Analisi dei Mercati, Forex, Petrolio e Oro
Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.68
Sabato 30 Giugno 2023
(COT DEL 27 GIUGNO 2023)
ANALISI DEI MERCATI , FOREX, PETROLIO E ORO
Ciao,
siamo arrivati alla fine di un mese scoppiettante.
Rimane ancora indiscutibilmente una forza relativa di Euro superiore a quella del Dollaro ma la cosa che si nota di più questa settimana è un recupero di tutte le altre monete che tengo a freno il Dollaro Americano permettendo ad Euro di riposare dopo la grande lotta che ha portato avanti da solo sin ora contro l’ Usd. In altre parole Euro sembra momentaneamente aver finito il suo sprint e voler rimanere in attesa delle prossime mosse della Fed ma viene questa volta sostenuto dal resto del mercato dalla Sterlina al Dollaro Australiano che prova l’ allungo dall’ ultima posizione, con esclusione del Jpy che continua ad essere venduto. Ovviamente mi sto riferendo agli incrementi di valore e non hai valori assoluti che per quanto riguardano tutti gli strumenti, dollaro compreso, continuano a restare sotto la linea dello zero ad eccezione di Euro e Sterlina. Generalmente nel passato quando il trend è diventato stabilmente long per Euro, si è sempre verificato che tutti gli strumenti piano piano passassero sopra la linea dello zero ed il Dollaro sotto. Questa volta si fa molto fatica a raggiungere questa condizione quindi possibili lotte e cambi di direzione di breve/medio periodo sono ancora altamente probabili.
Nel Weekly Euro rimane indiscutibilmente Long ma compresso sotto la ribassista del 31 Maggio 2021 che lo ha trattenuto già due volte, ma anche stabilmente sopra al supporto in area 1.0830 che ormai tante e tante volte abbiamo visto anche durante la settimana e che rappresenta il vero punto di rottura del candelone long settimanale del 12 giugno scorso. Con riferimento a quest’ ultima candela, che chiamerò CS (candela segnale), possiamo dire che le ultime due candele settimanali non sono altro che due candele di riposo e compressione inside del 50% superiore della candela segnale del 12 giugno.
Sempre nel settimanale sembrerebbe anche che Euro stia preparando un terzo attacco (che sappiamo essere spesso quello definitivo) alla media a 200 che se venisse rotta equivarrebbe anche a rompere al rialzo la ribassista del 2021 con equivocabile ripresa long del trend a lungo periodo per la coppia Euro/Usd.
Ricapitolando al momento, pur propendendo per una impostazione Long si rimane, come abbiamo visto con il Cot, in una fase di riposo e di allerta che nel daily si evidenzia ancor di più in una fascia di compressione tra gli 1.0830 e 1.0937 circa, 100 pips di compressione molto importanti che daranno una prima indicazione di tendenza alla rottura superiore o inferiore di questa fascia di confronto tra domanda ed offerta.
Di seguito trovate il grafico Weekly con indicazione di tutto quello che ho detto sopra ed il grafico Daily con ancora più indicazioni, livelli ed aree da monitorare per la prossima settimana.
Euro Weekly :
Euro Daily :
Che dire degli indici se non che come abbiamo detto più e più volte sono tutti long e la cosa è ancora di più confermata dalle chiusure mensili di giugno eccezione fatta per il Dax che rimane Long Lateral. Come sempre se riuscirò (perché sono ancora in modalità “viaggiatore” cercheremo di seguirli meglio durante la settimana.
Con riferimento al petrolio che avevamo visto settimana scorsa ha confermato la tenuta del supporto dei 67 dollari al barile (che avrebbe innescato uno scivolone del petrolio ancora più in basso) facendo diventare questa area di Demand molto importante, ma in tutti i casi rimane ancora molto incerta la situazione schiacciato tra i 73 ed i 67 dollari al barile con un mensile che chiude questa settimana ancora con impostazione short di lungo periodo. Uu ampio trading range la cui rottura con chiusura daily sopra o sotto darebbe una primo segnale direzionale che poi andrà confermato da una chiusura settimanale che ne sigilli la bonta.
Di seguito il grafico Weekly
Ora velocemente vorrei dare uno sguardo all’ oro perché questa settimana è stato molto interessante con la tenuta del supporto Daily e Wekly a 1.900 circa che lo ha trattenuto sopra la regressione lineare settimanale.
Nel Daily però, e nell’ analisi volumetrica della candela di ieri qualcosa non mi convince e questo rimbalzo non mi da molta fiducia.
Rimangono infatti ben visibile le due grosse strutture distributive, la prima sopra i 1990 e la seconda sopra i 1950 circa.
Quello che servirebbe ora per un suo ritorno long è una fase di accumulazione nella zona attuale che gli dia la forza di rimettersi sopra i 1950. Fintanto che non ritrova la forza di rimettersi sopra questa area rimane impostato short anche se ritengo altamente possibile che torni almeno a testare dal basso proprio GLI 1950 per verificare la volontà e la determinazione dei venditori che si sono posizionati poco più sopra che saranno richiamati a difendere le loro posizioni short.
Di seguito il grafico Daily dell’ oro
N.B. Vi ricordo infine che il prossimo martedì 4 Luglio le borse americane rimarranno chiuse per il giorno dell’ indipendenza
Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Idee della comunità
Fare trading sui mercati estiviL'estate è ormai arrivata, il che significa che i mercati estivi probabilmente arriveranno presto. Caratterizzati da bassa volatilità, volumi di trading ridotti e liquidità più sottile del solito poiché i trader si prendono del tempo lontano dalle loro scrivanie, i mercati possono comunque offrire opportunità in questa stagione, anche se bisogna fare attenzione poiché l'andamento dei prezzi può essere estremamente turbolento, soprattutto in caso di notizie impreviste.
Tuttavia, stiamo già osservando segnali che i temi dei mercati estivi stanno cominciando a svilupparsi. La volatilità implicita è continuata a diminuire di recente, con il VIX che ha brevemente sceso al di sotto del valore di 13 per la prima volta dall'inizio della pandemia, mentre le implicite sono anche diminuite significativamente in una serie di altre classi di asset.
Non solo la volatilità implicita, ma anche la volatilità effettiva è diminuita. Questo è vero non solo nel settore azionario, dove l'indice di volatilità effettiva del CBOE è vicino al suo livello più basso da dicembre 2021, ma anche nel mercato delle valute.
Ad esempio, l'EUR/USD ha oscillato in un intervallo di circa 600 pips tra massimi e minimi quest'anno, il terzo intervallo semestrale più stretto in cui la coppia si è mantenuta dall'introduzione della moneta unica.
Tuttavia, è un po' insolito vedere queste condizioni tranquille imporsi così presto sui mercati. Di solito, associamo le condizioni estive di mercato al periodo compreso tra il Giorno dell'Indipendenza e il Giorno del Lavoro, anche se sembra che i partecipanti al mercato stiano cercando di iniziare le loro pause estive un po' prima quest'anno.
Come già menzionato, in questo periodo dell'anno di solito si registrano volumi in calo, liquidità ridotta e volatilità relativamente bassa. È anche un momento in cui i desk istituzionali tendono ad avere un personale ridotto rispetto al solito, potenzialmente con dipendenti più giovani. Ciò significa che potrebbe essere necessaria una maggiore prudenza, specialmente nel caso in cui si verifichino notizie impreviste o un altro evento imprevisto.
A meno di una sorpresa del genere, tuttavia, in questo periodo dell'anno i mercati tendono a seguire il "percorso di minor resistenza", a meno che non emerga un catalizzatore in grado di interrompere tale tendenza.
Al momento, per quanto riguarda gli asset azionari, questo percorso di minor resistenza continua a portarci verso l'alto, con il settore tecnologico in prima linea come è stato per gran parte dell'anno finora. Anche se l'S&P 500 ha subito un lieve calo di recente, l'impulso nel medio periodo rimane chiaramente al rialzo, con l'indice che si trova considerevolmente al di sopra di tutte le medie mobili in tendenza al rialzo. Il livello di 4.500 rappresenta un obiettivo tecnico successivo se i guadagni dovessero continuare.
Altrove, i mercati stanno lottando un po' di più per trovare una direzione. Ad esempio, i titoli di Stato hanno oscillato in un intervallo incredibilmente stretto negli ultimi due mesi, con il rendimento del Treasury decennale che è rimasto bloccato in un intervallo di 20 punti base (dal 3,6% al 3,8%) in questo periodo.
Fino ad ora, i trader di strumenti a reddito fisso hanno in larga parte ignorato le dichiarazioni continuamente restrittive della Federal Open Market Committee (FOMC), poiché i dati economici in arrivo, che si stanno attenuando, continuano a mettere in dubbio la capacità della Fed di aumentare i tassi di interesse ancora due volte quest'anno, in linea con le ultime proiezioni del dot plot.
Di recente, anche nello spazio delle valute G10, il range trading è stato in gran parte l'ordine del giorno. Tuttavia, forse l'eccezione più evidente a questa tendenza è stata lo yen giapponese (JPY), che si è indebolito significativamente in tutti i mercati.
La causa principale della debolezza dello JPY è stata una maggiore preferenza per le operazioni di carry trade, derivante a sua volta dall'attuale ambiente di bassa volatilità che stiamo vivendo. Sebbene il calo dello JPY sia giustificato dai fondamentali economici, data la riluttanza persistente della Bank of Japan (BoJ) ad adottare una politica meno accomodante, con la maggior parte dei trader che non prevede cambiamenti fino all'inizio dell'anno prossimo, è importante essere consapevoli della possibilità di interventi per sostenere lo JPY. Tali interventi potrebbero interrompere e ribaltare completamente l'attuale tendenza, come è stato visto durante il precedente periodo di acquisto di JPY nel quarto trimestre del 2022.
Wisdomtree - Tactical Daily Update - 29.06.2023Inflazione in discesa in Italia e Spagna: ancora “sticky” in Germania.
Powell e Lagarde confermano nuovi aumenti dai tassi a luglio: e dopo?
Germania in recessione: calano ancora fiducia e consumi: Europa segue?
Apple e Microsoft pesano il 14.4% dell’Indice S&P500, nuovo record.
I maggiori banchieri centrali, riuniti per 2 giorni a Sintra, Portogallo, ribadiscono la linea del rigore e della politica monetaria restrittiva come strumento di contrasto all’inflazione. Il Presidente della Banca centrale Europea (ECB), Christine Lagarde, ed il Chairman di quella Usa, (Federal Reserve-FED), Jerome Powell, hanno ribadito che riportare l’inflazione all’obbiettivo del 2,0% richiedera’ nuovi rialzi dei tassi.
Ieri, 28 giugno, le Borse, in particolare quelle europee, sono sembrate insensibili alle parole “da falco” dei banchieri centrali, forse perche’ gia’ metabolizzate in precedenza, chiudendo positive: Milano +0,86%, Parigi +0,98%, Amsterdam +0,95%, Madrid +0,94%, Francoforte +0,64%, Londra +0,52%.
Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones -0,21%, S&P500 -0,03%, Nasdaq +0,27%. La seduta Usa di ieri e’ stata impattata dalle notizie di nuovi possibili divieti alle esportazioni verso la Cina di chip da utilizzare per l’intelligenza artificiale. Cio’ aggraverebbe le relazioni Usa-Cina, gia’ tese.
Apple ha peraltro aggiornato nuovi massimi, avvicinandosi ai 3 mila miliardi di Dollari di capitalizzazione di Borsa.
Tornando sul tema “caldissimo” delle banche centrali e dei tassi, ieri la Signora Lagarde, pur confermando che nel prossimo direttivo di fine luglio ci sara’ un nuovo “modesto” rialzo dei tassi, non si e’ invece voluta sbilanciare su possibili ulteriori inasprimenti nel meetig di settembre, le cui decisioni dipenderanno dai prossimi dati macro.
Jerome Powell ha invece rivelato che il Fomc (Comitato di Politica Monetaria della FED) prevede 2 rialzi dei tassi USA entro fine 2023, e non esclude una recessione, pur non considerandola come lo scenario più probabile.
Scarse anche le reazioni sul mercato valutario, dove l'Euro ieri si e’ leggermente indebilito a 1,092 Dollari e a 157,4 Yen.
La debolezza dello Yen, mentre e’ un fattore di competitivita’ nelle esportazioni nipponiche, tende ad “importare inflazione” da materie prime, di cui il Giappone e’ per lo piu’ non-autosufficiente. La Banca centrale del Giappone (BoJ) ha recentemente affermato di essere pronta ad intervenire per evitare ulteriori svalutazioni della moneta.
Ieri, 28 giugno, Istat (Ufficio nazionale italiano di statistica) ha comunicato che a maggio i prezzi alla produzione (PPI) sono scesi -2,3% su base mensile e -4,3% su base annua, portando il calo nel trimestre marzo-maggio 2023 a -8,5% sul quello precedente.
Ancora piu’ importante e’ che a giugno, in Italia, l’indice dei prezzi al consumo (CPI), abbia registrato una variazione nulla su base mensile e un calo a +6,4% su base annua, dal +7,6% di maggio. Anche il dato “core”, cioe’ al netto di energia e cibo, e’ sceso di nuovo, da +6,0% a +5,6%. Morale: l’inflazione in Italia sembra finalmente rallentare.
In Germania, l'indicatore GfK, che stima l'andamento dei futuri consumi privati è sceso a -25,4 a luglio, rispetto a -24,4 del mese precedente e al di sotto delle aspettative di -23: e’ il primo peggioramento del morale dei consumatori in 9 mesi, ed e’ dovuto al calo delle aspettative economiche e dei guadagni personali in specifico. L’inflazione, ancora troppo alta, deprime la propensione ai consumi privati.
I dati anticipatori sull’andamento dei prezzi al consumo di giugno in Germania e Spagna, pubblicati stamane, 29 giugno, si sono rivelati parzialmente divergenti: migliori (cioe’ piu’ bassi) delle attese in Spagna, con la variazione annuale scesa sotto il 2,0% a +1,9%, mentre hanno deluso quelli riguardanti una regione tedesca molto significativa, il Nord Reno Westfalia: +0,3% nella variazione mensile, e +6,2% in quella annuale, contro +5,7% previsto.
Sul fronte macro Usa, oggi saranno pubblicati la 3’ lettura del GDP del 1’ trimestre 2023 e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (Jobless claims).
La Banca centrale di Svezia ha alzato i tassi di 0,25%, come atteso, portandoli a +3,75%, con l'obiettivo di contrastare l’inflazione: la valuta locale (Swedish Krona) e’ scivolata al minimi dal 2009: 11,5 verso Euro.
Il gas naturale (TTF Amsterdam) vale 35,4 Euro/MWh, -1,3%, mentre quello del petrolio Wti (Greggio di riferimento Usa) oscilla attorno a 69,6 Dollari/barile, poco mosso (ore 13.00 CET).
Comparto obbligazionario senza sorprese: spread BTP/Bund a 166 punti base, e rendimento dei Btp italiano benchmark a 3,97%, stabile.
Borse asiatiche per lo piu’ in calo, stamane, 29 giugno, poco contagiate dal recupero diffuso delle borse Usa ed Europee nella prima parte della settimana: Nikkei giapponese +0,12%, supportato da titoli automobilistici e dell'elettronica, ma Kospi coreano -0,55%, Hang Seng di Hong Kong -1,24%, China A50 di Shanghai -0,94%. Piu’ stabile l’AX australiano, -0,02%, mentre primeggia il Nifty indiano, +0,82%.
A fine mattinata le Borse europee tentano un frazionale recupero, in media +0,4%, mentre i future su Wall Street faticano a staccarsi dalla parita’.
Segnali di risveglio per alcune materie prime agricole, tra le quali il frumento, +1,0%, la soia, +0,5%, il mais +0,4%, sintomo che il rinnovo dell’accordo per l’export di cereali ucraini attraverso il Mar Nero, in scadenza a meta’ luglio, viene considerato a rischio.
Prosegue invece, sebbene priva di ragioni fondamentali, la debolezza delle materie prime minerarie, che “aspettano” evidenze concrete dell’effetto sulla domanda della ripresa cinese. (ore 13.30 CET)
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L'IMPORTANZA DELL'IFO NEGLI INVESTIMENTI E NEL CICLO ECONOMICOL’obiettivo dell’analisi è presentare il dato macroeconomico sulla fiducia delle imprese tedesche, trattando i motivi per i quali esso può essere utilizzato per inquadrare la fase del ciclo economico e in ottica di investimento in azioni e obbligazioni.
I protagonisti dell’analisi:
• Indice IFO sulle aspettative future
• Produzione industriale tedesca
• PIL tedesco
• Indice di forza DAX / titoli di stato tedeschi
• Fiducia dei consumatori
• Tasso di inflazione
• Tassi di interesse
Buona lettura!
1. INDICI IFO SULLA FIDUCIA DELLE IMPRESE
Gli indici IFO sulla fiducia delle imprese, elaborati dall’IFO Institute e comunicati a livello mensile, sono delle indagini condotte su circa 7000 imprese tedesche appartenenti ai settori manifatturiero, delle costruzioni, della vendita all’ingrosso e della vendita al dettaglio.
Gli stessi sono costruiti attraverso dei sondaggi posti ad ogni impresa riguardanti le condizioni commerciali attuali e sulle aspettative future (con un arco temporale di sei mesi).
Il dato macroeconomico è stato finora trattato in forma “plurale”; ebbene, esistono tre indici di fiducia:
• L’IFO sulle condizioni attuali
• L’IFO sulle aspettative future
• L’IFO Business Climate Index (che è la risultante della media tra i due indici di fiducia precedenti)
Le risposte possibili per i quesiti riguardanti le condizioni attuali sono:
• Buone
• Soddisfacenti
• Deboli
Quelle per le aspettative future:
• Più favorevoli
• Invariate
• Meno favorevoli
Osserviamo il valore dei tre dati macroeconomici comunicati lunedì 26 giugno:
I tre indici hanno mostrato un rallentamento. In particolare, l’indice sulle aspettative ha registrato un valore di 83.6 punti dal precedente 88.3 e sotto le aspettative di 88. Quest’ultimo, dei tre, è probabilmente il più importante; tra poco scopriremo i motivi.
2. L’IFO SULLE ASPETTATIVE FUTURE: UN OTTIMO LEADING INDICATOR
Il dato macroeconomico calcolato sulle aspettative future è probabilmente il più importante da osservare in quanto le decisioni aziendali sono basate sulle aspettative stesse. Quali decisioni?
• Ad aspettative future più favorevoli le aziende, probabilmente, aumenteranno i volumi di produzione e investiranno più capitali in nuovi macchinari
• Ad aspettative future meno favorevoli, accadrà il contrario
Tutto si basa su un importante fattore: la domanda dei consumatori. Infatti:
• Ad un aumento di essa le imprese saranno più incentivate ad aumentare la produzione e investire nuovi capitali per espandere la capacità produttiva stessa
Da quest’ultimo concetto deriva una correlazione fondamentale da osservare: quella tra il dato leading e la produzione industriale a/a:
Utilizzando una piccola lente di ingrandimento, è possibile scoprire delle cose interessanti:
L’IFO, molto spesso, palesa la sua funzione di “leading indicator” anticipando la produzione industriale stessa.
Dunque:
• L’IFO sulle aspettative future tende ad anticipare i futuri corsi economici
Quest’ultimo punto è confermato dalla sua funzione anticipatrice sul PIL tedesco, misurato anno/anno:
3. L’IFO IN OTTICA INVESTIMENTO
Il dato macroeconomico “leading” è utile ai fini dell’investimento in azioni e obbligazioni.
Quando la scelta dovrebbe ricadere sulle azioni e quando sulle obbligazioni?
Per provare a capirlo è utile costruire un indice di forza tra il DAX e un ETF obbligazionario “tedesco” a scadenze miste, con ticker “IS0L”, e successivamente correlarlo al dato macroeconomico stesso. Osserviamo la figura seguente:
La correlazione tra l’indice di forza e l’IFO sulle aspettative future è positiva. Questo significa che:
• Ad aspettative future più favorevoli gli investitori preferiranno le società del DAX
• Ad aspettative meno favorevoli i titoli di stato tedeschi
Perché il mercato azionario, come mostra la grafica successiva, tende a registrare ottime performance ad un miglioramento delle aspettative economiche?
Ciò accade perché al crescere delle stesse aspettative migliora il sentiment dei consumatori. Questo è ben mostrato nella grafica successiva (correlazione positiva IFO-Fiducia dei consumatori).
Più i consumatori sono fiduciosi e più tenderanno ad acquistare articoli e prodotti, facendo di fatto aumentare i volumi di vendita delle società e dunque…gli utili! Non è un caso che il prezzo del DAX sia fortemente correlato positivamente al dato macroeconomico!
Le obbligazioni, al contrario, rappresentano un asset class diversa, con rischi diversi.
Partiamo dal concetto secondo il quale una crescita economica trascina un aumento del tasso di inflazione al consumo:
Perché la correlazione tra i due dati macroeconomici non si presenta positiva, bensì mista?
L’inflazione è lagging nel contesto del ciclo economico! Essa palesa dei rialzi in un’espansione (la famosa “FASE 4”) e dei ribassi a rallentamento economico inoltrato.
Poniamoci una domanda:
“L’IFO tende ad anticipare il tasso di inflazione tedesco?”
La figura successiva è chiara!
Torniamo ora alle obbligazioni. Perché è stato citato il tasso di inflazione?
• Il tasso di inflazione rappresenta un rischio per le obbligazioni: esso, infatti, erode il valore cedolare reale dei bond stessi
Per questo motivo, come mostra la figura successiva, la correlazione tra ETF obbligazionario tedesco e tasso di inflazione è negativo!
Per concludere, osserviamo nuovamente la grafica precedente:
• Ad un miglioramento delle aspettative economiche future, gli investitori acquisteranno azioni della società, capaci di generare utili maggiori; le obbligazioni registreranno performance negative, colpite nello stesso contesto da un aumento del tasso di inflazione
• Ad un peggioramento delle stesse aspettative gli utili societari tenderanno a contrarsi a causa del calo della fiducia dei consumatori: per questo motivo le società registreranno dei ribassi. Al diminuire della domanda, tuttavia, corrisponderà un tasso di inflazione al ribasso e, per i motivi citati precedentemente, un interesse maggiore verso i bond
C’è da considerare un ulteriore aspetto. Un altro rischio presentato dalle obbligazioni è quello “tassi di interesse”:
All’aumentare dei tassi di interesse di una banca centrale aumenteranno i rendimenti offerti dalle obbligazioni:
Più il rendimento di un’obbligazione sarà alto, tanto più il bond stesso sarà competitivo. Questo significa che:
• In un processo di rialzo dei tassi di interesse, gli investitori tenderanno a vendere le obbligazioni di vecchia emissione per acquistare quelle più competitive: per questo motivo, la correlazione inversa tra ETF obbligazionario e tassi della BCE osservata precedentemente
Quindi:
• Detenere un bond in portafoglio durante un processo di rialzo dei tassi di interesse potrebbe risultare poco saggio
Per la scelta di azioni o obbligazioni attenzione all’andamento del ciclo economico, al tasso di inflazione e..ai tassi di interesse.
A presto!
Enel gap rialzista M30 target 6.2 27.06.23I dati macro USA particolarmente positivi hanno riacceso gli entusiasmi. Gli operatori si aspettano economia forte a prescindere dalle strette monetarie, utili in crescita e inflazione in calo. Inoltre il mese di luglio è dal punto di vista stagionale statisticamente positivo quindi il Fear and Greed Index ritorna in fase di eccesso e segnala entusiasmo alle stelle.
Analizziamo Oro Enel Porsche Google
Azimut, Banca Generali, Mediolanum, versus FTSEMIBIl nostro FTSEMIB sta viaggiando vicino ai massimi fatti a Marzo a 28109, un'area di prezzo che non vedeva più da Gennaio'22.
In questo scenario c'è una dato statistico che stona. Dobbiamo prendere i 3 titoli azionari legati maggiormente al risparmio gestito in Italia e cioè: Azimut, Banca Mediolanum , Banca Genarali. Storicamente ai loro massimi di periodo, corrisponde un massimo del nostro FTSEMIB.
Nel grafico allegato, con le trend verticali arancioni sono indicati i massimi dei titoli azionari, mentre con la trend verticale tratteggiata in azzurro invece indichiamo i massimi del FTSEMIB.
Se ci focalizziamo sugli ultimi mesi dell'andamento di Azimut, Mediolanum e Banca Generali, vediamo che sono abbastanza distanti dai loro massimi di periodo.
Ciò può dare a due ordini di lettura od il Fib mente ed è pronto a ritracciare, od ha ancora benzina in attesa di una leg up di rialzo di questi 3 titoli del risparmio gestito.
Il primo studio su questo pattern risale al 2018
Aud/Usd: Trap Bar in area 0,6800Buongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita idea della settimana.
Oggi vado dritto su Aud/Usd.
Il cambio ha mostrato un ottimo trigger di price action: Trap Bar in area 0,6800.
Se analizziamo la "big picture" notiamo che nell'ultimo anno era già successo qualcosa di simile: agosto '22 e gennaio '23 su livello 0,7120.
In questo caso abbiamo avuto chiaro falso massimo in area 0,6750/0,6800 dove si era anche creato un mini box di compressione.
Per quanto riguarda la mia operatività direi che questo mercato sarà uno dei focus della settimana e quindi cercherò delle conferme di price action su grafico daily/H4.
Solo un ritorno al di sopra di 0,6900 andrebbe a fallire la mia view mentre i primi target di profitto si pongono a 0,6500 prima e 0,6300 poi.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
📉 S&P, UN SEGNALE LONG SULLA EMA21!Dopo la fase di lateralità che ha contraddistinto la S&P tra aprile e maggio, il prezzo ha intrapreso un netto movimento rialzista che ha violato dapprima il livello di resistenza 4.300 fino ad arrivare a 4.450 pochi giorni fa. La settimana scorsa abbiamo assistito ad una correzione tecnica che sarebbe auspicabile procedesse ulteriormente fino a livello 4.300 dove la quotazione incontrerebbe sia la media mobile che la parte inferiore del canale rialzista. Tale area statica e dinamica costituisce al momento la zona migliore, da un punto di vista "daily", per cercare segnali di acquisto, con target sul livello dei massimi di circa un anno e mezzo 4.600 . Ovviamente in caso di breakout ribassista del canale e della media mobile la strategia cambierebbe, lasciando il posto alla ricerca di segnali di vendita.
Buona settimana di trading.
Maurizio
Le correlazioni nel ForexIl professionista cerca di fare la cosa giusta, piuttosto che focalizzarsi sul guadagno: egli ben sa che il profitto altro non è che la conseguenza di una serie di azioni corrette.
Jesse Livermore.
L'argomento delle correlazioni è molto importante per i traders che operano con l'hedging. Esistono due tipi di correlazioni: intermarket e intramarket. Le correlazioni intermarket si riferiscono alla relazione fra due mercati diversi, come ad esempio una commodity e una valuta. Le correlazioni intramarket si riferiscono alla relazione fra due asset dello stesso mercato, come ad esempio due coppie di valute.
L'esposizione che vi presento è il risultato dell'analisi di Saverio Berlinzani, un noto trader e consulente finanziario nel mercato valutario. Saverio Berlinzani ha elaborato queste correlazioni tra coppie di valute basandosi sulla sua esperienza di market maker in banca. Queste correlazioni possono essere utili per proteggere il proprio capitale in caso di operazioni sfavorevoli, a condizione che siano eseguite correttamente. La correlazione nel forex è uno strumento utile anche per gestire il rischio e diversificare il portafoglio.
La correlazione classica nel forex si basa sull'idea che il dollaro americano abbia un'influenza dominante sulle altre valute e che quindi se si apprezza rispetto all'euro, dovrebbe fare lo stesso rispetto alle altre. Questo tipo di correlazione è prevalente nella maggior parte delle fasi del ciclo economico, tranne che nelle fasi estreme di euforia o di crisi, dove si verifica la correlazione atipica . La correlazione specifica , invece, dipende da fattori esterni al mercato, come eventi geopolitici o shock di domanda e offerta, e può manifestarsi in qualsiasi momento.
Il ciclo economico è l'alternanza di fasi di crescita e di calo dell'attività economica. Le quattro fasi principali del ciclo economico sono: espansione, recessione, depressione e ripresa. Vediamo cosa significano e come si manifestano.
L'espansione è la fase in cui il PIL reale aumenta rapidamente, la disoccupazione diminuisce e i prezzi tendono a salire. Questa fase è favorita da una domanda elevata di beni e servizi, da una maggiore disponibilità di credito e da una fiducia ottimista degli agenti economici. L'espansione può portare a un surriscaldamento dell'economia, con un'inflazione eccessiva e un indebitamento insostenibile.
La recessione è la fase in cui il PIL reale diminuisce per almeno due trimestri consecutivi, la disoccupazione aumenta e i prezzi si stabilizzano o diminuiscono. Questa fase è causata da una contrazione della domanda, da una restrizione del credito e da una perdita di fiducia degli agenti economici. La recessione può sfociare in una crisi finanziaria, con il fallimento di imprese e banche dovuta anche all'intervento delle banche centrali in ragion del fatto che aumentano i tassi d'interesse per diminuire l'inflazione.
La depressione è la fase in cui il PIL reale ristagna o continua a diminuire, la disoccupazione si mantiene a livelli elevati e i prezzi scendono ulteriormente. Questa fase è caratterizzata da una domanda insufficiente, da una scarsità di credito e da una fiducia pessimista degli agenti economici. La depressione può durare a lungo e richiedere nuovamente l'intervento delle banche centrali per stimolare l'economia.
La ripresa è la fase in cui il PIL reale inizia nuovamente a crescere, la disoccupazione inizia a diminuire e i prezzi iniziano a salire. Questa fase è sostenuta da una ripresa della domanda, da una maggiore offerta di credito e da una fiducia crescente degli agenti economici. La ripresa può essere accelerata da politiche monetarie espansive e da politiche fiscali anticicliche.
Un esempio di ciclo economico si può osservare nella situazione attuale, ove vi è stato il surriscaldamento dei prezzi, soprattutto a livello energetico, causati anche in parte dal conflitto fra Russia ed Ucraina, quindi con le banche centrali che stanno aumentando i tassi d'interesse per raffreddare l'economia e conseguentemente i prezzi, con l'obbiettivo di riportare l'inflazione su livelli accettabili.
La teoria di Berlinzani si basa sull'analisi delle correlazioni tra le valute in base al ciclo economico e alle condizioni di mercato. Secondo questa teoria, le correlazioni possono essere classificate in tre tipi: classiche, atipiche e specifiche . Le correlazioni classiche sono quelle che si verificano quando il ciclo economico si espande o rallenta in modo omogeneo tra le diverse aree geografiche. Le correlazioni atipiche sono quelle che si verificano quando il ciclo economico è in euforia o in depressione, e quindi le valute reagiscono in modo diverso alle stesse variabili macroeconomiche. Le correlazioni specifiche sono quelle che si verificano per effetti esterni alle normali dinamiche del ciclo economico, come ad esempio shock geopolitici, crisi finanziarie o eventi eccezionali. Queste ultime possono sovrapporsi alle altre due, creando delle situazioni complesse e imprevedibili per il trader. La teoria di Berlinzani propone delle tecniche di trading basate sull'identificazione e sull'utilizzo delle correlazioni tra le valute, con l'obiettivo di massimizzare i profitti e ridurre i rischi.
L'analisi della correlazione tra EURUSD e GBPUSD mostra che queste due coppie di valute tendono a muoversi nella stessa direzione, perché entrambe hanno il dollaro americano come valuta di riferimento. Il dollaro è la valuta incerta, perché il suo valore dipende dalle fluttuazioni del mercato trovandosi al denominatore, mentre l'euro e la sterlina sono le valute certe, perché il loro valore è fisso per unità e si trovano al numeratore. La correlazione tra EURUSD e GBPUSD è diretta, ma non perfetta, perché ci sono altri fattori che influenzano il comportamento delle due coppie di valute, come le condizioni economiche e politiche delle rispettive aree geografiche. Un esempio è la Brexit, se si analizza quel periodo si nota la perdita della correlazione fra le due coppie.
I cambi originali sono quelli che si basano sul valore del dollaro rispetto alle altre valute. Tra questi, ci sono alcune coppie di valute che sono influenzate dalle materie prime, come AUDUSD, NZDUSD e USDCAD. Queste sono le valute di paesi che esportano prodotti come petrolio, oro e agricoltura. Le coppie di valute più importanti sono chiamate majors.
Le coppie di valute che hanno il dollaro al numeratore hanno una correlazione diretta tra loro, cioè si muovono nella stessa direzione. Al contrario, le coppie di valute che hanno il dollaro al denominatore hanno una correlazione inversa tra loro, cioè si muovono in direzioni opposte. Questo dipende dal fatto che il dollaro è la valuta di riferimento nel mercato dei cambi.
Questo concetto è utile per capire le dinamiche del mercato e per gestire il rischio di esposizione al dollaro. Se si opera su più coppie di valute, bisogna tenere conto della loro correlazione per evitare di sovrapporre posizioni simili o contrarie.
Un altro aspetto delle correlazioni riguarda le coppie valutarie generate da due coppie originali contro il dollaro. Per esempio, se abbiamo EUR/USD e GBP/USD, possiamo ottenere il cross EUR/GBP. Questo è un errore comune tra i principianti, che usano i termini coppie e cross in modo intercambiabile, senza considerare la differenza. I cross sono derivati dalle valute originali, che sono sempre in rapporto al dollaro. Il cross non avrà mai il dollaro sia come numeratore che come denominatore. Il cross, inoltre, è un demoltiplicatore di volatilità significa che quando il mercato è volatile, tende ad avere una variazione minore rispetto alle altre valute. Questo può essere vantaggioso per gli investitori che vogliono ridurre il rischio di perdite dovute a forti oscillazioni dei prezzi.
Adesso come calcoliamo l'andamento del cross EURGBP rispetto ai due cambi originali?
EURGBP è il risultato matematico del comportamento dei due cambi originali che lo hanno creato.
EURUSD sale 1% e GBPUSD scende 2% avremo: +1% - (-2%) = EURGBP +3%
EURUSD sale 1% e GBPUSD sale 2% avremo: +1% - (+2%) = EURGBP +1%
In breve il risultato di un cross è sempre dato dalla differenza dei due cambi originali che lo generano. Questo esempio l'ho applicato a questo tris di valute ma è applicabile su tutte le coppie originali, finché il ragionamento verte sulle correlazioni classiche ed atipiche. Un evento esterno che colpisce l'andamento di un unica e sola valuta, (quindi parliamo di una correlazione specifica), esula tutto il ragionamento espresso.
La correlazione inversa tra due coppie di valute indica che esse si muovono in direzioni opposte. Per calcolare l'andamento del cross, si deve:
EURUSD +1% USDJPY -2% quindi +2% + (-2%) = EURJPY -1% ancora nel caso non fosse classica
EURUSD +1% USDJPY +2% quindi +1% + (+2%) = EURJPY +3%.
In generale se osservate i due cambi originali saprete come si muove il cross, viceversa se guardate il cross saprete come si stanno muovendo i due cambi originali.
Come ho già annunciato sul sito, voglio condividere con voi le diverse sfaccettature del trading, senza nascondere nulla. Per esempio, anche se parlo spesso di analisi fondamentale e di hedging, non li uso nel mio trading plan, perché seguo una disciplina rigorosa e perché ho le mie convinzioni personali. Tuttavia, ritengo che sia mio dovere farvi conoscere questa disciplina a 360 gradi.
FTSE MIB - Target 24000 entro prima settimana di AgostoRiprendiamo il solito aggiornamento.
Siamo in prossimità di un importante setup geometrico, che si sta configurando di Max. Idealmente il giorno ideale sarebbe tra Martedi e Mercoledì della settimana prox, ma sappiamo anche che esiste una certa tolleranza sulle giornate, derivando il setup geometrico da un modello pluriennale.
Sapevamo che il 17 / 19 Aprile sarebbe stato un Max, idealmente il Max dell'anno (come chiarito nell'analisi che vi allego:
Ad inizio Giugno speravo in ulteriore affondo, è stato un disastro per me, avendo significativamente impattato i profitti dei mesi precedenti. Avevo provato a cambiare metodo per incrementare il rendimento degli investimenti (troppo bassi, per quanto molto costanti e ripetuti nel tempo), ho deciso di ritornare al vecchio setup del sistema (TS) con probabilità > 80% di successo, questo, sarà molto difficile recuperare a Giugno e riportare il mese in positivo, ma ci proverò.
Nel seguito il punto di partenza ad oggi:
- Marzo: 25 Operazioni, 80% profittevoli, rendimento 7.9 % (target 10% - Capitale Investito 117% del Capitale target)
- Aprile: 18 Operazioni, 78% profittevoli, rendimento 2.7 %(target 10% - Capitale Investito 82% del Capitale target)
- Maggio: 28 Operazioni, 89% profittevoli, rendimento 2.7 % (target 10% - Capitale Investito 136% del Capitale target)
- Giugno: 10 Operazione, 60% profittevoli, rendimento (20) % (target 10% - Capitale Investito 100% del Capitale target)
I miei principali Errori:
1. Ho cambiato strategia a Giugno senza adeguato back-testing
2. Dopo il primo errore ho incrementato il size delle operazioni
3. Avendo un size eccessivo ho perso la tranquillità essenziale per gestire al meglio il trade, per esempio sull'ultimo TYL chiuso ieri, non ho avuto la freddezza di chiuderlo al tempo esatto (che avevo identificato 2 giorni prima), non ho seguito quindi le indicazioni del TS, che in effetti ha continuato a fornire indicazioni, statisticamente, allineate a quanto mi aspettassi
"Lesson Learned" (come dicono gli Americani)
1. Non importa se si fa un errore o meno, devo concentrarmi sul medoto che uso
2. Se gli errori superano la percentuale attesa devo rimettere in discussione il TS, e comprendere dove ho sbagliato e se il caso adottare le giuste contromisure
3. Il size delle operazioni devono sempre essere tali da consentire una gestione ottimale. Sovraesporsi, anche negli scenari in cui il mercato si comporta come da attese, porta ad una pessima gestione del trade.
4. La gestione del Trade, al di là del metodo usato, fa sempre la differenza.
So di avere scritto delle banalità ed ovvietà, le scrivo qui per ricordarle sempre, anzi probabilmente le riprenderò più spesso-
Ci riprovo, avevo realizzato un ottimo profitto in 3 mesi, pazienza.
DISNEY - debolezza relativa. Piano Settimana 25DISNEY non è stata in grado di recuperare nonostante il recente rally degli indici azionari mostrando estrema debolezza e un down trend senza difese sul weekly. Al primo accenno di ritraccio dei mercati, la società di entertainment potrebbe accelerare al ribasso. La candela weekly, seppur in bassa volatilità, rappresenta un set up di vendita.
USD (Dollar Index) sul weekly avvia un deciso swing low. Operatività preferibilmente short settimana prossima sulla valuta americana.
Piano trading settimana prossima.
EURUSD : LONG - avvia swing high con convinzione in linea con la mia view long di medio periodo. Settimana prossima osserverò il daily per ricercare dei posizionamenti in acquisto.
GBPUSD : LONG - prosegue il movimento di forza. Ho appena chiuso un trade in gain su questo mercato, attendo ritracciamento e nuovi set up sul daily.
USDJPY : LONG - Estrema debolezza per la valuta giapponese. Operatività solo long. Tuttavia difficilmente opererò a favore del dollaro. Comunque lo tengo in watchlist in caso di cambio di scenario.
AUDUSD: FLAT - struttura di prezzo abbastanza confusa in questo momento, resto in attesa di un chiarimento.
NZDUSD: FLAT - prosegue lo swing high sul weekly. La mia view su questo mercato è diventata recentemente ribassista. Resto in attesa di conferme weekly per posizionamenti short.
USDCAD : SHORT - break down dell'ampio canale laterale. La mia view diventa ribassista e attendo ritracciamento sul daily per posizionamenti short.
OIL: FLAT - Nessuna novità. Mercato indecifrabile e non tradabile attualmente.
GOLD : LONG - candela settimanale di preparazione dell'atteso swing high. Da tempo aspetto di entrare in acquisto sul gold. La mia view è long e siamo in una zona di acquisto molto interessante. E' necessaria la convalida con la rottura dei massimi della candela weekly per cercare posizionamenti. Comunque settimana scorsa sono già entrato LONG su silver XAGUSD, mercato correlato.
S&P500: FLAT. Movimento troppo esteso, siamo lontani da ema20 weekly. Attendo ampio ritraccio.
NASDAQ: FLAT - Resto ancora fermo. Movimento rialzista molto esteso e lontano dalla ema20, attendo ampio ritraccio.
DAX40: FLAT - Siamo in una zona di vendita e non mi piace entrare a questi livelli. Resto in attesa di un ritracciamento.
BTCUSD: FLAT. Candela settimanale che sembra chiamare un avvio di swing high. Vengo da un pesante Stop Loss su questo mercato. Preferisco adottare un approccio cauto e aspettare maggiori conferme per rivalutare posizioni in acquisto.
US Stocks: watchlist della settimana - LONG Pepsi (PEP), Visa (V). SHORT: Disney (DIS - vedi analisi), BAC (Bank of America), CVX (Chevron).
****segui questo post se ti interessa la mia operatività real time
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
IWC/SPY: L'INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICOL’obiettivo dell’analisi è quello di creare un indice capace di esplicitare le aspettative del mercato sul tema “ciclo economico” utilizzando due particolari ETF sul mercato azionario.
1. MICRO CAP E LARGE CAP
Iniziamo l’analisi andando a ricordare la differenza tra le società a micro e larga capitalizzazione.
• Le società a micro-capitalizzazione sono considerate le più “piccole” della classe, presentando dimensioni ridotte. La loro attività commerciale è tipicamente concentrata a livello regionale: per questo motivo esse sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori e, dunque, fortemente sensibili alle condizioni economiche. Un ETF che replica il movimento delle stesse è l’iShares Micro-Cap, con ticker “IWC”
• Le società a larga-capitalizzazione sono, al contrario, “le prime della classe”: essendo multinazionali, godono di un commercio globale e, per lo stesso motivo, non sono fortemente dipendenti dalla domanda dei consumatori statunitensi quanto le precedenti, riuscendo ad esportare i loro prodotti al di fuori dei confini nazionali. Gran parte delle società dello SPY, l’ETF dell’S&P500, presentano queste caratteristiche
La trattazione dei due punti precedenti è stata importante per un motivo semplice:
• L’ETF delle micro-cap, “IWC”, è molto più ciclico se rapportato a quello sulle large-cap, “SPY”
È importante ricordare il concetto secondo il quale:
• Una società (o paniere di azioni) è definita “ciclica” quando la sua capacità di generare utili è fortemente dipendente dalle condizioni economiche, catalizzate, tra le altre cose, dai consumi
Se è vero che IWC presenta una ciclicità superiore a SPY, dovrebbe essere altrettanto vero che il primo (IWC) mostrerà una correlazione maggiormente positiva rispetto al secondo (SPY) se correlato ad alcuni dati macroeconomici chiave a livello statunitense.
Per questo motivo sarà ora calcolata la correlazione dei due ETF con il PMI manifatturiero e con la sezione “business activity” dell’ISM sui servizi:
• Per SPY:
• PER IWC:
Come da ipotesi, è possibile osservare come le micro-cap siano più legate all’intensità economica rispetto alle large-cap.
La superiorità ciclica è ancora più apprezzabile osservando la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici sopra raffigurati con il prodotto interno lordo statunitense misurato anno/anno:
2. I DIVERSI RISCHI CHE PRESENTANO LE DUE CLASSI
Le due classi di società presentano dei rischi diversi.
Partiamo dal presupposto che un indice azionario, nel medio-lungo periodo, tende a crescere o decrescere all’aumentare o al contrarsi degli utili societari delle aziende all’interno del paniere. Questo è mostrato nella grafica successiva, che correla l’andamento di prezzo dell’S&P500 con i relativi EPS (earning per share, utili per azione):
È proprio da quest’ultimo concetto che deriva una grande differenza tra le due classi:
• Gli utili societari delle micro-cap tendono ad essere più vulnerabili rispetto a quelli delle large
Avendo le più piccole “un capitale limitato”, saranno quelle che più beneficeranno di un contesto economico favorevole (fasi del ciclo economico di ripresa ed espansione) ma che più performeranno in negativo in condizioni sfavorevoli (fase del ciclo economico di rallentamento e recessione). Perché?
• Le micro tenderanno più a beneficiare di fasi economiche favorevoli rispetto alle large poiché avranno uno spazio di crescita maggiore rispetto alle altre, con bilanci già consolidati. Si può dunque affermare come il rendimento offerto dagli utili delle micro, nelle stesse fasi, sarà più alto
• In fasi economiche sfavorevoli accadrà il contrario: saranno gli utili delle micro a soffrire maggiormente, mentre quelli delle large si manterranno più resilienti
Il maggior potenziale di crescita o, nel caso contrario, di decrescita delle micro-cap conferisce loro maggior volatilità e, per lo stesso motivo, maggiori potenziali di guadagno o perdita.
Da qui deriva il diverso rischio associato a “IWC” e “SPY”.
Prendiamo ora in considerazione i due ETF in due momenti storici (2008-2011 e 2020-2022) in maniera tale da osservare le loro diverse prestazioni in fasi economiche diverse.
Prestazioni dei due ETF nella recessione immobiliare (luglio 2007-marzo 2009):
• -64.9% per le micro
• -56.6% per le large
Prestazioni nella successiva ripresa (marzo 2009-maggio 2011):
• +150.75% per le micro
• +103.5% per le large
Consideriamo ora l’ultimo triennio:
Prestazioni dei due ETF nel crollo covid (febbraio 2020-marzo 2020):
• -45.5% per le micro
• -35.6% per le large
Prestazioni nella successiva ripresa-espansione (marzo 2020-marzo 2021/dicembre 2021):
• +193% per le micro
• +120% per le large
Prestazioni nel bear market del 2022:
• -36% per le micro
• -27.7% per le large
Ipotesi confermate:
• Le micro tendono a sovraperformare in condizioni economiche favorevoli, mentre le large in quelle sfavorevoli
Ricordate: la volatilità è considerata sinonimo di rischio!
3. IWC/SPY: L’INDICE DI SENTIMENT SUL CICLO ECONOMICO
Costruiamo l’indice di forza tra IWC e SPY:
Cosa potrà mai esprimere questo indice di forza viste e considerate le migliori performance di IWC nelle fasi di ripresa/espansione economica e quelle migliori di SPY in rallentamento/recessione?
• Rappresenterà il sentiment (o le aspettative) degli investitori sulla particolare fase del ciclo economico!
È ormai noto che le loro mosse siano sempre catalizzate dalle loro aspettative. In base al movimento dell’indice di forza, sarà possibile capire il loro sentiment.
La conferma della funzione di questo indice di sentiment arriva dalla correlazione positiva che esso stesso mostra con il prodotto interno lordo, misurato a/a:
O, ad esempio, con il PMI manifatturiero e con il sentiment dei consumatori:
La differenza (e la potenzialità) di questo indice di sentiment rispetto ai dati macroeconomici è il seguente:
• Esso è il risultato delle aspettative degli investitori, mentre i dati macroeconomici derivano da formule matematiche
Inoltre:
• I dati macroeconomici sono comunicati a livello mensile, a differenza dell’indice di forza il cui suo sviluppo avviene a cadenza giornaliera
Così possiamo schematizzare:
Concludiamo l’analisi affermando che ad un rialzo dell’indice corrisponderà generalmente risk on, al contrario risk-off: questo è certificato dalla correlazione nagativa dello stesso con il VIX:
L’analisi termina qui ma…la serie di analisi incentrata sullo stesso indice, iniziata lunedì 19, no!
La prossima avrà come obiettivo quello di utilizzare lo stesso in ottica investimento, principalmente per il settore azionario e obbligazionario.
Alla prossima!
YEN PRONTO AL RESPIRO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 20.06.2023
YEN PRONTO AL RESPIRO?
-CONTESTO
Settimana che si focalizzerà sulla Bank of England e sulla relativa decisione sui tassi di interesse, con le attese di un rialzo del costo del denaro di 25Bp, rialzo pressocch+ obbligato visto il livello ancora altissimo di inflazione, che si attesta nell’ultima rilevazione all’8.7% che sebbene lontano dai picchi del 11.1% rimane ancora particolarmente lontana dai target del 2% e la forza espressa dall’economia del Regno Unito preoccupa la BOE sulla possibile spirale salari -Inflazione.
In attesa di questo appuntamento, stanotte abbiamo letto le minute della RBA, che dopo un rialzo tassi a sorpresa nell’ultima riunione continua a tenere toni aggressivi, la lotta all’inflazione non è terminata e il lavoro da fare è ancora tanto, tuttavia il dollaro australiano, dopo un lungo rally rialzista oggi sembra aver incassato male il colpo della PBOC.
La banca centrale cinese stanotte ha effettuato taglio del costo del denaro, per tentare un rilancio dell’economia che ancora non sembra aver ripreso il suo consueto ritmo espansivo sebbene i lockdown siano terminati da tempo. La paura di una fase lunga di rallentamento economico da parte della Cina sembra aver colpito anche i partner commerciali quali Australia e Nuova Zelanda.
Da non sottovalutare oggi i diversi speech dei componenti board della FED e anche della BCE che potrebbero dare conferme o smentite di quella che sembra una chiara linea di aggressività da aprte delle banche occidentali.
-FOREX
Il menrcato valutario è alle prese con un dollaro USA debole che sconta pesantemente il nulla di fatto da parte della FED nell’ultima riunione, portando le quotazioni del dollar index a 102.30 con primi suporti plausibili a 102.25 per poi mirare ai minimi di 102.00.
La debolezza del dollaro usa porta a spinte rialziste delle majors concorrenti, con eurusd che completa una buona flag lateral ribassista, preludio a nuovi allunghi che trova supporti a 1.0910 e potenziali allunghi a 1.0975. Simile il quadro tecnico per la sterlina che trova i supporti a 1.2780 per potenziali allunghi rialzisti a 1.2850, ma prima della BOE tutto potrebbe essere valido pertanto massima cautela sugli asset gbp.
Attenzione sul dollaro australiano sul quale pesa ora una necessità tecnica di storno ribassita, sostenuta da un quadro non brillante per il rallentamento economico cinese che penalizza il partner commerciale australiano. Pertanto, i supporti di 0.6775 potrebbe essere violato con approdi a 1.6760
-EQUITY
Giornata di ribassi per il comparto equity, con il dax che rompe i minimi di 16109 e sembra puntare dritto ai supporti di 16040 con potenziali allunghi verso 16000 pnt.
Toni ribassisti anche per il resto d’Europa con l’Italia in territorio negativo a -0.40% con il test dei supporti a 27630 pnt rotti i quali potremmo andare a testare 27140pnt.
Anche l’asia non fa bene con i tagli tassi della PBOC, i listini sono pesanti, con il nikkeri che segna un -0.70% ma fa peggio Hong Kong con un -1.70% che si apre ore a dei break out ribassisti sotto 19500 pnt
Per l’indice tecnologico americano si configurano i primi potenziali break out dei minimi di breve a 15050 pnt per aprirsi a 14800 pnt, ma ricordiamo che ieri gli americnai sono rimasti in festa, e solo oggi ripartiranno i desk d’oltre oceano.
-COMMODITIES
Gold ancora fermo sotto i 1960 $ ma senza tuttavia attaccare i supporti a 1936$ il che lascia le quotazioni in una netta area di compressione che non porta a nessuna chiara direzionalità.
Piu tonico il settore energy, con il wti che riattacca i massimi a 72$ con i primi supporti a 70.90 per poter attaccare poi 73.80$
Anche il Ngas inizia a valutare le prospettive per il prossimo inverno,che resta come sempre un’incognita sulle temperature che ci aspettano e pertanto la possibilità di dover far fronte ad una forte domanda porta le quotazioni al test dei massimi di periodo a 2.70$ con possibili allunghi verso i 3$
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LARGE, MID E MICROCAP: ANALISI DEI TREND E CORRELAZIONI MACROL’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare i trend delle società a grande (S&P500), media (Russel 2000) e micro-capitalizzazione (ETF di iShares “IWC”), con focus su alcuni indici di forza e correlazioni macroeconomiche.
1. LE “LARGE-CAP”
Come si è conclusa la settimana “dell’inflazione al 5.3% e dei tassi di interesse rimasti invariati”? Osserviamolo nella grafica successiva reperita da Finviz.com:
Tutti i settori in positivo. Il podio è riservato al settore tecnologico (+4.11%), al settore ciclico (+3.66%) e al settore dei materiali di base (+2.9%). Essendo i primi due settori quelli maggiormente acquistati in una condizione di propensione al rischio, è possibile affermare come la settimana passata sia stata di “risk-on”.
Volendo essere ancora più precisi, di seguito i migliori cinque sottosettori:
La grande propensione al rischio è ben testimoniata dai livelli del VIX che hanno raggiunto valori di 13 punti e mezzo circa (valori che non si osservavano dal febbraio del 2020):
Ricordate:
• Il VIX è definito come l’indice di paura dell’S&P500 dal momento in cui esso tende a registrare degli incrementi al manifestarsi di ribassi (più o meno violenti) del benchmark. Importante la soglia dei 20 punti, considerata lo spartiacque tra la “tranquillità” (risk on, < 20) e “l’incertezza” (risk off, > 20)
Analizziamo l’S&P500 dal punto di vista tecnico:
Il benchmark ha definitivamente superato la resistenza dei 4300$ (superando, di fatto, il massimo del “mini bull market” di agosto 2022 e confermando la rottura al rialzo del triangolo ascendente) e ora si dirige verso la successiva struttura dei 4600$; da non escludere un ritracciamento del prezzo a causa di potenziali prese di profitto e di territorio di ipercomprato (RSI a valori di 73 punti).
La distanza dai massimi storici si attesta a poco più di 9 punti percentuali.
E il Russel 2000?
2. LE MID-CAP: IL RUSSEL 2000
La forza espressa dal Russel 2000 (ticker “RUT”) è notevolmente inferiore rispetto a quella dell’S&P500:
• Il suo prezzo si ritrova all’interno di un canale di lateralizzazione da più di un anno, tra la struttura a 1690$ e quella a 1900$; è possibile affermare come esso sia ancora testimone di un mercato ribassista
Nell’immagine successiva è possibile osservare le più importanti strutture di prezzo:
La maggior forza del benchmark principale rispetto a quest’ultimo è esplicitato dall’indice di forza SPX/RUT:
Perché questa maggior forza?
Il Russel 2000 è più sensibile all’intensità economica di quanto lo sia l’S&P500.
• Il Russel 2000 è l’indice azionario rappresentativo delle società a media capitalizzazione di mercato. Le loro attività sono principalmente concentrate all’interno dell’area degli Stati Uniti, a differenza delle società dell’S&P500, formato da tante società multinazionali che, come dice il nome stesso, godono di commerci più “geograficamente” diversificati.
Il Russel 2000 è quindi dipendente dalla domanda interna dei consumatori statunitensi: se quest’ultima aumenta, le società all’interno dell’indice registreranno maggiori vendite, maggiori utili e quindi dei rialzi in borsa. Dal momento che i consumi sono il principale catalizzatore dell’economia americana, ne conviene la correlazione Russel-PIL.
Dimostriamo tutto ciò, osservando le correlazioni positive esistenti tra l’indice azionario stesso, il PMI manifatturiero e l’indice dell’attività economica sui servizi:
Esse sono positive! Correlando i due dati macroeconomici al prodotto interno lordo statunitense anno/anno, abbiamo la conferma di ciò che è stato espresso precedentemente.
Per chi non sapesse a cosa si riferiscono i due dati macroeconomici:
• PMI MANIFATTURIERO: Il PMI manifatturiero è un indicatore capace di esplicitare la forza o la debolezza dell’omonimo settore attraverso il sentiment dei direttori agli acquisti del settore stesso.
Quando il dato si trova al di sopra dei 50 punti, il settore è da considerarsi “in espansione”; in caso contrario, in “contrazione”
Ho parlato in maniera specifica del dato nell’analisi al link:
• INDICE BUSINESS ACTIVITY DELL’ISM SUI SERVIZI: è un rapporto che fornisce una panoramica sull’attività commerciale nel settore dei servizi; come per il PMI manifatturiero, esso oscilla tra valori superiori o inferiori a 50 punti, dove questi ultimi rappresentano lo spartiacque tra l’espansione ( >50) e contrazione (<50) del settore stesso
I settori manifatturiero e dei servizi sono fondamentali per l’economia statunitense (non per altro sono state osservate le correlazioni positive nella figura precedente).
3. LE MICROCAP
Osserviamo l’andamento di prezzo dell’ETF di iShares “IWC”, che replica un indice composto da società statunitensi a micro-capitalizzazione:
Grafico molto simile al Russel 2000:
• Dopo l’enorme rialzo dal minimo del marzo 2020 ai massimi dell’anno dopo, il prezzo ha visto una lateralizzazione terminata con un breakout ribassista a gennaio 2022. Il prezzo, negli ultimi mesi, si ritrova ad oscillare tra la resistenza dei 130$ - 137$ e l’importante supporto (più volte testato) dei 100$. Interessante la formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista
Calcoliamo ora l’indice di forza relativa tra Russel 2000 e IWC (RUT/IWC):
Lampante la forza maggiore espressa dal Russel 2000 rispetto alle micro-cap. Perché?
• Se è vero che le large-cap operano su scala globale e le mid-cap su scala nazionale, è altrettanto vero che le micro-cap presentano “un raggio di azione” ancora più ristretto, talvolta regionale.
Questo significa che esse saranno ancora più impattate dalla ciclicità dell’economia rispetto alle due precedenti
Quest’ultimo punto è ben osservabile se si osservano le correlazioni tra i due dati macroeconomici citati nel paragrafo precedente e “IWC”:
Paragonando le correlazioni dei dati macroeconomici con “RUT” (RUSSEL) e con “IWC” vi renderete conto di come quelle osservabili per quest’ultimo siano più intense nel tempo, proprio a denotare una ciclicità superiore.
In un processo di rallentamento economico (quello attuale, nella fattispecie) saranno gli utili delle micro-cap ad essere impattati più negativamente rispetto alle mid-cap: da questo ne deriva un indice di forza “RUT/IWC” rialzista.
Abbiamo dunque le società a larga capitalizzazione che sovraperformano quelle a media; queste ultime, a loro volta, sono più forti delle micro.
Cosa vorrà mai dire questo?
Ciò sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andremo ad analizzare variabili correlate e un potenziale scenario di investimento.
Qualora qualche concetto non fosse stato chiaro, commentate pure. Buona settimana!
Gold e Silver, curiosità importanti."Le materie prime hanno influenzato l'intera storia umana, hanno causato guerre, portato la pace, stimolato spedizioni in terre sconosciute, dato vita a incredibili operazioni di spionaggio, stabilito nuovi equilibri fra paesi e uomini".
Antonio Giraudo.
Chiunque, io per primo, rileggendo articoli che liquido per scontati, scopro che molte volte c'è sempre qualcosa che ancora devo apprendere. Ma il lavoro svolto, è in particolar modo indirizzato a chi approccia il mondo finanziario-economico ed il trading on line, offrendo una didattica semplice nel linguaggio e facile da comprendere per approcciare l'operatività.
Premessa dovuta per consigliare, al compimento dei primi passi, di iniziare studiando pochi, pochissimi strumenti finanziari per comprenderne a fondo tutti gli aspetti. Troppi asset assieme non permettono, o quantomeno confondono, l'apprensione dello strumento. Questo non vuol dire evadere il tanto lavoro che viene richiesto per poter trarre profitto da questa disciplina. Quando iniziai non vi era tutto il materiale che oggi si reperisce in rete, studiai libri, (non ricordo quanti), rimasi sveglio giorno e notte per osservare il minimo movimento dei prezzi nei grafici e comprenderne le motivazioni, osservarne i modelli che si ripetevano con sistematicità. Voglio dire che scegliendo uno o due asset e approfondendoli, non si rischia di perdere il focus principale. Nulla vieta, a seguire, di aggiungere ed acquisire la conoscenza di nuovi strumenti.
Oro e Argento sono due metalli preziosi, correlati fra loro, ma se dovessimo trovare una differenza in campo analitico fondamentale potremmo definire l'argento più industriale dell'oro. Di conseguenza si evince che l'argento risponde bene sia visto come bene rifugio che come materia prima industriale. Per far comprendere quanto l'argento possa essere legato anche ad un analisi di carattere fondamentale basti vedere la discesa avuta l'11 maggio 2023, all'uscita di trimestrali sotto le attese, di aziende che ne fanno domanda.
L'argento rispetto all'oro è un mercato tendenzialmente più volatile e bisogna sapere che è 4 volte più piccolo per dimensione, (sappiamo quanto è preziosa la volatilità per tutti i colleghi traders). In qualsiasi caso sono due metalli molto legati al fattore domanda/offerta. L'argento viene utilizzato in una miriade inimmaginabile di campi: vi sono i vettori spaziali che lo utilizzano in maniera importante, le autovetture ne posseggono buona quantità, se poi consideriamo le automobili elettriche ancor più; viene utilizzato nella depurazione dell'acqua, negli specchi, all'interno dei pannelli fotovoltaici, nell'elettronica, in campo odontotecnico, l'argento viene utilizzato quasi dappertutto. Qual è la differenza rispetto all'oro? L'Argento viene recuperato in minima parte, mentre l'oro come ben si può immaginare ha un recupero importante. Basti pensare che a parte qualche tonnellata affondata assieme ai galeoni spagnoli, la quasi totalità dell'oro estratto è a tutt'oggi fruibile.
Guardiamo cosa influenza sensibilmente questi due metalli.
- Non credo di dover spendere molte parole sui tassi d'interesse, è materia dei giorni nostri. Stiamo osservando come l'aumentare dei tassi da parte delle banche centrali per combattere l'inflazione stia influenzando gli interi mercati azionari, obbligazionari, delle valute e non fanno sicuramente eccezione i mercati delle commodities.
- Molto importante domanda e offerta, una forte domanda fa lievitare il prezzo mentre scarsa domanda lo abbassa. Stesso discorso per l'offerta, se vi è gran quantità di prodotto il prezzo è basso, se il prodotto scarseggia, se la produzione è bassa, il prezzo aumenta.
- L'avversione al rischio è facilmente spiegabile con l'apprezzamento dell'oro quando vediamo mercati molto nervosi, ancor più se vi sono motivazioni geopolitiche. L'oro è la materia prima per eccellenza che negli anni si è sempre continuata ad apprezzare, di conseguenza quando gli investitori non vogliono rischiare, acquistano oro. Lo S&P 500 possiamo affermare che è il benchmark per eccellenza dell'azionario, (riskon), se sale, per le dinamiche spiegate in precedenza, scende l'oro, se scende, viceversa, sale l'oro (riskoff). Non dimentichiamo che è strettamente correlato inversamente anche al Dollaro americano; l'oro si paga in dollari, un dollaro debole rafforza l'oro, un dollaro forte indebolisce l'oro.
- I prezzi energetici non credo si prestino a particolari domande. E' normale che se aumenta il prezzo del petrolio, del gas, del carbone, necessari all'estrazione, il trasporto e la lavorazione dei metalli preziosi, di conseguenza viene impattato il costo della materia prima.
- Quello che magari bisogna approfondire un po' è la stagionalità, mentre con altre commodities ha un impatto diretto, con i metalli è soprattutto legata al precedente fattore elencato, ovvero i prezzi energetici, per la stessa ragione che se aumenta il gas impatta oro e argento. Esempio: il gas vive di costi in base alla stagionalità. In estate vi è poca domanda che cresce d'inverno. Come si evince è tutto collegato; ma tutto estremamente importante al fine di fare le proprie valutazioni operative.
Se si vuole fare del trading la propria professione, (io affermo sempre, un aiuto al vostro stipendio mensile sicuro, o ancora, una forma d'investimento alternativo), tutte questi meccanismi di mercato bisogna farli propri.
Eur/Usd: Ritorna il trend rialzistaBuongiorno a tutti,
eccomi qui per la solita view settimanale di un mercato che ritengo interessante in ottica di trading per i prossimi giorni.
Il mercato in questione è Eur/Usd.
Il cambio infatti ha creato una price action che conferma il trend rialzista partito con il minimo di fine settembre.
Ritorno dei compratori nelle ultime due settimane con aumento di volatilità proprio dopo il pullback dei prezzi da 1,1050 fino in area 1,0700.
In ottica operativa quindi il mio piano sarà esclusivamente long ovvero seguirò in "End Of Day" l'evoluzione dei prezzi di euro cercando di trovare qualche spunto di conferma rialzista.
Tutti i trigger che si possono formare al di sopra di 1,0750 verranno analizzati per un trade long e solo un ritorno al di sotto di questo livello fallirebbe la mia view bullish.
Al momento quindi non ci sono entry trigger ma una struttura interessante da osservare per cercare conferme di acquisto.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
VIX e SP500: chi dei due mente?Il VIX è tornato a livelli di Febbraio'20 quando l'indice SP500 segnava 3388,50 punti. Il VIX oggi segna 14,29 con l'indice americano che oggi segna 4482 ed è sui massimi relativi del 2023. Ad oggi dista 7,2% dai massimi assoluti toccati a Gennaio'22 a 4808 punti.
Il fatto su cui portare attenzione è che il VIX ha fatto i minimi l'8 Giugno a 13,50 e poi ha ripreso a salire, anche se SP500 sta continuando a salire.
Il VIX è detto anche " indice della paura " misura il livello di volatilità attesa dell'indice S&P500 nei prossimi 30 giorni che e' implicito nelle quotazioni delle opzioni su SP500. Pertanto una sua risalita indica un probabile incremento di volatilità sul mercato.
Incrementi di volatilità corrispondono a fasi di correzione degli indici principali in particolare SP500, per cui l'attuale comportamento del VIX deve suonare come campanello di allarme.
Una guida per i trader alla settimana a venire: la BoE e Powell Il Regno Unito riceve particolare attenzione questa settimana, in cui otteniamo l'IPC (21/6 alle 16:00 AEST) e la riunione della BoE (22/6 alle 21:00 AEST). La BoE quasi certamente aumenterà di 25bp, ma il movimento della GBP dipenderà dal tono della dichiarazione rispetto ai 34bp di aumento previsti per la riunione di agosto. GBPUSD sta testando 1,2800 e i clienti sono orientati verso una posizione corta.
In Europa, i dati sono scarsi, ma avremo 9 relatori della BCE e il mercato ritiene fermamente che aumenteranno il tasso di interesse il 27 luglio (la prossima riunione). EURUSD punta a raggiungere quota 1,1000.
Negli Stati Uniti, lunedì abbiamo la festa del Juneteenth e durante la settimana otterremo dati di secondo livello: permessi di costruzione, avvi di nuove costruzioni, vendite di case esistenti, indicatori principali, richieste di sussidio di disoccupazione, PMI globali S&P. Il momento clou saranno gli 11 relatori della Fed e soprattutto il Presidente Powell, che testimonia alla Camera e al Senato (rispettivamente il 22/6 e il 23/6). Il mercato prevede un ulteriore aumento dei tassi da parte della Fed e poi hanno finito, contrariamente alla previsione centrale della Fed per altri 50bp quest'anno - qualunque cosa la Fed stia vendendo, il mercato non sta comprando.
Nel mercato azionario, il NAS100 ha superato i massimi del ciclo precedente, recuperando la sua buona forma, avendo ora registrato un rialzo del 4,1% negli ultimi 5 giorni - la tendenza del dolore rimane al rialzo. Il movimento del NAS100 è superato solo dalla bestia che è il JPN225, anche se se si calcola il NAS100 vediamo che l'indice è salito del 5,4% negli ultimi cinque giorni (come anche il GER40).
La Cina avrà un ruolo nel guidare l'AUD con ulteriori misure di allentamento attese, dove il mercato si aspetta che la PBoC riduca il tasso primario (previsto per il 20/6 alle 11:15 AEST) - USDCNH ha trovato recentemente migliori acquirenti, il che si riflette in un dollaro statunitense più debole su tutte le principali valute del G10, mentre l'indice HK50 sta andando bene e ha superato il livello chiave di 20.000 - c'è stata un'attenuazione a livello di politica interna in Cina nelle ultime due settimane e sembra che abbiamo raggiunto il picco della paura per la Cina.
In Giappone, un altro orientamento accomodante da parte della BoJ per riaffermare la sua posizione ultra-dovish e JPY rimane la valuta di finanziamento numero uno e il giocatore più debole nell'universo delle valute - tutti sono ora in posizione corta fino al midollo. Guardate un grafico giornaliero di ZARJPY, è aumentato per 12 giorni consecutivi ed è in pieno vigore.
Una considerazione da fare mentre guardiamo l'IPC del Giappone nella prossima settimana è che il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato che non ci sarà alcuna elezione anticipata - in teoria, questo offre un'opportunità alla BoJ di Ueda per tentare un aggiustamento del YCC alla riunione di luglio - sarebbe una grande cosa per i mercati valutari se si muovessero, ma è discutibile.
In America Latina, la banca centrale del Messico entra in azione (23/6) e vedremo se agiranno ulteriormente sulla politica monetaria... prima di ciò, otteniamo l'IPC che potrebbe influenzare la decisione.
POWELL RALLENTA MA LE PROIEZIONI DICONO ALTRO!Condivido questo piccolo articolo dopo la riunione di ieri sera di Jeremy Powell.
"Quasi tutti i responsabili politici ritengono che ulteriori rialzi dei tassi saranno appropriati quest'anno", ha detto il presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
Nonostante questa dichiarazione, la banca centrale ha mantenuto invariato il suo tasso di riferimento, interrompendo la sua striscia di 10 rialzi consecutivi in 14 mesi.
Dopo 1 anno di continui rialzi dei tassi d'interesse, i rappresentanti del FOMC hanno scelto di non aumentare di ulteriori 25 punti base, l'attuale tasso al 5,25%.
Normalmente una mossa di questo tipo è vista come possibile punto di pivot (inversione), ma qui lo scenario sembra diverso.
Analizzando le proiezioni aggiornate, si possono evidenziare cambiamenti peggiorativi rispetto le proiezioni di marzo.
Il tasso di disoccupazione è stato rivisto al ribasso, dal 4,5% al 4,1%.
Questo è il riflesso di un mercato del lavoro, che nonostante i tassi d'interesse alzati a livello record, rimane resiliente (vedi ultimi dati NFP).
Il PIL è stato rivisto a rialzo dallo 0,4% all'1%, con un occhio ottimista sulla crescita del paese.
Nonostante l'inflazione Headline continua a scendere, l'inflazione core pce è stata rivista a rialzo, dal 3,6% precedente al 3,9% attuale.
Nelle proiezioni economiche del Federal Open Market Committee, l'aspettativa mediana per il tasso dei fondi federali di fine 2023 è aumentata al 5,6%, dal 5,1% della riunione di marzo.
Questo ci mostra che ulteriori 25-50 punti base potrebbero essere presi in considerazione dai membri FOMC.
Punti salienti della riunione:
-Powell ha sottolineato che nessuno dei membri del FOMC ha previsto un taglio dei tassi per il 2023.
-Guardando all'inflazione PCE core negli ultimi sei mesi, non ci sono stati molti progressi.
-La Fed sta osservando gli immobili commerciali con molta attenzione, ha detto.
Gran parte di questo è nelle banche più piccole, ma è ben distribuito. Quelle banche che hanno un'alta concentrazione di prestiti CRE saranno le più colpite.
Come stanno reagendo i principali asset?
- Il dollaro ha registrato un apprezzamento dello 0,5% subito dopo la notizia.
- I rendimenti americani hanno ripreso a salire, portando a ribasso la curva 10-2 anni
- Gli indici azionari hanno aperto le prime contrattazioni in territorio negativo.
Conclusione?
Lo scenario che potremo vedere nelle prossime settimane rimane lo stesso di questo mese, un dollaro che rimane in territorio di apprezzamento con i principali asset forex in sofferenza (EUR/USD e GBP/USD).
Vi ricordo che oggi pomeriggio sarà il turno della BCE.
Per quanto riguarda l'oro, dopo questi dati, lo vedo leggermente in sofferenza, con i rendimenti e i tassi reali che salgono.
Buon Trading a tutti
Bitcoin: 25.000$ può essere un buon punto di ingresso?Bitcoin, la criptovaluta più popolare e riconosciuta al mondo, ha avuto un percorso tumultuoso sin dalla sua creazione nel 2009. Nel corso degli anni, ha subito una volatilità estrema, grandi oscillazioni di prezzo e cicli di mercato frequenti. Mentre la criptovaluta continua a evolversi, investitori ed appassionati si chiedono spesso qual è il momento giusto per entrare nel mercato. Con Bitcoin attualmente quotato intorno ai 25.000$, molti si domandano se questo possa rappresentare un punto di ingresso favorevole.
Prima di analizzare la situazione attuale, è importante notare che il mercato delle criptovalute è estremamente speculativo e soggetto a rischi considerevoli. Il valore di Bitcoin, come altre criptovalute, può essere influenzato da una molteplicità di fattori, tra cui il sentiment di mercato, gli sviluppi regolatori, i progressi tecnologici e gli eventi macroeconomici.
Considerando la domanda in oggetto, se 25.000$ rappresenti un buon punto di ingresso per Bitcoin, è importante valutare il contesto più ampio. Il prezzo di Bitcoin ha subito significative fluttuazioni nel corso della sua esistenza, raggiungendo un massimo storico di quasi 65.000$ nell'aprile 2021 prima di subire una brusca correzione. Questa volatilità rende difficile prevedere con certezza quale sarà il futuro andamento dei prezzi.
Tuttavia, ci sono alcuni elementi da considerare quando si valuta l'opportunità di entrare nel mercato di Bitcoin. Inanzitutto la questione relativa al ciclo dell'halving, casualmente corrisposto in passato ai cicli di liquidità delle banche centrali. Poi alla questione legata alla macroeconomia, la quale sembra iniziare a volgere a favore di una nuova espansione, la quale potrebbe impattare in maniera positiva sul prezzo di Bitcoin. La demonizzazione statunitense, altresì, gioca un ruolo negativo nel processo di crescita della capitalizzazione del padre delle crypto.
Se guardiamo all'analisi tecnica, il prezzo di BTC mostra un pattern fin troppo chiaro: un pull-back in zona FWB:25K accompagnato da un RSI (finalmente) scaricato. Potrebbe quindi graficamente crearsi un contesto interessante.
LA POSSIBILE SPIEGAZIONE DEI TREND RIALZISTI DEI LISTINI EUROPEIL’obiettivo dell’analisi è quello di cercare di spiegare il trend rialzista dei principali listini europei attraverso un’analisi macroeconomica. Come scoprirete, alcuni dati macroeconomici hanno la capacità di influenzare l’andamento dei listini europei.
Con la BCE alle porte, si potrà presto assistere ad un nuovo impulso ribassista del DAX, FTSEMIB, CAC40 e IBEX35?
Argomenti dell’analisi:
• L’importanza del dato sulla fiducia dei consumatori
• Il suo impatto sul PIL e su altri dati macroeconomici
• La sua correlazione con i listini europei
• Il catalizzatore “tasso di inflazione”
• Lo ZEW: un importante leading indicator per il futuro degli indici azionari
Buona lettura.
1. L’IMPORTANZA DEL DATO SULLA FIDUCIA DEI CONSUMATORI E IL SUO IMPATTO SULL’INTENSITA’ ECONOMICA E SUI QUATTRO INDICI AZIONARI EUROPEI
Il dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, misurato dall’European Commission, è tra i più importanti.
Esso fornisce una misura della fiducia dei consumatori dell’Area Euro nell’attività economica e viene elaborato grazie ad un’indagine effettuata su circa 2300 consumatori dell’omonima area, dove gli intervistati rispondono a quesiti riguardanti le prospettive economiche correnti e future. Esso è mostrato nella grafica seguente:
Perché il dato è così importante da osservare? È probabile che la figura successiva chiarisca il motivo:
Esso è fortemente correlato (positivamente) al prodotto interno lordo dell’omonima area misurato anno/anno; quest’ultimo è il dato principale per stabilire il livello di intensità economica (in base alla ricchezza prodotta).
Il legame tra i due dati macroeconomici è presto spiegabile:
• Se i consumatori sono fiduciosi, è altamente probabile che spenderanno denaro in beni durevoli, non durevoli, servizi e investimenti
Non è un caso che la correlazione tra l’indice di sentiment e le vendite al dettaglio, come mostra la grafica successiva, sia positivo:
Un aumento del dato sulle vendite al dettaglio è da legare ad un aumento della domanda dei consumatori: all’aumentare di quest’ultima, aumenterà sicuramente la produzione delle industrie. Questo è mostrato dalla correlazione positiva nella grafica successiva:
I dati rappresentati nella grafica contribuiscono poi, in positivo o in negativo, all’intensità economica, e questo è dimostrato dalle correlazioni positive osservabili nella grafica successiva:
Chi andrebbe a beneficiarne di un sentiment positivo dei consumatori e del loro relativo aumento di domanda e di spesa? Sicuramente le società che, all’aumentare dei volumi di vendita, aumenteranno gli utili realizzati. Il fatto andrebbe a catalizzare il sentiment degli investitori che, con prospettive di utili futuri in crescita, andranno ad acquistare azioni di società quotate in borsa.
Questo è vero?
Andiamo a scoprirlo osservando le quattro grafiche successive, nelle quali al dato sulla fiducia dei consumatori sono correlati i quattro indici europei principali:
• DAX tedesco
• FTSEMIB italiano
• CAC40 francese
• IBEX35 spagnolo
Ogni indice azionario è correlato in maniera fortemente positiva al dato macroeconomico.
L’impatto dell’indice di sentiment sul mercato azionario è dunque da considerarsi forte. Interessante l’ultima grafica di questo paragrafo:
I principali quattro indici azionari hanno realizzato il tanto discusso ultimo rialzo (con DAX e CAC40 ai massimi storici) proprio in concomitanza del rialzo del dato macroeconomico.
2. DATI MACROECONOMICI IN RALLENTAMENTO MA INDICE DI SENTIMENT DEI CONSUMATORI RIALZISTA. PERCHE’?
Osservando le grafiche precedenti è facile osservare delle importanti divergenze: i dati macroeconomici denotano debolezza al contrario della fiducia dei consumatori, rialzista.
La domanda sorge spontanea:
“Come è possibile che, nonostante i dati macroeconomici siano in rallentamento e nonostante la Germania e, più in generale l’Area Euro, siano entrati in recessione tecnica, l’indice di fiducia si mantiene in territorio rialzista?”
Questo potrebbe suggerirlo la grafica successiva, con un importante correlazione negativa: quella tra indice di fiducia e tasso di inflazione dell’euro area:
Un mese prima del processo di disinflazione, discusso a gran voce dai media, il sentiment dei consumatori trovava il suo minimo (a settembre 2022); un mese dopo il tasso di inflazione misurato a/a vedeva il suo massimo.
Uno dei principali catalizzatori dell’aumento dei prezzi a livello europeo era stato l’enorme aumento dei prezzi del natural gas europeo, “gonfiato” dalla crisi energetica come conseguenza del conflitto in territorio ucraino:
Ciò che potrebbe aver catalizzato in positivo il sentiment dei consumatori è la grave recessione che si pensava potesse investire l’omonima area. Al calmierarsi di questa potenziale possibilità che, come ben ricorderete, era stata data quasi per certa, sembra che i consumatori abbiano tirato un sospiro di sollievo. Un potenziale recessione, particolarmente intensa e duratura, avrebbe sicuramente impattato in maniera fortemente negativa sugli utili delle società europee.
Quindi, se la fiducia dei consumatori dovesse mantenere il suo trend, sarebbe possibile osservare un continuo rialzo degli indici? A tal proposito, si osservi la figura successiva:
Essa mostra la correlazione positiva tra l’indice di fiducia dei consumatori e l’euro area ZEW economic sentiment index.
• L’euro area ZEW economic sentiment index è un indicatore costruito attraverso dei sondaggi posti a circa 350 investitori istituzionali e analisti tedeschi sulle prospettive economiche a sei mesi per l’omonima area
Esso ricopre una grande importanza dal momento in cui, negli ultimi 23 anni, è stato spesso un leading indicator del dato sul sentiment dei consumatori:
Osserviamo ora l’ultima grafica:
Il “leading indicator” ha creato una nuova gamba ribassista; vista la sua funzione anticipatrice, anche l’indice della fiducia dei consumatori invertirà nuovamente la sua tendenza al ribasso? Se ciò accadrà, anche gli indici percorreranno la stessa traiettoria viste e considerate le correlazioni osservate precedentemente?
3. LO SPETTRO DELLA BCE
Domani, alle ore 14:15, sarà comunicata la decisione sul tesso di interesse della BCE. Nella grafica successiva è possibile osservare come le aspettative siano di un aumento di 25 punti base (dal 3.75% al 4%):
Più la politica monetaria sarà restrittiva, altrettanto più alta sarà la possibilità di osservare una contrazione dei dati macroeconomici. Infatti, ricordate bene:
• I tassi di interesse sono innalzati in modo tale da “combattere” l’inflazione. In questo modo, l’accesso al credito diviene più oneroso (in gergo, aumenta il costo del denaro): a questo punto, consumatori e aziende tenderanno a non creare debito per spese e investimenti; a spese e investimenti in calo corrisponderà una decrescita economica e una…diminuzione dei prezzi.
Se ciò dovesse sfociare in una recessione, che sarà discussa e ridiscussa da tutti i mass media, i consumatori dell’euro area saranno altrettanto “positivi”? E se così non fosse, che destino per i listini europei?
Commenteremo assieme lo svilupparsi della situazione. Qualora qualche concetto fosse stato poco chiaro o per un’opinione personale commentate pure.
Buona giornata!
Reazioni del mercato alla "pausa hawkish" della Fed Reazioni del mercato alla "pausa hawkish" della Fed
Oggi la Federal Reserve ha scelto di non procedere all'11° rialzo consecutivo dei tassi d'interesse, optando invece per una valutazione degli effetti dei 10 rialzi precedenti. Tuttavia, la Fed ha annunciato che prevede di attuare altri due aumenti di un quarto di punto percentuale prima della fine dell'anno. Sebbene la pausa fosse ampiamente prevista, il fatto che i policy maker vedano i tassi al 5,6% a fine anno ha colto il mercato di sorpresa.
La combinazione della pausa con il suggerimento di altri due rialzi di 25 punti base è stata definita la "pausa dei falchi".
In seguito alla decisione, i risultati di chiusura dei mercati azionari sono stati contrastanti. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso di oltre 230 punti, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato guadagni rispettivamente dello 0,1% e dello 0,4%. Il Nasdaq Composite è stato sostenuto principalmente dai guadagni ottenuti dai titoli Nvidia e AMD, che si occupano di AI.
La giornata è iniziata con il Bitcoin che ha superato i 26.000 dollari. Tuttavia, ha poi ritracciato fino al minimo delle 24 ore di 25.791 dollari. Alcuni analisti prevedono un inevitabile calo a 25.000 dollari sulla base delle recenti notizie sulle criptovalute, dominate dalle discussioni sulla regolamentazione.
Nel frattempo, i prezzi dell'oro sono inizialmente saliti fino a toccare i 1959 dollari per oncia, ma in seguito hanno ridotto i guadagni, scambiando intorno ai 1945 dollari.
Il dollaro si è indebolito su tutta la linea, con il DXY in calo dello 0,32%. Il dollaro neozelandese è quello che si è mosso di più, salendo di oltre un punto percentuale fino a raggiungere un massimo di tre settimane a 0,6211 dollari. I guadagni di EUR e GBP sono stati più modesti, con un +0,39% ciascuno.
LA FED E IL SOFT LANDINGIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 14.06.2023
LA FED E IL SOFT LANDING
-CONTESTO
Notizie posizitive dal fronte inflazione per gli Stati Unitici, ieri il quadro inflattivo riportato dal U.S. BUREAU OF LABOR STATISTICS ha mostrato un CPI in netto calo dal 4.9% al 4% , grazie special modo al comparto energy che si registra in rapida frenata in tutti i suoi componenti, dal -11.7% totale della componente energy, al dettagliato -20.4% della benzina e il -37% degli oli combustibili.
Sebbene dunque il dato Core , ovvero epurato de queste componenti, non abbia dato la medesima fiducia attestandosi ad un più modesto 5.3% dal precedente 5.5%, possiamo dire che le possibilità di giungere ad un soft landing non sono poi cosi remote.
Gli ultimi dati sulla disoccupazione mostrano un mercato del lavoro ancora tonico , con un modesto 3.7% per la disoccupazione, rispetto al precedente 3.5% , ben lontano dai livelli del 4.5% che potrebbero impensierire la FED e costringerla a rivedere le sue politiche, cosi anche il PiL che sembra aver mantenuto una buona tonicità evitando per ora quella che doveva essere una recessione conclamata.
Siamo cosi giunti all’appuntamento di giungo con la FED, riunione nella quale i Futures sui FED fUNDS danno per un certo un nulla di fatto, attestando le probabilità ad un 90.7% per questo evento , mentre rimane un misero 9.3% di possibilità di sorprese , con rialzi tassi che sembrano oramai rimandati alla prossima riunione di luglio. Si perché lo spauracchio dei rialzi tassi non è svanito, e sebbene i dai macroeconomici siano incoraggianti, le possibilità che la Fed vada ancora all’assalto nella riunione di luglio si attestano da un buon 61.8%.
-FOREX
Risposta immediata dei mercati valutari con un dollaro USA in caduta dai supporti di 103.25 a 103.075 per poi consolidare a 103.35. la debolezza del dollaro Usa potrebbe vedere la sua conclusione stasera con la conferma di un nulla di fatto da aperte della FED, ma attenzione, perché la vera notizia è nelle aspettative di luglio, sulle quali se dovessero aprirsi scenari ancora di aggressività potrebbe allora riaccendersi la fiamma della speranza per il biglietto verde e ripartire nuovamente a rialzo verso 104.40, rimaniamo pertanto vigili su un appuntamento che può generare ancora tante aspettative.
Risposta unisona per le majors, con eurusd che approda prima alle resistenze di 1.0725 per poi storanere verso i supporti a 1.0775 lasciando tutto nelle mani della FED e della BCE, mentre resta piu tonica la sterlina, con un allunghi verso 1.26figura prima resistenza ora diventato supporto che potrebbe dare sprint rialzista ancora oggi fino ai livelli target di 1.2675
Piu incerte le oceaniche, con il dollaro neozelandese che non va oltre 0.6175 ripiegando poi sulla mm21 oraria a 0.6150 chiudendosi in un nulla di fatto , mentre Australia giunge ai massimi di 0.68 figura per poi consolidare e trovare supporti di breve a 0.6760
-EQUITY
Le uone notizie che vengono dall’infalzione Usa portano ad un ottimo mood di risk on, che viene amplificato dal mondo tech che esplode a rialzo. Il Nasdaq vola verso 15000 pnt, senza di fatto mai ritracciare sui supporti di 14724 pnt, ora la palla passa alla FED e per quanto sia gradevole iltrend rialzista del modno tech non possiamo non notare le 8 settimane di rialzo consecutivo su questo asset, che a questo punto diventa meritevole di storni, per dare vita ad una dinamica di buy on rumors and sell on news.
Spinta rialzosta anche per l’SP500 che tiene i livelli supportivi di 4300 pnt e con un break out di 4326 pnt si porta a 4380 pnt, anche in questo caso la tendenza rialzista ha la meglio, ma prese di profitto al termine della riunione della FED potrebbero essere la normalità dopo giorni e giorni di rialzi.
Per l’europa ancora il Dax ha reagito ai supporti di 16123 pnt per riportarsi verso i massimi di periodo, a 16240 pnt, anche in questo caso la parola passa alla BC di giovedi, e prese di profitto potrebbero essere un movimento tecnico più che naturale per questo asset. Tuttavia impossibile parlare di inversioni di tendenza prima dei 16040-16000 pnt.
-COMMODITIES
Per i metalli il gold resta fermo nel range con supporti chiari a 1940 e resistenze a 1984 pnt , meglio il rame che rompe timidamente i 3.825$ e sembra voler puntare ai massimi di 3.950$. Per la componente enrgy, segnaliamo il wti che si riport a quota 69.90$ livelli primo di resistenza che se violato potrebbe dare vita ad allunghi rialzisti interessanti fino ai 73$, ma l’eventuale pressione del dollaro Usa potrebbe giocare un ruolo fondamentale e riportare i prezzi verso le aree di minimo a 67.50$, si rimane tuttavia in un ampio range compreso tra 66.70$ e 72.00$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
La giornata odierna si focalizzerà ovviamente tutta sulla riunione FED delle 20.30 , per poi proiettarci alla BCE di giovedi e alla BOJ di venerdì… le banche centrali ora dominano la scena.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA