Euro, Istituzioanli fermi, perchè?Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.59
Sabato 29 Aprile 2023
(COT DEL 25 APRILE 2023)
EURO-GLI ISTITUZIONALI DIMINUISCONO GLI SHORT MA NON AUMENTANO I LONG, PERCHE?
Iniziamo subito con il Cot. Nella figura seguente ho messo in una sola pagina gli indicatori principali del Cot che analizzo, la tabella degli Open Interest, una tabella con i volumi e le variazioni interne del Cot di Euro e Dollaro, le Forze Relative del Cot, e gli Indicatori di Euro e Dollaro con particolare focus su Euro:
Il Grafico delle Forze Relative ben evidenzia la forza di Euro e Sterlina che abbiamo potuto costatare questa settimana e che avevamo osservato anche la settimana scorsa.
Come ho detto più volte durante la settimana appena conclusasi, la mia impressione, una volta raggiunto il tp Weekly di Euro che avevamo a 1.11, è stata che il ritraccio a cui abbiamo assistito nelle giornate di giovedì e venerdì fosse dovuto principalmente a prese di profitto di breve termine e non all’ entrata a mercato di nuove posizioni short da parte degli Istituzionali e questa mia impressione è stata al momento confermata dai risultati del Cot così come ho spiegato a seguire.
Di seguito un grafico Weekly di Euro/Usd molto ampio per vedere meglio i livelli e le aree più importanti da tenere a mente. Nel grafico ho evidenziato le due date che ho indicato nel grafico dell’indicatore di Euro ossia quella del 25 gennaio 2021 che possiamo identificare come un iper comprato del Cot e quella del 19 settembre 2022 quando l’ indicatore del Cot ruppe in modo deciso e forte in una sola settimana tutte e due le medie mobili ed alla quale rottura è seguita da li a breve l’inversione tra Euro e Dollaro. Se confrontate i due grafici potete agevolmente verificare quanto sto dicendo.
Nel tempo ho capito piano piano che i grafici degli Indicatori del Cot che studio e che ho creato, possono essere analizzati con le stesse metodologie di analisi tecnica che applichiamo ai grafici di borsa. Questa settimana nel grafico dell’ Indicatore del Cot di Euro ho evidenziato con una linea rossa lunga un livello/area di resistenza che è stata testata più volte e che questa settimana abbiamo rotto al rialzo dopo il doppio minimo con formazione di W rialzista sul supporto dato dalla Ema 21.
L’ impostazione di base di lungo periodo, per cui, al momento rimane assolutamente long con riferimento ad Euro / Dollaro.
Il grafico dell’ Indicatore del Cot di Euro evidenzia quindi il tentativo e l’ intenzione, da parte degli istituzionali, di uscire da un’ara di resistenza che al momento continua a trattenerci e che ho evidenziato nel grafico di Eur/Usd con un rettangolino rosso.
Ricordo sempre che questo non vuol dire che si salga su e basta in modo diretto ma che la direzione di base intrapresa dagli Istituzionali al momento è e rimane long !!
Premesso tutto questo cercherò di rispondere alla domanda del titolo di questo report:
EURO-GLI ISTITUZIONALI DIMINUISCONO GLI SHORT MA NON AUMENTANO I LONG, PERCHE?
La risposta va cercata nel confronto tra l’ analisi grafica delle candele di Euro e la composizione interna dei “volumi” degli Open Interest del Cot di Euro.
Mi spiego meglio.
Generalmente gli Istituzionali tendono a posizionare contratti short mentre si sale e contratti long mentre si scende. In questa ultima fase invece, apparentemente, stanno scaricando contratti short e praticamente non movimentano i contratti long.
Questo potrebbe indicare il definitivo cambio di strategia da parte degli Istituzionali che stanno cercando di scaricare dal proprio portafoglio i contratti short vecchi e per farlo stanno utilizzando profitti di breve termine chiudendo posizioni long di breve che aprono e chiudono durante la settimana per compensare le perdite.
Questa mia idea di base sembra confermata dal grafico weekly di eur/usd che continua a salire aggiornando i massimi ma senza comprare quelli della settimana precedente come se ogni volta che si arrivi a tp vengano incassati i contratti long di breve i cui profitti vengono utilizzati per chiudere le posizioni short in perdita.
Il risultato di questi movimenti a fine settimana si traduce in un apparente stabilità delle posizioni long ed in una diminuzione di quelle short con conseguente aumento degli Open Interest.
Detto tutto questo, nel Daily rimaniamo in una fase laterale (a mio avviso di accumulazione) che potrebbe essere sfruttata cercando posizionamenti long se il prezzo dovesse tornare in prossimità della parte bassa del trading range Daily che ho evidenziato con un rettangolo giallo nel grafico qui di seguito. Nel grafico ho evidenziato anche un livello intraday che potrebbe tornare utile nella operatività di breve termine.
Questa settimana mi fermo qui. Mi interessava particolarmente evidenziare queste dinamiche del Cot che credo sia importante tenere a mente quando cerchiamo di analizzarlo.
Poi come sempre durante la settimana vedremo e aggiusteremo l’ operatività cercando di seguire l’ andamento del mercato.
Ricordo che la settimana prossima importante sarà la giornata di mercoledì con le decisioni sul tasso di interesse da parte della Fed oltre ad altre trimestrali importanti rilasciate già da martedì prossimo.
Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Ultimo accenno sugli indici che chiudono la settimana in modo deciso e forte con il Nasdaq che compra i massimi delle settimane precedenti dopo il pull back preciso alla rialzista di lungo termine
Anche Sp sembra proprio sia arrivato finalmente al test dei 4200 che potrebbero essere rotti anche la settimana prossima:
Cerca nelle idee per "COMMODITY"
Nuovo "carburante" per Euro e SterlinaCiao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
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REPORT N.58
Domenica 22 Aprile 2023
(COT DEL 18 APRILE 2023)
NUOVO CARBURANTE PER EURO E STERLINA
Ciao,
oggi parto dalla fine con le conclusioni 🤣😂 ahhhahahha :
… concludendo tutto rimane in linea con quanto abbiamo visto la settimana scorsa, con possibilità di acquisto per euro e sterlina che rimango long, forti ed in netta contrapposizione ai cugini Aud e Nzd i quali nonostante la debolezza del Dollaro non hanno alcuna forza per reagire, ancora più debole il Cad che come abbiamo visto durante la settimana rimane ancora impostato long (ricordo che il cad ha il dollaro al numeratore e quindi si muove al contario rispetto ad Euro, Sterlina, Aud e Nzd).
Ecco il grafico di Eur/Usd con in evidenza la famosa area di supporto a 1.0925 che nel corso di questa settimana ho nominato più e più volte. A grafico trovate anche le prossime aree di resistenza Weekly. Poi come sempre nel corso della settimana scenderemo più nello specifico con l’ individuazione di obiettivi e possibili pullback in aree Daily ed intraday.
Rimangono Long anche tutti gli Indici.
Rimane inalterata la correlazione tra S&P500 e Nasdaq rispettivamente delle aree a 4160 e 12890 come ho detto settimana scorsa. Questa volta ho provato ad affiancare i grafici allungandoli e comprimendoli per rendere il più possibile visibile la corrispondenza di queste aree tra i due indici. Al momento il Nasdaq sembra proprio voler anticipare S&P500 che ancora rimane sotto l’area.
La settimana prossima ancora trimestrali importanti che potrebbero sboccare la situazione. Di seguito il grafico comparato con S&P500 a sinistra e Nasdaq a destra:
Il Dax riduce la vola per la terza settimana di fila ma continua a comprare massimi dopo il ritest perfetto dell’ area di supporto in zona 15.710 prossimi tp weekly in areaa 15960, poi 16085 ed infine 16275.
Vi metto il grafico qui (in verde e rosso chiaro si vedono anche aree minori di possibili ritest compresa l’ area rossa chiaro a 15895 sulla quale ci siamo fermati questa settimana):
Questa settimana ho seguito con molto interesse anche la dinamica del petrolio che è andato a chiudere il gap-up dovuto al taglio della produzione di due settimane fa e che ora si trova al ritest di una importante area di supporto ed anche della rialzista che viene
dal 2 novembre 2020. Da qui potrebbe riprendere la sua corsa long. Lo metto solo come caso di studio perché mi piace molto la particolare dinamica che sta sviluppando e credo sia molto interessante ampliare le nostre vedute su tutto il mercato:
Ora che abbiamo visto le conclusioni passiamo alla prima parte che come sempre rimane per me la prima cosa che faccio quando mi accingo a leggere i grafici settimanali e dalla quale traggo le linee guida di lettura dei grafici, ossia il mio adorato COT😊 .
Di seguito tutti insieme trovate la Tabella aggiornata degli Open Interest, il grafico delle Forze Relative dei Cot ed i grafici degli Indicatori del Cot di Euro e di Dollaro:
In linea con quanto ho detto settimana scorsa anche questa settimana gli Open Interest di Euro stanno continuando ad aumentare non tanto per apertura di nuovi contratti long quanto principalmente per nuove chiusure da parte degli istituzionali di contratti short, che rafforza ancora di più l’ andamento long di Euro.
Dall’ altra parte invece aumentano le aperture di contratti short sul Dollar Index. Molto interessanti è anche il comportamento dell’ Indicatore di Dollaro che dopo il rimbalzo sulla media a 21 periodi anticipa il grafico di Euro Usd andando già a rompere l’ ultimo massimo relativo confermato con una doppia W rialzista praticamente speculare alla M ribassista che si è formata sul grafico dell’ Indicatore del Cot del dollaro dove come si vede bene dopo il doppio massimo che ha preso a “capocciate” la media a 21 periodo ha iniziato sempre più a perdere forza.
Molto interessante anche il grafico delle Forze Relative dove anche Sterlina (come abbiamo visto nelle conclusione che ho messo sopra 😂😂) prende forza ed inizia a staccare in basso i cugini.
Bene anche per questa settimana abbiamo fatto una bella panoramica che spero sia utile a tutti.
Ci aggiorniamo come sempre in settimana
Vi abbraccio
Ciao Emi 😊
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Gli Istituzionali Chiudono gli Short su Euro e Sterlina. Ciao,
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REPORT N.57
Domenica 17 Aprile 2023
(COT DEL 11 APRILE 2023)
GLI ISTITUZIONALI CHIUDONO GLI SHORT SU EURO E STERLINA
Ciao,
iniziamo subito con il Cot:
Sia l’ Indicatore del Cot di Euro che quello del Dollaro rimbalzano sulle proprie medie mobili a 21 periodi che gli fanno rispettivamente da supporto e resistenza, mentre nel grafico delle forze relative del Cot si nota bene come solo la Sterlina ha la forza di staccare e lasciare indietro tutte le altre valute i cui Cot rimangono decisamente più deboli tutti incastrati sotto alla media mobile a 21 periodi che non riescono a bucare a rialzo (per semplicità non riporto qui i grafici degli Indicatori dei Cot di tutte le altre valute ma sono tutti sotto le medie mobili a 21 tranne che la Sterlina la cui forza si evidenzia, appunto, anche nel grafico delle Forze Relative).
Una cosa interessante da notare sul Cot è che questa settimana il Cot di Euro è aumentato notevolmente da 143 mila a 163 mila circa non tanto per nuovi aumenti di posizioni long ma per una fortissima riduzione da parte degli istituzionali delle posizioni short che avevano a mercato. Questo dato è ancor più indicativo ed importante di quanto stiano sempre più cambiando idea e credendo in una prosecuzione del rafforzamento di Euro rispetto al Dollaro
Con riferimento al grafico di Eur/Usd la settimana scorsa il prezzo si è fermato un pochino più su di dove pensavo sporcando la fascia 4 di circa 20 pips. Dobbiamo considerare che, con la volatilità attuale estremamente ampia, 20 pips sono la normalità. Questa è una cosa molto importante che va considerata anche nel momento di decidere dove mettere gli stop in quanto stop troppo stretti potrebbero farci uscire dal trade in modo prematuro rispetto alla effettiva presa di direzionalità del prezzo.
Siamo arrivati a metà mese e nell’ ipotesi finale che il trend mensile rimanga long il tp mensile potrebbe essere anche area 1.1130 circa. Ovviamente non è detto che ci arrivi questo mese ma potrebbe essere plausibile.
Se questa rimane la nostra idea di base, per questa settimana potremmo aspettarci un ritest delle aree rosse a 1.0965 e a 1.0925 circa che ho indicato a grafico e che ancora non ho cambiato di colore da rosse a verdi perché sono solo zone probabili di ritest che al momento non sono state ritestate nel settimanale.
Operativamente a partire da lunedì dovremmo cercare di capire se il mercato partirà subito verso l’ alto cercando di recuperare i massimi di questa settimana innescando un potenziale movimento a zig zag di 1/2/3 long con un classico movimento di breakin (ossia parte long, prova a rompere su, non ci riesce e riscende a cercare liquidità più in basso per poi tornare all’ attacco dei massimi) oppure partire verso il basso rompendo i minimi di venerdì per poi dar vita ad un potenziale movimento long di 1/2 (ossia prima parte short tocca le aree di supporto e poi sale long).
Nel grafico ho riportato per chiarezza un po’ tutto indicando il possibile movimento 1/2 e 1/2/3 le probabili aree di ritest ed alcuni movimenti importanti.
Ovviamente questo non lo possiamo sapere e cercheremo di capirlo giorno per giorno aggiustando la nostra ipotesi di lavoro ai movimenti di mercato.
Sempre in settimana dovremmo anche essere pronti come sempre a capire se la nostra ipotesi di lavoro (long Weekly) sia ancora valida ed eventualmente rivalutarla se vedessimo evidenti ed oggettivi segni contrari ma questo lo vedremo come sempre insieme giorno per giorno con gli aggiornamenti mattutini e intraday. Presteremo anche attenzione a Giovedì con i dati sul Pil Usa.
Come avete letto mi sto lasciando pronto ad un temporaneo fallimento del long perché ho notato una certa scorrelazione grafica nei grafici di Eur e Sterlina (che hanno ina impostazione long) da una parte e di Aud e Nzd dall’ altra (che hanno una impostazione short) sempre tutti contro dollaro.
I grafici Weekly di Nzd e Aud, infatti, come potete vedere dai grafici che riporto qui di seguito vengono continuamente rifiutati non appena toccano le aree di vendita che hanno sopra la testa rispettivamente in zona 0.6785 e 0.63 circa per Nzd (come abbiamo visto anche il cot di questi strumenti è in linea con quanto appena detto).
Quando il mercato non è allineato come in questo caso mi si accende una lampadina di allarme perché so che prima o poi o Aud e Nzd si allineeranno alla forza di Euro e Sterlina oppure il doppio massimo che ha fatto registrare Euro questa settimana potrebbe dare vita ad un respiro settimanale un pò più importante.
Rimango quindi più propenso in linea di generale a cogliere occasioni Short su Aud e Nzd ed occasioni Long su Euro e Sterlina.
Di seguito i grafici di Euro/Usd, Aud/usd e Nzd/Usd.
Ciao buon Week Emi
Euro/Usd, gli Istituzionali si prendono un pausa. Ciao,
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REPORT N.56
Lunedì 10 Aprile 2023
(COT DEL 04 APRILE 2023)
Gli Istituzionali si prendono un pausa mentre Euro sale.
Ciao buongiorno e buona Pasquetta,
oggi le Borse Europee saranno chiuse ma nel pomeriggio quelle americane saranno regolarmente aperte
Non cambia di molto la situazione del Cot. Il grafico delle forze relative esprime con chiarezza la superiorità di fondo del Cot di Euro (linea blu) su tutte le altre valute Dollaro compreso (linea rossa). Questo vuol dire che di fondo il trend di medio lungo è e rimane long non ostante le variazioni settimanali che, come nel caso di questa settimana, vedono un calo delle posizioni di Euro (questa volta è dovuto ad un aumento di posizioni short ) ed un aumento di quelle del Dollar Index (per aumento di posizioni long).
Dall’ altro lato della medaglia, l’ Indicatore del Cot del Dollaro pur rimanendo sotto la linea dello zero continua ad essere superiore a tutte le altre valute che continuano a rimanerne schiacciate sotto. Questo vuol dire che ancora non vi è una superiorità complessiva del mercato nei confronti del dollaro che rimane ancora potenzialmente forte e capace di dar vita a fasi di ritracciamento Daily e settimanali.
Di seguito la tabella con i valori aggiornati ed il grafico delle forze relative:
Sapete che io penso che Euro abbia bisogno di trovare forza e liquidità per rompere l’ area rossa in zona 1.0920 in un livello di prezzo più basso perché come ho scritto più volte continua a salire senza comprare i massimi ma rimane il fatto che al momento è indiscussa la sua forza e che anche questa settimana a trovato il livello di supporto nella prima delle aree sensibili che avevo indicato in zona 1.08 che è stato sporcato e riassorbito con precisione senza necessità di dover scendere ancora più in basso.
Cosa mi aspetto questa settimana?
Movimenti di volatilità alta collegati ad alcuni driver importanti quali l’ Indice dei prezzi i al consumo negli Stati Uniti che sono molto importanti nella valutazione da parte della Fed dello stato dell’ inflazione ed i Verbali della Fed di Marzo che saranno pubblicati nella giornata di mercoledì.
Esiste un’alta probabilità, a mio personalissimo parere, che andremo a coprire la candela di F.o.m.o. (Fear of messing out) che abbiamo registrato lo scorso 30 gennaio. Se questo dovesse verificarsi occorrerà prestare particolare attenzione alla zona in area 1.1030 che potrebbe essere sporcata e riassorbita per dar vita ad un doppio massimo con brusca ricaduta del prezzo (brusca non vuol dire che si inverta il trend ma solo che si potrebbe originare un movimento di speculazione che potrebbe essere sfruttato anche da noi. Al momento io credo che sia lì che Eur/Usd stia andando in modo costante anche se non molto deciso viste le continue spike di rifiuto che continuano a susseguirsi settimana dopo settimana).
Questo giustificherebbe anche le posizioni short che gli Istituzionali hanno iniziato a lasciare a mercato in questa settimana in quanto sappiamo che loro si posizioni short proprio mentre il prezzo sale per poi recuperarle successivamente quando il prezzo riscenderà.
In tutti i casi a grafico ho lasciato tutte le aree di supporto indicate nelle scorse settimane e le nuove aree di resistenza che abbiamo al momento sopra la testa in modo da fornire un quadro complessivo più completo da tenere come punto di riferimento:
Dal lato Indici invece sarà molto importante la giornata di venerdì in cui le principali banche statunitensi pubblicheranno gli utili del trimestre scorso. Questi saranno analizzati e valutati con molta attenzione da parte degli operatori per capire lo stato di solidità del settore bancario dopo le turbolenze che abbiamo avuto nelle settimane passate.
“Le principali banche, tra cui JPMorgan (NYSE:JPM) e Citigroup (NYSE:C), presenteranno i risultati venerdì, seguite da Goldman Sachs (NYSE:GS), Morgan Stanley (NYSE:MS) e Bank of America (NYSE:BAC) la settimana successiva.” (fonte Investing)
In settimana vedremo aggiornamenti su Sp Nasdaq e Dax che condividerò come sempre la mattina.
Per ora lascio di seguito i grafici di Sp e Nasdaq con le principali aree e trend line di riferimento settimanali.
Ho messo Nasdaq ed S&P perché si vede bene dal confronto settimanale dei due come il Nasdaq abbia già rotto la trend line di lungo e la relativa area di resistenza in zona 12857 che è stata già ritesta e trasformata in area di supporto questa settimana mentre S&P è rimasto più indietro ancora sotto alla trend line ed alla corrispondente area di resistenza che per S&P si trova in zona 4150.
A grafico ho indicato tutto.
Ciao Emi
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Euro prende a "TESTATE" 1.0920 ed ora? Ciao,
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REPORT N.54
Sabato 25 Marzo 2023
(COT DEL 21 MARZO 2023)
EURO, PRENDE A TESTATE GLI 1.0920 LI ROMPERA' ?
Facciamo un po’ di analisi del prezzo del grafico settimanale.
Continuiamo ad essere fermati ormai da numerose settimane sempre dalla stessa area di vendita intorno agli 1.0920.
Un po’ come le teste di ariete che usavano gli antichi per assaltare e rompere le mura dei castelli per aprire un varco occorreva prendere a “capocciate” il muro della fortezza più e più volte sino a quando non iniziava a cedere e poi a sgretolarsi.
Ogni volta per dare un'altra “capocciata” al muro occorreva retrocedere per prendere un'altra rincorsa e tornare a sbattere sul muro.
Ora la nostra bravura sarebbe capire di quanto indietro deve tornare il prezzo per trovare la liquidità necessaria, ossia nuove entrate da parte degli istituzionali, per avere la forza necessaria di dare l’ultima “capocciata” che rompa definitivamente il muro.
Se riuscissimo con esattezza a fare questo avremmo trovato la formula magica ahahahh 😊.
Settimana ho scritto che per tornare all’ attacco ed insistere ancora il prezzo sarebbe anche potuto retrocedere sino in area 1.0480. Per rompere muri così importanti servono numerosi contratti e una numerosa spinta.
Mi è stato chiesto quanto tempo potrebbe essere necessario perché questo accada. … e non lo so ahahhah 😊 hahha . Sicuramente questi sono movimenti Weekly che possono necessitare anche di mesi (non credo sia questo il caso).
Ma che dice il Cot?
Le posizioni nette di Euro sono sostanzialmente stabili ma nella sua composizioni interna sono tornati a crescere sia le posizioni long che le posizioni short, probabilmente perché continuano a prendere profitto di breve termine e quindi mentre salgono piazzano posizioni short che incasseranno al prossimo ritracciamento esattamente come è successo anche questa settimana.
Le posizioni long del Dollar Index invece stanno scendendo sia in nel saldo che nella loro composizioni interna e questo è buon segno.
L’ indicatore del Cot del Dollaro trova resistenza nella media a 21 periodi che lo trattiene verso il basso.
Al contrario l’ Indicatore del Cot di Euro trova supporto sempre nella media a 21 che lo spinge verso l’ alto.
Al momento quindi potrebbe anche non essere più necessario retrocedere sino a 1.0480. Ho indicato a grafico varie aree weekly che potrebbero essere possibili zone di acquisto e di entrata di nuovi contratti long che diano la spinta giusta.
Dall’ analisi dei volumi, se ritracciamo sotto l’ area 1, abbiamo un vuoto volumetrico che potrebbe dare vita ad una nuova fase di accumulazione daily intorno agli 1.0670 (tra l’ area rossa R che ho indicato a grafico e l’ area 2) spingendo il prezzo verso l’ area 2.
La mia impostazione di base nel medio periodo come scrivo ormai da innumerevoli settimane continua ad essere rialzista ma non rimanendo a mercato per giorni interi non posso permettermi di prendere in faccia 450 punti di ritracciamento con tutti i costi connessi ed annessi, per cui, la cosa più importante come sempre è essere consapevoli di quali scenari potrebbero verificarsi e che non è detto che si manifestino e cercare di seguire il prezzo prestando particolare attenzione alle aree/zone/livelli dove pensiamo che il prezzo possa regalarci possibilità di entrata e o prese di profitto 😊.
Spero che tutto questo possa arrivare a tutti nel modo più semplice e facile possibile perché meno incastri mentali ci facciamo con terminologie e complicazioni tipiche del cervello umano e più facilmente otterremo abbondanti ricompense 😊.
Ci sentiamo in settimana come sempre con aggiornamenti su Euro, Indici americani e Dax
Buon Week a tutti
Ciao Emi
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EURO, IL NUOVO COT ... RITRACCIAMENTO SINO A 1.0450 ?Ciao,
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REPORT N.54
Sabato 25 Marzo 2023
(COT DEL 21 MARZO 2023)
EURO, IL NUOVO COT ... RITRACCIAMENTO SINO A 1.0450 ?
Ciao,
finalmente il Cot è tornato alla normalità dopo due mesi di assenza.
Vediamo quali sono le novità dopo questa lunga assenza del Cot e trarne utili informazioni. Ho diviso il report in tre parti: Le Prime Impressioni, L’ Analisi e Le Conclusioni.
LE PRIME IMPRESSIONI:
Vi metto di seguito la tabella riepilogativa di tutto questo ultimo periodo in cui il Cot non è stato rilasciato, dal 24 gennaio scorso ad oggi:
Apparentemente in tutto questo periodo gli Open Interest di Euro sono aumentati passando da 134.349 mila circa a 144.842 e quelli del Dollaro leggermente diminuiti passando da 15.163 a 14.144. Tutto farebbe pensare ad un imminente continuo del long di Euro ma guardate cosa è successo quando ho provato ad aprire gli Open Interest e a guardare la loro composizione interna…...
L’ ANALISI
Per quanto riguarda Eur/Usd ho messo a confronto i dati delle posizioni short e long per tutto il periodo considerato:
Come si può vedere dalla composizione aperta degli Open Interest, i contratti di Euro non sono aumentati per nuovi contratti aperti ma perché sono in realtà diminuiti sia i long che gli short e le posizioni long ne escono diciamo rinforzate perché sono calate meno rispetto al decremento degli short.
Mi sono poi messo ad osservare con più attenzione i dati così aperti del Cot di Eur/Usd ed a confrontarli con il grafico di Euro/Usd ed ho notato che potevo dividere questo periodo di tempo in due tranche nelle quali:
1) I Long rimango sostanzialmente stabili sino alla sesta settimana, quella del 28 febbraio, per poi crollare nelle ultime 4 settimane in una sola tranche che va dal 27 febbraio ad oggi che ha fatto registrare un calo di circa 25.000 contratti long.
2) Il decremento degli Short è avvenuto in due tranche, la prima è durata 5 settimane dal 24 gennaio al 21 febbraio ed è stata di 30.000 contratti circa, la seconda è avvenuta in 3 settimane dal 7 marzo ad oggi ed ha fatto registrare un calo di circa 15.000 contratti short.
Ho provato a mettere i contratti long e short su un piano cartesiano distribuendo le date sull’ asse delle ascisse:
3) Nello stesso periodo di tempo Euro Usd disegna una V con due spike di rifiuto con massimi decrescenti. Vi metto la foto:
4) Il decremento dei contratti long inizia proprio a partire dalla base di questa V. Mano a mano che il prezzo risaliva sono stati chiusi sempre più contratti sino all’ ultimo blocco di circa 7.000 contratti long chiusi proprio in quest’ultima settimana durante l’ ultimo sprint di Euro registratosi nella giornata di martedì scorso.
5) La V inizia con una spike e finisce questa settimana con un'altra spike. Ovviamente non possiamo essere sicuri che la V sia finita perché dovremmo aspettare la chiusura della prossima candela settimanale per capire cosa succederà ma noi portiamo avanti delle ipotesi di studio e quindi al momento ipotizzo che la V si sia completata.
6) La prima Spike con la quale inizia la V abbiamo visto la scorsa settimana che è stata dovuta più che a prese di profitti a chiusure di posizioni short dovute a Stop Loss se così si può dire o quanto meno a semplice scarico di posizioni in perdita.
7) L’ ultima Spike di questa settimana che chiude la V è dovuto quasi nella totalità o perlomeno in buona parte a prese di profitti di contratti long entrati alla base della V che avevano evidentemente un riferimento temporale breve, anche gli Istituzionali cioè sono capaci di fare speculazione di breve termine e lo hanno dimostrato qui.
A tutto questo aggiungo che osservando il grafico di Eur/Usd che vi ho messo sopra, nelle ultime 4 settimane il grafico è salito senza mai comprare massimi.
Ci fate caso che il grafico continua a salire senza mai avere una chiusura sopra i massimi della candela precedente?
Questo particolare tipo di salita è tipica di quando il mercato non ha forza, gli operatori sono timorosi ed entrano a mercato senza convinzione prendendo profitto praticamente a fine giornata dopo essere magari entrati sui minimi della stessa.
Tutte le candele e soprattutto questa di quest’ ultima settimana presentano spike di rifiuto dovute come abbiamo visto a prese di profitti.
8) In queste ultime 4 settimane non abbiamo assistito, come ho spiegato sopra, ad entrate di nuovi contratti long da parte degli Istituzionali.
Analogamente a quanto visto per Euro / Usd ho analizzato anche il Cot del Dollar Index. Qui mi sono soffermato sui volumi assoluti degli Open Interest ed ho visto che sono andati progressivamente diminuendo e sostanzialmente anche qui abbiamo avuto una diminuzione, quindi chiusure, sia dei contratti short che dei contratti long con maggiore diminuzione dei contratti short (vi ricordo che se il Dollar Index scende Euro/Usd tende a salire e viceversa). In altre parole se diminuiscono di più le posizioni short il Dollar index tenderà a salire e a spingere Euro/Usd verso il basso.
Vi metto di seguito la tabella con i Volumi Assoluti (relativi cioè esclusivamente alla composizione interna degli Open Interest):
Cerchiamo ora di completare l’ analisi con le indicazioni che ci danno gli Indicatori che ho sviluppato sul Cot:
1) Nel Grafico delle Forze Relative egli Indicatori del Cot, Euro mantiene lo scettro ma il Dollaro in basso esce fuori dalla mischia spingendo verso il basso tutte le altre monete e si avvicina “pericolosamente” alla linea dello zero per probabilmente ritestarla
2) L’ indicatore del Cot del Dollar Index arriva al test della media 21
3) L’ indicatore del Cot di Euro rimane prepotentemente long ed in fase ritracciamento al test della media 21:
Praticamente anche tutti gli indicatori del Cot sono in linea con l’analisi che abbiamo fatto sopra. Non rispecchiano affatto la tabella iniziale degli Open Interest che abbiamo visto in apertura e che ad una prima impressione faceva credere ad un Cot di Euro in grossa ripresa e forza rispetto al Dollaro.
CONCLUSIONI:
Pur rimanendo al momento indiscussa la forza di Euro ed il suo proseguo long nel trend di medio lungo, (al meno con i dati in mio possesso sino ad oggi), a mio personalissimo parere:
1) Euro per non ha ancora ricevuto, durante questo periodo di ritracciamento del long, la giusta “iniziezione” di nuovi contratti long da parte degli Istituzionali, anzi sono stati chiusi sia contratti long che short con predominanza di questi ultimi che ha generato una falsa salita degli Open Interest.
2) Molto probabilmente Euro dovrà raggiungere nuovi livelli di prezzo più bassi dove poter raccogliere maggiore liquidità che gli permetta la risalita e la rottura degli 1.1050
3) Dall’ analisi grafica delle aree di Acquisto e Vendita la prossima area di acquisto confermata sul grafrico Weekly dove Euro potrebbe trovare nuova liquidità è a 1.0450 circa (è già da qualche settimana che continuo ad indicare questa come una probabile area di Swing)
4) Se questa area non dovesse essere sufficiente la successiva si trova a 1.0250 circa.
5) Se avessi ragione ed Euro continuasse il ritracciamento sino a 1.0450 circa, la V di cui abbiamo parlato sopra si trasformerebbe potenzialmente in una doppia W rialzista Weekly che spingerebbe Euro verso l’altro per recuperare ed aggiornare i massimi dello scorso 30 gennaio in area 1.1050 .
6) Ricordate sempre che parliamo di movimenti Weekly che possono richiedere anche molto tempo. Quindi non è detto che già da lunedì Euro inizi la discesa.
Ovviamente il mercato potrebbe smentire tutto in un batti baleno o dare ulteriore conferma ai dati che abbiamo visto sin qui sempre nell’ ipotesi probabile di averli correttamente interpretati.
Vedremo quello che succederà e nel frattempo cerchiamo come sempre di adeguarci ai movimenti di prezzo e seguirli per quanto possiamo nella nostra operatività che generalmente ha orizzonti temporali molto più stretti.
Finalmente i dati completi del Cot ci hanno dato una lettura un po’ diversa e spero utile quanto meno ad aprire la mente per sviluppare nuovi analisi e nuovi percorsi mentali che non è cosa da poco 😊.
Alla fine trovate anche il grafico di Eur/Usd
Alla prossima settimana.
Buon trading a tutti e come sempre grazie per “accompagnarci insieme” nel nostro personale viaggio di crescita in questo splendido lavoro che tanto leva come tanto dà se impari ad amarlo.
Ciao Emi
p.s.
Ci aggiorniamo durante la settimana come sempre per seguire gli sviluppi
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Il Bitcoin salirà o crollerà con l'attenuarsi del caos bancario?Il Bitcoin salirà o crollerà con l'attenuarsi del caos bancario?
In che modo il Bitcoin uscirà dal range della scorsa settimana? Sullo schermo ho evidenziato la fascia di prezzo compresa tra 29.000 e 26.700 dollari, che rappresenta il massimo e il minimo del periodo di oscillazione della settimana. Il prezzo ha flirtato con una rottura al ribasso, toccando i 26.500 dollari, ma una chiusura sicura sotto i 27.000 dollari deve ancora avvenire.
Il Bitcoin si è impennato a marzo, quando la fiducia nel sistema bancario globale è stata scossa dal crollo di alcune banche regionali statunitensi e del gigante svizzero Credit Suisse. Allo stato attuale, sembra che il rischio di fallimento di altre banche si stia attenuando, il che potrebbe anche soffocare il potenziale di rialzo del bitcoin in futuro. Il livello fisiologico di 30.000 dollari potrebbe essere un obiettivo troppo alto per i tori, qualora si verificasse una rottura al rialzo. A questo punto è più probabile che l'oro raggiunga i 2.000 dollari.
Sempre nell'ambito delle criptovalute, e forse con una maggiore pressione sul prezzo del Bitcoin, la Commodity Futures and Trading Commission ha presentato una denuncia contro Binance e il suo fondatore Changpeng Zhao, per presunta violazione delle leggi statunitensi sul trading e sui derivati. La CTFC accusa Binance e Zhao di aver gestito un "programma di conformità inefficiente" e di aver deliberatamente violato la legge. Zhao ha twittato che le accuse del CTFC sono "fake news".
EURO, COSA DICONO I NUOVI RILASCI DEL COT ? DAX AL BIVIO ! Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.53
Sabato 18 Marzo 2023
(l’ ultimo rilascio del Cot risale a martedì 7 MARZO 2023)
EURO, COSA DICONO I NUOVI RILASCI DEL COT? DAX AL BIVIO !
Ciao, questa settimana il CFTC ha rilasciato i dati mancanti sul Cot solo sino allo scorso 7 Marzo. Avevo sperato in un aggiornamento completo ma così non è stato e credo che torneremo ad un flusso regolare di rilascio del Cot dalla prossima settimana.
Con i dati a nostra disposizione sino a questo momento, se pur parziali, cercherò di ricostruire un po' cosa è successo su Eur/Dollaro in questo ultimo periodo di assenza del Cot che è stato caratterizzato da forti turbolenze geo politiche ed economiche / finanziare e capire se possiamo trarne qualche informazione utile da sfruttare a nostro vantaggio.
Partiamo con ordine dalla grande salita avvenuta proprio in apertura del mese di febbraio che ha visto Euro suonare il campanello degli 1.1050 con un grande, permettetemi l’ espressione, calcio in cxxx uguale a quello che ricevi nelle giostre quando il compagno che ti siede dietro ti spinge violentemente per farti prendere la bandiera posta in alto e vincere il premio. Nelle due settimane precedenti, infatti, gli Istituzionali avevano caricato a mercato ben 18.476 contratti long.
In realtà a questa spinta, si è aggiunta un'altra componente importante abbastanza inusuale da vedere: gli istituzionali in questo stesso periodo sono andati in “stop” se così si può dire; hanno in altre parole chiuso ben 30.094 contratti short molto probabilmente per cambio di strategia. Chiudere contratti short di futures, come sappiamo, vuol dire fondamentalmente acquistare! Queste due cose messe insieme (i long da parte degli istituzionali con visione long ed il ripensamento da parte di istituzionali che avevano posizioni short) hanno spinto Eur/Usd in soli due giorni da 1,08 circa a 1,1050 circa ed acceso la miccia del panico sui mercati che ha generato un sentiment di F.O.M.O. (Fear Of Missing Out) che purtroppo ha portato molti moltissimi piccoli investitori, a forza o per scelta, a chiudere le loro posizioni short con perdite ingentissime.
Da qui in poi come ho più volte detto nei report precedenti, siamo entrati in una fase di ritracciamento.
Gli indicatori dei Cot normalizzati di Eur/Usd e del Dollar Index messi a confronto, hanno cominciato a segnalare una convergenza indice del ritracciamento proprio dal 6 febbraio scorso.
Ricordo che il Cot normalizzato è una cosa, gli Indicatori del Cot normalizzato un'altra. Infatti come ho spiegato più volte l’ Indicatore del Cot che ho creato del Dollar Index è contro bilanciato dai flussi dei Cot normalizzati di tutte le altre valute che fanno parte del paniere del Dollar Index alle quali ho aggiunto anche il Jpy. Questo vuol dire che il mio indicatore del Cot del Dolar Index tiene conto in modo implicito, al suo interno, dell’ andamento dei Cot di tutte le altre valute. Vi metto di seguito il grafico:
Come vedete dalla foto sopra, sembrerebbe che l’indicatore del Dollar index stia riprendendo forza, in realtà non è così, (al meno basandoci sui dati Cot in mio possesso ad oggi), in quanto il ritracciamento che sta segnalando è dovuto principalmente ad una perdita di forza di tutte le altre valute. Gli Istituzionali, infatti, durante questo periodo di ritracciamento, nel mese di Febbraio e sino al 7 marzo hanno eliminato 2.556 contratti long e caricato 1.425 contratti short sul Dollar Index. Va anche tenuto presente che i contratti normalizzati del Dollar Index hanno un valore assoluto molto molto più alto di quelli della coppia Eur/Usd.
In linea con quanto abbiamo visto per il Dollar Index, lato Euro, si può prendere in considerazione che in data 13 marzo ci è stato il roll over del contrato futures e che quindi tutti gli istituzionali si sono dovuti “ripiazzare” sul nuovo contratto. Ipotizzando che questo processo sia stato fatto con qualche giorno di anticipo potremmo dire che alla data del 7 marzo (secondo gli ultimi dati ad oggi disponibili del Cot) gli Istituzionali sono ripartiti da capo caricando a mercato esattamente sotto la fascia di lateralizzazione attuale in area 1,0530 circa 234.000 contratti long e 85.432 contratti short.
La cosa è tanto più confermata dal comportamento delle ultime due candele settimanali. Ogni volta che il prezzo torna in area 1,0530 viene ricomprato e difeso in modo deciso.
A tutto questo però dobbiamo ora aggiungere la complicata situazione di stabilità finanziaria cha ha investito i mercati in queste ultime due settimane. Gli spettri del 2008 e le paure di un nuovo default bancario, prima americano e poi europeo hanno destabilizzato i mercati con un aumento vertiginoso della volatilità e nuove incertezze sul proseguo dei trend intrapresi.
Le conseguenze di tutto questo, infatti, se da una parte potrebbero spingere la Fed a valutare i fallimenti bancari come diretta conseguenza delle sue politiche monetarie di lotta all’inflazione che ha posto in campo anticipatamente rispetto all’ Europa e quindi potrebbe iniziare a rivedere al ribasso sia nei tempi che nei modi la fine degli aumenti dei tassi, dall’ altra ha trovato l’ Europa con le spalle al muro non potendo questa assolutamente pensare di fermare l’ aumento dei tassi di interesse considerata l’ inflazione ancora molto alta (a solo titolo informativo segnalo che l’ inflazione italiana è cresciuta ancora a febbraio di uno 0,2 su scala mensile).
Nelle parole della Lagarde portavoce della Bce non ci sono stati spazzi a diversi tipi di interpretazione. Sostanzialmente ha detto che il settore bancario europeo è forte, è strutturato e ben patrimonializzato e che la Bce continuerà senza indugi con la lotta all’ inflazione.
Questo potrebbe significare un rafforzamento di euro rispetto al dollaro ed un sollievo per il mercato azionario americano che finalmente comincerebbe a vedere la luce della fine degli aumenti dei tassi. In linea di massima, quindi, mettendo insieme tutto quello che ho detto sin qui protendo di più per una ripresa long di Euro dovuta all’indebolimento del dollaro (vedesi pure l’incredibile salita dell’oro che sembra abbia ripreso la sua correlazione inversa con il dollaro) e a un periodo pesante e complicato per l’ Europa.
In tutti i casi la situazione rimane appesa ad un filo di lana e potrebbe rompersi in qualsiasi momento per cui soprattutto ora credo sia opportuno rimanere a mercato il meno possibile. Come ho detto più volte finché Euro non metterà decisamente la testa sopra gli 1,07 non riterrò il ritracciamento finito. Ritengo ancora possibile un suo brusco ritorno e ritest di area 1,0450, non dovuto ma possibile.
Senza ombra di dubbio si può operare intraday nell’ ampio trading range che è venuto a crearsi tra 1,053 e 1,070
Questa forte incertezza e precarietà si è vista su tutti i grafici con le chiusure Weekly di questa settimana che su euro ha lasciato una non bella candela di indecisione con grandi spike di volatilità sopra e sotto e che nel lato indici ha visto una spaccatura con da una parte il Nasdaq in super forza che non vuole saperne di venire giù (probabilmente il settore Tec che è stato il più penalizzato dal rialzo dei tassi, ora che si paventa la fine degli stessi ha ripreso più di tutti forza e vigore) e dall’altra parte S & P che rimane ingabbiato in una condizione molto in bilico tra 3900 e 3970.
Completamente all’ opposto del Nasdaq abbiamo il Dax che rispecchia perfettamente la difficile condizione europea con una pericolosa candela rossa Weekly e con la candela Daily di venerdì che raggiungere l’ importantissima area dei 14660 che pero questa volta sembra scarica e priva di liquidità per generare il rimbalzo lasciando il Dax senza forze proprio poco sopra l ‘area di resistenza che se dovesse essere rotta aprirebbe uno short considerevole.
Questo report è stato particolarmente lungo visto il ritardo da recuperare sul Cot.
Vi lascio di seguito:
- il grafico di Euro;
- un grafico di confronto degli Indici dal quale si capisce bene l’ elevato grato di incertezza in cui stiamo navigando
- e per curiosità un grafico in h1 di Euro con tutte le aree operative intraday che avevo segnalato nello scorso report. E’ molto interessante notare come si sarebbero potute sfruttare una volta che il prezzo è tornato ad attraversarle. Ho cercato di scrivere tutto a grafico.
Per capire meglio come leggere il Cot e come lo interpreto, ho messo a disposizione di tutti, con spirito di mera condivisione gratuita, un file Power Point in cui ho riassunto gli aspetti principali in modo semplice e breve. Trovate tutti riferimenti nel campo firma sotto alla presente Idea.
Vi saluto e ci aggiorniamo durante la settimana con nuovi spunti e riflessioni.
Alla prossima settimana.
Buon trading a tutti.
Ciao Emi
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
EURO IN FASE DI ACCUMULO PER RIPARTIRE ED S&P VERSO I 3800 ? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.52
Sabato 11 Marzo 2023
(l’ ultimo rilascio del Cot risale a martedì 21 febbraio 2023)
EURO IN FASE DI ACCUMULO PER RIPARTIRE ED S&P VERSO I 3800 ?
Il Cot recupera posizioni perse. Questa settimana sono stati rilasciati i dati relativi al Cot de 21 Febbraio. Siamo ancor indietro con i rilasci di circa 20 giorni. Considerando i modi e i tempi con cui il CFTC sta rilasciando i dati arretrati, considero che dovremmo metterci in paro in un paio di settimane. Speriamo che magari spingano ancora un po’ sull’ acceleratore e che forniscano i dati completi già per la prossima settimana. Vediamo quello che faranno nel frattempo noi andiamo avanti.
Euro rimane per la terza settimana inside della candela Weekly del 20 febbraio. Sembrerebbe sempre di più una fase di accumulazione e la mia impressione come ho già detto settimana scorsa, continua ad essere che gli Istituzionali siano ancora posizionati long ma non avendo i dati aggiornati continua ad essere solo una mia ipotesi. La mia tesi rimane al momento anche conformata dalla rilevazione che ho fatto settimana scorsa dal Cot che mi ha fatto capire come la spike weekly del 30 gennaio scorso in area 1.10 sia stata generata quasi nella totalità da chiusure di short e non da storni dei contratti long che quindi presumibilmente stanno ancora a mercato.
Considero questa fase come il ritracciamento del long che ci ha portato in area 1.10 e personalmente considererei finito il ritracciamento solo con chiusure daily e poi weekly superiori all’area a 1.07. Nel caso in cui dovessimo romperla al rialzo mi aspetto che venga ritestata dall’ alto successivamente. Questo aspetto è molto importante per me in quanto sin tanto che non ho evidenze grafiche che queste aree vengano successivamente difese dalle forze che le hanno breakate non ho conferma del cambio di stato e quindi non gli cambio colore.
Continuo a non escludere che in questa fase (che a mio personalissimo parere è di accumulo) non si possa arrivare a toccare la fascia verde di supporto a 1.0430/1.0480 indicata a grafico che coinciderebbe anche con il ritest della rialzista Weekly.
Questa settimana posto il grafico Daily nel quale ho segnalato maggiori aree e spunti operativi intraday per agevolare l’operatività veloce oraria e a 5 minuti.
Per S&P la situazione è completamente diversa. La chiusura Weekly di questa settimana ribalta quasi completamente la view rialzista.
L’ area di supporto che avevo individuato a 3900 da segni di scricchiolamento. Non è stata propriamente rotta ma sicuramente ad oggi non e’ un bel segnale. L’ Area di supporto Daily a 3970 è stata spazzata via ed è stata anche difesa dalle forze short che ne hanno conclamato il cambio di stato da verde a rossa. S&P raggiunge questa settimana l’ area di supporto Weekly a 3900 proprio nella serata di Venerdì. Mi sarebbe piaciuto assistere ad un rimbalzo in questa area durante la settimana in modo poi da dimostrarmi il proseguo del long ma così non è stato e quindi non possiamo che prenderne atto.
S&P al momento si trova propria sopra una importante fascia di accumulo che nei mesi precedenti gli ha permesso di prendere forza. Se entrasse in questa area potremmo tranquillamente scendere sino in area 3.800 e cominciare a prendere seriamente in considerazione l’ eventualità di un doppio minimo che, a mio avviso, ridarebbe forza al mercato. Ovvio che in questa evetualità stiamo parlando di tempi lunghi almeno per la ripartenza in quanto sappiamo che le discese sono molto più rapide e violente.
A grafico qualche altro spunto e considerazione.
Alla prossima settimana.
Buon trading a tutti.
Ciao Emi
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
EURO HA FINITO IL RITRACCIAMENTO? E GLI INDICI? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.51
Sabato 04 Marzo 2023
(l’ ultimo rilascio del Cot risale a martedì 7 febbraio 2023)
E’ FINITO IL RITRACCIAMENTO? E GLI INDICI?
Il Cot, a seguito dei problemi avuti nella trasmissione dei dati da parte di alcune imprese fornitrici, era rimasto indietro di circa un mese. La CFTC aveva comunicato la scorsa settimana che si sarebbe messa in pari con tutti i rilasci entro metà marzo. Questo faceva presupporre che avrebbero dovuto iniziare a rilasciare almeno due aggiornamenti settimanali in modo da recuperare il ritardo accumulato, ma così non è stato. Stanno continuando a rilasciare un aggiornamento a settimana che lascia ovviamente inalterato il gap temporale. Questa settimana infatti è stato rilasciato l’aggiornamento dello scorso 7 Febbraio, vecchio ormai di un mese !
Inizio subito da S&P che dopo il ritest preciso al millimetro dell’ area di supporto che avevamo individuato la scorsa settimana nel Report n.50 torna a prendere forza e a riportarsi addirittura sopra la rialzista rotta. Come ho già detto più volte rimango di opinione rialzista riguardo agli indici americani. L’ area dei 3900 non si tocca e sta diventando sempre più una importantissima fascia difesa dai Long che utilizzano ogni occasione per caricare nuovi contratti.
L’ America continua ad avere un mercato del lavoro forte con un indice Ism non manifatturiero che non solo non cala ma che rimane stabilmente sopra i 50 ad indicare espansione.
Espansione teoricamente vorrebbe dire inflazione, che a sua volta implica il tentativo da parte delle banche centrali di contrastarla con nuove e prolungate strette di politica monetaria finalizzate a fermare la produzione ed il consumo.
Ecco, a questo proposito ed a mio personalissimo parere, stiamo assistendo ad una fase di inflazione endogena le cui cause sono, sempre a mio avviso, da attribuirsi a motivazione diverse dal semplice consumismo. La mia impressione è che la causa dell’ inflazione sia da ricercarsi, a) nelle smisurate quantità di denaro che le banche centrali hanno immesso nel mercato durante il periodo del covid per sostenere i mercati, b) nello smisurato aumento dei prezzi dell’ energia in tutte le sue forme di cui siamo stati protagonisti in tutti questi mesi tra guerre e lotte geopolitiche.
Questo scenario si è andato sovrapponendo ad una struttura economica fondamentalmente sana che continua a tenere fronte e a sostenere, con buone probabilità di uscirne più o meno indenne, le politiche aggressive delle banche centrali.
Da questo punto di vista quindi mi sembra sempre più che l’ inflazione stia assumendo un carattere endogeno dei mercati. Se le mie ipotesi fossero corrette le banche centrali così come hanno generato l’inflazione con l’ immissione sul mercato di ingenti somme di denaro, ora, mediante le politiche di Tappering (riduzione delle misure introdotte per sostenere l’economia), possono iniziare a sottrarre denaro dai circuiti monetari in presenza di un mercato forte che ormai si sta autoalimentando (vedesi anche pil Cina che punta a raggiungere per il 2023 il 6%) e questo potrebbe significare avere la possibilità di ottenere un calo dell’inflazione anche in presenza di un mercato forte come quello a cui stiamo assistendo attualmente.
Sempre se tutto le ipotesi di lavoro che ho esposto fossero corrette, questo implicherebbe anche che sarebbe impossibile il ritorno ad una inflazione bassa al 2% , almeno in tempi medio brevi, perché l’inflazione è dipesa da cause energetiche e geopolitiche (come ad esempio la guerra) con cui le imprese ed il mercato in generale ( e purtroppo anche noi) stanno imparando a conviverci.
Sempre in questa ottica si giustificherebbe l’apparente inspiegabile dicotomia tra crescita dei tassi di interesse e contemporanea crescita dei mercati.
Detto tutto questo, di seguito posto il grafico di S&P dove ho inserito come al solito un po' di informazioni utili.
Con riguardo ad Euro la situazione è un po' diversa. La domanda che mi pongo è la seguente:
Euro è stato tirato su dalla incommensurabile forza degli indici o effettivamente il ritracciamento è finto?
Daily Euro chiude giusto sul “Livello Diga” senza avere la forza al momento di comprarlo. Al momento sembrerebbe aver fatto uno swing più alto rispetto a quello che avevo ipotizzato la scorsa settimana.
Anche qui come per S&P la mia idea di trend long rimane del tutto inalterata e ritengo questo solo un ritracciamento. Il mio interesse ora è capire se e dove potrebbe finire o se è già finito.
Nel Daily vi segnalo a grafico un importante livello a 1.0670 che monitorizzo attentamente in quanto evidenti chiusure daily sopra a questa area di prezzo segnalerebbero, a mio avviso, il primo vero segnale grafico della fine del ritracciamento che poi dovrebbe essere confermato e seguito da una chiusura Weekly.
Sto aspettando queste ulteriori conferme grafiche perché il prossimo lunedì ci sarà la scadenza dei contratti futures, quindi nella settimana appena chiusasi , presumibilmente proprio nelle giornate tra giovedì e venerdì ci è stato il Roll Over delle posizioni da parte degli istituzionali. Purtroppo come sappiamo non ci è dato saper come si sono posizionati essendo il Cot fermo ad un mese fa ma con i datti usciti questa settimana riferiti allo scorso 7 febbraio, posso cominciare ad anticipare che a mio avviso, dagli studi che porto avanti costantemente sul Cot, ho rilevato una cosa molto interessante:
La grande spike della settimana del 30 gennaio scorso, quando Euro ha fatto registrare nuovi massimi in zona 1.1050, non è stata dovuta a prese di profitti, che comunque ci sono stati, ma essenzialmente a chiusura di contratti short (stop loss ) che si sono generati rispettivamente nella misura del 27% e 73% sui volumi assoluti degli open interest di quella settimana presenti a mercato.
In altre parole, si è generata una vera e propria candela di F.O.M.O. che molto probabilmente verrà ricoperta. Se il prezzo dovesse infatti riavvicinarsi su quelle zone potrebbero rigenerarsi nuove giornate di F.o.m.o. (Fear Of Messing Out) molto interessanti.
Come sempre nel grafico ho inserito spunti e riflessioni aggiuntive.
Alla prossima settimana.
Buon trading a tutti.
Ciao Emi
EURO VERSO AREA 1.0480/1.0440- S&P E DAX CHE FANNO ? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.50
Sabato 18 Febbraio 2023
(il cot non viene rilasciato da martedi 24 gennaio 2023)
EURO VERSO AREA 1.0480/1.0440
Come sapete gli ultimi dati aggiornati del Cot risalivano allo scorso 24 gennaio 2023. Questa settimana sono stati rilasciati i dati aggiornati a martedì 31 gennaio 2023. Il CFTC ha appena dichiarato che conta di rilasciare progressivamente tutti i dati entro la metà di Marzo. Rimango problemi con riferimento al Malaysian Crude Palm Oil e al Dow Jones. I dati riferiti a questi due strumenti verranno aggiornati secondo le migliori stime.
Dal canto nostro, nonostante abbia già iniziato lo studio dei nuovi dati rilasciati, aggiornati al 31 gennaio scorso, prima di pubblicare nuove analisi e proiezioni riguardanti il Cot, aspetterò la pubblicazione completa di tutti i dati per averne un quadro esaustivo e significativo che non mi faccia tirare conclusioni affrettate.
Nel Report n. 49 della scorsa settimana abbiamo analizzato e visto tutti i livelli chiave riferiti ad Euro sul grafico Weekly e Monthly.
Il livello “Diga” a 1.0635 è stato ampiamento violato. La cosa più probabile ora è il raggiungimento dell’ area dei minimi mensili del 2015-2016 e 2017 che sono stati ulteriormente confermati e trasformati in area di supporto importante dalle candele Weekly del 14novembre, 5 dicembre 2022 e 2 gennaio 2023. Ho evidenziato tutto a grafico con delle frecce.
Sempre a grafico ho inserito altri interessanti spunti operativi.
Riguardo ad S&P,
la situazione ora è molto incerta. Abbiamo raggiunto e superato i livelli che avevo indicato la settimana scorsa in area 4.000 punti. Proprio sotto a questa area, nel Daily stiamo ora assistendo ad una possibile e molto precaria area di accumulazione che potrebbe riportare S&P sopra i 4.000 punti.
Nel Daily la candela di venerdì con cui si è chiusa la settimana, non riesce a comprare i minimi del giorno precedente che avevano fatto sperare in una possibile reazione.
La più probabile area da raggiungere rimane a parere mio i 3.900 punti. A grafico ho evidenziato qualche altra informazione aggiuntiva.
Rimane sicuramente più forte il Dax che potrebbe comunque raggiungere area 15.000 punti. Vi metto il grafico:
Un abbraccio e alla prossima settimana.
Buon trading a tutti.
Ciao Emi
EURO VERSO AREA 1.0480/1.0440- S&P E DAX CHE FANNO ? Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.49
Sabato 18 Febbraio 2023
(il cot non viene rilasciato da martedi 24 gennaio 2023)
EURO VERSO AREA 1.0480/1.0440
Come sapete gli ultimi dati aggiornati del Cot risalivano allo scorso 24 gennaio 2023. Questa settimana sono stati rilasciati i dati aggiornati a martedì 31 gennaio 2023. Il CFTC ha appena dichiarato che conta di rilasciare progressivamente tutti i dati entro la metà di Marzo. Rimango problemi con riferimento al Malaysian Crude Palm Oil e al Dow Jones. I dati riferiti a questi due strumenti verranno aggiornati secondo le migliori stime.
Dal canto nostro, nonostante abbia già iniziato lo studio dei nuovi dati rilasciati, aggiornati al 31 gennaio scorso, prima di pubblicare nuove analisi e proiezioni riguardanti il Cot, aspetterò la pubblicazione completa di tutti i dati per averne un quadro esaustivo e significativo che non mi faccia tirare conclusioni affrettate.
Nel Report n. 49 della scorsa settimana abbiamo analizzato e visto tutti i livelli chiave riferiti ad Euro sul grafico Weekly e Monthly.
Il livello “Diga” a 1.0635 è stato ampiamento violato. La cosa più probabile ora è il raggiungimento dell’ area dei minimi mensili del 2015-2016 e 2017 che sono stati ulteriormente confermati e trasformati in area di supporto importante dalle candele Weekly del 14novembre, 5 dicembre 2022 e 2 gennaio 2023. Ho evidenziato tutto a grafico con delle frecce.
Sempre a grafico ho inserito altri interessanti spunti operativi.
Riguardo ad S&P,
la situazione ora è molto incerta. Abbiamo raggiunto e superato i livelli che avevo indicato la settimana scorsa in area 4.000 punti. Proprio sotto a questa area, nel Daily stiamo ora assistendo ad una possibile e molto precaria area di accumulazione che potrebbe riportare S&P sopra i 4.000 punti.
Nel Daily la candela di venerdì con cui si è chiusa la settimana, non riesce a comprare i minimi del giorno precedente che avevano fatto sperare in una possibile reazione.
La più probabile area da raggiungere rimane a parere mio i 3.900 punti. A grafico ho evidenziato qualche altra informazione aggiuntiva.
Rimane sicuramente più forte il Dax che potrebbe comunque raggiungere area 15.000 punti. Vi metto il grafico:
Un abbraccio e alla prossima settimana.
Buon trading a tutti.
Ciao Emi
S&P ha trovato un pavimento? Ed Euro? QUALI SARANNO LE PROSSIME MOSSE DI EURO ED S&P ?
Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali ancora aperte a mercato. Rilievo i dati che poi studio direttamente dal Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
La scorsa settimana, l’ area di 1.10 ha fatto il suo lavoro e come avevamo individuato nel precedente Report Euro/Dollaro è atterrato esattamente in area 1,0670.
Purtroppo anche questa settimana la Commodity Futures Trading Commission ha comunicato che i dati del Cot non verranno rilasciati a causa dell'incidente informatico accorso alla ION Cleared Derivatives (una sussidiaria di ION Markets), un fornitore di servizi di terze parti per la gestione degli ordini di derivati compensati, l'esecuzione degli ordini, la negoziazione e l'elaborazione delle negoziazioni.
Settimana prossima avremo di nuovo notizie importanti con inflazione e richieste inziali di sussidi alla disoccupazione Usa che non mancheranno di creare volatilità sui mercati. Ancora una volta non credo che queste possano cambiare di molto la rotta impostata dagli Istituzionali.
Riguardo ad S&P,
rimango ancora come idea di fondo uguale a quella che ho espresso settimana scorsa con possibili traguardi sopra i 4200 sempre a settimane. Quando dico a settimane intendo che potranno servire da una a più candele settimanali perciò è un orizzonte temporale medio lungo.
Questa settimana S&P fa registrare una struttura di compressione con una candela inside della precedente che faccio notare essere anche la più piccola in estensione (ossia in volatilità) dell’ ultimo mese e mezzo. Quando un prezzo si comprime sappiamo che potrebbe generare uno scoppio di volatilità in una delle due direzioni ma questa settimana qualche informazione ulteriore la possiamo ricavare dal grafico Daily dove S&P, almeno al momento, potrebbe aver cominciato a costruire un pavimento in area 4.075.
Nel grafico Weekly ho evidenziato la struttura di compressione mentre ho utilizzato il grafico Daily per studiare il possibile inizio di un pavimento che sostenga l’ indice per riportarlo verso la parte alta della struttura di compressione Weekly.
E’ ovvio che questo non è detto che accada ma anche qui come ho fatto per Euro analizzando e modulando le conferme di movimento del prezzo Daily avrò modo di adeguare i miei orizzonti alle decisioni di mercato.
Ho analizzato di seguito il grafico Futures E-mini Weekly e Daily dove ho evidenziato nel primo la struttura di compressione e nel secondo, dall’ analisi dei minimi e dei massimi venduti e comprati, la possibile area di formazione del pavimento di cui sopra.
Riguardo ad Euro,
la scorsa settimana, l’ area di 1.10 ha fatto il suo lavoro e come avevamo individuato nel precedente Report Euro/Dollaro è atterrato esattamente in area 1,0670.
La mia visione di fondo su euro non cambia. Continuo ad avere prospettive long che implicano necessariamente, per essere raggiunte, di un ritracciamento che dia vigore e forza ad Euro, dopo l’intaccabile scalata fatta e rimarrò di questa idea almeno di non vedere radicali cambiamenti settimanali (o macroeconomici) che possano farmi pensare a qualcosa di diverso, ma ripeto, al momento ritengo del tutto normale e fisiologico un respiro del grafico.
Teniamo sempre presente che parlo di respiri e movimenti settimanali! In due settimane sono stati percorsi circa 360 pips. Una enormità per una operatività Daily ed intraday che caratterizza i piccoli retail come noi.
Credo che l’ area da monitorare per settimana prossima sarà 1.0640. Occorrerà fare particolare attenzione a false rotture e riassorbimenti di questo livello con ritest del livello a 1,0709 che ci daranno importanti indicazioni circa i trend settimanali che potrebbero svilupparsi. Ritengo plausibile che in questa area si potrebbe venire a creare un struttura Daily di supporto ed accumulazione.
Purtroppo non posso confortare le mie tesi con i dati del Cot dal momento che non sono stati rilasciati, ma sono convinto che la settimana scorsa ci è stato un grosso scarico di posizioni long (prese di profitto) da parte degli Istituzionali i quali potrebbero già decidere di cominciare a reintegrare le stesse su queste zone.
Se così fosse e le mie supposizioni si rilevassero giuste, potremmo assistere alla formazione di una o più candele settimanali con spike lunghe anche sino in area 1.0570. In base ai dati in mio possesso ad oggi (come sappiamo non abbiamo i dati delle ultime 2 settimane), proprio a partire da 1,06 in sotto, dovrebbero essere ancora presenti a mercato come open interest circa 283.000 contratti long piazzati lì dagli Istituzionali nei primi giorni dell’anno. Se tutto questo dovesse essere confermato dai prossimi dati del Cot e se il prezzo si avvicinerà approssimativamente in queste aree, queste posizioni verranno salvaguardate e difese a spade tratte dalle forze Long.
Per spiegarmi il meglio possibile ho pulito il grafico e ho cercato di riportare tutto nel modo più semplice possibile evidenziando le aree da sorvegliare ed i possibili movimenti infrasettimanali di euro Usd indicati con le frecce verdi e rosse.
Ovviamente il grafico potrebbe comportarsi in maniera diversa da quella che ho ipotizzato e sarà importante adeguare il piano in base a come il prezzo si comporterà su queste zone in modo da poterlo seguire in ottica Daily.
Nel corso del tempo il Cot è diventato il mio collaboratore fedele. Grazie al suo continuo e costante studio ho imparato settimana dopo settimana come leggere i livelli ed i movimenti di mercato.
Il Cot in altre parole è diventato parte integrante delle mie analisi settimanali grazie alle quali riesco generalmente ad individuare con un buona affidabilità i movimenti di mercato.
Spero come sempre di essermi e di esservi stato utile.
Un abbraccio
Emiliano
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
House of Trading: torna la sfida Trader contro AnalistiNuovo appuntamento con “House of Trading – Le carte del mercato”, la sfida a suon di strategie operative tra Trader e Analisti .
La puntata di oggi, 7 febbraio 2023, si preannuncia particolarmente scoppiettante: da un lato c’è la squadra dei Trader, composta da Giancarlo Prisco e da Nicola Duranti, dall’altra quella degli Analisti, con Riccardo Designori ed Enrico Lanati pronti a dare battaglia.
A queste due squadre se ne aggiunge una terza, quella composta dal pubblico, che tramite la chat interverrà direttamente in trasmissione con domande relative l’attuale contesto macroeconomico e le diverse asset class.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nella puntata di House of Trading di martedì scorso, delle quattro operazioni messe in campo dalla squadra dei trader (Nicola Duranti e Nicola Para) tre non sono entrate (Short su azioni Tesla e su cambio Euro/Dollaro, Long sull’indice Ftse Mib) ed una ha toccato lo Stop Loss (Short su Bund).
Giornata poco entusiasmante anche per gli analisti, con due operazioni che non sono divenute operative (Long su Meta Platforms ed al ribasso su Eni), una che ha toccato lo Stop Loss (Short su Oro) ed una che è divenuta operativa ma che quota in rosso (quella al rialzo sull’euro/dollaro).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, i Trader utilizzeranno i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire su due commodity e due indici: l’oro ed il petrolio WTI da un lato, lo S&P500 ed il Dax dall’altro.
Gli analisti risponderanno utilizzando come sottostanti delle operazioni con i Turbo, le azioni AMD, Campari ed Enel ed investiranno sul paniere delle blue chip di Piazza Affari, il Ftse Mib.
Dell’indice di riferimento di Piazza Affari si parlerà anche nel sondaggio della settimana, che riguarderà le Borse Europee: quale tra il Ftse Mib, il Dax, il Cac40 ed il Ftse 100 farà meglio a febbraio?
In attesa della Fed, non sonnecchiamo, osserviamo il Palladio Interessante commodity che si è portata su un livello supportivo importante e sulla banda inferiore di bollinger, che nel tempo ha sempre accompagnato il prezzo nei ribassi ad una reazione importante. Il livello coincide anche con un supporto dinamico dal 2016. Interessante la possibile reazione con target 1 e 2 nelle prime aree vendute weekly. Attenzione alla volatilità dello strumento, in caso di perdita del supporto il prezzo andrebbe ad appoggiarsi sul livello 1300.
COTONE (CT) - Break out al rialzo?Il Cotone (CT) sul time frame giornaliero il 31 Ottobre 2022 ha raggiunto un minimo importante mostrando una forte candela rialzista dopo la quale c'è stata una fase di lateralità che ha interrotto il trend ribassista accompagnato dalla una trend line dinamica di resistenza in figura.
La recente fase di lateralità si è sviluppata all'interno del triangolo in figura ed un probabile movimento di break out al rialzo potrebbe portare ad un nuovo movimento rialzista.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
EURO, IL COT DEGLI ISTITUZIONALI E’ BULLISH ?
Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali ancora aperte a mercato. Rilievo i dati che poi studio direttamente dal Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
Tutte le tabelle a cui faccio riferimento di seguito le potete ritrovarle e leggere direttamente all' interno del grafico di Eur/Usd che pubblico alla fine)
(per chi volesse capire dove e come si possano leggere direttamente i
dati del Cot dal sito Governativo americano, ho spiegato tutto nel file Power Point di presentazione del mio lavoro. E’ molto facile e semplice da leggere. Per chi non lo avesse è sufficiente mandarmi un messaggio).
Siamo arrivati sull’ area di resistenza che avevamo indicato nei report precedenti e questa settimana Eur/Usd disegna sul grafico una Doji perfetta completamente senza corpo. Per semplice curiosidtà personale ho verificato che l’ apertura e la chiusura sono talmente vicine nel grafico futures Weekly che si discostano l’ una dall’ all’ altra di soli 5 pips. Difficilmente si trovano candele con corpo così piccolo su un grafico settimanale. Ovviamente non significa nulla se non che il suo break confermato con chiusura settimanale sopra o sotto ci potrà dare una prima vera indicazione sul vero proseguo del prezzo oltre l’ area rossa degli Orsetti disegnato a grafico o meno.
Come vediamo dai dati pubblicati dal Commodity Futures Trading Commission le posizioni di Euro sono aumentate di 7.365 posizioni mentre quelle del Cot del Dollaro di 1.805 (per chi volesse capire dove e come si possano leggere direttamente i dati del Cot dal sito Governativo, ho spiegato tutto nel file Power Point di presentazione del mio lavoro. E’ molto facile e semplice da leggere. Per chi non lo avesse è sufficiente mandarmi un messaggio).
Come ho spiegato piu’ volte per operare un confronto tra il saldo dei contratti rimasti aperti su Euro e quelli rimasti aperti sul Dollar Index dobbiamo “normalizzarli” rispetto ai volumi storici di ciascun strumento.
Dal confronto degli incrementi normalizzati infatti ci accorgiamo che la forza dell’ incremento del Cot di Euro sul Cot del Dollar Index non è del 308% in più ((7.365-1.805)/1.805) ma è stata del 59% più forte ((0,035-0,022)/0,022))…. che è ben diverso. Date un occhio alla tabella del cot normalizzato.
Ci troviamo di nuovo, quindi, in una condizione molto particolare dove gli istituzionali continuano ad andare long su Euro ma bilanciano il 40% dei loro portafogli comprando il Dollar Index !!
Fico vero? Questo concetto di bilanciare il proprio portafoglio con altri sturmenti di mercato nel caso in cui le cose non andassero proprio come vogliamo è un concetto di investimento molto avanzato che non è generalmente usato da noi piccole pulci che entriamo ed usciamo da mercato rubando le mollicchine che cascano dalla mensa del Re 😊. Il paragone mi è venuto così, ma credo che renda bene il senso ahahhahah 😊
Riformulando questo concetto in termini ancora più semplici che io possa infilarmi in capoccia bene e rispondendo alla domanda del titolo di questo Report,
gli Istituzionali sono Bullish?
SI e un 40% di loro potrebbe cominciare a pensare che agli attuali livelli di prezzo esiste la possibilità di un ritracciamento !!!
Il tutto ci viene confermato anche dal grafico delle Forze Relative del Cot dove si vede che l’ Indicatore del Dollaro (linea rossa) questa settimana non precipita in giu e mette la testolina fuori dal “Canale Valutario”, come se avesse ritrovato un pochino di forza per resistere un po di più alle pressioni di tutto il mercato considerato nel suo complesso unitario (che comunque prima o poi lo schiaccerà definitivamente (ovviamente a mio personalissimo avviso).
Dando un ultimo sguardo ai “Volumi Assoluti” del Cot di Eur/Usd questa settimana notiamo che gli le posizioni short sono aumentato del 18% mentre quelle long del 82%. Attenzione qui a non confondere questi volumi con le posizioni di Euro e Dollaro analizzate sopra. Queste sono un'altra cosa. Questi sono la composizione interna degli Open Interest del solo grafico Eur/Usd ossia le spinte date dagli Isituzionali al barcone di Euro per cercare di direzionarlo.
Anche qui cosa ne ricaviamo?
Una ipotesi tra le tante è gli Istituzionali stanno cercando di gettare ami short mentre continuano a comprare. In altre parole stanno provando a formare un piccola buca in cui far cadere i retail per avere altre occasioni di acquisto.
Altra cosa molto particolare, è che questa settimana i “Volumi Assoluti” sono stati specularmente reincrementati, praticamente delle stesse quantità, che avevano decrementato settimana scorsa perché sono riusciti probabilmente a ripiazzare gli stessi ordine su livelli migliori (è una probabilità non da scartare anche questa).
Concludendo, al momento, correggo un po' a ribasso il piano che avevo formulato la settimana scorsa. Dai nuovi dati che abbiamo analizzato insieme il ritracciamento potrebbe essere molto più ridotto ma non improbabile.
A grafico vi lascio segnalate in verde le aree del ritracciamento individuate le scorse settimane e vi segnalo una area di supporto mensile in zona 1,0780 che potrebbe fare da supporto. I livelli finali long che al momento potrebbero essere raggiunti da Euro al termine di questa fase, gli ho indicati tutti a grafico sopra la testa dell’ orsetto (ricordate sempre che parlo di grafici Settimanali per cui i tempi devono essere proporzionalmente adeguati, settimane/mesi).
Per la Settimana prossima ricordiamoci che abbiamo dati importantissimi con i Tassi di Interesse prima Usa e poi Europei. Ci saranno fortissime oscillazione e grande volatilità ma non credo affatto che cambi il quadro macro che ho evidenziato e credo che se dovessimo toccare in vola alta livelli importanti in area 1,078 1,080 saranno ottime occasioni di acquisto che potremmo provare a sfruttare anche noi piccole pulci.
Rimane sempre poi l’incognita sul quadro internazionale con nuove non belle notizie sul lato guerra dove le cose non sembrano proprio si stiano calmando, con l’ America, da un lato, che invia nuovi carrarmati all’ Ucraina e la Russia, dall’altro, che sposta la sua nave armata con testata nucleare supersonica verso il contenente americano.
p.s.
ultima nota sugli Indici.
Rimane indiscussa la forza che gli Indici americani hanno dimostrato questa settimana.
Rimango fermo nella mia analisi che ho fatto sul Dax settimana scorsa. Lo continuo a vedere scarico e privo di forza e pronto a venire giù. Non lo ha ancora fatto perché è stato trattenuta e retto per i capelli dalla forza di S&p e Nasdaq ma non è riuscito minimamente a schiodare dal livello in cui era e dal quale cadrà presto se le cose non cambiano. Ovviamente è sempre una mia opinione personale 😉
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
11 gennaio 2023 diario del mio Trading in Alta Frequenza HFT.Continuo a raccontare e a spiegare a chi non conosce questa branca del trading cosa sono gli HFT trading in alta frequenza.
Il prodotto che vi sto presentando è relativamente nuovo nel mercato italiano, ma non lo è nel mercato americano. L'opportunità di investire in un prodotto così avveniristico dovrebbe essere colta anche se la mancanza di conoscenza e la paura per il nuovo frenano verso questa tecnologia. Con le mie analisi e il mio contributo voglio aumentare questa conoscenza per far sì che con la conoscenza arrivi anche la consapevolezza e la capacità di saper distingue e decidere.
Tipi di strategie di trading ad alta frequenza
Nel trading ad alta frequenza i trader utilizzano diverse strategie. Tutte implicano operazioni quantitative caratterizzate da periodi di detenzione dei titoli estremamente brevi, ma si differenziano leggermente. Le strategie più comuni includono diversi tipi di market making, arbitraggio su eventi e statistiche e arbitraggio sulla latenza.
1. Market Making Il market making consiste nel piazzare un'offerta limite di vendita o un ordine limite di acquisto per guadagnare lo spread denaro-lettera. Gli operatori fissano i loro prezzi di vendita un po' al di sopra del mercato attuale e i loro prezzi di acquisto un po' al di sotto del prezzo di mercato. In questo modo intascano la differenza tra i prezzi. I market maker fungono da controparte per gli ordini di mercato in entrata. Traggono profitto dalla differenza tra lo spread denaro-lettera. I trader ad alta frequenza che sono market maker vengono anche pagati una frazione di centesimo per ogni operazione in cambio della fornitura di liquidità ad alcune borse e alle reti di comunicazione elettronica. Le frazioni di centesimo sommate a milioni di transazioni diventano una bella somma di denaro.
2. Arbitraggio statistico L'arbitraggio statistico consiste nel cercare le discrepanze di prezzo tra le diverse borse o classi di attività. Queste discrepanze di prezzo sono temporanee e i trader traggono profitto solo su queste operazioni a causa del ritmo ultra-rapido del trading.
3. Arbitraggio su eventi Una strategia correlata all'arbitraggio statistico è l'arbitraggio su eventi, che utilizza eventi ricorrenti per prevedere le risposte a breve termine. I trader ad alta frequenza utilizzano gli eventi per sfruttare la prevedibilità e generare profitti in tempi brevi.
4. Arbitraggio di latenza L'arbitraggio di latenza consiste nel ridurre la quantità di latenza in qualsiasi transazione. I trader dipendono dall'alta velocità delle loro reti per ottenere vantaggi minimi nell'arbitraggio delle discrepanze di prezzo. Ad esempio, molti trader ad alta frequenza sono passati dalla tecnologia a fibre ottiche a quella a microonde per le reti a lunga distanza. La velocità delle microonde si riduce di meno dell'1% nell'aria. Tuttavia, la luce che viaggia nel vuoto si muove più lentamente del 30%, il che significa che le microonde offrono velocità fino a frazioni di secondo superiori a quelle della fibra ottica.
Impatto del mercato sul trading ad alta frequenza Molti ricercatori hanno studiato l'impatto dell'HFT sui mercati e sono giunti a pareri diversi. Uno studio accademico pubblicato sul sito web di Berkeley ha rilevato che il trading ad alta frequenza sui titoli a grande capitalizzazione nei periodi in cui sono generalmente in rialzo riduce il costo del trading e rende le quotazioni più informative. Tuttavia, lo stesso studio afferma che non c'è un impatto simile sui titoli a piccola capitalizzazione. Un altro studio (nanex.net) ha affermato il contrario, riscontrando una diminuzione di dieci volte dell'efficienza del mercato. Non sorprende che il proprietario del fornitore di dati che ha pubblicato il rapporto sia stato all'epoca un dichiarato oppositore dell'HFT. Per giungere alle loro conclusioni, i ricercatori hanno confrontato la quantità di traffico di quotazioni con il valore delle transazioni commerciali nell'arco di oltre quattro anni. Importante: l'impatto dell'HFT sul mercato può variare a seconda di altri fattori. Una critica è che la pratica potrebbe aumentare la volatilità, ma non tutte le strategie ad alta frequenza tendono a farlo. D'altro canto, alcuni osservatori del mercato affermano che i trader al dettaglio hanno ridotto i costi di negoziazione grazie all'HFT. In alcuni casi, il trading ad alta frequenza può amplificare o smorzare la volatilità del mercato. Tuttavia, per i trader può essere impossibile prevedere quali scenari avranno un impatto maggiore sulla volatilità.
Un esempio di questo scenario è stato il flash crash del 6 maggio 2010. Il crash è stato molto breve, durato solo 20 minuti, e molti osservatori del mercato ne hanno attribuito la responsabilità all'HFT. Quel giorno, il Dow Jones Industrial Average è crollato, segnando la più grande perdita di punti intraday fino a quel momento. Tuttavia, l'indice ha recuperato la maggior parte delle perdite in pochi minuti. La Securities and Exchange Commission e la Commodity Futures Trading Commission hanno pubblicato un rapporto congiunto in cui si afferma che il trading ad alta frequenza ha contribuito alla volatilità durante e dopo il crollo.
Grazie alla mia attività di blogger/influencer ho avuto la possibilità di venire in contatto con numerose aziende che mi chiedevano di recensire i loro prodotti. Sinceramente non avevo mai trovato niente che mi piacesse al punto tale di accettare la proposta di diventare testimonial del loro servizio. Prima di accettare ho deciso di testare personalmente il servizio di HFT trading in alta frequenza ideato da questo geniale ingegnere informatico e dal suo team di soci.
Ho testato per 9 mesi in privato questo servizio apprezzandone la grande validità. Sinceramente non mi ero mai imbattuto in un servizio di trading automatico così efficiente. Dal 3 dicembre ho accettato di diventare loro testimonial, hanno insistito veramente tanto e hanno lodato la mia serietà e competenza io ho promesso di raccontare in un diario tutto quello che accadrà al mio conto di trading, nel bene e nel male con una serie di video come quello pubblicato in questa pagina che vi invito a vedere.
Il Trading in Alta Frequenza che sto testando avviene direttamente sul conto trading del cliente.
Sul conto trading del cliente aperto su una banca esterna alla società proprietaria del software viene installato "l’uso di una licenza di software per 1 anno". Il software gestito dalla società stessa tramite un computer centrale opera per conto del cliente e tutti i profitti generati sono a quel punto del cliente stesso. Il capitale necessario è minimo ed accessibile a praticamente tutti. Volete sapere che tipo di rendimento può dare questa operatività? Il rendimento medio finora avuto nel mio conto trading con questo metodo è stato di €25/30 al giorno su un capitale di €5.000, mi aspetto un rendimento annuo di €5.000/5.500 oppure del 100/110%. Il rendimento mensile sarebbe di circa €450, avendo investito solo €5.000. Il mio obbiettivo è quello di crearmi una rendita mensile paragonabile ad uno stipendio di €1350/1400 avendo investiti solo €15.000. Continuerò anche domani a raccontare di più sul trading HFT in alta frequenza, un trading altamente innovativo che solo adesso sta diventando accessibile agli investors retail (piccoli investitori).
Fino ad oggi sta andano così:
Su un capitale di solo €5.000 realizzati: €723,66 in 27 sessioni - solo l'11 gennaio €19,33
Proiezione saldo dopo 1 anno di operatività €10.896,49.
Proiezione percentuale dopo 1 anno di operatività +109,81%
Il rendimento avuto in sole 27 sessioni dal 3 dicembre 2022,in 5 settimane è stato del 13,48%. Questo rendimento in molti fondi di investimento non viene raggiunto nemmeno in 2 anni.
I dati forniti sono basati sui risultati reali ottenuti sul mio conto trading aperto su MultiBank il 3 dicembre 2022.
Se leggi quotidianamente la mia analisi e sei interessato a pormi domande direttamente sul mio Trading in alta Frequenza contattami.
Per queste ragioni è un'opportunità concessa veramente agli albori in Italia e per pochi quella che io sto testimoniando quotidianamente. Sistemi di trading in alta frequenza dedicati all'investitore privato in questo momento sono pochissimi nel mondo e questo è l'unico disponibile in Italia.
Queste comunicazioni sono da ritenersi non personalizzate, ma pensate scritte ed inviate ad un pubblico indistinto. L'esecuzione di investimenti, posti in essere dovranno essere fatti sotto la supervisione di un professionista di vostra fiducia iscritto all'apposito Albo, saranno quindi a vostro completo rischio, non assumendo l'autore alcuna responsabilità al riguardo. L'operatività descritta è proposta in maniera teorica e allo scopo formativo nei mercati finanziari ed è quindi esclusivamente divulgativa e non costituisce stimolo all'investimento e/o consulenza finanziaria.
Il Caffè Arabica affonda ai minimiI prezzi del caffè in forte discesa, con la qualità Arabica (Quella normalmente contrattata nelle principali piattaforme) che è scesa ai valori minimi annuali. Le motivazioni sono sostanzialmente due come ad esempio l'abbondante fornitura di caffè che sta riducendo i prezzi. Anche le scorte di caffè arabica prezzo i magazzini dell’ICE sono aumentate costantemente da quando sono scese al minimo di 23 anni di 382.695 sacchi il 3 novembre e hanno invece registrato una nuova crescita maggiore degli ultimi di 6 mesi e mezzo di 836.658 sacchi lunedì.
L'aumento delle esportazioni di caffè dal Vietnam, il più grande produttore di Robusta, sta pesando sui prezzi dei Robusta dopo che l'Ufficio Generale di Statistica del Vietnam ha riferito lunedì che le esportazioni di caffè del Vietnam da gennaio a dicembre sono aumentate del +13,8% su base annua a 1,8 MMT.
Un altro fattore ribassista è l’allentamento delle condizioni di siccità in Brasile potrebbe portare a maggiori rese di caffè. Somar Meteorologia ha riferito lunedì scorso che la regione brasiliana di Minas Gerais ha ricevuto 115,4 mm di pioggia la scorsa settimana, ovvero il 193% della media storica.
Minas Gerais rappresenta circa il 30% del raccolto di arabica del Brasile. Inoltre Conab il 15 dicembre ha alzato la sua stima della produzione di caffè in Brasile per il 2022 a 50,9 milioni di sacchi da una stima di 50,4 milioni di sacchi di settembre, con un aumento del +6,7% su base annua.
Da sottolineare che le scorte di caffè verde negli Stati Uniti sono abbondanti dopo che la Green Coffee Association del 15 dicembre ha riferito che le scorte di caffè verde negli Stati Uniti di novembre sono aumentate dell'1,1% m/me del +9,4% a/a a 6,39 milioni di sacchi.
Attese per domani le stime WASDE sulla produzione mondiale
FLOW TRADERS, StrongBuy EURONEXT:FLOW è una delle mie scommesse per il 2023....e non solo.
FlowTraders è una società di servizi finanziari focalizzata sulla fornitura di liquidità ai mercati finanziari.....comunemente dette MarketMaker, queste società traggono beneficio dalle differenze tra bid/ask dei prodotti quotati, oltretutto Flowtraders funge anche da Maker sui prodotti finanziari quotati in borse differenti, " livellando " i prezzi tra le diverse borse quando si verificano divergenze di prezzo ( ad esempio tra il prezzo sul NYSE e quello sul MIB di un prodotto finanziario quotato in entrambe le borse ).
Inizialmente FlowTraders operava solo sugli ETP, ma negli anni è riuscita ad espandere i propri servizi anche ad altre asset class, oltretutto sta man mano prendendo piede anche nelle borse asiatiche soprattutto per i prodotti legati alle commodity ETC.
Questo suo business è particolarmente remunerativo in condizioni di ALTA VOLATILITA' dei mercati, in quanto all'aumentare degli spread aumentano i suoi " ribilanciamenti " e di conseguenza i suoi guadagni.....questo rende FlowTraders un titolo interessantissimo anche in chiave " anticiclica ". Di fatto, la crescita sarà organica e lineare nelle fasi " normali " dei mercati finanziari, ma i ricavi schizzeranno alle stelle in quelle fasi di SHOCK ed altamente volatili come ad esempio durante la crisi pandemica.
FlowTraders è anche esposta sul mercato delle criptovalute in 2 modi differenti, in primis ovviamente come Maker di mercato su ETP ed ETF, in seconda battuta tramite una sua compagine societaria ( un fondo a lungo termine sulle criptovalute chiamato FlowTradersCapital ).
Reputo FlowTraders un'ottimo investimento soprattutto pensando alla crescita organica dei mercati finanziari, più utenti investiranno nei mercati, più alta sarà la volatilità generale....questo processo volatile-inflazionistico sarà sempre più accentuato dalle tecnologie a disposizione dei traders, negli ultimi anni il mondo degli investimenti è diventato accessibile ad una miriade di individui, i quali hanno ( me e noi compresi ) a portata di click sul proprio smartphone la possibilità di ACQUISTARE E VENDERE QUALSIAVOGLIA PRODOTTO FINANZIARIO, OVUNQUE ESSI SIANO ed in QUALSIASI MOMENTO.
Flowtraders è un titolo estremamente brillante, raccomando estrema cautela qualora decidiate di investire in questa azienda.
p.s. Come si evince dal grafico, c'è un bel GAP aperto sul grafico giornaliero.
p.p.s. Oltre a quanto scritto sopra, FlowTraders stacca costantemente un dividendo niente male.
p.p.p.s. E' in atto un piano di Buy-Back.
Laboratorio strategie....Breakout su Crude Oil Nell'ambito dello studio di strategie da applicare ai futures, volevo lavorare ad un semplice approccio di breakout sviluppato sul Crude Oil.
Il Crude Oil è una commodity che si presta bene sia a sviluppi trend following che contrarian, tuttavia la natura dei suoi movimenti tende a far preferire il primo approccio.
Attenzione: la strategia sviluppata non è completa, ma è solo un motore per capire se le idee messe in pratica meritano ulteriori studi.
Le regole sono molto semplici e basiche:
- Timeframe: 30 minuti;
- Trigger: massimi e minimi della sessione precedente;
- Segnale: rottura in breakout del massimo o del minimo della sessione precedente con ingresso in direzione della rottura;
- Uscita: Su reverse della posizione o sull'attivazione dello stoploss o del profit target;
- Simmetria tra long e short.
Vediamo come funzionerebbe quest'approccio in breakout:
Sarebbe un piccolo disastro, che tuttavia non distruggerebbe il capitale, ma che comunque non sarebbe sostenibile nel tempo.
Nell'ipotesi di cui sopra abbiamo ipotizzato di poter inserire ordini durante tutta la giornata, anche in momenti in cui i volumi sono particolarmente scarsi.
Andando ad ottimizzare gli orari in cui la strategia ha il permesso di operare, inserendo una fascia che va dalle ore 13:00 alle 17:00 di New York otterremo la seguente equity line dei profitti:
La distribuzione dei profitti appare buona, notiamo una fase di sofferenza nella parte finale della curva con un drawdown molto importante, ma sicuramente la strada intrapresa è quella giusta.
Se andiamo ad applicare anche stoploss (3000 dollari) e take profit ( 6000) otterremo l'equity indicata sotto:
Adesso la distribuzione dei profitti è davvero bella, inclinazione sostenibile a 45 gradi, valore del drawdown decisamente più accettabile.
A seguire le principali metriche:
Ottima la distribuzione annuale dei profitti, con un 2015 particolarmente difficile.
Come possiamo integrare la strategia?
Magari andando ad individuare delle regole di uscita "intermedie" che non basino tutto sullo stop and reverse della posizione.
Il lavoro è stato svolto sul Crude Oil, contratto abbastanza pesante in termini di big point value.
E' possibile scalare al ribasso per capitali retail utilizzando il micro future (si dividono le metriche per 10).
Performance Intraday da inizio dicembre - Micro S&PQuesto mese di dicembre mi vede in una situazione di drawdown duraturo, il primo particolarmente persistente da quando ho iniziato questo piccolo progetto pilota.
Ricordo a chi legge per la prima volta che dallo scorso settembre ho iniziato un test di trading intraday sul micro S&P500 dedicando un piccolo conto da 3.000 euro circa .
Dal 7 dicembre, per la mia operatività basata su timeframe dai 15 minuti ad 1 ora, le condizioni di trading non sono state semplici a causa dei continui comunicati e della volatilità generata da BCE, FED e scadenza tecnica dei futures.
La volatilità intraday non è stata favorevole per chi come me applica strategie più efficaci in condizioni di mercato meno agitato.
A questo bisogna anche aggiungere che negli ultimi periodi l'S&P500, mercato tipicamente mean reverting, sta rispondendo meglio a strategie trend following.
In particolare le varie previsioni, i comunicati macro e la continua attenzione alla situazione inflattiva, tendono a generare dei micro trend, più tipici di mercati come quelli delle commodity che di equity index.
Il progetto di chiudere dicembre in profitto è ancora vivo, anche se al massimo a questo punto cerco di non chiudere "underwater".
Al momento ho cumulato 1282 dollari di perdite contro 953 dollari di profitto lordo.
Per le prossime settimane la mia attenzione sarà su una migliore selezione dei trade e su una gestione del rischio più certosina.
Quando aumenta la confidenza nei propri mezzi si finisce per dimenticare alcuni valori alla base dell'attività:
- Non aprire un trade se non si è convinti;
- Rispettare i setup;
- Non ragionare con la pancia e l'emotività;
- Non tradare se le condizioni personali non lo consentono;
- Rispettare il rischio
IL MERCATO SCONTA UNA RECESSIONE? CICLO ECONOMICO E YIELD CURVEBuongiorno a tutti.
Ho deciso di realizzare questa analisi dal momento in cui il tema “recessione”, che verosimilmente colpirà le principali economie nel 2023 (nonostante l’OCSE non sia proprio d’accordo), è prepotentemente ritornato alla ribalta.
L’obiettivo del contenuto è analizzare la curva dei rendimenti (in particolare quella 10-2 anni) e successivamente la fase del ciclo economico che gli Stati Uniti d’America stanno attraversando.
Buona lettura.
I SEGNALI DAL MERCATO OBBLIGAZIONARIO: LA CURVA 10-2 ANNI SCONTA UNA RECESSIONE
La figura mostra lo spread tra i rendimenti dei titoli di stato americani a 10 anni e due anni, ottenibile su tradingview attraverso il ticker “T10Y2Y”.
La curva dei rendimenti 10-2 anni è uno spread (differenza); esso viene ottenuto dalla differenza tra il rendimento del titolo di stato americano a scadenza 10 anni e quello a scadenza 2 anni; quando lo spread percorre una traiettoria rialzista, il rendimento a 10 anni sale più rispetto a quello a 2 anni; viceversa, quando lo spread si contrae (ossia percorre una traiettoria ribassista), avviene il contrario.
Per essere più chiari, focalizziamo l’attenzione sul biennio 2019-2021:
Da settembre 2019 a fine marzo 2021 abbiamo avuto uno spread rialzista, mentre da aprile 2021 ai giorni nostri uno ribassista; perché? Nel primo caso, come mostra la grafica successiva, il rendimento a 10 anni è cresciuto più rispetto a quello a 2 anni:
Nel secondo caso è accaduto il contrario: è stato il 2 anni ad avere maggior forza:
Nonostante sia risaputo, questo spread è un “leading indicator” (segnale anticipatore) per una recessione. In particolare, ogni qualvolta esso ha infranto al ribasso la soglia dello 0%, qualche tempo dopo gli Stati Uniti d’America sono andati incontro ad una recessione. Nell’immagine successiva, i cerchi di color rosso indicano il momento dell’inversione, mentre i rettangoli di color azzurro le recessioni americane dal 1980 ad oggi:
Diamo uno sguardo al 2022:
:
La curva ha avuto due inversioni:
• La prima agli inizi di aprile
• La seconda a luglio
Perché?
• Il rendimento a 2 anni è influenzato dalle mosse di politica monetaria: quanto più la Federal Reserve si palesa aggressiva, tanto più il “US02Y” (ticker del rendimento a 2 anni) sale in intensità e forza
• Il rendimento a 10 anni è più influenzato da dinamiche quali crescita economica e, dunque, inflazione: tende a salire e rafforzarsi maggiormente in periodi di ripresa ed espansione economici che in rallentamento/contrazione
Secondo questi ultimi due punti, una FED aggressiva ha influito sul rendimento a 2 anni, gonfiandolo al rialzo; le sue mosse hanno tuttavia causato un rallentamento dell’inflazione e della crescita economica, limitando la forza del rendimento a 10 anni e, dunque, causando l’inversione della curva.
Possiamo dunque dire che il mercato obbligazionario sconta una recessione?
Basandoci sul fatto che l’inversione di questa curva è sempre stata anticipatrice dello stesso scenario economico, direi di sì.
Un modo alternativo per capire quanto il mercato obbligazionario ha scontato il degradamento dell’economia è l’analisi della curva dei rendimenti attuale rispetto a quella risalente ad un anno fa:
Possiamo osservare una grande differenza tra le due:
• Un anno fa si mostrava crescente con un principio di appiattimento sulle scadenze più lunghe (dai 20 anni ai 30 anni): una curva di questa forma è comune durante un picco dell’espansione economica
• Oggi si presenta completamente invertita, con le scadenze più brevi che offrono rendimenti più alti rispetto a quelle più lunghe: essa si forma quando il mercato obbligazionario inizia a scontare una recessione
Queste due curve sono utili in quanto mostrano come le prospettive economiche siano notevolmente cambiate dall’8 dicembre 2021 all’8 dicembre 2022 (anzi, viste le forme totalmente “opposte”, possiamo affermare come le prospettive si siano “capovolte”).
I SEGNALI DEL CICLO ECONOMICO
Il ciclo economico è l’alternanza di fasi economiche di espansione e di contrazione che si ripetono in maniera ciclica. Le stesse sono fondamentalmente 6:
1. Contrazione-recessione economica
2. Picco (o minimo) della recessione
3. Ripresa economica
4. Espansione economica
5. Picco dell’espansione
6. Rallentamento economico
Nell’immagine successiva vengono rappresentati:
• A sinistra ciò che l’economia statunitense ha vissuto nel biennio 2020-2022:
• A destra le 6 fasi del ciclo economico
È possibile osservare come all’interno di ogni fase le tre principali asset class (azionario, obbligazionario e materie prime) presentino performance diverse (fatta eccezione per la fase 3 e 6)
Secondo lo stesso modello possiamo dunque affermare che:
• Il mercato inizia a scontare una recessione a metà circa della fase 1, dove le performance delle obbligazioni dovrebbero presentarsi rialziste mentre quelle delle azioni e delle materie prime ribassiste
Secondo quest’ultimo concetto, le obbligazioni dovrebbero sovraperformare l’S&P500 e l’indice delle commodities DJP (Bloomberg Commodity Index); questo è vero? Costruiamo i due indici di forza e verifichiamo:
L’indice di forza tra obbligazioni e materie prime mostra come le prime sovraperformino le seconde dal 7 novembre.
Stessa indicazione se si considera l’indice di forza tra obbligazioni/azioni:
Le obbligazioni presentano maggior forza rispetto alle azioni dal 24 ottobre.
Considerando dunque il concetto di ciclo economico, possiamo affermare che il mercato sconta una recessione? A parer mio, nonostante la forza maggiore dei bond, c’è la necessità di aspettare ancora qualche settimana in maniera tale da assicurarsi che la stessa sia duratura nel tempo; tradotto, vorrei vedere i due grafici precedenti più rialzisti per più tempo.
C’è tuttavia da fare una considerazione: per certi versi, l’ETF TLT che, come ho specificato nelle grafiche, replica il movimento di obbligazioni governative americane con scadenze residue superiori ai 20 anni, è considerato un bene rifugio, fondamentalmente per due motivi:
• Non è un asset volatile come il mercato azionario o delle materie prime (più un asset è volatile, più è considerato rischioso)
• L’America presenta rating AAA, affidato dalle relative agenzie (Fitch, Moody’s e Standard and Poors) a tutti quelli Stati sovrani che presentano un’impossibilità di default e che quindi riescono a ripagare i debiti ai relativi creditori. In parole povere, significa che acquistando le loro obbligazioni, si ha la certezza di ricevere tutti gli interessi (sotto forma di cedole) e successivamente il prezzo di acquisto del bond stesso. Questo conferisce allo stesso asset (TLT) un’invulnerabilità contro una recessione, motivo per il quale viene acquistato nello stesso scenario economico-finanziario comportandosi, dunque, da bene rifugio
TLT inizia a comportarsi da bene rifugio? La grafica successiva mostrerebbe di si:
Dal 24 ottobre l’ETF ha realizzato un impulso rialzista tale da sfiorare i 20 punti percentuali; c’è da aggiungere un ulteriore considerazione; la sua salita è stata frutto del pensiero degli investitori di una FED meno aggressiva:
Condivido un’ulteriore grafica:
Essa, che assieme ad altri indicatori va a costituire il famoso “Fear and Greed Index”, mostra la differenza tra i rendimenti azionari e obbligazionari negli ultimi 20 giorni, confermando dunque l’indice di forza TLT/S&P500.
CONCLUSIONI
L’inversione della curva dei rendimenti 10-2 anni indica come, da luglio, il mercato obbligazionario inizia a scontare una recessione, così come la curva dei rendimenti a tutte le scadenze; TLT, uno degli ETF principi sul mercato dei bond USA, sembra abbia raggiunto il bottom (favorito dal pensiero di una FED meno aggressiva del previsto) e, oltretutto, inizia a sovraperformare le azioni e le materie prime, situazione particolare che accade in una recessione.
Direi che è da diverso tempo che questa particolare asset class sconta lo scenario economico più chiacchierato dell’ultima settimana; terrò monitorato il contesto e fornirò eventuali aggiornamenti le prossime settimane.
Buon weekend, Matteo Farci