Israele attacca l’Iran, mercati in tensioneISRAELE ATTACCA L’IRAN
Nella notte, Israele ha lanciato un attacco preventivo contro siti nucleari iraniani. Secondo alcune agenzie di stampa, sarebbe stato ucciso il capo delle Guardie Rivoluzionarie.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l'attacco ha preso di mira il programma nucleare iraniano e continuerà fino a quando la minaccia non sarà eliminata, pur riconoscendo che Teheran mantiene la capacità di colpire Israele.
I mercati hanno reagito con un’impennata degli asset rifugio, in particolare oro e franco svizzero. Anche il petrolio è salito, con il WTI che ha toccato quota 75 dollari al barile.
INTANTO, WALL STREET
Wall Street prosegue con cautela, con i tre principali indici che ieri hanno chiuso leggermente sopra lo zero. La giornata è stata caratterizzata dalla pubblicazione dei prezzi alla produzione, risultati inferiori alle attese, come già accaduto il giorno precedente con i prezzi al consumo.
Tuttavia, dopo l’attacco israeliano all’Iran, i futures sugli indici americani sono scesi nella notte, perdendo circa l’1,5% all’apertura europea.
L’inflazione in calo potrebbe consentire alla Fed di iniziare a considerare nuovi tagli dei tassi, anche se le pressioni inflazionistiche legate alle misure commerciali non si sono ancora manifestate.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono risultate leggermente superiori alle stime. La rinnovata incertezza sui dazi ha smorzato il sentiment degli investitori.
Il Presidente Trump ha annunciato l’intenzione di inviare lettere formali ai principali partner commerciali nelle prossime settimane, delineando dazi unilaterali per promuovere nuovi accordi. Questa mossa precede la scadenza della pausa di 90 giorni concessa sui dazi reciproci.
Nonostante le dichiarazioni su un "ottimo accordo" con la Cina, il mercato resta cauto, anche perché l’intesa non appare del tutto chiara.
Tra i settori, industriale, comunicazioni e finanziario hanno registrato le perdite maggiori, mentre tecnologia e servizi di pubblica utilità hanno sovraperformato.
DOLLARO IN DISCESA
L’indice del dollaro ha esteso il suo calo giovedì, scendendo sotto quota 97,2 e toccando il livello più basso dal 2022. I dati deflattivi aprono la strada a possibili tagli della Fed, rendendo il dollaro meno appetibile per gli investitori.
Le tensioni commerciali e i rischi geopolitici rafforzano questa tendenza. La fine della pausa sui dazi reciproci potrebbe portare a nuove tariffe severe.
L’Iran ha minacciato di colpire basi statunitensi in caso di fallimento dei colloqui sul nucleare, aggravando l’instabilità.
I dati sull’inflazione al consumo e alla produzione, inferiori alle attese, hanno aumentato la pressione sul dollaro. Le aspettative di due tagli dei tassi da parte della Fed si sono rafforzate.
L’EUR/USD ha toccato 1,1630 per poi ritracciare in serata sulla precedente resistenza di 1,1570, ora supporto. Il trend resta rialzista, con obiettivi di medio termine a 1,2350, anche se non si escludono correzioni.
Il Cable si attesta intorno a 1,3600, mentre USD/JPY tiene quota 142,20. Forte il franco svizzero e il dollaro canadese, mentre le valute oceaniche soffrono la debolezza cinese.
Nella notte, il dollaro è tornato a fungere da asset rifugio: EUR/USD è sceso a 1,1520, Cable a 1,3535 e USD/JPY a 143,70. Il franco svizzero ha toccato 0,8055 contro il dollaro, per poi correggere leggermente.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimaste stabili a 248.000 nella prima settimana di giugno, invariate rispetto alla settimana precedente e superiori alle attese di 240.000.
Il dato rappresenta il livello più alto da ottobre 2024, segnalando un possibile indebolimento del mercato del lavoro in un contesto di incertezza economica.
Le richieste continuative sono aumentate di 54.000 unità, raggiungendo 1.956.000 nella settimana conclusasi il 31 maggio, il livello più alto da novembre 2021 e ben oltre le previsioni di 1.910.000.
PPI USA
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,1% su base mensile a maggio 2025, dopo un calo dello 0,2% ad aprile (dato rivisto al rialzo). Le previsioni indicavano un aumento dello 0,2%.
I prezzi dei beni sono saliti dello 0,2%, trainati dalla benzina. I prezzi alla produzione core sono aumentati solo dello 0,1%, contro attese dello 0,3%.
Su base annua, i prezzi alla produzione sono cresciuti del 2,6%, in linea con le aspettative, dopo un +2,5% ad aprile. Il tasso core annuo è rallentato dal 3,2% al 3%, contro una previsione del 3,1%.
REGNO UNITO: PIL IN CALO
L’economia britannica ha registrato una contrazione dello 0,3% su base mensile ad aprile 2025, il primo calo in sei mesi e il più marcato da ottobre 2023. A marzo si era registrata una crescita dello 0,2%.
Il calo è stato causato da vari fattori: aumento delle bollette energetiche, costi dei servizi regolamentati, contributi previdenziali più elevati per i datori di lavoro, aumento delle imposte di bollo sui terreni e l’annuncio di nuove tariffe da parte di Trump.
La produzione è scesa dello 0,6%, in particolare nel manifatturiero (-0,9%) e nel settore elettricità e gas. In controtendenza, il settore delle costruzioni è cresciuto dello 0,9%.
Nonostante il calo di aprile, il PIL è aumentato dello 0,7% nel trimestre terminato ad aprile.
Saverio Berlinzani
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Oltre l'analisi tecnica
#AN007: Israele attacca Iran, cosa succede? nel Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, creatore del Metodo SwipeUP Elite FX, che mi permette di analizzare e operare nel mondo Forex come se fossi un Hedge Found o una Banca d'Investimento. Oggi voglio parlarvi della notizia rilevante delle ultime ore, ovvero l'attacco di Israele all'Iran.
⚠️ Cosa è successo
Israele ha lanciato un massiccio attacco aereo preventivo su numerose installazioni nucleari e militari in Iran, compresi siti a Teheran e Natanz. Fra le vittime, figure chiave come il comandante della Guardia Rivoluzionaria Hossein Salami e diversi scienziati nucleari di alto profilo.
L’operazione è stata completamente “unilaterale”, senza coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, secondo fonti ufficiali
reuters.com. Tuttavia, è stata preventivamente coordinata con Washington, che ha ricevuto notifica prima dell’attacco.
L’Iran ha reagito annunciando che risponderà in modo “duro e decisivo” e ha iniziato a pianificare attacchi missilistici e droni contro obiettivi israeliani, con una risposta che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
🌍 Reazioni globali
Australia, Nuova Zelanda, Giappone e l’ONU si sono dette allarmate e hanno chiesto massima moderazione.
Il prezzo del petrolio ha reagito con un'impennata: il WTI +9% circa a causa del timore di interruzioni nelle forniture.
💱 Impatto sul Forex
↑ Prezzo petrolio → Rafforza CAD, NOK, e valute commodity in generale.
Modalità risk-off globale → Avvantaggia valute rifugio come JPY, CHF, e temporaneamente anche USD.
Rischio geopolitico in aumento → USD potrebbe avere oscillazioni: scende in fasi risk-off, ma rimbalza come safe-haven.
EUR sotto pressione per il generale clima di avversione al rischio e con domanda fisica per USD, CHF, JPY.
Infine, emergenti (BRL, MXN, INR) potrebbero subire volatilità elevata: flussi in uscita verso asset più sicuri.
🧩 Focus operativo per trader Forex
Monitorare petrolio e yield bond USA: segnali in aumento potrebbero spingere commodity currencies.
Seguire movimenti su USD/JPY e USD/CHF: breakout potenziali in caso di escalation.
Attenzione alla volatilità su EUR/USD: la crisi geopolitica premia USD e CHF.
Rimanere pronti a reazione di valute emergenti: possibili flash crash o rimbalzi speculativi.
Per ricevere altre notizie o altre analisi, continuate a seguirmi.
PPI. Analisi del dato di giorno 12/06/2025Il Producer Price Index (PPI) è uno degli indicatori macroeconomici più significativi per chi fa trading. Difatti misura le variazioni medie dei prezzi che devono sostenere i produttori nazionali per i loro beni e servizi. In altre parole, il PPI ci dice quanto stanno cambiando i prezzi “all’ingrosso”, prima che questi aumenti (o diminuzioni) si riflettano sui consumatori finali.
Cosa dicono i dati PPI di Maggio 2025
Secondo il report ufficiale del Bureau of Labor Statistics, a maggio 2025 il PPI è aumentato dello 0,13% su base mensile. Il dato PPI pubblicato ieri mostra che l’indice è salito a 148,07, rispetto a 147,88 di aprile, segnalando una pressione inflazionistica moderata ma persistente. Questo dato è importante perché spesso anticipa i movimenti dell’inflazione al consumo (CPI). Difatti se i produttori devono sostenere costi più alti, è probabile che questi vengano trasferiti ai consumatori, facendo salire anche i prezzi al dettaglio.
PPI Core (esclusi alimentari, energia e servizi commerciali): +0,3% mensile e +2,7% annuo.
Componenti principali:
I prezzi dei beni sono cresciuti dello 0,3% a maggio, trainati soprattutto dal rialzo dei prezzi dell’energia (+1,1%).
I servizi sono aumentati dello 0,2%, con un contributo importante dei servizi di trasporto e stoccaggio.
Perché il PPI è importante per i trader
Il PPI in aumento può anticipare un rialzo dell’inflazione al consumo, influenzando le attese sui tassi d’interesse e le decisioni delle banche centrali.
Il PPI superiore alle attese può rafforzare il dollaro USA, penalizzare le obbligazioni (bond) e creare volatilità su azioni e materie prime.
Se il PPI sale, i trader che operano sul forex possono aspettarsi una Fed più aggressiva (tassi più alti), mentre chi opera sulle materie prime può vedere movimenti rialzisti su oro e petrolio in caso del timore di un incremento dell’inflazione.
Come utilizzare il PPI nel trading
Se il dato reale supera le attese, potresti vedere un rafforzamento del dollaro e una reazione negativa sui bond.
Se il PPI segnala inflazione in aumento, valuta coperture su portafogli obbligazionari o posizionamenti su asset “inflation hedge” come oro e real estate.
Un PPI forte può essere spunto per posizionamenti long su USD o su valute di paesi con politiche monetarie restrittive.
Conclusioni
Il PPI di maggio 2025 conferma una dinamica inflazionistica moderata negli Stati Uniti, con segnali da monitorare attentamente nei prossimi mesi.
S&P 500, il campo di battaglia tecnico per giugnoNella nostra analisi del 15 aprile, abbiamo messo in dubbio la probabilità di un punto di minimo dell'indice S&P 500 sulla base dell'analisi tecnica. Anche il VIX (la volatilità implicita dell'S&P 500) ha mostrato caratteristiche tecniche ribassiste (correlazione inversa con l'S&P 500) e in effetti il mercato azionario ha offerto un solido rimbalzo in un contesto di diplomazia commerciale.
Con la comparsa di elementi di surriscaldamento tecnico nel breve termine, diamo un'occhiata ai segnali dell'analisi tecnica per diagnosticare l'attuale situazione del mercato azionario statunitense.
Per cominciare, potete rileggere le nostre analisi di aprile sull'S&P 500 e sul VIX cliccando sulle due immagini sottostanti.
1) Surriscaldamento tecnico a breve termine ma trend rialzista fondamentale conservato al di sopra del supporto tecnico a 5750/5800 punti
L'indice S&P 500 ha sviluppato una ripresa rialzista con fondo a V dall'inizio di aprile e il mercato azionario globale ha persino raggiunto un nuovo massimo storico la scorsa settimana.
Il trend rialzista dello S&P 500 si è alternato tra impulsi rialzisti e consolidamenti/correzioni a breve termine, e questo schema probabilmente si ripeterà finché continuerà la diplomazia commerciale e il mercato attenderà la prossima decisione di politica monetaria della FED la prossima settimana. Il grafico giornaliero suggerisce un surriscaldamento tecnico a breve termine (piccola divergenza prezzo/momento al ribasso, con il momentum rappresentato dall'indicatore tecnico RSI). In ogni caso, anche se il mercato ha bisogno di una pausa nel breve termine, la tendenza di fondo rimane rialzista al di sopra del supporto principale a 5700/5800 punti, ovvero il gap rialzista aperto a metà maggio e la media mobile a 200 giorni.
Il grafico sottostante mostra le candele giapponesi giornaliere sul contratto future S&P 500
2) In termini di sentiment degli investitori al dettaglio, il pool di venditori si è ridotto ma rimane ben riempito
Lo studio del sentiment degli investitori al dettaglio fa parte dell'analisi contrarian dei mercati finanziari, una delle discipline dell'analisi tecnica dei mercati finanziari. Sebbene il bacino dei venditori si sia ridotto, una percentuale molto ampia di investitori retail è ancora scettica sulla ripresa. Questo sentimento pessimistico tra gli operatori al dettaglio è un indicatore del fatto che la ripresa ha ancora un potenziale a medio termine, poiché i picchi di mercato si sono sempre verificati in presenza di euforia tra gli investitori al dettaglio.
3) Dal punto di vista quantitativo, attenzione alle condizioni tecniche di ipercomprato nel breve termine
D'altro canto, nel breve termine si invita alla cautela, poiché la percentuale di azioni dell'S&P 500 al di sopra della media mobile a 50 giorni (questo strumento rappresenta il lato quantitativo del mercato) si sta avvicinando alla zona di ipercomprato, una situazione che presto si invertirà rispetto a quella di inizio aprile.
4) Gli investitori istituzionali rimangono cauti in vista della riunione della FED di mercoledì 18 giugno, mentre gli accordi commerciali sono ancora in sospeso
In conclusione, è importante ricordare che il momento fondamentale della prossima settimana sarà la decisione di politica monetaria della FED. Il mercato deve sapere se la FED confermerà o meno due tagli dei tassi da qui alla fine dell'anno. La FED aggiornerà anche le sue proiezioni macroeconomiche e nel frattempo gli investitori istituzionali sono cauti, come dimostra l'ultimo rapporto del Commitment Of Traders della CFTC.
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[ICT Turtle Soup Setup] - Guida FacileCOS'É?
È una strategia che sfrutta le false rotture di livelli chiave (supporti o resistenze) Si entra nella direzione opposta alla rottura, quando il mercato mostra che quella rottura non è vera.
IDEA DI BASE
1. Il prezzo rompe un livello chiave ⭢ molti trader entrano.
2. I grandi investitori (istituzionali) usano la rottura per attivare gli stop-loss.
3. Appena raccolgono liquidità, il prezzo torna indietro.
4. Entri nel trade appena il prezzo rientra sopra o sotto quel livello ⭢ cioè: il breakout è falso.
COME RICONOSCERLO (passo dopo passo)
1. TROVA UN LIVELLO CHIAVE
• Un supporto (prezzo minimo importante) / • Una resistenza (prezzo massimo importante).
2. ASPETTA LA FALSA ROTTURA
• Il prezzo rompe quel livello (quindi va oltre), ma non resta lì a lungo.
• Subito dopo, torna dentro il livello ⭢ segnale che la rottura era falsa.
3. CERCA UNA CONFERMA
• Una candela che chiude dentro il livello (o una lunga ombra)
• Volume in calo, o mancanza di "spinta" dopo la rottura.
4. ENTRA NELLA DIREZIONE OPPOSTA
• Se rompe sotto un supporto ma torna sù ⭢ ENTRA LONG.
• Se rompe sopra una resistenza ma torna giù ⭢ ENTRA SHORT.
GESTIONE OPERATIVA
Elemento : Entrata.
Descrizione Quando il prezzo rientra dentro un livello, dopo la falsa rottura.
Elemento : Stop Loss.
Descrizione Poco oltre il massimo/minimo della falsa rottura.
Elemento : Target.
Descrizione : Un supporto/resistenza precedente oppure un RR 1:2 o 1:3.
Elemento : Time frame
Descrizione : Funziona bene su 15m, 1h, 4h. Usa il multi-timeframe per migliorare l'efficacia.
ESEMPIO VELOCE
1) Il prezzo rompe sotto 1.2000 (supporto).
2) Poi risale velocemente sopra 1.2000.
3) Entri long a 1.2005.
4) Stop a 1.1985 (sotto il minimo)
5) Target a 1.2050 o 1.2100.
CONSIGLI PRATICI ⚠️
• Non usare durante notizie economiche importanti.
• Osserva la reazione rapida del prezzo: se rientra subito ⭢ più affidabile.
• Pratica in demo finché non ti senti sicuro.
STRUMENTI UTILI PER ALLENARTI
• TradingView per segnare supporti/resistenze.
• Replay del grafico per simulare il riconoscimento del setup.
• Diario di trading per tenere traccia dei tuoi Turtle Soup.
RIASSUNTO IN UNA FRASE ✏️
Il Turtle Soup è un setup che ti fa entrare quando il mercato finge di rompere un livello, ma poi torna indietro. Tu segui il ritorno, non la rottura.
#AN006 Forex: Crolla il Dollaro, Yen e Valute Emergenti
Salve, sono il trader Forex Andrea Russo, creatore del Metodo SwipeUP Elite FX che analizza il mercato come un Hedge Fund. Oggi voglio parlarvi delle notizie economiche più importanti delle ultime ore e di come queste stiano influenzando, in tempo reale, il mercato valutario globale.
## 🔜 Inflazione USA: la Fed verso il taglio?
I dati CPI pubblicati ieri hanno sorpreso i mercati: l'inflazione core annua si è fermata al +2,8% mentre il dato generale si è attestato al +2,4%, al di sotto delle aspettative. Questo raffreddamento inflattivo ha immediatamente innescato speculazioni su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già da settembre. Il Dollar Index (DXY) ha reagito negativamente, perdendo terreno e toccando i minimi da aprile.
### Impatto Forex:
* Il dollaro si indebolisce su tutta la linea.
* EUR/USD ha testato l'area di 1.15
* Rafforzamento di GBP, JPY e CHF come contraltare.
## 🌐 Tensioni commerciali USA-Cina: accordi a metà
Nelle ultime 24 ore, il Presidente Trump ha parlato di "progressi parziali" nei colloqui con la Cina su dazi e metalli rari. Tuttavia, l'assenza di un accordo definitivo mantiene alta l'incertezza globale. Gli investitori valutano il rischio di una nuova escalation, soprattutto su comparti strategici come tecnologia e materie prime.
### Impatto Forex:
* AUD e NZD mostrano alta volatilità.
* Il JPY ne beneficia come valuta rifugio.
* Le commodity currency restano reattive agli sviluppi geopolitici.
## 📉 BCE: taglio tassi e forward guidance espansiva
La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi d'interesse al 2%, segnando l'ottavo taglio consecutivo. Il governatore ha aperto a ulteriori interventi espansivi nel terzo trimestre, nel caso in cui l'inflazione non risalisse verso il target del 2%.
### Impatto Forex:
* L'euro resta sotto pressione, nonostante la debolezza del dollaro.
* EUR/CHF in congestione.
* EUR/USD in fase laterale dopo il rally iniziale.
## 🚗 Paesi emergenti: nuovo ciclo di forza
Secondo la Banca Mondiale, la crescita dei Paesi emergenti rallenterà al 3,8% nel 2025. Nonostante ciò, valute come il real brasiliano (BRL) e il peso messicano (MXN) hanno guadagnato slancio grazie alla debolezza del dollaro e a flussi speculativi in entrata su carry trade.
### Impatto Forex:
* BRL e MXN si rafforzano.
* Opportunità di lungo periodo sui cross USD/EM.
* Attenzione ai rischi politici e inflazione locale.
## ⛽ Petrolio in rally: effetto domino sulle valute
I prezzi del petrolio sono saliti in settimana: il WTI ha toccato +6%, mentre il Brent ha segnato un +4%. Il rialzo è stato innescato da miglioramenti nei rapporti USA-Cina e da tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
### Impatto Forex:
* Rafforzamento di CAD e NOK.
* EUR e JPY penalizzati come importatori netti.
* Opportunità di correlazione su USD/CAD.
## 🔄 Outlook Forex: cosa aspettarsi ora
Il mercato è entrato in una fase di **riallineamento macro**:
* Il dollaro è in correzione strutturale.
* L'euro combatte tra stimoli BCE e debolezza USD.
* Le valute rifugio (JPY, CHF) restano forti.
* Emergenti e commodity currency mostrano momentum.
Nel breve termine, la chiave sarà l'evoluzione dei dati USA (PPI, vendite al dettaglio) e nuove dichiarazioni da parte della Fed.
Continuate a seguirmi per aggiornamenti e analisi operative sempre basate su dati reali e metodologia istituzionale.
EURUSD UPDATE/AGGIORNAMENTOTRADE spettacolare
ottimo ingresso in zona di interesse, dollaro debole euro forte e si vola!!
per me il target e raggiunto, il movimento e stato fatto, prendo profitto lasciando una piccola parte a BE che vada fino al TP
oggi dati importanti per USD
penso comunque che il dollaro si indebolirà ulteriormente e andremo a 1,16
dopo forse se si crea il setup valuteremo uno short
ma non prima della nuova settimana
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
GIORNATA DI PPI + SUSSIDI
Ieri:
📉 CPI Core +0.1% vs +0.3% atteso
→ Dxy giù a 98.58
→ Oro ha tenuto bene dopo un drop ribassista iniziale. dovuto (non per motivi fondamentali, ma per pulizia di posizioni e liquidità).
Trump ha solo accennato a un possibile accordo con la Cina, ma senza conferme ufficiali—da lì lo spike ribassista.
📌 Cosa muove il mercato ora??
• CPI debole + accordo USA-Cina = doppio catalizzatore
• Fed cut ora visto al 68%
• La Cina allenterebbe il blocco sulle
terre rare, gli USA sulle restrizioni visti-studenti
→ Clima da “risk-on”
+ dollaro debole = oro su
🔍 Focus oggi: PPI
È la variabile chiave.
Influisce sul PCE e può cambiare tutto.
📈 Se PPI caldo ( .....≥ 0.3% o core ≥ 0.4%)
→ Oro giù verso
→ USD su
→ Indici giù
🔁 Se PPI in linea (......= 0.2% e core 0.3%)
→ Oro stabile
→ USD piatto
→ Indici leggermente su
📉 Se PPI freddo (...... ≤ 0% o core ≤ 0.1%)
→ Oro su
→ USD giù
→ Indici su
👀 Occhio anche ai Jobless Claims:
Un dato sopra i 250k aumenterebbe la narrativa "slowdown" e rafforzerebbe oro e indici in caso di PPI freddo.
Tutto il resto è rumore.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Accordo USA-Cina, mercati in attesa di dettagliACCORDO USA-CINA: POCHI DETTAGLI
Il solito Trump irrompe a piedi pari sul mercato con dichiarazioni roboanti su vari temi, incluso l’accordo commerciale con la Cina. Secondo il Presidente, l’intesa sarebbe stata raggiunta e sarebbe soggetta alla sua approvazione e a quella del Presidente Xi.
L’accordo riguarderebbe la fornitura di tutte le terre rare agli Stati Uniti da parte della Cina, con una tariffa del 10%, in cambio di quanto concordato a Ginevra qualche settimana fa. Tra i punti dell’intesa, vi sarebbe anche la possibilità per gli studenti cinesi di frequentare le scuole statunitensi.
Gli USA applicheranno dazi totali del 55% su altri prodotti, con l’impegno di ridurli al 30%, mentre la Cina manterrà i suoi al 10%.
I mercati azionari asiatici sono scesi dopo le dichiarazioni del Presidente USA sull’invio di lettere ai partner commerciali entro due settimane, in cui si stabilirebbero tariffe unilaterali per fare pressione sui Paesi affinché raggiungano accordi.
Tuttavia, il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha suggerito che potrebbe essere estesa l’attuale pausa di 90 giorni sui dazi reciproci per i Paesi che dimostrano "buona fede" nei negoziati.
Le borse USA, ieri, hanno registrato poche variazioni: il Dow Jones è rimasto invariato a 42.866 punti, mentre l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,27% a 6.022 punti. Segno negativo anche per il Nasdaq (-0,5% a 19.616 punti).
I dati sull'indice dei prezzi al consumo sono risultati inferiori alle attese, chiarendo che l’economia statunitense sta iniziando a rallentare. Tutti i principali indicatori di inflazione sono stati sotto le aspettative, ma non troppo distanti dal consensus, suggerendo che i consumatori non hanno ancora risentito dell’impatto dei dazi, forse perché quelli più punitivi sono ancora sospesi.
Questi dati hanno rafforzato l’ipotesi che la Fed possa tagliare i tassi due volte quest’anno.
VALUTE
Sul mercato valutario, le notizie sul calo dell’inflazione, unite alle nuove dichiarazioni di Trump, hanno spinto il dollaro al ribasso. È stato superato il livello di 1,1515, con possibilità di puntare a 1,1570.
La discesa del dollaro sta acquisendo slancio, con obiettivi che potrebbero estendersi fino all’area 1,1700, in caso di rottura del massimo precedente.
Sale anche il Cable, con un target verso l’area 1,3610-1,3620. Il cambio USD/JPY sembra invece reggere meglio, con i minimi precedenti lontani, in area 142,00, e prezzi attuali a 144,00.
Restano deboli le valute oceaniche, causando una risalita dei cambi "risk on/risk off" come EUR/AUD ed EUR/NZD.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso di quasi 5 punti base al 4,43% ieri, e stamattina è ulteriormente calato al 4,40%. Il calo è stato favorito da dati sull’inflazione inferiori alle attese, che hanno offerto agli investitori un momentaneo sollievo rispetto all’impatto delle politiche commerciali di Trump.
Gli operatori ora scontano un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre, con la possibilità di un ulteriore taglio a dicembre.
Nel frattempo, Stati Uniti e Cina hanno concordato un quadro per l’attuazione del cosiddetto "Ginevra Consensus", che il mese scorso ha portato a riduzioni tariffarie. Tuttavia, l’assenza di dettagli concreti e la necessità dell’approvazione finale dei Presidenti Trump e Xi mantengono i mercati cauti.
CPI USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito al 2,4% a maggio 2025, rispetto al 2,3% di aprile, il livello più basso dal 2021. Tuttavia, è rimasto al di sotto delle aspettative del 2,5%.
I prezzi sono aumentati soprattutto per generi alimentari, servizi di trasporto, auto e veicoli nuovi. L’inflazione per l’edilizia abitativa è invece leggermente diminuita.
Il costo dell’energia è calato del 3,5%, dopo un -3,7% ad aprile. I prezzi di benzina e olio combustibile sono scesi, mentre quelli del gas naturale sono rimasti elevati.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1%, sotto lo 0,2% del mese precedente e delle previsioni. L’inflazione core annua è rimasta al 2,8%, ai minimi dal 2021, contro attese del 2,9%. Anche il dato core mensile è salito solo dello 0,1%, sotto le previsioni dello 0,3%.
ORO
L’oro è salito a circa 3.370 dollari l’oncia giovedì, sostenuto dall’escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Iran e dai segnali di politica commerciale di Trump, che hanno alimentato la domanda di beni rifugio.
I dati sull’inflazione USA, inferiori alle attese, hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed già a settembre, indebolendo il dollaro e sostenendo l’oro.
Gli operatori attendono ora i dati sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI), attesi oggi pomeriggio, per ulteriori indicazioni in vista della riunione della Fed della prossima settimana.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti stanotte sopra i 68 dollari al barile, il massimo delle ultime dieci settimane. A spingere i prezzi sono stati l’ottimismo sui colloqui USA-Cina e le rinnovate tensioni con l’Iran.
Trump ha dichiarato che l’accordo commerciale con la Cina è "completato", in attesa della firma con Xi.
Dal lato dell’offerta, l’OPEC+ è pronta ad aumentare la produzione di 411.000 barili al giorno a luglio, continuando a ridurre i tagli. Tuttavia, le scorte di greggio USA sono in calo: i dati EIA mostrano una riduzione di 3,644 milioni di barili la scorsa settimana, superiore alle attese di 2,5 milioni.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Perché oltre il 75% dei trader perde soldi. 6 errori da evitareStatisticamente, meno del 25% dei trader riesce a costruire un profitto duraturo e consistente. Ecco i sei errori più comuni che portano al fallimento e come evitarli, con strategie pratiche per migliorare le tue performance.
1. Cercare l’indicatore “magico”
Molti trader perdono tempo a cercare indicatori tecnici miracolosi (RSI, MACD, Bollinger Bands), pensando che possano prevedere il mercato. Spesso finiscono per sovraccaricare i grafici, ignorando l’analisi della price action.
Possibili Soluzioni:
Priorità al prezzo. Inizia osservando il grafico “nudo” (senza indicatori) per identificare supporti, resistenze e trend.
Usa gli indicatori come conferma. Applica 1-2 indicatori solo per validare i segnali della price action.
2. Aspettative irrealistiche
Sognare di diventare milionari in pochi mesi o sostituire il proprio stipendio con il trading è un’illusione. Il 90% dei trader retail perde denaro nel primo anno
Soluzione:
Obiettivi realistici. Puntare a un rendimento annuo del 10-20% è già eccellente. Con un capitale di $10.000, significa $1.000-$2.000 l’anno.
Considera il trading come un’attività secondaria. Non abbandonare il lavoro finché non hai almeno 2 anni di risultati positivi.
3. Gestione del rischio approssimativa
Rischiare il 10% del capitale su un singolo trade o non usare lo stop loss porta a perdite devastanti.
Soluzione:
Regola dell’1-2%. Con un capitale di $10.000, rischia massimo $100-$200 per trade.
Stop loss obbligatorio. Imposta sempre uno stop loss.
Calcola accuratamente il lottaggio. Usa calcolatori di rischio online per determinare la dimensione della posizione in base allo stop loss.
4. Mancanza di disciplina
Cambiare strategia dopo una serie di perdite o ignorare il piano di trading è frequente tra i principianti.
Soluzione:
Crea un piano di trading scritto. Definisci entry, exit, stop loss e condizioni di mercato accettabili.
Tieni un diario. Annota ogni trade, motivazioni ed emozioni. Rivedi settimanalmente il diario per identificare errori ricorrenti.
5. Over-trading
Fare troppi trade per “recuperare le perdite” o per noia aumenta le commissioni e il rischio.
Soluzione:
Qualità, non quantità. Concentrati su 2-3 asset e attendi solo i setup con un rapporto rischio/rendimento di almeno 1 a 2.
Limita il numero di trade. Non più di 3-5 operazioni a settimana.
6. Ignorare l’analisi fondamentale
Focalizzarsi solo sui grafici senza considerare notizie macroeconomiche può portare a sorprese negative.
Soluzione:
Segui il calendario economico. Monitora eventi come il Non-Farm Payroll o le riunioni della Fed.
Combina analisi tecnica e fondamentale.
Conclusione
Il trading è una maratona, non uno sprint. Come disse Paul Tudor Jones: “Il segreto è gestire le perdite, non i guadagni”. Evitando questi errori e applicando disciplina, formazione e gestione del rischio, puoi entrare nel 5% di chi riesce. Ricorda: il successo arriva per chi è paziente, umile e costante.
GBPCHFAnalizziamo questo pair
L'idea e quella di vedere una sterlina forte e un franco svizzero che dopo un ottimo periodo dove ha preso forza rifiati un po', detto ciò siamo anche su livelli importanti e c'è margine per un allungo fino a 1,12,
TP1 gli ultimi massimi
tenere monitorato e valutare eventuali notizie macro che incidono su uno dei due pair
Le azioni salgono mentre aspettano gli sviluppi USA/Cina.Le azioni salgono mentre aspettano gli sviluppi USA/Cina.
Non abbiamo ancora assistito a reali progressi commerciali, con i colloqui tra Stati Uniti e Cina entrati nel secondo giorno, ma non si è verificata nemmeno un'interruzione nella comunicazione. Gli investitori devono accettare tutto ciò che possono in questo momento su questo tema, quindi hanno spinto le azioni in rialzo ieri.
Il NASDAQ è salito dello 0,63% (circa 123 punti) ieri a 19.714,99. Tesla (TSLA) è avanzata del 5,7% per la terza sessione consecutiva in territorio positivo. Il pioniere dei veicoli elettrici ha praticamente recuperato il crollo del 14% di giovedì scorso, quando il presidente Trump e il CEO Elon Musk avevano i loro problemi.
L'S&P ha trascorso la sua terza sessione consecutiva sopra quota 6.000 con un rialzo dello 0,55% a 6.038,81, mentre il Dow Jones è salito dello 0,25% (circa 105 punti) a 42.866,87.
Ieri il mercato azionario ha registrato una seduta tranquilla, con i titoli azionari in generale in modesti rialzi, in particolare gli indici a piccola capitalizzazione che hanno continuato la sovraperformance della scorsa settimana. Gli investitori sono in gran parte in attesa dei dati sull'inflazione previsti per oggi e tengono d'occhio i negoziati commerciali in corso tra Stati Uniti e Cina.
Finché le due maggiori economie continueranno a dialogare, gli investitori sperano che si possano fare progressi commerciali. Ma questo non significa necessariamente che rimarranno pazienti. I funzionari statunitensi hanno rilasciato dichiarazioni incoraggianti sui colloqui, ma il mercato è ancora in attesa di risultati concreti.
L'attenuazione delle tensioni commerciali e l'ottimismo sul raggiungimento di accordi duraturi da parte degli Stati Uniti con la Cina e altri partner commerciali chiave hanno guidato il massiccio rialzo dai minimi di aprile. Le notizie sui negoziati tariffari positivi tra le due economie più importanti del mondo dovranno prima o poi tradursi in risultati tangibili.
Ma i colloqui e la spinta verso accordi significativi sono tutto ciò che interessa al mercato per ora.
Gli investitori hanno atteso con ansia le ultime due sedute, ma oggi avranno qualcosa da ridire. Indipendentemente da ciò che accadrà a Londra con i negoziati commerciali, oggi saranno pubblicati l'importantissimo rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (IPC). I dati sull'inflazione sono stati incoraggianti ultimamente, incluso l'IPC del mese scorso, che ha registrato risultati mensili e annuali entrambi inferiori dello 0,1% alle aspettative. L'IPP uscirà domani.
Sebbene sia improbabile che un rapporto sull'inflazione migliore del previsto spinga la Fed a tagliare i tassi nella prossima riunione del 18 giugno, i continui progressi potrebbero spingerla ad accelerare.
Al momento, lo strumento FedWatch del CME ha una probabilità del 58% di un taglio dei tassi nella riunione del 17 settembre, bypassando la riunione del 30 luglio. Ma nulla è ancora definitivo. E se i progressi nella riduzione dell'inflazione continueranno, questa tempistica potrebbe essere anticipata.
Marco Bernasconi Trading
Accordo USA-Cina spinge i mercati al rialzoUSA-CINA, CI SIAMO
L'S&P 500 e il Nasdaq, nella seduta di ieri, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,55% e lo 0,63%, mentre il Dow Jones ha chiuso con un +0,25%. Analisti e investitori erano ancora in attesa di sviluppi positivi nei colloqui tra Stati Uniti e Cina.
Sempre ieri, in serata, il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Lutnick, ha dichiarato che i colloqui stavano procedendo nella giusta direzione, pur senza fornire ulteriori dettagli.
Nella notte, sembra che i due Paesi siano giunti a un accordo quadro, che richiederà l’approvazione di Trump e Xi Jinping. Gli operatori restano pertanto in attesa di ulteriori progressi nella giornata di oggi, ma il più sembra fatto.
Il settore energetico ha registrato di gran lunga le migliori performance, seguito da quello sanitario e immobiliare, mentre il settore finanziario ha sottoperformato.
Le megacap hanno mostrato andamenti contrastanti: Nvidia e Microsoft in calo, mentre Apple, Meta, Alphabet e Tesla hanno registrato guadagni. Le azioni di Amazon sono rimaste pressoché invariate.
Nel frattempo, il titolo Moderna è sceso di oltre il 2%, mentre Pfizer ha recuperato dopo che il Segretario alla Salute statunitense, Robert Kennedy Jr., ha licenziato i consulenti per la politica vaccinale dei Centers for Disease Control and Prevention nella tarda serata di lunedì.
VALUTE
Ancora una giornata di congestione sul fronte valutario, con movimenti irrilevanti e i principali cambi ancorati in un range di 50 pips. Si è registrata una leggerissima prevalenza di forza del dollaro, specialmente contro la sterlina, dopo i dati negativi sull’occupazione nel Regno Unito.
In queste condizioni, riteniamo che il dollaro possa correggere ancora prima di una eventuale nuova ondata di vendite, con obiettivi di medio termine almeno un 4-5% più bassi rispetto ai livelli attuali.
Vivere alla giornata, operando nei trading range attuali, rimane probabilmente la strategia più adeguata.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso per la seconda sessione consecutiva, attestandosi al di sotto del 4,47%, dopo la definizione dell’accordo quadro tra Cina e USA a Londra.
Ora gli operatori sono in attesa di dati economici chiave: oggi è atteso il report sull’indice dei prezzi al consumo (CPI), mentre domani sarà pubblicato quello sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI). Questi dati dovrebbero far luce sulle pressioni inflazionistiche e sull’impatto più ampio della guerra commerciale in corso.
Sul mercato obbligazionario, l’attenzione si concentra anche sulle aste dei titoli del Tesoro di questa settimana: un’asta da 58 miliardi di dollari di titoli triennali, un’emissione da 39 miliardi di dollari di titoli decennali e un’altra da 22 miliardi di dollari di titoli trentennali. Si tratta di test chiave per valutare la domanda di debito pubblico statunitense.
DATI MERCATO DEL LAVORO UK
Nel Regno Unito, la retribuzione ordinaria (esclusi i bonus) è aumentata del 5,2% su base annua, raggiungendo le 674 sterline a settimana nei tre mesi fino ad aprile 2025. Si tratta del valore più basso degli ultimi sette mesi, dopo un aumento del 5,5% (rivisto al ribasso) nel periodo precedente e inferiore alle previsioni del 5,4%.
La moderazione della crescita salariale è dovuta a significativi aumenti delle imposte sui salari e a un incremento del 6,7% del salario minimo nazionale. Inoltre, si è registrato un forte rallentamento nel settore privato, mentre nel settore pubblico si è osservata una leggera accelerazione.
Al netto dell’inflazione, i salari reali sono cresciuti dell’1,4%.
PREVISIONI DELLA BANCA MONDIALE
La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il 2025, portandole al 2,3% rispetto al 2,7% previsto a gennaio. Si tratterebbe del dato più debole degli ultimi 17 anni, escluse le recessioni del 2009 e del 2020.
Per il 2026, la crescita globale è prevista al 2,4%, anch’essa inferiore al 2,7% stimato in precedenza. La Banca ha attribuito il rallentamento a un sostanziale aumento delle barriere commerciali e agli effetti pervasivi di un contesto politico globale incerto.
Ha inoltre affermato che, se le controversie commerciali venissero risolte con accordi che dimezzano i dazi rispetto ai livelli di fine maggio 2025, la crescita globale potrebbe essere più forte di circa 0,2 punti percentuali in media nel 2025 e nel 2026.
Per gli Stati Uniti, la crescita del PIL per il 2025 è stata rivista al ribasso all’1,4% (dal 2,3% di gennaio). Le previsioni per la Cina sono rimaste invariate al 4,5%.
Si prevede che l’Eurozona e il Giappone cresceranno entrambi dello 0,7%, con un declassamento rispettivamente di 0,3 e 0,5 punti percentuali. Il PIL dell’India dovrebbe crescere del 6,3% (contro il 6,7%), mentre la crescita del Messico è stata rivista al ribasso dall’1,5% allo 0,2%.
Saverio Berlinzani
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
GIORNATA DI CPI!
XAU/USD mantiene il supporto chiave in attesa del CPI e dei colloqui USA-Cina
Punti chiave:
• Dato del giorno: il CPI di maggio esce alle 14:30
oro che fa fatica ad uscire da questa situazione, tutti in atttesa dei dati per capire i movimenti della fed settimana prossima.
attualmente rimango rialzista fino all'uscita dei dati, poi di conseguenza in base al valore mi posiziono.
durante i dati mi comporterò cosi:
📊 CPI 11 Giugno 2025
🟥 Inflazione (Alta)
(valori sopra le attese: inflazione base ≥ 0,4% / totale > 0,3%)
🔻 Oro scende
⬆️ Dollaro sale
🔻 Borse giù
🟨 Inflazione (In linea)
(valori come da attese: inflazione base 0,3% / totale 0,2%)
➖ Oro laterale flat
➖ Dollaro stabile
➖ ⬆️ Borse leggero rialzo
🟩 Inflazione (Bassa)
(valori sotto le attese: inflazione base ≤ 0,2% / totale ≤ 0,1%)
⬆️ Oro sale
🔻 Dollaro in calo
⬆️ Borse salgono
• Inflazione base = Core CPI → esclude energia e alimentari
• Inflazione totale = Headline CPI → include tutto
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
INFLAZIONE USA, un dato decisivo questa settimana! Questa settimana, che va da lunedì 9 giugno a venerdì 13 giugno, vede due fattori fondamentali che avranno un forte impatto sul mercato azionario: il proseguimento della fase di diplomazia commerciale che attualmente funge da fondamentale filo conduttore (in particolare tra Cina e Stati Uniti) e, soprattutto, l'aggiornamento dell'inflazione statunitense secondo l'indice dei prezzi PCI di mercoledì 11 giugno.
Il punto chiave è stabilire se i dazi della cosiddetta guerra commerciale delle tariffe reciproche abbiano iniziato a innescare un rimbalzo dell'inflazione. È a questo che guarda la Federal Reserve (FED) statunitense per capire se riprenderà o meno il taglio del tasso sui fondi federali, fermo dallo scorso dicembre.
1) I tagli ai tassi sui fondi federali sono sospesi dalla fine del 2024
A differenza della Banca Centrale Europea e delle altre principali banche centrali occidentali, la Fed ha sospeso il taglio del suo tasso di interesse di riferimento dall'inizio dell'anno. Il tasso di riferimento della BCE, invece, è stato tagliato più volte e ora si attesta al 2,15%, ovvero un tasso di riferimento considerato neutrale per l'economia (ovvero una politica monetaria né accomodante né restrittiva).
Questa divergenza di politica monetaria tra la FED e la BCE è vista come un rischio dal mercato, mentre la guerra commerciale potrebbe finire per avere un impatto negativo sulla crescita economica degli Stati Uniti.
2) Il mercato non si aspetta che la FED riprenda a tagliare i tassi di interesse prima del prossimo settembre
Ma la Federal Reserve (FED) di Jerome Powell sta adottando una linea dura, ritenendo che la guerra commerciale dell'amministrazione Trump possa minare i suoi sforzi per combattere l'inflazione. Sebbene l'obiettivo della Fed di un'inflazione del 2% non sia lontano, secondo gli ultimi aggiornamenti del PCE e dell'IPC, la Fed vuole avere la conferma che le aziende non abbiano trasferito forti aumenti dei prezzi per compensare i dazi. Ecco perché i dati sull'inflazione pubblicati a maggio hanno una dimensione decisiva dal punto di vista fondamentale. La Fed potrà riprendere a tagliare il tasso dei federal funds se, e solo se, la disinflazione non sarà minacciata dalla guerra commerciale.
3) Per questo motivo l'aggiornamento sull'inflazione statunitense dell'ICP di mercoledì 11 giugno è il momento fondamentale della settimana.
Mercoledì 11 giugno, la pubblicazione dell'inflazione statunitense secondo l'ICP dovrebbe quindi essere seguita con molta attenzione. La lettura mensile sarà tenuta sotto stretta osservazione, così come i tassi di inflazione nominale e sottostante su base annua.
Il consenso è relativamente pessimistico, con un'inflazione che dovrebbe rimbalzare sia a livello mensile che annuale. L'inflazione in tempo reale, misurata dalla TRUFLATION, è ancora sotto controllo, quindi il consenso pessimistico potrebbe essere ribaltato.
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