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INDICATORI DI RISK OFF O NUOVO RIMBALZO?

Dopo il calo (una piccola correzione, ad eccezione del Nasdaq e dei titoli tech più accentuata) dell'ultimo periodo, sul finire della settimana i mercati sembrano aver ripreso vigore, spinti soprattutto dalla messa in moto del forte piano di stimoli di Biden (1.9 Trilioni di Dollari, con un assegno da 1400 USD a cittadino arrivato giusto in tempo per riportare i listini sui massimi storici). Ora, stabilire se questo porterà a nuovi ulteriori massimi (in un mercato che sfugge ad ogni logica razionale o di valutazioni) è impossibile saperlo. Ad ogni modo, una quota di cash in portafoglio (non eccessiva certo) può aiutare a ragionare con la mente più serena. Lato indicatori infatti, ci sono sempre alcuni spunti da monitorare, come ad esempio il rapporto lumber (legno) oro, dove a seguito di un vero e proprio boom sul mercato immobiliare USA (le agenzie immobiliari hanno superato la quota di abitazioni in vendita) stiamo assistendo ad un indebolimento di quest'ultimo nei confronti dell' oro (e considerando come sta andando l'oro, cioè non benissimo, qualche domanda me la farei). Oltre a questo, il settore utilities, storicamente difensivo, pare si stia rafforzando VS SP500, segno che forse anche qui bisogna quantomeno mantenere un approccio di base prudente. Questo non significa come dico sempre non investire, ma farlo con intelligenza, anche perchè se andiamo a vedere le performance dai massimi a 52 settimane dei titoli più caldi (Tesla, Nio, Snowflake & Co.) bisogna dire che è arrivata qualche bella botta, e purtroppo come sempre succede, tanti investitori certo non sono entrati nella fase iniziale ma ahimè si trovavano belli che investiti proprio a storno iniziato. Quindi il buon senso resta padrone, sempre e comunque per evitare che imprevisti di mercato si trasformino in perdita che vi mettono fuori gioco, e se i vostri portafogli ma sopportano una piccola correzione, al prossimo bear market che succederà? Alla prossima!

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