SFRUTTARE LO SPREAD PER VENDERE ALLO SCOPERTO LE BANCHE ITALIANE• Qual è l’importanza del BTP-BUND nel nostro Paese?
• Perché diventa un argomento di discussione frequente, soprattutto quando tende ad aumentare?
• Come si può trarre profitto dal suo aumento?
Buongiorno a tutti.
L’obiettivo di questo articolo è rispondere alle tre domande sopra citate, con la speranza di fornirvi contenuti il più possibile teorici, pratici e operativi. I protagonisti sono:
• BTP
• BUND
• Spread BTP-BUND
• Il rischio di credito
• L’impatto della svalutazione dei BTP e del rialzo dello spread sui bilanci delle banche italiane
• Una strategia operativa di vendita allo scoperto in trend-following
Vorrei sottolineare che i contenuti non devono essere interpretati come “consigli finanziari”. Buona lettura.
LO SPREAD BTP-BUND
Lo spread BTP-BUND, illustrato nella grafica successiva, rappresenta la differenza tra il rendimento del BTP decennale e quello del bund decennale. Esso è definito dalla semplice differenza matematica:
SPREAD BTP-BUND = IT10Y – DE10Y
Lo spread presenta variazioni che possono essere sia rialziste che ribassiste. La figura seguente illustra le implicazioni di tali variazioni:
• Quando lo spread è rialzista, il rendimento del BTP sovraperforma quello del Bund
• Al contrario, quando è in ribasso, il rendimento del BTP tende a “riavvicinarsi” a quello tedesco.
Lo spread è un indicatore attentamente monitorato poiché misura il grado di default del nostro Stato, ossia la sua capacità di onorare i suoi obblighi finanziari. Ora, con dei semplici esempi, sarà spiegato il modo in cui esso deve essere inteso.
Gli Stati mondiali, per finanziare le loro casse, emettono tipicamente obbligazioni (o titoli di Stato, se preferite), conosciute come “debito pubblico”:
• “Il debito” rappresenta l’interesse che gli Stati sono tenuti a rimborsare ai loro obbligazionisti, che costituiscono quindi il “pubblico”
Le obbligazioni, in quanto strumenti finanziari, presentano cinque rischi fondamentali:
• Rischio inflazione
• Rischio di credito
• Rischio di cambio
• Rischio di tasso di interesse
• Rischio di liquidità
Ogni rischio associato a un’obbligazione è riflettuto nel rendimento offerto al momento dell’acquisto. Di conseguenza:
• Più numerosi e significativi sono i rischi associati, maggiore sarà il suo rendimento
Questo ci porta a una delle eguaglianze più importanti nel mondo degli investimenti:
RISCHIO = RENDIMENTO
Abbiamo visto che lo spread differenzia i rendimenti del BTP e del BUND. Questo implica che:
• Se il BTP ha un rendimento più alto del Bund, l’emittente “Italia” sarà considerata più rischiosa rispetto all’emittente “Germania”
Entrambi i Paesi utilizzano la stessa valuta e sono quindi influenzati da una banca centrale comune, la BCE. Di conseguenza, condividono rischi molto simili, tra i quali quelli di inflazione, cambio, tasso di interesse e liquidità. Considerando solo il rischio di credito, possiamo affermare che:
• Se il BTP ha un alto rendimento rispetto al Bund, l’emittente “Italia” sarà considerata più rischiosa dal punto di vista creditizio rispetto all’emittente “Germania”
Non si può considerare la Germania più rischiosa rispetto al nostro Paese? La risposta è no; la Germania presenta il massimo grado di solvibilità, il che significa che è praticamente impossibile che dichiari default. Per questa ragione, viene utilizzata come riferimento per determinare il grado di solvibilità degli altri Paesi dell’euro zona, tra i quali proprio l’Italia.
Attualmente, lo spread BTP-BUND è intorno a valori del 2%. Questo implica che:
• Gli investitori richiedono un rendimento supplementare del 2% per investire nei titoli di stato italiani rispetto a quelli tedeschi. Questo incremento del 2% rappresenta la remunerazione richiesta per assumersi il rischio di default
2. LO SPREAD DAL 2000 AD OGGI
L’Italia è sempre stata considerata più rischiosa della Germania dall’introduzione dell’euro? Per rispondere a questa domanda, osserviamo le grafiche successive:
• Dal 2000 al 2006 i rendimenti dei titoli decennali di entrambi i Paesi seguivano percorsi quasi paralleli, con il rendimento del BTP leggermente superiore a quello del BUND
Da questo possiamo dedurre che il rischio di default era praticamente lo stesso per entrambi. Per confermare questa deduzione, esaminiamo la grafica successiva che mostra i ratings assegnati ai due Paesi dall’agenzia Fitch:
• Nel periodo considerato, la Germania ha sempre mantenuto il massimo grado di rating, mentre l’Italia aveva un rating leggermente inferiore. Questo suggerisce che i due Paesi avevano una stabilità creditizia quasi identica e che il mercato richiedeva un rendimento supplementare molto basso per assumersi il rischio di default
Per coloro che non sono a conoscenza dei rating, si tratta di valutazioni fornite da agenzie di ratings come Fitch, Moody’s e S&P riguardanti la capacità di un emittente di ripagare i suoi debiti. Questi “giudizi” sono espressi in forma letteraria e, a scopo informativo, sono rappresentati nella grafica seguente:
Tra il 2007 e il 2012 si sono verificate due importanti crisi economico-finanziarie:
• La crisi immobiliare negli Stati Uniti, che ha successivamente scatenato la crisi del debito sovrano in Europa
Proprio nel 2007 i rendimenti hanno iniziato a divergere, con l’Italia percepita come sempre più rischiosa. Il picco è stato raggiunto nel 2011, quando lo spread ha toccato i suoi massimi storici (oltre il 5.5%).
Durante questo periodo la Germania ha mantenuto costantemente il suo rating di AAA, mentre l’Italia ha subito un declassamento da AA ad AA-, poi ad A+ e infine ad A-. Questo ha portato quest’ultima ad essere percepita sempre più rischiosa, sia dal mercato (come evidenziato dall’aumento dei rendimenti dei BTP sul mercato secondario), sia dalle agenzie di ratings.
Come evidenziato nelle due grafiche successive, la divergenza tra i due rendimenti si è mantenuta dalla crisi del debito sovrano fino ad oggi. Il rendimento italiano è rimasto costantemente superiore a quello tedesco, con il nostro Paese che ha subito un declassamento da A- a BBB.
Abbiamo esaminato come eventi economico-finanziari di grande portata possono mettere a rischio la solvibilità di uno Stato. Tuttavia, è importante non trascurare altri fattori come il debito pubblico e la crescita economica, che sono strettamente interconnessi, e la stabilità politica. Infatti:
• Esiste una differenza notevole se l’aumento del debito si verifica in un contesto di crescita economica rispetto ad un’economia stagnante: nel primo caso il debito verrebbe ripagato più facilmente poiché uno Stato genererebbe maggiori entrate fiscali (con un basso tasso di disoccupazione i consumatori avranno maggior reddito soggetto…a tassazione!). Questo non è vero in un contesto di decrescita economica o in un’economia stagnante. Il parametro per misurare questo è il rapporto debito/pil, espresso in percentuale
• Le instabilità politiche minano il sentiment degli investitori poiché generano incertezza. Sappiamo che i mercati non gradiscono affatto questa condizione
Le ultime tre grafiche mostrano i debiti pubblici italiano e tedesco al 2022 e le rispettive crescite economiche:
3. COME UTILIZZARE LO SPREAD BTP-BUND PER VENDERE ALLO SCOPERTO LE BANCHE ITALIANE
Negli ultimi due anni gli investitori retail sono stati particolarmente preoccupati per le obbligazioni. Si chiedono costantemente quando esse risaliranno e quando la banca centrale taglierà i tassi di interesse. Queste domande riflettono la loro incertezza, e non è difficile capire il motivo: avere titoli di stato svalutati nel proprio portafoglio di investimento non è certo piacevole.
La figura che segue illustra la svalutazione di un ETF obbligazionario “italiano” dal 2020 ad oggi:
Attualmente, il debito pubblico italiano si trova a livelli straordinariamente alti; al momento della scrittura di questo articolo, l’Italy Debt Clock si attesta a 3.010.345.819.700€. Ma chi detiene la maggior parte di questo debito? Una grafica elaborata da Unimpresa fornisce una risposta:
A marzo 2023:
• Il 26.3% era detenuto da investitori stranieri
• Il 25.8% dalla Banca d’Italia
• Il 25% circa dalle banche italiane
• Il 12.3% da fondi e istituzioni finanziarie
• Il 10.7% dalle famiglie italiane
Ciò che risalta nella grafica precedente è la quantità di titoli di stato detenuti dalle banche italiane. Il motivo? Anche loro investono la loro liquidità! Questo porta a una domanda naturale:
Cosa succede ad una banca se i titoli di stato che ha acquistato perdono valore? Cerchiamo di spiegare questa dinamica nel modo più semplice possibile.
In generale, il bilancio di una banca presenta due componenti principali: l’attivo e il passivo.
• L’attivo rappresenta “le attività” che la banca detiene e che possono generare reddito; queste includono la liquidità e le riserve obbligatorie (queste due sono essenziali per il funzionamento di una banca, anche se non generano direttamente reddito), i crediti verso altre istituzioni, i prestiti e finanziamenti alla clientela, e investimenti (titoli)
• Il passivo rappresenta la fonte di finanziamento della banca; queste includono i depositi dei clienti, i prestiti interbancari, l’emissione di obbligazioni, il capitale proprio (ad esempio, le risorse finanziare ottenute dagli azionisti) e altre passività
È importante capire un concetto fondamentale:
• La banca riceve del denaro attraverso le sue passività e utilizza quella liquidità per generare profitti attraverso le sue attività
La gestione di queste due voci del bilancio influisce sull’utile netto, che si calcola come segue:
UTILE NETTO = RICAVI TOTALI – COSTI TOTALI – AMMORTAMENTI – TASSE
Focalizziamoci ora sull’attivo e sui BTP. Cosa succede se i titoli di stato acquistati da una banca perdono valore?
La voce “investimenti” nel bilancio dell’attivo subirà una riduzione di valore.
Supponiamo che una banca abbia acquistato una grande quantità di BTP a un prezzo X. Il prezzo pagato per l’acquisto viene registrato dalla banca come “valore contabile”. Se a causa di particolari condizioni di mercato il valore di quella stessa grande quantità di BTP diminuisce, il valore di mercato delle obbligazioni diventa inferiore al valore contabile precedente. In questo caso, la banca è tenuta a rivalutare al valore corrente di mercato (un processo noto come “valutazione al fair value”), registrando così una perdita nell’attivo (processo noto come “svalutazione dell’attivo”) ma garantendo al contempo il valore reale del suo attivo.
Una perdita come quella descritta rappresenterebbe un costo per la banca, che andrebbe ad impattare sulla variabile “costi totali” nella formula di calcolo dell’utile netto.
Potreste chiedervi legittimamente:
“Qual è il legame tra tutto questo e lo spread? E come può essere utilizzato per vendere allo scoperto le banche italiane?”
Prendiamo in considerazione la prossima grafica, che illustra la correlazione negativa tra lo spread BTP-BUND e una banca italiana, Intesa San Paolo. Questo ci aiuterà a capire meglio la situazione.
La spiegazione della correlazione inversa è piuttosto semplice:
• Quando lo spread si rafforza, il rischio di credito dello Stato italiano aumenta. Di conseguenza, le obbligazioni aumentano il loro rendimento per compensare l’aumento di questo rischio. A causa della relazione inversa tra prezzo e rendimento, ciò si traduce in una svalutazione del prezzo delle obbligazioni sul mercato secondario. Questa svalutazione si riflette anche nei bilanci delle banche, come Intesa San Paolo, che potrebbe vedere una possibile diminuzione dell’utile netto per le ragioni discusse in precedenza.
• Se gli utili societari diminuiscono (e di conseguenza anche i dividendi distribuiti, dato che questi ultimi sono una parte dell’utile), i prezzi delle azioni probabilmente subiranno un ribasso.
Una strategia potenziale potrebbe essere quella di utilizzare lo spread come “indicatore” per vendere allo scoperto le banche italiane. Ma come si può utilizzare il BTP-BUND? E quali banche si dovrebbero scegliere? Ecco una possibile strategia di vendita piramidale basata sul trend-following:
• Impostare lo spread su un grafico giornaliero e osservare se esso mostra una tendenza:
Lo spread mostra una tendenza al rialzo!
• Correlare lo spread con le banche italiane e scegliere quella con il coefficiente di correlazione più negativo
L’ultima banca, Fineco, è quella che mostra la correlazione più negativa con lo spread.
• Se il coefficiente di correlazione continua a rimanere in territorio negativo (più è negativo, meglio è), con lo spread in rialzo, si potrebbe utilizzare lo spread come indicatore operativo per una strategia di vendita piramidale basata sul trend-following.
Credo che un esempio grafico spiegherà bene il concetto:
Al primo segnale short (breakout al rialzo) si sarebbe potuto allocare una parte del capitale per un primo short, mentre al secondo segnale (re-test del supporto) si sarebbe potuto allocare un’ulteriore porzione di capitale. Il prossimo grafico mostra un’ipotesi di un altro potenziale ingresso short sfruttando i ritracciamenti di Fibonacci.
Questo può essere un modo per riuscire a realizzare una strategia di trend following che preveda di utilizzare un indicatore come riferimento principale e un sottostante sul quale operare. Si tratta di un esempio volutamente semplicistico: per individuare le tendenze di un asset o di un indicatore, stabilire la forza o la debolezza del suo andamento e individuare quali possano essere i punti di entrata o di uscita del mercato, è necessario avere competenze di tipo tecnico.
Coloro che sono più interessati potrebbero chiedersi per quanto tempo lo spread potrebbe continuare a salire. Se dovesse verificarsi una recessione, sarebbe probabile che la sua tendenza rialzista continuerà. Se siete curiosi di conoscere i motivi dietro a ciò, vi invito a commentare l’analisi. Sarò lieto di creare un seguito per approfondire l’argomento.
A presto.
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SP500 SPX SPY lanciato sulle resistenze target 4400 10.10.23Prosegue il rally dei bond che scatena il rialzo degli indici azionari, sempre pronti a celebrare il tanto atteso taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Tecnicamente siamo al test di livelli importanti su tutti gli indici.
Analizziamo Apple ENI Interpump Biesse Lufthansa e i bond governativi francesi a 50 anni.
🌊ElliottWave📈Expanding TriangleTriangolo di Espansione (Expanding Triangle)
Il triangolo di espansione è una formazione tecnica che è composta da una serie di massimi e minimi crescenti e decrescenti che si allontanano l'uno dall'altro.
È chiamato "espansione" perché i massimi e minimi successivi sono ad una distanza crescente gli uni dagli altri, creando una forma di triangolo con linee di tendenza divergenti.
Questo modello suggerisce una crescente volatilità e incertezza sul mercato e potrebbe indicare un'inversione di tendenza imminente.
GUERRA IN ISRAELE, NFP e ORO!L’aumento delle tensioni geopolitiche sta pesando sulla propensione al rischio, in seguito all’attacco di Hamas contro Israele nel fine settimana.
I prezzi del petrolio sono balzati del 4%, con il greggio scambiato appena sotto la soglia degli 88 dollari al barile, dopo aver terminato la scorsa settimana appena sopra gli 84 dollari al barile.
I futures sui titoli del Tesoro sono aumentati, riflettendo una certa avversione al rischio a seguito degli eventi di questo fine settimana in Medio Oriente.
Il rapporto sull'occupazione di settembre ha fornito un'enorme sorpresa al rialzo per le buste paga del settore non agricolo, con l'NFP che ha quasi raddoppiato la stima di consenso a +336.000, mentre i mesi precedenti sono stati rivisti al rialzo.
Ciò aggiunge ulteriore benzina sul fuoco a sostegno della posizione “più alta per più tempo” della Fed.
Detto questo, i dettagli del rapporto sono stati contrastanti, poiché la retribuzione oraria media ha sorpreso al ribasso con un secondo aumento consecutivo dello 0,2% su base mensile che ha visto il tasso su base annua scendere dal 4,3% al 4,2%; il tasso di disoccupazione ha sorpreso al rialzo, dati i deboli guadagni occupazionali di soli 86.000 unità nel sondaggio sulle famiglie.
Inoltre, c'è da evidenziare che le revisioni al rialzo per il NFP di agosto sono state interamente guidate dalle buste paga governative, poiché le buste paga private sono state in realtà riviste leggermente al ribasso.
Al di fuori dei dati, bisogna tenere d'occhio la situazione a Washington.
Anche se per ora lo shutdown del governo è stato scongiurato, rimane una possibilità a metà novembre.
Quanto più si protrae la ricerca da parte della Camera di un nuovo relatore, tanto maggiore diventa il rischio.
Il calendario questa settimana è ricco di dati importanti, con il rapporto CPI di settembre, insieme al PPI e ai prezzi di importazione/esportazione.
In agenda ci sono anche la fiducia dei consumatori e i verbali della riunione del FOMC di settembre.
Sul fronte della Fed, i verbali della riunione del FOMC di settembre dovrebbero ribadire un forte sostegno all’orientamento “rialzista più a lungo”, come è stato evidenziato nel recente discorso della Fed.
Le ultime escalation della guerra in Israele hanno portato a rialzo i futures di diverse materie prime, tra cui l'oro.
Il futures dell'oro ha aperto con un GAP di oltre 100 pips a rialzo.
Perchè la guerra in Israele influenza l'oro?
L’aumento del rischio geopolitico spinge l’acquisto di asset come l’oro e al contempo aumenta la domanda di titoli del Tesoro statunitensi.
A preoccupare gli investitori è l’ipotesi di un conflitto più ampio a causa delle accuse di un coinvolgimento di Teheran negli attacchi.
Una valutazione che riguarda anche il dollaro che, in passato, ha tratto beneficio dalle crisi internazionali.
Il dollaro e lo yen sono infatti rimbalzati in scia alla recrudescenza delle tensioni in Medio Oriente, che hanno spinto i mercati anche verso le valute cosiddette rifugio.
Il gap rimane un'ottima occasione di trading, ma attenzione alle instabilità di breve termine.
L'oro dopo aver raggiunto i livelli segnalati la scorsa settimana a 1810$ l'oncia ha dato qualche segnale di possibile riassorbimento.
Nonostante questo i posizionamenti istituzionali rimangono ribassisti.
Buon trading a tutti
Il Playbook del trader: i mercati fanno il lavoro delle bancheDopo un forte irrigidimento delle condizioni finanziarie negli Stati Uniti - principalmente guidato da tassi reali più elevati e dall'USD - stiamo assistendo a una crescente consapevolezza che sono i mercati a svolgere il lavoro pesante delle banche centrali, sostituendo la necessità di alzare i tassi di politica monetaria. Questo è stato il messaggio che abbiamo sentito la scorsa settimana dai membri della Fed Daly, Goolsbee e Bostic.
Ciò suggerisce che se avremo una lettura dell'US CPI (indice dei prezzi al consumo) molto alta questa settimana, i protagonisti di mercato aumenteranno le posizioni nelle operazioni di "yield curve steepeners", con meno interesse per le obbligazioni del Tesoro USA a 2 anni. Di conseguenza, ciò dovrebbe limitare il rialzo del dollaro statunitense, data la correlazione quasi nulla tra il dollaro USA e la curva dei rendimenti dei titoli di Stato USA a 2 anni e a 10 anni.
Concentrandoci sul mercato obbligazionario statunitense, teniamo presente che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti emetterà questa settimana 101 miliardi di dollari in titoli di Stato a 3, 10 e 30 anni, il che potrebbe influenzare i mercati.
Dal punto di vista tecnico, sembra che il dollaro USA stia consolidando la sua posizione, e anche se questo comporta un notevole rischio, gli investitori con un profilo di inerzia stanno nuovamente guardando alle posizioni corte sullo yen giapponese (JPY). Anche se il rischio potrebbe essere influenzato dalla geopolitica, sembrano interessanti le posizioni lunghe sul cambio NZD/JPY, soprattutto con il ritorno della Cina al mercato, dove possiamo vedere i primi segnali di ripresa economica. Per coloro il cui stile di trading prospera in regimi di maggiore volatilità, è possibile rivolgere lo sguardo alle valute dell'America Latina (LATAM), dove si sono verificate mosse straordinarie nei confronti del peso colombiano (COP), del peso cileno (CLP) e del peso messicano (MXN), attirando l'attenzione dei day trader.
A parte l'US CPI, questa settimana sarà una festa di discorsi delle banche centrali, con una lunga lista di funzionari della Fed, della BoE e della BCE che parleranno alle conferenze NABE (National Association of Business Economics) e FMI. Sembra che il mercato abbia già deciso che il ciclo di rialzi della BCE e della BoE è concluso, quindi le dichiarazioni dei funzionari della Fed potrebbero muovere i mercati in modo più incisivo.
Inoltre, questa settimana avremo gli utili del terzo trimestre delle grandi istituzioni finanziarie statunitensi in gioco, il che mette al centro dell'attenzione degli investitori l'indice US30. Per coloro che seguono la politica, l'evoluzione del processo di scelta del nuovo presidente della Camera potrebbe avere grandi implicazioni per le prossime trattative di chiusura del governo a partire dal 17 novembre.
Tra le crescenti preoccupazioni geopolitiche, il petrolio rimane in primo piano e osserveremo la reazione all'apertura dei futures, con i futures S&P 500 e NAS100 leggermente ribassati.
Principali dati economici da monitorare:
US CPI (12 ottobre, 23:30 ora di Sydney) - argomento principale della settimana in termini di rischio. Il consenso degli economisti è che vedremo sia l'indice dei prezzi al consumo sia l'indice dei prezzi al consumo di base aumentare dello 0,3% su base mensile. Questo porterebbe il tasso annuale dell'indice dei prezzi al consumo a livello dell'indice dei prezzi al consumo di base, rispettivamente al 3,6% (dal 3,7%) e il 4,1% (dal 4,3%). Il mercato sta prezzando un aumento mensile dell'indice dei prezzi al consumo (in termini di fissaggio del CPI) dello 0,25% su base mensile e del 3,54% su base annua.
Un aumento dei prezzi al consumo di base nell'ordine del 3% sarebbe una notizia gradita e porterebbe gli investitori a coprire le posizioni lunghe sul dollaro USA, spingendo al rialzo il cambio XAU/USD e il NASDAQ 100. Un valore superiore al 4,3% potrebbe portare a una maggiore probabilità di un aumento dei tassi da parte del FOMC (Federal Open Market Committee) a novembre (attualmente al 29%) e a un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, con un conseguente rialzo del dollaro USA.
Inflazione PPI negli Stati Uniti (11 ottobre, 23:30 ora di Sydney) - si prevede un aumento del 0,3% su base mensile per la domanda finale, con un'attenzione particolare all'indice PPI di base, che dovrebbe attestarsi al 2,3% su base annua. Il mercato è meno sensibile all'indice PPI rispetto all'indice CPI, ma una significativa sorpresa al rialzo o al ribasso rispetto al consenso potrebbe influenzare le stime dell'inflazione PCE da parte degli economisti (prevista per il 27 ottobre).
Nuovi prestiti in Cina (nessun giorno fissato questa settimana) - Sebbene sia estremamente difficile fare previsioni, il mercato prevede un aumento dei prestiti in yuan cinesi con nuovi prestiti attesi a 2,5 trilioni di yuan (1,35 trilioni di dollari). Un superamento delle stime potrebbe far salire l'equità in Cina e Hong Kong sulla scia dell'impressionante rally di venerdì e far salire le valute AUD e NZD.
Inflazione CPI/PPI in Cina (13 ottobre, 12:30 ora di Sydney) - La bassa inflazione in Cina continua, ma dovrebbe aumentare leggermente al 0,2% (dal 0,1%) per quanto riguarda i prezzi al consumo e al -2,4% per quanto riguarda i prezzi alla produzione. Il cambio USDCNH si è consolidato durante la settimana d'oro cinese, ma se dovesse emergere una tendenza, la direzione di questo cross potrebbe influenzare le coppie del G10.
Dati sul commercio cinese (13 ottobre, nessun orario stabilito) - il modesto miglioramento dei dati economici in Cina dovrebbe continuare, con le esportazioni attese in calo dell'7,3% (dall'8,8%) e le importazioni in calo del 6% (dal 7,3%). Numeri migliori delle attese potrebbero spingere al rialzo l'equità in Cina.
Relazione sulle condizioni creditizie della BoE (12 ottobre, 19:30 ora di Sydney) - avremo il PIL mensile del Regno Unito e la produzione industriale (entrambi alle 17:00 ora di Sydney) e entrambi dovrebbero rimanere deboli. I dati sulla situazione creditizia della BoE dovrebbero anch'essi essere al ribasso, soprattutto alla luce di quanto visto nei recenti dati sull'approvazione dei mutui. Gli operatori di mercato saranno attenti ai discorsi dei funzionari della BoE questa settimana, poiché i mercati stanno essenzialmente prezzando la BoE come se avesse completato il suo ciclo di rialzi dei tassi.
Inflazione in Messico (9 ottobre, 23:00 ora di Sydney) - il mercato prevede un aumento dell'indice dei prezzi al consumo headline al 4,5% (dal 4,64%) e dell'indice dei prezzi al consumo di base al 5,75% (dal 6,08%). Il peso messicano (MXN) non gode di molte simpatie, principalmente a causa dei prezzi più deboli del petrolio, ma i dati locali potrebbero avere un ruolo più importante questa settimana. Il cambio USDMXN ha trovato offerte a 18,40, ma gli swing trader potrebbero guardare alla zona di 17,90 per acquistare ritracciamenti in vista di un'altra salita.
Utili del terzo trimestre negli Stati Uniti questa settimana - Citi, JP Morgan (13 ottobre), Bank of America, Wells Fargo, UnitedHealth
Questa settimana vedremo le grandi istituzioni finanziarie statunitensi presentare i loro utili del terzo trimestre. L'attenzione sarà rivolta alla qualità degli asset, alla domanda di prestiti, ai margini netti d'interesse (NIM) e a qualsiasi commento sulla recente stretta delle condizioni finanziarie in generale.
Un focus sull'indice US30
Quando osserviamo le società incluse nell'indice US30, ci sono solo due banche (su 30 società) - Goldmans e JP Morgan. Tuttavia, l'indice US30 è correlato in modo incredibilmente stretto all'ETF del settore finanziario S&P (XLF), con una correlazione a 10 giorni del 93%. Con tante delle principali istituzioni finanziarie che presentano i loro risultati, assumendo che questa relazione rimanga stabile, l'US30 dovrebbe riflettere il movimento delle banche statunitensi.
Un altro rischio importante per gli operatori dell'US30 questa settimana è rappresentato dalla reazione del mercato agli utili di United Health (UNH - previsti per il 13 ottobre). UNH rappresenta un enorme 10% del peso nell'US30, probabilmente il peso più grande dell'indice. UNH non è un titolo che i trader di CFD (contratti per differenza) seguono così da vicino come Tesla o Nvidia, dato il suo andamento dei prezzi più difensivo. È un titolo per i trader di range, dove l'acquisto a 460 dollari e la vendita a 520 dollari hanno funzionato bene nell'ultimo anno. Tuttavia, date le ponderazioni, gli operatori dell'US30 dovrebbero essere consapevoli dell'influenza che questo titolo può esercitare.
Il mercato prevede una variazione implicita del 2,6% nel giorno della presentazione dei conti di UNH, in linea con la variazione media dei prezzi registrata durante gli ultimi 8 trimestri. UNH ha registrato variazioni di percentuale significative in occasione dei risultati trimestrali e nel report degli utili precedente il titolo è salito del 7,2% - quindi una significativa impennata o un calo influenzerebbero l'US30 date le sue ponderazioni.
Mentre fattori macroeconomici come i movimenti dei rendimenti dei titoli di Stato, del dollaro USA e dei prezzi del petrolio influenzeranno l'US30, si può vedere che questa settimana anche gli utili potrebbero svolgere un ruolo importante - è il momento di comprare il ribasso o stiamo per assistere a un calo dell'indice?
Interventi dei rappresentanti delle banche centrali
Interventi della Fed - a prima vista, il discorso del governatore della Fed Christopher Waller potrebbe essere il più importante da ascoltare.
Interventi della BCE - Una settimana importante per gli interventi dei rappresentanti della BCE da monitorare - trader dell'EUR, quanto ti piace il rumore? Come detto, il mercato è piuttosto convinto che la BCE si trovi in una fase di pausa.
Interventi della BoE - con i mercati che ritengono che la BoE non alzerà ulteriormente i tassi, i commenti dei rappresentanti della BoE Mann, Pill e Bailey saranno seguiti con attenzione per aumentare la fiducia in queste valutazioni.
Interventi della RBA - Vicegovernatore Christopher Kent (11 ottobre, 12:00 ora di Sydney).
USD/CAD: L'impatto della guerra e il petrolio!Durante la prima sessione asiatica di lunedì, il rapporto di cambio tra il dollaro statunitense (USD) e il dollaro canadese (CAD) ha continuato a scendere per la terza sessione consecutiva, fermandosi a circa 1,3650. Questo calo è principalmente influenzato dall'incremento significativo dei prezzi del petrolio, presumibilmente legato al conflitto militare in corso tra Palestina e Israele. Questa situazione sta mettendo sotto pressione il dollaro canadese, specialmente considerando che il Canada è il principale esportatore di petrolio verso gli Stati Uniti. In aggiunta, i dati positivi sull'occupazione in Canada potrebbero aver contribuito a sostenere il valore del dollaro canadese. A settembre, è stato registrato un aumento considerevole di nuovi posti di lavoro (63,8K) rispetto alle aspettative del mercato (20,0K), superando i 39,9K di agosto. L'indice di disoccupazione è rimasto stabile al 5,5% durante il mese, in linea con le previsioni di mercato al 5,6%. Il mercato è attento all'escalation del conflitto militare in corso tra Palestina e Israele, poiché questa situazione potrebbe avere impatti geopolitici globali se dovesse intensificarsi e coinvolgere altre parti della regione. Il dollaro statunitense (USD) ha registrato un rimbalzo dopo tre giorni consecutivi di perdite, stabilizzandosi intorno a 106,20, grazie ai solidi dati sui Nonfarm Payrolls pubblicati venerdì scorso. A settembre, è stato segnalato un notevole incremento di 336.000 nuovi posti di lavoro, superando le previsioni di mercato di 170.000. La cifra rivista per agosto si è attestata a 227.000. Tuttavia, l'incremento medio orario (MoM) è rimasto costante al 0,2% a settembre, al di sotto dell'atteso 0,3%. Su base annua, è stato segnalato un aumento del 4,2%, al di sotto del previsto 4,3%. I rendimenti dei titoli del Tesoro USA hanno mostrato un aumento, spinti dalle aspettative che la Federal Reserve (Fed) mantenga tassi di interesse più elevati per un periodo prolungato. Al momento della scrittura, il rendimento del decennale del Tesoro USA si attesta intorno al 4,80%, vicino al picco dal 2007. Gli investitori seguiranno attentamente l'imminente riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI), durante la quale verranno discusse strategie per stabilizzare i tassi di cambio internazionali e promuovere lo sviluppo economico. Inoltre, sarà di rilievo il monitoraggio del Core Producer Price Index degli Stati Uniti più avanti nella settimana, poiché svolge un ruolo cruciale nell'analizzare le tendenze inflazionistiche e le condizioni economiche negli Stati Uniti. Inoltre segnalo importante zona di resistenza/supporto al livello 13640 nella quale sara' importante valutare un eventuale reazione del prezzo o no per pensare ad un possibile ingresso short o long, oltretutto il si e' creata la configurazione di una trendline bearish che in questo momento farebbe pensare più ad un cambio strutturale al ribasso. Fammi sapere cosa ne pensi, buon trading a tutti, un saluto da Nicola il CEO di Forex48 Trading Academy.
Una nuova vita per GEQUITYBuongiorno Traders,
L'analisi di oggi riguarda GEQUITY (MIL: GEQ), una holding quotata al mercato principale di Borsa Italiana, il suo core business è l’attività di investimento e acquisizione di partecipazioni in piccole e medie imprese e altre opportunità che offrono buone prospettive di crescita e profittabilità.
GEQUITY era un azienda sull'orlo del fallimento, in declino da diversi anni ma con l'ultimo comunicato si ha la certezza che l’azienda è salva e da qui ai prossimi 6-12 mesi potrebbe tornare a crescere.
Dopo aver cambiato la sua mission dal settore Education in via di dismissione a START-UP orientata al miglioramento dello stile di vita e all’accrescimento delle potenzialità – mentali e fisiche – dell’individuo.
L' impresa neonata ha una forte connotazione innovativa e punta a sfruttare l'intelligenza artificiale per raggiungere i propri obiettivi, artefice di tutto cio' è la società UBILOT srl, una società operante nel settore hi-tech per lo sviluppo e commercializzazione di piattaforme multilevel e-commerce e utility.
I principali introiti di UBILOT derivano dalla fornitura dei propri prodotti e servizi a terzi, come Microsoft, Nokia, Mediaset, ecc.., si precisa inoltre che entro il 31 dicembre 2023, per effetto delle operazioni di aumento di capitale sociale riservate, Ubilot deterrà la maggioranza del capitale sociale di Gequity assumendone quindi il controllo.
Un passaggio fondamentale che potrebbe segnare la svolta di questa azienda è il Consiglio di Amministrazione previsto per il 16 Ottobre, dove si discuterà per la delibera degli Aumenti di Capitale e per il cambio di denominazione della società.
Passiamo allo studio dei grafici con @Giuan-65 partendo dal timeframe Weekly in modo da avere una visione piu ampia della storia del titolo, dopo aver testato la Media Mobile Esponenziale a 200 periodi nel Giugno 2021, il titolo ha subito un lento ed inesorabile declino controllato dalla EMA-10 che lo ha portato a registrare nuovi "All Time Low" a 0.011.
I primi segnali di una possibile inversione li abbiamo avuti con l'impulso della candela del 3 Aprile 2023, successivamente con la candela del 29 Maggio si è verificato un TERZO TOCCO ad indebolire la EMA-50, che è stata poi superata definitivamente durante la settimana dell' 11 Settembre in seguito alla rottura del livello del MAXI BUD generando un movimento di circa il 150% fino a testare nuovamente la EMA-200.
Nelle ultime settimane il prezzo ha subito una fase di scarico fino alla EMA a 5 periodi che potrebbe fungere da supporto per un ulteriore tentativo di rottura della EMA-200 in modo da avere via libera per un nuovo allungo verso le zone di taget calcolate con l'estensione di Fibonacci.
Come anticipato l'ostacolo principale verso nuovi massimi resta la EMA a 200 periodi pertanto i livelli principali a cui prestare attenzione sono:
- area 0.0286 (linea bianca), prezzo di chiusare della candela del 18 Settembre dove si trova anche la EMA-200
- prima zona di target (rettangolo verde) in zona 0.040, dove troviamo una struttura di consolidamento che ha dato il via al precedente crollo
- seconda zona di target (rettangolo rosso) in area 0.058, area in cui è stato respintoo il prrezzo dopo il precedente test della EMA-200
Analizzando i grafici intraday possiamo apprezzare meglio l'ultima fase di ritracciamento, infatti su Timeframe 1h troviamo una lateralizzazione tra le Medie lente (SHIMANO) la rottura della EMA-50 potrebbe aprire le porte ad una nuova fase rialzista.
Possiamo utilizzare questo Timeframe per seguire il movimento prestando molta attenzione alla EMA-200 che funge da supporto, una chiusura al di sotto di questa Media potrebbe generare un'accelerazione al ribasso.
In collaborazione con: @Giuan-65
Grazie per il supporto.
SGF - Sogefi crescente interesseBuona domenica,
oggi voglio portare alla vostra attenzione il titolo Sogefi, avevo già postato il 9 luglio un idea.
Oggi riesaminando il grafico si può apprezzare un rounding bottom, dopo un trend negativo partito da settembre 2017, la discesa feroce sembra aver toccato il pavimento con i tre minimi intorno area 0,64 - 0,66 toccati il 16 marzo, il 31 marzo 2020 e l' 11 ottobre 2022, da quest'ultima data, è iniziato un trend al rialzo, da notare poi dalla seduta del 19 settembre come il rialzo è accompagnato da volumi sopra la media, abbiamo una MM a 100 periodi che taglia dal basso verso l'alto la MM a 200 periodi, Il trend sembra robusto rispetto al contesto grafico di molti altri titoli, per tanto un trade è doveroso.
Trattandosi di un titolo con un flottante di soli 50 milioni e scambi medi all'incirca di 582.000 giornalieri, entrare con piccola size, d'altronde non mettiamoci in difficoltà nel chiudere la posizione per mancanza di liquidità nel book.
RIEPILOGO STRATEGIA
PREZZO INGRESSO: 1,5940
PREZZO STOP LOSS: 1,4735
I°POTENZIALE TARGET: 1,8850
II°POTENZIALE TARGET: 2,27
BUONA OPERAZIONE
Eur/Usd: Pinocchio Bar su livello di domanda 1,0550Buongiorno a tutti!
Eccoci come di consueto per la mia analisi settimanale.
Quest'oggi prendo il cambio principe del mercato Forex ovvero Eur/Usd.
Dopo la forte discesa delle ultime settimane, su cui si è potuto lavorare short in svariate occasioni date da ottime price action su daily time frame, ora ci troviamo di fronte ad un' informazione operativa long.
Questo fine settimana infatti il grafico "bussola" per il mio piano di trading mostra una Pinocchio Bar che sfalsa i livelli 1,0500/1,0550 per chiudere sopra in chiusura di sessione.
Il tipo di trigger è il mio preferito da sempre e vi posso assicurare che sto sui mercati da oltre 15 anni!
Ora, in ottica operativa, cercherò conferme per un buy su time frame come il daily o il 6 ore ottimizzando quindi sia timing che rischio di perdita.
Se ci saranno queste conferme i primi due livelli dove poter prendere profitto sono 1,0690 e successivamente qualora si salga ancora il livello 1,0850.
Il fallimento della view arriverebbe su spinte sotto 1,0400.
Anche per oggi è tutto, lasciate un LIKE e seguite questo profilo se vi appassiona la price action naked ovvero il solo utilizzo dei prezzi per fare trading.
Buon trading SIMPLE!
XAUUSD Rialzo da manuale dopo NFP!Il prezzo dell'oro ha registrato un aumento fino all'area di $1,830, con il rendimento del benchmark del Tesoro statunitense a 10 anni che è sceso sotto il 4,8% dopo essere salito al 4,9% inizialmente in risposta al rapporto sull'occupazione di settembre negli Stati Uniti, dando impulso a XAU/USD. Il prossimo movimento direzionale del prezzo dell'oro dipenderà dall'esito del rapporto NFP degli Stati Uniti. Dal punto di vista tecnico, l'assetto giornaliero appare misto nel breve termine, con una conferma di incrocio ribassista che contrasta qualsiasi possibilità di rimbalzo nelle condizioni di ipercomprato dell'Indice di Forza Relativa (RSI). La media mobile giornaliera a 100 giorni ha incrociato al ribasso la media mobile a 200 giorni mercoledì, confermando un crossover ribassista. Sul lato positivo, se il recupero si mantiene, gli acquirenti di oro punteranno al livello di resistenza precedentemente supporto a $1,850, nel caso in cui la forte resistenza vicina a $1,830 ceda. Più avanti, il prezzo dell'oro potrebbe sfidare gli impegni ribassisti ai massimi del 28 e 29 settembre a $1,880. In alternativa, il prezzo dell'oro deve accettare un livello di supporto cruciale a $1,810, dove si trova il minimo dell'8 marzo. La soglia di $1,800 sarà il livello da superare per i venditori di oro, aprendo la strada al livello psicologico di $1,750. Il prezzo dell'oro sta temporaneamente guadagnando terreno, poiché il dollaro statunitense è entrato in una fase di consolidamento dopo due giorni consecutivi di correzione al ribasso da un massimo di 11 mesi. Il tono attenuato attorno al dollaro statunitense potrebbe essere attribuito a un umore leggermente positivo nella sessione asiatica di questo venerdì, nonostante gli sviluppi misti del mercato immobiliare cinese. Le azioni di Sunac China Holdings Ltd. hanno registrato un forte aumento dopo che il gigante immobiliare ha ottenuto l'approvazione per un piano di ristrutturazione del debito. Nel frattempo, le azioni di China Evergrande Group sono scese di oltre il 10%, limitando i guadagni negli indici asiatici. L'Hang Seng di Hong Kong, tuttavia, sta registrando un rialzo del 2% nella giornata. Il prolungato calo dei prezzi del petrolio combinato con una pausa nell'impennata dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense offre un certo conforto agli investitori. Tuttavia, essi evitano di effettuare nuove scommesse direzionali sul prezzo dell'oro e sul dollaro statunitense in attesa dei dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti. Gli economisti si aspettano che l'economia statunitense abbia aggiunto 170.000 posti di lavoro a settembre, rallentando rispetto ai 180.000 aggiunti ad agosto. Il tasso di disoccupazione è previsto leggermente più basso, passando dal 3,8% al 3,7% a settembre, mentre si prevede che gli stipendi medi orari aumentino del 4,3% anno su anno nel periodo riportato, allo stesso modo di quanto visto in precedenza. A seguito di una crescita dell'occupazione privata negli Stati Uniti molto inferiore alle aspettative, riportata dall'ADP, pari a 89.000 posti di lavoro a settembre, i rischi al ribasso rimangono per il dato NFP principale, il che potrebbe influire ulteriormente sulle aspettative di un rialzo dei tassi a novembre da parte della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti, a fronte di condizioni di mercato del lavoro più deboli. In caso di un rapporto NFP degli Stati Uniti deludente, la correzione del dollaro statunitense potrebbe guadagnare ulteriore slancio insieme ai rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense, rafforzando i tentativi di recupero del prezzo dell'oro verso $1,850 e oltre. Al contrario, se i dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti, compresa l'inflazione salariale, suggeriscono che la Fed possa effettuare un altro rialzo dei tassi entro la fine dell'anno, il dollaro statunitense potrebbe riprendere la sua tendenza al rialzo a scapito del prezzo dell'oro, privo di interessi. Inoltre scanalo nuova area di domanda da 1800 a 1820, nella quale mi aspetto un rintracciamento prima di un proseguimento long del prezzo. Fammi sapere cosa ne pensi, lascia un like e commenta. Buon weekend a tutti da Nicola il CEO di Forex48 Trading Academy.
MERCATI EMERGENTI: tre indicatori da seguire attentamente Quali sono le prospettive attuali per i mercati emergenti? Rappresentano un’opportunità per il medio termine?
Buongiorno. L’analisi si concentrerà sui mercati emergenti, esaminati da una prospettiva macroeconomica e intermarket, utilizzando l’ETF iShares MSCI Emerging Markets e altri indicatori chiave, tra i quali:
• PMI composito globale
• Dollaro americano
• Indice di sentiment economico SPHB/SPLV
• Spread obbligazionario ad alto rendimento dei mercati emergenti
Buona lettura.
1. ANALISI TECNICA “EEM”
La figura successiva ha lo scopo di analizzare dal punto di vista tecnico il prezzo dell’ETF “EEM”, che mira a replicare i risultati di investimento di un indice composto da azioni di società dei mercati emergenti a grande e media capitalizzazione.
Il prezzo, dopo aver toccato il minimo del mercato ribassista raggiunto a fine ottobre 2022, ha registrato un significativo impulso rialzista che si è concluso il 26 gennaio del 2023; da quella data in poi, tuttavia, esso ha mostrato segni di debolezza:
• Le strutture di prezzo più significative includono una resistenza dinamica ribassista, testata due volte (fine gennaio e fine luglio), e il supporto situato a 37.5$/36.5$
La figura di analisi tecnica caratterizzata da una resistenza dinamica ribassista e un supporto statico è comunemente nota come “triangolo discendente” che effettivamente indica una debolezza del prezzo; quest’ultima si è accentuata a partire dall’ultimo massimo del 31 luglio, portando ad una performance negativa del -11.4% da quel giorno in avanti.
A scopo informativo rilascio le successive due grafiche che mostrano i principali componenti dell’ETF, l’esposizione settoriale e quella geografica.
2. I FATTORI CHE INFLUENZANO I MERCATI EMERGENTI
Prima di acquistare (o vendere) un asset finanziario è necessario sapere (e poi capire) quali sono le dinamiche che vanno ad influenzarlo.
Per quanto riguarda i mercati emergenti, le due più importanti sono:
• L’intensità economica
• Il dollaro americano
Le dinamiche sopra descritte sono confermate dalle due grafiche successive:
• La correlazione diretta EEM – PMI composito globale
• La correlazione inversa EEM – indice del dollaro americano
Le due grafiche precedenti sottintendono che i mercati azionari dei Paesi emergenti realizzano buone performance al crescere dell’intensità economica e all’indebolirsi del dollaro americano.
Perché? I motivi sono presto spiegati.
Lato economia:
• Durante i periodi di crescita economica si verificano sentiment positivi tra i consumatori, che si traducono in una maggior domanda per beni e servizi. L’aumento delle vendite da parte delle società si traduce in utili in crescita e, di conseguenza, in buone performance nei mercati azionari
Lato dollaro americano:
• Una caratteristica comune della maggior parte delle valute emergenti è la loro elevata volatilità rispetto alle valute delle principali potenze economiche mondiali. Le società, come gli Stati, ricorrono a diversi mezzi per ottenere fondi, tra i quali l’emissione di obbligazioni. Tuttavia, per i Paesi emergenti, non è sempre facile reperire denaro attraverso l’emissione di debito denominato nella loro valuta locale poiché potenziali obbligazionisti potrebbero essere riluttanti a sopportare un rischio di cambio elevato; quest’ultimo rischio afferma che:
“Quanto più la valuta nella quale è denominato un bond si deprezza rispetto alla valuta detenuta dal creditore, tanto più il rischio di cambio è alto”
È così che i Paesi emergenti, insieme alle loro società, emettono obbligazioni in valuta estera (o valuta forte) per assumersi il rischio di cambio, rendendo così il debito più attraente per i mercati.
Tuttavia, sorge un problema nell’emissione in valuta estera quando quella valuta stessa (la valuta forte) inizia a rafforzarsi rispetto alla valuta emergente. In questo caso, per pagare gli interessi, sarà necessario utilizzare una maggiore quantità di denaro a causa della svalutazione. Questo significa che il debito diventa più oneroso da rimborsare in termini di valuta locale.
È interessante notare un aspetto importante: come mostrato nella grafica successiva, il dollaro americano tende ad indebolirsi al crescere dell’intensità economica.
3. I GRAFICI CHE INFLUENZANO I MERCATI EMERGENTI
Per creare i grafici da seguire per ottenere un vantaggio sui mercati emergenti è necessario rappresentare graficamente le informazioni contenute nel paragrafo precedente, sviluppando degli indicatori a cadenza giornaliera. Mentre l’indice del dollaro americano fornisce risultati giornalieri, il PMI composito globale viene comunicato mensilmente. Per risolvere questo problema, è necessario creare un indice “a cadenza giornaliera” che sia correlato positivamente al dato macroeconomico stesso. Tale indice è rappresentato da SPHB/SPLV, che misura la forza relativa tra l’ETF delle società dell’S&P500 ad alta volatilità (SPHB) e l’ETF delle società dello stesso benchmark a bassa volatilità (SPLV). Non tratterò dettagliatamente questo indice in questo contesto; per ulteriori informazioni, è possibile consultare una descrizione all’interno di altre analisi da me scritte; una di queste al link:
Calcoliamo ora la correlazione tra SPHB/SPLV e PMI composito globale:
Essa è fortemente positiva. In breve:
• Durante una crescita economica, le società ad alta volatilità tendono a sovraperformare quelle a bassa volatilità, mentre durante un rallentamento economico si verifica il contrario
Avendo costruito l’indice a cadenza giornaliera, passiamo allo step successivo: che prestazioni realizza l’ETF “EEM” quando si verificano ribassi del dollaro e rialzi dell’indice? Osserviamolo nella figura successiva:
In quei particolari contesti, indicati all’interno della figura dai rettangoli di color verde, sono sempre positive. Per questo motivo, dollaro americano e SPHB/SPLV sono degli “indicatori” da conoscere se si vuole investire sui mercati emergenti. Questi ultimi, ad oggi, rappresentano un’opportunità? Per rispondere alla domanda in modo soggettivo (non è un consiglio finanziario), si osservi la figura successiva:
L’indice relativo ai settori ad alta e bassa volatilità mostra un trend ribassista, mentre il dollaro americano sta registrando un trend rialzista. A causa delle forti correlazioni osservate, la mia visione attuale sull’ETF “EEM” è short. Cambierò idea solo nel caso in cui le condizioni economiche subiscano un cambiamento significativo.
4. LO SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO DEI MERCATI EMERGENTI
Ci tengo a fornirvi un ulteriore strumento di studio: lo spread obbligazionario ad alto rendimento dei mercati emergenti.
Esso è il risultato di una sottrazione (spread) tra i rendimenti di obbligazioni societarie dei mercati emergenti ad alto grado di rischio (high yield, o junk bonds) e i rendimenti dei titoli di stato americani (considerati privi di rischio).
SPREAD OBBLIGAZIONARIO AD ALTO RENDIMENTO DEI MERCATI EMERGENTI = RENDIMENTI DEI BOND SOCIETARI HIGH YIELD EMERGENTI – RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA
Nella sua costruzione è simile allo spread obbligazionario ad alto rendimento statunitense, descritto in maniera approfondita nell’analisi al link:
Gli spread obbligazionari sono utilizzati per misurare il rischio di credito delle società appartenenti ad una determinata classe di rating:
• Il rischio aumenta all’espandersi dello spread
• Il rischio diminuisce nel caso opposto
La figura successiva mostra come il rischio sia legato all’intensità economica.
La chiave di lettura della figura è la seguente:
• Durante i periodi di crescita economica le società tendono a registrare maggiori vendite, il che si traduce in utili in crescita. La presenza di maggior liquidità disponibile riduce il rischio di default, in quanto le società hanno la capacità di pagare gli interessi sul debito senza troppi problemi
• In un periodo di rallentamento economico accade l’opposto: una minore liquidità disponibile può causare difficoltà nel ripagare i debiti, aumentando di fatto la probabilità di insolvenza
Contestualizzando lo spread con i due indicatori, possiamo ottenere ulteriori informazioni:
• Il rischio di default non è unicamente correlato all’intensità economica, ma anche alle prestazioni del dollaro americano. La figura seguente dimostra che un indebolimento del dollaro può effettivamente ridurre il rischio di default delle società emergenti (queste ultime avranno un onere sul debito inferiore perché sarà meno costoso ripagare gli interessi in termini di valuta locale)
Per i motivi discussi, lo spread high yield rappresenta il terzo indicatore da seguire se si vuole investire con successo nei mercati emergenti.
Risponderò alle vostre domande (qualora ci fossero dei dubbi) nella sezione commenti. Un saluto, a presto.
GBP/USD pronto a ripartire con gli NFP?Il cambio GBP/USD mostra una leggera flessione intorno a 1,2180 durante la sessione asiatica di venerdì, segnalando un ritracciamento dai recenti guadagni. Tuttavia, il dollaro statunitense (USD) è in correzione a seguito della diminuzione dei rendimenti dei titoli di stato statunitensi, fornendo un sostegno al rialzo per il cambio. Un livello chiave di supporto si trova a 1,2100, rappresentato dalla media mobile a 20 periodi e dal limite superiore di un canale di regressione discendente precedentemente rotto. Se 1,2100 resta saldo, potrebbero rimanere acquirenti interessati. Le resistenze successive sono previste a 1,2160, 1,2200 e 1,2250. Tuttavia, se 1,2100 cedesse, i venditori potrebbero spingere il cambio verso 1,2060 e 1,2000. Durante la sessione asiatica di giovedì, GBP/USD ha superato 1,2150 ma ha perso slancio successivamente, pur mantenendo la stabilità sopra 1,2100 in quella europea. Il miglioramento del sentiment di rischio ha reso difficile per l'USD trovare domanda nella seconda metà della giornata di mercoledì, contribuendo al recupero di GBP/USD. I dati del mercato del lavoro statunitense hanno deluso, con un aumento modesto dell'occupazione nel settore privato a settembre, influenzando negativamente l'USD. Il FTSE 100 del Regno Unito ha registrato una modesta crescita giovedì, mentre i futures degli indici azionari statunitensi hanno indicato un sentiment di rischio misto. La correzione al ribasso dell'USD potrebbe persistere a meno che Wall Street non mostri un'apertura in rialzo e consolidi i guadagni recenti. Gli investitori monitoreranno da vicino i dati settimanali sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione in previsione del report sull'occupazione di settembre venerdì. I dati sull'occupazione di questa settimana non hanno fornito un quadro definito, con forti segnali di domanda di lavoro ma anche di rallentamento delle assunzioni nel settore privato. Un numero di richieste iniziali di sussidi di disoccupazione al di sotto di 200.000 potrebbe sostenere l'USD, ma un aumento significativo avrebbe un impatto negativo sulla valutazione dell'USD. Piccola riflessione sul dollaro e sulla sterlina prima degli NFP, al momento la mia visione nel breve rimane short fino alla zona di domanda al livello 1.2150 dove mi aspetto un rimbalzo per un nuovo long. Fammi sapere cosa ne pensi, buon trading a tutti da Nicola il CEO di Forex48 Trading Academy.
indice S&P500 : continuazione al ribasso?Sul grafico Daily con l'ultimo movimento fatto abbiamo creato una struttura ribassista perciò quello che preferisco fare in questi casi è cercare solamente opportunità short subito dopo il pullback. La zona d'interesse per ricercare evidence short è quella della pyvah 4358.25, l'ideale però per avere un opportunità da A++ è quella di attendere un accettazione (come da mia proiezione in grafico), cosa che attualmente ancora non è visibile. La mia idea prevede un entry dopo un rifiuto della pyvah con tp1 (prendendo circa il 50%) su developing vwap e successivamente se ci sono continue conferme porterei il trade fino pyvwap 4075.75.
La proiezione successiva (quella che porta i prezzi fino la pyval 3794) è molto ambiziosa e ci sono in questo momento pochi dati per capire quante probabilità ci sono che questa si concretizzi ma quei pochi dati disponibili ora mi fanno pensare che sia l'ipotesi più plausibile in questo momento. Ovviamente tutto può cambiare. monitoriamo.
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(Sono un professionista e la tecnica non prevede stop perchè semplicemente non perde mai . Così facendo saremo "coperti" dallo strumento correlato e avremo sempre una posizione che copre l'altra e quindi non si rischia di essere stoppati a vuoto dalle ombre di volatilità provocate deliberatamente dagli istituzionali)
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TEMPI di ATTESA
Questa particolare tecnica richiede pazienza e disciplina, i tempi di attesa per il raggiungimento del profitto sono variabili. Attendere e sopportare tranquillamente la perdita momentanea prima di chiudere in profitto lasciando, ove necessario, sempre aperta una posizione a tempo indeterminato.
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INFO TECNICA
Sono un Trader professionista e negli anni ho sempre lavorato con tecniche di "Hedging" una particolare tecnica utilizzata primariamente dai grandi Istituzionali e fondi di investimento perchè grazie all'apporto dei loro enormi capitali possono distribuire con rischio prossimo allo zero la loro enorme liquidità utilizzando queste particolari tecniche.
In questi anni ho potuto studiare personalmente come adattare questa tecnica ad ogni tipo di Capitale mettendomi al sicuro da quella che sarà la tendenza futura del titolo.
Utilizzando questa splendida tecnica nel modo corretto imparerai l'essenza del vero Trading e lo scopo per cui dovremmo approcciarci a questa attività lavorativa, cioè la libertà da ansia, paura e tutti quei sentimenti negativi che scaturiscono dal classico Trading direzionale da sale scommesse, ma, come avrai modo ti testare tu stesso, assicurandoti di portare un profitto costante nel tempo e soprattutto sicuro e certo! Avrai la possibilità di guadagnare tutti i mesi a rischio quasi zero, se non zero assoluto, grazie a questa particolare e splendida tecnica.
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Contattami privatamente.
DISCLAIMER
Le seguenti idee non sono assolutamente da intendersi come un consiglio di investimento e non rappresentano un invito al pubblico risparmio ma semplicemente la mia personale operatività professionale quotidiana. Tutti i Traders che decidono di copiare la mia operatività lo fanno sotto la propria esclusiva responsabilità e devono aver compreso bene le modalità operative indicate.
NOTA BENE
Al fine di testare al meglio quanto indicato consiglio a chiunque decida di copiarmi di utilizzare un conto Demo per le prime volte al fine di ottenere una prova certa e tangibile, validare e confermare le informazioni sopra riportate.
*Bada bene alcuni tipi di Intermediari finanziari (Broker) non permettono questo tipo di operatività proprio perchè ritenuta vincente e come sappiamo alla maggioranza dei Broker non piace quando siamo profittevoli in modo costante e sicuro. Dunque accertarsi bene prima di iniziare a lavorare. in caso di dubbi o informazioni non esitare a contattarci.
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NON DEVI CREDERMI, DEVI PROVARE TU STESSO PRIMA, POI MI RINGRAZIERAI e NON POTRAI PIU' LASCIARTI SFUGGIRE UN OCCASIONE SIMILE.
"Personalmente sono molto orgoglioso di far parte ancora della vecchia scuola e tra i pochi e rarissimi Trader ad utilizzare questo particolare metodo di lavoro."
"CAMBIA ORA IL TUO STILE di TRADING e approcciati al vero TRADING PROFESSIONALE."
Grazie mille e buon Hedge Trading.
Al tuo successo!
WisdomTree - Tactical daily update - 03.10.2023Borse depresse per prospettiva di recessione in UE e stagnazione in US.
Il Prezzo del petrolio Wti torna sotto 90 Dollari/barile, ma non basta...
Inflazione EU migliora a Settembre, attendiamo conferme.
Borse asiatiche deboli, pesa costo del denaro e rallentamento globale.
Il quadro macro europeo e’ in peggioramento e i dati congiunturali di settembre descrivono l’industria manufatturiera in uno stato recessionistico. L'indice Pmi (Purchasing managers Index) della manifattura è risalito +0,1 punti a 43,4 rispetto ad agosto, dunque ben poco, ed e’ al 5’ mese consecutivo in area di contrazione, cioe’ sotto 50.
L'accordo sul bilancio Usa ha evitato lo shutdown fino al 17 novembre, e sulla notizia gli indici azionari europei avevano aperto in rialzo la seduta di ieri, 2 ottobre: poi il deterioramento di alcuni indicatori macro e i dubbi sulle future mosse di politica monetaria delle banche centrali hanno guastato la festa e causato chiusure negative.
Milano ha perso -1,39%, Parigi -0,94%, Francoforte -0,91%, Londra -1,28%, Amsterdam -0,63%. A Wall Street chiusure eterogenee: Dow Jones -0,22%, S&P500 +0,01% e Nasdaq +0,67%, grazie ai recuperi di big tech come Microsoft, Apple e Nvidia. Hanno invece prevalso le vendite sull’obbligazionario Usa, col rendimento del Treasury 10 anni che ha toccato 4,7%.
Peraltro, diversamente che in Europa, l'indice PMI sull'attività manifatturiera Usa è migliorato più del previsto a settembre, pur continuando a segnalare contrazione nel comparto. Il relativo Indice Ihs Markit è cresciuto a 49,8 punti da 47,9 di agosto, battendo le attese di 48,9.
Va detto che l’Indici PMI manifatturiero e’ migliorato in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, a 46,8 vs 45,7 stimato, ma peggiora ulteriormente in Germania dove addirittura cala a 39,6 dal 39,8 atteso.
E’ ancora sotto 50 e vicino ai minimi del maggio 2020, (al picco del lockdown da pandemia Corona), l'Indice ISM (Institute for the Supply management) della manifattura degli Stati Uniti: a settembre, è salito da 47,6 a 49,0 punti, superando le attese di 47,9.
Ieri il Vicepresidente della Banca centrale americana (Federal Reserve-FED) Michael Barr, ha detto di non esclude ulteriori rialzi e ribadito che i tassi possano restare alti più a lungo del previsto. La “musica” non e’ molto diversa in Europa, dove il Capo economista dell’ECB (Banca centrale europea) Philip Lane ha ricordato che la battaglia contro l'inflazione non e’ vinta e c’e’ ancora del lavoro da fare.
Sul mercato valutario si accentua la debolezza dell’Euro verso Dollaro Usa: il cross e’ ora sotto 1,05: molti analisti attribuiscono la forza del Dollaro all’aumento dei rendimenti del Treasury, che hanno segnato nuovi massimi da 20 anni. L’Euro vale 157,4 Yen giapponesi, Il Dollaro Usa 149,8 Yen.
La Banca mondiale (World bank) rivede al ribasso le previsioni di crescita dell’economia cinese, ora a +4,4% nel 2024, e piu’ in generale segnala che il ritmo di crescita delle economie asiatiche in via di sviluppo potrebbe essere uno dei più bassi degli ultimi 50 anni: tra le principali cause il protezionismo Usa ed il crescente del costo del denaro.
Stamattina, 3 ottobre, il prezzo del petrolio, sceso ieri al minimo da 3 settimane, dopo un avvio debole, tende a stabilizzarsi poco sopra 89 Dollari/barile (WTI). Va ricordato che siamo reduci da un trimestre di rialzo del +30% del prezzo del greggio, in presenza di una domanda che resta vicina ai massimi storici e di un’offerta in lieve contrazione, dopo i tagli decisi da Russia e Arabia Saudita.
Occhi aperti, questa settimana, alla conferenza Adipec di Abu Dhabi, alla quale partecipano tutte i “giant players” del settore energetico. Il prezzo del gas naturale europeo, sulla piattaforma di riferimento TTF di Amsterdam stamane scende del -4% circa a 37,7 Euro/megawattora.
Il Congresso degli Stati Uniti, all’ultimo minuto, ha trovato l’accordo per scongiurare lo shutdown della “macchina federale”, ma i mercati hanno evidentemente altro che li impensierisce, a cominciare da inflazione e tassi di interesse, che difficilmente potranno scendere se il prezzo del petrolio continuasse a salire come da 3 mesi a questa parte.
Stamane, 3 ottobre, le azioni di Evergrande, gigante del comparto immobiliare cinese alle prese con debito eccessivo e difficile da rifinanziare, sono state riammesse agli scambi: partite con un +30%, sono salite fin sopra il +50% e poi hanno oscillato paurosamente, pur conservando il segno positivo.
Tra le maggiori Borse dell’Asia-Pacifico, quella di Tokyo (Nikkei) ha chiuso a -1,6%: il Governo, per voce del Ministro delle finanze Shunichi Suzuki dichiarato che monitora costantemente il mercato valutario, pronto a intervenire per contrastare un’eccessiva debolezza dello Yen, giunto a sfiorare quota 150 contro Dollaro Usa.
Deboli, con perdite tra -1 e -2% tutte le maggiori borse dell’area Asia-Pacifico, mentre quelle europee, a fine mattinata, sono negative del -0,6% medio con tendenza a peggiorare. I future su Wall Street anticipano riaperture in calo del -0,4% medio, anche qui in peggioramento dopo una mattinata col segno “+”
Sul comparto bbligazionario segnaliamo la forte domanda del pubblico “retail” al 2’ giomo di collocamento del nuovo Btp Valore da parte del Tesoro italiano: l’offerta, che durera’ sino a venerdi’ 6, salvo chiusura anticipata, e’ di tipo “book to build”, cioe’ senza limiti prefissati di quantita’.
Nel pomeriggio, occhi aperti sui alcuni dati/eventi di rilievo, tra cui quello sui posti di lavoro “pendenti” negli Usa (JOLTS) di agosto, ed il discorso del Presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic.
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XAU/USD riuscirà nella salita?Il prezzo dell'oro ha subito una correzione e si è stabilizzato sopra i $1.820 dopo essere sceso a un minimo pluri-mensile di $1.815 durante le ore di trading asiatiche di martedì. Il rendimento del titolo del Tesoro USA decennale di riferimento al di sopra del 4,7% prima dei dati USA, non permette a XAU/USD di estendere il suo rimbalzo. L'Indice di Forza Relativa (RSI) sul grafico giornaliero segnala condizioni estremamente ipervendute ed è stato visto come un fattore chiave che ha spinto a coprire le posizioni corte intraday sul prezzo dell'oro. Tuttavia, la mancanza di ulteriori acquisti suggerisce che il recente trend al ribasso potrebbe essere ancora lontano dall'essere concluso. Di conseguenza, qualsiasi successivo movimento al rialzo potrebbe essere ancora considerato come un'opportunità di vendita e rimanere limitato vicino alla zona di resistenza di $1.830-1.832. Una forza sostenuta al di là di questo livello potrebbe scatenare un rally di copertura e spingere il metallo giallo verso l'ostacolo intermedio di $1.850, in direzione della solida barriera di $1.858-1.860. D'altra parte, il basso swing giornaliero, intorno al livello di $1.815, potrebbe proteggere il ribasso immediato prima della cifra tonda di $1.800. Ulteriori vendite potrebbero esporre il successivo supporto rilevante vicino alla regione di $1.770-1.760. Il prezzo dell'oro (XAU/USD) è stato in tendenza al ribasso per le ultime due settimane circa a seguito del segnale della Federal Reserve (Fed) secondo cui l'inflazione persistente avrebbe probabilmente richiesto almeno un altro rialzo dei tassi nel 2023. Inoltre, diversi funzionari della Fed hanno sostenuto il mantenimento dei tassi restrittivi per un periodo più lungo per portare l'inflazione al target del 2%. Ad aggiungersi a ciò, i dati macroeconomici resilienti provenienti dagli Stati Uniti (USA) supportano prospettive per ulteriori restrizioni della politica monetaria da parte della Fed. Ciò rimane di supporto a rendimenti elevati dei titoli di Stato USA, sollevando il dollaro statunitense (USD) al suo livello più alto dal novembre 2022 e spingendo i flussi lontano dal metallo giallo, che non genera reddito. La traiettoria al ribasso si prolunga per il settimo giorno consecutivo martedì e trascina il prezzo dell'oro ai minimi dal 9 marzo durante la sessione asiatica. Detto questo, un tono leggermente più morbido intorno ai rendimenti dei titoli di Stato USA trattiene i tori dell'USD dal piazzare nuove scommesse e aiuta il metallo prezioso a trovare un certo supporto vicino al livello di $1.815. L'XAU/USD riesce a recuperare una parte significativa delle sue perdite intraday, ma manca di slancio a seguito delle aspettative di Fed più restrittive e del sottostante forte sentiment rialzista dell'USD. Ciò suggerisce, di conseguenza, che il percorso di minor resistenza per la merce è al ribasso. Inoltre come da precedente analisi abbiamo un prezzo che ha rimbalzato su una demand zone ad H4 al livello 1816 come previsto, ora aspettiamo un rialzo e un bel cambio strutturale ad M15 per cercare un ingresso long con target zona 1875. Fammi sapere cosa ne pensi, buon trading a tutti da Nicola il CEO di Forex48 Trading Academy.
LA FORZA DEL DOLLARO, GOLD 1840$Questa settimana i protagonisti saranno i dati macroeconomici sul lavoro, con il rapporto sull'occupazione non agricola previsto per venerdì e i nuovi lavori JOLTS di domani.
Le previsioni preliminari per il rapporto sull'occupazione di settembre prevedono un ulteriore raffreddamento, proseguendo la tendenza in atto negli ultimi mesi.
Nello specifico, gli analisti prevedono che i salari del settore non agricolo aumenteranno di 160.000, ovvero il quarto mese consecutivo al di sotto dei 200.000.
Il tasso di disoccupazione potrebbe scendere dal 3,8% al 3,7%.
La settimana precedente è stata un’altra settimana contrastante sul fronte dei dati macroeconomici.
Considerato il dato più debole per l’inflazione PCE core, nel complesso possiamo pensare che la Fed rimarrà sulla stessa strada, lasciando il tasso invariato al 5.5% nella riunione di novembre.
I prezzi PCE headline sono aumentati dello 0,4% su base mensile con il ritmo annuale in riaccelerazione al 3,5%.
Detto questo, la forza dell’inflazione complessiva è stata in gran parte determinata da un’impennata dei prezzi dell’energia.
In tema di risparmio, il tasso di risparmio personale rimane a un livello basso, scendendo al 3,9% in agosto dal 4,1% di luglio per raggiungere il livello più basso dalla fine del 2022.
Per un periodo si è mantenuto saldamente al di sotto della media pre-Covid.
I consumatori sono diventati meno ottimisti nell'economia, con i parametri relativi alla fiducia e al sentiment in calo negli ultimi mesi.
Ad esempio, l’indice della fiducia dei consumatori del conference board è sceso di altri 5 punti, oltre al calo di oltre 5 punti di agosto.
Le vendite di nuove case sono crollate del -8,7% su base mensile, indicando che il settore immobiliare rimane sotto pressione nonostante i segnali di stabilizzazione all'inizio dell'anno.
Infine, i diversi sondaggi regionali sul settore manifatturiero sono rimasti deboli, con l'indice della Fed di Dallas profondamente in territorio negativo.
DASHBOARD degli ultimi dati:
Dopo la sessione di venerdì, negli Stati Uniti sono state approvate con successo leggi per evitare uno shutdown del governo, assicurando finanziamenti fino al 17 novembre.
Questo sviluppo ha indotto una ripresa della traiettoria ascendente del dollaro USA.
Il rendimento del titolo del Tesoro USA a 10 anni si attesta al 4,62%, ai massimi dal 2007.
L'oro ha rotto tutti i livelli di supporto e si trova ora a 1835$ l'oncia.
Attualmente non vedo livelli di supporto prima del livello 1810-1800$.
Il futuro dell'oro è sempre più legato al contesto dei tassi d'interesse.
Le previsioni a breve termine per l'oro rimangono ribassiste.
Buon trading a tutti
CAD/JPY: i grafici da seguire per speculare sul tasso di cambioIl tasso di cambio CAD/JPY (dollaro canadese / yen giapponese) era ed è rialzista. Ma come sarà nei prossimi mesi? Perché è importante dal punto di vista didattico?
Questo è l’obiettivo della guida/analisi: rispondere alle domande precedenti e mostrare alcuni grafici da seguire in ottica speculazione di breve-medio termine sul tasso di cambio medesimo.
I protagonisti dell’analisi:
• Indice del dollaro canadese
• Indice dello yen giapponese
• Tasso di cambio CAD/JPY
• Spread tra tassi di interesse canadesi e giapponesi
• Spread tra rendimenti dei titoli di stato a scadenza due anni canadesi e giapponesi
• Economia canadese e prezzo del petrolio
• PMI composito globale
• Lo yen come valuta rifugio e la sua correlazione con il decennale giapponese
• Due prospettive future per il tasso di cambio
Buona visione.
1. ANALISI TECNICA CAD E JPY
Come di consueto, iniziamo il primo paragrafo con l’analisi tecnica delle due valute, partendo dal dollaro canadese.
La valuta sta lateralizzando da un anno a questa parte. È possibile osservare una resistenza a 0.755, un supporto intermedio a 0.731 e un supporto “basso” a 0.72. Il prezzo, durante l’estate, ha tentato la rottura della resistenza arrivando a valori di 0.766 per poi rientrare all’interno del canale di lateralizzazione di colore giallo.
Commentiamo ora lo Yen:
La valuta è ribassista dal 17 gennaio 2023, con il prezzo incanalato tra una resistenza e un supporto dinamici; a partire da luglio si ha avuta la formazione di un supporto dinamico intermedio, testato diverse volte.
Quelli rappresentati nei due grafici altro non sono che i futures delle due valute, che misurano il valore di esse rispetto a diverse altre valute di riferimento (come il dollaro americano, l’euro, la sterlina britannica, il franco svizzero); i due, pertanto, possono essere considerati come indici.
Andiamo ora ad analizzare il tasso di cambio CAD/JPY:
Dal punto di vista settimanale, la figura soprastante lascia pochi dubbi:
• Il tasso di cambio è fortemente rialzista da marzo del 2020; il trend si è sviluppato lungo un supporto dinamico testato svariate volte da minimi via via crescenti. In Q4 2022 e Q3 2023 il prezzo ha raggiunto valori che non testava dal lontano dicembre del 2014 (a 106.5 ¥); quella resistenza è ora la struttura più importante (su TM weekly)
Diamo uno sguardo al grafico giornaliero, ricco di figure tecniche:
La prima figura che balza all’occhio è un cup & handle rialzista (in italiano, tazza e manico); esso ha avuto inizio il 20 ottobre 2022. All’interno della tazza è individuabile un doppio minimo che da cui successivamente, da manuale di analisi tecnica, si è sviluppato un nuovo impulso rialzista; il prezzo ha successivamente realizzato il manico, rotto al rialzo due settimane dopo la formazione. Nelle ultime settimane è individuabile un triangolo ascendente (accompagnato da una compressione di volatilità). Il prezzo è ora ai massimi dal 2014.
2. LA DIVERGENZA TRA POLITICHE MONETARIE
Perché questa netta supremazia del dollaro canadese? I motivi sono presto spiegati con l’applicazione dell’analisi intermarket e macroeconomica:
• L’enorme divergenza tra politiche monetarie del Canada e del Giappone
Osserviamo la figura seguente:
I tassi del Canada sono pari al 5%, mentre quelli applicati dalla Bank of Japan addirittura negativi, al -0.1%. Questa netta divergenza è visualizzabile nella grafica successiva, dove è rappresentato lo spread tra i due tassi di interesse (al +5.1%).
Un modello migliorare per rappresentare graficamente la divergenza stessa è quello di realizzare un altro spread, correlato positivamente allo spread tra i tassi di interesse: quello tra il rendimento a 2 anni del titolo di stato canadese e il rendimento alla stessa scadenza del titolo giapponese.
Perché i due spread raffigurati sono correlati positivamente? I bond presentano il rischio “tassi di interesse”; più essi vengono alzati e più il prezzo delle obbligazioni tende a soffrire con relativo…rialzo del rendimento. Dei titoli alle diverse scadenze (della curva dei rendimenti) quello a 2 anni è tra i più influenzati dalle aspettative di politica monetaria. In particolare:
• Ad aspettative di politica monetaria restrittiva, il rendimento del bond tenderà a rafforzarsi
• Ad aspettative opposte, tenderà ad indebolirsi
Tutto ciò significa che:
• Se le aspettative di politica monetaria saranno più restrittive per il Canada rispetto al Giappone, allora CA02Y (rendimento del bond canadese a due anni) si rafforzerà più di JP02Y (rendimento del bond giapponese alla stessa scadenza)
• Ad aspettative opposte accadrà il contrario, con JP02Y a sovraperformare CA02Y
È importantissimo capire che:
• Lo spread tra i tassi di interesse è frutto di un’operazione matematica
• Lo spread tra i rendimenti, al contrario, esplicita quello che il mercato si aspetta nell’immediato futuro
Ecco, quindi, che uno spread è leading indicator dell’altro!
La prossima grafica chiarifica che il tasso di cambio CAD/JPY è catalizzato dalle aspettative sugli interest rates dei due Stati:
Per coloro che non capiscono le dinamiche dietro a questa correlazione positiva:
• Più una banca centrale aumenterà i tassi di interesse e più aumenteranno i rendimenti offerti dagli asset denominati in quella valuta; un esempio? Le obbligazioni! Più esse offriranno alti rendimenti e più saranno attraenti per gli investitori che, per acquistarle, venderanno la loro valuta per acquistare quella nella quale esse sono denominate aumentando di fatto…la loro domanda!
Per quest’ultimo punto e, soprattutto, per la legge di domanda e offerta, una valuta tenderà ad apprezzarsi. Considerando i differenziali di rendimento offerti dai due Stati, ne deriva la correlazione positiva tra tasso di cambio e spread; tuttavia, il dollaro canadese potrebbe essere rafforzato ulteriormente da un'altra dinamica!
3. DOLLARO CANADESE E PETROLIO: UNA CORRELAZIONE DA RICORDARE
Di seguito è possibile osservare la correlazione positiva esistente tra CAD e prezzo del petrolio:
Il titolo del paragrafo ha esordito con un “ricordare”; in effetti, il binomio CAD-petrolio è uno dei più conosciuti nel mondo forex.
Perché? Proviamo a spiegarlo.
Secondo l’International Energy Agency (IEA), nel 2020 il Canada:
• Era il quarto paese produttore di petrolio (255 milioni di tonnellate, il 6% del totale) ed il quarto paese esportatore (154 milioni di tonnellate, il 7.5% del totale)
Le esportazioni canadesi, come riporta il sito di Trading Economics, valgono il 30% del PIL:
L’immagine successiva mostra i principali partner commerciali del Canada; di spicco gli Stati Uniti d’America.
Quanto impattano le esportazioni di petrolio sulle esportazioni totali? Eseguendo un rapido calcolo, il 14% circa:
Ovviamente, all’aumentare del prezzo del crude oil, aumenteranno i guadagni derivati dalle esportazioni della materia prima energetica stessa:
Tutto questo avrà un impatto sul PIL totale. Infatti, considerando la sua formula di calcolo con il metodo della spesa:
PIL = C + I + G + (EX – IM)
Dove:
C: Consumi
I: Investimenti
G: Spesa pubblica
EX: Esportazioni
IM: Importazioni
Più aumenterà il valore delle esportazioni, più salirà la differenza tra EX – IM e (trattandosi infine di una somma) più si rafforzerà il prodotto interno lordo.
Ecco quindi spiegata la correlazione positiva tra dollaro canadese e prezzo del petrolio:
• All’aumentare delle esportazioni (e del prezzo) di petrolio il PIL canadese tenderà a rafforzarsi e, di riflesso, la valuta tenderà ad apprezzarsi
• Al diminuire delle esportazioni e del prezzo del crude oil il PIL del Canada tenderà ad indebolirsi con associato deprezzamento della valuta
È importante ricordare che una valuta non è influenzata unicamente dai tassi di interesse, ma anche dalle condizioni economiche di un Paese.
4. I GRAFICI DA OSSERVARE IN OTTICA SPECULATIVA: CL1!, CA02Y-JP02Y E RELATIVE CORRELAZIONI
Andiamo ora a studiare la correlazione tra petrolio e CAD a livello giornaliero:
La valuta e la materia prima sono (e sono stati) correlati positivamente negli archi di tempo indicati dai rettangoli di colore verde. Andiamo ora ad osservare la correlazione CAD/JPY e CL1!:
Essa, nell’ultimo periodo, appare fortemente positiva (ad altissimi valori, +0.88).
L’analisi ha esordito con un:
“Il cambio CAD/JPY era ed è rialzista. Ma come sarà?”
Rispondiamo osservando le prossime figure:
• Sarà rialzista se il prezzo del petrolio e lo spread continueranno ad essere rialzisti, a patto che le correlazioni continueranno a mantenersi stabili, ai valori osservati
Se si eviterà una recessione globale e si materializzasse il famoso “soft landing” sarà probabile osservare un rialzo generalizzato dei tre protagonisti
• Il petrolio sarà sostenuto al rialzo da un aumento della domanda globale
• I rendimenti canadesi continueranno ad essere superiori a quelli giapponesi.
Al momento, personalmente (e per la mia operatività), non andrò alla ricerca di entrate short, perché non avrei dei vantaggi (viste e considerate le correlazioni).
Osservate dunque quei grafici, potrebbero indicarvi la via da seguire.
E se invece si materializzasse una contrazione economica?
5. IL CAMBIO CAD/JPY IN UNA POTENZIALE RECESSIONE
Che prestazioni ha registrato lo Yen nelle ultime due recessioni?
• + 11% circa nella recessione del 2020
• Quasi il +30% in quella del 2008
Perché queste performance?
• Lo yen è considerata una valuta rifugio, ossia un asset in cui gli investitori ricercano “protezione del capitale” durante momenti di forte incertezza economica (da qui la correlazione diretta VIX – YEN, osservabile nelle due grafiche precedenti).
Il motivo per il quale la valuta agisce da porto sicuro è semplice:
• Abbiamo citato svariate volte la parola “rendimenti”; ebbene, maggiore è il rendimento offerto da un asset, più grande sarà il rischio al quale l’investitore si esporrà acquistandolo. Durante momenti di incertezza economica, definita di “risk off”, gli investitori andranno a caccia di asset dal basso rischio e, quindi, dal basso rendimento. Un Paese in grado di offrire rifugio è proprio il Giappone, caratterizzato da obbligazioni con quelle qualità.
Più acquisti di quei bond (bond sovrani, per intendere) si verificheranno, tanta più domanda di yen giapponesi ci sarà, con annesso apprezzamento della valuta (per la dinamica spiegata precedentemente).
Le due figure successive concentrano l’attenzione proprio su questo aspetto:
Nelle ultime due recessioni il rendimento del decennale giapponese ha visto dei ribassi:
• Questo aspetto, per il rapporto inverso rendimento – prezzo dei bond, sottolinea l’acquisto di quell’asset rifugio, con annesso rafforzamento della valuta
Concludiamo l’analisi rispondendo dunque alla domanda “se si materializzasse una contrazione economica”?
Personalmente, mi aspetterei questo:
• Il prezzo del petrolio, OPEC permettendo, tenderà a deprezzarsi per un indebolimento della domanda globale
Lo spread CA02Y-JP02Y inizierà probabilmente a contrarsi, infatti:
• La banca centrale canadese inizierà un processo di taglio dei tassi (per favorire la ripresa dell’economia), con annesso ribasso del rendimento a 2 anni; la banca centrale giapponese probabilmente no. Il motivo? La sua politica monetaria è già caratterizzata da tassi di interesse negativi!
Le ultime due grafiche mostrano le prestazioni di CAD/JPY durante le ultime due recessioni:
• -13% nel 2020
• -45% nel 2007-2009
Domanda delle domande:
“E se il cambio CAD/JPY, al contrario delle aspettative, diventasse uno dei migliori short del 2024?”
E voi che ne pensate?
Per qualsiasi domanda utilizzate la sezione commenti. A presto!
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Al fine di testare al meglio quanto indicato consiglio a chiunque decida di copiarmi di utilizzare un conto Demo per le prime volte al fine di ottenere una prova certa e tangibile, validare e confermare le informazioni sopra riportate.
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💰 Cattura le Opportunità con il Modello delle Onde di Wolfe 🌟#EurUsd sul TF settimanale si forma un una figura tecnica flag (bandiera) con un sbilanciamento sul ultimo massimo creando falso breakout della figura tecnica.
Cosi formando un wolfe wave pattern (molto conosciuta dai trader pro e non solo), wolfe wave pattern si forma su figure flag (bandiera) o triangolari, muovendosi a zig zag al interno formano 2 massimi e 2 minimi (4 onde al interno della figura), l'onda 5 è l'ultimo movimento è quello decisivo che crea un falso breakout della figura tecnica, se il falso breakout è sui massimi si va corto, se fa il falso breakout è sui minimi si va lunghi.
In questo caso #EurUsd sul TF settimanale ha creando falso breakout sulla figura tecnica, i Target sono il minimo dell onda che lo ha già raggiunto nell ultima settimana, per aprire il short e da aspettare il pool back della figura tecnica per provare a prendere il secondo Target che la proiezione del massimo dell'onda 1 con il minimo dell'onda 4, che dovrebbe portare il prezzo hai suoi minimi, il stop lo posiziono sopa al massimo dell'onda 1 stop molto stretto e aggressivo, per il motivo che il prezzo ha fatto un numero esagerato di candele negative.
Ce anche un Target intermedio quello, se non pool back della figura tecnica quello po essere il Target finale, o viceversa un Target dove si po prende una parte di profitto dell'operazione.
Nasdaq100: La Price Action Chiama un Long di continuazione su Ho scelto come trade della settimana Nasdaq100 long.
La mia idea parte da settimane di attenzione su questo indice, ho tracciato un Microlivello di tenuta a 14750 dove per ben tre volte ha tenuto. La view di fondo ( weekly) è long, con triplo pavimeto e cioè livellone, microlivello e ema21.
Sul Daily mi trovo ancora con il prezzo sotto alla media, ma proprio da quel livello più volte è ripartito sino allo swing Hight precedente.
Sul H4 ( TF conferma) ho una Pinbar anche Harami che falsa proprio i livelli sopra citati.
Sul daily invece ho già la convalida del Pattern e cioè la terza sorella Harami.
Attenderò la rottura dei massimi H4 e Weekly , dopodichè sceglierò un ingresso migliorativo che potrebbe essere proprio 14.700, primo Tp 15750 Swing precedente con spostamento a BE dello Stop Ampio, Presa di profitto parziale e possibile continuazione del trend in base a quello che mi dirà La Price Action.
Buon Weekend a Tutti-Buon Trading relax e al Prossimo Volo!
Debby
Bitcoin (BTC) analisi tecnica e fondamentaleBitcoin continua a seguire lo scenario delineato nella nostra precedente analisi. Dopo aver nuovamente testato il punto di controllo (POC) dell'area del valore, il prezzo ha superato l'EMA50 sul grafico a 4 ore e ha violato la linea di tendenza di resistenza discendente globale. Attualmente stiamo assistendo al test di un significativo blocco di resistenza tra 27.000 e 28.000, che determinerà la direzione del movimento dei prezzi di Bitcoin.
Questo slancio rialzista si è verificato in seguito a una dichiarazione del presidente della SEC, Gary Gensler, in cui ha riconosciuto che Bitcoin non è un titolo. Se Bitcoin riuscisse a stabilirsi al di sopra della linea di tendenza discendente e a uscire dall’attuale fascia di prezzo, prevediamo un movimento verso la zona di squilibrio di 4 ore. In questa zona, i trader dovrebbero cercare le lacune nei livelli di volume degli scambi orizzontali da colmare.
Inoltre, dopo un nuovo test potrebbe verificarsi una rottura al di sopra della linea di tendenza se i rialzisti non riescono a superare immediatamente il blocco di resistenza 27.000-28.000. Di conseguenza, durante il nuovo test della linea di tendenza, potrebbe verificarsi una necessaria correzione del recente impulso rialzista, tornando ai livelli di Fibonacci 0,5-0,61.
Sul grafico logaritmico giornaliero si sta elaborando un’estesa divergenza rialzista, con un nuovo test dell’intersezione tra le medie mobili a 200 giorni e a 200 settimane previsto prima di ulteriori cali.
Vale la pena notare che, su scala più globale, il prezzo di BTC è crollato partendo da un modello a cuneo ribassista e non c'è stata un'adeguata correzione dell'intero trend rialzista dall'inizio dell'anno. Gli obiettivi di questa correzione potrebbero essere i livelli di Fibonacci 0,5-0,78. In questo intervallo si trova la zona di squilibrio di 1 settimana con lacune significative nei livelli di volume degli scambi orizzontali che devono essere colmate. Le prossime aree di interesse per gli acquirenti sono la fascia 22.000-23.000 e il livello psicologico cruciale di 20.000. A questi livelli cercheremo formazioni di inversione per accumulare posizioni lunghe.
L’indice di paura e avidità è attualmente nella zona della paura a 46.
La capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute è salita a 1.054 miliardi di dollari, mentre l'indice di dominance di Bitcoin è sceso al 50,03%.
Sulla base dell'analisi dei grandi blocchi di ordini nei registri degli ordini di borsa, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 17.000 - 22.500
🔴 Zona di rifornimento: 28.000 - 32.000
📊 Analisi fondamentale
Il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, Gary Gensler, ha parlato davanti al Comitato per i servizi finanziari della Camera. Gary Gensler ha riconosciuto che Bitcoin non è considerato un titolo.
La capitalizzazione di mercato delle stablecoin è in calo da 18 mesi consecutivi. La capitalizzazione totale di tutte le stablecoin in circolazione a settembre è diminuita dello 0,63% e ha raggiunto il livello più basso dall'agosto 2021. Questo calo può essere attribuito alla ridotta attività di negoziazione sulle borse.
D’altro canto, il volume di BTC detenuto dai detentori a lungo termine si sta avvicinando al massimo storico. Nei cicli precedenti, questo è stato spesso visto come un segnale di un imminente macro rally, seguito da una fase iniziale del mercato rialzista.
I dati sul PIL americano hanno confermato le previsioni e si attestano ora al 2,1%. Pertanto, nel secondo trimestre di quest’anno, l’economia statunitense è cresciuta dello 0,1% rispetto al periodo di riferimento precedente. Il mercato azionario americano ha già risposto a questa notizia con un leggero rialzo dell’indice delle maggiori società statunitensi, l’S&P 500. L’indice del dollaro DXY è diminuito in risposta a questi dati.
🌐 Prossimi eventi macroeconomici
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 28 settembre alle 23:30 - Discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
➤ 3 ottobre alle 17:00 - Dati sull'indagine sulle aperture di lavoro e sul turnover del lavoro (JOLTS) per agosto.
➤ 12 ottobre alle 15:30 - Indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti.
➤ 1 novembre alle 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Federal Reserve.