LONG UPRODopo un periodo di vendite, vedo la ripresa degli acquisti per le S&P 500 e in previsione del famoso rally di Natale, punto long sull'ETF UPROLongdi Kyazachi0
long LCOR da 2,3155 stop 2,18long LCOR da 2,3155 stop 2,18, rischio per 200pezzi circa 30eur, ci proviamo ancora, guerra sterssa commodity, ferro azzurro ama... Credici ancora uomo!Longdi nisviumAggiornato 1
Long XSSX da 8,063 no stopLong XSSX da 8,063 no stop, 50pezzi con rischio non preventivabile, incrementiamo le coperture short con altro strumento per non mediare quelli in loss già presenti in portafoglio, perchè le caxxate vanno fatte una alla volta e non tutte insieme.;-) Oltre l'analisi coperturografica!Longdi nisvium0
Analisi forza relativa - Parte 2Continuo l'analisi di forza relativa, in calce troverete la prima parte. - Settore Healthcare: Molto interessante l'impostazione di forza relativa. Dopo un periodo di sottoperformance dell'indice, sembrerebbe aver trovato un punto d'inversione di forza a luglio 2023 ed al momento ha una forza relativa migliore dell'S&P500, confermata anche dalla rottura della media mobile del rapporto; - Settore Real Estate: Lasciamo perdere. Tassi in incremento, economia in rallentamento, maggior difficoltà all'accesso al debito, portano il settore ad essere da diverso tempo uno dei peggiori performer rispetto al mercato. - I beni di consumo stabili, generalmente difensivi, tendono in questa fase a cercare di rialzarsi e anche se da poco tempo, stanno performando lievemente meglio dell'indice; - Settore Energetico: Anche in questo caso, l'incremento del prezzo del petrolio, la domanda costante e le frizioni internazionali, portano ad una crescita del costo della materia prima, nonché una crescita dei fatturati delle aziende che si occupano di estrazione e vendita. Buona l'impostazione della forza relativa; - Utilities: Anche in questo caso si tratta di un settore abbastanza difensivo. A dire il vero la forza relativa è negativa, anche se sta provando a risalire il rapporto. In questo caso sono necessarie conferme. - Rapporto tra titoli growth e value: Decisamente in vantaggio i titoli value, generalmente preferiti durante periodi difficili.di DomenicoIvanPontillo4
Analisi di forza relativa - Parte 1Gli ultimi tre mesi, dal punto di vista del mercato azionario, sono stati particolarmente difficili, soprattutto dopo che l'inizio del 2023 ha un po' illuso tutti con un super S&P500 che ha fatto segnare importanti performance. L'ultimo trimestre mostra invece per tutti i settori andamenti negativi.In questi casi, può essere interessante isolare l'andamento dei vari macro settori per valutarli confrontandoli rispetto al loro benchmark. L'analisi di forza relativa costruisce pertanto in ogni grafico il rapporto tra i rendimenti del singolo settore rispetto all'S&P500 e possiamo avere almeno 4 diverse ipotesi: - Rapporto crescente: 1) Può significare che l'industria settoriale cresca più dell'S&P500; 2) Può significare che l'industria settoriale decresca meno dell'S&P500 ; - Rapporto decrescente: 3) Può significare che l'S&P 500 cresca più dell'industria settoriale; 4) Può significare che l'S&P500 decresca meno rispetto all'industria settoriale. In questa prima analisi andremo a studiare una prima parte di industrie. - Beni ciclici: Si tratta di una tipologia di mercato che tende a performare meglio durante periodi di "serenità". Non stupisce pertanto dopo una prima fase di anno positiva, vedere il rapporto decrescere. Beni Ciclici peggio dell'S&P500; - Tecnologici: Dopo aver tirato fino ad agosto 23, i beni tecnologici sembrerebbero non riuscire a portarsi al di sopra di determinati livelli tecnici, l'attuale impostazione dell'ETF fa pensare al perdurare di un periodo di pausa. Malgrado tutto, il rapporto è crescente ed al di sopra della media, pertanto Tecnologici meno peggio dell'S&P500; - Materie prime peggio dell'S&P500. Ovviamente il grafico dice tutto, nel mondo quasi dappertutto ci sono politiche anti inflazionistiche, le materie prime non possono non soffrirne; - Settore Comunicazioni: E' stato uno dei settori che lo scorso anno ha maggiormente sofferto, e che sta continuando a tenere, probabilmente per la presenza nell'indice di singoli titoli che rivestono una capitalizzazione particolare e che mantengono la performance. Settore comunicazioni meglio dell'S&P500; - Settore finanziario: Dopo aver tirato tra il 2021 e il 2022 per la prospettiva di rialzo dei tassi e di maggiori utili, l'indebolimento di alcune banche causate dalle perdite su titoli di stato, da deterioramento della qualità del credito nonchè previsioni di maggiori defaul dovuti proprio all'incapacità dei debitori di far fronte ad una quota importante di debito a tasso variabile, ha portato il settore a fare per lunghi periodi peggio del mercato; - Settore Industriale: Uno dei settori che potrebbe sentire in pieno le politiche anti inflazionistiche è proprio quello industriale. La riduzione dell'inflazione passa anche per una riduzione della domanda e l'incremento delle scorte dei magazzini, nonchè la relativa vendita a prezzi ridotti delle scorte. Utili ridotti, prezzi più bassi, domanda inferiore, in questa maniera si riduce l'inflazione. In questa prima fase dell'analisi abbiamo quindi visto come sostanzialmente tutti i settori siano in affanno, dopo una buona fase di inizio anno, ennesima conferma che il mercato è stato troppo ottimista circa un eventuale riduzione dei tassi d'interesse. di DomenicoIvanPontillo5
LA LOGICA DIETRO AL CROLLO DEL SETTORE UTILITIESLe società che forniscono servizi di pubblica utilità (come elettricità, gas e acqua) appartengono a quello definito “settore delle utilities”. Come mostra la figura successiva, aggiornata al 16 ottobre, esso è il peggiore degli 11 settori dell’S&P500 da inizio anno. Prestazioni da inizio anno degli 11 settori dell’S&P500 (al 16 ottobre). Fonte: Finviz.com Qual è il motivo? Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è di concentrarci sul settore delle utilities, allo scopo di esaminare le ragioni delle sue scarse performance. Gli argomenti principali che affronterò sono: • Il settore delle utilities • L’indice di forza XLU/SPY • L’indice di forza TLT/IEI e il concetto di duration • D/E, ovvero il rapporto debito/patrimonio netto Buona lettura! 1. ANALISI TECNICA SETTORE DELLE UTILITIES Analisi tecnica del settore delle utilities (aggiornata al 16 ottobre); l’ETF in questione è l’utilities select sector SPRD. Grafico giornaliero La grafica in questione analizza l’andamento giornaliero del prezzo dell’ETF “XLU”. Il 12 settembre 2022, il prezzo ha toccato un massimo storico a 78.22$, per poi subire un calo del 22.61% che ha raggiunto il suo punto più basso il 13 ottobre 2022, a 60.35$. Nei due mesi successivi, il settore ha mostrato segni di ripresa, culminando con un massimo relativo registrato il 13 dicembre 2022. Da allora, l’andamento del prezzo tra una trendline dinamica ribassista e un supporto statico ha delineato una tendenza al ribasso, con entrambe le strutture di prezzo che sono state testate più volte (come evidenziato nella grafica precedente dai piccoli cerchi rossi e gialli). A partire dal 26 luglio, dopo un falso breakout il 15 agosto e un successivo breakout effettivo il 21 settembre, il prezzo ha subito un altro calo del 20.7%. Nelle ultime sessioni, sembra che il prezzo stia cercando di ritestare la resistenza tratteggiata in rosso, che coincide con il minimo del 13 ottobre 2022. 2. SETTORE UTILITIES VS S&P500 L’analisi tecnica evidenzia una notevole fragilità nel settore delle utilities. Un metodo alternativo per valutare la forza o debolezza di un settore azionario consiste nel confrontarlo con il suo benchmark di riferimento (S&P500) utilizzando un rapporto o indice di forza, come illustrato nel grafico seguente: L’indice di forza tra settore utilities ed S&P500 (XLU/SPY). Grafico giornaliero Nel rapporto, il settore è al numeratore e il benchmark al denominatore: • Se il settore sovraperforma il benchmark, l’indice di forza sale; al contrario, scende Dal 23 settembre 2022, il benchmark ha dimostrato una forza superiore rispetto al settore. Nella grafica è interessante notare tre trendline dinamiche ribassiste di colori e pendenze diverse. Queste indicano che: • Il benchmark ha iniziato a mostrare una forza superiore a partire dal 23 settembre; questa forza è aumentata il 28 dicembre 2022 e ha avuto un ulteriore incremento il 25 aprile 2023 Tuttavia, questo non dovrebbe sorprendere: dopo tutto, l’S&P500 ha iniziato un trend rialzista dall’inizio del quarto trimestre del 2022. Ciò che invece merita una riflessione è l’ultimo periodo, illustrato nel grafico successivo, a partire dal 27 luglio. Dal 27 luglio 2023 l’S&P500 sovraperforma il settore delle utilities nonostante la condizione di risk-off sui mercati. Grafico giornaliero Cercherò ora di essere più chiaro. Si osservi la grafica successiva: La correlazione positiva tra XLU/SPY e VIX. Grafico settimanale In genere, nei periodi di “risk off” dei mercati, quando il VIX (e quindi la paura degli investitori) aumenta, il settore delle utilities tende a sovraperformare l’S&P500. Questo perché è un settore difensivo, capace di generare profitti anche in condizioni economiche e finanziarie avverse. Al contrario, nelle fasi di “risk on”, quando gli investitori sono più propensi al rischio, l’S&P500 tende a superare il settore delle utilities, con il VIX in calo. Per riassumere quanto detto in precedenza: nel periodo che va dal quarto trimestre del 2022 al 28 luglio 2023, come illustrato nel grafico seguente, era prevedibile che l’S&P500 mostrasse una forza superiore, considerando il contesto generale di ‘risk on’. La forza superiore dell’S&P500 rispetto al settore delle utilities da Q4 2022 al 27 luglio 2023. Grafico giornaliero Lo stesso però non è vero dal 27 luglio ad oggi, con il benchmark al ribasso ma non “sovraperformato” dal settore. Perché dunque, nonostante la fase attuale di “risk off”, il settore utilities non sta agendo da “difensivo”? 3. SETTORE UTILITIES, OBBLIGAZIONI, DURATION E…TASSI DI INTERESSE! La figura successiva mostra un’interessante correlazione positiva: quella tra il settore delle utilities e un indice di forza obbligazionario: TLT/IEI. La correlazione positiva tra XLU e TLT/IEI. Grafico settimanale Per coloro che non sono familiari con i componenti dell’indice di forza obbligazionario: • TLT è l’ETF che riflette i risultati di un indice costituito da titoli di stato americani con scadenze superiori ai 20 anni (con una duration di 16.45 anni) • IEI, invece, riflette i risultati di un indice di titoli di stato americani con scadenze tra i 3 e i 7 anni (con una duration di 4.34 anni) La correlazione positiva, che raggiunge un valore elevato di +0.90, può spiegare le performance negative del settore dall’inizio dell’anno. Come si può vedere nel grafico precedente, IEI sta sovraperformando TLT a causa della sua duration inferiore. • La duration misura la sensibilità del prezzo di un’obbligazione (o di un ETF obbligazionario) all’aumento dei tassi di interesse: più è alta, più il prezzo del bond sarà negativamente influenzato. Ci troviamo in un contesto di aumento dei tassi di interesse da più di un anno e IEI ha sovraperformato (e continua a farlo) TLT grazie alla sua duration notevolmente inferiore. L’indice TLT/IEI continua a registrare minimi decrescenti, indicando un’aspettativa rialzista del mercato sui tassi di interesse. Dato la correlazione positiva osservata nel grafico precedente, è plausibile affermare che anche il settore delle utilities stia risentendo della stessa dinamica. Infatti, il settore delle utilities è uno dei più indebitati tra gli 11 settori dell’S&P 500. Questo è dovuto al fatto che le società in questo settore forniscono servizi pubblici come elettricità, gas e acqua, che richiedono la costruzione di infrastrutture di grandi dimensioni come centrali elettriche, gasdotti e reti di distribuzione dell’acqua; esse sono tipicamente finanziate tramite debito. In un periodo di rialzo dei tassi di interesse, il costo del debito aumenta. Di conseguenza, le società potrebbero dover destinare una quota maggiore dei loro profitti per coprire questi costi, il che potrebbe avere un impatto negativo sui loro bilanci trimestrali; inoltre, l’incremento del costo del debito rende più gravoso per le aziende accedere a nuovi finanziamenti, restringendo di conseguenza le loro possibilità di espansione. Questo è particolarmente significativo per le società del settore delle utilities, che necessitano di infrastrutture per le loro operazioni. Per valutare il grado di indebitamento di un’azienda o di un settore, si può ricorrere a un indicatore finanziario noto come rapporto debito/patrimonio netto (D/E). Questo indicatore può assumere valori maggiori, minori o uguali a 1. Un valore superiore a 1 indica un livello di indebitamento più o meno alto, mentre un valore inferiore a 1 suggerisce un livello di indebitamento più basso. La grafica che segue illustra il rapporto debito/patrimonio netto (D/E) del settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 è risultato pari a 1.69. Questo valore è stato calcolato sulla base dei dati finanziari più recenti, raccolti nell’arco degli ultimi 12 mesi. Fonte: csimarket.com Per determinare se un rapporto D/E di 1.69 è alto o basso, possiamo fare riferimento alla sezione evidenziata in giallo nella figura, dove è indicato un ranking di 13. Tenendo conto che il sito analizza non 11, ma 13 settori, ciò indica che il settore delle utilities è il più indebitato. In termini più specifici, per ogni dollaro di patrimonio netto, il settore delle utilities ha un debito di 1.69 dollari. Dopo aver ottenuto queste informazioni, diventa interessante esaminare le ultime due grafiche. Queste mostrano la correlazione settimanale tra TLT/IEI e tutti i settori azionari dell’S&P500. Correlazione tra TLT/IEI e settori azionari su timeframe settimanale Correlazione tra TLT/IEI e settori azionari su timeframe settimanale Da questa analisi, possiamo trarre la conclusione che il settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 era il più indebitato, è oggi probabilmente il settore più correlato alle aspettative di politica monetaria proprio a causa del suo elevato livello di indebitamento. Concludiamo qui l’analisi. Nella prossima, utilizzeremo le informazioni raccolte in questa analisi per sviluppare degli indici di forza basati sul… sentiment economico. A presto! di MatteoFarci12
TLT: BUONI DEL TESORO AMERICANO A 20 ANNI: SHARK rilevato.BUONI DEL TESORO AMERICANO A 20 ANNI: SQUALO rilevato. Siamo in una potenziale zona di inversione di tendenza. EMA.200 e EMA.50 sono possibili obiettivi, così come il PRZ rosso sopra. Da guardare, così come i livelli ICHIMOKU/Bollinger/FibonacciLongdi Le-Loup-de-Zurich1
QQQ: sul lato superiore del canale correttivol'Indice Nasdaq100, qui rappresentato dal sul ETF, si trova proprio in questi minuti al test del lato superiore del canale correttivo. Solo un break al rialzo dello stesso, configurando una classica "flag", sarebbe segnale di prosecuzione rialzista verso il ritest dei massimi storici. Viceversa, rimarrebbe nel canale con un ribasso naturale fino al lato inferiore dello stesso. Tranne per short speculativi, in questi casi si rimane in attesa del segnale (break rialzista o di prosecuzione ribassista).di UnknownUnicorn258629121
long 3SAM da 0,1656 scw 0,115long 3SAM da 0,1656 scw 0,115, molto rischioso short amd con etf inverso in microsize, rischio per 800pezzi di 45-50 eur, ma dipendente da close, il sottostante sembra ricercare gli 80usd in decisa discesa, vedremo... shortindeflò! oltre l'analisi cacciaottobrerossografica!Longdi nisviumAggiornato 0
long AIGI da 13,64 scw 13,10long AIGI da 13,64 scw 13,10, rischio per 40pezzi dipendente dal close per circa 30eur, mistura long industriali con la speranza che qualcuno tenga su le quotazioni, setteimanale ben impostato, provaci uomo!Longdi nisviumAggiornato 0
MERCATI EMERGENTI: tre indicatori da seguire attentamente Quali sono le prospettive attuali per i mercati emergenti? Rappresentano un’opportunità per il medio termine? Buongiorno. L’analisi si concentrerà sui mercati emergenti, esaminati da una prospettiva macroeconomica e intermarket, utilizzando l’ETF iShares MSCI Emerging Markets e altri indicatori chiave, tra i quali: • PMI composito globale • Dollaro americano • Indice di sentiment economico SPHB/SPLV • Spread obbligazionario ad alto rendimento dei mercati emergenti Buona lettura. 1. ANALISI TECNICA “EEM” La figura successiva ha lo scopo di analizzare dal punto di vista tecnico il prezzo dell’ETF “EEM”, che mira a replicare i risultati di investimento di un indice composto da azioni di società dei mercati emergenti a grande e media capitalizzazione. Il prezzo, dopo aver toccato il minimo del mercato ribassista raggiunto a fine ottobre 2022, ha registrato un significativo impulso rialzista che si è concluso il 26 gennaio del 2023; da quella data in poi, tuttavia, esso ha mostrato segni di debolezza: • Le strutture di prezzo più significative includono una resistenza dinamica ribassista, testata due volte (fine gennaio e fine luglio), e il supporto situato a 37.5$/36.5$ La figura di analisi tecnica caratterizzata da una resistenza dinamica ribassista e un supporto statico è comunemente nota come “triangolo discendente” che effettivamente indica una debolezza del prezzo; quest’ultima si è accentuata a partire dall’ultimo massimo del 31 luglio, portando ad una performance negativa del -11.4% da quel giorno in avanti. A scopo informativo rilascio le successive due grafiche che mostrano i principali componenti dell’ETF, l’esposizione settoriale e quella geografica. 2. I FATTORI CHE INFLUENZANO I MERCATI EMERGENTI Prima di acquistare (o vendere) un asset finanziario è necessario sapere (e poi capire) quali sono le dinamiche che vanno ad influenzarlo. Per quanto riguarda i mercati emergenti, le due più importanti sono: • L’intensità economica • Il dollaro americano Le dinamiche sopra descritte sono confermate dalle due grafiche successive: • La correlazione diretta EEM – PMI composito globale • La correlazione inversa EEM – indice del dollaro americano Le due grafiche precedenti sottintendono che i mercati azionari dei Paesi emergenti realizzano buone performance al crescere dell’intensità economica e all’indebolirsi del dollaro americano. Perché? I motivi sono presto spiegati. Lato economia: • Durante i periodi di crescita economica si verificano sentiment positivi tra i consumatori, che si traducono in una maggior domanda per beni e servizi. L’aumento delle vendite da parte delle società si traduce in utili in crescita e, di conseguenza, in buone performance nei mercati azionari Lato dollaro americano: • Una caratteristica comune della maggior parte delle valute emergenti è la loro elevata volatilità rispetto alle valute delle principali potenze economiche mondiali. Le società, come gli Stati, ricorrono a diversi mezzi per ottenere fondi, tra i quali l’emissione di obbligazioni. Tuttavia, per i Paesi emergenti, non è sempre facile reperire denaro attraverso l’emissione di debito denominato nella loro valuta locale poiché potenziali obbligazionisti potrebbero essere riluttanti a sopportare un rischio di cambio elevato; quest’ultimo rischio afferma che: “Quanto più la valuta nella quale è denominato un bond si deprezza rispetto alla valuta detenuta dal creditore, tanto più il rischio di cambio è alto” È così che i Paesi emergenti, insieme alle loro società, emettono obbligazioni in valuta estera (o valuta forte) per assumersi il rischio di cambio, rendendo così il debito più attraente per i mercati. Tuttavia, sorge un problema nell’emissione in valuta estera quando quella valuta stessa (la valuta forte) inizia a rafforzarsi rispetto alla valuta emergente. In questo caso, per pagare gli interessi, sarà necessario utilizzare una maggiore quantità di denaro a causa della svalutazione. Questo significa che il debito diventa più oneroso da rimborsare in termini di valuta locale. È interessante notare un aspetto importante: come mostrato nella grafica successiva, il dollaro americano tende ad indebolirsi al crescere dell’intensità economica. 3. I GRAFICI CHE INFLUENZANO I MERCATI EMERGENTI Per creare i grafici da seguire per ottenere un vantaggio sui mercati emergenti è necessario rappresentare graficamente le informazioni contenute nel paragrafo precedente, sviluppando degli indicatori a cadenza giornaliera. Mentre l’indice del dollaro americano fornisce risultati giornalieri, il PMI composito globale viene comunicato mensilmente. Per risolvere questo problema, è necessario creare un indice “a cadenza giornaliera” che sia correlato positivamente al dato macroeconomico stesso. Tale indice è rappresentato da SPHB/SPLV, che misura la forza relativa tra l’ETF delle società dell’S&P500 ad alta volatilità (SPHB) e l’ETF delle società dello stesso benchmark a bassa volatilità (SPLV). Non tratterò dettagliatamente questo indice in questo contesto; per ulteriori informazioni, è possibile consultare una descrizione all’interno di altre analisi da me scritte; una di queste al link: Calcoliamo ora la correlazione tra SPHB/SPLV e PMI composito globale: Essa è fortemente positiva. In breve: • Durante una crescita economica, le società ad alta volatilità tendono a sovraperformare quelle a bassa volatilità, mentre durante un rallentamento economico si verifica il contrario Avendo costruito l’indice a cadenza giornaliera, passiamo allo step successivo: che prestazioni realizza l’ETF “EEM” quando si verificano ribassi del dollaro e rialzi dell’indice? Osserviamolo nella figura successiva: In quei particolari contesti, indicati all’interno della figura dai rettangoli di color verde, sono sempre positive. Per questo motivo, dollaro americano e SPHB/SPLV sono degli “indicatori” da conoscere se si vuole investire sui mercati emergenti. Questi ultimi, ad oggi, rappresentano un’opportunità? Per rispondere alla domanda in modo soggettivo (non è un consiglio finanziario), si osservi la figura successiva: L’indice relativo ai settori ad alta e bassa volatilità mostra un trend ribassista, mentre il dollaro americano sta registrando un trend rialzista. A causa delle forti correlazioni osservate, la mia visione attuale sull’ETF “EEM” è short. Cambierò idea solo nel caso in cui le condizioni economiche subiscano un cambiamento significativo. 4. LO SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO DEI MERCATI EMERGENTI Ci tengo a fornirvi un ulteriore strumento di studio: lo spread obbligazionario ad alto rendimento dei mercati emergenti. Esso è il risultato di una sottrazione (spread) tra i rendimenti di obbligazioni societarie dei mercati emergenti ad alto grado di rischio (high yield, o junk bonds) e i rendimenti dei titoli di stato americani (considerati privi di rischio). SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO DEI MERCATI EMERGENTI = RENDIMENTI DEI BOND SOCIETARI HIGH YIELD EMERGENTI – RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA Nella sua costruzione è simile allo spread obbligazionario ad alto rendimento statunitense, descritto in maniera approfondita nell’analisi al link: Gli spread obbligazionari sono utilizzati per misurare il rischio di credito delle società appartenenti ad una determinata classe di rating: • Il rischio aumenta all’espandersi dello spread • Il rischio diminuisce nel caso opposto La figura successiva mostra come il rischio sia legato all’intensità economica. La chiave di lettura della figura è la seguente: • Durante i periodi di crescita economica le società tendono a registrare maggiori vendite, il che si traduce in utili in crescita. La presenza di maggior liquidità disponibile riduce il rischio di default, in quanto le società hanno la capacità di pagare gli interessi sul debito senza troppi problemi • In un periodo di rallentamento economico accade l’opposto: una minore liquidità disponibile può causare difficoltà nel ripagare i debiti, aumentando di fatto la probabilità di insolvenza Contestualizzando lo spread con i due indicatori, possiamo ottenere ulteriori informazioni: • Il rischio di default non è unicamente correlato all’intensità economica, ma anche alle prestazioni del dollaro americano. La figura seguente dimostra che un indebolimento del dollaro può effettivamente ridurre il rischio di default delle società emergenti (queste ultime avranno un onere sul debito inferiore perché sarà meno costoso ripagare gli interessi in termini di valuta locale) Per i motivi discussi, lo spread high yield rappresenta il terzo indicatore da seguire se si vuole investire con successo nei mercati emergenti. Risponderò alle vostre domande (qualora ci fossero dei dubbi) nella sezione commenti. Un saluto, a presto. di MatteoFarci11
Idea portafoglio SWDA post -crolloNel grafico sono evidenziate le zone di prezzo rudimentali in cui operare in caso di presenza di SWDA in portafoglio. Nella zona rosso scuro, all'interno o intorno ai fasci di medie del grafico weekly l'area dei prezzi in cui liberarsi della posizione ipotizzando che quella vista sia già la gamba A intera del ribasso, doji settimanale finale, quindi sempre teorica ripartenza di onda B (gli elliottiani portino pazienza...:-)) che dovrebbe assestarsi intorno o all'interno dell'intervallo di prezzo rosso scuro. Le linee tratteggiate azzurro sarebbero i ritracci fibo dello strumento dalla sua nascita, potenziale zona di arrivo dello scarico finale di onda C. Vista la durata del crollo del 2000 che riguardava chiacchere su gente che fa cose online e la vita non era in gioco, essendo cominciato tutto in marzo 2020, prevedo atterraggio non prima di fine '21 o addirittura nel '22, la conta la faranno gli stop su etf inversi di copertura portafoglio e la ripartenza alla Darvas del titolo (quindi superamento dell'ultimo max utile negli ultimi 8 mesi almeno e cross sma 200 gg, circa). Ovviamente il futuro non lo conosce nessuno, il titolo è presente nel portafoglio, ma il suo size permette anche l'azzeramento (chi ha in carico Tiscali da 0,017 sa di cosa parlo, la sensazione è più o meno quella anche se qui il prodotto è migliore) e non sono presenti stop. Il sottostante dal punto di vista azionario è buono e sarà molto reattivo alla ripartenza, ma tendo a escludere si possa verificare almeno prima di 24-36 mesi e spero di sbagliarmi. Più Shong o Lort di così non riesco a essere, spero sia tutto corrispondente al grafico e chiedo perdono sempre ai puristi elliottiani...:-) Fate vobis, la liquidità sembra tornare principessa se non proprio regina...e i saldi continuano nella prossima stagione se hanno già chiuso quelli invernali!di nisviumAggiornato 11
long 3SUL da 20,30 scw 18,26long 3SUL da 20,30 scw 18,26, rischio per 16pezzi circa 35eur, ci proviamo anche se il caffè non lo zuccheriamo. Oltre l'analisi diabetografica!Longdi nisviumAggiornato 224
Analisi Settoriale mese di settembre C'è poco da dire o analizzare per il mese di settembre, l'analisi settoriale ci mostra tutti i settori con una marcata tendenza al ribasso. Sappiamo che settembre è sempre un mese un po difficile e probabilmente anche quest'anno, con i mercati che probabilmente hanno sottovalutato la FED, non potevamo che vedere uno storno importante. Staremo a vedere cosa accadrà nell'ultimo trimestre, se magari i mercati tentaranno una ripresa.di DomenicoIvanPontillo3
long SOYB da 29,50 scw 27,70long SOYB da 29,50 scw 27,70 14pezzi a 29,50 posizione tattica per sussulti incoerenti su alcune materie prime agricole sotto scadenza accordo sul grano in zona di guerra, oltre l'analisi prudenziografica, la cosa buona è che quasi tutte le operazioni di oggi sono state eseguite con stop inferiori a quelli previsti nello studio a mercati chiusi, magra consolazione... e il mattacchiaus mi segnala long nasdy, ma devo dire che sarebbe un pelo in ritardo, era roba da aprile...quando la prudenzia non è mai troppa! ;-)Longdi nisviumAggiornato 3
Argento break ribassista target 20 02.10.23Giornata stranissima con vendite diffuse e battenti sui gioielli di famiglia come bond governativi oro e argento, rame e petrolio. Dollaro sotto stress. Qualcosa sta per accadere sembrerebbe. Indici azionari in discesa ordinata tranne il Nasdaq pesato sostenuto dai magnifici 7.13:02di GiuseppeMessina1111
reingresso CBND da 47,955 no stopreingresso CBND da 47,955 no stop, su bel ritracciamento proviamo a reintegrare questo bondismo dragonista, più per visione del disegno grafico che per convinzione sui fondamentali, d'altronde chi crede ai numeri cinesi deve sempre essere pronto a essere deluso, c'est la vie! Oltre l'analisi disastrografica!Longdi nisvium0
S&P500 SPX SPY break testa e spalle target 4000 26.09.23Anche SPX rompe al ribasso le figura di distribuzione di testa e spalle che avevamo evidenziato nei giorni scorsi e di cui abbiamo seguito l'evoluzione. Il target di questo movimento è in area 4000, con prima il test dell'importante supporto a 4200. Analizziamo UPS URNM IVZ16:33di GiuseppeMessina15
$AMEX:URNM - Resistenza importanteAMEX:URNM - ETF composto da società quotate coinvolte nell'estrazione, esplorazione, sviluppo e produzione di uranio e/o che detengono fisicamente uranio e royalties di uranio. Dopo la rottura della trend line ribassista di lungo periodo il rally è arrivato ad un importante livello di resistenza. La rottura della resistenza segnalerebbe un proseguimento del movimento rialzista primario. In caso di rimbalzo, invece, verso il basso potrebbe reagire sui supporti che ho cercato di individuare nel grafico. Questa è una personale interpretazione del grafico, non è un consiglio finanziario. di Dav_0
Strategia di investimento ARM: tutti i grafici da seguire1. LA IPO DI ARM Due sono stati i protagonisti dello scorso giovedì 14 settembre: • La Lagarde, presidente della banca centrale europea, con la decisione sul tasso di interesse • La IPO più attesa dell’anno: quella di ARM Una IPO, in italiano “offerta pubblica iniziale”, è quel processo attraverso il quale una società si quota in una borsa valori (in questo caso, sul Nasdaq) e offre per la prima volta le sue azioni al pubblico con lo scopo di ottenere dei finanziamenti da parte degli investitori che, al momento dell’acquisto, diventeranno azionisti della società stessa appena quotata. Uno dei fattori che caratterizza il prezzo di una società appena quotata è l’alta volatilità. Questo è accaduto per ARM? Osserviamo la grafica successiva. Il grafico del prezzo della società su timeframe a 15 minuti è abbastanza chiaro: la volatilità è stata alta. Infatti: • Il prezzo ha realizzato un +13% nella prima seduta di giovedì e un -4.20% in quella di venerdì Ricordate: • La volatilità di una nuova società quotata può essere legata a diversi fattori, tra i quali le aspettative del mercato e la forte emotività associata All’aumentare della volatilità, aumenta l’esposizione al rischio: questo è il motivo per il quale operare su una IPO richiede grande esperienza e abilità. Pensando ora al medio periodo, quali dovrebbero (ipoteticamente) essere quei contesti economici nei quali ARM dovrebbe registrare delle buone performance? Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è quello di presentarvi alcuni indici (un indice di forza in particolare) da seguire per investire con maggior sicurezza sulla società ARM, utilizzando la macroeconomia, le correlazioni e l’analisi settoriale. Questi i protagonisti dell’analisi: • Settore dei semiconduttori • Settori ciclici e non ciclici • Settori ad alto e basso beta • PMI manifatturiero • PMI sui servizi • Fiducia dei consumatori • Prodotto interno lordo • Indice SPHB/SPLV Buona lettura. 2. GENERALITÀ SULLA SOCIETÀ ARM Arm Holdings è una società del settore tecnologico attiva nel campo dei semiconduttori, fondata nel 1990 con sede a Cambridge, Regno Unito. Il primo punto da specificare, che ad alcuni potrebbe sfuggire, è che la società non produce gli ormai noti “processori”, bensì progetta le loro architetture, che sono quell’insieme di istruzioni che definiscono come deve funzionare un processore. I clienti di ARM acquistano queste architetture e, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti. Per capire l’importanza che la società ricopre nel mercato si pensi che le sue architetture sono presenti in praticamente qualunque smartphone e tablet esistente; le stesse trovano largo spazio anche nel campo dei PC, data center e nelle automobili. Per fornirvi un altro numero, si stima che il 70% della popolazione mondiale utilizza prodotti basati sulla tecnologia di ARM. Il modello di business della società si basa sulle licenze e sulle royalties. In particolare: • Ogni cliente della società che desidera utilizzare un’architettura ARM deve pagare una licenza (quest’ultima è come se fosse una sorta di “contratto d’autore”, dove un autore stesso cede i suoi diritti ad una casa editrice) • Ogni volta che un prodotto basato su un’architettura ARM viene venduto, la società guadagna delle royalties, che sono delle percentuali di guadagno generate da quella stessa vendita Importante conoscere alcuni tra i principali clienti della società: • Apple • Amazon • Nvidia • Microsoft • Intel • Samsung • Google • TSMC Quest’ultima informazione sarà cruciale nel proseguo dell’analisi. 3. LA CICLICITÀ DEL SETTORE DEI SEMICONDUTTORI In generale si può affermare che il settore dei semiconduttori si occupa della progettazione, produzione e vendita di dispositivi a semiconduttore. Un ETF che replica l’andamento di prezzo di società attive in questo campo è l’iShares Semiconductor, dal ticker “SOXX” e rappresentato nella figura seguente: Il settore dei semiconduttori è strettamente legato a quello tech dal momento in cui tutti i dispositivi tecnologici necessitano di dispositivi a semiconduttore per poter essere costruiti. La stretta interconnessione dei due settori è ben rappresentata dalla correlazione positiva osservabile nella figura successiva: quella tra SOXX e XLK. Addentriamoci ora all’interno di SOXX. Quali sono le prime 10 partecipazioni in peso % all’interno dell’ETF? La prima società altro non è che Nvidia, seguita da Broadcom, Intel, AMD, Texas Instruments, On Semiconductor eccetera. La maggior parte delle società che compongono il paniere dell’ETF hanno una caratteristica comune: l’alta volatilità o, per essere più chiari, una maggior volatilità rispetto al benchmark di riferimento, l’S&P500. Aiutandoci con Investing.com, prendiamo in esame Broadcom e osserviamo la grafica successiva: Il beta azionario della società è pari a 1.12. Questo significa che essa tende a muoversi, tipicamente, di 1.12 volte in più (in positivo e in negativo) rispetto all’S&P. Questo significa che in un bear market Broadcom sottoperformerà l’indice di riferimento, mentre in un bull market accadrà l’esatto contrario. Le due grafiche successive mostrano questi aspetti appena discussi: Abbiamo preso in esame Broadcom; si pensi che il beta azionario di Nvidia è pari all’1.74! Tutto ciò per quanto riguarda le due società. Che beta presenta, invece, il settore dei semiconduttori? Questo è possibile scoprirlo osservando le caratteristiche del portafoglio dell’ETF SOXX: Alto beta, pari a 1.44. Molti di voi si staranno chiedendo: “Perché le società operanti nel campo dei semiconduttori hanno una volatilità superiore alla media?” Uno dei motivi principali è il seguente: esse sono cicliche; gli utili societari di questa particolare categoria sono dipendenti dalle condizioni economiche (e per lo stesso motivo, possono risultare volatili nel lungo termine). In maniera più generale è possibile affermare che: • I settori ciclici sono tipicamente condizionati da beta superiori a 1 • I settori non ciclici, o “difensivi”, sono quelli condizionati da beta inferiori a 1 o in linea con il benchmark, in quanto i loro utili rimangono costanti nel lungo termine non essendo particolarmente soggetti a condizioni economiche avverse o favorevoli Saranno ora condivisi due ETF che replicano il movimento di società ad alto e a basso beta: • L’Invesco S&P500 High Beta (dal ticker SPHB) • L'Invesco Low Volatility (dal ticker SPLV) “Spacchettiamo” ora i due ETF e andiamo a scoprire quali sono i principali settori per ponderazione per percentuale: In SPHB sono il settore tecnologico e quello sui consumi discrezionali ad avere il maggior peso (intorno al 55%), mentre in SPLV sono i più classici settori difensivi (consumi di base, utilities e sanitario), per un peso del 58%. Questo conferma quanto espresso precedentemente sui beta dei settori ciclici e di quelli difensivi. Grazie a tutte le informazioni ricavate, è possibile costruire un indice di forza (o di sentiment) sulle aspettative di crescita/decrescita economica degli investitori: quello SPHB/SPLV. La funzione di quest’ultimo è testimoniata dalle successive correlazioni positive che ora andremo ad osservare: Le figure precedenti esprimono importanti concetti: • Ad aspettative di crescita economica (aumento dei PMI, del PIL e degli utili societari) gli investitori concentreranno i loro acquisti su società cicliche e volatili, capaci di garantire maggiori rendimenti • Ad aspettative di decrescita economica (contrazione dei due PMI, del PIL e degli utili societari) gli stessi andranno a “rifugiarsi” su società difensive, capaci di proteggere in parte il capitale (oltre a pagare, in genere, alti dividendi). Inoltre, correlando l’indice SPHB/SPLV con SOXX confermiamo quanto espresso precedentemente: il settore dei semiconduttori è ciclico. 4. SPHB/SPLV È l’INDICE DA SEGUIRE PER INVESTIRE SU ARM In quali contesti del ciclo economico Arm dovrebbe registrare delle buone prestazioni? È importante ricordare che, nel medio-lungo periodo, il mercato azionario tende a guadagnare all’aumentare degli utili che le società sono capaci di generare; non per altro, tra S&P500 e utili esiste una correlazione positiva di lungo periodo: Lo stesso vale per Arm; più in particolare, per i clienti di Arm. Vi chiederete…in che senso? Nel secondo paragrafo è stato specificato che Arm vende le sue architetture a determinati clienti che successivamente, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti. La domanda delle stesse architetture aumenterà all’aumentare della domanda dei consumatori per dispositivi elettronici di vario genere; in quali fasi del ciclo economico si verifica questo contesto? Prendiamo in esame la figura successiva: Un aumento della domanda si verifica ad un’espansione del dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, coincidente con una sovraperformance della società cicliche rispetto a quelle difensive. Che performance hanno presentato nel tempo i clienti di Arm menzionati precedentemente all’interno degli archi temporali indicati dai rettangoli di color rosso? Osserviamolo nelle grafiche successive: Hanno sempre registrato delle buone prestazioni dal momento in cui, in espansione economica, aumentavano i loro utili societari. Andiamo ad osservare anche le prestazioni di SOXX all’interno degli stessi contesti: • Da luglio 2012 a settembre 2014: +82% • Da settembre a novembre 2016: +50% • Da agosto 2017 a maggio 2018: +31% • Da marzo 2020 a dicembre 2021: +182% • Da giugno 2022 ad oggi: +42% Possiamo concludere affermando che SPHB/SPLV è e sarà un ottimo indice da monitorare per capire quali potranno essere le performance di ARM, in quanto: • Ad un rialzo dell’indice (monitorabile a cadenza giornaliera) corrisponderà un aumento della fiducia dei consumatori; questi ultimi tenderanno ad aumentare le loro spese, incrementando di fatto gli utili societari dei clienti di ARM; più dispositivi e apparecchi elettronici venduti e maggiori profitti per ARM attraverso le licenze e le royalties • A SPHB/SPLV ribassista accadrà l’esatto contrario: ad una debole fiducia dei consumatori diminuirà la domanda degli stessi prodotti elettronici e, per questo motivo, le società produrranno meno con annessa riduzione della domanda di architetture per chip Le prestazioni in borsa di ARM saranno dunque dipendenti dalle stesse prestazioni dei suoi clienti, il che conferirà al titolo una volatilità superiore alla media (beta > 1). A dare tono ancora più “aggressivo” al titolo contribuirà anche il mercato cinese, dal quale gli utili della società sono dipendenti per circa un quarto dell’intero fatturato. Per quest’ultimo motivo la società sarà dunque soggetta a rischi economico-politici, viste e considerate le restrizioni USA-Cina? Qualora qualche concetto non fosse chiaro commentate pure. A presto! di MatteoFarci22
EURUSD ADX stato trend target 1,05 14.09.23La BCE alza i tassi e l'Euro va a picco. Azionari per adesso euforici in quanto i rendimenti del decennale sono andati al ribasso per le previsioni di rallentamento economico. Gli azionari sembra non temano la recessione e il calo dei profitti (per adesso).15:08di GiuseppeMessina13
Algo su ETF 3x TESLABuongiorno , direi che la partenza del mio algo su ETF 3x Tesla non è stata del tutto errata eheh Vedremo in futuro se manterrà dei buoni profitti. Buon trading Guys !!di maurinho3
DAX rompe testa e spalle M30 05.0923Riapre l'America e ricominciano le turbolenze. Dati macro negativi, petrolio al rialzo, dollaro fortissimo, vendite martellanti sui bond governativi. Che succede?18:02di GiuseppeMessina16