USDCHF [/imag PEPPERSTONE:USDCHF e] Il cross USDCHF sta formando una zona di accumulazione su un supporto settimanale. Attendo rottura rialzista con chiusura sopra 0.8522 con obiettivo area 0.87, area sia di resistenza statica sia psicologica dove abbiamo la confluenza di due livelli di fibonacciLongdi manuel884
Possibile longIl prezzo ha appena raggiunto una zona di liquidità molto importante segata sul grafico mensile quindi alla formazione della choc lo swing long è sicuramente un ottimo trade da tenere in considerazione Longdi babypaolo780
Opportunità Ribassista da Non Perdere su SwissieIn questa analisi su FX:USDCHF ci troviamo di fronte a un setup short ben definito, che offre una grande opportunità di trading ribassista su time frame settimanale. Ci sono due possibili punti di ingresso. Uno più conservativo a 0,86738 e un altro più aggressivo a 0,86162 che rappresenta un ingresso immediato nella tendenza ribassista. Il Risk Reward (RR) è favorevole e superiore all'unità pari a 1.58 TP Parziale a 0,85531 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE (Break Even). TP Finale a 0,84323 che coincide con il minimo precedente. SL ben posizionato a 0,87484 Rischiamo il 2% del nostro conto. Questa configurazione rappresenta un'opportunità da cogliere al volo.Shortdi LeonardoFranciAggiornato 1
USD/CHF HA ROTTO RESISTENZA STATICAUSD/CHF ha rotto una resistenza statica molto interessante seguendo anche la trend line ascendente. Mi aspetto una continuazione rialzista di breve Longdi GEORGE_1111
Il delicato equilibrio tra inflazione e lavoro -03.07.2024Today’S Trading del 03.07.2024 – 🔴 Il delicato equilibrio tra inflazione e lavoro MACRO BACKGROUND Focus sulle parole di Powell e della Lagarde ieri a Sintra, nel consueto appuntamento annuale in Portogallo dove ancora una volta è emersa la necessità di avere maggiori conferme da parte dei dati sull’inflazione per poter procedere con fiducia ai primi tagli dei tassi. Se da un lato Powell si è dimostrato più fiducioso sul percorso svolto e più soddisfatto dell’attuale fase disinflazionistica, dall’altro ha messo in luce la preoccupazione per il mondo del lavoro. Da sempre il doppio mandato della FED , piena occupazione e controllo dei prezzi, pone la banca centrale in una difficile condizione di equilibrio dove riportare la crescita dei prezzi nel range del 2% comporta il rischio di una più alta disoccupazione non sempre facile da gestire. L’attuale 4% di disoccupazione non è lontano dai valori minimi , ma il fatto che sia Powell che Daly , presidente della FED di San Fracisco, abbiamo messo in luce il loro monitorare costantemente i livelli occupazionali , mostrano una crescente preoccupazione che da maggiore importanza ai dati di questa settimana sul mercato del lavoro USA. Avere nuovamente l’inflazione al 2% potrebbe costare ancora qualche punto percentuale di disoccupazione e questo potrebbe spingere la FED a mettere in campo i tanto attesi 2 tagli tassi per questo 2024. FOREX Per il mondo valutario non possiamo che ribadire i grandi mood di questo periodo, aggiungendo una certa forza della sterlina che in questi pochi giorni di Luglio si sta dimostrando l’asset migliore tra le majors. Anche in questo caso le aspettative sulle elezioni politiche giocano un ruolo fondamentale, con i pronostici che danno come maggior probabilità un ritorno del partito laburista al potere con Starmer come primo ministro. Un quadro che piace ai mercati , che sostengono la sterlina in pieno rally rialzista contro lo yen giapponese , portandosi a 205.45 , non meno la forza contro il franco svizzero con 1.1480 ultimo massimo settimanale in pieno recupero dai minimi di 1.12 . EQUITY Azionario mondiale che torna a mostrare i muscoli, ieri dopo le parole di Powell e a seguire quelle della Lagarde, l’azionario europeo ha recupero dai minimi di periodo in quasi tutti i listini. Il Dax riparte dai minimi di 18050 per tornare nella parte alta del range a 18270 con orizzonte i 18350 , anche il CAC40 segna un doppio minimo a 7462 pnt , mentre l’Italia riconquista la parte alta del range a 33866 pnt ben impostato per eventuali break ut rialzisti. Recuperano anche i listini USA, grazie alle ottime performance delle megacap guidate da Tesla che ieri segna un +10% , permettendo cosi al nasdaq di recuperare i 20247 pnt , all’SP500 di tornare a 5566 pnt COMMODITIES Per il settore comoodities segnaliamo l’approdo del wti alle resistenze di 84.75$ area dove prese di profitto potrebbero essere giustificate con ritorni delle quotazioni ai livelli supportivi di 81$, tuttavia i supporti di brevissimo a 82.75, area di confluenza con la mm21 periodi in h4 sembrano impedire affondi degni di nota. Ancora in trading range il mondo dei metalli, con il gold a 2348$ incapace di superare le resistenze ne di rompere i supporti a 2308$, più vitali il silver che torna a 30.375$ prima resistenza tecnica prima di poter allungare a 31.50$ Buona giornata SALVATORE BILOTTA di SalvatoreBilotta6
USDCHF - DOLLARO FORTEIdea long su usdchf, abbiamo un dxy pronto a partire per un double top e di conseguenza un l'eurino che scendeLongdi ThomasTrader171
USD/CHF ROTTO PICCOLO SUPPORTOUSD/CHF dopo aver rotto piccolo supporto il prezzo adesso sta facendo un pullback da dove mi aspetto una ripresa ribassista.Shortdi GEORGE_1110
Attesa per qualche correzione importanteWall Street ieri ha faticato a guadagnare ancora terreno, e i precedenti rallies hanno generato dei pullback di breve termine anche dovuti, che hanno visto l'S&P 500 chiudere in rosso dello 0,2%, dopo aver brevemente raggiunto un nuovo massimo di 5.500. Allo stesso modo, il Nasdaq si è ritirato dello 0,8% rispetto ai livelli record precedenti, riflettendo un calo nella performance delle megacap tecnologiche. Nel frattempo, il Dow è salito di 300 punti, sostenuto da Amazon (+1,8%) e Salesforce (+4,3%). Il colosso dei chip Nvidia ha ridotto i guadagni precedenti ed è sceso del 3,5%, perdendo il record di più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato. Nel frattempo, Microsoft e Apple hanno perso rispettivamente lo 0,1% e il 2,1%. Gli investitori, probabilmente, hanno approfittato per prendere qualche beneficio e profitto. Per quanto tempo ancora, infatti, si potrà pensare che le megacap possano continuare a sostenere i principali indici azionari, specialmente in un contesto nel quale emergono ogni giorno prove crescenti che l’economia statunitense sta lentamente perdendo la sua resilienza? VALUTE Poco mosse le principali coppie valutarie, con il dollaro che rimane non lontano dai massimi contro euro e sterlina, ma soprattutto contro Jpy e Chf, salito per la mancanza della Boj da un lato e per la decisione sui tassi dall’altro. EurUsd ha già testato due volte 1.0700 senza romperlo mentre il Cable dopo il nulla di fatto della Boe, è sceso sui supporti chiave di 1.2650. Poca volatilità di breve termine, ma attenzione allo Jpy perché ci avviciniamo ai livelli di 160, area di possibile intervento della BoJ che ieri, attraverso il portavoce valutario Kanda, ha messo in guardia i mercati dagli eccessi contro Jpy. Intereessanti i movimenti dei cross contro franco svizzero, in ripresa, in un contesto però nel quale, il risk off fatica a riemergere. E tutti sanno quanto sia importante il ritorno dell’appetito al rischio per vedere un franco svizzero in indebolimento strutturale. Sul fronte notizie, attenzione perché oggi è il giorno delle tre streghe, giornata che di solito porta ad alta volatilità di breve termine, specialmente nel primo pomeriggio. BOE, TASSI FERMI MA... La Banca d'Inghilterra ha deciso di mantenere il tasso ufficiale al 5,25% durante la riunione di giugno, come previsto, con due soli membri dei nove votanti che sostenevano una diminuzione dello 0.25% La maggioranza dei membri del board si è invece posizionata per un nulla di fatto in ragione del miglior bilanciamento di una decisione del genere. I recenti indicatori economici mostrano che l’inflazione è tornata al target del 2%, spinta dalla dalle aspettative di ribasso dell’inflazione e dal calo dei prezzi dell’energia rispetto all’anno precedente. La crescita del PIL ha superato le aspettative, ma i dati sottostanti suggeriscono un ritmo di crescita più lento. L’MPC ha riconosciuto un mercato del lavoro più flessibile e si impegna a mantenere una politica monetaria restrittiva fino a quando i rischi di inflazione non diminuiranno in modo sostenibile. Rimangono vigili sulle persistenti pressioni inflazionistiche e adegueranno la politica, se necessario, sulla base dei prossimi dati economici e delle previsioni. SNB TAGLIA IL COSTO DEL DENARO La Banca nazionale svizzera ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base all’1,25% nel giugno 2024, secondo ribasso consecutivo, in linea con le aspettative del mercato, e in ragione di una diminuzione della pressione inflazionistica di fondo e della forza del franco svizzero. Questo aggiustamento mira a mantenere condizioni monetarie adeguate, con l’inflazione attualmente guidata principalmente dall’aumento dei prezzi dei servizi domestici. La nuova previsione condizionale di inflazione della BNS è simile a quella di marzo, ovvero un'inflazione media annua dell'1,3% nel 2024, dell'1,1% nel 2025 e dell'1,0% nel 2026, assumendo che il tasso di riferimento rimanga all'1,25%. La Banca nazionale prevede una crescita moderata del PIL, pari a circa l’1% nel 2024 e all’1,5% nel 2025, con un leggero aumento della disoccupazione. Prima della decisione, il franco era vicino ai massimi di 3 mesi contro il dollaro e ai massimi di 4 mesi contro l’euro, poiché le turbolenze politiche in Francia e l’ascesa dei partiti di estrema destra alle elezioni del Parlamento europeo ne avevano favorito il rialzo. Dopo la decisione EurChf e UsdChf hanno recuperato rispettivamente lo 0.50% e l’1% circa per poi stabilizzarsi. JOBLESS CLAIMS Il numero di persone che richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è diminuito da 5.000 a 238.000 nella seconda settimana di giugno, al di sopra delle aspettative del mercato di 235.000, segnando il secondo valore più alto dall'agosto del 2023, solo dietro il conteggio delle 243.000 richieste rivisto al rialzo dalla settimana precedente. Coerentemente, le richieste di disoccupazione pendenti sono aumentate da 15.000 a 1.828.000 nella prima settimana di giugno, il livello più alto da gennaio, a testimonianza del fatto che i disoccupati stanno avendo maggiori difficoltà nel trovare un lavoro adeguato. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, e rafforzano le ragioni a favore di più di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, nel caso in cui l’inflazione dovesse convergere verso il suo obiettivo. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.Selezione editorialedi ActivTrades11
Pausa di riflessioneGiornata interlocutoria per le borse, con i tre principali listini Usa, vicino ai massimi ma senza grandi slanci (e ci mancherebbe, vien da dire). L’S&P500 e il Nasdaq hanno chiuso in prossimità dei livelli record toccati nella sessione precedente, in attesa di qualche dichiarazione che potesse sbloccare le price action di breve. Intanto, le vendite al dettaglio sono aumentate meno del previsto a maggio, segno che la spesa dei consumatori si sta raffreddando, sebbene la produzione industriale abbia superato le previsioni. Il settore energetico ha registrato i maggiori guadagni, mentre i servizi di pubblica utilità, i servizi di comunicazione e i beni di consumo voluttuari sono risultati in rosso. Le megacap sono apparse contrastate, con Apple (0,4%) e Nvidia (0,5%) in aumento mentre Amazon (-0,6%), Meta (-0,3%) e Alphabet (-0,6%) in rosso. VALUTE Giornata di trading range con una leggera tendenza del dollaro ad indebolirsi, eccetto che contro Jpy. Il tutto in ragione di vendite al dettaglio peggiori delle attese negli Usa, che hanno alimentato un aumento del risk on sul valutario, che però ha riguardato euro, sterlina e oceaniche, mentre il franco svizzero ha continuato a salire contro dollaro ed euro come se vivessimo una condizione di panic selling generalizzata. Ormai le correlazioni, anche all’interno del forex, vivono alternanza di momenti di regolarità a periodi di randomizzazione delle price action che sono derivate dai vari posizionamenti su ogni coppia, in modo abbastanza casuale. Le majors si sono mosse in 30 40 pip così come i cross, eccetto forse ChfJpy sui massimi storici s 178.80. EurChf ancora in ribasso con minimi a 0.9482. UsdChf che ha rotto al ribasso 0.8880 fino a scendere a 0.8830, dove forse la SNB ha cominciato a chiedere qualche prezzo. Per il resto price action dominate da poche oscillazioni e movimenti assai ridotti. WILLIAMS PIU’ ACCOMODANTE, COLLINS NO Ieri ha parlato Williams, della Fed di New York, e le sue parole non sono passate inosservate, in quanto ha finalmente ammesso il calo dell’inflazione. Ha ribadito inoltre che i tassi di interesse scenderanno gradualmente, man mano che l’inflazione scenderà, in un contesto in cui il mercato del lavoro rimane molto forte con alcuni segnali di rallentamento. Ha poi aggiunto che l'inflazione al 3% non è la nuova regola, poiché la Fed la porterà comunque al 2%. I recenti dati sui prezzi, in tal senso sono comunque incoraggianti, e porteranno ad una riduzione graduale dei tassi. Il Presidente della Fed di Boston, Collins, anch’essa intervenuta ieri pomeriggio, ha dichiarato per contro che è troppo presto per dire se l’inflazione scenderà al 2%, e ci vuole pazienza prima di abbassare il costo del denaro. L’economia è resiliente, e il ripristino della stabilità dei prezzi potrebbe richiedere più tempo di quanto non si pensasse. VENDITE AL DETTAGLIO Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% su base mensile a maggio 2024, dopo un calo dello 0,2% rivisto al ribasso in aprile e al di sotto delle previsioni dello 0,2%, in un altro segnale che il sentiment dei consumatori si sta raffreddando. Le vendite di articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e libri hanno registrato l'aumento maggiore, seguite da abbigliamento, concessionari di automobili e ricambi. Altri aumenti sono stati osservati anche nel settore dell’elettronica ed elettrodomestici. Al contrario, le vendite nelle stazioni di servizio sono diminuite, così come quelle nei negozi di mobili. In calo anche le vendite nei servizi di ristorazione e nei luoghi di consumo. Nel frattempo, le vendite esclusi i servizi di ristorazione, i concessionari di automobili, i negozi di materiali da costruzione e le stazioni di servizio, utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,4%, dopo un calo dello 0,5% in aprile. PETROLIO Ieri, i prezzi del greggio WTI si sono mantenuti intorno a 81,5 dollari al barile, attestandosi ai livelli più alti delle ultime 7 settimane, in ragione dell’escalation del conflitto in Europa orientale e Medio Oriente, che hanno riacceso le preoccupazioni sull’offerta. In Russia, un attacco di droni ucraini ha causato un incendio in un terminal petrolifero in un importante porto, mentre un alto funzionario israeliano ha avvertito di un'imminente "guerra totale" con Hezbollah libanese. I prezzi del petrolio, in queste condizioni geopolitiche, non possono che rimanere alti, e se poi consideriamo che il mercato rimane sostenuto anche da robuste previsioni di crescita della domanda globale, con l’OPEC, l’IEA e l’EIA statunitense che prevedono tutte una solida crescita della domanda di petrolio nella seconda metà di quest’anno, il quadro che viene fuori è chiaramente favorevole ad un rialzo dei prezzi. Inoltre, i principali membri dell’OPEC+ come Russia e Iraq hanno riaffermato la loro adesione alle quote di produzione, mentre l’Arabia Saudita ha indicato la volontà di adeguare la produzione in risposta alle condizioni di mercato. Nel frattempo, i dati del settore hanno mostrato che le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 2,264 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le previsioni di un calo di 2,2 milioni di barili. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades5
USDCHF - IDEA DI CONTINUAZIONEStruttura long in 1H + Volume Profile + OB Ho 2 setup Long sia su EUR sia su USD, vediamo quale dei 2 verrà rispettato, da strategia devo mettere i long su entrambi i pairLongdi ThomasTrader17Aggiornato 2
USD/CHFSe guardiamo il pair in un’ottica Daily, possiamo subito notare che a inizio gennaio 2024, dopo aver creato un nuovo breakout strutturale a 0,85500, il prezzo ha rifiutato la sottostante zona di demand, generando un vero e proprio cambio strutturale. Questo movimento è stato favorito da un elevato numero di contratti scambiati. Utilizzando un tool come il “footprint”, possiamo capire che proprio nelle candele di rifiuto c'è stata una manipolazione da parte dei buyers, i quali hanno anche acquisito molta forza, "mangiando" tutti coloro che sono caduti in questa trappola di falso breakout. Da quel momento, il pair sembra avere un buon momentum e un notevole supporto da parte dei trader istituzionali. Da inizio gennaio fino a maggio di quest'anno, gli istituzionali hanno continuato a sostenere il nuovo trend, immettendo costantemente nuova liquidità. Questa aggressività ha spesso lasciato i sellers a "bocca asciutta", creando vuoti volumetrici lungo tutto l'impulso rialzista. Sul timeframe H4, è importante analizzare il pair in un’ottica trimestrale (aprile-giugno). In questo periodo, il prezzo ha raggiunto l'ultima zona di supply di riferimento, rifiutandola. Successivamente, il pair ha iniziato una forte discesa verso 0,90000, una zona molto importante per la controparte rialzista. In questa fascia di prezzo, i sellers hanno provato più volte a rompere la demand e creare un primo cedimento strutturale. Tuttavia, i buyers hanno reagito con forza, respingendo questi tentativi di inversione e creando un nuovo BOS interno. Ora, la sfida è trovare un buon punto d'entrata. Considerando che l'avversione al rischio è molto soggettiva, noi di NFA proponiamo tre diverse entrate, ciascuna con un diverso rapporto rendimento/rischio.Selezione editorialeLongdi NFAinvestment7
USDCHF - CPI E FEDHOT CPI previsto causa aumento prezzi (vedi USOIL) = FED + Aggressiva e DXY UP, Vediamo se mi scende in zona 0.90 per valutare un EntryLongdi ThomasTrader17111
USD/CHF HA ROTTO LA NEKLINE usd/chf ha rotto una resistenza importante che può portare il prezzo in area 0.88127Longdi GEORGE_111110
Massimi intraday e chiusure al ribasso, è la svolta?Sembrava, venerdì scorso, durante la sessione americana, che i mercati azionari potessero andare a chiudere ancora una volta su massimi storici, toccati peraltro dopo la pubblicazione dei payrolls (S&P500 e Nasdaq), ed invece, nel prosieguo della sessione, sono emerse vendite importanti che hanno di fatto ribaltato lo scenario precedente. A perdere terreno e a causare il sell off pomeridiano, i titoli tecnologici, con le azioni di Nvidia che sono scese del 5,4%, generando il ribasso dei titoli del comparto e di conseguenza degli indici relativi, con S&P 500 e Nasdaq 100, in calo dello 0,6% e dell'1,5%. Anche il Dow Jones ha perso 68 punti, ma un rialzo dell'1% delle azioni Apple ha limitato le perdite dell'indice blue-chip, con il titolo a mega capitalizzazione che ha interrotto la sua serie di perdite di sette giorni. I dati sul mercato del lavoro hanno rafforzato le scommesse sulla possibilità che la Fed inizi a tagliare i tassi di interesse a giugno. I dati relativi alle buste paga di febbraio (Non Farm Payrolls) sono risultati superiori alle previsioni, ma i guadagni occupazionali sia di gennaio che di dicembre sono stati rivisti nettamente al ribasso, mentre il tasso di disoccupazione è inaspettatamente aumentato al 3.9% rispetto al 3.7% atteso e al 3.7% precedente. Tra i titoli, Broadcom è scivolato del 7% poiché le previsioni per il 2024 e gli utili trimestrali hanno mancato le stime. Nel corso della settimana, l'S&P è sceso dello 0,2% e il Nasdaq è sceso dell'1%. Nel frattempo, il Dow Jones ha perso lo 0,7% registrando la settimana peggiore da ottobre. Sul fronte obbligazionario, il decennale americano ha visto i rendimenti scendere al 4.07% dal 4.12 del giorno precedente e rispetto al 4.35% di qualche giorno orsono. Gli indici risk on/risk off restano in abbondante area di appetito al rischio, in ragione delle speranze di riduzione del costo del denaro a breve, che comunque avverranno in un contesto di rallentamento controllato delle economie, a detta dei banchieri centrali. Per far tornare l’avversione al rischio, l’unica eventualità è che i mercati vadano in recessione, ma in questo momento non sembrano esserci condizioni tali da temere un prossimo hard landing delle principali economie occidentali. NON FARM PAYROLLS E MERCATO DEL LAVORO L’economia statunitense ha aggiunto 275.000 posti di lavoro nel febbraio 2024, battendo le previsioni di 200.000 e superando i 229.000 di gennaio rivisti al ribasso. Gli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nel settore sanitario (67.000), soprattutto nei servizi sanitari (28.000) e negli ospedali (28.000); governo (52mila), ovvero enti locali, esclusa l'istruzione (26.000); servizi di ristorazione (42mila), poco variati nei tre mesi precedenti; assistenza sociale (24.000); e trasporti e magazzinaggio (20.000), poiché corrieri e fattorini hanno aggiunto 17.000 posti di lavoro, dopo aver perso 70.000 posti di lavoro nei 3 mesi precedenti. L’occupazione è aumentata anche nel settore edile (23.000), ma è cambiata poco in altri settori importanti, compreso il manifatturiero (-4.000). La lettura di gennaio è stata rivista nettamente al ribasso rispetto ai 353.000 iniziali, il livello più alto dell'anno. Anche la lettura di dicembre è stata rivista al ribasso da 43.000 a 290.000. Con le revisioni di gennaio e dicembre, l’occupazione combinata è inferiore di 167.000 rispetto a quanto riportato in precedenza. PETROLIO Venerdì i futures sul greggio WTI sono scesi dell'1,17% a 78,00 dollari al barile, con una perdita settimanale del 2,45%. Il sentiment del mercato è rimasto cauto riguardo alla domanda cinese, nonostante il gruppo OPEC+ abbia esteso i tagli all’offerta. Le forniture sono rimaste relativamente scarse a causa dei tagli alla produzione dell’OPEC e delle sanzioni che hanno rallentato le esportazioni russe. Ci sono preoccupazioni per il rallentamento della domanda da parte della Cina, poiché le importazioni di petrolio sono diminuite di circa il 5,7% a 10,8 milioni di barili al giorno nei primi due mesi dell’anno, rispetto agli 11,44 milioni di barili al giorno di dicembre. Inoltre, il processo di allentamento monetario, ormai avviato, dovrebbe nel medio termine, sostenere la domanda. VALUTE Nel nostro mercato la sessione di venerdì ha generato alta volatilità di breve, ma alla fine i prezzi sono tornati dove erano partiti, con Eurusd che da area 1.0930-35 è schizzato su al test di 1.0980 per poi tornare ai minimi di 1.0920 chiudendo poi a 1.0930. Stessi movimenti per le altre coppie valutarie, in particolar modo il UsdJpy che ha fatto ei minimi a 146.50 e dei massimi a 147.50 dopo i dati, per poi chiudere a 147.00. Medesime price action per le oceaniche, con i cross che si sono mossi in laterale, mantenendo una alta volatilità di breve periodo. Il trend del dollaro, almeno nel breve periodo, potrebbe rimanere ribassista, con il Dollar Index che ha obiettivi in area 10.000, circa il 2.5% dai livelli attuali, il che significherebbe un 1.1200 su EurUsd come obiettivo. Interessanti i movimenti dei cross dello Jpy che dovrebbe mantenere un ruolo rialzista per le prossime sedute. Le oceaniche potrebbero rimanere favori per via della ripresa dell’inflazione in Cina. CPI CINA I prezzi al consumo cinesi sono aumentati dello 0,7% su base annua nel febbraio 2024, al di sopra delle previsioni di mercato dello 0,3% e di un'inversione di tendenza rispetto al calo più forte in oltre 14 anni dello 0,8% a gennaio. L’ultimo risultato è stata la prima inflazione al consumo dallo scorso agosto, che ha raggiunto il livello più alto in undici mesi a causa della robusta spesa durante le vacanze del Capodanno lunare. I prezzi dei prodotti alimentari sono diminuiti meno in otto mesi (-0,9% contro -5,9% di gennaio), riflettendo l'aumento dei costi della carne suina e delle verdure fresche. Nel frattempo, l’inflazione non alimentare ha accelerato bruscamente all’1,1% dal precedente 0,4%, con i prezzi in ulteriore aumento per l’abbigliamento (1,6% contro 1,6%), l’edilizia abitativa (0,2% contro 0,3%), la sanità (1,5% contro 1,3%) e istruzione (3,9% contro 1,3%); mentre il calo dei prezzi dei trasporti si è fortemente moderato (-0,4% vs -2,4%). L'indice dei prezzi al consumo core, detratti i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, è aumentato dell'1,2% su base annua a febbraio, il massimo da gennaio 2022. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,0%, segnando il terzo mese consecutivo di aumento e raggiungendo il livello più alto da gennaio 2021. QUESTA SETTIMANA Negli Stati Uniti, i dati sotto la lente sono quelli relativi ai prezzi al consumo, ovvero il tasso di inflazione, insieme alle vendite al dettaglio, ai prezzi alla produzione, all’indice della fiducia dei consumatori del Michigan e alla produzione industriale. Nel Regno Unito, l’attenzione si concentrerà sul tasso di disoccupazione, sulla produzione industriale, sui dati sulla crescita del PIL di gennaio e sulle statistiche del commercio estero. Per l’Eurozona, occhio ai dati su Prezzi al consumo e produzione industriale. Dalla Cina, l’attenzione si concentrerà sugli indicatori monetari, tra cui nuovi prestiti in yuan, vendite di automobili e indice dei prezzi delle case. Inoltre, attenzione ai tassi di inflazione in Brasile, India e Russia. Buon trading e buona settimana. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4
Possibile ripresa del trend ribassista dopo rintracciamenteIl prezzo relativamente all'ultimo grande swing ribassista ha rintracciato perfettamente sia sulla trend line e sullo 0.618 di Fibonacci per poi dare il via ad un impulso ribassista settimanale. Sono già dentro short da inizio settimana valuto l'incremento nella settimana corrente in caso il prezzo continui a darmi ragione. Shortdi gpelle910
Esempio didattico su USDCHFBuonasera, faccio riferimento a quanto detto ieri sulla coppia che io ritengo essere al momento neutrale-ribassista. Da qui si può capire come dobbiamo ragionare di fronte al prezzo e come mettere il prezzo in relazione a Ichimoku.Long13:50di Philosopho112
USDCHF - RETEST + STR- Struttura resta ancora long, vediamo se il prezzo retesta sulla zona da me segnata - al liv 0.90 mi aspetto una reazione short, vediamo se saliranno sopra il livello per poi scendere (caccia) - setup molto semplice ma vediamo l'azione dei prezzi as always- Da ricordare che la banca svizzera cambierà a breve le politiche monetarie iniziando a tagliare i tassi, questo indebolisce il chfLongdi ThomasTrader17221
📊 USDCHF 19.02.2024La settimana parte con una blanda forza di dollari USA contro le altre majors, eccezion fatta per il dollaro NeoZelandese che gode ora delle aspettative di rialzo tassi alle prossime riunioni a partire da quella di fine mese. Se da un lato abbiamo la forza del neozelandese, dall’altro vivamo la debolezza del franco svizzero, debolezza figlia di potenziali ricoperture da parte della SNB dopo i massicci acquisti di franchi svizzeri dello scorso 2023. La SNB al fine di preservare il valore del franco svizzero ha comprato in maniera massiccia valuta propria per vendere valuta estera, sostenuta anche da tassi positivi dopo circa 20 anni di tassi negativi, la forza del franco è stata esplosiva. Da inizio febbraio i dati ci segnalano ricoperture da parte della SNB che ben si evidenziano nella price action che vede ora il franco svizzero prendere una pausa nella sua corsa rialzista. Ben visibile ora la debolezza del franco svizzero contro il dollaro Usa, con un USDCHF che continua la sua struttura rialzista, partita nel termine del 2023 a 0.8330 seguendo il supporto di una buona trend line che si congiunge al minimo battuto ad inizio febbraio. Le proiezioni dei movimenti ben delineati nel canale ascendente portano a dei target primi a 0.8775 , già raggiunti, pe rpoi estendersi a 0.89 figura , livello di confluenza con le precedenti aree di supporto nel lontano ottobre 2023, attualmente proiezioni per una onda V, ancora ultima proiezione rialzista si colloca a 0.8950 come target N per una super estensione rialzista, ancora possibile nelle corde di un dollaro che potrebbe godere ancora di tassi di interesse favorevoli per lungo tempo. Posizioni rialziste dunque restano da prediligere , pur fissando stop sotto i supporti di 0.8725 prima e solo in ultimo la trend line supportiva che passa ora a 0.87 figura. buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA Selezione editorialedi SalvatoreBilotta8
Riemerge l'avversione al rischioGli ultimi dati americani, pubblicati la settimana scorsa, hanno mostrato un quadro misto, nel quale si sono alternati dati in ribasso, come le vendite al dettaglio, ad altri in crescita, come i PPI o la fiducia dei consumatori. I listini azionari hanno chiuso in calo, confermando la seconda discesa settimanale dopo 15 chiusure al rialzo, cominciate, udite udite, il 30 ottobre scorso. Su base settimanale, dicevamo, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno perso rispettivamente lo 0,4% e l'1,5%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,2%. Molto probabilmente, a suscitare preoccupazione, sono stati i numeri sui prezzi alla produzione, che contribuiscono alla rilevazione del PCE (il vero dato con cui la Fed misura l’inflazione), il price consumer expenditure, che, nell’ultima pubblicazione, era uscito in ribasso a +2.9%. Il fatto che questo mese siano usciti positivi probabilmente aumenta il timore che la Fed rinunci al taglio del costo del denaro prima del previsto. L'S&P 500 ha perso lo 0,5%, il Dow ha ceduto poco meno dello 0.5% e il Nasdaq è scivolato dello 0,8% su base giornaliera. L’andamento di Wall Street fa pensare ad un ritorno, per ora embrionale, del risk off, in ragione del fatto che se la Fed manterrà l’approccio attuale in fatto di politica monetaria, coincidente con una discesa degli indici azionari. A livello di trimestrali, le azioni di Applied Materials sono aumentate del 6,3% dopo che gli utili, i ricavi e le previsioni della società hanno superato le stime. D'altra parte, DoorDash è sceso dell'8,1% dopo aver riportato una perdita superiore al previsto. In rosso anche Meta (-2,2%) e Nike (-2,4%). Da segnalare che oggi Wall Street resterà chiusa in occasione del President Day. SALGONO I PREZZI ALLA PRODUZIONE NEGLI STATI UNITI I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,3% su base mensile nel gennaio 2024, l’aumento maggiore in cinque mesi, dopo un calo dello 0,1% a dicembre e rispetto alle previsioni dello 0,1%. Il costo dei servizi è aumentato dello 0,6%, l'aumento maggiore da luglio, e insieme a loro sono saliti anche i costi della vendita all'ingrosso di prodotti chimici, di macchinari e attrezzature, dei servizi di alloggio e dei servizi legali. D'altro canto, i prezzi dei beni sono scesi dello 0,2%, il quarto calo consecutivo, guidato da un calo del 3,6% della benzina. Su base annua, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,9%, leggermente meno dell'1% a dicembre, ma al di sopra delle aspettative dello 0,6%. Il dato core, che esclude alimentari ed energia, è aumentato dello 0,5% nel mese, spingendo il tasso annuale al 2%, entrambi al di sopra delle previsioni. LA CINA DIFENDE IL CAMBIO E LASCIA INVARIATI I TASSI Domenica la Banca popolare cinese (PBoC) ha mantenuto il tasso sui prestiti a un anno ad alcuni istituti finanziari, noto come strumento di prestito a medio termine (MLF), al 2,5%, nel tentativo di prevenire ulteriori pressioni sullo yuan e valutare l’impatto delle recenti misure di sostegno all’economia. Il consiglio ha affermato in una nota che ha cercato di "mantenere la liquidità del sistema bancario ragionevolmente ampia". Secondo Bloomberg News, da giugno 2023 la PBoC ha cercato di controllare le oscillazioni dello Yuan, in una fascia di oscillazione del 2% su entrambi i lati. A gennaio, sempre la PBoC ha abbassato dello 0.50% la riserva obbligatoria per le banche commerciali, il taglio più grande in due anni entrato in vigore all’inizio di febbraio. VALUTE Sui cambi sempre il solito trading range con le principali coppie ancorate in un range di 50 pip, e incapaci per ora, di rompere i livelli chiave sia al rialzo, sia al ribasso. Ci vuole qualcosa di più a livello macro per spostare l’equilibrio attuale. La festività del Presidents’s Day non modificherà di certo le price action della seduta odierna, nella quale, molto probabilmente, rimarremo dentro i livelli sopra citati. EurUsd tra 1.0730 e 1.0790 mentre il Cable ha temporaneamente rotto 1.2600 dai minimi di 1.2540. Giocoforza EurGbp quasi immobile e compreso tra 0.8530 e 0.8560. UsdJpy appena sopra 150.00 dopo aver tenuto egregiamente 149.60, in un contesto di trend ancora in salita dopo il benign neglect della BoJ sui livelli eventuali di intervento a sostegno della valuta nipponica. Poco da segnalare sugli altri rapporti con le oceaniche in ripresa, ma anch’esse sotto le resistenze che recentemente avevano già tenuto. Cross poco mossi in un mercato perfettamente dollaro centrico. Sul fronte dati, la settimana prossima non si presenta come una delle più interessanti, con la pubblicazione dei verbali del Fomc, attesa per mercoledì, a cui farà seguito quella dei dati sul Global Pmi per Eurozona, Uk, Giappone e Stati Uniti. Buon trading e buona settimana. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. 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#usdchf 14/02/2024Usdchf si presenta con un rialzo notevole in base alle notizie di domani sapremo il suo movimento! Abbiamo già preparato i buy stop e sell stop del caso. Entrare ora è un rischiodi FxDzzy1