NAVIGARE NEL QUARTO TRIMESTRE: Settori e OpportunitàNel quadro macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inattesa riduzione dell'inflazione dal 3,7% al 3,2%, si delineano opportunità di investimento nei settori chiave per ottimizzare il rendimento del portafoglio nel quarto trimestre. Esaminiamo le prospettive di investimento nei settori immobiliare, tecnologico, dei consumi discrezionali e sanitario.
Il settore immobiliare ha subito una flessione superiore all'8% quest'anno, principalmente a causa dell'incremento dei tassi di interesse. La prevista introduzione dell'ETF IYR nel nostro portafoglio riflette la cautela nei confronti di REITs industriali e retail, vulnerabili alle fluttuazioni cicliche. Il contesto restrittivo della politica monetaria potrebbe continuare a pesare su questo settore.
Contrariamente, il settore tecnologico si presenta come una prospettiva attraente, trainando gli indici azionari grazie a performance eccezionali. In un contesto di tassi bassi, l'accesso a finanziamenti più convenienti stimola l'innovazione, con aziende come NVIDIA che dimostrano il potenziale di crescita. L'acquisto del Nasdaq dopo un'eventuale correzione legata agli ultimi dati sull'inflazione è una mossa strategica.
Gli ETF sui consumi discrezionali, quali Nike, Amazon e LVHM, possono capitalizzare su una politica monetaria accomodante, favorita da tassi di interesse bassi. La prospettiva di spese dei consumatori incoraggiate da costi di finanziamento accessibili potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita in un contesto di ricerca di rendimenti più elevati.
Investire nel settore sanitario, considerato difensivo, emerge come una scelta stabile in periodi di politica monetaria meno "hawkish". La costante innovazione nel settore, unita alla crescente richiesta globale di servizi sanitari, lo posiziona come rifugio potenziale durante la volatilità. L'opzione di scegliere tra ETF come XLV o singole aziende offre flessibilità nella costruzione del portafoglio.
I mercati emergenti, beneficiando di politiche monetarie più accomodanti dopo il picco inflattivo legato all'invasione russa in Ucraina, presentano opportunità d'investimento nel debito. Valutiamo con attenzione EEM, VWO, ACWI e VT, consigliando una ponderazione massima del 5/10% nei mercati emergenti in un portafoglio "all weather". È imperativo valutare attentamente i rischi e monitorare le dinamiche economiche per una strategia d'investimento informata e prudente.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.11.2023Banca centrale Eu e FED ricordano che i tassi resteranno elevati a lungo.
Usa: febrile attesa per il dato sull’inflazione in uscita domani.
Risveglio della tecnologia: Nasdaq ai massimi da 2 mesi: quanto durera?
Petrolio e gas depressi, aiuteranno alla discesa di novembre dell’inflazione.
Venerdi’ 10 e’ terminata col segno “meno” la settimana delle Borse europee: il calo l’ha innescato la cautela del Chaiman della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) Jerome Powell, che ha ricordato come i tassi di possano salire ulteriormente: curiosamente, le stesse parole non hanno impattato sull’umore di Wall Street che ha chiuso sui massimi una seduta di sontuosi rialzi.
Peggio di tutti ha fatto Londra, -1,2%, dopo la delusione per il GDP (Prodotto interno lordo) del Regno Unito nel 3’ terzo trimestre, +0,0% da +0,2% del 2’ trimestre. Tra gli altri listini europei, Parigi -0,96%, Francoforte -0,78%, Madrid -0,35%, Milano -0,49%.
Degne di nota anche le dichiarazioni rese al Financial Times dal Presidente dell’ECB (Banca centrale Europea) Christine Lagarde: "I tassi hanno raggiunto un livello che, se mantenuto abbastanza a lungo, darà un contributo significativo a portare l'inflazione all'obiettivo del 2%. Questo è lo scenario di base, frutto delle previsioni di fine settembre, ma se ci saranno altri shock lo dovremo rivedere".
L’inattesa incertezza sulla fine della stretta monetaria, data invece per scontata sino a giovedi’, ha afflitto le Borse europee ma non Wall Street, che ha chiuso una settimana decisamente positiva, sulla scorta di un andamento ancora prospero dell’economia statunitense: Dow Jones +1,15%, Nasdaq +2,05%, S&P500 +1,56%.
Il risveglio delle azioni della tecnologia e’ stato evidente venerdi’: Nvidia e’ salita quasi +3,0%, dopo che un articolo del Financial Times ha riportato che il leader dei chip per l’intelligenza artificiale (AI) ha sviluppato 3 nuovi processori per clienti cinesi, nel rispetto delle nuove regole Usa sull'esportazione, e fornendo allo stesso tempo cio’ che occorre globalmente al mercato dell’AI che e’ in forte crescita.
L’intuibile effetto di contagio ha giovato a tutti i “big names” della tecnologia: Microsoft +2,2%, e’ alla 3’ chiusura record nelle ultime 4: un entusiastico +4% ha premiato anche l’azione Apple.
In tale contesto effervescente e’ passato quasi inosservato il calo della fiducia dei consumatori Usa calcolato dall’Università del Michigan, il 4’ consecutivo mensile, dovuto all’effetto depressivo degli elevati tassi d'interesse, delle crescenti tensioni geopolitiche, e della paura mai sopita di una ripresa dell'inflazione.
Proprio sul versante internazionale si segnala che ‘’l’agenzia di rating Dbrs ha tagliato il rating della Cina ad A da A (high) con prospettiva stabile: il downgrade riflette la valutazione sul deterioramento di bilancio, le sfide di crescita strutturale che l’economia affronta, la crisi del settore immobiliare le elevate tensioni con gli USA.
Dopo la conferma del rating dell'Italia da parte di Fitch, il Ministero del Tesoro ha agevolmente collocato una tranche di BTP, scadenza 3 anni: per 3 miliardi offerti la domanda e’ stata pari a 4,62 miliardi, il rendimento è calato -0,18% a 3,75%. Piazzato senza difficolta’ anche un BTP a 7 anni: 3,01 miliardi di domanda per 2,0 offerti, -0,15% a 4,21% il rendimento rispetto alll'asta del mese scorso.
Stamane, 13 novembre, osserviamo un buon tono dei mercati azionari europei, in media +0,8% a fine mattinata, col farmaceutico, la tecnologia ed i bancari/finanziari in evidenza nella settimana del cruciale dato sull’inflazione americana di domani, martedì 14, che incidera’ sulle future mosse della Federal Reserve.
Sul versante europeo registriamo le parole del Vice Presidente dell’ECB De Guindos, nell’intervento alla 26’ edizione dell’Euro Finance Week: egli sottolinea come politiche fiscali meno prudenti rappresentino un rischio per la sostenibilita’ dei “debiti sovrani”.
"Gli spread sui mercati dei titoli di Stato sono rimasti contenuti poiché molti governi sono riusciti a garantire finanziamenti a basso costo con scadenze più lunghe durante il periodo di bassi tassi di interesse, ...tuttavia, costi di finanziamento più elevati e politiche fiscali meno prudenti potrebbero riaccendere le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito, specie per i Paesi con livelli di debito già elevati".
Sul “tema tass” Goldman Sachs (GS) ha rivisto, abbassandole al 3,5%, le sue previsioni sul tasso di riferimento ECB per il 2024. GS si aspetta il 1’ taglio dei tassi nel 3’ trimestre, prevedendo anche un'inflazione “core” più debole, al +2,6%, su base annua per l'Area-euro nel 2024.
Relativa calma quella che si osserva nel comparto dei titoli Governativi europei: lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi decennali scende a 182 punti base (-3 bps da venerdi’) col rendimento del BTP decennale benchmark attorno a 4,5%.
Molto atteso anche il vertice di mercoledì 15 tra il Presidente Usa Biden e quello cinese Xi: si spera emergano scelte di disgelo nei rapporti commerciali: secondo Bloomberg, Pechino valuterebbe la rimozione del blocco degli aerei Boeing.
Le Borse asiatiche hanno chiuso poco mosse, quando l’avvio di seduta sembrava giovarsi del “contagio” positivo della chiusure di Wall Street di venerdi’: Tokyo: +0,05%, Seoul -0,23%, Hong Kong +0,37% e Shanghai -0,20%.
Future su Wall Street in leggero calo, nella settimana dell'inflazione Usa di ottobre, prevista in calo nel dato generale, da 3,7% a 3,3%, e stabile al 4,1% nel dato “core”, cioe’ al netto di componenti energetiche e cibo.
Il prezzo del petrolio è di nuovo in calo soffrendo ancora tensioni geopolitiche e rallentamento dell'economia globale: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) perde -0,9% a 76,50 Dollari/barile. (ore 11.30 CET)
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.11.2023Si chiude la migliore ed insperata settimana per le Borse Usa e Eu.
Il nuovo “mantra”: finita la lunga fase del “tightening” monetario.
Il “risk appetite” va confermato, ma si vede su bond, azioni e cambi!
Europa: quadro macro debole, aiutera’ inflazione a scendere ancora.
Il mondo degli investimenti spera e crede che la fase piu’ aspra di politica monetaria, quella basata sull’aumento dei tassi di interesse sia stata raggiunta e che d’ora in poi si parlera’ della prospettiva di “easing monetario”. La decisione delle Banca Centrale Usa (FED-Federal Reserve) di lasciare invariato il costo del denaro ha avuto un altissimo “valore indicativo”, innescando un certo ottimismo.
Lo testimoniano i recenti robusti rialzi di Wall Street e delle altre principali Borse mondiali, la “riscoperta” delle azioni “tecnologiche” ed anche il forte calo dei rendimenti dei titoli governativi e delle obbligazioni societarie in Usa ed in Europa.
Non sorprende che gli asset finanziari che hanno tratto maggior giovamento dalla narrativa “piu’ morbida” della FED siano stati quelli che avevano sofferto di piu’ dell’aspettativa di “tassi più alti e a lungo”.
Le Borse europee ieri, 2 novembre, hanno chiuso con brillanti progressi e vicino ai massimi di seduta: Milano +1,77%, Parigi +1,85%, Madrid +2,02%, Francoforte +1,49%, e Londra +1,53%, dopo la decisione comunicata oggi dalla Banca di Inghilterra di lasciare i tassi stabili al 5,25% (!).
I rendimenti in calo dei “Governativi europei” segnalano fiducia e avvalorano scenari di calo dei tassi: lo spread tra Btp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi e’ sceso ieri 2 novembre a 190 punti base, “rivedendo” i livelli di settembre: in parallelo il rendimento del decennale benchmark italiano e’ calato di -13 punti base a 4,58%: per confronto, quello del Bund tedesco e’ sceso di -7bps a 2,68%.
Seduta di sontuosi guadagni anche a Wall Street: Alphabet, Nvidia, Microsoft, Tesla, sono salite tra + 2 e +4%. Guardando ai 3 indici principali notiamo il Dow Jones e lo S&P500 a +1,7%, ed il Nasdaq a +1,8%.
Piccoli segnali di indebolimento sul versante occupazionale Usa: nella settimana chiusa il 28 ottobre, le richieste di sussidio di disoccupazione sono salite di 5 mila a 217 mila unita’, un po’ sopra il consenso che indicava 210 mila: le richieste di tipo “continuativo”, cioe’ percepite da almeno 10 settimane consecutive, sono cresciute di 35 mila a 1,818 milioni, valore storicamente basso, ma il piu’ alto da aprile.
Cresce invece oltre le attese, al tasso annualizzato del 4,7%, la produttività nel 3’ trimestre, ed in parallelo il costo del lavoro è diminuito di -0,8%, contro le attese per un +0,7%.
Come accennato, la Banca di Inghilterra (BoE) ha deciso una pausa sui tassi di interesse, lasciando il “repo-rate” a 5,25%, cosi’ come nella riunione di settembre, quando aveva deciso, dopo 14 rialzi consecutivi che avevano portato i tassi al record dal 2008, uno stop agli aumenti.
Lo spread di rendimentto tra BTp 10 anni italiano e Bund tedeschi di pari scadenza ha confermato l’area “190 punti base” dove era scesa mercoledi’: il rendimento del Bund benchmark 10 anni è sceso a 2,7%, quello del BTp a 4,6%, minimo da 2 mesi.
Il rasserenemento dei mercati e’ stato notato anche su quello valutario: il cross Euro/Dollaro e’ risalito a 1,062 da 1,054 di mercoledi’ 1’ novembre: tra gli altri cross di rilevo l’Euro/yen a 159,8 (da 159,2) e il Dollaro/Yen a 150,5 (da 151,09).
Tra le commodities energetiche nella giornata di ieri sono prevalsi gli acquisti sia di greggio, col Wti a 82,1 Dollari, +2,1%, che di metano europeo, +2,2% a 44,8 Eur/mwh.
Anche stamattina, 3 novembre, sembra prevalere un umore positivo ed una maggior propensione al rischio, nella convinzione che la Federal Reserve non aumentera’ ulteriormente i tassi di interesse dopo i cali marcati dell’inflazione.
Sul versante europeo, Isabel Schnabel, membro del Board dell’ECB (Banca centrale europea) non esclude futuri rialzi del costo del denaro, segnalando che e’ servito un anno per portare l’inflazione dal 10,6 del picco 2022 al 2,9% di ottobre, ma c’e ancora strada da fare per “centrare” il target del 2,0%.
In scia alle brillanti chiusure europee e americane di ieri, stamattina hanno brillato anche i maggiori indici azionari asiatici: Tokyo era chiusa per festivita’, ma Shanghai ha guadagnato +0,71%, Taiwan +0,68%, Mumbai +0,55% Seul +1,08%, Sidney +1,14%, Hong Kong +2,42% e Singapore +2,11%.
In Europa rialzi minimi, in media +0,3% (ore 13.30 CET) per le principali borse, che “tirano il fiato” dopo una settimana di rialzi: forse risentono di un quadro macro europeo che continua a segnalare debolezza: le esportazioni tedesche, -2,4% mensile, e la produzione industriale francese di settembre, -0,4% mensile, dopo il -0,1% di agosto, sono state sotto le attese.
Negli Usa, occhi puntati sul rapporto sul lavoro americano, dove si stima un moderato rallentamento a 170 mila nuovi posti a ottobre, in calo dai 336 mila di settembre: sara’ interessante valutare l’impatto del dato sui rendimenti dei titoli Treasury decennali Usa, protagonisti di un calo di oltre 30 punti base nell’ultima settimana, sino al di sotto quota 4,70%.
Positivi, di circa +0,3%, i future sui maggiori indici Usa, ma il destino di Wall Street sara’ peculiarmente impattato dal rapporto sul “Labour market”.
Scendono le quotazioni del greggio, Wti -0,8% a 81, Dollari/barile, e crescono quelle dell'oro, +0,4% a 2002 Dollari/oncia. (ore 13.30 CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
S&P500: Riaccumulo e Prospettive per Fine 2023**Analisi S&P500: 26/10/2023 - Prospettive e Indicazioni per Trader e Investitori**
In seguito al significativo declino di ieri dell'S&P500, le previsioni da me esposte il 23 Ottobre stanno prendendo piede. Avevo suggerito la possibile prospettiva di un correzione di mercato nell'ultima settimana di Ottobre, e ora, ci troviamo in una zona critica che potrebbe indicare un periodo di riaccumulo da parte degli investitori istituzionali. Di seguito, illustro le ragioni tecniche e fondamentali che rafforzano questa teoria:
1. **Analisi COT Report**: Uno sguardo al Commitment of Traders (COT) report evidenzia che gli Asset Managers hanno aggiunto circa 500.000 posizioni long nella settimana del 2 Maggio 2023. In contrapposizione, i Dealers, operando come market makers, hanno accumulato circa 300.000 posizioni short. Questo indica una possibile riaccumulazione in questa zona di prezzo, in particolare in considerazione del POC (Point of Control) del volume profile, che attualmente segna 4143.00.
2. **Tendenze Storiche**: Storicamente, Settembre ha rappresentato un mese di turbolenza per i mercati azionari, con Ottobre che spesso segue una traiettoria simile, seppur meno accentuata. Tuttavia, i mesi di Novembre e Dicembre tendono a invertire questa tendenza, spesso portando ottimismo e rally nei mercati. Questa tendenza potrebbe essere ulteriormente amplificata dai prossimi risultati trimestrali di Nvidia e dai dati previsti sul Core CPI, che potrebbero indicare una riduzione dell'inflazione, data la persistenza di tassi di interesse elevati.
3. **Movimento Treasury a 10 anni**: La curva dei titoli di stato USA a 10 anni sta mostrando segni di esaurimento del suo trend rialzista, avendo recentemente toccato il 5%. Anche se potrebbe raggiungere livelli superiori, vedo questa escalation come sempre più improbabile.
4. **Analisi CBOE Skew**: Il CBOE skew index, un indicatore di asimmetria del mercato, ha mostrato una decisa diminuzione, situandosi attualmente a 132. Questo suggerisce una possibile riduzione del rischio percepito nel mercato, paventando l'idea di un imminente rally.
Concludendo, basandomi sulla mia analisi e conoscenza del mercato, sono incline a mantenere un'ottica positiva per Novembre e Dicembre. È interessante notare che, dal mio punto di vista, il prezzo attuale dell'S&P500 risulta equilibrato rispetto ai minimi di Ottobre 2022, suggerendo che l'idea di un imminente rally non è fuori luogo. Tuttavia, come sempre, è essenziale operare con prudenza e informazione, dato che le previsioni di mercato comportano intrinseci rischi e incertezze.
Il Playbook del trader: i mercati fanno il lavoro delle bancheDopo un forte irrigidimento delle condizioni finanziarie negli Stati Uniti - principalmente guidato da tassi reali più elevati e dall'USD - stiamo assistendo a una crescente consapevolezza che sono i mercati a svolgere il lavoro pesante delle banche centrali, sostituendo la necessità di alzare i tassi di politica monetaria. Questo è stato il messaggio che abbiamo sentito la scorsa settimana dai membri della Fed Daly, Goolsbee e Bostic.
Ciò suggerisce che se avremo una lettura dell'US CPI (indice dei prezzi al consumo) molto alta questa settimana, i protagonisti di mercato aumenteranno le posizioni nelle operazioni di "yield curve steepeners", con meno interesse per le obbligazioni del Tesoro USA a 2 anni. Di conseguenza, ciò dovrebbe limitare il rialzo del dollaro statunitense, data la correlazione quasi nulla tra il dollaro USA e la curva dei rendimenti dei titoli di Stato USA a 2 anni e a 10 anni.
Concentrandoci sul mercato obbligazionario statunitense, teniamo presente che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti emetterà questa settimana 101 miliardi di dollari in titoli di Stato a 3, 10 e 30 anni, il che potrebbe influenzare i mercati.
Dal punto di vista tecnico, sembra che il dollaro USA stia consolidando la sua posizione, e anche se questo comporta un notevole rischio, gli investitori con un profilo di inerzia stanno nuovamente guardando alle posizioni corte sullo yen giapponese (JPY). Anche se il rischio potrebbe essere influenzato dalla geopolitica, sembrano interessanti le posizioni lunghe sul cambio NZD/JPY, soprattutto con il ritorno della Cina al mercato, dove possiamo vedere i primi segnali di ripresa economica. Per coloro il cui stile di trading prospera in regimi di maggiore volatilità, è possibile rivolgere lo sguardo alle valute dell'America Latina (LATAM), dove si sono verificate mosse straordinarie nei confronti del peso colombiano (COP), del peso cileno (CLP) e del peso messicano (MXN), attirando l'attenzione dei day trader.
A parte l'US CPI, questa settimana sarà una festa di discorsi delle banche centrali, con una lunga lista di funzionari della Fed, della BoE e della BCE che parleranno alle conferenze NABE (National Association of Business Economics) e FMI. Sembra che il mercato abbia già deciso che il ciclo di rialzi della BCE e della BoE è concluso, quindi le dichiarazioni dei funzionari della Fed potrebbero muovere i mercati in modo più incisivo.
Inoltre, questa settimana avremo gli utili del terzo trimestre delle grandi istituzioni finanziarie statunitensi in gioco, il che mette al centro dell'attenzione degli investitori l'indice US30. Per coloro che seguono la politica, l'evoluzione del processo di scelta del nuovo presidente della Camera potrebbe avere grandi implicazioni per le prossime trattative di chiusura del governo a partire dal 17 novembre.
Tra le crescenti preoccupazioni geopolitiche, il petrolio rimane in primo piano e osserveremo la reazione all'apertura dei futures, con i futures S&P 500 e NAS100 leggermente ribassati.
Principali dati economici da monitorare:
US CPI (12 ottobre, 23:30 ora di Sydney) - argomento principale della settimana in termini di rischio. Il consenso degli economisti è che vedremo sia l'indice dei prezzi al consumo sia l'indice dei prezzi al consumo di base aumentare dello 0,3% su base mensile. Questo porterebbe il tasso annuale dell'indice dei prezzi al consumo a livello dell'indice dei prezzi al consumo di base, rispettivamente al 3,6% (dal 3,7%) e il 4,1% (dal 4,3%). Il mercato sta prezzando un aumento mensile dell'indice dei prezzi al consumo (in termini di fissaggio del CPI) dello 0,25% su base mensile e del 3,54% su base annua.
Un aumento dei prezzi al consumo di base nell'ordine del 3% sarebbe una notizia gradita e porterebbe gli investitori a coprire le posizioni lunghe sul dollaro USA, spingendo al rialzo il cambio XAU/USD e il NASDAQ 100. Un valore superiore al 4,3% potrebbe portare a una maggiore probabilità di un aumento dei tassi da parte del FOMC (Federal Open Market Committee) a novembre (attualmente al 29%) e a un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, con un conseguente rialzo del dollaro USA.
Inflazione PPI negli Stati Uniti (11 ottobre, 23:30 ora di Sydney) - si prevede un aumento del 0,3% su base mensile per la domanda finale, con un'attenzione particolare all'indice PPI di base, che dovrebbe attestarsi al 2,3% su base annua. Il mercato è meno sensibile all'indice PPI rispetto all'indice CPI, ma una significativa sorpresa al rialzo o al ribasso rispetto al consenso potrebbe influenzare le stime dell'inflazione PCE da parte degli economisti (prevista per il 27 ottobre).
Nuovi prestiti in Cina (nessun giorno fissato questa settimana) - Sebbene sia estremamente difficile fare previsioni, il mercato prevede un aumento dei prestiti in yuan cinesi con nuovi prestiti attesi a 2,5 trilioni di yuan (1,35 trilioni di dollari). Un superamento delle stime potrebbe far salire l'equità in Cina e Hong Kong sulla scia dell'impressionante rally di venerdì e far salire le valute AUD e NZD.
Inflazione CPI/PPI in Cina (13 ottobre, 12:30 ora di Sydney) - La bassa inflazione in Cina continua, ma dovrebbe aumentare leggermente al 0,2% (dal 0,1%) per quanto riguarda i prezzi al consumo e al -2,4% per quanto riguarda i prezzi alla produzione. Il cambio USDCNH si è consolidato durante la settimana d'oro cinese, ma se dovesse emergere una tendenza, la direzione di questo cross potrebbe influenzare le coppie del G10.
Dati sul commercio cinese (13 ottobre, nessun orario stabilito) - il modesto miglioramento dei dati economici in Cina dovrebbe continuare, con le esportazioni attese in calo dell'7,3% (dall'8,8%) e le importazioni in calo del 6% (dal 7,3%). Numeri migliori delle attese potrebbero spingere al rialzo l'equità in Cina.
Relazione sulle condizioni creditizie della BoE (12 ottobre, 19:30 ora di Sydney) - avremo il PIL mensile del Regno Unito e la produzione industriale (entrambi alle 17:00 ora di Sydney) e entrambi dovrebbero rimanere deboli. I dati sulla situazione creditizia della BoE dovrebbero anch'essi essere al ribasso, soprattutto alla luce di quanto visto nei recenti dati sull'approvazione dei mutui. Gli operatori di mercato saranno attenti ai discorsi dei funzionari della BoE questa settimana, poiché i mercati stanno essenzialmente prezzando la BoE come se avesse completato il suo ciclo di rialzi dei tassi.
Inflazione in Messico (9 ottobre, 23:00 ora di Sydney) - il mercato prevede un aumento dell'indice dei prezzi al consumo headline al 4,5% (dal 4,64%) e dell'indice dei prezzi al consumo di base al 5,75% (dal 6,08%). Il peso messicano (MXN) non gode di molte simpatie, principalmente a causa dei prezzi più deboli del petrolio, ma i dati locali potrebbero avere un ruolo più importante questa settimana. Il cambio USDMXN ha trovato offerte a 18,40, ma gli swing trader potrebbero guardare alla zona di 17,90 per acquistare ritracciamenti in vista di un'altra salita.
Utili del terzo trimestre negli Stati Uniti questa settimana - Citi, JP Morgan (13 ottobre), Bank of America, Wells Fargo, UnitedHealth
Questa settimana vedremo le grandi istituzioni finanziarie statunitensi presentare i loro utili del terzo trimestre. L'attenzione sarà rivolta alla qualità degli asset, alla domanda di prestiti, ai margini netti d'interesse (NIM) e a qualsiasi commento sulla recente stretta delle condizioni finanziarie in generale.
Un focus sull'indice US30
Quando osserviamo le società incluse nell'indice US30, ci sono solo due banche (su 30 società) - Goldmans e JP Morgan. Tuttavia, l'indice US30 è correlato in modo incredibilmente stretto all'ETF del settore finanziario S&P (XLF), con una correlazione a 10 giorni del 93%. Con tante delle principali istituzioni finanziarie che presentano i loro risultati, assumendo che questa relazione rimanga stabile, l'US30 dovrebbe riflettere il movimento delle banche statunitensi.
Un altro rischio importante per gli operatori dell'US30 questa settimana è rappresentato dalla reazione del mercato agli utili di United Health (UNH - previsti per il 13 ottobre). UNH rappresenta un enorme 10% del peso nell'US30, probabilmente il peso più grande dell'indice. UNH non è un titolo che i trader di CFD (contratti per differenza) seguono così da vicino come Tesla o Nvidia, dato il suo andamento dei prezzi più difensivo. È un titolo per i trader di range, dove l'acquisto a 460 dollari e la vendita a 520 dollari hanno funzionato bene nell'ultimo anno. Tuttavia, date le ponderazioni, gli operatori dell'US30 dovrebbero essere consapevoli dell'influenza che questo titolo può esercitare.
Il mercato prevede una variazione implicita del 2,6% nel giorno della presentazione dei conti di UNH, in linea con la variazione media dei prezzi registrata durante gli ultimi 8 trimestri. UNH ha registrato variazioni di percentuale significative in occasione dei risultati trimestrali e nel report degli utili precedente il titolo è salito del 7,2% - quindi una significativa impennata o un calo influenzerebbero l'US30 date le sue ponderazioni.
Mentre fattori macroeconomici come i movimenti dei rendimenti dei titoli di Stato, del dollaro USA e dei prezzi del petrolio influenzeranno l'US30, si può vedere che questa settimana anche gli utili potrebbero svolgere un ruolo importante - è il momento di comprare il ribasso o stiamo per assistere a un calo dell'indice?
Interventi dei rappresentanti delle banche centrali
Interventi della Fed - a prima vista, il discorso del governatore della Fed Christopher Waller potrebbe essere il più importante da ascoltare.
Interventi della BCE - Una settimana importante per gli interventi dei rappresentanti della BCE da monitorare - trader dell'EUR, quanto ti piace il rumore? Come detto, il mercato è piuttosto convinto che la BCE si trovi in una fase di pausa.
Interventi della BoE - con i mercati che ritengono che la BoE non alzerà ulteriormente i tassi, i commenti dei rappresentanti della BoE Mann, Pill e Bailey saranno seguiti con attenzione per aumentare la fiducia in queste valutazioni.
Interventi della RBA - Vicegovernatore Christopher Kent (11 ottobre, 12:00 ora di Sydney).
L'inflazione sta diminuendo più velocemente di quanto previsto?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
L'inflazione sta diminuendo più velocemente di quanto previsto?
Con il calo dei rendimenti obbligazionari e i dati sull'inflazione confortanti sia in Europa che negli Stati Uniti, i mercati finanziari hanno iniziato a mostrare segni di ripresa alla fine della settimana scorsa.
L'ottimismo degli investitori ha contribuito a mitigare le perdite subite all'inizio del mese, in previsione dell'arrivo della stagione dei risultati trimestrali a metà ottobre.
I prezzi del petrolio hanno continuato a salire in settembre, segnando il quarto mese consecutivo di aumenti.
Il Brent ha registrato un incremento mensile del 7%, mentre il WTI ha visto un aumento del 9,50%.
Come potete notare, il benchmark statunitense tende a superare quello europeo, principalmente grazie al fattore rialzista delle riserve energetiche degli Stati Uniti che si trovano al di sotto della loro media degli ultimi cinque anni.
Questo fa sì che lo spread tra Brent e WTI sia ridotto. Attualmente, il WTI è quotato sui 91,20 dollari mentre il Brent si trova intorno ai 92,60 dollari.
Inoltre, i prezzi del gas naturale in Europa sono scesi a 43 euro/MWh poiché il Vecchio Continente si prepara per la stagione invernale con le scorte quasi completamente piene al 95%.
Il mercato del rame sta iniziando a vacillare.
L'economia globale è preoccupata per la domanda di metalli, soprattutto in Cina.
Attualmente, una tonnellata di rame viene scambiata a circa 8.100 dollari al London Metal Exchange.
Anche l'oro ha subito un forte calo, nonostante la sua resistenza ai rendimenti obbligazionari in aumento.
Nelle ultime cinque sedute, il valore dell'oro è diminuito notevolmente e ora viene scambiato a circa 1.860 dollari.
I mercati finanziari rimangono in costante attesa di segnali economici significativi, come l'inflazione negli Stati Uniti.
L'ultima notizia è che l'inflazione "core" è stata del 3,9% rispetto a un anno fa, leggermente inferiore al 4,3% di luglio. Questo ha portato sollievo agli investitori dopo un mese di settembre caotico e deludente per i rendimenti delle azioni.
Se l'inflazione continua a diminuire a questo ritmo, potrebbero passare altri 6 mesi prima di tornare al livello stabilito del 2%, probabilmente intorno a marzo 2024.
Alla notizia dei dati, il rendimento dei titoli decennali statunitensi ha incominciato a calare dal picco locale del 4,68%.
Tuttavia, è troppo presto per dire se si tratti di una tendenza sostenuta o solo temporanea.
Attualmente, i mercati sono estremamente volatili.
Anche notizie positive, come il recente report positivo sul mercato del lavoro, possono influenzare negativamente le condizioni di mercato poiché allontanano l'idea di una politica monetaria espansiva
Come ho espresso nei miei articoli precedenti, mantengo una posizione rialzista nel mercato statunitense e continuo ad acquistare titoli del Nasdaq, come NVIDIA e Fisker.
L'indice CORE dell'inflazione è un indicatore più preciso che indica una diminuzione più rapida di quanto previsto dell'inflazione, il che verrà presto riflesso nelle valutazioni di mercato.
La prossima settimana, le notizie sul mercato del lavoro americano saranno al centro dell'attenzione con il rapporto di settembre, noto come NFP, che uscirà venerdì 6 ottobre.
Se i dati saranno negativi, continuerò ad accumulare posizioni rialziste in previsione di un possibile rimbalzo del mercato.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.09.2023Il mantra “tassi alti e per lungo tempo” non piace alle Borse.
FED: il FOMC ha lasciato i tassi fermi, ma “dot-plot” vede rialzo a novembre.
Bank of England decide la prima pausa sui tassi da quasi 2 anni.
I PMI europei parlano chiaro: manifattura e servizi “stagnanti”.
Mercoledi’ 20, in serata, e’ arrivata la tanto attesa decisione della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) sui tassi, lasciati invariati: una mossa accomodante, come atteso, ma unita all’indicazione che i tassi potranno essere “higher for longer” (alti e a lungo”): la stima media 2024 e’ ora 5,1%, dal 4,6% di giugno.
La narrativa usata dal Chairman Powell anticipa dunque una prossime mossa “da falco” (restittiva), confermata anche dalla cosiddetta “dot-plot”, la mappa delle previsioni formulate dai 19 Governatori regionali membri del FOMC (Federal open market Committee): 12 su 19 si aspettano un altro rialzo a novembre 2023.
Milano ha perso -1,8%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,2%, Londra -0,3%. A Wall Street il Dow Jones ha chiuso a -1,1%, lo S&P500 a -1,6%, il Nasdaq a -1,8%. Pesanti, non a caso, le azioni “tech” piu’ sensibili ai tassi di interesse, tra cui Nvidia, Tesla, Meta Platforms, Amazon, Alphabet.
Rendimenti in ascesa nel “mondo bond”: quelli dei Treasuries Usa hanno toccato i massimi da oltre 10 anni, con la scadenza a 2 anni sopra il 5.2%. In Europa rendimenti in rialzo e spread Btp/Bund decennali in aumento: al 4,55% dal 4,45% quello del BTP decennale benchmark, e 180 punti base, dai 175 della vigilia, il differenziale di rendimento “spread” tra il 10 anni italiano e quello tedesco.
La Bank of England ha optato ieri per una decisione “accomodante” lasciando i tassi invariati, dopo quasi 2 anni di continui rialzi. La Borsa di Londra, che segnava -0,7% prima dell'annuncio, ha recuperato fino alla parita’, la Sterlina, che scambiava a 1,23 contro Dollaro, è scesa a 1,224 per poi recuperare a 1,227. Il Titoli governativo a 10 anni e’ salito sino a 4,30% di rendimento.
Sempre ieri, sul fronte delle Banche centrali, quella Svizzera ha lasciato invariati i tassi a 1,75%, e quella norvegese li ha alzati di +0,25% a 4,25%.
In Europa “non possiamo ancora dire di aver raggiunto il picco dei tassi”: cosi’ si e’ espressi ieri, 21 settembre, il Presidente della Bundesbank (Banca centrale tedesca), Joachim Nagel: “l'inflazione è ancora troppo alta, e le previsioni ancora mostrano un lento calo verso il target del 2%".
Il Capo economista dell’ECB (Banca centrale Europea), Philip Lane, ha invece dichiarato che i tassi di interesse “hanno raggiunto un livello che, se mantenuto per un periodo di tempo sufficiente, potrebbe aiutare l'inflazione a rientrare al target”.
Intanto cala a settembre la fiducia dei consumatori (stima flash) dell’Unione Europea: la Commissione europea la vede scendere per il 2’ mese consecutivo, -1,6 punti percentuali, a -18,7 (UE), sotto la sua media a lungo termine.
Macro Usa: le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono scesi ai minimi dal gennaio scorso, testimoniando un mercato del lavoro ancora forte. A settembre, la salute della manifattura nell'area di Philadelphia e’ peggiorata, smentendo le previsioni: l’indice, calcolato dalla FED locale, è sceso da 12 a -13,5, contro attese di 0.
Il prezzo del petrolio sembra non avere forza per salire ulteriormente, ma il rialzo vicino al +30% degli ultimi 2 mesi, indotto anche dai tagli annunciati da Russia e Arabia Saudita, potrebbe essere anche “figlio” delle posizioni “lunghe” (in controvalore sono ai massimi da 18 mesi) di chi scommette su ulteriori rialzi dei prezzi.
Il gas naturale, in Europa, non preoccupa piu’. Secondo la Gie, (Associazione tra gli operatori europei delle infrastrutture gas) il livello di riempimento degli stoccaggi italiano sfiora 96,0%, all’incirca come in Olanda (95,8%): la Germania e’ al 94,6%, la Francia al 89,3%.
Senza grandi oscillazioni il prezzo del metano europeo, +0,5% a 39,3 Euro/megawattora sulla piattaforma TTF di Amsterdam: il timore di ammanchi sul mercato globale del gas e’ rientrato dopo che Chevron e i sindacati hanno concordato lo stop agli scioperi negli impianti australiani.
Oggi, 22 settembre, la pubblicazione dell’atteso Indice Pmi di settembre per l’Euro-zona non ha portato grandi sorpese: quello della manifattura e’ sceso a 43,4 punti dai 43,5 punti, ai mimini da 2 mesi.
Quello dei servizi e’ invece cresciuto a 48,4 punti dai 47,9 di agosto, al massimo da 2 mesi e infine, il Pmi composito recupera quota 47,1, dai 46,7 di agosto. Morale: l’economia ristagna, ma non peggiora ulteriormente.
Stamattina le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo sui “rumours” di nuove misure in Cina a sostegno di consumi, investimenti e acquisti immobiliari: Shanghai +1,5%, Shenzhen +1,9%.
Tokio ha chiuso leggermente negativa ma resta vicina ai massimi storici. L’inflazione al consumo (CPI) in Giappone, +3,1% annuo ad agosto, resta sopra l'obiettivo del 2% della Banca centrale (BoJ) per il 17’ mese consecutivo, alimentando la convinzione di molti operatori che la BoJ dovra’ gradualmente abbandonare la sua politica monetaria ultra-espansiva.
Intanto pero’ ieri il Governatore Ueda ha annunciato di lasciare i tassi a breve in territorio negativo, -0,1%, mantenendo inalterata la “curva di controllo” dei rendimenti (YCC, nata a settembre 2016, per “fissare” l’obiettivo del 0% per i titoli governativi a 10 anni).
A fine mattinata (ore 13.30) le borse europee perdono -0,2% medio, con trame operative apatiche. Future su Wall Street leggermente positivi, +0,6%.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.08.2023 Piacciono le azioni di Pechino a sostegno di economia e mercati.
Occhi aperti sui dati macro Usa della settimana: ispireranno la FED.
Scende veloce l’inflazione nel Regno Unito ad Agosto, attesa per l’UE.
Persiste l’”effetto Nvidia” sulle azioni tech, dentro e fuori gli USA.
Le iniziative di Pechino per rilanciare l’interesse degli investitori internazionali verso i mercati finanziari cinesi ha contagiato anche le Borse occidentali. Non che dimezzare l’imposta di bollo sulle transazioni di borsa possa far dimenticare la crisi delle grandi società di costruzioni ed immobiliari, ma ogni mossa “market friendly” e’ sempre gradita, al pari dei segnali di disgelo con gli Usa sul fronte commerciale.
Alla fine della seduta di ieri anche Wall Street e’ salita, nonostante venerdi’ scorso le parole del Chairman della Federal Reserve (Banca centrale Usa) Jerome Powell, al pari di quelle della sua omologa Christine Lagarde della Bce (Banca centrale Europea-ECB) avvalorassero scenari di ulteriori aumenti dei tassi e di prosecuzione della piu’ aspra stretta monetaria degli ultimi 30 anni per Usa ed Europa.
Tra le Borse europee Milano ha spiccato con +0,7%, seguita da Madrid +0,6%, e poi Parigi e Francoforte +0,3%. In ulteriore recupero, dopo i guadagni di venerdi’ 25 agosto, anche Wall Street: Dow Jones e S&P500 +0,6%, Nasdaq +0,8%.
Venerdì 25 Powell ha sottolineato che l'inflazione è ancora troppo alta e che nuovi rialzi dei tassi d'interesse potrebbero essere necessari. Il consensus sul tema, calcolato dal FedWatch Tool di Cme Group, assegna 80,5% di probabilità alla decisione di lasciare i tassi inalterati a settembre, ma anche quasi 50% ad un rialzo di +0,25% a novembre o dicembre.
Come ha piu’ volte ricordato il Chairman della FED, le decisioni saranno “data driven”, cioe’ dipendenti dai dati macro in uscita: gia’ nel corso di questa settimana avremo quelli sull'occupazione e sul comparto immobiliare e manufatturiero, sui redditi personali e sulle spese per consumi, oltre che il dato “rivisto” del GDP (Prodotto interno lordo) Usa del 2’ trimestre.
Al buon tono dei mercati azionari Usa in questa parte finale di agosto ha contribuito anche l’accordo tra Cina e Stati Uniti per istituire un gruppo di lavoro che «ricerchi soluzioni su questioni commerciali e di investimento” di mutuo interesse per le 2 superpotenze economiche.
Il Ministro del Commercio Usa Gina Raimondo, e l'omologo cinese Wang Wentao hanno concordato che «il gruppo di lavoro si riunirà 2 volte l'anno a livello di Vice Ministri, cominciando con gli Stati Uniti che ospiteranno il 1’ incontro a inizio 2024.
L’Ocse (Organizzazione sovranazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico), racconta intanto di una crescita rallentata nel 2’ trimestre a +0,4%, in media, nei 38 Paesi membri: segue la crescita, gia’ modesta, +0,5%, nel 1’ trimestre: spicca, come raramente accaduto in passato, che il Paese piu’ forte sia il Giappone, con +1,5%.
Nella Zona-Euro, la massa monetaria M3 è calata a luglio del -0,4% dal +0,6% di giugno, facendo peggio delle attese di 0,0%.
I dati dell’ECB, segnalano che l'aggregato M1, che comprende i contanti e depositi liquidi, a luglio ha fatto segnare -9,2% da -8,0% di giugno e che, nello stesso mese, la dinamica dei prestiti alle Famiglie ha rallentato a +1,3% dal +1,7%% di giugno e quelli alle imprese a +2,2% dal +3,0%.
I salari medi tedeschi a luglio sono cresciuti del +6,6% annuale nel 2’ trimestre, sostenendo il potere d’acquisto dei consumatori, ma alimentando una pericolosa spirale inflattiva del costo del lavoro.
Occhi aperti in Europa, questa settimana, per le stime preliminari sull'inflazione di agosto: tra domani e giovedì avremo i dati tedesco, francese, italiano e della zona EU, oltre alle minute dell’ultimo meeting dell’ECB.
Dopo i deboli dati PMI (Purchasing managers index) della scorsa settimana, un rallentamento dei prezzi al consumo potrebbe alimentare la speranza di una pausa nell’aumento del costo del denaro da parte della BCE.
Intanto rallenta l'inflazione al consumo nel Regno Unito ad agosto: il British Retail Consortium indica un calo al 6,9% dal 7,6% di luglio, grazie soprattutto alle variazioni, finalmente negative, dei prezzi del cibo, in particolare di carne, legumi e oli alimentari. Certamente, siamo ancora ben lontani dall'obiettivo del 2% fissato dalla BOE (bank of England).
Borse europee in rialzo a fine mattinata di oggi, 29 agosto: i rialzi medi sono attorno a +0,6%, favoriti dalle chiusure, tutte in recupero, della Borse asiatiche e noncuranti del dato negativo sulla fiducia prospettica dei consumatori tedeschi.
In Asia il relativo ottimismo e’ in parte dovuto all’allentamento delle relazioni commerciali Usa-Cina, ma aleggia l’incertezza sulla “mancata” super-crescita cinese: la media degli economisti interpellati da Bloomberg taglia la crescita attesa 2023 a +5,1%, un po’ sotto alle previsioni del Governo, spingendo alcuni investitori ad invocare un «bazooka” simile a quello del 2008, da 4 triliardi di Yuan.
Spicca il balzo in avanti di Hong Kong, vicino a +2,0%,che si dimostra la borsa piu’ sensibile agli annunci di Pechino di nuovi accelerati piani di spesa pubblica e sostegno al comparto immibiliare ed ai consumi privati. Segni positivi anche per Tokyo, +0,26%, Seul +0,46% e Shanghai 1,17% per il “composite”.
Poche novita’ sul comparto valutario, col cross Euro/Dollaro attorno 1,081 dollari e quello con lo Yen a 158,56.
I future su Wall Street anticipano riaperture in marginale progresso, in media +0,3% (ore 13.30 CET).
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
DAX candela engulfing bearish e outside 24.08.23Segnale tecnico molto negativo per gli indici europei che potrebbero aver concluso qui il rimbalzo degli ultimi giorni.
Situazione tecnica interessante per il petrolio che sta caricando una "molla" dagli obiettivi importanti.
NVIDIA non trascina il Nasdaq dopo la trimestrale. Tutti gli indici americani ripiegano pesantemente sotto la MM200 sulla scala M30.
Crollo dei rendimenti DE10Y US10Y 23.08.23Rendimenti in picchiata in Europa trascinano anche il decennale USA. Oro recupera 1900 target 1960. Indici azionari testano la MM200 discendente sulle scale intraday a 30M. Russell sempre debole. Nvidia sale del 8% dopo la pubblicazione dei dati. Analizziamo LVMH ACEA Amplifon Danone.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.08.2023Economia Euro-zona debole: indici Pmi indicano recessione in Germania.
La fragile congiuntura EU suggerirebbe alla BCE una pausa sul rialzo dei tassi.
Simposio di Jackson Hole: venerdi’ parla Powell dai boschi del Wyoming.
Summit BRICS in Sud-Africa, Putin diserta, si parla di moneta unica..
Un trend stancamente positivo, poiche’ povero di “ragioni fondamentaIi”, in Europa, ieri 22 agosto, forse stimolato dal revival del tema tecnologico che ha interessato Wall Street la sera prima.
Tesla col maggior progresso giornaliero da marzo, ed il +8% di Nvidia, sembrano preparare il terreno all’Ipo (offerta pubblica iniziale) di ARM, gruppo britannico produttore di chips, prevista entro fine dell’anno, sulla base di valutazioni comprese tra 60 e 70 miliardi di Dollari.
Milano ha segnato un aumento di+0,64%, Amsterdam, Francoforte, Parigi e Madrid sono cresciute attorno a +0,5%, Londra ha chiuso con un magro +0,1%.
Come dicevamo gli acquisti si sono concentrati su azioni tecnologiche e delle materie prime di base: brillano, con rialzi sopra il +3%, Asml ad Amsterdam ed Stm a Milano. A Parigi si e’ impennata Ubisoft, +6%, contagiata dalla notizia che Microsoft, per conquistare Activision Blizzard, ha firmato un contratto di concessione in esclusiva dei diritti di streaming sui videogiochi.
Insomma, la giornata di ieri ha interrotto il trend di 3 settimane negative consecutive che avevano spinto i maggiori indici europei ai minimi da inizio luglio, ma il mese di agosto non sta brillando e, come riporta il Financial Times, il calo e’ costato 3mila miliardi di Dollari di capitalizzazione borsistica.
Crescita deludente e crisi immobiliari cinese e continuo aumento del costo del denaro in Usa ed Europa hanno avuto un impatto decisamente pesante, con cali simili a quelli di settembre 2022.
Sul fronte macroeconomico, analisti ed investitori attendono gli interventi dei maggiori banchieri centrali a Jackson Hole (Wyoming-USA) verso fine della settimana: quello di Jerome Powell sarà venerdì 25 agosto e servira’ a comprendere l’appropriatezza delle attuali aspettative di nuovo rialzo a settembre.
Come si e’ visto lunedì 21 e’ ripresa la salita dei rendimenti dei Treasuries americani, con quello della scadenza 10 anni al massimo da 16 anni, a testimonianza della convinzione degli investitori che i tassi d’interesse resteranno elevati e per lungo tempo.
Ieri in Sudafrica e’ iniziato il 15’ vertice dei Brics, acronimo che sintetizza i nomi dei 5 fondatori, Brasile, Russia, India, Cina e Sud-Africa: sul tavolo l’idea di una moneta unica ed il tema politicamente incandescente dell’equilibrio di potere e influenza con le altre economia mondiali. Ben 23Paesi hanno intanto fatto richiesta di far parte dei Brics.
Ieri e’ stata una buona giornata per i titoli del debito pubblico italiano: un recente report di Banca d'Italia segnala che la quantita’ di BTP italiani nei portafogli degli investitori esteri e’ cresciuta a giugno. Il risultato e’ stata la compressione dello spread Btp-Bund a 165 punti base, ed il calo del rendimento del Btp 10 anni a 4,29%.
Il balzo del prezzo del metano euopeo, ieri ad Amsterdam ha segnato +5% a 42,9 Euro/megawattora, e’ ancora dovuto al minacciato sciopero negli impianti Australiani, che potrebbe iniziare il 2 settembre in mancanza di accordo.
Segnali piu’ rilassanti dal prezzo del petrolio, col WTI-Usa tornato sotto 80 Dollari/barile: si teme abbondanza dell’offerta, dopo il recente aumento delle esportazioni iraniane, in piu’ Turchia e Iraq stanno trattando il riavvio del terminal turco di Ceyhan, chiuso da marzo.
Sul mercato valutario l’Euro ieri, 22 agosto, ha toccato minimi da metà giugno, scendendo fino a 1,083, dove lo ritroviamo anche stamani. (ore 11.30 CET).
Oggi, 23 agosto, le Borse europee tentano di salire, in media +0,4% a fine mattinata, nonostate i deludenti indici PMI (Purchasing managers), in particolare quelli dei servizi ed, in specifico, quelli molto deboli tedeschi. La debolezza di questi dati avrebbe l’effetto paradollasale di scoraggiare la Banca centrale Europea (ECB) dal decidere nuovi aumenti del costo del denaro a settembre, e questo piace alle Borse.
Vediamo, in sintesi i dati “incriminati”: in Europa ad agosto l'indice Pmi manifatturiero è salito a 43,7 da 42,7 di luglio, ma quello dei servizi è sceso a 48,3, da 50,9 di luglio, dunque sotto 50, in area di contrazione e al minimo da 30 mesi.
L'indice “composito”, compendio dei 2, e’ calato da 48,6 di luglio a 47, al minimo da 33 mesi.
In Germania, l’indice Pmi manifatturiero è salito a 39,1 punti da 38,8 di luglio, e quello dei servizi a 47,3 (!!) da 52,3: l'indice composito è sceso ad agosto a 44,7 punti da 48,5 di luglio, minimo da aprile 2020, in piena crisi Covid!
In sintesi, la maggior economia europea e’ in crisi e la Signora Lagarde, Presidente dell’ECB, dovra’ tenerne conto. Attualmente il consenso assegna una probabilità del 70% ad un aumenti del tasso di riferimento a 4,00% a settembre.
La prospettiva di un’economia dell’Euro-zona in recessione e di una possibile pausa nel rialzo dei tassi dell’ECB spinge al rialzo i prezzi delle obbligazioni europee: stamane i rendimenti di Btp italiani e Bund tedeschi calano di 10 bps, rispettivamente a 4,20% e 2,55%: spread stabile attorno 165 bps.
Borse asiatiche in mood moderatamente rialzista: Hong Kong +0,31%, Tokyo +0,48%, aiutato dal buon dato del Pmi manifatturiero giapponese di agosto, salito a 49,7 punti dai 49,6 di luglio: migliora anche quello dei servizi, a 54,3 da 53,8. Cali frazionali per le borse cinesi, che soffrono dei flussi negativi degli investitori stranieri.
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Il Playbook del trader per la settimana; verso Jackson HoleI grandi temi di mercato della scorsa settimana sono stati il commercio di rischio crescente legato alla Cina e una resiliente economia USA con rendimenti "reali" USA più alti (TradingView - TVC:US10Y-FRED:T10YIE) - ne è derivata una forte forza del dollaro e una debolezza globale delle azioni. Anche le posizioni lunghe sulla GBP hanno beneficiato dal flusso di dati nel Regno Unito, con la coppia di valute GBP/NOK come la migliore nella settimana. L'indice PMI dei servizi potrebbe mettere alla prova le posizioni lunghe sulla GBP questa settimana, ma i ritracciamenti dovrebbero essere leggeri.
La scadenza delle opzioni sugli indici e le azioni statunitensi potrebbe aver contribuito alla flessione dei mercati azionari, con i dealer che hanno coperto la loro esposizione netta al rischio gamma e delta attraverso la vendita di S&P500 futures e azioni singole. Vediamo come i dealer e i market maker gestiranno questa posizione corta nella settimana, poiché potrebbe essere indesiderata, suggerendo il rischio che riacquistino le coperture short sui S&P500 futures (per chiudere), potenzialmente causando un rally di sollievo anticipato nel mercato azionario.
Il posizionamento avrà un ruolo rilevante questa settimana, e non ci vorrebbe molto per vedere i tassi reali statunitensi scendere leggermente, con il dollaro che seguirà la sua scia.
Con l'inizio della nuova settimana di trading, le notizie legate alla Cina avranno un forte impatto e, nel caso in cui HK50 e CNH trovino ulteriore interesse venditore, sarei orientato verso trade ribassisti sul GER40. Il settore immobiliare cinese rimane un argomento delicato, con il mercato che trova scarso supporto fiscale tangibile per rivalutare il rischio al rialzo – l'azione dei prezzi dell'HK50 riflette tale situazione, con i rally rapidamente venduti. Le notizie del fine settimana che indicano che la PBoC e il regolatore finanziario stanno sollecitando le banche ad aumentare i prestiti sono un passo positivo, ma ci chiediamo se vi sia domanda per aumentare il volume.
Nella settimana avremo i dati PMI, ma l'attenzione si sposterà su Jackson Hole, dove Jay Powell sarà al centro dell'attenzione. Sebbene in passato questo forum abbia visto audaci cambiamenti nella politica monetaria, questa volta non sembra che ci aspettino azioni così decisive. Il dollaro americano rimane al centro dell'attenzione questa settimana – con un'inclinazione rialzista, riconosco che la posizione è consistente e potrebbe facilmente essere vulnerabile al ritiro dei profitti in vista del discorso di Powell.
I principali dati da monitorare:
Decisione sui tassi di prestito principale in Cina (21 ago 11:15 AEST) – dopo che la PBoC ha sorpreso il mercato e ha agevolato il Medium-Lending Facility la settimana scorsa, dovremmo vedere la PBoC agevolare rispettivamente i tassi di prestito principale a 1 e 5 anni di 15 pb ciascuno. A meno che non vediamo il tasso principale rimanere invariato, i mercati azionari cinesi probabilmente trascureranno qualsiasi agevolazione di politica e i fondi dovrebbero continuare a evitare le posizioni long su HK50, CHINAH e CN50. USDCNH trova supporto al di sotto di 7,3000, ma pochi stanno acquistando yuan con convinzione se non per coprire posizioni short sullo yuan.
PMI manifatturiero e dei servizi dell'Eurozona (23 ago 1800 AEST) – il mercato presta attenzione all'indice manifatturiero a 42,6 (da 42,7) e ai servizi a 50,5 (50,9). Un PMI dei servizi più debole, specialmente se i dati scendono al di sotto di 50 (la linea di espansione/contrazione), potrebbe portare a una maggiore vendita dell'Euro, con il GER40 che punta a rompere i minimi di luglio a 15.500. Tatticamente interessati alle posizioni corte su EURCAD.
PMI manifatturiero e dei servizi nel Regno Unito (23 ago 18:30 AEST) – il mercato prevede che il settore manifatturiero arrivi a 45 (da 45,3) e i servizi a 50,8 (51,5). La GBP – la valuta principale più performante della settimana scorsa - potrebbe essere sensibile al dato dei servizi.
PMI manifatturiero e dei servizi globali S&P degli Stati Uniti (23 ago 2345 AEST) – con molta attenzione rivolta ai mercati cinesi, ai tassi reali USA e a Jackson Hole, c'è meno preoccupazione per le metriche di crescita degli Stati Uniti. Di conseguenza, l'outlook di questo dato potrebbe avere un impatto limitato sul dollaro USA – rimane comunque un rischio da tenere d'occhio.
Simposio di Jackson Hole – Il presidente della Fed, Jay Powell, sarà il punto culminante della conferenza (parlerà sabato alle 00:05 AEST). È ancora prematuro per Powell dichiarare vittoria nella lotta all'inflazione della Fed e probabilmente sottolineerà che c'è ancora lavoro da fare. Potrebbe anche dedicare tempo a esplorare un mantra "più a lungo per più a lungo" (per i tassi di interesse), con un focus su dove stanno modellando il tasso neutro dei fondi federali; forse una questione per i dottorati e gli accademici. Powell dovrebbe ribadire che i tagli dei tassi non sono nel loro pensiero immediato.
Da una prospettiva di gestione del rischio, sento che il discorso di Jackson Hole/Powell potrebbe essere orientato verso l'approccio rigoroso, quindi modestamente favorevole al dollaro USA. Tuttavia, dato il rally del dollaro USA, si potrebbe sostenere che un Powell rigoroso è in gran parte già prezzato.
Altri relatori di Jackson Hole:
Membri della Fed Goolsbee e Bowman (23 ago alle 05:30 AEST)
Membro della Fed Harker (25 ago alle 23:00 AEST)
Presidente della BCE Lagarde (26 ago alle 05:00 AEST)
Vertice dei BRICS in Sudafrica (martedì e mercoledì) – È difficile vederlo come un evento di movimento di mercato e di rischio per i mercati in generale. Tuttavia, con i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che rappresentano il 32% del PIL globale e 23 paesi che vogliono unirsi all'organizzazione, ci sarà un maggiore focus sui loro piani di espansione. Alcuni hanno collegato i BRICS a un'accelerazione della de-dolarizzazione globale, e sebbene la dipendenza globale dal dollaro USA probabilmente diminuirà nel tempo, il movimento è lento. Una valuta comune per questa unione – anche se potrebbe fare notizia durante il summit - non sembra qualcosa di realizzabile nel breve periodo.
Risultati delle aziende chiave:
Stati Uniti - Nvidia presenta i risultati (aftermarket) - molti ricorderanno il rally del 24% nel prezzo delle azioni nei risultati del primo trimestre (a maggio) e spereranno in qualcosa di simile. Date la corsa incredibile e la posizione pesante, potrebbe essere necessario qualcosa di veramente ispirante per sorprendere. Il mercato prevede un movimento implicito nei risultati del 10,2%, quindi è un'opportunità per chi ama un po' di movimento nel proprio trading.
Australia - 68 aziende dell'ASX200 presentano i risultati, inclusi BHP, Woodside Petroleum, Qantas, Northern Star e Wesfarmers.
Il playbook del trader – l'inflazione al centro della scenaDopo un consolidamento delle condizioni finanziarie durante la settimana, vediamo se il tono negativo si ripercuote nella nuova settimana di trading. Il NAS100 è sceso del 3%, con Apple sotto la sua MA a 50 giorni; potrebbe cambiare la struttura degli indici azionari USA?
L'US500 si concentra sul supporto del canale e sulla sua MA a 50 giorni - la volatilità azionaria è in aumento, con il VIX al 17% - un superamento del 20% potrebbe offrire opportunità di vendita migliorate. L'equity EU ha avuto una performance leggermente peggiore, con il GER40 -3.1% nella settimana. Iniziamo con un lieve sbilanciamento ribassista nel rischio per l'equità.
Abbiamo visto grande volatilità nelle Treasuries USA a 10 e 30 anni, in gran parte a causa dell'offerta aggiuntiva. Il settore privato dovrà affrontare molte emissioni nei prossimi trimestri.
Il dollaro USA ha beneficiato di rendimenti più alti delle Treasuries a lungo termine, ma dopo il ribaltamento dei rendimenti delle Treasuries a 10 anni venerdì, vedo un modesto rischio ribassista nel dollaro - ciò nonostante, dal punto di vista fondamentale, sembra che ogni vendita del dollaro dovrebbe essere modesta.
L'AUD rimane il punto debole nel G10 FX - sono favorevole a un rialzo dell'EURAUD e a un ribasso dell'AUDCHF, ma venderei su rally nell'ultimo. I dati dalla Cina questa settimana influenzeranno l'AUD, e se l'USDCNH può aumentare, potrebbe spingere l'Aussie verso il basso. L'oro ha registrato un "bullish outside day" venerdì e chi è lungo spera in un superamento dei $1946.74 per un rally verso $1966, forse anche $1981. Il greggio sembra ben supportato, e un test a $83.46 sembra probabile.
L'US CPI rappresenta il principale rischio della settimana, con segnali di un dato superiore alle aspettative, che non sarebbe ben accolto dagli asset a rischio. Se la volatilità sui bond e sui tassi aumentasse a causa del CPI, si rifletterebbe su un movimento più ampio sui mercati azionari, valutari e delle materie prime e influenzerebbe il nostro ambiente di trading. Aspettatevi l'imprevisto e mantenete la mente aperta - vi servirà bene in questi mercati.
I principali rischi dell'evento per i trader da navigare:
- US CPI (10 ago 22:30 AEST) - Il principale rischio dell'evento della settimana. Il mercato si aspetta che l'inflazione CPI sia aumentata dello 0,2% MoM, e si può presumere un intervallo dello 0,15% al 0,30% MoM come guida su come il dollaro USA potrebbe reagire ai dati. Il ritmo su base annua (YoY) è previsto al 3,3% (in rialzo dal 3%) per l'inflazione CPI generale e al 4,8% (invariato) per l'inflazione CPI core, rispettivamente. Il mercato dovrebbe prestare maggiore attenzione alla metrica MoM, con veicoli usati e tariffe aeree che probabilmente influenzeranno il paniere. Si prevede che i servizi core aumentino dello 0,34% MoM e potrebbero influenzare il dollaro USA e gli asset rischiosi.
Come guida, il modello Cleveland Fed Nowcast stima che l'inflazione CPI core sia al 0,4% MoM, che è sopra le aspettative e, se corretto, dovrebbe far salire il dollaro USA. Probabilmente vedremo aspettative di un rialzo da parte della Fed a novembre che si avvicina al 50% (attualmente al 30%).
Inflazione Cina CPI/PPI (9 ago 11:30 AEST) - il consenso è che il CPI della Cina scenderà in deflazione assoluta, con aspettative di consenso fissate al -0,5% YoY. Si prevede che l'inflazione PPI sia al -4%, che è un leggero miglioramento rispetto al -5,4% visto nei dati di giugno. USDCNH sarà la cross FX da monitorare, e una rottura della resistenza del trend potrebbe portare a 7.2500, il che supporterebbe il dollaro USA rispetto ad altre coppie FX.
US PPI (11 ago 22:30 AEST) - arriva un giorno dopo l'US CPI, il mercato prevede un'inflazione PPI del 0,7% YoY (dal 0,1%) e un PPI core del 2,3% YoY (2,4%). L'esito potrebbe influenzare le aspettative del core PCE deflator, che sarà pubblicato il 31 ago.
Riunione della banca centrale del Messico (Banxico) (11 ago 05:00 AEST) - tutti e 20 gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono tassi stabili al 11,25% - l'inflazione CPI potrebbe influenzare le aspettative.
CPI Messico (9 ago 22:00 AEST) - il mercato prevede un'inflazione CPI headline di luglio del 4,78% (dal 5,06%) e un CPI core del 6,66% (6,89%). Con circa 177bp di tagli previsti nei mercati dei tassi messicani nei prossimi 12 mesi, un CPI più debole potrebbe aumentare ulteriormente queste aspettative e far superare a USDMXN la resistenza chiave a 17.4000.
Guadagni delle aziende
Australia - nella settimana, ascolteremo aziende come QBE (10 ago), Newcrest (11 ago) e CBA (9 ago), con CBA il titolo ASX200 da monitorare. Il prezzo delle azioni è sceso del 5% da $107,09 dal 27 luglio, sotto-performando il più ampio ASX200 nel processo. Questa volta, il mercato implica una variazione del 2,7% il giorno della presentazione, quindi potrebbe diventare animato per i trader sia di CBA che di AUS200 (dato l'influenza che CBA potrebbe avere sul settore finanziario).
Il consenso è che vedremo guadagni nella seconda metà del 2023 di $5,014 miliardi, con un dividendo di $2,22. Osserviamo da vicino i margini di interesse netti (NIM) di CBAs, con il mercato che vede NIM al 2,02% (-8bp rispetto alla prima metà del 2023). Le indicazioni sui margini saranno fondamentali, con la competizione sui depositi che si fa più intensa e l'impatto del finanziamento all'ingrosso. Cercare informazioni e indicazioni sulla qualità degli asset, i volumi e la posizione di capitale. Qualsiasi prospettiva nel rapporto o nella conferenza sugli utili sulla politica della RBA, la domanda di prestiti e qualsiasi visione sull'economia potrebbe influenzare l'andamento.
HK - Alibaba (10 ago) - Alibaba ci ha colpito con gli utili del Q1, e il secondo peso maggiore nell'HK50 spererà che il prezzo delle azioni torni sopra HK$ 100 - può il gigante del commercio fare 5 trimestri consecutivi in cui si rialza il giorno degli utili? Il mercato sta prezzando (attraverso la tariffazione delle opzioni) una variazione del 5% il giorno, quindi potrebbe diventare animato.
US - Berkshire Hathaway, UPS, Walt Disney, Nvidia (23 ago)
Germania - Siemens, Bayer
Relatori delle banche centrali
Fed - Bostic *2, Bowman *2, Harker*2
BoE - Huw Pill (8 ago 02:00 AEST)
RBA - Schwatz speaks (8 ago 09:05)
s&p 500: rialzo convincente?le ultime sedute hanno visto una buona partecipazione ai rialzi dello s&p 500, tuttavia vige un'ampia divergenza con l's&p equal weight (linea arancione).
Questo che cosa significa? Che il mercato é trascinato al rialzo da pochi grandi colossi (apple, google, nvidia, etcc..) e che non c'è una vera e sana propensione al rischio perchè le small cap non vengono comprate in egual misura. Tale situazione solitamente è il preludio ad un rapido logoramento del panorama economico finanziario.
Ci sono 20 anni di dati circa con questo indicatore: la divergenza si è presentata 4 volte ed ha sempre portato ad un massimo dell'indice in tempi brevi.
Ci sono pochi dati, ma certamente è qualcosa da tenere in considerazione, cosa ne pensate?
Cot, Sterlina sorprende, Euro stazionario, Nasdaq ribilanciato !Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.70
Sabato 15 Luglio 2023
(COT DEL 11 LUGLIO 2023)
QUESTA SETTIMANA IL COT DI STERLINA SORPRENDE, EURO STAZIONARIO, NASDAQ SOTTO LA LENTE !
Ciao,
questa settimana è stata SCOPPIETTANTE e fortunatamente tutti gli strumenti hanno praticamente rispettato le aspettative che ci eravamo dati la settimana scorsa e raggiunto i target che avevamo individuato.
Vediamo subito i dati sul cot perché qualcosina che bolle in pentola ci potrebbe essere che unita a qualche altra notizie importante di analisi fondamentale come il ribilanciamento del Nasdaq ci dovrà obbligatoriamente imporre un po di attenzione per la prossima settimana.
Le posizioni nette del cot per Euro e Dollaro calano entrambi di circa 2.000 contratti ma sappiamo che il peso specifico riferito ai volumi per il dollaro è molto superiore a quello di Euro per cui possiamo dire che la diminuzione sul dollaro è stata più ampia di quella su Euro.
Al contempo l’ indicatore del Cot del Dollaro, pesato sui Cot normalizzati di tutte le valute, ritorna sotto alla media a 21 periodi, mentre quello di Euro si mantiene praticamente stazionario ma sotto la media a 21 periodi (anche se da un cenno di risalita).
Indicazioni interessanti ci arrivano ancora una volta dal grafico delle forze relative che evidenzia da una parte una forza relativa della sterlina impressionante e dall’ altra Dollaro americano che rimane ben all’ interno del flusso valutario incastrato tra Nzd e Franco Svizzero.
L’ enorme balzo in avanti dell’ Indicatore della Sterlina mi ha acceso un campanello di allarme e sono andato a guardare i relativi valori del Cot Normalizzato di Gbp. Ho filtrato i valori storici mettendo come parametro maggiore di 0,80.
Il Cot Normalizzato che ho creato (per chi volesse approfondirne il calcolo in uno dei primi report ho spiegato tutto) oscilla tra 1 e -1 così che un valore superiore a 0,80/-080 comincia ad essere un valore di “allerta” assimilabile ad un “iper comprato” / “iper venduto”.
Il risultato del filtro applicato su sterlina che vedete in tabella sopra è da massima attenzione …..
…. Sterlina balza letteralmente da 0,83 a 0,96 ossia quasi al valore massimo che è uno e che si è verificato solo nel lontano 2007. Se continuiamo nell’ analisi, ci accorgiamo che sterlina non si avvicina ad uno dal 1^ luglio 2014.
Quali potrebbero essere le due ipotesi alternative contrapposte di cosa succederà nelle prossime settimane?
E’ ovvio che potrebbe da una parte aggiornare i massimi del 2007 facendo registrare un nuovo valore massimo del cot, mentre dall’ altra essendo un iper comprato si potrebbe crollare bruscamente innescando un profondo ritracciamento.
Sono andato anche a verificare cosa sia successo al Cot normalizzato dopo il 1^ luglio 2014 quando sterlina fece registrare lo 0,94…..
…. la settimana successiva è bruscamente sceso da 0,94 a 0,69 mentre il grafico di sterlina weekly fece registrare nuovi massimi a 1.7150 circa per poi da li cominciare a scendere bruscamente raggiungendo in soli 5 mesi gli 1.49 circa!!
Questo non vuol dire che ora Sterlina invertirà e tornerà short, anzi non vi è al momento alcun elemento che ci faccia pensare a ciò, ma sto solo dicendo che un campanello rosso di allerta è giusto accenderlo per capire ora cosa succederà ed aumentare la nostra prudenza.
Sicuramente Sterlina ha raggiunto graficamente un importante tp mensile che sta a 1.31600 circa ed avrebbe ancora spazio di salita sino a 1.33 circa sempre sul mensile. Tutta questa ara è molto molto importante e con forti resistenze volumetriche che potrebbero obbligare sterlina a riposarsi e a ritracciare in cerca di nuova forza anche sino in zona 1.29300 prima e 1.28 poi.
Non possiamo poi ignorare che sterlina è tra quelle piu vicino alla Fed come livelli di tassi di interesse avendo già raggiunto il 5% contro il 4% della Bce ed il 5,25% della Fed.
Di seguito riporto una tabella con i principali tassi di interesse e le date delle prossime decisioni:
In conclusione nel Weekly è long e rimane fortemente long sino a prova contraria con possibili ritracciamenti (anche profondi) e lateralizzazioni sino le aree indicate che rappresenterebbero anche ritest ed eventuale conferme della rialzista Weekly che ci accompagna dal 1 settembre 2022.
Di seguito il grafico Weekly di Sterlina dove oltre le aree ed i livelli di cui sopra ho anche indicato con delle candele ombra una (dico una ) delle possibilità che potrebbe verificarsi nelle prossime settimane tenuto conto di tutto quello che abbiamo analizzato e visto anche sul Cot:
Che dire ora di Euro se non che dopo il pull back dell’ area a 1.0940 che avevamo ipotizzato nello scorso report ha, sempre come ci aspettavamo e come abbiamo più e più volte analizzato insieme anche durante la settimana, completamente sfondato al terzo tentativo il muro degli 1.1050 raggiungendo e rompendo anche il tp ed il livello che avevamo a 1.1185 in una sola candela.
Come per Sterlina anche per Euro ora saranno possibili ritest e conferme delle aree rotte con ricerca di liquidità anche sino agli 1.1090/1,1050.
Di seguito il grafico Weekly con i livelli e le aree indicate e con indicazione anche di una importante zona di Poc volumetrico con il centro a 1.13 circa che potrebbe essere testata prima di ritracciare.
Provo anche a spingermi molto in più in là con una mia personalissima impressione di lungo periodo che ho in testa da svariati mesi ossia che il livello finale di Euro possa essere rintracciato al momento in area 1.15 !!!
Di seguito il grafico Weekly :
Prima di concludere non posso che non soffermarmi sul Nasdaq che questa settimana è stato interessato da una notizia molto importante circa un ribilanciamento straordinario della sua composizione che entrerà in vigore dal prossimo 24 luglio.
L’ idea di fondo è evidentemente quella di bilanciare il forte peso delle principali big cap che passeranno dal pesare nel Nasdaq dal 43,80 al 38,5 % di tutto l’ indice.
Il tutto verrà eseguito seguendo regole molto precise e statuarie che regolamentano l’indice. Al momento non è facile dire cosa potrebbe comportare questo. Come sempre dobbiamo cercare di prepararci a diversi possibili scenari.
Già più volte avevo detto che quello che servirebbe ora per una sana ripresa del mercato che sia duratura sarebbe stato una rimonta delle società più piccole che sin ora erano state letteralmente trainate nella salita dalle grandi società multinazionali.
Che sia questo il momento giusto per tirare fuori i muscoli?
Infatti se da una parte viene da immaginarsi una attesa di acquisto per le “piccole” società che potrebbe vedere in questo ribilanciamento una occasione di ricapitalizzazione e finanziamento, dall’ altra, uno storno ed un calo delle big potrebbe essere una buona occasione di acquisto a prezzi inferiori. Percui la mia come sempre personalissima idea è che dopo un iniziale periodo di assestamento, potremmo, dico potremmo, assistere ad una crescita più equilibrata e distribuita che dia la forza giusta per un totale e definitivo recupero e superamento dei livelli di prezzo lasciati lo scorso dicembre 2021.
Sempre a titolo informativo e niente più,
- le società che dovrebbero beneficare in termini di peso all’ interno del Nasdaq a seguito di questo ribilanciamento dovrebbero essere :
Starbucks, Mondelez, Booking, Gilead, Intuitive Surgical, Analog Devices e Automatic Data Processing;
- mentre quelle la cui influenza nell’ indice dovrebbe diminuire sono :
Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon, Tesla, Meta Platforms e Alphabet.
Da un punto di vista di Analisi Tecnica il Nasdaq è senza ombra di dubbio long ed in grande forza.
Ha raggiunto, come gli altri indici un tp importante che è anche l’ ultimo ostacolo che si contrappone al raggiungimento dei massimi assoluti.
Ritracciamenti anche importanti potranno aversi tra 15.190 e 15.280 che saranno necessari per verificare la tenuta del livello Weekly rotto.
Di seguito il grafico Weekly poi in settimana vedremo più da vicino livelli ed aree nei time frame inferiori
Ultima nota su S&P i 4590 sono proprio li a portata di mano ……
…….. Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Revisione di metà anno degli indiciNonostante la forte ripresa delle azioni di recente, come testimoniato dal Nasdaq Composite che ha segnato il suo miglior primo semestre di un anno solare, molti restano preoccupati per la limitata leadership di mercato e il ridotto numero di titoli che stanno spingendo al rialzo gli indici più ampi.
Un modo leggermente approssimativo ma relativamente semplice per dimostrare questa performance è confrontare il rendimento YTD (anno in corso) dell'S&P 500 (il benchmark standard ponderato per capitalizzazione di mercato delle azioni statunitensi) con una versione ponderata in modo uguale dello stesso indice. Sebbene il divario tra i due si sia ridotto di recente, l'indice ponderato per capitalizzazione di mercato ha comunque superato di quasi il 10% durante i primi sei mesi dell'anno.
Tuttavia, questo non è necessariamente un ottimo modo per evidenziare ciò che sta trainando l'andamento del mercato al rialzo. Gran parte dei guadagni sono stati generati dai cosiddetti "Magnificent Seven" (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) - tutte azioni fortemente esposte alla frenesia dell'intelligenza artificiale che ha contagiato gli investitori di recente e tutte aziende che rientrano nella categoria delle "big tech", le quali sono state particolarmente amate dai partecipanti al mercato negli ultimi anni.
Un paniere di queste azioni ha registrato un aumento di quasi il 60% su base anno-to-date, mentre il rendimento dell'S&P 500 escludendo queste sette aziende è aumentato solo del 5% YTD. Inoltre, considerando l'indice nel suo complesso, solo 141 dei 504 membri hanno superato il rendimento del 16% indicato sopra, un ulteriore segno della relativamente stretta leadership di mercato.
Ci sono due prospettive attraverso le quali questo tema può essere analizzato.
In primo luogo, si potrebbe sostenere che una leadership di mercato limitata rende le azioni vulnerabili a uno shock e a un forte calo. Secondo questo argomento, se il sentiment si dovesse deteriorare nei confronti delle "big tech" che hanno spinto al rialzo il mercato per così tanto tempo, la pressione venditrice che probabilmente subirebbero avrebbe un significativo impatto negativo sull'intero mercato, trascinando al ribasso anche gli indici principali.
D'altra parte, si potrebbe considerare l'outperformance come un'opportunità per altri titoli all'interno dell'indice di recuperare terreno. Una teoria popolare da decenni è che "un'alta marea solleva tutte le barche"; in alcuni momenti vi possono essere chiare performance settoriali, ma nel complesso un mercato in rialzo vedrà la maggior parte, se non tutti, i suoi componenti partecipare ai guadagni in qualche momento. Considerando quanto sia stata forte la dinamica rialzista nel mercato generale di recente e il modo in cui altre azioni hanno iniziato a recuperare terreno nelle ultime settimane, sembra che, per il momento, sia più probabile che si verifichi quest'ultima situazione.
Si può anche analizzare l'outperformance sulla base geografica, anziché su quella settoriale o dei singoli titoli. In questo caso, è ancora facile vedere quanto bene si siano comportati i mercati azionari statunitensi, ma è anche evidente quanto varie siano state le fortune di altri mercati.
Ad esempio, il DAX tedesco ha beneficiato della sua natura tecnologica, mantenendo quasi il passo (in termini di valuta locale) con il rendimento del benchmark statunitense.
Ancora più evidente è l'outperformance del mercato azionario giapponese; sebbene ci sia un enorme impatto valutario qui, gli investitori hanno dimostrato una chiara preferenza per il Giappone, grazie alla natura svincolata del suo ciclo economico rispetto ai paesi sviluppati e all'esposizione all'Asia che si può ottenere senza doversi preoccupare di sorprese impreviste in Cina.
D'altra parte, come accennato, le azioni cinesi hanno faticato notevolmente a causa dell'incertezza riguardo alla ripresa economica e del fatto che gli stimoli continuianno a deludere rispetto alle alte aspettative del mercato. Ciò ha avuto un impatto negativo anche sulle azioni australiane, dato il stretto rapporto commerciale ed economico tra i due paesi, mentre l'indice FTSE 100 di Londra è piatto, anche se ha ottenuto una performance migliore in termini di rendimento totale, grazie alla natura orientata al reddito dell'indice.
Anche queste divergenze geografiche possono essere interpretate attraverso le stesse prospettive di cui sopra; tuttavia, date le particolari influenze che hanno portato alle performance inferiori sopra menzionate, è possibile che esse persistano per un certo periodo di tempo.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 19.06.2023Borse ai massimi del 2023, credono nella svolta delle banche centrali.
Possibili nuovi, forse gli ultimi, rialzi dei tassi, poi “plateau” nel 2’ sem. ‘23.
La crescita cinese non brilla, Pechino pensa a nuovi stimoli.
L’intelligenza artificiale, nuovo “motore” del rialzo della tecnologia.
Dopo le decisioni delle Banche centrali Usa (Federal Reserve-FED) ed Europea (ECB), le Borse europee hanno chiuso positivamente seduta di venerdi’ e della settimana: Londra ha guadagnato +0,19% (+2,6 nel 2023), Parigi +1,34% (+14,1%), Francoforte 0,50% (+17,5%), Madrid +0,76% (+15,4%), Milano +0,4% (+17,5%).
Ricapitolando: la Federal Reserve ha deciso una pausa nell’aumento dei tassi, ma ha lasciato intendere prossimi rialzi, l’ECB ha deciso un +0,25% e anticipato un nuovo rialzo a luglio. Venerdi la Banca Centrale del Giappone (BoJ) ha invece confermato, come previsto, la politica monetaria ultra-espansiva.
Il “board” guidato dal nuovo Governatore Kazuo Ueda ha lasciato i tassi a breve a -0,1% (!!), cosi’ come ha lasciata invariata la “curva di controllo dei rendimenti” che, da settembre 2016, “fissa un obiettivo” del +0,0% per i titoli di Stato (JGB) a 10 anni.
Alla base di tali decisioni i dubbi sull’inflazione e sulle prospettive salariali.
Wall Street, venerdi’ 16, ha chiuso la seduta in leggero calo: Dow Jones -0,31%, Nasdaq -0,68% e S&P500 -0,36%. Il bilancio settimanale e’ invece decisamente positivo: Dow Jones +1,25%, S&P500 +2,58%, Nasdaq +3,25%, grazie anche all’ottimismo sulle prospettive dell'intelligenza artificiale che hanno di nuovo trascinato al rialzo big names come Nvidia +10%, Adobe +9%, e Microsoft +4,8%.
Al di la’ della “narrativa ufficiale” ancora “hawkish” (da falco), l’inflazione finalmente in rallentamento e la debolezza della crescita economica stanno avvalorando uno scenario di ammorbidimento della politica monetaria, attualmente assai restrittiva, della FED, e cosi’ Wall Street ha archiviato la migliore settimana da marzo.
Una mano ai listini Usa l’ha fornita anche la risalita, a giugno, dell'indice di fiducia dei consumatori calcolato dall'Università del Michigan: 63,9 da 59,2 di maggio, ben sopra le attese di mercato di 60 punti.
Clima sereno sul mercato obbligazionario europeo, col gradito calo dello spread di rendimento tra BTp italiani e Bund tedeschi decennali a 157 punti base, rispetto ai 163 di giovedi’ 15, col rendimento del BTp decennale benchmark a 4,03% dal 4,13% del giorno prima.
Sul mercato valutario si indebolisce nuovamente l’Euro, ritornato sopra la soglia di 1,09 Dollari sino a 1,093. Nuovi spettacolari minimi per lo Yen giapponese, arrivato ad un cross di 154,76 contro Euro e 141,64 contro US$.
Venerdi 16 si e’ notato un mini-recupero del prezzo del petrolio, che resta comunque piuttosto depresso: quello del WTI (greggio di riferiemento Usa) e’ salito +0,5% a 71,0 Dollari/barile, e quello del Brent del +0,3% a 75,9.
Oggi, 19 giugno, Wall Street rimane chiusa per celebrare Juneteenth, festa nazionale che commemora la fine della schiavitù negli Stati Uniti.
Sara’ pertanto difficile misurare l’effetto dell’incontro, giudicato in modo cautamente positivo da entrambe le parti, avvenuto nel fine settimana, tra il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ed il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, evento “fulcro” della visita a Pechino del massimo esponente della politica estera americana.
Blinken e' il 1’ Segretario di Stato a recarsi in Cina da quasi 5 anni. Wang Yi ha ripetuto ad Antony Blinken che Cina e Stati Uniti devono scegliere tra "cooperazione o conflitto": d’altronde quella di “ristabilire/normalizzare” i rapporti tra i 2 Paesi era lo scopo della missione. I colloqui con Wang Yi si sommano alle "candide discussioni” di Blinken con l’omologo Qin Gang.
Sul versante europeo, la nuova settimana si prospetta ricca di novita’, poiche’ alcuni membri del Consiglio Direttivo dell’ECB interverranno oggi in diversi convegni: tra di loro Philip Lane (Capo economista) a Madrid, Isabel Schnabel a Lussemburgo, e Francois Villeroy de Galhau a Parigi.
La settimana delle banche centrali terminera’ con la relazione del Chairman della FED Powell al Parlamento americano.
Nei prossimi giorni si riuniranno altre banche centrali, tra cui la BoE (Bank of England), che si prevede alzera’ i tassi di un altro quarto di punto (+0,25% a 4,75%).
Settimana impegnativa per il Premier britannico Rishi Sunak: a parte la BoE giovedi’ 22, oggi, 19 giugno, c’e’ il voto parlamentare sul suo predecessore Boris Johnson che potrebbe creare divisioni nel partito Tory.
Stamani, 19 giugno, misuriamo una diffusa debolezza della Borse dell’Asia-Pacifico: gli investitori dell’Asia lamentano l’assenza di segnali forti sui nuovi stimoli economici che la Cina dovrebbe dispiegare per contrastare l’attuale fase di insufficiente crescita economica: inoltre Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni per la crescita 2023 cinese, citando la debolezza degli stimoli governativi tra i fattori determinanti.
Il mancato annuncio di ulteriori stimoli da parte del Consiglio di Stato, sostituito da una laconica dichiarazione che il Governo starebbe studiando nuove misure da implementare "in modo tempestivo", ha inciso negativamente sull’umore dei listini azionari continentali cinesi: China A -1,58%, Shanghai -0,54%.
Il Nikkei giapponese ha perso -1,2%, il Kospi coreano -0,9% e Hong Kong -1,4%.
I maggiori indici azionari europei, a fine mattinata, perdono in media -0,3%, mentre i future su Wall Street, in una giornata comunque festiva per le borse Usa, indicano livelli marginalmente piu’ bassi, in media -0,1%, rispetto alle chiusure di venerdi 16.
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Reazioni del mercato alla "pausa hawkish" della Fed Reazioni del mercato alla "pausa hawkish" della Fed
Oggi la Federal Reserve ha scelto di non procedere all'11° rialzo consecutivo dei tassi d'interesse, optando invece per una valutazione degli effetti dei 10 rialzi precedenti. Tuttavia, la Fed ha annunciato che prevede di attuare altri due aumenti di un quarto di punto percentuale prima della fine dell'anno. Sebbene la pausa fosse ampiamente prevista, il fatto che i policy maker vedano i tassi al 5,6% a fine anno ha colto il mercato di sorpresa.
La combinazione della pausa con il suggerimento di altri due rialzi di 25 punti base è stata definita la "pausa dei falchi".
In seguito alla decisione, i risultati di chiusura dei mercati azionari sono stati contrastanti. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso di oltre 230 punti, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato guadagni rispettivamente dello 0,1% e dello 0,4%. Il Nasdaq Composite è stato sostenuto principalmente dai guadagni ottenuti dai titoli Nvidia e AMD, che si occupano di AI.
La giornata è iniziata con il Bitcoin che ha superato i 26.000 dollari. Tuttavia, ha poi ritracciato fino al minimo delle 24 ore di 25.791 dollari. Alcuni analisti prevedono un inevitabile calo a 25.000 dollari sulla base delle recenti notizie sulle criptovalute, dominate dalle discussioni sulla regolamentazione.
Nel frattempo, i prezzi dell'oro sono inizialmente saliti fino a toccare i 1959 dollari per oncia, ma in seguito hanno ridotto i guadagni, scambiando intorno ai 1945 dollari.
Il dollaro si è indebolito su tutta la linea, con il DXY in calo dello 0,32%. Il dollaro neozelandese è quello che si è mosso di più, salendo di oltre un punto percentuale fino a raggiungere un massimo di tre settimane a 0,6211 dollari. I guadagni di EUR e GBP sono stati più modesti, con un +0,39% ciascuno.
House of Trading: banche centrali, la parola a Trader e Analisti
Con la due giorni di riunioni partita oggi a Washington la Federal Reserve dovrebbe confermare un approccio più morbido alla lotta all’inflazione che, nonostante la forza del mercato del lavoro, nei prossimi mesi sembrerebbe destinata a tornare verso livelli maggiormente in linea con le serie storiche. Dal CME FedWatch Tool emerge una percentuale particolarmente “bulgara” a favore di una conferma del costo del denaro al 5-5,25%: il 93,1%.
Oggi questo dato ha registrato un’ulteriore accelerazione rialzista (ieri era al 79%) a seguito della diffusione dell’aggiornamento sull’andamento dell’inflazione nella prima economia, passata dal 4,9% di aprile al 4% a maggio (stime al 4,1%).
Per quanto riguarda il Vecchio Continente, la discesa in recessione tecnica non dovrebbe impedire alla Banca centrale guidata da Christine Lagarde di mettere in campo una nuova stretta sui tassi da 25 punti base.
A chiudere la settimana delle banche centrali sarà la Bank of Japan che, a dispetto di una crescita economica che ha stupito in positivo (+2,7% nel primo trimestre), sembrerebbe voler confermare l’attuale assetto monetario ultra-accomodante.
Ovviamente si tratta solo di stime: i meeting della Bank of Canada e della Reserve Bank of Australia (che la scorsa ottava hanno entrambe stupito incrementando il benchmark) sono lì a ricordarci che l’antico mantra, secondo cui i banchieri centrali devono per forza di cose essere noiosi, non è più da considerarsi valido (il primo a rompere la tradizione è stato un certo Mario Draghi).
Di banche centrali, e di tanto altro, oggi si parlerà nella puntata di “House of Trading – Le carte del mercato”. Come ogni martedì, Trader ed Analisti si sfideranno a suon di strategie operative utilizzando i Turbo Certificate di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, quella di martedì 6 giugno maggio, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sugli indici Dax e Nasdaq (entrambe le operazioni hanno toccato lo stop loss), sull’euro/dollaro (raggiungendo il target) e sul Gas Naturale (l’operazione è a mercato).
A mercato anche tre operazioni degli analisti (Nasdaq100, Oro e Nvidia) mentre il deal sulle azioni Intel non è divenuto operativo.
A livello di classifica generale, la squadra dei Trader si conferma in vantaggio con 25 punti a 17.
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 13 giugno 2023, la squadra dei Trader, formata da Nicola Para e da Nicola Duranti, utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sull’oro, sull’euro/dollaro, sull’indice Dax e sul petrolio WTI.
Sul benchmark energetico statunitense punteranno anche gli analisti, che metteranno in campo anche operazioni sullo S&P500 e sulle azioni Apple e Qualcomm.
Da sempre, un elemento imprescindibile di House of Trading è rappresentato dal pubblico, che nel corso della puntata può intervenire con domande e spunti di analisi. Il sondaggio di questa settimana riguarda il mercato azionario: quale settore preferire ora in Borsa? Tra le opzioni troviamo le banche europee, i semiconduttori, le auto elettriche e le utilities.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .