OKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodoOKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Oklo Inc. ha sede a Santa Clara, in California. Oklo Inc. sviluppa centrali a fissione avanzate per fornire energia pulita, affidabile e conveniente su scala ai clienti negli Stati Uniti. Commercializza inoltre una tecnologia di riciclaggio del combustibile nucleare che converte le scorie nucleari in combustibile utilizzabile per i suoi reattori.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 23,74 Dollari
Capitalizzazione = 3.305B
Target Price OKLO INC (OKLO), strategia rialzista di lungo periodo
1° Target Price: 25,90 Dollari
2° Target Price: 32,24 Dollari
3° Target Price: 38,59 Dollari
4° Target Price: 47,63 Dollari
5° Target Price: 59,14 Dollari
Oltre l'analisi tecnica
Previsione Gold week 31Ciao a tutti... Abbiamo avuto una settimana abbastanza attiva con indecisioni abbastanza evidenti da parte del prezzo. Non possiamo nascondere che tutti gli eventi politici aiutano il gold ad avere questa indecisione e tutta questa volatilità.
Come vedete dal grafico il prezzo si è mantenuto all'interno di un canale rialzista per poi romperlo ma rientrandoci subito dentro con molta forza. Questi che vedete sono i miei 2 scenari e mi baso sempre a quello che il prezzo vuole fare, seguire il prezzo per noi retail è la cosa migliore in quanto non possiamo influenzare l'andamento del prezzo.
Gann mi sta dando una grande mano e sto pensando più in la di iniziare a publicare qualche analisi con concetti di Gann.
Buona settimana di trading a tutti.
Gold in consolidamento, ma occhio al dollarol future sull'oro mostra una tendenza di fondo rialzista su un orizzonte temporale giornaliero. Tuttavia, il grafico rivela una fase di consolidamento e una potenziale debolezza a breve termine. I livelli di pivot trimestrali forniscono un quadro dei potenziali supporti e resistenze. Un'eventuale rottura al di sotto del pivot point potrebbe portare a testare i supporti inferiori , mentre un superamento delle resistenze potrebbe segnalare la continuazione del trend rialzista principale.
La dinamica del prezzo dell'oro è storicamente e intrinsecamente legata all'andamento del dollaro statunitense. Esiste una relazione inversa ben consolidata tra i due asset: tipicamente, quando il dollaro si indebolisce, il prezzo dell'oro tende ad aumentare, e viceversa. In conclusione, se il dollaro statunitense dovesse continuare la fase di indebolimento, ciò potrebbe fornire una spinta rialzista significativa per il prezzo dell'oro. Questo fattore macroeconomico potrebbe aiutare il metallo prezioso a superare l'attuale fase di incertezza tecnica e a rompere i livelli di resistenza, potenzialmente riprendendo il suo trend ascendente di lungo periodo.
ERG Uno sguardo alla stagionalità e ai rendimenti storici...Buon mercoledi 25 Giugno e bentornati sul canale con un aggiornamento tecnico (ma non solo!) su Erg, titolo nel quale sono long con target minimo di 21 Eur.
Vediamo in che modo la stagionalità del titolo negli ultimi 25 anni ci aiuta a identificare quello che potrebbe essere un target ragionevole sul titolo, cercando di capire se l'analisi dei rendimenti stagionali vada a matchare con il target tecnico del testa e spalle precedentemente identificato e condiviso con voi.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro una buona giornata
ieri 24 mercati misti, prevista chiusura positiva settimanale.Giovedì 24 chiusura mista, Ma oggi i Principali Indici Sono Sulla Buona Strada per Chiudere la Settimana in Rialzo
Ieri i principali indici azionari hanno chiuso con andamenti contrastanti, in un mercato caratterizzato da una certa disomogeneità. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno raggiunto, seppur con fatica, nuovi massimi storici. Al contrario, il Russell 2000 delle small-cap, l’S&P 400 delle mid-cap e il Dow Jones delle large-cap hanno registrato rispettivamente ribassi dell’1,36%, dello 0,90% e dello 0,70%.
I risultati trimestrali di Alphabet, superiori alle attese e pubblicati nel pomeriggio di mercoledì, hanno mostrato sorprese positive sia nei ricavi sia negli utili, con un impressionante tasso di crescita dell’EPS pari al 171%. Questi dati hanno sostenuto il Nasdaq, fortemente orientato al settore tecnologico, e l’S&P 500.
Di contro, l’EPS negativo di Tesla, accompagnato da un calo delle vendite e da previsioni che indicano ulteriori trimestri difficili, ha avuto un impatto negativo sul mercato.
Tuttavia, si potrebbe sostenere che la crescita evidenziata dai numeri di Alphabet, e le relative implicazioni per il comparto tecnologico e per il settore dell’intelligenza artificiale, siano maggiormente rappresentative dello stato dell’economia rispetto alle attuali difficoltà di Tesla, che sembrano riflettere una condizione specifica e, si spera, temporanea.
Oggi sono attesi i risultati di altre 67 aziende, tra cui HCA Healthcare, Southern Copper e Phillips 66, per citarne alcune.
La prossima settimana si preannuncia ancora più intensa, con ben 966 società pronte a presentare i propri dati trimestrali, comprese tre delle cosiddette "Magnifiche Sette": Microsoft, Meta e Apple.
Nel frattempo, i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, pubblicati ieri, sono scesi di 4.000 unità, attestandosi a 217.000, contro una previsione di aumento a 225.000.
L’Indice nazionale dell’attività economica elaborato dalla Fed di Chicago è migliorato, passando da -0,16 a -0,10. La media mobile su tre mesi si è attestata a -0,22.
Anche l’Indice manifatturiero della Fed di Kansas City ha mostrato un miglioramento, raggiungendo il valore di 1, rispetto al -2 del mese precedente.
Il rapporto PMI composito ha indicato un valore di 54,6, in crescita rispetto al 52,9 del mese scorso e superiore alle stime di 52,3. L’indice manifatturiero, invece, è sceso a 49,5, in calo rispetto al 52,9 precedente e alle attese di 52,7. L’indice dei servizi è salito a 55,2, superando sia il dato del mese scorso (52,9) sia le previsioni (52,7).
Le vendite di nuove abitazioni sono aumentate a 627.000 unità (su base annualizzata), rispetto alle 623.000 del mese scorso, ma risultano inferiori alle attese, che indicavano 650.000 unità.
In giornata sono attesi anche i rapporti sugli ordini di beni durevoli e sul conteggio delle piattaforme petrolifere secondo Baker Hughes.
Le notizie diffuse martedì sera riguardanti un accordo commerciale con il Giappone hanno contribuito a sostenere i mercati nella giornata di mercoledì.
Con l’avvicinarsi della scadenza del 1° agosto, cresce l’auspicio che possa essere raggiunto un accordo anche con l’Unione Europea. Quest’ultima, considerata nel suo complesso, rappresenta il nostro principale partner commerciale, con un volume di scambi oltre quattro volte superiore rispetto a quello con il Giappone, che si colloca al quinto posto dopo l’UE, il Messico, il Canada e la Cina. Se la reazione dei mercati all’accordo con il Giappone è stata positiva, è lecito aspettarsi un impatto ancora più favorevole nel caso di un’intesa con l’Unione Europea.
Con un solo giorno restante alla fine della settimana, tutti gli indici principali risultano ancora in territorio positivo.
Alcune notizie incoraggianti oggi potrebbero contribuire a mantenere questa tendenza.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading
Apple oggi vale il prezzo che paga… o è la fine di un’era?Warren Buffett, storico sostenitore di Apple, ha lodato i risultati raggiunti sotto la guida di Tim Cook, ma nel frattempo ha tagliato del 70% la sua partecipazione nel titolo. Apple arranca in questo inizio 2025: cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Trimestrale in arrivo, AI in ritardo: Apple sotto esame
Tim Cook ha fatto crescere Apple di oltre il 1500% in Borsa e ha gestito con efficacia la macchina operativa. Tuttavia, nel confronto con Steve Jobs, emerge una critica chiave: l’innovazione di prodotto è mancata. L’evidente ritardo nell’implementazione dell’AI nei propri prodotti Apple starebbe costando tanto, e il “mitico” Cook è stato messo in discussione. Secondo LightShed Partners e altri osservatori, Apple potrebbe trarre beneficio da un cambio al vertice. Una Figura più focalizzata sul prodotto, rispetto che alla gestione ed all’esecuzione operativa, potrebbe rappresentare una svolta strategica in una fase di transizione per l’azienda.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
La corsa all'AI ha premiato chi ci ha investito fin da subito. Apple, finora è apparsa più attendista, e rischia di rimanere indietro, mentre i competitors guadagnano sempre più terreno. Il settore tecnologico ha recuperato dai minimi di aprile, ma la ripresa è tutt’altro che uniforme. Apple, in particolare, ha sottoperformato Meta di oltre il 30% in soli sei mesi.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Con la trimestrale alle porte, sarà possibile capire se il titolo Apple rappresenti o meno un'opportunità per gli investitori, rispetto agli altri colossi tech. Gli analisti restano divisi: sarà utile osservare i numeri, il bicchiere sarà mezzo pieno o mezzo vuoto?
Strategia AI: Made by Apple or Designed by Apple?
L’intelligenza artificiale è oggi il crocevia strategico per Apple. L’azienda sta lavorando al potenziamento di Siri con funzionalità più avanzate e personalizzate, attese già per il 2025, ma che potrebbero non vedere la luce prima del 2026.
Finora Apple ha adottato un approccio completamente interno, affidandosi ai propri Apple Foundation Models — modelli proprietari gestiti su data center con chip Apple Silicon — per alimentare le sue funzioni AI. Un'impostazione coerente con la sua storica strategia “full stack”.
Ma la concorrenza corre, e Cupertino si trova davanti a un bivio: continuare da sola, oppure affidarsi a partner esterni. Secondo Equity Strategies, l’integrazione della tecnologia OpenAI comporterebbe l’abbandono (parziale o totale) dell’infrastruttura interna, rendendo Apple dipendente da fornitori come Nvidia. Uno scenario anomalo per un’azienda che, per tradizione, integra o acquisisce i propri partner tecnologici.
Ed è proprio qui che entra in gioco l’opzione acquisizione. Apple starebbe infatti valutando l’acquisto di Perplexity AI — valutata 140 miliardi di dollari — e della francese Mistral, due tra le startup più promettenti nel campo dell’AI generativa. Una mossa che le consentirebbe di mantenere il controllo tecnologico, senza rinunciare alla velocità richiesta dal mercato.
Qualunque sia la direzione, l’impatto economico non è marginale. Dipendere da servizi esterni aumenterebbe significativamente i costi e metterebbe sotto pressione il cash flow operativo. E con esso, la principale leva di ritorno per gli azionisti: il buyback. Apple distribuisce pochi dividendi, ma riacquista massicciamente le proprie azioni. Una strategia che potrebbe rallentare se i margini dovessero comprimersi.
Antitrust e DOJ: i nodi che Apple non può ignorare
Per le big tech, l’attenzione delle autorità antitrust non è una novità. Indagini su abuso di posizione dominante e pratiche anticoncorrenziali fanno parte del gioco, e spesso si concludono con sanzioni. Di norma non intaccano i bilanci — ma quando toccano i pilastri del modello di business, l’impatto può essere ben più profondo.
È proprio questo il caso di Apple, che oggi affronta rischi concreti su più fronti. Il contenzioso con Epic Games sull’App Store resta aperto e potrebbe ridurre le commissioni sulle app di terze parti — una fonte chiave per i ricavi dei Servizi.
Ma il nodo più delicato è l’accordo con Google, sotto esame da parte del Dipartimento di Giustizia americano. Parliamo di oltre 20 miliardi di dollari l’anno: è quanto Mountain View paga per essere il motore di ricerca predefinito su tutti i dispositivi Apple.
Se l’accordo saltasse, Cupertino perderebbe una delle sue entrate più stabili. Ma soprattutto, si aprirebbe un nuovo scenario sull’integrazione AI e la monetizzazione dei servizi di ricerca — proprio mentre Apple è costretta a ripensare la propria strategia nel settore.
Abbonamenti, integrazione, fedeltà: la forza silenziosa di Apple
Apple rimane una delle aziende più solide al mondo, con una base utenti globale fedele, un ecosistema chiuso e integrato, e un brand che esercita un forte effetto lock-in. L’approccio full stack — che unisce hardware, software e ora anche AI — rappresenta un vantaggio competitivo difficile da replicare. L’integrazione dell’AI nei dispositivi, soprattutto in ottica edge computing e privacy-first, apre nuove opportunità: traduzione in tempo reale con AirPods, gestione ottimizzata della batteria e accessibilità avanzata sono solo alcuni esempi di funzionalità in grado di spingere il ciclo di upgrade.
A fianco dell’hardware, Apple continua a spingere sul segmento Servizi, che ha dimostrato resilienza anche sotto pressione normativa. A maggio 2025, l’App Store ha registrato un +13% YoY. Le offerte in abbonamento — Apple Music, Apple TV+, iCloud — rappresentano una componente sempre più rilevante del business, grazie a margini superiori rispetto all’hardware e a una ricorrenza che migliora la visibilità dei flussi di cassa. L’infrastruttura AI, se ben valorizzata, potrebbe fungere da base per sviluppare nuovi servizi a sottoscrizione con focus su personalizzazione e produttività.
A livello finanziario, Apple mantiene margini tra i più elevati del settore: il ritorno sul capitale proprio supera il 130% e il margine lordo si attesta sopra il 46%. Questi numeri riflettono l’efficienza del modello integrato e la capacità dell’ecosistema di generare profitti ricorrenti anche in contesti di pressione competitiva. In uno scenario globale sempre più complesso, Apple si conferma un punto di riferimento per solidità operativa e posizionamento strategico nel settore tech.
Il modello Apple e i Key Driver: Hardware e servizi
Il segmento Servizi continua a macinare risultati, con l’App Store che a maggio 2025 ha toccato un nuovo massimo storico: $26,6 miliardi, in crescita del +13% YoY. L’intrattenimento (+21%) e la musica (+20%) guidano la spinta, seguiti da iCloud e altri abbonamenti digitali. Tra i contenuti, Apple TV+ registra buoni riscontri grazie a titoli come Severance, tra i più visti negli USA secondo i dati Nielsen. Netflix resta il dominatore assoluto, ma la sua quota nelle serie più viste è scesa dall’80% nel 2021 a meno del 50% nel 2025: un segnale che lo spazio competitivo si sta allargando.
Nel segmento tablet e PC, iPad e Mac mostrano segnali positivi: +15,2% YoY per i tablet e crescita dei Mac in tutti i principali mercati. Un segnale chiaro che, nonostante la transizione industriale, la base installata continua a generare valore.
Sul fronte smartphone, le vendite di iPhone restano centrali ma mostrano segni di maturazione: l’età media della base utenti è ai massimi, segno che il ciclo di upgrade rallenta. Per controbilanciare, Apple spinge su modelli più accessibili come l’iPhone SE e prepara il debutto nel segmento foldable con l’iPhone Fold, atteso per la seconda metà del 2026; UBS stima una produzione iniziale limitata, con un prezzo tra $1.800 e $2.000, in linea con i dispositivi di fascia alta di Samsung — attuale dominatore del mercato foldable con circa il 56% di quota.
L’espansione geografica è un altro driver, in Cina, uno dei mercati chiave, Apple ha visto le esportazioni calare dell’1,6% YoY, mentre Huawei — il principale competitor locale — è cresciuta del +17,6% secondo dati Counterpoint. Secondo JPMorgan inoltre Apple avrebbe spostato l’assemblaggio degli iPhone dalla Cina all’India per il mercato statunitense — una mossa per contenere l’impatto dei dazi. Tuttavia, Foxconn ha richiamato centinaia di ingegneri cinesi dai suoi stabilimenti in India, segnale di crescenti difficoltà nell’espansione produttiva nel subcontinente.
Cosa attendersi dai prezzi
In questo 2025, Apple continua a restare indietro rispetto al mercato e ai suoi competitor, ma il prezzo delle azioni riflette comunque aspettative elevate. Secondo le stime degli analisti, i ricavi per l’anno fiscale 2025 dovrebbero attestarsi tra i 402 e i 408 miliardi di dollari, mentre l’EPS è visto in un range compreso tra 6,96 e 7,22 dollari.
Numeri solidi, ma con una crescita contenuta rispetto agli anni precedenti — e per molti, non sufficienti a giustificare multipli così tirati. Il titolo viene scambiato con un P/E superiore a 32 e un EV/EBITDA intorno a 22, ben sopra la media del settore. Il rischio? Che il mercato stia già prezzando scenari ottimistici difficili da mantenere.
A complicare la lettura del momentum, va considerato che parte della tenuta recente è stata sostenuta da sconti aggressivi (fino al 40%) e dalla partecipazione di Apple a programmi di sovvenzioni governative. Inoltre, molti consumatori avrebbero anticipato gli acquisti per evitare i dazi in arrivo, comprimendo così la domanda futura.
Negli ultimi mesi, diversi analisti hanno rivisto al ribasso il target price, oggi attestato in media attorno ai $230 per azione. Qualsiasi segnale di rallentamento — sugli utili o sul fatturato — potrebbe rendere il titolo ancora più caro in termini relativi.
Detto questo, Apple ha dimostrato costanza nel premiare gli azionisti: 14 anni consecutivi di dividendi e un piano di buyback aggressivo che continua a sostenere il titolo, anche in fasi di crescita moderata. Un elemento da tenere in conto in un contesto di valutazioni elevate ma ancora sostenibili per un nome come Apple.
Analisi tecnica: livelli e segnali da monitorare
Sul lungo periodo, il titolo Apple resta inserito in un trend rialzista ben strutturato, con minimi e massimi crescenti. Il grafico logaritmico mostra una struttura ancora solida, ma con segnali di rallentamento rispetto alla forza relativa di mercato.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Nel breve termine, in ottica difensiva, il livello da tenere sotto osservazione è l’area dei $170: si tratta dei minimi registrati durante l’Independence Day, in coincidenza con la media mobile a 200 periodi sul time frame settimanale.
Un eventuale ritorno su quel livello potrebbe fungere da supporto tecnico rilevante in caso di ulteriore volatilità.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Dai minimi di aprile, le quotazioni si sono mosse in un trend vagamente rialzista, ma con volumi in contrazione. Il confronto con i competitor e con l’indice di mercato mostra una certa debolezza relativa nel momentum.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
In ottica di breakout, la doppia resistenza a $212 e la trendline ribassista che parte dai precedenti massimi costituiscono l’ostacolo tecnico principale. Il superamento di questi livelli — soprattutto con volumi in aumento — potrebbe riaprire spazi di recupero e ridurre il gap di performance con il resto del comparto tech.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Analisi del PMI USA Luglio 2025Il dato PMI è un indicatore chiave della salute economica di un Paese perché misura la variazione dell’attività manifatturiera e dei servizi.
PMI manifatturiero: 49,5 (in netto calo dai 52,9 di giugno), sotto la soglia critica di 50 che separa espansione da contrazione.
PMI dei servizi: 55,2 (in aumento rispetto ai 52,9 di giugno), segnala un forte slancio del comparto.
PMI composito: 54,6 (in crescita da 52,9), indica un’accelerazione dell’attività economica generale guidata dai servizi.
Questa espansione appare “preoccupantemente disomogenea”. Difatti il settore dei servizi è in netta crescita, mentre il manifatturiero mostra segni di debolezza per la prima volta nel 2025.
Il PMI manifatturiero sotto 50 segnala che l’industria sta tornando in fase di contrazione.
La perdita di slancio è attribuibile al calo degli ordini dopo l’effetto temporaneo generato da nuove tariffe, davanti alle quali molte aziende avevano anticipato acquisti e produzione nei mesi precedenti.
L’occupazione manifatturiera (secondo ISM) è in contrazione da 18 degli ultimi 20 mesi, con una perdita di 82.000 posti in un anno. Oggi il peso degli occupati nel manifatturiero è solo l’8% dei non-farm payrolls, un minimo storico.
Questo quadro segnala che il comparto industriale statunitense è sotto pressione.
Il settore servizi traina la crescita grazie alla domanda interna; il suo PMI è su livelli massimi da sette mesi. Sia le aziende manifatturiere sia quelle dei servizi riportano aumenti di costi e prezzi di vendita, attribuiti ai dazi e al rincaro del lavoro.
L’incremento dei prezzi registrato a luglio è tra i più elevati degli ultimi tre anni e potrebbe avere impatti diretti sull’inflazione al consumo, che resterà ben sopra il target del 2% della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Le aziende stanno ancora cercando di assorbire una parte dei costi attraverso le scorte, ma questo “buffer” non durerà a lungo. Quando finirà, è probabile che i rincari vengano maggiormente trasferiti sui consumatori.
GOLD: nuove tariffe 1 agosto + NFPho bisogno del tuo sostegno.
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
🪙 Oro (Gold)
Rally +25–26 % da inizio anno, grazie a inflazione alta, tensioni geopolitiche e banche centrali forti
📰 News rilevanti
Nuove tariffe in arrivo (Canada, Brasile, UE, ecc.) dal 1° agosto, con possibile impatto inflazionistico
Rincari leggeri già visibili: CPI a +2,7 % anno su anno
Cause possibili rallentamenti o recessione secondo JP Morgan, Budget Lab e altri
Powell vs Trump
Powell dice che i dazi hanno rallentato la Fed, posticipando taglio tassi che “arriveranno nell’anno”
Tensione sul possibile licenziamento, ma legale incerto, Powell ha protezioni costituzionali
Fed “non taglia” per ora: Waller spinge per il taglio, ma Powell resta cauto
Mercati & sentiment
Giudizi contrastanti su rischi sistemici: Rajan paragona l’economia USA a un “momento Wile E. Coyote”
BCE & Europa
Banche centrali (ECB e Fed) rimangono in stand-by: tassi invariati a causa dell’incertezza sul commercio
Monitorare DXY: recupero potrebbe inasprire pressione sull’oro.
- Attenzione a CPI (prossimo 15 agosto) e dichiarazioni di Powell/Waller
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
La politica monetaria non è tutto Quando si parla di svalutare una moneta, il pensiero corre immediatamente alla politica monetaria. Tuttavia, anche la politica fiscale, sebbene con meccanismi meno diretti, può giocare un ruolo cruciale nell'influenzare il valore di una valuta. Comprendere la differenza tra i due approcci è fondamentale per analizzare le strategie economiche di un paese.
Le attuali politiche della casa bianca, sono altamente inflattive per il dollaro USA, l'aumento della spesa pubblica del "One Big Beautiful Bill Act", va a ridurre il valore della moneta. Così come anche la riduzione della pressione fiscale.
Alla luce di tali politiche, volute dalla Casa Bianca, un taglio dei tassi risulterebbe una manovra potenzialmente inflattiva. La FED ha 2 mandati, stabilità dei prezzi e massima occupazione. Non essendoci stato un deterioramento dal punto di vista dell'occupazione, non ha ragione di tagliare i tassi. Ma ciò non impedisce per l'appunto un intervento attraverso la fiscalità.
La situazione è tale da aver spinto la Lagarde ad affermare che qualcosa nel cambio si sia rotto visto il movimento dell'euro/dollaro e lo spread dei tassi FED/BCE.
Ci sono poi da valutare anche le coperture valutarie che alimentano tale meccanismo.
Spero mi perdoniate l'eccessiva semplificazione ma non è la sede opportuna per approfondire oltre un certo punto come operano le politiche fiscali e monetarie.
Analisi tecnica
A partire dal picco di gennaio 2025, il trend ha subito una netta inversione. La regressione lineare, ha invertito la propria tendenza, segnalando l'inizio di una fase negativa. Attualmente, il prezzo si muove all'interno di un canale di regressione discendente ben definito, caratterizzato da massimi e minimi decrescenti. Questo conferma che il trend dominante nel breve e medio termine è ribassista.
Il prezzo si trova attualmente in un'area critica, compresa tra i livelli di supporto S2 e S3 . Per la continuazione del trend quello a cui vorrei assistere adesso è una tenuta di S2, passando da supporto a resistenza, spingendo così il livello verso s3. Se ciò non dovesse accadere potremmo assistere ad un rafforzamento del dollar index fino ad area 12750 e 12800 in estensione (S1).
24 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
BTC -MASTERPLAN - i cicli settimanali di indice (T) ed inverso (Ti) continuano a comprimersi nelle loro strutture speculari
il primo movimento di entrambi è determinante per individuare quale dei due spingerà più forte
è molto probabile sarà quello di inverso, portando il prezzo a chiudere sul target di cF+2i
Seguire lo sviluppo quindi di entrambi i bigiornalieri
T-2 di indice e T-2i di inverso
Buon slow trading a tutti
ENG
BTC - MASTERPLAN – The weekly index (T) and inverse (Ti) cycles continue to compress within their mirrored structures.
The first move from either side will be crucial in determining which one will lead with greater momentum.
It is highly likely that the inverse will prevail, driving price toward the cF+2i target.
Monitor the development of both two-day cycles:
T-2 (index) and T-2i (inverse).
Wishing everyone steady and disciplined slow trading
Il miliardario invisibile che ha rivoluzionato la moda globaleAmancio Ortega è uno dei più grandi imprenditori del nostro tempo, con un patrimonio stimato superiore ai 69 miliardi di dollari. Eppure, per decenni, pochi hanno saputo come fosse fatto il volto di quest’uomo che ha costruito un impero da oltre 20 miliardi di dollari rimanendo nell’ombra.
Fondatore di Zara e della holding Inditex, Ortega ha cambiato radicalmente il mondo della moda e del retail. Prima di Zara, portare le tendenze delle passerelle nei negozi richiedeva circa sei mesi. Ortega rivoluzionò questo processo, riducendo i tempi a sole due settimane. Questa velocità senza precedenti ha reso obsolete le strategie dei brand tradizionali, che pianificavano le collezioni mesi prima. Zara, invece, osservava i trend emergenti e li metteva in vendita quasi immediatamente. Il segreto di questo successo è una gestione della supply chain senza pari. Ortega puntò sulla verticalizzazione della produzione, mantenendo internamente le fasi più critiche, a differenza dei concorrenti che esternalizzavano tutto per ridurre i costi. Questa scelta garantiva a Zara un vantaggio competitivo fondamentale: la rapidità.
Zara produce circa 11.000 articoli distinti ogni anno, contro i 2.000-4.000 dei concorrenti. Le spedizioni ai negozi avvengono due volte a settimana dal centro logistico centrale, eliminando la necessità di grandi magazzini e ritardi. Questa efficienza operativa permette a Zara di rispondere in tempo reale alle richieste del mercato, riducendo drasticamente il rischio di invenduti e sconti.
Ortega è celebre per la sua estrema riservatezza. Fino al 1999 non esisteva nessuna foto pubblica di lui. Vive ancora nella sua città natale in Galizia, senza lussi eccessivi, e dedica gran parte della sua filantropia a ospedali e ricerca sul cancro. Oltre a Zara e Inditex, Ortega possiede un vasto portafoglio immobiliare di pregio, con uffici a Londra, New York e Seattle, affittati a colossi come Apple, Amazon e Facebook. Solo questo patrimonio immobiliare è valutato oltre 6 miliardi di dollari, contribuendo a diversificare e rafforzare la sua ricchezza.
Il Dow Jones massimo storico a breve grazie al Giappone.Il Dow Jones si avvicina al massimo storico grazie all’accordo commerciale con il Giappone
In questo momento, ciò che il mercato desidera maggiormente sono accordi commerciali solidi e buoni risultati trimestrali. Ed è esattamente quanto si è verificato ieri: la seduta ha registrato forti guadagni, accompagnati da un paio di nuove chiusure record.
Con la scadenza degli scambi ormai a poco più di una settimana di distanza, gli investitori hanno accolto con favore l’annuncio del Presidente Trump riguardante un accordo "imponente" con il Giappone, che prevede una tariffa del 15% sulle importazioni da quel Paese. Inoltre, si intravede un possibile avvicinamento a un’intesa commerciale anche con l’Unione Europea. Tutto ciò fa seguito agli accordi raggiunti ieri con Filippine e Indonesia. Si auspica che questo slancio positivo possa proseguire.
Nel frattempo, i primi due titoli dei cosiddetti “Mag 7” hanno pubblicato i propri risultati dopo la chiusura dei mercati. Alphabet (GOOGL) ha registrato una sorprendente crescita degli utili, con un aumento di quasi il 140% nel secondo trimestre; anche i ricavi hanno superato le aspettative, grazie soprattutto allo sviluppo dei settori pubblicitario e cloud. Inoltre, l’azienda ha annunciato un aumento delle spese capitalizzate per l’anno in corso, portandole a 85 miliardi di dollari, al fine di sostenere la crescita dell’intelligenza artificiale. Al momento della stesura di questo articolo, le azioni risultano in rialzo del 2,4% nelle contrattazioni after-hours.
Passando a Tesla (TSLA), l’azienda ha mancato le aspettative in termini di fatturato nel secondo trimestre, registrando un calo del 16% nel settore automobilistico. Tuttavia, ha annunciato che il suo modello più economico entrerà in produzione nella seconda metà dell’anno. Gli investitori, desiderosi di un veicolo elettrico più accessibile, hanno accolto con favore la notizia, tanto che il titolo ha chiuso in lieve rialzo (+0,2%) nelle contrattazioni after-hours.
Con Alphabet in forte ascesa e Tesla stabile, è lecito attendersi mercati solidi fino alla fine della settimana. Se a ciò si aggiungesse anche un accordo commerciale con l’Unione Europea, potremmo assistere a un deciso rialzo.
Ieri l’S&P 500 è salito dello 0,78%, raggiungendo quota 6358,91, mentre il NASDAQ ha guadagnato lo 0,61% (circa 127 punti), toccando i 21.020,02 punti. Entrambi gli indici hanno così chiuso su nuovi massimi storici. Come l’S&P aveva superato i 6300 punti per la prima volta lunedì, oggi il NASDAQ ha chiuso oltre i 21.000 punti per la prima volta nella sua storia.
Nel frattempo, il Dow Jones è prossimo a stabilire un nuovo primato, dopo un aumento dell’1,14% (oltre 500 punti), che lo ha portato a 45.010,29. L’indice è ora a soli quattro punti da un nuovo massimo di chiusura.
I report sugli utili attesi per domani includono aziende come Honeywell (HON), Union Pacific (UNP), Intel (INTC), Newmont (NEM) e Tractor Supply Co. (TSCO), solo per citarne alcune.
Sebbene la stagione dei risultati sia ancora agli inizi, permane un cauto ottimismo circa la possibilità che i trend favorevoli riscontrati sinora vengano confermati anche dai membri dell’S&P 500 per il resto del ciclo di rendicontazione del secondo trimestre. Al momento, sia gli utili sia i ricavi risultano superiori alle medie storiche.
Marco Bernasconi Trading
Mercati in rialzo, occhi puntati sulla BCETOCCA ALLA BCE
Mercoledì Wall Street ha chiuso in positivo dopo l'annuncio dell'accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti. Il Dow Jones è salito dell'1,14%, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,61% e l’S&P 500 è avanzato dello 0,78%.
Il presidente Trump ha dichiarato che il Giappone ha accettato una tariffa del 15% sulle sue esportazioni verso gli Stati Uniti, insieme all'impegno a investire 550 miliardi di dollari negli USA e ad aprire i propri mercati a beni americani chiave.
Il Giappone aumenterà la spesa per la difesa presso aziende statunitensi da 14 a 17 miliardi di dollari all'anno, incrementerà del 75% gli acquisti di riso e acquisterà 100 aerei Boeing.
In Europa, lo STOXX 50 ha guadagnato l'1% e lo STOXX 600 lo 0,9%, mentre in Asia il Nikkei 225 è balzato del 3,5%. Negli Stati Uniti, anche i futures hanno indicato guadagni all'apertura.
Ma oggi è il giorno della BCE, che dopo otto ribassi consecutivi dei tassi, secondo le stime, dovrebbe restare ferma e lasciare invariata la politica monetaria.
VALUTE
Nella notte, il dollaro ha registrato una nuova caduta contro le principali valute concorrenti. Il movimento è alimentato da un riaggiustamento di medio-lungo termine del biglietto verde, che secondo alcune analisi risulta ancora sopravvalutato di circa il 10-15%.
Non sono più il differenziale dei tassi o le aspettative sui tassi a guidare l’andamento del dollaro, ma fattori macroeconomici. Se si considera il tasso di cambio effettivo reale degli Stati Uniti — ovvero il tasso di cambio con i principali partner commerciali in termini reali — si nota che è ancora circa il 15% superiore alle medie di lungo periodo. Questo suggerisce una certa sopravvalutazione.
Tuttavia, non è detto che questo gap si chiuda. Anzi, è probabile che, appena si dovesse toccare quota 1,2000, emergano proteste dal Vecchio Continente, criticando l’eccessiva forza della moneta unica.
A rafforzare il cauto ottimismo, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha segnalato che l'attuale tregua tariffaria con la Cina verrà probabilmente estesa prima della scadenza del 12 agosto.
Sul fronte della politica monetaria, i verbali dell'ultima riunione del FOMC hanno rivelato che diversi membri considerano i dazi inflazionistici, spingendo la Fed a rinviare ulteriori tagli dei tassi.
WTI IN CALO
I future sul greggio WTI sono scesi sotto i 65 dollari al barile ieri, segnando il quarto giorno consecutivo di perdite. Gli investitori restano concentrati sui colloqui commerciali con gli Stati Uniti.
Mentre il presidente Trump ha annunciato accordi con Giappone e Filippine, l'UE si prepara a imporre dazi del 30% sui beni statunitensi se non si raggiungerà un'intesa.
Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che incontrerà i funzionari cinesi a Stoccolma la prossima settimana per discutere l'estensione della tregua commerciale, includendo eventualmente gli acquisti da parte della Cina di petrolio sanzionato da Russia e Iran.
Nel frattempo, i dati del governo statunitense hanno mostrato che le scorte di greggio sono diminuite di 3,17 milioni di barili la scorsa settimana, più del previsto.
Nonostante questo calo superiore alle attese, i prezzi del petrolio restano sotto pressione per i timori che le tensioni tariffarie in corso possano indebolire la domanda globale, nonostante l’aumento della produzione da parte dell’OPEC+.
GIAPPONE, PMI DEBOLE
L'indice PMI manifatturiero S&P Giappone è sceso a 48,8 a luglio 2025, rispetto al 50,1 di giugno, secondo i dati pubblicati questa notte. Si tratta del valore più basso da aprile e inferiore al consenso di 50,2.
Il calo riflette una nuova contrazione della produzione, in un contesto di persistente debolezza dei nuovi ordini e di un forte calo della domanda estera.
Nel frattempo, la fiducia si è indebolita a causa delle preoccupazioni legate ai dazi commerciali statunitensi e al loro potenziale impatto sulla domanda.
Nonostante ciò, lo yen si rafforza contro il dollaro, riportandosi a ridosso delle resistenze chiave, ovvero i supporti cruciali di USD/JPY posti a 145,50.
Saverio Berlinzani
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CINA: Il potenziale di recupero resta interessanteMentre il mercato azionario statunitense si muove su nuovi massimi storici, tornando ai livelli di valutazione di fine 2021 (prima del bear market del 2022), può essere utile rivolgere l’attenzione al mercato azionario cinese per diversificare il proprio portafoglio.
Per quanto riguarda l’analisi dell’S&P 500, vi invito a rileggere il mio ultimo studio previsionale cliccando sull’immagine qui sotto. Non dimenticate di iscrivervi al nostro account Swissquote per ricevere ogni mattina le nostre nuove analisi.
Tornando al mercato cinese, ritengo che le azioni cinesi abbiano ancora un interessante potenziale di crescita nel medio/lungo periodo, sia dal punto di vista tecnico che fondamentale.
1) Forte potenziale di recupero sotto il profilo valutativo
Il mercato azionario cinese è interessante per la diversificazione, con un rapporto CAPE (Shiller PE) di 15 rispetto a 36 per l’S&P 500.
Le azioni cinesi sono decisamente più economiche di quelle americane e godono anche di una politica monetaria estremamente accomodante da parte della Banca Popolare Cinese e di una politica fiscale espansiva. Tutti fattori che supportano un forte potenziale di crescita fondamentale.
2) Dal punto di vista tecnico, l’ATH è un obiettivo naturale
Analizzando il grafico settimanale dell’indice principale di Shenzhen, osserviamo un chiaro range tra i 7.500 e i 16.000 punti. Una figura di inversione rialzista si è formata nella parte bassa del range, suggerendo che il target naturale sia l’estremo superiore.
3) Il rafforzamento dello Yuan è un segnale positivo per il mercato cinese
Infine, anche il fattore cambio gioca a favore delle azioni cinesi: il tasso USD/CNY ha appena respinto una resistenza tecnica di lungo periodo. Il rafforzamento dello Yuan dovrebbe dunque favorire gli investitori internazionali nei prossimi mesi.
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XAUUSD SWINGAspettativa BUY su xauusd, mi aspetto un breve movimento sell di liquidazione del minimo h4 per poi proseguire buy dopo aver chiuso la struttura come raffigurato dal disegno sul grafico.
Mi posso anche aspettare una liquidazione fino a zone piu basse segnate sotto per poi proseguire sempre con il buy swing ma questo lo andremo a vedere nella prossima trade idea qualora la proiezione non fosse rispettata e quindi andremo a condividere la seconda idea con partenza buy da un punto più basso.
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📉 Prezzo attuale
Gold luglio, spinto da tensioni geopolitiche e possibili tagli Fed
🏦 Fondamentali
Domanda Governi/Central Bank: acquisti record — 80 t al mese (prev. 70 t), anche Polonia +50 t Q1, CN +299 t ufficiali (forse reali oltre 5 000 t)
Fed e Tassi US: Dollaro debole e rendimenti Treasuries bassi rendono oro più interessante
Rischio geopolitico/inflazione: guerra Ucraina‑Russia, tensioni Medio Oriente, tariffe Trump in vigore, inflazione persistente → safe‑haven forte
🔍 Aspettative
Analisti bull: Goldman Sachs punta a $3 700 fine 2025 e $4 000 Q2 2026; JPMorgan conferma $4 000 entro Q3 2026
World Gold Council: +26 % H1, driver principali: rischio, dollaro debole, momentum ETF
Prospettiva 2° semestre: scontati scenari contrastanti – se tensioni restano su, si muove verso $3 400+; altrimenti possibile correzione
Inflazione/de‑dollari‑zzazione: oro considerato hedge da +60 % di banche centrali asiatiche e BRICS
Crash avvertiti da Kiyosaki → alta volatilità possibile
Tensioni geopolitiche/tariffe in scadenza 1 agosto → volatilità breve termine
Se conflitti si risolvono e mercato torna “risk‑on”, l’oro potrebbe ritracciare.
📌 Cosa aspettarsi a breve
Prezzo stabile o in rialzo verso $3 350–3 500/oz
da seguire: sviluppi Us‑China, Medio Oriente, dati Fed/inflazione
Se dollaro resta debole e central bank entrano ancora, potenziale rally verso $3 700+ fine anno
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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[EURUSD - Entry Long +8%] - Spiegazione ⭣Sessione asiatica abbastanza direzionale, con chiara intenzionalità long in uscita.
Nulla di rilevante, il prezzo stava formando semplicemente massimi e minimi più alti, fino a quando non crea un Fbos, inducendo la maggior parte delle persone a voler vendere.
Io volevo comprare invece appena mi avrebbe dato schema. Così ho fatto, operazione che mi ha permesso di generare più del 8% (con esattezza l'8.4%) basandomi semplicemente sulla liquidità e sulla struttura di mercato.
Se ti piacciono questo tipo di contenuti e soprattutto ti sono utili, fammelo sapere lasciando un bel boost così da motivarmi a portarne altri simili. 🔥
⚠️ Questo esempio è illustrativo e non costituisce una raccomandazione di trading. E' essenziale effettuare un'analisi approfondita e considerare i rischi associati prima di intraprendere qualsiasi operazione di trading. ⚠️
23 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
non abbiate fretta.
Aspettate che su BTC si creino le condizioni per confermare i nuovi cicli settimanali di indice ed inverso
a quel punto avremo due swing oggettivi sui quali poter triggerare
Long per tornare in ATH
Short per proseguire verso la FLD del mensile inverso, che a questo punto verrà confermato dal top del 14
tutti i dettagli nella SUPPOSTA DEL GIORNO
Buon slow trading a tutti
ENG
Don’t rush.
Wait for BTC to confirm the conditions for the new weekly index and inverse cycles.
At that point, we’ll have two objective swings to trigger from:
• Long, aiming for a return to the ATH
• Short, continuing toward the FLD of the inverse monthly cycle, which at that point will be confirmed from the July 14 top
All the details in today's "SUPPOSTA DEL GIORNO".
Wishing everyone steady and disciplined slow trading.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
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Contesto di mercato
-Il recente accordo commerciale USA‑Giappone ha allentato un po’ l’incertezza, riducendo la domanda di asset rifugio come l’oro
-Tasso USD in calo e rendimenti Treasuries in flessione mantengono però un sostegno al prezzo, che resta sopra i $3 400/oz
-in attesa del discorso di Powell, l’oro ha raggiunto un massimo di 5 settimane, puntando alla resistenza intorno a $3 451 e forse fino a $3 500
attendo possibili ritracci per posizionamenti LONG,
non valuto short al momento
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Mercati misti, attesa per BCE e FedBORSE MISTE, ATTESA PER LE BANCHE CENTRALI
I principali indici azionari statunitensi hanno registrato, nella sessione di ieri, variazioni miste. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,4% a 44.502 punti, mentre l’S&P 500 è salito dello 0,06% a 6.310 punti. Segno negativo per il Nasdaq (-0,39% a 20.893 punti), in vista dei principali report sugli utili di Alphabet e Tesla.
I titoli dei chip hanno pesato sul Nasdaq, con Nvidia in calo del 2,4% e Broadcom del 3,3%, a seguito della notizia dello stallo dell'imponente progetto di intelligenza artificiale di SoftBank e OpenAI.
Lockheed Martin (-10,8%) e Philip Morris (-8,2%) hanno subito un forte calo dopo risultati deludenti. Anche General Motors (-8%) ha segnalato un impatto più profondo sugli utili legato ai dazi, dopo un calo del 32% nel secondo trimestre, alimentando le preoccupazioni degli investitori sull'impatto della politica commerciale.
Nel frattempo, il presidente Trump ha annunciato un accordo con le Filippine che prevede un dazio del 19%, sebbene si attenda la conferma da Manila.
Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha affermato che gli Stati Uniti probabilmente estenderanno la scadenza dei dazi con la Cina e intendono incontrare i funzionari cinesi la prossima settimana a Stoccolma.
Il mercato attende ora le decisioni delle banche centrali: domani tocca alla BCE, mentre la prossima settimana sarà la volta della Fed. Per entrambe, si prevede un nulla di fatto.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, continua la discesa del dollaro, inarrestabile contro tutte le principali valute, in particolare contro euro, sterlina e yen.
L’EUR/USD sembra pronto ad attaccare il precedente massimo a 1,1830. Anche il cable (GBP/USD) appare orientato verso il test di 1,3630/40, mentre contro lo yen il supporto chiave del biglietto verde è posizionato a 145,80.
USD/CAD si avvicina al supporto chiave, che coincide anche con un doppio minimo, in area 1,3525/35.
Le valute oceaniche faticano a risalire: AUD punta a 0,6600 e NZD a 0,6110.
Tra i cross, si segnala la forza di EUR/JPY che, nonostante i tentativi di correzione, è tornato sopra quota 172,00. Il franco svizzero resta molto forte sia contro il dollaro (sotto 0,7950) sia contro l’euro (a quota 0,9320).
USA, RENDIMENTI ANCORA IN CALO
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso al 4,34% martedì, segnando il quinto calo consecutivo e il livello più basso in oltre una settimana.
Gli investitori restano cauti a causa della persistente incertezza commerciale e delle rinnovate preoccupazioni sull'indipendenza della Fed.
Gli Stati Uniti proseguono i negoziati con i partner chiave, e la Casa Bianca ha indicato che il presidente Trump potrebbe annunciare ulteriori dazi o nuovi accordi commerciali prima della scadenza del 1° agosto, anche se finora non è stato comunicato nulla di ufficiale.
Il Segretario al Tesoro Bessent ha confermato l’intenzione di incontrare i funzionari cinesi la prossima settimana, alimentando la speranza di una proroga della scadenza del 12 agosto.
Bessent ha anche risposto alle speculazioni sulla leadership della Fed, affermando che non vi sono motivi per cui Powell debba dimettersi, anche se il presidente sembra pensarla diversamente, almeno nelle dichiarazioni ufficiali.
La Fed si riunirà la prossima settimana, ma non sono previste modifiche al tasso sui fondi federali.
ORO
L'oro ha recuperato le perdite iniziali, superando i 3.420 dollari l'oncia e raggiungendo il livello più alto dal 16 giugno, mentre i rendimenti dei Treasury e il dollaro continuano a indebolirsi a causa dell’incertezza sui negoziati commerciali.
Con l’avvicinarsi della scadenza del 1° agosto fissata da Trump, crescono i timori che Stati Uniti e Unione Europea non riescano a trovare un accordo. I diplomatici europei starebbero valutando contromisure più ampie nel caso in cui venisse imposta un’imposta del 30% sui beni UE.
Bessent ha annunciato l’intenzione di incontrare la sua controparte cinese la prossima settimana, lasciando intendere una possibile proroga della scadenza. Ha inoltre parlato di una “raffica di accordi commerciali” con altri paesi, senza però fornire dettagli.
Sul fronte monetario, si prevede che la BCE manterrà i tassi stabili al 2,0% entro la fine della settimana, dopo una serie di tagli. La decisione della Fed è attesa per la prossima settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Novo Nordisk ascesa e declinoASCESA
La crescita esponenziale del prezzo delle azioni di Novo Nordisk è stata in gran parte alimentata dal successo dei suoi farmaci a base di semaglutide: Wegovy, per il trattamento dell'obesità, e Ozempic, per il diabete di tipo 2. Questi farmaci hanno mostrato un'efficacia significativa nella perdita di peso, aprendo un mercato potenzialmente enorme e generando ricavi miliardari per l'azienda. Nel primo trimestre del 2025, le vendite combinate di Wegovy e Ozempic hanno rappresentato circa il 66% dei ricavi totali dell'azienda. Questo ha portato a un'impennata del valore delle azioni, con una crescita del 300% nei tre anni precedenti al picco di giugno 2024.
DECLINO
Tuttavia, diversi fattori hanno contribuito alla successiva e rapida discesa del titolo:
Concorrenza: La principale minaccia proviene da Eli Lilly con il suo farmaco Zepbound, che ha mostrato risultati di perdita di peso paragonabili, se non superiori, a quelli di Wegovy. La concorrenza ha portato a una guerra dei prezzi, con Novo Nordisk che ha annunciato sconti su Wegovy per mantenere la quota di mercato.
Risultati deludenti di CagriSema: Le aspettative erano alte per CagriSema, un farmaco in fase di sviluppo che avrebbe dovuto superare l'efficacia di Zepbound. Tuttavia, i risultati della fase 3 hanno mostrato una perdita di peso del 22,7%, al di sotto delle previsioni del 25% e non chiaramente superiore a Zepbound. Questo ha sollevato dubbi sulla futura pipeline di farmaci per l'obesità dell'azienda.
Pressioni sui prezzi: L'inclusione di Ozempic e Wegovy nelle negoziazioni sui prezzi di Medicare negli Stati Uniti ha aumentato le preoccupazioni per le future pressioni sui ricavi.
Revisione delle previsioni: L'azienda ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell'utile operativo per il 2024, aggravando ulteriormente il calo del titolo.
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico il titolo presenta delle evidenti e pesanti pressioni ribassiste, anche dal punto di vista volumetrico oltre che essere in un canale discendente e sotto i 2 punti pivot (annuale e trimestrale). Un'area di tenuta fondamentale e data dall'area evidenziata dove convergono S2 annuale e S1 trimestrale. In caso di rottura e conferma, il target ultimo potrebbe tranquillamente arrivare a s3 annuale, passando per le tappe del trimestrale. Per una possibile inversione, (di cui ancora non c'è traccia), il prezzo deve necessariamente superare almeno il pivo trimestrale. Ma anche così difficilmente valuterei il long senza un'inversione anche della regressione lineare.
22 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
Update ETH dopo il cross di F+5 e target hit a +44% dall'entrata
Osservare quell'arco verde scuro con scritto T+3i C
Rappresenta un ciclo trimestrale (inverso, cioè calcolato dai massimi di prezzo) che, come potete vedere, si trova agli sgoccioli per quello che riguarda questa centratura
Al suo interno è formato da altri due archi colorati, in arancione, che rappresentano i due Mensili che lo compongono
Quindi questo significa che stiamo costruendo un SETUP SHORT utile a triggerare appena, confermata l'ipotesi della chiusura del ciclo T+3i si possa intercettare ameno la partenza di un nuovo T+2i (mensile inverso) con dei target oggettivi e specifici
ENG
ETH update after the F+5 cross and target hit with a +44% gain from entry.
Take a look at the dark green arc labeled “T+3i C” —
it represents a quarterly cycle (inverse, i.e., calculated from price highs),
which, as you can see, is nearing its end based on this centering.
Inside it, there are two additional colored arcs in orange,
representing the two monthly cycles that compose it.
This means we are currently building a SHORT SETUP designed to trigger as soon as the closure of the T+3i cycle is confirmed.
The goal is to capture the start of a new T+2i (inverse monthly)
with clear and specific downside targets.
EURUSD - trend al rialzo ma attenzione alle tensioni commercialiRafforzamento dell’ottimismo sull’euro e dinamiche di mercato
L’euro (EUR) ha registrato un rinnovato slancio nella giornata di lunedì, con la coppia valutaria EUR/USD che ha effettuato un solido retest dell’area immediatamente superiore alla soglia tecnica chiave di 1,1700, toccando contestualmente i massimi degli ultimi tre giorni. Questo movimento riflette un crescente ottimismo da parte degli operatori nei confronti della moneta unica, sostenuto da una combinazione di fattori tecnici e fondamentali.
Persistenza delle tensioni commerciali e impatto sul sentiment di mercato
Nonostante il rinvio da parte di Washington della prossima decisione in materia di dazi al 1° agosto, il contesto macroeconomico globale rimane caratterizzato da un’elevata incertezza. Le minacce di imposizione di tariffe del 30% sulle esportazioni europee, dazi del 25% sulle importazioni provenienti da Giappone e Corea del Sud, nonché un potenziale sovrapprezzo del 50% sul rame, hanno alimentato i timori di un’escalation delle tensioni commerciali a livello globale. In tale contesto, gli investitori hanno mostrato una crescente propensione verso asset rifugio, tra cui il dollaro statunitense, contribuendo a una temporanea pressione al ribasso sull’euro nei giorni precedenti.
Prospettive negoziali e risposta dell’Unione Europea
Parallelamente, i negoziati commerciali hanno assunto un ruolo centrale nell’agenda diplomatica. Fonti istituzionali hanno indicato che l’Unione Europea sta valutando l’adozione di un pacchetto di misure “anticoercitive” di ampia portata. In caso di mancato accordo, tali misure potrebbero includere restrizioni mirate ai servizi statunitensi o limitazioni all’accesso delle imprese USA agli appalti pubblici europei, configurando una risposta strategica volta a tutelare gli interessi economici dell’Unione.
Prospettive protezionistiche e divergenze tra le politiche monetarie
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha paventato l’introduzione di dazi del 30% sulle importazioni provenienti dall’Unione Europea, qualora non si giungesse a un’intesa commerciale entro la scadenza fissata per il 1° agosto. Tale minaccia ha riacceso le preoccupazioni circa un possibile irrigidimento delle relazioni transatlantiche e un ulteriore deterioramento del contesto commerciale globale.
Federal Reserve: orientamenti divergenti all’interno del FOMC
I verbali della riunione di giugno del Federal Open Market Committee (FOMC) hanno evidenziato una marcata spaccatura tra i membri. Da un lato, alcuni esponenti hanno espresso la necessità di un taglio tempestivo dei tassi di interesse per contrastare i potenziali effetti recessivi delle tensioni commerciali; dall’altro, una fazione più prudente ha sottolineato l’importanza di attendere ulteriori evidenze sull’impatto inflazionistico delle misure tariffarie prima di procedere con un allentamento monetario.
L’incremento dell’indice dei prezzi al consumo registrato negli Stati Uniti nel mese di giugno ha rafforzato l’approccio attendista del presidente della Fed, Jerome Powell. Tuttavia, i mercati dei futures continuano a prezzare una probabilità non trascurabile di un moderato allentamento monetario nel corso del secondo semestre.
Banca Centrale Europea: politica accomodante e prospettive di pausa
In contrasto con l’orientamento della Fed, la Banca Centrale Europea ha adottato una posizione più espansiva, riducendo il tasso sui depositi al 2,00% all’inizio di giugno. L’istituto di Francoforte ha tuttavia precisato che eventuali ulteriori misure di stimolo saranno subordinate all’emergere di segnali più evidenti di indebolimento della domanda esterna. Gli operatori di mercato si attendono che la BCE mantenga un atteggiamento attendista nella riunione di questa settimana, optando per una “pausa tecnica” nel ciclo di politica monetaria.
Analisi COT – Euro FX (15 luglio 2025)
I più recenti dati del Commitments of Traders (COT), riferiti alla settimana conclusasi il 15 luglio, confermano una marcata inclinazione rialzista da parte degli investitori istituzionali e degli hedge fund nei confronti dell’euro.
Le posizioni nette lunghe detenute dai trader non commerciali si sono attestate a 128.121 contratti, segnando il livello più elevato dal dicembre 2023. Questo incremento è stato sostenuto da un'apertura netta di 971 nuove posizioni long, accompagnata da una contestuale riduzione delle posizioni short, a testimonianza di un sentiment sempre più favorevole alla moneta unica.
A rafforzare ulteriormente questa dinamica, l’open interest complessivo ha registrato un’espansione pari a +14.593 contratti, segnalando un aumento della partecipazione al mercato e una crescente fiducia nella prosecuzione del trend rialzista.
Analisi tecnica
daily chart
Analisi Tecnica EUR/USD – Contesto di consolidamento su livelli chiave
Il recente contesto di tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa, unito a una fase di elevata stabilità macroeconomica, ha favorito una correzione della price action dai massimi annuali, culminata nel superamento della soglia tecnica di 1,1800. Attualmente, il cambio EUR/USD sta testando il livello psicologico di 1,1700, area di particolare rilevanza tecnica in quanto zona di confluenza volumetrica e livello 0,50 di ritracciamento di Fibonacci, calcolato sull’impulso rialzista compreso tra il minimo del 1° luglio e il massimo del 17 luglio.
L’indicatore Ichimoku Kinko Hyo evidenzia una fase di flessione tecnica: la Tenkan Sen si sta progressivamente avvicinando alla Kijun Sen, pur non avendo ancora generato un segnale di inversione (cross ribassista). Particolare attenzione va posta al supporto dinamico offerto dalla Kijun Sen, nonché al punto pivot situato in area 1,1640, che potrebbe fungere da base per un eventuale rimbalzo tecnico volto a ritestare i massimi precedenti.
Dal punto di vista dell’RSI (Relative Strength Index), l’indicatore si mantiene in territorio positivo, pur avendo ritracciato dal livello di ipercomprato. Attualmente si colloca al di sotto della propria media mobile, in area 57,72, suggerendo una fase di consolidamento del momentum rialzista.
In sintesi, il cambio si trova in una fase di stallo tecnico, influenzata dalle incertezze legate alla politica commerciale transatlantica. Tuttavia, il trend di fondo rimane orientato al rialzo, come evidenziato dalla distanza significativa tra le principali medie mobili e la linea di prezzo corrente.