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[Formazione] Analisi intermarket: strategie operative

Formazione
TVC:SPX   S&P 500
I rapporti di correlazione possono essere utilizzati nelle seguenti attività di trading:
1) per analizzare i mercati e prevedere il movimento degli asset nella sequenza causa>effetto,
2) per costruire un portafoglio diversificato finalizzato alla riduzione del rischio,
3) hedging e spread trading.


Vediamoli nello specifico.

1) Analizzare i mercati
Lo studio del legame di correlazione tra i diversi strumenti finanziari è la base dell’analisi Intermarket. Questo tipo di analisi ha lo scopo di prevedere i movimenti di un determinato strumento secondo la sequenza di causa>effetto>causa sfruttando il fatto che i mercati sono interconnessi.

Capite che se si è in grado di decodificare la sequenza in cui si muove il denaro nei vari asset, si ha a disposizione un vantaggio di incredibile. Capite che senza andare a scovare il pattern a casaccio tra migliaia di strumenti e sperare che funzioni, si è in grado di restringere la ricerca selezionando prima il mercato e poi lo strumento su cui andare a fare la propria analisi e le relative operazioni avendo molte più possibilità di riuscita proprio perché si va assieme a quel flusso del "denaro forte" che muove i mercati e genera i trend primari.

In tutti i settori finanziari c'è una continua entrata ed uscita di denaro che da origine ai movimenti di breve dei prezzi. Tuttavia in alcuni momenti, l'afflusso in uno e la fuoriuscita da un altro, può essere più marcata e tipica in alcune fasi di mercato tanto da dare origine a movimenti veramente importanti.
In una fase espansiva quando il mercato azionario ha un trend rialzista è probabile osservare un calo del marcato obbligazionario per il semplice motivo che gli speculatori preferiscono cercare guadagni sfruttando l'aumento del valore delle azioni, anche accettando un rischio maggiore piuttosto che ricavare plusvalenze di pochi punti attraverso la sola riscossione dell'interesse offerto dai prestiti, sebbene più sicuri.
Nelle fasi di recessione accade il contrario: gli speculatori tendono a preferire strumenti che offrono in assoluto più sicurezza a scapito del guadagno (a volte anche costosi come ad esempio il detenere oro fisico o acquistando Bond con interessi negativi!).

Per identificare in quale fase ciclica ci si trova bisogna innanzi tutto chiarire con quale sentiment gli investitori si relazionano al mercato. Definiamo quindi le due condizioni principali: RISK-ON e RISK-OFF.
La fase di ricerca del rischio (fase espansiva) viene definita RISK-ON ed è tipico assistere assieme alla crescita del valore in generale delle azioni, degli indici di conseguenza anche all'aumento delle materi prime legate alla produzione industriale, al costo dei trasporti e parimenti al calo di tutti gli strumenti rifugio come ad esempio il GOLD.
La fase opposta invece si definisce RISK-OFF. Qui gli investitori preferiscono "parcheggiare" il denaro su strumenti che, anche se non rendono molto, restituiscono maggiore sicurezza. Se in questa fase i mercati azionari sono in recessione, è logico trovarsi aumenti di valore nell'obbligazionario, nei metalli preziosi e anche in certe opzioni.

Nel tempo ho selezionato questa sequenza analitica per cercare di capire in che fase si è al fine di portarmi in maniera logicamente correlata allo strumento bersaglio su cui cercare il set-up d'ingresso:
1) analisi indicatori leading
2) analisi rotazione settoriale
3) intermarket e correlazioni
4) individuazione asset bersaglio
5) analisi indicatore statistico
6) ricerca di setup d'ingresso coerente
7) studio scenari alternativi
8) MM
Non intervengo operativamente su tutti gli asset che analizzo ma cerco di farmi l'idea se domina nel preciso istante il sentiment espansivo o conservativo al fine di intercettare la "portante direzionale" e ricercare attraverso l'analisi tecnica l'ottimizzazione dell'operazione.

Al punto 3 la mia analisi prevede alcuni ratio con il GOLD, NIKKEI, USDJPY, SP500, VIX, GOLD, EURUSD, USDCHF, OIL, DAX, BUND e T-Bond.
Gli strumenti su cui mi concentro operativamente sono normalmente pochi e ne conosco sia il carattere sia il significato:
USDJPY perché reagisce in maniera fantastica con l'equity,
USDCHF perché reagisce in maniera fantastica alle fasi RISK-ON/OFF
GOLD, CADJPY, EURSUD, AUDUSD e EuroStoxx50.
Tuttavia, nulla vieta ricercare altre sequenze di analisi e/o altri strumenti su cui operare.

2) Costruzione portafoglio diversificato
Un portafoglio costituito da un insieme diversificato di titoli ha un minore rischio di esposizione agli shock di mercato.

E’ possibile utilizzare la correlazione per andare a bilanciare l’esposizione con strumenti non correlati tra di loro o al benchmark di riferimento. Ad esempio, se si hanno tanti titoli nel proprio portafoglio tutti con valori di correlazione elevati rispetto all'indice di cui fanno parte, è possibile vederli muovere tutti nello stesso tempo in direzioni molto simili con lo svantaggio che in caso di un evento sfavorevole, tutti perdano contemporaneamente!

Diversamente, andando a cercare parte degli strumenti con valori di correlazione più vicino allo zero, nello stesso medesimo caso di shock di mercato, il portafoglio potrebbe risentirne molto meno. Per assurdo, nel caso in cui si sia bilanciata l’intera esposizione con strumenti correlati inversamente tra loro, il portafoglio potrebbe non risentirne per nulla!
Se per esempio abbiamo aperto delle posizioni long sul GOLD e se si verificassero delle condizioni ottimali per aprirne altre long sul SILVER, queste potrebbero esporci troppo sia nel bene che nel male! In caso di movimenti con forte volatilità e visto che tendono a muoversi assieme, potremmo trovarci con entrambi i "rami" in guadagno o peggio con entrambi in perdita. Anche entrare long di EURUSD e short di USDJPY contemporaneamente ci espone ad un rischio doppio. In questo caso la correlazione è data dalla presenza del Dollaro in entrambe le coppie e tale condizione ci vedrebbe contemporaneamente venditori della medesima valuta in entrambe le operazioni. L'aprire posizioni che ci vedono esposti doppiamente può essere fatto, anzi fa parte proprio dell'attività di speculazione quella di sfruttare al massimo ogni opportunità, ma richiede una capacità matura per quanto riguarda la gestione del rischio. Bisogna infatti assumere una visione d'insieme e rimodulare il rischio sulla singola operazione in modo tale che se sommate non espongano troppo l'intero portafoglio (Se l'unica nozione che si conosce del money management è la regola del 1%, direi che c'è molto ancora da sapere...).

3) HEDGING e SPREAD TRADING
Sono due tecniche complesse e molto potenti. Qui andiamo su quella che è strategia e tecnica pura.
Sono spesso usate dagli istituzionali per "coprire" il rischio in determinate fasi di mercato o per poter guadagnare indifferentemente sia che il mercato vada short sia che vada long!
Dedicherò a queste tecniche degli specifici tutorial che metterò a disposizione ai soli miei follower attraverso link privato

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In ogni caso vi auguro buon trading.

Keep in touch traders!
HB
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