BITCOIN NO Panico! Rieccomi qua a scrivere una nuova analisi. Alla fine serve più tempo, serve un prezzo migliore, ma nessun panico sono sicuro che bitcoin ci regalerà ancora emozioni.
110k bucati certo, ma non importa, la struttura a me personalmente piace e credo siamo vicini a un pullback che poi lo farà andare a trovare i minimi finali. L'ho sempre detto NON SONO UN TRADER: Questi sono mercati di medio-lungo a mio avviso, quindi no leva e se va su prezzi più comodi beh tanto meglio.
Settembre è alle porte, per tanti un mese debole, VERO, ma quest'anno? Beh potremmo avere sorprese. Ricordo il 17 FED, che probabilmente annuncerà un ammorbidimento della politica monetaria.
Stiamo a vedere tutto è possibile, nessuno ha la sfera di cristallo, ma le mie idee personalmente le porto avanti fino a prova contraria.
Non esco dal mercato, per me un nuovo massimo dovrà essere fatto per fine anno.
Buon investimento guys🤙
Oltre l'analisi tecnica
long IWB da 44,40 no stoplong IWB da 44,40 no stop, 15 pezzi, ci piace la camminata sulle bande del settimanale e pensiamo che le vendite saranno in aumento anche nel secondo semestre soprattutto nella gdo, anche estera.
Nessuno stop e lasciamo la size in libera fluttuazione, se anche Ridge gira la Marca in cerca di vigneti da acquistare o prendere in gestione vuol dire che siamo ancora in trend.
The Prosecco Wave is growing e Campari è il suo profeta.
Il Kelly Criterion nel tradingIl Kelly Criterion è una formula matematica sviluppata da John L. Kelly Jr. nel 1956, originariamente concepita per ottimizzare le puntate nelle scommesse e successivamente adattata al mondo degli investimenti e del trading. La sua principale funzione è determinare la porzione ideale del capitale da rischiare in una singola operazione per massimizzare la crescita del capitale nel lungo termine, bilanciando opportunità di guadagno e rischio di perdita.
Nel trading, il Kelly Criterion si basa su due elementi fondamentali: la probabilità di vincita (W) di una singola operazione e il rapporto tra guadagni medie perdite medie (R). La formula originale del capitale da investire o rischiare è K=W − .
L’obiettivo è massimizzare il logaritmo del profitto atteso, evitando di rischiare troppo in una singola operazione e mantenendo un equilibrio che promuova una crescita esponenziale e sostenibile del capitale.
Per applicare il Kelly Criterion nel trading reale, un trader dovrebbe analizzare la propria performance storica, calcolando la percentuale di operazioni vincenti e perdenti e la media dei risultati positivi e negativi. Ad esempio, se un trader vanta un 60% di operazioni vincenti e un rapporto tra guadagni e perdite di 1.5, applicando la formula otterrà una quota di capitale da rischiare intorno al 20% per trade. Tuttavia, tale valore rappresenta un limite teorico. Molti esperti consigliano di “frazionare” tale valore (ad esempio rischiando un quarto o metà del Kelly suggerito) per minimizzare la volatilità e le perdite potenziali nei periodi di drawdown.
Il Kelly Criterion aiuta a evitare errori comuni come il sovra-investimento o l'assunzione di rischi eccessivi sulla base di percezioni emozionali, fornendo una strategia scientifica di money management. Inoltre, consente di adattare dinamicamente la dimensione della posizione alle condizioni di mercato e al proprio sistema, a differenza di metodi statici (ad esempio rischio fisso in percentuale senza considerare la probabilità e il rapporto di vincita).
Tuttavia, ci sono alcune limitazioni pratiche nell’uso del Kelly Criterion nel trading. Prima di tutto, la stima accurata di probabilità e rapporto guadagno/perdita è complessa, perché il mercato è influenzato da fattori variabili e molteplici. Inoltre, il Kelly pieno può portare a oscillazioni di capitale troppo marcate, soprattutto in mercati volatili o in strategie a breve termine. Per questo motivo, la maggior parte dei trader applica una versione “half-Kelly” o “quarter-Kelly”, riducendo la frazione calcolata per ridurre i rischi psicologici e finanziari.
Un uso appropriato del Kelly consente di gestire meglio le sequenze di perdite, preservando il capitale durante periodi difficili e sfruttando le serie vincenti per far crescere esponenzialmente il capitale. In questo senso, il Kelly Criterion diventa uno strumento potente per coniugare matematica e disciplina emotiva, due elementi indispensabili per la riuscita nel trading.
NVIDIA delude, ma Wall Street ai massimi.NVIDIA delude, ma Wall Street ai massimi: S&P rompe la barriera dei 6.500.
L'indice S&P supera quota 6.500, chiudendo il secondo record consecutivo.
Nonostante il calo del leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato NVIDIA (NVDA) dopo il suo rapporto trimestrale di mercoledì sera, le azioni hanno comunque guadagnato terreno nella seduta di ieri, con due dei principali indici che hanno chiuso a massimi storici.
L'S&P ha chiuso sopra i 6500 per la prima volta con un rialzo dello 0,32% a 6501,86, mentre il Dow Jones è salito dello 0,16% (ovvero oltre 70 punti) a 45.636,90. Entrambi gli indici hanno chiuso ieri a massimi storici.
Nel frattempo, il NASDAQ ha effettivamente registrato la performance migliore con un rialzo dello 0,53% (ovvero circa 115 punti) a 21.705,15, ma è rimasto di poco al di sotto del suo stesso traguardo.
La giornata di ieri ha riflesso le ricadute del rapporto NVDA di mercoledì sera, che ha visto la società leader dell'intelligenza artificiale superare le stime sugli utili del 5% e le aspettative di fatturato dell'1,3%. Ciò è stato un po' deludente per gli investitori che si sono abituati a vedere l'azienda lasciare indietro le previsioni. Sono rimasti delusi anche dai ricavi dei data center, ancora una volta leggermente inferiori alle previsioni.
Le azioni sono scese dello 0,8% durante la seduta, il che potrebbe essere considerato una vittoria, dato che in passato qualsiasi tipo di delusione da parte di NVDA è stata accolta con aspri rimproveri. Inoltre, l'azienda è riuscita nel suo compito più importante, ovvero fornire supporto alla rivoluzione dell'intelligenza artificiale.
Nonostante il modesto calo dopo la chiusura dei mercati, hanno dimostrato, ancora una volta, che il settore dell'intelligenza artificiale è vivo e vegeto e che la domanda di chip, data center e altri prodotti correlati all'intelligenza artificiale non sembra rallentare. È stato anche interessante notare che, sebbene avessero avuto il via libera per vendere i loro chip H2O alla Cina, la robusta crescita dell'ultimo trimestre non ha incluso nulla di tutto ciò. "L'impennata della domanda di prodotti correlati all'intelligenza artificiale è senza precedenti e probabilmente contribuirà ad alimentare questo storico rally nel futuro.
Altre notizie di ieri includevano un PIL in crescita del 3,3% nel secondo trimestre, un netto rimbalzo rispetto al sorprendente calo dello 0,5% del primo trimestre. Il risultato è stato ben al di sopra delle aspettative, attestandosi al 3%. Inoltre, le richieste di sussidi di disoccupazione, pari a 229.000 la scorsa settimana, sono leggermente diminuite rispetto alle 234.000 della settimana precedente.
Ora l'attenzione del mercato si sposta sul rapporto sulla Spesa per i Consumi Personali (PCE) di oggi, che dovrebbe mostrare un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,6% su base annua. L'ultima volta, il risultato mensile dello 0,3% ha rispecchiato le aspettative, ma il dato annuale del 2,6% è stato superiore dello 0,1% rispetto alle previsioni.
I principali indici sono tutti positivi per la settimana che precede l’ultima sessione, ma in misura variabile. Il NASDAQ è avanzato dell'1% negli ultimi quattro giorni, mentre l'S&P è salito della metà. E il Dow Jones è in rialzo di poco più di cinque punti.
Marco Bernasconi Trading
Rischio di credito FRANCIA: 2 barometri decisiviDall’annuncio del voto di fiducia dell’8 settembre 2025, la situazione politica francese è precipitata in una forte incertezza. Il primo ministro François Bayrou, alla guida di un governo di minoranza, si trova di fronte a un’opposizione determinata che ha già annunciato che voterà contro, rendendo la sua permanenza a Matignon molto improbabile. Questa fragilità politica ha immediatamente pesato sulla fiducia dei mercati: il premio di rischio e i costi di finanziamento aumentano per il governo e per le imprese francesi.
In caso di caduta del governo, l’ipotesi di elezioni anticipate e la prospettiva di nuove tensioni sociali, con mobilitazioni previste già dal 10 settembre, accentuano le preoccupazioni. In questo contesto, le autorità cercano di rassicurare affermando che la Francia rimane economicamente solida e che un bilancio per il 2026 sarà adottato nei tempi previsti, forse con l’istituzione di un cosiddetto governo “tecnico” anziché una nuova dissoluzione dell’Assemblea nazionale.
Questa incertezza può esercitare pressione sui tassi di interesse sovrani francesi e destabilizzare così banche e imprese francesi, con un effetto di contagio a livello dell’Eurozona.
La situazione peggiorerà o, al contrario, migliorerà in questo mese di settembre per la Francia e l’Eurozona?
Ecco due barometri di mercato da tenere sotto stretta osservazione e che saranno molto rilevanti per misurare l’evoluzione positiva o negativa di questo rischio “Francia”.
1. Primo barometro del rischio “Francia”: lo spread sui tassi a 10 anni tra Francia e Germania
Lo spread dei rendimenti obbligazionari a lungo termine tra Francia e Germania rappresenta il barometro di rischio definitivo per il debito pubblico francese. Più si amplia questo spread, più il mercato anticipa difficoltà per le finanze pubbliche francesi.
Attualmente tengo questo indicatore sotto stretta sorveglianza, poiché la sua traiettoria rialzista potrebbe diventare preoccupante oltre una certa soglia. Al contrario, se l’incertezza politica in Francia diminuisse, questo spread si ridurrebbe, rappresentando un segnale positivo per gli attivi finanziari europei.
Il grafico seguente mostra, in chiusura giornaliera, lo spread a 10 anni tra Francia e Germania:
2. Barometro secondario da seguire: il valore del rendimento francese a 10 anni rispetto al rendimento italiano a 10 anni
Un secondo barometro interessante è la differenza assoluta tra il rendimento sovrano francese a 10 anni e quello italiano. Mai il rendimento francese è stato superiore a quello italiano, e se ciò dovesse accadere, sarebbe un segnale di mercato molto negativo per la Francia, le sue banche e le sue imprese. Attualmente il rendimento francese rimane inferiore a quello italiano.
Il grafico seguente mostra i rendimenti francesi e italiani a 10 anni in forma di candele giapponesi quotidiane:
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Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
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Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
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Bitcoin in ACCUMUKAZIONE Se ancora qualcuno non crede a un prossimo movimento rialzista di bitcoin, beh verrà fatto ricredere. Strumento che non ha ancora finito la sua fase espansiva.
Leggo di tante cassandra della domenica m, trederini che manco sanno cosa è un grafico. 110k difficilmente buca ili vi segnalavo l'altra volta e per me i minimi sono stati FATTI.
Nel vedremo delle belle... Long e direzione 150-160k intanto... Poi chissà😅.
Se vedo interesse continuerò le analisi. Intanto buon investimento guys🤙
Armarsi di pazienza Sarà probabilmente una fase un po' delicata per questo indice, di cui ho anche scritto in precedenza.
Nessun problema signori il trend rimane fortemente long, solo prima della "galoppata" vedremo probabilmente un po' di lateralizzazione. Esorto tutti ad acquistare le debolezze e a non provare short, perché saranno veloci e riassorbito.
Al prossimo aggiornamento 👍
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Capital.com è il mio alleato per l’analisi tecnica: grafici fluidi, puliti e precisi!
🌞 BUON GIORNO A TUTTI🌞
Ciao belli,
🔑 📈 Gold sta rispettando il piano:
ogni ritraccio analizzato ci ha dato l’occasione di entrare aggressivi long.
Ora però siamo in zone delicate, sempre più alte e difficili per nuovi ingressi.
✅ Chi è già dentro: ottimo.
⏳ Chi pensava di entrare adesso: meglio aspettare le chiusure settimanali e mensili.
Nel frattempo ci muoviamo anche su altri asset del Forex.
💬 Se volete che porti analisi su altre coppie, scrivete nei commenti cosa vi interessa.
⏰ Fondamentale
-Fed e dati USA
L’oro resta stabile sopra i 3 390 $ l’oncia. Gli investitori aspettano dati sul PCE, indicatore chiave dell’inflazione, atteso domani. Il mercato prevede un taglio dei tassi al 17 settembre con l’88 % di probabilità
-Il timore per l’indipendenza della Fed sostiene l’oro come bene rifugio
-Pressione sul dollaro
Le tensioni politiche legate a Trump e alla Fed indeboliscono il dollaro. Questo rende l’oro più attraente
-De-dollarizzazione e domanda centrale
Molti paesi stanno riducendo l’uso del dollaro.
A inizio 2025, le banche centrali hanno comprato più oro del solito, portando la quota nei loro riserve vicino al 20 %
-Minatori in crescita
Le società minerarie stanno lavorando meglio.
Hanno bilanci più solidi e distribuiscono dividendi.
Questo spinge i loro titoli sopra la performance dell’oro stesso
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Sorpresa NVIDIA: numeri ottimi, ma il mercato resta spiazzato.Sorpresa NVIDIA: numeri oltre le attese, ma il mercato resta spiazzato.
S&P raggiunge un record in vista degli utili di NVIDIA
Ieri il mercato ha registrato un’altra seduta di moderati rialzi, con gli investitori in trepidante attesa della pubblicazione del rapporto trimestrale di NVIDIA (NVDA).
L’S&P 500 è salito dello 0,24%, segnando un nuovo record di chiusura a 6.481,40 punti; il NASDAQ ha guadagnato lo 0,21% (circa 45 punti) portandosi a 21.590,14, mentre il Dow Jones è avanzato dello 0,32% (circa 147 punti) attestandosi a 45.565,23. Nel frattempo, le small cap hanno continuato a sovraperformare: il Russell 2000 è salito dello 0,64% a 2.373,80.
Le azioni di NVDA, leader indiscusso nell’intelligenza artificiale e ormai autentica superstar del mercato, hanno registrato ieri un lieve calo dello 0,09%. Al momento della stesura di questo articolo, dopo la pubblicazione del rapporto trimestrale, perdono poco più del 2%. L’azienda ha superato sia le attese sugli utili sia quelle sui ricavi, ma una sorpresa del 5% in termini di EPS e un fatturato superiore solo dell’1,3% non bastano per una società nota per la capacità di superare ampiamente le aspettative. Inoltre, i ricavi dei data center hanno nuovamente deluso, seppure di misura, le previsioni degli analisti.
Nel dettaglio, NVIDIA ha riportato nel secondo trimestre 2025 un utile per azione di 1,05 dollari (contro la stima di 1 dollaro) e ricavi per 46,74 miliardi, in crescita dell’1,3% rispetto al consenso. È un progresso significativo rispetto all’anno precedente, quando l’utile per azione era stato di 0,68 dollari e i ricavi di 30,04 miliardi. Da inizio anno il titolo guadagna il 35,4%, ben oltre il +9,9% registrato dall’S&P 500. Negli ultimi quattro trimestri NVIDIA ha superato tre volte le stime sugli utili, confermandosi solida sul piano operativo.
Per il futuro, le attese restano elevate: il consenso stima per il prossimo trimestre un utile per azione di 1,17 dollari su ricavi per 52,22 miliardi e, per l’intero anno fiscale, 4,28 dollari su circa 200 miliardi. Tuttavia, le revisioni degli analisti sono state contrastanti. Il titolo conserva al momento un rating positivo, che segnala prospettive in linea con il mercato. Gli investitori dovranno osservare con attenzione le nuove indicazioni del management e l’evoluzione del settore dei semiconduttori, tuttora fra i più performanti.
Tra le altre società che hanno diffuso i risultati dopo la chiusura figurano Pure Storage (PSTG, +14% after-hours), Snowflake (SNOW, +13,5%) e Five Below (FIVE, +3,5%). In controtendenza, Urban Outfitters (URBN), NetApp (NTAP) e CrowdStrike (CRWD) hanno invece registrato cali nelle contrattazioni after-hours.
Kohl’s (KSS) ha sorpreso positivamente prima dell’apertura, con un rialzo del 24% in seduta, mentre MongoDB (MDB) è balzata di quasi il 38%, battendo le stime di consenso Zacks di oltre il 56% dopo la chiusura di ieri.
Non è raro che le azioni di NVIDIA scendano subito dopo la pubblicazione dei conti per poi recuperare nelle sedute successive. Sarà dunque interessante valutare l’andamento di giovedì e oltre. La conference call del management sarà con ogni probabilità un elemento determinante.
Infine, venerdì è atteso il rapporto sulle spese per consumi personali (PCE): con ogni probabilità gli investitori concluderanno la settimana concentrandosi ancora una volta sulle prospettive di un taglio dei tassi a settembre.
Marco Bernasconi Trading
I principali attori che muovono il mercato ForexIl mercato Forex rappresenta il più grande mercato finanziario al mondo, con milioni di partecipanti di varia natura. Per comprendere davvero come funziona questo mercato, è fondamentale conoscere chi sono i principali attori che lo influenzano e ne determinano i movimenti più rilevanti.
Governi
I governi sono i principali attori macroeconomici che influenzano il Forex attraverso le loro politiche economiche e politiche. Definiscono gli obiettivi economici nazionali e, tramite regolamentazioni e interventi, cercano di stabilizzare o indirizzare il valore delle valute per sostenere le esportazioni, controllare l’inflazione o favorire la competitività internazionale. Le azioni governative possono avere un impatto significativo sui mercati valutari soprattutto in termini di feedback politico o interventi diretti.
Banche centrali
Le banche centrali sono gli esecutori delle strategie governative e hanno un ruolo cruciale nel mercato Forex. Utilizzano strumenti come il controllo dell’offerta di moneta, la definizione dei tassi di interesse e le politiche creditizie per influenzare la domanda e l’offerta di valute. Intervengono attivamente nei mercati per stabilizzare o modificare il valore della propria valuta, utilizzando riserve in valuta estera e oro come leve di controllo. La Banca dei regolamenti internazionali e le maggiori banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve americana, la BCE, la Banca del Giappone e la People's Bank of China, detengono enormi asset che condizionano fortemente il mercato Forex.
Banche commerciali
Le banche commerciali sono responsabili della maggior parte delle transazioni Forex quotidiane, soprattutto grazie alla gestione dei pagamenti internazionali per aziende e clienti privati. Secondo dati recenti, oltre il 70% del volume totale del Forex riguarda operazioni tramite banche commerciali. Oltre alla gestione del flusso di valuta, molte banche sono attive sul fronte speculativo, utilizzando sofisticate strategie di trading per trarre profitto dalle fluttuazioni valutarie.
Imprese multinazionali
Le grandi imprese operanti a livello globale sono costantemente impegnate in operazioni di cambio valuta per gestire flussi di capitale tra le filiali, pagamenti a fornitori o ricavi da mercati esteri. Le multinazionali svolgono anche attività di copertura ("hedging") per proteggersi dal rischio di oscillazioni valutarie che potrebbero influire negativamente sui loro bilanci. La loro partecipazione costante contribuisce a mantenere un flusso costante di scambi, conferendo liquidità ai mercati.
Fondi di investimento e hedge funds
I fondi di investimento professionali, incluse le grandi società di gestione patrimoniale e gli hedge funds, rappresentano gli investitori istituzionali più sofisticati attivi nel Forex. Questi operatori maneggiano capitali spesso enormi e impiegano tecniche avanzate di analisi quantitativa, trading algoritmico e gestione del rischio. La loro attività speculativa può influenzare significativamente i movimenti di prezzo, creando spinte nei mercati sia a breve che a medio termine.
Conclusioni
Il mercato Forex è un ecosistema complesso, governato dall’interazione dinamica di diversi tipi di partecipanti, ciascuno con obiettivi e funzioni differenti. I governi e le banche centrali detengono il potere strategico e normativo, mentre le banche commerciali e le multinazionali gestiscono il flusso fondamentale delle valute. I fondi di investimento e gli hedge funds aggiungono volatilità e movimenti speculativi. Conoscere questi attori permette ai trader di comprendere meglio le dinamiche di mercato e di affinare la propria strategia tenendo conto delle diverse influenze presenti sui mercati valutari.
SETTEMBRE, il peggior mese dell’S&P 500!Quale tendenza per l’indice S&P 500 in questo settembre 2025? Un settembre molto atteso, poiché le sfide fondamentali del rientro sono decisive per l’andamento di fine anno.
Settembre è il peggior mese per l’indice S&P 500 in termini di stagionalità, e gli investitori temono un calo del mercato azionario statunitense questo mese di settembre, mentre non mancano le sfide fondamentali (la FED mercoledì 17 settembre) e l’S&P 500 è costoso quanto alla fine del 2021 in termini di valutazione.
Questo consenso ribassista è una trappola?
Sul tema della valutazione dell’S&P 500, vi invito a rileggere l’analisi che vi abbiamo proposto lo scorso 30 luglio cliccando sull’immagine qui sotto.
1. Il mese di settembre è davvero il peggior mese in termini di performance per l’indice S&P 500?
SÌ! Sì, settembre è in effetti il peggior mese della storia dell’indice S&P 500 in termini di performance media. La performance media di settembre è negativa e nessun altro mese dell’anno mostra una performance negativa per l’S&P 500.
Tuttavia, bisogna essere molto prudenti con questo tipo di statistiche, poiché si tratta solo di una media, e comunque il 47% dei mesi di settembre nella storia dell’S&P 500 hanno registrato una performance positiva.
La fonte dei dati è indicata in basso a destra della tabella.
2. La performance finale di settembre 2025 sarà dettata dai fondamentali e in particolare dalla decisione di politica monetaria della FED di mercoledì 17 settembre.
La FED non ha abbassato il tasso dei federal funds dalla fine del 2024 e il mercato azionario statunitense ha ora bisogno di una svolta monetaria accomodante per mantenere la sua tendenza rialzista di fondo. In uno dei miei articoli della settimana scorsa ho esaminato i 3 scenari possibili per il tasso dei federal funds entro la fine dell’anno, nonché l’impatto in borsa per azioni, obbligazioni, dollaro USA e Bitcoin.
La tabella qui sotto presenta la sintesi dei 3 scenari possibili e l’impatto potenziale sul mercato; potete accedere a tutti i dettagli cliccandoci sopra.
Sarà la scelta monetaria della FED di Powell di mercoledì 17 settembre a determinare la performance finale di settembre per l’indice S&P 500. I prossimi due dati che influenzeranno la decisione della FED sono l’inflazione PCE di venerdì 29 agosto e il rapporto NFP di venerdì 5 settembre.
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Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
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Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
L’impatto del dato Unemployment Claims sui mercati finanziariIl dato Unemployment Claims rappresenta uno degli indicatori più monitorati per comprendere lo stato di salute dell’economia statunitense. Misura il numero di persone che richiedono per la prima volta il sussidio di disoccupazione settimanale, offrendo così un aggiornamento rapido sul mercato del lavoro. Un dato più alto del previsto segnala un peggioramento del mercato del lavoro, mentre un dato più basso suggerisce un’economia in miglioramento. Questo risultato influenza profondamente i mercati valutari (forex) e delle materie prime, poiché riflette le aspettative sulla crescita economica, sulla politica monetaria e sui rischi di recessione.
Possibili scenari per l’oro (GOLD)
L’oro ha una relazione inversa con la forza dell’economia e dei tassi d’interesse reali. Quando le Unemployment Claims aumentano, suggerendo un peggioramento dell’occupazione e dunque un possibile rallentamento economico, le banche centrali possono stimolare l’economia con politiche monetarie più accomodanti (taglio dei tassi, espansione della massa monetaria). Questo favorisce l’oro, considerato un bene rifugio e una protezione dall’inflazione e dall’incertezza. Al contrario, un miglioramento del mercato del lavoro e delle Unemployment Claims porta spesso a rialzi dei tassi, riducendo l’appeal dell’oro e spingendo i prezzi verso il basso.
Un dato Unemployment Claims più alto del previsto potrebbe far salire il prezzo dell’oro in zona 3416. Un dato più basso, invece, potrebbe portare ad un calo fino alla zona 3310 - 3325.
Possibili scenari su EUR/USD
Per la coppia EUR/USD, il dato Unemployment Claims riflette la forza relativa dell’economia americana. Un dato peggiore del previsto è generalmente ribassista sul dollaro USA, causando un deprezzamento del dollaro rispetto all’euro e quindi una possibile salita della coppia EUR/USD. Un dato migliore rafforza il dollaro, favorendo ribassi della coppia EUR/USD. Al contempo, la situazione economica europea e le politiche della BCE influenzano il cambio, ma i dati statunitensi restano il driver principale. Un dato Unemployment Claims peggiore può portare a un rialzo di EUR/USD fino alla zona 1,1760. Al contrario, un dato migliore potrebbe spingere il cross al ribasso fino alla zona 1,1450.
Possibili scenari per le coppie con dollaro australiano (AUD/CHF, AUD/NZD, AUD/CAD)
Il dollaro australiano è sensibile ai dati del mercato del lavoro statunitense, oltre che all’andamento globale e al contesto di rischio. Un peggioramento delle Unemployment Claims USA, accompagnato da attese di rallentamento globale, spesso pesa sul dollaro australiano, considerato una valuta correlata al movimento delle materie prime.
Un aumento dei sussidi di disoccupazione USA potrebbe accentuare le pressioni ribassiste su queste coppie. Un dato invece sotto le attese potrebbe supportare un rimbalzo del dollaro australiano.
Possibili scenari su GBP/USD
Sulla coppia GBP/USD, un aumento delle Unemployment Claims USA (indicazione di rallentamento negli USA) può deprimere il dollaro e sostenere il prezzo della sterlina. Al contrario, dati in discesa sulle Unemployment Claims rafforzano il dollaro e possono far scendere GBP/USD. Le zone di attenzione sono 1,36 in caso di dati peggiori delle aspettative e 1,33 in caso di dati migliori delle attese.
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Ciao belli,
🔑 gold continua le sue spinte a giorni alterni,
ora attendiamo la zona daily segnata con line gialla 370.360
Poi in sessione americana ci muoviamo per valutare qualche posizionamento aggressivo conferma permettendo.
⏰ Fondamentale
pressione e forza del dollaro.
Ma l’incertezza politica sull’indipendenza della Fed ha contenuto le perdite.
-Il tentativo di Trump di rimuovere il governatore della Fed, Lisa Cook, ha destabilizzato la fiducia nella banca centrale, rafforzando il ruolo dell’oro come rifugio sicuro
-Paesi e istituzioni riducono la dipendenza dal dollaro, aumentando la domanda di oro. Nel Q1 2025, le banche centrali hanno comprato oltre 244 tonnellate, portando l’oro a quasi il 20% delle riserve globali
-L’oro ha toccato un nuovi massimi in rialzo del +32% da inizio anno.
Tre motivi principali:
Tasse inaspettate fino al 39% sui lingotti importati;
Tensioni geopolitiche (USA–Russia/Cina);
Timori di stagflazione economica
⚠️ Prossimi appuntamenti rilevanti
3–12 settembre: Precious Metals Summit a Beaver Creek (USA)
11–14 settembre: India Gold Conference, Nuova Delhi
14–17 settembre: Mining Forum Americas
15 settembre: Mining Forum Americas, presentazione di Eldorado
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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NVIDIA al bivio: utili record o nuova bolla AI?Le azioni rimbalzano con catalizzatori chiave in arrivo
Ieri i mercati azionari hanno registrato un solido rimbalzo dopo un inizio di settimana deludente, con gli investitori in attesa di un importante rapporto sugli utili previsto per domani e di un dato cruciale sull'inflazione atteso per venerdì.
Il NASDAQ è avanzato dello 0,44% (quasi 95 punti), chiudendo a 21.544,27; l’S&P 500 è salito dello 0,41% a 6.465,94, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,30% (circa 135 punti), attestandosi a 45.418,07. Il vero protagonista della seduta, tuttavia, è stato il comparto delle small cap: il Russell 2000 ha infatti segnato un rialzo dello 0,83%, chiudendo a 2.358,60.
Mentre i media si concentravano sul licenziamento senza precedenti, da parte del Presidente Trump, di Lisa Cook, membro del Consiglio dei Governatori della Fed, il mercato guardava invece al rapporto di domani pomeriggio di NVIDIA (NVDA), leader dell’intelligenza artificiale e autentica superstar di Wall Street. La pubblicazione giunge in un momento delicato per il settore più “caldo” del mercato, segnato dal riemergere di dubbi sulla sostenibilità dei massicci investimenti in AI.
Ho notato come siano riemerse le consuete critiche all’intelligenza artificiale, provenienti dai medesimi tre fronti: chi ritiene eccessivi e privi di ritorno gli investimenti in GPU e data center, chi teme rischi sociali e di sicurezza, e chi dubita che i modelli linguistici possano realmente favorire la crescita economica. Alcuni arrivano persino a definire GPT-5 un fallimento, parlando di una “bolla AI” pronta a scoppiare. Io credo, al contrario, che queste voci ignorino l’enorme lavoro di aziende come NVIDIA, impegnate nella robotica, nell’edge computing e nello sviluppo di infrastrutture che stanno gettando le basi della prossima rivoluzione industriale digitale.
A mio avviso, anche se molti progetti sperimentali non arriveranno a compimento, l’applicazione dell’AI a produzione, logistica e servizi sta già creando un nuovo motore di crescita, paragonabile per portata a Internet o all’elettricità. Le discussioni su AGI e rischi etici restano necessarie, ma i grandi investimenti in atto dimostrano che la direzione è ormai tracciata. Per questo guardo con ottimismo al futuro e continuo a concentrarmi sulle opportunità concrete offerte da società come NVIDIA, Marvell e CoreWeave, convinto che il lungo periodo premierà chi saprà cogliere questa trasformazione.
Il tema dell’indipendenza della Fed è oggi al centro del dibattito mediatico, ma il mercato non sembra mostrarne particolare preoccupazione. È un segnale positivo, soprattutto considerando il forte rialzo di venerdì scorso e il lieve calo di inizio settimana.
Quando la politica diventa il titolo del giorno durante una seduta di Borsa, spesso l’andamento non risulta particolarmente entusiasmante. Molto diverso sarà giovedì, quando NVIDIA pubblicherà i suoi risultati: l’attesa è elevata e l’ottimismo sui possibili tagli ai tassi da parte della Fed lascia prevedere che le small cap possano mantenere il loro slancio rialzista, un segnale incoraggiante per gli investitori più propensi al rischio.
Gli analisti stimano che gli utili di NVDA siano cresciuti di oltre il 47% su base annua, fino a raggiungere 1 dollaro per azione, mentre i ricavi – stimati oltre i 46 miliardi di dollari – segnalano un’espansione superiore al 50% rispetto all’anno scorso. Il titolo, intanto, è salito di un ulteriore 1% nella seduta di ieri.
Ritengo che NVDA resti la migliore tra le protagoniste del settore, e questo è ormai noto a tutti. I commenti e le prospettive che seguiranno alla pubblicazione dei dati saranno il vero motore del titolo. È plausibile uno scenario di volatilità – con un rialzo immediato seguito da prese di profitto – ma non voglio indulgere in eccessive speculazioni: il boom dell’intelligenza artificiale, guidato da NVDA, ha dimensioni impressionanti.
Oltre ai risultati di NVDA, venerdì sarà il turno dei dati sull’inflazione. Gli indici PCE e quelli dell’Università del Michigan potrebbero offrire indicazioni decisive su ciò che la Fed sceglierà di fare nella riunione di settembre.
Marco Bernasconi Trading
Banche centrali, il grande paradosso del 2025Quest’anno 2025 rivela un paradosso nel mercato dei cambi fluttuanti (Forex), un paradosso che posso definire raro. La base dell’evoluzione delle valute sul mercato dei cambi è la divergenza delle politiche monetarie. In altre parole, è la differenza di traiettoria tra i tassi d’interesse delle principali banche centrali del mondo a determinare la tendenza di fondo delle coppie principali in USD sul Forex.
Ma quest’anno 2025 presenta una configurazione rara: la divergenza delle politiche monetarie ha avuto quasi nessun effetto sul FX.
Perché? Perché il dollaro USA è (di gran lunga) la valuta più debole del FX nel 2025, nonostante la Fed non abbia toccato il suo tasso d’interesse, che resta il più alto tra le principali banche centrali, come mostra il grafico principale di questa analisi.
1) Nel 2025, la divergenza delle politiche monetarie non ha inciso sul FX
La tabella seguente confronta l’evoluzione dei tassi d’interesse delle principali banche centrali e la loro situazione in termini di inflazione. Ad eccezione della Banca del Giappone, tutte le principali banche centrali hanno ridotto i tassi più volte quest’anno, poiché l’obiettivo di inflazione è stato raggiunto o quasi raggiunto.
Solo la Fed non ha toccato il tasso dei federal funds, che ora è il più alto di tutte le banche centrali.
La tabella sottostante è stata realizzata dall’analista Vincent Ganne per Swissquote e propone un confronto delle politiche monetarie delle principali banche centrali nel 2025.
L’infografica sottostante, tratta da Bloomberg, propone un confronto dell’evoluzione dei tassi d’interesse delle banche centrali del mondo nel 2025.
2) Ecco il paradosso: il dollaro USA è la valuta più debole del FX quest’anno (in calo del 10%) nonostante la posizione favorevole dei tassi USA
Non solo il dollaro USA è l’unica valuta principale del FX che è scesa nel 2025, ma questo calo è molto marcato, una flessione del 10 %.
Questo crollo del dollaro USA è in totale contraddizione con la divergenza delle politiche monetarie, che avrebbe dovuto far salire il dollaro rispetto a un paniere di valute principali. La domanda ora è quale tendenza prenderà il dollaro se la Fed dovesse decidere di tagliare il suo tasso d’interesse a fine anno.
3) Alla fine, il ruolo della divergenza delle politiche monetarie è temporaneamente sospeso poiché l’economia USA affronta incertezze strutturali
• Dazi doganali e loro impatto sulle prospettive di crescita economica degli Stati Uniti
• Aumento del debito pubblico USA e politica fiscale/budgetaria dell’Amministrazione Trump (“Big Beautiful Bill”)
Queste due sfide strutturali hanno neutralizzato per quest’anno la divergenza delle politiche monetarie, ma quest’ultima dovrebbe tornare a prevalere nel 2026 e forse consentire un rimbalzo del dollaro USA sul FX.
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Il dollaro rimbalza, mercati in tensioneIMPROVVISAMENTE IL DOLLARO
Il rally che aveva spinto i titoli azionari vicino ai massimi storici sembra essersi arrestato. I rendimenti obbligazionari sono saliti, complice l’attenuazione del sentiment verso i possibili tagli della Fed, in attesa dei dati chiave del PCE.
Ieri Wall Street ha chiuso in rosso, tornando a essere scambiata in modo contrastato. Permane la disconnessione tra i diversi settori, mentre i mercati sembrano aver già prezzato l'entità dei tagli dei tassi e l’impatto dei dazi sui produttori di beni.
Il Dow Jones ha perso lo 0,77% a 45.282,47 punti, il Nasdaq lo 0,22% a 21.449,29 punti e l’S&P 500 lo 0,43% a 6.439,32 punti.
Venerdì, il presidente della Fed Powell ha osservato che un indebolimento del mercato del lavoro potrebbe giustificare un taglio dei tassi nella riunione di settembre, se i dati sull'occupazione e sui prezzi non riserveranno sorprese.
Tuttavia, i timori di un'inflazione elevata espressi da altri membri del FOMC hanno frenato un rally più deciso.
Nvidia è salita dell'1,5% in vista della pubblicazione degli utili di mercoledì, mentre i timori di valutazioni esorbitanti nel settore tech hanno mantenuto alta la tensione tra i titoli a grande capitalizzazione.
Intel è balzata dell'1% dopo che il governo statunitense ha acquisito una quota del 10% per 8,9 miliardi di dollari.
Keurig Dr Pepper è invece crollata dell'8% dopo l’acquisizione della società olandese JDE Peet's per 18 miliardi di dollari.
VALUTE
Il dollaro torna prepotentemente in auge, con un forte recupero contro le principali valute concorrenti, in particolare euro e sterlina.
Le ragioni sembrano legate alla presenza di importanti posizioni short ormai consolidate, mentre il mercato ha già assorbito le notizie positive relative al possibile taglio dei tassi da parte della Fed a settembre.
L’Eur/Usd è tornato ieri sera in area 1,1600, per poi risalire nella notte a 1,1660 e consolidare a 1,1630.
L’Usd/Jpy si muove nel range consolidato tra 147,00 e 148,00, con un recupero di quasi 100 pips dai minimi di 146,985.
Il Cable è sceso di circa 100 pips fino a 1,3440. Le valute oceaniche sono stabili o in leggera discesa, ma tendenzialmente deboli contro il dollaro.
Correzioni in corso anche su diversi cambi risk-on/risk-off, come Nzd/Chf, Eur/Nzd ed Eur/Aud.
IFO IN RECUPERO
L’indice tedesco Ifo Business Climate è salito ad agosto a 89, da 88,6 di luglio, il livello più alto da maggio 2024 e superiore alle previsioni.
Le aspettative delle aziende per i prossimi mesi sono migliorate (91,6 contro 90,7), mentre le valutazioni sulla situazione attuale sono leggermente diminuite (86,4 contro 86,5), segnalando una ripresa economica ancora debole.
Nel manifatturiero, il sentiment è sceso marginalmente (-12,2 contro -11,9), con preoccupazioni per le condizioni attuali e la bassa crescita degli ordini.
Il settore dei servizi ha registrato un lieve calo, nonostante condizioni attuali migliori (2,6 contro 2,8), a causa di aspettative più caute. Gli studi di architettura e ingegneria, però, si sono mostrati più ottimisti.
Il sentiment commerciale si è indebolito (-21,4 contro -20,3) per via di performance più deboli, anche se le aspettative future sono leggermente meno pessimistiche.
L’edilizia ha registrato un lieve calo dopo mesi di stabilità (-15,3 contro -14,3), con minore soddisfazione attuale ma prospettive migliori per i mesi a venire.
INDICE FED DI CHICAGO
L’indice CFNAI della Fed di Chicago è sceso a -0,19 a luglio, rispetto al -0,18 rivisto di giugno, segnalando che l’attività economica statunitense è rimasta sotto il trend storico per il quarto mese consecutivo.
Solo una delle quattro categorie generali ha registrato un peggioramento rispetto a giugno, ma tre hanno comunque contribuito negativamente all’indice.
Gli indicatori sulla produzione hanno invertito la tendenza rispetto al +0,01 di giugno. Quelli sull’occupazione hanno contribuito con -0,06, leggermente meglio rispetto al -0,08 precedente.
Le categorie relative a vendite, ordini e scorte hanno contribuito con -0,02, in miglioramento rispetto al -0,10. I consumi personali e le abitazioni hanno fornito un contributo neutrale, rispetto al -0,01 di giugno.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti di oltre l’1,5% a 64,7 dollari al barile lunedì, il massimo da quasi tre settimane, prolungando un rally di quattro giorni.
I prezzi sono sostenuti dai rischi geopolitici e dalle aspettative di politica monetaria. I timori di interruzioni dell’approvvigionamento russo sono aumentati dopo nuovi attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche, tra cui incendi al terminal di Ust’-Luga e alla raffineria di Novoshakhtinsk.
L’incertezza sui colloqui di pace, le minacce di nuove sanzioni da parte di Trump e dazi più elevati sulle importazioni indiane hanno alimentato le preoccupazioni sull’offerta.
Powell ha segnalato possibili tagli dei tassi già a settembre, rafforzando il sentiment che una crescita più forte negli USA possa aumentare la domanda di petrolio.
Tuttavia, i venti contrari economici restano un freno, con operatori cauti sul fatto che una crescita debole possa limitare i consumi a lungo termine.
Dal lato dell’offerta, il piano dell’OPEC+ di ripristinare parte della produzione ha riacceso i timori di eccesso, mantenendo i future circa il 9% sotto i livelli di gennaio.
GIAPPONE: RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito martedì oltre l’1,62%, il livello più alto dal 2008. Gli investitori aumentano le scommesse su ulteriori rialzi dei tassi da parte della BoJ.
A Jackson Hole, il governatore Kazuo Ueda ha affermato che si prevede un ulteriore aumento dei salari in Giappone, a fronte di un mercato del lavoro in contrazione. Questo rafforza la fiducia che le condizioni per un rialzo dei tassi si stiano concretizzando.
La BoJ ha sospeso il ciclo di rialzi negli ultimi mesi, preoccupata per l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia giapponese, fortemente dipendente dalle esportazioni.
Nella riunione di luglio, la banca centrale ha lasciato i tassi invariati, ma ha alzato le previsioni di inflazione e fornito prospettive economiche più ottimistiche.
Saverio Berlinzani
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NVIDIA test di fuoco: il report che può cambiare Wall Street.NVIDIA alla prova del fuoco: il report che può cambiare tutto a Wall Street.
Inizio lento per la settimana di NVIDIA
Il settore a più rapida crescita dall’avvento di Internet sarà al centro dell’attenzione questa settimana, quando il leader dell’intelligenza artificiale e superstar del mercato, NVIDIA (NVDA), pubblicherà i propri risultati domani. Non sorprende, dunque, che le azioni abbiano deciso di prendersi una pausa all’inizio della settimana, soprattutto dopo il forte rally di venerdì.
Il Dow Jones ha chiuso la scorsa settimana con il primo record dell’anno, ma ieri ha perso lo 0,77% (quasi 350 punti), attestandosi a 45.282,47. L’S&P è scivolato dello 0,43%, fermandosi a 6.439,32, mentre il Nasdaq, rimasto a lungo in territorio positivo, ha terminato in calo dello 0,22% (circa 47 punti), chiudendo a 21.449,29.
Il fatto che il mercato abbia solo in parte restituito l’enorme rialzo di venerdì può essere considerato un segnale positivo. La debolezza iniziale di ieri ha lasciato spazio a un parziale rimbalzo, interrotto però dal ritorno dei venditori nel finale di seduta. È cominciata così l’ultima settimana di agosto, alla vigilia della fine “non ufficiale” dell’estate: settembre, storicamente, rappresenta sempre un’incognita per i mercati.
Venerdì tutti gli indici sono balzati di oltre l’1%, dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, a Jackson Hole ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi già a settembre. L’S&P e il Dow Jones hanno così chiuso la terza settimana consecutiva in rialzo, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,6% nei cinque giorni, poiché i massicci investimenti dell’economia nell’intelligenza artificiale sono tornati a essere messi in discussione.
Questa settimana l’attenzione sarà tutta rivolta al rapporto trimestrale di NVIDIA, che arriverà dopo la chiusura della seduta di domani. Il titolo, cresciuto dell’1% nella giornata di ieri, rappresenta l’ultimo grande annuncio della stagione per le “Magnificent 7”.
L’attesissima pubblicazione dei dati del secondo trimestre si preannuncia come una delle più importanti dell’intero ciclo. Le stime sugli utili per azione e sul fatturato restano sostanzialmente stabili, con attese di una nuova forte crescita in tutti i segmenti chiave.
Le previsioni future saranno decisive per la reazione del titolo, soprattutto dopo le recenti voci di una presunta “bolla” nel settore dell’intelligenza artificiale. Dall’inizio dell’anno, NVIDIA ha guadagnato circa il 35%, ben oltre il +10% dell’S&P 500.
Non va dimenticato che, a fine settimana, sarà pubblicato anche il rapporto sulla Spesa per consumi personali (PCE), il principale indicatore che gli investitori utilizzeranno per valutare la probabilità di un taglio dei tassi a settembre. Secondo il FedWatch Tool del CME, tale probabilità si aggira intorno all’83%.
Un taglio dei tassi a settembre non è però ancora certo: come sempre, la Fed ribadisce che tutto dipenderà dai dati. Significa che il rapporto PCE, in uscita venerdì 29 agosto, e quello sull’occupazione di venerdì 5 settembre potrebbero rivelarsi decisivi in vista della prossima riunione.
Perché la Fed rinunci a un taglio, l’inflazione dovrebbe sorprendere al rialzo e l’occupazione mostrare un’accelerazione significativa. Nulla è comunque scontato. È per questo che, da qui a inizio settembre, gli occhi degli operatori resteranno puntati su questi due appuntamenti cruciali.
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il signor Gold ha chiuso toccando l’imbalance e ha reagito in notturna con una reazione di 350 pips.
Non rispettando il mio piano, certi trade cerco di evitarli.
resto in attesa di livelli più 'scontati' per entrare.
Intanto mi muovo su altri asset interessanti nel Forex.
Se volete analisi su altri pair, fatemelo sapere nei commenti o su TradingView in privato. S
arò felice di mandarvele.
📌Fondamentale Update
-Il presidente Trump ha licenziato la governatrice della Fed, Lisa Cook. Ha innescato incertezza sui mercati, indebolendo il dollaro e spingendo l’oro a un massimo di due settimane
-L'incertezza ha rafforzato l’oro come bene rifugio, mentre cresce l’attesa per un possibile taglio dei tassi nella riunione Fed di settembre
Tecnicamente, XAU/USD ha raggiunto i 3.387 USD nell’Asia session, poi si è aggiustato a +0,3 %, in scia alla pressione sui tassi e al clima di mercato incerto
Oro ben supportato nel breve termine, soprattutto dati i venti macro (tagli tassi Fed, fuga verso i rifugi)
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