Merck: opportunità di ingresso longDopo un lungo declino da $134 a $74 Merck ( NYSE:MRK ) sembra essere entrata in una nuova fase , con un possibile inizio di bull trend primario.
Il titolo ha rotto al rialzo la bearish trend line a 45° che segnava il ritmo della discesa dal giugno 2024 dando al contempo un segnale di acquisto tramite rottura dei recenti massimi relativi in area $85.
In tale scenario il periodo aprile 25-luglio25 si configurerebbe come un’importante fase di accumulazione, con obiettivo di prezzo a $104 e stop loss a $75.
Da notare infine che il titolo scambia a valori di P/E storicamente bassi pur conservando una buona redditività e discrete prospettive future.
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Il Gold continua a mantenersi rialzista seguendo la price action e noi come gia indicato e ribadito continuiamo a cercare posizionamenti a favore trend,
perchè, come disse Buddha:
Trend Is Your Friend. (🤣)
🎯Dettagli sul report rilasciato oggi:
Crescita occupazionale (NFP): +22.000 posti di lavoro, ben inferiore ai +75.000 previsti
Tasso di disoccupazione: in aumento al 4,3% (da 4,2%)
📈Reazione del mercato:
Acquisto di azioni: i futures su S&P 500 e Nasdaq sono saliti
Rendimenti obbligazionari in calo, dollaro in flessione, aumentano le aspettative per un imminente taglio dei tassi da parte della Fed
📍Aspettative di taglio dei tassi: la debolezza del mercato del lavoro di agosto ha alimentato le attese di una stretta monetaria accomodante da parte della Fed, supportando l’oro come asset rifugio
Preferenza istituzionale per l’oro: i dati più deboli, insieme a un clima geopolitico incerto, stanno spingendo le banche centrali ad aumentare la quota di riserve in oro rispetto ai Treasury, con quest’ultimo che perde terreno per la prima volta dal 1996
Domanda rifugio crescente: analisi di Kitco evidenziano una domanda robusta per l’oro come bene sicuro in una fase di rallentamento del mercato del lavoro USA
🔑Prospettive tecniche e rischio di eccesso
Il momentum attuale favorisce un’ulteriore salita, ma i prezzi elevati stanno già scoraggiando la domanda fisica in mercati chiave come Cina e India, portando i dealer a offrire sconti
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EURUSD: sell limit inseritoHo inserito un sell limit su di EURUSD: tra qualche ora ci sarà l’uscita dei NFP e la volatilità dei mercati aumenterà significativamente.
La mia idea di trade è per un possibile movimento short in continuazione con il trend macro di breve ribassista e il prezzo potrebbe andare a prendere tutta la liquidità buy side.
Occhi sul mercato del lavoro UsaOCCHI SUL MERCATO DEL LAVORO USA
Il mercato del lavoro statunitense sta rallentando in modo evidente, come confermato dai dati pubblicati negli ultimi due giorni. Sono emersi segnali di peggioramento dai Jolts, dai Challenger layoffs, dall’ADP e dai sussidi di disoccupazione, tutti inferior alle attese e in deterioramento. Questo contribuisce ad aumentare le probabilità di un possibile taglio dei tassi da parte della Fed, previsto per il 17 settembre.
A ulteriore conferma, i rendimenti del decennale USA sono scesi dal 4,3% di due giorni fa al 4,179% di ieri. Nel frattempo, le borse statunitensi restano solide, anche se da alcune sedute non registrano nuovi massimi. Ieri Wall Street ha oscillato tra piccoli guadagni e perdite, mentre i dati macroeconomici confermavano le attese.
Il settore privato ha creato solo 54.000 posti di lavoro ad agosto, rafforzando i segnali di perdita di slancio. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono salite a 237.000, il livello più alto in quasi due mesi, dopo il rapporto JOLTS di mercoledì, risultato più debole del previsto.
D’altra parte, l’indice PMI dei servizi ISM è salito oltre le attese, raggiungendo il massimo degli ultimi sei mesi. Gli investitori attendono ora i dati chiave sulle buste paga non agricole (Non-Farm Payrolls) previsti per oggi.
Sul fronte settoriale, i beni di consumo discrezionali hanno registrato le migliori performance, mentre materiali e tecnologia hanno chiuso in calo. Amazon (+3,1%) e Meta (+1,6%) hanno ottenuto forti guadagni. Broadcom ha guadagnato lo 0,4% in vista della pubblicazione degli utili trimestrali. Al contrario, Alphabet ha perso l’1,4% e Salesforce è crollata dell’8%, a causa di prospettive aziendali deludenti.
VALUTE
Le valute hanno mostrato pochi scambi e oscillazioni contenute, restando all’interno dei consueti trading range delle ultime settimane. L’EUR/USD si muove tra 1,1560 e 1,1740, con una price action poco volatile e priva di direzionalità. Stessa situazione per il Cable, che oscilla tra 1,3330 e 1,3550 da circa un mese. Anche l’USD/JPY è rimasto tra 146,70 e 149,00 sin da inizio agosto.
Da segnalare che ieri Trump ha annunciato la riduzione dei dazi sull’automotive giapponese, dal 27,5% al 15%, in cambio di investimenti giapponesi negli Stati Uniti per 550 miliardi di dollari.
Tra i cross, l’EUR/JPY resta vicino ai massimi in area 173,40–80, mentre l’EUR/NZD si mantiene a ridosso del doppio massimo di periodo a 2,00. L’USD/CAD è ancora in fase di accumulazione dopo i dati negativi sul PIL canadese, con obiettivi in area 1,3900. Il franco svizzero resta stabile, nonostante l’arrivo della deflazione: i prezzi al consumo sono calati dello 0,1% su base mensile, mentre su base annua l’incremento è stato solo dello 0,7%.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 8.000 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 237.000 nell’ultima settimana di agosto. Si tratta del livello più alto in oltre due mesi, ben al di sopra delle attese di 230.000.
Le richieste continuative sono invece diminuite per la seconda settimana consecutiva, attestandosi a 1.940.000, il livello più basso in cinque mesi e inferiore alle stime di 1.960.000. Nonostante l’arresto del calo delle richieste in corso, il report continua a riflettere un mercato del lavoro in flessione, coerente con la narrativa della Fed secondo cui un deterioramento occupazionale potrebbe giustificare tassi più bassi.
ADP IN CALO
Le imprese private statunitensi hanno creato 54.000 posti di lavoro ad agosto 2025, contro i 106.000 di luglio (dato rivisto al rialzo) e sotto le stime di 65.000. Il settore dei servizi ha generato 42.000 nuovi posti, trainato da tempo libero, ospitalità e attività professionali e commerciali. Si sono invece registrate perdite nei settori commercio, trasporti, servizi pubblici, istruzione, sanità e finanza.
Il settore della produzione di beni ha creato 13.000 posti, grazie all’edilizia, mentre il manifatturiero ha perso 7.000 posti. Secondo la Dott.ssa Nela Richardson, capo economista di ADP, “L’anno è iniziato con una forte crescita dell’occupazione, ma questo slancio è stato ostacolato dall’incertezza. Diversi fattori potrebbero spiegare il rallentamento delle assunzioni, tra cui la carenza di manodopera, il nervosismo dei consumatori e le interruzioni legate all’intelligenza artificiale.”
Gli incrementi salariali sono rimasti stabili: +4,4% annuo per chi ha mantenuto il lavoro e +7,1% per chi lo ha cambiato.
BILANCIA COMMERCIALE USA
Il disavanzo commerciale statunitense si è ampliato bruscamente a 78,3 miliardi di dollari a luglio 2025, il livello più alto in quattro mesi. A giugno il deficit era stato rivisto a 59,1 miliardi, mentre le previsioni indicavano 75,7 miliardi.
Le esportazioni sono aumentate solo dello 0,3%, raggiungendo 280,5 miliardi di dollari, spinte da accessori per computer, aerei civili, camion, autobus e beni governativi. Le importazioni sono balzate del 5,9%, toccando 358,8 miliardi di dollari, trainate da acquisti di computer, apparecchiature per telecomunicazioni, gioielli e mezzi di trasporto.
I maggiori deficit commerciali sono stati registrati con Messico (16,6 miliardi di dollari), Vietnam (16,1 miliardi), Cina (14,7 miliardi) e Taiwan (13,5 miliardi). Gli Stati Uniti hanno inoltre registrato deficit di 8,6 miliardi con l’Unione Europea, 5,5 miliardi con l’India e 5,4 miliardi con il Canada.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Cosa aspettarsi dal jobs report di settembre 2025Le attese degli analisti indicano che le nuove occupazioni (Non-Farm Payrolls, NFP) cresceranno di circa 75.000 unità, un dato simile ai 73.000 posti aggiunti di luglio, ma ben al di sotto delle cifre più robuste viste nei mesi precedenti. Il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare leggermente al 4,3%, il livello più alto dagli ultimi anni, mentre per il dato della crescita salariale media è previsto un rallentamento a circa il 3,7% su base annua. Questi numeri indicano un mercato del lavoro che sta progressivamente rallentando, in linea con i segnali di una crescita economica più contenuta e una lieve riduzione della pressione inflazionistica sui salari.
Tre scenari possibili per i mercati
La reazione dei mercati dipenderà fortemente dall’esito del report, che può dare luogo a uno di tre scenari distinti, con implicazioni diverse:
1. Scenario con dati superiori alle aspettative:
Se le nuove occupazioni supereranno le 250.000, il tasso di disoccupazione rimarrà sotto il 4% e la crescita salariale oltre il 4,2%, i mercati interpreteranno questo come un segnale di surriscaldamento dell’economia. Ciò potrebbe far sfumare le aspettative di un taglio dei tassi Fed a settembre e frenare i rialzi futuri. Conseguenze tipiche sono il ribasso, short term, degli indici azionari principali (S&P 500 sotto pressione), il rialzo dei rendimenti a 10 anni, il rafforzamento del dollaro e un tono di risk-off sui mercati.
2. Scenario con dati in linea con le aspettative:
Con un aumento dei posti di lavoro tra 25.000 e 250.000, disoccupazione tra 4.0%–4.3% e crescita salariale stabile sotto il 4,1%, si avrà una conferma di una crescita stabile ma non eccessiva. Questo scenario crea condizioni favorevoli per un taglio dei tassi a settembre, sostenendo una ripresa degli indici azionari, soprattutto quelli ciclici e tecnologici, mentre i rendimenti e il dollaro restano stabili o moderatamente in rialzo. È lo scenario migliore per chi fa trading ed investe nel medio termine in quanto i mercati si orientano alla crescita, sopratutto i settori sensibili ai tassi.
3. Scenario con dati inferiori alle aspettative:
Se l’occupazione crescerà di meno di 25.000 posizioni e la disoccupazione supererà il 4.4%, la preoccupazione principale sarà una possibile recessione non ancora scontata dai mercati. Nel breve termine si potrebbe assistere a un “rimbalzo” degli asset risk-on sulla speranza di tagli aggressivi dei tassi, ma nel medio termine l’incertezza e la paura di rallentamento peseranno su azioni e rendimenti a lungo. Dollaro debole e rally dell’oro sono tipici.
Cosa significa per chi fa trading
Il jobs report di oggi sarà lo snodo fondamentale per definire le aspettative sulla politica monetaria della Fed. Una lettura nel range delle aspettative rafforzerà il trend rialzista degli indici, favorirà settori ciclici e tecnologici e stabilizzerà i tassi di interesse. Uno scenario con dati superiori alle aspettative aumenterà la volatilità e spingerà i mercati verso un atteggiamento difensivo, mentre dati inferiori alle aspettative potrebbe generare un rally speculativo nel breve ma aumentare il rischio di correzioni.
Conclusione
Il jobs report USA di settembre 2025 non è solo un dato statistico, ma una bussola cruciale per capire verso quale direzione si muoverà l’economia americana e i mercati globali. Per i trader, la capacità di interpretarne correttamente le sfumature e di reagire rapidamente sarà decisiva per cogliere opportunità e limitare rischi in un contesto di crescente complessità economica.
BITCOIN ANCORA UN PO' DI PAZIENZA Servono volumi, serve il tocco del livello, serve che scarichi gli indicatori. PRRR CAZZATE! ! SEVE CHE CHIUDA LE STRUTTURE E PUNTO!!!
Tenete e teniamo duro ragazzi, alla fine bitcoin si sta allineando ed è allineato a spx500, quindi ancora un po' di lateralità, PROBABILMENTE un nuovo minimo poco più sotto e si riparte a razzo 🚀🚀.
Come sempre vi invito a non farvi fregare dai fuffa guru che prevedono crolli e seguite la vostra testa. Nel caso abbiate qualche dubbio contate pure su di me. Buoni investimenti guys
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L'oro ha invalidato temporaneamente la struttura H4 creando un cambio strutturale ribassista, costruita tra le chiusure/aperture daily di martedì e mercoledì, ma sta ora tentando un rientro sopra quei livelli con la candela H4 attualmente in formazione.
⚠️ Non si tratta di trade facili: volatilità compressa, contesto macro carico e prezzo esteso sopra ai massimi storici.
Tuttavia, con un rischio/rendimento ben impostato e una gestione rigorosa del capitale, alcune configurazioni possono comunque essere considerate.
🕒 Sessione chiave in arrivo
A questo punto, l'attenzione si sposta sulla sessione di notizie e sull'apertura USA:
🕑 Dalle 14:00 in poi (ora italiana) → iniziamo a monitorare con attenzione il comportamento del prezzo per eventuali segnali chiari.
🧠Driver Fondamentali🧠
📉 Fed & Tassi:
Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono in aumento.
Il contesto di rendimenti reali più bassi e un dollaro USA (DXY) debole favorisce l’oro.
📊 Flussi & Domanda:
ETF sull’oro: afflussi rinnovati da metà agosto.
Banche centrali: acquisti netti nel Q2 pari a ~166 tonnellate (leggermente in calo q/q ma ancora sopra le medie storiche). La Polonia continua ad accumulare riserve.
🌍 Geopolitica & Sentiment:
Tensioni su commercio internazionale, dazi e dibattiti sulla credibilità della Fed mantengono alto il premio da "bene rifugio".
📌 Dati Chiave della Settimana (USA)
✅ JOLTS – ha mostrato un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro.
In attesa: ADP, ISM Services, NFP – decisivi per confermare o smentire la narrativa di un mercato del lavoro in rallentamento.
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Mercati in attesa dei NFP tra dati contrastantiATTESA NFP IN UN CONTESTO INCERTO
Seduta mista ieri a Wall Street. Si segnala il forte rialzo di Alphabet, che ha guadagnato oltre il 7% dopo la decisione di un giudice di Washington: l’azienda non dovrà vendere il browser Chrome, ma sarà obbligata a condividere i dati con i concorrenti.
La notizia ha risollevato il settore dei servizi di comunicazione, mentre la pressione sui titoli di Stato si è allentata, contribuendo a migliorare il sentiment degli investitori.
Sul fronte macro, il rapporto JOLTS ha mostrato che il numero di posti di lavoro vacanti è sceso ai minimi da settembre. Gli ordini alle fabbriche sono diminuiti dell’1,3%.
Ora l’attenzione è rivolta ai dati di venerdì sui Non Farm Payrolls, che potrebbero aumentare la volatilità nel breve periodo.
VALUTE IN TRADING RANGE
I principali cambi sono rimasti pressoché invariati. L’EUR/USD ha oscillato in un range di 50 pips, in linea con le altre major.
Nonostante il peggioramento del mercato del lavoro statunitense, il dollaro ha mostrato una reazione contenuta, indebolendosi solo nel tardo pomeriggio.
Gli operatori attendono ora i dati sui NFP, oltre ai Jobless Claims di oggi, e ai report ADP e Challenger Layoffs.
La sensazione di rallentamento dell’economia USA è evidente, ma i principali aggregati restano solidi, come dimostrato dal dato sui beni durevoli, uscito quasi in linea con il consensus.
L’oro, dopo aver toccato nuovi massimi a 3.578 dollari, ha subito prese di profitto nella notte, scendendo a 3.511. Attualmente si è stabilizzato a 3.530.
Sui cambi prevale ancora una leggera forza del dollaro come asset rifugio, in un contesto di tensioni sui titoli di Stato che, seppur attenuate, non si sono del tutto esaurite.
JOLTS OPENINGS
Le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono diminuite di 176.000 unità, attestandosi a 7,18 milioni a luglio 2025. Si tratta del livello più basso da settembre 2024, ben al di sotto delle attese di 7,4 milioni.
I cali maggiori si sono registrati nei settori dell’assistenza sanitaria e sociale, dell’intrattenimento e tempo libero, e nell’industria mineraria e forestale.
A livello regionale, le offerte sono diminuite nel Sud, Nord-Est e Midwest, mentre l’Ovest ha mostrato un aumento.
RENDIMENTI TREASURIES
Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso al 4,2%, 10 punti base sotto i massimi di sessione, segnando il livello più basso in un mese.
I dati economici deboli potrebbero spingere la Fed a ridurre i tassi, riportando la politica monetaria al centro dell’attenzione.
Le offerte di lavoro JOLTS sono scese più del previsto, consolidando la flessione del mercato del lavoro. Anche gli ordini alle fabbriche hanno registrato una contrazione per il secondo mese consecutivo.
I mercati continuano a scontare un taglio dei tassi entro il mese, pur restando divisi tra due o tre interventi nel corso dell’anno.
Il rendimento del titolo trentennale è calato in modo più moderato, contribuendo a rendere più ripida la curva dei rendimenti. Questo riflette i timori di un’espansione fiscale insostenibile e di un’inflazione persistente.
ORDINI BENI DUREVOLI
I nuovi ordini di beni manifatturieri statunitensi sono diminuiti dell’1,3% a luglio 2025, attestandosi a 603,6 miliardi di dollari. Il calo estende la flessione del 4,8% registrata il mese precedente, la più marcata degli ultimi cinque anni.
La contrazione è stata trainata dal secondo forte calo consecutivo degli ordini di attrezzature per i trasporti, in particolare velivoli e componenti non destinati alla difesa.
Le compagnie aeree e le aziende estere hanno probabilmente rallentato gli ordini in seguito all’impennata di aprile, anticipando gli acquisti per evitare i dazi imposti dal governo USA.
In controtendenza, sono cresciuti gli ordini per macchinari, computer e prodotti elettronici.
VARIE
L’indice Nikkei 225 è salito dell’1,1%, superando quota 42.400. Il Topix ha guadagnato lo 0,7%, rimbalzando dalle perdite precedenti e seguendo il rally del tech a Wall Street.
Il surplus commerciale australiano è aumentato a 7,31 miliardi di dollari australiani a luglio 2025, rispetto ai 5,37 miliardi di giugno, superando le attese di 5,0 miliardi. È il surplus più ampio da febbraio 2024, grazie all’aumento delle esportazioni e al calo delle importazioni.
I future sul greggio WTI sono scesi verso i 63 dollari al barile, prolungando il calo del 2,5% della sessione precedente. I timori di un aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+ pesano sul mercato. Secondo indiscrezioni, il cartello discuterà nuovi incrementi produttivi nella riunione di questo fine settimana.
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Google vince in tribunale: il Nasdaq è tornato a correreGoogle vince in tribunale: ecco perché il Nasdaq è tornato a correre
La sentenza Alphabet rilancia la tecnologia
Uno dei titoli appartenenti al gruppo delle Magnificent Seven ha ricevuto martedì una sentenza favorevole che, nella giornata di ieri, ha contribuito a sostenere l’intero comparto tecnologico, dopo un avvio fiacco del mese tradizionalmente più difficile dell’anno.
Si tratta, naturalmente, di Alphabet (GOOGL), che non sarà costretta a cedere il proprio popolare browser Chrome, come ha stabilito un giudice federale. L’azienda dovrà tuttavia condividere alcuni dati di ricerca, ma si tratta di una misura ben lontana dallo scenario peggiore temuto dagli investitori. Il titolo ha guadagnato oltre il 9% nella seduta odierna.
La decisione ha rappresentato un sollievo non soltanto per Google, ma anche per gli altri grandi protagonisti della tecnologia. Apple (AAPL), anch’essa coinvolta in un procedimento antitrust, ha accolto con favore il verdetto, anche in virtù del fatto che Google Search è il motore di ricerca predefinito sugli iPhone. Il titolo Apple è salito del 3,8%.
Gli operatori di mercato hanno interpretato l’esito come meno destabilizzante del previsto: invece di ordinare una frammentazione dell’azienda, il tribunale ha preferito limitare gli accordi esclusivi di Google e favorire l’interoperabilità.
La scelta, oltre a consolidare il cuore del business di Google nella ricerca, offre un sostegno indiretto anche ad Apple, che riceve ogni anno miliardi di dollari da Google per mantenere la ricerca come impostazione predefinita. Un eventuale divieto di tali pagamenti avrebbe potuto erodere nel tempo i margini della divisione servizi di Apple. L’assenza di misure drastiche è stata dunque accolta come un importante fattore di stabilità, innescando un rally tra i titoli a grande capitalizzazione.
L’andamento degli indici. Il NASDAQ è avanzato dell’1,02% (pari a circa 218 punti), chiudendo a 21.497,73. Nei due giorni precedenti aveva perso quasi il 2%, reagendo debolmente alla solida trimestrale di NVIDIA (NVDA). L’S&P 500 ha seguito la stessa traiettoria positiva, con un progresso dello 0,51% a 6.448,26, dopo le recenti correzioni. Diversa la situazione per il Dow Jones, meno esposto al settore tecnologico, che ha registrato una lieve flessione dello 0,05% (circa 25 punti) a 45.271,23. Tutti e tre gli indici, tuttavia, hanno mostrato un recupero nella parte finale della seduta.
Mercato del lavoro ed economia. La pubblicazione del dato JOLTS di ieri ha offerto spunti contrastanti. Le offerte di lavoro sono scese a 7,18 milioni in luglio, al di sotto delle attese e ai minimi da quasi un anno, confermando il rallentamento del mercato occupazionale e richiamando l’attenzione sul tema già evidenziato dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
Al tempo stesso, però, la debolezza del dato è stata interpretata come un elemento favorevole a un prossimo taglio dei tassi. Secondo il CME FedWatch Tool, la probabilità di una riduzione già entro fine mese supera il 95%. Resta comunque decisivo il rapporto sulle buste paga non agricole, atteso per venerdì.
Le attese di oggi. In calendario figurano ulteriori dati sul lavoro, in particolare il report ADP e le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, oltre all’indice ISM dei servizi. Sul fronte societario, la stagione degli utili è ormai in chiusura, ma si attende ancora la pubblicazione dei risultati di Broadcom (AVGO), colosso dei semiconduttori. È dunque tempo di volgere lo sguardo alle prossime prospettive di mercato.
Marco Bernasconi Trading
I fondamentali più importanti del mercato forex Nel mondo del forex, anche chi si affida principalmente all’analisi tecnica non può ignorare l’impatto dei fondamentali economici. I dati di natura fondamentale sono i veri motori dei movimenti valutari e, se ben compresi, possono aiutarti a evitare errori costosi e a cogliere opportunità di trading più solide. Ecco i principali indicatori da monitorare e come usarli concretamente nel tuo trading.
1. Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione misura la percentuale di persone senza lavoro in un paese. Un aumento della disoccupazione segnala una situazione economica debole e tende a indebolire la valuta nazionale. Al contrario, un calo della disoccupazione rafforza la valuta, perché indica crescita e fiducia nel futuro. Seguire i dati mensili sul lavoro (come il Non-Farm Payroll negli USA) e confrontarli con le attese degli analisti. Un dato migliore del previsto può offrire spunti per posizionamenti long sulla valuta interessata.
2. Prezzi delle case
L’andamento dei prezzi immobiliari riflette la domanda e la fiducia dei consumatori. Prezzi in crescita segnalano un’economia in salute e rafforzano la valuta, mentre un mercato immobiliare in crisi è spesso un campanello d’allarme. Monitorare i report mensili o trimestrali sui prezzi delle case, soprattutto nei paesi sviluppati. Un’accelerazione dei prezzi può anticipare rialzi dei tassi da parte della banca centrale.
3. Inflazione
L’inflazione misura la variazione dei prezzi di beni e servizi. Un’inflazione alta erode il potere d’acquisto e, se fuori controllo, indebolisce la valuta. Tuttavia, un’inflazione moderata è spesso segno di crescita. Seguire i dati CPI (Consumer Price Index) e PPI (Producer Price Index). Se l’inflazione supera le attese, la banca centrale potrebbe alzare i tassi, rafforzando la valuta.
4. Politica monetaria
Le decisioni delle banche centrali su tassi d’interesse e quantità di moneta in circolazione sono il driver principale dei cambi valutari. Tassi più alti attirano capitali esteri, rafforzando la valuta. Tassi bassi la indeboliscono. Seguire le riunioni delle banche centrali (come la Fed, la BCE o la BoE) e le dichiarazioni dei governatori. Le aspettative sui tassi spesso muovono il mercato più dei dati effettivi.
5. Stabilità politica
Le decisioni politiche, le elezioni e le crisi geopolitiche possono creare forte volatilità. Instabilità politica o incertezza sulle politiche economiche tendono a indebolire la valuta.
Monitorare le notizie politiche e i principali eventi globali. In caso di instabilità, valuta strategie difensive o riduci l’esposizione su valute a rischio.
Conclusione
I fondamentali sono la bussola del forex. Imparare a leggerli e interpretarli permette di anticipare i movimenti più importanti e di operare con maggiore sicurezza. Anche se si predilige l’analisi tecnica, integrare i fondamentali nella strategia farà la differenza tra un trading casuale e un trading professionale.
TradingView: Scopri le funzioni che non usi ancoraUn saluto a tutti itrader, in questo video andiamo ad analizzare TradingView, perchè è estremamente versatile e si adatta a diversi profili di utenti:
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Spero il video sia gradito anche se un pò lungo.
Come sempre un grande abbraccio
Ciao e grazie da Mauro
Vi lascio con le mie tre regole che coltivo costantemente:
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attualmente come gia detto ieri possiamo solamente seguire il trend long ad ogni correzione.
ho segnato queste due zone h4 , attendiamo e vediamo come si comporta.
attenzione agli
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Consigli per gli acquisti: nel chinarsi per raccogliere meglio se si flettono le gambe per evitare problemi alla schiena e anche rischi più importanti.
Siamo positivi sul sottostante, leva doppia e in caso d'errore lasciare disintegrarsi l'intera size.
Oltre l'analisi pavimentografica!
Tocca alla Fed: occupazione e tassi sotto i riflettoriLa settimana decisiva per la Fed: occupazione e tassi sotto i riflettori
Inizio lento di settembre con dati sull'occupazione all’orizzonte
Martedì il mercato non ha dovuto soltanto fare i conti con la pessima reputazione di settembre, ma anche fronteggiare nuove tensioni tariffarie e la crescente attesa per un importante rapporto economico atteso nei prossimi giorni. Di conseguenza, i principali indici hanno inaugurato questo mese, storicamente difficile, con un andamento in ribasso.
Il NASDAQ ha perso lo 0,82% (circa 175 punti), chiudendo a quota 21.279,63, sotto la pressione del comparto tecnologico, in particolare di NVIDIA (NVDA, –1,9%), leader nel settore dell’intelligenza artificiale e superstar del mercato. Tuttavia, si intravede la possibilità di una ripresa già domani, dopo che un giudice federale ha stabilito che Alphabet (GOOGL) non sarà costretta a cedere il suo browser Chrome. Dopo la chiusura ufficiale, le azioni della società sono salite di oltre l’8%, mentre Apple (AAPL) ha guadagnato più del 3% sulla scia della notizia.
Sempre martedì, l’S&P 500 ha ceduto lo 0,69%, scendendo a 6.415,54, e il Dow Jones è arretrato dello 0,55% (quasi 250 punti), chiudendo a 45.295,81. In ogni caso, i listini si sono allontanati in modo significativo dai minimi toccati durante la seduta.
Il mercato resta in attesa di chiarimenti sulla notizia che ha preceduto il lungo weekend: una corte d’appello federale ha dichiarato illegittima la maggior parte dei dazi introdotti dal presidente Trump. È quasi certo che la questione approderà alla Corte Suprema, lasciando gli investitori nuovamente sospesi in un clima di incertezza.
Per la giornata odierna, l’indice ISM Manufacturing ha dato il via a una settimana densa di dati macroeconomici. Il valore registrato ad agosto è stato di 48,7, in rialzo rispetto ai 48 di luglio, ma comunque sotto la soglia dei 50 che segna la contrazione: si tratta del sesto mese consecutivo in territorio negativo. Nei prossimi giorni sono attesi i dati sulle offerte di lavoro (mercoledì), seguiti dal rapporto ADP sull’occupazione e dall’ISM Services (giovedì).
Il momento più atteso, tuttavia, è fissato per venerdì, quando verrà pubblicato il dato sulle nonfarm payrolls, ossia le buste paga non agricole: un indicatore che potrebbe rivelarsi decisivo per la politica monetaria della Federal Reserve nella riunione del 16-17 settembre. A luglio il risultato era stato sorprendentemente debole: soltanto 73.000 nuovi posti creati, ben al di sotto delle stime (circa 100.000), con in più significative revisioni al ribasso per i mesi precedenti.
«A meno di un aumento significativo dei nuovi posti di lavoro, sembra che la Fed sia pronta a riprendere finalmente il ciclo di tagli dei tassi», ha osservato Kevin Matras in un recente articolo su Options Trader. «Le domande, però, restano due: i tagli saranno di 25 punti base o di 50, come nel ciclo del 2024? E si tratterà davvero dell’inizio di una serie di interventi, o solo di un taglio isolato, seguito da una pausa di valutazione? Il rapporto sull’occupazione di venerdì potrebbe essere determinante, perciò tutti gli occhi saranno puntati su quel dato».
Nonostante la sua fama di mese ostico per i mercati, il settembre scorso si era rivelato sorprendentemente positivo, con tutti i principali indici in rialzo di circa il 2% o più. Quale fu il motivo di quella performance inattesa? Gli investitori festeggiarono il primo taglio dei tassi in oltre quattro anni. Forse, anche quest’anno, la storia potrebbe ripetersi.
Marco Bernasconi Trading
Trading. La cruda realtà del 99% dei trader che perdeIl trading è spesso dipinto come un rapido percorso verso ricchezze straordinarie e soprattutto facili. Molti aspiranti trader si avvicinano a questo mondo con grandi speranze di raddoppiare rapidamente piccoli capitali iniziali. Tuttavia, la realtà del trading è ben diversa e spesso ben più dura di quanto gli annunci pubblicitari lascino intendere. La stragrande maggioranza dei trader, infatti, sperimenta perdite consistenti sin dai primi tentativi. Statistiche recenti indicano che tra il 70% e il 90% dei trader retail perde soldi. La tendenza è netta: pochi riescono realmente a costruire una carriera di successo nel trading.
Nel primo mese di attività, circa il 40% dei nuovi trader si scoraggia e abbandona definitivamente. Tra coloro che rimangono, la maggior parte scopre presto che il trading non è affatto semplice come sembrava e inizia un percorso di apprendimento. Tuttavia, questo percorso è ostacolato da un eccesso di informazioni. Strategie contraddittorie, tecniche variegate e una mole enorme di dati possono facilmente disorientare il neofita. Si finisce per giocare una sorta di roulette alla ricerca di un metodo efficace, ma la maggior parte non riesce a trovarlo. Entro due anni, l’80% degli aspiranti trader avrà abbandonato, spesso convinto che il sistema stesso sia una truffa.
Dopo cinque anni, restano solo i trader più motivati e disciplinati, quelli capaci di affrontare ripetuti insuccessi senza mollare. Essi generalmente raggiungono un punto di equilibrio, dove i guadagni coprono le perdite, ma spesso manca ancora quel piccolo elemento chiave per diventare profittevoli in modo consistente.
Il numero di trader che arrivano a sviluppare un sistema solido e affidabile è estremamente ridotto. Solo l’1% riesce a scoprire un approccio che permetta guadagni costanti, diventando così indipendenti finanziariamente attraverso il trading. Questo gruppo elitario deve essere dotato di disciplina ferrea, pazienza titanica e nervi d’acciaio per resistere alle difficoltà di un mercato altamente competitivo e spietato.
Le cause principali del fallimento sono note. Mancanza di una pianificazione adeguata, gestione del rischio inadeguata e decisioni prese sotto l’effetto di emozioni come paura e avidità. Molti trader sopravvalutano le proprie capacità e sottovalutano l'importanza di posizionare stop loss efficaci o di mantenere la dimensione delle posizioni entro limiti di rischio ragionevoli. L’assenza di un piano chiaro porta spesso a decisioni impulsive e a perdite finanziarie significative. Ulteriori difficoltà derivano dal carattere del trading come gioco a somma zero, o addirittura negativa, dove i trader competono tra loro e devono anche affrontare le commissioni dei broker. In generale, i trader più esperti e abili riescono a guadagnare dalla perdita degli altri meno preparati.
Il trading è un ambito estremamente sfidante e solo pochi riescono a emergere come vincenti. Per chi vuole provarci, è fondamentale sviluppare una solida strategia, applicare una rigorosa gestione del rischio e investire continuamente nell’apprendimento e nel miglioramento personale. Solo così si può sperare di entrare nell’élite ristretta dell’1% che realizza davvero profitti sostenibili e duraturi.
Mercati globali sotto pressione: focus su USA, UK ed EuropaPRICE ACTION CONTRASTATE
Le azioni statunitensi hanno ridotto le perdite iniziali, ma sono rimaste in territorio negativo, in linea con il calo dei listini globali. Le preoccupazioni si concentrano su un settore tecnologico ritenuto sopravvalutato e su un contesto fiscale considerato insostenibile.
A ciò si aggiungono le tensioni provocate dall’aumento dei rendimenti obbligazionari nel Regno Unito e, in parte, anche negli Stati Uniti. L'S&P 500 e il Nasdaq 100 hanno perso circa l'1%, mentre il Dow Jones ha ceduto circa 370 punti.
Nvidia ha registrato un calo del 3% e AMD del 3,5%, a causa del persistente scetticismo sui rendimenti futuri delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale. Questo ha spinto gli investitori a riconsiderare le loro posizioni sia nelle società di software che in quelle di hardware.
Nel frattempo, le obbligazioni a lungo termine sono crollate per via delle preoccupazioni legate a una politica fiscale eccessivamente espansiva promossa dalla Casa Bianca. Questo ha aggravato l'irripidimento della curva, mentre i future sui tassi hanno mostrato una crescente certezza di un taglio di 25 punti base da parte della Fed entro il mese.
Kraft Heinz ha mantenuto una posizione stabile dopo aver annunciato la scissione in due società. Constellation Brands, invece, ha perso il 6% dopo aver rivisto al ribasso le proprie previsioni.
Sul fronte macroeconomico, l'indice PMI manifatturiero ISM ha registrato una contrazione più marcata del previsto.
VALUTE
Sul mercato valutario, si è registrato un improvviso recupero del dollaro, alimentato dai timori legati al mercato obbligazionario e da un aumento dell’avversione al rischio.
L’EUR/USD e il Cable sono scesi rispettivamente a 1,1625 e 1,3338, toccando i minimi di giornata. Solo ieri, il primo era salito di quasi 100 pips e il secondo di oltre 200.
Il mercato, tornato in modalità "risk off", sembra privilegiare il biglietto verde, anche grazie a un differenziale di tasso ancora favorevole alla valuta statunitense, nonostante le attese di una sua riduzione.
Nel frattempo, nonostante il recupero del dollaro, l’oro ha segnato nuovi massimi a 3.547 dollari l’oncia. Questo conferma che molti investitori, pur detenendo azioni, si stanno coprendo dal rischio di una possibile correzione acquistando metallo giallo.
Al momento non ci sono target definiti: la salita sembra inarrestabile e solo la formazione di massimi e minimi decrescenti potrebbe indurre qualcuno a vendere.
EUROPA: INFLAZIONE IN RIPRESA
L'inflazione dei prezzi al consumo nell'area euro è salita al 2,1% ad agosto 2025, superando leggermente sia il dato di luglio sia le aspettative di mercato (2,0%).
I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 5,5% (rispetto al 5,4% di luglio), mentre i costi energetici sono diminuiti dell'1,9%, un calo più contenuto rispetto al -2,4% del mese precedente.
L'inflazione dei servizi è scesa al 3,1% dal 3,2%, mentre i prezzi di alcolici e tabacco sono aumentati del 2,6%, in lieve calo rispetto al 2,7%.
L'inflazione core è rimasta stabile al 2,3%, segnando il livello più basso da gennaio 2022.
UK: RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato britannici a 30 anni è salito al 5,695%, il livello più alto dal maggio 1998, in un contesto di crescenti preoccupazioni fiscali.
I mercati temono un aumento delle imposte previsto dal programma del Ministro delle Finanze Rachel Reeves, volto a mantenere gli obiettivi di bilancio. Questa mossa potrebbe complicare ulteriormente gli sforzi per stimolare la crescita economica.
Nel frattempo, gli investitori seguono con attenzione le audizioni del Comitato del Tesoro con i responsabili della Banca d'Inghilterra, alla ricerca di segnali sull’andamento dei tassi di interesse e su possibili modifiche al programma di restringimento quantitativo.
USA: ISM MANIFATTURIERO
L'ISM Manufacturing PMI statunitense è salito a 48,7 ad agosto 2025, rispetto al 48,0 di luglio, ma è rimasto al di sotto delle attese (49,0).
L’indice ha segnalato il sesto mese consecutivo di contrazione. Il forte calo della produzione è stato solo parzialmente compensato da un rimbalzo dei nuovi ordini.
L’occupazione ha continuato a diminuire, sebbene a un ritmo leggermente inferiore. Le scorte dei clienti e gli ordini inevasi sono calati più rapidamente, indicando una domanda più debole.
L’indicatore dell’inflazione sui prezzi di input è sceso a 63,7 da 64,8, pur rimanendo elevato. Gli intervistati hanno indicato i dazi come principale ostacolo alle condizioni aziendali, citando costi più alti, interruzioni nella supply chain e minore competitività.
AUSTRALIA: PIL IN CRESCITA
L’economia australiana è cresciuta dello 0,6% su base trimestrale nel secondo trimestre del 2025, accelerando rispetto allo 0,3% del primo trimestre (dato rivisto al rialzo) e superando le attese dello 0,5%.
Si tratta del quindicesimo trimestre consecutivo di crescita, trainata dalla domanda interna. I consumi delle famiglie sono aumentati, grazie alla maggiore spesa per beni discrezionali ed essenziali.
Anche la spesa pubblica è cresciuta, sostenuta da maggiori prestazioni sociali e investimenti nella difesa nazionale. Il commercio netto ha contribuito positivamente, con esportazioni superiori alle importazioni.
Al contrario, gli investimenti pubblici sono crollati nel terzo trimestre, registrando il calo più netto dal 2017, a causa della riduzione della spesa statale per trasporti, sanità e difesa.
Su base annua, il PIL è cresciuto dell’1,8%, superando le previsioni dell’1,6% e segnando il ritmo più rapido dal terzo trimestre del 2023.
Saverio Berlinzani
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Argento (XAG/USD), Importante Resistenza Tecnica a 41/42 $Il prezzo dell’argento (XAG/USD) è salito molto dal nostro scenario rialzista del 29 luglio; ora si avvicina una resistenza tecnica importante
I prezzi dei metalli preziosi in borsa sono direttamente influenzati dalle prospettive di politica monetaria della Fed, che annuncerà una decisione chiave mercoledì 17 settembre. Anche il report NFP di venerdì 5 settembre avrà un impatto significativo sulla probabilità di azione della Fed.
Cliccando sul grafico qui sotto, puoi rileggere la nostra analisi rialzista del 29 luglio, che si è rivelata corretta.
Dalla primavera scorsa, l’oro è stato bloccato dalla resistenza tecnica chiave a 3500/3550 $, con vari scenari possibili a seconda della decisione della Fed. Questi scenari sono stati illustrati nella nostra analisi completa di ieri, accessibile dal grafico sottostante.
Dal punto di vista tecnico, si avvicina una resistenza importante nella zona 41/42 $
Il prezzo XAG/USD è aumentato molto dalla nostra analisi tecnica rialzista di fine luglio. Ora evidenziamo la vicinanza di importanti obiettivi tecnici che potrebbero influenzare il mercato a breve termine.
C’è infatti una confluenza di resistenze tecniche tra 41 e 42 $: una resistenza orizzontale che risale al 2011, il limite superiore di un canale rialzista in vigore dal 2020 e un’estensione di Fibonacci nel quadro del conteggio frattale in onda C.
Non sarebbe sorprendente vedere l’argento consolidare a breve termine. Il primo forte supporto tecnico si trova a 35/37 $. Nel lungo periodo, il massimo storico rimane l’obiettivo naturale rialzista per XAG/USD.
Il posizionamento istituzionale su XAG/USD sarà decisivo, in particolare i flussi di capitale verso gli ETF spot Silver statunitensi
La tendenza rialzista di fondo dell’argento sembra solida, sostenuta dai forti flussi in entrata negli ETF sull’argento dall’inizio del 2025.
Questa dinamica favorevole è direttamente legata al fatto che il dollaro USA (DXY) è stata la valuta principale più debole del Forex nel 2025.
Come anticipare la fine della tendenza rialzista su XAG/USD in borsa? Oltre ai segnali dell’analisi tecnica, sarà fondamentale monitorare attentamente la dinamica dei capitali negli ETF sull’argento.
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