long phpt da 85,11 no stoplong phpt da 85,11 no stop, rischio per 8 pezzi sconosciuto dato che si chiuderà il trade solo in gain, convergenze stellari buone nei quadranti tempo-prezzo, ci fidiamo del plateau, platano, platinette. ;-)Longdi nisviumAggiornato 5
ANALISI S&P500: UN INDICATORE PER VALUTARE LA REALE TENDENZAQual è la reale forza del mercato azionario americano? Buongiorno a tutti, in questa analisi andrò a condividere un interessante indicatore capace di esplicitare la reale forza del mercato azionario americano o, se preferite, dell’S&P500. Molti di voi si chiederanno: “Scusa, non basterebbe osservare l’andamento dell’S&P500, il benchmark di riferimento”? Ebbene…buona lettura. 1. I SEGNALI DISCORDANTI DELLO SPY Nella seduta di venerdì 9 giugno l’S&P500 riesce a raggiungere i massimi del 16 agosto 2022, entrando ufficialmente in “bull market”; dal 13 ottobre del 2022, infatti, il benchmark azionario riesce a realizzare una performance positiva di oltre 20 punti percentuali. Questo è ben rappresentato nella figura seguente, dove viene condiviso il famoso ETF “SPY” che, come tanti di voi sapranno, mira a replicare le prestazioni dello Standard and Poor. Nella parte destra della grafica viene riportata una scheda sui principali componenti dell’ETF che, in diversa ponderazione percentuale, sono: • Apple: 7.39% • Microsoft: 6.72% • Amazon: 3.02% • Nvidia: 2.58% • Alphabet: 3.82% • Berkshire Hathaway: 1.69% • Tesla: 1.69% • Meta: 1.64% • UnitedHealth: 1.26% Il peso totale di queste società all’interno del benchmark è pari al 29,81%. Fa riflettere il fatto che Apple e Microsoft rappresentano il 14.11% del totale. È importante questa informazione? • La percentuale in peso di un componente all’interno di un ETF rappresenta l’influenza che lo stesso esercita sull’andamento generale di un indice; quanto più alto sarà il peso di una società in un paniere di azioni, tanto più la stessa sarà capace di catalizzare, più di altre, il movimento di un ETF Possiamo quindi affermare come le prestazioni di Apple e Microsoft siano più responsabili del movimento di SPY di quanto lo siano Tesla e Meta. Il fatto che un ETF sia “sbilanciato” rappresenta un problema. Quale? Lo stesso potrebbe lanciare dei segnali “discordanti”. Poniamo il caso in maniera estremamente semplice: • Se le prime 9 società del paniere sono fortemente rialziste mentre le restanti sono neutrali, l’S&P500 mostrerà una tendenza rialzista Avremmo dunque un falso segnale! Nonostante lo SPY si mantenga in “forte salute”, non tutti i suoi componenti saranno altrettanto “sani”. Un ulteriore “problema” deriva dalla ponderazione percentuale degli 11 diversi settori all’interno dell’ETF stesso; infatti, osservando la grafica successiva, è possibile osservare come il benchmark sia composto principalmente da società del settore tech (il 27.5%) e pochissimo dai settori immobiliare e dei materiali (4.92%) che, come molti di voi sapranno, sono fortemente ciclici. Sarebbe dunque di fondamentale importanza avere un indicatore capace di esplicitare l’effettiva forza di tutte le società dell’S&P500. Esiste un indicatore di questo tipo? 2. S&P 500 STOCKS ABOVE 50-DAY AVERAGE Ecco l’indicatore con quel tipo di funzionalità, rappresentato nella figura seguente: l’S&P500 STOCKS ABOVE 50-DAY AVERAGE. L’indicatore riporta la percentuale di società all’interno del benchmark che si trovano al di sopra della loro media mobile a 50 periodi. Per questo motivo, lo stesso varia all’interno di un range compreso tra 100 e 0. Esso ricopre una grande importanza per un semplice motivo: • Uno dei diversi modi per valutare la forza del trend di una particolare società X è l’applicazione di una media mobile a 50 periodi al suo prezzo; quando quest’ultimo si ritrova al di sopra di essa fornisce un segnale di forza del trend; viceversa, di debolezza Possiamo considerare l’indicatore come un indice di sentiment poiché lo stesso mostra una correlazione inversa con il VIX, l’indice di paura dell’S&P500: • Al salire delle paure e delle incertezze degli investitori salirà il VIX e, vista la correlazione inversa, un numero X di società dell’S&P500 scenderà al di sotto della media mobile a 50 periodi • Al salire del sentiment del risk on, scenderà il VIX e, al contrario, saliranno una quantità di società X al di sopra della stessa “moving average” Diamo uno sguardo ad oggi: Solo il 54.98% delle 500 società dell’S&P si ritrovano sopra la 50-day moving average. È possibile addentrarci ancora più nello specifico: Dal 30 novembre 2022 una quantità sempre maggiore di società registra “debolezza”; in quella data, 462 delle 500 totali mostravano un’impostazione rialzista, mentre oggi una quantità di 275. La prima figura dell’analisi ha mostrato come lo SPY sia nuovamente giunto ai massimi registrati nel precedente 16 agosto 2022; questo, però, non è avvenuto per l’indicatore: Questo è da interpretare come un segnale di divergenza: • Le società “con forza” il 16 agosto erano molto più numerose di quelle di oggi (91.84% contro il 54.98%) Ed ecco il segnale di divergenza: indicatore ribassista ed S&P500 rialzista. Questo è il segnale di “discordanza” citato qualche riga fa: Possiamo dunque concludere affermando che il risk-on che ha accompagnato lo SPY ai massimi relativi di venerdì 9 non è stato tanto “forte” quanto lo era stato quello del 16 agosto 2022; la mancanza di forza è rappresentata da tutte quelle società che, stavolta, non hanno spinto al rialzo. È un segnale di un possibile crollo dei mercati finanziari? No! È semplicemente un indicatore utile a stabilire la salute di una tendenza, rialzista o ribassista che sia. Ricordate: • Quante più società spingeranno al rialzo un benchmark, tanto più la tendenza dello stesso potrà essere considerare “forte” e “affidabile” Sarà interessante riesaminare l’indicatore dopo la comunicazione del dato sull’inflazione americana (di martedì 13) e sulla decisione riguardante i tassi di interesse (del giorno dopo). Tutto ciò trattato nell’analisi ha riguardato l’S&P500. È possibile utilizzare lo stesso approccio per ognuno degli 11 settori che compongono lo stesso? Si! Discuterò prossimamente l'argomento in forma video. Per qualsiasi domanda commentate pure. Buona giornata! di MatteoFarci4437
Come si sono mossi i mercati in questi 5 mesi del 2023Per l'ennesima volta negli ultimi 3 anni, ci ritroviamo di fronte ad uno scenario di cambiamento o di preparazione ad un nuovo regime di politica monetaria. Attualmente ci troviamo nella fase, si auspica finale, d'innalzamento dei tassi d' interesse, che come sappiamo ha un effetto depressivo sia sulle quotazioni delle azioni che dei bond. Malgrado lo spettro di recessione e persistenza dell'inflazione, notiamo che i settori che hanno performato meglio da inizio anno rispetto all'S&P500 sono: - Settore Tecnologico: + 22.82%; - Settore Comunicazioni: +16.58%; - Consumi discrezionali: + 8%. Assistiamo poi, a testimonianza di un alta probabilità di variazione dello scenario macro, del "collasso" di quei settori che meglio hanno performato in regime di innalzamento dei tassi ed inflazione come: - Settore Energetico: -15%; - Settore finanziario: -10.35%; - Settore materie prime: -8.48%. Quali segnali ci sta lanciando l'analisi settoriale? Le industrie che più hanno sofferto nel corso del 2022 e che sono più sensibili a politiche d'inasprimento dei tassi d'interesse (tecnologico, comunicazioni, discrezionali) sono scese al punto che le loro valutazioni, probabilmente risultavano essere particolarmente attraenti per chi volesse prendere posizione. Sappiamo anche che questi settori, generalmente, tendono a trainare l'economia in una fase di ripresa o di previsione di fine incremento/riduzione dei tassi d'interesse. Quello che colpisce è sicuramente la forza della salita di tecnologico e comunicazioni, specchio anche delle performances clamorose del Nasdaq. Come sappiamo il mercato tende ad essere anticipatorio e potrebbe scontare scenari di inizio 2024 dove si crede che i tassi possano cominciare a scendere. I settori Energetico, Finanziario e Materie Prime, in questa fase rappresentano un treno che in assenza di ulteriori scossoni imprevisti, sembrerebbe essere arrivato al capolinea. Dopo aver corso tanto negli ultimi due anni, è fisiologico un riposizionamento in industrie più orientate alla crescita. Sappiamo che questi tre settori, tendono a tirare in determinate fasi di "pre crisi", caratterizzate da riduzione del potere d'acquisto e della domanda, nonché dell'occupazione (che a dire il vero sembra essere ancora piuttosto resiliente). Come già visto in altre idee, potrebbe essere anche interessante, in ottica di portafoglio diversificato, valutare degli ingressi sulle materie prime, che negli ultimi 2/3 anni erano a delle quotazioni inarrivabili. Detto questo, si spera soprattutto per la psicologia degli investitori, che il peggio sia alle spalle, con l'inizio di un periodo più direzionale al rialzo e con minore volatilità, anche se la maggior parte delle case d'investimento sembrerebbero ancora orientate ad una sorta di neutralità nei confronti dell'azionario, prediligendo un posizionamento nel mondo bond con la costruzione di prodotti strutturati. di DomenicoIvanPontillo8
Aggiornamento portafoglio - Maggio 2023Condivido l'aggiornamento di maggio del mio portafoglio di lungo termine in ETF avviato ad aprile 2023. Preciso che ho un profilo di rischio medio alto e che sono tatticamente sovraesposto sui bond rispetto alla mia asset allocation standard. In principio Azioni 50%, Bond 47%, Oro 3% da ribilanciare tra qualche mese. La performance di maggio è stata +1.1% perlopiù grazie al contributo del dollaro che si è apprezzato del +3.1% a maggio sull'EUR. . - L'azionario globale ( SWDA - peso 49% ) guadagna il +2.3% grazie all'esposizione sulla valuta americana. - L'azionario mercati emergenti ( EIMI - peso 2% ) guadagna il +0.9% nonostante il contributo negativo del mercato cinese e anche in questo caso effetto valutario a favore. - bond governativi investment grade ( SEGA - peso 18% ) ottiene un +0.3% che corrisponde più o meno al rendimento mensilizzato dei bond in portafoglio. - bond corporate high yield ( EHYA - peso 15% ) guadagna un +0.4% , un po' al di sotto del rendimento atteso. - bond mercati emergenti ( EMBE - peso 9% ) perde il -1.6%. Uno stacco di cedola ammorbidisce un po' la cattiva performance -1.3% . L'ETF prevede copertura valutaria . - bond corporate a breve scadenza ( SUSE - peso 5% ) flat considerando la cedola generosa che compensa la perdita sul capitale. - Gold ( PPFB - peso 3% ) guadagna il +2.6% . La performance complessiva dall'investimento avviato ad aprile è +1.1% DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ CapitalRock 📈Price action trader 💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano di CapitalRock5
Vstop ferma il rendimento del Bund a 2,5% con un top 29.05.2023Mercati USA e UK chiusi ma il Bund riesce a generare un segnale importante che ferma l'avanzata dei rendimenti. Analizziamo LDO WTAI Nikkei15:21di GiuseppeMessina10
Bond globali - Potrebbero essere una nuova opportunità? Il 2022 è stato un l'annus horribilis dei bond, a causa dell'impatto dell'incremento dei tassi d'interesse e dell'effetto di compensazione del prezzo degli stessi in conto capitale. Per capire la portata dello storno, basta andare a calcolare l'escursione massimo/minimo del 2022 e vedremo una perdita di valore superiore al 17%, osservata considerando un ETF di tipo "aggregate", che quindi cerca di diversificare sia in termini di scadenza di portafoglio, che di provenienza degli emittenti. Dopo il minimo toccato ad ottobre 2022, proprio come nell'azionario, sembrerebbe essere avvenuta una cosa importante: l'inversione dei massimi e minimi. Notiamo, infatti, i tentativi di fissare minimi crescenti in una fase di lateralità lievemente ascendente. Potrebbe essere una fase di accumulazione, che sembrerebbe anche aver creato una sorta di trendline rialzista. Nel momento in cui scrivo le borse statunitensi sono chiuse per il memorial day, ma come sappiamo gli USA hanno trovato l'accordo per lo sforamento del tetto del debito. Chissà che questa notizia nella giornata di domani non sia accolta favorevolmente anche dal mondo dei bond che potrebbero così marcare una serie di candele importanti. Nel frattempo, visti gli attuali tassi e considerata la price action dell'ETF, ho preso in maniera più decisa posizione per una quota di portafoglio di lungo termine. di DomenicoIvanPontillo114
Reversal Island e Bull Trap DAX H2 target 15700-15400 24.05.23Importante segnale di inversione per il DAX che rifiuta la rottura della broadening e disegna un reversal island da manuale. Rame a target a 3,5. Analizziamo il settore bancario europeo e americano.18:44di GiuseppeMessina17
RALLENTAMENTO ECONOMICO E OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO NEL RETAILL’obiettivo dell’analisi è quello di utilizzare l’analisi intermarket e la macroeconomia utili a descrivere una potenziale opportunità di investimento nel settore retail americano. I protagonisti dell’analisi: • Rapporto rame/oro • Produzione industriale a/a • PIL a/a • Vendite al dettaglio a/a • Settore retail Buona lettura! 1. BREVE RIEPILOGO L’ultima analisi, pubblicata domenica 21 maggio, aveva tra i diversi obiettivi quello di focalizzare l’attenzione sul rallentamento economico (o lieve recessione) prezzato dagli investitori per gli Stati Uniti. Per supportare ciò era stato condiviso un importante “ratio”, quello tra rame/oro, che è possibile osservare nella figura successiva. Il rapporto tra il prezzo delle due materie prime è un ottimo “barometro economico” in quanto è correlato positivamente al dato sulla produzione industriale anno/anno: A sua volta, il dato macroeconomico contribuisce alla ricchezza totale prodotta dagli Stati Uniti, misurata con il prodotto interno lordo anno/anno: Ho trattato questi concetti nell’analisi precedente. Qualora foste interessati all’argomento cliccate al link: • Esiste un settore che potrebbe soffrire se le aspettative sullo stato dell’economia non mutassero? Se si, quale sarà mai esso? Andiamo per gradi. 2. RAPPORTO RAME/ORO, RALLENTAMENTO ECONOMICO, VENDITE AL DETTAGLIO E…PRODOTTO INTERNO LORDO Il titolo del paragrafo potrebbe risultare di difficile interpretazione: che rapporto potrà mai esistere tra un indice di forza tra materie prime, un contesto economico negativo, un dato macroeconomico e…la ricchezza totale prodotta da un Paese? La scorsa settimana avevamo osservato come il copper/gold ratio si trovasse in trend ribassista; osserviamo, ad oggi, se qualcosa è cambiata: La situazione rimane invariata: • Il prezzo dell’indice di sentiment continua a mantenersi in un trend ribassista dal 21 febbraio, formando una figura di analisi tecnica definita “canale ribassista” All’interno di una fase di rallentamento economico si verifica un ulteriore rallentamento: quello degli utili societari; questo è ben mostrato nella grafica successiva, reperita dal sito “Macrotrends”: Se gli utili societari rallentano, cos’altro rallenterà? Probabilmente il dato macroeconomico sulle vendite al dettaglio, mostrato nella figura successiva: È possibile osservare come il dato, misurato anno/anno, continui la sua discesa. Se è vero che il dato sulle retail sales è monitorato per stabilire la salute dell’economia e il copper/gold ratio ha lo stesso tipo di funzionalità, allora le prime dovrebbero essere correlate positivamente al secondo. L’ipotesi è vera? Dal 2004 ad oggi è possibile osservare, su grafico mensile, una correlazione positiva tra essi quindi…sì! L’ipotesi precedente è vera. E…il PIL? Che ruolo ha all’interno di questo paragrafo? Per capirlo, osserviamo la figura successiva: Essa mostra la correlazione positiva esistente tra esso e le retail sales. Perché questa correlazione? Per capire il concetto, è utile conoscere le variabili che vanno a comporre la formula matematica di calcolo del PIL. Utilizzando il metodo della spesa, esse risultano essere cinque: • Consumi • Investimenti • Spesa pubblica • Export • Import Il dato sulle vendite al dettaglio va ad impattare sulla variabile “consumi”, intesi come le spese dei consumatori per beni durevoli e non durevoli (i servizi, nelle retail sales, non sono compresi). Ora: • All’aumentare delle spese per beni durevoli e non durevoli aumenterà la variabile “C” e, di conseguenza, trattandosi di una somma, il PIL • Al contrario, al contrarsi delle stesse, diminuirà il valore della stessa variabile e, di conseguenza, il prodotto interno lordo Vi è ora chiaro il motivo per il quale il dato macroeconomico sulle vendite al dettaglio rappresenta uno di quelli più seguiti e il motivo per cui, spesso, lo stesso ha ricoperto un ruolo di market mover? Probabilmente ora avrete le idee più chiare. 3. IL SETTORE RETAIL E LA SUA CORRELAZIONE CON L’INTESITA’ ECONOMICA Chi sono alcuni dei diversi attori che controllano l’intensità economica? Siamo noi. Siamo noi che accediamo al credito per investire in immobili e beni strumentali (variabile “I” della formula del PIL) o che acquistiamo beni durevoli, non durevoli e servizi (variabile “C”). Questo significa che: • Se l’intensità economica rallenta o, viceversa, si pensa rallenterà, significa che noi consumatori tendiamo o tenderemo a consumare meno A un minor consumo corrisponderanno vendite al dettaglio più deboli. La domanda ora sorge spontanea: “Quali sono quei settori dell’economia che potrebbero soffrire di un contesto di questo tipo”? Saranno quelli più legati alle vendite al dettaglio. Essi appartengono al settore retail. Un ETF che replica il movimento dello stesso è l’SPDR S&P RETAIL ETF (osservabile nella figura successiva), con ticker XRT: Le prime 10 società che compongono l’ETF sono: • Carvana Class A: 1.96% • Amazon: 1.71% • Gamestop: 1.71% • National Vision Holdings: 1.64% • Upbound Group Inc: 1.64% • Camping World Holdings: 1.60% • Ollie’s Bargain Outlet Holdings: 1.57% • O’Reilly Automotive Inc: 1.55% • Grocery Outlet Holding: 1.53% • Dollar Tree Inc: 1.52% I “sottosettori” compresi all’interno dell’ETF sono mostrati nella figura successiva: La prossima grafica mette a confronto, su grafico mensile, il settore stesso con le vendite al dettaglio; esiste o no una correlazione tra essi? Direi di sì: l’impatto del dato macroeconomico sul settore è lampante. Probabilmente vi chiederete: “Il settore retail, quindi, può essere utilizzato per misurare il sentiment degli investitori sull’economia”? Beh…sì! Gli investitori, infatti, acquisteranno azioni delle società del settore quando le stesse saranno capaci di generare utili. Per un ulteriore conferma si potrebbe utilizzare come “indicatore” il copper/gold ratio vista la sua funzionalità; che correlazione esiste tra esso e il settore retail? Come mostra la figura successiva: La correlazione è diretta (calcolata su timeframe settimanale). 4. CONTESTO NEGATIVO PER ILSETTORE RETAIL: OPPORTUNITA’ SHORT? Considerato il contesto economico, è possibile trovare delle opportunità “short” sull’ETF? Analizziamo il grafico dal punto di vista tecnico. Come mostra la figura successiva, il prezzo si trova in una lateralizzazione dal secondo trimestre del 2022. Due sono le strutture di prezzo più importanti: • La resistenza dei 75$, testata dal prezzo il 16 agosto 2022 e il 2 febbraio 2023 • Il supporto dei 57$/59$, testato 9 volte Dando uno sguardo più attento è possibile osservare la formazione di un pattern ribassista: Un testa e spalle. La rottura al ribasso della sua neckline con successivo breakout ribassista del supporto potrebbe dar via a un nuovo impulso “negativo”. Questo accadrà? Lo commenteremo assieme. Per ora è importante considerare che questo settore, all’interno del contesto macroeconomico attuale, non dovrebbe essere rialzista, bensì il contrario. Probabilmente, nella prossima analisi, andrò a ricercare qualche azienda dell’ETF analizzato con dei possibili segnali “short”. Qualora qualche concetto fosse stato poco chiaro, attendo un vostro commento. Buona giornata. Shortdi MatteoFarci3323
Google target 133 Gap di esaurimento H2 su DAX 22.05.2023Analisi grafica sui grafici a 2 ore di DAX SP500 Nasdaq QQQ QQQE STOXX600. Google target 133.16:57di GiuseppeMessina16
Analisi sul Ftse Mib con le onde di ElliottProsegue lo scenario principale fin qui descritto sul nostro indice azionario italiano. In questa analisi propongo il conteggio su un etf ad accumulazione visto il periodo di dividendi che "sfalserebbe" il grafico dell'indice italiano. Prosegue quindi il conteggio di C Minor, che sembrerebbe trovarsi all'interno della sua terza onda di grado Minuette partita mercoledì 17 maggio. Il primo obiettivo di C Minor sembrerebbe essere posto a circa +5% dalla chiusura di venerdì. Una discesa sotto al minimo di mercoledì indebolirebbe significativamente la struttura (minimo dell'etf, non guardare all'indice che probabilmente già domani aprirà sotto per via dello stacco dividendi). Buona domenica a tutti! LEGENDA ETICHETTATURA: Grado Intermediate: Rosso Grado Minor: Arancione Grado Minute: Verde Grado Minuette: Blu Grado Sub-Minuette: Violadi LucaDallago226
long USE3 da 7,82 scw 7,20long USE3 da 7,82 scw 7,20, rischio per 60pezzi circa 45-48 eur dipendente dal close, rischi alti, ripresa dell'euro da valutare, chissà, credici euro!Longdi nisviumAggiornato 0
ANALISI INTERMARKET SETTORE TECH: IL SUO CATALIZZATORE Buongiorno a tutti, l’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare lo scenario che il settore tecnologico americano sta attraversando dagli inizi del 2023. Esso continuerà la sua salita? Buona lettura. Qualora qualche concetto fosse poco chiaro, commentate! 1. LE GRANDI PRESTAZIONI DEL SETTORE TECNOLOGICO Il settore tecnologico ad oggi, come mostra la prima figura, si presenta come il secondo miglior settore dall’inizio del 2023: Per andare ad analizzare il suo prezzo dal punto di vista tecnico e successivamente intermarket sarà utilizzato l’ETF “XLK”. Le prime 10 società all’interno del paniere dell’ETF tech sono: • Microsoft (24.78%) • Apple (24.21%) • Nvidia (4.61%) • Broadcom Inc (3.57%) • Salesforce Inc (2.73%) • Cisco Systems (2.60%) • Accenture PLC (2.36%) • Advanced Micro Devices (2.08%) • Adobe Inc (2.08%) • Oracle (2.03%) Osserviamo la figura successiva: Dopo aver raggiunto dei massimi relativi il 15 agosto del 2022, il prezzo dell’ETF ha creato un nuovo impulso ribassista che ha avuto termine il 13 ottobre 2022. Da quel punto il prezzo è successivamente ripartito, formando dei massimi via via crescenti; questi ultimi sono stati i responsabili della formazione del supporto dinamico. Dalla prima seduta del 2023 il prezzo ha subito un’ulteriore accelerazione al rialzo che ha avuto termine il 3 aprile 2023, con una performance di oltre 20 punti percentuali: i massimi del 15 agosto e quelli nei quali il prezzo si ritrova in quest’ultimo mese vanno a costituire la resistenza dei 152$. Utilizzando l’RSI a 14 periodi è possibile osservare come il prezzo, dal massimo del 31 marzo, stia perdendo lentamente la sua forza. Detto ciò, l’impostazione grafica è comunque rialzista: è infatti possibile osservare un triangolo ascendente, non perfetto dal punto di vista geometrico ma pur sempre tale: Perché il settore tecnologico è stato uno dei migliori? Ma soprattutto: continuerà ad esserlo? Proviamo a trattare questo argomento in chiave intermarket. 2. ANALISI INTERMARKET: SETTORE TECNOLOGICO, TASSI DI INTERESSE E INDICE DI FORZA TRA OBBLIGAZIONI Qual è stato il catalizzatore che ha spinto al rialzo il prezzo dell’ETF tech? • I tassi di interesse della Federal Reserve Anzi, per meglio dire…le aspettative degli attori del mercato su quello che potrebbe essere, nel futuro, il livello dei tassi di interesse. Partiamo con il definire il motivo per il quale questo settore dovrebbe essere sensibile agli interest rates: • Le società del settore tecnologico appartengono a quella categoria definita “growth”. A questa classe appartengono quelle aziende che, al contrario di altre, hanno un alto potenziale di crescita. Crescita di cosa? Crescita degli utili. In questo contesto, una crescita futura degli utili è legata alla quantità di investimenti in ricerca e sviluppo (per la precisione ricerca, sviluppo e implementazione di nuove tecnologie con lo scopo di migliorare la crescita e l’innovazione) nel presente. Come vengono finanziati questi stessi “progetti”? Tipicamente con una parte degli utili “attuali” (ecco perché, tipicamente, il prezzo delle aziende growth non è giustificato dagli utili, con relativo aumento del P/E) e attraverso del debito (finanziamenti ed emissione di obbligazioni). È qua che giungiamo al punto fondamentale: all’aumentare dei tassi di interesse di una banca centrale aumenteranno in maniera proporzionale gli interessi delle società sui debiti da pagare ad obbligazionisti o banche per poter raggiungere i loro obiettivi; per loro sarà più difficile accedere al credito a causa dell’aumento del costo del denaro. Ergo: un rialzo dei tassi di interesse ostacola quello stesso modello di “crescita”. Spiegato ciò (se non fosse stato chiaro commentate!), è necessario andare a creare un indice di forza che confermi il punto precedente: esso dovrà esplicitare le aspettative sui tassi di interesse degli investitori. Esso non è altro che “LQDH/LQD”, rappresentato nella figura successiva: Entrambi gli ETF replicano il movimento di prezzo di obbligazioni societarie americane ad alto grado di rating, con una differenza: • LQDH, al contrario del secondo, è coperto dall’aumento dei tassi di interesse (uno dei diversi rischi che va a presentare l’asset class obbligazionaria) Ora, probabilmente, vi chiederete: “Cos’è che copre un ETF obbligazionario da un aumento dei tassi di interesse? Osserviamo la figura successiva: LQDH è formato dall’ETF LQD e da particolari contratti, chiamati interest rate swap (IRS). Questi sono stipulati tra due parti: • Dai gestori dell’ETF • Da un “broker dealer” Per avere una copertura dall’aumento dei tassi di interesse i gestori dell’exchange traded fund pagheranno al broker un interesse fisso (“fixed”) e, contemporaneamente, quest’ultimo pagherà ai gestori un interesse variabile (“floating”). Ebbene, l’interesse variabile è quello che copre l’aumento dei tassi di interesse, andando a mitigare gli effetti di una politica monetaria restrittiva. Infine, le prestazioni di LQDH saranno pari alla somma tra le prestazioni dell’ETF non “indicizzato” (LQD return) e gli interessi variabili derivati dai contratti swap (total return on swap contracts). Possiamo affermare che il meccanismo di funzionamento di questi particolari contratti è simile a quello dei credit default swap, con una differenza: • Nei CDS il broker (o banca) si assume il rischio di default dell’emittente, mentre negli IRS il rischio sui tassi di interesse È logico ipotizzare che: • Ad un aumento delle aspettative di rialzo dei tassi di interesse LQDH mostrerà prestazioni migliori di LQD; al contrario, sarà invece quest’ultimo ETF a sovraperformare Quest’ultimo punto è vero? La risposta è racchiusa nella figura successiva: La figura è abbastanza chiara: • LQDH/LQD è un ottimo indice di forza capace di anticipare le mosse di politica monetaria della Federal Reserve; esso, per questo motivo, ricopre un ruolo di “leading indicator” (segnale anticipatore) Andiamo ora ad osservare l’indice su grafico giornaliero: È dal 7 novembre del 2022 che l’indice di sentiment crea dei massimi via via decrescenti, con la successiva formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista. Possiamo ora rispondere alla domanda: “Perché il settore tecnologico è rialzista da Q4 2022?” Perché, come mostra la figura successiva, è dallo stesso periodo che gli investitori hanno aspettative sui tassi “ribassiste”: • Quanto più forti saranno le aspettative su un taglio dei tassi di interesse, tanto più si concentreranno gli acquisti su quelle società capaci di andare a beneficiare della particolare condizione (al diminuire del “costo del denaro” aumenterà la possibilità di una potenziale crescita delle società growth per i motivi spiegati precedentemente) 3. IL TECNOLOGICO CONTINUERA’ LA SUA SALITA? La condizione affinché il settore tech dia continuità alla sua tendenza è legata alle aspettative sui tassi di interesse. Se si materializzasse la recessione tanto annunciata, come potrebbe reagire XLK? Questo sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andrò a correlare lo stesso ETF con l’oro. Vi lascio tuttavia con un dubbio: Come è possibile che un settore risk on come quello tecnologico sia legato in maniera positiva all’asset risk off per eccellenza, l’oro? XLK è diventato un bene rifugio di breve periodo? Alla prossima, buona giornata! di MatteoFarci6615
long SNGA da 273 stop 258long SNGA da 273 stop 258, ci proviamo su ulteriore indebolimento del gas anche se siamo in un'area di acquisto il daily ci stuzzica una ripresa trend primario, rischio per 2pezzi circa 38-40 eur, seguiamo sul daily senza bestemmia in canna, un test è un test, oltre l'analisi testadica...grafica! OLè! Qualche div di lunedì prossimo forse supplirà la debacle.Longdi nisviumAggiornato 2
Megafono ribassista su DAX e NDX 02.05.2023Banche nuovamente sotto attacco in USA e in Europa mandano KO gli ETF settoriali ed il Russell. Importanti figure di reversal su DAX e Nasdaq. Analizziamo il petrolio e l'oro.18:00di GiuseppeMessina16
long UST e ANX, i gemelli dell'autogoltest di reattività per due etf long su nasdaq, proviamo a entrare con poca convinzione su: long UST da 46,425 scw 44,40 con 10pezzi long ANX da 130,79 scw 125 con 4pezzi rischio complessivo di tutta la baraccata circa 60-65 eur dipendenti dai close, in caso esplodesse una fiammata long tech in cui crediamo poco, ma gli attacchi hacker recenti riportano sui titoloni dei media tutto il comparto cybersecurity e affini, chissà...Longdi nisviumAggiornato 2
Esplode il VIX Gap di continuazione RUT NDX 25.04.2023La debolezza tecnica degli indici segnalata ripetutamente nelle scorse settimane ha trovato sfogo al ribasso con pattern tecnici importanti su quasi tutti gli indici. Riprende al ribasso il trend dei bancari. Anche gli emergenti si preparano al test dei minimi di ottobre 2022. Analizziamo UPS DBK. 17:01di GiuseppeMessina15
Tesla target 70 SPY DAX Berkshire 20.04.2023Tesla crolla dopo la trimestrale e riprende il cammino verso i target del mega testa e spalle ribassista del 2021. Tutti gli indici sono in fase di roll verso il basso senza spinte particolari. Analizziamo Spotify Berkshire e un ETF sui bond dei paesi emergenti IEMB.20:00di GiuseppeMessina3319
ETF chinaETF china struttura rialzista con il macd che si appoggia sopra lo 0 pronto a girare al rialzo portando cosi ad un'impulso rialzista che dovrebbe portare il prezzo a 54 in giugnoLongdi shaca4
Continua l'ottima performance dell'Europa da inizio annoNel grafico proposto si vede l'andamento del mercato azionario Europeo (Euro Stoxx 600 in rosso) con quasi +10% da inizio anno, battendo le altre principali aree geografiche mondiali. Il mercato azionario americano (S&P 500 in azzurro), segue con un +3.6%. I mercati emergenti (in giallo Msci EM) nonostante un ottimo gennaio, da inizio anno realizzano un +1.5%.di LucaDallago1
Andamento principali Asset ClassNel grafico proposto si vede l'andamento delle 3 principali macro asset class. La più performante è stata sicuramente l'oro (rosso), seguita dall'azionario globale (verde) che segna un buon rialzo superiore al 5% da inizio anno. Ultimo, ma comunque positivo, l'obbligazionario globale (viola) con un rialzo leggermente inferiore al 2%.di LucaDallago2
ingresso portafoglio CBND a 45,51 no stopingresso portafoglio CBND a 45,51 no stop, 30 pezzi d'assaggio, valuteremo incrementi dopo aver apprezzato il flusso cedolare e il suo comportamento sul mercato. Lo storico è molto breve, più che una scelta oculata è un atto di fede sullo spostamento dell'asse a est dell'economia mondiale e sull'inserimento dei bond cinesi nei vari indici rappresentativi del mercato bond globale.Serve inoltre per iniziare a bilanciare le posizioni azionarie sul paese neutralizzando parte della volatilità dell'azionario Cina già in pancia. Se dovesse essere generoso e dare buoni spunti si incrementerà...Longdi nisviumAggiornato 3
S&P500: Primo Segnale Rialzista!Il 31 Marzo abbiamo visto il primo segnale di forza, con una chiusura daily al di sopra i 407.45 ovvero la supply dominante. Quello che vorrei vedere adesso è un pullback all'incirca in zona demand che corrisponde ad area 399/400 fino 389.52, ma i livelli più interessanti che monitorerò sono 399 e 396.51, scendendo di timeframe attenderò un cambio strutturale di conferma per l'entry long. Obiettivo numero 1 l'inefficenza a 421.30, con pulizia liquidità dinamica lasciata nei giorni che vanno dal 2 febbraio al 15 febbraio.Longdi MaricaGuglielmi4
Primo trimestre 2023 - Cosa ci dicono i grafici?Analizzando i dati dell'azionario statunitense relativi a questo primo trimestre, notiamo una performance sicuramente interessante dell'S&P500 con un rally superiore al 6%. Focalizzandosi solo su questi primi tre mesi dell'anno, possiamo notare quasi una rotazione settoriale delle industrie che hanno trainato gli indici. In particolare i locomotori degli ultimi 18 mesi (finanziari, beni di consumo stabili, energetici, materie prime) lasciano strada libera a quelli che erano i settori in maggior difficoltà ed in particolare: - Industria Tecnologica - XLK - con una performance del 21%; - Industria delle Telecomunicazioni - XLC - con una performance del 19.5%; - Industria dei beni discrezionali - XLY - con una performance del 15.5%. Questi settori, in genere, tendono a sprintare in un contesto nel quale si prevede un allentamento della restrittività della politica monetaria. Al contrario industrie legate a materie prime, energetici e beni di consumo stabili, sono quelle che in un contesto inflazionistico/recessivo possono essere "favorite" o comunque perdere meno del mercato di riferimento. Chissà se questi posizionamenti sono espressione di una previsione di minor autorità da parte del banchiere centrale o se ci troviamo dinanzi ad una clamorosa bull trap. Le opinioni in merito sono contrastanti, la nostra unica arma è l'equilibrio. Se vogliamo operare di "swing" è necessario rispettare maniacalmente la propria pianificazione. Se invece ragioniamo di lungo periodo, il consiglio è sempre lo stesso: prendere posizione su strumenti diversificati ripartendo nel tempo gli ingressi per ridurre il rischio di "market timing" ma soprattutto per facilitare la parte emotiva dell'investimento. di DomenicoIvanPontillo6