LOGICA DI COSTRUZIONE DI UNA STRATEGIA OPERATIVACiao Trader, oggi voglio parlarti della logica dietro le strategie operative, partiamo subito.
1. ANALISI DEL BIAS DI FONDO O DELIVERY
In questa fase devi essere in grado di comprendere dove il prezzo ha la maggior probabilità di arrivare nel tuo orizzonte temporale.
Se per esempio sei un Day Trader, dovrai comprendere se il prezzo nella giornata di domani ha più probabilità di andare a rialzo o a ribasso.
Ricorda che a volte il Bias non sarà chiaro ed in queste condizioni di mercato dovrai semplicemente attendere che lo diventi senza forzare l' operatività.
2. AREA DI INGRESSO
Una volta che avrai identificato il tuo delivery dovrai identificare aree dove vuoi vedere il prezzo per comprare o per vendere.
3. SETUP OPERATIVO
Volendo potresti già inserire un limite nelle tue aree di ingresso, ma personalmente amo attendere la conferma sulle stesse.
Una volta che il prezzo testa le zone di ingresso dovrai ricercare il tuo setup per poter comprare o vendere quel determinato asset.
4. MONEY MENAGEMENT
In poche parole controlla il rischio di esposizione a mercato, studia una gestione del rischio che si adatti alla tua parte emotiva ed ai tuoi dati statistici.
Ci tengo a precisare che non importa quali concetti utilizzi per analizzare il Bias, quali aree di interesse tieni in considerazione o quale setup hai per entrare a mercato, non esiste giusto o sbagliato, semplicemente trova la tua strada, testa il tutto e se hai i dati matematici a tuo favore allora il tuo metodo ha il potenziale di performare nei mercati.
Dico "ha il potenziale" perchè poi dipende tutto da come andrai ad applicare il tuo processo a livello mentale.
Buon Trading e tanta felicità.
Oltre l'analisi tecnica
[ COME DIVENTARE UN PRO SCALPER ] - Segui questi 6 consigliQuindi vuoi diventare uno scalper migliore? Sei stanco di non avere successo? Qualunque sia il caso, ho buone notizie sono qui per aiutarti, voglio darti cinque o sei consigli che ti faranno diventare uno scalper professionista o almeno uno scalper migliore, detto questo:
Consiglio n°1:
INIZIARE LENTAMENTE
Quando dico di iniziare lentamente intendo dire: non avere fretta di fare trading, devi davvero prendere le cose con calma, che si tratti di un conto demo o reale con una bassa quantità di denaro, in modo da non danneggiare la tua psicologia.
Devi sentirti bene e fiducioso, non solo entrare in un grafico a un minuto e andare a comprare vendere fino a impazzire, so che vuoi fare soldi, ma fidati di me vengo da 4 anni di trading, tre dei quali sono stati fallimentari.. DEVI iniziare lentamente.
Consiglio n°2:
NON AVERE PAURA DI PERDERE
Perdere va bene, perdere è normale, tutti coloro che fanno trading, non importa chi sia il tuo mentore preferito, perdono trades, oppure sono solo trader demo che ti mentono dicendo che non perdono.
Con il money management ( link dello script qui sotto) potrai perdere una, due o forse tre operazioni in un colpo solo e con una sola operazione essere in profitto.
Quindi, se hai un buon money management e un buon risk reward, avrai successo, e se perderai qualche trade, non preoccuparti perché fa parte del gioco.
Consiglio n°3:
DISCIPLINA
Imponiti dei limiti quando fai trading, soprattutto per gli scalper, è molto importante: non si può uscire dal nulla e fare 30 operazioni in un solo giorno, non danneggiare la tua psicologia, a fine giornata danneggi il tuo successo a lungo termine, quando ci si brucia con il trading è molto difficile tornare a tradare.
Quando guardi il grafico a un minuto e vedi una perdita di 10 pips, non puoi dire: "Ho perso 10 pips, rientrerò", "Ho perso 20 pips, rientrerò", perché queste sono piccole perdite ma aumenteranno molto rapidamente se perdi il controllo, quindi sii disciplinato.
Massimo 3 trades al giorno, se ne perdi due passa al giorno successivo.
Consiglio n°4:
TRACCIA LE TUE OPERAZIONI
Screenshot dei risultati e screenshot dell'inizio, scrivi il motivo per cui si è effettuata quell'operazione, cosa si è visto e cosa è successo alla fine dell'operazione.
Il motivo è che questo imprimerà le cose nella tua mente: hai perso il trade perché si è verificato questo schema? Scrivetelo, la prossima volta che questo schema apparirà sai già come è andata a finire e potrai preservare il tuo capitale da una perdita di 10 pips.
Quindi, ogni volta controlla le tue perdite e le vittorie, ti aiuterà nel lungo termine.
Consiglio n°5:
TROVA UNA STRATEGIA E RISPETTALA
Non girare su vari siti web, cercando strategie, corsi e venditori di pattern / libri miracolosi, tutto quello che devi fare è seguire una strategia, quando l'hai trovata non tornare più a cercare strategie perché se approfondisci per esempio la mia, poi guardi un video e inizi ad applicare anche quella, magari il giorno seguente ti esce un reel dove ti svelano la strategia che ti renderà milionario ed inizi ad applicare anche quest'ultima non stai facendo altro che danneggiare ancora di più la tua psicologia, inizi anche a creare pensieri distruttivi perché magari sei poco profittevole. ( mi è successo )
Quindi utilizza una singola strategia, applicala tutti i giorni con costanza e fidati che arriverà il tuo momento.
Consiglio n°6:
UTILIZZA TIMEFRAMES MULTIPLI
So che vuoi diventare uno scalper e che secondo te timeframes come il Daily o H4 sono troppo grandi, ed è vero, ma servono per capire in che tipo di trend ti trovi:
- devo cercare prima opportunità in buy o sell?
- mi trovo in una situazione di Range? ( consolidamento )
Quindi utilizza il tuo Daily o H4 per la struttura di mercato e guarda i fondamentali.
( ho creato uno script a riguardo )
Questo è l'ultimo consiglio che ho da darti, se hai apprezzato il contenuto spacca il tasto del boost ( like ) per farmelo sapere e commenta se vuoi che in futuro parlo di qualche argomento specifico!
Idee correlate nei commenti. ⬇️
Buon Trading!
L' ANALISI FONDAMENTALE E' IMPORTANTECiao trader, oggi voglio parlarti di un'argomento molto sottovalutato, ( l'ho fatto anche io ) sto parlando dell'analisi fondamentale.
Cosa fa l'analisi fondamentale?
A differenza dell'analisi tecnica dove si va ad analizzare il prezzo futuro di un titolo basandosi sugli aspetti tecnici/matematici derivati esclusivamente dai grafici, l'analisi fondamentale studia tutti gli eventi micro e macroeconomici che hanno un qualche impatto sul paese preso in esame.
Ti elenco i principali indicatori economici da tenere sott'occhio:
- TASSI DI INTERESSE ( interest rates ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- SITUAZIONE OCCUPAZIONALE ( Employment situation ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- TASSO DI DISOCCUPAZIONE ( Unemployment rate ): Una lettura superiore alle previsioni è generalmente negativa (ribassista),
mentre una lettura inferiore alle previsioni è generalmente di supporto (rialzista).
- OCCUPAZIONE NON AGRICOLA ( NFP: non farm payroll ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- BILANCIA COMMERCIALE ( Trade Balance ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- INDICE PREZZI AL CONSUMO ( C.P.I. ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- VENDITE AL DETTAGLIO ( Retail sales ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- INDICE DIRETTORI DEGLI ACQUISTI ( P.M.I. purchasing managers index ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
- PRODUZIONE INDUSTRIALE ( industrial Production ): Una lettura più forte delle previsioni è generalmente di supporto (rialzista),
mentre una lettura più debole delle previsioni è generalmente negativa (ribassista).
E' anche importante capire i simboli presenti nel calendario economico:
🔈: DISCORSO
🅿️: RILASCIO PRELIMINARE
📄: RECUPERO DATI
📑: REPORT
⭐️: BASSA VOLATILITÀ ATTESA
⭐️⭐️: MODERATA VOLATILITÀ ATTESA
⭐️⭐️⭐️: ALTA VOLATILITÀ ATTESA
Buon Trading.
IL SEGRETO SI TROVA NELLA PRICE ACTION ( BASTA INDICATORI )Ciao Trader, oggi voglio parlarti della price action:
Che cos'è la price action?
La price action non è altro che il movimento del prezzo di una coppa di valute, futures, titoli etc... senza l'ausilio di nessun altro indicatore e si divide in tre trend principali:
- Uptrend
- Downtrend
- Range
Nel 70% dei casi il mercato si trova in una situazione di Range ciò significa che hai due possibilità:
a) osservi solo la price action fino alla rottura con retest.
b) buy low, sell high ( rischioso )
Adesso che conosci il significato di Price Action ed i tre trend principali posso spiegarti la price action seguita dal cambio trend ad impulso: ( parte integrata nella mia strategia )
Supponiamo di avere un trend al rialzo, massimi e minimi crescenti,
vedi link dove il prezzo crea nuovi massimi
( BOS = Break of Structure ) che sono segno di continuazione del trend.
Durante questa carrellata in buy il prezzo crea un nuovo minimo che rompe quelli precedenti
( CHoCH = Change of Character ) che se seguito da un BOS nella stessa direzione della rottura, il prezzo comincia a dirti che sta cambiando direzione ma prima di farlo potrebbe tornare in quella che è una zona di offerta che si va a creare proprio sugli ultimi massimi o nella zona di CHoCH.
Come capire dove entrare a mercato?
Io personalmente quando si verifica una situazione di cambio trend ad impulso aspetto sempre il BOS dopo il CHoCH come conferma del cambio ( perché non devi dimenticare che potrebbe essere anche falso ) dopodiché aspetto il pull back nella mia zona di interesse ed entro a mercato.
Viceversa per il cambio trend dal Downtrend all' Uptrend.
Dove piazzare i take profit?
Sul link che ti allego troverai la mia tecnica per la gestione del rischio ed i profitti.
( )
Grazie per la lettura e buon trading!
Materie Prime: Focus analiticoPer caratteri consentiti nell'intestazione dell'articolo non ho potuto inserire l'intero titolo del mio articolo, quindi riporto a seguire quello che è in origine la vera premessa per questa lettura:
Materie Prime: incertezza sulle prospettive economiche e sui rischi geopolitici.
Il bello dell'oro è che adora le brutte notizie...
John Updike.
Prima di iniziare questo articolo, vorrei chiarire che gli articoli che pubblico con cadenza regolare sono il risultato dei miei studi settimanali. Scrivere un articolo non è un'impresa facile. Richiede molti giorni di lavoro, a condizione che sia ben organizzato, corretto e soprattutto basato su ricerche adeguate per sostenere la propria idea con concetti e notizie pertinenti. Inoltre, si deve rivedere, correggere a livello grammaticale, leggere e rileggere a distanza di tempo, simulando di essere il futuro lettore che si approccia alla pubblicazione. Ogni concetto espresso si deve sintetizzare il più possibile, per non annoiare il lettore, e tanto altro, ma soprattutto si deve integrare con immagini grafiche che spesso sono essenziali per facilitare la comprensione dell'argomento. Questo per spiegarvi che ogni volta che ho postato un articolo qui ho dovuto adattarlo e modificare per poterlo condividere in questo spazio con voi che mi seguite, rendendolo comprensibile anche senza l'ausilio delle immagini. Ora, non per fare pubblicità, ma essendo anche io un trader, e avendo anche altre attività, non riesco a gestire l'ulteriore tempo che richiede questo lavoro, quindi vi riporterò fedelmente quanto scrivo sul mio sito, se sarete interessati anche alle illustrazioni grafiche o comunque coinvolti dalla lettura, vi invito a leggerlo integralmente nelle mie pagine web. Non credo di violare le regole di Tradingview dal momento che il mio sito appare alla fine di ogni articolo, non voglio neanche promuovere il mio spazio, essendo con un po' di presunzione convinto che la qualità del materiale che pubblico saprà nel tempo guadagnarsi il giusto spazio web; solo eliminare una ulteriore mole di lavoro che non credo sia compatibile con i miei tempi. Detto questo il presente articolo non necessita di ulteriori consultazioni se non una attenta lettura di quanto espongo anche solo su Tradingview.
Buona lettura.
Se siete appassionati di trading on line e volete investire sui mercati finanziari, dovete avere una solida formazione. Non basta avere una conoscenza superficiale della finanza e dell'economia globale, ma bisogna approfondire tutti gli aspetti che influenzano le dinamiche dei mercati. Altrimenti, è come costruire una casa senza fondamenta. Quanto tempo pensate che duri la vostra struttura? Magari potreste avere fortuna per un po', ma prima o poi perdereste tutto il vostro capitale in un'attività che richiede competenza, NON SOLO TECNICA. Ogni articolo che scrivo sul blog è un mattoncino per creare le fondamenta, con l'obiettivo di aiutarvi a gestire il vostro capitale, che, come ripeto spesso, non vi renderà ricchi di colpo, ma se ci riuscirete, (cosa molto difficile), sarà una fonte d'investimento alternativa e gratificante, che vi permetterà di essere i vostri stessi consulenti. Mi scuso se insisto sempre sullo stesso concetto in ogni mio articolo, ma voglio sottolineare che il trading sui mercati non è un gioco, per esempio, per fare trading sulle commodities bisogna capire la struttura del mercato e i fattori che lo influenzano, e sapere che l'andamento delle materie prime non è casuale, ma causale. Quindi, come dicevo all'inizio dell'articolo, un trader professionista non può operare a caso. E, per favore, non ditemi la solita frase: "Il mercato mi va contro", soprattutto con le commodities siamo noi ad andare contro il mercato, Gann sosteneva che era il mercato ideale da tradare, perché ciclico e con leggi consolidate e applicabili di volta in volta che lo caratterizzano. Dopo questa introduzione passiamo a illustrare l'argomento di oggi.
Questo articolo tratta un focus sulle materie prime ed il loro andamento rapportato alla macroeconomia soprattutto osservando il "dragone" che sempre più influisce sul loro andamento, ma anche in rapporto ai timori relativi alla recessione, associati ovviamente alle politiche delle banche centrali, senza dimenticatore i fattori classici legati alla domanda ed offerta del sottostante ed alcuni dati e report che alcune volte influiscono in modo deciso sull'andamento delle quotazioni.
Le materie prime sono tra gli asset più sensibili alle dinamiche economiche globali, in quanto riflettono le aspettative di crescita, inflazione e consumo dei principali paesi e regioni del mondo. Tra questi, la Cina è sicuramente il più rilevante, in quanto è il maggior consumatore di molte materie prime, come il petrolio, il rame, il ferro, il carbone e la soia. La sua domanda ha un impatto significativo sui prezzi di questi beni, ma anche sulle economie dei paesi esportatori, come l'Australia, il Brasile, il Canada e i paesi del Golfo.
Tuttavia, la Cina non è l'unico fattore da tenere in considerazione quando si analizza il mercato delle materie prime. Altri elementi importanti sono le politiche monetarie delle principali banche centrali, che influenzano il valore delle valute e il costo del denaro, e quindi la convenienza ad investire in asset reali come le materie prime. Inoltre, le tensioni geopolitiche, le condizioni climatiche, le innovazioni tecnologiche e le regolamentazioni ambientali possono avere effetti significativi sull'offerta e la domanda di alcuni beni.
Cercheremo di esaminare i principali trend che hanno caratterizzato il mercato delle materie prime negli ultimi mesi, e quali sono le prospettive per il futuro. In particolare, ci concentreremo su quattro categorie di beni: i metalli industriali, i metalli preziosi, l'energia e i prodotti agricoli.
Sicuramente se approfondiamo la storia delle commodities, come è successo a me ed a molti altri traders, veniamo rapiti, a patto imprescindibile che ci piaccia la finanza, l'economia, la meravigliosa storia che avvolge questi strumenti, condita da aneddoti, leggende e quant'altro. Potrei veramente citarne all'infinito di storie che poi si intersecano alla vita reale vissuta da regioni e stati ed alle loro metamorfosi produttive, demografiche, politiche e altro ancora.
Vorrei condividere con voi alcune delle storie più interessanti sul mondo delle commodities, in particolare su quelle che hanno avuto un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale di alcuni paesi. Vedremo come le commodities abbiano influenzato la storia, la cultura, la politica e persino la religione di alcune aree del mondo, e come queste abbiano reagito alle variazioni dei prezzi e della domanda di questi beni.
Cominciamo dal petrolio, forse la commodity più importante e controversa del nostro tempo. Il petrolio è stato scoperto per la prima volta nel 1859 in Pennsylvania, negli Stati Uniti, da Edwin Drake, un ex impiegato ferroviario che aveva ottenuto una concessione per perforare il terreno alla ricerca di "oro nero". Drake usò una torre di legno e una pompa a vapore per estrarre il petrolio da un pozzo profondo 21 metri. La sua scoperta diede inizio alla prima corsa al petrolio della storia, che attirò migliaia di cercatori e imprenditori in cerca di fortuna.
Il petrolio divenne presto una fonte di energia indispensabile per l'industria e i trasporti, ma anche un fattore di conflitto e di potere. Nel 1901, fu scoperto il primo grande giacimento di petrolio in Texas, a Spindletop, che produsse più di 100 mila barili al giorno. Questa scoperta segnò l'inizio dell'era del "Texas oil", che portò alla nascita di grandi compagnie petrolifere come la Texaco, la Gulf Oil e la Chevron. Il Texas divenne il principale produttore di petrolio degli Stati Uniti e uno dei più ricchi e influenti stati della federazione.
Ma il petrolio non era solo una risorsa americana. Nel 1908, fu scoperto il primo giacimento di petrolio in Medio Oriente, in Persia (oggi Iran), da una compagnia britannica chiamata Anglo-Persian Oil Company (oggi BP). Questa scoperta aprì la strada alla penetrazione occidentale in una regione strategica e ricca di risorse naturali, ma anche instabile e turbolenta. Negli anni successivi, furono scoperti altri giacimenti di petrolio in Iraq, Arabia Saudita, Kuwait e altri paesi del Golfo Persico. Questi paesi divennero i principali fornitori di petrolio al mondo, ma anche oggetto di rivalità e interferenze da parte delle potenze coloniali e poi delle superpotenze durante la guerra fredda.
Il petrolio ha avuto un impatto enorme sulla storia e sulla società di questi paesi. Da un lato, ha permesso loro di accumulare enormi ricchezze e di finanziare progetti di sviluppo e modernizzazione. Dall'altro, ha generato disuguaglianze sociali, corruzione, autoritarismo e conflitti interni ed esterni. Il petrolio ha anche influenzato la cultura e la religione di questi paesi, creando tensioni tra tradizione e innovazione, tra conservatorismo e progressismo, tra sunnismo e sciismo.
L'olio di balena è stato per secoli una fonte preziosa di energia, di lubrificanti e di materie prime per l'industria chimica e cosmetica. Tuttavia, la caccia indiscriminata e la riduzione delle popolazioni di balene hanno reso sempre più difficile e costoso reperire questo prodotto. Inoltre, la crescente consapevolezza ambientale e il rispetto per gli animali hanno sollevato questioni etiche e morali sull'uso dell'olio di balena.
Per questi motivi, nel corso del XX secolo si è assistito a un progressivo abbandono dell'olio di balena a favore del petrolio. Il petrolio ha offerto numerosi vantaggi rispetto all'olio di balena, tra cui:
- Una maggiore disponibilità e accessibilità, grazie alla scoperta di vasti giacimenti in diverse parti del mondo.
- Un minor costo di produzione e di trasporto, grazie allo sviluppo di tecnologie avanzate di perforazione, raffinazione e distribuzione.
- Una maggiore versatilità e diversificazione, grazie alla possibilità di ottenere dal petrolio una varietà di prodotti derivati, come la benzina, il diesel, il kerosene, il gas naturale, la plastica, i fertilizzanti e i farmaci.
Il passaggio dall'olio di balena al petrolio ha avuto importanti conseguenze economiche, sociali e ambientali. Da un lato, ha favorito lo sviluppo industriale, il commercio internazionale e la mobilità delle persone. Dall'altro, ha causato problemi di inquinamento, di dipendenza energetica e di conflitti geopolitici. Inoltre, il petrolio è una risorsa non rinnovabile e limitata, che richiede una gestione sostenibile e responsabile.
In conclusione, la sostituzione dell'olio di balena con il petrolio è stata una trasformazione epocale che ha segnato la storia del XX secolo. Tuttavia, oggi si pone la sfida di trovare nuove fonti di energia alternative, pulite e rinnovabili, che possano garantire il benessere delle generazioni presenti e future.
Il petrolio è solo una delle tante commodities che hanno segnato la storia del mondo. Parleremo di altre commodities altrettanto affascinanti e importanti, come l'oro, rame, argento e natural gas. Spero che questa introduzione vi abbia incuriosito a scoprire di più sul mondo delle commodities.
La Cina è un attore chiave nel mercato delle materie prime, sia come produttore che come consumatore. Il suo ruolo di "dragone" è evidente in molti settori, dalla produzione di energia alla tecnologia, dalla mobilità sostenibile all'agricoltura. La Cina influisce sulle dinamiche dei prezzi e sulle opportunità di investimento nelle materie prime.
Un caso emblematico è quello della peste suina che ha colpito il paese nel 2019, causando la distruzione di gran parte del suo allevamento di maiali. Questo ha avuto un impatto diretto sulla domanda di mais e soia, usati come mangimi per gli animali, che sono aumentati vertiginosamente. La Cina ha dovuto importare grandi quantità di questi prodotti, spingendo al rialzo i prezzi a livello globale.
Arrivando ai giorni nostri, un altro esempio è quello delle terre rare, elementi chimici indispensabili per la produzione di dispositivi elettronici, batterie, pannelli solari, turbine eoliche e altri beni ad alta tecnologia. La Cina detiene il monopolio della produzione e del commercio di queste risorse, e ha minacciato più volte di limitarne l'esportazione per motivi politici o strategici. Questo ha creato tensioni con gli altri paesi, soprattutto gli Stati Uniti, che dipendono dalle importazioni cinesi per il loro sviluppo tecnologico.
Infine, un altro esempio recente è quello degli accordi energetici tra la Cina e la Russia, che mirano a creare un polo alternativo al dominio statunitense. La Russia ha aumentato le sue esportazioni di petrolio, carbone e metalli verso la Cina, ricevendo in cambio un maggiore uso dello yuan come valuta di pagamento. Questo processo potrebbe indebolire il ruolo del dollaro come moneta di riserva internazionale e cambiare gli equilibri geopolitici.
Questi sono solo alcuni dei tanti scenari in cui la Cina gioca un ruolo cruciale nel mercato delle materie prime. Per chi vuole investire in questo settore, è fondamentale tenere conto delle sue mosse e delle sue sfide. Non voglio fare politica o esprimere giudizi, ma solo offrire una visione oggettiva ed analitica di quanto accade per trarne vantaggio quando andremo ad operare sulle commodities.
L'Europa si è liberata della dipendenza energetica dalla Russia, grazie alla diversificazione delle fonti e dei fornitori di gas naturale. Tuttavia, questa emancipazione ha un paradosso: una sempre maggiore dipendenza dalla Cina, che controlla gran parte delle materie prime necessarie per la transizione energetica.
L'Europa si è posta l'ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, attraverso una serie di misure volte a ridurre le emissioni di gas serra e ad aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico. Questo processo richiede una grande quantità di materie prime strategiche, come il litio, il cobalto, il nichel, il rame e le terre rare, che sono essenziali per la produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche e altri dispositivi.
La Cina è il principale produttore e consumatore di queste materie prime, e ha una forte influenza sul loro prezzo e sulla loro disponibilità. Inoltre, la Cina ha investito massicciamente in Africa, America Latina e Asia per assicurarsi l'accesso a queste risorse. Questo le conferisce un potere geopolitico notevole, che può usare per esercitare pressioni o ricatti sugli altri paesi.
L'Europa deve quindi trovare il modo di ridurre la sua vulnerabilità nei confronti della Cina, diversificando le sue fonti di approvvigionamento, promuovendo il riciclo e l'efficienza delle materie prime, e cooperando con i suoi alleati per creare una governance globale di queste risorse. Solo così potrà garantire la sua sicurezza energetica e il suo ruolo nel mondo.
Se adesso noi andiamo a guardare il grafico sul petrolio, notiamo che i prezzi sono fondamentalmente in ribasso per la debolezza dell'economia cinese, ricordando che la Cina è il principale importatore di petrolio al mondo. Tant'è che dopo la riapertura del lock down dovuta al coronavirus, tutti ci attendevamo una ripresa veloce e poderosa dell'economia cinese ma a tutt'oggi non si è espressa secondo le attese. Soprattutto vi sono timori che la domanda rimanga debole nella seconda parte del 2023.
Questo scenario ha delle importanti implicazioni per il mercato del petrolio e per i paesi produttori, che devono fare i conti con un calo dei ricavi e una maggiore concorrenza. Ma mettiamo a fuoco i brevi concetti di cui sopra.
La Cina è il paese che consuma più petrolio al mondo, con una quota di circa il 14% del consumo globale. La sua domanda di petrolio è strettamente legata alla sua crescita economica, che negli ultimi decenni è stata spettacolare, ma che ora sta rallentando a causa di diversi fattori, tra cui:
- La transizione da un modello di crescita basato sull'investimento e sull'esportazione a uno più orientato al consumo interno e ai servizi.
- Il processo di riforma strutturale del settore finanziario e delle imprese statali, che ha comportato una riduzione del credito e degli stimoli fiscali.
- L'invecchiamento della popolazione e la diminuzione della forza lavoro, che limitano il potenziale di crescita a lungo termine.
- Le tensioni commerciali e geopolitiche con gli Stati Uniti e altri paesi, che hanno creato incertezza e ostacoli alle esportazioni e agli investimenti esteri.
Tutti questi fattori hanno avuto un impatto negativo sulla domanda di petrolio della Cina, che è cresciuta solo dell'1,9% nel 2022, il tasso più basso dal 2001. Inoltre, la pandemia di coronavirus ha provocato una forte contrazione dell'attività economica nel primo trimestre del 2023, con una caduta del PIL del 6,8%, la prima da quando sono disponibili i dati ufficiali. Questo ha portato a una riduzione della domanda di petrolio di circa 3 milioni di barili al giorno, pari al 25% della domanda cinese e al 3% della domanda mondiale.
La ripresa economica della Cina nel secondo trimestre del 2023 è stata sorprendentemente rapida, grazie al contenimento efficace dell'epidemia e alla ripresa della produzione industriale e delle esportazioni. Tuttavia, la domanda interna è rimasta debole, soprattutto per quanto riguarda i settori legati al consumo discrezionale, come il turismo, i trasporti e i servizi. Inoltre, la Cina ha dovuto affrontare nuovi focolai di coronavirus in alcune regioni, che hanno richiesto nuove misure di restrizione e isolamento. Questo ha rallentato ulteriormente la ripresa della domanda di petrolio.
La debolezza della domanda cinese di petrolio ha avuto un effetto depressivo sul prezzo del petrolio, che è sceso da una media di 64 dollari al barile nel 2022 a una media di 45 dollari al barile nel primo semestre del 2023. Il calo dei prezzi è stato accentuato dalla guerra dei prezzi tra l'Arabia Saudita e la Russia, che sono i due maggiori esportatori di petrolio al mondo e i principali fornitori della Cina. I due paesi non sono riusciti a raggiungere un accordo per ridurre la produzione di petrolio nel marzo del 2023, in risposta al crollo della domanda causato dalla pandemia. Questo ha scatenato una guerra di sconti e una corsa a incrementare le quote di mercato, che ha portato a una sovrabbondanza di offerta e a una saturazione delle capacità di stoccaggio.
La situazione si è parzialmente risolta nel maggio del 2023, quando l'Arabia Saudita e la Russia hanno raggiunto un nuovo accordo per tagliare la produzione di petrolio di 9,7 milioni di barili al giorno, il taglio più grande della storia. L'accordo è stato sostenuto anche da altri paesi produttori, tra cui gli Stati Uniti, che hanno visto una forte riduzione della loro produzione di petrolio a causa dei bassi prezzi. Questo ha contribuito a riequilibrare il mercato e a far risalire i prezzi del petrolio.
Tuttavia, il prezzo del petrolio rimane inferiore ai livelli prepandemia e ai livelli necessari per garantire la redditività e la sostenibilità dei paesi produttori. In particolare, i paesi dell'OPEC e i loro alleati, noti come OPEC+, hanno bisogno di un prezzo del petrolio superiore ai 60 dollari al barile per bilanciare i loro bilanci pubblici e finanziare i loro programmi di sviluppo economico e sociale. Questi paesi sono stati colpiti duramente dalla crisi del petrolio, che ha ridotto i loro ricavi, aumentato i loro deficit e indebolito le loro valute. Alcuni di essi, come l'Iran, il Venezuela e la Libia, sono anche soggetti a sanzioni economiche e a conflitti interni, che hanno aggravato la loro situazione.
Le prospettive per il futuro del mercato del petrolio dipendono in gran parte dall'evoluzione della domanda cinese e dalla capacità dei paesi produttori di coordinare le loro politiche. Secondo le previsioni dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), la domanda cinese di petrolio dovrebbe crescere del 2,5% nel 2023, raggiungendo i 13,8 milioni di barili al giorno. Questa crescita sarebbe sostenuta dalla ripresa dell'attività economica, stimata in un aumento del PIL del 7,9% nel 2023, e dalla ripresa dei settori legati al consumo discrezionale. Tuttavia, queste previsioni sono soggette a una notevole incertezza, legata alla possibile ricomparsa della pandemia, alla possibile escalation delle tensioni commerciali e geopolitiche e alla possibile accelerazione della transizione energetica verso fonti più pulite e rinnovabili.
Per quanto riguarda l'offerta di petrolio, i paesi dell'OPEC+ hanno deciso di estendere il loro accordo di riduzione della produzione fino alla fine del 2023, con una revisione trimestrale in base alle condizioni del mercato. Questa decisione mira a sostenere il prezzo del petrolio e a evitare una nuova guerra dei prezzi.
Un aspetto cruciale per comprendere le dinamiche dei mercati delle materie prime è l'analisi dell'economia cinese, che rappresenta il principale consumatore di molte commodities. In particolare, il settore manifatturiero cinese è un indicatore rilevante della domanda interna ed estera di prodotti industriali, che a loro volta richiedono l'impiego di risorse naturali. Tuttavia, negli ultimi mesi, il manifatturiero cinese ha mostrato segni di debolezza, con una contrazione dell'attività produttiva per due mesi consecutivi. A maggio, l'indice PMI (Purchasing Managers' Index) è sceso a 48,8, inferiore alle attese degli analisti e al dato di aprile (49,2). Un valore inferiore a 50 indica una fase di recessione del settore. Questo dato suggerisce che la Cina sta affrontando delle sfide nella ripresa economica post-pandemica, e che potrebbe aver bisogno di ulteriori stimoli fiscali e monetari per sostenere la crescita. Allo stesso tempo, la contrazione del manifatturiero cinese ha delle implicazioni negative per le quotazioni delle materie prime, che dipendono in larga misura dalla domanda cinese. Per questo motivo, è fondamentale monitorare costantemente i dati macroeconomici del "dragone", che possono influenzare le prospettive dei mercati delle commodities. Ho voluto evidenziare l'importanza e l'impatto della Cina sulle materie prime, senza annoiarvi con troppi dettagli statistici.
Il mercato del petrolio è uno dei settori più sensibili alle dinamiche geopolitiche, in quanto il prezzo e la domanda dipendono da molti fattori, tra cui le tensioni politiche, le sanzioni economiche, le guerre e i conflitti. La Russia e l'Arabia Saudita sono due dei maggiori produttori e esportatori di petrolio al mondo, e hanno spesso agito in modo coordinato per stabilizzare il mercato e influenzare i prezzi. Tuttavia, questa alleanza non è sempre stata solida, anzi ha subito diverse crisi, come quella del 2016, quando i due paesi non riuscirono a raggiungere un accordo per ridurre la produzione di petrolio e contrastare il calo dei prezzi causato dalla pandemia di Covid-19. Questa crisi portò a una guerra dei prezzi che danneggiò entrambi i paesi e mise a rischio la loro cooperazione, lo abbiamo visto in parte nei paragrafi precedenti.
Ora, però, sembra che la Russia e l'Arabia Saudita abbiano superato le divergenze e trovato un nuovo equilibrio, basato su una maggiore fiducia reciproca e una visione comune degli interessi strategici. Infatti, i due paesi hanno recentemente firmato diversi accordi di cooperazione in vari settori, tra cui l'energia, il commercio, la difesa e l'investimento. Inoltre, hanno rafforzato il loro ruolo all'interno dell'OPEC+, l'organizzazione che riunisce i paesi produttori di petrolio e i loro alleati, e hanno concordato di mantenere una produzione moderata di petrolio per sostenere i prezzi e la domanda. Questa nuova alleanza potrebbe quindi avere un impatto positivo sul mercato del petrolio, garantendo una maggiore stabilità e prevedibilità.
La stabilità del Medio Oriente è un altro aspetto cruciale che potrebbe essere influenzato dalla nuova alleanza tra Russia e Arabia Saudita. Il Medio Oriente è una regione molto complessa e turbolenta, dove si intrecciano conflitti interni ed esterni, rivalità religiose ed etniche, interessi economici e geopolitici. La Russia e l'Arabia Saudita hanno spesso avuto posizioni contrastanti su alcune delle principali questioni che riguardano la regione, come la guerra in Siria, la crisi in Yemen, il programma nucleare dell'Iran e il conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, negli ultimi anni i due paesi hanno cercato di avvicinare le loro posizioni e di dialogare su questi temi, cercando di trovare soluzioni pacifiche e negoziate. In particolare, la Russia ha svolto un ruolo di mediatore tra l'Arabia Saudita e l'Iran, due paesi che si contendono l'influenza nella regione e che sono coinvolti in diversi conflitti. La Russia ha anche cercato di coinvolgere l'Arabia Saudita nel processo di pace in Siria, dove i due paesi sostengono fazioni opposte. Inoltre, l'Arabia Saudita ha mostrato una maggiore apertura verso la Cina, il principale alleato economico della Russia, e verso il Qatar, il piccolo emirato che era stato isolato dai suoi vicini per le sue presunte simpatie verso l'Iran. Questa nuova alleanza potrebbe quindi avere un impatto positivo sulla stabilità del Medio Oriente, favorendo una maggiore cooperazione e una minore conflittualità.
Le relazioni internazionali sono il terzo ambito che potrebbe essere influenzato dalla nuova alleanza tra Russia e Arabia Saudita. La Russia e l'Arabia Saudita sono due attori importanti nello scenario globale, in quanto hanno una grande influenza politica, economica e militare. Tuttavia, i due paesi hanno spesso avuto rapporti difficili con gli Stati Uniti, il principale attore globale, per motivi diversi. La Russia è stata oggetto di sanzioni economiche e diplomatiche da parte degli Stati Uniti per le sue azioni in Ucraina e in Crimea, per il suo presunto coinvolgimento nelle elezioni americane e per il suo sostegno al regime siriano. L'Arabia Saudita è stata criticata dagli Stati Uniti per la sua violazione dei diritti umani, per il suo ruolo nella guerra in Yemen e per il suo coinvolgimento nell'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Inoltre, l'Arabia Saudita ha visto diminuire il suo legame storico con gli Stati Uniti a causa della riduzione della dipendenza americana dal petrolio saudita e della maggiore attenzione degli Stati Uniti verso l'Asia. Questa situazione ha spinto la Russia e l'Arabia Saudita a cercare nuovi partner e nuove opportunità, sia a livello regionale che globale. Infatti, i due paesi hanno rafforzato i loro rapporti con la Cina, l'India, la Turchia e altri paesi emergenti, creando nuove alleanze e nuovi equilibri. Questa nuova alleanza potrebbe quindi avere un impatto negativo sulle relazioni internazionali, creando una maggiore competizione e una minore cooperazione tra i principali attori globali.
In conclusione, la nuova alleanza tra Russia e Arabia Saudita è un fenomeno che merita di essere seguito con attenzione, in quanto potrebbe portare a cambiamenti epocali nel mercato del petrolio, nella stabilità del Medio Oriente e nelle relazioni internazionali. Si tratta di un'evoluzione che riflette le trasformazioni in atto nel mondo contemporaneo, dove le vecchie alleanze si indeboliscono e le nuove si formano, dove gli interessi economici prevalgono sui valori politici, dove la cooperazione lascia spazio alla competizione.
Un argomento che ha suscitato molta attenzione negli ultimi anni è l'impatto dell'invasione russa in Ucraina sul mercato del petrolio. Cercheremo di analizzare le cause e le conseguenze di questo evento, che ha avuto effetti significativi sia sul piano geopolitico che economico. In particolare, ci soffermeremo su come l'invasione abbia modificato i flussi di esportazione del petrolio russo verso i paesi che non hanno aderito alle sanzioni imposte dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti, e quali siano le possibili implicazioni per il futuro.
Il petrolio è una delle principali fonti di reddito e di potere della Russia, che è il terzo produttore mondiale dopo gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita. Le sanzioni hanno limitato l'accesso della Russia ai mercati finanziari internazionali, impedendole di ottenere prestiti e investimenti per lo sviluppo dei suoi giacimenti petroliferi. Inoltre, le sanzioni hanno ridotto la domanda di petrolio russo da parte dei paesi europei, che sono i principali acquirenti del greggio russo. Questo ha costretto la Russia a cercare nuovi sbocchi per le sue esportazioni, rivolgendosi soprattutto ai paesi asiatici e del Medio Oriente, che non hanno adottato le misure restrittive.
Uno studio condotto dalla società di consulenza energetica Wood Mackenzie ha rivelato che le esportazioni di petrolio russo verso i paesi che non applicano le sanzioni sono aumentate del 140%, passando da 1,2 milioni di barili al giorno a 2,9 milioni. I principali destinatari sono stati la Cina, l'India, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti e Singapore. Questi paesi hanno approfittato della maggiore disponibilità e dei prezzi più bassi del petrolio russo, che ha permesso loro di diversificare le loro fonti di approvvigionamento e di ridurre la dipendenza dal Medio Oriente.
L'aumento delle esportazioni verso i paesi asiatici e del Medio Oriente ha avuto diverse conseguenze per il mercato del petrolio. Da un lato, ha contribuito a creare un surplus di offerta che ha fatto calare i prezzi del greggio a livello globale. Dall'altro lato, ha rafforzato i legami economici e politici tra la Russia e i suoi nuovi partner commerciali, che hanno mostrato una maggiore comprensione e tolleranza nei confronti delle azioni russe in Ucraina. Inoltre, ha aumentato la concorrenza tra i produttori di petrolio, che hanno dovuto adeguarsi alle nuove dinamiche del mercato.
In conclusione, possiamo dire che l'invasione russa in Ucraina ha avuto un impatto significativo sul mercato del petrolio, modificando i flussi di esportazione del greggio russo verso i paesi che non hanno aderito alle sanzioni. Questo ha comportato effetti sia positivi che negativi per i consumatori e i produttori di petrolio, ma anche per la stabilità geopolitica della regione. Il futuro dipenderà da come si evolverà la situazione in Ucraina, e da come reagiranno le potenze mondiali alle mosse della Russia.
Il rame è un metallo che ha una grande influenza sull'economia reale, in quanto riflette le dinamiche della domanda e dell'offerta di beni e servizi. Il rame è infatti utilizzato in molti settori industriali, come l'edilizia, l'elettronica, l'automotive e le energie rinnovabili. Per questo motivo, il prezzo del rame è spesso un indicatore anticipatore delle fasi espansive o recessive dell'economia mondiale.
Uno dei principali fattori che determinano il prezzo del rame è la Cina, che da sola rappresenta circa il 50% della domanda globale di questo metallo. La Cina è infatti il motore della crescita economica mondiale, e le sue politiche di sviluppo e di stimolo influenzano direttamente il consumo di rame. Negli ultimi mesi, però, la Cina ha mostrato dei segnali di rallentamento, per i vari motivi elencati precedentemente. Questo ha comportato una riduzione della domanda di rame da parte della Cina, e di conseguenza una pressione al ribasso sul prezzo del metallo.
Un altro fattore che incide sul prezzo del rame è l'offerta, che dipende principalmente dai paesi produttori. I maggiori esportatori di rame sono il Cile e il Perù, che insieme coprono circa il 40% della produzione mondiale. Questi paesi sono però esposti a diversi rischi, come le condizioni climatiche, le instabilità politiche e sociali, le normative ambientali e le dispute sindacali. Qualsiasi evento che possa compromettere la produzione o il trasporto di rame da questi paesi può causare una carenza di offerta e quindi una spinta al rialzo sul prezzo del metallo.
In conclusione, il rame è una commodity che merita di essere seguita con attenzione da parte dei trader, in quanto offre delle interessanti opportunità di investimento. Per poter operare sul rame, però, è necessario tenere in considerazione tutti i fattori che influenzano la sua domanda e la sua offerta, e monitorare costantemente i dati economici e geopolitici che provengono dalle aree più rilevanti. Inoltre, è importante avere una visione a lungo termine, in quanto il rame potrebbe beneficiare di una domanda sempre maggiore legata allo sviluppo delle tecnologie verdi e sostenibili, come le auto elettriche e le reti intelligenti.
L'argento è un metallo prezioso che ha molte applicazioni in diversi settori. Ha una forte domanda sia come bene industriale che come bene di consumo. Come bene industriale, l'argento è usato in molti processi produttivi, come il fotovoltaico, la saldatura, le batterie, l'odontoiatria, i rivestimenti in vetro, i reattori nucleari, il campo fotografico e i semiconduttori. Questi settori sono in crescita e richiedono sempre più argento per le loro attività. L'argento è anche un metallo con ottime proprietà elettriche, termiche e riflettenti, che lo rendono adatto per molte applicazioni tecnologiche, come gli smartphone.
Come bene di consumo, l'argento è apprezzato per la sua bellezza e la sua durata. L'argento è usato da secoli per creare gioielli, opere d'arte e articoli per la tavola. L'argento ha anche un valore storico e culturale, essendo stato usato come moneta e come simbolo di ricchezza e potere. L'argento è ancora oggi una forma di risparmio e di protezione contro l'inflazione e le crisi finanziarie.
L'offerta di argento, invece, è limitata e in calo. L'argento è un metallo raro che si trova principalmente in pochi paesi, come il Messico, il Perù e la Cina. La produzione di argento dipende dalle attività minerarie, che sono soggette a costi elevati, rischi ambientali e politici. Inoltre, una parte dell'argento estratto viene consumata e non può essere riciclata facilmente.
Questo squilibrio tra domanda e offerta potrebbe portare a una scarsità di argento e a un aumento del suo prezzo nel lungo periodo. Infatti, negli ultimi anni, il prezzo dell'argento ha mostrato una tendenza al rialzo, raggiungendo livelli record nel 2020. Alcuni analisti prevedono che l'argento possa superare i 50 dollari l'oncia entro il 2025.
Per approfondire il tema dell'argento e delle sue prospettive future, vi consiglio di visitare il sito del Silver Institute, dove potete trovare report aggiornati, storie affascinanti e dati statistici.
Analizziamo come la Russia si sia adattata alle sanzioni imposte dall'Occidente a seguito della crisi ucraina. Vedremo come la Russia abbia sfruttato le sue risorse energetiche, in particolare il gas naturale, per mantenere la sua influenza geopolitica e la sua stabilità economica.
Il gas naturale è una risorsa strategica per la Russia, che è il primo esportatore mondiale e che fornisce circa un terzo del gas consumato in Europa. Il gas naturale è anche uno strumento di pressione politica per la Russia, che può usare le sue forniture come leva nei confronti dei paesi vicini o dei paesi membri dell'Unione Europea. Le sanzioni occidentali hanno avuto un impatto minore sul settore del gas rispetto a quello del petrolio, ma hanno comunque spinto la Russia a diversificare i suoi mercati e a cercare nuove rotte di trasporto. Un esempio è il progetto Nord Stream 2, un gasdotto sottomarino che collega la Russia alla Germania, bypassando l'Ucraina e altri paesi dell'Europa orientale. Il progetto è stato fortemente contestato dagli Stati Uniti e da alcuni paesi europei, che lo ritengono una minaccia alla sicurezza energetica e alla solidarietà europea.
In conclusione, possiamo dire che la Russia ha dimostrato una notevole capacità di adattamento alle sanzioni occidentali, alcune volte riuscendo anche ad aggirarle, (vedi petrolio venduto all'India che lo raffina e lo vende in Europa), sfruttando le sue risorse energetiche come fonte di reddito e di influenza. Tuttavia, la Russia deve anche affrontare delle sfide importanti, come la dipendenza dal petrolio e dal gas, la concorrenza di altri produttori energetici, la transizione verso le energie rinnovabili e la necessità di modernizzare la sua economia e la sua società.
Il Natural Gas è una delle commodity più importanti e volatili del mercato energetico mondiale. Spesso si tende a confonderlo con il gas che viene scambiato in Europa, quello che ha come riferimento il prezzo di Amsterdam, ma in realtà si tratta di due prodotti diversi. Il Natural Gas che noi possiamo tradare online è quello che viene estratto e consumato negli Stati Uniti, e che ha come riferimento il prezzo del Henry Hub, il principale hub di distribuzione del gas nel paese.
Per operare con successo sul Natural Gas, bisogna tenere conto di molti fattori che influenzano la sua domanda e offerta, oltre alle classiche dinamiche di mercato. Non basta affidarsi alla fortuna o all'intuito, ma bisogna studiare attentamente il sottostante e le sue caratteristiche. Alcuni dei fattori più rilevanti sono:
- La stagionalità: il Natural Gas è molto usato per il riscaldamento invernale e per il condizionamento estivo, quindi la sua domanda varia a seconda delle temperature stagionali. In generale, si può dire che il prezzo tende a salire in inverno e a scendere in estate, ma ci sono anche delle eccezioni e delle anomalie climatiche da considerare.
- La produzione: gli Stati Uniti sono tra i maggiori produttori di gas naturale al mondo. La produzione di gas influisce sul suo prezzo, in quanto un aumento dell'offerta tende a farlo scendere e viceversa. Tuttavia, bisogna anche tenere conto dei costi di estrazione e trasporto, che possono rendere non conveniente produrre gas a determinati livelli di prezzo.
- Le scorte: il Natural Gas viene immagazzinato in appositi depositi sotterranei o in superficie, per far fronte alle variazioni stagionali della domanda e per garantire la sicurezza energetica del paese. Le scorte di gas vengono monitorate settimanalmente dall'EIA (U.S. Energy Information Administration), che pubblica ogni giovedì un report sullo stato delle riserve. Questo report è molto atteso dai trader, in quanto può generare forti movimenti di prezzo a seconda delle aspettative e dei dati effettivi.
- L'esportazione: il Natural Gas prodotto negli Stati Uniti può essere esportato verso altri paesi, tramite gasdotti o tramite navi metaniere (LNG). L'esportazione di gas influisce sul suo prezzo, in quanto una maggiore domanda estera tende a farlo salire e viceversa. Tuttavia, bisogna anche considerare i costi e le infrastrutture necessarie per esportare il gas, che possono limitare la sua competitività sul mercato globale.
Questi sono solo alcuni dei fattori che vanno ad influire sul prezzo del Natural Gas, ma ce ne sono molti altri da tenere in considerazione. Per approfondire il tema, vi consiglio di consultare il sito dell'EIA, dove troverete molte informazioni utili e aggiornate sul mercato del gas naturale negli Stati Uniti.
L'oro è una delle materie prime più seguite e scambiate dai trader, sia per la sua importanza storica che per le sue implicazioni economiche e politiche. Ma quali sono i fattori che influenzano le oscillazioni del prezzo dell'oro?
Uno dei fattori che caratterizza le quotazioni di questa commodity sono gli acquisti da parte delle banche centrali, che anche quest'anno continueranno ad acquistare oro, spinte dalla situazione geopolitica, dalle decisioni aggressive delle banche centrali che continueranno ad aumentare i tassi d'interesse. Le banche centrali infatti vedono nell'oro una forma di riserva di valore e di diversificazione del rischio, soprattutto in un contesto di incertezza e tensioni internazionali. Inoltre, l'oro è una delle poche attività che non ha un debito sottostante e che non è soggetta al rischio di default.
Un altro fattore da tenere in considerazione è il rapporto tra l'oro e il dollaro americano. Sappiamo che l'oro è quotato in dollari, quindi quando il dollaro si apprezza, l'oro diventa più costoso per gli acquirenti in altre valute e viceversa. Il dollaro a sua volta dipende dalle politiche monetarie della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, che ha il compito di regolare i tassi d'interesse e la quantità di moneta in circolazione. Appunto come da manuale bisogna sempre monitorare le decisioni della FED, delle sue politiche monetarie dopo che analizza i dati USA sul mercato del lavoro. Se la FED alza i tassi d'interesse, il dollaro tende a rafforzarsi e l'oro a indebolirsi, perché gli investitori preferiscono spostare i loro capitali verso attività che offrono un rendimento maggiore. Se invece la FED abbassa i tassi d'interesse o adotta misure espansive, il dollaro tende a indebolirsi e l'oro a rafforzarsi, perché gli investitori cercano rifugio in un bene che mantiene il suo potere d'acquisto.
Infine, un altro elemento da non trascurare è il sentiment dei mercati finanziari. Sappiamo che l'oro è un bene rifugio quando i mercati propendono verso il risk off, ovvero quando c'è una maggiore avversione al rischio e una minore propensione al guadagno. In questi casi, gli investitori tendono a vendere le attività più rischiose, come le azioni o le obbligazioni, e ad acquistare quelle più sicure, come l'oro o i titoli di stato. Al contrario, quando i mercati sono in mood risk on, ovvero quando c'è una maggiore fiducia e una maggiore appetibilità al rendimento, gli investitori tendono a fare il contrario: vendono l'oro e comprano le attività più redditizie. Anche se negli ultimi tempi ha perso questa correlazione classica e storica.
In conclusione, possiamo dire che il prezzo dell'oro dipende da una serie di fattori interconnessi tra loro, che vanno dalla domanda e dall'offerta fisica del metallo, alle decisioni delle banche centrali, al valore del dollaro, al clima dei mercati finanziari. Per fare trading sull'oro bisogna quindi tenere sotto controllo tutti questi elementi e cercare di anticipare le possibili variazioni del prezzo.
Infine non possiamo non citare alcune agricole che stanno tenendo banco dallo scoppio del conflitto Russo-Ucraino. Parliamo di grano, mais e soia. Vi sono aspettative sulle quali si pensa ad un abbondante offerta mondiale che dovrebbe portare ad un abbassamento del prezzo. Vi sono, altresì, dati molto interessanti pubblicati dal dipartimento dell'agricoltura statunitense che ha svelato le previsioni di sulla produzione americana di cereali per la campagna 2023/24 con la tendenza che i raccolti saranno abbondanti e queste aspettative potrebbero pesare ulteriormente.
Questo scenario potrebbe avere delle ripercussioni sul mercato globale delle materie prime agricole, in particolare su quelle provenienti dall'Europa orientale e dalla Russia, che sono tra i maggiori esportatori di grano al mondo. Il conflitto Russo-Ucraino ha infatti creato delle tensioni geopolitiche e dei rischi di interruzione delle forniture, che hanno spinto al rialzo i prezzi dei cereali negli ultimi mesi. Tuttavia, se la situazione dovesse stabilizzarsi e la produzione mondiale dovesse confermare le previsioni positive, potremmo assistere ad una correzione al ribasso dei prezzi delle agricole nei prossimi mesi.
In questo contesto, è importante seguire con attenzione l'andamento dei mercati delle materie prime agricole, sia per cogliere le opportunità di investimento che per monitorare gli effetti sulle economie dei paesi coinvolti.
Concludendo... La mia esperienza di trader, iniziata nel 2009, quando le risorse disponibili on line erano molto scarse e superficiali. All'epoca, si trovavano solo alcuni opuscoli che spiegavano in modo sommario la struttura delle candele, alcuni pattern grafici e poco altro. Per quanto riguarda i libri, c'erano poche tecniche, più o meno valide, e ancora meno indicazioni su come entrare nel mercato. Oggi, invece, abbiamo la fortuna di poter contare su persone competenti e qualificate, che operano nel settore finanziario e che ci insegnano in modo dettagliato come fare trading, quali strumenti utilizzare e quale importanza dare alla conoscenza del sottostante. Non lasciatevi sfuggire questa opportunità di crescita. Proprio perché io non ho avuto questa possibilità, ho sentito il bisogno di dedicarmi gratuitamente a chi si avvicina a questa disciplina. Vi assicuro che l'articolo che state leggendo, così come tutti gli altri che ho scritto e che scriverò, non sono il risultato di qualche ora di lavoro. Sono il frutto di ore e ore di studio, di webinar seguiti, di ricerche approfondite per essere il più chiaro ed esaustivo possibile, di scrittura, di revisione e di correzione di errori vari, grammaticali o altro. Io investo molto tempo in questo lavoro perché ci credo e perché spero che non perdiate i vostri patrimoni illudendovi di poter operare con qualche nozione rudimentale di tecnica. Ma nemmeno con la sola tecnica e analisi grafica, per quanto ben assimilata, si ottengono risultati. La conoscenza è tutto!
L'analisi tecnica del grafico è una competenza che si acquisisce con la pratica e lo studio. Non basta guardare il grafico e capire cosa sta succedendo, bisogna anche conoscere la materia che si sta analizzando, le sue caratteristiche, le sue tendenze. Per questo motivo, bisogna essere sempre aggiornati e curiosi, cercare di capire le ragioni dei cambiamenti e le possibili conseguenze.
Chiudo augurando buon tutto e ringraziandovi per l'attenzione prestata a questa lettura.
Gestione del rischio: Principali regole1. Non essere sottocapitalizzati;
È necessario avere la giusta capitalizzazione in funzione dello strumento
finanziario su cui si intende investire
2. Non rischiare troppo in una singola operazione;
I singoli titoli azionari presentano rischio specifico, ossia il rischio peculiare di una
specifica impresa. Così, se l’azienda di cui si sono comprate alcune azioni dovesse
fallire, l’intero investimento in quella determinata società si azzererebbe. Tuttavia,
se in quell’operazione si è investito soltanto una piccola percentuale del capitale a
disposizione (possibilmente non oltre il 5% del proprio portafoglio), il capitale di per
sé non si sarà volatilizzato, ma avrà subìto una perdita del 5%
3. Non rischiare più del 20% del portafoglio;
Ipotizzando che domani tutte le posizioni in portafoglio si chiudano in stop-loss, e
l’eventualità per quanto improbabile non è impossibile, la perdita impattante sul
capitale totale non dovrebbe superare il 20%.
4. Mai mediare in perdita e piramidare correttamente;
Non bisogna mai aggiungere capitale alle posizioni che stanno andando male, che
cioè si stanno dirigendo verso il livello di stop-loss: si andrebbe ad incrementare il
rischio su un titolo i cui prezzi per un qualche motivo stanno scendendo. Di contro,
se sul titolo in questione si ha un nuovo segnale di ingresso, allora sarà possibile
aggiungere capitale ad una posizione già profittevole.
5.Plan the trade, trade the plan;
Ciascuna operazione va pianificata prima di entrare a mercato: ciò significa che
ancor prima di inserire un ordine, si dovrebbe già sapere quale sia il prezzo
massimo di ingresso, il livello di stop-loss, l’area del take profit, la percentuale di
capitale da investire, il rischio totale tollerato e così via. Una volta in posizione, va
tradato il piano cioè vanno seguite le regole già prefissate.
Utilizzo Three Line Break
Il Three Line Break è un metodo di rappresentazione grafica a-temporale, ovvero che durante la sua costruzione il fattore tempo non è incluso.
Nel Three Line Break, a differenza degli altri metodi di rappresentazione a-temporale, è lo
stesso movimento del prezzo, ossia la sua direzionalità, a dare l’indicazione per una
inversione.
Per avere una continuazione rialzista è sufficiente che i prezzi chiudano sopra il
massimo della precedente linea o colonna bianca o verde;
Per avere una continuazione ribassista è sufficiente che i prezzi chiudano sotto il
minimo della precedente linea o colonna nera o rossa;
Una volta che si sono registrate tre colonne consecutive, una inversione del colore
necessita che il prezzo superi il massimo o il minimo delle ultime tre colonne, come negli esempi sul grafico.
I principali indici americaniNel ventesimo secolo gli Stati Uniti hanno subito due guerre mondiali ed altri conflitti militari traumatici e costosi, la depressione, una dozzina di recessioni e periodi di panico finanziario, shock petroliferi, una epidemia di influenza e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow Jones è salito da 66 a 11.497...
Warren Buffett.
In questo articolo, voglio condividere con voi alcune delle informazioni che ho appreso nel tempo molto utili se si vuole operare su alcuni indici americani come il Dow Jones, il Nasdaq e lo S&P 500. Trovo interessante relazionare quali sono le caratteristiche, le somiglianze e le differenze di questi indici, che rappresentano la salute dell'economia e del mercato statunitense. Penso che sia importante avere una visione d'insieme di ciò che succede sui mercati finanziari, perché influisce anche sul comportamento del nostro strumento di trading preferito. Non possiamo ignorare le dinamiche globali che muovono i prezzi.
L'S&P 500 è l'indice che contiene le maggiori 500 aziende per capitalizzazione statunitensi, se invece parliamo del Nasdaq (100) intendiamo l'indice con le 100 maggiori imprese quotate non finanziarie, infine il Dow Jones è l'indice che rappresenta il valore medio di 30 blue chip americane. Questi indici riflettono le performance di diversi settori e tipologie di aziende quotate in borsa negli Stati Uniti, vediamo quindi cosa significano e come si calcolano questi indici, e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di investire su di essi. Per molti lettori scriverò cose banali, per altri concetti assolutamente nuovi da apprendere, ma ricordo sempre che il mio obbiettivo mira ad educare finanziariamente e formare chiunque approccia il trading.
Gli indici azionari sono dei prodotti finanziari che rappresentano il valore di un gruppo di azioni scelte in base a determinati criteri. Essi ci consentono di investire in un settore o in una categoria di aziende senza dover comprare ogni singola azione. Gli indici azionari sono composti da azioni che possono appartenere a più indici contemporaneamente e che possono cambiare nel tempo in base alle loro performance e alla loro capitalizzazione di mercato. Gli indici azionari sono utili per valutare la tendenza generale del mercato e per confrontare il rendimento di una singola azione con quello del suo settore di riferimento. Ad esempio, possiamo dire che un'azione ha una performance superiore o inferiore al suo indice se il suo prezzo sale o scende più di quello dell'indice.
Gli indici azionari sono uno strumento fondamentale per valutare le performance dei mercati finanziari. Ma esistono due tipi di indici, a seconda di come trattano i dividendi. Si tratta dei Total Return Index e dei Price Index, che hanno caratteristiche e vantaggi diversi.
I Total Return Index sono indici che non subiscono variazioni quando le società che li compongono distribuiscono i dividendi ai loro azionisti. In altre parole, i Total Return Index reinvestono i dividendi nel calcolo del valore dell'indice, come se fossero parte integrante del rendimento del capitale.
I Price Index, invece, sono indici che si riducono proporzionalmente al valore dei dividendi distribuiti dalle società che li compongono. Questo significa che i Price Index riflettono la perdita di valore delle azioni dovuta al pagamento dei dividendi, come se fossero una spesa per gli investitori.
Quindi è molto importante sapere su quale indice andiamo ad operare dovendo tener conto di questo particolare rilevante. Se vuoi avere un'idea precisa del valore effettivo delle azioni, puoi scegliere un Price Index, che ti mostra l'impatto dei dividendi sul prezzo delle azioni. Se invece vuoi confrontare il rendimento complessivo, che include sia i guadagni di capitale che i pagamenti in contanti, puoi scegliere un Total Return Index, che ti mostra il rendimento totale delle azioni.
In ogni caso, è importante sapere che esistono questi due tipi di indici e che hanno effetti diversi sulle performance dei mercati finanziari.
A loro volta, gli indici, hanno diversi metodi di calcolo per valutare l'importanza di un titolo all'interno del paniere. Alcuni indici sono ponderati per capitalizzazione, cioè assegnano un peso maggiore alle azioni con una maggiore capitalizzazione di mercato. Altri indici sono ponderati per prezzo, cioè assegnano un peso maggiore alle azioni con un prezzo più elevato. Esistono anche indici che utilizzano altri criteri, come il volume degli scambi, la liquidità o la qualità delle aziende. Gli indici azionari sono strumenti utili per gli investitori, in quanto consentono di avere una visione sintetica e comparativa delle performance dei mercati e dei settori.
- Indici ponderati per il prezzo di mercato: cosa sono e come funzionano: un classico esempio possiamo trovarlo nel Dow Jones o il Nikkei 225. Ma cosa sono esattamente e come si calcolano? Cercherò di spiegarlo in modo semplice e chiaro. Un indice ponderato per il prezzo di mercato è un tipo di indice azionario che assegna un peso maggiore alle azioni con un prezzo più alto, indipendentemente dalla loro capitalizzazione di mercato. In altre parole, le azioni più costose hanno un impatto maggiore sull'andamento dell'indice rispetto a quelle più economiche. Per capire meglio, facciamo un esempio. Supponiamo di avere un paniere di tre azioni: X, Y e Z. Se noi ipotizziamo un'azione X a 50$, una Y a 30$ ed una Z a 20$, il titolo X in quel paniere varrebbe il 50% dell'indice, indifferentemente dalla dimensione relativa (capitalizzazione) della società quotata. Questi indici vengono a volte criticati perché una semplice oscillazione di prezzo può influenzare in modo significativo l'indice, essendo il solo prezzo la forza trainante dell'indice stesso. Ad esempio, se l'azione X sale a 60$, l'indice aumenterà del 10%, anche se le altre due azioni rimangono invariate. Al contrario, se l'azione Z scende a 10$, l'indice diminuirà del 5%, anche se le altre due azioni rimangono invariate. Tuttavia, questi indici hanno anche dei vantaggi. Innanzitutto, sono facili da calcolare e da comprendere, poiché basta sommare i prezzi delle azioni e dividerli per il numero delle azioni. Inoltre, riflettono la percezione del mercato sulle aziende più importanti e prestigiose, che tendono ad avere prezzi più elevati.
- Cosa sono gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato e perché sono importanti? Quali sono i più noti? Quali svantaggi e quali vantaggi presentano? Gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato sono degli indici che misurano la performance di un gruppo di azioni in base al loro valore di mercato, ovvero alla capitalizzazione. La capitalizzazione si ottiene moltiplicando il prezzo di una singola azione per il numero totale di azioni in circolazione. Più alta è la capitalizzazione, più peso ha l'azione nell'indice. Questo significa che le azioni più grandi e più quotate hanno un'influenza maggiore sull'andamento dell'indice rispetto alle azioni più piccole e meno quotate. In altre parole, se le azioni più grandi salgono o scendono, l'indice segue la stessa direzione, mentre se le azioni più piccole salgono o scendono, l'indice ne risente poco o niente. Gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato sono i più diffusi e i più seguiti nel mondo. Alcuni esempi sono lo S&P 500 e il Nasdaq negli Stati Uniti, il FTSE 100 nel Regno Unito, il CAC 40 in Francia, il DAX in Germania e il MIB in Italia. Questi indici sono considerati dei buoni indicatori della salute economica e finanziaria di un paese o di un settore. Tuttavia, gli indici ponderati per la capitalizzazione di mercato hanno anche dei limiti e dei rischi. Il principale è che tendono a essere dominati da poche aziende molto grandi, che possono rendere l'indice poco rappresentativo della realtà e vulnerabile a shock o crisi che colpiscono quelle aziende.
Voglio condividere con voi alcune riflessioni. Nel corso della mia esperienza di trading, ho assistito a molti traders che si lamentavano della sfortuna, della truffa del broker di turno, o del fatto che i mercati fossero ostili e ingannatori nei confronti del trader principiante che aspirava a guadagnare con questa professione. Ma analizzando meglio la situazione, mi sono reso conto che, spesso, questi traders non avevano una conoscenza approfondita del sottostante che stavano tradando, come nel caso di un indice azionario. Per fare un esempio pratico: "risultati trimestrali negativi per il titolo X, l'indice precipita, secondo la logica degli indici ponderati per prezzo di mercato, e il trader impreparato non capisce il motivo..." Ora, io sono il primo sostenitore dell'analisi tecnica a scapito della fondamentale, ma la conoscenza è superiore a entrambe le forme di analisi, ed è per questo che mi spendo da tempo per educare e nella speranza che prima di buttare i vostri soldini acquisite la conoscenza e le competenze per operare sui mercati.
Nel mondo dei mercati finanziari, tutto è interconnesso. Questo significa che ogni argomento che affronto nei miei articoli ha delle implicazioni sugli altri. Un tema centrale è la politica monetaria delle banche centrali e il suo effetto sui tassi d'interesse. Come sapete, il rialzo dei tassi penalizza le aziende, perché aumenta il costo del debito e riduce i profitti e il valore delle azioni. Questo fenomeno è stato ampiamente discusso dai media, sia specializzati che generalisti in questo ultimo anno. Per questo motivo, ho voluto dedicare una breve sezione a questa dinamica, che influisce direttamente sui prezzi dei tre indici che sto relazionando e non solo.
Analizziamo le differenze tra i principali indici azionari americani: il Nasdaq, lo S&P 500 e il Dow Jones. Questi indici riflettono le performance di diversi tipi di aziende: quelle growth, che puntano su una forte crescita futura, ma che sono più rischiose e volatili, e quelle value, che offrono una maggiore stabilità e sicurezza agli investitori. Le aziende growth sono più presenti nel Nasdaq e nello S&P 500, mentre le aziende value sono più rappresentate nel Dow Jones. Per esempio, nel Nasdaq troviamo molte aziende tecnologiche innovative, mentre nel Dow Jones troviamo banche e società industriali consolidate.
La rotazione settoriale è il fenomeno per cui gli investitori spostano il loro capitale da un settore all'altro in base alle condizioni di mercato e alle aspettative economiche. Un fattore chiave che influisce sulla rotazione settoriale è il livello dei tassi d'interesse, che sono determinati dalle politiche monetarie delle banche centrali. In generale, quando i tassi d'interesse sono bassi, gli investitori preferiscono le aziende growth, che possono beneficiare di un accesso al credito più facile e di una maggiore domanda dei consumatori. Quando i tassi d'interesse sono alti, invece, gli investitori si orientano verso le aziende value, che offrono rendimenti più elevati e costanti e che sono meno sensibili alle fluttuazioni del mercato.
Quindi, possiamo osservare che il Nasdaq e lo S&P 500 tendono a salire quando i tassi d'interesse sono bassi, mentre il Dow Jones tende a faticare e viceversa. Questo spiega perché a volte vediamo divergenze tra questi indici, (basti osservare i grafici esposti in presentazione dell'articolo), che riflettono le diverse strategie degli investitori. Tuttavia, è importante ricordare che la rotazione settoriale non è un fenomeno lineare o prevedibile, ma dipende da molti altri fattori, come le aspettative sulle prospettive di crescita delle singole aziende, le valutazioni di mercato, gli eventi geopolitici e le preferenze dei consumatori.
Le azioni growth sono quelle di società che crescono più velocemente del mercato e che offrono la possibilità di guadagnare di più. Tra queste, le azioni tech sono molto popolari, ma anche molto sensibili ai cambiamenti dei tassi d'interesse. Infatti, le società growth si finanziano spesso con i prestiti, contando di poterli ripagare grazie ai loro elevati profitti futuri. Ma se i tassi d'interesse salgono, i prestiti diventano più costosi e meno convenienti. Questo fa calare la domanda di azioni growth e favorisce le azioni value, che sono quelle di società più stabili e meno rischiose, come le blue chip. Queste ultime sono meno soggette alle fluttuazioni dei tassi e offrono una maggiore sicurezza agli investitori.
Le azioni value sono un'opzione interessante per gli investitori che cercano una fonte di reddito costante e una maggiore stabilità nel mercato azionario. Queste azioni appartengono a società mature e consolidate, che operano in settori tradizionali come il finanziario, l'assicurativo e l'immobiliare. Queste società hanno una solida posizione competitiva e una generazione di flussi di cassa prevedibile, che permette loro di distribuire dividendi regolari e consistenti ai loro azionisti. Inoltre, le azioni value tendono a beneficiare di un aumento dei tassi di interesse, che migliora i margini e la redditività delle attività finanziarie. Pertanto, le azioni value offrono un profilo di rischio-ritorno più favorevole rispetto alle azioni growth, che sono più esposte alle fluttuazioni del mercato e alla volatilità dei prezzi.
Con questo articolo, ho voluto offrire un aiuto a chi si avvicina al nostro settore per approfondire le varie opportunità di trading, ma anche una buona occasione di ripasso per chi, invece, ha già esperienza e conosce bene questi principi fondamentali e semplici. Vi auguro buon tutto e vi aspetto al prossimo articolo che pubblicherò.
Le correlazioni nel ForexIl professionista cerca di fare la cosa giusta, piuttosto che focalizzarsi sul guadagno: egli ben sa che il profitto altro non è che la conseguenza di una serie di azioni corrette.
Jesse Livermore.
L'argomento delle correlazioni è molto importante per i traders che operano con l'hedging. Esistono due tipi di correlazioni: intermarket e intramarket. Le correlazioni intermarket si riferiscono alla relazione fra due mercati diversi, come ad esempio una commodity e una valuta. Le correlazioni intramarket si riferiscono alla relazione fra due asset dello stesso mercato, come ad esempio due coppie di valute.
L'esposizione che vi presento è il risultato dell'analisi di Saverio Berlinzani, un noto trader e consulente finanziario nel mercato valutario. Saverio Berlinzani ha elaborato queste correlazioni tra coppie di valute basandosi sulla sua esperienza di market maker in banca. Queste correlazioni possono essere utili per proteggere il proprio capitale in caso di operazioni sfavorevoli, a condizione che siano eseguite correttamente. La correlazione nel forex è uno strumento utile anche per gestire il rischio e diversificare il portafoglio.
La correlazione classica nel forex si basa sull'idea che il dollaro americano abbia un'influenza dominante sulle altre valute e che quindi se si apprezza rispetto all'euro, dovrebbe fare lo stesso rispetto alle altre. Questo tipo di correlazione è prevalente nella maggior parte delle fasi del ciclo economico, tranne che nelle fasi estreme di euforia o di crisi, dove si verifica la correlazione atipica . La correlazione specifica , invece, dipende da fattori esterni al mercato, come eventi geopolitici o shock di domanda e offerta, e può manifestarsi in qualsiasi momento.
Il ciclo economico è l'alternanza di fasi di crescita e di calo dell'attività economica. Le quattro fasi principali del ciclo economico sono: espansione, recessione, depressione e ripresa. Vediamo cosa significano e come si manifestano.
L'espansione è la fase in cui il PIL reale aumenta rapidamente, la disoccupazione diminuisce e i prezzi tendono a salire. Questa fase è favorita da una domanda elevata di beni e servizi, da una maggiore disponibilità di credito e da una fiducia ottimista degli agenti economici. L'espansione può portare a un surriscaldamento dell'economia, con un'inflazione eccessiva e un indebitamento insostenibile.
La recessione è la fase in cui il PIL reale diminuisce per almeno due trimestri consecutivi, la disoccupazione aumenta e i prezzi si stabilizzano o diminuiscono. Questa fase è causata da una contrazione della domanda, da una restrizione del credito e da una perdita di fiducia degli agenti economici. La recessione può sfociare in una crisi finanziaria, con il fallimento di imprese e banche dovuta anche all'intervento delle banche centrali in ragion del fatto che aumentano i tassi d'interesse per diminuire l'inflazione.
La depressione è la fase in cui il PIL reale ristagna o continua a diminuire, la disoccupazione si mantiene a livelli elevati e i prezzi scendono ulteriormente. Questa fase è caratterizzata da una domanda insufficiente, da una scarsità di credito e da una fiducia pessimista degli agenti economici. La depressione può durare a lungo e richiedere nuovamente l'intervento delle banche centrali per stimolare l'economia.
La ripresa è la fase in cui il PIL reale inizia nuovamente a crescere, la disoccupazione inizia a diminuire e i prezzi iniziano a salire. Questa fase è sostenuta da una ripresa della domanda, da una maggiore offerta di credito e da una fiducia crescente degli agenti economici. La ripresa può essere accelerata da politiche monetarie espansive e da politiche fiscali anticicliche.
Un esempio di ciclo economico si può osservare nella situazione attuale, ove vi è stato il surriscaldamento dei prezzi, soprattutto a livello energetico, causati anche in parte dal conflitto fra Russia ed Ucraina, quindi con le banche centrali che stanno aumentando i tassi d'interesse per raffreddare l'economia e conseguentemente i prezzi, con l'obbiettivo di riportare l'inflazione su livelli accettabili.
La teoria di Berlinzani si basa sull'analisi delle correlazioni tra le valute in base al ciclo economico e alle condizioni di mercato. Secondo questa teoria, le correlazioni possono essere classificate in tre tipi: classiche, atipiche e specifiche . Le correlazioni classiche sono quelle che si verificano quando il ciclo economico si espande o rallenta in modo omogeneo tra le diverse aree geografiche. Le correlazioni atipiche sono quelle che si verificano quando il ciclo economico è in euforia o in depressione, e quindi le valute reagiscono in modo diverso alle stesse variabili macroeconomiche. Le correlazioni specifiche sono quelle che si verificano per effetti esterni alle normali dinamiche del ciclo economico, come ad esempio shock geopolitici, crisi finanziarie o eventi eccezionali. Queste ultime possono sovrapporsi alle altre due, creando delle situazioni complesse e imprevedibili per il trader. La teoria di Berlinzani propone delle tecniche di trading basate sull'identificazione e sull'utilizzo delle correlazioni tra le valute, con l'obiettivo di massimizzare i profitti e ridurre i rischi.
L'analisi della correlazione tra EURUSD e GBPUSD mostra che queste due coppie di valute tendono a muoversi nella stessa direzione, perché entrambe hanno il dollaro americano come valuta di riferimento. Il dollaro è la valuta incerta, perché il suo valore dipende dalle fluttuazioni del mercato trovandosi al denominatore, mentre l'euro e la sterlina sono le valute certe, perché il loro valore è fisso per unità e si trovano al numeratore. La correlazione tra EURUSD e GBPUSD è diretta, ma non perfetta, perché ci sono altri fattori che influenzano il comportamento delle due coppie di valute, come le condizioni economiche e politiche delle rispettive aree geografiche. Un esempio è la Brexit, se si analizza quel periodo si nota la perdita della correlazione fra le due coppie.
I cambi originali sono quelli che si basano sul valore del dollaro rispetto alle altre valute. Tra questi, ci sono alcune coppie di valute che sono influenzate dalle materie prime, come AUDUSD, NZDUSD e USDCAD. Queste sono le valute di paesi che esportano prodotti come petrolio, oro e agricoltura. Le coppie di valute più importanti sono chiamate majors.
Le coppie di valute che hanno il dollaro al numeratore hanno una correlazione diretta tra loro, cioè si muovono nella stessa direzione. Al contrario, le coppie di valute che hanno il dollaro al denominatore hanno una correlazione inversa tra loro, cioè si muovono in direzioni opposte. Questo dipende dal fatto che il dollaro è la valuta di riferimento nel mercato dei cambi.
Questo concetto è utile per capire le dinamiche del mercato e per gestire il rischio di esposizione al dollaro. Se si opera su più coppie di valute, bisogna tenere conto della loro correlazione per evitare di sovrapporre posizioni simili o contrarie.
Un altro aspetto delle correlazioni riguarda le coppie valutarie generate da due coppie originali contro il dollaro. Per esempio, se abbiamo EUR/USD e GBP/USD, possiamo ottenere il cross EUR/GBP. Questo è un errore comune tra i principianti, che usano i termini coppie e cross in modo intercambiabile, senza considerare la differenza. I cross sono derivati dalle valute originali, che sono sempre in rapporto al dollaro. Il cross non avrà mai il dollaro sia come numeratore che come denominatore. Il cross, inoltre, è un demoltiplicatore di volatilità significa che quando il mercato è volatile, tende ad avere una variazione minore rispetto alle altre valute. Questo può essere vantaggioso per gli investitori che vogliono ridurre il rischio di perdite dovute a forti oscillazioni dei prezzi.
Adesso come calcoliamo l'andamento del cross EURGBP rispetto ai due cambi originali?
EURGBP è il risultato matematico del comportamento dei due cambi originali che lo hanno creato.
EURUSD sale 1% e GBPUSD scende 2% avremo: +1% - (-2%) = EURGBP +3%
EURUSD sale 1% e GBPUSD sale 2% avremo: +1% - (+2%) = EURGBP +1%
In breve il risultato di un cross è sempre dato dalla differenza dei due cambi originali che lo generano. Questo esempio l'ho applicato a questo tris di valute ma è applicabile su tutte le coppie originali, finché il ragionamento verte sulle correlazioni classiche ed atipiche. Un evento esterno che colpisce l'andamento di un unica e sola valuta, (quindi parliamo di una correlazione specifica), esula tutto il ragionamento espresso.
La correlazione inversa tra due coppie di valute indica che esse si muovono in direzioni opposte. Per calcolare l'andamento del cross, si deve:
EURUSD +1% USDJPY -2% quindi +2% + (-2%) = EURJPY -1% ancora nel caso non fosse classica
EURUSD +1% USDJPY +2% quindi +1% + (+2%) = EURJPY +3%.
In generale se osservate i due cambi originali saprete come si muove il cross, viceversa se guardate il cross saprete come si stanno muovendo i due cambi originali.
Come ho già annunciato sul sito, voglio condividere con voi le diverse sfaccettature del trading, senza nascondere nulla. Per esempio, anche se parlo spesso di analisi fondamentale e di hedging, non li uso nel mio trading plan, perché seguo una disciplina rigorosa e perché ho le mie convinzioni personali. Tuttavia, ritengo che sia mio dovere farvi conoscere questa disciplina a 360 gradi.
Gold e Silver, curiosità importanti."Le materie prime hanno influenzato l'intera storia umana, hanno causato guerre, portato la pace, stimolato spedizioni in terre sconosciute, dato vita a incredibili operazioni di spionaggio, stabilito nuovi equilibri fra paesi e uomini".
Antonio Giraudo.
Chiunque, io per primo, rileggendo articoli che liquido per scontati, scopro che molte volte c'è sempre qualcosa che ancora devo apprendere. Ma il lavoro svolto, è in particolar modo indirizzato a chi approccia il mondo finanziario-economico ed il trading on line, offrendo una didattica semplice nel linguaggio e facile da comprendere per approcciare l'operatività.
Premessa dovuta per consigliare, al compimento dei primi passi, di iniziare studiando pochi, pochissimi strumenti finanziari per comprenderne a fondo tutti gli aspetti. Troppi asset assieme non permettono, o quantomeno confondono, l'apprensione dello strumento. Questo non vuol dire evadere il tanto lavoro che viene richiesto per poter trarre profitto da questa disciplina. Quando iniziai non vi era tutto il materiale che oggi si reperisce in rete, studiai libri, (non ricordo quanti), rimasi sveglio giorno e notte per osservare il minimo movimento dei prezzi nei grafici e comprenderne le motivazioni, osservarne i modelli che si ripetevano con sistematicità. Voglio dire che scegliendo uno o due asset e approfondendoli, non si rischia di perdere il focus principale. Nulla vieta, a seguire, di aggiungere ed acquisire la conoscenza di nuovi strumenti.
Oro e Argento sono due metalli preziosi, correlati fra loro, ma se dovessimo trovare una differenza in campo analitico fondamentale potremmo definire l'argento più industriale dell'oro. Di conseguenza si evince che l'argento risponde bene sia visto come bene rifugio che come materia prima industriale. Per far comprendere quanto l'argento possa essere legato anche ad un analisi di carattere fondamentale basti vedere la discesa avuta l'11 maggio 2023, all'uscita di trimestrali sotto le attese, di aziende che ne fanno domanda.
L'argento rispetto all'oro è un mercato tendenzialmente più volatile e bisogna sapere che è 4 volte più piccolo per dimensione, (sappiamo quanto è preziosa la volatilità per tutti i colleghi traders). In qualsiasi caso sono due metalli molto legati al fattore domanda/offerta. L'argento viene utilizzato in una miriade inimmaginabile di campi: vi sono i vettori spaziali che lo utilizzano in maniera importante, le autovetture ne posseggono buona quantità, se poi consideriamo le automobili elettriche ancor più; viene utilizzato nella depurazione dell'acqua, negli specchi, all'interno dei pannelli fotovoltaici, nell'elettronica, in campo odontotecnico, l'argento viene utilizzato quasi dappertutto. Qual è la differenza rispetto all'oro? L'Argento viene recuperato in minima parte, mentre l'oro come ben si può immaginare ha un recupero importante. Basti pensare che a parte qualche tonnellata affondata assieme ai galeoni spagnoli, la quasi totalità dell'oro estratto è a tutt'oggi fruibile.
Guardiamo cosa influenza sensibilmente questi due metalli.
- Non credo di dover spendere molte parole sui tassi d'interesse, è materia dei giorni nostri. Stiamo osservando come l'aumentare dei tassi da parte delle banche centrali per combattere l'inflazione stia influenzando gli interi mercati azionari, obbligazionari, delle valute e non fanno sicuramente eccezione i mercati delle commodities.
- Molto importante domanda e offerta, una forte domanda fa lievitare il prezzo mentre scarsa domanda lo abbassa. Stesso discorso per l'offerta, se vi è gran quantità di prodotto il prezzo è basso, se il prodotto scarseggia, se la produzione è bassa, il prezzo aumenta.
- L'avversione al rischio è facilmente spiegabile con l'apprezzamento dell'oro quando vediamo mercati molto nervosi, ancor più se vi sono motivazioni geopolitiche. L'oro è la materia prima per eccellenza che negli anni si è sempre continuata ad apprezzare, di conseguenza quando gli investitori non vogliono rischiare, acquistano oro. Lo S&P 500 possiamo affermare che è il benchmark per eccellenza dell'azionario, (riskon), se sale, per le dinamiche spiegate in precedenza, scende l'oro, se scende, viceversa, sale l'oro (riskoff). Non dimentichiamo che è strettamente correlato inversamente anche al Dollaro americano; l'oro si paga in dollari, un dollaro debole rafforza l'oro, un dollaro forte indebolisce l'oro.
- I prezzi energetici non credo si prestino a particolari domande. E' normale che se aumenta il prezzo del petrolio, del gas, del carbone, necessari all'estrazione, il trasporto e la lavorazione dei metalli preziosi, di conseguenza viene impattato il costo della materia prima.
- Quello che magari bisogna approfondire un po' è la stagionalità, mentre con altre commodities ha un impatto diretto, con i metalli è soprattutto legata al precedente fattore elencato, ovvero i prezzi energetici, per la stessa ragione che se aumenta il gas impatta oro e argento. Esempio: il gas vive di costi in base alla stagionalità. In estate vi è poca domanda che cresce d'inverno. Come si evince è tutto collegato; ma tutto estremamente importante al fine di fare le proprie valutazioni operative.
Se si vuole fare del trading la propria professione, (io affermo sempre, un aiuto al vostro stipendio mensile sicuro, o ancora, una forma d'investimento alternativo), tutte questi meccanismi di mercato bisogna farli propri.
Il Dollaro americano, valuta di riferimento.Apro l'articolo affermando: " Il Dollaro Americano non è una valuta, è la valuta".
Il Dollaro Americano è la valuta di riferimento negli scambi mondiali nell'87% dei casi circa, anche se lo Yuan inizia ad avanzare e la stessa Cina ambisce a prendere il controllo mondiale, gli stessi analisti ed altre figure del settore finanziario si chiedono se e fino a quando questa egemonia possa durare. Per onesta dovuta a chi legge, bisogna moderare questi rumors.
Se è vero che a livello economico la Cina è il player che concorre agli gli Stati Uniti, quindi in disputa per la leadership, a livello di riserve globali lo Yuan, a tutt'ora, ha ancora numeri più che modesti, un vero e proprio ruolo marginale non solo come riserva di valore, ma anche come moneta di scambio. Inoltre lo Yuan, per poter realmente ambire al ruolo ricoperto oggi dal Dollaro, dovrebbe abbandonare il suo meccanismo di tasso di cambio, posso dire "artificialmente manipolato".
Il dollaro ha ancora uno status di egemonia, a seguire si trova l'Euro.
Parlando di Dollaro, non parlo solo di una moneta, (nel forex le coppie originarie sono contro Dollaro), ricordo che il Dollaro è la valuta di scambio per eccellenza delle materie prime; ma anche la valuta di riferimento per il più grande mercato azionario, quello degli Stati Uniti, inoltre utilizzato come riserva di valore, ecco perché inserisco un articolo dedicato esclusivamente al tema, il trader non può esimersi dal conoscere quanto concerne il Dollaro.
Riassumendo credo nessuno possa obbiettare che il Dollaro oggettivamente non abbia insidia alcuna da parte delle altre valute.
Snocciolati i dati sopra bisogna capire da dove proviene la supremazia del dollaro, ovviamente dagli Stati Uniti intesi come emittente della valuta. I punti di forza sono le dimensioni della sua economia, anche se ultimamente si è ridotta, detiene pur sempre un 25% circa del PIL globale. Poi vi sono i mercati americani che sono i più liquidi, l'azionario e l'obbligazionario sono i più grandi del globo, poi vi sarebbe la credibilità delle istituzioni, ho coniugato il condizionale perché proprio in questi giorni qualche appunto si potrebbe anche redigere ed, infine, la potenza militare statunitense. Annoto che oggi vi è un modo diverso di affrontare le dispute, grazie a Dio, intendo le sanzioni economiche che eludono interventi bellici.
Sulla scia della guerra Russo-Ucraina si vede, appunto, l'avvento delle sanzioni, (ad oggi), hanno evitato un conflitto di dimensioni globali, tentando di punire chi, ha invaso uno stato indipendente. Su questo argomento metto il punto, il mio compito è informare, ma non mi addentro in discorsi che potrebbero sfociare nel politichese e dare adito a dibattiti nei quali non desidero addentrarmi. La mia passione è il trading, ma in generale l'economia e la finanza, quindi devo analizzare per poter operare ma lungi da me le polemiche.
Aggiungo, (a volte dimentico le cose che ritengo banali), sempre per rimanere ad oggi, che il Dollaro, alla pari dell'oro, è una valuta rifugio nei tempi "difficili", è sotto gli occhi di tutti l'apprezzamento del dollaro contro tutte altre valute, anche se, ultimamente, vi è stato qualche rimbalzo di prezzo.
Riprendendo il discorso della guerra Russo-Ucraina ribadendo che analizzo per scopi didattico-operativi e non esprimo opinioni; riconnettendolo al ruolo della Cina che ambisce a scalzare gli Stati Uniti come emittente del Dollaro come valuta di riferimento globale, bisogna prestare attenzione. E vero che i numeri sopra descritti non lasciano alcun dubbio sul fatto che il Dollaro sia egemone, ma vi sono diversi fattori, che iniziano a far scricchiolare le basi di questa tesi.
Questi giorni ho avuto modo di notare la difficoltà degli USA nel rendersi credibili, (sia le istituzioni che la FED), notare quanto accaduto con il debito ed il piano da approvare per mantenere i propri obblighi finanziari verso gli investitori in titoli di stato USA scongiurando il default. Il PIL cinese si prevede che nel 2030 diventi superiore a quello statunitense, infine, non di poco conto, la guerra Russa contro l'Ucraina che ha fortemente rinsaldato l'asse Russo-Cinese sotto tutti i punti di vista, economico, politico, etc. Insomma un quadro da monitorare attentamente.
La domanda finale è: "Qual è l'asset liquido, disponibile in grandi quantità, ma soprattutto, sostenuto da un emittente con un solido sistema finanziario"? Che ci possa piacere o non piacere ancora oggi queste son le caratteristiche che troviamo nel Dollaro Americano. L'Euro avrebbe potuto ambire, i grafici dimostrano in tutte le analisi che il Dollaro è seguito dall'Euro, ma anche la valuta Europea deficita di alcuni particolari rilevanti che denunciai sin dalla nascita e non ancora risolti. Intendo politiche fiscali differenti da paese a paese, non esiste una governance univoca. Senza dilungarmi, mancano molte delle caratteristiche elencate ad inizio articolo alle altre valute che rendono il Dollaro e gli USA ancora un "impero".
Chiudo l'articolo riprendendo un'affermazione di inizio pagina. Il trader non può non conoscere queste dinamiche perché fondamentalmente ci troveremo nelle condizioni di tradare un azione denominata in dollari, tradare lo stesso indice o un indice americano coinvolto dalla valuta, o, ancora tradare le coppie di valute e, ricordo, l'USD lo si ritrova in tutti i cambi originali, (da non confondere con i cross, (come molti erroneamente fanno), proprio in ragione del fatto che i mercati, per quanto detto sopra, sono dollaro-centrici:
- EURUSD
- USDJPY
- GBPUSD
- USDCHF
- AUDUSD
- USDCAD
- NZDUSD
Uno strumento utile, definisco un faro guida, per tradare il Dollaro è proprio il suo indice, DXY. Aumenta all'aumentare del valore del Dollaro rispetto alle altre valute e viceversa. Ricordo che vi sono i future sul DXY, quindi è possibile tradare lo strumento. Utile sapere che il DXY è calcolato dal:
- 57.6% EUR
- 13.6% JPY
- 11.9% GBP
- 9.1% CAD
- 4.2% SEK
- 3.6% CHF
si può evincere che è quasi la lettura della coppia EURUSD ma con correlazione inversa, purtroppo qui non riesco o non so postare ulteriori immagini, sul blog che ho creato da pochi giorni, in costruzione, vi è sia il prospetto delle riserve bancarie sopracitato, sia le immagini dei grafici con la perfetta correlazione inversa, se interessati troverete il link a fondo pagina. è ovvio che analizzare questo indice è di grande utilità su tutte le coppie originali.
Il petrolio, conoscere il sottostante per operare correttamente. «I mercati sono mossi da impulsi causali non casuali».
William D. Gann
Annoto in queste pagine un documento che riassume uno dei tanti webinar che ho seguito, generalmente non tengo traccia di tutti i corsi, webinar o letture. Devo essere colpito positivamente, attratto dall'argomento, quindi quanto annoto è ovviamente soggettivo. Debbo anche affermare che non tutto rientra nelle mie convinzioni teoriche e operative sul trading, ma è anche vero che paragono un trader che ambisce a ritenersi tale alla stregua di un hacker. Mi spiego per non essere frainteso, voglio semplicemente dire che come l'hacker ha una visione del mondo a 360° e raccoglie quante più informazioni possibili, altrettanto dovrebbe essere patrimonio di un trader per avere, in seguito, gli strumenti necessari all'operatività.
Il Petrolio come in generale le materie prime, hanno sempre avuto un andamento molto ciclico, questo ha permesso nel tempo di offrire un elevato grado di prevedibilità dello strumento, ma da diversi mesi è divenuto difficile fare trading su quest'asset, vuoi dovuto prima alla situazione pandemica, poi alla guerra fra Russia e Ucraina, l'attuale situazione inflattiva, l'avvento dell'economia sostenibile e non per ultimo la riunione dell'Opec con la decisione del taglio alla produzione di barili.
Fra i tanti argomenti non si può non citare il compimento nel 2023 del quarantesimo compleanno di contrattazione del WTI (West Texas Intermediate), il black gold delle commodities, (l'oro nero). Ricordo che il WTI non è altro che il petrolio americano, conosciuto anche come light crude oil. Il contratto nacque nel 1983 lanciato dall'allora NIMEX.
Oggi a distanza di 40 anni, quando, per chi ricorda, la maggior parte di petrolio veniva importata dal medio oriente, (ricordo che nei miei anni d'istruzione scolastica studiai un intero libro sull'OPEC, copertina a sfondo grigio e caratteri neri maiuscoli con la scritta OPEC al centro), dicevo oggi il maggior produttore a livello mondiale sono proprio divenuti gli Stati Uniti. Diverse le dinamiche che hanno innescato questo processo. Anni '70 chi non ricorda l'austerity, (in Italia si viaggiava con targhe alterne), poi la scoperta tecnologica dello "shale oil" e l'esportazione di petrolio degli Stati Uniti negli anni recenti ci portano fino ai giorni d'oggi con una produzione statunitense che supera i 12 milioni di barili giornalieri.
La particolarità che ha rivoluzionato il modello di trading sul petrolio è stato il permesso all'esportazione del WTI che oggi vanta circa 4 milioni di barili giornalieri. Questo ha permesso di calmierare i mercati. Oggi, ovviamente, gli Stati Uniti vorrebbero un quotazione del petrolio bassa, per ovvi motivi inflattivi, (ricordo che un prezzo degli energetici in salita crea inflazione), non a caso hanno venduto parte delle loro scorte strategiche per calmierare il prezzo proprio riallacciandomi anche al concetto espresso sopra.
I due asset che si trovano su la quasi totalità delle piattaforme e sono il Brent scambiato a Londra, viene estratto dal sottosuolo del mare del nord al largo della Scozia per la sua natura dolce adatto alla raffinazione di benzina; più facile da trasportare in luoghi distanti quindi con minori costi. Poi il WTI scambiato a New York ed estratto nei giacimenti degli Stati Uniti ancora più dolce e leggero del Brent ma a differenza del Brent più difficile nel trasporto elevandone i costi. Questi sono i più graditi alle raffinerie per la lavorazione essendo scarsamente densi e con bassi contenuti di solfuro. Poi vi è l'Urals, il petrolio russo, molto pesante che vorrebbe far concorrenza all'americano, ma proprio per le sue caratteristiche non gradito dalle raffinerie in un ottica di costi per la raffinazione. Più complesso il processo, costi di manutenzione degli impianti elevati etc.
Non solo, la Russia si è trovata nella situazione di dover sopportare le sanzioni europee, territorio nel quale esportava. Non essendo comunque un, "piccolo stato sprovveduto", ha rafforzato la vendita in Cina e India, stati vicini; senza entrare nella politica ma semplicemente costruendo un analisi che è il mio compito, annoto un paradosso. L'India lo raffina dopodiché lo invia in forma di derivati in Europa, quindi la Russia in un certo modo ha aggirato le sanzioni, la stessa India che non acquistava dalla Russia ma dall'Iraq e dall'Arabia Saudita in seguito a fronte dei forti sconti del petrolio Russo da parte di Vladimir Putin, (ai minimi storici), a dirottato i suoi acquisti. Concludendo l'analisi, con l'ultimo taglio di produzione dei barili giornalieri da parte dell'OPEC, potrebbe avvenire che l'India incrementi ulteriormente la domanda di Urals russo, arricchendo ulteriormente la Russia con buona pace di tutti.
Per contro, Stati Uniti, Europa, che stanno inasprendo i tassi di interesse, rispettivamente con FED e BCE, per combattere l'inflazione persistente, si potrebbero trovare in un cosiddetto, "cul de sac", in quanto il taglio alla produzione dell'OPEC potrebbe portare ad un notevole aumento sui costi energetici alimentando l'inflazione stessa per altro abbastanza resiliente ai tassi in atto.
Chiunque opera in questo asset non può eludere questa serie di informazioni di cui sopra. Non bisogna improvvisarsi, le informazioni in campo energetico, ma direi, in generale, delle commodities, sono veramente tante. Basti pensare i soldi ed il tempo che investì Gann nella ricerca e studio di informazioni. Altresì, per una serie di caratteristiche, che magari in un articolo futuro posterò, riteneva le commodities l'asset più "giusto" nel quale operare.
Poi vi sono dati macro altrettanto importanti:
Le rilevanti relazioni sul greggio si leggono nel rapporto settimanale sulle scorte API il martedì attorno alle 22.30 e le scorte energetiche dell'EIA il mercoledì attorno alle 16.30. Tendenzialmente all'uscita dei dati si osserva un'accelerazione della volatilità, tanto come accade, per fare un esempio sulle valute all'uscita dei NFP.
Programmare un colore dinamico all'interno di uno scriptBenvenuto a questo nuovo tutorial che aiuta trader e investitori a comprendere al meglio il potente linguaggio di programmazione Pine Script v5.
In questo tutorial programmeremo insieme una variabile input di tipo color all'interno del nostro indicatore.
input.color()
IMPORTANTE: il codice utilizzato in questo tutorial è stato creato puramente a scopo didattico.
Il nostro indicatore è un indicatore semplice che riporta a grafico i dati close dell'asset di riferimento in maniera ponderata. Il dato che verrà visualizzato è la somma di close + il 20%. L'obbiettivo dell'indicatore è di offrire uno strumento completamente dinamico, in grado di variare i parametri dall'interfaccia utente e aggiornarsi automaticamente.
Qui di seguito trovi il codice completo per questo tutorial.
//@version=5
indicator("Input Tutorial Pt.1 - Color", overlay = false)
color_indicator = input.color(defval = color.red, title = "Color")
data = close + (close * 0.20)
plot(close, color = color_indicator, linewidth = 1)
Come si evince dal codice, per creare una variabile dinamica e gestire il colore del nostro indicatore descriviamo una nuova variabile chiamata:
color_indicator
All'interno della variabile passeremo l'oggetto che ci permette di gestire il colore tramite interfaccia utente popolando l'oggetto:
input.color()
Il primo valore che passeremo sarà:
defval=
che si riferisce al valore di default, il valore che il nostro indicatore utilizzerà quando sarà lanciato a grafico.
Come valore di default passeremo:
color.red
Successivamente daremo un titolo alla nostra funzione che ora sarà automaticamente riportata all'interno dell'interfaccia utente con:
title='Color'
PS: Ricorda che tutti i valori di title dovranno essere ti tipo string e inclusi all'interno delle virgolette (' ').
Ecco come apparirà l'interfaccia utente.
Ora puoi modificare il colore del tuo indicatore con un solo click e automaticamente l'indicatore aggiornerà il colore.
Puoi trovare la guida completa e ufficiale di Trading View su come gestire i colori all'interno di uno script, seguendo il link: www.tradingview.com
Tipologie di alert su TradingView ⏰Ciao a tutti! 👋
Gli alert hanno un potenziale pazzesco quando si parla di gestione del proprio trading.
Purtroppo però, nonostante questo, restano poco utilizzati, perché spesso non se ne capisce a fondo il funzionamento, il quale può sembrare un po’ macchinoso, soprattutto all’inizio.
Gli alert possono trasformare l'esperienza di trading da un’iniziale costante ricerca di occasioni (con l’ansia di perdersi sempre qualcosa), in uno stato di relax e paziente attesa che le proprie condizioni (pre-approvate) si inneschino per poi semplicemente agire.
In breve, gli alert possono renderti molto più preparato.
In questo post, esamineremo i due distinti tipi di alert disponibili sulla nostra piattaforma.
Al momento infatti ci sono principalmente due tipologie di alert:
- Alert di prezzo
- Alert tecnici
Ora, potresti chiederti quale sia la distinzione tra alert di prezzo e alert tecnici. Cosa distingue questi due? Immergiamoci nelle loro specifiche per ottenere una migliore comprensione delle loro caratteristiche e vantaggi.
Alert di prezzo
Un alert è considerato di prezzo quando sono soddisfatte le seguenti due condizioni:
1) Nell’alert viene utilizzato solo un simbolo (per qualsiasi tipo di grafico: barre, Renko, PnF, ecc.) e un valore di prezzo.
2) Una delle seguenti viene selezionata come condizione di attivazione:
- Incrocio
- Incrocio al rialzo/ribasso
- Maggiore/Minore di
Ad esempio, il seguente alert su un grafico a candele sarebbe considerato un alert di prezzo:
Alert tecnici
Un alert è considerato tecnico se si verifica una delle seguenti condizioni:
1) L’alert utilizza un secondo simbolo aggiunto al grafico, un indicatore, un disegno o una strategia.
2) Una delle seguenti viene selezionata come condizione di attivazione:
- Entrata/Uscita dal canale
- Dentro/Fuori dal canale
- Variazione a rialzo/ribasso
- % variazione al rialzo/ribasso
Ad esempio, il seguente alert verrà considerato tecnico poiché la condizione di attivazione è impostata su "% variazione al rialzo".
Speriamo che questo post ti abbia fornito una comprensione più chiara dei diversi tipi di alert disponibili su TradingView. Tuttavia, se hai bisogno di ulteriore assistenza per impostare o gestire i tuoi alert, ti consigliamo di visitare il nostro Centro di supporto .
Grazie per la lettura letto, speriamo che sia stato utile.
Alla prossima. 🙂
– Team TradingView
Sentiti libero di spiarci su Instagram e Twitter per contenuti più fantastici! 💘
Come Seguire Le Notizie Economiche Come Un Pro 🗞️Come membro di TradingView, hai accesso a più di 100 fornitori di notizie, e questi, in maniera eccellente, coprono ogni asset class. Imparare a gestire le notizie di mercato è un importante vantaggio informativo che richiede tempo e pratica, ma quando padroneggerai questa conoscenza, potrai rimanere sempre informato sulle ultime storie sui tuoi simboli preferiti ed essere al corrente di ciò di cui parlano i trader.
In questa idea, vogliamo condividere alcuni suggerimenti per gestire il tuo flusso di notizie. 🗞️🎯
Prima di iniziare, ricordiamo a tutti come abbiamo recentemente migliorato le nostre notizie, dando ai nostri membri l'accesso a una delle principali organizzazioni di notizie al mondo: Dow Jones Newswire, tra cui Wall Street Journal, Marketwatch, Barron's, Dow Jones Commodity Trader e altro ancora.
Dove trovare le notizie su TradingView 📰
Per iniziare con le notizie, assicurati innanzitutto di aver effettuato l'accesso al tuo account. Una volta effettuato l'accesso, ci sono diversi modi per accedere alle notizie. Diamo un'occhiata a ciascun metodo.
- Le pagine dei simboli hanno sezioni di notizie dedicate che trattano quel simbolo in modo molto dettagliato. Ad esempio, ecco tutte le storie importanti su Apple ed ecco le ultime notizie su Tesla . Vai a qualsiasi pagina di simboli di tua scelta, fai clic su Notizie e inizia a leggere.
- Dai un'occhiata alla nostra pagina del flusso di notizie globale che riunisce tutte le nostre fonti in un unico posto. Una volta lì, filtra in base alla classe di asset che preferisci.
- La nostra pagina di notizie aziendali riunisce acquisti e vendite di informazioni privilegiate, comunicati stampa aziendali e documenti finanziari ufficiali in un'unica pagina. In qualità di trader o investitore azionario, questa pagina ti terrà aggiornato sugli eventi chiave che accadono nel mondo aziendale.
Come trovare le notizie sul grafico 📈
È inoltre possibile accedere alle notizie direttamente dal grafico. Come tutti sanno, le ultime notizie possono avere un impatto sui mercati in vari modi. Apri il grafico e guarda prezzo, volume e notizie tutto in una volta. Questa è un'efficace combinazione di strumenti che combina i titoli più importanti con l'attività di trading reale. Ecco come iniziare:
- Apri la tua watchlist, seleziona un simbolo, quindi cerca il titolo delle ultime notizie come mostrato nell'immagine qui sotto. Fai clic sul titolo per aprire un feed di notizie dedicato per quel simbolo. E proprio così avrai le notizie sui mercati e il grafico aperto in una volta:
- Un altro modo per aggiungere notizie al grafico è aprire il menu Impostazioni, fare clic su Eventi, quindi selezionare la casella "Ultime notizie". Questa casella mostrerà le ultime notizie di mercato direttamente sul grafico che hai aperto. Segui le istruzioni mostrate nell'immagine qui sotto per iniziare.
Approfondisci con notizie specifiche per le tue esigenze 🌐
A seconda del tuo stile di trading o della classe di attività desiderata, ci sono ulteriori risorse di notizie da sfruttare. Controlla l'elenco qui sotto per ulteriori pagine in cui è possibile trovare notizie di mercato:
- Notizie sul mercato obbligazionario
- Notizie sul mercato futures
- Notizie sul mercato globale
Leggi le notizie da ovunque con la nostra app 📱
L'app mobile ufficiale di TradingView per iOS e Android può essere scaricata gratuitamente e le notizie di mercato sono disponibili per tutti i membri. Una volta scaricata, puoi seguire le notizie del mercato globale o le notizie sui tuoi simboli preferiti. L'app ti consente di ordinarle in ordine di importanza, rispetto alla classe di attività e all'economia mondiale.
Se ancora non hai la nostra app, scaricala qui !
Grazie per aver letto quest’idea!
Speriamo che questo post ti aiuti a diventare un maestro del mercato per seguire le ultime notizie. Fateci sapere se avete domande o commenti.
5 consigli per la gestione delle operazioni in perditaLe operazioni perdenti possono capitare. Fanno parte del percorso. Non esiste un trader o un investitore che vince sempre. Tutti gli investitori o trader famosi che conosci hanno perso molte volte nella loro carriera. È perfettamente normale. Lo sapevi che il famoso gestore di hedge fund Ray Dalio ha perso tutto a 30 anni? È andato in bancarotta. Ha dovuto ricominciare da zero.
In questo post ci occuperemo di cosa significhi realmente subire delle perdite e di come affrontarle.
Prima di iniziare, è bene sottolineare un'ovvietà:
- Fai attenzione alle persone che affermano di non subire perdite.
- Evita le persone che sbandierano percentuali di successo nei trade semplicemente impossibili da raggiungere.
- Le operazioni perdenti capitano a tutti! Non sei solo.
Parliamo ora di cosa rappresentano i trade negativi e di 5 consigli per gestirli:
Numero 1: Un'operazione in perdita è cosa diversa da un'operazione sbagliata
I trader più esperti sono ben consapevoli del rischio che corrono prima di effettuare un'operazione. Ogni trade perdente è una piccola componente di un processo più ampio che si riferisce a un sistema, un piano o una strategia che è stata accuratamente testata e studiata. Per i trader esperti, un'operazione in perdita è un evento calcolato. Hanno definito il loro rischio, la dimensione della posizione, lo stop loss e l'obiettivo di profitto.🎯
Un trade sbagliato è qualcosa di molto diverso. In questo caso, si tratta di un'operazione che implica che qualcuno abbia rischiato il proprio denaro senza un piano o un metodo. Un cattivo trade è sconsiderato e avventato. Questo accade spesso ai nuovi investitori o ai trader che non hanno ancora compreso il tempo, lo studio e la ricerca necessari per elaborare un piano solido. Non dimenticare la differenza tra un'operazione calcolata e perdente e un'operazione sbagliata senza un piano o un processo.
Consigli di TradingView: ci sono diversi modi per cominciare ad usare un piano, un sistema o un metodo preciso. Il paper trading, il backtesting e/o la collaborazione con trader esperti che forniscono preziosi feedback sono tutti approcci utili. Non rischiare il tuo denaro senza prima aver fatto le dovute ricerche.
Numero 2: ogni perdita fornisce dati per migliorarsi
Come abbiamo detto più volte, le operazioni perdenti capitano a tutti. Ricorda che ognuna è sempre ricca di informazioni e dati utili a migliorarsi. Si può imparare molto dall'analisi dei trade perdenti.🔍
Alla fine di ogni giornata, settimana o mese di trading, i trader esperti analizzano in dettaglio le operazioni perdenti. Quali sono i pattern che si manifestano? Cosa hanno in comune? Perché si sono verificati? Grazie a queste informazioni, un trader o un investitore può modificare la propria strategia in base a ciò che ha scoperto.
Numero 3: non lasciare che le operazioni in perdita abbiano un impatto sulla tua salute
La tua salute mentale e fisica è importante quanto la tua salute finanziaria. Non permettere alle perdite nei trade di influire su nessuna delle due.
Se il tuo sistema di trading è in crisi o se diverse operazioni perdenti iniziano ad avere un impatto sulle tue emozioni, allontanati dal computer o dal telefono. Spegni tutto e allontanati. I mercati sono aperti da centinaia di anni e non spariranno. Quando sarai pronto a tornare, saranno lì.
Alzati, prendi una boccata d'aria e torna nell'arena non appena sarai pronto.
Numero 4: condividi le tue esperienze con gli altri
I trader e gli investitori di tutto il mondo vogliono imparare dalle tue esperienze e dalle tue operazioni perdenti. Si tratta di esperienze preziose che condividiamo tutti. I social network permettono di chattare, condividere e incontrare persone che stanno vivendo esperienze simili. Possiamo tutti imparare gli uni dagli altri.
Certo, la tentazione di condividere i propri successi o di comportarsi come il miglior trader mai esistito è allettante 😜, ma è anche vero che impariamo e miglioriamo solo quando condividiamo le lezioni che ci arrivano dalle sconfitte. È qui che si trovano le intuizioni più profonde e insieme possiamo crescere come comunità di trader che cercano di sovraperformare il mercato.
Condividi richiedendo un feedback costruttivo!
Numero 5: continua ad andare avanti
I mercati sono un gioco di apprendimento, riapprendimento e progresso. Ogni giorno appaiono e scompaiono nuovi temi, tendenze e storie. Il viaggio è lungo e non si ferma mai. Quando si implementa un piano di trading o di investimento, è importante farlo pensando al lungo termine. Una o due operazioni perdenti in un solo giorno o in una sola settimana sono una piccola parte di ciò che accadrà nei mesi e negli anni a venire.🌎
Prosegui. Continua a costruire. Continua a perfezionare il tuo piano. Studia i dati.
Speriamo che questo post ti sia piaciuto!
Ci auguriamo che tu possa aver imparato qualcosa di nuovo o di istruttivo!
Lascia i tuoi commenti qui sotto e il nostro team li leggerà.
- TradingView ❤️
Lezione di Money Management: due modelli a confrontoCiao Trader , da quando ho scoperto il money management e ho iniziato a studiarlo attentamente ho notato quanto possano migliorare i risultati del backtesting di un sistema (seppur ancora "grezzo") semplicemente implementando una logica di money management.
Il money management si occupa di stabilire il position size per ogni trade anche se ritengo che il money management non abbia un'importanza esclusivamente per l'ingresso in posizione ma anche per il position management.
In questa breve lezione voglio portare un confronto interessante tra due modelli di money management: il Fixed Fractional Method e il Percent Volatility Model.
Questo non vuole essere un excursus accademico perciò mi limiterò a descrivere in poche parole le peculiarità di questi due modelli.
Fixed Fractional Method : si decide quanto rischiare del proprio capitale e conoscendo il valore assoluto dello stop loss, si divide il capitale rischiabile (dato dal prodotto tra il capitale e la percentuale di rischio) per lo stop loss per ottenere il numero di contratti utilizzabili. In tal modo il trader è in grado di limitare la perdita potenziale ad un massimo della percentuale di rischio scelta.
C'è da sottolineare che la percentuale di rischio è soltanto una misura che vale per il successivo trade, bisogna perciò considerare potenziali drawdown dovuti a trade perdenti di fila. Tuttavia per essere semplice è anche un metodo particolarmente utilizzato.
Percent Volatility Model : si stabilisce una percentuale massima di volatilità che si è disposti a tollerare sul proprio capitale, si moltiplica tale percentuale per il capitale e si divide tale valore, che sarebbe il valore in dollari corrispondente ad un'oscillazione pari al valore in percentuale stabilito, per la volatilità registrata nell'ultimo periodo. La volatilità viene calcolata con l'Average True Range, che rappresenta la media dell'escursioni giornaliere di un certo numero di periodi precedenti (tale valore è espresso in valuta ad es. usd).
L'intuizione che sta dietro al concetto di utilizzare la volatilità deriva dal fatto che se c'è più volatilità si rischia di meno, mentre quando c'è bassa volatilità il modello consente di aumentare il position sizing (talvolta rischiando di sovraesporsi in modo eccessivo).
Conclusioni
Da una parte il Fixed Fractional può sembrare banale, mentre il Percent Volatility più sofisticato.. tuttavia nel trading non esiste un "metodo sicuro", ogni strumento o modello ha pro e contro e tutto dipende dal modo in cui utilizziamo tali strumenti e modelli.
Tu cosa ne pensi ? Quali modelli preferisci usare?
Che cosa sono le Supply e le Demand? Come sfruttarle?Oggi continuiamo il nostro percorso formativo con un'altra lezione fondamentale, andremo quindi a capire che cosa sono le SUPPLY e le DEMAND!
Con il termine SUPPLY e DEMAND, si identificano le zone di prezzo con più alta probabilità di reazione.
Una DEMAND ZONE è un livello che SUPPORTA il prezzo, facendolo "rimbalzare" verso l'alto. Questo accade quando la domanda surclassa l'offerta.
Una SUPPLY ZONE è un livello che fa RESISTENZA alla salita del prezzo. Questo succede quando l'offerta è superiore alla domanda.
Definito ciò, cerchiamo di capire come mai il prezzo reagisce proprio in queste zone.
Dietro a queste zone che causano forti esplosioni ci stanno delle forti immissioni di contratti (lo si può vedere dai futures), quindi la reazione in queste zone, avviene per difesa delle posizioni presenti.
Più violenta è la reazione che dà forma ad una supply/demand, (forte reazione ➡️ tanti volumi) più alta sarà la probabilità che in quella determinata zona ci sarà una RISPOSTA.
Altro concetto importante, che riprenderemo in seguito, è quello dell' ORDER BLOCK.
Si intende l'ultima candela prima dell'esplosione (è infatti definita anche LAST CANDLE), solitamente infatti prima che il prezzo esploda per esempio a rialzo, abbiamo un ultima candela che induce a ribasso. Questo viene fatto per aumentare la controparte ribassista e di fatto indurli a ribasso.
Se non avete visto le lezioni precedenti, vi consigliamo di dargli un occhiata, è l'unico modo per capire bene tutti i concetti!
Per eventuali domande e/o chiarimenti, non esitate a scriverci qui sotto nei commenti!
5 cose da ricordare sui mercati rialzistiCiao a tutti! 👋
I mercati rialzisti sono un momento di ottimismo e di crescita e possono rappresentare una grande opportunità per realizzare guadagni considerevoli. Tuttavia, è importante ricordare che i mercati rialzisti non durano per sempre ed è fondamentale affrontarli con una sana dose di cautela, tenendo d'occhio i propri obiettivi a lungo termine. 🙂
Ecco alcune cose da tenere a mente quando si fa trading e si investe nei mercati toro:
🚨 Non fatevi prendere dalla frenesia speculativa
È importante rimanere lucidi ed evitare di prendere decisioni impulsive basate su guadagni a breve termine. Prendetevi il tempo necessario per fare ricerche approfondite su tutte le operazioni che state prendendo in considerazione. È sempre bene concentrarsi su idee con solidi fondamentali.
📚 Tenete d'occhio il valore
In un mercato toro, è comune che i prezzi salgano, a volte fino a livelli che potrebbero non essere giustificati dai fondamentali sottostanti. Per gli investitori, può essere importante tenere d'occhio la domanda e l'offerta, le quotazioni in rapporto ai dati fondamentali e altro ancora per assicurarsi che gli asset su cui si è posizionati abbiano un prezzo ragionevole.
🔔 Siate pronti all'inversione di tendenza
Come tutte le cose belle, anche i mercati rialzisti finiscono. È quindi essenziale essere preparati a una flessione. È sempre bene gestire l'esposizione al rischio utilizzando tecniche come la diversificazione, la copertura e altre ancora.
💸 Controllate il rischio
È naturale voler mantenere le posizioni che registrano buoni risultati, ma è importante ricordare che i mercati rialzisti prima o poi finiscono.
Se si stanno realizzando guadagni considerevoli, la strategia giusta potrebbe essere quella di attuare un trailing stop, in modo da bloccare i profitti nel caso in cui le cose dovessero cambiare rapidamente. Lasciare che i profitti salgano, accompagnando le posizioni con un trailing stop, è una strategia particolarmente valida per migliorare il rapporto rischio-rendimento di un'operazione.
📈 Mantenete una prospettiva di lungo periodo
Il trading è una maratona, non uno sprint. I mercati rialzisti possono rappresentare una grande opportunità di guadagno, ma è importante mantenere una prospettiva a lungo termine sui propri obiettivi. Vi siete persi i grandi movimenti? Non arrabbiatevi e non prendete decisioni sbagliate. Ci saranno altre opportunità in futuro per applicare ciò che avete imparato.
I mercati toro possono offrire eccellenti opportunità, ma devono essere affrontati con cautela e con obiettivi personali definiti. Considerate i rischi e i vantaggi di ogni investimento, tenete d'occhio le valutazioni e siate sempre pronti ad affrontare una flessione.
Speriamo che questo post vi sia piaciuto! Non esitate a scrivere suggerimenti o consigli nella sezione commenti qui sotto.
– Team TradingView ❤️
Che cosa sono i TASSI d'INTERESSE e l'INFLAZIONE? Quali effetti?Oggi alle 19 ore italiane avremo 'uscita del dato sulla decisione dei tassi di interesse da parte della FED.
Attuali 4.75%
Previsto 5.00%
Significa che è previsto un aumento di 0.25%, ovvero un aumento non troppo aggressivo.
Un uscita del dato come previsto non dovrebbe variare di molto la situazione attuale, quindi situazione economiche sotto controllo.
Un uscita del dato di 0.5% invece significherebbe un aumento più aggressivo dei tassi di interesse, ciò porterebbe ad una prima variazione importante nella situazione economica.
Riguardo agli asset finanziari si tradurrebbe in Stock market Short, EU GU short, Gold Long.🇺🇸🇺🇸
Ma partiamo dall'INIZIO. Cerchiamo di capire che cos'è l'inflazione e come viene gestita dalle BANCHE CENTRALI ⬇️
Partiamo dal definire che cos’è l’INFLAZIONE:
è un fenomeno macroeconomico con il quale si indica un aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi.
Tale aumento porta, a parità di stipendi, a ridurre il potere di acquisto delle famiglie.
Le banche centrali, per cercare di contenere l’inflazione galoppante, alzano i tassi d’interesse.
Semplificando, si può dire che il tasso di interesse rappresenta il costo del denaro preso in prestito.
Più il tasso di interesse (costo del denaro) è basso più le persone sono invogliate a prendere soldi in prestito e, conseguentemente, aumenta il livello del denaro circolante nell’economia. L’aumento del denaro circolante è una delle cause che portano all’innalzamento dell’inflazione e all’aumento dei consumi.
Con l’aumento dei costi delle materie prime l’inflazione è aumentata a dismisura e a questo punto le banche centrali sono dovute intervenire alzando i tassi di interesse per cercare di ridurre i consumi e il galoppare dell’inflazione.
Vediamo in 4 passaggi cosa succede quando si alzano i tassi:
-Chiedere un mutuo, un prestito o un finanziamento sarà più costoso;
-Dato che salgono i tassi di interesse corrisposti dalle banche, tenderanno a salire anche i rendimenti dei depositi bancari;
-ci sarà meno moneta in circolazione.
-Una circolazione della moneta inferiore porta ad una riduzione dei consumi da parte dei cittadini e quindi a una minor inflazione.
Introduciamo i Pensieri! 5 cose che dovete sapere.I social media si sono evoluti fino a diventare uno strumento essenziale per trader e investitori. Rimanere aggiornati sulle notizie di mercato, condividere e leggere le idee migliori e collaborare direttamente con gli altri rendono questo mezzo di comunicazione una parte estremamente importante del processo di ricerca. Ecco perché oggi siamo entusiasti di annunciare il prossimo passo di questa rivoluzione: i Pensieri!
Nel post di oggi, metteremo in evidenza alcuni modi di utilizzare i Pensieri per migliorare il modo in cui seguite, condividete e conversate sui vostri simboli preferiti. In fondo, nei mercati l'informazione è tutto e questo è un ulteriore strumento da integrare nel vostro flusso di lavoro:
1.) Pensate ai Pensieri come a un feed creato dai vostri colleghi , pieno di opinioni, note e argomenti condivisi, tutti rilevanti per il ticker che state guardando.
2.) I Pensieri possono essere utilizzati per misurare rapidamente il sentiment generale di mercato per qualsiasi simbolo. Chiedetevi di quali argomenti si parla e se si tratta di opinioni rialziste o ribassiste.
3.) Accessibile da qualsiasi pagina di ogni simbolo o dalla barra a destra (tramite l'icona della nuvoletta di riflessione), questo format unico vi permette di chattare con altri membri della comunità accanto al vostro grafico. Guardate il grafico e conversate allo stesso tempo.
4.) Volete un feedback su un simbolo specifico? Andate al feed dei Pensiri per quel simbolo e condividete le vostre domande o commenti . Altri trader vedranno i vostri post sul feed dei Pensieri. Potranno quindi commentare, votare a favore o a sfavore per farvi sapere qual è la loro reazione iniziale. Questo feedback può essere utilizzato per migliorare la comprensione dell'analisi di un simbolo.
5.) I Pensieri possono essere utilizzati per aggiornarsi rapidamente su tutte le notizie relative ai vostri simboli preferiti. Andate su un feed dei Pensieri e guardate cosa dicono gli altri. Ci sono notizie dell'ultima ora? Collegamenti? Grafici? Qualcosa di diverso? Con il tempo, questi feed diventeranno essenziali per voi.
I Pensieri sono attualmente in fase beta, quindi vi invitiamo a inviarci qualsiasi feedback! Sappiate che stiamo lavorando assiduamente per perfezionarli.
Infine, mentre i Pensieri sono aperti a tutti gli utenti per leggere, seguire e votare, solo i membri paganti (Pro, Pro+ e Premium) possono attualmente postare sul feed dei Pensieri e lasciare commenti, in modo simile agli altri strumenti social del nostro sito.
Fateci sapere se vi piace, e correte a postare il vostro primo Pensiero oggi stesso!
-Team TradingView ❤️❤️
PAURA sui mercati? Ecco cosa succedeCon una situazione Macroeconomica allarmante, dobbiamo capire ciò che succede sui mercati.
Abbiamo infatti un'inflazione che è ancora altissima, sia livello eurozona che USA. Una delle banche più importanti USA, la SVB ha dichiarato bancarotta, ieri Credit Suisse ha registrato -22% in borsa crollando a picco. La FED ha preannunciato che saranno mesi difficili e sono previsti ancora aumenti dei tassi di interesse almeno fino a 5.5%. Stessa cosa la BCE ha previsto un aumento dei tassi di 0.5%.
Tutto questo significa che i mercati sono molto suscettibili al momento.
Gli investitori in momenti di risk off spostano il proprio denaro al sicuro in asset come il gold (bene rifugio per eccellenza), USD (valuta più forte) e anche sul JPY (ovvero lo yen Giapponese).
Che cosa sono gli NFP? Vediamolo insieme!Il dato sui Non Farm Payrolls è uno dei market mover più potenti nel mercato del Forex, con impatto molto forte sul dollaro USA.
Anche detti libri paga non agricoli, gli NFP vengono rilasciati a cadenza mensile (ogni primo venerdì del mese, 14:30 ora italiana) e rappresenta il numero di posti di lavoro creati o tolti all’economia statunitense nel periodo di riferimento in tutti i settori ad esclusione dell’agricoltura.
I non farm payrolls, ovvero i nuovi posti di lavoro aggiunti all’economia, vengono annunciati in concomitanza con i dati sul tasso di disoccupazione e salario orario medio.
Le variazioni di questi tre parametri (Non farm payrolls, tasso di disoccupazione e salario orario medio) mostrano la crescita o la recessione del mercato del lavoro e di riflesso dell’economia americana, con conseguente impatto sul dollaro USA.
Un aumento dell’occupazione può essere precursore di una tendenza inflazionistica e quindi di un aumento dei tassi di interesse, con conseguente apprezzamento del dollaro.
La reazione del mercato Forex agli NFP è sempre influenzata dalle aspettative relative al dato stesso fornite dagli analisti, come succede per tutti i market mover sul Calendario Economico.
Il mercato del lavoro è osservato con attenzione dalla Federal Reserve , banca centrale degli Stati Uniti, nella decisione sui movimenti dei tassi di interesse.