Il mercato USA perde quotaIeri il mercato azionario USA ha perso quota con l'S&P 500 in calo dello 0,64%, dopo una serie positiva di 9 giorni, la più lunga da novembre 2004. Il Nasdaq ha perso lo 0,74% e il Dow Jones ha chiuso a -0,24%. Le prospettive di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina appaiono sempre più remote, oltre all'annuncio da parte del Presidente Trump di una nuova tariffa del 100% sui film di produzione estera.
Trump ha anche dichiarato di non avere intenzione di parlare con il Presidente cinese Xi Jinping questa settimana, sebbene abbia lasciato intendere che potrebbero essere imminenti accordi commerciali con altri Paesi. I mercati si stanno anche preparando per la decisione di politica monetaria della Fed di mercoledì.
Oggi, l'ISM Services PMI ha indicato un'inaspettata accelerazione nel settore dei servizi statunitense. Tutti i settori erano in rosso, ma energia, finanza e beni di consumo discrezionali hanno sottoperformato. Sul fronte societario, le megacap hanno registrato per lo più ribassi, tra cui Apple (-1,2%), Nvidia (-0,6%), Amazon (-1,5%), Meta (-1%) e Tesla (-1,9%). Microsoft è rimasta pressoché invariata, mentre Alphabet ha guadagnato lo 0,3%.
VALUTE
Ancora lateralità sui cambi, con pochi movimenti degni di nota. Siamo in attesa di qualcosa, anche se permane, a nostro avviso, la necessità di deprezzare il dollaro nel medio termine, per provare a ridurre un deficit commerciale inarrestabile.
Proprio questo pomeriggio è atteso il dato generale sulla bilancia commerciale, il cui consensus prevede un peggioramento a 137,1 miliardi di dollari nel solo mese di marzo, mentre il dato precedente è stato di 122,7 miliardi di dollari.
L'EurUsd continua a rimanere in questo trading range compreso tra 1,1290 e 1,1360, così come la sterlina che contro dollaro naviga in acque tranquille, tra 1,3280 e 1,3350. Lo Jpy rimane in forza dopo aver ceduto qualcosa nell'ultima settimana in relazione a una correzione dovuta tecnicamente, con il UsdJpy che dai minimi sotto 140,00 ha reagito fino a 145,75. Ora siamo tornati a 143,75 e potremmo ancora scendere verso i minimi.
Siamo comunque tornati in una fase di apparente risk on che sui cambi si traduce in un ribasso dei cross come EurAud, EurNzd, GbpAud e GbpNzd, mentre il UsdCad cerca faticosamente di risalire la corrente dai minimi di 1,3750.
ISM PMI SALE
L'indice PMI dei servizi ISM è balzato inaspettatamente a 51,6 ad aprile, dal minimo degli ultimi nove mesi di 50,8 registrato a marzo, e al di sopra delle previsioni di 50,6. I nuovi ordini (52,3 contro 50,4) e le scorte (53,4 contro 50,3) sono cresciuti a un ritmo più sostenuto e l'attività economica è rimasta in territorio di espansione (53,7 contro 55,9).
Nel frattempo, l'occupazione ha continuato a contrarsi, seppur a un ritmo più lento (49 contro 46,2). Per quanto riguarda i dazi, preoccupa l'impatto effettivo sui prezzi, più che l'incertezza e le pressioni future. Gli intervistati continuano a menzionare i tagli al bilancio delle agenzie federali come un freno per le imprese, ma nel complesso i risultati stanno migliorando.
RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è balzato al 4,35% lunedì, estendendo il rialzo della scorsa settimana, poiché i mercati temono che l'inflazione rialzi la testa a fronte del pessimismo economico derivante dalla questione tariffe.
I dati ISM hanno riflesso una forte espansione dell'attività dei servizi negli Stati Uniti, oltre a un'impennata delle pressioni sui costi, in linea con il rapporto sull'occupazione e i dati più elevati sull'inflazione PCE pubblicati la scorsa settimana. Ciò in contrasto con i dati che sottolineavano un impatto negativo delle minacce tariffarie, tra cui la contrazione del PIL nel primo trimestre.
La mancanza di chiarezza sul fatto che il Presidente Trump manterrà i dazi per un periodo più lungo ha spinto i mercati a concordare sul fatto che la Federal Reserve manterrà i tassi invariati questa settimana. Mentre i timori di una contrazione economica hanno spinto i futures sui tassi a riflettere i molteplici tagli della Fed quest'anno, il sostegno ai titoli del Tesoro USA è stato compensato dai timori che l'incerta politica economica possa danneggiare il mercato dei capitali.
SVIZZERA, CPI IN CALO
I prezzi al consumo in Svizzera sono rimasti invariati su base annua ad aprile 2025, dopo un aumento dello 0,3% a marzo e contro le previsioni di un aumento dello 0,2%. Si tratta del livello più basso dal marzo 2021, trainato dai continui cali dei prezzi di generi alimentari e bevande analcoliche, beni e servizi per la casa e trasporti.
Questi cali sono stati compensati dagli aumenti dei costi di alloggio ed energia, comunicazioni, ristoranti e alberghi. Nel frattempo, l'inflazione core è scesa allo 0,6% dallo 0,9% di marzo. Su base mensile, anche l'indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato, in linea con il periodo precedente e in linea con le previsioni di un aumento dello 0,2%.
Saverio Berlinzani
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Analisi fondamentale
Attenzione, il tasso USD/HKD sul PEG decisivo di 7,75Introduzione: Dall'inizio del 2025, il dollaro USA è stata l'unica valuta principale a scendere in modo significativo sul mercato Forex. Di fatto, è l'unica valuta principale ad essere scesa sul mercato forex quest'anno. Sullo sfondo della guerra commerciale di Donald Trump, l'immagine del biglietto verde come porto sicuro contro il rischio di una recessione economica globale è stata minata. Nelle ultime settimane gli investitori istituzionali hanno aumentato le loro posizioni corte sul dollaro USA, raggiungendo un'esposizione corta netta di 17 miliardi di dollari, secondo il rapporto COT della CFTC. Va notato che il rimbalzo del mercato azionario statunitense non ha portato a un forte rimbalzo del dollaro USA (DXY), anche se quest'ultimo si sta stabilizzando contro l'euro nel breve termine.
Il dollaro USA (DXY) ha perso oltre l'8% rispetto a un paniere di valute principali dall'inizio dell'anno e rimane sotto forte pressione rispetto alle valute asiatiche all'inizio della settimana, in particolare il dollaro di Hong Kong e Taiwan.
1) Il posizionamento ribassista istituzionale raggiunge una zona di eccesso
L'analisi dei dati dell'ultimo rapporto COT (Commitment Of Traders) della CFTC mostra che il posizionamento istituzionale sul dollaro USA sta raggiungendo livelli eccessivi: sia su EUR/USD che su JPY/USD, le posizioni ribassiste sul dollaro USA stanno raggiungendo livelli elevati che potrebbero essere vicini al parossismo. Il DXY (indice del dollaro USA contro un paniere di valute principali) mostra una chiusura mensile tecnicamente ribassista, ma ci sono sempre più segnali di ipervenduto sugli orizzonti settimanali e giornalieri. I venditori stanno iniziando a raggiungere le soglie tecniche viste nel 2023 e nel 2024, e il DXY sembra stabilizzarsi nel breve termine in attesa della prossima decisione di politica monetaria della FED, mercoledì 7 maggio. Anche il caso del dollaro rispetto alle valute asiatiche è rivelatore: la volatilità sta esplodendo, costringendo le autorità monetarie come quelle di Hong Kong e Taiwan a intervenire. Ciò conferma che la debolezza del dollaro sta iniziando a generare tensioni sui regimi di cambio fissi, in particolare sul PEG USD/HKD.
2) Il tasso di cambio USD/HKD sul decisivo PEG di 7,75; attenzione
Di fronte alle pressioni sulla propria valuta, l'Autorità Monetaria di Hong Kong è stata costretta a intervenire massicciamente sul mercato dei cambi riacquistando 6 miliardi di dollari USA in un solo giorno. L'intervento è volto a difendere il PEG, l'ancoraggio tra il dollaro di Hong Kong e il biglietto verde, che è minacciato dallo slancio al ribasso di quest'ultimo, dato che la coppia flirta con il limite inferiore del corridoio fissato tra 7,75 e 7,85.
Nonostante la notevole flessione del dollaro, sarebbe prematuro vederne una spirale fuori controllo e potrebbe stabilizzarsi questa settimana con la decisione di politica monetaria della FED di mercoledì 7 maggio. I fondamentali economici degli Stati Uniti rimangono abbastanza solidi, a partire dal mercato del lavoro, che continua a registrare buoni risultati secondo l'ultimo rapporto NFP. È improbabile che Jerome Powell si pieghi alle pressioni di Donald Trump mercoledì 7 maggio e la ripresa del taglio dei tassi dei fondi federali statunitensi non è prevista prima dell'estate.
Conclusione: in sintesi, sebbene la correzione del dollaro sembri far parte di una tendenza di fondo per il 2025, il dollaro inizia ad essere ipervenduto nel breve termine. Per quanto riguarda il tasso USD/HKD, la soglia di 7,75 dovrebbe essere tenuta sotto stretta osservazione questa settimana.
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EUR/JPY PROSECUZIONE SU CANALE RIALZISTA
📈 Situazione Attuale
La coppia EUR/JPY si sta muovendo all’interno di un canale rialzista. La prosecuzione di tale movimento è supportato da una combinazione di fattori tecnici e macroeconomici.
⚡ Configurazione Tecnica
Medie mobili con incrocio rialzista sia su time frame giornaliero che 4h
RSI in presenza di una divergenza nascosta rialzista
La divergenza nascosta rialzista si verifica quando la price action forma minimi crescenti mentre l’indicatore tecnico forma minimi decrescenti. Tale configurazione potrebbe indicare una prosecuzione del trend rialzista.
🌍 Analisi Fondamentale
Fattori a sostegno dell'EUR:
Inflazione Eurozona in rialzo (+3.2% YoY ad aprile), pressione per policy ECB meno accomodante
Dati PMI positivi: Ripresa manifatturiera a 49.8 vs 48.5 previsto
Fattori di debolezza JPY:
BOJ ultra-dovish: Tassi fermi allo 0.5% e taglio previsioni crescita 2026 (0.5% da 1.1%)
Rischio geopolitico: Tensioni USA-Cina favoriscono rotazione verso asset EUR
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target 1: 163,75 rientro nella zona mediana del canale
Target 2: 164.75 nuovi massimi relativi
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss aggressivo 161.75
Stop Loss conservativo 161
💡 Conclusione
La confluenza di fattori tecnici, come la divergenza nascosta rialzista, e di fattori macroeconomici offrono la possibilità di una prosecuzione all’interno del canale rialzista formato dalla coppia EUR/JPY
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
PETROLIO IN DISCESAIl petrolio apre le contrattazioni a ribasso di oltre il 3%, rimanendo vicino ai minimi di febbraio 2021 a 55 dollari al barile.
Gli otto produttori del gruppo, guidati dall'Arabia Saudita, hanno concordato di aumentare la produzione di altri 411.000 barili al giorno a giugno.
La decisione arriva un mese dopo che l'OPEC+ ha sorpreso il mercato accettando di aumentare la produzione a maggio dello stesso importo.
L'aumento della produzione di giugno è quasi il triplo dei 140.000 barili al giorno che Goldman Sachs aveva inizialmente previsto.
L'OPEC+ porterà sul mercato oltre 800.000 barili al giorno di offerta aggiuntiva nel corso di due mesi.
I prezzi del petrolio ad aprile hanno registrato la maggiore perdita mensile dal 2021(-18%), poiché i dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno sollevato timori di una recessione che rallenterà la domanda nello stesso momento in cui l'OPEC+ sta rapidamente aumentando l'offerta.
NOTIZIE DELLA SETTIMANAPrincipali notizie della settimana:
MARTEDI'
- FESTA GIAPPONE
- Indici servizi (ALL)
- Prezzi prod. (11:00) (EUR)
- Bilancia comm. (14:30) (USD)
- Bilancia comm. (14:30) (CAD)
MERCOLEDI'
- Vendite dett. (11:00) (EUR)
- Tasso d'int. (20:00) (USD)
GIOVEDI'
- Tasso d'int. (13:00) (GBP)
- Jobless claims (14:30) (USD)
VENERDI'
- Produz. indu. (08:00) (GBP)
- Tasso disoc. (14:30) (CAD)
Nel pomeriggio sono stati pubblicati i dati ISM non manifatturieri USA.
L'indice dei servizi sale a 51.6, dal 50.8 precedente.
COSA DICONO GLI INTERVISTATI:
"Le vendite e il traffico sono migliorati in linea con le tendenze stagionali anno su anno".
"Le tariffe stanno avendo un impatto negativo sui clienti delle piccole imprese.
Molti clienti di piccole imprese si riforniscono di prodotti dalla Cina.
Non possono permettersi di competere sul mercato rifornendosi da altri paesi".
Conviene Investire in Volvo nel 2025? Ecco i NumeriA causa dell’incertezza legata ai dazi introdotti dall’amministrazione Trump e alle conseguenze che ne derivano a livello globale, il produttore svedese di autocarri Volvo ha rivisto al ribasso le proprie previsioni di mercato per il Nord America. Questo scenario ha contribuito a un calo degli utili, inferiori alle stime degli analisti. Sebbene il mercato nordamericano degli autocarri abbia subito una contrazione, alcuni esperti intravedono segnali di ripresa negli ordini provenienti dall’Europa.
In risposta a queste difficoltà, OMXSTO:VOLV_B ha annunciato il licenziamento di circa 800 dipendenti in tre stabilimenti statunitensi nei prossimi tre mesi, citando le incertezze del mercato come causa principale. Ma cosa ci dice tutto questo sul titolo Volvo? Vale davvero la pena di investirci oggi? Analizziamo insieme i principali indicatori finanziari e fondamentali per capirlo meglio.
Valutazioni e Multipli
P/E (Prezzo/Utile): Il rapporto prezzo/utili è pari a 10,16 , nettamente inferiore sia alla media del settore (21,08) sia a quella dell’industria (22,40) . Questo suggerisce che il titolo potrebbe essere sottovalutato oppure che il mercato stia scontando rischi significativi.
P/S (Prezzo/Vendite): Volvo viene valutata 0,97 volte il proprio fatturato, contro 1,47 del settore e 1,79 dell’industria. Questo può indicare una percezione negativa sulla crescita o sui margini futuri da parte degli investitori.
Prezzo/Cassa: Il titolo mostra un rapporto di 6,00, contro una media settoriale di 12,55 e industriale di 14,92, il che può rappresentare una potenziale sottovalutazione in termini di liquidità disponibile per azione.
EV/Revenue TTM: L’Enterprise Value rapportato ai ricavi degli ultimi 12 mesi è di 1,31, inferiore alla media del settore (1,52) e dell’industria (1,86). Questo segnala che il mercato paga relativamente poco per ogni corona svedese di ricavo generato, rafforzando l’ipotesi di sottovalutazione.
EV/EBIT TTM: Il valore di 9,8 è ben al di sotto della media del settore (15,53) e dell’industria dei veicoli agricoli (19,84), indicando che gli utili operativi di Volvo potrebbero non essere pienamente riconosciuti dal mercato.
EV/EBITDA TTM: Anche questo indicatore risulta favorevole per Volvo, con un valore di 7,43 rispetto agli 11,43 del settore e 10,93 dell’industria. Un segnale che gli investitori stanno pagando relativamente poco per i profitti operativi rettificati dell’azienda.
Dividendi
Rendimento da dividendi: Il dividend yield stimato è del 5,88%, significativamente superiore rispetto alla media del settore (1,90%) e dell’industria (2,24%). Questo evidenzia una politica di distribuzione generosa, ma occorre verificarne la sostenibilità.
Crescita DPS YoY: Il dividendo per azione è cresciuto del 6,67% anno su anno, ben sopra il 4,86% del settore e il 5,47% dell’industria. Un dato incoraggiante, che riflette solidità finanziaria e attenzione al ritorno per gli azionisti.
Redditività
Margine lordo (TTM): Volvo mostra un margine del 27,34%, molto più elevato rispetto alla media settoriale (9,82%) e industriale (22,17%), segnalando efficienza produttiva e pricing power.
Margine operativo (TTM): Il margine operativo si attesta al 13,40%, nettamente superiore al settore (3,59%) e in linea con l’industria (13,38%), a conferma della buona gestione operativa.
Margine netto (TTM): Il margine netto di 9,56% supera di gran lunga il 2,01% del settore ed è allineato con l’industria, sottolineando la capacità dell’azienda di generare utili puliti per gli azionisti.
ROA (Return on Assets): Con un valore del 7,17%, Volvo risulta più efficiente rispetto alla media settoriale (1,63%) e industriale (4,45%) nell’impiego delle proprie risorse.
Spese e Investimenti
Investimenti in R&D: L’azienda investe 5,88% dei ricavi in ricerca e sviluppo, a fronte del 3,37% medio del settore e 4,00% dell’industria. Ciò dimostra un forte orientamento all’innovazione e alla competitività futura.
Spese SG&A (TTM): Le spese generali e amministrative rappresentano l ’8,07% dei ricavi, ben al di sotto del 17,59% del settore e del 16,62% dell’industria. Questo evidenzia una struttura di costi molto efficiente.
Conclusioni
Volvo appare solida sotto numerosi profili: ha multipli valutativi bassi, redditività superiore alla media, una generosa politica di dividendi e un buon livello di investimenti in innovazione. Tuttavia, le incertezze macroeconomiche e le tensioni commerciali continuano a pesare sull’andamento del titolo nel breve termine.
Domanda per gli investitori:
Valutando i multipli attraenti e la solidità operativa, siete disposti ad accettare le attuali incertezze macroeconomiche per un potenziale rendimento interessante nel medio-lungo termine?
GOLD | Settimana di tassi d'interesse USA.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Buon inizio settimana a tutti.
Prepariamoci ad una settimana piuttosto reattiva, dovuta all'uscita dei tassi d'interesse che ci saranno Mercoledì alle ore 20:00 con successiva conferenza stampa alle 20:30.
Prima di ciò non consiglio di operare in TF alti, tipo sopra l'H4/Daily, non puntiamo a SWING, dato che i tassi potrebbero essere direzionali, specialmente su un asset come il GOLD.
Parlando invece di Outlook a livello giornaliero, Demand in 15minuti segnata l'altro giorno, ha reagito bene a rialzo portandoci direttamente alla zona SHORT, con una salita di ben 450 pips.
Ora a mio parere siamo in ricerca di liquidità del massimo di Venerdì scorso creato prima dell'NFP, a mio parere una zona molto buona per shortare, di conseguenza valuterei per bene un ribasso, considerando però di fare un'accurata valutazione prima di posizionarmi, è pur sempre Lunedì e non voglio rischiare più del dovuto.
Si può puntare tranquillamente ai minimi di settimana scorsa, quindi verso i 3200$ per oncia, e magari andare in ricerca di liquidità fino ai 3150$ anche.
N.B.: Fate molta attenzione nel caso in cui la zona short venisse violata aggressivamente a rialzo, perché in quel caso converrebbe aggiornare l'analisi per nuove zone short.
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
happy Monday xauPer continuare a offrirti valore gratuitamente, ho bisogno del tuo sostegno.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
Oro Debole nel breve, ma i rialzi rimangono ancora forti
Punti chiave:
L’oro ritraccia dai massimi storici: l’ottimismo sui commerci e un dollaro più forte riducono la domanda di rifugio in vista della settimana della Fed.
Occhi puntati sulla Fed:
Powell parlerà mercoledì.
Il report sul lavoro di aprile ha allentato i timori di recessione, rendendo meno probabile un taglio dei tassi a breve.
Questo frena i rialzisti sull’oro.
Eventi chiave in calendario:
MERCOLEDI
⏰ 20:00 – Comunicato FOMC
⏰ 20:00 – Decisione tasso d’interesse
⏰ 20:30 – Conferenza stampa di Powell
Mercati in attesa: oro in pausa, rendimenti stabili, occhi sulla Fed
Cauta fiducia sui mercati: gli Stati Uniti proseguono i colloqui commerciali con Cina e Giappone, mentre la Fed dovrebbe confermare i tassi attuali.
I rendimenti restano elevati, segnalando pressioni inflazionistiche ancora presenti.
Le borse tengono, ma il sentiment resta misto.
Focus sulla Fed
Tutta l’attenzione è sulla riunione di mercoledì.
Nessun cambiamento atteso sui tassi, ma sarà il tono di Powell a fare la differenza.
Nel frattempo, la pressione politica aumenta:
Trump e il Bessent spingono per tagli preventivi.
Ma i dati sul lavoro non mostrano segnali di crisi, quindi è probabile che Powell mantenga un approccio cauto e confermi una linea “tassi alti più a lungo”, a meno di sorprese dai prossimi dati su inflazione o occupazione.
Settimana difficile per l’oro: pesa il dollaro forte, la domanda fisica debole e il calo delle aspettative su tagli imminenti della Fed.
Se mercoledì non arrivano segnali “dovish”, la pressione ribassista può continuare.
Nel lungo periodo, però, lo scenario resta favorevole: squilibri fiscali, incertezza geopolitica e acquisti delle banche centrali continuano a sostenere il metallo giallo.
Nel breve, però, servono nuovi stimoli per dare slancio ai compratori.
Attenzione alla volatilità in arrivo con la conferenza di Powell e la decisione FOMC.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Mercoledì 7 maggio Jerome Powell cederà tagliando i tassi?Introduzione: Mentre la Federal Reserve (FED) statunitense si avvicina a una nuova decisione di politica monetaria, la domanda centrale è: Jerome Powell cederà alle pressioni politiche e inizierà a tagliare i tassi il 7 maggio? Per rispondere a questa domanda, è essenziale ripercorrere il quadro istituzionale della FED e i precedenti storici che fanno luce sulle questioni in gioco. Creata con il Federal Reserve Act del 1913, la FED si fonda su un principio fondamentale: l'indipendenza dal potere esecutivo. Questo principio garantisce che le sue decisioni monetarie, in particolare sui tassi di interesse, non siano dettate da considerazioni politiche ma da fattori macroeconomici.
1) L'indipendenza della FED è sancita dalla legge
L'indipendenza della FED è sancita dalla legge. Il suo presidente, nominato per un mandato di quattro anni, può essere rimosso dal Presidente degli Stati Uniti solo per "giusta causa", ovvero per grave cattiva condotta. Questa disposizione è stata pensata per impedire qualsiasi tentativo di interferenza politica diretta. Questo baluardo istituzionale fu messo alla prova negli anni '70, quando un episodio emblematico mise Richard Nixon contro Arthur Burns, allora presidente della FED. Nel tentativo di stimolare l'economia prima delle elezioni presidenziali del 1972, Nixon esercitò forti pressioni su Burns affinché tagliasse i tassi di interesse, nonostante i segnali di inflazione. Burns alla fine cedette. Sebbene questa politica monetaria accomodante abbia inizialmente dato i suoi frutti nelle elezioni, ha anche innescato un lungo periodo di inflazione e una grave crisi economica. Oggi questo episodio rimane una lezione storica sulle conseguenze di una FED soggetta alla volontà politica.
2) Sul fronte macroeconomico, Powell dovrebbe aspettare fino a dopo il 7 maggio
Nel 2025 la FED è di nuovo sotto pressione, questa volta da parte di Donald Trump, ma le attuali condizioni economiche non giustificano un'azione affrettata. Sebbene l'inflazione stia rallentando, con l'indice PCE vicino all'obiettivo del 2% in termini nominali, diversi fattori depongono a favore dello status quo. In primo luogo, le aspettative di inflazione delle famiglie statunitensi, misurate dall'indice dell'Università del Michigan, rimangono elevate. In secondo luogo, le imprese statunitensi si trovano di fronte all'incertezza su come affrontare i dazi: devono trasferire i costi sui consumatori o tagliare i margini? Infine, nonostante il margine di manovra economico esistente, i segnali macroeconomici non sono abbastanza chiari da giustificare un taglio immediato dei tassi.
Conclusione: la storia dimostra che cedere alle pressioni politiche può costare caro all'economia statunitense. Jerome Powell sembra consapevole di questa responsabilità e dovrebbe adottare una strategia di attesa misurata. Il 7 maggio non sarà probabilmente il giorno della tanto attesa svolta monetaria, ma più probabilmente le decisioni di politica monetaria di giugno o luglio, se la disinflazione sarà confermata e se verrà raggiunto un accordo commerciale tra Stati Uniti, Cina e UE.
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DAX PROSECUZIONE TREND RIALZISTAIl DAX presenta un'opportunità rialzista nel breve-medio termine, supportato da una combinazione di fattori tecnici e fondamentali. Analisi su Time frame giornaliero e 4h.
📈 Situazione Attuale
L'indice tedesco ha superato il livello chiave 22.405 con un incremento dei volumi in acquisto, confermando il trend rialzista.
Media mobile 20 periodi su time frame 4h che offre un supporto dinamico
Media mobile veloce sopra la media mobile lenta su time frame 4h
RSI su time frame giornaliero non entrato ancora in zona di ipercomprato.
🌍 Analisi Fondamentale
Afflusso di capitali USA. Rotazione verso asset europei a causa di tensioni commerciali e valutazioni più attraenti.
Dati PMI Eurozona. Dato in netto miglioramento a 49.8 (vs 48.5 previsto), segnale di ripresa della filiera manifatturiera.
Politiche BCE. Attese di ulteriori stimoli monetari per sostenere la crescita.
🎯 Obiettivi di Prezzo
Target : 23.500 ovvero nuovi massimi
⚠️ Gestione del Rischio
Stop Loss aggressivo a 22.630
Stop Loss conservativo a 22.225
💡 Conclusione
La confluenza di un forte trend rialzista sostenuto dalla media mobile veloce sul time frame 4h e dei dati di natura fondamentale (afflusso istituzionale da USA e miglioramento dei dati macroeconomici europei crea un setup da valutare con attenzione.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
EUR\USD:Test Cruciale sul Pullback a 1.1270Ragazzi, focus su EUR/USD perché siamo in un momento tecnico potenzialmente decisivo. Il prezzo sta cercando di fare perno proprio sul livello di pullback che avevamo individuato intorno a quota 1.1270, la nostra linea azzurra. È un tentativo di rimbalzo dopo la discesa recente, e la reazione qui ci dirà molto sulla forza residua dei compratori.
Il Test sul Pullback:
Questa zona di 1.1270 non è un livello casuale. Rappresenta un test di un'area significativa e vedere se tiene è il primo passo. Se i compratori riescono a difendere questo livello, potremmo assistere a un recupero.
La Condizione Chiave: NON Superare la Freccia Rossa!
Ora, ecco il punto cruciale, la condizione sine qua non affinché questo rimbalzo mantenga un sapore di debolezza relativa: il prezzo NON DEVE assolutamente superare il massimo relativo precedente
Jobs Report USA: Lavori Forti, Salari Deboliragazzi, sono appena usciti i dati sul mercato del lavoro americano, e come spesso accade, non è una lettura semplice e univoca. Abbiamo un mix di segnali che, a prima vista, potrebbero sembrare contraddittori, ma che ci danno indicazioni importanti su dove sta andando l'economia e, soprattutto, su cosa potrebbe fare la Fed. Analizziamoli punto per punto.
1. Salari (Average Hourly Earnings): Crescono Meno del Previsto
Questo è forse il dato più interessante per chi guarda all'inflazione. I salari orari medi sono cresciuti meno delle attese. Cosa significa? In parole povere, è un segnale disinflazionistico. Meno pressione sui salari significa meno pressione sui costi per le aziende e, potenzialmente, meno spinta sui prezzi al consumo. Questo, in teoria, è musica per le orecchie della Fed che cerca segnali di raffreddamento dell'inflazione per poter giustificare i futuri tagli dei tassi.
2. Occupazione (Non-Farm Payrolls): Forte, Molto Forte
Qui arriva l'altro lato della medaglia. Il numero di nuovi posti di lavoro creati è risultato robusto, superando le attese. Questo ci dice che l'economia americana, almeno sul fronte occupazionale, continua a tirare. È una buona notizia per la crescita economica generale, meno aziende licenziano, più persone hanno un reddito. Però, attenzione: un mercato del lavoro così forte potrebbe far rallentare la corsa ai tagli dei tassi da parte della Fed. Perché tagliare aggressivamente se l'economia sembra reggere bene?
3. Tasso di Disoccupazione: Stabile
Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile, confermando l'immagine di un mercato del lavoro ancora solido e robusto. Non ci sono segnali di deterioramento significativo su questo fronte.
Quindi, Qual è il Messaggio Complessivo?
Abbiamo un quadro un po' intricato:
Da un lato, la pressione inflazionistica dai salari sembra attenuarsi (buono per tagli futuri).
Dall'altro, la forza generale dell'occupazione suggerisce che l'economia è resiliente (meno urgenza di tagliare subito).
Il Declino del Dollaro. Analisi macroeconomica e tecnica EUR/USDIl ruolo del disavanzo commerciale e il debito pubblico nella svalutazione del DXY (dollaro americano).
Il disavanzo commerciale degli Stati Uniti non è una novità, tuttavia, durante la seconda amministrazione Trump, questo fenomeno non è stato compensato dai flussi finanziari a favore dei titoli di Stato americani, come accadeva abitualmente. I titoli di Stato sono sotto pressione: nonostante il sell-off delle azioni, non si è verificato un acquisto massivo, bensì una vendita che ha portato a un rialzo dei rendimenti.
I flussi finanziari non compensano il disavanzo commerciale, causando la perdita di valore del dollaro sul mercato Forex. Comprendere se questo processo proseguirà è essenziale per interpretare gli eventi futuri. Il dollaro sta perdendo il suo status di bene rifugio nei periodi di stress finanziario, pur mantenendo la caratteristica di valuta di riserva globale.
Trump desidera un dollaro più debole per riequilibrare la bilancia commerciale. L'elevato rendimento dei titoli di Stato a 10 anni ha spinto Trump a ridurre la sua pressione sui dazi. I mercati hanno colto il punto debole di Trump: quest'anno gli Stati Uniti dovranno rifinanziare 9 miliardi di debito pubblico, e Trump non può permettersi un'ulteriore svalutazione dei titoli di Stato, poiché rifinanziare il debito con rendimenti troppo alti sarebbe insostenibile.
In questo contesto sicuramente gioca un gioco fondamentale la Cina, detentrice storica del di debito pubblico americano, che nell’ultimo periodo ha disinvestito in riserve di Treasury americani reinvestendo in oro. L'oro, insieme al franco svizzero, rappresenta, quindi, il bene rifugio del momento. L'oro ha ancora ampio margine di crescita se lo scenario attuale (rallentamento della globalizzazione, aumento dell'inflazione, Paesi che si allontanano dal dollaro per altri investimenti) continuerà. Il prossimo decennio potrebbe essere diverso, con una maggiore influenza della geopolitica sui mercati finanziari rispetto alle tradizionali politiche monetarie.
Il rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro è vantaggioso o svantaggioso? Questo rende più probabile un ulteriore taglio dei tassi, consentendo di pagare meno le materie prime e di importare meno inflazione o addirittura disinflazione.
ANALISI MACRO SETTIMANALE - EUR/USD.
La coppia EUR/USD ha registrato una lieve pressione di vendita per la seconda settimana consecutiva, ma venerdì si è attestata intorno a 1,1350, invariata rispetto all'apertura. Gli investitori rimangono cauti nei confronti del dollaro statunitense (USD), data la politica tariffaria della Casa Bianca sull'economia locale.
I dati degli Stati Uniti pubblicati recentemente hanno mostrato un rallentamento dell'economia nel primo trimestre dell'anno, anche a causa delle preoccupazioni legate alla guerra commerciale. Al contrario, i dati macroeconomici dell'Unione Europea (UE) sono stati moderatamente positivi.
Con l'avvicinarsi della fine della settimana, l'attenzione degli investitori si sposta sugli sviluppi del commercio globale e sul prossimo annuncio di politica monetaria della Federal Reserve (Fed).
Dati europei e Banca centrale europea
L'Unione Europea ha pubblicato l'indicatore del sentiment economico di aprile, che è sceso a 93,6 rispetto al 95,00 di marzo. Inoltre, l'Unione ha pubblicato la stima preliminare del Prodotto Interno Lordo (PIL) del primo trimestre, indicando una crescita economica dell'1,2% su base annua e dello 0,4% nel trimestre, superando le aspettative dell'1,0% e dello 0,2%. Infine, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è aumentato più del previsto ad aprile, secondo le stime preliminari, del 2,2% su base annua rispetto al 2,1% previsto.
Nel frattempo, la Germania ha pubblicato i dati sulle vendite al dettaglio di marzo, registrando un calo su base mensile dello 0,2%, migliore rispetto al -0,4% previsto dagli operatori di mercato. Il PIL tedesco del primo trimestre ha mostrato una crescita economica dello 0,2% nel trimestre, in linea con le stime preliminari. Questo dato ha rispecchiato le aspettative, migliorando rispetto al -0,2% registrato nel quarto trimestre del 2024. L'inflazione nel Paese, misurata dall'indice IAPC, è aumentata del 2,2% su base annua, in calo rispetto al precedente 2,3% ma superiore al 2,1% previsto.
I dati dell'Unione Europea hanno lasciato aperta la possibilità di ulteriori tagli dei tassi di interesse. I funzionari della Banca Centrale Europea (BCE) hanno comunicato messaggi accomodanti, sostenendo la possibilità di un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base (bps) in occasione della riunione di giugno.
Tra gli altri, il responsabile delle politiche della BCE, Olli Rehn, ha dichiarato lunedì che la banca centrale potrebbe abbassare i tassi di interesse al di sotto del livello neutrale per sostenere l'economia, alla luce dei rischi al ribasso presenti. Ha auspicato anche tagli più ampi dei tassi di interesse. Philip Lane, membro della BCE, ha affermato che non si impegnerà in alcun modo in anticipo e che le previsioni di crescita subiranno solo una moderata riduzione.
La situazione economica attuale e le tensioni commerciali fanno prevedere ulteriori tagli.
L'economia statunitense si contrae, l'occupazione crolla prima del meeting della Fed
I recenti dati economici degli Stati Uniti hanno limitato i progressi del dollaro nonostante una diminuzione delle tensioni commerciali globali. La fiducia dei consumatori, misurata dalla Banca Centrale, è scesa a 86 ad aprile, il livello più basso da ottobre 2021. La stima preliminare del Prodotto Interno Lordo (PIL) statunitense per il primo trimestre ha inoltre deluso le aspettative, poiché l'economia si è contratta a un ritmo annualizzato dello 0,3%, rispetto all'espansione prevista dello 0,4%, in netto calo rispetto al precedente 2,4%.
L'indice ISM dei responsabili degli acquisti (PMI) del settore manifatturiero di aprile ha registrato 48,7, in calo rispetto al 49 di marzo, ma migliore del previsto 48. L'inflazione negli Stati Uniti, misurata dalla variazione dell'indice dei prezzi della spesa per consumi personali (PCE), è scesa leggermente al 2,3% su base annua a marzo, dal 2,5% di febbraio, deludendo le aspettative del 2,2%. L'indice dei prezzi PCE core su base annua è aumentato del 2,6%, in calo rispetto al 3% di febbraio, in linea con le stime degli analisti.
I dati relativi all'occupazione sono stati modesti, nonostante il rapporto di aprile sulle buste paga non agricole (NFP) abbia portato una sorpresa positiva prima della chiusura settimanale. All'inizio della settimana, gli Stati Uniti hanno pubblicato il rapporto ADP Employment Change di aprile, che ha mostrato che il settore privato ha creato solo 62.000 nuovi posti di lavoro, un dato significativamente inferiore alle 108.000 previste e alle precedenti 147.000. Il numero di posti vacanti nel Paese nell'ultimo giorno lavorativo di marzo si è attestato a 7,19 milioni, come riportato dal Job Openings and Labor Turnover Survey (JOLTS), in calo rispetto ai precedenti 7,48 milioni di febbraio e al di sotto delle aspettative di mercato di 7,5 milioni.
Infine, le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione per la settimana conclusasi il 26 aprile sono aumentate di 241.000, un dato peggiore delle 224.000 previste e del dato settimanale precedente di 223.000. Venerdì, il dato NFP ha evidenziato che il Paese ha creato 177.000 nuovi posti di lavoro ad aprile, superando le 130.000 previste, ma non distanti dalle 185.000 di marzo. Il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile al 4,2%, come previsto, mentre l'inflazione salariale annua, misurata dalla variazione della retribuzione oraria media, si è attestata al 3,8%, leggermente al di sotto del 3,9% previsto.
Sviluppi della bagarre commerciale tra Trump e la Cina .
Le tensioni commerciali globali persistono, influenzando l'umore del mercato. I titoli dei giornali sono stati per lo più scoraggianti per tutta la prima metà della settimana, poiché le notizie provenienti dalla Cina indicavano che non erano in corso negoziati. Con il passare dei giorni, il tira e molla tra Washington e Pechino è continuato, con entrambe le parti in attesa che la controparte facesse il primo passo, cosa che non è ancora avvenuta.
Tuttavia, i commenti del presidente Trump riguardanti i negoziati in corso con altre importanti controparti commerciali hanno portato un certo sollievo ai mercati finanziari. Giovedì, il presidente degli Stati Uniti Trump ha evidenziato progressi nei colloqui con alcuni paesi asiatici, tra cui India e Giappone. Per quanto concerne la Cina, Trump ha affermato che ci sono "ottime" possibilità di raggiungere un accordo, aggiungendo tuttavia che qualsiasi accordo con Pechino deve essere alle condizioni statunitensi. Nel frattempo, un'agenzia di stampa sostenuta da Pechino ha riferito che i funzionari statunitensi hanno contattato le loro controparti cinesi per avviare colloqui.
Infine, il consigliere commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, ha minimizzato i dati, affermando: "Devo dire solo una cosa sulle notizie di oggi: è la migliore stampa negativa che abbia mai visto in vita mia", aggiungendo al contempo di apprezzare "la situazione attuale".
L'umore è migliorato in vista della chiusura settimanale grazie all'ottimismo legato ad una possibilità di accordo tra America e Cina.
ANALISI TECNICA
Weekly chart – trend neutrale rialzista
L’indicatore RSI si trova in una zona di ipercomprato al livello 66,91 e il prezzo rimane molto distante dalla Kumo che comunque assume una posizione neutrale, ad indicare il movimento laterale sul medio termine. Nonostante questo, il prezzo si tiene a debita distanza sia dalla Kijun che dalla Tenkan Sen con la Chikou Span che si trova sopra la linea di prezzo e non sembra aver alcun ostacolo al rialzo. A supporto del trend al rialzo ci sono anche i volumi che nell’ultima settimana si sono ridotti rispetto alla settimana precedente ad indicare che le due settimane al ribasso non hanno molta spinta sul piano volumetrico. Se osserviamo la price action vediamo come l’ultimo movimento al rialzo è stato seguito da una correzione tecnica rimbalzata sul livello 0,38 di Fibonacci. Nel caso dovesse proseguire un movimento analogo, attualmente ci troviamo allo stesso livello della successiva gamba rialzista costituita dai movimenti al rialzo che vanno dalla settimana del 24 marzo fino a quella del 14 aprile.
Daily chart – trend rialzista
Il trend in questo caso è decisamente rialzista con una price action molto distante dalla Kumo ma che in questo caso assume un assetto rialzista con la Chikou Span che anche in questo caso, così come nel grafico settimanale si pone sopra la linea di prezzo senza ostacolo. Ovviamente ci troviamo attualmente in una fase di ritracciamento tecnico che ha portato il prezzo, a partire dalla giornata del 23 aprile sotto la Tenkan Sen, attualmente equidistante da quest’ultima e le Kijun Sen. Sicuramente non è da escludere che il prezzo, prima di continuare la sua ascesa, possa utilizzare la Kijun Sen come supporto. Attualmente è una posizione di attesa, nella zona di ritracciamento di Fibonacci poco sotto il livello 0,38 e non troppo distante dal Pivot Point al livello 1.123.
OPEC+, petrolio e mercati emergentiNegli ultimi giorni, il mercato energetico globale ha affrontato momenti carichi di sviluppi futuri cruciali. Le decisioni dell' OPEC+, le tensioni geopolitiche e le mosse dei grandi fondi sovrani stanno ridefinendo gli equilibri di prezzo e le opportunità di trading. Ecco una panoramica chiara e pratica su cosa è successo e come è possibile sfruttare queste informazioni.
1. OPEC+ aumenta la produzione di petrolio
Dopo anni di politiche restrittive per sostenere i prezzi, OPEC+ ha deciso un aumento della produzione più consistente del previsto. 411.000 barili al giorno per giugno 2025, quasi il triplo rispetto alle attese degli analisti. Questa decisione è arrivata in risposta a una domanda globale in crescita, specialmente in Asia, e a scorte internazionali sotto la media quinquennale. Il Brent è sceso di circa il 3,5% dopo l’annuncio, riflettendo l’aspettativa di maggiore offerta. I volumi di trading sono raddoppiati nelle ore successive, con forti movimenti su tutte le commodity energetiche.
In questi scenari, valutare posizioni short su petrolio e long su settori che beneficiano di prezzi energetici più bassi (trasporti, compagnie aeree, industrie energivore). Attenzione ai rimbalzi. Un improvviso taglio della produzione o tensioni geopolitiche possono invertire il trend velocemente.
2. Pressioni su Iran
Il clima geopolitico resta teso. Gli Stati Uniti hanno minacciato nuove sanzioni contro chi acquista petrolio iraniano, mentre i colloqui sul nucleare sono stati rinviati. Queste tensioni possono generare improvvisi spike di volatilità, soprattutto se la situazione dovesse peggiorare.
Questi eventi geopolitici possono causare movimenti improvvisi su petrolio, oro e valute rifugio.
3. Debito sovrano e fondi sovrani.
L’Arabia Saudita ha emesso 1,25 miliardi di dollari di debito islamico, portando il totale delle nuove emissioni a 28 miliardi nel 2025. Anche il Bahrain cerca 2,5 miliardi per far fronte a scadenze imminenti, con un debito già al 134% del PIL con previsioni di crescita fino al 160% entro il 2030. I bond dei paesi del Golfo possono offrire rendimenti elevati, ma il rischio di sostenibilità del debito è in aumento.
5. Asia come motore della crescita globale
Secondo OPEC, la domanda globale di petrolio continuerà a crescere nel 2025, trainata da Cina, India e Medio Oriente. Questo sostiene una visione di fondo positiva per il settore energetico, ma la crescita fuori dall’OCSE rende il mercato più sensibile a shock regionali.
Conclusione
Le recenti mosse di OPEC+, le tensioni geopolitiche e l’aumento del debito nei paesi produttori stanno generando nuove opportunità ma anche rischi elevati per chi fa trading. Resta aggiornato, adatta la tua strategia e ricorda che la disciplina nella gestione del rischio è la tua migliore alleata in mercati così dinamici.
RIASSUNTO DELLA SETTIANA: 28-2 maggioRiassunto della settimana 28-2 maggio:
- I lavori JOLTs scendono a 7.192 milioni, ai minimi da marzo 2021
- L'inflazione australiana scende dal 3,5% al 3%
- Il PIL europeo batte le aspettative a rialzo, attestandosi all'1,2%
- Il PIL americano delude le aspettative registrando un calo del -0.3%
- I dati non farm payroll sorprendono le aspettative a rialzo
Andamento delle valute:
- AUD è stata la top perfomer della settimana📈
- JPY è stata la valuta più debole della settimana📉
Approfondimento:
GIAPPONE:
Il governo giapponese si sta preparando ad adottare misure decisive per mitigare l'impatto negativo dei dazi di Trump sulla sua economia.
Tra le misure proposte ci sono un tetto massimo al prezzo del carburante di 10 yen al litro, sussidi per la bolletta dell'elettricità e un'espansione dei programmi di prestito a basso interesse, in particolare per sostenere le piccole e medie imprese, che sono considerate vulnerabili nelle condizioni attuali.
DAX area 26.000 nel mirinoNegli ultimi giorni il DAX ha mostrato una notevole forza relativa, sostenuta sia da fattori tecnici che fondamentali. Dal punto di vista tecnico, l’indice ha rotto al rialzo livelli chiave di resistenza, confermando la tendenza positiva in atto sin dall’inizio del 2024. La recente stabilizzazione sopra quota 18.000 ha attirato nuovo interesse da parte degli investitori istituzionali.
Sul fronte fondamentale, le ultime notizie riguardanti un possibile allentamento delle tensioni commerciali, in particolare per quanto riguarda i dazi tra Unione Europea e Stati Uniti, hanno alimentato l’ottimismo sui mercati azionari europei. Un allentamento di tali pressioni potrebbe favorire le esportazioni tedesche, migliorando le prospettive macroeconomiche e rafforzando ulteriormente la performance del DAX.
Se questo scenario venisse confermato, il DAX potrebbe puntare verso nuovi massimi storici. Una proiezione realistica, considerando la forza mostrata e il momentum positivo, è un target in area 26.000 punti entro agosto 2025, supportata da flussi in ingresso, una stagionalità favorevole e un contesto macro meno ostile.
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
-BIAS GOLD macro rimane stabile rialzista,
ad ogni correzione di gold vado a cercare opportunità di posizionamento a favore bias
il nostro bellissimo livello daily ci ha dato rifiuto della zona piu ritest con cambio m15. ottimo punto di ingresso,
lo stesso vale per eurusd che abbiamo visto anche lui nell outlook settimanale.
spero abbiate valutato qualcosa.
📊 Oggi alle 14:30 escono i dati USA su lavoro (NFP + disoccupazione)
cosa potrei aspettarmi?: come mi muoverò all'uscita del dato:?
🔹 Non-Farm Payrolls (buste paga non agricole)
-Precedente: 228K
-Attese: 138K
👉 Ci si aspetta un forte rallentamento
🔹 Tasso di disoccupazione
-Precedente: 4,2%
-Atteso: 4,2%
👉 Nessun cambiamento previsto
💡 Cosa può succedere al GOLD?
NFP alto (superiore ai 228K) e disoccupazione stabile o in calo
- USD forte ⬆️
- GOLD giù ⬇️
NFP basso (sotto i 138K) o disoccupazione in salita
- USD debole ⬇️
- GOLD su ⬆️
Dati misti (NFP alto ma disoccupazione in salita, o viceversa)
⚠️Reazione confusa
⚠️alta volatilità
Dati in linea con le attese
💥Possibile spike veloce
💥poi consolidamento
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.05.2025Usa e Cina dialogano sui dazi e le Borse recuperano.
Un mese di aprile finito “benino”, molto meglio di come era partito.
Petrolio ai minimi da 5 anni, una bella notizia per l’inflazione.
Le relazioni trimestrali delle big tech Usa non deludono, anzi….
Mentre l’Europa festeggiava il Primo Maggio con mercati chiusi, ad eccezione di Londra (+0,03%), dall’altra parte dell’oceano Wall Street non si è fermata.
Le contrattazioni hanno aperto in rialzo, spinte dalle eccellenti trimestrali di Microsoft e Meta che hanno tranquillizzato gli investitori su due fronti caldissimi: la tenuta dell’economia e la continua ascesa dell’intelligenza artificiale. A fine giornata Dow Jones +0,21%, Nasdaq +1,52%, S&P 500 +0,63%, all’ottava seduta consecutiva positiva.
Microsoft ha archiviato il suo terzo trimestre fiscale con numeri ben oltre le attese. L’utile per azione ha raggiunto 3,46 dollari contro 3,22 stimati, su ricavi per 70,1 miliardi (previsioni a 68,4). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i ricavi sono saliti +13%, mentre l’utile netto è balzato +18% a Us$ 25,82 miliardi.
Meta ha fatto ancora meglio: l’utile per azione è cresciuto +37% a 6,43 dollari, battendo le attese di 5,23. È il nono trimestre consecutivo in cui la società supera le stime. I ricavi, saliti 16,1%, hanno raggiunto i 42,31 miliardi (vs consensus di 41,34). Per il trimestre in corso, Meta prevede ricavi tra 42,5 e 45,5 miliardi, sopra i 39,1 precedentemente attesi dal mercato.
Occhi puntati anche su Tesla. Secondo il Wall Street Journal, il consiglio di amministrazione starebbe valutando la sostituzione di Elon Musk come CEO, preoccupato dalle recenti performance del titolo e dall’apparente minor interesse di Musk per l’azienda a favore delle sue aspirazioni politiche.
La società ha smentito, ma il Board avrebbe già avviato, pur nel massimo riserbo, contatti con società specializzate in ricerca di executive per avviare un processo di selezione.
Anche Nvidia ha brillato con +5%, grazie a voci sul possibile allentamento delle restrizioni USA all’export di chip verso gli Emirati Arabi Uniti, in vista di una visita dell’ex presidente Trump nella regione.
Sul fronte macroeconomico Usa, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli USA sono aumentate di 18.000 unità, arrivando a 241.000 (contro attese di 225.000). I lavoratori che continuano a ricevere sussidi sono saliti a 1.916.000 (+83.000).
L’indice PMI manifatturiero USA, pubblicato da IHS Markit, è rimasto stabile ad aprile a 50,2 punti (da una stima di 50,7), deludendo le aspettative di 50,6.
Oggi, 2 maggio si è aperto con uno spiraglio di distensione commerciale tra Cina e Stati Uniti. Pechino ha dichiarato di voler “valutare” la proposta di Washington per avviare un negoziato sui dazi.
La risposta dei mercati asiatici è stata immediata: l’Hang Seng di Hong Kong è salito +1,8%, segnando la terza settimana consecutiva di rialzi. L’indice Hang Seng Tech è volato +3,2%, con un rimbalzo di +20% dai minimi di aprile.
In Giappone, il Nikkei ha guadagnato +1,2%, chiudendo la settimana con +5%. Lo yen si è stabilizzato a 145,3 contro dollaro, dopo un tonfo della vigilia. La Banca del Giappone ha intanto affermato che ci vorrà più tempo per raggiungere l’obiettivo d’inflazione, raffreddando le attese su ulteriori strette monetarie. Anche la borsa coreana (Kospi) è salita, +0,4%, con+1,7% settimanale. Citigroup ha rivisto al rialzo a “Neutral” il suo giudizio sull’equity coreano.
Aprile: un mese positivo tra rally tech e stabilizzazione, nonostante una partenza difficile, per i mercati azionari globali. La volatilità dell’S&P500, misurata dal VIX, è rientrata dal picco del 60% a inizio mese al 24% attuale.
Wall Street mostra saldi contrastanti: Nasdaq +0,85%, S&P500 -1,2%, Dow Jones e Russell 2000 -3,5%. I “Magnifici Sette” hanno perso -5,0%.
In Europa, performance migliori: Francoforte ha guadagnato +1,5%, Milano (FTSEMIB) ha perso -1,2%, ma considerando i dividendi distribuiti, la perdita si annulla. L’EuroStoxx50 ha perso -1,6%.
Contro ogni previsione, vista la tensione commerciale in corso, le borse emergenti hanno chiuso aprile con +1,04% dell’indice MSCI-EM, segnando il quarto mese consecutivo in rialzo.
Materie prime: Aprile è stato un mese difficile: il Bloomberg CBOE Commodity Index ha perso -5%. Il petrolio ha subito un crollo di oltre -15%, solo parzialmente bilanciato da oro (+3,7%), mais (+3,2%) e soia (+2,5%). I metalli industriali hanno ceduto in media -5%.
L’oro si è rivelato ancora un bene rifugio, ma il suo guadagno in dollari è annullato per gli investitori europei, a causa del forte deprezzamento del US$, e dalla discesa di -7% dai massimi del 22 aprile.
Il dollaro Usa ha vissuto il mese più difficile da 30 mesi, perdendo -4,7%. La narrativa di inizio anno, economia resiliente e tassi elevati, s’è rapidamente sgretolata. Gli investitori istituzionali hanno modificato le strategie, riducendo l’esposizione alla valuta americana.
Bitcoin ha brillato: +14,75% ad aprile, miglior performance mensile dell’anno, riavvicinando il suo record storico.
Il comparto dei bond ha goduto di un contesto di rallentamento economico e inflazione contenuta. Il prezzo del Treasury decennale USA è salito +0,9%, quello del Bund tedesco +2,3% e quello del BTP decennale +2,4%, grazie anche alla promozione del rating da parte di Standard&Poors.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
GOLD | NFP MAD DAY.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso, ve lo consiglio.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Abbassiamo il Timeframe e cerchiamo delle opportunità intraday.
Come possiamo ricordare siamo usciti dalla fase laterale, a ribasso, con forza e il prezzo si sta mantenendo sotto.
La zona LONG dei 3220$ ha reagito abbastanza bene dando l'attuale correzione rialzista.
Ieri avevamo studiato insieme anche una potenziale zona LONG in 5 minuti che ha fatto partire un bel rally di 500/600 pips.
Restiamo comunque a favore SHORT data la chiusura giornaliera di ieri molto forte.
Con gli NFP di oggi pomeriggio potrei aspettarmi anche un'ulteriore ricerca di liquidità sotto i 3200$, partendo dalla zona short che vi ho segnato (se dovesse romperla a rialzo allora lascerei perdere) fino alla Fresh demand dei 3160/70$ e poi da lì se le news ce lo consentiranno potremo ottenere un'inversione rilevante.
Il livello Daily LONG ieri è stato rifiutato, se avremo oggi un secondo tentativo di romperlo con un secondo rifiuto, la prossima settimana potrei vederlo molto rialzista il GOLD.
Come al solito:
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
AmznTrimestrali tutto sommato buone, cosa si fa? Scarica, a volte (spesso) le trimestrali servono solo per poter eseguire quanto già deciso. In questo caso era necessario scaricare sui massimi vista la situazione attuale geopolitica.
Ovviamente è una mia idea, anche leggermente complottista, sa tant'è. Magari domani si ricomincerà a comprare a mani basse. Ma intanto chi doveva scaricare ha scaricato.
PMI AMERICANOAd aprile l’indice PMI manifatturiero dell’ISM è sceso a 48,7, segnando una contrazione del settore per il secondo mese consecutivo.
La produzione e l’occupazione sono diminuite, mentre nuovi ordini e ordini arretrati restano deboli.
Le consegne dai fornitori sono rallentate, segnalando tensioni nella supply chain.
I prezzi delle materie prime sono aumentati, suggerendo pressioni inflazionistiche.
Le scorte di materie prime crescono, ma quelle dei clienti risultano basse".
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione salgono a 241.000, più del previsto e ai massimi dal 2024.
Le richieste continue, che sono in ritardo di una settimana e forniscono una visione più ampia dell'andamento dei licenziamenti, sono salite a 1,92 milioni, con un aumento di 83.000 unità al livello più alto dal 13 novembre 2021.
FORD MOTOR COMPANY (F), Strategia rialzista di lungo periodoFORD MOTOR COMPANY (F), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
La società è stata costituita nel 1903 e ha sede a Dearborn, Michigan. Ford Motor Company sviluppa, fornisce e assiste in tutto il mondo i camion, i veicoli commerciali, i furgoni e le automobili Ford e i veicoli di lusso Lincoln. Opera attraverso i segmenti Ford Blue, Ford Model e, Ford Pro e Ford Credit. L'azienda vende veicoli Ford e Lincoln con motore a combustione interna e ibrido, veicoli elettrici, ricambi, accessori e servizi digitali per i clienti al dettaglio, oltre a sviluppare software. Vende anche veicoli Ford e Lincoln, ricambi e accessori attraverso distributori e concessionari, nonché attraverso concessionari a clienti di flotte commerciali, società di noleggio giornaliero e governi. Inoltre, si occupa di attività di finanziamento e leasing di veicoli a e attraverso concessionari automobilistici. Inoltre, l'azienda fornisce contratti di vendita rateale al dettaglio per veicoli nuovi e usati e leasing con finanziamento diretto per veicoli nuovi a clienti al dettaglio e commerciali, come società di leasing, enti governativi, società di noleggio giornaliero e flotte di veicoli. Inoltre, offre prestiti all'ingrosso ai concessionari per finanziare l'acquisto dell'inventario di veicoli e prestiti ai concessionari per finanziare il capitale circolante e migliorare le strutture della concessionaria, l'acquisto di immobili della concessionaria e altri programmi per i veicoli della concessionaria.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 10,01 Dollari
Capitalizzazione = 39,805B
Beta (5 anni mensile) = 1,43
Rapporto PE (ttm) = 6,86
EPS (ttm) = 1,46
Target Price FORD MOTOR COMPANY (F), strategia rialzista di lungo periodo
1° Target Price: 14,69 Dollari
2° Target Price: 19,02 Dollari
3° Target Price: 23,36 Dollari
4° Target Price: 29,54 Dollari
5° Target Price: 37,41 Dollari
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
-BIAS GOLD macro rimane stabile rialzista,
ad ogni correzione di gold vado a cercare opportunità di posizionamento a favore bias
Buongiorno a tutti.
Con l’apertura mensile di oggi siamo arrivati sul primo livello daily interessante.
Sto monitorando due possibili zone per posizionamenti long:
- una più scontata, sotto il 75%, in area 3000
- l’altra più aggressiva, in zona 3200
Ora aspetto un eventuale rifiuto daily per conferma, poi cerco l’ingresso.
Nel frattempo vi ricordo che oggi è anche un giorno di festa, occhi sui sussidi alle 14:30 e sull NFP di domani.
Ci vediamo oggi in live
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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