kashkari, va detto che di fatto si è rivelato ancora falco, riaffermando che la Fed dovrebbe essere più paziente e mantenere i tassi attuali più a lungo. Ha inoltre ammesso che a marzo aveva previsto fino a due tagli del costo del denaro, mentre ora è orientato invece a una sola riduzione e forse anche tassi invariati per tutto il prossimo semestre. Sul fronte dati, l’indice di ottimismo economico TIPP negli Stati Uniti è sceso a 41,8 nel maggio 2024, il livello più basso in cinque mesi, da 43,2 di aprile e molto peggiore delle previsioni di 44,1. Il Six-Month Economic Outlook, che misura come i consumatori percepiscono le prospettive dell'economia nei prossimi sei mesi, è sceso bruscamente a 35,7 da 38,8. A dimostrazione che molto probabilmente i prossimi dati Usa potrebbero cominciare a segnare il passo, mentre i rappresentanti della Fed mostrano ancora grande ottimismo sul futuro. VALUTE Le dichiarazioni dei rappresentanti della Fed hanno alimentato, ieri sera, un rialzo del dollaro e un ribasso impulsivo di tutte le valute contro biglietto verde, dopo la chiusura dei mercati europei. L’euro è sceso fino a 1.0735 mentre il Cable addirittura a 1.2480 area, con l’EurGbp che è salita sopra quota 0.8600. Ma anche il UsdJpy ha rotto quota 154.60 e si è arrampicato fino a 155.15 20, a dimostrazione che il dollaro rimane ancora estremamente forte proprio in ragione di una Fed che non ci vuol sentire, quando si parla di taglio del costo del denaro e sembra ancora “inflation oriented”, per dirla chiaramente. Per cui aspettiamoci ancora alternanza di movimenti sui cambi, con possibili accelerazioni del biglietto verde nel breve periodo, e massima attenzione ai dati macro, che prossimamente torneranno a dominare la scena. Solo un ribasso dei principali aggregati potrebbe ridare benzina alla vendita di dollari e modificare il trend attuale, che resta ancora favorevole alla divisa Usa. Dal Giappone intanto emergono ancora dichiarazioni, dopo che lo Jpy è tornato a scendere e il dollaro ha riguadagnato circa metà dei punti persi durante l’intervento a sostegno dello Jpy da parte della Boj. Le autorità giapponesi hanno continuato a mettere in guardia i mercati contro movimenti valutari estremi. Il ministro delle Finanze Shunich Suzuki ha ribadito l'avvertimento che le autorità sono pronte a rispondere all'eccessiva volatilità dei cambi, mentre il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha affermato che studierà l'impatto dei movimenti dello yen sull'inflazione per guidare le decisioni politiche. PETROLIO I futures del greggio WTI sono scesi ancora, spingendo i prezzi verso i 78 dollari al barile, il livello più basso degli ultimi due mesi, in seguito alle notizie secondo cui il vice primo ministro russo Alexander Novak avrebbe indicato che l’OPEC+ potrebbe prendere in considerazione l’aumento della produzione di greggio. Il gruppo dei principali produttori si riunirà il 1° giugno per decidere la politica di produzione per la seconda metà dell'anno. L'attuale accordo di fornitura che toglie dal mercato circa 2,2 milioni di barili al giorno scadrà a fine giugno. Intanto le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 0,51 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le aspettative del mercato per un calo di 1,43 milioni di barili. Dal lato della domanda, gli investitori guardano avanti agli ultimi dati commerciali cinesi, per valutare la salute economica del principale importatore di greggio al mondo, da cui dipende in modo significativo l’andamento dei prezzi. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades10
L’equity torna ad avvicinarsi ai massimiWall Street ha fatto registrare ieri, un’altra seduta positiva, la terza consecutiva, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo dell’1.03% e 1.19% rispettivamente, mentre il Dow Jones è salito dello 0.46%. Il movimento è ovviamente una conseguenza dei dati sul mercato del lavoro USA, che hanno di fatto riavvicinato il primo taglio della Fed, probabilmente a settembre. Nel pomeriggio di ieri poi hanno parlato Barkin, Presidente della Fed di Richmond e Williams, Presidente della Fed di New York, tra i più falchi all’interno del board. Barkin ha dichiarato che l’inflazione non è scesa a sufficienza, ma i tassi contribuiranno a rallentarla, mentre non ha fatto cenno all’indebolimento del mercato del lavoro, riaffermando che è ancora estremamente forte. Williams si è mostrato maggiormente possibilista parlando di tagli dei tassi nel prossimo futuro, anche se il mercato del lavoro rimarrà moderatamente stabile. Crescita in calo ed economia che rallenterà progressivamente, ma nessuna recessione in vista. VALUTE Poco scambiati i principali rapporti di cambio, eccezion fatta per il dollaro australiano che si è mosso secondo il solito schema “buy the rumors and sell on news”, dopo la decisione della RBA che ha lasciato i tassi invariati al 4.35%. AudUsd quindi che ha testato quota 0.6644 per poi rientrare a 0.6600 dopo la decisione. Il tasso di interesse in Australia è stato in media del 3,86% dal 1990 al 2024, raggiungendo il massimo storico del 17,50% nel gennaio 1990 e il minimo record dello 0,10% nel novembre 2020. Sulle majors, intanto, poco da segnalare con l’EurUsd compreso tra 1.0750 e 1.0790 e il Cable tra 1.2540 e 1.2590. Poco mossi anche i cross e mercato in attesa di un trigger che possa cambiare lo scenario di trading range attuale. UsdJpy in ripresa, salito nuovamente sopra 154.00 anche dopo che il principale diplomatico valutario Masato Kanda ha affermato che il governo è pronto a combattere le mosse disordinate e guidate dalla speculazione sui cambi. Tuttavia, Kanda ha rifiutato di confermare se le autorità giapponesi fossero dietro il praticamente certo intervento della scorsa settimana, quando lo yen è rimbalzato di oltre il 5% dal minimo al massimo. I dati della Banca del Giappone suggeriscono un intervento che è costato quasi 60 miliardi di dollari per difendere la valuta. Nel frattempo, gli analisti hanno sostenuto che la mossa ha solo fatto guadagnare tempo alle autorità giapponesi, poiché i fondamentali del mercato rimangono ribassisti per lo yen. Anche il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha affermato durante il fine settimana che gli interventi dovrebbero essere rari e che dovrebbero aver luogo consultazioni, indicando una mancanza di coordinamento tra Giappone e Stati Uniti sulla politica valutaria. PETROLIO Ieri i futures sul petrolio greggio WTI sono saliti sopra i 78 dollari al barile, in rialzo rispetto al minimo degli ultimi due mesi di 78,1 dollari toccato nella sessione precedente a causa di nuovi sviluppi che indicavano un calo dell’offerta. Saudi Aramco ha aumentato il prezzo di vendita ufficiale del suo greggio Arab Light di 90 centesimi al barile per giugno, così come l’OPEC+ taglierà l’offerta. La mossa è in linea con le dichiarazioni dei membri secondo cui si estenderanno i tagli volontari alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno. Inoltre, Israele ha chiuso il corridoio umanitario di Kerem Shalom verso Gaza e ha detto ai civili di lasciare Rafah in seguito a una serie di razzi lanciati da Hamas durante il fine settimana, mettendo a rischio i progressi percepiti rispetto a un cessate il fuoco e le minori preoccupazioni di un’escalation del conflitto che ha fatto crollare i prezzi del petrolio. la settimana scorsa. PPI EUROZONA I prezzi alla produzione industriale nell’Eurozona sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente di marzo 2024, in linea con le previsioni dopo un calo rivisto dell’1,1% a febbraio. Si è trattato del quinto calo mensile consecutivo, trainato dal continuo calo dei costi energetici. Escludendo l'energia, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,2%, dopo un aumento dello 0,1% a febbraio. Su base annua, i prezzi alla produzione sono diminuiti del 7,8%, rispetto alle aspettative del mercato che prevedevano un calo del 7,7%. VENDITE AL DETTAGLIO UK Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono diminuite del 4,4% su base annua, decisamente al di sotto del consensus di +1.6%. Anche l’ultimo dato ha registrato una brusca inversione rispetto al guadagno del 3,2% di marzo ed è stato il dato peggiore da novembre 2019. Le persistenti pressioni inflazionistiche e gli elevati costi di finanziamento sono la ragione alla base della discesa delle vendite. Sterlina che perde terreno, specie contro euro, tornando a ridosso di 0.8600. E giovedì è attesa la Bank of England, che si trova tra due fuochi, l’inflazione che ancora morde e una crescita che rallenta. Che decisione prenderà? Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
Fed, tassi invariatiLa Fed, come ampiamente atteso, ha lasciato invariati tassi nella forbice tra il 5.25% e il 5.50%, nella riunione di ieri, mercoledì 1° Maggio. Gli analisti prevedono, ora, che il taglio dei tassi della Fed sarà molto probabilmente tra settembre e novembre 2024. La Banca centrale Usa ritiene che sarà opportuno attendere prima di ridurre il costo del denaro, finché non avrà acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%. I rischi legati al raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione si sono spostati verso un migliore equilibrio nell'ultimo anno, e la decisione di ieri è stata unanime. Secondo la banca centrale l’attività economica continua ad espandersi a un ritmo sostenuto, i guadagni occupazionali sono rimasti forti, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno ma rimane elevata. Tuttavia, il presidente Powell ha dichiarato di non prevedere alcun aumento del costo del denaro, e ritiene invece probabile che l'attuale politica sia sufficientemente restrittiva per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%. La Fed ha inoltre dichiarato di avere l’intenzione di ridurre il ritmo della stretta quantitativa a partire dal 1° giugno, un aggiustamento che comporterà la riduzione di oltre il 50% dell’importo massimo di titoli del Tesoro rimossi dal bilancio, fino a 25 miliardi di dollari al mese rispetto ai precedenti 60 miliardi di dollari. Dichiarazioni che hanno provocato il ribasso del dollaro, mentre gli indici azionari hanno chiuso misti e i rendimenti dei titoli di stato sono apparsi stabili. Nel frattempo, escono però dichiarazioni improntate a dei timori che emergono verso l’economia a stelle e strisce che nelle ultime rilevazioni ha cominciato a mostrare qualche crepa, dai Jolts openings all’Ism manifatturiero, il che ha causato l’uscita di dichiarazioni significative. Marko Kolanovic (JP Morgan), ha dichiarato che in questo momento l’economia americana rischia di dover affrontare periodi di difficoltà in ragione di tre motivazioni, la prima delle quali è relativa alla debolezza del Pil del primo trimestre 2024. Il secondo punto da osservare è legato al fatto che la pressione dei salari sui prezzi appare eccessiva, così come appare troppo basso il numero delle società che hanno battuto le stime dei ricavi (57%), mentre solitamente erano intorno al 63%. DATI USA IN CALO l numero di offerte di lavoro Jolts Openings, è diminuito di 325 mila unità a marzo, un dato inferiore rispetto a febbraio, il livello più basso da febbraio 2021 e meno del consenso del mercato. Nel corso del mese, le offerte di lavoro sono diminuite nell'edilizia, finanza e assicurazioni. Al contempo, sempre ieri, sono usciti i dati sull’ISM Manufacturing PMI, che è sceso a 49,2 nell’aprile 2024 da 50,3 del mese precedente, decisamente al di sotto delle aspettative del mercato. I dati riflettono una contrazione del settore manifatturiero statunitense, mentre il mese precedente indicava la prima espansione in 16 mesi. I nuovi ordini sono tornati in territorio di contrazione, spinti dal calo della domanda nei settori tessile, alimentare, delle bevande, del tabacco, dei macchinari e degli articoli elettrici. Di conseguenza, la minore domanda di capacità produttiva ha portato i livelli occupazionali a scendere per il settimo mese consecutivo. L’ultimo dato uscito ieri riguarda l’Adp, ovvero le assunzioni del settore privato, che ha aggiunto 192.000 lavoratori nell’aprile 2024, superando le aspettative del mercato di un aumento di 175.000 e dopo un precedente aumento di 208.000. Le assunzioni hanno riguardato in particolar modo, il settore dei servizi, del commercio, dei trasporti, istruzione e servizi sanitari, oltre alle attività finanziarie. Inoltre, il settore della produzione di beni ha aggiunto 47.000 posti di lavoro, con incrementi nell’edilizia e nel manifatturiero. VALUTE Ribasso del dollaro ieri sera, dopo le dichiarazioni di Jerome Powell, dovuto probabilmente al fatto che, quanto ha dichiarato era comunque già ampiamente atteso e per il principio di buy on rumors and sell on news, il biglietto verde ha perso quota. Qualche decina di minuti dopo la conferenza stampa, va segnalato che probabilmente c’è stato un altro intervento della BoJ che ha spinto il UsdJpy da 157.50 e 153.00 con una price action che poi ha visto i prezzi risalire a 155.00 dove il mercato ha chiuso. La notizia non è stata confermata, ma pare che la BoJ faccia realmente sul serio a questo punto. Intanto l’EurUsd si è rimesso sopra quota 1.0700 mentre il Cable ha fatto altrettanto con 1.2500. Le fasi di entrambe le coppie sembrano indicare una nuova accumulazione con minimi e massimi crescenti, che però vanno confermati con breakout dei punti chiave. Analogamente anche le oceaniche sono nella medesima condizione e anche se a fatica, sembrano accumulare. UsdCad vicino alle resistenze chiave di 1.3850 che rimane un bel baluardo di medio termine. Sui cross poco da segnalare con il solo EurJpy degno di nota, a seguire l’andamento di tutti o quasi i cross della valuta nipponica, dipendenti dagli interventi BoJ ovviamente. Sul fronte dati di oggi segnaliamo i Pmi manifatturieri francese, tedesco e di Eurozona, mentre nel pomeriggio attenzione alla bilancia commerciale Usa e ai soliti jobless claims. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6