Gold Vs Treasury 10 yearCome possiamo notare dal grafico abbiamo un correlazione inversa tra
IL GOLD e i TREASURY a 10 anni americani .., cosa può indicare questo ?
che potrebbe dire che coloro che usavano il gold come bene di rifugio
spostavano i proprio soldi sui TRAESURY quando era in flessione e viceversa
quando il GOLD saliva . in questa ultima fase il GOLD sembra aver girato la testa
quindi staremo a vedere se anche i TREASURY invertiranno la corsa
anche con l aiuto della FED
Idee operative US10Y
Curva dei rendimenti americana in risalita, target 1.82%La curva dei rendimenti americana ha iniziato il suo percorso di risalita dopo marzo 2020 segnalando una economia forte negli Stati Uniti e una ripresa globale. Al momento la curva ha raggiunto il primo target su grafico settimanale guardando al 2017, a mio avviso la curva arrivera' almeno fino a 1.82% (come nel 2015) per una serie di motivi:
1) riapertura dell'economia US con molti stati che stanno togliendo anche obbligo di mascherine e restrizioni. Questo porta ad un incremento dell'attivita' economica, si agisce sulla componenti consumi (C) del PIL che spinge la curva a una risalita. Questo avra' anche un effetto su mercati che non andranno piu' alla ricerca di asset sicuri, come i titoli di stato americani, ma verso assets piu' rischiosi.
2) la liquidita' aggiunta dalla Fed dopo il crollo di Marzo 2020 e' finita inizialmente nei mercati finanziari ma ora verra' assorbita dall'economia reale, la quale reagisce sempre con un lag in queste situazioni.
Ci sono una serie di conclusioni da trarre. La prima e' che tutti quegli asset sensibili ad un aumento dei tassi di interesse andranno a soffrire, particolarmente quelle azioni che hanno aspettative future, le quali vengono scontate con un tasso di interesse piu' alto. Secondo elemento, e' in corso una rotazione verso business piu' reali come l'industria.
Per avere piu' dettagli: pulsar.substack.com
Andrea
I rendimenti continueranno a spaventare i corsi azionari?E' senz'ombra di dubbio il tema più discusso e controverso delle ultime settimane.
Se volete la mia opinione, francamente, nel breve non credo proprio che continueranno ad impensierire.
Se invece non volete credere a me, chiedete al Sig. Powell, che sembra (apparentemente) dormire sonni tranquilli. :D
L'accelerazione al rialzo del US10Y del 16 Febbraio, ha certamente gettato un certo scompiglio fra i corsi azionari, provocando più di qualche mal di pancia per le istituzioni.
Dal punto di vista prettamente tecnico invece, il brusco balzo al rialzo ha generato una importantissima divergenza (evidenziata in chart), fra l'altro in corrispondenza di resistenze grafiche importanti.
Nel breve mi aspetto quindi un pullback che si potrebbe estendere fino area 1.40, consentendo un po' di sano e meritato " chillout "...
I corsi, con buona probabilità, sono destinati a riprendere vigore, ma non fasciamoci la testa prima del tempo.
Buon Trading!
Rendimento decennale USADa monitorare da vicino il rendimento del decennale USA. 1.5% prossima resistenza che potrebbe far scattare rotazioni di portafoglio degli istituzionali o grandi investitori verso il debito americano se confrontato con il dividend yield dell'S&P500 (circa 1.50%).
(il 30y è - 2,18%)
Il tema è se Powell riuscirà o meno nel controllo della curva dei tassi così da contenerla in parametri definiti.
L'aumento di domanda che ne dovrebbe scaturire comporterebbe una riduzione del rendimento per effetto della relazione inversa tra prezzo e rendimento e calmare eventuali preoccupazioni del mercato.
US Treasuries Bonds 10YR YieldCiao a tutti,
riprendiamo qui l'analisi del rendimento degli US Treasury Bonds a 10 anni pubblicata il 15 Ottobre 2020 quando il tasso era lo 0,699. Da allora si e' sviluppato il pullback segnalato dalla divergenza con l'indicatore di sentiment (RSI) fino a 1,119. Click & Play la struttura qui sotto per vedere come si e' sviluppato il pullback.
Uno dei driver che fa muovere i prezzi delle obbligazioni e' il tasso d'interesse o Effective Federal Funds Rate (FEDFUNDS). Quando i tassi di interesse sono bassi, i prezzi delle obbligazioni aumentano, perché gli investitori cercano un rendimento migliore. Per anni, sulla scia della crisi finanziaria del 2008, la Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse ai minimi storici rendendo il mercato dei bonds molto attrattivo.
Da Luglio 2007 a Gennaio 2009 il FEDFUNDS e' passato da 5,26% a 0,16% mentre il US10Y e' passato da 5,206% a 2,040%.
Il range degli US10Y dal 2010 al 2020 e' stato tra 3% e 1,5% mentre il FEDFUNDS e' rimasto sotto lo 0,20 fino al 2015.
Adesso, sebbene il rendimento dei Treasuries decennali americani rimanga superiore al FEDFUNDS, lo spread e' decisamente meno interessante rispetto alla decade appena terminata. Per ottenere rendimenti piu' interessanti si e' quindi reso necessario esplorare altri mercati e piu' rischiosi.
Credo che solo la FED avesse interesse a comprare US10Y con un rendimento post-Pandemia dello 0,360% ed e' per questo che il 23 Marzo Jerome Powell annuncio' il famoso QE infinito.
E credo anche che, finche' i rendimenti sul decennale americano non ritorneranno attrattivi, gli investitori saranno costretti a continuare a cercare higher yields altrove.
Quali potranno essere le ripercussioni sul dollaro e sulle borse americane?
Spero di essere stato chiaro ma se avete altre idee vi prego di scriverle nei commenti qui sotto.
Queste sono solo idee di trading e non consigli per investire. Per quelle dovete rivolgervi a un professionista perche' io non lo sono. Sono un semplice appassionato.
Un abbraccio a tutti.
Cozzamara
T.I.N.A - There is no AlternativeT.I.N.A acronimo di There is no Alternative è una delle cause che ha portato i mercati azionari alle attuali valutazioni e al continuo aggiornamento dei massimi storici (in particolare USA). Lo stesso governatore della FED ha affermato recentemente, a chi gli chiedeva un opinione sulle attuali valutazioni dei mercati azionari USA se quest'ultime fossero a rischio "bolla", che non essendoci alternativa (mercati obbligazionari a rendimenti a zero o addirittura negativi - es. Paesi Nord Europa e Giappone) le attuali quotazioni, seppur molto elevate, in questo contesto fossero giustificate.
In parole molto semplici: chi presterebbe denaro (investitore a governo) se il tasso di interesse che ricevo in cambio è prossimo a zero? che incentivo avrei a prestarti i miei soldi? .... nessuno e quindi compro stocks !!!
Il governo USA però ha sempre più necessita di finanziarsi e quindi emettere debito per sostenere l'economia in sofferenza e far fronte alle promesse elettorali del presidente entrante Biden che comporteranno un inevitabile aumento di spesa pubblica e conseguentemente del livello di debito già elevato). Ma come posso finanziare tutto questo debito? Come posso prendere in prestito soldi?
Una prima soluzione è quella di ricreare appeal verso il mondo obbligazionario, strumento che gli Stati usano per finanziarsi. Aumento il tasso l'interesse che ripagherò agli investitori cercando comunque di non alzarlo troppo visto l'enorme quantità di debito in circolazione (sia pubblico e privato) così da evitare effetti economici devastanti (controllo della curva dei Tassi) mantenendo la fiducia degli investitori verso la Banca Centrale, driver principale del rialzo dei mercati azionari. L'aumento del Tasso US 10y rappresentato nel grafico può essere letto in questo modo, cosa importante da monitorare che l'aumento sia "controllato" e che non sfugga => le conseguenze sarebbero devastanti, si innescherebbe una catena di default.
Una seconda soluzione è fornita dalla teoria economica moderna secondo cui la Banca Centrale, a servizio del governo e non organo indipendente, può stampare soldi senza limiti senza avere necessariamente conseguenze sul sistema economico se questi soldi fossero destinati a misure che favoriscano la crescita economica (es. misure di politica fiscale accomodanti -> Yellen a capo del dipartimento del Tesoro USA non è un caso).
Tutto questo secondo questa teoria è possibile solo per gli Stati con sovranità monetaria che non ha quindi un debito soggetto a variazioni sul tasso di cambio. (non si indebitano convertendo in valuta estera poi da riconvertire in valuta nazionale). Questo concetto viene definito come "monetizzazione del debito" ed è possibile se oltre a quanto appena descritto si riesce a controllare il tasso d'interesse e la quantità di acquisto e vendita di debito. (il Venezuela è un esempio in cui la monetizzazione del debito non ha funzionato andando fuori controllo e portando iperinflazione).
Questa seconda opzione ha il rischio se non governata di portare alla svalutazione della moneta e situazioni di iperinflazione. Il dollaro USA gode tra gli investitori di una reputazione di asset sicuro e di rifugio (pensiamo ai cambi Oil/USD, XAU/USD, ai debiti dei Paesi Emergenti espressi in dollari, alle riserve detenute dalle Banche Centrali di ogni Paese) ed è di fondamentale importanza al fine di evitare shock economici a livello globale preservare questo concetto. Se si riuscisse a rendere pratica questa azione verrebbe sfatato il concetto che non si può stampare soldi all'infinito ma solo alcuni possono farlo trovando il sacro gral della crescita economica. ( Il Giappone potrebbe essere un case - study su questo aspetto)
Una terza possibile soluzione è quella di creare nuove entrate per lo Stato: puntare ad esempio allo sviluppo di nuovi settori che potrebbero portare nuovi gettiti fiscali ed incrementare così da una parte le capacità di spesa di uno stato e dall'altra creare occupazione. Da qui considerare quindi i settori che potrebbero soddisfare questi requisiti e su cui l'investitore dovrebbe inserire in portafoglio: per alcuni in realtà il 2020 ha già dato prova di quelli che sono i settori in voga (per usare un eufemismo di euforia): Green Economy, Cannabis, Idrogeno, Cybersecurity, Robotica).
Concludo dicendo che l'analisi ha l'obiettivo di trasmettere i concetti principali su quelli che sono i driver economici che dovrebbero essere almeno conosciuti da ogni investitore.
Pattern avanzato sul 10 anni americano, long ciao ragazzi, oggi propongo un pattern avanzato sul 10 anni americano che si dovrebbe completare nelle prossime ore.. L'obiettivo è comprare per andare poi a un retest dei massimi nei prossimi giorni, specialmente in vista del G20. A mio avviso questo è un buy facile anche perchè dagli US abbiamo un po' di stimolo da Trump e Mnuchin sull'accordo con la China. Il G20 sarà il vero spartiacque.
Per i più risk lover ci starebbe un buy sulle opzioni con scadenza al 5 di luglio.
Cordiali saluti,
DocCDS
S&P500 e treasury compratissimi: rischio o pacifica convivenza?L'indice americano ha segnato la scorsa settimana nuovi massimi assoluti, mentre il rendimento del decennale americano ha toccato nuovi minimi relativi. Siamo ad un punto che non può essere indifferente
Qualche ulteriore considerazione può essere fatta:
1. Dal 1 ottobre al 24 dicembre 2018
Con le prime concretizzazioni di una decelerazione della crescita globale, coerentemente è iniziata una inesorabile fuga dall'azionario USA a vantaggio dei titoli di stato decennali in perfetto stile fly to quality. I flussi sono comprensibili poiché si esce dall'azionario consolidando importanti guadagni in conto capitale abbandonando la prospettiva di un calo dei fatturati, degli utili e quindi dei dividendi. Ci si posiziona sul reddito fisso assicurandosi per i prossimi anni un rendimento lordo del 3% annuo (in valuta locale). Nell'ipotesi che i massimi del ciclo economico e dei mercati fosse già alle spalle, coloro che avessero tenuto questa condotta vedrebbero conseguito il massimo dei vantaggi. Soprattutto l'ingresso sui Treasury sul picco dei tassi USA.
2. Dal 24 dicembre al 30 aprile 2019
Il mercato azionario riprende a salire sulle indiscrezioni che la Fed, in risposta agli aumentati rischi di instabilità per l'economia e quindi per i mercati finanziari, possa mettere in pausa la politica restrittiva (aumento dei tassi e riduzione del bilancio della Fed). Coerentemente l'azionario risale ma, nota apparentemente stonata, continuano gli acquisti dei Treasury.
In questo caso ci si sarebbe aspettati invece una parziale uscita dal reddito fisso per finanziare gli acquisti sull'azionario. Ma non è accaduto.
Infatti, gli acquisti sull'azionario sono avvenuti con scarsi volumi, cioè la partecipazione degli investitori è stata scarsa e si è preferito comunque continuare a comprare reddito fisso a manetta a mano a mano che la Fed nei suoi comunicati dava corpo alle voci su un possibile taglio dei tassi addirittura.
Giova ricordare che il taglio dei tassi produce un aumento del valore dei titoli obbligazionari a tasso fisso in circolazione poiché assicurano un rendimento più alto di quelli che da li in avanti si renderanno disponibili in emissione a tassi più bassi. Questo produce domanda sul mercato secondario per questi titoli con conseguente aumento dei prezzi e dunque calo dei rendimenti.
Una pezzo della spiegazione è anche che il mercato non nutre abbastanza fiducia che un taglio dei tassi possa riportare in alto la crescita abbastanza da surriscaldare l'inflazione e giustificare di conseguenza la richiesta di rendimenti più alti sulla parte lunga della curva dei tassi. In effetti i tassi a lungo termine si muovono principalmente sulla base delle aspettative di inflazione ed oggi, francamente, risultano mortificate.
Come dire che gli operatori si possono anche accontentare di rendimenti più bassi visto che l'inflazione non li erode più di tanto. Ricordo che, nonostante tutto, i rendimenti reali (cioè al netto dell'inflazione) continuano ad essere positivi vista l'inflazione generale al 1,8%.
Ora siamo ad una possibile resa dei conti perchè i titoli decennali sono al 2% di rendimento, quelli a due anni al 1,8% ed il dividend yield (cioè il rendimento da dividendi stante l'attuale livello dei prezzi delle azioni) sullo S&P500 al 2% anch'esso. Ciò significa che il rendimento che può essere conseguito sull'azionario (a parte le considerazioni sul rischio che bisogna accollarsi per ottenerlo) è pari o superiore a quello ottenibile sul reddito fisso “risk free”.
Dal 1 maggio al 3 giugno 2019
il mercato azionario ha ripreso a salire sulle parole della Fed la quale lascia intendere che un taglio dei tassi effettivamente non è più un'ipotesi ma una roba concreta, forse già a luglio. Almeno questo dicono i futures sui Fed Funds. Questa volta sono da notare i volumi in aumento che hanno accompagnato la crescita dell'azionario a differenza del precedente rialzo, ma la nota stonata è che ancora il decennale americano continua ad essere acquistato, anche se con minore enfasi va detto.
Oggi il rendimento del decennale ha toccato il minimo osservato a settembre 2017 e su questi valori ha abbozzato un rimbalzo denotando, forse, la volontà di tirare i remi in barca.
Il rendimento sta testando un minimo visto nel settembre 2017. Da allora si osserva che tutte le divergenze segnalate dal RSI14 si sono dimostrate affidabili al 100% nel segnalare inversioni di tendenza. Oggi, su questo significativo livello, l'indicatore segnala l'ennesima divergenza che, visti i precedenti, verrebbe da prenderla sul serio.
Se inversione dei rendimenti ci dovessero essere, questo vuol dire che una prosecuzione del rialzo dell'azionario su nuovi e più convincenti massimi assoluti potrebbe essere accompagnato dalla partecipazione di maggiore denaro proveninte da un abbandono del treasury. Oggi i tassi sul decennale sono allo stesso livello di quando, sul finire del 2015, la Fed iniziava il processo di aumento ma nel frattempo lo S&P500 vale il 45% in più.
Ma quanto tutto ciò sarebbe logico?
Non moltissimo.
Infatti se gli acquisti sul decennale, come detto, sono stati spinti dall'incertezza sulla crescita e sui profitti aziendali futuri, bisogna dire che questi dubbi sono sempre li sul tappeto. Non sono mica stati spazzati via. Allora, vista la poca fiducia sulla crescita dei profitti indotta dallo spettro del rallentamento economico globale e quindi di una possibile recessione, vista la scarsa inflazione che erode i rendimenti a mio avviso potrebbe anche accadere che i volumi sui Treasury potrebbero anche continuare a restare elevati.
I rischi al ribasso infatti sono giudicati correttamente più elevati di quelli di un rialzo ed i livelli di rendimento attuali giudicati adeguati. Questo potrebbe significare che non saranno molti i flussi in acquisto sull'azionario rendendo l'eventuale allungo dei mercati fragile. Sembra che il reddito fisso dica all'azionario: vai avanti tu che io ci penso su con calma.
BTP tassi decennali e l'inflazione che calaMomentum delicatissimo per i mercati.
Sembra che tutti i market maker stiano prezzando bassa volatilità.
Gli indici salgono da 3 mesi a questa parte ma i livelli di prezzo del rialzo non sono ancora superati ma sopratutto i pattern di brekout rialzisti non ci sono.
SP500 livello di massimo per riportare il trend a rialzo è 2960 punti indice, FTSEMIB livello di massimo per riportare il trend a rialzo è 24500 punti indice, DAX livello di massimo per riportare il trend a rialzo è 13900 punti indice.
Sicuramente dai tassi decennali si può osservare come la discesa degli stessi abbia aiutato il rilassamento rialzista degli indici, ma occhio al supporto di 2.30 tasso US10.
Il livello di 2.30 US10 se violato al ribasso aiuterà i mercati azionari ma è passato troppo tempo dal suo test e dobbiamo attendere il test che è appena iniziato.
Buon Trading
SantePTrader
i bonds europei non sono piu convenientigrafico che indica la differenza di rendimento tra decennale tedesco ed americano, gli attuali livelli sono un massimo storico dalla quale i rendimenti dovrebbero tendere a riavvicinarsi.
il macd ha anche costruito un bearish cypher mentre gli istogrammi stanno per iniziare un ciclo ribassista.
a questo punto non conviene prediligere titoli di stato europei rispetto agli americani ed a sua volta si dovrebbe vedere un recupero dell'euro nel lungo periodo
Spread USA BOND 10 / 2 anni e sp500 effetto negativo?Effetto negativo sulla curva dei tassi a 10 anni?
Effetto negativo sulla curva dei tassi a 2 anni?
Effetto negativo sull'sp500 ed effetto curva di Philips?
Cos'è la curva di Philips, originariamente era la relazione tra disoccupazione e inflazione, nel tempo però una sua rielaborazione ha fatto si che la relazione più dettagliata tra disoccupazione, inflazione e variazione dei tassi, potesse meglio individuare i "Trade-off", che però statisticamente funzionano sia per una riacumulazione che per una distribuzione.
Infatti negli anni 70 questa relazione è stata molto negativa facendo segnare all'sp500 277 punti mentre negli anni 90 lo stesso sp500 a pari condizioni segnò il suo primo top a 2000 punti!
Poca statistica, meglio seguire le orme del mercato.
Ad oggi l'sp500 galleggia in un lungo rettangolo di compressione di volatilità, tra i massimi storici a 2950 punti indice circa ed i minimi del rettangolo a 2530 punti indice.
Cosa fare? Attendere con pazienza un segnale...non di fumo ma di real break out.
Intanto abbiamo ancora un gap molto basso aperto in area 2400/2450 punti sp500, e questo è un dato di fatto che potrebbe calamitare il prezzo verso il basso se la relazione dissocupazione/inflazione dovesse segnare una stagnazione, mentre la politica espansionistica dei tassi assieme ad una crescita costante della inflazione e occupazione potrebbe al contrario portare ad un gran bel movimento dirialzo si ...ma tutto distributivo!
occhi ben aperti e buon trading
SantePTrader