long 3SAM da 27,63 no stop pura scommessa di pseudo coperturalong 3SAM da 27,63 no stop, anche se il segnale è farloccato dalla pressofusione dell'etf di alcuni giorni fa, dopo visione del grafico del sottostante ci proviamo, un po' perchè dopo un po' tutto ciò che sale deve scendere e un po' perchè la vittoria sul mercato sembra arridere ad altre aziende.
La size è puro "denaro divertimento", 8pezzi votati all'autodistruzione, o leva tre o muerte!
Oltre l'analisi recessivografica!
Oltre l'analisi tecnica
Si ricominciaIl 2024 si è rivelato un anno eccezionale per i mercati azionari statunitensi, grazie a una combinazione di fattori macroeconomici, tecnologici e politici che hanno alimentato un solido rally. L’S&P 500 ha prodotto un eccellente +24%, grazie in particolar modo al contributo significativo del settore tecnologico e dell'energia.
Il Nasdaq ha realizzato un +30%, trainato soprattutto dal settore dell'intelligenza artificiale e dalla forza delle megacap, mentre il Dow Jones ha chiuso con un +13%, ovvero una performance più moderata, in ragione di un'esposizione minore ai titoli tecnologici.
I mercati azionari europei si sono rivelati misti, con alcuni indici che hanno sovraperformato mentre altri hanno chiuso in rosso su base annua. Lo STOXX 600, ovvero l’indice paneuropeo, ha segnato un calo del 3% su base trimestrale, il peggior risultato degli ultimi due anni. Questo dato riflette evidentemente le crescenti preoccupazioni economiche e l’incertezza sui mercati globali.
Il CAC 40 è sceso del 2,1% nel 2024, risentendo delle difficoltà in settori strategici come quello automobilistico e alimentare. Il DAX, nonostante il clima generale di incertezza e sfiducia dell’economia tedesca, ha sovraperformato con un guadagno annuo del 19%, grazie soprattutto ai settori tecnologico e industriale.
Il FTSE 100 ha chiuso in positivo per il quarto anno consecutivo, registrando una crescita del 5% nell’anno appena concluso. Il risultato è stato favorito dalla stabilità dei titoli blue-chip e dalla resilienza del settore finanziario.
DOLLARO, ANCORA RIALZI?
L'indice del dollaro è salito sopra quota 108 martedì, vicino ai massimi degli ultimi due anni, mentre nel 2024 è salito di oltre il 6,5%, segnando la sua performance annuale migliore dal 2015. Questo rally è stato guidato dalla rielezione del presidente eletto Trump a novembre e dal cambiamento di atteggiamento da parte della Federal Reserve, che da accomodante che era a metà anno, è tornata ad essere restrittiva sul taglio del costo del denaro.
La banca centrale USA, infatti, ha ridotto la sua previsione di taglio dei tassi per il 2025 a 50 punti base a causa dell'inflazione persistente e di un forte mercato del lavoro.
Le aspettative di politiche pro-crescita e inflazionistiche sotto Trump, come tagli fiscali e aumenti tariffari, hanno ulteriormente sostenuto il dollaro. Contro l'euro, la divisa americana sta forzando la mano con il supporto di EUR/USD di 1.0330 vicino alla rottura.
Anche il cable si avvicina al supporto chiave di 1.2480, mentre il CHF rimane stabile a 0.9400 contro l'euro, ma contro il dollaro si indebolisce con possibili obiettivi a 0.9200.
Rimane vicino a 1.4400 l'USD/CAD, incapace di rafforzarsi, mentre l'USD/JPY è tornato sopra quota 157.00. La BoJ per ora è totalmente assente. Infine, le oceaniche si avvicinano ai supporti di medio e lungo termine, che sono anche eccessi importanti visti tempo fa.
PETROLIO, ANCORA TRADING RANGE?
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti sopra i 71 dollari al barile martedì, salendo per la terza sessione consecutiva in mezzo a bassa volatilità e scarso interesse, dopo che nuovi dati hanno rivelato che l'attività manifatturiera cinese è cresciuta a dicembre.
La produzione manifatturiera del gigante asiatico è cresciuta per il terzo mese consecutivo, sebbene a un ritmo più lento, suggerendo che nuovi stimoli stanno supportando l'economia del più grande importatore di petrolio greggio al mondo.
Gli operatori restano in attesa dei dati del sondaggio sulle aziende statunitensi per ulteriori approfondimenti sulle prospettive della domanda. Nel frattempo, va ricordato che il petrolio ha perso circa lo 0,5% nel 2024, dopo mesi di trading range in un intervallo di negoziazione ristretto.
Il mercato si sta ora preparando per un anno potenzialmente turbolento, con preoccupazioni per un eccesso di offerta, rischi geopolitici e il potenziale impatto dell'amministrazione Trump in arrivo sulla politica petrolifera, tutti fattori che suggeriscono cautela e prudenza.
CINA, PMI IN CALO
Il Caixin China General Manufacturing PMI è sceso a 50,5 a dicembre 2024 dal massimo di 5 mesi di novembre di 51,5, mancando le stime di mercato di 51,7, ma facendo registrare il terzo mese consecutivo di crescita dell'attività industriale. Sia la produzione che i nuovi ordini sono cresciuti a ritmi più lenti, mentre gli ordini dall’estero sono scesi dopo essere aumentati al ritmo più rapido degli ultimi sette mesi nel mese precedente. Inoltre, l'occupazione è diminuita per il quarto mese.
Sul fronte dei prezzi, quelli di vendita sono diminuiti per la prima volta da settembre. Infine, la fiducia si è indebolita, con il dato che ha raggiunto il minimo degli ultimi tre mesi, a causa delle preoccupazioni sulla crescita e sulle prospettive commerciali, in particolare con la minaccia dei dazi statunitensi. USD/CNH, che dopo aver quasi toccato i massimi storici a 7.3690 il 31 dicembre, a causa della scarsa liquidità presente sui mercati, è sceso di nuovo a 7.3200.
Buona giornata
Saverio Berlinzani
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Il 2024 si conclude con una leggera debolezza.Il 2024 si conclude con una leggera debolezza.
A Wall Street si dice:
"Non investire mai in qualcosa che non capisci pienamente. La conoscenza è la tua migliore difesa contro il rischio." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
L'ultimo giorno di contrattazione del 2024 è stato piuttosto tranquillo. Le azioni hanno subito pressioni fin dall'apertura, per poi muoversi principalmente in modo laterale per il resto della sessione. Non è sorprendente che i volumi siano diminuiti, dato che molti investitori hanno già spostato la loro attenzione sul nuovo anno, considerando la festività di domani e il cambio di calendario.
Risultati dei principali indici
A fine giornata, i principali indici hanno registrato i seguenti risultati:
- Dow Jones: sostanzialmente invariato.
- Nasdaq: in calo dello -0,8%.
- S&P 500: in ribasso dello -0,4%.
Nonostante il calo generale, alcuni settori hanno mostrato segnali positivi: Energia, Immobiliare e Materiali sono stati i migliori performer della giornata. Al contrario, il settore tecnologico ha affrontato le maggiori pressioni, principalmente a causa di un'ulteriore debolezza nelle azioni del gruppo "Mag 7" (le sette principali big tech). Anche i settori Consumi Discrezionali e Servizi di Comunicazione hanno chiuso con perdite rilevanti.
Andamento annuale
Sebbene concludere l'anno con una certa debolezza non fosse l'ideale, è importante fare un passo indietro e riconoscere la straordinaria solidità complessiva del mercato nel 2024. I dati annuali parlano chiaro:
- S&P 500: +23%.
- Dow Jones: +13%.
- Nasdaq: miglior performance tra i principali indici, con un aumento vicino al +30%, trainato dalle grandi società tecnologiche.
Prospettive per il 2025
Guardando avanti, il ciclo degli utili del quarto trimestre 2024 è in procinto di guadagnare slancio, con le grandi banche che inizieranno a pubblicare i risultati a metà gennaio. Le prospettive per il 2025 restano favorevoli, con gli utili delle aziende incluse nell’S&P 500 previsti in crescita, mantenendo la traiettoria positiva che ha caratterizzato l'anno appena concluso.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Veeva Systems (VEEV)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Strategia Smart money il resto sono chiacchiere Augurando a tutti buon anno condivido con voi tutti un modo molto efficace per evitare di perdere ore e ipotizzare improbabili proiezioni grafiche di analisi tecnica .
questo è un esempio ma esistono tanti indicatori simili io ho scelto questi che danno in modo matematico e scientifico il numero esatto delle candele rosse e verdi e il posizionamento sul mercato della liquidità per seller e buyers. E come dico sempre io un conto è fare trading e un conto e giocare al lotto.
Bye e spaccate la tastiera di boost.
EUR/USD - Economia a due velocità sulle sponde dell'AtlanticoIl corss EUR/USD, il cosiddetto "Fiber", ha iniziato il 2024 a circa 1,1040 per poi arrivare, il 22 settembre, a registrare il suo minimo di 1,033 per poi ritestarlo quasi il 18 dicembre. Mentre scriviamo il prezzo si trova a 1,04032.
Il mondo finanziario, a inizi 2024, ruotava sostanzialmente intorno ai livelli d'inflazione e le speranze che le banche centrali potessero iniziare il prima possibile ad abbandonare le politiche restrittive. Adesso che siamo a fine anno possiamo dire che le speranze erano ben lungi dall'essere soddisfatte. I livelli d'occupazione e la crescita economica sono diventati sempre più preoccupanti e hanno messo, per gran parte dell'anno, in ombra il problema inflazione.
Sebbene il ruolo delle banche centrali sia orientato ai livelli d'inflazione e occupazione con lo scopo di bilanciarli e non ha nulla a che fare con la crescita economica, sicuramente le loro politiche monetarie possono influenzarla. Questo è quello che è successo nel 2024.
I motivi che hanno portato la BCE ad attuare i primi tagli.
La BCE è stata tra le prime banche centrali a modificare la propria politica monetaria e quindi, dopo un lungo anno di restrizioni, a giugno scorso ha annunciato il primo taglio dei tassi d'interesse, riducendo i tassi di riferimento di 25 bps ciascuno. Il quarto taglio di 25 bps è stato attuato a dicembre, portando il tasso sulle principali operazioni di finanziamento, i tassi sulla linea di credito marginale e sulla linea di deposito rispettivamente al 3.15%, 3,4% e 3%.
A differenza di quanto è stato negli Stati Uniti, l'allentamento monetario in Europa non è stato operato per motivi inflazionistici ma, soprattutto, per il timore di una battuta d'arresto dell'economia.
L'inflazione al consumo YoY, nell'ultima lettura relativa al mese di novembre ha registrato il 2,2%, con il dato "core", depurato dalle componenti volatili energetiche e cibo, al 2,7%.
Sebbene il tasso inflazionistico sia quasi vicino all'obiettivo della banca centrale, la preoccupazione principale che ha portato al cambio di rotta è stata la scarsa crescita economica con gli indicatori macroeconomici che non escludono affatto una recessione (che ha già colpito la Germania nel 2024). Su base annua il PIL destagionalizzato è aumentato dello 0,9% sia nell'area euro che nell'Unione Europea nel terzo trimestre grazie al colpo di coda dell'ultimo trimestre. Il Purchasing Managers Index, comunemente PMI, che misura i livelli di produzione nel settore manifatturiero e dei servizi, ha mostrato che il settore manifatturiero ha trascorso quasi due anni consecutivi di contrazione, salvato solo da un settore dei servizi che da marzo, tranne che per la lettura di inizio dicembre, ha sempre registrato dati sopra il livello dei 50 punti, seppur basso rispetto all'analogo americano. Questo scenario macroeconomico porterà la BCE a continuare ad abbassare i tassi sebbene l'inflazione rimanga sopra il livello prefissato del 2%. Ad aggravare la situazione ci sono state le crisi di governo dei paesi trainanti, Germania e Francia. Il governo di coalizione tedesco è crollato dopo che il Bundestag ha espresso un voto di sfiducia nei confronti del cancelliere Olaf Scholz portando a nuove lezioni nel prossimo febbraio. In Francia, invece, il governo è caduto a seguito della mozione di sfiducia del primo ministro Michel Barnier.
Dall'altra parte dell'Atlantico
La situazione negli States è per molti aspetti totalmente diversa, e ha portato il dollaro ad eleggersi vincitore 2024 (si veda l'idea pubblicata 29.12.2024). Il neo eletto presidente Donald Trump è stato sicuramente ed è il catalizzatore principale dell'ascesa del dollaro. Non solo Trump ha vinto le elezioni presidenziali ma il partito repubblicano ha preso il controllo di Camera e Senato rafforzando, così, ulteriormente il potere del presidente.
La vittoria repubblicana è stata, almeno per ora, ben vista dai mercati finanziari, con gli indici americani che hanno raggiunto livelli record con la promessa di Trump di tagliare il cuneo fiscale e imporre dazi sui beni e servizi esteri, con i valori azionari alle stelle e quello dei titoli di stato a picco.
L'attuale euforia potrebbe essere minacciata dai rinati rischi di un surriscaldamento dell'inflazione legati alle politiche accomodanti di Trump. Inoltre, bassi livelli di disoccupazione e alti livelli di disoccupazione (rispetto al periodo) potrebbero portare ad un fisiologico aumento di domanda dei consumatori e, di conseguenza, riportare i prezzi su.
A tutto ciò, ovviamente, incideranno i tanto blasonati dazi. Se la politica di campagna elettorale dovesse essere attuata, questa porterà sicuramente ad un aumento dei prezzi al cittadino americano con conseguenza diretta di un perdita di valore della moneta. In riferimento a questo aspetto preoccupazioni di non poca rilevanza attanagliano i membri della BCE, che vedono l'attuazione delle politiche trumpiane per l'economia europea, già malmessa, come la Kriptonite per Superman.
La Fed, a differenza della BCE, ha tagliato i tassi tre volte nel 2024, con un taglio di 50 bps a settembre, un taglio di 25 bps a novembre e altri 25 bps a dicembre, per arrivare all'intervallo attuale di 4,25% - 4,50%. I funzionari della Fed hanno tenuto l'attenzione sull'inflazione per gran parte del 2024, spostandola solo temporaneamente sull'occupazione mentre l'apprensione sulla crescita economica non è mai stata eccessiva.
Il tema inflazione è tornato alla ribalta nell'ultima riunione del FOMC, quando i responsabili politici hanno sottolineato che la decisione di tagliare ulteriormente il tasso d'interesse di riferimento è stata una scelta rischiosa e, infatti, hanno annunciato che nel 2025 la politica di ammorbidimento subirà un rallentamento a fronte di un'economia ancora calda e un'inflazione ancora al di sopra dell'obiettivo. Le previsioni per il 2025, secondo il Summary of Economic Projections di dicembre, sono di solo due tagli, a differenza di quanto era stimato nella riunione di settembre in cui erano stati segnalati quattro tagli per il 2025.
L'inflazione, infatti, è tornata a preoccupare dopo che nella lettura dell'US Bureau of Labor Statistics ha segnato un aumento del 2,7% YoY a novembre, rispetto al 2,6% di ottobre, mentre il dato "core" è aumentato del 3,3%, comunque in linea con le aspettative di mercato.
A differenza dell'Europa, le preoccupazioni di una recessione negli Stati Uniti si sono attenuate nel 2024, con una probabilità di un soft landing sempre più concreta. Infatti, l'economia, per tutto l'anno, ha segnato dati molto buoni al netto del periodo di restrizioni monetarie. Il Pil è cresciuto del 3,1% in Q3 e l'ottimismo ha portato tutti gli indici azionari americani a registrare nuovi massimi sebbene l'ultimo dot plot chart abbia portato l'interesse speculativo a prendere qualche profitto.
Oltre alla crescita economica registrata nel 2024, la Fed ha ottimizzato anche le sue prospettive di crescita per il 2024 al 2,5%, rispetto al precedente 2% stimato a settembre, nonostante si stima che al 2026, il trend tornerà ai livelli di crescita di lungo termine pari all'1,8%. Le stime sull'inflazione sono state riviste al rialzo, con un tasso al 2,5% per il 2025, in aumento rispetto le previsioni precedenti di 2,1%, con il dato core al 2,8%.
Di contro, dall'altra parte dell'oceano, la BCE taglierà ulteriormente i tassi anche nel 2025 in un contesto di crescita debole persistente e di inflazione in calo (almeno per adesso). Qualche analista sfrontato stima addirittura che nel 2025 potrebbero arrivare al livello neutrale del 2%.
I tagli in Europa sono dettati dalle previsioni al ribasso d'inflazione in calo al 2,1% e il dato core al 2,3%, con una prospettiva di allineamento, nel 2026, all'1,9%. Congiuntamente, sono state viste a ribasso anche le previsioni di crescita, con un 1,1% per il 2025 e 1,4% per il 2026.
Per dirla in due parole, mentre la Fed potrebbe trovarsi a gestire una rinnovata ventata inflazionistica, l'Europa dovrà continuare a far fronte alla battuta d'arresto dell'economia che potrebbe acuirsi nel caso in cui Trump dovesse mettere pedissequamente in atto il suo piano d'azione pubblicizzato in campagna elettorale.
Prospettive tecniche sul cross EUR/USD
monthly chart
Se si osservano gli ultimi due anni vediamo che il trend piuttosto laterale, con il prezzo che si è mosso nel range tra 1,1275 (luglio 2023) e 1,03319 (novembre 2024), superando la resistenza posta a circa 1,044. Salvo notizie apocalittiche, il cross si appresta a chiudere il terzo mese di fila in negativo registrando un calo di più del 6,50%. A livello tecnico la linea di prezzo si trova all'interno della Kumo seppur quest'ultima in posizione quasi neutrale. Una chiusura della candela al di sotto della Kijun Sen potrebbe sicuramente aprire nuove prospettive al ribasso sul lungo termine e trascinare nuovamente l'euro verso la parità, verso i minimi del 2022. La media mobile a 200 periodi è molto distante dalla linea di prezzo sebbene abbia una lieve pendenza, mentre la media mobile a 50 periodi ha agito da resistenza per gli ultimi due anni. L'RSI si trova in zona ribassista al di sotto della sua media, ma ancora molto lontano dalla zona di ipervenduto.
Siamo comunque a circa il livello 0,50 di Fibonacci calcolato sul rally partito dal 2022, questo è un livello molto importante, considerato che ci troviamo su un livello sensibile, a circa 1,040 (al momento in cui scriviamo).
daily chart
Sul grafico giornaliero traspare chiaramente il trend ribassista di breve medio termine con il prezzo che ha sempre reagito alla resistenza data dalla Kijun Sen nell'occasioni in cui è stata toccata al rialzo. Dopo aver superato la Tenkan Sen al rialzo il 25 novembre, è rimasto intrappolato tra la Kijun e la Tenkan per poi tornare nuovamente al di sotto delle stesse. La Kumo, che disegna un trend al ribasso, viaggia molto distante dalla linea di prezzo mentre abbiamo assistito al "death cross" tra la media mobile a 50 periodi sulla media mobile a 200 periodi (segnale di forte spinta al ribasso). Anche la Chikou Span è sotto la linea di prezzo e dopo averlo toccato (candela del 24 novembre) ora sembra orientata nuovamente al ribasso con nessun ostacolo. A ostacolare le spinte bullish c'è anche una linea di tendenza dinamicha che sta fungendo da resistenza (linea blu). Attualmente le prospettive al rialzo non sono sorrette da alcun segnale tecnico, con un RSI che rimane in una zona di venduto sulla sua media, con ulteriori margini di discesa per toccare la linea di ipercomprato.
Che dire, il quadro macroeconomico sicuramente da forza al dollaro a danno dell'euro, con una presidenza Trump che, se dovesse palesarsi così come propagandato dallo stesso, porterebbe ancora più ostacoli all'economia europea. Gli Stati Uniti rischiano un ritorno dell'inflazione a causa di una domanda che rimane forte e con i dazi che potrebbero comunque agevolarne il rimbalzo ma sorretti da un'economia tra le più resilienti del globo che è riuscita ben a tener botta anche negli anni neri della pandemia. L'Europa rischia doppiamente, il collasso definitivo di un economia che già stenta e un ritorno dell'inflazione a causa dei prezzi che rischia di dover sostenere sia a causa dei dazi minacciati da Trump ma anche per quelli che dovrà sostenere per approvvigionarsi della componente energetica che la vedrebbe costretta a rifornirsi dagli Stati Uniti e non a prezzi vantaggiosi...
Trump davvero metterà in atto quel che ha chiacchierato fin oggi? Staremo a vedere, con la speranza che, infine, non faccia così come è stato nel Trump 1.0. Come spesso capita, le sorti dell'Europa sono alle volontà dei più forti... ma ne parleremo in altre occasioni.
Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.
A Wall Street si dice:
"La tolleranza al rischio varia da individuo a individuo. Investi in base alla tua capacità di sopportare perdite." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Come può un anno così straordinario concludersi con un mese così deludente? Con un solo giorno rimasto nel 2024, questa è la situazione: le azioni hanno registrato un calo di circa l'1% per la seconda sessione consecutiva ieri.
Le azioni tecnologiche, ancora sotto pressione, hanno visto il NASDAQ perdere l'1,19% (circa 235 punti), chiudendo a 19.486,79. Tra i pochi segnali positivi, il leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato NVIDIA (NVDA) ha guadagnato lo 0,4%, risultando l'unico titolo tra i "Magnificent 7" a chiudere in positivo. D'altro canto, Tesla (TSLA) ha subito un calo del 3,3% dopo la perdita del 5% di venerdì scorso, mentre Meta Platforms (META), Apple (AAPL), Amazon (AMZN) e Microsoft (MSFT) hanno tutte registrato perdite superiori all'1%.
L'indice S&P 500 è sceso dell'1,07%, chiudendo a 5906,94, mentre il Dow Jones ha perso lo 0,97% (circa 418 punti), chiudendo a 42.573,73. Questo andamento riflette chiaramente come le sessioni a basso volume possano generare oscillazioni significative nei mercati.
È un modo piuttosto insolito per concludere un anno che, fino a questo momento, era stato molto positivo. Sebbene queste flessioni possano essere attribuite in parte alla presa di profitto, ci si potrebbe aspettare che il mercato mantenesse un profilo più stabile. Tuttavia, sembra che chiuderemo l'anno con un segnale di debolezza.
La recente riunione del FOMC ha contribuito a stabilire un tono ribassista, smorzando l'entusiasmo che i mercati avevano accumulato negli ultimi mesi.
Nonostante la pressione sulle azioni tecnologiche nelle ultime sessioni, il NASDAQ è comunque in rialzo dell'1,4% per dicembre, con un giorno ancora da registrare. Sfortunatamente, questa è l'unica buona notizia per il mese, poiché il Dow ha perso oltre il 5% e l'S&P è in calo di oltre il 2%.
Se speriamo ancora in un rally di Babbo Natale, il "grande uomo in rosso" dovrà affrontare una sfida significativa, considerando che mancano solo tre giorni nel periodo tradizionale che termina il secondo giorno del nuovo anno (questo venerdì).
Indipendentemente da ciò che accadrà oggi, il 2024 si confermerà come un anno positivo per i rialzisti. Dal novembre scorso, il mercato non si è più guardato indietro, registrando guadagni ben superiori alle aspettative. I titoli legati all'intelligenza artificiale e al quantum computing continuano a essere protagonisti, e non dimentichiamo Bitcoin, che ha mantenuto il suo slancio.
Quanto è stato positivo quest'anno? Tutti e tre i principali indici hanno registrato aumenti a doppia cifra, guidati dal NASDAQ, con un rialzo di quasi il 30% a un giorno dalla chiusura. Nel frattempo, l'S&P 500 e il Dow Jones sono cresciuti rispettivamente di oltre il 26% e quasi il 13%.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Casey's General Store (CASY)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Come Funziona la Leva Finanziaria nel Trading ForexCari lettori, mi chiamo Andrea Russo, e oggi voglio parlarvi di uno degli argomenti più discussi nel mondo del trading: la leva finanziaria nel Forex. Questo strumento, tanto potente quanto delicato, permette di amplificare i guadagni con piccoli investimenti, ma nasconde anche rischi significativi se non usato con prudenza. In questo articolo ti guiderò passo dopo passo, spiegandoti come funziona la leva, quali sono i suoi vantaggi e rischi, e come puoi iniziare a fare trading in modo sicuro.
Cos’è la leva finanziaria nel Forex?
La leva finanziaria è uno strumento che consente ai trader di controllare posizioni molto più grandi rispetto al capitale realmente investito. Ad esempio, con una leva di 1:100, puoi aprire una posizione di $100.000 con un investimento iniziale di soli $1.000.
Ecco un esempio semplice:
Investi $1.000 con una leva di 1:100.
La tua esposizione sul mercato sarà di $100.000.
Se il mercato si muove dell’1% a tuo favore, guadagnerai $1.000 (pari al 100% del tuo capitale).
Se il mercato si muove dell’1% contro di te, perderai tutto il capitale investito.
Come puoi vedere, la leva amplifica sia i guadagni che le perdite, motivo per cui è fondamentale comprenderne il funzionamento prima di utilizzarla.
Vantaggi della leva finanziaria
La leva finanziaria presenta diversi vantaggi che la rendono uno strumento attraente per chi vuole investire nel Forex:
Accesso al mercato con piccoli capitali: Puoi iniziare a fare trading anche con somme modeste, grazie alla leva.
Possibilità di diversificare: Con un capitale limitato, puoi aprire più posizioni su diverse coppie di valute.
Massimizzazione dei profitti: Anche piccoli movimenti di prezzo possono tradursi in guadagni significativi.
I rischi della leva finanziaria
Nonostante i vantaggi, la leva comporta rischi importanti:
Perdite elevate: La stessa amplificazione che genera profitti può moltiplicare le perdite.
Margin Call: Se le perdite superano il margine disponibile, il broker può chiudere automaticamente le tue posizioni.
Stress emotivo: La leva elevata può portare a decisioni impulsive, spesso dettate dall’ansia.
Come iniziare a fare trading nel Forex con leva finanziaria
Se vuoi utilizzare la leva finanziaria nel Forex in modo efficace e sicuro, segui questi passaggi:
1. Formati e impara le basi
Prima di tutto, studia come funziona il mercato Forex. È importante capire cosa influenzi i tassi di cambio e quali strategie adottare. Approfondisci concetti chiave come:
Coppie di valute principali
Spread e commissioni
Analisi tecnica e fondamentale
2. Scegli un broker affidabile
Il broker è il tuo partner nel trading, quindi assicurati che sia regolamentato e offra condizioni trasparenti. Cerca broker con:
Spread competitivi
Opzioni di leva flessibile
Piattaforme user-friendly
3. Inizia con un conto demo
Per fare pratica, utilizza un conto demo. Potrai testare le tue strategie senza rischiare denaro reale e acquisire confidenza con la piattaforma.
4. Imposta una strategia di trading
Un buon trader non lascia nulla al caso. Definisci un piano di trading che includa:
Obiettivi realistici
Percentuale di rischio per operazione (1-2% del capitale)
Strumenti di gestione del rischio, come stop-loss e take-profit
5. Inizia con una leva bassa
Se sei alle prime armi, usa una leva moderata, come 1:10 o 1:20. Questo ti permetterà di limitare le perdite mentre impari a gestire il rischio.
6. Monitora le posizioni e gestisci il rischio
La gestione del rischio è la chiave per avere successo nel trading. Investi solo ciò che puoi permetterti di perdere e monitora costantemente le tue posizioni.
Conclusione
La leva finanziaria è uno strumento incredibile, ma va usata con cautela. Può aprire le porte del mercato Forex anche a chi dispone di capitali limitati, ma richiede disciplina, formazione e una buona gestione del rischio.
Grazie per aver letto questo articolo. Se hai domande o vuoi condividere le tue esperienze nel Forex, scrivimi nei commenti.
E ricorda: il trading è una maratona, non uno sprint! Buon trading!
S&P 500: analisi e target 2025L’indice SP:SPX si appresta a chiudere il 2024 in area 6.000 punti, facendo segnare una performance tra le migliori degli ultimi anni e pari a +25%. Tale crescita è stata tranquilla e costante durante tutto l’anno, con un solo momento di relativa tensione durante l’estate, quando abbiamo assistito ad un ritracciamento di circa l’8%. Positive anche le performance dell’oro (+27%) e soprattuto del Bitcoin, che ha registrato un clamoroso +109%. Meno brillante ma comunque positiva l’Europa, con Eurostoxx50 a +8%. Il tutto è accaduto, ricordiamolo, in un contesto di tassi al 4,50% negli Stati Uniti e tra il 2,50% e il 4% in area Euro.
Per l’anno 2025 le stime ufficiali di Wall Street sono più che rosee: la grande maggioranza degli analisti si attende infatti l’indice ad almeno 6.500 punti, scontando dunque una performance minima del +8%. I più ottimisti tra loro (Yardeni, Wells Fargo, Deutsche Bank, Oppenheimer) hanno addirittura un target a 7.000 punti, ipotizzando così una performance per il 2025 del +16%! Gli analisti più cauti sono invece quelli di BNP e UBS che si aspettano l’indice rispettivamente a 6.400 e 6.300 a fine 2025. Si tratterebbe comunque di una performance annua attesa del +5%, e stiamo parlando delle stime più caute.
Sembra dunque ancora prevalente quell’ ottimismo di fondo che accompagna il mercato ormai dalla fine dell’emergenza pandemica, un ottimismo che fino ad oggi ha saputo resistere alle tensioni geopolitiche (conflitto russo-ucraino, conflitto Israele-Palestina-Libano, tensioni a Taiwan), all’urto dell’inflazione, a due attentati all’attuale presidente Trump, oltre ovviamente alla stessa pandemia e al relativo lockdown.
Tale ottimismo si traduce in termini fondamentali in un’attesa di crescita degli utili di oltre il +10% per il 2025, accompagnata da margini in espansione (in virtù dell’impatto dell’AI) e un premio per il rischio relativamente basso (figlio dell’attuale euforia). I tassi di interesse, attualmente al 4,50%, sono attesi per il lungo termine al 3-3,50%. Tale è lo scenario incorporato negli attuali 6.000 punti indice.
La domanda da porsi a questo punto è: cosa accadrebbe qualora le stime si rivelassero errate e venissero riviste al ribasso ? Chiaramente ciò porterebbe ad un cambio nel trend di mercato e conseguentemente anche nel mood degli operatori. Se si valuta uno scenario di crescita zero per il 2025 (e bassa negli anni successivi), accompagnato da una marginalità stabile (anziché in espansione) e da un premio per il rischio più elevato (passaggio da euforia a paura) l’indice risulta valere 4.500/4.700 punti, dunque il 25% in meno rispetto ai prezzi attuali. Questo sarebbe dunque il target ribassista qualora il mercato passasse da toro a orso.
Se mettiamo sulla bilancia il rischio da una parte il rendimento dall’altra abbiamo un -25% contro un +10/15% atteso, ovviamente però con diversi gradi di probabilità. Per verificarsi, lo scenario negativo ha bisogno di un potente catalyst (oltre a qualche imponderabile “cigno nero”), e stando alle discussioni degli ultimi mesi esso potrebbe essere legato o ad una nuova impennata inflazionistica o ad un inasprimento (in senso militare) delle tensioni USA-Cina.
In tutti gli altri scenari, più o meno positivi, l’attesa è come detto per una crescita dell’indice USA in linea con la media storica, se non migliore. I target si situano tra il +8% e il +15%. Pertanto, da un punto di vista operativo e all’attuale prezzo di 6.000 punti, l’indice offre un’indicazione di hold per chi è già esposto e ha una view positiva su inflazione e geopolitica, un’indicazione di alleggerimento per chi, già lungo, teme un ritorno dell’inflazione e/o un inasprimento delle tensioni con la Cina. Nel breve termine invece l’indice, pur caro, appare non sufficientemente tirato per giustificare un’indicazione di sell short e certamente non così a sconto da giustificare un buy.
Bitcoin, un ultima salita Credo che btc possa fare un ultima fase rialzista verso i 100K prima di tornare a scendere sotto i 90K
(Non è detto che lo faccia, da qui può tranquillamente continuare a scendere ma sarebbe un mossa interessante per intrappolare moltissimi retail)
Sta chiudendo un ciclo medio, secondo me lo vedremo in range laterale ribassista da qui a un mese circa
Se dovesse raggiungere gli 80K sarebbe veramente sano per poi ripartire in modo violento oltre i 100K
Errori Comuni nel Forex Trading: Come EvitarliIl Forex trading è il mercato più grande e liquido al mondo, ma proprio per questo è anche uno dei più complessi e insidiosi. Molti trader, soprattutto alle prime armi, si trovano a commettere errori che possono compromettere i loro guadagni o persino azzerare il capitale. Tuttavia, con una pianificazione adeguata e una maggiore consapevolezza, è possibile evitare le insidie più comuni e costruire una carriera di successo nel trading.
In questa guida, esploreremo i 10 errori più frequenti nel Forex trading e forniremo strategie concrete per superarli.
1. Non Avere un Piano di Trading
Un piano di trading è fondamentale per qualsiasi trader. Senza un piano chiaro, è facile lasciarsi trasportare dalle emozioni, prendere decisioni impulsive e perdere denaro.
Un piano di trading efficace dovrebbe includere:
- **Obiettivi di trading**: Decidi quanto vuoi guadagnare e in quale arco di tempo.
- **Tolleranza al rischio**: Quanto sei disposto a perdere in una singola operazione?
- **Regole di ingresso e uscita**: Stabilisci i criteri per aprire e chiudere una posizione.
- **Strategia di gestione del capitale**: Determina quanto del tuo capitale investire in ogni operazione.
Esempio pratico: se il tuo obiettivo è guadagnare il 10% in un mese, il piano dovrebbe specificare quante operazioni fare, quali coppie di valute monitorare e i livelli di rischio per ogni trade.
2. Gestione del Rischio Inadeguata
Un errore comune è rischiare troppo capitale in una singola operazione. Questo è un modo rapido per perdere tutto il tuo denaro. Una buona regola è seguire la **regola dell'1-2%**, ovvero non rischiare più dell'1-2% del tuo capitale su un singolo trade.
Ad esempio, se hai un capitale di 10.000€, il rischio massimo per trade dovrebbe essere compreso tra 100 e 200€. Ciò ti permette di sopravvivere a una serie di perdite consecutive senza compromettere il tuo account.
Inoltre, è essenziale diversificare le tue operazioni. Evita di concentrarti su una sola coppia di valute o su una strategia specifica, in modo da ridurre il rischio complessivo.
3. Non Impostare Stop-Loss
Lo stop-loss è uno strumento essenziale per proteggere il capitale. Ti consente di limitare le perdite chiudendo automaticamente una posizione quando il mercato si muove contro di te.
Molti trader, per paura di chiudere in perdita, evitano di impostare stop-loss o li spostano in modo errato. Questo comportamento può portare a perdite molto più grandi del previsto.
**Strategia efficace**: Determina il livello di stop-loss in base al tuo piano di trading e non modificare mai questa impostazione durante un'operazione. Ad esempio, se stai operando su EUR/USD e il tuo livello di rischio è 50 pips, imposta lo stop-loss a 50 pips dal prezzo di ingresso.
4. Eccessiva Operatività (Overtrading)
L'overtrading è un errore comune, soprattutto tra i trader principianti. Il desiderio di "fare soldi velocemente" porta molti a fare troppe operazioni, spesso senza una chiara strategia.
Ogni operazione comporta costi, come spread o commissioni, che possono sommarsi rapidamente e ridurre i profitti. Inoltre, il trading eccessivo aumenta il rischio di prendere decisioni impulsive.
**Come evitarlo**:
- Attieniti al tuo piano di trading.
- Fai una pausa dopo una serie di operazioni, soprattutto se sono state perdenti.
- Imposta un limite giornaliero o settimanale di operazioni.
5. Seguire Troppi Indicatori
Molti trader si affidano a una miriade di indicatori tecnici, sperando che più informazioni portino a decisioni migliori. In realtà, l'uso eccessivo di indicatori può creare confusione e segnali contrastanti.
È meglio scegliere 2-3 indicatori che si complementano tra loro. Ad esempio:
- **Media Mobile (Moving Average)** per identificare la tendenza.
- **RSI (Relative Strength Index)** per misurare la forza del mercato.
- **MACD (Moving Average Convergence Divergence)** per individuare punti di ingresso e uscita.
6. Non Comprendere la Leva Finanziaria
La leva è uno strumento potente che consente ai trader di controllare grandi posizioni con un capitale relativamente piccolo. Tuttavia, può amplificare sia i guadagni che le perdite.
Molti trader principianti utilizzano una leva troppo elevata, sottovalutando i rischi. Ad esempio, con una leva di 1:100, una piccola fluttuazione del mercato può portare a una perdita significativa.
**Consiglio pratico**: Utilizza una leva bassa, specialmente se sei alle prime armi. Inizia con una leva di 1:10 o 1:20 per limitare l'esposizione al rischio.
7. Ignorare le Notizie Economiche
Gli eventi economici e politici influenzano profondamente il mercato Forex. Ignorare il calendario economico è un errore grave che può portare a sorprese indesiderate.
Ad esempio, decisioni sui tassi di interesse, dati sull'occupazione o annunci di politica monetaria possono causare forti movimenti di mercato.
**Strategia**:
- Consulta regolarmente un calendario economico.
- Evita di fare trading durante eventi ad alta volatilità, a meno che non abbia una strategia specifica per questi scenari.
8. Non Fare Backtesting
Il backtesting è il processo di testare una strategia su dati storici per verificarne l'efficacia. Molti trader trascurano questa fase, lanciandosi nel mercato con strategie non collaudate.
Il backtesting ti consente di:
- Identificare punti di forza e debolezza della tua strategia.
- Aumentare la fiducia nelle tue decisioni di trading.
Esistono numerosi software e piattaforme che ti permettono di fare backtesting. Assicurati di testare la tua strategia su un ampio periodo di tempo e su diverse condizioni di mercato.
9. Emozioni Fuori Controllo
La paura e l'avidità sono i peggiori nemici del trader. La paura può portarti a chiudere una posizione troppo presto, mentre l'avidità può farti ignorare i segnali di uscita.
Per gestire le emozioni:
- Stabilisci regole chiare per ogni operazione.
- Prenditi delle pause regolari dal trading.
- Considera l'uso di un diario di trading per analizzare le tue decisioni e migliorare il controllo emotivo.
10. Non Aggiornarsi Costantemente
Il Forex è un mercato in continua evoluzione. Le strategie che funzionavano in passato potrebbero non essere più efficaci. Non aggiornarsi significa restare indietro rispetto agli altri trader.
**Consigli per restare aggiornato**:
- Leggi libri e articoli sul Forex.
- Partecipa a webinar e corsi online.
- Segui trader esperti sui social media e piattaforme di trading.
Conclusione
Evitare questi errori è il primo passo per migliorare le tue performance nel Forex trading. Ricorda che il successo richiede tempo, disciplina e apprendimento continuo. Sii paziente, impara dai tuoi errori e continua a perfezionare le tue competenze.
Buon trading!
Azioni in rialzo settimanale nonostante il sell-off di venerdì.Azioni in rialzo settimanale nonostante il sell-off di venerdì.
A Wall Street si dice:
"Non guardare solo il prezzo di un'azione, ma considera anche il suo valore intrinseco." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Le azioni mantengono i guadagni settimanali nonostante il forte sell-off di venerdì.
Fortunatamente, il forte rally della vigilia di Natale di martedì ha contribuito a bilanciare la situazione, altrimenti la svendita guidata dal settore tecnologico di ieri avrebbe portato i principali indici in territorio negativo per la settimana.
Il settore tecnologico ha incontrato difficoltà dopo Natale, nonostante avesse trainato il mercato verso l'alto prima delle festività. Ieri il NASDAQ ha subito un brusco calo dell'1,49% (quasi 300 punti), chiudendo a 19.722,03. Le principali aziende tecnologiche, i cosiddetti "MAG 7", hanno registrato perdite durante la sessione, guidate da Tesla (TSLA, -5%), pioniere dei veicoli elettrici e protagonista delle performance post-elettorali. Anche NVIDIA (NVDA) ha perso oltre il 2%, mentre Apple (AAPL), Amazon (AMZN), Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT) hanno tutte registrato ribassi superiori all'1%.
Parallelamente, l'S&P 500 è sceso dell'1,11%, chiudendo a 5.970,84, e il Dow Jones ha perso lo 0,77% (circa 333 punti), chiudendo a 42.992,21.
Con solo due giorni di contrattazioni rimanenti nel 2024, la volatilità sembra aumentare in vista della fine dell'anno. L'indice di volatilità (VIX) è cresciuto dell'8,3% venerdì, anche se è rimasto ben al di sotto dei massimi intraday.
La giornata di contrattazioni è stata caratterizzata da una discesa lenta e costante per i principali indici statunitensi, che hanno trascorso l'intera sessione in territorio negativo. Tuttavia, questi indici erano entrati nella giornata di venerdì con guadagni superiori all'1% ciascuno nella settimana ridotta.
Nonostante la svendita abbia attenuato quello che poteva essere un risultato eccezionale in vista delle ultime due sessioni dell'anno, gli indici sono riusciti a mantenere guadagni complessivi negli ultimi tre giorni e mezzo. Il NASDAQ ha registrato un incremento settimanale dello 0,8%, l'S&P 500 dello 0,7%, mentre il Dow, che venerdì ha interrotto una serie di cinque giorni consecutivi in rialzo, è comunque riuscito a chiudere la settimana con un guadagno dello 0,4%, interrompendo una serie di tre settimane negative.
Questa sarà un'altra settimana corta, a causa del Capodanno, il che potrebbe portare a ulteriori oscillazioni significative in un contesto di volumi bassi. Ma che dire del rally di Babbo Natale? Il tradizionale rally di fine anno, che comprende gli ultimi cinque giorni dell'anno e i primi due del nuovo, è iniziato in modo spettacolare martedì 24 con il miglior rally della vigilia di Natale degli ultimi 50 anni, ma le ultime due sessioni hanno deluso le aspettative, lasciando un retrogusto amaro.
La maggior parte degli investitori ha già completato le vendite per ottimizzare le perdite fiscali, e il calo attuale offre buone opportunità su molte azioni.
Lunedì 30 si prevede un volume di scambi moderato, mentre martedì 31 sarà probabilmente una giornata a bassi volumi. Giovedì 2 e venerdì 3, invece, potrebbero essere giorni di contrattazioni più normali, con molti investitori pronti a puntare su un inizio forte per il 2025.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Paycor HCM (PYCR)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
GOLD - POSSIBILE GRANDE OCCASIONEOro: La configurazione attuale suggerisce una strategia short.
È fondamentale che domani il prezzo chiuda al di sotto della banda gialla e scenda sotto i 2.605 (CFD).
L'obiettivo principale si trova nell'area dei 2.53, attualmente prossima alla banda di volatilità inferiore.
Al momento non si osservano eccessi di volatilità al ribasso (rappresentati dall'istogramma verticale), i quali dovranno essere monitorati per confermare l'uscita dalla posizione.
IL RE DOLLARO SOVRANO INCONTRASTATOAnalisi del percorso del dollaro nel 2024 e prospettive per il 2025.
Il 2024 è stato un anno in cui l'indice DXY ha vissuto momenti di incertezza ascesa, in cui ha testato più volte la supply zone (rettangolo rosso) intorno ai livelli (106.50 e 105.44) e poi ha toccato il fondo nella demand zone (rettangolo verde) intorno ai livelli di parità a settembre.
Come era già stato preventivato a fine 2023, tutto il 2024 dei mercati finanziari, tralasciando tutto lo scenario geopolitico delineato dalle guerre, è stato influenzato da quello che sarebbe dovuto essere e si è concretizzato il 5 novembre, con l'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump.
Il blasonatissimo "Trump Trade", che ha preso piede con le crescenti aspettative degli investitori secondo cui il presidente più discusso dell'ultimo decennio avrebbe potuto avere una reale possibilità di sconfiggere la candidata democratica Kamala Harris alle elezioni del 5 novembre, diventando il 47° presidente degli Stati Uniti (con non pochi colpi di scena).
Ed è così, che il biglietto verde ha innescato un rally che è partito nei primi giorni di ottobre e, con correzioni fisiologiche, ha portato il dollaro a superare i massimi del 2022, rompendo la barriera dei 108.00. Il rally del dollaro statunitense, come da manuale, ha avuto il suo riflesso sui Tresury, con i rendimenti a 10 anni che hanno toccato quota 4.63%
Ma le motivazioni dell'impennata del biglietto verde non risiedono solo nel "Trump Trade" e le dichiarazioni del neo-presidente sia in campagna elettorale che subito dopo la vittoria (che analizzeremo più avanti) ma riguardano anche lo stato dell'economia americana. Infatti, la notevole forza del dollaro è stata supportata dalla resilienza dell'economia del Paese di fronte agli anni di politica monetaria restrittiva, soprattutto se confrontata con le economie degli altri Paesi equiparati. Nonostante il mercato del lavoro abbia dato segni di rallentamento, gli indicatori di settore rimangono solidi. A testimoniare la forza economica c'è anche l'inflazione al consumo che rimane, rispetto ai principali competitors persistente ed elevata, al di sopra del livello prestabilito dalla Fed (2%). Infatti, attualmente, i membri del FOMC rimangono divisi su chi è propenso ad ulteriori tagli e chi, invece, sostiene la cautela considerando anche il valore ancora alto del PCE (personal consumer expenditure), indicatore più attenzionato dalla FED.
La cautela è legata anche alla prospettive governative di Donald Trump, basate sul suo approccio ad imporre tariffe sulle importazioni dalla Cina, dall'Unione Europea, dal Canada e dal Messico.
La politica dei dazi porterebbe, come conseguenza diretta, ad un aumento dell'inflazione dovuto all'aumento dei costi per gli importatori e i consumatori finali. Correlato a ciò, potrebbero esserci politiche di ritorsione dei Paesi esportatori verso l'America, degenerando in una vera e propria guerra commerciale con un drastico aumento delle tensioni economiche globali (come se non bastassero). Lo scenario appena descritto potrebbe portare la Fed a frenare la sua politica attale dei tagli o, addirittura, a pensare di rialzarli. Se tutto ciò dovesse accadere porterebbe ulteriore linfa vitale al dollaro, rafforzandolo ulteriormente.
Sebbene attualmente l'economia USA sembri di gran lunga più forte rispetto quella dell'Europa e le controparti del G10, è difficile stabilire con certezza se le politiche che vuole attuare il neo-presidente Trump, possano incidere significativamente sulla crescita del PIL americano.
Seguendo le parole di Trump, sia in campagna elettorale che successivamente all'elezione, sembrerebbe che l'intenzione è quella di improntare la politica economica su una deregulation, con un approccio più indulgente in tema di politica fiscale e un focus sulla promozione della produzione interna, sostenendo la politica dei dazi al fine di proteggere il nazionalismo riducendo la dipendenza dalle importazioni. Ulteriore aspetto trumpiano riguarda il minor impiego bellico delle truppe americane all'estero con una correlata esortazione ai Paesi NATO affinché provvedano all'aumento per la spesa per la difesa.
Sul fronte di politica ambientale, Trump promuove l'indipendenza energetica promuovendo la produzione di combustibili fossili (in rispetto al green deal) riducendo le normative ambientali distaccandosi dagli accordi internazionali sul clima.
Come se non bastasse, il neo presidente Donald Trump ha proferito parola anche in merito alla politica monetaria attuata dal Powell, lo stesso criticato più volte già durante il primo mandato per esser stato troppo lento nella politica di taglio dei tassi d'interesse. Da ultimo, Trump ha anche espresso l'idea che il presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere parte attiva nelle decisioni di politica monetaria, minando il ruolo tradizionale riservato alla Federal Reserve. L'evoluzione di questa idea potrebbe avere non poche ripercussioni sulla politica economica e l'indipendenza della Fed, facendo venir meno lo scopo della sua esitsenza.
Ingerenze del Presidente a parte, Powell ha riferito che visto l'andamento dell'economia, di pressioni inflazionistiche alle porte e di un mercato del lavoro tutto sommato non troppo in affanno, non ci sarà alcuna fretta o frenesia a tagliare ulteriormente i tassi, sposando un approccio cauto nella determinazione del tasso neutrale.
In merito, nell'ultima riunione del FOMC che si è tenuta il 18 dicembre, la banca centrale americana si è allineata alle aspettative generali e ha abbassato il Fed Funds Target Range di 25 bps al 4.25%-4.50%, segnalando un ritmo più cauto di allentamento per il 2025, con la maggior parte dei funzionari che hanno espresso preoccupazioni sul fatto che l'inflazione potrebbe tornare a salire. Il "dot plot chart" ha rilevato due tagli per tutto il 2025, ribadendo, quindi, l'idea che la Fed, contro ogni volere di Trump, non ha retta di agire a gennaio, quando effettivamente siederà alla Casa Bianca il nuovo presidente.
Attualmente le proiezioni prevedono che nel 2025 il tasso di prestito di riferimento si attesterà nell'intervallo 3,75%-4%, che entro la fine del 2026 si abbasserà a circa il 3.4% con i costi del prestito che rimarrebbero al di sopra della stima rivista del tasso "neutrale" ora stabilito al 3% (tasso in cui l'economia è in equilibrio).
Per quanto riguarda le proiezioni sull'economia, queste sono state riviste al rialzo rispetto all'ultima lettura, con un PIL che è visto in crescita del 2.5% per il 2024 e del 2.1% per il 2025 ( a differenza delle precedenti che vedevano un 2% per entrambi gli anni).
La disoccupazione è stata vista in lieve rialzo al 4.3% per la fine del 2025, proiezioni migliori rispetto il 4.4% previsto per entrambi gli anni (2024 e 2025).
Per quanto riguardo l'inflazione rimane un velato pessimismo con il dato "core" (escluso delle componenti volatili di energia e cibo) che è rivisto più elevato per più tempo, con un picco del 2.8% nel 2024 per poi arrivare al 2.5% entro la fine del 2025 (le proiezioni precedenti prevedevano un picco del CPI core al 2.6% e 2.2% nel 2025).
ANALISI TECNICA
Weekly chart
Sul grafico settimanale possiamo vedere la tendenza estremamente rialzista supportata dall'indicatore Ichimoku. Infatti la linea di prezzo si trova al di sopra della Tenkan Sen dalla candela del 21 ottobre, con la Chinkou Span nettamente al di sopra della Kumo e della linea di prezzo senza alcuna resistenza da rompere nei paraggi. Il trend è molto teso al rialzo e quindi sarebbe davvero sfrontato pensare ad una posizione al ribasso (trend is your friend).
Attualmente il prezzo si trova all'interno del ritracciamento dell'ultimo impulso ribassista calcolato dai massimi del 2022 ai minimi del 2023. Siamo a circa il livello 0.618 di Fibonacci al livello di prezzo 108.38; potrebbe esserci una correzione, seppur di minima entità ma rimango dell'idea che è troppo azzardato pensare ad un entrata al ribasso.
L'RSI ci delinea una zona di impercomprato con il prezzo molto distante dalla media mobile a 50 periodi.
daily chart
Per quanto riguarda Ichimoku rimaniamo della stessa idea del grafico settimanale, con il prezzo che si tiene sopra la Tenkan Sen. Potrebbero essere interessanti eventuali rimbalzi sulla Kijun Sen per ipotizzare entrate al rialzo (non è un consiglio). Il prezzo rimano comunque molto distaccato dalla Kumo con la Chikoun Span, anche in questo caso, senza alcun ostacolo al rialzo.
Rimaniamo comunque sulla scia del Trump Trade e una significativa rottura del supporto dinamico (freccia verde), potrebbe aprire le porte al supporto statico dello scorso maggio, dove ci sarebbe una confluenza di tra la zona di ritracciamento 0.5 di Fibonacci e la Kijun Sen (circa livello 106.99).
In conclusione, possiamo aspettarci sicuramente un 2025 con tanto carburante nel serbatoio per il dollaro americano con tutto ciò che ne consegue.
Sul fronte geopolitico, non si vede chiaramente la fine delle guerre, sia sul fronte Ucraino sia per il conflitto tra Israele, Iran e Libano, mentre la situazione in Siria continua ad alimentare venti di incertezza in Medio Oriente.
Probabilmente questo scenario continuerà ad alimentare la domanda di beni rifugio e, di conseguenza, fornire supporto al dollaro americano.
Se a tutto ciò, si aggiunge lo scenario trumpiano dei dazi, si potrebbero innescare politiche economiche di ritorsione riaccendendo la miccia delle tensioni globali...
Le crescenti pressioni inflazionistiche potrebbero costringere la Fed ad agire arrestando l'attuale ciclo di tassi o addirittura avviando un nuovo piano di rialzi. Ciò porterebbe i rendimenti dei titoli di stato Usa ancora più in alto rafforzando ulteriormente il dollaro.
È plausibile aspettarsi che il contrasto tra la resilienza economica dell'economia USA e le difficoltà dei paesi concorrenti amplierà il ciclo di allentamento monetario di quest'ultimi rispetto a quello che potrebbe, di contro, palesarsi negli Stati Uniti. Questa divergenza porterà al deprezzamento delle valute rivali e un ulteriore rafforzamento del biglietto verde.
⚠️DISCLAIMER⚠️ Nessuna informazione, dato o news, oggetto di contenuto vuole essere un consiglio finanziario.
Fed: Nessun Segnale di Rialzi Futuri nei Dati UfficialiDopo il recente meeting della Federal Reserve, le proiezioni economiche ufficiali non mostrano variazioni significative per il medio e lungo termine. Nonostante ciò, alcune analisi mediatiche continuano a ipotizzare possibili rialzi dei tassi futuri, un’ipotesi che non trova riscontro nei numeri presentati dalla Fed.
Inflazione e PIL: Cosa dicono le proiezioni
-Inflazione: Le proiezioni aggiornate mostrano un lieve rialzo nei dati relativi a inizio 2025. Tuttavia, le stime per settembre 2025 restano ribassiste, segnalando un raffreddamento delle pressioni inflazionistiche nel medio termine.
-PIL: Le proiezioni sia a breve termine sia per settembre 2025 indicano un’economia in contrazione, con un PIL in calo. Questo scenario rafforza l’idea che nuovi rialzi dei tassi non siano giustificati.
SOLEUR inversione di tendenza confermata? Gli indicatori danno tutti o quasi, in grandi time frames, dei segnali ribassisti.
Sta pero' avvenendo un'inversione partendo dal piu' piccolo time frame a salire, come se il trend stesse cominciando a dare segnali di inversione.
Tirando diverse trendline come studio risultante, essendo lo stop a strettissima distanza in rapporto a quel x12 che potrebbe portare l'operazione, inserisco un piccolo long.
Seguiamone l'andamento
AVIO ( AVIO ), Strategia rialzista di lungo periodoAVIO ( AVIO ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
L'azienda è stata fondata nel 1984 e ha sede a Colleferro, in Italia. Avio S.p.A., attraverso le sue controllate, progetta, sviluppa, produce e integra lanciatori spaziali in Italia e a livello internazionale. Si occupa di progettazione, sviluppo, produzione e integrazione di sistemi di trasporto spaziale; sistemi di propulsione solida e liquida per lanciatori; sistemi di propulsione solida per missili tattici; sistemi di propulsione liquida per satelliti; sistemi di propulsione liquida ambientale per futuri lanciatori e moduli orbitali; infrastrutture di terra per la preparazione e il lancio dei lanciatori.
DATI: 28/ 09 /2024
Prezzo = 12.54 Euro
Capitalizzazione = 316,862M
Beta (5 anni mensile) = 0,71
Rapporto PE ( ttm ) = 33,00
EPS ( ttm ) = 0,38
Target Price Avio di lungo periodo:
1° Target Price: 12.96 Euro
2° Target Price: 14.58 Euro
3° Target Price: 16.64 Euro
4° Target Price: 22.55 Euro
5° Target Price: 32.15 Euro
6° Target Price: 41.80 Euro
7° Target Price: 47.75 Euro
Perché Investo Esclusivamente nel Forex: Una Scelta StrategicaInvestire nel mercato delle valute (forex) ha acquisito popolarità tra gli investitori globali grazie alla sua liquidità, accessibilità e potenziale di profitto. Se ti stai interrogando sul motivo per cui scelgo di focalizzarmi solo sul forex, evitando la diversificazione in altri mercati come azioni o criptovalute, ecco alcune motivazioni che chiariscono la mia preferenza per il mercato valutario.
Liquidità Senza Pari
Il forex è il più grande e liquido mercato finanziario al mondo, con un volume di scambi giornaliero che supera i 6 trilioni di dollari. Questa incredibile liquidità consente di entrare e uscire dalle posizioni a qualsiasi ora, senza temere slippage o difficoltà nel trovare acquirenti o venditori. L’alta liquidità contribuisce a rendere il mercato più stabile, riducendo il rischio di manipolazioni sui prezzi e incrementando la trasparenza.
Accesso Continuo
Il forex funziona a livello globale 24 ore su 24, 5 giorni a settimana, offrendo una flessibilità rara in altri mercati. Posso scegliere di fare trading in qualsiasi momento del giorno, adattandomi al mio stile di vita e alla mia routine senza dover rispettare gli orari rigidi di altri mercati, come quelli delle borse valori. Questa accessibilità continua rende il forex ideale per chi ha un’agenda piena o preferisce investire in particolari momenti della giornata, come durante le sessioni asiatiche, europee o americane.
Bassa Soglia d’Ingresso
Un altro aspetto vantaggioso del forex è la bassa barriera all’ingresso. Non è richiesto un capitale elevato per iniziare a operare. Attraverso l’uso della leva finanziaria, posso gestire posizioni molto più grandi rispetto al mio investimento iniziale, aumentando potenzialmente i profitti. Inoltre, numerose piattaforme di trading offrono conti demo gratuiti, permettendo così di apprendere e affinare le proprie abilità senza il rischio di perdere denaro reale. Questo consente a una vasta gamma di investitori, anche a coloro con budget limitati, di entrare nel mercato forex.
Minore Volatilità rispetto alle Criptovalute
Sebbene le criptovalute offrano la prospettiva di guadagni elevati, sono note per la loro elevata volatilità e rischiosità. Al contrario, il forex tende a mantenere una stabilità maggiore, specialmente nel caso delle valute più comunemente scambiate, come il dollaro USA, l’euro e lo yen giapponese. Mentre le criptovalute possono subire oscillazioni di prezzo anche superiori al 10% in un solo giorno, il forex, pur essendo influenzato da eventi economici e politici, tende a muoversi in maniera più prevedibile e controllata. Per coloro che cercano un mercato meno speculativo e dotato di maggiore regolamentazione, il forex rappresenta una scelta più vantaggiosa rispetto alle criptovalute.
Prevedibilità e Analisi Fondamentale
Nel forex, le fluttuazioni delle valute sono principalmente influenzate da fattori economici come tassi d’interesse, politiche monetarie delle banche centrali, inflazione e statistiche macroeconomiche. Questa prevedibilità facilita la previsione dei movimenti dei prezzi rispetto ad altri mercati. Con una solida comprensione dell’analisi fondamentale, è possibile elaborare strategie di trading basate su eventi economici e politiche governative, creando così una base di previsione relativamente chiara. Al contrario, il mercato delle criptovalute risente di una serie di fattori imprevedibili, come l’adozione tecnologica, la regolamentazione e la speculazione, rendendolo più difficile da analizzare.
Diversificazione a Livello Globale
Investire nel forex offre accesso a un ampio ventaglio di valute, provenienti da differenti nazioni e regioni. Questa diversificazione geografica può fungere da protezione per il portafoglio, salvaguardandolo dai rischi legati a mercati azionari specifici o crisi economiche locali. Inoltre, le valute reagiscono in maniera distinta a eventi economici e politici globali, generando molteplici opportunità di investimento in variegati contesti macroeconomici.
Minore Dipendenza da Aziende o Settori
Nel trading azionario, i risultati sono fortemente influenzati dalla performance di singole aziende o settori. Una crisi aziendale o cambiamenti normativi possono impattare significativamente il valore delle azioni. Al contrario, nel forex, le performance sono determinate da fattori macroeconomici globali, non legati a singole entità. Le valute più stabili sono influenzate da politiche monetarie e dati economici, rendendole più semplici da analizzare e prevedere.
Gestione del Rischio
Nel forex, ci sono vari strumenti per la gestione del rischio, come gli stop loss e i take profit, che aiutano a contenere le perdite e preservare i profitti. Inoltre, la possibilità di utilizzare la leva finanziaria offre opportunità di rendimento maggiori, ma deve essere gestita con attenzione. La gestione del rischio nel forex è ben strutturata e consente di operare in modo più sicuro rispetto ad altri mercati, come quelli delle criptovalute, dove la volatilità può comportare perdite rilevanti in breve tempo.
Conclusioni
Investire nel forex offre numerosi vantaggi, tra cui elevata liquidità, accessibilità, una relativa stabilità e la possibilità di operare 24 ore su 24. Sebbene ogni mercato presenti dei rischi, vedo il forex come la scelta più equilibrata per chi cerca investimenti che combinano stabilità e opportunità di guadagno. Seppure non privo di rischi, il forex offre una maggiore prevedibilità rispetto alle criptovalute e una flessibilità che permette di adattarsi facilmente alle proprie esigenze e alle dinamiche di mercato. Per queste ragioni, ho scelto di concentrare il mio portafoglio esclusivamente su questa classe di attivi.
Ritorno del KIWIIIl dollaro Neo Zelandese ha perso terreno in questi due anni a causa della scarsa crescita economica che ha portato alla recente recessione.
Con due trimestri in negativo, e il terzo che dovemmo vedere alla prossima lettura, il mercato sembra aver già scontato molto, e questo lo dimostra il COT, dal quale emerge che la valuta è stata la più venduta negli ultimi 10 anni toccando un minimo di ipervenduto da panico.
con l'economia globale in miglioramento però, nel 2025, anche quella della nuova zelanda potrebbe beneficiarne, questo è sopratutto vero se i suoi partner commerciali come Australia e Cina si manterranno stabili. A proposito dell australia, il PIL della nuova Zelanda è visto crescere di uno 0,6% in più rispetto a quello del suo partner commerciale per il 2025.
Questo grafico mostra il Consumer Confidence Index sommato al Business Confidence index della nuova zelanda, in relazione alla crescita del PIL QoQ. La crescita della fiducia dei consumatori e delle imprese sembra anticipare o quanto meno andare di pari passo con la crescita del PIl.
PREZZI
i prezzi in NZ sono calati a un livello per il quale la banca centrale si è sentita sicura a tagliare anche abbastanza aggressivamente i tassi d'interesse. La prossima riunione è fissata per il 2 febbraio, e chissà se la RBNZ sarà ancora fiduciosa a tagliare o metterà in pausa? dato lo scollamento tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo. I primi tendono ad anticipare i secondi.
ANALISI TECNICA
non troppi spunti dal grafico, il prezzo è incastrato da anni in un ampissimo trading range e quindi non è facile capire dove mettere lo stop loss. Uno Stop loss conservativo è in area 1.12 cioè sopra l'ultimo massimo anche se è molto distante dai prezzi attuali, oppure si potrebbe pensare di mettere uno stop loss più ristretto ma più speculativo sopra l'ultima resistenza creatasi in corrispondenza del .618 di fibonacci. Take Profit può variare a seconda dei vari livelli di supporto che si individuano.
Dow in rialzo per il quinto giorno in una sessione semi festiva.Dow Jones in rialzo per il quinto giorno in una sessione mista post-festività.
A Wall Street si dice:
"L'avidità e la paura sono i nemici dell'investitore. Sii cauto quando gli altri sono avidi e coraggioso quando gli altri sono spaventati." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Dopo le festività di Santo Stefano, il mercato ieri ha registrato un’attività piuttosto lenta, con pochi movimenti significativi alla chiusura. Tuttavia, i principali indici sembrano pronti a recuperare terreno dalla recente debolezza, mettendo a segno una solida performance settimanale.
Come si suol dire, quando i gatti non ci sono, i topi ballano: è proprio ciò che è accaduto oggi. I volumi di scambio sul Dow Jones e sull'S&P 500 sono stati circa la metà rispetto alla media abituale, mentre il NASDAQ ha mantenuto livelli di volume quasi normali. È evidente che ieri c’erano molti meno partecipanti sul mercato, e la tendenza potrebbe proseguire anche oggi.
Il Dow Jones ha raggiunto improvvisamente una striscia vincente di cinque giorni, dopo una precedente flessione durata dieci giorni. Ieri, tuttavia, l’indice ha guadagnato solo lo 0,07% (meno di 30 punti), chiudendo a 43.325,80. Nel frattempo, l'S&P 500 è sceso dello 0,04% a 6.037,59, mentre il NASDAQ ha perso lo 0,05% (meno di 11 punti), chiudendo a 20.020,36.
Il secondo giorno del "Rally di Babbo Natale" si è dunque rivelato piuttosto deludente, se confrontato con lo slancio positivo del 24 dicembre, quando tutti i principali indici avevano registrato aumenti di circa l'1% o più.
Grazie alla miglior sessione della vigilia di Natale dagli anni ’70, le azioni sembrano ora pronte a riprendersi dai risultati deludenti della scorsa settimana. L'S&P 500 è aumentato dell’1,8% negli ultimi due giorni e mezzo, mentre il Dow Jones ha guadagnato l’1,1% in vista della chiusura settimanale di venerdì. Le azioni tecnologiche, tuttavia, sono state le più dinamiche negli ultimi giorni, portando il NASDAQ a registrare un impressionante rialzo del 2,3% in questa settimana accorciata.
Le azioni di momentum nei settori più caldi del mercato, come intelligenza artificiale, spazio e informatica quantistica, hanno continuato a mostrare incredibili progressi. Il 2024 si conferma uno degli anni elettorali con le performance migliori nella storia recente.
Con la Federal Reserve che riduce i tassi di interesse e il fenomeno del "Rally di Babbo Natale" in pieno svolgimento, gli "spiriti animali" di Wall Street sono più vivi che mai.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Flotek Industries (FTK)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.