Asset tradizionali e criptovalute: Correlazione in aumento Con il passare del tempo risulta essere sempre più evidente come tutto il comparto criptovalutario sia estremamente correlato agli asset tradizionali, azioni in primis.
La recente rottura al ribasso da parte del S&P 500 e del Nasdaq (due tra i più importanti indici azionari mondiali) ha portato con sé una conferma di trend anche per Bitcoin e compagni.
Da diversi giorni il settore delle criptovalute stava compiendo un ritracciamento dai massimi toccati poche settimane fa ma con il peggioramento delle notizie sul fronte macroeconomico e la forte mole di vendite arrivata sui mercati tradizionali anche il comparto Crypto è rimasto coinvolto dal medesimo movimento di mercato.
Ciò risulta confermare ancora una volta quello che la nostra redazione ripete ormai da molti mesi: l'istituzionalizzazione (anche se parziale) di questo mercato ha da una parte spinto i prezzi al rialzo ma dall'altra ha trasferito le medesime logiche di negoziazione degli asset tradizionali. Nuovamente, con i mercati finanziari che stanno facendo fatica a puntare nuovi massimi, questa poteva essere una nuova occasione per Bitcoin , Ethereum ecc. di mostrare i muscoli e dimostrare di essere un asset su cui potersi rifugiare quando i mercati tradizionali subiscono dei ritracciamenti.
Questo momento di mercato, seppur con ben diversa intensità, è simile al crollo dei mercati del 2020 quando gli investitori cercavano in ogni modo di trasferire denaro su asset che non stessero crollando. Anche in quell'occasione le criptovalute, che potevano dimostrare una volta per tutte di essere un asset rifugio sono rimaste coinvolte dallo stesso movimento di mercato.
Ovviamente, non vi sono evidenti motivi per cui le criptovalute debbano seguire lo stesso ciclo economico dell'economia reale in quanto si basano su presupposti completamente diversi.
Dunque, ad oggi è chiaro che il sentiment positivo e negativo esistente sui mercati venga riversato anche nel comparto crypto.
Questa fattispecie di mercato che ormai abbiamo potuto osservare in molte occasioni fa riflettere su un fatto: i grossi investitori che negli ultimi due anni sono entrati in questo settore, lo hanno fatto perché hanno compreso i benefici derivanti dalla tecnologia che sta al di sotto delle criptovalute o semplicemente per approfittare di un momento di euforia presente su questi mercati?
La risposta potrebbe essere nel mezzo.
I prossimi mesi saranno determinanti per valutare le sorti di breve periodo di questo mercato. Sarà interessante vedere se di fronte ad una vera e propria inversione di tendenza sui mercati tradizionali dopo tanti mesi di rialzi anche le criptovalute seguiranno il movimento in maniera fedele.
Report a cura di
Matteo Bernardi
Analisi trend
Bitcoin ed il suo ruolo nel "Ciclo Economico".Come i nostri lettori ben sanno, il mercato cryptovalutario deve essere necessariamente analizzato ed approcciato in maniera totalmente diversa dal mercato azionario. Allo stesso modo, però, è possibile notare come da un punto di vista tecnico, gli andamenti del prezzo di BTC (e anche delle ALT più capitalizzate) si muovano seguendo logiche simili al mercato tradizionale.
Un nostro analista, @matteobernardi, ha recentemente condiviso al pubblico la propria idea:
" I mercati crypto stanno attraversando un processo di istituzionalizzazione. Vedremo sempre di più similitudini fra le tecniche di manipolazione del prezzo del mercato azionario con quelle del mercato crypto ."
Essendo il settore crypto caratterizzato dalla presenza di un mercato, appare più che lecito domandarsi:
" Le crypto possono essere inserite temporalmente all'interno del noto ciclo economico generale? Le crypto sono sensibili agli andamenti macro economici ? "
E' facile capire che, sia in un ottica prettamente speculativa che dal punto di vista di una gestione patrimoniale, questa domanda deve trovare una risposta nel più breve tempo possibile visto e considerato le attuali tensioni macroeconomiche.
Nei mercati conosciuti c'è un asset class che in realtà mostra molte similitudini con il comparto alternative delle crypto. Non sto assolutamente parlando del Forex; Sto parlando del mercato delle commodities, da non confondere con il termini italianizzato "materie prime" (anche se quando ci riferiamo in borsa alle materie prime, ci riferiamo alle commodities).
Per commodities si intende " Beni Fungibili " ovvero " beni materiali " facilmente stockabili e conservabili.
Una fra le Hard Commodities più famose è proprio il denaro , non inteso come mezzo di scambio, e la seconda è il petrolio .
Le crypto su ethereum ,ad esempio , possono essere beni fungibili o non fungibili.
In gergo, abbiamo di fatto i fungible token (ERC-20) e i non fungible token (ERC-721).
Quindi, proviamo a domandarsi:
Come si comporta una commodities all'interno del ciclo economico generale?
Le commodities cambiano il loro prezzo per 3 principali motivi:
1) Speculazione
2) Interruzione della produzione
3) Politica dei paesi produttori
Dal 2000-2002 le commodities hanno subito un processo di financialitazion sulle varie borse (riconoscimento come asset). Ciò ha aumentato esponenzialmente la domanda di materie prime.
Questo improvviso aumento, a cosa è dovuto? Dalla speculazione.
Ne deriva però che una buona parte della domanda non sarà veramente dovuta al bisogno di materie prime ma, semplicemente, a ragioni speculative.
Possiamo estendere questa considerazione anche al mercato crypto?
Beh, direi di si.
Qualora questa significativa componente della domanda (chiamata speculazione), si sposti verso altri mercati più attraenti, per quella determinata fase del ciclo economico, cosa accadrà al mercato crypto?
Per dare una risposta definitiva a questa domanda, è sufficiente guardare nel passato, precisamente alla fine dello scorso ciclo di halving ('anno 2017).
Cosa accadde? PUMP & DUMP .
PUMP dovuto a motivi tecnici ( dimezzamento delle ricompense per i miner ) e DUMP per motivi prettamente speculativi.
E' presumibile pensare che una cosa simile debba accadere anche al termine di questo ciclo.
Invece, cosa potrebbe succedere qualora la produzione dovesse interrompersi ?
In realtà, anche la risposta a questa domanda, è possibile ricavarla dall'analisi delle recenti notizie legate al settore crypto. Mi riferisco ai blackout in Cina e, più recentemente, Kazakistan .
L'Hash rate influenza direttamente la produzione di BTC e quindi il suo prezzo. Storicamente, a drastici cali del Hash Rate sono sempre corrisposti crolli significativi del prezzo di BTC.
Questo perchè, essendo una moneta PoW (proof of work), il mining resta il cuore pulsante della coin.
Infine, ma non per importanza, non resta che analizzare la "politica dei paesi produttori" .
BTC è un asset digitale, per tale motivo un investitore poco accordo è portato a pensare che non esista un paese produttore. Allo stesso modo, spesso, si tende a pensare che i crypto asset siano decorrelati dalle notizie economiche riguardanti quello che comunemente viene inteso come mercato tradizionale. Tensioni politiche e sociali quindi, a rigor di logica non dovrebbero affatto interessare ai crypto investitori.
In realtà, riferendosi sempre al concetto di Mining, la connessione con l'economia è molto marcata.
Per questo i ban non sono visti di buon occhio dal mercato crypto. Basti pensare che, la Cina, nonostante gli innumerevoli BAN, rappresenta ancora il 20% del mining mondiale. E' quindi follia pensare che tutti i provvedimenti presi dal governo cinese siano problemi relativi alla tradfi .
Se la Cina, come attualmente sta facendo, mette in atto politiche di demonizzazione del settore cryptovalutario, il prezzo (giustamente) ne risentirà negativamente!
Allo stesso modo però, non vedo il motivo per cui, aumenti del tasso di interesse o del tasso di inflazione, debbano influenzare negativamente il mercato decentralizzato che, per definizione, si basa su logiche completamente diverse.
Quindi, dire che il mercato crypto stia crollando perchè l'economia mondiale (specie USA) è sul filo del rasoio, non è tecnicamente corretto perchè non c'è diretta correlazione con il mercato DeFi.
Dire che il mercato crypto stia utilizzando la scusa del "terrore legato ad un aumento dei tassi di interesse" per prendere profitto in previsione del ciclo di halving, invece, sarebbe più corretto anche se, visto i prezzi degli asset dei mercati finanziari globali, un gestore che sposta i fondi in questo momento sul mercato azionario perchè meno rischioso (a mio parere), non ha ben chiaro cosa effettivamente stia accadendo macro economicamente.
Settore Value e Settore GrowthUn metodo utile per valutare il sentiment di mercato, e capire dove gli investitori stiano dirottando i propri soldi, è quello di rapportate tra loro indici e/o settori tendenzialmente opposti. Un esempio pratico viene fornito dal rapporto tra l'IWD (iShares Russell 1000 Value ETF) e l'IWF (iShares Russell 1000 Growth ETF). Dall'immagine è infatti possibile notare come la curva che mette in relazione i due ETF abbia subìto dall'Agosto del 2006 un cambio di rotta ed un progressivo indebolimento. Da allora, la curva è stata in caduta libera, e tranne per alcune fasi di lateralizzazione (concomitanti con alcuni livelli chiave di Fobonacci) il suo valore ha continuato ad accelerare al ribasso (S.P. Gen 2017), confermando l'interesse crescente per il settore Growth a discapito del Value. Se l'aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale produrrà un cambio di tendenza ed un riavvicinamento al settore Value da parte degli investitori, lo capiremo anche grazie a questo grafico.
Buon Trading a tutti e Buon inizio anno!
Borsa valori: tanto acclamata quanto sconosciuta.Dal Rinascimento alla Belle Époque, sino all'avvento del trading telematico. Com'è nata la Borsa valori e cos'è in breve nel 2019?
È facile aver letto almeno una volta articoli di giornale o semplicemente aver visto programmi televisivi in cui si parlava di Dax, indice Nikkei, DowJones, S&p 500 e altro ancora senza riuscire a capire di cosa si stava parlando, attribuendo quei numeri a qualcosa che semplicemente non ci riguardava, ma esisteva.
Oggi è tutto diverso, ma molti continuano a pensare alla “Borsa” come a qualcosa di misterioso e sconosciuto.
L’avvento di internet e l’utilizzo quotidiano di strumenti telematici di diverso tipo ha reso la conoscenza di questi strani termini ormai alla portata di tutti eppure sono sicuro che la maggior parte delle persone che leggerà questo articolo non ha idea di cosa vogliano dire.
Cominciamo con il definire questo famoso termine “Borsa” di cui spesso si sente parlare e spiegare di cosa si tratta.
Partendo dal XVI secolo, ci si riferisce alla città belga di Bruges come il luogo in cui avvenivano i primi scambi di “titoli” rappresentanti all'epoca merci in arrivo da terre lontane. Durante il periodo rinascimentale questi incontri avvenivano all'interno di un grande palazzo di proprietà della famiglia Van der Bourse, da cui appunto il nome Borsa deriva per via del loro stemma araldico formato da tre borse.
Ma era questa la prima vera e propria Borsa come noi la intendiamo? Non proprio.
Qualche anno più tardi, infatti, quei famosi scambi si spostarono da Bruges ad Anversa in cui cominciarono ad incontrarsi banchieri e mercanti, costituendo così il primo vero e proprio mercato di titoli ufficiale che si svolgeva in un palazzo appunto chiamato “Borsa” in riferimento alla famiglia che per prima ne aveva gettato le basi: i Van der Bourse.
Successivamente cominciarono a fiorire molti altri centri borsistici che aiutarono diversi monarchi dell’epoca a sostenere il debito pubblico creando così anche le prime obbligazioni ufficiali della storia.
Il mercato crebbe così tanto da raggiungere Londra e successivamente anche i Paesi oltreoceano molto velocemente. Bisogna specificare, inoltre, che il primo vero e proprio mercato basato sulle azioni si fa risalire addirittura alla Compagnia delle Indie del 1600 poiché all'epoca, per limitare i rischi dovuti alla perdita di navi, si provò a dividere la spesa tra uomini d’affari che decidevano di investire piccole somme di denaro in diversi viaggi sperando che almeno qualcuno di questi andasse a buon fine così da ricavarne un profitto. Per questo motivo alcuni collocano la data del primo vero “Stock Exchange” nel 1773 a Londra.
Insomma prima Francia, poi Inghilterra, in seguito Italia, fino alla creazione di quelle che sono le Borse valori più importanti dei nostri giorni (come New York, Tokyo, Francoforte ecc.) sede dell’incontro tra domanda e offerta.
Tuttavia oggi, nonostante la facile diffusione delle informazioni, nell'immaginario collettivo la compravendita di titoli avviene ancora tra le urla di una moltitudine confusa di operatori di fronte ad uno schermo dove figurano una serie indecifrabile di numeri.
Perché? È presto detto.
Inizialmente le compravendite in giro per il mondo avvenivano tramite corrispondenza postale grazie alla quale si veniva a conoscenza dei prezzi ufficiali e delle loro eventuali variazioni. Tuttavia è solo durante la “Belle Époque”, dal 1871 con la fine delle guerre franco-prussiane fino all'avvento della prima guerra mondiale nel 1914, che il mercato borsistico subisce un’ impennata e cambiamenti importanti. In questo periodo infatti, definita epoca d’oro, vengono collocate innovazioni che stanno alla base del benessere odierno: vaccini, telegrafo, lampadina, il cinema e tanto altro.
Questo permise lo sviluppo senza precedenti di una miriade di settori, non per ultimi la finanza e gli scambi commerciali.
Grazie al telegrafo, e Marconi che ne permise l’utilizzo senza fili, tutti i grandi capitalisti dell’epoca insieme a istituti e investitori potevano adesso comunicare in tempo reale senza aspettare giorni prima di conoscere le quotazioni così da riuscire ad avere un quadro più chiaro dei mercati e poter riflettere con più calma e attenzione sui propri investimenti.
Cominciarono a nascere proprio in questo periodo numerosi istituti finanziari e di intermediazione bancaria e/o assicurativa raggiungendo sempre più esponenti della classe sociale in ascesa del periodo: la borghesia.
In tutto il XX secolo, nonostante le grandi guerre e la crisi del ‘29, furono in moltissimi infatti a partecipare agli scambi che avvenivano all'interno delle Borse in giro per il mondo e solitamente le dinamiche erano proprio quelle che si raccontano in diverse pellicole cinematografiche, entrate a far parte del nostro immaginario.
Le contrattazioni per esempio della Borsa valori di Milano avvenivano tra le grida di operatori, privati e non, che cercavano di far accettare le proprie proposte nei listini ufficiali di mercato. Un funzionario aveva il compito di comunicare i prezzi che pervenivano finché a fine giornata il comitato non rendeva visibili i risultati dei soli prezzi idonei, cioè quelli per cui ogni offerta aveva trovato la propria domanda e viceversa.
È stato così per anni e, nonostante i continui tentativi di stabilire controlli, regole e utilizzare mezzi computerizzati più avanzati, si è riusciti ad eliminare le “grida” e i recinti dove avvenivano le compravendite solo intorno al 1994 con la creazione ufficiale di piattaforme telematiche che hanno rivoluzionato definitivamente il settore.
Non servendo più alle contrattazioni dirette, a cosa serve oggi la Borsa?
Ovviamente la Borsa esiste ancora, operando oggi come sede fisica della società che la gestisce nel Paese di appartenenza. In seguito al 1991, in cui l’Europa avviò un processo di privatizzazione di questi istituti ( in Italia per esempio il processo si conclude nel 1996 con la Borsa di Milano che ingloba tutte le altre sorelle italiane e il Consiglio di Borsa che da vita nel 1997 alla Borsa italiana S.p.A.), si istituirono organi di controllo autonomi per regolare i mercati e le Borse rimasero i centri nevralgici delle attività di speculazione finanziaria, sede del mercato regolamentato di beni mobili.
Successivamente il numero di “investitori” (o “traders”) aumentò drasticamente, complice la creazione di piattaforme online dove poter operare anche autonomamente. Proprio per questo nelle diverse sedi borsistiche cominciarono a scomparire operatori a caccia di prezzi vantaggiosi o intenti a far valere le proprie proposte, sostituiti piuttosto da pochi funzionari e una serie di computer e sistemi all'avanguardia per gestire gli scambi tra operatori internazionali tramite avanzati sistemi telematici.
Ad oggi infatti non è più necessario recarsi nei sontuosi palazzi, o urlare a squarciagola, come facevano gli agenti di cambio decadi fa, ma si può restare nel proprio ufficio, o persino nella propria camera da letto operando sui mercati internazionali in maniera autonoma e di sicuro più immediata grazie alle sopracitate piattaforme di broker privati o di istituti finanziari.
Il trading online, come viene chiamata la compravendita di strumenti finanziari via web oggigiorno, è di fatto un fenomeno in ascesa e la sua semplicità d’accesso si è dimostrata di sicuro utile a quelle persone in possesso di esperienza e conoscenze, capaci di generare profitti sfruttando le proprie abilità in ambito economico/finanziario.
Tuttavia è sempre bene guardarsi dall'apparente semplicità d’accesso che oggi si nota in questo settore: per quanto semplice sia aprire oggi un conto, o un fondo d’investimento, non è consigliabile accedervi e operare autonomamente senza la dovuta preparazione. Questo deve essere chiaro, o almeno dovrebbe, sia ai vecchi sia ai nuovi aspiranti traders, poiché l’attività risulta di sicuro stressante e rischiosa. Di sicuro c’è ancora gente che a volte urla, se non in Borsa, di sicuro nel suo salotto.
Vantaggio statistico su TF 4H con il SupertrendSul grafico 4H con l'aiuto di due Supertrend opportunamente tarati, andiamo alla ricerca di quella che è la gestione di un vantaggio statistico presente sul mercato. Il tutto monitorando i livelli di supporto/resistenza ed il Volume Profile del timeframe Daily.
Ambiente di mercato, volume profile, supporti e resistenzeTutorial su timeframe daily alla ricerca di livelli/aree di supporto e resistenza statici e prima analisi del Volume Profile ad intervallo settimanale, per una migliore comprensione dell'ambiente di trading e della visione degli operatori nei confronti di uno strumento finanziario sul lungo periodo.
Layout e organizzazione della piattaformaIn questo breve video tutorial vado a presentare quella che è la struttura del layout operativo oggetto delle mie analisi al fine di comprenderne le logiche di base.
Uno spunto per creare i propri layout, "cuciti" su quelle che sono le personali esigenze ed un aiuto alla piena comprensione dei contenuti postati sul mio profilo.
VIX: Definizione, utilizzo ed interpretazioneIl VIX è un indice sulla volatilità, creato dal Chicago Board Options Exchange (CBOE) nel 1993 ed utilizzato per quantificare le aspettative sulla volatilità del mercato.
Esso misura la volatilità implicita nelle opzioni, sia call che put, sull'indice S&P 500 ed è l’espressione della variabilità attesa dagli operatori circa questo ultimo indice.
Tanto più alto è il VIX, maggiore sarà la percezione del rischio presente sul mercato. E' per questo motivo che il benchmark si è guadagnato il l'appellativo di "indice della paura".
Gli operatori dei mercati finanziari monitorano il valore dell'indice facendo attenzione in particolare alla soglia dei 20-30 punti, poiché rappresenta tradizionalmente la soglia critica che demarca la condizione di bassa volatilità (ottimismo sui mercati) da quella di alta volatilità (tensione sui mercati), la quale è generalmente associata ad un ribasso dei mercati azionari.
Durante i periodi di grande incertezza, la paura di un forte calo nel livello dei prezzi stimola la domanda di opzioni put, utili al fine di coprirsi da eventuali ribassi bloccando il prezzo di vendita. Da qui consegue un aumento della loro volatilità implicita e dunque del valore dell’indice VIX.
Al contrario, durante i periodi di mercato rialzista c'è più fiducia tra gli operatori, i quali hanno meno necessità di coprirsi da un eventuale crollo delle Borse. In queste fasi il VIX generalmente tende a stazionare su livelli inferiori a 20.
Nell'ultima settimana si è assistito ad un progressivo aumento dell'indice che ha contribuito a destabilizzare i mercati finanziari e ad aumentarne la volatilità. Dal 3 dicembre la volatilità si è sgonfiata e si è assistito ad un recupero del mercato del 4%.
Il VIX è un indice che monitori? Dicci la tua con un commento.
FORMAZIONE 3: SCHEMATICA E CONFERMA M15Oggi vi spiego la conferma che cerco all’arrivo in zona.
Quando il prezzo entra in zona, lo guardo prettamente in m15 o m5 per avere precisione nell’entrata aumentando il r/r ed anche il wr.
In questa zona, in m15, mi aspetto che il prezzo schematizzi (distribuzione o accumulazione), una sorte di schematica di wyckoff letto in chiave moderna, cosa vuol dire cio’? Vuol dire che, mentre in una schematica di wyckoff andiamo a cercare tutti i punti precisi della schematica, leggendo in chiave moderna non aspettiamo la formazione di tutti i punti ma bensì, una vera rottura un m15, e questo è il segnale più potente che il prezzo puo’ darvi.
Post rottura in m15, noi abbiamo h4/1 short(sennó non validavamo la zona) ed anche i tf bassi short, in questo modo noi stiamo seguendo la struttura, e vi posso assicurare che seguendo la struttura si fanno ovviamente molti più profitti.
Dopo aver aspettato bos(in m15), ovviamente noi ci posizioniamo ai prezzi più alti, premium( se siamo short) , e ai prezzi più bassi,discount (se siamo long)..
Posizionando proprio il nostro strumento (75) sullo swing che ha provocato breakout , così facendo ci posizioniamo nella zona o più premium o più discount,con stop appena sopra all 100% dello swing che ha provocato bos (m15), se volete stare più sicuri diminuendo il r/r potete anche posizionarlo sul macro swing.
Ovviamente la schematica in foto è solo un'esempio, puo' schematizzare come vuole nel tf di esecuzione, a noi importa se fa bos.
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Esempio di riduzione delle posizioni su BitcoinCome comportarsi quando un asset inverte la rotta e fornisce un segnale ribassista?
Molte volte, presi dalla paura, si tende a chiudere tutte le posizioni di un asset al primo segnale ribassista.
Ma è la strategia migliore da applicare in questi casi?
La logica imporrebbe un categorico "NO", ma come in ogni contesto di questo tipo, la risposta non è oggettiva e dipende dalle proprie strategie di investimento.
Dal nostro punto di vista, un buon modo per poter rispondere adeguatamente ad un segnale ribassista è farlo gradualmente, non scaricando mai completamente le proprie posizioni, ma facendolo un pò per volta applicando la regola dei terzi.
Per rendere chiara questa strategia, riportiamo l'esempio di BTCUSD:
Dopo i massimi di inizio Novembre, il prezzo di Bitcoin ha iniziato gradualmente a scendere.
La rottura del supporto dinamico di secondo livello, avvenuta a metà Novembre, ha fornito il primo segnale di uscita, avvalorato dall'aumento dei volumi di vendita. -> STEP 1: uscita con 1/3 delle posizioni.
Il secondo segnale è avvenuto il 26 Novembre con la rottura del supporto statico. -> STEP 2: uscita con il secondo terzo delle posizioni.
Nel caso in cui il prezzo dovesse proseguire il trend discendente e rompere il supporto dinamico intorno al livello 51.200, si potrebbe pensare di completare il processo di uscita con l'ultimo terzo delle posizioni, per poi attendere il prossimo segnale di rialzo.
Hai trovato questa idea utile?
Scrivicelo tra i commenti.
FORMAZIONE 2: STRUTTURA DI MERCATOCome vedete qui vi rappresento con una lente di ingrandimento cio’ che abbiamo visto con il post di prima.
Vi rappresento di nuovo la dominance(zona di immissione o supply) e il break out di struttura.
Ma oltrecio’ vi ho rappresentato la fase di espansione e fase di contrazione.
La fase di espansione, come leggete gia’ dal nome, è una fase di espansione del trend, dove presenta un momentum (velocità) forte e direzionale, facile riconoscerla per questo motivo ed anche perchè provoca il più delle volte break out.
La fase di contrazione o ritraccio, è una fase dove il prezzo respira, e ritraccia.
Presenta un momentum lento e debole, alle volta muove la metà dei pips della fase di espansione, in molto più tempo, e da qui capiamo che ha un momentum lento.
Ricordate che noi ci posizioniamo sempre a favore di trend, quindi shortiamo in un trend short e longhiamo in un trend long.
In questo caso noi cerchiamo di shortare nella zona più premium possibile in fase di contrazione e lasciar correre o fino a target prestabiliti od anche fino ad una rottura di struttura contraria, swingando l’operazione, quando siamo con la struttura, siamo sempre dalla parte giusta. Ricordate ‘trend is your friendly’.
Ovviamente questi concetti sono uguali in una fase di trend long.
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FORMAZIONE 1: STRUTTURA DI MERCATOStruttura di mercato.
Innanzitutto mi scuso per il disordine, ma purtroppo è il mio unico modo per parlare con voi di trading view.
La struttura di mercato è il primo concetto da comprendere, anche se non molto difficile, ma fondamentale per avere dei gran bei risultati.
Ricordate sempre di capire in che fase di mercato ci troviamo, e di posizionarci sempre seguendo la struttura che comanda, solo così non possiamo essere spazzati fuori.
La struttura io la studio da h4, che è il mio tf di analisi, ma anche Daily non va male.
Come vedete nel post, quando è che noi effettivamente vendiamo?
Vendiamo quando il prezzo ci fa una rottura struttura a ribasso. Cosa intendo per rottura a ribasso? Intendo che il prezzo deve rompere e chiudere col corpo della candela a ribasso del minimo precedente, facendo così crea una zona(spesso formata da una candela verde con un corpo piccolo, e una short con un corpo più ampio, una sorte di engulfing) che chiamiamo o come zona di supply (offerta) perchè abbiamo un eccesso di offerta nei confronti della domanda, o zona di immissione perchè c’è stata l’immissione di liquidità che ha portato al break out della struttura.
Questa zona di immissione/supply prenderà il nome di DOMINANCE.
Dovete domandarvi sempre, chi ha provocato bos(rottura di struttura)?
Chi l’ha provocato è la dominance.
Stesso discorso vale per lo scenario long.
Ora vi chiederete ‘e dove entro? ‘
Ve lo spiegheró in questi giorni, dobbiamo affrontare ancora dei concetti importanti sulla struttura e poi passiamo alle entrate!
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Bitcoin, sai veramente su cosa stai investendo?In questo articolo analizzeremo Bitcoin cercando di andare oltre la mera analisi grafica prendendo in considerazione il valore intrinseco allo strumento finanziario ed analizzando i vari modelli che cercano di descrivere l'andamento del prezzo della crypto BTC.
Quello mostrato nella figura qui sopra non è altro che un grafico rappresentativo dell'andamento del tasso di adozione medio in progetti innovativi prima di diventare trend affermati.
Se consideriamo che in Inghilterra solo il 6% degli investitori detiene uno o più crypto asset e applichiamo questo dato al grafico tipizzante del tasso di adozione,ci rendiamo facilmente conto del fatto che la stragrande maggioranza degli investitori non ha ancora considerato minimamente di investire in questo settore. Chi di voi oggi detiene una crypto può a tutti gli effetti considerarsi un Early Adopters tendente alla fascia Early Majority.
Il Bitcoin è quindi uno strumento ancora poco conosciuto e accessibile ai finanziatori tradizionali. Questo lo si capisce anche solo confrontando la capitalizzazione dell'intero mercato crypto a quella delle bluechips del mercato azionario.
L'intera capitalizzazione del mercato decentralizzato non supera la capitalizzazione di borsa della rinomata società Apple .
Le prospettive di crescita sono quindi ancora esponenziali . Per tale motivo la maggior parte dei cryptoinvestitori utilizza un grafico logaritmico per capire l'andamento del prezzo.
Per un osservatore esterno a questo settore è assurdo pensare che le aspettative di rendimento siano ancora così alte. Chiunque non conosca nel dettaglio questo universo è portato a pensare in termini di bolle finanziarie perchè così è stato abituato. Su Bitcoin la "bolla" dovrebbe essere scoppiata già 3 volte e non conosco alcun asset che torni nuovamente a rompere i massimi storici e sia considerato ancora una bolla e quindi:
perchè ostinarsi a pensarlo ?
Su Bitcoin non ci sono bolle, c'è un ciclo . Questo ciclo è chiamato Halving ed è un ciclo prettamente algoritmico che rende la moneta BTC una moneta rara e deflazionata.
Nell'universo crypto è fondamentale quindi non essere superficiali . Occorre tralasciare i pensieri metafisici e ragionare in termini matematici agendo pragmaticamente.
Le "normali" percezioni finanziarie sono completamente distorte ed un accurato investitore dovrebbe avere una specie di tasto switch dietro la propria testa per cambiare mentalità ogni qualvolta passa dal mercato tradizionale a quello cryptovalutario.
Solo così si riesce con tranquillità ad investire su questo mercato, acquistare a prezzi ragionevoli e liquidare la posizione al migliore prezzo possibile.
Non vi siete mai chiesti come mai in questo mercato riescono a guadagnare cifre esorbitanti solo chi ha una formazione finanziaria sul mercato tradizionale medio bassa ?
Spesso i sostenitori di questo nuovo mondo non sanno cosa sia un'azione e ne tantomeno sanno "pensare Borsa". Come mai?
Il motivo risiede nel fatto che, chi per la prima volta si approccia al mondo crypto lo fa in maniera casuale e con meccanismi operativi che se applicati un anno fa sui mercati azionari ed obbligazionari avrebbero portato a prosciugare il capitale.
Questo però non nel mondo crypto. Acquistando BTC nei massimi pre bolla 2013, 2017 e 2021, " hodlando ", adesso come minimo si sarebbe decuplicato il capitale.
Se gli asset in bolla si comportassero tutti così, vorrei solo investire in quelli.
Un mio caro amico nel 2017 fece "l'errore" di acquistare un BTC a 19K dollari investendo 19 mila dollari. Nemmeno il tempo di far trascorrere una settimana che il suo investimento valeva la metà.
Privo di stop loss e di qualsiasi conoscenza finanziaria ha deciso di considerare l'investimento perduto lasciandolo nel dimenticatoio.
Adesso ha 60 mila euro in portafoglio.
Se avesse provato a ragionare in questa maniera su titoli azionari considerati molto più sicuri, come per esempio, i titoli bancari, adesso avrebbe veramente prosciugato il capitale (basti pensare a qualsiasi azione bancaria italiana).
Questo perchè?
Perchè un titolo azionario NON E' PARAGONABILE ad un asset cryptovalutario. Sono governanti da meccanismi completamente diversi.
Ma come mai un investitore poco accorto e con bassa avversione al rischio guadagna ed un trader accorto no?
Perchè inconsciamente l'investitore novizio si approccia al mondo crypto correttamente.
Per capire il motivo di questa affermazione occorre domandarsi:
"qual'è il vero valore di un cryptoasset?"
Esistono vari modelli per descrivere l'andamento di Bitcoin:
Stock To Flow, il modello dell'Hash Rate, la Rate of Adoption oppure tramite la Simulazione di Monetcarlo (la meno attendibile).
Senza approfondire nel dettaglio i modelli matematici basti per adesso sapere che, tali modelli, hanno descritto perfettamente l'andamento storico del BTC e prevedono in questo ciclo di Halving un prezzo di 100K dollari.
Il modello Stock To Flow, ad esempio, prevede il raggiungimento del livello di 1 mln $ con la chiusura del prossimo ciclo di Halving che dovrebbe arrivare circa nel 2025.
Per tale motivo tutti i fanatici crypto si danno come target price quei valori e mentre urlano to the moon, altrettanti scettici del mondo crypto trovano infondato questo ragionamento basandosi sulla loro esperienza dei mercati tradizionali.
Quindi appare evidente che il modo più profittevole di "ragionare crypto" è matematico .
Può veramente accadere quando predetto da questi modelli?
Per quanto possa sembrare assurdo anche solo pensarlo, effettivamente può accadere ma non è certo che accada.
Ci sono infatti aspetti negativi non meno rilevanti dietro la più famosa cryptovaluta al mondo.
Primo fra tutti la distribuzione economica dei token .
Circa il 94% dei BTC in circolazione sono in mano a meno di 220 000 wallet.
Considerando che il numero di wallet creabili da una persona è potenzialmente infinito la cosa preoccupa molto.
Questi individui non solo hanno patrimoni tali da poter controllare nazioni intere, ma hanno anche la potenza per poter far crollare il prezzo di BTC.
Infatti seppur Bitcoin sia un asset diverso dagli altri, il suo prezzo è comunque in parte dominato dal meccanismo tipico di domanda e offerta.
Anche se domandarsi chi stia dietro Bitcoin sia inutile perchè risulterebbe una questione fine a se stessa, domandarsi come mai sia rimasto anonimo è lecito.
E' veramente un tale benefattore che ha voluto regalare al mondo una tecnologia così efficiente solo per migliorare il sistema economico legato al mondo della finanza e pagamenti?
Il famigerato Satoshi Nakamoto (o associazione che sia) non vorrà mai spendere un BTC nel corso della sua vita?
Seppur la maggior parte degli investitori crypto preferisca trascurare la risposta, personalmente penso che in realtà sia un po' il fulcro della questione.
Ovvero, la creazione di nuovi BTC con ogni ciclo di Halving si dimezza. Presto l'erogazione di nuovi BTC diventerà trascurabile. Cosa accadrà a quel punto?
Diciamo che non è poi così un dubbio di poco conto.
Il mondo dei "grandi" però sembra fregarsene ultimamente. Ne è una dimostrazione la creazione dell'ETF di Bitcoin di ProShares , l'adozione di massa degli NFT's e la comunicazione del CEO di Facebook di chiamare la sua azienda META .
Per questo motivo penso che il panorama crypto dovrebbe fare lo sforzo di distaccarsi dal Bitcoin per salvaguardare tutti gli sforzi spesi nella costruzione di un ecosistema finanziario autonomo e decentralizzato.
Ciò però è praticamente impossibile perchè ad oggi, l'unico modo per trasferire importanti somme da fiat al mondo crypto è passare tramite Bitcoin perchè è tecnicamente l'unica moneta in grado di assorbire conversioni sostanziose.
Se un big player vuole investire in crypto diverse da BTC deve comunque sia passare da BTC perchè non c'è sufficiente liquidità in altri cryptoasset o FIAT.
Per concludere, Bitcoin è uno asset digitale che ruota attorno a regole proprie e diverse da quelle che governano il mercato tradizionale. Non c'è alcuna autorità di vigilanza o tantomeno regolamenti oggettivi che ne disciplinano la struttura economica.
Non c'è quindi da meravigliarsi se trader ed investitori nati e cresciuti con un modo di fare finanza diverso, si innervosiscano quando sentono la parola "Bitcoin".
"La finanza regolamentata è colma di truffe , figuriamoci nel mondo cryptovalutario."
La verità è che il settore crypto ha una regolamentazione e, per quanto sia incredibile, per certi versi, funziona più di quella comunemente conosciuta.
Il regolamento che disciplina la blockchain è la matematica, non la burocrazia.
Gli algoritmi vigilano sul corretto funzionamento di questo innovativo sistema economico.
Con questo, non intendo dire che il mondo crypto sia libero da truffe finanziarie.
Su 100 ICO probabilmente 90 sono truffe ed in più, gli hackeraggi sono all'ordine del giorno.
Intendo dire che un sistema decentralizzato come quello della blockchain è un sistema su cui vale la pena investire denaro, tempo ed energia.
Chiunque critichi questo modo di fare finanza dovrebbe quindi domandarsi:
"pensate che per ottenere il sistema finanziario moderno ci siano voluti solo 10 anni?"
Certo che no! La storia finanziaria di un paese conta secoli di sviluppo e un infinità di problematiche che con il tempo sono state risolte.
La verità è che questo modo di fare, non è convenevole a nessuna potenza economica moderna.
COME INDIVIDUARE DEI FALSI BREAKOUT ED USARLI A NOSTRO FAVOREBuonasera a tutti traders !
Oggi voglio parlare di un argomento ostile a molti. Solo dopo anni di trading sono riuscito ad individuare falsi breakout e sfruttarli a mio piacimento.
Come sempre schematizzo il contenuto per mantenerlo chiaro.
PASSAGGI:
1. Obbligatorio individuare un range . Infatti i falsi breakout sono eccessi di liquidità che rompono momentaneamente il range per poi rientrare.
2. Come disegnare un range? . Trovate delle strutture orizzontali pulite dove il prezzo a reagito velocemente 2/3 volte dopo una leg up o leg down e disegnate un area che sfrutterete da buy zone o sell zone
3.Aiutatevi con il Intervallo fisso . Potete trovarlo nella sezione indicatori. Intervallo fisso vi aiuta a stabilire il range, infatti un range è un accumulo di volume che funge da calamita , il grafico tende a ritornarci più volte . Intervallo fisso misura il volume e se individuato bene nel range dovrebbe formare una D di volume. Questo indica un volume distribuito.
QUINDI UNA VOLTA STABILITO IL RANGE....
4. Come individuare un falso breakout? Questi sono facilmente visibili dopo un pò di esperienza , infatti spesso rompono il range molto veloce , creano una piccola fase di accumulo e poi rientrano nel range con altrettanta potenza. IN VIOLA.
5. Come sfruttarli? Dal grafico potete vedere delle potenziali opportunità. Infatti a livello statistico , dopo un falso breakout il prezzo di solito torna nel range.
E cosa di meglio se non sfruttare un momentaneo rimbalzo sulla nostra sell o buy zone?'
PER OGGI E' TUTTO . FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE! A PRESTO!
4 consigli per valutare la violazione di una trendlineIn questa mia idea formativa, vorrei darvi 4 consigli pratici per valutare la rottura di una trendline.
1. La rottura della trendline deve avvenire con volumi. L'aumento di volumi ci da maggior conferma del cambio di sentiment nel mercato.
2. La trendline deve rimanere inviolata per almeno 3 giorni.
3. La violazione deve essere almeno superiore al 3%.
Il punto 2 e 3 ci permettono di avere maggior probabilità che una volta rotta, la tendenza continui.
4. I consigli sopra non sono regole!.
Sul grafico vediamo l'esempio sul titolo Ford.
Come trasformarsi in un trader vincente sui mercatiOltre il 95% di coloro che investono nei mercati finanziari non riesce a chiudere in profitto le proprie operazioni nel lungo periodo. Quali sono i motivi per cui una percentuale così alta di risparmiatori, che decide di farsi coraggio e investire autonomamente i propri risparmi, non riesce ad essere profittevole?
Nonostante perdere ingenti somme di capitale in un’operazione di trading online sia molto facile (specialmente in casi di inesperienza), è tuttavia bene ricordare che sui mercati finanziari la ricchezza non viene né creata né distrutta, bensì trasferita. Questa affermazione fa riflettere su un fatto che spesso viene tralasciato: se circa il 95% dei traders è destinato a perdere il proprio capitale nel lungo periodo, questo denaro verrà sistematicamente guadagnato dal restante 5%. Ma esiste davvero qualcuno che nel lungo periodo, indipendentemente dallo scenario macroeconomico che si presenta, riesce a chiudere costantemente in profitto? E quali sono le cause per cui la maggior parte di coloro che si approcciano al mondo dei mercati finanziari non riesce ad essere profittevole?
Nonostante questo interrogativo accenda mille passioni, la risposta è affermativa: esistono traders che fanno di questa attività il loro mestiere principale, riuscendo a sfruttare a loro vantaggio la maggior parte dei movimenti che il mercato ogni giorno propone loro. Molti concordano sul fatto che ciò che contraddistingue traders profittevoli da non, è l’atteggiamento con cui i primi si approcciano al mercato a differenza dei secondi. In particolare, i primi, hanno creato grazie alla loro esperienza un “codice interiore” il quale consente loro di agire in modo equilibrato ed efficace in ogni situazione. Ciò consente loro di essere profittevoli sui mercati grazie al rigoroso rispetto di due elementi fondamentali: Metodo e disciplina.
Per metodo s’intende una precisa strategia di trading, curante tutti i dettagli e che non lascia mai l’investitore senza sapere cosa fare. Un trader per assicurarsi di aver elaborato una strategia vincente sul mercato deve assicurarsi di poter controllare alcune variabili. Più specificamente, ciò significa, che prima di entrare dentro un’operazione, nella propria mente deve essere chiara la risposta alle seguenti domande:
- Quali sono i segnali che mi indicano di entrare e di uscire da un’operazione?
- Quanto capitale mettere su quel singolo trade?
- Quanto posso perdere al massimo sulla singola transazione?
- Quanto a lungo terrò aperta questa posizione?
La risposta a queste domande ancor prima di entrare dentro un’operazione, garantirà all’investitore un pieno controllo del rischio. L’efficacia del giusto metodo si traduce nel fatto che se rispettato permetterà al trader di minimizzare le perdite e al contempo massimizzare i profitti. Il pieno controllo di queste quattro variabili consentirà inoltre, una gestione del rischio tale da toglierci la possibilità di subire il cosiddetto “cigno nero”, situazione in cui viene subita una perdita che impatta in maniera fortemente negativa il proprio capitale.
Sun Tzu disse: “I buoni combattenti del passato in primo luogo mettevano sé stessi nella possibilità di non subire sconfitta e poi attendevano l’opportunità di vincere il nemico”.
La disciplina invece concerne il rigoroso rispetto del metodo che si è promesso di mantenere e sul quale si fa pieno affidamento. Frequentemente in quest’attività le proprie emozioni ci tradiscono, invogliando la nostra mente a far operazioni che alla fine risultano derivare da scelte irrazionali causate dal momento. Ciò impedisce alle strategie che ognuno si era prefissato di mantenere, di dimostrare la loro efficacia. Dunque, nonostante con disciplina si faccia riferimento alla mera applicazione della strategia progettata, molti esperti concordano sul fatto che sui mercati reali mettere in pratica quanto detto sia tutt’altro che scontato. Questo forte contrasto interiore avviene tra la parte razionale e irrazionale della nostra mente. La prima, che sa bene quale sia la cosa migliore da fare, spesso si fa condizionare dalla seconda, la quale è preda dei naturali istinti che questo mestiere fa nascere dentro di noi. Chi ha operato almeno una volta sui mercati finanziari sa a cosa ciò fa riferimento. Diventa cruciale, riuscire a far prevalere la razionalità sull’irrazionalità. Ciò risulta fondamentale per indirizzare l’operatività in un circolo virtuoso tale che nel lungo termine possa rivelarsi redditizia. In definitiva, la disciplina richiede la giusta dose di sacrificio attraverso il quale è possibile dominare i propri istinti, i propri impulsi e le proprie emozioni, evitando così che la nostra mente ceda nelle situazioni più delicate.
Sempre Sun Tzu disse: “Attraverso l’ordine, affrontare il disordine; attraverso il silenzio, affrontare il clamore: è questo il metodo per controllare la prontezza mentale. Trasformare la distanza in vicinanza; il disagio in comodità; la fame, in sazietà: è questo il metodo per controllare il vigore.”
Analizzando alcune differenze tra traders più e meno profittevoli si nota che coloro meno disciplinati rivelano maggior rigidità mentale, la quale fa forzare eccessivamente i singoli trade intaccando talvolta in perdite notevoli. Al contrario, i traders esperti sono consapevoli che non tutte le operazioni possono concludersi positivamente e in virtù di ciò, si sono abituati a ragionare in maniera probabilistica, abituando la mente ad accettare che il singolo trade può concludersi in guadagno ma anche in perdita.
Molti traders non essendo disposti ad accettare l’incertezza e il rischio derivanti dalle singole operazioni, mostrano preferenza nell’acquisto di titoli che si sono rivelati convenienti secondo svariati indicatori di analisi tecnica, la quale apparentemente sembra dare certezze. Ma è soltanto un’illusione. L’unica certezza del trading è che nella singola operazione questa non esiste. Imparare a ragionare sulla base delle probabilità conferisce l’unica possibilità di portare queste dalla propria parte nel lungo periodo e di essere quindi profittevoli.
Un esempio pratico che racchiude quanto detto finora può essere ripreso da Richard Weissman. Egli sostiene che molti investitori credono di essere traders ma in realtà, il modo di agire che questi hanno conferisce loro le stesse probabilità di guadagno che si hanno quando si entra in un Casinò. La differenza tra un trader e un giocatore d’azzardo è la stessa differenza che c’è tra il giocatore d’azzardo e il Casinò stesso. Il Casinò non rischia tutto su una singola giocata, i limiti che vengono posti sul singolo tavolo assicurano che anche se qualche scommettitore dovesse vincere le sue giocate (evento che il casinò mette in conto ed accetta), dando così vita a piccole perdite per il Casinò, non impatteranno assolutamente la redditività complessiva. Il Casinò è sicuro che se su ogni gioco messo da lui a disposizione si rispetteranno le giuste regole alla fine sarà lui a guadagnare. Potrà esserci chi vince alla roulette, chi alle slot machines e chi al Black Jack, ma questo, non attirerà minimamente l’attenzione della Sala Giochi. Inoltre, c’è da dire che il Casinò non prova nessuna emozione nel mettere in atto queste manovre, né si fa condizionare dalle piccole perdite che di tanto in tanto subisce. Invece, il giocatore d’azzardo si fa bruciare interiormente dalle proprie emozioni e in qualsiasi gioco in cui sfiderà il banco, indipendentemente dalla strategia utilizzata non sarà in grado di sconfiggerlo. In poche parole, lo scommettitore è matematicamente destinato a perdere.
Proprio come il casinò, la mente deve accettare che nel trading le entrate e le uscite sono random. Per quanto riguarda le perdite però, si possono gestire e questo è il primo grande vantaggio che si deve sfruttare. Dobbiamo essere rigidi e flessibili allo stesso tempo. Rigidi nelle regole e flessibili sulle aspettative.
Chiunque voglia approcciarsi al trading deve tener conto di questo esempio. Non siate il giocatore d’azzardo, siate il Casinò.
Come funziona il Trend FollowingLe tendenze sono necessarie per realizzare un profitto. Senza una tendenza, non c'è una variazione di mercato e pertanto non è possibile realizzare un profitto. Il Trend Following studia le ricorrenze a basso rischio, quindi degli eventi ben precisi, con l'obbiettivo di anticipare lo sviluppo di ampie tendenze. Tali tendenze possono avere una dinamica lineare oppure complessa. Anche gli orari cambiano in base al mercato. Quindi il trader lavora per guadagnare una posizione strategica, riducendo o annullando il rischio degli ordini. Grazie a questo lavoro di gestione, è possibile concedere tempo e spazio al mercato per far maturare i profitti.
Larry Williams insegna che in questo modo è possibile sfruttare il tempo come un alleato. Il tempo diventa un alleato potente, perché consente al trader di far maturare i profitti con calma, rispettando i tempi ed i modi del mercato di riferimento. Il problema però e che per sfruttare il tempo come un alleato, il trader deve diventare molto capace nella gestione del rischio, per separare le opportunità infruttuose, da quelle che hanno un potenziale e consentire a queste di maturare, senza un rischio esposto o con un rischio limitato. Senza un adeguata gestione del rischio, non è possibile concedere tempo al mercato. Altrimenti il percorso che porta al profitto (che è scandito dalle opportunità che generano spese) diventa troppo costoso.
Adesso in questo caso specifico su UsdJpy si è sviluppata una tendenza con degli orari scomodi per noi europei. Pertanto non siamo riusciti ad agganciare la tendenza. Tuttavia capita, di tanto in tanto nel corso dell'anno, di agganciare una tendenza e proseguire la gestione sfruttando orari scomodi e tendenze dalla dinamica complessa. Il vantaggio del Trend Following e che basta una sola posizione, per realizzare un largo profitto. Solo durante il giorno del setup è necessario avere dinamiche prevedibili e orari comodi, mentre dopo non serve più. La stessa posizione, può viaggiare nel corso dei giorni e delle settimane, per accumulare profitto. Continuerò a commentare le opportunità, in modo da spiegare caso per caso l'analisi e le tecniche di Trend Following impiegate.
Nelle idee correlate ho inserito due analisi, dove ho spiegato con il metodo TFB (Trend Following di base) come ho seguito il mercato per agganciare la tendenza. Su UsdJpy non ci siamo riusciti, mentre su UsdCad si. Trovi i dettagli della gestione di UsdCad, sempre fra le idee correlate.
5 CONSIGLI PER DISEGNARE SUPPORTI E RESISTENZE IN TRANQUILLITA'Buongiorno a tutti trades ,
oggi voglio portarvi un pò di formazione relativa a supporti e resistenze.
Un tema semplice che però complica la vita a molti traders alle prime armi ( lo è stato anche per me!).
Voglio mantenere il format breve e schematico cosi da renderlo chiaro e semplice da ricordare.
Consigli:
1. Se una resistenza/supporto non è facilmente visibile non disegnatela!
Questo errore è molto comune, cercare di disegnare quello che non c'è , cercare improbabili punti di reversal che finiscono per regalare trades in perdita.
2. Cerca supporti/resistenze con almeno 3 rimbalzi.
Questo perchè una struttura pulita e consolidata offre più garanzie di tenuta e presenta zone di supply /demand più forti.
3. Preferire strutture orizzontali rispetto a strutture dinamiche.
Le strutture orizzontali offrono come detto zone di supply/demand più forti e pulite, viste da più operatori che piazzano Take profit o ordini limite di entrata a queste estremità . Non dico che le dinamiche siano un male anzi, ma andranno aggiunte in un secondo momento con più esperienza.
4. Le strutture sono aree non linee.
Bisogna disegnare delle aree per capire punto di entrata e punto dove posizionare stop loss , in più si da respiro al prezzo, non si può sperare di ottenere sempre la perfezione dal grafico!
5. NON sfidare supporti e resistenze.
Queste aree sono da sfruttare a nostro favore e non andarci contro. Intendo che anche se il grafico ad esempio è bullish e su timeframe più bassi si sono formati pattern bullish per entrare dobbiamo , in questo caso, aspettare che la resistenza sia chiaramente rotta con un breakout deciso! Anticipare può ripagare qualche volta ma alla lunga ti rende perdente ! Potresti finire in falsi breakout e forti reversal. Ma di questo parleremo la prossima volta !
Fatemi sapere che ne pensate , a presto !
Le caratteristiche di un mercato in trend (Teoria di Dow)La Teoria di Dow insegna che un mercato in trend, configura prese di profitto ridotte prima di partire. In particolare è possibile misurare l'ampiezza di un trend, per fissare due punti chiave, il 33% ed il 50%. In questo caso su UsdCad (guarda il time frame settimanale), abbiamo avuto prese di profitto, fra una barra ed un altra, inferiori al 33%. Si tratta di un contesto fortemente in trend. Mentre quando una tendenza supera la soglia del 50%, tende poi a configurare una congestione, oppure un inversione di tendenza. Nel libro di John Murphy "Analisi tecnica dei mercati finanziari" è possibile studiare a pagina 17 la Teoria di Dow. Si tratta di un argomento assolutamente necessario, per fare un buon trading.
Adesso su UsdCad siamo in posizione (vedi analisi correlata) e restiamo in attesa della conferma della liquidità a supporto, a fine settimana, in modo da portare avanti le posizioni alla prossima. Da una congestione con queste caratteristiche è possibile 1-3 volte l'anno, su questo mercato, accedere a profitti di medio (300pips) e lungo termine (500 pips).
Indici Americani a ConfrontoDal flash crash di marzo 2020 i principali indici azionari Americani sono stati interessati da un forte impulso rialzista che ha permesso loro di recuperare il gap perduto ed andare oltre.
Forte crescita per il Russell 2000 che ad oggi ha aumentato il suo valore del 110%.
A seguire l’indice tecnologico del Nasdaq e subito dopo il Dow Jones Transportation.
Interessante notare come tutti gli indici si trovino al momento in una fase di correzione e come a tracciare di più sia stato appunto l’indice dei trasporti (-10%).
Quali altre conclusioni trarresti dall’analisi di questo grafico?
Supporti e resistenzeQuando si analizza un grafico di uno strumento finanziario è importante anche andare a trovare i vari supporti e le varie resistenze. Ma cosa sono e come possiamo individuarli ?
Cosa sono ?
I supporti o anche detti minimi di reazione , sono aree di prezzo dove la pressione di acquisto è forte da ostacolare la pressione di vendita arrestando una tendenza ribassista. Possiamo quindi definire il supporto come un'area a forte concentrazione di domanda.
Le resistenze o anche detti massimi di reazione , sono aree di prezzo dove la pressione di vendita è forte da ostacolare la pressione di acquisto arrestando una tendenza rialzista. Possiamo quindi definire la resistenza come un'area a forte concentrazione di offerta.
Una cosa importante è che i supporti o le resistenze una volta rotti, cambiano di ruolo il che significa che il supporto diventa resistenza e la resistenza diventa supporto.
Come possiamo individuarli ?
1. Massimi e minimi di periodo o massimi e minimi assoluti
2. Numeri tondi
3. Trendline e medie mobili
4. Gap di prezzo
5. Numeri di Fibonacci
ecc..
Nei casi in cui dovesse essere difficile individuare queste aree sul timeframe che stiamo utilizzando, il mio consiglio è di passare ad un timeframe superiore così da avere una visione più pulita e meno "sporca" dei prezzi. Quindi se sono su un grafico giornaliero passerò al settimanale oppure ancora a quello mensile.
Come valutiamo la forza di un livello ?
1. Volume. Maggiori sono i volumi, maggiore è l'interesse per quell'area di prezzo. Per farci aiutare possiamo anche utilizzare un volume profile.
2. Tempo. Più recente è il supporto/resistenza più importante è. Non significa non considerare per nulla area importanti passate, ma possiamo attribuirle un minor peso.
3. Il numero di test. Il numero di volte in cui queste aree vengono toccate
4. Movimento. Maggiore è la velocità e l'ampiezza del movimento e più è probabile un arresto del prezzo nell'area di supporto/resistenza.
Nell'esempio sul titolo Tripadvisor troviamo alcuni supporti e resistenze per il periodo preso in analisi.
Se la mia idea ti è piaciuta lasciami un commento positivo con una donazione o un like come segno di ringraziamento.