EUR/USD – Prezzi in equilibrio sul supporto dinamicoIl cambio EUR/USD continua a rispettare i livelli già delineati nei giorni scorsi. Attualmente i prezzi si mantengono sopra il supporto dinamico (linea gialla), livello chiave per definire la prossima direzione del mercato.
🔹 Finché il supporto dinamico tiene:
* Range atteso: 1,1729 – 1,1737 (parte bassa)
* Resistenze intermedie: 1,1756 – 1,1764 (parte alta del range)
🔹 Cosa osservare nelle prossime ore:
* Una rottura al rialzo sopra 1,1764 potrebbe aprire spazio verso 1,1783 – 1,1799.
* Viceversa, una rottura sotto il supporto dinamico porterebbe il prezzo a testare i minimi in area 1,1729.
📊 In sintesi: il mercato si muove ancora in congestione, ma il livello dinamico resta la vera discriminante tra prosecuzione del recupero e ritorno verso i minimi.
Oltre l'analisi tecnica
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chiusura di ieri daily carina con candela short sotto la spike di quella precedente.
quindi oggi short?
attualmente attendiamo l'uscita dei dati e poi ci posizioniamo.
dalle 14 in poi ci vediamo in live a grafico e monitoriamo insieme
🔑 Fattori chiave di oggi
-Fed & inflazione USA
Dopo il taglio dei tassi di 25 bps, il mercato si aspetta nuovi tagli a ottobre e dicembre.
Oggi i dati PCE sull’inflazione USA e i discorsi dei membri Fed (incluso Powell) possono dare direzione chiara al mercato.
-Dollaro debole vs domanda rifugio
Un USD più debole sostiene l’oro. Le tensioni geopolitiche e la domanda di beni rifugio restano un fattore di supporto.
-Domanda da banche centrali e fondi
Gli acquisti delle banche centrali restano un driver positivo. Un calo negli acquisti o nei flussi ETF potrebbe rallentare la spinta rialzista.
-Rischi di offerta
Incidenti come quello della miniera Freeport aumentano i rischi sul lato offerta, spingendo il prezzo più in alto se dovessero continuare.
-Condizioni tecniche
Nonostante il quadro resti rialzista, l’oro è vicino a livelli di ipercomprato. Possibile fase di pullback o consolidamento?? monitoriamo insieme giorno per giorno.
Stop Larghi e conferme solide restano fondamentali.
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Mercati incerti, Powell frena l’ottimismoFASE DI STANCA DEI MERCATI
Sui mercati si vive una fase interlocutoria, segnata da incognite, incertezze e questioni economiche irrisolte, come i dazi. A ciò si aggiungono conflitti che potrebbero estendersi improvvisamente, diventando una bomba a orologeria per l’Occidente, già diviso e privo di un orientamento unanime.
Anche sul fronte delle banche centrali manca coesione: l’inflazione resta tesa in alcuni Paesi, mentre in altri è in netto calo. Questo scenario genera ulteriori tensioni, con ogni asset che sembra muoversi in modo indipendente.
Siamo forse alla vigilia di un nuovo 2008? L’avversione al rischio è dietro l’angolo e i pericoli sono potenzialmente rilevanti.
Sul fronte dei listini, le parole di Jerome Powell hanno rallentato la salita dei mercati. Le borse USA hanno vissuto una seduta neutra, con poche oscillazioni: l’S&P 500 ha chiuso a -0,29%, il Nasdaq 100 a -0,34% e il Dow Jones a -0,36%.
Le aziende del settore dell’intelligenza artificiale hanno registrato un rialzo dopo che Alibaba ha annunciato l’intenzione di aumentare la spesa nel comparto oltre i 50 miliardi di dollari inizialmente promessi. I certificati di deposito del colosso cinese sono saliti dell’8%, mentre Nvidia e Meta hanno guadagnato quasi l’1% ciascuna.
Al contrario, Oracle ha perso lo 0,5% a seguito delle notizie secondo cui starebbe cercando di raccogliere 15 miliardi di nuovo debito. Anche Micron ha ceduto l’1%, nonostante risultati finanziari superiori alle attese.
Nel frattempo, i commenti di Powell sui rischi persistenti nel mercato del lavoro e sull’inflazione mettono in guardia gli investitori, alimentando la possibilità di una correzione dei listini.
VALUTE
Ancora oscillazioni bilaterali sui cambi, con i principali rapporti valutari che restano nel range delle ultime settimane.
EUR/USD è al test dei supporti a 1,1730, mentre il Cable punta a 1,3420. USD/JPY è in ripresa a 148,75, con resistenze sopra quota 149,00.
Le valute oceaniche restano sotto pressione, come di consueto, e si avvicinano ai supporti chiave di medio termine. Il dollaro canadese ha toccato quota 1,3900 contro dollaro USA, il livello più basso da agosto 2025.
Nelle ultime quattro settimane, il biglietto verde ha guadagnato lo 0,21%, mentre negli ultimi dodici mesi è salito del 3%.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti a 64,6 dollari al barile mercoledì, estendendo i guadagni della sessione precedente. Il rialzo è stato sostenuto dalla diminuzione delle scorte statunitensi, che ha amplificato le preoccupazioni per una contrazione dell’offerta.
I dati dell’EIA hanno mostrato un calo di 0,607 milioni di barili, contro le aspettative del mercato.
Anche i rischi geopolitici continuano a sostenere i prezzi: la NATO ha promesso una risposta forte alle incursioni russe nello spazio aereo e agli attacchi dei droni ucraini contro raffinerie e oleodotti russi.
Inoltre, Chevron esporterà solo circa la metà dei 240.000 barili al giorno prodotti con i partner in Venezuela. La nuova autorizzazione statunitense di luglio ha consentito le operazioni nel Paese sanzionato, ma ha limitato le spedizioni di greggio pesante verso gli Stati Uniti.
IFO IN CALO
L’indice Ifo, che misura il sentiment del settore industriale tedesco, è sceso di 1,2 punti a 87,7 a settembre 2025, rispetto al dato rivisto di 88,9 di agosto e al di sotto delle attese di mercato (89,3).
Il valore rappresenta il minimo da maggio e il calo mensile più netto in oltre un anno, segnalando un crescente pessimismo tra le imprese.
Sia le aspettative (89,7 contro 91,4) sia le condizioni attuali (85,7 contro 86,4) si sono indebolite, a causa dell’incertezza legata alla politica tariffaria statunitense, che pesa sul sentiment e offusca le prospettive per la maggiore economia europea.
USA, MERCATO IMMOBILIARE
Le vendite di nuove case unifamiliari negli Stati Uniti sono aumentate del 20,5% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annualizzato destagionalizzato di 800.000 unità ad agosto 2025. È il livello più alto da gennaio 2022.
Il dato segue una revisione al rialzo di luglio (664.000 unità) e supera le previsioni di 650.000 unità. Sconti e offerte promozionali sono stati probabilmente i principali fattori alla base dell’impennata.
Nel frattempo, il numero di case invendute sul mercato è diminuito dell’1,4%, attestandosi a 490.000 unità.
Saverio Berlinzani
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Wall Street in calo: Powell parla, NVIDIA arretra e Tesla brillaTesla corre ancora: +30% a settembre, ma il Nasdaq frena con NVIDIA in difficoltà
Azioni in calo per il secondo giorno a causa delle preoccupazioni della Fed e del settore tecnologico
Ieri le azioni hanno registrato un nuovo arretramento, mentre gli investitori analizzavano con attenzione i commenti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e di altri membri dell’istituto. Al contempo, il comparto tecnologico continua a mostrare segnali di debolezza a seguito delle ultime inquietudini legate all’intelligenza artificiale.
Il Dow Jones ha ceduto lo 0,37% (circa 171 punti) attestandosi a 46.121,28; il Nasdaq è arretrato dello 0,33% (circa 75 punti) a 22.497,86; l’S&P 500 ha perso lo 0,28% scendendo a 6.637,97. All’inizio di questa settimana i principali indici avevano inanellato tre sedute consecutive di massimi storici, ma nelle ultime due giornate hanno virato in territorio negativo.
A meno di una settimana dal primo taglio dei tassi dell’anno, Powell ha ribadito la difficoltà della posizione della Fed, stretta tra i vincoli del suo duplice mandato. Ha espresso l’intenzione di mantenere un atteggiamento prudente e ha lasciato intendere che le quotazioni azionarie siano «piuttosto elevate».
Invito sempre a non lasciarsi distrarre dal rumore di fondo e a concentrarsi sul messaggio che il mercato ci invia. È vero: abbiamo percorso molta strada dai minimi di aprile e non sarebbe sorprendente assistere a un arretramento autunnale, considerata la stagionalità sfavorevole. Tuttavia, come già sottolineato, un ritracciamento significativo costituirebbe, a nostro avviso, un’opportunità di acquisto.
Il trend rimane rialzista e ricorda i grandi movimenti a “V” osservati in passato in seguito a minimi importanti. Il futuro resta incerto: forse il mercato ci suggerisce di attenderci sviluppi positivi, e dovremmo prestare ascolto a questo segnale anziché dubitare di noi stessi.
Nel frattempo, il settore tecnologico si concede una pausa dopo l’annuncio del maxi-investimento di 100 miliardi di dollari da parte di NVIDIA (NVDA) in OpenAI. Le azioni del colosso dei semiconduttori, protagonista indiscussa dell’intelligenza artificiale, erano balzate del 4% lunedì, ma hanno successivamente restituito gran parte di tale guadagno nelle ultime due sedute: ieri il titolo ha perso lo 0,8%. Tesla (TSLA), invece, ha proseguito il suo brillante recupero con un rialzo del 4% nella stessa giornata e un progresso superiore al 30% da inizio settembre.
I prossimi due giorni porteranno dati cruciali per entrambe le componenti del duplice mandato della Fed. Domani saranno pubblicate le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, mentre venerdì sarà diffuso l’indice PCE, ovvero le spese per consumi personali. L’ultima rilevazione aveva sostanzialmente rispettato le attese, ma l’indice core CPI al 2,9% su base annua era risultato superiore alla lettura precedente.
Non si prevedono sorprese significative: il dato principale dovrebbe mostrare un incremento mensile dello 0,3%, con un tasso annuo al 2,7% (dal 2,6% precedente). L’indice core, al netto di alimentari ed energia, è stimato in crescita dello 0,2% su base mensile, leggermente inferiore allo 0,3% del mese scorso, mentre il dato annuo dovrebbe confermarsi al 2,9%.
Nonostante i tassi di interesse restino elevati, la Fed non intravede più rischi di un’inflazione in accelerazione. Powell ha infatti chiarito che lo «scenario di base» resta quello di un incremento dei prezzi circoscritto e «una tantum», riconducibile ai dazi, piuttosto che a un trend strutturalmente crescente.
La giornata di ieri ha visto un ribasso metodico e ordinato, con una rotazione settoriale nella prima parte della seduta che si è poi stabilizzata verso l’ora di pranzo. Successivamente gli scambi sono rimasti incerti e privi di direzione. L’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,28%, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,31%.
Verso nuovi ribassi?
È possibile che gli ultimi due giorni rappresentino solo una fisiologica pausa prima di un nuovo slancio verso i massimi: tale è stato il leitmotiv dell’intero anno. Tuttavia, non è da escludere un arretramento più ampio, che potrebbe riportare l’S&P 500 verso quota 6.550, corrispondente alla media mobile a 21 giorni. In passato tale livello è stato violato più volte, ma sempre in maniera temporanea, preludio a successivi rialzi.
Occorre dunque essere consapevoli che, pur in un contesto di forza, prima o poi potrebbe verificarsi una vera e propria ondata di vendite.
Nell’attesa di una più marcata rotazione settoriale, si è notato ieri un parziale recupero dei titoli legati alla ristorazione, a fronte di un calo del comparto tecnologico. È un indizio, seppur minimo, che potrebbe spingerci a cercare opportunità di acquisto in un settore attualmente sotto pressione.
Questa considerazione mi ha indotto ad aggiungere un nuovo titolo in portafoglio, insieme a un altro che appare pronto a esplodere.
Marco Bernasconi Trading
S&P 500 & BITCOIN, UPTOBER O FLOPTOBER?Gran parte della comunità cripto ritiene che il massimo ciclico del Bitcoin (il ciclo iniziato a novembre 2022 e legato all’halving del 2024) sia stato raggiunto giovedì 14 agosto a 124.200 $. Essi sottolineano la presenza di una resistenza tecnica importante, nonché il fatto che siamo già oltre i 500 giorni dopo l’halving.
Dal punto di vista temporale, stimo piuttosto che la fine del ciclo avverrà tra metà ottobre e metà novembre 2025. Vi invito a rileggere la mia analisi ciclica temporale cliccando sulla tabella qui sotto.
Il prezzo del Bitcoin, dopo la difficile fine di questo settembre, sarà in grado di riprendere la sua corsa al rialzo nonostante la presenza di un’estrema resistenza tecnica sull’indice S&P 500?
L’indice S&P 500 si trova in una zona di resistenza importante di medio periodo, ma non c’è divergenza ribassista
Nei mercati azionari, l’S&P 500 e il suo contratto future si muovono nella parte alta di un canale rialzista di lungo termine. Dopo un rimbalzo osservato in aprile sul limite inferiore di questo canale, è ora la zona dei 6.750/6.800 punti a fungere da resistenza importante.
Nell’analisi tecnica, la formazione di un massimo di mercato significativo richiede in genere la combinazione di una resistenza chiave e di una divergenza ribassista prezzo/momentum. Al momento questa divergenza non è presente, il che limita la forza del segnale. Tuttavia, la vicinanza di questa soglia tecnica potrebbe spingere alcuni investitori a prendere profitto, aprendo la strada a una fase di consolidamento, tanto più che l’S&P 500 è attualmente molto caro in termini di valutazioni.
Settembre, un mese difficile ma spesso preludio dell’“Uptober” per Bitcoin
Sul lato cripto, settembre è sempre stato un periodo complicato per il Bitcoin: maggiore volatilità, trappole di mercato e performance spesso deboli. Tuttavia, questa fase funge regolarmente da trampolino prima della più marcata dinamica rialzista del quarto trimestre.
Nel 2025 lo schema si ripete. Settembre rientra nella stagionalità abituale del BTC, caratterizzata da minimi che spesso costituiscono aree di acquisto prima del rialzo statisticamente favorevole di ottobre (“Uptober”) e novembre. L’attuale ciclo, iniziato nell’autunno 2022, suggerisce ancora la possibilità di un’ultima gamba rialzista tra metà ottobre e inizio dicembre, prima del possibile ingresso in un mercato ribassista che potrebbe protrarsi per tutto il 2026.
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La corsa all'Intelligenza Artificiale tra Stati Uniti e CinaLa competizione tra Stati Uniti e Cina nel campo dell'intelligenza artificiale (IA) si fa sempre più intensa e strategica, manifestandosi soprattutto nella quantità e qualità delle richieste di brevetti legati a tecnologie di IA generativa e machine learning. Il 2025 mostra un’accelerazione senza precedenti di questa sfida tecnologica che non solo segna il predominio su una frontiera cruciale dell'innovazione, ma influenza profondamente le economie e le geopolitiche globali.
Il primato degli Stati Uniti e la spinta cinese
Tra le aziende e istituzioni protagoniste di questa corsa, Google emerge come il leader mondiale per numero di domande di brevetto nell’ambito dell’IA generativa, con circa 560 richieste depositate, superando nettamente tutti gli altri competitor. Questa leadership riflette gli ingenti investimenti e la focalizzazione di Google su una vasta gamma di applicazioni IA, dalla comprensione e generazione del linguaggio naturale al riconoscimento visivo e altre tecnologie avanzate. Alle spalle di Google si trova l’Università Zhejiang in Cina, con circa 480 richieste, seguita da Microsoft con circa 310. In ambito cinese spiccano anche l’Università di Scienza e Tecnologia Elettronica con circa 295 brevetti e Baidu, che insieme a Nvidia e IBM, ognuno con circa 280 domande, completano il quadro delle realtà principali impegnate nella ricerca IA. Questo scenario rappresenta una competizione aperta non solo tra colossi privati ma anche tra università e centri di ricerca, con la Cina che continua a rafforzare la sua posizione strategica grazie a una forte politica di supporto statale e coordinamento tra istituzioni accademiche e industria.
Significato della corsa ai brevetti
I brevetti non sono solo un indicatore di attività innovativa, ma rappresentano un asset fondamentale per la protezione della proprietà intellettuale, elemento chiave per mantenere un vantaggio competitivo e regolare l’accesso alle tecnologie critiche. Nel dominio dell’intelligenza artificiale, dove gli sviluppi possono determinare rivoluzioni in settori come marketing, sanità, finanza, automazione e robotica, possedere un robusto portafoglio di brevetti permette alle aziende di consolidare la propria leadership e aprire la possibilità di licensing o accordi di cooperazione. Google ad esempio ha rivolto molte delle sue innovazioni verso l’IA generativa, una tecnologia che si propone di trasformare radicalmente il modo in cui vengono create e fruite informazioni digitali. Microsoft, a sua volta, sta puntando su modelli di machine learning e tecnologie di deep learning applicate a diversi ambiti industriali. Sul fronte cinese, Baidu e altre importanti aziende stanno investendo fortemente per dominare in ambiti come i modelli linguistici avanzati e le integrazioni tra hardware e software IA, segnando così un progresso rapido e calibrato.
Conclusioni
La ricerca e il deposito di brevetti nel campo dell’IA stanno diventando un vero e proprio “terreno di conquista” tra Stati Uniti e Cina. Google, Microsoft, Baidu, Zhejiang University e altri protagonisti definiscono oggi la traiettoria dell’innovazione in un settore cardine del futuro digitale. Mantenere un portafoglio competitivo di brevetti è ormai essenziale per consolidare la leadership tecnologica e influenzare le direzioni globali dell’IA.
Stm possibile chiusura gap?Scia positiva per il titolo Stm che guadagna il 7% circa dai minimi del 18 settembre in area €23.
Fondamentale per il titolo sarebbe la rottura del canale ascendente, partito dai minimi del 7 Agosto, in area €25,20 che potrebbero spingere il titolo a €25,74 e poi eventualmente a chiudere il gap in area €26,84.
Eventuali news positive e buoni dati trimestrali, attesi per il 23 ottobre, potrebbero anche spingere il titolo fino ai massimi del 18 Luglio €28,40.
Da segnalare due posizioni nette corte in essere sul titolo paria all' 1,59% del capitale sociale.
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BITCOIN. Nuovo rialzo in arrivo SE...#BTC CME FUTURES Dal minimo più recente la salita ha violato swing importanti (quello di un T indice). Non abbiamo ancora la condizione tempo, ma vale la pena considerare questo scenario.
📉 Inverso, il massimo con freccia ha sia tempo che swing per essere un T-1i vincolato al ribasso. Questo rafforzerebbe l’ipotesi che dal minimo più recente sia partito un nuovo T indice.
🔑 Una zona di forte resistenza si trova tra 114.765 e 115.250.
Se #BTC raggiunge quell’area e viene respinto nettamente, significherà che lì si è chiuso il T-1i con un quattro tempi.
Se invece il rifiuto sarà leggero, ci sono buone probabilità che siamo in presenza di un T-1i vincolato al ribasso, e di conseguenza il nuovo T-3i tornerà a vincolarsi al ribasso.
📌 𝘓'𝘢𝘯𝘢𝘭𝘪𝘴𝘪 𝘩𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦 𝘦 𝘥𝘪𝘥𝘢𝘵𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦. 𝘕𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘭𝘦𝘤𝘪𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘭𝘭’𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢𝘵𝘪𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘴𝘶𝘪 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘢𝘵𝘪 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘳𝘪.
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🚆 Treno in transito al binario 5, allontanarsi dalla linea gialla.
Gold continua a spingere senza concedere veri ritracci.
L’unica possibilità è cercarli su timeframe più bassi, sempre con cautela e un buon money management.
Stop Larghi e conferme solide restano fondamentali.
Siamo molto vicini al numero psicologico in area 800.
Da qui potremmo vedere prese di profitto, quindi eviterei ingressi così alti senza zone tecniche chiare.
L’unica area interessante resta quella intorno all’apertura e chiusura delle candele daily di martedì e mercoledì.
Per ora resto off su Gold e mi sposto sul Forex, come da outlook.
L’oro resta vicino ai massimi storici, sostenuto da aspettative di politica monetaria più morbida, tensioni geopolitiche e forte domanda rifugio.
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Powell frena i mercati: calano NVIDIA, Oracle e IntelPowell frena Wall Street: calano NVIDIA, Oracle e Intel dopo tre giorni di record
Il crollo del settore tecnologico interrompe la serie di tre giorni di massimi storici
Dopo tre sedute consecutive di rialzi record in quello che è solitamente il mese peggiore per i mercati azionari, ieri i principali indici hanno finalmente fatto un passo indietro.
Il Nasdaq ha perso lo 0,95% (circa 215 punti) chiudendo a 22.573,47, l’S&P 500 è arretrato dello 0,55% a 6.656,92, mentre il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,19% (circa 88 punti) attestandosi a 46.292,78.
Sebbene le azioni abbiano ceduto terreno, è ancora prematuro sostenere che gli orsi abbiano ripreso il controllo. A conferma della solidità del mercato, basti pensare che ieri è stata la prima volta dalla prima metà di agosto che il Nasdaq 100 ha registrato un ribasso superiore al mezzo punto percentuale.
Tutti i titoli dei “Magnifici 7” hanno chiuso in calo, guidati da NVIDIA (NVDA), che ha perso il 2,8% dopo il balzo di quasi il 4% del giorno precedente. Quest’ultimo era stato alimentato dalla notizia che il leader dell’intelligenza artificiale investirà 100 miliardi di dollari in OpenAI per costruire data center basati sui propri chip.
Questa notizia si aggiunge a una serie di sviluppi che testimoniano la crescente domanda di intelligenza artificiale: l’investimento di 5 miliardi di dollari in Intel (INTC) annunciato la scorsa settimana e le prospettive incoraggianti di Oracle (ORCL) rese note a inizio mese.
Non è la prima volta che assistiamo a dinamiche simili: il mercato si entusiasma per la domanda crescente di IA dopo notizie positive, in genere riguardanti NVIDIA, per poi interrogarsi, poco dopo, sulla sostenibilità di investimenti tanto ingenti. Di solito, questa fase di riflessione si rivela effimera e rappresenta un’ulteriore occasione per entrare nel settore.
Gli investitori hanno mostrato cautela anche a seguito delle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, all’evento della Greater Providence Chamber of Commerce nel Rhode Island. Powell ha ribadito che il taglio di un quarto di punto della scorsa settimana potrebbe non rappresentare l’inizio di un ciclo espansivo e che “non esiste un percorso di politica monetaria privo di rischi”.
I suoi commenti, volutamente prudenti, hanno fornito al mercato un pretesto per una pausa dopo tre giornate consecutive di record storici.
Mentre i rialzisti restano al comando, emergono nel breve periodo alcune possibili crepe sotto la superficie. Pur senza prospettare scenari ribassisti, sembra prudente attendere un arretramento più consistente per rientrare con decisione sul mercato.
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I tori perdono slancio
Per gran parte della giornata i listini si sono mantenuti deboli: il livello dei 6700 punti non è stato superato e le vendite hanno preso il sopravvento. L’S&P 500 ha toccato un massimo intraday di 6699,52 all’apertura, per poi imboccare una traiettoria discendente.
Alla chiusura, l’S&P 500 ha ceduto lo 0,55% e il Nasdaq lo 0,73%.
Si tratta di una fisiologica pausa piuttosto che di una vera e propria svendita, anche perché molti titoli legati all’intelligenza artificiale e al settore quantistico hanno continuato a mettere a segno progressi.
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Una giornata rossa
I mercati hanno accusato il colpo soprattutto dopo che Powell ha invitato alla cautela su ulteriori tagli dei tassi, avvertendo che le valutazioni azionarie risultano, secondo numerosi parametri, “piuttosto elevate”.
Nella sessione di domande e risposte, il presidente della Fed ha inoltre sottolineato l’indebolimento del mercato del lavoro durante l’estate, con un calo delle assunzioni. Ha chiarito che la Fed monitora con attenzione i dati su crescita e inflazione in vista della prossima riunione, minimizzando al contempo l’idea che l’intelligenza artificiale sia la principale causa della frenata occupazionale: secondo gli studi disponibili, vi incidono altri fattori e diverse imprese hanno sospeso temporaneamente le assunzioni in attesa di maggiore chiarezza.
Gli operatori hanno letto le sue parole come un segnale di pazienza, reagendo con prese di profitto che hanno interrotto la breve serie di record consecutivi sostenuti dall’ottimismo per l’IA e per un possibile allentamento della politica monetaria.
In mancanza di nuovi catalizzatori, i prossimi giorni potrebbero segnare un leggero arretramento. L’attenzione si sposta ora sul dato PCE sull’inflazione, atteso per venerdì, per valutare se la rigidità dei prezzi stia effettivamente diminuendo.
Infine, i commenti della Casa Bianca sulle regole di ingaggio della NATO e sui rapporti con la Russia hanno aggiunto un ulteriore elemento di incertezza geopolitica, accentuando l’avversione al rischio e alimentando le speculazioni sul futuro dell’inflazione, dell’occupazione e sul ruolo dell’oro, protagonista di movimenti estremamente volatili negli ultimi due mesi.
Marco Bernasconi Trading
Wall Street rallenta, dubbi su AI e Fed cautaLA BOLLA EQUITY SI SGONFIERÀ?
Wall Street ha ceduto terreno nella seduta di ieri, arretrando dopo un rally da record. Il contesto è stato segnato da dichiarazioni contrastanti di diversi funzionari della Fed e da crescenti dubbi sulla sostenibilità del settore dell’intelligenza artificiale.
L’S&P 500 ha perso lo 0,55%, il Nasdaq 100 lo 0,95% e il Dow Jones lo 0,19%. Nvidia è scivolata di quasi il 3% dopo l’impennata di lunedì, generata da ipotesi di nuovi investimenti da 100 miliardi di dollari nell’AI. Tuttavia, gli investitori sembrano nutrire dubbi sul piano presentato.
Anche Jerome Powell ha parlato ieri, sottolineando la presenza di eccessi nei prezzi dell’azionario, in uno scenario che appare chiaramente da bolla speculativa.
Oracle e Amazon sono scese rispettivamente del 4,6% e del 3,04%. Al contrario, Kenvue ha guadagnato il 2,8% dopo aver ridotto le perdite causate dalle critiche di Trump al Tylenol. Boeing è salita del 2% grazie a un ordine da 8 miliardi di dollari da parte di Uzbekistan Airways.
Powell ha inoltre ribadito che i prezzi dell’azionario sembrano "piuttosto elevati" e ha ricordato la necessità di bilanciare i rischi di inflazione con la debolezza del mercato del lavoro.
Altri funzionari della Fed hanno espresso cautela: Goolsbee ha messo in guardia contro una possibile riaccensione dell’inflazione, mentre Michelle Bowman ha suggerito che i tagli potrebbero accelerare se aumentassero le perdite di posti di lavoro.
VALUTE
Sul mercato valutario, poco da segnalare. Il dollaro resta tendenzialmente debole, ma i supporti tecnici hanno tenuto dopo alcune sedute di ripresa.
EUR/USD oscilla tra 1,1770 e 1,1820, mentre il Cable si muove tra 1,3450 e 1,3580. USD/JPY resta nel trading range degli ultimi due mesi.
Serve un innesco per violare i supporti o le resistenze di medio termine. Gli operatori attendono le prossime mosse della Fed, che, a giudicare dai commenti dei funzionari, non sembra ancora certa di procedere con ulteriori tagli.
Le valute oceaniche restano deboli, con una chiara decorrelazione rispetto a euro e sterlina. Se EUR/USD e GBP/USD dovessero superare rispettivamente quota 1,2000 e 1,4000, allora AUD e NZD potrebbero finalmente riprendere quota.
PARTITE CORRENTI USA
Il deficit delle partite correnti degli Stati Uniti si è ridotto del 42,9%, attestandosi a 251,3 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2025, rispetto al divario record del trimestre precedente. Il dato è in linea con le attese di mercato.
La riduzione è dovuta principalmente al calo del deficit commerciale, sceso a 270 miliardi di dollari, grazie alla diminuzione delle importazioni e agli anticipi di acquisti per eludere i dazi imposti dall’amministrazione statunitense.
Il surplus dei servizi è leggermente diminuito, passando da 80,3 a 79,6 miliardi di dollari.
OCSE: CALA LA CRESCITA GLOBALE
L’OCSE prevede un rallentamento della crescita economica globale al 3,2% nel 2025 e al 2,9% nel 2026, rispetto al 3,3% del 2024. Il calo è attribuito all’impatto dei dazi statunitensi su commercio e investimenti.
Le previsioni per il 2025 sono comunque superiori di 0,3 punti rispetto a quelle di giugno, grazie alla resilienza mostrata nella prima metà dell’anno.
Negli Stati Uniti, la crescita è attesa all’1,8% nel 2025 e all’1,5% nel 2026, influenzata dai dazi, dalla moderazione dell’immigrazione netta e dalla riduzione della forza lavoro federale.
La Cina dovrebbe crescere del 4,9% nel 2025 e del 4,4% nel 2026, penalizzata dai dazi e dal calo del sostegno fiscale.
L’area euro è attesa in crescita dell’1,2% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026, in un contesto di tensioni commerciali e incertezza geopolitica.
Il Regno Unito dovrebbe crescere dell’1,4% e dell’1,0%, mentre il Giappone dell’1,1% e dello 0,5% nello stesso periodo.
L’inflazione globale è prevista in calo al 3,4% nel 2025 e al 2,9% nel 2026, anche se potrebbero riemergere pressioni inflazionistiche.
PMI USA
L’indice PMI composito statunitense di S&P Global è sceso a 53,6 a settembre 2025, rispetto a 54,6 di agosto, al di sotto delle attese di mercato.
Il dato conferma un secondo mese consecutivo di crescita moderata, ma rappresenta comunque la più forte espansione trimestrale dalla fine del 2024.
L’attività del settore dei servizi ha rallentato al ritmo più basso da giugno, mentre la crescita della produzione manifatturiera ha rallentato rispetto al massimo di 39 mesi registrato ad agosto.
I costi di input sono balzati al livello più alto da maggio, trainati dai dazi, segnando il secondo aumento più rapido in oltre due anni e mezzo. Tuttavia, l’aumento dei costi di produzione è stato il più lento registrato, mentre la fiducia delle imprese è salita al massimo degli ultimi quattro mesi.
Nel complesso, i dati mostrano una certa resilienza dell’economia statunitense.
PMI EUROZONA
L’indice PMI composito dell’Eurozona è salito a 51,2 a settembre 2025, rispetto a 51 di agosto, in linea con le attese di mercato (51,1).
Si tratta del ritmo di espansione più rapido del settore privato degli ultimi 16 mesi.
La crescita è stata trainata dal settore dei servizi, salito a 51,4 (da 50,5), il valore più alto da inizio anno. Questo ha compensato la contrazione del settore manifatturiero, sceso a 49,5 (da 50,7).
I nuovi ordini sono rimasti stabili, con un aumento nei servizi che ha bilanciato il calo degli ordini alle fabbriche. Gli ordini all’esportazione hanno continuato a diminuire.
La domanda costante ha spinto le aziende a mantenere il personale, interrompendo una serie di sei mesi di crescita dell’occupazione. Tuttavia, il sentiment delle imprese è sceso al minimo degli ultimi quattro mesi.
Saverio Berlinzani
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Abbandonare troppo presto una strategia di tradingNel vasto universo del trading esistono centinaia di strategie differenti, ognuna con caratteristiche, punti di forza e limiti specifici. Mentre alcune strategie risultano perdenti nel lungo termine, altre offrono rendimenti modesti e poche sono invece davvero profittevoli. Individuare quella giusta, che si adatti alla propria personalità, agli obiettivi finanziari e al livello di rischio accettabile, rappresenta una sfida enorme soprattutto per i trader alle prime armi.
Valutare una strategia in tempi troppo brevi
Uno degli errori più frequenti dei principianti è giudicare una strategia dopo un periodo di prova molto breve, che spesso si riduce a qualche giorno o una settimana. Questo approccio è pericoloso perché la validità e l’efficacia di un sistema di trading vanno misurate su orizzonti temporali molto più ampi, con test su differenti strumenti finanziari e mediante l’utilizzo di molteplici metriche di valutazione. Un backtesting rigoroso deve coprire periodi estesi per includere diverse condizioni di mercato. Fasi rialziste, ribassiste e laterali. Solo dopo aver verificato risultati coerenti nel lungo termine il trader può avere una prima indicazione di affidabilità. Successivamente, è fondamentale testare la strategia su un conto demo per almeno 60 giorni, prima di trasferirla al mercato reale. Questi passaggi evitano conclusioni affrettate basate su periodi troppo limitati o su fortuite combinazioni di risultati.
Il timore dell’errore e la reazione sbagliata alle perdite
Un secondo errore diffuso è abbandonare la strategia non appena si incontrano perdite, spesso anche solo 2-3 trade consecutivi negativi. La ricerca di un metodo “perfetto” che non perda mai provoca frustrazione e porta a cambiare continuamente approccio. In realtà, anche i migliori sistemi di trading prevedono inevitabili perdite e periodi di drawdown, una componente intrinseca del rischio finanziario. La differenza sta nella disciplina del trader. Chi sa accettare la realtà delle perdite, mantenendo fiducia nel sistema e attendendo che la strategia si riprenda, costruisce nel tempo un conto in crescita costante.
L’esempio visivo delle curve di equity
Uno studio comparativo tra un trader inesperto e uno disciplinato evidenzia bene queste dinamiche. Il trader alle prime armi abbandona la strategia ogni volta che subisce una perdita, mutando continuo approccio e rimanendo vittima di una spirale autodistruttiva che porta al prosciugamento del conto. Il trader esperto, al contrario, accetta i momenti di difficoltà e si attiene con costanza al proprio piano, sfruttando la capacità della strategia di riconquistare terreno dopo i momenti negativi. Questo porta a una curva di equity più regolare e in crescita nel lungo periodo.
La disciplina come chiave del successo
La verità è che una strategia “perfetta” non esiste. Le perdite sono inevitabili e fanno parte del gioco. Ciò che distingue il trader vincente è la disciplina, la fiducia nel proprio sistema e la capacità di gestire emotivamente le fasi negative senza abbandonare la strada intrapresa. Solo la pazienza e la perseveranza, unite a una rigorosa metodologia, permettono di sfruttare al meglio una strategia e trasformare il trading in un’attività redditizia e duratura.
La Corte Suprema degli Stati Uniti annullerà i dazi doganali?Nel novembre 2025, la Corte Suprema degli Stati Uniti potrebbe emettere una decisione storica: stabilire se il presidente Trump abbia, da solo, il diritto di imporre dazi senza passare per il Congresso. Dietro questo dibattito giuridico si cela una questione cruciale per la politica commerciale statunitense e per l’equilibrio dei poteri.
Il ruolo della Corte Suprema
Come massima autorità giudiziaria del paese, la Corte Suprema ha il potere di convalidare o annullare qualsiasi misura non conforme alla Costituzione. Le sue decisioni sono definitive e vincolanti per tutte le istituzioni. In questo caso, deve valutare se il presidente abbia abusato delle sue prerogative utilizzando l’International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) per imporre dazi.
Grazie al principio di judicial review, la Corte deve verificare se l’esecutivo rispetta la separazione dei poteri. Da decenni i presidenti invocano l’IEEPA per agire rapidamente, soprattutto in contesti di tensione economica. Questa prassi, tollerata finora, è oggi rimessa in discussione.
Una scelta decisiva – due possibili esiti:
• Se la Corte conferma il potere presidenziale, la Casa Bianca manterrà un’ampia libertà di imporre dazi senza contrappesi immediati.
• Se la Corte limita o annulla questo potere, il Congresso tornerà ad essere l’attore centrale della politica commerciale, rallentando le decisioni ma ristabilendo l’equilibrio istituzionale.
La posta in gioco va oltre il quadro giuridico. Una conferma rafforzerebbe l’esecutivo e potrebbe favorire un approccio più aggressivo nei negoziati internazionali. Al contrario, una restrizione costringerebbe a un ritorno al compromesso legislativo, rendendo più complessa l’attuazione di sanzioni economiche ma offrendo maggiore prevedibilità ai partner commerciali.
Un possibile punto di svolta per la politica monetaria della Fed
Questa decisione potrebbe ridefinire la politica commerciale statunitense per gli anni a venire. Influenzerebbe il modo in cui Washington gestisce le controversie commerciali, conduce le negoziazioni internazionali e bilancia i rapporti di forza tra presidente e Congresso. Avrà inoltre un forte impatto sulla futura traiettoria della politica monetaria della Fed e quindi, più in generale, sui mercati finanziari.
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REGRESSIONE LINEARE COS'E' e come utilizzarlaPer questo articolo è necessario partire da alcune assunzioni matematico statistico ed econometriche.
Cos'è e come si calcola la regressione lineare e il canale di regressione.
Il modello di regressione lineare semplice postula l'esistenza di una relazione lineare tra una variabile dipendente, Y, e una singola variabile indipendente, X. Nel contesto dell'analisi tecnica, la variabile dipendente Y è tipicamente il prezzo di un asset finanziario, mentre la variabile indipendente X rappresenta il tempo (ad esempio, una sequenza di interi che indicizzano i periodi: 1, 2, 3,..., n). Il modello è formalizzato dalla seguente equazione:
Yi=β0+β1Xi+ϵi
dove:
Yi è il valore osservato della variabile dipendente (prezzo) al tempo i.
Xi è il valore della variabile indipendente (tempo) all'istante i.
β0 è l'intercetta, ovvero il valore teorico di Y quando X=0.
β1 è il coefficiente angolare, o pendenza, che misura la variazione media di Y per un incremento unitario di X. Nel trading, questo parametro è di importanza cruciale, poiché il suo segno e la sua magnitudine quantificano la direzione e la forza del trend lineare.2
ϵi è il termine di errore stocastico (o residuo), che rappresenta la differenza tra il valore osservato Yi e il valore previsto dalla componente lineare del modello. Questo termine cattura tutti i fattori non spiegati dalla relazione lineare, inclusa la casualità intrinseca dei movimenti di prezzo.
Dopo di che è necessario introdurre il metodo dei minimi quadrati
Poiché i parametri β0 e β1 della popolazione sono incogniti, devono essere stimati a partire da un campione di dati osservati. Il metodo più comune per ottenere tali stime, indicate come b0 e b1, è il Metodo dei Minimi Quadrati Ordinari (OLS). Il principio fondamentale dell'OLS è quello di identificare l'unica retta, definita "linea di migliore adattamento" (best-fit line), che minimizza la somma dei quadrati delle differenze verticali tra i valori dei prezzi effettivamente osservati (yi) e i valori previsti dal modello (y^i=b0+b1xi).
Matematicamente, si tratta di trovare i valori di b0 e b1 che minimizzano la Somma dei Quadrati dei Residui (Sq):
Sq=i=1∑n(yi−y^i)2=i=1∑n(yi−b0−b1xi)2
Questo problema di minimizzazione viene risolto analiticamente calcolando le derivate parziali prime della funzione Sq rispetto a b0 e b1 e ponendole uguali a zero. La soluzione di questo sistema di equazioni fornisce le formule per le stime dei parametri.
Adesso si deve procedere con la Formulazione e Calcolo dei Parametri di Regressione
Le soluzioni del problema dei minimi quadrati forniscono espressioni esplicite per il calcolo dei coefficienti di regressione.
Coefficiente Angolare (Pendenza, b1): La pendenza della retta di regressione è data dal rapporto tra la covarianza campionaria di X e Y e la varianza campionaria di X. In termini operativi, si utilizzano i concetti di devianza e codevianza 8:
b1=∑i=1n(xi−μX)2∑i=1n(xi−μX)(yi−μY)=DXCXY
dove CXY è la codevianza di X e Y, e DX è la devianza di X. Un valore b1>0 indica un trend rialzista, b1<0 un trend ribassista, e b1≈0 un mercato laterale o privo di trend lineare.3
Intercetta (b0): L'intercetta è calcolata in modo da garantire che la retta di regressione passi per il baricentro (μX,μY) del campione di dati 8:
b0=μY−b1μX
Deviazione Standard dei Residui (σ^): Questa misura, nota anche come Errore Standard della Regressione, quantifica la dispersione media dei punti di dati attorno alla retta di regressione. È la stima della deviazione standard del termine di errore ϵ e costituisce la base fondamentale per la costruzione delle bande del canale di regressione. Si calcola come la radice quadrata della varianza dei residui, corretta per i gradi di libertà (n−k, dove n è il numero di osservazioni e k è il numero di parametri stimati, 2 nel caso della regressione semplice) 9:
σ^=n−2∑i=1n(yi−y^i)2
È importante sottolineare che la regressione lineare, nel contesto del trading, non stabilisce una relazione di causalità. Il tempo (X) non "causa" il prezzo (Y). Il modello si limita a descrivere la correlazione statistica storica tra le due variabili, fornendo una sintesi lineare della traiettoria dei prezzi in un dato intervallo.9 Confondere questa correlazione con una relazione causale può portare a un'eccessiva fiducia nel potere predittivo del modello, che in realtà sta semplicemente estrapolando una tendenza passata.
Sarà poi necessario misurare la bontà dell'adattamento questo si fa con R2
L'affidabilità delle stime OLS e delle inferenze statistiche che ne derivano dipende dalla validità di una serie di assunzioni sul termine di errore ϵi 9:
Linearità nei parametri: Il modello deve essere una funzione lineare dei parametri β0 e β1.
Media condizionale nulla degli errori: E(ϵi∣Xi)=0. In media, gli errori si annullano.
Omoschedasticità: La varianza degli errori è costante per tutti i livelli di X, ovvero Var(ϵi∣Xi)=σ2.
Assenza di autocorrelazione: Gli errori associati a osservazioni diverse non sono correlati tra loro, Cov(ϵi,ϵj)=0 per i=j.
Normalità degli errori: Gli errori sono distribuiti secondo una distribuzione normale con media zero e varianza costante, ϵi∼N(0,σ2).
la violazione delle assunzioni di omoschedasticità, assenza di autocorrelazione e normalità è la norma, non l'eccezione, nei mercati finanziari. Questa discrepanza tra teoria e realtà costituisce la principale debolezza del modello e la fonte di molti segnali di trading inaffidabili.
LA distribuzione normale
La distribuzione normale, o gaussiana, è una distribuzione di probabilità continua caratterizzata dalla sua distintiva forma a campana, simmetrica attorno al suo valore centrale. Le sue proprietà principali sono che media, mediana e moda coincidono.19 Questa distribuzione è completamente definita da due soli parametri:
La Media (μ): che determina la posizione del centro della curva sull'asse orizzontale.
La Deviazione Standard (σ): che misura la dispersione o la "larghezza" della curva. Una deviazione standard maggiore indica una maggiore variabilità dei dati e una curva più piatta e larga; una deviazione standard minore indica dati più concentrati attorno alla media e una curva più alta e stretta.
La Regola Empirica 68-95-99.7
Per qualsiasi variabile che segue una distribuzione normale, esiste una relazione fissa tra la deviazione standard e la percentuale di dati che si trovano entro una certa distanza dalla media. Questa relazione è nota come la Regola Empirica, o regola 68-95-99.7
Circa il 68% delle osservazioni si trova entro una deviazione standard dalla media (nell'intervallo ).
Circa il 95% delle osservazioni si trova entro due deviazioni standard dalla media (nell'intervallo ).
Circa il 99.7% delle osservazioni si trova entro tre deviazioni standard dalla media (nell'intervallo ).
Queste percentuali derivano matematicamente dall'integrazione della funzione di densità di probabilità della distribuzione normale.
La costruzione del canale di regressione
Il canale di regressione traduce questi concetti statistici in uno strumento visivo per l'analisi dei grafici di prezzo. È composto da tre linee:
Linea Centrale: È la retta di regressione lineare ($ \hat{y}_i = b_0 + b_1 x_i $) calcolata come descritto nella Sezione 1. Questa linea rappresenta la stima del valore medio o di equilibrio dei prezzi per il periodo analizzato.
Banda Superiore: È una linea parallela alla retta di regressione, tracciata a una distanza di +2 volte l'errore standard della regressione (σ^). La sua equazione è: Banda Superiore=y^i+2σ^.
Banda Inferiore: È una linea parallela alla retta di regressione, tracciata a una distanza di -2 volte l'errore standard della regressione (σ^). La sua equazione è: Banda Inferiore=y^i−2σ^.4
L'interpretazione statistica di questo canale è che esso rappresenta un intervallo di confidenza del 95% attorno alla linea di tendenza. Se l'assunzione di normalità dei residui fosse valida, ci si aspetterebbe che il 95% dei prezzi osservati si collochi all'interno di questo canale. Di conseguenza, un prezzo che si muove al di fuori delle bande è considerato un evento statisticamente raro (con una probabilità teorica del 5%), segnalando una potenziale condizione di ipercomprato (sopra la banda superiore) o ipervenduto (sotto la banda inferiore).15
Tuttavia, è fondamentale comprendere che l'applicazione diretta della regola empirica ai prezzi finanziari rappresenta un'approssimazione concettualmente imperfetta. La regola è valida per distribuzioni stazionarie (come la normale), mentre le serie storiche dei prezzi sono intrinsecamente non stazionarie, con media e varianza che evolvono nel tempo.
Pertanto, la probabilità reale che un prezzo rimanga all'interno del canale non è garantita essere esattamente del 95%. La vera utilità del canale non risiede nella sua precisione probabilistica, ma nella sua capacità di fornire una misura
dinamica e normalizzata della volatilità attorno a un trend locale. I prezzi che toccano le bande non dovrebbero essere interpretati come "eventi con probabilità del 5%", ma piuttosto come prezzi che hanno raggiunto un livello di deviazione estremo rispetto al comportamento recente del mercato. Questa reinterpretazione sposta il focus del canale da uno strumento predittivo-probabilistico a uno strumento descrittivo-adattivo della volatilità, un punto cruciale per il suo uso corretto nel trading.
Perché da solo NON BASTA?
1)L'Assunzione di Linearità vs. la Realtà dei Mercati
2)La Non-Stazionarietà delle Serie Storiche Finanziarie
3)La Non-Normalità dei Rendimenti: Il Problema delle "Code Grasse" (Fat Tails):
-Asimmetria
-Leptocurtosi
Quindi è inutile?
Assolutamente no, c'è la possibilità di utilizzare tale strumento come base per la costrustione di strategie più complesse, da solo non basta.
Quindi come ovviare a questi problemi?
Soluzione alla Non-Stazionarietà :
1)La pratica econometrica standard per affrontare la non-stazionarietà dei prezzi consiste nel trasformare la serie. Invece di modellare i prezzi, si modellano i rendimenti (spesso i rendimenti logaritmici, calcolati come rt=ln(Pt/Pt−1)). I rendimenti sono generalmente più vicini a un processo stazionario, rendendo i modelli statistici applicati su di essi più affidabili e meno soggetti a regressioni spurie.
2) Rolling Regression : Invece di calcolare una singola retta di regressione su tutto il set di dati, la rolling regression (o regressione mobile) calcola la regressione su una finestra di dati di lunghezza fissa che si sposta in avanti nel tempo (ad esempio, gli ultimi 100 periodi). Questo approccio permette ai coefficienti b0 e b1 di ricalcolarsi a ogni nuovo dato, adattandosi così ai cambiamenti nel trend e nella volatilità del mercato. La "curva" di regressione visualizzata su molte piattaforme di trading è, in effetti, la traccia dell'ultimo punto di una serie di regressioni mobili, che conferisce al modello una reattività molto maggiore.
3) Regressione Polinomiale : Per catturare le dinamiche non lineari, è possibile estendere il modello lineare includendo termini di grado superiore della variabile tempo (ad esempio, X2,X3). Un modello di regressione polinomiale, come Y=β0+β1X+β2X2+ϵ, può descrivere trend curvi, catturando fasi di accelerazione o decelerazione. Sebbene la relazione tra Y e X sia non lineare, il modello rimane lineare nei parametri e può essere stimato con OLS. Questo offre un modo semplice per andare oltre la rigidità di una linea retta.
Affrontare la Non-Normalità e i Falsi Segnali: Indicatori di Conferma
Per filtrare i numerosi falsi segnali generati dalle violazioni delle assunzioni statistiche (in particolare le fat tails), è fondamentale applicare il principio di confluenza: un segnale di trading è considerato più robusto se è confermato simultaneamente da più indicatori basati su logiche diverse.
Ad esempio sto utilizzando un canale di regressione come filtro, se il canale ha tendenza crescente, valuterò solo entrate long, se si trova sotto la linea centrale, e con l'auto del footprint volume e del delta, cercherò degli stacked imbalace long e candele con delta fortemente positivo. Ma può essere usato lo stocastico, l'RSI, le medie mobili ecc.
Detto ciò in conclusione
I risultati principali possono essere così sintetizzati:
Fondamento Statistico: Il canale di regressione è uno strumento statisticamente ricco, che quantifica il trend (tramite la pendenza della retta) e la volatilità attorno ad esso (tramite l'ampiezza del canale). La sua costruzione si basa su principi solidi come il metodo dei minimi quadrati e le proprietà della distribuzione normale.
Limiti Strutturali: Le assunzioni fondamentali del modello – linearità, stazionarietà e normalità dei residui – sono profondamente e sistematicamente violate dai dati finanziari. I mercati sono non lineari, le serie dei prezzi non sono stazionarie e i rendimenti presentano "code grasse". Queste violazioni portano a regressioni spurie, a una costante sottostima del rischio e alla generazione di numerosi segnali di trading inaffidabili.
Valutazione Finale: Di conseguenza, il canale di regressione lineare non deve essere considerato uno strumento predittivo autonomo o una "scatola nera" in grado di generare profitti meccanicamente. La sua vera utilità risiede nel suo ruolo di indicatore descrittivo del trend e della volatilità passati e recenti. Fornisce un contesto quantitativo, non una previsione certa.
La prospettiva futura per un utilizzo efficace di questo strumento non risiede nel suo abbandono, ma nella sua intelligente integrazione all'interno di un sistema di trading multi-fattoriale e adattivo. Come dimostrato, l'impiego di tecniche come la rolling regression, l'uso di indicatori di conferma, filtri di trend come le medie mobili a lungo termine, può mitigare significativamente le sue debolezze. In questo approccio evoluto, il canale di regressione non è più il fulcro della strategia, ma una componente che fornisce informazioni sul posizionamento relativo del prezzo all'interno di un framework decisionale più ampio e robusto. Questo percorso, che va dalla semplice applicazione di un modello alla comprensione critica e all'integrazione contestuale, rappresenta la transizione essenziale da un'analisi tecnica rudimentale a un approccio al trading genuinamente quantitativo.
Spero che l'argomento non sia stato troppo ostico, e spero di aver dato spunto a qualcuno per costruirci una strategia magari migliore della mia.
BUON TREDING A TUTTI
EUR/USD: Fakeout o carburante per un prossimo breakout?L'andamento dei prezzi spesso manda segnali contrastanti. L'EUR/USD è un esempio classico, con un breakout fallito e un pattern engulfing rialzista che spingono il sentiment in direzioni opposte.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Segnali contrastanti sul grafico giornaliero
Il trend rialzista a lungo termine dell'euro rimane intatto, ma il tentativo della scorsa settimana di superare i massimi degli ultimi quattro anni si è concluso con un netto rifiuto. Ciò che ha reso il falso breakout più convincente è stato il volume elevato, che ha mostrato come i venditori fossero attivi e disposti ad assorbire l'entusiasmo rialzista. Il pullback che ne è seguito è sembrato inizialmente minaccioso, ma il volume è diminuito durante il calo, suggerendo che la pressione di vendita fosse debole.
Poi è arrivata la candela rialzista di ieri, formata appena sopra la linea di tendenza al rialzo e supportata da un volume leggermente più forte. Questo andamento dei prezzi suggerisce che la domanda di acquisti sui ribassi non è scomparsa e lascia aperta la porta a un altro test della resistenza. Per i trader a breve termine, il grafico giornaliero sembra un braccio di ferro tra la realtà di un breakout fallito e la persistenza degli acquirenti che intervengono sui ribassi.
Grafico giornaliero EUR/USD
I risultati passati non sono indicatori affidabili per il futuro
Il grafico settimanale offre una prospettiva diversa
Allargando lo sguardo, il grafico settimanale mostra questa attività sotto una luce diversa. Piuttosto che un breakout fallito, l'andamento dei prezzi sembra un triangolo ascendente, con minimi più alti che spingono verso lo stesso livello di resistenza pluriennale. La media mobile a 50 settimane sale sotto il prezzo, fornendo un supporto strutturale e rafforzando il trend rialzista più ampio.
Da questo intervallo di tempo più ampio, il falso breakout sembra meno un segnale di inversione e più parte di un pattern di consolidamento. Finché l'EUR/USD non chiude decisamente al di sopra della resistenza o rompe la sua linea di tendenza, il quadro generale suggerisce una compressione piuttosto che un crollo. Per i trader che seguono l'andamento dei prezzi, la lezione dovrebbe essere chiara: quando il grafico giornaliero manda segnali contrastanti, è meglio fare un passo indietro e lasciare che la struttura settimanale mostri quale scenario ha davvero peso.
Grafico settimanale EUR/USD
I risultati passati non sono indicatori affidabili per il futuro
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NVIDIA vola: record storico e partnership miliardaria con OpenAINVIDIA vola: nuovo record storico e partnership miliardaria con OpenAI
Lunedì verde, NVIDIA cresce
Il mercato ha aperto la settimana con una nota positiva, proseguendo l’onda della spinta post-Fed della scorsa settimana. Si tratta, tuttavia, di un avvio relativamente tranquillo, privo di dati economici in uscita o di report trimestrali di rilievo.
Alla chiusura, il Dow Jones ha registrato un +0,1%, il Nasdaq un +0,7% e l’S&P 500 un +0,5%. Ancora una volta il settore tecnologico si è affermato come il principale vincitore, seguito a breve distanza da Utility e Industriali. Anche Servizi di comunicazione e Consumi discrezionali hanno offerto un buon contributo. Più in difficoltà, invece, i beni di prima necessità, con performance nel complesso contrastanti.
L’attenzione resta ora puntata sulla pubblicazione dei dati relativi alla Spesa per consumi personali (PCE) prevista per venerdì. Sebbene il comunicato sarà esaminato con cura, occorre sottolineare che la Fed ha già lasciato intendere la possibilità di ulteriori tagli dei tassi nel 2025, sostenuta dalla recente debolezza del mercato del lavoro, fattore decisivo per le prospettive future.
Per quanto riguarda la stagione degli utili, quella del terzo trimestre entrerà nel vivo soltanto tra circa un mese. In questa fase di transizione, tuttavia, si sono già visti i risultati di alcune società di rilievo, tra cui Adobe e Oracle, che rientrano nel quadro più ampio del Q3.
NVIDIA protagonista
Il titolo più discusso della giornata è stato, ancora una volta, NVIDIA, che ha chiuso con un rialzo del +4% grazie all’annuncio di una nuova partnership strategica. L’azienda collaborerà con OpenAI per implementare almeno 10 gigawatt di sistemi NVIDIA destinati a sostenere l’infrastruttura di intelligenza artificiale di nuova generazione, con l’obiettivo di addestrare ed eseguire i futuri modelli.
Per sostenere il progetto, NVIDIA ha annunciato un potenziale investimento fino a 100 miliardi di dollari in OpenAI, man mano che i nuovi sistemi verranno resi operativi. La notizia ha spinto il titolo a un nuovo massimo storico, portando i guadagni da inizio anno a oltre il +35%.
Il panorama dell’intelligenza artificiale continua dunque a brillare.
SPX 6700
Nuovi massimi anche per l’S&P 500, che dopo un piccolo gap in apertura ha trovato immediati acquisti, chiudendo con un lento ma costante movimento al rialzo poco sotto quota 6700.
Nel frattempo, i rialzisti del Nasdaq sembrano inarrestabili. Ieri, grazie soprattutto a NVDA, i futures hanno toccato per la prima volta i 25.000 punti.
S&P 500: +0,44%
Nasdaq: +0,55%
NVIDIA decolla
NVIDIA ha raggiunto un nuovo massimo storico, trainando l’intero comparto tecnologico. L’accordo con OpenAI prevede, oltre all’impegno da 100 miliardi di dollari, l’utilizzo della piattaforma Vera Rubin di NVIDIA a partire dalla fine del 2026, con una fornitura compresa tra 4 e 5 milioni di GPU: una quantità pari all’intera produzione annuale media dell’azienda.
Il CEO Jensen Huang ha sottolineato che l’iniziativa si aggiunge alle precedenti previsioni aziendali, rafforzando la posizione di NVIDIA come partner di riferimento per le infrastrutture di AI a livello globale.
Parallelamente, la domanda di intelligenza artificiale si riflette anche nel settore energetico, dove società come CEG e OKLO continuano a segnare nuovi progressi.
La voce della Fed
Ieri si sono espressi diversi membri della Federal Reserve:
Bostic (non votante per il 2025-2026): non ravvisa motivi sufficienti per ulteriori tagli ai tassi; teme che l’inflazione rimanga elevata a lungo; prevede un solo taglio nel 2025 (dichiarazioni al Wall Street Journal).
Barkin (non votante nel 2025): rileva che una parte dei costi tariffari grava già sui consumatori; ritiene che ci vorrà tempo perché l’effetto delle tariffe si esaurisca.
Miran (membro votante del FOMC, di orientamento accomodante): sostiene che il tasso dei Fed Funds dovrebbe collocarsi intorno al 2%, circa due punti percentuali al di sotto dell’attuale; prevede una discesa dell’inflazione dal 3,5% attuale all’1,5% entro il 2027.
Queste dichiarazioni riflettono una marcata divisione di vedute:
Bostic e Barkin hanno sottolineato la necessità di cautela, temendo una persistenza dell’inflazione.
Miran, al contrario, ha indicato come opportuno un deciso allentamento monetario nei prossimi anni.
Marco Bernasconi Trading
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Gold al momento resta forte e molto alto.
Finché non ci sarà un ritraccio su aree chiave, meglio aspettare.
Chi è entrato dalla zona gialla può valutare di prendere un parziale e spostarsi in BE, oppure chiudere tutta la posizione.
La mia view resta rialzista.
⚠️ News da tenere d’occhio prossimamente
Discorso del presidente della Fed, Jerome Powell — segnali su quanto aggressiva sarà la Fed nei tagli.
Dati sull’inflazione USA, in particolare il PCE core (il preferito dalla Fed)
Reuters
Indici di attività economica (PMI servizi/manifatturiero), vendite case nuove ecc. se mostrano un’economia che recupera troppo, la Fed potrebbe rallentare i tagli.
Decisioni o segnalazioni da banche centrali estere (che comprano o vendono oro)
Evoluzione del dollaro / tassi reali (interesse nominale meno inflazione) — se il rendimento reale sale, oro soffre.
ci vediamo in live dopo
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Le 10 regole fondamentali del tradingIl trading finanziario è una disciplina complessa, dove il successo non dipende solo dalla conoscenza tecnica ma anche dall'atteggiamento mentale e dalla gestione metodica del rischio.
Accettare che rischio e perdite fanno parte del gioco.
Nessun trader è infallibile e non esiste una strategia con un tasso di successo del 100%. Le perdite sono inevitabili e mettere in conto di subirle è il primo passo per non farsi sopraffare dall’emotività e mantenere la lucidità necessaria per operare.
Utilizzare solo un sistema di trading comprovato.
Investire con un sistema che è stato testato e che si è dimostrato efficace in passato è fondamentale. Il backtesting offre la possibilità di valutare la validità di una strategia prima di rischiare capitale reale.
Concentrarsi sul rischio, non solo sul potenziale guadagno.
La gestione del rischio è il pilastro fondamentale della sopravvivenza nel trading. Ridurre le perdite, impostare limiti certi e controllare l’esposizione finanziaria è più importante del perseguire guadagni eccessivi e incerti. Il rapporto rischio/rendimento deve sempre essere valutato con attenzione.
Mai operare senza uno stop loss.
Lo stop loss costituisce una protezione imprescindibile contro perdite importanti e imprevisti movimenti di mercato. Alcuni trader sostengono di poter controllare le posizioni senza stop loss, ma la maggior parte degli esperti concorda nel considerare questa pratica pericolosa e rischiosa.
Avere obiettivi di profitto realistici.
Non basta sapere dove uscire in perdita, è altrettanto cruciale pianificare la chiusura in profitto. I target devono essere basati su livelli tecnici concreti e raggiungibili, evitando l’avidità che può far perdere l’intero rendimento accumulato.
Controllare le emozioni.
Il trading è un’attività che mette costantemente sotto pressione la mente. Paura, avidità, speranza e frustrazione possono sabotare anche la strategia più solida. Essere freddi, distaccati emotivamente e disciplinati è invece una qualità essenziale per chi vuole avere successo e operare con costanza.
Attenersi sempre al proprio piano di trading
Il piano di trading è la “mappa” che guida il trader nelle sue decisioni. Non seguirlo porta a scelte impulsive, errori e perdite. La disciplina nel rispettare le proprie regole è la base per costruire un approccio sistematico e ripetibile.
Limitare le perdite, lasciare correre i profitti.
Mentre le perdite devono essere contenute e prefissate, i guadagni hanno un potenziale scalabile. Permettere ai profitti di crescere progressivamente, senza chiudere prematuramente le posizioni vincenti, è una strategia che massimizza i risultati finali.
Trattare il trading come un vero business.
Il trading non è un gioco o una scommessa, ma un’attività imprenditoriale che richiede una pianificazione accurata, disciplina gestionale e monitoraggio continuo delle performance. Un mindset imprenditoriale aiuta a mantenere l’approccio professionale e a migliorare le decisioni in maniera strutturata.
Tenere un diario di trading
Annotare ogni operazione, dagli ingressi alle uscite, dalle motivazioni alle emozioni provate, permette di analizzare errori e successi. La revisione periodica del diario è uno strumento potente per migliorare continuamente la performance e imparare dai propri sbagli.
Queste dieci regole rappresentano una solida base per chi intende operare nei mercati finanziari con consapevolezza e professionalità. Sebbene esistano molte altre tecniche e accorgimenti da apprendere, la loro osservanza aiuta a evitare le trappole più comuni, a controllare il rischio e a sviluppare una strategia coerente e duratura nel tempo. La disciplina e la pazienza, unite a una rigorosa gestione del rischio, sono gli ingredienti imprescindibili per trasformare il trading da attività casuale a vero mestiere.
Wall Street ai massimi, oro e valute in movimentoWALL STREET, RECORD SU RECORD
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso la seduta di ieri in territorio positivo.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,14%, attestandosi a 46.382 punti, con un nuovo massimo storico a 46.447 punti. L’S&P 500 è salito dello 0,44% a 6.694 punti, dopo aver toccato anch’esso un nuovo massimo a 6.699 punti. Segno positivo anche per il Nasdaq, in rialzo dello 0,7% a 22.789 punti, poco sotto il nuovo massimo di 22.802 punti.
Analisti e investitori attendono ora le dichiarazioni dei banchieri centrali per capire se vi saranno ulteriori tagli dei tassi. Ieri, Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha dichiarato che ritiene sufficiente una sola riduzione da qui a fine anno, sorprendendo i mercati, che invece ne attendono almeno due.
Questa settimana interverranno diversi esponenti della Fed, tra cui Jerome Powell.
Il sentiment degli investitori è stato messo sotto pressione dalle misure proposte dal presidente Trump in materia di visti, tra cui una tassa di 100.000 dollari per la richiesta del programma H-1B, ampiamente utilizzato. Tale mossa aumenterebbe significativamente i costi per le aziende, soprattutto nel settore tecnologico.
Sul fronte aziendale, giornata positiva per Oracle (+6,31% a 328,15 dollari), NVIDIA (+3,93% a 183,61 dollari) e Apple (+4,32% a 256,10 dollari).
VALUTE
Nelle ultime ore si è registrata una certa debolezza del dollaro, che perde terreno contro le principali valute concorrenti.
Il Dollar Index è sceso sotto quota 96,85, interrompendo una serie positiva di tre giorni, in un contesto in cui l’attenzione è rivolta ai discorsi dei membri del FOMC e dei funzionari della Fed.
Alberto Musalem, presidente della Fed di St. Louis, ha affermato che i tassi di interesse sono ora "tra moderatamente restrittivi e neutrali", e che vede un margine limitato per ulteriori tagli senza diventare eccessivamente accomodanti.
La scorsa settimana, la Fed ha effettuato il primo taglio dei tassi dell’anno e ha segnalato ulteriori 50 punti base di riduzioni, pur precisando, per voce di Powell, che non si tratta dell’inizio di un nuovo ciclo di allentamento.
L’attenzione si sposta ora sul rapporto PCE di venerdì, per nuovi segnali sull’andamento dell’inflazione.
Il dollaro si è indebolito principalmente nei confronti di euro, dollaro canadese e sterlina, mentre è rimasto stabile rispetto a yen e franco svizzero. EUR/USD sopra 1,1800, Cable tornato sopra 1,3500, USD/JPY in area 147,758. Le valute oceaniche restano deboli.
DATI USA
L’indice di attività nazionale della Fed di Chicago (CFNAI) si è attestato a -0,12 ad agosto 2025, il valore più alto degli ultimi cinque mesi, rispetto al -0,28 rivisto al ribasso di luglio.
L’indice suggerisce un aumento della crescita economica. Gli indicatori relativi alla produzione hanno contribuito con -0,02, in miglioramento rispetto a -0,17. Quelli sull’occupazione hanno contribuito con -0,07, rispetto a -0,10. I consumi personali e le abitazioni hanno contribuito con -0,03, in calo rispetto a +0,02.
EUROZONA
La fiducia dei consumatori dell’area euro è salita a -14,9 a settembre 2025, in miglioramento rispetto a -15,5 di agosto e superiore alle attese di mercato (-15,3).
Il dato riflette il sostegno derivante dai minori costi di finanziamento e dall’allentamento dell’inflazione. Tuttavia, l’incertezza sulle politiche fiscali europee e il potenziale impatto dei dazi commerciali potrebbero offuscare le prospettive.
ORO: SALITA INFINITA
Questa notte, l’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 3.759 dollari l’oncia, sostenuto dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel 2025.
La Fed ha effettuato il primo taglio la scorsa settimana e ha segnalato la possibilità di altri due interventi da 25 punti base entro fine anno, in risposta all’indebolimento del mercato del lavoro.
Gli operatori attendono ora le dichiarazioni di Jerome Powell e la pubblicazione dell’indice PCE di venerdì, indicatore chiave dell’inflazione per la Fed.
A sostenere i prezzi del metallo giallo contribuiscono anche le banche centrali asiatiche, in particolare Cina e India, oltre agli investitori azionari che acquistano oro come copertura contro eventuali ribassi dei listini.
Tecnicamente, non ci sono livelli di resistenza definiti. Al ribasso, il supporto chiave di medio termine è ora fissato a 3.510 dollari
Saverio Berlinzani
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EUR/USD colpisce il target a 1,1799 – e adesso?Come anticipato nella mia analisi, il cambio **EUR/USD** ha raggiunto il primo obiettivo a 1,1799 🎯.
Adesso i livelli chiave da monitorare sono:
➡️ 1,1783 – 1,1764 come supporti di breve
➡️ 1,1811 – 1,1825 – 1,1837 come target ambiziosi in caso di prosecuzione del rialzo
Tu come vedi EUR/USD nei prossimi giorni? Potrebbe spingersi oltre 1,18 o siamo vicini a un ritracciamento?
MTX un titolo interessante da tenere sotto osservazione Minerals Technologies (MTX) negli ultimi cinque anni si è distinta come una realtà solida all’interno del settore dei minerali specializzati, pur con una crescita dei ricavi moderata e utili piuttosto altalenanti. Il capitale proprio è aumentato costantemente grazie a una gestione oculata e a una politica di investimento attenta, mentre l’indebitamento, pur presente, è rimasto entro livelli sostenibili e ben controbilanciato da importanti flussi di cassa operativi.
Analizzando lo stato patrimoniale, MTX mostra una struttura equilibrata: l’azienda affronta i cicli economici senza mettere a rischio la propria stabilità. Le fonti di finanziamento sono ben dosate e l’azienda continua a generare cassa, proteggendo la sostenibilità delle operazioni e la capacità di remunerare i soci nel lungo termine.
Il conto economico rivela tuttavia una certa volatilità: l’utile netto è cresciuto in modo significativo nel 2024 dopo un 2023 debole, in cui l’azienda ha affrontato numerosi costi straordinari e una flessione della domanda del settore industriale. Il recupero più recente riflette una maggiore efficienza operativa, frutto di ristrutturazioni e razionalizzazioni della struttura dei costi.
Il cash flow rimane uno dei punti di forza di MTX: nonostante qualche anno meno favorevole, la generazione di cassa resta ampia e consente al gruppo di finanziare investimenti, ripagare debiti e offrire stabilità anche nelle fasi più complesse del ciclo economico.
I principali indici finanziari – ROE, ROI, ROS – si mantengono su valori solidi, vicini alla media di settore. Il WACC stimato oscilla tra il 7% e l’8%, ben controbilanciato da una redditività operativa che lascia spazio per la creazione di valore. L’indice debt/equity evidenzia una posizione di debito gestibile: l’azienda non è a rischio sbilanciamento patrimoniale.
Dal punto di vista strategico, MTX ha una struttura diversificata sia per prodotti che per mercati serviti, il che la rende meno vulnerabile agli shock di settore. La SWOT analysis sottolinea i punti di forza (solidità finanziaria, cash flow, portafoglio prodotti), alcune debolezze (crescita limitata, volatilità degli utili, esposizione ciclica) e opportunità di rilancio sui mercati globali. I rischi principali sono legati all’andamento del ciclo economico e alle pressioni sui prezzi delle materie prime.
Attualmente MTX è considerata dagli analisti come titolo sottovalutato: il valore di mercato non riflette appieno la solidità patrimoniale e il potenziale di recupero degli utili. La debolezza del 2023, il timore per il ciclo industriale e le incertezze sul mantenimento dei margini hanno spinto alcuni investitori a ridurre le proprie posizioni, ma la ripresa finanziaria e la sottovalutazione rispetto ai parametri fondamentali fanno pensare a una possibilità di guadagno interessante per chi ha un orizzonte medio-lungo termine.
In sintesi, un investimento in MTX può risultare profittevole soprattutto se il mercato tornerà ad apprezzare la capacità della società di generare valore grazie a una gestione prudente e a una posizione competitiva solida. La presenza di un buon margine di sicurezza ne aumenta l’attrattività per investitori value.






















