EURUSD rialzistaIl prezzo dell’EURUSD appare molto rialzista in seguito alla reazione attuale sul livello HTF, che ha portato il prezzo a fare un sweep della liquidità segnata dalla linea orizzontale. Tuttavia, lo sweep non ha causato una discesa del prezzo, ma quest’ultimo ha ritestato la resistenza diventata supporto, dove si è osservato un rifiuto della discesa. Attualmente, su H4, si sta formando un martello rialzista, che potrebbe spingere il prezzo fortemente verso l’alto nei prossimi giorni.
Idee operative USDEUR
#AN002 Ultime notizie dal mondo e impatto Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlare di come le recenti tensioni geopolitiche globali stiano modificando radicalmente l'equilibrio valutario internazionale.
Nel Forex, ogni crisi è una mappa di opportunità, ma solo chi analizza il contesto globale riesce a comprendere davvero dove si sposteranno i capitali. In questo articolo, analizziamo i principali eventi della settimana e riflettiamo su come potrebbero influenzare le valute nei prossimi giorni.
🇮🇳🇵🇰 India e Pakistan: rischio escalation oltre confine
Dopo un attentato terroristico in Kashmir che ha causato 26 vittime civili, l’India ha avviato l’“Operazione Sindoor” colpendo gruppi estremisti oltre il confine. Il Pakistan ha risposto militarmente con l’“Operazione Bunyan-un-Marsoos”. Entrambi i Paesi hanno impiegato droni e missili da crociera.
Nonostante un cessate il fuoco dichiarato il 10 maggio, la tregua è fragile. Il rischio di una crisi nucleare tattica è oggi reale.
🔍 Impatto sul Forex: Forte pressione sulla rupia indiana (USD/INR in rialzo) e aumento di domanda per valute rifugio come CHF e JPY.
🇵🇸🇮🇱 Israele-Gaza: la guerra urbana riparte
Le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza si sono intensificate, puntando al controllo completo dell’area. Si contano centinaia di vittime civili. L’Italia e altri membri del Gruppo Madrid+ chiedono un cessate il fuoco, proponendo un piano arabo per la ricostruzione.
🔍 Impatto sul Forex: In fase acuta, si rafforzano l’oro (XAU/USD) e il dollaro USA. Il NIS (shekel israeliano) mostra segni di debolezza, specie se il conflitto si estenderà al Libano o alla Siria.
🇺🇦🇷🇺 Ucraina-Russia: si riapre uno spiraglio?
Donald Trump ha parlato telefonicamente con Vladimir Putin e altri leader internazionali, tra cui Giorgia Meloni, proponendo il Vaticano come sede per nuovi negoziati. Sebbene la guerra prosegua soprattutto a Zaporizhzhia e nella regione orientale, la diplomazia torna sul tavolo.
🔍 Impatto sul Forex: Se i colloqui si concretizzano, l’EUR/USD potrebbe rafforzarsi. In caso contrario, l’instabilità favorirà ancora valute rifugio e debolezza dell’euro.
🇧🇫 Burkina Faso: la guerra dimenticata
Il gruppo jihadista JNIM ha condotto attacchi coordinati in varie città del nord del Paese, causando decine di morti e conquistando temporaneamente la città di Djibo. La crisi umanitaria si aggrava e la regione del Sahel resta tra le più instabili al mondo.
🔍 Impatto sul Forex: Impatti diretti marginali, ma le valute emergenti africane continuano a soffrire per instabilità sistemica e fuga di capitali.
🇺🇸🇨🇳 USA e Cina: nuove frizioni economiche
La seconda amministrazione Trump ha imposto nuovi dazi su prodotti cinesi, inasprendo le relazioni commerciali. L’Unione Europea, nel frattempo, cerca un riequilibrio rafforzando i legami con Pechino. Il contesto globale torna multipolare.
🔍 Impatto sul Forex: USD ancora forte nel breve termine, ma crescenti tensioni con la Cina potrebbero indebolire l’USD/CNH e rafforzare il CNY se Pechino risponde con stimoli monetari mirati.
✝️ Vaticano e nuova diplomazia spirituale
Il nuovo Papa, Leone XIV, sta dando priorità a migrazione e povertà. Il Vaticano si propone come sede neutrale per mediazioni di pace, come nel caso Ucraina-Russia. La Chiesa torna a essere attore geopolitico.
🔍 Impatto sul Forex: Simbolico ma rilevante: l’idea di Roma come centro diplomatico rafforza la stabilità percepita dell’area euro.
📉 PIL Italia: frena la crescita
Secondo l’ISTAT, il PIL italiano nel 2025 è in calo. Le cause? Rallentamento industriale, inflazione residua e clima globale incerto. Tuttavia, i conti pubblici migliorano e l’occupazione resta stabile.
🔍 Impatto sul Forex: EUR sotto pressione in attesa di nuove stime BCE. Lo spread resta sotto osservazione.
🧭 Riflessione finale: Forex e geopolitica, binomio inseparabile
Le tensioni geopolitiche non sono rumore di fondo, ma onde che spostano miliardi. I trader intelligenti non leggono solo i grafici: leggono il mondo. La fragilità delle relazioni internazionali e i conflitti in corso porteranno a una nuova polarizzazione del Forex: da una parte le valute rifugio (JPY, CHF, USD in fasi di shock), dall’altra le valute emergenti e cicliche sempre più vulnerabili.
Chi vuole navigare in questo mercato deve prepararsi a reagire non ai dati, ma agli eventi che cambiano i dati.
NOTIZIA DELLA SETTIMANA--CHART DI CAPITAL.COM--
Principali notizie della settimana :
MARTEDI'
- Fiducia cons. (11:00) (EUR)
- Indice HPI (16:00) (USD)
MERCOLEDI'
- Tasso d'int. (04:00) (NZD)
- Tasso disoc. (08:00) (EUR)
- FOMC (20:00) (USD)
GIOVEDI'
- PIL USA (14:30) (USD)
- Jobless claims (14:30) (USD)
VENERDI'
- Indice PCE (14:30) (USD)
- PIL Canada (14:30) (CAD)
- Indice Michigan (16:00) (USD)
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La guerra commerciale di Trump continua: venerdì scorso sono stati annunciati nuovi dazi al 50% per l'Unione Europea.
Entreranno in vigore il 9 luglio.
EUR/USD Long setup📈 Setup Long EUR/USD (Timeframe H4)
Sto monitorando EUR/USD su timeframe 4H, dove si è recentemente verificata una rottura strutturale al rialzo con conferma di un cambio di trend.
✅ Motivazioni per l’ingresso long:
Breakout confermato: La zona di resistenza compresa tra 1.1300 e 1.1340 è stata rotta con forza. Questo livello ha agito più volte da resistenza in passato, e ora potrebbe fungere da supporto (principio del "role reversal").
Ritracciamento su Fibonacci: Sto attendendo un ritracciamento verso l’area di interesse tra il 50% e il 78.6% di Fibonacci, che corrisponde anche a una zona di liquidità e accumulazione precedente.
Confluenza di medie mobili: La media mobile a 50 periodi (linea blu) e quella a 200 (linea rossa) si trovano al di sotto dell’attuale prezzo, confermando il momentum rialzista. Inoltre, la 50 EMA è vicina all’area di ritracciamento, aggiungendo ulteriore validità al supporto dinamico.
Zona di domanda: La zona grigia evidenzia un’area dove in passato si è registrato un forte interesse dei compratori, e potrebbe ora attrarre nuovamente domanda in caso di pullback.
📍 Entry: In attesa di un pullback nell’area 1.1310 – 1.1330 (tra il 61.8% e il 71% di Fibonacci), con conferma tramite price action.
🎯 Target: 1.1442 (massimo relativo precedente), con estensione possibile a 1.1461 (livello -27% di Fibonacci).
🛑 Stop loss: Al di sotto dell’area di invalidazione, intorno a 1.1276 (oltre il 78.6% di Fibonacci)
EURUSD ben intonato verso 1.23EURUSD daily mostra una sana formazione di candele che mirano probabilmente ad un progetto rialzista ambizioso. Non è detto che vedremo target importanti come 1.40 ma se ci concentrassimo nel breve/medio termine è probabile vedere il target di 1.20-1.25.
Le politiche dei dazi e di indebolimento del dollaro sono ancora in atto e lo notiamo nei rendimenti dei trentennali americani che sono in continuo rialzo.
L'impressione è che il governo americano non vuole più un dollaro super forte nei confronti degli altri stati e volontariamente lo sta portando verso un ruolo di secondo rilievo. E' un progetto di lungo periodo al fine di rendere più attraenti gli investimenti in suolo americano.
Il dollaro forte è stato un male per la loro bilancia commerciale e gli USA vogliono che ora quel "peso" lo supporti qualche altro stato (ad esempio EUROPA o CINA).
Chart di Capital.com
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Risk Disclaimer
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Trump e i dazi alla UE, ennesima strategia?Ennesimo attacco di Trump alla UE sui dazi, con la minaccia di imporre tariffe del 50% sull'Unione Europea a partire dal 1° giugno. Ha confermato un'interruzione dei colloqui commerciali con il vecchio continente e attaccato contemporaneamente Apple, promettendo una imposta del 25% sugli iPhone prodotti al di fuori degli Stati Uniti.
La decisione del Presidente ha colpito i mercati azionari: il Dow Jones ha subito un calo dello 0,61% a 41.603 punti, mentre l’S&P500 ha perso lo 0,67% a 5.803 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-1% a 18.737 punti).
Secondo il Presidente, la UE sarebbe stata creata con lo scopo primario di trarre vantaggio dagli Stati Uniti in materia di commercio. Ha criticato duramente le barriere commerciali, le tasse sull'IVA, le sanzioni aziendali, da lui definite “ridicole”, le manipolazioni monetarie, oltre alle cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane.
Il 2 aprile, quando Trump annunciò i dazi nel “Giorno della Liberazione”, l’UE fu colpita da imposte del 20%, poi ridotte al 10%. Trump ha lasciato intendere di non voler negoziare un nuovo accordo con Bruxelles, affermando che i dazi saranno al 50% dall’inizio di giugno. Ha anche sostenuto che i dazi potrebbero essere evitati se le aziende europee, in particolare le case automobilistiche, investissero nella produzione negli Stati Uniti. Analogamente, venerdì Trump ha affermato che Apple potrebbe evitare i dazi doganali solo se l'azienda producesse in America.
Nel 2024, gli scambi commerciali di merci tra gli Stati Uniti e l'UE hanno raggiunto un totale di 975,9 miliardi di dollari, con un deficit americano di 235,6 miliardi di dollari. Sempre lo scorso anno, gli scambi commerciali di merci tra gli Stati Uniti e la Cina si sono attestati sui 582,4 miliardi di dollari, con un deficit americano di 295 miliardi di dollari, secondo le statistiche del governo statunitense. Per contro, gli Stati Uniti mantengono un surplus minore nei servizi con entrambe le aree commerciali.
Per quanto riguarda Apple, degli oltre 60 milioni di iPhone venduti ogni anno negli Stati Uniti, si stima che l'80-90% sia prodotto in Cina, mentre il resto in India e Vietnam. Tra le altre cose, non è neppure chiaro se l'amministrazione possa legittimamente imporre una tariffa a una singola azienda. Sebbene le stime siano discordanti, molti analisti ed economisti affermano che produrre gli iPhone negli Stati Uniti potrebbe far aumentare il loro prezzo da 1.000 a livelli compresi tra i 2.500 e i 3.500 dollari, il che evidenzia che anche tornare a produrre negli USA non sarebbe conveniente, anche con tariffe al 25%.
Questo ci fa pensare che alla fine, tutto questo caos faccia parte di una strategia ben precisa, che porti i paesi a negoziare. Tra l’altro, la UE non starà a guardare e imporrà a sua volta delle ritorsioni, che includeranno dazi sugli aerei Boeing e sui prodotti agricoli, interrompendo di fatto una delle relazioni commerciali più importanti a livello globale.
Infine, sottolineiamo che la maggior parte degli alleati tradizionali degli Stati Uniti, tra cui l'Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud, non hanno ancora raggiunto accordi commerciali con Washington. Mentre i colloqui con l'UE sono in stallo, il Giappone si sta preparando per un quarto round di negoziati, ma per ora senza grandi progressi, il che dimostra la complessità nel definire accordi commerciali, nonostante le precedenti affermazioni di Trump secondo cui avrebbe concluso "90 accordi in 90 giorni".
VALUTE, RISK OFF CHE TORNA A SALIRE
Il tasso di cambio EUR/USD ha raggiunto il massimo dall'8 maggio, nonostante la minaccia di Donald Trump di imporre dazi aggiuntivi all'Unione Europea, una decisione che avrà un impatto su un volume annuo di scambi commerciali di oltre 1.600 miliardi di dollari. Il cambio è salito a 1,1365, in rialzo del 2,7% rispetto al minimo di questo mese.
Va ricordato che nel recente passato, quando Trump ha annunciato i dazi, EUR/USD avrebbe dovuto scendere, in ragione del suo status di bene rifugio. E invece il cambio è salito, e la correlazione avversione al rischio – dollaro in rialzo, è saltata principalmente per diverse ragioni fondamentali.
In primo luogo, è salito perché la maggior parte degli analisti ritiene che la minaccia tariffaria del 50% sia una forma di stile negoziale, come fece con la Cina quando portò le imposte al 145%. In secondo luogo, l'euro è cresciuto e il dollaro ha perso quota, perché il mercato ora è concentrato sulle incertezze legate alle politiche commerciali ed economiche USA, che si sono manifestate attraverso un sell-off di Treasuries, dopo il declassamento del debito da parte di Moody’s, il che ha portato ad una uscita dagli asset denominati in dollari che pesano sulla valuta evidentemente.
In terzo luogo, i dati americani rallentano, e la Fed deve ancora cominciare il ciclo di ribasso dei tassi, che ridurrebbe la forbice con l’euro, alimentando, in prospettiva, un recupero ulteriore della moneta unica. Infine, a conferma di tutto ciò, l'amministrazione Trump sta portando avanti un programma di riduzione delle imposte che aumenterà il debito pubblico di oltre 4 trilioni di dollari nel prossimo decennio.
Sulle altre coppie valutarie segnaliamo la discesa del USD/JPY, ormai a ridosso del primo supporto chiave di 142.50 con la possibilità di vedere anche 140.00, supporto cruciale di medio termine. Anche il Cable continua la sua marcia inarrestabile verso 1.3750 e perché no, anche 1.4000. Sotto stress EUR/CHF e USD/CHF, con il franco che guadagna come asset rifugio per eccellenza, unitamente all’oro che sta tornando verso 3.430 e 3.500 massimi precedenti.
PESO MESSICANO
Il peso messicano è salito a 19,3 per dollaro a maggio 2025, il livello più alto dall'ottobre dello scorso anno, poiché le preoccupazioni fiscali e l'incertezza tariffaria negli Stati Uniti hanno indebolito il biglietto verde. Il dollaro si è indebolito rispetto alle principali valute dopo che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che potrebbe aggiungere oltre 3.000 miliardi di dollari al deficit di bilancio federale, pochi giorni dopo che Moody's ha declassato il rating del debito a causa della sua insostenibilità.
Sul fronte interno, gli ultimi dati hanno mostrato che il PIL messicano è cresciuto dello 0,2% nel primo trimestre. Sebbene ciò abbia evitato una recessione tecnica, ha segnalato una debolezza di fondo dell'economia e la necessità per la banca centrale (Banxico) di tagliare i tassi di interesse. Nella sua ultima decisione, la banca ha effettuato un taglio di 50 punti base all'8,5%, come previsto, per attenuare l'attrattiva di un carry trade a favore del peso, il che rafforzerebbe eccessivamente la valuta.
SETTIMANA ENTRANTE
I mercati si preparano a un'altra settimana turbolenta, trainata dalle rinnovate minacce tariffarie del Presidente Trump contro l'Unione Europea e Apple. Gli investitori si concentreranno anche sui commenti dei funzionari della Fed e sui verbali della riunione del FOMC.
I principali indicatori economici statunitensi includono reddito e spesa personale, gli indici dei prezzi PCE, gli ordini di beni durevoli, la bilancia commerciale dei beni, la seconda stima della crescita del PIL del primo trimestre, gli utili aziendali e l'indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller.
A livello globale, sono attese le decisioni di politica monetaria di Corea del Sud e Nuova Zelanda, mentre c’è attesa per i dati sull'inflazione di Francia, Spagna, Italia e Germania. Anche i dati sul PIL del primo trimestre di Turchia, India, Brasile e Canada non sono da sottovalutare.
Infine, sono attesi i dati GfK sulla fiducia dei consumatori tedeschi, così come quelli sulla produzione industriale, le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori in Giappone.
Buona settimana. Ricordiamo infine a tutti che oggi, 26 maggio, è il Memorial Day e le borse USA resteranno chiuse.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato domenica che Tokyo intende far progredire i colloqui sui dazi con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di raggiungere un risultato durante il vertice del G7 del mese prossimo.
Venerdì, Ryosei Akazawa, il principale negoziatore giapponese in materia di tariffe doganali, ha tenuto a Washington il terzo round di colloqui tra Giappone e Stati Uniti.
Parlando ai giornalisti a Kyoto, Ishiba ha affermato che ci sono stati progressi nei negoziati, sottolineando le discussioni sull'espansione degli scambi commerciali, sulle misure non tariffarie e sulla sicurezza economica. "Continueremo ad affinare ulteriormente le nostre discussioni tenendo conto del vertice del G7", ha affermato.
Venerdì, Ishiba ha avuto una telefonata di 45 minuti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere di sicurezza, diplomazia e tariffe doganali e ha affermato che i due si augurano un incontro di persona al vertice del G7.
Domenica, Ishiba ha espresso la disponibilità del Giappone a collaborare alla costruzione navale. Ha affermato che gli Stati Uniti hanno mostrato interesse per la possibilità di riparare le navi da guerra statunitensi in Giappone e che il Giappone sarebbe disposto a fornire assistenza.
Ha affermato che il Giappone ha un vantaggio per quanto riguarda le navi rompighiaccio, come quelle utilizzate sulle rotte commerciali artiche, che potrebbero diventare un'area di cooperazione con gli Stati Uniti.
Saverio Berlinzani
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RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 19-23 maggioRiassunto della settimana 19-23 maggio:
- L'inflazione canadese sale al 3,2%, i massimi da febbraio 2024
- L'inflazione UK sale al 3,5%, i massimi da febbraio 2024
- Salgono al 5,3% le vendite al dettaglio UK
- La PBOC mantiene i tassi al 3,5%
- Sia l'indice PMI che quello NMI rallenta nel mese di maggio
Andamento delle valute:
- JPY è stata la top perfomer della settimana📈
- USD è stata la valuta più debole della settimana📉
Approfondimento:
Indagine SPECTATOR:
Spectator, settimanale britannico di politica, insiste sul fatto che l'Unione Europea sta attraversando una situazione difficile.
Nello specifico sottolinea che la quota dell'Europa nell'industria manifatturiera mondiale è scesa dal 22,5% al 14% dal 2000.
La quota dell'UE nella produzione mondiale di acciaio è scesa dal 7% al 4%.
I prezzi dell'elettricità nell'UE rimangono molto più alti che negli Stati Uniti e nei paesi asiatici.
EUR-USD: Il forte long settimanale ci riporta sulle resistenzeSettimana forte per l'Euro che parte deciso già da Lunedì, in scia al declassamento del debito Usa di Venerdì scorso (in serata), per poi proseguire in rialzo sino all'ultima zona di resistenza che avevo segnalato la scorsa settimana, ovvero 1,132, prima di ripiegare sino ad 1,126 ed infine chiudere la settimana sui massimi dopo un venerdì thriller in seguito alla minaccia di dazi all'Europa al 50% da parte del presidente Trump.
Partiamo con il dire che dovremmo iniziare ad abituarci a questi forti swing dovuti alle minacce e successivi ripensamenti (che suppongo ci saranno) da parte del presidente, tutto ciò presumo mirato ad ottenere maggiore forza negoziale in sede di trattativa.
Detto questo, per quanto possibile, proviamo ad imbastire un approccio tecnico per la prossima settimana per il cambio in questione:
- Partiamo con il dire che la dashboard non è brillante per nessuna delle due valute, tuttavia è decisamente meno amara per l'Euro, specie nel brevissimo e nel settimanale.
- A livello volumetrico, siamo in H4, la tendenza di fondo è long ed abbiamo supporti in area 1,123 dove ci sono aree di acquisto ed a 1,115 dove invece in precedenza sono state chiuse posizioni short; al contrario abbiamo appena sopra i prezzi attuali in area 1,135 una bella zona di resistenza dove in precedenza sono stati chiusi i long ed area successiva di resistenza a 1,142.
- L'oscillatore in basso si sta avvicinando in ipercomprato senza tuttavia arpionare al ribasso, segnando probabilmente la voglia di continuare la salita.
- In ultimo, vorrei far notare la penultima candela H4 che segnala forza, specie a ridosso di un livello di resistenza, potrebbe essere preparatoria ad una rottura.
Detto questo, la settimana è stata decisamente direzionale, suggerisco di guardare la chiusura di candela settimanale (chiara candela Long); a livello operativo non suggerisco di prendere treni in corsa ed entrare a questi livelli (chiaramente long), tuttavia un ritracciamento verso i livelli indicati potrebbe rappresentare una buona occasione per entrare long in ottica 1,142 prima, per poi eventualmente provare un allungo sino ad area massimi di periodo a 1,155.
Occhio alle size viste le dichiarazioni di periodo, buona Domenica.
Impostazione rialzista del trading EUR/USD – Zona di domanda al Panoramica del Trend:
↗️ Canale rialzista
Linea di supporto (parte inferiore del canale): sostiene il movimento verso l’alto.
Linea di resistenza (parte superiore del canale): il prezzo tocca e ritraccia — livello chiave da monitorare.
Zone Chiave:
🟦 Zona di Domanda (Area di Acquisto)
🟢 1.12468 – 1.12987
Forte supporto.
Possibile rimbalzo del prezzo se viene ritestata.
Probabile attivazione degli acquirenti.
🟥 Zona di Resistenza
🔴 Intorno a 1.13575
Pressione di vendita.
Se viene rotta, potrebbe indicare una continuazione rialzista.
Strategia di Entrata e Uscita:
🎯 Punto Target: 1.15000 (evidenziato in blu sopra)
🚀 Obiettivo rialzista
Sopra la resistenza, segnale di possibile breakout.
📍 Punto di Entrata: 1.12987 – 1.13106
Leggermente sopra la zona di domanda.
🛑 Stop Loss: 1.12478
Posizionato appena sotto la zona di domanda per gestire il rischio.
Media Mobile Esponenziale (EMA 70):
📈 Attualmente a 1.13106
Il prezzo si trova sopra la EMA = segnale rialzista.
Riassunto Scenario:
Setup rialzista
✅ Attendere un ritracciamento nella zona di domanda
✅ Entrare vicino all’area blu di entrata
✅ Puntare all’area target a 1.15000
✅ Gestione del rischio con stop loss sotto la zona di domanda
EURUSD -Potrebbe vedere 1,14.Uso il sistema Ichimoku per avere una idea sulla direzione di EURUSD e non per segnali operativi. In D1 siamo sopra la Kumo con la linea Kijun Sen e la linea Senkou Span A al rialzo, per me operazioni short sono pericolose.
Supponendo un long e applicando il mio indicatore delle proiezioni di Hosoda (scaricabile dal mio profilo), ipotizzando come minimo, del punto C, quello del 12 Maggio, abbiamo come primo target 1,14 in corrispondenza della linea NT (lo spartiacque).
Per arrivare alla linea NT bisogna che Fiber superi prima la 1X1 di Gann (linea verde tratteggiata).
Se il minimo del 12 Maggio venisse, invece, violato e Fiber entrasse nella KUMO il long verrebbe annullato.
Hosoda diceva che quando un asset entra nella Kumo è paragonabile ad un aereo che entra nella nebbia dove la scarsa visibilità rende meno evidente la direzione da prendere.
EUR/USD: Doppio Massimo in Formazione – Rischio di Discesa VersAnalisi Tecnica EUR/USD – Bias Ribassista in Formazione 🔍
🟪 Zona Chiave di Resistenza:
📍 1.1350 – 1.1450
Il prezzo ha testato più volte questa zona di resistenza, formando un doppio massimo (🔄) evidenziato nel cerchio. Questo suggerisce un esaurimento della pressione d’acquisto e un potenziale inversione. Il recente rifiuto rafforza la solidità della zona.
🔴 Confluenza delle Medie Mobili Esponenziali (EMA):
🧭 EMA 50 (rossa): ~1.1242
🧭 EMA 200 (blu): ~1.0961
Il prezzo si trova attualmente appena sopra la EMA 50, ma ben al di sopra della EMA 200, che funge da supporto dinamico. Il crossover è già avvenuto, quindi una rottura decisa sotto la EMA 50 potrebbe segnalare un cambio di momentum al ribasso.
🔻 Rischio di Rottura del Supporto:
Una rottura sotto l’area di 1.1200 (ovale rosso) confermerebbe il pattern di doppio massimo 🎯. Ciò aprirebbe spazio per un movimento verso la zona di domanda inferiore.
🟪 Zona di Forte Supporto:
📍 1.0700 – 1.0800
Questa zona coincide con precedenti fasi di consolidamento (minimi di marzo) e con la EMA 200, diventando così una zona di possibile inversione 📈 in caso di continuazione ribassista.
📌 Scenario di Trading:
✅ Conferma ribassista sotto 1.1200 📉
🎯 Target: area 1.0800
❌ Invalidazione: rottura sopra 1.1350
🔵 Riepilogo:
Il grafico mostra una classica configurazione di doppio massimo sotto una zona di forte resistenza. Se il prezzo rompe la linea del collo, i venditori potrebbero prendere il controllo e puntare alla zona di supporto tecnico vicino alla EMA 200.
📊 Bias: Ribassista 👇
📅 Timeframe: Giornaliero
🛑 Gestione del Rischio: Attenzione a possibili falsi breakout nella zona del collo; è preferibile una conferma con il volume.
PMI EUROZONAPMI EUROZONA
L'economia dell'eurozona sembra avere difficoltà a stare in equilibrio.
Da gennaio, il PMI generale ha evidenziato soltanto un lieve accenno di crescita e a maggio il settore privato ha addirittura riportato una contrazione.
Le aziende del settore industriale hanno aumentato la loro produzione per il terzo mese consecutivo e, per la prima volta dall'aprile 2022, i nuovi ordini non sono diminuiti.
D’altro canto, le aziende dei servizi, che generalmente sono meno esposte alla politica commerciale degli Stati Uniti, ad eccezione dei settori come la logistica internazionale, stanno assistendo alla prima contrazione dell'attività economica da novembre 2024.
L'indice delle prospettive future è ancora ben al di sotto della sua media di lungo termine, anche se ci sono ragioni per essere fiduciosi nel futuro.
La ripresa del settore manifatturiero è generale, con segnali incoraggianti provenienti sia dalla Germania che dalla Francia.
[BACKTEST E FORWARD TEST] - Vedi le differenzeIl backtest e il forward test sono entrambi metodi utilizzati per valutare l'efficacia di una strategia di trading, ma si differenziano nel tipo di dati utilizzati e nel periodo di applicazione.
1. Backtest :
• Definizione: Il backtest è un processo che simula l'applicazione di una strategia di trading sui dati storici.
L'obbiettivo è verificare come una strategia avrebbe performato in passato, basandosi su dati di mercato già noti.
• Caratteristiche:
• Si usa un set di dati storici per testare la strategia.
• Permette di ottimizzare e adattare la strategia in base ai risultati storici.
• I risultati possono essere influenzati da overfitting, cioè una strategia che sembra
performare molto bene sui
dati storici, ma che in realtà potrebbe non funzionare su dati futuri.
• Limiti:
• Non garantisce che i risultati passati si ripetano nel futuro.
• Non tiene conto di variabili imprevedibili o di eventi fuori dal normale, come crisi
economiche improvvise.
2. Forward Test (o Paper Trading) :
• Definizione: Il forward test è un test di una strategia su dati reali, ma in tempo reale, senza rischiare denaro. Viene eseguito su un periodo futuro rispetto ai dati utilizzati nel backtest.
• Caratteristiche:
• La strategia viene testata in tempo reale, ma con denaro virtuale.
• Permette di verificare se la strategia può effettivamente funzionare in condizioni di mercato
attuali e future.
• È utile per simulare il comportamento della strategia in condizioni di mercato che
potrebbero non essere presenti nei dati storici.
• Limiti:
• Può richiedere tempo per raccogliere dati significativi.
• Potrebbe non riflettere completamente la performance di una strategia in un mercato reale,
dove emozioni e slippage (slittamento dei prezzi) entrano in gioco.
Confronto :
• Dati: Il backtest usa dati storici, mentre il forward test usa dati futuri, ma simulando
l'applicazione della strategia in tempo reale.
• Scopo: Il backtest è utile per verificare la fattibilità teorica di una strategia, mentre il
forward test cerca di validarla in un contesto più vicino a quello che si troverebbe nel
trading reale.
• Rischio di overfitting: Il backtest può risultare soggetto a overfitting, mentre il forward
test aiuta a capire se una strategia è robusta anche in un contesto incerto.
In sintesi :
Il backtest è il primo passo per testare una strategia, mentre il forward test serve a validarla in condizioni di mercato attuali, prima di applicarla con denaro reale.
#AN001: Situazioni Geopolitica e Impatto ForexSalve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi di come le recenti turbolenze geopolitiche stiano influenzando i mercati valutari globali. In questa settimana di maggio 2025, eventi significativi stanno scuotendo l'equilibrio economico e politico mondiale, con ripercussioni dirette sul Forex.
Panoramica Geopolitica: Tensioni Crescenti
Crisi India-Pakistan
Dopo l'attacco terroristico a Pahalgam del 22 aprile, che ha causato la morte di 25 turisti indiani, le relazioni tra India e Pakistan si sono deteriorate rapidamente. Scambi di artiglieria lungo la Linea di Controllo, espulsioni diplomatiche e la sospensione del Trattato delle Acque dell'Indo hanno caratterizzato le settimane successive. Sebbene sia stato raggiunto un cessate il fuoco il 10 maggio, la situazione rimane instabile, con impatti significativi sul traffico aereo e sulle rotte commerciali regionali.
Wikipedia
Stallo Nucleare Iran-USA
Le trattative sul nucleare tra Iran e Stati Uniti sono in stallo. Teheran rifiuta di interrompere l'arricchimento dell'uranio e di negoziare sul programma missilistico, mentre Washington insiste su queste condizioni. L'Iran, sotto pressione economica a causa delle sanzioni, potrebbe cercare supporto da Cina e Russia, sebbene questi alleati affrontino proprie sfide geopolitiche.
Reuters
"Golden Dome" e Politiche Commerciali USA
Il presidente Donald Trump ha annunciato il progetto "Golden Dome", un sistema di difesa missilistico da 175 miliardi di dollari ispirato all'Iron Dome israeliano. Parallelamente, le politiche commerciali protezionistiche degli Stati Uniti stanno generando incertezza nei mercati globali, con l'Unione Europea che propone una strategia "Buy European" per rafforzare l'autonomia economica del blocco.
The Times of India
Financial Times
Impatti sul Forex: Analisi dei Mercati Valutari
EUR/USD: Pressione Ribassista
L'euro è sotto pressione a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e delle incertezze economiche interne. Le proposte di riforma degli appalti pubblici e le iniziative di difesa europea potrebbero influenzare la fiducia degli investitori. La BCE ha evidenziato rischi per la stabilità finanziaria derivanti da queste tensioni.
USD/JPY: Yen Rifugio Sicuro
In un contesto di incertezza globale, lo yen giapponese si rafforza come valuta rifugio. Le tensioni in Medio Oriente e le politiche statunitensi spingono gli investitori verso asset considerati più sicuri, favorendo l'apprezzamento dello yen.
GBP/USD: Verso una Nuova Relazione UK-UE
Il Regno Unito, sotto la guida del Primo Ministro Keir Starmer, cerca di ristabilire relazioni più strette con l'Unione Europea, senza però rientrare nel blocco. Questa strategia pragmatica potrebbe ridurre l'incertezza economica e influenzare positivamente la sterlina nel medio termine.
USD/CAD: Influenza dei Prezzi del Petrolio
Il dollaro canadese risente delle fluttuazioni dei prezzi del petrolio, influenzati dalle incertezze nelle trattative tra Iran e Stati Uniti e dalle tensioni in Ucraina. La dipendenza del Canada dalle esportazioni energetiche rende il CAD sensibile a questi sviluppi.
EURODOLLARO: PERCORSO 30 MINUTI!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 21.05.2025 Prosegue la sovra-performance di Europa e Asia su Wall Street.
Crisi Israele-Palestina e Russia-Ucraina ancora lontane da una svolta.
Debito pubblico Usa: un fronte critico di cui sentiremo parlare a lungo.
La ricerca di asset decorrelate premia oro e bitcoin, vicino ai massimi.
Situazione geopolitica ed economica globale: mercati in bilico tra guerra commerciale, tensioni internazionali e instabilità finanziaria
I negoziati internazionali per porre fine alla guerra commerciale sono attualmente in stallo. Dopo i tentativi falliti di accordi a Londra e Pechino, anche Bruxelles non ha raggiunto alcuna intesa concreta, alimentando un clima di incertezza che ha spinto l'Unione Europea a rivedere al ribasso le previsioni di crescita economica.
Sul fronte geopolitico, il colloquio telefonico tra il Presidente statunitense Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin non ha sortito effetti immediati sulla guerra in Ucraina. La Russia, infatti, non ha accettato un cessate il fuoco, sebbene Trump abbia annunciato che Mosca e Kiev riprenderanno i negoziati diretti per cercare una soluzione diplomatica al conflitto.
I mercati finanziari restano altamente sensibili anche al recente declassamento del rating degli Stati Uniti da parte di Moody’s, che ha revocato la valutazione “tripla A” senza indicare alcuna prospettiva di miglioramento del bilancio federale. A peggiorare la situazione, il Congresso ha approvato un nuovo disegno di legge su tasse e spesa pubblica che potrebbe far salire il debito pubblico USA fino a 3.000 miliardi di dollari entro il 2034.
In questo contesto, gli investitori si sono rivolti verso asset considerati più sicuri. Il rendimento dei Treasury statunitensi è salito bruscamente: il decennale ha toccato il 4,50%, livello massimo degli ultimi tre mesi. La soglia critica, secondo gli analisti, si trova attorno al 5%, e un suo eventuale superamento rappresenterebbe un segnale d’allarme per l’economia americana.
Europa: borse in lieve rialzo e prospettive positive
Nonostante il contesto globale complesso, le principali borse europee hanno chiuso con variazioni positive: Milano ha segnato +0,89%, Francoforte +0,53%, Parigi +0,74%, Londra +0,95%, Amsterdam +0,16% e Madrid +1,66%. A Milano, il FTSEMIB Total Return – che include anche i dividendi – ha registrato il diciottesimo rialzo in venti sedute, con un guadagno superiore al 20% da inizio anno. Per confronto, l’indice americano S&P 500 ha perso il 7,6% nello stesso periodo.
Secondo diversi strategist di Wall Street, le azioni europee, comprese quelle italiane, potrebbero vivere la loro miglior performance degli ultimi vent’anni. Questo ottimismo è sostenuto da forti afflussi di capitale nei settori della difesa, banche, assicurazioni e utility, in parallelo ad una maggiore spinta verso investimenti in infrastrutture e sicurezza.
Lo spread tra BTP italiani e Bund tedeschi resta stabile a 100 bps, col rendimento del decennale italiano a 3,60%.
In un’anticipazione del rapporto sulla stabilità finanziaria, la Banca Centrale Europea ha segnalato che l’aumento delle tensioni commerciali globali non solo potrebbe danneggiare l’economia reale, ma anche aumentare i rischi sistemici. In particolare, si teme un peggioramento delle condizioni di finanziamento, una riduzione della redditività bancaria e una contrazione dei prestiti.
Nel Regno Unito, oggi 21 maggio, si attende il dato sull’inflazione di aprile, con previsioni di un aumento al 3,5% dal 2,6% di marzo, dato che potrebbe influenzare le future mosse della Banca d’Inghilterra.
In Canada, l’inflazione annuale è rallentata per il secondo mese consecutivo, attestandosi all’1,7% ad aprile (contro 2,3% di marzo), un dato comunque lievemente superiore alle attese (1,6%), ma che riflette il minor incremento dei prezzi al consumo in sette mesi. Il calo è legato soprattutto ai prezzi dell’energia, diminuiti dell’1,7%.
Sul mercato valutario, il dollaro statunitense si è nuovamente indebolito: l’euro è salito a 1,1261 USD, mentre è rimasto stabile sullo yen, 162,86. Il cambio dollaro/yen è 144,63.
A Wall Street, la seduta di ieri, 20 maggio, è stata leggermente negativa, con l’S&P 500 in calo di -0,4%, interrompendo una serie di sei rialzi consecutivi, sebbene il Presidente Trump abbia definito l’economia americana "in crescita e praticamente senza inflazione", in vista di un incontro cruciale con i repubblicani su tagli fiscali e immigrazione.
Oggi, 21 maggio, in Asia, Borse in prevalenza positive: l’indice MSCI dell’area Asia-Pacifico guadagna +0,6%, l’Hang Seng di Hong Kong +0,9%, il CSI300 +0,8% e il Taiex di Taipei +1,5%. In Giappone, Nikkei in lieve calo, -0,3%, a causa del calo delle esportazioni ad aprile, penalizzate dalle nuove tariffe statunitensi.
Il prezzo del greggio Brent (riferimento europeo) oggi sale +1,7%, raggiungendo il livello più alto da un mese. La causa è la crescente tensione tra Israele e Iran: secondo fonti CNN, Tel Aviv starebbe pianificando un attacco contro impianti nucleari iraniani e una risposta iraniana potrebbe bloccare il passaggio di petroliere nello Stretto di Hormuz, snodo strategico per le esportazioni di petrolio da Arabia, Kuwait, Iraq ed Emirati.
L’oro segna il terzo rialzo consecutivo (ieri +1,90%), tornando sopra 3.300 dollari/oncia, sostenuto anche dall’indebolimento del dollaro.
Anche il Bitcoin continua il suo rally: col quarto rialzo consecutivo, si avvicina al record storico (manca circa 2%. Il Senato USA ha approvato, con 66 voti favorevoli/32 contrari, il GENIUS Act, una legge per regolamentare le stablecoin. Questo passo rappresenta un segnale importante di legittimazione istituzionale per l’intero settore “crypto”.
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Continua a prevalere l’incertezzaL’incertezza continua a prevalere sui mercati, a causa delle numerose questioni ancora aperte sui principali tavoli internazionali. In primo piano restano le tensioni geopolitiche, con gli sforzi diplomatici che, per il momento senza successo, cercano di raggiungere un cessate il fuoco duraturo tra Russia e Ucraina.
Nonostante ciò, i mercati mostrano un certo ottimismo: il semplice fatto che le parti si siano sedute a un tavolo di trattativa viene già considerato un successo, dopo tre anni di guerra logorante.
A contribuire alle tensioni ci sono anche i temi economici. Tra questi, i dazi, attualmente in stand-by in attesa della scadenza dei 90 giorni imposti da Trump per le tariffe reciproche e quelle verso la Cina. Inoltre, pesa il declassamento del rating del debito statunitense da parte di Moody’s, in seguito alla presentazione del piano fiscale della nuova amministrazione, giudicato rischioso per il debito pubblico USA a causa della mancanza di coperture finanziarie.
Tuttavia, anche in questo caso i mercati stanno reagendo positivamente: l’indice VIX si mantiene intorno a quota 18, l’azionario USA è vicino ai massimi e il dollaro è sotto pressione, ma senza segnali di panic selling.
I dati macroeconomici statunitensi mostrano un rallentamento, che sembra indicare un possibile soft landing. Questo scenario sostiene i mercati azionari, grazie all’aumento delle probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
L’incertezza, quindi, in alcuni casi può essere persino vista come positiva: prefigura un miglioramento delle condizioni di mercato, con un rallentamento fisiologico dopo anni di crescita, forse salutare, in attesa di una ripartenza. Tuttavia, con il mercato del lavoro vicino alla piena occupazione, una ripresa piena appare difficile: in caso di bisogno, mancherebbero i lavoratori.
EQUITY IN CORREZIONE
L’azionario USA ha chiuso in ribasso ieri: l’S&P 500 ha perso lo 0,4%, interrompendo una serie positiva di sei sedute. Il Nasdaq è sceso dello 0,38%, mentre il Dow Jones ha ceduto lo 0,27%.
Il calo è arrivato dopo un rally alimentato dall’allentamento delle tensioni commerciali e dall’ottimismo sulle politiche fiscali e tariffarie proposte dal Presidente Trump. Tuttavia, permangono preoccupazioni che potrebbero influenzare il sentiment e cambiare la direzione del mercato.
Le vendite nel settore delle grandi aziende tecnologiche hanno trascinato il mercato al ribasso: Alphabet ha registrato un calo, così come Nvidia, Meta, Apple e Microsoft. Tesla si è distinta come una delle poche mega-cap in crescita, salendo del 2% dopo che Elon Musk ha confermato il suo impegno a restare CEO per i prossimi cinque anni.
La cautela è aumentata anche a causa dei risultati contrastanti di Home Depot e dei rinnovati avvertimenti di JPMorgan e della Federal Reserve. In particolare, il presidente della Fed di St. Louis, Alberto Musalem, ha osservato che i dazi potrebbero esercitare pressioni sull’economia e sulle prospettive di inflazione.
VALUTE
Il dollaro resta debole contro le principali valute, soprattutto nella sessione asiatica, caratterizzata da movimenti più erratici del solito.
L’EUR/USD ha riguadagnato terreno da ieri sera, salendo sopra 1,1300 e testando quota 1,1340, con possibili obiettivi in area 1,1380–90. Il GBP/USD è sopra 1,3400, con target in area 1,3490–00.
Lo USD/JPY è alla settima candela di discesa consecutiva, in un rally dello yen giapponese favorito dalla drastica riduzione del deficit commerciale. Le esportazioni sono aumentate per il settimo mese consecutivo, sebbene a un ritmo più lento, mentre le importazioni sono diminuite per il secondo mese dell’anno, ma meno del previsto.
Il capo negoziatore commerciale giapponese, Ryosei Akazawa, ha ribadito la richiesta di rimuovere i dazi statunitensi in vista del terzo round di colloqui commerciali, previsto per questa settimana.
L’attenzione è rivolta anche al vertice dei leader finanziari del G7, iniziato martedì in Canada e in programma fino a giovedì. A margine del vertice, il Ministro delle Finanze giapponese Kato incontrerà il Segretario al Tesoro statunitense Bessent per discutere, tra l’altro, dei recenti movimenti valutari.
Le valute oceaniche sono in leggera ripresa, ma restano sotto le resistenze chiave: 0,6510 per AUD/USD e 0,6020 per NZD/USD.
L’ORO RISALE
Mercoledì l’oro è salito a circa 3.314 dollari, avvicinandosi ai massimi delle ultime due settimane e consolidando un guadagno di oltre il 2% rispetto alla sessione precedente. Il rialzo è sostenuto dai rischi geopolitici e dalla persistente debolezza del dollaro statunitense.
Le notizie secondo cui Israele starebbe pianificando un attacco contro i siti nucleari iraniani hanno alimentato timori di un’escalation del conflitto in Medio Oriente, con il rischio di ritorsioni da parte dell’Iran.
Nel frattempo, il dollaro resta debole a causa delle caute prospettive economiche della Federal Reserve e del declassamento del rating creditizio USA da parte di Moody’s, legato all’aumento del debito.
La fiducia degli investitori rimane solida, ma permangono incognite che potrebbero cambiare il quadro generale: la scadenza dei 90 giorni per le tariffe, il voto sulla riforma fiscale di Trump alla Camera e la debolezza del dollaro sono tutte questioni ancora aperte.
CANADA: SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso all’1,7% ad aprile, il livello più basso da settembre, in calo rispetto al 2,3% di marzo, ma leggermente superiore alle attese dell’1,6%.
La decelerazione è stata determinata principalmente dal calo dei prezzi dell’energia, dovuto all’abolizione della carbon tax e alla diminuzione dei prezzi del petrolio. Al contrario, pressioni al rialzo sono arrivate dai viaggi e dagli acquisti di generi alimentari.
Saverio Berlinzani
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