WisdomTree - Tactical Daily Update - 28.11.2023Le Borse Usa ed Europee tirano il fiato, dopo 4 settimane di rialzi.
Fiducia consumatori tedeschi e francesi in lieve recupero.
Il cartello Opec+ si riunisce giovedi’ 30, forse per nuovi tagli.
L’economia cinese e’ tornata a crescere, dice la Banca centrale!
La scorsa settimana per le Borse mondiali, e’ stata la 3’ positiva delle ultime 4, ma ieri, lunedi’ 27 novembre, gli operatori non hanno preso iniziative “direzionali”, attendendo probabilmente i dati sull’inflazione al consumo (Cpi) dell’Euro-Zona e quelli dell’inflazione PCE (Personal consumer expenditure) negli Usa di giovedì.
Tutti i listini azionari europei hanno registrato perdite minime nel giorno in cui il Presidente della BCE (Banca centrale europea-ECB) Christine Lagarde, intervenendo al Parlamento europeo, ha espresso cautela sulle prospettive a medio termine dell’inflazione e, implicitamente, su quella di tagli al costo del denaro.
Anche Wall Street ha vissuto una giornata scialba, con pochi spunti operativi: Dow Jones e S&P500 -0,2%, Nasdaq -0,1%. L’indice Vix che misura la volatilità (detto anche “termometro della paura”) e’ sceso di nuovo ai minimi dal gennaio del 2020.
Gli operatori non hanno ancora potuto tirare le somme della settimana dello “shopping scontato” quello della settimana del “thanksgiving”, e che comprende sia il Black Friday che il succesivo Cyber Monday: Adobe Analitycs stima vendite a +5,4% sul 2022.
Sul mercato obbligazionario ieri, 27 novembre, si sono registrati lievi rialzi dei rendimenti, sia in Europa che negli Usa.
Negli Stati Uniti, tra ieri ed oggi martedì 28, sono previste nuove emissioni di Treasury bonds con scadenza 2-5-7 anni per un totale di quasi 150 miliardi di Dollari, che, almeno nelle aste di ieri hanno riscontrato una domanda robusta (la domanda ha superato l;offerta di 2,4 volte) e “tranquillizzante” per la stabilita’ dei mercati.
In Europa, intanto, e’ stabile, attorno 175 bps, lo spread di rendimento tra BTP decennali italiano ed omologhi Bund tedeschi, col decennale “benchmark” italiano che paga circa 4,3%, ben sotto l’allarmante 5,0% di inizio ottobre.
Rallenta il prezzo del petrolio, nell’attesa della riunione dell’OPEC+ (cartello dei maggiori produttori/esportatori), rinviata dal 26 a giovedi’ 30 novembre: il WTI (West Texas Intermediate) e’ sceso ieri a 75,2 Dollari/barile, -0,5%.
Molto volatile, ma lontano dal preoccupare come un anno fa, il prezzo del gas europeo sulla piattaforma TTF-Amsterdam, che ieri ha perso -5,9% a 43,9 Eur/mgwh.
Sul mercato valutario il Dollaro prosegue la fase di debolezza dovuta alla diffusa convinzione che la Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) abbia concluso la fase di “tightening” monetario, cioe’ non alzera’ piu’ i tassi d’interesse. Il cross Eur/US$ ha superato 1,093, e il “Dollar Index” registra -3,5% dai recenti massimi di ottobre.
In Asia hanno deluso le stime dei profitti industriali dell’aziende cinesi, che crescono meno delle attese, sebbene la Banca centrale di Pechino descriva come “deisamente buona la ripresa in atto”.
Ieri, 27 novembre, giornata “gloriosa” per l'oro, il cui prezzo e’ salito sopra 2.000 Dollari/oncia, al massimo da 6 mesi, ed in ideale prosecuzione del trend rialzista osservato da fine ottobre in avanti: l’indebolimento del Dollaro ed uno scenario piu benigno sui tassi potrebbero essere tra i fattori determinanti.
Dal fronte macro europeo emergono segnali incoraggianti dai dati sulla fiducia dei consumatori tedeschi, salita a -27,8 per dicembre da -28,3 di novembre: in Germania migliora la propensione agli acquisti e l’aspettativa di inflazione, pur confermandosi un clima economico “moderato”.
In Francia la fiducia dei consumatori di novembre, salita a 87punti, ha battuto gli 84 di ottobre e superato le stime di consenso.
In Italia l'interscambio commerciale con i paesi extra-UE ad ottobre 2023 e’ cresciuto in entrambi i sensi: esportazioni +6,3% annuale ed importazioni +3,1% (dati Istat, Istituto nazionale di statistica). Il deficit energetico, -5,39 miliardi è inferiore a quello dello stesso mese 2022 (-9.38 miliardi) mentre il surplus nell'interscambio di prodotti “non energetici”, brilla con 10,76 miliardi, in ascesa dai +7.20 di ottobre 2022.
L’economia cinese e’ tornata a crescere in linea coi Piani del Governo, ed e’ ben posizionata per centrare l'obiettivo ufficiale di crescita “intorno +5%”. La crescita "sarà più sana e sostenibile nel 2024" afferma il governatore della Banca centrale (PboC) Pan Gongsheng, spiegando che "nell'ultimo anno molti banchieri centrali nel mondo si sono preoccupati dell'alta inflazione, che per la Cina non e’ un problema”.
Alla chiusura di stamane si osservano variazioni minime sui listini dell’Asia-Pacifico: Nikkei -0,15%, alla 2’ seconda seduta consecutiva povera di idee. Un po’ meglio le Borse cinesi: Shanghai +0,23%, Shenzhen +0,60%, cedente Hong Kong -0.81%, positiva Seoul +1,19%.
Mattinata apatica per le Borse europee, con indici attorno alla parita’, in attesa dei dati americani sulla fiducia dei consumatori di novembre, prevista a 101,0 da 102.60 di ottobre: se risultasse in calo, sarebbe un dato positivo per Wall Street poiche’ nutrirebbe l’aspettativa che la Fed non occhi i tassi a dicembre.
I future sulle Borse Usa anticipano riaperture poco variate, in una settimana dove i “dati chiave” usciranno giovedi’, con l’inflazione PCE (la piu’ osservata dalla FED), e venerdi’, con l’Indice ISM manifatturiero, previsto in lieve recupero a 47,8 da 46.7.
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Possibile guadagno del 1000% con un titolo EV?
Fisker ha annunciato ieri risultati finanziari inferiori alle aspettative per il terzo trimestre e la presentazione del rapporto è stata ritardata dopo che il Chief Accounting Officer ha lasciato l'azienda. Secondo le cifre preliminari, Fisker ha registrato un aumento dei ricavi e delle perdite nel settore dei veicoli elettrici durante il Q3'23.
L'azienda di veicoli elettrici ha rivisto le sue stime di produzione, prevedendo di produrre tra i 13.000 e i 17.000 veicoli elettrici quest'anno. Inizialmente, Fisker aveva previsto di produrre tra i 20.000 e i 23.000 veicoli, il che significa che hanno ridotto la loro stima del 30%. Nonostante la revisione al ribasso della guida per il 2023, credo che Fisker sia ancora un'opportunità di investimento a lungo termine per gli investitori.
Ci sono due motivi principali per cui la mia tesi è sostenuta da fatti concreti. In primo luogo, l'azienda sta registrando un aumento significativo delle consegne, il che si traduce in un maggiore guadagno di entrate. In secondo luogo, l'azienda non ha bisogno di un drastico aumento di capitale a breve termine, poiché recentemente ha ottenuto con successo fondi attraverso un'offerta di obbligazioni senior convertibili.
Con la recente inizio delle consegne su larga scala, l'azienda sta crescendo rapidamente. Nel terzo trimestre del 2023, Fisker ha registrato ricavi di $71,8 milioni rispetto ai soli $825.000 del trimestre precedente. Tuttavia, questo aumento della produzione e dei ricavi ha portato anche a un notevole aumento dei costi delle merci vendute, con un margine lordo negativo di $12,1 milioni. Inoltre, la perdita operativa dell'azienda è aumentata da $88,2 milioni nel secondo trimestre del 2023 a $99,6 milioni nel terzo trimestre dello stesso anno. Ci si aspetta che Fisker continui a generare perdite durante i prossimi due anni in quanto l'azienda si trova ancora nella fase di start-up. Questo è comune per molte aziende emergenti, come visto anche con Tesla nel passato.
Secondo quanto rivelato da Fisker nel terzo trimestre del 2023, la start-up di veicoli elettrici ha consegnato 1.097 veicoli ai suoi clienti. Nel trimestre precedente, l'azienda aveva appena iniziato a effettuare consegne e aveva consegnato solo 11 veicoli elettrici. Tuttavia, alla fine del trimestre, Fisker è riuscita a consegnare ben 1.200 Ocean ai clienti, cioè un volume di consegne tre volte superiore rispetto al terzo trimestre del 2023.
Sono sempre molto attento quando scelgo di investire in una società e questa volta non è diverso. Da venerdì sto acquistando azioni di Fisker, un'azienda che seguo da due anni. So che si tratta di un investimento ad alto rischio, ma ho fiducia nel fondatore Henrik Fisker, che è già stato coinvolto in un fallimento passato. Tuttavia, sono convinto che questa volta l'esito sarà diverso e la società avrà successo.
Il 22 novembre è stata pubblicata la MODULO 10-Q, che rivela i cambiamenti strategici apportati dal CEO alla struttura.
Con una grande esperienza nel settore, Eric Sand è diventato il nuovo Controller della nostra azienda. Inoltre, Dan Quirk si è unito al nostro team come Vice Presidente delle finanze e contabilità, portando con sé una vasta esperienza come Partner di Audit presso Ernst & Young.
Inoltre, hanno rinnovato la strategia di vendita aprendo nuove strutture in posizioni strategiche negli Stati Uniti per migliorare la logistica delle consegne dalla nostra base produttiva in Austria. Questa mossa ha già dato i suoi frutti, con un record di 107 veicoli consegnati in un solo giorno.
Considerando il potenziale di crescita che vedo nel titolo e il fatto che FISKER sia una delle azioni più shortate al mondo, con uno short interest di quasi il 50%, ritengo possibile un aumento fino a 20$ nei prossimi anni. Ciò potrebbe portare a un ritorno del 1000% sulla mia operazione.
📊 DAX40 28/11/2023Respiro per l’equity europea che torva in avvio di settimana tutte performance negative, certo non possiamo parlare di inversioni di trend, ma di semplici respiri anche propizi per una prosecuzione del trend rialzista di fondo.
Il dax abbandona le aree di massimo viste sopra i 16000 pnt, per dare respiro agli shortisti che da tempo attendono movimenti di storno, ma la fase down non va oltre i primi supporti di medio periodo a 15950 pnt, con area supportiva a 15925-15900pnt.
L’ingresso nel fascio di medie su h1 lascia il mercato in una fase momentanee di indecisione, con le quotazioni che restano sotto la mm21 periodi che ora svolge funzione di resistenza dinamica con la confluenza delle resistenze statiche a 16000 pnt.
Lo scenario rialzista potrebbe trovare nuova linfa solo alla violazione rialzista dei 16013 punti, con close orarie sopra la mm21 periodi che darebbe motivi per sperare in raggiungimenti dei massimi precedenti a 16100 pnt.
Tuttavia la mancanza di market movers potrebbe generare ancora ore di attesa, con una congestione delle quotazioni che non trovano spai oltre i 16000pnt a rialzo ne sotto i 15925 pnt a ribasso.
La violazione dei supporti chiave sopra citati potrebbero aprire a scenari ribassisti più profondi che tuttavia sarebbero soggetti alla nascita di esplosioni di volatilità dato l’attuale raggiungimento dei valori medi a 15978 per la settimana in corso, e movimenti ribassisti fino 15850 pnt vorrebbero dire volatilità doppia rispetto ai valori medi.
Attendiamo le evoluzioni dei dati sull’inflazione europea dei prossimi giorni per definire le dinamiche di price action.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
INVESTIMENTI 2024: I PORTAFOGLI ADATTI PER I POSSIBILI SCENARIBuongiorno.
L’analisi di oggi si propone di utilizzare l’approccio intermarket per creare due portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50% in obbligazioni). Questi portafogli sono pensati per due possibili scenari che potrebbero verificarsi nei primi mesi del 2024 negli Stati Uniti: un atterraggio morbido dell’economia o, al contrario, una recessione. I portafogli, che saranno illustrati di seguito, non considerano il rischio di cambio né le commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono raccomandazioni di investimento, ma piuttosto un’applicazione pratica dei concetti che solitamente esprimo nelle mie analisi, stavolta applicati alla gestione di un portafoglio di investimento.
Buona lettura a tutti.
1. GLI INVESTITORI HANNO ASPETTATIVE DI ESPANSIONE ECONOMICA, RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE E TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE
Il primo paragrafo dell’analisi sarà utile a comprendere le attuali aspettative degli investitori per i mesi a venire. Questo può essere fatto studiando tre diversi indici di sentiment: SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD.
SPHB/SPLV è un indice che riflette le aspettative economiche. È composto dal numeratore “SPHB”, che replica il movimento dell’ETF Invesco S&P500 High Beta, e dal denominatore “SPLV”, che replica il movimento dell’ETF Invesco S&P500 Low Volatility.
L’interpretazione dell’indice di sentiment è la seguente:
• Quando le società ad alta volatilità sovraperformano quelle a bassa volatilità, l’indice sale, indicando che gli investitori hanno aspettative di crescita economica. Al contrario, quando le società a bassa volatilità sovraperformano quelle ad alta volatilità, gli investitori prevedono un rallentamento economico.
La figura successiva mostra l’andamento dell’indice dal 2020 ad oggi.
Le diverse tendenze dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero
Ecco una descrizione della figura:
• Tra la fine del 2019 e marzo 2020, il mercato ha scontato una fase di recessione (fase 1), culminata con la massima contrazione di marzo 2020
• Tra marzo 2020 e l’anno successivo, il mercato ha scontato una fase di ripresa economica (fase 3), seguita da un’espansione (fase 4)
• Il periodo tra marzo 2021 e novembre 2021 è stato caratterizzato da incertezza, con l’indice in una fase di distribuzione, a causa delle aspettative di massima espansione economica (fase 5)
• Per tutto il 2022, le aspettative erano di un rallentamento economico, con SPLV che sovraperformava SPHB
• Dal 27 dicembre 2022, con alti e bassi, gli investitori scontano un’espansione economica o, se preferite, un soft landing
SPHB/SPLV è un ottimo indice di sentiment economico per i seguenti motivi:
• Quando gli investitori hanno aspettative di crescita economica, tendono a concentrare i loro capitali su asset ad alto rischio, tra cui le azioni delle società comprese all’interno di SPHB. Queste società sono considerate rischiose a causa della loro elevata volatilità, superiore a quella dell’S&P500. L’alto beta che presentano deriva da un rischio al quale esse sono soggette: la ciclicità dell’economia. Esse, infatti, tendono a registrare utili robusti in fase di espansione economica e utili in rallentamento in fasi economiche sfavorevoli
• Al contrario, quando gli investitori hanno aspettative di rallentamento economico, tendono a privilegiare asset a rischio più basso, tra cui le società a bassa volatilità, meno volatili rispetto all’S&P500. A differenza delle società cicliche, queste società non presentano il rischio ciclico dell’economia o, almeno, il loro rischio è più contenuto. Infatti, tendono a registrare utili costanti nel tempo, sia in fasi economiche favorevoli che sfavorevoli
Per questo motivo, quando la propensione al rischio degli investitori è guidata da aspettative di crescita economica, le società cicliche di SPHB sovraperformano quelle difensive di SPLV. Al contrario, quando il risk off è guidato da aspettative di rallentamento economico, le società difensive (che offrono anche alti dividendi) sovraperformano quelle cicliche.
Alcune figure rafforzano l’idea che SPHB/SPLV può essere utilizzato per misurare le aspettative economiche; infatti, come mostra la figura successiva, l’indice è positivamente correlato a un dato macroeconomico chiave: il PMI composito.
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e PMI composito statunitense. Grafico mensile
L’indice è anche positivamente correlato agli utili dell’S&P500.
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e utili dell’S&P500. Grafico mensile
La grafica precedente conferma che, quando gli utili sono in aumento, gli investitori tendono a favorire le società cicliche, che sono in grado di offrire rendimenti più alti rispetto alle società difensive. Gli utili del mercato azionario, a loro volta, sono direttamente correlati al ciclo economico, come mostrato nelle figure successive.
Il ciclo economico e quello degli utili societari
La correlazione positiva tra utili dell’S&P500 e PIL USA anno/anno. Grafico a 3 mesi
È importante notare che le società tendono a registrare profitti maggiori quando un altro indicatore macroeconomico chiave, la fiducia dei consumatori, mostra letture positive. Infatti, esiste una correlazione positiva tra questi due dati, come mostrato nella figura successiva.
La correlazione positiva tra utili dell’S&P500 e fiducia dei consumatori. Grafico mensile
Riassumendo tutti i concetti espressi fino a questo punto, possiamo affermare che:
• Più i consumatori sono fiduciosi, più è probabile che investano e spendano denaro in beni durevoli, non durevoli e servizi. Questo rafforza due variabili chiave del PIL: i consumi e gli investimenti. Queste spese e investimenti rafforzerebbero l’economia e gli utili delle società quotate, innescando una propensione al rischio da parte degli investitori che, di conseguenza, concentrerebbero i loro capitali su società cicliche. Al contrario, se la fiducia dei consumatori diminuisce, gli investitori tenderebbero a favorire le società difensive
TIP/IEF è l’indice sulle aspettative di inflazione, che misura la forza relativa tra due ETF obbligazionari:
• TIP, l’iShares TIPS Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni del tesoro americano indicizzate al tasso di inflazione con scadenza media ponderata di 7.4 anni
• IEF, l’iShares 7-10 Year Treasury Bond ETF, che replica il prezzo di obbligazioni del tesoro americano con scadenze tra i 7 e i 10 anni
Il movimento dell’indice TIP/IEF riflette le aspettative degli investitori, che, attraverso l’acquisto e la vendita dei due ETF, esprimono il loro sentiment. In particolare:
• Se TIP sovraperforma IEF, il mercato ha aspettative di crescita dell’inflazione
• Al contrario, se IEF sovraperforma TIP, il mercato ha aspettative di disinflazione (rallentamento dell’inflazione)
Come illustrato nell’immagine successiva, l’indice di sentiment è positivamente correlato al consumer price index misurato anno su anno e tende spesso ad anticiparlo.
La correlazione positiva tra TIP/IEF e tasso di inflazione USA anno/anno. Grafico mensile
Osservando la figura successiva, vediamo che l’indice è in ribasso dal 19 ottobre 2023. Questo suggerisce che gli investitori prevedono che il tasso di inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi, avvicinandosi alla soglia del 2%.
Gli investitori prevedono un rallentamento del tasso di inflazione. Grafico giornaliero
LQDH/LQD è un indice che riflette le aspettative sui tassi di interesse, misurando la forza relativa tra due ETF obbligazionari:
• LQDH, l’iShares Interest Rate Hedged Corporate Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni societarie investment grade coperte dal rischio “tassi di interesse”
• LQD, l’iShares Investment Grade Corporate Bond ETF, che replica il prezzo delle stesse obbligazioni in LQDH, ma non coperte dal rischio tassi di interesse.
La lettura dell’indice è simile a quella di TIP/IEF:
• Se gli investitori prevedono una politica monetaria restrittiva, LQDH sovraperforma LQD e l’indice sale; al contrario, se gli stessi prevedono una politica monetaria espansiva, LQD sovraperforma LQDH e l’indice scende
Come mostrato nell’immagine successiva, l’indice di sentiment è positivamente correlato ai tassi di interesse della Federal Reserve.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse della Federal Reserve. Grafico mensile
Dal 19 ottobre 2023, le aspettative degli investitori sono per un taglio dei tassi di interesse.
Gli investitori prevedono un taglio dei tassi di interesse. Grafico giornaliero
Scendendo più nel particolare, gli investitori prevedono tre tagli dei tassi di interesse di 25 punti base per il 2024 (per un totale di 75 punti base), rispettivamente a maggio, luglio e novembre.
Gli investitori prevedono il primo taglio di 25 bps il 1° maggio 2024. Fonte: FedWatchTool
Gli investitori prevedono il secondo taglio di 25 bps il 31 luglio 2024. Fonte: FedWatchTool
Gli investitori prevedono il terzo taglio di 25 bps il 7 novembre 2024. Fonte: FedWatchTool
Quindi, è stato evidenziato che gli investitori stanno anticipando un ritorno alla fase 4 del ciclo economico, caratterizzata da crescita economica, disinflazione e riduzioni dei tassi di interesse.
2. DUE PORTAFOGLI DI INVESTIMENTO 50-50: UNO CICLICO ED UNO DIFENSIVO
In questo paragrafo, cerchiamo di raggiungere l’obiettivo dell’analisi: creare due portafogli di investimento per i primi mesi del 2024 (primi 3-6 mesi) che dovrebbero offrire buone performance in due scenari economici diversi. Il primo scenario, un’espansione economica, è stato descritto nel paragrafo precedente. Il secondo scenario, una recessione, rappresenta l’esatto opposto del primo e, al momento, non è affatto previsto dal mercato.
Nel caso di un’espansione economica, il portafoglio mostrato nella figura successiva potrebbe essere una buona scelta: un portafoglio 50-50 ciclico.
Il portafoglio 50-50 ciclico
Ecco la ponderazione percentuale:
• 25% XLK (ETF sul settore tecnologico)
• 25% XLY (ETF sul settore dei beni ciclici)
• 16.6% IEF (ETF sui titoli di stato USA con scadenza tra i 7 e i 10 anni)
• 16.6% LQD (ETF sulle obbligazioni societarie investment grade)
• 16.6% HYG (ETF sulle obbligazioni societarie ad alto grado di rischio)
Ora esamineremo i motivi per cui sono stati selezionati gli ETF sopra menzionati:
• Come abbiamo visto, quando il mercato anticipa un’espansione economica, l’indice SPHB/SPLV tende ad essere rialzista. Come illustrato nella figura successiva, l’ETF SPHB è principalmente influenzato dal settore tecnologico e dal settore dei beni ciclici, che insieme rappresentano il 55.06% di questo ETF
La ponderazione settoriale dell’ETF SPHB. Fonte: Invesco
Pertanto, è ragionevole prevedere che questi due ETF possano registrare buone performance quando gli investitori anticipano una crescita economica, come dimostrato nelle due grafiche seguenti.
Le prestazioni del settore tecnologico quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore dei beni ciclici quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale
Ora esaminiamo la parte rimanente del portafoglio, quella obbligazionaria. Potreste chiedervi perché non sono stati inclusi ETF obbligazionari governativi a lunga scadenza, come il noto “TLT”. Il motivo è illustrato nelle grafiche successive.
Partiamo dal presupposto che una crescita economica è tipicamente accompagnata da un aumento della fiducia dei consumatori. La loro domanda di beni e servizi è legata al tasso di inflazione: se aumenta, è ragionevole aspettarsi un aumento delle aspettative di inflazione.
Questo è dimostrato nella grafica successiva: le aspettative di crescita o decrescita economica sono sempre accompagnate da aspettative di aumento o rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo.
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e TIP/IEF. Grafico settimanale
Ciò significa che, se gli investitori continuano a prevedere una crescita economica, a un certo punto (probabilmente) inizieranno a prevedere un aumento del tasso di inflazione. Se ciò dovesse accadere, TLT presenterebbe una performance negativa: il tasso di inflazione, infatti, rappresenta un rischio per le obbligazioni. Più esso aumenta, più gli interessi cedolari reali vengono erosi.
La correlazione negativa tra TIP/IEF e TLT. Grafico settimanale
Il motivo per cui sono stati inclusi due ETF su obbligazioni societarie è illustrato nelle due grafiche successive.
Quando gli investitori sono propensi al rischio, le obbligazioni societarie investment grade sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale
Quando gli investitori sono propensi al rischio, le obbligazioni societarie high yield sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale
Quando gli investitori sono propensi al rischio, tendono a investire i loro capitali in asset più rischiosi, tra cui le obbligazioni societarie, sia investment grade (leggermente più rischiose dei titoli di stato) che high yield (ancora più rischiose). Infatti, HYG e LQD sovraperformano i titoli di stato quando SPHB supera SPLV!
Un altro aspetto da considerare è che se ci si aspetta una crescita economica, ci si aspetta anche un aumento degli utili societari. Quando gli utili societari tendono ad aumentare, diminuisce la probabilità di default delle società e, per questo motivo, HYG e LQD tendono a performare bene. Questo è illustrato nella grafica successiva.
Quando gli utili societari tendono al rialzo, le probabilità di default delle società ad alto e basso grado di rischio (rappresentate dai due spread obbligazionari) tendono al ribasso. Grafico mensile
Non sono state scelte solo obbligazioni ad alto grado di rischio per una questione di diversificazione. Infatti, una diversificazione consapevole può contribuire a ridurre il rischio.
Ora, come mostrato nella figura seguente, presentiamo un portafoglio 50-50 difensivo, progettato per proteggere il capitale in contesti economico-finanziari caratterizzati da un atteggiamento di avversione al rischio, come una recessione.
Il portafoglio 50-50 difensivo
Ecco la ponderazione percentuale:
• 16.6% XLU (ETF sul settore delle utilities)
• 16.6% XLV (ETF sul settore sanitario)
• 16.6% XLP (ETF sul settore dei beni di prima necessità)
• 50% TLT (ETF su obbligazioni del tesoro americano a lunghe scadenze)
La scelta di XLU, XLV e XLP è semplice: come illustrato nella figura successiva, questi ETF sono i principali driver dell’ETF SPLV, contribuendo per il 60% al suo movimento.
La ponderazione settoriale dell’ETF SPLV. Fonte: Invesco
Il portafoglio dovrebbe comportarsi nel seguente modo:
• In caso di recessione, il mercato azionario avrebbe una performance negativa a causa della contrazione degli utili. Tuttavia, le società incluse negli ETF XLU, XLV e XLP, essendo difensive, dovrebbero avere una performance migliore del benchmark in quanto meno volatili (o, per l’appunto, a basso beta). D’altra parte, TLT dovrebbe avere un’ottima performance, essendo l’ETF tra quelli obbligazionari governativi con la più alta duration e, per lo stesso motivo, sarebbe quello a performare meglio in caso di taglio dei tassi
Le figure seguenti mostrano le prestazioni di tutti i componenti del portafoglio durante periodi di aspettative di rallentamento economico.
Le prestazioni del settore dei beni di prima necessità quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore delle utilities quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore sanitario quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni di TLT quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Nel prossimo paragrafo, esamineremo le prestazioni dei due portafogli dal 2012 ad oggi nelle fasi di risk on e risk off. Queste prestazioni saranno confrontate con quelle di un portafoglio 50-50 equilibrato, illustrato nella figura successiva, che è allocato con un 50% su SPY (ETF dell’S&P500) e un 50% su TLT.
Il portafoglio 50-50 equilibrato
Non ho presentato le metriche dei tre portafogli nel lungo periodo poiché l’obiettivo è capire come si comportano nelle fasi economiche favorevoli e non favorevoli, quindi in periodi di tempo più ristretti. Se desiderate vedere il loro comportamento dal 2008 ad oggi, potete commentare l’analisi nella sezione commenti in fondo alla pagina.
3. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 CICLICO NELLE FASI DI RISK ON
Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio ciclico rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk on (quando SPHB/SPLV è rialzista) nei seguenti periodi:
• Giugno 2012 - Agosto 2014
• Febbraio 2016 - Giugno 2018
• Aprile 2020 - Novembre 2021
• Luglio 2022 - Ottobre 2023
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023
Rendimenti annualizzati
È interessante notare come, nelle fasi di risk on, il portafoglio ciclico tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2014) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori.
4. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 DIFENSIVO NELLE FASI DI RISK OFF
Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio difensivo rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk off (quando SPHB/SPLV è ribassista) nei seguenti periodi:
• Settembre 2014 - Febbraio 2016
• Maggio 2018 – Marzo 2020
• Novembre 2021 – Giugno 2022
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016
Rendimenti annualizzati
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020
Rendimenti annualizzati
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022
Rendimenti annualizzati
Nelle fasi di risk off, il portafoglio difensivo tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2019) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori.
5. CONSIDERAZIONI FINALI
Per concludere l’analisi, vorrei fare alcune considerazioni finali:
• I due portafogli presentati sono poco diversificati e adatti solo a specifici contesti.
• Il portafoglio ciclico, in particolare, presenta un livello di rischio significativamente più alto rispetto al portafoglio difensivo. L’unico asset che fornisce una certa protezione è l’IEF, che però rappresenta solo il 16,6% del peso totale del portafoglio.
• Entrambi i portafogli potrebbero essere ottimizzati sostituendo alcuni ETF con altri.
A presto!
USDJPY punta i 154?Qui un riepilogo di analisi macro e analisi tecnica su USDJPY, un cambio molto sensibile ora ai fattori macroeconomici fondamentali che guidano l'operato della Bank of Japan.
MACRO
1. YCC (Yield Curve Control): La Bank of Japan è costretta a mantenere il più possibile i tassi di interesse sui livelli attuali onde evitare una catastrofe finanziaria con conseguenze impattanti l'economia reale del Giappone, una delle più importanti in termini di grandezza a livello globale. La BoJ non vuole toccare i tassi, bensì preferisce agire prima sul mercato obbligazionario e poi, in casi estremi, direttamente sul mercato valutario andando a comprare Yen in caso di una svalutazione massiccia contro il dollaro, cosa già avvenuta a fine 2022 e che potrebbe ripresentarsi a breve.
2. DIFFERENZIALE TASSI SUL MERCATO VALUTARIO: Comprare Dollari americani con tassi oltre il 5% mentre si vendono Yen con tassi negativi sul mercato monetario, spinge gli operatori a detenere UsdJpy nelle operazioni overnight, forti della debolezza che la Bank of Japan ha proprio sul mercato monetario. La "festa" della BoJ non può durare a lungo e gli operatori hanno sfruttato (e probabilmente sfrutteranno) questa debolezza della banca centrale giapponese. Lo Yen è strutturalmente debole
3. POSSIBILE INTERVENTO DELLA BOJ SUL FOREX: Data la debolezza strutturale dello Yen, è possibile, anzi quasi scontato, un intervento sul Forex da parte della Bank of Japan direttamente sul mercato valutario, pertanto la BOJ potrebbe sfruttare questa dinamica rialzista del cambio UsdJpy a proprio favore per trovare molte controparti a prezzi vantaggiosi proprio per la Bank of Japan stessa.
4. INFLAZIONE OLTRE I TARGET L'inflazione quest'anno ha toccato i massimi che non vedevamo dal 2014 e dal 1991, livelli che costringerebbero la BOJ ad una stretta che non farebbero mai se non tramite un acquisto mirato sul Forex direttamente su UsdJpy.
TECNICA
Unico appiglio tecnico è il rimbalzo visto questa settimana a ridosso dei 147,20/147,30 livelli che potrebbero fa ripartire le quotazioni al rialzo, stavolta non solo verso i livelli massimi dei 152, bensì verso i 154 e oltre. Volendo proiettare l'ultimo discesa dai 152 fino ai 147,50, ossia 450 punti, potremmo arrivare anche verso i 156.
EUR/USD. Breve storno del prezzo è auspicabilela price action rispetta in tutti i time frames gli entusiasmi dei mercati di questo periodo. Con gli indici azionari bullish e un dollaro che perde forza. Ma nei mercati niente può essere mai considerato scontato. Infatti, i rendimenti nelle breve distanze rimangono pressoché alti e il mercato del lavoro inizia a scricchiolare. D'altro canto abbiamo un'inflazione che, a detta di tutte le banche centrali, non è ancora da considerarsi un problema del passato, anzi. Il mercato sconta già tagli dei tassi e metà dell'anno prossimo, sia in America che in Europa, ma sarà davvero così? E se gli eccessivi entusiasmi portassero ad un rimbalzo dell'inflazione portato da una domanda che rinasce senza troppe fondamenta? Beh, in quel caso le banche dovranno tornare alla riscossa e, a quel punto, tutto questo entusiasmo potrebbe dimostrarsi una grossa bolla. Ma nessuno sa cosa davvero accadrà, come sempre. ;)
P.S. Scusatemi per come termina il video, non mi ero accordo che stavano scadendo i venti minuti!
Quando si parla di finanza, il tempo vola ;)
Cad/Jpy: Pin Bar con falsi minimiBuongiorno a tutti,
eccoci come di consueto per il classico appuntamento del fine settimana.
Quest'oggi il mercato prescelto è Cad/Jpy, cross valutario che vede come protagonisti i cambi Usd/Cad e Cad/Jpy.
Se andiamo infatti a dividere il prezzo di Usd/Jpy ( in questo momento a 149,447 ) e quello di Usd/Cad ( ora a 1,36393 ) ne risulterà il prezzo di cambio attuale di Cad/Jpy.
L'importanza della correlazione nel mercato forex è sempre in primo piano quando si vuole lavorare sugli incroci senza il dollaro USA e, più in generale, se si vuole diventare dei forex trader.
La price action di Cad/Jpy rispecchia la forza dell'ultimo periodo di cad e la debolezza di lungo termine di yen giappo e, in questa ultima settimana, si è creata una Pin Bar con falsi minimi del mini range precedente che mi offre l'opportunità per la prossima settimana di operare long su questo mercato.
Inoltre si avrebbe a favore anche lo swap overnight visto l'acquisto di valuta "forte" contro valuta "debole" da un punto di vista dei tassi di interesse delle due differenti banche centrali.
Nei prossimi giorni quindi valuterò una entry long su questo mercato in base alla price action che vedrò durante le sessioni daily e 6H.
Il fallimento della mia view si avrebbe con la rottura ribassista dei zona 107,00 in chiusura settimanale.
Anche per oggi è tutto, vi auguro una buona domenica e un buon TRADING SIMPLE!
EUR/GBP LONGCosa sta accadendo nel lungo periodo su OANDA:EURGBP
La coppia ha una tendenza di lungo periodo decisamente rialzista. Il prezzo ha rotto il massimo precedente ed ha avviato una fase di ritracciamento che potrebbe essere quasi terminata. La fase di ritracciamento è stata molto lunga ed è arrivata fino alla zona di demand generata dal precedente impulso. Se andiamo a misurare la lunghezza dell'ultimo impulso che ha provocato accettazione strutturale, ci si può rendere conto che il prezzo ha ritracciato in un area compresa tra l'origine dell'impulso e la zona del 75%, e quindi è all'interno della zona "discount", ovvero sottoprezzato.
Scenario nel timeframe operativo M15
Come ogni volta, vado a ceracre delle confluenze alla mia analisi di lungo periodo, scendendo nel M15, ovvero nel timeframe che io definisco operativo. Si può notare una chiara schematica di accumulazione di Wyckoff, quasi completata. La schematica ha fornito una fase di SPRING all'interno della demand di cui parlavo prima (rettangolo giallo nel grafico) e in concomitanza di un importante numero tondo ovvero lo 0.87000 che in precedenza ha svolto in modo impeccabile la funzione di supporto. Pertanto. anche nel breve periodo prevedo uno scenario long.
Entrata long
L'entrata long, che in questo caso è un entrata trend-following, andrà effettuata come ogni volta, sul JTC, ovvero dopo che il prezzo ha violato la resistenza superiore della schematica (trendline rossa) ed abbia effettuato un ritracciamento sulla stessa.
Impostazione di TP e SL
Per quanto riguarda lo SL, si può impostare aggressivo sotto l'ultima LPS, oppure conservativo sotto la fase di SPRING, in modo da evitare che un retest dello spring possa buttarci fuori dal trade in modo prematuro. Consiglio sempre quello conservativo, ma dipende dallo stile di trading. Per quanto riguarda TP1, lo imposterei poco sotto il massimo precedente, ovvero a 0.87600.
Gestione della posizione
Una volta che il trade avrà raggiunto TP1, è possibile chiudere metà della posizione, spostando lo Stop Loss a breakeaven e quindi azzerando il rischio associato all'operazione. L'altra parte di trade che viene lasciata aperta, pertanto, avrà un rischio pari a zero. Il livello del TP2 può essere impostato secondo la vostra scelta, a seconda delle vostre preferenze e delle vostre valutazioni.
Se volete, possiamo parlarne qui sotto nei commenti.
Grazie per l'attenzione e per il supporto.
Marco
NVIDIA: RISULTATI TRMESTRALI DA APPLAUSI, OMBRE CINESINvidia ha conquistato il podio delle performance azionarie con un rendimento annuale del 210%, trainato dalla sua leadership nel campo dei chip per l'intelligenza artificiale. L'azienda ha recentemente introdotto il chip H200, successore dell'H100, promettendo capacità e larghezza di banda della memoria superiori, contribuendo a consolidare ulteriormente la sua supremazia nel settore.
Le prospettive di crescita, secondo Standard & Poor’s, proiettano ricavi stimati di 54 miliardi nel 2024 e 79 miliardi nel 2025. Questi numeri evidenziano un notevole spazio di sviluppo nel settore, alimentato da costanti innovazioni e scoperte, come indicato nell'analisi macroeconomica precedente.
Tuttavia, una variabile geopolitica entra in gioco, poiché il governo americano stringe le maglie sulle esportazioni di chip in Cina, un attore rilevante nella competizione tecnologica. La buona notizia è che Nvidia ha saputo navigare in questa situazione, consentendo la vendita di chip non legati all'IA ma solo ai data center in Cina, un passo importante considerando che il 25% delle entrate di Nvidia nel settore dei chip per i data center proviene dalla Cina.
Nonostante il successo attuale, nel 2024 AMD entrerà nel mercato dell'IA, prospettando una sfida significativa per Nvidia. Sebbene ciò possa minacciare i margini, l'anticipata crescita della domanda potrebbe mitigare l'impatto. Gli analisti saranno in agguato per monitorare da vicino i ricavi dei data center, fondamentali per Nvidia, e terranno conto della situazione di OpenAI e delle condizioni economiche favorevoli al settore tecnologico.
Il rilascio del nuovo chip AI H200 da parte di Nvidia solleva interrogativi sulla competitività con AMD, mentre la valutazione attuale del titolo, circa 30 volte gli utili attesi, suggerisce un approccio prudente, eliminando il rischio di una bolla.
Nvidia ha letteralmente brillato nelle trimestrali appena divulgate. Il terzo trimestre ha visto l'azienda superare le aspettative degli analisti, registrando un EPS di 4,02 dollari su un impressionante fatturato di 18,12 miliardi di dollari. Un vero trionfo per l'azienda, che ha visto i data center segnare un record straordinario con un aumento del 279%, raggiungendo la cifra monumentale di 14,51 miliardi di dollari. Questo boom è stato guidato dalla crescente richiesta di chip per l'intelligenza artificiale, dimostrando la centralità di Nvidia in questo settore.
Il margine lordo rettificato ha raggiunto un sorprendente 75%, sottolineando la solidità finanziaria dell'azienda. Nel comparto dei giochi, Nvidia ha visto un aumento dell'81%, portando il fatturato a 2,86 miliardi di dollari. Questi risultati sono ancor più notevoli considerando le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di chip in Cina.
Nonostante questo contesto sfidante, Nvidia ha sorpassato le stime degli analisti anche per il quarto trimestre, prevedendo un fatturato di 20,00 miliardi di dollari. Un punto da tenere d'occhio è la prevista diminuzione delle vendite in Cina, rappresentanti il 25% delle entrate nel settore dei chip per i data center. Tuttavia, Nvidia è fiduciosa nella robusta crescita in altre regioni, sottolineando la resilienza e la diversificazione dell'azienda di fronte alle sfide geopolitiche.
In sintesi, i risultati trimestrali confermano la posizione di Nvidia come leader indiscusso nel settore, con prospettive di crescita che entusiasmano gli analisti finanziari.
L'analisi evidenzia prospettive positive per il settore tecnologico, specialmente per le "big 7". Nvidia sembra promettente con ampi margini di miglioramento nel settore dell'Intelligenza Artificiale, prevedendo un possibile raggiungimento di nuovi massimi storici per il titolo.
Un indice di sentiment da monitorare attentamente: IEUS/EUNBuongiorno a tutti. Questa analisi ha l’obiettivo di presentare l’indice IEUS/EUN, che riflette le aspettative economiche dell’Unione Europea, e a esplorare le sue potenzialità.
Buona lettura!
1. ANALISI DELL’ETF “IEUS”
Iniziamo l’analisi introducendo il primo componente dell’indice di sentiment: IEUS. Esso è il ticker dell’iShares MSCI Europe Small-Cap che, come illustrato nella figura successiva, mira a replicare un indice composto da azioni di società europee a piccola capitalizzazione.
Ishares MSCI Europe Small-Cap. Grafico settimanale
Le due grafiche seguenti mostrano i primi 10 elementi del paniere dell’ETF e la distribuzione settoriale.
I primi 10 componenti dell’ETF. Fonte: iShares
La ponderazione settoriale dell’ETF. Fonte: iShares
Dal punto di vista tecnico, il prezzo ha mostrato un trend positivo a partire dal doppio minimo registrato tra il 28 settembre e il 13 ottobre 2022; dopo questa data, si è verificata una rottura della neckline. Dopo un re-test di questa struttura di prezzo, che è diventata un supporto, il prezzo ha ripreso a salire, creando un impulso rialzista che si è concluso il 2 febbraio 2023. Da allora, il prezzo ha mostrato un periodo di debolezza di 8 mesi, durante il quale ha formato un triangolo discendente, che ha avuto un breakout il 22 settembre. L’ETF ha mostrato un’elevata volatilità: infatti, ha registrato una performance negativa del -18.3% dai massimi del 19 luglio ai minimi del 27 ottobre. Tuttavia, l’ultimo periodo è stato positivo: grazie alla forte propensione al rischio degli investitori, il prezzo ha registrato un aumento del 15%.
Analisi tecnica MSCI Europe Small-Cap ETF. Grafico giornaliero
Possiamo concludere che, nel medio termine, il prezzo dell’ETF mostra una tendenza al ribasso. Tuttavia, nel brevissimo termine, si osserva una tendenza al rialzo.
2. ANALISI DELL’ETF “EUN”
Introduciamo ora il secondo componente dell’indice di forza, dal ticker “EUN”: esso è l’ETF iShares STOXX Europe 50, omonimo dello STOXX 50, che ha l’obiettivo di replicare un indice composto da azioni delle 50 principali società europee; esso è rappresentato nella figura successiva.
IShares STOXX Europe 50. Grafico settimanale
Le due grafiche seguenti mostrano i primi 10 elementi del paniere dell’ETF e la distribuzione settoriale.
I primi 10 componenti dell’ETF. Fonte: iShares
La ponderazione settoriale dell’ETF. Fonte: iShares
La configurazione tecnica del prezzo dell’ETF presenta un quadro diverso rispetto a quello osservato in precedenza per l’IEUS:
• Dai minimi del mercato ribassista del 2022, il prezzo ha registrato un forte aumento di oltre il 40%, raggiungendo il picco il 23 aprile 2023
• Dal 23 aprile 2023 e per i successivi sei mesi (fino al 27 ottobre 2023), il prezzo ha mostrato una tendenza al ribasso, con una perdita di circa il 12%.
• Nell’ultimo mese, si è osservato un nuovo aumento del 7.55%
Possiamo concludere che la tendenza a medio termine è al rialzo, con un incremento del 25.4% rispetto ai minimi del 27 settembre 2022.
Analisi tecnica iShares STOXX Europe 50 ETF. Grafico giornaliero
3. LA CORRELAZIONE TRA I DUE ETF E GLI INDICI DEI DIRETTORI AGLI ACQUISTI EUROPEI
È noto che l’andamento del mercato azionario è strettamente correlato all’intensità economica. In particolare, il mercato azionario tende a crescere con l’aumento dell’intensità economica e a diminuire con il suo indebolimento. Questo fenomeno può essere spiegato come segue:
• Nel medio periodo, le aziende incluse in un indice azionario diventano attraenti quando registrano forti utili. Un indice azionario, come illustrato nella figura successiva, tende ad essere ribassista dalla fase 1 alla prima metà della fase 2, rialzista dalla seconda metà della fase 2 alla prima metà della fase 5 e nuovamente ribassista dalla seconda metà della fase 5 alla fase 6
Il ciclo economico e le diverse tendenze del mercato azionario
Tuttavia, non tutti gli indici azionari di una specifica area, come l’Europa, sono correlati allo stesso modo con l’intensità economica. Un esempio è mostrato nelle due grafiche successive, che illustrano le correlazioni tra i due ETF, IEUS e EUN, e due indicatori chiave dell’economia europea: i PMI manifatturiero e dei servizi.
L’ETF IEUS è correlato positivamente ai due PMI dell’UE. Grafico mensile
L’ETF EUN è correlato positivamente ai due PMI dell’UE. Grafico mensile
È importante notare che entrambi gli indici azionari sono positivamente correlati ai due PMI. Tuttavia, la correlazione tra i due dati e le società small cap è più forte rispetto a quella con le società large cap.
Le diverse intensità dei coefficienti di correlazione
Questo fenomeno può essere spiegato dal fatto che le small cap sono più sensibili all’intensità economica rispetto alle large cap. Le prime, infatti, concentrano principalmente il loro business a livello nazionale ed europeo e sono quindi più sensibili alla domanda dei consumatori di queste aree. Al contrario le seconde, essendo multinazionali, dipendono dalla domanda nazionale, europea e globale, presentando quindi una maggiore diversificazione.
Questa maggiore diversificazione rende gli utili delle large cap meno volatili rispetto a quelli delle small cap. Di conseguenza, le small cap tendono ad essere più volatili e quindi più rischiose rispetto alle large cap. Per questo motivo, in periodi economici favorevoli, le società comprese in IEUS sovraperformano quelle comprese in EUN, mentre in periodi economici sfavorevoli accade il contrario.
Infine, costruendo un indice di forza tra i due ETF, IEUS/EUN, si ottiene un indice sulle aspettative economiche europee, che misura il sentiment degli investitori riguardo l’intensità economica nell’Unione Europea.
Come si può vedere nelle grafiche seguenti, l’indice di sentiment mostra una forte correlazione positiva con numerosi dati macroeconomici significativi dell’Unione Europea, incluso il PIL misurato su base annua.
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PMI manifatturiero europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PMI sui servizi europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e business confidence europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e consumer confidence europeo. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e produzione industriale europea anno/anno. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e ZEW economic sentiment index. Grafico mensile
La correlazione positiva tra IEUS/EUN e PIL europeo anno/anno. Grafico a 3 mesi
4. LE ASPETTATIVE ECONOMICHE DEGLI INVESTITORI
Nella prossima grafica, si possono osservare le varie aspettative degli investitori dell’ultimo triennio:
• Un periodo di crescita economica dal 20 marzo 2020 al 5 gennaio 2021
• Una fase di incertezza dal 5 gennaio 2021 al 6 ottobre 2021
• Un rallentamento economico dal 6 ottobre 2021 al 10 ottobre 2022
• Un’altra fase di incertezza dal 10 ottobre 2022 fino ad oggi
Le diverse tendenze dell’indice IEUS/EUN dal 2020 ad oggi. Grafico giornaliero
La grafica successiva, invece, rappresenta lo stesso scenario, ma è espressa in termini di “ciclo economico”.
Le diverse fasi del ciclo economico prezzate dagli investitori dal 2020 ad oggi. Grafico giornaliero
Qual sarà la prossima fase del ciclo economico dell’Unione Europea? Ci troveremo in una fase 1 di recessione o in una fase 4 di espansione? Al momento, è difficile fare previsioni. Tuttavia, se l’indice di forza dovesse rompere al ribasso i minimi registrati il 18 ottobre 2022, la fase 1 di recessione sarebbe lo scenario più probabile. Al contrario, una rottura al rialzo del massimo relativo registrato il 2 febbraio 2023 potrebbe essere interpretata come un segnale positivo.
La grafica successiva evidenzia che, nel brevissimo periodo (a partire dal 25 ottobre), le small cap stanno sovraperformando le large cap. Questa sovraperformance coincide con la lettura positiva dell’ultimo comunicato dello ZEW Economic Sentiment Index, che misura la fiducia degli investitori e degli analisti europei su un orizzonte temporale di sei mesi.
IEUS/EUN è rialzista nel brevissimo periodo. Grafico giornaliero
Monitorerò nelle prossime settimane questo indice di sentiment e, nel caso di significative variazioni, realizzerò un’analisi di aggiornamento.
A presto!
Il Playbook del trader: Allentamento delle banche centraliCon una nuova serie di candele settimanali da valutare, vediamo che il dollaro appare debole, con il biglietto verde che è caduto durante la settimana contro tutte le valute del G10 e dei mercati emergenti, escluso il COP: il rischio sembra andare verso un ulteriore ribasso del dollaro.
L'EUR/USD ha chiuso al di sopra del precedente trend rialzista (partito dai minimi di marzo) e punta a 1,0960 (il 61,8 Fibonacci della svendita di luglio-ottobre), con l'USD/CHF che cerca di scendere sotto 0,8850, mantenendo intatto il trend ribassista. La coppia GBP/USD ha chiuso al di sopra della media mobile a 200 giorni, dove una rottura di 1,2500 ci porta a 1,2560. La scorsa settimana l'USD/SEK ha avuto un grande cambio percentuale e guardiamo avanti alla riunione della Riksbank, dove ci si aspetta un rialzo di 25 punti base.
Anche l'USDCNH sta iniziando a scendere e prevede una rottura di 7,2000. La PBoC ha chiarito che la sua preferenza è per una bassa volatilità, e ha fatto un lavoro sensazionale, uccidendo qualsiasi impulso allo yuan: dopo essere stato scambiato in un range ristretto da metà agosto, si troverà ora di fronte a un indebolimento dell’USD?
Il destino dell’USD risiede nel flusso di dati e nei relatori della Fed: finora c’è stata una limitata reazione ai tagli di 100 punti base previsti per il 2024, con gli swap statunitensi che prezzano la prima riunione “dal vivo” del FOMC di maggio. Molti considereranno questo evento troppo presto e troppo incisivo, ma il mercato scommette contro il rialzo più a lungo, come è anche il caso in Europa, Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda e altri, con il mercato che vede la BCE dare il via ad un ciclo di allentamento nelle economie sviluppate in aprile.
L’allentamento delle banche centrali è un tema che sarà al centro dell’attenzione per il 2024, con qualche dibattito sul motivo per cui i mercati stanno scontando tale allentamento. La tesi centrale è che, con assoluta convinzione, l’inflazione si sta dirigendo verso il target, i mercati del lavoro si stanno raffreddando sufficientemente e la crescita a livelli molto più contenuti, la necessità di portare i tassi verso uno stato più di equilibrio e fuori dallo stato restrittivo è il ragionamento fondamentale.
È quando il mercato sconta i tagli anticipati che vediamo l’allentamento come una funzione di copertura contro la recessione, laddove una banca centrale avrebbe bisogno di mantenere i tassi ufficiali al di sotto dell’inflazione.
Se guardiamo ai differenziali dei tassi a termine – osserviamo la differenza tra i tassi a termine in EUR a 1 o 2 anni e quelli a termine degli Stati Uniti – non abbiamo visto alcuna reale distorsione dei tassi statunitensi verso movimenti più aggressivi su base relativa, il che giustifica la svendita dell’USD. Tuttavia, chiaramente, l’IPC statunitense ha avuto risonanza e l’idea che il lato destro (ovvero, i dati sull’USD siano più eccezionali rispetto ad altri paesi) della teoria del sorriso dell’USD sta perdendo il supporto dell’USD.
Si potrebbe sostenere che se risolvessimo la pura divergenza delle banche centrali – che è stato un modo redditizio per catturare i movimenti dei tassi di cambio nel corso del 2022 e del 2023 – il 2024 potrebbe essere l’anno dello JPY. La vita però raramente è così semplicistica.
Nel settore azionario, prevediamo un consolidamento degli indici statunitensi e, tenendo d'occhio come guida i movimenti del mercato dei titoli del Tesoro statunitense, dove una rottura al ribasso del 4,37% a 10 anni sarebbe utile, successivamente attendiamo una rottura al rialzo di 16.000 del NAS100 – I guadagni di Nvidia potrebbero essere fondamentali in questo caso. Sono le borse azionarie dell'UE il luogo in cui si trova lo slancio in questo momento, con GER40, EUSTX50 e SPA35 in “Beast mode” e gli swing trader cercheranno un pullback per avviare nuove posizioni lunghe a dicembre.
Ero posizionato per una sovraperformance negli indici cinesi/HK, ma è stata una decisione sbagliata e mi sono spostato, in attesa di vedere flussi più costruttivi.
Eventi di rischio per la settimana a venire:
Riunione dell'OPEC (26 novembre) – l'alleanza si riunisce a Vienna e con il greggio Brent in forte tendenza al ribasso, ed essendo sceso del 20% rispetto ai massimi di settembre, ci sono state notizie di imminenti ulteriori tagli all'offerta in occasione di questo incontro. Mentre ci avviciniamo alla riunione del fine settimana, i trader con esposizioni al greggio devono considerare il potenziale rischio di gap del greggio.
Dichiarazione autunnale del Regno Unito (22 novembre) – Il Cancelliere Hunt offre la dichiarazione autunnale in cui afferma che il governo si concentrerà fortemente sull'imposizione di sanzioni per le persone che richiedono benefici e incoraggia le persone a intraprendere un lavoro. Sembra improbabile che si tratti di un evento di volatilità per la GBP, anche se i trader terranno gli occhi aperti per eventuali misure fiscali tangibili che potrebbero stimolare la crescita.
Guadagni del terzo trimestre di Nvidia (report after-market del 21 novembre) – il mercato attende un altro grande report sugli utili dal titolo statunitense con le migliori performance nel 2023 – il mercato valuta la mossa implicita di Nvidia (derivata dal prezzo delle opzioni) al 7,1% nel corso della giornata. Il mercato entrerà nel rapporto posizionato per una sorpresa al rialzo rispetto al consenso, con le aspettative di vedere vendite di data center per 15 miliardi di dollari. Ci sarà una forte attenzione alle linee guida sull’impatto delle restrizioni statunitensi sui chip AI in Cina e su come ciò potrebbe influire sulle vendite dei data center per il 2025/26. I rialzisti vorranno vedere un quarto aumento consecutivo del prezzo delle azioni sugli utili trimestrali e vorranno naturalmente vedere una rottura dei 500 dollari, che ha tenuto sotto controllo il prezzo delle azioni in sette occasioni.
Festa del Ringraziamento negli Stati Uniti (23 novembre): le azioni in contanti sono chiuse e i futures hanno una liquidazione parziale.
Dati economici da navigare:
Decisione sul prime rate cinese a 1 e 5 anni (20 novembre 12:15 AEDT) – mentre il mercato è in attesa di un ulteriore allentamento della politica monetaria – in particolare per un ulteriore taglio ai requisiti del coefficiente di riserva delle banche – pochi si aspettano un taglio al tasso di riferimento, con il tasso a 1 anno dovrebbe restare invariato al 3,45% e quello a 5 anni al 4,2%.
Verbale della riunione della RBA (21 novembre 11:30 AEDT) - dopo un aumento di 25 punti base non sono sicuro che impareremo molto dai verbali ed è meglio che i trader ascoltino i discorsi del governatore della RBA Bullock in quanto maggiore prospettiva di essere un evento di volatilità AUD.
Indice principale degli Stati Uniti (21 novembre 02:00) – l’opinione generale è che vedremo l’indice principale scendere dello 0,7% a ottobre – alcuni hanno visto questo dato come un precursore di condizioni recessive, quindi un grande calo al ribasso potrebbe avere un impatto sull’USD.
IPC canadese (22 novembre 00:30 AEDT) – secondo gli economisti, l'IPC principale è al 3,1% su base annua (dal 3,8% su base annua ) e l'IPC core al 3,6% (3,8%). Il previsto calo dell’inflazione giustifica la fissazione dei tassi canadesi, con il primo taglio previsto per aprile 2024 e 64 punti base di tagli nei prossimi 12 mesi.
Verbali del FOMC statunitense (22 novembre 06:00 AEDT) – dopo i recenti discorsi della Fed, in particolare da parte della presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester (un noto falco), che non è riuscita a respingere le aspettative del mercato per i tagli dei tassi e ha suggerito che il dibattito è ora su quanto durerà per mantenere i tassi restrittivi, è difficile ritenere che i verbali del FOMC possano influenzare eccessivamente il mercato.
Beni durevoli statunitensi (23 novembre 00:30 AEDT) – il mercato prevede -3,2% (dal 4,6%). Con il PIL statunitense del quarto trimestre che si aggira intorno al 2,2%, un dato debole potrebbe comportare una revisione al ribasso dei modelli Nowcast del PIL, il che potrebbe far scendere i rendimenti obbligazionari statunitensi e promuovere la vendita di USD.
PMI globale manifatturiero e dei servizi S&P del Regno Unito (23 novembre 20:30 AEDT) – secondo il consenso il manifatturiero dovrebbe attestarsi a 49,9 e il PMI dei servizi a 50,4 – Un dato sui servizi inferiore a 50 potrebbe far scendere i rendimenti obbligazionari, trascinando al ribasso l'USD. Un valore dei servizi superiore a 51,0 rivisiterebbe i richiami all’eccezionalismo statunitense e promuoverebbe gli acquirenti di USD.
PMI manifatturiero e servizi UE HCOB (23 novembre 20:00 AEDT) – il consenso è che i PMI manifatturieri miglioreranno modestamente a 43,4 (da 43,1 di ottobre), anche se si tratta comunque di un risultato triste. Il PMI dei servizi è previsto a 48,1, ancora una volta in leggero miglioramento rispetto a 47,8: l'euro sarà sensibile ai dati sui servizi, dove i mercati degli swap dell'UE scontano il primo taglio della BCE ad aprile e 86 punti base di tagli nei prossimi 12 mesi.
Riksbank svedese : si tratta di una scommessa sulla possibilità che la banca centrale svedese aumenti al 4,25%, con gli swap che prezzano aumenti di 11 punti base e il 50% degli economisti intervistati da Bloomberg chiede un aumento di 25 punti base. Potremmo vedere qualche volume in SEK, quindi attenzione alle esposizioni. L'USD/SEK ha registrato un forte trend al ribasso, quindi il mercato è probabilmente posizionato long rispetto alla valuta SEK all'inizio della riunione.
PMI globale manifatturiero e dei servizi S&P statunitense (25 novembre 01:45 AEDT) – il mercato prevede che l'indice manifatturiero sia a 49,9 (da 50,0) / e quello dei servizi a 50,3 (50,6) – dovremmo vedere l'USD e gli asset rischiosi più sensibile alla stampa dei servizi, e certamente se vediamo l’indice al di sotto di 50,0 – il livello in cui vediamo crescita/calo rispetto al mese precedente.
Relatori delle banche centrali
BoE – Parla il governatore Bailey (21 novembre 05:45 AEDT)
BCE – 10 relatori – Schnabel (22 novembre 04:00 AEDT) e Lagarde (22 novembre 03:00) al centro dell'attenzione
RBA – Parla il governatore Bullock (lunedì 10:00 AEDT e martedì 19:35)
EUR/GBP SHORTAnalisi di lungo periodo
La struttura di lungo periodo è rialzista, tuttavia il prezzo si è avvicinato ad una importante zona di rotazione (area verde nel grafico) facilmente individuabile su timeframe giornaliero o H4. Il numero mezzo tondo 0.87500 ( trendline orizzontale di colore bianco nel grafico), sembra essere un livello di prezzo molto sentito dalla coppia che pertanto potrebbe reagire ed invertire al ribasso nel corso delle prossime sessioni di trading.
Lo scenario nel timeframe di breve periodo
Sul timeframe operativo M15, sembra essersi creata una schematica di distribuzione di Wyckoff. Tale schematica, seppure sia ancora in una fase embrionale, ha già manifestato alcuni segnali importanti, come il Buying Climax (BC) ed una Automatic Reaction (AR) successiva che ne hanno stabilito le aree di interesse (trendline azzurra e rossa).
Come potrebbe evolvere la schematica
La schematica distributiva, può risolversi in due possibili strade:
Formazione di un UT (Up Thrust), seguito dal Sign of Weakness (SOW) e successiva rottura strutturale al ribasso (Break The Ice - BTI);
Formazione di un UT (Up Thrust), seguito dal Sign of Weakness (SOW) e da un ulteriore sbilanciamento al rialzo (UTAD - Up Thrust After Distribution), prima di rompere la struttura al ribasso e formare il BTI.
In entrambi i casi, il posizionamento sarà ovviamente short e l'entrata verrà eseguita sul BTI, ovvero successivamente alla rottura decisiva della trendline azzurra e al retest della stessa.
Livelli di Stop Loss e Take Profit
Per lo SL, consiglio di impostarlo poco sopra il numero mezzo tondo, lasciando qualche pip di sicurezza per evitare che prese di liquidità improvvise possano colpire lo SL. TP1 a 0.86900, ovvero sull'area di demand più vicina. Qualora il prezzo dovesse raggiungere TP1, si potrebbe spostare lo Sl a Breakeaven, chiudendo parte della posizione short e lasciando l'altra metà aperta fino a TP2. Comunicherò il livello di TP2 qualora venga raggiunto TP1.
Grazie per il supporto e per la vostra attenzione.
Marco
BTC analisi Tecnica + FondamentaleFondamentale BTC Domenicale pt1
Vi ricordate cosa vi dicevo?
Da 2 settimane?
Che ci sarebbe stato un rialzo nel range 34 / 34,5k fino a 38k.
Invece quando vi avevo fatto la Fondamentale di un paio di settimane fà nel report di domenicale, vi avevo detto
Il contrario dai 34k verso 38k è così è stato invece questa settimana avremmo
Visto un calo che sta avvenendo.
Dal mio punto di vista questo è il nuovo range, ci sarà un sali è scendi dai 38 a 33/34k come quello che vedevamo tra i 25 e i 30k.
Quando il prezzo si avvicina sui 38k posizioni sempre delle posizioni short con SL al di sopra del breakout 39 a 39.5k
Qua stiamo parlando di resistenza perché ora si guardano i 38k come una resistenza ma ricordatevi della mia media mobile 200.
Gli Stati Uniti stanno osservando molto da vicino il mondo delle criptovalute SEC, Grayscale, in questo momento le crypto sono un un momento di entusiasmo e felicità senza nemmeno accorgersi della
Bomba atomica che si sta caricando.
La sec ripeto come citato la settimana precedente guarda la possibilità quella quotazione di USDT su coinbase.
( frase detta varie volte )
Gli istituzionali sanno già tutto quindi è impossibile che non siano posizionati sulla rottura di un possibile breakout quello che vi spiegavo prima.
Se dovesse esserci un breakout sopra i 38k, allora saranno aperti dei buy fino i 40k 42k e oltre, se i market maker dovessero abbassare la fomo, ritorneremo range 30k.
Come abbiamo sempre visto.
Su BTC basta usare questo 🧠
Basta che tu non abbia fretta altrimenti prendi i tuoi soldi e vai al Casinò 🎰
La reale bull run succederà quando avverrà Halving.
La vera volatilità inizierà nei prossimi mesi, ma entrare in una posizione corta, esattamente alla resistenza di BTC.
Se BTC decide di superare i 38k, i tuoi investimenti spot e le tue giocate lunghe saliranno alle stelle.
Ricorda gli istituzionali giocano nel
Breve si furbo.
( altro consiglio 🧠)
Ricorda che il mondo crypto si muove tutto su BTC e la gestione del rischio, per quello per me tutte le altre non contano.
Solo se entrano in ottimi progetti ci faccio analisi.
Ma ricordate se non c’è fondamentale + analisi tecnica dal MIO punto di vista e come giocare al Casinò
Arriverà anche il Grafico.
Fondamentale fatta con:
Analisi tecnica,
Fondamentale macroeconomica,
Notizie del web
E spunti da esperti del mercato
Simo
Eur/Gbp: Prezzo proiettato verso 0,8850Buongiorno a tutti,
eccoci arrivati con una nuova analisi operativa di fine settimana.
Quest'oggi il mercato che ho preso in considerazione è il cross euro-sterlina.
Il cambio ha mostrato nelle ultime settimane un certo interesse nell' essere comprato sui minimi ogni qualvolta veniva buttato giù dai venditori infatti la zona 0,8650 è stata l'area più calda.
La struttura di lungo termine è un trading range mentre nel medio-breve, dopo la fase di ribasso gennaio '23-giugno '23, si è creata una fase di accumulazione prima del breakout rialzista di metà settembre che conferma il cambio di rotta.
Abbiamo una F.T.W. su chart a time frame weekly che settimana scorsa è stata convalidata al rialzo ed è quindi interessante in ottica long.
Il fallimento della mia view bullish si avrebbe solo con close settimanali al di sotto di 0,8650.
Gli obiettivi di prezzo sono 0,8850 prima e 0,8950 successivamente.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
OBBLIGAZIONI: GBP, AUD e JPY!AUD:
Dati gli ultimi movimenti ribassisti dei rendimenti americani, AUD/USD è riuscito a riportarsi sopra i livelli di 0.64500.
La fascia di resistenza 0,6520/40 è stata superata solo per un breve periodo e, nonostante un robusto rapporto sull’occupazione australiana, l’AUD mostra ancora una certa fragilità.
L'anno scorso AUD/USD aveva mostrato, sulla scia dei rapporti CPI statunitensi più deboli del previsto, un rally rialzista che è continuato con forza fino a gennaio 2023.
In quel periodo, il sentiment della Cina era migliorato nettamente con l'abolizione della politica "zero Covid", un forte vento favorevole per il dollaro australiano.
L'economia australiana è fortemente dipendente dalle esportazioni di materie prime, tra cui minerali, carbone e gas naturale.
La Cina è uno dei principali consumatori di queste materie prime.
Pertanto, le fluttuazioni nei prezzi delle commodities possono influenzare la domanda di dollari australiani.
È difficile vedere un rally simile nelle prossime settimane, data la scarsa risposta degli investitori alle misure di stimolo fiscale della Cina e la continua preoccupazione per lo stress del settore immobiliare.
Tuttavia, con i dati USA a breve termine messi in ombra dalla reazione dell'indice dei prezzi al consumo, il pullback del dollaro USA potrebbe proseguire ancora, portando l'AUD verso 0,6580/0,6600.
JPY
Non è un segreto che lo yen sia la valuta del G10 più debole finora nel 2023, -12% rispetto all’USD, poiché la BoJ ha apportato solo modifiche politiche limitate in contrasto con l’aggressivo inasprimento della Fed.
Lo yen è anche il più debole nel G10 dalla vigilia dell'attacco di Hamas a Israele (-1,3%), a differenza della tradizionale valuta rifugio.
Lo yen potrebbe riacquistare la sua sensibilità alla propensione al rischio globale, ma probabilmente non finché gli spread di rendimento tra il Giappone e il resto dei paesi del G10 non saranno meno estremi.
Alla riunione del 31 ottobre la BoJ ha avuto l'opportunità di apportare un cambiamento sostanziale alla politica rivedendo al rialzo le sue previsioni di inflazione.
Ha deciso di modificare il limite di rendimento a 10 anni causando il rimbalzo di JP10Y fino a 0,80%.
Sebbene permanga il rischio di intervento sull'USD/JPY, la debolezza dello yen sembra destinata a persistere nelle prossime settimane, in contrasto con la RBA che mantiene la porta aperta a un altro rialzo (prezzato al 50% per un tasso cash del 4,60% entro maggio 2024).
GBP
Il rally della sterlina dall’inizio di ottobre ha raggiunto questa settimana 1,2500, il massimo da metà settembre.
Il livello a 1.2600 nelle prossime settimane potrebbe essere un target interessante se la recente serie di dati deludenti dagli Stati Uniti continua.
I fattori trainanti statunitensi, come i dati più deboli sull'occupazione e sull'inflazione, sono stati i principali determinanti della direzione GBP/USD nell'ultimo mese.
A livello locale, se da un lato la posizione della BoE ha sottolineato la probabilità che il ciclo di inasprimento sia terminato, dall'altro ha anche espresso preoccupazione per il possibile persistere dell'inflazione e per la sua dipendenza dai dati.
Il capo economista Pill ha affermato questa settimana che la crescita salariale è “molto forte” e che l’inflazione dei servizi è stata “ostinatamente elevata”, senza che nessuna delle due misure sia coerente con il riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%, richiedendo quindi una “persistente restrizione” nella politica.
Buon trading a tutti
XAUUSD: Rottura dei 2000 in vista!L'oro, consolidandosi sopra i 1.980 dollari questo venerdì, punta a rompere una tendenza al ribasso di due settimane. Nonostante il potenziale recupero del dollaro statunitense, la diminuzione dei rendimenti dei titoli di Stato sostiene il movimento al rialzo dell'oro. Superando la media mobile semplice a 21 giorni a 1.974 dollari, la chiusura di giovedì ha motivato gli acquirenti. L'indice di forza relativa a 14 giorni rimane comodamente al di sopra della linea di mezzo, confermando la tendenza al rialzo. La prossima sfida è la resistenza della linea di tendenza discendente a 1.992 dollari, vicina all'alto del 6 novembre a 1.993 dollari. Una rottura potrebbe spingere gli acquirenti a puntare al livello psicologico di 2.000 dollari. In caso di pressione delle vendite, il supporto iniziale si trova alla media mobile semplice a 21 giorni a 1.974 dollari, con il rischio di un rapido declino a 1.960 dollari. Un'estensione ulteriore verso il basso potrebbe testare il supporto psicologico a 1.950 dollari. L'oro rimane influenzato dalle tendenze del rischio e dalle dichiarazioni della Federal Reserve. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e l'incertezza sui tassi della Fed mantengono gli investitori cauti. In un mercato di incertezza, il dollaro statunitense rifugio sicuro limita i tentativi di rialzo dell'oro. Tuttavia, l'oro beneficia delle recenti diminuzioni dei rendimenti dei titoli di Stato, con la speranza che il ciclo di rialzi dei tassi della Fed sia concluso e siano previsti tagli dei tassi entro maggio dell'anno prossimo. I dati economici deboli degli Stati Uniti hanno rafforzato le aspettative di una pausa della Fed, giustificando l'impennata dell'oro. A ottobre, l'indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti ha registrato la sua più ripida diminuzione da tre anni e mezzo, e l'inflazione dell'indice dei prezzi al consumo è scesa al 3,2% su base annua. Le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% a ottobre. Giovedì le richieste iniziali negli Stati Uniti sono aumentate di 13.000, raggiungendo 231.000 per la settimana conclusasi il 11 novembre. I prezzi dell'oro probabilmente manterranno una tendenza al rialzo, ma le prese di profitto alla fine della settimana e un potenziale recupero del dollaro statunitense potrebbero rappresentare delle sfide. I dati su inizi di costruzioni e permessi di costruzione negli Stati Uniti si prevede abbiano un impatto limitato sul trading del dollaro statunitense.
Analisi tecnica e fondamentale di Bitcoin (BTC).📈 Analisi tecnica BTC/USDT
Il prezzo del Bitcoin continua a muoversi all’interno del canale di prezzo parallelo ascendente. Dopo un nuovo test senza successo del livello 38000, il prezzo è tornato al limite inferiore, dove attualmente stiamo aspettando un nuovo test. Si è così formata una nuova fascia di prezzo compresa tra 35.000 e 38.000.
Affinché BTC possa continuare il suo movimento al rialzo, deve superare il livello di resistenza a 38000 e consolidarsi al di sopra del limite superiore del canale dei prezzi. Se ciò dovesse verificarsi, prevediamo un impulso di crescita verso la zona 40000-42000, dove si trova il prossimo blocco di resistenza significativo.
Tuttavia, l’indicatore RSI mostra una classica divergenza ribassista, aumentando la probabilità di una correzione prima di un’ulteriore crescita. Se, sotto pressione di vendita, il prezzo si consolida al di sotto del limite inferiore del canale di prezzo, prevediamo una correzione nell’intervallo dei livelli di Fibonacci 0,38-0,5. In questo intervallo potrebbe verificarsi un nuovo test della linea di tendenza ascendente globale. Lì si trova anche la zona di squilibrio 1W, dove è necessario colmare le lacune a livello orizzontale dei volumi di scambio.
Lo scenario di correzione può essere invalidato se il prezzo riesce a rompere il livello di resistenza 38000 con un movimento d'impulso e si consolida al di sopra di esso. A ciò potrebbero contribuire le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot Bitcoin per i fondi GrayScale o BlackRock.
📉 Analisi globale del mercato Bitcoin
Sul grafico logaritmico giornaliero, il prezzo di BTC ancora una volta non è riuscito a consolidarsi al di sopra della linea di tendenza ascendente globale. Anche gli indicatori RSI stanno formando una divergenza ribassista, indicando la necessità di un movimento correttivo locale. Se i venditori riescono a rompere il livello di supporto a 35.000, ci aspetteremo la formazione di un modello a cuneo ribassista e una correzione globale dell'intera crescita dall'inizio di quest'anno fino ai livelli di Fibonacci di 0,38, dove si trova il livello di supporto psicologico di 30.000. . Tuttavia, le notizie riguardanti l’approvazione di un ETF spot su Bitcoin potrebbero fornire un altro potente impulso al rialzo. Se ciò dovesse accadere nel prossimo futuro, la correzione potrebbe essere nuovamente rinviata.
💠 Analisi di zone e livelli per prendere decisioni di trading
L’indice di paura e avidità è nella zona di avidità a 70.
La capitalizzazione di mercato totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 1.371 miliardi di dollari e l'indice di dominanza di Bitcoin è sceso a 52,2.
Sulla base dell'analisi dei blocchi di ordini significativi nei registri degli ordini, le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 25.000 - 35.000
🔴 Zona di rifornimento: 38.000 - 48.000
Livelli per l'inserimento di posizioni lunghe:
34.000-35.000 - zona di potenziale ritest della linea di tendenza
30.000 - un livello di supporto psicologico
28.000 - un nuovo test della media mobile a 200 settimane e del livello di ritracciamento di Fibonacci di 0,78
Livelli per l'inserimento di posizioni corte:
36.000-38.000 - un possibile nuovo test della linea di tendenza sul grafico logaritmico
40.000 - un livello di resistenza psicologica
42000: un grande blocco di resistenza
📊 Analisi fondamentale
La SEC rinvia la revisione delle richieste per un ETF spot su Bitcoin. Tuttavia, il mercato delle criptovalute lo percepisce ancora positivamente perché il ritardo non è un rifiuto. Gli analisti di Bloomberg si aspettano, con una probabilità del 90%, una decisione positiva da parte della SEC riguardo all’approvazione di un ETF spot sul Bitcoin entro la fine di gennaio 2024.
Il 14 novembre, il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha pubblicato nuovi dati. Secondo l’agenzia, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti è rallentato al 3,2% in ottobre. A settembre l'indice era al 3,7%. Il risultato dell’indice dei prezzi al consumo ha superato le previsioni e il trend positivo lascia sperare agli analisti che la Federal Reserve americana non tornerà ad aumentare il tasso di interesse di riferimento.
Il mercato azionario ha risposto molto positivamente a questa notizia. L'indice S&P 500, che rappresenta le maggiori società statunitensi, si è mantenuto al di sopra della linea di resistenza dinamica EMA50 e ha continuato a salire. L’indice del dollaro statunitense (DXY) ha rotto al ribasso rispetto al modello a cuneo in espansione.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 13 dicembre 2023, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ 31 gennaio 2024, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
Prospettive di fine anno per i mercati finanziariBuongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi è quello di commentare il tasso di inflazione rilasciato il 14 novembre e, successivamente, di valutare lo scenario attuale per identificare gli asset che potrebbero avere le migliori performance alla fine del 2023.
Buona lettura.
1. COMUNICAZIONE DEL TASSO DI INFLAZIONE
Martedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati sull’inflazione:
• L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) mensile è stato dello 0%, inferiore sia alle previsioni (0.1%) che al dato precedente (0.4%)
• L’IPC annuale è risultato del 3.2%, anch’esso inferiore alle previsioni (3.3%) e al dato precedente (3.7%)
• Per quanto riguarda l’IPC core, l’indice mensile è stato dello 0.2%, inferiore alle previsioni (0.3%) e al dato precedente (0.3%), mentre l’indice annuale è stato del 4%, inferiore alle previsioni (4.1%) e al dato precedente (4.1%).
Le figure successive illustrano le tendenze dell’IPC e dell’IPC core su base annua, e il paniere del dato macroeconomico con le relative variazioni percentuali dei diversi componenti.
Le tendenze dell’indice dei prezzi al consumo e dell’indice dei prezzi al consumo core misurati anno/anno. Grafico mensile
I diversi componenti compresi all’interno del paniere del consumer price index statunitense. Fonte: US Bureau of Labor Statistics
Si nota un rallentamento del -0.8% (rispetto al mese precedente) nel settore dei veicoli usati, un incremento del +0.8% nei servizi di trasporto e una diminuzione del 5% nei prezzi della benzina.
2. LA REAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI
Sebbene i dati rilasciati non abbiano mostrato un calo significativo, i mercati finanziari hanno reagito positivamente. In particolare, osservando le grafiche su timeframe a 30 minuti, si possono notare notevoli aumenti nei mercati azionari e nel prezzo dell’oro, così come significative diminuzioni del valore del dollaro e dei rendimenti obbligazionari a varie scadenze. Queste variazioni si sono verificate tra le 14:30 e le 15:00, coincidendo con la pubblicazione dei dati.
Prestazione intraday degli indici azionari Nasdaq, S&P500 e Russel 2000 alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Prestazione intraday dei rendimenti obbligazionari a scadenza 2, 10 e 30 anni statunitensi alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Prestazione intraday di oro e dollaro americano alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
I mercati finanziari hanno dunque reagito con un marcato atteggiamento di propensione al rischio, come evidenziato dal calo dell’indice di volatilità (o della paura) dell’S&P500, il VIX. Come illustrato nel grafico successivo, al momento della pubblicazione dei dati e per la mezz’ora successiva, l’indice ha registrato un calo del -5.6%.
Prestazione intraday del VIX alla comunicazione dei dati. Grafico a 30 minuti
Nell’analisi che avevo pubblicato il 14 settembre, avevo previsto che due specifici grafici avrebbero influenzato i mercati finanziari statunitensi per l’intero quarto trimestre del 2023. Questi sono:
• L’indice TIP/IEF, che riflette il sentiment sulle aspettative di inflazione
• L’indice LQDH/LQD, che riflette il sentiment sulle aspettative di politica monetaria
Potete rivedere l’analisi al link:
Per quanto riguarda i due indici di sentiment:
• Se il mercato prevede un aumento dei prezzi dei beni e servizi, l’ETF TIP (che traccia i titoli di stato USA indicizzati all’inflazione) sovraperforma l’ETF IEF (che traccia i titoli di stato USA non indicizzati). In questo scenario, l’indice TIP/IEF segue una traiettoria rialzista.
• Se il mercato prevede una politica monetaria più restrittiva, l’ETF LQDH (che traccia i bond corporate USA investment grade coperti dal rischio “tassi di interesse”) sovraperforma l’ETF LQD (che traccia gli stessi bond, ma non coperti dallo stesso rischio)
È importante capire che, come mostra la figura successiva, uno è leading indicator dell’altro.
Questi due indici di sentiment spiegano l’atteggiamento di propensione al rischio da parte degli investitori. Infatti, come evidenziato nel grafico successivo, entrambi hanno mostrato una performance negativa:
• Un calo del 0.67% per l’indice TIP/IEF, indicando una riduzione delle aspettative di inflazione
• Una diminuzione dell’1.22% per l’indice LQDH/LQD, suggerendo aspettative di una politica monetaria meno restrittiva
Le performance negative degli indici di sentiment TIP/IEF e LQDH/LQD. Grafico giornaliero
4. LE PROSPETTIVE PER LA FINE DELL’ANNO
Come ho sottolineato nell’analisi precedentemente citata, il sentiment degli investitori per l’intero anno sarà influenzato dalle aspettative di inflazione: più queste diminuiranno, più cresceranno le aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Al momento, come illustrato nel grafico successivo, il mercato sta prevedendo un primo taglio dei tassi di interesse per la riunione di maggio 2024, con una probabilità attualmente stimata al 48.1%.
Il mercato sconta un primo taglio dei tassi a maggio 2024. Fonte: FedWatchTool
Per questa ragione, sia i mercati azionari che obbligazionari potrebbero continuare il trend rialzista iniziato nell’ultima settimana di ottobre. Ecco i motivi:
• Mercato Azionario: se si verificherà un effettivo taglio dei tassi, questo potrebbe rafforzare l’economia. In particolare, con la riduzione del costo del denaro, la domanda dei consumatori per prestiti e finanziamenti destinati all’acquisto di beni come automobili, elettrodomestici e altri beni discrezionali potrebbe aumentare. Questo aumento della domanda potrebbe portare a un incremento delle vendite delle aziende e, di conseguenza, dei loro profitti. Di conseguenza, queste aziende potrebbero diventare più attraenti per gli investitori, il che potrebbe far aumentare il prezzo delle loro azioni in borsa
• Mercato Obbligazionario: Le obbligazioni presentano due rischi principali: un aumento dei tassi di interesse e un aumento dell’inflazione. Tuttavia, con la diminuzione delle aspettative su entrambi questi rischi, il mercato obbligazionario dovrebbe beneficiarne
Le correlazioni visibili nei due grafici successivi aiutano a spiegare questa dinamica
L’S&P500 ha invertito la tendenza di breve periodo dopo l’inversione di tendenza delle aspettative di inflazione e di tassi di interesse. Grafico giornaliero
TLT è rialzista dal 19 ottobre, da quando le aspettative di inflazione e di tassi di interesse sono ribassiste. Grafico giornaliero
Se le stesse aspettative persistessero, quali potrebbero essere i migliori settori azionari e le migliori obbligazioni?
In un clima di risk on i settori ad alta volatilità (ETF SPHB), come quelli dei beni discrezionali e tecnologico, andrebbero a performare bene o, come mostra la figura successiva, a sovraperformare quelli a bassa volatilità (i settori difensivi, ETF SPLV).
Il trend rialzista dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero
Inoltre, in vista di possibili tagli dei tassi di interesse, anche il settore immobiliare, noto per la sua ciclicità, potrebbe trarne beneficio. Ho discusso in modo più approfondito del settore immobiliare e del suo rapporto con la politica monetaria in una precedente analisi, al link:
Infatti, non è una coincidenza che l’ETF sul settore immobiliare, XLRE, stia sovraperformando l’ETF sull’S&P500, SPY, dal 19 ottobre, e che sia stato il best performer del 14 novembre.
Il trend rialzista dell’indice XLRE/SPY. Grafico giornaliero
Il real estate è stato il miglior settore del 14 novembre. Fonte: Finviz
Riguardo alla scelta delle obbligazioni più vantaggiose, le obbligazioni high yield, rappresentate nell’ETF di iShares con il ticker “HYG”, potrebbero essere una buona opzione. Queste tendono infatti a sovraperformare i titoli di stato, come quelli inclusi nell’ETF di iShares con il ticker “IEI”, durante i periodi caratterizzati da una propensione al rischio, come illustrato nel grafico successivo.
La correlazione positiva tra S&P500 e HYG/IEI. Grafico giornaliero
Più gli investitori sono disposti a rischiare e più saranno attratti da asset ad alto rendimento, come i settori azionari ad alta volatilità e le obbligazioni high yield. Il fattore scatenante della propensione al rischio che sta caratterizzando i mercati finanziari è senza dubbio il trend ribassista dell’indice LQDH/LQD, che indica aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Se questa tendenza dovesse persistere, i mercati continueranno probabilmente a seguire un trend rialzista. Tuttavia, se dovessero verificarsi cambiamenti, aggiornerò questa analisi e la renderò disponibile.
A presto!
NAVIGARE NEL QUARTO TRIMESTRE: Settori e OpportunitàNel quadro macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inattesa riduzione dell'inflazione dal 3,7% al 3,2%, si delineano opportunità di investimento nei settori chiave per ottimizzare il rendimento del portafoglio nel quarto trimestre. Esaminiamo le prospettive di investimento nei settori immobiliare, tecnologico, dei consumi discrezionali e sanitario.
Il settore immobiliare ha subito una flessione superiore all'8% quest'anno, principalmente a causa dell'incremento dei tassi di interesse. La prevista introduzione dell'ETF IYR nel nostro portafoglio riflette la cautela nei confronti di REITs industriali e retail, vulnerabili alle fluttuazioni cicliche. Il contesto restrittivo della politica monetaria potrebbe continuare a pesare su questo settore.
Contrariamente, il settore tecnologico si presenta come una prospettiva attraente, trainando gli indici azionari grazie a performance eccezionali. In un contesto di tassi bassi, l'accesso a finanziamenti più convenienti stimola l'innovazione, con aziende come NVIDIA che dimostrano il potenziale di crescita. L'acquisto del Nasdaq dopo un'eventuale correzione legata agli ultimi dati sull'inflazione è una mossa strategica.
Gli ETF sui consumi discrezionali, quali Nike, Amazon e LVHM, possono capitalizzare su una politica monetaria accomodante, favorita da tassi di interesse bassi. La prospettiva di spese dei consumatori incoraggiate da costi di finanziamento accessibili potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita in un contesto di ricerca di rendimenti più elevati.
Investire nel settore sanitario, considerato difensivo, emerge come una scelta stabile in periodi di politica monetaria meno "hawkish". La costante innovazione nel settore, unita alla crescente richiesta globale di servizi sanitari, lo posiziona come rifugio potenziale durante la volatilità. L'opzione di scegliere tra ETF come XLV o singole aziende offre flessibilità nella costruzione del portafoglio.
I mercati emergenti, beneficiando di politiche monetarie più accomodanti dopo il picco inflattivo legato all'invasione russa in Ucraina, presentano opportunità d'investimento nel debito. Valutiamo con attenzione EEM, VWO, ACWI e VT, consigliando una ponderazione massima del 5/10% nei mercati emergenti in un portafoglio "all weather". È imperativo valutare attentamente i rischi e monitorare le dinamiche economiche per una strategia d'investimento informata e prudente.
Strategie di TREND FOLLOWING: come rendere "operativo" VWOB/IEFBuongiorno a tutti. L’analisi di oggi mira a dimostrare come un indice di sentiment possa essere applicato in un contesto operativo, in particolare come indicatore per le strategie di trend following. L’indicatore in questione è VWOB/IEF, di cui ho discusso nelle mie due ultime analisi, disponibili ai link seguenti.
Se avete domande o se qualche concetto non è chiaro, non esitate a lasciare un commento. Buona lettura!
1. VWOB/IEF È UN INDICE DI SENTIMENT SULL’ECONOMIA GLOBALE
Iniziamo il primo paragrafo con un breve riassunto sull’indice di sentiment VWOB/IEF: si tratta di un indice di forza che si ottiene dividendo il prezzo di un ETF, composto da obbligazioni governative emesse da vari Paesi emergenti (VWOB), per il prezzo di un ETF composto da obbligazioni governative emesse dagli Stati Uniti d’America (IEF). La differenza tra i due ETF risiede nel diverso grado di rischio: il VWOB presenta un rischio maggiore, mentre l’IEF un rischio minore, dato che circa il 45% dei bond nel VWOB ha un rating speculativo, inferiore alla tripla B, mentre il 100% dei bond nell’IEF ha un rating investment grade, pari alla doppia A.
Come abbiamo spiegato nell’analisi precedente, l’indice è importante perché misura le aspettative degli investitori sull’economia globale, essendo fortemente correlato al PMI composito globale, come illustrato nel grafico successivo.
La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e il PMI composito globale. Grafico mensile
Dal grafico, si può notare che un indice VWOB/IEF in rialzo indica aspettative di crescita economica, mentre un indice in ribasso indica aspettative di decrescita economica. Di recente, l’indice si è mantenuto in territorio rialzista, segno di aspettative positive da parte degli investitori. In particolare, dal 9 ottobre 2023, l’indice ha mostrato un nuovo impulso rialzista, suggerendo che, al momento, gli operatori di mercato non prevedono una recessione imminente.
VWOB/IEF è rialzista: gli investitori non intravedono una recessione all’orizzonte. Grafico giornaliero
2. VWOB/IEF E MERCATO AZIONARIO GLOBALE
Nell’analisi precedente, abbiamo specificato che le fasi di crescita economica sono conosciute come fasi di “risk on”, in cui gli investitori sono più disposti a correre rischi. Al contrario, le fasi di decrescita economica sono chiamate fasi di “risk off”, in cui gli investitori, avendo un’avversione al rischio, tendono a investire in asset che possono proteggere il loro capitale. Di conseguenza, quando l’indice VWOB/IEF e la propensione al rischio aumentano, dovrebbe aumentare anche il mercato azionario, poiché è considerato l’asset class più rischiosa. Questo concetto è confermato dal grafico successivo, che mostra una correlazione positiva tra l’indice e l’iShares MSCI World Index Fund, dal ticker “URTH”.
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e iShares MSCI World Index Fund (URTH). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra l’indice azionario e l’indice di sentiment può essere facilmente spiegata:
• Quando l’economia cresce, la domanda e i consumi dei consumatori tendono ad aumentare. Questo incremento della spesa porta le aziende a registrare un aumento dei volumi di vendita, che si traduce in un aumento degli utili societari. Man mano che gli utili delle aziende si rafforzano, queste diventano più attraenti per gli investitori. Di conseguenza, gli investitori tendono ad acquistare azioni di queste aziende, causando un aumento del prezzo delle loro azioni sul mercato borsistico
Per coloro che si domandano perché ho citato il noto MSCI World invece dell’S&P500 o dello STOXX 600, la ragione è che stiamo discutendo di “economia globale” e, per rimanere in tema, ho scelto un indice azionario globale. Tuttavia, è importante ricordare che investire nell’MSCI World significa investire in un indice che è composto per il 70% da società statunitensi, come confermato dal grafico successivo.
Ponderazione geografica dell’ETF iShares MSCI World. Fonte: iShares
3. VWOB/IEF E SETTORI AZIONARI GLOBALI
Quindi, abbiamo osservato che un aumento dell’indice VWOB/IEF corrisponde a un rafforzamento del mercato azionario globale. Tuttavia, è importante notare che questo mercato è tipicamente suddiviso in 11 settori, in particolare quelli ciclici, i cui utili sono strettamente legati alle condizioni economiche, e quelli non ciclici, i cui utili non dipendono dalla fase specifica del ciclo economico.
Ciò significa che, quando l’indice VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici (come i consumi discrezionali, la tecnologia e i materiali di base) tendono a essere più forti rispetto ai settori difensivi (come i beni di prima necessità). Questo concetto è illustrato nelle tre grafiche seguenti.
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e RXI/KXI (MSCI World beni discrezionali/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e IXN/KXI (MSCI World Tech/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e MXI/KXI (MSCI World materiali di base/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
Le grafiche illustrate precedentemente evidenziano un aspetto fondamentale: quando gli investitori prevedono una crescita economica, tendono a concentrarsi sugli acquisti di asset class rischiose, come il mercato azionario. In particolare, si concentrano sui settori ciclici, che hanno la capacità di sovraperformare i settori difensivi in un contesto definito di “risk on”.
4. STRATEGIE DI TREND FOLLOWING: COME RENDERE OPERATIVO UN INDICE DI SENTIMENT
L’indice di sentiment VWOB/IEF può essere impiegato come indicatore operativo per le strategie di trend following, cioè come un indice che guida le nostre decisioni di trading o investimento.
Abbiamo precedentemente osservato che, quando VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici come RXI tendono a fornire buone performance. Tuttavia, il settore globale dei consumi discrezionali è in ribasso nell’ultimo periodo, in particolare dal 14 luglio. Potremmo quindi pensare di cercare operazioni short? La risposta è no, poiché l’indice di sentiment suggerisce aspettative di crescita economica (dato che è in rialzo). Potremmo quindi attendere un segnale tecnico di inversione di tendenza di breve termine su RXI, come un modello testa e spalle, e poi entrare ipoteticamente in acquisto al re-test della presunta neckline (a condizione che VWOB/IEF rimanga in tendenza rialzista); tutto questo è mostrato nell’ipotesi della figura successiva.
Ipotesi 1. Grafico giornaliero
Osserviamo ora la figura successiva:
Ipotesi 2. Grafico giornaliero
Supponiamo che l’indice VWOB/IEF, dopo aver mostrato un impulso rialzista, inizi una fase di lateralizzazione. In questo scenario, non fornirebbe segnali long su RXI. Il primo segnale di acquisto potrebbe presentarsi con il breakout rialzista del rettangolo di consolidamento. Tuttavia, potremmo decidere di non aprire alcuna posizione long su RXI, ma di considerare il movimento come un avviso. Un’ipotetica prima entrata su RXI potrebbe avvenire al secondo segnale long ricevuto, a condizione che anche RXI fornisca un segnale di entrata! Un terzo segnale long rappresenterebbe un ulteriore avviso, mentre al quarto segnale potremmo decidere di aprire una nuova operazione long, e così via, seguendo una strategia di trend following.
Concludiamo dicendo che l’indice VWOB/IEF può essere utile non solo per studiare le aspettative degli investitori riguardo al ciclo economico, ma anche per identificare opportunità di acquisto o vendita su asset correlati, come RXI. Può essere utile anche per gestire le emozioni; immaginate che un’operazione inizi a non andare come previsto: in quel momento potreste essere assaliti dall’ansia di aver commesso un errore. Tuttavia, se l’indice di sentiment è a vostro “favore”, potreste ritenere di aver individuato il contesto giusto in cui l’asset scelto per la vostra operazione dovrebbe performare bene. In questo caso, avendo una certezza in più, avrete una preoccupazione in meno e potrete gestire le operazioni in modo più razionale.
A presto!
DAILY OUTLOOK del 14.11.2023 –il punto prima dell’inflazione USAMARKET BACKGROUND
A nessuno piace pensare agli scenari peggiori, in ogni valutazione che si fa, si cerca istintivamente di vedere il bicchiere mezzo pieno, e la possibilità che scenari recessivi si verifichino sono istintivamente lontani da noi, ma fino a quando restano possibili è nostro dovere prenderli in considerazione.
I mercati sembrano tuttavia non valutare l’ipotesi che i dati sull’inflazione di oggi possano in qualche modo uscire peggiori dei precedenti o quantomeno in linea, ma si sconta oramai un dato migliore con spinte rialziste del comparto equity degne di un taglio dei tassi di interesse.
La salita del comparto equity , sostenuto certo da una stagionalità favorevole per il mese di Novembre, sembra tuttavia incurante delle parole di Powell di voler continuare a mantenere alto il costo del denaro e di aver maggiori garanzie sull’impossibilità di ripartenza dell’inflazione, garanzie che solo un’economia in rallentamento può dare.
Salgono cosi le aspettative su questo dato che resta di fatto il vero market mover della giornata e della settimana, andiamo dunque a vedere come si stanno preparando i vari comparti finanziari
-FX
Il comparto valutario vede ancora una strutturale debolezza dello en giaponese che anche in questo novembre rimane l’asset peggiore tra le majors, con una performance media del -0.95% contro le altre valuta, ma ieri usdjpy al raggiungimento di 152.00 ha trovato ad attenderlo la BOJ che sebbene senza nessuna dichiarane ufficiale ha dato respiro per oltre una fiura di ribasso in pochi minuti, segnali questi che il trigger ora è posto sui livelli tondi di 152. Usdjpy.
Non vanno meglio i cross con eurjpy in piena ascesa che ha portato a sovra esposizioni il 90% dei traders al dettaglio con una caccia ai massimi decisamente pericolosa, ma riteniamo ora maturi i tempi per un’intervento della BOJ che potrebbe dare respiro a tutti gli asset contro yen, sebbene la struttura della politica monetaria non cambi.
Il dollaro che era partito male in questo mese di novembre recupera terreno special modo dopo le parole di Powell sui possibili ulteriori rialzi del costo del denaro, ma al momento i driver per il comparto valutario sembra essere EURO E STERLINA!
La moneta unica al momento la migliore del gruppo majors con un +1.41% medio si apre a potenziali allunghi rialzisti dopo aver trovato interessante il floor a 1.0675-1.0650 e punta cosi alle prime resistenze di 1.0740-50
Restano al momento pesanti le commodities currencie con il canadese che soffre una correlazione diretta con il WTI attualmente ancora sotto quota 80$.
Segue tuttavia il trend rialzista contro dollaro anche la sterlina che stamattina ha letto i dati sulla disoccupazione , con uno stabile 4.1% come possibile nuovo intervento della BOE ancora intenta alla lotta all’inflazione, ma il vero market movers sarà proprio i dati CPI in uscita domani.
EQUITY
L’azionario rimane tonico, special modo in america con un mese di novembre che brilla e sembra già scontare il famoso rally di natale, con un +7.70% di nasdaq e un +5.47% di sp500 da inizio mese di novembre.
Resta meno brillante l’Europa, conm un dax che si ferma al +3.57% da inizio mese di novembre d un eurostoxx a solo +2.73%
I dati di oggi pomeriggio possono generare importanti prese di beneficio se dovessero in qualche modo deludere le attese, con il mondo tech in pieno rally rialzista che trova ora le prime aree di resistenza a 15613 pnt e potrebbe stornare a 15467 prima e 15391 poi.
No da meno l’Sp550 con resistenze chiave a 4437 punti e supporti a 4400 pnt area chiave al disotto della quale potremmo avere importanti correzioni del mercato e dichiarare inversioni di tendenza.
- COMMODITIES
Per il comaprto commodities come non citare il WTI che risorge dalle sue ceneri e riapproda a 78$ uscendo di fatto dalla sua flag lateral rialzista e andando a testare le prime aree di resistenza. L’eventuale rottura di 78.75 potrebbe determinare approdi a 80$ primo vero baluardo resistivo, oltre il quale si tornerebbe nel range che ha dominato lo scorso trimestre , ma per ora la prospettiva di un calo della domanda, special modo per gli asset derivati come la benzina, sembra ancora dominare la scena e possiamo solo parlare di storni tecnici.
Non da meno il gold che dopo essere approdato a 1937$ sembra ora costruire buone strutture a massimi e minimi crescenti, puntando ora al break out delle prime resistenze a 1953$ livello oltre il quale si proietterebbe a 1964$ prima resistenza chiave, condizione sine qua non , tuttavia la tenuta dei supporti a 1946$.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
ANALISI GBP/USDEsaminando il grafico settimanale di GBP/USD, emerge uno scenario intrigante. Dopo un periodo di accumulo dal 2009 al 2015, il prezzo ha ceduto, toccando zona 1.19000. Tuttavia, l'impulso mancava della forza necessaria per generare nuovi minimi strutturali, dando vita a una fase di accumulo durata dal 2016 al 2021. Nel 2022, si è manifestata una spinta ribassista decisa, provocando la rottura del canale precedentemente menzionato. Nonostante ciò, il prezzo è stato respinto intorno a 1.05100, in prossimità di una resistenza chiave. Questo ha indotto il prezzo a cercare liquidità al rialzo, seguito da un rifiuto a 1.30800 e una possibile continuazione ribassista.
Allontanandoci dai timeframe settimanali e virando verso quelli giornalieri, approfondiamo l'analisi del movimento rialzista iniziato il 26 Set '22. In questa prospettiva, diventa evidente che, nel tentativo di cercare liquidità al rialzo, il prezzo ha lasciato dietro di sé numerosi ordini non eseguiti e diverse zone di liquidità, che presumibilmente saranno toccate nel medio-lungo periodo.
Infine spostandoci sul timeframe H4 e analizzando il movimento ribassista iniziato l'6 Nov '23. Attraverso un'analisi volumetrica, noi di NFA abbiamo identificato due zone di vuoto volumetrico intriganti, dove il prezzo potrebbe cercare liquidità per poi continuare il ribasso (vedi grafico), in linea con la Bias principale.
Dopo aver completato l'analisi tecnica dell'asset, spostiamo l'attenzione sull'analisi macroeconomica. Il dollaro ha mostrato una tendenza al ribasso per oltre una settimana a seguito delle dichiarazioni molto accomodanti di Powell, un mercato del lavoro più debole rispetto ai mesi precedenti e un calo della fiducia dei consumatori. Nel Regno Unito, il PIL è risultato al di sotto delle aspettative, mentre l'inflazione continua a persistere.
La prossima settimana sarà decisiva in quanto verranno rilasciati i dati sull'inflazione di entrambi i paesi (CPI e PPI). Questi dati forniranno chiarezza sulle mosse delle rispettive banche centrali. Se l'inflazione negli Stati Uniti dovesse rimanere persistentemente alta (con l'inflazione core probabilmente ancorata al 4.1%), potremmo vedere un rialzo dei tassi nella riunione di gennaio (con il 26% di possibilità). Tuttavia, se l'inflazione iniziasse a calmarsi, seguendo la tendenza dell'eurozona, la Fed potrebbe adottare un approccio molto più accomodante.
Crediamo che la Fed non ripeterà gli errori degli anni '70, trascurando l'importante nemico dell'inflazione. Siamo certi che un taglio dei tassi non avverrà prima del terzo trimestre del prossimo anno. Inoltre, il sentimento di mercato evidenzia una forte fiducia nelle prospettive economiche future. I rendimenti obbligazionari di mercati più rischiosi, come quelli dei paesi emergenti, superano notevolmente quelli americani, indicando un'ottica 'risk on' e prospettive di non recessione futura.
In sintesi, attendiamo i dati sull'inflazione per aprire posizioni short verso zone di discount, in previsione di una prospettiva di lungo termine dettata da un probabile taglio dei tassi della Fed nel terzo trimestre e da un'aspettativa di un favorevole clima economico per gli indici azionari. Seguiremo attentamente l'ottica istituzionale 'risk on', mantenendo un'attenzione particolare sull'inflazione per ottimizzare le operazioni.
Acquista ciò che è forte, vendi ciò che è deboleDopo una settimana più contenuta sul fronte degli eventi di rischio, la settimana a venire focalizza nuovamente l'attenzione dei trader sulle dinamiche di crescita globale, con Cina, Europa e Stati Uniti sotto i riflettori. La stampa dell'IPC statunitense è il punto dati principale, ma ci vorrà una grande sorpresa al rialzo (rispetto alle aspettative di consenso) per portare la riunione del FOMC di dicembre o gennaio allo stato "live", e i trader di tassi di interesse probabilmente scambieranno aspettative per tagli nel breve termine.
L'USD ha trovato un'offerta modesta negli ultimi tempi e testa il livello 106, con l'EUR/USD che gravita verso 1,0600 e l'USD/JPY verso 151,50. Sebbene abbiamo osservato alcune sacche di movimento nel forex, la volatilità realizzata (a una settimana) è estremamente bassa e vediamo quasi tutte le coppie pari o inferiori al 10° percentile dell'intervallo di 12 mesi. Gli RSI sono tutti intorno al livello 50, il che indica una mancanza di condizioni di tendenza e delle condizioni di trading. Un intervento sfacciato del Ministero delle Finanze sullo JPY scuoterebbe le cose, ma acquistare JPY esclusivamente per questa idea è per i trader in situazioni speciali.
I tassi reali statunitensi stanno spingendo ancora una volta verso l’alto e vale la pena tenerli d’occhio e con il premio per il rischio geopolitico che viene scontato dall’oro, potremmo facilmente vedere l’oro ristabilire la sua correlazione tipicamente elevata con le dinamiche del mercato obbligazionario. Un semplice sguardo ai tempi più lunghi mostra che qui i venditori hanno saldamente il controllo, con i prezzi che testano il fibo 38,2 del rally di ottobre-novembre – una pausa del 1933 dovrebbe vedere entrare in gioco il 1910/00.
Anche il platino e il palladio possono essere messi sul radar, poiché nessuno dei due riesce a trovare un amico in questo mercato e, sebbene gravemente ipervenduti, dovrebbero trovare forza nei venditori.
Il flusso del nostro indice azionario è ancora piuttosto vivace e, chiaramente, il NAS100 è dove si trovano i soldi veloci in questo momento, e i trader stanno comprando ciò che funziona ed è caldo e vendendo ciò che non funziona: lo slancio è quindi la strategia del giorno. Questo vale anche per lo spazio crittografico. Long NAS100/short US2000 è un'altra espressione se si vuole adottare una strategia a beta inferiore o long NAS100/short Cina un'altra, ma con i dati sulla crescita e sul credito della Cina in gioco questa settimana, il commercio presenta dei rischi, poiché le autorità cinesi non vorranno che le borse azionarie rompere i minimi da inizio anno.
Questa settimana vediamo anche Alibaba e Tencent riportare i numeri trimestrali, quindi l'HK50 potrebbe diventare vivace questa settimana.
Il downgrade dell'outlook di venerdì da parte di Moody's ha sicuramente attirato un po' di attenzione. Nessuno nel mercato ne è troppo scioccato e la logica alla base del cambiamento dell’outlook in negativo è dovuta a ragioni che sono state ampiamente discusse. Tuttavia, questa è la quarta azione di rating quest'anno da parte di un'agenzia di rating e le probabilità sono che possiamo aspettarci che il rating venga tagliato ad un certo punto, segnando il punto in cui gli Stati Uniti avranno perso il loro status AAA da parte di tutte e tre le agenzie . Non è una storia che muove il mercato e la semantica è in gioco. Ci si può aspettare che i repubblicani facciano leva su questo aspetto nelle elezioni del prossimo anno e mentre l’immigrazione (sicurezza delle frontiere), l’aborto/diritti delle donne e l’economia sono fattori chiave determinanti per il voto, la posizione fiscale del governo è certamente un fattore che sta iniziando a diventare mainstream.
Eventi clou della settimana
Chiusura del governo statunitense: la scadenza entro cui il Congresso deve evitare una chiusura del governo è il 17 novembre. Probabilmente otterrà notizie in prima pagina poiché parla ulteriormente di un Congresso disfunzionale, ma non dovrebbe essere un importante catalizzatore per la volatilità tra mercati. Sembra che le ruote siano in movimento per una soluzione a breve termine, con il presidente Johnson che ha presentato un piano di finanziamento temporaneo e scaglionato che vedrebbe alcune agenzie governative finanziate fino a gennaio e altre fino a febbraio.
Dati sul credito cinese (nessuna data fissata questa settimana) – I nuovi prestiti in yuan e l'offerta di moneta M2 in Cina potrebbero influenzare il sentiment, con il consenso che prevede un notevole calo dei nuovi prestiti a ottobre a RMB655b (da RMB2310b a settembre). I dati sui prestiti sottostanti potrebbero vedere venditori nei mercati azionari cinesi/HK, con l’indice CHINAH che cerca di rivisitare i minimi di ottobre intorno a 5800.
Rapporto sulle richieste di disoccupazione e sui salari nel Regno Unito (14 novembre 08:00 AEDT) – Si prevede che i salari nel Regno Unito scenderanno leggermente al 7,7%. Qualsiasi cifra sui salari inferiore al 7,7% vedrebbe un picco della GBP al ribasso.
PIL del terzo trimestre dell'UE (14 novembre 21:00 AEDT) – dopo una serie di dati deboli provenienti dall'Eurozona negli ultimi tempi, otteniamo il PIL del terzo trimestre dell'UE che dovrebbe attestarsi a -0,1% su base trimestrale e +0,1% su base annua. Vale la pena mettere sul radar l'EURGBP, con il prezzo che minaccia di avviare un trend rialzista e un movimento oltre 0,8760 vedrebbe aumentare lo slancio e aumenterebbe la probabilità di un movimento più forte a 0,8900.
Indice dei prezzi salariali Aus Q3 (15 novembre 11:30 AEDT) – Il consenso degli economisti è che i salari aumenteranno dell'1,3% su base trimestrale / 3,9% su base annua (dal 3,6%). Con una probabilità del 6% di un rialzo nella riunione della RBA di dicembre e una probabilità del 32% prevista per la riunione della RBA di febbraio, un 4-handle sui salari vedrebbe aumentare ancora una volta le aspettative di aumento.
Rilascio dati mensili dalla Cina (15 novembre 13:00 AEDT) – La produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti in immobilizzazioni in Cina sono attesi, con il mercato che si aspetta qualche miglioramento in tutta la gamma di dati di crescita, in particolare nelle vendite al dettaglio che sono previste a +7 % a/a (dal 5,5% di settembre)
IPC USA (15 novembre 00:30 AEDT) – l'evento di rischio chiave della settimana: il mercato prevede un'inflazione principale allo 0,1% m/m/3,3% a/a e un IPC core allo 0,3% m/m/4,1% a/a. Utilizzando come guida l’IPC core mese su mese, un valore inferiore allo 0,2% m/m vedrebbe probabilmente venditori di USD e alimenterebbe ulteriori guadagni nel NAS100. Un aumento superiore allo 0,35% m/m vedrebbe acquirenti di USD e potrebbe pesare su oro e azioni.
IPC del Regno Unito (15 novembre 18:00 AEDT) – secondo le previsioni, l'IPC principale dovrebbe attestarsi al 4,7% su base annua (dal 6,7%) / IPC core al 5,8% (dal 6,1%). A meno che non si veda una forte sorpresa al rialzo, l’ulteriore moderazione dell’inflazione giustifica la fissazione dei prezzi, senza aumenti previsti nel 2244, e la porta aperta a tagli a partire dal 24 giugno. I commenti del membro della BoE Haskel dopo la stampa dell’IPC del Regno Unito potrebbero essere interessante per i trader in GBP.
Vendite al dettaglio negli Stati Uniti (16 novembre 00:30 AEDT) – il consenso è per un calo dello 0,3% su base mensile, trainato dal calo delle vendite di veicoli nuovi e benzina. È importante sottolineare che l’elemento “gruppo di controllo” – il gruppo di beni che confluisce più direttamente nel calcolo del PIL – dovrebbe aumentare dello 0,2%. Il risultato di questi dati potrebbe comportare una revisione al rialzo o al ribasso dei modelli di crescita attuali, con le stime del PIL del quarto trimestre che attualmente si aggirano intorno al 2%.
Rapporto sull'occupazione australiana (16 novembre 11:30 AEDT) – Il consenso è per 25.000 posti di lavoro creati e il tasso U/E al 3,7% (invariato). Dopo il WPI del terzo trimestre, l'esito del rapporto sull'occupazione potrebbe avere un ulteriore impatto sulle aspettative di un aumento a febbraio o marzo e, per estensione, causare un movimento a breve termine dell'AUD.
Guadagni aziendali degni di nota
Utili delle aziende statunitensi – I rivenditori statunitensi riferiscono questa settimana e potrebbero offrire indicazioni e approfondimenti sui margini e sui consumatori statunitensi – Home Depot (14 novembre – after-market), Target (15 novembre – after-market) e Walmart (16 novembre - 23: 00 AEDT) ottieni il focus.
Utili di HK Corp – Tencent (15 novembre) e Alibaba (16 novembre) riportano gli utili trimestrali.
ASX200 – Utili ANZ FY23 (13 novembre)
Relatori delle banche centrali
RBA – Parla Kohler (13 novembre 10:30 AEDT)
Fed – Questa settimana sono previsti 22 relatori della Fed. Coloro che interverranno dopo la stampa dell’IPC statunitense sarebbero più perspicaci.
BCE - Questa settimana sono previsti 17 diversi relatori della BCE
BoE: sentiamo i membri della BoE Breeden, Mann, Dhingra, Huw Pill, Haskel, Ramsden e Greene.