Oltre l'analisi tecnica
NSDQ - Nona Sinfonia - Time Frame 30 Minutinona sinfonia in opera
L'accumulo notturno, dovuto al ridursi dei volumi, è pronto ad esplodere
ingressi long e short definiti
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
Dazi caos o strategia?Ancora una giornata apparentemente caotica sul fronte delle comunicazioni dei responsabili della nuova amministrazione USA, i quali si sono lasciati andare, per bocca del Presidente, a nuove esternazioni che hanno generato volatilità sui mercati.
Poche decine di minuti dopo le dichiarazioni di Trump, che ha deciso di applicare da oggi un altro 25% alle importazioni di acciaio e alluminio dal Canada, un portavoce del Governo ha ammesso che la documentazione per l’aumento delle tariffe, in realtà, non è stata firmata.
Immaginatevi le "price action", che ogni due per tre cambiano repentinamente, spesso con movimenti opposti. Volatilità, incertezza, nervosismo e "risk off" che la fa da padrone.
In serata, poi, Trump ha affermato di valutare la possibile riduzione dei dazi al Canada, facendo marcia indietro rispetto alla dichiarazione del pomeriggio.
Il Presidente ha poi ricordato che i mercati salgono e scendono, ma in questo momento è più importante ricostruire il paese. Ma tutto ciò è caos o è strategia? Noi propendiamo per la seconda ipotesi.
Gli effetti ad oggi sono un indebolimento del dollaro, borse in correzione e un'inflazione in calo. Il dollaro che perde valore aggiusta il disavanzo commerciale e di bilancia dei pagamenti, mentre le borse in ribasso, insieme ad un eventuale "soft landing", inducono la Fed ad abbassare i tassi senza provocare uno scontro istituzionale.
Inoltre, i tassi in calo riducono gli interessi sui "bonds" governativi e pertanto causano una diminuzione del debito eccessivamente alto. Tagliare "US Aid", l'Ucraina e le spese federali è il terzo pilastro della strategia per rimettere in carreggiata un deficit impazzito.
LE BORSE RESPIRANO
Wall Street ha ridotto le perdite nella seconda parte della sessione USA, quando Trump, che in mattinata aveva dichiarato di voler alzare le tariffe su acciaio e alluminio provenienti dal Canada al 50% dal 25% precedente, è tornato sui suoi passi dichiarando di voler fare marcia indietro.
L'S&P 500 è scivolato dello 0,3%, mentre il Dow ha perso lo 0,75%. Solo il Nasdaq ha chiuso leggermente positivo (+0,35%), recuperando oltre l'1% dell’apertura di sessione. Tra i titoli, Delta ha perso il 5% a causa delle deboli previsioni sugli utili, mentre Oracle è scesa del 3% in seguito a risultati deludenti.
Le azioni tecnologiche hanno rimbalzato, riducendo le perdite precedenti, mentre la volatilità è aumentata dopo il declassamento delle azioni statunitensi da parte di Citigroup. Gli investori ora attendono con interesse il rapporto CPI di mercoledì, decisivo per comprendere le prossime mosse della Fed.
VALUTE
Euro sopra 1.0900 contro dollaro, con il mercato che ha testato l’area di resistenza posta a 1.0946, in un trend ancora orientato verso la debolezza del biglietto verde. È forse questa la volontà di Trump, che minaccia continuamente nuovi dazi per poi toglierli?
Il deprezzamento del dollaro consentirebbe un miglioramento, nel medio termine, di parte, almeno, degli squilibri commerciali, mentre il dazio rappresenta un aumento dei costi immediato. Detto ciò, le esternazioni del Presidente creano incertezze e caos tra gli investitori, che diversificano ed escono dalle posizioni "growth", cercando alternative a basso rischio, cioè "value".
Oltre all’Euro, in generale tutte le valute hanno recuperato qualcosa sulla divisa USA, eccezion fatta per lo JPY, che però aveva guadagnato terreno nelle ultime settimane e ha quindi semplicemente corretto. Spazio di ribasso, ad osservare il "dollar index", ne esiste ancora, con possibili target posti a 101.90, e anche fino a 100.00.
JOLTS OPENINGS
Le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono aumentate di 232.000 unità, arrivando a 7,74 milioni a gennaio 2025, rispetto ai 7,51 milioni rivisti di dicembre e superando le aspettative di mercato di 7,63 milioni.
Aumenti notevoli si sono verificati nel commercio al dettaglio, finanza e assicurazioni e assistenza sanitaria e sociale. Al contrario, le offerte di lavoro sono diminuite nei servizi professionali e aziendali.
Nello stesso periodo, le assunzioni sono aumentate di 19.000 unità, arrivando a 5,39 milioni, mentre le separazioni totali sono aumentate di 170.000 unità, arrivando a 5,25 milioni.
GIAPPONE, RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito sopra l'1,5% mercoledì, attestandosi vicino ai livelli più alti dalla crisi finanziaria globale del 2008, poiché le aziende giapponesi hanno concordato sostanziali aumenti salariali per il terzo anno consecutivo, con l'obiettivo di aiutare i lavoratori a far fronte all'inflazione e alla carenza di manodopera.
Le annuali trattative primaverili sul lavoro hanno ora prodotto significativi aumenti salariali per tre anni consecutivi, senza precedenti da quando il Giappone è entrato nel suo prolungato periodo deflazionistico negli anni '90.
Si prevede che salari più alti stimoleranno la spesa dei consumatori, alimentando l'inflazione, potenzialmente offrendo alla BOJ più spazio per ulteriori aumenti dei tassi.
Nel frattempo, il governatore della BOJ Kazuo Ueda ha segnalato che non hanno piani immediati per intervenire nel mercato obbligazionario, sottolineando che i rendimenti riflettono le aspettative del mercato sulle condizioni economiche, l'inflazione e le variazioni dei tassi di interesse globali.
Mentre è ampiamente previsto che la BOJ mantenga stabili i tassi nella sua riunione di marzo, i responsabili politici rimangono sulla buona strada per un ulteriore inasprimento prossimamente.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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📅 Data di pubblicazione: 11/03/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Equity, che cadutaAncora una discesa impulsiva dei listini USA, con l'S&P 500 in perdita del 2.6%, il Dow Jones in calo del 2% e il Nasdaq in ribasso del 3.8%. Questa estensione delle perdite della scorsa settimana coincide con preoccupazioni sulle prospettive di rallentamento della congiuntura degli Stati Uniti, che diventano sempre più significative.
Il presidente Trump non ha escluso l’eventualità di una recessione, parlando di periodo transitorio, mentre il Segretario al Tesoro Bessent lo ha categoricamente escluso. In ogni caso, l’avversione al rischio rimane importante, con l’indice VIX a 28 punti e il Fear and Greed a 15, in zona di estrema paura. Questa notte, i mercati asiatici sono crollati a causa dei medesimi timori di recessione negli USA.
VALUTE
Il mercato dei cambi è incerto e indeciso, con oscillazioni ridotte e prevalente trading range in 50-60 pips di oscillazione massima per i rapporti di cambio principali. Il mercato aspetta notizie relative alle decisioni sui dazi e sulle questioni geopolitiche, in una sorta di precario equilibrio, ma in condizione di risk off prevalente. I legami con gli altri mercati sembrano saltati, specie con l’azionario, considerata una correlazione prevalente diretta tra equity e dollaro, che però ora sembra svanita.
La discesa delle borse sta rafforzando il biglietto verde, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, ma solo parzialmente. Euro, sterlina, CAD, AUD e NZD stanno ripiegando mentre lo JPY ha corretto l’eccesso di forza visto ieri. Soprattutto le valute oceaniche hanno perso quota questa notte con un rialzo impulsivo dei cross risk off come EUR/AUD ed EUR/NZD, saliti a 1.73 e 1.9080.
GIAPPONE, BOJ AL RIALZO TASSI?
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito verso l'1,6% lunedì, raggiungendo i livelli più alti in oltre 16 anni, mentre gli investitori scommettono sul fatto che la Banca del Giappone continuerà ad aumentare i tassi di interesse quest'anno per normalizzare le impostazioni monetarie. La scorsa settimana, il vice governatore della BOJ Shinichi Uchida ha segnalato che la banca centrale potrebbe aumentare ulteriormente i tassi se le previsioni economiche saranno in linea con le aspettative, sottolineando che l'uscita del Giappone dalla politica monetaria del QQE è solo all'inizio.
Uchida ha anche evidenziato che le condizioni monetarie rimangono ampiamente accomodanti, con la riduzione delle partecipazioni JGB da parte della BOJ ancora limitata. Nel frattempo, i dati recenti hanno mostrato che il Giappone ha registrato un deficit delle partite correnti a gennaio per la prima volta in due anni, poiché le importazioni hanno superato le esportazioni. Inoltre, i salari reali aggiustati per l'inflazione, una misura chiave del potere d'acquisto dei consumatori, sono scesi dell'1,8% anno su anno, segnando il primo calo in tre mesi.
USA, RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 7 punti base al 4,23% lunedì, avvicinandosi ai minimi di dicembre, mentre si intensificano le preoccupazioni sull'impatto delle politiche commerciali di Trump sull'economia statunitense. In un'intervista alla Fox News, il presidente Trump ha rifiutato di escludere una recessione in seguito ai cambiamenti della politica tariffaria della sua amministrazione, descrivendo l'attuale fase economica come un "periodo di transizione". Nel frattempo, il presidente della Fed Powell ha riconosciuto la crescente incertezza economica la scorsa settimana.
Gli investitori ora rivolgono la loro attenzione ai prossimi dati CPI e PPI, in vista della riunione del FOMC della prossima settimana, in cui la Fed pubblicherà proiezioni economiche aggiornate. I recenti dati economici hanno sollevato alcuni segnali d'allarme, con l'ultimo rapporto sull'occupazione che segnala un mercato del lavoro in indebolimento, mentre gli effetti completi dei tagli DOGE devono ancora materializzarsi. L'ISM Manufacturing PMI ha indicato che le aziende stanno già sperimentando le prime interruzioni operative dalla politica tariffaria della nuova amministrazione.
GERMANIA, PRODUZIONE INDUSTRIALE
La produzione industriale in Germania è aumentata del 2% su base mensile a gennaio 2025, rimbalzando rispetto al calo dell'1,5% a dicembre 2024 e superando le aspettative del mercato di un aumento dell'1,5%.
La spinta più forte è arrivata dal settore automobilistico (+6,4%), mentre anche l'industria alimentare (+7,5%), la manutenzione e l'assemblaggio di macchine (+15,6%) hanno contribuito positivamente. Il confronto meno volatile su tre mesi ha mostrato che la produzione industriale è stagnante nel periodo da novembre 2024 a gennaio 2025. Su base annua, la produzione industriale è diminuita dell'1,6%.
CAD IN DISCESA
Il dollaro canadese si è indebolito con il USD/CAD nuovamente sopra 1.4440, avvicinandosi al minimo dell’ultimo mese di 1.4500 raggiunto il 3 marzo, tra drammatici cambiamenti politici, crescenti minacce tariffarie statunitensi e dati economici deludenti. In un'elezione storica, l'ex banchiere centrale Mark Carney è stato votato, nel rimpasto di Governo dopo le dimissioni di Trudeau, come nuovo Primo Ministro del Canada.
Fin da subito, ha assunto una posizione dura, promettendo di mantenere le tariffe sui beni statunitensi finché "gli americani non ci mostreranno rispetto", il che, unito alla sua relativa inesperienza, ha alimentato l'incertezza sui futuri negoziati commerciali e sulla direzione della politica interna. Inoltre, il rapporto sui posti di lavoro di febbraio ha mostrato che l'economia canadese ha aggiunto solo circa 1.000 posizioni rispetto alle aspettative di circa 20.000, alimentando preoccupazioni sulla ripresa economica.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P500: lo scricchiolio è ora fragoreAl netto di un probabile rimbalzo a breve, e al netto del piede col quale Stanlio e Ollio scenderanno dal letto il mattino (l'allusione è semplice da capire) la violazione del quarto e quinto Q sancisce il massimo del Q6 in corso come la chiusura di un 3anni inverso, quindi... discesa.
Come illustrato nel grafico, non esiste una centratura ciclica univoca e applicabile in eterno.
I tempi ciclici si accavallano spesso e volentieri generando interpretazioni soggettive com'è giusto che sia. L'oggettività di un metodo replicabile come sostengono i Big Guru è un falso mito. Certo, funzionano con statistiche allettanti, ma quando falliscono diventano dolorosi.
Il mercato certamente si ripete: sale e scende da quando è nato, ma non lo fa sempre negli stessi termini.
La ciclicità del mercato non è dovuta a un rito voodoo o ad altro esoterismo, ma ai flussi di liquidità che entrano ed escono dal mercato. Nell'idea precedente, lo scricchiolio era dato da un primo aumento della liquidità depositata in FED, leggibile anche nel mancato rinnovo dei max del future scadenza Marzo. Se fondi e banche aumentano i depositi, sottraggono anche liquidità al mercato finanziario e c'è un solo modo per farlo: vendere.
E il POC sui massimi è altra conferma.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
Ci Sarà Davvero un Bear Market? Il mercato azionario statunitense sta attualmente subendo un significativo calo a causa dei crescenti timori di una possibile recessione negli Stati Uniti. Lunedì 10/03/2025, l’indice Nasdaq Composite ha registrato una flessione del 4%, raggiungendo il livello più basso degli ultimi sei mesi. Anche l’S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average hanno subito perdite rispettivamente del 2,7% e del 2,1%.  
Questo declino è attribuito principalmente alle preoccupazioni degli investitori riguardo alle politiche commerciali aggressive del presidente Trump, inclusa l’imposizione di nuovi dazi su importazioni da Messico, Canada e Cina. Tali misure hanno alimentato l’incertezza sul futuro dell’economia statunitense, portando a una riconsiderazione delle prospettive economiche. Inoltre, recenti dati economici, come l’aumento dei tagli occupazionali e segnali di rallentamento in vari settori, hanno contribuito ad accrescere i timori di una recessione.  
In un’intervista rilasciata domenica a Fox News, il presidente Trump ha affermato che l’economia statunitense sta attraversando “un periodo di transizione” e non ha escluso la possibilità di una recessione o di un aumento dell’inflazione nel corso dell’anno. Questa dichiarazione ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni degli investitori, contribuendo al calo dei mercati azionari.
La combinazione di politiche commerciali incerte e segnali economici negativi ha portato a una maggiore volatilità nei mercati finanziari, con gli investitori che cercano rifugio in asset più sicuri, come i titoli di Stato. L’indice di volatilità VIX, spesso indicato come “indice della paura”, è aumentato del 19,5%, raggiungendo il livello più alto da dicembre.
Tutto ciò alimenta la preoccupazione e il panico nei mercati, ma il trend long term resta rialzista.
Zona di possibile ripartenza potrebbe essere dai 18390-17350 circa.
Come sempre, i miei non sono consigli finanziari, fai le tue valutazioni e l’unica cosa che ti chiedo il è di boostare l’articolo. È davvero importante per me.
Buon Trading
SEMPRE PIU' A SUDAll'inizio dell'anno pensavo che il presidente Trump stesse mercanteggiando per ottenere condizioni favorevoli per gli Stati Uniti, poi pian piano ho iniziato a vedere che fa sul serio con i dazi.
Dopo le ultime dichiarazioni dove non smentisce la possibilità di una recessione per poter portare avanti le politiche protezioniste, ho iniziato a rivalutare le vere condizioni di mercato.
Ora bisogna vedere cosa succede a SP:SPX sul livello del -10% e se il prezzo dovesse arrivare, bisogna osservare anche il -15% ed ancora se il prezzo dovesse arrivare bisogna tenere d'occhio il -20%.
Questi eventi di mercato passano poche volte e potrebbero trasformarsi in delle occasioni, sempre che gli USA si continuano ad affermare con prima super potenza mondiale.
Vediamo come si mettono le cose.
Inizio a preparare un set up SHORT#MSTR inizio a preparare un set up SHORT, se #BTC mi conferma continuazione della discesa non penso che #MSTR possa salire. A me il tutto porta al livello di prezzo di 138,50 circa, c'è un supporto e anche lo swing del T+5i nato dall'ultimo max. Adesso d'inverso ultimo max SEMBRA un T+3i mentre di indice siamo sotto un T+2 appena nato.
NSDQ - Nona Sinfonia - Time Frame 30 Minutinona sinfonia in opera
ingressi long e short definiti
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
Conclusione positiva dopo la settimana peggiore dell'anno.Conclusione positiva dopo la settimana peggiore dell'anno.
di Marco Bernasconi – 10 Marzo 2025
• A Wall Street si dice:
"Quando tutti sono avidi, sii spaventato. Quando tutti sono spaventati, sii avido." - Warren Buffet
L’ultima sessione della settimana si è chiusa in positivo, ma il rimbalzo del mercato non è stato sufficiente a compensare la performance negativa degli ultimi cinque giorni. Tuttavia, in un contesto di forte incertezza sui dazi, gli investitori devono accontentarsi di ogni segnale di stabilità.
Il NASDAQ, che ieri è entrato ufficialmente in territorio di correzione, è avanzato dello 0,70% (quasi 127 punti) venerdì, chiudendo a 18.196,22, ma ha comunque registrato un calo settimanale del 3,6%.
L’S&P 500 è salito dello 0,55%, chiudendo a 5.770,20, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,52% (circa 222 punti), terminando la settimana a 42.801,72. Tuttavia, su base settimanale, questi due indici hanno registrato un calo rispettivamente del 3,2% e del 2,4%.
Come spesso accaduto in questa settimana volatile, l’andamento dei mercati è stato caratterizzato da bruschi ribassi seguiti da rapidi recuperi. Tuttavia, resta il fatto che questa è stata la settimana peggiore dell’anno per l’S&P 500 e il NASDAQ.
Dati sull’occupazione: segnali contrastanti
Il rapporto sulle buste paga non agricole di febbraio ha mostrato un quadro misto. L’economia ha aggiunto 151.000 posti di lavoro, un dato inferiore alle aspettative (che oscillavano tra 160.000 e 170.000), ma comunque abbastanza vicino da non essere considerato un vero disastro. Il tasso di disoccupazione, invece, è salito al 4,1%.
La reazione del mercato a questo rapporto non è stata particolarmente positiva, poiché ha confermato il raffreddamento del mercato del lavoro. Tuttavia, gli investitori hanno accolto con maggiore favore il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
Powell ha ribadito che la Fed non ha fretta di tagliare i tassi e preferisce attendere che le incertezze si dissipino prima di prendere nuove decisioni. Il suo tono pacato e il messaggio coerente con le precedenti dichiarazioni hanno fornito un po’ di stabilità a un mercato ancora nervoso.
Per il momento, la Fed resta in attesa e vuole valutare l'eventuale impatto inflazionistico dei dazi prima di procedere con ulteriori riduzioni dei tassi. Tuttavia, esiste sempre la possibilità che l’istituto centrale agisca più rapidamente se dovessero emergere segnali di indebolimento più marcati nel mercato del lavoro.
Attualmente, l’occupazione si mantiene su livelli discreti, come confermano i recenti dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione e il rapporto sull’occupazione.
Settimana cruciale per la Fed: dati economici e inflazione in arrivo
La prossima settimana sarà particolarmente importante per la Fed, che riceverà nuovi dati chiave relativi al suo doppio mandato (piena occupazione e stabilità dei prezzi):
Martedì: pubblicazione dei dati JOLTS sul mercato del lavoro
Mercoledì: focus sull’indice dei prezzi al consumo (CPI)
Giovedì: uscita dell’indice dei prezzi alla produzione (PPI)
Sul fronte societario, sono attesi diversi report sugli utili, tra cui:
Oracle (ORCL) lunedì
Adobe (ADBE) mercoledì
Prospettive sugli utili e crescita economica
Sono sempre stato ottimista sulla redditività aziendale, come sanno bene i lettori abituali dei miei commenti sugli utili. Il tasso di crescita degli utili è in accelerazione negli ultimi trimestri: nel trimestre precedente ha raggiunto il +14,6% (+17,3% escludendo il settore Energy), il livello più alto degli ultimi tre anni.
Ritengo che questa tendenza positiva proseguirà nei prossimi trimestri, con un’espansione della crescita che andrà oltre il settore tecnologico, motore principale dell’ultimo biennio.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi sulle nostre attività di trading.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
Buongiorno a tutti e buona settimana!
Oggi giornata di monitoraggio e attesa su XAU.
Osservo i livelli chiave segnati e valuterò i posizionamenti durante la sessione di news e l’apertura di New York.
Attualmente il prezzo continua a muoversi in un range laterale, rendendo difficile un’operatività swing efficace.
Resto in attesa di maggiori sviluppi.
Ci vediamo oggi in live alle 14! 🔥
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Il caos dei daziOgni giorno che passa, il mercato sembra comprendere sempre meno quale sia la vera strategia di Trump e della sua nuova amministrazione in economia, politica estera, quindi geopolitica, e infine politica economica.
Se da un lato il Presidente mantiene il solito decisionismo e determinazione in ogni sua affermazione, d’altro canto non è semplice legare logicamente ogni intervento verbale tra le tantissime esternazioni che rilascia. Non è facile poi comprendere quante di queste dichiarazioni si trasformino in atti formali e quali no, anche perché ci mettono del loro sia Elon Musk, sia il segretario al tesoro Scott Bessent, anch’essi molto attivi ma non sempre in linea con il Presidente.
Sappiamo che Musk ha dato una sforbiciata importante al settore pubblico, attraverso la Commissione che si occupa di efficienza del settore pubblico (Doge), e i riflessi sul mercato del lavoro cominciano a farsi sentire (basti osservare gli ultimi dati sui licenziamenti, i cosiddetti challenger layoffs).
Sappiamo che Trump aveva introdotto i dazi del 25% a Messico e Canada, poi rinviati di un mese, da febbraio a marzo, poi però reintrodotti al 4 marzo, ma successivamente sospesi almeno per quelli relativi a quei beni e servizi inseriti nel trattato di libero scambio tra gli Usa e i due paesi confinanti (USMCA).
Il che significa probabilmente che vuole negoziare e ottenere promesse di collaborazione per sconfiggere l’importazione illegale di droga e di forza lavoro irregolare. Con la Cina sta giocando come al gatto col topo, ma sa anche che il gigante asiatico ha i mezzi per contrastarlo, una su tutte la svalutazione dello Yuan.
In politica estera, sta cercando la pace tra Russia e Ucraina, escludendo l’Europa, ma senza grande convinzione, specie in seguito all’incontro fallito con Zelensky. In politica economica, parla di deregolamentazione e defiscalizzazione, chiedendo però alla Fed di tagliare il costo del denaro, che sembra una contraddizione in termini, considerato che le politiche promesse sarebbero inflattive, eccetto forse il ridimensionamento del settore pubblico, che potrebbe provocare una recessione.
La Fed si muove con cautela anche se gli ultimi dati fanno pensare a un taglio del costo del denaro prima del previsto. Sui mercati, tutto ciò ha prodotto movimenti caotici, che prima vedevano il dollaro salire, e poi scendere rapidamente. Le borse tenevano i massimi, specie quelle Usa, nonostante le promesse di dazi draconiani, almeno all’inizio, ma poi hanno invertito la rotta, scendendo, con i dazi che sono stati applicati solo parzialmente.
Situazioni apparse irrazionali, ma si sa, i mercati spesso sfidano la logica. Poi la questione geopolitica e l’inserimento dell’Europa, con il possibile riarmo attraverso investimenti nel settore della difesa, fuori dai vincoli di bilancio, un qualcosa che i mercati vedono come una opportunità di rilancio dell’economia. E così l’Euro è balzato a 1.0887 da 1.0380 in poche sedute, ma resta il caos, l’incertezza, ed è difficile fare delle ipotesi su quel che potrà accadere e sulla vera volontà di Trump che, sembra di capire, stia usando i dazi come grimaldello per deprezzare il biglietto verde, forse l’unica strada per ridurre l’enorme deficit commerciale (131 miliardi di dollari di incremento mensile).
AZIONARI IN DISTRIBUZIONE
Le azioni statunitensi hanno registrato una giornata volatile venerdì, con Wall Street che si è ripresa dalle perdite precedenti, in un contesto di incertezza legata, come già detto, alla politica commerciale della nuova amministrazione.
L'S&P 500 ha guadagnato lo 0,6% e il Nasdaq Composite è salito dello 0,7%, mentre il Dow Jones ha recuperato 222 punti. Le azioni hanno invertito le perdite nonostante il fatto che il presidente della Fed Powell abbia affermato che la banca centrale non ha fretta di tagliare i tassi di interesse, anche se le prospettive economiche sono offuscate dalle tensioni commerciali e dall'incertezza politica.
Tuttavia, i dati economici hanno mostrato risultati contrastanti in seguito a dei Non Farm Payrolls, il rapporto sui posti di lavoro, più deboli del previsto, 151K a febbraio, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,1%. L'incertezza che circonda le politiche commerciali di Trump ha anche aggiunto nervosismo al mercato, nonostante le sue esenzioni temporanee sui dazi per le merci provenienti da Canada e Messico.
Broadcom è salita dell'8,4% dopo aver pubblicato risultati ottimistici, mentre Costco è crollata del 7% a causa dei deboli utili. Il mercato ha registrato la settimana peggiore da settembre, con il Dow e l'S&P 500 in calo di oltre il 2% e il Nasdaq in perdita del 3%.
VALUTE
Il mercato dei cambi resta ancorato ai movimenti dell’EurUsd che dopo aver toccato 1.0887, ha corretto venerdì in serata di 50 pips, ma senza sfondare i supporti. Le correzioni tecniche sembrerebbero dovute, ma in questo contesto di alta volatilità e avversione, il momentum al rialzo appare ancora forte.
Questa notte sono usciti i prezzi al consumo in Cina, scesi dello 0,7% anno su anno a febbraio 2025, superando le stime di mercato di un calo dello 0,5% e invertendo un aumento dello 0,5% nel mese precedente. Si tratta del primo dato deflattivo dal gennaio 2024. Ciò potrebbe alimentare un po’ di ripresa del biglietto verde, non solo contro Euro ma anche contro gli altri rapporti valutari.
NON FARM PAYROLLS
L'economia statunitense ha aggiunto 151.000 posti di lavoro a febbraio 2025, in aumento rispetto ai 125.000 rivisti al ribasso di gennaio e rispetto alle previsioni di 160.000. L'occupazione ha registrato un trend in aumento nell'assistenza sanitaria, attività finanziarie, trasporti e assistenza sociale.
Nel frattempo, l'occupazione nel governo federale è diminuita di 10.000, riflettendo già parte dell'impatto dei licenziamenti DOGE, sebbene si preveda che gli effetti dei tagli alla spesa federale e delle tariffe peseranno di più sul mercato del lavoro nei prossimi mesi.
Si sono verificate perdite di posti di lavoro anche nel commercio al dettaglio e l'occupazione ha mostrato pochi cambiamenti nell'estrazione di petrolio e gas, ma anche edilizia, e commercio all'ingrosso.
SALARI ORARI USA
I guadagni orari medi per tutti i dipendenti delle buste paga private non agricole degli Stati Uniti sono aumentati di 10 centesimi, ovvero dello 0,3% in un mese, a 35,93 dollari a febbraio 2025, dopo un aumento rivisto al ribasso dello 0,4% a gennaio, in linea con le previsioni di mercato.
A febbraio, i guadagni orari medi dei dipendenti del settore privato della produzione e non di supervisione sono aumentati di 9 centesimi, o dello 0,3%, a 30,89 dollari. Negli ultimi 12 mesi, i guadagni orari medi sono aumentati del 4%, dopo un aumento rivisto al ribasso del 3,9% nel mese precedente e leggermente al di sotto delle aspettative di mercato del 4,1%.
SETTIMANA ENTRANTE
Questa settimana, i dati più significativi saranno l’inflazione e i prezzi alla produzione Usa, ma anche le offerte di lavoro JOLTS e l'indice di fiducia dei consumatori del Michigan.
Nel Regno Unito, attenzione al dato del Pil, la produzione industriale e la bilancia commerciale dei beni. Anche la Germania pubblicherà i dati sulla bilancia commerciale e sulla produzione industriale.
Nel frattempo, va ricordata la decisione della Boc sui tassi. In Cina, saranno pubblicati, come negli Usa, Cpi e Ppi. Ancora, inflazione in diversi paesi emergenti come India, Brasile, Russia e Polonia. In Australia, attenzione alla fiducia delle imprese NAB e la fiducia dei consumatori Westpac.
Buona settimana!
Saverio Berlinzani
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Russia-Ucraina-Europa: Impatto Forex
Salve, sono il trader Professionista Andrea Russo. Oggi voglio condividere con voi una riflessione sulla situazione geopolitica attuale, in particolare sulla guerra in Ucraina e le sue implicazioni globali. Gli ultimi sviluppi ci mostrano un panorama sempre più complesso: l'America sembra aver assunto una posizione ambigua, con segnali che potrebbero essere interpretati come un avvicinamento a Putin. Questo ha portato a un'intensificazione dello scontro tra Russia ed Europa, con conseguenze che potrebbero ridefinire gli equilibri globali.
La situazione attuale e le sue implicazioni
La guerra in Ucraina, che ormai si protrae da anni, ha avuto un impatto devastante non solo sul fronte militare, ma anche su quello economico e politico. Recentemente, la decisione degli Stati Uniti di limitare il flusso di intelligence verso l'Ucraina ha favorito l'avanzata russa in alcune aree strategiche. Questo cambiamento di approccio ha sollevato dubbi sulla reale posizione americana e ha alimentato tensioni tra gli alleati occidentali.
L'Europa, dal canto suo, si trova in una posizione delicata. Da un lato, deve affrontare le pressioni economiche derivanti dalle sanzioni contro la Russia; dall'altro, deve mantenere un fronte unito per sostenere l'Ucraina. Tuttavia, la mancanza di una strategia chiara potrebbe portare a divisioni interne e a un indebolimento della sua posizione globale.
In questo contesto, l'Unione Europea ha recentemente annunciato un piano ambizioso da 800 miliardi di euro per il riarmo, denominato "ReArm Europe". Questo piano mira a rafforzare la difesa europea attraverso investimenti significativi, inclusi 650 miliardi provenienti da risorse nazionali e 150 miliardi da prestiti garantiti dal bilancio comunitario2. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che viviamo in un'era di riarmo e che l'Europa deve essere pronta a difendersi in modo autonomo.
L'impatto sul mondo Forex
Questa situazione geopolitica ha inevitabilmente avuto ripercussioni sul mercato Forex. La guerra in Ucraina ha già causato una significativa volatilità nelle valute globali, con l'euro che ha subito pressioni a causa delle incertezze economiche in Europa. Allo stesso tempo, il dollaro americano ha mostrato una forza relativa, ma la recente ambiguità della politica estera statunitense potrebbe indebolire questa posizione.
Le valute dei Paesi emergenti, in particolare quelli vicini al conflitto, continuano a essere altamente vulnerabili. Il rublo russo, ad esempio, ha subito oscillazioni significative, riflettendo le sanzioni economiche e le dinamiche interne del Paese.
Cosa aspettarsi in futuro
Guardando avanti, è probabile che il mercato Forex rimanga altamente volatile. Gli investitori dovranno monitorare attentamente gli sviluppi geopolitici e adattare le loro strategie di conseguenza. La chiave sarà mantenere un approccio flessibile e diversificare i portafogli per mitigare i rischi associati a questa incertezza globale.
In conclusione, la situazione attuale rappresenta una sfida senza precedenti per i trader e gli investitori. Tuttavia, con una strategia ben pianificata e un'attenta analisi del contesto, è possibile navigare attraverso queste acque turbolente e identificare opportunità di investimento.
Massimi storici di tutti i tempi, futuro scritto e da riscrivereBTC con scala logaritmica. Il dato è chiaro e inequivocabile a tutti.
La certezza relativa al suo andamento è equiparabile all'incertezza che continui a seguire il trend che ha da 14 anni.
Se così fosse vuol dire che i 110K saranno i livelli massimi di tutti i tempi. Possibile questo?
Possibile che in futuro BTC non cresca più e che siamo alla fine del suo ciclo di crescita e si va verso una stagnazione del prezzo?
Possibile, ma poco probabile. Questo lo dico vedendo cosa è BTC oggi, da chi oggi viene usata rispetto a qualche anno fa e le prospettive di uso futuro, nonchè la sua scarsità programmata.
Aggiungiamo per cosa BTC è nata, la sua decentralizzazione e libertà finanziaria. Per questo ci piace, a me ricorda Wikipedia contro Treccani, internet contro il docente di scuola. La libertà che ognuno può apportare come miglioramento contro la rigidità. DEFI vs finanza tradizionale.
Per questo sono relativamente sicuro che non è la sua fine ma la fine di un ciclo e l'inizio di un altro.
Solitamente la fine di un ciclo termina con sofferenze, utili per il cambiamento, che nel nostro caso temo sia un bear market pronunciato prima dell'inizio di una nuova curva logaritmica.
Cosa ne pensate? Per favore commentate e se volete farmi contento, boostatemi che mi da lo sprint per continuare il viaggio ;)
Calo dei rendimenti sui titoli di stato statunitensil recente calo dei rendimenti sui titoli di stato statunitensi non è primariamente attribuibile a un calo delle aspettative di inflazione, bensì alla crescente preoccupazione per una potenziale recessione, di entità variabile, che incombe sui mercati.
Rendimenti e Prospettive Economiche:
Tradizionalmente, i rendimenti obbligazionari tendono a diminuire quando gli investitori prevedono un calo dell'inflazione, in quanto la minore pressione sui prezzi riduce la necessità di politiche monetarie restrittive da parte della Federal Reserve (Fed). Tuttavia, nel contesto attuale, il calo dei rendimenti sembra essere guidato principalmente da un flight-to-safety, ovvero da una corsa verso asset considerati più sicuri in un clima di crescente incertezza economica.
Revisione delle Aspettative sui Tassi:
La prova di questo cambiamento di narrativa è evidente nella revisione delle aspettative sui tassi d'interesse da parte del mercato. Precedentemente, il mercato scontava un solo taglio dei tassi nel corso del 2025. Attualmente, le aspettative sono orientate verso tre o quattro tagli, riflettendo la crescente probabilità che la Fed intervenga per sostenere l'economia di fronte ai crescenti rischi recessivi.
Conclusioni:
Il mercato obbligazionario sta inviando un segnale chiaro: la preoccupazione per una potenziale recessione negli Stati Uniti sta superando le considerazioni sull'inflazione. Questo cambiamento nelle aspettative si traduce in un calo dei rendimenti e in una maggiore probabilità di interventi accomodanti da parte della Federal Reserve.
Yuan Cinese e Politiche Monetarie: La Strategia di IndebolimentoL'indebolimento del dollaro statunitense, osservato negli ultimi tempi, è un fenomeno che può essere interpretato alla luce delle recenti politiche monetarie cinesi e della necessità di preservare la stabilità del sistema finanziario globale. In particolare, l'avvio di una nuova fase di allentamento monetario da parte della banca centrale cinese ha creato la necessità di un aggiustamento valutario per evitare squilibri eccessivi.
Il Dilemma dello Yuan:
Un rafforzamento eccessivo del dollaro avrebbe esercitato una pressione insostenibile sullo yuan cinese, potenzialmente compromettendo la competitività delle esportazioni cinesi e destabilizzando l'economia del paese. Per questo motivo, un deprezzamento controllato del dollaro si è reso necessario per bilanciare le politiche monetarie delle due superpotenze economiche.
Indebolire il Dollaro Senza Taglio dei Tassi: La Leva della Paura:
La Federal Reserve (Fed) si è trovata di fronte a una sfida: come indebolire il dollaro senza ricorrere al tradizionale strumento del taglio dei tassi d'interesse? La soluzione è stata quella di instillare nei media la paura di una recessione economica americana.
L'Impatto della Narrazione Mediatica:
La diffusione di notizie e analisi pessimistiche sulla salute dell'economia statunitense ha generato incertezza e timori tra gli investitori, spingendoli a ridurre la loro esposizione al dollaro e a cercare rifugio in altre valute. Questo ha portato a una diminuzione del valore del dollaro, raggiungendo un livello ritenuto meno rischioso per la stabilità finanziaria globale.
PIL USA,Fed Anticipa una Contrazione del -2,8% le PILl tracker GDPNow, uno strumento di monitoraggio del Prodotto Interno Lordo (PIL) sviluppato dalla Federal Reserve di Atlanta, proietta una contrazione del -2,8% per l'economia statunitense nel primo trimestre dell'anno. Questo dato, nettamente inferiore alle attese, solleva interrogativi sulla solidità della ripresa economica e pone nuove sfide per la politica monetaria.
Fattori Determinanti la Contrazione:
Calo delle Esportazioni Nette: Le esportazioni nette sono previste in calo del 3,6% rispetto al quarto trimestre del 2024. Questa flessione è attribuibile, in parte, all'accumulo di scorte da parte delle imprese, una strategia volta a mitigare i potenziali aumenti dei costi di importazione derivanti da ipotetici dazi doganali promossi dall'amministrazione Trump.
Effetto dei Dazi: L'incertezza sulle future politiche commerciali sta già influenzando il comportamento delle aziende, con un impatto misurabile sui flussi commerciali. Sebbene questo effetto possa rivelarsi temporaneo, i dazi rappresentano un fattore di distorsione per l'economia.
Stagnazione della Spesa per Consumi: La crescita della spesa dei consumatori, misurata dall'indice dei prezzi per i consumi personali (PCE), l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, è stimata piatta per il primo trimestre. Tale dato contrasta con le previsioni di inizio mese, che indicavano una crescita vicina al 3%.
XRP - Ti spiego il mio SET UP per un eventuale BIG SHORT
🚨 XRP a rischio ribasso? In questa video analisi ti mostro il mio SET UP per un possibile BIG SHORT su XRP, basato sull'Analisi Ciclica 2.0. Esamineremo insieme punti di ingresso, livelli chiave, zone di inefficienza, supporti e resistenze per capire se e quando il mercato potrebbe invertire.
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📅 Data di pubblicazione: 08/03/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Nuovo Ciclo Biennale Inverso? Il nuovo Rimbalzo Deciderà tuttoL’analisi ciclica 2.0 sullo S&P 500 mostra un momento chiave per il mercato: la recente discesa ha violato lo swing T+6 inverso, un segnale che potrebbe confermare l’inizio di un nuovo ciclo Biennale! 📉
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📅 Data di pubblicazione: 08/03/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.