Durante la prima sessione asiatica di lunedì, il rapporto di cambio tra il dollaro statunitense (USD) e il dollaro canadese (CAD) ha continuato a scendere per la terza sessione consecutiva, fermandosi a circa 1,3650. Questo calo è principalmente influenzato dall'incremento significativo dei prezzi del petrolio, presumibilmente legato al conflitto militare in corso tra Palestina e Israele. Questa situazione sta mettendo sotto pressione il dollaro canadese, specialmente considerando che il Canada è il principale esportatore di petrolio verso gli Stati Uniti. In aggiunta, i dati positivi sull'occupazione in Canada potrebbero aver contribuito a sostenere il valore del dollaro canadese. A settembre, è stato registrato un aumento considerevole di nuovi posti di lavoro (63,8K) rispetto alle aspettative del mercato (20,0K), superando i 39,9K di agosto. L'indice di disoccupazione è rimasto stabile al 5,5% durante il mese, in linea con le previsioni di mercato al 5,6%. Il mercato è attento all'escalation del conflitto militare in corso tra Palestina e Israele, poiché questa situazione potrebbe avere impatti geopolitici globali se dovesse intensificarsi e coinvolgere altre parti della regione. Il dollaro statunitense (USD) ha registrato un rimbalzo dopo tre giorni consecutivi di perdite, stabilizzandosi intorno a 106,20, grazie ai solidi dati sui Nonfarm Payrolls pubblicati venerdì scorso. A settembre, è stato segnalato un notevole incremento di 336.000 nuovi posti di lavoro, superando le previsioni di mercato di 170.000. La cifra rivista per agosto si è attestata a 227.000. Tuttavia, l'incremento medio orario (MoM) è rimasto costante al 0,2% a settembre, al di sotto dell'atteso 0,3%. Su base annua, è stato segnalato un aumento del 4,2%, al di sotto del previsto 4,3%. I rendimenti dei titoli del Tesoro USA hanno mostrato un aumento, spinti dalle aspettative che la Federal Reserve (Fed) mantenga tassi di interesse più elevati per un periodo prolungato. Al momento della scrittura, il rendimento del decennale del Tesoro USA si attesta intorno al 4,80%, vicino al picco dal 2007. Gli investitori seguiranno attentamente l'imminente riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI), durante la quale verranno discusse strategie per stabilizzare i tassi di cambio internazionali e promuovere lo sviluppo economico. Inoltre, sarà di rilievo il monitoraggio del Core Producer Price Index degli Stati Uniti più avanti nella settimana, poiché svolge un ruolo cruciale nell'analizzare le tendenze inflazionistiche e le condizioni economiche negli Stati Uniti. Inoltre segnalo importante zona di resistenza/supporto al livello 13640 nella quale sara' importante valutare un eventuale reazione del prezzo o no per pensare ad un possibile ingresso short o long, oltretutto il si e' creata la configurazione di una trendline bearish che in questo momento farebbe pensare più ad un cambio strutturale al ribasso. Fammi sapere cosa ne pensi, buon trading a tutti, un saluto da Nicola il CEO di Forex48 Trading Academy.
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