WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.12.2024Settimana calda sul fronte Usa: mercoledì 18 la FED taglierà -25 bps.
Anche la Banca centrale Europea è pronta a nuovi tagli nel 2025.
Deludono i consumi cinesi a novembre. Pechino pensa a nuovi stimuli.
Non si ferma la corsa di Bitcoin, ora sopra 106 mila Dollari.
Le Borse globali hanno chiuso una settimana di lieve correzione con l'indice MSCI World in calo dell'1%, influenzate da tensioni geostrategiche e prese di profitto sui mercati obbligazionari.
Tuttavia, il settore tecnologico ha limitato le perdite. A Wall Street, l'S&P 500 ha perso lo 0,6%, mentre il NASDAQ Composite e il NASDAQ 100 hanno guadagnato rispettivamente +0,3% e +0,7%, toccando nuovi massimi storici.
La chiusura settimanale è stata poco movimentata per i principali indici americani: venerdì 13 registriamo Dow Jones -0,20%, Nasdaq +0,12% e S&P500 stabile.
Negli Stati Uniti, i prezzi alle importazioni sono aumentati dello 0,1% su base mensile a novembre, superando le previsioni degli economisti, ma senza creare allarme.
Broadcom (chip maker Usa) ha registrato un incremento del 24,4%, superando per la prima volta una capitalizzazione di mille miliardi di dollari grazie a risultati trimestrali superiori alle attese e a un aumento del 220% dei ricavi legati all'intelligenza artificiale rispetto all'anno precedente.
In Europa, i principali indici hanno chiuso la settimana in territorio leggermente negativo, con l'eccezione del Ftse Mib e dell'Eurostoxx, che hanno registrato lievi guadagni.
Banche centrali e politiche monetarie: Martin Kazaks, governatore della Banca centrale lettone, ha dichiarato che l’ECB (BCE – Banca centrale Europea) potrebbe effettuare tagli ai tassi di interesse superiori a 0,25% se necessario, e che se n’era discusso nell’ultima riunione la scorsa settimana.
I governatori della Banca di Francia e di Spagna hanno confermato l'intenzione di ridurre il costo del denaro nel 2025, con tagli complessivi che potrebbero superare i 100 punti base, a condizione che l'inflazione segua la traiettoria verso il 2%.
In Francia, Moody's ha declassato il debito sovrano da Aa2 ad Aa3, mantenendo l'outlook stabile, a causa della litigiosità parlamentare che ostacola il percorso di risanamento fiscale. François Bayrou è stato nominato primo ministro dal presidente Macron con il compito di elaborare la legge finanziaria per il 2025.
Oggi, 16 dicembre, le borse asiatiche hanno iniziato la settimana in calo: Nikkei -0,03%, Kospi -0,22%, Sensex -0,54%, Hang Seng -0,08% e CSI300 -0,54%.
La produzione industriale cinese è cresciuta +5,4% su base annua a novembre, ma le vendite al dettaglio sono aumentate solo del 3%, il ritmo più lento degli ultimi tre mesi e al di sotto delle previsioni del +5%.
In Giappone, il PMI manifatturiero è salito a dicembre a 49,5 da 49, mentre il PMI servizi ha raggiunto 51,4, da 50,5. In Corea del Sud, il presidente Yoon Suk-yeol è stato destituito con 204 voti favorevoli, 85 contrari e 3 astenuti.
La settimana appena iniziata è molto “calda” sul fronte Usa. La Federal Reserve si riunirà il 18 dicembre: si prevede un taglio dei tassi di interesse di 25 bps, portando il totale dei tagli del 2024 a 100 bps.Nonostante l'inflazione “appiccicosa” e un mercato del lavoro resiliente, gli analisti si aspettano che la Fed segnali un ritmo più lento di riduzioni nel 2025, mantenendo i tassi alti nel lungo termine.
Il petrolio Brent (greggio di riferimento europeo) ha guadagnato +4,7% settimanale, toccando massimi da 3 settimane. La crescita è dovuta alle aspettative di nuove sanzioni contro Russia e Iran e a un possibile aumento della domanda favorito da tassi di interesse più bassi. Venerdì, il Brent è salito +2%.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia ha rivisto al rialzo le previsioni per la crescita della domanda globale di petrolio nel 2025 a 1,1 milioni di barili/giorno.
L'oro, dopo una forte volatilità, ha chiuso la settimana con un guadagno del +0,6%. Il dollaro USA ha registrato un rialzo dello 0,6% settimanale, sostenuto dalla robustezza dell'economia statunitense, mentre la zona euro mostra segnali di debolezza. La Bundesbank ha abbassato le stime di crescita del PIL tedesco per il 2024 a +0,2%, rispetto a +0,3% di giugno. Il PIL 2025 salirà solo +0,8%.
Sul mercato obbligazionario, il rendimento del Treasury decennale USA è salito al 4,39% dal 4,15% di venerdì scorso, mentre in Eurozona il rendimento del Bund decennale è aumentato al 2,26%. Lo spread BTP/Bund si attesta a 113 punti base.
Bitcoin ha raggiunto un nuovo record di 106.000 Dollari, segnando la 7- settimana positiva consecutiva. Durante il weekend, grandi detentori (cosiddette "balene") hanno trasferito 27.000 Bitcoin, per un valore di 2,8 miliardi di dollari, dai principali exchange a wallet privati, riducendo la liquidità disponibile. MicroStrategy, principale detentore di Bitcoin, entrerà nel Nasdaq 100 il 23 dicembre.
Secondo Goldman Sachs, nel 2025 l'AI continuerà a trainare il mercato, con il settore ciclico e i beni di consumo discrezionali che potrebbero sovraperformare i settori difensivi. Goldman Sachs prevede anche che l'S&P 500 possa salire del 7% a 6.500 punti entro la fine del 2025.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Idee operative TNX
WisdomTree - Tactical Daily Update - 31.10.2024Borse Usa ed Europee più nervose: trimestrali, alcune sottotono, nel mirino.
Bene Microsoft e Meta, ma investimenti in Artificial Intelligence alle stelle.
Macro Usa ancora espansiva: FED non avrà fretta di tagliare...
Presidenziali Usa: molta incertezza su vincitore e composizione Congresso.
Nuovo calo ieri, 30 ottobre, per le Borse europee, deluse da alcune trimestrali sottotono, dal dato sotto le attese del GDP Usa e da indicatori macro Usa molto forti che creano incertezza sulle future mosse della Banca centrale Usa.
Resta difficile profetizzare chi sarà il nuovo Presidente americano: il voto popolare su scala nazionale appare come un vero "testa a testa", mentre Trump sembra in vantaggio negli Stati meno prevedibili.
I Repubblicani potrebbero ottenere il controllo del Senato, che rinnova 1/3 dei suoi 100 membri, mentre è molto incerta la composizione della Camera che viene completamente rinnovata.
Naturalmente l'attenzione degli investitori resta molto forte per le giant-Tech Usa; ieri è stata la volta di Microsoft e Meta Platforms: entrambe hanno fatto bene nel 3’ trimestre ma sottolineato costi elevati legati all’intelligenza artificiale, mentre oggi toccherà ad Amazon ed Apple.
Milano ha chiuso a -1,2%, impattata anche dal crollo oltre -18% dell’azione Campari, Amsterdam -1,5%, Parigi e Francoforte -1,1% e Madrid -0,7%. Anche Wall Street ha chiuso negativa dopo i dati sul GDP (Pil) cresciuto solo +2,8% nel 3’ trimestre, sotto le attese di +3,1%: Dow Jones -0,2%, Nasdaq -0,6%, S&P500 -0,3%.
Ancora dati Macro forti negli Usa: le spese dei consumatori, che valgono quasi 70% del PIL sono aumentate +3,7% annuale e dopo il dato deludente dei jolts (posti di lavoro vacanti) della vigilia, ieri abbiamo registrato numeri molto “sani”, i migliori da luglio 2023, nell’indagine ADP sull'occupazione nel settore privato a ottobre.
In linea con le attese il trend settembrino dell’inflazione PCE (personal consumption expenditures): +1,5% il dato generale e +2,2% quello “core”, livelli compatibili con la prosecuzione della politica di “easing monetario” della Federal Reserve.
Più fragile il quadro macro Europeo: in Germania il Pil del 3’ trimestre è leggermente cresciuto, +0,2% sul 2’, che è stato rivisto al ribasso di -0,2%: le stime davano -0,1%.
Meno buoni i numeri di settembre del mercato del lavoro: i disoccupati aumentano di 27 mila a 2,86 milioni, il tasso di disoccupazione è stabile al 6,1%. L’inflazione tedesca risale ad ottobre: +0,4% mensile, 2,0% annuale, al top da 3 mesi.
Secondo la 1’ stima di Eurostat, nella zona-Euro il Pil è aumentato +0,4% trimestrale e +0,9% annuale. Deludente quello italiano, immobile nel 3’ trimestre sul precendente, e +0,4% sul 3’ trimestre 2023. Su base trimestrale il Paese europeo più forte è la Spagna, +0,8%, il peggiore l’Ungheria, -0,7%.
Il mercato obbligazionario sembra voler escire dalla fase benigna ed i rendimenti risalgono: quello del BTP decennale benchmark eè salito a 3,63%, dal 3,55% precedente. Lo spread BTP-Bund 10 anni ha allargato a 125 bps, da 122 della vigilia.
Petrolio: le scorte negli Usa, la scorsa settimana, sono calate di 0,515 milioni di barili, contro attese di crescita di 1,0 milione. Ciò potrebbe aver favorito il rialzo di ieri del prezzo del Wti (West Texas Intermediate), +2,7% a 68,9 Dollari/barile.
Il prezzo dell’oro segna continui record: ieri ha toccato i 2.785 Dollari/oncia, +0,4%, anche sulla notizia che la domanda globale che ha superato per la prima volta i 100 miliardi di Dollari nel 3’ trimestre (fonte World Gold Council), con volumi record, +5% a 1.313 tonnellate.
Oggi le Borse Europee sono in calo, in media -0,6% a fine mattinata (ore 13.00 CET), attendendo il cruciale dato sull’inflazione al consumo Usa (CPI) ed il rapporto sul mercato del lavoro) di ottobre. Entrambi i dati hanno un’incidenza significativa sulle decisioni della FED nella riunione del 7 novembre.
In Europa (fonte Eurostat) l'indice dei prezzi al consumo a ottobre è sgraditamente risalito a +2,0%, da +1,7% di settembre. I prezzi dei servizi crescono più velocemente, +3,9%, come a settembre; corrono quelli di cibo, alcool e tabacco, +2,9% da +2,4% di settembre, scende l’energia, -4,6% dopo il -6,1% di settembre.
Nel Regno Unito, la prima manovra finanziaria del nuovo Governo prevede un aumento delle tasse per 40 miliardi Sterline, e 100 miliardi di investimenti in infrastrutture e servizi pubblici, con focus specifico su scuole e sanità e un incremento delle spese per Difesa (extra impegni Nato e finanziamento Ucraina).
In Asia, stamane, chiusura in ribasso per Tokyo, -0,50%, dopo la decisione della Banca centrale (BoJ) di mantenere invariati i tassi a 0,25%, ma senza fornire indicazioni sulle future mosse di politica monetaria.
In calo anche Sidney e Seoul: Hong Kong galleggia sulla parità, salgono Shenzhen, +0,92% e di Shanghai, +0,42%, sul dato in crescita, il 1’ da aprile, della manifattura.
Torna ad indebolirsi lo Yen giapponese, al minimo da 3 mesi verso Euro, a 165,8 e USDollar, a 152,6: sulle sorti della valuta nipoonica pesa anche l’instabilità politica, dopo la sconfitta della coalizione di Governo alle elezioni parlamentari dello scorso weekend.
I future su Wall Street anticipano riaperture negative, attorno -1,0% (ore 13.30 CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.04.2024 Borse in recupero, dopo la chiusura pesante a Wall Street di venerdì.
BCE si muoverà per prima, a giugno, col taglio dei tassi. Fed solo a Settembre.
Dopo attacco di Iran a Istraele, si spera in de-escalation della violenza.
ECB aggiona stime su crescita Europea; solo +0,5% nel 2024, ma +1,4% nel 2025.
Giovedì 11 la Banca centrale Europea (ECB-BCE) non ha abbassato il costo del denaro, ma il Presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa post-Direttivo ha implicitamente avallato l’ipotesi di 1 taglio nella riunione di giugno (a maggio non c’è), se i dati macro dei prossimi 2 mesi non riserveranno brutte sorprese.
Negli Usa gli ultimi dati sull’inflazione al consumo (CPI) ci dicono che si è stabilizzata su livelli ancora troppo sopra all'obiettivo del 2%, e questo spinge analisti ed investitori a “spostare” l’auspicato taglio dei tassi da giugno a settembre.
Insomma, tra le Banche centrali dei Paesi sviluppati non e’ più la Federal Reserve ad agire da “first mover” nella svolta espansiva della politica monetaria: secondo il consenso, a muoversi per prima sara’ l’ECB a giugno e poi la Bank of England ad agosto, entrambe con un taglio da -0,25%.
L’inflazione in Europa continua a scendere al ritmo sperato anche a marzo: in Germania +2,2% annuo, dal +2,5% di febbraio, in Francia 2,3% da 3,0% di febbraio. Risale in Spagna, dal 2,8% di febbraio a +3,2%, principalmente per il ripristino dell’Iva “ordinaria” sull’energia, abbassata nel periodo “Covid”.
La seduta di ieri ha visto indici contrastati per le Borse europee, a suggellare una settimana comunque debole: Londra +0,94%, Milano +0,15%, Francoforte -0,11% Parigi -0,16%. Nella settimana, la 2’ consecutiva di cali, Milano ha perso -0,7%, Francoforte -1,5%, Parigi -0,6%, Madrid -2,1%, mentre Londra è salita +1,1%.
Le mutevoli prospettive sul taglio dei tassi, i vari focolai di guerra, con le crescenti tensioni in medio-oriente, la fondata paura di un imminente attacco dell’Iran contro Israele, e qualche incertezza sui risultati trimestrali di prossima uscita hanno pesato sui mercati azionari, peraltro reduci da un memorabile 1’ trimestre.
Wall Street ha chiuso pesante la seduta di venerdì: Dow Jones -1,24%, Nasdaq -1,62%, S&P500 -1,46%, nel giorno in cui diverse grandi banche Usa hanno rilasciato i numeri del 1’ trimestre.
JPMorgan ha mostrato ricavi in aumento del +9% e utili netti sopra le attese. Citigroup, pur battendo le stime, registra -27% di utile netto. Profitti in discesa anche per Wells Fargo, -7%. Conti scintillanti per BlackRock, con utile trimestrale in aumento, +36%.
L’Euro si e’ indebolito sino a 1,06 Dollari da 1,071 del closing di giovedi’, e a 162,7 da 164,1 contro Yen giapponese, scontando la prospettiva di tassi Usa fermi fino a settembre.
Le varie crisi geo-politiche hanno fornito ulteriore slancio al prezzo dell’oro, fino a 2.415 Dollari/oncia, e del petrolio, col WTI (greggio di riferimento Usa) a 87 Dollari/barile. In rialzo anche il prezzo del gas naturale, +3% sopra 30 Euro /mgwh.
Macro europea ancora debole: a febbraio la produzione industriale destagionalizzata è aumentata +0,8% mensile nell’Euro zona rispetto a gennaio, insufficiente a recuperare il -3,0% di calo a gennaio.
L’Uffico studi dell’ECB ha apportato leggere correzioni alle stime sulla crescita del GDP dell'Euro-zona: per il 2024 +0,5% annuale dal precedente +0,6%, per il 2025 +1,4% da +1,3%, invariata a +1,4% la prospettiva 2026.
Materie prime: stamane, 15 aprile, spicca il forte rialzo dei prezzi di alluminio, +9%, e nichel, +8%, dopo le nuove sanzioni imposte da Stati Uniti e Gran Bretagna alle forniture russe, in vigore dalla mezzanotte di venerdi: LME (London Metal Exchange) e CME (Chicago Mercantile Exchange) saranno “off-limit” per i metalli russi.
Molta attenzione, nel corso di questa settimana, ad alcuni dati macroeconomici rilevanti, tra cui oggi, 15 aprile, quelli delle vendite al dettaglio USA e domani, a quello sul GDP (PIL) cinese nel 1’ trimestre.
Sembra deteriorarsi la fiducia dei consumatori americani: l’indicatore calcolato dall'Universitá del Michigan, la vede calare ad aprile a 77,9 punti, dai 79,4 di marzo, sotto alle attese di 79.
Investimenti finanziari in calo in Cina, con attività a minimi termini sia da parte di operatori locali che internazionali: secondo il Financial Times (fonte Dealogic) nel 2023 le società cinesi hanno raccolto solo 6,4 miliardi Dollari sul mercato azionario, al minimo storico: stessa musica ad Hong Kong, US$ 1,6 miliardi, minimo dal 2003.
Stamane, 15 aprile, i mercati sembrano valutare in modo costruttivo gli eventi del weekend, ed in particolare l’attacco diretto dell’Iran su Israele, come se immaginassero che il picco del rischio sia stato superato e si possa confidare su una prospettiva di relativa de-escalation militare, dopo che i delegati Iraniani all’Onu hanno chiarito che la missione “punitiva” puo’ ritenersi conclusa.
Le Borse dell’Asia hanno segnato andamenti eterogenei: Tokio -0,9%, Hong Kong -0,7%, Seoul -0,4%. In rialzo Shanghai, +1,3%, e Shenzhen, +1,5%.
Positiva la mattinata delle Borse europee, in media +0,8%: anche i future su Wall Street anticipano riaperture in rialzo medio del +0,6%, nel giorno in cui vedremo gli effetti sull’azione Apple dell’indagine IDC che prevede un calo delle vendite globali di telefoni mobili di -9,6% nel 1’ trimestre 2024 e saranno pubblicati i numeri trimestrali di Goldman Sachs. (ore 13.30 CET)
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.03.2024La Bank of Japan alza i tassi di 0,1%, chiudendo 17 anni di interessi sotto 0.
Sorprendente dato tedesco Zew: a marzo torna l’ottimismo sulle prospettive.
Oggi si riunisce la Federal Reserve: nessuna novita’ prevista sui tassi.
Dai vertici EU e dall’ECB monito congiunto sui debiti pubblici dei 27 Paesi.
Ieri, 18 marzo, le Borse europee, sono rimaste quasi immobili, alla chiusura della 1’ seduta di una settimana incentrata sulle decisioni e le comunicazioni delle Banche centrali.
Milano ha chiuso in pareggio, ma nel corso della seduta ha superato 34 mila punti dell’indice Ftse Mib, toccando i massimi dal 2008: invariata anche Francoforte, e Madrid: progressi minimi, +0,2% per Amsterdam, e piccole limature per Londra, -0,1%, e Parigi, -0,2%. Positiva, senza strappi, Wall Street: Dow Jones +0,2%, Nasdaq +0,8% e S&P500 +0,6%.
Negli Usa e’ tornato l’interesse per i titoli tech: Alphabet e Apple hanno “strappato al rialzo” alla notizia che sarebbero in trattativa per dotare gli iPhone di applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate dalla Divisione Gemini di Google. Ben comprate anche Nvidia, alla vigilia della conferenza sull’intelligenza artificiale e Tesla, che ha aumentato di 1.000 US$ il prezzo del Model Y negli Usa.
Stamane, martedì 19 la Bank of Japan, ha chiuso una lunga fase, durata 17 anni di tassi negativi, e ha deciso un piccolo aumento, +0,1%, del costo del denaro.
Domani, mercoledì 20, tocchera’ alla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED), che li lascera’ invariati, ma fornira’ indicazioni sulle mosse future. La prossima settimana sara’ la volta della BCE (ECB-Banca centrale Europea).
La scorsa settimana, i dati più alti delle previsioni sull’inflazione hanno spinto in avanti le previsioni sulla data del 1’ taglio dei tassi d’interesse: secondo il FedWatch Tool del Cme Group, c’è il 53% di possibilità di un taglio alla riunione di giugno ed un taglio cumulato nel 2024 di massimo -0,75%, meta’ di quanto previsto solo 3 mesi fa.
Il quadro macro globale e’ articolato, e non univocamente orientato alla crescita: nel corso di questa settimana saranno da seguire con attenzione gli indicatori Pmi (Purchasing managers Index) sull’attività economica a marzo nell’euro Zona.
Intanto ieri abbiamo avuto conferma del calo dell’inflazione nell’area-Euro a febbraio: a 2,6% da 2,8% (a febbraio 2023 a 8,5% annuale). In Cina la produzione industriale di febbraio, +7% annuale, ha sorpreso positivamente, mentre le vendite al dettaglio di gennaio-febbraio, +5,5%, hanno un po’ deluso.
Il rinvio del tanto atteso momento del 1’ taglio dei tassi in Usa sta creando una spinta rialzista ai rendimenti dei Treasury, tornati vicini ai massimi dell’anno, con quello del decennale al 4,34% al closing di ieri.
Come gia’ citato, la Banca centrale del Giappone (BoJ) ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento (“repo rate”) di +0,1%, ad un intervallo ora compreso tra 0,0 e 0,1%, chiudendo la lunga stagione di tassi di interesse negativi intrapresa 17 anni per supportare la crescita economica con la “leva monetaria”.
La Banca centrale Giapponese ha anche annunciato il progressivo abbandono del meccanismo di controllo dei rendimenti, attivato nel 2016 e lo stop agli acquisti sul mercato aperto di asset rischiosi, anche per il tramite di Etf azionari.
Sul mercato valutario sorprende l’indebolimento di stamane, 19 marzo, dello Yen, sintomo che il mercato da’ piu’ peso ai toni ’dovish’ del Governatore della BoJ che al piccolo aumento del costo del denaro: Euro/Yen a 163,1, da 162,2 di ieri,e Dollaro/yen a 150,2, da 149,2. Il cross Euro/Dollaro Usa e’ stabile a 1,085. Nuovo ampio calo, attorno a -5,0% per Bitcoin, sceso a 64.340 Dollari.
Dopo un’apertura incerta, questa mattina i mercati azionari europei, salgono in media +0,4% alle 13.00 CET, avedno ripreso vigore dopo l’inatteso balzo dell’indice Zew in Germania a 31,7 contro 19,9 di febbraio e 20,5 previsto: lo Zew misura l’ottimismo sulla situazione economica presente e prospettica di una platea intervistata di circa 300 operatori qualificati.
E’ degno di attenzione il fatto che il Presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe, in una lettera al Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, richiami al fatto che "l'Unione bancaria deve ancora essere completata" e in questo contesto sottolinei “la necessità di finalizzare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) attraverso la ratifica del Trattato in tutti gli Stati membri".
Sembra un chiaro richiamo a ripristinare i parametri di stabilita’ dei conti pubblici dei 27 Paesi membri e a prevenire eventuali attacchi speculativi e/o figli della sfiducia verso il debito pubblico dei Paesi piu’ indebitati. Gli fa eco il vicepresidente dell’ECB Luis de Guindos affermando che "i mercati in questo momento sono tranquilli, ma non possiamo dare per scontato che restino così".
Ancora De Guindo: "I livelli di debito e deficit sono aumentati, e a settembre i Paesi dovranno presentare programmi di aggiustamento con la necessaria riduzione dei livelli di debito molto elevati", pur osservando il "calo impressionante" dei premi al rischio (spread) per Paesi come Grecia, Portogallo, Italia e, in misura minore, Spagna".
ll prezzo del petrolio, dopo la risalita dei giorni scorsi, stamattina perde frazionalmente: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) secnde -0,3% a 81,9 Dollari/barile (-0,26%). In rialzo quello del gas naturale europeo: +1,9% a 29,4 Euro/MWh.
Quadro misto sulle Borse asiatiche stamattina: a Tokyo il Nikkei, +0,66%, supera i 40.000 punti dopo il picccolo rialzo del costo denaro della BoJ. Shanghai ha chiuso a -0,72%, Shenzhen a -0,43%, ai minimi di seduta.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.03.2024Movimento laterale delle Borse, che confermano i recenti progressi
Inflazione USA: prezzi all’import e alla produzione daranno altre utili informazioni
Pechino passa ai fatti per sostenere il target del 5% di crescita 2024
Luna di miele tra mercati e BTP: spread 122 bps ai minimi dal 2021
Le Borse europee, per nulla intimorite dal dato sub-ottimale sull'inflazione americana di febbraio, +3,2% contro attese di +3,1%, ieri hanno chiuso positive: Milano +0,4%, mentre altri importanti listini hanno segnato record storici, come il Cac 40 di Parigi che ha superato gli 8.100 punti, ed il Dax di Francoforte i 18 mila.
Insomma, l’inflazione Usa stenta a scendere, alimentando la convinzione che la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) potrebbe ritardare il taglio dei tassi, ma le Borse, comprese quelle Usa, non sono disturabate: ieri Dow Jones +0,1%, S&P500 -0,2%, Nasdaq -0,5%, colpito dal calo di Tesla e di alcune big tech.
Sempre negli Usa, tra oggi 14 marzo, e domani, a completare il quadro dell’inflazione, avremo sia i prezzi alla produzione che quelli all'importazione, mentre in Europa, lo scenario di prossimo graduale “easing monetario” e’ stato avvalorato dal Governatore della Banca di Francia e membro dell’ECB Villeroy de Galhau.
Novita’ di rilevo, ed in parte inaspettate, dalla Banca centrale Europea: ai Governatori verra’ messo a disposizione un portafoglio permanente di obbligazioni per fornire liquidità al sistema e centrare l’obiettivo di stabilità dei prezzi. Nessuna modifica, per ora, alle riserve minime delle banche commerciali.
Sulle prossime mosse di politica monetaria della Federal Reserve regna l’incertezza, e le attese cambiano molto rapidamente: secondo il Cme FedWatch Tool, basato sui future sui Fed Funds, e’ altamente probabile un “nulla di fatto” nelle riunioni di marzo e maggio, mentre per quella di giugno viene assegnata una probabilita’ del 64% ad un taglio di -0,25%.
Il quadro macro Europeo resta debole: a gennaio la produzione industriale e' scesa -3,2% rispetto a dicembre, e -6,7% su base annua. Nel Regno Unito, a gennaio, si e’ registrato un aumento del GDP (PIL) di +0,2% mensile, che tuttavia significa -0,3% annuo.
Clima molto sereno, secondo alcuni anche troppo, sul mercato obbligazionario, ed in particolare su quello dei titoli Governativi europei: ancora in calo lo spread di rendimento tra BTp decennali italiani e Bund tedeschi, sceso a 123 punti base, ai minimi da dicembre 2021.
Il calo inatteso delle scorte petrolifere Usa ieri, 13 aprile, ha proiettato al rialzo il prezzo del petrolio, col Wti (West Texas Intermediate) a 79,2 Dollari/barile, +2,0%. Resta depresso il gas naturale europeo, attorno a 24,8 Euro/megawattora.
Oggi, 14 marzo, Borse europee in frazionale rialzo sin dall’apertura: a fine mattinata i rialzi medi sono circa +0,3%. (ore 13.30 CET).
Sui mercati azionari asiatici osserviamo molta dispersione: l'indice Hang Seng di Hong Kong scende per il 2’ giorno consecutivo, -0,7%, il Shanghai Composite -0,2% e lo Shenzhen Composite -0,6%.
Pechino promette fondi statali per incoraggiare la spesa dei consumatori in beni semidurevoli e quella delle imprese in macchinari e attrezzature: potrebbe essere solo la 1’ di una serie di iniziative per centrare le attese di crescita economica del +5% nell’anno 2024.
A Seoul il Kospi spunta un brillante +0,9%, mentre Tokyo, dopo una partenza negativa, riesce a recuperare il segno positivo, “fiutando” una potenziale svolta moderatamente restrittiva della politica monetaria della Banca del Giappone (BoJ) la prossima settimana: Nikkei +0,3%, e Topix +0,5%.
I future su Wall Street anticipano riaperture leggermente positive, che andrebbero a consolidare i livelli record recenti.
Eppure non mancano gli inviti alla prudenza, come quello di JPMorgan che sostiene che Wall Street, sui massimi, starebbe scontano il miglior scenario economico possibile, ignorando che la Federal Reserve “non sembra avere fretta' di tagliare i tassi e che l’inflazione non scende come sperato.
Il mercato obbligazionario Usa sembra, per certi aspetti, piu’ guardingo ed i rendimenti stanno risalendo con continuita’: quello del 10 anni è tornato a 4,2%, quando pochi giorni fa (8 marzo) era ancora sotto il 4,0%.
Non resta che attendere il 20 marzo quando durante il Federal Open Market Committee della FED, a parte lo scontato nulla di fatto sui tassi, il Chairman Powell illustrera’ le prospettive economiche.
Sul mercato dei Governativi europei, i BTP italiani vivono uno “stato di grazia” non totalmente spiegabile, visto il movimento in controtendenza dei suoi rendimenti che stamani, 14 marzo, origina un’ulteriore contrazione del differenziale di rendimento, con l’omologo Bund tedesco a 1,22%: aiutano sicuramente la buona accoglienza dei BTP dedicati al pubblico retail e l’ottimismo del Governo sui conti pubblici.
Sul mercato valutario, alla staticita’ dei pricipali cross tra Euro, Dollaro e Yen giapponese, si contrappone la vivacita’ delle cryptovalute, scatenata lo scorso 11 gennaio dal via libera negli Usa a 11 ETF cash Bitcoin, letta come una legittimazione della nascente asset class da parte della SEC (Security Exchange Commission).
Mentre le 2 maggiori, Bitcoin attorno a 72.700 Dollari ed Ethereum a 3.940, consolidano i recenti rialzi, oggi e’ la giornata “eroica” del plotone delle crypto minori: Solana +12,5%, Dogecoin +9,3%, Shiba Inu e Cardano +3,5%. (ore 13.30 CET).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.12.2023Inflazione in calo in UE a novembre: servono conferme nei prossimi mesi.
Banchieri centrali EU e Usa cauti sull’imminente taglio dei tassi!
La prospettiva “colomba” delle Banche centrali sostiene azioni e bond.
Borse mondiali ai massimi dell’anno, il rally di Natale sembra concretizzarsi.
Nulla sembra essere in grado di distogliere l’attenzione degli investitori dal tema dell’inflazione, finalmente in calo, e delle Banche centrali, viste pronte alla svolta “da colombe”. In Europa registriamo le parole di Isabel Schnabel, membro dell’executive Board della Banca centrale Europea (ECB): la «strategia» per combattere l'inflazione ha funzionato, i prezzi calano, siamo all’ultimo miglio del processo deflattivo».
Sul fronte Federal Reserve c’e’ molto ottimismo sull’avvicinarsi del taglio dei tassi: il consenso assegna il 65,9% di probabilita’ ad un taglio di 25 punti base a marzo e poi altri in rapida successione, per un totale 2024 di -200. (fonte - Cme FedWatch Tool).
Ieri le Borse europee, fatta eccezione per Londra, hanno chiuso in lieve calo: Milano -0,44%, Francoforte -0,62%, Parigi -0.37%, e Londra +0,48% sostenuta dall’impennata di Vodafone. Wall Street e’ invece salita ancora, dopo 7 settimane consecutive di rialzo e la chiusura al nuovo massimo storico, venerdì 15, per il Dow Jones: S&P500 +0,45%, Nasdaq +0,62%, Dow invariato.
Ieri, 18 dicembre, s’e’ diffusa la preoccupazione per la possibile interruzione della rotta commerciale del Mar Rosso, quella percorsa ogni anno da circa 20.000 navi che, passando dal Canale di Suez, alimentano i commerci, in primo luogo di petrolio e derivati, tra Europa verso l’Asia e viceversa. Il prezzo del greggio WTI (West Texas Intermediate) e’ salito oltre +2,4% a 73,0 Dollari/barile.
A causa del crescente numero di assalti a navi mercantili, nelle ultime 4 settimane, da parte dei ribelli Yemeniti Houthi, numerose societa’ di trasporto marittimo hanno annunciato la rinuncia ad operare su tale rotta, alias transito dal Mar Rosso.
Macro europea ancora debole: ieri l'indice Ifo di dicembre sulla fiducia degli imprenditori tedeschi e’ sceso a 86,4 punti da 87,2 di novembre, risultando sotto le attese.
Negli Usa invece, ha sorpreso la risalita, da 34 a 37 punti, dell’Indice Nahb sulla fiducia dei costruttori a dicembre: il recupero dai minimi dell'ultimo anno si deve al calo dei tassi d'interesse sui mutui, ed era previsto.
Il calendario macro Usa prevede anche, mercoledi’ 20, l’inflazione Pce (Personal consumer expenditures) di novembre, redditi personali, spese per i consumi e fiducia dei consumatori e, giovedi’ 21, la 3’ lettura del GDP 3’ trimestre, le richieste settimanali di sussidi disoccupazione, l'avvio di cantieri per nuove abitazioni.
Nuovi cali, molto graditi dagli “emittenti sovrani”, dei rendimenti del bond governativi: quello del BTP benchmark italiano e’ sceso ieri a 3,73%, ed oggi, 19 dicembre, a 3,67%, con il differenziale di rendimento tra BTP decennali e Bund tedeschi a 168 punti base (era 171 venerdì 15).
Oggi, 19 dicembre, le Borse europee provano a recuperare il calo di ieri o semplicemente a “consolidare” i recenti considerevoli progressi: in media salgono +0,3% alle 13.00 CET, con un occhio sui dati macro ed un orecchio sulle dichiarazioni dei membri delle Banche centrali, pronte a cogliere segnali su ammorbidimenti e “tagli” nel 2024.
Stamane abbiamo avuto conferma che l'inflazione nell'Euro-zona a novembre e’ scesa a 2,4% dal 2,9% di ottobre (10,1% di un anno prima!), mentre domani sara' la volta dell'inflazione al consumo nel Regno Unito. L’inflazione piu’ bassa e’ in Belgio, -0,8%, Danimarca, +0,3%, e Italia, +0,6%: quella più alta in Repubblica Ceca, +8,0%, Ungheria, +7,7%, Slovacchia e Romania, +6,9%.
Il Governatore della Banca di Francia, membro del direttivo dell’ECB Francois Villeroy de Galhau e’ convinto che nel 2024 “dovremmo avviare il percorso di riduzione dei tassi”: Villeroy confida anche che l'inflazione possa scendere al 2,0%, al piu' tardi nel 2025. Yannis Stournaras, governatore della Banca centrale Greca, pensa che i tagli siano prematuri, “prima l'inflazione deve scendere stabilmente”.
In Asia rileviamo la conferma della politica monetaria “super-accomodante” della Bank of Japan, con alcune tipologie di tassi ancora negativi: borsa di Tokyo, +1,41%, accompagnata dall’indebolimento dello Yen.
Hong Kong, -0,7%, soffre le difficoltà del settore immobiliare, testimoniata dai crolli delle azioni Country Garden, -7,5% e China South City, -6,5%. Stabili Shanghai, +0,05%, e Shenzhen, +0,12%. Lieve progresso per il Kospi coreano, +0,07%, ed il Sensex indiano, +0,26%.
Sul mercato valutario il Dollaro Usa resta debole verso Euro, attorno a 1,094 da 1,092 del fixing di ieri, mentre si indebolisce lo Yen, indicato Euro a 157,0 vs Euro (156,2 al closing di venerdi') e 144,3 vs US$, +1,0% da 142,9.
Ieri il prezzo del petrolio e’ salito oltre +2,5%, ma oggi corregge leggermente, col West Texas Intermediate (WTI) che segna -0,4% a 72,6 Dollari/barile.
I futures su Wall Street sfoggiano ottimismo, anticipando riaperture attorno a +0,6% medio: la prospettiva di un ammorbidimento della politica monetaria favorisce, oltre alle Borse, anche l'attività di fusioni e acquisizioni: solo ieri sono state annunciate operazioni per circa 40 miliardi Dollari.
Poco importa, in tale contesto, la cautela espressa dai membri della FED: ieri il governatore della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha previsto 2 soli tagli dei tassi nel 2024, e non prima del 3’ trimestre: Loretta Mester (Fed di Cleveland) ha ipotizzato 3 tagli nel 2024, contro i 6 previsti dal consenso.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 08.12.2023Borse europee ed Usa ancora in “riskon mood”: sperano tagli dei tassi.
“Soft-landing” dell’economia Usa confermato dai dati sul lavoro.
Macro europea fiacca, ma senza crolli: favorira’ la discesa dell’inflazione
Ministri finanze europei alle prese col ripristino del Patto di stabilita’!
Il morale degli investitori resta alto, poiche’ l'inflazione e’ in rapido calo e le Banche centrali, dopo la brutale fase di “tightening”, potrebbero cominciare a pensare al percorso inverso, ovvero a tagliare i tassi di interesse, magari gia’ dalla primavera. Un sondaggio di Bloomberg prevede una discesa al 2,5% entro fine 2024.
Ieri, 7 dicembre, la mattinata era iniziata disturbata dalle chiusure deboli dei listini asiatici, afflitti dalle chiusure negative di Wall Street della sera prima, dal preoccupante calo del prezzo del petrolio, e dal taglio del rating sovrano cinese legato alla sostenibilità dei conti pubblici da parte di Moody’s.
Le Borse europee hanno chiuso contrastate: invariata Londra, Parigi e Francoforte -0,10%, piu’ pesanti Madrid -1,1%, e Milano -0,7%, complice la debolezza delle azioni bancarie, che avevano contribuito non poco a riportare gli indici europei, tra i quali lo Stoxx600, ai massimi da luglio e Milano e Francoforte ai massimi oltre 15 anni.
Wall Street ha invece chiuso in rialzo: Dow Jones +0,17%, S&P500 +0,80%, Nasdaq +1,37%, ribaltando la chiusura negativa della vigilia, grazie ai dati sulle richieste settimanali di sussidi, risultati in linea con le attese e pari a 220 mila, cioe’ mille in piu’ della settimana precedente.
Sul tema del mercato del lavoro, l'attenzione era comunque sui dati che sono stati diffusi oggi, 8 dicembre: un loro peggioramento potrebbe sperabilmente indurre la Federal Reserve a tagliare presto i tassi.
I dati macro europei confermano la stagnazione dell’economia: la produzione industriale italiana ad ottobre ha registrato un calo di -0,2%, col dato tendenziale annuo che, segnando -1,1% migliora dal -2,0% di settembre. L’omologo dato tedesco segna -0,4% mensile, e smentisce l’atteso rimbalzo atteso di +0,2%. Il GDP (Prodotto interno lordo) dell’Eurozona e’ sceso -0,1% nel 3’ trimestre.
Tuttavia, quello che veramente importa agli investitori e ‘ che in Europa il taglio del costo del denaro da parte dell’ECB pare molto prossimo: il sondaggio condotto da Reuters su 90 economisti indica che il primo “rates cut” sara’ gia’ nel 2’ trimestre 2024: il 57% degli intervistati vede almeno 1 taglio prima della riunione di luglio. E poi altri interventi “accomodanti” per un totale di -1,25-1,50% entro fine anno.
Da parte dei membri del Board dell’ECB nessun avallo alla prospettiva di tagli, ma la conferma, almeno da parte di Isabel Schnabel, che non ci sono nuovi aumenti all’orizzonte, oltre che ad un nuovo riferimento al “higher for longer”.
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Il prezzo del petrolio sembra volersi stabilizzare, col WTI (West Texas Intermediate) appena sopra i 70 Dollari/barile, dopo essere sceso mercoledi’ 6 al minimo da maggio: quello del gas naturale euroeo non fa piu’ notizia ed è relativamente stabile, attorno a 40 Eur/megawattora sulla trading venue TTF Amsterdam.
Sul mercato valutario, per una volta, si parla di rafforzamento dello Yen giapponese: l'ipotesi di un’evoluzione “restrittiva” della politica monetaria della Banca del Giappone nel meeting di dicembre ha propiziato un rimbalzo del +2% circa nel cross Dollaro/Yen, sceso da 147,2 a 144,1: trend simile anche per il cross Euro/Yen, da 158,9 a 155,5.
Giornata tranquilla per il comparto obbligazionario, con lo spread BTP/Bund in area 175 bps, ed il rendimento del BTPdecennale benchmark che conferma la discesa sotto il 4%, segnando 3,96% al fixing di ieri, 7 dicembre.
Oggi le Borse europee, a inizio pomeriggio (ore 15.00 CET) proseguono positive, in media +0,8%, in una seduta partita bene e migliorata dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro Usa, che battono leggermente le attese. Sul settore del lusso europeo si registra l’effetto “benefico” dell’annuncio del colosso Kering che ha annunciato un generoso acconto su un dividendo 2023 ora stimato di 4,50 Euro.
Tornando al “labour market” Usa, a novembre sono stati creati 199 mila nuovi posti di lavoro al di fuori del settore agricolo, quando gli analisti attendevano un aumento di 190 mila.
Il tasso di disoccupazione e' sceso dal 3,9% di ottobre al 3,7%, smentendo le attese di una conferma al 3,9%. La partecipazione della forza lavoro e' pari al 62,8%, solo - 0,6 punti percentuali sotto ai livelli “pre-pandemia” di febbraio 2020. I salari orari medi sono aumentati di 12 centesimi di Dollaro, +0,35%, a 34,10, contenendo la dinamica annuale a 3,96% e indicando moderazione salariale.
In Europa si torna a parlare, finalmente, del Patto di stabilità o meglio della sua “riforma” e re-introduzione. I Ministri delle Finanze riuniti nottetempo non hanno trovato un accordo ed il negoziato riprende stamane: il Commissario agli affari economici Paolo Gentiloni conta ancora di trovare un compromesso, visto che nella notte i Ministri dell’Ecofin” hanno comunque compiuto progressi sostanziali.
Secondo Gentiloni “diversi punti sono ancora aperti, compreso il chiarimento degli aspetti legali di un possibile accordo”. Francia, Germania, e Spagna invocano un compromesso che tenga conto della maggior spesa per interessi (in Italia peserebbe 3,8% del GDP) e un approccio “morbido” sugli obiettivi di Deficit/GDP.
Wall Street si prepara ad una riapertura leggermente positiva, in media +0,3%, preannunciando un’altra seduta e settimana decisamente rialziste. (ore 15.00 CET).
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Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.11.2023 Nuovi leggeri rialzi per le Borse, che credono alla fine del “tightening”.
Indici Pmi europei in leggero recupero, ma restano in area di contrazione.
Opec+ rinvia riunione dal 26 al 30: nuovi tagli in vista?
Germania in recessione, ma l’IFO mostra piccoli segnali di recupero!
Ieri, 23 novembre, mentre Wall Street era chiusa per il giorno del ringraziamento (“thanksgiving”), le Borse europee si sono mosse in lieve rialzo: Francoforte +0,23% Parigi +0,24%, Milano +0,37%, poco sensibili alla pubblicazione degli indici Pmi dell’Eurozona in leggero miglioramento a novembre, e alla notizia del rinvio del meeting Opec+ previsto originariamente per domenica 26.
Dai verbali dell’ultima riunione di politica monetaria dell’ECB (BCE-Banca centrale Europea) del 25-26 ottobre, quella che aveva deciso di mantenere il tasso base sui depositi al 4,0%, si intuisce come i Governatori vogliano essere pronti, sulla base dei prossimi dati macroeconomici, ad ulteriori rialzi dei tassi d’interesse, se necessario, sebbene l'attuale scenario di base non lo preveda.
Wall Street oggi, 24 novembre, riaprira’ regolarmente, ma con orario e, presumibilmente, volumi ridotti, nel giorno del Black Friday dedicato allo shopping forsennato, stimolato dalle “offerte speciali”.
Il “leit motiv” nei pensieri degli operatori non cambia: non si prevedono, sulle 2 sponde dell’Atlantico, nuovi aumenti del costo del denaro, ma entrambe le banche centrali, quella Usa e quella Europea, hanno lasciato aperta la prospettiva di nuovi rialzi, se l'inflazione dovesse tornare a crescere.
Nel frattempo, la Banca centrale svedese ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 4,0%, pur in presenza di un'inflazione ancora elevata: in Turchia invece, confermando il nuovo stile piu’ ortodosso di politica monetaria, la Banca centrale ha alzato i tassi dal 35,0% al 40,0%, superando le aspettative di un rialzo al 37,5%: la Lira ha recuperato terreno.
Il cartello Opec+ dei maggiori esportatori petroliferi ha spostato a giovedì 30 novembre, dal 26, la riunione di novembre: secondo voci non ufficiali nelle consultazioni preliminari ci sarebbero divergenze sui target di produzione tra per Paese. Nulla di nuovo se si pensa al passato, mentre di recente la convergenza era stata sorprendentemente buona.
Nell’Euro-zona gli indici PMI di novembre, pubblicati ieri, mostrano segnali di miglioramento, pur restando in “area di contrazione”, cioe’ sotto 50: l'indice PMI dei servizi è salito da 47,8 punti di ottobre a 48,2; quello manifatturiero a 43,8 punti dai 43,1. L'indice composito, che combina i 2 precedenti, è salito a 47,1 punti da 46,5.
Gli indici Pmi del Regno Unito sono invece risultati migliori del previsto, con quello dei servizi tornato sopra quota 50, a 50,5 da 49,5 di ottobre: le aziende registrano un modesto ma gradito ritorno alla crescita, dopo 3 mesi consecutivi di contrazione.
Il nuovo Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta, intervendo alla conferenza Cepr-Bce sulle "Le implicazioni macroeconomiche delle valute digitali delle banche centrali" ha detto che le Banche centrali hanno il mandato di garantire stabilità monetaria e finanziaria e devono essere prudenti, purche’ la prudenza non significhi inazione: il prezzo della mancata emissione dell’Euro digitale potrebbe essere alto.
I rendimenti dei bond dell'Euro-zona sono risaliti leggermente ieri, dopo la pubblicazione dei dati Pmi compositi meno negativi delle attese. Lo spread tra BTP decennale italiano ed omologo Bund tedesco ha oscillato attorno 177 bps, ma il rendimento del Btp benchmark è salito di 4 bps a 4,36%.
Sul mercato valutario, la narrativa relativamente piu’ “hawkish” dell’ECB (Banca centrale europea) ha spinto l’Euro sopra 1,09 Dollari, e sopra 163 verso Yen giapponese. La debolezza dello Yen e’ visibile anche nel rapporto Dollaro/Yen che sfiora 149,6, vicino al record del 2023.
Guardando alle chiusure di stamattina delle borse asiatiche, notiamo che Tokio, chiusa ieri per festivita’, e’ salita +0,52%, chiudendo in pareggio il bilancio settimanale: la borsa giapponese non ha reagito al dato di inflazione di ottobre, +2,9% annuo dal +2,8% di settembre, misurato sul “paniere” che esclude i prodotti freschi.
A Hong Kong l’indice Hang Seng è sceso -1,7%: la crisi dell’immobiliare cinese e lo scarso dinamismo degli scambi commerciali internazionali fanno temere ricadute negative sui risultati economici dei grandi gruppi cinesi quotati a Hong Kong.
Anche in Europa si guarda con cautela alla prospettiva economica rallentata, di cui si moltiplicano le avvisaglie: in Germania e’ stato conferma il dato negativo, -0,1% del PIL (prodotto interno lordo) del 3’ trimestre, -0,1% su base trimestrale, e -0,4% annuale, che peggiora il -0,3% preliminare.
Qualche sintono di ripresa, restando in Germania, per l'indice Ifo, che misura il clima economico: a novembre e’ salito, per il 3’ mese di fila, a 87,3 punti, da 86,9 di ottobre, pur restando al di sotto delle attese degli analisti di 87,5.
Oggi, 24 novembre, nuovo contenuto rialzo dei rendimento dei titoli di Stato europei, su cui pesa anche la decisione della Germania di sospendere, per il 4’ anno consecutivo, il tetto sul debito pubblico.
Anche sul mercato dei Govies Usa prevalgono le vendite ed in parallelo si nota una leggera ascesa dei rendimenti, +5 bps per il Treasury 10 anni a 4,47%.
Le Borse europee chiudono la mattinata con leggeri progressi, in media +0,2%, mentre i future Usa anticipano riaperture “flat” per Wall Street, nell’attesa che vengano pubblicati i dati PMI Usa manifatturiero e dei servizi. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 06.10.2023Il petrolio, -13% in una settimana, rida’ un po’ di morale alle Borse.
I consumi petroliferi Usa sono stati sotto le attese, consumi in frenata?
Una congiuntura debole in Usa e EU suggerirebbe una pausa sui tassi.
Rendimenti obbligazionari ai massimi da 15 anni: spread BTP/Bund 202 bps!
Sull’umore delle Borse continua ad incidere negativamente la prospettiva di tassi elevati per lungo tempo, insieme a quella di rendimenti obbligazionario molto alti, specie per i Paesi che hanno un pesante debito pubblico.
Ieri, 5 ottobre le Borse europee, eccetto Francoforte, hanno comunque chiuso in minimo rialzo una seduta senza grandi trame operative e vissuta nell’attesa dell’evento piu’ importanet della settimana, ovvero il rapporto sul mercato del lavoro in Usa a settembre, previsto per oggi, venerdì 6 ottobre.
Ieri. 5 ottobre, la Borsa europea piu’ tonica e’ stata Madrid, con +0,59%, Milano ha recuperato +0,20%, Parigi ha chiuso invariata e Francoforte e’ scesa -0,20%. Similmente, a Wall Street, l'indice Dow Jones ha chiuso “flat”, mentre Nasdaq ed S&P hanno perso -0,1%.
Ieri i rendimenti dei titoli Governativi europei sono leggermente calati, ma il differenziale tra quello del Btp italiano decennale e quello dell’omologo Bund tedesco e’ salito sino a quota 200 bps, come gia’ accaduto lo scorso 28 settembre, creando un po’ di allarme. Il rendimento del Btp decennale benchmark ha chiuso la giornata a 4,89%, poco sotto il 4,90% del giorno prima.
Il collocamento del Btp Valore (durata 5 anni, offerta riservata al “retail”, con bonus finale) va molto bene e al termine della 4’ giornata di offerta ha raccolto altri 2,73 miliardi di Euro, che porta il totale dei primi 4 giorni di collocamento a 15,67 miliardi. Oggi, 6 ottobre, è l'ultimo giorno utile.
Il prezzo del petrolio, salito come una palla di fucile sino al 28 settembre (oltre +30% nel trimestre luglio-settembre) ieri ha perso oltre -5%, il maggior calo giornaliero del 2023, trascinato al ribasso dal dato debole dei consumi di carburante negli Usa.
Proprio ieri l'Opec+ (cartello dei 14 maggiori esportatori mondiali) ha deciso di non modificare la sua politica di tagli alla produzione: restano tuttavia quelli volontari di Arabia Saudita e Russia che valgono, rispettivamente, 1 milione e 300 mila barili/giorno fino alla fine dell’anno.
Dati macroeconomici Usa: ad agosto, il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti è diminuito del -9,9% rispetto al mese precedente a 58,3 miliardi Dollari, verso attese di 59,5 miliardi: in valore, importazioni -0,7%, esportazioni +1,6%; il dato di luglio è stato rivisto a 64,7 da 65,0 miliardi.
Piccolo aumento, ma inferiore alle attese, delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione in Usa: +2 mila unità a 207 mila, poco sotto le stime di 210 mila.
Stamane, 6 ottobre, registriamo borse asiatiche ed europee in rialzo, in attesa della pubbicazione del report sul mercato del lavoro Usa: gli analisti stimano +170 mila nuovi posti di lavoro a settembre, da 187 mila di agosto. Si tratterebbe di un “auspicabile” rallentamento, che potrebbe indurre la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) ad allentare la sua politica monetaria “restrittiva”.
Con le Borse continentali cinesi chiuse per festeggiare la “golden week”, notiamo il balzo di Hong Kong, +1,58% per l’indice generale Hang Seng e +1,55% per il sub indice “Tech”: tra le altre piazze finanziarie Seul e’ salita +0,32% e Tokyo di un misero +0,05%.
L’indice giapponese Nikkei, che ha galoppato oltre +20% nel 1’ semestre dell’anno segnando i massimi da 34 anni, e’ recentemente arretrato per i timori di ulteriori aumenti del costo del denaro in Usa e parallelo aumento dei rendimenti obbligazionari negli States ed in Europa.
Macro Europea: Isabel Schnabel, membro del consiglio esecutivo della Banca centrale Europea (ECB) ha dichiarato che “non possiamo affermare di essere al picco con i tassi....tuttavia i nostri tassi di interesse sono attualmente e dovranno essere mantenuti a livelli restrittivi, e questo contribuirà in modo significativo ad un rapido ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo del 2%”.
In Germania, ad agosto, gli ordini all’industria manifatturiera sono cresciuti oltre le attese ma, dopo il crollo di luglio, non cambiano il trend negativo e la congiuntura ancora debole dell’industria tedesca: il +3,9% su base mensile destagionalizzata e corretto per il “calendario” si confronta col -11,3% di luglio (fonte Destatis, Ufficio federale di statistica).
Il differenziale di rendimento (il piu’ “famoso” Spread europeo) tra Btp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi tocca 202 punti base a fine mattinata (ore 13.30 CET) conl BTP decennale benchmark che rende 4,93%.
Sul fronte valutario, dopo la lunga fase di apprezzamento del Dollaro Usa, i principali “cross” internazionali tendono a stabilizzarsi: Eur/US$ attorno a 1,052, US$/Yen giapponese 149,1, Eur/Yen 157,4: per la divisa giapponese siamo comunque vicino ai minimi storici, per la gioia delle aziende esportatrici nipponiche.
Anche iI prezzo del petrolio, dopo il crollo di ieri oltre -5%, la scorsa notte e’ stata tranquilla sui mercati asiatici, e doggi conferma i prezzi di ieri, che sono in media -13% sotto il picco recente del 28 settembre: il WTI (West texas intermediate, riferimento negli Usa) e’ attorno a 82,2 Dollari/barile.
Alle 13.30 CET gli indici azionari europei sono inaspettatamente tonici, con rialzi medi attorno a 1,0%, mentre i futures sui principali indici di Wall Street anticipano riaperture marginalmente positive, nell’attesa dei numeri sul mercato del lavoro Usa.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.08.2023 Mercati azionari in ripiegamento, dopo la “cuccagna” di luglio.
Il downgrade del debito Usa da parte di Fitch spinge i rendimenti dei bond.
Anche il settore servizi, dopo la manifattura, mostra indebolimento.
Buone speranze per un rallentamento dei prezzi nel 3’ trimestre.
La decisione dell’agenzia di rating Fitch di tagliare il rating del debito degli Stati Uniti da “AAA” (miglior rating) a “AA+”, ha convinto i mercati azionari a prendere una pausa. Benche’ “AA+” sia un livello di sicurezza “molto elevato”, il declassamento ha innescato un movimento ribassista, spiegabile anche col desiderio di monetizzare i profitti: ricordiamoci che l’azionario europeo e’ ai massimi storici.
Fitch motiva la decisione coi crescenti disavanzi pubblici e col deterioramento della governance sui conti statali, creata anche dalla polarizzazione politica, e dalla ricerca spasmodica delle decisioni “bipartisan” su scelte di spesa pubblica e tetto al debito. Tra le opionioni critiche verso la decisione citiamo quelle del Presidente Joe Biden a della Segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen.
Anche i “capi economisti” di Goldman Sachs e Alllianz GS, Alec Phillips e Mohamed El-Erian, pur rispettando la decisione di Fitch, ritengono che il taglio potra’ avere un impatto limitato nel tempo e nella misura sui mercati finanziari.
Le vendite suggerite” dal declassamento del rating del debito Usa hanno impattato tutti principali mercati azionari globali. In Europa Francoforte ha perso -1,35%, Londra -1,37%, Parigi -1,26%, e Milano -1,20%. Segno negativo anche a Wall Street, dove il Dow Jones ha perso -0,98%, il Nasdaq -2,17% e lo S&P500 -1,38%.
Sul fronte macro, in attesa dei dati completo sul mercato del lavoro negli Stati Uniti a luglio, in calendario domani venerdì 4, la creazione di posti di lavoro nel settore privato statunitense è aumentata a luglio ad un ritmo sensibilmente sopra alle attese.
Prosegue, volgendo al termine, la stagione delle trimestrali Usa: mancano all’appello poche big tech, oggi sara’ la volta di Qualcomm, Apple e Amazon.
Intanto ieri il colosso del “food” Kraft Heinz ha annunciato un fatturato del 2’ trimestre 2023 di 6,7 miliardi di Dollari, +4,0% su basi imogenee, e utili netti a +12,9%, grazie ad un trend favorevole dei prezzi di vendita.
Curioso saliscendi del prezzo del petrolio che ieri, dopo la salita della mattinata e‘ tornato a scendere, nonostante il forte calo delle scorte negli Stati Uniti, -17 milioni di barili per il greggio, tornate ai livelli minimi da gennaio. Va detto che lo stock di benzina (gasoline), ha sopreso con un aumento di 1,48 milioni di barili contro attese di -1,3 milioni.
Il taglio del rating Usa ha impattato sui prezzi (in discesa) e i rendimenti (in salita) dei titoli di Stato europei, coi BTP italiani piu’ “sofferenti” degli altri titoli sovrani “core”. L’ovvia conseguenza e’ l’allargamento dello spread (differenziale di rendimento) tra il BTp decennale e l’omologo Bund tedesco, salito stamane, 3 agosto, a 168 punti base, col rendimento del BTP “parametro” a 4,24%.
Occhi aperti, venerdì 11, all’aggiornamento del rating sovrano dei vari emittenti eruopei da parte di Moodys. Potrebbe essere minacciato il rating AAA, unanime tra tutte le agenzie, della Germania, ma l'intersse verso l’Italia non sara’ da meno, vista la valutazione di Moody's sulla soglia dell'Investment Grade.
In Italia, a giugno 2023 le vendite al dettaglio, secondo Istat (Ufficio nazionale di statistica), sono scese -0,2% mese su mese in valore e -0,7% in volume, col calo concentrato soprattutto nei beni non alimentari: molto piu’ interessante e se vogliamo allarmante e’ che su base tendenziale annua le vendite al dettaglio siano aumentate +3,6% in valore e scese -3,5% in volume, numeri da economia stagnante.
Nel settore dei servizi l’Italia ha fatto registrare in luglio un aumento dell'attivita' ma il ritmo sta rallentando, ed il relativo indice Pmi (Purcahsing managers index) segna il minimo da 6 mesi, dovuto alla frenata delle vendite, a 51,5 da 52,2 in giugno. La componente “fiducia/aspettative” resta positiva, ma crescono le preoccupazioni per gli alti tassi di interesse e l'inflazione.
Anche in Germania, a luglio, l’attivita' dei servizi in Germania e’ calata per il 2’ mese consecutivo a 52,3 punti dai 54,1 di giugno, scendendo al livello piu' basso da febbraio scorso.
In Cina, invece, l'indice Pmi dei servizi è salito oltre le attese a luglio, sovvertendo il dato in rallentamento di giugno e segnando il 7’ mese di seguito di espansione, a 54,1 da 53,9 di giugno. Oggi, 3 agosto, negli Stati Uniti, l'ISM servizi di luglio, dopo il forte balzo a 53.9 di giugno, povrebbe scendere a 53.1. Watch-out!
Stamattina la Borsa di Tokyo ha chiuso in calo, -1,68%, per il 2’ giorno consecutivo: dopo il taglio del rating del debito Usa da parte di Fitch, i mercati assegnano una maggior probabilita’ ad un ulteriore rialzo dei tassi di interesse Usa, alimentando pessimismo sulla crescita globale e sull’export giapponese. Negative anche Australia e Corea, positive la borse cinesi e Hong Kong.
Le Borse europee, dopo un’apertura negativa, cercano un parziale recupero ed a fine mattinata perdono in media -0,6%. Londra attende le decisioni sui tassi della Banca Centrale Inglese (BoE) che secondo il consenso di mercato decidera’ per +0,25%. I futures su Wall Street anticipano riaperture poco variate rispetto alle chiusure negative di ieri. (ore 13.00 CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.02.2023La congiuntura europea migliora ma i mercati temono nuovi rialzi dei tassi.
La FED potrebbe alzare oltre il 5,25% e poi stabilizzarsi su quei livelli.
Prezzi di gas e petrolio ancora deboli, aiuteranno la discesa dell’inflazione.
Le tensioni politiche internazionali e le guerre tornano a pesare sulle borse.
Ieri, 21 febbario, giornata difficile per le Borse europee, per nulla sorrette dai buoni dati PMI compositi (Purchasing managers index) di febbario, saliti ai massimi da 9 mesi e risultati ben sopra le attese.
Paradossalmente, e’ proprio il fatto che l'economia europea dia prova di robustezza a spaventare gli investitori, che immaginano la prosecuzione della politica monetaria restrittiva delle banche centrali.
La prospettiva di recessione si allontana, ma le Borse hanno dunque sofferto: Milano -0,7%, Parigi -0,6%, Francoforte e Londra -0,5%. Male, anzi peggio, Wall Street, dopo l’allarme sul possibile calo dei consumi USA giunto da Walmart e Home Depot: Dow Jones -2,1%, Nasdaq -2,5%, S&P500 -2,0%.
Dopo un inizio d’anno sorprendentemente pimpante, gli investitori sembrano ora mettere in conto il rischio che le Banche centrali aumentino ulteriormente i tassi, per poi conservarli a lungo elevati, per favorire il calo sinora “timido” dell'inflazione. A cio’ si aggiungono le perduranti tensioni politiche, commerciali e militari tra Usa, Europa, Cina, Russia.
Dall’indagine PMI di febbraio, condotta presso i direttori degli uffici acquisti delle maggiori imprese dell'Eurozona, emergono le migliori risultanze da 9 mesi. L'Indice 'Flash' Composito e’ salito a 52,3 da 50,3 di gennaio, segnalando per il 2’ mese consecutivo il ritorno all’espansione economica. A brillare e’ soprattutto la componente “servizi”, cresciuta a 53,0 da 50,8, il dato piu’ forte da giugno 2022.
Il miglior tono dell’economia riguarda finalmente anche la Germania, dove l’indice PMI composito e’ tornato sopra 50 (in area di espansione) e l'indice Zew, che misura il sentiment degli operatori economici, è schizzato a 28,1 punti da 16,9 di gennaio, stracciando le attese di 22. Anche il dato sulle condizioni attuali risale a -45,1 punti da -58,6, battendo le stime di -50,5.
La guerra in Ucraina si avvicina ad 1 anno di durata (24 febbraio) senza che si intraveda alcuna svolta diplomatica: anzi, ieri il Presidente russo Putin ha annunciato la sospensione della partecipazione di Mosca al programma Start sul controllo delle armi nucleari, mentre quello americano Biden, da Varsavia, promette nuovi aiuti militari ed economici a Kiev.
Sulla prospettiva della politica monetaria delle banche centrali c’e’ parecchia tensione, alla vigilia della pubblicazione dei verbali dell’ultimo FOMC (Federal Open market Commitee) della FED (Federal Reserve USA) ed in seguito alle parole del finlandese Olli Rehn, membro del Board dell’ECB (Banca centrale europea) riguardanti possibili nuovi rialzi dei tassi in estate.
Tutto cio’ concorre ad alimentare il recente rialzo dei rendimenti dei titoli Governativi Usa, col Treasury decennale che stamane, 22 febbraio, “paga” il 3,94% da 3,40% di inizio mese, sull’aspettativa che la FED alzi ancora i tassi di interesse ben sopra il 5,0%, per poi tenerli elevati a lungo, creando i presupposti di una fase recessiva.
Anche sui Governativi europei si osserva una risalita dei rendimenti, con quello del BTP decennale italiano a 4,50%, quello spagnolo sopra 3,50% e quello greco sopra 4,40%. Il differenziale (spread) tra BTP italiani e Bund decennali tedeschi si e’ allargato ieri sino a 194 punti, ma e’ comunque lontano dagli allarmanti 260 dell’autunno scorso.
Nell’area Asiatica, il governativo decennale giapponese JGB ha violato il livello superiore di rendimento stabilito dalla Bank of Japan a +0,50%, imponendo alla banca centrale un intervento immediato, cioe’ l'acquisto di JGB per Yen 300 Mld (2,2 miliardi di Dollari).
Il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa) perde oltre -1,4% a 75,7 Dollari/barile, mentre quello del gas metano europeo oltre -2% a 48,8 Euro/megawattora sulla piattaforma TTF di Amsterdam: tutto cio’ dara’ sperabilmente una mano a contenere l’inflazione di febbraio.
Nel comparto valutario notiamo l’ulteriore frazionale rialzo del Dollaro, sospinto dalla prospettiva di tassi elevati e per lungo tempo, +0,1% 1,065, e cambio stabile dell’Euro verso lo Yen giapponese a 143,6. Deboli le criptovalute, come spesso accade in fasi di “risk-off” dei portafogli: Bitcoin -1,6% a 24.180 Dollari, Ethereum -1,4% a 1.647 Dollari. (ore 13.00 CET)
Borse asiatiche negative stamane 22 febbraio: molto volatile l’Hang Seng di Hong Kong, che soffre la contrazione del GDP (prodotto intreno lordo) del -4,2% su base annua nel 4’ trimestre 2022: dopo uno scivolone fino a -4% ha chiuso a -0,5%: Tokio -1,3%, Seul -1,6%, l’Australia -0,3%, Shanghai -0,5%, Shenzen -0.3%.
Oggi, 22 febbraio, le Borse europee chiudono la mattinata in forte in calo, inmedia -1,4%, risentendo delle pesanti chiusure di Wall Street di ieri sera. Stabili i futures su Wall Street, aspettando che alle 19 ora centreuropea (CET) dalle minute dell’ultima riunione della FED (quella di gennaio che ha varato un aumento da +0,25) possano emergere indicazioni sulle prossime mosse della banca centrale Usa.
Sul mercato delle materie prime si nota une buon recupero, in media +0,5% per oro e argento e movimenti contenuti nei 2 sensi delle commodities agricole (ore 13,30 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.02.2023Inflazione Usa piu’ alta del previsto a gennaio: poche reazioni sull’azionario.
Alcuni membri della FED richiamano la necessita’ di nuovi rialzi dei tassi.
Prezzo del petrolio poco reattivo a novita’ che dovrebbero sostenerlo .
Economia cinese in ripresa, ma le Borse attendono conferme.
I prezzi al consumo negli Usa hanno rallentato ma meno delle attese. A gennaio l'indice CPI (Consumer price index) è salito 6,4% anno su anno, mentre il consenso sperava frenasse a 6,2% dal 6,5% di dicembre. Non piace neppure che la variazione mensile su dicembre, sia stata +0,4%, identica nel dato generale e quello “core" (esclude cibo ed energia).
Aumentano soprattutto i beni di prima necessità, abbigliamento, arredamento e accessori per la casa, acquisti per il tempo libero e assicurazione dei veicoli. Scendono, dopo i picchi impensabili degli ultimi 2 anni, i prezzi di auto e furgoni usati e, parzialmente, quelli di biglietti aerei e cure mediche.
Le Borse europee hanno comunque “tenuto bene” conservando parte dei progressi della mattinata: +0,29% Milano, +1,02% Parigi, +0,55% Francoforte, +0,44% Madrid. Invariata Londra, -0,01%. Anche Wall Street ha resistito bene alle novita’ parzialmente deludenti sull’inflazione: Dow Jones -0,46%, S&P 500 -0,03%, Nasdaq +0,57%.
Se il “mondo azionario” rimane convinto che la Federal Reserve (FED-Banca Centrale Usa) riuscira’ a raffreddare l'inflazione senza “inchiodare” l’economia con un ulteriori forti rialzo dei tassi, il comparto obbligazionario continua a vedere il livello “target” sui FED Funds ben sopra 5%. Ieri, 14 febbraio, dopo il dato, il rendimento del “10 anni” Usa e’ sceso attorno 3,7%, il “3 mesi” salito a 4,8%.
Dopo il dato si sono registrati i commenti di alcuni membri della FED, concordi sulla necessità di ulteriori strette monetarie in contrasto all’inflazione. Lorie Logan (Chairman Fed di Dallas) pensa che i rialzi dei tassi "possano durare più a lungo di quanto preventivassimo".
Secondo Thomas Barkin (Fed di Richmond) occorre "fare di più" e sullo stesso tono si esprime Michelle Bowman, membro votante del Board della FED. Novita’ di rilevo riguarda la vicepresidente della FED Lael Brainard, che sarà nominata Capo del National Economic Council dal Presidente Biden, e chiamata a coordinare la politica economica del Governo.
In Europa, nel pomeriggio di oggi 15 febbraio, si attendono indicazioni sulla “stance” di politica monetaria dell’ECB (Banca centrale europea) da parte del suo Presidente Christine Lagarde, che interviene a Strasburgo alla discussione sul Rapporto annuale dell’ECB.
Nel Regno Unito l'indice dei prezzi al consumo (CPI ) a gennaio è salito +10,1% su base annua, -0,6% rispetto al +10,7% di dicembre, battendo le stime di +10,3% e segnando un calo di -0,4% su base mensile.
Il calo dei prezzi energetici aiutera’ l’inflazione a scendere nei prossimi mesi: quello del greggio, già in discesa dopo il sorprendente calo delle riserve Usa, non ha cambiato direzione neppure di fronte al taglio della produzione russa di ½ milione di barili, ne’ dopo le nuove stime dell'Opec, che prevedono un aumento della domanda 2023. Un barile di WTI (Greggio di riferimento Usa) vale 78,2 UDS, -1,1% (ore 12.30 CET).
Vita tranquilla sul mercato obbligazionario europeo: lo spread di rendimento tra Btp decennali italiano ed omologhi Bund tedeschi stringe a 178 bps, col rendimento del Btp benchmark a 4,24%. Il Ministero del he Tesoro italiano ha agevolmente collocato Btp a 3, 7 e 15 anni per complessivi Euro 8,5 miliardi: rendimenti in lieve ascesa, specie sulla scadenza piu’ breve, rispetto all’ultima offerta: +11bps.
Calendario macro piuttosto ricco oggi, 15 febbraio: la produzione industriale dell’Area-Euro di dicembre e’ prevista in lieve calo mensile, dopo il +2% di dicembre. L’indice dei prezzi alla produzione tedeschi (PPI) a gennaio e’ previsto in ridimensionamento su base annua rispetto al +12,8% di dicembre.
Negli Usa saranno diffusi i dati sulle vendite al dettaglio di gennaio (in recupero dopo il -1,1% in dicembre), quelli sulla produzione industriale (attesa variazione positiva dopo il -0,7% a dicembre), e quelli sulle scorte industriali di dicembre, (a novembre erano salite +0,4%). Infine L'Empire Manufacturing Index e’ prevsito in miglioramento dopi il “crash” di dicembre a -32.9.
Sul fronte asiatico si nota il calo del -1,5% del Taiex (Taiwan): la maggior blue-chip locale, Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC) ha perso oltre -4% dopo la notizia che Berkshire Hathaway avrebbe tagliato dell’86% la propria partecipazione: nel momento di picco storico valeva 5 miliardi Dollari.
Annuncio di “ritiro” dalla Cina da parte del Fondo sovrano di Singapore GIC (colosso da US$ 700 miliardi): i portfolio managers del Fondo temono ricadute dalle tensioni economiche e politiche fra USA e Cina, dal perdurare della crisi del settore immobiliare e dall’imprevedibilita’ della normativa statale sul settore tecnologico.
I listini azionari asiatici hanno chiuso deboli stamani, dopo il dato sull'inflazione Usa a gennaio che rinfocola le paure di nuove mosse restrittive da parte della Federal Reserve. A Tokyo il Nikkei225 ha perso -0,37%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng il -1,66% a 20.762,50 punti. Nella Cina continentale registriamo il -0,39% di Shanghai ed il -0,25% di Shenzhen.
Borse europee “immobili” a fine mattinata, e futures su Wall Street marginamente negativi (ore 13.15 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Inversione del rendimento del tesoro a 10 anniUn sviluppo interessante della settimana è la candela d’inversione sul grafico settimanale del rendimento del tesoro a 10 anni ($TNX).
Una candela molto simile si è presentata a giugno e unita con una divergenza sul PPO settimanale (frecce blu)
Ora si sta presentando la stessa situazione con una divergenza ancora più accentuata rappresentata dalle frecce rosse, che ingloba quindi la precedente e con i rendimenti che hanno toccato il 4%.
La divergenza negativa aumenta le probabilità di un test SMA a 20 settimane e successivamente 50 (meno probabile della prima, ma andiamo per gradi) almeno nel breve periodo.
Se ciò dovesse accadere, i titoli più orientati al growth sul NASDAQ 100 avranno una buona performance.
I trader di obbligazioni hanno venduto pesantementeI trader di obbligazioni hanno venduto pesantemente.
Occhi puntati sulla resistenza chiave al 3,5%, il livello più alto dal 2011 toccato a giugno 2022.
In questo anno, l'S&P 500 è andato al rialzo e al ribasso con una grande influenza dei rendimenti del tesoro.
Attenzione che non è sempre così, non ci dilunghiamo troppo sui motivi in questa rubrica, basta osservare il movimento di SP500 dal 2016 al 2018 in un contesto di tassi crescenti
Oggi, il TNX è salito fino a sfiorare tale area e per un soffio non si è portata sopra l’area chiave.
I tassi sono ancora a livelli storicamente bassi, quindi crediamo che il mercato azionario possa resistere alla tempesta a breve termine e alla fine tornare ai massimi storici entro la fine dell'anno, o più probabilmente, durante il primo trimestre del 2023 (FED permettendo).
Questa situazione d’incertezza nei mercati potrebbe continuare fino alla fine di settembre, quindi dobbiamo rispettarlo e rimanere prudenti con i livelli tecnici discussi nelle rubriche passate.
COME HO "MODELLATO" IL CONCETTO DI "CICLO ECONOMICO"Salve.
Dopo aver discusso la prima parte dell’argomento riguardante i rendimenti (o tassi di interesse) reali e le aspettative di inflazione del mercato, oggi discuterò la seconda parte dello stesso, che io reputo di vitale importanza per due motivi:
• Conoscerlo aiuterà ad inquadrare il particolare scenario economico
• Saper inquadrare il particolare scenario economico aiuterà nella scelta dei propri investimenti
• Con la conoscenza dell’argomento è possibile rimodellare il concetto di “ciclo economico”, andando a perfezionarlo
L’analisi avrà titolo:
COME RIMODELLARE IL CONCETTO DI “CICLO ECONOMICO” GRAZIE ALLO STUDIO DELLE 4 FASI DEL RENDIMENTO REALE
Qualora non aveste letto la prima parte dell’argomento vi consiglio di farlo poiché considero esso “propedeutico” per la seconda parte; vi rilascio il link:
•
Buona lettura.
LE 4 FASI DEL RENDIMENTO REALE
È probabile che tanti di voi siano convinti che l’unico ciclo esistente nel mondo dell’economia e della finanza è uno ed uno solo, ossia il ciclo economico, rappresentato nella grafica che segue:
Il modello del ciclo economico, che non è altro che un’alternanza di diverse fasi caratterizzate da una differente intensità economica, viene costruito in base a determinati parametri:
• Livelli del PIL
• Livelli di occupazione/disoccupazione (mercato del lavoro)
• Livelli di produzione (legati in maniera diretta al PIL)
• Performance delle diverse asset class (mercato azionario, obbligazionario e materie prime)
Si è scoperto che anche il “rendimento reale” si muove in maniera ciclica. Ricordo come esso derivi dalla formula:
RENDIMENTO REALE = RENDIMENTO NOMINALE – ASPETTATIVE DI INFLAZIONE (TASSO DI BREAKEVEN)
L’espressione è di vitale importanza in quanto le 4 fasi sono costruite e spiegate grazie al variare della stessa, in particolare:
• Al variare delle aspettative di inflazione
• Al variare dei rendimenti reali
La grafica renderà il tutto più chiaro:
1. La fase 1 è caratterizzata da un aumento delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in calo
2. La fase 2 è caratterizzata da un aumento delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in aumento
3. La fase 3 è caratterizzata da un calo delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in aumento
4. La fase 4 è caratterizzata da un calo delle aspettative di inflazione coincidente con dei rendimenti reali in calo
Costruirò ora le 4 fasi, cercando di essere il più chiaro possibile.
Voglio specificare che prenderò come riferimento la scadenza a 10 anni (rendimento reale e aspettative di inflazione a 10 anni).
FASE 1
La fase 1 è caratterizzata da un aumento delle aspettative di inflazione e dal rendimento reale in calo.
Quale sarà il comportamento del rendimento nominale, ossia del rendimento del decennale americano (US10Y)? Possiamo scoprirlo “manovrando” l’espressione matematica:
RENDIMENTO REALE = RENDIMENTO NOMINALE – ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
- RENDIMENTO NOMINALE = -RENDIMENTO REALE – ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
Utilizzando i ticker di tradingview, l’espressione diventerebbe:
(TNX-T10YIE) = TNX – T10YIE
Dove:
- (TNX-T10YIE) = RENDIMENTO REALE
- (TNX) = RENDIMENTO NOMINALE
- (T10YIE) = ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
Operando nello stesso modo illustrato poche righe fa, otteniamo:
(TNX-T10YIE) = TNX – T10YIE
-TNX = -(TNX – T10YIE) – T10YIE
TNX = (TNX -T10YIE) + T10YIE
Immaginiamo di assegnare al rendimento reale e alle aspettative di inflazione:
• Un segno + quando essi si trovano nella fase in cui sono “rialzisti”
• Un segno – quando essi si trovano nella fase in cui sono “ribassisti”
Come abbiamo visto all’inizio del paragrafo, nella fase 1 le aspettative di inflazione sono “rialziste” mentre i rendimenti reali “ribassisti”, per cui:
RENDIMENTO NOMINALE = +-
RENDIMENTO NOMINALE = 0
Il risultato “zero” sta a testimoniare una neutralità, motivo per il quale possiamo affermare che i rendimenti nominali sono neutrali.
Tutto chiaro?
Ho spiegato varie volte come i rendimenti di un’obbligazione si muovano inversamente al loro prezzo, per cui: se i rendimenti del decennale si mantengono neutrali, che andamento avranno i titoli di stato? Si muoveranno anch’essi in territorio neutrale!
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 1
Per inquadrare il particolare scenario economico nel quale è possibile osservare la fase 1 si deve ragionare in funzione di due parametri:
1. Le aspettative di inflazione che si alzano
2. I rendimenti nominali (ossia i rendimenti del decennale) che rimangono neutrali
In che ciclo economico si osservano queste dinamiche? Direi tra la fase 2 e la fase 3 del ciclo economico:
Il mezzo tra le fasi 2 e 3 del ciclo economico (indicati nella grafica precedente da un cerchio di color rosso) si osservano tra la fine di una recessione e l’inizio di una ripresa economica. In questo contesto le azioni di politiche monetarie da parte della FED sono accomodanti:
• Si riducono i tassi di interesse in maniera da permettere un accesso al credito più facile
• Si applicano le manovre del Quantitative Easing con lo scopo di “immettere” liquidità nel mercato (o, come spesso si è detto dopo l’ultima recessione, si “inonda il sistema di denaro”
Per questo motivo, le aspettative di inflazione iniziano a salire (il mercato inizia a scontare un’inflazione più alta poiché una ripresa economica e l’aumento congiunto della domanda dei beni porta ad un aumento del CPI); i rendimenti nominali rimangono neutrali: da considerare il fatto che i bond, tra il ciclo economico 2 e 3, tendono ad avere delle performance neutrali/rialziste, come mostra l’ultima grafica condivisa.
Lo scenario appena descritto corrisponde al periodo aprile 2020-agosto 2020. Questo è dimostrato dalla grafica seguente:
La grafica conferma ciò appena discusso.
Per quanto riguarda le performance del dollaro USA, esse registrano delle perdite. Il motivo è semplice: la politica ultra accomodante della FED ha lo scopo di stimolare l’economia con l’immissione di denaro (sotto forma di acquisto di titoli di stato governativi e corporate). Immettere denaro all’interno di un sistema economico significa “aumentare” l’offerta dello stesso; dal momento che anche il valore di una valuta è legata alla dinamica della domanda e dell’offerta (come le materie prime), ciò significa che a delle politiche ultra-accomodanti corrispondono performance negative della moneta; infatti:
La grafica conferma!
Come ho scritto poco fa, l’immissione di denaro da parte della FED avviene anche attraverso l’acquisto di obbligazioni corporate (obbligazioni societarie), sia investment grade (obbligazioni societarie poco rischiose emesse aziende con bilanci forti) che high yield (obbligazioni societarie ad alto rischio emesse da aziende con un rischio di default relativamente alto). Che performance hanno registrato le stesse nel periodo aprile 2020-agosto 2020?
Hanno registrato delle performance positive, definite dai due trend rialzisti dei due etf.
A chi porta benefici porta un dollaro debole? Sicuramente ai Paesi emergenti, che sono tutti quei Paesi in via di sviluppo (e di cui un giorno scriverò delle analisi). Essi hanno debiti in dollari americani, motivo per il quale un indebolimento della moneta universale coincide con un più facile ripagamento degli stessi. Possiamo affermare che nel periodo aprile 2020-agosto 2020 i mercati emergenti ne abbiano effettivamente beneficiato?
Direi di si!
Possiamo dunque aggiornare la grafica riguardante le 4 fasi del rendimento reale:
FASE 2
Nella fase 2 abbiamo un aumento delle aspettative di inflazione ed un aumento dei rendimenti reali. Sfruttando l’espressione matematica di cui ho discusso all’inizio del paragrafo precedente, come si comporteranno i rendimenti nominali?
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = ++
RENDIMENTO NOMINALE = 2
Il numero 2 sta ad indicare rendimenti nominali rialzisti. Dal momento che essi si muovono inversamente al prezzo dell’obbligazione associata, possiamo affermare che, nella fase 2, i titoli di stato sono ribassisti.
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 2
Per inquadrare il particolare scenario economico nel quale si sviluppa la fase 2, possiamo ragionare come fatto in precedenza, ossia in termini di aspettative di inflazione e rendimenti nominali.
Quand’è che le aspettative di inflazione iniziano ad influire su un rialzo dei rendimenti nominali? Quando l’economia di un Paese inizia a surriscaldarsi; più robusta è una ripresa, maggiore sarà l’inflazione trasportata. Inoltre, l’inflazione diventa un problema per gli investimenti obbligazionari: che senso ha per gli operatori detenere obbligazioni se poi, a scadenza delle stesse, il guadagno sarà completamente eroso dallo stesso consumer price index? Avrebbe poco senso; è così che gli investitori scaricano le obbligazioni che, per il rapporto inverso descritto precedentemente, spingono al rialzo i rendimenti.
Possiamo affermare che la fase 2 è riscontrabile tra la fase 4 e la fase 5 dei cicli economici, ossia nello stesso arco temporale in cui le banche centrali agiscono utilizzando una particolare manovra monetaria con lo scopo di “raffreddare” un’economia; essa è definita “tapering” (riduzione di acquisto di obbligazioni, traducibile in una “decelerazione degli acquisti previsti dal Quantitative Easing”):
Lo scenario appena descritto corrisponde al periodo agosto 2020-dicembre 2021. Questo è dimostrato dalla grafica seguente? Vediamolo:
Possiamo osservare come le aspettative di inflazione in aumento siano effettivamente seguite da dei rendimenti nominali rialzisti; non osserviamo tuttavia dei rendimenti reali rialzisti. Il motivo? Non sempre la finanza segue, come si suol dire, “alla lettera”, quello che esprimono i libri, e questo ne è un esempio.
Quale potrebbe essere il comportamento del dollaro americano in questo contesto? Dal momento che, come ho detto prima, il suo valore è (anche) legato alla legge della domanda e dell’offerta, un tapering abbasserebbe la sua offerta nel mercato, motivo per il quale si dovrebbe apprezzare. Questo è accaduto?
Si, è accaduto. Il valore della moneta, tuttavia, non si è mosso di pari passo con i rendimenti nominali e le aspettative di inflazione (come avevamo osservato nella fase 1) bensì qualche mese dopo, in particolare a fine maggio 2021 circa. Da considerare un ulteriore aspetto: è probabile che in questa fase il mercato inizi a scontare il futuro rialzo dei tassi di interesse, con un apprezzamento ulteriore della moneta stessa.
Per quanto riguarda le performance del mercato obbligazionario, esse sono neutrali.
Il motivo risiede nel fatto che i libri di economia e finanza insegnano che tra le fasi 4 e 5 del ciclo economico i bond non registrano delle buone prestazioni (in teoria dovrebbero essere ribassisti).
Guardando il lato mercati emergenti, le prestazioni sono neutral-ribassiste:
Il motivo è la loro correlazione con il dollaro: più esso tende a rafforzarsi (come abbiamo visto due grafiche fa), più risulta difficile per i mercati emergenti ripagare i debiti. I trend infatti sottolineano ciò: è un caso che tutti e tre gli etf condivisi nella grafica abbiano iniziato ad intraprendere una traiettoria ribassista da luglio 2021, in concomitanza con il rafforzamento del US Dollar? Direi di no.
Il motivo per il quale l’etf sulle obbligazioni high yield ha registrato performance peggiori rispetto a quelle investment grade è dovuto al diverso rischio delle stesse:
• Le high yield sono obbligazioni emesse da società con una vulnerabilità al default medio/alta, motivo per il quale è più probabile che siano tali società a non riuscire a pagare i debiti (durante un rafforzamento del dollaro) rispetto a delle società con vulnerabilità medio/bassa che emettono, appunto, obbligazioni investment grade. Come si riflette questa diversa natura tra i due etf? Gli investitori andranno a speculare maggiormente al ribasso su quello high yield rispetto all’investment grade!
Possiamo ora aggiornare la grafica riguardante le 4 fasi del rendimento reale:
FASE 3
Nella fase 3 abbiamo un abbassamento delle aspettative di inflazione ed un aumento dei rendimenti reali. Sfruttiamo l’espressione matematica per tradurre il comportamento dei rendimenti nominali:
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = +-
RENDIMENTO NOMINALE = 0
I rendimenti nominali dovrebbero muoversi in territorio neutrale.
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 3
Lo scenario economico nel quale possiamo osservare la terza fase del ciclo del rendimento reale è senz’altro quello che stiamo vivendo da inizi 2022, che possiamo collocare con approssimazione tra la fase 5 e la fase 6 dei cicli economici:
In questo scenario le banche centrali iniziano a restringere ulteriormente il credito e, dopo aver iniziato il tapering tra la fase 4 e 5 del ciclo economico, iniziano a rialzare i tassi di interesse; il motivo di tale mossa? Le fasi 2,3,4 e 5 del ciclo economico sono quelle in cui un’economia si riprende da una recessione, riparte e successivamente si espande trascinando con sé un aumento dell’inflazione (ultimo dato di giugno +9.1% a/a).
Lo strumento in mano alla Federal Reserve utile a combattere un’inflazione galoppante è la manipolazione dei tassi di interesse: alzando essi le imprese, i consumatori e, più in generale, noi individui che costituiamo un’economia, saremo più scoraggiati nel richiedere dei prestiti. Questo si riflette sulla “quantità di moneta circolante all’interno di un sistema economico”: più essa cala, più l’inflazione dovrebbe muoversi in tandem alla stessa. È da specificare che un aumento dei tassi influisce negativamente sulle aspettative dello stesso dato macroeconomico, infatti la grafica che segue mostra come tale affermazione sia confermata:
Le aspettative di inflazione a 10 anni del mercato, dopo aver raggiunto un picco al 3.02% il 21 aprile 2022, si trovano ora al 2.34%. I rendimenti del decennale che, per la letteratura, dovrebbero essere neutrali, si trovano tutt’ora in territorio rialzista (nonostante essi abbiano, al momento, raggiunto un picco il 14 giugno a 3.5 punti percentuali). Ci troviamo tutt’ora a vivere all’interno della fase 3 del ciclo del rendimento reale e tra le fasi 5 e 6 del ciclo economico, motivi per i quali dovremmo aspettare che tale situazione si concretizzi per perfezionare la stessa grafica.
Il rialzo dei tassi di interesse ha un effetto benevolo sul dollaro, confermato dalla grafica:
Il motivo risiede nel fatto che una moneta con un tasso di interesse più alto è più attrattiva agli occhi degli investitori; non è un caso che quelle con un tasso più alto siano le più acquistate sul mercato; l’acquisto è direttamente legato alla legge della domanda e dell’offerta:
• Maggiore è la richiesta di un bene, maggiore sarà il suo incremento di prezzo
Ecco il motivo dell’apprezzamento della moneta statunitense. Questo apprezzamento si riflette in maniera negativa sui mercati emergenti, per i motivi già trattati nei paragrafi precedenti:
Anche i bond americani societari registrato delle perdite dovute al fatto che la stessa asset class, tra la fase 5 e 6 del ciclo economico, registra delle brutte prestazioni:
Aggiorniamo la grafica riguardante le 4 fasi del ciclo del rendimento reale:
FASE 4
Nell’ultima fase del ciclo del rendimento reale ritroviamo dei rendimenti reali in calo, seguiti a braccetto dalle aspettative di inflazione, anch’esse in calo. Per l’espressione matematica, anche i rendimenti nominali dovrebbero presentarsi ribassisti:
RENDIMENTO NOMINALE = RENDIMENTO REALE + ASPETTATIVE DI INFLAZIONE
RENDIMENTO NOMINALE = --
RENDIMENTO NOMINALE = -2
IL PARTICOLARE SCENARIO ECONOMICO NEL QUALE POSSIAMO OSSERVARE LA FASE 4
1. Rendimenti nominali (ricordate, del decennale americano) ribassisti stanno ad indicare un acquisto degli stessi titoli di stato
2. Un ulteriore abbassamento delle aspettative di inflazione certifica gli effetti derivati dall’inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve che, con il rialzo dei tassi, ha abbassato l’inflazione
3. Il decennale americano è, come spesso ho specificato all’interno delle mie analisi, un bene rifugio, ossia un titolo di stato che, in determinate condizioni economico finanziarie di deterioramento, viene acquistato
Dal momento che le aspettative di inflazione salgono nelle fasi 2,3,4 e 5 del ciclo economico (ripresa e successiva espansione economica) e dal momento che il decennale è appunto un bene rifugio, dove possiamo collare all’interno dello stesso schema del ciclo economico la fase 4 del ciclo del rendimento reale? Direi in maniera approssimativa a circa la metà della fase 1 del ciclo economico:
Come potete osservare, la fase 4 si colloca in quel particolare contesto economico definito “recessione”. Nello stesso contesto, le performance delle obbligazioni societarie dovrebbero essere in linea teorica positive (meglio le investment grade che le high yield, dal momento che nello stesso scenario economico le aziende che dichiarano bancarotta sono innumerevoli, specie quelle che emettono le stesse obbligazioni “junk”).
Il dollaro dovrebbe presentarsi neutrale il che darebbe fiato ai mercati emergenti che, vista la correlazione inversa con la stessa moneta, dovrebbero registrare delle prestazioni neutral-ribassiste:
Quando saremo testimoni di tale fase, completerò l’analisi con allegate delle grafiche specifiche.
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci.
COME MISURARE LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE E I TASSI REALIBuongiorno a tutti.
Dopo aver trattato diverse analisi riguardanti il mondo obbligazionario (che potete trovare all’interno del profilo), tra le quali:
• Titoli di stato governativi
• Curva dei rendimenti
• Tips
• Obbligazioni societarie investment grade e high yield
• Spread obbligazionario ad alto rendimento
• Spread BTP-BUND
• Correlazione tra obbligazioni e diverse asset class (materie prime, dollaro, mercato azionario)
Oggi tratterò un nuovo argomento: i rendimenti (o tassi di interesse) reali e le aspettative di inflazione del mercato. Questo argomento richiede tante righe di letture, motivo per il quale ho deciso di scomporlo in tre parti; questa rappresenta la prima, vi svelerò quali sono le due seguenti a fine analisi.
Gli obiettivi dell’analisi sono i seguenti:
1. Capire la differenza tra il rendimento nominale e reale di un’obbligazione
2. Capire cosa sono i “tassi di pareggio” o “tassi di breakeven” (in parole semplici, come capire e ricercare a livello grafico quali sono le aspettative di inflazione del mercato)
3. Come costruire i grafici dei rendimenti reali
Chi legge le mie analisi sa quanto io ricorra spesso all’utilizzo dei rendimenti di varie obbligazioni (o di titoli di stato governativi) per provare a far luce su particolari dinamiche o per formulare delle ipotesi; ebbene, ogni qualvolta ho utilizzato la parola “rendimento”, mi riferivo al rendimento nominale che, come avrete capito dal titolo, non è l’unico da prendere in esame. Leggendo l’analisi che segue, avrete una visione più chiara di quello che intendo. Buona lettura.
LA DIFFERENZA TRA RENDIMENTO NOMINALE E REALE DI UN’OBBLIGAZIONE
Ho intenzione di iniziare questo paragrafo con un esempio tanto semplice quanto chiaro, in maniera tale da rendere l’analisi alla portata di tutti.
Immaginiamo oggi 19 luglio di acquistare un titolo di stato del governo americano con scadenza 5 anni. Al momento, il tasso di interesse riconosciuto per tale obbligazione è pari al 3.13%:
Acquistando lo stesso titolo di stato a 100$, con un tasso di interesse quindi del 3.13%, quale sarà il nostro guadagno ipotetico dopo 5 anni? Il prezzo al quale abbiamo acquistato l’obbligazione (100$) più il tasso di interesse del 3.13%. Totale: 103.13$; il guadagno sarà quindi di 3.13$.
Il guadagno realizzato è quello definito “nominale”, ossia quello che non tiene conto di eventuali effetti macroeconomici esterni che possano eroderlo.
Qual è quel dato macroeconomico legato in maniera diretta al nostro potere di acquisto? Sicuramente l’inflazione, o consumer price index. Sappiamo come l’aumento di essa impatta sul nostro portafoglio, infatti:
• Immaginando di possedere 100$ con un aumento generalizzato dei prezzi del 9.1%, quale sarà il suo valore reale?
100$ - 9.1$ = 90.9$
Questo appena discusso vale anche nell’ambito degli investimenti:
• Se il rendimento (o tasso di interesse) ottenuto annualmente attraverso una cedola da un investimento obbligazionario è pari al 3.12% ma l’inflazione si attesta al 9.1%, quale sarà il guadagno “reale”?
3.12% - 9.1% = -6%
Risulterà negativo. Il guadagno negativo del -6% ottenuto è quello definito “reale”, ossia quello che tiene conto dell’inflazione.
Quindi, ricapitolando, qual è la differenza sostanziale tra un rendimento nominale e uno reale?
• Un rendimento nominale è un tasso di interesse che non tiene in considerazione l’inflazione
• Un rendimento reale è un tasso di interesse che tiene conto del potere di acquisto e, quindi, della stessa inflazione
È fondamentale il concetto di “potere d’acquisto”:
• Più esso aumenta (proporzionalmente all’abbassarsi dell’inflazione), più aumenta la quantità di beni acquistabili
• Più esso diminuisce (proporzionalmente all’aumentare dell’inflazione), più diminuisce la quantità di beni acquistabili con la stessa quantità di denaro
È quindi necessario tener conto di determinate variabili in ambito investimenti/attività finanziarie.
COME OTTENERE I GRAFICI DEI RENDIMENTI REALI: I TASSI DI BREAKEVEN
Avrete capito leggendo dal paragrafo precedente che i rendimenti dei titoli di stato mostrati da me varie volte, con ticker:
• US03MY (rendimento del titolo di stato a 3 mesi)
• US06MY (rendimento del titolo di stato a 6 mesi)
• US01Y (rendimento del titolo di stato a 1 anno)
• US02Y (rendimento del titolo di stato a 2 anni)
• US03Y (rendimento del titolo di stato a 3 anni)
• US05Y (rendimento del titolo di stato a 5 anni)
• US07Y (rendimento del titolo di stato a 7anni)
• US10Y (rendimento del titolo di stato a 10 anni)
• US20Y (rendimento del titolo di stato a 20 anni)
• US30Y (rendimento del titolo di stato a 30 anni)
Appartengono alla categoria “rendimenti nominali”.
Come graficare invece i “rendimenti reali”?
Ho spiegato come essi si ottengano dalla differenza:
RENDIMENTO REALE = RENDIMENTO NOMINALE – INFLAZIONE
Occorre di conseguenza costruire uno spread tra il rendimento di un particolare titolo di stato ad una data scadenza e l’inflazione attesa dal mercato alla scadenza stessa. Una misura dell’inflazione attesa dagli operatori di mercato è fornita dai “tassi di breakeven”, o “tassi di inflazione di pareggio”.
L’andamento dei tassi di breakeven fornisce una stima delle aspettative di inflazione che ha il mercato.
Essi si ottengono in questo modo:
• E’ sufficiente graficare il rendimento nominale di un determinato titolo di stato ad una determinata scadenza e sottrarlo allo stesso titolo di stato “riassestato” all’inflazione
Il sito Fred Economics, consultabile al link fred.stlouisfed.org ci fornisce questi grafici. In particolare, è possibile visualizzare i tassi di pareggio (e quindi, ricordate, le aspettative di inflazione) a 5 anni, 7 anni, 10 anni, 20 anni e 30 anni:
• Aspettative di inflazione a 5 anni:
Pagina consultabile al link fred.stlouisfed.org
E’ possibile ottenere lo stesso grafico su tradingview utilizzando come ticker “T5YIE”:
Il grafico comunica il fatto che il mercato si aspetta un’inflazione a 5 anni al 2.63%
• Aspettative di inflazione a 7 anni:
Pagina consultabile al link fred.stlouisfed.org
E’ possibile ottenere lo stesso grafico su tradingview utilizzando come ticker “T7YIEM”:
Il grafico comunica il fatto che il mercato si aspetta un’inflazione a 7 anni al 2.79%
• Aspettative di inflazione a 10 anni:
Pagina consultabile al link fred.stlouisfed.org
Grafico ottenibile su tradingview utilizzando il ticker “T10YIE”:
Il mercato si aspetta un’inflazione a 10 anni al 2.37%
• Aspettative di inflazione a 20 anni:
Pagina consultabile al link: fred.stlouisfed.org
Tassi di pareggio a 20 anni su tradingview ottenibili grazie al ticker “T20YIEM”:
Il mercato si aspetta un’inflazione a 20 anni al 2.78%
• Aspettative di inflazione a 30 anni:
Pagina consultabile al link: fred.stlouisfed.org
Grafico visualizzabile su tradingview grazie al ticker “T30YIEM”:
Il mercato si aspetta un’inflazione a 30 anni al 2.47%.
Vi rilascio un ulteriore link di una pagina del sito Fred Economics dal quale potrete visualizzare le aspettative di inflazione a svariate scadenze: fred.stlouisfed.org
Sono sicuro che il link vi sarà utilissimo. Molto spesso tanti di voi mi domandano quali siano i metodi da utilizzare per capire l’entità di l’inflazione scontata dal mercato: cliccate sul link della pagina e avrete le vostre risposte.
A questo punto, dopo aver ricavato i dati dei grafici sulle aspettative di inflazione a diverse scadenze, possiamo costruire gli stessi sui rendimenti reali.
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 5 ANNI
Si ottengono digitando su tradingview il ticker “DGS5-T5YIE”:
Oppure sul sito Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 7 ANNI:
Si ottengono dal ticker “DGS7-T7YIEM”:
Da Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 10 ANNI
Sono ottenibili dal ticker “TNX-T10YIE”:
Dal Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 20 ANNI:
Ottenibili digitando come ticker “DGS20-T20YIEM”:
Su Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
• RENDIMENTI REALI A SCADENZA 30 ANNI:
Ottenibili attraverso l’utilizzo del ticker “DGS30-T30YIEM”:
Su Fred Economics al link fred.stlouisfed.org
Spero di essere stato chiaro esponendo l’argomento; le prossime due analisi che pubblicherò prossimamente saranno:
1. I 4 quadranti del rendimento reale (argomento utilissimo in ottica investimento per capire i trend del dollaro americano e di una vasta gamma di obbligazioni)
2. La correlazione tra rendimenti reali e Oro
Grazie per l’attenzione e buona giornata, Matteo Farci.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.04.2022La Banca Centrale Europea chiede tempo, flessibilita’ e discrezionalita’.
Le maggiori banche Usa restano floride, ma aumentano accantonamenti.
Affondata grossa nave militare Russia: il conflitto si concentra ad Est (Donbass).
L’inflazione elevate genera le prime ricadute negative su fiducia e consumi.
Nella Riunione di ieri, 14 aprile, la Banca Centrale Europea (ECB), ha confermato una “stance” di politica monetaria molto piu’ cauta di quella della Federal Reserve (Banca Centrale Americana). Sull’innalzamento dei tassi d’interessi la prospettiva non e’ cambiata, nonostante l’ulteriore accelerazione dell’inflazione record: le Borse europee hanno avuto poche reazioni al messaggio comunque “dowish” dell’ECB.
Alla chiusura dell’ultima seduta settimanale prima della Pasqua ha prevalso il segno positivo: il FtseMib di Milano e’ salito del +0,6%, al pari del Dax tedesco, mentre il migliore è stato l’Ibex di Madrid, +0,9%. Bene anche il Cac40 parigino, +0,7%, ed il Ftse100 di Londra, +0,5%.
Gli investitori si sono dunque sforzati di guardare con relativo ottimismo una scenario economico e geo-politico dove non mancano elementi di preoccupazione, quali il conflitto in Ucraina, dove un cessate il fuoco pare ancora lontano, l’inflazione ancora galoppante in marzo e aprile e la forte risalita dei rendimenti obbligazionari.
Va riconosciuto che la narrativa usata dalla Presidente della ECB Christine Lagarde e’ stata più accomodante del previsto, specie quando ha ribadito la flessibilita’ e prontezza di cui la Banca Centrale intende avvalersi anche dopo giugno, quando gli acquisti programmati di titoli termineranno, ma potranno essere rimodulati e riattivati se le circostanze lo richiedessero.
I tassi di interesse dell'Eurozona, come nelle previsioni, restano invariati ed il primo rialzo avra’ luogo “qualche tempo dopo” la fine degli acquisti sul mercato (i.e. dopo il 30 giugno). L’ECB ritiene che l'aggressione militare della Russia all'Ucraina stia causando enormi sofferenze e ripercussioni negative sull'economia Europea e mondiale, sulla fiducia di imprese e consumatori e sull’interscambio commerciale.
L'impennata dei prezzi di energia e materie prime incide sulla domanda aggregata e rallenta le produzioni manufatturiere. Ciononostante, la ECB ritiene di portare avanti un processo di normalizzazione della politica monetaria, per quanto pronta ad agire rapidamente qualora occorra, con un’approccio flessibile e discrezionale.
Se sui mercati azionari e, come vedremo in seguito, su quelli obbligazionari, le reazioni sono state contenute, una ricaduta molto forte ha riguardato l’Euro, sceso ai minimi da oltre 2 anni sotto quota 1,08 verso Dollaro.
Mood decisamente piu’ negativo a Wall Street, dove le trimestrali di diversi grandi banche hanno rivelato conti in chiaro-scura, e l’opa di Elon Musk sull’intero capitale di Twitter, dopo l’acquisto di un primo 9% nei giorni scorsi, ha catalizzato l’attenzione: in forte calo Nasdaq -2,1%, negativi anche S&P500, -1,2% e DJ, -0,3%.
Dopo i numeri di Jp-Morgan i mercoledi’, risultati sotto le attese per l'impatto di inflazione e guerra in Ucraina, ieri e’ stata la volta di Goldman Sachs e Citigroup, con utili in calo sull’anno prima, ma sopra le attese, e di Morgan Stanley e Wells Fargo, tutte con redditivita’ netta in calo anno su anno per accantonamenti prudenziali.
Il quadro macroeconomico Usa, per quanto impattato dall’alta inflazione resta prospero: il numero di richiedenti i sussidi di disoccupazione, nella settimana chiusa il 9 aprile, è stato pari a 185mila (+18 mila sulla settimana prima), ma quello dei percettori continuativi (da oltre 10 settimane) e’ sceso di 48 mila a 1,475 milioni: insomma, siamo vicini alla “piena occupazione”.
Sul fronte dei consumi privati, le vendite al dettaglio negli Usa a marzo sono aumentate del +0,5% (verso attese di +0,6%), dopo il +0,8% di febbraio. In sbalorditiva ascesa il peso dei carburanti, gasoline +8.9% in un mese, senza dimenticarci che l’inflazione mensile di Marzo, +1.2%, trasforma il trend in negativo in termini reali.
La fiducia dei consumatori (fonte Michigan University) è migliorata ad Aprile ma resta su livelli bassi impattata dallo shock dei consumatori Usa per il prezzo della benzina e di molti generi alimentari.
Sul mercato obbligazionario, leggero rialzo, a 163 bps, del differenziale di rendimento tra il BTP decennale (+2,48% in chiusura) e l’omologo Bund, dopo che l’ECB ha confermato l'intenzione di rimuovere progressivamente gli stimoli monetari straordinari (Quantitative Easing) degli ultimi 2 anni, al fine di contrastare l'inflazione.
Il prezzo del petrolio e’ tornato a salire, dopo la pausa dei giorni scorsi innescata da scorte Usa in aumento e prospettiva di rilasci di riserve strategiche. Il persistente conflitto tra Russia e Ucraina incide sulle prospettive dell’offerta, visto che le nuove sanzioni europee contro la Russia potrebbero includere petrolio e gas. WTI (West Texas Intermediate) a 106,5 Dollari/barile, +2,2% (ore 22.00 CET del 14 aprile).
Sulle poche Borse asiatiche aperte stamani, hanno prevalso le vendite: Nikkei giapponese -0,3%). Shanghai -0,45%, CSI300 di Shanghai&Shenzhen -0,1%, pesante il Kospi di Seul, -0,8%. Hong Kong e’ chiusa.
Sul fronte geo-politico c’e’ il timore che in questo week-end lungo si scateni una nuova offensiva militare russa nell’area est (Donbass) e sud-est (sul Mare di Azov) dell’Ucraina, alla quale l’Occidente ha gia’ promesso di reagire con una nuova pesante ondata di sanzioni alla Russia.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.03.2022 La nuova impennate del prezzo di oil e gas frena il recupero delle Borse.
Il Presidente Usa Biden e’ in Europa e chiedera’ nuove sanzioni alla Russia.
Procedono lentamente e senza svolte le negoziazioni per un cessate il fuoco.
Accelera il movimento al rialzo dei rendimenti di Govies e Corporate Bond.
Ieri, 23 marzo, le Borse europee dopo essere tornate su livelli simili a quelli della vigilia del conflitto in Ucraina nelle sedute precedenti, hanno chiuso in rosso una seduta condizionata negativamente dal forte aumento del prezzo del petrolio e del gas. Il Presidente russo Putin ha imposto il pagamento in rubli delle forniture di gas e petrolio ai clienti dei Paesi “non amichevoli”.
In sintesi, Francoforte (Dax 40), Parigi (Cac40) Madrid (Ibex35) hanno perso oltre -1%, mentre Milano ha limitato i danni a -0,9%. Chiusure negative anche per Wall Street, col Dow Jones ed il Nasdaq a -1,3%, e lo S&P500 a -1,2%. A soffrire sono stati in particolare i titoli tecnologici, immobiliari e delle costruzioni, mentre sono risalite le azioni del comparto energetico.
L’evoluzione della guerra in Ucraina resta determinante per le sorti dei mercati finanziari, anche perche’ l’auspicata svolta diplomatica verso un rapido “cessate il fuorco” stenta ad arrivare. Nel frattempo, il Presidente americano Biden e’ in Europa per partecipare ad un summit straordinario della Nato, ad un vertice del G7 e ad una riunione del Consiglio europeo.
All’orizzonte nuove sanzioni contro la Russia, tra le quali l’ipotesi di interrompere gli acquisti di petrolio e gas russi, scenario su cui la Germania ha gia’ rimarcato la sua contrarieta’, giudicandola dannosa e controproducente per le economie energivore europee che faticherebbero a trovare un rapido rimpiazzo.
La Banca Centrale Russa ha deciso il ripristino delle negoziazioni della Borsa di Mosca da oggi, 24 marzo 2022, per le azioni di 33 società incluse nell'indice Moex, che ha segnato +5,2%. L’orario e’ ridotto, dalle ore 9.50 alle ore 14.00 locali, e sono vietate le vendite allo scoperto. La Borsa di Mosca era ferma dallo scorso 28 febbraio.
Secondo indiscreazioni raccolte da Bloomberg, la Governatrice della Banca Centrale, Elvira Nabiullina nei giorni scorsi era intenzionata a lasciare l’incarico, ma sarebbe stata convinta da Putin a restare al suo posto in questa fase “molto delicata”.
Dopo la pausa di ieri, 23 marzo, oggi tornano a correre i rendimenti dei Governativi Usa ed Europei. Quello del BTP decennale benchmark tocca +2,04% mentre lo spread col Bund 10 anni tedesco si mantiene attorno a 152 bps. Quello del Treasury decennale Usa segna muovi record da maggio 2019, a +2,37%.
La notte scorsa, 23 marzo, il Chairman della FED di di St Louis James ha nuovamente affermato che la Banca Centrale Usa dovrebbe rapidamente varare operazioni di contrasto dell’inflazione, correggendo alcuni eccessi nel mercato finanziario Usa indotti anche dal prolungato stimolo monetario, e avallando lo scenario di un rialzo dei tassi di +0,5% alla prossima Riunione del 3-4 maggio
Come accennavamo all’inizio ieri, 23 marzo, il prezzo del petrolio e’ tornato a correre, superando i 120 Dollari/barile nel caso del Brent (greggio di riferimento europeo). Nell’ultima rilevazione settimanale le scorte petrolifere negli Stati Uniti sono scese di oltre 2 milioni di barili a 414, contro attese di variazioni nulle.
Il prezzo del gas naturale in Europa (trading venue TTF olandese) e’ tornato a crescere a partire da ieri, toccando 123,5 Euro/megawattora, +10% (ore 13.00 CET).
Sul mercato valutario spicca l’impennata del rublo, seguito all'annuncio di Vladimir Putin di imporre, in tempi rapidi, pagamenti in valuta nazionale russa per le forniture energetiche a Paesi “non amici”. Il cambio Euro/Rublo si e’ rapidamente portato da 113 a 106 (ore 13.00 CET). Euro in calo verso Dollaro, -0,2% a 1,098: Bitcoin conferma la tendenza recente al recupero, +1,4% a 42.900 Dollari (ore 13.00 CET).
Stamattina, dopo il recupero segnato dai future su Wall Street, in frazionale rialzo, le principali Borse asiatiche hanno recuperato dai minimi di seduta e limitato i danni in chiusura. L’Hang Seng di Hong ha perso -0,3%, col recupero dei titoli dei business tradizionali e legati ai consumi personali, mentre quelli tecnologici, dopo due sedute di vistosi recuperi, mostrano debolezza.
Il CSI300 di Shanghai&Shenzen ha perso -0,7%, il Kospi coreano -0,4% e l’ASX200 australiano, ricco di società minerarie, ha segnato +0,3%, stessa misura del rialzo del Nikkei giapponese.
Oggi le principali materie prime sembrano prendere una pausa dopo la lunga fase rialzista: l’indice Bloomberg Commodity perde -0,5%, dopo il +2,5% di ieri (ore 13.00 CET). Il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa), che ieri aveva guadagnato oltre +5%, segna oggi, 24 marzo, un frazionale assestamento a 114,6 Dollari/barile, -0,3%.
Sul versante dei metalli preziosi, un accenno di recupero per l’oro, +-,2% a 1.946 Dollari/oncia: piu’ marcato il rialzo di quello dell’argento, +1,2% a 25,5 Dollari/oncia.
A fine mattinata le Borse europee si muovono incerte, con variazioni minime, in media -0,2%, rispetto alle chiusure di ieri (ore 13.30 CET).
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Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 11.02.2022Ieri, 10 febbraio, giorno dell’annuncio dell’inflazione al consumo (CPI) di gennaio in Usa, le Borse europee hanno vissuto numerosi saliscendi, coi minimi segnati poco prima del dato, e un discreto recupero sul finale, che ha permesso chiusure attorno alla parita’.
L’inflazione è ormai chiaramente la principale preoccupazione per Governi, Banche centrali, imprese e famiglie, mettendo in secondo piano la pandemia: la dinamica dei prezzi e’ troppo elevata, da economia surriscaldata e fa tornare alla memoria, anche a chi scrive, i periodi di iperi-nflazione degli anni ’70 ed ’80 del secolo scorso.
Le chiusure azionarie europee, alla fine, non fotografano appieno l’ansia dei mercati, e riflettono le reazioni, molto miste, alle evidenze della reporting season, in pieno svolgimento: il FtseMib italiano ha guadagnato +0,2%, il Ftse100 britannico +0,4%, il Dax tedesco 0,09%: il Cac40 parigino e’ invece sceso -0,4%.
L’nflazione negli Usa continua a correre e a gennaio i prezzi al consumo sono saliti del +7,5%, sopra le attese e al massimo dal 1982. Non c’e’ dubbio che dopo questi orribili numeri, la Federal Reserve (Banca Centrale Usa) virera’ verso una rapida ed incisiva stretta di politica monetaria, come ampiamente previsto da diverse settimane.
D’altronde, dopo la riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) di gennaio, il Chairman della Fed Jerome Powell aveva indicato che l'inflazione è il fattore determinante per le scelte sui tassi di interesse, e che il meeting di marzo avrebbe deciso entita’ e tempi del loro aumento.
Wall Street non l’ha presa bene, e dopo grand parte della seduta senza una vera direzione, ha chiuso decisamente in ribasso: Dow Jones -1,5%, S&P500 -1,8%, Nasdaq -2,1%.
Ad innescare il sell-off sul finale anche le parole del Presidente della Federal Reserve regionale di St. Louis, James Bullard, favorevole a un rialzo dei tassi di 50 punti base a marzo e di un punto percentuale entro luglio.
James Bullard ha detto di essere anche favorevole ad avviare la riduzione del mostruoso attivo di bilancio della Fed (vicino ai 9 triliardi di Dollari) gia’ dal 2’ trimestre dell'anno.
Non stupisce che anche i rendimenti dei Tresury bond Usa siano saliti bruscamente, con quello del decennale sopra il +2,0%, stamattina, 11 febbraio. Ancora piu’ violento lo swing per la scadenza a 2 anni, +32 bps in 24 ore, a +1,57%!!.
Il dato sull’inflazione Usa riaccende preoccupazioni molto simili anche in Europa, innescando un movimento al rialzo delle curve dei rendimenti di tutti gli emittenti sovrani dell’Euro-zona.
Lo spread di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi e’ salito oltre 165 punti base, col rendimento del BTP che tocca stamattina quota +1,93% (ore 12.15 CET). Ricordiamo, sul tema, le parole della Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, che la scorsa settimana non ha escluso un rialzo dei tassi nel 2022.
Intanto, in Europa, si evidenziano sintomi di rallentamento della crescita: la Commissione Ue ha rivisto al ribasso le sue stime del GDP (prodotto interno lordo) e al rialzo quelle dell’inflazione, per il 2022. Nel caso dell’Italia, reduce da una cresscita record, stimata al +6,4% nel 2021, la previsione per il GDP 2022 e’ ora +4,0% dal precedente 4,3%, e quella sull’inflazione +3,9% dal +1,9%.
Sul fronte incendescente delle materie prime troviamo ancora protagonista il prezzo del petrolio, in rialzo anche ieri, 10 febbraio, col WTI (West texas Intermediate) a 90,8 Dollari/barile (+1,2%), livello confermato anche stamane (ore 12.30 CET).
Il mercato valutario e’ forse il meno impattato dallo spauracchio dell’inflazione: stamattina, 11 febbraio, segnaliamo la relativa forza del Dollaro: il cambio contro Euro cede sino a 1,139 Dollari, ma il Dollar Index, col +0,4%, sintetizza l’apprezzamento della divisa Usa verso le maggiori monete di scambio, tra le quali Corona Norvegia, -0,5%, e Rand del Sudafrica -0,4%.
Bitcoin e’ al primo arretramento dopo 7 sedute di rialzo consecutivo. Cede oltre il -3% intorno a 43.400 Dollari.
Oggi, nell’Area Asia-Pacifico, la reazione delle Borse all’inflazione Usa troppo alta e alla “disruption” sui mercati obbligazionari globali e’ stata relativamente contenuta.
Chiusi i mercati giapponese e australiano per festivita’, segnaliamo Kospi coreano -0,7%, Hang Seng di Hong Kong -0,3%, Strait Times di Singapore +0,1%, Taiex di Taipei -0,3%, CSI 300 di Shanghai&Shenzen -0,2%. Negativa l’India, con l’indice Sensex di Mumbai -1,3%.
Come eredita’ delle chusure pesanti di Wall Street, le borse europee, pur senza crolli, sono negative a fine mattinata, in media -1,1%, ed anche i futures sui maggiori listini Usa preludono a riaperture negative attorno a -0,5%. (ore 12,30 CET)
I preziosi stentano a riprendere slancio anche nell’attuale situazione incerta, con l’Oro a 1.827 Dollari/oncia, -0,5%, e l’argento a 22,95 Dollari, -2,4%.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical daily Update - 19.01.2022Franano i titoli ed i listini tecnologici: Nasdaq oltre il -10% sotto i massimi.
Petrolio alle stelle: Biden invita produttori ad adeguare offerta.
Salgono, ma senza strappi eccessivi, i rendimenti dei Govies Usa ed EU.
Governo e Banca Centrale cinesi promettono supporto all’economia.
Il rendimento del Treasury bond 10 anni (titolo governativo Usa benchmark) è salito ieri a +1,87%, nuovo massimo da gennaio 2020. Combinato all’ulteriore accelerazione del prezzo del petrolio, +1,8% a 85,4 Dollari/barile per il WTI (West Texas Intermedate) che ieri ha segnato nuovi massimi dal 2014, non c’e’ da sorprenderci se ieri, 18 gennaio, sia stata una giornata negativa per i mercati azionari.
Le Borse europee hanno chiuso in rosso al pari di Wall Street, dove le azioni tecnologiche sono state pesantemente vendute, stanti le loro valutazioni ritenute eccessive in uno scenario di rialzo dei rendimenti e dei tassi di interesse. La prospettiva di plurimi ritocchi all’insu’ dei tassi ufficiali da parte della Federal Reserve (Banca Centrale Usa) prevede ormai 4 rialzi da 0,25% già a partire da marzo.
E cosi’, alla chiusura dell’azionario europeo, troviamo il Dax tedesco a -1,0%, il Cac40 parigino a -0,9%, il Ftse100 britannico a -0,6% ed il FtseMib italiano a -0,7%. Forte ribasso a Wall Street, che soffriva anche dalla chiusura di lunedi’ 17 per il Martin Luther King Day: Dow Jones -1,5%, S&P500 -1,8% e Nasdaq -2,6%.
Il sell-off generalizzato sulla componente “growth” (crescita) dei listini azionari ha spinto l‘indice Nasdaq sotto la sua media mobile a 200 giorni, un parametro molto osservato dai “graficisti” (analisti tecnici), ed oltre il -10% dai massimi registrati due mesi fa.
Che sia in atto una significativa rotazione di temi e’ evidente: lo spaccato settoriale dello S&P 500 rivela che a perdere sono stati soprattutto i comparti finanziario, -2,3% ed IT (infomation technology), -2,5%. Sulla scorta del nuovo balzo del petrolio, si e’ mosso solitario al rialzo il sub-indice dell’”energy”, +0,4%.
Gli investitori Usa accolgono con freddezza i numeri trimestrali delle grandi banche americane: Goldman Sachs ha riportato utili netti sotto le attese nel quarto trimestre: -3% a $ 3,8 miliardi contro 4,36 miliardi del 4’ trimestre 2020. Tuttavia i ricavi lordi sono cresciuti del +8% a $ 12,6 miliardi, sopra le stime: soprattutto, l'utile consolidato del 2021 è quasi raddoppiato, a 21,2 miliardi rispetto a quello 2020.
Jumboo take-over nel comparto dei videogiochi. Microsoft che annunciato l'intenzione di acquisire Activision-Blizzard per $ 68,7 miliardi, convinta delle formidabili sinergie tra il gaming sofware di A.C. e l’apporto hardware e di infrastruttura digitale di Microsoft.
L’inflazione tedesca e’ la piu’ osservata in Europa, anche perche’ e’ la piu’ alta tra i grandi paesi europei: la stima finale ha confermato +5,3% a dicembre, da +5,2% di novembre, ma quella “armonizzata” è scesa da +6,0% a +5,7%, un piccolo incoraggiante segnale, da confermare nei mesi prossimi “petrolio permettendo”.
La Cina e’ tornata alla ribalta del mondo economico globale per il supporto che la sua Banca Centrale ha prospettato, anche e non solo attraverso un calo dei tassi ufficiali, dopo che nel 2021, a causa dei problemi del settore immobiliare e del riaffiorare della pandemia, l’economia ha mostrato segni di rallentamento.
Il mercato azionario continentale cinese attendeva una benefica boccata di ottimismo. L’indice MSCI China ha perso oltre il -30% da febbraio 2021, ma mostra uno dei rari segni positivi da inizio anno.
Il Governo di Pechino sembra aver alleggerito la pressione regolatoria su molti business tecnologici e cio’, combinato con una svolta espansiva della politica monetaria, potrebbe giovare anche alla performance del “China equity universe” (Cina piu’ Hong-Kong, Taiwan).
Sul fronte valutario poche novita’, con l'Euro un filo piu’ debole e 1,134 Dollari e appena sotto quota 130 verso Yen. Cryptovalute ancora trascurate e per lo piu’ vendute: Bitcoin -1% a 41.900 Dollari (ore 13.00 CET).
La tendenza alla risalita dei rendimenti continua ad interessare anche l’Europa; il rendimento del BTP decennale italiano e’ +1,33%, ma lo spread verso quello dell’omologo bund tedesco e’ stabile a 134 punti base.
Pessimo risveglio stamattina per le borse dell’Asia-Pacifico: il Nikkei giapponese ha perso -2,8%, col colosso dell’elettoronica Sony -9%. Gli analisti vedono nell’acquisto di Activision da parte di Microsoft una minaccia considerevole, su volumi e margini, per l’ecosistema Playstation di Sony. Kospi coreano -0,8%, ASX200 australiano -0,7%.
Il CSI 300 di Shanghai&Shenzen ha perso -0,7%, mentre ha difeso la parità l’Hang Seng di Hong-Kong, +0,06%, aiutato dal rimbalzo di alcuni operatori dell’immobiliare e dell’high-tech cinese.
Il petrolio e’ ancora in rialzo del +1,2% a 86,4 Dollari/barile (ore 12.00 CET), in attesa del nuovo dato sulle scorte Usa nel pomeriggio di oggi, e del ripristino del principale oleodotto Iraq-Turchia, danneggiato da un’esplosione.
Intanto, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha comunicato che l’Amministrazione Usa sta chiedendo ai Paesi produttori/produttori di impegnarsi ad adeguati livelli di offerta.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.01.2022Corrono i rendinenti dei Governativi Usa: soffrono I listini tecnologici.
Trimestrali Usa entrano nel vivo: attenzione per le indicazionisul 2022.
Massimi dal 2014 del petrolio: strette monetarie anti-inflazione in vista.
Il Presidente cinese promette sostegno della politica monetaria alla crescita.
Lo scenario economico sta mutando rapidamente. Cresce infatti la convinzione che i tassi ufficiali di interesse saliranno rapidamente, a partire da marzo, negli Usa, ma anche in Europa, forse gia’ nella parte finale dell’anno.
La seduta di ieri, 17 gennaio, e’ stata a ranghi ridotti, poiche’ Wall Street era chiusa nella giornata dedicata a Martin Luther King, ma i listini azionari europei sono timidamente saliti: Milano +0,49%, Francoforte +0,34%, Parigi +0,82% e Londra +0,91%.
L'aumento dei rendimenti dei Treasury Usa, col 10 anni al +1,83%, testimonia la convinzione degli investitori in un rialzo dei tassi da parte della FED (Banca Centrale Americana) già nel prossimo mese, seguito da altre 3 mosse restrittive da 0,25% ciascuna entro la fine dell’anno: insomma, almeno +100 bps in meno di un anno.
Partendo da un contesto di “tassi 0” puo’ sembrare poca cosa, ma sul mercato dei Govies l’effetto “aspettative” e’ molto chiaro: il rendimento dei Treasury bill con scadenza 2 anni è salito da 0,20% di settembre 2021 fino a superare il +1,0% stamane (ore 12.30 CET), incorporando implicitamente l’attesa di altri rialzi nel 2023.
Le curve dei rendimenti tendono inoltre ad appiattirsi: lo spread tra 2 e 10 anni e’ solo 80 bps.
I rendimenti salgono ed i prezzi delle obbligazioni scendono in tutto il Mondo, compreso in Giappone, Paese in cui inflazione e rendimenti erano parole dimenticate da oltre 20 anni: il rendimento del bond decennale giapponese e’ salito a +0,13%, il picco massimo degli ultimi dodici mesi.
Se questa tendenza alla rapida risalita dei tassi si confermasse, e’ abbastanza prevedibile che si verifichi una significativa rotazione di preferenze nell’universo azionario, con un’ovvia penalizzazione dei titoli tech/growth, le cui valutazioni elevate soffrono dell’aumento dei tassi, ed una riscoperta e ri-valutazione dei temi di investimento piu’ ciclici, come industriali di base, banche, ed “energy realated”.
La Cina spiazza una volta ancora l’Occidente, dando sostegno alla propria crescita economica con una politica monetaria nuovamente espansiva. Nel proprio intervento via video-messaggio alla Conferenza di Davos, anche quest’anno virtuale, il Presidente Xi-Jinping ha sottolineato la minaccia alla crescita che la corsa all’aumento dei tassi (ovvio riferimento agli Usa) potrebbe rappresentare.
La svolta verso politiche monetarie piu’ restrittive riguarda molte Banche Centrali in tutto il Mondo ma, evidentemente, molto meno quella cinese, poiche’ nel Paese i prezzi al consumo stanno salendo piu’ lentamente (in Dicembre sono addirittura scesi rispetto a novembre) e l’attuale struttura dei tassi lascia spazio per misurati tagli.
La musica cambia anche se si guarda al Giappone. Nel meeting appena concluso, la Bank of Japan (BoJ), ha deciso di lasciare invariata la politica monetaria, ed apportato un marginale al rialzo delle previsioni di inflazione, comunque largamente al di sotto del target del 2%. Un po’ di ottimismo in piu’ anche con riguardo ai rischi di scenario, ora definiti come "generalmente bilanciati".
La Borsa di Tokyo, contagiata dal mood generale molto cauto, ha chiuso in leggera flessione, Nikkei -0,3%, nonostante la BoJ abbia rivisto al ribasso le stime di crescita del GDP (prodotto interno lordo) per l'anno finanziario 2021/2022, a +2,8% dal +3,4% precedente, ed al rialzo quelle per il prossimo 2022/23, a +3,8% dal +2,9%.
L’Hang Seng di Hong-Kong ha perso il -0,4%, il Kospi coreano il -0,9%.
Sul fronte macroeconomico europeo ha sorpreso positivamente l’indice sull’ottimismo economico Zew tedesco di gennaio, che a fronte di un lieve peggiramento delle “condizioni correnti”, ha invece registrato un balzo a 51,7 (da 29,9 di dicembre) delle “aspettative”.
Oggi pomeriggio, 18 gennaio, negli Stati Uniti, e’ atteso l'indice sull’attivita’ manufatturiera Empire della Fed di New York, relativo a gennaio: è previsto in calo, pur segnalando il perdurare della fase espansiva. Il forte continuo rialzo dei prezzi delle materie prime e le strozzature sulla loro disponibilita’ continuano a pesare sulla prospettiva del comparto.
Il continuo aumento del prezzo del petrolio e’ la piu’ grande minaccia alla normalizzazione dei prezzi alla produzione (PPI) ed al consumo (CPI) nel corso di quest’anno. Anche stamattina, il WTI (greggio di riferiemento nord americano) guadagna il +1,2% a 84,9 Dollari/barile, replicando il recente record di ottobre 2021.
Goldman Sachs, in un recentissomo studio, ha rivisto al rialzo le previsioni sul prezzo del petrolio, prevedendo il superamento della soglia di 100 Dollari/barile per il Brent (greggio del mare del nord europeo) entro il 2022 ed il suo stazionare sopra “quota 100” per il 2023. Speriamo che non sia cosi’...
A fine mattinata le Borse Europee perdono in media il -1% ed il future sul Nasdaq indica un’apertura pesante, oltre il -1%.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.01.2021 Partenza 2022 positiva per le Borse, nonostante Covid, inflazione alta e tassi.
Oggi, dal meeting Opec+, stime della domanda e quote aggiornate.
Settimana ricca di dati sull’inflazione Europea: forse segnali di stabilizzazione.
Incredibile! Apple sopra i $ 3 triliardi di capitalizzazione.
Le Borse europee sono partite col piede giusto nella prima seduta del 2022. Col listino italiano in testa, +0,5% e vicino ai massimi di novembre, ed un progresso del +0,4% dell’Eurostoxx50, si conferma il trend positivo gia’ visto nel 2021, che ha portato l’indice Stoxx600 Europe a sfiorare il +20%, ma anche il Cac40 francese toccare il +29% ed il FtseMib italiano il +23%.
Inaspettatamente il comparto europeo piu’ brillante di ieri, 3 gennaio, e’ stato quello automobilistico, dopo che il pioniere dell’auto elettrica Tesla ha annunciato di aver venduto oltre 936 mila unita’, quasi il doppio rispetto al mezzo milione scarso del 2020.
L’azione Tesla ha chiuso la seduta a Wall Street con un sontuoso +14%, e cio’ ha contribuito a mettere in una buona prospettiva anche gli altri titoli del settore.
Restiamo tuttavia convinti che il 2022 porti con se’ diverse incertezze: l’inflazione e’ troppo alta e non accenna a diminuire, le Banche Centrali sono indotte a ripristinare una politica monetaria piu’ convenzionale e meno espansiva, ed anche i Governi dovranno rivedere in termini meno emergenziali le loro politiche fiscali.
Anche Wall Street ha iniziato il nuovo anno in rialzo, col Dow Jones, +0,68%, e lo S&P 500, +0,64%, a segnare nuovi record. Il balzo maggiore e’ stato tuttavia per il Nasdaq, + 1,20%.
L’azione Apple, col +0,97% di ieri, 3 gennaio, ha permesso al gigante di Cupertino di diventare la prima Societa’ quotata al Mondo a superare la soglia dei 3.000 miliardi di Dollari di capitalizzazione: solo ad Agosto 2020 festeggiavamo i 2.000 miliardi...WoW!
Oggi, 4 gennaio, e’ una giornata importante per il prezzo del petrolio ed, in parallelo, per l’inflazione, visto che almeno meta’ dei rialzi dei prezzi alla produzione (PPI) sono imputabili all’impennata del greggio nel 2021.
Dalla riunione odierna dell’Opec+ (cartello dei principali esportatori piu’ partners), la prima dopo la nomina a nuovo segretario del kuwaitiano Haitham al-Ghais, si attendono sia le nuove previsioni sulla domanda che le nuove quote di produzione mensile, per le quali e’ previsto al momento un incremento di 400 mila barili al mese.
Nell’attesa delle novita’, il WTI (Greggio di riferimento texano) scambia a 76.6 Dollari/barile (ore 12.30 CET).
Quella di ieri, 3 gennaio e’ stata una giornata povera di dati macro, se si eccettua l’atteso aggiornamento sulle vendite al dettaglio in Germania a novembre, cresciute del +0,6% mensile, ma scese del -2,9% rispetto a novembre 2020. Le nuove stime per la variazione 2021 indicano ora un modesto +0,9%.
Sul fronte obbligazionario, finalmente, qualche novita’. Il rendimento del Treasury dcennale Usa e’ salito ieri di 10 punti base in una sola giornata a +1,62% e stamattina, 4 gennaio, allunga ulteriormente a +1,64%, incorporando attese di rialzi numerosi e ravvicinati dei tassi ufficiali da parte della FED (Banca Centrale Usa).
La stessa tendenza, con movimenti piu’ misurati, si rileva in Europa, dove il differenziale di rendimento tra il BTP decennale benchmark italiano ed il Bund tedesco resta stabila attorno a 134 punti base, ma il rendimento del BTP e’ risalito a 1,20% (ore 12.45 CET).
Poche novita’, invece, sul mercato valutario: l’Euro e’ stabile a 1,129 Dollari, mentre perdura la debolezza dello Yen giapponese, col cross Dollaro/Yen sopra 116,1, livello massimo da gennaio 2017.
Timido tentativo di rimbalzo, con abbondante volatilita’, per le principali cryptovalute. Bitcoin sale del +1,4% a 46.600 Dollari, ma resta lontanissimo dal picco di inizio novembre a quota 67.700.
A partire da oggi, la prima settimana 2022 si arricchisce di appuntamenti macro, ed in particolare sull’inflazione di dicembre: oggi, 4 gennaio e’ uscita quella francese, +2,8% YoY, invariata e in inea con le stime, domani quella italiana e giovedì 6 quella tedesca. Venerdì 7 gennaio sara’ resa nota quella media dell’Euro Zona, prevista in lieve rallentamento al +4,7% dal +4,9% di novembre.
Inizio 2022 spumeggiante anche per la Borsa di Tokyo, dove l’indice Nikkei, sostenuto dalla debolezza dallo Yen e dall’ottimismo di Wall Street, ha chiuso in rialzo del +1,77% mentre l'indice più ampio Topix ha guadagnato il + 1,9%. Gia’ nel 2021 la valuta giapponese aveva perso il 10% di valore contro il Dollaro, una vera manna dal cielo per l’economia esportatrice giapponese.
A fine mattinata, anche i listini europei si muovono energicamente al rialzo, con progressi medi del +1% (ore 13.00 CET). I futures su Wall Street anicipano aperture stabili, rispetto alle chiusure da record storico di ieri sera.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.11.2021Jerome Powell fara’ un secondo mandato come Presidente della FED.
Usa, India, Giappone e Corea verso l’utilzzo delle reserve: petrolio in calo.
Segnali di rialzo dei rendimenti in Usa ed Europa. Che sia la volta buona?
Europa verso nuovi selettivi lock-down? Potrebbe rallentare la ripresa.
Giornata contrastata quella di ieri, 22 novembre, per le Borse europee. Partite fiacche per le preoccupazioni sulla quarta ondata di Covid-19, sono migliorate nel pomeriggio, in parallelo al buon avvio di Wall Street che apprezzava la conferma di Jerome Powell a Chair della FED (Banca Centrale Americana).
Il Dax tedesco ha chiuso a -0,27% penalizzato dal boom dei contagi, ma l’Ibex spagnolo ha guadagnato +0,78% ed il FtseMib italiano +0,17% a cui va aggiunto il +0,5% di effetto “stacco dividendi”.
Negli Stati Uniti S&P500 e Nasdaq sono saliti a nuovi record, celebrando la conferma di Jerome Powell: successivamente, la brusca risalita dei rendimenti dei Tresuries, in concomitanza a due pesanti aste di “Govies”, ha innescato vendite insistenti sul Nasdaq, che ha chiuso a -1,26%, ed in parte sull’S&P500, -0,32%. Appena sopa la parità il DowJones, +0,05%.
Il Presidente Usa Joe Biden, commentando il secondo mandato a Jerome Powell, si e’ detto “fiducioso che l’obbiettivo del Presidente e della sua nuova Vice Lael Brainard, che sostituira’ dal 1’ febbraio Richard Clarida, sara’ raffreddare l’inflazione e favorire la massima occupazione per renderà l'economia Usa ancora piu’ forte».
Il rendimento del Treasury Note decennale Usa anni e’ salito stamane, 23 novembre, a +1,64%, da 1,54% di ieri mattina, e quello del “due anni” a +0,59% (ore 12.00 CET), il livello piu’ alto del 2021.
E’ implicita in tali movimenti l’aspettativa “quasi certa” di un doppio rialzo dei tassi: +0,25% a giugno 2022 ed un altro a settembre. Una discreta probabilita’ e’ anche assegnata ad un terzo aumento a dicembre. La curva dei rendimenti, tuttavia resta molto piatta: spread tra Treasury 5 e 30 anni a 0,64 bps.
Sul morale dei mercati pesa il rialzo dei contagi, visto chiaramente nella prima parte della seduta europea. Dopo l’Austria, anche alcuni lander tedeschi hanno introdotto selettivi lockdown che potrebbero rallentare la crescita economica.
Anche in Italia, all’avvicinarsi delle festività natalizie, il Govemo si appresta a varare una serie di provvedimenti che estenderanno l’obbligo del Green Pass e accelereranno la pianificazione della terza dose di vaccino.
Il prezzo del petrolio prosegue la debolezza iniziata 3 settimane fa. Oltre alla paura che il Covid possa deprimere i consumi, pesano le voci di un’azione congiunta dei “grandi importatori di greggio” per liberare parte delle loro riserve strategiche.
Bloomberg indicava che gli Stati Uniti annunceranno presto i dettagli e mosse simili saranno prese anche da India, Giappone, Corea e forse Cina.
L’effetto e’ che il WTI (West Texas Intermediate) stamattina, 23 novembre, e’ in ribasso del -1,2% a 75,8 Dollari/barile e che l’Opec+ (Organizzazione dei 13 maggiori esportatori) riterrebbe tali mosse poco giustificate nelle attuali condizioni del mercato.
Sul versante domestico italiano, l’intenzione del fondo Usa KKR di lanciare un’opa (offerta pubblica di acquisto) su Tim a 0,505 Euro/azione sembra incassare un’approvazione di massima da parte del Governo (detentore del 9,8% del capitale).
Posizione piu’ critica da parte del primo socio, il gruppo francese Vivendi, forte del suo 25% circa. Il prossimo cruciale consiglio di amministrazione di Tim sara’ venerdi’ 26 novembre.
Stamattina, 23 novembre, le borse dell’Asia-Pacifico appaiono incerte: l’Hang Seng di Hong-Kong segna -1,2%, per il calo di molte azioni tecnologiche, come Alibaba, che perde un altro -3% a 132 HK Dollari.
La Cyberspace Administration of China ha diffuso nuove stringenti regole per la pubblicazione di contenuti sulle piattaforme online, di e-commerce e di video giochi.
L’indice CSI 300 di Shanghai&Shenzen è invariato, il Kospi coreano perde -0,5%, il BSE Sensex indiano -0,3%. Borse giapponesi chiuse.
Sul fronte obbligazionario europeo oggi, 23 novembre, si nota una robusta risalita dei rendimenti che, se combinata alla sperata riduzione della pressione inflattiva nei prossimi mesi, originerebbe una rassicurante “normalizzazione” dei tassi reali, oggi anomalmente negativi.
Il rendimento del BTP decennale italiano risale a +1,02%, +6 bps, e quello dell’omologo Bund tedesco a -0,25%, +6bps.
Spread in lieve rialzo a 127 bps, anche per effetto delle parole del membro del Board della Banca Centrale Europea Villeroy, che indicano un ridimensionamento degli acquisti emergenziali gia’ dal mese di marzo 2022.
La risalita dei rendimenti in Usa ed Europa sembra penalizzare l’oro, che ieri, 22 novembre ha perso oltra il -2% tornando a 1.800 Dollari/oncia.
Mattinata debole per le Borse europee (calo medio del -0,8%), e futures su Wall Street in frazionale calo (ore 13.00 CET).
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