USD CAD LONG IDEA 8.12.2021In TF W si trova il primo HH del mese, in questo rintracciamento vediamo la formazione di un HL.
Con oggi news tassi di interesse della Banca centrale Canadese, ottime occasione di riprendere gli impulsi rialzisti.
Ci troviamo su un punto psicologico di fondamentale interesse e di inversione, 1.26000.
Visione rialzista fino ai 1.28000
In caso contrario vediamo come target ribassisti 1.25000 e secondo 1.24000.
Petrolio
Petrolio, punto della settimana e vantaggi statisticiAnalisi dell'ambiente operativo nel quale muoversi alla ricerca di opportunità di guadagno e presentazione di indicatori statisticamente tarati per avere un vantaggio nella proprie scelte discrezionali. Volume Profile, Supertrend, Pivot Point e medie mobili
IPOTESI DEL PREZZO FUTURO DELL'ORO CON L'ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti, ieri parlavo dell’importanza di intrecciare nelle analisi diversi strumenti per avere una visione sempre più chiara e più ampia dei mercati finanziari.
In particolare, vi ho parlato dell’importanza di saper leggere i segnali dati dal mondo obbligazionario. Continuando a collegarmi ad esso, oggi voglio correlare lo stesso strumento con il prezzo del petrolio e i valori dell’inflazione per poter fare un’ipotesi sul prezzo che potrà avere l’oro nel prossimo anno.
LA DIFFERENZA TRA I RENDIMENTI NOMINALI E I RENDIMENTI REALI
Si parla spesso delle tante correlazioni che esistono per l’oro: la correlazione inversa con il dollaro statunitense, quella con l’inflazione e quella con il bitcoin sono forse le più chiacchierate.
La correlazione di cui voglio parlare oggi è quella esistente con i tassi di interesse reali, che non sono altro che il rendimento, nel mio esempio, dei titoli di stato a 10 anni americani, aggiustati all’inflazione. Il famoso “US10Y”, ossia il rendimento del titolo di stato a 10 anni, è nominale, non reale; diventa reale dal momento che esso si indicizza all’inflazione; esso è determinato semplicemente calcolando lo spread tra il rendimento di un dato titolo di stato e l’inflazione (ricordo a voi che uno spread non è altro che una sottrazione).
Mi piace ragionare sempre per via grafica. Purtroppo non sono riuscito a costruire la correlazione qui su tradingview, ma posso comunque condividervi un link in cui la correlazione di cui parlo è ben determinata (la correlazione è tra i rendimenti dei titoli di stato reali a 10 anni con, appunto, l’oro):
www.filepicker.io
Come possiamo vedere nell’immagine, quando i tassi di interesse reali tendono a scendere, l’oro si comporta in maniera inversa, andando ad apprezzarsi.
Ora ragioniamo insieme per capire al meglio come i dati siano indicizzati:
Vi riporto i dati anno su anno dell’inflazione USA (dati reperiti su investing.com):
10.11.2021 (Ott) 6,2%
13.10.2021 (Set) 5,4%
14.09.2021 (Ago) 5,3%
11.08.2021 (Lug) 5,4%
13.07.2021 (Giu) 5,4%
10.06.2021 (Mag) 5,0%
12.05.2021 (Apr) 4,2%
13.04.2021 (Mar) 2,6%
Vediamo che dai dati di marzo agli ultimi di ottobre si ha avuto un costante incremento.
Ora guardiamo il grafico relativo ai rendimenti USA a 10 anni:
I rendimenti si sono mossi al rialzo in maniera aggressiva da agosto 2020 a marzo 2021. Questo, come ho spiegato nella mia precedente idea, è dovuto al fatto che per gli operatori, con un inflazione così alta e un clima di risk on nei mercati, non aveva senso tenere obbligazioni con un rendimento intorno al 1,5%/1,6%/1,7% dal momento che l’inflazione avrebbe poi eroso i guadagni. Ricordo che i rendimenti salgono essenzialmente per due motivi: aspettative di crescita economica e paura per inflazione alta. Continuando ad osservare, vediamo come i rendimenti abbiano poi cessato la loro forza rialzista andando a formare un canale parallelo con due top (evidenziati con dei rettangolini gialli, a 1,7% circa) e due bottom (evidenziati con il rettangolino azzurro, a 1,15%).
Basandoci sui dati riguardanti l’inflazione che vi ho condiviso prima, vi ricordo che uno degli obiettivi della FED è quello di tenere a bada l’inflazione intorno al valore del 2%; effettivamente, vediamo come l’inflazione di marzo fosse del 2,6%, quindi non troppo preoccupante, fino ad arrivare i mesi successivi a valori ben più preoccupanti del 4%,5%,6% ed oltre. In quello stesso periodo, vediamo appunto come i rendimenti a 10 anni nominali abbiano lateralizzato, mentre gli stessi indicizzati all’inflazione abbiano invece iniziato un trend discendente, con massimi sempre decrescenti.
Questo potete osservarlo nel link di Fred Economics che ora vi condivido:
fred.stlouisfed.org
Perché i nominali hanno lateralizzato mentre quelli reali hanno iniziato un trend ribassista? Questo è proprio dovuto alla sottrazione tra il valore dei nominali meno l’inflazione, e questo è l’effetto.
Mi sono voluto dilungare per rendervi ben chiara la situazione.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E RENDIMENTI REALI
Vi condivido il grafico dell’oro in cui vi segno delle aeree molto importanti:
L’oro, dagli inizi di marzo 2021 quando, nello stesso periodo, gli us real interest rates hanno iniziato il loro trend ribassista, ha guadagnato il 6,20% circa. Nei rettangoli azzurri vi ho segnato i periodi in cui la correlazione tra i due asset è più evidente; vi consiglio di paragonare i rialzi dell’oro di metà marzo/metà maggio e di metà settembre/metà novembre con gli stessi interessi reali: la correlazione sarà molto attendibile. Se vi chiedete come mai la correlazione non è perfetta ogni giorno della settimana (nel senso, se l’oro fa un candela rossa, gli us real interest rates fanno una candela verde) vi rispondo che tale correlazione è molto più apprezzabile nel medio/lungo periodo, ma non nel breve (e questo potete chiaramente vederlo nel link dell’immagine che precedentemente vi ho condiviso):
www.filepicker.io
IL PESO CHE HA IL PETROLIO E I SUOI RAFFINATI NEL PANIERE DEL CONSUMER PRICE INDEX
L’ente statunitense che rilascia i dati sull’inflazione è il US BUREAU OF LABOUR STATISTICS. Entrando nel sito ufficiale, in particolare nella pagina che ora vi linkerò, vediamo come un grafico ad istogrammi ci raffiguri il fatto che si, l’inflazione è molto alta, indicando il fatto che la causa maggiore di tale incremento è il prezzo dell’energia:
www.bls.gov
Nell’ultima pubblicazione si può notare come i prezzi dell’energia, anno su anno, siano aumentati di ben il 30%, mentre si hanno avuti incrementi più modesti per tutte le altre categorie, compresi il cibo, i servizi e quant’altro (non esaminerò tutto il paniere del cpi in questa idea, vi consiglio di cliccare sul link e vedere voi stessi).
Ora utilizziamo una grafica per comparare i dati sull’inflazione con i prezzi del petrolio:
Come potete vedere, ho paragonato gli aumenti del petrolio con i dati sull’inflazione, e ho trovato riscontro positivo, nel senso che a un aumento del petrolio è corrisposto un aumento del cpi. In particolare, come specifico nella grafica, da fine marzo a inizi luglio il petrolio è aumentato del 33,6%, mentre il cpi è passato dal 2,6% al 5,4%; dagli inizi di luglio alla fine di agosto il crude oil ha rintracciato del 20% circa, mentre il cpi e' rimasto stabile intorno a valori del 5,3%/5,4%. Infine, da fine agosto a fine ottobre, a un incremento del crude oil del 40% è corrisposto un aumento del cpi, che è passato dal 5,4% al 6,2%. Se vi chiedete perché i valori di inflazione non siano diminuiti in corrispondenza di luglio e agosto, visto il rintracciamento del 20%, credo possa essere imputabile al fatto che in quello stesso periodo, nel paniere dell’inflazione, registrasse numeri molto alti la vendita di auto usate, i cui prezzi erano aumentati tantissimo anno su anno.
COME PUO’ INFLUENZARE L’INFLAZIONE IL RECENTE CROLLO DEL PETROLIO?
Sappiamo come il petrolio abbia rintracciato pesantemente nelle ultime settimane. Ciò è dovuto a diversi fattori, come la paura per la nuova variante omicron di covid. Il dato che uscirà oggi sul cpi come potrà essere dal momento che il petrolio ha rintracciato di circa il -27%? Secondo le ultime stime, le agenzie prevedono un incremento (si pensa oltre il 6,7%) fatto sta che aspetteremo il dato ufficiale per esaminare al meglio la situazione, infatti molto spesso le previsioni vengono smentite da altri numeri (come è accaduto, ad esempio, per l’ultimo dato sui non farm payrolls).
CORRELAZIONE TRA INFLAZIONE, PETROLIO E CURVA DEI RENDIMENTI PER FARE UN’IPOTESI SUL PREZZO FUTURO DEL GOLD
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario, la curva dei rendimenti si sta appiattendo (ho trattato bene questo argomento nell’ultima idea, pubblicata ieri. Il link lo condivido in basso):
I rendimenti a 10 anni dei titoli di stato sembrano non vogliano più salire oltre il l’1,7%, probabilmente perché stanno (o hanno) già scontato il futuro aumento dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’inflazione, abbiamo visto come nell’ultimo dato del 6,2% abbia influito pesantemente il prezzo dell’energia, che però ora sta scendendo (per i prezzi dell’energia, si fa riferimento anche ai prezzi del natural gas chiaramente) ; il petrolio in questi ultimi giorni ha tentato un rimbalzo, tuttavia si trova ancora lontano dagli 85$ di qualche settimana fa; provando ad ipotizzare il prezzo del petrolio nel prossimo trimestre, vi aspettate che risalga attorno a quei valori? Tutto dipenderà dall’OPEC, dai casi covid e dalla domanda mondiale (mi aspettavo che nell’ultima riunione di inizi dicembre l’organizzazione tagliasse l’aumento mensile di 400k barili, ma ciò non è successo, forse perché l’OPEC stessa si aspetta nei primi mesi dell’anno una contrazione della domanda). Quello che penso è che il petrolio farà fatica, almeno nel breve periodo, a ritornare a quei valori, in quanto non ha ricevuto la forza necessaria dall’OPEC, che dapprima ha comunicato il fatto di prevedere una contrazione di domanda, e in secondo luogo non ha tagliato la produzione. Inoltre, in tante nazioni del mondo, ci sono nuove restrizioni per i viaggi, e questo significa minor consumo di carburante da parte del settore aereo.
Sarà importante seguire da vicino i report dell’OPEC (il prossimo il 13 dicembre) , dell’EIA e della IEA, molto utili per capire le dinamiche di domanda e offerta. Se si rivelerà vera la contrazione della domanda, è chiaro che il petrolio farà molta fatica a risalire agli 85$.
Questa situazione cosa potrà significare per l’inflazione? Che forse i dati di ottobre (o novembre) hanno visto il loro picco. E quindi, se i rendimenti a 10 anni nominali rimanessero effettivamente a quei valori visto il contesto economico americano e l’inflazione iniziasse un trend neutrale/debolmente ribassista (dico debolmente ribassista perché oggi, 9 dicembre, non c’è nulla che mi faccia pensare a un crollo del petrolio), che aspetto potrebbe avere la curva dei rendimenti a 10 anni reali nel prossimo trimestre? Probabilmente, visto lo spread che vi ho descritto prima, neutrale/debolmente rialzista (in quanto, se l’inflazione dimuisce ma il rendimento nominale oscilla a valori di 1,3%/1,4%, rimanendo quindi stabile, l’interesse reale tende di nuovo a crescere).
Se quindi i rendimenti reali hanno toccato il loro bottom per iniziare un trend neutral/debolmente rialzista e vista la correlazione inversa nel medio periodo con il gold, cosa possiamo aspettarci dal metallo prezioso? Che il suo prossimo trend sarà neutral/debolmente ribassista?
Inoltre ricordo che il futuro aumento dei tassi di interesse (in Q1 o Q2 2022) andranno sicuramente ad abbassare il cpi stesso.
Mi rendo conto che l’analisi è molto lunga ma ci ho lavorato diverse ore. Mi rendo anche conto che è un’ipotesi ottenuta analizzando diversi strumenti, dal momento che ho creato un “minestrone” di inflazione, curva dei rendimenti, interessi nominali, reali e prezzo del petrolio. Ma è un’ipotesi, non un consiglio finanziario. Questa è comunque la mia idea, vedrò nei prossimi mesi cosa succederà, nel frattempo spero che tutti questi ragionamenti vi possano essere utili, grazie mille per l’attenzione.
BREVE ANALISI TECNICA SUL GOLD
Vi ho condiviso un grafico settimanale in cui vediamo la formazione di un bellissimo triangolo discendente, che è una figura di analisi tecnica ribassista. Dopo aver toccato i massimi storici ad agosto 2020, il prezzo ha rintracciato, andando a testare il supporto a 1676$ numerose volte (vi ho evidenziato tali situazioni con dei rettangolini gialli) e andando a formare sempre dei massimi decrescenti con la conseguente formazione del triangolo discendente. Nella settimana dell’8 novembre abbiamo assistito anche ad un falso breakout, evidenziato con una freccia rossa.
Le due cose da tener d’occhio in questa “mini” analisi tecnica sono due:
- Il triangolo discendente
- I volumi: notiamo come l’impulso rialzista partito da maggio 2019 fino al massimo storico di agosto 2020 sia stato accompagnato da volumi alti (evidenziati nel
rettangolo azzurro) . A partire invece dallo stesso agosto fino ad oggi, i volumi si sono notevolmente abbassati, e questo è ben visibile nel rettangolo giallo.
Quindi, che c’è da dire? Che la visione intermarket potrebbe essere lateral-ribassista, e la price action sembra voglia confermare questa tendenza, in quanto una figura di analisi tecnica ribassista e volumi in diminuzione rispetto alla media non precludono solitamente un rialzo del prezzo.
MATTEO FARCI
USOIL - aree supportive interessanti per Da queste aree di prezzo è possibile assistere a tentativi di recupero delle quotazioni. Al verificarsi di opportuni pattern candlestick, ancora assenti, si potrebbe verificare un movimento di rimbalzo che porti al test di area 74$ e successivamente dei 76$. Attenzione ad un eventuale ritorno verso i minimi a 62$ perchè in quel caso un eventuale rottura porterebbe al test di area 57$.
CRUDE OIL (CL) - Fase di debolezzaIl CRUDE OIL (CL) dopo aver toccato quota 85$ ha avviato una fase di ritracciamento dimostrando un rafforzamento della stessa questa settimana soprattutto a seguito della notizia sulla nuova variante del virus sudafricana con alto numero di mutazioni che ha portato a preoccupazione, incertezza da parte degli investitori con conseguente alta volatilità.
Venerdì 26/11 la discesa è stata talmente intensa al punto di registrare il break out al ribasso di una trend line dinamica (rappresentata in figura) che sosteneva da inizio Novembre 2020 la salita del prezzo del petrolio ed, inoltre, il break out al ribasso della media (MA) degli istituzionali a 200 periodi.
Tali break out al ribasso dal punto di vista probabilistico indica la possibile volontà del mercato di una prosecuzione di un trend ribassista ormai avviato.
In figura sono state individuate due aree di domanda/supporto (rettangoli verdi) dove potremmo registrare una momentanea reazione del prezzo al rialzo con buona probabilità che la prima area possa essere "bucata" al ribasso avvicinandosi alla seconda più bassa.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
PETROLIO AL TEST DEL SUPPORTO IN AREA 76,50!Quarta Settimana di Ribasso per il PETROLIO, che sfiora il supporto in area 76,50!
Prezzo che, nonostante tutto, mantiene inalterata la sua impostazione rialzista, per cui l'area attuale potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per individuare un minimo relativo e alla ripartenza consolidare la posizione rialzista con successivi acquisti.
Buon Trading!
OIL, che timing!Dopo la B1 perfetta, siamo andati in A1 dove il prezzo ha sentito il 38.2% di Fibonacci ed è ripartita verso la B2 del quadrimestrale .
Nell’articolo precedente ” OIL, pronti a ripartire ” avevo detto di come il canale Buy in H1 si stesse restringendo, e guardate come sono entrati i segnali Buy :
Siamo sui minimi!
Adesso dobbiamo solo vedere se il prezzo agirà come deve, ovvero punterà a quota 89.66 come previsto mesi fa.
GBPCAD stava dicendo quello che avrebbe fatto EURCADBuonasera a tutti,
i mercati parlano...
Se avete seguito le due idee che ho condiviso prima di questa (vedi idee correlate qui sotto), saprete che il tentativo di sfruttare la correlazione dollaro canadese vs WTI per cavalcare qualche opportunita' nella coppia EURCAD non e' andato proprio come mi ero immaginato (anche se le opportunita' per fare delle buone operazione in scalping intraday non sono mancate).
Quello che adesso mi fa ancora piu' arrabbiare è che ho scoperto che la mia analisi era incompleta. Ho confrontato il CAD con le valute dei paesi G7 dimenticandomi quella che aveva la correlazione piu' evidente con la coppia oggetto delle mie osservazioni.
Infatti, se avessi fatto lo stesso lavoro includendo GBPCAD e lo avessi seguito, il 4 Novembre avrei avuto gia' qualche indicazione che sarebbe stato difficile per EURCAD rompere la parte alta del trading range(TR) e che al contrario sarebbe stato piu' probabile un attacco della parte bassa. I movimenti di EURCAD e GBPCAD hanno le loro caratteristiche distintive ma in questo caso il principio sarebbe stato esattamente lo stesso. Il 4 Novembre il Governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ha lasciato i tassi e gli stimoli invariati con conseguente svalutazione della moneta inglese che ha rotto i minimi. EURCAD non e' sceso subito ma ha attaccato la resistenza il 9 Novembre e da li' ha iniziato a scendere sul punto di equilibrio finche' Christine Lagarde, la mattina del 15 Novembre, ha fatto il discorso introduttivo davanti al Comitato per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo in cui ha praticamente detto le stesse cose che aveva detto Bailey, spingendo l'Euro verso la rottura del TR.
Ma ancora piu' da mangiarsi le mani è la fase di rientro nel TR avvenuta mercoledi'(Nov.17) su GBPCAD e giovedi'(Nov.18) su EURCAD. Un giorno di anticipo. Non dico che sarebbe stato facile ma vedendo i movimenti di GBPCAD si poteva operare EURCAD in maniera piu' serena e con piu' attenzione. Guardateli voi stessi!
E' inutile piangere sul latte versato e con il senno di poi son piene le fosse ma i mercati parlano...basta osservare, riflettere e soprattutto stare attenti.
Un abbraccio a tutti e buon weekend.
Be good
Cozzamara
OIL, segnale MCS H1Entrato segnale MCS su grafico H1, target MML a 79.41 in riassorbimento candela Daily.
Stop Loss 73.62
WTI: CAD vs EUR-USD-JPYBuonasera a tutti,
purtroppo questa settimana ho scelto la coppia sbagliata su cui operare ed anziche' su USDCAD mi sono intestardito su EURCAD perdendomi cosi' un'opportunita' molto piu' lineare rispetto a quest'ultima sfruttando la correlazione fra WTI e CAD.
(Per chi non conoscesse questa correlazione riporto il link al post condiviso qui su TW da @MatteoFarci il 22 Febbraio 2021 - LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE e PETROLIO. PERCHE' ESISTE? )
Ritornando al grafico del WTI oggetto di questo post, riporto di seguito i movimenti di EURCAD, USDCAD e CADJPY da cui si puo' notare che quando il WTI si e' fermato su B il 25 Ottobre per entrare in una fase laterale, la coppia USDCAD e' stata quella che ha performato meglio rispetto alle altre due.
Anche CADJPY ha fatto un bel movimento, ma ovviamente la mia scelta e' ricaduta sulla peggiore. Infatti ho dovuto sudare parecchio per portare a case il budget settimanale su EURCAD (vedi idea sotto pubblicata a inizio settimana scorsa) quando sarebbe stato tutto molto piu' facile se avessi applicato lo stesso principio ma su USDCAD. Va be', sara' per la prossima volta. LOL.
Un abbraccio a tutti e buon week end.
Be good
Cozzamara
Canadian Dollar or LoonieCiao a tutti,
l'idea e' quella di trovare dei punti sfruttando la divergenza che si e' formata con l'indicatore di sentiment (RSI) su grafico giornaliero per un ritracciamento del movimento AB.
Attualmente ci troviamo dentro un TR (Trading Range) orizzontale fra 1.43000 e 1.44392 con il PoC (Point of Control) a 1.43683. Durante questa fase laterale abbiamo avuto la riunione della Banca Centrale Canadese, quella Europea, quella Australiana, quella Inglese, quella Americana e infine l'OPEC.
Nonostante la politica monetaria della BoC sia piu' aggressiva rispetto a quella della ECB, il supporto a 1.43000 ha tenuto e sembra "visivamente" intenzionato a tirarsi su. Tuttavia, benche' un attacco alla parte superiore del TR sia probabile non e' possibile prevedere se il TR verra' rotto. La coppia rimane sempre sotto pressione ribassista e quindi sarebbe un'operazione contro tendenza.
Un elemento importante che potrebbe dar vita al movimento correttivo di AB potrebbe essere riconducibile ad un potenziale ulteriore indebolimento del #WTI che si e' fermato sui massimi il 25 Ottobre e da allora e' in "pausa" cosi' come la coppia EURCAD.
Considerata la correlazione fra prezzo del petrolio e dollaro canadese e' possibile notare come entrambi abbiano preso bullish momentum simultaneamente il 4 Ottobre, quando il WTI ha superato l'ultimo massimo a 76,95 e EURCAD ha rotto il supporto a 1.46011 (area cerchiata in viola).
Non si puo' dare niente per scontato e quindi bisogna stare attenti alle opportunita'. Se il WTI dovesse riprendere a salire oltre i massimi le probabilita' di una rottura del TR per una correzione di AB da parte di EURCAD scompariranno. Se invece il WTI dovesse continuare a muoversi lateralmente e' possibile che la coppia possa effettuare un ritracciamento almeno fino 0.236 Fib di AB.
Per chi fosse interessato sto seguendo questo set-up dal 28 Ottobre su Twitter quando la divergenza con il sentimento iniziava a prendere forma nel timeframe H4.
Quanto scritto sopra sono solo informazioni ma per trovare delle opportunita' bisogna necessariamente analizzare timeframe ridotti per posizionarsi utilizzando patterns che possano rappresentare risk-reward interessanti con livelli di stop adeguati alle proprie strategie.
Se avete delle domande non esistate a chiedere.
Un abbraccio a tutti e buona settimana.
Be Good
Cozzamara
CrudeOil, perfettamente in timingDiamo uno sguardo agli sviluppi del Crude Oil…la nostra proiezione primaria che va in B2 per adesso è perfettamente in linea con quanto sta accadendo sul mercato, il prezzo si sta portando ai livelli di nostro interesse per la fine di Dicembre e noi l’attendiamo pazienti.
La proiezione secondaria, beh che dire, anche questa era già stata messa in conto, è rimbalzato su di una resistenza che avevamo sotto controllo in B1, ha effettuato un pullback fino quasi il 50% sull’ultimo uptrend di breve periodo, e adesso sta tornando in strada verso un possibile 89.66 .
Le forze sono rialziste, gli indicatori stanno ancora caricando contratti e crescendo di volume, ma sono ancora lontani dall’eccesso di forza, quindi tutto è in perfetta sincronia con i cicli e minori e maggiori, dobbiamo ancora pazientare forse un mese e rivalutare a che punto saremo, ma un’altro check lo faremo sicuramente prima di Natale.
Buona giornata e un benvenuto ai nuovi iscritti 😉
PETROLIO: I PREZZI CEDONO IL SUPPORTO A $80Ieri c'è stata la tanto attesa riunione mensile dell'#Opec, dove i ministri dei paesi produttori avrebbero dovuto comunicare la loro decisione in merito all'aumento delle quote produttive. La pressione era molta, soprattutto da parte dell'America che chiedeva a gran voce un aumento delle estrazioni complessive. Tuttavia le aspettative sono state in parte disattese: infatti l'Opec+ ha deciso di mantenere i precedenti tassi di crescita della produzione, aumentando la produzione di petrolio di 0,4 milioni di barili al giorno a dicembre, secondo il piano precedentemente adottato. Secondo quanto si legge nel sito dell'OPEC, "l'incontro ha riaffermato il continuo impegno dei paesi partecipanti alla Dichiarazione di cooperazione per garantire un mercato petrolifero stabile ed equilibrato, un approvvigionamento efficiente e sicuro per i consumatori e garantire chiarezza nel mercato petrolifero durante i periodi in cui altre parti dell'energia complessi al di fuori di esso stanno vivendo un'estrema instabilità e #volatilità". In altre parole, le pressioni esterne non hanno sortito l'effetto sperato.
In ogni caso l'America per voce del presidente Biden, ha comunicato che adotterà anche altre misure per abbassare i prezzi del petrolio. Il prezzo del #petrolio è sceso dopo la decisione da parte dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, rompendo il supporto chiave posto in area $80.
La situazione tecnica sembra indicare una correzione al trend di crescita, almeno finché le quotazioni rimangono sopra i $70. Monitoriamo quindi questa zona con molta attenzione.
Buon trading a tutti
PETROLIO: OCCHI PUNTATI SULLA RIUNIONE OPEC
C’è attesa questa settimana per la riunione dell'#OPEC+ dove verrà stabilito il livello produttivo per il prossimo mese.
Gli addetti ai lavori si attendono un nulla di fatto mentre i prezzi del #petrolio sono in crescita: il mercato è infatti preoccupato che una mancanza di aumento della produzione generi scompensi nell'equilibrio domanda/offerta. Durante la riunione, prevista per questo giovedì, il gruppo dovrà inoltre confrontarsi sulla situazione in Angola e Nigeria dove, a causa di vari problemi, le estrazioni sono arretrate rispetto alle quote assegnate di circa 450.000 barili al giorno.
Saranno oggetto di attenta osservazione anche i dati sulle scorte EIA per vedere se i livelli delle scorte a Cushing (punto di consegna USA) si sono stabilizzati dopo essere crollati al minimo degli ultimi tre anni.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, la resistenza a $84 sembra al momento creare una forte barriera ma, finchè i prezzi rimangono al di sopra del supporto posto in area $80, la tendenza di lungo periodo rimane orientata al rialzo.
Buon trading a tutti
PETROLIO: SITUAZIONE DI IPERCOMPRATO TECNICOIl #petrolio, una volta raggiunta l'area degli $80, sembra voler prendere una pausa per capire gli sviluppi della situazione energetica mondiale. Il passaggio dall'utilizzo del Natural Gas e del Carbone per produrre energia al petrolio, meno caro in questo periodo, potrebbe aver influenzato l'ultima crescita delle quotazioni. In ogni caso l'intero comparto rimane sotto pressione mostrando una spiccata #volatilità. I prezzi del carbone in Cina, ad esempio, hanno continuato a diminuire e hanno perso circa il 14%. I prezzi del gas in Europa e negli Stati Uniti sono diminuiti rispettivamente del 5,3% e dell'1%. I prezzi della benzina negli Stati Uniti hanno perso l'1,1%. Un ulteriore fattore che sta esercitando pressione sul prezzo del petrolio, anche se meno importante, è stato il rafforzamento nelle ultime settimane del dollaro USA.
Ma nonostante la pausa dei prezzi, la domanda di petrolio rimane forte e l'offerta rimane ancora limitata. I paesi dell'#OPEC + hanno chiarito che non vedono alcun motivo per rivedere il programma per aumentare la produzione finora.
Dal punto di vista tecnico, analizzando un grafico di lunghissimo periodo su base settimanale, potremmo essere vicini ad un punto di forte resistenza. Anche le indicazioni che provengono dalla lettura dell'indicatore #RSI mostrano che i prezzi si trovano in una zona di #ipercomprato.
WTI - prosegue il rialzoProsegue il rialzo del WTI dai minimi del 20 Agosto, segnalato come possibile punto di inversione post formazione di una bullish engulfing ed inserito nel punto finale di una possibile onda 4. Non si palesano segnali di inversione sia in termini di indicatori che di pattern candle stick. Target di questo movimento a rialzo potrebbe essere l'area 87 - 90 dollari dove sono presenti resistenze statiche di medio lungo periodo. Come punto di controllo i massimi retestati del 6 Luglio a 77$.
PETROLIO (CL) - Continua il rialzoIl Petrolio (CL) si trova in un trend rialzista ripartito il 23 Agosto dopo una fase di ritracciamento che ha riportato i prezzi a circa 62$. Il 23 Agosto si è formato un pattern engulfing bullish in prossimità della media mobile istituzionale a 200 periodi (linea grigia) che ha sancito l'avvio di un nuovo impulso rialzista.
Il mercato è, a quel punto, entrato all'interno di un canale rialzista confermando la sua forza dopo aver rotto al rialzo l'area di resistenza/offerta tra 75$-77$ che si è trasformata in area di supporto/domanda ritestata dalla candela del 7 Ottobre. Il minimo di quest'ultima candela ha anche toccato la parte bassa del canale dando vita ad un nuovo forte impulso al rialzo.
L'impostazione del mercato presuppone una continuazione del trend di fondo come rappresentato in figura superando il livello psicologico degli 80$.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
Qual'è il destino del PETROLIO?Considerando i massimi raggiunti possiamo considerare il petrolio in due opportunità, la continuazione al rialzo con target 100 dollari al barile, oppure, considerando i massimi del 2018,dove si è registrata un calo considerevole dei prezzi, potremmo pensare ad un target short di 50 dollari al barile
Old economy ed energie alternativeIn questo periodo di “crisi energetica”, dove assistiamo all’impennata dei prezzi del petrolio e dove le materie prime alimentano l’inflazione definita dalle banche centrali come “transitoria”, può essere interessante fare un raffronto tra i rendimenti del settore energetico “old style”, che basa i propri modelli di business sull’estrazione di gas e petrolio e quelli della “clean energy”, che cerca la transizione su basi alternative allo sfruttamento delle risorse naturali.
Allo scopo ho raffrontato i rendimenti dal primo ottobre 2020 di due etf:
• Ishares US Oil & Gas, ETF che investe in aziende statunitensi che operano nel settore dell’esplorazione, estrazione e distribuzione di combustibili;
• Ishares Global Clean Energy , ETF che investe in società attinenti all’ecosistema delle energie alternative.
Dall’analisi (grafico in alto) possiamo notare come, nel periodo preso in considerazione, l’ETF basato sull’OIL & GAS abbia fatto registrare una performance del 122% , nettamente superiore rispetto all’ETF Global Clean Energy, che nello stesso lasso temporale regala un rendimento del 18% (anche se l’ETF sulle energie pulite ha realizzato un rendimento notevole lo scorso anno, che sarà oggetto di una prossima analisi).
Nella speranza che il fenomeno dell’inflazione e la pressione sui mercati energetici siano transitori, otteniamo ulteriori conferme osservando la curva dei rendimenti dei bond, che tende ad aumentare nella sua parte "finale", confermando la relazione inversa tra inflazione e quotazione dei bond (se l’inflazione sale, i rendimenti salgono ed i prezzi scendono, secondo grafico).
Ancora nervosismo sui mercatiGiornate di contrattazione interessanti, alla luce delle notizie che si rincorrono nel Regno Unito, circa la mancanza di autotrasportatori che metterebbe in crisi gran parte della supply chain, sotto pressione specialmente nel settore dei carburanti. I distributori sono in gran parte chiusi, fuori servizio o in razionamento, a causa degli acquisti di carburante dettati dal panico dei consumatori.
Sul fronte orientale, osserviamo il taglio delle stime di crescita della Cina da parte di Goldman Sachs, S&P e Nomura, sulla scorta degli effetti della crisi del debito di Evergrande (che per il momento sembrerebbe avere solo effetti “interni”) accompagnate dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime.
Le quotazioni del Crude Oil tornano sui massimi da luglio 2021 e ottobre 2018. Importante osservare cosa accadrà in corrispondenza del livello 77$; continueranno a salire le quotazioni o avremo una figura di doppio massimo, con i prezzi che cominceranno a rallentare?
Il Vix che sale dell’8% attestandosi sul valore 20,40 ed il future sull’S&P500 in flessione dello 0,60%, fanno presagire apertura in ribasso per le piazze americane. Il prezzo continua ad oscillare in prossimità della media esponenziale a 50 periodi.
Il cambio Eur/Usd si attesta in area 1.1676, in corrispondenza di un livello sensibile al mercato, dove sarà interessante analizzare le chances di un rimbalzo o di un break al ribasso del livello.
Petrolio WTI break outBuongiorno a tutti,
settimana scorsa avevamo ben evidenziato i due livelli che se rotti avrebbero sancito la direzione almeno di breve del petrolio WTI.
La Kijun Sen faceva da supporto e la Senkou Span A da resistenza.
La resistenza è stata rotta al rialzo nella giornata di mercoledì 16, quindi ora per chi non avesse già sfruttato il break out di ieri, su un eventuale pull back scatterebbe l'occasione di acquisto.
Trattasi di uno spunto puramente didattico.
Buon trading a tutti
Petrolio WTI per il day tradingBuongiorno a tutti
Da qualche giorno il Petrolio si è arenato tra due aree secondo me importanti che sono delimitate dalla Senkou Span B in area 71.03 che fa da resistenza e la Kijun Sen in area 66.17 che fa da supporto.
Per un operatività multiday attenderei i break out con chiusura oltre tali livelli per muovermi di conseguenza, ma per il day trading, proverei a comprare proprio sul supporto e a vendere proprio sulla resistenza.
Appuntamento fisso con il petrolio WTI e spunti operativi didattici per il day trading. Tramite l'analisi con l'indicatore Ichimoku Kinko Hyo andrò ad individuare i livelli oprativi DIDATTICI del petrolio WTI.
Utilizzerò la parte tecnica dell'indicatore e le sue linee per capire come potrebbe muoversi il petrolio WTI durante la giornata.
Trattasi di uno spunto puramente didattico.
Buon trading a tutti