WTI Prima fase superata
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AGGIORNAMENTO DELLA SITUAZIONE
📢 **ANNUNCIO OPERATIVO** 📢
WTI: "Patience Pays" - La Fase 2 È Iniziata.
DISCLAIMER IMPORTANTE: Questa è la cronaca di un'operazione personale basata sulla mia strategia e viene condivisa a scopo puramente didattico e di analisi. NON è in alcun modo un consiglio finanziario né un invito a comprare o vendere. Il trading comporta rischi significativi. Fate sempre le vostre ricerche (DYOR).
Ragazzi, ci siamo.
Nelle ultime settimane, abbiamo seguito una strategia chiara e disciplinata, divisa in due fasi. Oggi, annunciamo ufficialmente il passaggio dalla prima alla seconda.
FASE 1: L'ATTESA ATTIVA (Conclusa con Successo)
Come sapete, il nostro piano non prevedeva di rimanere fermi ad aspettare. Mentre il mercato continuava la sua discesa, abbiamo seguito la strategia della "Fase 1: Attesa Attiva".
Questo significa che, mentre attendevamo il segnale per l'accumulo a lungo termine, ho sfruttato la debolezza del mercato con operazioni intraday short. Abbiamo cavalcato il trend ribassista, capitalizzando la volatilità e rimanendo sempre in sintonia con il flusso del mercato, senza mai anticiparlo. Questa fase si è conclusa con successo e ci ha permesso di arrivare preparati al momento cruciale.
FASE 2: IL SEGNALE È SCATTATO (Inizio Ufficiale)
Oggi, martedì 14 Ottobre, tutte le condizioni che aspettavamo si sono allineate. I nostri trigger ciclici e temporali hanno dato il via libera.
Annuncio quindi ufficialmente che la "Fase 2: Azione" del piano di accumulazione long sul WTI è INIZIATA.
La violenta discesa a cui abbiamo assistito oggi non solo non ci ha danneggiato – non avendo ancora posizioni long aperte – ma ha rappresentato lo scenario migliore che potessimo sperare. Ci ha offerto la possibilità di iniziare il nostro accumulo a prezzi di gran lunga più vantaggiosi rispetto ai livelli della scorsa settimana.
L'ESECUZIONE È IN CORSO
In linea con il piano, l'azione esecutiva è iniziata:
PRIMO INGRESSO (1/3): Il nostro primo ingresso long del piano di accumulo è stato eseguito ai prezzi attuali, nell'area ~58.15 - 58.20.
GESTIONE: La posizione è ora a mercato, con lo stop loss strategico posizionato a 55.50. Le restanti due tranche di acquisto verranno eseguite solo in caso di ulteriore, significativa debolezza, come da strategia.
CONCLUSIONE
La pazienza ci ha protetto dalla volatilità e ci ha premiato con un'opportunità eccezionale. Ora inizia la fase di costruzione della posizione che ci accompagnerà nei prossimi mesi.
Grazie per aver seguito l'analisi fin qui. Adesso inizia il vero lavoro.
Oltre l'analisi tecnica
[ANALISI PREDITTIVA] -Cosa mi aspetto oggi sul Nas ⭢ dalle 15:30Presa del massimo strutturale segnato dalla linea nera, e proseguimento short fino a prendere il minimo strutturale più ampio segnato dalla linea nera tratteggiata segnata più in basso. 📉
Una volta che si dovesse essere verificato questo scenario, potrei aspettarmi un long anche fino al massimo asiatico se non oltre. 📈
i 5k li fa prima Gold O Ethereum? xdho bisogno del tuo sostegno.
Metti un like e seguimi: è un gesto piccolo per te, ma fondamentale per il mio lavoro
Capital.com è il mio alleato per l’analisi tecnica: grafici fluidi, puliti e precisi!
🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
Gold continua raggiungendo i 4.2k
ieri in live americana siamo riusciti a prendereci un bellissimo posizonamento e portarci a casa quasi 800 pips.
con un po di pazienza (in un mondo completamente di corsa) si ottiene sempre qualcosa di buono.
💡POWELL DISCORSO NABE :
Powell segnala che le prospettive del mercato del lavoro USA continuano a peggiorare, sostenendo le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed.
Powell indica che la Fed potrebbe porre fine alla riduzione del bilancio nei prossimi mesi.
Il presidente della Fed nota un graduale irrigidimento delle condizioni di liquidità.
Powell avverte di rischi legati ai dazi e alla perdita di posti di lavoro se la Fed agisse troppo lentamente.
ci vediamo oggi pomeriggio per la sessione live insieme vi aspetto!
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📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Trimestrali USA solide, oro e ZEW in rialzoFOCUS SULLE TRIMESTRALI
Andamento misto delle borse USA nella seduta di ieri, in un contesto di rinnovata incertezza. Le price action sembrano ormai abituate alla volatilità, parzialmente confortate dai risultati trimestrali delle principali banche statunitensi, dai commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e dalla persistente guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Le grandi banche di Wall Street hanno aperto il 14 ottobre la stagione delle trimestrali con risultati solidi e superiori alle attese. La crescita di ricavi e utili di JPMorgan, Goldman Sachs, Citigroup e Wells Fargo ha offerto uno scenario tutto sommato positivo sullo stato dell’economia americana, in una fase in cui la pubblicazione dei principali dati ufficiali è ancora sospesa a causa dello shutdown del governo federale, giunto alla seconda settimana.
Wells Fargo ha chiuso in rialzo del 7,15%, registrando il suo maggiore guadagno percentuale giornaliero dal novembre 2024. Citigroup è balzata di quasi il 4%, dopo che entrambe le banche hanno superato le stime sugli utili del terzo trimestre. Anche Goldman Sachs ha battuto le aspettative di Wall Street.
VALUTE
Il dollaro non riesce a superare le resistenze e torna indietro, ancora una volta. Le parole di Jerome Powell, pronunciate ieri, sembrano confermare l’ipotesi di un doppio taglio dei tassi da parte della Fed, motivato dalla debolezza del mercato del lavoro.
L’EUR/USD è tornato a 1,1625, mentre il Cable ha superato nuovamente quota 1,3350. Il USD/JPY è sceso a 151,00, con le valute oceaniche in leggera ripresa. Il franco svizzero resta fortissimo contro l’euro, sotto quota 0,9300.
Le previsioni indicano un mercato dollaro-centrico, con il biglietto verde sotto pressione nonostante la debolezza strutturale di Europa e Giappone. Questo scenario farebbe pensare a una svalutazione necessaria di euro e yen nel medio termine. Si attende ora la Fed per confermare e decretare i prossimi movimenti.
LE PREVISIONI DEL FMI
Secondo l’ultimo World Economic Outlook (WEO), il FMI prevede che la crescita economica globale rallenterà al 3,2% nel 2025 e al 3,1% nel 2026, in calo rispetto al 3,3% del 2024. L’economia mondiale si sta adattando a un contesto di crescente protezionismo e frammentazione.
Sebbene le previsioni per il 2025 restino inferiori alle aspettative, sono superiori di 0,4 punti percentuali rispetto alle proiezioni di aprile, segnalando un calo dei dazi da allora.
Nel dettaglio, la crescita degli Stati Uniti è prevista al 2,0% nel 2025 e al 2,1% nel 2026. L’economia cinese dovrebbe rallentare al 4,8% e al 4,2%. L’area euro è attesa in crescita dell’1,2% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. Il Regno Unito dovrebbe crescere dell’1,3% in entrambi gli anni, mentre il Giappone dell’1,1% e dello 0,6%.
L’inflazione globale dovrebbe continuare a diminuire, con tendenze differenziate: negli Stati Uniti resterà sopra l’obiettivo, con rischi al rialzo, mentre altrove si manterrà contenuta.
GOLD INARRESTABILE
Mercoledì, i prezzi dell’oro hanno toccato un nuovo massimo a 4.193 dollari l’oncia, ormai vicini alla soglia dei 4.200 dollari. Il movimento appare inarrestabile, nonostante la correzione di ieri, che ha visto un ribasso di quasi 100 dollari in poche ore.
Nell’ultima escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il presidente Donald Trump ha accusato Pechino di comportamenti “economicamente ostili”, bloccando le importazioni di soia e minacciando misure di ritorsione, tra cui un embargo sull’olio da cucina.
Le dichiarazioni sono arrivate dopo che la Cina ha minacciato ulteriori contromisure in risposta alle sanzioni imposte a cinque unità statunitensi del cantiere navale sudcoreano Hanwha Ocean.
Nel frattempo, Jerome Powell, intervenendo alla riunione annuale della NABE, ha avvertito che il rallentamento delle assunzioni sta minacciando l’economia statunitense, suggerendo la possibilità di altri due tagli dei tassi entro fine anno.
ZEW IN RIPRESA
L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è salito di due punti, raggiungendo quota 39,3 nell’ottobre 2025. Si tratta del livello più alto dal picco triennale di 52,7 registrato a luglio, anche se inferiore alle attese di mercato, fissate a 40,5.
“Permangono le speranze di una ripresa a medio termine. Nonostante l’incertezza sull’attuazione del programma di investimenti governativo e le persistenti tensioni globali, l’indice ZEW è leggermente aumentato a ottobre”, ha commentato il presidente dello ZEW, Prof. Achim Wambach.
Dopo il recente crollo delle esportazioni verso la Cina, le aspettative per i settori orientati all’export sono migliorate, in particolare nella produzione di metalli, farmaceutica, ingegneria meccanica e apparecchiature elettriche. Il settore automobilistico, invece, ha registrato un lieve peggioramento delle prospettive.
Nel frattempo, l’indice delle condizioni economiche correnti è sceso di 3,6 punti, attestandosi a -80,0: il livello più basso da maggio.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Wall Street rimbalza, oro e petrolio in voloWALL STREET REAGISCE
Rialzo deciso dei mercati azionari nel giorno del Columbus Day, con l’S&P 500 in aumento dell’1,4%, il Nasdaq in crescita del 2% e il Dow Jones a +1,2%. Il ritorno del sentiment positivo e una price action rialzista hanno compensato le forti perdite registrate venerdì.
Nel fine settimana, il presidente Trump ha ammorbidito la propria posizione sul commercio con la Cina, dichiarando di nutrire speranze per una soluzione positiva. Questo ha riacceso l’appetito al rischio, riportando serenità sui mercati.
Permangono tuttavia incertezze su diversi fronti, da quello geopolitico a quello economico. Siamo ormai al dodicesimo giorno di shutdown, senza segnali concreti di una soluzione. La mancata pubblicazione dei dati macroeconomici complica il lavoro della Fed, che si avvicina alla prossima decisione di politica monetaria senza disporre degli ultimi aggiornamenti.
Nonostante ciò, le prospettive restano orientate verso un taglio dei tassi: uno a ottobre e un altro, sempre di 25 punti base, previsto per dicembre.
VALUTE
L’euro si è stabilizzato intorno a 1,1560 dollari, vicino al minimo degli ultimi due mesi, fissato a 1,154 dollari giovedì scorso. Gli investitori restano preoccupati per l’instabilità politica in Francia e le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
In Francia, Sébastien Lecornu, quinto primo ministro in due anni, si è dimesso lunedì scorso, per poi essere riconfermato venerdì. Ora è chiamato a presentare una bozza di bilancio entro lunedì. Per garantirne l’approvazione in un parlamento frammentato, Lecornu sta cercando di ottenere l’astensione o il sostegno condizionato da parte di socialisti e repubblicani di centro-destra.
Nel frattempo, Trump ha adottato un tono più conciliante verso la Cina, appena due giorni dopo aver minacciato dazi del 100% sulle importazioni cinesi, in risposta al rafforzamento dei controlli sulle esportazioni di terre rare da parte di Pechino.
Sulle altre coppie valutarie, si segnala la ripresa del USD/JPY, tornato sopra quota 152, e del Cable, che ha mantenuto quota 1,3300, risalendo fino a 1,3340. Poche novità sul franco svizzero, sempre forte contro l’euro e stabile sul dollaro. Le valute oceaniche mostrano una leggera ripresa, mentre il USD/CAD si avvicina a 1,4150, prima resistenza chiave di medio termine.
PETROLIO
I future sul greggio WTI, dopo il crollo di venerdì a quota 58, sono saliti di oltre il 2,5%, sfiorando i 60 dollari al barile lunedì. Il rimbalzo dal minimo di cinque mesi è stato favorito dalle speranze di un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero ancora “andare d’accordo con la Cina”, sebbene i dazi previsti per il 1° novembre restino confermati. Ha anche accennato alla possibilità di fornire all’Ucraina missili Tomahawk a lungo raggio, una mossa che potrebbe aumentare i rischi per le forniture di petrolio da parte dei produttori OPEC+.
Nonostante la ripresa, i prezzi del petrolio restano sotto pressione a causa dell’aumento dell’offerta. L’OPEC e i suoi partner hanno incrementato la produzione di 630.000 barili al giorno a settembre, alimentando timori di eccesso di offerta nel corso dell’anno.
Inoltre, il cessate il fuoco tra Israele e Hamas ha attenuato i rischi geopolitici in Medio Oriente, dopo che Hamas ha rilasciato tutti gli ostaggi israeliani rimasti a Gaza.
GOLD, NUOVO RECORD
Lunedì l’oro ha raggiunto il massimo storico di 4.117 dollari l’oncia, con un incremento di 90 dollari nella sola seduta. Durante la notte, il metallo giallo ha proseguito la sua corsa, toccando un nuovo impressionante massimo a 4.180 dollari.
Il movimento rialzista è stato alimentato dalla forte domanda di beni rifugio, in un contesto di rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, maggiori incertezze economiche e aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
Venerdì, Trump aveva minacciato imposte aggiuntive del 100% sulle esportazioni cinesi, ma nel weekend ha attenuato i toni, affermando che l’America vuole aiutare la Cina, non danneggiarla. Pechino ha difeso le sue restrizioni all’export di terre rare e ha avvertito che sta preparando contromisure contro eventuali nuovi dazi statunitensi.
A peggiorare il clima di nervosismo, la chiusura delle attività governative negli Stati Uniti si è protratta per un’altra settimana, con la Casa Bianca che ha avviato licenziamenti di massa tra i dipendenti federali.
Nel frattempo, gli operatori si aspettano ampiamente che la Fed proceda con tagli dei tassi di 25 punti base in ciascuna delle sue rimanenti riunioni dell’anno.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Trump VS Cina: Wall Street tra utili record e paura dei dazi
Trump riaccende la miccia con la Cina: Wall Street divisa tra utili record e paura dei dazi
Le tensioni commerciali oscurano il buon inizio della stagione degli utili
Un mercato combattuto tra fondamentali solidi e politica imprevedibile
La giornata di ieri ha mostrato con chiarezza quanto sia complesso l’attuale scenario finanziario, in bilico tra una solida stagione degli utili e la rinnovata escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Le borse statunitensi hanno vissuto una seduta contrastata: un avvio in deciso ribasso a causa delle nuove sanzioni cinesi nei confronti di cinque affiliate statunitensi del costruttore navale sudcoreano Hanwha Ocean, seguito da un rimbalzo sostenuto dagli utili bancari, ma infine compromesso da un altro intervento improvviso del presidente Donald Trump sui social.
Il Dow Jones Industrial Average è riuscito comunque a chiudere in territorio positivo, con un guadagno dello 0,44% (+200 punti) a 46.270,46, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,76% (-172 punti) a 22.521,70 e l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,16% a 6.644,31.
Il Russell 2000, al contrario, ha sorpreso con un balzo dell’1,4% a 2.495,50, sostenuto da commenti più accomodanti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
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L’arte dell’accordo (e del caos): il ritorno della politica commerciale
Durante la giornata, i mercati sembravano pronti a estendere il rally di ottobre, ma il clima si è ribaltato quando Trump ha pubblicato un messaggio in cui minacciava di sospendere le importazioni di olio da cucina cinese in risposta al mancato acquisto di soia americana da parte di Pechino.
Il presidente ha definito la condotta cinese “un atto economicamente ostile”, aggiungendo che “gli Stati Uniti possono produrre il proprio olio da cucina e non hanno bisogno di acquistarlo dalla Cina”.
Il risultato è stato immediato: un’ondata di vendite improvvise ha colpito il mercato, annullando i guadagni intraday e riportando l’attenzione degli investitori sulla fragilità del contesto geopolitico.
Questa nuova fase di “guerra commerciale 2.0” ha già prodotto conseguenze tangibili:
• Pechino ha ampliato le contromisure, vietando le attività commerciali con cinque affiliate americane di Hanwha Ocean.
• È stata aperta un’indagine sull’impatto delle tariffe statunitensi sui settori navale e marittimo.
• Sono stati rafforzati i controlli sulle esportazioni di magneti in terre rare, in vista di ulteriori restrizioni dal 1° dicembre.
L’intensificarsi delle tensioni mina la propensione al rischio e alimenta preoccupazioni per le catene di approvvigionamento globali, già sotto pressione dopo mesi di rincari logistici e restrizioni normative.
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Tuttavia, la struttura del mercato resta sorprendentemente solida
Nonostante il clima turbolento, i dati interni del mercato raccontano un’altra storia.
L’analisi del New York Stock Exchange mostra che il 68% dei titoli è salito durante la sessione e che il volume di rialzo (UVOL) ha registrato un incremento del 67%, segnale di domanda ancora vivace.
Inoltre, i principali indici mantengono saldamente le medie mobili chiave, mentre il nuovo massimo del Russell 2000 indica che il rally si sta ampliando, un segnale tipicamente rialzista per la fine dell’anno.
Sembra quindi che, al di là della volatilità giornaliera, la leadership del mercato resti nelle mani dei compratori.
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“Vomita, rimbalza e vomita di nuovo”: una settimana schizofrenica
Le ultime tre sedute sono state tra le più confuse e volatili dell’anno.
Dopo la svendita di venerdì seguita da un gap ribassista all’apertura di lunedì, molti trader si aspettavano una prosecuzione delle vendite.
Invece, il mercato ha reagito in modo opposto: i prezzi hanno invertito rotta rapidamente, salendo di oltre 120 punti sull’S&P 500.
Poi, nel pomeriggio, un nuovo tweet di Trump ha vanificato tutto.
Questo schema — crollo, rimbalzo, nuovo crollo — mostra come l’azione politica abbia preso il controllo del sentiment, lasciando poco spazio alla logica tecnica.
Gli operatori, tuttavia, notano una linea di demarcazione tecnica ben precisa: il livello SPX 6.550.
Al di sopra di questo livello, il trend resta rialzista; al di sotto, la strategia cambia, con necessità di coprire le posizioni lunghe e aprire posizioni corte.
In un mercato così nervoso, “la causa non importa: conta la reazione”.
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Gli utili bancari: un inizio brillante, ma ignorato dai mercati
Paradossalmente, la stagione degli utili è partita in modo brillante.
I principali istituti finanziari americani hanno pubblicato risultati ben superiori alle attese:
Banca Sorpasso EPS Reazione del titolo
Citigroup (C) +17% +4%
Wells Fargo (WFC) +11% +8%
Goldman Sachs (GS) +10% in rialzo dopo un inizio debole
JPMorgan Chase (JPM) +5% lieve rialzo
BlackRock (BLK) +3% stabile
Le performance sono state trainate da:
• una ripresa del trading e dell’investment banking,
• ricavi solidi da interessi netti, nonostante tassi elevati,
• e commissioni più alte nella gestione patrimoniale.
Nel complesso, i risultati dipingono un sistema finanziario più sano del previsto, ma l’attenzione dei mercati è rimasta altrove — ancora una volta distratta dalle parole di Trump e dal timore di una nuova escalation con la Cina.
Oggi si attendono nuovi risultati da Bank of America (BAC), Morgan Stanley (MS), ASML Holding (ASML) e Abbott Laboratories (ABT). Tuttavia, resta da vedere se gli investitori riusciranno a concentrarsi sugli utili o se le tensioni geopolitiche continueranno a dominare la scena.
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Conclusione: due forze opposte si fronteggiano
Il quadro complessivo suggerisce un mercato spaccato tra fondamentali solidi e politica imprevedibile.
Le aziende americane — in particolare le banche — mostrano utili robusti e margini in espansione, ma il ritorno della retorica protezionista rischia di frenare il momentum rialzista.
In termini più semplici: la stagione degli utili è promettente, ma il rumore politico rischia di soffocarla.
Finché le tensioni tra Washington e Pechino rimarranno al centro della scena, la volatilità continuerà a dominare, e i trader dovranno alternare prontezza tattica e disciplina strategica.
Marco Bernasconi Trading
EUR/USD analisi: livelli chiave e opportunità di breveOggi, martedì 14 ottobre, l’EUR/USD continua a seguire con precisione il percorso ribassista già anticipato nel post di ieri.
Il prezzo ha congestionato attorno al livello 1,1582, per poi proseguire la discesa, confermando la forza della tendenza negativa.
Attualmente, i livelli di riferimento restano:
* 1,1552 come supporto principale,
* 1,1548 come soglia di conferma del momentum ribassista,
* e 1,1482 come target finale in caso di continuazione della discesa sotto la trendline principale (rossa).
Al contrario, un eventuale ritracciamento verso 1,1606 (con rottura della trendline verde) potrebbe aprire un movimento di breve respiro, ma ancora contenuto nel quadro generale discendente.
💰 Traducendo in termini economici:
considerando un’operatività standard di 1 lotto (100.000 unità), ogni movimento di *10 pip* equivale a circa 100$.
Pertanto, una discesa da 1,1552 a 1,1482 (70 pip) potrebbe generare un potenziale profitto di circa 700$ per posizione – naturalmente in un contesto di gestione del rischio adeguata.
Il quadro tecnico rimane coerente con la visione ribassista: finché il prezzo si manterrà al di sotto della trendline rossa, il trend principale continuerà a favorire il dollaro.
Il mercato sta dimostrando una precisione interessante nel rispettare i livelli chiave tracciati nei giorni scorsi.
Continuerò a seguire da vicino questa evoluzione con nuovi aggiornamenti intraday: la trasparenza dei risultati resta la base del mio approccio analitico.
[ANALISI PREDITTIVA] - Cosa mi aspetto oggi su Euro/DollaroPuoi osservare come il mercato è stato unidirezionale per tutto il corso della giornata, mi aspetto quindi la presa del minimo segnato con la linea nera.
In quanto è un minimo strutturale importante al di sotto del quale secondo la mia visione, risiede liquidità che deve essere presa, per poi attraverso uno schema valido di entrata, andare long.
Con target che imposterei sul massimo di Francoforte (08:15)
E stop dipende da come costruisce e se costruisce in quel punto come mi aspetto.
Devo anche valutare che oggi negli Stati Uniti è giorno festivo, quindi il mercato potrebbe non rispettare a pieno i movimenti oltre a non avere una volatilità elevata.
Per ora la mia visione rimane questa.
PRYSMIAN ( PRY ), Strategia rialzista di lungo periodoPRYSMIAN ( PRY ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Prysmian S.p.A. è stata fondata nel 1879 e ha sede a Milano, Italia. Prysmian S.p.A., insieme alle sue controllate, produce, distribuisce e vende a livello mondiale cavi e sistemi e relativi accessori per i settori dell'energia e delle telecomunicazioni. L'azienda opera attraverso tre segmenti: Progetti, Energia e Telecom. Il segmento Progetti progetta, produce e installa cavi ad alta e altissima tensione per la trasmissione di elettricità dalle centrali elettriche e all'interno delle reti di trasmissione e distribuzione primaria; sistemi di cablaggio ad alta tensione per applicazioni terrestri e sottomarine; soluzioni di cavi sottomarini per la trasmissione e la distribuzione di energia; cavi per la trasmissione di dati; cavi ombelicali, tubi e componenti elettrici, ottici e di segnalazione per la gestione dei pozzi petroliferi; offre inoltre servizi di interconnessione terrestre e sottomarina tra vari Paesi e tra i parchi eolici offshore e la terraferma, utilizzati per la generazione e la distribuzione di elettricità. Il segmento Energia comprende il commercio e gli installatori; la distribuzione di energia e le linee di trasmissione aeree; i componenti industriali e di rete per vari settori, tra cui petrolio e gas, tecnologia downhole, ascensori, automotive, nucleare, minerario, marino, idrico e infrastrutturale, nonché per il settore delle energie rinnovabili, militare, ferroviario e delle gru; e fornisce soluzioni di monitoraggio degli asset. Il segmento Telecom produce sistemi di cavi e prodotti per la connettività, come fibre ottiche, cavi ottici, componenti e accessori per la connettività, cavi ottici di terra e cavi di rame utilizzati nelle reti di telecomunicazione.
DATI: 24/ 01 /2023
Prezzo = 37.17 Euro
Capitalizzazione = 9,794B
Beta (5 anni mensile) = 1,18
Rapporto PE ( ttm ) = 20,31
EPS ( ttm ) = 1,83
Target Price PRYSMIAN di lungo periodo:
1° Target Price: 54.82 Euro
2° Target Price: 85.30 Euro
3° Target Price: 115.75 Euro
4° Target Price: 134.57 Euro
EUR/USD Update – Analisi Tecnica del 15 OttobreDopo il movimento ribassista di ieri, il cambio EUR/USD mostra segnali di reazione, tornando momentaneamente sopra 1,1606 e testando la resistenza in area 1,1620 – 1,1642.
Un eventuale ritorno sotto la trendline rossa potrebbe riaprire lo scenario ribassista con target a 1,1552 – 1,1482.
👉 La price action di oggi conferma come il rispetto dei livelli tecnici resti fondamentale per individuare le prossime opportunità operative.
#EURUSD #ForexAnalysis #TradingStrategy #MercatiFinanziari
I costi del tradingIl trading può sembrare un’attività semplice e potenzialmente redditizia, ma dietro a ogni operazione si nascondono costi spesso poco considerati, che possono erodere significativamente i profitti nel tempo. Conoscere e valutare bene questi costi nascosti è fondamentale per chiunque voglia costruire una carriera solida e sostenibile nel trading.
Costi per l'educazione e la formazione
La formazione è un investimento necessario nel percorso del trader, ma rappresenta un costo spesso sottovalutato. Sebbene molte basi del trading siano disponibili gratuitamente online, i materiali avanzati e i coaching professionali sono quasi sempre a pagamento. Inoltre, non esiste garanzia che un corso o un servizio di formazione produca risultati immediati o costanti. Questo aspetto costituisce quindi un impegno economico da prevedere e gestire.
Tempo e impegno
Diventare un trader profittevole richiede tempo, dedizione e pazienza. Secondo studi e testimonianze di mercato, i trader spesso impiegano anni di pratica e studio prima di sviluppare una metodologia efficace. Questo tempo impiegato si traduce in un costo opportunità, poiché le ore dedicate al trading sono sottratte ad altre attività produttive o personali. È importante considerare il trading come un vero e proprio lavoro, con un investimento significativo in termini di tempo.
Commissioni dei broker
Le commissioni rappresentano la quota che i broker applicano per ogni operazione eseguita, calcolata in genere in base alla dimensione della posizione. Sebbene molti trader considerino queste commissioni marginali, nel trading frequente, con diverse posizioni aperte ogni settimana, il costo complessivo può diventare consistente e dimezzare i rendimenti. È importante anche distinguere tra broker che applicano commissioni dirette e quelli che le incorporano indirettamente attraverso spread maggiorati o altre spese.
Spread di mercato
Lo spread, cioè la differenza tra il prezzo di acquisto (ask) e di vendita (bid), è un costo implicito in ogni operazione. Anche se nei mercati più liquidi come il Forex con coppie maggiori lo spread può essere molto basso, resta comunque un costo che riduce i margini di profitto. Durante periodi di bassa liquidità o su mercati meno liquidi, lo spread può aumentare notevolmente, rendendo le operazioni meno convenienti. Spesso viene sottovalutato perché meno evidente rispetto alle commissioni, ma nel trading frequente si traduce in una voce di costo rilevante.
Swap e costi di mantenimento
Lo swap è la commissione addebitata o pagata per mantenere una posizione aperta durante la notte, basata sulla differenza tra i tassi di interesse delle valute in una coppia valutaria o altri parametri simili in altri mercati. Sebbene alcune posizioni possano generare swap positivi, in generale questi costi si accumulano nel tempo e possono ridurre sensibilmente i guadagni soprattutto nelle strategie di holding a lungo termine.
I progettisti di Taiwan sullo sfondo di rischi comprensibiliThe Redoubling è il mio progetto di ricerca su TradingView, che è stato progettato per rispondere alla seguente domanda: Quanto tempo mi ci vorrà per raddoppiare il mio capitale? Ogni articolo si concentrerà su una società diversa che cercherò di aggiungere al mio portafoglio modello. Utilizzerò il prezzo di chiusura dell'ultima candela giornaliera del giorno in cui l'articolo viene pubblicato come prezzo limite di acquisto iniziale. Prenderò tutte le mie decisioni basandomi sull'analisi fondamentale. Inoltre, non userò la leva finanziaria nei miei calcoli, ma ridurrò il mio capitale dell'importo delle commissioni (0,1% per operazione) e delle tasse (20% di plusvalenze e 25% di dividendi). Per scoprire il prezzo attuale delle azioni della società, basta cliccare sul pulsante Play sul grafico. Ma vi prego di usare questo materiale solo per scopi didattici. Giusto per fartelo sapere, questo non è un consiglio di investimento.
Ecco una panoramica aziendale di Silergy Corp. (Ticker: TWSE:6415 )
1. Principali aree di attività Silergy Corp. è un'azienda fabless specializzata nella progettazione di circuiti integrati (IC) analogici/a segnale misto, con punti di forza nella gestione dell'alimentazione, nella catena del segnale e negli IC analogici utilizzati nei settori consumer, industriale, automobilistico e informatico. Si posiziona con un modello “IDM virtuale” (vale a dire esternalizzando la fabbricazione dei wafer e gestendo internamente la progettazione, l’integrazione e le funzioni a livello di sistema).
2. Modello di business Silergy opera secondo un modello di progettazione di circuiti integrati fabless + licenza/vendita di prodotti. Progetta chip analogici, a segnale misto e di gestione dell'alimentazione, esternalizza la produzione alle fonderie e poi vende i circuiti integrati finiti (e i servizi correlati, come progetti di riferimento, strumenti di simulazione e supporto tecnico). I suoi clienti tendono ad essere OEM nei settori dell'elettronica di consumo, dell'automotive, delle applicazioni industriali e dell'informatica, il che conferisce all'azienda un modello di business B2B.
3. Prodotti o servizi di punta Le principali linee di prodotti includono regolatori CC-CC, convertitori CA/CC, moduli di potenza, driver LED, circuiti integrati di gestione delle batterie e dispositivi per la catena del segnale (ad esempio front-end analogici). Un'acquisizione degna di nota è Teridian Semiconductor da Maxim, che ha conferito a Silergy competenze nei circuiti integrati per la misurazione dell'energia e la misurazione intelligente. Silergy investe molto anche in ricerca e sviluppo (con molti ingegneri) e offre ai propri clienti supporto nella progettazione e simulazione.
4. Paesi chiave per il business Sebbene la sede centrale (e il suo centro di attività) sia in Cina (Hangzhou), Silergy mantiene anche una presenza tecnologica chiave a Taiwan (la sua giurisdizione di quotazione) e negli Stati Uniti (uffici tecnologici/di progettazione a Santa Clara, CA). Considerata la sua base di clienti, è probabile che venda nei mercati globali dell'elettronica (Asia, Nord America, Europa) attraverso la sua rete di centri di progettazione.
5. Principali concorrenti Silergy compete con aziende globali di circuiti integrati analogici/di potenza come Texas Instruments, Infineon, ON Semiconductor, Analog Devices, Maxim Integrated (ora parte di Analog Devices) e altri emergenti concorrenti cinesi di circuiti integrati analogici. In particolare, nel segmento PMIC (circuiti integrati per la gestione dell'alimentazione), queste affermate aziende globali sono forti operatori storici.
6. Fattori esterni e interni che contribuiscono alla crescita dei profitti Fattori esterni:
La crescente domanda di dispositivi a basso consumo energetico (smartphone, IoT, veicoli elettrici, sistemi di energia rinnovabile) aumenta la domanda di circuiti integrati analogici/di gestione dell'alimentazione.
Le tendenze globali dell'elettrificazione/energia verde (ad esempio la gestione dell'energia, i sistemi di batterie) creano nuovi mercati accessibili.
La spinta verso la localizzazione della catena di fornitura regionale (ad esempio il desiderio della Cina di una capacità produttiva nazionale di semiconduttori) potrebbe favorire Silergy.
La ripresa del ciclo industriale dei semiconduttori potrebbe migliorare la domanda e le condizioni dei prezzi.
Fattori interni:
I profondi investimenti in ricerca e sviluppo e il talento ingegneristico consentono a Silergy di offrire progetti differenziati e una maggiore integrazione.
L'acquisizione di Teridian conferisce all'azienda nuove capacità e una maggiore portata di mercato nel settore della misurazione dell'energia e delle reti intelligenti.
Il suo modello IDM virtuale mantiene basse le spese in conto capitale (nessuna grande fabbrica) e consente flessibilità nella scalabilità.
I solidi rapporti con le fonderie e i clienti, nonché le offerte di progettazione/supporto di riferimento, possono fidelizzare i clienti e generare successi di progettazione ricorrenti.
7. Fattori esterni e interni che contribuiscono al calo dei profitti Fattori esterni:
Forte concorrenza da parte di giganti affermati nel settore dei circuiti integrati analogici/di potenza, che vantano vantaggi in termini di scala, marchio ed ecosistema.
Pressione sui prezzi nei segmenti analogici/di potenza standardizzati.
Volatilità nei cicli del settore dei semiconduttori, interruzioni della catena di approvvigionamento o limitazioni della capacità delle fonderie.
I rischi normativi/geopolitici (ad esempio le restrizioni statunitensi all'esportazione di tecnologie avanzate per i semiconduttori verso la Cina) potrebbero ostacolare l'accesso o la partnership.
Fluttuazioni valutarie, in particolare tra TWD, USD e RMB.
Fattori interni:
La dipendenza da fonderie esterne introduce rischi operativi e di fornitura.
Gli elevati costi di ricerca e sviluppo e di progettazione devono essere compensati da un volume di vendite sufficiente; errori di progettazione o ritardi nel lancio dei prodotti possono essere costosi.
Il rischio di esecuzione nel ridimensionamento di nuovi prodotti/mercati (ad esempio la misurazione intelligente) può mettere a dura prova la gestione.
Se i margini si erodono a causa dei prezzi o della concorrenza, la redditività potrebbe risentirne.
8. Stabilità della gestione Cambiamenti dirigenziali negli ultimi 5 anni:
Silergy è stata fondata da un gruppo di veterani della Silicon Valley; tra i suoi dirigenti chiave figurano Chen Wei (presidente) e You Budong (co-CEO). Sebbene i documenti pubblici non mettano in risalto il frequente ricambio dei CEO, in quanto azienda di semiconduttori relativamente giovane e in crescita, la continuità della leadership è stata piuttosto stabile. (Non sono riuscito a trovare recenti cambiamenti di CEO o CFO ampiamente pubblicizzati.)
Impatto sulla strategia, sulle priorità, sulla cultura:
La relativa stabilità gestionale sembra aver sostenuto un orientamento a lungo termine alla ricerca e sviluppo e alla crescita. L'acquisizione di Teridian, l'espansione nei centri di progettazione statunitensi e i continui investimenti nei settori analogico/elettrico suggeriscono che la direzione ha dato priorità alla scala tecnologica e alla portata geografica. La continuità nella leadership favorisce la coerenza nella strategia aziendale.
Perché dovrei aggiungere questa azienda al mio portafoglio modelli?
Vedo una crescita sia negli utili per azione che nei ricavi totali. Tuttavia, il rapporto tra giorni di vendita in sospeso e giorni di insoluti non è cambiato. Sebbene i flussi di cassa operativi, di investimento e di finanziamento siano volatili, il bilancio rimane solido. Il rapporto debito/ricavi, la liquidità attuale e la copertura degli interessi sono tutti solidi. Ulteriori indicatori, come il crescente ritorno sul capitale proprio, un margine lordo stabile, spese operative inferiori e buone condizioni di pagamento, confermano la resilienza dell'azienda. Il rapporto P/E è 33,332, che considero accettabile, data la crescita dell'azienda. Non sono riuscito a trovare notizie critiche che potessero influire sull'esistenza dell'azienda. Con un coefficiente di diversificazione pari a 20 e un prezzo attuale delle azioni che si discosta di oltre 16 EPS dalla sua media annuale, allocherò il 15% del mio capitale a questa società. Questa decisione equilibrata si basa su indicatori di crescita e su un bilancio solido, pur mantenendo un atteggiamento cauto nei confronti dei rischi legati a fattori esterni.
VERTIV HOLDING (VRT), Strategia rialzistaVERTIV HOLDING (VRT), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
La società ha sede a Westerville, Ohio. Vertiv Holdings Co, insieme alle sue consociate, progetta, produce e fornisce servizi e tecnologie per infrastrutture digitali critiche e servizi per il ciclo di vita di data center, reti di comunicazione e ambienti commerciali e industriali nelle Americhe, nell'Asia Pacifica, in Europa, in Medio Oriente e in Africa. L'azienda offre prodotti per la gestione dell'energia CA e CC, prodotti per quadri elettrici e sbarre, prodotti per la gestione termica, sistemi rack integrati, soluzioni modulari e sistemi di gestione per il monitoraggio e il controllo dell'infrastruttura digitale, che sono parte integrante delle tecnologie utilizzate per vari servizi, tra cui e-commerce, online banking, file sharing, video on-demand, stoccaggio di energia, comunicazioni wireless, Internet of Things e giochi online. Fornisce inoltre servizi di gestione del ciclo di vita, analisi predittiva e servizi professionali per l'implementazione, la manutenzione e l'ottimizzazione dei suoi prodotti e dei relativi sistemi, nonché servizi di manutenzione preventiva, test di accettazione, ingegneria e consulenza, valutazioni delle prestazioni, monitoraggio remoto, formazione, ricambi e software per infrastrutture digitali critiche. L'azienda offre i suoi prodotti principalmente con i marchi Vertiv, Liebert, NetSure, Geist, Energy Labs, ERS, Albér e Avocent. Serve i settori dei servizi cloud, dei servizi finanziari, della sanità, dei trasporti, dell'industria manifatturiera, dell'energia, dell'istruzione, della pubblica amministrazione, dei social media e della vendita al dettaglio attraverso una rete di professionisti della vendita diretta, rappresentanti di vendita indipendenti, partner di canale e produttori di apparecchiature originali.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 85,38 Dollari
Capitalizzazione = 32,539B
Beta (5 anni mensile) = 1,72
Rapporto PE (ttm) = 49,64
EPS (ttm) = 1,72
Target Price VERTIV HOLDING (VRT), strategia rialzista
1° Target Price: 98,12 Dollari
2° Target Price: 123,55 Dollari
3° Target Price: 155,84 Dollari
EUR/USD oggi 13 ottobre: analisi intraday e outlook settimanaleLunedì 13 ottobre – nuovo appuntamento con la mia analisi su EUR/USD, dove oggi andiamo a osservare come il mercato stia seguendo quasi alla lettera le proiezioni della scorsa settimana.
Nel grafico 4H (riportato sopra) possiamo notare come la struttura ribassista resti ben definita, con i principali livelli di resistenza già individuati nel precedente aggiornamento. Il prezzo continua a muoversi sotto la trendline discendente, confermando la debolezza del cambio.
All’interno del grafico ho inserito anche una mini-analisi intraday;
👉 Oggi, il movimento intraday sembra contenuto in un range tra 1,1582 – 1,1599 – 1,1606, area che a mio avviso rappresenta un potenziale punto di consolidamento prima di un eventuale nuovo impulso direzionale.
Il contesto tecnico rimane coerente con la visione ribassista di fondo, ma l’attuale compressione dei prezzi potrebbe anticipare una fase di accumulo o di breve rimbalzo tecnico, utile per ricalibrare i prossimi target operativi.
Come sempre, il mio approccio rimane basato sull’osservazione oggettiva dei livelli e sul monitoraggio continuo del momentum, senza lasciarsi condizionare dal rumore di breve periodo.
Chi segue questa rubrica settimanale sa che ogni aggiornamento punta alla coerenza analitica e alla trasparenza dei risultati, valori che considero fondamentali nel trading professionale.
#EURUSD #Forex #PriceAction #Intraday
#AN025: Gaza, tregua e fine delle ostilità e impatto Forex
Dopo due anni di guerra, la tregua tra Israele e Hamas ha retto per più giorni consecutivi e i leader internazionali stanno incardinando un percorso politico che, nelle parole del presidente USA Donald Trump, “segna la fine della guerra”. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
Il pacchetto comprende scambi di ostaggi e prigionieri, graduali ritiri israeliani, un summit per la ricostruzione e un’architettura di governance transitoria per Gaza. Le colonne dell’aiuto umanitario si stanno rimodulando: il Regno Unito ha annunciato nuovi fondi, l’ONU prepara un aumento dei convogli e alcune infrastrutture di distribuzione “parallele” vengono smantellate sotto l’ombrello della tregua.
La parentesi navale: che cos’era la “Sumud Flotilla” e come si è chiusa
Nel 2025 una coalizione di reti civili (Freedom Flotilla Coalition, Global Movement to Gaza e altre) ha coordinato la Global Sumud Flotilla, un tentativo su larga scala di aprire un corridoio marittimo verso Gaza e aggirare il blocco israeliano. Le imbarcazioni sono state ripetutamente intercettate in alto mare dalla marina israeliana; decine di attivisti sono stati fermati e poi trasferiti fuori dal Paese, mentre gli ultimi natanti sono stati bloccati a inizio ottobre. La campagna, battezzata “ṣumūd” (resilienza), si è quindi esaurita di fatto con l’intercettazione dell’ultimo nucleo, mentre sul terreno prendeva forma la tregua.
Perché rileva per i mercati? Perché la somma di tregua + stop alla dimensione navale “di rottura” ha compresso in pochi giorni il “risk premium Medio Oriente” prezzato in valute, azioni e petrolio—uno dei driver che negli ultimi due anni aveva alimentato fasi di avversione al rischio.
Reuters
Effetti di breve periodo sul Forex
-Shekel (USD/ILS)
La prima (e più intuitiva) reazione è arrivata sullo shekel: la notizia dell’accordo di cessate il fuoco e del percorso politico ha innescato un rafforzamento deciso dell’ILS, con contestuale rimbalzo della Borsa di Tel Aviv. La narrativa di “truce dividend”—beneficio da tregua—si è affermata rapidamente sui desk.
-Valute rifugio (JPY, CHF) e USD
Quando il rischio geopolitico si raffredda, il “parcheggio” nei rifugi tende ad alleggerirsi. In questa finestra, il quadro su JPY è complicato da fattori domestici (politica economica e BoJ) che hanno pesato più del segnale “ceasefire”, mantenendo la valuta debole/volubile nonostante un marginale calo dell’avversione al rischio. CHF ha risentito meno del tema mediorientale ed è rimasto guidato soprattutto da flussi europei e rendimenti. Il dollaro USA ha avuto una reazione mista: minore bid “safe haven”, ma supporti ciclici legati a rendimenti e dati USA.
-Petrolio e valute “oil-linked” (CAD, NOK)
La tregua ha tolto parte del premio di rischio dal Brent/WTI, spostando il focus su temi macro (domanda globale, OPEC+, trade USA-Cina). La scivolata recente del greggio—solo in parte rimbalzata—ha allentato il sostegno ciclico a CAD e NOK, con reazioni divergenti a seconda dei rendimenti locali e dei dati.
Trump riaccende la guerra dei dazi: i mercati sprofondanoTrump riaccende la guerra dei dazi: i mercati sprofondano in poche ore
Le tensioni tariffarie tornano e fanno crollare le azioni
Dall’euforia alla paura: un tweet che cambia tutto
Sembra che la rinnovata crisi tariffaria abbia ottenuto ciò che né la chiusura del governo né i recenti dubbi sull’intelligenza artificiale erano riusciti a provocare: una brusca inversione nei mercati, scesi dai massimi storici raggiunti nelle settimane precedenti.
Il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di introdurre un “massiccio aumento dei dazi” sui prodotti cinesi, giustificandolo con una serie di “sviluppi ostili” da parte di Pechino — in particolare l’inasprimento dei controlli sulle esportazioni di minerali di terre rare, fondamentali per l’industria tecnologica e per la produzione di semiconduttori.
Trump ha inoltre lasciato intendere che il previsto incontro con il presidente cinese Xi Jinping, in programma in Corea del Sud, potrebbe essere annullato.
La reazione dei mercati non si è fatta attendere.
Crollo generalizzato a Wall Street
Il settore tecnologico, tradizionalmente più esposto alla Cina, è stato duramente colpito.
Il NASDAQ è crollato del 3,56% (circa 820 punti) a 22.204,43.
Tutti i titoli delle “Magnificent 7” hanno chiuso in rosso: Tesla -5,1%, Amazon -5%, NVIDIA -4,9%.
L’S&P 500 ha perso il 2,7% a 6.552,51.
Il Dow Jones Industrial Average ha ceduto l’1,9% (quasi 880 punti) a 45.479,60.
Tutti i principali indici hanno concluso la settimana in calo di oltre il 2%, segnalando un netto cambio di tono dopo mesi di ottimismo.
Durante la seduta, i commenti di Trump erano apparsi come una semplice esternazione sul suo social Truth Social, ma a mercati chiusi il presidente ha confermato l’intenzione di imporre dazi del 100% su tutte le importazioni cinesi a partire dal 1° novembre, un livello senza precedenti.
Il risultato è stato immediato: dall’euforia alla paura con un solo tweet.
“Il Tariff Man è tornato”
Per mesi, i mercati avevano interpretato la retorica commerciale di Trump come semplice pressione negoziale.
Questa volta, però, il tono e la concretezza delle minacce fanno pensare a una reale riapertura del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, un tema che aveva dominato i mercati tra il 2018 e il 2019.
Trump ha accusato Pechino di comportamenti “molto strani” e “ostili”, denunciando le nuove restrizioni sulle esportazioni di materiali strategici.
Ha poi definito “altamente probabile” l’annullamento del suo incontro con Xi al vertice APEC di fine mese, una mossa che alimenta i timori di un raffreddamento duraturo delle relazioni economiche tra le due potenze.
Le parole del presidente hanno scosso gli investitori, già preoccupati per la crescita globale, le catene di approvvigionamento e la fragilità dei settori ad alta tecnologia.
I titoli dei semiconduttori, dei veicoli elettrici e dell’industria pesante sono precipitati, mentre i settori difensivi e il dollaro hanno ricevuto un improvviso afflusso di capitali.
Il messaggio è chiaro: la retorica può rapidamente diventare politica.
La situazione politica aggrava il contesto
Come se non bastasse, gli Stati Uniti si trovano ancora nel pieno di una chiusura governativa (government shutdown), ormai giunta al decimo giorno, superando la media storica di nove giorni dei precedenti 14 blocchi.
Senza un accordo all’orizzonte, gli operatori temono effetti crescenti sull’economia reale e sulla fiducia dei consumatori.
L’economista Mohamed El-Erian ha ammonito gli investitori sulla loro eccessiva compiacenza: se lo shutdown dovesse prolungarsi, ha spiegato, potrebbe generare licenziamenti, ritardi salariali e un rallentamento dei consumi, aggravando le disuguaglianze in un’economia “a forma di K”, dove i redditi più alti continuano a crescere mentre le fasce medio-basse restano indietro.
El-Erian ha inoltre ricordato che un blocco prolungato ritarderebbe la pubblicazione dei dati macroeconomici e complicherebbe la lettura della congiuntura da parte della Federal Reserve, aumentando la volatilità su azioni e obbligazioni.
Una settimana cruciale in arrivo
Il ritorno della guerra commerciale non poteva arrivare in un momento più delicato.
La prossima settimana segna infatti l’inizio della stagione degli utili del terzo trimestre, con i principali istituti finanziari — JPMorgan, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup — pronti a pubblicare i propri risultati, seguiti dal gigante sanitario Johnson & Johnson.
Le previsioni attuali indicano una crescita degli utili del +5,7% e dei ricavi del +6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.
A luglio, le attese erano inferiori (+4,2%), il che suggerisce un certo ottimismo da parte degli analisti. Tuttavia, se i risultati effettivi dovessero confermarsi solo al +5,7%, si tratterebbe del ritmo più lento degli ultimi due anni (dal terzo trimestre 2023).
Storicamente, le aziende statunitensi tendono a superare le aspettative, ma l’attuale clima di incertezza — tra dazi, shutdown e tensioni globali — potrebbe ridurre l’impatto positivo di eventuali sorprese.
Una prospettiva di breve termine
Il quadro generale è tornato improvvisamente fragile.
I mercati, che fino a pochi giorni fa si nutrivano dell’ottimismo sui tassi bassi, su un atterraggio morbido dell’economia e su un possibile accordo commerciale con la Cina, ora devono confrontarsi con l’ipotesi opposta.
Gli operatori stimano una probabilità del 90% di ulteriori vendite all’apertura di lunedì, a meno che la retorica non venga attenuata.
Con il governo ancora paralizzato e la “bolla dell’intelligenza artificiale” che si avvicina al test della stagione degli utili, gli investitori si trovano di fronte a un bivio: mantenere la fiducia nella crescita o prepararsi a una fase più difensiva.
Conclusione
Un solo messaggio, postato in rete, è bastato a ribaltare il sentiment globale dei mercati.
Il ritorno del “Tariff Man” — come i trader chiamano Trump per la sua politica protezionista — riporta in primo piano un vecchio rischio geopolitico che sembrava archiviato.
In un contesto già complesso, dominato dallo shutdown e dai dubbi sul ciclo economico, le tensioni commerciali con la Cina rappresentano un nuovo banco di prova per la resilienza dei mercati e per la tenuta dell’economia americana.
Il passaggio dall’euforia alla paura è stato improvviso, ma non imprevedibile: in un mercato così esteso, basta un tweet per cambiare la direzione del vento.
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