MARKET MOVERS - 46° SETTIMANA – L’INFLAZIONE USA DIRà CHI HA RAG
Financial Markets Backgroun d
I timori di una recessione non sembrano scalfire il comparto azionario americano, che continua il suo mood rialzista partito ad inizio novembre. Non pochi i segnali che dovrebbero porre ostacolo all’attuale price action, a partire da Powell che nelle sue dichiarazioni al FMI della scorsa settimana ha ribadito la necessità di mantenere politiche monetarie aggressive ancora per lungo tempo e che se si dovesse rendere necessario saranno pronti a nuovi rialzi del costo del denaro. Ancora un segnale negativo arriva dalle aste sui 30y USA che non trovano domanda, a fronte dei un’offerta che negli anni trascorsi poteva forse sembrare povera, lasciando trapelare i timori degli investitori sulla solidità del debito USA che fino ad oggi potremmo definire uno degli asset più solidi del panorama mondiale. Tuttavia resta il fatto che i grando compratori di debito USA sembrano scomparsi e l’asta si conclude con una ampia coda, costringendo di fatto ad un rialzo dei tassi di interesse proposti all’apertura d’asta per convincere gli investitori che ugualmente non hanno soddisfatto l’offerta , costringendo diverse banche ad un acquisto forzato.
A concludere il quadro ci pensano gli istituti di rating , ultimo a dare giudizio è stato Moody’S che ha declassato il debito USA , passandolo a negativo , proprio per l’elevato rapporto Pil/debito che in un’ambiente di alti tassi di interesse sembra pesare grandemente sulle sorti dell’economia USA.
Ma gli operatori sembrano fiduciosi, guardano con speranza ai prossimi dati sull’inflazione previsti per la prossima settimana e si confida in ulteriori rientri dei prezzi al consumo nelle sue varie declinazioni, ponendo basi per rapidi cambi di rotta nelle decisioni di politica monetaria della FED a smentire il pessimismo espresso da Powell. Due quindi gli scenari che possono presentarsi la prossima settimana sui mercati: il primo vede un’inflazione ancora alta e vischiosa nelle sue varie declinazioni , con attenzione particolare ai dati core, il che porterebbe con se un’ondata di pessimismo e a potenziali storni , tecnicamente dovuti, sui listini USA con un conseguente risk off diffuso; il secondo vede un’inflazione che conferma un importante rallentamento , in linea con le aspettative se non migliori, allora il risk on prenderà quota e tutte le tematiche atte ad essere propellente rialzista entrerebbero in campo come il “rally di Natale” che tutti aspettano e tutti sembrano impazienti di comprare.
Ma passiamo ora in rassegna quali i principali market movers della prossima settimana:
Martedi 14 NOVEMBRE
- 14.30 INFLATION RATE YOY USA
Le aspettative sono per i dati Core, di un outlook stabile al +0.3% MoM e di un +4.1% YoY a dimostrazione che l’inflazione si dimostrerà più vischiosa del previsto dando cosi ragione alle prospettive di Powell e alla necessità di mantenere tassi alti più a lungo.
Per i dati che inglobano Food ed Energy si guarda ad un calo dal +0.4% MoM al +0.1% MoM , mentre Yoy si spera in un calo dal precedente 3.7% , ma resta alto il livello di incertezza su questo dato.
Mercoledì 15 NOVEMBRE
- 00:50 GDP GIAPPONE
Da non sottovalutare i dati sul PIL giapponese che a causa di un profondo rallentamento dell’economia asiatica si proietta a dati negativi, con un calo sul dato annuale dal +4.8% al -0.6%, anche il QoQ si proietta al -0.1% dal precedente 1.2%, dati che potrebbero innescare ancora un sentiment di risk off sugli asset asiatici
- 03:00 INDUSTRIAL PRODUCTION YoY CINA
Fermo il focus per i paesi asiatici e dopo i dati sul Giappone si passa alla produzione industriale cinese che ancora si prevede in leggero calo rispetto ai dati precedenti con un passaggio da +4.5% al +4.3% YoY , un dato che se confermato potrebbe dare ancora un segnale di profonda debolezza per l’economia cinese e Mondiale.
- 08.00 INFLATION RATE YoY UK
Sempre l’inflazione al centro delle aspettative degli investitori, che per il Regno Unito sperano in un forte rientro della corsa dei prezzi , che resta oggi in UK la pià altra del gruppo dei G10. Le aspettative sono per un +4.8% rispetto al precedente 6.7% il che potrebbe dare un respiro di sollievo alla BOE e sostenere la sua ultima decisione di non alzare ulteriormente il costo del denaro.
Venerdì 17 NOVEMBRE
- 08.00 RETAIL SALES UK MoM
Ancora il Regno Unito sotto la lente , questa volta pe rle vendite al dettaglio che potrebbero dare un quadro più completo dello stato di salute della domanda aggregata e delle possibilità di un rallentamento della domanda interna. Le aspettative sono per un +0.3% rispetto al precedente -0.9% .
Buon Trading
Salvatore Bilotta
Idee della comunità
Per quanto tempo Novo Nordisk puo' salire?Dalla scomposizione temporale sul titolo di NYSE:NVO si nota un T+5i vincolato a rialzo partito il 21.04.23.
Il vincolo permettera' alla struttura di continuare a salire (con intervalli di discesa) fino alla sua durata minima (192 giorni).
L'ipotesi secondaria, la meno probabile e' che il 13 ottobre si sia creato un massimo assoluto dal quale aspettarci discesa di medio termine (considerando i raccordi tra annuali).
Seguendo l'ipotesi piu' probabile, dato lo studi della struttura grafica (anche su timeframe intraday), ci aspettiamo salita per la prossima settimana.
Attenzione a partire da giovedi 16 novembre: da quel giorno in poi ci saranno le condizioni per un ritracciamento e conseguente chiusura sia di un mensile e trimestrale inverso, e contemporanea chiusura di un T+2 d'indice.
Aggiornamenti importanti nel mondo delle criptovalute
Bitcoin sta cedendo la sua posizione dominante in termini di quote di mercato. Infatti, negli ultimi 90 giorni, circa il 30% delle 50 principali altcoin ha superato le prestazioni di BTC.
Storicamente, quando il 75% delle prime 50 altcoin supera Bitcoin per 90 giorni, inizia una fase nota come "stagione delle altcoin". Anche se non siamo ancora in questa fase, ci stiamo avvicinando.
Per la prima volta negli ultimi due anni, le stablecoin stanno registrando nuovi afflussi di capitale. Questo potrebbe indicare che gli investitori si stanno preparando ad aumentare la loro attività nel mercato delle criptovalute.
La scorsa settimana, i prodotti di investimento in asset digitali hanno visto afflussi totali per 261 milioni di dollari, e nelle ultime 6 settimane, si sono registrati afflussi totali per 767 milioni di dollari, superando l'intero afflusso dell'anno precedente (736 milioni di dollari).
Bitcoin ha visto afflussi totali per 229 milioni di dollari, portando il totale da inizio anno a 842 milioni di dollari.
Ethereum ha registrato i maggiori afflussi dal agosto 2022, interrompendo finalmente la serie di deflussi.
Diverse altcoin, tra cui SOL, LINK, MATIC e ADA, hanno tutte registrato afflussi la scorsa settimana.
Nel settore degli NFT (Token Non Fungibili), si osserva un risveglio in termini di volumi di scambio, come evidenziato dall'incremento delle operazioni rispetto ai mesi di settembre e ottobre.
Gli NFT stanno diventando un settore indispensabile per l'adozione, la circolazione e l'aumento del valore delle criptovalute.
Eur/Usd: Consolidamento prima di un nuovo rialzo?Buongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita analisi settimanale.
Quest'oggi vado diretto su Eur/Usd che mostra negli ultimi tempi una buona struttura long successiva al retest dei minimi sotto area 1,0500.
Infatti, dopo la PinBar Reversal della settimana del 2 ottobre, c'è stato un consolidamento dei prezzi sopra 1,0550 per costruire un DMHC la settimana del 30 ottobre.
Ora ci troviamo con una fase di leggero pullback su daily time frame dove qualche giorno fa si è formata una FTW/Pin Bar che mantiene il cambio nei pressi dei massimi di periodo creando un mini pavimento in area 1,0660.
L'euro è quindi forte e diventa interessante cercare dei posizionamenti long nel breve termine.
Personalmente sono piazzato già con un trade in cui l'obiettivo principale diventa il ritorno in area 1,0850 dove passa sia un livello di prezzo sia l'estensione del 261,80% dello swing low creato con la volatilità dalla Pin Bar sui minimi.
Ritorni chiari sotto 1,0600 indebolirebbero la struttura di breve termine mentre ritorni sotto 1,0500 la cambierebbero completamente.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
FINECO Bank....... Go Up ???Cosa dire di questa titolo che è una Banca e che per tutte le Banche il 2023 è un anno da incorniciare come profitti !!!!!!. Nei primi 9 mesi ha chiuso con un utile netto di circa 454 milioni ossia in aumento del 50% rispetto al 2022 dove ci aveva deliziato con un 4% circa di dividendo . Andiamo quindi a Delfo e sentiamo cosa ci dice l'oracolo guardando il grafico. Abbiamo un doppio minimo il giorno 26 di Ottobre. Abbiamo un massimo che ha superato il precedente in data 03 Novembre . Abbiamo un rintracciamento in data 7 Novembre e sta andando a superare il vecchio massimo posto a 12.03 del 03 Novembre . Se andassi a scuola di trading si direbbe che si sta creando un perfetto 1+2+3 di Ross. E quindi ? Secondo l'oracolo bisogna entrare Long alla rottura del massimo del 03 di novembre con Stop loss -5 pips rispetto al minimo del 07 Novembre e target Price ???? Non lo metto perché sono convinto che siamo nella prima onda di Elliot ed Elliot dice che almeno tre onde si avranno. Però questo dice l'oracolo ma poi ognuno vada dove lo porta il cuore. L'oracolo dice di non avere eccessiva fretta di raggiungere l'obiettivo. Il like è doveroso eeee........ From Thailand with Love.
OBBLIGAZIONI EMERGENTI: una scelta di investimento vantaggiosa?Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sulle obbligazioni dei paesi emergenti, con l’obiettivo di determinare se rappresentano una scelta di investimento vantaggiosa o meno. Esamineremo le variabili che caratterizzano queste obbligazioni per rispondere a questa domanda.
Buona lettura a tutti e, in caso di domande, non esitate a lasciare un commento.
1. VANGUARD EMERGING MARKETS GOVT BOND
L’ETF preso in studio è il Vanguard Emerging Markets Government Bond ETF, identificato dal ticker VWOB, con una duration di 6.9 anni, come mostrato nella figura sottostante.
Vanguard Emerging Markets Government Bond ETF. Grafico settimanale
Le grafiche successive illustrano la sua esposizione geografica, la qualità delle obbligazioni in esso contenute e la loro scadenza media.
Esposizione geografica dell’ETF. Fonte: Vanguard
Rating del credito dell’ETF. Fonte: Vanguard
Scadenza delle obbligazioni. Fonte: Vanguard
Un dato importante da tenere in considerazione per il proseguo dell’analisi è che il 44.9% del paniere totale dell’ETF è costituito da obbligazioni con un rating inferiore alla tripla B (BBB).
2. ANALISI TECNICA VWOB
Osserviamo la grafica successiva.
Analisi tecnica VWOB. Grafico giornaliero
A partire dal 2 febbraio 2023, il prezzo dell’ETF ha iniziato una tendenza ribassista, oscillando tra un supporto statico a 60.3$ e una resistenza dinamica. Questo movimento ha creato un modello di analisi tecnica ribassista, un triangolo discendente. Il 21 settembre, il prezzo ha rotto al ribasso questo modello, innescando un ulteriore calo. Da quel momento, si è formato un modello rialzista, un doppio minimo, con il prezzo che ha confermato quest’ultimo rompendo al rialzo la neckline. In sintesi, l’ETF ha mostrato una tendenza ribassista dall’inizio dell’anno, ma nel brevissimo termine ha fornito segnali rialzisti.
3. VWOB E DOLLARO AMERICANO: LA CORRELAZIONE DA CONOSCERE
Il motivo per cui l’ETF obbligazionario sui paesi emergenti ha mostrato un rialzo, dopo la formazione di un doppio minimo di inversione, è illustrato nel grafico seguente: la sua correlazione negativa con il dollaro americano. Infatti, quando il dollaro americano ha iniziato a seguire un trend ribassista all’inizio di ottobre, l’ETF ha guadagnato la spinta necessaria per invertire la tendenza al rialzo.
La correlazione fortemente negativa tra VWOB e dollaro americano. Grafico giornaliero
È fondamentale sottolineare che i Paesi emergenti sono fortemente influenzati dal dollaro americano. La correlazione negativa mostrata nel grafico precedente può essere estesa anche a un intervallo di tempo molto più ampio.
La correlazione negativa tra VWOB e dollaro americano su timeframe settimanale
La correlazione tra i paesi emergenti e il dollaro americano è facilmente spiegabile: come i paesi più sviluppati, anche i paesi emergenti emettono obbligazioni come fonte di finanziamento. Tuttavia, le valute in cui sono denominate le obbligazioni emergenti presentano un problema di forte volatilità, come illustrato nelle due grafiche successive.
La grande volatilità del tasso di cambio USD/BRL (dollaro americano/real brasiliano). Grafico giornaliero
La grande volatilità del tasso di cambio COP/EUR (peso colombiano/euro). Grafico giornaliero
Se i paesi emergenti emettono le loro obbligazioni in valuta locale, come in peso colombiani o in real brasiliani, devono offrire rendimenti molto alti a causa del “rischio di cambio”. Questo rischio indica che più la valuta in cui è denominato il bond si deprezza rispetto alla valuta detenuta dal creditore, più alto è il rischio di cambio per l’investitore.
A causa di questo rischio e della volatilità dei tassi di cambio, come mostrato nelle due grafiche precedenti, gli investitori potrebbero essere riluttanti ad acquistare bond in valuta emergente. Pertanto, i paesi emergenti emettono obbligazioni denominate in dollari americani, assumendosi il rischio di cambio, rendendo così le obbligazioni più attraenti per gli investitori.
Tuttavia, quando il dollaro si rafforza rispetto alle valute “deboli”, i paesi emergenti devono pagare interessi più elevati, poiché necessitano di più valuta emergente per coprire la svalutazione. Di conseguenza, il debito diventa più oneroso da rimborsare in termini di valuta locale e, da qui, deriva la correlazione inversa tra VWOB e il dollaro americano.
4. DOLLARO AMERICANO E POLITICA MONETARIA
Pare quindi che le performance delle obbligazioni dei paesi emergenti siano strettamente correlate alle performance del dollaro, sia attuali che future. Per valutare se questi bond possano rappresentare un’opportunità, è fondamentale comprendere la dinamica che attualmente e nelle prossime settimane influenzerà il dollaro americano: la Federal Reserve.
Come si può osservare nel grafico seguente, esiste una correlazione positiva tra LQDH/LQD e il dollaro. Questo implica che, quando le aspettative di una politica monetaria più restrittiva si rafforzano, anche il dollaro si rafforza, mentre si indebolisce nel caso opposto.
La correlazione positiva tra aspettative di politica monetaria e dollaro americano. Grafico giornaliero
Ho trattato in maniera più approfondita l’indice LQDH/LQD nell’analisi precedente, reperibile al link:
È importante notare che l’indice tende a salire quando la politica monetaria si inasprisce, mentre tende a scendere quando i tassi di interesse vengono ridotti. Come si può vedere nell’immagine seguente, l’indice solitamente anticipa le mosse della Federal Reserve. Questo perché è basato sul sentiment degli investitori che, attraverso l’acquisto e la vendita di LQDH e LQD, esprimono le loro aspettative.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse. Grafico giornaliero
Ritornando al nostro argomento, come illustrato nel grafico successivo, la recente debolezza del dollaro è stata scatenata dalla convinzione degli investitori che la FED sarà meno “hawkish” nel prossimo periodo. La rottura al ribasso della trendline rialzista di LQDH/LQD è avvenuta in seguito alle dichiarazioni di J. Powell nel meeting del 1° novembre scorso.
Le recenti prestazioni negative di LQDH/LQD e del dollaro americano. Grafico giornaliero
Sarebbe quindi saggio tenere d’occhio LQDH/LQD: se continuerà la sua tendenza ribassista, è probabile che il dollaro seguirà la stessa tendenza, a patto che il coefficiente di correlazione si mantenga in territorio positivo. In tal caso, e in base ai concetti discussi, anche i bond governativi emergenti dovrebbero registrare buone performance. Pertanto, la prospettiva a breve termine è positiva, ulteriormente supportata dall’andamento rialzista dell’ETF. Ma a medio termine?
5. OBBLIGAZIONI EMERGENTI NEL MEDIO TERMINE: E SE FOSSE RECESSIONE?
Tra gli scenari possibili per il prossimo anno, c’è la possibilità di una recessione. Le obbligazioni occupano uno dei posti più bassi nella scala del rischio: sono infatti tra le classi di asset più sicure, ma meno redditizie. Quindi, in caso di recessione, gli investitori potrebbero cercare rifugio acquistandole. Ma vale lo stesso per le obbligazioni dei paesi emergenti, in particolare per i bond contenuti nell’ETF VWOB? Per rispondere a questa domanda, consideriamo il grafico seguente, che mostra la performance dell’ETF durante il crollo del mercato innescato dalla pandemia nel 2020:
Il crollo dell’ETF VWOB nel 2020. Grafico giornaliero
L’ETF ha subito un calo di quasi il 30%. Perché le obbligazioni non sono state acquistate, ma vendute in modo significativo? La risposta è semplice: non tutte le obbligazioni sono uguali o, almeno, sicure. Esistono obbligazioni più rischiose, meno rischiose, più redditizie e meno redditizie. Le obbligazioni contenute nell’ETF sono rischiose e redditizie: infatti, come abbiamo osservato in una delle figure del primo paragrafo, il 44.9% di esse ha un rating inferiore a BBB e, per lo stesso motivo, sono considerate speculative (high yield). Durante una recessione, gli investitori tendono ad acquistare asset a basso rischio, come l’oro e le obbligazioni sovrane “sicure” come il Bund tedesco o i Treasury americani! Un ulteriore aspetto da considerare è rappresentato nel grafico seguente.
Il dollaro tende ad apprezzarsi in contesti di avversione al rischio a causa dell’aumento della sua domanda, penalizzando in questo modo le performance delle obbligazioni dei Paesi emergenti. Grafico giornaliero
Durante periodi di instabilità economica e finanziaria, il dollaro tende ad apprezzarsi a causa dell’aumento della domanda da parte degli investitori. Questi ultimi, infatti, vendono la loro valuta per acquistare dollari americani, necessari per l’acquisto di asset rifugio come i Treasury americani. Più il dollaro si rafforza, più i mercati emergenti tendono a soffrire a causa dell’aumento del costo degli interessi sul debito.
L’ETF VWOB, data la sua natura rischiosa, tende a registrare buone performance durante periodi economici favorevoli, caratterizzati da una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori. Infatti, come illustrato nel grafico seguente, esiste una correlazione positiva tra l’ETF e l’indice PMI composito misurato a livello globale.
Le obbligazioni governative dei mercati emergenti tendono ad apprezzarsi in contesti economici favorevoli. Grafico mensile
Al contrario, i Treasury americani, essendo a basso rischio, tendono ad apprezzarsi durante periodi economici sfavorevoli. Questo spiega la correlazione inversa mostrata nel grafico seguente tra l’ETF IEF, che replica il movimento dei titoli di stato americani con scadenza tra 7 e 10 anni, e l’indice PMI composito globale.
Le obbligazioni governative statunitensi tendono ad apprezzarsi in contesti economici non favorevoli. Grafico mensile
E, curiosamente, quando è che il dollaro tende a registrare le migliori performance? Proprio durante il rallentamento dell’economia globale:
Il dollaro e il PMI composito globale sono legati da una correlazione inversa. Grafico mensile
Concludiamo l’analisi affermando che, nel breve termine, VWOB potrebbe registrare buone performance grazie alle aspettative di una politica monetaria meno “hawkish”. Tuttavia, nel medio termine, le sue prestazioni saranno sicuramente influenzate dalle aspettative di recessione del mercato. Per monitorare queste aspettative a livello globale… beh, aspettate qualche giorno, perché sarà l’argomento della prossima analisi. A presto!
Analisi tecnica e fondamentale di Bitcoin (BTC).📈 Analisi tecnica BTC/USDT
Il prezzo del Bitcoin ha fatto un movimento impulsivo, raggiungendo un forte livello di resistenza a 38.000. Tuttavia, non è riuscita a superarlo ed è tornata nel canale dei prezzi. La forza trainante di questo aumento è stata la notizia dei progressi nel processo di approvazione di un ETF spot su Bitcoin per il principale fondo Grayscale. Nella recensione precedente, è stato menzionato che dopo l'uscita dal modello Pennant, il prezzo potrebbe salire fino all'altezza dell'asta della bandiera, cioè fino a 40.000-42.000. Per continuare lo slancio rialzista, il prezzo deve consolidarsi al di sopra del limite superiore del canale dei prezzi.
Tuttavia, stiamo attualmente assistendo ad un pullback del prezzo verso la linea di supporto dinamico EMA50. Se il prezzo scende al di sotto di esso e si stabilizza al di sotto del limite inferiore del canale di prezzo, ci aspetteremmo un nuovo test della linea di tendenza globale. Al di sotto di essa si trova la zona di squilibrio 1W, dove rimangono divari significativi nei livelli di volume orizzontali da colmare attraverso il trading.
Inoltre, vale la pena notare l'assenza di una correzione dopo il recente impulso al rialzo. Questi fattori aumentano la probabilità di un ritracciamento del prezzo del Bitcoin, almeno fino al livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,38, prima di riprendere il trend al rialzo.
Questo scenario potrebbe essere invalidato se il prezzo riuscisse a rompere il livello di resistenza a 38.000 e a consolidarsi al di sopra di esso. A ciò potrebbero contribuire le notizie sull’approvazione di un ETF spot su Bitcoin per fondi come Grayscale o BlackRock. In tal caso, anticiperemmo un completamento completo del breakout del modello Pennant, raggiungendo 40.000 - 42.000.
📉 Analisi globale del mercato Bitcoin
Sul grafico logaritmico giornaliero, il prezzo di BTC sta ancora una volta testando la linea di tendenza ascendente globale. L'indicatore RSI è attualmente in zona ipercomprato, indicando la necessità di un movimento correttivo locale. Se il prezzo non riesce a stabilirsi nuovamente al di sopra della linea di tendenza, possiamo anticipare il completamento di un modello a cuneo ribassista e una correzione globale dell'intera crescita dall'inizio di quest'anno, tornando potenzialmente ai livelli di 0,38 di Fibonacci. Il livello di supporto psicologico di 30.000 coincide con questo livello di Fibonacci.
Tuttavia, le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot sul Bitcoin potrebbero fornire un altro forte slancio al rialzo. Se ciò accadesse presto, la correzione potrebbe essere rinviata ancora una volta.
💠 Analisi di zone e livelli per prendere decisioni di trading
L’indice di paura e avidità è nella zona di avidità a 69.
La capitalizzazione di mercato totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 1.346 miliardi di dollari e l'indice di dominanza di Bitcoin è sceso a 52,92.
Sulla base dell'analisi dei blocchi di ordini significativi nei registri degli ordini, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 27.000 - 30.000
🔴 Zona di rifornimento: 38.000 - 40.000
Livelli per l'inserimento di posizioni lunghe:
34.000-35.000 - zona di potenziale ritest della linea di tendenza
30.000 - un livello di supporto psicologico
28.000 - un nuovo test della media mobile a 200 settimane e del livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,78
Livelli per l'inserimento di posizioni corte:
36.000-38.000 - un possibile nuovo test della linea di tendenza sul grafico logaritmico
40.000 - un livello di resistenza psicologica
42000: un grande blocco di resistenza
📊 Analisi fondamentale
Il mercato delle criptovalute sta registrando una crescita grazie alle notizie relative alle richieste per il lancio del primo ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti. Circolano informazioni sui negoziati di Grayscale con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti in merito alla trasformazione del fondo BTC della società in un ETF Bitcoin spot. Secondo Bloomberg nei prossimi giorni potrebbe essere imminente una decisione sull'ETF.
Nella comunità cripto, si ritiene che l’introduzione di un ETF sul mercato potrebbe attrarre trilioni di dollari in investimenti. Pertanto, importanti investitori stanno reagendo positivamente alla notizia, che potrebbe essere un precursore del lancio del primo ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti.
L'S&P 500, un indice delle più grandi società statunitensi, ha superato la linea di resistenza dinamica EMA50, ma si prevede un pullback per un nuovo test. Nel frattempo, l’indice del dollaro statunitense (DXY) sta formando un modello noto come cuneo in espansione.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 14 novembre, 15:30 - IPC core (Mensile) per ottobre.
➤ 13 dicembre 2023, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ 31 gennaio 2024, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
📈 È possibile prevedere l'improvvisa azione del prezzo di Bitcoin (BTC)?
Quando il mercato è fortemente influenzato dalle notizie, preferiamo affidarci ai segnali del nostro indicatore di trading.
Il nostro indicatore di trading, come sempre tempestivo, ha segnalato l'attuale impulso al rialzo del mercato e ha fornito i punti di ingresso più vantaggiosi per posizioni lunghe con un rischio minimo. Grazie agli ultimi aggiornamenti, sono stati raggiunti i livelli massimi di take profit per tutti i segnali e il movimento dei prezzi è stato:
Bitcoin +7,61%
ETH +12,53%
SOL +20,42%
APPLE: Ingresso Long con target area 196Buongiorno trader, oggi condivido questa view su Apple che mi porta ad incrementare le mie posizioni di medio termine e ad aprire una posizione di breve termine.
In questa analisi prevedo che nei prossimi giorni il prezzo possa arrivare in area in 196 dove si trovano i massimi precedenti.
A favore di questo ingresso ci sono diverse ragioni date in parte da segnali ed indicazioni fornite dai miei personali indicatori, tra cui LuBot che mostra un segnale Long su una candela che esce al di sopra della TrendCloud positiva che supporta i prezzi nelle scorse settimane. La candela corrente è gialla quindi la struttura di breve è tornata positiva (segnale SBS) e questo accade anche nel TF daily come si vede qui sotto.
Abbiamo anche un area di supporto data da massimi precedenti che ha mantenuto i prezzi al di sopra dei 173 punti circa per la maggior parte del tempo e adesso vediamo una rottura positiva della trendline discendente che univa i massimi delle ultime settimane.
Ad integrare e supportare un ingresso Long entrano in gioco gli indicatori secondari tra cui il Predictum che mostra positività per il mese di novembre, LuTrender è positivo sia su Weekly che Daily ed infine l'EVE sembra essere pronto per un innalzamento di volatilità e quindi potrebbe vedere un veloce spunto del mercato nei prossimi giorni che potrebbe portare i prezzi nell'area target di 196. Potrei aspettarmi un ultimo ritracciamento sull'area di supporto prima dell'allungo.
Rally di fine anno: settore immobiliare una buona scelta?Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sul settore azionario del Real Estate, che ha mostrato una tendenza ribassista per un periodo prolungato. Cercheremo di spiegare le cause delle performance negative e perché il settore potrebbe rappresentare una buona opportunità di investimento per la fine dell’anno.
Buona lettura a tutti!
1. ANALISI TECNICA ISHARES US REAL ESTATE ETF
Iniziamo l’articolo analizzando l’Ishares US Real Estate ETF, un ETF americano che replica un indice di azioni immobiliari statunitensi (dal ticker IYR). Come si può vedere nel grafico sottostante, l’ETF ha mostrato una tendenza al ribasso dal 2 febbraio 2023. In particolare, da quel picco, il prezzo ha formato una figura tecnica ribassista nota come “triangolo discendente”. Dal picco del 27 luglio 2023, il prezzo ha subito una forte caduta, culminata nel minimo raggiunto il 30 ottobre, dopo aver rotto il supporto del triangolo. Tra il 27 luglio e il 30 ottobre, l’ETF ha registrato una performance negativa del -18,90%. Tuttavia, il 30 ottobre, abbiamo osservato un breve rimbalzo, con un aumento del +8,49%.
Analisi tecnica IYR. Grafico giornaliero
Nella figura seguente, è illustrata la ripartizione dell’esposizione dell’ETF e le prime 10 partecipazioni.
Partecipazioni e ripartizioni dell’esposizione. Fonte: iShares
2. COSA SONO I REITS?
Le società che fanno parte dell’ETF sono note come “REITs”, acronimo di “Real Estate Investment Trust”. Esistono tre tipi di REITs:
• Equity REITs: Questi REITs acquistano e gestiscono proprietà immobiliari
• REITs ipotecari: Questi REITs investono in mutui e/o titoli garantiti da mutui
• REITs ibridi: Questi REITs investono sia in proprietà immobiliari che in mutui
Gli Equity REITs generano i loro guadagni principalmente attraverso i canoni di locazione, mentre i REITs ipotecari traggono profitto dagli interessi derivanti dai mutui che forniscono agli operatori del settore immobiliare.
Le società che fanno parte dell’ETF IYR appartengono alla categoria degli equity REITs. Questi possono investire e gestire diversi tipi di immobili:
• REITs di torri di telecomunicazioni: Gestiscono strutture che supportano le antenne per le telecomunicazioni. Un esempio è American Tower (AMT)
• REITs industriali: Gestiscono proprietà industriali come magazzini e centri logistici. Un esempio è Prologis (PLD)
• Retail REITs: Gestiscono immobili al dettaglio come centri commerciali e outlet. Un esempio è Realty Income Corporation (O)
• REITs di data center: Gestiscono centri dati che vengono generalmente affittati a società del settore tech. Un esempio è Equinix (EQIX)
• REITs di self storage: Gestiscono spazi di archiviazione. Un esempio è Public Storage (PSA)
• REITs residenziali: Gestiscono appartamenti e proprietà residenziali. Un esempio è Camden Property Trust (CPT)
• REITs sanitari: Gestiscono strutture sanitarie, tra cui ospedali. Un esempio è Omega Healthcare (OHI)
• Office REITs: Gestiscono spazi per uffici. Un esempio è Boston Properties (BXP)
• Real Estate Services: Questi REITs forniscono vari servizi, tra cui la consulenza immobiliare
3. L’IMPATTO DEI TASSI DI INTERESSE SUI REITs
La seguente grafica evidenzia un aspetto importante: il settore immobiliare si posiziona penultimo in termini di performance dall’inizio dell’anno. In particolare, ha registrato una performance negativa del -8.46%.
Le prestazioni degli 11 settori azionari dell’S&P500 da inizio anno. Fonte: Finviz
La grafica successiva rivela un dato significativo: dal gennaio 2022, il settore immobiliare ha continuamente registrato una performance inferiore rispetto al suo indice di riferimento, l’S&P500.
L’ETF IYR, dal gennaio del 2022, ha registrato una performance negativa del -29.13%; meglio l’S&P500, con un -6.6%. Grafico giornaliero
Il settore immobiliare ha registrato performance deludenti a causa dell’aumento dei tassi di interesse. In generale, l’ETF IYR tende a risentire di un aumento delle aspettative di inasprimento della politica monetaria, mentre ne beneficia nel caso opposto.
Per illustrare questo punto, è utile creare un indice di sentiment obbligazionario che rifletta le aspettative di politica monetaria: LDQH/LQD. LQDH è un ETF che replica il movimento di obbligazioni corporate investment grade statunitensi coperte dal rischio “tasso di interesse”, mentre LQD uno che rappresenta il movimento delle stesse obbligazioni, ma senza la copertura da quel rischio.
La logica suggerisce che:
• Se ci sono aspettative di una politica monetaria restrittiva, i bond coperti dal rischio “tassi” realizzeranno una performance migliore rispetto a quelli non coperti. Nel caso opposto, accadrà il contrario.
Questa logica è confermata dal grafico successivo, che mostra la correlazione tra LQDH/LQD e i tassi di interesse della Federal Reserve.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse. Grafico giornaliero
Il grafico seguente illustra chiaramente come l’ETF sui REITs, IYR, abbia realizzato una performance negativa a seguito dell’aumento delle aspettative di politica monetaria restrittiva. Infatti, ogni volta che LQDH/LQD ha registrato un aumento, l’ETF IYR ha mostrato un calo.
La correlazione negativa tra IYR e LQDH/LQD dal 2022. Grafico giornaliero
Inoltre, l’ETF IYR ha continuamente sottoperformato rispetto al suo benchmark di riferimento, l’S&P500, ogni volta che le aspettative di politica monetaria hanno mostrato una tendenza al rialzo.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e S&P500/IYR dal 2022. Grafico giornaliero
Ci sono vari fattori che spiegano perché i REITs tendono a soffrire quando i tassi di interesse aumentano. È risaputo che un innalzamento dei tassi di interesse tende a frenare gli investimenti e i consumi di famiglie e aziende. Questo fenomeno ha un impatto negativo sulla crescita economica, poiché provoca un rallentamento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, entrambi dati importanti che impattano sul PIL.
In un periodo di rallentamento economico, le aziende riducono la domanda di nuovi immobili per la produzione e di punti vendite al dettaglio a causa della contrazione della produzione dei consumi. Questo si traduce in minori profitti per i REITs industriali e retail, che sono tra i più sensibili alle variazioni del ciclo economico.
Anche i REITs di data center, che sono legati alle società tecnologiche, possono risentire dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti, con tassi più alti, queste società potrebbero essere meno inclini a indebitarsi per espandersi, riducendo così la domanda di spazi per data center.
Gli office REITs potrebbero risentire di un aumento del tasso di disoccupazione correlato al rallentamento economico, e ciò potrebbe portare a una diminuzione della domanda di spazi per uffici.
Anche i REITs residenziali subiscono l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti, in un contesto di tassi più alti, molti inquilini potrebbero trovarsi inadempienti, soprattutto a causa dell’aumento del tasso di disoccupazione, che porta a una riduzione del reddito delle famiglie.
Oltre agli aspetti già menzionati, c’è un altro elemento importante da considerare: il settore dei REITs offre alti dividendi agli azionisti, rendendo il settore particolarmente attraente. Tuttavia, un aumento dei tassi di interesse comporta anche un aumento dei rendimenti obbligazionari governativi. Di conseguenza, molti investitori potrebbero scegliere di investire i loro capitali in titoli di stato, che offrono cedole attraenti e sono allo stesso tempo più sicuri rispetto alle azioni.
Un ulteriore aspetto da considerare è che il dividendo è una parte dell’utile societario. Pertanto, se gli utili rallentano, ci si può aspettare che anche i dividendi diminuiscano; questo fornisce un ulteriore incentivo per gli investitori a orientare i loro investimenti verso i titoli di stato.
Un altro aspetto che può influenzare i REITs quando i tassi di interesse aumentano è legato al loro tipico ricorso al debito per l’acquisto di proprietà generatrici di reddito. Se i tassi di interesse salgono, il costo del debito (in particolare il debito variabile) diventa più gravoso, influenzando negativamente i bilanci delle società. Inoltre, con l’aumento degli interessi sul debito, i REITs potrebbero essere meno incentivati a espandersi, il che significa che un aumento dei tassi di interesse può avere un impatto negativo sulla crescita stessa delle società.
4. RALLY DI FINE ANNO: PERCHE’ IL SETTORE IMMOBILIARE POTREBBE RIVELARSI UNA BUONA SCELTA
Se dovesse verificarsi il tanto atteso rally di fine anno, il settore immobiliare potrebbe emergere come uno dei migliori performer. La ragione è semplice: se il rally dovesse avvenire, sarebbe probabilmente scatenato dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, durante l’ultimo incontro del 1° novembre, accolte positivamente dai mercati.
Come si può notare nel grafico seguente, l’indice di forza LQDH/LQD ha registrato una rottura ribassista della sua trendline rialzista dopo l’ultimo meeting. Nello stesso periodo, IYR ha registrato una performance vicina al +10%.
Il breakout ribassista della trendline dell’indice LQDH/LQD, accompagnato da un rialzo di IYR. Grafico giornaliero
Se, nelle prossime settimane, LQDH/LQD dovesse continuare a scendere, IYR dovrebbe trarne beneficio, grazie ad aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Una possibile strategia, come illustrato nel grafico seguente, potrebbe considerare LQDH/LQD come un indicatore di riferimento e IYR come un asset su cui applicare la strategia:
1. Attendere un ritracciamento di LQDH/LQD sulla trendline rialzista, che potrebbe diventare una resistenza dinamica, e successivamente attendere un nuovo movimento ribassista.
2. Entrare a mercato su IYR, aspettando un rimbalzo sulla trendline ribassista, che potrebbe diventare un supporto dinamico.
Tutto ciò, ovviamente, presuppone che il coefficiente di correlazione rimanga in territorio negativo.
Ipotesi operativa; questo non è da intendere come un consiglio finanziario. Grafico giornaliero
Concludiamo l’analisi sottolineando che il catalizzatore che ha spinto il settore immobiliare in territorio ribassista potrebbe ora diventare il motore di un possibile rialzo. Ma sarà davvero così?
È importante considerare un ulteriore elemento: la riunione del 1° novembre non è stata l’ultima della FED. L’ultimo incontro dell’anno si terrà il 13 dicembre e, come illustrato nel grafico seguente, le previsioni indicano un mantenimento dei tassi tra 525 e 550 punti base (con una probabilità del 90.2%).
Probabilità sui livelli dei tassi di interesse per il 13 dicembre 2023. Fonte: FedWatchTool
Quest’ultima riunione potrebbe determinare il destino del mercato azionario per la fine del 2023, influenzando il famoso rally di Natale.
Per qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto!
La corsa al rialzo dei prezzi dell'oro sta giungendo al termine?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
La corsa al rialzo dei prezzi dell'oro sta giungendo al termine?
Oggi i prezzi dell'oro sono leggermente più bassi, in risposta all'aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi.
Tuttavia, l'oro rimane uno strumento di investimento importante per molte persone che cercano stabilità e protezione nel mercato finanziario.
Un fattore cruciale che influenzerà il mercato dell'oro nel prossimo futuro sarà il rendimento dei titoli del Tesoro americano a 10 anni.
Se noteremo un aumento nei rendimenti, ciò potrebbe portare all'abbassamento del prezzo dell'oro al di sotto dei $1.974, livello di supporto chiave da tenere d'occhio.
C'è una chiara relazione inversa tra questo e il rendimento dei bond decennali americani.
I dati di venerdì scorso hanno rivelato che la crescita occupazionale negli Stati Uniti è diminuita durante il mese di ottobre e l'incremento annuale dei salari è stato il più basso degli ultimi due anni e mezzo, suggerendo un indebolimento della situazione del mercato del lavoro.
Dopo la pubblicazione del rapporto sull'occupazione, c'è l'aspettativa che la Fed possa aver concluso la sua politica di aumento dei tassi, il che ha portato a un calo del dollaro ai minimi di sei settimane.
Ci sono sempre più buone notizie per gli investitori di oro, visto che il fondo SPDR Gold Trust, il più grande fondo al mondo scambiato in oro, ha annunciato un aumento del 0.20% delle sue partecipazioni venerdì scorso, raggiungendo le 863.24 tonnellate.
Negli ultimi tempi, l'oro è stato sottoposto a pressioni a causa dell'aumento dei rendimenti reali dei Treasury USA.
Tuttavia, il 7 ottobre gli attacchi terroristici di Hamas hanno provocato una crescita eccessiva del metallo, invertendo questa tendenza.
La ragione per cui i prezzi dell'oro aumentano all'inizio di una guerra è perché c'è un impatto previsto sui rendimenti reali.
Anche se l'aumento dei prezzi del petrolio e le spese militari in aumento dovrebbero teoricamente far diminuire i rendimenti obbligazionari reali, in realtà si sono verificati rialzi a causa della preoccupazione per possibili aumenti da parte della Fed.
gold chart gold chart
Ci sono diverse possibilità per investire in oro.
La prima opzione è l'oro fisico, che include monete d'oro, lingotti e gioielli.
Un'altra strada è rappresentata dai futures sull'oro, che implicano un impegno ad acquistare oro in un momento successivo.
In alternativa, gli investitori e trader possono optare per azioni legate all'oro, come gli ETF incentrati sull'oro come il rinomato SPDR Gold Trust o le azioni di aziende minerarie dell'oro.
Dal punto di vista tecnico, la situazione sull'oro è neutrale con una fase incerta.
Il trend primario resta al rialzo e ciò è confermato anche dalla chiusura sopra la media mobile lenta.
Anche lo stocastico (42.3) si trova nella parte inferiore della sua fascia di oscillazione, senza fornire ancora alcuna indicazione se ci troviamo all'inizio di una fase rialzista o se continuerà la congestione a breve termine.
Come può attestare chi mi segue, non sono un grande fan dell'oro.
Non prevedo che i rendimenti dei bond decennali americani o il valore del dollaro diminuiranno significativamente nell'ultimo trimestre dell'anno.
Ciò significa che, a meno di un conflitto globale, la corsa dei prezzi dell'oro è giunta al termine poiché esiste una correlazione inversa tra l'oro e i bond e il dollaro.
Mi aspetto che i prezzi dell'oro restino stabili nei prossimi mesi, mantenendosi all'interno del range tra 1800 e 2000.
Obbligazioni statunitensi o europee? Analisi di scenario Buongiorno a tutti. Oggi, attraverso un’analisi di scenario e la creazione di un indice di sentiment obbligazionario, cercheremo di determinare quali tra le obbligazioni statunitensi o europee rappresentano la scelta migliore.
1. ANALISI TECNICA IBGM E IEF
Gli ETF al centro della nostra analisi sono l’iShares € Govt Bond 7-10 yr (IBGM) e l’iShares 7-10 Year Treasury Bond (IEF). L’IBGM, come illustrato nel grafico seguente, riflette il movimento di prezzo delle obbligazioni governative dei cinque principali Paesi europei per PIL (Germania, Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi) con scadenze tra i 7 e i 10 anni e una duration di 7.79 anni.
Ishares € Govt Bond 7-10yr. Grafico settimanale
Ponderazione percentuale dell’ETF. Fonte: iShares
L’IEF, presentato nella figura successiva, replica le variazioni di prezzo delle obbligazioni del tesoro statunitense con scadenze tra i 7 e i 10 anni e una duration di 7.32 anni.
Ishares 7-10 Year Treasury Bond. Grafico settimanale
Iniziamo l’analisi tecnica dei due ETF, partendo da IBGM.
Dal 11 maggio 2023, l’ETF non ha registrato variazioni di prezzo significative. Tuttavia, è interessante osservare la formazione di due figure tecniche contrastanti: un triangolo discendente seguito da un triangolo ascendente, entrambi con breakout. L’ETF ha mostrato un trend rialzista dall’inizio del quarto trimestre.
Analisi tecnica IBGM. Grafico giornaliero
Per quanto riguarda l’IEF, la situazione è diversa. Questo ETF ha mostrato una tendenza più ribassista rispetto all’IBGM: dal 4 maggio 2023 al minimo del 19 ottobre, a 88.86$, ha registrato una performance negativa del -11.77%. Nelle ultime sessioni, il prezzo ha realizzato un impulso rialzista, catalizzato dalle dichiarazioni di Powell (interpretate positivamente dal mercato) e da un indebolimento del mercato del lavoro statunitense (tasso di disoccupazione salito al 3.9% dal 3.8% precedente e buste paga del settore non agricolo a 150K rispetto ai 297K precedenti).
Analisi tecnica IEF. Grafico giornaliero
Per determinare quale dei due ETF è più forte è necessario creare un indice di forza tra i due e osservare la tendenza. Otteniamo l’indice dividendo il prezzo dell’IEF per quello dell’IBGM, come mostrato nel grafico successivo. La tendenza dell’indice IBGM/IEF è fortemente rialzista da fine aprile 2023, indicando una maggiore forza dell’IBGM (dividendo) rispetto all’IEF (divisore).
L’indice di forza IBGM/IEF. Grafico giornaliero
Questo significa che il mercato obbligazionario governativo europeo è, da aprile 2023, più forte rispetto a quello statunitense. Perché?
2. POLITICA MONETARIA E TASSI DI INTERESSE
La sovraperformance dei bond europei rispetto a quelli statunitensi è legata alle aspettative di politica monetaria della BCE e della FED. A partire da luglio, il mercato ha iniziato a prezzare una FED più restrittiva rispetto alla BCE, come dimostrano i due grafici successivi.
È noto che le scadenze a 2 anni della curva dei rendimenti sono quelle più influenzate dalle aspettative di politica monetaria. Come si può vedere nel grafico seguente, il rendimento a 2 anni del titolo di stato statunitense mostra un trend rialzista (nonostante il breakout ribassista della trendline dinamica dopo le dichiarazioni di Powell), mentre il rendimento a 2 anni del titolo tedesco è in ribasso.
Differenze tra aspettative di politica monetaria. Grafico giornaliero
Questo suggerisce che più il rendimento a 2 anni statunitense sovraperforma quello tedesco a pari scadenza, più il mercato prezza una politica monetaria più restrittiva negli USA (e viceversa nel caso opposto).
Nel grafico seguente, costruiamo uno spread tra i due rendimenti (con US02Y come minuendo e DE02Y come sottraendo) per evidenziare le differenze tra le aspettative di politica monetaria delle due banche centrali.
Correlando questo spread con l’indice IBGM/IEF precedentemente creato, possiamo confermare quanto detto: l’IBGM appare più forte dell’IEF perché si prevede che la politica monetaria europea sarà più espansiva rispetto a quella statunitense.
IBGM sovraperforma IEF perché il mercato prezza una BCE più espansiva rispetto alla FED. Grafico giornaliero
L’indice US02Y-DE02Y si rivela un eccellente indicatore del sentiment da monitorare nel prossimo futuro, data la sua funzione di “leading indicator” sulle aspettative di politica monetaria. Ma cosa ci riserva il futuro?
3. BOND STATUNITENSI ED EUROPEI NEL PROSSIMO FUTURO
Su quali obbligazioni puntare nel prossimo futuro? Sarebbe meglio concentrarsi sui bond governativi statunitensi o europei? Partiamo da un presupposto: il prezzo dei bond tende ad aumentare quando i tassi di interesse vengono tagliati. Quindi, le domande chiave da porsi sono:
“Quale delle due banche centrali taglierà per prima i tassi di interesse? Quale delle due ha più incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo?”
La risposta è semplice: dipenderà dalle condizioni macroeconomiche attuali e future dei due paesi. Considerando i dati attuali, gli Stati Uniti hanno mostrato una crescita del PIL trimestrale superiore a quella europea per il primo, secondo e terzo trimestre dell’anno in corso, come illustrato nel grafico seguente:
Le due diverse crescite economiche. Grafico a tre mesi
L’economia americana sembra mostrare una maggiore resilienza. Questo è evidenziato anche nel grafico seguente, che calcola l’indice di forza tra i PMI manifatturieri e dei servizi dei due paesi. I due PMI statunitensi hanno sovraperformato quelli europei dall’inizio dell’anno, indicando una maggiore resilienza dei settori.
La forza dei settori manifatturiero e dei servizi statunitensi è superiore rispetto a quella degli stessi europei. Grafico mensile
Esaminando più da vicino e guardando le due grafiche successive si può notare che, secondo gli ultimi dati rilasciati da Markit, i due settori statunitensi si trovano in una fase di espansione (con valori pari o superiori a 50 punti), a differenza dei settori europei, che sono in contrazione (soprattutto se si considera il settore manifatturiero).
I due PMI manifatturieri delle omonime aree. Grafico mensile
I due PMI sui servizi delle omonime aree. Grafico mensile
Nella figura successiva, prendiamo in considerazione i dati sulle vendite al dettaglio, che sono un ottimo indicatore del livello di spesa dei consumatori sia negli Stati Uniti che in Europa (considerando oltretutto che i consumi rappresentano una parte significativa del prodotto interno lordo).
I dati sulle vendite al dettaglio misurati mese/mese delle omonime aree. Fonte: TradingEconomics
La situazione è positiva per gli Stati Uniti, ma molto meno promettente per l’Europa. In quest’ultimo caso, si potrebbe addirittura sostenere che i dati indicano una sorta di “recessione”, con due letture consecutive negative, e l’ultima, con un -1.2%, decisamente più negativa rispetto alla precedente.
Concludiamo con l’analisi dei dati sulla produzione industriale, come illustrato nel grafico sottostante. Negli Stati Uniti, abbiamo notato una tendenza di letture progressivamente inferiori rispetto all’anno precedente, con un’unica contrazione registrata a giugno. Invece, per quanto riguarda l’Europa, abbiamo assistito a un drastico calo, con letture in contrazione da marzo fino all’ultimo dato disponibile.
I dati sulle produzioni industriali misurati anno/anno delle omonime aree. Fonte: TradingEconomics
“Quale delle due banche centrali taglierà per prima i tassi di interesse? Quale delle due ha più incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo?”
Dai grafici di questo paragrafo, risulta evidente che l’Europa sembra essere più vicina a una recessione rispetto agli Stati Uniti. Di conseguenza, al momento, la FED ha maggiori incentivi a mantenere i tassi più alti per un periodo più lungo, mentre la BCE potrebbe essere la prima a tagliare i tassi di interesse (infatti, non dobbiamo dimenticare che la fase 1 del ciclo economico è caratterizzata da politiche monetarie espansive). Se questo scenario dovesse verificarsi, potremmo assistere a un aumento degli acquisti di bond governativi europei (in particolare quelli tedeschi, considerati beni rifugio data l’elevata valutazione di rating della Germania, AAA), superiore rispetto a quelli statunitensi.
Ma sarà così nel prossimo anno? È difficile prevederlo. Il quadro macroeconomico è e sarà sempre influenzato dall’andamento dei dati macroeconomici. A tal proposito, consiglio di tenere d’occhio i dati leading, in grado di anticipare le future tendenze economiche, tra cui sicuramente i PMI, senza dimenticare US02Y-DE02Y. Ad oggi, tuttavia, sembra che i bond europei possano avere un vantaggio competitivo più alto.
A presto!
#Nasdaq100 Fut.- 4H. MOMENTO CRUCIALE! QUALI SCENARI?Momento abbastanza importante per gli indici internazionali e soprattutto per l'Indice Tech USA.
Siamo a un possibile BIVIO .
Il minimo fatto a 14139 circa non è stato un minimo banale. Sopra Area 14450 ( che avevo segnalato) abbiamo avuto la successiva conferma. Bello squeeze per chi è riuscito a sfruttarlo, con una violenza che ha sorpreso molti operatori. Prezzi che si stanno muovendo in questo canale discendente in sostanza (vedi chart sopra).
Ora sarà da capire se quotazioni rimarranno < Area 15400 con il rischio di avere un'altra onda di ribasso o se ci sono serie possibilità di avere avuto un MINIMO in ottica #MidTerm scorsa week (ipotesi non da scartare).
A mio avviso molto potrebbe anche dipendere da certe dinamiche geopolitiche. Se il tutto dovesse ancora peggiorare con eventuali rischi di nuova escalation, ciò impatterebbe fortemente su petrolio condizionando fortemente anche i listini azionari! ⚠️
OCCHI APERTI!!
Scrivete nei commenti la Vostra View! 😉
Il Vostro BuddySav 😎
S&P 500: Dopo il tocco del livello 4.130 ora si può salireBuongiorno a tutti, eccomi qui come sempre per la mia analisi settimanale.
Il mercato preso in considerazione oggi è l'indice americano per eccellenza ovvero l'S&P 500.
Dopo l'analisi fatta proprio qui su TW che chiamava uno short con obiettivo i 4.130 ( che il prezzo ha toccato nei giorni scorsi ) ora la price action ci indica di prendere in considerazione posizioni LONG.
Infatti in close di settimana ci troviamo con un rientro in forte volatilità al di sopra dei 4.365, livello precedente di pavimento.
Qui appunto si è formata una dinamica bullish che ci indica la possibilità di rivedere i compratori nelle prossime settimane.
In ottica di trading nei prossimi giorni attenderò l'evolversi dei prezzi e accetterò long su trigger anche su ritracciamenti fino a 4.220 punti.
Ovviamente solo la price action su daily o 6H mi guiderà nell'entrare o meno a mercato perché come sempre ho bisogno di una conferma operativa accurata.
Solo ritorni al di sotto dei 4.130 in questo momento andrebbero a fallire la mia view long.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona domenica e un buon TRADING SIMPLE!
EUR-USD #2### EUR
Partendo analizzando la politica monetaria, la prima cosa da dire è come sicuramente l’euro non è la moneta adatta per il finanziamento (il franco svizzero o lo yen sono monete sicuramente migliori in questo periodo) ma con i tassi al 4.5% sono sicuramente in svantaggio per quanto riguarda il carry trade rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, a differenza di quest’ultimi, i tassi d’interesse in Europa è molto probabile che abbiano già raggiunto il picco. Durante l’ultima press conference delle BCE non si è parlato del PEPP il che potrebbe riflettere implicitamente che la banca è più fiduciosa oggi che il meccanismo di trasmissione sta svolgendo il suo compito senza aggiungere in questo momento ulteriori restrizione (ovvero ha riconosciuto un’economia in contrazione). Con i tassi svantaggiati l’unico modo per uscire da una situazione di tassi in svantaggio sarebbe quella di tagliare dopo la FED ma secondo Wells Fargo non sarà così essendo che nelle sue previsioni entrambe cominceranno a tagliare i tassi a giugno 2024. Notiamo però come questa previsione è troppo nel futuro per essere precisa e avere grossi impatti, tant’è che HSBC prevede che la BCE cominci a tagliare ben 6 mesi dopo.
Detto questo MUFG, BofA, Wells Fargo, West Pac e molte altre hanno previsto un deprezzamento dai livelli attuali; in particolare MUFG è la più ottimistica e prevede una chiusura del Q4 in zona 1.045 ma con possibilità di avvicinarsi alla parità senza però andare al di sotto di questa. Per quanto riguarda le altre banche la maggior parte prevede un pair che si possa aggirare intorno ai 1.02/1.03 tant’è che HSBC ha aperto un trade (che è stato chiuso causa Stop Loss venerdì) proprio con target 1.022. Guardando invece i flussi di BNP Paribas notiamo come l’EUR è la moneta con più posizione ribassiste (e a questi livelli anche l’unica) del G10.
Le stime rapide dei PMI della zona euro per ottobre sono risultate estremamente deboli vedendo scendere ulteriormente il PMI composito da 47.2 a 46.2 arrivando a toccare i livelli del 2020. Il componente dell'occupazione del PMI composito è sceso da 50,8 a settembre a 49,4 a ottobre, un livello che è coerente con un impiego moderatamente in contrazione. Livelli più bassi di occupazione dovrebbero portare a una crescita salariale più bassa e, di conseguenza, ridurre le pressioni inflazionistiche sottostanti alla fine. l rapporto PMI conteneva anche alcuni indicatori a breve termine che suggeriscono una diminuzione delle pressioni sui prezzi, con l'indice dei prezzi di produzione nel settore manifatturiero ben al di sotto del livello di 50.
A ottobre, l’andamento a rialzo della disoccupazione tedesca è proseguita per il nono mese consecutivo, con un aumento stagionalmente corretto al 5.8% dal 5.7% (arrivando al livello più alto da più di due anni). Anche la disoccupazione per settembre è stata rivista leggermente a rialzo da 10000 a 12000. L’occupazione ha assistito ad un guadagno di solamente 1000 unità in più ma la cosa più importante è la revisione dei posti di agosto, qui siamo passati da un +34000 ad un -10000. Il numero di posti vacanti arriva ai minimi da luglio 2021 con solamente 730000.
### USD
Guardando ai bond decennali questi, anche se negli ultimi giorni hanno ritracciato, sono riusciti a rompere per la prima volta dal 2007 il muro del 5%. Questo ha fatto salire di poco il dollaro americano indicando che la notizia è ormai già prezzata. Come prevede Wells Fargo la recessione avverrà probabilmente nel Q2 del 2024 facendo così ritardare i tagli dei tassi alla FED e dando un vantaggio sulle altre monete. Notiamo inoltre come per ora la FED è la banca (a parimerito con la RBNZ) con i tassi più alti il quale sicuramente attirerà opportunità di carry trade. Come riconosciuto da Goldman Sachs il dollaro statunitense ha ancora l’appeal da Safe-Heaven e per ora è il migliore dei 3 dati i suoi tassi competitivi. Secondo le stime più recenti di Wells Fargo e di MUFG ora il dollaro ha una strada per ulteriori (modesti) guadagni almeno fino alla fine del 2023. Alcune stime di Wells Fargo sostengono infatti che il dollaro americano sarà la prima valuta nel G10 e seconda solamente al rublo russo in termini di performance per quanto riguarda il range temporale Q4 2023 Q1 2024.
Il crollo di venerdì è dovuto soprattutto ai dati pessimi del mercato del lavoro. Questi dati però possiamo attribuirli principalmente allo sciopero dei lavoratori UAW dove questi non vengono contati nei sondaggi dei salari. Secondo il Bureau of Labor Statistics, durante il periodo di rilevazione del sondaggio del mese scorso, erano in sciopero poco più di 48.000 lavoratori e se considerassimo questi aggiunti ai NFP allora noteremo come i dati sono ancora robusti. Fortunatamente si sono raggiunti accorti tra la UAW e le tre principali case automobilistiche e molti di questi lavoratori saranno inclusi nei salari del mese prossimo che vedranno dunque un rialzo significativo.
Tornando al discorso precedente dei bond, se questi dovessero scendere ulteriormente allora si “uscirebbe” da una delle due condizioni imposte da Powell per non aumentare ulteriormente i tassi d’interesse e dunque: Se i rendimenti diminuiscono la probabilità di un ulteriore aumento dei tassi aumenti, se i rendimenti aumentano la probabilità di un ulteriore aumento dei tassi diminuisce ma in entrambi i casi il dollaro si troverebbe in una situazione di forza.
Detto questo Powell ha anche affermato che non vede probabilità di recessione, questa affermazione va però in contrasto con molte banche che vedono questa come “imminente” tra il Q1 e il Q2 del prossimo anno.
SHORT EUR-USD @1.072, Stop Loss @1.85, Target 1 @1.045 (50% operazione), Target 2 @1.03 (100% operazione). Possibile allungare il take profit fino ad un minimo di 1.022 ovvero il target del trade ormai chiuso di HSBC.
Da questa immagine (che purtroppo non posso caricare ma che ho disegnato con la trend line blu) notiamo come la salita di venerdì si è fermata esattamente in corrispondenza della trendline di BofA la quale rappresenterebbe la resistenza superiore di una FLAG. Secondo dunque l’analisi tecnica di BofA siamo dunque al culmine della 5 onda prima di rompere al ribasso questo canale e arrivare sul livello 1.02 il quale corrisponderebbe allo 0.618 del ritracciamento di Fibonacci.
Azionario mondiale; occhi puntati sul MIBNon sarebbe la prima volta che il mercato domestico anticipa, almeno graficamente, l'andamento dell'azionario globale. Vediamo perché.
Dal minimo comune di Marzo è partito un ciclo semestrale in tre tempi che potrebbe essersi concluso sui recenti minimi di Ottobre. E' il secondo dai minimi di Ottobre 2022 e quindi chiude anche un ciclo annuale che mantiene il trend di fondo decisamente rialzista.
Solo l'Eurostoxx 50 e lo Stoxx 600 (che qui non posso far vedere) hanno provato a invertire la rotta con una discesa molto vicina al minimo di Marzo che però non è stato violato di un soffio mantenendo quindi la sequenza rialzista dei minimi ancora integra.
Per avere la prima conferma di questa ripartenza serve la violazione dell'ultimo massimo di riferimento (cerchiato in nero) e come si può notare, al nostro indice manca una manciata di punti per effettuarla. Al momento è infatti quello che si trova più vicino a questa violazione.
I prossimi 1-3 giorni, diventano quindi determinanti per avere una conferma importante sull'andamento azionario dei prossimi mesi.
Qualora si confermasse la chiusura del secondo semestrale bisogna comunque porre attenzione alla chiusura del ciclo trimestrale dei massimi giunto ormai agli sgoccioli, se non addirittura già terminato, la chiusura comporterà ovviamente una nuova discesa da monitorare con attenzione perché non dovrà andare oltre i recenti minimi per avere la conferma definitiva della chiusura del ciclo annuale.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
Un grafico per ANTICIPARE le future mosse della Federal ReserveBuongiorno a tutti.
Questa analisi ha l’obiettivo di esaminare le recenti decisioni di politica monetaria della Federal Reserve e di sviluppare un indice di forza che possa prevedere le future strategie monetarie. Ci stiamo avvicinando a un taglio dei tassi di interesse?
Buona lettura!
1. TASSI DI INTERESSE INVARIATI E PAROLE DI POWELL
Come previsto, per il secondo incontro consecutivo, la Federal Reserve ha deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse, che rimangono nell’intervallo tra i 525 e i 550 punti base.
Tassi di interesse invariati
Il comunicato stampa rilasciato in seguito all’annuncio del dato può essere visualizzato nella figura successiva.
Il comunicato stampa
Non ci sono molte novità da segnalare, in quanto le dichiarazioni rilasciate sono molto simili a quelle precedenti.
• L’inflazione rimane elevata
• Il tasso di disoccupazione rimane basso
• Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente
• Condizioni finanziarie e creditizie più restrittive per le famiglie e imprese probabilmente peseranno sull’attività economica
• La portata di questi effetti rimane incerta
Tuttavia, l’elemento che realmente influenza il mercato non è tanto l’annuncio del dato, quanto le dichiarazioni rilasciate dal presidente Jerome Powell trenta minuti dopo. Ecco alcune delle sue osservazioni più significative:
• “Il processo per portare l’inflazione in modo sostenibile al 2% ha una lunga strada da percorrere”
• “Non abbiamo preso alcuna decisione sugli incontri futuri”
• “Non stiamo parlando di tagli dei tassi”
• “L’idea che sarebbe difficile aumentare nuovamente i tassi dopo esserci fermati per un incontro o due non è corretta”
• “Credo ancora, e la maggior parte dei miei colleghi crede ancora, che probabilmente avremo bisogno di vedere una crescita economica più lenta e un certo indebolimento nel mercato del lavoro per ripristinare completamente la stabilità dei prezzi”
In seguito, approfondiremo questa ultima osservazione, cercando di visualizzarla in un grafico per cercare di ottenere un vantaggio competitivo. Ma per il momento, chiediamoci quale sia stata la reazione del mercato a questa notizia.
2. LA REAZIONE DEI DIVERSI ASSET FINANZIARI
Ora esaminiamo la reazione dei vari asset finanziari, osservando dei grafici a 5 minuti dalle 19:00 alle 20:30. Il rendimento del titolo di stato a 2 anni, che è fortemente influenzato dalle aspettative di politica monetaria, ha registrato un calo dell’1.92%. Questo suggerisce un acquisto di questi bond governativi a breve termine, considerando la relazione inversa tra prezzo e rendimento delle obbligazioni.
La performance del rendimento del titolo di stato a 2 anni. Grafico a 5 minuti
Il rendimento del titolo di stato a 10 anni, che è più influenzato da fattori come il tasso di inflazione e la crescita economica, ha registrato un calo dell’1.22%.
La performance del rendimento del titolo di stato a 10 anni. Grafico a 5 minuti
Riferendoci al prezzo delle obbligazioni, un ETF come TLT (che include titoli di stato con scadenze superiori ai 20 anni) ha avuto una performance positiva del +0.61%.
La performance di TLT. Grafico a 5 minuti
Passando ai due benchmark azionari di riferimento, sia l’S&P500 (+0.82%) che il Nasdaq (+1.07%), più volatile del precedente, hanno avuto buone performance.
La performance dell’S&P500. Grafico a 5 minuti
La performance del Nasdaq. Grafico a 5 minuti
Le dichiarazioni e le parole di Powell hanno stimolato una certa propensione al rischio nel mercato, come evidenziato dalle performance del VIX.
La performance del VIX. Grafico a 5 minuti
Il dollaro ha avuto una performance negativa (-0.28%), essendo fortemente influenzato dalla FED, mentre l’oro, legato alla dinamica dei tassi reali, ha avuto una performance leggermente positiva (+0.17%).
La performance dell’indice del dollaro. Grafico a 5 minuti
La performance dell’oro. Grafico a 5 minuti
In sintesi, gli asset osservati hanno risposto in modo complessivamente positivo all’annuncio del dato e alle dichiarazioni successive. Tuttavia, non abbiamo osservato grandi rialzi o significative fluttuazioni, probabilmente perché Powell è apparso piuttosto ambiguo riguardo alle prossime riunioni. L’incertezza non è generalmente vista dai mercati come un catalizzatore positivo.
3. L’INDICE DA SEGUIRE PER CAPITARE LE FUTURE MOSSE: USCCI/USIJC
La domanda principale alla quale i mercati vorrebbero vedere risposta è:
“Quando saranno tagliati i tassi di interesse?”
Come si può vedere nel grafico seguente, al momento si prevede che ciò avverrà nel secondo trimestre del 2024, precisamente a giugno.
Aspettative tassi di interesse. Fonte: FedWatchTool
Nelle sue dichiarazioni, sembra che Powell e i suoi colleghi non siano soddisfatti del processo di disinflazione in corso dal giugno 2022. Una dichiarazione particolarmente rilevante espressa durante la conferenza stampa è stata la seguente:
• “Credo ancora, e la maggior parte dei miei colleghi crede ancora, che probabilmente avremo bisogno di vedere una crescita economica più lenta e un certo indebolimento nel mercato del lavoro per ripristinare completamente la stabilità dei prezzi”
Questa affermazione suggerisce che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi quando vedrà una crescita economica più lenta e un aumento del tasso di disoccupazione. Questo potrebbe essere plausibile, dato che la crescita economica è inversamente correlata al tasso di disoccupazione. Ad un aumento della disoccupazione dovrebbe corrispondere un minor reddito, un aumento dei risparmi personali e, di conseguenza, una minore spesa in beni e servizi e una riduzione del livello di inflazione.
Ad una crescita economica corrisponde un basso tasso di disoccupazione. Grafico a 3 mesi
È possibile creare un grafico che tenga conto delle parole di Powell? In altre parole, è possibile creare un indice che indichi dove sta andando l’economia e che, una volta raggiunta una certa soglia, potrebbe segnalare un possibile taglio dei tassi? La risposta è sì.
Considerando che la FED dovrebbe (teoricamente) cercare di evitare una recessione economica (dato che uno dei suoi obiettivi è il pieno impiego), è plausibile pensare che agirà prima che ciò possa accadere. Pertanto, è necessario creare un indice che anticipi il ciclo economico.
È quindi necessario creare un indice che anticipi il tasso di disoccupazione e la spesa dei consumatori: quello tra le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e la fiducia dei consumatori. Il primo, come mostrano le quattro grafiche successive, tende ad anticipare il tasso di disoccupazione stesso.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione anticipano il tasso di disoccupazione. Grafico settimanale
Il consumer confidence può anticipare la spesa dei consumatori. Infatti, ai consumatori vengono poste domande riguardanti le spese future.
L’indice di forza tra i due dati, come illustrato nel grafico successivo, mostra una correlazione positiva con la crescita economica. Considerando che l’indice si aggiorna mensilmente, mentre il PIL viene aggiornato trimestralmente, l’indice funge da indicatore anticipatore del ciclo economico.
La correlazione positiva tra USCCI/USIJC e PIL anno/anno. Grafico a 3 mesi
Analizziamo l’indice nella figura successiva: dopo il drastico calo del 2022, si nota un forte recupero che si è concluso a dicembre 2021, un mese prima dell’inizio del mercato ribassista. Sono stati registrati dei minimi relativi a giugno 2022 e, da quel mese, l’indice ha ripreso a salire, evidenziando la tanto discussa resilienza dell’economia. In sintesi, l’indice, ad oggi, mostra un andamento laterale.
L’indice si trova all’interno di una lateralizzazione. Grafico mensile
Questi non sono dati che indicano una contrazione economica. Come illustrato nel grafico successivo, l’indice si trova ben al di sopra della soglia rossa tracciata a partire dai minimi dell’indice durante la recessione del 1970. Sembra quasi che ci sia ampio spazio per ulteriori cali.
USCCI/USIJC e recessioni statunitensi. Grafico mensile
Per vedere un ritorno alla stabilità dei prezzi, la FED potrebbe dover osservare un significativo rallentamento economico. Sarà interessante monitorare l’andamento dell’indice USCCI/USIJC, che anticipa la spesa dei consumatori e il tasso di disoccupazione. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare altri indicatori economici chiave come i PMI, la produzione industriale e le vendite al dettaglio.
Se l’indice dovesse salire, superando la resistenza del canale di lateralizzazione (con la fiducia dei consumatori a sovraperformare le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione), allora la FED avrebbe meno incentivi a tagliare i tassi di interesse. Questo perché una situazione del genere potrebbe generare un aumento dell’inflazione. Al contrario, se l’indice dovesse scendere, rompendo il supporto della lateralizzazione (con le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione a sovraperformare la fiducia dei consumatori), allora la FED potrebbe considerare un taglio dei tassi (perché una situazione del genere potrebbe accelerare il processo di disinflazione e una recessione).
Vorrei sottolineare un punto: anche se in futuro l’indice dovesse rimanere stabile ai livelli attuali e l’inflazione dovesse diminuire, ciò non significa necessariamente che la FED non ridurrà i tassi di interesse. L’indice dovrebbe essere visto come un riferimento per cercare di prevedere alcune future dichiarazioni del FOMC.
A presto, buon weekend!
Bitcoin (BTC) analisi tecnica e fondamentale📈 Analisi tecnica BTC/USDT
Il prezzo di Bitcoin ha rotto il pattern Pennant formato durante la sessione di negoziazione. Attualmente stiamo assistendo a un nuovo test del suo limite superiore. In genere, questo modello viene elaborato all'altezza dell'asta della bandiera, in questo caso, nell'intervallo da 40.000 a 41.000. Tuttavia, ci sono alcuni fattori su tempi più lunghi che potrebbero ostacolare un rapido completamento di questo modello:
1. Non c'è stato un nuovo test della linea di tendenza globale per la conferma della tendenza.
2. Ci sono lacune significative nella zona di squilibrio sul grafico settimanale a livelli di volume orizzontali che devono essere colmate attraverso il trading.
3. Non c'è stata una correzione dopo il recente slancio al rialzo.
Questi fattori aumentano la probabilità che il prezzo di Bitcoin ritorni almeno al livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,38 prima di riprendere il suo movimento al rialzo.
Ma questo scenario può essere invalidato se il prezzo riesce a rompere il livello di resistenza a 36.000 con un forte movimento al rialzo e si consolida al di sopra di esso. Le notizie riguardanti l'approvazione di un ETF spot Bitcoin per fondi come GrayScale o BlackRock potrebbero potenzialmente contribuire a questo. In tal caso, ci aspetteremmo il completamento completo del modello Wyckoff fino a 40.000.
📉 Analisi globale del mercato Bitcoin
Sul grafico logaritmico giornaliero, il prezzo di BTC ha ancora una volta testato la linea di tendenza globale al rialzo, ma non è riuscito a superarla. L'indicatore RSI si trova nella zona di ipercomprato, indicando la necessità di un movimento correttivo locale. Dopo la correzione, prevediamo un altro test della linea di tendenza nell'intervallo compreso tra 38.000 e 40.000. Se, durante questo nuovo test, il prezzo non riesce a stabilirsi al di sopra della linea di tendenza, anticiperemo il completamento di un pattern a cuneo ribassista e una correzione globale dell'intero movimento al rialzo dall'inizio dell'anno.
Tuttavia, le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot su Bitcoin potrebbero fornire un altro potente slancio al rialzo. Se ciò dovesse accadere nel prossimo futuro, la correzione potrebbe essere nuovamente rinviata.
💠 Analisi di zone e livelli per prendere decisioni di trading
L’indice di paura e avidità è nella zona di avidità a 72.
La capitalizzazione di mercato totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 1.257 miliardi di dollari e l'indice di dominanza del Bitcoin è sceso a 53,79.
Sulla base dell'analisi dei blocchi di ordini significativi nei registri degli ordini, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 24.000 - 30.000
🔴 Zona di rifornimento: 36.000 - 40.000
Livelli per l'inserimento di posizioni lunghe:
32.500 - un potenziale nuovo test della linea di tendenza
30.000 - un livello di supporto psicologico
28.000 - un nuovo test della media mobile a 200 settimane e del livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,78
Livelli per l'inserimento di posizioni corte:
36.000-38.000 - un possibile nuovo test della linea di tendenza sul grafico logaritmico
40.000 - un livello di resistenza psicologica
📊 Analisi fondamentale
Poiché il 79% dei possessori di Bitcoin è attualmente in profitto, il sentiment generale nel mercato delle criptovalute rimane positivo.
Oggi, la SEC sta conducendo una riunione a porte chiuse per affrontare le richieste normative e la risoluzione delle controversie riguardanti la conversione del Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) in un ETF Bitcoin spot. Un tribunale ha ordinato all'autorità di regolamentazione di rivedere la sua decisione riguardante l'ETF GBTC, sottolineando le somiglianze tra la proposta Grayscale e gli ETF sui futures Bitcoin.
Ieri la Federal Reserve americana ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 5,5. Anche se sembra che i mercati abbiano già scontato questa notizia, essa potrebbe avere effetti di vasta portata sulla dinamica dei prezzi sia delle criptovalute che dei mercati azionari.
L'S&P 500, che rappresenta le più grandi società statunitensi, ha risposto a questa notizia con un rialzo impulsivo e sta attualmente testando la resistenza dinamica dell'EMA50. Nel frattempo, l’indice del dollaro statunitense (DXY) continua a muoversi lateralmente.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 3 novembre, 15:30 - Dati sul tasso di disoccupazione per ottobre.
➤ 14 novembre, 15:30 - IPC core (Mensile) per ottobre.
➤ 13 dicembre 2023, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ 31 gennaio 2024, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
📈 È possibile prevedere l'improvvisa azione del prezzo di Bitcoin (BTC)?
Vorrei condividere la previsione dell'ultimo aumento di Bitcoin da parte della nostra intelligenza artificiale, che non solo indica la direzione, ma costruisce anche la traiettoria di ulteriori movimenti dei prezzi:
Sono previsti nuovi minimi annuali per i prezzi del gas?Sono previsti nuovi minimi annuali per i prezzi del gas?
I prezzi dei futures del gas naturale statunitense sono scesi sotto i 3,4 $/MMBtu dopo aver raggiunto il massimo di due settimane a 3,64 $/MMBtu il 27 ottobre.
Secondo gli ultimi dati dell'EIA, le scorte si attestano a 74 miliardi di piedi cubi, una cifra molto al di sopra della media quinquennale. Inoltre, la produzione media degli Stati Uniti ha toccato un nuovo record con 104,0 miliardi di piedi cubi.
Ma qual è stato il motivo del rialzo della settimana scorsa?
Una nuova previsione meteorologica indica che ci sarà un freddo significativo negli Stati Uniti nel mese di novembre, aumentando così la domanda di gas per il riscaldamento domestico.
Non è raro vedere previsioni meteo errate e inoltre, sia l'Europa che gli Stati Uniti hanno una grande riserva di gas naturale.
Questo è uno dei principali motivi della mia posizione pessimista sul gas.
Studiando la curva dei futures, notiamo un forte aumento verso l'alto.
Ciò indica che c'è un effetto contango significativo, il che rende negativo qualsiasi operazione di acquisto a lungo termine di gas.
NATURAL GAS STORAGE NATURAL GAS STORAGE
È importante ricordare agli investitori che esiste un'alternativa valida al trading dei future del gas naturale.
Se stai pensando di investire nel settore del gas, ci sono opzioni più facili da comprendere rispetto ai futures.
Puoi considerare l'acquisto di azioni di aziende attive nella produzione e distribuzione del gas, che offrono rendimenti migliorativi e sono una scelta più sicura rispetto al mercato dei futures.
Una delle principali società a cui puoi rivolgerti è Antero Resources Corporation, leader indipendente nello sviluppo, produzione ed esplorazione di gas naturale, liquidi di gas naturale (NGL) e petrolio nei bacini degli Appalachi.
I loro tre principali settori operativi sono incentrati sulla ricerca, lo sviluppo e la produzione di questi combustibili fossili.
In termini tecnici, la situazione attuale può essere una trappola per chi fa acquisti.
Come molti sanno, sono contrario a un approccio esclusivamente basato sull'analisi tecnica.
La diminuzione dei prezzi del gas è stata accompagnata da una forte diminuzione degli scambi (-95,38%).
Tuttavia, questo breve movimento non è supportato dai volumi di scambio, che sono necessari per confermare un'ulteriore discesa.
Di conseguenza, gli investitori che usano l’analisi tecnica non sembrano preoccupati.
Gli analisti tecnici concordano sul fatto che la situazione rimane rialzista.
Inoltre, la chiusura sopra le medie mobili veloci e lente fornisce ulteriori conferme della tendenza positiva a breve termine.
NATURAL GAS CHART NATURAL GAS CHART
In questo momento, non concordo con gli analisti tecnici.
Se si desidera investire nel medio termine in gas, è opportuno accumulare posizioni ribassiste come sto facendo io.
I motivi principali dietro questa decisione sono la produzione record e le previsioni per un clima più caldo del normale, che potrebbe portare a un calo dei prezzi come è successo l'anno scorso.
La stagionalità di solito influisce sui prezzi del gas naturale e l'anno scorso abbiamo visto una significativa riduzione durante l'ultimo trimestre del 2022 e il primo trimestre del 2023.
Personalmente, prevedo che questo trend continuerà.
Inoltre, è importante monitorare costantemente i dati sulle scorte di gas naturale pubblicati ogni giovedì dalla EIA per avere una comprensione più precisa della situazione.
Secondo le mie previsioni, potremmo aspettarci di vedere nuovi minimi nei prossimi trimestri per i prezzi del gas naturale.
Gas lanciato sul target SPX NDX DAX tentano il rally 31.10.23Gli indici tentano il rally approfittando degli acquisti a cavallo di fine mese e del ritorno dei buyback dopo la fase restrizione imposta dalla pubblicazione delle trimestrali. Ma i rendimenti non mollano e il rally non avrà vita facile.
Il gas naturale prosegue nello sviluppo della figura di cup and handle analizzata tempo fa.
Analizziamo Biesse EL.EN ACEA
PROFITTO RAGGIUNTO su AUDUSD vs NZDUSDCome descritto siamo arrivati a profitto senza stop loss e senza previsione di tendenza.
L'obbiettivo era minimo lo 0,5% sul capitale di test (10.000€) ed è stato puntualmente raggiunto.
Ecco lo screen delle posizioni Trading View chiuse poco fa.
postimg.cc
INFO TECNICA
Sono un Trader professionista e negli anni ho sempre lavorato con tecniche di "Hedging" una particolare tecnica utilizzata primariamente dai grandi Istituzionali e fondi di investimento perchè grazie all'apporto dei loro enormi capitali possono distribuire con rischio prossimo allo zero la loro enorme liquidità utilizzando queste particolari tecniche.
In questi anni ho potuto studiare personalmente come adattare questa tecnica ad ogni tipo di Capitale mettendomi al sicuro da quella che sarà la tendenza futura del titolo.
Utilizzando questa splendida tecnica nel modo corretto imparerai l'essenza del vero Trading e lo scopo per cui dovremmo approcciarci a questa attività lavorativa, cioè la libertà da ansia, paura e tutti quei sentimenti negativi che scaturiscono dal classico Trading direzionale da sale scommesse, ma, come avrai modo ti testare tu stesso, assicurandoti di portare un profitto costante nel tempo.
DISCLAIMER
Le seguenti idee non sono assolutamente da intendersi come un consiglio di investimento e non rappresentano un invito al pubblico risparmio ma semplicemente la mia personale operatività professionale quotidiana. Tutti i Traders che decidono di copiare la mia operatività lo fanno sotto la propria esclusiva responsabilità e devono aver compreso bene le modalità operative indicate.
NOTA BENE
Al fine di testare al meglio quanto indicato consiglio di utilizzare un conto Demo per le prime volte al fine di ottenere una prova certa e tangibile, validare e confermare le informazioni sopra riportate.
*Attenzione: alcuni tipi di Intermediari finanziari (Broker) non permettono questo tipo di operatività proprio perchè ritenuta vincente e come sappiamo alla maggioranza dei Broker non piace quando siamo profittevoli in modo costante e sicuro. Dunque accertarsi bene prima di iniziare a lavorare. in caso di dubbi o informazioni non esitare a contattarci.
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Il Playbook per la decisione della BoE di novembreLa decisione di novembre della Banca d'Inghilterra sarà probabilmente una delle più prevedibili dal primo rialzo della Vecchia Signora nel dicembre 2021, con l'MPC che voterà a favore di una pausa per la seconda riunione consecutiva, lasciando la porta aperta alla possibilità di un ulteriore inasprimento, a seconda della persistenza delle pressioni sui prezzi, anche se l’attenzione maggiore rimane sulla durata alla quale i tassi rimarranno al livello terminale.
Come già detto, i tassi dovrebbero rimanere al massimo post-crisi del 5,25% questa settimana, un risultato atteso da tutti gli intervistati tranne due nell’ultimo sondaggio di Bloomberg, e una decisione implicita con una probabilità del 97% nei mercati monetari.
Dalla decisione di premere il pulsante “pausa” alla riunione dell’MPC di settembre, sono pervenuti relativamente pochi dati economici, con solo un dato sull’inflazione e un rapporto sull’occupazione nel periodo intermedio. Di conseguenza, la ripartizione dei voti sarà probabilmente simile al voto 5-4 per il mantenimento del Bank Rate di sei settimane fa, con la differenza che l'ex vicegovernatore Cunliffe ha ora lasciato il Comitato, sostituito da Sarah Breeden.
Sembra improbabile che Breeden, leggermente più accomodante, dissentirà al suo primo incontro, quindi un voto di 6-3 per lasciare invariato il tasso di interesse bancario diventa lo scenario di base per la decisione di novembre, con il “nucleo” dell’MPC, tra cui il governatore Bailey e il capo economista Pill che vota nuovamente per mantenere la politica in sospeso. In parole povere, è improbabile che ci siano stati dati sufficienti per cambiare in modo significativo il punto di vista di un membro del MPC sulla mossa politica appropriata dall'ultima serie di delibere.
Di conseguenza, è probabile che la dichiarazione politica dell'MPC ribadisca ampiamente i sentimenti emersi durante la riunione di settembre. Ancora una volta, l’MPC è pronto a mantenere un orientamento restrittivo dipendente dai dati, rilevando la disponibilità ad aumentare ulteriormente i tassi “se ci fossero prove di pressioni inflazionistiche più persistenti”, pur ripetendo una particolare enfasi sulla crescita dei salari e sull’inflazione dei prezzi dei servizi nel determinare i futuri tassi di interesse. La dichiarazione dovrebbe inoltre ribadire l'opinione dell'MPC secondo cui il tasso bancario terminale è stato ormai raggiunto, ribadendo l'esigenza che la politica sia “sufficientemente restrittiva per un periodo sufficientemente lungo” al fine di riportare l'inflazione al livello target.
In tale contesto, l'OIS ha continuato a rivalutare i prezzi in una direzione accomodante dall'ultima riunione, con i prezzi di mercato ora in gran parte allineati al punto di vista della Banca, fissando solo 7 punti base per ulteriori aumenti quest'anno, prevedendo il primo taglio del tasso bancario il prossimo settembre. È importante sottolineare che è su questi prezzi che saranno condizionate le ultime previsioni economiche dell'MPC, previste in questo incontro.
A proposito di tali previsioni, a seguito della significativa revisione dei prezzi accomodante osservata a partire dalle ultime proiezioni di agosto – momento in cui i mercati avevano scontato un tasso terminale di circa 125 punti base più alto rispetto a quello attuale – le aspettative sia per il PIL che per l’IPC dovrebbero ricevere una modesta revisione al rialzo.
La revisione al rialzo del PIL avverrà nonostante emergano prove più forti di un rallentamento dello slancio economico nel Regno Unito. I recenti sondaggi PMI hanno dipinto un quadro sempre più cupo dell’economia britannica, con l’indicatore composito che ora si è attestato sotto la soglia di 50 per tre mesi consecutivi, e gli indicatori anticipatori dell’indagine che puntano a ulteriori pressioni sull’economia nei mesi a venire, in particolare come il ritmo delle operazioni di rifinanziamento verso operazioni a tasso fisso più elevato continuerà durante l'inverno.
Tuttavia, il percorso dei tassi di mercato sostanzialmente più basso rispetto al momento della compilazione delle previsioni di agosto si tradurrà probabilmente in un miglioramento meccanico dell’attuale aspettativa della BoE di una crescita del PIL dello 0,5% sia quest’anno che il prossimo, e dello 0,3% nel 2025.
Inoltre, il recente sostanziale miglioramento dell’ONS rispetto ai dati precedenti sul PIL, che ha aggiunto quasi il 2% alle dimensioni dell’economia del Regno Unito, si rifletterà anche nelle ultime proiezioni dell’MPC, fornendo un ulteriore impulso al rialzo, anche se i dati recenti indicano, a meglio, un lento ritmo di espansione.
Nel frattempo, per quanto riguarda l’inflazione, il percorso più basso dei tassi di mercato, insieme ai prezzi più alti dell’energia in un contesto di conflitto in Medio Oriente, dovrebbero combinarsi per causare una previsione dell’IPC leggermente più alta, con i rischi per tale previsione che continuano ad essere descritti come inclinati al rialzo, in particolare per quanto riguarda gli utili. La crescita continua a un ritmo annuo superiore all’8%.
La domanda chiave per quanto riguarda le aspettative sull’indice dei prezzi al consumo, tuttavia, sarà quando la BoE vedrà l’inflazione primaria tornare al target del 2%, attualmente previsto per il secondo trimestre del 25. In genere, ciò verrebbe interpretato come un segnale che l’MPC potrebbe dover inasprire la politica. Inoltre, sebbene la mancanza di fiducia e affidabilità di detti modelli di previsione significhi che qualsiasi modifica alle previsioni difficilmente porterà a una risposta sulla politica.
Infine, per quanto riguarda l’occupazione, è improbabile che l’MPC apporti revisioni significative alle attuali aspettative sul mercato del lavoro, con la disoccupazione che probabilmente salirà gradualmente al 4,8% entro la fine dell’orizzonte di previsione, poiché gli effetti ritardati degli ultimi 18 mesi di inasprimento politico si stanno facendo sentire.
Va notato, tuttavia, che i dati sull'occupazione del Regno Unito sono oggetto di crescenti dubbi sulla loro affidabilità a causa dei bassi tassi di risposta al sondaggio e dell'ONS che introduce una metodologia "sperimentale" per la raccolta dei dati. Pertanto, per il momento sia i mercati che i politici difficilmente daranno troppo peso alle statistiche del mercato del lavoro.
Passando ai mercati finanziari, come discusso in precedenza, l’imminente decisione della BoE si distingue finora come una delle più prevedibili del ciclo. Pertanto, qualsiasi impatto sugli asset del Regno Unito sembra essere relativamente limitato e probabilmente di breve durata.
Per la sterlina, i rischi continuano ad essere inclinati al ribasso, in particolare con l’asticella alta per qualsiasi forma di sorpresa aggressiva da parte della “Vecchia Signora” questa settimana, e con il quid che ha miseramente fallito nel riconquistare terreno significativo mentre si consolidava nel corso delle ultime due settimane.
I rialzisti necessitano ancora di una chiusura al di sopra del livello 1,23, e idealmente della media mobile a 50 giorni, per riprendere il controllo. Tuttavia, questi obiettivi al rialzo sembrano al momento esagerati, con il supporto chiave a 1.2110 che è sotto crescente pressione, e una rottura alla chiusura al di sotto di questo livello probabilmente lascerà la coppia che mira alla cifra di 1.20 in un tempo relativamente breve.
Per quanto riguarda le azioni, da qualche tempo il FTSE 100 presta poca attenzione alle decisioni della BoE, essendo invece guidato in gran parte dalle fluttuazioni del valore della sterlina e, più in generale, dai cambiamenti nella propensione al rischio globale.
Di conseguenza, il mercato londinese ha attraversato un periodo piuttosto difficile negli ultimi tempi, poiché il rischio geopolitico è stato sempre più scontato nei mercati nel contesto delle crescenti tensioni in Medio Oriente, vedendo il FTSE 100 crollare di quasi il 7% rispetto al picco di settembre. I rialzisti cercheranno supporto intorno alla cifra di 7.200 per restare saldi, anche se i livelli tecnici significano relativamente poco in un contesto geopolitico volatile e fluido.
Infine, nel reddito fisso, i gilt front-end sembrano avere un buon prezzo sulla base dell’attuale orientamento politico.
I rendimenti a 2 anni si sono mantenuti stabili appena al di sotto del 5% ormai da qualche tempo, mentre il titolo a 10 anni è stato scambiato in un range ristretto da luglio, essendosi dimostrato in qualche modo immune alla brutale svendita che ha avuto luogo sul lungo periodo. Qualsiasi mossa drammatica derivante dall'annuncio della BoE di giovedì appare improbabile, in particolare con le obbligazioni probabilmente più focalizzate sugli sviluppi globali, come l'annuncio dei rimborsi trimestrali da parte del Tesoro americano.
Mercati vicini ai minimi? Ecco un indice di sentiment: HDV/NDXLa fine del periodo di avversione al rischio che ha caratterizzato i mercati finanziari dal luglio 2023 potrebbe avvenire quando l’indice HDV/NDX, illustrato nel grafico seguente, inizierà nuovamente una tendenza al ribasso.
L’indice di sentiment. Grafico giornaliero
Buongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi di oggi è di fornirvi un indice di sentiment che può aiutarvi a valutare il livello di rischio attualmente presente sul mercato e a prendere decisioni di trading più consapevoli. Questo indice è particolarmente importante poiché le decisioni di acquisto o vendita degli investitori sono basate sulla loro propensione al rischio. L’analisi si concentrerà su:
• L’indice di sentiment HDV/NDX
• Le società in growth e quelle che offrono alti dividendi
• Il PUT/CALL ratio sulle azioni e il VIX
• Apple
La prima parte dell’analisi sarà più teorica, mentre la parte finale sarà più pratica. Detto questo, vi auguro una buona lettura!
1. I COMPONENTI DELL’INDICE HDV/NDX
Cominciamo la descrizione dell’indice di sentiment analizzando i suoi componenti.
• HDV, che si trova al numeratore dell’indice di forza, rappresenta l’iShares Core High Dividend ETF. Questo ha lo scopo di replicare un indice di titoli statunitensi che offrono dividendi relativamente alti.
Questo è illustrato nel grafico seguente:
Ishares Core High Dividend ETF. Grafico settimanale
Le due figure successive mostrano le principali partecipazioni dell’ETF e la distribuzione settoriale:
Le prime 10 partecipazioni di HDV. Fonte: iShares
La ponderazione settoriale di HDV. Fonte: iShares
• NDX, che si trova al denominatore dell’indice di forza, rappresenta il Nasdaq 100, l’indice delle principali 100 società growth-tech
2. HDV/NDX COME INDICE DI SENTIMENT
Dato che HDV/NDX è un rapporto, ciò implica che:
• Se HDV dimostra una forza maggiore rispetto a NDX, l’indice tenderà a salire
• Se HDV mostra una debolezza maggiore rispetto a NDX, l’indice tenderà a scendere
Il grafico seguente aiuta a comprendere le dinamiche che influenzano il trend dell’indice:
• Quando il mercato è propenso al rischio, l’indice della paura dell’S&P500 (il VIX) tende a diminuire e NDX supera HDV in termini di performance
• Al contrario, quando gli investitori sono avversi al rischio, il VIX aumenta e HDV sovraperforma NDX
La correlazione principalmente positiva tra VIX e HDV/NDX dal 2017 ad oggi. Grafico giornaliero
Perché, quando il mercato è propenso al rischio, concentra i suoi acquisti principalmente su società tech/growth mentre quando è in fase di avversione al rischio, su società che pagano alti dividendi? La risposta è semplice:
• Le società tech/growth sono quelle che promettono un potenziale di crescita futura, investendo gran parte delle loro risorse in ricerca e sviluppo per sviluppare nuovi progetti e tecnologie (si pensi a Meta e al Metaverso). Queste società potrebbero non generare forti profitti nel presente, ma grazie ai loro investimenti, potrebbero farlo nel lungo termine. In altre parole, acquistare una società in crescita oggi significa scommettere sul suo potenziale futuro. Questo comporta un livello di rischio medio-alto: riusciranno queste società a realizzare il loro potenziale? Ecco perché, quando gli investitori sono più “tranquilli”, tendono a scommettere su progetti futuri.
• D’altra parte, le società che offrono alti dividendi sono quelle già consolidate e in grado di generare forti profitti nel presente; per questo motivo, presentano un grado di rischio e volatilità relativamente bassi. Il fatto che offrano alti dividendi è la conferma della loro capacità di generare forti profitti: il dividendo è infatti una parte dell’utile societario distribuito agli azionisti. Quindi, quando gli investitori hanno una visione più cupa, tendono ad acquistare “progetti attuali”, capaci di fornire tutte le garanzie del caso e di pagare…lauti dividendi!
Una conferma della funzionalità di HDV/NDX come indice di sentiment deriva dalla sua correlazione positiva con il PUT/CALL ratio sulle azioni, osservabile nella figura successiva:
La correlazione positiva tra PUT/CALL ratio sulle azioni e HDV/NDX. Grafico giornaliero
Quando gli speculatori prevedono un mercato in ribasso, tendono ad acquistare opzioni PUT e le società che offrono alti dividendi tendono a superare in termini di performance quelle in crescita; in caso opposto, è vero il contrario.
Ho discusso in dettaglio il rapporto PUT/CALL sugli indici e sulle azioni in un’analisi che ho pubblicato di recente. Vi invito a cliccare sul link seguente se desiderate approfondire l’argomento.
3. COME UTILIZZARE L’INDICE DI SENTIMENT HDV/NDX DAL PUNTO DI VISTA OPERATIVO
Come si può utilizzare l’indice HDV/NDX in un contesto operativo? Potrebbe essere impiegato come indicatore.
Prendiamo in considerazione l’indice dall’inizio dell’anno: dal 6 gennaio al 18 luglio, il panorama finanziario è stato dominato da una forte propensione al rischio, mentre dal 18 luglio ad oggi, il contesto è piuttosto incerto.
Le diverse propensioni al rischio dall’inizio dell’anno (HDV/NDX). Grafico giornaliero
Per questo motivo, nel primo e secondo trimestre del 2023, si sarebbero potute ricercare opportunità long su titoli growth come Apple, che infatti ha registrato ottime performance nello stesso periodo, come illustrato nel grafico successivo.
Le forti prestazioni di Apple in Q1 e Q2 2023. Grafico giornaliero
Oggi, personalmente, non cercherei dei long sullo stesso titolo per un motivo: c’è una prevalente avversione al rischio che sta spingendo il prezzo della società verso il basso. Questo è evidenziato nel grafico seguente.
Le deboli prestazioni di Apple in fasi di mercato incerte. Grafico giornaliero
In ottica long, aspetterei prima un breakout ribassista del canale di lateralizzazione dell’indice per indicare un nuovo contesto di propensione al rischio. Successivamente, cercherei conferme rialziste sul titolo, come un breakout della trendline dinamica ribassista con un successivo re-test, come mostrato nel grafico successivo.
Ipotesi operativa. Grafico giornaliero
A quel punto, potrei impostare un’operazione in acquisto.
Più l’indice HDV/NDX scende, più Apple, data la sua correlazione negativa e la sua natura di crescita, dovrebbe avere buone performance.
Se avete dubbi o domande, non esitate a commentare. A presto!
Andamento EUR/USD nell'ultima settimana di ottobre Nell’ultima settimana il prezzo ha oscillato molto arrivando a toccare quasi 1.07000 per poi ritornare short.
L’ultima candela settimanale ha chiuso short con un corpo minuscolo, che non ha neanche rotto la candela precedente, ma ha l’asciato dietro di sé un’ombra enorme.
Nel daily invece si può vedere che il movimento che ha fatto il prezzo è servito per formare un nuovo massimo rompendo quello precedente per poi testare 75% di Fibonacci (quindi ha fatto un semplice movimento di impulso e ritracciamento) andando anche a colmare quel enorme vuoto che aveva lasciato in precedenza.
In H4 e H1 ai possono notare due vuoti di liquidita da colmare ed un sacco di gap soprattutto long (ci danno un’indicazione del possibile andamento del prezzo)
Il DXY nel mensile e long ma non riesce a rompere il massimo del mese precedente, infatti sta formando un range e può essere interpretato come una presa di liquidità, possiamo aspettarci uno short.
L’indice di forza valutaria ci continua a dare una divergenza tra euro e dollaro che anche se gran parte e stata colmata.
Il COT sull’euro non è variato di molto, sono diminuite un po’ le posizioni short e aumentate quelle long sempre di poco dei non commercial.
Il COT del dollaro, sono diminuite di poco sia le posizioni long che short dei non commercial.
Quindi presi i seguenti dati mi posso aspettare un andamento long di eurusd, con un inizio settimana short per prendere liquidita per poi andare long per colmare i gap.
Non sono consigli finanziari.