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📊NEWS QUESTA SETTIMANA:
ISM PMI
abbiamo visto una chiusura mensile che chiude con corpo sotto l'apertur del mese precedente a ribasso.
ma attualmente sto seguendo piu il weekly daily che mi continua a confermare trade long,
ad ogni possibile ritraccio sui livelli che monitoro cerchero di posizionarmi a favore.
questa settimana abbiamo dei dati da tenere in considerazione sul settore manufatturiero:
🟥 SCENARIO FORTE :
-Headline sopra 50.0
oppure
-Forte rialzo in prezzi pagati o nuovi ordini.
Cosa significa:
→ L’economia regge bene
→ Meno paura di recessione
→ Fed resta aggressiva → salgono tassi e USD
Reazione attesa:
• Gold DOWN
• USD UP
• Indici DOWN (torna paura di tassi alti)
🟩 SCENARIO DEBOLE:
Headline sotto 48.5
oppure
Prezzi pagati deboli + occupazione negativa
Cosa significa:
→ L’economia si sta indebolendo
→ Aumenta il rischio recessione
→ La Fed potrebbe tagliare prima
Reazione attesa:
• Gold UP
• USD DOWN
• Indici UP
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Oltre l'analisi tecnica
Le 10 regole fondamentali del tradingIl trading è una disciplina complessa, dove il successo non dipende solo dalla conoscenza tecnica ma anche dall'atteggiamento mentale e dalla gestione metodica del rischio.
Di seguito 10 regole da seguire rigorosamente per diventare un trader profittevole:
1)Accettare che rischio e perdite fanno parte del gioco.
Nessun trader è infallibile e non esiste una strategia con un tasso di successo del 100%. Le perdite sono inevitabili e mettere in conto di subirle è il primo passo per non farsi sopraffare dall’emotività e mantenere la lucidità necessaria per operare.
2) Utilizzare solo un sistema di trading sufficientemente testato.
Investire con un sistema che è stato testato e che si è dimostrato efficace in passato è fondamentale. Il backtesting offre la possibilità di valutare la validità di una strategia prima di rischiare capitale reale.
3) Concentrarsi sul controllo del rischio, non solo sul potenziale guadagno.
La gestione del rischio è il pilastro fondamentale della sopravvivenza nel trading. Ridurre le perdite, impostare limiti certi e controllare l’esposizione finanziaria è più importante del perseguire guadagni eccessivi e incerti. Il rapporto rischio/rendimento deve sempre essere valutato con attenzione.
4) Mai operare senza uno stop loss.
Lo stop loss costituisce una protezione imprescindibile contro perdite importanti e imprevisti movimenti di mercato. Alcuni trader sostengono di poter controllare le posizioni senza stop loss, ma la maggior parte degli esperti concorda nel considerare questa pratica pericolosa e rischiosa.
5) Avere obiettivi di profitto realistici.
Non basta sapere dove uscire in perdita, è altrettanto cruciale pianificare la chiusura in profitto. I target devono essere basati su livelli tecnici concreti e raggiungibili, evitando l’avidità che può far perdere l’intero rendimento accumulato.
6) Imparare a controllare le emozioni.
Il trading è un’attività che mette costantemente sotto pressione la mente. Paura, avidità, speranza e frustrazione possono sabotare anche la strategia più solida. Essere freddi, distaccati emotivamente e disciplinati è invece una qualità essenziale per chi vuole avere successo e operare con costanza.
7) Attenersi sempre al proprio piano di trading
Il piano di trading è la “mappa” che guida il trader nelle sue decisioni. Non seguirlo porta a scelte impulsive, errori e perdite. La disciplina nel rispettare le proprie regole è la base per costruire un approccio sistematico e ripetibile.
8) Limitare le perdite, lasciare correre i profitti.
Mentre le perdite devono essere contenute e prefissate, i guadagni hanno un potenziale scalabile. Permettere ai profitti di crescere progressivamente, senza chiudere prematuramente le posizioni vincenti, è una strategia che massimizza i risultati finali.
9) Trattare il trading come un vero business.
Il trading non è un gioco o una scommessa, ma un’attività imprenditoriale che richiede una pianificazione accurata, disciplina gestionale e monitoraggio continuo delle performance. Un mindset imprenditoriale aiuta a mantenere l’approccio professionale e a migliorare le decisioni in maniera strutturata.
10) Tenere un diario di trading
Annotare ogni operazione, dagli ingressi alle uscite, dalle motivazioni dell'apertura alle emozioni provate, permette di analizzare errori e successi. La revisione periodica del diario è uno strumento potente per migliorare continuamente la performance e imparare dai propri sbagli.
Queste dieci regole rappresentano una solida base per chi intende operare nei mercati finanziari con consapevolezza e professionalità. Sebbene esistano molte altre tecniche e accorgimenti da apprendere, la loro osservanza aiuta a evitare le trappole più comuni, a controllare il rischio e a sviluppare una strategia coerente e duratura nel tempo. La disciplina e la pazienza, unite a una rigorosa gestione del rischio, sono gli ingredienti imprescindibili per trasformare il trading da attività casuale a vero mestiere.
BTC, agosto favorevole dal punto di vista della stagionalità?Il trend rialzista di fondo del prezzo del Bitcoin resta attivo nonostante l’incertezza sulla probabilità di un taglio dei tassi d’interesse sui Federal Funds USA nella prossima decisione di politica monetaria prevista per mercoledì 17 settembre.
Il ciclo rialzista legato all’halving del 2024 è ancora in corso e il BTC/USD resta sotto l’influenza tecnica del breakout rialzista di inizio luglio da una flag di continuazione.
Cosa possiamo aspettarci tecnicamente per il mese di agosto per i prezzi del Bitcoin e delle altcoin?
1. La stagionalità del mese di agosto è favorevole per BTC solo nell’ultimo anno del ciclo quadriennale, e il 2025 è l’ultimo anno dell’attuale ciclo
In media e in mediana, il mese di agosto non presenta performance brillanti per il BTC da un punto di vista statistico. Tuttavia, se si analizzano i dati in base all’anno all’interno del ciclo di 4 anni di Bitcoin, si osserva che ogni ultimo anno del ciclo ha registrato un agosto rialzista. Questo non significa che il mercato salirà costantemente dal 1° al 31 agosto, ma secondo questo approccio statistico, la performance di fine mese dovrebbe essere positiva.
2. La correlazione positiva tra il prezzo del Bitcoin e la liquidità globale M2 è un segnale favorevole per agosto
Un altro elemento favorevole è la correlazione positiva tra il prezzo del Bitcoin e la liquidità globale M2 proiettata 12 settimane in avanti. Questa correlazione ha funzionato molto bene in questo ciclo e suggerisce un mese di agosto rialzista, pur prevedendo una correzione a settembre secondo questa lettura.
3. Dal punto di vista grafico, il Bitcoin resta sotto l’influenza rialzista di una flag di continuazione
Il Bitcoin è uscito al rialzo da una flag rialzista all’inizio di luglio, e questa configurazione resta il fattore grafico dominante. L’obiettivo teorico è a 130.000 dollari USA, con invalidazione sotto i 110.000 dollari.
4. Le altcoin stanno puntando al record del ciclo precedente, fine 2021
Il grafico seguente mostra l’andamento di fondo delle altcoin, escludendo BTC, ETH e stablecoin. Anche qui l’analisi grafica indica un segnale rialzista per agosto. Il livello di invalidazione si trova sotto il supporto dei 690 miliardi di dollari.
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EURUSD - Continua a salire?Le idee precedenti , dove le proiezioni di Hosoda su H6 davano 1,19 come target, sono ancora valide a patto che Fiber si mantenga sopra l'angolo 1x1, di Gann, col quale sta interagendo.
In questa idea in 1D, le proiezioni di Hosoda e gli angoli di Gann sono generati da uno swing ABC risultante dai movimenti in 1W -questo per una maggiore reattività e definizione-
Quello che si può notare è che il prezzo ha chiuso con una candela di continuazione del trend long e sopra un angolo di Gann -non 1X1 che sono quelli rossi-
Quì Hosoda ci propone un target a 1,20 (onda NT) in accordo con l'Onda V dell'idea precedente.
Il ritorno sotto l'angolo di Gann (blu) appena superato potrebbe riportare Fiber verso l'angolo 1x1 (rosso) e magari, più giù, verso la Golden Zone.
Vedremo.
Mercati USA positivi per luglio in vista dell'occupazione.I mercati chiudono in positivo il mese di luglio in vista del rapporto chiave sull'occupazione
Le azioni non sono riuscite a mantenere i guadagni nell'ultima seduta di contrattazione di luglio, ma i principali indici sono rimasti tutti in rialzo per tutto il mese. Questa settimana frenetica si conclude domani con la scadenza per le contrattazioni e l'importantissimo rapporto sulle buste paga non agricole.
L'S&P è sceso dello 0,37% giovedì a 6.339,39 e il NASDAQ è sceso dello 0,03% (o poco più di sette punti) a 21.122,45. Questi indici hanno subito un leggero calo negli ultimi tre giorni dopo diverse sessioni di massimi storici, ma hanno messo a segno guadagni rispettivamente del 2,2% e del 3,7% a luglio. Il Dow Jones è crollato dello 0,74% (o circa 330 punti) oggi a 44.130,98, ma è rimasto a galla per tutto il mese di poco meno dell'1%.
I report Mag 7 di mercoledì sera hanno registrato un buon andamento giovedì, con Meta Platforms (META) in rialzo dell'11,3% e Microsoft (MSFT) in rialzo del 4% dopo aver superato i rispettivi risultati netti. Ma non è bastato a mantenere le azioni in territorio positivo, soprattutto con altri due Mag 7 pubblicati dopo la chiusura.
Giovedì è stata una classica giornata di 'interruzione delle aspettative' a Wall Street. Sebbene META abbia tenuto bene e abbia chiuso in rialzo di oltre il 10%, non è stata sufficiente a sostenere il Nasdaq 100. QQQ ha aperto un gap di oltre l'1% raggiungendo un nuovo massimo, per poi attenuarsi chiudendo in ribasso a causa dell'aumento significativo dei volumi (un segno di distribuzione), In precedenti casi, quando ciò si è verificato, le azioni sono state in rialzo una settimana dopo solo il 25% delle volte (anche se i risultati migliorano a 3 settimane di distanza).
Nel frattempo, gli investitori sono un po' nervosi per i futuri tagli dei tassi, mentre continuano a digerire i commenti del presidente della Fed Jerome Powell di mercoledì pomeriggio. Il capo ha affermato che non ci sono ancora decisioni sull'eventuale riduzione dei tassi da parte del Comitato alla riunione di settembre, ma gli investitori contano su un taglio da mesi ormai.
E l'indice dei prezzi della Spesa per Consumi Personali (PCE) di ieri mattina non è stato di grande aiuto, poiché l'inflazione rimane al di sopra dell'obiettivo del 2% della Fed. Il dato mensile dello 0,3% ha soddisfatto le aspettative, ma quello annuale del 2,6% è stato superiore dello 0,1% rispetto alle previsioni.
La volatilità è stata inesistente per gran parte degli ultimi tre mesi. L'ottimismo ha iniziato a farsi sentire, quindi anche un leggero stress sul mercato azionario potrebbe comportare un allentamento dell'esposizione long e una conseguente espansione della volatilità.
Come si suol dire, i periodi di bassa volatilità sono spesso seguiti da periodi di alta volatilità. Un aspetto da tenere a mente in questo caso, poiché i mercati sembrano piuttosto estesi.
Ma ci sono un sacco di cose in programma prima della riunione di settembre, inclusi i report di Apple (AAPL) e Amazon (AMZN) di Mag 7 dopo la chiusura. Entrambe le aziende hanno superato sia i ricavi che i profitti, ma AAPL ha impressionato di più gli investitori con la sua maggiore crescita del fatturato in quasi quattro anni e una crescita delle vendite di iPhone del 13%. Le azioni sono in rialzo di oltre il 2% dopo la chiusura, al momento in cui scrivo. Tuttavia, le azioni di AMZN sono in calo di oltre il 7% dopo la chiusura, in parte a causa di una previsione debole sull'utile operativo.
Questa settimana frenetica ha visto quasi tutto, inclusi importanti report sugli utili, tonnellate di dati economici e persino una riunione della Fed. E non è finita! Questa mattina sarà pubblicato il report sulle buste paga non agricole, che ha superato le aspettative di giugno, con l'economia che ha creato 147.000 posti di lavoro. Inoltre, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%.
Oggi si avvicina anche la scadenza dei dazi del Presidente Trump. Il mercato ha retto bene durante questi 90 giorni di tamburi, beneficiando di alcuni accordi commerciali come quello recente con l'UE. E ieri abbiamo appreso che il Presidente degli Stati Uniti ha esteso i dazi del 25% sui prodotti messicani per altri 90 giorni. Ma nessuno sa cosa succederà domani... beh, forse solo Trump lo sa.
Marco Bernasconi Trading
Nuovo Mese e NFPho bisogno del tuo sostegno.
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buon inizio agosto.
come potete vedere dal mensile , la chiusura del mese di luglio ci va a chiudere ribassista sotto l'apertura del mese precedente, non promette nulla di buono ma staremo a vedere.
intanto attendiamo NFP di oggi pomeriggio e li vediamo insieme in LIVE.
🪙 Oro (Gold)
I mercati sono in modalità attesa per il report NFP di oggi.
L'oro, gli indici e il dollaro mostrano debolezza di momentum.
-I rendimenti USA sono saliti dopo il FOMC: proiezioni hawkish, ma minute dovish → mercato confuso.
-Trump ha annunciato nuovi dazi aggressivi → tensioni sul commercio globale.
-L’inflazione legata ai dazi potrebbe sostenere l’oro nel medio termine.
nel grafico daily vi ho riportato una casella in modo da capire la reazione che mia aspetto in base all'uscita dei dati.
se vogliamo lavorare su numeri piu realistici vi allego qua il numero che monitoro.
🔴NFP > 250k
salari > 0.4
-possibile gold a ribasso
🟢NFP < 130K
salri < 0.2
-possibile gold a rialzo
🟡NFP IN LINEA
-180k
salari 0.3
probabile spike ma non mi aspetto nulla di direzionale
PS: STAREMO A VEDERE, MERCATO IMPREVEDIBILE
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Lo spread nel tradingNel mondo del trading, soprattutto per i trader alle prime armi, uno degli aspetti più trascurati è lo spread. Comprendere cosa sia lo spread e come questo possa influenzare la redditività di una singola operazione è fondamentale per migliorare la gestione del rischio e aumentare la probabilità di successo sui mercati finanziari.
Cos’è lo spread.
Lo spread rappresenta la differenza tra il prezzo di acquisto (ask) e il prezzo di vendita (bid) di un determinato asset. In ogni mercato finanziario, infatti, esistono due prezzi distinti. Il prezzo ask, che è il prezzo più basso cui un venditore è disposto a cedere un asset, e il prezzo bid, il prezzo più alto a cui un compratore è disposto a comprare. Di norma, ask e bid non coincidono mai. Tale differenza si chiama spread.
Ad esempio, se il prezzo bid dell’EUR/USD è 1.0249 e quello ask è 1.0247, lo spread sarà pari a 2 pips, ossia 0,0002 punti. Se un trader apre una posizione long, comprando al prezzo ask, dovrà superare lo spread per iniziare a guadagnare; allo stesso modo, aprendo una posizione short al prezzo bid, parte già con uno svantaggio pari allo spread.
Perché lo spread varia
La dimensione dello spread è fortemente influenzata dalla liquidità del mercato in cui si opera. La liquidità è la capacità del mercato di assorbire grandi volumi di scambio senza che ciò influenzi notevolmente i prezzi. Nei mercati ad alta liquidità, come le coppie maggiori del Forex (ad es. EUR/USD o USD/JPY), vi sono tanti partecipanti e volumi elevati, il che tende a ridurre gli spread. Al contrario, nei mercati meno liquidi, in particolari orari o su asset meno scambiati, trovare una controparte per la transazione risulta più difficile. Di conseguenza, lo spread si allarga, facendo aumentare il costo implicito dell’operazione. Lo spread si allarga solitamente:
- Durante le ore notturne e fuori sessione.
Nei momenti di bassa attività di mercato, specialmente nei fusi orari fuori dalle principali sessioni di trading (come Londra, New York, Tokyo), la liquidità diminuisce e lo spread può ampliarsi significativamente.
- In concomitanza di eventi ad alto impatto.
Quando escono notizie economiche rilevanti, come i Non Farm Payroll (NFP) negli Stati Uniti, il mercato può diventare estremamente volatile. In queste situazioni, i broker spesso allargano lo spread per proteggersi dal rischio di movimenti bruschi e repentini, aumentando così il costo per i trader.
- In mercati meno liquidi o su asset meno scambiati.
Ad esempio alcune materie prime, criptovalute poco conosciute o cross valutari esotici mostrano normalmente spread più ampi.
L’impatto dello spread sulle operazioni e sulla strategia di trading.
Per un trader, la presenza di uno spread implica che il prezzo deve muoversi nella direzione desiderata oltre il valore dello stesso affinché un’operazione diventi profittevole. Ignorare questo costo può portare a sottovalutare i livelli di stop loss e take profit, alterando il rapporto rischio/rendimento. Lo spread è in particolar modo determinante per chi fa scalping o day trading, dove il margine di guadagno è spesso molto ridotto e le operazioni numerose. In tali strategie, spread più ampi possono trasformare potenziali profittevoli operazioni in perdite nette.
Conclusioni
Lo spread è un costo implicito nel trading che, se sottovalutato o ignorato, può compromettere la redditività delle operazioni, soprattutto per strategie ad alta frequenza o con margini stretti. La sua variabilità dipende principalmente dalla liquidità del mercato e dalle condizioni specifiche, come orari e eventi di rilievo.
Wall Street corregge, Asia e valute sotto pressioneWALL STREET, INIZIA LA CORREZIONE?
Si discute molto sull’eventualità che Wall Street sia in ipervalutazione. Onestamente, tutto può essere, ma in ogni caso la performance degli indici continua a rimanere positiva, anche se assistiamo a qualche correzione — peraltro dovuta.
Il Dow Jones ieri ha chiuso in calo dello 0,74% a 44.131 punti, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,37% a 6.339 punti, dopo aver fissato un nuovo massimo storico a 6.427 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-0,03% a 21.122 punti), che aveva toccato un nuovo massimo a 21.457 punti.
Meta è balzata dell'11% grazie ai solidi risultati trimestrali e alle prospettive positive per le vendite del terzo trimestre. Microsoft è salita di oltre l'8% dopo aver superato le aspettative sugli utili e aver annunciato che il fatturato annuo della sua divisione cloud Azure ha superato i 75 miliardi di dollari.
Anche AbbVie è cresciuta del 4,5% dopo aver superato le stime sugli utili, mentre CVS è balzata del 7% dopo aver rivisto al rialzo le sue previsioni. Al contrario, Qualcomm ha perso il 4% dopo i risultati, sfidando il forte slancio del settore dei chip.
Nel frattempo, la spesa personale e i consumi sono aumentati leggermente a giugno, mentre le richieste di sussidio di disoccupazione hanno continuato a mostrare un mercato del lavoro solido. Tuttavia, i prezzi PCE elevati hanno spinto i mercati a ridimensionare le scommesse su un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre.
ASIA IN RIBASSO
I mercati azionari asiatici sono scesi bruscamente stanotte, dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato un dazio globale di base del 10% e ha annunciato dazi reciproci elevati fino al 40% verso quei Paesi che non hanno trovato alcun accordo con gli USA.
In particolare, l'India si trova ad affrontare un'imposta del 25%, mentre il Canada è stato colpito da un dazio del 35%. Ciò ha alimentato le preoccupazioni degli investitori per l'escalation delle tensioni commerciali e per le interruzioni della catena di approvvigionamento, che potrebbero danneggiare la crescita economica globale.
VALUTE
Dollaro sempre sugli scudi, con movimenti che hanno spinto le valute concorrenti al ribasso. L’EUR/USD è sceso fino a quota 1,1405, mentre l’USD/JPY è salito sopra 150,50.
Il dollaro si è rafforzato anche contro la sterlina e le valute oceaniche, con la possibilità di proseguire nella sua fase di rapida risalita. Al momento, non sembrano esserci le condizioni per un ritorno del bear trend della valuta USA, specie dopo le vittorie incassate da Trump sul fronte commerciale.
PCE IN AUMENTO
L'indice dei prezzi PCE statunitense è aumentato dello 0,3% su base mensile a giugno 2025, il maggiore incremento in quattro mesi, dopo un aumento dello 0,2% (rivisto al rialzo) a maggio, in linea con le aspettative.
I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,4%, superando lo 0,1% di maggio, mentre i prezzi dei servizi sono cresciuti dello 0,2%, in linea con il mese precedente.
L'indice PCE core, che esclude alimentari ed energia, è salito dello 0,3%, segnando il maggiore incremento mensile in quattro mesi. Su base annua, l'inflazione PCE ha accelerato per il secondo mese consecutivo, raggiungendo il 2,6% a giugno, rispetto al 2,4% (rivisto al rialzo) di maggio, superando le aspettative del 2,5%.
L'inflazione PCE core è rimasta stabile al 2,8%, ma il dato di maggio è stato rivisto al rialzo dal 2,7%. L'indice PCE è la misura dell'inflazione preferita dalla Federal Reserve.
INFLAZIONE STABILE IN GERMANIA
Il tasso di inflazione annuo in Germania si è mantenuto stabile al 2% a luglio 2025, invariato rispetto a giugno e leggermente al di sopra delle aspettative del mercato, che prevedevano un rallentamento all'1,9%, secondo le stime preliminari.
I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati più bruscamente, mentre i costi energetici sono diminuiti leggermente meno, compensando il rallentamento dell'inflazione dei servizi, scesa al minimo triennale del 3,1% dal 3,3%.
Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato dello 0,3%, superando le previsioni dello 0,2%.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 1.000 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 218.000 nella quarta settimana di luglio. Il dato è ben al di sotto delle aspettative di mercato (224.000) e rimane vicino al minimo trimestrale del mese precedente.
Nel frattempo, le richieste continuative sono rimaste invariate rispetto al conteggio rivisto al ribasso della settimana precedente, attestandosi a 1.946.000, in leggero calo rispetto ai massimi del 2021 (oltre 1.960.000) registrati il mese scorso.
I dati riflettono ulteriori prove di un contesto occupazionale relativamente solido negli Stati Uniti, mentre il rallentamento delle assunzioni si è mantenuto costante nell'ultimo mese.
Saverio Berlinzani
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Due passaggi per individuare le Pin Bar che contano davveroSappiamo tutti come sono: lunghe ombre, corpi compatti, prezzi rifiutati a un determinato livello. Sono le classiche Pin Bar. Roba da manuale, no?
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Ma è qui che sorge il problema. Le Pin Bar compaiono ovunque sul grafico.
Alcune portano a inversioni nette. La maggior parte non porta a nulla, Il trucco? non individuarle, ma bensì nella capacità di capire su quali fare affidamento.
Fase uno: “Dove si è verificato?”
Prima di osservare la forma o le dimensioni, è importante porsi una domanda.
Questa pin bar si è formata a un livello significativo?
La contestualizzazione è fondamentale. Una pin bar che si forma dal nulla, a metà range o nel mezzo una fase di oscillazione potrebbe sembrare promettente, tuttavia è raro che sia affidabile. Occorre cercare una reazione dalla struttura. Per esempio:
Un chiaro livello di supporto o resistenza orizzontale
Un precedente swing alto o basso
Un VWAP giornaliero o un VWAP ancorato a un evento chiave
L'estremità di un intervallo o un'area di valore
Una trendline testata più volte
In breve, è il livello che dà alla pin bar una ragione di esistere. Questa diventa una reazione, anziché una candela casuale.
Contrassegnate il livello prima che la candela si formi. Questo vi aiuterà a evitare attribuzioni di significato dove non ve n'è alcuno.
Esempio:
Qui possiamo vedere come il prezzo medio ponderato per il volume (VWAP) può fornire un contesto significativo auna configurazione con pin bar. In questo caso, la coppia USD/CAD ha registrato un ritracciamento rispetto al trend ribassista predominante e ha testato il VWAP radicato sui recenti swing high. A quel punto, il prezzo ha formato una chiara inversione con pin bar, indicando un rifiuto ed un potenziale proseguimento del trend generale.
USD/CAD Grafico giornaliero a candele
https:https://www.tradingview.com/x/uDpWZXAN/
i risultati passati non sono indicativi per il futuro
Fase due: “Cosa accade dietro le quinte?”
Una volta individuata una pin bar presso un livello significativo, è opportuno approfondire l'analisi. Uno dei modi ottimali per farlo è passare a un intervallo di tempo inferiore, ad esempio il grafico a 5 minuti, e riprodurre la sessione che ha generato la candela.
Per quale motivo?
Poiché le candele giornaliere possono nascondere molte informazioni. Una pin bar pulita potrebbe apparire come un forte rifiuto, tuttavia sul grafico intraday potrebbe rivelarsi solo una falsa rottura a basso volume o un movimento impulsivo durante le ore di scarsa attività. D'altra parte, una pin bar supportata da una struttura di mercato reale ha molte più probabilità di reggere.
Di seguito sono riportati gli elementi da considerare su un timeframe inferiore:
Vi è stata una corsa alla liquidità o uno stop al raggiungimento del livello?
Il prezzo ha subito una pausa, si è stabilizzato o si è invertito con intenzionalità?
Vi sono stati tentativi multipli di superare il livello che non hanno avuto successo?
Il volume ha registrato un picco durante il rifiuto?
Quando una pin bar riflette un'autentica battaglia intraday, e non solo un movimento casuale, è spesso in grado di fornire maggiori informazioni sulle intenzioni dei veri partecipanti.
Esempio:
In questo esempio, la coppia GBP/USD forma una pin bar ribassista in un'area chiave di resistenza oscillante sul grafico giornaliero. Passando al timeframe di 5 minuti è possibile osservare cosa è realmente accaduto all'interno di quella candela.
GBP/USD Grafico a candele giornaliero
I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri
GBP/USD Grafico a candele 5 minuti: come si è formata la pin bar giornaliera
I risultati passati non sono indicativi di risultati futuri
Filtro bonus: Contestualizzare il trend
Se desiderate affinare ulteriormente l'analisi, potete aggiungere un terzo livello. Si tratta di un pin bar in controtendenza o di un pullback all'interno del trend?
Le pin bar in controtendenza a livelli chiave possono funzionare, anche se hanno una probabilità di successo inferiore e richiedono spesso più tempo per concretizzarsi. Le pin bar che si formano durante un pullback per strutturarsi nella direzione del trend prevalente tendono a muoversi in modo più netto.
È qui che l'utilizzo di strumenti come una media mobile esponenziale a 20 periodi (EMA) o un VWAP ancorato può aiutare a definire la configurazione.
Mettiamo insieme ogni elemento
La prossima volta che vedete una pin bar, prendetevi una pausa, evitate di agire precipitosamente e ponetevi le seguenti domande:
È successo a un livello rilevante?
L'andamento intraday conferma la candela?
Se la risposta è sì a entrambe le domande, allora potete considerare tale setup degno di nota piuttosto che un semplice segnale irrilevante.
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
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• A titolo personale, con i tuoi soldi.
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o attività imprenditoriali.
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Pagherai le tasse sui redditi diversi di natura finanziaria (quadro RT della
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Quando serve la Partita IVA per il trading Forex ✅
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• Aprire una partita IVA con codice ATECO idoneo (es. 66.19.21 per consulenti finanziari non indipendenti
o altro a seconda del caso).
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Nota importante
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• Considerare eventuali IVAFE se i fondi sono su conti esteri.
Ieri mercati USA giù, ma oggi PCE e utili in arrivo.Ieri le azioni hanno chiuso per lo più in ribasso, in attesa dei dati sull’inflazione PCE e di altri risultati aziendali attesi per la giornata odierna.
Le azioni erano salite per gran parte della seduta, mantenendosi in rialzo anche dopo che la Federal Reserve aveva annunciato il mantenimento dei tassi di interesse invariati. Tuttavia, hanno invertito la rotta durante la conferenza stampa del presidente Jerome Powell, nel corso della quale è stato dichiarato che non è stata ancora presa alcuna decisione in merito a un eventuale taglio dei tassi nel mese di settembre, in occasione della prossima riunione.
Le vendite seguite a tali dichiarazioni risultano peculiari, considerando che la Fed non si impegna mai in anticipo a dichiarare con certezza le proprie decisioni. Nulla di quanto detto avrebbe quindi dovuto sorprendere gli operatori. Forse una delusione, ma non certo una sorpresa. È probabilmente per questo motivo che il mercato è rimbalzato dai minimi toccati durante la giornata, recuperando gran parte — se non la totalità — delle perdite entro la chiusura.
Con ogni probabilità, si è trattato di una reazione prudente e ragionevole, specialmente alla luce dei risultati positivi di Microsoft e Meta.
Microsoft ha pubblicato i propri risultati dopo la chiusura dei mercati, registrando una sorpresa positiva dell’8,96% sull’utile per azione (EPS) e del 3,70% sulle vendite. Ciò ha determinato una crescita trimestrale dell’EPS del 23,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un incremento delle vendite pari al 18,1%. Il titolo ha registrato un modesto aumento dello 0,13% durante la sessione ordinaria, ma è salito di oltre il 7% nelle contrattazioni after-hours.
Anche Meta ha comunicato i risultati dopo la chiusura, con una sorpresa positiva del 22,5% sull’EPS e del 5,96% sulle vendite. L’azienda ha riportato una crescita trimestrale dell’EPS del 38,4% e un aumento delle vendite del 21,6%. Il titolo ha chiuso in ribasso dello 0,68% prima degli utili, per poi registrare un rialzo di oltre il 9% nel dopoborsa.
Nel corso della giornata odierna sono attesi ulteriori risultati aziendali, tra cui quelli di due importanti membri del gruppo “Magnifici 7”: Apple e Amazon.
Inoltre, la stima preliminare del PIL statunitense per il secondo trimestre, pubblicata ieri, ha superato le attese, attestandosi al 3,0% rispetto al consenso del 2,5%. Questo dato dovrebbe contribuire a dissipare le infondate preoccupazioni di recessione, sorte dopo i risultati distorti del primo trimestre, che avevano evidenziato un calo dello 0,5%. Quel dato negativo era stato influenzato in modo significativo da un'ondata di importazioni, finalizzata ad anticipare l’introduzione di nuovi dazi. (Un incremento delle importazioni rispetto alle esportazioni incide negativamente sul PIL.)
Per completezza, va detto che anche il secondo trimestre ha risentito di un effetto analogo, ma in senso opposto: la riduzione delle importazioni, dovuta all'utilizzo delle scorte, ha avuto un effetto positivo sul PIL, grazie all’inversione del rapporto tra esportazioni e importazioni. I dati finali mostrano, comunque, un aumento della spesa al consumo dell’1,4% e una crescita dell’1,2% delle vendite finali agli acquirenti privati nazionali (indicatore che esclude commercio estero e spesa pubblica, e viene considerato un barometro affidabile dello stato di salute di imprese e consumatori).
Il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha dichiarato: «Penso che assisteremo a un’accelerazione nel terzo e quarto trimestre, e credo che potremo tornare ai livelli degli anni ’90, quando abbiamo avuto una crescita molto forte e non inflazionistica per un intero decennio...». Ha poi aggiunto: «Non avete ancora visto nulla».
Nel corso della giornata sono emerse anche nuove indicazioni sui dazi che entreranno in vigore dal 1° agosto. L’India rischia un aumento dei dazi del 25% in assenza di un accordo, anche se le trattative sono ancora in corso. Il Brasile vedrà un incremento dei dazi fino al 90%, rispetto al precedente 50%, mentre la Corea del Sud potrebbe subire un rialzo del 25%.
Nel frattempo, oggi verranno pubblicati i dati relativi all’inflazione, in particolare l’indice PCE (Personal Consumption Expenditures), considerato il principale indicatore dell’inflazione per la Federal Reserve.
Domani, infine, sarà diffuso il consueto e attesissimo rapporto mensile sull’occupazione.
I solidi risultati finanziari di Microsoft e Meta dovrebbero contribuire a sostenere il mercato azionario nella giornata odierna. E se anche Apple e Amazon dovessero riportare dati positivi nel pomeriggio, è probabile che le azioni continuino a salire.
Marco Bernasconi Trading
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ES-Spunti dopo i tassi FED.
Un trend fortemente positivo su ES, i prezzi segnano nuovi massimi storici trovando un supporto in area 6410,00 dalla media mobile blu a 100 periodi, come si può vedere dal grafico.
Attenzione al KST che sembra dare segnali meno favorevoli dando forza allo skew ribassista analizzato dai cerchi arancioni. I prezzi sono momentaneamente oltre le bande verdi segnando un ipercomprato; analizzando i vari volume profile da notare diversi POC tutti concentrati tra 6410/6425.
Inoltre analizzando la liquidation heatmap si possono notare due aree di liquidazione rispettivamente a 6575,00 e 6250,00.
Supporti di breve termine a 6410,00 e 6250,00.
Multiplo di breve termine a 6575,00.
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Un NFP sorprendentemente forte indica un’economia robusta → rafforza il dollaro e i rendimenti sui titoli → tende a pesare sull’oro, che non rende interessi
Un NFP deludente o inferiore alle attese rallenta l’economia, alimenta attese di tagli tassi → debilita USD e rialza l’oro come bene rifugio
🔹 Conferenza stampa Powell
Tassi invariati: la Fed ha mantenuto il tasso sui federal funds al 4,25 – 4,50% per la quinta riunione consecutiva
Mandato duale in tensione: Powell ha detto che la Fed è “tirata in due direzioni” tra mercato del lavoro solido e inflazione ancora sopra obiettivo
Politica restrittiva adeguata: non frena eccessivamente l’economia ma serve per tenere sotto controllo l’inflazione, specialmente legata alle tariffe
Dissensi interni: due governatori (Waller e Bowman) volevano un taglio immediato dei tassi: è la prima volta in 30 anni che succede
Indipendenza della Fed: Powell ha difeso l’indipendenza dell’istituto, rifiutando pressioni politiche da Trump
Condizioni economiche presenti: crescita del PIL del 3% nel Q2, consumi in rallentamento ma investimenti in ripresa, inflazione moderatamente sopra target ~2,7%, tasso di disoccupazione basso (~4,1‑4,2%)
Futuro incerto: nessuna indicazione decisa sul taglio dei tassi a settembre; la decisione sarà data-driven, attesa la necessità di monitorare l’impatto delle tariffe e affievolimento della domanda interna
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
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Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
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Analisi conferenza stampa di POWELL del 30 Luglio 2025Il discorso di Jerome Powell del 30 luglio 2025 rappresenta un passaggio cruciale per comprendere lo stato attuale e le prospettive della politica monetaria degli Stati Uniti.
Le parole chiave di Powell.
Powell ha ribadito che l’attuale politica monetaria “ci lascia in una posizione ben bilanciata”. In altre parole, la Federal Reserve non è intenzionata a muovere i tassi in tempi brevi. La FED preferisce attendere nuovi dati, valutare il quadro economico ed essere pronti a reagire solo in caso di necessità. Il tasso sui fed funds resta invariato tra il 4,25% e il 4,5%. L’obiettivo è mantenere la massima occupazione e riportare l’inflazione al target del 2% nel lungo periodo.
Crescita più lenta e consumi deboli.
Il centro dell’analisi risiede nel rallentamento della crescita. Il PIL nella prima metà dell’anno è cresciuto del 1,2%, contro il 2,5% del 2024. Questo calo riflette soprattutto una frenata della spesa dei consumatori, che rimane il principale motore dell’economia statunitense.
Settori in sofferenza e rischio inflazione.
Il settore immobiliare continua a essere debole. Al tempo stesso, l’inflazione resta “piuttosto elevata”, con l’indice PCE totale al 2,5% e quello “core” al 2,7% su base annua. Nonostante questo, la componente dei servizi sta lentamente rallentando mentre i dazi imposti dal governo stanno spingendo al rialzo i prezzi di alcune categorie di beni. Powell ha sottolineato come l’impatto dei dazi potrebbe essere temporaneo o trasformarsi in pressione inflazionistica persistente. In questo scenario, la Fed preferisce essere prudente.
Fed spaccata, mercato incerto.
Per la prima volta da oltre trent’anni, due membri (Bowman e Waller) hanno votato contro la decisione di mantenere i tassi fermi, chiedendo invece un taglio. Questo segnala una crescente spaccatura interna nella Fed, sintomo dell’elevata incertezza che domina la politica monetaria.
Nuovi dazi e tensioni geopolitiche
Nel giorno della decisione, nuovi dazi sono stati annunciati dal Presidente Trump, ovvero 40% sul Brasile e 50% sull’import di prodotti in rame. Queste mosse accentuano la pressione sui costi di produzione e lasciano prevedere che la trasmissione dei rincari ai consumatori possa continuare nei prossimi mesi, mantenendo alta l’inflazione e rinviando ogni eventuale taglio dei tassi.
In conclusione, Powell mantiene una posizione attendista e la Fed non appare pronta a tagliare i tassi a breve. Per i mercati e per i trader ciò implica maggiore selettività, attenzione alla volatilità e all’esposizione ai diversi rischi macro e geopolitici. È un periodo in cui la prudenza, la gestione del rischio e la capacità di adattarsi rapidamente al mutare delle condizioni saranno fattori chiave di successo sui mercat
Mercati globali: Fed, Euro e PIL USA sotto i riflettoriFED, nulla di fatto
La Fed ha mantenuto i tassi stabili al 4,25%-4,50% per la quinta riunione consecutiva, come previsto. Tuttavia, due membri del Consiglio si sono dichiarati contrari, auspicando un taglio del costo del denaro. Si tratterebbe del primo doppio dissenso addirittura dal 1993.
I responsabili di politica monetaria hanno osservato che, sebbene le fluttuazioni delle esportazioni nette continuino a influenzare i dati, gli indicatori recenti segnalano una moderazione dell'attività economica nel primo semestre. Questo contrasta con le precedenti valutazioni, secondo cui la crescita stava procedendo "a un ritmo solido".
La Fed ha inoltre affermato che il tasso di disoccupazione rimane basso, mentre l'inflazione resta elevata e persiste l'incertezza sulle prospettive economiche. È stato ribadito che eventuali aggiustamenti futuri dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall’evoluzione delle prospettive e dall’equilibrio dei rischi.
La banca centrale mantiene quindi un approccio attendista, in un contesto di crescenti preoccupazioni per l’impatto della guerra commerciale in corso, che potrebbe compromettere i progressi verso l’obiettivo di inflazione al 2%.
Euro, che crollo!
Discesa impulsiva dell’euro, che nelle ultime tre sedute ha perso 350 pips. Il calo è legato alle preoccupazioni sull’accordo commerciale USA-UE, che rappresenta un serio rischio per la ripresa del Vecchio Continente.
Le posizioni sul mercato dei futures a Chicago (CME) indicano una significativa esposizione long sull’euro. Questo suggerisce che, in caso di sell-off da parte degli investitori istituzionali, la discesa della moneta unica potrebbe accelerare ulteriormente, con il rischio di un’inversione del trend di medio termine.
Anche gli altri dollari si sono rafforzati, in particolare contro sterlina e yen, in un cambiamento della price action che appare significativo. Le prossime ore saranno decisive, soprattutto se il momentum dovesse intensificarsi.
BoC rimane ferma sui tassi
La Banca del Canada ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 2,75% nella decisione di luglio 2025, come previsto dai mercati. Si tratta del terzo mantenimento consecutivo, dopo 2,25 punti percentuali di tagli in sette riunioni.
Il Consiglio direttivo ha sottolineato che l’imprevedibilità dei dazi ha impedito di fornire indicazioni chiare sull’economia, mantenendo alta la volatilità del commercio globale. Tuttavia, l’economia canadese ha mostrato resilienza, con un mercato del lavoro stabile e previsioni di crescita ottimistiche per il secondo semestre.
Il PIL del secondo trimestre è però destinato a contrarsi, a causa della riduzione degli ordini agli esportatori dopo l’anticipo delle consegne nel primo trimestre. Sul fronte dei prezzi, la BoC prevede che l’inflazione CPI rimarrà vicina all’obiettivo del 2% nel medio termine.
PIL USA in crescita
L’economia statunitense è cresciuta del 3% annualizzato nel secondo trimestre del 2025, recuperando dalla contrazione dello 0,5% del primo trimestre e superando le attese di un +2,4%, secondo le stime preliminari.
L’espansione è stata trainata principalmente da un calo del 30,3% delle importazioni, dopo l’impennata del 37,9% nel trimestre precedente, quando imprese e consumatori avevano anticipato gli acquisti in vista dei dazi. Anche la spesa dei consumatori è aumentata, soprattutto per i beni, pur segnando la crescita più contenuta in trimestri consecutivi dalla pandemia.
La spesa pubblica è rimbalzata, mentre gli investimenti fissi hanno rallentato. Le esportazioni sono diminuite dell’1,8%, il calo maggiore dal secondo trimestre del 2023. Le scorte private hanno sottratto 3,17 punti percentuali alla crescita.
ADP in ripresa
Le imprese private statunitensi hanno aggiunto 104.000 posti di lavoro a luglio 2025, il dato più alto da marzo e ben oltre le attese di +75.000. Il dato segue una revisione al ribasso di giugno, con una perdita di 23.000 posti.
Il settore dei servizi ha contribuito con 74.000 nuovi impieghi, trainato da tempo libero e ospitalità, attività finanziarie, commercio, trasporti e servizi pubblici. Il settore della produzione di beni ha aggiunto 31.000 posti, grazie alla crescita nell’edilizia e nella manifattura.
L’indagine mostra anche una crescita salariale annua solida: +4,4% per chi ha mantenuto il lavoro e +7,0% per chi lo ha cambiato, invariata per il quarto mese consecutivo.
Saverio Berlinzani
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Wall Street molto cara: spazio per Europa e Cina?1) La valutazione dell’indice S&P 500 ha raggiunto il suo massimo di fine 2021
Nel secondo trimestre del 2025, la valutazione del mercato americano, rappresentata dall’S&P 500, è tornata ai livelli record di fine 2021. L’indice S&P 500 continua a segnare nuovi massimi storici da inizio luglio. Al contrario, i mercati europei e cinesi appaiono sottovalutati. In Europa, indici come lo Stoxx 600 e l’Eurostoxx 50 restano sotto i loro massimi storici. Esiste un potenziale di recupero, anche perché le valutazioni sono ancora ragionevoli.
Dal punto di vista tecnico, questi mercati presentano configurazioni interessanti. In Cina, il potenziale è ancora più evidente. I mercati cinesi sono molto indietro sia dal punto di vista tecnico che fondamentale. Si tratterebbe semplicemente di tornare ai precedenti massimi.
Nonostante i risultati delle imprese americane siano solidi, la valutazione attuale dell’S&P 500 ne limita il potenziale di crescita nel breve termine. Al contrario, Europa e soprattutto Cina offrono oggi un rapporto rendimento/rischio più interessante, sia in termini di valutazione borsistica che di analisi tecnica. Pur restando rialzista il trend di fondo dell’S&P 500, può quindi essere utile ribilanciare leggermente a favore delle azioni europee e cinesi.
Il primo grafico mostra le candele giapponesi mensili dell’indice principale della Borsa di Shenzhen.
Il secondo grafico mostra le candele giapponesi mensili del contratto future sull’EuroStoxx 50, che non ha ancora superato il proprio record storico, a differenza dell’S&P 500.
2) Il PE di Shiller (o CAPE Ratio) è la migliore opzione per confrontare le valutazioni dei mercati azionari USA, europei e cinesi
Il CAPE ratio (Cyclically Adjusted Price-to-Earnings ratio), detto anche PE di Shiller, è un indicatore finanziario che misura la valutazione del mercato azionario. Confronta il prezzo attuale di un indice, come l’S&P 500, con la media degli utili reali degli ultimi dieci anni, corretti per l’inflazione. A differenza del classico P/E, basato sugli utili di un singolo anno, il CAPE ratio attenua le fluttuazioni cicliche per fornire una visione più stabile e di lungo periodo della valutazione. Mentre il PE di Shiller dell’S&P 500 ha raggiunto il record del 2021, quello dei mercati azionari europei e soprattutto cinesi resta nettamente più basso. C’è quindi un ampio potenziale di recupero per le azioni cinesi ed europee rispetto a quelle americane secondo questo criterio di valutazione fondamentale.
Il grafico sottostante, realizzato da Barclays Research, rappresenta il confronto tra le valutazioni di Cina, USA ed Europa secondo il CAPE ratio.
L’indicatore di Warren Buffett propone invece un confronto basato sul rapporto tra capitalizzazione di borsa e PIL. Anche in questo caso, il messaggio è chiaro: il mercato azionario cinese è molto meno caro rispetto a quello statunitense. La tabella seguente è tratta dal sito Gurufocus.
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Marco Bernasconi Trading
30 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
BTC MASTERPLAN
l'idea che vedete si basa su un T+1i chiuso sul top del 28 LUG
ergo siamo a caccia della chiusura dell'ultimo ciclo T di indice , quello partito il 25 LUG (in giallo) che potrà chiudere rapidamente CORTO col T-2 C in corso, o come sapete, con una struttura superiore BASE o LUNGA
ENG
BTC MASTERPLAN
The scenario you see is based on a T+1i that closed on the July 28 top.
Therefore, we are now hunting for the closure of the last T cycle on the index side — the one that started on July 25 (in yellow).
This could close quickly with a SHORT structure through the ongoing T-2 C, or, as you know, evolve into a BASE or LONG structure
L’autosabotaggio di Tesla per mano di MuskGli investitori si auguravano che Elon Musk raddoppiasse gli sforzi nel settore dei veicoli elettrici. E invece si sono ritrovati con un nuovo partito politico e un motivo in più per vendere le azioni.
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Musk vs Trump: un'altra disputa che gli investitori non avevano richiesto
L'ultima ondata di vendite di Tesla ha poco a che fare con gli utili o i veicoli elettrici. Lunedì le azioni sono scese del 6,8% dopo che Elon Musk ha annunciato l'intenzione di fondare un nuovo partito politico statunitense, intensificando la sua rivalità con Donald Trump e riaccendendo campanelli d’allarme per gli investitori circa le distrazioni ai vertici dell'azienda.
La sua rinnovata attenzione all'attivismo politico contraddice l'impegno preso ad aprile di dedicare “molto più tempo” a Tesla e arriva in un momento in cui l'azienda è già sotto pressione a causa del rallentamento delle vendite di veicoli elettrici e del crollo dei vantaggi normativi.
Politica, profitti e un incarico in declino
Il cosiddetto “grande e meraviglioso disegno di legge” ideato da Trump sta tagliando drasticamente gli incentivi per i veicoli elettrici. È stata revocata l'agevolazione d'imposta federale di $7500, la quale sarebbe scaduta a settembre. Sono state eliminate anche le sanzioni relative alle emissioni le quali permettevano a Tesla di incassare miliardi in crediti normativi dalle case del settore auto tradizionali. Gli analisti di William Blair stimano che ora siano a rischio oltre 2 miliardi di dollari di profitti ad alto margine.
Lo scontro politico sta sfociando in toni personali. Trump ha dichiarato il comportamento di Musk "un vero disastro", ha proposto la deportazione e ha ipotizzato la nazionalizzazione di SpaceX. Nel frattempo, gli investitori si chiedono se la crescente lista di battaglie di Musk stia iniziando a erodere il vantaggio a lungo termine di Tesla. Il rischio di distrazione è reale e il mercato reagisce.
Analisi tecnica: livelli chiave in gioco
Il prezzo delle azioni Tesla ha registrato una performance deludente quest'anno. Il titolo è in calo del 14% da inizio anno, mentre l'indice S&P 500 è in rialzo dell8%. L'andamento recente dei prezzi evidenzia quanto Tesla sia diventata vulnerabile ai capricci politici del suo CEO. Il pubblico scontro con Trump ha contribuito a definire un nuovo massimo oscillante a maggio, che ora serve da resistenza. All'inizio di giugno si è formato un nuovo swing low, che ora rappresenta il livello a breve termine che i rialzisti devono difendere.
L'aggiunta dei canali di Keltner al grafico mette in prospettiva la recente volatilità. Le bande laterali e il rimbalzo dei prezzi tra di esse mostrano un mercato bloccato in un ampio equilibrio. C'è poca convinzione direzionale, ma la situazione potrebbe cambiare. Il sell-off di lunedì ha spinto Tesla al di sotto del prezzo medio ponderato per il volume ancorato ai minimi di aprile. Se le azioni rimangono al di sotto di questo VWAP e rompono al di sotto dei minimi di giugno, ciò confermerebbe il fallimento del tentativo di ripresa e segnalerebbe il ritorno al controllo dei ribassisti.
Per ora, Tesla non sta negoziando come un'azienda innovativa ad alta crescita. Sta negoziando come un titolo meme politicamente carico, senza una tendenza chiara e senza una supervisione adulta.
Tesla (TSLA) Grafico a candela giornaliero
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
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Pausa mercati in attesa delle decisioni della Fed e dei BigTechI mercati si fermano in attesa delle decisioni della Fed e dei risultati .
Il resto della settimana si preannuncia ricco di eventi in grado di influenzare l’andamento del mercato in entrambe le direzioni. Di conseguenza, i principali indici hanno interrotto il rally di ieri, in preparazione all’imminente ondata di contrattazioni.
L’S&P è sceso dello 0,30% ieri, attestandosi a 6.370,86 punti, chiudendo così una straordinaria serie di sei sedute consecutive con nuovi record. Il NASDAQ ha posto fine a quattro giorni consecutivi di massimi, registrando una flessione dello 0,38% (circa 80 punti), chiudendo a 21.098,29: è solo il secondo giorno in calo nelle ultime dodici sessioni. Il Dow Jones ha perso lo 0,46% (circa 204 punti), chiudendo a 44.632,99.
È stato pubblicato ieri il primo dei dati settimanali sul mercato del lavoro: le offerte di impiego sono diminuite a 7,44 milioni a fine giugno, contro i 7,71 milioni di maggio. Il tasso di dimissioni è leggermente calato al 2%, segnale di una minore fiducia dei lavoratori nella possibilità di trovare nuove opportunità. Tuttavia, la fiducia dei consumatori è aumentata, passando da 95,2 a 97,2 nel mese di luglio.
I report sugli utili pubblicati ieri non hanno avuto un impatto significativo sui mercati. Boeing (BA, -4,4%), UnitedHealth (UNH, -7,5%), Procter & Gamble (PG, -0,3%), UPS (UPS, -10,6%) e Spotify (SPOT, -11,6%) hanno tutti chiuso in ribasso, a prescindere dal fatto che abbiano superato o meno le aspettative trimestrali. Gli investitori sembrano avere lo sguardo altrove.
Nonostante segnali di cautela a breve termine, saranno probabilmente gli utili a determinare la direzione del mercato nelle prossime sedute, mentre gli operatori si preparano alla fase più intensa della stagione dei risultati. Si attendono importanti report da parte di colossi tecnologici come Meta Platforms (META), Microsoft (MSFT), Apple (AAPL), Arm Holdings (ARM) e Amazon (AMZN). Gli investitori presteranno particolare attenzione a questi titoli, osservando se la crescita dell’intelligenza artificiale e gli investimenti in conto capitale (CAPEX) continueranno a trainare il mercato.
Lo sguardo sarà puntato anche sui commenti del presidente della Fed, Jerome Powell, attesi per domani pomeriggio, al termine della riunione del comitato. Salvo sorprese, i tassi d’interesse dovrebbero rimanere invariati. Tuttavia, l’appuntamento di settembre si profila come decisivo: la maggioranza degli operatori si aspetta un taglio. Il presidente Powell rafforzerà queste speranze o le raffredderà?
Tra i dati economici in uscita domani figura anche il rapporto ADP sull’occupazione, spesso trascurato perché poco predittivo rispetto ai dati ufficiali sulle buste paga non agricole, attesi pochi giorni dopo. L’ultima volta, il dato ADP ha deluso (in calo di 33.000 unità a giugno, contro un atteso aumento di 100.000), mentre il report successivo ha evidenziato una creazione di 147.000 posti di lavoro, superando le aspettative. Gli investitori lo considereranno, ma la vera attenzione sarà rivolta ai commenti del presidente Powell.
Domani usciranno anche i dati del FOMC e altri risultati aziendali rilevanti. Questi elementi saranno determinanti per l’andamento di fine settimana e di fine mese. Personalmente, non mi aspetto sorprese dalla Fed: ritengo che i tassi resteranno fermi e che si userà un linguaggio volto a preparare il mercato a un possibile taglio a settembre. È questa l’aspettativa generale, e un atteggiamento più aggressivo potrebbe destabilizzare i mercati.
Quanto agli utili, mi aspetto risultati positivi. Resta da capire se gli investitori approfitteranno dei guadagni per realizzare profitti, o se cercheranno di spingere ancora più in alto.
#AN022: Tensioni geopolitiche e pressione Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi delle ultime tensione geopolitiche di questa settimana.
1. Il rublo russo in crisi, cedimento su USD e CNY
Il rublo ha registrato un calo del 1,5% contro il dollaro e 0,8% rispetto allo yuan, dopo un ultimatum degli Stati Uniti a Mosca per una tregua immediata in Ucraina.
Impatto FX: il rublo resta vulnerabile, favorendo la domanda per valute rifugio come USD, EUR e CHF. I cross con RUB mostrano potenziali inversioni short tecniche.
2. Petrolio in rialzo: prime conseguenze sul costo dell’energia
I prezzi del Brent sono saliti del 3.5% fino a 72.5 $ al barile, dopo l’annuncio di possibili sanzioni USA sugli acquirenti di petrolio russo.
Impatto FX: valute legate al petrolio come CAD e NOK beneficiano; USD rischia debolezza se i Paesi importatori subiscono pressioni inflazionistiche.
3. Euro in calo mensile per la prima volta, rafforzo del dollaro
L’euro è in rosso su base mensile per la prima volta nel 2025, mentre il dollaro beneficia delle attese prudenti sui tassi Fed e dell’accordo commerciale EU‑USA percepito come sbilanciato verso Washington.
Impatto Forex: EUR/USD è in pressione strutturale. Correlati euro-commodity (EUR/CAD, EUR/AUD) mostrano segnali di debolezza.
4. FMI avverte su tariffe USA e rialzo dell’inflazione globale
Nel suo ultimo rapporto, l’FMI ha sottolineato che le tariffe statunitensi stanno rallentando la crescita mondiale e alimentando pressioni inflazionistiche persistenti.
Impatto FX: La maggiore incertezza favorisce USD e CHF. Le economie emergenti e commodity‑linked (MXN, ZAR, BRL) potrebbero indebolirsi ulteriormente.
5. India si rafforza: export in crescita e riserve solide
L’India ha registrato un +7.2% nell’export di merci e mantiene riserve valutarie stabili, a dimostrazione di tenuta macro e resilienza del rupia.
Impatto Forex: Il INR potrebbe rinforzarsi o consolidare su livelli robusti, mentre coppie USD/INR segnano potenziale supporto.
6. Progetti digitali globali e frammentazione dei sistemi di pagamento
L’adozione di sistemi alternativi a SWIFT come mBridge o Project Agorá riflette una spinta verso l’indipendenza finanziaria globale.
Impatto Forex: Euro e dollaro restano dominanti, ma RMB guadagna terreno nei paesi dell’Asia‑Pacific. Cross RMB (USD/CNH, EUR/CNH) richiedono attenzione, specialmente in ottica di lungo termine.
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⚠️ Punti chiave:
Prezzi stabili nella giornata, in attesa della decisione della Fed
Il prezzo è supportato dal calo dei rendimenti del Treasury e da un lieve indebolimento del dollaro
📅 Prossime news da seguire da vicino:
Oggi pomeriggio: Federal Reserve Policy Decision (attesa conferma tassi fermi o segnali di orientamento dovish)
Se la Fed dovesse segnalare tagli dai prossimi mesi:
-Potenziale spinta al rialzo verso
-Se invece conferma tono restrittivo: rischio ritracciamento.
Prima di venerdì: attesi segnali su estensione tregua tariffaria USA‑Cina oltre il 12 agosto
attendo e monitoro, ci vediamo piu tardi per un aggiornamento con un video.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Fed, mercati globali e valute sotto osservazioneIL GIORNO DELLA FED
E così siamo arrivati al fatidico giorno in cui la Fed dovrà decidere sui tassi. Le probabilità di un taglio sembrano quasi nulle, soprattutto alla luce del fatto che le incognite sulle tariffe e sugli accordi con la Cina e altri Paesi sono ancora ampiamente presenti.
La ripresa del dollaro sembra legata alle preoccupazioni verso l’Europa, dopo che UE e USA hanno firmato un accordo commerciale che, onestamente, appare come una netta vittoria statunitense. Questo potrebbe complicare la ripresa europea.
Pertanto, la discesa dell’euro sembra avere ancora spazio, specie se le posizioni long dei grandi investitori istituzionali dovessero cominciare a essere, anche solo in parte, liquidate.
WALL STREET RIPIEGA LEGGERMENTE
Ieri Wall Street ha registrato ribassi frazionali. Il Dow Jones ha perso lo 0,46%, chiudendo a 44.633 punti, mentre l’S&P 500 è sceso dello 0,3% a 6.371 punti, dopo aver toccato un nuovo massimo storico a 6.409 punti. Segno negativo anche per il Nasdaq, in calo dello 0,38% a 21.098 punti, dopo il massimo a 21.304 punti.
I comunicati sugli utili e le previsioni delle principali aziende, diffusi prima dell’apertura, sono stati improntati al pessimismo. United Health ha perso oltre il 5% a causa di un alert sugli utili annuali, probabilmente inferiori alle attese. Merck ha ceduto il 3%, nonostante utili superiori alle aspettative.
UPS è crollata del 10% a causa dei dazi che potrebbero compromettere le sue prospettive, mentre Boeing ha perso il 3% dopo un accordo commerciale.
Sul fronte macroeconomico, le offerte di lavoro sono risultate leggermente inferiori alle attese, dando il via a una settimana ricca di aggiornamenti sul mercato del lavoro. L’indice di fiducia dei consumatori, invece, è salito leggermente.
Gli Stati Uniti hanno esteso la tregua tariffaria con la Cina, ma l’accordo definitivo sembra ancora lontano. Questo ha impedito una reazione positiva dei mercati azionari.
VALUTE: IL DOLLARO CONSOLIDA I GUADAGNI
Nel giorno della Fed, il dollaro consolida i guadagni. L’EUR/USD si è stabilizzato a 1,1550, con obiettivi che restano in area 1,1450.
L’Europa continua a rappresentare l’anello debole della catena commerciale, e questo potrebbe spingere la moneta unica sotto i supporti, soprattutto se i grandi investitori inizieranno a liquidare le loro posizioni long costruite nel 2025.
Anche il Cable consolida vicino ai supporti chiave di medio termine a 1,3175. L’EUR/GBP, dopo aver testato quota 0,8740, ha perso oltre l’1,20%.
L’USD/JPY è tornato sotto quota 148,00, mentre l’EUR/JPY ha perso oltre il 2% nelle ultime due sedute, confermando una fase distributiva con possibili target in area 169,50.
Le valute oceaniche restano deboli, soprattutto dopo la pubblicazione del tasso d’inflazione in Australia, sceso al 2,1% dal 2,4% nel secondo trimestre del 2025.
FMI: PREVISIONI DI CRESCITA
Il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita economica globale del 3,0% nel 2025 e del 3,1% nel 2026, leggermente superiore alle stime di aprile.
La revisione al rialzo (+0,2 punti per il 2025 e +0,1 per il 2026) riflette un’attività economica iniziale più forte del previsto, dazi meno elevati del previsto, condizioni finanziarie più favorevoli (anche grazie a un dollaro più debole) e un’espansione fiscale in diverse economie chiave.
Nonostante il miglioramento, il FMI avverte che i rischi restano orientati al ribasso. Un ritorno dei dazi o il mancato raggiungimento di accordi commerciali duraturi potrebbero frenare la crescita.
Le previsioni per le principali economie sono:
USA: 1,9% nel 2025 e 2,0% nel 2026
Eurozona: 1,0% e 1,2%
Regno Unito: 1,2% e 1,4%
Cina: 4,8% e 4,2%
Giappone: 0,7% e 0,5%
L’inflazione globale dovrebbe rallentare al 4,2% nel 2025 e al 3,6% nel 2026, pur restando sopra l’obiettivo negli Stati Uniti.
AUSTRALIA: INFLAZIONE IN CALO
Nel secondo trimestre del 2025, l’inflazione annua in Australia è scesa al 2,1%, dal 2,4% dei due trimestri precedenti. Si tratta del valore più basso dal primo trimestre del 2021, inferiore anche alle attese del 2,2%.
L’inflazione dei servizi ha toccato il minimo triennale, complice il rallentamento dei costi di assicurazione e affitto. Anche l’inflazione dei beni è diminuita, trainata da un calo del 10% dei prezzi del carburante e da una moderazione dei costi delle nuove abitazioni.
Prezzi in calo anche per alimentari, alcolici, tabacco, abbigliamento, servizi finanziari e istruzione. I costi dei trasporti sono ulteriormente diminuiti.
Al contrario, l’inflazione è rimasta stabile per edilizia abitativa, sanità e tempo libero, ma è aumentata per i servizi alla famiglia.
La media troncata della RBA è cresciuta del 2,7% su base annua, in linea con le attese ma in rallentamento rispetto al 2,9% del primo trimestre. È il valore più basso dal quarto trimestre del 2021.
USA: DEFICIT COMMERCIALE IN CALO
A giugno 2025, il deficit commerciale statunitense di beni si è ridotto di 10,4 miliardi di dollari rispetto al mese precedente, attestandosi a 86 miliardi. Il dato è nettamente migliore rispetto alle attese di un calo più moderato a 98,4 miliardi.
Il deficit si avvicina al minimo degli ultimi 20 mesi (aprile), grazie alla riduzione degli ordini esteri da parte degli importatori, che avevano anticipato le scorte per timore di dazi aggressivi. A marzo, il deficit aveva toccato un record di 162 miliardi.
Le importazioni sono crollate del 4,2%, a 264 miliardi di dollari, il livello più basso da marzo 2024, con forti cali nei beni di consumo e nelle forniture industriali. Le esportazioni sono diminuite dello 0,6%, a 178,2 miliardi.
Saverio Berlinzani
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