Record storici imminenti sui mercati? Record storici imminenti sui mercati?
Nel precedente articolo avevo previsto che la guerra dei dazi sarebbe terminata a breve e che i mercati avrebbero ripreso la loro crescita. Questo è esattamente ciò che sta accadendo. Ritengo che le azioni abbiano raggiunto il loro punto minimo e mi sto posizionando in modo molto rialzista in vista dell'estate. Gli investitori hanno ora l'opportunità di acquistare titoli di qualità a prezzi inferiori e di utilizzare strumenti adeguati per effettuare acquisti al prezzo corretto. Mantenere la calma durante i periodi di turbolenza nei mercati è di fondamentale importanza.
Il mercato azionario tende sempre a crescere nel lungo periodo e, grazie all’intervento delle banche centrali e talvolta dei governi, riesce a superare i momenti di crisi profonda. È stato così durante eventi significativi come l'attacco alle Torri Gemelle del 2001, la crisi Lehman Brothers del 2008 e il periodo del Covid nel marzo 2020. Questa dinamica è intrinseca alla storia del mercato stesso. Se si adotta una prospettiva di 20 o 30 anni su qualsiasi indice azionario principale, questo andamento risulta visibile.
Pertanto, nonostante le recenti discese del mercato possano apparire volatili o ripide, esse non risultano particolarmente gravi nel contesto del trend di lungo periodo, a condizione che si abbia il tempo e la capacità di mantenere la calma in attesa che la situazione si stabilizzi.
Questi momenti possono presentare opportunità di acquisto per azioni tecnologiche di alta qualità che erano precedentemente costose.
Nonostante l'incertezza, ci sono opportunità selezionate se si considerano aziende che continuano a innovare reinvestendo in ricerca i propri utili. Queste aziende tendono a emergere più forti dai periodi di crisi, specialmente se hanno poco debito e una clientela fidelizzata.
Questo è particolarmente rilevante per le aziende che sviluppano infrastrutture di intelligenza artificiale e cloud, quali: Nvidia, Google Alphabet e Microsoft Corp. Sebbene queste aziende non siano immuni dalle difficoltà cicliche, continuano a innovare internamente.
Alcune aziende, Pur non distribuendo dividendi agli azionisti, reinvestono tutti i loro profitti nel patrimonio netto e nella ricerca tecnologica. Ora esamineremo quale sia, secondo la mia opinione, il miglior indice su cui investire per l'estate. È noto che uno degli obiettivi principali dell'amministrazione Trump sia quello di indebolire il dollaro, e tale dinamica è effettivamente in corso.
Un indebolimento del dollaro ha effetti significativi sulle aziende americane, con conseguenze variabili a seconda del settore e della loro esposizione ai mercati globali.
È noto che una svalutazione del dollaro determina un miglioramento della competitività delle esportazioni. Le aziende che vendono prodotti all'estero traggono vantaggio da un dollaro più debole poiché i loro beni diventano più economici per i clienti stranieri, incrementando la domanda e i profitti. Questo fenomeno favorisce industrie come quella tecnologica, aerospaziale e agricola.
Gli indici sui quali focalizzeremo l'attenzione per l'estate sono il Nasdaq US TECH 100 e lo S&P 500, US 500. Le aziende tecnologiche traggono vantaggio da un dollaro più debole grazie alle esportazioni. In generale, come spesso affermo: le grandi aziende americane con forti entrate internazionali tendono a beneficiare di un dollaro debole, poiché i ricavi esteri aumentano di valore quando convertiti in dollari.
È noto che le azioni di Nvidia, Microsoft e Apple hanno un'influenza significativa su questo indice. Un dollaro debole può incrementare i profitti delle aziende che generano una parte sostanziale dei loro ricavi all'estero, come queste società citate. Di conseguenza, il rialzo di tali azioni potrebbe portare gli indici a raggiungere nuovi massimi storici.
Dal punto di vista tecnico, l'analisi dei grafici supporta i miei acquisti sui principali indici americani. I recenti rialzi sono infatti sostenuti da volumi superiori alla media e i prezzi si mantengono al di sopra della media mobile a 200 periodi.
Inoltre, le ultime notizie risultano positive. Come previsto, la guerra commerciale è stata di breve durata e anche Stati Uniti ed Europa hanno trovato un accordo su dazi del 10%.
Idee della comunità
Guerra in Medio Oriente: Oro e Petrolio verso nuovi massimi?ANALISI MACROECONOMICA:
Per quanto riguarda l’analisi Macroeconomica, i fatti più rilevanti dell’ultima settimana riguardano soprattutto l’escalation in Medio Oriente per quanto riguarda la guerra. Nella giornata di giovedi notte c’è stato l’attacco di Israele nei confronti dell’Iran e questo ha portato determinate conseguenze sui mercati finanziari. Difatti il prezzo dell’oro e del petrolio sono schizzati al rialzo.
L’oro ha visto un rialzo di quasi 70 dollari, mentre il petrolio (WTI) ha visto un rialzo dai 65$ ai 75$. Questo potrebbe nuovamente portare conseguenze non indifferenti sull’aumento dei prezzi e quindi sull’inflazione, dato che l’aumento del prezzo del barile potrebbe portare ad aumenti di prezzo delle beni primari ed assistere quindi ad una nuova ondata inflazionistica.
JP Morgan sostiene che il prezzo del petrolio potrebbe salire nuovamente a 130$ nel caso in cui ci fosse un’ulteriore escalation di guerra, raddoppiando quindi l’inflazione USA. La conseguenza peggiore potrebbe essere la chiusura dello Stretto di Hormuz che rappresenta il 25% di passaggio del petrolio mondiale. Sicuramente, se ci saranno queste conseguenze, la FED potrebbe optare per un ulteriore rinvio del taglio dei tassi.
Per quanto riguarda invece il calendario economico, le principali notizie da tenere in considerazione per la settimana che va dal 16 al 20 Giugno saranno le seguenti:
- Martedi 17 Giugno: nella notte di martedi 17 Giugno avremo la decisione del tasso d’interesse giapponese con seguenti dichiarazioni della BOJ (Bank of Japan) sulla politica monetaria che perseguirà il paese asiatico. Mentre per quanto riguarda il dollaro americano avremo una news importante quale la Vendita al dettaglio dei beni essenziali.
- Mercoledi 18 Giugno: giornata ricca di notizie a partire dalla mattinata in cui avremo il dato inflazionistico del Regno Unito (previsto al ribasso) e poco dato l’inflazione a livello Europeo previsto anch’esso al ribasso. Nel pomeriggio sarà prevista elevata volatilità in quanto avremo in primis il dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione che ci darà una visione sulla situazione lavorativa negli Stati Uniti, mentre nel tardo pomeriggio avremo la decisione sul tasso di interesse da parte della Fed, dato che dovrebbe essere confermato al 4.50%. Inoltre ci saranno le Proiezioni del FOMC. Quindi sarà prevista un’elevata volatilità sui mercati
- Giovedi 19 Giugno: in mattinata ci sarà la decisione del tasso di interesse svizzero, in cui dovrebbe essere previsto un taglio dello 0.25% e la Conferenza della BNS Svizzera. Nella stessa giornata ci sarà la decisione del tasso di interesse Britannico, in cui non si prevedono tagli.
- Venerdi 20 GIugno: Unico dato rilevante da tener presente in questa giornata è l’indice di produzione della Fed di Filadelfia.
Come abbiamo visto, la settimana sarà piena di dati che porteranno volatilità sui mercati. Questa è un’analisi a solo scopo informativo e non rappresenta alcun consiglio finanziario. Inoltre, è bene ricordare che tradare CFD può comportare la perdita di denaro, il rischio aumenta soprattutto in queste giornate in cui sarà presente elevata volatilità.
ANALISI TECNICA:
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andiamo ad analizzare il Petrolio americano, (SPOTCRUDE su Pepperstone). Andando a vedere il timeframe Daily possiamo notare come nella giornata di venerdi il prezzo abbia chiuso al di sopra dei 73$, ovvero al di sopra della zona che ha provocato l’ultimo minimo importante.
Questo potrebbe farci capire come gli operatori stiano vedendo una potenziale continuazione rialzista per le prossime settimane. Questo rialzo del prezzo viene inoltre confermato dalla spinta dei volumi, sulla base degli stessi valori che si sono raggiunti ad inizio Aprile.
Cosa possiamo aspettarci nelle settimane a seguire? Sarà interessante capire gli operatori si muoveranno nel breve e se faranno già capire la loro intenzionalità. Potremmo vedere nell’immediato una continuazione a rialzo fino alla prossima zona di 80$ in cui potremmo vedere nuovi ribassi, oppure il prezzo già nel breve potrebbe rifiatare andando a prendere zone più basse (intorno a 65/66$) per poter poi proseguire verso zone di prezzo più alte.
Inoltre anche il Fixed Range Volume Profile ci indica come il prezzo si trovi compreso nella zona di valore, zona in cui avvengono la maggior parte degli scambi. Quindi sarà decisamente importante capire come e quali conferme ci saranno per i traders.
Questa si tratta di una semplice analisi tecnica e non si tratta di alcun consiglio finanziario. È importante ricordare che tradare CFD può comportare la perdita di denaro sul mercato. Inoltre ricordiamo come questa settimana sarà particolarmente volatile a causa delle importanti notizie macroeconomiche.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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GBP/JPY: Setup Rialzista di Alta Qualità – Obiettivo a 199,00Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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La coppia valutaria GBP/JPY ha mostrato un’impostazione tecnica estremamente interessante nelle ultime sessioni, con la formazione di una FTW Power su time frame settimanale, seguita da una Pin Bar/FTW anche su grafico daily.
Questo pattern conferma la volontà del mercato di mantenere il controllo rialzista dopo aver testato e difeso con decisione il supporto prima in area 193,00 e successivamente in 195,00.
Il segnale di price action, in questo contesto, assume particolare rilevanza operativa: la reazione avvenuta nella giornata di venerdì e consolidata oggi rafforza l’ipotesi di un nuovo impulso rialzista nelle prossime sedute, con possibile accelerazione verso area 199,00, primo vero livello di resistenza e target tecnico coerente con l’attuale struttura di prezzo.
Io personalmente mi sono posizionato long questa mattina, proprio in corrispondenza della conferma daily, seguendo il piano strategico basato sull’interazione tra supporti dinamici e segnali F.T.W.
In ottica di gestione del rischio, un ritorno al di sotto di 193,50 invaliderebbe la mia view operativa, rendendo necessario un aggiornamento dello scenario tecnico.
Sicuramente attiverebbe il mio stop loss.
Continuerò a seguire da vicino lo sviluppo del movimento nei prossimi giorni, monitorando eventuali estensioni o segnali di esaurimento del momentum.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!
XAUUSD: analisi di mercato e strategia del 16 giugnoAnalisi tecnica dell'oro
Resistenza sul grafico giornaliero 3500, supporto inferiore a 3338
Resistenza sul grafico a quattro ore 3470, supporto inferiore a 3419
Resistenza sul grafico a un'ora 3450, supporto inferiore a 3428-19
Analisi delle notizie sull'oro: Venerdì scorso, l'ulteriore intensificarsi della situazione geopolitica in Medio Oriente ha favorito l'aumento del sentiment di avversione al rischio. L'oro spot ha superato quota 3446 dollari, stabilendo un nuovo massimo in due mesi. Questa ondata di rialzo è stata trainata da molteplici fattori, tra cui i deboli dati sull'inflazione negli Stati Uniti la scorsa settimana, che hanno ulteriormente rafforzato le aspettative del mercato sul taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, aumentando così l'attrattiva dell'oro. Lunedì, è probabile che i prezzi dell'oro continuino a beneficiare dell'avversione al rischio e si prevede che sfideranno la soglia dei 3500 dollari nel breve termine. Inoltre, il mercato di questa settimana sarà influenzato anche dalla risoluzione della Fed e dal discorso di Powell. Gli investitori dovrebbero prestare attenzione al potenziale impatto delle politiche della Fed sui prezzi dell'oro. È importante notare che il Presidente degli Stati Uniti Trump visiterà il Canada dal 15 al 17 giugno per partecipare al Summit dei leader del G7. Il discorso durante il summit potrebbe anche causare fluttuazioni del prezzo dell'oro, a cui è necessario prestare attenzione.
Suggerimenti per le operazioni sull'oro: dall'analisi attuale del trend, il supporto sottostante si concentra sul supporto a quattro ore 3419 e sul supporto a un'ora 3428. La pressione superiore si concentra sulla soppressione vicino al livello giornaliero 3500. La linea di demarcazione tra forza e debolezza long-short a breve termine è 3419. Prima che il livello a quattro ore non scenda al di sotto di questa posizione, continuate a mantenere il ritmo di acquisto sui ribassi e puntate a 3500.
Acquista: 3419 vicino al livello minimo: 3414
Acquista: 3428 vicino al livello minimo: 3423
GOLD/USD – Modello di Inversione Rialzista in FormazioneGOLD/USD – Modello di Inversione Rialzista in Formazione 🟢📈
📊 Analisi del Grafico:
Il grafico mostra la formazione di un chiaro modello "Testa e Spalle Invertito", un segnale classico di inversione rialzista:
🔹 Spalla Sinistra e Spalla Destra – Evidenziate con cerchi arancioni, entrambe trovano supporto vicino al livello di 3.263 (linea viola), indicando forte interesse all’acquisto.
🔹 Testa – Il punto più basso tra le due spalle, anch'esso rimbalzato sul supporto.
🔹 Zona di Resistenza – Evidenziata con frecce rosse intorno a 3.500–3.520, ha respinto più volte il prezzo in passato.
🔹 Zona di Supporto – Sotto 3.200, dove si è verificata precedente consolidazione.
📈 Movimento Previsto:
Il breakout della neckline suggerisce un potenziale movimento verso il livello 3.520+. È previsto un piccolo ritracciamento prima della continuazione. Se il prezzo rompe la resistenza, potremmo assistere a un forte rally rialzista.
📌 Livelli Chiave:
Supporto: 3.263 🟩
Resistenza: 3.500–3.520 🟥
Target Potenziale dopo il Breakout: 3.550+ 🎯
✅ Bias: Rialzista sopra il supporto a 3.263
⚠️ Invalidazione: Rottura sotto la neckline annulla il setup rialzista
GOLD - DI NUOVO SUI MASSIMI PER LA TERZA VOLTA.Buona Domenica a tutti i traders, condivido con voi quata mia analisi personale sull'oro, ho osservato la forza che l'oro ha mostrato venerdì, con una candela di forza e un aumento di volume. Questo è un punto cruciale che merita di essere approfondito quando si valuta un triplo massimo.
Analisi del Triplo Massimo e della Candela di Forza
Il triplo massimo è un pattern di inversione che, come abbiamo discusso, suggerisce un'esitazione nel superare un determinato livello di resistenza. Tuttavia, l'analisi tecnica non si basa mai su un singolo indicatore o pattern. È fondamentale considerare il contesto e altri segnali.
La candela di forza di venerdì, accompagnata da un aumento dei volumi, è un segnale di notevole importanza che va in contrasto con l'implicazione ribassista del triplo massimo. Ecco perché:
Candela di forza: Una candela rialzista ampia e robusta, che chiude sui massimi di giornata o vicino ad essi, indica una forte pressione d'acquisto.
Aumento dei volumi: Un volume elevato associato a una candela di forza significa che un numero significativo di operatori ha partecipato al movimento rialzista, confermando la convinzione degli acquirenti.
Quando un pattern di inversione come il triplo massimo si forma, ma viene poi seguito da una dimostrazione di forza così evidente (candela e volumi), sorgono delle incongruenze.
Considerando questi elementi contrastanti, ecco alcuni scenari possibili e cosa monitorare:
Invalidazione del Triplo Massimo: Il segnale più forte della candela di venerdì è che il triplo massimo potrebbe non portare a un'inversione. Se l'oro dovesse superare i massimi precedenti (i vertici del triplo massimo) con volumi sostenuti, il pattern verrebbe invalidato. Questo indicherebbe una continuazione del trend rialzista e l'apertura a nuovi massimi storici. La forza dimostrata suggerisce che la resistenza, precedentemente inviolata, potrebbe essere messa sotto pressione e potenzialmente rotta al rialzo.
Meno probabile, ma da considerare, è che la candela di venerdì possa essere una "bull trap" (trappola per i tori). In questo scenario, il prezzo potrebbe salire inizialmente, attirando nuovi acquirenti, per poi invertire bruscamente e confermare il triplo massimo. Tuttavia, l'aumento dei volumi riduce la probabilità di questo scenario, in quanto indica una partecipazione più genuina al rialzo.
Data la forte spinta, l'oro potrebbe anche entrare in una fase di consolidamento appena sotto o attorno ai massimi storici. Ciò significa che il prezzo potrebbe muoversi lateralmente per un po', prima di tentare un breakout definitivo o, in un secondo momento, una correzione.
Osserviamo con estrema attenzione come si comporterà l'oro in prossimità dei massimi storici. Un superamento deciso di questi livelli (i tre massimi precedenti del pattern) con una chiusura giornaliera superiore sarebbe un segnale molto forte di continuazione rialzista.
Volumi di Scambio: Continua a monitorare i volumi. Un aumento dei volumi durante un breakout rialzista rafforzerebbe ulteriormente il segnale. Al contrario, un calo dei volumi durante un tentativo di breakout potrebbe indicare debolezza.
Se ci fosse un piccolo ritracciamento, osserva come il prezzo reagisce sui livelli di supporto recenti. Una tenuta di questi livelli rafforzerebbe la visione rialzista.
In sintesi, la mia intuizione basata sulla candela di forza e sui volumi è molto pertinente. Mentre il triplo massimo è un pattern da non sottovalutare, la forza mostrata venerdì suggerisce che il mercato potrebbe essere propenso a invalidarlo, puntando a nuovi record. La prossima settimana sarà decisiva per capire quale scenario prenderà il sopravvento.
Con questo e tutto vi aguro una buona serata.
Un abbraccio e grazie
Ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Il Medio Oriente è in calo, l'oro riprenderà quota lunedì?Il Medio Oriente è in calo, l'oro riprenderà quota lunedì?
Venerdì l'oro ha chiuso a circa 3.433.
Per quanto riguarda questa settimana, lunedì e martedì il prezzo dell'oro ha oscillato anche ai minimi storici, raggiungendo un minimo di 3293 punti e un massimo di 3350 punti.
Da mercoledì, i rialzisti dell'oro hanno dato il via a una ripresa, con i prezzi dell'oro che sono saliti da 3.315 punti a 3.446 punti, con un aumento di oltre 130 punti in tre giorni. In questo senso, la potenza esplosiva dei tori è ancora piuttosto forte.
Naturalmente, nonostante il punto più alto sia stato di soli 3446 punti, a causa dell'influenza delle notizie il risultato effettivo potrebbe essere maggiore.
Dopotutto, tutti gli operatori di mercato sanno che il caos in Medio Oriente, in particolare quello del fine settimana, non solo non si è placato, ma si è ulteriormente ampliato e il suo impatto ha continuato a diffondersi.
A questo punto, se le forze mediorientali non si fermano, l'intera regione potrebbe andare incontro alla distruzione totale. Dopotutto, c'erano aiuti da entrambe le parti.
Ora sostengono addirittura che gli Stati Uniti dovrebbero unirsi al gioco. Questa situazione conferisce senza dubbio ai rialzisti dell'oro uno slancio ascendente assoluto.
Dopotutto, quando scoppia una guerra, l'oro varrebbe un sacco di soldi. Anche le tensioni locali possono provocare un forte aumento del prezzo dell'oro.
Nelle attuali circostanze, non sarebbe eccessivo per i prezzi dell'oro aprire in rialzo e superare i 3.500 punti.
Da questo punto di vista, non c'è dubbio che lunedì prossimo i prezzi dell'oro apriranno in rialzo.
Il punto è che, nonostante sussistano ancora dubbi sul tipo di fluttuazioni che si verificheranno dopo l'apertura massima, soprattutto quando le fluttuazioni sono troppo grandi, è comunque necessario evitarle durante il funzionamento. Dopotutto, uno stop loss di piccole dimensioni è decisamente inutile, quindi tutti dovrebbero essere cauti.
Tuttavia, quando si tratta di analisi di mercato, devo essere onesto e dire che, a mio parere, è ancora un po' irrealistico affidarsi esclusivamente ai rischi geopolitici per stimolare un aumento cieco dei prezzi dell'oro.
In primo luogo, indipendentemente da come evolveranno i combattimenti in Medio Oriente, l'impatto sulla valuta sarà limitato.
In questo momento l'attenzione del mondo intero è rivolta a questo incidente e tutti vogliono soffocarne lo scoppio, causato a sua volta dal desiderio dell'Iran di sviluppare armi nucleari.
Dopotutto si tratta di una repressione messa in atto da alcuni Paesi per impedire che si verifichi questo incidente. Se non riescono a vincere, scenderanno comunque a compromessi.
Quindi non mi aspetto che duri a lungo. Se dura troppo a lungo, nessuno può sopportarlo.
Pertanto, lo stimolo dei rischi geopolitici non sarà troppo forte. Dopotutto, gli Stati Uniti non possono permettere che Israele distrugga se stesso.
Inoltre, l'aumento dei prezzi dell'oro provocherà inevitabilmente l'esodo dal mercato. Dopotutto, la questione dei dazi si è attenuata e Trump non insisterà a lungo, a meno che non sia redditizia. Ciò attenuerà in una certa misura anche lo scoppio di rischi geopolitici.
Naturalmente, ci saranno i verbali della riunione sui tassi di interesse della Federal Reserve e il discorso di Powell della prossima settimana, che stimoleranno anche, in una certa misura, l’imprevedibilità delle fluttuazioni dell’oro. La prossima settimana sarà senza dubbio un periodo turbolento, che renderà ampiamente inutile questa analisi, quindi non posso fornire ulteriori spiegazioni. Spero che tutti capiscano questo.
Riassumere:
Pertanto, è molto probabile che l'operazione di lunedì prossimo apra e chiuda in alto.
1: Se si verifica un calo dopo un'apertura elevata, penso che si possa andare long nell'intervallo 3424-3417, ma la posizione dovrebbe essere leggera e lo stop loss dovrebbe essere impostato su un valore elevato.
2: Se apre in alto e continua a salire, puoi anche provare ad acquistare in lotti e impostare un piccolo stop loss. Tuttavia, tieni presente che non sono d'accordo sul fatto che l'oro possa superare direttamente i 3500. Se raggiungesse l'area 3470-3500, suggerirei anche di provare a vendere allo scoperto, seppur temporaneamente.
3: Se dovesse superare quota 3500, allora bisogna guardare l'area 3520-3530 prima di andare short.
GOLD, in settimana potremmo avere i nuovi massimi storiciChart di Capital.Com
Il mese di maggio aveva messo un po' di apprensione con la formazione di una candela di Doji
Tuttavia, il mese in corso sembra aver spazzato via le preoccupazioni violando il massimo di questa candela quindi svuotandone il significato tecnico.
Sul finire del mese di maggio, la sequenza di massimi e minimi decrescenti che si poteva osservare sul giornaliero è stata interrotta ad inizio giugno con la formazione di un primo minimo più alto di quello precedente.
Il germe di un cambio di trend su questo time frame
I prezzi hanno iniziato una nuova sequenza di massimi e minimi crescenti questa volta con la benedizione di un pullback sulla trendline violata.
I prezzi sono usciti da una fase laterale triangolare con un breakout della trendline ribassista supportato da volumi in crescita.
Ci sono tutte le condizioni per aggiornare i massimi storici la prossima settimana.
Tra Pressioni Attiviste e Rilancio: Il Retail Storico al bivioFondata nel 1858, Macy’s NYSE:M è una storica catena americana di grandi magazzini, con circa 100 punti vendita negli Stati Uniti. L’azienda è specializzata in abbigliamento, accessori e articoli per la casa.
Nel dicembre 2024, i fondi Barington Capital e Thor Equities hanno esercitato pressioni sul management, accusando Macy’s di non valorizzare appieno il proprio potenziale. Tra le richieste principali figurano:
La separazione dei marchi premium Bloomingdale’s e Bluemercury, ritenuti più redditizi.
L’inserimento di propri rappresentanti nel consiglio di amministrazione.
La riduzione degli investimenti e un programma di riacquisto azionario fino a 3 miliardi di dollari.
La correzione di errori gestionali accumulati nell’ultimo decennio.
In risposta, il nuovo CEO Tony Spring ha annunciato la chiusura di 150 negozi poco redditizi entro il 2026 e l’espansione dei punti vendita legati ai marchi più performanti. Un piano che ha parzialmente rassicurato gli investitori.
Tuttavia, nel 2025 Macy’s ha perso il 18% del proprio valore di mercato e ha posticipato la pubblicazione degli utili a causa di spese interne non dichiarate per 154 milioni di dollari, aggravando la sfiducia.
Nonostante queste difficoltà, alcuni analisti ritengono Macy’s sottovalutata. Vediamo perché.
Valutazioni e Multipli
P/E: 5,79 — oltre tre volte inferiore alla media del settore retail (18,23) e circa la metà rispetto alla media dei grandi magazzini (10,59).
P/FCF: 12,46 — inferiore alla media del settore (20,74), ma in linea con quella industriale.
Prezzo/Cassa: 3,44 — ben al di sotto della media settoriale (7,89) e leggermente sotto la media industriale (4,40).
EV/Fatturato TTM: 0,34 — molto più basso rispetto a settore (0,76) e industria (1,11).
EV/EBIT TTM: 8,91 — significativamente inferiore alla media di settore (17,14) e leggermente sotto quella industriale (11,55).
EV/EBITDA TTM: 4,44 — decisamente sotto la media settoriale (12,66) e industriale.
Macy’s appare sottovalutata su tutti i principali multipli. Il basso P/E e P/FCF segnalano una valutazione contenuta rispetto a utili e flussi di cassa. I multipli basati sul valore d’impresa indicano che il mercato sta scontando le difficoltà operative, offrendo però potenziale di rivalutazione.
Dividendi
Rendimento da dividendo: 6,14% — ben superiore sia alla media del settore (2,08%) che a quella industriale (3,87%).
Macy’s restituisce valore significativo agli azionisti, un aspetto importante in ottica difensiva.
Redditività
Margine lordo TTM: 3,22% — superiore al settore retail (1,85%), ma inferiore alla media industriale (7,01%).
ROE TTM: 12,92% — sopra la media del settore (6,97%) e in linea con quella industriale (12,70%).
ROIC TTM: 5,49% — meglio della media settoriale (3,69%), ma sotto la media dell’industria (7,64%).
Macy’s dimostra una gestione efficace rispetto ai concorrenti diretti, ma non ha ancora colmato il divario strutturale rispetto ai top player del settore.
Conclusioni
Macy’s si trova in un momento critico, stretto tra le richieste degli azionisti attivisti, le sfide operative e il bisogno di ristrutturazione. Tuttavia, i fondamentali evidenziano una valutazione estremamente bassa rispetto al settore e una buona capacità di generare valore per gli azionisti, come testimoniato dall’alto dividendo.
Il mercato sta scontando scenari molto negativi, ma se il nuovo piano strategico riuscisse anche solo parzialmente, Macy’s potrebbe vedere una rivalutazione significativa. Le attività premium (Bloomingdale’s e Bluemercury) rappresentano un’opportunità di spin-off o valorizzazione separata.
Domanda per gli Investitori
La ristrutturazione in atto e il potenziale scorporo dei marchi di fascia alta rappresentano un punto di svolta? Il titolo Macy’s è oggi un’opportunità contrarian oppure un value trap mascherata da dividendo elevato?
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.06.2025Israele bombarda siti nucleari in Iran: possibile escalation dello scontro.
Oro e petrolio in forte rialzo, Borse deboli, ma senza franare.
Il Dollaro Usa questa volta non si rivela un “rifugio” e scivola sino a 1,16 vs Eur.
Trump promette nuovi dazi su auto importate: il settore soffre a Wall Street.
Tensione tra Israele e Iran: attacco al programma nucleare. Nella notte tra il 12 e il 13 giugno, Israele ha lanciato un attacco aereo massiccio contro il programma nucleare iraniano e infrastrutture legate ai missili balistici.
Secondo il Wall Street Journal, l’operazione ha coinvolto circa 200 aerei dell’Aeronautica israeliana. L’IDF, l’esercito israeliano, ha confermato l’azione, definendola una risposta all’imminente pericolo rappresentato dal programma nucleare di Teheran.
Israele giustifica l’intervento sostenendo che l’Iran, negli ultimi mesi, ha accelerato le attività nucleari, avvicinandosi a disporre di materiale fissile sufficiente per 15 testate. Inoltre, Teheran avrebbe condotto test segreti per l’assemblaggio di armi nucleari e starebbe pianificando di triplicare l’arsenale di missili balistici entro un anno.
La reazione iraniana: il Ministero degli Esteri iraniano ha definito l’attacco una “violazione della sovranità” e una “chiara aggressione” che infrange la Carta delle Nazioni Unite. Ha rivendicato il diritto alla difesa, promettendo una risposta “con tutta la potenza militare” a disposizione.
Secondo l’agenzia IRNA, il leader supremo Ali Khamenei ha dichiarato che il “regime sionista ha scelto un destino amaro e subirà una dura punizione”.
La televisione di Stato iraniana ha inoltre riferito della morte di Hossein Salami, capo delle Guardie Rivoluzionarie, anche se la notizia non è ancora confermata da fonti indipendenti.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha confermato che il sito nucleare di Natanz è stato colpito, ma al momento non si registrano aumenti di radioattività. Il direttore Rafael Grossi ha espresso “profonda preoccupazione”.
La posizione degli Stati Uniti rivela un certo fastidio e smarcatura: Washington ha preso le distanze dall’azione militare israeliana ed il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti non sono coinvolti e che la priorità è proteggere le forze americane nella regione.
Donald Trump ha affermato che Israele ha agito per autodifesa, mentre l’amministrazione americana resta in contatto con i partner regionali.
Ieri, 12 giugno, ancor prima dell’attacco israelinao, i mercati azionari risultavano sotto pressione: le tensioni geopolitiche e le incertezze economiche continuano ad avere ripercussioni sui mercati globali: le borse europee hanno chiuso in calo, con l’eccezione del Ftse 100 di Londra (+0,23%). Variazioni negative per Milano (-0,58%), Francoforte (-0,9%), Parigi (-0,14%), Madrid (-0,33%) e Amsterdam (-0,54%).
Lo spread di rendiemento tra BTP decennali italiani e Bund tedeschi si era leggermente ampliato a 96 punti base (+2), col rendimento del BTP decennale benchmark attorno a 3,42%.
Sul mercato valutario Euro in rialzo sul Dollaro a 1,1575 (+0,76%) e sullo Yen a 166,51 (+0,28%). Dollaro/Yen a 143,82 (-0,48%). La persistente debolezza del Dollaro, in calo a doppia cifra sull-Euro da inizio anno e al minimo dal 2022, è ancora legata all’incertezza sulla politica commerciale statunitense.
Trump continua infatti ad agitare i mercati: ieri ha annunciato l'intenzione di inviare lettere formali entro il 9 luglio ai principali partner commerciali per introdurre nuove tariffe unilaterali. Le sue mosse hanno aumentato la volatilità di Wall Street, col settore automobilistico sotto pressione: General Motors (-1,42%), Ford (-1,59%), Stellantis (-1,79%).
Trump ha infatti firmato un provvedimento per bloccare la normativa della California che vieta la vendita di nuove auto a benzina dal 2035, contrastando così le politiche ambientali dello Stato.
Prospettive economiche e reazioni secondo la Banca centrale Europea> Luis de Guindos, vicepresidente della BCE, ha dichiarato che la crescente incertezza e la svolta protezionistica degli USA segnalano la fine del modello di globalizzazione basato su regole.
A suo avviso, l’Europa dovrà affrontare una frammentazione economica duratura, che si estenderà oltre il commercio anche alla politica monetaria e alla sicurezza.
Macro USA: le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono rimaste stabili a 248.000 nella settimana conclusasi il 7 giugno, sopra le attese di 242.000. Il dato è stato comunicato dal Dipartimento del Lavoro.
Stamene, 13 giugno, le Borse asiatici hanno reagito ne, gativamente agli sviluppi in Medio Oriente: Tokyo (Nikkei) -1,3% (settimana: -0,7%), con lo Yen che si rafforza contro il dollaro a 143,5.
Hong Kong (Hang Seng) -0,7%, Cina (CSI 300) -0,8%, Taipei (Taiex) -0,7%, Seul (Kospi) -1,4%, pur chiude la settimana a +2,4%.
Naturalmente la crisi Isreale-Iran si riflette sui prezzi delle materie prime, che sono in forte movimento: il petrolio, +6,4% a 71,1 Dollari/barile il WTI (greggio di riferimento Usa) si avvia a registrare il maggior guadagno settimanale dal 2022, sconta sia le tensioni geopolitiche che la decisione dell’OPEC+ di accelerare la riattivazione della capacità produttiva. JPMorgan avverte che i prezzi potrebbero salire fino a 130 dollari al barile in caso di escalation in Medio Oriente.
L’oro ha raggiunto 3.440 dollari/oncia, a soli 2% dal massimo storico di 3.510 dollari del 3 febbraio.
Il rendimento del Treasury USA decennale scende bruscamente al 4,34% (da 4,47%), mentre quello del BTP decennale italiano cala a 3,40%, ai minimi da fine 2024.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Le valute rifugio sono ancora una scelta saggia?Per quanto riguarda l’articolo educativo, questa settimana andiamo a vedere più da vicino quali sono le valute più importanti (cosidette major) e soprattutto andiamo a vedere quelle che sono considerate “valute rifugio” e del perchè viene dato questo nome.
Quando i mercati vanno in tilt, molti investitori cercano un luogo dove mettere al sicuro i propri risparmi. Le valute rifugio, sono proprio questo: strumenti considerati stabili o addirittura in crescita quando le cose si mettono male.
Cosa sono le valute rifugio?
Si tratta tipicamente di divise che resistono o addirittura vi è un forte acquisto quando ci sono instabilità a livello globale. Tra le più famose ci sono il dollaro americano (USD), lo yen giapponese (JPY) e il franco svizzero (CHF) In periodi di nervosismo globale, si assiste a una vera e propria “fuga verso la sicurezza” (‘flight to quality’), e molti capitali migrano proprio verso queste monete in quanto sono considerati Paesi sicuri.
Per quale motivo avviene questo? Ci sono due motivi principali:
- Riserva di ricchezza: Paesi con grandi riserve in valuta estera possono richiamare capitale in patria quando serve.
- Il cosiddetto Effetto gregge: se una valuta ha dimostrato nel passato di crescere in momenti di crisi, i trader la comprano pensando lo farà di nuovo
Quali caratteristiche deve avere una valuta per essere considerata “rifugio”?
Ci sono vari fattori: alta liquidità, economia stabile, politiche monetarie affidabili, bassa inflazione e stabilità politica . Questi elementi, però, non bastano sempre: vedi lo yen, che è considerato rifugio nonostante il Giappone sia uno dei paesi con il debito pubblico più alto al mondo
Inoltre, le banche centrali a volte intervengono per frenare l’apprezzamento eccessivo della valuta: la Svizzera ha replicato questa strategia più volte, così come il Giappone, che ha utilizzato tassi negativi o venduto yen per sostenere le esportazioni .
Le tre principali valute del rifugio: USD, CHF, JPY
- Dollaro USA (USD)
Simbolo universale del rischio, il suo rafforzamento indica spesso che i mercati sono in ansia.
- Franco svizzero (CHF)
La Svizzera gode di una reputazione di stabilità politica, fiscale e monetaria, e il franco tende sempre a rinforzarsi durante le crisi.
- Yen giapponese (JPY)
Anche lo yen è un classico rifugio: quando gli investitori scappano dal rischio, è probabile che il JPY salga. Tuttavia, un yen troppo forte danneggia le esportazioni giapponesi, motivo per cui la Banca del Giappone a volte vende yen o adotta tassi negativi.
Inoltre se consideriamo anche le materie prime, sicuramente la materia prima per eccellenza considerato come “bene rifugio” è l’oro. Difatti nei momenti a più elevata tensione macroeconomica, il prezzo dell’oro viene sempre apprezzato che porta ad un rialzo quasi sempre importante di questa materia prima. Un esempio attuale è la news di questa notte di una escalation di guerra tra Israele ed Iran.
Come ha reagito il prezzo? Il prezzo è schizzato dai 3330$ a 3390$ nel giro di poche ore, portando elevata volatilità sui mercati.
Risk On vs Risk Off
Nel mercato si parla spesso di Risk On e Risk Off ed è molto importante capirne il concetto. Si tratta di momenti in cui si investe nel rischio (“risk on”) o se ne fugge (“risk off”). Durante le fasi “risk off”, appunto, le valute rifugio tendono a dare il meglio di sé; quando il sentimento migliora, invece, perdono appeal e valore
Conviene davvero investire in valute rifugio?
La tentazione è forte, soprattutto in tempi turbolenti. Ma attenzione: una valuta non produce interessi e l’unico guadagno reale deriva da oscillazioni di cambio. Quindi nel lungo termine, spesso, si parla di investimenti “a somma zero” .
Un’alternativa più interessante può essere investire in azioni denominate in valute rifugio, che permettono di sfruttare anche i dividendi e la crescita del business. Sconsigliati invece i bond in valuta rifugio: il rischio di cambio può erodere i guadagni
Considerazioni finali
Le valute rifugio sono strumenti utili per proteggere parte del portafoglio in situazioni difficili.
Tuttavia non sono fonti di rendimento a lungo termine e vanno integrate con investimenti produttivi, come azioni in valuta rifugio o altri asset.
Prima di puntarci, valuta bene i tuoi obiettivi, il profilo di rischio e la strategia complessiva.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarre vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti. Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Attacco Israele-Iran: il WTI vola ma i supporti restano in basso- ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il WTI in una notte raggiunge i massimi annuali battuti a Gennaio a quota 78,11$ al barile, questa espansione di volatilità è stata scaturita dalla notizia dell'attacco di Israele agli impianti nucleari iraniani.
- ANALISI VOLUMETRICA
Il volume profile settimanale si è completamente allungato e vede la sua distribuzione più grande in basso, è evidente che quest'allungo è dovuto a fattori esogeni, e non ad una costruzione strutturale, i livelli chiave strutturalmente parlando rimangono quelli più in basso. Il supporto che va dai 63.4$ a 64.4$, il LVN weekly a quota 66.75$ anch'esso ha dimostrato di essere un buon supporto.
- STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
Diventa difficile ora poter determinare dei livelli chiavi, poiché la situazione è ancora molto calda, razionalmente si può dire che il WTI è su prezzi molto cari, ma ciò non esclude che un ulteriore news potrebbero far rischizzare i prezzi al rialzo.
Tecnicamente è presente un inbalance fino ai 68.5$, ma personalmente ritengo il rischio troppo elevato, quindi attenderei che la situazione si raffreddi.
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Buon trading
Pietro Perrino
Perché oltre il 75% dei trader perde soldi. 6 errori da evitareStatisticamente, meno del 25% dei trader riesce a costruire un profitto duraturo e consistente. Ecco i sei errori più comuni che portano al fallimento e come evitarli, con strategie pratiche per migliorare le tue performance.
1. Cercare l’indicatore “magico”
Molti trader perdono tempo a cercare indicatori tecnici miracolosi (RSI, MACD, Bollinger Bands), pensando che possano prevedere il mercato. Spesso finiscono per sovraccaricare i grafici, ignorando l’analisi della price action.
Possibili Soluzioni:
Priorità al prezzo. Inizia osservando il grafico “nudo” (senza indicatori) per identificare supporti, resistenze e trend.
Usa gli indicatori come conferma. Applica 1-2 indicatori solo per validare i segnali della price action.
2. Aspettative irrealistiche
Sognare di diventare milionari in pochi mesi o sostituire il proprio stipendio con il trading è un’illusione. Il 90% dei trader retail perde denaro nel primo anno
Soluzione:
Obiettivi realistici. Puntare a un rendimento annuo del 10-20% è già eccellente. Con un capitale di $10.000, significa $1.000-$2.000 l’anno.
Considera il trading come un’attività secondaria. Non abbandonare il lavoro finché non hai almeno 2 anni di risultati positivi.
3. Gestione del rischio approssimativa
Rischiare il 10% del capitale su un singolo trade o non usare lo stop loss porta a perdite devastanti.
Soluzione:
Regola dell’1-2%. Con un capitale di $10.000, rischia massimo $100-$200 per trade.
Stop loss obbligatorio. Imposta sempre uno stop loss.
Calcola accuratamente il lottaggio. Usa calcolatori di rischio online per determinare la dimensione della posizione in base allo stop loss.
4. Mancanza di disciplina
Cambiare strategia dopo una serie di perdite o ignorare il piano di trading è frequente tra i principianti.
Soluzione:
Crea un piano di trading scritto. Definisci entry, exit, stop loss e condizioni di mercato accettabili.
Tieni un diario. Annota ogni trade, motivazioni ed emozioni. Rivedi settimanalmente il diario per identificare errori ricorrenti.
5. Over-trading
Fare troppi trade per “recuperare le perdite” o per noia aumenta le commissioni e il rischio.
Soluzione:
Qualità, non quantità. Concentrati su 2-3 asset e attendi solo i setup con un rapporto rischio/rendimento di almeno 1 a 2.
Limita il numero di trade. Non più di 3-5 operazioni a settimana.
6. Ignorare l’analisi fondamentale
Focalizzarsi solo sui grafici senza considerare notizie macroeconomiche può portare a sorprese negative.
Soluzione:
Segui il calendario economico. Monitora eventi come il Non-Farm Payroll o le riunioni della Fed.
Combina analisi tecnica e fondamentale.
Conclusione
Il trading è una maratona, non uno sprint. Come disse Paul Tudor Jones: “Il segreto è gestire le perdite, non i guadagni”. Evitando questi errori e applicando disciplina, formazione e gestione del rischio, puoi entrare nel 5% di chi riesce. Ricorda: il successo arriva per chi è paziente, umile e costante.
INFLAZIONE USAA maggio 2025, l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è aumentato dello 0,1%, con un’inflazione annua al 2,4%, leggermente sotto le attese.
Anche l’inflazione core (esclusi alimentari ed energia) è salita dello 0,1% mensile e del 2,8% annuo.
I costi dell’alloggio restano la principale fonte di inflazione (+3,9% su base annua), mentre i prezzi di abbigliamento e veicoli sono diminuiti, suggerendo un impatto limitato delle tariffe commerciali.
Tuttavia, preoccupano le carenze di personale al Bureau of Labor Statistics, che hanno ridotto la raccolta dati in alcune città e cancellato diversi indici.
--Chart di Capital.com--
Accordo USA-Cina spinge i mercati al rialzoUSA-CINA, CI SIAMO
L'S&P 500 e il Nasdaq, nella seduta di ieri, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,55% e lo 0,63%, mentre il Dow Jones ha chiuso con un +0,25%. Analisti e investitori erano ancora in attesa di sviluppi positivi nei colloqui tra Stati Uniti e Cina.
Sempre ieri, in serata, il Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Lutnick, ha dichiarato che i colloqui stavano procedendo nella giusta direzione, pur senza fornire ulteriori dettagli.
Nella notte, sembra che i due Paesi siano giunti a un accordo quadro, che richiederà l’approvazione di Trump e Xi Jinping. Gli operatori restano pertanto in attesa di ulteriori progressi nella giornata di oggi, ma il più sembra fatto.
Il settore energetico ha registrato di gran lunga le migliori performance, seguito da quello sanitario e immobiliare, mentre il settore finanziario ha sottoperformato.
Le megacap hanno mostrato andamenti contrastanti: Nvidia e Microsoft in calo, mentre Apple, Meta, Alphabet e Tesla hanno registrato guadagni. Le azioni di Amazon sono rimaste pressoché invariate.
Nel frattempo, il titolo Moderna è sceso di oltre il 2%, mentre Pfizer ha recuperato dopo che il Segretario alla Salute statunitense, Robert Kennedy Jr., ha licenziato i consulenti per la politica vaccinale dei Centers for Disease Control and Prevention nella tarda serata di lunedì.
VALUTE
Ancora una giornata di congestione sul fronte valutario, con movimenti irrilevanti e i principali cambi ancorati in un range di 50 pips. Si è registrata una leggerissima prevalenza di forza del dollaro, specialmente contro la sterlina, dopo i dati negativi sull’occupazione nel Regno Unito.
In queste condizioni, riteniamo che il dollaro possa correggere ancora prima di una eventuale nuova ondata di vendite, con obiettivi di medio termine almeno un 4-5% più bassi rispetto ai livelli attuali.
Vivere alla giornata, operando nei trading range attuali, rimane probabilmente la strategia più adeguata.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso per la seconda sessione consecutiva, attestandosi al di sotto del 4,47%, dopo la definizione dell’accordo quadro tra Cina e USA a Londra.
Ora gli operatori sono in attesa di dati economici chiave: oggi è atteso il report sull’indice dei prezzi al consumo (CPI), mentre domani sarà pubblicato quello sull’indice dei prezzi alla produzione (PPI). Questi dati dovrebbero far luce sulle pressioni inflazionistiche e sull’impatto più ampio della guerra commerciale in corso.
Sul mercato obbligazionario, l’attenzione si concentra anche sulle aste dei titoli del Tesoro di questa settimana: un’asta da 58 miliardi di dollari di titoli triennali, un’emissione da 39 miliardi di dollari di titoli decennali e un’altra da 22 miliardi di dollari di titoli trentennali. Si tratta di test chiave per valutare la domanda di debito pubblico statunitense.
DATI MERCATO DEL LAVORO UK
Nel Regno Unito, la retribuzione ordinaria (esclusi i bonus) è aumentata del 5,2% su base annua, raggiungendo le 674 sterline a settimana nei tre mesi fino ad aprile 2025. Si tratta del valore più basso degli ultimi sette mesi, dopo un aumento del 5,5% (rivisto al ribasso) nel periodo precedente e inferiore alle previsioni del 5,4%.
La moderazione della crescita salariale è dovuta a significativi aumenti delle imposte sui salari e a un incremento del 6,7% del salario minimo nazionale. Inoltre, si è registrato un forte rallentamento nel settore privato, mentre nel settore pubblico si è osservata una leggera accelerazione.
Al netto dell’inflazione, i salari reali sono cresciuti dell’1,4%.
PREVISIONI DELLA BANCA MONDIALE
La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale per il 2025, portandole al 2,3% rispetto al 2,7% previsto a gennaio. Si tratterebbe del dato più debole degli ultimi 17 anni, escluse le recessioni del 2009 e del 2020.
Per il 2026, la crescita globale è prevista al 2,4%, anch’essa inferiore al 2,7% stimato in precedenza. La Banca ha attribuito il rallentamento a un sostanziale aumento delle barriere commerciali e agli effetti pervasivi di un contesto politico globale incerto.
Ha inoltre affermato che, se le controversie commerciali venissero risolte con accordi che dimezzano i dazi rispetto ai livelli di fine maggio 2025, la crescita globale potrebbe essere più forte di circa 0,2 punti percentuali in media nel 2025 e nel 2026.
Per gli Stati Uniti, la crescita del PIL per il 2025 è stata rivista al ribasso all’1,4% (dal 2,3% di gennaio). Le previsioni per la Cina sono rimaste invariate al 4,5%.
Si prevede che l’Eurozona e il Giappone cresceranno entrambi dello 0,7%, con un declassamento rispettivamente di 0,3 e 0,5 punti percentuali. Il PIL dell’India dovrebbe crescere del 6,3% (contro il 6,7%), mentre la crescita del Messico è stata rivista al ribasso dall’1,5% allo 0,2%.
Saverio Berlinzani
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INFLAZIONE USA, un dato decisivo questa settimana! Questa settimana, che va da lunedì 9 giugno a venerdì 13 giugno, vede due fattori fondamentali che avranno un forte impatto sul mercato azionario: il proseguimento della fase di diplomazia commerciale che attualmente funge da fondamentale filo conduttore (in particolare tra Cina e Stati Uniti) e, soprattutto, l'aggiornamento dell'inflazione statunitense secondo l'indice dei prezzi PCI di mercoledì 11 giugno.
Il punto chiave è stabilire se i dazi della cosiddetta guerra commerciale delle tariffe reciproche abbiano iniziato a innescare un rimbalzo dell'inflazione. È a questo che guarda la Federal Reserve (FED) statunitense per capire se riprenderà o meno il taglio del tasso sui fondi federali, fermo dallo scorso dicembre.
1) I tagli ai tassi sui fondi federali sono sospesi dalla fine del 2024
A differenza della Banca Centrale Europea e delle altre principali banche centrali occidentali, la Fed ha sospeso il taglio del suo tasso di interesse di riferimento dall'inizio dell'anno. Il tasso di riferimento della BCE, invece, è stato tagliato più volte e ora si attesta al 2,15%, ovvero un tasso di riferimento considerato neutrale per l'economia (ovvero una politica monetaria né accomodante né restrittiva).
Questa divergenza di politica monetaria tra la FED e la BCE è vista come un rischio dal mercato, mentre la guerra commerciale potrebbe finire per avere un impatto negativo sulla crescita economica degli Stati Uniti.
2) Il mercato non si aspetta che la FED riprenda a tagliare i tassi di interesse prima del prossimo settembre
Ma la Federal Reserve (FED) di Jerome Powell sta adottando una linea dura, ritenendo che la guerra commerciale dell'amministrazione Trump possa minare i suoi sforzi per combattere l'inflazione. Sebbene l'obiettivo della Fed di un'inflazione del 2% non sia lontano, secondo gli ultimi aggiornamenti del PCE e dell'IPC, la Fed vuole avere la conferma che le aziende non abbiano trasferito forti aumenti dei prezzi per compensare i dazi. Ecco perché i dati sull'inflazione pubblicati a maggio hanno una dimensione decisiva dal punto di vista fondamentale. La Fed potrà riprendere a tagliare il tasso dei federal funds se, e solo se, la disinflazione non sarà minacciata dalla guerra commerciale.
3) Per questo motivo l'aggiornamento sull'inflazione statunitense dell'ICP di mercoledì 11 giugno è il momento fondamentale della settimana.
Mercoledì 11 giugno, la pubblicazione dell'inflazione statunitense secondo l'ICP dovrebbe quindi essere seguita con molta attenzione. La lettura mensile sarà tenuta sotto stretta osservazione, così come i tassi di inflazione nominale e sottostante su base annua.
Il consenso è relativamente pessimistico, con un'inflazione che dovrebbe rimbalzare sia a livello mensile che annuale. L'inflazione in tempo reale, misurata dalla TRUFLATION, è ancora sotto controllo, quindi il consenso pessimistico potrebbe essere ribaltato.
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UK in affanno, 🇺🇸-🇨🇳 colloqui accendono la speranza🚨 Today’s Trading – 10.06.2025
UK in affanno, 🇺🇸-🇨🇳 colloqui accendono la speranza
👉🏼 MARKET BACKGROUND
Le aziende UK si adeguano rapidamente alle nuove imposizioni fiscali del governo Reeves, accelerando sui tagli di posti di lavoro. Nel Regno Unito l’occupazione ha subito un forte calo di 276 000 posti dal bilancio di ottobre, con una diminuzione di 109 000 unità a maggio, il peggior dato dal 2020. La crescita salariale è rallentata al 5,2 %, minimo da sette mesi, mentre la disoccupazione è salita al 4,6 %. Le aziende, gravate dall’aumento delle tasse sui salari, riducono i costi; la Bank of England resta vigile sull’inflazione e i mercati scontano alte probabilità di un taglio dei tassi già nella riunione estiva.
Se da un lato arrivano cattive notizie dal Regno Unito, dall’altro si respira ottimismo per i dialoghi USA-Cina. A Londra proseguono i colloqui commerciali per ridurre le tensioni su export tecnologico e terre rare. Trump ha dichiarato che la Cina «non è un paese facile», mantenendo però un tono fiducioso. Washington sarebbe pronta a rimuovere alcune restrizioni in cambio di un allentamento dei limiti cinesi sulle terre rare, cruciali per numerosi settori industriali. Nonostante i progressi, le esportazioni cinesi verso gli USA restano in forte calo.
Nel complesso i mercati rimangono attendisti, in attesa sia degli sviluppi dei colloqui USA-Cina sia dei prossimi dati sull’inflazione USA e della riunione FOMC: due market mover chiave per gli operatori.
👉🏼 FOREX
Il mercato FX rimane dollaro-centrico: il trend ribassista del biglietto verde ha finalmente trovato una pausa, complice il buon dato NFP di venerdì scorso. Il Dollar Index oscilla nel range 98,65 – 99,40; una chiusura sopra 99,40 aprirebbe spazio a un rimbalzo più ampio.
Tra le major spicca la sterlina, la peggiore di giornata (-0,50 %). Restiamo in attesa di breakout dai trading range, potenzialmente innescati da nuovi dettagli sui colloqui USA-Cina.
👉🏼 EQUITY
Trend primario ancora long per Nasdaq e S&P 500.
Nasdaq: canale ascendente dai minimi di fine maggio (20 730 pt) fino ai recenti attacchi ai massimi di 22 000 pt. Supporti chiave a 21 732 e 21 570 pt.
Russell 2000: prime aree di supporto a 2 140 pt (LVN mensile) che potrebbero offrire lo slancio per un nuovo test dei massimi di periodo.
👉🏼 COMMODITIES
Nel comparto energy torna l’interesse grazie ai colloqui USA-Cina e alla speranza di una ripresa della domanda globale:
WTI sfonda la prima resistenza a 64 $, si spinge a 65 $ e apre spazio verso 70 $.
Nei metalli, riflettori ancora sul platino: rotta la resistenza a 1 100 $, accelera fino a 1 216 $. Gli operatori, frenati dai prezzi elevati dell’oro, cercano valore su asset alternativi che offrono migliori prospettive di upside.
Metalli preziosi: rotazione verso argento, platino e palladio?1) ORO, un ciclo toro maturo che si sta esaurendo dal punto di vista tecnico
Da oltre un anno l'oro (XAU/USD) è il leader indiscusso del segmento dei metalli preziosi, grazie a un potente cocktail di fattori tecnici e macroeconomici. Gli obiettivi rialzisti di lungo periodo identificati dalla lettura delle onde di Elliott sono stati raggiunti o sono molto vicini al raggiungimento, il che suggerisce una possibile fine del ciclo. La sovraperformance dell'oro è stata trainata da diversi fattori: il deprezzamento annuale del dollaro USA, la robusta domanda fisica in Cina e India, la corsa delle banche centrali a utilizzare l'oro come riserva strategica e l'aumento della domanda finanziaria attraverso gli ETF e i mercati dei futures. Tuttavia, questo slancio potrebbe ora esaurirsi con l'avvicinarsi di un bivio tecnico per il biglietto verde, la stabilizzazione dei tassi d'interesse statunitensi e un contesto geopolitico ancora incerto, ma ampiamente recepito dai mercati.
2) Argento, platino e palladio in ritardo rispetto all'oro
Mentre la corsa al rialzo dell'oro sembra volgere al termine, gli investitori rivolgono la loro attenzione agli altri metalli preziosi - argento, platino e palladio - che registrano un notevole ritardo. Questo ritardo si spiega in parte con la loro natura ibrida: a metà strada tra un bene industriale e un bene rifugio, non hanno goduto dello stesso entusiasmo dell'oro durante i periodi di pura incertezza finanziaria. Tuttavia, la situazione sembra cambiare: si possono osservare le prime fasi di un recupero tecnico, in particolare per l'argento (XAG), la cui performance recente ha superato quella dell'oro. Questa rimonta è sostenuta da una lettura ottimistica dei dati COT (Commitment of Traders), che mostrano una ricostituzione delle posizioni lunghe. Il potenziale di rialzo rimane intatto nel breve e medio termine, sostenuto dai fondamentali industriali e da segnali tecnici convergenti.
3) Platino e palladio sono opportunità tecniche o no?
Il platino (XPT) e il palladio (XPD), da tempo in ritardo, stanno entrando in una fase di ripresa. Questi metalli, ampiamente utilizzati nei catalizzatori automobilistici, hanno risentito della transizione energetica e del declino dei motori a combustione interna. Tuttavia, questa debolezza sembra essere stata sopravvalutata dai mercati. Da un punto di vista tecnico, l'attuale assetto suggerisce opportunità di rimbalzo. Tanto più che alcuni operatori cominciano a vedere il ruolo che questi metalli potrebbero svolgere nelle catene del valore industriali legate all'idrogeno e alla mobilità pulita. Se l'oro sta raggiungendo il top del ciclo, è potenzialmente in questi metalli “in ritardo” che risiede la leva rialzista per i prossimi mesi.
4) Il caso speciale del rame
Infine, il rame (XCU), pur non essendo considerato un metallo prezioso in senso stretto, merita un'attenzione particolare. Vero termometro dell'economia globale, è stato a lungo frenato dalle incertezze sulla crescita cinese e dalle difficoltà strutturali del settore immobiliare asiatico. Ma anche in questo caso lo scenario sembra cambiare: la graduale ripresa della domanda industriale, unita alle tensioni strutturali sull'offerta, sta aprendo la strada a una fase rialzista. Il rame rappresenta quindi un ponte tra i metalli industriali e le dinamiche speculative, un asset in un contesto di accelerazione della transizione energetica. In sintesi, se l'oro rimane un pilastro strategico, il prossimo grande movimento potrebbe derivare da un recupero generalizzato di tutti i metalli che sono rimasti indietro.
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Una Perla Nascosta nella Borsa di Hong KongKingsoft Corporation HKEX:3888 è una società tecnologica cinese quotata alla borsa di Hong Kong, operante principalmente in due aree: software per l’ufficio e intrattenimento interattivo. L'azienda sta, inoltre, espandendo la sua presenza nel settore dei servizi cloud e nell’intelligenza artificiale. In occasione della pubblicazione degli utili il 28 maggio, esaminiamo più da vicino i principali indicatori finanziari.
Valutazioni e Multipli
P/CF: 8,48 — Inferiore alla media del settore tecnologico (14,31) e a quella dell'industria del software (11,98).
Prezzo / Cassa: 1,55 — Sottovalutato rispetto alla media di settore (2,32) e a quella dell’industria (2,72).
EV / EBIT TTM: 6,32 — Inferiore sia alla media settoriale (10,71) che a quella industriale (10,34).
Kingsoft appare sottovalutata rispetto ai suoi competitor, con multipli significativamente più bassi rispetto alle medie del settore e dell’industria. I valori di P/CF, Prezzo/Cassa ed EV/EBIT sono tutti sotto la media, il che potrebbe rendere il titolo un’opportunità di investimento interessante per chi cerca valutazioni più basse.
Redditività
Margine Lordo TTM: 83,27% — Più di due volte superiore alla media del settore (33,34%) e dell’industria (40,29%).
Rapporto R&D TTM: 30,03% — Ben oltre la media settoriale (12,02%) e quella industriale (16,29%).
Rapporto SG&A TTM: 21,98% — Inferiore rispetto alla media settoriale (29,15%) e industriale (30,03%).
Questi dati evidenziano l’elevata redditività dell’azienda, che presenta un margine lordo eccezionalmente alto rispetto alla media. Kingsoft destina una parte consistente dei suoi ricavi alla ricerca e sviluppo, mostrando un forte impegno nell’innovazione. Inoltre, le spese di vendita, generali e amministrative (SG&A) sono ben contenute, confermando l’efficienza operativa dell’azienda.
Bilancio
Current Ratio (liquidità): 3,82 — Superiore alla media settoriale (2,17) e industriale (2,50).
Quick Ratio (liquidità): 3,82 — Anch'esso superiore alla media settoriale (2,07) e industriale (2,40).
Cassa / Debito: 8,54 — Nettamente superiore al settore (4,20) e all’industria (5,40).
Kingsoft vanta una solida posizione finanziaria, con elevati livelli di liquidità. Il current e quick ratio, entrambi a 3,82, sono molto più alti rispetto alle medie di settore e industriali, indicano un’ottima capacità di far fronte alle obbligazioni a breve termine. Inoltre, un rapporto cassa/debito di 8,54 suggerisce che l’azienda possiede una quantità significativa di liquidità, riducendo il rischio finanziario.
Conclusioni
In sintesi, Kingsoft Corporation si distingue per una solida performance finanziaria, con multipli di valutazione sotto la media, un margine lordo elevato e una gestione operativa efficiente. L’azienda ha una robusta posizione finanziaria, con liquidità superiore alla media del settore, e un forte impegno in ricerca e sviluppo, che ne sottolinea l’orientamento verso l’innovazione. Nonostante il potenziale di crescita, il titolo risulta essere attualmente sottovalutato, il che potrebbe rappresentare un’opportunità interessante per gli investitori.
Domanda per gli Investitori
Considerando i multipli di valutazione attuali, l’elevata redditività e la solida posizione finanziaria, Kingsoft rappresenta una potenziale opportunità di investimento a lungo termine. Gli investitori sono pronti a capitalizzare su un’azienda che, nonostante un valore di mercato relativamente basso, ha una forte capacità di innovazione e crescita?
#004 Forex: Settimana in Ripresa e attese Macro
La settimana appena conclusa ha segnato una svolta tattica nei mercati finanziari globali. Dopo la correzione di aprile e l’instabilità di maggio, gli investitori sembrano iniziare a scommettere su un ritorno alla stabilità, ma la cautela resta d’obbligo. Vediamo nel dettaglio i principali eventi e scenari che hanno segnato questa settimana nei mercati azionari e nel mondo del forex.
📈 Borse globali: rimbalzo tecnico o inversione?
Negli Stati Uniti, il Nasdaq è stato protagonista di un recupero sostenuto da titoli tech e IA. Dopo settimane di vendite, alcuni settori chiave come semiconduttori e oro hanno guidato la ripresa.
In Asia, Hong Kong (+0,9%) e i mercati emergenti hanno mostrato forza, spinti anche dal rimbalzo dell’indice MSCI EM.
In Europa, le borse hanno tratto beneficio da un clima più disteso e da una BCE che si mostra gradualmente più accomodante.
💱 Forex: dollaro debole, euro in consolidamento
Il dollaro USA è apparso in difficoltà per tutta la settimana, penalizzato da attese prudenti sui dati macro e da tensioni geopolitiche crescenti.
L’EUR/USD ha mostrato segni di consolidamento sopra quota 1.08, con spazio per ulteriori estensioni rialziste se il sentiment sul dollaro dovesse deteriorarsi ulteriormente.
Da segnalare anche il taglio dei tassi della Banca Centrale Russa, che ha avuto effetti marginali sui cambi emergenti ma segnala un ritorno globale a politiche monetarie più espansive.
📆 Settimana macro densa: in arrivo i dati chiave
Gli operatori attendono con ansia i Non-Farm Payrolls (NFP) USA, i dati sull’inflazione (CPI) e la riunione della Fed il 12 giugno. Questi eventi saranno determinanti per l’orientamento futuro della politica monetaria americana.
In parallelo, i CPI cinesi e gli indici dei prezzi alla produzione (PPI) completeranno un quadro macro altamente rilevante per gli scambi valutari.
🌍 Geopolitica e volatilità: il rischio resta elevato
L’instabilità commerciale, con nuove dichiarazioni da parte di Trump, ha causato una certa pressione sui listini asiatici.
Si avvicina il "triple witching day" (scadenze simultanee di opzioni e derivati) a fine giugno, che potrebbe amplificare la volatilità soprattutto nei mercati USA.
📌 In sintesi: cosa osservare ora
Azioni: il rimbalzo è tecnico o l'inizio di un nuovo trend? La risposta dipenderà dai dati USA e dalla risposta della Fed.
Forex: attenzione alla debolezza strutturale del dollaro, con l’euro che potrebbe restare la valuta leader del mese.
Volatilità: probabili spike attorno alle scadenze tecniche di metà/fine giugno.
Outlook: contesto misto, con opportunità tattiche ma rischio ancora elevato.
📍 Conclusione
I mercati stanno cercando un equilibrio, ma è un equilibrio fragile. I dati macro in arrivo e le tensioni politiche globali faranno da catalizzatori nelle prossime due settimane. Per chi opera su azioni o forex, è il momento di rimanere informati, flessibili e disciplinati.
DOLLAR INDEX: Il Livello che Può Cambiare TuttoUn supporto difeso da 2 anni. Una Fed determinata. E Trump che potrebbe ribaltare ogni previsione...
Ma andiamo con ordine. 👇
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📊 Cos'è il Dollar Index e Perché Dovresti Interessartene
Il Dollar Index (DXY) è il termometro della forza del dollaro americano.
Immagina un paniere con le 6 valute più importanti del mondo:
- Euro (57,6% del peso)
- Sterlina britannica
- Franco svizzero
- Dollaro canadese
- Corona svedese
Quando il DXY sale = il dollaro si rafforza contro tutte queste valute
Quando scende = il dollaro si indebolisce
Perché è fondamentale?
Perché il DXY è il vero driver di tutti i cambi dollaro. Se capisci dove va il DXY, capisci dove vanno EUR/USD, GBP/USD, USD/CHF e tutti gli altri.
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🎯 Lo Scenario Base: La Forza Americana
Livello chiave: 12.700
Questo supporto è stato difeso per ben 2 anni . Non è un caso.
Perché il supporto dovrebbe tenere:
1. La Fed resta aggressiva
- Tassi fermi al 4,25%-4,50%
- Jerome Powell chiaro: "Non abbiamo fretta di tagliare"
- Focus totale sull'inflazione ancora sopra il 2%
2. L'economia USA domina
- Crescita prevista al 2,7% vs 1,7% del resto del mondo sviluppato
- Mercato del lavoro solido
- Produttività in crescita
3. I dazi rafforzano il dollaro
- Inflazione più alta = Fed più restrittiva
- Rendimenti USA più attraenti
- Capitali che affluiscono negli Stati Uniti
Cosa significa per i cambi se il supporto tiene:
✅ EUR/USD: Pressione ribassista
✅ GBP/USD: Debolezza della sterlina contro dollaro
✅ USD/CHF: Forza del dollaro contro franco
Il dollaro forte è il trend dominante fino a prova contraria.
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⚠️ Ma C'è Un "Però" Gigantesco...
Trump vs Fed: La Battaglia che Può Cambiare Tutto
Ecco dove la situazione si complica:
Trump sta aumentando la pressione su Jerome Powell:
- "La Fed deve abbassare i tassi"
- "Powell è sempre in ritardo"
- Rumors su un possibile nuovo capo della Fed
Lo Scenario "Variante Trump":
Se Trump dovesse davvero sostituire Powell con qualcuno di più "accomodante":
❌ Aspettative di tagli aggressivi
❌ Perdita di credibilità della Fed
❌ Dollaro in caduta libera
Il DXY romperebbe il supporto con target ribassisti significativi
Impatto sui cambi nella "Variante Trump":
🔄 EUR/USD: Rimbalzo rialzista dell'euro
🔄 GBP/USD: Rally della sterlina contro dollaro
🔄 USD/CHF: Debolezza significativa del dollaro
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La Mia Analisi: Cosa Aspettarsi
Scenario Base (Probabilità 65%): Supporto tiene
Il dollaro rimane re. La Fed mantiene la linea dura. Il supporto regge e il DXY riprende la sua forza.
Variante Trump (Probabilità 35%): Game Over
Se Trump fa sul serio con la Fed, il supporto crolla e il dollaro va in crisi. Scenario ribassista devastante.
Il Livello da Monitorare:
Il supporto critico è LA linea nella sabbia.
- Sopra = dollaro forte, cambi in trend ribassista
- Sotto = rivoluzione, dollaro debole, inversione totale
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💡 Bottom Line
Il Dollar Index non è solo un indicatore tecnico. È il barometro del potere economico americano .
La Fed vuole che il supporto tenga. Trump potrebbe volere il contrario.
Chi vincerà questa battaglia determinerà il destino di tutti i cambi dollaro nei prossimi mesi.
TRADING - GUIDA ESSENZIALE PER PRINCIPIANTICome Iniziare a Fare Trading:
In questo video, ti guiderò attraverso i passaggi fondamentali per approcciare il mondo del trading. L'obiettivo è fornirti le basi necessarie per operare sui mercati finanziari, enfatizzando l'importanza di un mindset disciplinato e del rispetto delle regole.
Nel trading, la psicologia gioca un ruolo cruciale. Spesso, la mente può indurci a commettere errori disastrosi, anche quando la gestione dei trade potrebbe essere semplice e profittevole. Come dimostrano le statistiche, un comportamento disciplinato nel lungo periodo è la chiave per la profittabilità.
Gestione del Rischio e Esempi Pratici
Nel video, ti mostrerò con esempi pratici come gestire il rischio attraverso lo stop loss e come definire e perseguire i target di profitto. Approfondiremo anche le migliori strategie di comportamento durante lo svolgimento di un trade.
L'Importanza del Conto Demo e della Consapevolezza
Per iniziare, è essenziale fare pratica con un conto demo. Questo ti permetterà di acquisire piena consapevolezza delle tue azioni, familiarizzare con la piattaforma e sviluppare la pazienza necessaria per attendere che il prezzo si muova a tuo favore.
Ricorda sempre che l'unica certezza nel trading è la potenziale perdita. Per questo motivo, la gestione del rischio è l'unico elemento che puoi controllare pienamente. È fondamentale tagliare le perdite rapidamente e, al contrario, lasciare correre i profitti. Questa è la regola d'oro per un trading efficace.
Spero che questo video possa essere un punto di partenza utile per chiunque desideri intraprendere lo studio dei mercati finanziari.
Grazie e un saluto a tutti.
Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
EUR/JPY pronto al rialzo: confermata F.T.W. PowerSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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La coppia valutaria EUR/JPY ha mostrato un'interessante impostazione tecnica nel corso delle ultime sedute, convalidando la formazione FTW Power sul time frame settimanale.
Questo pattern, per chi conosce la metodologia F.T.W., rappresenta un importante segnale di potenziale continuazione rialzista, anche se in questo caso si inserisce in un contesto di range ben definito.
Il prezzo si trova infatti nella parte alta del range compreso tra 156,00 e 164,50, e sembra ora esserci la forza necessaria per tentare un break dei massimi recenti e dare il via a un nuovo impulso bullish.
La pressione rialzista, accumulata nelle ultime settimane, potrebbe quindi ora tradursi in una bullish move verso nuovi massimi di periodo.
In ottica operativa, sto monitorando con particolare attenzione i time frame daily e 4H, in cerca di conferme tecniche che possano offrire un punto di ingresso coerente con la mia strategia.
In caso di conferma, il primo obiettivo operativo si trova in area 169,00, una zona chiave che coincide con una resistenza storica importante.
Tuttavia, qualora il momentum rialzista dovesse mantenersi solido, non escludo un’estensione più ambiziosa verso area 174,00, obiettivo di medio termine.
Al contrario, un ritorno sotto i 160,00 andrebbe a degradare la mia view rialzista, costringendomi a rivalutare completamente lo scenario operativo.
Come sempre, seguirò da vicino l’evoluzione del cross nei prossimi giorni, alla ricerca di conferme tecniche solide per pianificare un eventuale ingresso long.
Per oggi è tutto, un caro saluto e… buon TRADING SIMPLE!