Bitcoin (BTC) analisi tecnica e fondamentaleBitcoin continua a seguire lo scenario delineato nella nostra precedente analisi. Dopo aver nuovamente testato il punto di controllo (POC) dell'area del valore, il prezzo ha superato l'EMA50 sul grafico a 4 ore e ha violato la linea di tendenza di resistenza discendente globale. Attualmente stiamo assistendo al test di un significativo blocco di resistenza tra 27.000 e 28.000, che determinerà la direzione del movimento dei prezzi di Bitcoin.
Questo slancio rialzista si è verificato in seguito a una dichiarazione del presidente della SEC, Gary Gensler, in cui ha riconosciuto che Bitcoin non è un titolo. Se Bitcoin riuscisse a stabilirsi al di sopra della linea di tendenza discendente e a uscire dall’attuale fascia di prezzo, prevediamo un movimento verso la zona di squilibrio di 4 ore. In questa zona, i trader dovrebbero cercare le lacune nei livelli di volume degli scambi orizzontali da colmare.
Inoltre, dopo un nuovo test potrebbe verificarsi una rottura al di sopra della linea di tendenza se i rialzisti non riescono a superare immediatamente il blocco di resistenza 27.000-28.000. Di conseguenza, durante il nuovo test della linea di tendenza, potrebbe verificarsi una necessaria correzione del recente impulso rialzista, tornando ai livelli di Fibonacci 0,5-0,61.
Sul grafico logaritmico giornaliero si sta elaborando un’estesa divergenza rialzista, con un nuovo test dell’intersezione tra le medie mobili a 200 giorni e a 200 settimane previsto prima di ulteriori cali.
Vale la pena notare che, su scala più globale, il prezzo di BTC è crollato partendo da un modello a cuneo ribassista e non c'è stata un'adeguata correzione dell'intero trend rialzista dall'inizio dell'anno. Gli obiettivi di questa correzione potrebbero essere i livelli di Fibonacci 0,5-0,78. In questo intervallo si trova la zona di squilibrio di 1 settimana con lacune significative nei livelli di volume degli scambi orizzontali che devono essere colmate. Le prossime aree di interesse per gli acquirenti sono la fascia 22.000-23.000 e il livello psicologico cruciale di 20.000. A questi livelli cercheremo formazioni di inversione per accumulare posizioni lunghe.
L’indice di paura e avidità è attualmente nella zona della paura a 46.
La capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute è salita a 1.054 miliardi di dollari, mentre l'indice di dominance di Bitcoin è sceso al 50,03%.
Sulla base dell'analisi dei grandi blocchi di ordini nei registri degli ordini di borsa, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 17.000 - 22.500
🔴 Zona di rifornimento: 28.000 - 32.000
📊 Analisi fondamentale
Il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, Gary Gensler, ha parlato davanti al Comitato per i servizi finanziari della Camera. Gary Gensler ha riconosciuto che Bitcoin non è considerato un titolo.
La capitalizzazione di mercato delle stablecoin è in calo da 18 mesi consecutivi. La capitalizzazione totale di tutte le stablecoin in circolazione a settembre è diminuita dello 0,63% e ha raggiunto il livello più basso dall'agosto 2021. Questo calo può essere attribuito alla ridotta attività di negoziazione sulle borse.
D’altro canto, il volume di BTC detenuto dai detentori a lungo termine si sta avvicinando al massimo storico. Nei cicli precedenti, questo è stato spesso visto come un segnale di un imminente macro rally, seguito da una fase iniziale del mercato rialzista.
I dati sul PIL americano hanno confermato le previsioni e si attestano ora al 2,1%. Pertanto, nel secondo trimestre di quest’anno, l’economia statunitense è cresciuta dello 0,1% rispetto al periodo di riferimento precedente. Il mercato azionario americano ha già risposto a questa notizia con un leggero rialzo dell’indice delle maggiori società statunitensi, l’S&P 500. L’indice del dollaro DXY è diminuito in risposta a questi dati.
🌐 Prossimi eventi macroeconomici
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 28 settembre alle 23:30 - Discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
➤ 3 ottobre alle 17:00 - Dati sull'indagine sulle aperture di lavoro e sul turnover del lavoro (JOLTS) per agosto.
➤ 12 ottobre alle 15:30 - Indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti.
➤ 1 novembre alle 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Federal Reserve.
Idee della comunità
Bond: Siamo al precedente livello di supportoL'ultimo mese per quanto riguarda il mercato del BTP domestico si è caratterizzato per una serie di chiusure in perdita che hanno determinato una forte pressione sul debito nostrano, tant'è che oggi sarebbe acquistabile sotto la pari il BTP al 5% scadenza 2039.
La salita dei rendimenti e la contestuale discesa in conto capitale dei prezzi, crea sicuramente un po di maretta nei portafogli obbligazionari, spesso indigesta.
Dal punto di vista tecnico il prezzo è andato a toccare i minimi di dicembre 2022, livelli minimi più bassi si sono visti sullo strumento solo durante la crisi del nostro debito del 2011.
Anche l'RSI è su livelli di ipervenduto, parimenti a quanto accaduto a dicembre, dove poi si è vista un'importante reazione.
L'apertura odierna 29.09 è in gap up rispetto alla sessione di ieri.
Seguiamo fino a chiusura contrattazione per vedere se si realizza un punto di pivot che possa dare una spinta alle quotazioni nel mese di ottobre.
REPORT Q4 2023: attenzione al DAX!Questa settimana ho pubblicato un’analisi dal titolo “Report Q4 2023: i grafici da seguire per investire consapevolmente”. Essa è reperibile al link:
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All’interno della discussione elencavo diversi indici di forza da seguire, responsabili dei movimenti di diverse asset class, tra le quali il mercato azionario statunitense. Uno di questi indici era LQDH/LQD, correlato inversamente al Nasdaq:
Questo a livello statunitense. E per quanto riguarda il mercato europeo? Quali indici o dati da monitorare per cavalcare potenziali tendenze sul DAX?
Buongiorno a tutti.
Questa analisi altro non è che un “sequel” dell’analisi precedente, frutto dell’estratto di un mio report personale. Come da titolo il focus sarà rivolto sul DAX tedesco, mentre gli altri protagonisti del report saranno:
• IFO sulla fiducia delle imprese
• ZEW sulla fiducia degli investitori
• Fiducia dei consumatori
• Indicatore sulle aspettative dei tassi BCE (IBGS/IBGM)
• PMI manifatturiero
• PMI sui servizi
Buona lettura!
1. LE PRESTAZIONI DEL DAX
Andiamo a commentare il DAX dal punto di vista tecnico:
L’indice azionario tedesco ha vissuto dei momenti di forte tendenza rialzista (dal 29 settembre 2022 al 19 maggio 2023) in cui è riuscito a realizzare una grande prestazione del +37.60% circa; la stessa forza pare sia svanita negli ultimi mesi. Osserviamo la grafica seguente:
Possiamo assistere ad una lateralizzazione del prezzo, indicata dal rettangolo di color giallo. Interessante notare come esso, dal 31 luglio, abbia realizzato un triangolo discendente (figura tecnica ribassista) che ha visto un breakout lo scorso 25 settembre.
2. DAX E DATI MACROECONOMICI CHIAVE: IFO, ZEW E FIDUCIA DEI CONSUMATORI
C’è ora da chiedersi quali potevano essere le forze che avevano sostenuto il rialzo dell’indice e quelle che ora stanno catalizzando il suo ribasso; a tal proposito, si osservino le due figure successive:
Il rialzo del 29 settembre ’22 / 19 maggio ’23 era stato sostenuto dalla forza di alcuni dati macroeconomici chiave (ovviamente a livello tedesco), tra i quali:
• IFO sulle aspettative future (che misura la fiducia delle imprese tedesche con un’ottica temporale a sei mesi)
• ZEW sulle aspettative future (che misura la fiducia di investitori istituzionali e analisti sul futuro economico tedesco)
• Fiducia dei consumatori
L’ultimo ribasso, al contrario, è stato sostenuto dalla debolezza degli stessi dati macroeconomici.
Perché essi riescono ad impattare sul DAX? Per spiegare ciò occorre osservare le tre grafiche successive che, in ordine, mostrano:
• La correlazione positiva DAX – IFO sulle aspettative future
• La correlazione positiva DAX – ZEW sulle aspettative future
• La correlazione positiva DAX – fiducia dei consumatori
Le correlazioni positive osservate sottolineano come quei dati macro riescano ad influenzare decisamente l’indice azionario.
Domanda delle domande:
“Perché?”
Proviamo a realizzare dei ragionamenti logici, partendo dal dato sulla fiducia dei consumatori.
• Ad una maggior fiducia di questi ultimi corrisponderà molto probabilmente un aumento della loro domanda per beni e servizi: essi andranno ad aumentare le loro spese; questo andrà a migliorare il sentiment delle imprese, che rafforzeranno i loro utili societari. Al verificarsi di queste condizioni migliorerà altresì il sentiment di analisti e investitori.
È importante ricordare che una delle variabili della formula del calcolo del PIL (utilizzando il metodo della spesa) sono proprio i consumi. La formula in questione è:
PIL = C + I + G + (EX – IM)
Dove:
C: Consumi
I: Investimenti
G: Spesa pubblica
(EX - IM): Export – Import
Dunque:
• All’aumentare della fiducia dei consumatori aumenterà la variabile C ma anche…quella I. Il motivo è semplice: vedendo un aumento della fiducia dei consumatori, le imprese saranno più incentivate ad investire dei capitali in nuovi progetti e beni strumentali
L’esempio è stato realizzato immaginando un contesto di espansione economica, caratterizzata da un aumento della domanda e degli investimenti delle imprese. È vero l’opposto in condizioni di rallentamento economico, dove le “variabili” di consumo e di sentiment andranno ad invertire la tendenza.
In un contesto del genere, come potrà mai essere il sentiment degli investitori? Sicuramente positivo, dal momento in cui è proprio in un’espansione economica che il mercato azionario realizza le sue migliori performance, sostenuto da un aumento degli utili delle società quotate!
L’esempio sottintende una questione importante:
• I tre dati macroeconomici si influenzano a vicenda e, a loro volta, influenzano il mercato azionario (DAX)
Troviamo conferma nelle successive correlazioni positive tra i tre dati macro:
3. ATTENZIONE ALLA BCE
Concentriamoci ora sulla politica monetaria in Euro Area.
L’ultima riunione datata 14 settembre ha visto una BCE “falco” aumentare i tassi di interesse di altri 25 punti base con lo scopo di combattere l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo.
I tassi, ad oggi, si trovano al 4.5%, come nell’epoca della bolla di internet (2000-2001); c’è da stupirsi? Direi di no, dal momento in cui la banca centrale ha dovuto affrontare un tasso di inflazione che al suo massimo anno/anno registrava valori in doppia cifra: +10% e poco oltre.
Più una politica monetaria si presenta restrittiva e più, nel medio periodo, impatta in negativo sul mercato azionario; spiegherò i motivi più avanti.
Ora è necessario ricavare un indice di forza che espliciti le aspettative del mercato sui tassi di interesse BCE; sarebbe stato utile avere un “LQDH/LQD” europeo, ma questo non è possibile. Come “arrangiarsi” in tal senso? Sfruttando il concetto di duration!
• Sappiamo che l’asset class obbligazionaria presenta il rischio “tassi di interesse”; all’aumentare di essi corrisponderà un deprezzamento dei bond. La duration, espressa in termini di tempo (in anni, tipicamente), ci fornisce una misura di quanto una particolare obbligazione (o ETF obbligazionario) venga effettivamente impattata. All’aumentare della duration, aumenterà il potenziale deprezzamento di un bond in seguito a un rialzo dei tassi di interesse
Prendiamo in considerazione due ETF obbligazionari che replicano l’andamento di prezzo di un indice di titoli di stato europei. Essi sono mostrati nella figura successiva:
• L’iShares € Govt Bond 1-3yr ETF, dal ticker “IBGS”
• L’iShares € Govt Bond 7-10yr ETF, dal ticker “IBGM”
Le due grafiche successive mostrano gli emittenti principali e le relative duration dei due ETF:
La duration di IBGM (7.84 anni) si presenta superiore rispetto a quella di IBGS (1.68 anni).
Il prezzo del primo ETF è stato più ribassista del secondo durante l’inasprimento della politica monetaria? Proprio così, e questo è dimostrato nella grafica successiva:
Dal 2022 ad oggi, durante il processo di rialzo dei tassi, l’ETF a maggior duration ha realizzato performance peggiori (del -21.36%) rispetto all’altro (-3.45%).
Osservate l’arco temporale gennaio 2022-giugno 2022:
• Nonostante i tassi di interesse fossero ancorati allo 0%, il movimento dei due ETF a diversa duration aveva anticipato il rialzo dei tassi
Questo cosa significa?
• Gli investitori acquistano o vendono le loro aspettative
Infatti, creando un indice di forza tra i due ETF, “IBGS/IBGM”, si ottiene un indicatore anticipatore (leading indicator) sui tassi di interesse. Questo è rappresentato nella figura successiva:
• Ad un rialzo dell’indicatore leading corrisponderanno aspettative di inasprimento monetario, al contrario aspettative di allentamento
Le aspettative del mercato sui tassi di interesse stanno impattando sull’indice azionario DAX? Proviamo a scoprirlo nella grafica seguente:
Sembrerebbe di sì. In particolare:
• È dal 6 luglio 2023 che DAX e IBGS/IBGM presentano tra loro una correlazione negativa; il ribasso dell’indice azionario (dal 31 luglio) ha avuto inizio al rialzo del leading indicator (nella medesima seduta di contrattazioni). La stessa correlazione inversa ha dato vita a due figure tecniche completamente opposte: un triangolo discendente ribassista e uno ascendente rialzista
Ma…non finisce qua! È interessante notare la formazione di altre correlazioni inverse del leading indicator con i tre dati macroeconomici citati precedentemente. A tal proposito, si osservino le tre figure successive:
Più una politica monetaria si presenta restrittiva e più, nel medio periodo, impatta in negativo sul mercato azionario.
• Al salire del costo del denaro, diminuirà la domanda dei consumatori per prestiti e finanziamenti per acquisti di beni discrezionali; a risentirne in negativo saranno le imprese, che vedranno volumi di vendita in rallentamento. A questo punto, in uno scenario di rallentamento economico, peggiorerà il sentiment di investitori e analisti
In uno scenario di questo tipo, riconducibile alla fase 6 del ciclo economico (che stiamo vivendo), che tendenza presenta (o, per lo meno, dovrebbe presentare) il mercato azionario? Ribassista!
Per tutti i motivi evidenziati, la mia visione da oggi alla fine dell’anno sarà ribassista. Andrò ad osservare attentamente le correlazioni, specie quella inversa IBGS/IBGM – DAX. Senza dimenticare altri due dati macro: i due PMI (servizi e manifatturiero), entrambi in territorio di contrazione:
Per terminare l’analisi:
• L’area di prezzo più importante che il DAX andrebbe a testare in un eventuale ribasso sarebbe quella dei 14500€ - 14900€.
Per qualsiasi domanda contattatemi pure.
A presto.
WisdomTree - Tactical daily update - 27.09.2023Borse deboli, “fiutano tassi alti e a lungo” in USA e Europa.
Prezzo del petrolio sempre piu’ su’: WTI oltre 91 Dollari/barile.
I prezzi al consumo in Europa potrebbero non scendere a settembre.
Economia europea in stallo, frenano fiducia, consumi e investimenti.
Le aspettative che il rialzo dei tassi di interesse Usa non sia ancora finito spinge al rialzo i rendimenti dei Treasury ed il Dollaro, deprimendo le Borse. Salgono anche i rendimenti dei Titoli di stato europei, con quello del Bund decennale al massimi da 11 anni sopra 2,80%, e quello del Btp decennale italiano oltre 4,72%, vicino ai massimi da 10 anni.
Va da se’ che i maggiori indici azionari europei abbiano chiuso in calo la seduta di ieri, 26 settembre: Milano e Francoforte -1,0%, Parigi -0,7%, EuroStoxx50 -0,9%.
Anche Wall Street risente delle preoccupazioni di un nuovo rialzo dei tassi e delle nuove minacce inflazionistiche dovute all’aumento dei prezzi energetici: Dow Jones -1,1%, S&P500 -1,5%, Nasdaq -1,6%. Nel mese di settembre i saldi provvisori segnano: -3,8% per S&P500, -5,4% per Nasdaq Composite e -2,1% per Dow Jones.
In America e’ riaffiorata la prospettiva di “shutdown”, cioe’ di stop alla spesa pubblica dal 1° ottobre, e l’Agenzia di rating Moody's segnala che costituirebbe un evento "credit negative" per il “debito pubblico” Usa. Si spera che al Congresso repubblicani e democratici trovino presto un accordo provvisorio che prolunghi i finanziamenti di 4-6 settimane.
Il cambio del USDollar e’ ai massimi da 10 mesi, sospinto dalla risalita dei rendimenti dei Treasury, col “Dollar Index” tornato sopra 106: l’innesco l’ha fornito la Banca centrale Usa (FED) quando la scorsa settimana ha mantenuto i tassi invariati ma ha anche segnalato un possibile aumento a novembre.
Sul tema, il Presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, ha osservato ieri che che “probabilmente ci stiamo avvicinando al livello dove mantenere i tassi stabili, sebbene più alto di quello attuale”.
La Sterlina inglese va a concludere un settembre di cali sensibili, -4.1% verso Dollaro, -7,2% da luglio, a 1.215 contro US$: alla forza “rates driven” della valuta Usa si combina la convinzione che i tassi britannici non saranno ulteriormente alzati per non danneggiare l’economia.
In Europa cresce la convinzione che la “stretta monetaria”, pur senza essere ulteriormente inasprita, durera’ a lungo: il Presidente dell’ECB (Banca centrale europea) Christine Lagarde, ha lasciato intendere che la discesa del costo del denaro potrebbe non accadere nel 2024, ma solo a inizio non 2025.
Purtroppo tale contesto favorisce il rialzo dei rendimenti dei Govies europei: ieri quello del Btp 2 anni, di cui il Tesoro italiano ha collocati 3 miliardi di Euro, e’ stato stato fissato al 3,97%, +34 bps in 1 mese: la domanda e’ stata buona, 4,87 miliardi, con un ratio di copertura 1,62.
Prosegue, purtroppo, l’allargamento dello spread: ieri, 26 settembre, ha raggiunto 192 bps, per poi ridimensionarsi leggermente a 189.
I rendimenti salgono visibilmente anche negli Usa: quello del Treasury 2 anni e’ ai massimi dal 2006, oltre 5,1%, e quello del 10 anni dal 2007, sopra 4,5%.
Macro Usa: a settembre e’ sceso l’ottimismo dei consumatori: l’indice del Conference Board è passato dai 108,7 di agosto a 103,0, contro attese di 106 punti, con la componente “aspettative future” calata da 80,2 a 73,7.
Le vendite di case nuove negli States ad agosto sono calate più delle attese: -8,7%, per un tasso annualizzato di 675 mila, contro stime di 695 mila. il prezzo medio unitario e’ pari a 514 mila Dollari.
Stamane, 27 settembre, prevalgono incertezza e volatilita’, come testimoniato dall’Indice Vix sulla volatilità delle opzioni sullo S&P500, al massimo da maggio: tra le maggiori Borse asiatiche segnaliamo quella giapponese, Nikkei 225 a -0,3% e quella sudcoreana, Kospi a -0,1%.
In Cina le cronache sono ancora dominate dalla crisi Evergrande, colossale e indebitatissimo gruppo immobiliare, la cui azione ha perso un altro -7% ad Hong Kong ed il cui AD e’ ora agli arresti domiciliari.
Il calo delle azioni e’ un fenomeno globale: l’indice Msci global e’ al 9 giorno di ribasso, ma stamane le Borse cinesi, ad esempio Shanghai +0,2%, e di Hong Kong, +0,47%, si giovano di dati incoraggianti sugli utili delle aziende industriali in agosto, in rialzo del +17,2% rispetto all'anno precedente, dopo un calo di -6,7% a luglio e -8,3% a giugno.
Prosegue l'indagine dell'Unione europea sui sussidi alle auto elettriche cinesi. Il Commissario Ue al Commercio Dombrovskis, in un'intervista al Financial Times ha detto che esistono "prove sufficienti" per giustificare l'esame dell'import dalla Cina di veicoli completi.
L’Unione europea teme che la competitivita’ delle auto cinesi possa mandare in crisi l'industria automobilistica europea. L’indagine includera’ ancha marchi stranieri non cinesi, tra cui l’americana Tesla e la svedese Volvo (perlatro controllata dalla cinese Geely: l’economia tedesca e’ la piu’ esposta settore dell’auto.
Il prezzo del petrolio torna a salire: il WTI (West Texas intermediate) e’ sopra 91 Dollari/barile, superando il +33% di aumento da luglio: gli operatori temono ammanchi di greggio nel periodo invernale, dopo il taglio delle esportazioni deciso dai 2 membri piu’ prominenti del cartello Opec+, Arabia Saudita e Russia.
Le Borse europee chiudono la mattinata senza spunti, ed i maggiori indici sono invariati alle 13.30 CET: l'economia europea e’ debole, come rivela il calo della fiducia dei consumatori a settembre in Germania e Francia. I future su Wall Street anticipano progressi frazionali, in media +0,3%, sulle chiusure precedenti.
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Compra dollari, indossa diamanti?Il dollaro ha raggiunto nuovi massimi del ciclo all'inizio della settimana, con il DXY che ha superato il picco di 105,90 toccato a marzo e si è spinto al di sopra della soglia psicologicamente chiave di 106. Come recita il vecchio detto, i trader "comprano dollari e indossano diamanti". Tuttavia, dopo dieci settimane di guadagni consecutivi, il dollaro ha ancora un po' di forza nel serbatoio o i ribassisti stanno per prendere il controllo?
Al momento, la bilancia dei rischi favorisce fortemente la prima ipotesi, con entrambi i lati del cosiddetto "sorriso del dollaro" che continuano a lavorare a favore del dollaro.
Da un lato, c'è il tema costante della sovraperformance economica degli Stati Uniti, o dell'eccezionalismo, che stimola la domanda. In una serie di dati, gli Stati Uniti stanno superando di gran lunga i loro omologhi del G10, registrando una disinflazione più rapida, una crescita più forte e un mercato del lavoro significativamente più resistente. Sebbene sia chiaro che il ciclo è in fase avanzata, si cominciano a vedere alcune crepe negli Stati Uniti, come altrove, con il Regno Unito che si avvicina sempre di più al precipizio dei mutui; l'eurozona che si sta piegando sotto il peso di un tasso di deposito della BCE da record, con la Germania che ora è il "malato d'Europa"; la Cina che non è riuscita a sperimentare alcuna forma di ripresa economica sostenibile dopo la pandemia e, infine, il Giappone che sta ancora lottando per raggiungere il suo obiettivo di inflazione accompagnato da una forte crescita degli utili.
Per il mercato dei cambi, tutto ciò ha permesso alla FOMC di inasprire la politica monetaria in misura maggiore rispetto alla maggior parte dei paesi del G10 e, cosa ancora più importante, probabilmente permetterà alla FOMC di rimanere in territorio restrittivo più a lungo rispetto alle altre banche centrali del G10. Il recente "dot plot", che prevede solo 50 pb di tagli l'anno prossimo (la metà di quanto previsto a giugno), ha visto il mercato retrocedere il prezzo del primo taglio al prossimo settembre e ha portato i Treasury a nuovi massimi pluriennali su tutta la curva, che ha subito un'impennata.
Dopo aver affrontato il lato dell'eccezionalità, che sembra duraturo, dobbiamo passare all'altro lato del sorriso del dollaro, ovvero l'avversione al rischio su larga scala.
Soprattutto a causa della posizione più restrittiva del previsto del FOMC e del conseguente aumento dei rendimenti del Tesoro, la propensione al rischio ha sofferto in modo significativo. L'S&P 500, ad esempio, ha perso circa il 6% nell'ultimo trimestre e ha sfondato la media mobile a 100 giorni per la prima volta da marzo, mentre altri indici di rischio come AUD/JPY e AUD/CHF sono stati messi sotto pressione negli ultimi tempi. In tempi come questi, in cui il rendimento del capitale ha la precedenza sul rendimento sul capitale, il biglietto verde ha una forte tendenza storica a sovraperformare.
Il lato tecnico dell'equazione supporta questa visione fondamentale.
Come già osservato, il DXY fa trading a ridosso del precedente massimo storico a 105,90 e ha anche brevemente superato la soglia di 106. I tori sembrano decisamente in controllo della situazione e, sebbene la visione possa essere popolare, il posizionamento non mostra segni di eccessivo affollamento. I rialzisti sembrano decisamente in controllo della situazione e, sebbene la visione possa essere popolare, il posizionamento non mostra segni di eccessivo affollamento, con gli USD long ampiamente in linea con la media a 5 anni, che probabilmente pongono pochi ostacoli a ulteriori guadagni.
Di conseguenza, i rialzisti sembrano destinati a mantenere il sopravvento, puntando probabilmente a un movimento verso il 50% di ritracciamento del declino registrato tra la fine del 22 e l'inizio del 23, intorno a 107,20. Una rottura al di sotto della linea di tendenza ascendente in vigore da metà luglio, a 104,90, metterebbe in pericolo questa prospettiva.
È importante notare che i guadagni del biglietto verde potrebbero non essere percepiti allo stesso modo in tutto il G10. Quelli che sperimentano le dinamiche di crescita più deboli - vale a dire GBP, EUR e CHF - vedranno probabilmente i cali più significativi, mentre gli antipodi (ad esempio AUD e NZD) potrebbero essere più isolati, soprattutto se è stato raggiunto il "picco di pessimismo" per quanto riguarda il sentimento verso la Cina. Un movimento verso la metà dei 107 anni del DXY equivarrebbe, grosso modo, a EUR/USD a 1,0400 e GBP/USD a 1,2000, livelli che sembrano ragionevoli nel medio termine.
GOLD: PRONTI A PARTIRE?!Vorrei condividere degli spunti interessanti sull'asset XAU/USD.
Credo che tutti conoscano il motivo per cui XAU/USD è temuto dalla maggior parte dei retail: Grandi volumi e grandi volatilità.
Negli ultimi 3 mesi abbiamo potuto assistere a movimenti e attacchi ribassisti da parte del Gold, che continua ad attaccare i livelli 1920-1900.
Tutti questi movimenti ribassisti sono stati neutralizzati dai buyers in quanto il prezzo ha sempre chiuso sopra i 1920$ all'oncia.
Quali sono i pilastri che reggono l'oro ancorato ai massimi?
Vorrei subito mostrare un grafico che rende l'idea dello scenario attuale.
Dopo le parole di Powell di mercoledì scorso, dove ha confermato il tasso d'interesse al 5,5%, 440.000 opzioni call sull'oro sono apparse sul mercato.
Questo livello rappresenta i massimi da Marzo 2023.
Cosa vuol dire se aumentano le opzioni call sul Gold?
Le opzioni call sono contratti che concedono all'acquirente il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare una determinata quantità di oro a un prezzo specifico (chiamato "strike price").
I motivi per cui le opzioni call aumentano sono molteplici, di seguito ne voglio elencare uno nello specifico.
"Cambiamento del sentiment di mercato".
In situazioni di pessimismo o turbolenze sui mercati finanziari, gli investitori tendono a cercare attività rifugio, come l'oro, che è tradizionalmente considerato un bene sicuro in periodi di incertezza economica.
Gli investitori potrebbero acquistare opzioni call sull'oro come forma di copertura (hedging) contro il rischio di ulteriori perdite nei loro portafogli.
Spiegato il possibile motivo dell'aumento delle opzioni call sull'oro soffermiamoci ora sul motivo del cambiamento del sentiment.
Powell, mercoledì scorso, ha ribadito la missione di riportare l'inflazione al 2% ad ogni costo.
Dalle proiezioni ufficiali rilasciate dalla FED ho visto un cambiamento del dot plot chart, mostrando un consenso da parte dei partecipanti del FOMC più alto.
In parole povere? Tassi altri per PIU' TEMPO.
Un altro fattore che potrebbe aver fatto storcere il naso agli investitori è una domanda fatta dai giornalisti.
Powell nelle precedenti riunioni ha sempre voluto sottolineare come il "soft landing" (atteraggio morbido" è sempre stato il suo obbiettivo.
Nell'ultima riunione la dichiarazione è stata diversa:
“Se l’economia risulta più forte del previsto significa che dobbiamo fare di più per ridurre l’inflazione.
I prezzi più alti dell’energia, se sostenuti, possono influenzare l’inflazione.
L'atterraggio morbido è un'aspettativa che vogliamo che si verifichi ma non è scontata”
Passando ora alla parte grafica, il dollaro continua nel suo movimento rialzista da diverso tempo.
Prezzi alti del dollaro portano pressioni ribassiste sul Gold, per via della correlazione storica negativa.
Ho aggiunto alla lettura del dollaro un'altra correlazione molto importante, i tassi reali.
Con dxy e tassi reali ho creato un'indice di forza.
Il risultato è il seguente:
Il prezzo dell'oro se contestualizzato con l'indice di forza appare "slegato".
La rottura a ribasso dell'indice mostra come i prezzi dell'oro dovrebbero trovarsi in area 1890-1880.
Oro che a questo punto si trova in un bivio interessante:
Scendere per riallinearsi alla correlazione fondamentale o rimanere aggrappato ai livelli dei 1920$ al barile prima di ricevere vento a favore rialzista?
Le mie condizioni sono le seguenti:
XAU/USD è tornato a fare visita ai livelli 1940 ma è stato rigettato a ribasso.
In caso di una rottura del minimo del 14 settembre posso aspettarmi un ritorno sui livelli 1890$ e in caso di rottura sui 1860$.
Al contrario, se i livelli del 14 settembre dovessero reggere e gli scenari macroeconomici peggiorare, l'oro potrebbe rompere a rialzo e tornare sui 1980$.
Questa settimana saranno importanti i dati di mercoledì e venerdì, PIL trimestrale e Prezzi PCE.
Buon trading a tutti
Correlazione AUDJPY - Petrolio.Anticipo che se è corretto quello che affermo qui lo yen inizierà a valutarsi DRASTICAMENTE solo dopo che petrolio avrà fatto il suo massimo (massimo di petrolio che attendo a luglio 2024 assieme al primo taglio dei tassi... e a nuova GUERRA).
Audjpy (cambio dollari australiani - yen giapponesi) fa massimi e minimi assieme a petrolio.
Ovvero: sui massimi di petrolio i monopoli monetari ed estrattivi (a quel livello è tutto un monopolio) vendono petrolio e comprano yen sotto forma di obbligazioni giapponesi... e ricoprono i debiti in yen aperti quando lo yen valeva tanto (e il petrolio poco ..).
su un minimo del petrolio invece lo yen vale tanto dunque sui MASSIMI di valore dello yen (che come ho detto sono anche i minimi di valore del PETROLIO) i monopoli aprono debiti in yen con cui acquistano obbligazioni australiane e petrolio. Inoltre le obbligazioni in yen suppongo vengano convertite in petrolio e obbligazioni AUSTRALIANE sui minimi di petrolio ed Audjpy.
Come ho detto Audjpy vede yen forte e dollaro australiano molto debole sui minimi di petrolio...
Le obbligazioni australiane infatti hanno un alto rendimento in tassi garantito dal fatto che l'Australia è il terzo estrattore mi ndiale di oro... e comprarle quando il dollaro australiano è svalutato è un doppio affare.
Inoltre l'Australia non è un grande estrattore di petrolio e non mi stupirebbe quindi se nel carry trade con obbligazioni australiane c'entri il petrolio...
Analisi tecnica: doppio massimo sull'indice Dax40?Il Dax che in figura vediamo su time frame orario ha disegnato una figura da manuale di analisi tecnica che vale la pena commentare.
Abbiamo assistito ad un rally molto rapido che ha portato i prezzi a formare il primo massimo (punto 1 in figura). la successiva correzione ha fatto realizzare due minimi successivi a formare un livello di supporto da cui il mercato ha spiccato nuovamente un rialzo deciso.
Tuttavia il nuovo rialzo, pur violento, non è riuscito a raggiungere il precedente massimo arrestandosi al punto 3 ad un livello più basso rispetto al precedente punto 1.
Con la nuova discesa i prezzi hanno violato con decisione nel punto 4 il precedente livello di supporto e, subito dopo, si è verificato il più classico dei pullback col prezzo che dopo aver cozzato sul supporto violato ora divenuto resistenza è tornato a scendere.
Il termine delle contrattazioni ha visto i prezzi arrestarsi sul minimo di giornata.
Ci sono tutti gli ingredienti per classificare questa figura, allo stato attuale, come un "doppio massimo".
Sarà interessante verificare se nella prossima ottava il mercato metterà a segno il ribasso che la figura preannuncia o se semplicemente recupererà i minimi appena violati dando luogo ad un fakeout (falsa rottura).
In caso di prosecuzione del ribasso ricordo che i manuali più accreditati di analisi tecnica assegnano un target al potenziale movimento pari all'altezza della figura vale a dire la distanza (perpendicolare) dal punto 1 al punto 2 proiettata dal livello della violazione (punto 4).
Si tratta di circa 400 punti che ci porterebbe a pensare ad target per l'indice tedesco in area 15200.
Seguiamolo per vedere cosa succede e torniamo a commentarlo dopo la chiusura della prossima ottava
Gli Istituzionali hanno girato? Analisi settimanale dei mercati.Cot Report n. 80 In questa analisi mi sono soffermato sugli allarmi rossi provenienti dalle posizioni detenute dagli Istituzionali su Euro e sul Dollaro.
Ho cercato di fare una analisi approfondita delle scenario macroeconomico ed mi sono soffermato molto sulla formazione dei livelli e sui test che gli istituzionali fanno al mercato
Euro Dollaro - Divergenza su RSI Il grafico dell'Euro Dollaro, valuta che personalmente non trado spesso, ha trovato su grafico settimanale una divergenza su RSI, ovvero la fissazione di nuovi massimi relativi di prezzo non confermati dall'oscillatore che, per la modalità di costruzione, tende a prendere in considerazione la forza relativa del sottostante rispetto al suo valore di n. periodi fa.
Dopo la settimana delle banche centrali, il dollaro sembrerebbe aver ritrovato forza, proprio perchè probabilmente è più credibile una maggior restrittività della politica monetaria USA rispetto a quella Europea, elemento che determina effetti sul cambio.
Anche andando ad analizzare il Dollar Index possiamo apprezzare la forza delle due ultime chiusure avvenute con white candle, forti.
Nota a margine: se consideriamo la soglia psicologica della parità, sembrerebbe non esserci troppo spazio di movimento al ribasso, tuttavia la soglia come ben sappiamo non troppo tempo fa è stata violata.
Dax, pronti per la discesa?Buongiorno a tutti.
Eccomi arrivato con il classico appuntamento con l'analisi della price action di mercato.
Quest'oggi l'asset più interessante è il Dax ovvero l'indice azionario tedesco.
Su grafico settimanale troviamo una compressione a range che vede due aree importanti tra i 16.000 e i 15.600 punti.
La dinamica che si è venuta a creare nella settimana di fine Luglio ovvero un D.M.L.C. con falsa rottura dei massimi ci aveva già fornito una view short che ora viene confermata con l'ultima settimana appena trascorsa.
Per i prossimi giorni quindi sarà interessante valutare degli short con setup di conferma tra daily, 6 e 4 ore come time frame per entrare a mercato.
Sul grafico del Dax Future troviamo come primi livelli di target i 15.300 e successivamente i 15.000 punti.
La mia view andrebbe a fallire completamente sopra i 16.100 ma potremmo già definire i 15.850 come prima area dove nel brevissimo la mia idea short comincerebbe a deteriorarsi.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Bitcoin analisi tecnica e fondamentaleDopo un tentativo fallito di rompere la linea di tendenza e il blocco di resistenza 27500, il prezzo del Bitcoin ha iniziato a scendere, seguendo il mercato azionario. Ciò è avvenuto sull’onda della negatività derivante dal discorso del presidente della Fed Jerome Powell. Pertanto, il prezzo di BTC ha sfondato il limite inferiore del canale di prezzo parallelo e la linea di supporto dinamico EMA50 4H. In caso di consolidamento al di sotto di esso, ci aspettiamo un ritorno al livello del punto di controllo della zona di valore (POC).
Sul grafico logaritmico giornaliero si è formata un'estesa divergenza rialzista. Ciò rafforza lo scenario con un nuovo test del crossover delle medie mobili a 200 giorni e 200 settimane prima di un ulteriore calo. Ma, per ritornare al trend rialzista locale, il prezzo deve rompere il livello di resistenza di 27500 e consolidarsi al di sopra della linea di trend ribassista.
Più in generale, il prezzo di BTC ha rotto un modello a cuneo ribassista e non abbiamo ancora avuto una normale correzione di tutti i guadagni dall'inizio di quest'anno.
Gli obiettivi di questa correzione possono essere livelli di Fibonacci compresi tra 0,5 e 0,78. Esiste una zona di squilibrio 1W con enormi lacune ai livelli orizzontali dei volumi di scambio che devono essere colmati. Le prossime aree di interesse per gli acquirenti sono l'intervallo 22000-23000 e il livello psicologico più importante 20000. In queste zone cercheremo formazioni di punti pivot per aprire posizioni lunghe.
L'indice di paura e avidità continua a essere nella zona della paura - 30.
La capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è scesa a 1.017 miliardi di dollari e l'indice di dominanza del Bitcoin è salito a 50,0.
Secondo l'analisi dell'accumulo di grandi blocchi di ordini nei registri degli ordini delle borse, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 20000 - 25000
🔴 Zona di rifornimento: 30000 - 32000
📊 Analisi fondamentale
I saldi di Bitcoin (BTC) sui principali scambi di criptovaluta come Coinbase, Binance e Kraken sono vicini al minimo di sei anni. A prima vista, una diminuzione dei bitcoin detenuti in borsa è un segnale rialzista e indica un rafforzamento del mercato e aspettative di aumento dei prezzi. Tuttavia, dato l’attuale panorama normativo, i trader e gli investitori potrebbero optare per lo stoccaggio decentralizzato in un contesto di crescente incertezza.
L'exchange di criptovalute Binance è stato il motivo principale del calo del 48% dei volumi di scambio del settore a settembre. Secondo gli analisti, il volume medio degli scambi spot di bitcoin (BTC) su sette giorni sulla piattaforma è diminuito del 57% dall'inizio del mese.
La Federal Reserve americana, come previsto, ha lasciato il tasso di interesse allo stesso livello: 5,50%.
Per la Fed l’obiettivo di ridurre l’inflazione resta lo stesso: 2%; è propenso a mantenere l’attuale politica monetaria. Se necessario è possibile un ulteriore aumento della tariffa. Le aspettative per un taglio dei tassi della Fed sono state respinte dal 2° trimestre fino al 4° trimestre del 2024. Questa politica di regolamentazione mette sotto pressione il mercato azionario, seguito dal mercato delle criptovalute.
🌐 Prossimi eventi macroeconomici
Ci aspettiamo una maggiore volatilità nei mercati azionari e delle criptovalute entro le seguenti date:
➤ 28.09 15:30 - PIL degli Stati Uniti (trimestrale) (2° trim.).
➤ 03.10 17:00 - Offerte di lavoro JOLT negli Stati Uniti (agosto).
➤ 01.10 21:00 - Decisione sul tasso di interesse della Fed.
XAUUSD Segnale di fine settimanaStrategia e segnali di OANDA:XAUUSD
🌟Il prezzo dell’oro sta sfidando il supporto critico trasformatosi in resistenza a 1.925 dollari, che è il punto d’incontro delle medie mobili giornaliere (DMA) a 21 e 200.
🌟È necessario un deciso superamento di quest’ultimo per innescare un’ulteriore ripresa verso la 50 DMA a 1.930 dollari. Un ulteriore rialzo dipenderà dall’accettazione al di sopra della 50 DMA, con gli occhi puntati successivamente sulla barriera di 1.950 dollari.
🌟L'indicatore del Relative Strength Index (RSI) a 14 giorni si trova appena sotto il livello di 50, sollevando dubbi sul rimbalzo del prezzo dell'oro.
🌟Sul lato negativo, il minimo settimanale di 1.914 dollari potrebbe essere ritestato, riaprendo i livelli minimi verso la cifra tonda di 1.910 dollari. Il prossimo supporto critico attende la soglia dei 1.900 dollari.
Dollaro index in attesa del FOMCOggi 20/09/2023 il FOMC, comitato preposto alla comunicazione con gli investitori circa le politiche monetarie, alle ore 20:00 rilascerá il dato sul tasso di interesse interbancario che sará applicato fino al 01/11/2023, data in cui il FOMC nuovamente si pronuncerá!
Allo stato attuale, il Federal Watch Tool del CME (Chicago Mercantile Exchange), segnala una % pari al 99 % che i tassi restino nel range del 5.5/5.25 %.
Ovviamente sono % che si basano sul sentiment di coloro che operano sui tassi....
Attualmente il tasso si attesta al 5.5 % dunque una retrocessione dello 0.25 % é da considerarsi positiva per i mercati e negativa per il Dollaro per via della correlazione inversa che regna tra i due!
Sulla scia delle molteplici analisi fatte nell'ultimo mese, siamo in linea con quello che vi ripeto da tempo, ossia che dovevamo chiudere un Ciclo Annuale inverso, cosa che probabilmente ha fatto il 07/09/2023, prima di andar a chiudere il Ciclo Annuale indice, partito sui minimi del 02/02/2023.
A riguardo dell'inverso ho utilizzato il termine probabilmente perché un Ciclo cosí grosso necessita di tempistiche piú lunghe per averne certezza, oltre che di movimenti di prezzo, cosa che ancora non abbiamo!!!
Abbiamo peró dei solidi livelli da attenzionare per cavalcare un eventuale short che porta a chiudere l'indice oltre che darci le prime conferme sulla chiusura dell'inverso.
Il livello da attenzionare, la cui violazione innesca una inversione incondizionata del ciclo in esame (Annuale indice) é senza dubbio 104,205 $
Come prima area supportiva abbiamo l'area evidenziata dalla media della liquiditá annuale, ossia l'area attorno la media celestina per poi cercare di avvicinarsi al bottom di Luglio e magari violarlo per accertarne la chiusura.
La condizione minima di chiusura del Ciclo Annuale indice é ritestare quantomeno l'area nei dintorni di 100,485 $, dove passa la media della liquiditá del Ciclo a 4 anni (linea gialla).
La chiusura del Ciclo Annuale indice é stimata per i primi mesi del prossimo anno che vanno da
fine Dicembre a fine Febbraio!
Qualora invece andiamo ad aggiornare i massimi di periodo, evidenziati dalla dicitura POT, il segnale che ne deriva é che il Ciclo Annuale inverso non é ancora chiuso oppure si é palesato un Ciclo Bayer!
Ovviamente avendo tutte queste info, saremo pronti a qualsiasi evenienza e non resteremo assolutamente spiazzati come avviene per la stragrande maggioranza dei retail!!
Qualora nei prossimi giorni si va a rompere il livello evidenziato con la dicitura S.I., possiamo applicare una miriade di strategie ad esempio le strategie sulla rottura della Ledge, il suo retest dopo aver identificato un Ross Hook oppure semplici pattern A-B-C etc...
Come sempre:
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Un Like é: un piccolo contributo che a voi non costa nulla
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Si prevede che il prezzo di Nvidia raggiungerà i 900 $ nel 2024?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Si prevede che il prezzo di Nvidia raggiungerà i 900 $ nel 2024?
Nvidia Corporation (NASDAQ: NVDA) ha avuto un impressionante balzo del 305% rispetto ai minimi di ottobre.
Anche se molti percepiscono Nvidia come sopravvalutata pensando che il titolo subirà un crollo, non hanno considerato il suo reale valore economico e potenziale.
Attraverso il calcolo basato sul modello di flusso di cassa scontato ("DCF") e prendendo in considerazione i ricavi futuri del 2023, al momento il prezzo corretto dovrebbe essere di 451,90 $ invece dell’attuale 439,00.
Ciò suggerisce che Nvidia è effettivamente sottovalutata al momento.
La straordinaria crescita di Nvidia è principalmente attribuibile al suo business dei datacenter, mentre le altre divisioni hanno visto una modesta crescita.
La crescita dei ricavi dei Data Center nel corso dei primi due trimestri è stata incredibile, con un aumento del 140%.
Il mercato dei data center è destinato a una costante crescita dei ricavi, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 4,66% compreso tra il 2023 e il 2027.
Il 2023 ha visto un'esplosione dei profitti di Nvidia, spinta dal florido mercato dell'Intelligenza Artificiale.
Questo gioiello nascosto del mercato offre incredibili possibilità per le aziende interessate a competere in questo settore.
L'intelligenza artificiale è un settore di grande importanza e in forte espansione, con un tasso di crescita composto previsto del 17,30% dal 2023 al 2030.
Si prevede che entro il 2030 il 70% delle aziende abbraccerà l'intelligenza artificiale nelle proprie operazioni, un aumento significativo del 35% dal 2023.
Ciò fa sì che ora sia il momento giusto per investire nell'IA e cogliere le opportunità che offre.
Nvidia gode di una posizione finanziaria eccellente.
Il suo margine operativo attualmente è fantastico ed è pari al 29,42%.
Anche se questi numeri sono leggermente inferiori a quelli massimi storici nell'anno fiscale 2022 rispettivamente al 37,31% e al 36,23%, rimangono comunque impressionanti.
Se prendiamo in considerazione il debito di Nvidia, questa società si distingue per il suo livello relativamente basso di indebitamento.
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Al momento, il suo debito totale è pari a $9.9 miliardi con il rapporto debito/capitale davvero molto basso.
Da un punto di vista tecnico, il trend è rialzista.
I prezzi si sono attestati sopra la media mobile a 200 giorni ed hanno registrato rialzi con volumi superiori alla media.
Quali saranno i risultati di Nvidia nel futuro?
Secondo le stime degli analisti, il tasso di crescita annuale dei ricavi di Nvidia si attesterà intorno al 44%(Secondo le mie previsioni, la percentuale sarà più alta).
Se questa stima viene raggiunta, il modello DCF prevederebbe un valore per Nvidia pari a $882.18, con un rendimento annuo vicino al 100% rispetto al prezzo delle azioni corrente ($455.72).
Tenete presente che il mercato è sempre efficiente e avanti scontando gli eventi in media con 6/12 mesi di anticipo.
Quando si tratta di investimenti in IA, esistono dei rischi, come ad esempio l'impatto che una recessione potrebbe arrivare.
Tuttavia, conoscendo la natura delle aziende, le tecnologie che portano alla riduzione dei costi e all'incremento della produttività vengono sempre implementate.
La mia previsione secondo il mio modello è che il titolo sarà scambiato ad 882 durante il secondo trimestre del 2024.
MAIRE TECNIMONT: Pronti per un nuovo allungo ?Buongiorno Traders,
Oggi con @mauricepriolo ci dedicheremo ad analizzare MAIRE TECNIMONT (MIL:MAIRE), gruppo societario italiano attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico, con competenze specifiche nell'impiantistica e nello sviluppo di tecnologie per la transizione energetica, controlla circa 50 società operative in 45 paesi del mondo.
Partiamo analizzando il grafico Daily di MAIRE che presenta un impostazione rialzista, con i prezzi di quotazione stabilmente sopra la Media Mobile Esponenziale a 200 periodi e una trendline che congiunge i massimi decrescenti.
Il titolo ha preso parte all' importante rialzo che ha interessato l'intero mercato azionario nell' impulso iniziato ad Ottobre 2022 e terminato agli inizi di Marzo 2023 al prezzo di 4.280, registrando un' escursione complessiva di circa il 90% e sovraperformando l'indice di riferimento.
Finito il movimento rialzista, il titolo ha iniziato una fase di ritracciamento che lo ha portato a testare la EMA-200 con un crollo importante, "Viagra", contenuto dalla EMA-5, dopo diversi tentativi di rottura al ribasso della EMA-200 il prezzo di quotazione si è riportato sopra la EMA-50 disegnando un pattern di tipo "Antincrocio"come segnalato dai nostri indicatori.
Nell'ultima fase di mercato abbiamo assistito ad un consolidamento nello "Shimano", area compresa tra la EMA-50 e la EMA-200, culminato con un "Terzo Tocco EMA-50" in uscita dalla zona di compressione e un successivo retest sulla stessa Media indicato come "Finta 50"
Il livello Trigger principale resta il massimo del 12 Settembre a 3.840 che potrebbe generare un'accelerazione al rialzo, gli altri livelli a cui prestare attenzione sono:
- i massimi delle ultime 2 sessioni a 3.808 (linea bianca), come eventuale livello di breakout.
- prima zona di target (rettangolo verde) in area 4.00, confermata anche dall' Estensione di Fibonacci.
- seconda zona di target (rettangolo rosso) in area 3.24, livello dove è stato respinto il precedente impulso rialzista dando inizio alla fare di ritracciamento.
Osservando i timeframe intraday possiamo apprezzare meglio il livello Trigger del massimo della scorsa settimana a 3.8 , ci soffermiamo sul grafico a 30m dove troviamo un "Cup and Handle" formatosi negli ultimi giorni ed indicato con un "Terzo Tocco Max".
Possiamo seguire gli sviluppi attraverso la EMA-50 in quanto il segnale di "Antincrocio" verificatosi il giorno 15 Settembre dimostra la forza dei compratori nel sostenere il prezzo, una chiusura sotto la EMA-200 sarebbe un primo indizio di inversione del trend di breve e potrebbe portare addirittura all' incrocio ribassista delle medie invcalidando cosi lo scenario rialzista del titolo.
I fondamentali forniti da Tradingview ci raccontano un'azienda che nel semestre ha centrato le stime di crescita di fatturato e di EPS per il 2023, quindi ben impostata per chiudere un anno in rialzo.
Un'ulteriore conferma di questo scenario la troviamo osservando i volumi delle ultime sessione nettamente in aumento dopo il crollo del 14 Settembre generatosi in seguito ad una news mal recepita dal mercato.
In collaborazione con: @mauricepriolo
Grazie per il supporto.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.09.2023Prezzo del petrolio alle stelle: adesso fa paura per l’impatto sull’inflazione.
FED: il FOMC in corso lascera’ i tassi fermi: rialzo possible a novembre.
OCSE: inflazione europea in calo, ma non abbastanza: ok ai tassi elevati.
Germania in recessione nel 2023, Italia quasi, Europa verso la stagflazione?
La corsa al rialzo dei prezzo del greggio sembra inarrestabile e preoccupa gli operatori economici, i Governi e le Borse. Quello del Brent (riferimento per l’Europa) sfiora i 95 Dollari/barile e quello del Wti (riferimento per gli Usa) supera i 90 Dollari: per entrambi una crescita sopra l’11% in 3 settimane!
Il prezzo stellare del petrolio alimenta anche i dubbi sulla crescita globaale, quella cinese in primis. La reazione del prezzo del greggio pare sproporzionata alla pur negativa novita’ dei tagli tagli dell’Opec+ (cartello dei maggiori esportatori) decisi da Arabia Saudita e Russia, ma ha l’effetto di rendere piu’ improbabile lo scenario di rapido raffreddamento dell’inflazione.
Anche le paure per le imminenti mosse (mercoledi’ 20) sui tassi della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) hanno contribuito alle chiusure negative delle Borse europee, sebbene gli esperti prevedano una pausa: ricordiamo che nel giro di qualche giorno sara’ la volta della Banca d’Inghilterra e del Giappone, seguite poi da qualla Norvegese, Svedese e Svizzera.
In questo contesto e’ naturale che i listini azionari, lunedi’ 18 abbiano sofferto: Parigi -1,4%, Milano -1,1%, Francoforte -1,0% e Londra -0,7%. Quasi immobile Wall Street, all'inizio della settimana del meeting della FED: Dow Jones +0,02%, Nasdaq +0,01%, S&P500 +0,07%.
Mercoledì la Federal Reserve dovrebbe lasciare invariati i tassi d'interesse al 5,25%-5,5%, il livello massimo da 22 anni, e diffondere le proprie attese sull’economia USA sulla base delle quali gli economisti elucubreranno su un possibile aumento dei tassi d'interesse a novembre, a cui ora viene assegnata una probabilita’ del 30% circa.
Intanto la corsa dei tassi sembra “finalmente” incidere sull’esuberante settore immobiliare Usa: la fiducia dei costruttori è scesa a settembre per il 2’ mese consecutivo, dopo 7 rialzi consecutivi, e l'aumento del costo dei mutui e’ la principale ragione di cautela. Il National Home Builders Association Index (Nahb) è sceso a 45 da 50, quando le attese indicavano 49.
Restando negli Stati Uniti, sta creando molt allarme lo sciopero dei lavoratori del settore automobilistico, indetto e largamente “aderito” dai lavoratori, dal sindacato Uaw negli stabilimenti di General Motors, Ford e Stellantis.
Scioperi in contemporanea sono una rarita’ negli Usa ed hanno indotto il Presidente Joe Biden a invitare i costruttori a migliorare le offerte salariali, visti anche gli attuali “profitti record” delle aziende automobilistiche.
Sul versante europeo comincia ad accentuarsi il trend di aumento dei rendimenti dei titoli governativi: il rendimento del BTp decennale benchmark e’ salito a 4,51% dal 4,45% di venerdi, in parallelo ad un allargamento dello spread tra BTp e Bund tedeschi decennali, che ha superato i 180 bps dai 178 precedenti.
Sul tema del debito pubblico italiano, proprio ieri il Ministero dell'Economia ha comunicato che il nuovo “BTp valore”, prevedera’ un premio extra finale di fedeltà del 0,5% dell’ammonatare investito dai risparmiatori “retail” che lo acquisteranno tra lunedì 2 a venerdì 6 ottobre e poi lo conserveranno fino alla scadenza dei 5 anni: inoltre, altra’ novita, riceveranno la cedola ogni 3 mesi.
Germania in crisi: secondo il bollettino mensile della Bundesbank (Banca centrale) l'economia tedesca sara’ probabilmente in recessione anche nel 3’ trimestre 2023, poichè la manufattura e’ in decrescita ed i consumi privati languono, portando a 4 i trimestri consecutivi di crescita nulla o negativa.
Per Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione europea) l'inflazione generale è in calo, ma rimane persistente quella “core” (cioe’ depurata di cibo ed energia): nell’Area-Euro l’inflazione al consumo CPI ad agosto è scesa a 5,2% dal 5,3% di luglio, migliorando leggermente la stima flash di fine agosto di 5,3%.
I livelli piu’ bassi si registrano in Danimarca (2,3%), Spagna e Belgio (entrambi 2,4%), quelli più alti in Ungheria (14,2%), Repubblica Ceca (10,1%) e Slovacchia (9,6%). La stima flash per settembre sarà pubblicata venerdi’ 29.
Le Borse asiatiche hanno chiuso in maggioranza in rosso stamattina, 19 settembre. Tokio ha perso -0,8%, ma Hong Kong spunta +0,3%, Shanghai -0,1%, Shenzhen -0,7%, Mumbai -0,4%, Sidney -0,4%, Seoul -0,7%.
Venerdì 22 la Bank of Japan potrebbe fornire qualche novita’ sulla politica monetaria: il Governatore Kazuo Ueda 2 settimane ha ammesso che la fine della fase di tassi negativi potrebbe terminare, pur ribadendo che al momento la BoJ prosegue nella politica super-accomodante. Sempre venerdì avremo inflazione al consumo e indici Pmi giapponesi.
A fine mattinata (ore 13.00 CET) il contesto generale dei mercati resta disturbato: indici europei pressoche’ piatti, in media +0,1%, rendimenti dei governativi italiani che crescono ancora, con quello del BTP decennale benchmark a 4,52% e lo spread a 181 bps, e futures Usa in peggioramento, in media -0,3%, dopo essere stati positivi.
Sul fronte macro Usa, occhi aperti sui dati dei permessi di costruzione, apertura di nuovi cantieri e scorte settimanali di petrolio (fonte Api).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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Come far fronte al crollo di Unieuro?
Piazza Affari si è dimostrata un terreno difficile per UniEuro (MI:UNIR) dopo che Banca Akros ha abbassato il prezzo del titolo a causa di alcune previsioni che condivido.
I prezzi sono scesi fino ai minimi annuali.
Per sapere come sta andando un determinato settore, è anche importante esaminare i concorrenti.
Purtroppo, le notizie che arrivano dai concorrenti con le loro parti di attività molto simile a quella di Uniero sono piuttosto negative.
Il mercato delle vendite sta mostrando difficoltà sia nei canali online che nel punto vendita.
Dopo l'annuncio dei conti certamente in declino, Esprinet (MI:PRT) ha comunicato una preoccupante profit warning tagliando le stime di EBITDA da 85/95 milioni a 70/80 milioni.
Un drastico ridimensionamento rispetto alle previsioni precedentemente annunciate.
Notiamo una diminuzione della domanda per i prodotti con schermi del dispositivo di quasi il10% e ciò potrebbe avere ripercussioni anche su altri tipi di prodotti.
Unieuro SpA è una compagnia italiana che fornisce prodotti elettronici e di elettrodomestici.
Essi operano in quattro settori: Grigio (Telecom (BIT:TLIT), IT and Fotografia), Bianco (Elettrodomestici), Marrone (TV e Media Storage) e Altri Prodotti (Console, Videogiochi, DVD e Blu-Ray).
Oltre alla sede fisica, offrono anche alcuni servizi attraverso la piattaforma online unieuro.it
Per cui, un calo nelle vendite di un concorrente è qualcosa che può creare preoccupazione.
1D UNIEURO1D UNIEURO
Dall'analisi tecnica, la situazione non sembra essere delle migliori, con prezzi che sono al di sotto della media a 200 periodi con un trend ribassista supportato da volumi significativi.
A luglio 2022, avevo avvertito i lettori che seguono le mie news che il prezzo del titolo era troppo alto e che era presente una preoccupante tendenza al ribasso degli utili e del fatturato.
Il mio modello indica un valore attuale del titolo di 8,50.
Se ti ritrovi ad avere una posizione in perdita nel mercato, ci sono diverse opzioni che puoi prendere in considerazione.
Puoi valutare la possibilità di chiudere la posizione e acquistare un altro titolo che abbia buone prospettive di guadagno.
Oppure puoi decidere di effettuare altri acquisti in modo da compensare le perdite.
Tuttavia, ti sconsiglio vivamente la 2 strategia, poiché non sono ottimista circa i guadagni derivanti dal titolo attuale.
La soluzione migliore è quella di tagliare le perdite quando ci si è sbagliati in borsa.
Strategia di investimento ARM: tutti i grafici da seguire1. LA IPO DI ARM
Due sono stati i protagonisti dello scorso giovedì 14 settembre:
• La Lagarde, presidente della banca centrale europea, con la decisione sul tasso di interesse
• La IPO più attesa dell’anno: quella di ARM
Una IPO, in italiano “offerta pubblica iniziale”, è quel processo attraverso il quale una società si quota in una borsa valori (in questo caso, sul Nasdaq) e offre per la prima volta le sue azioni al pubblico con lo scopo di ottenere dei finanziamenti da parte degli investitori che, al momento dell’acquisto, diventeranno azionisti della società stessa appena quotata.
Uno dei fattori che caratterizza il prezzo di una società appena quotata è l’alta volatilità. Questo è accaduto per ARM? Osserviamo la grafica successiva.
Il grafico del prezzo della società su timeframe a 15 minuti è abbastanza chiaro: la volatilità è stata alta. Infatti:
• Il prezzo ha realizzato un +13% nella prima seduta di giovedì e un -4.20% in quella di venerdì
Ricordate:
• La volatilità di una nuova società quotata può essere legata a diversi fattori, tra i quali le aspettative del mercato e la forte emotività associata
All’aumentare della volatilità, aumenta l’esposizione al rischio: questo è il motivo per il quale operare su una IPO richiede grande esperienza e abilità.
Pensando ora al medio periodo, quali dovrebbero (ipoteticamente) essere quei contesti economici nei quali ARM dovrebbe registrare delle buone performance?
Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è quello di presentarvi alcuni indici (un indice di forza in particolare) da seguire per investire con maggior sicurezza sulla società ARM, utilizzando la macroeconomia, le correlazioni e l’analisi settoriale. Questi i protagonisti dell’analisi:
• Settore dei semiconduttori
• Settori ciclici e non ciclici
• Settori ad alto e basso beta
• PMI manifatturiero
• PMI sui servizi
• Fiducia dei consumatori
• Prodotto interno lordo
• Indice SPHB/SPLV
Buona lettura.
2. GENERALITÀ SULLA SOCIETÀ ARM
Arm Holdings è una società del settore tecnologico attiva nel campo dei semiconduttori, fondata nel 1990 con sede a Cambridge, Regno Unito.
Il primo punto da specificare, che ad alcuni potrebbe sfuggire, è che la società non produce gli ormai noti “processori”, bensì progetta le loro architetture, che sono quell’insieme di istruzioni che definiscono come deve funzionare un processore. I clienti di ARM acquistano queste architetture e, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti.
Per capire l’importanza che la società ricopre nel mercato si pensi che le sue architetture sono presenti in praticamente qualunque smartphone e tablet esistente; le stesse trovano largo spazio anche nel campo dei PC, data center e nelle automobili. Per fornirvi un altro numero, si stima che il 70% della popolazione mondiale utilizza prodotti basati sulla tecnologia di ARM.
Il modello di business della società si basa sulle licenze e sulle royalties. In particolare:
• Ogni cliente della società che desidera utilizzare un’architettura ARM deve pagare una licenza (quest’ultima è come se fosse una sorta di “contratto d’autore”, dove un autore stesso cede i suoi diritti ad una casa editrice)
• Ogni volta che un prodotto basato su un’architettura ARM viene venduto, la società guadagna delle royalties, che sono delle percentuali di guadagno generate da quella stessa vendita
Importante conoscere alcuni tra i principali clienti della società:
• Apple
• Amazon
• Nvidia
• Microsoft
• Intel
• Samsung
• Google
• TSMC
Quest’ultima informazione sarà cruciale nel proseguo dell’analisi.
3. LA CICLICITÀ DEL SETTORE DEI SEMICONDUTTORI
In generale si può affermare che il settore dei semiconduttori si occupa della progettazione, produzione e vendita di dispositivi a semiconduttore.
Un ETF che replica l’andamento di prezzo di società attive in questo campo è l’iShares Semiconductor, dal ticker “SOXX” e rappresentato nella figura seguente:
Il settore dei semiconduttori è strettamente legato a quello tech dal momento in cui tutti i dispositivi tecnologici necessitano di dispositivi a semiconduttore per poter essere costruiti. La stretta interconnessione dei due settori è ben rappresentata dalla correlazione positiva osservabile nella figura successiva: quella tra SOXX e XLK.
Addentriamoci ora all’interno di SOXX. Quali sono le prime 10 partecipazioni in peso % all’interno dell’ETF?
La prima società altro non è che Nvidia, seguita da Broadcom, Intel, AMD, Texas Instruments, On Semiconductor eccetera.
La maggior parte delle società che compongono il paniere dell’ETF hanno una caratteristica comune: l’alta volatilità o, per essere più chiari, una maggior volatilità rispetto al benchmark di riferimento, l’S&P500.
Aiutandoci con Investing.com, prendiamo in esame Broadcom e osserviamo la grafica successiva:
Il beta azionario della società è pari a 1.12. Questo significa che essa tende a muoversi, tipicamente, di 1.12 volte in più (in positivo e in negativo) rispetto all’S&P.
Questo significa che in un bear market Broadcom sottoperformerà l’indice di riferimento, mentre in un bull market accadrà l’esatto contrario.
Le due grafiche successive mostrano questi aspetti appena discussi:
Abbiamo preso in esame Broadcom; si pensi che il beta azionario di Nvidia è pari all’1.74!
Tutto ciò per quanto riguarda le due società. Che beta presenta, invece, il settore dei semiconduttori?
Questo è possibile scoprirlo osservando le caratteristiche del portafoglio dell’ETF SOXX:
Alto beta, pari a 1.44.
Molti di voi si staranno chiedendo:
“Perché le società operanti nel campo dei semiconduttori hanno una volatilità superiore alla media?”
Uno dei motivi principali è il seguente: esse sono cicliche; gli utili societari di questa particolare categoria sono dipendenti dalle condizioni economiche (e per lo stesso motivo, possono risultare volatili nel lungo termine).
In maniera più generale è possibile affermare che:
• I settori ciclici sono tipicamente condizionati da beta superiori a 1
• I settori non ciclici, o “difensivi”, sono quelli condizionati da beta inferiori a 1 o in linea con il benchmark, in quanto i loro utili rimangono costanti nel lungo termine non essendo particolarmente soggetti a condizioni economiche avverse o favorevoli
Saranno ora condivisi due ETF che replicano il movimento di società ad alto e a basso beta:
• L’Invesco S&P500 High Beta (dal ticker SPHB)
• L'Invesco Low Volatility (dal ticker SPLV)
“Spacchettiamo” ora i due ETF e andiamo a scoprire quali sono i principali settori per ponderazione per percentuale:
In SPHB sono il settore tecnologico e quello sui consumi discrezionali ad avere il maggior peso (intorno al 55%), mentre in SPLV sono i più classici settori difensivi (consumi di base, utilities e sanitario), per un peso del 58%.
Questo conferma quanto espresso precedentemente sui beta dei settori ciclici e di quelli difensivi.
Grazie a tutte le informazioni ricavate, è possibile costruire un indice di forza (o di sentiment) sulle aspettative di crescita/decrescita economica degli investitori: quello SPHB/SPLV.
La funzione di quest’ultimo è testimoniata dalle successive correlazioni positive che ora andremo ad osservare:
Le figure precedenti esprimono importanti concetti:
• Ad aspettative di crescita economica (aumento dei PMI, del PIL e degli utili societari) gli investitori concentreranno i loro acquisti su società cicliche e volatili, capaci di garantire maggiori rendimenti
• Ad aspettative di decrescita economica (contrazione dei due PMI, del PIL e degli utili societari) gli stessi andranno a “rifugiarsi” su società difensive, capaci di proteggere in parte il capitale (oltre a pagare, in genere, alti dividendi).
Inoltre, correlando l’indice SPHB/SPLV con SOXX confermiamo quanto espresso precedentemente: il settore dei semiconduttori è ciclico.
4. SPHB/SPLV È l’INDICE DA SEGUIRE PER INVESTIRE SU ARM
In quali contesti del ciclo economico Arm dovrebbe registrare delle buone prestazioni?
È importante ricordare che, nel medio-lungo periodo, il mercato azionario tende a guadagnare all’aumentare degli utili che le società sono capaci di generare; non per altro, tra S&P500 e utili esiste una correlazione positiva di lungo periodo:
Lo stesso vale per Arm; più in particolare, per i clienti di Arm. Vi chiederete…in che senso?
Nel secondo paragrafo è stato specificato che Arm vende le sue architetture a determinati clienti che successivamente, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti.
La domanda delle stesse architetture aumenterà all’aumentare della domanda dei consumatori per dispositivi elettronici di vario genere; in quali fasi del ciclo economico si verifica questo contesto?
Prendiamo in esame la figura successiva:
Un aumento della domanda si verifica ad un’espansione del dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, coincidente con una sovraperformance della società cicliche rispetto a quelle difensive.
Che performance hanno presentato nel tempo i clienti di Arm menzionati precedentemente all’interno degli archi temporali indicati dai rettangoli di color rosso? Osserviamolo nelle grafiche successive:
Hanno sempre registrato delle buone prestazioni dal momento in cui, in espansione economica, aumentavano i loro utili societari.
Andiamo ad osservare anche le prestazioni di SOXX all’interno degli stessi contesti:
• Da luglio 2012 a settembre 2014: +82%
• Da settembre a novembre 2016: +50%
• Da agosto 2017 a maggio 2018: +31%
• Da marzo 2020 a dicembre 2021: +182%
• Da giugno 2022 ad oggi: +42%
Possiamo concludere affermando che SPHB/SPLV è e sarà un ottimo indice da monitorare per capire quali potranno essere le performance di ARM, in quanto:
• Ad un rialzo dell’indice (monitorabile a cadenza giornaliera) corrisponderà un aumento della fiducia dei consumatori; questi ultimi tenderanno ad aumentare le loro spese, incrementando di fatto gli utili societari dei clienti di ARM; più dispositivi e apparecchi elettronici venduti e maggiori profitti per ARM attraverso le licenze e le royalties
• A SPHB/SPLV ribassista accadrà l’esatto contrario: ad una debole fiducia dei consumatori diminuirà la domanda degli stessi prodotti elettronici e, per questo motivo, le società produrranno meno con annessa riduzione della domanda di architetture per chip
Le prestazioni in borsa di ARM saranno dunque dipendenti dalle stesse prestazioni dei suoi clienti, il che conferirà al titolo una volatilità superiore alla media (beta > 1). A dare tono ancora più “aggressivo” al titolo contribuirà anche il mercato cinese, dal quale gli utili della società sono dipendenti per circa un quarto dell’intero fatturato. Per quest’ultimo motivo la società sarà dunque soggetta a rischi economico-politici, viste e considerate le restrizioni USA-Cina?
Qualora qualche concetto non fosse chiaro commentate pure.
A presto!
LA BCE HA PAURA?!Questa settimana sarà una di quelle che ricorderemo per diversi anni.
Il timore di non tenere pienamente sotto controllo l’inflazione e il rischio di fermarsi troppo presto devono aver superato le preoccupazioni relative al crescente rischio di recessione nell’Eurozona, motivando la Banca Centrale Europea ad aumentare i tassi di interesse per la decima volta consecutiva da luglio 2022.
Dopo un totale di rialzi dei tassi di 450 punti base, i depositi della BCE sono ora ad un livello record.
Le recenti proiezioni mostrano l’arrivo dell’inflazione complessiva al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.
Tuttavia, la revisione al rialzo per il 2024 è principalmente conseguenza dell’aumento dei prezzi dell’energia.
La previsione di inflazione per il 2025 è stata rivista verso il basso.
Le previsioni sull’inflazione core della BCE sono state leggermente riviste al ribasso, 2,9% nel 2024 e 2,2% nel 2025.
Agli occhi della BCE, sia la componente headline che la componente core non rientreranno sotto il 2% prima del 2025, non compatibile con la definizione di stabilità dei prezzi.
Anche le proiezioni sulla crescita del PIL dell’Eurozona sono state riviste al ribasso, 0,7% nel 2023, 1,0% nel 2024 e 1,5% nel 2025.
Un ritorno alla crescita del PIL è vista a partire dal secondo trimestre del 2024 in poi.
Fondamentale, a questo proposito, è un’osservazione contenuta nella comunicazione ufficiale: “Sulla base della sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, faranno da contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione al target”.
Data l'imprecisione dei modelli probabilistici della BCE negli ultimi anni, è discutibile come la BCE è ora giunta alla conclusione che il livello attuale è sufficiente?
Perché non 25 punti base in meno? Perché non 25 punti base in più?
Durante la conferenza stampa, la presidente della BCE Christine Lagarde ha accennato a qualcosa di diverso.
Secondo Lagarde: "la decisione di oggi è stata presa con una maggioranza “solida” ma sarebbe folle se escludessimo completamente ulteriori rialzi dei tassi.
L’inflazione ha semplicemente preso troppe svolte inaspettate e la BCE si è sbagliata
troppo spesso in passato.
Ecco perché l’incontro di oggi lascia ancora la possibilità di riprendere le escursioni in una fase futura".
Anche se la porta a futuri rialzi dei tassi rimane aperta, l’aumento dei tassi di oggi sarà presto
ricordato come il ciclo di rialzi dei tassi più aggressivo della storia da parte della BCE.
USD:
Il dollaro continua a regnare sovrano sui mercati forex, sostenuto dalla crescita del vantaggio in termini di tasso e rendimento, nonché dalla domanda di beni rifugio ad alto rendimento.
La domanda di bene rifugio si intensifica ogni volta che l’avversione al rischio globale alza la testa.
CAD, AUD e NZD potrebbero reggere relativamente meglio l'impatto del dollaro rialzista, sostenute dalle prospettive stabilizzanti della Cina e dai recenti sviluppi dei prezzi delle materie prime.
Un altro driver per la forza del dollaro di questa settimana sono stati i dati macroeconomici.
Vendite al dettaglio statunitensi di agosto,dati PPI, dati CPI tutti a rialzo.
Buon trading a tutti
📉 ORO, QUADRO NON SEMPLICE MA...Il quadro tecnico dell'oro non è tra quelli più semplici da considerare nel mercato forex/commodity da un punto di vista "Daily"; quest'ultimo time frame infatti, ma in realtà anche il "settimanale", ci mostra una fase piuttosto laterale e con una media mobile quasi totalmente piatta, dopo l'ultimo movimento discendente che abbiamo avuto tra la metà di luglio e la metà di agosto. Attualmente il prezzo si trova all'interno del range che ha come zona superiore la resistenza $1.940 e come zona inferiore il supporto $1.890 con quotazione attuale appena sotto la Ema21. In questo momento, approfittando anche di una possibile continuazione della forza del dollaro USA, si potrebbero valutare nuovi segnali short per entrare in vendita con target anche inferiori al supporto appena menzionato e nello specifico con obiettivo di breve medio periodo in area $1800 . Attendiamo indicazioni da parte del prezzo nelle prossime ore/giorni.
Saluti e buon fine settimana.
Maurizio
ABCD Pattern in formazione su SAIPEMBuongiorno Traders,
Oggi andremo ad analizzare insieme a @Giuan-65 il grafico settimanale di SAIPEM, nota Società Per Azioni presente in 62 paesi del mondo, operante nel settore della prestazione di servizi per il settore dell'energia e delle infrastrutture, sviluppa progetti nell'ambito del gas naturale, delle rinnovabili e della transizione energetica.
Osservando il titolo su timeframe settimanale notiamo subito un movimento all'interno di un trading range ben definito a ridosso della Media Mobile Esponenziale a 50 periodi, formato dal livello dai massimi a 1.61 e il doppio minimo creatosi a 1.14 tra Marzo e Giugno.
Nelle ultime sessioni possiamo individuare una conformazione "MOLLA", cioè una forte compressione tra la EMA-50 e la EMA-10, quest'ultima sta agendo da supporto sostenendo il prezzo nei vari tentativi di rottura al ribasso, la forza di questa Media è stata confermata anche dal segnale "FINTA" 10 che indica appunto una candela Hammer su un livello di prezzo significativo.
Una volta superato il livello superiore della lateralizzazione a 1.61 le prossime aree da osservare sono:
- i massimi di questa settimana a 1.6550, registrati nella giornata di Martedi 12 Settembre che rappresentano un ottimo livello di breakout
- prima zona di target (rettangolo verde) in area 2.200, calcolata attraverso l'estensione di Fibonacci nonchè precedente struttura testata tra Febbraio e Giugno dello scorso anno
- seconda zona di target (rettangolo rosso) in area 3.500, da dove ha avuto origine il crollo di Luglio
Sul grafico daily troviamo un incrocio al rialzo che conferma la visione rialzista del titolo, possiamo seguire il movimento usando come riferimento la EMA-10 Daily.
Un' eventuale chiusura sotto la EMA-50 potrebbe indicare la debolezza del trend e generare un'accelerazione al ribasso.
L'impostazione rialzista del NATURAL GAS e del CRUDE OIL, data anche dalla stagionalità di queste materie prime ci fa ben sperare per una ripresa del titolo nelle prossime settimane.
In collaborazione con: @Giuan-65
Grazie per l'attenzione.